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L A R I V I STA D I E L E T T R O N I C A A P P L I C ATA , T EC N O LO G I E E P R O D OT T I

N° 222 - DICEMBRE 2003 - ANNO 19 € 4,50 - Frs 12,00

ALL’INTERNO LE PAGINE DI:

Spedizione in A.P. - 45% - ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 - Filiale di Milano. In caso di mancata consegna, restituire all‘editore che si impegna a pagare la relativa tassa presso il CMP di Roserio - Milano
HARDWARE
• INTRODUZIONE ALLE LOGICHE
PROGRAMMABILI (I parte) a

• PROGRAMMAZIONE SERIALE “IN-CIRCUIT”


PER MICROCONTROLLORI PIC®
“EASY”
PROGRAMMATORE UNIVERSALE
TUTORIAL DI PIC® E MEMORIE I2C BUS
• VITAMINA C (IV parte)
a

• PIC® MICROCONTROLLER BY EXAMPLE (II parte)


a

TECNOLOGIE SPERIMENTALI
• SIAMO PRONTI PER LA TV DIGITALE? CONTROLLO
• I SENSORI INTELLIGENTI (II parte)
a
REMOTO SERIALE
• PROGETTIAMO UN RAZZO (V parte)
a

• AUDIO E TECNOLOGIE SONORE 3D


2 FILI PER 96 CANALI
COSTO ZERO
A CENTINAIA DI METRI DI
• COSTO ZERO (III parte)
a
DISTANZA DAL VOSTRO PC
• I PROGETTI DI COSTO ZERO:
CARICA BATTERIE PER PILE ALCALINE
FUSIBILE ELETTRONICO
INVERTER DA 5 W
BIOGRAFIA
• EDWIN H. ARMSTRONG

www.farelettronica.com
editoriale “LA GRINTA DI SEMPRE…”
Questo mese, approfitto di un messaggio inviatomi da un nostro affezionato lettore, per
meglio trasmettere a chi sono rivolti tutti i nostri sforzi e soprattutto come il lavoro che
svolgiamo viene ricompensato.

“Ciao Tiziano,
Forse non ti ricorderai, ma tempo addietro ti scrissi facendoti i dovuti complimenti per la
nuova impostazione della rivista (e in quell’occasione ci demmo del tu).
Sono stato veramente in pensiero per la sorte di questa rivista che da poco ha
ripreso il suo smalto migliore rivelandosi all'altezza delle nuove sfide pur mantenendo un
carattere fresco e “familiare”.
Torno a ripetermi, gli ultimi anni non sono stati dei migliori, anche se mi hanno visto
ugualmente fedele lettore e saltuariamente abbonato.
Avevo pensato al peggio, quando non vi ho visti in edicola dopo l'editoriale del mese di
settembre che annunciava la mancata uscita del numero d’ottobre, non si può mai sapere!
Invece vi ritrovo con la stessa grinta con la quale vi ho lasciato due mesi fa.
Bene! Sono felice!
Un cordiale saluto a tutta la redazione e a tutti i collaboratori: ai più “vecchi” devo
molte delle cose che so, ai nuovi un incoraggiamento a proseguire una strada in
salita ma iniziata bene.

La stima e l’affetto dei nostri lettori, sono per noi molto più importanti delle vendite (che
pure hanno una certa importanza) e, l’avvento del nuovo editore, ha già portato una ventata
d’entusiasmo che traspare già dai primi numeri. L’incoraggiamento, molto gradito, del nostro
lettore vuole essere soltanto un mezzo per ringraziare quanti di voi ci hanno ricompensato
con l’acquisto della rivista nei periodi meno felici. Riteniamo, però, che adesso sia arrivato il
momento di contraccambiare e passare decisamente ad un’era di dialogo nuovo con tutti
voi. Ci piacerebbe conoscervi meglio, sapere quando la rivista vi piace ma anche quando vi
delude. Il miglioramento è possibile solo attraverso le critiche che, quando sono fatte per
costruire, si dimostrano davvero utilissime. Per quanto ci sarà possibile, cercheremo di non
lasciar cadere nel vuoto nessuna richiesta (sia di natura tecnica che logistico/organizzativa) e
le più rappresentative saranno incluse nella rubrica “Mailbox” (ricomparsa in questo numero),
vi esortiamo quindi a scriverci.
Parlando più specificatamente dei contenuti, confermiamo l’intenzione di rendere più
interessante la rivista attraverso la presenza di nuovi autori e personaggi di rilievo.
In particolare una nuova rubrica (inaugurata da Antonio Cirella), parlerà dei mercati e delle
tecnologie che ruotano intorno al mondo dell’elettronica. In questo numero, inoltre,
presentiamo un nuovo e validissimo autore: Simone Bernardi. Infine vi segnaliamo un cambio
di guardia nella rubrica “Vitamina C” che, da questo numero, passa a Sergio Tanzilli, autore
che vi è sicuramente familiare.

Vorrei terminare questo mio abituale intervento in un modo un po’ inusuale, prendendo
spunto dal titolo: La grinta di sempre… con un rinnovato entusiasmo!
Speriamo di nutrire proseliti, nel campo della grinta e nell’entusiasmo, sia nei lettori sia in
tutta la redazione (ma questo sta già avvenendo) e di quanti contribuiscono alla realizzazione
di Fare Elettronica, un vero “must” in edicola per chiunque fa dell’elettronica il proprio
hobby ma anche la propria professione.

Come al solito vi rinnovo l’appuntamento in edicola a Gennaio 2004 ed approfitto


Tiziano Galizia dell’occasione per farvi i più sinceri auguri, a nome di tutta la redazione, di un felice Natale
t.galizia@farelettronica.com ed un 2004 ricco di soddisfazioni.

3
www.farelettronica.com

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GianCarmelo Moroni
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DIRETTORE DI REDAZIONE: pubblicati, vi preghiamo di contattare l’autore, il
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sotto il titolo dell’articolo stesso.
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Agostino Rolando, Marco Fabbri, Sergio Tanzilli, Mariano Paolizzi,
oltre al vostro nome, cognome ed indirizzo email.
Simone Bernardi, Fabio Fioravanzo, Massimo e Leonardo Divito.
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mente per scopi privati o scientifici e comunque non commerciali. L'utilizzazione Elettroshop IV cop
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Parsic 11-91
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neficiare dei diritti propri ai brevetti: la Società editrice non assume alcuna re- Sandit 49
sponsabilità per il fatto che ciò possa non essere menzionato. Tanzilli 71
SOMMARIO
automazione biografia
Controllo remoto seriale 56 Edwin H. Armstrong 44
di Massimo e Leonardo Divito di Agostino Rolando

hardware robomania
Introduzione alle logiche 16 Manuale semiserio di robotica 106
programmabili (prima parte) (seconda parte)
di Simone Bernardi di Marco Fabbri

“EASY” programmatore universale 26


di PIC® e memorie I2C bus
di Fabio Fioravanzo

Programmazione seriale “in-circuit” 34 rubriche


per microcontrollori PIC®
di Mariano Paolizzi
Mailbox 6
Mercati & Tecnologie 8
News 10
Le fiere e mostre mercato 75
tutorial di Dicembre e Gennaio, Febbraio 2004
Vitamina C (quarta parte) 78 In Vetrina:
di Sergio Tanzilli
GsmCONTROL 108
PIC® Microcontroller 64 Il riconoscimento vocale con 110
By Example (seconda parte) Voice Direct II
di Tiziano Galizia e Sergio Tanzilli
PICProto: 112
Progettare con i PIC senza pensieri

tecnologie sperimentali
Siamo pronti per la TV digitale? 22
di Agostino Rolando

I sensori intelligenti (seconda parte) 84


di Nicola Ulivieri

Progettiamo un razzo (quinta parte) 50


di Eugenio Cosolo

Audio e tecnologie sonore 3D 100


di Riccardo Ricci

costo zero
Costo zero (terza parte) 92
di Andrea Corbari

I progetti di costo zero:


Caricabatterie per pile alcaline 94
di Domenico Di Mario

Fusibile elettronico 96
di Domenico Di Mario

Inverter da 5 W 98
di Domenico Di Mario
mailbox Dubbi, perplessità,
malfunzionamenti, opinioni,
commenti o richieste?
Inviateli a: mailbox@farelettronica.com
Oppure scriveta a:
Mailbox - Redazione di Fare Elettronica
Inware srl
Via Cadorna, 27/31 - 20032 Cormano (MI)

Le lettere più interessanti saranno pubblicate in queste pagine.


Per quanto possibile, inoltre, cercheremo di dare una risposta privata a
chiunque ci scriverà via email.

D COMPUTER IN RETE Ethernet) è di tipo connection-oriented ovvero ga-


Vorrei poter mettere in rete due computers, tramite rantisce che tutti i dati inviati raggiungano la desti-
un hub, con schede di rete 10 baseT, e per questo nazione senza errori, in caso contrario un dato
avrei bisogno di cavi categoria 3 lineari, per le con- viene spedito più volte. La presenza di un cavo non
nessioni. Posso, secondo lei, trasformare una piattina immune al rumore (come appunto la piattina tele-
telefonica in rame da quattro cavi, in un categoria 3, fonica) comporta la perdita di molti pacchetti dati
o almeno farlo funzionare come tale? (non mi inte- quindi la conseguente ritrasmissione: questo feno-
ressa molto che sia preservato dalle interferenze, ma meno genera un grande traffico dati che degrada
solo che faccia il suo lavoro). Posso raggiungere tale le prestazioni della rete. Comunque i quattro con-
obiettivo interponendo delle resistenze al semplice duttori interessati in un collegamento Ethernet
cavo? (ho sentito che i categoria 3 hanno particolari sono quelli rappresentati in figura.
caratteristiche di impedenza).
Francesco Diodato
D UNA SEMPLICE RISPOSTA...
Spett.le Redazione di Fare elettronica, sono da poco
R Le caratteristiche di impedenza di un cavo un hobbista di elettronica ma da un po’ di tempo non
UTP3 non possono essere ottenute semplicemente sono più soddisfatto. Ad esempio nello schema elet-
interponendo delle resistenze in quanto l’impe- trico dell’Amplificatore mobile PA 100W: come si scel-
denza di cui si parla è quella caratteristica del cavo gono i valori delle capacità e resistenze? Perchè met-
ad una determinata frequenza del segnale che lo tono ad esempio dopo la bobina antidisturbo due ca-
attraversa. Nonostante la trasformazione da lei sug- pacità di diverso valore a terra? Come vengono fuori
gerita sia comunque funzionante, personalmente questi due valori? Come si dimensionano le cose? Per-
consiglio l’uso di un cavo UTP3 o UTP5 certificati, chè si mettono in serie capacità e resistenze?
dato il loro costo assai esiguo. Il protocollo TCP Marco De Berardinis
(responsabile del trasporto dei dati attraverso reti

R Questa più che una semplice risposta do-


1. Tx + vrebbe essere una vera propria lezione di elettro-
2. Tx - nica. Comunque vediamo di essere sintetici. Gli
amplificatori audio devono essere resi immuni ai
3. Rx +
rumori per non degradare la qualità del segnale.
6. Rx - Per fare questo si inseriscono una serie di filtri in
varie parti del circuito per bloccare i segnali indesi-

6 MAILBOX
derati. I filtri vengono solitamente realizzati con progetti. Tuttavia, le possiamo garantire la massima
componenti passivi (capacità, induttanze e resi- affidabilità e fedeltà dei circuiti, nonché la disponi-
stenze) il cui valore dipende dalla frequenza del se- bilità degli autori ad aiutarla nella loro realizza-
gnale che si intende bloccare. Ad esempio se si vo- zione. Per il futuro, prevediamo la possibilità di ac-
gliono bloccare tutti i segnali di frequenza supe- quistare il foglio TTP con il circuito già stampato,
riore a 1000 Hz si può usare un circuito tipo quello molto utile per snellirne la realizzazione.
riportato nella figura che segue:

Ft=1/(6,28 RC) D RIVISTA INTROVABILE


Da diverso tempo sto lottando, mese per mese, a tro-
Scegliendo vare un'edicola che abbia il numero della vostra rivi-
C=1 µF con Ft=1000 Hz sta. Io abito nella provincia di Reggio Calabria e mi
si ha capita sovente di andare nel capoluogo. Ieri, mentre
R=160 Ω (circa) ero di passaggio mi sono rivolto ad un edicola ben
fornita di riviste di elettronica a chiedere il vostro ul-
Il condensatore si comporta come un circuito timo numero ma l'edicolante mi ha confermato di
aperto per i segnali di frequenza inferiore a 1000 non aver ricevuto nulla.
Hz così da farli transitare inalterati verso l’uscita. È possibile conoscere quali sono i vostri distributori
Per i segnali di frequenza superiore a 1000 Hz il più forniti? È normale che dopo 10 giorni dall’uscita a
condensatore si comporta invece come un corto- Reggio Calabria non ne sia arrivata una copia?
circuito, pertanto tali segnali non raggiungono l’u- Attilio Caravelli
scita perché deviati verso massa dal condensatore.
Ovviamente i due estremi di comportamento av-
vengono in modo graduale e non precisamente a R Grazie per la domanda, che ci permette di
1000 Hz. Il valore della frequenza discriminante è fare un po’ di luce sul “mistero” della distribuzione
detto frequenza di taglio (Ft). I condensatori in se- di Fare Elettronica. Prima di tutto sfatiamo un mito:
rie all’uscita servono per impedire che la corrente Fare Elettronica NON è introvabile nelle edicole! Lo
continua del circuito di alimentazione giunga all’al- stanno a dimostrare i numerosissimi lettori che la
toparlante evitandone così il danneggiamento. Sui acquistano abitualmente da molti anni. Tuttavia la
libri di elettronica si trovano molteplici schemi per diffusione, come ogni altra cosa nella vita, può (e
la realizzazione di filtri passa-basso, passa-alto o deve, a nostro avviso) essere migliorata. Per po-
passa-banda con diverse caratteristiche. terlo fare, chiediamo la collaborazione di tutti i no-
stri lettori più affezionati. Qualora abbiate difficoltà
a trovare la rivista nella vostra edicola, fatecelo
D ACQUISTARE I KIT DI FARE ELETTRONICA semplicemente sapere, cercheremo, con la collabo-
Sono un assiduo lettore di Fare Elettronica. Vorrei razione di tutta la catena distributiva, di colmare la
complimentarmi per la qualitá ma anche l'attualitá lacuna.
degli articoli presentati, in particolare vorrei sapere se
posso acquistare il circuito stampato della centralina Adesso veniamo a rispondere al nostro lettore di
per presepe presente nello scorso numero di Otto- Reggio Calabria (n.d.r. posto bellissimo), ecco le ri-
bre/Novembre. vendite raggiunte dal nostro sistema di diffusione:
Giuseppe
• Ritorto, Piazza Italia
• Piazza Garibaldi
R L'opportunità di fornire o meno i kit relativi • Piazza Campagna
ai progetti presentati sulla rivista é stata ed è tut- • Condemi, Piazza Duomo (la più fornita)
tora oggetto di accese valutazioni. Ovviamente ci • Duomo, Piazza Duomo
mettiamo nei panni di chi non ha mai costruito un • Avellaterzo, Villa Comunale
circuito stampato, le difficoltà sono molte. Pur-
troppo però abbiamo al momento deciso di sopras- Qualora manchi all’appello la sua edicola preferita
sedere, e non abbiamo allo stato attuale in previ- e/o sia impossibilitato a recarsi presso le altre, non
sione la produzione e la vendita dei kit relativi ai esiti a comunicarcelo!

MAILBOX 7
di Antonio Cirella

Viene inaugurata da questo numero una nuova Rubrica, che avrà ogni mese un Ospite d’eccezione,
un esperto che renderà partecipi i ns. lettori della sua esperienza da “addetto ai lavori”.

In qualità di nuovo Editore, abbiamo chiesto al Capo nomica ma molto più spesso di natura sociale. Ritengo
Redattore di Fare Elettronica di mantenere inalterata la che l’esempio che segue descriva in maniera molto fun-
linea editoriale della rivista. Parlando direttamente con zionale la stretta correlazione tra mercati, tecnologie e
diversi lettori, ho anche confermato personalmente que- fenomeni di natura economica e sociale. Chi avrebbe mai
sta intenzione. La rivista ha un riscontro molto positivo e immaginato, anche solo 10 o 15 anni fa, che oggi i gros-
la direzione in cui si sta muovendo è sia da me condivisa si colossi dell’elettronica avrebbero fatto la gara per met-
che incoraggiata. Trovo che tuttavia, ed anche in questo tere per primi le mani sulla tecnologia più evoluta dei
d’accordo con la Redazione, andrebbero incrementate telefoni cellulari? E che magari si sarebbero messi in fila
decisamente le Rubriche, facendone occasione di appun- per venderli in Cina? E evidente che i mercati hanno un
tamento fisso con i lettori. È mia intenzione inaugurarne proprio metabolismo, dettato da regole che le tecnologie
una tutta nuova, che non ha mai visto la luce su Fare non possono né creare né governare; le tecnologie sono
Elettronica e, credo, in nessuna delle riviste di settore che e rimangono al servizio dei mercati.
mi è capitato di leggere. Mi piacerebbe parlare di merca-
ti e di tecnologie, ma in un ottica assolutamente indi- LE TECNOLOGIE
pendente, per utilizzare un termine inflazionato ma pur La tecnologia è per un tecnico elettronico, il lettore tipico
sempre diretto e concreto. Infatti, quando un ospite rice- di Fare Elettronica, la linfa vitale. Di tecnologia è permea-
ve la parola, il rischio che questi si lasci andare a descri- ta la nostra rivista e tutti i mercati ne sono invasi in manie-
vere i propri prodotti o le proprie soluzioni, con la scusa ra sempre più massiva. Le tecnologie vengono sempre
di parlare di mercati e tecnologie, è sempre molto alto. descritte nelle pagine della Rivista in maniera attenta e
Sarà proprio questa la doppia scommessa della neonata molti tutorials vengono forniti all’uopo senza sosta. Ma
Rubrica: avere ogni mese un gradito ed autorevole Ospite quali sono le tecnologie che funzionano meglio di altre?
che parli della situazione di mercato in cui opera e di cui Quali sono quelle che hanno più successo ed in quali
può parlare con sicura cognizione di causa, senza però mercati? A questi interrogativi cercheremo di rispondere
mettere necessariamente l’accento sui propri prodotti e in questa Rubrica, passando attraverso il parere tecnico di
sulle proprie soluzioni. chi le conosce sia direttamente sia in legame con il mer-
cato, di cui ha un’ampia visione suffragata da anni di
I MERCATI esperienza sul campo. Spero che in queste poche righe
Il mercato come punto di partenza. Il mercato è decisa- sia riuscito a trasmettervi i motivi che ci hanno portato ad
mente il soggetto, per usare una figura retorica una bella utilizzare qualche pagina di Fare Elettronica con “Mercati
donna (non me ne vogliano le nostre numerose lettrici!), & Tecnologie”, e speriamo di essere in grado, assieme ai
su cui andremo a veder sfilare via via i diversi vestiti, le nostri Ospiti che si avvicenderanno ad ogni numero, di
tecnologie appunto. Questo perché una tecnologia non stimolare e soddisfare la vostra curiosità e sete di cono-
nasce dal nulla. Una tecnologia viene sviluppata per sod- scenza, che così bene conosciamo! Per incuriosirvi un
disfare meglio le necessità del mercato, per assecondare i po’, vi posso dire che i Mercati che andremo a conside-
suoi cambiamenti, dettati da fenomeni sia di natura eco- rare per primi saranno quelli della domotica, dell’ap-
pliance, del wireless, della robotica, dell’automotive, della
radiantistica, tutti mercati che ruotano intorno alla nostra
Antonio Cirella è laureato in Scienze Politiche Rivista di cui però non facciamo parlare mai alcun addet-
all’Università di Pavia. Dal 1988 al 1992 si occupa
di attività imprenditoriali nel settore IT. Dal 1993 to ai lavori. Per quanto concerne le Tecnologie, ovvia-
al 1999 è agente di commercio con diversi mente i microcontrollori, la radiofrequenza, i display
mandati nel settore dei Componenti Elettronici. intelligenti, Internet, la faranno da padrone, ma sono
Dal 2000 è amministratore delegato di Inware.
anch’io già molto curioso di scoprire come i nostri ospiti
I messaggi per Antonio Cirella potranno essere sapranno svelare le loro carte per farci conoscere cosa
indirizzati a a.cirella@farelettronica.com realmente “bolle in pentola”!

8 MERCATI & TECNOLOGIE


NEWS
409
GUIDA AI PRODOTTI
ELETTROMECCANICI
NUCLEI PLANARI PER
APPLICAZIONI DI
POTENZA
Questo spazio è gentilmen-
te offerto da EONews, il
Quindicinale di notizie e
commenti per l’industria
elettronica di VNU Business
cube di Nintendo, una
Publications Italia.
console di gioco cordless.
Il filtro è collocato nel
ricevitore che passa i La domanda di compo-
segnali della console nenti planari per alimen-
all’apparecchio televisivo. tazioni nel settore teleco-
L’X6888D riveste quindi municazioni, tecnologia
la funzione di un filtro IF. dati ed elettronica au-
Farnell InOne ha presen- Gli eccellenti valori di tomobilistica è in costan-
tato la guida ai nuovi pro- selezione molto lontana te crescita. In questi casi è
dotti Elettromeccanici che evitano che i segnali di impiegata la Distributed
si va ad aggiungere al tra- disturbo possano passare Power Architecture, poi-
dizionale catalogo carta- il livello IF. Grazie allo spe- ché essa richiede un
ceo e alla nuova versione ciale substrato sviluppato metodo di costruzione
IDEE DI PROGETTO: LA su CD. La guida, che da EPCOS è stato possibi- più piatto e nello stesso
NUOVA INIZIATIVA SUL mette a disposizione le le mantenere al minimo tempo con una densità di
WEB DI ELETTRONICA migliori soluzioni dei pro- l’attenuazione d’inseri- potenza crescente e cor-
OGGI duttori di componenti mento, facendo risultare renti di uscita più elevate.
eletromeccanici, è costi- una progettazione gene- Correnti continuative di
“Idee di progetto – Design tuita da 60 pagine a colo- rale priva di perdite con 80 A sono già lo standard
Ideas” è la nuova rubrica di ri, 1200 articoli di 14 un buon rapporto segna- in alimentazioni nella
Elettronica Oggi che è stata diversi produttori, 4 le-disturbo. Il filtro è for- grandezza costruttiva Half
lanciata dal mese di nuove marche produttrici nito in una custodia Brick. EPCOS soddisfa
Settembre 2003. Caratteri- (Block, Airpax, Pfan- SIP5D, già sperimentata queste esigenze con
stica saliente di questa nuo- nenberg e DBK) e una milioni di volte per filtri nuclei planari nella forma
va iniziativa è che sarà com- linea esclusiva di conteni- SAW utilizzati nell’intera costruttiva ER, dotati di
pletamente ed esclusivamen- tori da tavolo di elettronica di intratteni- piccole sporgenze centra-
te on line ed accessibile dal Hammond. Fra le novità mento. Soltanto nel 2002 li rotonde. In questo
sito www.ilb2b.it. si segnalano i ventilatori EPCOS ha consegnato 2,5 modo risulta possibile
L’obbiettivo principale è crea- Pfannenberg completi di milioni di questi filtri a combinare la resistenza
re una vera e propria libreria flangia con filtro d’aria Nintendo. Per il 2003 è più bassa in corrente con-
di idee alla quale tutti coloro intercambiabile, disponi- previsto un volume tra 4 e tinua per spira con le di-
che operano in maniera pro- bili con tensione d’ali- 5 milioni di unità. Il mer- mensioni più ridotte.
fessionale nel mondo dell’elet- mentazione a 220V AC e cato globale annuo di Sono stati quindi svilup-
tronica possano “catturare” 115V AC. console per giochi cord- pati nuclei nelle grandez-
informazioni e suggerimenti less è stimato pari a circa ze ER18, ER23 e ER25.
409 readerservice.it 51
utili per il loro lavoro quotidia- 20 milioni di pezzi. Anche
409 readerservice.it 53
no. Questo nuovo strumento in questo caso EPCOS for-
vi permette di scaricare, con DIVERTIMENTO nisce soluzioni SAW su
un solo click, tutte le risorse GIOCANDO SENZA FILI misura che permettono di SENSORI PER
necessarie per risolvere velo- EPCOS ha sviluppato il fil- progettare a prezzi con- APPLICAZIONI
cemente qualsiasi problema tro SAW X6888D per le venienti, risparmiando INDUSTRIALI
e, in ultima analisi, minimiz- esigenze specifiche del spazio e energia. Viene proposta da Cesvit
zare il time to market. cliente relative a un filtro Microelettronica una
passabanda per il Game- 409 readerservice.it 52
gamma di sensori dedicati

10 NEWS
ad applicazioni industriali: estetica ed ergonomica. ti in-vehicle networking cetto, che troveranno
sensori di prossimità basa- Tra le altre applicazioni (IVN), per il mercato del- largo impiego in tutte le
ti su dispositivi logici di realizzate dall’azienda, uti- l’auto. SBC combina la applicazioni network: dai
misura, sensori integrati in lizzando la tecnologia di funzionalità, la regolazione finestrini elettrici al pannel-
dispositivi Rfid (transpon- sensing di prossimità, vi di voltaggio e il “watch- lo di controllo generale.
der) per la tracciabilità sono tastiere e pulsanti di dog”, con un sistema
409 readerservice.it 55
della catena alimentare, tipo touch o attivati completamente integrato
sensori biomedicali per la mediante sensing di pros- di diagnostica e sicurezza.
rilevazione di parametri simità, facili da usare, affi- Il concetto della famiglia STRUMENTI DI MISURA
fisiologici. dabili e duraturi, stabili SBC è stato sviluppato gra- Tektronix ha reso disponi-
Estremamente competitivi nella performance, immu- zie alla collaborazione con bile una serie di nuove
per il basso costo, la sem- ni da fattori ambientali. i maggiori produttori di soluzioni software e hard-
plicità d’uso, l’immunità auto; questo ha garantito a ware che permettono di
409 readerservice.it 54
sia da fattori ambientali sia Philips la realizzazione di accelerare i test di confor-
dal rumore elettromagne- prodotti che siano in mità e di validazione relati-
tico, i sensori di prossimità, SISTEMI CHIP BASIS PER grado di rispondere piena- vi agli standard seriali
per esempio, si prestano IL MERCATO DELL’AUTO mente alle esigenze del emergenti. Il nuovo pac-
alla realizzazione di pro- Philips Electronics ha mercato. Control Area chetto Tdsrt-Eye opera con
dotti dal design innovativo annunciato i primi sistemi Network (CAN) – Local gli oscilloscopi delle serie
che rispondano, oltre che della famiglia System Basis Interconnect Network Tds6000 e Tds/Csa7000,
a esigenze di funzionalità, Chip che vanno ad allarga- (LIN) sono i due sistemi mentre la sonda differen-
a criteri di ricercatezza re il portafoglio dei prodot- nati seguendo questo con- ziale P7350Sma assicura

VISUAL PARSIC Compilatore grafico per Microchip Picmicro


Per chi vuole scrivere un programma in Assembler senza scrivere un solo rigo di codice

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Display LCD/VFD
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NEWS 11
un ambiente di probing di veicoli multipli. UNF 10-32, uscite tipo controllo presenza, antin-
dei segnali senza compro- charge o ICP, alla serie KS cendio, sicurezza, ...). Il
409 readerservice.it 57
messi sia in termini di miniaturizzata con peso di sistema poggia sulla rete S-
banda sia in termini di 2 gr. Sono disponibili mo- Link e sui controllori pro-
fedeltà. SOFTWARE DI SINTESI delli triax o specifici per il grammabili serie Fp0 e
Questi nuovi strumenti FPGA monitoraggio delle vibra- Fp2. Il fatto di poter dis-
garantiscono una soluzio- Synplicity (Actel Europe) zioni sulle macchine, mo- porre della potenza del Plc
ne completa per la valida- ha annunciato il potenzia- delli per prove di shock per le elaborazioni più
zione analogica e la con- mento del proprio softwa- fino a 20.000 g o versioni semplici alle più complesse
formità Pci Express. Ad essi re di sintesi Fpga allo ad alta sensibilità per lo rende adatto nel suo
si aggiunge il pacchetto di scopo di fornire supporto sismologia. Ogni accelero- insieme a poter gestire le
supporto Tms817, una ottimizzato ai dispositivi metro è corredato di certi- più svariate funzionalità,
nuova soluzione di debug Fpga di Actel. ficato di calibrazione e può dalle sale tecniche di edifi-
e validazione Pci Express Il prodotto software essere fornito con il kit di ci a scenari luci program-
per gli analizzatori logici Synplify 7.3 con supporto accessori per il montaggio mati.
della serie Tla 700. aggiunto per l’uso della e i cavi di collegamento
409 readerservice.it 60
famiglia ProAsic Plus è con diverse tipologie di
409 readerservice.it 56
compreso nell’ambiente di connettori. MMF progetta
progettazione integrata e realizza una serie di elet- SOLUZIONI INFINIBAND
PIATTAFORMA TELEMATI- Libero di Actel v5.0 e con- troniche di condiziona- Agilent Technologies ha
CA PER AUTOMOBILI sente di aumentare media- mento da tavolo low cost, annunciato la disponibilità
mente del 19% le presta- mono e pluricanale (fino a di una nuova serie di pro-
zioni dei dispositivi ProAsic 16 per rack) con diverse dotti che forniscono solu-
Plus Flash-based, grazie a tipologie di filtro incorpo- zioni InfiniBand end-to-
prestazioni potenziate e rate, oppure versioni per il end complete. A supporto
miglioramenti nell’ottimiz- montaggio a barra DIN. È dello standard InfiniBand,
zazione delle aree. disponibile a catalogo comprendono una nuova
anche la strumentazione famiglia di adattatori di
409 readerservice.it 58
La nuova piattaforma tele- per la calibrazione degli canale e switch InfiniBand
matica per automobili accelerometri, sistemi di per i dispositivi di memo-
Blackfin di Analog Devices ACCELEROMETRI misura portatili delle vibra- rizzazione e i server della
riguarda una soluzione PIEZOELETTRICI zioni (vibration meter) e prossima generazione uti-
aperta e completa basata sensori tipo switch. lizzati in applicazioni di ela-
sul suo processore Blackfin borazione ad alte presta-
409 readerservice.it 59
che consente di ridurre di zioni e raggruppamenti di
almeno il 50% i costi database.
rispetto alle attuali imple- SISTEMI PER BUILDING
409 readerservice.it 61
mentazioni di sistemi tele- AUTOMATION E
matici fornendo una piat- DOMOTICA
taforma programmabile Matsushita Electric Works STRUMENTI MODULARI
via software a chip singolo Italia si propone con il pro-
in grado di funzionare La tedesca MMF (rappre- prio marchio Nais nei set-
come sistema di in- sentata in Italia da Leane tori building automation e
trattenimento, comunica- International) ha presenta- domotica, con un nuovo
zione e navigazione. to la gamma completa di sistema che fornisce affida-
Comprende inoltre sup- accelerometri multiuso per bilità di tipo industriale, La suite di strumenti
porto Java, rendendo così applicazioni industriali e di semplicità di installazione e modulari Pxi a 100 Ms/s di
disponibili benefici ag- ricerca. Le proposte vanno manutenzione, modularità National Instruments con-
giuntivi, quali la facilità di dalla serie KD per applica- nell’utilizzo delle varie fun- sente di aumentare la fles-
programmabilità come zioni general purpose con zioni tecnologiche neces- sibilità e le prestazioni di
anche l’interoperabilità e uscite cavo assiale o radia- sarie (regolazione tempe- sistemi di prototipazione
la compatibilità tra modelli le a connettore standard ratura, regolazione luci, veloce e test di dispositivi

12 NEWS
con segnali misti. eccellenti caratteristiche di sistema. Si tratta di un
Comprende quattro nuovi tecniche di guadagno amplificatore Cmos spe-
strumenti realizzati su una lungo l’intervallo delle cial-purpose con compara-
comune architettura har- temperature industriali. tore, dotato di eccellenti
dare quali: generatore e Sono pin compatibili con il caratteristiche che ne
analizzatore di forme d’on- Dac Ltc1592 a 16 bit, for- fanno una soluzione parti-
da digitali a 100 e a 50 nendo un facile percorso colarmente adatta al
MHz (Ni Pxi-6552 e Ni Pxi- di aggiornamento per gli monitoraggio delle linee
6551); generatore di utilizzatori che desiderino telefoniche, alla registra-
forme d’onda arbirtrarie a aumentare la risoluzione. zione della voce e alle
100 Ms/s, 16 bit (Ni Pxi- applicazioni di monitorag-
409 readerservice.it 63
5421); digitalizzatore ad gio del segnale.
alta risoluzione a 100 Ms/s,
14 bit (Ni Pxi-5122); gene- AMPLIFICATORI VIDEO 409 readerservice.it 66
(Acal Italia) è eccezional-
ratore di clock e frequenza Gli amplificatori singoli e mente ridotta, soltanto 50
a 100 MHz (Ni Pxi-5404); quadrupli ad alta veloci- mV a 100 mA, mentre il ANALIZZATORE DI
modulo di switching a 500 tà, singola alimentazione consumo (tipico) di elettri- SEGNALI
MHz (Ni Pxi-2593); modu- e basso consumo cità è di soli 40 microA, Rohde & Schwarz ha
lo di temporizzazione e Max4385E/Max4386E di due caratteristiche, que- potenziato il proprio ana-
sincronizzazione (Ni Pxi- Maxim Integrated Products ste, che consentono di lizzatore di segnali R&S Fsq
6653). (Esco Italiana) sono caratte- prolungare la durata delle con l’opzione software
Sono ideali nell’ambito rizzati dalla protezione Esd batterie. R&S Fsq-K70, migliorando
dell’elettronica di consu- a +/-15 kV. Sono ideali per La tensione operativa di in- così la misura e l’analisi di
mo, delle telecomunicazio- le applicazioni di comuni- gresso è compresa fra 6,0 segnali modulati digital-
ni, dei semiconduttori, nel cazione e video e sono con- e 1,5 V. Per la tensione di mente fino a 26 GHz.
settore avionico e militare formi ai seguenti standard uscita è possibile seleziona- L’opzione software offre
e nella ricerca scientifica. internazionali per Esd: +/- re valori compresi tra 0,8 e funzioni di documentazio-
15 kV Iec 1000-4-2 scarica 5,0 a passi di 0,1 V che, ne, analisi e demodulazio-
409 readerservice.it 62
in aria; +/-8 kV Iec 1000-4- combinati con la particola- ne universale a uso dei
2 scarica a contatto; +/-15 re uscita opzionale a 2,85 segnali radio digitali fino al
CONVERTITORI kV Human Body Model. La V, offrono un totale di 44 livello del flusso di bit con
DIGITALI-ANALOGICI tensione d’alimentazione è alternative per la tensione una velocità di simboli fino
Ltc1588 e Ltc1589 sono di 5 V e la corrente a riposo di uscita. a 20,4 MHz. Supporta i
due Dac ad uscita in cor- è di soli 5,5 mA per ampli- La corrente massima ero- principali standard di radio
rente a 12 e 14 bit con ficatore. La larghezza di gata è superiore a 700 mA, mobili con una semplice
intervalli di uscita pro- banda entro -3 dB è di 230 con un limite di 800 mA. pressione di tasto e può
grammabili via software, MHz e lo slew rate è di 450 essere utilizzata in entram-
resi disponibili da Linear V/micros. La gamma d’in- 409 readerservice.it 65
bi gli ambienti di sviluppo
Technology (Silverstar gresso di modo comune si e produzione.
Celdis). Sono facilmente estende oltre il livello d’ali- DISPOSITIVO DI Caratteristica particolare è
programmabili con un’in- mentazione negativo e l’u- MONITORAGGIO DI la nuova funzione di misu-
terfaccia seriale a 3 fili in scita ha un’escursione rail- LINEA TELEFONICA ra per stabilire la caratteri-
modo da funzionare in to-rail. Plm Cpc5710N di Clare stica di conversione
uno qualsiasi dei sei inter- (Claitron) è il primo mem- Am/Am e Am/FM di am-
409 readerservice.it 64
valli di uscita possibili: due bro di una nuova categoria plificatori direttamente da
unipolari (0-5 V, 0-10 V) e di componenti integrati segnali modulati digital-
quattro bipolari (+/-2,5, REGOLATORI DI per telecomunicazioni, che mente.
+/-5, +/-10 e +/-2,5/7,5 V). TENSIONE incorpora le funzioni di 409 readerservice.it 67
Tutti gli intervalli di uscita La tensione di diseccitazio- interfaccia di linea telefoni-
hanno caratteristiche tec- ne della serie di regolatori ca e consente di ridurre
niche ultra precise di +/-1 di tensione Xc6402 di l’ingombro sul circuito CORE PHY
Lsb Inl, +/-1 Lsb Dnl ed Torex Semiconductors digitale stampato e i costi Il core HyperTransport

NEWS 13
Physical Interface di Lsi Led di sorveglianza, di una funzione semplici. zontali. Velocità di campio-
Logic offre una larghezza presa di collegamento per namento 25 GS/s per
409 readerservice.it 70
di banda aggregata di l’entrata Ac, di un interrut- forme d’onda ripetitive.
12,8 Gbps; già disponibile tore On/Off, di una mani- Trigger avanzati: larghezza
per i clienti Asic come glia e di un ventilatore. CONTROLLORI QUADRU- impulso, linea TV, event
componente della libreria PLI PROGRAMMABILI delay e time delay.
409 readerservice.it 69
CoreWare basata sulla tec- È stata annunciata da L’analizzatore di spettro
nologia di processo Lsi Supertex (Kevin Schurter) GSP-827 da 2,7 GHz com-
Logic Gflx a 0,11 micron, è INVERTER l’introduzione di due con- bina alte prestazioni con
ideale da utilizzare con i trollori per la messa in un prezzo accessibile a
prodotti Asic innovativi sequenza dell’alimentazio- tutti i budget di spesa.
della piattaforma Lsi Logic ne che permettono ai pro- Le prestazioni comprendo-
RapidChip. È conforme alle gettisti di programmare la no ACP (Adjacent Channel
specifiche HyperTransport sequenza di accensione di Power), Split Windows per
Technology Phy Interface quattro (o più) convertitori consentire misure su due
Specification (versione CC/CC, circuiti integrati o tracce simultanee e 10
1.01) e HyperTransport sottosistemi ricorrendo a Markers. L’utente può così
I/O Link Protocol un numero estremamente ottenere un maggior
Specification (versione limitato di componenti numero di informazioni in
1.03). esterni. Soluzioni ideali per modo più facile e rapido.
applicazioni nei settori L’alimentazione a batteria,
409 readerservice.it 68
delle telecomunicazioni, le dimensioni contenute e
Gli inverter Fr-S 500/Fr-E del networking, dello sto- il peso di soli 4,5 kg rendo-
ALIMENTATORE 500/Fr-A 500/Fr-F-500 di rage e dell’automotive no lo strumento ideale per
HOT-SWAP Mitsubishi Electric (Scs dove sono presenti tensio- le applicazioni di service
Il convertitore Ac/Dc- Static Control Systems) ni comprese tra +/- 10 e sul campo.
Pals400 di Power-One per sono dotati di funzioni +/- 90 V, i nuovi Ps10
409 readerservice.it 72
impiego Power-over-Lan è veramente utili: riavvio (stato attivo alto) e Psi 11
caratterizzato da 400 W in automatico dopo caduta (stato attivo basso) posso-
uscita e dispone di un con- di rete; funzione di Auto- no essere anche impiegati ALIMENTAZIONE
tenitore chiuso conforme tuning Online; ancora per la sequenzializzazione MODULARE A USCITA
alla norma Ieee 802.3Af. meno rumore grazie al di driver di circuiti Mems e MULTIPLA
La tensione d’isolamento nuovo sistema Soft/ di display ad alta tensione. Xantrex Technology ha an-
tra l’ingresso e le rispettive Pwm; controllo della dece- nunciato la disponibilità di
409 readerservice.it 71
uscite così come il segnale lerazione a seguito di un sistema di alimentazio-
d’interfaccia è di 2250 caduta di rete; logica di ne in CC programmabile
Vdc. Entrambe le tensioni controllo positiva/ne- FAMIGLIE DI STRUMENTI che può alloggiare moduli
di uscita, sia quella a 12 gativa selezionabile dall’u- Goodwill Instek, distribuita capaci di erogare una
Vdc, 16 A che quella a 49 tilizzatore; predisposizio- in Italia da Giakova, pre- potenza fino a 2,4 kW.
Vdc, 8 A, possiedono ne al collegamento in senta due nuove famiglie Di concezione modulare, il
un’ondulazione residua e rete; sequenza di riaggan- di strumenti: gli oscillosco- nuovo XMP 2600 può
un livello di rumore molto cio al volo; tastiera di pro- pi digitali serie GDS- essere liberamente perso-
bassi. Un’ulteriore tensione grammazione con inter- 820/840 e gli analizzatori nalizzato per ospitare fino
d’uscita a 12 Vdc, 500 mA, faccia utente multilingue; di spettro GSP-827 da 2,7 a un massimo di otto
è disponibile per alimenta- booster di coppia auto- GHz. I cinque modelli della moduli, scelti tra i 22 dis-
re una I2C bus. Presenta matico; interfaccia Rs- serie GDS-820/840 funzio- ponibili, con potenze com-
un’alta densità di potenza 485; controllo Pid; 15 fre- nano nel range da 150 a prese tra 160 W e 2,4 kW.
(0,4 W/cm3) e può essere quenze preselezionabili; 250 MHz di banda passan- Progettato per consentire
impiegato dove lo spazio pacchetto software multi- te, con display LCD mono- di collaudare in maniera
richiesto equivale a un’uni- lingue di comando e di cromatico o a colori. efficiente un gran numero
tà di altezza 1 He. È muni- diagnostica (opzionale); Memoria da 125 K e dis- di DUT (Device Under test)
to sulla parte frontale di configurazione e messa in play con 12 divisioni oriz- o per sostituire numerosi

14 NEWS
alimentatori, il sistema RELEASE 0.5 MICRON tecnologia sono ideali per CDMA e DECT.
XMP 2600 dispone di un DI SIGE POWER le comunicazioni wireless e
apposito software, integra- TECHNOLOGY le reti WLAN, UMTS, 409 readerservice.it 74

to nel controllore del Atmel ha annunciato la


mainframe, in grado di nuova release a 0.5 micron
riconfigurare immediata- del semiconduttore Silicon
mente il sistema in modo Germanium (SiGe) HBT a COME OTTENERE MAGGIORI INFORMAZIONI
da rendere disponibili otto tecnologia bipolare SiGe2-
canali con differenti uscite Power. Questa tecnologia EONews offre il servizio “reader service” che vi con-
in tensione e in corrente. offre ai progettisti migliori sente, utilizzando l’apposito codice riportato alla fine
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NEWS 15
HARDWARE

INTRODUZIONE ALLE
LOGICHE
prima parte
PROGRAMMABILI
di Simone Bernardi
artt@iol.it

Le logiche programmabili hanno alle spalle trent’anni di storia. Durante questo


periodo si è assistito ad un cambiamento sempre più rapido ed incisivo nelle
tecnologie, nelle prestazioni, negli strumenti di sintesi e programmazione.
Allo stesso ritmo con cui è cresciuta la diffusione sono scesi i prezzi tanto che oggi è
possibile avere accesso a queste tecnologie a partire da costo zero. Questi due
elementi, ovvero il costo ridottissimo e le prestazioni molto elevate, aprono la strada
all’uso e alla sperimentazione a tutti i livelli, da quello professionale a quello
hobbistico, giustificando il piccolo sforzo iniziale.

COSA È UNA LOGICA Giusto per fare un esempio, suppo- invece di 5 o 6, con la possibilità,
PROGRAMMABILE (E DI COSA niamo che vogliate monitorare lo infine, di modificare a piacimento in
ME NE FACCIO) stato di 18 segnali digitali e determi- un momento successivo le funziona-
Una logica programmabile è un dis- nare quale diventi alto per primo. Se lità implementate, senza toccare il
positivo integrato in grado di imple- realizziamo una routine software di saldatore.
mentare complesse funzioni logiche. scansione su un microcontrollore
Essenzialmente è costituito da una avremo un limite nella risoluzione Non v’interessa un progetto del
serie di pin di I/O e da un certo dipendente essenzialmente dal perio- genere?
numero di blocchi logici; la connes- do di clock. Se invece utilizziamo un Allora forse vorreste realizzare un
sione tra blocchi logici e pin di I/O è approccio hardware, ovvero un cir- contatore veloce per encoder in
programmabile; cambiando la cuito di pura logica, il problema del grado si superare il limite di molti
maschera di connessione si possono tempo di scansione non si pone. Ma micro e PLC, che non accettano fre-
realizzare molteplici circuiti diversi. forse vi spaventerebbe l’idea di dover quenze superiori a 8-10 KHz… o
cablare 18 flip-flop e svariate porte forse vi potrebbe interessare una
Perché non usare un microproces- logiche della famiglia 74xx... bè, macchina a stati per un automatismo
sore? considerate che con opportuni tools personalizzato? Un sistema di critto-
Bè, perché per molte applicazioni software è possibile sviluppare pro- grafia? Oppure una decodifica? Un
non ce n’è bisogno. Perché una logi- getti come questo su una logica pro- array di PWM controller?
ca programmabile costa meno. grammabile in pochi minuti, senza Inutile dire che l’unico limite è la fan-
Perché sviluppare un progetto su dover nemmeno prendere il saldato- tasia. Questa serie di articoli costitui-
questo tipo di dispositivi può risulta- re in mano, simulando davanti al PC scono sia un’introduzione al mondo
re molto più breve. Perché una logi- il suo comportamento con estrema delle logiche programmabili, che un
ca programmabile può essere molto precisione fino a che non si è del tutorial capace di fornire a tutti una
veloce e può fare molte cose con- tutto soddisfatti. E se volessimo rea- base teorica, e soprattutto pratica,
temporaneamente mentre un micro- lizzare fisicamente una scheda per per affrontare questi dispositivi, che
processore può solo pretendere di quest’applicazione, lo potremmo rappresentano la nuova frontiera del-
farlo. fare utilizzando un solo integrato l’hardware digitale.

16 HARDWARE
HARDWARE

COME SI PROGETTA CON UNA un circuito vero e proprio, realizzato un sottoinsieme.


LOGICA PROGRAMMABILE (SI secondo i propri desideri, all’interno Per superare questo limite, Philips svi-
PREGA DI PRENDERE POSTO…) di un singolo chip. luppa un nuovo dispositivo chiamato
Il successo e le enormi potenzialità Le maggiori difficoltà che s’incontra- PLA (Programmable Logic Array).
dei dispositivi logici programmabili no nell’avvicinarsi a queste tecnolo- Una PLA consiste di due livelli di logi-
sono dovuti in larga parte allo svilup- gie, possono essere riassunte nei ca: un piano di AND cablato (wired
po di tools software di progettazione. punti seguenti: AND) seguito da un piano di OR
Pressoché tutti i produttori di logiche cablato (wired OR). Si tratta di dispo-
programmabili rendono disponibili • La maggior parte delle logiche pro- sitivi non solo più efficienti ma anche
questo tipo di applicativi per PC e la grammabili sono disponibili in pac- più versatili, in quanto sia il piano
maggior parte di essi sono distribuiti kage poco pratici da maneggiare AND che il piano OR possono avere
gratuitamente, perlomeno in una da un hobbista. un numero variabile d’ingressi.
versione di base. Ci occuperemo in • È necessario imparare ad usare i
dettaglio di uno di questi program- tools software. Sia le PROM che le PAL escono dal
mi, il MAX+PLUS di Altera (www.alte- • Reperire sistemi di sviluppo a basso processo di fonderia vergini, prive
ra.com) in una delle prossime punta- costo non è semplice. cioè delle connessioni tra le matrici
te; per ora cominciamo a descrivere il interne; attraverso un processo elet-
flusso di progetto di un dispositivo Questo articolo nasce con lo scopo di trico, il dispositivo viene quindi pro-
basato su una logica programmabile permettere a tutti, a partire da sem- grammato dal cliente, utilizzando
attraverso un tool software: plici appassionati e hobbisti, di supe- opportuni programmatori hardware,
rare le difficoltà elencate e comincia- oppure in fabbrica, utilizzando una
• Il primo passo consiste nella descri- re ad usare questi dispositivi. Se avre- maschera di informazioni sulle con-
zione del circuito desiderato attra- te la pazienza di seguirci, scoprirete nessioni fornita dal cliente stesso.
verso un disegno schematico usua- cosa ci siamo inventati. Questa programmazione è non
le oppure un linguaggio di descri- Per cominciare, adesso, un pò di storia. reversibile ed i chip di questo tipo si
zione dell’hardware (VHDL). chiamano OTP (One Time
• La fase successiva consiste nella Programmable).
verifica sintattica e nella compila- Nonostante che PROM e PAL siano
zione del circuito. prodotte in serie industriali, il loro
• Il terzo passo consiste nell’eventua- prezzo resta elevato; le prestazioni
le definizione degli stimoli d’ingres- fornite, in termini di versatilità, velo-
so e nella simulazione del circuito. cità di propagazione dei segnali ed
• L’ultima fase è quella della pro- integrazione, sono limitate; mancano
grammazione del dispositivo utiliz- inoltre strumenti di progettazione
zando una procedura di download CAD accessibili a basso costo e di
Figura 1: Una schermata di lavoro del tool
e un cavo apposito. MAX+Plus di Altera semplice utilizzo.

È bene sottolineare fin da ora che, al DA DOVE VENIAMO (POLVERE Alla fine degli anni settanta arriva
contrario di ciò che succede utilizzan- ALLA POLVERE E SILICIO AL sulla scena una società chiamata
do un microcontrollore, il bitstream SILICIO…) Monolithic Memories (successiva-
di programmazione di una logica I primi dispositivi programmabili, mente divenuta AMD), che fa dell’ar-
programmabile non ha nulla a che PROM (Programmable Read-Only chitettura PAL uno standard indu-
fare con una lista di istruzioni. Un chip Memory), appaiono nei primi anni striale. Le modifiche che vengono
di questo tipo contiene migliaia di settanta. Si tratta a tutti gli effetti di introdotte permettono di frapporre
porte logiche e una matrice d’inter- ROM nelle quali le linee d’indirizzo tra le matrici di porte logiche e i buf-
ruttori che permettono la loro inter- costituiscono gli ingressi e le linee fer di uscita una sezione di flip-flop e
connessione; il software sul PC per- dati costituiscono le uscite; questo di usare come ingressi del dispositivo
mette di definire la configurazione di tipo d’architettura è poco efficiente, sia segnali esterni che le uscite stesse
ognuna di queste connessioni, secon- poiché una PROM implementa una in retroazione: in definitiva si rende
do il progetto voluto, e di scaricare sul decodifica completa su tutte le confi- possibile sintetizzare una macchina
dispositivo tale configurazione. gurazioni d’ingresso, mentre in sequenziale. In questa fase vengono
Quello che si ottiene, in definitiva, è genere quelle significative sono solo introdotti software di sintesi più user-

HARDWARE 17
HARDWARE

friendly, con i quali gestire la com- del chip, ma anche il numero di pin logiche viene diviso in gruppi chia-
plessità sempre crescente di questo I/O disponibili. Con un’architettura mati macrocelle (o Logic Elements,
tipo di tecnologia. Le nuove PLA ven- del tipo descritto, le dimensioni delle LE) e viene realizzata una struttura di
gono ribattezzate PLD (Program- matrici d’interconnessione crescono connessione interna al chip. Questa
mable Logic Device). troppo rapidamente all’aumentare struttura di connessione rappresenta,
L’aumento delle prestazioni di questi degli ingressi; questo conduce ad da allora, uno degli elementi decisivi
dispositivi, come di tutta l’elettronica avere un elevato numero d’ingressi e per le prestazioni di velocità e versa-
digitale, subisce un’accelerazione alla un elevato carico in uscita per ogni tilità; sono nate le CPLD (Complex
fine degli anni ottanta, quando si porta logica (fan-in e fan-out) e, per Programmable Logic Devices) e
passa dalla tecnologia bipolare a conseguenza, ad aumentare i ritardi diventa comune caratterizzare un
quella CMOS. di propagazione all’interno del chip. certo dispositivo programmabile non
L’integrazione sempre maggiore L’unica possibilità è dunque quella di solo attraverso il numero di gate ma
consente di aumentare non solo il utilizzare un approccio gerarchico: il anche attraverso il numero di macro-
numero di gate contenuti all’interno numero sempre maggiore di porte celle presenti.

MAX 7000S Device Features

Feature EPM7032 EPM7064 EPM7128E EPM7160E EPM7192E EPM7256E


Usable gates 600 1.250 2.500 3.200 3.750 5.000
Macrocells 32 64 128 160 192 256
Logic array
2 4 8 10 12 16
blocks
Maximum
36 68 100 104 124 164
user I/O pins
tPD (ns) 5 5 6 6 7,5 7,5
tSU (ns) 2,9 2,9 3,4 3,4 4,1 3,9
tFSU (ns) 2,5 2,5 2,5 2,5 3 3
tCO1 (ns) 3,2 3,2 4 3,9 4,7 4,7
fCNT (MHz) 175,4 175,4 147,1 149,3 125 128,2
Tabella 1: Caratteristiche delle CPLD della famiglia MAX7000S

MAX 3000A Device Features


Feature EPM3032A EPM3064A EPM3128A EPM3256A EPM3512A
Usable gates 600 1.250 2.500 5.000 10.000
Macrocells 32 64 128 256 512
Logic array
2 4 8 16 32
blocks
Maximum user
34 66 98 161 208
I/O pins
tPD (ns) 4,5 4,5 5 7,5 7,5
tSU (ns) 2,9 2,8 3,3 5,2 5,6
tCO1 (ns) 3 3,1 3,4 4,8 4,7
fCNT (MHz) 227,3 222,2 192,3 126,6 116,3
Tabella 2: Caratteristiche del CPLD della famiglia MAX3000S

18 HARDWARE
HARDWARE

Cominciano quindi ad affermarsi le realizzata essenzialmente con tecno- pio) la sensibilità nei confronti di que-
tecnologie UV-EPROM e poco dopo logie gate-array ad alta densità di ste tecnologie ha già da tempo por-
quelle FLASH ed EECMOS. È adesso integrazione (LSI). tato alla nascita di corsi universitari
possibile rimuovere la maschera di Nel caso che si preveda grossi volumi specifici. Dalle nostre parti è tutto o
programmazione di una CPLD e pro- di produzione in grado di ammortiz- quasi sulle spalle dell’iniziativa priva-
grammarla nuovamente, con tempi zare i costi di realizzazione, si realiz- ta, siano le imprese od il singolo pro-
sempre più ridotti, permettendo sia zano chip specifici denominati ASIC gettista. È bene sottolineare che que-
di correggere eventuali errori che di (Application Specific Integrated sto nuovo approccio può costituire
aggiornare un progetto senza dover Circuits), in tutti gli altri casi, sia in un’opportunità proprio per un siste-
utilizzare un nuovo chip. fase di prototipazione che di produ- ma industriale come il nostro, costi-
L’ultima tecnologia di programma- zione, si ricorre largamente all’uso di tuito da piccole e medie imprese,
zione apparsa sul mercato è basata su dispositivi programmabili. Fiere, con- nelle quali i vantaggi elencati posso-
una matrice di celle RAM. In questo vegni e seminari, articoli specializzati, no essere determinanti per lo svilup-
caso, nel momento dell’accensione il dove si parla di elettronica si parla di po e la competizione. Dico questo
dispositivo è vergine e la maschera logiche programmabili, che si tratti perché chi oggi legge queste righe
delle interconnessioni viene caricata di apparecchiature domestiche, da studente o appassionato colga la
come un file attraverso un dispositivo automotive o di rete. reale possibilità di lavoro che la cono-
esterno, come una piccola memoria I vantaggi industriali di un approccio scenza di questi dispositivi offre.
seriale, oppure una memoria tampo- programmabile sono numerosi: bassi
ne interna, per esempio di tipo flash. costi di start-up, bassi rischi d’investi- ALTERA
La programmazione viene portata a mento, rapidità di prototipazione, La compagnia Altera è nata 20 anni
termine in tempi ridottissimi, dell’or- minori difficoltà nell’effettuare cam- fa, esattamente nel giugno 1983. La
dine dei microsecondi, contro un biamenti di progetto, possibilità società è stata tra i pionieri dello svi-
tempo dell’ordine dei decimi di d’aggiornamento del firmware. luppo del concetto di CPLD ed è tut-
secondo delle altre tecnologie; que- In altri paesi (gli Stati Uniti, per esem- t’ora uno dei leader di mercato delle
sto consente la riprogrammabilità sul
campo (field) permettendo, per fare Ingressi BCD Uscite
un esempio, di configurare co-pro- b3 b2 b1 b0 a b c d e f g
cessori diversi sullo stesso dispositivo
fisico in diversi momenti dell’esecu- 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 0 0
zione di un programma su un micro- 0 0 0 1 0 1 1 0 0 0 0
processore. I dispositivi programma-
1
bili a più elevata scala d’integrazione 0 0 1 0 1 1 0 1 1 0 1 2
(fino a milioni di gate) disponibili 0 0 1 1 1 1 1 1 0 0 1
oggi, implementano proprio la tec-
3
nologia RAM e si chiamano FPGA 0 1 0 0 0 1 1 0 0 1 1 4
(Field Programmabile Gate Array). 0 1 0 1 1 0 1 1 0 1 1 5
DOVE SIAMO (TRA UNA 0 1 1 0 1 0 1 1 1 1 1 6
MACROCELLA E L’ALTRA…) 0 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0
Grazie allo sviluppo di nuovi tipi di
7
logica programmabile, negli ultimi 1 0 0 0 1 1 1 1 1 1 1 8
anni il progetto di hardware digitale 1 0 0 1 1 1 1 1 0 1 1
è radicalmente cambiato. L’utilizzo
9
Tabella 3: Tabella di decodifica per display a 7 segmenti
nella produzione industriale di dispo-
sitivi a bassa scala d’integrazione
(SSI) come quelli della famiglia 74xx Ingressi BCD Uscite
o 40xx è ormai praticamente cessato b3 b2 b1 b0 a b c d e f g
e ogni realizzazione di elettronica
digitale, che si tratti di dispositivi 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 -
custom oppure di registri, contatori, Tabella 4: Linea di decodifica per il segno “-”
decodifiche, o macchine a stati, viene

HARDWARE 19
HARDWARE

logiche programmabili. Multivolt, che permette di gestire Una decodifica


I primi dispositivi, chiamati Classic, livelli logici d’ingresso con tensioni Supponiamo di voler realizzare una
erano basati su celle di tipo PROM sia inferiori che superiori a quella decodifica in grado di pilotare un dis-
oppure EEPROM, programmabili d’alimentazione attraverso opportu- play a sette segmenti a partire da un
quindi attraverso programmatori ni buffer di I/O, senza dover utilizza- segnale BCD. Dovremo realizzare in
hardware opportuni. Con la famiglia re interfacce di livello aggiuntive qualche modo un circuito a 4 ingres-
MAX, Altera ha introdotto la possibili- (tabella 1). si (il codice BCD) e sette uscite (i seg-
tà di programmare il dispositivo senza menti del display); poiché le cifre
doverlo rimuovere dalla scheda (pro- La successiva introduzione dei dispo- rappresentabili con un display di
grammazione in-circuit), utilizzando sitivi MAX3000, funzionanti a 3.3V, questo tipo sono solamente 10, sarà
un cavo di programmazione oppor- ha permesso di ridurre ulteriormente sufficiente decodificare solo un sot-
tuno composto di soli quattro fili. i costi, riducendo il numero di packa- toinsieme delle 16 combinazioni
ge disponibili e rilassando alcune binarie in ingresso al dispositivo. Tali
Attualmente la famiglia di dispositivi specifiche sul consumo. Anche questi configurazioni sono elencate nella
MAX7000 è il cavallo di battaglia tra chip implementano la tecnologia tabella 3.
i CPLD di Altera; l’architettura di Multivolt, rendendo possibile l’inter-
questi chip è rimasta pressoché inva- facciamento diretto con le logiche Tutti i dispositivi realizzati con reti di
riata dal momento del lancio, non- TTL e CMOS a 5V (tabella 2). porte logiche, ovvero AND, OR,
ostante che i progressi nella tecnolo- NAND o NOR che possono essere
gia microelettronica abbiano portato LOGICA COMBINATORIA E descritti con una tabella di questo
ad ottenere, nel corso degli anni, un LOGICA SEQUENZIALE tipo, sono dispositivi di logica com-
maggior numero di macrocelle, Senza pretendere di stilare un corso binatoria. Una decodifica di questo
maggior la velocità e costi minori. di reti logiche in poche righe, illu- tipo è ovviamente già disponibile in
Accanto a quelli funzionanti a 5 V striamo con l’aiuto di due esempi commercio (per esempio un
sono stati introdotti dispositivi a 2.5 cosa si intende per “logica combina- 74LS47), ma se volessimo personaliz-
V e 3.3 V, unitamente alla tecnologia toria” e “logica sequenziale”. zare la decodifica, ad esempio utiliz-
zando alcune delle configurazioni
non elencate per codificare caratteri
speciali tipo il segno “meno”?
Dovremo aggiungere un’ulteriore
riga alla precedente tabella (vedi
tabella 4).

Per realizzare questa decodifica


Figura 2: Grafo degli stati di un semaforo
modificata, probabilmente i dispositi-
vi reperibili in commercio risulteran-
no non adatti e dovremo, come
minimo, aggiungere una serie di
connessioni e di porte logiche ester-
ne. Se poi volessimo codificare, per
esempio, anche un carattere “U” e
un carattere “E” dovremo probabil-
mente cominciare da capo.
Probabilmente avrete già intuito
quale sia la frase seguente: con una
PLD realizzare questo tipo di modifi-
che richiede pochi minuti e nessuna
saldatura in più.

Un semaforo
Figura 3: Grafo degli stati di un semaforo con funzione di lampeggiamento
Supponiamo adesso di dover realiz-
zare un semaforo. Un semplice sema-

20 HARDWARE
HARDWARE

foro singolo, senza complicazioni si precedenti; il semaforo è dunque proprietaria di Altera) è inoltre estre-
aggiuntive, è realizzabile come una una macchina con memoria. Tutti i mamente semplice realizzare mac-
macchina a stati, ovvero un dispositi- dispositivi realizzati con reti di porte chine a stati (secondo il modello di
vo elettronico che può assumere un logiche, ovvero AND, OR, NAND o Moore, per chi ha dimestichezza con
certo numero di configurazioni, le NOR la cui configurazione dipende la teoria…), come vedremo nelle suc-
quali si susseguono secondo un certo non solo dagli ingressi attuali ma cessive puntate.
schema temporale. Nel nostro caso anche da quelli precedenti sono dis-
potremo utilizzare un circuito a tre positivi di logica sequenziale. PROSSIMAMENTE…
stati e tre uscite, una per ogni lampa- L’elemento base di ogni circuito a Nella prossima puntata ci occupere-
da, rappresentando i passaggi da stati è il flip-flop, l’elemento di mo, con maggiore dettaglio, delle
uno stato all’altro con delle frecce: memoria più semplice. Registri e caratteristiche delle CPLD della fami-
questa rappresentazione si chiama contatori, che sono realizzati per l’ap- glia MAX, con speciale attenzione
“grafo” (figura 2). punto a partire da un certo numero alla possibilità di programmabilità In-
di flip-flop, realizzano funzioni di Circuit; presenteremo inoltre il pro-
La successione degli stati può essere logica sequenziale. getto di una semplice scheda di pro-
cadenzata da un segnale esterno Il dispositivo a stati per eccellenza è il grammazione da collegare alla porta
chiamato “clock”, generato da un microprocessore, in cui, semplifican- parallela del PC.
timer, per esempio. A parte il segna- do, ogni riga di codice può essere Nelle puntate successive affrontere-
le di clock, il circuito del semaforo visto come un differente stato ed il mo il tool di sviluppo gratuito
non ha ingressi logici, ma se volessi- Program Counter come il gestore MAX+Plus di Altera e, per finire, pro-
mo aggiungere la funzione di sema- delle interconnessioni tra stati. porremo una scheda di sviluppo per
foro lampeggiante, ad esempio nelle Una CPLD è molto adatta ad imple- CPLD a 44 pin della famiglia MAX
ore notturne? mentare sia funzioni logiche combi- basso costo, corredata di esempi
Una delle possibilità potrebbe essere natorie che sequenziali. Tramite lin- hardware e software.
di aggiungere un segnale logico di guaggi ad alto livello VHDL (oppure
controllo, chiamato “lamp”, in AHDL, una versione del linguaggio Dunque, arrivederci a presto.
dipendenza del quale attivare il lam-
peggio; il grafo precedente si modifi- BIBLIOGRAFIA
ca quindi come in figura 3.
Catello Antonio De Rosa "Introduzione alle Logiche Programmabili",
edizioni dell'Ambrosino.
Dunque, lo “stato” del semaforo
dipende non solo dagli ingressi (il EDN Magazine (www.ednmag.com).
segnale “lamp” di lampeggio nottur- Stephen Brown and Jonathan Rose "Architecture of FPGAs and CPLDs:
no o il segnale “clock” di cadenza) a tutorial" (www.arl.wustl.edu/~lockwood/class/cs6812/Toronto_tutorial.pdf).
ma anche dalla “storia” degli ingres-

Figura 4: Scheda per la programmazione delle CPLD Altera Figura 5: La scheda di sviluppo MiniMAX 44.

HARDWARE 21
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

SIAMO PRONTI PER LA


TV DIGITALE?
di Agostino Rolando
a.rolando@farelettronica.com

Il progetto DVB (Digital Video Broadcasting) è nato in Europa nel 1993 come parto
dell'European Launching Group (ELG), dopo le amare esperienze maturate nella
standardizzazione di radio e televisione.

Negli anni '80 furono inutilmente prevede presto, via Internet. da libere programmazioni, ma rap-
investiti parecchi miliardi per svilup- È evidente che, di fronte a questo portati ad un'unica Organizzazione
pare sistemi TV ad alta definizione, il ampio ventaglio di possibilità, è Ufficiale per gli standard. Inoltre, una
cui successo fu molto scarso. necessario potersi interfacciare con qualunque licenza di utilizzo dev'esse-
Alla fine, l'esperienza accumulata tutti questi media. re disponibile a tutti i produttori sulla
insegnò quali fossero le strade più Solo mettendo insieme un gruppo di base di eque e semplici condizioni.
convenienti da seguire. specialisti e di compagnie operanti Questi principi sono stati applicati
Si fece così strada la determinazione a come una sola entità, è possibile dalla metà degli anni '90 in avanti,
perseguire l'era della TV digitale cer- giungere ad un prodotto efficace, eli- per sviluppare sistemi di trasmissione
cando di mettere a punto un sistema minando le probabili fonti d’incom- digitale applicabili a tutte le tipolo-
che fosse veramente affidabile. patibilità. gie di trasporto delle informazioni
Per realizzare quest’obiettivo, si riten- Il terzo aspetto fondamentale consiste televisive.
ne di dover fissare tre punti fonda- nel creare sistemi di standardizzazio- In questo periodo è stata sviluppata
mentali: ne "aperti", cioè sistemi provenienti si una miriade di applicazioni, come i
Il primo, prendere atto che un pro- dispositivi per la Pay-TV, o i canali di
dotto dev'essere guidato dal mercato "ritorno" (bidirezionali) per la televi-
più che scaturire dalle decisioni di sione interattiva, eccetera.
qualche staff tecnico, per quanto Sebbene la sede di riferimento sia a
bravo esso sia. Ginevra, il Progetto DVB al momento
Per avere successo, un nuovo prodot- attuale raggruppa circa 220 compa-
to deve rispecchiare quello che la gnie in tutto il mondo.
gente desidera e dev'essere commer- Dalla sua nascita, questo ente ha pub-
cializzato al prezzo che la gente è dis- blicato un'ampia gamma di specifi-
posta a pagare. che, di linee-guida e, in collaborazio-
Di conseguenza, nel progetto DVB le ne con istituzioni quali l'ETSI
decisioni sui requisiti commerciali (European Telecommunications
sono venute prima delle specifiche Standars Institute) e l'ITU
tecniche. (International Telecommunication
Il secondo punto riguarda l'interope- Union), ha definito gli standard per la
rabilità. Bisogna, infatti, tener conto trasmissione digitale.
che esiste letteralmente una valanga
di metodi per la trasmissione digitale: LA FILOSOFIA DEL DVB
via cavo, via satellite, con stazioni di Ogni sistema di broadcast digitale ha
Figura 1: Antenna satellitare
terra, mediante cavi a microonde e, si una struttura organizzata a “strati”

22 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

riservata solamente alla codifica delle La compressione ha due componenti


immagini e dei suoni, ma è un vero e fondamentali. La prima è il processo
proprio "contenitore" preposto ad che crea la versione compressa del-
accogliere ulteriori informazioni. l'immagine, l'encoder, la seconda
In questo contenitore possiamo ospi- componente è quella che "scompat-
tare qualunque cosa desideriamo, in ta" i dati e li riporta a una condizione
termini di segnali digitali e servizi. visualizzabile, il decoder.
Ad esempio combinazioni di figure, Gli utenti devono disporre di un
suoni, grafica, testi interattivi; in opportuno decoder per poter visua-
sostanza quello che viene comune- lizzare le registrazioni di altri utenti o
Figura 2: Distribuzione del broadcast digitale mente definito un messaggio "mul- per vedere le trasmissioni delle emit-
nel mondo timediale". tenti broadcast.
Bisogna tuttavia puntualizzare che lo Nell'ambito del progetto DVB sono
sovrapposti. Lo strato esterno rappre- spazio a disposizione nel "contenito- state emanate delle "raccomandazio-
senta l'interfaccia verso una particola- re" di broadcast digitale è si grande, ni" ufficiali, riguardanti i sistemi di
re tipologia di canale. Quello più ma non è infinito; per questo moti- codifica per immagini e suoni. Queste
interno invece, ha la caratteristica e il vo, bisogna adottare una certa cau- raccomandazioni, sebbene non siano
vantaggio d’essere indipendente dal- tela nel suo utilizzo. Inoltre, bisogna vincolanti, sono "de facto" diventate
l'applicazione. tener conto che i differenti supporti degli standard a livello mondiale.
La tipologia tecnica dei canali di trasmissivi possiedono capacità Lo standard ISO/IEC JTC1 SC29
comunicazione via terra si diversifica anche molto diverse. Ad esempio, WG11, meglio conosciuto come
da quella dei canali satellitari; allo nelle bande satellitari c'è molto più MPEG (Moving Picture Experts
stesso modo, differisce dai canali via "spazio" (in termini di banda a dispo- Group), è senz'altro il più noto riferi-
cavo, eccetera. sizione) che in quelle terrestri. mento per la compressione digitale.
Come già detto, lo strato più esterno Tuttavia, qualunque sia il canale di Esso comprende tre differenti tipi di
rappresenta l'interfaccia fisica del par- cui si dispone, è sempre conveniente codifica, sviluppati in momenti stori-
ticolare canale, mentre quello più trasmettere immagini e suoni nella ci diversi.
interno è dedicato alla codifica del maniera più efficiente possibile, e Il primo, MPEG1, è stato concepito
suono e delle immagini. questo vuol dire usare tecniche di nei primi anni '90, allo scopo di gesti-
Tutti i sistemi DVB utilizzano la stessa compressione digitale. re immagini di qualità confrontabile
codifica per i suoni e le immagini, al VHS, da registrare o da trasmettere
mentre la codifica di canale è specifi- LA COMPRESSIONE MPEG su un "medium" digitale.
ca del sistema di trasmissione cui ci La televisione gestisce principalmente Era, ed è ancora, usato in prodotti
s’interfaccia. immagini. Che siano prodotte in tipo compact disk e per i sistemi di
Questa trasporta la cosiddetta infor- maniera analogica o digitale, la quali- tipo "video on demand".
mazione "di servizio" che altro non è tà è pressoché identica. La differenza MPEG1 è uno standard ben progetta-
che un sistema di simboli specifico fondamentale, invece, è rappresenta- to, ma è soggetto ad un limite sulla
per il tipo d’interfaccia, con il compi- ta dal fatto che, quando un segnale qualità delle immagini che può tratta-
to di garantire che il ricevitore possa viene convertito in forma digitale, re. Parallelamente, è stato sviluppato
interpretare tutto ciò che viaggia sul può essere "compresso", quindi occu- un sistema di compressione MPEG1
supporto fisico. pa una banda molto più limitata. anche per il suono. Questo pure ha
Un sistema DVB ha, quindi, due parti Sotto questa codifica, può essere tra- dei limiti intrinseci; molto apprezzato
fondamentali: elementi "generici" che smesso in maniera più facile della pre- per suoni stereofonici (con una quali-
sono in comune, ed elementi "dedi- cedente forma analogica. Inoltre, la tà paragonabile a un CD), non è però
cati" alla particolare applicazione. I forma digitale consente di mantenere adatto ai suoni di qualità "surround".
ricevitori contengono tutti gli ele- inalterata la qualità dell'informazione, Verso la metà degli anni '90 fu svilup-
menti generici e un certo numero di proprio per l’intrinseca immunità al pato un sistema più avanzato,
quelli dedicati, a seconda delle fun- rumore che questo tipo di segnale l'MPEG2, atto a comprimere segnali
zioni che quella data apparecchiatura possiede. di migliore qualità.
è tenuta a svolgere. Questa, in sostan- Queste sono le ragioni che stanno Questo sistema può gestire immagini
za, la filosofia del DVB. spingendo tutte le industrie di broad- più sofisticate, dal VHS al PAL, fino
L'area più interna del sistema non è casting verso il digitale. all'Alta Definizione.

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 23
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

MPEG2 ha mantenuto la compatibili- A questo punto, è lecito chiedersi: avere apparecchiature a costi abbor-
tà "verso il basso" cioè i pacchetti di che fine ha fatto MPEG3? dabili dall'utenza media.
dati codificati in MPEG1 possono Naturalmente, era stato pianificato,
essere interpretati dai decoders ma ha avuto vita breve, poiché ad un DVB PER LA TELEDIFFUSIONE
MPEG2. certo punto della storia, è stato Lo standard MPEG è implementato in
Gli standard MPEG1 e MPEG2 costi- "inglobato" direttamente in MPEG2. milioni di ricevitori DVB in tutto il
tuiscono un insieme complementare MPEG2 è uno dei due sistemi di com- mondo, ma solo recentemente questi
di sistemi di compressione e possono pressione digitale destinati alle appa- sono abilitati alle ricezioni da satellite
gestire le varie tipologie d’immagine recchiature video di largo consumo. o ai servizi via cavo.
e suono fino alla TV ad Alta L'altro sistema è il DVC (o DV). Oggi in Europa, la grande sfida consi-
Definizione. Tra i due, vi sono differenze tali da ste nel trasformare il mondo del con-
MPEG1 è più adatto per immagini di renderli incompatibili, ma entrambi venzionale broadcasting "analogico"
qualità inferiore, mentre MPEG2 è hanno valide ragioni di esistere. La al nuovo e più flessibile mondo del
necessario per le rimanenti applica- differenza principale è la seguente: broadcasting digitale.
zioni. La funzionalità audio del MPEG ha concentrato la maggiore Negli USA, le trasmissioni digitali via
MPEG2 è stata estesa al trattamento complessità nella circuiteria dell'enco- satellite sono operative già da tempo
dell'audio surround. der, consentendo così di realizzare e si stanno rivolgendo tutti gli sforzi
La maggior parte delle caratteristiche decoders relativamente semplici e, di verso i ripetitori digitali di terra
dei due standard suddetti ha avuto conseguenza, poco costosi. (seguendo il proprio standard ATSC).
origine in Europa. Questo è un aspetto importante, se si In Europa, sono almeno 18 milioni le
Il sistema MPEG2 è stato adottato tiene conto che le trasmissioni sono famiglie dotate di decoder satellitare
quasi universalmente per la trasmis- destinate a milioni di ricevitori o ripro- digitale.
sione "one-way" (monodirezionale duttori, mentre i trasmettitori sono in Nei prossimi anni, parecchie nazioni
verso l'utenza) ad alta qualità. numero modesto. dovranno scegliere quale sistema
Negli USA, il consorzio ATSC MPEG, per questo motivo, viene defi- adottare nel ventunesimo secolo per
(Advanced Television Standard nito un sistema "asimmetrico". le trasmissioni terrestri; se il DVB o
Committee) ha sviluppato un siste- Diversa è la situazione del sistema DV, l'ATSC.
ma di TV di terra distinto dal resto in quanto la compressione viene qui Sebbene il broadcasting terrestre
dei media trasmissivi, come satelliti effettuata in maniera "simmetrica". costituisca un mondo a parte, se
e cavi. Infatti, DV è stato pensato per regi- paragonato al satellite, al cavo, o al
L'ATSC ha adottato il sistema video stratori domestici, ove sono indispen- MMDS (Multichannel Multipoint
MPEG2. Tuttavia, non ha impiegato sabili sia un encoder che un decoder; Distribution System), ci sono delle
anche il complementare MPEG1 per entrambi caratterizzati da una com- distinzioni da fare al suo interno.
la compressione audio. Per questo plessità circuitale comparabile. Semplificando la trattazione, sono
scopo ha optato per il proprio AC3, La compressione DV è leggermente sostanzialmente tre i campi d’appli-
messo a punto dai laboratori della meno sofisticata ed efficiente rispetto cazione delle trasmissioni digitali
Dolby. alla MPEG, ma questo permette di via terra, relativamente al tipo
Il terzo sistema MPEG viene detto
MPEG4 ed è ancora in corso di valu-
tazione presso i comitati di sviluppo.
Esso dovrebbe mettere in atto una
compressione ancora più efficiente
dei suoi predecessori ed essere in
grado di gestire immagini in movi-
mento.
MPEG4, per l'utenza è ancora qual-
che anno di là da venire.
Come MPEG2, questo nuovo stan-
dard sarà compatibile verso le prece-
denti versioni e la stessa compatibilità
verrà mantenuta con le successive Figura 3: Compressione MPEG
inevitabili implementazioni.

24 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

d’antenna necessario. Ha iniziato nell'ottobre del 1998, prio standard, denominato ARIB, in
Il primo, quello da appartamento, con una partenza graduale del servi- ogni caso molto simile all'approccio
prevede l'installazione di un'antenna zio. Il sistema DVB svedese impiega del DVB.
fissa, il secondo supporta i ricevitori circa 7000 portanti per ogni canale L'Argentina ha già annunciato la sua
portatili e il terzo è relativo ai ricevito- televisivo. preferenza per il sistema ATSC, sebbe-
ri mobili. Il mese seguente, il Regno Unito ha ne nessun test preliminare sia stato
Queste tre situazioni comportano inaugurato il servizio DVB, questa effettuato.
requisiti tecnici differenti sul sistema volta con una partenza rapidissima e Nei mesi a venire, saranno resi noti i
DVB. In pratica, il problema fonda- una diffusione a tappeto. risultati dei test effettuati a Singapore,
mentale riguarda la gestione delle Le portanti per ciascun canale sono Hong Kong e nella Repubblica
interferenze da "multipath". qui 2000. Meno immune al multi- Popolare Cinese.
Per un sistema analogico, le riflessio- path rispetto al modello svedese, è
ni di segnale si manifestano con il comunque di eccellente qualità e QUALE FUTURO?
noto effetto di sdoppiamento del- annovera particolari vantaggi. Questi sono anni di fermento ed è
l'immagine, o "ghost" (fantasma). Le prossime nazioni europee ad alquanto prematuro tracciare una
Nel caso digitale, invece, l'immagine implementare il broadcast digitale in previsione su quelle che saranno le
si degrada enormemente quando Europa sono la Spagna e l'Olanda, cui scelte dei vari paesi nel mondo.
l'antenna riceve il segnale da più dire- farà seguito la Germania e l’Italia nel E' tuttavia sicuro che, per le comuni-
zioni diverse. giro di pochi anni. cazioni satellitari, la scelta ricadrà sul
Il nuovo elemento tecnico del sistema La principale differenza tra l'approccio sistema DVB, mentre c'è ancora
DVB è proprio quello di contenere il del DVB e quello dell'ATSC per la tv incertezza per le trasmissioni terre-
più possibile il fenomeno del multi- digitale, sta soprattutto nell'impiego stri. Ci saranno almeno tre diversi
path, nelle situazioni in cui si verifichi. dell'OFDM. Il sistema ATSC america- sistemi in giro per il mondo (DVB,
La soluzione al problema sta nel dif- no utilizza una portante singola. È ATSC e il sistema nipponico, ancora
fondere, per ogni canale digitale ter- adatto per una ricezione da antenna senza sigla).
restre, migliaia di "portanti" distinte. fissa, tipicamente sul tetto di casa, ma Ci sarà forse una ripetizione dello sto-
Questo sistema viene definito da scarsi risultati nelle ricezioni affette rico antagonismo del mondo analo-
Multicarrier System (OFDM). Con da disturbi. gico che vide contrapposti i sistemi
questo metodo, l'interferenza "ghost" L'adozione dell'ATSC ha avuto inizio PAL, SECAM e NTSC? Probabilmente,
può danneggiare qualcuna delle por- nell'ottobre del '98. ma non sarà un'opposizione totale,
tanti, ma non certo tutte. Le diverse La situazione in altri paesi è in via di in quanto la codifica delle immagini
portanti danno, nel ricevitore, ciascu- definizione: a Taiwan è stata annun- sarà comunque una sola, l'MPEG2,
na il proprio contributo e l'immagine ciata la decisione di optare per il siste- anche se il suono disporrà di codifi-
che ne risulta è esente dal disturbo. ma ATSC. In Australia e Nuova che differenti.
Zelanda sono in corso dei test com- Comunque andranno le cose, un sin-
UNA SITUAZIONE parativi per la valutazione dei due tomo positivo dei nostri giorni è rap-
IN EVOLUZIONE sistemi e sembra che le preferenze presentato dal fatto che il vasto pub-
La Svezia è stata la prima nazione a siano orientate per il DVB. blico televisivo ha già manifestato la
iniziare le trasmissioni digitali terrestri. Il Giappone ha sviluppato un pro- sua preferenza, e questa non è tanto
per i programmi ad Alta Definizione
in se e per se, quanto per i program-
mi con contenuti intelligenti…

Figura 4: DVB Terrestre in Europa Figura 5: Interoperabilità dei vari sistemi DVB Figura 6: Ricevitore DVB

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 25
HARDWARE

“EASY” PROGRAMMATORE
UNIVERSALE DI PIC E
MEMORIE I C BUS
2

di Fabio Fioravanzo
fabio.fioravanzo@tiscali.it

Oramai è un lontano ricordo, quando per realizzare circuiti elettronici “intelligenti”


si ricorreva a miriadi di porte logiche, contatori, flip-flop, circuiti RC, e chi più ne ha
più ne metta! Da quei tempi lontani l’elettronica ha fatto passi da gigante, ed
oggigiorno basta un solo piccolo integrato per dar vita a circuiti anche molto complessi:
il microcontrollore. Questo piccolo gioiello tecnologico per funzionare necessita però di
essere “caricato” con un software scritto ad hoc per l’applicazione desiderata, tramite
un apposito programmatore...

I microcontrollori, o semplicemente motivo che ha reso i PIC così popola- grammatore ad un prezzo decisa-
micro, racchiudono al loro interno ri, sta nel fatto che la Microchip forni- mente inferiore rispetto ad altre case
tutto il necessario costruttrici. In ogni
per costruire un pic- caso si tratta di tirar
colo sistema intelli- fuori qualche bel
gente, in grado di centinaio di Euro, ed
fare cose il cui unico è quindi un acquisto
limite è oramai solo al di fuori della por-
la fantasia del pro- tata del semplice
gettista, oltre al sperimentatore,
numero di uscite a notoriamente a cor-
disposizione! to di fondi!
Tra le case costruttri- Nel corso degli anni
ci che si sono mag- sono apparsi sul
giormente distinte in mercato tutta una
questi anni, c’è l’a- serie di altri pro-
mericana Microchip grammatori non ori-
che, grazie ai suoi ginali, ma i prezzi
semplici ed econo- rimangono comun-
mici PIC (acronimo que alti e spesso
di Pheripheral sono limitati alla
Interface Controller) programmazione di
ha contribuito alla un solo tipo di PIC.
diffusione dei sistemi a microcontrol- sce gratuitamente un ambiente di svi- Non rimane quindi che la via dell’au-
lore a livello hobbistico. Un altro luppo integrato (MPLAB) ed un pro- tocostruzione, sicuramente impervia

26 HARDWARE
HARDWARE

ma non priva di soddisfazioni una due distinte alimentazioni, la classica do lavorare con circuiti in SMD, o per
volta raggiunta la meta! a 5V (fornita da U2 e gestita da T1) evitare di dover togliere continua-
chiamata +VDD, ed una a 13.5V, detta mente il micro dal suo zoccolo).
SCHEMA ELETTRICO +VPP. Quest’ultima deve essere fornita Naturalmente il circuito dove si trova
Lo schema di base da cui sono partito all’ingresso MCLR del micro in corri- il PIC da programmare dovrà essere
per creare EASY, è il famoso program- spondenza della memorizzazione dei dotato di un analogo connettore.
matore ideato da Henk Schaer quasi dati in ogni cella di memoria. La VPP Questo connettore è oltretutto per-
10 anni fa. Questo programmatore è viene fornita da U1, un regolatore fettamente compatibile anche con
circuitalmente molto semplice, privo variabile LM317, che grazie al trim- l’header del famoso programmatore
di qualsiasi apparato intelligente mer R1 consente di ottenere sul pin EPIC. Preciso che l’alimentazione a 5V
(leggi microprocessore), cosa che ne MCLR del PIC da programmare, esat- presente su questo connettore non è
facilita la costruzione e ne rende faci- tamente i 13.5V richiesti. Così come da utilizzare per alimentare la scheda
le l’aggiornamento, come vedremo la VDD viene gestita dal programma da programmare, non avendo poten-
dopo. L’unico integrato presente attraverso il transistor T1, la VPP viene za sufficiente.
(uno 7407) non è altro che un buffer gestita attraverso il transistor T2. Il led
per i segnali in ingresso. Tutte le ope- verde D1 ha lo scopo di indicare visi- REALIZZAZIONE PRATICA
razioni sono gestite dal software IC- vamente la presenza dell’alimentazio- La costruzione del circuito non si
PROG tramite la porta parallela del ne. Dal canto loro, i led D2 e D3 lam- presenta particolarmente difficile. La
computer. I dati sono spediti dal PC al peggiano durante la fase di program- traccia rame è visibile in figura 4. Il
PIC da programmare e viceversa mazione (essendo collegati rispettiva- circuito è monofaccia (occhio però
attraverso un protocollo seriale che mente a +VDD e a +VPP) monitorando che ci sono 4 ponticelli da fare) ed è
utilizza due linee: una per i dati e una così l’esecuzione delle operazioni di quindi facilmente realizzabile per
per il clock. Come potete vedere dallo programmazione. fotoincisione o utilizzando l’impres-
schema elettrico, la linea dati oltre I 3 condensatori da 100nF filtrano sione a caldo tramite le “pellicole
che andare verso lo zoccolo di pro- eventuali disturbi residui sull’alimen- blu”. Le uniche difficoltà potrebbero
grammazione, ritorna al PC tramite il tazione. L’interfaccia verso il dispositi- incontrarsi nel reperire lo zoccolo
buffer U3f. Con questo espediente IC- vo da programmare avviene tramite ZIF da 40 pin.
PROG riesce ad identificare automati- uno zoccolo ZIF (zoccolo a forza di Al limite questo può essere acquistato
camente su quale porta è collegato il inserzione zero) da 40 pin su cui pos- da RS a circa 15 Euro. Il montaggio
programmatore. E scusate se è poco! sono trovare posto tutti i tipi di PIC in dei componenti inizierà dai 4 ponti-
L’unica pecca di questo ancor oggi contenitore DIL da 8 fino a 40 pin (sia celli, che possono ricavarsi da spezzo-
ottimo programmatore sta nel fatto a passo standard che doppio). ni di cavo o avanzi di terminali. In par-
che può programmare solo il I PIC necessitano di 5 segnali per la ticolare il ponticello che si trova sotto
PIC16F84. Lo schema è stato quindi programmazione (+VDD, +VPP, GND, lo zoccolo ZIF dovrà essere saldato dal
da me rielaborato sia nella parte di ali- DATA e CLOCK). Ogni PIC ha dei pin lato rame, oppure occorrerà fare una
mentazione, ma soprattutto nella predisposti per la programmazione, piccola nicchia nello zoccolo, in
parte di interfaccia verso i dispositivi che però variano da famiglia a fami- modo che lo zoccolo stesso, quando
da programmare, in modo da render- glia. Grazie ad un accurato studio dei verrà saldato, appoggi correttamente
lo universale. In figura 2 trovate lo collegamenti e, per mezzo dei 6 com- sulla basetta e non rimanga sollevato.
schema elettrico completo di EASY. mutatori S1÷S6, EASY garantisce il Si prosegue poi con lo zoccolo per U3
Iniziamo dallo stadio di alimentazio- corretto collegamento tra i segnali di e le resistenze. Queste ultime devono
ne. Partendo dall’ingresso di alimen- programmazione e i pin dei PIC delle essere da 1/4 o 1/8 di W. È quindi la
tazione troviamo il ponte a diodi PT1, varie famiglie. È inoltre inclusa la pos- volta dei condensatori, i microswitch
grazie al quale la scheda può essere sibilità di programmare le memorie e via via con i componenti più ingom-
alimentata indifferentemente in con- seriali in I2C Bus cioè tutte le EEPROM branti. Inutile dire che lo zoccolo ZIF
tinua (senza doversi curare della pola- della serie 24LCXX. Tutti i segnali andrà montato per ultimo! Il connet-
rità dell’alimentazione), o in alternata, necessari alla programmazione sono tore per la programmazione esterna
direttamente da un trasformatore. riportati anche su un connettore andrà realizzato con due file da 5 con-
Seguono l’immancabile condensato- aggiuntivo a 5+5 vie. Tramite oppor- tatti maschio affiancate. All’ingresso
re di filtro C1 e due regolatori di ten- tuno cavo di interfaccia si potrà così di alimentazione del circuito è stata
sione. Infatti, durante la fase di pro- andare a programmare direttamente prevista una presa plug standard da
grammazione il PIC ha bisogno di in-circuit (cosa indispensabile doven- circuito stampato. Attenzione al mon-

HARDWARE 27
HARDWARE

Figura 2: Schema elettrico del programmatore

taggio dei componenti polarizzati. cia seguendo esattamente le corri- pante cui andrà tolto il connettore
Sbagliare l’inserimento di anche uno spondenze indicate in tabella 1, pena lato stampante e sostituito con un
solo di essi significa non veder funzio- il non funzionamento del circuito o DB9 femmina.
nare il circuito! Attenetevi quindi alla peggio il danneggiamento della porta
disposizione dei componenti riportata parallela del PC! Per la costruzione di TARATURA
in figura 3. Per il collegamento al PC questo cavetto, consiglio di procurar- Innanzi tutto occorre alimentare il cir-
occorre realizzare un cavetto interfac- si un cavo di collegamento per stam- cuito. Per fare ciò occorre un trasfor-

28 HARDWARE
HARDWARE

Tabella 1: Corrispondenza pin cavo interfaccia nello zoccolo ZIF. La taratura consi-
ste nella regolazione del trimmer
DB9 DB25 R1, al fine di ottenere i fatidici 13.5V
Funzione
(programmatore) (computer) sull’ingresso MCLR del PIC da pro-
5 2 D0 grammare.
Si prende quindi un tester e si misura
3 3 D1
la tensione all’uscita di U1, ovvero tra
1 4 D2 la massa e l’aletta di U1 stesso. Si
2 5 D3 regola R1 fino a leggere sul tester
13.8V esatti. A questo punto il circui-
4 11 Busy to è tarato e pronto all’uso.
8 19 Massa
I DISPOSITIVI SUPPORTATI
Tabella 2: I modelli di PIc attualmente supportati dal nostro programmatore Se vogliamo dire quali sono i dispo-
e dal software versione 1.05A sitivi supportati dal nostro program-
Famiglia Sigla Famiglia Sigla Famiglia Sigla matore, la risposta è: quasi tutti!
12C508 16C554 PIC16C64X 16C642 O meglio, quelli supportati dall’ulti-
PIC16C5XX ma versione del programma IC-
12C508A 16C558 PIC16C66X 16C662
PROG. Naturalmente il programma-
PIC12CXXX 12C509 16CE623 16C923 tore accetta solo microcontrollori in
PIC16C92X
12C509A 16CE624 16C924 contenitore DIL. Per gli altri tipi di
PIC16CE62X
12CE518 16CE625 16F870 case è necessario ricorrere alla pro-
PIC12CEXXX grammazione in-circuit.
12CE519 16C71 16F871
Poiché “l’intelligenza” del program-
12C671 16C72 16F872 matore sta tutta nel programma di
PIC12C67X 12C672 16C72A PIC16F87X 16F873 gestione IC-PROG, nel caso si voglia
12CE673 16C73A 16F874 aggiornare il sistema non è necessa-
PIC12CE673 rio riprogrammare alcun micro,
12CE674 16C73B 16F876
PIC16C7X come invece avviene con il pro-
12F629 16C74A 16F877 grammatore originale Micro-chip,
PIC12F6XX 12F675 16C74B 16C84 ma basta scaricare da Internet la
16C61 16C76 PIC16F8X 16F83 versione aggiornata di IC-PROG. Tra
i tipi di PIC maggiormente in uso
16C62A 16C77 16F84/A
possiamo citare: l’immortale 16F84
16C62B 16C710 16C620 protagonista indiscusso di svariati
16C620A 16C711 16C620A circuiti, il suo naturale successore
16C621A 16C712 16C621 16F628, tutta la serie 16F87X per i
PIC16C62X progetti più complessi ed i piccoli,
16C622A PIC16C71X 16C715 16C621A
ma non per questo meno dotati,
16C63 16C716 16C622 12CXXX. Per quanto riguarda le
PIC16C6X 16C63A 16C717 16C622A EEPROM, il nostro programmatore
16C64 16C745 16F627 permette di leggere/scrivere tutte le
PIC16C7XX PIC16F62X 24LCXX, dalla 24LC08 alla
16C64A 16C765 16F628
24LC256. Nella tabella 2 elenco
16C65A 16C770 16F73 tutti i PIC che possono essere pro-
16C65B 16C771 16F74 grammati, ad oggi, dal programma-
PI16C77X PIC16F7X
16C66 16C773 16F76 tore (ho omesso i PIC della serie 17
e 18, che pur essendo programma-
16C67 16C774 16F77
bili come le altre famiglie, per
matore con primario 220V e secon- con una corrente di circa 300mA. Per dimensioni, prestazioni e costo, dif-
dario da almeno 14V, oppure una il momento non collegate il cavo ficilmente vengono utilizzati dal
tensione continua di almeno 16÷17V, interfaccia al PC, né inserite alcun PIC semplice hobbista).

HARDWARE 29
HARDWARE

Figura 3: Disposizione componenti

Figura 4: Traccia lato rame in scala 1: 1

DUE PAROLE SUL SOFTWARE te in rete. Si tratta di un software uni- to con PIC16F84, PIC16F628 e
Per quanto riguarda il software, come versale, che si adatta all’hardware di PIC16F876, utilizzando il software
detto viene utilizzato il noto IC-PROG svariati tipi di programmatori esisten- versione 1.05A installato su Windows
(scaricabile gratuitamente dal sito ti, e che permette quindi di pro- ME. Vi consigliamo di scaricare l'ulti-
www.ic-prog.com). La versione più grammare non solo i PIC, ma moltis- ma versione del software e di accer-
recente disponibile al momento in cui simi altri dispositivi. Questo software tarvi che sia compatibile con la vostra
scrivo è la 1.05A. IC-PROG è senz’al- permette di lavorare con tutti i siste- versione di Windows e che preveda la
tro, grazie anche alla sua flessibilità e mi operativi Windows (95, 98, ME, programmazione del modello di PIC
semplicità di utilizzo, il più popolare NT, 2000 e XP). che vi interessa.
software di programmazione presen- Il nostro programmatore è stato testa- Con IC-PROG possiamo sia program-

30 HARDWARE
HARDWARE

mare un dispositivo vergine, che leg-


ELENCO COMPONENTI
gere un dispositivo già programmato.
SIGLA VALORE SIGLA VALORE Veniamo ora all’installazione e succes-
siva configurazione di IC-PROG:
R1 5 KΩ trimmer multigiri verticale S1÷S6 Deviatori da c.s.
1) Dalla pagina Download del sito
R2 220 Ω D1 LED Verde 5 mm
www.ic-prog.com si scarica il file
R3 470 Ω D2 LED Rosso 5 mm icprog105A.zip (o comunque la
versione desiderata). Si decompri-
R4÷R13 10 KΩ D3 LED Giallo 5 mm me il file, ottenendo in tal modo un
unico file eseguibile denominato
R14 470 Ω U1 LM317 icprog.exe. Per le piattaforme NT,
2000 e XP è necessario scaricare
R15 1 KΩ U2 7805
anche il file icprog_driver.zip, che
C1 220 µF/25 V elettrolitico U3 74LS07 opportunamente decompresso
darà origine al file icprog.sys. Tale
C2÷C4 100 nF poliestere T1 BC557 file andrà copiato nella stessa car-
tella dove si trova icprog.exe.
PT1 ponte raddrizzatore 1 A T2 BC557

VARIE 2) Nel caso di Windows 95, 98 e ME


basta copiare il file icprog.exe
Zoccolo 14 pin nella cartella desiderata. Si lancia il
programma facendo doppio click
Zoccolo ZIF 40 pin con il mouse sull’icona del pro-
gramma stesso. Dalla videata prin-
Plug di alimentazione Ø 6 mm
cipale, in particolare dal menù
Connettore DB9 maschio “SETTAGGI” si seleziona la voce
“HARDWARE” che andrà configu-
Strip maschio 5+5 poli rata come mostrato in figura 6.

4 distanziali con viti


3) Sempre dal menù “SETTAGGI” si
Circuito stampato seleziona la voce “OPZIONI”. Dalla
finestra che appare selezionare l’e-

Figura 6: Schermata dei settaggi hardware di IC-PROG Figura 7: Schermata delle opzioni di IC-PROG

HARDWARE 31
HARDWARE

icprog.exe e selezionare la opzio- programmare.


ne “PROPRIETA’”. Si seleziona l’e- Tutti i PIC vanno inseriti nella parte
tichetta “COMPATIBILITA’” e si iniziale dello zoccolo con la tacca di
configurano le varie opzioni riferimento rivolta verso la levetta
come mostrato in figura 8. dello zoccolo stesso. Invece le
Quindi si clicca su “APPLICA” A EEPROM, pur dovendo anch’esse
questo punto si può lanciare essere inserite con la tacca di riferi-
icprog.exe. È possibile che alla mento rivolta verso la levetta dello
prima esecuzione del programma zoccolo, dovranno essere posiziona-
appaia qualche messaggio di te dalla parte opposta rispetto alla
errore, che però va ignorato. levetta. Le indicazioni presenti in
figura 3 dovrebbero chiarire even-
5) Lanciato il programma, si selezio- tuali dubbi. Abbassate quindi la
na “OPZIONI” dal menù “SET- levetta, in questo modo le lamine
TAGGI”, quindi si seleziona l’eti- dello zoccolo si chiuderanno garan-
chetta “MISC” e si configura tendo il contatto elettrico tra i pin
come mostrato in figura 9. dell’integrato inserito con i rispettivi
Figura 8: Schermata delle Proprietà di IC-PROG pin dello zoccolo. Prima di pro-
con Windows XP 6) Infine, come già visto al punto 1), grammare il vostro dispositivo, non
dal menù “SETTAGGI” si seleziona dimenticate di settare i microswitch
tichetta “MISC” (figura 7) ed abili- la voce “HARDWARE” che andrà in posizione 1 se si tratta di PIC a 28
tare la voce “NORMALE”. configurata come in figura 6. o 40 pin, in posizione 2 se si tratta di
PIC a 8/18 pin o di EEPROM.
4) Nel caso di Windows XP (gli uten- A questo punto IC-PROG è configu- Lanciate IC-PROG. Dal menù “SET-
ti di Windows 2000/ME possono rato! Collegate EASY al PC tramite il TAGGI” > ”CHIP”> ”MicrochipPIC”
passare direttamente al punto cavetto interfaccia e, dopo aver selezionate il tipo di PIC, nella
successivo) si dovrà cliccare con il alzato l’apposita levetta, inserite sezione “CONFIGURAZIONE” sele-
tasto destro del mouse sull’icona nello zoccolo ZIF il dispositivo da zionate il tipo di oscillatore e i fuses
che vi interessano. A questo punto
dal menù “FILE” scegliete “APRI”,
ed andate ad aprire il file .HEX che
volete inserire all’interno del PIC.
Cliccate sull’apposito pulsante
“PROGRAMMA TUTTO”, e in
poche decine di secondi il vostro
PIC sarà programmato! Vi ricordo
che se il PIC era già stato program-
mato in precedenza, è opportuno
cancellarlo prima di effettuare una
nuova programmazione. Per le
EEPROM il procedimento da segui-
re è ovviamente identico.
La programmazione in-circuit tra-
mite il connettore opzionale, in
combinazione con alcune schede
per esperimenti, sarà l’argomento
di un ulteriore articolo che verrà
presentato prossimamente.

Questo è tutto!
Figura 9: Schermata dei settaggi hardware di IC-PROG con Windows XP
Buon lavoro e buon divertimento
con i PIC.

32 HARDWARE
HARDWARE

PROGRAMAZIONE SERIALE
“IN-CIRCUIT” PER
®
MICROCONTROLLORI PIC
di Mariano Paolizzi
mpaoliz@tin.it

Quante volte, dopo aver programmato il vostro microcontrollore ed averlo appena


reinserito nel suo zoccolo, vi siete accorti di dover apportare una piccola modifica
al firmware, per cambiare una costante o lo stato iniziale di un bit o anche solo per
vedere cosa accade modificando un parametro? Tante immagino, e credo che come
me, alla lunga vi siate spazientiti, vuoi perché dopo l’ennesima estrazione dell’integrato
dallo zoccolo (spesso senza estrattore) qualche pin si è rotto, vuoi perché ormai fiduciosi
avevate appena finito di chiudere la scheda nel suo contenitore finale e vi è toccato
riaprire tutto solo per aumentare un tempo di ritardo. Passando dall’ambito hobbistico
a quello industriale pensate a quanto sarebbe scomodo e sconveniente aggiornare i
microcontrollori di una serie di schede, andandoli a recuperare ad uno ad uno per
riposizionarli sul programmatore!

Proprio per evitare di andare incon- 2. CLOCK RB6 è destinato alla ricezione del
tro a questi e ad altri inconvenienti, 3. VDD segnale di clock, mentre il pin RB7 è
molti costruttori corredano i propri 4. VPP assegnato, durante la programma-
microcontrollori della possibilità di 5. GND zione, all’invio e alla ricezione dei
essere riptogrammati “in circuit”, dati. La tensione di programmazione
ovvero, mentre si trovano sulla sche- Queste linee devono essere portate VPP deve essere applicata al pin
da alla quale sono destinati. dall’esterno, fin sulla scheda dove MCLR (normalmente utilizzato per il
In quest’articolo andremo studiare risiede il microcontrollore. reset), mentre VDD e GND sono appli-
com’è possibile riprogrammare “in Trattandosi di un protocollo di cati agli omonimi pin del PIC.
circuit” i microntrollori flash con comunicazione seriale, occorre una Nell’affrontare l’argomento della
set d’istruzioni a 14 bit della linea sulla quale far transitare i ICSP ci sono quattro aspetti da consi-
Microchip (PIC16F8xxx, PIC16 comandi da fornire al PIC (e i dati da derare: l’applicazione, il protocollo di
F62x, eccetera). Tale meccanismo e verso lo stesso) e di una linea di programmazione, il programmatore
di programmazione viene designa- clock che scandisce la validità dei bit e l’ambiente di programmazione.
to dalla Microchip con l’acronimo di dato. Inoltre sono necessarie una
ICSP che sta per In Circuit Serial tensione d’alimentazione VDD (tipica- L’APPLICAZIONE
Programming e richiede l’impiego mente 5 V), una tensione di pro- Il fatto che per la programmazione
di sole cinque linee: grammazione VPP (tipicamente 13 V) siano utilizzati due pin di una porta
e la massa (GND). di I/O e il pin di reset, comporta l’a-
1. DATA Nei PIC della famiglia 16F8xx il pin dozione di alcuni accorgimenti pro-

34 HARDWARE
HARDWARE

gettuali per evitare che il transito dei programmatore, durante la fase di (8K), ma in modalità PROGRAMMA-
segnali di programmazione su quei download del programma (PRO- ZIONE/VERIFICA tale spazio si esten-
pin interferisca con l’applicazione GRAMMING), e da uscita durante la de da 0x0000 a 0x3FFFF (16K), lad-
cui il microcontrollore è destinato o fase di verifica (VERIFYING). Come dove la prima parte (fino a 0x1FFFF)
viceversa. detto questi pin andrebbero isolati è la memoria di programma vera e
Spesso, al pin MCLR è collegato un dal resto della circuiteria in modo da propria (memoria di programma
circuito RC, in cui la resistenza è con- evitare che gli impulsi di program- utente), mentre la seconda, che va
nessa all’alimentazione VDD e il con- mazione si sovrappongano ai segna- da 0x2000 0a 0x3FFFF è la memoria
densatore alla massa e questo può li che normalmente transitano su di configurazione, contenente alcu-
avere conseguenze negative ai fini quegli stessi piedini, quando utiliz- ne locazioni destinate a particolari
della programmazione, in quanto la zati come pin di I/O. Il modo di con- informazioni d’identificazione del
tensione di programmazione dovreb- seguire tale isolamento non è così chip e la “configuration word”, i cui
be essere isolata dal resto del circuito. immediato come nel caso del MCLR bit determinano il modo in cui fun-
Infatti, la presenza del condensatore, e dipende fortemente dall’applica- zionerà il microcontrollore. Occorre
spesso di valore elevato, nel circuito zione. Una soluzione molto sempli- tener presente che queste due aree
di reset può alterare pesantemente i ce consiste, se le esigenze proget- di memoria sono in qualche modo
tempi di salita della VPP vanificando il tuali lo consentono, nel non utilizza- logicamente isolate tra loro. Mi spie-
tentativo di entrare in modalità di re tali pin, ma questo spesso non è go con un esempio: al reset, il
programmazione (naturalmente possibile e allora è compito del pro- Program Counter (PC) viene inizia-
questo dipende anche dalla capacità gettista stabilire se sia opportuno o lizzato al valore 0x0000 puntando
in corrente del driver che sta pilotan- meno ricorrere a dei buffer o a quindi alla memoria di programma
do la linea), senza contare che una qualche altra forma di isolamento. utente. Incrementando il PC, si può
tensione di 13 V potrebbe danneg- In ogni caso è consigliabile fare in arrivare sino alla locazione 0x1FFFF,
giare qualche componente. modo che, se impiegati come pin di dopodichè un ulteriore incremento
Un modo semplice per prevenire output, RB6 e RB7 vedano un carico riporterà a 0x0000 il contatore di
queste situazioni consiste nel ricor- elettrico molto piccolo. programma. Se invece, tramite un
rere ad un diodo Schottky posto tra Un’ultima considerazione riguarda la opportuno comando che vedremo
il circuito di reset ed il pin MCLR capacità elettrica totale presente su nel seguito, si porta il PC a puntare
(figura 1). ciascun pin: essa influenza i tempi di la locazione 0x2000, esso potrà
Allo stesso modo RB7 e RB6 andreb- salita dei segnali generati dal pro- essere incrementato sino a 0x3FFFF
bero isolati dal resto del circuito grammatore. In particolare, quasi e un ulteriore incremento lo porterà
quando utilizzati per trasmettere gli sempre, sono presenti dei condensa- di nuovo in 0x2000. Pertanto, una
impulsi di programmazione. Una tori di disaccoppiamento sul pin VDD volta entrati nella memoria di confi-
volta entrati nella modalità PRO- la cui capacità è di decine o centinaia gurazione, l’unico modo di venirne
GRAMMAZIONE/VERIFICA, RB6 di µF. Un simile carico capacitivo fuori è quello di uscire dalla modali-
diviene un pin d’ingresso, mentre richiede un forte driver, dal lato pro- tà PROGRAMMAZIONE/VERIFICA
RB7 diviene una linea bidirezionale grammatore, al fine di rispettare le portando MCLR al livello basso.
che funge da ingresso, pilotato dal specifiche sui tempi di salita previsti Chiarito questo aspetto, veniamo
dal protocollo di programmazione finalmente a come portare il PIC
nella modalità PROGRAMMAZIO-
IL PROTOCOLLO DI NE/VERIFICA.
PROGRAMMAZIONE Si entra nella modalità PROGRAM-
La modalità PROGRAMMAZIO- MAZIONE/VERIFICA mantenendo i
NE/VERIFICA consente l’accesso alla pin RB6 e RB7 al livello basso men-
EEPROM di programma, alla tre MCLR viene portato dal livello
EEPROM di dati, alle locazioni spe- basso alla tensione di programma-
ciali per gli ID e ad una speciale loca- zione VPP (figura 2). In seguito alla
zione di memoria contenente una esecuzione di questa sequenza, tutti
word (a 14 bit) di configurazione. i pin del microcontrollore non coin-
Lo spazio di memoria utente, nor- volti nella programmazione, si por-
Figura 1: Esempio di predisposizione alla ICSP
malmente, può estendersi dall’indi- teranno al loro valore di reset (per
rizzo 0x0000 all’indirizzo 0x1FFFF intenderci i pin di I/O saranno degli

HARDWARE 35
HARDWARE

ingressi ad alta impedenza) mentre dere 1024 cicli prima di consentire che informa il PIC sull’operazione da
RB6 diviene un ingresso a Trigger di l’esecuzione di codice. Questo non compiere (caricamento di un dato,
Schmitt per il clock di programma- è più vero per l’oscillatore RC, nel lettura di un dato, avvio della pro-
zione e RB7 diviene un ingresso qual caso MCLR deve trovarsi ad un grammazione, cancellazione, ecce-
(sempre a trigger di Schmitt) o una livello valido per entrare in pro- tera).
uscita CMOS a seconda del verso in grammazione prima che il circuito Un dato consta invece di 16 bit, di
cui transitano i dati. di oscillazione commuti quattro cui il primo e l’ultimo sono sempre
volte. Se ciò dovesse accadere, il posti a zero e svolgono il ruolo
È importante il tempo di salita della Program Counter, verrebbe incre- rispettivamente di bit di start e di
tensione sul pin MCLR, in quanto mentato rispetto al valore 0x0000 stop. I 14 bit che rimangono sono il
tale piedino deve trovarsi a VPP prima che aveva in seguito al reset e la contenuto effettivo della memoria.
che il microcontrollore inizi ad ese- programmazione avverrebbe con Un comando può essere, oppure
guire codice (le specifiche un offset (ricordiamoci che i PIC no, seguito da un dato. A seconda
Microchip richiedono che tale linea hanno il vettore di reset all’indirizzo del microcontrollore che si conside-
abbia raggiunto il suo valore finale 0x0000). ra esistono differenti set di comandi.
prima che l’oscillatore abbia dato 72 A questo punto possiamo accedere In figura 3 è riportato quello relativo
colpi di clock). Se il PIC è configura- alla memoria di programma e a alla famiglia PIC16F87x.
to per utilizzare un oscillatore a cri- quella di configurazione, mediante
stallo, questo può non essere un un protocollo di tipo seriale basato I comandi sono introdotti con sei
problema in quanto la circuiteria sull’invio di comandi e dati. colpi di clock a partire dal bit meno
dell’oscillatore è in grado di atten- Un comando è un codice di 6 bit significativo. I bit sono prelevati in
corrispondenza del fronte di discesa
del clock. Se il comando è di quelli
che richiedono un dato a seguire,
quest’ultimo è introdotto o letto
con un ritardo di 1ms nei successivi
sedici colpi di clock. I bit di dato
sono asseriti in corrispondenza dei
fronti di salita e prelevati in corri-
spondenza dei fronti di discesa del
clock, sempre a partire dal bit meno
significativo.

Tra l’invio di un comando e l’invio del


dato che ne costituisce l’argomento
deve trascorrere un intervallo di
tempo di 1ms. Inoltre è bene che
anche due comandi successivi siano
Figura 2: Sequenza d’ingresso in modalità PROGRAMMAZIONE
distanziati di 1ms onde permettere al
PIC di decodificare il comando stesso
e invertire l’ordine dei bit.
Nel cambiare lo stato della linea dati
occorre rispettare i cosiddetti tempi di
setup (intervallo di tempo che deve
trascorrere la tra modifica del bit e il
fronte di discesa del clock) e di hold
(intervallo di tempo per il quale il bit
deve rimanere stabile dopo il fronte di
discesa del clock) che non possono
essere inferiori a 100ns, come riporta-
Figura 3: Set di comandi per PIC16F87x
to in figura 4.
Passiamo ora in rassegna i comandi

36 HARDWARE
HARDWARE

che andremo ad utilizzare nel seguito: grammazione vera e propria. aver atteso il tempo Terase+Tprg, il
Poiché sono due le aree di memoria comando READ DATA, onde proce-
LOAD CONFIGURATION da programmare (quella di pro- dere alla verifica del dato appena
In seguito alla ricezione di questo gramma utente e quella di configu- scritto. Il diagramma di flusso di
comando il PC viene caricato con il razione) dovremo implementare questo semplice algoritmo è riporta-
valore 0x2000 (inizio dell’area di due algoritmi distinti. to in figura 7.
memoria di configurazione). Iniziamo con il prendere in conside- Veniamo ora alla programmazione
razione la memoria di programma della memoria di configurazione. In
LOAD DATA for Program Memory utente. questo caso il discorso è un po’ più
Conseguentemente alla ricezione di Un’elementare sequenza di pro- articolato e richiede una breve
questo comando il PIC carica all’in- grammazione/verifica consta dei descrizione della struttura di questa
dirizzo corrente della eeprom di seguenti passi: s’invia il comando regione di memoria (figura 8).
programma la “data word” inviata LOAD DATA seguito, dopo un inter-
nei successivi sedici colpi di clock vallo di 1ms, dal dato da scrivere La memoria di configurazione si
(figura 4). nella locazione corrente. Seguono il estende, come già detto, dall’indi-
comando BEGIN/ERASE e, dopo rizzo 0x2000 all’indirizzo 0x3FFF e
READ DATA from Program Memory
La ricezione di questo comando
provoca la trasmissione, da parte del
PIC, dei 14 bit contenuti nella loca-
zione di memoria corrente, sia essa
appartenente alla “user program
memory” sia alla “configuration
memory”. I bit sono trasmessi con
16 colpi di clock a partire dal fronte
di salita del secondo impulso di
clock. Ricordiamoci che il primo bit
Figura 4: Il comando LOAD DATA
è di start e che i bit possono essere
cambiati in corrispondenza dei fron-
ti di salita (figura 5).

INCREMENT ADDRESS
Questo comando, che non richiede
nessun dato a seguire, incrementa il
contatore di programma (figura 6).

BEGIN/ERASE Program Cycle


In seguito alla ricezione e alla deco-
difica di questo comando, che deve
Figura 5: Il comando READ DATA
sempre essere preceduto da un
LOAD DATA, avvengono la cancella-
zione e la scrittura della locazione di
memoria corrente (sia essa di pro-
gramma utente o di configurazio-
ne). È necessario attendere un
tempo opportuno, somma del
tempo di cancellazione Terase e del
tempo di programmazione Tprg (2-4
ms ciascuno) prima di lanciare un
nuovo comando.
Figura 6: Il comando INCREMENT ADDRESS
Arriviamo così, finalmente, alla pro-

HARDWARE 37
HARDWARE

quindi, in linea di principio per 8K. del microcontrollore (device ID), confonderci le idee, lavoreremo con
Tuttavia non tutte le locazioni di mentre l’ultima parola accessibile, quel bit sempre posto a zero e con
questo spazio di memoria sono situata all’indirizzo 0x2007, è la le canoniche tensioni VDD=5V e
implementate fisicamente, bensì “configuration word” ed è per noi VPP=13V.
solo quelle che vanno da 0x2000 a molto importante. Si tratta di una
0x200F (ossia solo sedici parole). parola, non accessibile nel corso del La prima cosa che dobbiamo fare è
Ancora, per rendere il discorso più normale funzionamento del disposi- inviare il comando LOAD CONFIGU-
complesso, di queste sedici parole tivo, i cui bit determinano la moda- RATION tramite il quale il Program
solo le prime otto (quelle che vanno lità di funzionamento del microcon- Counter (PC) viene caricato con l’in-
da 0x2000 a 0x2007) sono accessi- trollore. L’impostazione di tali bit dirizzo 0x2000 consentendoci l’ac-
bili. Le prime quattro parole, da dipende dal particolare dispositivo cesso alla memoria di configurazio-
0x2000 a 0x2003 sono chiamate che si sta considerando ed è illustra- ne, successivamente occorre scrive-
locazioni di ID e per semplicità non ta nei datasheet della Microchip. re il contenuto delle locazioni di ID
ci occuperemo di esse: basti dire che Quello che in questa sede mi preme (sempre con il medesimo meccani-
si tratta di celle di memoria in cui evidenziare è che uno di tali bit, smo LOAD DATA, BEGIN/ERASE,
l’utente può memorizzare le “check- denominato LVP consente, se posto READ DATA), quindi saltare le loca-
sum” e di cui la Microchip racco- ad uno, di programmare il dispositi- zioni riservate e quella contenente il
manda di utilizzare i soli quattro bit vo utilizzando un’unica tensione device ID e finalmente scrivere la
meno significativi. Le successive due pari a 5 V (LVP è infatti l’acronimo di parola di configurazione. Il diagram-
locazioni (0x2004, 0x2005) sono Low Voltage Programming) applica- ma di flusso di questo algoritmo è
riservate perciò ce ne disinteressere- ta su un piedino di I/O (RB3 per i riportato in figura 9.
mo, la locazione 0x2006 è destinata PIC16F87x e RB4 per i PIC16F62x). A questo punto è opportuna una
a contenere un codice identificativo In quest’articolo, onde evitare di precisazione: per i PIC della fami-
glia 16F87x sono previsti due algo-
ritmi di programmazione il cui
impiego dipende dalla tensione di
alimentazione VDD: il primo algorit-
mo è progettato per 2.2V≤
VDD≤5.5V, mentre il secondo per
l’intervallo 4.5V≤VDD≤5.5V.
Ognuno di questi algoritmi può
essere utilizzato con i due metodi
di programmazione: normale
(VPP=13V±0.5 ) o a bassa tensione
(LVP). Le figure 7 e 9 fanno riferi-
mento al primo dei due algoritmi
citati, ossia quello previsto per l’in-
tervallo di alimentazione più esteso.

IL PROGRAMMATORE
Un’importante prerogativa del pro-
grammatore è la sua capacità di
pilotaggio in corrente: esso deve
essere in grado di generare l’op-
portuna sequenza di tensioni
rispettando le specifiche temporali
del protocollo.
Inoltre deve essere in grado di ero-
gare abbastanza corrente da ali-
mentare il circuito in cui il micro-
Figura 7: Diagramma di flusso per la programmazione della memoria utente
controllore è inserito.
Un’altra caratteristica del program-

38 HARDWARE
HARDWARE

matore riguarda i livelli ammessi per richiede in ingresso una tensione di i due buffer.
la VDD: un programmatore affidabile, almeno 16 V. Un regolatore variabi- Forse un pò meno intuitiva è la cir-
di quelli destinati alla produzione, le LM317 fornisce alla propria uscita cuiteria relativa al pin MCLR. Per
dovrebbe effettuare il “verifying” la tensione di programmazione Vpp, renderci conto del senso dei tre
(ossia quell’operazione tramite la che può essere variata nell’intervallo transistor (due NPN e un PNP) dob-
quale ci si assicura che il dato pre- 8.25÷14.5 V agendo sul trimmer biamo tener presente che, nel corso
sente nella EEPROM sia proprio RV1 da 5 kΩ. Se quest’ultimo è un della programmazione, il MCLR
quello che vi si intendeva scrivere) ai multigiri da 25 giri, avremo una svolge due ruoli distinti che devono
valori minimo e massimo di alimen- risoluzione di circa 250 mV per giro. essere tenuti ben separati: in un
tazione previsti per il microcontrol- Esso va regolato in modo da misura- primo momento funziona da pin di
lore in oggetto. Invece, per un pro- re una tensione di 13.5 V all’uscita reset e come tale deve essere porta-
grammatore più economico desti- del regolatore. to allo stato logico basso per un
nato non alla produzione ma alla A partire da questa tensione, ed certo tempo e successivamente
prototipazione, ci si può limitare alla indipendentemente dal suo valore, riportato al livello logico alto (circa
verifica della memoria programma un regolatore a tensione fissa 7805 VDD). In secondo luogo, lo stesso pin
solamente a VDD=5V. produce la tensione VDD=5V±0,25. deve passare dal livello logico basso,
Un semplicissimo programmatore, Le linee DATA e CLOCK vengono al valore della tensione di program-
basato su interfaccia parallela, è collegate per mezzo di buffer trista- mazione VPP. La possibilità di far que-
riportato in figura 10. Come si può te rispettivamente ai pin D0 e D1 sto è data proprio dai tre transistor
notare, sono presenti solo gli ele- della porta parallela. Altri due pin, Q1, Q2, Q3 opportunamente colle-
menti indispensabili: il circuito D2 e D5, della stessa porta, abilitano gati. Per dare la condizione di reset,
infatti, è sufficiente portare allo stato
alto il pin D4 della porta parallela, il
quale “accende” il transistor NPN
Q3, portando bassa la linea MCLR, e
mette in reset il microcontrollore.
D4 deve essere quindi riportato
basso per rimuovere la condizione
di reset.
Per entrare in modalità PROGRAM-
MAZIONE/VERIFICA prendiamo
possesso delle linee DATA e CLOCK
abilitando i due buffer tristate per
mezzo dei bit D2 e D5 e poniamo
bassi D0 e D1. A questo punto dob-
biamo applicare la tensione di pro-
grammazione: lasciando D4 nello
stato basso (Q3 deve essere assolu-
tamente spento), poniamo alto D3
in modo da accendere Q1 il quale a
sua volta accenderà Q2 che provve-
derà a portare la VPP sul MCLR.
Fatto questo possiamo avviare la
programmazione.
Nel momento in cui vorremo esegui-
re la verifica, dovremo “staccare” il
data buffer, portando D2 alto, e
potremo rileggere i dati attraverso il
pin 10 della parallela (bit di ACK dello
status register nella modalità SPP).
Figura 8: Mappa della memoria di programma
Una volta terminato, basterà disabili-
tare entrambi i buffer per consentire

HARDWARE 39
HARDWARE

al circuito applicativo di riappropriarsi sull’uscita del regolatore 7805. Il suo ad esempio, con MPLAB della
dei suoi pin DATA e CLOCK. scopo è semplicemente quello di Microchip.
Due dettagli: poiché il transistor Q1 garantire la regolazione dei 5 V nella • L’invio del programma al dispositi-
viene acceso da una combinazione “strana” situazione in cui la VPP si vo (tramite programmatore).
di bit della porta parallela, può sor- trova ad insistere sull’uscita del • La verifica del programma (trami-
gere il dubbio che, in certe situazio- 7805 tramite la resistenza R4. te programmatore).
ni (per esempio al riavvio del com-
puter con il programmatore collega- L’AMBIENTE DI I primi due aspetti dovrebbero a
to), la sua giunzione base-emettito- PROGRAMMAZIONE questo punto essere chiari. Ci tengo
re possa essere polarizzata inversa- L’ambiente di programmazione a sottolineare che, nel programmare
mente. Effettivamente questo può deve consentire: in-circuit un microcontrollore, è
accadere, ma il fatto che la tensione importante far riferimento alla docu-
inversa di breakdown del BC547 sia • La selezione del dispositivo che si mentazione tecnica relativa alla
di 6 V, fa sì che un tale evento non vuole programmare. famiglia specifica cui appartiene.
risulti distruttivo. • La configurazione dei bit della È invece interessante e al tempo
In secondo luogo, ci si può chiedere “configuration word”. stesso divertente prendere in consi-
la ragione della resistenza da 820 Ω • La lettura di un file .HEX generato, derazione il terzo punto, quello rela-
tivo al file HEX. Il formato HEX è uno
standard utilizzato per inviare dati e
codice ai microcontrollori, adottato
in particolare dalla Microchip. Di
esso esistono diverse varianti: Intel
Format INHX8M, Intel Split Format
INHX8s, Intel Hex 32 INHX32.
Il formato INHX8M (che in questa
sede è quello che interessa di più)
produce un file con estensione HEX
a 8 bit, adatto a programmatori
standard.
Il formato INHX8S invece produce
due file con estensione rispettiva-
mente HXL e HXH, destinati a conte-
nere l’uno i byte meno significativi,
l’altro quelli più significativi delle data
word. Questo formato viene utilizza-
to per programmare word da 16 bit
in una coppia di ROM da 8 bit.
Infine il formato INHX32 è simile al
formato a 8 bit e, allo stesso modo,
produce un singolo file con esten-
sione HEX ma è adatto per dispositi-
vi con architettura a 16 bit.
Consideriamo i formati che produ-
cono un unico file HEX. Per entram-
bi la struttura è di seguito descritta.

Il file (in formato ASCII) consta di un


certo numero di record; ciascun
record inizia con un prefisso di nove
caratteri e termina con due caratteri
Figura 9: Diagramma di flusso per la programmazione della memoria di configurazione
di checksum. Il primo carattere di
ogni record sono i due punti ‘:’. Il

40 HARDWARE
HARDWARE

record tipico è del tipo : BB AAAA • HHHH è la data word vera e pro- mente bassi ed alti) sulla PORTB,
TT HHHH…..HHHH CC in cui: pria nel formato cosiddetto “little cosi’ come riportato nel listato 1.
endian” ossia con il byte meno
• BB sono due cifre esadecimali (1 significativo che precede il più Ricordando che “include” ed
byte) che indicano il numero di significativo. Ci saranno BB/2 data “end” non sono istruzioni ma
data byte presenti nel record. word a partire da TT. direttive, ossia comandi per l’as-
• AAAA sono quattro cifre esade- • CC è una checksum, ossia una semblatore che non vengono tra-
cimali (2 byte ossia una Word) somma di controllo, ottenuta cal- dotti in codice macchina, possia-
che rappresentano l’indirizzo ini- colando il complemento a due mo fare un utile esercizio: sul
ziale del data record. In realtà della somma di tutti byte prece- datasheet del PIC16F877 andiamo
l’indirizzo reale è quello che si denti sulla stessa riga. a vedere, nel paragrafo relativo al
ottiene dividendo per due que- set di istruzioni, quali sono gli
ste quantità. Ogni riga del file termina con i OPCODE delle istruzioni assembler
• TT sono due cifre esadecimali che caratteri “linefeed” e “carriage che utilizziamo nel nostro pro-
indicano il tipo di record: return”. gramma. È bene premettere che
a. 00 data record. un’istruzione per un PIC (ricordo
b. 01 record di fine file. Dopo questa, apparentemente che mi sto limitando a considerare
c. 02 record d’indirizzo noiosa, premessa immaginiamo di i dispositivi cosiddetti “mid range”
segmento (solo per INHX32). scrivere un semplicissimo program- cioè con istruzioni a 14 bit) è una
d. 04 record d’indirizzo ma in assembler che, per esempio, parola di 14 bit, detta OPCODE
esteso (solo per INHX32). ponga il byte 0xAA (bit alternativa- che può essere suddivisa in due

Figura 10: Semplice programmatore con interfaccia parallela

HARDWARE 41
HARDWARE

parti: la prima, che può coinvolge- :00000001FF configuration word desiderata,


re da tre a sei bit più significativi, è caricare il file HEX, scomponendo-
il codice binario che identifica l’i- Alla luce di quanto detto in prece- lo in indirizzi e dati, e inviare que-
struzione da eseguire; la seconda denza siamo perfettamente in sti ultimi al microcontrollore, rileg-
contiene invece gli operandi. Nel grado di interpretare il contenuto gendoli per verifica.
nostro programmino di prova uti- del file: la prima riga contiene 2
lizziamo solo quattro istruzioni, i data bytes, ma ha un campo TT Una precisazione: le checksum che
cui OPCODE sono i seguenti: pari a 04, per tanto, nel nostro figurano alla fine di ogni record nel
caso non deve essere considerata. file HEX non sono le stesse di cui
BCF f,b 01 00bb bfff ffff
La seconda riga contiene 16 (0x10 ho parlato a proposito delle loca-
BSF f,b 01 01bb bfff ffff in esadecimale) data bytes (8 data zioni di ID della memoria di confi-
word) che partono dall’indirizzo gurazione. Queste ultime, sono
MOVWF f 00 0000 1fff ffff 0x0000 e che costituiscono per così dire “globali” e si calcola-
MOVLW f 11 0000 kkkk kkkk (campo TT=0x00) un vero record no in base al contenuto della
di dati. Ricordando che le ultime memoria di programma e della
Dove con f indico un operando di due cifre (0x80) del record rappre- configuration word. Ogni disposi-
tipo registro (file), con b di tipo bit sentano la checksum, concludiamo tivo ha una propria formula per il
e con k di tipo costante. Nel nostro che le 8 data word sono: calcolo e vi sono formule diverse a
codice gli operandi hanno le seconda che sia attiva la protezio-
8316 0313 0030 8600
seguenti codifiche: ne della memoria oppure no. Ad
8312 0313 AA30 8600 esempio: per un PIC16F877 con
STATUS 0x03 0000 0011 memoria non protetta la checksum
TRISB 0x86 1000 0110 nelle quali possiamo riconoscere si calcola sommando il contenuto
(figura 11) i codici esadecimali cor- degli indirizzi da 0x0000 a 0x1FFFF
PORTB 0x06 0000 0110 rispondenti alle istruzioni che (somma da effettuare modulo
abbiamo riportato nella tabella 0xFFFF) e aggiungendo il risultato
RP0 0x05 0101
precedente: unico particolare la dell’AND logico tra la configura-
RP1 0x06 0110 inversione tra byte più significativo tion word e 0x3BFF.
e meno significativo.
Siamo così in grado di convertire Infine, la terza riga del file HEX, CONCLUSIONI
in binario e quindi in esadecimale contiene 0 data bytes ed il record Al termine di quest’articolo che,
il nostro programma, che diventa: di fine file (TT=01). nonostante l’apparente abbondan-
za d’argomenti, è tutt’altro che
bsf status, RP0 01 0110 1000 0011 0x1683 esaustivo (ci sono argomenti sui
bcf status, RP1 01 0011 0000 0011 0x1303 quali ho completamente glissato e
altri che ho appena accennato),
movlw 0x00 11 0000 0000 0000 0x3000 spero di aver descritto in modo
semplice i quattro aspetti fonda-
movwf TRISB 00 0000 1000 0110 0x0086
mentali della programmazione
bcf status, RP0 01 0010 1000 0011 0x1283 seriale in-circuit dei PIC:

bcf status, RP1 01 0011 0000 0011 0x1303 1 Abbiamo visto quali accorgimen-
movlw 0xAA 11 0000 1010 1010 0x30AA ti adottare e prevedere sul “tar-
get circuit” affinché la program-
movwf PORTB 00 0000 1000 0110 0x0086 mazione possa avvenire corretta-
mente (magari sino ad ora non ci
Fatto questo, andiamo ad assembla- Alla luce di ciò spero sia emerso aveva funzionato a causa di qual-
re il nostro codice sorgente e editia- con chiarezza quale debba essere il che conflitto su MCLR o su
mo il file HEX che ne scaturisce: comportamento di un semplice, RB6/RB7, oppure perché qualche
:020000040000FA spartano software di programma- condensatore inopportuno infi-
:1000000083160313003086008 zione: esso deve consentire di sele- ciava la temporizzazione dei
3120313AA30860080 zionare il dispositivo, impostarne la segnali).

42 HARDWARE
HARDWARE

2 Abbiamo imparato le linee essen-


LISTATO 1 ziali del protocollo seriale di pro-
grammazione.
include "p16f877.inc" 3 Abbiamo analizzato i requisiti
minimi che un’interfaccia hardwa-
bsf STATUS, RP0 ; seleziono il banco registri re verso il PC deve avere per poter
bcf STATUS, RP1 ; in cui si trova TRISB implementare il protocollo.
movlw 0x00 ; imposto la porta PORTB come 4 Infine abbiamo visto, anche se in
movwf TRISB ; porta di output maniera molto semplificata, cosa
bcf STATUS,RP0 ; seleziono il banco di registri fanno i software che riversano il
bcf STATUS,RP1 ; in cui si trova PORTB firmware nei chip.
movlw 0xAA ; scrivo il numero 0xAA sulla 5 Resta, in ogni caso, indispensabi-
movwf PORTB ; porta le consultare la documentazione
specifica del microcontrollore
end che s’intende utilizzare.

Figura 11: Interpretazione di un data record

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HARDWARE 43
BIOGRAFIA

EDWIN H. ARMSTRONG
di Agostino Rolando
a.rolando@farelettronica.com

Edwin Howard Armstrong viene ricordato come il padre dei circuiti fondamentali
che sono alla base delle moderne radio, radar e televisione : il circuito a Reazione
(1912) , il Supereterodina (1918) , il Superreattivo (1922) e il sistema di
trasmissione a Modulazione di Frequenza (1933).

Nato a New York il 18 dicembre del sua inclinazione per l’Elettronica già producevano onde elettromagneti-
1890 da John Armstrong e Emily all’età di quattordici anni, quando che ad ampio spettro ed estrema-
Smith, Edwin Armstrong è uno, se cominciò a riempire la propria came- mente deboli, mentre i detector, a
non addirittura il più importante, tra i ra da letto con una gran quantità di base di limatura di ferro o magnetici ,
principali protagonisti della storia materiali e di apparecchiature auto- erano ancora più rudimentali e richie-
della Radio, dopo Guglielmo costruite. devano auricolari molto sensibili, ade-
Marconi. Le sue invenzioni, ed i relati- renti alle orecchie e ambienti silenzio-
vi sviluppi che ne seguirono, hanno si per poter catturare i deboli segnali
costituito la struttura portante delle morse che venivano trasmessi.
radiocomunicazioni come noi le Durante il periodo scolastico, trascor-
conosciamo oggi. so alla Yonkers High School (1905-
1910), Armstrong dedicò tutto il suo
PRIME ESPERIENZE impegno alla costruzione di un’an-
Armstrong nacque e trascorse la sua tenna alta 125 piedi, che piazzò nel
infanzia nei sobborghi di Yonkers, a prato di casa allo scopo di sperimen-
New York, in una casa affacciata sul tare le onde radio in tutte le maniere
fiume Hudson (figura 2). possibili.
La madre era insegnante di scuola e il
padre svolgeva l’incarico di vice- RICERCHE
responsabile dell’Ufficio Stampa Il giovane Edwin seguiva con molta
dell’Università di Oxford, sezione sta- attenzione ogni notizia riguardante i
tunitense. nuovi dispositivi che venivano inven-
Il giovane Edwin manifestò presto la tati, in particolare il tubo audion, rea-
La sua mente fu catturata dal testo “Il lizzato nel 1906 da Lee DeForest
libro delle invenzioni per ragazzi” e la (figura 4).
figura di Guglielmo Marconi ebbe
una grande influenza su di lui. Infatti,
appena pochi anni prima, Marconi
era riuscito ad inviare con successo il
primo segnale radio attraverso
l’Atlantico e in quel periodo la tele-
grafia senza fili era in piena fase pio-
nieristica.
Figura 2: Abitazione in Warburton Avenue
I trasmettitori dell’epoca erano rozzi Figura 3: Generatore Fessenden
generatori a scintille (figura 3) che

44 BIOGRAFIA
BIOGRAFIA

Di questo dispositivo Armstrong titolo “CARATTERISTICHE OPERATIVE In figura 5 riportiamo il prototipo di


esplorò tutte le potenzialità dandone DELL’AUDION”, spiegazione della sua Fleming e in figura 6 lo schema d’im-
una chiara ed elegante descrizione azione come amplificatore, come piego come rivelatore in un apparac-
funzionale in un articolo che venne rivelatore di oscillazioni ad alta fre- chio radio.
pubblicato sul numero di dicembre quenza e come valvola”.
1914 della rivista Electrical World, dal Due anni dopo, De Forest, perfezionò
RICEVITORE A REAZIONE il diodo aggiungendovi un elemento
Gli studi scolastici del giovane fondamentale: una griglia tra filamen-
Armstrong proseguirono alla to e placca, il che permise di amplifi-
Columbia University, dove ottenne la care i deboli segnali radio ricevuti
laurea in ingegneria elettronica. In (figura 7).
questo periodo egli realizzò la sua Nell’estate del 1912, Armstrong ebbe
prima grande invenzione; infatti, l’intuizione di riportare verso l’ingres-
dopo un’attenta analisi del funziona- so del ricevitore, quindi alla griglia,
mento del tubo Audion, impiegato una piccola parte del segnale d’usci-
come ricevitore ad amplificazione ta, cioè introducendo un certo feed-
diretta, gli venne un’idea per miglio- back (reazione) allo scopo di rafforza-
rarne le prestazioni. re il segnale di ingresso.

Ma torniamo indietro di qualche Si mise subito all’opera per provare


Figura 4: Tubo Audion (1906) anno, quando cioè Edison nel 1883, quest’idea nella sua stanza-laborato-
scoprì l’effetto che porta il suo nome, rio di Yonkers: grande fu la sorpresa,
secondo cui un filamento percorso da quando cominciò a ricevere emittenti
corrente è in grado di emettere un lontane così chiaramente da poter
flusso di elettroni. essere ascoltate senza bisogno di
Nel 1904 l’inventore inglese John indossare gli auricolari.
Ambrose Fleming, sfruttando que- Successivamente, egli scoprì che,
st’effetto, aveva realizzato un disposi- quando la reazione veniva spinta a
tivo (diodo) consistente in un tubo a livello più alto, l’Audion produceva
vuoto contenente un filamento per- oscillazioni a radiofrequenza, funzio-
corso da corrente e un elettrodo nava cioè come generatore di onde
(placca) che raccoglieva gli elettroni elettromagnetiche.
emessi dal filamento.
Il diodo era in grado di rettificare la
corrente e quindi venne utilizzato per
Figura 5: Diodo di Fleming
rivelare i segnali audio che modulava-
no le onde radio.

Figura 6: Impiego del diodo come rivelatore Figura 7: Brevetto del ricevitore radio di De Forest

BIOGRAFIA 45
BIOGRAFIA

Così facendo, con questo dispositi- Quando gli Americani si trovarono otto valvole, costituito da un primo
vo si poteva non solo amplificare i coinvolti nel conflitto mondiale in detector, un eterodina, tre stadi di
segnali radio, ma anche trasmettere Europa, le nuove tecniche di ricezio- amplificazione a frequenza interme-
onde radio in maniera estremamen- ne, già sviluppate qui da Round e dia, un secondo detector e due stadi
te semplice ed efficace, il che mise Latour, erano ad essi del tutto sco- di amplificazione di bassa frequenza.
definitivamente in pensione i rozzi nosciute. La firma dell'Armistizio diede una bat-
generatori a scintille. I ricevitori degli statunitensi, e le loro tuta d'arresto alle ricerche. Armstrong
Dopo la laurea nel 1913, Armstrong valvole, erano inadeguati al campo brevettò il suo progetto il 30 dicem-
ottenne il brevetto per il ricevitore a delle onde corte cui erano chiamati bre 1918.
reazione; quindi fece ritorno alla ad operare. Lo schema di principio del ricevitore è
Columbia University, questa volta descritto in figura 9, mentre nella suc-
come assistente del professore- Preso atto di queste difficoltà, cessiva figura 10 riportiamo il disegno
inventore Michael Pupin. Armstrong giunse alla conclusione originale dell’inventore.
che per poter amplificare adeguata- Nel brevetto di Armstrong viene per
IL SUPERETERODINA mente I deboli segnali radio, si sareb- la prima volta descritto il concetto di
Prima che il suo nuovo circuito otte- be dovuto utilizzare lo schema a ete- conversione multipla di frequenza. Il
nesse un’ampia diffusione, e in attesa rodina, modificato in maniera da metodo si rivelò particolarmente
delle future migliorie nella tecnologia impiegare battimenti a frequenza importante per la costruzione di effi-
dei tubi a vuoto, gli Stati Uniti furono ultrasonica (frequenza intermedia). caci ricevitori per segnali telegrafici.
coinvolti nella Prima Guerra Mondiale Dopo opportuna amplificazione, i
e Armstrong fu inviato a Parigi come battimenti venivano rivelati ed, infine, Il circuito Supereterodina, benché
ufficiale nel Corpo Trasmissioni il segnale modulante veniva amplifi- non facesse in tempo ad essere utiliz-
dell’Esercito USA (figura 8). cato fino a livello udibile. zato per rivelare le trasmissioni segre-
Questo è il principio del supereterodi- te dei Nazisti, ebbe una diffusione
Tra i compiti assegnatigli, egli ebbe na, e ad Armstrong si deve il merito di straordinaria, soprattutto nel conti-
l’incarico di intercettare le deboli aver per primo realizzato un ricevito- nente americano, ed è ancora oggi il
comunicazioni a onde corte dei re basato su questo metodo, anche se circuito base utilizzato nella quasi
Nazisti. Armstrong ebbe qui l’occa- si deve dare atto al tedesco Schottky totalità dei ricevitori radio e TV.
sione di creare la sua seconda ecce- di aver concepito un sistema pratica- Alla conclusione del conflitto,
zionale invenzione: il ricevitore mente identico, seguendo un percor- Armstrong ritornò a insegnare alla
Supereterodina. so di ricerca indipendente. Columbia University con il grado di
Questa invenzione fu la sintesi e il In seguito alle linee-guida tracciate da maggiore e il nastro della Legion
perfezionamento di tutti i tentativi Armstrong, l'Esercito Americano con- d’Onore francese.
riguardanti il sistema di ricezione dusse esperimenti su amplificatori a Da quel momento, la radiotecnica fu
Eterodina compiuti dai precedenti frequenza ultrasonica. Alla fine fu matura per dare vita alle trasmissioni
sperimentatori, a partire dai primi effettivamente costruito un prototipo radio broadcast. Nel 1920, su offerta
anni della radiotecnica, da funzionante di supereterodina ad della compagnia Westinghouse, egli
Fessenden (Usa, 1901), fino a Levy
(Francia, 1917) e Schottky
(Germania, 1918).

Figura 8: Armstrong insieme al generale Ferrie e


al prof. Abraham, Parigi 1918 Figura 9: Schema di principio del Supereterodina

46 BIOGRAFIA
BIOGRAFIA

cedette i diritti della sua invenzione lo dei brevetti delle sue invenzioni. Il SISTEMA DI MODULAZIONE FM
per una somma di 335 mila dollari. primo brevetto, riguardante il ricevi- Nonostante le travagliate vicissitudini,
tore a reazione, era stato registrato Armstrong continuò a proseguire
RICEVITORE A SUPERREAZIONE nel 1914; dopo appena un anno De nelle sue ricerche. Il suo prossimo
Più tardi egli vendette una successiva Forest presentò un brevetto pratica- obiettivo era quello di escogitare un
invenzione, il circuito a super-reazio- mente identico che vendette, insieme metodo per eliminare i disturbi nelle
ne (figura 11), alla nascente Radio ai diritti sull’Audion, alla American trasmissioni radio dovuti, ad esempio,
Corporation of America (RCA) in Telephone and Telegraph Company alle scariche elettriche dei fenomeni
cambio di un considerevole pacchet- (AT & T). atmosferici.
to azionario della compagnia. Proprio nel periodo di boom della Egli aveva intuito, fin dal 1920, che
In seguito al grande successo della radio, la AT & T iniziò un attacco lega- per eliminare tali disturbi, si sarebbe
radio egli divenne miliardario, ma le per togliere ad Armstrong la priori- dovuto rivedere il metodo stesso di
continuò la sua attività di professore tà dell’invenzione, a favore di De modulazione dei segnali e cioè sosti-
(e futuro successore di Pupin) alla Forest. La battaglia andò avanti attra- tuire la modulazione d’ampiezza con
Columbia University. verso una dozzina di processi, tra il quella di frequenza (figura 14).
In figura 12, l’inventore viene fotogra- 1922 e il 1934.
fato durante una lezione sul funziona- Armstrong, sostenuto da Westin-
mento del ricevitore superreattivo. ghouse e RCA, vinse il primo round e
perse il secondo. A questo seguì un
Al ritorno da un viaggio celebrativo a periodo di stallo ed infine, nell’ultima
Parigi, egli conobbe Marion Mac sessione della Corte Suprema, egli
Innes, segretaria di David Sarnoff, perse di nuovo, con una sentenza che
presidente della RCA. I due si sposa- non tenne in conto gli aspetti pro-
rono nel dicembre del 1923. priamente tecnici della contesa.
La comunità degli addetti ai lavori,
BATTAGLIE LEGALI tuttavia, rifiutò tale verdetto. Infatti, Figura 12: Trattazione sul ricevitore superreattivo
Verso la fine degli anni ’20, l’Istituto degli Ingegneri Radio, che
Armstrong rimase invischiato in una nel 1918 aveva insignito Armstrong
vera e propria battaglia per il control- della sua prima medaglia ad hono-
rem per l’invenzione, si rifiutò di riti-
rare l’onorificenza. E tale scelta fu
ribadita nel ’41, quando il Franklin
Institute, tenuto conto degli evidenti
meriti, consegnò ad Armstrong il più
alto riconoscimento nella scienza
Figura 10: Disegno originale di Armstrong (1918) USA, la Franklin Medal.

Figura 13: Armstrong con la moglie, Marion


MacInnis, su una spiaggia della
Florida con uno dei primi modelli
di radio portatile

Figura 11: Schema di ricevitore valvolare a super-reazione della RCA Figura 14: Modulazione FM

BIOGRAFIA 47
BIOGRAFIA

Nonostante le opinioni contrarie di tanti ricerche su radar a lungo rag- Ne seguirono interminabili battaglie
alcuni esperti saccenti del tempo, i gio in FM per il Dipartimento legali, sostenute in gran parte pro-
quali sostenevano che tale tipo di Militare, cui concesse gratuitamente prio dalla RCA, per l’attribuzione dei
modulazione fosse inutile per le tele- il frutto dei suoi studi. diritti dell’invenzione.
comunicazioni, Armstrong nel 1933 Conclusasi la parentesi della Durante questo periodo, malato e
costruì un prototipo di sistema di tra- Seconda Guerra Mondiale, le tra- con ormai scarsi mezzi finanziari,
smissione FM che diede ottimi risulta- smissioni broadcast in modulazione Armstrong si tolse la vita nella notte
ti sul campo, pur in presenza di tem- di frequenza cominciarono a diffon- del 31 gennaio 1954, gettandosi dal
porali e, nello stesso tempo, un’alta dersi rapidamente. Nel 1939 erano tredicesimo piano del palazzo dove
fedeltà nella riproduzione sonora mai già state attivate una quarantina di abitava, a New York.
raggiunta prima con i sistemi tradizio- emittenti. Al suo stato depressivo contribuì
nali a modulazione di ampiezza. Nella prima fase, le frequenze dedi- notevolmente un litigio con la
L’industria degli anni ’30 tuttavia (si era cate alle trasmissioni in FM furono moglie, la quale lo aveva lasciato
negli anni della Depressione economi- fissate nella banda da 42 a 50 Mhz. rifiutandogli l’aiuto finanziario di cui
ca), non era ancora pronta a mettere In seguito, il Comitato Federale avrebbe avuto bisogno.
in atto un cambiamento così radicale impose una nuova allocazione, da La vedova di Armstrong portò avan-
nei sistemi di trasmissione e ricezione 88 a 108 Mhz. ti le controversie legali pendenti e
che la modulazione di frequenza riuscì a farsi risarcire 10 milioni di
richiedeva e Armstrong dovette conti- In poco tempo il sistema FM arrivò a dollari per danni.
nuare le sperimentazioni da solo. Nel coprire moltissime tipologie di
1937 infine, ottenne l’abilitazione ad applicazioni; in primo luogo, la Infine, verso il finire degli anni ’60,
erigere la prima antenna emittente nascente televisione trasse beneficio venne decretata l’effettiva superiori-
FM; il tutto fu realizzato completa- da questo sistema allorché il tà del sistema FM su quello AM.
mente a sue spese (figura 15). Comitato Nazionale per gli Stan- Circa 2000 stazioni erano già attive
In seguito, Armstrong iniziò un rap- dard Televisivi americano (NTSC) sul territorio americano e la maggior
porto di collaborazione con la stabilì che FM sarebbe stato lo stan- parte degli apparecchi radio venduti
General Electric. dard per la porzione audio del erano in tecnica FM; con lo stesso
Sarebbero trascorsi ancora due anni, segnale televisivo. sistema si stavano diffondendo
prima che la Commissione Federale anche i links a microonde e le comu-
per le Comunicazioni concedesse l’al- Dobbiamo evidenziare che Arm- nicazioni in campo aerospaziale.
locazione di alcune frequenze per la strong non ebbe il meritato ricono-
nuova tecnica di trasmissione. scimento per la sua genialità e per il Armstrong fu ufficialmente incluso
suo impegno. Infatti, i giganti delle tra i ‘’grandi’’ della radiotecnica,
RADAR FM telecomunicazioni, RCA per prima, insieme a figure come Alexander
Il secondo Conflitto mondiale si si accordarono per utilizzare lo stan- Graham Bell e Guglielmo Marconi,
stava preparando. Durante questo dard FM senza pagare all’inventore i dall’International Telecommunica-
periodo, Armstrong realizzò impor- dovuti diritti economici. tions Union a Ginevra.

RIFERIMENTI
Alfred T. Witts: The Superheterodyne receiver (Pitman & Sons , 1935).
E.H.Armstrong: Operating features of the audion, ELECTRICAL WORLD, Dicembre 1914,
Vol. 64 N. 24, pagg. 49-51.
E.H.Armstrong: Some recent developments of Regenerative circuits, Proceedings IRE, 10,
244, Agosto 1922.
S.N. Van Voorhis: Microwave receivers (Mc Graw Hill, 1st edition, 1948).
Lawrence Lessing: Man of High Fidelity: Edwin Howard Armstrong (Philadelphia, Lippincott,
1956; ristampa 1969).
W. Rupert MacLaurin e R. Joyce Harman: Invention & Innovation in the Radio Industry
(1949, ristampa 1971).
Don V. Erickson: Armstrong's Fight for FM Broadcasting: One Man vs Big Business and
Figura 15: antenna del primo impianto FM,
Bureaucracy (1973).
situata ad Alpine (New Jersey) T.S. Lewis: Empire of the Air: The Men Who Made Radio (New York, Harper Collins, 1991).

48 BIOGRAFIA
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TECNOLOGIE SPERIMENTALI

PROGETTIAMO
quinta parte
UN RAZZO
di Eugenio Cosolo
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Nella scorsa puntata abbiamo iniziato la costruzione del nostro primo razzo,
realizzato totalmente in materiali compositi. Per la precisione abbiamo impiegato
fibra di vetro e tessuti “esotici” quali le fibre di carbonio e kevlar per gli elementi di
rinforzo, il tutto laminato con resina epossidica.
Abbiamo visto come preparare la resina, allestire i formatori e le tecniche di
impregnazione dei tessuti, nonchè un accenno al metodo del sottovuoto.
È una tecnologia abbastanza sofisticata, utilizzabile per molte altre applicazioni e
proprio per questo potenzialmente interessante anche a coloro che non sono
interessati specificatamente alla missilistica.

I vantaggi di questo metodo di soprattutto versatili. Questo tuto- progetto che abbiamo attualmente
costruzione sono l’elevata resisten- rial sarà perciò anche uno spunto in cantiere, un razzo lungo 1,3
za strutturale unita alla massima per imparare a realizzare oggetti metri e diametro 65 mm già illu-
leggerezza: a parità di peso, una ed accessori utili per qualsiasi strato nel numero precedente della
costruzione in fibra di carbonio necessità, come elementi per l’ae- rivista (figura 1).
offre una robustezza molto simile a romodellismo, la robotica, il brico-
quella dell’acciaio. La resistenza lage, particolari per nautica, moto, Dispone di uno stabilizzatore a tre
alla trazione della fibra di carbonio auto eccetera. pinne e un’ogiva a profilo parabo-
è mediamente di 250 Kg/mmq, Abbiamo già affrontato le fasi di lico. La motorizzazione prevista
quella del kevlar e della fibra di lavorazione più importanti, in que- per questo progetto prevede un
vetro è di circa 220 Kg/mmq, con sta puntata approfondiremo alcuni propulsore a tecnologia ibrida con
un peso specifico che è di quattro importanti procedimenti necessari un impulso totale compreso tra i
volte inferiore a quello dell’acciaio. a rifinire i nostri manufatti ed a 100 e i 200 Ns oppure un equiva-
Ne risulta che l’impiego di questi renderli esteticamente impeccabili. lente propulsore a combustibile
materiali è l’ideale per ottenere solido.
strutture leggere, resistenti e Cominciamo con il riproporre il Il razzo potrà raggiungere una

Figura 1: Il disegno con le misure in millimetri

50 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

quota dai 600 ai 1000 metri a sposti, oppure da un circuito elet- taglio.
seconda della configurazione del tronico che può essere un timer o In difetto di attrezzatura specifica
motore e del carico utile installato. ancora meglio un altimetro baro- possiamo ricorrere al classico
Gli elementi in materiale composi- metrico o accelerometrico. taglierino, con il quale intagliere-
to le cui fasi costruttive sono state Personalmente ritengo che il siste- mo i contorni dello sportello nel
descritte nella scorsa puntata sono: ma pirotecnico sia piuttosto rudi- modo più preciso possibile, maga-
mentale e potenzialmente perico- ri aiutandoci con un profilo metal-
• I corpo principale: un tubo in loso in quanto prevede l’uso di lico come riscontro.
vetroresina lungo 110 mm, dia- sostanze esplosive e non ultimo sia La cerniera è costruita con un
metro esterno 65 mm e spessore anche poco affidabile. Molto spes- tubetto di ottone da 2 mm dentro
0,5 mm. so infatti il “deploy” della carica il quale è infilata un’asta in acciaio
• L’ogiva a profilo parabolico, pirotecnica non avviene corretta- armonico
lunga 190 mm, spessore 0,5 mente oppure la pressione non è La parte centrale è incollata al por-
mm. sufficiente all’espulsione del para- tellone mentre i due perni laterali
• Il cono di coda: un tronco di cadute causando spesso la distru- sono fissati all’interno della cellula,
cono in materiale composito alto zione del modello ed il rischio di in asse al segmento centrale.
75 mm, diametro alla base provocare danni ben più gravi. Per L’incollaggio va fatto con colla
65mm, diametro superiore 40 questo motivo per il nostro proget- epoxy (per i dettagli leggere il
mm, spessore 0,5 mm. to ho preferito proporre una solu- seguito).
• Il supporto motore: un tubo in zione diversa, tecnologicamente Ricordiamoci che prima del fissaggio
vetroresina lungo 600 mm, dia- più evoluta e comunque molto definitivo dovremo montare sull’asse
metro interno 30,5 mm, spesso- affidabile perché collaudata in della cerniera la molla a spirale che
re 0,5mm. moltissimi lanci. faciliterà l’apertura del portellone.
• Gli stabilizzatori aerodinamici : in Il dispositivo di rientro (paracadu- Quest’ultima è ricavata dall’avvolgi-
compensato laminato con mate- te) viene espulso da un portellone mento su un perno circolare (da 5
riale composito. laterale ricavato sul corpo principa- mm) di uno spezzone di acciaio
• Gli anelli di supporto: dischi in le del vettore. Questo sistema con- armonico da 1 mm. Tre o quattro
compensato laminato in materia- sente un'apertura "pulita" e sicura, spire sono sufficienti (osservare le
le composito. inoltre in questo modo non è foto).
necessaria la separazione fisica Il meccanismo di sgancio del portello-
I componenti sopradescritti sono delle diverse sezioni del vettore ne è composto da due chiavistelli che
stati assemblati secondo le istruzio- che atterra integro in tutti i suoi lo bloccano in posizione di chiusura e
ni illustrate nella scorsa puntata e componenti. che al momento opportuno liberano
se non ci sono stati inconvenienti L'apertura del portellone è attivata i ganci presenti sul portellone.
dovremmo disporre della cellula da un servocomando aeromodelli- Le guide sono realizzate in tubetto di
completa del nostro razzo, com- stico asservito da una apposita ottone da 3 mm mentre le aste di
pleta di pinne stabilizzatrici e molla a spirale. Sbloccati i chiavi- comando sono in acciaio armonico
ogiva. stelli il portellone si apre e il flusso da 1,5 mm. Le estremità dell’asta
Ora possiamo rivolgere la nostra d’aria gonfia un piccolo paracadu- scorrevole sono smussate per facilita-
attenzione ai dettagli e alla rifinitura. te pilota che estrae a sua volta il re la chiusura.
paracadute principale. Sul portellone mobile sono fissati i
IL PORTELLONE PER L'ESPUL- Il portellone è stato realizzato ganci, anch'essi costruiti con tubetto
SIONE DEL PARACADUTE tagliando le pareti della cellula per in ottone da 2 mm e saldati a stagno
Nei modelli di razzo il paracadute mezzo di uno speciale utensile, su di una lamella in ottone a sua volta
viene solitamente liberato dall’e- una sorta di sega circolare in incollata con epoxy sull’interno del
splosione di una piccola carica miniatura che invece di ruotare portello.
pirotecnica (a base di polvere nera) vibra ad alta frequenza ed è anche Tutti i materiali descritti sono reperi-
che pressurizza l’interno del razzo in grado di levigare, sverniciare, bili in qualsiasi negozio di modelli-
ed espelle la sezione superiore eseguire incastri e mortase sosti- smo.
(ogiva). tuendo i diversi accessori a corre- Nel seguente disegno si può vedere
La carica può essere attivata sia dal do. I vantaggi sono un'eccellente com'è strutturato il dispositivo ed
motore, nel caso di motori predi- precisione e un basso spessore di alcune foto del prototipo.

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 51
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

(troppo fragili) ho preferito realiz-


zarle "ad hoc" per questa applica-
zione. Sono fatte con dei tubetti in
fibra di carbonio (oppure ottone)
dentro i quali è infilata una barra in
acciaio armonico. I due tubi termi-
nali, lunghi ciascuno 30 mm, sono
incollati con epoxy all'interno della
cellula, quello centrale, lungo
quanto il portello, è incollato sullo
stesso, sempre con adesivo epoxy.
Essendo il cardine liberamente sfi-
labile, il portello è smontabile
secondo necessità.
Il meccanismo di chiusura dei por-
telli di servizio è composto da una
vite 3MA che attraversa lo spessore
del portello, alcune rondelle, un
dischetto metallico tagliato su un
bordo e un dado 3MA.
Figura 2: Disegno del dispositivo di sgancio
Esternamente si nota solo la testa
della vite e per l’apertura servirà un
FUNZIONAMENTO DEL anche due portelli di servizio per le normale cacciavite a croce.
DISPOSITIVO manutenzioni del motore e l’ispe- I disegni in figura 6/7/8/9 spiega-
Quando il portello è chiuso l’asta zione dell’interno. Nel caso di pro- no i dettagli costruttivi.
scorrevole attivata dal servocoman- pulsione con motore ibrido, uno
do entra nei ganci fissati sul portel- dei portelli sarà utile per il carica- LA STUCCATURA E
lone, bloccando stabilmente. I due mento dell'ossidante e l’altro per RIFINITURA
punti di chiusura garantiscono l’otti- avere accesso all’avionica di bordo. La rifinitura di tutti i componenti
male tenuta dei chiavistelli. La posizione dei portelli dipende descritti è stata eseguita con un
Quando il servocomando è attivato dall’allestimento che intendiamo particolare stucco “fatto in casa”,
e l’asta in acciaio viene estratta dalla realizzare sul nostro razzo, sono caratterizzato da un’estrema leg-
sua sede il portellone viene sblocca- comunque utili ma non indispen- gerezza. È preparato miscelando
to e si apre per azione della molla a sabili. della resina epossidica con delle
spirale coassiale alla cerniera. Una volta praticati i tagli e carteg- speciali cariche, in questo caso
giati i bordi sono state montate le delle microsfere di vetro cavo
I PORTELLI DI SERVIZIO cerniere. (microballons).
Sulla cellula sono stati ricavati Invece di impiegare normali cer- Hanno l'aspetto di una polvere
niere metalliche (pesanti) o quelle bianca finissima ed impalpabile
miniaturizzate per aeromodellismo che miscelate con la resina si tra-
sformano in una "pappa" giallastra

Figura 3: Particolari del dispositivo di sgancio Figura 4: Particolari del dispositivo di sgancio Figura 5: Particolari del portellone

52 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

dalla consistenza cremosa, perciò finire con la 280, quest'ultima


tixotropica (non cola). usata possibilmente insieme all'ac-
La percentuale resina/microsfere è qua.
variabile ma non è critica, per stuc- Se necessario, dopo la prima stuc-
cature che richiedono una certa catura e levigatura, è possibile
resistenza meccanica si può misce- stuccare ulteriormente le zone
lare una parte di resina e due di eventualmente tralasciate nella
microsfere (misurate in volume). prima fase (figura 10).
Per stuccature leggere come quelle
superficiali o riempitive si può LA VERNICIATURA
aumentare il rapporto a 1 a 3 Dopo la stuccatura e levigatura è
Figura 6: Disegno del meccanismo di
oppure 1 a 4. Più è alta la percen- necessario applicare una o più
chiusura BLOCCATO tuale di microsfere più leggero è lo mani di "fondo".
stucco, ma le resistenza meccanica Si tratta di una speciale vernice
peggiora, occorre perciò trovare il spray opaca che serve a creare uno
giusto compromesso. spessore carteggiabile e a far aderi-
Una volta polimerizzato, questo re la verniciatura finale. Il fondo si
stucco è facilmente carteggiabile e essica rapidamente, dopo appena
la superficie risulta molto levigata. un’ora è già lavorabile.
In certi punti, come ad esempio le Il pregio di questo trattamento è
attaccature delle superfici aerodi- che essendo leggermente colorato,
namiche, è necessario abbondare con la levigatura si evidenziano le
con lo stucco per raccordare l'an- zone che necessitano di un ritocco,
golo vivo ed ottenere un eccellen- è perciò possibile applicare più
te effetto estetico. volte questo trattamento.
Figura 7: Lo stesso SBLOCCATO
Lo stucco va steso in modo regola-
re ed omogeneo su tutta la super- Per la verniciatura ci si può sbizzar-
ficie in composito, in modo da rire a volontà, tenendo conto che i
ricoprire le cavità tipiche della colori accesi permettono una mag-
trama del tessuto. giore visibilità durante il lancio e i
Per questa operazione è necessaria colori troppo scuri (nero o grigio
una spatola in materiale flessibile, antracite) tendono a far surriscal-
ottima anche una tessera telefoni- dare il razzo quando è esposto al
ca usata o un qualsiasi ritaglio di sole per lungo tempo.
plastica. Personalmente preferisco i colori
Quando lo stucco è indurito chiari che hanno il pregio di far
dev'essere accuratamente levigato risaltare le decorazioni che appli-
Figura 9: Dettaglio del meccanismo di chiusura
con carta abrasiva di grana pro- cheremo al termine.
gressiva, iniziando dalla 100 per La verniciatura è una fase impor-
tantissima per la riuscita del lavoro.
Da essa dipende l'aspetto finale
dell'insieme e perciò è fondamen-
tale che sia eseguita in modo
impeccabile e professionale.
Il tipo di smalto raccomandato per
la finitura è quello bicomponente
applicato a spruzzo. In questo
modo l'essicazione sarà molto
veloce e la superficie risulterà luci-
da e brillante e soprattutto molto
Figura 8: Disegno in pianta del meccanismo resistente ai graffi. I tipi più adatti
di chiusura Figura 10: La fase di stuccatura
sono gli smalti a base epossidica o

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 53
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

poliuretanica (Isofan o similari). • Regolazione della corsa della val- cortezza di girare il deflettore in
L'ambiente di lavoro dovrà essere vola a spillo, controllata dal gril- posizione orizzontale.
pulito e senza polvere in sospen- letto di spruzzo (è presente di È importantissimo non indugiare
sione. Dovrà essere adeguatamen- solito sulla parte posteriore del- con lo spruzzo su un singolo punto
te ventilato per evitare il ristagno l'aerografo). (che apparentemente ci sembra
di vapori ma allo stesso tempo non • Regolazione del deflettore di bisognoso di pittura), ma è neces-
dovrà essere esposto ad eccessiva spruzzo, che è quella flangia sario procedere omogeneamente
corrente d'aria. girevole posta sulla parte ante- su tutta la superficie.
riore dell'aerografo. Solo dopo che questo primo strato
È fortemente raccomandato l'uso si sarà essicato potremo dare una
di adeguato abbigliamento da Se è posto in posizione verticale lo seconda mano, correggendo even-
lavoro: una tuta in carta usa e spruzzo presenterà una forma ellit- tualmente le mancanze della mano
getta e un berretto, degli occhiali, tica con l'asse verticale più lungo. precedente.
una mascherina filtrante (possibil- Se invece è orizzontale il profilo di
mente al carbone attivo) e dei spruzzo avrà l'asse orizzontale più L'ultima mano è quella più impor-
guanti in lattice. lungo. Tutto comunque dipende tante e critica, non devono essere
Dopo aver levigato accuratamente dalla forma dell'oggetto che dob- commessi errori altrimenti il lavoro
tutti i componenti, questi vengono biamo verniciare. sarà compromesso irrimediabil-
assemblati e sistemati in posizione mente. Per questa mano la pittura
verticale con il cono di coda verso La quantità di vernice non deve dovrà essere leggermente più dilui-
l'alto. essere eccessiva per evitare delle ta delle mani precedenti, in modo
Per la preparazione dello smalto si colature che rovinerebbero il da ottenere un'aspetto lucido e
procede mescolando per alcuni lavoro. brillante.
minuti i due componenti nelle pro- Al termine del lavoro ricordarsi di
porzioni indicate dai fabbricanti e Si comincia con degli spruzzi di pulire perfettamente l'aerografo
poi vengono introdotti nel serba- prova su un pezzo di legno o car- smontandolo nei suoi suoi princi-
toio dell'aerografo. tone con le valvole quasi del tutto pali componenti e lavandoli accu-
chiuse, aprendole lentamente fino ratamente nel diluente indicato
Una nota che merita una partico- a trovare il punto giusto. per il tipo di pittura impiegata.
lare attenzione Una regolazione corretta si ricono-
Le pistole a spruzzo (o aerografi) sce dalla leggera nebulizzazione
necessitano di una precisa messa prodotta dall'aerografo, che deve
a punto per essere usate nelle depositarsi quasi del tutto sull'og-
migliori condizioni. Generalmente getto da verniciare.
le calibrazioni sono le seguenti Se la quantità di vernice è eccessi-
(anche se variano in funzione del va, una buona parte della nebuliz-
modello di aerografo che si pos- zazione rimarrà sospesa in aria,
siede): appestando l'ambiente e deposi-
tandosi sul pavimento. Inoltre si
• Diluizione della pittura con la formeranno immediatamente delle Figura 11: Smalti e vernici
giusta quantità e qualità di gocciolature.
diluente (dipende dallo smalto Per la pitturazione di un pannello UN TOCCO DI CLASSE
usato, seguire le indicazioni del rettangolare la passate dovranno Il nostro razzo è finalmente rifinito e
fabbricante). essere date prima in senso vertica- verniciato. Bellino, però ci manca
• Non usare mai diluenti incompa- le (con il deflettore in posizione qualcosa.
tibili con lo smalto impiegato. verticale), muovendo il polso a Manca quel tocco di classe che lo
• Regolazione del riduttore di pres- velocità costante in entrambi e potrebbe rendere gradevole e “pro-
sione presente sul compressore, sensi di verniciatura, seguendo una fessionale” dal punto di vista estetico.
solitamente intorno a 4/5 bar. immaginaria griglia a scacchiera. Possiamo risolvere il problema con
• Regolazione del flusso di vernice Dopo alcuni minuti daremo delle degli inserti colorati per interrompere
(è una manopola presente sulla passate in senso orizzontale con lo la linearità dello smalto dal colore uni-
parte sinistra dell'aerografo). stesso metodo, avendo però l'ac- forme. Ad esempio degli scacchi

54 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

Figura 13: La cellula prima della rifinitura

Figura 16: Lo sportello del vano motore

Figura 14: Componenti di un comune aerografo

Figura 12: Il risultato finale

bianchi e neri oppure delle bande


colorate, e già che ci siamo qualche
logo e scritta.
Per le zone estese potremo usare i
rotoli di PVC adesivo colorato reperi- Figura 15: Il vano paracadute
bile ovunque. Ritaglieremo le strisce
necessarie e le applicheremo sulla cir- stamparle su questo speciale suppor-
conferenza della cellula. Un cutter to e per renderlo indistruttibile possia-
affilato ci permetterà di personalizzar- mo ricoprirlo con della plastica adesi- Figura 17: Il razzo con tutti gli sportelli aperti
le secondo la nostra fantasia. va trasparente.
Se per vari motivi l’applicazione non Una volta applicate con cura sul
risulterà perfetta e ci saranno delle nostro razzo noteremo immediata-
antiestetiche pieghe o rugosità, mente la differenza rispetto a prima.
potremo risolvere il problema con un In figura 12 il risultato finale dei nostri
phon, con il quale riscalderemo la sforzi.
pellicola stirandola per bene.
Per il lavoro “di fino” esistono in com- Nelle prossime puntate descriveremo
mercio nelle cartolerie specializzate il progetto e la costruzione dei para-
dei fogli autoadesivi per stampante cadute, della rampa, delle guide di
ink-jet. Anche quelle circolari usate lancio, del payload e dei dispositivi
per le etichette dei CD vanno bene. ausiliari di bordo.
Possiamo realizzare le nostre scritte o Per qualsiasi dettaglio o spiegazio- Figura 18: Il dispositivo di chiusura
logo con un programma di grafica, ne: info@missilistica.it

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 55
AUTOMAZIONE

CONTROLLO REMOTO SERIALE


di Massimo e Leonardo Divito
div.massimo@tiscali.it

Nel corso degli anni sono stati presentati diversi progetti di schede d'espansione per
computer, la maggior parte delle quali faceva uso della porta parallela, per comandare
alcune uscite così da creare semplici automazioni con il PC. Il sistema che presentiamo,
differisce dalle solite schede per due motivi fondamentali: è gestibile tramite comandi
seriali su una linea bilanciata (RS-485) e può essere espansa aggiungendo fino a 16
diverse schede sulla stessa linea...

Il progetto base si compone di due relative uscite che tramite i transistor RS-232 in TTL, di seguito il 7406, un
schede: la prima (master) adatta i attivano i relè. inverter/buffer, si occupa di amplifi-
livelli della seriale del computer (RS- Come per la scheda master, anche la carli ed invertirli di stato prima di
232) a quelli della linea bilanciata scheda slave possiede un ponticello inviarli al 75176 che ritrasforma i
(RS-485), la seconda (slave) legge i JP che andrà chiuso nel caso sia l’ul- livelli TTL in bilanciati, compatibili
segnali dalla linea bilanciata e tima scheda della linea (figura 1). con lo standard RS-485 (linea bilan-
comanda sei relè. ciata). Osservando lo schema elettri-
Come già detto è possibile connette- SCHEDA MASTER co si può notare che, oltre alla linea
re, sulla stessa linea, più schede slave La scheda master, il cui schema elet- TX della RS-232, sono state collega-
con indirizzo diverso (16 indirizzi dis- trico è riportato in figura 3a, si occu- te al circuito anche la linea RX e DTR,
ponibili) o uguale tra loro (in questo pa di inviare i segnali provenienti questo perché il circuito in questione
caso, con lo stesso comando, si atti- dalla porta RS-232 del PC alla linea è utilizzato per il momento solo per
veranno contemporaneamente i relè bilanciata sulla quale sono collegati i trasmettere dati, ma in futuro
delle schede con indirizzo uguale). moduli slave. (magari in qualche prossimo artico-
La linea bilanciata utilizzata in questo Questo è possibile utilizzando tre lo) potrà essere impiegato anche per
progetto, consente il posizionamen- diversi circuiti integrati: il primo è un ricevere dati da una scheda di acqui-
to delle schede slave anche a grande MAX232 che trasforma i livelli della sizione… Da notare il ponticello JP
distanza dal PC, inoltre questa linea
è nota per la sua immunità ai distur-
bi. Analizziamo adesso il funziona-
mento delle due schede.

LA SCHEDA SLAVE
La scheda SLAVE, il cui schema elet-
trico è riportato in figura 2a, riceve i
dati inviati sulla linea bilanciata e li
ritrasforma in segnali TTL tramite il
74176, configurato in modalità rice-
zione che, a sua volta, li trasferisce al
PIC16F84.
Quest’ultimo confronta dapprima
l’indirizzo inviatogli in seriale con
quello impostato sui dip-switch Figura 1: Schema delle connessioni del sistema
(SW1), successivamente attiva le

56 AUTOMAZIONE
AUTOMAZIONE

Figura 2a: Schema elettrico scheda SLAVE

che dovrà essere chiuso nel caso in byte che devono essere inviati al cir- (scheda 0) e 79 (scheda 15), il
cui la scheda MASTER farà da termi- cuito utilizzando una connessione a secondo riguarda i relè ed ha un
nazione alla “rete” (figura 1). 9600 bit per secondo, 8 bit di dati, valore compreso tra 0 e 63.
nessuna parità ed 1 bit di stop e, L’indirizzo della scheda va impostato
CONFIGURAZIONE ED UTILIZZO soprattutto, senza nessun controllo tramite i quattro dip-switch in un
DEL SISTEMA di flusso. Il primo byte da inviare valore compreso tra 0 e 15, al quale
I comandi che permettono l’accen- riguarda l’indirizzamento della sche- va sommato il valore costante di 64.
sione dei relè sono contenuti in due da ed ha un valore compreso tra 64 In pratica, quando vogliamo coman-

Figura 3a: Schema elettrico scheda MASTER

AUTOMAZIONE 57
AUTOMAZIONE

dare la prima scheda, dovremo Indirizzo Dip 1 Dip 2 Dip 3 Dip 4 Valore
impostare sui suoi dip-switch l’indi-
rizzo 0, dovremo però farlo in bina- 0 0000 ON ON ON ON 64
rio, considerando che la posizione 1 0001 ON ON OFF ON 65
OFF corrisponde al valore 1, mentre
la posizione ON corrisponde al valo- 2 0010 ON ON ON OFF 66
re 0. Nella tabella 1 sono riportate le 3 0011 ON ON OFF OFF 67
posizioni del dip-switch in relazione
4 0100 ON OFF ON ON 68
ad ogni indirizzo ed il valore da
inviare per raggiungere la scheda 5 0101 ON OFF OFF ON 69
desiderata. L’indirizzo da inviare alla
6 0110 ON OFF ON OFF 70
scheda non sarà direttamente quello
impostato sul dip-switch, dovrà, 7 0111 ON OFF OFF OFF 71
infatti, esservi aggiunto il valore 64: 8 1000 OFF ON ON ON 72
in pratica la scheda 0 la comandere-
mo con il valore 0+64, la scheda 6 9 1001 OFF ON OFF ON 73
con il valore 6+64 e così via. 10 1010 OFF ON ON OFF 74
Questo è necessario ad evitare che
possano coincidere i byte di indiriz- 11 1011 OFF ON OFF OFF 75
zamento delle schede con quelli di 12 1100 OFF OFF ON ON 76
comando dei relè. Il secondo byte,
13 1101 OFF OFF OFF ON 77
infatti, comanda le uscite del micro-
controllore, per capire quali relè 14 1110 OFF OFF ON OFF 78
saranno attivati bisogna convertire il
15 1111 OFF OFF OFF OFF 79
relativo valore in binario ricordando
che il bit meno significativo rappre- Tabella 1: Conversione degli indirizzi
senta il relè 1 mentre il bit più signi-
ficativo rappresenta il relè 6. il relè 4 dobbiamo convertire il valo- il valore 67 e come secondo byte il
Facciamo qualche esempio: se re binario 001010 che in decimale valore 15 (in binario 001111).
vogliamo accendere tutti i relè dob- equivale a 10. Ovviamente questi byte devono
biamo convertire il valore binario Quindi se volessimo accendere i essere inviati alla scheda sotto forma
111111 che in decimale equivale a primi quattro relè della scheda 3 di caratteri ASCII (in visual basic
63; se vogliamo accedere il relè 2 ed dovremmo inviare come primo byte chr$(n), dove n è il byte), in pratica

Figura 2b: Circuito stampato in scala 1:1 (lato rame) della scheda SLAVE

58 AUTOMAZIONE
AUTOMAZIONE

Figura 2c: Posizionamento dei componenti scheda SLAVE

per accedere alla scheda 1 il caratte- care secondo le vostre esigenze. Elenco componenti
re equivalente sarà, chr$(65) (il carat- Adattatore seriale
tere “A”). Ho comunque già prepara- REALIZZAZIONE PRATICA Sigla Valore
to un piccolo programma in Visual Potete realizzare in casa i due sem- R1 820 Ω 1/4 W
Basic che vi aiuterà a capire meglio il plici circuiti stampati mono faccia,
R2, R3 27 Ω 1/4 W
funzionamento e che potrete modifi- magari con la tecnica della fotoinci-
R4 120 Ω 1/4 W
R5 100 Ω 1/4 W
C1 220 µF 25 V elettrolitico
C2,C4,
100 nF 63 V poliestere
C5, C6
C3 10 µF 25 V elettrolitico
C7÷C10 4,7 µF 50 V elettrolitico
D1 1N4001
IC1 MAX232
IC2 7406
IC3 75176
IC4 7805
CN1 Connettore per alimentatore
CN2 Connettore DB9 femmina

CN3 Connettore 3 poli passo 5 mm

DL1 LED 3 mm
Figura 2d: Il prototipo montato della scheda SLAVE
DS1 Dissipatore in alluminio

AUTOMAZIONE 59
AUTOMAZIONE

Elenco componenti
Periferica
Sigla Valore
R1, R2 27 Ω 1/4 W
R3 120 Ω 1/4 W
R4 100 Ω 1/4 W
R5 4,7kΩ 1/4 W
R6÷R11 2,2 kΩ 1/4 W
R12 820 Ω 1/4 W
R13÷R16 4,7 kΩ 1/4 W
Figura 3b: Circuito stampato in scala 1:1 (lato rame) della scheda
C1 220 µF 25 V
C2, C3,
100 nF 63 V poliestere
C5, C8
C2
C4 10 µF 25 V elettrolitico C5
C1
IC4
C6, C7 22 pF ceramico C3
CN1 D1 R1
IC1 PIC16F84 C4
DL1
C7 DS1
R2 R4 R5
IC2 75176 C6
C8 A
IC3 7805 IC1
IC2 R3
B
C9 IC3
XT Quarzo 4 MHz GND

T1/T6 BC237 C10


J1 CN3
CN2
RL1/RL6 Relè 1 via 2 scambi
Connettore 2 poli passo
CN1 Figura 3c: Posizionamento dei componenti scheda MASTER
5 mm
Connettore 3 poli passo
CN2÷CN8
5 mm
DL1 LED 3 mm
DS1 Dissipatore in alluminio
PT1 W02 (ponte 1,5 A)
D1/6 1N4148
SW1 Dip-switch 4 vie

sione. Vi consigliamo di escludere il


montaggio su schede millefori che
potrebbe risultare molto più difficile
e soprattutto compromettere il cor-
retto funzionamento del circuito.
Una volta realizzati i circuiti stampa-
ti, si provvederà a saldare tutti i com- Figura 3d: Il prototipo montato della scheda MASTER

ponenti partendo dai più bassi sino


ad arrivare a quelli più ingombranti. una più facile rimozione in caso di la scheda Master alla porta seriale
Fate particolare attenzione a quelli guasto o di modifica firmware. del vostro PC ed installate il software
polarizzati ed ai circuiti integrati, Terminato il montaggio delle sche- che potete scaricare dal sito di Fare
compreso il PIC; per questi ultimi vi de, non è necessaria alcuna taratura, elettronica. Quindi collegate una o
consigliamo l’utilizzo di zoccoli per sono pronte a funzionare. Collegate più schede slave alla linea bilanciata

60 AUTOMAZIONE
AUTOMAZIONE

anche scaricare il programma in for-


mato sorgente, se conoscete il visual
Basic, potrete modificarlo a vostro
piacimento. Per ulteriori informazio-
ni o suggerimenti contattateci trami-
te la redazione o scriveteci all’indiriz-
zo div.massimo@tiscali.it.

Buon lavoro!

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È possibile scaricare dal sito di
Fare Elettronica i seguenti files:
Figura 4: Interfaccia del programma di controllo
•Il firmware necessario a
programmare il PIC16F84.
avendo cura di impostarne l’indiriz- correttamente potrete comandare i
•Il programma di gestione per PC
zo. Eseguite il programma appena diversi relè premendone il relativo
in formato eseguibile.
installato (figura 4) e selezionate la pulsante, dopo aver chiaramente
•Il programma di gestione per
posta alla quale avete collegato la selezionato l’indirizzo della scheda
PC in formato sorgente (VB6).
scheda master. Se tutto funziona che volte comandare. È possibile

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AUTOMAZIONE 61
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TUTORIAL

®
PIC MICROCONTROLLER
BY EXAMPLE
seconda parte
di Tiziano Galizia (t.galizia@farelettronica.com)
e Sergio Tanzilli (s.tanzilli@farelettronica.com)

Eccoci alla seconda puntata di PIC® Microcontroller By Example, nei moduli qui presen-
tati (4 e 5), analizziamo il funzionamento delle linee di ingresso/uscita e delle sezioni
dedicate alle operazioni di conteggio e temporizzazione del PIC.
Come nostro solito, abbonderemo con gli esperimenti e gli esempi pratici...

lo stato delle linee in ingresso. PORTA e del registro TRISA corri-


MODULO 4 Ognuno dei bit contenuti nei regi- spondono alla linea RA0, il bit 1 alla
LE PORTE A E B stri menzionati corrisponde univo- linea RA1 e così via. Se il bit 0 del
Il PIC16F84 dispone di un totale di camente ad una linea di I/O. registro TRISA viene messo a zero, la
13 linee di I/O organizzate in due Ad esempio, il bit 0 del registro linea RA0 verrà configurata come
porte, denominate PORTA A e
PORTA B.
La PORTA A dispone di 5 linee con-
figurabili sia in ingresso che in usci-
ta, identificate dalle sigle RA0, RA1,
RA2, RA3 ed RA4.
La PORTA B dispone di 8 linee
anch'esse configurabili sia in ingres-
so che in uscita, identificate dalle
sigle RB0, RB1, RB2, RB3, RB4, RB5,
RB6 ed RB7.
La suddivisione delle linee in due
porte distinte è dettata dai vincoli del-
l'architettura interna del PIC16F84
che prevede la gestione di dati di lun-
ghezza massima pari a 8 bit.
Per la gestione delle linee di I/O da
programma, il PIC dispone di due
registri interni, per ogni porta,
denominati TRISA e PORTA per la
porta A e TRISB e PORTB per la
porta B. I registri TRIS A e B, deter-
minano il funzionamento in ingres-
so o in uscita di ogni singola linea, i
registri PORT A e B determinano lo Figura 1: Stadio d’uscita delle linee RA0÷RA4
stato delle linee in uscita o riportano

64 TUTORIAL
TUTORIAL

linea in uscita, quindi il valore a cui bit più a destra corrisponde con il mizzarne l,uso nei nostri progetti.
verrà messo il bit 0 del registro bit meno significativo quindi il bit 0.
PORTA determinerà lo stato logico Per accendere il LED dovremo scri- STADIO D'USCITA DELLE LINEE
di tale linea (0 = 0 V, 1 = +5 V). Se il vere il seguente codice: RA0, RA1, RA2 E RA3
bit 0 del registro TRISA viene messo bsf PORTB,0 Iniziamo ad analizzare il gruppo di
a uno, la linea RA0 verrà configurata Per spegnerlo: linee RA0, RA1, RA2 ed RA3 delle
come linea in ingresso, quindi lo bcf PORTB,0 quali riproduciamo, in figura 1, lo
stato logico in cui verrà posta dalla schema dello stadio d'uscita estratto
circuiteria esterna la linea RA0 si Per leggere lo stato dello switch col- dal datasheet della Microchip.
rifletterà sullo stato del bit 0 del legato alla linea RB4, il codice sarà: Come accennato precedentemente,
registro PORTA. la configurazione di una linea come
Facciamo un esempio pratico, ipo- btfss PORTB,4 ingresso o uscita dipende dallo stato
tizziamo di voler collegare un LED goto SwitchAMassa dei bit nel registro TRIS (TRISA per la
sulla linea RB0 ed uno switch sulla goto SwitchAlPositivo porta A e TRISB per la porta B).
linea RB4, il codice da scrivere sarà il Prendiamo come esempio la linea
seguente: Per rendere più adattabili i PIC alle RA0 ed analizziamo il funzionamen-
diverse esigenze di utilizzo, la to dello stadio d'uscita sia quando la
movlw 00010000B Microchip ha implementato diverse linea funziona in ingresso, che
tris B tipologie di stati d'uscita per le linee quando funziona in uscita.
di I/O. Esistono quindi dei gruppi di
in cui viene messo a 0 il bit 0 (linea pin il cui comportamento è legger- Funzionamento in ingresso
RB0 in uscita) e a 1 il bit 4 (linea mente differente da altri. Per configurare la linea RA0 in
RB4) in ingresso. Conoscendo bene il funzionamento ingresso, dobbiamo mettere a 1 il
Si ricorda, a tale proposito, che nella dei diversi stadi d'uscita, potremo sfrut- bit 0 del registro TRISA con l'istru-
notazione binaria dell'assembler il tarne al meglio le caratteristiche ed otti- zione:
bsf TRISA,0
Questo determina una commutazio-
ne ad 1 dello stato logico del flip-
flop, di tipo D-latch, indicato nel
blocco con il nome TRIS latch. Per
ogni linea di I/O esiste uno di questi
flip-flop e lo stato logico in cui si
trova dipende strettamente dallo
stato logico del relativo bit nel regi-
stro TRIS (anzi per meglio dire ogni
bit del registro TRIS è fisicamente
implementato con un TRIS latch).
L'uscita Q del TRIS latch è collegata
all'ingresso di una porta logica di
tipo OR. Questo significa che, indi-
pendentemente dal valore presente
all'altro ingresso, l'uscita della porta
OR varrà sempre 1 in quanto uno
dei suoi ingressi vale 1. In questa
condizione il transistor P non con-
duce e mantiene la linea RA0 scolle-
gata dal positivo d'alimentazione.
Allo stesso modo, l'uscita negata del
TRIS latch è collegata all'ingresso di
una porta AND, quindi l'uscita di
Figura 2: Stadio d’uscita della linea RA4
questa varrà sempre 0, in quanto
uno dei suoi ingressi vale 0. In que-

TUTORIAL 65
TUTORIAL

sta condizione anche il transistor N OR e AND dipende esclusivamente V della linea RA0. In questa condi-
non conduce mantenendo la linea dallo stato dell'uscita Q negata del zione è sempre possibile rileggere il
RA0 scollegata anche dalla massa. Data Latch. Come per il TRIS latch, valore inviato sulla linea tramite la
Lo stato logico della linea RA0 anche il Data Latch dipende dallo circuiteria d'ingresso.
dipenderà esclusivamente dalla cir- stato di un bit in un registro, in par-
cuiteria esterna a cui la colleghere- ticolare del registro PORTA. La sua STADIO D'USCITA DELLA
mo. Applicando 0 o 5 V al pin RA0, uscita negata viene inviata all'ingres- LINEA RA4
sarà possibile leggerne lo stato, so delle due porte logiche OR e Analizziamo ora il funzionamento
sfruttando la circuiteria d'ingresso AND e quindi direttamente sulla dello stadio d'uscita della linea RA4,
del blocco rappresentata dal TTL base dei transistor P ed N. la quale si differenzia da tutte le altre
input buffer e dal latch d'ingresso. Se mettiamo a 0 il bit 0 del registro linee di I/O, in quanto condivide lo
PORTA con l'istruzione: stesso pin del PIC16F84 con il
Funzionamento in uscita bcf PORTA,0 TOCKI, che andremo ad analizzare
Per configurare la linea RA0 in usci- otterremo la conduzione del trans- di seguito. Nella figura 2 viene ripro-
ta, dobbiamo mettere a 0 il bit 0 del istor N con conseguente messa a 0 dotto lo schema a blocchi dello sta-
registro TRISA con l'istruzione: della linea RA0. dio d'uscita, sempre estratto dal
bcf TRISA,0 Se invece mettiamo a 1 il bit 0 con datasheet Microchip.
Questo determina la commutazione l'istruzione: La logica di commutazione è
a 0 dell'uscita Q del TRIS latch (ed a bsf PORTA,0 sostanzialmente identica al grup-
1 dell'uscita Q negata). In questo otterremo la conduzione del trans- po di linee RA0-3 ad eccezione
stato il valore in uscita dalle porte istor P con conseguente messa a +5 dell'assenza della porta OR e del
transistor P, ovvero di tutta la cate-
na che consente di collegare al
positivo la linea RA4. Questo signi-
fica, in termini pratici, che quando
la linea RA4 viene programmata in
uscita e messa a 1 in realtà non
viene connessa al positivo ma
rimane scollegata.
Tale tipo di circuiteria d'uscita viene
denominata a "collettore aperto" ed
è utile per applicazioni in cui sia
necessario condividere uno stesso
collegamento con più pin d'uscita e
ci sia quindi la necessità di mettere
in alta impedenza una linea d'uscita
senza doverla riprogrammare come
linea d'ingresso.
Se vogliamo essere sicuri che la linea
RA4 vada a 1, dovremo collegare
esternamente una resistenza di pull-
up, ovvero una resistenza collegata
al positivo di alimentazione.
Vedremo in seguito l'utilizzo della
linea indicata sullo schema TMR0
clock input.

STADIO D'USCITA DELLE LINEE


RB0, RB1, RB2 E RB3
Anche per questo gruppo di linee
Figura 3: Stadio d’uscita delle linee RB0÷RB3
rimane sostanzialmente invariata la
logica di commutazione. Esse dis-

66 TUTORIAL
TUTORIAL

pongono, in aggiunta, di una circui- l'uso di resistenze di pull-up e può gruppo RB0÷RB3. Queste linee dis-
teria di weak pull-up attivabile quan- essere attivata o disattivata agendo pongono anche della circuiteria di
do le linee sono programmate in sul bit RBPU del registro OPTION. weak pull-up. In più rispetto alle
ingresso. In ingresso, infatti, come Nella figura 3 viene riprodotto lo linee RB0÷RB3 hanno uno stadio in
spiegato precedentemente, le linee schema a blocchi dello stadio d'usci- grado di rilevare variazioni di stato
vengono completamente scollegate ta. La sola linea RB0 inoltre, presen- su una qualsiasi linea e di generare
dal PIC in quanto sia il transistor P ta una caratteristica molto particola- un interrupt di cui parleremo nelle
che il transistor N sono aperti. re. Essa, quando viene configurata prossime lezioni. In Figura 4 viene
Lo stato delle linee dipende quindi come linea di ingresso, può genera- riprodotto lo schema a blocchi dello
esclusivamente dalla circuiteria re, in corrispondenza di un cambio stadio d'uscita estratto, come tutti
esterna. Se tale circuiteria è di tipo a di stato logico, un interrupt, ovvero gli altri schemi, dal datasheet
collettore aperto o più semplice- una interruzione immediata del pro- Microchip.
mente è costituita da un semplice gramma in esecuzione ed una chia-
pulsante che, quando premuto, col- mata ad una subroutine speciale UN INPUT DA TASTIERA
lega a massa la linea di I/O, è neces- denominata interrupt handler. Ma Ed ecco qui un programma d'esem-
sario inserire una resistenza di pull- di questo parleremo in seguito. pio. Dopo aver realizzato, nel nume-
up verso il positivo per essere sicuri ro precedente, le luci in sequenza
che quando il pulsante è rilasciato ci STADIO D'USCITA DELLE LINEE sfruttando le linee da RB0 a RB3
sia una condizione logica a 1 stabile RB4, RB5, RB6 E RB7 come linee di output, vediamo ora
sulla linea d'ingresso. La circuiteria La circuiteria di commutazione di come si può realizzare un input da
di weak pull-up consente di evitare questo gruppo di linee è identica al tastiera configurando le linee da RB4
a RB7 come linee di input.
Per far questo ampliamo il circuito
presentato nel numero scorso con
quattro pulsanti da stampato deno-
minati SW1, SW2, SW3 ed SW4 e
collegati secondo lo schema riporta-
to in figura 5. Ognuno di questi pul-
santi collega a massa una linea di
ingresso normalmente mantenuta a
+5 V da un resistore (da R6 a R9). Se
prendiamo, ad esempio, il pin 10
del PIC16F84, vediamo che questa
linea è mantenuta a +5 V finché non
viene premuto il tasto SW1 che
provvederà a portare la linea ad 0 V.
Realizziamo ora un programma d'e-
sempio che illumini ciascuno dei
LED D1, D2, D3 e D4 in corrispon-
denza della pressione di uno dei
tasti SW1, SW2, SW3 e SW4. Nel
Listato 1 viene riportato il sorgente
completo. La parte iniziale del pro-
gramma esegue le stesse funzioni
effettuate negli esempi precedenti
ed in particolare le istruzioni:

movlw 11110000B
movwf TRISB

Figura 4: Stadio d’uscita delle linee RB4÷RB7


configurano le linee da RB0 a RB3 in
uscita per il collegamento con i LED

TUTORIAL 67
TUTORIAL

LISTATO 1

;**************************************************
; PIC Microcontroller By Example
; INPUT.ASM: Input da tastiera ed eco su led
; (c) 2003, Sergio Tanzilli
; http://www.picbyexample.com
;**************************************************

PROCESSOR 16F84
RADIX DEC
INCLUDE "P16F84.INC"

LED1 EQU 0
LED2 EQU 1
LED3 EQU 2
LED4 EQU 3
SW1 EQU 4
SW2 EQU 5
SW3 EQU 6
SW4 EQU 7

ORG 0CH

;Reset Vector (punto di inizio del programma al reset della CPU)


ORG 00H

;Commuta sul secondo banco dei registri per accedere


;ai registri TRISA e TRISB
bsf STATUS,RP0

;Definizione delle linee di I/O (0=Uscita, 1=Ingresso)

;Definizione della porta A


movlw 00011111B
movwf TRISA

;Definizione della porta B


;Le linee da RB0 a RB3 vengono programmate in uscita
;per essere collegate ai quattro led
;Le linee da RB4 a RB7 vengono programmate in ingresso
;per essere collegate ai quattro pulsanti
movlw 11110000B
movwf TRISB

;Commuta sul primo banco dei registri


bcf STATUS,RP0

MainLoop
;Spegne tutti i led
clrf PORTB

;Se e' premuto il pulsante SW1 accende il LED1


btfss PORTB,SW1
bsf PORTB,LED1

;Se e' premuto il pulsante SW2 accende il LED2


btfss PORTB,SW2

68 TUTORIAL
TUTORIAL

bsf PORTB,LED2

;Se e' premuto il pulsante SW3 accende il LED3


btfss PORTB,SW3
bsf PORTB,LED3

;Se e' premuto il pulsante SW4 accende il LED4


btfss PORTB,SW4
bsf PORTB,LED4

goto MainLoop

END

e le linee da RB4 a RB7 in ingresso Questa istruzione spegne tutti i LED premuto e per accendere il LED cor-
per il collegamento con i quattro collegati sulla PORTA B and ogni rispondente. In pratica la:
pulsanti. Vediamo il resto del pro- ciclo di loop in modo che possano btfss PORTB,SW1
gramma partendo dall'istruzione: poi essere accesi sulla base dello salta la successiva:
bcf STATUS,RP0 stato dei pulsanti. bsf PORTB,LED1
che effettua uno swap sul banco di solo se il pulsante SW1 è rilasciato.
registri 0 in modo che possiamo btfss PORTB,SW1 In caso contrario la esegue accen-
accedere direttamente allo stato bsf PORTB,LED1 dendo il LED. Questa coppia di istru-
delle linee di I/O. zioni viene eseguita per ogni tasto. Il
Queste due istruzioni vengono ese- tutto viene eseguito all'interno di un
MainLoop guite per ogni linea collegata ad un singolo loop tramite l'istruzione:
clrf PORTB pulsante per verificare se lo stesso è goto MainLoop

Figura 5: Schema elettrico dell’esempio “Input da tastiera”

TUTORIAL 69
TUTORIAL

MODULO 5 nostro programma un loop infinito: determinare la frequenza di conteg-


gio del contatore TMR0.
IL REGISTRO TMR0 movlw 10
Il registro TMR0 è un contatore, movwf TMR0 Fosc/4. è un segnale generato inter-
ovvero un particolare tipo di regi- loop namente al PIC dal circuito di clock
stro il cui contenuto viene incre- goto loop ed è pari alla frequenza del quarzo
mentato, con cadenza regolare e collegato al PIC divisa per quattro.
programmabile, direttamente dal- vedremo che il registro TMR0 viene T0CKI. È invece un segnale genera-
l'hardware del PIC. comunque incrementato dall'har- to da un eventuale circuito esterno
In pratica, a differenza di altri regi- dware interno al PIC contemporanea- ed applicato al pin T0CKI corrispon-
stri, il registro TMR0 non mantiene mente all'esecuzione del loop. dente al pin 3 nel PIC16F84.
inalterato il valore che gli viene Una volta raggiunto il valore 256 il
scritto, ma lo incrementa conti- registro TMR0 viene azzerato automa- I blocchi T0CS e PSA sono due com-
nuamente. ticamente riprendendo quindi il con- mutatori di segnale sulla cui uscita
Se scriviamo in esso ad esempio il teggio non dal valore originariamente viene presentato uno dei due segnali
valore 10 con le seguenti istruzioni: impostato ma da zero. in ingresso in base al valore dei bit
T0CS e PSA del registro OPTION.
movlw 10 La frequenza di conteggio è diretta-
movwf TMR0 mente proporzionale alla frequenza di Il blocco Prescaler è un divisore pro-
clock applicata al chip e può essere grammabile. Vediamo in pratica
dopo un tempo pari a quattro cicli modificata programmando opportu- come è possibile agire su questi bloc-
macchina, il contenuto del registro namente alcuni bit di configurazione. chi per ottenere differenti modalità di
comincierà ad essere incrementato Nella figura 6 viene riportata la catena conteggio per il registro TMR0.
a 11, 12, 13 e così via con caden- di blocchi interni al PIC che determi-
za costante e del tutto indipenden- nano il funzionamento del registro Iniziamo programmando i bit T0CS
te dall'esecuzione del resto del TMR0. a 0 e PSA a 1. La configurazione di
programma. funzionamento che otterremo è
Se, dopo aver scritto un valore nel I blocchi Fosc/4 e T0CKI sono le due rappresentata in figura 7. Le parti in
registro TMR0, facciamo eseguire al possibili sorgenti di segnale per rosso evidenziano il percorso che
effettua il segnale prima di arrivare
al contatore TMR0.

Come abbiamo già detto in prece-


denza, la frequenza Fosc/4 è pari ad
un quarto della frequenza di clock.
Utilizzando un quarzo da 4 MHz
avremo una Fosc/4 pari ad 1 MHz.
Tale frequenza viene inviata diretta-
mente al registro TMR0 senza subire
Figura 6: Funzionamento del registro TMR0 nessun cambiamento. La cadenza di
conteggio che se ne ottiene è quindi
pari ad 1 milione di incrementi al
secondo del valore presente in TMR0.
Ipotizziamo ora di cambiare lo stato
del bit T0CS da 0 a 1 la configura-
zione che otteniamo è riportata in
figura 8. Questa volta sarà il segnale
applicato al pin TOCKI del PIC ad
essere inviato direttamente al conta-
tore TMR0 determinandone la fre-
Figura 7: Il funzionamento del registro TMR0, con i bit T0CS a 0 e PSA a 1
quenza di conteggio. Per esempo,
applicando a questo pin una fre-

70 TUTORIAL
TUTORIAL

quenza pari a 100 Hz, otterremo stro OPTION a 0 inviamo al registro rimento sul campo per verificare
una frequenza di conteggio pari a TMR0 il segnale in uscita dal quanto finora appreso.
cento incrementi al secondo. La pre- Prescaler come visibile in figura 10. Utilizziamo lo schema presentato
senza della porta logica XOR (exclu- Il Prescaler consiste in pratica in un nella lezione precendente in cui i
sive OR) all'ingresso TOCKI del PIC divisore programmabile a 8 bit da quattro LED sono collegati alle
consente di determinare tramite il utilizzare nel caso la frequenza di linee RB0, RB1, RB2, RB3 e modifi-
bit T0SE del registro OPTION se il conteggio, inviata al contatore chiamo il source già utilizzato per
contatore TMR0 deve essere incre- TMR0, sia troppo elevata per i nostri realizzare il lampeggiatore a quat-
mentato in corrispondenza del fron- scopi. tro LED utilizzando questa volta il
te di discesa (T0SE=1) o del fronte di registro TMR0 per determinare la
salita (T0SE=0) del segnale applicato Nell'esempio riportato al passo pre- frequenza di lampeggio anziché i
dall'esterno. cedente, abbiamo visto che utiliz- ritardi sofware.
In figura 9 viene rappresentata la zando un quarzo da 4 MHz ottenia- Nel listato 2 viene riportato il sor-
corrispondenza tra l'andamento del mo una frequenza di conteggio pari gente modificato. La prima cosa da
segnale esterno ed il valore assunto ad 1 MHz che per molte applicazio- fare è programmare il Prescaler per
dal contatore TMR0 in entrambi i ni potrebbe risultare troppo elevata. ottenere una frequenza di conteg-
casi. Con l'uso del Prescaler possiamo gio conveniente inserendo le
dividere ulteriormente la frequenza seguenti istruzioni all'inizio del
L'ultimo blocco rimasto da analizza- Fosc/4 configurando opportuna- programma:
re per poter utilizzare completa- mente i bit PS0, PS1 e PS2 del regi-
mente il registro TMR0 è il Prescaler. stro OPTION secondo la tabella 1. movlw 00000100B
Se configuriamo il bit PSA del regi- Proviamo ora ad effettuare un espe- movwf OPTION_REG

TUTORIAL 71
TUTORIAL

Figura 9: Corrispondenza tra l’andamento del


segnale esterno e il valore assunto
Figura 8: Il funzionamento del registro TMR0, con i bit T0CS a 1 e PSA a 1
dal contatore TMR0

TMR0 raggiunga lo zero dopo 250


conteggi (256-6=250) ottenendo
così una frequenza di passaggi per
lo zero di TMR0 pari a:
31.250 / 250 = 125 Hz

Le istruzioni seguenti memorizzano


in un registro a 8 bit (Count) il valo-
re 125 in modo tale che, decremen-
tando questo registro di uno, per
Figura 10: Il funzionamento del registro TMR0, con i bit T0CS a 0 e PSA a 0 ogni passaggio per lo zero di TMR0,
si ottenga una frequenza di passaggi
In pratica dobbiamo programmare re opportunamente il registro TMR0 per lo zero del registro Count pari a:
il bit T0CS a 0 per selezionare come per ottenere un ritardo pari ad un 125/125 = 1Hz
sorgente del conteggio il clock del secondo; vediamo come.
PIC, il bit PSA a 0 per assegnare il Le prime istruzioni che vengono Le istruzioni inserite nel loop
Prescaler al registro TRM0 anziché al eseguite nella Delay sono: DelayLoop si occupano quindi di
Watch Dog Timer (di cui tratteremo controllare se TMR0 ha raggiunto lo
in seguito) e i bit di configurazione movlw 6 zero, quindi di reinizializzarlo a 6 e
del Prescaler a 100 per ottenere una movwf TMR0 decrementare il valore contenuto in
frequenza di divisione pari a 1:32. e Count. Quando Count raggiungerà
La frequenza di conteggio che otter- movlw 125 anch'esso lo zero allora sarà trascorso
remo sul TRM0 sarà pari a: movwf Count un secondo e la subroutine potrà fare
Fosc = 1 MHz / 32 = 31.250 Hz ritorno al programma chiamante.
Le prime due memorizzano in TMR0
La subrountine Delay dovrà utilizza- il valore 6 in modo che il registro Nella prossima puntata continuere-
mo il nostro percorso, analizzando
PS2 PS1 PS0 Divisore Periodo di ritardo del WD una delle funzioni più complesse ed
allo stesso tempo più potenti dei
0 0 0 1 18 ms
microcontrollori PIC: la gestione
0 0 1 2 36 ms
dell’interrupt.
0 1 0 4 72 ms
0 1 1 8 144 ms
1 0 0 16 288 ms
1 0 1 32 576 ms www.farelettronica.com
1 1 0 64 1,152 s Dal sito di Fare Elettronica è possi-
1 1 1 128 2,304 s bile scaricare il codice sorgente
Tabella 1: Frequenza in uscita al prescaler (Hz) con le diverse configurazioni dei bit PS0÷PS2 degli esempi riportati nel testo.

72 TUTORIAL
TUTORIAL

LISTATO 2

;**************************************************
; PIC Microcontroller By Example
; SEQTMR0.ASM: Luci sequenziali con temporizzazione via TIMER 0
; (c) 2003, Sergio Tanzilli
; http://www.picbyexample.com
;**************************************************

PROCESSOR 16F84
RADIX DEC
INCLUDE "P16F84.INC"

ORG 0CH

Count RES 1
Shift RES 1

;Reset Vector - Punto di inizio del programma al reset della CPU


ORG 00H

;Commuta sul secondo banco dei registri


bsf STATUS,RP0

;Definizione delle linee di I/O (0=Uscita, 1=Ingresso)


movlw 00011111B
movwf TRISA
movlw 11110000
movwf TRISB

;Assegna il PRESCALER a TMR0 e lo configura a 1:32


;Vedi subroutine Delay per maggiori chiarimenti
movlw 00000100B
movwf OPTION_REG

;Commuta sul primo banco dei registri


bcf STATUS,RP0

;Il registro Shift viene utilizzato per rappresentare internamente


;lo stato delle linee di uscita della porta B dove sono collegati i led.
;Il bit 0 del registro Shift viene settato ad uno per iniziare il ciclo
;dal primo led.
movlw 00000001B
movwf Shift

;Loop di scorrimento
MainLoop

;Invia sulla porta B il registro Shift cosi che ogni bit settato ad uno
in Shift
;fara' accendere il led relativo
movf Shift,W
movwf PORTB

;Per ruotare le luci usa l'istruzione rlf che effettua lo shift a


;sinistra dei bit contenuti nel registro ed inserisce nel bit 0 lo
;stato del bit di carry. Per questo motivo prima di effettuare
;l'istruzione rlf azzera il bit di carry con l'istruzione bcf STATUS,C.

TUTORIAL 73
TUTORIAL

bcf STATUS,C
rlf Shift,F

;Quando lo shift raggiunge il bit 4 vengono invertiti i primi quattro


;bit del registro Shift con i secondi quattro bit in modo da ricominciare
;il ciclo dal bit 0. Ecco cosa succede ai bit del registro Shift durante
;l'esecuzione di questo loop:
; 00000001 <--- Valore iniziale (primo led acceso)
; 00000010 rlf
; 00000100 rlf
; 00001000 rlf
; 00010000 rlf
; a questo punto viene eseguita l'istruzione swapf ottenendo:
; 00000001 ...e cosi' via
btfsc Shift,4
swapf Shift,F

;Inserisce un ritardo tra una accensione e l'altra


call Delay

;Torna ad eseguire nuovamente il loop


goto MainLoop

;Inserimento di un ritardo pari ad un secondo utilizzando il registro


;TMR0. Il ritardo viene ottenuto dalla frequenza in uscita al PRESCALER
;pari a: 4 Mhz/4/32=31.250 Hz
; ... divisa per 250 dal TMR0 32.250/250=125 Hz
; ... e per 125 dal contatore Count 125/125=1 Hz

Delay
;Inizializza TMR0 per ottenere 250 conteggi prima di arrivare a zero.
;Il registro TMR0 e' un registro ad 8 bit quindi se viene incrementato
;nuovamentre quando arriva a 255 ricomincia a contare da zero.
;Se lo si inizializza a 6 dovra' essere incrementato 256-6=250 volte
;prima passare per lo zero.
movlw 6
movwf TMR0

; Il registro Count viene inizializzato a 125 in quanto il suo scopo e'


; far uscire il loop
movlw 125
movwf Count

;Loop di conteggio
DelayLoop
;TMR0 vale 0 ?
movf TMR0,W
btfss STATUS,Z
goto DelayLoop ;No, aspetta...
movlw 6 ;Si, reimposta TMR0 e controlla se
movwf TMR0 ;e' passato per 125 volte per lo zero

decfsz Count,1
goto DelayLoop

return

END

74 TUTORIAL
Tutte le fiere 2004 GENNAIO
17 • 18 MODENA
24 • 25 NOVEGRO [MI]

Fiere e 31 AREZZO *
FEBBRAIO
Mostre Mercato 1 AREZZO * 14 • 15 SCANDIANO [RE]
07 08
• FERRARA 21 • 22 MONTEROTONDO [RM]
SAN BENEDETTO [AP] CITTÀ DI POMPEI [NA]
» Elettronica 07 • 08 28 • 29
MARZO
» Ricetrasmissioni 06 07
• FAENZA [RA] 20 • 21 Acqui [AL]
» Computer 13 • 14 MONTICHIARI [BS] 20 • 21 BASTIA UMBRA [PG]
20 • 21 CIVITANOVA MARCHE [MC] 27 • 28 GONZAGA [MN]
» Surplus
APRILE
» Radio d’Epoca 03 • 04 ERBA [CO] 24 • 25 CEREA [VR] *
17 • 18 Empoli 30 PORDENONE
24 • 25 CIVITAVECCHIA [RM]
MAGGIO
ATTENZIONE!!!
01 • 02 PORDENONE 22 • 23 CASTELLANA GROTTE [BA]
IN OGNI FIERA, 08 • 09 FORLÌ 29 • 30 AMELIA [TR]
PRESSO LO STAND 15 • 16 Genova
GIUGNO
DELLA SANDIT, È
05 • 06 NOVEGRO [MI] 25 FRIEDRICHSHAFEN
POSSIBILE ABBONARSI A (GERMANIA)
12 • 13 PESCARA *
FARE ELETTRONICA E 19 • 20 ROSETO DEGLI ABRUZZI [TE] *
RITIRARE SUBITO, LUGLIO

03 • 04 CECINA [LI] *
IN OMAGGIO,
17 • 18 LOCRI [RC]
IL GADGET E IL CD SETTEMBRE

RISERVATO AGLI ABBONATI 04 • 05 MONTICHIARI [BS] 20 • 21 RIMINI


11 • 12 PIACENZA 20 • 21 MONTEROTONDO [RM]
(FINO AD ESAURIMENTO 18 • 19 MACERATA 25 • 26 GONZAGA [MN]
SCORTE). OTTOBRE

30/9 • 01 • 02 SAT EXPO 16 • 17 FAENZA [RA]


02 • 03 NOVEGRO [MI] 25 • 26 Monopoli [BA]
09 • 10 POTENZA 30 • 31 ANCONA
Per ulteriori informazioni: NOVEMBRE

06 • 07 ERBA [CO] 27 • 28 PESCARA


SANDIT S.r.l. 13 • 14 VERONA
Via Quarenghi, 42/C 20 • 21 PORDENONE
24122 Bergamo
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04 05
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Tel. 02.66504794 11 • 12 TERNI
Fax 02.66508225
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L A S ANDIT SRL SI RITIENE SOLLEVATA DA OGNI RESPONSABILITÀ NEL CASO IN CUI LE DATE VENGANO MODIFICATE O ANNULLATE
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DELL’ELETTRONICA Come si arriva Autostrada A4 uscita Forlì
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ELETTRONICA, INFORMATICA, Come si arriva Autostrada A1 uscita Orte


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13 - 14 Dicembre 2003 Organizzazione La Multiservice sas Terni


Tel 0744.400522 / 0744.422698 / 338.5412440 - venturagm@tin.it

23° MARC MOSTRA MERCATO GENOVA Ente Fiere di Genova


ATTREZZATURE RADIOAMATORIALI E Come si arriva Autostrada A7 / A10 / A12 uscita Genova Ovest
COMPONENTISTICA Orari Sabato dalle ore 9.00 alle 18.30
Domenica dalle ore 9.00 alle 18.00
20 - 21 Dicembre 2003
Organizzazione STUDIO FULCRO
Tel 010.561111 fax 010.590889 - www.studio-fulcro.it

EXPO RADIO ELETTRONICA MODENA Ente Fiere di Modena

MOSTRA MERCATO Come si arriva Autostrada A1 uscita Modena Nord


Autostrada Brennero uscita Modena Nord
17 - 18 Gennaio 2004
Orari Dalle ore 9.00 alle ore 18.00
Organizzazione BLU NAUTILUSA
Tel 054.153294 - www.blunautilus.it
Gennaio e Febbraio 2004
RADIANT NOVEGRO Parco esposizioni Novegro (MI)
MOSTRA MERCATO Come si arriva Autostrada A4 tangenziale Est, uscita Forlanini
seguire indicazioni aeroporto Linate
24 - 25 Gennaio 2004
Orari Dalle ore 9.00 alle ore 18.00
Organizzazione COMIS LOMBARDIA
Tel 02.466916 - www.parcoesposizioninovegro.it

12° FIERA MERCATO DELL’ELETTRONICA, PORTO D’ASCOLI Palacongressi via Toscanini, Porto d’Ascoli di
COMPUTER, MATERIALE RADIOAMATORIALE San Benedetto Del Tronto (AP)

Come si arriva Autostrada A14 uscita San Benedetto del Tronto


E DI PROTEZIONE CIVILE
Orari Sabato e Domenica dalle ore 9.00 alle 13.00
7 - 8 Febbraio 2004 e dalle 15.00 alle 19.30

Organizzazione FEDERVOL in collaborazione con FEDERPROCIV


Tel 347.7433924 / 339.7990158

RADIOELETTRA FERRARA FERRARA FIERE Via Della Fiera, Ferrara


MOSTRA MERCATO DI ELETTRONICA, Come si arriva Autostrada A13 uscita Ferrara Sud
COMPUTER, TELEFONIA, TV-SAT, Orari Sabato e Domenica Dalle ore 9.00 alle ore 18.00
HI-FI, RADIANTISMO, EDITORIA, RADIO Organizzazione P.F. PROMOZIONI FIERISTICHE
Tel 051.557730 - www.promozionifieristiche.it
7 - 8 Febbraio 2004

25° MOSTRA REGIONALE ELETTRONICA SCANDIANO Scandiano (Reggio Emilia)


RADIANTISMO CB E OM, TELEFONIA, Come si arriva Autostrada A1 uscita Reggio Emilia s.s. 467
oppure uscita Modena Nord
VIDEOREGISTRAZIONE, COMPUTER,
Orari Sabato dalle ore 9.00 alle 18.30
COMPONENTISTICA, RADIO Domenica dalle 9.00 alle 18.00

14 - 15 Febbraio 2004 Organizzazione Comune di Scandiano


Tel 0522.983278 - www.fiera.scandiano.it

14°FIERA DEL RADIOAMATORE MONTEROTONDO Presso Palazzetto Dello Sport di Monterotondo (Roma)
ELETTRONICA E INFORMATICA Come si arriva Autostrada A1 uscita Fiano Romano
oppure Via Salaria - Via Tiburtina - Via Nomentana
21 - 22 Febbraio 2004
Orari Sabato e Domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00

Organizzazione GEDIT
Tel 075.5991028 / 348.3307007
TUTORIAL

VITAMINA
quarta parte
C
di Sergio Tanzilli (s.tanzilli@farelettronica.com)

Dopo aver analizzato brevemente alcuni aspetti del linguaggio C, riprendiamo questo
mese lo studio entrando nel vivo della programmazione con una raffica di piccoli
esempi che vi permetteranno di prendere confidenza con le istruzioni per il controllo
del flusso di esecuzione del vostro programma.
Prenderemo in esame gli operatori condizionali, ovvero quei costrutti del linguaggio C
che ci consentono di far reagire il nostro programma al verificarsi di particolari
condizioni.

LE ISTRUZIONI CONDIZIONALI L'istruzione IF • È vero un numero che non vale


Con il C è possibile scrivere pro- L'istruzione if (dall'inglese "se") è la zero
grammi di tipo procedurale, ovvero più classica delle istruzioni condizio-
degli elenchi di istruzioni da esegui- nali ed esiste in pratica per qualsiasi Vediamo un esempio pratico.
re in sequenza che compongono linguaggio di programmazione. Il Lanciamo l'ambiente di sviluppo
appunto una procedura. suo formato più semplice è il BloodShed Dev-C++, che abbiamo
seguente: scelto nelle puntate precedenti
Durante l'esecuzione di una proce- come ambiente di prova, ed inseria-
dura, è spesso necessario dover sce- if ( condizione ) { mo il seguente sorgente:
gliere tra diverse possibili azioni sulla ... elenco delle
base di un determinato evento o istruzioni da eseguire main() {
stato di funzionamento. In altri casi se la condizione è int a;
è invece necessario che una stessa vera
sequenza di operazioni possa essere } a=1;
ripetuta più volte, fino al raggiungi-
mento di un obiettivo prefissato. In pratica se la condizione espressa if (a) {
all'interno delle parentesi tonde printf("Condizione
Il C mette a disposizione del pro- risulta vera, viene eseguito il blocco vera\n");
grammatore una serie di costrutti in di istruzioni inserite tra le parentesi }
grado di deviare il normale flusso graffe, in caso contrario, se il risulta- }
sequenziale di esecuzione delle to della condizione è falso, il blocco
istruzioni, al verificarsi di particolari tra le parentesi graffe viene ignorato Salviamolo con il nome if.c e com-
condizioni. ed il programma riprende l'esecu- piliamolo. Lanciamo ora una finestra
zione dall'istruzione immediatamen- in modalità "prompt MS/DOS" e
Questi costrutti sono normalmente te successiva alle parentesi. digitiamo il comando if.
divisi in due sezioni: una in cui è In C, la condizione vero/falso è rap- Se tutto è andato per il verso giusto,
valutata se la condizione esiste, l'al- presentata numericamente nel otterremo la scritta: “Condizione
tra in cui sono elencate le istruzioni seguente modo: vera”.
da eseguire.
Vediamo qualche esempio pratico. • È falso un numero che vale zero Proviamo ora a modificare il valore

78 TUTORIAL
TUTORIAL

della variabile a da 1 a 0: da valutare. Ad esempio se a è mag- dell'espressione.


giore, minore o uguale ad un deter- Vediamo un altro esempio:
main() { minato valore:
int a; main() {
main() { int a;
a=0; int a;
a=1;
if (a) { a=50;
printf("Condizione if ((a+10-10)*100/100) {
vera\n"); if (a==50) { printf("Condizione
} printf("A uguale a vera\n");
} 50\n"); } else {
} else if (a<50) { printf("Condizione
Compiliamo e lanciamo in esecuzio- printf("A minore di falsa\n");
ne, da prompt di MS/DOS, il 50\n"); }
comando if. Non dovrebbe apparire } else if (a>50) { }
nessuna scritta a conferma che il printf("A maggiore di
codice all'interno della if non è stato 50\n"); In pratica il comportamento di que-
eseguito. } sto programma non cambia rispetto
} agli esempi precedenti. E' sempre il
Se assegniamo alla variabile a uno valore a che determina se il risultato
dei seguenti valori -1, 10, -500, ecc. Quello che abbiamo realizzato sono dell'espressione è vero o falso.
otterremo sempre il messaggio: in pratica tre if in cascata. Nella
"Condizione vera". prima si analizza la condizione Se l'istruzione da eseguire a condi-
(a==50) ovvero se a è uguale al valo- zione soddisfatta è una sola, è possi-
Possiamo modificare leggermente il re 50, nella seconda se a è minore di bile omettere le parentesi graffe ed
nostro programma richiedendo l'e- 50 ed infine nella terza se a è mag- alleggerire il codice sorgente come
secuzione di un codice alternativo: giore di 50. nell'esempio seguente:

main() { Da notare come sia diverso l'opera- main() {


int a; tore da usare nel caso della compa- int a;
razione tra due valori da quello di
a=1; assegnazione di un valore ad una a=1;
variabile.
if (a) { if (a)
printf("Condizione a==50 significa: "confronta il valore printf("Condizione
vera\n"); contenuto nella variabile a con la vera\n");
} else { costante numerica 50". Il risultato di else printf("Condizione
printf("Condizione questa può essere vero o falso. falsa\n");
falsa\n"); Falso, se la variabile a contiene un }
} valore diverso da 50. Vero se a vale
} proprio 50. L'ISTRUZIONE SWITCH
Come l'if anche la switch consente
In questo modo otteniamo che "se" a=50 invece significa: "inserisci nella di includere o escludere porzioni di
la condizione è vera, viene visualiz- variabile a il valore 50". Il risultato di programma in base al valore assun-
zata la frase "Condizione vera", questa operazione è sempre vero. to da una determinata espressione.
"altrimenti" (in inglese "else") viene Contrariamente alla if, che consente
visualizzata la frase "Condizione All'interno delle parentesi tonde può di distinguere solo se una condizio-
falsa". essere inserita una qualsiasi espres- ne è vera o falsa, la switch può
sione. Per decidere se eseguire o no distinguere qualsiasi possibile valore
Proviamo ora ad inserire al posto il blocco di istruzioni seguente viene e determinare l'esecuzione di deter-
della variabile a una vera condizione sempre e solo utilizzato il risultato minate parti di codice.

TUTORIAL 79
TUTORIAL

Vediamo un esempio pratico: IL CICLO FOR prima di iniziare il ciclo.


Un altro sistema per deviare il flusso La condizione di permanenza è
main() { del programma in esecuzione è il un'espressione che, se falsa, causa
int a; ciclo o loop. Un ciclo consiste in l'interruzione del ciclo.
pratica in una sezione di program- L'espressione di iterazione è un'e-
a=0; ma ripetuta più volte. L'esempio più spressione eseguita alla fine di ogni
semplice di loop è il loop infinito iterazione prima di iniziare quella
switch(a) { che possiamo ottenere con il successiva.
seguente codice: In pratica, se desideriamo ad esem-
case 0: pio contare da 1 a 10, dobbiamo
printf("A uguale a main() { scrivere un ciclo in questo modo:
zero\n"); for(;;);
break; } main() {
int i;
case 1: Se proviamo a compilare ed esegui-
printf("A uguale a re questo codice, noteremo che il for(i=1;i<=10;i++) {
uno\n"); programma si blocca completamen- printf("Conto
break; te. Per sbloccarlo dovremo premere %d\n",i);
la sequenza di break CTRL-C. }
case 2: printf("Fatto !\n",i);
printf("A uguale a In realtà non si è affatto bloccato, }
due\n"); ma si trova in una condizione itera-
break; zione infinita. Per averne la prova La prima espressione tra le parente-
basta inserire un'istruzione all'inter- si tonte è i=1 e viene eseguita a ini-
default: no del ciclo. Proviamo a compilare zio loop. Le due espressioni succes-
printf("A diverso da ed eseguire questo programma: sive vengono valutate dopo aver
0,1 e 2\n"); eseguito tutte le istruzioni tra le
break; main() { parentesi graffe.
for(;;)
} printf("Ciao\n"); i<=10 è la condizione di permanen-
} } za nel ciclo. Ovvero il ciclo verrà
ripetuto fino a che questa espressio-
Come per la if anche nella switch la Quello che otterremo è una genera- ne è vera. In questo caso fino a che
condizione è espressa all'interno zione infinita di "Ciao" nella scher- la variabile i è minore o uguale a 10.
delle parentesi tonde. All'interno mata di prompt dell'MS/DOS. Per
delle parentesi graffe è invece possi- bloccarla dovremo premere sulla i++ è invece un'espressione che
bile inserire più blocchi di istruzioni, tastiera una sequenza CTRL-C. viene semplicemente eseguita a fine
delimitati dalle parole "case" e ciclo. In questo caso incrementa di
"break". In pratica la "case" identifica Il ciclo for si compone delle seguen- uno la variabile i.
la porzione di codice da eseguire ti parti:
per uno specifico valore. Se il valore Tutte e tre le espressioni all'interno
della condizione di switch non coin- for (condizione inizia- delle parentesi tonde possono esse-
cide con nessuno dei valori della le;condizione di perma- re omesse. Se ad esempio modifi-
case allora viene eseguito il blocco nenza;espressione di ite- chiamo il nostro sorgente in questo
identificato dalla parola "default". razione) { modo:
... elenco delle
Purtroppo, in ogni case, è possibile istruzioni da eseguire main() {
solo specificare un unica costante per ogni ciclo int i;
numerica, per cui non è possibile }
comparare la condizione di switch for(i=1;;i++) {
con un intervallo di valori o il conte- La condizione iniziale è un'espressio- printf("Conto
nuto di una variabile. ne opzionale che viene eseguita %d\n",i);

80 TUTORIAL
TUTORIAL

} int i; permanenza;) {
printf("Fatto !\n",i); ... elenco delle
} for(i=1;i<=10;i++) { istruzioni da eseguire
printf("Conto per ogni ciclo
Otterremo un conteggio infinito. %d\n",i); }
Provate e ricordatevi che per bloc- }
care il conteggio occorre usare printf("Fatto !\n",i); Vediamo ora come si trasforma il
CTRL-C. } nostro conteggio da 1 a 10 usando
il ciclo while al posto del ciclo for:
È possibile influenzare l'esecuzione Da notare, anzitutto, che è stata
del ciclo for anche all'interno delle tolta l'espressione i<=0 all'interno main() {
parentesi graffe. delle parentesi tonde. In questo int i;
Per far questo esistono due istru- modo otteniamo che l'esecuzione
zioni: del ciclo sia eseguita all'infinito. i=1;
while(i<=10) {
• "break" per interrompere imme- All'interno del ciclo. Dopo la scrittu- printf("Conto
diatamente l'esecuzione del ciclo. ra del valore di i a video abbiamo %d\n",i);
• "continue" per passare alla suc- inserito una if. i++;
cessiva iterazione senza completa- }
re il blocco di istruzioni. if (i<10) continue; printf("Fatto !\n",i);
}
Vediamo un esempio: Questa riga istruisce il microproces-
sore a continuare con la prossima In pratica abbiamo messo l'espres-
main() { iterazione del ciclo senza eseguire le sione di inizio ciclo i=1 prima del
int i; istruzioni che ci sono successiva- ciclo stesso e l'espressione di itera-
mente. Il controllo passa quindi zione i++ come ultima istruzione nel
for(i=1;;i++) { sempre all'inizio del ciclo finché i blocco tra parentesi. Il risultato otte-
printf("Conto risulta minore di 10. nuto è identico.
%d\n",i);
Quando i arriva a valere 10, a video La scelta tra while e for dipende
if (i<10) continue; viene scritto "Fatto!" e forzata l'interru- ovviamente dal contesto e può con-
printf("Fatto zione del ciclo con l'istruzione break. tribuire a scrivere sorgenti più facil-
!\n",i); mente leggibili.
break; IL CICLO WHILE Troverete molto spesso l'istruzione
} Un ciclo realizzato con l'istruzione while per definire dei cicli infiniti
} while ha la seguente forma: nella seguente forma:

In questo programma effettuiamo while (condizione di per- main() {


sempre un conteggio fino a 10, ma manenza) { while(1);
con alcune varianti per mettere in ... elenco delle }
evidenza il ruolo delle istruzioni istruzioni da eseguire
break e continue. per ogni ciclo Il significato è: cicla finché 1 è vero.
} Essendo 1 vero per definizione
Compiliamo ed eseguiamo il pro- (andava bene anche 100, -2 o
gramma per vedere anzitutto cosa In pratica while (dall'inglese “men- 3467) il ciclo non si blocca mai.
fa. Dopodichè, andiamo ad analiz- tre”) è un ciclo for senza la possibili-
zare le differenze con l'esempio di tà di specificare una condizione ini- IL CICLO DO ... WHILE
conteggio che abbiamo analizzato ziale ed una espressione di iterazio- Una forma di ciclo leggermente
prima e che riportiamo di seguito ne, ed equivale a scrivere un for diversa è invece rappresentata dal
per comodità: nella seguente forma: do (dall'inglese "fai") while (dall'in-
glese "mentre").
main() { for (;condizione di Vediamo sempre l'esempio di con-

TUTORIAL 81
TUTORIAL

teggio da 1 a 10 realizzato con que- nenza nel ciclo (i<=10) viene posta Un modo molto semplice invece è
sto ciclo. al termine del ciclo stesso. rappresentato dall'istruzione goto
(dall'inglese "vai a").
main() { Quello che si ottiene con questo
int i; ciclo è quindi l'esecuzione di almeno Con la goto possiamo deviare il
la prima iterazione indipendente- nostro programma in qualsiasi
i=1; mente dalle condizioni di inizio e punto semplicemente specificando
do { fine ciclo. una cosiddetta label (dall'inglese
printf("Conto "etichetta") ovvero un punto di
%d\n",i); ALTRI MODI PER DEVIARE arrivo dove deviare il programma.
i++; IL FLUSSO DI ESECUZIONE
} while (i<=10); Per deviare il flusso di un program- Io, come la maggior parte dei pro-
ma esistono ancora altri modi. Uno grammatori C, sconsiglio vivamen-
printf("Fatto !\n",i); di questi è rappresentato dalle fun- te l'uso della goto anche se devo
} zioni, ma, vista la vastità dell'argo- ammettere che in certe, per fortu-
mento, ce ne occuperemo nelle na, rare condizioni, ci consente di
In pratica la condizione di perma- prossime lezioni. salvare la cosiddetta pelle dell'orso.

COME COMPILARE UN PROGRAMMA IN C


L'AMBIENTE DI SVILUPPO Integrato) ovvero un unico programma che integra in se
Per chi non ha seguito le precedenti puntate di Vitamina un Editor ASCII, un compilatore C ed debugger (figura 1).
C, ricordiamo che l'ambiente di sviluppo scelto per gli
esempi riportati nelle lezioni è il BloodShed Dev-C++, COME PROVARE GLI ESEMPI
distribuito gratuitamente con licenza GNU sul sito Per provare gli esempi riportati nelle lezioni, lanciare
http://www.bloodshed.net (è possibile scaricarne una dal menu di Windows (Start / Programmi / BloodShed
copia anche dal sito di Fare elettronica). Dev-C++ / Dev-C++) l'ambiente di sviluppo, quindi
create un nuovo file sorgente dal Menu File / Nuovo /
Si tratta di un ambiente IDE (dall'inglese Integrated File sorgente (figura 2).
Development Environment, Ambiente di Sviluppo
Digitate il codice dell'esempio all'interno dell'area edita-
bile dell'editor ASCII integrato (figura 3).

Create nell'hard disk una cartella con nome VITAMINAC,


in cui inserire tutti i sorgenti di esempio che avrete digi-
tato. Quindi salvateci il codice con un nome qualsiasi, ad
esempio: "esempio1.c" (figura 4).
Per compilare il file sorgente selezionate il menu Esegui
/ Compila (figura 5).

Terminata la compilazione, aprite una nuova finestra con


il prompt MS/DOS e spostatevi nella directory di lavoro
VITAMINAC con il comando CD C:\VITAMINAC.
Per lanciare in esecuzione il programma eseguibile appe-
na compilato è sufficiente digitarne il nome, senza esten-
Figura 1: L'ambiente di sviluppo integrato BloodShed Dev-C++ sione, e premere invio.

82 TUTORIAL
TUTORIAL

Vediamo il solito esempio di con- InizioCiclo: è una label ovvero un funzioni e le macro.
teggio da 1 a 10 realizzato con la riferimento assoluto ad un punto Approfondiremo lo studio delle
goto: preciso del nostro programma. variabili, la loro rappresentazione in
Avremmo potuto utilizzare una memoria e come passarle alle fun-
main() { qualsiasi parola al posto di zioni per valore o per riferimento.
int i; "InizioCiclo", l'importante che sia Introdurremmo quindi i puntatori,
seguita dai due punti e che non sia la gestione delle stringhe, le struttu-
i=1; una delle parole riservate del C (ad re e le union.
esempio for, while, main, eccetera).
InizioCiclo: Con l'istruzione goto InizioCiclo
istruiamo il microprocessore a salta-
printf("Conto %d\n",i); re nel punto di programma dove www.farelettronica.com
i++; abbiamo messo la nostra label.
if (i<=10) goto È possibile scaricare dal sito di
InizioCiclo; Nella prossima lezione vedremo Fare elettronica l’ambiente di
printf("Fatto !\n",i); come organizzare in maniera razio- sviluppo DEV-C++ per tutte le
} nale il nostro codice utilizzando le versioni di Windows

Figura 2: Creazione di un nuovo file sorgente Figura 4: Salvataggio del file sorgente

Figura 3: Area editabile Figura 5: Compilazione sorgente in C

TUTORIAL 83
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

Iseconda
SENSORIparte
INTELLIGENTI
di Nicola Ulivieri
nicola@ing.unisi.it

Nella prima parte ci siamo occupati di chiarire il concetto di “sensore intelligente”


e di descrivere a grandi linee l’obiettivo del recente standard IEEE1451. Vediamo ora
più dettagliatamente le varie sottoparti dello standard e capiamo perché è il momento
di prepararsi ad una prossima rivoluzione nel campo della sensoristica.

Uno standard nel campo della sen- della parte più complessa dello del suo funzionamento, è un dispo-
soristica è una necessità ormai pro- standard definendo un modello di sitivo dotato di due interfacce che
vata. Esso consentirebbe l’utilizzo informazione astratto e indipen- gestisce la comunicazione con il
semplificato dei trasduttori (sensori dente dalla rete che abilita il tra- modulo contenente il trasduttore
+ attuatori) e fornirebbe un aiuto sduttore ad interfacciarsi con il (definito dal IEEE1451.2) da una
per l’implementazione di sistemi di Network Capable Application parte e una rete generica dall’altra
misura e controllo. Lo standard Processor o NCAP (ecco il primo (figura 1).
IEEE1451 ha proprio questo scopo acronimo).
ed il suo principale obiettivo è quel- Esso legge le informazioni del data
lo di fornire i mezzi affinché il passo L’NCAP, senza entrare nei dettagli sheet elettronico che accompagna
verso la standardizzazione avvenga
con il minore sforzo possibile. Nella
scorsa puntata abbiamo visto che
una parte del IEEE1451 è già stata
approvata e che è possibile quindi
implementare sistemi basati su tra-
sduttori intelligenti. Perché allora i
nuovi dispositivi non hanno ancora
avuto un gran successo?
Analizziamo in dettaglio i due sot-
toprogetti approvati, il P1451.1 e il
P1451.2 e capiremo perché la rivo-
luzione di cui avevamo parlato
potrà esserci soltanto quando
saranno completati il 1451.3 e il
1451.4. L’ultimo in particolare è
oggetto di un grande interesse da
parte delle aziende.

1451.1 - IL PROCESSORE
CON APPLICAZIONI DI RETE
Preparatevi a digerire diversi
acronimi Figura 1: Modello del Network Capable Application Processor o NCAP
L’IEEE1451.1 si occupa senz’altro

84 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

il trasduttore e si autoconfigura per applicativo per il controllo dei tra- Ogni modulo può infatti contenere
la gestione corretta di quest’ulti- sduttori connessi. Questa parte fino a 255 tra sensori ed attuatori
mo. Ad esempio, può adattarsi alla dello standard è stata approvata (ed anche sensori di eventi) per-
velocità di trasmissione dati del nel 1998. mettendo la creazione di attuatori
trasduttore, oppure utilizzare i a più variabili o canali. Un esempio
coefficienti di calibrazione, letti IEEE1451.2 - LO SMART di uno STIM con più canali è indi-
anch’essi dal data sheet, per cor- MODULE cato nella figura 2.
reggere i valori trasmessi o inviati L’IEEE 1451.2 fornisce le indicazioni Questa parte dello standard defini-
dal/al trasduttore. sulla struttura del trasduttore intel- sce anche un'interfaccia digitale a
Insomma, l’NCAP è una specie di ligente, anzi, per essere più corret- 10 fili, la cosiddetta Transducer
tuttofare che conosce tutto quello ti, descrive la struttura del modulo Indipendent Interface (tabella 1) o
che lo circonda, fa dialogare il tra- contenente i trasduttori, il cosid- TII (e tre) ed il relativo protocollo di
sduttore con il mondo esterno e detto Smart Trasducer Interface comunicazione. Il transfer rate, cioè
può anche contenere software Module o STIM (e due). la velocità con cui vengono scam-
biati i dati con l’esterno, dipende
dalle prestazioni dello STIM ed è
scritto nel data sheet elettronico
che vedremo tra poco. L’NCAP,
cioè il dispositivo a cui connettia-
mo il modulo intelligente, si adatta
alla massima velocità dello STIM.
Per il sincronismo delle operazioni,
l' interfaccia digitale possiede linee
di trigger per comandare le misure
da un sensore o richiedere un’azio-
ne da un attuatore e permettere
così allo STIM di segnalare
all’NCAP il completamento delle
azioni chieste.
L’NCAP può “triggerare” un canale
soltanto o tutti i canali contempo-
raneamente (tabella 1).

Figura 2: Schema a blocchi dello STIM contenente alcuni trasduttori generici ed esempio di connessione L’aspetto senz’altro più rilevante
del IEEE 1451.2 è la definizione del
Data Sheet elettronico relativo allo
STIM, il cosiddetto Transducer
Electronic Data Sheet o TEDS (e
quattro) ed il formato dei dati con-
tenuti in esso. Il TEDS, memorizza-
to in una memoria non volatile ed
integrato sullo STIM, contiene tutte
le informazioni relative sia al modu-
lo sia ai trasduttori in esso contenu-
ti. Supporta un'ampia varietà di tra-
sduttori con una singola struttura
di uso generale. Se alcuni campi
specifici non sono richiesti per un
dato trasduttore, questi hanno lun-
ghezza zero e non occupano
Figura 3: Esempio di segmentazione nel caso bidimensionale
memoria.
Il TEDS è diviso in sezioni. Le prin-

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 85
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

Tabella 1: Segnali della TII e loro funzione

Pin Linea Colore Logica Comandato da Funzione


Al fronte di salita positivo, sono validi
1 DCLK Marrone Fronte positivo NCAP
i dati su DIN e DOUT
2 DIN Rosso Logica positiva NCAP Indirizzi e dati da NCAP a STIM

3 DOUT Arancio Logica positiva STIM Dati da STIM a NCAP


Ha 2 funzioni: conferma del trigger e
4 NACK Giallo Fronte negativo STIM
dei dati
5 COMMON Verde N/A NCAP Massa

6 NIOE Blu Attivo basso NCAP Indica che il trasferimento dati è attivo
Usato dallo STIM per richiedere servizi
7 NINT Viola Fronte negativo STIM
dall’NCAP
8 NTRIG Grigio Fronte negativo NCAP Esegue funzioni di trigger

9 POWER Bianco N/A NCAP Alimentazione 5V


Usato dall’NCAP per individuare la pre-
10 NSDET Nero Attivo basso STIM
senza di uno STIM

cipali sono tre, di cui l’ultima viene effettuata per mezzo di un mentazione nel caso bidimensiona-
opzionale: il Meta-TEDS, il modello generale di calibrazione le è riportato in figura 3.
Channel-TEDS e il Calibration- fornito dallo standard. È un model- Lo scopo della segmentazione è
TEDS. Il Meta-TEDS contiene la lo molto flessibile, studiato per cor- quello di permettere l’interpolazio-
descrizione generale dello STIM e reggere il comportamento non ne dei tratti della funzione con poli-
del TEDS come, ad esempio, le lineare dei trasduttori o tenere nomi di grado non elevato, così da
informazioni sul transfer-rate, sul conto di fattori esterni (esempio: la semplificare i calcoli all’interno
numero di trasduttori presenti e temperatura) e si basa su un poli- dell’NCAP e diminuire possibilmen-
come questi sono raggruppati. È nomio a più variabili (multinomio) te anche il numero di coefficienti.
infatti possibile unire idealmente descritto dalla seguente equazione: L’algoritmo di correzione, oltre alla
alcuni sensori, come ad esempio 2
sensori di posizione (supponiamo
che uno misuri la direzione x e l’al-
tro y), in modo da avere automati-
camente una lettura di tipo vetto- dove gli Xn rappresentano le varia- riduzione delle non linearità dei dis-
riale (x,y); il channel-TEDS (ce n’è bili di ingresso (cioè i dati letti dai positivi, permette anche di ottenere
uno per trasduttore) contiene le sensori); gli Hn sono gli offset delle il dato digitale nell’unità di misura
informazioni relative al canale e variabili di ingresso; D(k) è il grado desiderata. È infatti possibile mette-
cioè al trasduttore, tipo il range di relativo all’ingresso Xk, cioè la più re nel TEDS una descrizione in codi-
misura, l’unità fisica misurata o alta potenza alla quale [Xk - Hk] è ce delle unità fisiche misurate o
attuata, il tempo necessario prima elevato; i Ci,j,…,p sono i coefficien- attuate da un trasduttore.
di essere attivo (warm-up time) e ti di correzione di ogni termine. Lo standard impiega una sequenza
così via; il Calibration-TEDS, infi- D(k), Hn e Ci,j,…,p sono i dati scrit- binaria di 10 bytes per codificare le
ne, è una sezione opzionale del ti nel TEDS. unità fisiche (Tabella 2). Un'unità è
TEDS ed è relativo ad un solo cana- L’intervallo di ogni variabile di rappresentata come prodotto delle
le. Contiene le informazioni riguar- ingresso può anche essere suddivi- sette unità base del Sistema
danti la data di calibrazione e tutti i so in regioni. Per ognuna di queste Internazionale (SI) e di due unità
parametri di calibrazione che sono regioni il TEDS contiene un set di supplementari, radianti e steradian-
utilizzati dall’NCAP per la correzio- coefficienti applicabili all’equazione ti, ciascuna elevata ad una potenza
ne della lettura. Tale correzione precedente. Un esempio di seg- razionale. È una struttura che codi-

86 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

fica solo gli esponenti; il prodotto è che W=m2 kg s-3 A-2, quindi, come, ad esempio, la densità spet-
implicito. È anche possibile rappre- seguendo le indicazioni della trale di rumore, dove troviamo i
sentare grandezze in scala logarit- Tabella 2, i valori da inserire nel secondi elevati a -5/2.
mica o che sono rapporto di altre TEDS saranno quelli riportati in Finiamo questa trattazione sul
due grandezze (tabella 2). tabella 3. 1451.2 dicendo che, grazie alla
Vediamo ad esempio come si pos- Questa notazione permette di rap- nuova interfaccia TII e poiché il
sono rappresentare gli ohms, utiliz- presentare anche le unità di misura TEDS risiede nel modulo STIM, il
zando questa notazione. Sappiamo che richiedono esponenti razionali funzionamento dei trasduttori crea-

Figura 4: Rappresentazione funzionale del Trasducer Bus ed esempio di connessione dei TBIM all’NCAP

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 87
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

ti con tale standard è di tipo plug-


and-play.
Questo vuol dire che si può sosti-
tuire uno STIM con uno diverso ed
ottenere l’identificazione automati-
ca del nuovo dispositivo da parte
del sistema, senza che l’utente
debba fare nulla. Inoltre, tale ope-
razione può essere eseguita senza
bisogno di togliere l’alimentazione
(funzionamento hot-swap). Lo
standard IEEE1451.2 è stata appro-
Figura 5: Trasduttore analogico con TEDS annesso e interfaccia Mixed-Mode
vato nel 1999.

CARENZE DELLO STANDARD


APPROVATO
Non appena i sottoprogetti 1451.1
e 1451.2 furono approvati, alcune
grandi industrie sfornarono imme-
diatamente alcuni prodotti compa-
tibili con lo standard. Nella prima
puntata abbiamo già accennato ad
alcuni come L’Analog Devices [1],
la Microchip [2], la HP (ora assorbi-
ta dall’Agilent [3] per quanto
Figura 6: Trasduttore di Classe 1 - Accesso sequenziale su 1 filo condiviso
riguarda gli strumenti da laborato-
rio). A questi possiamo aggiungere

Tabella 2: Struttura del tipo di dato Unità Fisica


Campo Contenuto e descrizione Bytes
0: L’unità U è descritta dal prodotto delle unità base del SI più radianti e steradianti
elevati alle potenze memorizzate nei campi da 2 a 10.
1: L’unità è U/U dove U è definito come prima
1 2: L’unità è log10(U) dove U è definito come prima 1
3: L’unità è log10(U/U) dove U è definito come prima
4: La grandezza associata è un dato digitale
5: La grandezza associata ha valori in una scala arbitraria
2 (2*<esponente radianti>)+128 1

3 (2*<esponente steradianti>)+128 1

4 (2*<esponente metri>)+128 1

5 (2*<esponente kilogrammi>)+128 1

6 (2*<esponente secondi>)+128 1

7 (2*<esponente amper>)+128 1

8 (2*<esponente kelvin >)+128 1

9 (2*<esponente mole>)+128 1

10 (2*<esponente candela>)+128 1

88 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

Tabella 3: Resistenza [ohm] possiamo individuare delle carenze,


che sono poi quelle che hanno por-
Enum rad sr m kg s A K mol cd tato alla necessita di estendere lo
standard introducendo il 1451.3 e
Esponente 0 0 0 2 1 -3 -2 0 0 0
il 1451.4, che vedremo tra breve.
Unità 0 128 128 132 130 122 124 128 128 128 Osserviamo innanzi tutto che l’in-
terfaccia TII consente di connettere
un solo modulo STIM all’NCAP.
Questo vuol dire che ogni modulo
intelligente richiede un’interfaccia
di rete e quindi sarà piuttosto costo-
so e poco appetibile per il mercato.
C’è poi un problema funzionale: lo
standard così concepito richiede
che il dialogo tra gli NCAP o tra sta-
zione di controllo e NCAP avvenga
tramite una rete, le cui prestazioni
non sono conosciute a priori. Per
quelle applicazioni che richiedono
una correlazione temporale precisa
Figura 7: Trasduttore di Classe 2 – Accesso parallelo dei dati digitali e analogici (nell’ordine dei microsecondi per
intenderci) nell’intervento di più
attuatori, può presentarsi il proble-
ma della sincronizzazione dei dispo-
sitivi che, dipendendo dalla rete,
non può essere garantita. La TII è
inoltre un’interfaccia seriale che
non può offrire prestazioni elevate
nel trasferimento dati.
Cosa è necessario allora?

P1451.3 - UN BUS AD ALTE


PRESTAZIONI
Il P1451.3 è una nuova parte dello
standard IEEE1451 che può essere
considerata un’estensione del
1451.2 e non è ancora stato appro-
vato. La P sta infatti per Proposal.
Esso nasce dall'esigenza espressa da
alcune aziende di un'interfaccia
standard in grado di consentire la
creazione di sistemi distribuiti mul-
tidrop, un’interfaccia, cioè, che
permetta la connessione di più
Figura 8: Informazioni di base di una termocoppia J della Watlow
moduli STIM all’NCAP contempo-
raneamente.
la Brüel and Kjær [4] e la di massa di dispositivi intelligenti Una soluzione di questo tipo per-
Cognisense [5] la quale ha svilup- non c’è stata. Perché? Non è facile metterebbe strutture modulari e
pato uno smart sensor con accele- fare analisi di questo tipo, anche maggiormente versatili. Poiché in
rometro, l’EDI520. Questo stan- perché la maggior parte delle volte un sistema distribuito la risposta di
dard non ha avuto però il successo non è il prodotto migliore che sfon- molti sensori, anche centinaia,
che ci si aspettava e la produzione da sul mercato. Ma in questo caso deve essere letta in modo sincrono,

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 89
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

risca e si possa fare uso di questi


nuovi sensori intelligenti nei nostri
laboratori.
Ma di che cosa si occupa questa
ulteriore parte dello standard?
Come avrete notato, fino ad ora
abbiamo parlato di comunicazione
digitale tra il modulo intelligente e
l’NCAP.
Questa comunicazione avviene
attraverso un bus definito dallo
standard. Il P1451.4 nasce dalla
necessità da parte delle aziende di
poter utilizzare i loro circuiti di
acquisizione e front-end ma allo
stesso tempo di poter estendere ai
trasduttori analogici le funzioni di
Plug&Play e autoidentificazione. La
possibilità di avere un piccolo TEDS
anche sui trasduttori analogici e la
possibilità di collegare facilmente
Figura 9: Informazioni specifiche di una termocoppia J della Watlow
tali trasduttori ad una rete è infatti
una grande attrattiva.

la larghezza di banda richiesta per che utilizza una diversa interfaccia Il P1451.4 deve quindi definire
questa soluzione è relativamente (il Trasducer Bus appunto) ed ha un un’interfaccia per i trasduttori analo-
alta e può essere stimata in diverse acronimo diverso (!!) il TBIM, che gici per un funzionamento, cosid-
centinaia di kilohertz e i requisiti di sta per Trasducer Bus Interface detto, mixed-mode, che permetta
correlazione temporale dell’ordine Module. Sempre in analogia con lo cioè sia la comunicazione digitale sia
dei nanosecondi. Una sola linea di STIM, ogni modulo TBIM potrà analogica (figura 5). Esso permette-
trasmissione è proposta per fornire contenere uno o più trasduttori dif- rà così di comunicare informazioni
l’alimentazione ai trasduttori e per ferenti. La rappresentazione funzio- per l’auto-identificazione e la cali-
le comunicazioni fra il bus control- nale è indicata nella figura 4. Anche brazione in forma digitale, al
ler ed i moduli. Per ottenere queste in questo caso l’NCAP è preposto al momento dell’alimentazione o su
prestazioni, utilizzando una sola controllo del bus e dell' interfaccia richiesta, per poi commutare al
linea fisica, si sta pensando all’uti- della rete. modo di funzionamento analogico.
lizzo di canali diversi per i dati, la Al fine di supportare vari tipi di tra-
gestione del bus, del trigger e il P1451.4 - TRASDUTTORI sduttori, sono state definite due
clock. I canali saranno divisi utiliz- INTELLIGENTI ANALOGICI classi di interfacce: la Classe 1, che
zando frequenze di trasmissione Ed eccoci arrivati a quella che prevede l’accesso sequenziale ai dati
diverse (frequency division multi- dovrebbe essere la parte più inte- analogici e digitali su un solo filo
plexing) e ogni modulo connesso ressante dello standard, perché (figura 6) e la Classe 2, che definisce
farà accesso al bus ad istanti diver- molto probabilmente avrà il grande un’interfaccia multifilo per una
si (time-sharing). Il P1451.3 dovrà successo commerciale che non ha comunicazione parallela dei segnali
quindi definire un bus che rispetti avuto il 1451.2. Il P1451.4 è infatti analogici e digitali (figura 7).
tali specifiche e che consenta le voluto da molte imprese e da poco, La comunicazione digitale avviene
funzioni di Plug&Play e autoidenti- una delle più potenti aziende del tramite il protocollo 1-Wire® della
ficazione, il trasducer Bus o TB settore della misura e dell’automa- Maxim/Dallas Semiconductor [7]
(figura 4). Anche questo sottopro- zione, la National Instrument [6], che prevede una comunicazione
getto, come il 1451.2, definisce ha preso le redini del progetto. seriale su un unico filo su cui viag-
uno smart module che presenta le È quindi molto probabile che tra giano sia i dati sia l’alimentazione.
stesse caratteristiche dello STIM ma poco tempo la P di “proposal” spa- La comunicazione è gestita da un

90 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

dispositivo Master ed avviene a che richiede per il suo funzionamen- BIBLIOGRAFIA


divisione di tempo. to il Labview 7 Engine, anch’esso
Concludiamo facendo notare che gratuito e scaricabile dal sito. In [1] Analog Devices
in questo tipo di smart trasducer figura 8 e 9 è riportato il TEDS di http://www.analog.com
non è previsto un A/D a bordo! una termocoppia della Watlow in [2] Microchip,
Viene quindi completamente stra- cui possiamo leggere le informazio- http://www.microchip.com/down-
volta la visione storica di sensore ni di base e quelle specifiche del tra- load/appnote/pic16/00214a.pdf
intelligente di cui abbiamo parlato sduttore. [3] Agilent,
nella prima parte. http://www.labs.agilent.com
IL .5 E .0 [4] Brüel and Kjær
Alcuni dispositivi sono già commer- Ebbene sì, acronimi e sigle non http://www.bkhome.com
cializzati nonostante lo standard sono finiti. Da poco tempo si sono [5] Cognisense,
http://www.cognisense.com
non sia ancora approvato, come gli costituiti altri due gruppi di lavoro
[6] National Instrument,
accelerometri della Brüel and Kjær per creare anche il 1451.0 e il
http://ni.com/sensors
[4] ad esempio. 1451.5! Il primo si occuperà di
[7] Dallas-Maxim
La National Instrument, sul cui sito aggiornare il .1 in base alle nuove
http://www.maxim-ic.com
si possono trovare ora molte infor- parti che stanno per essere appro-
[8] National Institute of Standards
mazioni sullo standard, fornisce un vate; l’altro si occuperà di estende-
and Technology (NIST)
kit di sviluppo per la sperimentazio- re lo standard ai sensori wireless, http://www.motion.aptd.nist.gov
ne e vari esempi di TEDS di disposi- quelli senza fili cioè. [9] Smart sensors
tivi commerciali scaricabili dal sito. È http://www.smartsensor.com/iee-
disponibile anche il software gratui- Staremo a vedere e vi terremo e1451.html
to per la loro lettura, il TEDS Reader, aggiornati.

Telecamere a colori e b/n

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diodi led IR, per video sorveglianza.
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TECNOLOGIE SPERIMENTALI 91
COSTO ZERO

COSTO
terza parte ZERO
di Andrea Corbari
a.corbari@farelettronica.com

Finalmente siamo arrivati nel periodo dell'anno forse più bello, si celebra la nascita di
nostro Signore ci si sente tutti più buoni (che poi perchè uno deve aspettare Natale
per essere buono) ci si scambiano i regali e, in fondo, è un momento da dedicare
alla propria famiglia amici compresi, magari appianando i piccoli contrasti che in
qualche modo saltano sempre fuori.

L'ALTERNATIVA DI COSTO ZERO dimensioni compatte. cia in Italiano: GIMP.


Oramai disponiamo di supporti per Avanza abbastanza spazio anche per Con GIMP potete “ritoccare” le
il salvataggio dei dati che possiamo l'eventuale pila d’alimentazione e vostre fotografie o qualsiasi altra
considerare dei veri e propri Dischi qualche interruttore. immagine, Il sito dal quale scaricare
Fissi, sto parlando dei DVD, ossia 4,7 il programma è: http://www.win-
Giga di spazio disponibile. In conclusione, come alternativa gimp.org. I files necessari sono con-
Arrivati a questo punto, i vecchi per le nostre realizzazioni, un porta tenuti nell’archivio gtk+-1.3.0-
Floppy da 1,44 Mb che fine fanno? dischetti si presta bene, ovviamente 20030216-setup.zip e, una volta
E soprattutto i “porta dischetti” bisogna utilizzare dei distanziali con “scompattati”, dovete installare
come li useremo? relative viti per fissare la scheda, prima il gtk setup e poi il gimp
però c'è da non sottovalutare il setup.
Ecco, mentre pensavo a questo mi è fatto che è a tutti gli effetti una sca- Fatto questo, avviate il programma.
venuto in mente un possibile, tola con un'apertura che permette
nuovo, loro impiego. di sostituire le pile o di intervenire Appena avviato, GIMP si presenta
Considerate le sue dimensioni inter- sul circuito senza utilizzare alcun sotto forma di una piccola finestra
ne ed esterne, il fatto che sia di attrezzo. contenente i diversi strumenti
materiale facile da lavorare e, per (tools). Facciamo un esempio e
ultimo, il suo costo (stiamo intorno LO ZERO INFORMATICO creiamo una nuova immagine:
ad 1 Euro), possiamo utilizzarlo Per ampliare il nostro bagaglio di andiamo nel menu a tendina “File”,
come contenitore per i nostri circui- programmi utili al laboratorio clicchiamo su “Nuovo” e quindi
ti. Basta un po' di fantasia e la domestico, vi segnalo, un potente selezioniamo i parametri che voglia-
necessità di una scatola dalle programma di grafica con interfac- mo dare all'immagine. Fatto questo,
confermiamo le nostre scelte clic-
cando su OK e allarghiamo la fine-
stra dell'immagine a tutto schermo.
Per provare una delle tante funzioni
di GIMP, ho creato la scritta
“COSTO ZERO”, lo so è una cosa
semplice, anzi questa è la più sem-
plice, ma se curiosate tra i menù dis-
ponibili, scoprirete tantissimi effetti,
Figura 1: Utilizzo del “porta dischetti” come contenitore
filtri e tools vari.
Come dico sempre, scaricate instal-

92 COSTO ZERO
COSTO ZERO

lo professionale; non dimenticate possiate realizzarli senza tante com-


che potete trovare in Internet plicazioni.
(anche nello stesso sito di GIMP) Come vedrete, sono di una sempli-
tantissime informazioni utili per un cità estrema.
utilizzo approfondito del program-
ma. La versione che vi ho presenta- ZERO IL TEMPO CHE CI
to in questo articolo è la 1.2.4 ma, È RIMASTO!!
appena viene rilasciata una nuova Bene vorrei salutarvi con il più since-
versione, potete scaricarla ed essere ro augurio per un Santo Natale e
così sempre aggiornati. felice anno nuovo, spero che vi
È un programma a costo zero… siano piaciuti gli argomenti trattati,
vi ricordo che sono sempre reperibi-
PROGETTO ZERO le tramite e-mail o sul forum di Fare
Come regalo di Natale ho scovato Elettronica. Che questo Natale sia
per voi tre semplici progetti realizza- un momento di pace e fratellanza
ti da Domenico Di Mario. per tutti noi e spero ci avvicini un
Figura 2: La finestra principale di GIMP
Inizialmente, gli avevo proposto di po' di più tutti, perchè ne abbiamo
unire i tre progetti per realizzare, bisogno, basta guardarsi attorno, la
late e sperimentate, GIMP è un pro- con le opportune modifiche, un guerra è una realtà purtroppo.
gramma abbastanza intuitivo che prodotto unico e pratico da utilizza-
rispecchia l’interfaccia di molti altri re, ma poi riflettendoci su abbiamo Comunque non mangiate troppi
programmi di grafica, anche a livel- preferito lasciarli così, in modo che dolci e... tre... due... uno... AUGURI!

Figura 3: Prova d’inserimento testo

COSTO ZERO 93
COSTO ZERO

I PROGETTI DI COSTO ZERO


CARICABATTERIE
PER PILE ALCALINE
Domenico Di Mario
d.dimario@iol.it

Provate a riciclare le batterie alcaline semiscariche, con questo semplice caricabatterie


per pile alcaline. Qualsiasi tipo può essere ricaricato: dalle ministilo al tipo torcia.
Non aspettatevi miracoli, ma potete ricaricarle diverse volte, purché abbiate
l’accortezza di utilizzare pile non totalmente scariche e prive di difetti meccanici

Questo circuito è stato progettato Un trasformatore da 2,5 VA è in BC337-25 o meglio BC337-40. Il


specificamente per ricaricare batte- grado d’alimentare fino a 4 circuiti tipo BC337-16, quasi introvabile
rie alcaline. La strana connessione di carica per batterie a 1,5 V, anche peraltro, potrebbe non funzionare.
del transistor in ciascun circuito di se solo due sono mostrati nello Data la dispersione dei parametri
carica lo porterà ad oscillare, chiu- schema. del transistor il punto d’innesco
so o aperto, trasferendo in questo I circuiti sono tutti indipendenti non è garantito e potrebbe accade-
modo la carica accumulata nel con- così da minimizzare le reciproche re che il circuito non oscilli: in que-
densatore alla batteria. interferenze e non hanno niente in sto caso occorre utilizzare uno
Il led arancione lampeggia circa 5 comune tranne il trasformatore, zener con una tensione leggermen-
volte al secondo con una batteria inoltre, per avere un carico bilan- te più alta, da 7,5 V anziché 6,8 V,
di 1,37 V. Lampeggerà più veloce- ciato si è preferito mettere metà dei oppure cambiare il transistor con
mente con una batteria totalmente circuiti su di una semionda e metà un altro BC337.
scarica, ma smetterà di lampeggia- sull'altra.
re o rallenterà di molto il ritmo, Assicuratevi che i transistor siano Tutti i tipi di batterie alcaline da 1,5
quando la batteria sarà completa- del tipo ad alto beta, come il V nominali possono essere ricarica-
mente carica. Potete lasciare la bat- te: occorre circa un giorno per una
teria nel caricatore, poiché lo stesso batteria di tipo AA o per una da 9V,
provvederà a mantenere la tensio- ma servono diversi giorni per una
ne a circa 1,6 V. batteria di grande capacità tipo D.
Il miglior sistema è quello di non
Occorre usare solo i componenti scaricare completamente la batte-
specificati: i transistor, il colore dei ria ma piuttosto di fornirgli una
led, la tensione e potenza dei diodi breve carica ogni tanto, anche se
zener, concorrono alla tensione questo risulta un po' scomodo.
finale ai capi della batteria da cari- Non ricaricate batterie completa-
care. E' stato incluso anche un sem- mente scariche o che mostrano
plice circuito di ricarica a 9 V: cari- anche il minimo segno di danno
cherà la batteria fino a 9,3 V per come ammaccature, fuoriuscite di
Figura 4: Il caricabatterie modificato
poi mantenerla indefinitamente. liquido, eccetera.

94 COSTO ZERO
COSTO ZERO

TARATURA E FUNZIONAMENTO sto punto il circuito è pronto. Il led prio da cambiare e non è possibile
Normalmente, all’accensione, tutti verde del circuito a 9 V è spento ricaricarla.
i led dei circuiti a 1,5 V sono acce- durante la carica e sarà completa-
si, ma lampeggiano quando si col- mente acceso quando la batteria SCHEMA
lega una batteria alcalina da carica- sarà vicino alla sua tensione finale. Il circuito è molto semplice da met-
re. Per tarare il circuito è necessario Se il led continua sempre a lam- tere in pratica, con l’unica accor-
collegare una batteria nuova, mai peggiare con la stessa frequenza tezza di fare bene attenzione alla
usata, e regolare il trimmer fino a anche dopo giorni oppure, sempre polarità dei diversi componenti
quando si hanno le oscillazioni, a batteria inserita, non lampeggia elettronici.
quindi, tornare un po' indietro fino affatto e rimane acceso o semiacce- Potete realizzare anche un solo cir-
a quando non si hanno più. a que- so, significa che la batteria è pro- cuito di ricarica oppure aumentare
il numero fino a 4, oltre questo
numero avrete bisogno di un tra-
sformatore più potente.

ASSEMBLAGGIO
Il circuito è stato assemblato intera-
mente in un contenitore di quelli
usati per caricare le batterie ricari-
cabili: in altre parole il contenitore
è stato svuotato dei componenti
elettronici preesistenti e quindi è
stato installato il nuovo circuito,
riutilizzando quindi solo le parti
meccaniche. Se necessario, occorre
fare dei fori addizionali per i diversi
led. Potrebbe esserci un problema
di spazio per i condensatori elettro-
litici, ma questi possono benissimo
essere posti dovunque vi sia po’ di
Figura 5: Schema elettrico
spazio e poi con due fili collegati al
resto del circuito.

COSTO ZERO 95
COSTO ZERO

I PROGETTI DI COSTO ZERO


FUSIBILE ELETTRONICO
Domenico Di Mario
d.dimario@iol.it

Un fusibile elettronico può tornare utile in diverse circostanze: sui tavoli da lavoro
nelle scuole e nei laboratori e in tutti quei casi dove si temono frequenti sovraccarichi
e cortocircuiti. La possibilità di bloccare la linea manualmente da più posti diversi e
la velocità di reazione del circuito entro 10 ms, aumentano la versatilità e sicurezza
del dispositivo.

Protezione contro i corto circuiti e Se avete dei dubbi, prima attivate il Il trasformatore di alimentazione è
sovraccarichi sono dati da questo cir- circuito e poi applicate il carico. Il un trasformatore standard con 2
cuito che trova impiego in molteplici triac BTB12-600SW è del tipo "snub- avvolgimenti per il primario collega-
circostanze dove c'è bisogno di lavo- berless" (cioè non richiede il classico ti in modo tale che il circuito si
rare direttamente con la tensione di circuito RC di stabilizzazione), men- autoalimenta una volta attivato. E'
rete. Caratteristiche addizionali sono: tre il T0805 è un triac standard, si importante individuare, per motivi
una lampada rossa ben visibile che possono usare altri tipi equivalenti di sicurezza, il neutro e la fase e col-
indica che vi è tensione, un buon iso- ma, per il modo in cui sono pilotati, legarli come indicato. Lo stesso cir-
lamento del circuito d'uscita, quando non si può usare in un triac "snub- cuito è stato realizzato con un limite
è disattivato, solo alcuni mV misura- berless" al posto di quello standard e di corrente tra 0,1 e 0,3 A (corri-
bili in uscita senza carico, soglia di viceversa. spondenti ad una potenza da 22 a
corrente regolabile entro un campo L'induttore da 250 µH è realizzato 66 W). In questo caso dovete cam-
corrispondente ad una potenza tra avvolgendo 100 spire di filo smalta- biare il fusibile da 6,3 A a 1,5 A e la
220 e 660 W e la possibilità di disat- to da 1 mm su un supporto di pla- resistenza da 1 Ω a 10 Ω. Questa
tivazione remota. Infatti, i 6 V del stica dal diametro di 27 mm e lar- resistenza è del tipo cementato e
secondario del trasformatore posso- ghezza di 12 mm. non del tipo corazzato. Questi ultimi
no essere portati ovunque, normal-
mente dove state lavorando, anche
lontano dal circuito di protezione.
Premendo momentaneamente il pul-
sante si mette in corto circuito l'av-
volgimento bloccandone così il fun-
zionamento, di conseguenza, la ten-
sione in uscita viene interrotta. Un
led è posizionato accanto al pulsante
ad indicare se il circuito è in funzione
o meno. Il circuito si disattiva se un
corto è applicato all'uscita senza che
salti il fusibile, tuttavia il fusibile salta
se si attiva il circuito, mentre un corto Figura 6: Schema elettrico
circuito è già presente.

96 COSTO ZERO
COSTO ZERO

sopportano male il momentaneo sformatore che tiene in conduzione lampadina rossa da 15 W (segnala-
forte sovraccarico che ha luogo in il Triac d’uscita, almeno finché non zione di tensione in uscita), 2 per la
caso di corto circuito. La massima avviene un corto circuito sull’avvol- lampadina al neon (segnalazione di
tensione di caduta tra entrata e usci- gimento a 6 V, oppure, interviene presenza di rete), 2 per il fusibile, 2
ta è compresa tra 1 V con carico una condizione di sovraccarico o per la linea d’ingresso, 2 per la linea
nullo o piccolo e 3.6 V con una cor- cortocircuito: in questi casi, infatti, è d’uscita, 2 fili per il pulsante di atti-
rente di 2 A. il Triac T0805 a condurre provocan- vazione ed infine 2 fili per l’unità di
do così un cortocircuito su uno degli blocco remoto. Quest’ultimo è
TARATURA E FUNZIONAMENTO avvolgimenti del trasformatore, costituito semplicemente da un pul-
Dopo aver collegato la rete, attivare togliendo quindi la possibilità al sante, al cui interno trova posto la
il circuito per mezzo dell’apposito Triac d’uscita di condurre. resistenza da 560 Ω e, attraverso un
pulsante: la luce rossa dovrebbe piccolo foro, il led bidirezionale
accendersi ed il circuito è pronto per Per evitare sovratensioni in ingresso rosso. Questa unità remota può
essere tarato alla portata richiesta. E’ e in uscita, sono stati installati 2 vari- essere posta anche a decine di metri
sufficiente collegare un carico costi- stori che hanno il compito di pro- dal circuito e più unità remote pos-
tuito da lampadine di potenza adat- teggere il circuito da picchi di ten- sono essere collegate in parallelo in
ta e regolare il trimmer fino alla dis- sione, mentre i condensatori servo- modo da avere sempre sottomano
attivazione. Se, per esempio si vuole no ad eliminare i falsi inneschi dovu- la possibilità di interrompere la
che il circuito intervenga quando si ti a disturbi di linea o a forti segnali linea, anche da posti diversi.
superano i 300 W di potenza occor- a radiofrequenza. A questo contri-
re collegare un carico da 300 W (3 buisce anche l’induttore all’ingresso
Elenco componenti
lampade da 100 W in parallelo) e della linea, anche se il suo compito
regolare il trimmer fino allo spegni- principale è di evitare brusche varia- Fusibile ritardato 6,3 A
mento. Tenete presente che se usate zioni di corrente in caso di cortocir- e portafusibile
carichi induttivi, per esempio dei cuito all’uscita. Lampadina al neon con resistenza
motori elettrici, lo spunto iniziale di
corrente potrebbe disattivare il cir- ASSEMBLAGGIO 2 Varistori per rete 220 V
cuito quindi il carico massimo si Il circuito è stato assemblato su di
LED bidirezionale rosso
riduce notevolmente e, nell’esem- una basetta preforata. Non vi sono
pio precedente dove il circuito è accorgimenti particolari da osserva- Resistenza 560 Ω 1/2 W
tarato per 300 W, il carico induttivo re eccetto quello di non commette-
massimo sarà di circa 50/100 W. re errori: controllate bene tutto più Resistenza 330 Ω 1/2 W
La prova di cortocircuito va effettua- volte e, mi raccomando, prima di
Resistenza 330 Ω 2 W
ta dopo aver attivato il circuito: col- dare corrente e tenete sempre
legando tra loro i terminali d’uscita, presente che vi sono in gioco ten- Resistenza 3,9 kΩ 5 W
il che provoca l’immediata disattiva- sioni letali.
Resistenza 1 Ω 20 W o 3
zione del circuito. Questa prova va Assicuratevi che il trasformatore sia da 0,33 Ω 10 W in serie
fatta con la massima cautela ed collegato nel verso giusto come
attenzione, date le forti correnti in pure la fase e il neutro della rete che Trimmer a filo 1 kΩ
gioco, anche se solo temporanee, e vanno individuati anzitempo. Dal
Induttanza 250 µH
non va ripetuta di frequente dal circuito partono diversi fili: 2 per la
momento che i componenti vengo- 2 condensatori 0,1 µF
no stressati al limite delle loro carat-
TRIAC “Snubberless” BTB12
teristiche. Il tempo di intervento
600SW
avviene nell’arco di una semionda,
quindi 10 ms al massimo, anche se TRIAC Standard T0805
mediamente si può considerare un
Trasformatore
tempo di 5 ms. 10 VA 110+110 V - 6 V

SCHEMA ELETTRICO Lampadina rossa 220 V 15 W


Il circuito si basa sull’innesco di una Figura 7: Il fusibile elettronico montato su
una basetta millefor 2 interruttori a pulsante
reazione positiva provocata dal tra-

COSTO ZERO 97
COSTO ZERO

I PROGETTI DI COSTO ZERO


INVERTER DA 5W
Domenico Di Mario
d.dimario@iol.it

Una semplice sorgente di tensione di rete: ecco un dispositivo che con pochi
componenti vi fornisce una potenza minima, sufficiente però a ricaricare e a far
funzionare un’ampia gamma di dispositivi come rasoi elettrici, caricabatteria per
cellulari e molto altro…

Un unico transistor è tutto quello mento corretto dipende dalla fre- richiedono una corrente di picco ini-
che vi serve per questo semplice quenza, come orologi e alcuni tipi di ziale che potrebbe apparire come
inverter. Il principale scopo di que- piccoli motori elettrici. un corto circuito all'uscita e quindi
sto circuito è quello di fornire una Il transistor non richiede alcun dissi- spegnere il neon; in questo caso
corretta alimentazione per tutti i tipi patore anche se, dopo un uso pro- occorre provare a connettere il cari-
di caricabatterie che normalmente si lungato, scalda un po’. La piccola co ripetutamente finché il tutto fun-
collegano alla rete, oppure una lam- lampadina al neon (del tipo con ziona in maniera corretta. Un corto
padina elettronica al neon da 5 W. resistenza incorporata) posta all'u- circuito temporaneo all'uscita o
Sono stati usati solo componenti scita, fornirà un'utile indicazione un'inversione momentanea della
facilmente reperibili. Il trasformatore sulla presenza di una tensione peri- tensione all'ingresso non danneggia
è un comune trasformatore d'ali- colosa. Un fusibile da 2.5 A sulla l'inverter. L'efficienza non è stato
mentazione da 10 VA con due linea d'ingresso, protegge il circuito uno dei parametri di cui ho tenuto
secondari da 6 V collegati come da eventuali cortocircuiti o errori di conto in fase di progettazione,
indicato nello schema. La frequenza assemblaggio.
di funzionamento va da 70 a 190 Hz Il funzionamento è semplice: accen- Elenco componenti
a secondo della natura del carico. dere l'unità e collegare il carico
Questa frequenza è accettabile per tenendo d'occhio che la lampadina Resistenza 100 Ω 1/2 W
la maggior parte dei carichi ma, al neon rimanga sempre accesa: Resistenza 330 Ω 1W
ovviamente, non va bene per ali- certi caricatori di tipo switching
mentare dispositivi il cui funziona- Condensatore elettrolitico
22 µF 25 V
Condensatore 0.22 µF

Condensatore 0.1 µF 630 V

Transistor 2N3055

Lampadina al neon con resistenza

Trasformatore 10 VA 220 - 6+6 V

Fusibile rapido 2,5 A

Figura 8: Schema elettrico dell'inverter Scatola e minuterie

98 COSTO ZERO
COSTO ZERO

comunque, è stata misurata tra il 50 ASSEMBLAGGIO


e 60%. L'onda è solo vagamente Il circuito è stato assemblato su di
sinusoidale. una basetta preforata ed il tutto
montato in una scatola di plastica
SCHEMA ELETTRICO alla quale sono stati praticati tre fori:
Il circuito è in pratica un oscillatore uno per la lampadina al neon, il
studiato per frequenze relativamen- secondo per far uscire il cavo rosso e
te basse, adatte ai normali trasfor- nero (terminato con due “coccodril-
matori di alimentazione, evitando li” che vanno all’accumulatore) ed il
l’utilizzo di grossi condensatori elet- terzo da cui fuoriesce uno spezzone
trolitici. Poiché è importante la fase di cavo elettrico terminato con una
degli avvolgimenti a 6 V connessi al presa volante per 220 V.
transistor, potrebbe essere necessa- Il fusibile è montato, per mezzo di
rio invertire la connessione di uno un porta fusibile, direttamente sulla
dei due avvolgimenti per ottenere basetta preforata.
l’innesco delle oscillazioni. Assicuratevi che la scatola non sia
sigillata in modo da aver un minimo
FORME D’ONDA di ventilazione e, se necessario, pra-
In figura 9 in alto è riportata la ticare altri fori per la circolazione
forma d’onda che si vede sul collet- dell’aria.
tore del transistor, mentre in basso- Figura 9: Forme d'onda
vi è la tensione d’uscita.

Volumi
i
PICKBOOK - volume 1 G. GALLETTI PICKBOOK - volume 2 G. GALLETTI

In questo libro sono descritti alcuni progetti con il microcontroller Naturale proseguimento del primo volume, questo libro completa la
PIC16F84. Ogni lavoro comprende una sommaria descrizione del funzio- panoramica sui PIC, utilizzando anche il PIC16F876, il PIC12C508 ed il
namento, uno schema elettrico, un diagramma di flusso, il listato PIC12CE674 (due 4+4 pin dalle caratteristiche a dir poco sorprenden-
assembler e la traccia rame del circuito stampato in scala 1:1. Il letto- ti). Il libro è concepito in modo leggermente diverso dal precedente.
re che vuole cimentarsi nella costruzione trova tutte le informazioni per La novità principale è che si parla d’esperimenti oltre che di progetti
farlo e può anche modificare il software provando poi sull’hardware i e si usa il basic oltre l'assembler come linguaggio di programmazio-
risultati. Al volume è allegato un floppy contenente sia i programmi ne. Anche qui, come nel primo volume, tutti gli esempi sono accom-
sorgente , completi e perfettamente funzionanti, riportati nel testo, pagnati da una spiegazione, un diagramma di flusso, il listato basic
sia i file oggetto pronti per essere inseriti nei PIC. Chi dispone di una o assembler e, novità nella novità, il circuito stampato è sostituito
stampane che lavori in DOS, può stamparsi su carta trasparente le da una basetta prototipo di tipo universale. Trattandosi di circuiti
prevalentemente in corrente continua non si ha la necessità di
tracce rame e incidere direttamente la basetta.
schermare o rispettare certi canoni propri della radiofrequenza,
inoltre in questo modo si può utilizzare lo stesso circuito stampato
per più progetti! In questo libro sono trattati anche due argomen-
ti un po’ particolari, nella speranza di fare cosa gradita a chi poi
ne potrà usufruire.

cod. 20-1002-25 - €. 18,00 cod. 22-1008-09 - €. 23,50

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COSTO ZERO 99
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

AUDIO E TECNOLOGIE
SONORE 3D
di Riccardo Ricci
riccardo_ricci_ps@yahoo.it

Il nostro apparato uditivo naturale oltre a consentire l’ascolto di vibrazioni sonore ci


permette di comprendere la direzione dalla quale proviene ogni suono, sia esso situato
sopra di noi, al nostro fianco o dietro le nostre spalle. All’atto pratico, con sole 2
orecchie riusciamo a coprire una sfera sonora che ci fornisce precisi riferimenti sulla
posizione di partenza di tutti i suoni che ci circondano…

Riflettendo su questa scontata pre- della spazialità è quindi gestita, quindi un sistema con il quale è
messa, possiamo però notare che come di norma, attraverso la com- possibile simulare una provenienza
indipendentemente dalla posizio- binazione di due distinti canali sonora che oltrepassa la normale
ne della sorgente sonora, ogni audio secondo il noto standard. soglia della stereofonia, grazie
suono viene da noi percepito con Questo sistema ha rappresentato all’uso di canali multipli; in alcuni
soli 2 canali audio, corrispondenti per molto tempo (e lo è tuttora) il casi questi sono separati fisicamen-
a ciascun orecchio. E la spazialità più diffuso sistema di ascolto ad te l’uno dall’altro mentre in altri,
di cui parliamo supera i normali alta fedeltà. (curiosità: la stereofo- gli ulteriori canali sono estrapolati
concetti di stereofonia in quanto nia fu brevettata nel lontano 1880, dalle due tracce stereo con deco-
non percepiamo la posizione di soli due anni dopo l’invenzione del der audio dedicati, soluzione che
suoni frontali o provenienti da microfono, ma si diffuse solo nel permette di mantenere la compati-
destra o sinistra, ma riusciamo a dopoguerra). bilità anche con le normali letture
comprendere la posizione anche di stereofoniche standard.
quelli situati in alto, in basso o die- In questi ultimi anni le tecnologie
tro di noi… audio hanno introdotto nuove Per quanto siano evolute ed avan-
E se è possibile ricondurre questa forme di ascolto rendendo possibi- zate, le tecniche di registrazione e
sensazione alla sola unione di due li performance acustiche prima di riproduzione agiscono però,
canali audio, è forse possibile riservate solo a certi settori profes- sempre e solo sul piano orizzonta-
ricreare con un qualunque “ste- sionali. I lettori DVD e il Dolby le della spazialità coprendo una
reo” hi-fi lo stesso tipo di percezio- Surround™ hanno contribuito alla zona di percezione disposta intor-
ne spaziale? diffusione di sistemi basati su cana- no all’ascoltatore. La barriera della
li multipli abituando l’ascoltatore a stereofonia tradizionale viene
Ogni registrazione musicale di alta partecipare in modo sempre più infranta e la percezione frontale
qualità come ad esempio quella di attivo alla scena sonora. dell’orchestra che suona si espan-
un CD, è concepita per offrire all’a- La soluzione più rapida e apparen- de fino ad arrivare alle nostre spal-
scoltatore un panorama stereofoni- temente facile per immergere l’a- le come se i suoi componenti fos-
co nel quale ogni suono è accura- scoltatore in un coinvolgente sero realmente posizionati intorno
tamente posizionato in uno spazio ambiente sonoro è quella di posi- a noi. Tuttavia, pur rappresentan-
frontale che va dalla nostra sinistra zionare diversi altoparlanti intorno do un notevole contributo al coin-
alla nostra destra. La percezione al punto di ascolto e di creare volgimento, rimane ancora inattiva

100 TECNOLOGIE SPERIMENTALI


TECNOLOGIE SPERIMENTALI

la terza dimensione che permette diversi fra loro ma di percepire riusciva a percepire realmente la
di simulare la provenienza di suoni anche quella ulteriore quantità di posizione del suono situata sul suo
sia dall’alto che dal basso… dettagliate informazioni “spaziali” stesso piano. Il solo limite di queste
E qui, pur avendo tutte le carte in incluse in ogni vibrazione sonora. installazioni era quello già visto
regola per poterlo fare, la tecnolo- Abbiamo affermato con una certa della riproduzione di fonti sonore
gia non si è spinta né diffusa in sicurezza, che il nostro apparato provenienti dall’alto o dal basso,
questo settore: probabilmente il uditivo è bifonico, in quanto è cioè da una delle necessarie coor-
dover collocare altoparlanti sotto e dotato di due soli diversi dispositi- dinate spaziali indispensabili per
sopra l’ascoltatore ha rappresenta- vi di acquisizione che identifichia- definire la tridimensionalità.
to un potenziale limite fisico, mo con l’orecchio sinistro e l’orec-
soprattutto per il cinema, luogo in chio destro. Ogni suono prove- Grazie alle numerose esperienze
cui le tecnologie surround multica- niente da un qualunque punto compiute dai ricercatori e all’attua-
nale hanno dato il via ai nuovi dello spazio intorno a noi è dun- le progresso tecnologico si è arri-
sistemi di ascolto. Ad esempio, il que percepito unicamente come vati già da oltre un decennio a
canale centrale dei sistemi sur- unione o combinazione di due comprendere in modo pressoché
round, è stato introdotto proprio segnali giunti rispettivamente a definitivo il funzionamento del
da necessità cinematografiche: ciascun orecchio. Ed è proprio a meccanismo percettivo. Per poter
normalmente per offrire la perce- questo principio che i ricercatori esporre in modo esauriente e com-
zione di un suono centrale è suffi- hanno dedicato i loro sforzi già dal pleto questo procedimento, sarà
ciente posizionare lo stesso suono 1970, quando in Germania tenta- necessario introdurre brevemente
con pari intensità su entrambi i rono di registrare la percezione due argomenti strettamente colle-
canali stereo; questo semplice della spazialità utilizzando i suoni gati; apriamo quindi una piccola
metodo funziona però solo se l’a- provenienti da due sensibili micro- parentesi:
scoltatore si trova perfettamente al foni, collocati all'interno dei padi-
centro dei diffusori acustici, cosa glioni auricolari di speciali sagome NATURA E PROPAGAZIONE
che al cinema non avviene a causa che riproducevano la testa e le DEL SUONO
della diversa dislocazione fisica spalle dell'uomo. Scopo di questa Il suono può essere prodotto in
degli spettatori. Per mezzo dell’in- struttura era quello di catturare i natura solo da un unico tipo di
troduzione del canale centrale gli suoni stereofonici che giungevano moto, originato da un corpo
ascoltatori situati in ogni punto alle orecchie sfruttando anche la vibrante che provochi onde di
della sala possono avere la perce- vibrazione di ogni parte del corpo, compressione-rarefazione in grado
zione del cosiddetto “audio cen- sperando, poi, di riprodurre nella di raggiungere le nostre orecchie
trale”, che arriva fisicamente pro- successiva fase di ascolto un asso- attraverso un mezzo di propaga-
prio dal retro dello schermo. luto realismo. zione come l’aria, l’acqua, ecc. Se
In effetti, questa prima tecnica di la vibrazione prodotta dal moto del
Arrivati a questo punto possiamo registrazione si dimostrò molto corpo elastico sarà regolare, il
quindi introdurre il vero tema cen- efficace dal punto di vista della suono ottenuto sarà musicale; in
trale del nostro piccolo viaggio riproduzione della spazialità e caso contrario si produrrà solamen-
nella percezione sonora. molto più reale rispetto al normale te un rumore. I suoni percepibili
Scopriremo infatti, come con un ambiente stereofonico registrato dall’orecchio umano sono media-
qualunque impianto stereo e due senza utilizzare il modello del mente compresi tra 20 e 20mila
casse acustiche o addirittura una busto umano. Parallelamente a Hertz (vibrazioni al secondo), limiti
cuffia, sia possibile ricreare non questa, vennero poi avviati altri oltre i quali abbiamo gli infrasuoni
solo la spazialità sul piano orizzon- progetti di ricerca e furono svilup- e gli ultrasuoni, rilevabili solamente
tale ma anche quella della terza pati particolari apparecchi Hi-Fi con appropriata strumentazione.
reale dimensione fin’ora trascurata con caratteristiche quadrifoniche, Ogni suono può essere rappresen-
dagli impianti. Vediamo come. cioè formati da 4 diversi canali tato graficamente secondo diversi
audio, ciascuno dei quali indipen- metodi: il più semplice è dato da
Abbiamo compreso poco sopra dente e dotato di rispettiva cassa un sistema di assi sul quale possia-
che esiste una naturale capacità acustica; si realizzava in questo mo tracciare la classica forma d’on-
umana di ascolto che permette modo un doppio impianto stereo, da che ci dà le principali caratteri-
non solo di riconoscere suoni all’interno del quale l’ascoltatore stiche generali del suono.

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 101


TECNOLOGIE SPERIMENTALI

LA TRASFORMAZIONE DIGITALE impieghi musicali professionali, provvede a ritrasformare il livello


Grazie alle tecnologia digitale sono viene generalmente effettuato con digitale presente in memoria, in
stati introdotti circuiti chiamati dedicati strumenti in grado di segnale analogico, permettendo
convertitori in grado di trasforma- acquisire almeno 44mila livelli al ad un qualsiasi dispositivo di diffu-
re la vibrazione percepita (e quindi secondo (44,1KHz). Tale operazio- sione acustica (cuffia, altoparlante,
un qualsiasi tipo di forma sonora) ne può essere svolta con qualità ecc.) di rendere udibile il suono.
in un nuovo formato digitale inter- simile anche dalle normali schede
pretabile dai microprocessori e sonore di cui ogni moderno com- L’avvento dei sistemi illustrati, già
computer. Il convertitore A/D puter è dotato. da anni parte della nostra quotidia-
(dove A/D sta per analogico/digi- nità, permise allora di compiere
tale) esegue questa interessante Il vantaggio introdotto dal campio- significativi esperimenti per appro-
funzione associando, ad ogni fra- namento del suono è dato dal fondire la natura della percezione
zione di secondo, il valore dell’am- fatto che, una volta memorizzata acustica. Utilizzando microfoni
piezza del segnale rilevato allo sta- la sequenza di livelli, questi diven- posti all’interno dei padiglioni auri-
dio di ingresso tano completamente manipolabili colari umani e sottoponendo il
Il convertitore è collegato con un e visualizzabili per mezzo di oppor- soggetto all’ascolto dello stesso
veloce sistema a microprocessore tuni programmi che permettono suono proveniente da punti diversi
che provvede a gestire il valore all’utente di operare una illimitata dello spazio, si è provveduto a
numerico ricavato da ogni lettura serie di interventi sul suono stesso.
del livello e a memorizzarlo. Ogni Alcuni tra questi programmi sono
valore esprime la distanza (positiva veramente semplici e sicuramente
o negativa) del puntino dall’asse avrete già avuto modo di vederli o
orizzontale; è comprensibile che utilizzarli.
maggiori saranno i livelli acquisiti
per ogni secondo trascorso, mag- Con un sistema simile a quello pre-
giore sarà la conseguente defini- cedente, il suono campionato può
zione digitale che il sistema avrà essere riproposto per mezzo di un
ottenuto. Questo tipo di trasfor- convertitore D/A (digitale / analo-
mazione del segnale prende il gico) che esegue l’operazione Figura 2: Sagoma della testa in sala di registrazione

nome di campionamento e, per inversa rispetto a quello A/D e che


campionare separatamente tutte le
vibrazioni sonore captate.
Memorizzati questi segnali, si è
passati alla successiva fase di anali-
si e di studio delle forme d’onda
risultanti; con ulteriori tecniche di
scomposizione e di visualizzazione
dell’immagine sonora è stata quin-
di evidenziata la differenza presen-
te fra le forme d’onda di uno stes-
so suono noto, quando questo
proviene da punti diversi dello spa-
zio. In altre parole, si è notato che
il suono (prodotto da una qualsiasi
sorgente) giungeva con diverse
caratteristiche a ciascun nostro
orecchio in base alla sua posizione:
la differenza riscontrata è dovuta
principalmente a particolari com-
binazioni tra ritardi, rimbalzi
ambientali e inversioni di fase del
Figura 1: Editor audio per PC
segnale che intervengono durante

102 TECNOLOGIE SPERIMENTALI


TECNOLOGIE SPERIMENTALI

il percorso che le vibrazioni com- Ovviamente, maggiore sarà la qua- La riproduzione degli effetti d’am-
piono per raggiungerci. lità di registrazione e di riproduzio- biente e dell’illusione tridimensio-
Agiscono quindi, sulla propagazio- ne, migliore sarà l’effetto riprodu- nale può essere ricreata da un nor-
ne del suono, diversi interventi cibile; e, per evitare inutili imprevi- male impianto Hi-Fi, ma è bene
naturali tipici dell’ambiente in cui sti, si utilizzano generalmente solo precisare che quest’ultima elabora-
ci troviamo, i quali contribuiscono supporti digitali come il Compact zione potrà essere facilmente
ad arricchire ogni singola vibrazio- Disc. riprodotta solo rispettando una
ne percepibile con nuove informa- elementare regola d’ascolto; in
zioni che il nostro cervello ha Esistono in commercio diversi tipi base alle caratteristiche e potenzia-
imparato a interpretare. di processori di segnale audio cia- lità dei diversi processori usati,
La scomposizione di questo com- scuno dei quali è dotato di proprie potrà essere necessario utilizzare
plicato meccanismo percettivo è caratteristiche. I sistemi che com- una cuffia stereo o ricreare un
stato il nuovo punto di partenza pongono questa numerosa fami- semplice ambiente d’ascolto: l'a-
per condurre ricerche nella realiz- glia non sono, però, tutti dedicati scoltatore si dovrà posizionare cen-
zazione di particolari processori alla riproduzione di ambienti tridi- tralmente rispetto ai due diffusori
audio, capaci di ricreare in modo mensionali ma, utilizzando tecni- acustici, formando un immaginario
artificiale le naturali caratteristiche che meno elaborate e di più facile triangolo equilatero, e dovrà siste-
aggiunte di spazialità. realizzazione, vengono impiegati mare gli stessi diffusori all’altezza
per arricchire il suono di particola- delle proprie orecchie. Questo
Dopo anni di fruttuose ricerche ri effetti quali il riverbero, il delay metodo di ascolto non è comun-
sono stati sviluppati e messi a (l’eco), ecc. Il loro costo, molto più que una particolare novità in quan-
punto diversi sistemi digitali in contenuto rispetto ai processori to la disposizione è quella consi-
grado di manipolare le caratteristi- 3D, ne ha notevolmente agevolato gliata per l’ascolto di un normale
che del suono in tempo reale l’utilizzo, ormai indispensabile per impianto stereofonico e quindi già
secondo precise indicazioni di la realizzazione di ogni buon pro- nota agli appassionati.
posizione spaziale impartite diret- dotto musicale. Impiegando diver-
tamente dall’utente o, in altri casi, si processori audio, l'operatore/ Per chiarire ulteriormente il con-
predefinite all’origine. Questi siste- musicista potrà, quindi, dedicarsi cetto di illusione tridimensionale,
mi, detti processori di segnale, non anche alla programmazione dei può essere utile paragonare questo
generano suoni, ma si occupano parametri dell’ambiente acustico e sistema audio ad un ologramma su
unicamente di elaborare i segnali registrare il proprio brano definen- vetro, che è in effetti una struttura
provenienti da microfoni, strumen- do la collocazione spaziale di ogni piana che si mostra tridimensiona-
ti musicali o da altre sorgenti sono- singolo strumento. le se osservata direttamente; anche
re analogiche o digitali, per per- nell'ologramma il procedimento
metterne una precisa collocazione Sarà possibile utilizzare un norma- chiave è la fase di incisione, men-
in un qualsiasi punto dello spazio le processore audio per simulare la tre è poi sufficiente osservare l’im-
con appositi parametri di controllo propagazione acustica di una sala magine ad occhio nudo per poter-
del posizionamento. Con questa da concerto, di una cantina, di una ne ammirare l'effetto. In base al
tecnica, il suono originale viene cattedrale o di uno spazio aperto e nostro punto di osservazione otter-
elaborato ed arricchito di nuove programmare, ad esempio, con un remo diversi tipi di illusione ottica
caratteristiche che possono essere processore 3D il movimento del che saranno maggiormente evi-
direttamente incise su un normale suono di una chitarra per creare denti se ci posizioneremo al centro
supporto audio, come un disco, l’illusione acustica di un musicista dell’immagine stessa. Anche gli
un’audiocassetta o un CD. Il suono che “ci giri intorno”, oppure posi- ambienti sonori realizzati con que-
così registrato conterrà già al suo zionare il suono di un pianoforte sto metodo, acquistano una evi-
interno, tutte le informazioni sopra la nostra testa o sul pavimen- dente nuova potenzialità in quanto
necessarie per ricreare l’illusione to dietro di noi. coinvolgenti e, soprattutto, defini-
acustica, e la successiva fase di Sarà come immergersi all’interno bili da tutti con il solo impiego di
ascolto potrà quindi essere effet- di una sfera sonora nella quale un normale riproduttore stereofo-
tuata con un normale impianto ogni stimolo acustico ci impressio- nico.
stereo Hi-Fi senza l’aggiunta di nerà per il suo realismo...
ulteriori apparecchiature. Anche in Italia, alla fine del 1993 le

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 103


TECNOLOGIE SPERIMENTALI

prime sperimentazioni di audio 3D to in post-produzione per la regi- milioni di lire) e introduceva anche
furono prodotte e distribuite in strazione dei brani, era agevolato il controllo remoto da PC, cosa che
modo sistematico attraverso CD da una console sulla quale erano consentiva di poter spostare il
musicali appositamente prodotti disposti 2 controlli per ciascun suono a proprio piacimento in
da una etichetta discografica canale. Il primo controllo permet- modo automatico controllandone i
nazionale, capace di abbinare que- teva di spostare il suono intorno al movimenti in funzione dei diversi
sta idea alla allora nascente tecno- piano dell’ascoltatore mentre il punti del brano.
logia della realtà virtuale. Il sotto- secondo lo posizionava sulla verti-
scritto era coinvolto in prima per- cale comprendendo quindi le posi- Un ulteriore metodo di registrazio-
sona nella nascita di questo pro- zioni alto e basso. I due cerchi ne per suoni 3D è l’olofono, una
getto che ancora oggi è unico nel ortogonali di posizionamento sorta di particolare microfono
suo genere, con oltre 50 CD origi- mossi dai controlli permettevano capace di registrare con fedeltà
nali prodotti fino alla fine del ’99. quindi di posizionare il suono in un assoluta la posizione spaziale delle
Ogni CD, tematico, proponeva qualunque punto della superficie sorgenti audio. L’olofono ha prece-
brani di musica elettronica o new- di una immaginaria sfera, all’inter- duto di molti anni la tecnologia
age, appositamente realizzati in no della quale si trovava l’ascolta- digitale RSS ed opera in modo
3D Sound e in Dolby Surround. La tore. totalmente analogico; anche grup-
prima tecnica 3D Sound era otte- pi del calibro dei Pink Floyd hanno
nuta con le potenzialità offerte dal C’è da sottolineare che nel ’93 sperimentato registrazioni 3D
primo processore audio 3D, il questo primo incredibile processo- riprodotte poi anche in un noto
Roland RSS (Roland Space re, unico nel suo genere, costava album (“The final cut”).
System), un sistema in grado di quanto una grossa Mercedes e il
posizionare contemporaneamente suo lancio sul mercato non fu un L’olofono a dispetto della sua età,
e in tempo reale fino a 4 diversi grande successo di massa proprio è ancora uno strumento tra i più
canali audio in differenti punti per il costo spropositato e per il potenti, capace di consentire regi-
dello spazio. Il suo utilizzo, sfrutta- suo utilizzo apparentemente poco strazioni veramente sbalorditive.
versatile. Oggi, molti studi di regi- Presenta tuttavia due limiti impor-
strazione e service di produzione tanti e cioè il fatto di poter regi-
mobile ne sono dotati per conferi- strare esclusivamente suoni reali
re maggiore spazialità a registra- dal vivo (con il conseguente limite
zioni effettuate in studio e anche di fruscio e rumori ambientali) e la
per correggere la percezione audio necessità di dover ascoltare le regi-
nei concerti dal vivo. strazioni in cuffia per poter perce-
pire il migliore degli effetti 3D.
Successivamente uscirono nuovi L’olofono è un brevetto italiano,
modelli che seppur meno potenti nato per mano di Umberto Maggi
del loro padre RSS ne sfruttavano i nel 1983.
Figura 3: Una delle poche immagini disponibili del principi e le caratteristiche princi-
controller RSS, il primo processore con cui
era possibile muovere nello spazio sonoro pali. Già dopo qualche anno, l’RSS- Molte delle caratteristiche audio
tridimensionale fino a 4 diverse sorgenti
sonore
10 diventò il primo processore 3D 3D vennero inizialmente sfruttate
alla portate di molte tasche (costa- con la comparsa dei primi sistemi
va “solo” qualche manciata di di realtà virtuale immersiva, cioè

5 6

Figura 4: Il cuore del sistema RSS era formato da


moduli rack componibili in base alle Figura 5/6: I primi processori 3D a “basso costo” sfruttavano gli algoritmi di elaborazione audio già
necessità; i dati venivano impartiti dal sperimentati sul primo RSS. Lo spostamento del suono veniva effettuato o con l’impiego
controller ed elaborati in tempo reale di impostazioni pre-memorizzate o, in modo completo, da un software di controllo per PC

104 TECNOLOGIE SPERIMENTALI


TECNOLOGIE SPERIMENTALI

quelli che utilizzavano l’HMD


(head mounted display), l’allora
famoso “casco” dotato di visione
tridimensionale. Le prime applica-
zioni virtuali sia ludiche che profes-
sionali, si scontrarono infatti pro-
prio con i limiti audio imposti dallo
standard stereofonico che mal si
conciliava con l’immersione totale
e tridimensionale dell’utilizzatore.
Nello spazio virtuale anche la per-
cezione sonora diventava un ele-
Figura 8: Un software per l’elaborazione della pressione acustica
mento necessario per realizzare
simulazioni veritiere e in questo
senso, registrazioni ed elaborazioni Concludiamo qui questo rapido
predefinite contribuivano al reali- viaggio nella percezione sonora
smo delle applicazioni. con alcuni interessanti riferimenti a
(Ricordo ancora, quando una geli- siti internet da cui è possibile scari-
da mattina d’inverno sono partito care demo audio o saperne di più
per l’autodromo di Vallelunga sugli effetti di cui abbiamo parlato:
dove mi aspettava una registrazio-
ne 3D di frenate e accelerazioni da Roland
integrare in un sistema di realtà www.roland.it
virtuale per la prevenzione degli Strumenti musicali e processori
incidenti stradali…) audio. La casa produttrice dell’RSS.
Cybertracks Records
L’olofono e l’RSS (nelle sue diverse www.cybertracks.it
versioni) sono probabilmente Etichetta discografica italiana con
ancora oggi gli unici strumenti produzioni 3D realizzate con RSS,
professionali dedicati all’audio 3D, RSS-10 e anche con tracce in
entrambi utili per scopi e impieghi Dolby Surround.
tra loro diversi. Grazie ad una sem- Studio Umbi Figura 9: Un’attuale soluzione che propone
microfoni da indossare
pre maggiore padronanza acquisi- www.umbi.it
ta nell’elaborazione 3D, negli ulti- L’inventore dell’olofono
mi anni sono apparse anche le
prime schede audio per PC, capaci Esperienze pratiche
di riprodurre sempre e solo con i
http://webpages.charter.net/tidmarsh/binmic/
due canali stereo una illusione 3D
Schema e circuito per costruire un paio di microfoni binaurali.
più o meno credibile. L’aumento di
http://art.simon.tripod.com/stealth.html
potenza dei PC ha poi permesso
Altro schema e circuito per costruire microfoni binaurali.
anche lo sviluppo di software dedi-
http://home.earthlink.net/%7Egottapes/micdiyers/main.htm
cati e di plug-in audio per la
Diversi esempi e schemi.
gestione tridimensionale dello spa-
zio sonoro.
Teoria
http://www.engr.sjsu.edu/~knapp/HCIROD3D/3D_home.htm
Teoria e formule dell'audio 3D
http://www.users.dircon.co.uk/~wareing/3daudio.htm
Grande raccolta di link sull'audio 3D
Figura 7: Schermate di un software per il controllo
http://www.isvr.soton.ac.uk/FDAG/vap/
del posizionamento Studi, ricerche e modelli.

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 105


ROBOMANIA

MANUALE SEMISERIO
DI ROBOTICA
seconda parte
di Marco Fabbri
marnic@roboitalia.com

Due ruote vaganti non sono un Robot!


È vero, dopo un pò di gioco, vedere due ruote che girano per casa magari senza
sbattere o seguendo un percorso preciso, sì, è bello ma… manca qualcosa, un robot deve
fare di più anzi, deve fare qualcosa, deve aiutare l’uomo e non essere un vagabondo!

Scherzi a parte abbiamo una base chiameremo spalla, un pezzo rettili- era troppo facile). La seconda: chia-
semovente, se siamo stati bravi, que- neo (verde) che sarà il nostro braccio, meremo posizione zero di un arto la
sta base si muoverà con “estrema” poi un altro snodo (viola) che rappre- posizione in cui è allineato con l’asse
precisione lungo uno o più tragitti da senta il gomito, troviamo poi (azzur- del pezzo prima del suo giunto, fac-
noi impostati, se questa base ha un ro) l’avambraccio e quindi la pinza o ciamo un esempio, quando l’asse del
piano superiore ecco che potremo mano. braccio (verde) è sulla stessa retta del-
utilizzarlo come carrello portavivande l’asse del moncherino (giallo) avremo
o altro. Immaginate, voi stesi sul diva- il braccio in posizione zero (nel caso
no, premete un pulsante sul teleco- del disegno dovrà essere verticale),
mando e il nostro carrellobot fila in avremo l’avambraccio (azzurro) in
cucina dove la nostra mogliettina ha posizione zero quando il suo asse sarà
preparato un whiskey, lo posa sul bot sulla retta dell’asse del braccio (verde)
che sentendo il peso torna da noi (nel caso del disegno ruotato verso
docile docile… l’alto di circa 45°).
Sarebbe bello ma cosa ne pensa la Quando sia braccio che avambraccio
mogliettina? Meglio se il whiskey lo sono in posizione zero l’intero arto
prepara il robot! Figura 1: Schema componenti dell’arto robotico sarà verticale verso l’alto! Ok? Ci
Ora per fare ciò il Robot ha bisogno di siamo?
un arto! Un braccio più una mano Adesso c’è qualcuno che mi spiega Partiamo proprio da braccio e avam-
(con una mano non si svita il tappo come calcolo la posizione della pinza? braccio in posizione di zero che è più
della bottiglia? Beh, fatemi portare la Ok, facciamolo insieme. facile, in questo caso le nostre 3 coor-
bottiglia che la apro io! Oggi ho una Bene, per definire un punto in uno dinate saranno: X e Y come le abbia-
vena umoristica decisamente marca- spazio 3D abbiamo bisogno di 3 mo calcolate per sapere dove si trova
ta). Immaginiamo quindi di dare un coordinate e precisamente quelle che la base (ipotizziamo che il centro del-
arto al nostro bot (un arto, non una normalmente si chiamano X, Y, e Z. l’asse delle ruote motrici sia coinci-
costola, non vi montate la testa ok?). Dobbiamo necessariamente darci dente con l’asse del moncherino gial-
Quello che vedete in Figura 1 è una delle regole, la prima è questa: X e Y lo), Z sarà data dalle lunghezze di
banale idea ma per i nostri ragiona- sono le coordinate del piano orizzon- tutti i pezzi base compresa (misuria-
menti è sufficiente, descriviamolo, tale, il pavimento per intenderci, Z mo con il metro che è facile).
dalla base, leggermente rialzato tro- sarà l’altezza dal piano orizzontale Se vi ricordate quando parlavamo
viamo un primo snodo (rosso) che (già, potevamo chiamarla H ma poi della sola base avevamo già tre dati

106 ROBOMANIA
ROBOMANIA

(X, Y, e Alfa) alfa era l’angolo formato con X e Y della base. Ruotiamo ora la PERCORSI O
dalla retta della direzione con l’asse spalla dei soliti 20°, se lo immaginia- ESPLORAZIONI VAGANTI
delle X, non lo dimenticate perché ci mo capiamo ad occhio che è aumen- Dopo tutta questa teoria matematica
tornerà utile. tata la X e quindi avremo che: concediamoci uno svolazzo mentale
Cominciamo a fare i calcoli: Xpinza=Xbase+Ltot*Seno 20° e filosofico. Il dilemma è questo:
Partiamo dalla coordinata Z, la quale Con Ltot uguale alla lunghezza brac- Meglio dare al Robot dei percorsi pre-
sarà sempre (Zbase + qualcosa) inten- cio+avambraccio. Già così è facile, ma stabiliti o lasciare che trovi la strada
dendo con Zbase l’altezza da terra con gli altri segmenti? Eccola: da sé? Voglio su questo argomento
fino allo snodo rosso; il “qualcosa” XPinza = XBase+(L1*Sen (B1))+ darvi solo degli spunti di riflessione:
che segue è il punto dolente, imma- (L2*Sen(B1+B2))+(L3*Sen(B1+B2+B3)) Chi arriva alla meta? Questo è tal-
giniamo di ruotare la spalla di 20° Attenzione, questo vale se Alfa è zero! mente filosofico che si possono fare
rispetto alla posizione zero avremo: e se non lo è? Facile: paragoni anche con l’uomo, preferite
Z = Zbase+ (Lbraccio+Lavambraccio) XPinza = XBase+ ((L1*Sen (B1))+ che vi dicano che dovete recarvi a
* Coseno di 20° (sembra facile no?). (L2*Sen(B1+B2))+(L3*Sen(B1+B2+B3 36°15’ Nord e 23°34’ Est o che vi
Adesso ruotiamo anche il gomito di )))*Cos alfa diano le indicazioni della strada da
25°, credetemi la formula diventa: Basta moltiplicare tutto per il Coseno seguire? Chi arriva prima alla meta?
Z = Zbase+(Lbraccio*Coseno 20°)+ di alfa. Mamma mia quanto è bella la Chi è più indipendente? Che differen-
(Lavbraccio*Coseno (20°+25°)) trigonometria! za nel lavoro di programmazione nei
Credo sia chiaro che con Lbraccio e Ci facciamo anche la Y? Ma si, tanto è due casi? Quale dei due funziona-
Lavbraccio si intendono le lunghezze uguale alla X se non per l’ultimo ope- menti è più “robotico”?
dei pezzi verde e azzurro, forse meno ratore che da Coseno diventa Seno: Beh, avete di che meditare e se avete
chiaro il (20°+25°), è facile se pensate YPinza = YBase+ ((L1*Sen (B1))+ seguito fino qui sarà uno svago piace-
che comandando il motore del gomi- (L2*Sen(B1+B2))+(L3*Sen(B1+B2+B3 vole, ipotizzare, teorizzare e immagi-
to ad esempio, potremo stabilire una )))*Sen alfa nare come si potrebbe mettere in
rotazione relativa al giunto braccio Se mi avete seguito fino a qui siete dei pratica vi darà sollievo (almeno
avambraccio e non assoluta, in prati- santi! Santi che però ora potrebbero spero). Per conto mio, ma vorrei che
ca se il braccio è ruotato di 45° e l’a- farsi portare da bere dal Robot... seguiste la lettura solo dopo aver
vambraccio pure (provate a disegnar- Ma come si gestisce tutto questo meditato un’oretta su quanto sopra,
lo) avremo l’avambraccio orizzontale caos? credo che la cosa migliore sia integra-
e quindi non contribuirà ad aumenta- Non è tanto difficile, ovviamente ci re i due sistemi (bella scoperta?
re la Z ed infatti 45+45 da 90 e il sarà un SW a fare tutto questo, basta Perché non lo avete detto voi?!). Dare
Coseno di 90 è zero! impostare le variabili in modo intelli- percorsi stabiliti ci permette di arriva-
Bene abbiamo ora una formula gene- gente con nomi comprensibili poi re alla meta se non abbiamo ostacoli
rale che vale per qualsiasi arto com- tutto va da sé. imprevisti ma ci impone di program-
posto anche da 7 o 8 segmenti (fac- Ovviamente potete (nel vostro vero mare ogni percorso e l’aggiunta di
ciamolo di 3): Robot) aumentare il numero degli nuovi può voler dire rimettere mano
Z=Hbase+(L1*Cos (B1))+(L2*Cos(B1 snodi (si chiamano gradi di libertà) e al programma. Lasciare che il Robot
+B2))+(L3*Cos(B1+B2+B3)) quantomeno aggiungere un polso trovi il punto finale da solo è facile,
Ovviamente B1, B2, B3 sono gli che ruota in modo da afferrare ogget- solo potrebbe metterci anni ad arriva-
angoli (Beta) di rotazione dei singoli ti in verticale o orizzontale (la bottiglia re se il programma non è più che ben
segmenti. va afferrata con presa verticale, la fatto, certo è indubbia la maggior
Eccoci qua, la Z è sistemata, fate alcu- maniglia della porta con presa oriz- autonomia e a mio avviso la “roboti-
ne prove su carta, vedrete che som- zontale). cità”; integrare i due sistemi e quindi
mando gli angoli con il loro segno Un’idea per utilizzare tutto ciò avere delle “autostrade” e se trovi un
tutto torna! Proviamo con la X ora: potrebbe essere quella di avere un ostacolo provi a girarci attorno, dal
Partendo sempre dall’arto con tutti i database di percorsi, oggetti ecc con casello in poi prova a raggiungere il
segmenti in posizione zero e, questa coordinate, dimensioni (il Robot deve centro da solo. Certo non è facile ma
volta, aggiungiamo con la base rivol- sapere quanto aprire e chiudere la nemmeno impossibile, come sempre
ta ad Est (Alfa uguale a zero!) abbia- pinza) in modo da poter prendere siamo noi a dover fare delle scelte
mo che essendo la pinza sulla vertica- l’oggetto A posarlo sul tavolo B pren- (per fortuna è ancora così), l’impor-
le del centro dell’asse delle ruote dere l’oggetto F dal piano M e posar- tante è cercare di lasciare degli spazi
motrici, X e Y della pinza coincidono lo su C dove c’era A. per integrare la propria creazione.

ROBOMANIA 107
in vetrina GsmCONTROL
Per concedersi qualche comodità tecnologica
non è sempre necessario affrontare
grosse spese o rifare completamente
l'impianto elettrico. Esistono anche
prodotti che risolvono alcuni
problemi e semplificano la vita
quotidiana senza la necessità di
grandi sconvolgimenti.
GsmControl rientra in quest'ultima
categoria.

GsmControl può essere alimentato con un qualsiasi tra- suoneria del citofono tramite un relé che attiva l'invio di
sformatore per campanelli ed è disponibile con antenna una chiamata gratuita (uno squillo) al cordless o al cel-
incorporata oppure con connettore per antenna ester- lulare (nel quale avrete inserito il numero della SIM card
na nel caso sia installato in zone con segnale insuffi- di GsmControl con descrizione “CANCELLO”). In que-
ciente. Funziona con qualsiasi carta SIM, anche prepa- sto modo saprete sempre, quando qualcuno suona alla
gata e dispone di due uscite a relé controllabili per vostra porta, anche se siete in giardino o vi siete allon-
mezzo di SMS o squilli gratuiti e di due ingressi che pos- tanati da casa... a costo zero.
sono inviare SMS, squilli gratuiti o FAX. Le applicazioni
pratiche sono veramente molte, a titolo d’esempio ne CONTROLLO REMOTO DI IMPIANTI
riportiamo alcune. Tra le molte possibili applicazioni, una parte rilevante è
costituita dalla telegestione dell'impianto di riscalda-
APRICANCELLO A COSTO ZERO mento o condizionamento, soprattutto nelle case di vil-
Collegando GsmControl al meccanismo d’apertura di leggiatura. La possibilità di attivare l'impianto poco
un cancello elettrico sarà possibile utilizzare qualsiasi prima di mettersi in viaggio e trovare l'abitazione già
telefono come telecomando: quando GsmControl rice- alla temperatura ottimale senza sprechi di energia e
verà una chiamata da uno dei numeri di telefono senza coinvolgere un vicino volenteroso, rappresenta
memorizzati nella SIM card, attiverà l’uscita che produ- una delle comodità più apprezzate per questo tipo di
ce l’apertura del cancello. Considerate quanto costa l'in- telecontrolli. Lo stesso concetto può essere esteso anche
stallazione di un punto aggiuntivo d’apertura di cancel- ad altre applicazioni:
lo in un appartamento o ufficio, in questo modo qual- Scaldabagno elettrici, per ottimizzare i consumi all'effetti-
siasi telefono fisso o mobile diventa un apricancello. La va necessità; irrigazione del giardino; apertura e chiusura
lista dei numeri abilitati è modificabile anche con un di tapparelle o tende, in caso di maltempo o semplice-
SMS! Uno strumento utile sia per piccoli e grandi con- mente perché non si rientra a casa; computer di casa, al
domini, considerando che nelle SIM card attuali è pos- quale occorre accedere da remoto per acquisire dati; la
sibile memorizzare fino a 250 numeri telefonici. Anche lavatrice o la lavastoviglie, magari essendo avvisati quan-
alberghi e villaggi vacanze possono trarre convenienza do finisce il ciclo di lavaggio per poter spegnere l'elettro-
da questo tipo d’impiego: ogni settimana possono domestico da remoto oppure attivare il ciclo di lavaggio in
memorizzare l'elenco dei telefonini degli ospiti grazie al modo che termini poco prima del rientro a casa.
comodo software in dotazione ed evitare sia di tenere
personale alla porta carraia sia di distribuire schede o MANUTENZIONE AUTOMATICA
telecomandi per il rientro notturno. Quando gli impianti da gestire sono comuni,
GsmControl può avvisare l’azienda incaricata della
RIPETITORE DI CAMPANELLO manutenzione con un FAX oppure con un SMS diretta-
A questo punto, perché non collegare un ingresso alla mente al tecnico, prima ancora che i condomini possa-

108 IN VETRINA
no accorgersi del guasto la segnalazione è già partita. co delle attività... ma spesso non basta, spesso i consumi
L'amministratore, oltre a non doversi occupare della si alzano e si abbassano in modo non prevedibile, oppure
questione, potrà tenere traccia della segnalazione per- la macchina si blocca. Senza attendere che il cliente chia-
ché GsmControl ha avvisato anche lui. Provate a pensa- mi, scocciato per il disservizio, si possono tenere sotto
re a quali sono i benefici per: controllo uno o più prodotti "strategici" e provvedere
impianti di riscaldamento; ascensori; condizionatori; all'avviso immediato in caso di fermo macchina.
perdite d'acqua; black out elettrici (GsmControl può Alcuni nuove macchine di vending sono già dotate di
funzionare con una batteria); sovratemperature. queste funzionalità, ma che fare con le macchine tradi-
zionali? Perché non valutare se è possibile aumentare le
CHIAMATE ANTIPANICO prestazioni a basso costo con un semplice retrofit del
Un ragazzo o l'anziana nonna sola a casa? Un semplice parco installato?
pulsante e GsmControl può inviare una richiesta di soc-
corso, avvisando chiunque ed ovunque. Allo stesso APPLICAZIONI AUTO & GESTIONE FLOTTE
modo si può inviare un avviso di rapina o richiesta di Suona l'antifurto della vettura che si trova a qualche iso-
soccorso, utilizzabile negli uffici, negozi, stabilimenti e lato di distanza... un SMS oppure uno squillo per un
nella botteghe artigiane. avviso immediato. Non è simpatico, ma si potrebbe per-
sino interrompere la pompa della benzina a distanza
CHIAMATE D’EMERGENZA (forse è un po’ pericoloso) o meglio attivare il clacson
Serve un pronto intervento su chiamata da molti telefo- così da attirare l'attenzione... Un interruttore sulla porta
ni verso una Centrale Operativa? Tutti i numeri abilitati del camion, per verificare che nessuno acceda alle merci
alla chiamata sono nella Rubrica, all'uscita 1 si collega trasportate, se non autorizzato. Per conoscere l'ora d’ini-
un avvisatore ottico/acustico e si è pronti ad intervenire zio e fine di un trasporto (messaggio 1 all'avviamento del
su richiesta. motore) e gli orari delle singole consegne (messaggio 2
all'apertura del portellone). Per tenere sotto controllo
SISTEMI DI SICUREZZA l'uso di mezzi concessi a noleggio (anche mezzi d'opera)
Molti sistemi di sicurezza non gestiscono l’invio di allar- basta un messaggio o fax con ora ogni volta che viene
mi sulla rete cellulare, GsmControl consente di salva- avviato e ogni volta che viene spento... e se il Cliente
guardare gli investimenti effettuati in passato aumen- non paga con un SMS si può disabilitare l'uso del mezzo.
tando le prestazioni e quindi la sicurezza intrinseca del
sistema stesso. Inoltre può essere utilizzato in luogo dei RECUPERO CREDITI
costosi, obsoleti e fastidiosi combinatori telefonici: pote- Per essere sicuri che il cliente pagherà alla scadenza, la
te ricevere un SMS oppure uno squillo di avviso quan- macchina o impianto venduto, con patto di riservato
do c'è un tentativo di intrusione in ufficio, in laboratorio dominio: con GsmControl si blocca l'intera macchina al
o a casa... Allo stesso modo sarà possibile attivare e dis- ricevimento dell'insoluto, a pagamento avvenuto si potrà
attivare l’impianto da remoto nei casi in cui, ad esem- intervenire recuperando anche il GsmControl installato.
pio, il personale di servizio lavora fino ad una certa ora
e poi lascia l’immobile incustodito, senza necessità di MONITOR AMBIENTALI
fornire i codici di attivazione al personale stesso. Sorveglianza per incendi, terremoti, allagamenti, disser-
vizi, il tutto semplicemente collegando la sensoristica
INSTALLAZIONI DIFFICILI O IMPOSSIBILI necessaria ai contatti di GsmControl. In applicazioni
Spesso è impossibile o troppo oneroso realizzare agricole ed ecologiche è possibile controllare il livello di
impianti di controllo tradizionali, in questi casi due bacini e vasche, attivare saracinesche e sfiatatoi.
GsmControl possono “telecontrollarsi” a vicenda, con- Per i frutteti attaccati da avifauna, GsmControl può atti-
sentendo il controllo bidirezionale di 2 ingressi e 2 usci- vare a distanza i dissuasori elettrici/elettromeccanici
te. Sarà quindi possibile attivare e disattivare da remoto (spaventapasseri). GsmControl può tranquillamente
qualsiasi apparato semplicemente con un interruttore essere alimentato da celle solari.
collegato a GsmControl... e poi sarà sempre possibile
controllare tutto anche con il telefonino. Per ulteriori informazioni:
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IN VETRINA 109
in vetrina IL RICONOSCIMENTO
VOCALE CON
“VOICE DIRECT II”
Riconoscede comandi vocali non è più un problema. “Voice Direct II” è
un kit per il riconoscimento vocale molto semplice da utilizzare e dal
costo contenuto. In pochissimi passaggi potrete rendere il vostro
progetto in grado di riconoscere i vostri comandi.
Il tutto senza scrivere una linea di codice!

Utilizzare comandi vocali per aprire la porta di casa, La soluzione si chiama Voice Direct II.
per azionare l’impianto d’illuminazione, il riscalda- Il Modulo Voice Direct II s’interfaccia alla vostra
mento, il condizionatore, ma anche per comandare il applicazione in modo semplice ed intuitivo, non
robot o progetto nel quale avete profuso sforzi e richiede programmazione, ed è pronto a funzionare
notti insonni , da oggi è semplice come bere un bic- non appena lo alimentate.
chiere d’acqua!
Il Kit Voice Direct II comprende: un modulo Voice
Direct II, una scheda per l’apprendimento e la rea-
lizzazione di esperimenti e tutto il necessario per le
gestione dei vostri progetti.

IL RICONOSCIMENTO VOCALE
Per rendere possibile il riconoscimento vocale, il
modulo Voice Direct II deve essere preventivamente
“istruito” (fase di training o apprendimento) con le
parole che dovrà riconoscere. In questa fase viene
costruito un modello sonoro per ciascuna parola che
verrà memorizzato nella memoria flash interna.
Durante la fase di riconoscimento, viene registrato il
comando vocale e comparato con i diversi modelli,
memorizzati in fase di apprendimento, per determi-
nare quale sia il comando impartito.
Il sistema è classificato come “speaker-dependent”
ovvero viene riconosciuta sia la parola (o la frase),
ma anche il timbro della voce di chi la pronuncia, il
che lo rende utilizzabile anche per applicazioni dove
è richiesto il riconoscimento biometrico della voce.

La fase di apprendimento viene eseguita avvalendo-


si della board di sperimentazione sulla quale è posi-
zionato un microfono, un altoparlante e gli oppor-
Figura 1: Il kit Voice Direct II
tuni interruttori di pilotaggio.

110 IN VETRINA
IL PROCESSO DI RICONOSCIMENTO ma confusa con un’altra tra quelle memorizzate).
Per riconoscere i comandi impartiti, il Voice Direct II L’importanza di questi errori dipende ovviamente
compie le seguenti operazioni: dall’applicazione in cui il riconoscimento vocale
deve essere inserito. Se viene impostata un alto livel-
1 Il segnale audio proveniente dal microfono, viene lo di selettività nel riconoscimento, sicuramente si
opportunamente amplificato, filtrato ed inviato minimizzano gli errori di tipo substitution ma, allo
all’ingresso analogico del modulo Voice Direct II stesso tempo, gli errori di tipo reject si manifeste-
che lo converte in un valore digitale. ranno con maggior probabilità.
2 Il modulo Voice Direct II analizza il dato digitale
ottenuto e ne estrae un modello contenente le USCITE DISPONIBILI
caratteristiche salienti della parola che è stata Il modulo Voice Direct II richiede una tensione di ali-
acquisita. mentazione di 3,3 Vdd che può comunque oscillare
3 Il modello così ottenuto viene comparato con tra 2,7 e 3,6 V. Dispone di 8 uscite digitali il cui livel-
quelli memorizzati nella memoria interna nella fase lo logico “0” corrisponde tipicamente ad una ten-
di apprendimento, cercando quello più simile a sione di 0,3 V, mentre per il livello logico “1” la ten-
meno di un errore predeterminato. sione di uscita è 0,9 V.
4 In caso di successo viene scelta la parola (o frase) Le diverse uscite, una volta riconosciuto un coman-
associata al modello memorizzato, altrimenti, do, rimangono a livello alto per circa un secondo,
viene selezionato un valore speciale detto appun- per cui se si vuole che il loro livello rimanga alto in
to “No Match”. modo permanente, si dovrà aggiungere un latch
esterno.
In fase di apprendimento, al fine di incrementare
l’accuratezza del modello, viene memorizzata la QUALE MICROFONO?
media tra due modelli relativi alla stessa parola e, Già, che tipo di microfono si deve utilizzare se non
prima della memorizzazione, il modello viene con- si fa uso della board di sperimentazione?
frontato con quelli precedentemente memorizzati Nella maggior parte delle applicazioni è sufficiente
per evitare di avere comandi troppo simili tra loro un normalissimo microfono a condensatore con una
(come ad esempio “Lara” e “Mara”). sensibilità di almeno -60 dB. In applicazioni più par-
ticolari si può impiegare un microfono direzionale
TIPI DI ERRORE specialmente in quei casi in cui la sorgente di segna-
Tutti i dispositivi di riconoscimento vocale sono sog- le e quella di rumore si trovano in punti diversi.
getti a due tipi di errore: reject error (parola non rico- Comunque per un corretto funzionamento basta
nosciuta) e substitution error (parola riconosciuta, osservare alcune templi regole:

1 Si devono evitare cavità risonanti in prossimità del


microfono.
2 L’area di fronte al microfono deve essere sempre
libera. Se il tutto viene inserito in un contenitore,
praticare un foro del diametro di almeno 5 mm in
corrispondenza del microfono e se ciò non è pos-
sibile non utilizzare uno spessore maggiore di 0,7
mm in corrispondenza del microfono.
3 Il microfono dovrebbe essere acusticamente isola-
to dal contenitore. Per garantire questo isolamen-
to si possono utilizzare materiali insonorizzanti
come schiuma o gomma-piuma.

Per ulteriori informazioni:


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Figura 2: Il modulo Voice Direct II
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IN VETRINA 111
in vetrina PICPROTO:
PROGETTARE CON I PIC
SENZA PENSIERI
Spesso dopo aver trascorso notti insonni per mettere a punto il nostro
progetto con i PIC, sorge il problema della realizzazione del circuito
stampato che non sempre è semplice da sbrogliare e realizzare.
Quante volte avrete pensato: ” …potessi farlo doppia faccia…” Bene,
ecco un prodotto che risolverà molti dei vostri problemi, permettendovi
di realizzare il vostro progetto senza troppe complicazioni, eseguendo
semplicemente le saldature senza più preoccuparvi della realizzazione
del circuito stampato.

PICProto è una linea di circuiti stampati di alta quali- cuito stampato.


tà realizzati su doppia faccia. Su tali basette trovano Su alcuni modelli i pin del PIC sono connessi al con-
posto un PIC e vari componenti discreti tra cui un nettore PICBus un bus standardizzato da Microchip
regolatore di tensione, un quarzo e tutto ciò che è per l’uso con i PIC a 18 o 28 pin.
comune nei progetti che utilizzano i PIC. Su ciascuna basetta è riservato un ampio spazio in cui
Le connessioni con il regolatore di tensione e la sezio- si possono inserire altri componenti da collegare tra-
ne comprendente il quarzo, sono già presenti sul cir- mite saldatura e fili di rame.

Sezione Sezione Connettori


Modello Pic supportati
oscillatore alimentazione predisposti
2xDip6-8 switch
PICProtoS1 18pin PICmicro Si Si Dip8 switch
16pin dip socket
16C62, 63, 641, 642, 66, 72, Pic I/O connector
PICProto3 Si Si
73, 76 DB9, 15 o 25
12C508, 509, 518, 519, 671,
PICProto8 Si Si DB9
672
16C52, 54, 56, 58, 554, 556,
558, 61, 620, 621, 622, 71, EPIC ICSP conn.
PICProto18L Si Si
710, 711, 712, 715, 716, 83, Vin, LCD, BD9,15 o 25
84

16C64, 65, 66, 67, 661, 662, PIC I/O Conn.


PICProto64 Si Si
74, 77, 774, 16F874, 16F877 DB9, 15 o 25

18F6520, 6620, 6720, 8520, DB9, 15 o 25


PICProto80 Si Si
8620, 8720 DB9, EPIC ICSP
16C52, 54, 56, 58, 55x, 61,
PICProto-Dual Si Si PICBus, DB9, 15 o 25
62x, 71x, 84, F83, F84
Tabella 1: Riassunto dei vari modelli

112 IN VETRINA
Un esempio re. I pin RC0÷RC7 non sono
In figura 1 è riportato il PICProto18 un modello compa- connessi per i PIC a 18 pin.
tibile con numerosi PIC tra cui il famosissimo 16F84. PICProto18 è compatibile
con i PIC16C52, 54, 56, 68,
I componenti contrassegnati 554, 556, 558, 61, 620,
con C1, C2 Y1, ed R1 fanno 621, 622, 71, 710, 711,
parte del circuito di oscillazio- 715, 84, 16F83, 16F64.
ne e sono collegati come in
figura 2A. C3, C4 e REG1 Altri modelli
fanno invece parte del circuito Sono disponibili diversi
di alimentazione e la loro con- modelli, ognuno dei quali
nessione è quella di figura 2B. supporta una particolare
famiglia di PICmicro, come
Sul circuito stampato si può riportato nella tabella 1.
anche saldare un connettore Figura 3: Connessioni del PICBus
(J2) di tipo DB9, DB15 o Per i più esigenti…
DB25. Il connettore J1 è inve- Per i più esigenti sono disponibili due schede per espe-
ce il PICBus le cui connessio- rimenti LAB-X1 e LAB-X3. Entrambe sono equipaggiate
ni sono riportate in figura 3. da regolatore di tensione a 5V, oscillatore, circuito di
Figura 1: PICProto18: ottima
per il PIC16F84
Il pin KEY non è elettricamen- reset ed altri componenti generici quali interruttori,
te connesso in quanto viene potenziometri, LEDs, display LCD ed interfaccia RS232.
utilizzato per fissare il verso di inserzione del connetto- Il modello LAB-X1 contiene inoltre un piccolo altopar-
lante, una tastiera a 16 tasti ed è dotata di uno zoccolo
B A ZIF a 40 pin. Nella confezione è presente un floppy disk
contenente le istruzioni ed alcuni programmi di esem-
pio in PicBasic.

Per ulteriori informazioni:


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Via Cadorna, 27/31 - 20032 Cormano (MI)
Figura 2A/B: Connessioni per il circuito di oscillazione ed alimentazione
Tel. 02.66504794 Fax 02.66508225
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Alcuni modelli della famiglia PICProto

IN VETRINA 113
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