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FONDAMENTI DI COMPOSIZIONE 1

LINGUAGGIO MUSICALE NEL '900

Le tendenze musicali più diffuse nel XX secolo e i maggiori esponenti:

Dodecafonia (Schonberg, Webern, Berg)

La Dodecafonia è un sistema di composizione musicale, inventato a Vienna da A. Schonberg nei


primi anni del XX secolo. Questo sistema musicale richiede l'uso di una continua dissonanza, senza
preparazione né risoluzione, si esce dai binari del sistema tonale. Per fare ciò il compositore
utilizzerà tutti e dodici i suoni della scala cromatica, evitando di conferire maggior peso ad un
suono rispetto ad un altro .

Avanguardia (Stockhausen, Boulez)

Questo sistema compositivo si basa sulla dodecafonia, coniugandolo con la dimensione elettronica
della musica.

Postserialismo (Harrison, Birtwistle)

Questo stile compositivo nasce dall'unione della dodecafonia e del serialismo: nel serialismo
l'autore dispone i dodici suoni della scala cromatica in un ordine da lui stabilito; questi dodici suoni
così disposti sono detti serie; successivamente i suoni della serie possono essere utilizzati secondo i
classici canoni della tradizione contrappuntistica fiamminga (verso originale, stile retrogrado,
inverso o retrogrado/inverso), in linea di principio è importante che nessun suono della serie venga
ripetuto fino a quando non sono stati utilizzati tutti gli altri. Questo si estende anche dal punto di
vista timbrico e ritmico (l'orecchio di chi ascolta non avrà più punti di riferimento). Il
Postserialismo estende il concetto seriale all'elettronica.

Minimalismo (Cage, Adams, Reich)

Il Minimalismo è un'esperienza compositiva legata al mondo orientale; questo tipo di composizioni


sono all'apparenza semplicissime, microcellule molto piccole e semplici continuamente ripetute ma
all'improvviso avviene una piccola modifica con altre ripetizioni; ciò che l'ascoltatore percepisce, è
una sensazione di stasi. Il filosofo Vladimir Jankelevitch diceva: “La musica commuove perchè
muove”, il minimalismo va' contro questo concetto, comunica l'immobilismo con la musica.

Neotonalità (Weir)

Dopo Dodecafonia e Serialismo, con la Neotonalità si riprende in mano il linguaggio tonale e


l'amore verso la tonalità.

Polistili (Schnittke)
Spettrali (Murail, Teodorescu)

In questo genere l'autore apre uno spettro sonoro (altezze, timbri sonori) e usa nelle composizioni
solo questi elementi.

Musica gestuale (Gubaidulina)

In questo genere compositivo si abbina alla musica anche il gesto che il musicista fa' per eseguire
una certa musica.

Spazialismo (Musgrave)

In questo genere compositivo la musica è molto diradata, suoni lunghi, molto distanti e sono
presenti pochi elementi.

Microtonalità (Xenakis, Scelsi)

Con la Microtonalità il compositore costruisce eventi tonali molto piccoli a se stanti e slegati gli uni
dagli altri.

Neocomplessità (Ferneyhough)

Il genere compositivo Neocomplessità unisce la Serialità, la musica elettronica e la Neotonalità.

Composizione sonica, timbro, colore (Saunders)

In questo genere compositivo il compositore apre uno spettro fatto non solo di suoni ma anche di
timbri differenti.

PARAMETRI PER LA COMPOSIZIONE MUSICALE

• Ritmo (non solo il metro 4/4 , ¾ ecc... ma il ritmo generale della composizione ad esempio
gli incrementi ritmici all'interno di una composizione )

• Altezza (è la qualità che ci permette di distinguere se un suono è acuto o grave e dipende


dalla frequenza dell'onda sonora che lo ha generato)

• Contrappunto (due linee melodiche orizzontali che si sovrappongono)

• Armonia (collegamenti di altezze verticalmente sovrapposte)


• Timbro (voce caratteristica di qualsiasi strumento)

• Texture-tessuto musicale (trama di fili tenuti insieme, questi fili possono essere finissimi o
spessi)

ASCOLTI effettuati in classe su alcuni stili musicali del XX secolo:

• Luis Andriessen “Hoketus” (Minimalismo): il titolo della composizione fa riferimento ad


una struttura polifonica medioevale chiamata Hoketus che simulava il singhiozzo. Nella
composizione di Andriessen man mano che si va avanti è presente un incremento di suoni
e decremento di pause

• Sofia Gubaidulina “Siben Warte”, musica gestuale

• Stravinsky “Sagra della primavera”

L'ALTEZZA DEL SUONO

ASCOLTO Debussy: “Syiny for solo flute”

Il materiale utilizzato da Debussy nella composizione è multiforme: usa scale esatonali,


pentatoniche, linguaggio cromatico e politonalità (sposta in maniera cromatica la tonalità). In questa
composizione sono presenti molti silenzi, un ritmo molto libero con cambi di dinamica improvvisi
e più volte viene ripetuto l'inciso di apertura del brano. La nostra memoria infatti ricostruisce ciò
che ha già sentito, la ripetitività ha dentro di se un sentimento di affetto. Gli elementi caratteristici
del brano infatti sono la ripetizione e il climax (raggiungimento della massima energia attraverso
vari elementi musicali quali le dinamiche , l'altezza e il ritmo). La composizione di Debussy è
eclettica perchè non fa uso di un solo linguaggio musicale, lui fu uno di quei musicisti che all'inizio
del XX secolo sperimentò molto, ascoltando con interesse ciò che arrivava dall'Oriente e dalla
Spagna.

In generale per comporre una melodia monodica ad una sola voce mi posso servire di scale e modi:
scale maggiori, minori, scale cromatiche, esatonali, pentatoniche ecc... ogni scala ha delle
caratteristiche differenti, ad esempio, le scale pentatoniche ed esatonali conferiscono
immobilismo(queste scale influenzano molto i francesi ma non i tedeschi e gli austriaci), le scale
cromatiche invece conferiscono ambiguità.
Per quanto riguarda i modi medioevali (ionico, dorico, frigio, lidio, misolidio, eolio, locrio) questi
ultimi vengono utilizzati soprattutto quando si vuole richiamare il sacro e il liturgico e i compositori
sono sempre stati affascinati da questi modi; Bach ad esempio è al confine fra il mondo tonale e
quello modale infatti nei corali fece ampio uso dei modi. Chopin invece, per comporre la Mazurka
in Do fece uso dei modi medioevali perchè aveva in mente le melodie popolari della sua terra che
facevano ampio uso del sistema modale. Il modo è un qualcosa di puramente melodico infatti non
può essere armonizzato, l'elemento che differenzia i sette modi è la struttura. Essi infatti sono
caratterizzati da una struttura “tono-semitono”: ad esempio il modo lidio è composto da tre toni
interi all'inizio (T-T-T), il misolidio invece da due toni interi e un semitono(T-T-S). La polimodalità
non è altro che l'unione di due modi in una scrittura contrappuntistica a due voci.
OLIVIER MESSIAEN

Messiaen fu un musicista francese del '900, sperimentò molto studiando il pensiero orientale e
realizzò brani molto importanti di ispirazione religiosa. In particolar modo Messiaen, curioso sulla
spiritualità orientale, fece molti studi sul parametro “ritmo”.

ASCOLTO Messiaen “Quatuor pour la fin du temps” VI movimento “Danse de la fureur, pour les
sept trompettes”

E' una composizione da camera composta tra la fine del 1940 e i primi giorni del 1941 nel campo di
concentramento di Gȍrlitz; Messiaen scrisse la composizione per i musicisti conosciuti durante la
prigionia (un violoncellista, un violinista e un clarinettista). Questa composizione si ispira
all'apocalisse e Messiaen scriverà una didascalia che spieghi il significato ad ogni movimento; in
particolar modo il VI movimento ha una visione proiettata alla fine del tempo. I quattro strumenti in
questo movimento suonano la stessa parte dal punto di vista melodico, negando il principio del
contrappunto. È presente un motivo A (basato sul modo lidio) e un motivo B nel quale viene usata
una serie di 16 suoni e una tecnica ritmica orientale. La particolarità della composizione è infatti
proprio dal punto di vista ritmico: in occidente siamo abituati ad avere delle pulsazioni e all'interno
di queste pulsazioni più o meno regolari, ci sono delle suddivisioni. Nel pensiero orientale abbiamo
una pulsazione minima (1/16) e poi raggruppamenti liberi di più pulsazioni, è presente quindi una
perdita del battito regolare (le battute non hanno tutte lo stesso tempo). Messiaen crea quindi una
serie che si ripete composta da piccoli raggruppamenti di sedicesimi, questi raggruppamenti
cambiano di serie in serie ma la caratteristica fondamentale è che il compositore utilizza uno
schema di costruzione ritmico palindromo (3-5-8-5-3) che porta avanti di serie in serie.

BARTÓK

Nei duetti per violino, Bartòk utilizza due modalità diverse per i due violini, raggiungendo risultati
sonori inaspettati. Si basa sulle melodie popolari alle quali era molto affezionato come musicologo;
in ogni sua composizione sono presenti echi di melodie popolari (quinte parallele, sono il tipico
esempio di bordone dei canti popolari dell'Europa dell'est). Dall'ascolto di questi duetti si percepisce
l'utilizzo della polimodalità: utilizza modi differenti (dorico e frigio) che possono appartenere anche
a tonalità differenti. Un altro elemento che caratterizza questi duetti è la politonalità: un
procedimento polifonico per il quale due tonalità diverse si trovano sovrapposte. I duetti di Bartòk
sono un esempio di scrittura contrappuntistica a due voci, questo tipo di scrittura segue però delle
regole ben precise:

• regola del pieno e del vuoto


• la seconda voce può prendere spunto dalla prima (es. la prima voce sale per terze mentre la
seconda scende per terza)
• Dal punto di vista ritmico ci deve essere un'imitazione delle note della parte superiore con
una tecnica chiamata “aggravamento”: dilatare il valore ritmico
• Tecnica dell'imitazione : canone
• La seconda voce imita la prima attraverso lo stile retrogrado
MODI DI MESSIAEN

1. Scala esatonale
2. Scala con alternanza di S-T-S-T (scala octofonica)
3. Ripetizione di una cellula base (2M – 2m- 2m )
4. Ripetizione di una cellula base (2m – 2m – 3m)
5. Ripetizione di una cellula base (2m – 3M – 2m)
6. Ripetizione di una cellula base (2M – 2M – 2m)
7. Ripetizione di una cellula base (2m – 2m – 2m )

Molti di questi modi erano già in uso nelle culture musicali orientali, il principio su cui si basano
queste scale è quello della ripetizione di una cellula minima. Non avendo una tonalità , all'interno
di questi modi, due suoni possono essere interpretati sia come una 2 m sia come semitono cromatico
( do-do# oppure do-reb) e molte scale superano anche l'ottava.

ARNOLD SCHÖNBERG

ASCOLTO quintetto per fiati op. 26, primo movimento

Questa composizione è stata scritta con la tecnica della serie dodecafonica, nelle prime battute il
flauto esegue i primi sei suoni della serie mentre gli altri strumenti eseguiranno gli altri sei suoni
della serie. Successivamente si invertiranno i ruoli, è come se il flauto fosse contrapposto agli altri
strumenti come un solista. Nell'ultima battuta il flauto termina la serie (suoni 10-11-12) mentre gli
altri strumenti eseguono tutti i suoni della serie; in questa singola battuta sono presenti quindi tutti e
12 i suoni della serie dodecafonica.. I 5 strumenti sono come 5 personaggi che portano avanti la
scena.
La serie dodecafonica verrà eseguita secondo i classici canoni del contrappunto: stile originale,
stile retrogrado o cancrizzante (i suoni della serie originale verranno eseguiti in senso contrario) ,
stile inverso (i suoni verranno eseguiti invertendo gli intervalli originali), stile retrogrado-inverso
(unione dello stile inverso e dello stile retrogrado).

FORMAZIONI ACCORDALI

Nell'armonia classica le formazioni accordali sono generalmente triadiche, nel tempo però queste
sovrapposizioni di terze iniziano a diventare un po' obsolete. Schonberg inizierà ad usare
sovrapposizioni di quarta (sinfonia da camera), sovrapposizioni di suoni per 2 M, per 3 m , 3 M , 4
A , 5 G , un modo completamente nuovo di vedere l'armonia che non ha più una funzione
architettonica ma estetica. Un altro accordo utilizzato nel '900 sarà il cluster (“suoni vicini”),
accordo che comprende tutti i suoni all'interno di un intervallo di 5D. Nel caso del cluster quindi
l'anello di collegamento non è l'intervallo di terza, di quarta o di seconda, ma il semitono e sono
necessari almeno tre suoni per poterlo eseguire.
VAUGHAN WILLIAMS SINFONIA ANTARTICA

Vaughan Williams compose la musica per il film La tragedia del capitano Scott nel 1947 e fu così
ispirato dall'argomento che inserì gran parte della musica in una sinfonia. Iniziò a scrivere questa
sinfonia antartica nel 1949 e fu completata nel 1952.

La sinfonia è composta da cinque movimenti:

1. Preludio: Andante maestoso


2. Scherzo: Moderato
3. Paesaggio: Lento
4. Intermezzo: Andante sostenuto
5. Epilogo: Alla marcia, moderato (non troppo allegro)

In questa sinfonia V. Williams esprime attraverso la musica l'atmosfera antartica, un'atmosfera


fredda, paesaggi bianchi e ghiacciati. Il compositore fa uso di accordi paralleli che trasmettono
l'immagine di un qualcosa di fermo, cristallizzato; nel primo movimento un coro femminile esegue
suoni lunghi e statici trasmettendo un'atmosfera surreale ed eterea.

SHOSTAKOVICH II CONCERTO PER PIANOFORTE E ORCHESTRA OP.


102 (1957)

Il concerto per pianoforte e orchestra è stato composto nel 1957, in occasione del diciannovesimo
compleanno del figlio Maksim Shostakovich che l'ha eseguito per la prima volta nello stesso anno
durante la cerimonia per la conclusione dei suoi studi al Conservatorio di Mosca. Questo concerto
presenta sonorità brillanti, tranquille e gioiose nonostante il modo di scrivere di Shostakvich sia
molto più complesso e vario (ad esempio altre sue composizioni sono più dense e cupe). Il
compositore infatti vuole esprimere nel concerto tutto l'amore che prova per il figlio richiamando
elementi della giovinezza attraverso un'esplosione di vitalità. Un elemento importante da
sottolineare è che questo concerto non è difficilissimo da suonare ma ha avuto comunque molto
successo, i maggiori punti di virtuosismo sono toccati infatti dall'orchestra e non dal pianoforte;
nonostante ciò la composizione dal punto di vista musicale non è affatto banale.

LA FORMA

Forma sonata (esposizione, sviluppo, ripresa) ===> forma tripartita (creata da Bach nel '700 e
portata a compimento dalla Scuola Viennese) e bitematica (ci sono due temi ma nell'800 i temi
possono essere più di due). In una sonata è presente una tonalità d'impianto, il primo tema è nella
tonalità originale, il secondo è alla dominane (se la tonalità d'impianto è maggiore) o, se la tonalità
d'impianto è minore, il secondo tema slitta alla relativa maggiore. Ci sono tanti casi in cui non è
così come ad esempio nel concerto di Shostakovich descritto prima: il primo tema è in Fa Maggiore
il secondo in Re minore e non alla dominante di Fa , si percepisce infatti un qualcosa di
malinconico. Questo elemento si può associare da un punto di vista antropologico ad un sentimento
di malinconia adolescenziale.
• ESPOSIZIONE: il compositore espone il primo e il secondo tema

• SVILUPPO: lo sviluppo è la parte centrale nella quale il compositore non inventa temi
nuovi ma rielabora i temi già esposti. In questo concerto lo sviluppo è caratterizzato da
grande concitazione, è presente un'atmosfera molto cupa, inquietante e turbolenta che
rispecchia i sentimenti del giovane Maksim: malinconia tipica della fase adolescenziale e la
paura e l'ansia per il futuro

• RIPRESA: solitamente il compositore riprende i temi nella tonalità d'impianto, in questo


caso Shostakovich riprende solo il primo tema.

LA POETICA DELLA TRIADE MAGGIORE

La poetica della triade maggiore è usata da Shostakovich per arrivare al massimo dell'energia
collegando tutti gli accordi senza relazioni fra loro. Il compositore quindi defunzionalizza la triade
maggiore eliminando ogni collegamento fra un accordo ed un altro.

BENJAMIN BRITTEN (PETER GRIMES)

Peter Grimes è un'opera in tre atti e sei interludi scritta da Benjamin Britten ispirata al poema The
Borough di George Crabbe. Il testo dell'opera è molto cupo, parla del personaggio Peter Grimes, un
antieroe, con un'interiorità molto oscura ma aspira ad una vita felice; alla fine però getterà la spugna
e si ucciderà.

ASCOLTO primo interludio “DAWN” (alba)

In questo interludio sono presenti tre regioni di suono differenti: violini, clarinetti e low brass. È
tutto molto spezzettato e si avverte la presenza di una disarmonia all'interno del suo animo. Prima
della battuta numero 10 è presente una politonalità verticale, tutto è costruito a strati: ogni voce è
impostata in una tonalità differente quindi tre livelli estranei l'uno dall'altro. La politonalità ha
proprio questa funzione cioè quella di estraniare il tutto. Questo primo interludio quindi non
rappresenta un'alba dolce, bella e serena ma un'atmosfera cupa e angosciosa.

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