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REALIZZAZIONI PRATICHE • TUTORIALS • RADIANTISTICA • COMPUTER HARDWARE • ROBOTICA

N° 217/218 - LUGLIO/AGOSTO 2003 - ANNO 19 € 6,00 - Frs 12,00 NUMERO DOPPIO

ALL’ INTERNO LE PAGINE DI :

Spedizione in A.P. - 45% - ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 - Filiale di Milano. In caso di mancata consegna
restituire all‘editore che si impegna a pagare la relativa tassa presso il CMP di Roserio - Milano
LA PRIMA PARTE DEL NUOVO E DIVERTENTE CORSO SUL LINGUAGGIO C

CHIMERA, UN ISOPODE
TUTORIAL DALLO SCHELETRO
• LA PORTA PARALLELLA EPP DI METALLO
HARDWARE
• USB PER TUTTI!
• ACCENSIONE ELETTRONICA
PER AUTO
• COMMUTATORE PER HARD DISK
AMPLISUB PER AUTO 60W
TECNOLOGIE SPERIMENTALI
• CARILLON (2a PARTE)
• PROGETTIAMO UN RAZZO (2a PARTE)
CHIAVE ELETTRONICA
STRUMENTAZIONE CON CHIP CARD
• ALIMENTATORE 0÷30 V 10 A

ROBOMANIA UNA SLOT MACHINE


• REALIZZIAMO UNA PIATTAFORMA A COLORI
MOTORIZZATA SU DUE RUOTE

www.farelettronica.com
redazionale
“HOBBY IN VACANZA”
A volte mi chiedo se le vacanze non siano più stressanti del lavoro stesso, se le code interminabili, i
bagagli (chi ha famiglia al seguito sa di cosa sto parlando), i prezzi impazziti e il gran caldo, siano
meglio del nostro piccolo laboratorio pieno di schemi elettrici, schede e fumo di saldatore…
Personalmente considero “vacanza” tutto il tempo che riesco a passare con la mia famiglia, poco
importa se al mare, in montagna o città.
D’altronde di tempo libero ne abbiamo sempre meno e quello che ci resta dobbiamo dividerlo tra
gli affetti e il nostro hobby che in vacanza non ci vuole andare. Alzi la mano chi, sotto l’ombrello-
ne, almeno per una volta non pensa al progetto incompleto che lo aspetta al rientro.
Non è un male. Sì lo so, magari la nostra compagna ci ripete continuamente “passi più tempo con
il saldatore che con me”, gli amici affettuosamente ci chiamano “Archimede”, “Atomo”, “Piccolo
Chimico” e qualsiasi altro nome richiami l’immagine dello scienziato pazzo, ma l’elettronica è parte
di noi, occupa spesso i nostri pensieri, ci spinge ad affrontare progetti sempre più complessi sui
quali passeremo notti insonni.
Spesso la soluzione ad un problema elettronico mi è venuta proprio sotto l’ombrellone, chiaramen-
te, quando non avevo carta e matita sotto mano (matita, perché le penne al caldo “scoppiano”).
Il nostro hobby non va in vacanza.

Come preannunciato qualche tempo fa sul nostro sito web, vi presentiamo la prima parte di
“Vitamina C”, il nuovo e divertente corso sul linguaggio C scritto Maurizio Cugola, vedrete che
apprendere l’utilizzo di questo linguaggio non è una cosa complessa o noiosa.
Sempre nell’area tutorial trovate un articolo dedicato ai risonatori ceramici, scritto da un nuovo
autore di FE: Massimiliano Premoli. Vincenzo Villa completa la trattazione sulla porta parallela del PC,
spiegando il funzionamento della versione EPP.
Potrete notare anche una nuova rubrica dedicata alle biografie dei grandi del passato, curata da
Rolando Agostino, che questo mese ripercorre la vita di un grande Italiano: Antonio Meucci.
Dopo l’inverter DC-DC, l’amplificatore da 50+50W e il crossover elettronico, Andrea Marani presen-
ta un nuovo pezzo per l’impianto hi-fi della vostra auto: l’amplificatore per subwoofer da 60W.
Enzo Brusati aggiunge un altro tassello alla realizzazione del lettore portatile di MP3 presentato nel
numero scorso, in questa puntata si affronta la costruzione del circuito e si apprendono alcune
semplici nozioni sull’utilizzo delle memorie SmartMedia.
Per soddisfare tutte le richieste dei lettori alle prime armi, Fabrizio Fazio presenta un circuito sempli-
ce e divertente da realizzare, oltre che istruttivo: una slot machine a colori.
Maurizio Del Corso si cimenta con la porta USB e ne illustra il funzionamento con un semplice pro-
getto che utilizza proprio questa porta.
Un alimentatore professionale da laboratorio è il progetto presentato da Giulio Buseghin, mentre
per quelli di voi che custodiscono gelosamente la vecchia FIAT 500, Marco Lento presenta un’acces-
sione elettronica che ridarà smalto alla vostra beniamina.
Ancora due nuovi autori per FE: Leonardo e Massimo Divito. Iniziano la loro collaborazione con un
progetto utile ed interessante: una chiave elettronica con chip card.
Cristian Randieri chiude questo mese la trattazione di “RECS 101”, parlando della sicurezza dei web
server embedded.
In MHz, oltre ai consueti articoli di Giuseppe Signoris e Carlo Pria, trovate la seconda parte (pratica)
di “ascoltare l’universo via radio” di Riccardo Ricci.
Se quanto sopra non vi basta, ecco ROBOMANIA con due progetti che vi terranno occupati per
tutta l’estate: “CHIMERA”, il nuovo robot di Massimiliano Benvenuti e “Piattaforma Motorizzata su
ruote” di Sergio Tanzilli.

Due parole sul sito web di Fare elettronica (www.farelettronica.com). Avrete notato che a partire
dal numero di Giugno è possibile scaricare il circuito stampato di ogni articolo in formato grafico,
così da semplificarne la realizzazione. Presto estenderemo questa possibilità anche ai numeri prece-
denti. Dopo l’estate il sito subirà un pesante aggiornamento e sarà spostato su un server molto più
veloce.

Per concludere, lasciatemi salutare un amico, recentemente scomparso, che con la sua musica ha
scritto la colonna sonora della giovinezza di tanti: Barry White.

Non mi resta che augurarvi buone vacanze e rinnovare l’appuntamento in edicola a Settembre.

Tiziano Galizia
tiziano@farelettronica.com

3
DIRETTORE RESPONSABILE:
Angelo Cattaneo (angelo@farelettronica.com)
richieste di assistenza
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DIRETTORE TECNICO:
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cui nome ed indirizzo email è riportato sotto il
REDAZIONE - SEGRETERIA: titolo dell’articolo stesso.
Stefania Cucchi (redazione@farelettronica.com) Nel caso ciò non fosse possibile potete scrivere a
redazione@farelettronica.com, ricordandovi di
GRAFICA E IMPAGINAZIONE: specificare il numero della rivista ed il titolo
Progetto grafico: dell’articolo per il quale chiedete assistenza, oltre
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al vostro nome cognome ed indirizzo email.
Piera Loddo
Monica Ambrogi
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Ilaria Borghese anonime saranno cestinate.
Si accettano esclusivamente richieste di assistenza
HANNO COLLABORATO: via email o posta. Per ragioni organizzative non
Andrea Marani, Fabrizio Fazio, Enzo Brusati, Stefano Innocenti, possiamo rispondere a richieste telefoniche.
Eugenio Cosolo, Giampiero Filella, Rolando Agostino, Cristian Randieri,
Riccardo Ricci, Vincenzo Villa, Maurizio Del Corso, Marco Lento,
Massimiliano Benvenuti, Carlo Pria, Massimiliano Premoli, Maurizio Cugola, collaborazione
Massimo e Leonardo Divito, Giulio Buseghin, Giuseppe Signoris, Sergio Tanzilli
La redazione di Fare Elettronica è alla continua
DIREZIONE - REDAZIONE - SEDE LEGALE
ricerca di collaboratori per la stesura di articoli,
DTP Studio srl
Via Matteotti, 8 - 28043 Bellinzago N.se (NO) progetti, tutorials, rubriche e libri. Alla rivista
Tel. 0321/927287 - Fax 0321/927042 possono collaborare tutti i lettori. Per richieste di
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collaborazione scrivere a tiziano@farelettronica.com
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Elettroshop 129
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Autorizzazione alla pubblicazione del Tribunale di Novara n. 24/97 del 17/6/1997 Sat Expo 81
© Tutti i diritti di riproduzione o di traduzione degli articoli pubblicati sono riservati. Mano-
scritti, disegni e fotografie sono di proprietà di DTP Studio srl. Futura 13-39
Diritti d’autore: La protezione del diritto d’autore è estesa non solamente al contenuto reda- GPE kit 75
zionale di Fare Elettronica ma anche alle illustrazioni e ai circuiti stampati. Conformemente
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alla legge sui Brevetti n.1127 del 29-6-39, i circuiti e gli schemi pubblicati su Fare Elettronica
possono essere realizzati solo ed esclusivamente per scopi privati o scientifici e comunque Monacor IV cop
non commerciali. L'utilizzazione degli schemi non comporta alcuna responsabilità da parte Idea elettronica 61
della Società editrice. La Società editrice è in diritto di tradurre e/o fare tradurre un articolo e
di utilizzarlo per le sue diverse edizioni e attività, dietro compenso conforme alle tariffe in uso Parsic 25
presso la società stessa. Pianeta elettronica 29
Alcuni circuiti, dispositivi, componenti ecc. descritti in questa rivista possono beneficiare dei
Sandit 111
diritti propri ai brevetti: la Società editrice non assume alcuna responsabilità per il fatto che
ciò possa non essere menzionato. Twintec 69
SOMMARIO
bassa frequenza automazione
Amplisub per auto 60 W 14 Chiave elettronica con Chip Card 62
di Andrea Marani di Massimo e Leonardo Divito

RECS 101: un web server embedded 84


biografia per applicazioni di controllo remoto
tramite TCP/IP (quarta parte)
Antonio Meucci 20 di Cristian Randieri
di Rolando Agostino

hardware robomania
Una slot machine a colori 24 Chimera, un isopode dallo scheletro 124
di Fabrizio Fazio
di metallo (prima parte)
USB per tutti! 40 di Massimiliano Benvenuti
di Maurizio Del Corso
Realizziamo una semplice piattaforma 130
Accensione elettronica per auto 58 motorizzata su due ruote
di Marco Lento di Sergio Tanzilli

Commutatore per Hard Disk 90


di Giampiero Filella
mhz
strumentazione Antenna EH per i 40 metri costruita
da IK2XEH
106

di Giuseppe Signoris
Alimentatore 0÷30 V 10 A (MK 3965) 68
di Giulio Buseghin Ascoltare l’universo via radio: 112
il progetto Meteor Scatter
tecnologie sperimentali (seconda parte)
di Riccardo Ricci
Carillon (seconda parte) 30 Una marca poco nota la Wundercart 120
di Enzo Brusati di Carlo Pria
Progettiamo un razzo (seconda parte) 76
di Stefano Innocenti e Eugenio Cosolo

tutorial
I risonatori ceramici 48
di Massimiliano Premoli

Vitamina C (prima parte) 52


di Maurizio Cugola

La porta parallela EPP 100


di Vincenzo Villa

Accensione elettronica per auto


rubriche
News 6
Mail box 10
Le fiere e mostre mercato 67
di Settembre 2003
In Vetrina:
Come costruire senza sforzi l’impianto 136
HI-Fi dei tuoi sogni...
Monacor e videosorveglianza 139
Visual Parsic 140
OP7200 un controller industriale 143
basato su Rabbit RCM2200
Amplisub per auto 60 W
Electronic shop 146
rubriche

tato un nuovo processore velocità ZL40120/21/2/23 collegamenti T1, E1 o J1

news programmabile che porta


la qualità video e audio
della serie Microsoft
Windows Media 9 a tutta
una nuova classe di dispo-
sitivi elettronici di consu-
mo con un vantaggio del
di Zarlink Semiconductor
amplificano a elevate velo-
cità i segnali video ad alta
risoluzione con distorsione
e consumo di potenza
minimi. Supportano lar-
ghezze di banda fino a 450
sia long-haul sia short-
haul.
Electronic shop

DISPOSITIVI MOBILE
FCRAM DA FUJITSU
04

50% in termini di costi MHz e sono adatti per pilo- MICROELECTRONICS


rispetto alle soluzioni a tare segnali video ad alta
processore concorrenti. risoluzione in Pc, laptop,
sistemi di sorveglianza e
trasmissione ad alta defini-
zione, fotocamere profes-
sionali, sistemi di imaging
medicale e strumentazione. Fujitsu Microelectronics
MICROCONTROLLORE Europe (FME) ha annuncia-
Electronic shop 03
RISC DA EM to due nuovi dispositivi
MICROELECTRONICS Si tratta dell’innovativa piat- Mobile FCRAM basati su
taforma Blackfin eMedia NUOVA FAMIGLIA DI architettura Fast Cycle
che consente di fornire la “UNIVERSAL LINE RAM. I nuovi Mobile,
stessa elevata qualità che i INTERFACE UNITS” “MB82-DBS02163C” e
consumatori video si aspet- (ULIU) DA IDT “MB82DBS-04163B”, sono
tano in un 1/3 delle dimen- i primi ad adottare la
sioni di Mpeg 2 e nella modalità Burst per le opera-
metà di quelle Mpeg 4. zioni sia di lettura sia di
Em6635 di Em Microelec- È progettata per soddisfare- scrittura, in conformità alle
tronic è un microcontrollo- le esigenze dei prodotti di “Common Specification for
re RISC a bassa potenza e intrattenimento audio/video Mobile RAM (COSMORAM)”
tensione caratterizzato da digitali della prossima gene- recentemente annunciate
nove Ic ad alta corrente, l’e- razione, fra cui set-top box, IDT ha introdotto sul mer- da Fujitsu, NEC e Toshiba.
quivalente di Rom a 8 KB e dispositivi di intrattenimen- cato una famiglia comple- I prodotti operano secon-
funzionante su un cristallo a to portatili, display intelli- ta di ULIU. La linea com- do una modalità Burst,
32 KHz o su un oscillatore genti, registratori video per- prende prodotti a densità compatibile alle operazio-
Rc interno a 500 KHz. sonali portatili e dispositivi singola, doppia, quadru- ni Burst Read delle memo-
Contiene inoltre un genera- multimediali digitali per pla e ottupla. Questi pro- rie Flash, in cui più opera-
tore di frequenza a 255 toni l’ambiente domestico. dotti consentono ai pro- zioni consecutive di lettura
per potenziare la flessibilità gettisti di sfruttare, per lo sono sincronizzate al clock
e la creatività. Electronic shop 02
sviluppo delle loro schede di sistema. Oltre che in
Le sue uscite possono pilo- di linea, un approccio Burst Read, queste FCRAM
tare fino a 20 mA a 3,0 V NUOVI AMPLIFICATORI all’insegna della riutilizza- lavorano anche in Burst
con tensione di dropout di OPERAZIONALI DA bilità che prevede la defi- Write. Il Burst Mode delle
500 mV, rendendolo la scel- ZARLINK nizione di un’unica sche- FCRAM assicura prestazio-
ta ottimale per azionare da configurabile via soft- ni superiori rispetto a quel-
motori a passo. ware e facilmente scalabi- le offerte dai dispositivi
le su differenti lunghezze Page Mode.
Electronic shop 01
di loop e densità di porte All’accensione, i prodotti
T1, E1 o J1. Rappresenta operano inizialmente in
PIATTAFORMA un’estensione dell’attuale Page Mode e sono confi-
BLACKFIN EMEDIA linea di LIU short-haul gu-rabili in Burst Mode.
DA ANALOG DEVICES Gli amplificatori operazio- della società: assicura la
Analog Devices ha presen- nali in banda larga ad alta possibilità di terminare Electronic shop 05

6 RUBRICHE
rubriche

CHIPSET PER LA Cypress Semiconductor nuovo microcontrollore a thin di MPC, TransPort


REALIZZAZIONE DI Corporation, ha annun- 16 bit single-chip, dotato T2100 e T2000, integrano
CONVERTITORI DA DC BUS ciato l'introduzione di di un timer per il controllo dati e tecnologie di sicu-
una nuova famiglia di dri- di motori stepper, un con- rezza a livello di BIOS e il
ver per segnali di clock e trollore per il display a cri- sensore di impronte digi-
dati. La serie FastEdge è stalli liquidi (LCD) e un’in- tali TouchChip di ST.
stata realizzata sfruttando terfaccia Controller Area Le tecnologie di sicurezza
la tecnologia silicio-germa- Network (CAN). Il disposi- a livello di BIOS sono atti-
nio (SiGe) messa a punto tivo H8S/2282F è dotato vate dall’utente utilizzan-
da Cypress Semiconductor di un numero di pin ridot- do la propria impronta
che permette di ottenere to (100 pin) e permette il digitale e consentono l’av-
International Rectifier ha prestazioni di assoluto rapido sviluppo di sistemi vio del notebook solo
presentato il primo grup- rilievo (migliori fino al per cruscotti automobili- dopo il riconoscimento
po di una famiglia di chip- 90% rispetto ad analo- stici, di dimensioni ridotte dell’impronta digitale del-
set dedicati ai convertitori ghe soluzioni presenti sul e a basso costo, e applica- l’utente.
per bus in corrente conti- mercato) in termini di jit- zioni body control. Il Data Security permette
nua che ridefiniscono l’ar- ter. I nuovi driver, in H8S/2282F impiega un di criptare i contenuti del-
chitettura dei sistemi di grado di operare a fre- processo a 0,35µm e l’hard disk e garantisce
alimentazione distribuita a quenze da zero a oltre incorpora una CPU l’accesso ai dati con una
48 V utilizzati nel settore 1,5 GHz, sono i dispositi- H8S/2000, di qualità ele- semplice verifica one
delle telecomunicazioni e vi per la distribuzione del vata, che permette di touch dell’impronta digi-
che utilizzano convertitori segnale di clock più velo- ottenere un tempo mini- tale.
da 150 W montati sulle ci al momento reperibili mo di esecuzione delle Il computer notebook
schede. sul mercato. istruzioni di 50ns (a una MPC TransPort T2100 è
L’architettura del chipset La linea FastEdge com- frequenza di 20 MHz). Il un laptop ad alte presta-
per bus in continua di IR prende sette buffer che microcon-trollore è carat- zioni, basato sulla tecno-
stabilisce nuovi traguardi si differenziano in termi- terizzato da 128 kbyte di logia Centrino di Intel,
per quel che concerne ni di fan out e rapporti di memoria Flash Flexible con funzioni per connes-
rendimento globale, den- divisione. Ciascun dispo- Zero Turn-Around Time sioni wireless (802.11b)
sità di potenza e semplici- sitivo è realizzato sfrut- (F-Ztat) integrata ed utiliz- mentre T2000, anch’esso
tà costruttiva, offrendo tando un'architettura za un’unica alimentazione con funzioni wireless, è fra
un rendimento che a 20 completamente differen- per scrivere e cancellare i i più leggeri notebook
A e 150 W è uguale al ziale ottimizzata che dati. Una funzione di divi- Intel Pentium 4-M attual-
96%, il tutto in uno spa- consente di ottenere sione della frequenza per- mente disponibili sul mer-
zio su scheda inferiore a valori di jitter intrinseco mette di ottenere un’oscil- cato.
10,97 cm2. inferiore a 1 ps. Ciò per- lazione di 32 kHz dal clock
Electronic shop 09
mette ai progettisti di principale (cristallo singo-
Electronic shop 06
distribuire i segnali su lo), assicurando una preci-
linee di trasmissione sione elevata al variare DIGITALE TERRESTRE,
NUOVA FAMIGLIA DI molto lunghe, attraverso della temperatura. RAI: NEL 2004
DRIVER PER CLOCK E backplane, oppure tra IL SEGNALE A 30 MILIONI
Electronic shop 08
DATI IN TECNOLOGIA schede di linea o rack di DI ITALIANI
SIGE DA CYPRESS server, con un impatto TV digitale terrestre: la
minimo sulla temporiz- RICONOSCIMENTO RAI conferma al Forum di
zazione globale. DELLE IMPRONTE DIGITALI presentazione di SAT
TOUCHCHIP Expo 2003 il proprio
Electronic shop 07
STMicroelectronics e MPC impegno per la copertura
(già nota con il nome di del 50% della popolazio-
MICROCONTROLLORE MicronPC) hanno annun- ne entro il 1° gennaio
PER CRUSCOTTI ciato che gli ultimi com- 2004, come dispone il
AUTOMOBILISTICI A 16 BIT puter della gamma note- DDL Gasparri attualmen-
Hitachi ha annunciato il book light e notebook te al vaglio del Parla-

RUBRICHE 7
rubriche

mento. Lo ha detto calendario di convegni e AMPLIFICATORI BUFFER disponibile sul mercato.


Michele Frosi, della Dire- seminari che si svolgono A ELEVATA VELOCITÀ
zione Strategia e Sviluppo nelle sale vicine alle aree DA NATIONAL Electronic shop 12

Business della RAI, inter- espositive, si terrà anche la


venendo come relatore. Conferenza Nazionale MICROCONTROLLORI
"La RAI", ha spiegato sulla TV Digitale Terrestre: FLASH A BASSO CONSU-
Frosi, "conta di raggiun- organizzata dalla Fon- MO DA MICROCHIP
gere nella prima fase circa dazione "Ugo Bordoni"
30 milioni di utenti (partner del Ministero
potenziali. Entro il 2005 delle Comunicazioni) con
raggiungeremo il 70% CNA e Confartigianato,
della popolazione sul ter- metterà al centro dell'at- National Semiconductor
ritorio. Per ottenere que- tenzione i problemi nor- ha ampliato la propria
sto obbiettivo, stiamo mativi e tecnologici da offerta nel settore degli
costruendo una rete a affrontare per una rivolu- amplificatori con l’intro- Microchip ha annunciato
struttura molto semplifi- zione che in pochi anni duzione di due nuovi sette nuovi dispositivi low
cata, che si avvarrà anche potrà portare nelle case amplificatori di separazio- power della linea di micro-
dei collegamenti attraver- italiane venti milioni di ne (buffer amplifier) della controller Flash PICmicro
so il satellite". nuovi decoder. linea LMH ottimizzati per PIC16F.
Nel corso della sezione applicazioni video. Siglati PIC16F627A,
Electronic shop 10
del Forum dedicata alla Realizzati mediante il pro- PIC16F628A, PIC16F648A,
TV digitale terrestre (DVB- cesso VIP10 sviluppato da PIC16F818, PIC16F819,
T, o DTT due degli acroni- WI-FI: IN OLANDA L'HOT National, i nuovi LMH6559 PIC16F87 e PIC16F88,
mi con cui si identifica la SPOT PIÙ GRANDE e LMH6560 sono ideali per offrono un sistema di clock
nuova tecnologia) è inter- D'EUROPA l’impiego in sistemi di col- dotato di tre modalità
venuto anche Guido All'Università di Twente laudo, apparati di swit- powermanaged “software
Salerno, direttore genera- oltre 10 mila studenti e ching e routing, apparec- controlled”.
le della Fondazione "Ugo professori potranno con- chiature di imaging utiliz- La soluzione permette all’u-
Bordoni": "L'avvento di nettersi senza fili zati nel settore medicale, tente di controllare la velo-
questa nuova tecnologia", Nei giorni scorsi è stato videocamere professiona- cità dell’esecuzione del
ha detto, "è paragonabile inaugurato all'Università li. Tra le caratteristiche di codice. Includono watch-
per impatto a quello della di Twente, in Olanda, il rilievo di questi dispositivi dog timer, reset di brown-
telefonia mobile. La possi- più grande "hot spot" si segnalano l’elevatissimo out e timer. Hanno un con-
bilità della TV digitale di d'Europa: grazie a 650 slew rate e i bassi valori di sumo inferiore a 1 microA
essere interattiva costitui- access point, circa 10 fase e guadagno differen- in modalità standby e sup-
rà una delle maggiori mila tra studenti, ricerca- ziali (0,02° e 0,06% portano un ampio spettro
opportunità di business: i tori e insegnanti potran- rispetti-vamente). di tensioni operative (da 2 a
micropagamenti attraver- no usufruire di un servi- LMH6559 è un amplifica- 5,5 V), rendendoli una
so televoti e altre forme di zio wi-fi, cioé saranno in tore di separazione singo- soluzione ideale per gli
interattività costituiranno grado di connettersi lo ad anello chiuso carat- ambienti di controllo
uno sviluppo molto inte- senza fili a internet da terizzato da am-piezza di embedded e per le applica-
ressante per i fornitori di qualsiasi punto dell'ate- banda di 1,75 GHz, slew zioni alimentate a batteria.
contenuti". neo con i loro computer rate di 4580 V/s, fase e
Electronic shop 13
SAT Expo è il Salone portatili. La rete wireless guadagno differenziali
Nazionale delle Tele- è stata realizzata da due pari rispettivamente a
comunicazioni Digitali e colossi americani dell'ICT, 0,02° e 0,06%. Si tratta CORE IP FFT PER GLI FPGA
Via Satellite, la cui decima IBM e Cisco, e viaggia dell’amplificatore ad anel- DELLA LINEA STRATIX
edizione si svolgerà dal 2 alla velocità di 54 mega- lo chiuso con le più eleva- Altera Corporation ha
al 4 ottobre alla Fiera di bit al secondo. te prestazioni, in termini annunciato l'introduzione
Vicenza. di velocità e di ampiezza dei primi core IP per FFT
Durante la manifestazio- di banda per piccoli (Fast Fourier Transform) in
ne, nell'ambito del vasto Electronic shop 11
segnali, al momento virgola mobile per FPGA.

8 RUBRICHE
rubriche

Questi core, compatibili dimensione. Sono disponibili diversi altri, in modo da permet-
con lo standard IEEE 754, I core, che sono stati veri- modelli per soddisfare tere di mantenere alcuni
sono ottimizzati per l'uti- ficati con la versione 5.6A ogni esigenza, garantendo dati in memoria, anche
lizzo con le FPGA a eleva- di ModelSim e Quartus II il minimo ingombro. Tutti mentre se ne cancellano
te prestazioni della linea versione 2.2., integrano tutti i convertitori sono altri.
Stratix . Sfruttando i bloc- una gamma completa di infatti alloggiati in un pic- Fra le caratteristiche del
chi DSP (Digital Signal utilità basate su MATLAB colo contenitore completo dispositivo M29DW640D
Processing) embedded per generare e analizzare i di due connettori DB9. vi sono tempi di accesso
della famiglia Stratix, test bench sia per la simula- L’intera gamma è stata per la lettura di una pagi-
Altera è ora in grado di zione basata su ModelSim progettata per la connes- na di 25ns o 30ns, una
fornire una soluzione per sia per la sintesi basata su sione diretta al PC e viene funzione opzionale per la
l'implementazione della Quartus II. alimentata direttamente programmazione veloce a
FFT efficiente ed economi- Oltre ai core FFT, Altera dalla porta RS-232 (se 12 V, 5 comandi per la
ca in una FPGA. I nuovi mette a disposizione a necessario, può tuttavia programmazione veloce,
core IP sono in grado di titolo gratuito numerosi essere alimentata esterna- e un blocco di memoria
supportare progetti nel- operatori conformi alle mente). esteso da 256 Byte che
l'ambito militare, indu- specifiche IEEE 754, tra cui serve per la memorizza-
Electronic shop 15
striale e medicale che moltiplicatori e addiziona- zione di informazioni di
richiedono ampie capaci- tori/sottrattori. Gli opera- sicurezza o altri tipi di
tà in termini di elaborazio- tori possono supportare i NUOVO CHIP DI informazioni. Utilizzando
ne FFT. formati in precisione sia MEMORIA FLASH DA 3V, uno dei cinque comandi
I core FFT floating point di singola sia estesa. Un mol- 64 MBIT DALLA per la programmazione
Altera sono parametrizza- tiplicatore conforme allo STMICROELECTRONICS veloce, il tempo tipico per
bili per quel che concerne standard IEEE 754 può la programmazione simul-
la lunghezza della trasfor- essere implementata uti- tanea di un massimo di 8
mata e impiegano un for- lizzando un singolo DSP byte di memoria è di 10
mato IEEE 754 in singola Stratix e circa 200 ele- µsec. Il dispositivo
precisione (1 bit di segno, menti logici. M29DW640D non consu-
8 bit per gli esponenti e ma più di 20 mA (massi-
Electronic shop 14
23 bit per la mantissa) sia mi) durante la fase di pro-
per i dati sia per la memo- grammazione e cancella-
rizzazione. I core utilizza- CONVERTITORI SERIALI La STMicroelectronics ha zione, 10 mA (massimi)
no internamente l'aritme- ampliato la famiglia di durante la fase di lettura e
tica a precisione estesa memorie standard Flash 100 µA (massimi) in
IEEE 754 (1 bit per il M29 a 3V con l'introdu- modalità standby. Il dispo-
segno, 8 bit per gli espo- zione di un dispositivo da sitivo M29DW640D ha
nenti e 32 bit per la man- 64 Mbit, basato sul suo una durata garantita di
tissa) per garantire una più recente processo da 100.000 cicli di program-
maggiore integrità dei 0,15µm. Il componente mazione/cancellazione
dati. Grazie alla disponibi- M29DW640D può essere per ogni singolo blocco
lità di un massimo di 7 Elettroshop ha appena organizzato con I/O su 8- ed è in grado di mantene-
Mbit di memoria on chip, aggiunto, al già ricco cata- bit o 16-bit (parole) e i re i dati per 20 anni.
i dispositivi Stratix con- logo, una nuova famiglia suoi 4 banchi A, B, C e D Il chip di memoria Flash
sentono l'implementazio- di convertitori seriali per contengono, rispettiva- M29DW640D da 64 Mbit
ne di FFT di grandi dimen- PC. mente, 8, 24, 24 e 8 Mbit. è in grado di funzionare
sioni nella memoria inter- Progettati per l’impiego in Ognuno dei 2 banchi da 8 con tensioni di alimenta-
na. Inoltre, entrambe le ambito radiotelevisivo, Mbit contiene 8 blocchi di zione comprese tra 2,7 a
versioni dei core, suppor- sono idonei all’uso in parametro. Le pagine 3,6 V e con tempi di
tano interfacce verso numerose applicazioni che hanno un'ampiezza di 4 accesso casuali seleziona-
memorie esterne per con- richiedano la conversione parole. Inoltre, ogni bloc- bili a 70 ns o 90 ns.
sentire l'esecuzione di tra- di segnali da o verso RS- co può essere cancellato
sformate di qualsiasi 232. indipendentemente dagli Electronic shop 16

RUBRICHE 9
rubriche

mailbox Dubbi, perplessità, malfunzionamenti, legati apparecchi alimen-


tati tramite autotrasforma-
opinioni, commenti o delazioni? tori e molti apparecchi ra-
Inviateli a: dio degli anni' 50 e ' 60
erano alimentati tramite in
Mailbox - Redazione di Fare Elettronica, questo modo ed hanno di
Via Matteotti, 8 28043 Bellinzago (NO) conseguenza un capo
della rete collegato al te-
o anche a: redazione@farelettronica.com laio cosa che facilita le per-
dita di isolamento.
Le lettere più utili a tutti e i commenti più Le consigliamo di installare
interessanti verranno pubblicati in queste un trasformatore di isola-
mento che alimenti una
pagine. Per quanto possibile, inoltre, presa specializzata a cui
cercheremo di dare una risposta privata a collegare i ricevitori che
desidera far funzionare,
chiunque ci scriverà via email. vedrà che l'interruttore dif-
ferenziale non si sgancerà
più ed inoltre potrà effet-
Fonovaligie tendono a perdere isola- che all'impianto elettrico tuare con maggiore sicu-
Da circa dieci anni colle- mento con il conseguente senza trovare alcun di- rezza gli interventi di ripa-
ziono fonovaligie e spesso rischio di cortocircuito al fetto, ho però notato che razione.
mi trovo in difficoltà per momento della messa in il fenomeno accade di Carlo Pria
la loro riparazione, non tensione. preferenza quando tocco pria@posta2000.com
tanto per la parte circui- Per questo motivo è con- le manopole per regolare
tale, che è solitamente sigliabile sostituirli con i il volume o per variare la Consigli
molto semplice, ma per la moderni ed affidabili rad- sintonia. Gentile Sig. Tiziano, vo-
difficoltà di trovare alcune drizzatori a diodi al sele- Preciso che non tutti gli glio complimentarmi con
parti di ricambio. nio. apparecchi danno questo Lei e la redazione per l’ot-
In particolare non riesco a Carlo Pria problema e vi chiedo se tima rivista che realiz-
trovare i raddrizzatori al pria@posta2000.com potete aiutarmi ad indivi- zate. Oggi ho acquistato,
selenio che erano abitual- duarne le cause. per la prima volta, il nu-
mente usati sui modelli Problemi con il differenziale G.D. mero di Maggio e sono ri-
degli anni '60 e '70. . Sono un collezionista di masto talmente incantato
Chiedo a voi se mi sapete apparecchi radio ed in Problemi come il suo si da divorarlo. Gli argo-
indicare dove trovare que- particolare mi interesso di presentano frequente- menti sono interessanti e
sti componenti. ricevitori, prodotti dal do- mente da quando si è dif- trattati con professiona-
D.F. poguerra in poi, che ri- fusa l'installazione degli in- lità. Un abisso rispetto ad
paro e restauro personal- terruttori differenziali,resa altre riviste più blasonate.
I raddrizzatori al selenio mente senza incontrare obbligatoria dalle nuove Leggendo il suo redazio-
non sono più in produ- particolari problemi, al- norme di sicurezza. nale “sperimentare” mi
zione da almeno tren- meno fino a poco tempo Infatti assai spesso i vecchi sovvengono quattro idee
t’anni e per questo non fa. apparecchi elettrici hanno (mi perdoni se per caso
sono più disponibili nei Infatti da quando ho ade- un cattivo isolamento e parlo a sproposito non
negozi di componenti guato l'impianto elettrico questo provoca l'inter- conoscendovi ancora
elettronici. di casa mia alle nuove vento degli interruttori an- bene):
Si possono trovare presso norme di sicurezza, assai che quando perdite non
i rivenditori di surplus spesso l'interruttore diffe- sono veramente perico- 1. Realizzare una rubrica
elettronico ma il loro uti- renziale scatta quando lose. di cerco e offro lavoro
lizzo non è consigliabile accendo uno di questi di Il fenomeno si presenta valida per tutta l’Italia.
perche questi raddrizza- apparecchi. soprattutto quando alla 2. Realizzare una rubrica
tori con l'invecchiamento Ho fatto accurate verifi- rete elettrica vengono col- vendo e compro.

10 RUBRICHE
rubriche

3. Realizzare un PLC con sposizione sulla rivista, lo Alimentatore da laboratorio Caro Tonio, la ringrazio
una serie di moduli di faremo con piacere. Sono contento delle ultime per la fiducia che ci dimo-
I/O modulari ed inter- In merito alle altre due ri- uscite della vostra rivista. stra scegliendo la nostra
cambiabili basati su un chieste, proprio sul pros- Io sono un appassionato rivista. Come ha potuto
core module semplice simo numero troverà, di Elettronica, e non posso notare stiamo conti-
ed economico (PIC o quello che chiede, inoltre, permettere di comprare nuando la pubblicazione
Rabbit) che possa facil- le annuncio che stiamo la- tutte le riviste di elettro- di articoli teorico/pratici
mente essere program- vorando con alcuni autori nica, quindi, mi limito a sull’utilizzo di microcon-
mato via seriale. per ampliare le pagine de- scegliere la più interes- trollori PIC e relative peri-
4. Passando al mondo PC, dicate all’automazione. sante... In questo caso la feriche; molti altri sono in
una serie di schede di Tiziano Galizia vostra. preparazione. In merito
I/O su bus PCI o meglio (tiziano@farelettronica.com) Vorrei incoraggiarvi nel all’alimentatore da labo-
via USB, seriale o pubblicare sulla vostra ri- ratorio, su questo numero
parallela in modo da Circuiti stampati vista articoli (sia teorici ne troverà uno veramente
affrontare anche i pro- Ho notato che per la che pratici) su PIC e micro- completo e potente pro-
blemi di programma- maggioranza dei progetti controllori in generale, ar- posto da Giulio Buseghin
zione su computer. non sono disponibili per il ticoli sul funzionamento e (GPE), ma le preannuncio
download (dal nostro sito l'utilizzo dei componenti che abbiamo in prepara-
Beh, comunque web n.d.r.) i files grafici più usati (come avete fatto zione un alimentatore ve-
buon lavoro, dei circuiti stampati, i per Display LCD, I2C bus ramente particolare, nel
Gian Luca quali sono molto utili per ed RS-232). senso che lo potrà con-
realizzare le basette con Vorrei chiedervi di realiz- trollare in tutte le funzioni
Caro Gianluca, innanzi un bromografo. Sarebbe zare un Alimentatore da attraverso la porta USB
tutto la ringrazio per i possibile a voi renderli di- Laboratorio (di precisione) del suo PC. L’articolo è
complimenti che ripagano sponibili? Potrei in ogni che vada da 0 a 30 Volt e scritto da Maurizio Del
i miei sforzi nel rendere caso mettere a disposi- con limitazione in cor- Corso e si preannuncia
questa rivista oltre che zione di chi ne fa richiesta rente. In passato ne avete veramente rivoluzionario,
ricca di progetti anche di- (sono il fondatore del fo- realizzato uno molto va- ma non le guasto la sor-
vertente da leggere. Ab- rum "i progetti di fare lido ma lo schema elettrico presa e la rimando al
biamo chiaramente mar- elettronica") i files che ho e lo stampato non comba- prossimo numero.
gini di miglioramento, per generato dalle immagini ciano, quindi aspetto (se vi Tiziano Galizia
questo i tuoi consigli, della rivista? è possibile s'intende) uno (tiziano@farelettronica.com)
come quelli di altri lettori, Mimmo simile. Vorrei dirvi che deve
mi fanno grande piacere e avere la possibilità met- Effetto Surround
mi aiutano a capire quali Caro Mimmo, visto che tendo più finali in uscita di Salve, fino a qualche
sono le vostre esigenze. lei è un attivo frequenta- erogare 20 Ampere, perché anno fa ero un vostro as-
Veniamo alle sue propo- tore del nostro sito web, ho un trasformatore con siduo lettore, abbandonai
ste: la rubrica di annunci cosa per la quale la rin- uscite separate di cui: la vostra rivista a causa
economici e di lavoro è grazio, si sarà accorto di numerosi progetti non
stata pubblicata fino ad un che, a partire dal numero • Uscita 1: 30 Volt ~, funzionanti una volta
paio di numeri fa, ma ab- di Giugno (216), è possi- 6 Ampere ~ montanti... Vi scrivo que-
biamo deciso di sospen- bile scaricare i circuiti • Uscita 2: 30 volt ~, sta email in quanto,
derla per due motivi: i po- stampati di ogni articolo 20 Ampere ~ avendo realizzato un vo-
chi annunci pervenuti e pubblicato. I circuiti sono stro vecchio progetto EF-
dare più spazio agli arti- in formato TIFF con riso- Vorrei realizzare 2 stam- FETTO SURROUND ap-
coli. Abbiamo spostato la luzione di 300 dpi e in pati da usare uno di PO- parso sul lontano numero
rubrica sul nostro sito in- scala 1:1. Molto presto TENZA e uno di preci- 106 - Aprile 1994, avendo
ternet (www.farelettro- estenderemo questa pos- sione. constatato senza troppo
nica.com), non appena gli sibilità anche ai numeri stupore il non funziona-
annunci saranno in nu- precedenti. Continuate così che siete mento, ed avendo acqui-
mero sufficiente a giustifi- Tiziano Galizia sulla buona strada! stato a tal proposito i due
care nuovamente la tra- (tiziano@farelettronica.com) Tonio costosi e introvabili inte-

RUBRICHE 11
rubriche

grati serie MN, vorrei saldare sul lato rame tra i Sarebbe molto bello se an- colo in questione, ab-
qualche informazione su pin 3/1 e 4/1 di IC3. che sugli altri progetti ci biamo raggiunto un ac-
come far funzionare detto Le resistenze sono necessa- fossero "riquadri di appro- cordo diverso: il codice
circuito, onde consen- rie per i seguenti circuiti fondimento" come quelli sorgente non è disponi-
tirmi, oltre a non dover integrati: dell'articolo di Fabrizio, bile da scaricare sul no-
cestinare costosi compo- MN3008, SK3008, RY008, penso che tutto risulterebbe stro sito ma sul suo.
nenti, a riprendere fiducia TDA2108, mentre non molto più istruttivo e co- Il sito è raggiungibile a
nei confronti della vostra occorrono per MN3008B, struttivo questo indirizzo:
rivista. Vi prego quindi di RY9001, TBB1008...". Damiano http://utenti.lycos.it/ww
dimostrare la vostra pro- w_enigma/
fessionalità semplice- Spero che questo contribui- Caro Damiano, ti ringrazio
mente rispondendo a que- sca al successo della sua rea- a nome di Fabrizio Fazio, Ecco la lista di tutti i pro-
sta richiesta, magari aiu- lizzazione, in ogni caso l'au- autore che stimo moltissi- getti realizzati da Danilo
tandomi con una errata tore dell'articolo è Andrea mo, per i complimenti. Consonni: Enigma, Mo-
corrige o qualcosa del ge- Marani e lo può contattare Come potrai notare anche dem Utility Firewall, Ma-
nere. Premetto di essere all'indirizzo email: in questo numero, Fabrizio gic Wheel Display e
acquirente di molte te- a.marea1@libero.it. è presente con un articolo Light Interface.
state del settore, di aver al livello dei precedenti. Tiziano Galizia
quindi realizzato tantis- Il controllo qualità degli arti- Posso anticiparti, con (tiziano@farelettronica.com)
simi progetti, il 90% fun- coli è la parte più complessa estremo piacere, che
zionanti. in una rivista come la Fabrizio continuerà a scri- LINK NON FUNZIONANTE
Michele nostra. Da quando abbia- vere per Fare elettronica Salve, desideravo avver-
mo acquistato la testata per molto tempo ancora e tirvi che il link t.e.a. srl
Caro Michele, il numero al stiamo lavorando affinché molto presto inizierà non funziona.
quale fa riferimento era gli errata-corrige siano anche usa serie di articoli Giusto che ci sono vi fac-
editato dal Gruppo ridotti a zero. di taglio teorico/pratico cio anche i complimenti
Editoriale Jackson (attual- Anche per questo motivo sull’elettronica di base, per la rivista e per il sito,
mente VNU) e quindi per ogni articolo riporta in chia- quindi adatti a chi desidera veramente interessanti
me è stato molto difficile ro il nome e l'indirizzo email approfondire gli argomen- per i contenuti e per la
risalire all'autore ed acce- dell'autore, in modo che ci ti trattati. veste grafica, da me par-
dere agli archivi ma, dopo sia sempre un filo diretto Tiziano Galizia ticolarmente gradita,
qualche ricerca, ne sono con i lettori. Spero di conti- (tiziano@farelettronica.com) dato che sono un vostro
venuto a capo. Ho scoper- nuare ad annoverarla tra i vecchio lettore (ho di-
to un’errata corrige pubbli- nostri lettori. FIRMWARE DI “ENIGMA” versi numeri in vecchio
cata nel numero successivo Tiziano Galizia Spett.le Redazione, sulla stile).
a quello in questione: (tiziano@farelettronica.com) Vs. rivista dell'aprile Un saluto, buon lavoro.
2002 è riportata la de- Paolo
"...i chip BBD facenti parte Articoli per principianti scrizione del circuito che
del progetto "Effetto Salve Tiziano, sono un let- simula la macchina ci- Approfitto della richiesta
Surround" pur avendo la tore di Fare Elettronica solo frante ENIGMA, utiliz- di Paolo per ringraziare
stessa sigla, possono essere da pochi mesi, ma ho su- zante un PIC16F84. tutti i lettori che ci scri-
di diversa configurazione. In bito apprezzato la rivista. Ma sul vostro sito inter- vono segnalando even-
funzione della casa costrut- In particolare nel numero di net non è disponibile il tuali errori o malfunzio-
trice, infatti, i MN3800 pos- Maggio trovo molto interes- codice per programmare namenti nel nostro sito
sono avere uscite a colletto- sante l'articolo di Fabrizio tale microcontrollore. internet.
re aperto oppure no; nel Fazio sull'indicatore di stato Dove posso trovare tale Continuate così.
secondo caso il circuito da per linea telefonica, per il codice?
noi pubblicato va bene così gran dettaglio con cui de- Mauro Il link corretto è:
com'è, mentre se le uscite scrive il proprio progetto http://www.gpekit.com
sono a collettore aperto, senza, tuttavia, perdere in A differenza di altri au- Tiziano Galizia
devono essere inserite due chiarezza; anzi si guada- tori, con Danilo Con- (tiziano@farelettronica.com)
resistenze, da 100 kΩ, da gna moltissimo in interesse! sonni, autore dell’arti-

12 RUBRICHE
BASSA FREQUENZA

AMPLISUB PER AUTO 60W


di Andrea Marani
a.marea1@libero.it

Un amplificatore per automobile dedicato alla riproduzione delle note basse


è il giusto coronamento di un impianto hi-fi car, la semplicità costruttiva ne
permette la realizzazione anche a coloro che si cimentano nell’autocostruzione
da poco tempo. La potenza effettiva di 60 W fa sì che woofers molto duri
siano pilotati al meglio.

Questo circuito è la logica continua- elettrica del motore dell’auto. I 12 V Definito di principio l’inverter passia-
zione dei precedenti pubblicati, disponibili dalla batteria giungono ad mo all’amplificatore che è un classico
ovvero l’inverter DC/DC per auto un trasformatore che, tramite una simmetria complementare a darling-
(FE 213/214), il cuore pulsante che coppia di darlington di potenza ton al cui ingresso ho posto un a cella
permette di alimentare molti modu- comandati da un oscillatore mono- passa basso tale da far passare solo le
li finali in automobile e l’amplificato- chip, genereranno la commutazione note inferiori a 400 Hz.
re stereo 50+50 W. Ora, per com- tale che sul secondario la tensione
pletare al meglio il nostro impianto disponibile sia di circa 30+30 V, que- LO SCHEMA ELETTRICO
in automobile, dovremo giocoforza sta sarà poi raddrizzata e filtrata La figura 3 mostra lo schema elettri-
rinforzare le note basse o bassissime. induttivamente una seconda volta. co del circuito, suddividendo le
Per fare questo abbiamo bisogno di
un’ulteriore unità di potenza, di tipo
monofonica dedicata alla riprodu-
zione dei bassi. Questa unità dovrà
essere totalmente autosufficiente
ovvero prevedere un filtro passa-
basso ed unità di potenza, infine un
proprio inverter DC/DC per innalza-
re la tensione di batteria a valori
consoni al pilotaggio del modulo
finale di potenza. Tutto il gruppo
potrà essere alloggiato all’interno del
cabinet di legno del subwoofer a vali-
getta o in contenitore dissipato con
alettatura abbondante. Nel primo
caso si consiglia l’uso di una ventola
di raffreddamento oltre ai soliti radia-
tori, in quanto posti all’interno del
box del woofer.
In figura 2 possiamo vedere lo sche-
ma a blocchi dell’amplificatore per
bassi: da sinistra noteremo che, sul-
l’alimentazione positiva, è presente
un filtro L/C per eliminare disturbi Figura 1: Prototipo dell’Amplisub
determinati dalla commutazione

14 BASSA FREQUENZA
BASSA FREQUENZA

Figura 2: Schema a blocchi dell’Amplisub

sezioni, inizieremo con l’inverter pilotare due darlington PNP com- controfase, è connesso alla tensione
DC/DC. Per poter funzionare, que- mon collector. Questa soluzione è positiva di batteria, i transistori por-
sto stadio, si serve di un integrato particolarmente semplice, dissipa ranno a massa alternativamente uno
CMOS oscillatore con uscite sfasate un poco più di potenza, ma non o l’altro avvolgimento in modo da
tra loro di 180°, il CD4047B la cui obbliga all’acquisto di mosfet e, rendere alternata la tensione dispo-
frequenza di oscillazione è determi- soprattutto, evita di isolare il corpo nibile. Sul secondario con zero cen-
nata dai componenti R/C R1 e C2, metallico dei collettori dei transisto- trale avremo circa 30+30 V alternati
l’oscillazione deve essere ultrasonica ri di commutazione essendo loro a che rettificheremo con quattro diodi
evitando che sia udibile in altopar- massa. Non sono necessarie miche e veloci (D2÷D5) e filtreremo con
lante ed amplificata dallo stadio rondelle isolanti, tutto a vantaggio C4÷C7. Per eliminare ripple residuo
finale. Le uscite dell’integrato IC1 del trasferimento termico tra semi- utilizzeremo due filtri L/C, uno per
sono rinforzate da un sestuplo inver- conduttore e aletta. ramo ed i condensatori elettrolitici
ter buffer CD4049 con porte “paral- I darlington sono connessi in push- C8 e C9. Ora disponiamo di oltre 30
lelate” a tre a tre, in modo da avere pull ad un trasformatore in ferrite il V duali in perfetta corrente continua
in uscita abbastanza corrente per cui primario, doppio avvolgimento e in quantità tale da alimentare il

BASSA FREQUENZA 15
BASSA FREQUENZA

modulo finale. Il circuito audio di


potenza, non è molto differente dalla
circuitazione adottata per l’amplifica-
tore da auto 50+50 W, si tratta di uno
stadio amplificatore a simmetria com-
plementare con darlington common
collector in uscita e differenziale
monotransistore, scelta abbastanza in
voga nell’amplificazione per auto. In
uscita, sul carico abbiamo una cella di
compensazione R/C in parallelo all’u-
scita composta da R11 e C12 ed una
in serie al carico R/L, realizzata con L4
e R10. Entrambe ottimizzano il lavoro
dello stadio finale col carico ed evita-
no auto-oscillazioni e malfunziona-
menti, in presenza di componenti
capacitivo/induttive del carico stesso.
Particolare importanza in questo sta-
dio ha il diodo D10 che equilibra tutto
il circuito in modo da avere in uscita
tensione continua zero, ottimizzando
l’offset. Il trimmer P1 regola la corren-
te di riposo dello stadio finale di
potenza, a questo proposito occorre
precisare che i diodi D6 e D7 debbo-
no essere posti a contatto rispettiva-
mente di TR3 e TR4 e accoppiati col
transistore con un poco di grasso sili-
conico.
In questo modo eviteremo la deriva
termica in caso di surriscaldamento
dei finali.
P2, l’altro trimmer, è posto all’ingresso
audio, a valle del filtro passa basso ste-
reo a doppia cella semplice 6dB otta-
va. In questo circuito ho utilizzato un
filtro passa basso passivo, avendo
pubblicato in precedenza un crosso-
ver attivo per auto.
Anche i filtri passivi se ben calcolati
nulla hanno da invidiare ai più compli-
cati attivi specialmente se utilizzati in
configurazioni semplici e non variabili
in frequenza.

ISTRUZIONI DI MONTAGGIO
Il circuito stampato per questo pro-
getto è di misura euro 10x16, quindi
compatto e ottimo per l’uso in auto,
sia in contenitore dissipato che all’in-
Figura 3: Schema elettrico dell’Amplisub
terno del box del woofer. Sui due lati

16 BASSA FREQUENZA
BASSA FREQUENZA

ti, in base al tipo di dissipatore, potre- A questo proposito consiglio il


te saldare, sopra o sotto il circuito grasso di tipo trasparente, preferi-
stampato, i pin dei transistori di poten- bile a quello bianco perché sporca
za. Il montaggio inizierà dapprima meno il circuito e tutto ciò che
assemblando i resistori poi i condensa- incontra, spesso anche gli abiti di
tori più piccoli, quindi potenziometro chi realizza il progetto.
e trimmer, per ultimi i trasformatori, le Anche se si tratta di una realizza-
bobine ed i semiconduttori. zione non proprio complessa,
Ricordatevi di saldare il ponticello di consiglio tutti voi di prendervi
filo vicino al trasformatore primario. Il una pausa di riflessione dopo il
Figura 4: Particolare del trasformatore T1 trasformatore T1 è realizzato su di un montaggio, magari mangiarci su,
toroide da 3,5 cm di diametro in ferri- poi rimettervi al lavoro.
te per commutazione, con primario In questo modo il controllo di
4+4 spire di filo da 1,5 mm e seconda- eventuali errori sarà più approfon-
rio 12+12 spire di filo da 1 mm. Si dito, diodi invertiti balzeranno
ricorda che gli avvolgimenti sono con all’occhio come pure la sbavatura
presa centrale e controfasce (figura 2). di stagno.
Qualora per errore fossero in fase tra
loro potremmo incorrere nella distru- COLLAUDO
zione dei transistori TR1 e TR2. DELL’AMPLIFICATORE
La bobina L1 è avvolta su toroide da Avete controllato per bene tutto,
Figura 5: Particolare della bobina L1 2 cm di diametro ed è composta di non ci sono errori, allora, via con
circa 20 spire di filo da 1,5 mm il collaudo.
(figura 5). Per collaudare il circuito le alette
L2 e L3 sono bobine avvolte su di debbono essere assolutamente
un unico toroide, sempre da 2 montate.
cm, e sono uguali tra loro. Dare tensione senza alette potreb-
Avvolgerete 20 spire di filo da 1 be far surriscaldare irrimediabil-
mm per ogni induttore (figura 6). mente i poveri transistori, condu-
Queste dovranno essere in fase tra cendoli a morte certa.
loro. La bobina L4 dovrà essere Per prima cosa sconnettete L3 e
avvolta sopra il resistore R10, L4 sul lato a valle ovvero verso l’a-
avvolgendo circa 10 spire di filo limentazione del finale, quindi
Figura 6: Particolare della bobina L2/L3 da 0,6 mm lungo tutto il resistore date tensione all’inverter, sui due
di potenza (figura 7). reofori liberi delle bobine dovrete
Per il montaggio dei transistori leggere circa 60 V continui, per
TR1 e TR2 non occorre verificare
l’isolamento tra parte metallica
degli stessi e il dissipatore, essen-
do entrambi a massa.
Questo non è necessario neppure
per i transistori di potenza del
finale audio che sono in conteni-
tore isotop tutto plastico.
Tutti i semiconduttori posti sull’a-
Figura 7: Particolare della bobina L4 letta sono termoaccoppiati con
grasso al silicone.
D6 va montato a contatto termico
lunghi della basetta ho disposto i con TR4, D7 con TR3 (figura 8),
semiconduttori da raffreddare, in entrambi vanno fissati con un
Figura 8: Particolare del fissaggio di D6 e D7 a
modo da usare due alette oppure un poco di colla cianoacrilica e contatto con TR3 e TR4
contenitore dissipante con bordi rialza- cosparsi di grasso siliconico.

BASSA FREQUENZA 17
BASSA FREQUENZA

Figura 9: Piano di montaggio dell’Amplisub

Figura 10: Circuito stampato scala 1:1 (lato rame)

18 BASSA FREQUENZA
BASSA FREQUENZA

ELENCO COMPONENTI
SIGLA VALORE SIGLA VALORE
R1 22 kΩ 1/4 W 5% C6, C7 100 nF 100 V poliestere
R2 100 Ω 1/2 W 5% C8, C9 2200 µF 50 V elettrolitico
R3, R4 3,3 kΩ 1/4 W 5% C10 47 pF ceramico
R5, R6 0,22 Ω 3 W FILO C11 100 µF 35 V elettrolitico
R7 56 Ω 1/2 W 5% C12 220 nF 100 V poliestere
R8 47 Ω 1/2 W 5% C13 470 µF 25 V elettrolitico
R9 1 kΩ 1/2 W 5% C14 1,2 nF ceramico
R10 10 Ω 2 W C15 10 µF 16 V elettrolitico
R11 1 Ω 1/2 W 5% C16÷C19 150 nF 100 V poliestere
R12 560 Ω 1/4 W 5% L1÷L4 VEDI TESTO
R13 39 Ω 1/2 W 5% T1 VEDI TESTO
R14 5,6 kΩ 1/4 W 5% D1 1N5400
R15 22 kΩ 1/4 W 5% D2÷D5 FR305
R16÷R19 1 kΩ 1/4 W 5% D6÷D10 1N4001
R20, R21 10 kΩ 1/4W 5% DZ1 7 V 1 W zener
P1 100 Ω trimmer IC1 CD4047B
P2 47 kΩ potenziometro logaritmico IC2 CD4049B
C1 2200 µF 16 V elettrolitico TR1÷TR3 TIP147
C2 330 pF ceramico TR4 TIP142
C3 100 µF 16 V elettrolitico TR5 BD140
C4, C5 2200 µF 50 V elettrolitico TR6 BC547

ogni ramo rispetto la massa circa della distorsione di crossover, se dispo- W effettivi. Il valore minimo di carico
30 V, ora connettete tra il filo di nete di oscilloscopio potrete alimenta- applicabile è 4 Ω, con questa impe-
ogni bobina e massa una lampada re tutto, iniettare segnale sinusoidale denza si ha massima erogazione di
da 24 V 50 W per ramo, queste 100 Hz molto basso, circa 30÷40 mV potenza, 60 W. Con 8 Ω circa 35 W.
dovranno accendersi, leggerete la ten- in ingresso, poi vedere sullo schermo Non provate ad applicare carichi infe-
sione sotto carico che non dovrà scen- l’onda in uscita e regolare il trimmer riori a 4 Ω perché, non essendo previ-
dere sotto i 28 V duali. A questo punto per renderla perfetta e non distaccata ste protezioni sul circuito, tutto potreb-
l’inverter è a posto. Il collaudo del fina- tra semionda positiva e negativa causa be guastarsi per extracorrente. Sulla
le prevede la preregolazione di P1 a distorsione di crossover. Non appena linea di alimentazione interponete un
circa metà corsa e P2 chiuso verso la l’onda sarà perfetta la taratura sarà fusibile semiritardato da 12 A ed utiliz-
massa. Ora alimentate il finale ripristi- ottimale, al contrario salire ancora con zate cavi di alimentazione da 3 mm2
nando i collegamenti delle bobine la corrente di riposo sarebbe un inutile antifiamma sui 12 Vcc e 1,5 mm2 sul
sulla basetta eccetto quella sul ramo spreco di energia in calore. Per rende- carico. Per le connessioni di segnale
positivo, cui porrete in serie un ampe- re automatica l’accensione dell’ampli- servitevi di cavo schermato. A questo
rometro in corrente continua 100 mA ficatore potrete servirvi di un comune punto il vostro impianto hi-fi car
fondo scala. Date tensione e regolate relè per auto posto in serie al positivo potrebbe essere completo, anche se la
P1 fino a leggere 50 mA. Ora non resta di alimentazione dell’inverter, coman- ciliegina sulla torta la presenteremo nel
che connettere il carico in uscita e il dato dalla tensione positiva provenien- prossimo numero.
segnale in ingresso. Regolate P2 per te dal lettore o dalla radio, di solito il Buon ascolto!
avere buon volume di ascolto e bassa cavo colore arancio. Utilizzando due
distorsione. Per effettuare una migliore unità uguali potrete pilotare un sub-
Electronic shop 17
regolazione della corrente di riposo e woofer a doppia bobina con oltre 120

BASSA FREQUENZA 19
BIOGRAFIA

ANTONIO MEUCCI
di Rolando Agostino
rolago@go.com

Al Museo Storico delle Poste e Telecomunicazioni, situato a Roma presso la sede


Ministeriale dell' Eur, sono esposti alcuni degli esemplari originali dei più svariati tipi
di apparecchi telefonici sperimentali dell'ultimo ventennio del secolo scorso.
Tra tutte, spicca l'invenzione di Antonio Meucci, presente con un modello del
suo primo apparecchio.

appropriò illecitamente del brevetto se l'attività di tecnico e disegnatore


traendone immensi profitti. Diversi di teatro.
anni fa (la tv era ancora in "bianco e Trascorse la prima parte della sua
nero"), la Rai mandò in onda uno vita in un'Italia travagliata dalle
sceneggiato sul processo Meucci- insurrezioni civili del Risorgimento.
Bell il cui interprete principale, l'indi- Spinto dalle necessità economiche,
menticabile Paolo Stoppa, seppe al seguito di altri connazionali della
cogliere e comunicare ai telespetta- Compagnia Teatrale decise di emi-
tori gli aspetti salienti del carattere e grare a Cuba. Nel 1833 si stabilì
del genio del grandissimo e sfortu- all'Avana insieme alla moglie Ester.
nato sperimentatore italiano. In questo periodo Meucci effettuò
numerosi esperimenti. In particola-
re, sviluppò un nuovo metodo per
l'elettrodeposizione di metalli.
L'invenzione fu applicata ad ogni sorta
Figura 1: Ritratto di Antonio Meucci
di apparecchiature militari dell’eserci-
to cubano, procurandogli ampi rico-
noscimenti.
Nell'arco della sua vita Meucci eser- La sua attività principale si svolgeva
citò le più diverse attività: dalla fab- al teatro dell'Opera dell'Avana; qui
bricazione delle candele a quella mise a punto sistemi speciali per il
della birra, dalla realizzazione di controllo delle scene, ad esempio
mobili e dei più svariati marchinge- reostati per la regolazione delle lam-
gni (come il pianoforte a quaranta- pade ad arco e meccanismi per la
nove tasti), alle paste per la fabbri- manovra del sipario. In questa fase
cazione della carta, alle batterie e, della sua vita Meucci ebbe modo
naturalmente, ai molti prototipi di di sperimentare un dispositivo abi-
telefono. tualmente utilizzato dai tecnici di
Il telefono, o meglio il "telettrofono" Figura 2: Apparecchio telefonico
scena per comunicare dall'alto
come lo chiamava lui, è l'invenzione delle impalcature verso il palco-
che lo ha reso celebre, ma gli venne scenico durante le fasi di allesti-
LE PRIME ESPERIENZE
riconosciuta solo in epoca postuma mento degli scenari. Si trattava di
Nato a Firenze il 13 aprile del 1808,
a causa dei conflitti di interesse con un dispositivo molto semplice, che
Antonio Meucci studiò all'Accademia
Alexander Graham Bell, il quale si ancora oggi i ragazzi utilizzano
di Belle Arti della sua città e qui svol-

20 BIOGRAFIA
BIOGRAFIA

per giocare: il telefono "a filo". Era tempo assottigliarsi le proprie risor- LA MALATTIA
costituito da due membrane elasti- se finanziarie fino alla più completa Nel 1870 Antonio Meucci fu coin-
che collegate al centro da una corda indigenza. La situazione si aggravò volto in un gravissimo incidente: lo
sottile e alloggiate in opportuni con la malattia della moglie Ester, scoppio di una caldaia su di un
"coni" di cartone. Meucci rimase par- che rimase progressivamente para- vaporetto in navigazione verso
ticolarmente impressionato, e questa lizzata a partire dal 1853. Gli affari Staten Island gli provocò ustioni così
fu la grande intuizione che portò poi non andavano bene e la fabbrica gravi che per tre mesi la sua vita
all'invenzione del telefono, dal fatto dovette essere chiusa nel 1855, rimase in pericolo. In questo perio-
che le vibrazioni meccaniche indotte dopo la partenza di Garibaldi. Tutti i do, per recuperare un po' di denaro,
dalla voce, convertite in vibrazioni risparmi con cui Meucci era giunto a la moglie Ester, all'insaputa del mari-
della corda e quindi inviate al cono New York vi erano stati inghiottiti. to, vendette i prototipi della sua
ricevente, potessero qui riprodurre L'anno successivo, tuttavia, parte invenzione.
fedelmente i suoni originari. degli impianti poterono essere recu-
Questa trasmissione del suono trami- perati e adibiti alla fabbricazione IL BREVETTO
te "conversione" e "riconversione" di della birra, cui Meucci si dedicò con Ristabilitosi dalla malattia, a compi-
forma attraverso un mezzo diverso interesse. Purtroppo, gli affari anda- mento di oltre un decennio speso
dall'aria, fece nascere in Meucci l'in- rono male anche in questo campo. in un'inutile ricerca di capitali,
tuizione che, probabilmente, anche Le traversie economiche che ne riuscì ad ottenere un brevetto bien-
l'elettricità si sarebbe potuta utilizzare seguirono non fecero tuttavia desi- nale (1871) e presentò i disegni e i
per lo stesso scopo. stere Meucci dal portare avanti le prototipi della sua invenzione al
La comunicazione a distanza sarebbe sue ricerche sul "telegrafo parlante", direttore della Western Telegraph
stata possibile impiegando fili elettri- la cui importanza sarebbe stata tale CO. Parecchio tempo dopo, aven-
ci al posto delle corde e membrane che, egli ribadiva ad amici e cono- do insistito per ottenere una rispo-
ad induzione elettro-magnetica per scenti: «ci farebbe andare in carroz- sta, Meucci venne a sapere che il
la trasduzione. za e ci farebbe ricchi», dato che con suo incartamento era andato
tale marchingegno «si sarebbe inspiegabilmente "smarrito".
IL PERIODO DI NEW YORK potuta trasmettere la parola a gran- In realtà, in quello stesso momen-
Nel 1845 la famiglia Meucci si trasfe- di distanze», cosa di cui egli era fer- to, i più attrezzati laboratori della
rì a Long Island, uno dei più poveri mamente convinto a fronte del Western Telegraph stavano analiz-
quartieri-ghetto di Manhattan. generale scetticismo di chi lo circon- zando nei minimi dettagli il proget-
All'epoca, in loco esisteva una picco- dava, non ultimi i vicini di casa e to per proprio conto. Impedito
la colonia italiana, composta per lo perfino la stessa moglie. dalla miseria per il rinnovo del bre-
più da esuli politici e da un primo vetto, la sua invenzione fu valida-
contingente di immigrati di estrazio- mente sfruttata dal professor
ne rurale. Il periodo cruciale per l'in- Graham Bell, che, giurando il falso,
venzione del telefono fu rappresen- nel Marzo del 1876 si attribuì tutti
tato dal primo ventennio trascorso i meriti dell' invenzione.
da Meucci a New York. Durante La società Bell Telephone Company
questo periodo, particolarmente fu quindi costituita nel 1877.
fecondo d’idee, l'attività dell'inven- In seguito a celebri quanto movi-
tore si dispiegò in diversi campi. Il mentati processi, la priorità di
primo esperimento imprenditoriale Meucci fu tardivamente ricono-
cui si dedicò fu quello della fabbrica- sciuta dalla Corte Suprema nel
zione di candele, cui Meucci diede Figura 3: Telettrofono 1886, ma egli non ebbe modo di
vita con il contributo di Garibaldi, goderne il merito. Finì i suoi gior-
che fu ospitato nella mansarda della ni nel 1889, nella più completa
sua abitazione di Staten Island (oggi Un paio di anni dopo, l’impegno indigenza.
la casa è costituita a museo intitola- profuso portò i suoi frutti. Il 1857
to ai due personaggi storici). viene infatti considerato dagli stu- IL TELETTROFONO
Arrivato con un capitale ragguarde- diosi come l'anno in cui Meucci Meucci esplorò metodicamente
vole, per una serie di sfortunate con- portò a compimento l'invenzione diversi metodi per produrre correnti
tingenze Meucci vide in breve del telettrofono (figura 3). modulate dalla voce. Dal 1850 al

BIOGRAFIA 21
BIOGRAFIA

1862 egli sviluppò oltre 30 differen-


ti modelli, in dodici diverse versioni.
I primi prototipi impiegavano un
cerchio di rame solidale ad una
membrana elastica. Attorno agli
elettrodi di rame erano sistemate
piccole bobine induttive. I coni di
carta che ispirarono l’invenzione,
furono sostituiti con cilindri di
metallo, per favorire la risonanza.
Il modello di “apparecchio parlante”
risalente a questo periodo aveva già
una forma molto simile a quella più
familiare del futuro telefono di fine
Ottocento. Tuttavia, in questo
dispositivo i segnali elettrici erano
ancora molto deboli e gli sforzi suc-
cessivi dell'inventore furono diretti
principalmente ad incrementarne Figura 4: Batterie di terra
l'ampiezza. Infatti, in una seconda
serie di prototipi, Meucci sperimen-
tò l'impiego di dispositivi trasduttori te grandi lamine di metallo interrate. Il do uso di grafite, asbesto e resine di
atti ad esaltare l’intensità del campo sistema si comportò come se fossero vario tipo.
magnetico. Nei disegni di questo state inserite delle ulteriori batterie in Con particolari trattamenti, fu in grado
periodo appare una grande varietà serie. Scollegate le batterie principali, il di ottenere composti in grado di retti-
di bobine lineari, a ferro di cavallo e tutto continuò a funzionare, alimenta- ficare la corrente.
a magneti permanenti. Le nuove to dalle sole correnti del “loop” di Tra le altre cose, in un certo senso fu
modifiche produssero effetti miglio- terra. A ben vedere questa non era una un precursore anche nel campo delle
rativi. In pratica, il sistema sfruttava novità, in quanto questo curiosa sor- onde elettromagnetiche, in quanto
quello che oggi conosciamo come gente di energia era già stata impiega- sperimentò un metodo di captazione
"effetto Hall". I diaframmi di rame, ta più volte nei primi sistemi telegrafi- di "elettricità atmosferica" mediante
percorsi da corrente, vibravano con ci. I dispositivi impiegati nella realtà conduttori sospesi.
maggiore intensità in presenza di venivano denominati "batterie di Nella messa a punto degli innumere-
campi magnetici intensi. In questa terra". voli modelli di telettrofono, Meucci
fase, il telettrofono era già un dispo- Alcune linee telegrafiche degli anni '30 adottò diversi tipi di trasduttori e mise
sitivo completamente definito, por- operarono con successo esclusivamen- a punto, precursore anche in questo
tatile anche se ancora piuttosto te con questo tipo di alimentazione, campo, tutta una serie di materiali fer-
pesante. I modelli che ci sono stati anche per decine di anni (figura 4)! romagnetici innovativi, quali nuclei in
tramandati da Meucci ricordano La spiegazione a questo fenomeno sta polvere di magnetite e primitive ferriti
quelli successivamente disegnati dai nel fatto che esiste un certa differenza a base di ferro, zinco e manganese.
laboratori della Bell, a forma di di potenziale tra due punti messi a
coppa, in custodie di legno, con terra a notevole distanza tra loro. DIMOSTRAZIONE PUBBLICA
un'unica cornetta in funzione sia tra- All'età di 52 anni, Meucci organizzò
smittente che ricevente. ESPERIENZE DI CHIMICA una dimostrazione pubblica della sua
Al pari di Thomas Alva Edison, dopo di invenzione in Italia. L'esperimento per-
LE BATTERIE lui, Antonio Meucci fu un maestro mise di far ascoltare ai convenuti la
L'alimentazione del sistema telettrofo- nella chimica sperimentale. voce di un famoso cantante d'opera
nico veniva ricavata da grandi batterie Dal momento che era per lui molto situato ad alcune miglia di distanza.
a elettrolita liquido. importante isolare i conduttori di rame L’evento fu in seguito pubblicizzato dai
Un'esperienza interessante intervenne per le sue applicazioni, egli dedicò quotidiani in lingua italiana di New
quando Meucci provò a mettere a molti dei suoi sforzi allo sviluppo di York City e destò molto interesse di
"terra" la linea di trasmissione median- particolari rivestimenti chimici, facen- pubblico; purtroppo non altrettanto

22 BIOGRAFIA
BIOGRAFIA

fece con eventuali sponsor. 1877 mise a punto il proprio microfo-


BIBLIOGRAFIA
IL TELEFONO no a carbone. Cinque anni dopo,
Il telefono, così come lo conosciamo Hunning perfezionò ulteriormente il
[1] Basilio Catania
oggi, non è molto diverso dall'inven- microfono con l’aggiunta di microgra-
Antonio Meucci. L'inventore e
zione di Antonio Meucci. nuli di carbone.
il suo tempo. New York 1850-
La comunicazione su lunga distanza fu
1871. Roma, edizioni Seat,
resa possibile sostanzialmente con l'in- CONCLUSIONE
1996.
troduzione del microfono a carbone, Questa, in sintesi, la storia dei primi
che permise di modulare correnti passi del telefono. Una storia d’intui-
[2] Michael Lemmi
molto più intense. Le prime sperimen- zioni geniali condita da aspre rivalità e
Meucci affidavit; National
tazioni al riguardo si devono a Phillip inganni. I disegni di Meucci, i suoi
Archives and Records
Reis, il quale notò che una barretta di appunti e i modelli sperimentali dimo-
Administration, Washington,
carbone, sostenuta alle estremità in strano la sua priorità storica sopra tutte
DC. Under RG60, Year Files
maniera lasca, poteva condurre l'elet- le successive rielaborazioni. In un Paese
Enclosures 1885-6921, Box
tricità in maniera proporzionale alla come il nostro, in cui la Ricerca
10, Folder 1, 230/3/46/6.
pressione applicata. Scientifica è relegata a fanalino di
Il principio fu successivamente ripreso coda, l'esempio di Antonio Meucci, se [3] A History of Engineering and
da Edison, il quale fu ingaggiato dalla visto nella giusta chiave di lettura,può Science in the Bell
Western Union nel tentativo di "brucia- senz’altro aiutarci a capire il nostro System&emdash; The Early
re" il monopolio di Bell. Un contributo tempo e a migliorare le prospettive del Years, Bell Telephone
parallelo si deve a Hughes David nostro futuro. Laboratories Inc, 1975.
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BIOGRAFIA 23
HARDWARE

UNA SLOT MACHINE A COLORI


di Fabrizio Fazio
servizio@pianetaelettronica.it

Vi presentiamo un simpatico gioco elettronico che si può realizzare con una spesa
molto contenuta. Premendo un pulsante, tre led iniziano a scorrere in rapida
sequenza modificando il loro colore da verde a rosso a giallo, generando le 27
possibili combinazioni di colore. Rilasciando il pulsante, lo scorrimento rallenta fino
a cessare completamente. Ovviamente, vince chi riesce ad ottenere tre colori uguali.
Lo scorrimento dei led è accompagnato da un realistico effetto sonoro!

Prima di illustrare il funzionamen- verde) collegati con un terminale accende il rosso, e chiudendoli
to del circuito, vogliamo soffer- in comune (il catodo). Ciascuno entrambi si accendono tutti e due
marci brevemente su due compo- dei due led s'illumina applicando i led, generando un colore simile
nenti in particolare. una tensione ai suoi capi (come al giallo.
un led tradizionale). Quindi, nel-
Il diodo led bicolore l'esempio della figura 2, se chiu- L'integrato CD4017
Quello da noi utilizzato ha, al suo diamo l'interruttore S1 s'illumina Ha 10 uscite (da Q0 a Q9).
interno, due led (uno rosso e uno il led verde, chiudendo S2 si Alimentando l'integrato, su una di
queste uscite viene a trovarsi una
tensione di 9V (livello alto), men-
tre tutte le altre uscite restano a
0V (livello basso). Supponiamo
che all'accensione vada a livello
alto l'uscita Q2. Applicando un
impulso all'ingresso di clock CLK
(pin14), l'uscita Q2 va a livello
basso, e l'uscita Q3 a livello alto.

Figura 1: La slot machine a colori Figura 2: Come pilotare un led bicolore

24 HARDWARE
HARDWARE

un segnale che vale 9 V per un certo


periodo, per poi tornare a 0 V per
un altro periodo, per poi ripassare a
9 V, e così via.
Nel nostro circuito, l'integrato U1
genera la suddetta onda rettangola-
re soltanto quando il pulsante S2 è
premuto.
Appena il pulsante viene rilasciato,
U1 dovrebbe smettere di generare
l'onda rettangolare, perché viene a
mancare la tensione di 9 V che tra-
mite R1 giunge all'integrato. Ma
grazie a C5, la tensione non cessa
bruscamente ma gradualmente.
Infatti, rilasciando il pulsante, C5 si
scarica lentamente (impiega qual-
che secondo), e di conseguenza la
Figura 3: Questo grafico mostra il comportamento di un CD4017, con onda rettangolare in ingresso
frequenza dell'onda rettangolare
che esce dal pin 3 di U1 diventa
sempre minore, fino a cessare com-
Con un altro impulso di clock va viene a trovarsi sull'uscita Q0. pletamente.
basso Q3 e alto Q4, e così via L'onda rettangolare così generata
(figura 3). ESAMINIAMO IL CIRCUITO pilota l'ingresso CLK dell'integrato
Applicando un impulso a livello L'integrato LM555, assieme ai com- U2, di cui utilizziamo le prime tre
basso all'ingresso di reset (pin 15), ponenti R1, R2 e C4, genera un uscite (Q0, Q1 e Q2) per accen-
l'integrato si resetta e il livello alto segnale ad onda rettangolare, ossia dere il led DL1:

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RUBRICHE 25
HARDWARE

Figura 6: Sopra vediamo la forma d’onda presente sul pin 3 di U1 quando è premuto S2, e sotto la forma
d’onda che si trova ai capi del buzzer

• Quando è attiva la prima uscita pilota l'ingresso CLK di U4.


(Q0), il led DL1 si accende di I tre integrati U2, U3 e U4 sono
color verde, perché tramite D4, collegati in modo analogo, quindi
soltanto l'anodo verde di DL1 ciascuno di loro fa accendere i tre
riceve tensione. led nella sequenza dei tre colori.
• Quando è attiva la seconda usci- L'unica differenza è che l'ingresso
ta (Q1), il led DL1 si accende di di ciascun integrato è pilotato dal-
color rosso, perché tramite D3, l'uscita del precedente.
soltanto l'anodo rosso di DL1 Questo permette al led DL2 di
riceve tensione. cambiare colore ad ogni ciclo
• Quando è attiva la terza uscita completo di DL1 (ossia dopo i
(Q2), il led si accende giallo, primi tre cambiamenti di DL1), e
perché i diodi D2 e D5 inviano al led DL3 di cambiare colore ad
la tensione di Q2 ad entrambi ogni ciclo di DL2 (ossia ogni 3
gli anodi. cicli di DL1).
In figura 5 si vede il ciclo di accen-
La combinazione di tutti i colori sione dei led.
possibili è riportata in figura 5. Il pin 3 di U1 non solo pilota l'in-
La quarta uscita di U2 (Q3 pin 7) tegrato U2, ma anche il buzzer
è collegata all'ingresso di "reset" BZ1, tramite il condensatore C6.
di U2 (pin 15). Questo fa sì che al Tale condensatore è importante
giungere del quarto impulso sul- perché permette di generare l'ef-
l'ingresso CLK, invece di continua- fetto sonoro di uno "scatto" ad
re a contare l'integrato si resetta. ogni cambiamento di colore dei
In altre parole, con questo circui- led. Infatti il buzzer è fatto per
to il led DL1 si accende a rotazio- emettere un suono fisso, ma tra-
ne prima verde, poi rosso, poi mite C6 possiamo generare l'effet-
giallo, quindi torna verde e la to voluto (vedi figura 6).
Figura 5: Queste sono tutte le combinazioni di
scansione si ripete a ciascun Ovviamente l'effetto sonoro viene colore generate dalla nostra slot machine
impulso dell'ingresso CLK. emesso dal buzzer in perfetta sin-
La quarta uscita di U2 (Q3), non cronia con lo scorrimento dei led,
viene utilizzata soltanto per reset- visto che entrambi sono pilotati REALIZZAZIONE
tare l'integrato quando giunge il dallo stesso segnale (pin 3 di U1). Innanzitutto è necessario reperire
quarto impulso, ma anche per Il diodo D1 protegge il circuito il materiale riportato nell'elenco
pilotare l'ingresso CLK di U3. Allo qualora sia accidentalmente ali- componenti, e realizzare il circui-
stesso modo l'uscita Q3 di U3 mentato con polarità contraria. to stampato.

26 HARDWARE
HARDWARE

Dopodiché i componenti dovran- componenti consigliamo di pro- alla tacca di riferimento).


no essere saldati sul circuito cedere con questo ordine: • I 4 condensatori multistrato da
stampato. • Le 8 resistenze previste (atten- 100 nF.
Per i principianti abbiamo prepa- zione ai colori giusti). • I due condensatori elettrolitici da
rato, nel nostro sito www.piane- • I 12 diodi da D2 a D13 (atten- 10 µF (attenzione alla polarità).
taelettronica.it, delle utili guide zione alla polarità). • I tre diodi led (attenzione alla
per realizzare i circuiti stampati e • Il diodo D1 siglato 1N4007 tacca di riferimento).
per saldare i componenti sulla (attenzione alla polarità). • Il buzzer (attenzione alla polarità).
scheda. • I tre zoccoli da 16 pin (attenzio- • Il pulsante.
Una volta in possesso del circuito ne alla tacca di riferimento). • Il commutatore.
stampato, per la saldatura dei • Lo zoccolo da 8 pin (attenzione • Lo snap per la pila da 9V (atten-

Figura 4: Schema elettrico e polarizzazione dei componenti attivi

HARDWARE 27
HARDWARE

Elenco componenti
Sigla Valore
R1 220 kΩ 1/8 W
R2 22 kΩ 1/8 W
R3 470 Ω 1/8 W
R4 680 Ω 1/8 W
R5 470 Ω 1/8 W
R6 680 Ω 1/8 W
R7 470 Ω 1/8 W
R8 680 Ω 1/8 W
D1 1N4007
D2÷D13 1N4150
Figura 7: Circuito stampato in scala 1:1 (lato rame)
C1÷C4 100nF (codice 104) multistrato

C5÷C6 10µF (16 V o più) elettrolitici

Diodi led bicolori rosso-verde, a catodo comune,


DL1÷DL3
circolari, 5 mm.

BZ1 Buzzer 1-2 V 12 mm.

S1 Commutatore a due posizioni, una via, a 90 gradi

S2 Pulsante circolare 9 mm

Integrato LM555 (oppure NE555,


U1
oppure MC1455)

Integrato CD4017 (oppure HEF4017,


U2÷U4
oppure HCF4017)

N. 1 zoccolo DIP 8
N. 3 zoccoli DIP 16
N. 1 snap per pila da 9 V Figura 8: Posizionamento dei componenti

zione ai colori: il "+" (rosso) ed il casuali. Vince chi riesce ad ottenere tre
"-" (nero)). • Premendo il pulsante i led iniziano colori uguali.
a scorrere velocemente, cambian- Buon divertimento!
Montati tutti i componenti, la do colore alternativamente, e il
slot-machine è pronta per l'uso: buzzer emette un effetto sonoro.
• Appena si rilascia il pulsante, lo
• Inserire una pila da 9V nel suo scorrimento dei led rallenta fino
snap, ed accendere portando il ad arrestarsi completamente, e in
commutatore verso i led. perfetta sincronia anche l'effetto
Electronic shop 19
• I led si accenderanno con colori sonoro rallenta fino a cessare.

28 HARDWARE
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

CARILLON
seconda parte
di Enzo Brusati
enzo_br@virgilio.it

Nella precedente puntata ho introdotto l’argomento, motivato la scelta dei


componenti e descritto l’hardware di questo riproduttore portatile di files MP3.
In questa seconda parte passo alla realizzazione pratica del circuito ed al
software, fornendo qualche informazione riguardo la lettura dei files dalle
memory card di tipo SmartMedia.

Nella scorsa puntata ho descritto diodo led bicolore, il doppio fet ottenere un maggiore rendimento dal
l’hardware, ora è tempo di reperire i FDC6321C, la memoria EEPROM convertitore DC/DC, che si traduce in
componenti per poi passare al mon- M95128-WMN6, e anche molti dei una maggiore durata della batteria.
taggio del circuito stampato. Di diversi componenti passivi. Le piazzole del circuito stampato
seguito fornisco alcuni punti di rife- L’induttore L3, rispetto a quanto indi- hanno doppio passo, e su queste può
rimento per il reperimento del cato nell’elenco componenti, è prefe- essere saldato con facilità un induttore
materiale necessario. ribile sia di tipo Coilcraft DS1608C- oppure l’altro.
Indispensabili per gli acquisti un com- 472C, questo modello presenta una È vivamente consigliato montare il
puter con connessione ad Internet, più bassa resistenza permettendo di microcontroller, nonostante possa
una carta di credito e, naturalmente,
anche un minimo di “budget” visto il
costo non indifferente di alcuni com-
ponenti. Dunque, il PIC16LF877-04/L
è acquistabile presso Distrelec
(www.distrelec.com), il VS1001K è
reperibile presso Jelu Web Shop
(www.jelu.se) mentre il piccolo
LTC3400BES può essere comperato
dalla stessa Linear Technology
(www.linear.com).
Visto il considerevole costo delle spese
di spedizione, è consigliabile cercare
rivenditori in zona prima di metter
mano sulla tastiera per ordinare questi
componenti. Avendo acquistato
diversi componenti per montare i pro-
totipi, mi rendo disponibile a fornire
alcuni di questi agli appassionati che
vogliono montare il Carillon.
I pulsanti sono dei KSR221J prodotti
dalla ITT Cannon, che possono essere
acquistati presso RS Components
Figura 1: Il circuito stampato, alcuni componenti ed una pinzetta, indispensabile per il montaggio
(www.rs-components.it) così come il

30 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

Sigla Quantità Descrizione Rivenditore/Codice


C1÷C3,C5, C11, C12 6 100 nF 0805 ceramico RS: 264-4422
C4, C6, C13, C14 4 10 µF 16 V SMD elettrolitico RS: 108-198
C7, C8 2 100 µF 16 V elettrolitico RS: 241-0162
C9, C10 2 33 pF 0805 ceramico RS: 264-4264
D1 1 1N5817 RS: 183-7651
D2 1 LL4148 Distrelec: 601496
DL1 1 Led bicolore rosso/verde RS: 228-5685
J1 1 Connettore HRS MCR102-22RL-1.27SF
J2 1 Presa jack stereo Ø 3.5 mm
L1, L2 2 Induttore 10 µH serie PA SMD RS: 180-7880
L3 1 Induttore 10 µH SMD RS: 367-4244
Q1 1 Fet FDV304 RS: 354-4913
R1, R2 2 15 Ω 1% 0805 RS: 223-0180
R3, R15 2 10 kΩ 1% 0805 RS: 223-0562
R4, R21, R22 3 1 MΩ 1% 0805 RS: 223-0821
R5, R6, R10 3 100 kΩ 1% 0805 RS: 223-0691
R8, R9, R18 3 1 kΩ 1% 0805 RS: 223-0427
R11÷R14, R16, R17 6 330 kΩ 1% 0805 RS: 223-0764
R19 1 56 kΩ 1% RS: 223-0567
R20 1 33 kΩ 1% 0805 RS: 223-0629
R23 1 470 kΩ 1% 0805 RS: 223-0786
R24 1 120 kΩ 1% 0805 RS: 223-0708
S1÷S6 6 Pulsante KSR221J RS: 228-4569
U1 1 PIC16LF877-04/L (su zoccolo) Distrelec: 650477 (zoccolo)
U2 1 VS1001K www.jelu.se
U3 1 M95128-WMN6 RS: 415-6882
U4 1 LTC3400BES6 www.ltc.com
U5 1 FDC6321C RS: 354-4985
X1 1 Risuonatore ceramico 4 MHz RS: 179-3725
X2 1 Quarzo 28 MHz a basso profilo
Tabella 1: Elenco componenti e codici d’acquisto

essere saldato direttamente sul circui- to da diverse case tra le quali la Jauch. meno possibile le piazzole per evitare
to stampato, su uno zoccolo PLCC a Nella tabella 1, trovate l’elenco compo- di danneggiare lo stampato. Visto
montaggio superficiale, facilmente nenti completo di molti dei codici per l’uso di parecchi componenti SMD, è
reperibile presso tanti rivenditori tra i ordinare direttamente dai rivenditori. richiesta una certa esperienza per
quali la Distrelec (www.distrelec.it). poter effettuare correttamente le sal-
Il connettore per SmartMedia, la cui REALIZZAZIONE PRATICA dature. Come per i circuiti con com-
sigla esatta è MCR102-22RL-1.27SF, è Una volta reperiti tutti i componenti, ponenti tradizionali, anche qui si
costruito dalla Hirose e molto poco dif- si può cominciare il montaggio. Il comincia il montaggio partendo dai
fuso nei medi e piccoli negozi visto il Carillon è costituito da un circuito componenti di dimensioni minori,
suo scarso utilizzo nel campo hobbisti- stampato a doppia faccia e fori metal- ossia le resistenze, i condensatori cera-
co. Il quarzo ribassato da 28 MHz, fre- lizzati con piste piuttosto sottili (figure mici, gli induttori ed il diodo LL4148
quenza non molto comune, è costrui- 4 e 5): è bene cercare di scaldare il (l’1N4148 in versione SMD). Tutti

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 31
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

questi componenti vanno saldati sul


lato componenti del circuito stampa-
to, sul lato opposto è presente il solo
connettore per la SmartMedia.
Dopo i vari passivi è possibile saldare i
sei pulsanti, prestando attenzione a
centrare bene i pin di questi nelle
rispettive piazzole. Poi si prosegue sal-
dando lo zoccolo per il microcontrol-
ler, che è la cosa più complessa: con-
siglio di stagnare prima le piazzole,
poi appoggiare lo zoccolo facendo un
po’ di pressione sui lati in modo che la
plastica di questo appoggi sul circuito,
ed infine, mantenendo la pressione,
toccare con la punta del saldatore i
pin di questo, uno alla volta, in modo
che si saldino sulle piazzole stagnate. Figura 2: Montaggio di Q1, il fet FDV304

È necessario fare molta attenzione a


non toccare col saldatore la parte late-
rale dei pin dello zoccolo: se si sporca- naselli in plastica che entrano negli Dopo questo sarà possibile montare
no di stagno, inserire il microcontrol- appositi fori presenti sul circuito i componenti attivi, partendo dai
ler diventerà infatti molto difficile. A stampato. È consigliabile saldare per piccoli FDV304, FDC6321C e
questo punto è possibile saldare il prima i pin “larghi”, in modo da LTC3400BES, facendo attenzione al
connettore per SmartMedia J1. Il mantenere solidamente il compo- verso di montaggio (vedere il punto
suo posizionamento è molto sempli- nente in posizione mentre si effet- “1” a fianco di U4 e U5 nel layout),
ce in quanto vincolato da un paio di tuano le rimanenti saldature. per proseguire con il VS1001K e la

Figura 3: Schema adattatore DIL40 - PLCC44

32 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

memoria M95128. Di quest’ultima,


può essere montata indifferentemente
sia la versione MN, avente larghezza
di 150 mils, che la MW, da 200 mils,
in quanto il c.s. ha doppio passo.
Particolare attenzione deve essere
posta nel montaggio dell’FDV304: per
un piccolo errore nello sbroglio, che
verrà corretto nella versione 01 del cir-
cuito stampato, le piazzole corrispon-
denti a Drain e Source di questo fet
sono state invertite fra loro. Per ovvia-
re al problema è sufficiente montare il
fet con la sigla verso il c.s. e ruotato
come visibile in figura 2. Per saldare il
led bicolore nella esatta posizione è
necessario avere a disposizione il con-
tenitore pronto che, spazio permet- Figura 4: Circuito stampato scala 1:1 (lato rame)

tendo, presenterò nella prossima pun-


tata. Comunque per far ciò, avendo il
contenitore, è sufficiente inserire il led menu, su “PICSTART Plus” ed Configuration Bits, visibili cliccando
nel circuito stampato, fissare meccani- “Enable Programmer”: dopo poco sull’apposito bottone, siano confi-
camente questo al contenitore facen- sarà visibile la finestra di controllo gurati come segue:
do sporgere il led dall’apposito foro di del programmatore. Qui, assicurar-
circa 1 mm e solo a questo punto si che nel campo Device sia selezio- • Oscillator = XT
effettuare le saldature dei tre reofori nato il PIC16F877. Ora cliccare, • Watchdog Timer = On
del led alle rispettive piazzole, rispet- sempre nel menu, su “File”, • Power Up Timer = On
tando il verso della tacca: l’anodo del “Import“, “Import To Memory”, e • Code Protect = Off
led rosso, in pratica, deve essere rivol- selezionare il file .hex contenente il • Brown Out Detect = Off
to verso l’interno del circuito stampa- firmware del Carillon, a questo • Low Voltage Program = Disabled
to. Ora è arrivato il turno del micro- punto si è caricato il firmware. • Data EE Protect = Off
controller. Prima di inserire questo Prima di avviare la programmazio- • Flash Program Write = Disabled
componente nello zoccolo, è necessa- ne, è necessario assicurarsi che i • Background Debug = Disabled
rio programmarlo con il file .hex otte-
nuto dalla compilazione del sorgente.
Tale operazione può essere eseguita
mediante uno qualsiasi dei tanti pro-
grammatori commerciali o trovati su
Internet. Personalmente, raccomando
il software MPLAB unito al program-
matore PicStart+ della Microchip.
Dato che il PicStart+ programma solo
PIC in contenitore DIL, è necessario
costruire un piccolo adattatore del
quale riporto lo schema in figura 3.
Per questo adattatore non ho realizza-
to nessun circuito stampato, in quan-
to può essere montato su un ritaglio
di millefori senza molte difficoltà.
Risolto anche il problema di adattare
la piedinatura, per programmare il PIC
Figura 5: Circuito stampato scala 1:1 (lato componenti)
basta lanciare MPLAB e cliccare, nel

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 33
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

Oltre a programmare il microcontrol- seguono non troverete tutte le infor- apparentemente strano, deriva dalla
ler con il PicStart+, è possibile farlo mazioni necessarie per leggere un file somma dei 512 bytes di dati più i 16
anche attraverso l’MPLAB-ICD. Il dalle SmartMedia, poiché per spiega- dell’area di ridondanza, una speciale
Carillon è infatti predisposto per fun- re questo servirebbero diverse decine area usata per il controllo e la corre-
zionare in collegamento diretto con di pagine, ma avrete una idea di zione degli errori nell’area dati e
questo emulatore, attraverso la fila di come avvenga la lettura. Per informa- anche per altre funzioni, una delle
piazzole J3. Con l’ICD è possibile pro- zioni dettagliate è necessario fare rife- quali spiegherò di seguito. Trentadue
grammare in-circuit il microcontroller rimento ai datasheet ed all’SSFDC pagine formano un blocco, ossia uno
ed anche effettuare il debug in tempo Forum, www.ssfdc.or.jp. spazio di 16,5 KB (16 KB di dati e 512
reale del firmware. I 3.3 V di alimenta- La SmartMedia è organizzata, inter- bytes nelle aree di ridondanza). Una
zione, in questo caso, sono però da namente, in pagine da 526 bytes (1 SmartMedia da 16 MB contiene 1024
fornire esternamente, in quanto il byte = 8 bit) l’una. Questo numero, blocchi, mentre una da 128 MB ne
convertitore DC/DC a bordo del
Carillon non è in grado di fornire cor-
rente a sufficienza per alimentare sia il
resto del circuito che l’ICD. Inoltre, se
si usa l’ICD, in fase di debug non sarà
possibile usare i pulsanti S4, S5 ed S6
poiché i pin RB3, RB6 ed RB7 del
microcontroller sono usati per comu-
nicare con il PC.
Tornando all’hardware, completano il
circuito i due contatti per la batteria,
che possono essere recuperati da un
vecchio portapile, oppure, come ho
fatto nel prototipo, ricavati da un
lamierino di rame di spessore 0,5-0,6
mm, ritagliandoli con una forbice da
elettricista e sagomandoli con una
pinza. Per evitare la possibilità di inver-
tire l’alimentazione e causare disastri, Figura 6: Posizionamento componenti lato rame)
è vivamente consigliabile incollare sul
contatto del polo positivo una rondel-
la di gomma con spessore di circa 0,5
mm, foro interno di 5-6 mm e diame-
tro 9-10 mm, in modo che se inavver-
titamente si inserisce la batteria al
rovescio il polo negativo rimanga iso-
lato dal contatto saldato sul circuito.

LA MUSICA NELLE
SMARTMEDIA
Prima di parlare del sorgente, spiego
sinteticamente il modo in cui i files
vengono memorizzati all’interno
delle SmartMedia (figura 8).
L’interfaccia elettrica di questa
memory card è molto semplice, ma
non si può dire altrettanto del cosid-
detto physical layer, ossia del modo in
cui i files vengono memorizzati in
Figura 7: Posizionamento componenti lato componenti
questa. Premetto che nelle righe che

34 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

contiene ben 8192. Per indirizzare le


enormi aree di memoria all’interno di
queste card vengono usati da 23 a 27
bit, a seconda della dimensione della
memoria. Il software del Carillon
gestisce più taglie di SmartMedia
riconoscendone la capacità attraverso
la lettura del ID Code (ossia una
sequenza di tre bytes che identifica
costruttore e capacità) contenuto in
queste memorie e, in base a questo,
adatta alcuni parametri di funziona-
mento come ad esempio la lunghez-
za dei comandi o il tipo di file system,
sia esso FAT12 che FAT16.
Tra le diverse capacità cambia infatti
anche la File Allocation Table (FAT), in
quanto la versione a 12 bit non basta
per gestire l’elevato numero di cluster
contenuti nei più capienti chip da
1Gbit (128 MB * 8 bit). Ora, per un Figura 8: Struttura schematica delle SmartMedia
attimo, scordiamoci di FAT e clusters,

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TECNOLOGIE SPERIMENTALI 35
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

vediamo che nell’area di ridondanza


ci sono quattro bytes (due bytes
duplicati) denominati Block Address
Field. Ebbene, il contenuto di questi
due bytes specifica l’ordine del blocco.
Tutte le pagine in un blocco hanno lo
stesso ordine, ossia lo stesso contenu-
to nei campi Block Address Field.
Immaginando di leggere il contenuto
di tutti e 1000 i blocchi (proprio così,
non sono 1024 ma 1000…) e di ordi-
narlo secondo il numero precedente-
mente visto. Ritorneremmo ad avere,
in ordine, Master Boot Record, prima
FAT, seconda FAT, directory e area
dati, come nell’hard disk del nostro
PC Windows. Ma adesso, come met-
Figura 9: Conversione degli indirizzi logici in fisici
tere in ordine questi blocchi?
Copiandoli in altri 16MB di memoria?
pensiamo alle memorie FLASH. Ad dal PC in modo da ottimizzarne la No, è sufficiente creare in una
alcuni può venire in mente che come loro durata, prendiamo per esempio EEPROM una tabella di conversione
tutte le memorie non volatili sono una card da 16MB e vediamo come. simile a quella visibile in figura 9; la
soggette ad usura, espressa nei docu- Avevo anticipato che ogni pagina è funzione di questa memoria è quella
menti tecnici in numero di cancella- composta da 512 bytes di dati più 16 di fornire l’indirizzo fisico di un certo
zioni e riscritture possibili su singolo bytes nell’area di ridondanza: guar- blocco nella memoria partendo da
bit. Le SmartMedia vengono scritte dando le specifiche del formato fisico uno logico. Attraverso la tabella con-

Figura 10: Semplice diagramma di flusso del software

36 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

tenuta in questa memoria ed una pic- denti a 1 miliardo di secondi, ossia ne identifica la capacità. Se la
cola routines, è possibile far vedere la circa 31 anni. Tutt’altro che poco… SmartMedia è danneggiata o ha
SmartMedia al microcontroller come capacità errata, il dispositivo si spegne
se fosse una sequenza di mille blocchi DESCRIZIONE DEL SORGENTE dopo aver segnalato l’errore con alcu-
ordinati. Le SmartMedia di capacità Il sorgente non è breve, sono in tutto ni lampeggi del led rosso. Se invece
superiore a 16 MB sono divise in circa duemila righe di assembler. tutto va a buon fine, viene creata
“zone”, dove ogni zona è un’area di Come già detto, ho scelto l’assembler nella EEPROM U3 la tabella per la
16 MB nella quale i numeri dei bloc- e non il C o altri linguaggi di alto livel- conversione degli indirizzi logici in
chi ripartono da zero. Una card da 64 lo perché solo l’assembler permette di fisici: questa procedura può durare
MB è divisa in quattro zone, e ognu- ottimizzare al massimo (o quasi, a anche alcuni secondi, ed è segnalata
na per poter essere gestita deve esse- seconda dell’abilità del programma- con un lampeggio giallo. Il lampeg-
re “ordinata” mediante una tabella tore…) i tempi di esecuzione delle gio è più lento quando si accende il
come quella appena vista. Ma adesso, routines. In figura 10 è riportato un dispositivo dopo aver cambiato il
riprendendo quanto detto prima, semplice diagramma di flusso che contenuto della SmartMedia, in
come viene ottimizzata la durata delle riassume le principali funzioni del quanto è necessario cambiare i dati
SmartMedia ? Immaginiamo di avere software. nella EEPROM (lettura, cancellazione
un normale floppy disk, appena for- All’accensione del Carillon, il micro- e riscrittura) e questo richiede più
mattato. Se ci scriviamo sopra un file controller inizializza immediatamente tempo rispetto al semplice confronto
di piccola dimensione, questo viene le porte e le periferiche interne e (lettura). Da notare che il numero di
scritto a partire dal cluster più basso, aspetta che il pulsante S1 rimanga lampeggi varia proporzionalmente
che fisicamente si troverà nella parte premuto per circa 1 secondo prima di alla capacità della SmartMedia inseri-
più centrale del disco. Se lo si cancel- accendere gradualmente il led verde. ta. Dopo aver creato la tabella di con-
la, i cluster che prima erano utilizzati Il tempo di 1 secondo serve ad evita- versione, il microcontroller è final-
verranno contrassegnati come liberi e re accensioni involontarie, ricordo mente in grado di accedere alla FAT e
verranno riutilizzati alla prossima scrit- ancora che nelle apparecchiature por- leggere da questa alcuni parametri
tura di un file. Se sullo stesso floppy tatili la durata delle batterie è prezio- utili. Poi, con queste informazioni,
copio e cancello questo file per sa. Una volta acceso, il Carillon con- accede alla directory e conta il nume-
migliaia di volte, finirò per usurare e trolla la presenza della SmartMedia e ro di files MP3, che devono avere
danneggiare la parte centrale del
disco poiché è sempre la stessa che
viene scritta. Nelle SmartMedia, inve-
ce, ad ogni cancellazione e riscrittura
di un file, il contenuto di questo viene
scritto in posizione sempre diversa,
poiché durante la cancellazione dei
dati in un blocco viene cambiato
anche suo Block Address Field, quindi
il blocco si trova sempre a far parte di
un cluster differente.
Tale tecnica permette di allungare la
vita del chip di memoria.
Per chi ancora pensa che le memory
card di tipo FLASH siano soggette a
rapida usura, faccio un breve esem-
pio con qualche numero: ammettia-
mo di avere una FLASH da 16 Mbyte
cancellabile e riscrivibile 100 mila
volte, e di cancellare e riscrivere su
questa, ogni 10 secondi, un file da
16 Kbyte. La sua durata è data da:
100000 * 16 Mbyte / 16 Kbyte =
Figura 11: Pulsanti, led spia e connettore jack
100 milioni di scritture, corrispon-

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 37
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

obbligatoriamente estensione “Vol-” svolgono l’ovvia funzione di nel connettore con i contatti rivolti
“mp3”, “MP3”, “mP3” o “Mp3”. Se regolare il volume. L’accensione e lo verso il circuito stampato.
non ne trova segnala errore con i soli- spegnimento del dispositivo vengono Il Carillon funziona con cuffie e auri-
ti lampeggi rossi e con il successivo segnalati dal led spia con una accen- colari aventi impedenza da 8 a 32
spegnimento del dispositivo, se inve- sione e uno spegnimento graduale ohm. Durante i test, gli auricolari
ce trova almeno un brano inizializza il del led verde. Il lampeggio giallo sta Sony tipo MDR-E827G si sono dimo-
decoder (si sentirà un “tac” negli auri- ad indicare la scrittura o l’inizializza- strati molto buoni, è da tener presen-
colari) ed emette un lampeggio zione della EEPROM interna, mentre il te che la qualità del suono dipende
verde, segno che il dispositivo è in lampeggio rosso, seguito dall’imme- molto dal modello scelto.
stand-by ed è pronto a riprodurre i diato spegnimento del dispositivo, I files MP3 da riprodurre non devo-
brani. Arrivato a questa fase, il micro- indica un errore (SmartMedia non no contenere l’ID3 Tag. L’ID3 Tag è
controller esegue all’infinito (o alme- presente o danneggiata, nessun file una parte di dati che viene inserita
no finché non lo si spegne…) le istru- trovato, fallimento scrittura in testa o in coda al file MP3 e con-
zioni presenti nel mainloop, interrom- EEPROM). In riproduzione e in stand- tiene informazioni quali il titolo del
pendosi nei momenti in cui riceve un by, il led verde emette un lampeggio brano, il nome dell’autore, il titolo
interrupt. Anche se non visibile dai ogni 8 secondi circa. della compilation, l’anno, il genere
blocchi, il grosso del software viene Se lasciato in stand-by o in pausa per ed altro ancora.
eseguito ad ogni interrupt causato più di un minuto, il Carillon si spegne La versione corrente del software
dal cambio di stato di RB0: questo pin da solo; questo per evitare l’inutile non è in grado di distinguere, all’in-
è collegato all’uscita DREQ del usura della batteria. terno del file MP3, i dati dall’ID3
VS1001, che si porta a livello alto La batteria può essere da 1,5 V prefe- Tag, e se questo fosse presente ver-
quando questo componente necessi- ribilmente alcalina oppure da 1,2 V di rebbe letto ed inviato al decoder
ta di dati (frames MP3) da decodifica- tipo ricaricabile, sia al Ni-Cd che al Ni- come dati da decodificare, cosa che
re. Ad ogni interrupt provocato dal MH e di qualsiasi capacità. Il Carillon può farlo bloccare.
decoder, il PIC accede alla non ha una spia che segnala lo stato In questo caso, per ripristinare il fun-
SmartMedia e legge sequenzialmente della batteria, consiglio di controllar- zionamento del lettore è sufficiente
dei bytes dal file da riprodurre, invian- ne la carica o sostituirla in caso di spegnerlo e riaccenderlo. Se la ripro-
doli al decoder fino a quando il buffer improvviso blocco del lettore e se duzione si blocca sempre su un
di questo non è pieno ovverosia fino questo non dovesse più accendersi certo brano, è segno che questo è
a quando l’interrupt rimane attivo. tenendo premuto il pulsante danneggiato, e deve quindi essere
L’interrupt è usato anche per gestire il On/Play/Pause. ricodificato, oppure che contiene
lampeggio del led di stato in stand-by L’affidabilità del dispositivo dipende l’ID3 Tag: in quest’ultimo caso è
e in riproduzione, ed anche per misu- soprattutto dal software, che oltre a necessario rimuovere l’ID3 median-
rare il tempo per cui i pulsanti gestire la riproduzione dei brani gesti- te apposito software.
On/Play/Pause e Stop/Off vengono sce anche la parte di alimentazione. Nella prossima ed ultima puntata,
mantenuti premuti. La corretta esecuzione del software è presenterò del software per creare i
garantita dal watchdog che, in caso files MP3 partendo da un normale CD
UTILIZZO DEL LETTORE di blocco, esegue il reset del micro- audio e fornirò alcune informazioni
L’uso del Carillon è semplice, riassu- controller e spegne il dispositivo. La per quanto riguarda la costruzione
mo di seguito quanto serve sapere versione corrente del firmware del del contenitore di questo piccolo let-
per utilizzarlo. Nella figura 11 è possi- Carillon supporta memory card da tore di MP3 portatile.
bile notare la disposizione dei pulsan- 16, 32, 64 e 128 MB (tutte funzio-
ti. Due di questi, quali On/Play/Pause nanti a 3.3 V). Per scrivere e cancella- www.farelettronica.com
e Stop/Off servono ad avviare, mette- re i brani compressi in MP3 sulle
re in pausa e fermare la riproduzione SmartMedia si può utilizzare qualsiasi È possibile scaricare dal sito di
ed anche ad accendere e spegnere il Reader/Writer, consiglio i modelli Fare Elettronica i seguenti files:
dispositivo, se tenuti premuti per della stessa Sandisk, poiché, con let-
almeno un secondo. I pulsanti “Prev ” tori datati è possibile avere problemi •Il firmware necessario a
e “Next ” permettono, quando in in lettura e scrittura delle memory programmare il PIC16LF877.
riproduzione, di passare rispettiva- card più capienti, che sono tuttora
mente al brano precedente o succes- quelle da 64 e 128 MB.
Electronic shop 20
sivo; i rimanenti pulsanti “Vol+” e Ricordo che la SmartMedia va inserita

38 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
HARDWARE

USB PER TUTTI!


di Maurizio Del Corso
mauriziodc@interfree.it

Avreste mai pensato di realizzare una periferica USB per il vostro PC? La cosa è molto
più semplice di quanto si possa immaginare, grazie al modulo USB245M realizzato
dalla FTDI Chip e DLP Design: un piccolo dispositivo in grado di convertire segnali
seriali USB in bytes, in modo da poter essere facilmente trattati con qualsiasi
microcontrollore. In questo articolo troverete una descrizione dettagliata di questo
dispositivo ed un primo semplice esempio di applicazione.

USB, QUESTO SCONOSCIUTO… un connettore molto più compat- dal sito www.elettroshop.com.
USB è l’acronimo di Universal Serial to e leggero (figura 1) rispetto ai L’USB245M riceve i dati via USB e li
Bus ed è un protocollo di comunica- DB9 o DB25 della seriale 232 o memorizza in un buffer interno di
zione seriale asincrona che può rag- della porta parallela. 128 byte dal quale possono essere
giungere velocità fino a 12 Mbit/sec. letti successivamente.
La prima versione dell’USB risale al Per la trasmissione, i dati devono
Gennaio 1996 (USB 1.0) che si è essere scritti in un buffer di trasmis-
evoluta nella versione USB 1.1 nel sione (di 384 byte) e questi saranno
Settembre 1998 fino ad arrivare alla inviati sul bus USB alla velocità di 1
USB 2.0 nell’Aprile 2000. L’uso Mbit/sec.
dell’USB comporta molti vantaggi:

• Una sola interfaccia per molti


dispositivi.
• Configurazione automatica: solo
la prima volta che un dispositivo Figura 1: Connettori USB
USB viene connesso al PC, il siste-
ma operativo richiede i driver. Una
volta installati, questi verranno Se qualcuno vuole approfondire le
automaticamente caricati ogni proprie conoscenze del protocollo Figura 2: Il dispositivo USB245M

volta che la periferica viene con- USB, suggerisco una visita al sito
nessa al computer. ufficiale www.usb.org da cui si posso- Esiste anche una versione del dispo-
• Nessuna impostazione da parte no scaricare moltissime informazio- sitivo (nota come USB232M) che
dell’utente: non si devono specifi- ni. trasforma i segnali USB in segnali RS-
care indirizzi o IRQ. 232 e viceversa.
• Facile connessione: non è necessa- USB245M
rio aprire il PC per connettere un Il dispositivo USB245M si presenta PINOUT
dispositivo USB. Addirittura, negli come in figura 2, ha le dimensioni di La pedinatura del USB245M è ripor-
ultimi modelli di PC, il connettore un francobollo e consente di riceve- tata in figura 3 mentre la funzione
USB viene posizionato nella parte re ed inviare dati ad un PC via USB, dei diversi pin è riportata in tabella 1.
anteriore del case per facilitarne semplicemente impartendo oppor-
l’accesso. tuni comandi tramite un micro. ALIMENTAZIONE DAL BUS
• Il cavo di collegamento è dotato di Potete scaricare la documentazione In figura 4 è riportata la connessione

40 HARDWARE
HARDWARE

Figura 6: Alimentazione via USB e logica esterna


a 3,3 V

nita dal circuito esterno di alimenta-


zione e non dal bus USB. Quindi si
Figura 3: Pedinatura del USB245M deve fare in modo di non inviare
corrente sul bus quando il PC o
l’HUB, a cui il dispositivo è connesso,
dei pin del dispositivo per ricavare nente il modulo USB abbia assor- è spento.
l’alimentazione direttamente dal bus bimenti elevati (oltre i 100 mA), è
USB. Quando l’alimentazione (5 V) necessario usare il pin SLEEP# per Alimentazione dal bus ed interfac-
viene fornita direttamente dal bus mantenere i valori imposti dalle ciamento con logica a 3,3 V
USB, si devono osservare alcune due regole precedenti (si veda Nel caso in cui si vuol utilizzare l’ali-
regole fondamentali: anche la figura 7). mentazione proveniente dal bus ed
• Il bus USB fornisce 5 V con una interfacciare il dispositivo con logica
• All’inserzione il dispositivo non corrente massima di 500 mA. funzionante a 3,3V, è opportuno uti-
deve assorbire oltre i 100 mA. lizzare la configurazione di figura 6.
• Nello stato USB-Suspend (stato a Alimentazione indipendente a 5.0
basso consumo) il dispositivo non o 3.3 V Alimentazione via USB con con-
deve assorbire più di 500 MA. In figura 5 è mostrata la configura- trollo
• Nel caso in cui il circuito conte- zione del dispositivo per essere ali- Poiché un dispositivo USB è in grado
mentato a 5 V con una alimentazio- di portarsi nella modalità a basso
ne indipendente dal bus. In questa consumo, è opportuno poter disatti-
configurazione la corrente viene for- vare l’alimentazione della logica

Figura 4: Alimentazione del dispositivo via USB Figura 5: Alimentazione esterna (5 o 3,3 V) Figura 7: Alimentazione via USB con controllo

HARDWARE 41
HARDWARE

Pin Descrizione
Board ID. è una uscita e serve ad identificare il tipo di dispositivo: è a livello alto per USB232M e a
1
livello basso per USB245M
2 Ground
RESET# è un ingresso che consente di resettare il controllore a bordo del dispositivo. Se non usato
3
deve essere connesso a Vcc
RESETO# è l’uscita del generatore interno di reset. Rimane in alta impedenza per 2 msec dopo che
4
Vcc supera i 3,5 V dopodiché si porta a 3,3 V
5 Ground
3V3OUT è l’uscita del regolatore di tensione interno (3,3 V). Può essere utilizzata per alimentare disposi-
6
tivi esterni, purché non si richieda una corrente superiore a 5 mA
7 Ground

SLEEP è una uscita che sta a livello basso quando il dispositivo è connesso al bus USB ed è configurato.
8 Si trova a livello alto quando il dispositivo viene mandato nello stato “suspend” via USB. Questa uscita
può essere utilizzata per pilotare un P-MOS con cui controllare l’alimentazione della logica esterna

SND/WUP è un ingresso. Se il dispositivo si trova nello stato di “suspend” può essere riattivato
9 applicando un fronte di salita su questo piedino. Se il dispositivo è già attivo, il fronte di salita applicato
causerà l’invio dei dati presenti nel buffer di trasmissione, indipendentemente dal loro numero
VCC-IO è un ingresso che deve essere connesso all’alimentazione della logica esterna (sono ammessi
10
valori compresi tra 3 V e 5,25 V)
EXTVCC è un ingresso usato per alimentare il dispositivo dall’esterno (la tensione di alimentazione deve
11 essere compresa tra 4,4V e 5,25V). Se il dispositivo è alimentato direttamente dal bus USB questo pin
deve essere connesso a PORTVCC

PORTVCC è una uscita dalla quale può essere prelevata l’alimentazione proveniente dal bus USB (5 V).
12
La massima corrente disponibile è di 500 mA

RXF# è una uscita e vale 0 quando almeno un byte è presente nel buffer di ricezione. Si trova a livello
13
alto se il buffer di ricezione è vuoto

TXE# è una uscita che si trova a livello alto se il buffer di trasmissione è pieno o occupato nella
14 memorizzazione dell’ultimo byte ricevuto. Non è consentita la scrittura di dati nel buffer di
trasmissione se questa uscita è a livello alto

WR è un ingresso. Un fronte di discesa su questo ingresso provoca la lettura delle linee dati e le
15
memorizzazione nel buffer di trasmissione del dato letto

16 RD# è un ingresso che, se portato a livello basso, consente la lettura del buffer di ricezione
17 D7 (input/output) bit7 del bus dati
18 D6 (input/output) bit6 del bus dati
19 D5 (input/output) bit5 del bus dati
20 D4 (input/output) bit4 del bus dati
21 D3 (input/output) bit3 del bus dati
22 D2 (input/output) bit2 del bus dati
23 D1 (input/output) bit1 del bus dati
24 D0 (input/output) bit0 del bus dati
Tabella 1: Descrizione della pedinatura del USB245

42 HARDWARE
HARDWARE

esterna in questa modalità per dimi- rispondenza di un fronte di discesa sito del costruttore (www.ftdi.-
nuire ulteriormente l’assorbimento sul pin RD# secondo la temporizza- co.uk/support.htm).
di corrente. Allo scopo si può utiliz- zione indicata in figura 8. Per l’invio Una è la versione DLL ovvero una
zare un MOSFET a canale P connes- di dati sul bus USB si devono effet- serie di librerie ad accesso dinamico
so come mostrato in figura 7. tuare cicli di scrittura sul dispositivo che possono essere utilizzate nello
In questo caso è opportuno utilizza- quando il pin TXE# si trova a livello sviluppo di applicazioni VisualBasic,
re un micro dotato di una circuiteria basso. L’operazione di lettura avvie- C/C++, ecc.
di reset che riprenda ad eseguire il ne in corrispondenza di un fronte di L’altra è la versione VCP (Virtual
programma una volta ripristinata l’a- discesa sul pin WR quando TXE# è Com Port) ed è quella che trattere-
limentazione. basso. Se il buffer di scrittura, che ha mo in questa sede.
una capacità di 384 byte, è pieno o Utilizzando i driver VCP, il dispositivo
OPERAZIONI DI occupato nella memorizzazione del- viene visto dal sistema operativo
LETTURA/SCRITTURA l’ultimo byte, il dispositivo mette a come una qualsiasi porta seriale e
Le operazioni di lettura/scrittura sul livello alto il pin TXE# per interrom- può essere quindi trattata come tale
dispositivo vengono eseguite rispet- pere o sospendere la scrittura dei anche nello sviluppo di applicazioni
tivamente per leggere i dati prove- dati. Quando il buffer di scrittura è con linguaggi di programmazione
nienti dal bus USB o inviare dati sullo pieno, i dati vengono trasmessi via ad alto livello.
stesso. In particolare, quando un PC USB automaticamente. Il ciclo di Anche i driver VCP possono essere
invia dati sul bus USB, il dispositivo scrittura deve rispettare la temporiz- scaricati gratuitamente dal sito del
mantiene a livello basso il pin RXF# zazione riportata in figura 9. costruttore, ma anche dal sito di
ad indicare che è disponibile almeno FareElettronica nella sezione down-
un byte. RXF# viene messo a livello I DRIVER DEL DISPOSITIVO loads. Se avete optato per il sito di
alto quando non ci sono dati da leg- Il dispositivo USB245M dispone di Fare Elettronica, dovrete scaricare il
gere dal buffer di ricezione. Dunque due tipi di driver che funzionano file VCP.ZIP e scompattarlo in un
con RXF# a livello basso si possono con tutte le versioni di Windows e floppy disk.
leggere i dati arrivati via USB in cor- sono scaricabili gratuitamente dal A questo punto si deve collegare il

Time Description Min Max Units


T1 RD active Pulse Width 50 ns
T2 RD to RD Pre-charge time 50 ns
T3 RD active to valid data 30 ns
T4 Valid data hold time from RD inactive 10 ns
T5 RD inactive to RXF# 5 25 ns
T6 RXF inactive after RD cycle 80 ns
Figura 8: Temporizzazione per lettura dati da USB

Time Description Min Max Units


T7 WR active Pulse Width 50 ns
T8 WR to WR Pre-charge time 50 ns
T9 Data setup time before WR inactive 20 ns
T10 Data hold time from WR inactive 10 ns
T11 WR inactive to TXE# 5 25 ns
T12 TXE inactive after WR cycle 80 ns
Figura 9: Temporizzazione per scrittura dati su USB

HARDWARE 43
HARDWARE

caso al dispositivo è stata assegnata


la porta COM5.
Come già accennato all’inizio del-
l’articolo, questa procedura deve
essere fatta solamente alla prima
inserzione del dispositivo. Alle inser-
zioni successive i driver verranno
caricati automaticamente senza
richiedere l’intervento dell’utente.
Per la disinstallazione dei driver è
Figura 10: Messaggio alla prima inserzione del Figura 14: Il dispositivo funziona correttamente.
necessario scollegare il dispositivo e
dispositivo sul bus USB
richiamare “Installazione Appli-
cazioni” dal “Pannello di Controllo”,
quindi scegliere “FTDI USB-to-Serial
Converter Drivers” e cliccare sul
tasto “Aggiungi/Rimuovi”.

UNA APPLICAZIONE DI
ESEMPIO: USB TIMER
Come esempio di applicazione del
dispositivo, realizziamo un circuito
mediante il quale è possibile eccitare
Figura 11: Selezione di ricerca driver tre relè in modo temporizzato o
manuale tramite PC. Lo schema elet-
trico è quello di figura 16 e, come si
Figura 15:Nell’esempio riportato, al dispositivo è può notare, oltre al modulo
stata assegnata la porta COM5 USB245M viene utilizzato un
PIC16F84 e pochissimi componenti
esterni.
collegarlo al bus senza altri compo- I tre relè utilizzati sono del tipo a 5 V.
nenti aggiuntivi. Una volta effettua- Il modulo USB245M è autoalimenta-
to il collegamento, apparirà sullo to (come indicato nella figura 4) e
schermo un messaggio come quello gli stessi 5 V provenienti dal bus USB
di figura 10. vanno ad alimentare il PIC e la parte
Figura 12: Selezione di dove cercare i driver Ciccando su “Avanti” si ottiene la di attuazione per cui non è necessa-
schermata riportata in figura 11 e rio nessun alimentatore esterno o
scegliendo ancora “Avanti” quella di batterie.
figura 12. A questo punto si deve Il modulo USB245M comunica con il
inserire il floppy, selezionare la voce PIC mediante gli 8 pin dati (D7÷D0),
“Unità floppy“ e scegliere “Avanti”. la linea RD# e la linea RXF#. Il pro-
Se sul floppy avete scompattato cor- gramma contenuto nel PIC (scarica-
rettamente il file zip dovrebbe appa- bile dal sito di Fare Elettronica), ana-
rire la schermata di figura 13 e, sce- lizza lo stato della linea RXF# e quan-
gliendo “Avanti”, si conclude l’in- do vi trova il livello basso effettua un
stallazione dei driver confermata ciclo di lettura sul dispositivo, secon-
dalla schermata di figura 14. Se do la temporizzazione di figura 8,
Figura 13: I driver sono stati individuati
tutto è andato a buon fine, sceglien- leggendo il dato proveniente dal PC.
do “Avvio” → ”Impostazioni” → I dati possibili sono 7 di cui sei com-
dispositivo alla porta USB. ”Pannello di Controllo” → portano l’eccitazione/diseccitazione
Se volete fare una prova potete con- ”Sistema” dovrebbe apparire la fine- di ogni singolo relè, mentre uno
figurare il dispositivo per essere ali- stra riportata in figura 15 in cui si comporta la diseccitazione di tutti i
mentato via USB (vedi figura 4) e nota, ad esempio, che nel nostro tre relè contemporaneamente.

44 HARDWARE
HARDWARE

Figura 16: Schema elettrico del timer USB

HARDWARE 45
HARDWARE

relè prima dello scadere del tempo


impostato.
Nell’esempio di figura 17, il relè del-
l’uscita 1 verrà eccitato alla pressio-
ne del tasto START per 2 ore e 15
minuti. Scegliendo il timer giornalie-
ro, invece, il relè dell’uscita 1 verrà
eccitato dalle 12.00 fino alle 15.30.
All’uscita del programma tutti i relè
verranno diseccitati indipendente-
mente dalle loro impostazioni. Se
avete un po’ di pratica con Visual
Basic 6, potete modificare il codice
aggiungendo altre funzioni, come
ad esempio la possibilità di salvare e
richiamare le impostazioni per le tre
uscite, aggiungere altre modalità di
temporizzazione, modificare l’inter-
faccia aggiungendo oggetti grafici e
chi più ne ha, più ne metta!

CONCLUDENDO…
L’intento di questo articolo è quel-
Figura 17: Il software “USB Timer” lo di illustrare il funzionamento del
modulo USB245M e mostrare un
semplice esempio di utilizzazione.
Interpretando questi codici, il PIC va grafica mostrata in figura 17. Vi consiglio comunque di non per-
a gestire in maniera opportuna le tre Per ciascuna uscita sono possibili dere il numero di Ottobre in cui
uscite eccitando o diseccitando il due modi di funzionamento: vedremo il progetto di un alimen-
relativo relè. Manuale ad Automatico. Nel modo tatore stabilizzato controllabile da
Il software per il PC manuale è possibile eccitare/disecci- PC: un oggetto davvero professio-
Per il corretto funzionamento del tare il relè corrispondente, semplice- nale ed indispensabile nel nostro
timer, è necessario inserire il disposi- mente premendo i pulsanti ON/OFF. laboratorio.
tivo nella porta USB ed installare, se Nel modo Automatico vi sono due
non lo si è già fatto, i driver forniti modalità di impostazione del timer:
dal costruttore come indicato prece- giornaliero e relativo. Scegliendo
dentemente. l’impostazione come timer giorna- www.farelettronica.com
Dopodiché si dovrà installare il soft- liero, il relè dell’uscita considerata,
ware “USB Timer” (scaricabile dal sarà eccitato solo a partire dall’orario È possibile scaricare dal sito di
sito di Fare Elettronica sia in forma d’inizio fino all’orario di fine specifi- Fare Elettronica i seguenti files:
sorgente che come pacchetto di cati nelle apposite caselle. Per l’ora-
installazione). Al primo avvio il soft- rio farà fede l’orologio del vostro PC •I driver del modulo USB245M
ware richiederà la porta COM (vir- per cui assicuratevi che sia rimesso per Windows.
tuale) alla quale è connesso il dispo- correttamente. •Il codice sorgente per program-
sitivo. Questa informazione è reperi- Se viene scelta la modalità timer mare il PIC16F84.
bile da “Pannello di Controllo” → relativo, il relè sarà eccitato a partire •Il programma di gestione in for-
”Sistema” ed appare come mostrato dall’istante in cui viene premuto il mato eseguibile e sorgente (VB6).
in figura 15. Una volta impostata la pulsante START, per l’intervallo di
porta, questa potrà essere modifica- tempo specificato. Questo pulsante,
ta in qualsiasi momento dal menù una volta premuto, diverrà di colore
“Impostazioni” del programma. Il rosso ed assumerà la funzione di
Electronic shop 21
software si presenta con l’interfaccia STOP per consentire di diseccitare il

46 HARDWARE
TUTORIAL

I RISONATORI CERAMICI
di Massimiliano Premoli
mpremoli@tiscali.it

Quando è necessario generare un segnale periodico destinato a controllare il


funzionamento di un circuito, la scelta della configurazione è basilare per raggiungere
l’obiettivo di precisione prefisso. Ad esempio, se si vuol far lampeggiare un Led è
sufficiente un R/C ma se vogliamo far “vivere” un microprocessore o un generatore
DTMF, allora la stabilità in temperatura e il drift di frequenza diventano paramenti
importanti da soddisfare.

Con il progresso della tecnologia, tecnologie. Come regola generale circuiti di clock. Sono costruiti da
sempre più circuiti elettronici sono spieghiamo subito che entrambi un quarzo (naturale o sintetico)
equipaggiati da integrati multifunzio- basano il loro funzionamento su tagliato in modo tale da presenta-
ne. Basti pensare cosa è accaduto ai un fenomeno fisico chiamato re le caratteristiche elettriche volu-
televisori: anni fa erano pieni di sche- “Effetto Piezoelettrico”. te. Al quarzo sono applicati due
de per la gestione del colore, dei sin- Senza scendere in dettagli possia- elettrodi ed il tutto è impacchetta-
cronismi, dell’audio e via dicendo. mo affermare che preso del mate-
Oggi c’è un grosso (tecnologicamen- riale piezoelettrico, se esercitiamo
te parlando) chip che fa tutto: basta una forza su di esso in un determi-
alimentarlo, fornirgli l’IF proveniente nato modo, lui genera un impulso
dal tuner e lui si occupa di pilotare gli di tensione che può essere rilevato.
ampli per l’audio e i driver per il Se, invece, applichiamo un impul-
video. Questo “chippone” è un pro- so elettrico, lui risponde con una
cessore dedicato che, come tutti i contrazione o espansione mecca-
suoi fratelli, necessita di un segnale di nica dipendente dal verso della
clock per temporizzare tutte le fasi polarizzazione del segnale.
della gestione del segnale. Sfruttando questi due comporta-
Questo significa che da qualche menti in un circuito risonante,
parte c’è un generatore indipenden- possiamo asserire che la frequenza
te che produce un segnale che deve d’oscillazione sarà stabilita e stabi-
essere stabile in frequenza anche se lizzata dalle caratteristiche mecca-
varia la temperatura, ci sono fluttua- niche ed elettriche del dispositivo
zioni della tensione d’alimentazione scelto.
e passano gli anni. Chi fosse interessato ad un appro-
Fondamentalmente esistono due fondimento sul fenomeno piezoe-
componenti in grado di fare questo lettrico, può trovare dei consigli
lavoro: i quarzi e i risonatori ceramici. nelle note bibliografiche alla fine
del presente articolo.
QUARZI E RISONATORI:
PREGI E DIFETTI Quarzi
Analizzeremo ora i vari aspetti Sono da sempre i componenti
costruttivi e confronteremo le due principe per la stabilizzazione di

48 TUTORIAL
TUTORIAL

quarzo, sfruttando l’effetto pie-


zoelettrico. In generale, le caratte-
ristiche elettriche e meccaniche
sono migliori o uguali a quelle del
quarzo. Il risonatore paga solo una
peggiore stabilità in frequenza che
comunque si attesta al di sotto del
1%. Esistono molti modi per
costruire un risonatore ma in tutti
l’elemento fondamentale è costi-
tuito da un elemento in materiale
ceramico che viene fatto vibrare in
differenti modi a seconda della
frequenza che si desidera ottene-
re. I risonatori sono disponibili in
contenitori per SMD o con i termi-
nali, possono contenere o meno le
capacità di carico necessarie per
un corretto startup e garantire un
certo drift (deriva) della frequenza
in funzione della temperatura.
Figura 2: Modi di vibrazione
Confronto tecnologico
Il grafico di figura 3 rappresenta in
to in un contenitore che protegge peggior difetto sta nella delicatez- modo molto chiaro la forza o la
il cuore vibrante e mette a disposi- za meccanica. debolezza delle due tecnologie.
zione i terminali elettrici per il col- Risulta evidente che il quarzo è
legamento al mondo esterno. Le Risonatori vincente solo sotto il profilo stabi-
frequenze vanno dai pochi KHz a Questi componenti sono la rispo- lità della frequenza. Questo è l’u-
diversi MHz. sta ad una precisa necessità: gene- nico motivo per cui continuano ad
Il maggior pregio è la precisione di rare segnali periodici a basso essere utilizzati questi componen-
frequenza ottenibile (nell’ordine costo. I risonatori ceramici funzio- ti. Per il resto, dalla robustezza
dei ppm – Parti Per Milione). Il nano in modo molto simile al meccanica alle dimensioni alla
velocità di partenza ed al costo, il
risonatore ceramico la fa da
padrone indiscriminato. Non a
caso la stragrande maggioranza
delle apparecchiature elettroniche
che ci circondano sono equipag-
giate con questo componente.

Figura 3: Confronto tecnologie Figura 4: Confronto velocità di startup

TUTORIAL 49
TUTORIAL

OSCILLATORI CON
RISONATORI CERAMICI
È arrivato il momento di fare
qualche esperimento con questi
oggetti. Procurarseli non è diffici-
le: il fido negozio di elettronica
potrà fornirci tutto il necessario.
Non è stato previsto un C.S. vista
la semplicità dei circuiti proposti
e le basse frequenze in gioco.
Armiamoci, quindi, di saldatore e
basetta millefori ed assembliamo i
circuiti di test. Dimenticavo,
volendo generare delle frequenze
e dovendo controllare che costa
stiamo facendo, un frequenzime-
tro o ancor meglio un oscillosco-
pio sono d’obbligo... Figura 5: Oscillatore ad onda quadra

Oscillatore ad onda quadra


Si tratta del più usato per genera- F: frequenza generata
re clock per circuiti integrati Fr: frequenza nominale del
come microprocessori o tempo- risonatore
rizzatori. Il circuito di test è raffi- C1: capacità serie equivalente
gurato in figura 5. Si tratta di due del risonatore Risulta quindi chiaro come la fre-
inverter in cascata. INV.1 è l’oscil- C0: capacità parallelo quenza sia funzione dei parametri
latore vero e proprio che qui è equivalente del risonatore fisici del risonatore e delle capaci-
utilizzato come amplificatore a
guadagno maggiore di 1, INV.2 è
utilizzato come separatore e
squadratore.
Rf serve per mantenere elevato il
guadagno d’anello e quindi assi-
curare un’oscillazione stabile.
Un tipico valore è intorno a 1
Mohm. Rd serve per far “vedere”
all’inverter un carico non troppo
elevato, contribuisce alla stabilità
e riduce il consumo di tutto il cir-
cuito. Per ultimo, aiuta a mante-
nere basse le spurie generate dal-
l’oscillatore. Cl1 e Cl2 introduco-
no il necessario sfasamento di
fase di 180°. La frequenza gene-
rata da questo circuito è data
dalla seguente formula:

Figura 6: Circuito adattabile a diverse frequenze

50 TUTORIAL
TUTORIAL

Item Circuit Constant Volendo sintonizzare l’oscillatore


Frequency Rage VDD in un range di +/-10% conviene
Part Number CL1 CL2 Rf Rd
variare C3 ricordando che il rap-
375-429kHz 120pF 470pF 1MΩ 0 porto è inversamente proporzio-
nale: un incremento di capacità
abbassa la frequenza mentre un
CSBLA Series 430-699kHz +5V 100pF 100pF 1MΩ 0 decremento la alza.

700-1250kHz 100pF 100pF 1MΩ 5,6KΩ CONCLUSIONI


I risonatori ceramici sono semplici
da usare, non soffrono del perico-
CTLS G53 3.40-10.00MHz +5V (15pF) (15pF) 1MΩ 0
lo di startup su armonica, sono
robusti ed economici. Tutte carat-
teristiche ben conosciute nel
mondo dell’industria elettronica
dove sono ampiamente usati.
Per l’hobbista rappresentano una
soluzione economica al problema
della generazione di clock, soprat-
tutto se vengono utilizzati i
modelli a tre terminali che conten-
gono già i condensatori di carico
ottimizzati per la frequenza nomi-
nale. Questi componenti non
necessitano di taratura in quanto
già fatta a livello di fabbrica.

Electronic shop 22

Figura 7: Oscillatore da 10 MHz ad onda sinusoidale

BIBLIOGRAFIA
tà di carico. La figura 6 mostra lo Analizziamo il circuito. Si tratta di
schema di un’oscillatore in grado un classico Colpitts. La frequenza [1] Molte figure, esempi e applicati-
di generare frequenze da circa 0,3 d’oscillazione è stabilita da L2, C2, vi sono stati tratti liberamente
MHz a 10 MHz a seconda dei com- dalla documentazione presente
ponenti utilizzati. Lo schema vuole sul sito del costruttore di compo-
fornire un esempio di scelta di nenti elettronici ceramici Murata
componenti ottimizzati alle varie (http://www.murata.com).
frequenze. Sempre su questo sito è possi-
bile reperire documentazione
Oscillatore ad onda sinusoidale e C3 con il seguente rapporto: tecnica esplicativa del fenome-
Un’applicazione poco usuale per i Il circuito è poco sensibile alle no piezoelettrico nonché i part
risonatori è la generazione di variazioni di tensione d’alimenta- number completi necessari per
segnali analogici, utili come mar- zione grazie alla polarizzazione sta- l’acquisto dei risonatori. Le
ker in RF oppure per sperimenta- tica di R1, R2, e R3 Il condensatore informazioni riguardanti i quar-
zione di semplici trasmettitori AM C5 è necessario per accoppiare in zi sono state tratte dal sito del
o Morse. In figura 7 c’è lo schema AC il risonatore con i valori segna- produttore Euroquartz
di un oscillatore progettato per ti, l’oscillazione si attesta ad un (http://www.euroquartz.co.uk)
generare un segnale da 10 MHz. valore molto prossimo ai 10 MHz.

TUTORIAL 51
TUTORIAL

VITAMINA
prima parte
C
di Maurizio Cugola
cuma14@virgilio.it

Scrivere di C non è proprio come parlare del campionato di calcio. In più è


necessario cercare di avvincere il lettore o almeno interessarlo. Pensandoci bene
io sono disarmato, non ho immagini hard-polisex da mostrare e neanche barzellette
da raccontare. Così, caro lettore/lettrice che stai prendendo il sole sulla spiaggia o
riposando in montagna, io posso solo appellarmi a te. Non so per quale motivo
dovresti essere interessato ad un linguaggio di programmazione o ad un esotico
microcontrollore. Ma sono comunque ottimista, perché l’uomo è curioso e desidera
conoscere le cose.

Siamo sinceri, chi glielo ha fatto esseri così schifosi che persino i to mai confessato.
fare a Colombo di imbarcarsi nel- rospi sembrano degli adoni al con- Ci dobbiamo divertire io e te e
l’avventura che avrebbe dato una fronto. non scherzo mica!
terra nuova a tanta gente? E a Quello è un trucco che ti fa pensa- In fondo la rivista ha un sacco di
Marco Polo? In misura maggiore o re di essere forte e magari pure altri articoli che giustificano
minore abbiamo tutti un pò di bello e intelligente. abbondantemente i denari spesi.
Marco Polo dentro o di Galileo o Diventi loro nella tua fantasia e Due cose ti aspetteranno. La prima
di Archimede. dimentichi la pancetta o il seno cosa sarà un insieme di nozioni
Quello che voglio fare è solo spie- cadente e le difficoltà che hai nel per metterti in grado di far girare
garti un gioco nuovo, pieno di ricordare le tabelline. qualche programma da te scritto
cose nuove. Questo è il gioco che ti spiega il in C.
Puoi vivere anche senza conoscer- trucco. Roba leggerina, tipo calcolare che
le e magari buttarti sul divano a Quello che serve per imparare so i primi 100 numeri primi oppu-
guardare qualche dozzina di glutei questo gioco è che tu di computer re verificare se una parola è palin-
o qualche muscoloso ragazzo alla qualcosa sappia, meglio se ne pos- droma o ancora riordinare dei
tv… ma tu hai qualcosa dentro! siedi uno. numeri scelti a caso.
Hai lo stesso DNA dei signori che Non è che da te mi aspetti cose Se mi verrai dietro queste cose le
ho citato sopra… sei curioso come turche, ma almeno cosa è un lin- imparerai a fare in C con il tuo
una bertuccia! guaggio di programmazione e computer.
Queste cose sono cose dei nostri robette simili sì. Ma non è tutto!
tempi, cose nuove che reputi inac- Allora adesso che ti ho detto cosa Ci sono degli oggetti che si chia-
cessibili. spero di te, caro amico, vediamo mano microcontrollori che posso-
Non è vero! come funzionerà questa cosa. no fare davvero un mare di cose.
Stai imparando un bel gioco Io non voglio farti soffrire inutil- Possono fare le cose che tu vorrai
amico mio, il gioco di fare dei mente per cui ora ti dirò quello fargli fare e come gliele vuoi far
programmi con la tua testa, con le che ti aspetta. fare. Come pensi di far capire a
tue mani. Il motivo è semplice, se lo sai subi- questi oggetti di fare una cosa e
Non ti serve molto… assai meno to non stai a perdere tempo con poi un’altra e un’altra ancora?
di un banale videogioco pieno di una cosa che ti potrebbe sembrare Proprio attraverso il C ci riuscirai,
cadaveri, improbabili astronavi ed una punizione per qualche pecca- sempre lui. Quindi nella realtà stai

52 TUTORIAL
TUTORIAL

per seguire 2 corsi, uno che ti por- zioni che tu dai loro. Quando lo avrai conosciuto ti
terà a fare dei programmi con il I microprocessori, insomma il tuo accorgerai che se andrai a sbattere
tuo PC e un altro che ti porterà a Pentium è velocissimo, i microcon- contro un altro microcontrollore ti
conoscere, usare e saper program- trollori sono delle lumache rispet- ci vorrà davvero poco dopo per
mare un microcontrollore appunto to a lui. capirlo, per conoscerlo.
in C. “Se sono lumache avranno sicuro Impareremo a conoscerlo bene e
Io non ti voglio illudere, perché vita breve”. soprattutto impareremo a fargli fare
non è che dopo questo corso sul C E invece ti sbagli Sofia. le cose che noi vogliamo lui faccia.
tu diventerai un mago della pro- È meglio che ci capiamo subito “Non me lo dire così, mi ricorda
grammazione e dell’uso dei micro- con l‘esempio della crostata. tanto mia madre quando mi dice fai
controllori. Pensi che sia importante che il tuo questo e fai quello, prima lavati le
Però avrai quello che ti serve per microcontrollore controlli la tem- mani e poi vieni a tavola. Io non
fare dei programmi relativamente peratura del forno ogni millisecon- sono un microcontrollore… glielo
semplici e se proprio vorrai saper- do piuttosto che ogni microsecon- dico stasera”.
ne di più ti consiglierò cosa fare a do? È l’eterno ragionare di figli e geni-
fine corso. Come a dire che questo controllo tori Sofia!
lo fa mille volte in un secondo Però ora lasciami andare avanti.
Sei ancora dei nostri? piuttosto che un milione di volte? In questa lezione mi sono ripropo-
“Certo che no” sto di spiegarti cosa ti serve.
SOFIA E I COMPILATORI Allora vedi che in fondo la lumaca Se vuoi studiare il C devi avere un
Bene! è davvero molto veloce in rappor- compilatore, se vuoi studiare il C
Allora è il caso che mi presenti. to alle cose che deve fare. di un microcontrollore ne devi
Piacere, io mi chiamo Maurizio! La lumaca ha da controllare, in avere un altro.
“e io Sofia, piacere!” genere, eventi che evolvono ad Però per ora useremo solo il
Una donna? E chi se lo aspettava? una velocità incredibilmente più primo, vogliamo darci una bella
Quanti anni ha signorina? lenta di lei. infarinata prima di fare il fritto.
“Ne ho 17, ma se non Le spiace pre- Pensa alla lavatrice che pesa i tuoi “Stiamo partendo male sai?”
ferirei ci dessimo del tu”. indumenti sporchi e decide di usare Perché?
Va beh, non che sia nelle mie abi- il programma economico o norma- “Hai notato che fino ad ora hai par-
tudini, ma diamoci pure del tu; è le in funzione di questo peso. lato di compilatore, processore e
un simpatico modo di mettermi in Pensi che cambi molto se lo fa in microcontrollore?”
imbarazzo. un millisecondo o in un microse- Sì Sofia, ma cosa c’entra?
Dunque Sofia ti dicevo dei micro- condo? “Sono tutti sostantivi maschili… per
controllori. Sai sono una specie di “No non cambia niente, anche se io me non è un caso”
microprocessori, tipo quello che fa ho ancora una lavatrice dell’antico Femminista ?
funzionare il tuo PC, ma che pos- testamento, selezione manuale”. “Sì”
sono pilotare dei motori, oppure Esempi così ne avrei davvero molti Oddio a pensar bene magari tutti i
vedere se è notte o giorno e allora da fare, credimi. La morale è che torti non li hai, ma oggi si chiama-
spegnere e accendere le luci in questi oggetti sono diffusissimi no così e mi viene difficile dire
giardino o ancora controllare se il senza che se ne sappia niente del processora o compilatrice, me la
tuo forno ha proprio la temperatu- loro esserci e delle cose che fanno. passi?
ra giusta per la crostata. Anche nel tuo cellulare ce n’è uno. “Facciamo conto che siano di gene-
Dove sono scarsini è in matemati- “Ma va?” re neutro, come in latino o in tede-
ca, conoscono bene solo le opera- Ci puoi giurare Sofia e neppure sco e te la passo”.
zioni più elementari, spesso nep- uno di quelli più straordinari! Ok!
pure moltiplicazione e divisione Per ora non ti voglio annoiare di Prima che mi interrompessi ti par-
sanno fare; per roba pesante in più, però sappi che torneremo a lavo del compilatore.
matematica devi usare un micro- parlare di microcontrollori, anzi di Siccome dubito tu sappia cosa sia,
processore. un microcontrollore. cercherò di spiegartelo.
Diventi scema altrimenti! Non è uno dei più scarsi e neppu- Provati a pensare di capitare in un
Un’altra differenza importante è la re di quelli più esotici, di media Paese molto diverso dal nostro, la
velocità con cui eseguono le istru- taglia direi. Cina ad esempio.

TUTORIAL 53
TUTORIAL

Tu vuoi mangiare, trovare un letto ti ho fatta accompagnare dal cine- cosa ma finalmente comprensibile
in cui dormire, comperare dei se per farti da interprete, è un dal microprocessore. Tornando al
rotolini fotografici. Ma non sai la motivo sottile di cui non ti parlerò. nostro PC tu avrai allora sempre
lingua! L’esempio è più giusto come te lo almeno due file (non dirmi che
Dura la vita se non sai la lingua ho scritto, non cambiarlo. non sai cosa sono i file) il file sor-
Sofia. Il compilatore fa esattamente la stes- gente e il file eseguibile.
Però tu sei fortunata e trovi un sa cosa, nel caso tu voglia il micro- Vediamo se ti vengono dei dubbi.
vecchio che ha studiato in Italia, processore faccia una certa cosa. “Uno me ne viene Maurizio, cosa
parla italiano, parla cinese. Il microprocessore capisce solo un devo usare per scrivere il file sorgen-
Gli spieghi il tuo problema, ma lui suo linguaggio, tu il tuo. te? Mica mi dirai carta e penna?”
non può venire con te per aiutarti. Non c’è possibilità di dialogo. Brava Stefania, quello che devi
Che fare? Semplice e ingegnoso, Però tu conosci il C che è una spe- usare è un editor.
gli spieghi il tuo programma e lo cie di Esperanto nel mondo dei “Non mi chiamo Stefania, mi chia-
scrivi, poi accanto ad ogni tua computer e scrivi le cose vuoi che mo Sofia”
frase lui scrive la corrispondente in lui faccia per te, la radice di un Scusa… sai… io con i nomi sono
cinese. numero, piuttosto che il calcolo una frana.
In questo modo tu potrai cavarte- del tuo codice fiscale. Scrivi quello Mi spiego meglio, per scrivere tu
la semplicemente mostrando il che chiameremo le istruzioni del usi solitamente un qualche pro-
foglio del vecchio e indicando ciò tuo programma e poi? gramma di videoscrittura. Con
che desideri o se preferisci il punto Poi dai tutto al vecchio compilato- questo tu scrivi le tue lettere e i
del tuo programma che vuoi rea- re che le trasforma in cose com- tuoi appunti, ci infili persino dise-
lizzare. Punto 4: voglio comperare prensibili dal microprocessore e gni e musica dentro se vuoi.
un paio di scarpe così e così. quindi in istruzioni eseguibili. Ci fai tutto con questo program-
Entri nel negozio di scarpe e Il gioco è fatto! ma, ma non va bene per scrivere
mostri il foglio del vecchio indi- Ricorda solo due parole nuove: un programma in C.
cando il punto 4. Vedrai che usci- sorgente ed eseguibile. Devi trovare un editor puro e sem-
rai con le scarpe che desideri. Il sorgente è l’insieme di istruzioni plice, un qualche cosa che non
C’è un motivo Sofia perché io non scritte in C, l’eseguibile è la stessa aggiunga delle cose al tuo testo
per renderlo più gradevole,
meglio presentabile.
Insomma ti serve la cosa più spar-
tana che esista.
Ricorda Sofia, un editor non
aggiunge niente a ciò che scrivi.
E se provandolo scoprirai che pare
aggiungere cose, sappi che pare
aggiungere… poi le toglie.
Magari ti permette di cambiare i
colori o lo fa lui di suo, ma poi
toglie tutto prima che tu lo dia in
pasto al compilatore.
Vedi Sofia, non ci si pensa mai, ma
quello che vedi nel monitor non
sempre è uguale a ciò che salvi nel
floppy o nel disco fisso.
Sono due cose diverse, sul moni-
tor ti posso mostrare colori e
caratteri formattati in modo diver-
so, poi però nel floppy ti salvo solo
il testo nudo e crudo.
Figura 1: Home page del sito www.bloodshed.net
Sono piccole magie del software
che fanno vedere le cose diversa-

54 TUTORIAL
TUTORIAL

mente da come sono nella realtà.


Io non ti voglio consigliare ora un
editor piuttosto che un altro, al
limite sbattiti tu e trovane uno,
non è mica difficile.
Poi ci vuole il compilatore vero e
proprio. Non è una impresa facile
se vuoi spendere poco o niente.
“Niente è meglio !”
Abbi pazienza, ci ho pensato
anche io. Ma non abbiamo finito
con i file. Abbiamo il sorgente e
l’eseguibile, qualche volta ciò non
basta.
Supponiamo che tu abbia scritto
un programma per calcolare la
radice dei numeri da 1 a 100 e che
funzioni anche bene.
Però dopo alcuni mesi hai dei
ripensamenti, vorresti che potesse
calcolare la radice di qualsiasi
numero.
“Io ho memoria, andrei nel mio sor-
gente e cambierei quello che si deve
cambiare e il gioco è fatto.”
Ma se la memoria non la hai,
oppure la hai ma proprio tutto
non te lo ricordi?
Tu hai fatto un bello sforzo per
fare quel programma Sofia ed ora
non ricordi più come hai risolto
quel pezzetto o quell’altro. Ti dice Figura 2: Pagina per il download da DEV-C++

niente ciò?
“Certo che forse era meglio se mi
prendevo degli appunti”.
Esatto ! Allora la morale è che devi
scrivere e scrivere perché questo e
perché quello, così un giorno
potrai modificare il tuo program-
ma senza reinventare la ruota.
Ma non basta mica sai?
Ti spiego il perché. Appunti per te
vuol dire cose scritte da te e che tu
sola devi capire.
Non è così… devono capirli anche
gli altri i tuoi appunti.
Immagina di andare a lavorare per
una società che produce del soft-
ware. Tu hai il tuo lavoro e scrivi
gli appunti che forse un giorno ti
serviranno. Però succede che Figura 3: Pagina per il download da sourceForge.net
un’altra società ti offre un bel 200

TUTORIAL 55
TUTORIAL

euro in più e se non basta sei più lavoro deve avere degli appunti È vero… e qui vengono le buone
vicina a casa. Che fai? che anche lui possa capire. Questo nuove.
“Ci vado di corsa” è il punto Sofia. Non dovrai spendere un Euro
E il lavoro che stavi facendo? Questa cosa si chiama documen- Sofia, perché quello che ti procu-
“E chi se ne frega…” tazione del software e se andrai a rerai non costerà nulla, sarà come
Però a chi ti dava il lavoro questo lavorare in questo settore ti diran- un regalo di qualcuno che ama
frega eccome! no come deve essere e cosa deve queste cose e te ne fa dono.
Qualcuno prenderà in mano il tuo contenere. Gente che desidera lo sviluppo
lavoro per completarlo, ma non Qui non andiamo troppo per il dell’informatica, non lo sviluppo
partendo da zero, per completarlo sottile, ma…falli un poco come del portafoglio.
ribadisco. Ecco che tornano i tuoi credi i tuoi appunti ma che siano il Non sei un pericoloso fuorilegge
appunti, li hai scritti per te o pen- più chiaro possibile, ecco almeno che ruba software del valore di
sando anche al resto del mondo? questo. centinaia di Euro e che toglie il
Il tuo collega per proseguire il tuo Sarà un esercizio utile per quando pane dalla bocca ai vari Bill o John
andrai a lavorare e ti diranno devi o sa Dio cosa ancora.
farli come vogliamo noi… così e Sei perfettamente in regola!!!
così. Ma non è tutto, perché tu potrai
Tu almeno sarai già nello spirito. scaricare da internet un ambiente
integrato per lo sviluppo di pro-
GRATIS È BELLO grammi in C e addirittura in C++.
Tutti questi discorsi Sofia sono ser- “E che è un ambiente integrato
viti ad una sola cosa, quale secon- Maurizio?”
do te? Allora, dicesi ambiente integrato
“Ad avere il quadro completo di ciò quella situazione che...”
che mi serve?” “Scherzi o te la tiri?”
Esatto!! Scherzavo Sofia, per vedere se mi
Figura 4: Finestra che indica che il file è pronto
per essere scaricato (circa 12 Mb)
“Però se non mi dici come procurar- seguivi e un poco anche me la
melo siamo punto e accapo”. tiravo. Ecco vedi un ambiente
integrato è un programma che ti
offre tutto ciò di cui hai bisogno
senza mai uscire da questo pro-
gramma.
Devi usare l’editor? Eccolo qui
bello e pronto! Devi compilare?
Pronti signori, pigia il tasto!
Insomma hai tutto, perfino la pos-
sibilità di far girare il tuo program-
ma per vedere se fa proprio quello
che vorresti.
Non devi uscire da un programma
per lanciare l’editor, scrivere due
righe e poi uscire dall’editor e lan-
ciare il compilatore e poi…
Il bello di quello che sto per dirti è
che lo trovi su Internet, gratis
appunto!
Allora tu devi fare esattamente
così.

Vai al sito www.bloodshed.net e


Figura 5a: Schermata principale del programma
lì troverai una pagina come quella
in figura 1.

56 TUTORIAL
TUTORIAL

una cartella tipo “Vitamina_C” e


se scarichi il tuoDev-C++ lì.
Mi stai seguendo Sofia?
“Sì, ma penso che domani mi inter-
rogano di Storia, vedi se riesci a
farla breve!”
Se c’è una cosa che mi piace in te
Sofia è il garbo.
Ma lasciamo perdere, ora che hai
scaricato il file che ti serve devi
lanciarlo e seguire le istruzioni,
che in pratica significa battere
sempre invio. In questo modo ti
sei installata tutto quello che ti
serve per il corso di C, o meglio
per la prima parte del corso.

IL PRIMO PROGRAMMA
Non mi dire che te ne vai senza
almeno aver fatto una prova?
“Una sola… e corta”
Facciamo il nostro primo pro-
Figura 5b: Il nostro primo programma in C gramma. Lancia il tuo DEV-C++
che hai appena installato. Ti appa-
Nella pagina centrale c’è l’elenco Vedi dove c’è scritto “SELECT PRE- rirà una scritta tipo “Lo sai che…”,
che racconta l’evoluzione del pro- FERRED MIRROR?”, clicca su uno premi “Continua” è roba che
getto di sviluppo di quello che è il di questi senza pensarci troppo, io serve niente. Finalmente ti appari-
DEV-C++. Clicca sul più recente ho ciccato su umn, ma va bene rà il programma, clicca “File” e poi
(quello più in alto) e avrai una anche un altro. Come per miraco- “Nuovo” e “File Sorgente”, come
pagina come quella in figura 2. lo, dopo qualche secondo, ti in figura 5a.
Clicca su SOURCEFORGE, quello rela- apparirà una finestra, come quella Sei a posto Sofia, comincia a
tivo alla scritta DEV-C++ numeri vari in figura 4 (cambia in base alla copiare quello che ho scritto sotto
executable only (numero) insomma versione di Windows installata). (come in figura 5b), non è molta
il secondo dei SOURCEFORGE che Clicca su Salva e il gioco è fatto. roba...
trovi. Ti apparirà la figura 3. Magari non è male se hai creato
Allora adesso ti spiego cosa fa in
due parole.
IL PROGRAMMA DA COPIARE NELL’EDITOR
“Sono davvero curiosa, dimmelo
dai!”
#include <stdlib.h> No meglio la prossima volta, devo
#include <stdio.h> studiare Educazione Fisica e sono
/* Inizio programma*/ poco preparato.
“Bastardo!”.
int main()
Così Sofia se n’è andata con un’oc-
{
chiataccia, ma il mese prossimo
printf("Salve Sofia, come va? \n\n"); ritorna… perché è curiosa, lo so.
system("PAUSE");
return 0;
}
/*fine programma*/ Electronic shop 23

TUTORIAL 57
HARDWARE

ACCENSIONE ELETTRONICA
PER AUTO
di Marco Lento
sglent@tin.it

Miglioriamo il rendimento dei motori a benzina, equipaggiati col tradizionale


impianto di accensione a bobina e spinterogeno, con questo semplice ed affidabile
modulo elettronico.

L’elettronica è sempre più diffusa nel automobili più anziane, dotate del bile sulle auto di tutti i giorni o nelle
vano motore delle moderne auto- semplice sistema di accensione con competizioni per auto d’epoca, ove
vetture; le normative antinquina- bobina e spinterogeno, è però pos- i regolamenti contemplino l’aggiun-
mento introdotte nel 1993 e dive- sibile ottimizzare il rendimento del- ta di queste “protesi”elettroniche.
nute sempre più restrittive, impon- l’impianto, con immediati benefici
gono l’utilizzo di sistemi d’iniezione sul piano dei consumi e della grade- L’IMPIANTO
del carburante ed accensione più volezza di guida, senza per questo BOBINA-SPINTEROGENO
precisi, gli unici in grado di garanti- dover ricorrere a circuiti complessi o Il sistema, visibile in figura 1, si com-
re alle delicate marmitte catalitiche potenzialmente inaffidabili; è il caso pone della bobina elevatrice, il cui
una durata accettabile. Anche nelle del dispositivo qui descritto, utilizza- primario è alimentato tramite una

Foto 1: Prototipo dell’accensione elettronica

58 HARDWARE
HARDWARE

coppia di contatti platinati (puntine)


azionati dall’apposita camma pre-
sente sull’alberino dello spinteroge-
no (foto 2); in parallelo alle punti-
ne è presente un condensatore
(0,25 mF-500 V) utile a ridurre lo
scintillio tra i contatti, prolungan-
done così la durata.
Il funzionamento dell’accensione
può essere così descritto: a con-
tatti chiusi si accumula nel prima-
rio della bobina un’energia indut-
tiva; all’apertura delle puntine, si
produce sul primario l’extraten-
sione che, notevolmente elevata
dall’avvolgimento secondario,
può generare la scintilla sulle can- Figura 1: Schema dell’accensione a spinterogeno

dele. I limiti principali di questo


tipo d’impianto sono rappresen-
tati dal gruppo ruttore meccani- tario soprattutto a bassa andatu- LO SCHEMA
co; chiamate ad interrompere ra, quando il guidatore tenta di Cominciamo la descrizione dallo
una corrente dell’ordine dei 3,5 riprendere velocità senza scalare stadio invertitore TR1 (PNP) utile
A, le puntine, malgrado la pre- marcia ma anche agli alti regimi, ad ottenere sul collettore di que-
senza del condensatore, appaio- allorché la maggiore quantità di sto transistor una tensione di 12 V
no già dopo pochi chilometri visi- miscela aria-benzina da accende- a puntine chiuse; questa parte del
bilmente usurate ed erose. Altri re richiederebbe una scintilla più circuito è completata dalla R6 che
problemi sono costituiti dalla vigorosa. Vediamo come ovviare determina, in circa 250 mA, la
rapidità di apertura dei contatti; a questi limiti grazie al semplice corrente destinata ad attraversare
l’ottenimento di una scintilla dispositivo elettronico che passo i contatti platinati, valore al di
potente richiederebbe infatti a descrivere. sotto del quale non conviene
un’apertura il più possibile bru-
sca, condizione che difficilmente
può verificarsi a basso numero di
giri, soprattutto quando la
camma presenta il profilo di aper-
tura smussato da tanti anni di
funzionamento.
Il classico impianto con bobina e
spinterogeno risulta quindi defici-

Foto 2: Un classico spinterogeno Figura 2: Schema elettrico dell’accensione elettronica

HARDWARE 59
HARDWARE

scendere per evitare una cattiva Elenco componenti


chiusura dei contatti stessi e da
D2 che impedisce alla R6 di Sigla Valore
influenzare TR1. Gli impulsi R1 15 kΩ1/4 W
positivi forniti da TR1 vengono
R2 820 Ω1/4 W
applicati sul gate del Mosfet
MFT 1 che, grazie alla sua bassa resi- R3 47 Ω 3 W
stenza interna (Rds on = 0,18 W),
R4 33 Ω 1/4 W
fornisce i circa 600 mA necessari
al pilotaggio del finale rimanen- R5 56 kΩ 1/4 W
do poco più che tiepido.
R6 12 Ω 5 W a filo
Al finale TR2, un BU208A, è affi- Figura 3: Circuito stampato scala 1:1 (lato rame)
dato l’azionamento del primario R7 15 kΩ 1/4 W
della bobina; nato per equipag- C1 470 µF 25 V elettrolitico
giare gli stadi di deflessione oriz- COSTRUZIONE ED
zontale nei televisori a grande INSTALLAZIONE C2 100 kpF 50 V ceramico
schermo, questo transistor pre- Il modulo si compone di pochi D1 1N4007
senta le doti di robustezza componenti tutti di facile reperi-
richieste per i nostri scopi, unite bilità. La realizzazione richiede D2 1N4007
alla facile reperibilità ed al prez- l’utilizzo del circuito stampato D3 BYW 29 (8A-200V)
zo contenuto. Il circuito è com- qui proposto e l’esecuzione di
TR1 BD140
pletato dal diodo FAST D3, utile alcuni collegamenti filari all’inter-
a proteggere TR2 dalle extra- no del contenitore, come visibile TR2 BU208A
tensioni negative che potrebbe- nel disegno relativo al piano di
MFT1 IRF640 o similare
ro danneggiarlo. montaggio.

Figura 4: Disposizione dei componenti

60 HARDWARE
HARDWARE

bobina è fissata non distante dal-


l’abitacolo; è quindi possibile col-
locare il modulo nel sottoplancia,
aumentando magari la sezione dei
cablaggi ed utilizzando per il col-
legamento alle puntine un cavetto
schermato, la cui calza va saldata
a massa solo in corrispondenza
del circuito stampato. Il conden-
satore posto in parallelo alle pun-
tine platinate deve essere scolle-
Figura 5: Polarizzazione dei componenti attivi
gato; la durata dei contatti risulte-
rà comunque incrementata,
Il coperchio metallico del conteni- rotazione con l’aiuto di un sempli- potendo raggiungere facilmente i
tore è stato impiegato come dissi- ce trapano, o di un generatore di 40.000 Km. Fin dai primi chilome-
patore per D3 ed MFT1; per il fis- onde quadre da collegare all’in- tri percorsi, appariranno evidenti i
saggio di entrambi i componenti gresso “puntine” del modulo; in miglioramenti in termini di guida-
e del finale TR2 alla relativa aletta questo secondo caso occorre scol- bilità, prestazioni e consumi con-
è necessario servirsi degli appositi legare momentaneamente la R3. seguiti con l’aggiunta del sempli-
kit di isolamento. Terminato il Verificato il perfetto funzionamen- ce modulo qui presentato.
montaggio conviene eseguire un to, l’installazione sull’auto richie- Buon viaggio!
primo collaudo del modulo su de di individuare una posizione
banco; a tal fine potremo servirci sufficientemente aerata e protetta
Electronic shop 24
di uno spinterogeno, da porre in dall’umidità. In alcune auto la

HARDWARE 61
AUTOMAZIONE

CHIAVE ELETTRONICA
CON CHIP CARD (EEPROM)
di Massimo e Leonardo Divito
div.massimo@tiscali.it

Ecco a voi un semplice circuito utile ad attivare una serratura elettrica o a tenere
“sotto chiave” qualsiasi tipo d’apparecchio elettrico. Una chiave elettronica ad
altissima sicurezza, da portare sempre in tasca.

Spesso si ha l’esigenza di limitare essere più sicuri visto che non è tion gli consegniamo la card, riti-
l’accesso ad alcune apparecchia- possibile leggerla, quindi dupli- randolo nel momento in cui lascia
ture a determinate persone, altre carla, se non si è in possesso di un l’albergo. Un altro vantaggio è
volte, invece, si deve, limitare apposito lettore/scrittore ed inol- quello di sapere realmente quante
l’accesso di “zone particolari” a tre possiamo limitarne l’uso sem- persone possono accendere un PC
poche persone. plicemente ritirandola alla perso- o aprire una porta o ancora attiva-
Solitamente si usano per questi na a cui l’abbiamo data. re o disattivare un allarme.
scopi chiavi elettroniche con Un esempio pratico è quello di un Infatti, se infatti utilizziamo per
tastiere numeriche su cui digitare albergo in cui le porte delle came- una sola serratura elettronica
un codice di più cifre. re sono controllate da tali appa- quattro card, siamo sicuri che
L’uso di questi dispositivo però recchiature: nel momento in cui solo le quattro persone autorizza-
non è sempre così sicuro e il codi- un cliente si presenta alla recep- te, dal possesso della card, posso-
ce può anche essere scoperto,
quindi per essere più sicuri biso-
gna cambiarlo periodicamente,
inoltre se vogliamo “autorizzare”
una persona solo per poco tempo
dobbiamo:

• Programmare un codice.
• Renderlo noto alla persona in
questione.
• Cambiarlo nel momento in cui
vogliamo che la persona non sia
più “autorizzata”.

E se dovessimo controllarne dieci


di accessi? In questo caso sarebbe
meglio affidarci a qualcosa di
“hardware” come le chiavi ad
inserzione degli antifurti o, meglio
ancora, ad una chip-card. Figura 1: Prototipo della chiave elettronica con chip-card
Con questa, infatti, possiamo

62 AUTOMAZIONE
AUTOMAZIONE

Figura 2: Schema elettrico della chiave elettronica con chip-card

no accedere a quella stanza e se


una di loro perde la card possia-
mo sempre cambiare il codice ed
essere sicuri che chi trova la vec-
chia card non potrà farsene nulla.
Con una semplice tastiera a codi-
ce numerico (o alfanumerico)
non possiamo essere sicuri che
qualcuno non ci abbia visto men-
tre lo componiamo o magari che
lo stesso, appuntato su un pezzo
di carta, non sia arrivato nelle
mani di un malintenzionato.
Per questo motivo abbiamo deci-
so di realizzare una semplice
chiave elettronica che utilizza un
PIC16F84 ed una chip-card con-
tenente una memoria eeprom
24C02.
Questo circuito è nato per con-
trollare l’accesso alle diverse
camere di un albergo, sostituen- Figura 3: Circuito stampato scala 1:1 (lato rame)
do le classiche chiavi in metallo

AUTOMAZIONE 63
AUTOMAZIONE

Figura 4: Posizionamento componenti

con le più moderne e diffuse PIC16F84 della Microchip, il quale le due diverse chiavi contenute
chip-card che sono anche più si occupa di gestire il tutto, tenen- nella eeprom interna al PIC stesso,
facilmente personalizzabili. do costantemente sotto controllo quindi, se la chiave è errata, vale a
Nulla però ci vieta di utilizzarlo l’interruttore contenuto nel letto- dire che non corrisponde con nes-
per l’accensione del nostro PC o re di card (collegato al pin 18 o suna delle due presenti nel PIC, o
magari nella nostra auto in sosti- RA1). All’inserzione della card il se è stata inserita una card non
tuzione della vecchia chiave PIC, utilizzando il bus I2C, va a compatibile, si otterrà l’accensio-
meccanica. leggere la memoria della card in ne del led rosso (DL1), ad indica-
una locazione specifica che corri- re l’errore. Se la chiave letta dalla
SCHEMA ELETTRICO sponde al codice chiave in essa card corrisponde alla “chiave 1”
Lo schema che andiamo a presen- memorizzato, lungo 8 byte. La memorizzata nel PIC, si ottiene
tare (figura 2) si basa sul popolare chiave letta viene confrontata con l’accensione del led verde (DL2) e

Figura 5: Impostazione di J1 per le diverse


modalità di lavoro del relè Figura 6: Connessioni tra il programmatore e la card per programmare i codici

64 AUTOMAZIONE
AUTOMAZIONE

Elenco componenti l’attivazione del relè RL1, coman- tano entrambi i ponticelli ad on
dato dal piedino 11 (RB5) del PIC, (tutti e due chiusi), il circuito darà
Sigla Valore secondo la modalità impostata un messaggio di errore segnalato
tramite i ponticelli denominati J1 con il lampeggio dei due led, in
R1 10 kΩ 1/4 W
(figura 5). questo caso bisogna togliere uno
R2 10 kΩ 1/4 W Diversamente, se la chiave letta dei due ponticelli e resettare il cir-
dalla card corrisponde alla “chiave cuito.
R3 4,7 kΩ 1/4 W 2” memorizzata nel PIC, si ottiene
l’accensione di entrambi i led e REALIZZAZIONE PRATICA
R4 10 kΩ 1/4 W
l’attivazione del relè, sempre È inutile dire che per il montaggio
R5 10 kΩ 1/4 W secondo la modalità impostata su sarebbe consigliabile un circuito
J1. Il motivo per cui abbiamo pre- stampato, evitando quindi le baset-
R6 10 kΩ 1/4 W visto due chiavi è dovuto al fatto te millefori, il quale andrà poi inse-
R7 820 Ω 1/4 W che in questo modo si può creare rito, in base alle vostre esigenze, in
una card universale che apre tutte un contenitore adeguato. Si proce-
R8 820 Ω 1/4 W le porte (card di servizio), il che derà al montaggio dei vari compo-
ne amplia notevolmente il campo nenti, ricordando di utilizzare uno
R9 3,3 kΩ 1/4 W
di applicazione. zoccolo per il PIC, in modo da
C1 220 µF 35 V elettrolitico Facciamo un esempio. poterlo rimuovere e programmare
Supponiamo di utilizzare questo in qualsiasi momento. Per facilitare
C2 100 nF 63 V poliestere circuito in un albergo con 10 l’operazione d’inserimento delle
stanze, tutte le schede avranno la chiavi abbiamo realizzato un pro-
C3 100 µF 25 V elettrolitico
“chiave 1” diversa tra loro ma la gramma, il Key Manager (ringrazia-
C4 100 nF 63 V poliestere “chiave 2” in comune. mo l’amico Fabrizio per l’aiuto che
Questo ci consente di creare una ci ha dato), che potrete scaricare
C5 100 nF 63V poliestere card da utilizzare come “PASS- dal sito di Fare Elettronica. Esso,
C6 10 µF 50 V elettrolitico PARTOUT” che aprirà tutte le una volta inserite le chiavi nelle
porte, diversamente le card rima- apposite righe, genera automatica-
C7 100 nF 63 V poliestere nenti potranno aprire soltanto la mente i files HEX da inserire nel PIC
porta per la quale sono state abi- e nella Chip-card.
C8 22 pF ceramico
litate. Ovviamente nelle card Una volta creati i files dovrete pro-
C9 22 pF ceramico andrà memorizzata una sola chia- cedere alla programmazione del
ve che occuperà le locazioni da PIC e della chip-card tramite un
IC1 LM7805 00 a 07 (vedi figure 7 e 8) per un apposito programmatore; uno dei
IC2 PIC16F84 totale di 8 bytes. Nel PIC invece più diffusi software per la program-
andranno memorizzate dalla mazione di microcontrollori e di
T1 BC237 locazione 00 alla 07 la prima eeprom è IC-PROG (nel prossimo
chiave e dalla 08 alla 0F la secon- numero di FE presenteremo un pro-
Connettore per C.S. 2
CN1 da chiave, naturalmente della grammatore che utilizza questo
poli passo 5 mm
eeprom interna. software n.d.r.), scaricabile all’indi-
Connettore per C.S. 2 Come detto in precedenza il rizzo www.ic-prog.com
CN2
poli passo 5 mm modo di funzionamento del relè Nella figura 7 notate la schermata
DL1 LED 3 mm rosso può essere impostato tramite i del Key Manager, esso presenta
ponticelli J1, in questo modo due “pannelli” distinti: quello per
DL2 LED 3 mm verde (figura 5): la scheda, che presenta una sola
chiave, e quello per il lettore che
RL1 Relè 1 scambio DIL
• Monostabile (OFF-ON). ha invece due chiavi, la primaria e
XT Quarzo 4 Mhz • Bistabile (ON-OFF). la secondaria (o di servizio).
• Temporizzato ad un secondo Finché non inserite le chiavi, che
J1 Ponticelli removibili o fissi (OFF-OFF). dovranno essere necessariamente
composte da 8 bytes, i pulsanti
Chip Card con eeprom 24C02
Nel caso in cui, per errore, si met- resteranno disabilitati. Per quanto

AUTOMAZIONE 65
AUTOMAZIONE

riguarda il lettore è necessario inse-


rire entrambe le chiavi, nel caso
fosse necessaria una sola chiave si
procederà con l’inserire due volte la
stessa chiave. I pulsanti con il simbo-
lo del floppy, se premuti, generano
il file .hex necessario alla program-
mazione del PIC e della chip-card.
Terminato l’assemblaggio del circuito
e programmato sia il PIC che la chip-
card, si passerà al collaudo generale.
Data la corrente al circuito, per mezzo
di un piccolo alimentatore, proveremo
ad inserire un card non valida o maga-
ri la nostra card alla rovescia (i contatti
Figura 7: Impostazioni delle chiavi utilizzando il Key Manager del chip vanno in avanti verso il basso),
in questo caso il lettore dovrà segnalar-
ci l’errore con l’accensione del led
rosso. Proveremo quindi ad inserire la
card con la chiave valida controllando
che il circuito c’è ne segnali la presen-
za per mezzo del led verde (led verde
chiave uno, led rosso e verde chiave
due), in questo caso dovrà però atti-
varsi anche il relè, secondo il modo
programmato su J1 (monostabile,
bistabile o pulsante). Infine, per quan-
to riguarda la programmazione della
card, è necessario creare un adattatore
che prenda i segnali dallo zoccolo uti-
lizzato per la programmazione del PIC
e li trasferisca alla card, secondo lo
schema indicato in figura 5.
Non ci resta altro che augurarvi buon
lavoro e ricordarvi che per ulteriori
chiarimenti potrete contattarci all’indi-
rizzo div.massimo@tiscali.it

www.farelettronica.com
È possibile scaricare dal sito di
Fare Elettronica i seguenti files:

•Il programma “Key Manager”


necessario alla programmazione
delle chiavi.

Figura 8: Posizione delle chiavi nei due file HEX


Electronic shop 25

66 AUTOMAZIONE
Le fiere di Settembre
21° MOSTRA NAZIONALE MERCATO BRESCIA Fiera di Montichiari
RADIANTISTICO Come si arriva Autostrada A4 uscita BRESCIA EST-
statale 236 Brescia-Mantova
6 - 7 Settembre 2003 Orari Sabato e Domenica dalle 9.00 alle 18.00

Organizzazione CENTRO FIERA DEL GARDA


Tel 030.961148 - Fax 030.9961966

30° MOSTRA MERCATO NAZIONALE PIACENZA Nuovo quartiere fieristico Loc. Le Mose - S.S. 10
TELERADIO Come si arriva A1 uscita Piacenza Sud/Est
A21 uscita Piacenza Est
13 - 14 Settembre 2003
Orari Sabato dalle 8.30 alle 19.00 - Domenica dalle 8.30 alle 18.00

Organizzazione PIACENZA EXPO


Tel 0523.602711 - Fax 0523.602702 - www.piacenzafiere.it

17° MOSTRA MERCATO NAZIONALE MACERATA quartiere Fieristico Villa Potenza

DELL’ELETTRONICA Come si arriva A14 uscita Porto Recanati - s.s. 571

Orari Sabato e Domenica dalle 9.00 alle 12.30


20 - 21 Settembre 2003 e dalle 15.00 alle 19.30

Organizzazione C.B. CLUB MACERATESE


Tel 0733.493067 - Fax 0733.968945 - e-mail radmaceratese@tin.it

EXPORADIO ELETTRONICA RIMINI RIMINI pad. G Palacongressi della Riviera di Rimini in via della Fiera, 52
Come si arriva A14 uscita Rimini sud
MOSTRA MERCATO DEL RADIOAMATORE,
Orari Sabato e Domenica dalle 9.00 alle 18.00
CB, ELETTRONICA E COMPUTER
Organizzazione Blu Nautilus
20 - 21 Settembre 2003 Tel 0541.439573 - Fax 0541.50094
e-mail e.fontemaggi@blunautilus.it

13°FIERA DELRADIOAMATORE MONTEROTONDO (Roma) presso Palazzetto dello Sport


ELETTRONICA E INFORMATICA Come si arriva A1 uscita Fiano Romano
oppure Via Salaria - Via Tibertina - Via Nomentana
20 - 21 Settembre 2003 Orari Sabato e Domenica dalle 9.00 alle 13.00
e dalle 15.00 alle 19.00
Organizzazione GEDIT
Tel 075.5991028/348.3307007

FIERA DELL’ELETTRONICA E DEL GONZAGA (Mantova) presso Parco Fiera Millenaria


RADIOAMATORE Come si arriva autostrada Brennero-Modena uscita Pegognaga - Reggiolo

Orari Sabato e Domenica dalle 8.30 alle 18.00


27 - 28 Settembre 2003
Organizzazione Fiera Millenaria Gonzaga srl
Tel 0376.58098 - 0376.528153
STRUMENTAZIONE

ALIMENTATORE 0÷30V
10A (MK 3965)
di Giulio Buseghin
gpekit@gpekit.com

Per il vostro laboratorio, ecco un super alimentatore progettato attorno al


sempreverde LM723, in grado di erogare una tensione d’uscita compresa
tra 0 e 30 V con una corrente massima di 10 Ampere. Protetto contro i corto
circuiti e completo di regolazione soglia della corrente di interevento tra
50 mA e 10 A. Ben 20.000 microfarad di condensatori di filtraggio,
commutazione automatica della tensione d’ingresso da trasformatore e spia
di avviso per la presenza di radiofrequenza sulla linea d’alimentazione!

L’alimentatore è la prima esigenza da utilizzare con assoluta tranquil- Il nostro alimentatore ha caratteri-
che hanno tutti coloro che deci- lità in qualsiasi laboratorio, senza stiche veramente professionali:
dono di impiantare un laboratorio alcun cedimento, oppure che fac- regolazione della tensione da 0 a
elettronico sia esso per lavoro o cia rimpiangere i soldi investiti per 30 volt, regolazione della limita-
più semplicemente per il proprio la sua costruzione. zione in corrente fino ad un mini-
hobby.
Le caratteristiche principali di un
alimentatore debbono essere: la
versatilità, cioè poter alimentare
qualsiasi circuito sia esso un digi-
tale funzionante a 3 o 5V, un’au-
toradio, un’ amplificatore di BF o
un lineare RF funzionanti a 18 ÷
24 V ecc, senza “sedersi” quando
il circuito sotto prova ha un forte
assorbimento; deve essere provvi-
sto di un’efficace protezione per
evitare che saltino i transistor di
potenza in caso di corto circuiti
accidentali; la soglia di intervento
della protezione deve essere rego-
labile in modo che la si possa far
intervenire anche per correnti
minime.
Dopo aver preso in esame tutte
queste caratteristiche abbiamo
deciso di realizzare un alimentato- Figura 1: L’alimentatore MK3965
re superpotente e superprotetto

68 STRUMENTAZIONE
STRUMENTAZIONE

Figura 2: Il trasformatore toroidale MK3965/T

mo di 50 mA, interamente protet-


to contro i cortocircuiti fino ad un
massimo di 10 ampere, commuta-
zione automatica della tensione
sul secondario del trasformatore,
segnalazione di presenza RF.
Figura 3: L’alimentatore MK3965 completo
SCHEMA ELETTRICO
Lo schema elettrico dell’alimenta-
tore MK 3965 è raffigurato in
figura 4, notiamo che il trasforma- una tensione di 35 V 100 mA; il ramo del ponte sono stati messi
tore TF1 è provvisto di 4 avvolgi- quarto una tensione di 10 V 200 due diodi in parallelo per aumen-
menti secondari completamente mA per alimentare il voltmetro tare la dissipazione e la velocità di
separati: il primo rappresenta il amperometro digitale MK3980. commutazione. La tensione viene
secondario di potenza, fornisce La tensione del primo avvolgi- quindi filtrata dai condensatori
una tensione di 35 V con presa a mento viene applicata tramite i elettrolitici C10 e C11 per un
20 V ed eroga una corrente di 10 contatti del relè RL1 al ponte di totale di 20.000 µF; questa tensio-
ampere; il secondo fornisce una diodi raddrizzatori D4÷D11. ne è quindi applicata al parallelo
tensione di 8 V 100 mA; il terzo Come si può vedere per ogni di transistor di by-pass T1÷T5.

STRUMENTAZIONE 69
STRUMENTAZIONE

Figura 4: Schema elettrico dell’alimentatore

70 STRUMENTAZIONE
STRUMENTAZIONE

gere lo zero volt in uscita, così da


poter alimentare anche quei circuiti
che richiedono tensioni di alimenta-
zione di 1-1,2-1,5 V. La tensione del
terzo avvolgimento viene raddrizza-
ta dal ponte PT1, stabilizzata dal
diodo zener DZ2 , quindi inviata
all’ingresso di U2. La tensione di
uscita viene regolata tramite il
potenziometro multigiri P1, il trim-
mer R19, posto in serie ad esso,
determina la massima tensione che
si vuole ottenere in uscita.
La limitazione della corrente (per
determinare il livello di intervento
della protezione), viene effettuata
con il potenziometro P2, il trimmer
R20 stabilisce il valore massimo della
soglia d’intervento.
L’uscita di U2 (pin 10) pilota la base
del transistor T6 il quale a sua volta
controlla il parallelo dei transistor
finali T1÷T5.
I diodi D12÷D15 servono per rad-
drizzare ulteriormente eventuali
componenti alternate (ripple, rumo-
re ecc.), mentre le impedenze J1 e
J2 formano un filtro necessario nel
caso si alimentino apparecchiature a
radiofrequenza.
Se vi è un ritorno di componente a
radiofrequenza (sulla linea di ali-
mentazione) questa viene rilevata
dal diodo al germanio D16 e visua-
lizzata dall’accensione del diodo led
DL4.
I transistor T7 e T8, il diodo zener
DZ3 e i componenti ad essi associa-
ti determinano la soglia di interven-
to ed il pilotaggio della bobina del
relè RL1.
Con i valori utilizzati la bobina del
relè si eccita quando la tensione di
Figura 5: Circuito stampato scala 1:1 (lato rame) uscita supera i 13-14 V commutan-
do di conseguenza i suoi contatti sul
ramo ad alta tensione (35 V) del
La tensione del secondo avvolgi- tiva rispetto alla massa generale, che secondario di potenza, in questo
mento viene raddrizzata dal diodo applicata al circuito integrato U2 modo si riduce la dissipazione dei
D1, filtrata da C1 e stabilizzata dal permette di scendere sotto il livello transistor finali quando si alimenta-
circuito integrato U1, la cui uscita è minimo di tensione (2V) ottenibile no carichi con tensioni di alimenta-
collegata al negativo del circuito. dal 723. zione basse. I diodi led DL2 e DL3
Ciò per ottenere una tensione nega- In questo modo è possibile raggiun- indicano quale dei due rami del

STRUMENTAZIONE 71
STRUMENTAZIONE

segue man mano fino a quelli più


grandi vale a dire il relè RL1 e
condensatori C10 e C11.
Si ricorda che: diodi, condensa-
tori elettrolitici, zener, diodi led
hanno una polarità che va rispet-
tata. Va altresì rispettato anche il
giusto verso dei circuiti integrati
U1 e U2.
Il transistor T6 va munito di
apposita aletta (fornita nel kit),
va montato orizzontalmente sul
circuito stampato per cui occorre
ripiegare di qualche millimetro
l’estremità dei suoi terminali
quindi si fissa al circuito stampa-
to con un apposita vite e solo
dopo aver serrato il dado vanno
effettuate le saldature.
Per il montaggio dei diodi di
potenza D4÷D15, ripiegate i ter-
minali con un paio di piccole
pinze, ma non forzate troppo per
evitare rotture. Si prosegue quin-
di montando i 5 transistor di
potenza i quali vanno saldati
mantenendo il loro corpo ad una
altezza di circa 10 mm dal circui-
to stampato, prima di eseguire le
saldature definitive verificate che
i fori di fissaggio delle alette
coincidano con i fori filettati pre-
senti sul dissipatore del conteni-
tore 3965/C, (il contenitore
3965/C viene fornito su richie-
sta). I led DL4 (!RF), DL2 (Sec 1),
DL3 (Sec 2) vanno riportati sul
frontalino del contenitore, il led
DL1 non è stato previsto per il
montaggio esterno.
Terminato il montaggio vi consi-
gliamo di verificare nuovamente
l’esatta posizione e polarità dei
Figura 5: Posizionamento dei componenti componenti, nonché le saldatu-
re, che devono essere perfette e
senza sbavature.
secondario di potenza è inserito. Durante l’intera fase di montag- A questo punto non resta che inseri-
gio occorre fare molta attenzio- re il tutto all’interno dell’apposito
ESEGUZIONE PRATICA ne, per evitare brutte sorprese al contenitore 3965/C, fornito già
E TARATURA momento di fornire alimentazio- forato con frontalino serigrafato, ed
Passiamo ora alla descrizione ne. Si inizia montando i compo- è previsto per contenere anche il
delle fasi relative al montaggio. nenti a profilo più basso e si pro- Voltmetro Amperometro digitale

72 STRUMENTAZIONE
STRUMENTAZIONE

MK3980, che sarà presentato nel


prossimo numero.
Per i collegamenti vi consigliamo
di usare cavi con le seguenti
sezioni: 1,5–2,5 mm 2 per i colle-
gamenti d’uscita 0,35 mm 2 per
tutti gli altri collegamenti.
Per individuare i vari secondari
del trasformatore fate riferimento
alla tabella dei colori su di esso
riportata, i 3 cavi relativi al
secondario di potenza (0–20–35
V 10 A) vanno cablati con i faston
forniti nel kit questo per rendere
più pratico il loro collegamento
alla basetta MK3965.
Fate attenzione al collegamento
dei potenziometri P1 e P2, deb-
bono essere eseguiti come indi-
cato nel piano di cablaggio
(figura 7), in modo da ottenere
il massimo (tensione o corren-
te), con i potenziometri comple-
tamente girati in senso orario,
ed il minimo con i potenziometri
girati completamente in senso
antiorario.
Come distanziali per il circuito
stampato si utilizzano due dadi
avvitati su ciascuna delle quattro
viti di fissaggio della basetta, prima
di fissare i transistor finali al dissipa-
tore occorre interporre come isola-
mento l’apposita mica e l’isolatore
in plastica per la vite. Il trasformato-
re toroidale va fissato al fondo del
contenitore con apposito bullone,
rondella e protezione in gomma
Figura 7: Cablaggio dell’alimentatore
forniti nel kit.
Per la taratura si girano i trimmer
R19 e R20 in senso orario ed i
Caratteristiche del trasformatore toroidale MK3965 fornibile a richiesta potenziometri P1 e P2 completa-
mente in senso antiorario, (cioè
Primario 220 V per il minimo se tutti i collega-
Secondario I 35 V 10 A con presa a 20 V menti sono stati effettuati corret-
tamente), si collega un multime-
Secondario II 8 V 100 mA tro in portata 200 Vcc all’uscita
dell’MK3965 (punto X11 = + ;
Secondario III 35 V 100 mA punto X12 = -) si fornisce quindi
alimentazione, si gira il potenzio-
Secondario IV 10 V 200 mA (per alimentazione MK3980) metro multigiri P1 completamen-
te in senso orario, si agisce quin-

STRUMENTAZIONE 73
STRUMENTAZIONE

Elenco componenti
di sul trimmer R25 fino a leggere
sul multimetro una tensione d’u-
Sigla Valore Sigla Valore scita pari a 30 V.
Si prosegue quindi con la taratura
C1 470 µF 63 V elettrolitico R2÷R5 470 Ω 1/4 W
della corrente massima erogabile
C2, C3 220 µF 63 V elettrolitico R6 22 kΩ 1/4 W dall’alimentatore, questa taratura
va fatta il più velocemente possi-
C4 220 µF 16 V elettrolitico R7 1 kΩ 1/4 W bile in quanto va effettuata con
l’uscita in corto circuito!
C5÷C9 100 nF multistrato R8, R9 47 kΩ 1/4 W
Si predispone il multimetro in
C10, C11 10000 µF 63 V elettrolitico R10, R11 15 kΩ 1/4 W portata 10 Acc si collega in serie
ad uno dei due rami di uscita
C12, C13 470 pF ceramico R12÷R16 0,33 Ω 3 W
dell’alimentatore in modo da
C14 4,7 µF 40 V elettrolitico R17 4,7 kΩ 1/4 W effettuare il corto circuito con
uno dei puntali e si procede
D1÷D3 1N4007 R18 120 Ω 1/4 W come segue: potenziometro P1
girato completamente in senso
D4÷D11 P600 R19, R20 2,2 kΩ 1/4 W
orario (massima tensione 30 V),
D12÷D15 1N5404 R21, R22 0,47 Ω 10 W potenziometro P2 ruotato com-
pletamente in senso antiorario,
D16 AA118 R23 100 Ω 2 W trimmer R20 girato completa-
DL1, DL4 Diodo led rosso 5 mm R24 2,7 kΩ 1/4 W mente in senso orario (minima
corrente), con il puntale del
DL2, DL3 Diodo led rosso 3 mm R25 15 Ω 1/4 W tester si fa il cortocircuito sull’al-
tro ramo di uscita, la tensione
DZ1 Zener 8,2 V RL1 Relè doppio scambio 12V
scenderà ovviamente a zero, si
DZ2 Zener 33 V T1÷T5 TIP35 ruota il potenziometro P2 com-
pletamente in senso orario, (la
DZ3 Zener 13 V T6 BD139 corrente visualizzata dal multi-
metro inizierà a salire) quindi si
J1, J2 VK200 T7 BC547
regola R20 fino a leggere 9,5÷10 A.
P1 Potenziometro multigiri10 T8 2N1711 Il corretto montaggio e posizio-
namento del voltmetro ampero-
P2 Potenziometro multigiri 2,2 kΩ U1 7805
metro digitale MK3980, all’inter-
PT1 PONTE 1 A U2 LM723 no del contenitore è facilitato
dalle staffe già elettrosaldate alla
R1 33 Ω 1/4 W X1÷X12 Faston per cs base del contenitore e dai fori
asolati della basetta MK3980.
N° 7 Ancoranti
Nel prossimo numero presentere-
Cm 4 filo per ponticelli 1,5 m mo appunto questo amperome-
tro digitale che completerà il
Cm 20 filo per ponticelli vostro alimentatore.
N° 1 Zoccolo 14 pin

N° 1 Aletta TO220 ribassata

N° 1 Vite 3Max10

N° 1 Dado 3MA

N° 5 Faston Femmina

N° 1 Circuito stampato MK3965 Electronic shop 26

74 STRUMENTAZIONE
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

PROGETTIAMO
seconda parte UN RAZZO
di Eugenio Cosolo e Stefano Innocenti
info@missilistica.it

Continuiamo la trattazione dell’argomento “missilistica amatoriale” iniziato nello


scorso numero della rivista. Questa volta illustreremo i requisiti aerodinamici e i
metodi di calcolo per ottenere la stabilità in volo del nostro razzo. Progetteremo il
nostro velivolo e verificheremo già in questa fase se il risultato sarà positivo.
Per ottenere questo risultato avremo bisogno di alcune nozioni di aerodinamica e
illustreremo le equazioni di Barrowman. Non aspettatevi però una noiosa trattazione
accademica, cercheremo di ridurre al minimo l’impiego delle formule matematiche in
modo da rendere comprensibile il metodo di calcolo. E se la matematica non è il
vostro forte, sul sito della rivista troverete un foglio di calcolo già pronto.

AERODINAMICA edifici o altri oggetti. L'energia cineti- CENTRO DI GRAVITÀ


Un qualsiasi oggetto che si muova in ca originata dalla velocità e l’alta tem- Il centro di gravità è il punto fisico
un fluido è soggetto a precise leggi peratura del motore possono essere dove le masse dei diversi compo-
fisiche. causa di incidenti o incendi. nenti del razzo si equilibrano. È chia-
La scienza che si occupa della fisica di Per ottenere ciò devono essere rispet- mato anche BARICENTRO.
un oggetto in movimento nell'aria si tati precisi requisiti fisici e aerodinami- Prendiamo ad esempio un bastone
chiama aerodinamica ed il volo di un ci che garantiscano un volo sicuro e di legno e solleviamolo orizzontal-
missile o un razzo è soggetto alle stes- prevedibile. Il segreto consiste in una mente appoggiandolo su un dito in
se leggi. progettazione avveduta, con ampi un punto qualunque. Sicuramente il
Ne risulta perciò che la progettazione margini di sicurezza e una costruzio- bastone ruoterà e cadrà.
di un velivolo deve seguire regole ben ne meccanicamente ineccepibile. Proviamo ora a sollevarlo per la
precise e gli eventuali errori non man- Perché un razzo riesce a salire in verti-
cheranno di creare problemi. cale anche se la spinta è applicata
Innanzitutto il volo deve seguire una sulla sua estremità inferiore? Come
traiettoria prestabilita, deviazioni o mai non si rovescia o devia dalla
fluttuazioni non sono ammesse in traiettoria?
quanto fonte di potenziale pericolo. È Ciò avviene per delle precise leggi fisi-
chiaro perciò che il razzo deve posse- che che applicate senza errori garan-
dere una intrinseca stabilità, che verrà tiranno i risultati desiderati: un volo
ottenuta seguendo scrupolosamente stabile e sicuro.
alcuni accorgimenti progettuali e Il primo motivo per il quale un razzo
costruttivi. è considerato intrinsecamente stabile
Un razzo deve essere progettato per è che il suo CENTRO DI GRAVITA' sia
un decollo stabile e per seguire un abbondantemente anteriore al suo
profilo il più possibile verticale. CENTRO DI PRESSIONE (per ante-
È infatti molto pericoloso che un riore si intende rivolto verso l'ogiva).
razzo devii dalla traiettoria dopo aver Vediamo ora di approfondire questi
lasciato la rampa e punti su persone, fondamentali concetti.

76 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

mezzeria, noteremo che la rotazione della spazzola ha alzato il baricentro minata velocità.
sarà meno accentuata. Procediamo rendendo più stabile un sistema in È indispensabile perciò fare in modo
per tentativi spostando il punto si equilibrio di fatto instabile. che nel primo tratto di volo, fino a
sollevamento fino a quando riuscire- La parte inferiore del manico pre- quando non raggiunge la velocità
mo a sollevarlo orizzontalmente. senta una massa inerziale di piccola necessaria, il razzo sia correttamente
Abbiamo dunque trovato il suo bari- entità, mentre la parte superiore, guidato nella giusta traiettoria e per
centro o centro di gravità. con il peso aggiuntivo della spazzo- questo scopo si usa una rampa di lan-
Se invece di un bastone cilindrico la, ha una massa inerziale di valore cio (che sarà trattata in un’altra pun-
proveremo con un altro oggetto più elevato, il che rende più facile la tata della rubrica).
irregolare, ad esempio una scopa, compensazione dello sbilanciamen-
noteremo che il baricentro non sarà to laterale. Il CENTRO DI PRESSIONE è il punto
più nella mezzeria, ma riusciremo lo In un modo simile, un razzo con un fisico dove sono bilanciate le forze
stesso a sollevarlo orizzontalmente baricentro alto risulta più stabile. aerodinamiche che agiscono sul
spostando il dito verso la spazzola, Ma nella dinamica del volo entrano corpo del razzo.
che pesando di più compenserà la in gioco molti altri fattori, ad esem- La sua posizione dipende da diversi
minore distanza dalla mezzeria. pio il Centro di Pressione (CP). fattori tra cui:
Questo accade anche nei razzi, dove
in genere il peso del motore e delle CENTRO DI PRESSIONE • La forma del razzo.
pinne sposta il baricentro verso il Il nostro razzo è destinato a volare • La superficie frontale esposta al
basso. Per rendere stabile il razzo nell'atmosfera, almeno fino a quan- flusso d'aria.
noi abbiamo invece la necessità di do la nostra esperienza non ci per- • La rugosità del rivestimento.
spostare il centro di gravità più in metterà di lanciare nello spazio le • La forma, la superficie, il numero e
alto possibile. nostre creazioni. la posizione delle pinne.
La situazione è apparentemente Muovendosi attraverso l'aria qualsia-
paradossale in quanto intuitivamen- si oggetto presenta una resistenza È indipendente dalle masse dei com-
te si potrebbe supporre che un aerodinamica dipendente dalla ponenti e perciò dal baricentro, che
oggetto è tanto più stabile quanto forma, dalla superficie frontale e invece interessa il Centro di Gravità.
più è basso il suo centro di gravità. dalla rugosità del materiale di cui è La determinazione del Centro di
In effetti ciò vale per le strutture sta- composto. Pressione non è semplice ed imme-
tiche, ovvero oggetti immobili come È ovvio che un razzo dovrebbe esse- diato come quella del baricentro.
una torre. re costruito per offrire meno resi- Per farlo sperimentalmente occorre
Nel nostro caso abbiamo a che stenza possibile all'avanzamento, disporre di una galleria del vento o
fare con un oggetto in movimento consentendo così di raggiungere almeno di un ventilatore abbastanza
in un fluido, perciò facciamo un maggiori altezze. potente.
piccolo esperimento per dimostra- In realtà questo è vero solo in parte,
re il contrario. dato che per ottenere la necessaria
Riprendiamo il bastone del primo stabilità è obbligatorio prevedere
esempio e questa volta teniamolo in delle adeguate resistenze aerodina-
verticale, in equilibrio sul dito. miche in precisi punti del razzo.
Sarà un'impresa piuttosto difficile, il Le pinne poste sulla parte inferiore
bastone tenderà a cadere lateral- del razzo hanno esattamente questo
mente anche se cercheremo di com- scopo, quello di garantire un profilo
pensare la caduta muovendo il dito di volo stabile e senza deviazioni.
nella stessa direzione. Quello che accade immediatamente
Proviamo ora a sostituire il bastone dopo il decollo è che le pinne,
con la scopa, con la spazzola rivolta offrendo resistenza aerodinamica,
verso l'alto. cioè una forza contraria a quella for-
Scopriremo che è possibile tenere nita dal motore, lo mantengono sta-
la scopa in equilibrio senza molta bile. Dobbiamo però tenere conto
difficoltà. di un fatto molto importante: la resi-
Cos'è accaduto? stenza aerodinamica delle pinne ini-
Semplicemente la massa aggiuntiva zia a manifestarsi solo ad una deter-

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 77
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

metri del corpo del razzo.


Ad esempio, in un razzo di diame-
tro 4 cm, la distanza tra il baricen-
tro e il CP dovrà risultare tra i 4 e
gli 8 cm, con il baricentro sposta-
to verso l'ogiva. Seguendo queste
semplici ma fondamentali regole
potremo progettare dei razzi dal
volo stabile e prevedibile. Esiste
anche un metodo matematico per
trovare il Centro di Pressione di
un razzo.
È conosciuto come calcolo di
Barrowman.
Ma chi era costui?
James S. Barrowman pubblicò nel
1967 una tesi di laurea nella quale
era descritto un semplice metodo
matematico per il calcolo del
Centro di Pressione in un razzo sub-
sonico.
Ecco la descrizione di un metodo di fissaggio lungo il corpo del razzo Il suo metodo viene tutt’ora usato a
sperimentale. finché troveremo una posizione in livello amatoriale per la progettazio-
Si fissa il razzo su una piattaforma cui il razzo non ruota più e rimane ne di piccoli razzi.
girevole per mezzo di una staffa e in posizione neutra. Affrontiamo ora le equazioni neces-
lo si espone al flusso d'aria gene- Quel punto rappresenta il Centro di sarie alla verifica della stabilità del
rato da un potente ventilatore. Il Pressione di quel razzo. nostro razzo.
razzo ruoterà in direzione del Perché il razzo risulti stabile in volo Notiamo che le formule prevedono
flusso, dalla parte posteriore o è indispensabile che il Centro di anche la possibilità di transizioni
anteriore. Gravità sia più alto del Centro di coniche, ma se queste non sono
Spostiamo la posizione della staffa Pressione di almeno uno o due dia- presenti possiamo mettere i relativi

Figura 1: Modello di razzo

78 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

valori a zero. R Raggio della sezione terminale, Se l’ogiva ha un profilo conico, la for-
Innanzitutto rileviamo le misure perciò R = P * 0,5. mula per trovare il valore di XPO è la
esatte del nostro razzo in base al NP Numero di pinne. seguente:
modello riportato in figura 1. CP Distanza apice ogiva – centro di
Consideriamo perciò come: pressione. XPO = A * 0,666
BR Distanza apice ogiva – baricentro.
A Lunghezza dell’ogiva. Mentre se è parabolico la formula
B Distanza tra l’apice dell’ogiva e È necessario ora suddividere il corpo diventa:
l’inizio della transizione. del razzo nelle sezioni con contribui-
C Lunghezza della transizione scono a formare il Centro di XPO = A * 0,466
conica. Pressione.
D Distanza tra l’apice dell’ogiva e Per il calcolo del CPT delle transizio-
l’inizio della pinna. Sono: ni coniche la faccenda si fa legger-
E Distanza dall’inizio all’estremità mente più complessa, queste sono
esterna della pinna, misurata CPO Centro di pressione le formule:
lungo l’asse. dell’OGIVA.
F Lunghezza della parte esterna CPT Centro di pressione delle
della pinna. TRANSIZIONI CONICHE.
G Altezza della pinna. CPP Centro di pressione delle
H Lunghezza della base della PINNE.
pinna.
M Diametro della base dell’ogiva. Dobbiamo perciò calcolare i diversi
M1 Diametro anteriore della coefficienti relativi a questi Centri di Queste invece sono le formule per il
transizione. Pressione: calcolo del CPP e XPP delle pinne:
M2 Diametro posteriore della
transizione. XPO Coefficiente di pressione
N Lunghezza rilevata nel punto dell’OGIVA.
centrale delle estremità delle XPT Coefficiente di pressione
pinne. delle TRANSIZIONI CONICHE.
P Diametro della sezione XPP Coefficiente di pressione
terminale del razzo. delle PINNE.

Figura 2: Modello del nostro razzo

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 79
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

E questa per il calcolo del CP com- A = 20 CP=((2*XPO)+(CPP*XPP))/(2+CPP)


plessivo: B=0
C=0 Perciò:
D = 85
E=5 CP = (18,64+896,563)/11,985 =
F=5 914,963/11,985 = 76,342
G = 10
Abbiamo finalmente ottenuto il valore di H = 15 Il centro di pressione risulta perciò ubi-
CP, la distanza tra l’apice dell’ogiva e il M=8 cato a 76,34 cm dall’estremità dell’o-
punto dove viene fisicamente localizzato M1 = 8 giva. Se proviamo a ridurre le dimen-
il Centro di Pressione del nostro razzo. M2 = 8 sioni delle pinne noteremo che il CP
Per semplificare i calcoli ed evitare N = 10 diminuisce e si sposta verso l’ogiva, se
errori, sul sito della rivista è disponibile P=8 invece proviamo a portare a 4 il nume-
un foglio di calcolo immediatamente R=4 ro delle pinne noteremo che il CP
utilizzabile per questo scopo. NP = 3 aumenta a circa 79 cm.
Ricordiamoci che il Centro di Pressione Ora non ci resta che costruire il razzo e
deve essere posizionato SOTTO il bari- Non essendo il razzo dotato di transi- verificare se il baricentro è realmente
centro, ovvero verso le pinne. zioni coniche possiamo ignorare i davanti al Centro di pressione di alme-
Ora dobbiamo verificare che il CP sia parametri ad esse relativi. Applichiamo no un diametro del corpo.
distante dal baricentro CG di almeno le formule che abbiamo già visto e cal- Questa verifica possiamo farla in due
un diametro del corpo razzo. Se la coliamo le seguenti equazioni: modi, la prima (più empirica) è quella
misura è inferiore a quella minima di di costruire il modello, equipaggiarlo
un diametro, il razzo risulterà INSTA- XPO= 20 * 0,466 = 9,320 con paracadute, dispositivi di apertura,
BILE nel volo con grave rischio di (ogiva a profilo parabolico) motore e accessori e trovare il baricen-
deviare dalla rotta prevista. CPT = 0 tro bilanciandolo su un supporto.
Se risulta compresa tra UNO e DUE (non ci sono transizioni coniche) Nel caso questo non fosse nella posi-
diametri, allora potremo essere sicu- zione desiderata potremo intervenire
ri che il volo sarà ineccepibile. XPT = 0 con delle piccole masse aggiuntive da
È però raccomandabile non eccede- (idem) sistemare dentro l’ogiva.
re con la ricerca della stabilità, se Il secondo è più scientifico perché pre-
infatti la distanza tra CP e CG fosse CPP=(1+R/(G+R))*(4*NP*(G/M)^2 vede la ricerca del baricentro scompo-
superiore ai DUE diametri, c’è la pos- /(1+RADQ(1+(2*N/(H+F))^2))) nendo il razzo nei suoi componenti
sibilità che la traiettoria di volo sia fondamentali ed operando con appro-
disturbata dal vento, deviandola in Perciò: priate formule matematiche. Questa
modo percettibile e vanificando in operazione può essere anche eseguita
nostri sforzi. CPP=(1+4/(10+4))*(4*3*(10/8)^2/ più facilmente per mezzo di opportuni
(1+RADQ(1+(2*10/(15+5))^2))) = programmi di simulazione, che potre-
PROGETTIAMO 9,985 mo trovare anche su Internet.
IL NOSTRO RAZZO Ma di questo parleremo in una delle
Possiamo ora mettere al lavoro le Poi calcoliamo il coefficiente delle prossime puntate.
formule che abbiamo conosciuto per pinne:
verificare se il razzo di nostra proget-
tazione sarà sufficientemente stabile. XPP=D+(E/3)*(H+2*F)/(H+F)+(1/6 www.farelettronica.com
A titolo di esempio imposteremo un )*(H+F-H*F/(H+F))
modello molto semplice (figura 5), È possibile scaricare dal sito di
con questa struttura e con queste Perciò: Fare Elettronica i seguenti files:
dimensioni, ma nulla vieta di prova-
re con modelli più complessi e di XPP=85+(5/3)*(15+2*5)/(15+5)+(1 •File di Excel utile a calcolare le
dimensioni maggiori. /6)*(15+5-15*5/(15+5)) = 89,791 dimensioni del razzo.
Rileviamo dal disegno che le variabi-
li da inserire nelle formule sono le Non ci rimane che calcolare la posi-
Electronic shop 27
seguenti: zione del centro di pressione:

80 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
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AUTOMAZIONE

RECS 101: UN WEB SERVER


EMBEDDED PER APPLICAZIONI
DI CONTROLLO REMOTO
TRAMITE
quarta parte TCP/IP di Cristian Randieri
randieri@intellisystem.it

Con questa quarta parte, si conclude la trattazione del dispositivo RECS 101 con un
argomento di rilevante importanza: “il proble della sicurezza per i web server embedded”.

La sicurezza è un aspetto molto intruso possa sfruttare queste vulne- Normalmente vengono adoperati
importante e da non trascurare nei rabilità per accedere ai dati e quindi dei software in grado di utilizzare
sistemi di controllo specie se sono potenzialmente danneggiare il siste- variegati dizionari che provano di
gestiti tramite la rete Internet. Se da ma. Ad esempio, la connessione di continuo diverse combinazioni sino a
un lato la rete Internet offre grandi un sistema di controllo su internet quando non trovano quella vincente
flessibilità a livello di condivisione di può aprire delle falle nei sistemi di che permette di far accedere al siste-
risorse e di gestione da remoto, dal- sicurezza e tali falle possono essere ma. Ad esempio i sistemi Unix sono
l’altro è sicuramente un ambiente utilizzate da utenti non autorizzati particolarmente vulnerabili ad attac-
non sicuro, poiché chiunque può per accedere o manipolarne le fun- chi di questo tipo, poiché, UNIX non
connettersi ad essa. Il web ha il pote- zionalità. Gli intrusi potrebbero blocca l’accesso degli utenti dopo un
re di aumentare la produttività di anche invalidare il server Internet del determinato numero di tentativi falli-
chiunque, tuttavia come per ogni sistema di controllo, modificandone i ti, cosa che normalmente avviene
tecnologia o attività di gruppo oltre file in esso memorizzati (ad esempio nella maggior parte degli altri sistemi
alle straordinarie attività occorre con- i file che contengono le informazioni operativi.
siderarne i rischi. Generalmente gli sulle User-ID e Password degli utenti
attacchi ad un sistema di controllo del sistema). I potenziali Hacker Attacchi alla sicurezza della rete e
remoto si possono classificare potrebbero inserire nel sistema dei dei pacchetti: Poiché ogni pacchetto
mediante l’individuazione dei punti virus e altri programmi distruttivi trasmesso in Internet può attraversa-
deboli del sistema che s’intende esa- auto-replicanti in grado di danneg- re un gran numero di nodi prima di
minare. In generale si possono indivi- giare o disabilitare completamente il giungere a destinazione, gli hacker
duare quattro categorie: sistema. Possiamo classificare gli possono utilizzare appositi strumenti
attacchi provenienti da internet nelle denominati “racket sniffer” per inter-
• Vulnerabilità dei dati. seguenti categorie: cettare i pacchetti inoltrati nella rete
• Vulnerabilità del software. (inclusi i pacchetti di login e trasmis-
• Vulnerabilità del sistema fisico. Attacchi da password: Gli intrusi sione dei dati). I più comuni attacchi
• Vulnerabilità delle trasmissioni. cercano di entrare nel sistema ai pacchetti sono precursori degli
immettendo un codice di Login ed attacchi al protocollo IP. Per iniziare
Per difendersi da questi attacchi, ci si una password, provando varie volte un attacco sniffing, un hacker per
deve attendere che ogni potenziale sino a trovarne una funzionante [1]. prima cosa va alla ricerca di una User

84 AUTOMAZIONE
AUTOMAZIONE

ID e di una password di un utente utilizza la previsione del numero di zioni errate (ad esempio il nome del
legittimo utilizzandola per accedere sequenza come preparativo per l’at- DNS). Quindi, nonostante gli indiriz-
alla rete distribuita. Dopo essersi tacco vero e proprio al server oppure zi URL sembrino corretti e riflettendo
intruso nella rete l’hacker osserva e come base per l’attacco di un altro l’attività dell’azienda che possiede il
copia le trasmissioni dei pacchetti e server della rete. sito Web cui si fa riferimento, non
tenta di raccogliere quante più infor- sempre questo accade. Quando è
mazioni possibili sulla rete. Hyperlink Spoofing: È un tipo d’at- registrato un dominio, le autorità
tacco che gli hacker sferrato contro Internet assicurano che il DNS non
Attacchi al protocollo IP: Si concen- computer che comunicano utilizzan- sia già stato registrato da altri ma
tra sull’indirizzamento dei pacchetti do il protocollo HTTP [2]. Gli hacker non assicurano che non violi le leggi
che il protocollo IP utilizza per le tra- possono dunque sferrare attacchi di copyright.
smissioni. Un attacco di questo tipo anche al protocollo di autenticazione
prevede due fasi. Nella prima si cerca di server SSL (Secure Socket Layer) Web Spoofing: È un tipo d’attacco
di determinare l’indirizzo IP del ser- utilizzato per la creazione di browser che prevede di creare una copia falsa
ver, generalmente mettendosi in e server Web sicuri, come i prodotti ma convincente dell’intero sito Web
ascolto dei pacchetti Internet, pro- Microsoft e Netscape. Un attacco di [3]. Il sito Web ha tutto l’aspetto del
vando a specificare in ordine vari questo tipo prevede che un hacker sito vero e proprio, ovvero contiene
numeri di host oppure connettendo- fungendo da intermediario convinca le stesse pagine e gli stessi link del
si al sito mediante un browser web e il browser a connettersi a un server vero sito WEB, ma è completamente
osservando l’indirizzo IP nella barra fittizio presentando al browser l’a- sotto il controllo dell’hacker. In un
di stato. Poiché l’hacker sa che gli spetto di una sessione sicura. Un hac- attacco di questo tipo, l’hacker può
altri computer della rete condivido- ker intermediario è un hacker che osservare o modificare tutti i dati che
no una parte del dell’indirizzo IP del s’inserisce nel flusso dei pacchetti che vanno dalla vittima al server del sito
server, cercherà di simulare un indi- scorrono fra un client ed un server. In Web. Inoltre, l’hacker può controllare
rizzo IP che gli consenta di scavalca- questo modo l’hacker convince l’u- tutto il traffico di ritorno dal server
re il router e di accedere al sistema, tente a rilevare determinate informa- Web alla sua vittima. In seguito l’hac-
come se fosse un utente interno. zioni quali ad esempio User ID e ker può impiegare vari tipi di attacco
Dopo che l’hacker avrà iniziato a tro- Password o altre informazioni riserva- tra cui ad esempio lo sniffing e lo
vare gli indirizzi della rete, inizierà te che saranno memorizzate nel ser- spoofing. Con lo sniffing l’hacker
anche a controllare i numeri di ver fittizio. Un alto rischio di osserva passivamente il traffico della
sequenza dei pacchetti che si tra- Hyperlink spoofing accade se l’uten- rete. Lo spoofing invece prevede
smettono tali computer. In seguito, te preleva ed esegue dal server fittizio un’attività di manipolazione in quan-
dopo aver controllato le trasmissioni applet Java pericolosi, credendo che to l’hacker convince un host di esse-
della rete, l’hacker cercherà di preve- tali applet siano forniti da un server re un altro computer fidato e pertan-
dere il prossimo numero di sequenza sicuro e che debbano pertanto esse- to si prepara a ricevere varie informa-
che verrà generato dal server e quin- re considerati sicuri. L’attacco zioni. Ad esempio l’hacker può regi-
di fornirà un proprio pacchetto con Hyperlink spoofing rende palese un strare i contenuti e le risposte che il
tale numero di sequenza inserendosi difetto nel modo in cui, la maggior server invia al client (User ID, pas-
fra il server e l’utente. Poiché l’hacker parte dei browser, impiega i certifica- sword ecc.). L’hacker può eseguire
ha già l’indirizzo IP del server, può in ti digitali per rendere sicure le sessio- un’attività di sorveglianza, anche se
realtà generare pacchetti con i ni. L’attacco spoofing tramite colle- la vittima ritiene di trovarsi in una
numeri di sequenza corretti e indiriz- gamenti ipertestuali non attacca la connessione sicura.
zi IP che gli consentono di intercetta- crittografia a basso livello o il funzio- Indipendentemente dal fatto che la
re le trasmissioni con l’utente. Dopo namento del protocollo SSL. Di con- connessione impieghi i metodi SSL o
che l’hacker ha avuto accesso al siste- seguenza l’attacco può essere sferra- S-http, l’hacker sarà comunque in
ma tramite la previsione di un nume- to anche ad altre applicazioni garan- grado di ingannare l’utente. Si
ro di sequenza, può accedere alle tite da un certificato, a seconda del potrebbe pensare che sia difficile per
informazioni che il sistema di comu- modo in cui tali applicazioni impie- l’hacker sostituirsi all’intero Web, ma
nicazione trasmette al server, inclusi i ghino i propri certificati. Il problema sfortunatamente non è così. L’hacker
files di password, nomi, login, dati principale è che gli attacchi Hyperlink non deve memorizzare l’intero con-
riservati e ogni altra informazioni tra- spoofing si basano sul fatto che il cer- tenuto del Web, poiché il Web è, per
smessa in rete. In generale un hacker tificato SSL fornito contiene informa- definizione, disponibile on-line.

AUTOMAZIONE 85
AUTOMAZIONE

Quando il server dell’hacker deve for- il tempo necessario per eseguire le sufficiente per consentire la ricostru-
nire una falsa pagina, gli basta prele- operazioni sulla chiave privata, un zione, la revisione e l’esame della
varla e modificarla dal Web stesso. hacker può dedurre gli esponenti fissi sequenza di situazioni e di attività
di Diffide-Hellman, i fattori delle chia- che hanno riguardato o che hanno
POSSIBILI CONTROMISURE vi RSA e dunque violare questi siste- condotto a un’operazione, una pro-
Sebbene il mondo dell’informatica mi di crittografia. In termini realistici, cedura o un evento in una transazio-
sia in continua evoluzione trovare dei il pericolo che qualcuno possa deco- ne dal suo inizio ai suoi risultati fina-
rimedi che eliminino definitivamente dificare una trasmissione criptata, uti- li. Utilizzando gli audit-trail, si può
tali problemi è molto difficile, tuttavia lizzando un attacco di questo tipo, è osservare quando un hacker tenta di
nel seguente paragrafo vogliamo solo leggermente inferiore rispetto al attraversare il router e il firewall e
presentare alcune soluzioni che adot- pericolo che qualcuno possa rubare quando tenta di accedere al server.
tate potrebbero essere un modo per la chiave privata dal disco fisso. Utilizzando uno dei programmi di
fronteggiare queste problematiche. servizio disponibili nel sistema ope-
Rispecchiando lo schema precedente Attacchi alla sicurezza della rete e rativo, si può richiedere che a segui-
riportiamo di seguito le soluzioni dei pacchetti: Gli attacchi sniffer su to di un determinato numero di
possibili: reti distribuite possono essere evitati richieste di accesso negate venga
utilizzando degli schemi di identifica- prodotto un avvertimento. Si deve
Attacchi da password: Nelle reti, zione come il sistema delle password riconoscere che l’auditing e la manu-
l’intercettazione delle transazioni, monouso o il sistema di autenticazio- tenzione e l’osservazione degli audit-
rappresenta uno dei rischi più gravi ne a ticket (come Kerberos [4]). trail non offrono una protezione “ a
che attualmente affligge i singoli Alcuni sistemi monouso forniscono prova d’errore” contro gli attacchi al
utenti e le organizzazioni. Per proteg- agli utenti la prossima password nel sistema. Se qualcuno esegue lo
gersi dall’intercettazione dei pacchet- momento in cui l’utente si connette “spoofing” del sistema, ad esempio,
ti è opportuno crittografare tutte le dal sistema. Anche se sia le password l’operazione non potrà essere indivi-
trasmissioni. I due tipi principali di monouso che gli schemi Kerberos duata dall’auditing. Se qualcuno
crittografia sono: la crittografia a possono rendere molto più difficile lo ascolterà il sistema con uno sniffer,
chiave semplice (o a chiave simmetri- sniffing delle password su una rete l’auditing probabilmente non si
ca) e quella a chiave pubblica (o a non sicura, entrambi i metodi espon- accorgerà di nulla poiché l’hacker
chiave asimmetrica). La crittografia a gono al rischio di attacchi attivi se il non accede ai dati del server ma
chiave semplice, utilizza un'unica canale dati non è criptato o codifica- semplicemente osserva i dati in pas-
chiave nota ai due capi della comuni- to. Un attacco attivo al protocollo saggio.
cazione che la usano per crittografa- TCP/IP consente all’hacker di ridire- Come tutti gli altri strumenti di pre-
re e decrittografare le informazioni. zionare il canale TCP verso la propria venzione degli attacchi, l’auditing-
La crittografia a chiave pubblica, usa macchina. Dopodiché l’hacker può trail, se utilizzato correttamente, è
una chiave disponibile pubblicamen- by-passare la protezione che offre un solo uno degli strumenti per un
te e una segreta conosciuta dall’uten- sistema di password monouso o di piano organico di sicurezza.
te. La maggior parte dei programmi autenticazione a ticket. La connessio- L’auditing non può sostituire un fire-
normalmente utilizzati per eseguire ne TCP, diviene vulnerabile, a chiun- wall o uno screening router o una
la crittografia dei messaggi, seguono que sia in possesso di uno sniffer di politica di sicurezza. Analogamente
lo standard PEM (Privacy Enanched pacchetti TCP e di un generatore di gli altri sistemi difensivi non possono
Mail) definito in dettaglio nelle RFC pacchetti TCP posizionati sul percor- sostituire l’auditing.
1421, 1422,1423 e 1424. Gli algorit- so della connessione.
mi di crittografia più utilizzati sono Hyperlink Spoofing: Se s’impiegano
l’algoritmo RSA (Rivest-Shamir- Attacchi al protocollo IP: Il modo già applicazioni Web che fanno affi-
Adleman) e l’algoritmo Diffide- più semplice per prevenire il sistema damento sull’autenticazione del ser-
Hellman. Tali algoritmi possono quin- contro questo tipo di attacchi a pre- ver (ad esempio per il prelevamento
di essere utilizzati per marcare in visione di numero di sequenza consi- di applet Java), l’unica soluzione pra-
modo digitale le trasmissioni. Questa ste nell’assicurarsi che il router, il fire- ticabile consiste nel far partire il
tecnica consente ai destinatari dei wall e ogni server del sistema abbia- browser da una pagina sicura in
messaggi di verificare l’identità del no attivato la protezione audit-trail. modo che gli utenti possano fidarsi
mittente. Studi recenti hanno dimo- Un audit-trail è una registrazione dei link iniziali e che un hacker non
strato che misurando accuratamente cronologica delle attività di sistema, possa mai inviarli in luoghi sospetti.

86 AUTOMAZIONE
AUTOMAZIONE

Una pagina sicura è quella di cui si qualche utile funzionalità, si potrà in dersi contro i problemi di sicurezza
può verificare l’integrità e questo, in ogni caso riattivarne l’uso, all’interno derivanti dall’impiego di Java. Poiché
genere, significa che tale pagina di siti fidati, per disattivarli, nuova- la JVM interpreta gli applet Java local-
deve essere un file HTML locale o una mente, quando si lascia il sito fidato. mente, in genere gli applet consu-
pagina su un server SSL. Se si deside- La creazione di una soluzione a lungo mano grandi quantità di risorse di
ra che il browser di un utente parta termine è molto più difficile, poiché sistema. Gli applet ostili o mal pro-
aprendo una pagina SSL, si deve occorrerebbe modificare il codice del grammati possono consumare trop-
inviare l’indirizzo URL di tale pagina browser in modo tale che program- pe risorse di sistema utilizzando la
tramite mezzi difficili o impossibili da ma visualizzi sempre la riga dell’indi- maggior parte della CPU o della
intercettare (ad esempio un floppy o rizzo offrendo una maggiore sicurez- memoria de computer.
una lettera), altrimenti la pagina za così come la possibilità di rendere Quando un applet consuma troppe
potrebbe diventare il punto di par- sicuro il browser contro modifiche risorse, il computer può rallentare
tenza per l’attacco che s’intende pre- esterne, ovvero fare in modo che i sino quasi a bloccarsi.
venire. Tutti i link contenuti in questa programmi Web non possano creare Questo stato di blocco è il risultato di
pagina dovrebbero inviare gli utenti false barre di menù, false barre di un attacco. Nelle prime implementa-
su siti di provata affidabilità e preferi- stato ecc. zioni di Java (JDK 1.1.2) esisteva un
bilmente tutti i link dovrebbero esse- Per le pagine che il browser preleva bug nel verificatore di applet che
re di tipo SSL. L’affidabilità può basar- utilizzando una connessione sicura, consentiva a un applet prelevato su
si sui seguenti criteri: una migliore indicazione di attivazio- un client che si trova all’interno di un
ne della connessione sicura potrebbe firewall di collegarsi a un determina-
• Il sito deve essere condotto con cri- aiutare a garantire un’effettiva sicu- to host al di là del firewall. Dopo la
teri di sicurezza. Ovvero l’intero rezza dell’utente. connessione, l’applet poteva tra-
sito deve essere reso sicuro contro Invece di indicare semplicemente smettere informazioni relative alla
gli attacchi e l’intercettazione delle l’attivazione di una connessione sicu- macchina client invece che informa-
pagine. ra, i browser potrebbero visualizzare zioni relative al server proxy così
• Il sito deve contenere link che con- con chiarezza il nome del server che come dovrebbe fare l’applet, apren-
ducono solo ad altri siti sicuri. ha completato tale connessione. do la rete a un attacco spoofing.
Fondamentalmente ogni approccio
Web Spoofing: Questo genere d’at- al problema del Web-spoofing sem- In generale possiamo dire che il Java
tacchi è veramente pericoloso e in bra essere affidato alla vigilanza del- può soffrire di quattro tipi possibili di
sostanza non è rilevabile. Le misure l’utente. Il fatto che un amministrato- attacchi [5÷13]:
preventive che possono essere adot- re di sistema possa realisticamente
tate si riassumono nei seguenti punti: attendersi questo tipo di vigilanza da • Leakage (unauthorized attempts
tutti gli utenti della rete, pone seri to obtain information belonging
• Disabilitare nel browser gli script in dubbi. to or intended for someone else).
modo che l’hacker non possa • Tampering (unauthorized chan-
nascondere l’evidenza dell’attacco; I PRINCIPALI PROBLEMI ging/including deleting/of infor-
• Assicurarsi che la riga degli indirizzi DI SICUREZZA DEGLI mation).
del browser sia sempre visibile. APPLET JAVA • Resource stealing (unauthorized
• Fare attenzione all’indirizzo URL Anche se Java rappresenta un use of resources or facilities such as
visualizzato dal browser, assicuran- ambiente di programmazione relati- memory or disk space).
dosi che punti sempre al server a vamente sicuro, occorre considerare • Antagonism (interactions not
cui si pensa di essere connessi. vari argomenti che aiutino a difen- resulting in a gain for the intruder

Questa strategia riduce fortemente i


Installazione Cache SAND BOX Accesso Completo Trusted
rischi di attacco anche se un hacker
può comunque colpire un utente Applet java Standard * Applet java Trusted *
dalla rete, specialmente coloro che
Installazione permanente Libreria Java standard * Libreria Java Trusted *
non si preoccupano di osservare stra-
ni comportamenti sulla riga degli * Utilizzo dell’autenticazione
indirizzi o della barra di stato. Con la Tabella 1: Sisitema di sicurezza Sandbox di Java
disattivazione degli script si perderà

AUTOMAZIONE 87
AUTOMAZIONE

but annoying for the attacked classe l’esistenza di violazioni alle Gli applet non possono creare o far
party). regole del linguaggio e altre restri- riferimento a un proprio gestore della
zioni riguardanti lo spazio dei nomi sicurezza. Per una descrizione più
Gli Applet Java utilizzano un sistema e chiudere altre via di fuga, impie- dettagliata dell’architettura di sicu-
di sicurezza, noto con il nome di gabili per uscire dal file della clas- rezza Java si rimanda alle note biblio-
Sandbox, che protegge il computer se. In particolare l’applet verifier grafiche [5÷13].
contro l’intrusione di applet ostili. Il assicura che:
modello Sandbox limita l’accesso al RECS 101 SECURITY
sistema da parte del applet restrin- • Il programma non provochi l’over- Come evidenziato in precedenza,
gendolo a determinate aree del flow o l’underflow dello stack. RECS101, rappresenta un implemen-
client. • Il programma esegua accessi validi tazione realistica di un web server
La tabella 1 si riferisce ad un applet alla memoria e ai registri. integrato capace di gestire al suo
Java di tipo standard chiamato applet • I parametri di tutte le istruzioni interno la JVM.
sandbox. L’applet sandbox ha un bytecode siano corretti. Il problema della sicurezza nel nostro
accesso limitato alle risorse del siste- • Il programma non converta illegal- caso presenta diversi vincoli non
ma. Un applet sandbox non può ad mente i dati. indifferenti che riguardano le scarse
esempio accedere al disco fisso del- capacità di calcolo del dispositivo
l’utente, aprire nuovi canali di tra- L’applet verifier svolge queste funzio- realizzato.
smissione o restituire informazioni ni critiche analizzando le istruzioni Sicuramente è quasi impensabile
approfondite, relative al client che contenute nel file dell’applet. Un poter implementare tutti i sistemi
esegue l’applet stessa. browser Web utilizza un solo class anti-intrusione presentati nei para-
Gli applet e la libreria standard java, loader che il browser attiva all’avvio, grafi precedenti. Nonostante ciò
sono applet sandbox. Il tipo trusted è dopo questa fase il browser non può gioca a nostro favore il fatto che
una nuova variante del modello java, estendere, modificare o sostituire il essendo un dispositivo non standard
un applet trusted ha accesso a tutte caricatore di class. Gli applet non che non ha al suo interno un sistema
le risorse di sistema e opera all’ester- possono creare o far riferimento a un operativo standard ciò permette di
no della sandbox. proprio class loader. sfruttare le proprietà hardware del
In genere, gli applet java trusted, L’applet verifier è indipendente dal- dispositivo.
sono applet creati da un’organizza- l’implementazione di riferimento Sun Per essere più chiaro, i problemi per
zione o all’interno di un’intranet del compilatore java e dalle specifi- cui il dispositivo potrebbe essere
aziendale, oppure applet che l’autore che di alto livello del linguaggio Java. vulnerabile, sono principalmente
firma prima della trasmissione via L’applet verifier esamina il bytecode dovuti a:
internet. In generale non è possibile generato dal compilatore java. La
garantire la sicurezza degli applet JVM si fida (e pertanto esegue) del • Possibile attacco alla password
trusted in quanto l’applet ha un byte code importato da internet solo d’accesso al sistema.
accesso completo alle risorse del dopo che tale bytecode ha passato • Attacchi al protocollo IP e alla sicu-
sistema. l’analisi del verifier. Per passare al rezza dei pacchetti.
verifier il bytecode deve rispondere • Hyperlink Spoofing.
ARCHITETTURA DI alla sintassi, alle firme degli oggetti, • Web Spoofing.
SICUREZZA JAVA al formato del file della classe ed altre
In accordo a quanto riportato in let- prevedibilità dello stack run-time Poiché la nostra applicazione si basa
teratura [8], l’applet Verifier [9], è definiti dall’implementazione. sulla JVM, abbiamo un livello di pro-
una parte del sistema run-time di Gli applet sono eseguiti in condizioni tezione base che comunque ci viene
java, che assicura che l’applet segua di sicurezza relativamente stringenti. fornito dalla gestione delle Applet
determinate regole di sicurezza. L’applet security manager è il mecca- (come esposto precedentemente).
Per iniziare, l’applet verifier conferma nismo java che si occupa delle restri- Le contromisure che abbiamo adot-
che il file della classe segua le specifi- zioni sugli applet. Un browser ha un tato per far fronte alle problematiche
che del linguaggio java. L’applet veri- solo manager della sicurezza. sopra esposte, sono le seguenti:
fier non presume che il file della clas- L’applet security manager si inizializ-
se sia stato prodotto da un compila- za all’avvio del browser e in seguito Possibile attacco alla password
tore sicuro. non può essere sostituito, modificato d’accesso al sistema. RECS 101 non
Al contrario controlla nel file della o esteso. integra al suo interno alcun sistema

88 AUTOMAZIONE
AUTOMAZIONE

di gestione delle chiavi sia esse pub- da il Web Spoofing, si può pensare di applicazioni Client/Server in C che
bliche che private, trattandosi di un disattivare il supporto Java in RECS eseguite localmente in un PC posso-
sistema embedded dedicato al con- 101, però il prezzo da pagare è la no attivare una connessione con
trollo remoto di apparecchiature portabilità del dispositivo, nel senso quest’ultimo. In questo modo si risol-
elettronico il suo utilizzo sarà sicura- che il dispositivo perderebbe tutte le vono tutti i possibili problemi di
mente riservato ad una cerchia molto proprietà inerenti l’accesso alle porte Hyperlink Spoofing e Web Spoofing.
ristretta di utenti di conseguenza si di I/O tramite interfaccia Web.
può ipotizzare che gli utenti del siste- Poiché RECS 101 supporta anche i
Electronic shop 28
ma possano essere definiti a priori. Socket C è possibile scrivere delle
Ciò implica che il firmware del siste-
ma deve essere programmato in BIBLIOGRAFIA
modo tale da inserire tutti i possibili [1] Netid Managed Services, Information technology, Northwestern
utenti del sistema. Technology: http://gradeswww.acns.nwu.edu/ist/snap/doc/sniffing.html
La gestione del database delle pas-
sword ed user ID è effettuata [2] Internet spoofing reference page:
mediante l’applet Java Stessa che http://www.brd.ie/paper/sslpaper/hyperlin.html
andrà a leggere un file crittografato [3] Web Spoofing: An Internet Con Game:
posto all’interno del file system di http://www.cs.pronceton.edu/sip/pub/spoofing.html
RECS 101.
[4] B. C. Neuman and T. Ts’o. Kerberos: An Authentication Service for
Attacchi al protocollo IP e alla sicu- Computer Networks. In IEEE Communications, volume 39, pages
rezza dei pacchetti. Un attacco di 33–38.
questo tipo viene in qualche moto [5] S.Fritzinger and M. Mueller. Java security, 1996. Sun Microsystems
ridotto mediante la crittografia del Incorporated, White Paper:
pacchetto contente lo stato delle http://java.sun.com/security/whitepaper.txt
porte di I/O.
Poiché come si è visto precedente- [6] L. Gong. Secure Java Classloading. IEEE Internet Computing,
mente le porte di I/O di RECS 101 2(6):56{61, November/December 1998.
sono codificate in un dato a 32 bit è
[7] C. Kerer. A exible and extensible security framework for Java code.
possibile inserire un algoritmo di crit-
Master's thesis, Distributed Systems Group, Technical University of
tografia che possa proteggere il con-
Vienna, Austria, October 1999.
tenuto dei dati. Nel caso in cui RECS
101 venga utilizzato con una propria [8] G. McGraw and E. Felten. Java security and type safety. Byte,
logica di controllo con operazioni di 22(1):63{64, January 1997.
sniffing è pressoché impossibile risali-
re all’algoritmo di controllo del siste- [9] G. McGraw and E. W. Felten. Java security: hostile applets, holes, and
ma poiché questo è contenuto all’in- antidotes. John Wiley, New York, 1997.
terno dell’applet.
[10] G. McGraw and E. W. Felten. Securing Java: getting down to business
with mobile code. John Wiley, New York, 1999.
Hyperlink Spoofing & Web
Spoofing. L’implementazione di un [11] A. Rubin and D. E. Geer. Mobile Code Security.
supporto SSL all’interno di RECS 101, IEEE Internet Computing, 2(6):30{34, November/December 1998.
per la sua complessità è pressoché
impensabile. Di conseguenza un [12] Sun Microsystems, Incorporated. Secure computing with Java: now
attacco Hyperlink Spoofing sarebbe and the future, September 1998. White Paper:
possibile. Per evitare ciò si può pen- http://java.sun.com/marketing/collateral/security.html
sare di adoperare due RECS 101 che [13]F. Yellin. Low level security in Java. In Proceedings of the Fourth
lavorando in parallelo uno controlli International World Wide Web Conference, Boston, Massachusetts,
gli stati dell’altro, in questo modo la USA, December 11{14, 1995, volume 1 of World Wide Web Journal.
probabilità che entrambi i sistemi O'Reilly & Associates, Incorporated, November 1995.
vengano attaccati simultaneamente http://www.w3.org/pub/Conferences/WWW4/Papers/197/40.html
decresce di molto. Per quanto riguar-

AUTOMAZIONE 89
HARDWARE

COMMUTATORE PER
HARD DISK
di Giampiero Filella
filella@tin.it

Vi presentiamo un commutatore per disco fisso, studiato per dividere ed utilizzare


separatamente, più dischi fissi eventualmente presenti in un Personal Computer.
Potrete così avere a disposizione, per esempio, un disco fisso per usi professionali, un
disco per memorizzare dati di grande importanza, uno destinato al lavoro da svolgere
in Internet, uno che venga impiegato con Linux, uno per Windows, e così via.
ll commutatore qui descritto è in grado di realizzare una selezione tra due dischi
fissi IDE e supporta la commutazione di tipo Master/Slave.

Ai nostri giorni nessun utente utilizza in funzione contemporaneamente. citati si può collegare al commutatore
un PC esclusivamente per un unico Inoltre, se il disco fisso dispone del- un terzo disco fisso o, alternativamen-
scopo: infatti, lo stesso calcolatore l’opzione “Cable-Select” diventa te, un dispositivo CD-ROM: si posso-
serve tanto per il lavoro quanto come possibile un suo inserimento nel no quindi avere a disposizione fino a
strumento di gioco per i più piccoli; sistema in qualità di Master o di tre apparecchi di memorizzazione di
un computer deve quindi contenere Slave: più precisamente, uno dei due cui, in linea di massima, due possono
un numero considerevole di dati, dischi costituirà il Master mentre il funzionare simultaneamente. Poiché
necessari per compiere al meglio le secondo potrà rimanere inattivo o ogni moderna scheda madre dispone
tante funzioni che è chiamato a svol- ricoprire il ruolo di Slave. di almeno 2 bus di tipo IDE, è possibi-
gere. Durante l’uso di Internet o della In aggiunta ai due dischi fissi sopra le l’inserimento di ben due commuta-
Posta Elettronica gli stessi dati riman-
gono esposti senza protezione agli
attacchi esterni degli Hackers oppure
possono venire persi a causa di un
virus proveniente dal World Wide
Web. Di conseguenza entra anche in
gioco un problema legato alla sicurez-
za delle informazioni presenti nel
nostro PC, solo in parte risolvibile con
l’inserimento di un ulteriore disco fisso
di backup o con l’ausilio di un softwa-
re che gestisca le diverse partizioni. Un
vero contributo in tal senso viene dato
dal nostro commutatore di disco fisso,
che consente l’utilizzo o meno di qual-
siasi disco a lui connesso. Per motivi di
sicurezza, la commutazione da un
disco all’altro è possibile solo all’avvio
del computer, affinché non possa mai
accadere che entrambi i dischi entrino

90 HARDWARE
HARDWARE

Due dischi rigidi senza “Cable Select” Due dischi rigidi con “Cable Select”

• Configurare entrambi i dischi come “MASTER”. • Configurare entrambi i dischi come “CABLE SELECT”.
• Inserire il jumper JP1 sulla scheda di commutazione. • Non inserire il jumper JP1 sulla scheda di commutazione.
• Il disco attivo si seleziona con il comando “MASTER”. • Il disco attivo si seleziona con il comando “MASTER”.
• Il comando “SLAVE” non ha funzione. • Il comando “SLAVE” decide se il secondo disco rigido
(non MASTER) va utilizzato come “SLAVE”.

Due dischi rigidi senza “Cable Select” e un CDROM Due dischi rigidi con “Cable Select” e un CDROM

• Configurare entrambi i dischi come “MASTER”. • Configurare entrambi i dischi come “CABLE SELECT”.
• Configurare il CD-ROM come “SLAVE”. • Non inserire il jumper JP1 sulla scheda di commutazione.
• Inserire il jumper JP1 sulla scheda di commutazione. • Il disco attivo si seleziona con il comando “MASTER”.
• Il disco attivo si seleziona con il comando “MASTER”. • Il comando “SLAVE” decide se il secondo disco rigido
• Il comando “SLAVE” non ha funzione. (non MASTER) va utilizzato come “SLAVE”, in questo
• Il CD-ROM è sempre “SLAVE”. caso il CD-ROM viene spento, diversamente lo stesso
diventa “SLAVE”.
Tabella 1: Le diverse tipologie di installazione del nostro commutatore

tori, per un totale di 6 apparecchi di il commutatore di disco fisso. Se i scelta del disco da utilizzare avviene
memorizzazione da gestire. Nella dischi fissi non dispongono dell’opzio- attraverso due interruttori. Per evitare
tabella 1 sono illustrate tutte le varie ne “Cable-Select” sarà possibile la una commutazione indesiderata, il
tipologie d’installazioni realizzabili per selezione di uno solo dei due dischi. La commutatore può essere anche confi-

HARDWARE 91
HARDWARE

gurato internamente al calcolatore commutatore. Per quanto riguarda il il comando da inviare è invece quello
per mezzo di alcuni ponticelli funzionamento, questo apparecchio di attivazione (comando
(Jumper) presenti sulla sua scheda di non necessita dell’installazione di Attivo/Inattivo) entrano in gioco gli
commutazione; in questo modo le alcun software aggiuntivo, può quin- interruttori CMOS IC1 A/B/C ed i
diverse funzioni del commutatore di essere inserito in ogni computer segnali PDIAG e DASP negati; succes-
possono essere gestite solo attraverso che utilizza il bus IDE per dialogare sivamente vengono trasmessi i segna-
un interruttore a chiave esterno, met- con le unità di memorizzazione, sia li CS0 e CS1 negati dai componenti
tendo al sicuro i vostri dati dalla curio- che utilizzi un sistema operativo IC2 B e IC2 C (figura 3).
sità dei bambini e creando una buon come Windows o Linux, sia che si
sistema di protezione contro lo spio- tratti di un calcolatore Apple. Il commutatore
naggio e l’appropriazione indebita In questa scheda circuitale (illustrata in
degli stessi. Il nostro commutatore di SCHEMA ELETTRICO Figura 4) è situato il sistema di control-
disco fisso può essere alloggiato in un Strutturalmente, il commutatore con- lo del commutatore.
contenitore di tipo standard che occu- sta di due schede che operano insie- La tensione di alimentazione viene for-
pa lo spazio di un’unità da 3,5 pollici me per il corretto funzionamento del nita attraverso la presa BU1.
(quella utilizzata dal floppy disk per dispositivo: la prima è la scheda vera e Il circuito integrato IC2 è un latch le
intenderci. Esso non è collegato diret- propria del commutatore, la seconda cui uscite sono collegate alle prese
tamente al disco fisso bensì, tramite riguarda l’adattatore IDE. ST1-ST3 e contemporaneamente
opportuni cablaggi, ad un adattatore comandano i LED che mostrano la
posto tra il disco stesso ed il bus IDE. L’adattatore IDE selezione del disco fisso di volta in
L’alimentazione avviene attraverso In questa scheda, direttamente colle- volta effettuata. A seconda che si stia
uno dei connettori di alimentazione gata al bus IDE, risiede la parte logica utilizzando o meno l’interruttore a
standard provenienti dall’alimenta- e di selezione ed è alimentata con una chiave, a monte dei diodi D9, D14,
tore interno. tensione di 5 V. D15 e D16 saranno in uso o entrambi
L’indicazione dello stato dei vari Il comando Master/Slave è inviato per i ponticelli JP3 e JP4 o gli interruttori
dischi (attivo/inattivo, Master/Slave) mezzo di IC2 A, che trasmette il S1 e S2. Se fosse inserito JP1 l’interrut-
avviene per mezzo di cinque diodi segnale SPSYNC in modalità tore destro S2 sarebbe privato delle
LED, situati nella parte frontale del High/Low al disco fisso interessato. Se sue funzionalità; inoltre, il comando
Master1 o Master2 viene trasmesso
dagli invertitori IC1 F e IC1 B attraver-
so l’interruttore S1 o il Jumper JP3;
contemporaneamente, il comando
Attivo1 o Attivo2 viene inviato attra-
verso i diodi D10 e D13. In modo ana-
logo, tramite l’interruttore S2 o il
Jumper JP4 viene inoltrato dall’inverti-
tore IC1 C il comando Attivo3 mentre
ai diodi D11 e D12 giungono i segna-
li Attivo1 e Attivo2.

ASSEMBLAGGIO DELLE SCHEDE


Come appena spiegato, il sistema di
commutazione consta di due circuiti:
quello dell’adattatore e quello vero e
proprio del commutatore.
La scheda dell’adattatore IDE è prov-
vista di componenti di tipo SMD
(Surface Mount Device). Il montaggio
dei componenti inizia con i condensa-
tori C1 e C2, che devono essere salda-
Figura 2: Piedinatura di un connettore IDE standard
ti sulla parte posteriore della scheda: i
condensatori devono essere posizio-

92 HARDWARE
HARDWARE

Figura 3: Schema elettrico dell’adattatore IDE

nati con attenzione utilizzando una accurata e precisa di tutti i PIN. Passiamo ora al circuito principale
pinzetta e saldati, come tutti i compo- Capovolgete ora la basetta e montate del commutatore.
nenti SMD, utilizzando un saldatore a e saldate, uno dopo l’altro, i compo- L’assemblaggio comincia con l’inseri-
bassa potenze e punta molto sottile, nenti BU1, ST2 e ST1. I componenti mento delle resistenze e dei diodi; per
meglio ancora con un saldatore ad ST2 e ST1 devono trovarsi totalmen- questi ultimi è necessario che prestia-
aria calda previsto per questo genere te adagiati sulla scheda mentre BU1 te molta attenzione alla polarità.
di montaggio. In modo analogo si deve essere collocato in posizione Seguono i condensatori, i circuiti inte-
procede con i circuiti integrati IC1 e eretta sulla scheda stessa per poterlo grati, il Jumper e i LED, che vanno
IC2, per cui è necessaria la saldatura più tardi connettere con il disco fisso. ripiegati a 90 gradi circa prima del

HARDWARE 93
HARDWARE

Figura 4: Schema elettrico del commutatore

loro montaggio (anche in questo caso del connettore per l’alimentazione e connettere la nostra scheda
dovrete rispettare la corretta pola- elettrica, BU1.
rità, ricordando che il piedino più Infine deve essere eseguito il mon- POSIZIONAMENTO ALL’INTERNO
lungo rappresenta l’anodo). taggio meccanico della scheda nel DEL COMPUTER ED ATTIVAZIONE
L’installazione dei componenti su contenitore da inserire nel vano Per inserire l’apparecchio nel case
questa scheda termina con il posi- libero da 3,5 pollici del PC. del computer dovete disporre di un
zionamento e la saldatura degli Vi ricordiamo di scollegare il PC vano libero da 3,5 pollici, normal-
interruttori a 3 prese, ST1-ST3, e dalla rete elettrica prima di aprirlo mente utilizzato per il floppy disk, se

94 HARDWARE
HARDWARE

Figura 5a: Circuito stampato scala 1:1 dell’adattatore (lato rame) Figura 5b: Circuito stampato scala 1:1 dell’adattatore (lato componenti)

Figura 6: Posizionamento dei componenti e fotografia dell’adattatore (lato rame e lato componenti)

non fosse disponibile, potete utiliz- Continuiamo con il collegare l’alimen- Il PC deve essere allacciato alla rete
zarne uno da 5,25 pollici, quello uti- tazione della scheda di commutazio- elettrica ed avviato dopo aver selezio-
lizzato per i vecchi lettori di floppy, ne, utilizzando uno dei cavi di alimen- nato la configurazione che si desidera
in questo caso potete utilizzare tazione liberi, che fuoriescono dall’ali- ottenere con il commutatore. Se tutte
come contenitore uno degli adatta- mentatore del PC. le parti che costituiscono il sistema
tori in plastica da 5,25 a 3,5, nor- Per ultimo è necessario creare, per sono state installate correttamente,
malmente in commercio. mezzo di un cavo a 10 poli di tipo sarà possibile configurare gli interrut-
Posizionato il circuito all’interno del “flat” completo di connettori “dual- tori di selezione nel modo desiderato.
PC, potete programmare i ponticelli in-line” femmina-femmina, i collega- In alcuni casi, sarà necessario, entrare
JP1-JP4 per ottenere la configurazione menti tra la scheda di commutazione nel BIOS del PC (seguire il manuale
desiderata. A questo punto collegate i ed i relativi adattatori. d’istruzioni del vostro PC) ed abilitare
due cavi IDE ai connettori della sche- A questo punto è possibile eseguire il “riconoscimento automatico” del
da di commutazione, dall’altra parte una sequenza di prova (potete anche disco fisso e del CD-ROM.
dei cavi connettete i due adattatori, tenere aperto il case del PC, sempre Se durante la fase di avvio del PC, il
che a loro volta andranno collegati ai che tutte le norme di sicurezza in BIOS non riconosce uno dei dischi o
due dischi rigidi. materia siano rispettate). peggio ancora il PC non si avvia,

HARDWARE 95
HARDWARE

Figura 7a: Circuito stampato scala 1:1 dell’adattatore (lato rame)

Figura 7b: Circuito stampato scala 1:1 dell’adattatore (lato componenti)

96 HARDWARE
HARDWARE

Figura 8: Posizionamento dei componenti e fotografia della scheda di commutazione

HARDWARE 97
HARDWARE

Elenco componenti adattatore Elenco componenti unità di comando


Sigla Valore Resistenze
C1, C2 100 nF SMD R1÷R5 470 _ 1/4 W
R6, R10÷R13 4.7 k_ 1/4 W
IC1 74HC4053 SMD Philips
C1, C2 100 nF ceramico
IC2 74HC32 SMD
IC1 74HC04
BU1 Presa 2 x 20 poli, angolata
IC2 74HC573
Presa 2 x 20 poli, angolata,
ST1 D9÷D16 IN4148
stampata
D1, D2 LED, 3 mm, verde
ST2 Cavo 2 x 10 poli
D3÷D5 LED, 3 mm, giallo
2 cavi di collegamento a 10 poli
BU1 Presa DIN, orizzontale
20 cm di guida a nastro piatto a 10 poli ST1÷ST3 Prese di innesto, 2 x 5 poli, angolate, stampate
S1, S2 Interruttori orizzontali
sarebbe necessario spegnere imme-
JP1÷JP4 Jumper
diatamente l’intero sistema, verificare
l’installazione dei vari cablaggi IDE e Perno rigido 1 x 2 poli
ripetere nuovamente la procedura di 10 viti a testa cilindrica di tipo M3 x 6mm
prova.
4 viti a testa cilindrica di tipo M3 x 8mm
UTILIZZO 4 viti a testa verticale di tipo M3 x 6mm
Dopo aver installato il commutatore 10 madrevite di tipo M3
all’interno del PC, ed esserci assicurati
10 angoli di fissaggio, nichelati
che tutto funziona, possiamo procede-
re a provare le diverse configurazioni. 1 sezione laterale destra in plexiglas, rifinita
Grazie all’interruttore sinistro si sceglie 1 sezione laterale sinistra in plexiglas, rifinita
quale tra i due dischi fissi (HD1 e HD2)
1 disco frontale in plexiglas, rifinito e stampato
deve essere attivato in qualità di
Master; i LED verdi a destra ed a sini-
stra di questo interruttore segnalano viene disabilitato l’interruttore destro, fine di evitare che un disco venga
quale tra i due dischi risulta attivo. che permette la scelta del dispositivo erroneamente escluso mentre è atti-
L’interruttore di destra permette di Slave. Se voleste mettervi al riparo da vo. Il commutatore dialoga con il
decidere se il disco non selezionato un uso non autorizzato del commuta- disco fisso inviandogli due soli segnali
come Master deve essere impiegato tore, non dovreste far altro che con- attraverso il bus IDE, che sono:
come Slave o se il ruolo di Slave debba nettere i contatti di un interruttore a
essere ricoperto dal dispositivo CD- chiave opzionale al ponticello JP2: gra- • Attivo/Inattivo: quando la tensione
ROM eventualmente presente; i due zie a questa operazione la scelta del del segnale è alta, il disco seleziona-
LED gialli posti alla sinistra dell’inter- disco fisso non verrà più effettuata per to viene reso inattivo.
ruttore segnalano quale tra HD1 e mezzo degli interruttori, bensì tramite • Master/Slave: questo comando è
HD2 è attivo come Slave, mentre il i ponticelli JP3 (che andrà a sostituire presente quando il disco fisso pos-
LED a destra mostra quando viene l’interruttore sinistro) e JP4 (che sosti- siede l’opzione “Cable-Select”; se la
selezionato il CD-ROM. La commuta- tuirà l’interruttore destro). Da questo tensione del segnale è alta, il disco
zione elettronica tra Master e Slave momento ogni selezione sarà possibi- selezionato ricoprirà il ruolo di Slave,
avviene esclusivamente se il “Cable- le agendo solo sull’interruttore a chia- altrimenti sarà il Master. La selezione
Select” dei due dischi sottoposti alla ve. Anche in questo caso, comunque, avviene tramite il segnale SPSYNC.
selezione è stato configurato, altri- la commutazione tra due dischi avver-
menti sarà necessario chiudere il pon- rà esclusivamente dopo un “Reset Buon lavoro.
ticello JP1 presente sulla scheda circui- Hardware” del PC, ossia in concomi-
Electronic shop 29
tale del commutatore; così facendo tanza con un riavvio del computer, al

98 HARDWARE
TUTORIAL

LA PORTA PARALLELA EPP


di Vincenzo Villa
scrivimi@vincenzov.net

La porta parallela del PC supporta diverse modalità operative, in genere tutte quelle
previste dallo standard IEEE 1284. Tra le varie opzioni la più semplice da utilizzare
per realizzazione interfacce da parte degli hobbisti è sicuramente la SPP - Standard
Parallel Port - ma la EPP - Enhanced Parallel Port - è quella che permette maggiore
flessibilità e velocità.

Lo standard EPP 1.7 fu originaria- Pin Nome SPP Nome EPP Direzione Funzione EPP
mente definito da un consorzio
Questo segnale basso indica una
costituito da Intel, Xircom e Zenith 1 Strobe nWRITE Out
scrittura
ed in seguito recepito, con qualche
variazione, della norma IEEE 1284 2 Data 0 PD 0 Bidirezionale Trasporta dati e indirizzi
come EPP 1.9. Diverse sono le carat- 3 Data 1 PD 1 Bidirezionale Trasporta dati e indirizzi
teristiche interessanti della EPP:
4 Data 2 PD 2 Bidirezionale Trasporta dati e indirizzi
• Permette lo scambio bidireziona-
5 Data 3 PD 3 Bidirezionale Trasporta dati e indirizzi
le di dati senza i problemi di com-
patibilità della SPP. 6 Data 4 PD 4 Bidirezionale Trasporta dati e indirizzi
• È sufficientemente veloce, poten-
7 Data 5 PD 5 Bidirezionale Trasporta dati e indirizzi
do garantire prestazioni confron-
tabili con quelle del bus ISA. 8 Data 6 PD 6 Bidirezionale Trasporta dati e indirizzi
Normalmente ha la stessa velocità
9 Data 7 PD 7 Bidirezionale Trasporta dati e indirizzi
della parallela ECP ed in molte
situazioni più veloce della SPP. In Se abilitato, genera un interrupt
10 Ack Interrupt In
funzione del tipo di chip utilizzato sul fronte di salita
per costruirla e della connessione 11 Busy nWAIT In Usato per la sincronizzazione.
al bus di sistema (ma sostanzial-
12 Paper Out - In Non usato
mente indipendentemente dal
processore, se questo è abbastan- 13 Select - In Non usato
za moderno) la velocità può varia-
Quando basso indica un
re da 500 kilobyte a 2 megabyte al 14 Linefeed nDSTRB Out
trasferimento di dati
secondo.
• È più semplice da gestire rispetto 15 Error . In Non usato
alla ECP in quanto non richiede 16 Inizialize Reset Out Attivo basso, resetta le periferiche
una particolare "intelligenza" alle
Quando basso indica un
periferiche né l'uso di driver parti- 17 Select in nASTRB Out
trasferimento di indirizzi
colarmente complessi sul PC.
Infatti la comunicazione è comple- 18÷25 Massa Massa
tamente controllata dall'hardware Tabella 1: Nome e funzioni dei segnali della porta EPP
attraverso semplici istruzioni di

100 TUTORIAL
TUTORIAL

I/O anche senza l'uso di interrupt le stesse tecniche della porta SPP. modifica all'HW o al SW. L'unico
o DMA. Tutti gli altri segnali sono gestiti problema si può eventualmente
direttamente dall'HW della porta presentare qualora si vogliano sfrut-
In genere tutte le porte parallele recen- parallela anche se rimangono tare alcune caratteristiche elettriche
ti sono EPP-compatibili anche se comunque disponibili per il control- della SPP, quale la presenza di pin a
occorre impostare correttamente que- lo via SW secondo le modalità SPP. collettore aperto.
sta modalità di funzionamento agen- Ad esclusione dei tre segnali di
do sui parametri del BIOS o posizio- ingresso non utilizzati non è però LA SCRITTURA DI UN DATO
nando un ponticello. Se la porta per- consigliabile un utilizzo contempo- Come già anticipato nella preceden-
mette la configurazione come EPP 1.7 raneo della modalità EPP e SPP. te tabella gli otto pin PD0÷PD7 per-
oppure EPP 1.9, si consiglia la seconda mettono il trasporto bidirezionale
opzione. Nel prosieguo si riterrà suffi- I REGISTRI EPP sia di indirizzi che di dati, ovviamen-
cientemente noto il funzionamento La gestione della EPP avviene attra- te in tempi diversi.
generale della porta parallela verso otto registri consecutivi, cia- La sincronizzazione del trasferimento
Centronics; tali informazioni possono scuno formato da otto bit, presenta- è realizzata attraverso una coppia di
essere acquisite leggendo, per esem- ti nella tabella seguente. Con Base segnali che devono essere attivati
pio, il "Tutorial sulla porta SPP" pubbli- s’intende l'indirizzo di base della alternativamente da trasmettitore e
cato sul numero scorso. In particolare porta parallela, in genere 0x378 ricevitore, secondo uno schema detto
si presumono note le conoscenze oppure 0x278. Si noti che la porta "intelocking handshakes". Ciò per-
necessarie per configurare le porte LPT, EPP non può avere indirizzo 0x3BC, mette di adeguare la velocità al dispo-
per individuare gli indirizzi effettiva- corrispondente nella nomenclatura sitivo più lento tra quelli collegati. Il
mente utilizzati e per scrivere un pro- DOS a LPT3. registro Base+4 (Data port) permette
gramma di modifica dei registri, ope- di scrivere (o di leggere) un dato sui
razioni tutte identiche alla SPP. È consi- pin della LPT, semplicemente facendo
gliabile anche avere nozione dei rischi Indirizzo Nome R/W una singola operazione di scrittura (o
che il PC corre nel caso di errori di lettura) su un registro della porta.
Base + 0 SPP data port W
montaggio dei circuiti elettronici e Di seguito si riporta il diagramma
sulle possibili strategie per evitarli. Base + 1 SPP status port R temporale semplificato con l'anda-
mento dei segnali nel caso di scrittu-
Base + 2 SPP control port W
I SEGNALI ra di un dato (cioè un byte è gene-
La porta EPP utilizza gli stessi con- Base + 3 EPP Address port R/W rato dal PC e ricevuto dalla periferi-
nettori e segnali della porta ca). In verde sono indicati i segnali
Centronics; ne ridefinisce però i Base + 4 EPP data port R/W pilotati dal PC, in rosso quelli pilota-
nomi e la funzione, secondo la Base + 5 EPP dataport - 16 bit R/W ti dalla periferica:
tabella 1. La numerazione dei pin è
relativa al connettore femmina Base + 6 EPP dataport - 32 bit R/W 1. Il ciclo inizia con la scrittura da
DB25 presente sul retro del PC. Per parte del processore di un byte
Base + 7 EPP dataport - 32 bit R/W
alcuni pin della modalità EPP è indi- nel registro Base+4 (ciclo genera-
cato il nome premettendo la lettera to dall'esecuzione di un a singola
"n" minuscola (per esempio operazione di I/O e quindi legato
nASTRB) per indicare che è attivo Le modalità a 16 e 32 bit non sono alle variazioni dei segnali interni
basso; a volte lo stesso pin è indica- supportate da tutte le parallele EPP: al PC IOCHRDY, WR e D0÷D7,
to senza tale prefisso oppure con un in questo caso i registri corrispon- non indicati nel diagramma tem-
segmento al disopra (qualunque sia denti non sono definiti. porale in quanto non disponibili
la convenzione usata non vi sono Come riportato nella tabella i primi sul connettore EPP).
però modifiche ai livelli logici ed i tre registri sono sostanzialmente 2. nWRITE diventa basso, per indica-
diagrammi temporali indicati sono identici sia come nome che come re un'operazione di scrittura.
quelle "fisicamente" presenti). funzione ai registri della SPP e non Questa fase inizia nella EPP 1.9
Come si nota tre pin d’ingresso non verranno quindi qui descritti. solo se nWAIT è tenuto basso
sono usati nello standard EPP e Questo permette di usare una porta dalla periferica (come indicato nel
quindi possono essere gestiti diret- EPP in tutte le applicazioni in cui è diagramma); altrimenti la
tamente dal programma, attraverso richiesta una porta SPP, senza alcuna sequenza si sospende e riprende

TUTORIAL 101
TUTORIAL

sul fronte di discesa di nWAIT. nel registro opportuno. • Il punto 7 dell'elenco precedente
3. Sono posti sui pin PD0…PD7 i Il tempo impiegato potrebbe si verifica solo se non ci sono
dati scritti nel registro. però essere maggiore di quello altre operazioni di scrittura sulla
4. nDSTRB diventa basso per indi- richiesto da una semplice opera- porta EPP ancora pendenti.
care un trasferimento di dati. zione di I/O perché è previsto In caso contrario nWRITE rimane
Queste tre ultime operazioni l'inserimento di stati d'attesa fino attivo ed inizia un nuovo ciclo.
sono, se nWAIT è basso, pratica- al termine del ciclo, in dipenden-
mente contemporanee, come za del segnale generato dalla LA SCRITTURA DI UN
rappresentato nel diagramma periferica. INDIRIZZO
temporale. Ciò permette alla periferica di Il ciclo per la scrittura di un indiriz-
5. Il PC attende che nWAIT, gene- acquisire il dato lentamente, zo è sostanzialmente identico alla
rato dalla periferica, diventi alto. sospendendo il programma. scrittura di un dato. Le differenze
Tale evento deve avvenire entro • Per acquisire il dato presente sul sono solo due:
qualche microsecondo. In que- bus una periferica veloce (per
sto momento termina l'esecu- esempio un flip-flop edge-trig- • Il software deve scrivere nel regi-
zione dell'operazione di scrittura gered) potrebbe utilizzare il fron- stro Base+3 invece che in
da parte del processore che può te di salita di nDSTRB (o di Base+4.
riprendere l'esecuzione del pro- nWait): infatti i dati permangono • Il segnale coinvolto non è
gramma temporaneamente validi ancora per un tempo di nDSTRB ma nASTRB.
sospeso. qualche decina di ns, adeguato a
6. È disattiva nDSTRB. garantire il tempo di hold richie- Le altre operazioni, incluse le tem-
7. nWRITE diventa alto (cioè inatti- sto dai normali circuiti integrati porizzazioni ed i timeout, riman-
vo). digitali. gono invariate. Occorre notare che
8. I dati presenti su PD0÷PD7 non • Potrebbe invece essere opportuno il termine "indirizzo" oppure "dato"
sono più validi. Non è specifica- utilizzare il livello basso o il fronte di è puramente convenzionale e nulla
to cosa succede: da una serie discesa di nDSTRB nel caso in cui la impedisce di utilizzarli come dato1
d’informazioni sembra che, a periferica sia costituita da un e dato2, se nella specifica applica-
seconda del chip utilizzato, non microcontrollore (il ritardo tra l'atti- zione hanno questa funzione.
si hanno cambiamenti oppure vazione di nDSTRB e la validità dei
viene generato il byte preceden- dati è limitato, in funzione del chip LA LETTURA DI UN DATO
temente scritto in Base+0 oppu- utilizzato, a qualche decina di ns O DI UN INDIRIZZO
re ancora i pin sono posti in alta ma spesso è addirittura negativo). La porta EPP gestisce in modo
impedenza. Il consiglio è quello • Se si utilizza la EPP 1.9 il ciclo ini- automatico anche il transito di
zia solo se il segnale nWAIT è dati ed indirizzi da periferica a
basso. PC.
In caso contrario si ha la sospen-
sione o addirittura l'interruzione 1. Il ciclo inizia con la lettura da
dell'operazione, evento quest'ul- parte del processore del regi-
timo segnalato da un timeout, stro Base+4 (oppure base+3 nel
come descritto più avanti. caso di lettura di un indirizzo).
• Se si utilizza la EPP 1.7 lo stato I segnali interni coinvolti sono,
iniziale di nWAIT è ignorato. al solito, D0÷D7, RD e
Questo permette di utilizzare IOCHRDY e non indicati nello
periferiche progettate per la EPP schema semplificato.
di non fare nessun affidamento 1.9 anche con porte EPP 1.7 (ma 2. nDSTRB (oppure nASTRB nel
sullo stato assunto dopo la disat- non il contrario) caso di lettura di un indirizzo)
tivazione di nWRITE. • Qualora la periferica non dovesse diventa basso. Notare che
Alcune osservazioni: alzare il segnale di nWAIT entro nWRITE rimane alto, cioè inat-
un tempo "ragionevole", il ciclo tivo. Anche in questo caso il
• Tutta la sequenza è realizzata viene interrotto ed il timeout ciclo inizia nel caso della EPP
dall'HW: il software deve limitarsi segnalato come descritto più 1.9 solo se nWAIT è mantenuto
alla scrittura di un singolo byte avanti. basso dalla periferica.

102 TUTORIAL
TUTORIAL

3. La periferica deve mandare sul Tale grafico è utilizzabile per la uno specifico chip. Accanto ai
bus PD0÷PD7 i dati (o gli indi- progettazione anche se occorre segnali riportati anche nei prece-
rizzi). In realtà la periferica può notare che non si tratta dello denti diagrammi semplificati
impostare PD0÷PD7 in un standard ufficiale ma solo di sono presenti anche alcuni
momento qualunque antece- un'implementazione relativa ad segnali interni al PC (WR, RD,
dente questo istante.
4. La periferica deve alzare il pin
nWAIT.
5. Il PC acquisisce il dato da
PD0÷PD7 in corrispondenza
del fronte di salita di nDSTRB
(oppure nASTRB).
6. Il PC pone alto nDSTRB (o
nASTRB) e il ciclo termina. I
buffer della porta EPP rimango-
no nello stato di alta impeden-
za (anche se non tutte le fonti
affermano esplicitamente ciò).
7. La periferica deve porre nWAIT
basso prima dell'inizio del ciclo
successivo.

Simbolo Parametro Condizioni Min Max Unità

Tempo tra i fronti di WR (interno) e


tWW 45 ns
di nWRITE (1)

Tempo tra i fronti di WR (interno) e EPP 1.7 45 ns


tWST
di nDSTRB (o nASTRB) (2) EPP 1.9 (1) 65 ns

Tempo tra l'attivazione di nWRITE e di EPP 1.7 0 ns


È necessario che, in corrispon- tWEST
nDSTRB (o nASTRB) EPP 1.9 10 ns
denza la disattivazione di nDSTRB
(oppure di nASTRB) siano mante- Tempo di hold di PD0...PD7 dopo che
tWPDh 50 ns
nuti stabili i pin PD0÷PD7 al fine nDSTRB (o nASTRB) diviene inattivo
di rispettare i tempi di set-up e di
hold della porta: per sicurezza è Tempo tra l'attivazione di nWAIT
tHRW EPP 1.7 40
opportuno che la periferica man- e IOCHRDY (3)
tenga i dati stabili per qualche
PD0÷PD7 validi dopo che nWRITE
centinaio di ns nell'intorno del tWPDS 15 ns
diviene attivo
fronte di nDSTRB.
tEPDW Tempo di validità di PD0÷PD7 80 ns
UN ESEMPIO REALE
Nella figura seguente sono ripor- Validità di PD0÷PD7 dopo nDSTRB
tEPDh 0 ns
tate le temporizzazioni dettagliate o nASTRB
della porta EPP PC87307VUL pro-
(1) I tempi tWW e tWST sono, nel caso della EPP 1.9, relativi al fronte di WR solo se nWAIT è basso.
dotta da National Semiconductor Altrimenti sono misurati rispetto all'istante in cui nWAIT diviene basso.
(2) È garantito che nWRITE non passi da basso ad alto prima di nDSTRB (o nASTRB).
(http://www.national.com/) e (3) Nel caso di EPP 1.9, tempo tra l'attivazione di nRD o nWR e IOCHRDY.
ampiamente usato in molti PC.

TUTORIAL 103
TUTORIAL

D0÷D7, IOCHRDY, ZWS), utili intervenendo direttamente sull'- primo ciclo di I/O EPP, potrebbe
per comprendere nel dettaglio il hardware sbloccando il segnale essere necessario porli manual-
funzionamento del chip ma non IOCHRDY dopo alcuni microse- mente in questo stato scrivendo
necessari per la progettazione di condi di inattività. direttamente nel registro di
periferiche esterne. Nel diagram- Questo errore è segnalato attra- controllo SPP. Nel caso di porte
ma temporale è rappresentata verso l'uso del bit 0 del registro che non richiedono questa
un'operazione di scrittura segui- di stato (indirizzo Base+1): se impostazione, l'operazione è
ta da una di lettura. Dallo stato tale bit vale 0 non vi sono stati inutile ma assolutamente non
del segnale nWAIT all'inizio del errori, se vale 1 il ciclo non si è dannosa, né per la configura-
ciclo si vede che la rappresenta- potuto completare a causa di un zione della porta né per la peri-
zione grafica è relativa alla EPP timeout. ferica.
1.7, come del resto chiarito dalla È opportuno verificare regolar- • Alcune porte non possono ini-
nota 1. mente questo bit se si utilizza la ziare un ciclo EPP se il buffer
modalità EPP. Si noti che in caso bidirezionale della porta SPP è
IL TIME-OUT di errore il SW deve esplicitamen- stato configurato in ingresso
Il tempo impiegato dalla porta te azzerare questo bit altrimenti attraverso il settaggio del bit 5
EPP per completare un ciclo di anche tutte le operazioni succes- del registro di controllo.
scrittura o di lettura dipende sive genereranno a loro volta un
sostanzialmente dal tempo che timeout. Per questi motivi è opportuno
la periferica impiega per gestire porre sul registro di controllo il
il pin nWRITE. È infatti seconda- LA LETTURA/SCRITTURA byte 00000100b attraverso l'i-
rio il tipo di chip utilizzato, il DI DATI A 16 E 32 BIT struzione:
tipo di processore e, anche se in Alcune parallele EPP supportano il
misura minore, il tipo di bus con trasferimento di dati a 16 e 32 outportb(control_reg, 0x04);
cui la porta EPP è collegata al bit. Per fare ciò è sufficiente scri-
processore. Il pin nWRITE inter- vere (o leggere) una word (16 Questa operazione è necessaria
viene direttamente sul segnale bit) o una double word (32 bit) una sola volta, all'inizio del pro-
IOCHRDY interno al computer nel registro base+4; la porta prov- gramma: nelle successive opera-
che ha lo scopo si sospendere vederà a convertire quest'unica zioni di I/O il controllo di questi
l'esecuzione dell'istruzione di I/O scrittura (o lettura) in due o quat- segnali è gestito unicamente
fino al suo completamento, inse- tro cicli EPP. Il vantaggio è costi- dall'HW. La successiva gestione
rendo un certo numero di cicli di tuito dal fatto che il processore via SW potrebbe addirittura crea-
ritardo. esegue più velocemente la scrit- re problemi e pertanto vivamente
Si noti che tale sospensione tura o la lettura, eseguendo una sconsigliata.
avviene all'interno di un'opera- sola operazione di I/O invece di Prima dell'utilizzo è ovviamente
zione elementare e questo bloc- due o quattro.Non tutte le porte necessario impostare la porta
ca completamente l'hardware parallele EPP supportano tale (attraverso il settaggio dei para-
del processore, rendendo metodo e ciò limita la portabilità metri del BIOS o un apposito
impossibile la prosecuzione del tra macchine diverse di questa jumper) come EPP 1.7, 1.9 oppu-
programma o l'intervento del tecnica. Per gli indirizzi è previsto re EPP/SPP.
sistema operativo, qualunque solo il trasferimento di 8 bit.
esso sia.
Questo meccanismo porterebbe LA PREPARAZIONE
quindi ad un blocco irreversibile DELLA PORTA
dell'intero computer se, per Prima di utilizzare la porta in
esempio, nessuna periferica fosse modalità EPP è opportuno esegui-
collegata alla porta EPP... La re due operazioni:
soluzione è costituita da una
sorta di watchdog (cane da guar- • La porta EPP nel suo stato inat-
dia) che rileva la situazione tivo ha i segnali nDSTRB,
appena descritta ed interrompe nASTRB e nWRITE alti. In alcune
Electronic shop 30
la sospensione del processore porte, prima dell'inizio del

104 TUTORIAL
Antenna EH per i 40
metri costruite
da IK2 XEH

Ascoltare l’universo
via radio: il progetto
METEOR SCATTER
(seonda parte)

Una marca poco nota


la WUNDERCART
MHz

ANTENNA EH PER I 40
METRI COSTRUITA DA
IK2XEH
di Giuseppe Signoris
giuseppe.signoris@enaip.piemonte.it

L'ANTENNA EH è un'antenna di nuova concezione, si basa sul teorema di John


Poynting, fisico britannico insegnante universitario, vissuto nel periodo del fisico
Hertz. Questo tipo d'antenna è definita la "terza generazione", inventata dal
Radioamatore W5QJR, Ted Hart, dello Stato della Georgia USA (Ted, nel suo brevetto,
lascia libera la costruzione al radioamatore che volesse sperimentare).
Stefano Galastri (IK5IIR) ha realizzato la versione per Radioamatori. Per il
principio di funzionamento vi rimando al sito di Ted Hart: www.eh-antenna.com.

LA TEORIA za dello spazio libero.


Secondo il teorema di Poynting si Poynting afferma che la relazione
afferma che per creare la radiazio- e = E x H dove x indica un prodot-
ne devono esserci le seguenti con- to incrociato dei vettori dei campi,
dizioni: misurato in watt/metroquadro.

1) Ci deve essere un campo elettrico L'Antenna EH di Ted Hart è costituita


E e un campo magnetico H. da due cilindri che formano una
Il campo E è espresso in capacità naturale tra loro (pensate a
volt/metro mentre il campo H un dipolo con grossi fili). Applicando
èespresso in ampere-spire/metro. una tensione a radiofrequenza si crea
2) I due campi devono essere in fase, un campo elettrico E; la corrente
(sono simultanei). assorbita dal condensatore creerà un
3) I campi E e H devono esistere nello campo magnetico H ad angolo retto
stesso volume spaziale. che circonda il campo elettrico E.
4) I due campi devono formare un Purtroppo la corrente che assorbe il
angolo retto tra loro. Quindi il condensatore è in anticipo sulla ten-
campo H deve circondare il sione applicata. Ne deriva che la fase
campo E. Ovviamente il campo H del campo magnetico H è in anticipo
deve essere un cerchio chiuso. di 90 gradi di fase rispetto al campo
5) I due campi devono avere la stessa elettico E. Ora, se la potenza applica-
curvatura. ta all'antenna di cui sopra, passa
6) I due campi devono avere una prima attraverso un'induttanza, l'in-
Foto 1: L’antenna EH montata in versione
relazione di 377 ohm, comune- duttanza ritarderà la corrente di 90 per i 40 m
mente identificata come impeden- gradi rispetto alla tensione applicata;

106 MHz
MHz

si avrà, come risultato, che


nell'Antenna la fase della tensione,
(campo E) e la fase della corrente,
(campo H) possono essere uguali.

COSTRUZIONE PRATICA
Con questo scritto voglio rendervi
partecipi delle mie esperienze e invo-
gliarvi all'autocostruzione di questa
"strana" e nuova antenna.
Essa si compone di due parti: la parte
radiante e il circuito di accordo e sfa-
samento (figura 1).
Vediamo come si presenta la versione
per i 40 metri (foto 1). Piccolissima.
Un tubo alto 85 centimetri e largo
10, veramente sorprendente! E pas-
siamo alla costruzione.

MATERIALI
1) Un tubo in PVC bianco o arancio
da edilizia.
2) 8 metri di filo elettrico ricoperto in
Figura 1: Schema elettrico dell’antenna EH
PVC da 4 mm quadri
3) Due pezzi dilamierino di rame o
ottone da 0,1 - 0,25 mm (carta
spagna) di cm 15 x 33. veloci punti di saldatura (foto 2).
4) Due condensatori variabili da circa Stanno fermi da soli, ma se volete
80 pF max (si possono anche potete mettere un goccio di colla.
autocostruire)
5) Del filo rigido di rame smaltato da LE BOBINE
2 mm di spessore per i pochi col- Circa 5 cm sotto il radiatore più basso,
legamenti. cominceremo a costruire le bobine,
6) Un bocchettone PL e minuterie che dovranno distanziarsi di 15 centi-
varie. metri una dall'altra. Come punti di
A questo punto possiamo cominciare ancoraggio, io ho adoperato dei capi-
ad assemblare la nostra antenna. corda o dei piccoli ritagli di vetronite
ramata tenuti fermi da una vite da 3
I RADIATORI mm (foto 3). Sulla bobina più alta (L2)
Si costruiscono avvolgendo il lamie- avvolgete 14 spire e su quella sotto (L
rino di rame od ottone sulla parte 1) 13 spire. Calcolate prima le misu-
alta dell'antenna, lasciando tra gli re, segnate e forate per fissare gli
stessi uno spazio pari al diametro del ancoraggi.
tubo. Nel nostro caso 10 cm. Vi con-
siglio di partire dal più basso. Dopo I CONDENSATORI
aver avvolto bene, fissateli provviso- Dobbiamo tenere presente che in
riamente con degli elastici e saldate- questa antenna la potenza è tutta
li lungo tutta la parte sovrapposta. applicata in pochissimo spazio e sono
Basterà un piccolo saldatore da 30 quindi alte le tensioni e correnti in
W. Data la leggerezza del lamierino, gioco. Trasmettendo con una potenza
questo tende un pò a dilatarsi e di 100 watt, i condensatori devono Foto 2: Particolare della spira di disaccoppiamento
quindi procedete con tanti piccoli e avere una spaziatura minima di 1 mm.

MHz 107
MHz

tro. Questi due anelli vanno poi for-


zati sul tubo arancio. Incollando sia
sul tubo di supporto sia sull'anello,
dei rettangoli di lamierino si ottiene
un condensatore che, ruotando il
tubo rosso, varia di capacità. (foto
4) Con il lamierino da 0.2 mm che
si vede nelle fotografie e che è lo
stesso dei radiatori, si arriva ancora
fino a 50 watt. Sostituendolo con
uno di spessore 0.8 mm e abbon-
dando nelle dimensioni, non si ha
più nessun problema con i soliti
100 watt e probabilmente anche
con potenze maggiori.

IL CABLAGGIO
I collegamenti fra i componenti del-
l'antenna sono molto semplici (figura
2). Per collegare fra di loro condensa-
tori e bobine, si può adoperare qual-
siasi filo, purche di adatta sezione. Per
Figura 2: Collegamenti tra i componenti dell’antenna
i collegamenti ai radiatori si adopererà
il filo rigido da 2 mm, questo perchè il

Foto 3: Particolare degli avvolgimenti

La soluzione più semplice è' quella di


adoperare dei variabili in aria tipo sur-
plus, Siccome io non li avevo, ho pro-
vato ad autocostruirli in altra maniera.

1) Realizzati con quadratini di vetroni-


te ramata su una sola faccia e incer-
nierati in un punto senza rame. Si
ottiene un bel condensatore, ma
scalda, variando la capacità e quin-
di la sintonia dell'antenna.
Funziona fino a circa 50 watt tra-
smessi. Ho ovviato costruendo un
condensatore più robusto con
lamiera di ottone da 0,8 mm
2) Un altro tipo di condensatore, che
io ho battezzato "ad anello" si può
costruire così: da un tubo in PVC di
10 cm di diametro, ma di colore
arancio, quindi più robusto, si
tagliano due anelli alti 4,5 cm e poi
si segano in maniera che possano
Foto 4: Particolare dei condensatori variabili
aprirsi aumentando il loro diame-

108 MHz
MHz

collegamento del radiatore inferiore


deve correre adiacente alla parete
interna del tubo, mentre quello del
radiator superiore deve salire stando al
centro del tubo. Questo si ottiene
sagomando il filo rigido. Il radiatore
inferiore va alimentato sul bordo
superiore e quello sopra sul bordo
inferiore. Prima di collegare i radiatori,
dovete far compiere al filo rigido un
girò attorno al tubo, formando così
una spira di disaccoppiamento (foto
2), che sarà a pochi mm dal bordo dei
cilindri. Infine si salda il filo proprio sul
bordo del radiatore. Le due saldature
devono essere fatte sui Iati opposti del
tubo, a 180 gradi una dall’altra.

LA TARATURA
Questa è forse la parte più critica della
realizzazione. Dobbiamo tener pre-
sente che il circuito di accordo non
Figura 3: Dal disegno immaginare una sfera fisica formata dai campi magnetico [h], elettrico [e]
serve solo ad ottenere il minimo ROS,
ma anche a sfasare correnti e tensioni.
Questo porta a far sì che avremo la
possibilità di vedere un buon accordo
con infinite combinazioni di L e C, ma
ci sarà un solo punto, ben preciso per
avere la massima efficienza. Come tro-
varlo? Ci vengono in aiuto le preziose
informazioni fornite dall'inventore
IK5IIR, che ci indica l'esatta capacità
necessaria. Per 4O metri i due con-
densatori devono avere 31/32 pF.
Qualsiasi tipo di capacità abbiate deci-
so di adoperare, vi conviene quindi
misurarla preventivamente e segnare
con una matita o pennarello una pic-
cola scala, per esempio, da 25 a 40 pF.
Data la forte radiazione e la vicinanza
all'antenna, bisogna fare la taratura a
bassa potenza, pena l'impazzire degli
strumenti di misura ed errate indica-
zioni. L'ideale sarebbe possedere un
ponte di rumore tipo MFJ, ma si può
fare anche con un TX a copertura con-
tinua regolato per la minima potenza.
Si procede così: cercare un punto
dove l'antenna sembra avere una riso-
nanza poi, ruotando i condensatori,
Figura 4: La sequenza delle parti, che costituisce l’Antenna EH, da sistemare, nell’ordine, sul tubo di supporto
portarla a ROS 1:1. Non importa a
quale frequenza siamo. Tenendo pre-

MHz 109
MHz

sente che i condensatori a taratura fini- na è molto concentrato e quindi forte. si collegamenti, In ogni caso, se tenia-
ta, dovranno avere 31/32 pF, dobbia- Per evitare rientri di RF sul cavo, questo mo conto della facilità di costruzione e
mo lavorare sulle bobine, per portare dovrà scendere verticalmente almeno di montaggio, dell'ingombro e del
l'antenna sui 7 MHz. Agiremo toglien- per qualche metro. Prima della sua defi- costo irrisorio, credo che i vantaggi
do mezza spira alla volta. nitiva installazione l'antenna deve essere siano notevoli. Chi volesse costruire
Togliendo spire a L1, aumenterà C1. impermeabilizzata; la mia per il l'antenna per altre bande, può seguire
Togliendo spire a L2, dovremo aumen- momento è ricoperta da un sacchetto i dati della tabella 1, tenendo conto
tare C2. Vi conviene partire dalla cop- di plastica, ma penso di rivestirla con un che i radiatori devono essere realizzati
pia C1-L1. In ogni caso L2 manterrà tubo di diametro maggiore (16 cm). con rapporto 1:1,5 (cioè alti una volta
una spira in più rispetto a L1, in qual- e mezza la larghezza del, tubo) dai 160
che caso anche 2. Una regolazione fine COME FUNZIONA? ai 40 metri, mentre per le bande più
si ottiene anche allargando un poco le Gli ideatori della EH assicurano che, nei alte il rapporto deve essere 1:3, 14 e
spire tra di loro. State molto attenti alle collegamenti locali, l'antenna sia para- che la formula per il calcato dei con-
misure in quanto la posizione del gonabile ad un dipolo, mentre per i densatori, è la seguente fino a 7 MHz:
vostro corpo, dell'antenna, o la vici- DX sia superiore di 3 dB. lo personal- 222/F (MHz); mentre per le frequenze
nanza di oggetti possono influenzare, mente, con la mia costruzione caserec- più alte: 443/F (MHz). Certo che per
se potete fatelo all'aperto. Quando cia, non sono riuscito ad arrivare a realizzare questa antenna che reputo
l'antenna sarà alzata, scoprirete che si tanto, ma ho avuto lo stesso buoni intrigante lascio ad ogni autocostrutto-
abbasserà il punto di risonanza, quindi risultati. I segnali europei mi giungono re un pizzico di propria professionalità
taratela a circa 7.150. A taratura finita, molto forti, e anche i rapporti che rice- nel campo costruttivo. Non finisce qui
dovreste avere una larghezza di banda vo sono buoni, tali da permettere di di stupirvi, perchè si capiranno molti
(ROS da 1:2 a 1:2) di almeno 140 kHz, fare tranquillamente il normale traffico principi fisici sulla costruzione e funzio-
che vi permetterà di operare senza dei 40 metri. E, scusatemi, per un'an- namento delle antenne ed anche quel-
bisogno di accordatori. tenna alta 85 cm, non è poco! Per il lo, se tenere l’antenna verticale o leg-
(DX) non ho fatto grandi prove, anche germente inclinata, in funzione della
L'INSTALLAZIONE a causa della stagione non propizia. propagazione lunga o corta e della
Pur non essendo influenzata dall'altez- Comunque l'antenna sembra essere posizione geografica della propria abi-
za da terra, la EH andrà montata, poco rumorosa. Inoltre la notevole lar- tazione (QTH). Non si possono mette-
come tutte le antenne, il più alto pos- ghezza di banda ci evita di risintonizza- re due antenne EH verticalmente una
sibile e soprattutto evitando che nelle re l'antenna ad ogni spostamento in sopra l’altra (tipo collinare). Ma si
vicinanze ci siano ostacoli metallici o frequenza. Una cosa che mi ha colpito potranno affiancare e, realizzando un
altre antenne (lo so che non sarà faci- è il suo buon funzionamento anche in commutatore elettronico sul cavo di
le!). Sarebbe bene che gli ultimi 2, condizioni critiche. Dal mio sotto tetto, discesa, si possono inserire le antenne
metri del sostegno fossero in tubo di durante le prime tarature dell’antenna, EH in modo da coprire le bande inte-
plastica, Il campo RF attorno all'anten- e con soli 10W, si sono effettuati diver- ressate in HF. Termino qui alcune con-
siderazioni che lascio sviluppare a chi è
solamente interessato capire questa
Banda Diametro tubo Altezza Cilindri Larghezza di banda Capacità
antenna che pochi sanno apprezzare.
kHz con ROS Alcuni inesperti dicono che questa
m cm cm pF
da 1:2 a1:2 antenna è solo un carico fittizio. Per
chi volesse approfondire di più, su
160 40 60 35 125
questo tipo d’antenna, può rivolgersi
ai seguenti indirizzi: EH Antenna
80 20 30 70 63
System 814 Madison Road – Eat
onton, Georgia USA 3104.
40 10 15 140 32
http://www.ehantenna.com
Ted W5QJR.
20 5 15,7 280 32
Oppure a: Stefano Galestri IK5IIR
E-mail: Stefano@eheuroantenna.com
10 2,5 7,85 560 16

Tabella 1: Dati utili alla costruzione dell’antenna su altre bande Electronic shop 31

110 MHz
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MHz

ASCOLTARE L’UNIVERSO
VIA RADIO: IL PROGETTO
METEOR
seconda parte
SCATTER
di Riccardo Ricci
riccardo_ricci_ps@yahoo.com

In questa seconda puntata affronteremo i dettagli del progetto Meteor Scatter,


una interessante esperienza radioastronomica che ci permetterà di rilevare le
numerose meteore che entrano quotidianamente nell’atmosfera terrestre.
La Terra è continuamente bombardata da polveri e frammenti di varie dimensioni
provenienti dallo spazio e, in funzione di periodi coincidenti con sciami meteoritici,
la frequenza di tale attività varia da poche decine a diverse migliaia di ingressi all’ora.

Durante la seconda Guerra proprio quello di captare i rimbalzi trasmettitori. L’impiego del proget-
Mondiale fu casualmente scoperto radio utilizzando quest’ultimo to Meteor Scatter è particolarmente
che l'ingresso di meteore nella metodo, e riuscirci sarà sostanzial- entusiasmante in certi periodi del-
nostra atmosfera provocava, per mente semplice: dovremo sintoniz- l’anno (vedi tabella 1) quando la
alcuni istanti, la riflessione di segna- zare un ricevitore dotato di antenna Terra incrocia periodicamente le
li radio. Si capì che il passaggio delle direzionale sulla frequenza nota di traiettorie di vecchie comete, le cui
meteore ionizzava l’atmosfera e un lontano trasmettitore radio o TV scie ricche di detriti persistono nello
generava una scia sulla cui superficie non captabile nella nostra zona, a spazio per tempi lunghissimi. Il con-
potevano rimbalzare le onde radio causa della curvatura terrestre o per- tatto genera il suggestivo spettacolo
comprese tra 40 e 150 MHz. ché separato da elementi naturali delle “stelle cadenti” ma l’esperi-
Questa scoperta diede vita a due che ne impediscono la ricezione mento di ricezione potrà essere
attività di ricerca basate sull’impiego diretta. comunque mantenuto attivo in
di segnali radio: la prima, professio- Questo tipo di attività ha solide basi qualunque periodo dell’anno poi-
nale, utilizzava un radar per inviare scientifiche e diversi radiotelescopi ché, come abbiamo già accennato,
un segnale in cielo e per riceverne il svolgono lo stesso studio utilizzando la Terra è oggetto di un costante
rimbalzo provocato dalle scie ioniz- proprio metodi simili. Anche la stes- bombardamento.
zate. Il secondo metodo, molto più sa Nasa supporta lo sviluppo di que- Le meteore hanno dimensioni che
semplice, consisteva invece nell’im- sta ricerca dedicando pagine e arti- possono variare tra qualche millime-
piego di un normale ricevitore radio coli nel proprio sito ufficiale. Inoltre tro (o meno) fino ad arrivare anche
utilizzato per rilevare i rimbalzi dei il fenomeno del meteor scatter è a diversi centimetri. L’altissima velo-
segnali trasmessi da sorgenti ben noto anche a tutti i radioamato- cità di ingresso e il conseguente
radio/TV terrestri situati in luoghi ri che ne sfruttano gli effetti per far attrito con l’atmosfera, bruciano e
molto distanti dal punto di ascolto. rimbalzare i segnali a distanze nor- consumano il meteorite fino a vapo-
Lo scopo del nostro progetto sarà malmente irraggiungibili dai loro rizzarlo ma, talvolta, il cuore dei

112 MHz
MHz

Figura 1: Le onde radio trasmesse da terra hanno una portata “ottica” molto limitata: il segnale di un trasmettitore posto a circa 300 metri di altezza rispetto al livello
del mare raggiunge una distanza massima di circa 50 Km. La curvatura terrestre “abbassa” l’orizzonte di 63 metri ogni 100 Km

Figura 2: I segnali trasmessi da un’antenna Radio/TV si propagano in tutte le direzioni ma non riescono a raggiungere direttamente lunghe distanze a causa della
curvatura terrestre. Le onde radio trasmesse potranno però essere ricevute grazie alla superficie di rimbalzo creata dalle scie dalle meteore.

frammenti di maggiori dimensioni Il sistema che useremo per la rileva- male radio FM, da una vecchia TV o
riesce a sopravvivere e in rari casi zione di meteore grandi e piccole da un qualsiasi altro ricevitore radio
questo raggiunge il suolo terrestre. potrà essere composto da una nor- a cui possa essere collegata un’an-

MHz 113
MHz

visa apparizione di segnali radio


TABELLA 1
modulati (con musica, voci, note
Nome dello sciame Periodo di massima attività fisse o improvvisi silenzi) che emer-
geranno dal classico rumore di
Quadrantidi 03-Gennaio fondo della radio non sintonizzata.
Il progetto di rilevazione dovrà
Lyridi 22-aprile
basarsi sulla conoscenza e la pianifi-
Acquaridi 06-maggio cazione di diversi elementi, tutti
determinanti e di uguale importan-
Acquaridi sud 04-agosto za: sarà necessario far combaciare
tra loro diversi parametri quali la
Acquaridi nord 09-agosto
propria posizione geografica, la pre-
Perseidi 12-agosto senza di frequenze libere nella zona
di ascolto, la disponibilità di tra-
Orionidi 21-ottobre smettitori posti a distanze adeguate
da poter usare come sorgenti di
Tauridi sud 05-novembre
segnale e, infine, la disponibilità di
Tauridi nord 12-novembre ricevitori radio/TV e di specifiche
antenne direzionali tarate per le fre-
Leonidi 17-novembre quenze di lavoro scelte. Solo dopo
un breve periodo di ascolto si impa-
Geminidi 14-dicembre
rerà facilmente a riconoscere un
Ursidi 22-dicembre “eco” da meteora e si potrà quindi
apprenderne l’avvenuto ingresso
nella nostra atmosfera registrarne
tenna esterna che, nel nostro caso, della scia la cui durata è solitamente l’ora, provando anche a stimare la
dovrà essere direzionale, tarata e compresa tra un minimo di 0,1 sec. durata del segnale ricevuto. Per
orientata in funzione della frequen- e un massimo di 5 o più secondi. effettuare una registrazione e un’a-
za del lontano trasmettitore scelto e In dipendenza del tipo di emittente nalisi più precisa si potrà utilizzare
della sua posizione. scelta come sergente, ogni rimbalzo anche un PC collegato all’uscita
Le frequenze radio che possono ricevuto si manifesterà con l'improv- audio del ricevitore: in questo caso,
essere riflesse e ricevute sono com-
prese tra poco più di 40 MHz e un
massimo di 150 MHz. Il perché di
questi limiti è spiegato dal fatto che
i segnali radio al di sotto dei 40 MHz
sarebbero comunque riflessi dalla
ionosfera (indipendentemente dal
passaggio di meteore) mentre quel-
li superiori a 150 MHz non sarebbe-
ro facilmente rilevabili a causa della
minima durata del riflesso: a parità
di meteora, le frequenze più basse
vengono infatti riflesse per un perio-
do più lungo rispetto alle frequenze
più alte; la durata del rimbalzo radio
dipenderà quindi non solo dalla per-
sistenza della scia di una meteora
ma anche dalla frequenza del segna-
le usato come riferimento. La pro-
prietà di riflessione dell'atmosfera
Foto 1: Esempio di radio FM recuperata da un apparato stereo.
ionizzata svanisce con il dissolversi

114 MHz
MHz

durata e la validità del dato ricevuto.


L’impiego di un PC consentirà inol-
tre la rilevazione anche di segnali
riflessi da meteore molto piccole la
cui identificazione acustica sarebbe
molto più difficile a causa della bre-
vissima persistenza del segnale.

FREQUENZE E
RICEVITORI UTILI
Le scelte della frequenza di ascolto e
del relativo ricevitore da utilizzare
diventano il primo indispensabile
punto di partenza per avviare il pro-
getto. Possiamo subito distinguere
la scelta in due diverse intervalli: il
primo è quello delle classiche radio
FM commerciali (88 - 108 MHZ) e
Foto 2: Sul retro del ricevitore si trovano i connettori per il collegamento ad una antenna esterna.
consentirà l’impiego di radio sicura-
mente già disponibili in casa.
oltre a poter disporre di un sistema che dopo alcuni secondi svanirà con L’esperimento sarà in questo caso
automatico di rilevazione, si potran- la stessa gradualità. alla portata di tutti ma la sua riusci-
no ad esempio distinguere gli echi Una meteora si manifesterà invece ta sarà soddisfacente solo in presen-
di meteore da quelli provocati dal in modo improvviso a causa della za di certe condizioni ideali. Il
passaggio di aeroplani, anch’essi sua altissima velocità (tra 10 e 70 secondo intervallo è quello delle fre-
causa di riflessione di onde radio; Km al secondo!) e della conseguen- quenze comprese tra 40 e 88 MHz e
visualizzando i livelli corrispondenti te immediata apparizione della richiede l’impiego di ricevitori capa-
al segnale ricevuto si potrà infatti superficie di rimbalzo. Analizzando ci di operare su queste bande o,
notare che, al contrario di una le caratteristiche del segnale e la sua come vedremo, di vecchi apparec-
meteora, il segnale di un aereo pre- progressione sarà quindi possibile chi TV. Il primo ricevitore “base”
senterà una lenta e costante crescita distinguere al meglio l'origine, la utile per l’esperimento potrà essere
una normale radio FM a patto che
l’apparecchio disponga di una presa
alla quale sia possibile collegare
un’antenna esterna. Il ricevitore, ste-
reo o mono, deve essere dotato
anche di una buona precisione di
sintonizzazione e a questo proposito
le radio provviste di display offrono
un notevole vantaggio. Tra gli appa-
recchi più utilizzati dagli apprendisti
radioastronomi ci sono anche i rice-
vitori FM degli impianti stereo: que-
sti “tuner” si prestano particolar-
mente in quanto dispongono sem-
pre di una presa d’antenna e di una
sintonia (analogica o digitale) che
garantisce una buona precisione
nell’impostazione della frequenza di
ascolto.
Foto 3: Vecchio “scanner” portatile capace di ricevere tutte le frequenze radio utili al progetto.
Tra gli altri apparecchi utilizzabili
troviamo poi le radio multibanda,

MHz 115
MHz

TABELLA 2 disturbi e interferenze. Scorrendo la


manopola della sintonia per tutta la
Alcuni siti di riferimento con progetti, informazioni e applicazioni pratiche sua escursione si dovranno annotare
tutte le frequenze che offrono solo
Pierre Terrier: http://radio.meteor.free.fr/us/main.html (inglese e francese)
rumore di fondo e nient’altro.
I.A.R.A. Group: http://radioastronomia.astrofili.org (in italiano) L’elenco ottenuto diventerà il punto
di partenza per il successivo passo.
Mailing list di radioastronomia: http://it.groups.yahoo.com/group/radio-astronomia
Trovate e annotate tutte le frequen-
Ilkka Yrjölä: www.saunalahti.fi/~oh5iy/ ze libere della propria zona, si
potranno individuare i possibili tra-
Global Meteor Scatter Network: http://aio.arc.nasa.gov/~leonid/Global-MS-Net/
smettitori utili.
AMS Radiometeor Project: www.amsmeteors.org/radmet.html Nella tabella 2 sono riportati gli indi-
rizzi dei siti internet nei quali è pos-
Intern. Meteor Organization (IMO): www.imo.net/radio sibile procurarsi liste di trasmettitori
RMOB: www.rmob.org nazionali ed europei. Le liste indica-
no la località, la frequenza e la
Meteorscatter: www.meteorscatter.net potenza di ogni trasmittente. Lo
scopo è quello di trovare una o più
AMS: www.amsmeteors.org/mallama/mallama4.html
trasmittenti che utilizzano le fre-
Programmi vari per la registrazione audio dei rimbalzi quenze libere annotate, che eroghi-
no una potenza superiore ai 100 KW
ScanRec: www.davee.com/scanrec
(KiloWatt) e che siano situati ad una
MS-Soft: www.saunalahti.fi/~oh5iy/ distanza compresa tra i 500 e i 1500
Km rispetto al nostro punto di ascol-
MOP: www.bnv-bamberg.de/home/ba0249/ to. Il metodo migliore è quello di evi-
Vari: www.meteorscatter.net/soft.htm denziare i trasmettitori con le fre-
quenze utili e quindi selezionarne
quelli con potenze più elevate.
Utilizzando una carta geografica e un
non proprio recenti, quasi sempre di ripetitori noti sparsi in quasi tutte le righello si misurerà poi la distanza
buona qualità e spesso così sensibili direzioni. Sia del videoregistratore che separa la nostra città da quella
da poter ricevere segnali anche che della TV si sfrutteranno i ricevi- dei trasmettitori.
molto deboli; di norma sono tori per la sola parte “audio” del Rapportando tale distanza in centi-
anch’esse dotate di connettore per il segnale in quanto l’eventuale parte metri alla scala della cartina si ricave-
collegamento ad antenne esterne. “video” non ci sarà di alcuna utilità ranno facilmente i Km che ci separa-
Allo stesso modo, potranno essere e sarà totalmente ininfluente. no dal trasmettitore, valore che
impiegati anche vecchi apparecchi La lista dei potenziali ricevitori utiliz- annoteremo subito sulla lista a fianco
TV o videoregistratori dei quali verrà zabili comprendendo anche gli di ogni emittente selezionata. In que-
sfruttata la sintonia; l’unica parte di apparati radio professionali, gli sto modo riusciremo ad avere una
interesse sarà quindi il ricevitore “scanner” e qualsiasi altro ricevitore visione completa di tutti le possibili
interno (quello della prima banda radioamatoriale, portatile o da base sorgenti utilizzabili per il progetto.
TV compresa tra 55–88 MHz) e fissa che sia in grado di ricevere le Nella scelta dell’emettitore si dovrà
quindi anche un vecchio videoregi- frequenze comprese tra i limiti già tenere conto anche dell’eventuale
stratore guasto nella meccanica indicati. Nonostante questi tipi di continuità delle trasmissioni, in quan-
potrebbe esserci utile. L’aspetto più ricevitori professionali possano rap- to alcune stazioni radio o TV (soprat-
vantaggioso nell’utilizzo di questi presentare una maggiore garanzia tutto estere) interrompono la loro
elettrodomestici comuni è dato di affidabilità il loro impiego non è diffusione per alcune ore.
dalla possibilità di poter scegliere determinante. Anche rispettando scrupolosamente
frequenze meno “affollate” rispetto Scegliendo di utilizzare una normale tutti questi passi non c’è tuttavia cer-
a quelle della banda FM 88-108 radio FM ci si dovrà dedicare con tezza matematica di riuscire nella
MHz e di poter contare su un vasto pazienza alla ricerca di tutte le fre- ricezione dei “rimbalzi” di tutte le
numero di potenti trasmettitori e quenze libere da emittenti, da emittenti individuate: potrebbero

116 MHz
MHz

quale questa verrà puntata. Le mag- mente l'esatta lunghezza di ogni


giori garanzie di sensibilità e direzio- componente e la distanza a cui col-
nalità sono offerte dalle antenne locare ogni elemento.
“Yagi” composte cioè da un asta cen- Una Yagi è formata da almeno 3 ele-
trale e da diversi elementi disposti tra- menti di base: un “riflettore”, un
sversalmente. Grazie alle caratteristi- “dipolo” e un “direttore”. Il dipolo è
che di ricezione delle Yagi si potrà la parte sensibile e si occupa di rac-
ascoltare una vasta zona di cielo situa- cogliere il segnale mentre il "diretto-
ta nell’unica direzione di nostro inte- re" è l'elemento che dà direzionalità
resse. (quella della sorgente radio scel- all'antenna. Maggiore è il numero di
ta come emettitore). Sono presenti in "direttori" installati, maggiore è la
commercio antenne Yagi FM e Yagi sensibilità e la direzionalità; per i
TV già pronte il cui costo varia indica- nostri scopi potranno essere quindi
tivamente tra 30 e più di 100 Euro. Le previsti più “direttori” per riuscire
antenne utilizzate per ricevere i primi ad ottenere migliori risultati di rice-
canali della banda televisiva sono zione. Tutti gli elementi che forma-
comuni e possono ricevere frequenze no l’antenna potranno essere costi-
Foto 4: Prototipo di antenna Yagi costruita comprese tra i 50 e gli 88 MHz. Le tuiti da tubi di alluminio incastrati
dall’autore. La sua altezza supera i 2
metri. Yagi FM hanno invece costi diversi in all'interno di un’asta in legno oppor-
funzione del numero di elementi da tunamente forata.
cui sono composte. L’aspetto meno pratico dell’antenna
Decidendo di acquistare o di è il suo ingombro: questo varia in
infatti essere presenti particolari condi- costruire un’antenna di questo tipo modo inversamente proporzionale
zioni avverse legate alla propria ubica- è necessario stabilire la frequenza alla frequenza di ricezione; conside-
zione o ad altri fattori esterni. È quindi che si desidera ricevere. Le dimen- rando che il progetto richiede fre-
sempre consigliabile individuare più sioni di tutte le parte che la com- quenze comprese tra 40 e 150 MHz
trasmettitori utili per avere diverse pongono variano infatti in funzione si otterranno ingombri variabili
possibilità di scelta. di questo dato ed esistono formule compresi rispettivamente tra circa
che consentono di calcolare rapida- 3,5 metri (di altezza e larghezza) e 1
IL SECONDO PASSO: metro. In ogni caso, la maggiore
L’ANTENNA dimensione non è, in questo caso,
Abbiamo già visto nella scorsa punta- sinonimo di maggiori possibilità di
ta che l’antenna è il cuore del sistema ricezione: a parità di numero di ele-
di ascolto, componente essenziale le menti, una antenna di 90 cm offrirà
cui caratteristiche di costruzione le stesse caratteristiche di ricezione
determineranno la riuscita dell’intero di una da 3,5 metri; l’unica differen-
progetto. L’antenna dovrà avere una za sarà data dalla diversa frequenza
buona sensibilità e una ottima direzio- di lavoro.
nalità, fattore che consentirà la ricezio-
ne di segnali solo dalla direzione nella TERZO PASSO: IL PC
È possibile impiegare un PC per faci-
litare l’acquisizione dei dati ed ela-
borare in modo automatico ogni
rilevazione. Esistono comunque due
diverse possibilità di impiego ciascu-
na delle quale richiede differenti
risorse hardware e software. La
prima soluzione richiede un PC
recente, dotato di sistema operativo
Windows e una scheda audio. La
Foto 5: Particolare yagi Foto 6: Particolare Yagi
seconda soluzione permette invece
di utilizzare PC anche molto vecchi,

MHz 117
MHz

di frequenza compiute dal segnale.


A parità di caratteristiche di identifi-
cazione di meteore, questa tecnica
richiede risorse hardware davvero
minime e una modesta potenza di
calcolo. Non acquisendo il segnale
in formato audio non sarà però pos-
sibile ascoltare le registrazioni dei
segnali ricevuti in quanto le uniche
informazioni memorizzate dal com-
puter saranno le sole variazioni di
frequenza e la loro analisi. Il softwa-
re Meteor da utilizzare con l’inter-
faccia ha già subito più di 6 aggior-
namenti (prelevabili gratuitamente
dal sito indicato sopra) ed è comple-
tato da una ulteriore serie di pro-
Foto 8: L’interfaccia che permette il collegamento tra ricevitore e PC è composta da soli 8 componenti ed è grammi con i quali è possibile crea-
molto semplice da realizzare.
re diagrammi e visualizzazioni grafi-
che dei dati raccolti.
Potendo utilizzare un PC più recen-
un programma in DOS e una picco- sito Internet di Pierre Terrier te e potente, si potrà invece collega-
la interfaccia per il collegamento (http://radio.meteor.free.fr/us/ re l’uscita audio del ricevitore alla
con l’uscita audio del ricevitore. main.html) il cui lavoro ha originato scheda sonora per registrare intera-
Quest’ultima possibilità permette di un attivo seguito di appassionati in mente il segnale audio. Sono dispo-
poter riciclare un vecchio PC in disu- tutto il mondo. Grazie alla facilità di nibili per questo scopo diversi soft-
so e ridurre quindi al minimo ogni realizzazione (il circuito è formato ware gratuiti che consentono di atti-
costo. da soli 8 componenti) il progetto è vare automaticamente la registra-
Un utile pacchetto “interfaccia+soft- alla portata di tutti. Il principio di zione quando viene riconosciuto un
ware” già sperimentato e pronto all’u- funzionamento di questo sistema si segnale che interrompe il rumore di
so (proprio con i vecchi PC) si trova sul basa sulla rilevazione delle variazioni fondo. In questo modo, si otterrà
una registrazione dei soli fenomeni
utili che potranno essere studiati e
analizzati in modo completo.

ATTIVARE IL SISTEMA
Il momento è arrivato: tutte le scel-
te sono state compiute e gli stru-
menti sono pronti per entrare in
funzione. A questo punto sarà
necessario posizionare l’antenna
avendo cura di orientarla nella pre-
cisa direzione del trasmettitore
scelto. Per farlo ci si potrà servire
nuovamente della cartina vista in
precedenza e misurare con un
goniometro l’angolo formato tra il
Nord, la posizione di ascolto e il
trasmettitore. Si punterà quindi
Figura 3: Si potrà calcolare la distanza indicativa del trasmettitore rapportando la scala della cartina ai centi l’antenna verso Nord e la si ruote-
metri che separano i due punti. Utilizzando un goniometro si potrà ricavare anche l’angolo con cui rà di tanti gradi quanti quelli misu-
orientare l’antenna rispetto al Nord.
rati sulla cartina.

118 MHz
MHz

del sistema, prove che potrebbero


richiedere anche piccole correzioni
alla posizione dell’antenna per valu-
tarne la diversa efficienza.
Per poter essere veramente certi di
aver ricevuto reali rimbalzi di meteo-
re potrà essere di aiuto coinvolgere
nel progetto qualche amico situato
a diversi kilometri di distanza: in
Foto 4: Dopo aver orientato l’antenna, questa dovrà essere alzata verso il cielo in funzione della distanza questo modo si potranno confronta-
del trasmettitore. Seguendo le indicazioni della tabella 3 l’antenna verrà puntata esattamente al
centro dei due punti (scia tratteggiata rossa). Si potranno anche provare angolazioni vicine a
re i dati raccolti con due diversi
quella di riferimento per cercare di coprire porzioni diverse di cielo. sistemi di radio-osservazione punta-
ti nella tessa porzione di cielo; solo
i dati che coincideranno tra loro
L’antenna dovrà poi essere alzata posizionato ad una certa distanza potranno confermare la corretta
verso il cielo con un angolo rispetto dal ricevitore. Normalmente le inter- rilevazione dei fenomeni.
all’orizzonte che dipenderà dalla ferenze seguono la legge del qua- Un’ulteriore verifica potrà essere
distanza del trasmettitore radio/TV drato inverso e raddoppiando la eventualmente compiuta nelle ore
scelto (vedi tabella 3). Nella fase di distanza tra computer e ricevitore si notturne con il supporto dell’osser-
posizionamento si dovrà inoltre avrà una disturbo di 4 volte inferio- vazione visuale. Per approfondire
considerare anche l’altezza dell’an- re. Per evitare ulteriori possibili inter- meglio le tecniche e le possibilità
tenna rispetto al suolo, parametro ferenze si potranno eventualmente offerte dal progetto, oltre ai siti indi-
che sarà ricavato dalla frequenza e staccare dall’impianto elettrico tutti cati esistono in rete molte altre risor-
dall’inclinazione data. quei dispositivi che possono genera- se messe a disposizione sia da
Si passerà quindi al controllo del re scariche come ad esempio i neon, appassionati sperimentatori che da
ricevitore che dovrà essere protetto le lampade a fluorescenza, i motori organizzazioni ufficiali. Tra queste
dalle possibili interferenze esterne e elettrici. Collegato il ricevitore e sin- ultime segnalo il sito AMS
da quelle prodotte dal computer tonizzato sulla frequenza prescelta, Radiometeor Project (www.amsme-
usato per raccogliere i dati. In que- si potrà dare inizio alla sperimenta- teors.org/radmet.html), interes-
sto caso è utile ricordare che ogni zione e attendere l’arrivo di qualche sante punto di riferimento che offre
PC emette interferenze e che queste segnale. Il periodo di test potrà un dettagliato tutorial teorico e tec-
possono essere in parte schermate: richiedere anche parecchi giorni: nico sul Meteor Scatter.
si dovrà verificare che il computer potrebbero infatti essere necessarie Il documento più importante è il
sia ben chiuso all’interno del suo molte prove di ascolto per confer- famoso “n.203” il quale riporta
involucro metallico e che il tutto sia mare la funzionalità e l’affidabilità ulteriori indicazioni utili per il cor-
retto posizionamento dell’anten-
na e molti altri accorgimenti ed
TABELLA 3 importanti aspetti necessari per
Distanza del trasmettitore (Km) Gradi ottenere risultati di rilievo.
(www.amsmeteors.org/radio/a
100 44° ms203.txt ). Per la progettazione
250 30* e la costruzione di antenne Yagi
sono inoltre disponibili diversi
500 18° software shareware (ad esempio
750 12° YagiMax) che eseguono i calcoli
necessari per ottimizzare le pre-
1000 8° stazioni del sistema di ricezione
1250 6° (questi ed altri programmi sono
raggiungibili dai siti indicati in
1500 4° tabella 2).
>1500 0° Electronic shop 32

MHz 119
MHz

UNA MARCA POCO NOTA


LA WUNDERCART
di Carlo Pria
pria@posta2000.com

Già in passato abbiamo avuto modo di dire che la storia della radio civile
in Italia non è stata fatta solo dalle grandi società ma anche da una miriade
di piccole e piccolissime aziende. Anche se questo fenomeno, quasi solo
italiano, non è stato positivo per la nostra industria elettronica esso è pur
sempre parte della nostra storia e non si può parlare anche perchè molti
nostri lettori ci chiedono informazioni su di esse. In particolare un nostro
lettore ci ha chiesto notizie su una di queste aziende, la Wundercart, attiva
a Saronno dai primi anni ‘50 fino agli anni ‘70. La sua produzione era
indirizzata, come quella delle altre aziende similari, al mercato economico,
molto vasto e non coperto dalla produzione delle aziende più rinomate.
Questo produttore ebbe un certo successo presso i rivenditori di mobili che
usavano i suoi apparecchi come completamento degli arredamenti e come
omaggio ai clienti. Di questa azienda pibblichiamo un estratto dal
catalogo del 1958/59.

MOD. FM-950-RG
Supereterodina 7 valvole con indicatore ottico
Comando a tastiera multipla a 9 tasti: OM - OC - FM - TV
Spento - Fono e 3 registri automatici di suono: Parola-
Orchestra-Jazz. FM 87.5-100.5 Mhz, OM 520-1620 Mhz,
OC 18-50 m, canale TV fornito a richiesta: 0-1-2-3.
Scala di grandi dimensioni praticissima sia per la lettura sia
per la ricerca di sintonia. Completo di giradischi origina-
le «DUAL» a 4 velocità 16-33-45-78 giri, inserito nella
parte superiore del mobile. Apparecchio particolarmente
studiato per la armonicità dei suoni con 3 altoparlanti com-
binati per bassi e acuti. Mobile modernissimo finemente
lavorato in mogano.Potenza 6 W, misure 500x360x310,
peso 10 Kg.

120 MHz
MHz

MOD. FM-RG MOD. FM-850


Supereterodina 7 valvole con indicatore ottico Supereterodina 7 valvole con indicatore ottico
4 gamme d’onda: MF 87.5-100.5 Mhz, OM 520-1620 Comando a tastiera: OM - OC - FM - TV, Fono e 3 regi-
Khz, OC 18-50 m, canale televisivo fornito a richiesta stri automatici di suono: parola-orchestra-jazz.
per le diverse zone: 0-1-2-3, giradischi a 4 velocità: 16- 4 gamme d’onda: MF 87.5-100.5 Mhz, OM 520-
33-45-78 giri, inserito nella parte superiore del mobile 1620 Khz, OC 18-50 m, canale televisivo fornito a
5 tasti di commutazione d’onda. Comandi con mano- richiesta per le diverse zone: 0-1-2-3, presa fono.
pole doppie concentriche, regolatore di tonalità per Apparecchio di elevata prestazione per selettività e
bassi ed acuti. Grande altoparlante elittico che assicu- doti acustiche. Munito di due altoparlanti particolar-
ra un gradevole ascolto ed una vasta diffusione del mente combinati per la chiara distinzione dei suoni
suono. Elegante mobiletto in legno di ottimo rendi- acuti e bassi. Grande scala parlante. Mobile di
mento acustico, con mascherina in polistirolo antiurto. moderna ed elegante concezione, in legno pregiato
Potenza 4,5 W, misure 400x330x260, peso 8Kg. con rifiniture in metallo. Potenza 5.5 W, misure
450x290x180, peso 5,400 Kg.

MOD. A-59 MOD. FM-85


SUPERETERODINA 5 VALVOLE Supereterodina 6 valvole con raddrizzatore al selenio
2 gamme d’onda: OM 180-580 m, OC 15.5-50 m, MF 87.5-100.5 Mhz, OM 520-1620 Khz, presa fono
presa fono Apparecchio di moderna concezione, ad alto rendi-
Altoparlante di alto rendimento e riproduzione. mento e selettività. Altoparlante di elevata resa acusti-
Condensatore variabile. Mobile esclusivo, bicolore in ca. Comandi con manopole doppie concentriche.
bachelite, prodotto in sei diverse gamme di colore. Mobile robusto in bachelite con mascherina in poli-
Misure 260x165x120, peso 2,700 Kg. stirolo antiurto, bicolore, prodotto in sei diverse
gamme di colore.
Potenza 2.5 W, misure 270x190x135, peso 3,200 Kg.

MHz 121
MHz

MOD. FM-TV MOD. A-58


Supereterodina 7 valvole con indicatore ottico Supereterodina 5 valvole
4 gamme d’onda: MF 87.5-100.5 Mhz, OM 520- 2 gamme d’onda: OM 180-580 m, OC 15.5-50 m,
1620 Khz, OC 18-50 m, canale televisivo fornito a presa fono
richiesta per le diverse zone 0-1-2-3, presa fono. Il montaggio di un altoparlante di più grandi dimen-
5 tasti di commutazione d’onda. Comandi con sioni permette un piacevole ed ottimo ascolto.
manopole doppie concentriche, regolatore di Condensatore variabile. Comandi con manopole dop-
tonalità per bassi ed acuti. Grande altoparlante elit- pie concentriche. Mobile di linea moderna, in urea,
tico che assicura un gradevole ascolto ed una vasta con mascherina in polistirolo antiurto, bicolore, pro-
diffusione del suono. Elegante mobiletto in legno dotto in sei diverse gamme di colore.
di ottimo rendimento acustico, con mascherina in Misure 260x180x140, peso 2,900 Kg.
polistirolo antiurto. Potenza d’uscita 4,5 W, misure
300x220x165, peso 4 Kg.

MOD. FM-850-RG MOD. FM-950


Supereterodina 7 valvole con indicatore ottico Supereterodina 7 valvole con indicatore ottico
Comando a tastiera: OM - OC - FM - TV, Fono e 3 regi- Comando a tastiera multipla a 9 tasti: OM - OC - FM - TV
stri automatici di suono: parola-orchestra-jazz. Spento - Fono e 3 registri automatici di suono: Parola-
4 gamme d’onda: MF 87.5-100.5 Mhz, OM 520- Orchestra-Jazz.
1620 Khz, OC 18-50 m, canale televisivo fornito a 4 gamme d’onda: FM 87.5-100.5 Mhz, OM 520-
richiesta per le diverse zone: 0-1-2-3. 1620 Mhz, OC 18-50 m, TV canale fornito a richiesta:
Completo di giradischi originale «DUAL» a 4 velci- 0-1-2-3, presa fono
tà 16-33-45-78 giri, inserito nella parte superiore del Scala di grandi dimensioni praticissima sia per la lettu-
mobile. Munito di due altoparlanti per la chiara distin- ra sia per la ricerca di sintonia. Apparecchio particolar-
zione dei suoni acuti e bassi. Grande scala parlante. mente studiato per la armonicità dei suoni con 3 alto-
Mobile di moderna ed elegante concezione, in legno parlanti combinati per bassi ed acuti. Mobile moder-
pregiato con rifiniture in metallo. Potenza d’uscita: 5.5 nissimo finemente lavorato in mogano. Potenza 6 W,
W, misure 450x340x300, peso 9 Kg. misure 500x310x200, peso 6 Kg.

122 MHz
Chimera, un isopode dallo
scheletro di metallo
(prima parte)

Realizziamo una semplice


piattaforma motorizzata
su due ruote
ROBOMANIA

CHIMERA, UN ISOPODE DALLO


SCHELETRO
prima parte DI METALLO
di Massimiliano Benvenuti
massimiliano@benvenuti-trading.it

Non ho resistito alla tentazione di presentare il fiore all’occhiello delle creazioni


microrobotiche del nostro team di appassionati, facendo slittare a settembre l’ultima
puntata dedicata ad Iron Claw. Lo so che questo è un periodo in cui le persone
pensano solamente alle vacanze ed allo svago per disintossicarsi la mente, ma perché
non approfittare di questo periodo di relax in cui si può pensare al dilettevole e
dedicarsi al nostro hobby preferito, la microrobotica, con un nuovo e superbo
robot dalle mille sorprese il cui nome identifica i sogni, CHIMERA.

Cosa c’è di meglio del regno ani- nostro robot sono nate le due ver- Isopode: ordine dei crostacei mari-
male da cui prendere spunto per la sioni di Chimera, 4 zampe con 12 ni o terricoli dal corpo appiattito) e
creazione di nuovi robot? servo controlli RC Futaba S3003, la versione a 6 zampe con 18
Ebbene, noi lo abbiamo fatto, figura 1, uno per ogni giuntura servo controlli RC sempre uno per
prendendo spunto da una specie dell’isopode (definizione di ogni giuntura, figura 2.
molto comune nei fondali marini e
nelle spiaggie di tutto il mondo, i
Crostacei.
Chimera (definizione letteraria:
fantasticheria, sogno irrealizzabi-
le), questo è il nome che gli abbia-
mo dato, che sta a simboleggiare
tutti i nostri sforzi, che devo dire
abbastanza notevoli, nello studio
della movimentazione dei crosta-
cei, facendo nascere in noi non
solo la voglia di capire come si svi-
lupperà il flusso del programma in
basic che gestisce il movimento
delle zampe ma anche lo stimolo
alla conoscenza delle leggi ergono-
miche del regno animale, cosa che
fino ad ora abbiamo sempre igno-
rato e che grazie a questo robot
adesso conosciamo a fondo.
Proprio dalla necessità di studiare il Figura 1: Modello solido della meccanica di Chimera 4 zampe
movimento delle zampette del

124 ROBOMANIA
ROBOMANIA

VEDIAMO IN DETTAGLIO
GLI ARTI
La composizione degli arti del
nostro granchio la possiamo vede-
re dall’esploso in figura 3, come
potete notare è abbastanza sempli-
ce, c’è un gruppo fulcrante che noi
identificheremo come “Spalla +
Gomito” del nostro robot che per-
mette il movimento su due assi,
orizzontale e verticale, composto
dal paccetto dei due Futaba
assemblati a “T” e tenuti insieme
da fascette plastiche ben tirate in
modo che i due servo siano solida-
li tra loro. Figura 2: Modello solido della meccanica di Chimera 6 zampe
Il gruppo Spalla + Gomito è fulcra-
to al corpo del robot tramite il
servo orientato verso l’alto, ovvero
la spalla, e la culla in alluminio che
vediamo sotto l’attuatore che pre-
senta un prigioniero filettato che
ha la funzione di snodo al momen-
to in cui viene bloccato con un
dado autoserrante.
Il rinvio ovoidale che vediamo in
posizione inclinata su cui è monta-
to un servo, calettato all’interno
dello scasso rettangolare è identifi-
cato come “Avambraccio”, la sua
funzione è quella di esercitare la
forza necessaria a sollevare il corpo
di Chimera, infatti sia il servo al
Figura 3: Esploso di due arti di Chimera 4/6 zampe
termine della T denominato
Gomito sia quello sulla staffa ovoi-
dale denominato Avambraccio,
esercitano la forza necessaria al sol-
levamento dal suolo del corpo del
crostaceo meccanico sfruttanto la
lunghezza della leva in alluminio.
Il servo dell’Avambraccio trasmette
la propria coppia torcente tramite
la zampa sagomata che noi abbia-
mo identificato come Dito o Finger
per usare un termine in inglese che
ci piace tanto, anche il suddetto
servo motore RC contribuisce al
sollevamento ma soltanto nella
fase in cui Chimera riparte dallo
stazionamento iniziale, ultimata
questa fase la sua funzione princi- Figura 4: Particolare 3D dell’arto di Chimera assemblato
pale è quella di mantenere gli 80

ROBOMANIA 125
ROBOMANIA

IL CORPO DEL CYBORG


CROSTACEO E L’ELETTRONICA
CHE CONTIENE
Come ho fatto presente in prece-
denza questo progetto è stato svi-
luppato da un team di persone che
hanno come me la stessa passione,
manipolare qualsiasi “organismo”
elettronico-informatico e meccani-
co, uno di questi è Lorenzo
Milella che ha contribuito insieme
a me a mettere a punto la mecca-
nica e a fare varie prove dinamiche
assemblando in tutto e per tutto il
Chimera Prototipale, che possia-
Figura 5: Vista di fronte dell’arto di Chimera assemblato
mo vedere nella foto che ha realiz-
zato lui in figura 6.
Abbiamo adattato al nostro robot
gradi circa che ci devono essere tra più a fondo della tecnica di cam- la demo board SX09 prodotta da
la staffa ovoidale dell’Avambraccio minamento di Chimera 4 zampe AreaSx (www.areasx.com), ag-
ed il Dito, compito non indifferen- ed anche di Chimera 6 zampe, nati giungendo sensori esterni di ogni
te se si pensa che il peso grava come un progetto unico ma assai tipo, da quelli ad ultrasuoni molto
anche su questa giuntura finale, differenti tra loro come gestione utili per il rilevamento ad una certa
nelle prossime puntate parleremo logica e dinamica. distanza (3 mt circa) di ostacoli
anche non molto ingombranti, ai
classici infrarossi utili per proteg-
gere le zampe da urti con ostacoli
vicini ed anche per aiutare le
appendici metalliche a “conosce-
re” lo stato del terreno che devono
affrontare.
Interfacciando il processore Bx24
con il PIC16C63A del Kit Pololu
(vedere FE 215) che presenta la
stessa piedinatura del PIC16F876
evidenziato nello schema elettrico,
siamo riusciti via seriale a control-
lare l’intero sistema di servo moto-
ri RC di Chimera 4 zampe che pos-
siede 12 attuatori, dando comandi
in linguaggio basic dal nostro fan-
tastico processore multitasking
BX24.
Per quanto riguarda Chimera 6
zampe il discorso è stato assai più
complicato, è stato creato un firm-
ware in assembler ad hoc per con-
trollare la bellezza di 18 servo
motori RC in contemporanea,
generando 18 treni di impulsi
Figura 6: Foto del prototipo di Chimera 4 zampe con la demo board Sx 09 realizzata da Area SX. PWM ben distinti dallo stesso
microcontroller, la magistrale

126 ROBOMANIA
ROBOMANIA

trasmissione, altrimenti l’hobbista


che sta a fare!
Per ora non svelo tutte le carte
della nostra creatura, altrimenti,
nelle prossime puntate l’entusia-
smo della lettura viene a mancare.

PRESENTAZIONE DELLA
CONSOLLE MUOVI CHIMERA
Come avremmo fatto secondo voi
a far muovere le zampette del
nostro crostaceo con un tale
numero di attuatori?
Come poter conoscere la posizioni
chiave da cui far passare il nostro
flusso di controllo angolazioni e
numero servo motori in esadeci-
male? Con i mezzi a nostra dispo-
sizione ci sarebbe voluta un’eterni-
tà, lanciare i comandi a mano tra-
mite seriale al PIC in esadecimale
(FFx0 start byte - 0x00-0xFE
numero servo - 0x00-0xFE posizio-
ne angolare) controllando la posi-
zione degli arti metallici con un
goniometro e questo ripetuto per
la bellezza di 18 attuatori, roba da
far passare tanto tempo a consu-
marci le dita e gli occhi sul monitor
del Pc, tempo risparmiato con
questa magistrale consolle virtuale
che secondo me è l’Uovo di
Colombo per ogni nostra futura
Figura 7: Schema elettrico della demo board prodotta da AreaSx con esclusione della parte alimentatore che
a noi per adesso non interessa. applicazione robotica.
Come potete vedere dalla figura 8
la consolle si presenta anche con
“impresa” (permettetemi di usare MX Macromedia, ne parleremo una bella interfaccia grafica, lo
questo termine perché non esite in più avanti. Il chip si chiama CS18 e spazio maggiore è occupato da gli
commercio un firmware per PIC può essere visionato sul sito slider virtuali che identificano
che controlla 18 servo motori RC) www.robomania.it, questo con- ognuno un servo motore RC da 0 a
è stata condotta dal team di tecni- troller compatibile pin to pin con il 17, come la consolle di un deejay.
ci e ingegneri di AreaSx, dell’ormai controller Pololu POSSC, si basa In alto a destra c’è un ampio spa-
noto a tutti gli addetti ai lavori su in PICmicro 16F876A e genera zio form utilizzato per immagazzi-
Sergio Tanzilli, che ha addirittura fino a 18 segnali PWM indipenden- nare il codice derivato dalla posi-
messo a punto in Visual basic 6 ti con Duty Cycle variabile da 250 zione degli slider.
una consolle con degli slider vir- a 2750 micro-secondi ad intervallo In basso a destra ci sono due tasti
tuali che animano come un burat- fisso di 20 mS adatto per il pilotag- rettangolari che mettono in moto
tino elettronico il nostro automa gio dei servo motori RC, di qualsia- il meccanismo di generazione
speudo-animale, “congelando” il si marca essi siano Futaba o Hitec. sequenze di “CALL“ indispensabili
codice relativo alla posizione che si Ovviamente è compatibile con il ai nostri futuri listati in basic.
deve ottenere, come un fotogram- PIC Pololu solamente a livello di È possibile anche richiamare da un
ma chiave di un filmato in FLASH piedinatura e non di protocollo di file di database un posizione già

ROBOMANIA 127
ROBOMANIA

precedentemente salvata, e que-


sto viene fatto nel form visibile a
sinistra sotto quello delle posizio-
ni salvate.
Cliccando con il mouse su di uno
slider e tenendo premuto il tasto
destro possiamo vedere che si
muove lo slider e si mette in moto
il servo relativo al numero di colle-
gamento seriale, rilasciando il tasto
destro del mouse si ferma lo slider
e di conseguenza si ferma anche il
servo collegato, poi come uno
scatto di una macchina fotografica
cliccando sul tasto “Generazione
Codice” appare nel form “Posizione
Salvate” il codice relativo al servo
ed alla sua posizione nel momento
del rilascio slider, noi non dobbia-
mo fare altro che copiare ed incol-
lare il codice nel nostro listato di
programma in basic ed abbiamo
cosi le posizioni per generare il Figura 8: Ecco come si presenta la consolle MUOVI CHIMERA
treno di impulsi PWM relativo al
numero di servo in questione. fatti però scoraggiare anche da batterie ricaricabili da 1,2 V al
Che comodità! - direte voi – e non questo non indifferente ostacolo. Nichel Cadmio fino al raggiungi-
è finita – affermo io – gli slider pos- Abbiamo utilizzato un pacco di 5 mento della tensione nominale di
sono essere mossi anche a gruppi
cliccando nella casellina bianca in
basso ad ogni slider e facendo
apparire il simbolo di “visto”, più
visti vengono inseriti e più servo
verranno messi in movimento in
contemporanea, e poi alla fine del
gioco quando abbiamo raggiunto
la posizione desiderata basta fare
un clik su “Generazione Sequenze”,
in basso sinistra, e come per magia
apparirà nella solita form Posizione
Salvate ogni singola “CALL” relati-
va ad ogni singola posizione del
gruppo di servo motori RC assie-
mati dal comando di visto, sempli-
cemente geniale come soluzione!

IL PACCO BATTERIE DI
ALIMENTAZIONE
Punto dolente di applicazioni
robotiche con un grande numero
di servo motori RC è la riserva di
energia necessaria per alimentare Figura 9: Chimera 4 zampe visto da sotto
tutti gli attuatori. Non ci siamo

128 ROBOMANIA
ROBOMANIA

dicap basta però avere sempre un


pacco batterie sotto carica.

CONCLUSIONE PRIMA PARTE


Ho ultimato con soddisfazione la
presentazione di Chimera, spero
che questo breve periodo di
vacanze (scrivo “breve” perché
anche se sono lunghe le vacanze
sono sempre brevi perché volano
via come il vento) vi faccia riflette-
re su quanto può essere affasci-
nante e pieno di liete sorprese e
Figura 10: Chimera 4 zampe in fase di riposo conoscenze il mondo della micro-
robotica.
Alla prossima puntata…
circa 6 V, con la capacità 1850 mA potenza, accettabile non credete?
che permette un’autonomia del Anche se devo dire che la ricarica
robot di circa 1 ora e 30 minuti, è assai lunga, c’impieghiamo circa
facendolo però scorrazzare in due giorni per caricare il pacco
Electronic shop 33
lungo ed in largo alla massima batterie, per ovviare a questo han-

ROBOMANIA 129
ROBOMANIA

REALIZZIAMO UNA SEMPLICE


PIATTAFORMA MOTORIZZATA
SU DUE RUOTE
di Sergio Tanzilli
tanzilli@areasx.com

In questo articolo presentiamo un'idea di realizzazione per una semplice piattaforma


motorizzata utile come base per molti progetti di robotica. Rielaborazione e traduzione
in italiano di Sergio Tanzilli da un articolo originale di Jan Malasek della Pololu
Corporation. La versione originale di questo articolo è disponibile su
http://www.pololu.com/projects/prj0001/.

La piattaforma motorizzata che telaio viene fornito dalla Pololu porto di riduzione 58:1 o 203:1
andremo a presentare in questo arti- (modello POCHS) già forato per fis- (vedi figura 3).
colo può essere utile per effettuare i sare tutta la meccanica necessaria Per mantenere in equilibrio la base
nostri primi esperimenti di movi- alla movimentazione. La movimen- viene utilizzato un Ball Caster
mentazione robotica e come base tazione è affidata ad un doppio Tamiya mod. T70144 (vedi figura
per la realizzazione di progetti più motoriduttore Tamiya mod.T70097 4) ovvero un cestello in PVC conte-
complessi. (vedi figura 2) disponibile in scatola nente alla sua estremità una biglia in
di montaggio e dotato di due moto- acciaio che funziona da terzo punto
rini in corrente continua ed un dop- di appoggio della piattaforma.
pio asse per il fissaggio di due ruote
in PVC e gomma Tamiya mod. L'ELETTRONICA
T70101. In figura 5 viene riportato lo schema
elettrico della sezione di controllo
del robot. Per il governo della movi-
mentazione abbiamo usato un
PICmicro modello PIC16F627 o
PIC16F628 dotato di UART
(Universal Asynchronous Receiver
and Transmitter) per la gestione
Figura 1: Aspetto finale della piattaforma
motorizzata della seriale con cui inviare comandi
al controller motori.
In questo modo delle 13 linee di I/O
LA MECCANICA del PICmicro solo due sono necessa-
Figura 2: Il Tamiya 70097 Twin-Motor Gearbox
Come visibile in figura 1 la piattafor- rie per azionare i motori lasciando le
ma è costituita da un telaio circolare rimanenti disponibili per i sensori
in PVC del diametro di 125 mm e In base a come vengono montati per le nostre eventuali estensioni.
spessore pari a 2,5 mm. Questo gli assi è possibile ottenere un rap- Nove linee di I/O del PICmicro

130 ROBOMANIA
ROBOMANIA

Figura 4: Il Tamiya 70144 Ball caster

cità in due direzioni tramite sempli-


ci comandi su una normale porta
Figura 3: I rapporti di riduzione del Twin-Motor Gearbox
asincrona.
Per inviare comandi al controller
Pololu è sufficiente il piedino TX
rimangono disponibili per le vostre motori CC viene effettuato tramite il della UART del micro.
espansioni. Aggiungendo altra elet- versatile controller Pololu modello Il collegamento di RB3 con pin di
tronica potrebbe essere necessario POMSMC riportato in figura 5. reset del controller in realtà è opzio-
aggiungere un condensatore da 0.1 Questo controller consente di pilo- nale e serve solo a prevenire errori
µF sull'alimentazione. tare due motori CC fino ad 1A di d’interpretazione dei comandi invia-
Il controllo di potenza dei due assorbimento con 127 passi di velo- ti dal PICmicro.

Figura 5: Schema elettrico dell'elettronica di controllo

ROBOMANIA 131
ROBOMANIA

Quindi abbiamo utilizzato una routi- A questo punto inizia la parte princi-
ne per poter ottenere dei ritardi pre- pale del nostro programma il quale
cisi. Questa routine utilizza un valo- inizia con il configurare la UART ed
re a 16-bit nei registri ARG1H e inviare il reset al controller motori.
ARG1L per ottenere ritardi di qual- Viene quindi inserito un ritardo di 2
che millisecondo con un clock a 4 ms prima di iniziare ad inviare
MHz (listato 2). comandi sulla linea seriale (listato 3).

Figura 6: Il controller per due motori Pololu LISTATO 2


MOMSMS
milliDelay
movlw .250 ;outer loop
IL SOFTWARE DEL PICMICRO addlw 0xFF ;inner loop
Grazie al controller Pololu è vera- btfss STATUS,Z
mente semplice controllare i goto $-2 ;goto inner loop
motori persino in assembler.
Questo semplice programma fa movlw 1 ;16-bit decrement
camminare il nostro robot in avan- subwf ARG1L,f
ti finché non incontra un ostacolo, btfss STATUS,C
quindi una volta rilevato, gira e si decf ARG1H,f
allontana dal punto dove è avve-
nuta la collisione. movf ARG1H,f ;16-bit test if zero
Tutto il codice è stato scritto in btfsc STATUS,Z
assembler Microchip standard e movf ARG1L,f
compilato con i tool MPLAB. btfsc STATUS,Z
Prima di tutto nominiamo i registri return
ed i bit che saranno usati nel resto goto milliDelay
del programma (listato 1).

LISTATO 1
;****** Equates ****************************************************************

Bank0RAM equ 020h ;start of bank 0 RAM area

SMC_PORT equ PORTB ;motor controller on port b


BMP_PORT equ PORTB ;bumper switches on port b

;bit equates
SOUT equ 2 ;serial output to motor controller
SRST equ 3 ;to reset pin on motor controller
LBMP equ 4 ;left bumper switch
RBMP equ 5 ;right bumper switch

;****** Variables **************************************************************

cblock Bank0RAM
ARG1L
ARG1H
BYTE3 ;for storing bytes 3 and 4 in the serial protocol
BYTE4
endc

132 ROBOMANIA
ROBOMANIA

LISTATO 3
org 0x05

startMain

;set up I/O ports and serial port for 19,200 baud UART
bsf STATUS,RP0
movlw b'11110111' ;smc reset is the only normal
movwf TRISB ; output--all others inputs or serial out
bcf OPTION_REG,NOT_RBPU ;enable PORTB pull-up resistors
movlw .12 ;set baud rate to 19,200 (assuming BRGH=1)
movwf SPBRG ;(address 99h)
movlw b'00100100' ;bit 6 clear - 8-bit transmission
;bit 5 set - enable transmit
;bit 4 clear - UART asynchronous mode
;bit 2 set - high baud rate mode
;bits 7, 3, 1, 0 - don't care
movwf TXSTA ;address 98h
bcf STATUS,RP0 ;select bank 0
movlw b'10010000' ;bit 7 set - enable serial port
;bit 6 clear - 8-bit reception
;bit 4 set - continuous receive
;bits 5, 3:0 - don't care
movwf RCSTA ;address 18h
;reset motor controller
bcf SMC_PORT,SRST
nop
nop
bsf SMC_PORT,SRST
movlw 0x00
movwf ARG1H
movlw 0x02
movwf ARG1L
call milliDelay

Il programma è ora pronto per entra- dal controller (vedi listato 4). Vediamo Assicuratevi, durante la programma-
re nel suo loop principale il quale con- quindi in dettaglio il funzionamento zione del PICmicro, che il watchdog
trolla lo stato degli switch per il con- della subroutine updateMotor. timer sia disabilitato e che il brown-
trollo delle collisioni ed effettua le updateMotor invia al controller moto- out sia anch'esso inattivo per consen-
azioni relative. Nel loop principale ri la sequenza di 4 byte costituira da tire al PICmicro di lavorare a 3.6 V.
vengono richiamate le seguenti due uno 0x80, un 0x00 seguito dal nume-
subroutine: ro del motore e dalla direzione (regi- REALIZZAZIONE PRATICA
updateMotor che si occupa di inviare stro BYTE3) e dalla velocità (registro Visto il limitato numero di componen-
un comando a 4 byte al controller BYTE4). Per motivi di semplicità que- ti elettronici abbiamo utilizzato una
motori usando i registri BYTE3 e sta subroutine non rilascia il controllo semplice basetta millefori per cablare
BYTE4. finché non sono stati spediti tutti e l'elettronica di controllo. In alternativa
pause che ferma i motori per 50 ms quattro i byte. Una soluzione più effi- è possibile anche usare una bread-
ed è utilizzata per evitare lo spunto di ciente potrebbe sfruttare la capacità di board per esperimenti. Per la parte
assorbimento dei motori durante il generare interrupt in trasmissione meccanica iniziamo con l'assemblare,
cambio della direzione di marcia che della UART a bordo del PICmicro (vedi sul telaio circolare POCHS il Ball Caster
potrebbe eccedere il limite consentito listato 5). i motori Tamya e le relative ruote

ROBOMANIA 133
ROBOMANIA

LISTATO 4
mainLoop
btfss BMP_PORT,LBMP
goto left_bump
btfss BMP_PORT,RBMP
goto right_bump
;no bumps, so just go straight
movlw 0x00 ;right motor, forward
movwf BYTE3
movlw 0x7F ;full speed Figura 7: L'elettronica di controllo
movwf BYTE4
call updateMotor
movlw 0x02 ;right motor, forward quindi fissiamo, con del nastro biade-
movwf BYTE3 sivo, un pacco batterie sotto il robot
movlw 0x7F ;full speed vicino al Ball Caster per bilanciare il
movwf BYTE4
call updateMotor peso dei motori.
goto mainLoop

left_bump
call pause
movlw 0x03 ;right motor, backward
movwf BYTE3
movlw 0x7F ;full speed
movwf BYTE4
call updateMotor
movlw 0x01 ;left motor, backward
movwf BYTE3
movlw 0x3F ;half speed
Figura 8: Montaggio del pacco batterie
movwf BYTE4
call updateMotor
movlw HIGH .1500 ;pause 1.5 seconds (1500 ms) Quando salderemo i terminali dei
movwf ARG1H motori fate attenzione a non danneg-
movlw LOW .1500 giarli. L'uso di un piccolo condensato-
movwf ARG1L
re dal 0.1 µF sui terminali dei motori
call milliDelay
call pause può aumentarne le performance e
goto mainLoop abbassare le interferenze elettriche.
In figura 9 viene mostrata anche una
right_bump resistenza da 10 K da inserire in serie al
call pause condensatore. Questa resistenza serve
movlw 0x03 ;right motor, backward
movwf BYTE3 a limitate la corrente dispersa dal
movlw 0x3F ;half speed PWM (pulse width modulation) nel
movwf BYTE4 caricare e scaricare il condensatore.
call updateMotor Data la frequenza relativamente bassa
movlw 0x01 ;left motor, backward del PWM (600 Hz) l'uso di questa resi-
movwf BYTE3
stenza non è in realtà indispensabile.
movlw 0x7F ;full speed
movwf BYTE4 Vista la fragilità dei terminali del moto-
call updateMotor re è importante bloccare i fili di ali-
movlw HIGH .1500 ;pause 1.5 seconds (1500 ms) mentazione su un lato del motore con
movwf ARG1H una goccia di colla come mostrato
movlw LOW .1500 nella figura seguente. Questo ci con-
movwf ARG1L
call milliDelay sente di maneggiare i fili durante il
call pause montaggio senza strattonare i termi-
goto mainLoop nali dei motori. Sarebbe inoltre oppor-
tuno proteggere in qualche modo i

134 ROBOMANIA
ROBOMANIA

LISTATO 5
updateMotor
btfss PIR1,TXIF
goto updateMotor
movlw 0x80
movwf TXREG
nop
updateMotor2
btfss PIR1,TXIF
goto updateMotor2 Figura 10: Fissaggio dei fili di alimentazione motori
movlw 0x00
movwf TXREG
nop
updateMotor3
btfss PIR1,TXIF
goto updateMotor3
movf BYTE3,W
movwf TXREG
nop
updateMotor4
btfss PIR1,TXIF
goto updateMotor4
movf BYTE4,W Figura 11: Gli switch frontali per il rilevamento
movwf TXREG delle collisioni
return

pause CONCLUSIONI
movlw 0x02 ;right motor off
Il nostro robot esegue dignitosamente
movwf BYTE3
movlw 0x00 i sui compiti ma è ovviamente ampia-
movwf BYTE4 mente perfezionabile. Il rilevamento
call updateMotor delle collisioni, ad esempio, effettuate
movlw 0x00 ;left motor off tramite i due switch frontali non è
movwf BYTE3 certo la soluzione migliore e potrebbe
movlw 0x00
essere migliorato aumentando il
movwf BYTE4
call updateMotor numero di switch o la tipologia di sen-
movlw HIGH .50 ;pause 0.05 second (50 ms) sore adottato (Vedi ad esempio il sen-
movwf ARG1H sore di distanza a ultrasuoni SRF08
movlw LOW .50 riportato in fondo a questo articolo).
movwf ARG1L
Un serio problema che abbiamo
call milliDelay
return incontrato inizialmente è stato il
repentino cambio di marcia dei moto-
ri. In particolare quando il robot si
componenti saldati sui terminali dei muoveva in ambienti pieni di ostacoli,
motori per evitare il più possibile che i frequenti cambiamenti di direzione
possano essere strattonati durante portava il controller ad un progressivo
l'uso delle piattaforma. Per semplifica- surriscaldamento con conseguente
re il più possibile questo progetto, blocco dei motori per qualche secon-
abbiamo limitato la sensoristica a do. L'inserimento del ritardo di 50 ms
bordo di questo robot ai soli due durante i cambi di direzione ha con-
switch frontali per il rilevamento delle sentito di superare questo problema
collisioni frontali. Ovviamente è possi- ed evitare il sovraccarico di corrente
bile aggiungere sensori più sofisticati sul controller.
Figura 9: Montaggio del condensatore e della
resistenza sui terminali dei motor
per rendere il comportamento del
Electronic shop 34
robot più interessante.

ROBOMANIA 135
rubriche

COME COSTRUIRE
in vetrina SENZA SFORZI
L’IMPIANTO HI-FI
DEI TUOI SOGNI…
Acoustic Box 3.0, il nuovo software dedicato alla progettazione
di impianti audio di qualità, è l’unico potente mezzo informatico
tramite il quale ogni appassionato autocostruttore e professionista
più affermato può creare impianti hi-fi adattandoli alle proprie
esigenze sonore e di estetica.

Costruire da se un impian- pianto hi-fi, per un ascolto un altro, anche a parità di per ottenere le stesse pre-
to hi-fi costituisce per tanti davvero eccellente. diametro e di “potenza” stazioni. Il compito di un
un’ardua impresa. Tra le progettazioni possi- dichiarata e, le diversità software di progettazione e
Scegliere un altoparlante, bili, nel precedente articolo elettrofisiche espresse dai simulazione come Acoustic
dimensionarne il box, abbiamo parlato del sub- parametri contenuti nei Box 3.0, è quello di analiz-
tararne i componenti, woofer “4° ordine band- datasheet messi a disposi- zare l’altoparlante e combi-
tagliare il legno, montare il pass”, particolare nella fat- zione delle case costruttrici, nare una serie di eventi al
box, insonorizzarlo e tura e speciale nelle perfor- determinano delle diversità fine di ottenere una deter-
testarlo può sembrare faci- mance sonore. Tratteremo di comportamento tali da minata risposta sonora del
le a dirsi ma, se non si in questo numero il sistema richiedere un diverso box diffusore progettato
hanno delle buone compe- “bass-reflex”: trattasi di un
tenze in materia, il risultato diffusore costituito da
non può che essere casuale un’unica camera dotata di
e quindi aleatoria la rispo- apertura (tubo reflex).
sta sonora dell’impianto. In L’apertura determina, in
questo terzo appuntamen- base al suo diametro e lun-
to con il software Acoustic ghezza, la “accordatura”
Box 3.0, del quale abbia- del diffusore, cioè la fre-
mo parlato diffusamente quenza della quale il diffu-
nei numeri 213/214 e 215 sore garantisce la sua
di Fare Elettronica, cerche- migliore prestazione.
remo di analizzare pratica- Prima del dimensionamen-
mente la realizzazione di to del tubo d’accordo, è
un sub ad uso home, sicuramente necessario
magari da collegare al pro- puntualizzare che ogni
prio televisore ed all’im- altoparlante è diverso da

136 RUBRICHE
rubriche

internet ufficiali. Acoustic Un click su “Calcola” con-


Box 3.0 contiene già i dati sente di finalizzare il pro-
di numerosi altoparlanti getto mediante la visualiz-
che sono stati precaricati zazione del volume netto e
per avviare l’utente all’uti- lordo del box e la frequen-
lizzo del software. za d’accordo.
Ovviamente il database è A questo punto possiamo
aggiornabile in qualunque intervenire sul progetto di
momento direttamente base realizzato, con una
dall’utente. serie di selezioni che con-
Aperta la finestra di proget- sentono di personalizzare il
tazione del sub-woofer diffusore e le sue peculiari-
“bass-reflex” occorre sem- tà sonore in base alle speci-
plicemente fare un click fiche esigenze del progetti-
sull’elenco di altoparlanti sta. Tra le tante: allinea-
presente a video per carica- mento di calcolo, fattore di
re automaticamente i dati perdita del box, numero
che interessano al progetti- altoparlanti e configurazio-
sta. Dopo questa prima ne degli stessi, tutti aspetti
semplice fase, occorre inse- trattati in modo esauriente
rire la dimensione del dia- nel manuale operativo in
metro del tubo d’accordo dotazione.
che si ha a disposizione, il Per fare un esempio, utiliz-
numero di tubi desiderati zando una coppia di alto-
e, eventualmente, la diver- parlanti facilmente reperi-
sa forma da applicare bili (CIARE WS2500X04),
(anziché la tradizionale da montare con configura-
sezione circolare, è possibi- zione standard (cioè sulla
le anche optare per il tubo stessa parete del box),
a sezione triangolare o avremo un sub-woofer con
quadrata/rettangolare). le seguenti caratteristiche:

Volume netto (dm3) 76,82

Volume lordo (dm3) 81,42

Frequenza d’accordo (Fb Hz) 39

Frequenza di taglio F3 (-3dB) 49

Numero altoparlanti 2

Configurazione standard
Figura 1: Alcune fasi della progettazione del subwoofer bass-reflex
Sezione e numero tubi reflex triangolo rettangolo x 4
mediante il giusto dimen- dell’altoparlante. Questi
Cateto 1 68
sionamento del cabinet e dati sono messi a disposi-
relativi componenti. zione direttamente dalle
Cateto 2 68
case costruttrici in tabelle Misure di ogni
LA PROGETTAZIONE (datasheet) distribuite nella tubo (mm)
Ipotenusa 96
Per realizzare il nostro sub- confezione dell’altoparlan-
woofer di esempio, partire- te o su cataloghi gratuiti Lunghezza 164
mo dai dati caratteristici presso i rivenditori o sui siti

RUBRICHE 137
rubriche

diffusore dipende anche mente in italiano ed è scrit-


dal crossover impiegato e, to per Windows (qualun-
Acoustic Box 3.0, ne offre que versione). È dotato di
un’ampia scelta di proget- manuale operativo e guida
tazione, da due e tre vie, di contestuale in linea (riqua-
vario ordine e pendenza, dro verde nelle videate del
proprio per tutti i gusti! programma), nonché di un
La raffinatezza dell’impian- valido servizio di assistenza
to deriva anche dalla possi- tecnica dedicato alla rapida
bilità di costruirsi: gli indut- risoluzione di qualunque
tori dei crossover con l’ap- eventuale problematica
posito modulo di progetta- inerente l’utilizzo del pro-
zione previsto nel pacchet- gramma e la realizzazione
to, e addirittura i circuiti dei progetti. Le versioni
Figura 2: Il pannello di progettazione dei crossover a due e tre vie dal I al IV stampati dei crossover gra- richiedibili sono due:
ordine con scelta dell’approssimazione polinomiale di calcolo e
possibilità di visualizzazione dello schema elettrico (non visibile in zie ai master in dotazione. «Professional» – la più
questa istantanea) L’applicativo offre tante completa – e «Home»,
altre possibilità di utilizzo e pensata per un utilizzo
una visita al sito internet domestico, ma comunque
Il tubo reflex va incassato in frequenza del diffusore, “www.pianetamusica.org” altrettanto efficace per la
nel pannello (di spessore che a partire da 49 Hz ha è una tappa obbligata realizzazione di interi
19 mm) sul quale sono una risposta di potenza dopo la lettura di questo impianti personalizzati a
montati gli altoparlanti. crescente. Al di sotto di articolo, allo scopo di partire da soli € 59,50.
Il volume lordo è quello da detta frequenza di taglio la approfondire tutte le pro- Per ogni ulteriore informa-
prendere in considerazione magnitudo della risposta gettazioni disponibili e i zione un assistente è a
nello sviluppo del box risulta gravemente atte- dettagli dell’offerta promo- completa disposizione tele-
(Acoustic Box 3.0 contiene nuata, ma dato che il zionale, che prevede nel fonicamente o attraverso i
anche il modulo “box desi- punto di attenuazione è pacchetto anche il modulo moduli presenti nel sito
gner” per procedere allo molto basso, considerando per il test degli impianti internet:
sviluppo della forma del il tipo di diffusore e la sua (comprendente tracce www.pianetamusica.org
box e dimensionarne i pan- dimensione, ci si può rite- audio-test e generatore di
nelli). nere complessivamente frequenze ed effetti).
In una delle figure pubbli- molto soddisfatti. Acoustic Box 3.0 è disponi-
cate, è evidente la risposta La qualità di risposta del bile su cd-rom, è intera- Electronic shop 35

Requisiti minimi di sistema per Acoustic Box 3.0:


P I a 133 Mhz, con risorse hardware standard, da Windows 98 in poi.

Acoustic Box 3.0 è richiedibile anche nella sola versione «Demo»


(parzialmente ed illimitatamente funzionante), effettuando un ver-
samento di soli € 4,90 sul conto corrente postale n. 28074722
intestato a Pianeta Musica, Via Guido Reni 61, 71016 San Severo
(FG). Per spedizioni in 24-48 ore inviare via fax al n. 0882 375700
la ricevuta del versamento specificando in modo leggibile l’indiriz-
zo di spedizione. Per spedizioni in contrassegno ed informazioni
sul contenuto delle versioni di Acoustic Box 3.0, visitare il sito inter-
net “www.pianetamusica.org” o telefonare ai seguenti numeri:

Figura 3: La progettazione dell’induttore cilindrico in aria per i crossover costruiti


con Acoustic Box 3.0 è una delle caratteristiche pensate per affinare gli
impianti realizzati con questo software

138 RUBRICHE
rubriche

in vetrina MONACOR E
VIDEOSORVEGLIANZA
Sono sempre più frequenti i casi in cui malintenzionati
entrano nei giardini, vi restano in modo da colpire al
momento opportuno, prendendo di sorpresa i padroni di
casa. Molte ville, specie fuori città sono isolate, distanti tra
loro e ben attaccabili dall’esterno; dotare la casa di un buon
allarme è certo cosa ben fatta ma quando siamo in casa
spesso è disinserito, quando siamo in giardino non possiamo
stare sempre allerta!

re. Potremo illuminare zone alcuni di quelli presenti nel


con discreti proiettori infra- catalogo Monacor 2003,
rossi non visibili, collocare giusto una carrellata su pro-
telecamere via radio e via dotti di spicco nell’ambito
cavo, gestire più visioni in della videosorveglianza.
contemporanea o in Figura 4: Combinatore quattro vie
per poter vedere immagini
Figura 1: Telecamera per esterno via sequenza, controllare con sul normale TV domestico
radio con brandeggio via antenna
zoom radiocontrollato appositi circuiti “motion
detectors” allarmi non
Se optiamo per un impian- appena si modificano i toni comando remoto.
to di videosorveglianza di grigio captati dalla tele- Distributori di segnale
sempre attivo potremo camera. Un’ombra in movi- video e videosplitter fino a
tenere sott’occhio tutto mento, in effetti, modifica i Figura 3: Telecamera TVCCD190Z 16 ingressi, TVMP 1600
con obbiettivo varifocale
compreso eventuali movi- toni di grigio e potrà essere telecomandato COL, schede per PC di
menti sospetti di persone rivelata da appositi circuiti. acquisizione video da 4 a
non autorizzate. Per effet- Potremo effettuare registra- Per utilizzi generali segnalia- 16 canali, videoregistratori
tuare una rapina od un zioni videolento fino ad un mo la telecamera bianco digitali time lapse con disco
colpo occorrono parecchi mese e utilizzando sistemi nero, la TVCCD 180 dotata rigido tipo computer e
appostamenti, controlli e digitali oltre. d’infrarossi per la visione al distributori per videosorve-
preparativi che non passe- buio a protezione IP57 per glianza con immissione di
rebbero inosservati ad un esterni, oppure la TVCCD segnale sulla linea di anten-
buon impianto di videosor- 160S che utilizza un solo na TV.
veglianza dotato di video- cavo coassiale per video e Questa è solo una minima
recorder timelapse. alimentazione con lunghez- parte di quello che potrete
Potremo perciò controllare za fino a 30mt senza deca- vedere sul catalogo
Figura 2: Telecamera TVCCD180
in real time un numero con illuminatore infrarosso dimento di segnale, infine la Monacor 2003.
notevole di telecamere dis- TVCCD 190Z dotata di
locate all’interno o all’ester- I prodotti che presentiamo riscaldatore IP66 e obbietti-
no della zona da protegge- in queste pagine sono solo vo varifocale 9-22 mm con Electronic shop 36

RUBRICHE 139
rubriche

VISUAL PARSIC
in vetrina Nell’arco di 30 anni abbiamo assistito alla crescita di una
realtà che si è instaurata nella nostra vita quotidiana, entrando
inizialmente come potenziale risorsa ed imponendosi, poi, come
necessità irrinunciabile da molti punti di vista: stiamo parlando
dell’automazione elettronica.

che principali dei micropro- go dell’assembler, necessa- nica di programmazione


cessori, consentono in rio alla programmazione dei dei PIC è di tipo visuale, faci-
maniera più economica la microcontrollori PIC, può litata dall’ambiente di Parsic
realizzazione di moduli spe- essere un ostacolo difficil- che mette a disposizione
cializzati (custom) per l’ela- mente superabile, per alcu- una serie di “moduli” spe-
borazione distribuita. ni, a causa dei motivi legati cializzati in funzioni pro-
L’aspetto che rende il PLC alla conoscenza di un lin- grammabili, secondo l’esi-
molto competitivo è quello guaggio ostico, non sempre genza dell’utente. Per ese-
della facilità di gestione che assimilabile dal grande pub- guire la progettazione di un
accompagna tale strumen- blico. Visual Parsic si pro- sistema automatico, biso-
to: la logica programmabile pone come facile strumento gna aver chiaro soprattutto
fornisce un cablaggio che di sviluppo circuitale e di ciò che il sistema deve gesti-
Nell’industria moderna ven- può essere in un qualsiasi “programmazione” dei PIC, re. Si dovranno seguire un
gono impiegati i PLC che momento modificato, ade- senza che sia necessaria certo numero di passi,
sono considerati elementi di guato alle esigenze del alcuna conoscenza del lin- gerarchicamente correlati,
mediazione tra elettromec- momento. I produttori di guaggio assembler. che formano una sorta di
canica ed elettronica. Sono chip conoscono bene le esi- Avviando Visual Parsic ci si algoritmo della program-
strumenti con base elettro- genze dell’industria e, di trova dinanzi ad un IDE mazione.
meccanica, che si avvalgo- conseguenza, hanno pro- (Integrated Development Questo significa che biso-
no di un linguaggio di collo- dotto dispositivi che bene si Enviroment ) avente un’in- gna seguire una gerarchia
quio e gestione (ladder dia- prestano a questo impiego. terfaccia grafica molto intui- di fasi procedurali che
gram o grafcet) interpreta- Tra i vari produttori citiamo tiva e familiare ai più. La tec- andranno a definire:
bile e familiare nell’ambien- Microchip che produce una
te dei progettisti e degli vasta serie di microcontrol-
installatori elettrici. È allo lori meglio conosciuti come
stesso tempo, uno strumen- PIC. Diverse sono le soluzio-
to con cuore elettronico che ni software oggi disponibili
elabora, diagnostica inter- per la programmazione dei
viene, in modo più evoluto microcontrollori PIC.
di una logica cablata di tipo Chiunque ha avuto a che
elettromeccanico. Il PLC fare con questi dispositivi
segue, infatti, l’evoluzione avrà avuto modo di consta-
tecnologica e il processo tare quanto possa essere
d’integrazione che accom- problematica, in alcuni casi,
pagna i microprocessori. la realizzazione del software
Particolare applicazione di sviluppo e quanto lunghi
hanno avuto nei PLC i siano i periodi di sperimen-
microcontrollori che, pur tazione legati all’utilizzo Figura 1: L’ambiente grafico di Visual Parsic
mantenendo le caratteristi- dello stesso. Inoltre, l’impie-

140 RUBRICHE
rubriche

Figura 2: Esempio di programma Figura 3: Conversione dello schema realizzato in linguaggio assembler

alla conversione in file di quantità di memoria RAM e zione del PIC in caso di erra-
• Le specifiche di sistema. testo ASM dello stesso sche- ROM impiegata per la pro- to collegamento dei blocchi
• La configurazione degli ma e comunica all’operato- grammazione del PIC. La funzionali o l’errata predi-
I/O. re gli eventuali errori di riconfigurazione delle predi- sposizione degli stessi.
• La gerarchia delle opera- impostazione commessi. sposizioni, eseguite all’inizio Parsic consente di operare,
zioni che l’automatismo I blocchi funzionali sono del progetto, non pregiudi- senza uscire dal proprio
deve compiere. prelevabili con il metodo ca il lavoro svolto. Durante ambiente, con altri tools
• La codifica del del “drag and drop” dalla la fase di simulazione del quali, ad esempio, MPLAB,
programma. toolbar di Parsic, nella quale funzionamento dello sche- IC-Prog, ICD-Debugger,
• L’inserimento del pro- sono predisposte funzioni ma elettrico, viene attivato il ecc. Per la programmazione
gramma nel microcon- digitali quali, ad esempio: debugger automatico del dei PIC si può impiegare
trollore. operatori booleani, memo- listato assembler. In caso di qualunque tipo di program-
• La ricerca degli errori. rie FF, counter, multiplexer, errore, la simulazione viene matore in proprio possesso.
• Il test del programma. generatori PWM, LCD, ecc. forzatamente interrotta Con Parsic il processo di
• La messa in servizio I blocchi funzionali si predi- comunicando all’operatore programmazione dei
definitivo. spongono ordinatamente l’origine dell’errore stesso. display LCD è notevolmen-
sul foglio di lavoro,in modo Altri sistemi di sicurezza non te facilitato, grazie all’impie-
Visual Parsic facilita notevol- che i collegamenti elettrici permettono la programma- go dei blocchi funzionali
mente l’esecuzione delle non si intreccino fra loro. Si
procedure appena descrit- fa largo uso di etichette di
te, grazie alla semplice strut- identificazione per connet-
tura e l’ambiente grafico in tere fra loro i punti più lon-
cui si opera. Seguendo le tani. Gli schemi si possono
specifiche del sistema,dopo sviluppare su 10 fogli di
aver scelto il tipo di PIC con lavoro diversi, consentendo
cui si vuole operare, si pro- la suddivisione dello sche-
cede alla composizione ma elettrico in più circuiti
dello schema elettrico che gerarchicamente fra loro
sarà formato da una serie di collegati. La scelta del PIC
blocchi funzionali, tra loro da impiegare dipende dalla
collegati per mezzo di linee configurazione degli I/O e
elettriche virtuali. Durante la dalla quantità di operatori
fase di stesura dello schema impiegati. Un sistema indi-
elettrico, il programma catore, di tipo bar-graph, Figura 4: Scelta e configurazione del tipo di microcontrollore
provvede automaticamente avverte l’operatore della

RUBRICHE 141
rubriche

Numerosi PIC sono dotati di cifici. L’impiego di un simu-


USART, cioè di porte di latore, che appunto sostitui-
comunicazione seriale, indi- sce la componentistica elet-
spensabili per comunicare tronica in genere e accesso-
con il mondo esterno. Sono ri quali sensori e trasduttori,
adottati, in Visual Parsic, gli può risultare vantaggioso
standard RS-232 ed RS-485 sia sotto il profilo economi-
che permettono il collega- co che pratico. Utilizzando
mento del PIC con la rete gli strumenti del program-
LAN o semplicemente con il ma, si ha la possibilità di tra-
proprio computer. I moduli sferire i mezzi conoscitivi
PWM e generatore di necessari agli allievi per
segnale sono impiegati in entrare da protagonisti nel
tutti i campi dell’automazio- mondo della microelettro-
ne, con particolare riferi- nica. Il tutorial, in lingua ita-
mento alla robotica amato- liana, è di facile lettura.
riale dove Parsic risolve Comprende esempi illustra-
molti problemi di program- ti ed è realizzato per l'ap-
Figura 5: Configurazione della periferica LCD
mazione dei PIC. Diversi prendimento rapido all'uti-
appassionati impiegano lizzo di Visual Parsic. La gra-
predisposti a questo tipo di possono collegare ad un Parsic per la programmazio- fica di Visual Parsic è molto
funzionamento. unico PIC, in modalità 4 bit, ne dei loro Mini-Sumo o di simile a quella utilizzata nei
Si possono impiegare fino a tre moduli LCD. altre categorie di robot. tools di programmazione
display LCD/VFD, compati- Impiegando gli ADC è pos- impiegati per la configura-
bili con il set di istruzione sibile visualizzare, oltre al PARSIC SCUOLA zione dei PLC. Gli allievi
Hitachi 44780, senza limita- testo, anche le variabili ana- Visual Parsic è stato intro- potranno facilmente pro-
zione di righe o caratteri. Si logiche elaborate. dotto negli Istituti ITIS ed grammare display LCD,
IPSIA, per l’insegnamento motori passo-passo, conver-
dei sistemi digitali e la pro- titori analogico/digitale,
grammazione assembler porte di comunicazioni
dei PIC. Ottenendo risultati seriale, ecc. Il tutto quasi
immediati, viene stimolato "per gioco". Tutte le cono-
negli allievi l'entusiasmo per scenze acquisite con Parsic,
una materia che, a primo durante i corsi di diploma,
impatto, non è facile da sono immediatamente
gestire. Parsic consente di “spendibili “ nel mondo del
ottenere risultati didattici lavoro. Vengono distribuite
sorprendenti, se viene appli- tre versioni di Visual Parsic:
cato il metodo di insegna-
mento "learning by doing", • Versione Home,solo ai pri-
ovvero, realizzare per vati e studenti.
apprendere. Tale metodo è • Versione Advanced, per
applicato con successo, aziende.
durante i corsi d’informatica • Versione School, per gli
applicata in alcuni Istituti ITIS, IPSIA ed Università.
Universitari. In fase di pro-
gettazione e ancor più per La versione demo di Parsic è
applicazioni didattiche o in prelevabile al sito
laboratori attrezzati per gli www.parsicitalia.it.
educational, molto spesso
Figura 6: Configurazione della periferica USART
non si hanno dotazioni di
attrezzature e materiali spe- Electronic shop 37

142 RUBRICHE
rubriche

OP7200
in vetrina UN CONTROLLER
INDUSTRIALE BASATO
SU RABBIT RCM2200
Un display grafico con touch-screen, ingressi/uscite digitali,
ingressi analogici, 2 porte RS232, una porta RS485, real-time
clock, la rete ethernet e molto altro... L'OP7200 racchiude, in
dimensioni ridotte, una completa interfaccia operatore pronta
per essere integrata nei nostri sistemi.

zioni che richiedono una Di facilissima program- L'HARDWARE


interazione semplice ed mazione, come tutti i Nonostante le sue ridotte
efficace con l'utente. prodotti basati sul micro- dimensioni (misura solo
Dotato di numerose peri- processore Rabbit, viene 112x144x43 mm) nel
L'OP7200 è lo strumento feriche hardware, ampia- fornito con una vastissi- nostro OP7200 c'è tutto
perfetto per una vastissi- mente configurabili via ma collezione di librerie l'hardware che possiamo
ma gamma di applica- software, è racchiuso in pronte all'uso che ci con- desiderare da un sistema di
zioni che vanno dalle un robusto contenitore sentono di prescindere controllo e monitoraggio.
interfacce operatore per metallico che, montato a da tutte le problemati- Vediamo in dettaglio le
hardware esterni, a punti pannello, soddisfa le spe- che di basso livello del caratteristiche principali:
di raccolta per dati di cifiche americane NEMA- hardware, permettendo-
monitoraggio ambienta- 4 (corrispondenti circa ci di concentrarci sola- • Processore e memoria:
le, a sistemi stand-alone allo standard IP64), per mente gli aspetti pecu- l'OP7200 è basato su
di sorveglianza e control- la protezione contro pol- liari della nostra applica- microprocessore Rabbit
lo, a tutte quelle applica- vere ed acqua (figura 2). zione. 2000 con un clock di

Figura 2: Il frontale e il retro dell’OP7200

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22.1 MHz; la memoria ti possibile collegarle possono essere utilizzate to proprietario di Rabbit
Flash disponibile per il come uscite TTL (0÷5 V) contemporaneamente per ospitare future espan-
codice è di 256 Kb, oppure utilizzare una ali- come seriali a 3 fili (RX, sioni del sistema).
mentre la memoria dati mentazione esterna per TX e GND), oppure se
SDRAM è di 128 Kb. Il pilotarle fino a 40 V, uti- ne può utilizzare sola- Il software fornito
processore viene pro- lizzarle come sorgente di mente una con i segnali Con il compilatore, neces-
grammato in linguaggio corrente (fino a 250 mA per il controllo di flusso. sario alla programmazione
C, utilizzando il compi- per uscita) o come pozzo • 1 porta RS485: standard dell'OP7200, viene fornita
latore Dynamic C della di corrente (fino a 350 ampiamente utilizzato in una vastissima serie di
Rabbit Semiconductor. mA per uscita), configu- moltissimi ambiti, ci con- librerie pronte per essere
• Display grafico LCD rarle per poter assumere sente la realizzazione di inserite nel proprio codice,
con retroilluminazio- un comportamento a tre reti di comunicazione che coprono la quasi tota-
ne: di ampie dimensioni stati (uscita a livello logi- "multidrop", cioè in cui lità delle esigenze che pos-
(320x240 pixels) è fon- co basso, uscita a livello un solo canale di comu- sono sorgere nell'utilizzo
damentale per realizzare logico alto ed uscita in nicazione ci permette di del sistema.
interfacce semplici ed alta impedenza). parlare con molte perife- I principali gruppi di fun-
intuitive; l'utilizzo delle • 8 linee di ingresso ana- riche. zioni presenti sono:
librerie grafiche fornite logiche: come ogni • porta Ethernet RJ45: la
(vedi più avanti nel periferica presente nel connessione Ethernet, • Funzioni per la gestione
paragrafo relativo al OP7200 possono essere standard ormai indispen- di ingressi ed uscite:
software) ne consente configurate in molti sabile per qualsiasi appli- o Configurazione ed
un utilizzo immediato di modi. Il range di misura cazione, ci consente lo attivazione delle
tutte le potenzialità. La può andare da un mini- sviluppo di applicazioni uscite digitali
retroilluminazione (così mo di 1 V con una riso- Internet-ready che sfrut- o Lettura degli ingressi
come il contrasto) è luzione di 0.5 mV, fino a tino la diffusione capilla- analogici
controllabile via softwa- 20 V con risoluzione 10 re di questa tecnologia. • Funzioni per la gestione
re, per poter essere mV; le conversioni pos- L'OP7200, come tutta la degli ingressi analogici
disattivata quando non sono essere effettuate linea di prodotti Rabbit, (solo per OP7200):
necessaria. sia in modalità single- ha già integrato tutto o Configurazione
• Touchscreen: di tipo ended (cioè la misura- l'hardware ed il software o Calibrazione
capacitivo è disponibile zione di una tensione necessario per sfruttare o Lettura voltmetrica
sul solo modello OP7200 relativa al riferimento a appieno le potenzialità o Lettura amperometrica
ha una risoluzione di massa), sia in modalità del protocollo TCP/IP e • Funzioni per la gestione
4096x4096 punti. differenziale (in cui di tutti i sistemi che vi del display grafico:
• Tastiera a 9 tasti: inte- viene misurata la diffe- si appoggiano (Pagine o Disegno di primitive
grata nel pannello fron- renza tra due tensioni Web, Ftp, E-Mail). grafiche (punti, linee,
tale, con tasti a rilievo. analogiche). Nel primo • Real Time Clock: indi- cerchi, ecc.)
• 19 linee di ingresso caso la risoluzione di spensabile per moltissi- o Generazione
digitali: completamente misurazione è di 11 bit, me applicazioni di moni- automatica di sistemi
configurabili dall'utente, nel secondo caso di 12 toraggio e controllo è di menu
accettano un range di bit, in cui il bit più signi- tenuto aggiornato anche o Visualizzazione di
tensioni molto ampio, ficativo è il bit di segno. in assenza di alimenta- immagini bitmap
che va da -36 a +36 V; Gli ingressi analogici zione tramite una batte- o Generazione di
ogni linea è protetta possono essere utilizzati ria al litio fornita con il finestre di testo
inoltre da un filtro con- anche come misuratori prodotto. o Controllo della
tro i picchi di tensione. di corrente, e sono in retroilluminazione e
• 8 linee di uscita digita- grado di rilevare corren- Completano la dotazione del contrasto
li: le linee di uscita, così ti tre 4 mA e 20 mA. Il hardware 4 led di stato, • Funzioni per la gestione
come le linee di ingres- modello OP7210 non un buzzer, il watch-dog, della tastiera:
so, possono essere con- dispone degli ingressi un ingresso esterno per il o Configurazione
figurate dall'utente in analogici. reset ed una porta di o Lettura dello stato
diverse modalità. È infat- • 2 porte seriali RS232: espansione R-Net (forma- della tastiera con

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controllo del rimbalzo // Inizializza l'hardware della scheda


dei tasti e funzioni alla brdInit();
pressione ed al rilascio // Inizializza il display
dei pulsanti glInit();
• Funzioni di gestione
// Inizializza le strutture dei fonts
del touchscreen glXFontInit(&fi8x10, 8, 10, 32, 127, Font8x10);
(solo per OP7200): glXFontInit(&fi17x35, 17, 35, 32, 127, Font17x35);
o Calibrazione
o Creazione di pulsanti // Accende la retroilluminazione
Figura 3: Il connettore di
con testo programmazione glBackLight(1);
o Creazione di pulsanti // Imposta il contrasto
glSetContrast(24);
con immagini scelto. Le modalità di com-
o Gestione della pilazione, di esecuzione e
pressione del di debugging del codice mo e vengono scritti tito- il refresh dello schermo e
touch-screen sono esattamente le stesse lo ed intestazioni. Tutto disegnato il nuovo stato in
• Funzioni per le comuni- del Kit di sviluppo Rabbit. questo blocco di codice è base ai valori letti dall'hard-
cazioni seriali: Come per ogni prodotto racchiuso in una coppia di ware.
o Funzioni di gestione basato su Rabbit, anche funzioni: Questa operazione è svolta
delle porte seriali per l'OP7200 avremo la facendo uso delle funzioni
RS-232 possibilità di inserire break- glBuffLock(); di libreria che disegnano le
o Funzioni di gestione points nel codice, di visua- primitive grafiche: glBlock,
della porta seriale lizzare lo stato interno e glFillCircle, glPlotCircle,
RS-485 delle variabili, di seguire il glPlotLine. Come ultima
• Funzioni per la gestione codice passo passo; in glBuffUnlock(); operazione viene sbloccato
delle comunicazioni via parole povere avremo tutti il refresh dello schermo ed il
Ethernet : gli strumenti necessari per Queste funzioni bloccano e ciclo riprende dall'inizio.
o Gestione della facilitarci al massimo la sbloccano il rinfresco dello
comunicazione via vita... schermo, permettendoci di
TCP/IP disegnare schermate com-
o Gestione di protocolli UN ESEMPIO APPLICATIVO plesse in memoria per poi
(client e server) che si Per apprezzare la facilità con trasferirle nella memoria
appoggiano su cui possiamo sfruttare le video solo quando sono
TCP/IP: HTTP, FTP, risorse del nostro OP7200 complete, in modo da ren-
TFTP, TELNET, DNS, costruiamo un piccolo pro- dere molto più veloce l'ese-
DHCP, SMTP, POP3, gramma con cui leggere 6 cuzione delle routine grafi- Figura 4: L'esempio proposto in
azione
IMAP, ICMP, SNMP ingressi digitali e 6 ingressi che. Il codice successivo è
analogici, visualizzandone quello che si occupa di rica-
LA PROGRAMMAZIONE lo stato sullo schermo. vare i dati dagli ingressi digi- Il risultato di queste poche
Per programmare l'OP7200 Analizziamo le parti interes- tali ed analogici. Questa righe di programma è quel-
possiamo utilizzare il pro- santi del codice (il listato operazione è resa semplicis- lo che si può vedere nella
grammatore fornito con il completo potete scaricarlo sima dalle due funzioni di figura 4; abbiamo già un
Development Kit, oppure dal sito www.areasx.com). libreria: pannello perfettamente
un programmatore per Nella funzione di main, funzionante, comprensibile
Rabbit serie 2000. dopo la definizione delle Dinval[loop] = ed utilizzabile, ottenuto con
Colleghiamo il cavo di pro- variabili troviamo le chiama- digIn(loop); 20 righe di codice!
grammazione sul retro del te a due funzioni di libreria Ainval[loop] =
dispositivo (figura 3), indispensabili, che inizializ- anaInVolts(loop,1);
seguendo le indicazioni zano l'hardware della sche-
riportate sulla serigrafia, da e caricano i dati dei fonts Queste funzioni riportano i
avviamo l'ambiente di svi- che utilizzeremo: valori direttamente nei due
luppo Dynamic C e cari- Subito dopo viene dise- array Dinval ed Ainval.
chiamo il programma pre- gnato cancellato lo scher- Viene poi di nuovo bloccato Electronic shop 38

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