Sei sulla pagina 1di 4

Corso di Elaborazione digitale del suono

Laboratorio di Audio

10_Dispensa
 La Durata uguale inviluppo
La durata ha a che fare con il tempo, e in acustica si misura in minuti secondi e/o millisecondi.
Per individuare l’altezza di un suono e lo strumento che l’ha originata, il suono deve avere una durata
minima, nell’ordine di 100 millisec o più: note troppo brevi risultano all’orecchio come rumori,come “click”.
L’inviluppo è la variazione di un parametro nel tempo, e il tempo va di pari passo con la durata, puoi
associare la “durata” di un suono all’inviluppo di ampiezza (e di frequenza) del suono stesso.
Ma la durata ha un inviluppo? Cioè,la durata evolve durante la sua durata?

 Il Processing della durata: funzioni secondarie


Nei limiti del proprio strumento,un musicista può variare la durata di un suono, accorciandolo o allungandolo;
per via digitale è invece un impresa delicata.
Esiste una funzione che poi vedremo,qui diamo solo dei cenni ad altre funzioni secondarie, applicabili a interi
file audio, qualunque sia il materiale in esso contenuto:

Accorciamento:
-funzione Delete (“elimina” o tasto CANC), rimuove le porzioni di file audio selezionato, silenzio compreso
(anche il silenzio, quando registrato, occupa spazio!).
La porzione a dex dell’area eliminata si sposterà a sin ricongiungendosi alla porzione che si trovava a sin
dell’area eliminata, con un accorciamento del file audio.
La registrazione originale dell’ ex 5 era di 30 sec: per il nostro scopo basta meno, quindi dopo averli
selezionati ho eliminato gli ultimi 20 sec con Edit / Delete, trattando poi con un fade-out.
-funzione Trim (“dare una sforbiciata”), elimina la parte del file audio non selezionata, prova nel Wave Editor
col percorso Edit / Trim, e nell’Audio Montage con click dex e poi Trim to selection.

Allungamento:
- funzione Insert silence, inserisce del silenzio nell’area selezionata, spostando il resto del file a dex.
Nel Wave Edior seleziona una porzione del file e poi Edit / Insert silence; nell’Audio Montage fai scorrere
verso dex il clip, o posiziona il locatore in un suo punto, click dex e Split at cursor (“taglia alla posizione del
locatore” o da tastiera ”S”), quindi fai scorrere verso dex.
Puoi allungare file anche col copia e incolla.

 Il Processing della durata: time-stretching


Per modificare la durata di un’onda sonora /suono /file audio,usiamo la funzione detta Time-stretching
(“stiramento del tempo”), o Time-Warping (“deformazione del tempo”).

- Apri (050-TIME STRETCHING.wav) e ascolta.


Selezionalo, poi Process/Time stretch (o da tastiera tasto T): comparirà la finestra un po’ elaborata.
- Nella metà sin della finestra, riquadro Source, la voce Second, racchiusa dal cerchio blu, indica la durata
del file audio selezionato, 4sec per l’esempio n° 50.

Questo valore può essere modificato nella metà dex, riquadro Result, cerchio rosso.
Chiediamo a WaveLab di accorciare il file da 4 a 3sec, scrivendo 3s0ms nel riquadro Result.
Nel quadratino Preserve pitch va inserito il segno di spunta, vedi cerchio verde, poi click su Process,
chiudiamo la finestra Time Stretching e ascoltiamo:il file audio si è accorciato come richiesto.
Nb: la velocità del materiale audio è aumentata.
Quindi per accorciare la durata di un file audio va aumentata la sua velocità di riproduzione.

- Apri (051-DELIRANDO.wav). WaveLab permette di stabilire, in alternativa alla modifica della durata del file,
la modifica del suo tempo metronomico, (cioè la sua velocità di riproduzione); sarà il software a calcolare, in
base ai valori impostati, di quanto deve accorciare o allungare il file audio.
Seleziona n°51 e apri la finestra Time stretching. Il riquadro Tempo, vedi in fig il cerchio verde:

mostrerà un tempo metronomico non necessariamente corrispondente a quello della musica contenuta nel
file audio, perché all’apertura della finestra Time Stretching, WaveLab sceglie un tempo di partenza
arbitrario; niente di male, perché conoscere l’esatto tempo metronomico del materiale audio su cui si è al
lavoro non è indispensabile, e anche qui puoi operare senza tenerne conto,badando solo alla durata in sec.

Il tempo del file audio n°51 è 100 alla semiminima: inserisci questo valore nel riquadro.
A dex, indicato dal cerchio giallo, c’è un altro riquadro dove immettere il nuovo tempo metronomico
desiderato: se scrivi 120, WaveLab ricalcolerà la nuova durata del file audio, che dai 9 sec dell’originale
scenderà a 8 sec. Click su Process, chiudi la finestra Time stretching e senti come corre.

- Time-compression, cioè l’accorciamento della durata del file, produce un aumento della velocità
metronomica del materiale audio.
-Time-expansion, cioè l’allungamento della durata del file, produce una diminuzione delle velocità
metronomica del materiale audio.

Le variabili da considerare quando si usa time-stretching sono tre: durata, velocità metronomica (o velocità
di riproduzione) e trasposizione. Le prime due le abbiamo già viste,vediamo la terza.
Riprodurre un file audio più velocemente significa aumentare la velocità dell’onda sonora.
Più veloci sono i cicli di un’oscillazione dell’onda sonora, maggiore è la sua frequenza e maggiore è la sua
durata. Per cui:
- Oltre a un aumento della velocità metronomica,la time-compression produce anche una trasposizione
verso l’alto del materiale audio.
Per es, a un dimezzamento della durata corrisponde, oltre al raddoppio della velocità metronomica, anche
una trasposizione di un’ottava esatta verso l’alto: un’onda che “corre” a 440 Hz è un La3, ma se la fai correre
a velocità doppia, cioè a 880 Hz,diventa un La4.

- Oltre a una diminuzione della velocità metronomica, la time-expansion produce anche una trasposizione
verso il basso del materiale audio. Es: l’inverso rispetto a sopra.
Nell’esercitazione di time-stretching fatta su n° 50 e 51 non c’è stata trasposizione perché WaveLab ha
eseguito una operazione di pitc-shifting per riportare il materiale audio alla tonalità di partenza, grazie al
riquadro Preserve pitch (“mantieni l’altezza”) attivato con il segno di spunta, vedi in fig il cerchio verde:
Allo stesso modo, quando ho usato la funzione pitc-shifting, la trasposizione non era stata accompagnata da
una modifica della durata dei file, né della loro velocità metronomica, per merito di un intervento di time-
stretching: vedi nella fig seguente il riquadro Length compensation (“compensa la lunghezza”) posto a 100,
con conseguente “length is preserved”, cioè “la lunghezza del file audio è mantenuta invariata”.

Disattiviamo Il Preserve Pitch in operazioni di time-stretching, o il Lengh compensation in operazioni di pitch-


shifting, e avere la conferma di quanto scritto sopra.
Per ex, esegui operazioni di time-stretching su n° 50 con Preserve Pitch disattivalo e sentirai!

 Riassumendo sul time-stretching e pitch-shifting


La funzione time-stretching modifica la durata e la velocità metronomica di un segnale audio,ma come effetto
collaterale provoca una variazione della sua altezza (pitch-shifting).
La funzione pitch-shifting modifica l’altezza di un segnale audio,ma come effetto collaterale provoca una
variazione della sua durata e della sua velocità metronomica (time-stretching).
Nb: Se vuoi modificare l’altezza di un segnale audio senza che ne risenta la sua durata e il tempo
metronomico, o viceversa se si vuole modificare la sua durata e il tempo metronomico senza che ne risenta
l’altezza, le funzioni di pitch-shifting e time-stretching si usano insieme per neutralizzare una gli effetti
indesiderati dell’altra.

Annotazioni marginali:
La funzione di pitch-bending non ha una correzione automatica della durata/velocità del materiale trattato.
Time-stretching e pitch-shifting richiedono molta potenza di calcolo, dovendo questi eliminare o duplicare
una grande mole di dati audio e inserire cross-fade nei punti di editing per mascherare l’intervento.
Esse sono tra le operazioni di processing più difficili da realizzare, e maggiore è la richiesta di modifica,
minore è l’accuratezza del risultato.
Per di più il materiale musicale è quanto mai multiforme, e ogni varietà, per ex una parte vocale, una
strumentale monofonica, una polifonica, linee melodiche, pattern ritmici, andrebbe trattata con algoritmi
mirati, fatti su misura e non generici, validi un po’ per tutte le occasioni, ma per nessuna in particolare.
Come regola è bene non pretendere processing troppo spinti; al momento i valori medi consigliati a garanzia
di buoni risultati con qualunque software di audio editing di alta qualità sono:
- per il pitch-shifting + / - 5
- per il time-stretching + / - 10% del tempo metronomico.

 Applicazioni pratiche del time-stretching


Ecco i casi dove time-stretching e pitch-shifting, usati in simultanea risultano utili:
- Pratica strumentale: con il time-stretching puoi rallentare e accelerare gradualmente una base pre-
registrata sopra la quale vuoi studiare.
Puoi combinare il time-stretching di una porzione del brano con la messa in loop.
Questo metodo puoi sfruttarlo nello studio delle lingue, per ex per rallentare registrazioni radiofoniche
contenenti del parlato a velocità troppo elevata per un principiante.

-Trascizione: “tirar giù” uno spartito da un disco è un ottimo metodo per imparare i segreti
dell’arrangiamento, e poter rallentare un brano.

- Colonne sonore (soundtrack) e musiche per spot pubblicitari (jingle): il taglio o l’aggiunta di qualche
fotogramma in un film o in un spot pubblicitario costringe spesso il compositore a un aggiustamento della
durata del commento sonoro già realizzato.

-Composizioni di musica basata su looop (loop-based): i loop,soprattutto di percussioni, sono usati nelle
produzioni moderne di ogni tipo.
La tecnologia digitale e l’avvento del loop hanno consentito a molti non musicisti di tirar su brani completi
assemblando, come in un puzzle, diversi frammenti pre-registrati, cioè loop, groove, pattern,sequenze o
come li si voglia chiamare.

- Altre applicazioni: l’ultima tendenza è lo Bootleg mixing (missaggio illegale),illegale perché in origine
compiuto senza autorizzazione, mentre ora è popolare, e nel renderli comprensibili come tempo e tonalità
fino a mescolarli o sovrapponendoli dando origine a un nuovo brano.
In questo modo, la linea vocale di un pezzo cantato da W. Houston può essere innestata sopra una
schitarrata di J. Hendrix.

Potrebbero piacerti anche