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L A R I V I STA D I E L E T T R O N I C A A P P L I C ATA , T EC N O LO G I E E P R O D OT T I

La soluzione per il disegno tecnico

N° 226
N° 226 - APRILE 2004 - ANNO 20 € 4,50 - Frs 9,00

HARDWARE
• INTRODUZIONE ALLE LOGICHE PROGRAMMABILI

ANNO 20 - APRILE 2004


• DATA STORAGE BOX SCUOLABUS
• PROIETTORI HID XENON PER AUTOMOBILI
• CONTROLLO DI TEMPERATURA PER PC

Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma1, DCB Milano.
In caso di mancato recapito, restituire all'editore che si impegna a pagare la relativa tassa presso il CPM di Roserio - Milano
TUTORIAL
• PIC® MICROCONTROLLER BY EXAMPLE
• VITAMINA C
• ALLA SCOPERTA DELL’OPTOELETTRONICA:
IL DIODO LED
DATA STORAGE BOX
COSTRUISCI
PRATICAMENTE
UN HARD-DISK
• REGOLATORI DI TENSIONE INTEGRATI
sPlan (ALIMENTATORE MILLEUSI) ESTERNO CON
Splan è un cad appositamente realizzato per la stesura di schemi elettrici che implementa tutti gli
strumenti necessari allo svolgimento del lavoro in modo semplice ed efficace.
sPlan è dotato di molte funzioni tra le quali: numerazione automatica di componenti, scaling e pre- SCUOLABUS INTERFACCIA
view dei componenti, gestione delle librerie di simboli, modifica di ogni singolo elemento sullo
USB 2.0 DA
m
schermo, griglia di posizionamento, connessioni automatiche, e molto altro ancora. La libreria di • ITIS “ENRICO MATTEI“ ISERNIA
simboli contiene moltissime parti pronte all’uso, inoltre le funzioni di editing dei simboli consento-
no la creazione di nuovi molto velocemente. SPlan implementa anche un potente motore di stampa
e la possibilità di esportare i disegni in diversi formati, anche grafici.

Sprint-Layout
€ 39,90 (+ Iva)

sPrint-Layout è il compagno ideale di sPlan anche se può lavorare in modo del tutto indipen-
dente. Il programma è studiato appositamente per la realizzazione di circuiti stampati, il quale, Ci d-Ro TECNOLOGIE SPERIMENTALI
• MISSILISTICA AMATORIALE:
DATALOGGER A 5 CANALI ANALOGICI
• SPIRIT, UNA MISSIONE, UN ROBOT
CONNETTERE
AL TUO PC
oltre le funzioni standard necessarie alla creazione di circuiti stampati, offre anche funzioni
professionali quali: esportazione in formato GERBER ed EXCELLON.
ROBOMANIA
EDIZIONI

Tra le numerose ed innovative caratteristiche ne troviamo una studiata appositamente per gli
hobbisti, infatti, è possibile scannerizzare un circuito stampato da una rivista o un qualsiasi
supporto cartaceo ed importarlo per facilitarne il disegno o la modifica. La funzione di “pho- • INTRODUZIONE ALLA ROBOTICA
toview” mostra il circuito stampato così come apparirebbe una volta prodotto (funzione che
utilizziamo per la rivista Fare Elettronica). Un libreria di componenti, facilmente creabili o
modificabili, completa la ricca dotazione del programma.
I disegni di Fare Elettronica sono realizzati con Sprint-Layout, da oggi potrai scaricarli dal sito
e modificarli direttamente.
€ 39,90 (+ Iva)
EDIZIONI

Potete ordinare sPlan e Sprint-Layout sul nostro sito Internet www.farelettronica.com/abacom


www.farelettronica.com
Col-Edi-Som 8-04-2004 15:26 Pagina 3

editoriale “IL VALORE DELL’INGEGNO…”


Conviene farlo o comprarlo?
Quante volte vi siete posti questa domanda? Personalmente ogni volta che mi accingo a
comprare un qualsivoglia prodotto elettronico. Comprarlo già fatto è si più economico, ma
dove è la soddisfazione? Farlo è si più gratificante, ma quanto mi costa in termini di tempo e
denaro, poi, sono sicuro del risultato?
I dispositivi elettronici costano sempre meno e l’offerta supera largamente la domanda,
quindi la risposta all’amletico dubbio sarebbe scontata: già fatto è più semplice ed economico.
Ma pensiamoci un attimo, in questo caso che senso ha essere degli hobbisti? Quanto vale la
soddisfazione di costruire qualcosa?
Sono sicuro che se fosse possibile reperire i componenti, molti di voi si imbarcherebbero nella
realizzazione del proprio telefono cellulare, magari grande e pesante come una lavatrice, ma la
soddisfazione di dire “l’ho fatto io, è frutto del mio ingegno” non ha prezzo. Il vostro ingegno
non ha prezzo.
Autocostruire comporta sempre molte difficoltà, prima tra tutte il tempo libero (che spesso
non è mai così libero), ma la soddisfazione di vedere ultimato ciò che hai creato con le tue
mani, fa accrescere la pazienza che, unita ad una piccola dose di teoria, porta alla celebrazione
di matrimoni impensabili tra sensori e microchip, tra meccanica ed elettronica, tra software
ed hardware.
A dimostrazione di questo, Enzo Brusati ha deciso di realizzare l’hard disk USB che presentiamo
in questo numero. Cosa gli impediva di comprarlo già fatto? Cosa lo ha spinto ad imbarcarsi
in questa avventura?
La risposta è semplice: l’immenso piacere di imparare, di scoprire che si è capaci di fare, di
mostrare a se stessi, più che agli altri, che si è risolto brillantemente un problema.
Ed è proprio in questo che Fare Elettronica esprime tutto il suo potenziale: darvi gli strumenti
giusti affinché il vostro ingegno sia stimolato a creare. Tutti i nostri articoli sono volti a que-
sto, non cibo già pronto da scaldare nel microonde, ma ingredienti base di prima qualità e
ricette gustose. Al vostro ingegno il compito di creare il piatto.

Si conclude con questo numero Introduzione alle logiche programmabili di Simone Bernardi e
Spirit una missione un robot di Riccardo Ricci, ma vi posso preannunciare che entrambi stanno
preparando nuovi ed interessanti articoli per i prossimi numeri.
Ritornano invece, dopo una breve pausa, Eugenio Cosolo che aggiunge un nuovo tassello
alla costruzione del nostro missile presentando un Datalogger analogico a 5 canali e Andrea
Marani che, dopo aver messo a nudo l’utilizzo dei led nell’automobile, questo mese vi spiega
come pilotare le famose lampade HID Xenon.
Continuano i corsi PIC Microcontroller By Example e Vitamina C di Sergio Tanzilli, mentre
Maurizio Del Corso ci propone una nuova ed interessante puntata di Praticamente dove
approfondisce l’utilizzo degli stabilizzatori di tensione, fino alla costruzione di un alimentatore
“milleusi”.
A partire da questo numero tre nuovi autori iniziano la collaborazione con Fare Elettronica:
Andrea Perilli che vi guiderà alla scoperta della optoelettronica dando ad ogni articolo un taglio
teorico-pratico, Dario Mazzeo che vi propone un utile controllo di temperatura per PC (il primo
di una serie di progetti interessanti) e Massimiliano Bracci che con Introduzione alla robotica vi
guiderà nella comprensione di questa affascinante disciplina.

Per concludere, ringrazio tutti voi per i tanti messaggi di apprezzamento per Scuolabus e vi
esorto a scrivere a scuolabus@farelettronica.com se volete che il vostro istituto venga presentato
in questa rubrica. Questo mese Scuolabus fa tappa ad Isernia per visitare l’ITIS “Enrico Mattei”.

Tiziano Galizia Come al solito concludo questo mio intervento mensile augurarvi una piacevole lettura e
t.galizia@farelettronica.com rinnovandovi l’appuntamento al prossimo numero in edicola a Maggio.

3
Col-Edi-Som 8-04-2004 15:26 Pagina 4

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DIRETTORE RESPONSABILE:
GianCarmelo Moroni
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DIRETTORE DI REDAZIONE:
pubblicati, vi preghiamo di contattare l’autore, il
Tiziano Galizia (t.galizia@farelettronica.com)
cui nome ed indirizzo email è sempre riportato
PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: sotto il titolo dell’articolo stesso.
Graficonsult - Milano (info@graficonsult.com) Nel caso ciò non fosse possibile potete scrivere a
mailbox@farelettronica.com, ricordandovi di
HANNO COLLABORATO:
Sergio Tanzilli, Maurizio Del Corso, Simone Bernardi, Riccardo Ricci, specificare il numero della rivista ed il titolo
Enzo Brusati, Eugenio Cosolo, Esteban Mascarella, Andrea Marani, dell’articolo per il quale chiedete chiarimenti,
Andrea Perilli, Dario Mazzeo, Massimiliano Bracci, oltre al vostro nome, cognome ed indirizzo email.
Tutte le richieste con informazioni insufficienti o
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Viale Forlanini, 23 - 20134 Milano. descrizione delle vostre competenze tecniche e/o
Il periodico Fare Elettronica è in attesa del numero di iscrizione al ROC
editoriali, oltre che da un elenco degli argomenti
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Comis 75
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Compendio Fiere 27
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Pianeta Elettronica 19
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Sandit 93
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Col-Edi-Som 6-04-2004 10:15 Pagina 5

SOMMARIO
hardware rubriche
Introduzione alle logiche 12 Mailbox 6
programmabili (quinta parte) News 8
di Simone Bernardi
Le fiere e mostre mercato 68
Data Storage Box 28
di Enzo Brusati di Maggio 2004
Proiettori HID XENON per automobili 46 In Vetrina:
di Andrea Marani PROTEUS: L’unico software indispensabile 110
Controllo di temperatura per PC 90 per la progettazione elettronica
di Dario Mazzeo

praticamente
Regolatori di tensione integrati 62
(alimentatore milleusi)
di Maurizio Del Corso

scuolabus
ITIS “Enrico Mattei” Isernia 70

tutorial
PIC® Microcontroller 22
By Example (sesta parte)
di Tiziano Galizia e Sergio Tanzilli

Vitamina C (ottava parte) 56


di Sergio Tanzilli

Alla scoperta dell’optoelettronica: 84


I diodi LED
di Andrea Perilli

tecnologie sperimentali
Missilistica amatoriale 38
Strumentazione:
Datalogger a 5 canali analogici
di Eugenio Cosolo e Esteban Mascarella

Spirit, una missione, un robot 94


(seconda parte)
di Riccardo Ricci

robomania
Introduzione alla robotica 106
di Massimiliano Bracci
MAILBOX-impaginato aprile 5-04-2004 18:57 Pagina 6

mailbox Dubbi, perplessità,


malfunzionamenti, opinioni,
commenti o richieste?
Inviateli a: mailbox@farelettronica.com
Oppure scriveta a:
Mailbox - Redazione di Fare Elettronica
Inware Edizioni
Via Cadorna, 27/31 - 20032 Cormano (MI)

Le lettere più interessanti saranno pubblicate in queste pagine.


Per quanto possibile, inoltre, cercheremo di dare una risposta privata a
chiunque ci scriverà via email.

D AMPLIFICATORE TV zioni sulla realizzazione e la taratura, in quanto


Cara Redazione, posseggo il modulo ibrido Aurel operazioni un po’ delicate.
Mav-VHF 224 e vorrei amplificarne l'uscita RF per
migliorare le prestazioni in termini di distanza. D CONNESSIONE S-VIDEO/SCART
Come posso fare, senza usare un altro ibrido? Spettabile Redazione, vorrei collegare l’uscita S-Vi-
Simone Berchielli deo e l’audio del mio portatile alla presa Scart della
TV, per poter vedere i miei filmati sulla televisione.
Avete uno schema adatto alle mie esigenze? Grazie
R Sul numero 215 (maggio 2003) di Fare per la vostra attenzione.
Elettronica a pagina74, è stato pubblicato il pro- Luca Bonfà
getto di un amplificatore TV per il canale H2 da
600 mW, esplicitamente studiato per essere inter-
facciato con i moduli Aurel. R L’uscita S-Video presente sui PC portatili,
In figura 1 è riportato lo schema elettrico, ma ma anche sulla maggior parte delle schede video
consigliamo di leggere l'articolo per le informa- più recenti, si compone di due segnali: Intensità o
Luminanza (Y), Colore o Crominanza (C) e relativi
conduttori di massa.

Figura 1: Schema dell’amplificatore TV per canale H2 Figura 2: Connessioni della presa SCART

6 MAILBOX
MAILBOX-impaginato aprile 5-04-2004 18:57 Pagina 7

Questi segnali possono essere direttamente con- rente richiesta) o in tecnologia “switching” in cui
nessi ai relativi pin della presa Scart come mo- i transistori vengono utilizzati come interruttori
strato nello schema di figura 2. per generare onde quadre, che verranno applicate
ad un elemento con la funzione di “volano”, il
Il condensatore da 470 pF può essere inserito di- quale, a sua volta, le trasformerà in una tensione
rettamente nell’involucro del connettore maschio continua.
Mini-Din a 4 poli, utilizzato per la connessione La tecnologia switching consente di sfruttare al
con il PC. massimo i transistori (che restano in conduzione
Per l’audio consigliamo l’utilizzo di un jack stereo per intervalli di tempo limitati) e di utilizzare tra-
in modo da inserirlo direttamente nella presa cuf- sformatori meno ingombranti.
fie del PC. Per ricaricare una batteria, si deve far scorrere in
In alcuni modelli di portatili, l’uscita S-Video fa essa una corrente (corrente di carica) che può es-
capo ad un connettore Mini-Din a 7 poli anziché sere costante, oppure molto grande nella fase ini-
4. Anche in questo caso lo schema proposto è an- ziale e via via minore man mano che la batteria si
cora valido in quanto il connettore a 4 poli può carica.
essere inserito nella presa a 7 poli senza alcuna
modifica. Risulta dunque evidente che un caricabatteria non
è altro che un alimentatore con qualcosa in più: il
controllo della corrente di uscita.
D RIUTILIZZO DI CARICABATTERIE
Sono un hobbista alle prime armi con tutt'altra for- I caricatori più recenti sono tutti in tecnologia
mazione scolastica (informatico), il mio interesse switching per cui possono erogare correnti di una
verte soprattutto sull'utilizzo dei PIC applicati alla certa entità, mantenendo dimensioni ridotte e li-
robotica ed ho seguito con interesse i vostri. ultimi mitando il surriscaldamento.
articoli sull'argomento. Con opportune attenzioni è dunque possibile uti-
La mia domanda: avendo a disposizione diversi ca- lizzare i tuoi vecchi caricabatteria come alimenta-
rica batterie di vecchi telefonini (distrutti), questi tori.
possono essere utilizzati come normali alimentatori
per apparecchiature elettroniche? Poiché i tuoi circuiti avranno bisogno di una ten-
Infine, quale'è la differenza tra alimentatore e carica sione stabile, è opportuno utilizzare regolatori in-
batterie? Grazie! tegrati (tipo il 7805) connessi al caricabatteria,
Gaetano Stella come mostrato in figura 3.

R Chiariamo innanzitutto la differenza tra un


alimentatore ed un caricabatterie.
Un alimentatore è un circuito in grado di fornire,
in uscita, una tensione costante indipendente-
mente dalla corrente richiesta dal carico. In realtà
Figura 3: Schema di uno stabilizzatore per caricabatteria
questa indipendenza è solamente teorica in
quanto la corrente di uscita è comunque limitata
e, se il carico assorbe corrente oltre tale limite, la Benché tali regolatori siano in grado di erogare
tensione di uscita diminuisce. correnti fino ad 1 A, si deve fare attenzione a non
richiedere al nostro caricabatteria una corrente
Normalmente per evitare il danneggiamento dei superiore a quella che è in grado di erogare (che
dispositivi, gli alimentatori sono equipaggiati da normalmente è indicata sull’etichetta).
sistemi di protezione contro i corto-circuiti ed i
sovraccarichi. Per quanto riguarda i regolatori integrati, la ri-
Gli alimentatori possono essere costruiti con tec- mandiamo alla rubrica “Praticamente” che, que-
nologia tradizionale (impiegando un trasforma- sto mese, analizza in dettaglio le caratteristiche e
tore ed una serie di transistori con la funzione di l’uso dei regolatori della serie 78xx, 79xx ed
stabilizzare la tensione e fornire in uscita la cor- LM317.

MAILBOX 7
NEWS-226 5-04-2004 19:04 Pagina 8

NEWS
413
CONVERTITORI A/D
Le famiglie di convertitori
A/D da 12 e 10 bit
Max1226-Max1231 e
Tradizionalmente im-
piegata in applicazioni di
telecomunicazione, la fa-
miglia Zl 60401 di diodi
variazione delle condizioni
di illuminazione ambien-
tale. L’idoneità della serie
Srpc agli ambienti indu-
Questo spazio è gentilmen- Max1026-Max1031 di laser può essere facilmen- striali è garantita dal fron-
te offerto da EONews, il Maxim Integrated Pro- te personalizzata per uti- tale in alluminio conforme
Quindicinale di notizie e ducts (Esco Italiana) pos- lizzi in una vasta gamma ai requisiti Nema/Ip65,
commenti per l’industria sono gestire 8, 12, 16 di apparecchiature, fra cui che assicura la tenuta sta-
elettronica di VNU Business ingressi analogici sbilan- sistemi di riconoscimento gna all’acqua e alla polve-
Publications Italia. ciati o 4, 6, 8 ingressi ana- grafico e di sorveglianza, re. Il sistema può essere
logici bilanciati. Questi trasmissioni di video- espanso con qualsiasi
dispositivi, grazie alla Fifo proiettori e sistemi di scheda Pci/Isa half-size.
integrata, la possibilità di misura industriali. Fun-
scandire i canali d’ingres- ziona da -40 a +85 gradi readerservice.it 413 - 54
so, il generatore di clock C, con pin-out accoppia-
interno e la possibilità d’e- bile facilmente secondo le PROCESSORE PER
seguire una media sui esigenze dei clienti. Le SISTEMI RECORDER
campioni del segnale con- opzioni di package com- Il processore per sistemi
vertito, riducono i requisi- prendono Sc, St e prese Fc disco fisso/Dvd recorder
ti di I/O del microproces- di standard industriale, DiMeNsion 8652 (Dmn-
sore utilizzato con- oltre a diverse opzioni 8652) di Lsi Logic è un
giuntamente. L’integra- pigtail. dispositivo su singolo chip
zione del sensore di tem- a elevate prestazioni di
peratura con accuratezza readerservice.it 413 - 53 seconda generazione
IDEE DI PROGETTO: LA di +/-1 grado C, che forni- basato sulla comprovata
NUOVA INIZIATIVA SUL sce l’informazione della PANEL PC architettura DoMiNo. È
WEB DI ELETTRONICA temperatura locale, elimi- stato progettato per con-
OGGI na la necessità di un sen- sentire ai produtori di
sore esterno. offrire modelli di recorder
“Idee di progetto – Design Come risultato si ha una combinati rispondendo ai
Ideas” è la nuova rubrica di riduzione di costo e spazio requisiti di prestazioni e di
Elettronica Oggi che è stata su scheda. progettazione necessari
lanciata dal mese di per favorire lo sviluppo
Settembre 2003. Caratteri-
readerservice.it 413 - 51 delle caratteristiche sem-
stica saliente di questa nuo-
Sviluppato e prodotto da pre più richieste di Dvr e
va iniziativa è che sarà com-
pletamente ed esclusivamen- DIODI LASER Icp Electronics (Contra- Dvd recorder.
te on line ed accessibile dal data), il panel Pc Srpc-
sito www.ilb2b.it. 5050A è provvisto di readerservice.it 413 - 55
L’obbiettivo principale è crea- schermo Lcd da 15 pollici
re una vera e propria libreria ad altissima luminosità SISTEMA DI VISIONE
di idee alla quale tutti coloro leggibile in piena luce National Instruments ha
che operano in maniera pro-
solare. Sette volte più annunciato Ni Cvs-1455
fessionale nel mondo dell’elet-
tronica possano “catturare”
numerosa dei normali Pa- Compact Vision System
informazioni e suggerimenti nel Pc in commercio, con che, rispetto alla prece-
utili per il loro lavoro quotidia- Zarlink Semiconductor i suoi 1750 nits (cd/m2) la dente versione Ni Cvs-
no. Questo nuovo strumento (Unique-Memec) ha pro- serie Srpc è ideale per le 1454, raddoppia la poten-
vi permette di scaricare, con posto nuovi diodi laser applicazioni all’aria aper- za di elaborazione e qua-
un solo click, tutte le risorse Fabry-Perot a lunghezza ta. Grazie alla funzione di druplica la capacità della
necessarie per risolvere velo- d’onda lunga (bande auto-dimming, non è memoria, consentendo di
cemente qualsiasi problema
1300 o 1500 nm) che necessario regolare ma- aumentare in modo consi-
e, in ultima analisi, minimiz-
zare il time to market. offrono i massimi livelli di nualmente la luminosità derevole la produttività
personalizzazione. dello schermo in caso di delle applicazioni di visio-

8 NEWS
NEWS-226 8-04-2004 14:23 Pagina 9

ne artificiale. TRANSCEIVER del dispositivo è in grado Tft a matrice attiva con


Dispone di un processore QUADRUPLO di gestire diverse velocità due modelli Svga a colori
dalle elevate prestazioni, Espressamente studiato di trasferimento dati da 31 cm (Ltd121C30S,
memoria non volatile e tre per l’impiego in intercon- (1,25, 2,5 o 5 Gbps) su un Ltd121C31S), che combi-
porte Ieee 1394 (FireWire) nessioni di tipo backpla- backplane a circuito stam- nano un’elevata luminosi-
che lo rendono uno stru- ne operanti a elevata pato. In definitiva, è in tà e un ampio angolo visi-
mento efficace per gestire velocità che collegano le grado di garantire un vo con un sistema di
qualsiasi compito di ispe- schede di linea e le sche- throughut totale pari a 40 retro-illuminazione incor-
zione, da precisi comandi de di rete in applicazioni Gbps. porato di lunga durata. I
di assemblaggio a opera- quali networking, storage nuovi display rappresenta-
zioni di ispezione del pac- e sistemi di elaborazione, readerservice.it 413 - 57 no una soluzione molto
kaging ad alta velocità. il nuovo transceiver efficiente in termini di
Con la possibilità di ese- SerDes Scan50C400 a MODULI SVGA spazio, grazie al loro basso
guire 1.436 Mips, accele- quattro canali operante a profilo, che dimostra di
ra l’ispezione visiva e per- 5 Gbps di National soddisfare i requisiti di
mette di realizzare appli- Semiconductor può esse- una vasta gamma di
cazioni con più videoca- re utilizzato sui backplane applicazioni. Offrono una
mere senza dover ri- Fr-4 esistenti progettati risoluzione pari a 800 x
correre per questo a unità originariamente per sup- 600 pixel (Svga) e un’area
di elaborazione separate. portare velocità di 1,25 e di visualizzazione attiva di
2,5 Gbps. Toshiba ha ulteriormente 246,0 x 184,5 mm in
readerservice.it 413 - 56 L’I/O seriale di tipo Cml esteso la famiglia di Lcd unità aventi un profilo

Gli specialisti della


tecnologia Wireless
• Collegamento a distanza tra macchine o dispositivi
• Trasmissione dati tramite rete cellulare GSM e fissa
• Invio di comandi e interscambio di informazioni tramite messaggio SMS
• Modem GSM intelligenti

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NEWS 9
NEWS-226 5-04-2004 19:04 Pagina 10

compatto di dimensioni di tura rapido e facile. Tra le soli 300 mV (a 100 mA). perfetti per numerose
soli 278,3 x 209,9 x 11,0 applicazioni tipiche vi sono applicazioni.
mm, con valori di lumino- i quadri elettrici, gli elettro- readerservice.it 413 - 63
sità rispettivamente pari a domestici e altre applica- readerservice.it 413 - 64
350 e 250 cd/m2 e rap- zioni di potenza in cui il FILTRI PASSA BASSO
porti tipici di contrasto di requisito economico è pre- Tra le novità proposte da CONVERTITORE A DUE
500:1 e 350:1. dominante. È in grado di Frequency Devices (All LOGARITMI
sostenere una vita mecca- Data) vanno segnalate le Il nuovo convertitore a due
readerservice.it 413 - 58 nica superiore a 10 milioni serie: D100B, famiglia di fil- logaritmi Adl5310 di
di cicli, pesa solo 32 g e tri passa banda a 2 poli; Analog Devices offre la fun-
SUITE DI STRUMENTI funziona a una temperatu- Db100L, famiglia di filtri zionalità di due convertito-
SOFTWARE ra compresa tra -10 e 55 passa basso Butteworth o ri discreti su un singolo
Cypress Semiconductor gradi C; è conforme alla Bessel, a 4 o 8 poli. chip, fornendo ai progetti-
ha reso nota la disponibili- classe di infiammabilità Ul I filtri delle due famiglie sti di sistemi di comunica-
tà, a titolo gratuito per i 94 V-0. sono caratterizzati da livelli zione ottica un’alternativa
propri clienti, di una suite di rumore e distorsione all’uso di convertitori ad un
di strumenti software readerservice.it 413 - 60 prossimi al minimo teorico logaritmo multipli.
esplicitamente concepita (-120 dB). Il tutto in un Funziona con una singola
per semplificare lo svilup- REGOLATORE package, grazie alla tecno- alimentazione di 3 V e
po di periferiche Usb 2.0. MICROPOWER logia surface-mount e agli converte correnti di
La nuova Usb MicroStudio Lt3023 è la sigla di un dop- amplificatori ad elevate ingresso lungo un campo
1.0 comprende un device pio regolatore micropower prestazioni, estremamente dinamico di 100 dB. È
driver Usb 2.0 di tipo a rumore e dropout bassi, contenuto (32 pin Din). ottimizzato per monito-
general purpose, una con- da 100 mA, reso disponibi- Questi componenti sono, raggi di potenza in una
sole di controllo Usb, le da Linear Technology inoltre, “self contained”, vasta gamma di applica-
un’interfaccia Api, stru- (Silverstar Celdis). Funziona non richiedono cioè modu- zioni di sistemi di comu-
menti per la configurazio- con un intervallo di tensio- li esterni o condizionamen- nicazione ottica, compre-
ne del dispositivo e un set ni di ingresso da 1,8 a 20 V, ti ulteriori per funzionare. si circuiti di controllo
completo di documenta- fornendo due uscite 100 Ogni filtro viene imposta- laser, interruttori ottici,
zione. mA a tensioni di 1,22 V. to, poi, per operare in un attenuatori, amplificatori
Può alloggiare sorgenti a corner di frequenza com- e monitoraggi generali di
readerservice.it 413 - 59 partire da celle singole preso in un range molto sistemi.
ioni-litio o multicelle alca- ampio: 100 Hz-100 kHz. I
RELÈ DI POTENZA line/Nmh, come anche ter- filtri sono pronti all’uso e readerservice.it 413 - 65
BIPOLARE minali fissi a maggiore ten-
sione. Con un condensato-
re bypass da 0,01 microF, il COME OTTENERE MAGGIORI INFORMAZIONI
rumore di uscita è di 20
microVrms su una larghez- EONews offre il servizio “reader service” che vi con-
za di banda da 10 Hz a 100 sente, utilizzando l’apposito codice riportato alla fine
kHz. Progettato per usi in di ogni news, di ricevere maggiori informazioni.
sistemi alimentati a batte-
Plch di Tyco Electronics rie, la corrente di riposo di
Visitate il sito www.readerservice.it e compilate la
(Tyco Electronics Amp 20 microA/canale lo rende
cartolina virtuale con i vostri dati, il numero della rivi-
Italia) è un relè di potenza perfetto per massimizzare
sta, questo mese il 413, ed i numeri di reader service
bipolare da 10 A, marchio tempi di esecuzione. La
Oeg, disponibile in tre ver- corrente di riposo in moda- presi dalle notizie che vi interessa approfondire.
sioni: da innesto su zocco- lità shutdown è meno di 1
lo, da circuito stampato e microA/canale e due pin di EONEWS provvederà, tempestivamente, a contattare
con alette di fissaggio. I ter- shutdown consentono le aziende interessate, che invieranno al vostro indi-
minali faston assicurano un controlli indipendenti. La rizzo tutta la documentazione disponibile.
collegamento senza salda- tensione di dropout è di

10 NEWS
NEWS-226 5-04-2004 19:04 Pagina 11
BERNARDI-impaginato 5-04-2004 18:27 Pagina 12

HARDWARE

INTRODUZIONE ALLE
LOGICHE
quinta parte
PROGRAMMABILI
di Simone Bernardi
artt@iol.it

La flessibilità e la potenzialità delle logiche programmabili sono dovute alla potenza


dei tool di progettazione e di sintesi. Nelle puntate precedenti abbiamo illustrato le
principali caratteristiche del tool MAX II Plus di Altera, illustrando come inserire un
progetto a partire dal disegno schematico. In questa puntata introduciamo l’argomento
dei linguaggi di descrizione dell’hardware, uno dei più innovativi approcci alla
progettazione di hardware digitale.

L’attuale complessità dei dispositivi zando un approccio diverso, basto su progetto VHDL, che sta per VHDSC
digitali rende pressoché impossibile un linguaggio di descrizione dell’- Hardware Description Language
progettare attraverso l’inserimento di hardware. (VHDSC sta per Very High Speed
elementi schematici elementari come Per quanto possa sembrare strano, Digital Circuits). Il progetto si propo-
registri, porte logiche, neva di elaborare un lin-
bus, segnali di collega- guaggio codificato che
mento; a parte il fatto superasse i limiti di
che anche per progetti di descrizione e progetta-
media complessità ci vor- zione attraverso il dise-
rebbero metri quadrati di gno schematico classico,
carta, il motivo principa- che permettesse di gesti-
le è che apportare modi- re la complessità cre-
fiche ad uno schema scente dei circuiti elet-
elettrico complesso può tronici digitali e che rap-
risultare un lavoro enor- presentasse uno stan-
me. Pensate per esempio dard condiviso: in que-
ad un sistema che utilizzi sto modo si sarebbe
un bus a 10 bit; se ad un potuto permettere a un
certo punto dello svilup- team di lavoro di svilup-
po il progettista si accor- pare sezioni autonome
gesse che è necessario di un progetto per poi
aumentare la larghezza assemblarle successiva-
del bus a 12 bit, dovreb- mente, con la possibilità
be correggere l’intero di riutilizzare alcune
Figura 1: La scheda MiniMax-44 con la schedina di clock
disegno. Questi e altri parti del lavoro per pro-
ostacoli alla progettazione possono tutto cominciò una trentina di anni getti successivi.
essere superati agevolmente utiliz- fa, quando, negli Stati Uniti nacque il Il VHDL e gli altri linguaggi di descri-

12 HARDWARE
BERNARDI-impaginato 5-04-2004 18:27 Pagina 13

HARDWARE

zione dell’hardware (Verilog, segnale di clock per funzionare. Ci bit, e può arrivare fino a 32 bit e
SystemC, ecc) sono gli strumenti sono tuttavia numerose applicazioni, oltre. Questa soluzione è adottata nei
quotidiani attraverso i quali migliaia tra le quale quelle presentate nelle casi in cui il segnale convertito debba
di ingegneri in tutto il pianeta pro- pagine che seguono, per le quali un avere caratteristiche di banda gene-
gettano gli attuali sistemi digitali. segnale di clock è indispensabile. ralmente elevate, diciamo oltre
Anche se, inutile dirlo, tra queste Poiché la MiniMAX-44 non possiede 0.1÷1 MHz. Nei casi in cui, invece, il
pagine non c’è lo spazio per un corso un oscillatore a bordo, questo segna- segnale analogico abbia una banda
specifico, gli esempi che realizzere- le deve essere fornito dall’esterno, limitata, diciamo sotto i 100 KHz, si
mo saranno indicativi delle potenzia- usando, per esempio, un generatore può utilizzare la tecnica PWM.
lità di questo tipo di approccio alla di onde quadre, oppure un piccolo L’acronimo PWM sta per Pulse
progettazione. plug-in come quello presentato nella Width Modulator e significa che
puntata scorsa. Vi ricordo che nella viene generato un segnale ad onda
UNA LOGICA PUÒ FARE… maggior parte dei casi, è consigliabi- quadra con una frequenza fissa, ma
Un’applicazione classica per un dis- le utilizzare lo strip CON5. In questo con larghezza dell’impulso variabile,
positivo logico programmabile è caso il segnale di clock sarà applicato come si vede in figura 2. Per ottene-
quella che prevede la realizzazione di al pin 26, che dovrà quindi essere re una tensione proporzionale alla
periferiche specifiche e personalizza- assegnato ad una opportuna primiti- larghezza di questo impulso è suffi-
te da utilizzare in abbinamento a va di input. ciente un integratore, che può essere
sistemi a microprocessore. In questa realizzato con un semplice filtro
puntata ci occuperemo di due appli- UN CONTROLLER PWM passa basso del primo ordine. La tec-
cazioni classiche, un controller per Dove si incontra per la prima volta nica PWM è quindi piuttosto sempli-
motori passo passo e un controller il linguaggio AHDL… ce e, utilizzando un solo pin del dis-
PWM. Gli esempi si appoggiano sulla La necessità di generare una tensione positivo logico, permette notevoli
scheda MiniMAX-44 prodotta dalla variabile attraverso dispositivi digitali semplificazioni rispetto all’utilizzo di
Digitronix, di cui abbiamo già parla- è molto frequente; controllo con o un bus a 8, 16 o 32 segnali necessari
to nella puntata precedente; su una senza retroazione per motori, regola- per D/A paralleli.
scheda di questo tipo è molto sem- zione dell’illuminazione dei display in
plice allestire i più svariati esperimen- funzione della luce ambiente, gene- L’utilizzo della tecnica PWM è tal-
ti, realizzare progetti completi o razione di suoni sintetizzati, solo per mente diffuso che molti microcon-
sezioni di progetti più complessi. fare qualche esempio. Per ottenere trollori dispongono internamente di
Ricordo che la scheda MiniMAX-44, una tensione variabile a partire da un generatori PWM dedicati; esistono
permette di programmare le CPLD sistema digitale ci sono due strategie inoltre controllori PWM integrati.
EPM3032ALC44, EPM3064ALC44, possibili: utilizzare un convertitore Nonostante la possibilità di reperire
EPM7032SLC44 e EPM7064SLC44 di D/A oppure un generatore PWM. in commercio dispositivi già pronti
Altera ed è realizzata in modo da Abbiamo visto come implementare ad essere utilizzati, rimangono buoni
poter accedere a tutti gli ingressi e le un semplice D/A parallelo a 4 bit motivi per affrontare insieme la rea-
uscite di una CPLD a 44 pin. Sulla nella scorsa puntata; ovviamente la lizzazione di un controller PWM su
scheda è stato previsto un alimenta- risoluzione dei D/A utilizzati in ambi- una logica programmabile:
tore in grado di fornire i 5V per le to elettronico è molto superiore a 4 • Innanzitutto per motivi didattici,
MAX70XX oppure, in alternativa, i poiché questa sarà la scusa per avvi-
3.3V per le MAX30XX; è sufficiente cinarsi ad uno dei linguaggi di
inserire o togliere un jumper per sele- descrizione dell’hardware.
zionare quale alimentazione usare. • Perché i dispositivi di commercio
L’alimentazione può essere usata hanno una risoluzione fissa,
anche per alimentare schede esterne, generalmente di 10 bit per quelli
a patto di non superare i 200-300 integrati nei microcontrollori,
mA di assorbimento. mentre può risultare necessario
realizzare un controller a maggio-
Il segnale di clock re precisione.
Al contrario di un microprocessore, • Perché, come abbiamo avuto
una logica programmabile non ha Figura 2: Il segnale PWM e il segnale analogico modo di ripetere più volte, una
risultante
necessariamente bisogno di un logica programmabile può fare

HARDWARE 13
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HARDWARE

molte cose contemporaneamente e spondente al valore decimale “3”. cominciate un nuovo progetto
quindi permette di affiancare a (NEW, menu File) scegliendo il tipo
blocchi logici diversi, tipo una La strada più veloce per realizzare un Text Editor File, quindi attivate il
UART, un comparatore digitale, una modulo PWM nel tool di sintesi MAX comando Set Project To Current File
macchina a stati un controller di II Plus di Altera è il linguaggio modu- (shortcut CTRL+SHIFT+J) e salvate il
questo tipo, senza problemi di velo- lare ad alto livello per il progetto di file con il nome di pwm_module.
cità, di gestione interrupt e altro. circuiti digitali AHDL, che sta per Notate che l’estensione di questo
Altera Hardware Description tipo di file è .tdf.
Il prossimo paragrafo descrive la realiz- Language. Come ho avuto modo di Il codice AHDL da inserire nel foglio
zazione di un controller PWM a quat- accennare nelle precedenti puntate, di lavoro è riportato nel riquadro 1.
tro bit utilizzando la scheda MiniMAX- si tratta di una versione più semplice
44 e un semplicissimo circuito esterno e immediata del linguaggio VHDL. Una volta inserito il testo, salvate il
per filtrare il segnale digitale; controlle- Per cominciare, è utile riportare la file. Vediamo come è composto il
remo il generatore utilizzando i 4 dip struttura di un flip flop di tipo D, che codice AHDL del modulo pwm. Si
switch che fanno capo a S5. costituisce l’elemento base dei registri noti che tutte le parole in maiuscolo
più comunemente utilizzati (figura 5). sono keywords riservate, mentre i
Il primo progetto in AHDL Ricordo che il funzionamento di un commenti sono preceduti e termina-
Il funzionamento di un controller flip flop di tipo D è il seguente: all’ar- ti dal carattere %. Tutte le righe di
pwm può essere descritto a partire rivo del fronte di salita del segnale di comando, inoltre, terminano con il
da blocchi funzionali, come descritto clock, il segnale di uscita q assume il
RIQUADRO 1:
in figura 3. valore logico presente sull’ingresso d
CODICE PWM_GENERATOR
(l’ingresso d viene “campionato”); il
Il contatore a n bit incrementa il pro- segnale q mantiene tale valore fino al
SUBDESIGN pwm_module
prio stato di una unità ad ogni colpo successivo fronte di salita, quando il
(
di clock; il bus di uscita c[ ] viene segnale d viene nuovamente cam-
a[3..0] : INPUT;
posto in ingresso ad un comparatore pionato. Il segnale q_negato, ovvia-
clk_in : INPUT;
digitale che ne confronta il valore mente, assume sempre il valore
pwm_out : OUTPUT;
assunto con quello presente sul bus opposto al segnale q.
)
a[ ]. In dipendenza dall’esito del con-
VARIABLE
fronto il segnale pwm_out viene Detto questo, cominciamo a lavorare
ff[3..0] : DFF;
posto a 1 o a 0. Quello che si ottiene su MAX II Plus, creando innanzitutto
BEGIN
è mostrato come esempio in figura 4, la cartella pwm_dir nella vostra area
ff[].clk=clk_in;
in cui n=4 e il valore del bus a[ ] è di lavoro, ad esempio
ff[].d=ff[].q + 1;
posto al valore binario “0011”, corri- c:\max2work\pwm_dir\, quindi
IF (ff[].q < a[]) THEN
% pwm_out <- high %
pwm_out=vcc;
ELSE
% pwm_out <- low %
pwm_out=gnd;
END IF;
Figura 3: Schema a blocchi di un generatore PWM END;

Figura 4: Il segnale di clock ed il segnale PWM di uscita Figura 5: Un flip flop di tipo D

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punto e virgola, come in C. stro è ottenuto sommando il valore curatevi sempre di lavorare secondo
• La keyword SUBDESIGN indica il “1” a quello dell’uscita. Questo questa regola.
nome del blocco gerarchico AHDL significa che il tool di sintesi si
e deve essere seguita dal nome del preoccuperà di inserire un blocco A questo punto, cominciate un
file (senza l’estensione), che nel logico “sommatore” a 4 bit, in nuovo progetto, stavolta di tipo gra-
nostro caso è pwm_module.tdf modo da realizzare “fisicamente” fico. La trafila è sempre la stessa,
• Segue la dichiarazione dei segnali la somma. selezionate NEW (menu File), sce-
in ingresso e uscita, racchiusa tra • Il blocco IF esegue una compara- gliete il tipo Graphic Editor, quindi
due parentesi tonde. Nel nostro zione tra lo stato del registro inter- attivate il comando Set Project To
caso abbiamo un gruppo (bus) di no e il valore del bus a[3..0]; in Current File (shortcut CTRL+SHIFT+J)
quattro segnali a[3..0] di tipo dipendenza dell’esito del confron- e salvate il file con il nome di
INPUT, ovvero di ingresso, il segna- to, il segnale pwm_out viene posto pwm_generator. Il file verrà salvato
le clk_in di clock, anch’esso di a 1 logico (vcc) oppure a 0 logico con l’estensione .gdf.
ingresso ed il segnale pwm_out, (gnd). Come nel caso precedente, Fate un doppio click sull’area di
che è un segnale di uscita. il tool di sintesi si preoccuperà di lavoro e potrete vedere nella finestra
• La keyword VARIABLE serve a inserire un blocco logico “compa- di inserimento simboli, il blocco
dichiarare le “variabili”. Per come si ratore” a 4 bit, in modo da realiz- creato in precedenza, elencato nella
è abituati nell’uso dei linguaggi di zare “fisicamente” il test. sezione Symbol Files. Selezionatelo
programmazione, una variabile è e date OK.
una locazione di memoria che con- Bè, a questo punto l’ideale sarebbe Collegate le primitive di input e out-
tiene dei dati; nel caso che il lin- poter creare un blocco grafico a par- put come in figura 7, disegnate quin-
guaggio descriva una struttura tire dal sorgente AHDL, con i pin di di i fili di collegamento, facendo
hardware, il concetto di variabile di ingresso e uscita che abbiamo scelto attenzione a disegnare correttamen-
riferisce a sezioni del circuito, come di implementare, così da poterlo te il bus a[3..0] e editate il nome delle
registri, in grado di memorizzare inserire in un progetto schematico… primitive; quindi assegnate i pin
una certa configurazione binaria. Con MAX II Plus fare questo è sem- come nella tabella 1, seguendo le
La variabile che usiamo si chiama plicissimo, basta selezionare il indicazioni che abbiamo visto nella
ff[3..0], ed è di tipo DFF, ovvero è comando Create Default Symbol puntata precedente.
composta da un gruppo di 4 flip (menu File) e il nuovo simbolo Scegliete quindi il dispositivo attra-
flop di tipo “D”. In pratica si tratta pwm_module.sym è pronto. Per inci- verso la voce DEVICE (Menu Assign),
di un registro a 4 bit. so, è sempre consigliabile che tutti i dopodiché, come abbiamo visto
• La keyword BEGIN segna l’inizio blocchi gerarchici di un progetto tro- nella puntata precedente, è necessa-
della struttura vera e propria. vino posto nella stessa cartella; assi- rio assegnare alcune regole generali
• La notazione ff[ ].clk significa let- di sintesi per la compilazione.
teralmente “il segnale clk dell’og- Scegliete quindi la voce Global
getto ff[ ]”, ed identifica quindi Project Logic Synthesis (Menu
tutti i segnali di clock dei 4 flip flop Assign) e spuntate le varie voci come
“D”; come si vede, questi segnali in figura 8, soprattutto quella relativa
sono connessi (il segno uguale ai segnali globali (Automatic Global),
significa connessione) al segnale che come ho ormai detto più volte,
clk_in di ingresso, dichiarato all’ini- devono essere usati solo da mani
zio. esperte. Consiglio caldamente di uti-
• La notazione ff[ ].d significa lette- lizzare sempre queste impostazioni,
ralmente “il segnale d dell’oggetto perlomeno fino a che non avrete
ff[ ]”, ed identifica quindi i 4 bit di acquisito sufficiente dimestichezza
ingresso del registro ff[3..0]; allo con i dispositivi ed il software. Bene,
stesso modo, la scritta ff[ ].q signi- salvate e compilate il progetto.
fica letteralmente “il segnale q del-
l’oggetto ff[ ]”, ed identifica quindi Come realizzare il generatore
i 4 bit di uscita del registro ff[3..0]. PWM sulla MiniMAX-44
• Il comando ff[ ].d=ff[ ].q+1 significa Figura 6: L’inserimento di un simbolo derivato Oltre alla sezione logica di figura 3,
dal codice AHDL
che il valore dell’ingresso del regi- sono necessari altri due elementi per

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HARDWARE

come già detto, al pin 26. Attraverso


i dip-switch facenti capo a S5 si sce-
glie un numero binario che determi-
na la larghezza dell’impulso generato
dalla CPLD e disponibile sul pin 40;
Figura 7: Il progetto pwm_generator l’uscita in tensione dopo l’integratore
al pin V_OUT sarà proporzionale a
la realizzazione del generatore PWM: tale larghezza.
Pin Assegnazione
un generatore di clock, che può esse-
clk 26 re ricavato da un generatore esterno UN CONTROLLER PER MOTORI
o dalla schedina di clock di figura 1 e PASSO PASSO
pwm_out 41
un circuito integratore. Quest’ultimo Dove una logica programmabile
a0 8 può essere realizzato molto semplice- incontra gli ingranaggi e alla fine
mente seguendo lo schema di figura scoppia l’amore…
a1 6
9. La lista dei componenti utilizzati è Questo secondo esempio permette
a2 5 riportata in tabella 2. di realizzare un controller per motori
passo passo unipolari, utilizzando la
a3 4
Il test del sistema è stato fatto utiliz- scheda MiniMAX-44 e un semplicissi-
Tabella 1: pin assignment per il progetto zando una EPM3064ALC44, alimen- mo circuito esterno per pilotare in
pwm_generator
tata a 3.3V. L’operazionale scelto è il potenza gli avvolgimenti del motore;
notissimo LM358 ad alimentazione prima di cominciare ad entrare nel
singola, e, sebbene le sue specifiche vivo, approfitteremo dell’occasione
non lo prevedano, funziona in questa per fare un breve riassunto sul fun-
applicazione anche alimentato a zionamento di questo tipo di motori.
3.3V, ovviamente con scarsa linearità. Al contrario dei motori in corrente
Se desiderate aumentare le prestazio- continua, i motori passo passo pos-
ni del sistema, potrebbe essere il caso siedono diversi avvolgimenti distinti,
di scegliere un amplificatore opera- chiamati “fasi” e la rotazione si ottie-
zionale single supply funzionante a ne eccitando tali fasi con una certa
bassa tensione. Il dimensionamento sequenza. Uno schema semplificato
della rete RC composta da R1 e C2 è di un motore passo passo unipolare è
tarato sulla frequenza di 5-10 KHz riportato in figura 11.
circa, tenetene conto se volete
apportare modifiche al progetto. Il motore dispone di quattro avvolgi-
Il tutto trova posto sulla MiniMAX-44 menti, un polo dei quali viene con-
Figura 8: La finestra Global Project Logic Synthesis
utilizzando il connettore CON3, nesso in comune all’alimentazione
mentre il clock deve essere applicato, positiva. Se adesso poniamo a massa
la fase A, nell’avvolgimento corri-
spondente scorrerà una corrente che
Sigla Valore
magnetizzerà il nucleo per induzio-
R1 6.8 KΩ ne, portando la freccia (che indica un
ipotetico polo N vincolato all’asse del
R2 10 KΩ motore) a puntare verso l’alto. Se
C1 0.1 µF poliestere successivamente colleghiamo a
massa la fase B scollegando la fase A,
C2 1 µF poliestere per la stessa ragione il nucleo verrà
attratto dall’avvolgimento di destra,
IC1 LM358N
ed il motore compirà 1/4 di giro.
Connettore a strip 90° Analogamente se “ecciteremo” la
CON1
Maschio 6 pin fase C.
Figura 9: Schema elettrico del filtro integratore
(passa basso) Tabella 2: lista componenti del filtro integratore
In questo tipo di azionamento, le fasi

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sono alimentate una per volta. za, la coppia che il motore genera, soli quattro passi, ma, generalmente
Supponiamo che la coppia fornita in aumentano di circa 1 volta e mezzo, 48, 96, 100 o 200 passi a giro.
queste condizioni abbia un valore quindi con riferimento al valore pre- Questo significa che, per esempio,
Coppia=1. È possibile anche alimen- cedente Coppia=1,5. un motore a 48 passi/giro ha una
tarne due in contemporanea, come risoluzione di 360/48=7.5 gradi
visibile in figura 13. In questo modo I motori reperibili in commercio non angolari per ogni passo, mentre un
il flusso magnetico e, di conseguen- hanno ovviamente una risoluzione di motore a 200 passi/giro ha una riso-
luzione di 360/200=1.8 gradi; que-
st’ultimo può quindi essere posizio-
nato con molta maggiore precisione
del primo.
Esiste un’ulteriore possibilità nell’a-
zionamento di questi motori, chia-
mata half step. Si tratta di una via di
mezzo tra l’azionamento ad una sin-
gola fase e quello a due fasi, come si
vede in figura 14. Dalla figura
Figura 10: La scheda MiniMAX-44 su cui è stato Figura 11: Schema semplificato di un motore
realizzato il progetto pwm_generator passo passo unipolare
dovrebbe risultare chiara la sequenza
di eccitazione.

La risoluzione del motore, in questo


modo, raddoppia; ad esempio, un
motore a 48 passi/giro può essere
impiegato come se avesse 96
passi/giro; la coppia risultante, di
contro, sarà una via di mezzo tra i
due casi precedenti, quindi
Coppia=1,25.
Figura 12: Successione di eccitazione dei singoli avvolgimenti Nella Tabella 3, 4 e 5 sono ripor-
tate le sequenze di eccitazione di
un motore a 4 fasi. Ovviamente,
per la rotazione in un verso la
sequenza dovrà scorrere verso il
basso, e, raggiunta l’ultima riga di
ogni tabella, ricominciare dalla
prima; per la rotazione nel verso
opposto, la sequenza dovrà scor-
rere verso l’alto e, raggiunta la
prima riga di ogni tabella, rico-
Figura 13: Successione di eccitazione di coppie di avvolgimenti
minciare dall’ultima.
Vediamo come implementare tutto
questo su un circuito digitale. Per
cominciare, un controller del tipo
che stiamo per realizzare è caratte-
rizzato da un insieme di “stati”. I
controller della tabella 3 e 4 hanno
quattro stati e ad ogni stato corri-
spondono 4 uscite. Se invece consi-
deriamo l’esempio in tabella 5, gli
stati sono otto, sempre con 4 uscite
Figura 14: Successione di eccitazione di avvolgimenti, half step
ognuno. La successione degli stati è
cadenzata da un segnale di clock e

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comandata da un segnale di dire- motore), un bit di ingresso per il tipo testo, ovvero con estensione
zione; se consideriamo il controller segnale di clock e un bit per specifi- .tdf, inserendovi il codice riportato
in tabella 3 o in tabella 4, avremo care la direzione di rotazione. nel riquadro 2.
una successione di “stati” come in A questo punto salvate il file con il
tabella 6. Il secondo progetto in AHDL nome step_controller.tdf
Anche per realizzare un circuito di
Ciò di cui abbiamo bisogno per rea- questo tipo la strada più veloce è il Vediamo come è composto il codice
lizzare tutto questo è quindi una liguaggio AHDL. Create quindi la AHDL del controller per motori
“macchina a stati”, con un numero cartella step_dir nella vostra area passo passo. Si noti nuovamente che
di stati pari a 4 (full step) oppure 8 di lavoro, ad esempio tutte le parole in maiuscolo sono
(half step), avente un uscita a 4 bit c:\max2work\step_dir\, quindi keyword riservate, mentre i com-
(uno bit per ogni avvolgimento del cominciate un nuovo progetto di menti sono preceduti e terminati dal
carattere %.
Fase 1 Fase 2 Fase 3 Fase 4
• La keyword SUBDESIGN indica il
1° step OFF OFF OFF ON
nome del blocco gerarchico
2° step OFF OFF ON OFF AHDL e deve essere seguita dal
nome del file, nel nostro caso
3° step OFF ON OFF OFF step_control.tdf.
4° step ON OFF OFF OFF • Segue la dichiarazione dei segnali
da e verso l’esterno, racchiusa tra
Tabella 3: Pilotaggio full step, una fase per volta, Coppia=1 due parentesi tonde. Nel nostro
caso abbiamo i quattro bit di tipo
Fase 1 Fase 2 Fase 3 Fase 4 INPUT, ovvero di ingresso, clk,
reset, dir e il segnale f_h di sele-
1° step OFF OFF ON ON zione half/full step, mentre abbia-
2° step OFF ON ON OFF mo un bus di 4 bit di tipo OUT-
PUT, chiamato z[3..0]. Si noti che
3° step ON ON OFF OFF
per le macchine a stati descritte in
4° step ON OFF OFF ON AHDL il segnale di reset è obbliga-
Tabella 4: Pilotaggio full step, due fasi per volta, Coppia=1,5 torio.
• La keyword VARIABLE serve a
dichiarare le variabili; la prima di
Fase 1 Fase 2 Fase 3 Fase 4
queste è la macchina a stati vera e
1° step OFF OFF OFF ON propria, che nel nostro caso viene
2° step OFF OFF ON ON chiamata step_m. Il nome viene
assegnato attraverso le keywords
3° step OFF OFF ON OFF MACHINE OF BITS. Ogni macchi-
4° step OFF ON ON OFF na a stati così definita possiede
necessariamente un ingresso di
5° step OFF ON OFF OFF
clock e uno di reset. Tra parentesi
6° step ON ON OFF OFF segue la variabile di stato della
7° step ON OFF PFF OFF macchina a stati, ovvero z[3..0]
che coincide volutamente con i
8° step ON OFF OFF ON bit di uscita. Dopodiché, tra
Tabella 5: Pilotaggio half step, Coppia=1,25 parentesi, si dichiarano esplicita-
mente i valori dei quattro stati, e
quindi delle quattro uscite corri-
Direzione = dx 1° step 2° step 3° step 4° step 1° step 2° step ecc.
spondenti.
Direzione = sx 4° step 3° step 2° step 1° step 4° step 3° step ecc. • La keyword BEGIN segna l’inizio
Tabella 6: successione degli “stati” nella rotazione
della struttura vera e propria. La
notazione step_m.clk significa let-

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HARDWARE

RIQUADRO 2: CODICE STEP_CONTROL s0, 1 ,0 => s6;


s1, 0 ,0 => s2;
SUBDESIGN step_control s1, 1 ,0 => s0;
( s2, 0 ,0 => s4;
Step : INPUT; s2, 1 ,0 => s0;
reset : INPUT; s3, 0 ,0 => s4;
dir : INPUT; s3, 1 ,0 => s2;
f_h : INPUT; s4, 0 ,0 => s6;
z[3..0] : OUTPUT; s4, 1 ,0 => s2;
) s5, 0 ,0 => s6;
VARIABLE s5, 1 ,0 => s4;
step_m: MACHINE OF BITS (z[3..0]) s6, 0 ,0 => s0;
WITH STATES s6, 1 ,0 => s4;
% current current % s7, 0 ,0 => s0;
% state = output % s7, 1 ,0 => s6;
( % half step %
s0 = b"0011", s0, 0 ,1 => s1;
s1 = b"0010", s0, 1 ,1 => s7;
s2 = b"0110", s1, 0 ,1 => s2;
s3 = b"0100", s1, 1 ,1 => s0;
s4 = b"1100", s2, 0 ,1 => s3;
s5 = b"1000", s2, 1 ,1 => s1;
s6 = b"1001", s3, 0 ,1 => s4;
s7 = b"0001" s3, 1 ,1 => s2;
); s4, 0 ,1 => s5;
BEGIN s4, 1 ,1 => s3;
step_m.clk = step; s5, 0 ,1 => s6;
step_m.reset = reset; s5, 1 ,1 => s4;
TABLE s6, 0 ,1 => s7;
% current input input next % s6, 1 ,1 => s5;
% state, dir h_f, => state % s7, 0 ,1 => s0;
step_m, dir, f_h => step_m; s7, 1 ,1 => s6;
% full step % END TABLE;
s0, 0 ,0 => s2; END;

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HARDWARE 19
BERNARDI-impaginato 5-04-2004 18:28 Pagina 20

HARDWARE

teralmente “il segnale clk dell’og- sinistra. Selezionate il simbolo e pre- potenza per il pilotaggio degli
getto step_m”, così come la mete OK. Adesso, inserite quattro avvolgimenti. Quest’ultimo può
step_m.reset significa letteral- primitive di input e una primitiva di essere realizzato molto semplice-
mente “il segnale reset dell’ogget- output e assegnate i nomi ad ognu- mente seguendo lo schema di figu-
to step_m”; questi due segnali na di esse come in figura 15. Fate ra 16. La lista dei componenti utiliz-
vengono assegnati ai pin di caso che abbiamo collegato una zati è riportata in tabella 8.
ingresso clk e reset. A questo porta di uscita direttamente su un Il connettore CON1 della scheda di
punto viene definita la successio- bus; questo è possibile, e semplifica potenza va inserito nel CON4 della
ne degli stati, in funzione del valo- il lavoro, a patto di assegnare alla MiniMAX-44, mentre il connettore
re dei segnali dir e f_h. Il primo primitiva di output un nome di tipo CON2 va alle 4 fasi del motore, e al
blocco definisce la successione bus, nel nostro caso step[3..0]. filo comune.
degli stati in modalità full_step, Come è stato fatto notare nella terza L’alimentazione del motore, che
(pin f_h=0), il secondo in modali- puntata, all’interno di MAX II Plus, il può variare da 5 a 24 V a seconda
tà half_step (pin f_h=1). nome dei segnali che lo compongo- del tipo utilizzato, deve essere por-
no un bus è ereditato dal nome del tata ai morsetti V_STP+ e V_STP-
Come fatto precedentemente, a bus stesso: il primo segnale del bus del CON3.
questo punto potete creare un bloc- s si chiamerà quindi step0, il secon- Il test del sistema è stato fatto utiliz-
co grafico a partire dal sorgente do step1 e così via. zando una EPM3064ALC44, ali-
AHDL, selezionando il comando mentazione a 3.3V e un motore
Create Default Symbol (menu File); il Assegnate il dispositivo su cui com- stepper ricavato da un fax rottama-
nuovo simbolo stepper_control.sym pilare il progetto (menù Assign) e to; l’assorbimento di questo motore
sarà disponibile nella vostra cartella quindi assegnate i pin di I/O ad ogni è di circa 100 mA, in ogni caso con-
di lavoro. Ripeto che è sempre con- segnale, seguendo la figura 15 e siderate che il driver ULN2003AN
sigliabile che tutti i blocchi gerarchi- secondo tabella 7: sopporta fino a 500 mA.
ci di un progetto trovino posto nella Collegate gli elementi circuitali Ogni pin di uscita del chip è protet-
stessa cartella. come in figura 15, facendo attenzio- to contro le extratensioni generati
ne al bus in uscita dal pin z[3..0], dalla commutazione degli avvolgi-
Adesso apriamo un nuovo progetto, che deve risultare tracciato con il menti attraverso un diodo, ma affin-
di tipo Graphic Editor File e chiama- tratto “spesso”, e i fili di connessio- ché tale protezione sia efficace è
telo Step_driver.gdf (non ripeto la ne di ognuno dei segnali di I/O importante che il pin 9 sia connesso
procedura). Fate un doppio click (tratto fine). Assegnate le proprietà al ramo positivo dell’alimentazione
sull’area di lavoro, assicuratevi che la di sintesi, come visto in figura 8, sal- del motore stepper V_STP+.
directory step_dir sia riportata nel vate e compilate il circuito. Il tutto trova posto sulla MiniMAX-
riquadro File Name e vedrete il 44 come in figura 17.
nome step_control nella finestra di Come realizzare il controller per Attraverso il dip switch S5/A, facen-
motori passo passo sulla te capo al pin 8 della CPLD, si sce-
Pin Assegnazione MiniMAX-44 glie la direzione di rotazione; il dip
Oltre alla sezione logica di figura switch S5/D, facente capo al pin 4,
clk 26
15, sono necessari altri due elemen- permette di selezionare la rotazione
reset 14 ti per la realizzazione del generato- full o half step.
re PWM: un generatore di clock, Il pin di reset è posto a massa tra-
dir 4 che può essere ricavato da un gene- mite la resistenza di pull-down pre-
f_h 8 ratore esterno o dalla schedina di sente su ogni pin di I/O della
clock di figura 1 e un circuito di MiniMAX-44; per resettare la mac-
step0 33

step1 34

step2 37

step3 39

Tabella 7: pin assignment per il progetto step_driver Figura 15: Il progetto step_driver

20 HARDWARE
BERNARDI-impaginato 5-04-2004 18:28 Pagina 21

HARDWARE

Sigla Valore

IC1 ULN2003N
Connettore a strip 90°
CON1
Maschio 6 pin
CON2 Connettore 5 pin

CON3 Connettore 2 pin

Figura 16: Schema elettrico della sezione di potenza Tabella 8: lista componenti della sezione di potenza

china a stati è necessario portarlo a zione digitale sono sufficienti un (www.arrow.com), sul sito sono
Vcc per un istante, premendo il pul- contatore e un blocco di confronto. elencati tutti i distributori italiani.
sante S1. Non solo, con poco sforzo sulla
sezione di confronto, potrebbe ARRIVEDERCI…
Infine, una possibile applicazione essere implementata anche una Questa serie di articoli introduttivi
Vorrei terminare suggerendo una funzione di accelerazione/rallenta- alle logiche programmabili finisce
estensione possibile al progetto del mento nelle fasi di partenza e di qua. Spero che gli argomenti tratta-
driver per motori passo passo. stop, utilizzando la funzionalità ti e gli esempi applicativi siano stati
Supponiamo di avere un microcon- half step. di vostro interesse, ma spero
trollore che gestisce una tastiera e Oltre che per motori passo passo, soprattutto di avervi contagiato con
due motori passo passo, posizio- un sistema di posizionamento del l’entusiasmo che nutro per questo
nando di questi ultimi in funzione tipo descritto può essere realizzato tipo di approccio alla progettazione
dei tasti premuti. anche con motori in corrente con- digitale.
Il micro deve coordinare due task: tinua provvisti di encoder; in passa- Resto a disposizione per scambiare
monitorare la tastiera e, contempo- to ho utilizzato questa tecnica per opinioni, chiarire eventuali dubbi e
raneamente, azionare i motori, velocizzare la realizzazione di un rispondere alle domande attraverso
gestendo la successione di eccita- prototipo di un sistema di control- la mia mail.
zione delle fasi e fermare ognuno di lo assi.
essi dopo un certo numero di passi. Arrivederci.
Poiché il micro può, in realtà, fare DOVE REPERIRE IL MATERIALE
una sola cosa alla volta, per affron- Ho acquistato la scheda di sviluppo DOWNLOAD
tare il problema, si può utilizzare MiniMAX-44 presso la ditta I file relativi ai progetti pwm_gene-
una tecnica di polling tra i due task, Digitronix, ad un prezzo di 49 €. rator e step_driver presentati in
o utilizzare un interrupt. L’indirizzo completo è: questo articolo sono scaricabili dal
sito di Fare Elettronica.
Suggerisco una possibile soluzione Digitronix
alternativa: utilizziamo una CPLD Via di Selvamaggio, 21/a
per realizzare una periferica che, 53032 Colle di Val d’Elsa - SIENA
oltre ad implementare la macchina Tel. 0577 920030
a stati vista nel paragrafo preceden- digitronix@digitronix.it
te, posizioni automaticamente il www.digitronix.it
motore dove voluto, sulla base di
un dato ricevuto dal micro. Sul sito troverete tutti gli ulteriori
Quest’ultimo, quindi, comunica la dettagli relativi all’acquisto e alle
posizione di target dei motori alla spese di spedizione, il prezzo degli
CPLD utilizzando un bus parallelo o accessori come la schedina di clock,
seriale, dopodiché può disinteres- l’alimentatore e le CPLD MAX30xx e
sarsi completamente di essi. MAX70xx.
Figura 17: La scheda MiniMAX-44 su cui è stato
realizzato il progetto step_driver
Per realizzare un controllo di posi- Il distributore ufficiale Altera è Arrow

HARDWARE 21
Galizia-Impaginato 226 5-04-2004 19:28 Pagina 22

TUTORIAL

®
PIC MICROCONTROLLER
BY EXAMPLE
sesta parte
di Tiziano Galizia (t.galizia@farelettronica.com)
e Sergio Tanzilli (s.tanzilli@farelettronica.com)

Nello scorso numero abbiamo visto come collegare al PICmicro un display LCD,
vediamo questo mese come dotare il nostro PICmicro di una porta seriale RS232
per poterlo collegare a un PC.

L'applicazione d'esempio che TTL gestibili direttamente dalle questo modo qualsiasi dato gene-
intendiamo realizzare, utilizza il cir- porte del PIC. rato dal primo computer e trasmes-
cuito per la gestione di un display Ma apriamo una parentesi e vedia- so tramite RS232 al relativo
LCD, presentato nello scorso mo in dettaglio come funziona la modem, sarà trasmesso da questo
numero al quale aggiungeremo la comunicazione seriale in RS232. al modem remoto che a sua volta
sezione RS232 per realizzare una provvederà ad inviarlo al suo com-
sorta di miniterminale seriale. LA RS232 puter tramite RS232. Lo stesso vale
In pratica con il nostro circuito Lo standard RS232 definisce una per il percorso a ritroso.
potremo visualizzare su display serie di specifiche per la trasmissio- Al fine di usare la RS232 per colle-
LCD i caratteri ASCII trasmessi dal ne seriale di dati tra due dispositivi gare tra loro due computer vicini
nostro PC su una qualsiasi porta denominati DTE (Data Terminal senza interporre tra loro alcun
seriale, tramite un normale emula- Equipment) e DCE (Data Com- modem, dobbiamo simulare in
tore di terminale tipo: munication Equipment). qualche modo le connessioni inter-
Hyperterminal (su Windows), Telix Come si può vagamente intuire dal medie, realizzando un cavo NULL
(su MS/DOS) o Minicom (su nome, il Data Communication MODEM o cavo invertente, ovvero,
Linux). Equipment è un dispositivo che si un cavo in grado di far scambiare
occupa di gestire una comunicazio- direttamente tra loro i segnali pro-
SCHEMA ELETTRICO ne dati mentre il Data Terminal venienti dai due DTE come se tra
Come potete notare dallo schema Equipment è un dispositivo che si loro ci fossero effettivamente i
elettrico riportato in figura 1, la occupa di generare o ricevere dati. DCE.
base del circuito è identica a quella In pratica l'RS232 è stata creata per Per connettere il PC al nostro cir-
dello scorso numero con la sola connettere tra loro un terminale cuito, invece, simuleremo diretta-
aggiunta del circuito integrato U3, dati (nel nostro caso un computer) mente un DCE facendo credere al
del connettore a vaschetta DB9, con un modem per la trasmissione PC di essere collegato ad un
per il collegamento alla porta seria- a distanza dei dati generati. modem. Prima di fare questo
le del PC, e di una manciata di Per avere una connessione tra due diamo uno sguardo in dettaglio al
componenti accessori. computer è quindi necessario dis- principio di funzionamento di una
L'integrato U3, un MAX232 pro- porre di quattro dispositivi come comunicazione seriale.
dotto dalla Maxim, si occupa di visibile in figura 2: un computer
convertire i segnali RS232 dai ±12 (DTE) collegato al suo modem LA COMUNICAZIONE SERIALE
V, necessari per trasmettere e rice- (DCE) ed un altro modem (DCE) ASINCRONA
vere dati sulla porta seriale, ai 0/5 V collegato al suo computer (DTE). In Per consentire la trasmissione di

22 TUTORIAL
Galizia-Impaginato 226 5-04-2004 19:28 Pagina 23

TUTORIAL

scopio non sempre disponibili nei


nostri mini-laboratori da hobbysta.
Per comprendere il funzionamento
di quanto esposto è sufficiente fare
riferimento alle figure a corredo.
Se prendiamo una coppia di fili e
colleghiamo tra loro le porte seria-
li di due PC (che denomineremo
PC trasmittente e PC ricevente)
secondo lo schema riportato in
figura 3, otterremo la più semplice
delle connessioni in RS232. La
linea Transmit Data (TxD) presente
sul pin 3 del connettore DB9
maschio, di cui il vostro PC è dota-
to, è connessa alla linea Receive
Data (RxD) presente sul pin 2 del
secondo PC. Le masse (GND) pre-
senti sul pin 5 di entrambi i PC
sono connesse tra loro.
Per osservare i segnali generati dal
PC trasmittente durante la trasmis-
sione seriale, colleghiamo tra la
Figura 1: Schema elettrico dell'interfaccia per collegare la scheda display al PC via RS232. linea TXD e la linea GND un oscil-
loscopio e lanciamo in esecuzione
dati tra il PC ed il modem, lo stan- prendere ogni singolo bit in esso su entrambi i PC un programma di
dard RS232 definisce una serie di contenuto ed inviarlo in sequenza emulazione terminale (tipo
specifiche elettriche e meccaniche. sulla stessa linea elettrica, un po' Hyperterminal o simili).
Una di queste riguarda il tipo di come avviene per la trasmissione in Configuriamo le porte seriali di
comunicazione seriale che si vuole codice morse. La differenza sostan- entrambi i PC a 9600 baud, 8 data
implementare la quale può essere ziale sta nel fatto che a generare e bit, 1 stop bit, no parity e disabili-
sincrona o asincrona. Nel nostro ricevere dati non c'è il telegrafista tiamo il controllo di flusso (hand-
caso analizzeremo solo la comuni- ma un computer per cui le velocità shake) sia hardware che xon/xoff.
cazione seriale asincrona ignoran- di trasmissione raggiungibili sono In questo stato qualsiasi cosa digi-
do completamente quella sincrona molto superiori. Facciamo subito teremo sul PC trasmittente verrà
in quanto più complessa e non dis- un esempio pratico e vediamo inviata immediatamente sulla porta
ponibile sui normali PC. come fa un PC a trasmettere, ad seriale. Assicuriamoci inoltre che il
Una comunicazione seriale consiste esempio, il carattere “A” usando la programma di emulazione termi-
in genere nella trasmissione e rice- RS232. nale scelto sia opportunamente
zione di dati da un punto ad un Non è necessario ovviamente rea- configurato per usare la porta seria-
altro usando una sola linea elettri- lizzare gli esempi riportati di segui- le su cui siamo connessi (COM1 o
ca. In pratica se desideriamo tra- to in quanto presuppongono l'uso COM2). Proviamo a digitare la let-
smettere un intero byte dobbiamo di una coppia di PC ed un oscillo- tera A maiuscola e verifichiamo se è
stata correttamente ricevuta sul PC
ricevente. Fatto questo controllo
andiamo a vedere sull'oscilloscopio
che tipo di segnali sono stati gene-
rati per effettuare la trasmissione.
Quando non c'è nessuna trasmis-
sione in corso la tensione sulla linea
Figura 2: Sistema per stabilire una connessione tra due computer
TxD è di -12 V corrispondente alla
condizione logica 1. Per indicare al

TUTORIAL 23
Galizia-Impaginato 226 8-04-2004 15:24 Pagina 24

TUTORIAL

PC ricevente che la trasmissione ha STOP BIT, ad indicare l'avvenuta poter essere inserito nel connettore
inizio, il PC trasmittente porta a trasmissione dell'intero byte. La del nostro circuito di prova. I colle-
+12 V la linea TxD per un tempo stessa sequenza viene ripetuta per gamenti interni al cavo da usare
pari all'inverso della frequenza di ogni byte trasmesso sulla linea. sono riportati nella figura 5.
trasmissione ovvero al tempo di Aggiungendo al nostro cavo seriale
trasmissione di un singolo bit. Nel una connessione tra il pin TxD (pin FUNZIONAMENTO DEL MAX232
nostro caso, avendo scelto di tra- 3) del PC ricevente con il pin RxD Come accennato prima, nel nostro
smettere a 9600 bit per secondo, la (pin 2) del PC trasmittente, potre- circuito useremo un driver RS232,
tensione di alimentazione rimarrà a mo effettuare una trasmissione ovvero un integrato in grado di
+12 V per: 1/9600=0,104 ms. RS232 bidirezionale. convertire i segnali a ±12 V, tipici
Questo segnale viene denominato Il cavo che abbiamo ottenuto è il della RS232, in segnali a 0/5 V
START BIT ed è sempre presente più semplice cavo NULL MODEM gestibili dalle porte del PIC.
all'inizio di trasmissione di ogni sin- in grado di mettere in collegamen- Seguendo lo schema elettrico,
golo byte. to tra loro due DTE. vediamo che il segnale di trasmis-
Dopo lo start bit vengono trasmes- Come accennato prima, il nostro sione proveniente dal PC entra dal
si in sequenza gli otto bit compo- circuito d'esempio simula un dispo- pin 3 del connettore DB9 femmina
nenti il codice ASCII del carattere sitivo DCE. Questo significa che il e viene trasferito sul pin 13 di U3.
trasmesso partendo dal bit meno cavo che dovremo realizzare non Sul pin 12 di U3 è presente un
significativo. dovrà essere di tipo NULL MODEM segnale a 0 V quando sul pin 13 ci
Nel nostro caso la lettera A maiu- (o INVERTENTE) ma DRITTO ovve- sono +12 V e 5 V quando sul pin 13
scola corrisponde al valore binario ro con i pin numerati allo stesso ci sono -12 V. Il segnale presente
01000001, per cui la sequenza di modo connessi tra loro. Questo sul pin 12 di U3 viene quindi invia-
trasmissione sarà quella riportata in tipo di cavo è identico a quelli che to alla linea RA1 della porta A del
figura 4. vengono usati per connettere al PC PIC che in questo caso funge da
Una volta trasmesso l'ottavo bit (bit un modem esterno. Dato che i dis- linea di ricezione. Sul pin 18 del
7), il PC aggiunge automaticamen- positivi DTE sono sempre dotati di PIC (RA1) avremo quindi la corri-
te un ultimo bit a 1, denominato connettore DB9 maschio, il nostro spondenza di segnali con la linea
circuito, essendo un DCE, avrà un TxD del PC riportata in figura 6.
connettore DB9 femmina. Viceversa sul pin 17 (RA0) il PIC
In alcuni casi i PC sono dotati di con- genera i segnali da inviare al PC a
nettori DB25 anziché DB9 per cui per livello TTL che vengono convertiti
le equivalenze occorre consultare la in segnali RS232 da U3 tramite i
piedinatura dei connettori RS232. pin 11 (ingresso TTL) e 14 (uscita
Il cavo di collegamento tra il PC ed RS232) e quindi inviati al PC trami-
il nostro circuito dovrà essere inte- te il pin 2 del connettore J2.
stato a sua volta con un connettore
femmina da un lato per poter esse- IL SOFTWARE
re inserito nella seriale del PC ed un Mettiamo finalmente mano al sor-
Figura 3: La connessione RS232 più semplice
connettore maschio dall'altro per gente della nostra applicazione d'e-

Figura 5: Cavo di collegamento tra il PC


Figura 4: Sequenza di trasmissione della lettera A ed il nostro circuito

24 TUTORIAL
Galizia-Impaginato 226 5-04-2004 19:28 Pagina 25

TUTORIAL

sempio e vediamo come ricevere e ne di trasmissione e ricezione di numero di bit in arrivo


trasmettere dati dal nostro PIC. caratteri via RS232: TxChar ed
Nel file riportato nel Listato 1 che RxChar. Queste due subroutine movlw 8
potrete scaricare comodamente dal consentono in pratica di trasmette- movwf BitCount
nostro sito, troverete il sorgente re e ricevere byte in modalità seria-
completo del nostro terminale. le asincrona a 9600 bps, 8 bit dati, a questo punto attende un periodo
Una volta montato il circuito e pro- 1 stop bit e nessuna parità. pari a circa 1 bit e mezzo in modo
grammato il PIC16F84, possiamo Per trasmettere un carattere sulla da far scorrere il tempo necessario
eseguire le connessioni al PC e for- linea TX basta inserire nel registro W alla trasmissione dello start bit e
nire alimentazione. Sul display il valore da trasmettere ed effettuare campionare il valore del BIT 0 a
apparirà il cursore lampeggiante in una chiamata alla subroutine TxChar. metà circa del tempo di durata.
alto a sinistra. Ipotizzando di voler trasmettere il
A questo punto lanciamo in esecu- carattere “A” al PC dovremo inseri- DELAY BIT_DELAY +
zione un programma qualsiasi di re il seguente codice: BIT_DELAY / 2
emulazione terminale e configuria- ;Wait 1.5 bit
molo per usare la porta seriale a cui movlw 'A'
è collegato il circuito a 9600 baud, call TxChar A questo punto legge lo stato
8 data bit, 1 stop bit e no parity. della linea RX ed inserisce il valo-
Assicuriamoci inoltre che non sia Per ricevere caratteri l'operazione è re letto nel flag di CARRY (C) del
abilitato alcun controllo di flusso leggermente più complessa. registro STATUS e quindi effettua
dei dati sulla seriale sia esso hard- Prendiamo in esame il nostro esem- una istruzione di Rotate Right F
ware che xon/xoff. pio a partire dalla linea 129: Trought Carry (RRF), con il regi-
Proviamo ora a premere qualche stro ShiftReg, in modo da sposta-
tasto sulla tastiera del PC ed osser- MainLoop re verso destra tutti i bit ed inse-
viamo come i caratteri digitati ven- btfsc PORTA,RX rire nel bit più significativo il valo-
gano visualizzati anche sul display goto MainLoop re appena letto dalla linea RX,
LCD del nostro circuito. Premendo call RxChar come riportato nella figura 7.
i tasti CTRL-L potremo pulire lo Questa lettura avviene per otto
schermo dell'LCD e visualizzare In pratica il nostro programma ese- volte ad intervalli di tempo pari
nuove scritte. gue un loop infinito finché non rile- alla durata di un bit, in modo da
va uno stato logico 0 sulla linea RX. campionare il valore della linea
ANALIZZIAMO IL SORGENTE Quando questo avviene significa RX sempre al centro del bit in
Andiamo ora ad analizzare il sorgen- che molto probabilmente è arrivato ricezione.
te LCDTERM.ASM della nostra appli- lo START BIT dal PC e che, secondo
cazione (scaricabile dal nostro ito). quanto detto sopra, arriveranno in wDB
Partiamo dalla linea 24 dove trovia- sequenza i bit appartenenti al dato btfss PORTA,RX
mo le seguenti direttive: trasmesso. In questo caso viene goto RxBitL
chiamata la RxChar che si occuperà RxBitH
TX equ 0 ;Tx data di leggere ogni singolo bit ricevuto, nop
RX equ 1 ;Rx data compattarli in un unico byte e resti- bsf STATUS,C
tuire il valore del byte così ricevuto goto RxShift
in cui vengono assegnate alle nel registro ShiftReg. RxBitL
costanti TX e RX rispettivamente le Una volta lanciata la RxChar azzera bcf STATUS,C
linee di trasmissione (TX) e ricezio- il registro ShiftReg in cui verranno goto RxShift
ne (RX) del PIC. memorizzati i bit man mano che RxShift
In questa applicazione in realtà non vengono ricevuti: nop
viene ancora usata la linea di tra- rrf ShiftReg,F
smissione in quanto il nostro mini- RxChar
terminale è in grado per ora solo di clrf ShiftReg Segue una attesa per un periodo di
ricevere caratteri. tempo pari ad 1 bit
Queste due costanti vengono utiliz- quindi mette a 8 il registro
zate rispettivamente dalle subrouti- BitCount usato per il conteggio del DELAY BIT_DELAY

TUTORIAL 25
Galizia-Impaginato 226 5-04-2004 19:28 Pagina 26

TUTORIAL

X,Y del cursore su display.


Quindi viene chiamata la subrouti-
ne LcdClear che si occupa di inviare
i comandi corretti al display LCD
per azzerarne il contenuto. Nel
caso non sia stato trasmesso un FF
dal PC, il carattere ricevuto viene
inviato “nudo e crudo” al display
con il seguente codice:

movf ShiftReg,W
call putchar

Quindi ritorna ad attendere lo


START BIT del prossimo carattere,
con la seguente istruzione:

goto MainLoop
Figura 6: Corrispondenza dei segnali RS232 con i TTL
La subroutine putchar in pratica invia il
quindi continua a campionare se Questa è la parte di codice che gesti- valore contenuto nel registro W al dis-
non ha ancora letto tutti gli otto bit, sce la ricezione di un Form Feed: play LCD nella posizione in cui si trova
il cursore (xCurPos e yCurPos), quindi
decfsz BitCount,F CheckFormFeed si occupa di mandarlo a capo se si è
goto wDB movlw 12 raggiunto il fine riga o di riportarlo alla
xorwf ShiftReg,W prima riga se si è raggiunto il fine dis-
ed esce da RxChar dopo aver letto btfss STATUS,Z play.
l'ultimo bit. goto _CheckFormFeed In tutti i casi i registri xCurPos ed
yCurPos vengono aggiornati alla pros-
return clrf xCurPos sima posizione in cui poter scrivere il
clrf yCurPos successivo carattere ricevuto dal PC.
A questo punto nel registro call LcdClear
ShiftReg dovrebbe esserci il byte goto MainLoop CONCLUSIONI
trasmesso dal PC. Abbiamo visto come gestire una
Una volta letto il byte proveniente _CheckFormFeed porta seriale ed inviare o ricevere
dal PC il nostro programma con- dati a/da un PC.
trolla se è un carattere di controllo In pratica viene controllato se il valo- Il prossimo mese aggiungeremo
oppure un normale carattere da re ricevuto dalla subroutine RxChar all’esempio appena realizzato, un
visualizzare su LCD. è pari a 12. In caso affermativo ven- ricevitore ad infrarossi che ci con-
L'unico carattere di controllo gono azzerati i registri xCurPos e sentirà la ricezione di comandi da
implementato dal nostro miniter- yCurPos che mantengono il valore un comune telecomando TV.
minale è il Form Feed (FF) corri-
spondente al codice ASCII decima-
le 12 (form feed).
La trasmissione di questo carattere
verso una stampante determina l'a-
vanzamento di un foglio di carta,
nel nostro caso pulisce il contenuto
dell'LCD. Il form feed può essere
trasmesso dal nostro simulatore di
terminale su PC premendo il tasto Figura 7: Spostamento verso destra di tutti i bit nel registro ShiftReg
CTRL seguito dalla lettera L.

26 TUTORIAL
Galizia-Impaginato 226 5-04-2004 19:28 Pagina 27
BRUSATI-impaginato 5-04-2004 18:39 Pagina 28

HARDWARE

DATA STORAGE BOX


di Enzo Brusati
enzo_br@virgilio.it

Facile da installare, veloce, trasportabile, è la periferica più adatta a chi ha necessità


di trasportare una grossa mole di dati da un PC all'altro senza doverli necessariamente
registrare su CD.
Sì tratta di un completo hard disk esterno con interfaccia USB 2.0, compatibile 1.1,
che offre prestazioni paragonabili a quelle degli hard disk interni ed è realizzabile da
chiunque abbia un po’ di esperienza col saldatore.

L'idea nasce dalla necessità di tra- come supporto per l’archiviazione di dati archiviabili.
sportare qualche decina di Gbytes dei dati, oppure come veloce siste- In commercio esistono dei conteni-
di files da un computer ad un altro. ma di backup (vi sfido a dirmi che tori che “rendono esterni” quasi
Niente scheda di rete... che fare? non è utile…) ed, alla necessità, qualsiasi tipo di hard disk, ma
Masterizzare un certo numero di scollegando il cavetto USB da un prima di acquistarne uno decisi di
cd-rom? Masterizzare 2 o 3 DVD? PC e collegandolo ad un altro, può vedere se l’elettronica “a portata di
Forse usare il "vecchio" hard disk da essere sfruttato per condividere o hobbista” poteva venirmi in aiuto
40 Gbytes appoggiato anche questa volta…
sopra il PC è la soluzio-
ne migliore, ma implica ASIC ED USB 2.0
di spegnere il computer Da un po’ di anni a
(non prima di aver sal- questa parte l’interfac-
vato tutto...), aprire il cia USB, per la sua ver-
case, settare l'HDD satilità, ha preso piede
come slave, collegarlo diventando la più
al posto del CD-ROM comune interfaccia
"tirando" un po' i cavi, usata dalle periferiche
riaccendere il compu- collegabili al PC: tastie-
ter, copiare i files, spe- re, mouse, stampanti,
gnere tutto. scanner, modem, joy-
Nuovamente, inserire stick e molto altro
l'HDD nell'altro PC ed ancora. Ogni PC
infine ripetere il tutto moderno è dotato di
sempre prestando almeno un paio di
molta attenzione a non combinare trasportare anche qualche centinaio porte USB e, sempre più spesso, si
disastri. di Gbytes in poco tempo, comoda- vedono computer con queste porte
Come sarebbe comodo un hard mente e senza rischi (a parte la rot- sul frontale per rendere più agevo-
disk esterno in queste situazioni! tura dell’hard disk stesso). le e comoda la connessione delle
Gli hard disk esterni, rispetto alle periferiche.
COME È NATA L’IDEA… più piccole memorie USB, offrono Dopo qualche anno dalla nascita
Un hard disk esterno può essere prestazioni molto più elevate sia dell’interfaccia USB è nata, a con-
usato come secondo hard disk, come velocità che come quantità ferma del suo successo, l’USB 2.0:

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come molti già sapranno è in tutto nere lo stesso risultato. Tale motivo lore opportunamente programma-
simile alla precedente ma ha veloci- però comporta il fatto che questi to e dotato di interfaccia USB: è
tà di trasferimento ben 40 volte circuiti integrati sono di difficile proprio così!
superiore. Le porte USB (1.0 e 1.1) reperibilità per l’hobbista, almeno Purtroppo la complessità di realiz-
hanno velocità di trasferimento di in piccolissime quantità. zazione del software in esso conte-
12 Mb/s, mentre le porte USB 2.0 Ad esempio, l’ASIC a bordo del nuto è molto spesso al di fuori della
raggiungono ben 480 Mb/s. drive per floppy è composto da portata di un hobbista e, molto
Notare che l’arrivo sul mercato di una sezione analogica che gestisce probabilmente, il progetto di un
questa nuova versione non rende le le testine, una sezione digitale che hard disk con interfaccia USB non
precedenti obsolete o incompatibi- gestisce la comunicazione con la sarebbe stato realizzabile se non
li con le periferiche attuali: è possi- mainboard, una sezione di poten- usando un componente dedicato.
bile collegare dispositivi USB 1.0 a za che controlla il motore della
porte USB 2.0 e viceversa senza testina ed altro ancora. Se si voles- IL CIRCUITO
problemi, ma la massima velocità se sostituire l’ASIC con componen- Come detto in precedenza, il cuore
di trasferimento sarà imposta dalla ti comuni, se ne dovrebbero usare del dispositivo è l’ASIC U1, guar-
porta più lenta. davvero tanti, con un aumento dando lo schema elettrico è possi-
Sul mercato esistono schede dai notevole non solo delle dimensio- bile rendersene conto immediata-
costi accessibili, che aggiungono ni ma anche del costo finale del mente. Per poter utilizzare questo
diverse porte USB 2.0 ai computer dispositivo. circuito integrato, visti il numero di
che ne sono sprovvisti. Chi volesse cimentarsi nell’autoco- pin ed il passo davvero piccolo (0.5
Informazioni dettagliate riguardo struzione di una periferica USB ha mm) del suo contenitore
l’interfaccia USB ed anche alcuni due strade tra cui scegliere: utiliz- (TQFP100), si è resa indispensabile
prodotti USB commerciali possono zare un microcontrollore dotato di la realizzazione di un circuito stam-
essere trovate nel sito dell’USB porta USB e programmarlo secon- pato professionale a doppia faccia,
Forum: www.usb.org. do le proprie esigenze, oppure, uti- fori metallizzati, solder su ambo i
lizzare un ASIC appositamente pro- lati, fori passanti molto piccoli e
Nel campo dell’elettronica è oggi gettato. piste di segnale di larghezza infe-
presente una varietà di componen- riore a 0.3 mm.
ti muniti di porte USB, sia micro- In commercio esistono molti com-
controllori e microprocessori che ponenti nati per equipaggiare le Attorno ad U1 sono presenti: un
ASIC (acronimo di Application periferiche USB più comuni, tra connettore a vaschetta a 40 pin
Specific Integrated Circuit). Questi questi troviamo anche diversi (J1) per la connessione dell’hard
ultimi sono, in breve, circuiti inte- “bridge USB-to-IDE”. Sono degli disk (la “porta IDE UDMA”) ed una
grati progettati appositamente per ASIC che in pratica fanno da presa USB di tipo B (J4) che per-
svolgere una precisa applicazione. “ponte”, o meglio da convertitore, mette il collegamento con il PC
Questo tipo di ASIC equipaggia di tra l’interfaccia USB e l’interfaccia mediante un comune cavetto USB.
solito dispositivi prodotti in quanti- IDE, la più comune di cui sono Quasi tutti i pin di J1 sono collega-
tà elevate, come ad esempio i tele- dotati gli hard disk, i cd-rom e ti all’ASIC mediante la serie di resi-
foni cellulari o gli oramai vecchi molte altre periferiche dedicate alla stenze da 22, 33, ed 82 Ω; anche
drive per floppy disk. Per queste e memorizzazione dei dati. per J4 è più o meno la stessa cosa.
molte altre applicazioni è conve- Il cuore di questo progetto è pro- Raccomando, in fase di montaggio,
niente, infatti, realizzare apposita- prio un complesso bridge USB-to- di fare attenzione ai valori di queste
mente un circuito integrato piutto- IDE che, contornato dei pochi resistenze e di non sostituirle con
sto che utilizzarne decine per otte- componenti necessari, rende dav- altre di valore simile, pena il non
vero semplice la costruzione del corretto funzionamento dell’inter-
dispositivo. faccia.
L’ASIC qui utilizzato contiene Notare che J4 porta sul pin 1 l’ali-
sostanzialmente un microcontrollo- mentazione a 5V fornita dal PC che
re di discrete prestazioni, dotato di viene utilizzata sia per “segnalare”
porte USB 2.0. Alcuni potrebbero ad U1 quando il dispositivo è colle-
Figura 1: Questo logo indica le periferiche USB pensare che questo ASIC è sostitui- gato al PC (segnale BUSPWR, il par-
“High speed”, ossia USB 2.0
bile con un qualsiasi microcontrol- titore R15-R16 è necessario perché

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Figura 2: Schema elettrico

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U1 funziona a soli 3.3 V) sia per ri. Usando una coppia di LM2576, uno stabilizzatore di tensione che,
agire sullo stadio di alimentazione invece, è stato possibile realizzare partendo dai 5 V forniti da U5,
(segnale VBUS), vedremo tra poco un alimentatore switching, in grado genera la tensione di 3.3 V neces-
in che modo. di erogare 5 V e 12 V con 3 A mas- saria ad U1.
Cos’altro serve ad U1 per funziona- simi per ciascuna tensione, dalle
re? Un clock a 30 MHz, che può dimensioni relativamente contenu- Non solo per hard disk...
essere generato da un quarzo (X1) te e senza eccessiva dissipazione di Questa interfaccia, nonostante il
o da un modulo oscillatore (U3): calore. circuito stampato sia stato pensato
vista la non facilissima reperibilità Premetto che le resistenze R4-R5 ed soprattutto per lavorare con gli
di questi componenti, ho realizza- R6-R7 servono ad impostare la ten- hard disk da 3.5’’, può essere colle-
to il circuito stampato in modo tale sione di uscita dei regolatori nel gata a qualsiasi periferica IDE pre-
che sia possibile montare, indiffe- caso in cui si utilizzassero le versio- sente in commercio, anche se non
rentemente, i componenti X1, ni regolabili, questo verrà ripreso è possibile garantirne la compatibi-
R50, C2 e C3 se si usa il quarzo, nella descrizione del montaggio. lità con tutte le periferiche esisten-
oppure U3 ed R3 se si usa il modu- La resistenza R51 collega i pin 5 ti. L’unico modo per avere l’assolu-
lo oscillatore. (ingresso ON/OFF) dei due regola- ta certezza del perfetto funziona-
La memoria EEPROM U2, anch’essa tori U5 ed U6 ed il pin centrale del mento è quello di provare (cosa
collegata all’ASIC, contiene informa- jumper J6 alla tensione di 15 V. Se valida anche per molti prodotti
zioni riguardanti il tipo di periferica il pin 1 dei regolatori è mantenuto informatici…). Periferiche come
collegata all’interfaccia e deve esse- a livello alto dalla R51, questi lettori CD-Rom, masterizzatori,
re programmata con il file .bin scari- rimangono in stand-by. Inserendo DVD, unità ZIP, unità magnetico-
cabile dal sito di Fare Elettronica un jumper in J6, in posizione 2-3 ottiche ed altro ancora possono
(www.farelettronica.com); questo (ossia verso C9), si porta il segnale essere collegate al connettore IDE
file garantisce la compatibilità con /ON a livello basso abilitando i di questa interfaccia.
la maggior parte delle periferiche regolatori e accendendo quindi il Unica raccomandazione: l’alimen-
ATA ed ATAPI reperibili in com- dispositivo. Se si vuole accendere e tatore incorporato in questa inter-
mercio. spegnere il dispositivo mediante un faccia eroga al massimo 3 A su 5 V
Gli ultimi componenti collegati a J3 interruttore, è sufficiente collegare i e 3 A su 12 V: è consigliabile assi-
sono le resistenze R46, R48 ed R49, due terminali di questo ai pin 2 e 3 curarsi che la periferica consumi
che a loro volta sono collegate del jumper J6. Montando invece il correnti inferiori (consiglio di
anche a J3; questo è il connettore jumper in posizione 1-2, i regolato- tenere 2.5 A come limite) per evi-
per i quattro led da montare sul ri vengono abilitati solo quando il tare problemi durante il normale
pannello, vedremo in seguito la segnale VBUS si porta a livello alto utilizzo.
loro funzione. (e conseguentemente il transistor In genere, il consumo massimo
Altra parte vitale del circuito, oltre Q1 si chiude), accendendo e spe- degli hard disk da 3.5’’ è quasi
l’interfaccia vera e propria, è lo sta- gnendo il dispositivo assieme al sempre inferiore a 2 A per ciascuna
dio di alimentazione. L’interfaccia computer. Nessun altro pulsante da tensione, mentre in stand-by può
deve essere alimentata con una premere oltre quello di accensione essere anche inferiore ai 100 mA.
tensione di 15 Vdc ed una corrente del PC! Comodo, no ? Notare che il consumo sale soprat-
di almeno 2÷3 A, attraverso J5. I 15 Sconsiglio, però, di montare il jum- tutto durante lo spin-up ossia quan-
V sono direttamente portati agli per in questa posizione nel caso do il dispositivo, dopo essere stato
ingressi (pin 1) di U5 ed U6, due l’interfaccia sia soggetta a frequen- acceso, porta i dischi alla normale
stabilizzatori switching (riconosci- ti “cambi di posto”: in questo caso velocità di rotazione. Il consumo
bili dalla presenza delle induttanze è meglio dotarla di interruttore o sale, molto più limitatamente,
L1-L2 e dei grossi diodi D1-D2) da lasciarla permanentemente accesa. anche durante le operazioni di let-
ben 3 A massimi ciascuno. Anche ad interfaccia permanente- tura e scrittura, cioè quando si
La scelta dei regolatori switching è mente accesa è possibile mandare hanno parecchi spostamenti delle
stata imposta dalle correnti elevate in stand-by l’hard disk (a patto che testine.
mediamente richieste dagli hard supporti questa funzione…) assie- La corrente assorbita dalle altre
disk, impossibili da fornire con sta- me al computer. periferiche varia molto a seconda
bilizzatori di tensione tradizionali se Completa la parte di alimentazione della loro natura: un lettore CD-
non munendoli di grossi dissipato- il circuito integrato U4: si tratta di Rom o DVD, ad esempio, può

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Figura 3a-3b: Il circuito stampato in scala 1:1, lato saldature (A) e lato componenti (B)

richiedere correnti di 1÷1.5 A per MONTAGGIO stanza facilmente a qualsiasi hard


tutto il tempo in cui il disco rimane Il circuito stampato è stato dimen- disk da 3.5’’, utilizzando come sup-
in rotazione. sionato per essere “unito” abba- porto una comune lastra in PVC,

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memoria U2 (che consiglio di mon-


tare su zoccolo), il transistor Q1, le
induttanze radiali L1 ed L2, ed i cir-
cuiti integrati U4, U5, U6 (da fissa-
re meccanicamente al circuito
stampato tramite vite e dado M3).
L1 ed L2 sono due induttanze
radiali a passo 5.08 mm, devono
sopportare una corrente di almeno
1 A e comunque non inferiore a
quella assorbita dall’hard disk per
ogni linea (+5 V e +12 V). Queste
due induttanze, in versione da 1.4
A massimi, possono essere reperite
da RS, cod. 228-501.
I circuiti integrati U5 ed U6 vanno
dotati di dissipatore, il circuito
stampato permette l’utilizzo di
Figura 4: Circuito stampato (vista L.C. ed L.S.) con l’ASIC saldato
diversi tipi, tuttavia, consiglio il
modello cod. 234-2306, sempre
spessa 5 mm, facilmente reperibile. dato (come visibile in figura 4) che disponibile presso RS, che hanno
I quattro fori presenti sugli angoli posso fornire a chi fosse interessa- superficie ampia ed altezza relativa-
del circuito possono essere utilizza- to, come anche il solo circuito mente contenuta.
ti per il fissaggio alla lastra median- stampato o il solo ASIC. Ancora riguardo U5 ed U6: nel caso
te quattro colonnine M3 alte 5 in cui le versioni a tensione di usci-
mm, mentre le lunette presenti sui Come per qualsiasi circuito, si ta fissa (LM2576-5.0 e LM2576-12)
lati più lunghi permettono di acce- comincia il montaggio dei compo- risultassero difficili da reperire, si
dere alle viti che uniscono lastra ed nenti di dimensioni più piccole, in possono sostituire con le versioni
hard disk. Semplice, no? questo caso le resistenze ed i con- regolabili (LM2576-ADJ). Se si
densatori ceramici, per poi passare monta un LM2576-ADJ al posto di
Da sapere: l’ASIC sarebbe stato alle induttanze assiali e poi ai diodi U6, è necessario usare, per R4 ed
progettato per lavorare con com- Schottky D1 e D2. Riguardo questi R5, delle resistenze da 18 KΩ e 2
ponenti di contorno in tecnologia primi componenti, raccomando di KΩ rispettivamente; allo stesso
SMD, ma particolari accorgimenti non sostituire le resistenze R2, R8, modo per U5 è necessario usare,
tenuti durante il posizionamento ed R16 con altre di differente valo- per R6 ed R7, delle resistenze da
dei componenti e lo sbroglio re poiché il circuito non funzione- 6.8 KΩ e 2.2 KΩ rispettivamente.
hanno consentito l’utilizzo di com- rebbe; è bene che anche i diodi Il montaggio può proseguire con i
ponenti tradizionali, questo per non vengano sostituiti con altri condensatori elettrolitici C5, C6,
rendere il montaggio alla portata di modelli. C7, C8, e C10, prestando attenzio-
chiunque abbia un po’ di esperien- Ricordo che il circuito può funzio- ne a saldarli nel verso giusto, ossia
za col saldatore. nare sia con modulo oscillatore che rispettando le polarità. I terminali
Per avere maggiori probabilità di con un quarzo: nei primo caso è di C5 e C7 devono essere piegati a
successo nel montaggio, consiglio necessario montare solo R3 ed U3, 90° prima della loro saldatura, suc-
l’utilizzo di un saldatore con punta nel secondo solo C2, C3, X1, e cessivamente il corpo dei conden-
fine e di potenza non superiore ai R50. Nel caso non si trovasse il satori può essere incollato al circui-
25÷30 W, soprattutto per evitare di quarzo, è possibile utilizzare il to stampato mediante due piccole
danneggiare U1. modulo oscillatore IQXO350 repe- gocce di silicone trasparente.
ribile presso RS Components Passiamo ora al montaggio dei
Informo che, a causa delle quantità (www.rs-components.it), cod. 316- connettori.
minime realizzabili o acquistabili, 6816. J1, che porta il bus IDE Ultra DMA,
dispongo di un piccolo numero di Arrivati fin qui, il montaggio è è un connettore per flat-cable da
circuiti stampati con ASIC già sal- all’80%, ora è il turno di saldare la c.s. a 40 pin e va saldato sul circui-

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Figura 5: Posizionamento dei componenti

Elenco componenti
Sigla Valore Sigla Valore
R1,R9,R11 1 KΩ 1/4 W C5,C7 1000 µF 35 V elettrolitico
R2,R16 62.9 KΩ 1/4 W C6,C8 100 µF 25 V elettrolitico
*R3 470 Ω 1/4 W C9,C10 10 µF 25 V elettrolitico
R4,R6 0Ω D1,D2 Diodo schotkky 1N5821 (RS: 447-1557)
R5,R7 Non montare (vedi testo) Q1 BC547
R8 9.1 KΩ 1/4 W U1 ISD300A1
R10 5.6 KΩ 1/4 W U2 24LC02 (vedi testo)
R12,R13 39 Ω 1/4 W U3 Oscillatore IQXO350 (RS: 316-6816)
R14,R17,R18 1.5 KΩ 1/4 W U4 LM1117T-3.3 (RS: 349-4717)
R15 39 KΩ 1/4 W U5 LM2576T-5.0 su dissipatore (vedi testo)
R19÷R41 33 Ω 1/4 W U6 LM2576T-12 su dissipatore (vedi testo)
R42 82 Ω 1/4 W L1,L2 Induttanza radiale 100 µH (RS: 228-501)
R43,R44,R45 22 Ω 1/4 W L3,L4 Induttanza assiale 1 µH (RS: 191-0380)
R46,R47,R48 330 Ω 1/4 W J1 Connettore IDC 40 pin
R49 220 Ω 1/4 W J2 Connettore alimentazione HDD
*R50 100 Ω 1/4 W J3 Strip 5 poli maschio
R51 10 KΩ 1/4 W J4 Presa USB tipo B (RS: 324-8356)
R52 22 KΩ 1/4 W J5 Presa jack da c.s. Ø6mm
C1,C4,C11÷C25 100 nF ceramico J6 Strip 3 poli maschio con jumper
*C2,*C3 9 pF NP0 ceramico * Montare R3, U3 oppure C2, C3, X1, R50

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to stampato tenendo conto della segnalazione, sul pannello frontale mina il montaggio dei componenti
posizione della chiavetta. J2 è il del dispositivo. I quattro led indica- elettronici.
connettore volante femmina che no la presenza dell’alimentazione
porta l’alimentazione all’hard disk e (POWER), il collegamento ad una COLLAUDO
va collegato mediante degli spez- porta USB 2.0 (HIGH SPEED), la Ultimato il montaggio, è possibile
zoni di filo aventi sezione di almeno corretta inizializzazione del drive fare un primo collaudo allo stadio
0.5 mm. Questo connettore può (INIT) e l’attività della periferica di alimentazione dell’interfaccia.
essere convenientemente recupe- (ACTIVE). Per far ciò basta spostare il jumper
rato da un vecchio alimentatore J4 è la presa USB di tipo B, reperi- J6 in posizione 2-3 e collegare la
per computer (ricordo che il filo bile da vari negozi e distributori scheda (senza l’hard disk) all’appo-
giallo porta +12 V ed il rosso +5 V, (cod. RS 324-8356). J5 è una sito alimentatore o comunque ad
mentre i neri sono entrambi da presa per connettori tipo jack Ø6 un alimentatore che fornisca una
collegare a massa), per il collega- mm. J6 è uno strip maschio sul tensione di 15 Vdc. A questo punto
mento dei fili fare riferimento alla quale va inserito un jumper (la sua è necessario verificare, mediante
figura 7. funzione è spiegata nella descri- un multimetro, che sul connettore
In J3 devono essere saldati dei fili zione del circuito). di alimentazione per l’hard disk
che andranno collegati ai led di Con la saldatura dei connettori ter- siano presenti 5 V sul filo rosso e 12
V sul giallo; queste tensioni sono da
misurare rispetto ai fili neri che por-
tano la massa. Se le tensioni misu-
rate sono differenti, si dovrà neces-
sariamente ricontrollare il circuito
prima di collegare l’hard disk, se
invece queste tensioni sono regola-
ri si potrà fare un ultimo controllo
dello stadio di alimentazione misu-
rando la tensione sul pin 3 di U4,
che deve essere di 3.3 V.

Una volta verificata anche la presen-


za di questa tensione, si può toglie-
re alimentazione alla scheda e pro-
Figura 6: Circuito stampato montato e pronto all’uso
seguire con il collegamento del hard
disk. Per far questo è necessario pro-
curarsi uno spezzone di cavo piatto
da 40 poli e di circa 7÷8 cm di lun-
ghezza, alle estremità del quale
vanno attestati due connettori fem-
mina, prestando naturalmente
attenzione ad orientare le chiavette
di polarizzazione nello stesso senso.
È poi necessaria una piccola modifi-
ca al cavo prima di poterlo collega-
re: mediante un taglierino, si devo-
no separare i fili ottenendo quanto
visibile in figura 6. Gli hard disk non
hanno il connettore IDE in una posi-
zione fissa e con questo accorgi-
mento si rende il cavo piatto legger-
mente flessibile anche nel senso
Figura 7: Collegamento dell’interfaccia
della larghezza, risolvendo i proble-
mi meccanici di collegamento.

HARDWARE 35
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Ricordo che la massima velocità Qui è necessario selezionare è indispensabile fare click col tasto
della porta IDE dell’interfaccia è di “Specificare percorso del driver” e sinistro su questa icona, selezionare
66 Mbyte/s ed è sopportabile senza poi cliccare su “Avanti”. Alla suc- la voce “Safely remove…” ed aspet-
problemi dal corto spezzone di cessiva finestra (figura 10) si deve tare il messaggio di conferma della
cavo che abbiamo utilizzato, lun- cercare il driver specificandone il possibile rimozione (figura 14).
ghezze ridotte e separazione dei fili percorso.
contribuiscono a diminuire le capa- Una volta verificato il corretto fun-
cità parassite migliorando le carat- Il driver è scaricabile dal sito di Fare zionamento, è possibile rimuovere la
teristiche dei segnali. Elettronica, deve essere scompatta- periferica e spostare il ponticello J6
Rimane ora da inserire il connetto- to in una cartella a piacere prima di in posizione 1-2 se si ha intenzione
re di alimentazione nell’hard disk, poter essere utilizzato. Una volta di lasciare il dispositivo collegato al
successivamente, sempre con J6 in che il computer ha riconosciuto il PC per la maggior parte del tempo.
posizione 2-3, ridando alimentazio- driver mostra la finestra di figura 11
ne alla scheda si metterà in movi- e, pochi istanti dopo, visualizza una IL CONTENITORE
mento l’hard disk. Collegando l’in- conferma della corretta installazio- Ho dotato questo dispositivo di un
terfaccia al computer si completa, ne del dispositivo (figura 12). contenitore “ad hoc”, realizzato
almeno per ora, la parte hardware. Accanto all’orologio sarà presente interamente in PVC, il risultato è
una nuova icona, come mostrato in stato giudicato più che buono,
IL SOFTWARE figura 13 e, cliccando su “Risorse quindi riporto di seguito alcune
La procedura che andiamo a del computer”, sarà possibile visua- informazioni riguardanti la sua
descrivere potrebbe essere legger- lizzare ed accedere alla nuova unità costruzione.
mente diversa, soprattutto nella gestendola come un normale hard
parte grafica, in base alle diverse disk interno. A questo punto sia il Il materiale usato è PVC spesso 5
versioni di Windows ®, ad ogni collaudo che l’installazione del dri- mm, di colore blu trasparente per il
modo la procedura rimane sostan- ver sono completati. pannello frontale e per il retro,
zialmente la stessa. completamente trasparente per i
Subito dopo il collegamento, il PC Importante: per evitare perdite di
si accorge della nuova periferica dati, prima di scollegare o di togliere
collegata alla porta USB, mostran- alimentazione alla nuova periferica,
do la finestra visibile in figura 8 e
successivamente (solo al primo col-
legamento) mostra la finestra della
figura 9, chiedendo il driver.

Figura 12: La periferica è stata installata


correttamente

Figura 8: La periferica è stata rilevata Figura 10: Ricerca del driver

Figura 13: La nuova icona, accanto all’orologio

Figura 14: Messaggio di possibile rimozione


Figura 9: Richiesta di installazione del driver Figura 11: Driver riconosciuto del dispositivo

36 HARDWARE
BRUSATI-impaginato 5-04-2004 18:40 Pagina 37

HARDWARE

rimanenti quattro lati e per la lastra ed eventualmente anche fatto figura 15.
centrale. Il PVC può essere reperito, tagliare su misura, presso quei La presa di alimentazione e la presa
negozi che trattano gomma e mate- USB sono state volutamente fatte
rie plastiche. sporgere di 5 mm dal circuito
Il contenitore è realizzato attorno ad stampato, in modo da poter entra-
un “telaio” composto dalle quattro re negli scassi da effettuare sul
lastre trasparenti, che sono fissate retro, arrivando a filo del conteni-
tra loro mediante incollaggio per tore senza sporgere.
lasciare il montaggio pulito. Su que-
Figura 15: Il contenitore visto dall’alto ste quattro lastre sono fissati il pan- Cos’altro dire, è consigliabile incol-
nello frontale, il retro e la lastra lare quattro piedini in gomma mor-
interna. Per queste parti sono state bida sulla base del contenitore (che
utilizzate delle viti M2 ed M3 in può essere tenuto sia in verticale
modo da rendere il dispositivo facil- che in orizzontale) in modo da
mente smontabile in caso di manu- attenuare le vibrazioni emesse dal-
tenzione o sostituzione dell’hard l’hard disk in movimento.
disk per un possibile futuro aggior- Da notare che il contenitore così
namento. costruito riduce notevolmente il
rumore emesso dai dischi in rota-
Sulla lastra interna sono a loro zione, permettendo di lavorare sul
volta montati l’hard disk e la sche- computer senza fastidiosi rumori di
Figura 16: Retro del dispositivo
da, come visibile nella foto in sottofondo.

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HARDWARE 37
COSOLO-impaginato 5-04-2004 18:43 Pagina 38

TECNOLOGIE SPERIMENTALI

MISSILISTICA AMATORIALE
STRUMENTAZIONE:
DATALOGGER A 5 CANALI
ANALOGICI
di Eugenio Cosolo (info@missilistica.it)
ed Esteban Mascarella (esteban411@hotmail.com)

Si tratta di uno strumento di laboratorio indispensabile quando si ha la necessità di


monitorare e registrare tensioni analogiche in rapida variazione, da analizzare
comodamente in un secondo tempo con il proprio personal computer. Le applicazioni
sono moltissime, come anche la gamma di sensori che possono essere collegati agli
ingressi dello strumento, ad esempio: sensori di pressione, sonde di temperatura,
accelerometri, fotocellule, celle di carico, eccetera. Qualsiasi tensione in continua nel
range da 0 a 5 Volt può essere monitorata dallo strumento, inoltre, interfacciando il
datalogger a dei moduli RF digitali, possiamo ottenere un valido sistema di telemetria.

Questo progetto, semplice e poco razzo, oggetto di una delle prossime ciente convertitore analogico/digita-
costoso nella realizzazione, ma puntate, insieme ad una cella di cari- le shiftabile su diversi ingressi.
molto versatile e potente, prevede co ad estensimetri. I pochi componenti esterni al micro-
anche l’alimentazio- controllore sono il
ne a batteria per generatore di clock
aumentarne il campo (un oscillatore a 4
d’impiego. Mhz), uno stabilizzato-
Il progetto è integrato re di tensione a 5 Volt,
alla serie di articoli una memoria EEPROM
sulla Missilistica ama- 24LC64 (oppure
toriale in quanto origi- 24LC256), un display
nariamente è stato LCD da 16 caratteri su
concepito per assolve- due linee ed un con-
re la funzione di data- vertitore di protocollo
link telemetrico instal- seriale MAX232.
lato sulla capsula pay- In questa configurazio-
load del razzo in costruzione, per il LO SCHEMA ELETTRICO ne il circuito ci permette di campio-
rilevamento dei parametri di volo. Il dispositivo è costruito intorno ad nare le tensioni presenti sui 5 ingres-
Lo stesso dispositivo sarà anche uno dei “best-seller” della si (nel range di 0 a 5 V), di visualizza-
usato come registratore dati, accop- Microchip, il validissimo microcon- re i valori digitali sul display, di
piato al banco di test per motori a trollore PIC16F876, dotato di un effi- memorizzare le letture sulla memo-

38 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
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TECNOLOGIE SPERIMENTALI

Figura 1: Schema elettrico del Datalogger

ria e di ritrasmetterle in un secondo pressione del pulsante P1, premen- assenza di alimentazione mentre la
tempo ad un personal computer, do nuovamente lo stesso pulsante si cancellazione dei vecchi dati viene
dove un opportuno programma può comanda lo STOP, mentre la visualiz- fatta al momento del nuovo campio-
interpretarle a piacimento. zazione e la contestuale trasmissione namento.
L’attivazione dei campionamenti e seriale al PC dei dati memorizzati Il clock del microcontrollore è gene-
relativa trasmissione in RS232 in viene attivata dal pulsante P2. I dati rato dal quarzo XT da 4 Mhz insieme
tempo reale viene comandata dalla sono conservati intatti anche in ai condensatori C2 e C3.

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 39
COSOLO-impaginato 5-04-2004 18:43 Pagina 40

TECNOLOGIE SPERIMENTALI

Scegliendo un quarzo di frequenza


più alta il campionamento varia di
conseguenza ed è possibile montare
un quarzo fino a 20 Mhz. Attenzione
però agli eventuali problemi di tra-
smissione seriale.
Il display LCD è collegato alle porte
RB0-RB4 tramite il connettore CN1,
mentre gli ingressi analogici sono
collegati alle porte RA0-RA3, impo-
stabili a seconda delle necessità in
modalità digitale oppure analogica
(AN0-AN3).
Il connettore CN2 raggruppa tutti Figura 2: Circuito stampato in scala 1:1 (lato saldature) della scheda madre
gli ingressi da campionare, insieme
ad un pin di massa e uno a 5 volt,
Scheda madre
utile per alimentare alcuni sensori
Elenco componenti
attivi.
I pulsanti di servizio sono collegati Sigla Valore Sigla Valore
alle porte RC0-RC2 e sono disponibi-
R1 27 KΩ 1/4 W C10 47 µF elettrolitico
li sia sul connettore CN1, sia sul
CN7, dedicato appositamente per R2 27 KΩ 1/4 W C11 100 nF poliestere
questo scopo.
R3 27 KΩ 1/4 W C12 47 µF elettrolitico
Sulla porta RC5 è collegato un buz-
zer piezoelettrico attivo e un led per R4 10 KΩ 1/4 W C13 100 nF poliestere
segnalare visivamente l’attivazione.
R5 22 KΩ 1/4 W C14 1 µF elettrolitico
L’archiviazione dei dati viene fatta
nella memoria 24LCxxx, connessa al R6 47 KΩ 1/4 W DS1 1N4148
PIC tramite le porte RC3-RC4 (linee R7 470 Ω 1/4 W TR1 BC547
SCL e SDI).
Contestualmente alla memorizzazio- R8 470 Ω 1/4 W XT Quarzo 4 Mhz
ne le letture sono trasmesse sull’in- R9 10 KΩ 1/4 W L1 Led rosso
terfaccia seriale disponibile sulle
porte RC6-RC7. Lo standard TTL è R10 10 KΩ 1/4 W L2 Led verde
convertito in protocollo RS-232 dal R11 470 Ω 1/4 W L3 Led giallo
chip MAX232 della Maxim, sostitui-
bile con i modelli equivalenti prodot- R12 1 KΩ trimmer IC1 PIC16F876/20
ti da altre case. R13 390 Ω 1/4 W IC2 24LC256
Se si ha la necessità di inviare il
segnale ad una stazione di ricezione C1 100 nF poliestere IC3 MAX232
remota (radio telemetria) è possibile C2 22 pF ceramico IC4 78SL05
prelevare il segnale in standard TTL
C3 22 pF ceramico LCD Display LCD 16x2
ed inserirlo sull’ingresso di un tra-
smettitore radio (ad esempio i C4 10 nF poliestere P1-P3 Pulsanti da circuito stampato
moduli ibridi prodotti da diverse
C5 10 nF poliestere S1 Interruttore a slitta
case).
Il segnale RS-232 è disponibile sul C6 2,2 µF elettrolitico BUZ Buzzer piezoelettrico
connettore CN3, previsto per la con-
C7 2,2 µF elettrolitico 1 zoccolo per integrato a 28 pin
nessione al personal computer.
In questo caso il cavo di connessione C8 2,2 µF elettrolitico 1 zoccolo per integrato a 8 pin
richiede solo un polo oltre alla
C9 2,2 µF elettrolitico 1 zoccolo per integrato a 16 pin
massa. Ricordarsi però di cortocircui-

40 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
COSOLO-impaginato 5-04-2004 18:43 Pagina 41

TECNOLOGIE SPERIMENTALI

pati, potete utilizzare i disegni di


figura 2 e 4. Per consentire la realiz-
zazione in casa del circuito stampato
senza troppe complicazioni è stato
disegnato a singola faccia, è però
importante ricordare di inserire i tre
ponticelli in filo di rame tra le piazzo-
le predisposte.
Una volta forata la basetta con la
punta da 0,8 mm ed averla adegua-
tamente sgrassata procederemo con
l’inserimento e saldatura degli zoc-
coli, dei connettori a passo 2,54,
Figura 3: Piano di montaggio della scheda madre delle resistenze e dei condensatori,
successivamente saranno montati i
tare i pin 7-8 e 4-6 sul connettore a apposito programmatore ed in que- componenti attivi.
9 poli da collegare al PC. sta fase i ponticelli sul CN10 e sul Il montaggio del display LCD è pre-
Il connettore CN11 è usato per la CN11 devono essere momentanea- visto sul pannello anteriore del con-
programmazione ON-BOARD, mente rimossi. tenitore, così anche i pulsanti e i led.
molto utile per evitare di estrarre il Controllare la zoccolatura del display
micro dallo zoccolo. Per program- LA COSTRUZIONE in base al modello disponibile (verifi-
marlo in questo modo serve un Per la costruzione dei circuiti stam- care tabella illustrata).

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TECNOLOGIE SPERIMENTALI 41
COSOLO-impaginato 5-04-2004 18:43 Pagina 42

TECNOLOGIE SPERIMENTALI

L’interruttore di alimentazione, la plificatore per celle di carico ad entrate un valore di tensione in con-
presa seriale RS232 e il connettore estensimetri, che sarà oggetto di un tinua compreso da 0 e 5 Volt, per
multipolare per gli ingressi saranno prossimo articolo. fare dei test sono sufficienti anche
invece installati sul pannello poste- Sul pannello anteriore è installato il dei normali potenziometri o trimmer
riore. display LCD, i pulsanti di comando e con un terminale a massa, l’opposto
i Led di status. Sul pannello posterio- ai 5V disponibili sullo zoccolo di col-
Nelle foto è visibile uno dei prototipi re sono disponibili gli interruttori per legamento e il cursore centrale sul-
realizzati dagli autori, nella fattispe- le diverse sezioni e le prese per l’in- l’ingresso. Regoliamo inizialmente i
cie si tratta della versione portatile, terfacciamento con l’esterno. potenziometri o i trimmer in modo
alimentata a batteria. Il circuito del da connetterli a massa.
datalogger è il modulo centrale, COME SI USA
mentre a fianco si può vedere l’am- Possiamo collegare ad una o più Diamo tensione dl circuito e leggere-
mo sul display la scritta: Telemetric
System Ready.
Premiamo una volta il pulsante di
start P1 e un breve suono ci avviserà
che il campionamento è iniziato.
Sulle due righe del display potremo
leggere:
A0000B0000C0000D0000E0000
REC
Se sposteremo i potenziometri
vedremo che il valore 0000 cambie-
rà indicando altre cifre.
Una tensione di 5V sarà rappresenta-
ta dalla cifra 1024, perciò ogni
aumento di un Volt della tensione
presente sul segnale in entrata cau-
serà un incremento di 205 unità sul
display.
La scritta REC indica che si è in fase
Figura 4: Circuito stampato in scala 1:1 (lato saldature) della scheda display
di campionamento e registrazione,
mentre il LED lampeggia.
Il sistema continua a memorizzare i
dati fino a quando non premeremo
nuovamente il pulsante P1 oppure si
esaurirà la capacità della memoria
EEPROM (794 letture con una
memoria 24LC64 e 3176 letture con

Scheda Display
Elenco componenti

Sigla Valore

R1 390 Ω 1/4 W

R2 Trimmer 1 KΩ

S1 Interruttore a levetta da cs

P1÷P3 Pulsanti NA da cs

Figura 5: Piano di montaggio della scheda display LC,D1 Display LCD 2x16

42 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
COSOLO-impaginato 5-04-2004 18:43 Pagina 43

TECNOLOGIE SPERIMENTALI

una 24LC256). reale che in fase di scaricamento La coppia di dati, ad esempio ch0-
A questo punto possiamo collegare il dati memorizzati, disponiamo di h e ch0-l, rappresentano il valore
dispositivo alla porta seriale RS232 una serie di stringhe con i seguen- effettivo del canale 1, suddivisi in
del nostro PC, lanciamo il program- ti parametri: 9600 baud, 8 bit, due tronconi in formato “bcd”, il
ma di scaricamento e premiamo il nessuna parità, 1 bit di stop, e primo indica la parte alta ed il
pulsante P2. con il seguente protocollo: 255, secondo la parte bassa.
Sulle due righe del display potremo ch0-h, ch0-l, ch1-h, ch1-l, ch2-h, Questi due valori devono essere
leggere: ch2-l, ch3-h, ch3-l, ch4-h, ch4-l, riassemblati per ottenere il valore
A0000B0000C0000D0000E0000 cks-h, cks-l. completo disponibile sul canale.
PLAY Ad esempio, se il carattere ch0-h
Il led rimarrà acceso in continuazio- Spieghiamo bene cosa significa- convertito in decimale è di 09 e il
ne mentre i dati si trasferiranno sul no in dettaglio i sopra descritti carattere ch0-l convertito in deci-
PC dove potranno essere archiviati in simboli: male è di 72, il valore risultante
un file con il nome assegnato e riela- Per prima cosa attendiamo la rice- sarà: (09 *100) + 72 = 972
borati successivamente. A trasferi- zione del codice 255, che serve a
mento terminato il LED si spegnerà. marcare l’inizio della sequenza. È Una semplice procedura scritta in
I dati rimarranno in memoria anche stato scelto questo valore poiché Qbasic per lo scarico dei dati è
a circuito spento e saranno cancella- in nessun caso potrà essere usato disponibile sul sito di Fare elettro-
ti automaticamente solo al momen- dagli altri segnali. nica, come anche il firmware
to di un nuovo campionamento. necessario alla programmazione
Quelli che seguono sono 10 valori del PIC.
IL PROTOCOLLO DI raggruppati a due a due, infine i due
TRASMISSIONE valori del checksum, che servono ad I SENSORI INTERFACCIABILI
Sull’uscita seriale, sia in tempo autenticare i dati precedenti. Al momento sono stati sviluppati i

Figura 6: Alcune viste del datalogger da noi realizzato

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 43
COSOLO-impaginato 5-04-2004 18:43 Pagina 44

TECNOLOGIE SPERIMENTALI

seguenti tipi di sensori: sul sito di Fare Elettronica Pin 3 regolazione contrasto
(www.farelettronica.com). (trimmer 10 da Kohm
• Accelerometri a singolo e doppio Una volta in possesso del file tra +5 e massa)
asse, con un range da 2 a 50 G. dovrete trasferirlo nella memoria Pin 4 RS (pin RB5 del micro)
• Barometro ambientale per la del microcontrollore, usando un Pin 5 R/W (a massa)
misura della pressione atmosfe- apposito programmatore oppure Pin 6 E (pin RB4 del micro)
rica, utile per implementare un il metodo della programmazione Pin 7÷10 massa
altimetro. In-Circuit, molto comoda perché Pin 11 (pin RB0 del micro)
• Voltmetro per misurare lo stato evita di smontare il chip dallo zoc- Pin 12 (pin RB1 del micro)
degli accumulatori di bordo. colo ed inserirlo nel programma- Pin 13 (pin RB2 del micro)
• Sensore termico, per la misura- tore, operazione che a lungo Pin 14 (pin RB3 del micro)
zione della temperatura andare può compromettere l’inte-
ambientale. grità dei piedini. CONCLUSIONI
• Cella di carico ad estensimetri, Durante la programmazione con il Anche per questo mese abbiamo
per la misura di forze, pesi, tor- metodo In-Circuit è necessario concluso, nel rinnovarvi l’appun-
sioni, sollecitazioni e vibrazioni. togliere i ponticelli installati sul tamento al prossimo numero, vi
connettore CN11 e quelli che ali- ricordiamo che per qualsiasi infor-
Sono allo studio anche altri tipi di mentano i LED (CN10). mazione potete contattarci via
sensori, ad esempio una bussola email:
elettronica ed un inclinometro. In IL DISPLAY LCD
una delle prossime puntate saran- I collegamenti del display LCD • Per la parte hardware:
no presentati i principi di funzio- (tipo CDL4162 ma compatibile Eugenio Cosolo
namento e gli schemi applicativi. con molti altri display) sono i (info@missilistica.it)
seguenti: • Per la parte software:
IL FIRMWARE Esteban Mascarella
Il programma da caricare sul Pin 1 massa (esteban411@hotmail.com)
microprocessore potrete trovarlo Pin 2 +5V

Figura 7: Alcune immagini della cella di carico utilizzata

44 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
COSOLO-impaginato 5-04-2004 18:44 Pagina 45
MARANI-impaginato 8-04-2004 15:25 Pagina 46

HARDWARE

PROIETTORI HID XENON


PER AUTOMOBILE
di Andrea Marani
a.marani@farelettronica.com

In queste righe sveleremo la tecnica ed i segreti dei nuovi proiettori per auto a scarica
di gas xeno.
Caratterizzanti le auto più lussuose quali BMW, Audi e Mercedes, ora con il nuovo
codice della strada che prevede le luci accese in strade extraurbane e autostrade,
avere un impianto luci efficiente e dalla lunga durata diviene fatto determinante.

Circa un annetto fa mi sono scarica, non soffrono di stress da colorante.


messo alla ricerca su internet di vibrazioni, emanano meno calore Insomma se si vuole lo Xeno HID
costruttori o distributori di luci e, come per tutte le lampade a dovremo comprare il kit o
per auto, per la precisione che scarica, a parità di potenza sono costruirne uno da noi.
proponessero kit per convertire le efficienti circa sette otto volte di Ed è proprio quello che faremo.
luci di profondità della propria più. Nella foto possiamo vedere una
automobile da alogene a HID, Proiettori allo xeno per auto se ne lampada HID per auto il cui zoc-
ebbene, il mercato offre tantissi- vedono già parecchi, di prima colo è universale per cui potremo
mo: sono davvero molte le ditte installazione, adesso anche in sostituirla alle vecchie alogene
che ti propinano kit, più o meno autovetture non proprio di lusso anabbaglianti. Beh, presto e fatto,
potenti o mirabolanti, dal colore ma questo è pur sempre un optio- direte voi… Eh no! Il problema
bianco, bianchissimo, sorge proprio adesso.
azzurro, azzurro por-
pora e chi più ne ha Le nostre vecchie e
più ne metta. Unica care alogene dalla
costante di tutta la luce giallastra funzio-
ricerca è che i prezzi nano a 12 V mentre le
non scendono sotto lampade a scarica
al milione e mezzo hanno bisogno di tut-
delle vecchie lire o t’altra tensione per
settecentocinquanta funzionare. Occorre
Euro circa. Cifra non perciò un apposito
da poco. nal che costa tanto. convertitore di tensione ed un
Inutile ricorrere alle lampade alo- accenditore non di molto diffe-
Anche se queste lampade a gas gene blu, promettenti miracoli, rente da quelli usati per le lampa-
hanno una durata di molto supe- caricate con gas xeno e altre mille de a vapori metallici.
riore alle alogene, non si bruciano diavolerie, perché colorando di Anche le lampade allo Xeno sono
ma si consumano pian piano blu il bulbo la luminosità diviene a vapori metallici ad alta pressio-
come una lampada al neon. Non minore, inoltre, più facile sarà ne, per precisione caricate con
avendo il filamento ma due elet- incrinare il bulbo della lampada a gas raro Xeno al fine di ottenere
trodi vicini tra cui si instaura la causa della carbonizzazione del luce bianchissima e brillante.

46 HARDWARE
MARANI-impaginato 6-04-2004 9:38 Pagina 47

HARDWARE

Figura 1: Lampada HID per automobile di


tipo universale Figura 3: Lampada HID per auto con zoccolo
specifico per sostituzione con alogena Figura 5: Lampada a scarica per proiettori LCD

HID letteralmente significa High vedere in figura 2 con il confronto della lampada.
Intensity Discharge, ovvero, lam- tra Philips e Osram Sylvania. Nella figura 8 possiamo vedere
pade a scarica alta intensità del Differenti sono i tipi di lampade una lampada da 35W per utilizzo
tipo MHD (Metal Halide per kit post vendita che dovranno aeronautico, ad occhio nudo le
Discharge) o scarica a sali metallici. avere zoccoli diversi per poter differenze sono davvero minime.
Si tratta in genere di bulbi di circa essere alloggiate in parabole pre- Per definire al meglio i rapporti
4 cm di lunghezza, larghi circa 6 disposte per altro tipo di lampa- tra alogene e lampade xeno per
mm, al cui interno vi è un’ampol- de. In figura 3 possiamo vedere automobile riferitevi alla tabella 1
lina contenente il gas raro e due una lampada HID di costruzione dove in lunghezza avrete l’effi-
elettrodi, ebbene, all’interno di cinese con zoccolo specifico per cienza in lumen della lampada
quest’ultima avviene la scarica. alogena, in figura 4 un ibrido bilu- oltre ai gradi Kelvin di temperatu-
Un secondo involucro di vetro ce con alogena per abbaglianti e ra colore. Le lampade a scarica
serve da schermo per i raggi ultra- HID per anabbaglianti, tutto in sono da 35W e le alogene 55W. Il
violetti emessi, per proteggere la una sola lampada. Questo per rendimento delle prime è non
parabola in caso di scoppio e assi- convertire lampade bifilamento. inferiore all’85% mentre per quel-
cura alla lampada un’ottima Per fare un raffronto la figura 5 le a filamento esso si fissa a circa il
insensibilità agli urti e vibrazioni. rappresenta una lampada a scari- 35%. Una lampada alogena gene-
Le lampade utilizzate in automo- ca per proiettori LCD. ra circa 3300 Lumen mentre una
bile in prima installazione, cioè La figura 6 vi mostra differenti HID circa 25000 Lumen. La dura-
equipaggiate con Xenon dalla soluzioni tecniche per auto con ta dell’alogena è circa 1200 Ore,
casa madre, utilizzano particolari lampade a scarica alta potenza, della HID circa 5000 Ore.
zoccoli ottimizzati per l’alta ten- utilizzabili in Rally e corse, assolu-
sione (figura 1), le differenze tra tamente non omologabili. Definito ciò parleremo dettaglia-
costruttore e costruttore non sono La figura 7 mostra un bulbo HID tamente delle tensioni che servo-
poi così notevoli, come potrete cinese di basso costo che, prova- no all’accensione delle lampade
to non ha dato risultati malvagi HID, per mantenere la scarica e
ma non è stata testata la durata per la riaccensione rapida, molto
importante in automobile.

Figura 4: Ibrido biluce con alogena per Figura 6: Lampade HID per competizione non
Figura 2: Confronto HID tra Osram e Philips abbaglianti e HID per anabbaglianti omologabili per eccessiva potenza

HARDWARE 47
MARANI-impaginato 6-04-2004 9:38 Pagina 48

HARDWARE

Tabella 1: Comparazione tra alogena e HID per temperatura colore ed efficienza

devioluci. Le lampade HID scarica controllata. Questo fran-


Figura 7: Bulbo HID a basso costo di dovranno essere usate solo per le gente, definito “start up” fa cade-
produzione cinese
cosiddette mezze luci e non gli re la tensione alla lampada di oltre
abbaglianti, il faro dovrà avere 50 V essendo la corrente richiesta
controllo di altezza elettronico o vicina ai 10 A.
motorizzato: esistono nuovissime Va da se che l’alimentatore conver-
lampade HID dette bixeno che titore dovrà essere piccolo ma
tramite un solenoide ed uno capace di sopportare per poco
schermo mobile modificano il tempo extracorrenti notevolissime.
fascio da anabbagliante ad abba- A questo scopo si usano alimenta-
gliante, queste costano davvero tori SMPS con mosfet molto capa-
tanto, sono montate di serie sulla ci in corrente.
Lancia Thesis, Mercedes S, Il prototipo che vi proponiamo di
Wolksvagen Tuareg e Porsche. realizzare è abbastanza semplice, al
contrario dei modelli commerciali,
COME FUNZIONANO LE spesso dotati di DSP o componenti
Figura 8: Lampada HID 35W per uso aeronautico LAMPADE HID complessi e multipli stadi circuitali
Le HID debbono essere alimentate a (figure 10÷13). Bobine sparse qua
Dovremo però ricordare una cosa: circa 85 V corrente alternata e e là limitano disturbi e abbattono
il circuito dell’auto dovrà essere necessitano di circa 20 KV per l’im- residui di radiofrequenza, trasfor-
modificato in quanto ogni volta pulso di accensione, questo deve matori in ferrite innalzano la tensio-
che da anabbaglianti passeremo essere iniettato su di uno dei due fili ne per la lampada o inducono l’im-
agli abbaglianti, le prime si spen- della lampada e da accese richiedo- pulso EHT di accensione.
gono per accendere le seconde. no circa mezzo ampere di corrente
Questo non deve accadere perché a tensione di mantenimento. GLI ACCENDITORI
dopo il lampeggio, se spente, le All’atto dell’accensione, cioè COMMERCIALI
HID forniranno luce meno intensa quando è appena scoccata la sca- A seconda del costruttore gli ali-
e bluastra per circa 20 secondi. rica, la lampada consuma tantissi- mentatori per lampade HID si dif-
Per evitare il problema occorrerà mo ma solo per le poche decine di ferenziano anche notevolmente
modificare l’impianto come da secondi in cui gli elettrodi diven- tra loro; ad esempio la ST utilizza
figura 9, nei pressi del relè del tano incandescenti favorendo la un circuito piuttosto complicato
che comprende un convertitore
step-up isolato con un solo mosfet
che innalza la tensione da 12 V ad
oltre il centinaio, supervisionato
da un PWM driver, poi raddrizzata
e filtrata la media tensione viene
resa alternata di nuovo tramite un
ponte ad H di mosfet ed inviata
alla lampada.
Tutto con anelli di reazione in cor-
rente e tensione.
Figura 9: Circuito luci modificato per lampade HID
Il circuito è protetto da tutto e da
tutti!

48 HARDWARE
MARANI-impaginato 6-04-2004 9:38 Pagina 49

HARDWARE

Elenco componenti

Sigla Valore
R1 220 Ω 1 W
R2
R3, R4 470 Ω1/4 W
R5, R6 100 Ω 1 W
R7, R8 10 Ω 1/4 W
R9 4,7 Ω 20 W
R10 39 KΩ 2 W
P1
C1 3300 µF 16 V elettrolitico
C2 100 nF 100 V ceramico
C3 1000 µF 16 V elettrolitico
C4 100 nF 100 V veramico Figura 10: Alimentatore per lampade HID di
tipo commerciale cinese
C5 100 µF 16 V elettrolitico
C6
C7 220 nF 1000 V
IC1 CD4047B
TR1, TR2 BD139
MOS1, MOS2 STDH190
D1 1N5401
D2 1N4001
DZ1 Zener 10 V 1 W
SC1 Scaricatore 750 V
PR1 Ponte 1 A 1000 V
Trasformatore con nucleo in ferrite doppia E oppure OLLA
Figura 11: Alimentatore per lampade HID per
Primario: 4+4 spire uso subacqueo
T1
Secondario A: 45 spire di filo da 0,5 mm
Secondario B: 400 spire di filo da 0,5 mm
affidano ad un circuito integrato
Trasformatore con nucleo in ferrite doppia E oppure OLLA che assolve a tutti i compiti di rito,
T2 Primario: 2 spire di filo da 1 mm smaltato dall’innalzamento della tensione
Secondario: 60 spire di filo da 0,5 mm di batteria, alla tensione EHT di
L1 20 spire di filo da 1 mm su toroide da 2 cm firing fino a tutti i controlli.
Non mi sono capitati tra le mani
L2 20 spire di filo da 0,5mm su toroide da 1 cm
convertitori di Philips e Sylvania
C6 470 pF ceramico però ho potuto notare come talu-
P1, R2 47 KΩ ni convertitori cinesi siano proprio
ridotti all’osso, un solo inverter
Il circuito di trigger per l’alta ten- sul trasformatore di trigger indu- DC/AC e il circuito di firing, solo
sione utilizza un 555 che pilota un cendo sulla lampada oltre 20 KV quattro transistori in croce e tutto
altro mosfet realizzando un boo- per l’accensione. funziona.
ster di tensione a circa 800 V tali Differente la scelta di Hitachi e A questo proposito ho realizzato
da far scaricare un condensatore National Semiconductors i quali si un circuito di prova che vi pro-

HARDWARE 49
MARANI-impaginato 6-04-2004 9:38 Pagina 50

HARDWARE

pongo e per il quale vi rimando realtà di un inverter DC-AC da 12 matore principale ma con tensio-
alle figure 14 e 15. a 100 V circa e di un circuito di ne vicina agli 800 V. Il circuito
Il costo costruttivo dell’accendito- trigger che preleva tensione sem- trigger è di tipo a scarica capaciti-
re non è elevatissimo, si tratta in pre da un secondario del trasfor- va con scaricatore in ceramica da
800 V, in questo modo si crea un
oscillatore basato sulla scarica
repentina del condensatore sul
primario di T2 determinata dallo
scatto in conduzione dello scari-
catore SC. Sul secondario di T2
avremo ben 20 KV in serie alla
lampada.
In questo modo avremo sicura
accensione anche quando la lam-
pada è calda o appena spenta.

ISTRUZIONI DI MONTAGGIO
Figura 13: Altro alimentatore per lampada HID
Figura 12: Alimentatore HID per auto commerciale per uso mobile
DELL’ACCENDITORE
In figura 16 e 17 sono riportati
rispettivamente circuito stampato
e piano di montaggio del nostro
accenditore, mentre le figure
18÷21 mostrano come appare il
prototipo finito ed alcuni elemen-
ti dello stesso.

Occorre prestare attenzione al


montaggio del circuito, i mosfet
di potenza debbono essere isolati
tra loro e posti a contatto del dis-
sipatore o del contenitore metalli-
co, isolati con miche e passanti in
Figura 14: Schema a blocchi convertitore per HID
plastica termoresistente.

Figura 15: Schema elettrico del nostro convertitore

50 HARDWARE
MARANI-impaginato 6-04-2004 9:39 Pagina 51

HARDWARE

Figura 18:Prototipo montato del nostro convertitore

Figura 16: Circuito stampato scala 1:1 (lato rame)

Figura 19: Circuito montato e fissato entro il


contenitore in alluminio

Figura 17: Posizionamento dei componenti

Abbondate con il grasso siliconico. rio sarà realizzato con cavetto tipo
Figura 20: Particolare della ventola utilizzata
Il trasformatore T1 è in ferrite ad capillare ricordando di isolare con nel nostro convertitore
olla o doppia E con minimo nastro in carta ogni passata di filo
numero di spire sui primari a zero sul rocchetto. secondario circa 60 spire di filo da
centrale e rapporto superiore sul Cura ben maggiore andrà posta 0,35 mm doppio isolamento e pri-
secondario 100 V. L’altro seconda- per realizzare T2 che avrà per mario 2 spire di filo da 1 mm

HARDWARE 51
MARANI-impaginato 6-04-2004 9:39 Pagina 52

HARDWARE

smaltato. Tutto avvolto su ferrite mento ogni 5 spire avvolte. chiuso in scatola metallica a prova
sempre ad olla o doppia E. Il I cavi di uscita debbono essere per di umidità.
secondario alta tensione andrà alta tensione simili a quelli per le Il circuito è racchiuso in una sca-
avvolto ricordando di isolare con TV a colori relativi al cinescopio. tola in alluminio di un vecchio
carta alto isolamento l’avvolgi- Tutto deve essere ben isolato e inverter completo di ventola; le
connessioni a 12 V sono assicura-
te con morsetti da circuito stam-
pato per alte correnti mentre l’al-
ta tensione per la lampada utilizza
due pin a pressione ben isolati.
Tutto il circuito dovrà essere ben
protetto dall’umidità e irrorato di
spray antiarco.

La prova di funzionamento potre-


te farla connettendo la lampada al
Figura 21: Il nostro prototipo di convertitore HID circuito che dovrà accendersi
montato e inscatolato Figura 22: Circuito luci originale subito dopo aver dato tensione.
Il collegamento del circuito all’im-
pianto dell’auto impone qualche
modifica al circuito originale del-
l’auto. Il circuito originale è visibi-
le in figura 22 mentre quello

Figura 23: Circuito luci modificato per lampade HID

Figura 25:Lampada HQI 70W non ancora montata

Figura 26: Particolare dello zoccolo per alogena


Figura 24: Conversione casalinga di una lampada alogena in HQI 70W auto modificato

52 HARDWARE
MARANI-impaginato 6-04-2004 9:39 Pagina 53

HARDWARE

modificato che comporta l’uso di Queste lampade sono molto dersi bene se calde, ovvero sono
un diodo (D1 - minimo 50V/20A) meno costose, fanno una gran necessari circa 20 secondi per la
e un relè, è visibile in figura 23. luce ma tendono a non riaccen- riaccensione.
Ho in uso questo tipo di lampade
Ricordo a tutti che il progetto su di un fuoristrada tipo quad e,
ha veste sperimentale in quanto anche se maltrattate, hanno sop-
gli apparecchi utilizzati non portato ogni tortura. Per la modi-
sono omologabili per cui l’utiliz- fica riferitevi alle figure 24÷28.
zo su strada non è consentito.
Buon divertimento.
Per chi fosse interessato e volesse
fare come il sottoscritto è possibi-
le utilizzare per la modifica le più
comuni lampade HQI da 35 W per
uso discoteca o illuminotecnico
civile, con conseguente abbatti-
mento del costo della lampada.
Potrete modificare lo zoccolo
della ex alogena da auto e fissargli
sopra uno zoccolo ceramico per
Figura 27: Alogena auto originale non ancora
lampada a scarica quindi bloccare modificata Figura 28: Conversione alogena in HQI terminata
tutto con araldite termoresistente.

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HARDWARE 53
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TANZILLI-impaginato 6-04-2004 9:50 Pagina 56

TUTORIAL

VITAMINA
ottava parte C
di Sergio Tanzilli
s.tanzilli@farelettronica.com

Riprendiamo questo mese ad occuparci di teoria prendendo in esame le varie


caratteristiche di base del linguaggio C. Per chi non avesse letto le parti precedenti
ricordiamo che per effettuare le prove di compilazione abbiamo usato l'ambiente di
sviluppo C/C++ BloodShed Dev C++ scaricabile gratuitamente dal sito
http://www.bloodshed.net.

GLI OPERATORI assegna ad a il valore risultante dalla variabile a il valore 1 con l'espressione
Gli operatori consentono di effettuare somma tra le variabili c e b, a=1 e quindi ne verifichiamo il conte-
operazioni matematiche o logiche su a = a + 1; nuto all'interno della if con l'espressio-
una o più variabili. incrementa di uno il valore contenuto ne a==1.
La sintassi per descrivere una espres- in a. Dato che a è uguale a 1, allora la con-
sione matematica è in molti casi assai dizione all'interno della if sarà soddi-
simile a quella che abbiamo appreso Operatore di comparazione (==) sfatta ed il programma eseguirà l'i-
alle scuole elementari, ad esempio: L'operatore di comparazione == (dop- struzione:
a = b + c; pio uguale) valuta il risultato dell'e- printf("a vale 1\n");
per sommare due variabili, oppure spressione alla sua sinistra con quello
a = b - c; dell'espressione alla sua destra e ritor- Se proviamo a cambiare il valore ini-
per sottrarle. na una condizione di vero in caso di ziale di a da a=1 ad a=0:
In alcuni casi, invece, la sintassi si dif- uguaglianza. Chi conosce già altri lin-
ferenzia nettamente da quella classica guaggi di programmazione, trova main () {
e consente di esprimere concetti spe- spesso complesso comprendere la dif- int a;
cifici nella programmazione come ad ferenza tra questo operatore e l'ope-
esempio: ratore di assegnazione = (singolo a=0;
a = &b; uguale), per questo vediamo qualche
dove &b indica il puntatore alla loca- esempio che ne evidenzi le differenze: if (a==1) {
zione di memoria dove è memorizza- printf("a vale 1\n");
ta la variabile b. main () { } else {
int a; printf("a non vale
L'operatore di assegnazione (=) 1\n");
L'operatore di assegnazione =, comu- a=1; }
nemente detto "uguale", consente di }
assegnare alla variabile indicata alla if (a==1) {
sua sinistra il risultato dell'espressione printf("a vale 1\n"); la condizione all'interno della if non
riportata alla sua destra. Ad esempio: } else { sarà soddisfatta, per cui verrà eseguita
a = 1; printf("a non vale solo l'istruzione dopo la else, cioè
assegna alla variabile a il valore 1, 1\n"); printf("a non vale 1\n");
a = 10 + 23; }
assegna alla variabile a il valore risul- } Proviamo ora vedere cosa succede
tante dalla somma 10 + 23 = 33, sostituendo, all'interno della if, a==1
a = c + b; In questo esempio assegniamo alla con a=1:

56 TUTORIAL
TANZILLI-impaginato 6-04-2004 9:50 Pagina 57

TUTORIAL

main () { che otteniamo è un valore intero. sizione degli operatori rispetto al


int a; Vediamo un esempio: nome della variabile.
Se si scrive a++ l'incremento viene
a=0; main () { effettuato dopo aver calcolato il valo-
int a = 10; re dell'intera espressione.
if (a=1) { int b; Se si scrive ++a l'incremento viene
printf("a vale 1\n"); effettuato prima di aver calcolato il
} else { b = a / 4; valore dell'intera espressione.
printf("a non vale Ad esempio:
1\n"); printf("%d\n",b);
} } main () {
} int a;
Il risultato visualizzato a video è 2
L'istruzione che verrà eseguita è: mentre il risultato vero sarebbe dovu- a=1;
printf("a vale 1\n"); to essere 2,5. Per ottenere un risultato printf("%d\n",a++);
indipendentemente dal valore iniziale corretto dobbiamo definire sia a che b }
che assegniamo ad a. come variabili in virgola mobile (floa-
Questo è dovuto al fatto che l'opera- ting point). Visualizza a video:
tore di assegnazione a=1 che abbia-
mo inserito come condizione all'inter- main () { Passo 1: a=1
no della if non controlla il contenuto float a = 10; Passo 2: a=2
ma assegna un contenuto. Il valore float b;
che ritorna alla if coincide quindi con Mentre:
il valore assegnato alla variabile a b = a / 4;
ovvero 0 se scriviamo a=0 e 1 se scri- main () {
viamo a=1. printf("%f\n",b); int a;
Il C, come vedremo di seguito, inter- }
preta ogni valore diverso da zero a=1;
come una condizione logica vera e lo Operatori composti printf("Passo 1:
zero come condizione logica falsa. In alcuni casi è possibile combinare tra a=%d\n",++a);
Scrivere if (a=1) equivale a scrivere loro diversi operatori per ottenere una printf("Passo 2:
if(1) ovvero una condizione if sempre forma abbreviata di alcune espressio- a=%d\n",++a);
vera. ni. Ad esempio: }
a = a + b;
Operatori matematici (+ - * /) si può scrivere nella forma equivalen- genera il seguente risultato:
Gli operatori matematici consentono te:
di scrivere espressioni del tipo: a += b; Passo 1: a=2
b + c; Passo 2: a=3
per sommare due valori, La stessa forma abbreviata si può
b - c; adottare per la sottrazione, la moltipli- Nel primo caso a viene incrementato
per sottrarli, cazione e la divisione. Se l'incremento dopo aver visualizzato il contenuto.
b * c; è limitato ad una sola unità si può scri- Nel secondo caso a viene incrementa-
per moltiplicarli, vere: to prima di visualizzare il contenuto.
b / c; a++; Contrariamente a quanto si potrebbe
per dividerli. che equivale all'espressione: pensare, queste forme abbreviate
a = a + 1; sono utilissime per aumentare la leg-
Il risultato di una espressione mate- gibilità del codice. Ad esempio:
matica è fortemente condizionato dai Per decrementare un valore di una
tipi di variabili utilizzate. unità si può scrivere: main () {
Se ad esempio dividiamo il valore di a--; int a;
una variabile intera e lo memorizzia-
mo in un'altra variabile intera, quello Un significato particolare ha la dispo- a=1;

TUTORIAL 57
TANZILLI-impaginato 6-04-2004 9:50 Pagina 58

TUTORIAL

printf ("2 * %d = %d\n",a,2*a++); l'espressione. Ad esempio:


%d\n",a,2*a); printf ("2 * %d = if (a && b)
a = a + 1; %d\n",a,2*a++); si legge: "se la condizione a è vera E
printf ("2 * %d = printf ("2 * %d = la condizione b è vera allora il risulta-
%d\n",a,2*a); %d\n",a,2*a++); to è vero". In C si traduce in:
a = a + 1; printf ("2 * %d =
printf ("2 * %d = %d\n",a,2*a++); main () {
%d\n",a,2*a); printf ("2 * %d = int a=1;
a = a + 1; %d\n",a,2*a++); int b=1;
printf ("2 * %d = printf ("2 * %d =
%d\n",a,2*a); %d\n",a,2*a++); if (a&&b) {
a = a + 1; printf ("2 * %d = printf("Risultato
printf ("2 * %d = %d\n",a,2*a++); vero\n");
%d\n",a,2*a); printf ("2 * %d = } else {
a = a + 1; %d\n",a,2*a++); printf("Risultato
printf ("2 * %d = printf ("2 * %d = falso\n");
%d\n",a,2*a); %d\n",a,2*a++); }
a = a + 1; printf ("2 * %d = }
printf ("2 * %d = %d\n",a,2*a++);
%d\n",a,2*a); } dove l'operatore AND è rappresenta-
a = a + 1; to dai due caratteri &.
printf ("2 * %d = Usando il ciclo for possiamo migliora-
%d\n",a,2*a); re ulteriormente la leggibilità del pro- L'operatore OR (||)
a = a + 1; gramma: L'OR, dall'inglese "O" o "OPPURE", è
printf ("2 * %d = un operatore che verifica due condi-
%d\n",a,2*a); main () { zioni logiche. Se solo una è vera il
a = a + 1; int a; risultato è vero. Se entrambe sono
printf ("2 * %d = false il risultato è falso.
%d\n",a,2*a); for (a=1;a<=10;a++) { Per determinare quale sarà il risultato
} printf ("2 * %d = di una operazione OR basta leggere
%d\n",a,2*a); ad ad alta l'espressione. Ad esempio:
Visualizza la tabellina del 2 a video. } if (a||b)
} si legge: "se la condizione a è vera
2*1=2 OPPURE la condizione b è vera
2*2=4 OPERATORI LOGICI allora il risultato è vero". In C si tra-
2*3=6 Gli operatori logici consentono di duce in:
2*4=8 effettuare comparazione logiche di
2 * 5 = 10 tipo AND, OR o NOT tra variabili. Il main () {
2 * 6 = 12 risultato di questi tre operatori può int a=1;
2 * 7 = 14 assumere solo due valori: int b=0;
2 * 8 = 16
2 * 9 = 18 • Vero, rappresentato dal numero 1. if (a||b) {
2 * 10 = 20 • Falso, rappresentato dal numero 0. printf("Risultato
vero\n");
Utilizzando l'operatore ++ si ottiene L'operatore AND (&&) } else {
un listato molto più chiaro: AND, dall'inglese "E", è un operatore printf("Risultato
che verifica due condizioni logiche, falso\n");
main () { se entrambe sono vere il risultato è }
int a; vero. Se solo una delle due è falsa, il }
risultato è falso. Per determinare
a=1; quale sarà il risultato di una operazio- dove l'operatore OR è rappresentato
printf ("2 * %d = ne AND basta leggere ad alta voce dai due caratteri |.

58 TUTORIAL
TANZILLI-impaginato 6-04-2004 9:50 Pagina 59

TUTORIAL

L'operatore NOT (!) GLI OPERATORI SUI BIT Ad esempio:


Il NOT, dall'inglese "NON", è un ope- Alcuni operatori del C consentono di
ratore inverte il valore di una condi- manipolare direttamente i bit con cui main () {
zione logica. Se si applica il NOT ad vengono rappresentate le variabili in printf("Numero di byte:
un valore vero diventa falso e vicever- memoria. %d\n",sizeof(int));
sa. Vediamo un esempio: Per capire come questi operatori agi- }
scono dobbiamo dare una breve
main () { occhiata a come vengono effettiva- Se eseguita su un PC genera il
int a=1; mente memorizzate le variabili all'in- seguente risultato:
if (a) { terno della memoria del computer.
printf("a = vero\n"); Quando definiamo una variabile inte- Numero di byte: 4
} else { ra, il C riserva uno spazio di memoria
printf("a = pari al numero di bit di dati che la Il valore rappresentabile da una word
falso\n"); CPU riesce a gestire con una singola da 32 bit (4 byte) va da -
} istruzione. Nei comuni PC questa lun- 2.147.483.648 a +2.147.483.647.
if (!a) { ghezza equivale a 32 bit, mentre su In notazione binaria questi due valori
printf("!a = molti microcontrollori utilizzati per estremi si rappresentano con queste
vero\n"); applicazioni embedded equivale a 16 sequenze di bit:
} else { bit.
printf("!a = Per conoscere la lunghezza in byte 10000000 00000000 00000000
falso\n"); utilizzata per memorizzare una varia- 00000000 = -2.147.483.648
} bile è possibile usare la funzione: 01111111 11111111 11111111
} sizeof(int); 11111111 = +2.147.483.647

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TUTORIAL 59
TANZILLI-impaginato 6-04-2004 9:50 Pagina 60

TUTORIAL

Il bit più a sinistra, detto MSB (Most Gli operatori sui bit AND (&) e 00000000
Significative Bit. Bit più significativo), OR (|) effettuando l'AND tra a e b otterremo
viene utilizzato per memorizzare il Gli operatori sui bit AND e OR fun- c = 01010101 00000000 01010101
segno del valore (0=positivo, 1=nega- zionano per certi versi come gli ope- 00000000
tivo) i restanti 31 bit indicano il valore ratori logici visti in precedenza, ope- ovvero solo i bit che non sono
intero. rando però, sul valore di ogni singo- mascherati da bit a zero nella variabi-
lo bit che compone una variabile le b riescono a passare indenni nella
Gli operatori di shift (<< >>) invece che sul suo valore globale. variabile c.
Gli operatori di shift consentono di Vediamo un esempio: L'operatore OR viene invece spesso
spostare tutti i bit che rappresentano utilizzato per forzare a 1 alcuni dei bit
un valore in memoria a destra (>>) o main () { contenuti in una variabile. Vediamo
a sinistra (<<). Vediamo un esempio int a,b,c; come:
pratico:
a=1; main () {
main () { b=0; int a,b,c;
int a; c = a & b;
a=0x01;
a=2; printf("c=%d\n",c); b=0xF0;
printf("a=%d\n",a); } c = a | b;

a = a>>1; Questo programma visualizza: printf("c=%x\n",c);


printf("a=%d\n",a); }
} c=0;
In questo caso abbiamo usato la nota-
Se eseguiamo questo programma il L'operazione che compie è un AND zione esadecimale (HEX) per mettere
risultato che otteniamo è il seguente: tra i bit presenti nella variabile a ed i in evidenza l'operazione compiuta
bit presenti nella variabile b: dall'OR tra bit.
a=2 a = 00000000 00000000 00000000 Il valore 0x00 corrisponde al valore
a=1 00000001 binario:
b = 00000000 00000000 00000000 a = 00000000 00000000 00000000
Un pratica l'operazione a = a >> 1 00000000 00000001
memorizza in a il suo stesso valore ma c = 00000000 00000000 00000000 mentre 0xF0 corrisponde a
con i bit spostati a destra di un posto. 00000000 b = 00000000 00000000 00000000
Quindi dal valore iniziale: Il risultato riportato in c è l'and logico 11110000
00000000 00000000 00000000 tra ogni bit della variabile a ed il corri-
00000010 = 2 decimale spondente bit della variabile b. Se uno Effettuando l'operazione:
a passa al valore dei due bit vale 0 anche il bit corri- c = a | b
00000000 00000000 00000000 spondente nella variabile c varrà zero. se uno qualsiasi dei bit in a o in b vale
00000001 = 1 decimale La variabile b rappresenta in pratica 1 il bit corrispondente in c varrà 1.
una "maschera di bit" ovvero una Quindi il risultato sarà:
Anche per gli operatori di shift è pos- variabile in grado di far passare nella c = 00000000 00000000 00000000
sibile adottare la forma contratta: variabile c solo il valore dei bit in a la 11110001
cui posizione coincide agli 1 presenti ovvero, 0xF1. In pratica, quello che
main () { nella variabile b. otteniamo è una funzione degli 1 pre-
int a; In questo caso essendo tutti i bit di b senti in a con gli 1 presenti in b.
a zero nessun bit a uno di a passa in
a=2; c. Ad esempio se scriviamo in a il valo- CONCLUSIONI
printf("a=%d\n",a); re: Proseguiremo il mese prossimo con la
a = 01010101 01010101 01010101 teoria sul linguaggio C analizzando
a >>= 1; 01010101 approfonditamente come funzionano
printf("a=%d\n",a); ed in b il valore le stringhe, gli array, le strutture e le
} b = 11111111 00000000 11111111 union.

60 TUTORIAL
TANZILLI-impaginato 6-04-2004 9:51 Pagina 61
DELCORSO-praticamente 5-04-2004 18:47 Pagina 62

PRATICAMENTE

PRATICAMENTE...
REGOLATORI DI
TENSIONE INTEGRATI
(ALIMENTATORE
“MILLEUSI”)
di Maurizio Del Corso
m.delcorso@farelettronica.com

In questo numero approfondiremo lo studio dei regolatori


di tensione integrati della serie 78xx e gli LM317. Come applicazione
pratica realizzeremo un alimentatore variabile da 1.5V fino a 20V con corrente
massima di 1A che diverrà uno strumento indispensabile per il nostro laboratorio.

ANALISI E SPECIFICHE DEL viene raddrizzata dal ponte BR1 e dere il LED1 che indica lo stato ON
PROBLEMA livellata dai condensatori C1 e C2. dell’alimentatore. La resistenza R2
Il circuito da progettare è un ali- La tensione ottenuta viene applicata limita a circa 10mA la corrente nel
mentatore stabilizzato con uscita all’ingresso E del regolatore LM317 LED.
variabile da 1.5V fino a circa 20V, e viene anche utilizzata per accen- Il diodo D2 garantisce la scarica dei
che sia in grado di erogare una cor-
rente massima di 1A. Il circuito
dovrà consentire la regolazione
della tensione di uscita in modo
continuo o in passi standard 1.5V,
3V, 4.5V, 6V, 9V, 12V.

LA SOLUZIONE OTTIMALE
La soluzione che proponiamo impie-
ga uno stabilizzatore integrato
LM317 connesso come mostrato in
figura 2.

Analizziamo la funzione di ogni sin-


golo componente.
Il trasformatore TR1 ha il compito di
ridurre la tensione di rete (220Vac) Figura 1: Schema a blocchi del circuito da progettare
al valore di 18Vac. Questa tensione

62 PRATICAMENTE
DELCORSO-praticamente 5-04-2004 18:47 Pagina 63

PRATICAMENTE

Figura 2: Lo schema dell’alimentatore “milleusi”

condensatori di uscita C4 e C5 allo Il costruttore consiglia di utilizzare Volendo variare la tensione di uscita
spegnimento dell’alimentatore, per Ra una resistenza da 220Ω men- in passi predefiniti, anziché il poten-
mentre il diodo D1 garantisce la sca- tre il valore di Rb viene scelto a ziometro si dovrà utilizzare un com-
rica di C3 in caso di corto-circuito seconda della tensione di uscita mutatore a 6 posizioni che permet-
sull’uscita. desiderata. Nel nostro caso, volendo te di selezionare una resistenza
Il regolatore integrato LM317 con- una tensione di uscita variabile, pos-
sente la stabilizzazione della tensio- siamo sostituire la Rb con un poten-
ne, mediante due sole resistenze ziometro (P1, in figura 2). Con un
secondo lo schema di principio potenziometro da 4,7KΩ si ottiene,
riportato in figura 3. in teoria, una tensione di uscita mas-
sima pari a circa 28V. Posizionando il
La tensione di uscita Vout dipende commutatore S2 nella posizione 1, è
esclusivamente dai valori di Ra ed dunque possibile regolare la tensione
Rb secondo la relazione: di uscita con continuità da 1,25V fino
al massimo valore possibile che, per il
Figura 3: Uso del regolatore integrato LM317
Vout=1,25(1+Rb/Ra) trasformatore scelto, vale circa 22V.

Figura 4: L’alimentatore “milleusi” modificato per una maggiore corrente in uscita

PRATICAMENTE 63
DELCORSO-praticamente 5-04-2004 18:47 Pagina 64

PRATICAMENTE

Figura 5: L’alimentatore “milleusi” modificato per tensioni negative

diversa a seconda della posizione. 2 è in grado di erogare all’uscita una sabile della corrente erogabile. Si fa
Collegando un trimmer a ciascuna posi- corrente massima di 1,2A, limite notare che in questo modo si elude
zione, sarà possibile, dopo la fase di imposto dalla presenza del fusibile. la protezione del LM317 contro i
taratura iniziale, impostare i valori di Anche se non fosse presente il fusi- corto-circuiti sull’uscita che, in que-
tensione di uscita a proprio piacimento. bile, la corrente di uscita non supe- sto caso, provocherebbero la rottura
Il commutatore S2 permette di sce- rerebbe comunque gli 1,5A in quan- di T1 se non intervenisse tempesti-
gliere se variare la tensione di uscita to questo è il valore limite per il vamente il fusibile F1. Si consiglia di
con continuità (posizione 1) o in passi regolatore integrato. Volendo una collegare T1 ad un dissipatore per
predefiniti (posizione 2). In ogni caso, corrente maggiore, si deve ricorrere garantirne il raffreddamento in caso
la tensione sulla resistenza variabile al circuito dei figura 4. di alte correnti erogate.
inserita, viene mantenuta costante
dal condensatore C3 che funziona un Come si può notare, è stato aggiun- Tensioni negative regolabili
po’ come una “zavorra” per la tensio- to il transistore T1 e la resistenza R3. Per generare tensioni negative rego-
ne al piedino R del regolatore. Quando in uscita vengono richieste labili si deve utilizzare lo schema di
La tensione di uscita così ottenuta correnti molto basse, il transistore figura 5. Tale schema è molto simile
viene ulteriormente filtrata dalla T1 risulta interdetto quindi è come a quello di figura 2 ed ha comunque
coppia di condensatori C4 e C5. se non ci fosse e la corrente di usci- lo stesso funzionamento. Si noti la
Benché il regolatore LM317 sia ta è fornita direttamente dal LM317. polarità invertita del ponte raddriz-
dotato di una protezione contro i Quando la corrente di uscita (quindi zatore e dei vari condensatori elet-
corto-circuiti sull’uscita, è bene inse- quella che attraversa R3) è tale da trolitici. Anche i diodi sono collegati
rire un fusibile (F1) che garantisca lo provocare su R3 una tensione di in maniera opposta in quanto tutte
spegnimento dell’alimentatore circa 0,7V, allora T1 entra in condu- le correnti nello schema di figura 5
come ulteriore sicurezza. Il valore zione ed è lui che diviene il respon- hanno verso opposto rispetto a
del fusibile si sceglie tenendo conto
che il prodotto tensione-corrente al
primario del trasformatore è costan-
te anche al secondario, pertanto
limitando 100mA sul primario si
limita a circa 1,2A la corrente sul
secondario.

SOLUZIONI ALTERNATIVE
Incremento della corrente di uscita Figura 6: Regolatore di corrente con LM317
Come già visto, lo schema di figura

64 PRATICAMENTE
DELCORSO-praticamente 5-04-2004 18:47 Pagina 65

PRATICAMENTE

quello nello schema di figura 2.

Regolazione della corrente


Può presentarsi la necessità di ero-
gare una determinata corrente indi-
pendentemente dal carico applica-
to. In questo caso si può connettere
l’LM317 come mostrato in figura 6.
La corrente di uscita dipende sola-
mente dalla resistenza R1 secondo la Figura 7: Regolatore di tensione con 78xx
relazione:

Iout=1,25/R1

Attenzione alla scelta della resisten-


za R1: la corrente di uscita scorre
anche attraverso R1 pertanto que-
st’ultima dovrà essere scelta di
potenza appropriata. Ricordo che
la potenza dissipata da una resi-
stenza è data dal prodotto tra il Figura 8: Modifiche per tensioni di uscita non standard: innalzamento della tensione di uscita
valore della resistenza ed il quadra-
to della corrente che la attraversa.
Facciamo un esempio: volendo una
corrente di uscita Iout=500mA si
dovrà scegliere R1=2,5 Ohm. La
potenza dissipata da tale resistenza
è quindi R1⋅Iout2=0,625 Watt per
cui si dovrà scegliere R1 di potenza
superiore a 1W.

Alimentatore a tensione fissa Figura 9: Modifiche per tensioni di uscita non standard: abbassamento della tensione di uscita
positiva
Se si deve disporre di una tensione disturbi relativi alla tensione di rete, gare un 7805 con due diodi sul pie-
stabilizzata non regolabile, si posso- quindi a frequenza relativamente dino M.
no utilizzare i regolatori integrati bassa (50Hz). Qualitativamente pos-
della serie 78xx. Il numero “xx”, che siamo affermare che più piccola è la Se si intende diminuire la tensione
segue la cifra 78, indica la tensione capacità, maggiore è la frequenza rispetto al valore standard, allora i
erogata dallo stabilizzatore. dei segnali di disturbo che viene eli- diodi andranno inseriti in serie all’u-
Acquistando un 7812, avremo dun- minata. scita, come mostrato in figura 9.
que a disposizione una tensione sta- I valori standard per la serie 78xx Ciascun diodo diminuirà la tensione
bilizzata di 12V, un 7805 darà in sono 5V, 6V, 8V, 9V, 12V, 15V, 18V, di uscita di circa 0,6V, ma questa
uscita 5V stabilizzati. Lo schema 20V, 24V e sono in grado di erogare configurazione funziona se vengono
applicativo è standard per la serie fino ad 1A di corrente all’uscita. richiesti in uscita almeno una decina
78xx ed è quello di figura 7. Qualora si richiedano valori di ten- di mA e comunque i diodi dovranno
sione leggermente diversi da quelli essere idonei a sopportare tutta la
La funzione dei condensatori è quel- standard, è possibile inserire un corrente eventualmente richiesta
la di filtrare i disturbi. Normalmente diodo od una serie di diodi tra il pie- dal carico.
sull’ingresso vengono utilizzati con- dino M e la massa, come indicato in
densatori di capacità più elevata in figura 8. Ciascun diodo alza il valore Alimentatore a tensione fissa
quanto in ingresso la tensione non della tensione di uscita di circa 0,6V. negativa
stabilizzata è sicuramente affetta da Se si desiderano 6,2V basterà impie- Analogamente a quanto visto per la

PRATICAMENTE 65
DELCORSO-praticamente 5-04-2004 18:47 Pagina 66

PRATICAMENTE

24V ed una corrente di 2A. Il circui-


to è protetto dai corto-circuiti in
uscita grazie alla protezione integra-
ta nel 7805 e 7905.

IL QUESITO DEL MESE


Consideriamo il circuito di figura 11:
quanto vale la tensione di uscita?
Aspetto le vostre risposte!

Ecco la soluzione al quesito del mese


Figura 10: Alimentatore duale ±5V/1A realizzato con regolatori integrati
scorso: se uno dei due ingressi IN1 e
IN2 (o entrambi) è a livello alto, il
relativo transistore sarà in saturazio-
ne (equivalente ad un interruttore
chiuso) ed il LED risulterà acceso in
quanto il suo catodo si troverà colle-
gato alla massa. Solamente nel caso
in cui entrambi gli ingressi sono a
livello basso, i due transistori sono
Figura 11: Il quesito del mese interdetti ed il LED risulterà spento.
Il circuito funziona quindi come una
generazione di tensioni fisse positi- utilizzando un 7805 per la tensione porta NOR.
ve, è possibile utilizzare regolatori positiva ed un 7905 per quella
integrati della serie 79xx per otte- negativa. NEL PROSSIMO NUMERO
nere tensioni stabilizzate negative Nel prossimo numero la “pillola di
rispetto al terminale di massa. Il Questo circuito impiega un trasfor- elettronica” sarà dedicata agli ali-
funzionamento è identico a quello matore con presa centrale ed un mentatori con batteria in tampone,
della serie 78xx ed in figura 10 è secondario di 6+6Vac. Il ponte rad- ovvero alimentatori in grado di fun-
riportato uno schema completo per drizzatore dovrà essere in grado di zionare per un certo periodo anche
un alimentatore duale da ±5V/1A sopportare una tensione di almeno in assenza di rete elettrica.

Pin-out e caratteristiche del regolatore integrato LM317

66 PRATICAMENTE
DELCORSO-praticamente 5-04-2004 18:47 Pagina 67

PRATICAMENTE

Pin-out e caratteristiche del regolatore integrato LM78xx

Pin-out e caratteristiche del regolatore integrato LM317

PRATICAMENTE 67
FIERE-impaginato 5-04-2004 18:54 Pagina 76

Le fiere e mostre mercato


di Maggio
2004
30 Aprile / 1-2 Maggio 2004
39a RADIOAMATORE / HI-FI
Una fiera che riunisce le ultime invenzioni nel campo della radiantistica, dell'elettronica e del-
l'informatica e dell’hi-fi, una vetrina per conoscere i progressi della tecnica e aggiornarsi sui
nuovi sistemi di radiodiffusione, le ultime frontiere del car-audio, dell'audio/video e dell'emer-
gente settore del car-theater.

LUOGO: Viale Treviso, 1 – PORDENONE INGRESSO: € 7,50


ORARI: dalle 9.00 alle 18.30
ORGANIZZATORE: Ente Autonomo Fiera Di Pordenone
(www.fierapordenone.it – Tel 043.4232111)

8-9 Maggio 2004


GRANDE FIERA DELL’ELETTRONICA - XX EDIZIONE
Quello di Forlì è uno degli appuntamenti “classici” per gli appassionati di mostre mercato, una
“full immersion” nel mondo dell’elettronica che attira specialisti e curiosi che vogliano entra-
re nell’Era Digitale senza spendere una follia. Il tema generale che accomuna i principali “sot-
toinsiemi” della fiera è quello della comunicazione: trasmissione, ricezione, archiviazione e pro-
tezione dei dati. A Forlì troverete computer, programmi, periferiche, accessori, telefonia fissa
e mobile, sistemi di sicurezza, strumenti di misurazione, smart card, decoder, antenne e parabole, schede, apparecchia-
ture per radioamatori, CB, ma anche radio d’epoca, antesignane dei moderni mezzi di comunicazione, pezzi rari, valvo-
le e ricambi. Tra i banchi della grande fiera dell’elettronica si trovano poi tantissimi prodotti elettro-elettronici: attrezzi per
il bricolage, piccoli elettrodomestici, lampadine a basso consumo, pile ricaricabili e tanti altri oggetti utili o futili, ma sicu-
ramente venduti a prezzi concorrenziali rispetto ai normali canali distributivi.

LUOGO: Fiera di Forlì, Via Punto di Ferro - FORLÌ INGRESSO: € 7,00 (il biglietto è valido anche per il
ORARI: dalle 9.00 alle 18.00 Flight Simulator Show)
ORGANIZZATORE: Blu Nautilus
(www.blunautilus.it – Tel 0541.439573)

A LCUNE DELLE DATE INDICATE POTREBBERO SUBIRE VARIAZIONI


FIERE-impaginato 5-04-2004 18:54 Pagina 77

8-9 Maggio 2004


FLIGHT SIMULATOR SHOW - CONTEST FABIO FANELLI
Nell’ambito della Grande Fiera dell’Elettronica si svolge il Flight Simulator Show, evento
organizzato dal Flight Simulator Club Romagna e che presenta una panoramica completa
sulla realtà del volo simulato in Italia: produttori hardware e software, librerie specializzate,
scuole di volo, compagnie aeree ma anche Associazioni, Club e Compagnie aeree virtuali.
Una passione che unisce migliaia di giovani e adulti che non possono conseguire un brevet-
to per il volo reale: condizioni di salute, costi eccessivi, paura, sono i motivi ricorrenti. La
simulazione diviene così una valida alternativa in grado di trasmettere emozioni fortissime ma senza alcun pericolo.
Nell’ambito del Flight Simulator Show si svolge il VI° Contest Trofeo Fabio Fanelli, organizzato dall’Associazione PVI -
Piloti Virtuali Italiani. Il Contest comprende sia il volo civile, una gara di regolarità e abilità al pilotaggio, sia quello mili-
tare, con acrobazie e combattimenti, il tutto reso spettacolare grazie ad una proiezione su maxi schermo e al com-
mento in diretta delle varie fasi di gara.

LUOGO: Fiera di Forlì, Via Punto di Ferro - FORLÌ INGRESSO: € 7,00 (il biglietto è valido anche per la
ORARI: dalle 9.00 alle 18.00 Grande Fiera dell’Elettronica)
ORGANIZZATORE: Blu Nautilus
(www.blunautilus.it – Tel 0541.439573)

15-16 Maggio 2004


11° MARC DI PRIMAVERA
Mostramercato attrezzature radioamatoriali e componentistica, hardware, software, ricezio-
ne satellitare, editoria specializzata, radio d’epoca.

LUOGO: Fiera di Genova INGRESSO: n.p.


ORARI: dalle 9:00 alle 18:30
ORGANIZZATORE: Studio Fulcro
(www.studio-fulcro.it – Tel 010.561111)

22-23 Maggio 2004


30° MERCATINO DEL RADIOAMATORE
LUOGO: Zona Industriale - MONOPOLI (BA) INGRESSO: n.p.
ORARI: dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 20.00
ORGANIZZATORE: A.R.I. Castellana Grotte
(Tel 080.748931)

29-30 Maggio 2004


XXXIV MOSTRA MERCATO NAZIONALE DEL RADIOAMATORE,
DELL’ELETTRONICA E DELL’INFORMATICA
LUOGO: Comunità Incontro Molino Silla – Amelia (TR) INGRESSO: n.p.
ORARI: dalle 9.00 alle 19.00
ORGANIZZATORE: A.R.I. Sezione di Terni
(Tel 0744.422698 - 338.5412440)
Imp. SCUOLABUS 8-04-2004 15:23 Pagina 70

SCUOLABUS

ITIS “ENRICO MATTEI”


ISERNIA
A cura del Coordinamento Area di Progetto

Le origini dell’ITIS “Enrico Mattei” risalgono al 1970. L’Istituto, che è stato autonomo
dal 1977 al 1999, attualmente appartiene al Distretto Scolastico n° 3 e costituisce
insieme al Liceo Classico, l’Istituto d’Istruzione Superiore Unificato “O. Fascitelli”.
La sede della scuola si trova ad Isernia, in Contrada Nunziatella, una zona in forte
espansione urbanistica, prospiciente alla piscina e allo stadio comunale. Il complesso
scolastico si sviluppa su una superficie di circa 10000 mq dei quali più della metà
risultano coperti da edifici destinati ad attività formative.

dell’Istituto, che si INTERVISTA AL DIRIGENTE


compone di: docen- SCOLASTICO,
ti, insegnanti tecni- PROF. MARIANO BONTEMPO
co-pratici, assistenti Quali sono gli indi-
tecnici, personale rizzi di studio?
amministrativo ed Abbiamo tre specia-
ausiliario. lizzazioni: Elet-trotec-
L'Istituto opera nel- nica ed Automazione,
l'ambito definito dal Elettronica e Tele-
dettato Costituzionale, comunicazioni ed
proseguendo i compiti Informatica Industriale.
formativi ed educativi, Riesce ad organizzare il suo lavoro in
attribuiti alla scuola modo efficiente per entrambe le
dalle normative vigenti scuole con orientamento così diversi?
Le risorse a disposizione degli allievi e dalle più recenti direttive ministeriali, Ho collaboratori responsabili e profes-
dell’Istituto sono notevoli: diversi che, pur in assenza di una organica sionali. Devo a loro la mia sopravvi-
laboratori, aule multimediali, Aula riforma della secondaria superiore, venza… Sull’efficienza devono essere
Magna, palestra, teatro all’aperto, hanno ridefinito i nuovi programmi gli studenti a dare un giudizio che,
campo da calcetto, biblioteca. dell'istruzione tecnica industriale. spero, sia positivo.
Le risorse più importanti, però, L’istituto inoltre, recepisce e riela- Quali sono le prospettive occupazio-
sono indubbiamente quelle legate bora le richieste degli studenti e nali che l’istituto Tecnico Industriale
alla professionalità di tutto il perso- delle loro famiglie, unitamente a offre ai suoi allievi?
nale della scuola e al suo spirito di quelle di un mondo del lavoro con La preparazione dei diplomati è spen-
collaborazione al comune intento l’obiettivo di fornire ai suoi diplo- dibile sia per ulteriori approfondimenti
formativo. mati, insieme ad una buona prepa- universitari, che per intraprendere atti-
Nell’erogazione e nell’ottimizzazio- razione di base, capacità di adatta- vità professionali subordinate od auto-
ne del servizio educativo e formativo mento, flessibilità e attitudine al nome: il titolo rilasciato dalla nostra
è coinvolto tutto il personale lavoro di equipe. scuola, dopo il tirocinio e l’esame di

70 SCUOLABUS
Imp. SCUOLABUS 5-04-2004 19:12 Pagina 71

SCUOLABUS

stato, permette infatti l’iscrizione ad un 16 laboratori di cui 4 di informatica, formazione di tecnici con elevata
albo professionale e quindi di esercita- 532 alunni, 26 classi, 88 Docenti, 1 specializzazione particolarmente
re la libera professione. Dirigente Scolastico, 1 Direttore Servizi richiesta dal mercato del lavoro
I programmi di studio sono attuali? Amministrativi, 10 Assistenti Tecnici, 6 Test Center per il conseguimento
La scuola nel suo complesso e molti Assistenti Amministrativi, 9 Collaboratori della Patente Europea del Computer
dei nostri insegnanti collaborano con il Scolastici. (E.C.D.L).
mondo industriale o svolgono attività L’Istituto è inoltre accreditato presso
di libera professione: ciò comporta un PROGETTUALITÀ E CORSI DI la Regione Molise come agenzia for-
continuo aggiornamento per quanto FORMAZIONE DELL ’ISTITUTO mativa per lo svolgimento di corsi di
attiene alle conoscenze, alle discipline Progetti di Alfabetizzazione e di formazione e post diploma in siner-
e alle nuove tecnologie. Inoltre i con- Formazione Lavoro, destinati a gia con gli Enti Locali.
tatti con le imprese e gli Enti Locali, ragazzi in obbligo formativo, disoc- Attività sportive: preparazione e
sono costanti e proficui: i ragazzi nelle cupati; l’obiettivo di questi interven- partecipazione a manifestazioni pro-
classi terminali dei corsi di studio svol- ti è l’acquisizione di competenze vinciali, regionali, nazionali.
gono periodi di stage; ciò permette di tecnico professionali nell'ottica di
ridurre lo scollamento che di solito esi- prevenzione della disoccupazione e
ste tra sistema scolastico e mondo del di inserimento lavorativo attraverso
lavoro. la riconversione.
Progetti IFTS - Istruzione Tecnico
ALCUNI DATI SULL ’ISTITUTO Scientifica Superiore
Parcheggio interno per auto e motoci- Progetti POST-DIPLOMA, destinati
cli, Biblioteca rinnovata, Palestra attrez- ad utenza diplomata. L'obiettivo
zata, Aula magna con palcoscenico, principale di questi interventi è la

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SCUOLABUS 71
Imp. SCUOLABUS 5-04-2004 19:12 Pagina 72

SCUOLABUS

IL PROGETTO:
TELECONTROLLO DI
TEMPERATURA VIA RADIO
dei Proff. Franco Tedeschi, Nicola De Crescenzo e gli alunni della Va D

Il presente lavoro è stato realizzato nell’ambito dell’Area di Progetto della classe Va D


nell’anno scolastico 2002-2003. Gli obiettivi didattici del progetto sono stati quelli di
integrare ed applicare le conoscenze acquisite sui metodi di progettazione, sulle tecno-
logie e i dispositivi elettronici, con particolare riferimento ai temi legati all’acquisizione
dati, ai sistemi di trasmissione e di controllo, che costituiscono la parte fondamentale
del corso di studi del quinto anno per l’indirizzo in Elettronica e Telecomunicazioni.

Questo progetto ha consentito postazione della condizione termi- 3 Reperimento della documenta-
infatti di utilizzare molti dei disposi- ca desiderata. zione tecnica e normativa neces-
tivi studiati nel corso del V° anno e La stazione ricevente, tramite un saria per scegliere la configura-
ha permesso di affrontare molte opportuno segnale radio prodotto zione circuitale più adatta.
problematiche legate all’utilizzo di dalla stazione di rilevamento e con- 4 Scelta tecnico-economica (e
questi componenti: dalla ricerca trollo è in grado di pilotare in didattica) dei dispositivi più ido-
dei prodotti disponibili in commer- modo on-off un attuatore (per nei e progettazione dei circuiti.
cio, alla progettazione, per finire esempio una caldaia o un qualsiasi 5 Realizzazione dei disegni per la
con l’assemblaggio ed il collaudo. altro dispositivo remoto). fase di ingegnerizzazione: sche-
Ovviamente, trattandosi di una de layout, master per i circuiti
applicazione didattica va sottoli- SPECIFICHE TECNICHE DEL stampati.
neato che le scelte operate, sono SISTEMA 6 Assemblaggio dei componenti
state guidate da criteri di valenza Range della temperatura posta sui circuiti stampati.
educativa più che di efficienza tec- sotto controllo: 0 C° ÷ 50 C°. 7 Collaudo del sistema.
nico-economica. Precisione: ± 1 C°, con visualizza-
zione digitale. CARATTERISTICHE DELLA
OBIETTIVI Comando per il controllo della STAZIONE DI TRASMISSIONE
Questo progetto consiste nella rea- temperatura: potenziometro prov- In figura 1 viene riportato lo schema
lizzazione di un “Radiotermostato”, visto di scala graduata in C°. a blocchi della stazione di rileva-
ovvero di un sistema capace di rile- Collegamento radio tra stazione mento e trasmissione. Il sottosiste-
vare e controllare la temperatura di remota e fissa con portante a 433 ma di acquisizione del segnale, tra-
un ambiente in cui è posta una Mhz. mite un trasduttore di temperatura
sonda termometrica, collegata via rileva la grandezza in esame conver-
radio ad una stazione remota. FASI DI SVILUPPO DEL tendola in un segnale elettrico.
La stazione trasmittente è dotata di PROGETTO Il blocco di elaborazione condizio-
un sistema di rilevamento, elabora- 1 Definizione delle specifiche tecni- na analogicamente la grandezza
zione e visualizzazione digitale che che ed operative del sistema. fornita dal trasduttore, amplifican-
permette la lettura del valore della 2 Individuazione delle grandezze di dola, traslandola e filtrando even-
temperatura; è inoltre dotata di un ingresso e di uscita e delle rela- tuali disturbi; successivamente la
comando di regolazione per l’im- zioni che intercorrono tra di esse. tensione ottenuta viene acquisita

72 SCUOLABUS
Imp. SCUOLABUS 5-04-2004 19:12 Pagina 73

SCUOLABUS

dal sistema di conversione A/D e PROGETTO E DESCRIZIONE DEI lavora con correnti comprese tra
dal sistema di controllo. Il primo SOTTOSISTEMI DELLA 0,4 e 5 mA.
modulo tramite apposite elabora- STAZIONE MOBILE Il dispositivo ha una caratteristica
zioni trasforma il segnale acquisito Acquisizione del segnale di trasferimento del tipo:
in un valore di temperatura digitale L’acquisizione della temperatura V = 2.73 + Kt ⋅ T
a due cifre. Il sistema di controllo, avviene tramite un trasduttore inte- dove T è la temperatura in gradi
tramite un anello di controreazio- grato, che sfrutta la variazione delle Kelvin e Kt = 10 ⋅ 10–3 mV/K°.
ne, provvede alla regolazione on- proprietà elettriche di una giunzio- La tensione ottenuta ai capi del
off della temperatura, interagendo ne al silicio, fornendo in uscita una trasduttore è quindi legata alla
con un modulo ibrido a radiofre- variazione di tensione pressoché temperatura secondo una legge
quenza che invia un opportuno proporzionale alla temperatura del- lineare.
segnale alla postazione remota. l’ambiente.
L’alimentazione viene ottenuta a Tra i diversi componenti che Elaborazione del segnale
partire dalla tensione alternata di rispondevano alle specifiche del Dato che la tensione fornita dal tra-
rete tramite un apposito circuito. progetto, è stato scelto l’integrato sduttore nel campo di temperature
LM335 della National Semicon- 0÷50 C° può variare da 2.73 a 3.23
ductor, che è in grado di rilevare V, è necessario condizionare il
temperature da –40 C° a +100 C° e segnale perché l’escursione massi-

Figura 1: Schema a blocchi della stazione


di trasmissione Figura 2: Schema del circuito generatore di offset

Figura 3: Schema blocco convertitore A/D e visualizzazione

SCUOLABUS 73
Imp. SCUOLABUS 5-04-2004 19:12 Pagina 74

SCUOLABUS

ma di tensione coincida con il misura del convertitore A/D in applicabili su due ingressi differen-
campo di misura del convertitore quanto il segnale è caratterizzato ziali ad alta impedenza d’ingresso.
A/D (nel nostro caso 0-5V). da un offset di 2,73 Volt che biso- La conversione viene gestita con un
La tensione ottenuta deve quindi gna eliminare. clock generato dallo stesso chip,
essere opportunamente amplificata A questo scopo è stato utilizzato il con il solo ausilio di un condensa-
e traslata, nonché filtrata per elimi- circuito riportato in figura 2, che tore ed una resistenza.
nare eventuali componenti spurie permette di generare una tensione La tensione di riferimento utilizzata
ad alta frequenze. di riferimento di 2,73 Volt necessa- dal convertitore per effettuare la
La dinamica del segnale fornito ria per traslare il segnale fornito dal conversione è stata generata trami-
dal trasduttore è 3.23-2.73 = 0.5 trasduttore. te un partitore resistivo realizzato
V, mentre quella da ottenere per mediante due resistenze di preci-
l’ADC è di 5V, quindi il fattore di In figura 3 viene riportato lo sche- sione.
amplificazione necessario è uguale ma del blocco di conversione A/D e Il convertitore ADC 0804, che
a 10. In questo modo si ottiene di visualizzazione. L’amplificazione opera in modalità fre-running, pro-
una tensione variabile tra 0V e 5V, del segnale è stata realizzata con duce in uscita dei dati ad 8 bit che
con un’escursione di 5V, ma ina- un amplificatore operazionale vengono utilizzati per indirizzare
deguata rispetto al campo di TL081 in configurazione differen- una EEPROM 27C256 che è stata
ziale ai cui ingressi sono stati colle- programmata tenendo conto che:
gati il segnale del generatore di off-
set e il segnale prodotto dal tra- • La risoluzione in termini di tem-
sduttore LM335. Il segnale diffe- peratura vale:
renziale viene amplificato con un
guadagno di 10. R = 50 = 0,19 0,2 C°
256

Come modulo A/D è stato utilizza- • La precisione richiesta al sistema


to un ADC0804: si tratta di un con- è di ± 1 C°
Figura 4: Modalità di corrispondenza delle vertitore ad otto bit del tipo ad
codifiche dei livelli digitali/tensione/
temperatura
approssimazioni successive. Il In figura 4 sono indicate le modalità
campo di misura è di 5V positivi di corrispondenza delle codifiche dei
livelli digitali/tensione/temperatura.
ADDRESS
CODE
Dec HEX All’interno delle locazioni della
EEPROM sono stati codificati i valo-
0-4 0000÷0004 00
ri in codice BCD corrispondenti alle
5-9 0005÷0009 01 cifre delle temperature da visualiz-
10-14 000A÷000E 02 zare. In pratica o valori vanno da
“00” fino a “51” e sono caricati in
… ... ... maniera ordinata ogni 5 locazioni
245÷249 00F5÷00F9 49 consecutive. La figura 5 mostra la
struttura dei dati nella EEPROM e,
250÷254 00FA÷00FE 50
per semplicità sono state riportate
255 00FF 51 le prime 15 locazioni (dall’indirizzo
Figura 5: Valori codificati all’interno della EEPROM 0000 all’indirizzo 000E) e le ultime
11 (dall’indirizzo 00F5 a 00FF).
L’uscita dati della EEPROM è stata
collegata direttamente a due visua-
lizzatori esadecimali con decodifica
integrata TIL311.

SISTEMA DI CONTROLLO
Figura 6: Schema a blocchi del sistema di controllo
ON/OFF DELLA TEMPERATURA
Il principio di funzionamento del

74 SCUOLABUS
Imp. SCUOLABUS 5-04-2004 19:12 Pagina 75
Imp. SCUOLABUS 5-04-2004 19:12 Pagina 76

SCUOLABUS

Sistema di controllo
Dispositivo di potenza Riscaldatore

Trasduttore di
Blocco di reazione
temperatura
Comparatore di
Nodo di confronto
tensione
Interruttore azionato
Figura 7: Schema a blocchi funzionale del sistema di controllo Blocco di comando
elettricamente BJT
Temperatura
Grandezza controllata
dell’ambiente
Tensione proporzionale
Segnale di reazione alla temperatura
dell’ambiente
Tensione proporzionale
Segnale di riferimento alla temperatura che
si vuole stabilire
Tensione solo su due
Segnale di errore
livelli: basso e alto
Interruzione o non
interruzione della
Azione di comando
alimentazione
dell’attuatore

necessario al funzionamento del


microcontrollore PIC16F84.
Figura 8: Schema elettrico del sistema di controllo
L’uscita del comparatore LM311,
(che opera il confronto fra il segna-
le di riferimento prodotto dal parti-
sistema di controllo utilizzato può zato secondo lo schema a blocchi tore resisitivo e il segnale prove-
essere descritto facendo riferimen- funzionale indicato in figura 7. nente dal trasduttore LM335) è
to alla figura 6. Il funzionamento può essere così monitorata direttamente dal micro-
schematizzato: controllore. Il dispositivo legge il
Il blocco di reazione rileva la gran- dato che arriva sull’ingresso RB1 e
dezza c(t) controllata dal sistema • Il traduttore rileva la temperatura decide se fornire o meno sull’ usci-
(temperatura) e la converte in un dell’ambiente c(t) e determina ta RB0 un’onda quadra ad una fre-
segnale elettrico f(t) (tensione), una tensione proporzionale ad quenza di circa 2.3 Khz, generata
confrontato con un altro di riferi- essa. tramite una routine firmware.
mento r(t); dal nodo di confronto • Questa tensione viene confronta- L’uscita del microcontrollore man-
esce un segnale e(t) che viene ta con un’altra di riferimento tiene gli standard elettrici TTL per
interpretato dal blocco di coman- Vr(t) e se: la comunicazione con il modulo
do, il quale agisce sul dispositivo di Vf(t) < Vr(t) → Ve(t) = VH trasmittente.
potenza del sistema controllato. il riscaldatore rimane acceso
L’azione esercitata dal blocco di Vf(t) ≥ Vr(t) → Ve(t) =VL PROGETTO DEL BLOCCO
comando è semplicemente quella il riscaldatore si spegne GENERATORE DEL SEGNALE
di attivare o disattivare l’elemento DI RIFERIMENTO
di potenza del sistema controllato. SCELTE OPERATIVE Con riferimento alla figura 9, l’o-
Il dispositivo che si vuole realizzare Sistema di controllo biettivo è quello di avere sull’uscita
deve spegnere un riscaldatore, In figura 8 viene riportato lo schema del potenziometro una tensione
quando la temperatura dell’am- elettrico del sistema di controllo. variabile tra 2,73 e 3,23 Volt in
biente supera quella di riferimento, modo da poter operare un con-
e riaccenderlo quando la tempera- Un oscillatore del tipo a tre punti, fronto nel comparatore con la ten-
tura torna ad essere inferiore. realizzato con un quarzo a 4 MHz e sione prodotta dal trasduttore
Un sistema di controllo che realizza due condensatori da 22 pF genera LM335.
questa funzione può essere realiz- il segnale di temporizzazione Il diodo zener da 3,9 Volt viene

76 SCUOLABUS
Imp. SCUOLABUS 8-04-2004 14:24 Pagina 77

SCUOLABUS

usato per mantenere la tensione ALIMENTAZIONE di allumina, per ottenere una


stabile sul carico. L’alimentazione è ottenuta dai 220 V miniaturizzazione del modulo e per
Imponendo nel partitore di tensio- ca di rete mediante un alimentatore mantenere un’elevata precisione.
ne una corrente Ip di 1 mA, è possi- stabilizzato con uscita 5 V continua; Sono state inoltre utilizzate delle
bile impostare il seguente sistema lo schema è riportato in figura 10. antenne a stilo (con impedenza di
matematico in tre equazioni e tre 50 ohm e tarate sulla frequenza di
incognite: MODULO DI TRASMISSIONE 433,92 MHz), costituite da un con-
Il trasmettitore utilizzato (riportato duttore interno rivestito in gomma.

{
VD 3,9 in figura 11) è un modulo ibrido a Dimensioni: H= 90mm con diame-
R14+R10+R9 = =
Ip 0.001 radiofrequenza (TX- 433SAW), tro alla base di 10 mm e vite di fis-
3,9 operante su una portante di saggio di diametro 6 mm.
⋅ R9 = 2,73 433,92MHz (ottenuta mediante un
R14+R9 (Potenziometro
al minimo)
oscillatore SAW). La trasmissione FIRMWARE DEL
avviene tramite una modulazione MICROCONTROLLORE
3,9
⋅ (R9+R10) = 3,23 OOK, cioè in ON-OFF (la portante PIC16F84
R14+R10+R9 (Potenziometro viene trasmessa se il segnale è un
al massimo)
MARK e quando c’è uno SPACE non ;*****************
viene trasmesso nulla). La potenza ; Control.ASM
di uscita è variabile tra 7,5dB e ;*****************
Risolvendo il sistema si ricava: 10,5 dB immessi su un’antenna PROCESSOR 16F84
adattata a 50 ohm. Tutti i compo- RADIX DEC
R14 = 0.67 Kohm nenti sono SMD (a montaggio INCLUDE "P16F84.INC"
R10 = 1,76 Kohm superficiale) montati su una piastra ERRORLEVEL -302
R9 = 1,56 Komh

Il valore della resistenza di limita-


zione collegata tra Vcc ed il diodo
zener viene ricavato imponendo
una corrente max di 5 mA e di con-
seguenza:

5-3,9
R15 = ≈ 220 Ohm
Figura 10: Alimentatore per il sistema
0,005

Figura 9: Blocco generatore del segnale di riferimento Figura 11: Modulo ibrido di TX a 433 Mhz e modalità di collegamento

SCUOLABUS 77
Imp. SCUOLABUS 5-04-2004 19:12 Pagina 78

SCUOLABUS

__CONFIG 0x3FF1 Questa subroutine è utilizzata per inviati dalla stazione remota è
OUT EQU 0 far permanere ad uno stato alto o indicato in figura 12.
IN EQU 1 basso per un determinato tempo Il blocco di ricezione, è composto
ORG 0x0C l’uscita RBO; la sua struttura è svi- da un modulo ibrido AUREL, tara-
Count RES 1 luppata in modo da ottenere un
ORG 0x00 ritardo tale da consentire di gene-
bsf STATUS,RP0 rare un’onda quadra con una fre-
movlw B'00011111' quenza di circa 2,3 Khz da utilizza-
movwf TRISA re per la trasmissione dal modulo
movlw B'11111110' ibrido. Il funzionamento è molto
movwf TRISB semplice: viene ripetuto per 40
bcf STATUS,RP0 volte un ciclo di decremento di un
Main contatore in modo da ottenere il
btfss PORTB,IN tempo di ritardo desiderato.
goto Main
bsf PORTB,OUT STAZIONE DI RICEZIONE
call Delay Lo schema a blocchi del sistema Figura 12: Schema a blocchi della stazione di
ricezione
bcf PORTB,OUT utilizzato per la ricezione dei dati
call Delay
goto Main
Delay
movlw.40
Movwf Count
LOOPD
nop
nop
decfsz Count,1
goto LOOPD
return
END

La prima parte del codice contie-


ne le informazioni necessarie al Figura 13: Schema della stazione ricevente
compilatore, la dichiarazione delle
variabili d’utente, la definizione
delle etichette e la configurazione
delle porte.
Il programma ha inizio con il
monitoraggio dello stato dell’in-
gresso RBO, collegato all’uscita
del comparatore LM311: se que-
sta è a livello alto il micro provve-
de a generare un’onda quadra ad
una frequenza di circa 2,3 Khz sul-
l’uscita RB1; non viene invece
generato alcun segnale su RB1 nel
caso in cui l’ingresso RB0 sia a
livello logico basso.
L’onda quadra viene generata
attraverso una successione di atti-
vazioni on-off dell’uscita RB0 e di Figura 14: Radioricevitore
chiamate ad un routine di ritardo.

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Imp. SCUOLABUS 8-04-2004 14:26 Pagina 79

SCUOLABUS

to su una portante di 433.92 MHz Alimentazione della stazione tensione di 5 V fissi che serve ad
collegato ad un’antenna esterna mobile alimentare il circuito viene ottenu-
rivestita in gomma. La stazione mobile è alimentata ta da un circuito realizzato con
Il sottosistema di elaborazione ha da una pila alcalina che fornisce uno stabilizzatore 7805 secondo
lo scopo di effettuare la conversio- una tensione continua di 9 V. La lo schema indicato in figura 15.
ne frequenza tensione del segnale
proveniente dal modulo ibrido. E’
stato utilizzato a questo fine un
convertitore LM331.
II sistema di controllo, è costituito
da un transistor BC107 pilotato
dai due livelli di tensione prodotti
dal convertitore frequenza tensio-
ne, in corrispondenza della tra-
smissione On-Off dell’onda qua-
dra a 2,3 Khz generata e controlla-
ta dal microcontrollore PIC16F84
sulla base dei livelli ricevuti dal
comparatore LM311.
Il transistor BJT a sua volta pilota la
bobina di un relé elettromeccani-
co responsabile dell’alimentazione
dell’attuatore da controllare.

Il ricevitore (figura 14) è un


modulo ibrido a radiofrequenza
(RF290A-433SAW), operante su
una portante di 433,92MHz (otte-
nuta mediante un oscillatore
SAW). La ricezione avviene trami-
te una modulazione OOK, cioè in
ON-OFF (la ricezione della por-
tante equivale ad un MARK, la
mancanza di essa è uno SPACE).
Tutti i componenti sono SMD (a
montaggio superficiale) montati
su una piastra di allumina, per
ottenere una miniaturizzazione
del modulo e per mantenere un’e-
levata precisione.

Figura 15: Alimentatore per la stazione mobile Figura 16a: Circuito stampato scala 1:1 della stazione di trasmissione

SCUOLABUS 79
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SCUOLABUS

Alimentazione trasmettitore
Elenco componenti
Sigla Valore
R1 470 Ω 1/4 W
C1 2200 mF elettrolitico
C2÷C5 100 nF ceramico
D1 Zener 9,1 V
Q1 BC337
D2, D3 1N4007
P1 Ponte raddrizzatore 0,5 A
U1 LM7805

REALIZZAZIONE DEI PROTOTIPI


I prototipi sono stati realizzati par-
tendo dalla progettazione dei circui-
ti stampati, con l’ausilio di program-
mi CAD per il disegno elettronico.
Nel nostro caso sono stati utilizzati Figura 16b: Posizionamento componenti della stazione di trasmissione
i pacchetti software ORCAD CAP-
TURE e ORCAD LAYOUT, per la rea-
lizzare gli schemi elettrici, layout dei componenti e per lo sbroglio. merizzare il photoresist presente
Nelle figure da 16 a 19 sono ripor- sulle basette.
tati i circuiti stampati ed elenchi • Sviluppo delle basette tramite
componenti dei diversi componen- RVP positivo.
ti del sistema. • Incisione del rame tramite cloru-
La fase successiva è stata quella ro ferrico.
della fotoincisione articolata nei • Strippaggio del fotoresist residuo
seguenti passi:
• Utilizzo del bromografo per poli- Sistema di controllo
Elenco componenti
Convertitore A/D Sigla Valore
Elenco componenti R9 1,56 KΩ 1/4 W
Sigla Valore
R10 Potenziometro 2 KΩ
R1, R4 1 KΩ 1/4 W
R11, R13 10 KΩ 1/4 W
R2 2,2 KΩ 1/4 W
R12 12 KΩ 1/4 W
R3, R5, R6 10 KΩ 1/4 W
R14 670 Ω 1/4 W
R4 1 KΩ 1/4 W R15 220 Ω 1/4 W
U1 TL081 D5 Zener 3,9 V
D1 LM335 U1 LM311
C5 120 pF ceramico C7, C8 22 pF ceramico
U2 ADC0804 Y1 Quarzo 4 MHz
Figura 17: Layout e circuito stampato per
display TIL311 U3 27C256 U2 PIC16F84

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Imp. SCUOLABUS 8-04-2004 14:26 Pagina 81

SCUOLABUS

sulle piste ed i pad. do una stazione saldante. verificarne il corretto funzionamento.


• Foratura dei Pad tramite trapano In questa fase sono stati verificati e
a colonna. COLLAUDO confrontati i dati di progetto dei para-
Una volta ultimati i circuiti stampa- Un iniziale collaudo è stato effettuato metri elettrici (tensioni, correnti) con
ti, si è passati alla saldatura dei realizzando un cablaggio su bread- quelli reali rilevati sul circuito tramite
componenti sulle schede utilizzan- board dei vari sottosistemi al fine di strumentazione (tester digitale, oscillo-
scopio, eccetera). In seguito si è proce-
duto alla taratura dei vari trimmer per
soddisfare le specifiche richieste. La
taratura è stata eseguita con l’ausilio di
un termometro campione.
Una volta verificato il funzionamento
del circuito si è passati alla realizzazio-
ne dei circuiti stampati e successiva-
mente al montaggio; la fase di collau-
Stazione ricevente
Elenco componenti
Sigla Valore
R1, R3, R9 10 KΩ 1/4 W
R2 6,81 KΩ 1/4 W
R4 100 KΩ 1/4 W
R5 68 KΩ 1/4 W
R6 12 KΩ 1/4 W
R7 5 KΩ 1/4 W
R10 330 Ω 1/4 W
C1 10 nF ceramico
C2 1 µF elettrolitico
C3 470 pF ceramico
U1 LM331
U2 40106
Q1 BC107
D2 1N4007
D3 LED
K1 Relè

Alimentatore stazione mobile


Elenco componenti
Sigla Valore
D1 1N4007
C3,C4 100 nF ceramico
Figura 18: Layout e circuito stampato della stazione ricevente U1 LM7805

SCUOLABUS 81
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SCUOLABUS

do è stata quindi ripetuta prestando TARATURA E MANUTENZIONE azzurro - Dimensioni esterne


particolare attenzione alla continuità La taratura è stata effettuata diretta- 210x45x85 mm aggiuntivi di antenna
delle piste e alla verifica delle saldature. mente in fase di assemblaggio, quindi esterna (90 mm) - Peso 1.5 Kg circa -
Come ultima fase è stato testato il fun- non è più necessaria durante l’utilizzo Portata (raggio di azione): circa 200
zionamento del sistema complessivo, del dispositivo. metri.
valutandone sperimentalmente anche
la portata che è risultata di circa 200 m. CARATTERISTICHE FISICHE E PARTECIPARE A SCUOLABUS
MECCANICHE DEL SISTEMA La partecipazione è riservata ad istituti
Ricevitore: Contenitore plastico di tecnici e professionali, con specializza-
colore beige ed azzurro - Dimensioni zione in elettronica, informatica e tele-
esterne 210x45x85 - mm aggiuntivi di comunicazioni. Per partecipare a que-
antenna esterna (90 mm) - Peso 800 g sta iniziativa, inviate la vostra richiesta
circa. a mezzo:
Trasmettitore Email: scuolabus@farelettronica.com
Contenitore plastico di colore beige ed Telefono: 02.66504794
Fax: 02.66508225

Figura 20: Stazione di rilevamento e trasmissione


Figura 22: Fase di taratura e verifica della stazione
di rilevamento/visualizzazione tramite
termometro campione

Figura 21: Stazione fissa lato componenti Figura 23: Sistema complessivo

Figura 19: Layout e circuito stampato del modulo


generatore di offset

Generatore di offset
Elenco componenti
Sigla Valore
D1 1N4007
R2 Potenziometro 10 KΩ
R3 2,2 Ω 1/4 W
C3,C4 100 nF ceramico
U1 LM7805 Figura 24: Classe V° D con i Proff. Franco Tedeschi e Nicola De Crescenzo

82 SCUOLABUS
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PERILLI-impaginato 5-04-2004 19:06 Pagina 84

TUTORIAL

ALLA SCOPERTA
DELL’OPTOELETTRONICA:
IL DIODO LED
di Andrea Perilli
aperilli@infinito.it

Per tutti gli adoratori del DIO-do Led una nuova rubrica dedicata alla optoelettronica,
in cui tratteremo di tutti quei componenti, semiconduttori e discreti, che hanno a che
fare con la luce.
Inizieremo con qualche cenno sulle giunzioni P-N per capire come funziona un diodo
per poi passare immediatamente ai Led e di volta in volta per ogni puntata parleremo
di un componente diverso, non solo da un punto di vista teorico ma soprattutto pratico.
Potremo infatti costruire qualche progetto e alcuni gadget, tutti utili a comprendere le
applicazioni possibili dei componenti trattati nella parte teorica.

COSA È UN DIODO che una sezione sia più ”propensa” tendono a catturare un elettrone
Il diodo a semiconduttore nasce a cedere elettroni (ZONA N) e l’al- libero. Le sostanze più usate sono:
come sostituto delle valvole a ta sia più incline a ricevere elettro- il Gallio (Ga), l’Indio (In),
vuoto che, seppure efficienti erano ni (ZONA P). l’Alluminio (Al) e il Boro (B).
molto ingombranti e necessitava- Il drogaggio di tipo N avviene inse- In pratica si dice che in un settore
no di circuiti ad alta ten- rendo delle sostanze chimiche che vi sono elettroni liberi, cioè capaci
sione per poter funzionare. di sfuggire all’attrazione
Il suo nome è dovuto al dei protoni e quindi di cir-
fatto di avere, come il suo colare (zona N), mentre
gemello valvolare, due nell’altro vi sono delle lacu-
piedini (triodo » 3; tetrodo ne cioè atomi in cui l’ulti-
» 4; pentodo » 5). ma orbita può ospitare
I primi a nascere furono elettroni di passaggio
quelli al Germanio in (zona P).
seguito quelli al Silicio. Il bello avviene quando
Strutturalmente il diodo è questi due settori vengono
formato da due parti dette costruiti su una stessa bar-
zone che unite formano retta, perché come per due
appunto una giunzione vere e proprie calamite, i
(figura 1). loro opposti potenziali si
aumentano il numero di elettroni attraggono e nella zona di contat-
Ogni zona è drogata con una liberi. Le sostanze più usate sono: il to avviene un fenomeno importan-
sostanza diversa, cioè nei minerali Fosforo (P), l’Antimonio (Sb) e te: si forma la regione di svuota-
di base puri, Silicio o Germanio, l’Arsenico (As). mento.
vengono inserite delle sostanze Il drogaggio P si ottiene inserendo Avviene infatti che gli elettroni
estranee dette droganti, in modo delle sostanze chimiche i cui atomi della zona N più vicini alla giunzio-

84 TUTORIAL
PERILLI-impaginato 5-04-2004 19:06 Pagina 85

TUTORIAL

ne vengono attratti dalle lacune


della zona P. Migrando dalla zona
N alla zona P si genera una regio-
ne di svuotamento nella quale gli
atomi sono stabili.
Grazie a questa barriera il diodo
svolge la propria funzione di
semiconduttore e quindi di rad-
drizzatore.
Se infatti polarizziamo direttamen-
te un diodo cioè diamo tensione
positiva all’anodo e massa al cato-
do, il diodo condurrà, ma solo se la Figura 1: Struttura di un diodo
tensione sarà capace di abbattere
la barriera della regione di svuota-
mento, infatti, la soglia di condu-
zione di un diodo è 0,2 V per quel-
lo al germanio e 0,7 V per quello al
silicio.
Se invece polarizzeremo inversa-
mente un diodo questo non potrà
condurre, perché una volta che le
lacune della zona P saranno colma- Figura 2: Esempio di polarizzazione di un diodo

te, gli elettroni non riusciranno a


passare attraverso la regione di pensare che un diodo vanta come
svuotamento. durata minima qualche decina di
migliaia di ore di funzionamento,
IL DIODO LED può essere alimentato con bassa
Eccoci giunti finalmente a parlare tensione (contro i 110/220 V delle
del nostro componente preferito: lampade al neon), a pieno regime
il diodo LED. evidenzia un basso consumo ed
Cominciamo col dire cosa significa infine dispone di varie tonalità di
la sigla LED: è l’acronimo di Light colore senza l’utilizzo di ghiere
Emitting Diode cioè diodo emetti- colorate.
tore di luce. Praticamente il led è Tutto questo ha fatto si che il led
un diodo che percorso da corrente diventasse molto importante nelle
emette luce, non è una lampadina applicazioni in cui c’è bisogno di
come alcuni erroneamente pensa- un segnalatore luminoso. Basta Figura 3: Struttura di un diodo led

no perché, pur emettendo luce, guardarci un po’ intorno per sco-


conserva tutte le caratteristiche di prire che siamo circondati da dis- da tre parti, come visibile in figura 3:
un diodo: semiconduttività, tensio- positivi che li adottano: nella TV,
ne di soglia, tensione di rottura e nel telecomando, nell’impianto Hi- • Corpo plastico.
così via. Fi, nel cellulare, per strada i cartel- • Giunzione.
Dalla sua invenzione il led fu subi- loni pubblicitari, i semafori, i • Terminali o reofori.
to impiegato nelle segnalazioni segnali luminosi nelle gallerie ecc.
luminose prendendo il posto delle Certo che dalla sua invenzione ad IL CORPO PLASTICO è un bulbo
lampade spia a filamento e al oggi il led ha subito una grande in cui è contenuta la giunzione,
neon. evoluzione pur restando però, un può essere trasparente o a diffusio-
Quello che giocava a suo favore componente di largo impiego. ne (colorato) ed è quello che stabi-
erano le proprie caratteristiche che lisce la forma del led, può essere
già da allora lo facevano preferire COME È FATTO UN LED cilindrico, quadrato, rettangolare o
alle comuni lampade spia. Basti Strutturalmente il led è composto con diametro di 3, 5, 8 o 10 mm.

TUTORIAL 85
PERILLI-impaginato 5-04-2004 19:06 Pagina 86

TUTORIAL

Sul corpo dei led cilindrici è pre- I COLORI DEL LED prima di alimentare un led è che
sente uno smusso con cui è possi- L’emissione di luce colorata non è non va sottoposto a correnti mag-
bile individuare il catodo. da attribuirsi al corpo plastico ma giori di 15/20 mA oppure si bruce-
LA GIUNZIONE è il cuore del led alle sostanze droganti che costitui- rà; la seconda è che proprio come
ed è grazie ad essa che il diodo scono la giunzione, infatti ogni un comune diodo dovremo pola-
emette luce come spiegheremo sostanza si comporta diversamente rizzarlo direttamente se vorremo
più avanti. Se la guardiamo con al passaggio degli elettroni, libe- farlo accendere; la terza è che ogni
attenzione noteremo che i due ele- rando dei fotoni su lunghezze tipo di led possiede una caduta di
menti non sono uguali perché il d’onda diverse per ogni tipologia tensione che corrisponde alla
catodo è più largo dell’anodo così di sostanza e generando quindi soglia di accensione al di sotto
da facilitarne l’individuazione. colori diversi (figura 4). della quale il led resta spento.
I TERMINALI sono i piedini del
led, quando sono integri è possibi- POLARIZZAZIONE DI UN LED Dalla figura 4 possiamo ricavare i
le identificare il catodo come il ter- Parliamo ora di come far funziona- valori delle cadute di tensione e
minale più corto. re un led: la prima cosa da sapere quindi stabilire il valore della resi-
stenza da applicare in serie al led
Elemento erogante Simbolo Colore Caduta (Volt) per limitare la corrente a 15 mA.
Useremo una semplice formula:
Arseniuro di Gallio GaAs Infrarosso 1,1
Arseniuro + Fosfuro Rc = (Val-Vled) : 0,015
GaAsP ROSSO 1,8
di Gallio
Dove:
Fosfuro di gallio GaP GIALLO 1,9
• Rc è il valore espresso in ohm
Fosfuro di gallio GaP VERDE 2 della resistenza di caduta da col-
Allumio + Indio + Gallio legare in serie.
AlInGaP AMBRA 2 • Val è il valore della tensione di
+ Fosforo
alimentazione.
Nitruro di Gallio GaN BLU 3 • Vled è il valore dei volt caduta
BIANCO 3 del led da applicare.
• 0,015 è il valore espresso in
Figura 4: Caratteristiche dei diversi tipi di led ampere della corrente che attra-
verserà il led.

Nell’esempio di figura 5, abbiamo


proposto una tensione di 9 V e un led
verde che ha una caduta di 2 V, ne
risultata quindi una resistenza da 466
Ω comodamente sostituibile con un
valore commerciale di 470 Ω.
Per concludere la puntata propo-
Figura 5: Esempio di polarizzazione di un diodo led verde

Figura 6: Ecco come appare la scheda montata Figura 7: Foto di un ciondolo laser

86 TUTORIAL
PERILLI-impaginato 5-04-2004 19:06 Pagina 87

TUTORIAL

Figura 8: Spettro cromatico e relative lunghezze d’onda

niamo un circuito che utilizza un Colore ROSSO ULTRA


led alta luminosità rosso e un altro
diodo famoso a tutti: il Laser. If (max) 50 mA
Vf 1,9 V
LA PRATICA: COMANDO
LASER A DISTANZA Vr (max) 5V
Il progetto proposto è un coman- Intensità a 20 mA 2000 mcd
do a distanza che impiega come
trasmettitore un puntatore laser Angolo di osservazione 15°
tascabile. Lunghezza d’onda di picco 654 nm
Sfruttando la sua caratteristica
proiezione a lunga distanza, riusci- Figura 9: Caratteristiche del led impiegato nel nostro progetto (dal catalogo RS Components)

remo ad azionare un relé da una


cinquantina di metri. vuoto simili alle valvole, molto effi- molte applicazioni. Qualche cac-
Inutile illustrarne tutte le possibili cienti purtroppo però necessitava- ciatore li ha usati come mirini a
applicazioni (dalle luci in giardi- no per il loro innesco di triplicatori puntamento laser, qualcun altro li
no all’apertura di un cancello e di alta tensione che li rendevano ha impiegati come effetti speciali
oppure una barriera laser a lunga ingombranti e pericolosi. per le feste e la discoteca, qualche
distanza…) sarà la vostra fantasia In seguito con l’avvento dei semi- altro ancora li ha usati come pisto-
a proporle. conduttori furono introdotti i diodi le laser per tiro al bersaglio.
laser a semiconduttore, peccato La loro caratteristica peculiare è
Cominciamo col dire che cos’è un che erano molto costosi e sensibi- che con soli 5 mW riescono a
laser: lissimi alle cariche elettrostatiche, proiettare il loro puntino luminoso
la sigla LASER è l’acronimo di tanto da doverli maneggiare con il fino a qualche centinaio di metri, a
Light Amplification by Stimulated polso collegato alla messa a terra. patto però che siano collimati. Ne
Emission of Radiation: amplifica- Più tardi grazie alle modifiche esistono diversi modelli che si dif-
zione di luce tramite emissione sti- strutturali e alla loro diminuzione ferenziano principalmente per il
molata della radiazione, in pratica di prezzo si scatenò la moda dei loro grado di colorazione che di
è un dispositivo capace di genera- ciondoli laser. solito si aggira su una lunghezza
re e amplificare radiazioni di fre- d’onda di circa 635÷655 nm, lo
quenza ottica sfruttando il princi- Questi ultimi sono dei piccoli diodi spettro del rosso.
pio fisico dell’emissione stimolata. laser racchiusi in ciondoli porta- In figura 8 possiamo notare lo
Esistono diversi tipi di laser: chiavi in cui alloggiano tre batterie spettro colore e le diverse lunghez-
e un pulsante (vedi figura 7), sono ze d’onda relative alle emissioni
• Solidi (a rubino o neodimio). alla portata di tutti perché molto colorate.
• A gas (elio-neon o argon). economici rispetto ai puntatori più
• A coloranti. potenti e professionali, inoltre Sullo stesso principio funzionano i
• A semiconduttori. sono facilmente reperibili in qual- diodi led sia a diffusione che ad alta
siasi negozio di giocattoli. Questi luminosità, diversi dai primi perché
I primi a essere diffusi furono i laser gadget oltre al puro scopo di sul loro corpo includono una lente
a gas elio-neon, erano dei tubi a svago sostanzialmente non hanno che concentra il fascio luminoso.

TUTORIAL 87
PERILLI-impaginato 5-04-2004 19:06 Pagina 88

TUTORIAL

Figura 10: Schema elettrico

Elenco componenti

Sigla Valore

R1 12 KΩ 1/4 W

R2 120 KΩ 1/4 W

R3 1 KΩ 1/4 W

Figura 11: Circuito stampato scala 1:1 (lato rame) D1, D2 Diodo 1N4148

D3 Diodo 1N4007

DL1 Led vedi testo

U1 LM324

U2 CD4017

Q1 BC547
Relé NAIS 12 V doppio
RL
Figura 12: Piano di montaggio scambio

Nel nostro progetto impieghiamo stenza avremmo reso il circuito sfruttato dal circuito è molto sem-
un diodo led alta luminosità che sensibile ad ogni tipo di luce plice: una giunzione P-N, in que-
emette un raggio luminoso sulla anche poco intensa. sto caso un diodo led, esposta ad
stessa lunghezza d’onda del diodo • Sfruttando la lente del led e il suo una fonte luminosa genera una
laser. Le caratteristiche del led angolo di osservazione possiamo tensione direttamente polarizzata
sono indicate in figura 9. restringere ulteriormente la sen- verso i suoi capi, accade per i foto-
sibilità al fascio laser. diodi ma anche per i led ad alta
UN LED COME RICEVITORE • Il fatto stesso di possedere la efficienza.
Qualcuno si chiederà il perché di stessa lunghezza d’onda del laser Il led quindi funziona anche in
questa scelta, ma ciò è facilmente dà origine ad una sorta di chiave modo reversibile, infatti se polariz-
spiegabile: in codice. zato direttamente emette luce, se
invece esposto alla luce genera
• Con un fotodiodo o una fotoresi- Il principio di funzionamento tensione anche se di solito non

88 TUTORIAL
PERILLI-impaginato 5-04-2004 19:06 Pagina 89

TUTORIAL

supera il volt. Nel nostro caso la polarizziamo la base di Q1, un integrati negli zoccoli (attenti al
fonte luminosa è il fascio laser che transistor NPN che a sua volta pilo- loro verso) possiamo procedere al
concentra una grande intensità in ta il relé, il quale rende disponibile collaudo.
un solo puntino. uno scambio “pulito” da utilizzare Colleghiamo un carico al relé e,
liberamente. dopo aver dato tensione al circui-
SCHEMA ELETTRICO Al pin 3 è collegata la resistenza R3 to, allontaniamoci; col puntatore
Passiamo ora a spiegare il funzio- che polarizza la base di Q1 che a laser cerchiamo di “colpire” il led.
namento. Lo schema elettrico di sua volta attiva il relé. Il diodo D3 Se avrete buona mira, al primo
figura 10 è già molto esplicito e serve a proteggere il transistor ed è colpo il relé si ecciterà attivando il
non necessiterebbe di eventuali diverso dagli altri due diodi. carico, ad un nuovo centro il relé
spiegazioni ma d'altronde che disattiverà il carico.
gusto c’è a progettare se poi non POSSIBILI MODIFICHE
devi spiegare? Per chi vuole modificare il circuito ULTIME RACCOMANDAZIONI
riportiamo l’ordine dei pin del La prima raccomandazione è di
Partiamo da U1, l’operazionale che 4017 attivabili in sequenza: 3, 2, 4, stare attenti al fascio laser perché,
è montato come comparatore di 7, 10, 1, 5, 6, 9 e 11. Quindi, per se puntato negli occhi, può causa-
tensione non invertente. ottenere tre uscite, il pin 15 di re danni alla vista.
Al suo ingresso invertente, il pin 2, reset va collegato al quarto pin in
è collegato il partitore R1-D1 che sequenza, cioè il pin 7; per quattro La seconda è di scegliere con cura
ha il compito di fissare la soglia di uscite bisogna collegare il pin di il led che farà da ricevitore, perché
riferimento a 0,7 V. Nel momento reset al pin 10 e così via, in base al più è stretto il suo angolo di osser-
in cui il led DL1 viene investito dal numero di uscite che vogliamo vazione e più il laser e il led
fascio laser ai suoi capi si genera attivare in sequenza. dovranno essere allineati per poter
una differenza di potenziale che Per chi invece ha bisogno di un funzionare; se nonostante un
induce U1 a commutare la propria comando pulsante può eliminare ampio angolo di osservazione non
uscita a un livello logico alto (12V) U2 e collegare il pin 14 col pin 3 riuscite lo stesso a centrare il led
che attraverso D2 giunge al pin 14 servendosi di un ponticello. (questione di mira) basterà togliere
di U2, questo segnale sarà il clock il cappuccio del laser e svitare o
che scandirà accensione e spegni- REALIZZAZIONE PRATICA avvitare la ghiera della collimazio-
mento. Avendo a disposizione il master di ne fino a che il puntino rosso si
Invece del solito Flip-Flop che ci figura 11 possiamo realizzare la allargherà diventando un trattino.
obbligava a circuiti di clock, set, nostra scheda col metodo della Naturalmente anche se le lunghez-
reset e cosi via, abbiamo scelto di fotoincisione. Ottenuta la nostra ze d’onda non sono coincidenti il
usare un C-Mos tipo 4017 che scheda potremo iniziare a montare circuito potrebbe non funzionare.
montato opportunamente ci darà i componenti partendo da quelli a
sia l’accensione che lo spegnimen- basso profilo, aiutandoci con il La terza raccomandazione: per
to con un solo segnale (come se piano di montaggio di figura 12. applicazioni che prevedono usi
fosse un Flip-Flop D o un D-Latch), Cominciamo col saldare le resi- prolungati del laser è consigliabile
non solo, usando questo integrato stenze e in seguito i tre diodi al sili- usare un alimentatore, ma attenti
chi in seguito vuole modificare il cio facendo attenzione alla loro che la sua tensione non superi
circuito, avrebbe a disposizione fascia di orientamento. quella delle batterie o potrete dire
ben 10 uscite sequenziali da attiva- Proseguiamo il montaggio saldan- addio al laser.
re ad ogni “colpo“. do gli zoccoli per gli integrati
Il pin 4 (che in sequenza sarebbe la facendo riferimento al pin 1. In La quarta e ultima: se collegherete al
terza uscita) è collegato al pin 15 seguito salderemo il relé e il trans- relé un carico a 220 V, converrà rac-
(reset) in modo che dopo il secon- istor Q1, avendo cura per quest’ul- chiudere il circuito in una scatola
do segnale di clock il contatore si timo di non montarlo troppo basso plastica per evitare scosse elettriche.
azzeri e riparta daccapo. Questo per non surriscaldarlo troppo in
piccolo accorgimento fa si che con fase di saldatura. Per concludere Nella prossima puntata parleremo
un impulso il relé si ecciti e con un salderemo il led DL1 nella posizio- di raggi infrarossi e realizzeremo
ulteriore impulso torni a riposo. ne più consona al nostro utilizzo un circuito sempre utile: un “prova
Dal pin 3 di U2, attraverso R3, del circuito. Dopo aver inserito gli telecomandi”.

TUTORIAL 89
MAZZEO-impaginato 5-04-2004 19:00 Pagina 90

HARDWARE

CONTROLLO DI
TEMPERATURA PER PC
di Dario Mazzeo
dmazzeo@ingele.com

Un circuito elettronico di semplice realizzazione, a basso costo, adatto a molte


applicazioni, in grado di gestire l’attivazione e la disattivazione di un relé quando
la temperatura esterna si discosta dal valore prestabilito. In una delle due versioni
proposte può gestire direttamente le ventole del vostro PC.

Il circuito in esame può essere cuito può essere rappresentata La tabella di figura 1 mostra come
applicato in vari campi, come per secondo lo schema a blocchi la tensione (Vo), sul terminale del
la gestione di sistemi di condiziona- seguente: trimmer, cambia in funzione della
mento, ventilazione e controllo un primo blocco (sensore) ha il temperatura.
della temperatura. compito di convertire la tempera- I valori di tensione Vo, sono stati
Nel nostro caso lo utilizziamo per tura esterna in una tensione pro- determinati sfruttando un partitore
l’attivazione automatica delle ven- porzionale; il secondo blocco (con- resistivo, alimentato a 12 V e costi-
tole supplementari del PC, quando trollo) produce un’uscita affermata tuito dalla serie di due resistori da 56
la temperatura interna KΩ e dal termo-resistore
del case supera una certa da 4.7 KΩ.
soglia. L’elemento visibile che
I vantaggi che ne deriva- indica l’attivazione del
no sono notevoli, sia per relé, è costituito da un
la riduzione del rumore LED di colore verde, pilo-
prodotto dalle ventole tato da un transistor
che è di circa 30dB 2N2222 plastico con
ognuna, sia per l’aumen- resistore da 680 Ω sul
to della vita media delle collettore.
stesse, dal momento che In questo modo è possi-
sono utilizzate solo bile avere correnti di
quando è necessario. (valore logico alto), se il valore 15÷18 mA che producono una luce
Il circuito presenta due varianti per della temperatura esterna è supe- ben visibile del LED, come indicato
l’alimentazione dei carichi esterni: riore al valore stabilito; in caso con- nello schema di figura 2.
la prima utilizza la tensione di ali- trario, si ha un’uscita negata (valo- Per l’attivazione del relé, è stato
mentazione di 12 V (per la gestione re logico basso). usato un transistor 2N2222 in allu-
ventole), la seconda utilizza tensio- minio, polarizzato in modo da
ni indipendenti (carichi di qualun- LO SCHEMA ELETTRICO avere correnti di collettore pari a
que tipo). Il sensore utilizzato è un termo-resi- 200 mA.
In seguito verranno specificate le store, ovvero, un resistore che cam- Il condensatore elettrolitico da
modalità di connessione. bia la resistenza interna in funzione 470 µF ha lo scopo di aumentare i
La logica di funzionamento del cir- della temperatura. transitori di attivazione e spegni-

90 HARDWARE
MAZZEO-impaginato 5-04-2004 19:01 Pagina 91

HARDWARE

mento; in questo modo, variazioni Calibrazione del sensore trimmer nella direzione opposta fino
brusche della temperatura esterna Per ottenere i risultati desiderati, è all’attivazione.
non produrranno variazioni al fun- necessario regolare il trimmer in Fatto questo il nostro circuito è
zionamento dei carichi, in termini modo da avere sul terminale centrale, pronto a funzionare, assemblatelo
di accensione e spegnimento. un valore di tensione prossimo a quel- all’interno del PC e collegatelo all’a-
Il diodo 1N4001 posto in parallelo lo esposto nella tabella di figura 1. limentazione a 12 V utilizzando una
ai morsetti del relé e contropola- Il metodo più semplice è quello di delle uscite dell’alimentatore del PC
rizzato, è utilizzato come diodo di ruotare il trimmer fino alla disattiva- (fili rosso e nero), successivamente
libera circolazione. zione del carico; successivamente, collegate le due ventole alle uscite
Il circuito di controllo è costituito quando si è raggiunta la temperatu- previste.
da un trigger, il quale produce ra desiderata, occorre ruotare il Il vostro PC vi ringrazierà!
uscita negata (valore logico
basso), quando la temperatura
esterna è inferiore a quella presta-
bilita, e uscita affermata (valore
logico alto) quando la temperatu-
ra esterna è superiore a quella pre-
stabilita.
L’operazionale utilizzato è un
UA741 con resistore di retroazione
del valore di 150 KΩ.
Il valore del resistore è stato calco-
lato in modo da avere un ciclo di
isteresi (differenza di temperatura
tra l’attivazione e lo spegnimento)
pari a 1÷2° C. Aumentando o ridu-
cendo tale valore è possibile,
rispettivamente, abbassare o
aumentare l’isteresi del sistema.

REALIZZAZIONE
È necessario procurarsi il materiale
riportato nell’elenco componenti e
Figura 1: Termo-Resistore: andamento della tensione in funzione della temperatura
realizzare il circuito stampato adat-
to alle prorpie esigenze secondo i
disegni di figura 3 o 4. In seguito i
componenti dovranno essere salda-
ti sul circuito stampato partendo da
quelli più bassi.
Il circuito stampato è disponibile in
due versioni:

• La versione 1.0 prevede che il


carico sia connesso direttamente
all’alimentazione del circuito; in
questo caso è possibile alimenta-
re direttamente le ventole sup-
plementari del proprio PC.
• La versione 2.0, non alimenta il
carico ma svolge esclusivamente
il compito di cortocircuitare i due Figura 2: Schema elettrico
contatti del relé.

HARDWARE 91
MAZZEO-impaginato 5-04-2004 19:01 Pagina 92

HARDWARE

Elenco componenti

Sigla Valore

R1 56 KΩ 1/4 W

R2 150 KΩ 1/4 W

R3, R4 560 Ω 1/4 W

R5 47 Ω 1/4 W

R6 5.6 KΩ 1/4 W

R7, R9 820 Ω 1/4 W

R8 3.3 KΩ 1/4 W

R10 680 Ω 1/4 W

FR1 Termoresistore 4.7 KΩ


Trimmer 100 KΩ
TR1
1/4 W lineare
C1 470 µF 16 V elettrolitico

D1 1N4001

D2 LED verde
Figura 3: : Circuito stampato e posizionamento componenti del circuito 1.0
Q2 2N2222 plastico

Q1 2N2222 alluminio

IC1 UA741

RL1 12VDC 3A
Morsetto serrafilo
MO1, MO2 2 posti (2.0)
o 3 posti (1.0)
Morsetto serrafilo 2
MO3
posti

Figura 5: Installazione del circuito (1.0) per la


Figura 4: : Circuito stampato e posizionamento componenti del circuito 2.0 gestione delle ventole supplementari del PC

92 HARDWARE
MAZZEO-impaginato 5-04-2004 19:01 Pagina 93

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ficile convivenza. Moderni sistemi di radioco- Alimentatore. Varie. Appendice. Indice dei gua- stallo R.T. 19. Tre classici apparecchi a galena. Un
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riuscito a reperire. Per una migliore consultazio- meccanica. Dalla bobina datrice al perno guida- • ECO - SALUTE
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RICCI2-impaginato 5-04-2004 19:08 Pagina 94

TECNOLOGIE SPERIMENTALI

SPIRIT, UNA MISSIONE, UN ROBOT


PLANETARY ROBOTICS
LABORATORY:
LE ORIGINI DI SPIRIT
seconda parte
di Riccardo Ricci
r.ricci@farelettronica.com

Nella scorsa puntata abbiamo illustrato le principali caratteristiche della missione


Spirit e del suo rover-robot. Ma come nasce il progetto di un robot per l’esplorazione
di superfici planetarie? Quali sono gli elementi da dover considerare e quali soluzioni
vengono adottate? E quali caratteristiche hardware e software sono necessarie?

Il Planetary Robotics Laboratory peratura esterna può inoltre rag- praticamente come se questo
(PRL) è il laboratorio di ricerca del giungere anche i –100°C e, come venisse lasciato cadere dal terzo
JPL (Jet Propulsion Laboratory) che abbiamo visto nella scorsa punta- piano...
negli ultimi anni si è occupato di ta, l’atterraggio del robot avviene Il robot dovrà quindi sopportare
progettare alcuni prototipi di
robot da impiegare in missioni spa-
ziali. In modo particolare il PRL si è
dedicato alla sperimentazione di
veicoli capaci di muoversi ed
esplorare superfici di altri pianeti e
di prevedere quindi, diverse possi-
bili condizioni di terreno, di pen-
denza e di rischio.

Le condizioni di superficie da
dover affrontare su altri pianeti
possono essere simulate sulla Terra
ma non è sempre possibile ripro-
durre tutti i diversi fattori ambien-
tali ed imprevisti: su Marte, ad
esempio, soffiano venti che posso-
no raggiungere anche i 400 Km/h
e le diverse condizioni di gravità Figura 1: Spirit è basato sul progetto FIDO, sperimentato e messo a punto dal Planetary Robotics Laboratory
riducono il peso del robot; la tem-

94 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
RICCI2-impaginato 5-04-2004 19:08 Pagina 95

TECNOLOGIE SPERIMENTALI

uno “stile di vita” un po’ particola- e lavorare insieme per raggiun- porte di ingresso/uscita, 16 ingres-
re e inizialmente movimentato gere determinati obiettivi; ad si analogici (A/D con risoluzione di
durante il quale dovrà anche por- esempio si coordinano per affer- 12 bit) , 32 uscite analogiche (D/A
tare a termine gli obiettivi scientifi- rare e trasportare oggetti di a 8 bit), una scheda di ingresso per
ci per i quali è stato costruito, con- grandi dimensioni, cooperano encoder a 16 bit e ulteriori 16
siderando anche la necessità di per ottenere una corretta distri- porte di ingresso.
comunicare da grandissime distan- buzione dei pesi ed altro ancora. Il sistema è gestito da un sistema
ze i dati raccolti. • All Terrain Exploration: sono operativo “VxWorks” con cui ven-
Le prime scelte progettuali devono veicoli studiati per affrontare ter- gono amministrate tutte le funzio-
quindi tenere conto di aspetti che reni ad alto rischio, utili per ni di controllo attraverso una archi-
non possono essere assolutamente calarsi all’interno di crateri o per tettura a tre livelli: il primo, deno-
trascurati e anche se l’esperienza superare dislivelli e picchi con- minato “Application Layer” si
delle missioni precedenti offre una tando su strutture ad assetto occupa della gestione dei dispositi-
discreta base di competenze e di variabile, su doti di equilibrismo vi video (CCD per l’identificazione
informazioni già acquisite, a causa e sulla cooperazione con altri degli ostacoli, riprese a largo
dei diversi obiettivi ogni progetto robot. campo, uso del microscopio, ecc.)
richiede uno sviluppo indipendente. • Lemur: l’unico robot dotato di mentre il successivo “Device
I progetti più interessanti e ritenuti zampe, piccolo, agile, utile nella Layer” coordina i processi di movi-
idonei, diventano reali robot esplo- manipolazione e in lavori che mento, di elaborazione della visio-
ratori e proprio come nel caso richiedono doti tattili. Viene con- ne, dell’impiego degli strumenti
delle missioni gemelle Spirit e siderato il “coltellino svizzero” scientifici, ecc). Il terzo livello
Opportunity, diventano protagoni- per la grande versatilità e capaci- “Device Driver” gestisce tutto il
sti di un’avventura unica nella tà nell’utilizzo dei suoi utensili. complesso sistema di I/O.
quale devono dimostrare tutto il Il rover si muove per mezzo di 30
loro valore e la loro affidabilità. Vediamo in dettaglio le principali attuatori e ogni spostamento viene
caratteristiche e funzionalità di monitorato con l’utilizzo di enco-
E, a proposito di affidabilità vedre- ogni progetto. der di posizione, di sensori inerzia-
mo più avanti i piccoli guai di pro- li e di sensori di accelerazione dis-
gettazione che hanno afflitto IL PROGETTO FIDO posti su tre assi. I motori elettrici
Spirit. Il rover Fido è considerato una sono controllati in PWM (pulse
struttura di base sulla quale posso- wave modulation) secondo le ela-
Ma torniamo al nostro argomento no essere montati diversi dispositi- borazioni fornite dal software di
principale e vediamo come il vi in funzione delle necessità guida.
Planetary Robotics Laboratory ha richieste da ogni missione di esplo-
dato vita e sviluppato i progetti dei razione scientifica. Lo schema a blocchi mostra il det-
rover. Fino ad oggi il laboratorio ha Il cuore del robot è formato da un taglio dei collegamenti tra il com-
realizzato prototipi e modelli per piccolo computer con CPU Intel puter e tutte le periferiche del
raggiungere diversi scopi principali: Pentium a 266 Mhz. Dispone di 4 rover (figura 2).
porte seriali, 2 porte USB, 1 porta
• Fido Rover: FIDO è l’acronimo di parallela, 64 MB di memoria RAM Una delle caratteristiche più interes-
Field Integrated Design & e un hard-disk da 384 MB allo santi del robot è il sistema di visio-
Operation ed è il prototipo da stato solido. Quest’ultima soluzio- ne ed elaborazione delle immagini
cui derivano i rover attualmente ne (Flash Memory) si rende neces- con il quale si ricavano dati sempre
impiegati su Marte. Fido ha 6 saria per evitare i potenziali rischi molto precisi sullo stato del terreno
ruote, un braccio meccanico sul dell’utilizzo di normali hard-disk circostante.
quale sono montati degli utensi- basati su elementi in micromovi- Cadere, ribaltarsi o rimanere inca-
li, una “testa” con telecamere, e mento e sull’impiego di una tecno- gliati su un altro pianeta non è un
può trasportare altri strumenti logia “magnetica” che nello spazio evento consigliato vista l’impossi-
scientifici per compiere rilevazio- risulta essere poco affidabile se bilità di ricevere aiuto fisico da
ni ed analisi. non adeguatamente schermata da qualche passante. Un passo falso si
• Robot Work Crews: sono robot radiazioni di vario tipo. E’ inoltre paga per sempre. Per questo moti-
studiati per formare una squadra presente una scheda con ben 96 vo il sistema di visione è particolar-

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 95
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TECNOLOGIE SPERIMENTALI

Figura 2: Lo schema a blocchi con la struttura del Fido Rover

mente accurato e preciso; come quindi elaborate tutte le altezze grandangolare frontale e posterio-
prima cosa viene effettuata la loca- del piano fino a ricreare virtual- re che permette di valutare in det-
lizzazione e l’analisi degli ostacoli mente la mappa del terreno sul taglio la conformazione fisica del
attraverso l’individuazione di due quale il rover dovrà muoversi. suolo. La digitalizzazione dell’im-
fattori principali: l’altezza del Dalla mappa si individuano e si magine stereo avviene ad una riso-
suolo, intesa come dislivello da estraggono zone di potenziale luzione di soli 640x480 pixel con
superare, e l’angolo di inclinazione rischio e si evidenziano le aree rite- 256 livelli di grigio.
della superficie da affrontare. I nute “libere” che potranno essere
Fido-rover, così come Spirit e utilizzate per avanzare. Proviamo ora a diventare per un
Opportunity, devono capire se il attimo supervisori della missione e
terreno può essere affrontato senza Le immagini da cui vengono rica- immergiamoci nelle considerazioni
correre rischi di alcun tipo e prima vati i dati per l’elaborazione del e nei pensieri dei progettisti.
di ogni movimento elaborano terreno sono fornite dalle “hazard Sappiamo che la struttura del rover
quindi le immagini acquisite con avoidance cameras”, una coppia di è progettata per superare dislivelli
diversi passaggi: vengono per grandi CCD in bianco e nero situa- di terreno e ostacoli con altezza
prima cosa posizionati tutti i dati ti sia sul fronte che sul retro del fino a 20 cm e che può affrontare
relativi ai dislivelli del terreno e le robot, capaci di offrire un ampio pendenze fino a 45°. Questi valori
eventuali piccole aree prive di dati campo di visione di 112° di base sono più che sufficienti per affron-
vengono ricreate tramite interpola- per 84° di altezza. I CCD sono tare superfici sabbiose, compatte o
zione, cioè attraverso l’uso di algo- inclinati di circa 60° verso il basso cosparse di rocce, come quelle di
ritmi che ipotizzano il valore del per valutare il terreno fino ad una Marte. Il software di riconoscimen-
dislivello sulla base dei dati circo- distanza massima di 2,5 metri e to delle zone di rischio dovrà quin-
stanti alla stessa area. Vengono forniscono quindi una visione di basarsi sia su tali limiti struttura-

96 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
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TECNOLOGIE SPERIMENTALI

Figura 5: Particolare delle parti che compongono


la ruota del Fido

dopo pochi secondi dalla partenza.


Figura 4: Le due “hazard avoidance camera” e
Figura 3: Esempio di riconoscimento e valutazione la prima analisi dell’immagine acquisita
Finché siamo in tempo usciamo
del terreno. Le aree verdi (disegno
sopra) mostrano le zone libere e prive dalla testa dei progettisti e tornia-
di rischi. Sotto, la mappa del terreno tare, avremo sempre il dubbio di
che viene realmente costruita con le
mo a valutare dalla nostra più tran-
immagini fornite dalla visione stereo aver trascurato qualche cosa di tal- quillità posizione gli altri aspetti
mente evidente che abbiamo dato del rover. Come già visto, Fido si
li del rover che sui dati rilevati sul per scontato... muove su 6 ruote ciascuna delle
posto. Ma se limitassimo a questa E purtroppo, in ambito spaziale ci quali è autonoma e dotata di un
considerazione la nostra funzione sono diversi precedenti causati dal- proprio motore da 15 Volt aziona-
di supervisione, probabilmente la l’eccessiva concentrazione su spe- to in PWM con un apposito driver
missione fallirebbe. Dobbiamo cifici problemi, situazioni che non LMD18245 (National), capace di
infatti considerare, come dicevamo consentono di “vedere” l’intero fornire una corrente di 3 Ampere
all’inizio, tutte le potenziali condi- progetto nel suo insieme.... Ad con picchi massimi di 6A. Le ruote
zioni ambientali che si potrebbero esempio, una delle ultime sonde si sono montate su un sistema di
verificare sulla superficie di un pia- è schiantata sulla superficie del pia- sospensioni passive (brevettato dal
neta. Nel caso di Marte, oltre alle neta a causa di un banale errore JPL) che su ogni lato collega tra
temperature sottozero, si potranno commesso nella conversione tra loro la ruota anteriore e quella cen-
incontrare tempeste di sabbia e unità di misura metriche, valore trale bilanciandole su un perno
venti fino a 400 Km/h. Trovarsi che ha tratto in errore il sistema di libero mentre la ruota posteriore è
inclinati di 45° con un peso di 180 navigazione e di rilevamento del- collegata con un braccio alla strut-
Kg ridotto al 40% a causa della l’altezza. Un altro incidente meno tura portante del rover. Questa
diversa gravità e con i pannelli recente ha visto la perdita di un particolare organizzazione della
solari dispiegati come ali, potrebbe consistente carico spaziale a causa trasmissione assicura la massima
essere una temibile condizione per dell’utilizzo di uno stesso affidabile efficienza di trazione, e permette
sperimentare funzioni di volo libe- e sperimentato software di naviga- di mantenere il controllo della sta-
ro non previste... E’ quindi meglio zione su un nuovo razzo vettore: il bilità nelle diverse possibili condi-
limitare di parecchio la portata nuovo razzo però, a differenza del zioni di terreno. Durante le arram-
delle azioni del rover. Questa ed un suo predecessore, disponeva di picate o il superamento di ostacoli
altro milione di più complicate velocità e potenze maggiori la cui la geometria variabile del sistema
considerazioni saranno nei nostri rilevazione ai sensori generava provvede inoltre ad assorbire gran
pensieri fino al momento in cui la valori superiori ai numeri digitali parte dei dislivelli e grazie al movi-
data del lancio sarà talmente vicina gestiti per un massimo di 16 bit. mento dell’asse sul quale sono col-
da soffocare la nostra capacità Non avendo previsto questa situa- legate le due ruote, il compito del
mentale, momento nel quale avre- zione di “overflow” il software si rover viene alleggerito di molto. In
mo semplicemente paura e nien- bloccava lasciando il controllo del pratica, il veicolo si troverà ad
t’altro. Immersi come siamo nelle razzo al computer secondario che, affrontare ostacoli gestendo i pro-
nostra ricerca per mettere a nudo essendo identico al primo si bloc- pri movimenti con uno sforza
tutti i potenziali rischi, prevedere, cava per la stessa ragione, facendo dimezzato rispetto a quello che
calcolare, ottimizzare e sperimen- perdere la traiettoria al veicolo sarebbe normalmente richiesto ad

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 97
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TECNOLOGIE SPERIMENTALI

una quantità di memoria doppia


rispetto alla precedente.

Il braccio meccanico del Fido ha 4


gradi di libertà, impiega una spalla
ruotante, un gomito e un polso;
ogni parte del braccio è realizzata
in alluminio, grafite e resine ed è
collegata alle articolazioni con dei
giunti sui quali si muovono le spaz-
Figura 6: Gli Oriented Bounding Boxes avvolgono
zole per i motori elettrici e gli
le parti mobili del braccio e dell’ambiente ingranaggi di trasmissione; questi
in cui esso opera
ultimi hanno un diverso rapporto
Figura 7: Il braccio robotico al lavoro visto dagli di riduzione su ogni articolazione
altri mezzi. Un ulteriore esempio di occhi di Spirit in funzione dei diversi carichi e
come idee semplici possano dare movimenti che devono affrontare.
grandi soluzioni. Bounding Boxes” cioè sulla crea- Ogni movimento è controllato da
zione virtuale di “scatole” che con- encoder interni posizionati sull’as-
I movimenti “in sicurezza” vengo- tengono tutti le parti che il braccio se di ogni motore e da ulteriori
no controllati non solo per gli spo- può muovere e tutti gli oggetti con potenziometri esterni posizionati
stamenti sulla superficie ma anche i quali esse possono collidere. su ogni punto mobile. Il braccio ha
per salvaguardare l’integrità di Ciascuna scatola è in realtà forma- una estensione massima di circa 50
tutte le parti del robot nell’espleta- ta da tanti sottoelementi che per- cm e la sua estremità può sorreg-
mento delle proprie funzioni. Il mettono di simulare e identificare gere fino a 2 Kg. di carico, general-
solito sistema di telecamere abbi- con la massima precisione le possi- mente formato da un massimo di 3
nato al software “anti-rischio” bili collisioni tra i vari elementi. strumenti scientifici, gestibili in
supervisiona anche i movimenti Questo particolare metodo è stato modo indipendente. Esiste tuttavia
compiuti dal braccio meccanico sviluppato da S.Gottschalk, M.C. una quarta possibilità di gestione
per evitare che questo possa inter- Lin e D.Manocha ed è descritto riservata per eventuali necessità
ferire in modo inappropriato con la integralmente in una serie di docu- future.
struttura dello stesso rover e con menti consultabili on-line sul sito La parte superiore del rover pre-
l’ambiente circostante. Oltre alle della University of North Carolina, senta un altro braccio, già descrit-
azioni di movimento autonomo, il dove è possibile scaricare anche to la volta scorsa tra le caratteristi-
braccio può essere azionato anche dei files sorgente in linguaggio C. che di Spirt. Come ricorderete più
dalla Terra ma il solo punto di vista Davvero una bella cosa: che un braccio è un lungo collo
offerto dalle telecamere potrebbe www.cs.unc.edu/~geom/papers/s che sorregge la testa sulla quale
non fornire una completa perce- ubject.shtml#COLLISION sono posizionati i sistemi di visione
zione visiva per impartire i giusti in alta risoluzione e panoramici.
comandi da una così grande Oltre ad essere affidabile, questa
distanza. Ogni comando è quindi strategia crea la mappa delle colli- Gli esperimenti condotti sulla Terra
sempre assistito da un software sioni utilizzando una quantità di con il Fido hanno richiesto disposi-
che con lo stesso metodo già visto memoria davvero minima (circa tivi di comunicazione bidirezionale
per la visione 3D costruisce una 16KB) e permette di far parte di (centro di controllo - rover) ridotti
mappa dell’ambiente circostante e quella logica di ottimizzazione rispetto a quelli che sono normal-
un conseguente modello di aree adottata per non gravare sul siste- mente impiegati per le trasmissioni
proibite per lo spostamento del ma. Su specifica richiesta, il soft- planetarie. Inoltre, il prototipo ter-
braccio. Vengono cioè calcolati ware può eventualmente operare restre è stato dotato anche di GPS
tutti potenziali punti di contatto anche con un maggiore grado di per permettere l’acquisizione e il
con il terreno, con le strutture del dettaglio e risoluzione per compie- controllo, da parte del robot, della
robot e con altri eventuali ostacoli re operazioni particolarmente deli- propria posizione. I dati del GPS
a portata di braccio. Il software si cate e precise. In questo caso il vengono sempre e comunque con-
basa sullo sviluppo di “Oriented modello tridimensionale occupa frontati con i valori di movimento

98 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
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TECNOLOGIE SPERIMENTALI

rilevati dai sensori e dagli encoder. te legate tra loro in quanto trovan- sta tende a girare con esso. Vista la
doci a dover comunicare da grandi grande distanza in gioco, la più
A proposito di comunicazioni e distanze, le antenne direzionali del piccola rotazione di Marte sposterà
posizione, torniamo brevemente rover dovranno essere puntate l’asta molto lontano dal punto di
nella testa dei progettisti e vedia- esattamente verso la Terra (e vice- contatto con la Terra. E’ quindi
mo quali possono essere, a grandi versa). Marte appare come un necessario, sulla base della propria
linee, le valutazioni generali da puntino luminoso in cielo e così la posizione di trasmissione indivi-
compiere. Sulla Terra funziona Terra, appare anch’essa un piccolo duare la Terra e mantenerla sem-
tutto come previsto, le comunica- punto se vista dal pianeta rosso. pre al centro del proprio “mirino”
zioni sono regolari e perfette, il cal- Un piccolo bersaglio mobile con annullando il moto di rivoluzione
colo della posizione è preciso. Su un campo di poche frazioni di del pianeta. Per farlo utilizzeremo
Marte però non possiamo usare un grado da dover inquadrare. Il pro- una antenna direzionale motoriz-
GPS, in quanto il sistema di trian- blema di comunicazione e di pun- zata che dopo essersi orientata
golazione satellitare presuppone, tamento dell’antenna è comunque girerà sullo stesso asse del pianeta
appunto, la presenza di satelliti più complesso per due motivi: il compensandone lo spostamento. Il
dedicati nell’orbita del pianeta. Il primo è che una volta posizionata primo problema è risolto visto che
riferimento assoluto della posizio- l’antenna nel campo utile, questo le tecnologie di puntamento ed
ne del robot dovrà quindi essere si sposterà quasi subito a causa allineamento sono supportate da
acquisito con modalità diverse e, della rotazione del pianeta. un software che osservando il cielo
comunque, con la stessa precisio- Proviamo a chiarire la situazione e la posizione degli astri si orienta
ne (Il GPS terrestre del Fido aveva con un esempio: supponiamo che per ricavare la posizione della
un margine di errore di soli 2 cm). l’antenna di comunicazione sia in Terra. Un CCD e un Sun-Sensor
Inoltre, non possiamo neanche realtà una lunghissima asta rigida permettono di rilevare esattamen-
affidarci all’uso di una bussola in che parte da Marte e che raggiun- te la propria posizione sul pianeta
quanto la maggior parte dei piane- ge la Terra. Una volta allineata l’a- e di orientarsi (sempre che le con-
ti, Marte incluso, hanno un campo sta i due pianeti sono in contatto dizioni atmosferiche permettano di
magnetico trascurabile. Posizione tra loro ma Marte, così come la vedere la volta celeste o il Sole).
e comunicazione sono strettamen- Terra, gira su sé stesso e quindi l’a- Il secondo problema riguarda inve-

Fido opera su terreni simili a quelli di Marte (vegetazione a parte!)


in alcune simulazioni compiute sulla Terra.

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TECNOLOGIE SPERIMENTALI

ce la trasmissione vera e propria ed classico effetto di passaggio in mattinata si era però verificato un
è stato già accennato in uno scor- velocità. Questo si verifica in quan- problema di comunicazione e il
so numero a proposito della ricer- to la distanza tra due fronti d’onda centro di controllo aveva perso il
ca SETI, il progetto con il quale si successivi (quelli della sirena) è segnale del lontano robot. Dopo le
cercano possibili emissioni radio sempre più breve all’avvicinarsi necessarie verifiche terrestri ai
inviate da eventuali civiltà extrater- dell’ambulanza. Da ciò ne conse- sistemi di trasmissione e ricezione,
restri a testimonianza della propria gue che i fronti d’onda raggiungo- il centro iniziò a pensare ad un
esistenza. Nella comunicazione no l’osservatore con una frequenza problema del rover e formulò le
radio è necessario considerare maggiore rispetto alla sorgente. prime ipotesi: probabilmente Spirit
diversi fattori: la distanza, il tempo All’allontanarsi dell’ambulanza, si aveva subíto un arresto del sistema
necessario alle onde radio per otterrà l’effetto opposto. La rice- che lo aveva condotto in una pre-
compiere il percorso Terra / Marte, zione di onde radio si comporterà vista modalità di sicurezza con la
il moto di rivoluzione dei pianeti e in modo più o meno simile e sulla quale aveva cessato ogni attività.
il moto che essi compiono lungo le base di diverse conoscenze quali Questa prima ipotesi fu affinata e
loro orbite. Sostanzialmente sia la l’effetto Doppler, la natura e la venne successivamente considera-
ricezione che la trasmissione dei propagazione delle onde, si ta la possibilità di un imprevisto
dati avvengono tra corpi molto dovranno usare algoritmi capaci di reset del computer, probabilmente
distanti e in movimento. Abbiamo riportare il segnale radio alla sua dovuto a problemi nella gestione
quindi che le onde radio arriveran- forma originale. della memoria Flash (utilizzata
no con una potenza molto bassa e Fino a certi limiti tale situazione è come hard-disk allo stato solido).
che la loro acquisizione non sarà trascurabile ma se questi aspetti Nel corso del pomeriggio, prima di
diretta ma richiederà probabilmen- non fossero stati considerati proba- una prevista sessione di comunica-
te una successiva elaborazione a bilmente molte delle comunicazio- zione, il centro aveva tentato nuo-
causa dell’effetto Doppler. Anche ni spaziali apparirebbero a prima vamente il contatto richiedendo
in questo caso possiamo utilizzare vista danneggiate. un “bip” a Spirit per confermare
un semplice esempio per spiegare Come ultima informazione, si l’avvenuta corretta ricezione del
meglio la dinamica di una trasmis- dovrà poi valutare che nonostante messaggio. Il bip arrivò e il centro
sione effettuata in movimento: la velocità di propagazione delle ipotizzò quindi un normale riavvio
supponiamo che le onde radio onde radio nel vuoto sia pari alla del sistema e rimase in attesa delle
siano delle onde sonore che pos- velocità della luce, ogni trasmissio- successive comunicazioni già pre-
siamo quindi ascoltare con le ne impiegherà circa 10 minuti per viste dal piano di normale contatto
nostre orecchie. L’esempio più coprire la grande distanza che quotidiano. Ma i dati non arrivaro-
classico e utilizzato è quello del- separa i due pianeti. Ogni coman- no e questo fatto, abbinato al pre-
l’ambulanza che, nella sua corsa a do inviato al rover dalla Terra rice- cedente problema, evidenziò e
sirena attivata, si avvicina veloce- verà quindi una risposta di confer- purtroppo confermò che il rover
mente a noi per poi superarci e ma che arriverà solo dopo 20 aveva davvero qualche serio pro-
allontanarsi. Il suono della sirena minuti. Lo studio di protocolli di blema. Fare ipotesi su un paziente
subisce una sorta di “distorsione” comunicazione ottimizzati e rapidi così lontano sembrava essere una
facilmente rilevabile, e presenta il renderà un po’ più agevole la non scommessa impossibile ma il gior-
semplice relazione a distanza. no seguente Spirit si fece vivo con
il satellite Mars Global Surveyor
Apriamo a questo proposito una (vedere i dettagli nella scorsa pun-
interessante parentesi per vedere tata): in modo quasi agonizzante
come si è comportato il fratello attivò la sola portante UHF, senza
maggiore del Fido Rover impegna- trasmettere alcun dato. E rimase
to nella propria missione “vera”: muto al successivo passaggio del
dopo 18 giorni di soggiorno su secondo satellite (Odissey).
Marte il rover stava posizionando il Cosa stava succedendo tra le pol-
proprio braccio meccanico per uti- veri del pianeta rosso? C’era modo
lizzare l’utensile abrasivo con cui di capire la natura del problema e
Figura 8: Spirit sulla Terra in una fase di avrebbe dovuto iniziare a “lavora- risolverlo dalla Terra?
simulazione e test
re” una roccia. Nel corso della I tecnici formularono nuove ipotesi

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TECNOLOGIE SPERIMENTALI

utilizzando come uniche informa- e di inviare dati relativi al proprio sperante lentezza operativa. E così,
zioni i silenzi e i tentativi di tra- stato di salute. La risposta di Spirit nei due giorni successivi, si riuscì a
smissione compiuti nella banda iniziò ad arrivare ma si interruppe stabilizzare il computer lavorando
UHF. Il software che controlla il 10 minuti prima del normale in questa modalità e sfruttando
rover prevede infatti che al verifi- tempo previsto per l’invio dei dati. ogni sessione di comunicazione
carsi di eventuali errori di sistema Gli elementi ricevuti furono per gestire eventi e strategie di
vengano automaticamente attivate comunque di grande utilità: il riparazione diverse, visto che non
delle procedure di protezione a rover segnalava di aver avuto un si aveva ancora la certezza mate-
garanzia della sopravvivenza del gran numero di reset e di riavvii matica della reale causa del proble-
veicolo. Tali procedure riducono del sistema e che stava lottando ma. Operato il necessario debug-
subito il consumo di energia e per rimanere sempre attivo e svol- ging sul software venne conferma-
impongono anche un cambio di gere le proprie funzioni. ta la causa e, forse in modo un po’
velocità di connessione per le Finalmente altri tasselli di un affrettato, venne decisa la format-
comunicazioni. Con questo accor- imprevedibile puzzle informatico- tazione della Flash Memory e l’in-
gimento, anche in assenza di dati, spaziale cominciarono ad orientare vio di un file system vergine da cui
Spirit riesce in ogni caso a far capi- i pensieri degli ingegneri verso far ripartire la memoria di Spirit.
re al centro di controllo che si è un’unica direzione: il file corrotto Molti dati vennero persi per sem-
verificato un problema e che si precedentemente ricevuto e ora pre ma il problema era stato risol-
trova in una condizione non idea- un nuovo reset durante la fase di to e Spirit era “nuovo” e pronto
le. Vennero quindi analizzate le trasmissione di file. Entrambi ele- per riprendere il lavoro dove lo
possibili e uniche cause che pote- menti che confermavano un errore aveva lasciato, con il braccio anco-
vano innescare la modalità di pro- nella gestione dei file sulla memo- ra pronto per “spazzolare” la roc-
tezione e ne furono considerate ria Flash e che potevano giustifica- cia appena raggiunta. Dopo due
alcune tra le più probabili: l’errore re il reset, dovuto alla mancata settimane e mezzo di ipotesi, di
era dovuto ad un arresto del siste- capacità di lettura dei files in corso simulazioni, di tentativi e di
ma, ma questo poteva avere diver- di invio. In pratica, Spirit si sveglia- debugging, il team che seguiva
se cause, hardware, software o va, iniziava a svolgere i propri Spirit poteva alzare la testa. Due
anche dovuto a difetti nell’alimen- compiti, ma quando arrivava a settimane e mezzo vissute al ritmo
tazione. L’indagine doveva essere gestire files in quantità o in una di 18-24 ore di lavoro al giorno al
più accurata e servivano altri ele- ipotetica zona di memoria si verifi- massimo della concentrazione nel
menti per poter arrivare a identifi- cava un errore che bloccava le tentativo di comprendere tutte le
care la vera natura del problema. operazioni provocando un reset possibili cause di un problema
Ulteriori tentativi di comunicazio- del computer. definito inizialmente critico e serio.
ne effettuati dal centro fallirono I files di Spirit vengono gestiti uti- Un gioco a distanza contro il
fino all’improvviso destarsi del lizzando un “file system” che tiene tempo, scandito solo dallo sporadi-
rover che lanciò una nuova comu- traccia di tutti i dati presenti nella co presentarsi di piccoli e frammen-
nicazione contenente un po’ di memoria. L’imprevista quantità di tari indizi. Dopo 3 ore e mezza di
dati. Il messaggio venne decifrato file accumulatasi, raggiungeva i cancellazione, riformattazione e
e svelò che la comunicazione pro- limiti della Flash Memory e li supe- riavvio, Spirit era tornato a funzio-
veniva dall’anno 2053 (data di rava nel tentativo di aggiornamen- nare al meglio di sé. Seguì una con-
sistema) e che gran parte di essa to del “file system”. La memoria ferenza stampa, il mea culpa del
era corrotta. Per quanto bizzarra, era finita e il file system, interrotto, progettista del software e l’occasio-
questa comunicazione rallegrò il poteva includere solo di un certo ne per i membri del team di confer-
centro: era stato fornito, nel bene numero di files. I progettisti del mare alle proprie famiglie di essere
o nel male, un nuovo elemento di software di Spirit non avevano ancora vivi dopo questo periodo di
questa complessa partita a Master considerato l’eventualità del rag- isolamento dal mondo esterno. E
Mind. Ma quale utilità poteva giungimento del limite di memo- per il futuro? Per le prossime missio-
avere una comunicazione senza ria, ma avevano invece valutato la ni ci si è appuntati ben in evidenza
senso? Lo vedremo tra poco. Il possibilità di far lavorare il compu- la necessità di sviluppare software
centro proseguì nel tentativo di ter senza utilizzare il file system in in grado di permettere l’identifica-
contatto, richiese al rover di aprire una modalità definita “cripple- zione e la natura di eventuali pro-
una comunicazione ad alta velocità mode”, caratterizzata da una esa- blemi con maggiore rapidità e pre-

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 101


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TECNOLOGIE SPERIMENTALI

cisione. Un ulteriore momento di segreto che potremmo ipotizzare. sa. A parità di possibilità, quella
esperienza che si aggiungerà al già Grazie all’era dell’informazione solare è forse la fonte di energia
ricco panorama di casi e di conside- possiamo oggi disporre di cono- meno efficace e, come nel caso dei
razioni da ricordare... scenze che mai avremmo potuto rover di Marte, garantisce una
raggiungere e anche se alcuni det- autonomia limitata alle ore diurne
Tra problemi, previsioni, hardware tagli costruttivi rimangono ancora e per i soli pochi mesi di pieno
e tecnologie del Fido e di Spirit non divulgabili siamo riusciti ad Sole. Abbiamo visto nello scorso
abbiamo compiuto una rapida car- avere una completa visione di numero il perché. In passato sono
rellata sul prototipo che è poi insieme, interessante e potenzial- state lanciate almeno una ventina
diventato il mezzo con cui si sono mente utile. di sonde (oggi ancora attive) che
concretizzate due importanti mis- utilizzavano l’energia nucleare
sioni spaziali. La sperimentazione e Un’ultima nota: vi siete già chiesti (generatori termoelettrici a radioi-
la ricerca svolgono ruoli fonda- perché i robot spaziali utilizzano sotopi) ma già da tempo questa
mentali per la messa a punto di l’energia solare come unica fonte fonte non è più impiegata. C’è chi
questi mezzi, ancora una volta di sostentamento? Premetto che parla di prevenzione dei potenziali
molto più vicini a noi rispetto alle non c’è una risposta certa in quan- rischi di una incontrollata contami-
avanzate tecnologie coperte da to la situazione è piuttosto discus- nazione terrestre in caso di even-
tuali esplosioni in fase di lancio
(come è purtroppo accaduto ad
uno dei primi Shuttle). Si discute
quindi anche di “immagine” delle
agenzie spaziali, di politica, di eco-
logia terrestre e planetaria. Dal
punto di vista funzionale si scopro-
no anche interferenze che possono
disturbare l’impiego di sofisticati
strumenti e capaci di alterare
anche le percezioni di alcuni tipi di
osservazione compiute dai satelliti.
Subentrano probabilmente anche
fattori riguardanti le dimensioni, il
peso e magari tanti altri elementi
che consigliano, oggi, di compiere
le scelte viste. Si pensi poi a certi
casi passati nei quali alcuni satelliti
“nucleari” caddero sulla Terra per
cause varie contaminando real-
mente parti di oceano e altre zone
del nostro pianeta.

Vediamo ora gli altri progetti svi-


luppati dal Planetary Robotics
Figura 9: Il Robot Work Crews afferra gli oggetti e li trasporta cooperando con altre unità simili
Laboratory

ROBOT WORK CREWS (RWC)


Questi robot sono stati studiati per
cooperare nel trasporto di oggetti
e per collaborare in lavori che
richiedono funzioni di spostamen-
to di materiali. Si muovono su 4
Figura 10: Alcuni esempi di cooperazione autonoma impiegata per il trasporto di barre
ruote articolate su un sistema di
sospensioni indipendenti, hanno

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TECNOLOGIE SPERIMENTALI

un robusto braccio meccanico e e deve considerare anche eventuali la cooperazione rende affrontabile
supervisionano i loro movimenti pendenze, spostamenti di carico qualunque pendenza e al limite
sul terreno con lo stesso metodo di per bilanciare i movimenti e per consente anche di calare il cliff-bot
visione 3D già visto sul Fido. Le alleggerire il compito del compa- all’interno di eventuali cavità nel
operazioni di manipolazione sono gno eventualmente in difficoltà. Le sottosuolo nelle quali non c’è con-
invece controllate da una specifica simulazioni sono state compiute su tatto con le pareti. Il sistema di
camera indipendente. Il sistema è terreni con pendenze fino a 10° uti- controllo del rischio, capace di
azionato da una CPU Pentium a lizzando come carico delle sbarre decisioni autonome, si basa sulla
266 Mhz con 32 MB di RAM pro- metalliche. Le stesse vengono tra- stessa architettura già vista sul
grammato a moduli in ANSI-C; sportate dal luogo di prelevamento Fido, flessibile piattaforma di base
lavora a 24 Volt ed è dotato di sen- al luogo di destinazione in modo che garantisce diverse possibilità di
sori inerziali e di accelerazione, di automatico secondo scelte “intelli- sperimentazione.
porte A/D, di encoders, ed altri genti” attuate autonomamente.
sensori anch’essi simili a quelli già LEMUR
visti sul Fido, visto che quest’ulti- ALL TERRAIN EXPLORATION L’ultimo progetto è il Lemur, il
mo è il progetto di base sul quale Anche i rover di questo progetto primo veicolo sperimentale che
sono stati sviluppati questi RWC. Il sono studiati per cooperare e fun- non si muove su ruote. Lemur è un
braccio manipolatore è dotato di zionare insieme per svolgere compi-
una pinza che consente di afferrare ti definiti “ad alto rischio”. Se da un
delicatamente gli oggetti per posi- lato le operazioni dei rover-robot
zionarli su un piano di sostegno sul sono limitate proprio per non
dorso del rover. Il dorso presenta rischiare, con questo progetto si
una cavità mobile che supporta cercano soluzioni per affrontare
quindi il carico distribuendone il missioni nelle quali i rischi potreb-
peso sulle 4 ruote senza gravare sul bero rappresentare una condizione
braccio e sulle sue articolazioni. indispensabile per raggiungere
Tutti i movimenti compiuti dal determinati obiettivi scientifici. Ad
braccio sono rilevati dall’esterno esempio, potrebbe essere estrema-
tramite potenziometri posizionati mente utile potersi calare all’interno
su ogni articolazione. di crateri o di canyon naturali ma
Ogni robot è studiato per lavorare questo richiederebbe al robot pre-
con altre unità simili secondo una stazioni che talvolta sono fisicamen-
logica di controllo decentralizzato te impossibili da attuare. Lo svilup-
che impiega, per ragioni di econo- po del progetto si è diviso in due
mia energetica, solo comunicazio- distinti settori: con il primo sono
ni di base per sincronizzare le atti- state affrontate situazioni estreme
vità principali. Essenzialmente la ma gestibili da un solo rover facen-
struttura di supervisione si basa sul do uso di assetti variabili e controbi-
controllo del comportamento dei lanciando le pendenze con lo spo-
robot in base alla formazione di stamento di un braccio meccanico,
trasporto richiesta, alla divisione usato come contrappeso.
del carico, al controllo dei pesi e al Il secondo fronte ha invece ideato i
calcolo della direzione e della velo- “cliff-bot” cioè dei robot scalatori
cità di spostamento utilizzabile. che con l’aiuto di altri compagni
Ad oggi due unità cooperanti sono riescono a calarsi per mezzo di
già operative e si sono distinte in corde. Il principio adottato è di per
operazioni di trasporto effettuate sé semplice e prevede la presenza
con diversi livelli di difficoltà. La di due “anchor–bot” posizionati
capacità di adattamento alle condi- all’esterno del bordo del cratere o
zioni dell’ambiente in funzione del pendio che rilasciano due
della configurazione di trasporto corde alle quali è assicurato il Figura 11: Alcuni rover alle prese con terreni
ad alto rischio
adottata è un elemento autonomo robot-scalatore. In questo modo,

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 103


RICCI2-impaginato 5-04-2004 19:08 Pagina 104

TECNOLOGIE SPERIMENTALI

piccolo e agile robot a sei zampe come già visto sui robot precedenti. CONCLUSIONI
studiato per compiere operazioni Nello studio degli arti, si è cercato Siamo giunti al termine di questa
di manutenzione e di ispezione. Le di ridurre al minimo sia la parte breve incursione nella robotica
sue doti tattili gli consentono di meccanica che il peso mantenen- spaziale e spero sinceramente che
muoversi anche su superfici parti- do quelle caratteristiche indispen- le considerazioni fatte e le soluzio-
colari, come ad esempio griglie, sabili per i corretti movimenti del ni viste in queste due puntate pos-
tubi o altri spazi nei quali le ruote robot. Gli arti manipolatori, oltre sano aver trasferito al lettore anche
possono essere solo di impiccio. ad essere sorretti da “spalle” sferi- il lato umano che è parte fonda-
Su ogni lato del robot ci sono tre che, sono stati inoltre dotati di un mentale di ogni progetto. Le tec-
zampe e la coppia di arti frontali è sistema di sgancio rapido degli nologie, in questo settore, non
utilizzata, oltre che per la locomo- utensili (a baionetta) che consente sono mai usate a caso ma vengono
zione, anche per compiere delle l’impiego di una grande varietà di ideate e studiate per operare in
operazioni di manipolazione. Le strumenti potenzialmente utili per sinergia con tutto il sistema, per
coppie di zampe centrali e quelle lo svolgimento dei compiti di base integrarsi perfettamente con la
posteriori compiono movimenti su del Lemur. creatività, l’entusiasmo e l’analisi
3 gradi di libertà mentre la coppia dei progettisti.
anteriore dispone di un ulteriore Tra gli utensili principali ci sono Chissà se quanto visto non ha già
livello di mobilità che consente di delle “mani” dotate di 3 dita indi- scatenato la vostra fantasia e voglia
creare uno spazio di lavoro proprio pendenti con 3 articolazioni cia- di sperimentazione... Se aspettate
davanti al robot. Tale spazio è con- scuna, il “ball driver”, una sorta di solo che si presenti qualche neces-
trollato dal solito sistema di CCD piede di appoggio che può anche sità od obiettivo reale da persegui-
stereo che assiste ogni operazione, diventare un utensile di supporto re per realizzare “qualcosa”, libera-
per alcune operazioni di riparazio- te la vostra creatività e utilizzate le
ne e di assemblaggio e la “foot numerose indicazioni già da
camera”, un minuscolo microsco- tempo illustrata tra le pagine di
pio che permette il controllo delle Fare Elettronica.
operazioni in spazi limitati grazie Minisumo? Robot a 6 zampe?
all’uso di fibre ottiche posizionabi- Beam?
li. Il Lemur non è diverso dagli altri Strategie, creatività, tecnologie e
progetti è anch’esso basa il proprio soluzioni meccaniche daranno
hardware su un Pentium 266 MHz pane ai vostri denti fino a quando
dotato del solito corredo multiplo non sarete pronti per inviare i
di I/O. Tra i sensori utilizzati spicca- vostri progetti al PRL e conquistare
Figura 12: Il Lemur in movimento su una non no però quelli tattili, qui impiegati insieme al mondo qualche altro
facile struttura
per ovvi motivi legati all’uso di arti. pianeta!

Figura 13: Le caratteristiche degli arti e dell’innesto a baionetta degli utensili

104 TECNOLOGIE SPERIMENTALI


RICCI2-impaginato 5-04-2004 19:08 Pagina 105
BRACCI-impaginato 5-04-2004 18:30 Pagina 106

ROBOMANIA

INTRODUZIONE ALLA
ROBOTICA
di Massimiliano Bracci
m.bracci@farelettronica.com

“Robotica: scienza che studia la connessione intelligente tra percezione e azione


mediante un sistema meccanico e un sistema sensoriale entrambi gestiti da una
unità di governo.”

La robotica rappresenta nell’imma- Di seguito verranno trattate temati- svolto dai robot che consentono,
ginario collettivo una delle attività che inerenti l’ingegneria meccanica con la loro struttura e i loro movi-
più affascinanti e coinvolgenti. dei robot. menti, assai simili a quelli di un brac-
Data la grande varietà di forme, di cio umano, di automatizzare e ren-
metodi utilizzati per l’ azionamento GENERALITÀ dere più efficienti numerose opera-
e di campi di applicazione, non è Nel vasto panorama dell’automazio- zioni rispetto a quelle dell’uomo. Lo
facile dare una definizione imme- ne (con tale termine si intende quel- sviluppo di unità elettroniche di
diata e univoca del robot per cui ci la tecnologia il cui obiettivo è quello controllo ad elevate prestazioni ha
si può limitare ad indicare generica- di sostituire la macchina all’uomo in allargato il campo di applicazione a
mente il tipo di azione per la quale un processo di produzione, non solo numerosi settori, facendo del robot
è stato predisposto oppure si posso- per quanto riguarda le operazioni uno strumento indispensabile ad
no mettere in evidenza le caratteri- materiali ma anche per ciò che con- una moderna e competitiva indu-
stiche fondamentali di funziona- cerne le elaborazioni intelligenti strializzazione.
mento, con particolare riguardo ai delle informazioni sullo stato del La struttura meccanica dei robot è
movimenti relativi ai suoi elementi processo), un ruolo fondamentale è costituita da una sequenza di ele-
mobili. Possiamo dire così che un
robot è una macchina:

• che può sostituire l’uomo in


diverse attività,
• che può essere programmato,
• che è in grado di memorizzare un
certo numero di istruzioni date,
• che è flessibile, quindi in grado di
eseguire operazioni differenti.

Per costruire e programmare un


robot, il più semplice possibile,
comunque è necessaria un’espe-
rienza in numerosi campi, quali la
meccanica, l’elettronica, l’informa-
tica, la fisica e magari anche la bio- Figura 1: Esempio di robot domestico
logia.

106 ROBOMANIA
BRACCI-impaginato 5-04-2004 18:30 Pagina 107

ROBOMANIA

menti meccanici connessi tra loro da


giunti che ne consentono il moto
relativo (figura 1).

In funzione dell’applicazione, della


precisione e della ripetitività dei
movimenti si usano comunque
distinguere normalmente due tipi di
meccanismi:

• I manipolatori: utilizzati solo per


il carico e lo scarico di oggetti da
una posizione ad un’altra, con la
deposizione dei medesimi sempre
in un punto, o in una serie di punti
ben definiti.In genere, non richie-
dono una particolare precisione
nel movimento e nel posiziona- Figura 2: Definizione antropomorfa delle parti di un robot
mento del oggetto spostato.
• I robot: rispetto ai precedenti
hanno la possibilità di variare rapi-
damente il ciclo di spostamento;
funzionano in genere con traietto-
ria prefissata e permettono, con
sistemi a retroazione, un controllo
ed una regolazione istante per
istante della posizione, della velo-
cità e dell’accelerazione.

La flessibilità di un sistema robotiz-


zato è espressa dalla facilità di
modificare rapidamente il tipo di
lavoro svolto senza la necessità di
dover cambiare profondamente la
macchina, anzi deve essere normal-
mente sufficiente modificare o
sostituire il programma contenuto
nel sistema di controllo del robot.
Secondo una definizione nel
Figura 3: I movimenti del polso
campo industriale maggiormente
ricorrente, il robot è un “manipola-
tore riprogrammabile, multifunzio- Molto spesso questo tipo di mac- Le parti indicate sono:
nale, progettato per muovere china viene indicata con il nome di 1. 1 Piede
oggetti”. robot antropomorfo, proprio per l’a- 2. Spalla
Da questa definizione si deduce nalogia dei suoi movimenti con 3. Braccio
che le caratteristiche peculiari di un quelli del braccio dell’uomo; anzi 4. Avambraccio
robot sono quindi: per rafforzare questa somiglianza in 5. Polso
questo tipo di robot, le varie parti
a) La possibilità di manipolare ed i relativi movimenti vengono I movimenti del braccio sono:
oggetti. individuati con gli stessi nomi con 6. Oscillazione del braccio
b) Programmabilità. cui sono indicati nel corpo umano 7. Rotazione della spalla
c) Flessibilità. (figura 2). 8. Estensione del gomito

ROBOMANIA 107
BRACCI-impaginato 5-04-2004 18:30 Pagina 108

ROBOMANIA

I movimenti del polso di rotazione, La figura 4 illustra le principali strut- generalmente sono quella rotoidale
sono detti: ture con cui sono realizzati i robot e quella prismatica.
9. Beccheggio industriali.
10. Imbardata Esse differiscono fondamentalmente • Robot a portale. Comunemente
11. Rollio nella disposizione e nel tipo delle chiamato robot cartesiano. Nello
coppie cinematiche usate, che spazio ogni punto è raggiungibi-
Questi movimenti si possono osser-
vare anche in figura 3. In conse-
guenza alla loro forma e al tipo di
movimentazione, i robot antropo-
morfi risultano essere i più versatili e
quindi usati per svariate applicazioni.
Un cenno ad un concetto importan-
te: i robot si possono muovere nello
spazio controllandone posizione ed
orientamento. Un arbitrario sposta-
mento di un corpo può essere otte-
nuto componendo dei singoli spo-
stamenti fondamentali; ognuno di
essi rappresenta un grado di libertà
per l’oggetto. Con il termine gradi di
libertà di un robot, quindi, si intende
il numero di movimenti (talvolta
denominati anche “numero assi”) di
cui il robot è dotato. È chiaro che
maggiore è il numero di gradi di
libertà, maggiore è la flessibilità e la
complessità del robot stesso.

CARATTERISTICHE E
STRUTTURE
Un robot deve essere in grado di
raggiungere con il suo organo di
lavoro un punto qualunque all’inter-
no del proprio spazio d’azione ed è
indispensabile che i meccanismi che
assicurano i movimenti al robot
siano in grado di offrire al sistema
almeno 3 gradi di libertà. Tenendo
poi conto che per eseguire il proprio
lavoro la mano del robot non deve
solamente essere posizionata in un
particolare punto ma è indispensa-
bile che, da questa posizione, essa
possa agire verso una qualsiasi dire-
zione liberamente orientata.Per la
parte terminale risultano necessari
altri 3 gradi di libertà. Per poter rag-
giungere quindi una posizione in un
punto qualsiasi dello spazio il siste-
ma deve possedere come minimo 6 Figura 4: Schematizzazione delle strutture di robot industriali
gradi di libertà.

108 ROBOMANIA
BRACCI-impaginato 5-04-2004 18:30 Pagina 109

ROBOMANIA

le attraverso un comando con tecnologie nel settore della produ- il cui interveto può modificare il
coordinate cartesiane. I tre movi- zione manifatturiera, metalmecca- programma che si sta eseguendo).
menti principali sono realizzati da nico e in quello attuale della medi- • Robot telecomandato (comandati
altrettante coppie prismatiche. cina ha portato sempre più verso i a distanza ad esempio mediante
Solitamente presentano strutture principi dell’automazione flessibile. onde radio).
ingombranti.
• Robot a montante. Le capacità di impiego oggi sono Nella classificazione Giapponese si
Cinematicamente sono simili ai infatti tra le più disparate; da appli- usa il termine robot per indicare,
robot cartesiani, ma il loro volu- cazioni in ambienti ostili come oltre a dei manipolatori riprogram-
me di lavoro può essere anche quello spaziale e sottomarino non- mabili, anche dei manipolatori non
assai ampio grazie alla sua strut- ché militare, ad applicazioni di ser- riprogrammabili. Più precisamente
tura. vizio domestico e assistenza medi- da parte della JIS (Japanese
• Robot cilindrico. È costituito da un ca fino alle numerose applicazioni Industrial Standard) è stata propo-
asse rotatorio e due lineari; si in campo puramente industriale. sta la seguente classificazione:
chiama così in quanto ogni I vari enti che si interessano a tale
punto del volume utile di lavoro aspetto si sono quindi impegnati a • Manipolatore (controllato da un
è individuabile con una terna di rilasciare delle definizioni. operatore mediante pulsantiera).
riferimento cilindrica. • Robot sequenziale (manipolatore
• Robot polare. È costituito da due La definizione proposta dalla ISO che esegue una sequenza fissa,
assi rotatori ed uno lineare ed i (Interational Organization for modificabile con difficoltà).
punti interni al volume utile di Standardization) è la seguente: Il • Robot a controllo numerico (robot
lavoro sono individuabili tramite robot è un manipolatore multifun- guidato da una macchina a con-
una terna di riferimento polare. zionale, riprogrammabile, con con- trollo numerico).
Esso ha una scarsa flessibilità trollo di posizione a più assi in • Robot intelligenti (robot dotati di
operativa. grado di movimentare materiali, sensori con capacità di interfac-
• Robot articolato. È sicuramente la pezzi, utensili, mediante operazioni ciarsi con il mondo esterno e che in
struttura più versatile e maggior- programmate per una varietà di base alle loro informazioni posso-
mente utilizzata. La sua configu- compiti. no modificare le funzioni assegna-
razione si avvicina molto a quella te, per adattarle alle nuove).
di un essere umano, tanto che La classificazione proposta dalla
quando presenta un numero di IFR (International Federation of Nei prossimi articoli si passerà in
gradi di libertà superiore o ugua- Robotic) ha distinto i robot indu- rassegna ad una classificazione dei
le a 5, viene anche detto antro- striali nei seguenti tipi: robot vista “da vicino” sia per
pomorfo. Anche se generalmen- quanto concerne la meccanica
te non presentano volumi di • Robot comandato in sequenza strutturale che la cinematica di
lavoro particolarmente estesi, (con operazioni mai eseguite con- movimento, descrivendo successi-
possiede il notevole vantaggio di temporaneamente). vamente il sistema di controllo, le
poter raggiungere i vari punti da • Robot comandati con traiettoria capacità sensoriali ed in fine accen-
qualsiasi direzione e con qualsia- predefinita. nando alla architettura hardware e
si orientamento della mano. • Robot adattativi (dotati di sensori alle tipologie di programmazioni.
• Robot SCARA. Sono robot espres-
samente costruiti per operazioni
BIBLIOGRAFIA
di montaggio automatico di pic-
coli componenti. “Automazione industriale” – L. Rossi.
Cinematicamente sono di solito
“Automazione” – E.Dabormia, G.B. Tornato.
costituiti da due movimenti rota-
“Tecnologia meccanica e studi di fabbricazione” – F. Giusti,
tori attorno a due assi paralleli ed
un movimento lineare lungo un M. Santocchi.
asse verticale. “Controllo numerico e automazione” – M. Bartorelli.
“Automazione industriale” - G. Colombo.
DEFINIZIONI PIÙ RIGOROSE “Organi di presa per robot” - G.Belforte.
Negli ultimi anni lo sviluppo delle

ROBOMANIA 109
INWARE-impaginato 5-04-2004 18:18 Pagina 110

in vetrina PROTEUS:
L’UNICO SOFTWARE
INDISPENSABILE PER LA
PROGETTAZIONE ELETTRONICA
Dalla società inglese Labcenter, Elettroshop propone la suite Proteus, una soluzione
completa per la progettazione elettronica comprendente uno schematic capture
completo di simulatore mixed mode SPICE, PCB layout ed autorouter, perfetti per
la progettazione, test e sbroglio dei circuiti elettronici.

Questo eccezionale prodotto, risultato di oltre 15 anni di ISIS supporta la gestione di schemi multi foglio e gerar-
continui sviluppi, è stato considerato il migliore di tutto chici. E’ possibile definire ed utilizzare appositi compo-
il panorama EDA dalla rivista internazionale “Electronics nenti che rimandano ad altre parti del progetto, e tutte
World”, in una recente analisi comparativa. le modifiche alla struttura potranno essere fatte in qual-
La suite Proteus include anche la tecnologia rivoluziona- siasi momento senza alcuna limitazione.
ria “Virtual System Modeling” (VSM, appunto), che per- In ISIS la gestione dei bus avviene sia a livello di compo-
mette la simulazione dei progetti a microcontrollore nente che di schema. I bus sono infatti indispensabili per
(Microchip, Atmel AVR, 8051, HC11, Basic Stamp), con- risparmiare tempo nella stesura e spazio sul foglio, ed
temporaneamente all’elettronica necessaria al suo fun- un’accurata gestione previene errori ed inutili lungaggi-
zionamento. E’ anche possibile interagire in tempo reale ni nel disegno.
col progetto utilizzando appositi modelli animati di peri-
feriche quali display a LED/LCD, tastiere ed interruttori,
terminali RS232 ecc.
Il prodotto è garantito da un supporto tecnico dedicato
e sono disponibili almeno quattro aggiornamenti all’an-
no, forniti mediante un adeguato servizio di abbona-
mento agli aggiornamenti.
Ma vediamo in dettaglio da cosa è composta la suite…

ISIS SCHEMATIC CAPTURE (MOLTO PIÙ DI UN PAC-


CHETTO PER IL DISEGNO DI SCHEMI ELETTRONICI)
ISIS Schematic Capture è il cuore di Proteus. Si tratta di un
software di disegno perfetto per la realizzazione di schemi
come quelli che compaiono sulle riviste, molto accatti-
vanti rispetto ai più “piatti” ed essenziali schemi elettrici Figura 1: L’ambiente ISIS

prodotti normalmente dai CAD. Grazie alla possibilità di


esportare da ISIS file grafici o passare l’immagine alla clip- Altra parte essenziale in un pacchetto per schematic cap-
board di Windows, è semplicissimo incorporare nei soft- ture è la libreriaa. ISIS viene fornito con oltre 8000 com-
ware di impaginazione gli schemi (o parti di schemi) per ponenti, tra cui simboli standard come transistors, diodi,
una ottimale generazione della documentazione tecnica. valvole termoioniche, TTL, CMOS, ECL, microprocessori
Con ISIS è possibile definire stili di template applicabili sia e memorie, PLD, analog IC ed op-amp. Sono inoltre dis-
gli aspetti grafici complessivi che alle librerie. ponibili una serie di librerie specifiche per National

110 IN VETRINA
INWARE-impaginato 5-04-2004 18:18 Pagina 111

Semiconductor, Philips, Motorola, Teccor, Texas e Zetex.


L’assegnazione della corrispondenza tra il simbolo dello
schematico e quello del PCB è un’annosa questione. In
ISIS viene brillantemente risolta grazie ad un apposito
strumento che li visualizza contemporaneamente per-
mettendone un accurato controllo. La gestione delle
librerie è versatile in quanto permette la definizione di
simboli ad elementi singoli (es. il timer 555), a multi ele-
mento omogenei (es. 4 porte 7400) ed a multi elemen-
to eterogenei (contatti e bobine dei relè).
ISIS supporta in modo nativo diversi formati di netlist per
l’interfacciamento ai CAD più diffusi, inoltre è possibile
generare netlist custom, elenchi materiali personalizzabi-
li e liste di controllo sulla coerenza dei circuiti (ERC).
Figura 3: Diversi tipi di simulazioni

Il “valore aggiunto” di PROSPICE è l’animazione interattiva


dei circuiti. Infatti, oltre al tradizionale grafico, è possibile
controllare appositi simboli “animati” (es. interruttori,
potenziometri) e verificare le variazioni su indicatori (es.
LED, display 7 segmenti) dinamicamente e in tempo reale.
E’ anche possibile creare i propri simboli animati ed utiliz-
zare i numerosi strumenti virtuali (voltmetri, amperometri,
Oscilloscopio, Analizzatore di stati logici, Generatore di
segnali, Generatore di pattern digitali) per un approccio
intuitivo e decisamente simile al mondo reale.
Se i progetti includono microprocessori quali PIC, AVR,
MCS8051/52, 68HC11 è possibile acquistare i moduli
Figura 2: Editing dei componenti VSM addizionali per questi componenti. Questa avanza-
tissima tecnologia consente di simulare completamente
PROSPICE un progetto basato su microcontrollore, inclusa tutta
(UN SIMULATORE MOLTO VICINO ALLA REALTÀ) l’elettronica (sia digitale che analogica) a velocità che si
PROSPICE è costruito intorno allo standard SPICE, il avvicinano molto al real time (es. un 8051 a 12MHz può
simulatore analogico sviluppato dall’Università di essere simulato con un Pentium II a 300MHz). Mediante
Berkeley in California. Tuttavia, intorno a questo algorit- l’opzione VSM è pos-
mo, sono state fatte una serie di implementazioni per sibile fare il debug
garantire in condizioni di simulazione mixed mode (ana- controllando i registri
logico e digitale) il massimo delle prestazioni e dell’at- ed il contenuto della
tendibilità dei risultati. PROSPICE garantisce la piena memoria, inserendo
compatibilità con i modelli di simulazione SPICE forniti breakpoints o utiliz-
dai costruttori di componentistica, che sempre di più zando la modalità a
affiancano queste librerie alla loro tradizionale docu- passi ed è persino
mentazione. Attualmente sono disponibili oltre 5000 supportato il debug
Figura 4: Interfaccia grafica del generatore
modelli di simulazione già associati ai simboli di ISIS. ad alto livello! di segnali e l’oscilloscopio virtuale

Con PROSPICE è possibile anche la modellazione delle Quando si simulano circuiti complessi è importante con-
logiche programmabili (PLD) e sono disponibili numero- centrarsi sulle parti critiche che si intendono sottoporre
si modelli delle più popolari logiche sul mercato all’in- ad un’attenta analisi. Per questo scopo PROSPICE consi-
terno della sua libreria. La possibilità di leggere diretta- dera solamente le parti del circuito comprese tra gli sti-
mente le informazioni contenute nel file Jedec (generato moli ed i probe, permettendo una perfetta focalizzazio-
dall’assembler) evita l’impiego di sistemi dedicati allo svi- ne del lavoro. Con PROSPICE è possibile creare dei pro-
luppo delle logiche programmabili. pri modelli di simulazione utilizzando un apposito

IN VETRINA 111
INWARE-impaginato 5-04-2004 18:18 Pagina 112

ambiente integrato, mediante VSM API è invece possibi- derà automaticamente a


le utilizzare le DLL di Windows programmando in C++ mantenere una distanza
per disegnare componenti animati particolarmente opportuna in accordo alle
complessi. regole impostate. Una volta
Un’ultima, ma non meno importante, caratteristica di delimitata la zona si può
PROSPICE, è la cosiddetta analisi di conformità. E’ possi- scegliere se ricoprirla intera-
bile infatti confrontare i risultati della simulazione con mente o meno. È previsto Figura 5: Due diversi modi di
dati di riferimento pre-determinati, per verificarne la anche il supporto per il rile- riempimento delle
“power zones”
coerenza. vo termico.
DRC
ARES (ADVANCE ROUTING & EDITING SOFTWARE) Il Design Rule Checks viene effettuato durante tutto i
ARES è il pacchetto software per la progettazione dei processo di sbroglio manuale e l’utente viene immedia-
PCB che si integra perfettamente con ISIS attraverso le tamente avvisato se viene infranta una delle regole fisi-
netlist che descrivono gli schemi elettrici generati dallo che o elettriche precedentemente impostate. In qualsia-
stesso ISIS. Integrando avanzati sistemi di posizionamen- si momento è possibile fare una verifica totale a seguito
to automatico dei componenti e di autorouting, ARES della quale verranno visualizzati gli eventuali errori. Un
consente di risparmiare tempo nella progettazione dei doppio click su un errore ed ARES mostrerà in quale
PCB; in alternativa è sempre comunque possibile lo sbro- punto della board è stato rilevato tale errore.
glio manuale del circuito stampato. Librerie di package
Di seguito sono illustrate le caratteristiche principali di Con il programma viene fornito un grande numero di
ARES. librerie di package per dispositivi “through hole” quali
Gestione di Netlist e Ratsnest diodi, transistor, integrati e connettori. In ogni caso pos-
ARES consente il piazzamento dei componenti con una sono essere creati nuovi componenti da aggiungere alle
risoluzione fino a 10nm su una board di dimensioni mas- librerie personalizzate.
sime di 20m. Durante l’operazione di piazzamento, ven- Uscite per CAD/CAM
gono mostrati sia i vettori di forza sui singoli componen- Oltre ad essere compatibile con le stampanti Windows,
ti, sia il ratsnest ovvero i collegamenti elettrici con gli altri ARES è provvisto anche di driver HPGL per plotters a
componenti. Entrambi vengono automaticamente penna. È possibile esportare i file Gerber sia nel formato
aggiornati in seguito al trascinamento di un componen- RS274D che nel più recente formato RS274X oltre al for-
te ed il ratsnest viene aggiornato anche durante l’opera- mato Excellon per la foratura. È possibile inoltre estrarre
zione di sbroglio. Il sistema è costantemente collegato anche il file ASCII relativo al posizionamento dei compo-
ad ISIS in modo che una modifica apportata allo schema nenti, adatto ai macchinari per il montaggio automati-
elettrico venga automaticamente riportata nel PCB. co. I file Gerber possono essere visualizzati con il viewer
Viceversa uno scambio di pin od uno scambio di porte interno.
su di un componente, viene riportata anche nello sche- Posizionamento automatico
ma elettrico. Utilizzando il posizionamento automatico dei compo-
Piazzamento e modifica di piste nenti viene ridotto al minimo l’intervento dell’utente
Patendo dalle linee ratsnest è possibile aggiungere nella realizzazione del PCB. In alternativa è possibile uti-
manualmente una pista che, una volta completata, com- lizzare il posizionamento automatico a seguito del piaz-
porterà la rimozione della relativa linea ratsnest. In ogni zamento manuale di particolari componenti critici.
caso la pista è comunque modificabile ed è possibile Sbroglio automatico
ritracciare o cancellare qualsiasi parte della pista. Se la Lo sbroglio automatico può avvenire su 8 layers con diver-
pista viene tracciata attraverso punti piuttosto stretti, si spessori per le piste che vengono posizionate con ango-
come ad esempio tra due pad di un circuito integrato, il li di 45° o 90°. La modalità “Rip-up&Retry” consente di
programma modifica automaticamente lo spessore della rimuovere piste esistenti per consentire il passaggio di
pista attenendosi comunque alle regole di progettazione nuove garantendo così il completamento dello sbroglio.
impostate.
Piani di alimentazione e di potenza Per ulteriori informazioni:
Per progetti in cui sono in gioco potenze e correnti ele- Elettroshop
vate, è possibile realizzare piste costituite da zone intera- Via Cadorna, 27/31 - 20032 Cormano (MI)
mente ricoperte di materiale conduttivo. Se nella zona Tel. 02.66504794 Fax 02.66508225
viene inclusa una pista esistente, il programma provve- info@elettroshop.com - www.elettroshop.com

112 IN VETRINA
INWARE-impaginato 5-04-2004 18:19 Pagina 113

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e dispositivi elettronici alle reti TCP/IP • bridge di dispositivi seriali mediante LAN
• i micro web servers Sena Technologies ed • interfacciamento di dispositivi con diversi livelli di
i loro possibili campi di applicazione integrazione (dal modulo all’apparato multiporta)
• tecniche per il controllo remoto e via web • il console management
• domande e risposte • domande e risposte

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compresi 2 sistemi del valore complessivo di € 250,00 +IVA (1 mod. HD1100 + 1 mod. LS100)

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❑ Pomeridiana (€ 99,00 + Iva compreso un sistema LS100)
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INWARE-impaginato 5-04-2004 18:19 Pagina 114

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