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REALIZZAZIONI PRATICHE • TUTORIALS • RADIANTISTICA • COMPUTER HARDWARE • ROBOTICA

N° 220/221 - OTTOBRE/NOVEMBRE 2003 - ANNO 19 € 6,00 - Frs 12,00 NUMERO DOPPIO

ALL’ INTERNO LE PAGINE DI :

CENTRALINA PER PRESEPE

Spedizione in A.P. - 45% - ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 - Filiale di Milano. In caso di mancata consegna, restituire all‘editore che si impegna a pagare la relativa tassa presso il CMP di Roserio - Milano
Controlla automaticamente
l’illuminazione del tuo presepe
BASSA FREQUENZA simulando i cicli naturali
• PREAMPLIFICATORE STEREO
RIAA PER PC
MINI PLC
TECNOLOGIE SPERIMENTALI Un potente ed economico
PLC programmabile per
• I SENSORI INTELLIGENTI (I parte)
a

tutte le tue esigenze


• PROGETTIAMO UN RAZZO (IV parte) a

• TECNOLOGIE ASTRONOMICHE (II parte) a


di automazione

STRUMENTAZIONE
• DUPLICATORE DI EEPROM 24CXX

HARDWARE DOMINO (IIa parte)


Completa il sistema con la scheda PC
• GENERATORE DI EFFETTI e la scheda interruttori/pulsanti
SONORI BITONALI
• SMS WEB-LOGGER
INTERFACCIA SERIALE PER PC
TUTORIAL
Aggiungi 8 ingressi analogici e
• VITAMINA C (III parte)
a
8 uscite digitali al tuo PC
• PIC MICROCONTROLLER
BY EXAMPLE (I parte)
a

• IL PUNTO SUL GPS

www.farelettronica.com
redazionale
“LA VOSTRA RIVISTA”
A Gennaio dell’anno corrente, ho iniziato questa mia avventura come redattore
di Fare Elettronica, e da allora le novità si sono susseguite senza sosta, dapprima
il nuovo layout, in seguito i nuovi contenuti ed infine il sito web; tutto questo
con un unico scopo: proporvi una rivista utile e piacevole da leggere.
Abbiamo lavorato senza sosta perseguendo questo scopo e voi, cari lettori, ci
avete ripagato incoraggiandoci con i vostri complimenti, aiutandoci a migliorar-
la con consigli e critiche e, naturalmente, acquistando la rivista.

Adesso siamo ad un secondo ed importante capitolo per la nostra, anzi, la


vostra rivista: il nuovo editore. A partire da questo numero, infatti, la rivista
passa in gestione alla Inware.
Il cambio di editore è storicamente un momento critico per una rivista, si è por-
tati a pensare: "che succederà adesso?", "ma la rivista sarà sempre la stessa?".
Beh, noi diciamo che il cambio di Editore è stato voluto da DTP Studio, al quale
vanno i doverosi ringraziamenti per il grande lavoro fatto per mantenere viva
una rivista così ricca di storia. Il cambiamento è stato voluto anche e soprattutto
per trasformare Fare Elettronica nella rivista leader di settore. Siamo già sulla
buona strada, non vogliamo peccare di presunzione con questo, ma le novità
su cui stiamo lavorando sono davvero importanti e riteniamo che non delude-
ranno le vostre aspettative.
Nuove importanti collaborazioni, iniziative marketing di rilievo ed una crescita
del livello tecnico degli articoli, cosa sempre gradita ai nostri lettori, sono le
operazioni che la Inware si è appena impegnata ad intraprendere, pur nel
rispetto della linea editoriale ormai collaudata.

Per festeggiare questa nuova era per Fare Elettronica, vi presentiamo un numero
senza precedenti, ben 19 articoli che sicuramente desteranno il vostro interesse:
a parte le nuove puntate di Vitamina C, Progettiamo un razzo e DOMINO, arriva-
no due novità: il primo progetto di Costo Zero e la prima puntata della nuova
versione dello storico corso PIC Microcontroller By example. Immancabile il pro-
getto per Natale 2003: una centralina per l’illuminazione del presepe che simula
il ciclo giorno/notte come in natura.
Il progetto però più interessante questo mese è Mini PLC, un potente PLC che di
mini ha solo le dimensioni, Silvano Breggion ha fatto davvero un ottimo lavoro.

Per concludere due parole sul nostro sito web. Quando leggerete questo nume-
ro sicuramente sarà on line la nuova versione che, oltre al layout in linea con la
veste grafica della rivista, offre nuove sezioni (tra le quali una Chat) ed un netto
miglioramento di quelle esistenti.

Non mi resta che augurarvi buona lettura e rinnovare l’appuntamento in edico-


la a Dicembre.

Tiziano Galizia
t.galizia@farelettronica.com

3
www.farelettronica.com

DIRETTORE RESPONSABILE:
GianCarmelo Moroni
richieste di assistenza
Per richiedere assistenza o chiarimenti sugli articoli
DIRETTORE DI REDAZIONE: presentati, vi preghiamo di contattare l’autore, il
Tiziano Galizia (t.galizia@farelettronica.com) cui nome ed indirizzo email è riportato sotto il
titolo dell’articolo stesso.
PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE:
Nel caso ciò non fosse possibile potete scrivere a
Graficonsult - Milano (info@graficonsult.com)
assistenza@farelettronica.com, ricordandovi di
HANNO COLLABORATO:
specificare il numero della rivista ed il titolo
Andrea Marani, Andrea Corbari, Fabrizio Fazio, Andrea ed Enrico Tobaldo,
dell’articolo per il quale chiedete chiarimenti,
Eugenio Cosolo, Maurizio Cugola, Riccardo Ricci, Luigi Carnevale, Silvano
oltre al vostro nome, cognome ed indirizzo email.
Breggion, Vittorio Argento, Emilio Ficara, Nicola Ulivieri, Giuseppe Fiordaliso, Tutte le richieste con informazioni insufficienti o
Agostino Rolando, Marco Masotti, Marco Fabbri, Sergio Tanzilli anonime saranno cestinate.
Si accettano esclusivamente richieste di assistenza
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stampati. Conformemente alla legge sui Brevetti n.1127 del 29-6-39, i circuiti e gli
Artek 9-35
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Ascon 41
mente per scopi privati o scientifici e comunque non commerciali. L'utilizzazione
degli schemi non comporta alcuna responsabilità da parte della Società editrice. Elettroshop IV cop
La Società editrice è in diritto di tradurre e/o fare tradurre un articolo e di utiliz- GPE kit 73
zarlo per le sue diverse edizioni e attività, dietro compenso conforme alle tariffe Grifo II cop.
in uso presso la società stessa. Parsic 65
Alcuni circuiti, dispositivi, componenti ecc. descritti in questa rivista possono be- Pianeta elettronica 25
neficiare dei diritti propri ai brevetti: la Società editrice non assume alcuna re- Sandit 97
sponsabilità per il fatto che ciò possa non essere menzionato.
Tanzilli 81
SOMMARIO
automazione costo zero
Mini PLC 16 Costo zero (seconda parte) 106
di Silvano Breggion di Andrea Corbari

I progetti di costo zero: HFE meter 110


hardware di Mino Mazzella

Generatore di effetti sonori bitonali 26


di Fabrizio Fazio

SMS web-logger 42
robomania
di Emilio Ficara Circuito di ritardo di 5 secondi 126
Centralina per presepe 82 per il Sumobeambot
di Giuseppe Fiordaliso di Luigi Carnevale

Interfaccia seriale per PC 120 Manuale semiserio di robotica 130


di Marco Masotti (prima parte)
di Marco Fabbri

strumentazione
Duplicatore di EEPROM 24CXX
di Vittorio Argento
30 rubriche
News 6
Le fiere e mostre mercato 114
domotica di Novembre e Dicembre 2003
Domino: un sempice sistema per 56 In Vetrina:
l’automazione domestica (seconda parte)
di Andrea ed Enrico Tobaldo
Nuovo Acoustic Box 4.0: 140
Progettazione di casse acustiche
e test avanzato
tutorial Siteplayer, un web server 142
Vitamina C (terza parte): resti e frattaglie 36 in 1 pollice quadrato!
(ovvero ciò che abbiamo lasciato indietro) C.C.S. ICD-U 144
di Maurizio Cugola In-circuit debugger e programmatore
PIC® Microcontroller 68 USB per PICmicro flash serie 16 e 18
By Example (prima parte) Novità cd-rom 145
di Tiziano Galizia e Sergio Tanzilli
“raccolta: alimentatori
Il punto sul GPS 98 101 circuiti applicativi”
di Agostino Rolando

bassa frequenza
Preamplificatore stereo RIAA per PC 94
di Andrea Marani

tecnologie sperimentali
I sensori intelligenti (prima parte) 46
di Nicola Ulivieri

Progettiamo un razzo (quarta parte) 50


di Eugenio Cosolo

Tecnologie astronomiche (seconda parte) 116


di Riccardo Ricci

biografia
Alexander Graham Bell 90
di Agostino Rolando
NEWS
407/408
CONVERTITORI DC/DC
A ELEVATA DENSITÀ
Tracopower, rappresenta-
ta in Italia da Claitron, ha
alloggiante un processore
Pentium M. Con presta-
zioni di 1,1 GHz ed 1
Gbyte di Ddr Ram, è inol-
IC DI RILEVAZIONE
CORRENTI LINEARI

Questo spazio è gentilmen- ampliato la propria fami- tre il primo modulo su


te offerto da EONews, il glia di convertitori DC/DC computer a essere basato
Quindicinale di notizie e con i nuovi modelli TEN- sul nuovo processore
commenti per l’industria 20 da 20 W nel package mobile.
elettronica di VNU Business industriale standard di Si tratta del terzo progetto
Publications Italia. dimensioni 2”x1”x0,4” embedded presentato
(mm 50x25x10). Si tratta dall’azienda in questa Agilent Technologies ha
di diciotto modelli a eleva- classe di prestazioni che introdotto due Ic di rileva-
ta densità progettati per va ad aggiungersi al zione correnti lineari, otti-
applicazioni in cui l’in- modulo CompactPci 3U camente isolati, single-
gombro è un fattore criti- Cp306 e alla scheda Pm- ended (Hcpl-7510 e Hcpl-
co. Le configurazioni di microRex da 3,5 pollici. 7520), specificatamente
uscita standard sono: progettati per applicazio-
407 readerservice.it 52
3,3V/4A, 5V/4A, 12V/1,67A, ni di rilevazione correnti di
15V/1,34A, ± 15V/0,67A. pilotaggio motori elettro-
I valori del range di tensio- POTENZIOMETRI nicamente controllati a
ne di ingresso, che ne DIGITALI bassa potenza.
consente l’impiego in una I potenziometri digitali ad Incorporano tecnologia di
Se vuoi avere maggiori vasta gamma di applica- alta tensione da 128 posi- convertitore analogico-
informazioni: www.ilb2b.it zioni, sono: 9÷18 VDC, zioni Max5436 e Max5439 digitale sigma-delta avan-
Se vuoi abbonarti o ricevere 18÷36 VDC, 36÷75 VDC. di Maxim Integrated zata per fornire prestazio-
gratuitamente 3 numeri di L’elevata efficienza (fino Products (Esco Italiana) ni di rilevazione correnti
EONews + la newsletter: all’89%) consente tem- sono disponibili nel conte- lineari precise con uscita
www.vnu.it/eonews perature di funziona- nitore microMax (5 x 3 single-ended. Specifiche
mento fino a 71 gradi mm). Integrano anche un fondamentali compren-
1° MOSTRA CONVEGNO
centigradi. amplificatore operazionale dono: reiezione di modo
La serie TEN-20 prevede indipendente ad alta ten- comune 15 kV/micros con
la protezione contro il sione, che permette di modo comune 1000 V,
cortocircuito, il filtraggio ridurre ulteriormente lo larghezza di banda 100
FOCUS EMBEDDED conforme alle specifiche spazio su scheda e il costo. kHz, uscita single-ended,
• Schede bus EN 55022 classe A, l’in- Possono utilizzare una ten- non-linearità 0,06%, tolle-
• Backplane, rack, connes- gresso di controllo remo- sione di alimentazione ranza di guadagno +/-3%
sione, adattatori, box, to on/off e un isolamento duale compresa tra +/-5 e (Hcpl-7510) o +/-5%
accessori tra ingresso e uscita di +/-15 V o singola fino a (Hcpl-7520).
• Strumentazione 1500 VDC. +30 V. Sono ideali per la
• Sistemi operativi real-time 407 readerservice.it 55
I convertitori sono offerti regolazione del contrasto
• Software e applicativi
in package metallico del display a cristalli liquidi
specifici
schermato a basso profilo o per la regolazione ad DISPOSITIVO MOSFET
Tutto il mondo embedded in con supporto base isolato. alta tensione. A BASSA TENSIONE
mostra a Milano il 2 Le altre caratteristiche
Dicembre 2003 dalle ore
407 readerservice.it 51
principali sono: basso valo-
9.00 alle 17.00, presso il re del coefficiente di tem-
Centro Congressi Quark MODULO CPU peratura 35 ppm (misura-
Hotel, organizzato dalla EMBEDDED to agli estremi della resi-
rivista Elettronica Oggi
Il nuovo modulo Cpu Etx- stenza); 5 ppm/grado C
Embedded.
Pm embedded di Kontron (ratiometrico).
http://embedded.vnu.it
embedded@bp.vnu.com
rappresenta la scheda più
compatta (95 x 114 mm) 407 readerservice.it 54

6 NEWS
Il nuovo dispositivo Psd321x, denominati bili dal sito internet di BUFFER A
Mosfet a canale P a bassa microPsd Lite, garantisco- Elgar stessa. RITARDO NULLO
tensione Fdz299P di no 80 Kbyte di memoria I nuovi Cy23Fs04 e
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Fairchild Semiconductor è Flash e 2 Kbyte di Sram e Cy23Fs08 di Cypress
alloggiato in un minuscolo sono adatti per applica- Semiconductor sono una
package Bga da 1,5 x 1,5 zioni a basso costo. AMPLIFICATORI sorgente di clock continua
mm, offrente una riduzio- A GUADAGNO da utilizzare in tutte quelle
407 readerservice.it 59
ne del 75% in fatto di PROGRAMMABILE applicazioni - dalle reti San
dimensioni in confronto ai alle stazioni base wireless -
Mosfet Tssop-6 o Ssot-6 ALIMENTATORI dove è richiesta la conti-
utilizzati in applicazioni PROGRAMMABILI DC nuità di funzionamento
simili, rendendolo una DA 1 E 1,2 KW del sistema per conservare
soluzione perfetta per le Alimentatori program- dati “sensibili” in presenza
applicazioni di gestione mabili DC da 1 e da 1,2 di un guasto del clock di
della potenza quali telefo- kW, dotati di marchio CE, riferimento primario.
ni cellulari, Pda, lettori conformi all’ EMI e agli L’architettura FailSafe
musicali portatili, ricevitori standard UL, vanno ad La famiglia di amplifica- mette a disposizione due
Gps e videocamere digita- ampliare ulteriormente la tori a guadagno pro- opzioni di ridondanza
li. Può ridurre, inoltre, l’af- famiglia DCS Sorensen- grammabile Mcp6S2X di selezionabili dall’utente: la
flusso di potenza di siste- Elgar (distribuiti in Italia Microchip include un prima prevede una com-
ma parassitica fornendo da AllData), già nota sul amplificatore, un Mux e mutazione uniforme verso
commutazione a bassa mercato per l’affidabilità un controllo di guada- un clock di riferimento
potenza (massima corren- e le prestazioni dei suoi gno e assicura il control- secondario, la seconda
te di stato stabile di 4,6 A). prodotti. La famiglia DCS lo digitale sulle funzioni contempla il mantenimen-
L’altezza del package (0,8 è costituita da 24 model- di amplificazione del pro- to della stessa frequenza di
m max) consente di utiliz- li di alimentatori DC pro- getto. Può essere pro- clock di riferimento prima-
zarlo sotto a schermi Rf, grammabili che, grazie grammata su bus Spi, rio finché non venga ripri-
sottoinsiemi interni e all’ampia possibilità di garantendo il controllo stinata l’alimentazione.
display, soddisfacendo la scelta di tensione e cor- del guadagno e la scelta Oltre a ciò è disponibile un
crescente richiesta indu- rente, sono in grado di del canale d’ingresso e terzo livello di ridondanza,
striale per prodotti con soddisfare esigenze pro- permettendo l’aumento in quanto è possibile forni-
package a basso profilo, venienti da settori dispa- degli ingressi analogici re in uscita il segnale di
più sottili. rati: Semiconduttori per il microcontrollore. clock in modo continuo in
ATE, Automotive, Medi- Disponibile con ingressi a presenza di guasti sui rife-
407 readerservice.it 57
cale, controllo di proces- 1, 2, 6 e 8 canali, offre rimenti primario e secon-
so industriale, per citarne otto step di guadagno dario.
FAMIGLIA alcuni. I nuovi modelli da (1, 2, 4, 5, 8, 10, 16, 32
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DI MICROCONTROLLORI 1 e 1,2 KW, in particola- V/V) e una banda di fun-
STMicroelectronics ha re, sono stati progettati zionamento da 2 a 12
reso noto di aver accre- con l’obiettivo di ridurre MHz. Può essere alimen- MODULO
sciuto la famiglia il ripple e il rumore, con- tata con tensioni da 2,5 a DI TEMPORIZZAZIONE
microPsd3200 di micro- tenendo il più possibile 5,5 V e opera su un arco Il modulo di temporizza-
controllori a 8 bit con peso e dimensioni. di temperature da -40 a zione Zl30462 di Zarlink
memoria Flash della classe Grande flessibilità è data, +125 gradi centigradi. (Unique Memec) per
8051, così da poter offrire poi, dal fatto che tutti gli Offre inoltre un rumore schede di linea ad alta
una gamma completa di alimentatori consentono di soli 10 nV/rtHz, una velocità per apparati di
microcontrollori della una configurazione pa- tensione di offset di 150 accesso alle reti integra un
classe 8051. I dispositivi rallela, sia di tipo master microV, Tdh+N 0,0012% sistema di temporizzazio-
microPsd325x dispongo- sia slave. Tutti i modelli e tempi di settling di ne in un componente
no di una Ram che può della famiglia, da 1,2 e 3 200 ns. grande come un franco-
passare da 8 a 32 Kbyte, KW sono dotati di driver bollo. Combina tecnolo-
mentre i dispositivi micro- Labview gratuiti, scarica- 407 readerservice.it 61
gia Pll analogica e digitale

NEWS 7
con un oscillatore da 20 CONNETTORI (Lasi Elettronica) ha piattaforma offre numero-
MHz; offre una gamma di AD ALTA VELOCITÀ ampliato la propria offerta se interfacce: un’interfac-
frequenze di clock, tra cui nel campo dei dispositivi cia USB 1.1, che supporta
due uscite jitter-attenua- per la gestione della modalità di trasferimento
ted ad alta velocità e potenza con l’introduzio- USB Full speed (12
doppi ingressi flessibili e ne di due nuovi regolatori Mbit/s); un’interfaccia
chip per interfacce di linee di tensione Ldo a doppio seriale full duplex con buf-
ottiche Stm-1/Oc-3. ingresso in tecnologia fer da 64-byte; un’inter-
Cmos. Caratterizzati da faccia Ethernet 10BASE-T
407 readerservice.it 63
bassissimi valori di dro- per LAN con connettore
pout, sono ottimizzati per RG45 e un’interfaccia
SENSORI l’impiego in applicazioni IrDA 1.0 con buffer da 64-
DI SPOSTAMENTO in cui sono presenti ten- byte. La piattaforma inclu-
sioni ridotte e correnti ele- de, inoltre, un software
vate, ad esempio personal bootloader per il down-
È stata resa disponibile da computer e set-top box. load il software via seriale
Jae Europe (Farnell) una Siglati Lp3881 e Lp3882, o Ethernet.
nuova serie (Dg1) di con- permettono di eseguire in
407 readerservice.it 69
La gamma Tyco nettori ad alta velocità in modo estremamente effi-
Electronics di sensori di grado di gestire velocità ciente una conversione
spostamento a magnete dati fino a 5 Gbps fornen- lineare con una corrente TRANSCEIVER SERDES
permanente lineari senza do nel contempo presta- di riposo di soli 3 mA in A 10 GIGABIT
contatto costituisce la zioni elettriche e meccani- tutte le condizioni.
nuova soluzione, orientata che migliorate. Perfetti
407 readerservice.it 68
al futuro, per misurare le per usi in applicazioni con
distanze da 15 a 400 mm. larghezze di banda larga
Poiché non presentano fra cui “super computer” PIATTAFORMA
alcun attrito, grazie all’as- di fascia alta, supportano DI RIFERIMENTO
senza di accoppiamento le specifiche tecnologiche PER MICRO E LINUX
meccanico tra il sensore e 4x e 12x Ibta. Finalizzata Renesas Technology Europe Lattice Semiconductor ha
l’elemento di controllo, ad applicazioni basate su ha annunciato la disponibi- annunciato la disponibilità
rappresentano un grande InfiniBand, presenta grup- lità di EDOSK7705, piatta- di un transceiver SERDES a
vantaggio rispetto ai siste- pi di cavi e prese 4x e 12x forma di riferimento a 10 Gigabit per secondo
mi convenzionali basati su conformi a InfiniBand. basso costo e alta integra- (Gbps) che si caratterizza
potenziometro. Le tolle- L’impedenza differenziale zione per il microproces- per il consumo di potenza
ranze di assemblaggio è di appena 100 +/-10 sore SH7705 a 32-bit. La più basso in questo setto-
sono meno critiche, mini- ohm mentre la diafonia è piattaforma – che include re. Il dispositivo è basato
mizzando i costi totali del inferiore al 2% (con bordo Linux Board Support sulla tecnologia CMOS a
sistema. La risoluzione 100 ps). Il tremolio è stato Package (BSP) gratuito – 0,13 micron. Progettato
tipica è circa lo 0,1% della anch’esso ridotto a meno offre un’ampia gamma di per applicazioni SONET
gamma di misurazione. di 100 ps mentre le pre- interfacce e connettori ed OC-192 e 10 Gigabit
Funzionano in modo affi- stazioni Emi sono state è in grado di accelerare lo Ethernet, XPIO 110GXS
dabile e sono di lunga significativamente miglio- sviluppo delle applicazioni consuma solo 0,8 Watt di
durata, anche in presenza rate grazie a una parete SH-3 basate su sistemi potenza e supporta
di condizioni ambientali interna esagonale che operativi embedded quali moduli transponder ottici
difficili. Sono insensibili al minimizza l’intervallo tra Linux, riducendo il time to quali il Multi Source
rumore e alle vibrazioni, parete e cavo. market. Agreement (MSA) a 300
mentre si possono attuare EDOSK7705 è dotata di pin, così come quelli per
407 readerservice.it 65
le misurazioni di sposta- SDRAM da 16 MB, Intel le applicazioni 10 Gigabit
mento lineare e angolare. Strata Flash da 8 MB e small form-factor plugga-
REGOLATORI LINEARI CPLD per offrire maggiore ble (XFP). Il transceiver ad
407 readerservice.it 64
National Semiconductor flessibilità agli utenti. La alte prestazioni è confor-

8 NEWS
me ai requisiti di jitter SISTEMA canali differenziali su un SU CHIP SINGOLO
posti da SONET e DI ELABORAZIONE singolo chip. È integrato La serie Cs101 di sistemi
Ethernet. Il dispositivo è in E ACQUISIZIONE DATI con un veloce microcon- su chip singolo di Fujitsu
grado di offrire consumi trollore flash 8052, a ciclo raggiunge un tasso di
estremamente bassi grazie singolo, a 8 bit, program- integrazione circa doppio
a una combinazione di mabile, con capacità di rispetto all’attuale serie
tecnologia CMOS avanza- elaborazione fino a 12 SoC Cs91: fino a 100
ta a 0,13 micron, tensioni Mips. Questo nuovo milioni di gate, a fronte di
di alimentazione ridotte a dispositivo consente di eli- un livello di consumo
1,3 volt per il core e 2,5 minare la complessità pro- minimo e di una corrente
volt per gli I/O, e tecniche gettuale, mantenendo nel di perdita pari al decimo
di progettazione circuitale contempo prestazioni di sempre in confronto con
esclusive. Il risultato è un È stato messo a punto da rumore estremamente la serie Cs91, rendendola
valore di consumo tipico Analog Devices un nuovo basso, fattore, questo, particolarmente adatta
di solo 0,8 Watt nel fun- sistema di elaborazione e fondamentale per le appli- alle applicazioni legate ai
zionamento a 10 Gbps, acquisizione dati Micro- cazioni di strumentazione dispositivi mobili. Le
meno di qualunque altro Converter. di precisione. caratteristiche principali
transceiver concorrente Siglato AduC845, è carat- sono: tecnologia transi-
407 readerservice.it 71
attualmente disponibile o terizzato da due conver- stor a basso consumo;
annunciato. titori analogici-digitali tecnologia di processo
sigma-delta a 24 bit con PIATTAFORMA avanzata per una maggio-
407 readerservice.it 70
10 canali single-ended o 5 PER SISTEMI re integrazione; progetto

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NEWS 9
ottimizzato con tre tipi di connettore viene apprez- di elevata qualità a pro-
transistor per ottenere sia zato per i dispositivi porta- dotti quali telefoni cellula-
consumi contenuti, sia tili dotati di LCD. ri, videocamere digitali,
velocità elevate; macro Ip camcorder, sistemi di
408 readerservice.it 51
per un ampio spettro di intrattenimento domesti-
prestazioni; ambiente di co, set-top box e lettori
sviluppo per processi di COMMUTATORI audio consumer.
progettazione più rapidi e connectors”. La serie P5 DI TENSIONI DI LINEA I dieci pacchetti audio a
semplici. con passo 0,5 mm, un La famiglia di commuta- 24 bit ad uso di Xtensa
massimo di 60 vie e un’al- tori di tensioni di linea Ac HiFi Audio Engine com-
407 readerservice.it 72
tezza complessiva di 1,5 protetti contro le sovra- prendono a loro volta
mm rappresenta la solu- tensioni di StMicro- codice sorgente di assem-
TRANSCEIVER zione al problema dell’in- electronics è progettata blaggio e C ottimizzato,
UNIVERSALI gombro. Il modello P5KF per controllare piccole una versione compilata
Due nuovi circuiti integra- è apprezzato dai costrut- pompe, ventilatori, valvo- binaria di tale software,
ti resi disponibili da tori di telefoni cellulari per le, relè, erogatori, sistemi codice sorgente Tie e
National Semiconductor resistenza agli urti, legge- per il blocco delle porte e documentazione.
danno la possibilità di rezza e qualità dei mate- micromotori in apparec-
408 readerservice.it 55
effettuare la testabilità in riali, che permettono una chiature come lavastovi-
maniera semplice ed eco- buona conduzione del glie, condizionatori d’a-
nomica di sistemi quali segnale anche dopo 50 ria, lavatrici, asciugatrici, RAM DUAL PORT
stazioni base, switcher, inserzioni. Se il problema refrigeratori, congelatori, DA 18 MBIT
multiplexer e numerose è il posizionamento in fase forni e altre apparecchia- La nuova RAM dual port
altre apparecchiature di di montaggio, la soluzio- ture per la distribuzione FLEx72 di Cypress Semi-
telecomunicazione ope- ne è la serie AXN, un con- automatica. Denominata conductor è ideale in
ranti a bassa tensione. nettore adatto per appli- Acs, è disponibile nella applicazioni quali stazioni
Si tratta dei transceiver cazioni che prevedono l’u- versione a singolo com- base wireless, reti WAN e
universali Scan16602 e tilizzo di più di un connet- mutatore (Acs110-7S e SAN e apparati per l’ela-
Scan16512, a 16 bit, a tore per scheda, poiché Acs120-7S) o in blocchi borazione delle immagini.
elevata velocità e bassa tollera errori sull’asse da tre commutatori La nuova FLEx72 è una
dissipazione, che integra- maggiore della scheda (Acs302-5T3). La massi- memoria sincrona di tipo
no punti di accesso come fino a 0,3 mm. La partico- ma corrente per ogni pipelined con livelli di
previsto dallo standard lare costruzione con commutatore è di 2 A. densità doppi rispetto a
Ieee 1149.1. Sono stati accoppiamento “floating” quella offerta da analoghi
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progettati in modo da determina una testata con dispositivi presenti sul
consentire l’inserimento una struttura costituita da mercato. FLEx72 è la
di punti di collaudo in due pezzi in grado di HIFI AUDIO ENGINE prima memoria dual port
backplane Ttl/Cmos ope- assorbire eventuali sposta- Tensilica ha annunciato che dispone di porte di
ranti ad alte velocità e menti dovuti all’installa- l’immediata disponibilità ampiezza pari a 72 bit,
possono funzionare nel- zione di più connettori. del proprio Xtensa HiFi garantendo un’ampiezza
l’intervallo di tensione La serie AXK1114355J è Audio Engine a 24 bit e di di banda massima di 19,2
compreso tra 2,7 e 3,6 V. un connettore SIL a 14 pin dieci codificatori e decodi- Gbps. Una tale combina-
“direct type”, che richiede ficatori audio. zione di prestazioni e
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la saldatura dei terminali Xtensa HiFi Audio Engine, capacità di memorizzazio-
soltanto su una delle sche- un pacchetto add-on tra- ne fa della nuova RAM DP
NARROW de, poiché i contatti a sformativo per il processo- FLEx72 la soluzione ideale
PITCH CONNECTORS molla si fissano a pressio- re Xtensa di Tensilica stes- per gestire le sempre cre-
Matsushita propone una ne con le piazzole o con- sa, fornisce una soluzione scenti velocità di trasferi-
gamma di prodotti tatti del dispositivo da chiavi in mano ai progetti- mento dati e di elabora-
“board to board” e interfacciare e soprattutto sti di sistemi on chip che zione che contraddistin-
“board to flexband” de- risparmio di tempo in fase desiderino aggiungere ra- guono i sistemi di comu-
nominati “narrow pitch di assemblaggio. Questo pidamente capacità audio nicazione delle prossime

10 NEWS
generazioni – stazioni 25.5mm dei modelli cor- dielettrici più piccoli del ta nel 2002.
base wireless, reti SAN renti e, a dispetto delle mondo sono pronti per
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(Storage Area Network) – dimensioni compatte, essere forniti in serie. Essi
e le apparecchiature video questo relè offre presta- sono comparabili ai filtri
e di elaborazione dell’im- zioni all’avanguardia che LC non solo per le dimen- DAC OTTALI
magine. permettono di commuta- sioni, ma anche per il Analog Devices ha
re carichi resistivi fino a prezzo e inoltre hanno ampliato il proprio portfo-
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20A, con una bassa gene- performance nettamente lio di convertitori digitali-
razione di calore. Il nuovo migliori. analogici a bassa tensione
DISPOSITIVI relè per auto Omron è con l’aggiunta di tre
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PROGRAMMABILI caratterizzato da una ten- dispositivi, ognuno inte-
IN CAMPO sione nominale di com- grante Dac d’interfaccia
La famiglia di Fpga, deno- mutazione che arriva a ENCODER ASSOLUTO parallela a bassa potenza
minata Rtax-S, di Actel è 16V, e contatti in lega PLUG-AND-PLAY e disponibili in package
in grado di supportare argento-stagno senza AD ALTA VELOCITÀ Csp da 6 x 6 mm.
applicazioni che richiedo- cadmio. L’altro nuovo Agilent Technologies ha I componenti Ad5346 (8
no un’immunità dalle micro relè ISO – denomi- introdotto il più piccolo bit), Ad5347 (10 bit) e
radiazioni. nato G8HN-J - è invece in encoder assoluto plug- Ad5348 (12 bit) funziona-
Con dimensioni fino a due grado di gestire carichi and-play ad alta velocità no ciascuno da una singo-
milioni di system gate, fino a 35A dove fino ad per sistemi di automazio- la alimentazione da 2,5 a
progettata per l’uso nel- ora erano utilizzati mini ne industriale. AEAS-7000 5,5 V, assorbendo non più
l’ambito di applicazioni relè a standard ISO. dimezza i tempi di assem- di 1,65 mA a 5 V, con un
spaziali, offre una quasi blaggio e riduce i costi di tipico consumo di potenza
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totale immunità da Seu su oltre il 40%. Basato su un di appena 1 mA. Gli otto
moduli di registro e con- design modulare, che Dac racchiusi in un packa-
sente l’uso a bordo di FILTRI DIELETTRICI riduce a quattro il nume- ge sono particolarmente
Ram con “error-correc- COMPATTI ro delle fasi di assemblag- utili per applicazioni dove
ted”. PER WLAN/BLUETOOTH gio, il nuovo encoder lo spazio su scheda sia
Queste caratteristiche fan- Si stima che nei prossimi Agilent presenta anche il severamente limitato, tra
no sì che essa sia la sola anni la richiesta di disposi- vantaggio di ridurre il cui networking ottico;
vera alternativa agli Asic tivi WLan e Bluetooth sarà numero di componenti apparecchiature automati-
capace di soddisfare i re- dell’ordine di diversi necessari da circa 80 a che di prova; strumenti a
quisiti di densità, presta- milioni. Per le applicazioni solo quattro, abbattendo batterie e portatili; comu-
zioni e resistenza alle WLan e Bluetooth, so- i costi di inventario, pro- nicazioni mo-bili; control-
radiazioni, tipici di molte prattutto su schede duzione e acquisto. Esso lo di processo industriale.
applicazioni spaziali. PCMCIA e Compact- elimina inoltre l’esigenza
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Flash, le dimensioni ridot- di allineamenti multipli,
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te sono di fondamentale grazie alla funzione plug-
importanza. Fino a questo and-play, introdotta per AMPLIFICATORI
RELÈ AUTOMOTIVE momento, per la funzione la prima volta in questo PER APPLICAZIONI
MINIATURIZZATI di filtro i progettisti hanno campo. Gli encoder asso- DI COMUNICAZIONI
Il nuovo micro relè di utilizzato le combinazioni luti vengono utilizzati È stata annunciata da
Omron G8HL consente L/C; queste sono minitu- nelle macchine che ne- Agilent Technologies
una commutazione di rizzate ed economiche, cessitano di informazioni (Silverstar Celdis) una
carichi fino a 20A, vanta ma non offrono requisiti sulla posizione dei com- nuova serie di amplifica-
un peso di soli 13 grammi di filtraggio ottimali. ponenti prima di qualsia- tori Rfic a basso costo, ali-
e dimensioni ridotte a Epcos ha sviluppato filtri si movimento. AEAS- mentati a 5 V e rivolti a
due terzi rispetto ai relè innovativi per applicazioni 7000 ha una risoluzione un ampio range di appli-
con caratteristiche simili WLan e Bluetooth, che di 12-16 bit e amplia la cazioni, in particolare
attualmente sul mercato. combinano i vantaggi dei gamma di encoder asso- negli stadi buffer e If dei
Il G8HL ha infatti un’altez- filtri dielettrici con quelli luti Agilent con risoluzio- Dbs Lnb, nei cable
za di soli 17.7mm contro i dei filtri L/C. I nuovi filtri ne di 8 e 10 bit, introdot- modem, nelle schede per

NEWS 11
radio Gsm/Cdma, nei col- componenti sotto tensio- LabView, ideato per le cando l’attività di mainte-
legamenti a microonde, ne posti nelle immediate facoltà di ingegneria e i nance e migliorando l’affi-
nei sistemi in fibra ottica e vicinanze. laboratori scientifici. dabilità del sistema. Il
in molte altre applicazioni Consente di apprendere transceiver SFP tri-rate
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nel campo delle comuni- concetti teorici di inge- Agilent HFBR-57M5AP è
cazioni. gneria e metterli in pratica stato concepito e proget-
Denominati Aba-51563, AMPLIFICATORE AUDIO in aree quali circuiti elet- tato come una soluzione
52563 e 53563, presenta- SENZA CONDENSATORE trici, elaborazione di economica di elevate pre-
no una banda di 0,1-3,5 DI BYPASS segnali, comunicazioni, si- stazioni per le applicazioni
GHz, sono disponibili in L’innovativa architettura stemi di controllo, misure Fibre Channel a 2,125 e
package Sot-363 e offro- del nuovo LM4906 meccaniche e meccatroni- 1,0625 GBd e Ethernet a
no un’ottima combina- National Semiconductor, ca. È composto da stru- 1,25 GBd.
zione di caratteristiche di permette di conseguire menti virtuali basati su
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rumore e potenza d’usci- notevoli vantaggi in ter- LabView, un dispositivo di
ta (1,8-12,7 dBm con un mini di riduzione del nu- acquisizione dati multi-
punto d’intercettazione in mero di componenti, funzione e una worksta- SONDA PER
uscita del terzo ordine di degli ingombri e dei tion benchtop dotata di FIBRA OTTICA
11,4-22,9 dBm). tempi di realizzazione. una scheda di prototipa-
La società ha annunciato zione, offrendo una serie
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l’introduzione di un di comuni strumenti da
amplificatore audio della laboratorio pronti all’uso.
GAMMA COMPLETA PTC linea Boomer che elimina
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PER PROTEZIONE il ricorso al condensatore
CONTRO LE di bypass che tradizional-
SOVRACORRENTI mente viene connesso al TRANSCEIVER PER RETI
Epcos fornisce la più vasta pin della tensione di riferi- STORAGE E ENTERPRISE Giakova presenta una
gamma a livello mondiale mento. Agilent Technologies ha sonda di misura per oscil-
di termistori PTC per la La nuova architettura assi- introdotto due nuovi loscopi isolata in fibra otti-
protezione contro le cura un netto migliora- moduli transceiver in fibra ca di buone prestazioni e
sovracorrenti. mento in termini di PSSR ottica SFP (small form fac- costo contenuto, dotata di
Sono disponibili sia versio- (Power Supply Rejection tor pluggable) per le reti interfaccia TekProbe (per
ni radiali per tensioni Ratio) e tempi di accensio- Fibre Channel Storage e oscilloscopi Tektronix) e
nominali comprese tra 6 V ne (turn on) estremamen- Enterprise. I nuovi disposi- BNC per strumenti di altri
e 1000 V, sia le più diverse te ridotti. tivi operano in modalità produttori. FIBERPROBE
versioni SMD. Da poco In virtù di tali caratteristi- tri-rate e multi-rate e com- OPS100 è composto da
tempo sono entrati a far che, il nuovo amplificato- prendono l’interfaccia un trasmettitore OPS100-
parte della gamma una re è ideale per l’impiego digitale diagnostica MSA- Tx (convertitore elettro
nuova serie di termistori in apparecchiature porta- compatibile SFF-8472, ottico) e da un ricevitore
PTC radiali per la protezio- tili di ridotte dimensioni, che garantisce il monito- OPS100-Rx (convertitore
ne da sovracorrenti, tutti come ad esempio telefoni raggio in tempo reale ottico elettrico). I due
dotati di rivestimento a mobili e computer note- della temperatura del componenti sono collega-
elevato isolamento. Sono book. transceiver, della tensione ti da un cavo ottico flessi-
dimensionati per applica- di alimentazione, della bile avente una lunghezza
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zioni di tensione di rete corrente di polarizzazione fino a 100 mt.
con correnti nominali del laser, della potenza Il segnale trasmesso sulla
comprese tra 30 mA e AMBIENTE ottica trasmessa e ricevu- fibra ottica viene riconver-
140 mA. Questi elementi DI PROGETTAZIONE ta. In tal modo un even- tito in segnale elettrico dal
sono protetti dagli influssi E PROTOTIPAZIONE tuale malfunzionamento ricevitore ed è quindi pre-
ambientali grazie a una Ni Elvis di National Instru- in una specifica locazione sente all’uscita pronto per
verniciatura standard e ments è un ambiente per del collegamento in fibra essere visualizzato su un
garantiscono un ottimo la progettazione e la pro- ottica viene tempestiva- comune oscilloscopio.
isolamento elettrico dai totipazione basato su mente isolato, semplifi- Con l’ OPS100 è possibile

12 NEWS
utilizzare sonde di misura 8 pin. L’area di sviluppo è Elite, è possibile effettuare
passive standard compre- dotata di una scheda pro- prove di sicurezza in
sa la Tektronix P6015A per totipo estraibile. modo rapido, efficiente e
tensioni fino a 40 KV. affidabile. Progettato per
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Il collegamento in fibra il funzionamento a dop-
ottica di lunghezza fino a pia tensione, il tester ad
100 mt la rende indispen- TECNOLOGIA CMOS alte prestazioni Elite pre-
sabile per tutte le esigenze DA 90NM PER per soddisfare le esigenze vede la verifica di rigidità
di misura in ambienti peri- APPLICAZIONI DIGITAL di collaudo dei produttori dielettrica, resistenza d’i-
colosi e con alta tensione CONSUMER E MOBILI di microtelefoni e compo- solamento e collegamen-
fornendo una alternativa Fujitsu ha recentemente nenti per cellulari, il to a massa, nonché prove
economica alle attuali e annunciato di avere svi- nuovo modello 2306-Vs di perdita, a integrazione
limitate sonde differenziali. luppato la serie CS101 di di Keithley Instruments di 11 diversi controlli di
system-on-chip (SoC) consente variazioni del sicurezza, ognuno con-
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basata sulla propria tecno- livello di tensione median- frontabile secondo le
logia CMOS da 90 nm. La te trigger esterno ed è esatte specifiche tecniche
STARTER KIT società ha anche annun- dotato di capacità di del prodotto esaminato.
ciato di avere iniziato ad misura. È possibile esegui- Consente anche prove di
accettare ordini. Con l’av- re misure di tensioni, cor- carico e di perdita a una
vio della produzione pres- renti di carico, correnti tensione regolata, selezio-
so il suo Akiruno Techno- impulsive, nonché misure nabile tra 10 e 280 Vca.
logy Centre nel dicembre proprie di un voltmetro
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2002, Fujitsu è stata tra le digitale. Caratteristica
prime industrie ad impie- peculiare è la possibilità di
Il nuovo starter kit Pickit 1 gare la tecnologia CMOS precaricare i setpoint di UNITÀ DI AZIONAMENTO
Flash di Microchip è il da 90nm. La società ha tensione e i requisiti di MOTORI MICROPASSO
nuovo strumento a basso inizialmente sfruttato que- misura nella memoria La nuova unità di aziona-
costo e facile da usare, sta tecnologia per i propri interna mentre si eseguo- mento motori micropas-
destinato alla program- prodotti di fascia alta a no i comandi mediante so Microstep ViX di
mazione, alla valutazione prestazioni ultra elevate. semplici trigger Ttl. Parker Hannifin integra
e allo sviluppo per i micro- La nuova piattaforma SoC un avanzato controllore
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controller Flash-based a 8 fa leva sull’esperienza del moto con un amplifi-
e 14 pin. acquisita presso l’Akiruno catore di potenza da 250
Ideale per il supporto dei Technology Centre sulle APPARECCHIATURA o 500 Va in una custodia
dispositivi PIC12F629, interconnessioni in rame a DI PROVA ultracompatta, fornendo
PIC12F675, PIC16F630 e 10 livelli, sui materiali di un blocco di costruzione
PIC16F676, assicura i isolamento Low-k e su in grado di aumentare il
benefici legati alla possibi- altre tecnologie avanzate. throughput di automa-
lità di creare progetti Ciò ha permesso di rende- zione, riducendo nel con-
avanzati con un impegno re disponibili anche ai tempo i costi e le dimen-
economico molto limita- chip SoC per applicazioni sioni dei sistemi. È dispo-
to. Include un circuito consumer digitali e mobili nibile con una scelta di
stampato da 3 per 4,5 dei livelli superiori di inte- Clare Instruments (Delta valori nominali di corren-
pollici equipaggiato con grazione e dei consumi Strumenti) ha introdotto te di 2,8 o 5,6 Arms e
strumento di programma- ridotti. una nuova apparecchiatu- alloggia tensioni di bus
zione Usb-powered che ra di prova, apposi- motore fino a 80 Vcc. Per
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gira su personal compu- tamente studiata per i test assicurare funzionamenti
ter. L’area di valutazione di sicurezza elettrica, ad sempre corretti, lo stadio
sulla scheda prevede otto ALIMENTATORE alta velocità, di grossi di potenza funziona alla
Led, un potenziometro, SIMULATORE volumi di prodotto sulla sua piena risoluzione
uno switch e un dispositi- DI CARICABATTERIA linea di produzione. 51.200 passi/rotazione
vo campione PIC12F675 a Esplicitamente concepito Grazie alla nuova serie quali che siano i

NEWS 13
passi/rotazione program- temperatura d’utilizzo ciato l’avvio della produ-
mati dagli utenti. Inoltre, compresa tra -40 e +125 zione dei primi varistori
la risoluzione di questi gradi centigradi, è adatta multistrato sotto forma di
ultimi è liberamente pro- alla maggior parte delle chip in formato 0201.
grammabile nell’inter- applicazioni industriali, in Questi nuovi varistori
vallo 400-51.200 pas- particolare per i servo- della serie AVR M0201
si/rotazione. controlli, il controllo sono caratterizzati da
zione high-side, che angolare, la misura d’in- peso e volume pari a circa
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includono un preciso clinazione e d’accelera- 1/5 degli analoghi com-
rivelatore di corrente ad zione in ambienti critici ponenti in formato 0402:
SENSORE CCD alta frequenza insieme a quali quelli dei settori fer- in questo modo è possibi-
A 16 MILIONI DI PIXEL vari circuiti di protezione roviari, aeronautici o le installare il numero
Atmel ha lanciato un e che sono dedicati alle siderurgici. richiesto di varistori anche
nuovo sensore CCD a 16 applicazioni a 14 V desti- su schede a circuito stam-
milioni di pixel per imma- 408 readerservice.it 85
pato di dimensioni molto
nate agli autoveicoli. Si
gini digitali ad alta defini- tratta dei dispositivi ridotte. L’esperienza ac-
zione. Ir3310, Ir3311 e Ir3312, CPU PER MOBILE quisita da TDK nello svi-
Il CCD monocromatico ad una serie di componenti Samsung Electronics ha luppo di materiali per ap-
alte prestazioni si chiama che migliorano l’affidabi- realizzato S3C2440, la plicazioni elettroniche ha
AT1201M ed è dotato di lità e riducono il peso di CPU a 533 MHz più velo- consentito di ottenere
un’area fotosensibile in sistemi quali i circuiti di ce al mondo per disposi- riduzioni del volume e
grado di generare un’im- controllo luci, i controlli tivi mobile che soddisfa la dell’area del varistore pari
magine di 4096x4096 intelligenti di accensione domanda di nuovi servizi, rispettivamente al 78 e al
pixel. Può essere utilizzato con candele a incande- funzioni e contenuti mul- 64%. La crescente diffu-
per tutte le più importanti scenza, i riscaldatori ausi- timediali per dispositivi sione di dispositivi mobili
applicazioni che ri- liari a coefficiente di tem- mobile e smartphones. Il piccoli, leggeri e caratte-
chiedono largo formato, peratura positivo per processore offre esperien- rizzati da bassi consumi
alta definizione, bassissi- impianti Hvac, i comandi ze multimediali migliora- richiede in misura sempre
mo disturbo e flessibilità di motori per ventole di te attraverso interfaccia maggiore la disponibilità
operativa. Grazie alla pro- raffreddamento e i con- per videocamera digitale, di semiconduttori operan-
pria competenza nell’ima- trollori di ventilatori. display LCD TFT e STN, ti a tensioni sempre più
ging, Atmel offre visualiz- USB host e device, e basse contraddistinti da
zatori ideali per il mercato 408 readerservice.it 83
interfaccia per touch livelli di integrazione mag-
della Graphic Art, del con- screen. Con l’offerta di giori. Per tale motivo i
trollo industriale, dell’ima- ACCELEROMETRI/ un set integrato di sistemi dispositivi risultano più
ging in campo medico o INCLINOMETRI di periferiche, S3C2440 sensibili alle interferenze e
in analisi scientifica. Il Gli accelerometri della riduce i costi ed elimina ai fenomeni di sovraten-
CCD, che per la precisione nuova serie 46000 di la necessità di configura- sione provocati dall’elet-
offre una risoluzione di Sensorex (Citef) si suddi- re i componenti aggiunti- tricità statica.
16.8 milioni di pixel, è vidono in due gamme vi. Fornisce un caricatore
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organizzato in quattro con campi di misura di flash NAND integrato per
zone separate comandate +/-2 e +/-10 g. Gli incli- utilizzare flash memory
da quattro differenti clock. nometri, invece, com- NAND ad alta densità SENSORE
prendono 4 gamme con senza installare chip DI TEMPERATURA
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aggiuntivi. La CPU A INFRAROSSI
campi di misura da +/-5 a
+/-90 gradi. La possibilità Samsung è disponibile Melexis (Dimac Red) ha
COMMUTATORI di utilizzare un’alimenta- anche a 400 e 300 MHz. reso noto che il proprio
DI POTENZA zione non stabilizzata e sensore di temperatura a
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International Rectifier ha l’elevato livello del segna- infrarossi Mlx90601 sarà
offerto tre nuovi disposi- le d’uscita ne permettono utilizzato per la realizza-
tivi di commutazione l’impiego senza condizio- VARISTORI MULTISTRATO zione di sistemi per il con-
intelligenti in configura- namenti esterni. Con una TDK Electronics ha annun- trollo della climatizzazio-

14 NEWS
re dalla modalità veloce a veloce delle unità dischi che arriva a 25 fps, con
una speciale modalità di fissi fornendo nel contem- risoluzione Vga (640 x
risparmio energetico det- po flessibilità e durata ele- 480 pixel) a velocità fino a
ta Risparmio Energetico vate in ambienti ostili. 100 fps oppure con risolu-
Mode. Costruita attorno al media zione pari a 320 x 240 a
Quando un sistema richie- controller Adtron, adatta una velocità massima di
de solo una piccola cor- la tecnologia di memoria 340 fps.
rente di uscita, per esem- Flash all’interfaccia Udma-
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pio quando è in standby, 100, che è la preferita nei
R1161N/D può essere mercati delle apparecchia-
ne e il condizionamento commutato in Risparmio ture medicali e dell’auto- AMPLIAMENTO DELLA
dell’aria che verranno Energetico Mode e consu- mazione industriale. Sono FAMIGLIA Z8 ENCORE!
montati a bordo di due mare solo 4.5 µA. disponibili modelli con ZiLOG, specializzata
nuovi modelli di autovei- R1161N/D è in grado di capacità da 1 a 16 Gbyte, nella produzione di
coli di prossima introdu- funzionare con una ten- per funzionamenti negli microcontrollori a 8 bit,
zione sul mercato. Risulta sione di ingresso estrema- intervalli delle temperatu- estende la famiglia Z8
composto da un’interfac- mente bassa pari a 1,4V e re operative commerciali Encore! con i modelli
cia per il condizionamen- di fornire una minima ten- (0/+70), estese (-25/+75) FO8 e FO4. Si tratta di
to dei segnali di tipo pro- sione di uscita di 0,8V. e industriali (-45/+85 microcontrollori flash
grammabile (Mlx90313) e La combinazione di que- gradi centigradi). che si posizionano come
da una termopila a infra- ste caratteristiche fa di entry level per prezzo.
rossi realizzata in tecnolo- 408 readerservice.it 96
R1161N/D un LDO unico Questi modelli, rispetti-
gia Mems (Mlx90247). e ideale per applicazioni a vamente da 8 e 4 Kb, si
Questi due elementi rap- batteria. TELECAMERA DIGITALE aggiungono agli altri
presentano il nucleo fon- Ricoh ha risposto a una CMOS modelli della famiglia
damentale per la realizza- domanda di mercato per che include prodotti da
zione di trasduttori o ter- un prodotto che possa 16 fino a 64 KB.
mometri Ir in grado di operare come LDO ad alta I nuovi microcontrollori
eseguire misure con velocità e basso consumo. offrono un package più
un’accuratezza di 0,3 La modalità veloce corri- contenuto in cui anche la
gradi C con una risoluzio- sponde a un consumo di memoria, occupa minor
ne inferiore a 0,1 gradi C. 60 µA con una Reiezione ingombro, e sono quindi
al Disturbo di 65 dB (a 1 Con l’introduzione di ideali per molte applica-
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KHz). Cdc-200 Cognex ha zioni di elettronica di
ampliato la propria fami- consumo, di controllo
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REGOLATORE DI TENSIO- glia di telecamere digitali industriale e apparecchia-
NE LOW DROP OUT Cdc in tecnologia Cmos. ture elettromedicali.
UNITÀ FLASH IDE Maggiore velocità di qua- Rispetto alle classiche
dro e presenza di una fun- MCU Z8 di ZiLOG, la
zione di chiusura globale famiglia Encore! Z8 opera
sono alcune tra le caratte- a una velocità doppia con
ristiche di rilievo di questo una esecuzione per istru-
nuovo modello. È in zione fino a tre volte più
grado di supportare appli- rapida; inoltre l’architet-
cazioni con risoluzione tura utilizza un approccio
variabile sfruttando la register-to-register pro-
Con velocità di let- modalità d’acquisizione prietario ZiLOG che con-
Il regolatore R1161N/D di tura/scrittura ad accesso della regione di interesse sente anche una maggior
Ricoh Europa opera come casuale sostenute supe- configurabile. Può dun- semplicità di program-
un LDO ad alta velocità e ranti l’intervallo di 30 que fornire immagini con mazione.
basso consumo, offrendo Mbyte/s, l’unità Flash Ide risoluzione Sxga (1280 x
la possibilità di commuta- I35Fb di Adtron è più 1024 pixel) con velocità 408 readerservice.it 105

NEWS 15
AUTOMAZIONE

MINI PLC
di Silvano Breggion
sibreg@tin.it

Al giorno d’oggi, l’hobbista elettronico trova poche soddisfazioni nel costruire qualcosa
con le proprie mani, si trova di tutto già pronto nei negozi e centri commerciali.
Una volta valeva la pena costruire un amplificatore HI-FI, anche se l’estetica del
contenitore lasciava a desiderare, attualmente costa meno l’acquisto di un impianto
commerciale che il montaggio di un Kit. Per non parlare del reperimento dei
componenti, difficilmente si trovava tutto nello stesso negozio. A volte si aspettava
a fiera del radioamatore per iniziare una furiosa ricerca tra le bancarelle che non
sempre andava a buon fine. Lo stesso vale per l’automazione, oggi si trovano in
commercio PLC dal costo di poco superiore ai 100 €. Quello che vi propongo non
è un progetto in concorrenza con i modelli commerciali, è semplicemente un PLC
facile da costruire e programmare, che si pone come valida e flessibile soluzione
per tutte le vostre piccole esigenze di automazione.

Il PLC (circuito a logica programma- compiere un determinato compito. in modo da avvicinare un numero di
bile) viene usato già da diversi anni Potete immaginare che la sua pro- tecnici maggiore e diffonderne
nell’automazione degli impianti. In grammazione non era un’operazio- maggiormente l’ utilizzo. Sono nati
origine veniva usato nei processi ne semplice e richiedeva del perso- linguaggi molto potenti, anche se
produttivi più non proprio
complessi, sia semplici da uti-
perché servivano lizzare, come
dispositivi in AWL, linguaggio
grado di compie- che assomiglia
re calcoli, sia per- molto all’assem-
ché in commer- bler, ma di una
cio mancavano potenzialità in-
singoli compo- credibile. Basti
nenti come con- pensare che una
tatori, contatori riga di program-
veloci per enco- ma può parame-
der, temporizza- trizzare un qual-
tori multipli o siasi tipo di
particolari, ecc. timer, o control-
La programma- lare, con una
zione dei primi certa logica,
dispositivi avveni- molti ingressi e
va in assembler, disporre le uscite
in pratica si prendeva una scheda nale molto specializzato. Nel tempo di conseguenza. Ma resta un lin-
CPU con un certo numero di ingres- sono nati ed evoluti diversi linguag- guaggio a basso livello, non facil-
si e uscite e la si programmava per gi per la programmazione dei PLC, mente comprensibile a tutti. Al fine

16 AUTOMAZIONE
AUTOMAZIONE

di consentire quindi una maggiore rispecchia la condizione logica in re ognuno degli 8 ingressi con
diffusione dei PLC, sono stati svilup- ingresso, il Set/Reset e il altrettanti fotoaccoppiatori in modo
pati linguaggi “visibili”, con i quali è Complemento. da isolarlo da eventuali extratensio-
possibile sviluppare un progetto, A livello hardware dispone di otto ni e disturbi sempre presenti negli
semplicemente disegnandone il ingressi e sei uscite a transistor. Ho ambienti industriali, ma questo
flusso, utilizzando simboli grafici optato per tali uscite sia per conte- esula dal proposito di proporre un
predefiniti. Utilizzando questo tipo nere i costi che per limitare le circuito economico.
di programmazione, chiunque in dimensioni del circuito stampato. È Analogamente per le 6 uscite si è
grado di leggere e disegnare uno quindi, un dispositivo valido per preferito usare degli economici tran-
schema elettrico tradizionale con l’hobbista che può usarlo per picco- sistor da 1 A, piuttosto di utilizzare
contatti e relè, è in grado di pro- le applicazioni e che, spero viva- dei relè più costosi e ingombranti.
grammare un PLC. mente, lo avvicini al mondo dell’au- Per le uscite la scelta è caduta sulla
Nascono, così, il linguaggio Ladder tomazione, della programmazione e porta A del PIC perché è composta
o KOP (a “contatti”) come lo chia- del microprocessore. da 6 BIT ed era l’unica porta libera
ma qualcuno. È un grande passo rimasta. In realtà la porta A per i suoi
avanti nella progettazione delle SCHEMA ELETTRICO collegamenti interni all’ADC, sareb-
automazioni perché rende semplice Abbiamo realizzato lo schema del be stato più logico usarla come
a qualunque tecnico la programma- mini PLC con lo scopo di renderlo il ingresso, ma di norma il numero
zione di un PLC, anche se limitato più semplice ed economico possibi- degli ingressi è preferibile siano
alle funzioni essenziali. Negli ultimi le. Quasi tutto il lavoro è svolto dal superiori alle uscite. Troverete con-
anni, il linguaggio Ladder si è evolu- microcontroller, un PIC16F876. Il ferma a questa affermazione duran-
to al punto da permettere lo sfrutta- PIC in questione dispone di una te la programmazione del dispositi-
mento completo delle potenzialità memoria da 8 KB di tipo Flash, quin- vo.
dei microprocessori. di facilmente riprogrammabile. I transistor di uscita sono pilotati da
Il linguaggio del nostro mini PLC Altra importante caratteristica è la U2 contenente 7 darlington, per-
non è certo evoluto o immediato memoria dati da 256 BYTE di tipo mettendo al carico di essere alimen-
come quelli di tipo “Visuale”, ma è EEPROM, da noi usata per salvare le tato da una tensione superiore ai 5V
più semplice dell’AWL. Considerato righe di programma che andremo del PIC. Attraverso la morsettiera X2
il tipo di display utilizzato e la proce- ad immettere una volta completato possiamo applicare carichi non
dura di programmazione ottenuta il montaggio. Sono disponibili 3 superiori a 1 A e 24 V massimi.
unicamente con quattro pulsanti, è porte programmabili come ingressi La restante porta C del micro, con-
il massimo della semplicità che sono o uscite per un totale di 21 ingres- trolla ed invia al display intelligente i
riuscito ad ottenere. Avendo a si/uscite. caratteri da visualizzare di volta in
disposizione un display grafico o I diversi segnali in ingresso, applica- volta. A questi piedini sono collega-
una porta per la programmazione ti alla morsettiera X1, sono collegati ti anche i 4 pulsanti necessari alla
per mezzo di un PC e di un pro- alla porta B del microprocessore con programmazione. Il pin collegato
gramma dedicato, si sarebbe potuto una resistenza da 4,7 kΩ. Ogni alla porta C4 legge i pulsanti e il pin
semplificarne il linguaggio renden- ingresso è forzato a massa da una C7 controlla l’illuminazione del
dolo più versatile ed efficace. Ma un resistenza da 10 kΩ, e protetto da display, pilotando il transistor Q7.
display grafico costa quanto l’intero eventuali tensioni superiori alla mas- Il display è un modello da una riga
mini PLC e la programmazione da sima consentita di 5 V, da uno zener per 16 caratteri, retro illuminato con
PC ne impedisce la programmazio- da 4,7 V. In questo modo possiamo il connettore in basso. Se non lo tro-
ne “al volo”. In ogni caso, una volta applicare tensioni comprese tra 5 e vate retro illuminato, funziona lo
programmato, il mini PLC può fun- 24 V. stesso e volendo potere utilizzarne
zionare tranquillamente senza Le entrate sono otto quanti sono i uno da 2 righe, semplicemente la
display. BIT della porta B del PIC. L’ingresso riga inferiore non sarà utilizzata. Nel
La programmazione del mini PLC è 1 coincide con la porta B0, l’ingres- prototipo ho usato un 2x16 retro
completa della tradizionale algebra so 2 con la porta B1 e così via sino illuminato di un bel verde ambienta-
di Boole (compresi i NOT), dispone ad arrivare all’ingresso 8 coinciden- lista.
di otto Marker e sei Timer. te con l’ingresso B7. Volendo pro- Il PIC, come tutti i microprocessori,
Implementa le operazioni al BIT, teggere ulteriormente il micro, ha bisogno di un clock e general-
come l’uguaglianza, cioè l’uscita sarebbe stato opportuno interfaccia- mente si usa un quarzo per le carat-

AUTOMAZIONE 17
AUTOMAZIONE

Figura 1: Schema elettrico del mini PLC.

18 AUTOMAZIONE
AUTOMAZIONE

Elenco componenti

Sigla Valore

R1-R8 4,7 kΩ 1/4 W

R9 10 kΩ 1/4 W

R10 3,3 kΩ 1/4 W

R11 18 Ω 1/4 W

R12 10 kΩ 1/8 W

R13-R18 2,2 kΩ 1/4 W

1 kΩ 1/4 W
R19
(dal lato rame)

RR1 Rete resistiva 8x10 kΩ

Rete resistiva 7x10 kΩ


(va bene anche una da
RR2
8x10 kΩ, l'ultimo pin va
Figura 2: Circuito stampato scala 1:1 (lato rame) tagliato)

RV1 Trimmer 10 kΩ

C1 1000 µF 25 V elettrolitico

C2 100 µF 16 V elettrolitico

C3 100 nF ceramico

D1-D8 Zener 4,7 V 1/2 W

D9-D12 1N4148

PR1 Ponte di diodi da 1 A

Risonatore ceramico da 4
XT1 MHz completo di con-
densatori

U1 PIC16F876

U2 ULN2003

U3 7805

Q1-Q6 BD140

Q7 BC307B

P1-P4 Pulsantini NO

Morsettiera 9 poli passo


X1
5 mm

Morsettiera 8 poli passo


X2
5 mm

Morsettiera 2 poli passo


X3
5 mm
Display intelligente 1x16
DIS1 connettore Bottom retro
Figura 3: Posizionamento dei componenti.
illuminato LED.

AUTOMAZIONE 19
AUTOMAZIONE

teristiche di stabilità in frequenza be il display alla giusta altezza. continua. Se va tutto bene, sul
che questo componente garantisce. Pulsanti (P1÷P4): se intendete display dovrebbe apparire un mes-
Nel caso non sia necessario gestire montare la scheda all’interno di un saggio di errore casuale.
un orologio o una porta seriale, è quadro, utilizzate pure i classici
possibile sostituire il costoso quarzo modelli miniatura, ma se intendete PROGRAMMAZIONE
con un più economico risonatore montare il tutto in un contenitore, Prima di procedere alla spiegazione
ceramico. Il modello scelto è com- potete sostituirli con pulsanti da del linguaggio di programmazione,
pleto dei due condensatori necessa- pannello e collegarli al circuito per è opportuno conoscere i diversi
ri. Terminiamo la descrizione dello mezzo di spezzoni di filo. simboli utilizzati dal mini PLC
schema elettrico con la sezione di Dopo avere programmato il micro- (tabella 1) ed il significato dei quat-
alimentazione. Per mezzo del con- controller con il file oggetto tro pulsanti montati sulla scheda
nettore X3 alimentiamo il circuito “MINI_PLC.HEX” (scaricabile da (tabella 2).
con una tensione di 12 V continui o sito di Fare Elettronica), infilatelo I quattro pulsanti sono disposti
9/10 V alternati e circa 100 mA per nel relativo zoccolo, montate U2 e come nella figura 4, la loro funzio-
il solo circuito, di potenza adegua- tutto è pronto per il collaudo. ne cambia in base all’area di pro-
ta se alimentiamo anche le uscite. Dopo avere ricontrollato che sia a grammazione in cui ci troviamo,
U3 stabilizza la tensione per U1 e il posto, alimentate la scheda con così come riportato nella tabella 2.
display. Il ponticello J1 posto tra X2 8/10 V in alternata o 10/12 V in Il mini PLC accetta righe di coman-
e X3 se chiuso alimenta le uscite
con la tensione di alimentazione.
La stessa è collegata anche sul pin I È il simbolo dell’ingresso. Da I0 a I7, I0 è il primo ingresso, I7 l’ottavo.
1 di X1, per attivare gli ingressi.
Indica l’uscita del dispositivo. Q0 è la prima, Q5 è la sesta. Il PLC accetta anche
Q il Q6 e il Q7, ma non è ovviamente un’uscita fisica, possono essere usate come
MONTAGGIO
Marker.
Tutto il circuito trova posto in uno
stampato monofaccia da 108x64 Sono relè virtuali. Memorie interne di tipo BIT da utilizzare per gestire il pro-
M
mm. Una volta in possesso dello gramma senza cambiare lo stato delle uscite. Sono otto. Da M0 a M7.
stampato forato, procedere con il
montaggio dei componenti più Nel PLC troviamo 6 temporizzatori, da T0 a T5. ognuno può essere program-
piccoli come resistenze, diodi, con- mato per temporizzate tempi da 1 a 99 secondi o da 1 a 99 minuti. Se attivia-
T
densatori, ponte raddrizzatore e mo un timer 6 o 7, otteniamo il blocco del programma e un messaggio di erro-
risonatore. Quindi con gli zoccoli re sul display.
di U1 e di U2 e, a questo punto, le
Questo simbolo dopo l’operando, indica il NOT. Preferisco spiegarne il signifi-
due reti resistive. La resistenza !
cato più avanti, con degli esempi per non creare confusione.
R19 va montata dal lato rame col-
legandola tra il pin 6 e il pin 20 di È un operatore. E’ l’operazione Booleana END tra due operatori (possono esse-
U1. Non dimenticate il ponticello & re I-ingressi, Q-uscite, T-timer o M-marker). Devono essere soddisfatte le con-
tra il C2 e il regolatore U3. dizioni logiche di entrambi gli operatori per attivare l’uscita.
Continuate con i transistor e le L’altro operatore. E’ l’operazione Booleana OR tra due operatori (possono esse-
morsettiere. o re I-ingressi, Q-uscite, T-timer o M-marker). La soddisfazione della condizione
Per quanto riguarda la morsettiera logica di uno qualsiasi dei due operatori, attiva l’uscita.
X1, consiglio un modello a basso
profilo per non creare impedimen- Indica uguaglianza, cioè lo stato logico in ingresso è lo stato in uscita. Per il pro-
to al montaggio del display. = grammatore esperto ciò è comprensibile, per il neofita preferisco rimandare il
Sconsiglio il montaggio diretto del tutto più avanti con esempi pratici sicuramente più esaustivi.
display, sia perché ne renderebbe
difficoltoso il recupero, sia perché S Set, setta il BIT (Q-uscita o Marker).
una volta programmato il PLC è R Resetta il BIT (Q-uscita o Marker).
possibile toglierlo senza pregiudi-
C Complementa il BIT (Q-uscita o Marker). In pratica simula il relè passo-passo.
carne il funzionamento, consiglio
quindi l’utilizzo degli strip maschi e Tabella 1: Significato dei simboli utilizzati nella programmazione del mini PLC.
femmine che, tra l’altro, portereb-

20 AUTOMAZIONE
AUTOMAZIONE

Nel menù principale


do formate da due operandi ed un
operatore, con un'unica combina-
P1 Pulsante UP, cancella l’intero programma (confermare con ENTER). zione logica associata ad una usci-
ta. La sola variante riguarda la para-
Pulsante DOWN, cancella una giga di programma. Con i pulsanti UP e metrizzazione del Timer che avvie-
P2 DOWN selezioniamo la riga da cancellare e con ENTER confermiamo la can- ne su comando di un unico ope-
cellazione. La riga cancellata viene sostituita dall’ultima riga del programma. rando.
Prima di immettere una qualsiasi
P3 Pulsante ENTER, conferma il dato.
riga di programma, è necessario
P4 Pulsante END, il programma va in esecuzione. pulire la memoria dati del PIC, pro-
cedendo in questo modo:
Durante la programmazione
1. Premere il pulsante END e alimen-
Pulsante UP, incrementa il dato selezionato. La selezione è indicata con un
P1 tare la scheda, il display visualizza
trattino in basso.
[ CANC.TOT.SICURO ].
P2 Pulsante DOWN, decrementa il dato selezionato. 2. Premere il pulsante UP.
3. premere il pulsante ENTER e il
P3 Pulsante ENTER, conferma il dato. display visualizza con [ MENU’ ].
P4 Pulsante END, ritorna al menù principale.
A questo punto siamo nel menù prin-
Durante l’esecuzione cipale, la memoria dei dati è cancella-
ta (tutti i BYTE sono posto a 0), il pun-
P1 Pulsante UP, accende la retroilluminazione del display per10 secondi. tatore TOP caricato con il valore 1 e
siamo pronti a digitare la prima riga
P2 Pulsante DOWN, accende la retroilluminazione del display per10 secondi.
di programma che faremo subito ese-
P3 Pulsante ENTER, accende la retroilluminazione del display per10 secondi. guire dal PLC. Dal menù per accede-
re alla programmazione dobbiamo
Pulsante END, richiama il menù principale ed accende la retroilluminazione premere il pulsante ENTER, a questo
P4
del display per 10 secondi. punto il display visualizza:
Tabella 2: Funzione dei quattro pulsanti in base alle diverse condizioni del programma.
[ 01 I . 0 & I . 0 = Q0 ]

Questa è la prima riga di program-


01 È l’indirizzo relativo all’istruzione (numero della riga di programma). ma o istruzione. Da sinistra a destra
il significato è riportato in tabella 3.
I Codice del primo operando. Il PLC ci mostra la riga di program-
ma in memoria indirizzata da TOP
. Se punto la condizione logica è quella visualizzata, se ! allora è negata (NOT). che, essendo stata precedentemen-
te cancellata e il TOP caricato con 1,
0 Parametro del primo operando. indicherà la prima riga con i valori
azzerati. Premiamo nuovamente
& Operazione tra il primo e il secondo operando.
ENTER, il cursore del display si posi-
I.0 Secondo operando. Vale quanto detto per il primo.
zionerà sotto il primo operando:

= È il tipo di risultato richiesto. [ 01 I . 0 & I . 0 = Q0 ]

Q Codice dell’operando a cui applicare il risultato logico. Premendo UP il codice dell’operando


cambia in Q, quindi in M, infine in T.
0 Parametro dell’operando di uscita. Come prima istruzione ci va bene
provare con gli ingressi e vedere il
Tabella 3: Formato di una riga di programma risultato sulle uscite. Premete ENTER
e il cursore si posiziona sotto il primo

AUTOMAZIONE 21
AUTOMAZIONE

punto. Ci va bene anche questo e, (1 logico). I primi 8 caratteri indica- per visualizzare la prima ed unica
anche il parametro del primo operan- no lo stato degli ingressi (7÷0), riga del programma.
do, lo lasciamo inalterato. Premiamo quindi 2 caratteri per l’indirizzo
ENTER fino a posizionare il cursore della riga di programma elaborata [ 01 I . 0 & I . 1 = Q0 ]
sotto il parametro del secondo ope- (che sarà molto veloce nel cambiare
rando. Premendo UP incrementiamo da risultare impossibile da leggere, il Premiamo ENTER quattro volte per
il valore da 0 a 7, premendo DOWN suo unico scopo è di monitorare il posizionare il cursore sotto &. Alla
lo decrementiamo fino a 0. Noi ci fer- microprocessore), infine 6 caratteri pressione del pulsante UP, il simbo-
miamo a 1. Premiamo ENTER tante per le uscite (5÷0). lo & cambia in o. A questo carattere
volte da cambiare indirizzo: Sul primo morsetto di X1, colleghia- ho associato la funzione OR.
mo 2 spezzoni di filo di rame. Un Probabilmente avrei potuto sceglie-
[ 02 I . 0 & I . 0 = Q0 ] capo questi lo colleghiamo all’in- re qualcosa di più adatto, ma non
gresso I0 (morsetto 9 di X1). mi è venuto in mente niente di
Questa è la seconda riga che il PLC Immediatamente il corrispondente meglio. Se qualcuno ha un’idea
ha prelevato dalla sua memoria dati, carattere sul display segnala il cam- migliore, me lo faccia sapere. La
ma non verrà elaborata se non con- biamento di stato: stessa riga diventa:
fermata. Per non complicare troppo
la programmazione, mandiamo in [ ooooooo* 01 oooooo ] [ 01 I . 0 o I . 1 = Q0 ]
esecuzione solo la prima riga, che
visualizzeremo solo per essere sicuri Ma non succede nulla sulle uscite. ATTENZIONE: perché sia accettato il
si non avere commesso errori, sem- Proviamo a collegare il capo libero, cambiamento è necessario premere
plicemente premendo DOWN. Di del secondo filo, sul morsetto 8 di ENTER finché non compare la riga
seguito il display visualizza questo X1 (corrispondente all’ingresso I1). successiva. Se premiamo END per
messaggio: elaborare il programma, il mini PLC
[ oooooo** 01 ooooo* ] non terrà conto della variazione e
[ 01 I . 0 & I . 1 = Q0 ] continuerà a leggere la riga originale.
l display visualizza immediatamente In questo caso continuerà ad elabora-
Il significato è molto semplice, l’u- l’uno logico anche sull’ingresso I1, re un AND e non un OR.
scita Q0 sarà attiva se e solo se sod- ma qualcosa è cambiato anche sulle Premendo ENTER fino a visualizzare
disfatta la condizione logica dei due uscite. Finalmente il Q0 è attivato. la riga successiva, abbiamo memoriz-
ingressi I0 e I1, cioè entrambi devo- Per riprova proviamo a togliere un zato il cambiamento. Magari pre-
no essere posti a 1 (operazione filo da I0 e/o I1, vedremo che non mendo DOWN controlliamo se tutto
AND). Per mandare il programma in essendoci più la condizione logica è in ordine. Premendo END il mini
esecuzione è sufficiente premere richiesta tra gli ingressi, l’uscita Q0 PLC rientra in modalità esecuzione
END due volte. sarà posta a 0 logico. Se non vi fida- programma. Per provare questa
Solo in questo momento il PLC ela- te delle indicazioni del display, pro- nuova condizione, proviamo a colle-
bora il programma e continua a vate a collegare dei LED sulle uscite gare gli ingresso I0 e I1 al morsetto 1
farlo dalla prima all’ultima riga del PLC (X2) come indicato nello di X1 e a scollegarli dopo qualche
(quella indirizzata da TOP), testando schema. secondo anche in tempi diversi, note-
gli ingressi richiesti dal programma remo il cambiamento di stato sul
ed aggiornando di conseguenza le Provata l’operazione AND tra due display ogni volta che uno od
uscite. ingressi e un’uscita, modifichiamo la entrambi sono collegati o scollegati,
Non è necessario applicare carichi in stessa riga di programma per prova- lo stato è prontamente visualizzato
uscita al PLC, almeno in questa fase, re l’operazione OR. dal display:
perché il display visualizza lo stato Per uscire dallo stato di elaborazione
reale degli ingressi e delle uscite con programma, è sufficiente premere [ ooooooo* 01 ooooo*]
questo messaggio: END. Il mini PLC carica la routine [ oooooo*o 01 ooooo*]
del menù.
[ oooooooo 01 oooooo] In pratica per attivare l’uscita, è suffi-
[ MENU’ ] ciente che uno degli ingressi sia posto
Il simbolo o indica lo stato basso (0 a 1 logico. Abbiamo implementato
logico) mentre * indica lo stato alto Premiamo ENTER, quindi DOWN un’istruzione con l’operazione OR.

22 AUTOMAZIONE
AUTOMAZIONE

Vediamo di capire come funziona il pio aggiungiamo una seconda riga X1, attiviamo Q0 che resta attivo
NOT utilizzando la stessa riga. di programma. anche se scolleghiamo i due ingres-
Usciamo dall’esecuzione del program- [ 02 M . 0 & I . 2 = Q0 ] si (SET), mentre collegando al mor-
ma per accedere al menù e successiva- setto 1 I0 e I2 disattiviamo Q0
mente premiamo ENTER per visualiz- Questa volta per attivare il Q0 è (RESET). Possiamo divertirci lascian-
zare il programma, quindi DOWN per necessaria la condizione logica su do collegato I0 e spostare l’altro filo
caricare la prima riga. Premendo tre ingressi. Mi raccomando la con- da I1 a I2 e viceversa.
ENTER due volte, il cursore si posizio- ferma della riga 02 prima dell’esecu-
na sotto al punto del primo operando zione. SET [ oooooo** 01 ooooo* ]
e premendo UP sostituiamo il punto Provando con i soliti fili (questa RESET [ ooooo*o* 02 oooooo ]
con il punto esclamativo (!). volta ne servono tre) ci accorgiamo
che l’attivazione di due ingressi non Ultima operazione al BIT è il com-
[ 01 I ! 0 o I . 1 = Q0 ] è sufficiente per portare a 1 Q0. plemento (C). Il suo funzionamento
Confermiamo la riga ed entriamo in Solo collegando al positivo di ali- è presto detto: rispettata la condi-
esecuzione programma. La prima mentazione I0, I1 e I2, riusciamo ad zione logica, Setta il BIT corrispon-
cosa che notiamo, è l’attivazione porre Q0 al livello logico 1. Non dente e resta settato anche se non vi
dell’uscita Q0 nonostante tutti gli sottovalutate i Marker nella pro- è più la condizione iniziale, al ritor-
ingressi siano posti a 0. grammazione, sono molto impor- no della condizione logica il BIT
tanti. viene Resettato e così via. Viene
[ oooooooo 01 ooooo* ] Prima di passare al Timer, vediamo sempre associato al relè passo-passo
di capire come funziona il Set/Reset perché ha lo stesso funzionamento.
Contrariamente all’esempio di e il Complemento. Senza perdere tanto tempo, se vole-
prima, per portare l’uscita a 0 dob- La funzione Set/Reset è paragonabi- te provarlo aggiungete la riga:
biamo collegare l’ingresso I0 a 1. le ad un relè con autoritenuta
In questo modo dov’è presente il comandato da due pulsanti, uno lo [ 03 I . 7 & I . 7 C Q5 ]
NOT, il PLC legge 1 dove in realtà eccita l’altro lo diseccita.
c’è 0 e 0 dove c’è 1. Analogamente per i PLC, si dice Set, Semplicemente collegando tempo-
Molte volte non è sufficiente con- quando una condizione logica pone raneamente al positivo I7, viene
trollare ingressi e uscite direttamen- ad 1 un’uscita o un Marker e questa Settato Q5, ripetendo l’operazione
te, ma durante la programmazione resta attiva anche se viene a manca- otteniamo il Reset, così via.
può rendersi necessario l’appoggio re la condizione logica. Il nostro mini PLC ha sei Timer atti-
di BIT interni per soddisfare l’esecu- Ritornando al’esempio del relè con vabili da operatore, sia esso un
zione del programma. autoritenuta, questo resta eccitato ingresso, un Marker, un uscita o un
Molti li chiamano relè interni perché fintanto che non viene premuto il altro Timer. Dalla riga di attivazione,
svolgono la funzione di memorizza- pulsante che lo diseccita. Anche il è necessario caricarlo, con il tempo
re lo stato logico applicato al loro BIT (sia uscita o Marker) resta a livel- da conteggiare, da 1 a 99 secondi o
ingresso senza attivare o disattivare lo logico 1 fintanto che non incon- minuti. Vediamo come aggiungere
le uscite. Ovviamente sono relè vir- tra un’altra istruzione con il compito una riga di programma per testare il
tuali e nel nostro mini PLC ve ne di resettare il BIT, ovviamente rispet- funzionamento del Timer.
sono otto, da M0 a M7 (M sta per tando la condizione richiesta dalla
MARKER). Più avanti ne faremo riga del programma in cui si trova il [ 01 I . 0 & I . 1 = M0 ]
largo uso negli esempi che vi pro- comando reset (R). [ 02 M . 0 T 0 05 sec ]
porrò, per il momento vediamo Un esempio pratico chiarirà ogni [ 03 T ! 0 & M . 0 = Q0 ]
un’applicazione molto semplice. dubbio. [ 04 T . 0 & M . 0 = Q1 ]
Modificate la riga 01 in questo Rientriamo in programmazione e
modo: modifichiamo le due righe nel Quattro righe per provare lo stesso
modo seguente: temporizzatore in due modi diversi.
[ 01 I . 0 & I . 1 = M0 ] Nella prima ipotizziamo la condizio-
[ 01 I . 0 & I . 1 S Q0 ] ne logica necessaria usando un
La novità sta nell’ultimo operando, [ 02 I . 0 & I . 2 R Q0 ] Marker come appoggio, nella secon-
non più un uscita fisica ma virtuale, da abbiamo scelto il Timer 0, carica-
ovvero un Marker. In questo esem- Collegando I0 e I1 al morsetto 1 di to con 05 secondi, nella terza l’usci-

AUTOMAZIONE 23
AUTOMAZIONE

ta Q0 viene subito attivata. Trascorso durante la programmazione ed è ...


il tempo impostato (5 secondi), il Q0 accettata se selezionata. [ 13 I . 7 & I . 7 C Q4 ]
viene disattivato e, grazie alla quarta Chiaramente, non essendoci fun-
riga, viene attivata l’uscita Q1. In pra- zioni associate, ci ritorna con un La funzione complemento, è gestita
tica con la terza riga, utilizziamo il errore. Anche in questo caso è in maniera particolare e rende incer-
Timer TO RITARDATO ALLA DISECIT- indicata la riga di programma. ta la sua attuazione se la stessa con-
TAZIONE, nella quarta RITARDATO • I codici dell’operando finale, pos- dizione logica attiva più uscite con-
ALL’ECCITAZIONE. Con questo sono essere solo Q (uscita) o M temporaneamente.
abbiamo detto tutto. Eventuali dubbi (Marker). Sempre in previsione di Piuttosto appoggiatevi ad un
svaniranno con un po’ di pratica, espansioni future, sono inseriti Marker, trasformando le righe pre-
magari provando qualcuno degli altri due codici, “-“ e “+”. Anche cedenti in questo modo:
esempi che vi proporrò più avanti. qui valgono le considerazioni
fatte precedentemente. ...
MESSAGGI DI ERRORE [ 03 I . 7 & I . 7 C M1 ]
Il mini PLC puo’ visualizzare tre PROGRAMMA D’ESEMPIO [ 04 M . 1 & M . 1 = Q5 ]
diversi messaggi d’errore, analizzia- Realizziamo un semplice lampeggia- [ 05 M . 1 & M . 1 = Q2 ]
moli in dettaglio: tore: [ 06 M . 1 & M . 1 = Q4 ]
...
[ EEprom Vuota ] [ 01 I . 0 & T ! 1 SM0 ]
[ 02 M . 0 T 0 05 sec ] La funzione complemento agisce
Indica che la memoria dati non [ 03 T . 0 T 1 05 sec ] una volta sola su un Marker e que-
contiene righe di programma. [ 04 T . 1 & T . 1 RM0 ] st’ultimo su tutte le uscite che
Succede dopo una cancellazione [ 05 T . 0 & I . 0 = Q0 ] vogliamo controllare.
totale della memoria dati.
Premere END per tornare al menù T0 è il tempo pausa, T1 il tempo di CONCLUSIONI
principale. lavoro (tempo pausa = Q0 OFF, Mi auguro che troviate il progetto di
tempo lavoro = Q0 ON). vostro interesse e che vi avvicini
[ Mem. Piena ] all’affascinante ramo dell’elettronica
ERRORI COMUNI che è l’automazione.
Ci avvisa che il programma memo- Di seguito riporto alcuni errori Sarò ben lieto di pubblicare i lavori
rizzato ha raggiunto la massima comuni di programmazione. di tutti coloro che vorranno inviarmi
capacità consentita dalla memoria i loro programmi testati e di aiutare
dati, che nel nostro caso è di 84 Esempio 1 chi avesse difficoltà con la program-
righe. Sarà molto difficile arrivare a Dovete fare molta attenzione mazione.
tanto, nel caso premere END per durante la programmazione, quan-
tornare al menù principale. do dovete usare la stessa uscita in Non mi resta che salutarvi e augu-
condizioni logiche diverse. In que- rarvi un buon lavoro.
[ Errore Riga N. 05 ] sto seguente, ad esempio, anche
rispettando la condizione logica
Questo indica un eventuale errore nella riga 01, quando il programma
di programmazione, tipicamente: elabora la riga 09 e trova la condi-
zione logica NON VERA, disattivan-
• Può succedere che si programmi do l’uscita Q0.
un Timer T6 o T7, sono accettati,
ma non esistendo, si viene avvisa- [ 01 I . 0 & I . 1 S Q0 ]
ti dell’errore indicando la riga che ...
lo contiene. [ 09 I . 6 & M . 1 = Q0 ]
www.farelettronica.com
• Tra le operazioni tra operandi
(AND, OR, Timer), ve n’è una “-“ Esempio 2 È possibile scaricare dal sito di
che non ha significato. È stata Fare Elettronica il codice sorgente
inserita per eventuali espansioni ... del programma per il PIC16F876
future. Ovviamente la incontrate [ 07 I . 7 & I . 7 C Q2 ]

24 AUTOMAZIONE
HARDWARE

GENERATORE DI EFFETTI
SONORI BITONALI
di Fabrizio Fazio
servizio@pianetaelettronica.it

Vi presentiamo un generatore di effetti sonori molto semplice, ma in grado di generare


una grande varietà di suoni: dal trillo di un telefono al motore di una moto, dal rumore
della pioggia che cade al suono di un allarme... Il punto di forza di questo progetto
è la sua assoluta semplicità. Infatti, si tratta semplicemente di un generatore bitonale,
cioè in grado di generare soltanto suoni a due frequenze, ma agendo sulle diverse
regolazioni di cui dispone, si possono generare molti effetti, non solo a due frequenze.

Il nostro semplice circuito, è costi- re e sarà presente una tensione devono rimanere premuti a lungo,
tuito da tre stadi distinti. Tutti e tre positiva per tutto il tempo in cui S1 quindi abbiamo inserito i commu-
gli stadi sono sostanzialmente dei rimane premuto. tatori S3 ed S6 in parallelo.
generatori di onde rettangolari. Premendo invece il pulsante S2, il Il terzo stadio è un generatore di
Il primo stadio è costituito dall'am- pin 3 viene a cortocircuitarsi a onde rettangolari, realizzato con
plificatore operazio- un LM555, che, tra-
nale U1A e compo- mite il transistor T1,
nenti di contorno pilota l'altoparlante.
(D1, D2, VR1, VR2, La frequenza di que-
R1, R2, R3, R4, R5, sto generatore può
C1). I diodi D1 e D2, essere regolata, tra-
assieme ai trimmer mite VR6, da un
VR1 e VR2, consento- minimo di 100 Hz
no di regolare sepa- fino a 10 KHz circa,
ratamente la durata abbracciando quindi
dell'impulso positivo, quasi l'intera gamma
e di quello negativo, delle frequenze udi-
come vediamo nella bili.
figura a fianco. Ora possiamo de-
Sul pin 3, abbiamo scrivere il funziona-
collegato due pul- mento globale del
santi. Premendo il circuito.
pulsante S1, sul pin 3 Supponiamo che i
viene a trovarsi una tensione positi- massa, e questo determina assenza commutatori S3 ed S6 siano nella
va, che forza l'uscita di U1A (pin 1) d tensione in uscita. Il secondo sta- posizione indicata sullo schema
ad un livello alto. In altre parole, dio, quello relativo ad U1B, è esat- elettrico. In questo caso l'altopar-
premendo S1, sull'uscita di U1 ces- tamente uguale al primo. lante emette un suono fisso la cui
serà il segnale ad onda rettangola- In alcuni casi i pulsanti S1 ed S4 frequenza può essere regolata

26 HARDWARE
HARDWARE

agendo su VR6. Infatti, in questa generatore (LM555). Ricapitolando:


condizione i commutatori S3 ed S6 Se si agisce sul commutatore S3, il
fanno sì che i primi due generatori generatore U1A genera regolar- • Il primo stadio (U1A) genera l'in-
non emettano alcun segnale e mente il suo segnale che pilota l'in- termittenza, i cui tempi possono
quindi funziona soltanto il terzo gresso di RESET del LM555. In que- essere regolati da VR1 e VR2.
sto modo, per tutto il tempo in cui • Il secondo stadio (U1B) genera il
il segnale generato da U1A è positi- suono bitonale, la cui velocità può
vo, U2 genera il suo segnale, men- essere regolata da VR3 e VR4.
tre per tutto il tempo in cui il segna- • Premendo S1 il suono resta
le generato da U1A è basso (0 V), costante.
U2 cessa di funzionare. Il risultato è • Premendo S2 il suono cessa di
che il suono si sente ad intermitten- essere emesso.
Questo segnale si ottiene sul pin za e il tempo d'intermittenza può • Premendo S4 la frequenza è un pò
1 di U1A quando i trimmer VR1 essere regolato da VR1 e VR2. più bassa.
e VR2 sono regolati alla stessa Premendo il pulsante S2, l'altopar- • Premendo S5 la frequenza è un pò
resistenza. lante diventa muto. più alta.
Supponiamo ora di portare nuova-
mente S3 nella posizione visibile I condensatori C1 e C2 determinano
sullo schema e facciamo lo stesso la frequenza dei due generatori
ragionamento con lo stadio di U1B. (rispettivamente U1A ed U1B) Con i
In questo caso il funzionamento è valori riportati nello schema si pos-
analogo (essendo questo stadio sono avere tempi di ON e di OFF
Questo segnale si ottiene sul pin 1 identico al precedente), ma il compresi tra 10 millisecondi e un
di U1A quando il trimmer VR1 è segnale generato da U1B, disponi- secondo circa. Il condensatore C3
regolato ad una resistenza alta e bile al pin 7, va ad agire sul pin 5 determina invece il campo di fre-
VR2 ad una resistenza bassa. dell'LM555, che consente di modifi- quenza generato da U2 che, come
care la frequenza generata dallo detto, è di circa 100 Hz ÷ 10 KHz. Le
stesso LM555. In altre parole, quan- resistenze R11 ed R12 sono poste
do sul pin 7 di U1B è presente un come protezione per evitare corto-
livello basso, la frequenza generata circuiti nel caso si premano insieme
da U2 è leggermente più alta rispet- due pulsanti dello stesso stadio (ad
to a quando il pin 7 di U1B è alto. esempio S1/S2 o S3/S2).
Questo consente la generazione del
suono bitonale (cioè un suono in REALIZZAZIONE
Questo segnale si ottiene sul pin 1 cui si alternano due frequenze Innanzitutto è necessario trovare il
di U1A quando il trimmer VR2 è diverse). Agendo sul trimmer VR5 è materiale riportato nell'elenco com-
regolato ad una resistenza alta e possibile aumentare o diminuire la ponenti e realizzare il circuito stam-
VR1 ad una resistenza bassa. differenza tra le due frequenze pato. Dopodiché i componenti
generate. dovranno essere saldati sul circuito

I due stadi di U1A e U1B sono completamente indipendenti, quindi, è possibile impostare diverse combinazioni
tra le varie regolazioni per creare una grande varietà di suoni.

Inserendo i ponticelli J1 e J2 è possibile ottenere delle onde quadre (con duty-cycle al 50%), ossia, che hanno
lo stesso tempo di ON e di OFF.

Per fare questo è necessario agire su uno solo dei due trimmer e lasciare l'altro al massimo della resistenza.
Ad esempio, se inseriamo il ponticello J1, è necessario agire soltanto su un trimmer (ad esempio su VR1),
lasciando l'altro costantemente al massimo della resistenza (in questo caso VR2).

HARDWARE 27
HARDWARE

Figura 2: Lo schema elettrico de generatore bitonale

stampato. essere inseriti meccanicamente nella stampato, per la saldatura dei com-
Sul circuito stampato è stato previ- scheda, praticando un foro in cui ponenti consigliamo di procedere
sto uno spazio, dove sono montati i entrerà l'alberino, e collegati con con questo ordine:
trimmer, sufficiente per dei piccoli due pezzi di filo sulle relative piazzole.
potenziometri, che possono anche Una volta in possesso del circuito • I 2 ponticelli
• Le 16 resistenze previste (attenzio-
ne ai colori giusti).
• I 4 diodi 1N4150 (attenzione alla
polarità).
• I due zoccoli da 8 pin (attenzione
alla tacca di riferimento).
• I 3 condensatori multistrato.
• I 2 connettori strip-line.
• Il transistor BC337 (attenzione al
verso giusto).
• I 2 condensatori elettrolitici
(attenzione alla polarità).
• I 4 pulsanti.
• I 2 commutatori.
• I 6 potenziometri o trimmer.

Figura 3: Il circuito stampato scala 1:1 (lato rame)


PROVIAMO IL FUNZIONAMENTO
Dopo aver montato tutti i compo-

28 HARDWARE
HARDWARE

Elenco componenti nenti, incluso l'altoparlante, diamo


tensione alla scheda e portiamo i
Sigla Valore due commutatori verso sinistra.
R1, R2 4,7 kΩ 1/8 W L'altoparlante deve emette un
suono fisso, la cui frequenza può
R3÷R5 100 kΩ 1/8 W
essere regolata ruotando VR6. Ora
R6, R7 4,7 kΩ 1/8 W portando S3 a destra, il suono
R8÷R10 100 kΩ 1/8 W diventa intermittente.
Verificare il variare dei tempi agen-
R11, R12 4,7 kΩ 1/8 W do su VR1, VR2 e il ponticello J1, e
R13, R14 1 kΩ 1/8 W che premendo S2, il suono cessi.
Ora portare di nuovo S3 verso sini-
R15 4,7 kΩ 1/8 W
stra S6 a destra. Il suono deve
R16 470 Ω 1/8 W diventare bitonale. Verificare il
variare dei tempi agendo su VR3,
VR1÷VR6 Potenziometro o trimmer lineare 1 MΩ
VR4 e J2. Verificare anche la varia-
C1, C2 2,2 µF 25 V elettrolitico zione della frequenza agendo su
C3 47 nF multistrato VR5 e che la frequenza resti
costantemente bassa premendo S4
C4, C5 100 nF multistrato ed alta premendo S5. Bene, se
D1÷4 1N4150 tutto ciò funziona, il montaggio è
stato effettuato con successo. Per
T1 BC337
concludere precisiamo che l'alto-
U1 LM358 parlante deve essere da 8 Ω
U2 LM555 (NE555, MC1455) 0,1/0,2 W. Se si vuole sfruttare una
potenza maggiore è necessario
S1, S2, S4, S5 Pulsante circolare 9 mm sostituire R16 con una resistenza
S3, S6 Commutatore a due posizioni, una via, a 90 gradi da 100÷150 Ω 1 W.

J1, J2 Connettore strip-line con ponticello di cortocircuito


Alcuni consigli...
N.2 zoccoli DIP 8 Per generare il suono di una sirena,
si può disattivare l'intermittenza,
N.1 altoparlante 8 Ω 0,1/0,2 W
ed abilitare soltanto il suono bito-
nale, portando S3 verso sinistra ed
S6 verso destra.
Se viceversa si abilita l'intermitten-
za e si disabilita il suono bitonale è
possibile generare il rumore della
pioggia che cade (regolando accu-
ratamente la frequenza principale
con VR6).
Abilitando sia l'intermittenza che il
suono bitonale è possibile generare
una quantità infinita di suoni.
É anche possibile generare suoni a
più di due frequenze (musica!),
provate, ad esempio, a impostare
l'intermittenza e ruotare rapida-
mente VR6 durante ciascun silenzio
dell'altoparlante...
Figura 4: Posizionamento dei componenti

HARDWARE 29
STRUMENTAZIONE

DUPLICATORE DI
EEPROM 24CXX
di Vittorio Argento
info@elettronicaargento.it

Un valido e veloce duplicatore di eeprom seriali da tenere sul banco del laboratorio
o nella valigia. Completamente autonomo e portatile perché non richiede l’uso del
computer e può essere alimentato a pila.

Questo è un piccolo progetto basa- mente, una memoria già program- relativo alla memoria in esame, il cir-
to sul microprocessore ST6208 della mata ma avendone a disposizione cuito copierà i dati dal dispositivo
STMicroelectronics, opportunamen- una copia, da fare quando si dispo- originale a quello vergine creando
te programmato, in grado di dupli- ne di un apparecchio funzionante, si così una nuova memoria uguale a
care le EEPROM fino a 512k, a 8 pin, otterrà un notevole risparmio di tutti gli effetti a quella originale. Al
più diffuse, che comunicano attra- tempo. Il dispositivo AR25 è un vali- termine di tale operazione è possibi-
verso il bus I2C. Le memorie suppor- dissimo aiuto ai tecnici che effettua- le anche compiere una comparazio-
tate sono le ne delle due
seguenti: 24C01, memorie per
02, 04, 08, 16, verificare che la
32, 64, 128, 256 copia sia andata a
e 512. Esse sono buon fine. Il cir-
ormai presenti in cuito richiede
diverse apparec- un’alimentazione
chiature elettro- di 7,5÷15 V e
niche quali tele- può essere ali-
foni, autoradio, mentato anche
televisori, centra- con una normale
lini e schede per i pila da 9V perché
più svariati usi. è dotato di
In moltissimi casi AUTO-POWER-
tali memorie OFF che ne pre-
contengono una serva la carica.
serie di dati inse-
riti in fase di produzione degli appa- no assistenza ma anche a tutti colo- SCHEMA ELETTRICO
recchi, oppure contengono i dati ro che hanno la necessità di realizza- La tensione di alimentazione del cir-
relativi ai vari settaggi e alle pro- re piccole serie di schede con cuito è presente sull’emettitore del
grammazioni eseguite dal tecnico memorie già programmate. transistor PNP, TR1, la cui base è
e/o dall’utente. Il circuito consente di inserire in uno polarizzata positivamente attraverso
Con un’eventuale sostituzione è zoccolo il chip con i dati che s'inten- la resistenza R1. Premendo il pul-
necessario rieseguire le varie pro- de duplicare ed in un altro zoccolo sante P2 (ON), si vanno a cortocir-
grammazioni o reperire, necessaria- un chip vergine e, premendo il tasto cuitare i terminali collettore-emetti-

30 STRUMENTAZIONE
STRUMENTAZIONE

Figura 2: Schema elettrico

STRUMENTAZIONE 31
STRUMENTAZIONE

tore di TR1 portando la tensione


all’ingresso dello stabilizzatore di
tensione IC1 alla cui uscita ottenia-
mo i 5 V necessari al funzionamento
dell’intero circuito. Il microprocesso-
re IC2 appena alimentato, dopo un
breve reset determinato da R6 e C4,
porta a livello logico alto l’uscita PA0
che polarizza la base di TR2 portan-
dolo in conduzione. Alla base di TR1
grazie a R3 la tensione diventa
negativa rispetto all’emettitore e
pertanto il transistor rimane sempre
in conduzione fino a che, trascorso Figura 3: Schema del 4017
un tempo di circa quattro minuti
(tempo di AUTO-POWER-OFF)
senza eseguire nessuna operazione, che va inserita nello zoccolo ZC1, e tenere bassa la linea SDA durante
la logica interna del microprocesso- la memoria da scrivere, che va inse- l’impulso di clock sull’SCL. In caso di
re provvede ad abbassare l’uscita rita nello zoccolo ZC2, sono connes- lettura è il micro che manda l’ACK.
PA0. TR2 cessa di condurre interdi- se al micro ognuna attraverso un La linea SDA è cambiata di stato
cendo a sua volta anche TR1. Allo bus I2C costituito da due linee (SDA quando il clock è a livello basso ed il
stesso modo il circuito può essere data in/out e SCL clock). dato è convalidato sul fronte di sali-
spento attraverso la pressione del I condensatori C1, C2 e C3 filtrano ta del clock.
pulsante P1 (OFF) che porta a livello l’alimentazione mentre D1 proteg- La condizione di START consiste nel-
basso la base di TR2. Andiamo ad ge da eventuali inversioni di polari- l’abbassare l’SDA mentre l’SCL è
esaminare, adesso, i pochi compo- tà. Il consumo massimo del circuito alto, mentre la condizione di STOP
nenti che gravitano attorno al è di circa 30 mA, gran parte assorbi- consiste nell’alzare l’SDA mentre
microprocessore. L’oscillatore Q1 ta dai due led. l’SCL è alto.
genera il clock ad 8 Mhz necessario Vediamo in dettaglio la sequenza
al funzionamento del micro. La RN2 PROTOCOLLO DI delle varie operazioni per la scrittura
è una rete resistiva che contiene sei COMUNICAZIONE DELLE dei dati nella memoria come illustra-
resistenze che hanno la funzione di EEPROM CON BUS I2C to in figura 4: lo Start, il codice
resistenze di pull-up, in altre parole, Il bus I2C ideato dalla Philips è un SLAVE che contiene i bit di sincroni-
di mantenere alto il livello logico collegamento seriale tra due disposi- smo, i bit di indirizzamento della
degli altrettanti ingressi del micro tivi uno chiamato Master ed uno memoria e dei suoi blocchi ed il bit
cui è collegata. IC3 è un contatore a Slave. Esso è costituito da due fili: di R/W (lettura/scrittura) posto a
10 uscite: ad ogni impulso di clock sull’uno (SDA) viaggiano i dati ed è zero, la locazione della memoria da
ricevuto all’ingresso CP0 o CP1 bidirezionale, sull’altro (SCL) viaggia cui iniziare a scrivere i dati, il dato o
avanza il livello logico 1 sulle uscite il segnale di clock generato dal i dati da memorizzare, lo Stop.
Q0÷Q9. IC3 è utilizzato per la Master che tipicamente è una logica Ogni byte è costituito da 8 bit ed è
gestione dei 9 pulsanti P3÷P11: intelligente. Quando si instaura una seguito da un nono bit di risposta
dopo il reset sul PB2 ad ogni impul- comunicazione tra un Master ed (ACK) da parte della eeprom. In
so inviato sul PB1 il micro legge lo uno Slave, nel nostro caso una alcuni chip è implementata una pro-
stato dell’ingresso PB0 che se è a memoria, è il Master che genera il tezione hardware di scrittura sul pin
livello logico 1 sta a significare che è clock sull’SCL ed inizia la trasmissio- 7 che deve essere disabilitata,
premuto il pulsante collegato all’u- ne dei dati sull’SDA partendo da una ponendo a zero tale pin, prima di
scita di IC3 in quel momento alta. condizione di START, poi i vari dati eseguire l’operazione di scrittura.
Premendo uno dei pulsanti P3÷P11 ed infine una condizione di STOP. In La lettura come si vede in figura 5
per più di un secondo, si avvia la caso di scrittura, dopo aver ricevuto può avvenire in diversi modi: par-
copia. Rilasciandolo in un tempo più otto bit, la memoria manda un tendo dall’indirizzo corrente o pun-
breve, si avvia la comparazione. La nono bit di conferma denominato tando un determinato indirizzo e
memoria con i dati da duplicare, ACK (acknowledge) che consiste nel può essere a un solo byte o sequen-

32 STRUMENTAZIONE
STRUMENTAZIONE

ziale a più byte. Nel primo caso il


micro invia lo Start, l’indirizzo slave
con RW = 1 e poi si pone in ricezio-
ne del dato o dei dati. Dopo ogni
byte ricevuto risponde con un ACK
per riceverne un altro oppure con
una condizione di Stop per termina-
re la lettura. Nel secondo caso prima
di eseguire le operazioni descritte
occorre puntare l’indirizzo nel
seguente modo: Start, codice Slave
con RW = 0 e indirizzo di lettura.
Quando la lettura è sequenziale l’in-
dirizzo della memoria è incrementa-
to automaticamente.
Tutte queste operazioni devono
avvenire rispettando dei tempi mini-
mi e massimi imposti dai vari dispo-
sitivi. I vari dati sono reperibili diret-
tamente sui data sheet delle diverse
Figura 4: Sequenza delle operazioni di scrittura
case costruttrici di eeprom.

ASSEMBLAGGIO
Il montaggio del circuito non pre-
senta particolari difficoltà, tuttavia,
bisogna utilizzare un saldatore con
punta non troppo grande evitando
di realizzare saldature fredde o con
stagno eccessivo.
Montare dapprima i componenti
più bassi: le resistenze, il diodo e le
reti resistive, orientandole secondo il
pin numero 1 contrassegnato da un
pallino.
Seguono: l’oscillatore Q1 a tre pin,
lo stabilizzatore IC1, l’integrato logi-
co ed il microprocessore ponendo
attenzione alla tacca di riferimento, i
due led dove l’anodo è il pin più
lungo, i due zoccoli ed i due transi-
stor secondo la serigrafia, i conden-
satori ceramici o poliestere, i vari
pulsanti a 4 pin il cui corpo deve
appoggiare sullo stampato, il con-
nettore di alimentazione ed infine i
condensatori elettrolitici che sono
polarizzati.

COLLAUDO ED USO
Se tutto è stato eseguito corretta-
Figura 5: Sequenza delle operazioni di lettura
mente, premendo il pulsante ON
(P2) si dovrebbero accendere il led

STRUMENTAZIONE 33
STRUMENTAZIONE

OFF (P2).

COME DUPLICARE
UNA MEMORIA?
Inserire nello zoccolo ZC1 (LETTURA)
la memoria contenente i dati da
copiare prestando attenzione alla
tacca di riferimento. Inserire nello zoc-
colo ZC2 (SCRITTURA) una memoria
vergine o già programmata uguale
alla precedente. Premere per più di un
secondo il pulsante (P3÷P11) relativo
ai chip inseriti fino allo spegnimento
del led rosso (DL2). Il micro inizia a
leggere i dati da ZC1 e li scrive in ZC2.
Al termine dell’operazione il led rosso
lampeggia lentamente se la copia è
Figura 6: Circuito stampato
andata a buon fine, lampeggia veloce-
mente se si è verificato qualche pro-
blema: tipo di memoria errata,
rosso e quello verde e senza inserire passare a comprendere il funziona- memoria non funzionante, memoria
alcuna memoria premendo per un mento di questo, seppur piccolo, non inserita bene nello zoccolo, ecc.
brevissimo istante uno qualsiasi dei sofisticato progetto. Per accendere Per bloccare il lampeggio e passare
pulsanti relativi ai diversi chip l’apparecchio come già accennato all’operazione successiva premere uno
(P3÷P11) dovrebbe iniziare a lam- occorre premere il pulsante ON qualsiasi dei pulsanti P3÷P11 per più
peggiare il led verde (DL1). (P2). S'illuminano i due led. Dopo di un secondo. Per controllare che la
Ripremendo uno dei pulsanti circa quattro minuti dal termine del- copia è stata eseguita correttamente si
P3÷P11 per più di un secondo il led l’ultima operazione d'accensione, di può fare la comparazione delle due
verde dovrebbe smettere di lam- copia o di comparazione, il circuito memorie. Premere, con i chip inseriti,
peggiare. Premere il pulsante OFF si spegne automaticamente. il pulsante relativo alle memorie in
(P1) per spegnere il circuito. Se il Per spegnere l’apparecchio in esame per un breve istante. Il led
collaudo è stato favorevole, si può modo manuale premere il pulsante verde si spegne. Al termine dell’opera-
zione il led verde lampeggia lenta-
mente se i dati delle due memorie
sono uguali, velocemente anche se un
solo bit non corrisponde. Premere per
più di un secondo un pulsante
(P3÷P11) per bloccare il lampeggio.

Note.
È possibile copiare da una memoria
piccola in una di più grande capacità
premendo il tasto relativo alla memo-
ria più piccola. Per esempio si può
duplicare una 24C02 in una 24C04
premendo il tasto P9 (24C02). I dati
della 24C02 sono copiati nel primo
blocco di 2k della 24C04. Attenzione
però, esistono due mappature diverse
una per le eeprom fino a 16k ed una
Figura 7: Piano di montaggio
per altre. L’operazione di cui sopra
può essere eseguita nell’ambito dello

34 STRUMENTAZIONE
STRUMENTAZIONE

Elenco componenti
Sigla Valore Sigla Valore
R1, R3, R4 10 kΩ 1/4 W TR2 BC548 o BC546/7
R2 4,7 kΩ 1/4 W IC1 78L05
R5 22 kΩ 1/4 W IC2 ST62T08
R6 220 kΩ 1/4 W IC3 CD 4017
R7, R8 330 Ω 1/4 W ZC1, ZC2 Zoccoli 4+4 pin con contatti dorati
RN1 Rete resistiva 9x1 kΩ Q1 Risonatore ceramico 8 Mhz a 3 pin
RN2 Rete resistiva 6x10 kΩ (=7x10 kΩ) P1÷P11 Pulsanti NA
C1 47 µF 25 V elettrolitico DL1 Led 3 mm verde
C2 100 µF 16 V elettrolitico DL2 Led 3 mm rosso
C3, C4 100 nF poliestere D1 1N4007
TR1 BC327 o BC328 J1 Connettore alimentazione

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STRUMENTAZIONE 35
TUTORIAL

VITAMINA C:
RESTI E FRATTAGLIE
(OVVERO CIÒ CHE ABBIAMO
LASCIATO
terza parte
INDIETRO)
di Maurizio Cugola
cuma14@virgilio.it

Un altro poco e me ne uscivo Sofia.


“Lo so sono in ritardo, ma stavo litigando con Carlo”
E chi sarebbe Carlo?
“Il mio ex, geloso da essere insopportabile!“
Bé si sa quando si è innamorati si pensa sempre al peggio.
“No, lui le aveva anche le sue ragioni, perché io le corna gliele facevo davvero,
ma poteva anche far finta di non saperlo, quello stronzo.”
Questa è una logica nuova per me, diciamo stravagante. Siccome faccio fatica a
seguirti penso sia meglio che ci diamo da fare con il C.

“Comincia a spiegarmi la questione (piove governo ladro!) e ti appiccica in modo particolare a garanzia del
del pi greco che hai detto che c’era una tassa, l’IVA che è una cifra pro- fatto che rimangano davvero
qualcosa da precisare…” porzionale al costo del personal. costanti durante tutta l’esecuzione
Hai ragione, dunque vediamo. Il Per i personal oggi questa tassa è del del programma.
(pi greco) è il rapporto fra circon- 20% del loro prezzo: quel 20%, cioè Questa cosa la ottieni con un’altra
ferenza e diametro. Questo nume- l’IVA è una costante. Se viaggi in istruzione, osserva:
ro è una costante, cioè indipen- autostrada tu sai che c’è un limite di
dente da quanto è grande la cir- velocità, anche quella è una costan- const float pigreco=
conferenza, che tu la faccia grande te. Per non parlare della velocità 3.14159265358
o piccola la circonferenza, conta della luce nel vuoto o del suono nel-
niente, il rapporto circonferenza l’aria sempre per fare degli esempi. Tu scrivi questa linea e il gioco è
diametro quello è. Questi esempi banali dovrebbero fatto. La parola riservata const la
Di numeri costanti ne abbiamo farti capire che siamo circondati da chiamano qualificatore i sapientoni,
molti nel nostro bagaglio, che so… costanti, compreso il tuo nome e non è importante lo ricordi.
per farti un altro esempio l’IVA sui cognome o il tuo codice fiscale o il Osserva questa versione di un pro-
generi di consumo. Quando compri numero di ore che passi (o dovresti gramma che calcola l’area di un cer-
un computer mica lo paghi il suo passare) a scuola ecc. ecc. chio di raggio 7.
prezzo, lo Stato presume che piova Il C prevede che tu tratti le costanti Se la vuoi per un cerchio di raggio

36 TUTORIAL
TUTORIAL

Figura 1: L’ambiente di sviluppo DEV-C++

diverso vai dove trovi scritto int dopo la printf e prima di system un read only, cioè si possono solo leg-
raggio=7 e metti ad esempio int pigreco=10. Provando a compilare gere ma non modificare. Per inciso,
raggio=5 o quello che credi. È sco- verrà segnalato che si cerca di varia- nota che il prodotto in C si indica
modo lo so, ma per ora bisogna re una costante esattamente come con l’asterisco * e la divisione con la
accontentarsi (vedi esempio 1). si può osservare in figura 1. Le varia- barra diritta /, mentre il più + e il
Come nota ti ho messo di provare bili dichiarate const sono di tipo meno - restano come sono.

ESEMPIO 1

#include <stdio.h>
#include <stdlib.h>

int main()
{
const float pigreco=3.14159265;
float area;
int raggio=7;
printf("L' area del cerchio di raggio %d vale %f \n\n", raggio, raggio *
raggio * pigreco);
/* provare ad aggiungere pigreco=10 ; senza const */
system("PAUSE");
return 0;
}

TUTORIAL 37
TUTORIAL

Mistero spiegato, Sofia…sei contenta? if o delle altre istruzioni analoghe e per finire se è diverso da 7
che vedremo. Guarda queste if (A ! = 7) B=0;
“Mi credevo chissà cosa e invece, a poche righe:
dirtela piatta, mi pare che la hai but- Probabilmente i simboli del maggio-
tata giù troppo pesa per una roba B=1; re > e del minore < ti sono già noti.
del genere !” A=5; Non credo tu abbia invece mai
Allora fallo tu che sei brava il corso! if (A == 7) B=0; incontrato il punto esclamativo ! in
matematica.
“Non fare il permaloso e finisci il All’inizio B viene posto uguale ad 1 Nel C il punto esclamativo nega ciò
discorso che avevi cominciato sull’ = ed A viene posto a 5, poi ci si chie- che segue pertanto != significa non
=, magari stringendo un poco…” de se A vale 7 (ovviamente in questo uguale, cioè diverso.
caso no) e se la condizione risulta Ciò a cui devi far caso è che dentro
Ascolta, Sofia: il corso lo faccio io e vera B viene posto a 0. le parentesi c’è sempre qualcosa che
tu sei qui non per costrizione, ma Ecco allora che si spiega il doppio potrà essere vero o falso.
per scelta. uguale = = e la sua differenza dall’u- Se è vero viene eseguito ciò che
Se qualcosa non ti va bene hai due guale unico. La variabile A non viene viene dopo, altrimenti si prosegue
possibilità, la prima è fare finta di variata ma solo confrontata con un ignorando l’istruzione seguente.
niente e la seconda andartene a casa valore o il risultato di una espressione; Osserva l’esempio:
tua da ignorante come sei arrivata. c’è una bella differenza fra l’uso del-
Capito il latino? l’uguale = e del doppio uguale = =. if (A ! = 7) B=0;
Ovviamente i confronti si possono B=1;
“Sì, Maurizio, scusa.” fare anche per vedere se A è mag-
L’educazione è una gran cosa e tu giore o uguale a 7, osserva: Significa che se a questo punto del
non sei scarsa solo in C ma anche in programma la variabile A è diversa
educazione. if (A > = 7) B=0; da 7 la variabile B verrà posta ugua-
Proseguiamo prima che i fumi mi oppure se è maggiore di 7 e basta le a 0, diversamente B verrà posta
facciano effetto. Dunque, se in uno if (A > 7) B=0; uguale a 1.
statement trovi un uguale = questa oppure se A è minore di 7 Questa è una gran cosa in program-
è una assegnazione, se ne trovi if (A < 7) B=0; mazione perché permettere di valu-
due = = invece si tratta di un con- o anche se è minore o uguale a 7 tare situazioni diverse e seguire una
fronto. Lì troverai sempre anche un if (A < = 7) B=0; strada o un'altra a seconda del caso.

ESEMPIO 2

#include <stdio.h>

int main()
{
char matusalemme='m'; /*lo pongo uguale ad m così perchè me ne va così*/
/* prova a scrivere maTusalemme e vedi cosa succede */
printf("Batti un carattere solo dalla tastiera e poi invio : ");
matusalemme=getchar(); /* prova a batterne più di uno */
if (matusalemme==10)
printf("Hai battuto solo invio che come numero vale 10\n \n\a");
else
printf("Il carattere che hai scelto dovrebbe essere %c e vale come numero
%d \n\n ", matusalemme, matusalemme);

system("pause");
return 0;
}

38 TUTORIAL
TUTORIAL

“Mi dispiace per prima Maurizio.Ho che te le impari a memoria e poi Così io e Sofia ci siamo passati una
la tendenza ad essere arrogante... non le dimentichi più! ” mezz’oretta a chiacchierare del più
me lo hanno già detto.” e del meno, con una netta preva-
È vero, non ci avevo mai pensato. lenza per il meno. Il mese prossimo
Hai l’età per cambiare, fallo e piantala! La funzione printf() ha altre cose da lei fa i suoi tanto desiderati 18
Adesso ti vorrei spiegare come si mostrarci, ma per ora le tralascia- anni, un avvenimento!
comporta la funzione printf() che mo e ne parleremo quando le La maggiore età la eccita ed è con-
abbiamo trovato spesso. Intanto che incontreremo. vinta che niente sarà più come
serva a far apparire sul monitor le Adesso vediamo come possiamo prima.
scritte che vuoi mi pare chiaro. Però interagire con il nostro programma. Potrà prendere finalmente la
la printf() non è così evidente, guar- Ti voglio mostrare quattro cose con patente e il papà le regalerà un
da qua: il programma che ti ho scritto nell’e- catorcio di Panda che però a lei
sempio 2. pare meglio di una macchina da
int x=1; float y=7.34; formula 1. Tutti uguali a quella età,
printf(”Il risultato vale La prima cosa è quel char matusa- maschi e femmine…
x = %d mentre y= %f \n lemme =’m’. Significa solo che io Poi dopo sigaretta, caffè, the e altri
\n“, x , y); dichiaro una variabile di tipo char e vaniloqui un feroce senso di colpa
che deve contenere una m, nota mi ha preso.
Per qualche oscuro motivo abbiamo che m lo ho messo fra apici sempli- Dobbiamo finire quello che mi sono
deciso che x è un intero e vale 1, ci, così ’m’. Si deve fare così, c’è ripromesso.
mentre y è un numero con la virgo- mica tanto da spiegare. Una variabi-
la e vale 7.34 (noi scriveremmo 7,34 le char può contenere solo un carat- L’AMBIGUA NATURA DEI
ma gli americani si sa…). tere e non di più. CARATTERI (OVVERO CON I
Intanto dopo printf troviamo la Poco, ma meglio che niente. Il NUMERI SI FA DI TUTTO)
parentesi tonda aperta (bilanciata nome di questa variabile è matusa- Sofia è ora di soffrire, riprendiamo.
da quella chiusa in fondo. Lo ripeto, lemme e ti devi ricordare come lo Allora la seconda cosa che ti voglio
vuol dire che è una funzione. Poi hai scritto, perché se lo scrivi come spiegare è l’istruzione
troviamo delle virgolette “ bilancia- maTusalemme il compilatore va in
te da altre di chiusura. Ciò che sta crisi, perché più avanti trova dei matusalemme=getchar();
fra le virgolette è quello che appari- matusalemme che per lui sono
rà sul monitor. Ma ci sono dei miste- un’altra cosa e non capisce più nien- Come puoi immaginare getchar() è
riosi %d e %f ! Non è difficile, vuole te. I nomi delle variabili devono una funzione. Cosa fa? Prende il
solo dire che lì ci va un valore %d cominciare sempre con una lettera primo carattere che hai battuto sulla
decimale e %f con la virgola. Ma oppure con il sottolineato _ e si deve tastiera e lo carica nella tua variabile
quali valori? ricordare che il compilatore come si matusalemme. Era ora! Finalmente
Quelli li trovi dopo le virgolette “ di suol dire è “case sensitive” come a abbiamo qualcosa che ci permette
chiusura e la virgola , e separati dire fa caso alle maiuscole e alle di interagire con il nostro program-
ancora da una virgola. minuscole che per lui sono cose ma. Non è molto un carattere solo,
Sono il tuo x e il tuo y. Il valore di x diverse. ma comunque meglio che niente.
andrà scritto dove c’è il %d e il valo- “Maurizio sono davvero stanca, fac- Vedi Sofia, qui devo spiegarti una
re di y invece dove c’è il %f. ciamo una pausa?” cosa strana. La stranezza sta nel
Poi ci sono quei due \n. Sono due fatto che tu quando pigi un tasto in
accapo, cioè quello che verrà scritto Ok, io mi fumo una sigaretta e mi realtà mandi al tuo computer solo
dopo apparirà due righe sotto. faccio un caffè. Vuoi qualcosa? dei segnali elettrici, buoni per
Ricorda l’accapo si indica con un \n, accendere di rosso o verde le nostre
due accapo due \n (\n \n). “Io non fumo, però se hai del the lucette di cui ti ho già parlato, per
Francamente a me sembra macchi- freddo lo prendo volentieri.” settare a 1 oppure 0 dei byte da
noso, ma è così e ce lo teniamo Miracolo! In frigo ne ho ancora. qualche parte nel tuo computer. Chi
com’è il printf(). Cosa farai dopo la maturità? ci impedisce di riconoscere queste
cose come dei numeri?
“In fondo le cose ingarbugliate “Penso medicina, mio padre è Evidentemente nessuno, ed infatti
come il printf hanno il vantaggio medico anche lui!“ avviene proprio così. Tu premi invio

TUTORIAL 39
TUTORIAL

e viene memorizzato il numero 10, quello che mi disturba è il fatto che Sofia, non ce n’è per nessuno. Con il
premi la a minuscola e viene memo- se ad esempio premo F1 oppure il getchar() non ne esci devi solo pre-
rizzato 97, premi la parentesi tonda tasto Ctrl e altri ancora non succede sumere che esistano altre funzioni
aperta ( e viene memorizzato il nulla. Sembra che questi tasti non che ti consentono ciò che il nostro
numero 40. Nota che se premi il abbiano diritto di esistenza. In prati- getchar() non è capace di fare. Ti
numero 1 sul pad numerico a destra ca tutto sembra funzionare bene ma confesserò un segreto, Sofia, pen-
oppure sul tasto in alto a sinistra, solo con i tasti relativi ai cosiddetti sando a te avevo preparato uno stu-
quello con sopra il punto esclamati- caratteri stampabili, cioè quelli che dio sulla tastiera. Come funziona a
vo ! avrai sempre lo stesso numero possono venir rappresentati da un partire da quando premi un tasto e
49. A pensare bene è giusto, l’uno è simbolo sullo schermo. poi lo rilasci fino a quando passando
sempre uno. Qualcosa però mi Vedi Sofia questo è il limite del attraverso il cavo che unisce la
disturba, sai cos’è? nostro getchar(), lui certi tasti non li tastiera al PC arriva da qualche parte
vede proprio e quindi è inutile scri- ad occupare il suo bravo posto in
“Che non c’era bisogno di metterlo vere un programma che ne preveda alcune posizioni di memoria. Mi ero
su due tasti diversi?” l’uso adoperando poi il getchar(). divertito come un matto. Poi ho
Non è gravissimo, però si deve sapere. pensato a te e mi sono detto: tu sei
Certo, ma una certa ridondanza “E se devo usare F1 oppure F5 o altri matto Maurizio. Così ho messo quel
nella tastiera non guasta mica. No, tasti così?” file in un posto speciale, il cestino.
Fine del segreto.

“Bravo Maurizio, chissà a quanti let-


tori hai evitato il suicidio!“

Però un piccolo mistero te lo devo pur


spiegare. Tu scrivi con una tastiera ita-
liana che è simile a quella tedesca o
americana o altre. Sembrano identi-
che, ma non lo sono. Sui cappucci
delle varie tastiere sono indicati i sim-
boli che appariranno sullo schermo.
Allora noterai una cosa abbastanza
prevedibile, e cioè che certi cappucci a
seconda delle varie lingue portano
indicati simboli diversi.
Ma il simbolo che apparirà sarà
Figura 2: La finestra MS-DOS in Windows
comunque quello giusto? Proviamo a
fare un esperimento virtuale!
Prendiamo una tastiera americana e
sostituiamola alla nostra. Vedrai che il
PC non si blocca, che funziona esatta-
mente come prima, però se premi certi
tasti noterai che quello che ti appare
sullo schermo non è ciò che appare sul
cappuccio del tasto. È come se il tuo PC
non avesse capito che lo hai fregato
cambiando tastiera. In effetti è proprio
così. Il sistema operativo (Linux o
Windows sadioquale) ha provveduto a
caricare in memoria una tabella, la
tabella della tua tastiera italiana.
Figura 3: Il comando: HELP |MORE
In pratica è come se il sistema operati-
vo ti mettesse a disposizione due

40 TUTORIAL
TUTORIAL

colonnine dove a sinistra c’è un nume- Una volta i sistemi operativi non aveva- combinato.
ro e a destra il carattere corrisponden- no le icone e i colori e le musichette ... “È un gran bel trucco, magari lo potrei
te. Il numero è quello del tasto premu- Erano spartani, cioè le cose che tu usare per altre cose, ad esempio scri-
to e il carattere corrispondente quello volevi facesse il tuo Sistema Operativo vendo system(”CLS”) per pulire lo
previsto per la tua tastiera italiana. Se le dovevi scrivere usando un vocabola- schermo.”
cambi tastiera usando ad esempio rio inglese di qualche decina di parole.
quella tedesca dovrai cambiare anche Dovevi sapere cosa succedeva quando Che sei una cialtroncella è sicuro, ma
questa tabella in modo che in corri- scrivevi quelle parole e le scrivevi per che hai testa anche questo è vero.
spondenza al numero del tasto che hai ottenere ciò che desideravi. Io sono stanco Sofia e chiudo qui.
premuto compaia il simbolo previsto Era un sistema operativo testuale, cioè Come torni a casa?
per la tastiera tedesca. con del testo e basta. Oggi le cose
vanno diversamente ma non si è perso “In motorino questa volta,ma al pros-
“Bé un trucco tutto sommato sempli- quel residuo del passato. Se vai fra gli sima vengo in macchina,la mia mac-
ce e che risolve il problema delle tastie- accessori dovresti trovare una icona china Maurizio…!”
re di diverse nazioni…” come quella che vedi qui a fianco.
Se clicchi su questa icona ti Poi ho sentito il rumore di un motori-
Pensa che una volta ti vendevano sem- apparirà una finestra come no senza marmitta che partiva… è lei
pre la tastiera americana con un certo quella in figura 2. ho pensato.
numero di cappucci che ti cambiavi tu Se scriverai HELP |MORE ti apparirà
da solo per farla diventare italiana! una parte di queste parole magiche Però è simpatica Sofia!
Ovviamente alla fine dell’800, più o come in figura 3, con una breve spie-
meno. gazione di ciò che fanno e che pre-
Per terminare ti voglio svelare l’arcano mendo ancora invio continuerà. Fra
dell’istruzione system (“PAUSE”). queste parole c’è anche PAUSE che è il
Intanto dovresti aver capito che comando che permette di bloccare lo
system() è una funzione, ci sono le schermo e che vuole tu batta un tasto
due parentesi tonde aperte e chiuse, per proseguire.
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non si può sbagliare! Dentro le paren- Allora hai capito Sofia? In pratica que- È possibile scaricare dal sito di Fare
tesi tonde ci sono delle virgolette di sta istruzione ti consente di vedere i Elettronica l’ambiente di sviluppo
apertura e chiusura “……” entro cui risultati del tuo programma senza che DEV-C++ per tutte le versioni di
c’è una parola magica PAUSE. Devo la fine del programma sia così rapida Windows.
prenderla da lontana Sofia. da non poter vedere quello che ha

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TUTORIAL 41
HARDWARE

SMS WEB-LOGGER
di Emilio Ficara
tech@robotop.it

Ho letto di recente che è possibile creare delle pagine WEB che contengono gli SMS
inviati verso un certo numero di cellulare. Il servizio si appoggia a dei portali
specializzati e bisogna registrarsi per poterne usufruire. Mi sono ricordato, allora, di
aver realizzato qualche tempo fa un circuitino ed un programma che mi consentivano
di fare la stessa cosa utilizzando il PC di casa. Ho deciso, quindi, di scrivere questo
articolo per rendere l’oggetto disponibile a voi tutti.

Il sistema si compone di tre elemen- telefonino veniva gestito dal pro- da presentare una nuova versione
ti: un cellulare Nokia 5110 (vec- gramma ufficiale “Nokia Data del software più completa.
chiotto, ma molto funzionale), un Suite”.
circuito di interfaccia da costruire e Ho così individuato un set minimo L’interfaccia
un software per PC. L’unione di que- di comandi da inviare al cellulare Il circuito che interfaccia il telefoni-
sti tre elementi costituisce un siste- per poter leggere e cancellare gli no al PC è basato sul noto integrato
ma in grado di creare una pagina SMS. Purtroppo con questo “set MAX232, un traslatore di livello tra i
HTML in cui vengono segnali EIA (del PC) e
elencati tutti i messaggi quelli TTL (del Nokia
SMS ricevuti dal telefo- 5110). E’ da notare che il
nino. circuito viene alimentato
Analizziamo le cose in dalla porta seriale del PC
dettaglio. tramite le linee DTR ed
RTS che vengono messe
HARDWARE: ALTE alla partenza del
TELEFONINO E programma.
INTERFACCIA PC Il livello ALTO su un nor-
Il cellulare Nokia 5110 male PC è di 12 Volts e il
dispone di un connetto- regolatore 78L05 prov-
re che mette a disposi- vede a portarlo a 5
zione la porta seriale e Volts, che è l’alimenta-
consente quindi opera- zione richiesta dal
zioni di vario genere, tra MAX232. Il Nokia, però,
le quali la lettura dei lavora con segnali di 3
messaggi SMS che si Volts ed è quindi neces-
trovano in memoria. Il protocollo, minimo” riesco a prelevare solo i sario un partitore sulla linea di usci-
purtroppo, non è quello classico dei primi 88 caratteri del messaggio, ta del MAX232 per portare lo swing
modems (quello AT, per intenderci), perché il resto viene trasmesso in un di output 0-5 Volt nel range 0-3
è invece un protocollo proprietario secondo pacchetto con modalità Volts. Il connettore per il telefonino
abbastanza “intricato” che ho stu- differenti. Se qualcuno di voi avesse potrà essere realizzato smontando
diato osservando il passaggio dei informazioni dettagliate sul proto- quello di un vecchio auricolare: l’im-
dati sulle linee seriali mediante un collo seriale del telefonino, mi invii portante è che ci siano almeno tre
programma di logger, mentre il la documentazione per favore, così contatti da poter utilizzare per il col-

42 HARDWARE
HARDWARE

Figura 1: Schema elettrico dell’interfaccia

legamento di GND, TXD, RXD come pilatore compreso, sta in un dischet-


Elenco componenti
mostrato nello schema. to, l’eseguibile non richiede installa-
Vi conviene collegare il connettore zione (potete lanciarlo direttamente),
Sigla Valore
del telefonino ad un altro connetto- non scrive sul registro di sistema, non
re con un passo standard 2,54 mm R1 3,3 kΩ 1/4W ha bisogno della presenza di alcuna
in quanto su uno dei prossimi DLL, insomma è autosufficiente, leg-
numeri verrà pubblicato un teleco- R2 6,8 kΩ 1/4W gero ed efficiente. L’unico neo è che
mando tramite SMS che utilizza potrebbe avere difficoltà a girare su
sempre lo stesso Nokia 5110. C1,C2,C3, sistemi da Win2000 in poi.
1µF 25V elettrolitico
Potrete quindi utilizzare lo stesso C4,C5,C6 Io uso Win98SE e con questo
cavetto per collegare o l’interfaccia Sistema Operativo non ho mai
PC o il ricevitore di telecomando. D1,D2 Diodo 1N4148 avuto problemi. Ho notato che su
Il circuito è realizzato su una piastri- Windows 2000 i programmi a 16
na mille fori data l’estrema semplici- Connettore bits che utilizzano la seriale hanno
CN1
tà. Consiglio di montare sul circuito DB9 Femmina difficoltà a funzionare. A volte tra-
un connettore maschio a passo 2,54 smettono qualche dato e poi si bloc-
U1 LM78L05
mm per collegare il cavetto del cano. Non ho mai provato a far gira-
Nokia. U2 MAX232 re questi programmi su sistemi
Non superare la lunghezza di 20 cm Windows XP, ma presumo che
per quest’ultimo. La connessione abbiano gli stessi problemi di
dal lato PC può invece essere di Basic) che è una via di mezzo tra un Windows 2000.
circa 50 cm. C e un Basic, in quanto molte funzio- Il programma, appena lanciato,
ni sono realizzate mediante chiamate comincia ad effettuare una scansio-
SOFTWARE: delle API di Windows e c’è la gestio- ne continua dei messaggi SMS rice-
IL PROGRAMMA SUL PC ne delle stringhe classica del Basic. Il vuti dal telefonino nel range da 1 a
Il software su PC è realizzato tramite motivo di questa scelta è che l’intero 7; se trova un nuovo messaggio,
un vecchio linguaggio a 16 Bit (GFA- ambiente di sviluppo (testuale), com- provvede ad aggiornare (oppure a

HARDWARE 43
HARDWARE

questa prova ha dato esito positivo,


fatevi inviare un messaggio SMS da
un amico (o da un’amica, perché
no?).
Quando il messaggio sarà ricevuto
dal vostro Nokia 5110, il program-
ma lo scaricherà sulla pagina html.
Vedrete lo svolgersi delle operazioni
sullo schermo. A questo punto chiu-
dete il programma e cliccate sul file
smslog.htm. Si aprirà il vosto brow-
ser e vedrete il vostro sms web-log
personale.

CONCLUSIONE
Chi ha un collegamento ad Internet
di tipo ADSL flat potrebbe, ad ogni
Figura 3: Il programma in funzione
variazione, inviare il file HTML ad
un proprio sito e realizzare così uno
creare, se questo non esiste) il file L’interfaccia andrà quindi collegata SMS WEB-LOG aperto a tutti, oppu-
smslog.htm. Dopo aver aggiornato a tale porta. Prima di collegare il re potrebbe far girare un server
il file html, il programma provvede telefono, lanciate il programma e HTTP sul proprio computer metten-
automaticamente a cancellare il verificate che il MAX232 sia effetti- do a disposizione dei client il file
messaggio dal telefono e riprende la vamente alimentato a 5 Volts e che HTML, ottenendo lo stesso scopo.
scansione per nuovi messaggi. Sul l’uscita FRx abbia un livello ALTO Tenere un server HTTP acceso è
documento html vengono salvati il non superiore a 3 Volts. Se il livello però una cosa gravosa. Gli attacchi
numero telefonico del chiamante, la fosse più alto, cambiate il valore degli hackers sono dell’ordine delle
data e l'ora e il testo del messaggio della resistenza R2 da 6,8 kΩ a 5,6 decine al giorno. Naturalmente chi
(max 88 caratteri!). Il numero del kΩ. Se tutto è a posto, collegate il ha l’esperienza per difendersi, non si
chiamante non viene inserito sulla telefonino. lascia impressionare.
pagina html se il primo carattere del Componete sul Nokia 5110 un Il programma in formato compresso
messaggio è un punto interrogati- nuovo messaggio SMS e salvatelo in ZIP è disponibile sul sito di Fare
vo. Questo è stato fatto per dar memoria: nel giro di pochi secondi Elettronica. Eventuali aggiornamenti
modo a chi vuol restare anonimo di questo verrà prelevato dal telefono e correzioni sono disponibili presso
poterlo fare. e aggiunto alla pagina HTML (in www.robotop.it, nella sezione free-
questo caso verrà registrato sul file ware per Windows.
Testare il sistema come “messaggio interno”). Concludo ricordandovi che in uno
La porta seriale utilizzata per comu- L’operazione verrà anche visualizza- dei prossimi numeri sarà pubblicato
nicare col telefonino è la COM1. ta nella finestra del programma. Se l’articolo che descrive un teleco-
mando in grado di pilotare con
messaggi SMS fino a sette relè con
un telefonino Nokia 5110 e un cir-
cuito relativamente semplice a
microprocessore.

www.farelettronica.com
È possibile scaricare dal sito di Fare
Elettronica il software di gestione
per Windows 95/98/ME.
Figura 4: Il telefono NOKIA 5110

44 HARDWARE
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

Iprima
SENSORI
parte INTELLIGENTI
di Nicola Ulivieri
Nicola@ing.unisi.it

In un mondo sempre più automatizzato, dove lo sforzo umano viene ridotto al


minimo, (soprattutto quello mentale) i sensori e più in generale, i trasduttori,
assumono un ruolo di crescente rilievo. A questi dispositivi sono richieste prestazioni
sempre maggiori ed in particolare una certa intelligenza. Ma cosa è l’intelligenza di
un trasduttore? Il recente standard IEEE1451, non ancora completo in ogni sua parte,
si sta occupando di definire il funzionamento di questi dispositivi che faranno parte
integrante della nostra vita in un futuro molto prossimo. Vediamone le principali
caratteristiche e rimandiamo i dettagli alla seconda parte di questo tutorial.

Per capire l’importanza crescente sori intelligenti”, è senz’altro accat- soprattutto quelli più “reali” (come
dei trasduttori (sensori e attuatori) tivante e stimola la fantasia di i comunissimi sensori di temperatu-
basta pensare ad esempio a come è chiunque lo senta dire per la prima ra), saranno in grado di comunicare
cambiata la nostra vita all’interno volta. Parlando con un mio ex-pro- con l’unità di controllo e tra loro
dell’automobile negli ultimi anni: ci fessore dell’università del mio inte- secondo uno standard, l’IEEE1451
sono trasduttori che ci aiutano a resse verso questo argomento, sono appunto. Non è quindi il caso di
fare meno fatica per girare il volan- stato coinvolto in una lunga chiac- essere delusi no? Ma cosa sono allo-
te e per frenare, altri ci dicono chierata sulle case del futuro dove i ra questi trasduttori intelligenti?
quando gli pneumatici non hanno sensori intelligenti del suo immagi- Cosa è l’intelligenza di un dispositi-
la pressione richiesta, un comodo nario leggeranno lo stato d’animo vo elettronico? Premetto innanzi
joystick ci permette di regolare gli di una persona e comunicheranno tutto che il termine intelligente
specchietti, gli air-bags si azionano all’impianto Hi-fi la musica adatta viene dalla traduzione più vicina
automaticamente in caso di urto ed da suonare, ecc. ecc. Non ci erava- all’inglese smart che in realtà indica
infine altri sensori (fastidiosissimi) mo capiti. qualcosa di astuto, sveglio.
fanno suonare una cicalina finché Affinché il lettore non rimanga delu- Chiamarli sensori furbini però non
non ci siamo allacciati le cinture. so nelle sue aspettative, fantastican- sarebbe stata una grande idea.
Questo elenco potrebbe durare per do su un futuro come quello imma- Accettiamo quindi il termine più
molto e non solo per quanto riguar- ginato dal mio ex-prof, devo quindi “politically correct” intelligente ed
da l’automobile. L’utilizzo dei senso- premettere che in questo articolo andiamo avanti.
ri è in continua crescita e presto non parlerò di fantascienza, bensì
saranno ovunque. Ci saranno forni del recente standard IEEE1451 che NECESSITÀ DEL MERCATO
che ci diranno quando la torta si sta sta fissando le basi per la definizione Quello dei sensori e in generale dei
bruciando e specchi del bagno che del funzionamento degli smart tran- trasduttori, è un mercato estrema-
ci consiglieranno la giusta dieta ana- sducers. mente diversificato. Basti pensare
lizzandoci l’alito (e sicuramente lo Questo non vuol dire che non ci per esempio alle industrie automo-
comunicheranno al forno!). saranno dispositivi in grado di pre- bilistiche o a quelle aerospaziali,
Ci saranno insomma dispositivi più vedere il vostro bisogno di trovare la dove ci sono sensori che misurano il
intelligenti e in grado di comunica- vasca piena d’acqua a 29.5°C al corretto posizionamento di una
re tramite una rete. ritorno a casa. Vuol dire semplice- portiera o lo stress che può essere
Il termine utilizzato nel titolo, “sen- mente che questi dispositivi, ma sopportato da un’ala di un aereo; al

46 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

Figura 2: Schema a blocchi di un sensore intelligente di prima concezione

settore della biomedicina, dove bio- del tipo di dispositivo e dal proto- direttive per una facile implementa-
sensori permettono di separare o collo di comunicazione che in gene- zione di sistemi di misura e il facile
individuare un certo enzima; alla re viene sviluppato come protocollo utilizzo di ogni trasduttore.
produzione e controllo nei processi proprietario, con conseguenti per- Insomma, c’è bisogno degli smart
industriali dove chemosensori per- dite di tempo e denaro. Questa sensors.
mettono di verificare che la confe- costrizione porta come conseguen-
zione della merendina non inquini il za anche la difficoltà a migrare ad SMART SENSORS
prodotto con l’odore della vernice un nuovo sistema poiché spesso Il termine “Smart sensors” è stato
di stampa. Ci sono sensori ovunque deve essere rifatto tutto daccapo! adottato nella metà degli anni ‘80
e il loro mercato è in continua cre- Date un occhiata alla Figura 1 per per differenziare questi tipi di dispo-
scita. È stato stimato che il giro di rendervi conto di cosa possa voler sitivi da quelli che possiamo definire
affari arriverà a toccare i 43 miliardi dire implementare un sistema per il convenzionali. A quel tempo veniva
di € nel 2008. In particolare, la test alla fatica statica di un F18 e considerato con una certa forma di
richiesta è indirizzata verso dispositi- immaginate di voler modificare intelligenza, un sensore affiancato
vi sempre più sofisticati che offrano qualcosa! da una elettronica di interfaccia-
“prestazioni addizionali” ma, più Si capisce bene quindi, che anche mento (front-end), in grado di con-
che altro, facilità d’uso. nel settore della sensoristica c’è la vertire il segnale grezzo del sensore
L’industria ha infatti la necessità di necessità sempre più forte di una in un livello o forma in grado di ren-
implementare sistemi di controllo e rivoluzione e cioè, così com’è suc- derlo più conveniente da usare.
misura in tempi sempre più rapidi cesso per i computer, della defini- Questo poteva includere l'amplifica-
ma è ostacolata spesso dalla scelta zione di uno standard che detti le zione del segnale, il condiziona-
mento, la conversione analogico-
digitale (A/D) e possibilmente l’ela-
borazione dei dati (Figura 2). Come
è facile intuire, avere il segnale di
uscita del sensore già in forma digi-
tale, permette di connettersi facil-
mente ad un microcontrollore o un
computer e quindi sfruttare le sue
potenzialità per lo studio dei dati e
la loro visualizzazione.
Recentemente questa visione è
andata cambiando fino addirittura a
non ritenere più la conversione A/D
un requisito fondamentale ma altri,
come vedremo in seguito.
Negli ultimi anni, con lo sviluppo
dell’elettronica e il conseguente
aumento della capacità di integra-
Figura 1: Sistema della Boeing per test alla fatica statica di un F18. Questo è solo uno di un totale di 5!
zione, riduzione dei costi di produ-
zione dei microchip e grazie anche

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 47
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

all’enorme sviluppo avuto dalle reti essere ricalibrato nel 2007”. Altre IEEE1451, UNO STANDARD
(Internet, Ethernet), sono state informazioni importanti contenute PER L’INTEROPERABILITÀ DEI
richieste ai trasduttori altre caratteri- con il dispositivo sono quelle relati- TRASDUTTORI ATTRAVERSO
stiche, un valore aggiunto diverso, ve alla correzione della risposta e LA RETE
affinché questi possano essere con- altre che vedremo nella prossima In considerazione delle esigenze di
siderati smart. Queste funzionalità puntata. Al trasduttore è richiesto mercato descritte precedentemen-
addizionali richieste sono la facilità di identificarsi all’accensione o su te, il Technical Committee on
di integrazione in ogni ambiente richiesta del sistema. Sensor Technology dell’Institute of
di applicazione connesso ad una Questa caratteristica è estrema- Electrical and Electronics Engineer
rete e l’auto-identificazione del mente importante e permette l'au- (IEEE)’s Instrumentation and
trasduttore al sistema. Ecco quindi i tomazione della diagnostica, della Measurement Society ha sponsoriz-
principali requisiti di questa nuova configurazione dei sistemi di misu- zato una serie di progetti, indicati
visione di intelligenza, niente altro ra e controllo e delle procedure di con la sigla IEEE1451, per lo svilup-
che una carta di identità elettronica identificazione in un ambiente mul- po di software e hardware standard
del trasduttore ed una interfaccia tivendor cioè composto da prodot- per trasduttori intelligenti e per la
standard verso ogni tipo di rete. Vi ti di fabbriche diverse. Un ulteriore loro connessione alla rete. Fine prin-
sembra poco? No infatti, è una vera beneficio è la maggiore facilità nel- cipale dell’IEEE1451 è quello di for-
rivoluzione e richiede uno sforzo l’implementazione e aggiornamen- nire i mezzi per realizzare una facile
enorme e un accordo da parte di to di sistemi. intercambiabilità dei trasduttori e la
molte industrie del settore per poter L’altra funzione richiesta è quella loro interoperabilità attraverso le
definire uno standard che permetta della facilità di connessione alle reti.
di adattarsi all’enorme diversifica- reti. A questo scopo dovranno esse- Una caratteristica fondamentale
zione che esiste nel campo della re fabbricati dispositivi di interfac- dello standard è di non imporre
sensoristica. Ci sono sensori che ciamento tra gli smart sensor requisiti su quali dispositivi elettro-
hanno l’uscita in corrente, altri in (interfaccia standard) e le reti più nici usare (convertitori A/D, micro-
tensione, con valori ampiamente utilizzate (Internet, Ethernet, CAN, processori, protocolli di rete o rice-
diversi, alcuni richiedono decine di ecc.). trasmettitori), con lo scopo di ridur-
ampers per la loro alimentazione, Protagonista di questa imminente re lo sforzo dell'industria a migrare
altri vengono impiegati in ambienti rivoluzione è il recente standard verso lo standard.
ostili dove non è possibile portare IEEE1451. Il progetto IEEE 1451 è stato diviso
l’elettronica di condizionamento.
Come sono stati risolti questi pro-
blemi?
Vediamo innanzi tutto di capire
meglio le caratteristiche di questi
nuovi tipi di sensori.
L’auto-identificazione è senz’altro
la vera rivoluzione ed è la capacità
dello smart transducer di comuni-
care al sistema al quale è connesso
tutte le sue caratteristiche. È ese-
guita unendo al trasduttore una
piccola quantità di memoria non
volatile contenente le sue informa-
zioni chiave in un formato stan-
dard; una sorta di curriculum vitae
con cui il trasduttore può dire ad
esempio: ”Salve, io sono un senso-
re di temperatura, il mio intervallo
di misura va da –15 a 150°C con un
errore massimo di 0.5°C e sono Figura 3: Esempio di sistema di misura e controllo che adotta lo standard IEEE1451
stato calibrato il 5-7-2003, devo

48 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

in quattro sottoprogetti denominati scopo principale dello standard di può attivare l’allarme (attuatore
1451.1, 1451.2, P1451.3 e P1451.4 cui abbiamo parlato. dello STIM#2).
ma, come vedremo, alcune impor- Facendo uso delle sole sottoparti La creazione di una tale sistema, com-
tanti novità bollono in pentola. I approvate dello standard, supponia- posto da moduli intelligenti standard,
secondi due sono in fase di defini- mo di progettare un sistema distri- richiederà solo la connessione fisica di
zione, infatti la P sta per proposal. buito di misura e controllo per il ogni dispositivo, come se si trattasse
Vediamo ora brevemente di cosa si nostro laboratorio in cui è presente di schede di un PC e la creazione di
occupano i primi due sottoprogetti una rete locale (per es. Ethernet). un semplice applicativo software per
e rimandiamo gli altri due e i parti- Scopo del sistema è quello di con- la gestione di tale sistema.
colari alla prossima puntata. trollare il livello di CO presente nel- Usando ambienti di programmazio-
Attenzione agli acronimi. l’ambiente e termostatare un reci- ne grafici come Labview, la creazio-
piente contenente un liquido. ne di un programma software per la
1451.1 Riferiamoci alla Figura 3. gestione di un sistema come quello
Questa parte dello standard defini- A scopo di illustrazione sono usati ipotizzato potrebbe richiedere una
sce il dispositivo (NCAP) che si tre moduli STIM e di conseguenza decina di minuti.
occupa dell’interfacciamento del tre NCAP. In alto abbiamo uno
modulo (STIM), contenente uno o STIM, collegato all’NCAP#1, che REALTÀ COMMERCIALE
più trasduttori, con la rete (qualsia- ospita un sensore ed un attuatore, Alcune industrie si sono lanciate
si). Standard approvato nel 1998. in questo caso un sensore di tempe- subito nella sperimentazione di
ratura e una resistenza per riscaldare dispositivi compatibili con
1451.2 il liquido nella vaschetta. L’NCAP#1 l’IEEE1451 come ad esempio
In questa parte viene invece definita può contenere un applicativo soft- l’Analog Devices [5] e l’Agilent [6]
la struttura del modulo contenen- ware per effettuare una funzione di che hanno messo in commercio
te i trasduttori (STIM), la relativa controllo localizzata, come ad esem- uno STIM e un NCAP rispettivamen-
l’interfaccia digitale (TII) per la pio, mantenere la temperatura della te. Lo STIM è basato sul microcon-
connessione all’NCAP e il protocollo vaschetta costante. Questa possibili- trollore AduC812 che può essere
di comunicazione. tà libera la stazione remota (compu- richiesto tramite il sito internet
Notate quindi che non si parla di ter) dalle operazioni di controllo. anche come campione gratuito. È
trasduttore intelligente ma di L’NCAP#1 può poi inviare i valori di possibile scaricare anche esempi per
modulo intelligente, in quanto esso temperatura misurati dallo STIM#1 il suo utilizzo come STIM e il softwa-
può contenere più trasduttori. Viene e le informazioni processate al com- re C per implementare l’interfaccia
inoltre stabilita la struttura di autoi- puter quando questo lo richiede. TII definita dal 1451.2.
dentificazione di ogni trasduttore, Il terzo STIM#3, connesso ad un Anche la Microchip ha sviluppato
cioè il data sheet elettronico sensore chimico, può misurare e uno STIM utilizzando uno dei sui
(TEDS). Standard approvato nel comunicare sulla rete, tramite PICmicro [7]. L’NCAP prodotto
1999. l’NCAP #3, il livello di monossido di dall’HP, il Bfoot66501, è invece
carbonio nel laboratorio, che può stato ritirato quasi subito dal com-
ESEMPIO DI APPLICAZIONE essere letto e visualizzato dal com- mercio. Perché? E perché questi
Dopo tante chiacchiere vediamo di puter di controllo ma può essere dispositivi stentano ad invadere il
concludere questa prima parte con letto anche dall’NCAP #2 che, in mercato?
un esempio, che chiarisca almeno lo caso di concentrazione troppo alta, Lo vedremo nella prossima puntata.

BIBLIOGRAFIA
[1] Frank, R., “Understanding Smart Sensors”, Artech House, Norwood, MA, 1996.
[2] National Instrument, http://ni.com/sensors
[3] National Institute of Standards and Technology (NIST), http://www.motion.aptd.nist.gov
[4] Smart sensors, http://www.smartsensor.com/ieee1451.html
[5] Analog Devices, http://www.analog-devices.com
[6] Agilent, http://www.labs.agilent.com/
[7] Microchip, http://www.microchip.com/download/appnote/pic16/00214a.pdf

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 49
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

PROGETTIAMO
quarta parte
UN RAZZO
di Eugenio Cosolo
info@missilistica.it

Continuiamo la trattazione dell’argomento “Missilistica amatoriale” iniziato nei


precedenti numeri della rivista. Nelle scorse puntate abbiamo trattato alcuni
argomenti teorici, quali l’aerodinamica e i princìpi dei motori a razzo.
Questa volta daremo inizio al progetto di un nostro vettore e descriveremo le varie
fasi della costruzione.

LAVORIAMO I MATERIALI esperienza, ma nulla vieta di perso- ricavare che il centro di pressione è
COMPOSITI nalizzare il progetto secondo il pro- posto a 980 mm dall’apice dell’ogi-
Per prima cosa dobbiamo stabilire pri desideri. va. Per il momento non siamo anco-
un disegno di massima per la forma In figura 1 il disegno da noi propo- ra in grado di stabilire la posizione
della cellula e verificare la sua stabili- sto. del centro di gravità CG, ma è una
tà aerodinamica. A tale scopo impie- La lunghezza complessiva è di 1300 verifica che faremo al termine della
gheremo le equazioni di Barrowman mm e il diametro di 65 mm, dispo- costruzione. L’importante è che il
illustrate nel precedente numero ne di uno stabilizzatore a tre ele- CP risulti arretrato rispetto al CG di
della rivista oppure, per comodità, menti e un’ogiva a profilo paraboli- almeno 70 mm e questa condizione
potremo scaricare il foglio di calcolo co. La motorizzazione prevista per sarà ottenuta modificando la posi-
“CPcalc” disponibile sul sito Internet questo progetto prevede un propul- zione del carico utile installato nel-
di Fare Elettronica: (www.farelettro- sore a tecnologia ibrida con un l’ogiva.
nica.com) nella sezione “RIVISTA” e impulso totale compreso tra i 100 e La tecnica costruttiva è basata sulle
“DONWLOAD”, con il quale calco- i 200 Ns e può raggiungere una tecnologie dei materiali compositi
leremo la posizione del Centro di quota dai 600 ai 1000 metri a (fiberglass, carbonio, kevlar e resine
Pressione. seconda della configurazione del epossidiche) e tutti i componenti
Visto che è la nostra prima realizza- propulsore e del carico utile che saranno realizzati in proprio per
zione abbiamo scelto un vettore di installeremo. consentire in questo modo di
dimensioni contenute, riservando i Inserendo le misure nel foglio di cal- apprendere le tecniche di lavorazio-
progetti più impegnativi per quan- colo oppure eseguendo i calcoli con ne che saranno ovviamente sfrutta-
do avremo accumulato una certa il metodo di Barrowman possiamo bili per molte altre applicazioni.

Figura 1: Il disegno con le misure in millimetri

50 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

CALCOLO CENTRO DI PRESSIONE stampi negativi, costosi e difficili da


di un razzo con metodo Barrowman costruire. Il formatore per il corpo
by Fare Elettronica principale è ottenuto da un tubo in
Versione 1.8 PVC per impianti edili (scarichi
copyright by Laser Rocket Team domestici) del diametro interno di
http://www.missilistica.it - info@missilistica.it 60 mm di quelli bianchi o grigi. In
questi tubi lo spessore è di circa 1,5
Parametri Valore Sigla UM
mm perciò il diametro esterno sarà
Lunghezza ogiva 20,00 A cm di 63 mm. È possibile usare anche
Diametro ogiva 8,00 M cm un tubo del tipo arancione ma
Lunghezza base pinna 15,00 H cm occorre tener conto che lo spessore
è maggiore. Visto che il diametro
Lunghezza estremità pinna 5,00 F cm
del razzo da noi desiderato è di 65
Altezza pinna 10,00 G cm mm e lo spessore delle pareti del
Altezza mezzeria pinna 10,00 N cm tubo in vetroresina sarà di circa 0,5
mm, dovremo incrementare lo
Raggio corpo terminale 4,00 P/2 cm
spessore del formatore avvolgendo
Distanza inizio-fine pinna 5,00 E cm diversi fogli di carta da imballo uno
Distanza punta-inizio pinna 85,00 D cm sopra l'altro fino a raggiungere 1
Numero pinne 3 NP pz mm di spessore. Sopra di questo
avvolgeremo altri tre strati di foglio
Distanza Centro di pressione 76,36 CP cm
di alluminio per uso alimentare
(domopack), che hanno lo scopo di
facilitare l'estrazione del manufatto
dal formatore. Questi fogli di allumi-
nio hanno la caratteristica di non
aderire l'uno sull'altro e perciò l'estra-
zione per scivolamento è sicura e
senza intoppi. Sopra i fogli di allumi-
nio mettiamo un ulteriore rivesti-
mento di pellicola trasparente avvol-
ta a spirale, che serve ad evitare l'in-
filtrazione di resina tra gli strati di
alluminio e a facilitarne il distacco
una volta terminata la laminazione.
Figura 2: Il foglio di calcolo CPcalc
Riassumendo, partendo dall'interno
il formatore è composto da: tubo in
Il rientro a terra avviene con un male distribuzione delle sollecitazio- PVC, avvolgimento in carta a spes-
paracadute espulso all’apogeo (il ni lungo gli assi, una buona leviga- sore, pellicola in alluminio, pellicola
culmine della traiettoria) in modo tezza superficiale e non ha un costo in polietilene.
automatico. Per questo scopo realiz- eccessivo, in questo modo eventua- Nell'immagine sottostante si può
zeremo un apposito altimetro baro- li errori non incideranno pesante- notare la composizione del sandwich:
metrico, che sarà oggetto di una mente sul portafoglio. Limiteremo
delle prossime puntate. l’uso dei compositi più esotici e
Come materiale per il corpo del vet- costosi solo per alcune strutture di
tore è stata scelta la combinazione rinforzo.
vetroresina/epoxy, precisamente un Come metodo di laminazione use-
tessuto a grammatura leggera (80 remo quello a stampo positivo, che
gr/mq) a trama bidirezionale, largo consiste nell'avvolgere il tessuto
120 cm, avvolto in 5 strati sovrap- all'esterno del formatore cilindrico.
posti. È un metodo abbastanza semplice Figura 3: Particolare del tubo formatore
Questo sistema garantisce una otti- da mettere in opera e non richiede

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 51
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

La resina epoxy dev’essere prepara- perfezione.


ta seguendo scrupolosamente il Ora il tessuto può essere impregna-
dosaggio prescritto dal produttore to di resina epossidica tamponando-
(leggere attentamente le istruzioni lo con un pezzo di gommapiuma,
allegate), nel nostro caso il rapporto come si può vedere nella seguente
è di 3 parti di resina e 1 di indurito- foto. In questa fase è d'obbligo l'uso
re. Per questo scopo si deve usare dei guanti di lattice.
una bilancia di precisione con risolu- È importantissimo che la resina
zione di almeno 1 grammo. penetri fino all'interno del rotolo,
Per la laminazione completa di un impregnando anche il primo strato
tronco cilindrico di 82 cm sono Figura 5: La fase della laminazione del tessuto. Per verificare questo
necessari circa 80 grammi di resina, basta osservare il suo colore: se è
suddivisi in 60 grammi di resina e 20 bianco e opaco significa che ci sono
grammi di induritore. delle inclusioni di aria, se è di un
La resina va miscelata solo qualche colore omogeneo giallo chiaro e
minuto prima dell’inizio della lami- traslucido vuol dire che la laminazio-
nazione, altrimenti indurisce ren- ne è buona.
dendosi inutilizzabile. La miscelazio- L'aria presente nel tessuto deve
ne deve essere effettuata per alme- assolutamente essere rimossa, pena
no 2 o 3 minuti facendo bene atten- un risultato insoddisfacente con la
zione che TUTTA la resina, compre- conseguente perdita del lavoro e del
sa quella sul fondo e sui bordi sia materiale.
ben amalgamata. Se notate che il Figura 6: Il tubo estratto dal formatore Con la spugnetta di gommapiuma
colore da trasparente diventa lattigi- picchiettiamo su tutto il tessuto in
noso, non preoccupatevi perchè è modo da infiltrare la resina dentro il
normale, sono delle naturali inclu- tessuto e contemporaneamente
sioni d’aria (vedi figura 4). spingere all'esterno le bolle d'aria.
Per questa operazione ci si può
Nel formatore viene infilata un'asta avvalere anche di un apposito rullo
metallica appoggiata a due supporti in metallo con delle scanalature
laterali in legno alti 10 cm, in modo superficiali.
da sospendere il tubo orizzontal- Per rifinire maggiormente la superfi-
mente senza fargli toccare il tavolo cie laminata possiamo avvolgere
di lavoro lasciandolo però libero di sopra il tubo un ultimo strato di
Figura 7: Tracciature del bordo
ruotare. Dopo aver fermato i lembi polietilene, che si staccherà senza
problemi quando la resina sarà
indurita.
Una volta che la catalizzazione è ter-
minata (almeno 10 ore di induri-
mento), possiamo sfilare il formato-
re dal tubo di vetroresina così realiz-
zato, la pellicola di alluminio per-
metterà allo stampo di scivolare
fuori senza sforzo. Possiamo ora
togliere la pellicola di polietilene che
riveste esternamente ed interna-
Figura 8: Il tubo perfettamente riuscito
mente il tubo. Verrà via tutta intera
e facilmente perchè la resina epoxy
con del nastro adesivo, il tessuto è non aderisce al polietilene. In figura
stato avvolto sul tubo per tutta la 6 possiamo vedere il risultato.
Figura 4: Preparazione della resina
sua lunghezza, in questo caso poco Ora possiamo tracciare il riferimento
più di 1100mm, tendendolo alla per il taglio dell'estremità. Per sem-

52 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

plificare l'operazione possiamo sagomare a mano il formatore,


avvolgere un foglio di cartoncino sul rinunciando purtroppo alla precisio-
tubo facendo coincidere i lembi e ne del risultato.
fissandoli con del nastro adesivo, Dopo la rifinitura con carta abrasiva
poi con un pennarello tracciamo media e fine, l'ogiva è stata lamina-
una linea seguendo il bordo laterale ta con la solita resina e tessuto in
in rilievo. Con un seghetto per fibra di vetro. La parte terminale,
metallo tagliamo la parte in eccesso essendo arrotondata, ha richiesto Figura 11: L’ogiva pronta per la laminazione
secondo la traccia, rendendo l'estre- una accurata disposizione del tessu-
mità il più possibile piana e regolare. to, tagliato a settori triangolari ed
Una leggera passata con la carta applicato in strati sovrapposti.
abrasiva renderà il bordo liscio e Queste sono le varie fasi di sbozza-
regolare. tura.
Disponiamo così di un tubo in vetro-
resina dall'aspetto abbastanza levi-
gato, che rifiniremo ancora prima
con carta abrasiva di grana 120 e
poi ancora con quella più fine di Figura 12: Costruzione delle pinne stabilizzatrici
grana 180.
Per il momento i pezzi rimarranno che sono state realizzate con una
grezzi, la stuccatura definitiva la lastra di balsa o compensato spesso-
faremo al termine del lavoro. Figura 9: Sbozzatura al tornio
re 2 mm e rivestite da un singolo
Ora che il corpo principale è realiz- strato di tessuto in carbonio e kevlar
zato dobbiamo pensare agli altri oppure (in economia) da 4 strati di
componenti del razzo. tessuto in vetro da 80g/mq, lo stes-
L'ogiva è stata costruita con la pro- so usato per il corpo principale. Il
cedura di laminazione già descritta, loro spessore risulterà essere di circa
solo che invece di un tubo cilindrico 3 mm.
è stato usato uno stampo positivo Le estremità sono rastremate in
appositamente sagomato con un modo da migliorare l'estetica e per
profilo parabolico. Figura 10: L’ogiva pronta per la laminazione facilitare l'adesione dei margini del
Il formatore è stato ricavato da un tessuto. Dopo aver ritagliato e sago-
blocco di polistirene estruso ad alta Con la medesima tecnica dobbiamo mato il compensato, questo viene
densità, usato normalmente nel set- costruire il cono di coda secondo le laminato con il tessuto e resina, poi
tore edile per isolamenti e sottopavi- misure specificate nel progetto. (se possibile) viene infilato in un
menti. È simile al polistirolo espanso Si sbozza al tornio un tronco di cono sacco di nylon in cui viene praticato
ma è più compatto e non si sbricio- il cui diametro maggiore è di 64 il vuoto per mezzo di una apposita
la nelle famigerate palline che ren- mm e quello minore 40 mm, la lun- pompa. In questo modo la pressio-
dono difficile la lavorazione. Lo si ghezza è di 90 mm. ne atmosferica preme omogenea-
trova in lastre di vari spessori, gene- Una volta rifinito con la carta abrasi- mente sulle superfici e si ottiene un
ralmente di dimensioni 60 x 120 va fine il cono dev’essere rivestito da risultato perfetto. In mancanza di
cm. L'ogiva del nostro progetto fogli di alluminio e poi di pellicola una pompa a vuoto si possono otte-
richiede uno spessore di almeno 70 trasparente da cucina. Laminiamo il nere buoni risultati anche inserendo
mm, perciò sono stati incollati con tessuto in vetro in 4 o 5 strati con la il sacco tra due fogli di gommapiu-
colla epoxy due lastre spesse 40 mm solita resina epossidica e poi avvol- ma pressati con dei pesi; l’importan-
che poi sono state sbozzate con la giamo il tutto con altra pellicola tra- te è che il tessuto aderisca bene al
sega a nastro e lima sgrossatrice. sparente per tenere in posizione il legno.
Il blocco così ricavato è stato poi tessuto impregnato di resina fino al A catalizzazione avvenuta i bordi
sottoposto a tornitura per mezzo di termine della catalizzazione. Si rac- delle pinne devono essere ritagliati
un trapano dotato di uno speciale comanda di eliminare qualsiasi con un seghetto e levigati con carta
accessorio. In mancanza di attrezza- inclusione d’aria! abrasiva, eliminando le eventuali
tura adeguata è possibile anche Le pinne stabilizzatrici aerodinami- asperità.

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 53
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

penna facciamo un segno in corri-


spondenza della sovrapposizione
dei lembi. Togliamo il foglio, misu-
riamo la distanza esatta tra il margi-
ne del foglio e il segno tracciato e
lo dividiamo esattamente per tre,
tracciamo successivamente delle
linee parallele lungo tutto il foglio.
Rimettiamo il foglio sul corpo cilin-
drico e tracciamo dei segni in corri-
spondenza delle linee presenti sul
Figura 13: Particolare degli stabilizzatori e
del cono di coda foglio. In questo modo abbiamo
ottenuto l’esatto riferimento sulla
Ci serve ora uno spezzone di tubo in pinne stabilizzatrici sul tubo interno posizione delle alette stabilizzatrici,
vetroresina necessario a fissare gli nella loro precisa posizione e ai loro ed ora non resta che marcare delle
stabilizzatori e per ospitare il motore lati fissiamo i settori sezionati dell’a- linee parallele ai riferimenti, dello
al suo interno. Il tubo deve avere un nello in compensato. spessore di 3 mm, e ritagliare con il
diametro interno di 30,5 mm ed Per agevolare l’operazione possiamo seghetto le fessure necessarie.
una lunghezza di 600 mm. Lo spes- usare lo speciale acceleratore per Inseriamo il tubo nella struttura
sore delle pareti è di 0,5 mm. adesivo cianoacrilico. Si tratta di preparata in precedenza e lo incol-
Abbiamo già visto la tecnica costrut- uno spray reperibile nei negozi di liamo alla perfezione con colla
tiva per un tubo in composito perciò modellismo che fa catalizzare istan- epoxy oppure resina da laminazio-
non dovrebbero esserci problemi. taneamente la colla con un leggero ne. Al termine otterremo il risultato
Ora che disponiamo dei componen- spruzzo. visibile in figura 15.
ti necessari possiamo assemblare il Controlliamo che l’assetto delle Prima di procedere dobbiamo
corpo principale del razzo. pinne sia perfettamente simmetrico incollare all’interno del tubo princi-
Da un foglio di compensato da 2 e poi applichiamo alcuni strati del pale due blocchetti di legno duro
mm ricaviamo un anello di diametro solito tessuto per fissarle stabilmen- che ci serviranno per fissare le
interno uguale al corpo del razzo te ed irrobustire la struttura. guide di lancio. I blocchetti sono
(poco meno di 64 mm) con un foro Nel tubo del corpo principale rita- dei parallelepipedi con dimensioni
centrale di 30 mm e lo tagliamo in gliamo tre fessure longitudinali lar- di 20x20x10 mm e dovranno esse-
tre settori circolari a 120 gradi che ghe 3 mm disposte sulla circonfe- re incollati lungo l’asse del tubo, in
serviranno alla centratura degli sta- renza esattamente a 120 gradi, posizione mediana rispetto ad una
bilizzatori. Ne prepariamo un’altro lasciando in mezzo dei settori di coppia di pinne.
senza sezionarlo che ci servirà per la uguale misura. Per fare un lavoro Uno dei blocchetti dev’essere incol-
centratura del supporto motore. In preciso possiamo ricorrere a questo lato a 20 mm dalle estremità infe-
figura 14 le misure. sistema: riore e l’altro ad una distanza dal
Con dell'adesivo cianoacrilico denso Avvolgiamo intorno al cilindro un primo di circa 600 mm. La posizio-
incolliamo provvisoriamente le foglio di cartoncino e con una ne non è critica ma è raccomanda-
bile che la seconda guida di lancio
sia posizionata sopra la mezzeria
del razzo.
Questi blocchetti serviranno ad
avvitarci gli slider in nylon che scor-
reranno all’interno della scanalatura
predisposta sulla rampa di lancio.
Quando la struttura è perfettamen-
te incollata e abbiamo verificato
ancora una volta che gli stabilizza-
tori siano allineati e simmetrici,
Figura 14: Gli anelli di centratura
possiamo inserire il cono di coda e
incollarlo in modo definitivo.

54 TECNOLOGIE SPERIMENTALI
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

Figura 15: Il supporto motore e gli stabilizzatori Figura 16: Paricolare dell’anello di raccordo
già montati dell’ogiva

L’ogiva non sarà invece incollata al dotato, nonchè la rampa di lancio e • Accessorio per trapano per effet-
corpo centrale ma verrà fissata in tutto ciò che sarà necessario al lan- tuare torniture.
modo removibile interponendo un cio. • Sgorbie per tornire e rettificare
anello di raccordo ricavato da uno • Vaschette in plastica.
spezzone del corpo principale; in Elenco dei materiali necessari: • Stecche di legno per miscelare la
questo modo potremo inserirla e • Tubo in PVC per scarichi domesti- resina.
toglierla secondo le nostre necessità. ci diametro interno 60 mm. • Pennello.
L’ogiva dovrà infatti contenere al • Tubo in PVC per scarichi domesti- • Rullo da laminazione (facoltativo)
suo interno l’equipaggiamento ci diametro interno 30 mm. • Cutter e forbici molto affilate.
elettronico e visto che non sono • Tessuto in fibra di vetro: da 80 • Squadretto e righello.
previsti accessi esterni dovremo grammi/metro quadro. • Matita e pennarello.
poter accedere dalla sua base. • Tessuto in carbonio/kevlar: da • Tubo metallico diametro 20 mm
Questo anello di raccordo consiste 160 grammi/metro quadro (facol- lungo 150 mm.
in un segmento di tubo del corpo tativo). • Blocchetti di legno per sospende-
principale lungo 60 mm (costruito • Resina epossidica con relativo re il tubo sopracitato.
appositamente più lungo del induritore (1/2Kg). • Bilancia di precisione.
necessario) dal quale verrà asporta- • Lastra di polistirene estruso spes- • Nastro adesivo.
ta una sezione di pochi millimetri in sore 50 mm (colore giallo). • Metro a nastro e possibilmente un
modo da poterlo far entrare nella • Adesivo cianacrilico del tipo denso calibro ventesimale.
base dell’ogiva e dal lato opposto • Acceleratore spray per adesivo cia- • Seghetto per metalli con una
nel corpo principale. noacrilico. buona lama.
Dopo averla incollata dal lato del- • Un blocchetto di legno duro • Seghetto da traforo.
l’ogiva, un’adeguata levigatura del (rovere o simili). • Lime di diversa gradazione.
margine libero con la carta abrasiva • Foglio di legno compensato • Carta abrasiva di varie granulome-
fine ci permetterà di inserirla senza oppure balsa di spessore 2 mm. trie.
sforzo nel tubo principale. • Rotolo di foglio di alluminio per • Fogli di gommapiuma.
cucina (Domopack). • Guanti in lattice monouso.
Per il momento avete abbastanza • Rotolo di pellicola di polietilene • Acetone per pulire gli attrezzi.
lavoro perciò ci fermiano qui, nella per cucina. • Pazienza ed entusiasmo in grande
prossima puntata parleremo della • Cartoncino bristol. quantità...
stuccatura e rifinitura, dei compo- • Fogli di carta da pacco di grande
nenti accessori, del paracadute e formato. Se qualcosa non è chiaro gli autori
del relativo sistema di espulsione. sono disponibili a qualsiasi spiega-
In seguito vedremo come proget- Elenco degli attrezzi necessari: zione. Scriveteci alla nostra e-mail:
tare e costruire un idoneo propul- • Foglio di nylon per coprire il tavo- info@missilistica.it
sore per il nostro razzo e l’equipag- lo di lavoro.
giamento elettronico di cui sarà • Trapano e serie di punte.

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 55
DOMOTICA

DOMINO: UN SEMPLICE
SISTEMA PER
L’AUTOMAZIONE
seconda parte
DOMESTICA
di Andrea ed Enrico Tobaldo
andrea.tobaldo@ttr.it - enrico.tobaldo@ttr.it

Ecco la seconda ed ultima parte del sistema “Domino”. In questo articolo


sarà analizzata la scheda interruttori/pulsanti e l’interfaccia PC.
Come già anticipato nel precedente articolo la scheda interruttori/pulsanti consente
l’utilizzo sia di interruttori che di pulsanti: quando il contatto dell’interruttore viene
chiuso o aperto la scheda genera un impulso di attivazione o disattivazione. Utilizzando
questa scheda è possibile collegare, alla centralina, dispositivi con uscita a contatto
pulito come termostati, timer, interruttori crepuscolari. L’interfaccia PC, invece,
permette di comandare tutti i moduli remoti utilizzando un comune PC.

DESCRIZIONE SCHEMA più avanti. la: t = 0,7 x R x C dove R è il valore


ELETTRICO SCHEDA Andiamo ad analizzare la sezione della resistenza posta tra il pin RC e
INTERRUTTORI/PULSANTI composta dall’integrato U1 dato Vcc mentre C è il valore del conden-
La scheda è composta di due parti: che le altre sezioni sono perfetta- satore posto tra i pin RC e C.
la scheda principale contenente mente identiche. Nella nostra applicazione, avendo
l’attivazione dei primi 4 pulsanti, lo Il cuore di questo circuito è costi- utilizzato una resistenza da 1 MΩ e
stadio di alimentazione e l’interfac- tuito dall’integrato 74HC221 il un condensatore da 2,2 µF la dura-
ciamento con la centralina del quale contiene al suo interno due ta dell’impulso d’uscita è di 1,54
sistema di domotica, e la scheda monostabili non retriggerabili. Un secondi.
figlia contenente l’attivazione degli monostabile non retriggerabile Dei due monostabili contenuti
ultimi 4 pulsanti. genera in uscita un impulso di all’interno del 74HC221, uno è
Gli schemi elettrici della scheda durata stabilita, ogni qual volta attivato dalla transizione alto-basso
principale e figlia sono rappresen- avviene una transizione del segna- del segnale d’ingresso (U1a), men-
tati nelle figure 1 e 3. le d’ingresso. Eventuali altre transi- tre l’altro è attivato dalla transizio-
Se si desidera comandare un mas- zioni che avvengono durante la ne basso-alto del segnale di ingres-
simo di 4 moduli remoti è quindi generazione dell’impulso d’uscita so (U1b).
sufficiente montare la sola scheda non vengono prese in considera- Nella nostra applicazione l’ingres-
principale altrimenti è necessario zione. so dei monostabili è normalmente
montare anche la scheda figlia. La Nel caso dell’integrato 74HC221 la tenuto a livello logico alto median-
scheda figlia è montata sopra durata dell’impulso d’uscita si cal- te una resistenza da 10 kΩ (R2).
quella principale come spiegato cola utilizzando la seguente formu- Quando l’interruttore viene chiu-

56 DOMOTICA
DOMOTICA

Figura 1: Schema elettrico scheda interruttori/pulsanti (scheda principale)

DOMOTICA 57
DOMOTICA

Figura 2a: Circuito stampato scheda interruttori/pulsanti (scheda principale): lato rame, scala 1:1
Figura 2b: Piano montaggio scheda interruttori/pulsanti (scheda principale)

58 DOMOTICA
DOMOTICA

ELENCO COMPONENTI
SCHEDA INTERRUTTORI/PULSANTI (SCHEDA PRINCIPALE)

Sigla Valore Sigla Valore

R1, R3, R4, R6, R7,


1 MΩ 1/4 W U1÷U4 74HC221
R9, R10, R12

R2, R5, R8, R11 10 kΩ 1/4 W U5 78L05

C1, C2, C5, C6, C9,


2,2 µF 16 V elettrolitico U6, U7 ULN2803
C10, C13, C14

C3, C7, C11, C15, Fusibile 1 A con porta


100 nF poliestere F1
C18, C19 fusibile verticale

C4, C8, C12, C16 1 µF 16 V elettrolitico P1, P3, P6 Morsettiera passo 5 9 poli

C17 470 µF 35 V elettrolitico P5 Morsettiera passo 5 2 poli

Ponte raddrizzatore P2, P7 Pin strip femmina 4 pin


D1
100 V 1 A P4 Pin strip femmina 6 pin

so, la transizione alto-basso del applicata alla morsettiera P5 viene traline.


segnale d’ingresso provoca l’atti- raddrizzata dal ponte a diodi D1 e I primi 8 bit del codice da trasmette-
vazione del primo monostabile livellata dal condensatore elettroli- re sono impostati mediante i ponti-
(U1a) il cui impulso di uscita pre- tico C17. L’integrato U5 (un 7805) celli (P2 e P3) e sono quindi fissi,
sente sul pin 13 viene applicato al permette di ricavare una tensione mentre i successivi 3 bit sono deter-
pin 1 dell’integrato U7, un stabilizzata di 5 V. Il fusibile F1 pro- minati dai livelli logici presenti sui
ULN2803. tegge la scheda e il trasformatore pin 2÷4 della porta parallela.
La corrispondente uscita di U7 (pin di alimentazione da eventuali cor- L’ultimo bit, quello che stabilisce se
18) viene chiusa a massa per 1,54 tocircuiti. il treno di impulsi trasmesso deve
secondi andando a simulare la pres- attivare oppure disattivare l’uscita
sione del pulsante di attivazione. DESCRIZIONE SCHEMA del modulo remoto, è determinato
Quando l’interruttore viene aper- ELETTRICO INTERFACCIA PC dal livello logico presente sul pin 5
to, la transizione basso-alto del Collegando l’interfaccia, il cui della porta parallela.
segnale d’ingresso provoca l’atti- schema elettrico è rappresentato Il livello logico presente sul pin 6
vazione del secondo monostabile in figura 5, alla porta parallela del della porta parallela attiva la tra-
(U1b) il cui impulso di uscita pre- PC è possibile comandare diversi smissione del treno d’impulsi. In
sente sul pin 5 viene applicato al moduli remoti. condizioni di riposo (pin 6 della
pin 1 dell’integrato U6, anch’esso I treni d’impulsi sono generati dal- porta parallela a livello logico 0) la
un ULN2803. La corrispondente l’integrato U2, un MM53200 del resistenza di pull-up R8 mantiene a
uscita (pin 18) viene chiusa a quale non spiegherò il funziona- livello logico 1 la base del transi-
massa per 1,54 secondi andando a mento in quanto è già stato analiz- stor Q2 il quale va in stato di satu-
simulare la pressione del pulsante zato nel precedente articolo, sono razione portando il suo collettore a
di disattivazione. presenti sul pin 17 in standard TTL livello logico 0; tale livello logico è
Il condensatore da 1 µF (C4) posto e sono convertiti in standard RS- applicato al pin 15 di U2 (che
tra gli ingressi dei due monostabi- 422 dall’intergrato U3 (DS8921) e quindi non genera alcun treno di
li (pin 1 e pin 10) e la massa serve applicati sul bus mediante i contat- impulsi) ed alla resistenza R10 che
a filtrare eventuali disturbi genera- ti del relè K1. pilota il transistor Q1 (che si trova
ti dalla commutazione degli inter- Il relè è attivato solo durante la quindi in interdizione). Quando il
ruttori. generazione degli impulsi da parte pin 6 si porta a livello logico 1 il
Per quanto riguarda lo stadio di ali- di U2 in modo da permettere il col- fotoaccoppiatore U8 porta a livello
mentazione, la tensione alternata legamento in parallelo di più cen- logico 0 la base di Q2 che va quin-

DOMOTICA 59
DOMOTICA

di in interdizione: in queste condi-


zioni il collettore di Q2 si porta a
livello logico 1 mediante la resi-
stenza di pull up R9 andando ad
attivare la generazione di impulsi
da parte di U2 e mandando in
saturazione Q1 che, a sua volta,
attiva il relè K1.
Come si può notare osservando lo
schema elettrico, il nostro circuito
è collegato alla porta parallela
mediante dei fotoaccoppiatori di
tipo 4N25 (U4÷U8), i quali con-
sentono un isolamento galvanico
tra il PC e il nostro sistema, in
modo che, eventuali sovratensioni
o disturbi presenti lungo il bus,
non vadano a danneggiare il PC
stesso.
In serie al diodo emettitore di cia-
scun fotoaccoppiatore è presente
una resistenza da 1 kΩ per limitare
la corrente in uscita dai pin della
porta parallela.
La tensione alternata applicata alla
morsettiera P1 è raddrizzata dal
ponte a diodi D2 e quindi filtrata
dal condensatore elettrolitico C4
da 470 µF. L’integrato U1 (7805)
funge da stabilizzatore per i 5 V. Il
led D1 indica la presenza della ten-
sione di alimentazione. Il fusibile
F1 protegge la scheda e il trasfor-
matore di alimentazione da even-
tuali cortocircuiti.

La gestione software dell’interfac-


cia PC è molto semplice: è suffi-
ciente scrivere un dato sulla porta
parallela.
È possibile utilizzare un qualsiasi
linguaggio di programmazione
(Basic, Pascal, C++, Visual Basic,
Delphi) che consenta la gestione
della porta parallela.

I bit 0÷2 (pin 2÷4) determinano


l’indirizzo del modulo remoto che
si vuole comandare, il bit 3 (pin 5)
determina se si vuole attivare
Figura 3: Schema elettrico scheda interruttori/pulsanti (scheda figlia)
oppure disattivare il modulo remo-
to (deve essere posto a 1 per atti-

60 DOMOTICA
DOMOTICA

Figura 4a: Circuito stampato scheda interruttori/pulsanti (scheda figlia): lato rame, scala 1:1

Figura 4b: Piano montaggio scheda interruttori/pulsanti (scheda figlia)

vare l’uscita, a 0 per disattivarla) ELENCO COMPONENTI


mentre il bit 4 (pin 6) attiva la tra- SCHEDA INTERRUTTORI/PULSANTI (SCHEDA FIGLIA)
smissione. Sigla Valore

La procedura da seguire è la R1, R3, R4, R6, R7, R9, R10, R12 1 MΩ 1/4 W
seguente: R2, R5, R8, R11 10 kΩ 1/4 W
C1, C2, C5, C6, C9, C10, C13, C14 2,2 µF 16 V elettrolitico
• Azzeramento di tutti i bit (0÷7)
della porta parallela. C3, C7, C11, C15 100 nF poliestere
• Impostazione dell’indirizzo, del C4, C8, C12, C16 1 µF 16 V elettrolitico
bit di attivazione/disattivazione
della trasmissione (bit 4 a livello U1÷U4 74HC221
logico 1). P1, P2 Pin strip femmina 4 pin
• Pausa.
P3 Pin strip femmina 6 pin
• Disattivazione della trasmissione

DOMOTICA 61
DOMOTICA

Figura 5: Schema elettrico interfaccia PC

62 DOMOTICA
DOMOTICA

ELENCO COMPONENTI
INTERFACCIA PC

Sigla Valore

R1 330 Ω 1/4 W

R2 100 kΩ 1/4 W
R3, R4,
R5÷R7, 1 kΩ 1/4 W
R9
R8, R10 10 kΩ 1/4 W
C1, C3,
100 nF poliestere
C5, C6
C2 180 pF poliestere

C4 470 µF 35 V elettrolitico

D1 Diodo led rosso


Figura 6a: Circuito stampato interfaccia PC
Ponte raddrizzatore
D2
100 V 1 A
D3 Diodo 1N4001

Q1, Q2 2N2222

U1 LM7805

U2 MM53200

U3 DS8921

U4÷U8 4N25
Fusibile 1 A con porta
F1
fusibile verticale
Morsettiera passo
P1, P4
5 2 poli
P2, P3 Pin strip maschio 8 pin
Connettore DB25
P5 maschio 90° per circuito
stampato
Figura 6b: Piano montaggio interfaccia PC K1 Relè 2 scambi 12V

(tutti i bit a livello logico 0). OUT LPT, 0 CLS


Il seguente listato scritto in Basic FOR I = 1 TO 5000: NEXT PRINT “DISATTIVO L’USCITA
attiva l’uscita del modulo remoto OUT LPT, 24 DEL MODULO REMOTO”
con indirizzo (ultimi 3 bit) 111: FOR I = 1 TO 5000: NEXT LPT = &H378
OUT LPT, 0 OUT LPT, 0
CLS FOR I = 1 TO 5000: NEXT
PRINT “ATTIVO L’USCITA DEL Il seguente listato disattiva l’uscita OUT LPT, 16
MODULO REMOTO” del modulo remoto con indirizzo FOR I = 1 TO 5000: NEXT
LPT = &H378 (ultimi 3 bit) 111: OUT LPT, 0

DOMOTICA 63
DOMOTICA

rio scrivere 0. Nel nostro caso


essendo tutti e tre i bit a 1 abbia-
mo scritto tre 0.

REALIZZAZIONE PRATICA
Nelle figure 2, 4 e 6 sono riportati
i piani di montaggio della scheda
interruttori/pulsanti (scheda prin-
cipale e scheda figlia) e dell’inter-
faccia PC.

Il montaggio dell’interfaccia PC
Figura 7: Foto scheda interruttori pulsanti completa (scheda figlia montata sopra alla scheda principale) non presenta alcun tipo di proble-
ma; si consiglia di procedere
rispettando il seguente ordine:
ponticelli, resistenze, diodi, zoccoli
circuiti integrati, condensatori,
transistor, morsettiere, relè e, per
finire, i circuiti integrati.

Per quanto riguarda il montaggio


della scheda interruttori/pulsanti è
necessario prestare qualche atten-
zione in più dato che è composta da
due circuiti stampati sovrapposti
(scheda principale e scheda figlia)
collegati mediante pin strip e fissati
meccanicamente con dei distanziali
Figura 8: Foto scheda interruttori pulsanti (scheda principale) metallici (figure 7, 8 e 9).

Sulla scheda figlia il pin strip


maschio deve essere montato dal
lato saldature (vedi figura 10).

Il condensatore elettrolitico C17 è


montato in posizione orizzontale
per non occupare eccessivo spazio
in altezza e quindi per non andare a
toccare la scheda figlia (figura 11).

Terminato il montaggio dei due


Figura 9: Foto scheda interruttori pulsanti (scheda figlia)
circuiti stampati è necessario
sovrapporre la scheda figlia alla
scheda principale infilando il pin
L’istruzione LPT = &H378 assegna durata di tale ritardo (nell’esempio strip maschio nel pin strip femmi-
alla variabile LPT l’indirizzo della 5000) dipende dalla velocità del na e bloccando il tutto per mezzo
porta parallela; nel caso in cui la processore. dei distanziali metallici.
porta utilizzata abbia un indirizzo Facciamo notare che i fotoaccop-
diverso è necessario specificarlo in piatori presenti nel circuito si com- Sia la scheda interruttori/pulsanti
tale istruzione. portano come delle porte NOT: che l’interfaccia PC non richiedono
Il ciclo FOR I = 1 TO 5000: NEXT quindi se il bit dell’indirizzo speci- alcuna taratura quindi, terminato il
serve a generare un ritardo: la ficato è a livello logico 1 è necessa- montaggio sono pronte per l’uso.

64 DOMOTICA
DOMOTICA

Figura 10: Particolare montaggio pin strip Figura 11: Particolare montaggio condensatore c17

INSTALLAZIONE ED USO alternati alla morsettiera P5. computers.


Per quanto riguarda l’installazione L’interfaccia PC, oltre ad essere ali-
della scheda interruttori/pulsanti è mentata con una tensione alterna- A questo punto il sistema DOMI-
necessario collegare i pulsanti alla ta di 12 V applicata alla morsettie- NO è completo, lasciamo alla
morsettiera P6 mentre le morset- ra P1, va collegata al bus median- vostra fantasia le sue possibili
tiere di uscita P1 e P3 vanno colle- te la morsettiera P4 (ricordandosi applicazioni.
gate alla centralina al posto dei di rispettare la polarità) ed alla
pulsanti di attivazione/disattiva- porta parallela del PC mediante un Siamo sicuri che le idee non vi
zione. cavo 25 pin diretto, facilmente mancheranno!
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DOMOTICA 65
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TUTORIAL

®
PIC MICROCONTROLLER
BY EXAMPLE
prima parte
di Tiziano Galizia (t.galizia@farelettronica.com)
e Sergio Tanzilli (s.tanzilli@farelettronica.com)

PIC ® Microcontroller By Example è la versione riveduta e corretta del famoso


“Pic By Example” realizzato nel “lontano” 1997 da Sergio Tanzilli e contestualmente
pubblicato su Fare elettronica in 19 puntate. Vi starete sicuramente chiedendo
“perchè ripubblicarlo?”, la risposta è semplice: prima o poi ci si avrà a che fare, è
inevitabile, non a caso Microchip è il numero uno nelle vendite di microcontrollori a
8 bit; ma il vero motivo, è l’altissimo numero di richieste arrivate in redazione...

Concepito nel 1997 per essere divul- della microelettronica a logica pro- prossimo numero di Fare Elettronica
gato gratuitamente su internet, PIC ® grammata, che ai più esperti che presenteremo un programmatore
Microcontroller By Example (d’ora in vogliono apprendere velocemente per PIC di facile realizzazione.
avanti PBE) si è sviluppato fino a come sviluppare applicazioni per i Tutti i sorgenti del corso sono stati
diventare il punto di riferimento per PIC senza perdersi in montagne di sviluppati nel linguaggio ASSEMBLER
tutti quelli che iniziano a lavorare dei microcontrollori PIC.
su questi “piccoli mostri” chia- Il ridotto numero di istruzioni
mati PIC. unito alla semplicità di apprendi-
Il nome originale del corso era mento è stato, infatti, uno dei
“Pic By Example” ma per motivi fattori di maggior successo di
di copyright è cambiato in quello questi microcontrollori. Il compi-
che leggete attualmente. latore utilizzato è l'MPASM pro-
Fare Elettrnica ha pubblicato la dotto dalla Microchip e disponi-
prima versione in 19 puntate a bile gratuitamente sul sito
partire dall’estate del 1998. http://www.microchip.com.
Questa nuova versione, oltre ad
offrire contenuti aggiornati, sarà I MICROCONTROLLER PIC
molto più breve, infatti sono previ- I PIC sono dei circuiti integrati
ste soltanto 6 puntate, ognuna prodotti dalla Microchip
delle quali divisa in diversi moduli. Technology Inc appartenenti alla
Attualmente la vecchia versione categoria dei microcontroller,
del corso è visibile on line all’indirizzo data-sheet. Gli argomenti che verran- ovvero quei componenti che integra-
www.picbyexample.com. no trattati riguardano sia gli aspetti no in un unico chip tutti i circuiti
legati alla progettazione dell'hardwa- necessari per realizzare un completo
Il corso che stiamo per presentare è re sia quelli inerenti allo sviluppo del sistema digitale programmabile.
stato pensato come strumento di software del micro. Ogni argomento Come si può vedere dalla foto, i PIC
apprendimento sia per i principianti sarà ampiamente corredato da esem- (in questo caso un PIC16F876) si pre-
che intendono avvicinarsi per la pi pratici e da chiare indicazioni per sentano esternamente come dei nor-
prima volta all'affascinante mondo la realizzazione dei circuiti. Inoltre nel mali circuiti integrati TTL o CMOS,

68 TUTORIAL
TUTORIAL

ma internamente dispongono di tutti La presenza di tutti questi dispositivi schema a blocchi visibile in figura 1.
i dispositivi tipici di un completo in uno spazio estremamente conte- Una caratteristica estremamente
sistema a microprocessore, ovvero: nuto consente al progettista di sfrut- interessante del PIC16F84A rispetto
tare gli enormi vantaggi derivanti ad altri modelli, è quella di poter
• Una CPU (Central Processor Unit, dall'uso di un sistema a microproces- essere programmato utilizzando la
ovvero Unità Centrale di sore, anche in quei circuiti che, per memoria interna di tipo FLASH. Tale
Elaborazione) il cui scopo è quello problemi di spazio e di costo, sono memoria può infatti essere riscritta
di interpretare le istruzioni di pro- stati finora realizzati con componen- ogni volta che effettuiamo un nuovo
gramma. tistica tradizionale. esperimento utilizzando sempre lo
• Una memoria FLASH (memoria I PIC sono disponibili entro un'ampia stesso chip.
non volatile programmabile più gamma di modelli per meglio adat- Il PIC16F84A può essere programma-
volte) in cui sono memorizzate le tarsi alle esigenze di progetto specifi- to sia utilizzando uno dei program-
istruzioni del programma da ese- che. I vari modelli si differenziano per matori forniti dalla Microchip o da
guire. il numero di bit della CPU, il numero terze parti, sia direttamente sul circui-
• Una memoria RAM (Random di linee di I/O e per la diversa dota- to senza dover essere rimosso (pro-
Access Memory, ovvero memoria zione di dispositivi interni, per tale grammazione in-circuit) impiegando
ad accesso casuale) utile per motivo si sono venute a creare diver- un qualsiasi programmatore adibito
memorizzare le variabili utilizzate se famiglie che è possibile approfon- a questo impiego.
dal programma. Questa memoria dire sul sito Microchip.
si azzera quando viene a mancare GLI STRUMENTI NECESSARI
l’alimentazione. Durante questo corso ci occuperemo Ma quali sono gli strumenti di cui
• Una serie di LINEE DI I/O per in special modo di un modello appar- avete bisogno per seguire questo
pilotare dispositivi esterni o rice- tenente alla famiglia a 14 bit siglato corso? Ecco gli essenziali:
vere impulsi da sensori, pulsanti e PIC16F84A e dotato di 18 pin, di cui
così via. ben 13 disponibili come linee di • Editor
• Una serie di dispositivi ausiliari al ingresso/uscita utilizzabili dai circuiti Per scrivere i sorgenti si può utiliz-
funzionamento quali generatori di che andremo poi a realizzare. La sua zare il famoso NOTEPAD o Blocco
clock, bus, contatori ed altro. struttura interna viene riportata nello Note, presente in tutte le versioni
di Windows. È importante utilizza-
re comunque un editor che salvi il
file in formato testo (ASCII), altri-
menti il compilatore potrebbe non
capire i codici di formattazzione
salvati da editor come WORD.
• Compilatore
Il compilatore MPASM è fornito
gratuitamente dalla Microchip ed è
possibile scaricarlo dal loro sito.
• Programmatore
Ne potete acquistare uno già fatto
(c’è ne sono di molto economici),
oppure costruire quello che pre-
senteremo nel prossimo numero di
Fare Elettronica.

Un’alternativa molto interessante che


velocizza incredibilmente lo sviluppo
è quella di acquistare uno dei In-
Circuit Debugger presenti sul merca-
to. Questo strumento offre la possibi-
Figura 1: Schema a blocchi del PIC16F84A
lità di controllare l’esecuzione del
programma e quindi facilita enorme-

TUTORIAL 69
TUTORIAL

mente lo sviluppo e la ricerca di per lo stato logico basso e 5 V per lo per poter operare correttamente
eventuali errori, diventando all’oc- stato logico alto. (controllate che la disposizione dei
correnza un programmatore In- Gli altri pin presenti nel PIC sono: segnali sia compatibile con il vostro
Circuit. programmatore), ovviamente può
• VDD (pin 14) è il pin di alimenta- essere rimosso se disponete di un
zione positiva e deve essere colle- programmatore tradizionale.
MODULO 1 gato a 5 V. Fermiamoci ora un momento con la
• GND (pin 5) è il pin di massa da parte elettrica per affrontare la parte
In questo primo modulo spieghe- collegare al negativo di alimenta- più complessa della nostra realizza-
remo come si scrive il programma zione. zione, ovvero la scrittura del pro-
in assembler, come si compila e • MCLR (pin 4) è il pin di reset e in gramma per il PIC.
come si trasferisce il file eseguibile condizioni di normale funziona-
all'interno della memoria FLASH mento deve essere mantenuto DAL CODICE SORGENTE
del PIC. “alto”, cioè a 5 V. Se si desidera AL PIC PROGRAMMATO
resettare il PIC occorre collegare sul Come per qualsiasi altro micropro-
ESEMPIO 1: UN SEMPLICE LAM- pin MCLR un pulsante di reset cessore, anche per i PIC è necessario
PEGGIATORE A LED verso massa. scrivere un programma che gli con-
Ed ecco il primo esempio pratico che • I pin OSC1 (pin 16) e OSC2 (pin senta di svolgere il suo lavoro. Un
propone la realizzazione di un sem- 15) servono per collegare un quar- programma è costituito da un elenco
plice lampeggiatore a LED. zo esterno o un oscillatore RC per di istruzioni in sequenza, ognuna
Vista la sua semplicità, per questo generare la frequenza di clock utile delle quali identifica univocamente
primo esempio non forniamo il cir- al PIC per scandire tutti i cicli di ela- una funzione che il PIC deve svolge-
cuito stampato. Per la realizzazione è borazione interna. re. Ogni istruzione è rappresentata
possibile procedere in due modi: da un codice operativo (in inglese
Per realizzare la nostra applicazione “operation code” o più brevemente
• Utilizzare una delle innumerevoli d'esempio utilizzeremo una sola linea “opcode”) a 14 bit ed è memorizza-
schede per esperimenti con i PIC di I/O la RB0 a cui è collegato il LED ta in una locazione di memoria
presenti sul mercato. da far lampeggiare. FLASH interna al PIC. Tale memoria
• Realizzare da soli il cablaggio utiliz- Il connettore J1 riporta tutti i segnali nel PIC16F84A, dispone di 1024
zando una basetta per esperimenti necessari ai programmatori in-circuit locazioni, ognuna delle quali è in
tipo millefori di dimensioni non
troppo contenute in modo da
poter ospitare anche gli altri com-
ponenti utilizzati nei prossimi espe-
rimenti.

LO SCHEMA ELETTRICO
In Figura 2 è riportato lo schema elet-
trico del nostro primo circuito realiz-
zato con un PIC.
Il PIC16F84A è dotato di un totale di
18 pin di cui ben 13 utilizzabili come
linee di ingresso/uscita (I/O), ovvero
come linee il cui stato logico può
essere controllato direttamente dal
programma in esecuzione. Tali linee
sono divise in due porte: la porta A e
la porta B. La porta A dispone di 5
linee di I/O denominate RA0÷RA4 e
la porta B di 8 linee di I/O denomina-
te RB0÷RB7. Il livello del segnale in Figura 2: Schema elettrico del lampeggiatore a LED
uscita o in ingresso è TTL ovvero 0 V

70 TUTORIAL
TUTORIAL

grado di contenere una sola istruzio- convenzionali con cui è stato scritto, binario e non rispecchiano quindi
ne. Un esempio di opcode in nota- in una serie di numeri (gli opcode) direttamente il contenuto che dovrà
zione binaria viene riportato di riconoscibili direttamente dal PIC. avere la FLASH del PIC. Il loro forma-
seguito: Questo programma si chiama com- to però rispecchia direttamente
pilatore assembler o assemblatore. quanto sarà trasferito al PIC in una
00 0001 0000 0000B Come già detto, la prima operazione forma leggibile e con alcune istruzio-
da effettuare è la scrittura del sorgen- ni in più.
Ma è più probabile che un opcode te e la sua memorizzazione in un file Ora, senza entrare nei dettagli, è utile
venga rappresentato nella equivalen- di testo con estensione .ASM. Nel sapere che tale formato è diretta-
te notazione esadecimale: nostro primo esperimento pratico mente riconoscibile dal programma-
utilizzeremo il file LED.ASM riportato tore che, durante la programmazio-
0100H nel Listato 1. ne, convertirà in formato binario, che
Il passo successivo è la compilazione contiene, oltre agli opcode, altre
Entrambe le notazioni sono comple- del sorgente utilizzando il MPASM informazioni aggiuntive tra le quali
tamente prive di senso per un essere prodotto dalla Microchip e disponibi- gli indirizzi in cui vanno trasferiti gli
umano ma sono le uniche che il PIC le gratuitamente sul loro sito. opcode.
è in grado di capire. Come riportato nella figura 3, oltre al
Quindi, per facilitare il compito al nostro sorgente con estensione IL CODICE
programmatore si ricorre ad alcuni .ASM è necessario fornire al compila- Analizziamo ora linea per linea il con-
strumenti e convenzioni per rendere tore un secondo file prodotto dalla tenuto del file LED.ASM. Iniziamo
le istruzioni più comprensibili. Microchip con estensione .INC diffe- dalla prima linea di codice:
La prima convenzione è quella di rente a seconda del tipo di PIC che PROCESSOR 16F84
associare ad ogni opcode (in totale stiamo utilizzando. Nel nostro caso il PROCESSOR è una direttiva del com-
35 per il PIC16F84A) una sigla mne- file è il P16F84.INC. Questo sorgente pilatore assembler che consente di
monica, ovvero una sigla che aiuti a contiene alcune definizioni dipen- definire per quale microprocessore è
ricordare il significato dell'istruzione. denti dal chip utilizzato che vedremo stato scritto il nostro sorgente. Le
Tornando al nostro esempio l'opcode più avanti. Durante la compilazione direttive non sono delle istruzioni
0100H corrisponde all'istruzione del sorgente, il compilatore assem- mnemoniche che il compilatore tra-
mnemonica CLRW che è la forma bler genera una serie di files con duce nel rispettivo opcode, ma delle
breve dell'istruzione CLEAR W REGI- nome identico al sorgente stesso ma semplici indicazioni rivolte al compi-
STER, ovvero azzera il registro W con estensione diversa: latore per determinarne il funziona-
(vedremo meglio di seguito che cosa • .HEX è il file che contiene i codici mento durante la compilazione. In
significa). operativi da inviare al PIC tramite il questo caso informiamo il compilato-
Altre convenzioni consentono di defi- programmatore. re che le istruzioni che abbiamo inse-
nire delle variabili, delle costanti, • .LST è un file di testo in cui viene
delle etichette di riferimento agli riportato l'intero sorgente e la cor-
indirizzi di memoria e così via. rispondente traduzione in opcode.
L'insieme di queste convenzioni, il cui Non è utilizzabile per la program-
scopo è facilitare la stesura di un pro- mazione del PIC ma è estrema-
gramma, viene chiamato linguaggio mente utile per verificare i processi
assembler. Un programma scritto in di compilazione che ha eseguito il
assembler può essere scritto su un PC compilatore.
utilizzando un qualsiasi word proces- • .ERR contiene la lista degli errori di
sor o editor in grado di generare file compilazione riscontrati ed il
di testo in formato ASCII. Un file di numero di linea all'interno del sor-
testo contenente un programma in gente in cui sono stati rilevati.
assembler viene denominato source I file .LST e .ERR sono utilizzati per il
o sorgente assembler. Una volta pre- controllo di quanto effettuato in
parato il nostro sorgente, e vedremo compilazione. Solo il file .HEX è utiliz-
tra breve come, occorre un program- zato realmente per programmare il
ma in grado di tradurre le istruzioni PIC. Figura 3: Operazioni necessarie per passare
dal sorgente al PIC programmato
mnemoniche e tutte le altre forme I file .HEX non sono file in formato

TUTORIAL 71
TUTORIAL

rito nel nostro sorgente sono relative


LISTATO 1
ad un PIC16F84.
RADIX DEC ;**************************************************
; PIC Microcontroller By Example
La direttiva RADIX serve ad informare ; LED.ASM: Lampeggiatore ad un led
il compilatore che i numeri riportati ; (c) 2003, Sergio Tanzilli
; http://www.picbyexample.com
senza notazione, sono da intendersi ;**************************************************
come numeri decimali. Ovvero se
intendiamo specificare, ad esempio il PROCESSOR 16F84
RADIX DEC
numero esadecimale 10 (16 decima- INCLUDE "P16F84.INC"
le) non possiamo scrivere solamente
LED EQU 0
10 perché verrebbe interpretato
come 10 decimale, ma 10h oppure ORG 0CH
0x10 oppure H'10'. Count RES 2
INCLUDE "P16F84.INC"
;Reset Vector
Ecco un'altra direttiva. Questa volta ;Punto di inizio del programma al reset della CPU
indichiamo al compilatore la nostra
intenzione di includere nel sorgente ORG 00H
un secondo file denominato bsf STATUS,RP0
P16F84.INC. Il compilatore si limiterà movlw 00011111B
movwf TRISA
a sostituire la linea contenente la movlw 11111110B
direttiva INCLUDE con il contenuto movwf TRISB
bcf STATUS,RP0
del file indicato e ad effettuare quin-
di la compilazione come se fosse bsf PORTB,LED
anch'esso parte del nostro sorgente. MainLoop
LED EQU 0
Ancora direttive! Ma quando arriva- call Delay
no le istruzioni? btfsc PORTB,LED
Ancora un po' di pazienza. La diretti- goto SetToZero
va EQU è molto importante in quan- bsf PORTB,LED
to ci consente di definire delle goto MainLoop
costanti simboliche all'interno del SetToZero
nostro sorgente. In particolare la
bcf PORTB,LED
parola LED da questo punto in poi goto MainLoop
sarà equivalente al valore 0. Lo scopo
principale dell'esistenza della diretti- ; Subroutines
va EQU è quindi rendere i sorgenti Delay
più leggibili e consentire di cambiare clrf Count
clrf Count+1
i valori costanti in un unico punto. È
importante notare che la parola LED DelayLoop
decfsz Count,1
non identifica una variabile ma sem- goto DelayLoop
plicemente un nome simbolico vali-
decfsz Count+1,1
do durante la compilazione. Non goto DelayLoop
sarà quindi possibile inserire istruzio-
ni tipo LED = 3 all'interno del sorgen- return
te in quanto l'assegnazione dinamica END
di un valore ad una variabile è un'o-
perazione che richiede l'intervento guire una direttiva. In questo caso stiamo per definire
della CPU del PIC e che quindi deve ORG 0CH un'area dati all'interno del PIC ovvero
essere espressa con istruzioni e non Anche ORG è una direttiva e ci con- un'area in cui memorizzare variabili e
con direttive. Le direttive hanno sente di definire l'indirizzo da cui contatori durante l'esecuzione del
senso solo durante la compilazione vogliamo che il compilatore inizi ad nostro programma. Quest'area coin-
quindi un PIC non potrà mai ese- allocare i dati o le istruzioni seguenti. cide con l'area RAM del PIC definita

72 TUTORIAL
TUTORIAL

dalla Microchip come area dei FILE RISC per cui ogni istruzione occupa registro STATUS anche TRISA è defini-
REGISTER. I file register altro non una sola locazione di memoria, to tramite una direttiva EQU) la cui
sono che locazioni RAM disponibili opcode e parametri inclusi. In que- funzione è quella di definire il funzio-
per l'utente a partire dall'indirizzo sto caso l'istruzione mnemonica bsf namento di ogni linea di I/O della
0CH. Questo indirizzo di inizio è fisso sta per BIT SET FILE REGISTER ovve- porta A. In particolare ogni bit ad
e non può essere cambiato in quan- ro metti a uno (condizione logica uno del registro TRISA determina un
to le locazioni precedenti sono occu- alta) uno dei bit contenuti nella ingresso sulla rispettiva linea della
pate da altri registri specializzati per locazione di RAM specificata. Il para- porta A mentre ogni 0 determina
uso interno. metro STATUS viene definito nel file un'uscita. Le due istruzioni successive
Count RES 2 P16F84.INC tramite una direttiva svolgono le stesse funzioni per la
In questa linea incontriamo le label EQU. Il valore assegnato in questo porta B del PIC:
Count e la direttiva RES. La direttiva file è 03H e corrisponde ad un file movlw 11111110B
RES indica al compilatore che inten- register (ovvero una locazione RAM movwf TRISB
diamo riservare un certo numero di nell'area dati) riservato. Anche il Notate come il valore 0 nel bit 0 del
byte o meglio di file register all'inter- parametro RP0 viene definito nel file registro TRISB determini la configura-
no dell'area dati; in questo caso 2 P16F84.INC con valore 05H e corri- zione in uscita della rispettiva linea
byte. La label Count, dove Count è sponde al numero del bit che si del PIC. Nella nostra applicazione
un nome scelto da noi, è un marca- vuole mettere a uno. Ogni file regi- infatti questa linea viene utilizzata per
tore che nel resto del sorgente assu- ster è lungo 8 bit e la numerazione pilotare il LED da far lampeggiare.
merà il valore dell'indirizzo in cui è di ciascuno parte da 0 (bit meno Abbiamo visto che l'istruzione
stato inserito. Dato che precedente- significativo) fino ad arrivare a 7 (bit movwf TRISB trasferisce il valore con-
mente avevamo definito l'indirizzo di più significativo). Questa istruzione tenuto nell'accumulatore (inizializza-
partenza a 0CH con la direttiva ORG, in pratica mette a 1 il quinto bit del to opportunamente con l'istruzione
Count varrà 0CH. Se, ad esempio, file register STATUS. Questa opera- movlw 11111110B) nel registro
inseriamo una label anche alla linea zione è necessaria, come vedremo TRISB. Il significato di movwf è infat-
successiva essa varrà 0CH + 2 (due nelle lezioni successive, per accede- ti MOVE W TO FILE REGISTER.
sono i byte che abbiamo riservato) re ai file register TRISA e TRISB bcf STATUS,RP0
ovvero 0EH. I nomi delle label posso- come vedremo ora. Questa istruzione è simile alla bsf
no essere qualsiasi ad eccezione delle movlw 00011111B vista in precedenza, con la sola diffe-
parole riservate al compilatore quali Questa istruzione sta a significare: renza che azzera il bit anziché met-
sono le istruzioni mnemoniche e le MOVE LITERAL TO W REGISTER terlo a uno. La sigla in questo caso è
direttive). Una label si distingue da ovvero muovi un valore costante nel- BIT CLEAR FILE REGISTER. Dal punto
una costante simbolica perché il suo l'accumulatore. Come avremo modo di vista funzionale questa istruzione è
valore viene calcolato in fase di com- di vedere più avanti, l'accumulatore è stata inserita per consentire l'accesso
pilazione e non assegnato da noi sta- un particolare registro utilizzato dalla ai registri interni del banco 0 anziché
ticamente. CPU in tutte quelle situazioni in cui ai registri interni del banco 1 di cui
ORG 00H vengono effettuate operazioni tra fanno parte TRISA e TRISB. Una
Questa seconda direttiva ORG fa rife- due valori oppure in operazioni di descrizione più dettagliata verrà data
rimento ad un indirizzo in area pro- spostamento tra locazioni di memo- più avanti in questo corso.
gramma (nella FLASH) anziché in ria. In pratica è un registro di appog- bsf PORTB,LED
area dati. Da questo punto in poi gio utilizzato dalla CPU per memoriz- Con questa istruzione viene effettua-
andremo infatti ad inserire le istruzio- zare temporaneamente un byte ogni ta la prima operazione che ha qual-
ni mnemoniche che il compilatore volta che se ne presenta la necessità. che riscontro all'esterno del PIC. In
dovrà convertire negli opportuni Il valore costante da memorizzare particolare viene acceso il LED colle-
opcode per il PIC. Il primo opcode nell'accumulatore è 00011111B gato alla linea RB0. PORTB è una
eseguito dal PIC dopo il reset è quel- ovvero un valore binario a 8 bit dove costante definita in P16F84.INC e
lo memorizzato nella locazione 0, da il bit più a destra rappresenta il bit 0 consente di referenziare il file register
qui il valore 00H inserito nella ORG. o bit meno significativo. corrispondente alle linee di I/O della
bsf STATUS,RP0 Nell'istruzione successiva: porta B mentre LED è il numero della
Ecco finalmente la prima istruzione movwf TRISA linea da mettere a 1. Se ben ricorda-
mnemonica completa di parametri. il valore 00011111 viene memorizza- te, all'inizio del sorgente la costante
I PIC hanno una CPU interna di tipo to nel registro TRISA (come per il LED è stata definita pari a 0, quindi la

74 TUTORIAL
TUTORIAL

linea interessata sarà RB0. TEST FLAG, SKIP IF CLEAR, ovvero, gua altri compiti mentre esegue il
MainLoop controlla lo stato di un bit all'interno ritardo. Le istruzioni:
Questa linea contiene una label di un registro e salta l'istruzione suc- clrf Count
ovvero un riferimento simbolico ad cessiva se il valore di tale bit è zero. Il clrf Count+1
un indirizzo di memoria. Il valore bit da controllare corrisponde alla CLEAR FILE REGISTER azzerano le
della label, come detto in preceden- linea di uscita cui è collegato il diodo due locazioni di RAM riservate prece-
za, viene calcolato in fase di compi- LED, tramite questo test potremo dentemente con l'istruzione:
lazione in base al numero di istruzio- determinare quindi se il LED è acceso Count RES 2
ni, alle direttive ORG e alle altre o spento e quindi agire di conse- Queste due locazioni sono adiacenti
istruzione che in qualche modo allo- guenza, ovvero se il LED è gia acceso a partire dall'indirizzo referenziato
cano spazio nella memoria del PIC. lo spegneremo, se il LED è spento lo dalla label Count.
In questo caso, se contiamo le istru- accenderemo. decfsz Count,1
zioni inserite a partire dall'ultima goto SetToZero L'istruzione significa DECREMENT
direttiva ORG possiamo calcolare il Questa istruzione è un salto incondi- FILE REGISTER, SKIP IF ZERO ovvero
valore che verrà assegnato a zionato (dall'inglese GO TO, vai a) decrementa il contenuto di un regi-
MainLoop ovvero 07H. In realtà il alla label SetToZero dove troveremo stro (in questo caso Count e salta l'i-
valore che assumono le label non ha le istruzioni per spegnere il LED. struzione successiva se il valore rag-
molta importanza in quanto il loro Questa istruzione verrà saltata dall'i- giunto è zero). Se il valore raggiunto
scopo è proprio quello di evitare di struzione successiva se il LED è gia non è zero viene eseguita l'istruzione
dover conoscere la posizione precisa spento. successiva:
degli opcode nella memoria del PIC bsf PORTB,LED goto DelayLoop
permettendo comunque di referen- goto MainLoop Che rimanda l'esecuzione all'inizio
ziare una determinata locazione di Queste due istruzioni semplicemente del ciclo di ritardo. Una volta rag-
memoria. In questo caso la label accendono il LED e rimandano il pro- giunto lo zero con il contatore Count
MainLoop viene utilizzata come gramma all'ingresso del ciclo di lam- vengono eseguite le istruzioni:
punto di ingresso di un ciclo (dall'in- peggiamento. decfsz Count+1,1
glese Loop) di accensione e spegni- SetToZero goto DelayLoop
mento del LED, ovvero una parte di bcf PORTB,LED Che decremetano il registro seguen-
codice che verrà ripetuta ciclica- goto MainLoop te fino a che anche questo raggiunge
mente all'infinito. Queste due istruzioni semplicemente lo zero. Il registro Count+1 in parti-
Incontreremo più avanti un riferi- spengono il LED e rimandano il pro- colare verrà decrementato di uno
mento a questa label. gramma all'ingresso del ciclo di lam- ogni 256 decrementi di Count.
call Delay peggiamento. La subroutine Delay Quando anche Count+1 avrà rag-
Questa istruzione determina una inserisce un ritardo di circa un secon- giunto lo zero l'istruzione:
chiamata (dall'inglese call) ad una do e può essere chiamata più volte return
subroutine che inizia in corrispon- nel sorgente tramite l'istruzione: Il cui significato è RETURN FROM
denza della label Delay. Le subrouti- call Delay SUBROUTINE determinerà l'uscita
ne sono delle parti di programma Delay e DelayLoop sono due label. dalla routine di ritardo ed il prosegui-
specializzate ad effettuare una fun- Delay identifica l'indirizzo di inizio mento dell'esecuzione dall'istruzione
zione specifica. Ogni qualvolta è della subroutine e viene utilizzato per successiva la call Delay. Per finire
necessaria quella funzione è sufficien- le chiamate dal corpo principale del END è una direttiva che indica al
te richiamarla con una sola istruzio- programma. DelayLoop viene chia- compilatore la fine del sorgente.
ne, anziché ripetere ogni volta tutte mato internamente dalla subroutine
le istruzioni necessarie ad effettuarla. e serve come punto di ingresso per il LA COMPILAZIONE
In questo caso la subroutine inserisce ciclo (dall'inglese loop) di ritardo. In Vediamo ora come sia possibile effet-
un ritardo pari al tempo di accensio- pratica, il ritardo viene ottenuto ese- tuare in pratica la compilazione di un
ne e spegnimento del LED. Le istru- guendo migliaia di istruzioni che non sorgente. Per prima cosa creiamo sul
zioni che compongono la subroutine fanno nulla! Questo tipo di ritardo si nostro disco fisso una cartella di lavo-
Delay sono inserite più avanti in que- chiama ritardo software o ritardo a ro in cui da ora in poi memorizzere-
sto stesso sorgente. programma, è il più semplice da mo tutti i sorgenti del corso compre-
btfsc PORTB,LED implementare e può essere utilizzato so il file P16F84.INC. Scegliamo un
Il significato di questa istruzione è BIT quando non è richiesto che il PIC ese- nome, ad esempio: C:\PICPRG

TUTORIAL 75
TUTORIAL

Qualsiasi altro nome di cartella o ad indicare che tutto è andato bene ne di un programma subito dopo
disco è ovviamente valido. Basterà ed il programma è in esecuzione. aver effettuato il reset del PIC. Il reset
sostituire nel resto del corso tutti i del PIC può essere effettuato in diver-
riferimenti a C:\PICPRG con il nome Semplice vero? si modi: fornendo semplicemente ali-
del disco e della cartella scelti. mentazione al PIC, mettendo a zero
Copiamo ora nella nostra cartella di per un istante il pin MCLR oppure
lavoro C:\PICPRG i file LED.ASM e MODULO 2 attivando il Watch dog timer come
P16F84.INC. Installiamo quindi il vedremo nelle lezioni successive. In
software necessario per compilare i In questo modulo analizzeremo l’ar- tutti i casi il PIC inizia ad eseguire il
nostri sorgenti. chitettura interna del PIC16F84. codice presente nella sua memoria a
Nel modulo precedente, abbiamo partire dalla locazione 0000H. Come
Sul sito della Microchip è possibile scritto un sorgente, lo abbiamo com- ricorderete nel sorgente LED.ASM
scaricare l’assembler MPASM in ver- pilato e programmato nel PIC, infine, presentato nel modulo 1 era stata
sione per il sistema operativo abbiamo visto in funzione un nostro inserita come prima direttiva la:
Microsoft Windows; una copia del programma sul PIC16F84. Prima di ORG 00H in modo da forzare l'inizio
MPASM è possibile scaricarla anche proseguire con altri esperimenti pra- del programma a partire dalla loca-
dal sito di Fare elettronica. tici occorre ora affrontare un po' di zione 0000H.
Dopo aver “scompattato” il file scari- teoria per comprendere meglio gli
cato, utilizzando un programma per esercizi che verranno presentati in LA MEMORIA DATI
la decompressione ZIP (tipo Winzip), seguito. Nella Figura 5 viene riporta- Il PIC16F84 ha due diverse tipologie
copiamo i files ottenuti in una cartel- to uno schema semplificato dell'ar- di memoria dati: il register file e la
la creata per l’occasione, per esempio chitettura interna del PIC. memoria flash dati.
C:\Mpasm, ed eseguiamo il file Il Register File è un'insieme di locazio-
MPASM.EXE, ci appariraà un’interfac- LA MEMORIA PROGRAMMA ni di memoria RAM denominate regi-
cia come quella in figura 4. Come abbiamo già appreso, per stri in cui vengono memorizzati tutti
Lasciamo tutte le opzioni così come poter far eseguire al PIC un program- i dati di lavoro necessari al program-
sono e premiamo il pulsante ma dobbiamo inserire, tramite il pro- ma in esecuzione (ad esempio varia-
“Browse”, cerchiamo il sorgente da grammatore, una sequenza corretta bili, contatori, e così via) la Flash Dati
compliare, in questo caso LED.ASM, di codici operativi (opcode) all'inter- è un insieme di 64 byte in cui il
e diamo OK. no della sua memoria. Tale memoria nostro programma può scrivere quei
A questo punto il nome, completo di viene denominata memoria pro- dati che non devono essere persi in
percorso, del sorgente apparirà nel gramma ed è composta da un totale caso di mancanza di alimentazione.
campo “Source File Name”, per con- di 1024 locazioni ognuna delle quali La memoria flash dati è fisicamente
cludere premiamo il pulsante può contenere un opcode da esegui- distinta dalla memoria flash pro-
“ASSEMBLE” e andiamo a vedere che re. gramma ma può essere scritta e letta
file sono stati generati. Tale memoria è di tipo FLASH ovvero anche da un programmatore ester-
Se tutto è andato bene dovremo tro- una memoria speciale che non perde no. Non tutti i registri del register file
vare i seguenti nuovi file: i dati memorizzati anche se privata di possono essere utilizzati dal nostro
LED.HEX alimentazione. Il PIC può eseguire le programma. Ad alcuni di essi la
LED.LST istruzioni contenute nella memoria Microchip ha riservato dei compiti
LED.ERR programma ma non può in nessun speciali che andremo a vedere di
LED.COD modo leggerle o scriverle. Questo è volta in volta. In pratica su un totale
Il contenuto dei file è già stato illu- dovuto alla particolare architettura di 60 registri presenti, solo 36 sono
strato, quindi proseguiamo con la adottata dalla Microchip per imple- utilizzabili per i nostri programmi
programmazione del PIC utilizzando mentare i PIC, ovvero l'architettura mentre i rimanenti 24 vengono utiliz-
il solo file LED.HEX. A questo punto “Harvard” che prevede la separazio- zati per controllare il funzionamento
utilizzando il programmatore in ne netta tra i dati ed i programmi. La delle periferiche a bordo del PIC.
nostro possesso, carichiamo il file ed memoria programma inizia all'indi- Come potete ben vedere, l'ordine di
eseguiamo la programmazione. rizzo 0000H e temina all'indirizzo grandezza della memoria disponibile
03FFH. L'indirizzo 0000H viene nel PIC è ben diverso da quello a cui
Terminata la programmazione denominato Reset Vector in quanto è ci hanno abituato i Personal
dovremmo veder lampeggiare il LED da questo punto che inizia l'esecuzio- Computer. Ma vedrete presto che,

76 TUTORIAL
TUTORIAL

per la maggior parte delle nostre 8CH a AFH coincidono con quelle del come ricorderete era stato incluso nel
applicazioni, sarà del tutto sufficien- banco 0. In pratica se andiamo a leg- sorgente "led.asm" con la direttiva
te. gere o scrivere qualcosa all'indirizzo INCLUDE) la Microchip ha inserito
Come vedremo nelle prossime lezio- 0CH lo ritroveremo anche all'indiriz- una lista di nomi che identificano
ni il PIC16F84 dispone anche di una zo 8CH e cosi via. Nel nostro esem- univocamente ciascun registro spe-
memoria dati di tipo EEPROM (non pio della seconda lezione LED.ASM la cializzato e a cui sono associati gli
volatile), alla quale dedicheremo un direttiva: ORG 0CH indicava proprio indirizzi corrispondenti nell'area dei
intero modulo ed un esempio prati- l'indirizzo di inizio dell'area dati utiliz- register file.
co. zabile dal nostro programma. La Se, ad esempio, volessimo definire
Il register file, la cui struttura è ripor- direttiva che segue: Count RES 2 tutte le linee della porta B del PIC in
tata in Figura 6, è indirizzabile diret- riservava invece uno spazio di due uscita agendo sul registro TRISB,
tamente in uno spazio di memoria locazioni utilizzate dal programma potremmo scegliere di referenziare
che va da 00H a 2FH per un totale di per memorizzare i contatori di ritar- direttamente il registro con il suo
48 byte, denominato bank 0. Un do della subroutine Delay. I registri indirizzo:
secondo spazio di indirizzamento specializzati del PIC vengono utilizza- movlw 00000000B
denominato bank 1 va da 80H a ti molto di frequente nei programmi. movwf 06H
AFH. Per accedere a questo secondo Ad esempio, si ricorre alla coppia di Oppure, referenziare lo stesso regi-
spazio è necessario ricorrere ai due registri specializzati TRISA e TRISB, stro con il suo nome simbolico:
bit ausiliari RP0 e RP1 secondo le per definire quali linee di I/O sono in movlw 00000000B
modalità che andremo a spiegare più ingresso e quali in uscita. Lo stesso movwf TRISB
avanti. Le prime 12 locazioni del stato logico delle linee di I/O dipen- Avendo però l'accortezza di inserire la
banco 0 dall'indirizzo 00H a 0BH e de dal valore dei due registri PORTA direttiva INCLUDE "P16F84.INC" nel
del banco 1 dall'indirizzo 80H a 8BH e PORTB. Alcuni registri riportano lo nostro sorgente.
(24 locazioni in totale) sono riservate stato di funzionamento dei dispositi-
e quindi non possono essere utilizza- vi interni al PIC o il risultato di opera- L'ALU ED IL REGISTRO W
te dal nostro programma se non per zioni aritmetiche e logiche. È neces- Andiamo ora ad analizzare altre due
controllare il funzionamento del PIC. sario conoscere esattamente quale componenti fondamentali nell'archi-
Le rimanenti 36 locazioni del banco 0 funzione svolge ciascun registro spe- tettura del PIC, la ALU ed il registro
indirizzate da 0CH a 2FH sono le uni- cializzato e quali effetti si ottengono W o accumulatore. La ALU (acroni-
che disponibili per i dati dei nostri nel manipolarne il contenuto. Per mo di Arithmetic and Logic Unit
programmi. Le 36 locazioni corri- facilitare le operazioni sui registri spe- ovvero unità aritmentica e logica) è la
spondenti sul banco 1 indirizzate da cializzati, nel file "p16f84.inc" (che componente più complessa del PIC
in quanto contiene tutta la circuiteria
delegata a svolgere le funzioni di cal-
colo e manipolazione dei dati duran-
te l'esecuzione di un programma. La
ALU è una componente presente in
tutti i microprocessori e da essa
RA0 RB0
RA4 RB7

FLASH STACK A B
Program
Memory PC I/O PORTS
1K x 14 RTCC
W RTCC
REGISTER
FILE
ALU Power-up Timer
FLASH Start-up Timer
Data Power on reset
Memory Timing
64 x 8 Generation Watchdog timer

OSC2/CLKOUT MCLR Vdd


OSC1/CLKIN V
Figura 5: Schema semplificat dell’architerrura
Figura 4: L’interfaccia utente del compilatore MPASM interna del PIC16F84A

TUTORIAL 77
TUTORIAL

cessive, da qui appunto il nome influenzare in qualche modo l'esecu-


accumulatore. Facciamo un esempio zione del programma, il PIC arrive-
pratico. Supponiamo di voler inserire rebbe presto ad eseguire tutte le
nella locazione di memoria 0CH del istruzioni presenti nella sua memoria
register file il valore 01H. Cercando fino all'ultima locazione disponibile.
tra le istruzioni del PIC ci accorgiamo Sappiamo ovviamente che non è così
subito che non esiste un'unica istru- e che qualsiasi microprocessore o lin-
zione in grado di effettuare questa guaggio di programmazione dispone
operazione ma dobbiamo necessa- di istruzioni di salto, ovvero di istru-
riamente ricorrere all'accumulatore zioni in grado di modificare il flusso
ed usare due istruzioni in sequenza. di esecuzione del programma in base
movlw 01H ; Scrivi nell'accumulato- alle esigenze del programmatore.
re 01H Una di queste istruzioni è la GOTO
movwf 0CH ; Scrivi nel registro all'in- (dall'inglese GO TO, vai a) che ci per-
dirizz 0CH il valore dell'accumulatore mette di cambiare la sequenza di ese-
Vediamo perché. Come detto nelle cuzione e di "saltare" direttamente ad
lezioni precedenti, l'opcode di una un qualsiasi punto, all'interno della
istruzione non può essere più grande memoria programma, e di continua-
di 14 bit, mentre a noi servirebbero 8 re quindi l'esecuzione a partire da
bit per specificare il valore che inten- quel punto. Facciamo un esempio:
Figura 6: La struttura del REGISTER FILE diamo inserire nella locazione di
memoria, 7 bit per specificare in ORG 00H
dipende direttamente la potenza di quale locazione di memoria voglia- Point1
calcolo del micro stesso. La ALU del mo inserire il nostro valore, 6 bit per movlw 10
PIC16F84 è in grado di operare su specificare quale istruzione intendia- goto Point1
valori ad 8 bit, ovvero valori nume- mo utilizzare per un totale di 8 + 7 +
rici non più grandi di 255. Esistono 6 = 21 bit che, ovviamente, non Al reset il PIC eseguirà l'istruzione
microprocessori con ALU a 16, 32, entrano nei 14 bit di un opcode. MOVLW 10 memorizzata alla loca-
64 bit e oltre. La famiglia Intel zione 0000H, la quale inserirà nell'ac-
80386, 486 e Pentium ad esempio, cumulatore il valore decimale 10,
dispone di una ALU a 32 bit. Le MODULO 3 quindi passerà ad eseguire l'istruzio-
potenze di calcolo raggiunte da ne successiva GOTO Point1. Questa
questi micro sono notevolmente In questo modulo continueremo l’a- istruzione determinerà un salto
superiori a scapito della complessità nalisi dell’architettura interna del PIC incondizionato alla locazione di
della circuiteria interna ed accessoria e realizzeremo un altro esperimento memoria puntata dalla label Point1
e conseguentemente dello spazio che ci porterà alla messa a punto di ovvero di nuovo alla locazione
occupato. un lampeggiatore sequenziale. 0000H. Nel suo insieme quindi, que-
Direttamente connesso con la ALU sto programma non farà altro che
c'è il registro W denominato anche IL PROGRAM COUNTER eseguire continuamente le due istru-
accumulatore. Questo registro consi- E L'ISTRUZIONE GOTO zioni elencate.
ste di una semplice locazione di Come abbiamo già visto nei moduli Durante questo ciclo (o loop), per
memoria in grado di contenere un precedenti, il PIC16F84 inizia l'esecu- determinare quale sarà l'istruzione
solo valore a 8 bit. La differenza zione del programma a partire dal successiva da eseguire, il PIC utilizza
sostanziale tra il registro W e gli altri vettore di reset (Reset Vector) ovvero uno speciale registro denominato
registri consiste nel fatto che per refe- dall'istruzione memorizzata nella PROGRAM COUNTER (dall'inglese
renziare il registro W, la ALU non prima locazione di memoria (indiriz- contatore di programma) la cui fun-
deve fornire nessun indirizzo di zo 0000H). zione è proprio quella di mantenere
memoria ma può accedere ad esso Dopo aver eseguito questa prima traccia dell'indirizzo che contiene la
direttamente. Il registro W viene uti- istruzione passa quindi all'istruzione prossima istruzione da eseguire.
lizzato spessissimo nei programmi successiva memorizzata nella locazio- Questo registro viene incrementato
per PIC per accumulare i valori che ne 0001H e così via. Se non esistesse automaticamente ad ogni istruzione
verranno utilizzati nelle istruzioni suc- nessuna istruzione in grado di eseguita per determinare il passaggio

78 TUTORIAL
TUTORIAL

conseguente salto ad una locazione


LISTATO 2 qualsiasi dell'area programma del
;************************************************** PIC.
; PIC Microcontroller By Example
; SEQ.ASM: Luci sequenziali
; (c) 2003, Sergio Tanzilli L'ISTRUZIONE CALL
; http://www.picbyexample.com Un'altra istruzione molto utile, che
;**************************************************
influenza il valore del PROGRAM
PROCESSOR 16F84 COUNTER è la CALL (dall'inglese
RADIX DEC chiamata) con la quale è possibile
INCLUDE "P16F84.INC"
effettuare delle CHIAMATE a SUB-
ORG 0CH ROUTINE. Questa istruzione funziona
Count RES 2 in maniera molto simile alla GOTO.
Shift RES 1 Come la GOTO infatti permette di
scrivere nel PROGRAM COUNTER un
;Reset Vector
;Punto di inizio del programma al reset della CPU nuovo indirizzo di esecuzione del
programma. La differenza sostanziale
ORG 00H consiste però nel fatto che prima di
bsf STATUS,RP0 eseguire il salto, il PIC memorizza, in
movlw 00011111B un altro registro speciale, denomina-
movwf TRISA to STACK, l'indirizzo di quella che
movlw 11110000B
movwf TRISB sarebbe dovuta essere l’istruzione
bcf STATUS,RP0 successiva da eseguire se non si fosse
incontrata la CALL. Vediamo meglio
movlw 00000001B
movwf Shift con un esempio:
ORG 00H
MainLoop
movf Shift,W
movwf PORTB Point1
movlw 10
bcf STATUS,C call Point2
rlf Shift,F
goto Point1
btfsc Shift,4
swapf Shift,F
Point2
call Delay movlw 11
return
goto MainLoop
; Subroutines In questo caso il PIC, dopo aver ese-
guito la MOVLW 10 passa ad esegui-
Delay
clrf Count re l'istruzione CALL Point2. Prima di
clrf Count+1 saltare però, memorizza nello STACK
l'indirizzo 0002H, ovvero l'indirizzo
DelayLoop
decfsz Count,1 della locazione successiva alla CALL.
goto DelayLoop L'esecuzione passa quindi all'istruzio-
ne MOVLW 11 e quindi alla istruzio-
decfsz Count+1,1
goto DelayLoop ne RETURN (dall'inglese ritorno).
Questa istruzione, come dice il suo
return
nome, consente di "ritornare", ovve-
END ro di riprendere l'esecuzione a partire
dall'istruzione successiva alla CALL
all'istruzione successiva. Al momento partire dall'indirizzo 0000H. che aveva determinato l'abbandono
del RESET del PIC il PROGRAM L'istruzione GOTO consente l'inseri- del flusso principale del programma
COUNTER viene azzerato, determi- mento a programma di un nuovo utilizzando il valore memorizzato nel
nando così l'inizio dell'esecuzione a valore nel PROGRAM COUNTER ed il registro di STACK. Come detto, l'ope-

TUTORIAL 79
TUTORIAL

razione appena effettuata viene call Point3 seconda lezione per realizzare un
denominata CHIAMATA A SUBROU- return lampeggiatore sequenziale a quat-
TINE, ovvero una interruzione tro LED. Il nuovo sorgente modifi-
momentanea del normale flusso di Point3 cato è riportato nel Listato 2. Nella
programma per "chiamare" in esecu- movlw 12 Figura 7 è riportato lo schema elet-
zione una serie di istruzioni per poi return trico del nuovo circuito, sostanzial-
ritornare al normale flusso di esecu- In questo caso nella subroutine mente equivalente al circuito pre-
zione. La parola STACK in inglese Point2 viene effettuata un'ulteriore sentato nel modulo precedente,
significa "catasta" ed infatti su questa CALL alla subroutine Point3. Al ritor- con l'unica variante che ora i LED
catasta è possibile depositare, uno no da quest'ultima il programma collegati sono quattro anziché
sull'altro, più indirizzi per recuperarli dovrà rientrare nella subroutine uno. Le linee di I/O utilizzate sono
quando servono. Questo tipo di Point2 eseguire la RETURN e quindi RB0 per primo LED, RB1 per il
memorizzazione viene anche deno- tornare nel flusso principale. Gli indi- secondo, RB2 per il terzo ed RB3
minata LIFO dall'inglese Last In First rizzi da memorizzare nello stack sono per il quarto. Esse vanno quindi
Out, in cui l'ultimo elemento inserito due in quanto viene incontrata una configurate tutte in uscita all'inizio
(last in) deve necessariamente essere seconda CALL prima ancora di incon- del programma cambiando le
il primo ad uscire (first out). Grazie a trare la RETURN corrispondente alla istruzioni:
questa caratteristica è possibile effet- prima. Il PIC16F84 dispone di uno movlw 11111110B
tuare più CALL annidate ovvero l'una stack a 8 livelli, ovvero uno stack che movwf TRISB
nell'altra e mantenere sempre traccia consente fino ad 8 chiamate annida- in
del punto in cui riprendere il flusso al te. È importante assicurasi, durante la movlw 11110000B
momento che si incontra una istru- stesura di un programma, che ci sia movwf TRISB
zione RETURN. Vediamo un altro sempre una istruzione RETURN per in cui i quattro bit meno significativi,
esempio: ogni CALL per evitare pericolosi disal- corrispondenti alle linee RB0,1,2,3
ORG 00H lineamenti dello stack che in esecu- vengono messi a zero per definire tali
zione possono dar adito a errori diffi- linee in uscita. Nell'area di memoria
Point1 cilmente rilevabili. del REGISTER FILE (che nel source ini-
movlw 10 zia con la direttiva ORG 0CH) oltre ai
call Point2 UN LAMPEGGIATORE due byte referenziati dalla label
goto Point1 SEQUENZIALE Count, riserviamo un ulteriore byte
Proviamo ora a fissare i concetti con label Shift che utilizzeremo per
Point2 finora appresi rielaborando il sor- determinare la sequenza di accensio-
movlw 11 gente LED.ASM presentato nella ne dei LED. La direttiva da inserire è:
Shift RES 1

Prima di eseguire il ciclo principale


(label MainLoop) inizializziamo il
nuovo registro Shift a 00000001B
con le seguenti istruzioni:

movlw 00000001B
movwf Shift

A questo punto, nel ciclo principale


del nostro programma, ci occupere-
mo di trasferire il valore memorizzato
nel registro Shift sulla Porta B otte-
nendo quindi l'accensione del primo
LED, con le seguenti istruzioni:

Figura 7: Lo schema elettrico del lampeggiatore sequenziale


movf Shift,W
movwf PORTB

80 TUTORIAL
TUTORIAL

Quindi di effettuare lo shift a sinistra ciclo successivo, una volta trasferito nuto dopo alcune ripetizioni del ciclo
del valore contenuto in Shift di un tale valore sulla port B si otterrà lo MainLoop si ottiene il valore
bit, con le seguenti istruzioni: spegnimento del LED1 e l'accensione 00000001B ed in pratica alla riaccen-
del LED2 e così via per i cicli successi- sione del primo LED.
bcf vi. Quando il bit 4 di Shift varrà 1,
STATUS,S vorrà dire che tutti e quattro i LED CONCLUSIONI
rlf Shift,F sono stati accesi almeno una volta e Per questo mese ci fermiamo qui.
occorre quindi ripartire dal LED 1. Le Nella prossima puntata realizzeremo
La prima istruzione serve ad azzerare istruzioni seguenti svolgono questo altri esercizi pratici.
il bit CARRY del registro di stato STA- tipo di controllo:
TUS che verrà analizzato nelle lezioni Nel prossimo numero di Fare elettro-
successive. L'istruzione RLF Rotate btfsc Shift,4 nica, oltre ai nuovi moduli del corso,
Left F through Carry (ruota a sinistra swapf Shift,F presenteremo un programmatore
attraverso il bit di carry) sposta di un per i PIC semplice ed economico da
bit verso sinistra il valore memorizza- L'istruzione BTFSC Shift,4 controlla realizzare.
to nel registro Shift inserendo nella appunto se il bit 4 del registro Shift
posizione occupata dal bit 0 il valore vale 1. Se si, esegue l'istruzione suc- www.farelettronica.com
del bit di Carry (che come già detto cessiva SWAPF Shift,F altrimenti la Dal sito di Fare Elettronica è possibi-
andremo a vedere in seguito). Per far salta. L'istruzione SWAP (dall'inglese le scaricare i seguenti files:
si che il bit inserito sia sempre zero "scambia") in pratica scambia i quat- • Compilatore Microchip MPASM
viene eseguita prima della RLF l'istru- tro bit più significativi contenuti nel • Data-sheet del PIC16F84A
zione BCF STATUS,C per azzerare registro Shift con i quattro meno • Il codice sorgente utilizzato negli
questo bit. A questo punto il registro significativi. Dal valore iniziale del esempi.
Shift varrà 00000010B, quindi, al registro Shift pari a 00010000B otte-

TUTORIAL 81
HARDWARE

CENTRALINA PER PRESEPE


di Giuseppe Fiordaliso
hityef@tin.it

Per l’illuminazione della scena del presepe, si adottano spesso delle


soluzioni che prevedendo l’utilizzo di piccole lampade colorate,
così da esaltare anfratti particolari e rendere il presepe stesso ancora
più suggestivo. Questo tipo d’illuminazione da alla scena un aspetto
di tipo “notturno” che, se da un lato può essere suggestivo, dall’altro
impedisce ai visitatori di apprezzare, sotto una luce adeguata,
quei particolari per i quali chi ha realizzato il presepe ha profuso
tanto impegno e pazienza.

Un modo per poter offrire ai visita- analisi, per facilità di descrizione, Un led verde, oltre ad indicare che è
tori la possibilità sia di apprezzare i individueremo i momenti del ciclo in corso l’esecuzione di un ciclo,
particolari costruttivi della scena del con le stesse ore del giorno e faremo lampeggia ogni volta che tramite
presepe, sia di lasciarsi affascinare riferimento al grafico di figura 1. uno di detti pulsanti viene seleziona-
dai giochi di luce che danno allo All'accensione la centralina inizia il to un tempo di “durata ciclo” diver-
stesso un tocco di magia, potrebbe ciclo dalle ore 12 e pertanto, la luce so. Ovviamente se siamo posizionati
essere quello di realizzare un circui- bianca del giorno, risulta accesa alla su un tempo di durata ciclo di 2
to d’illuminazione “a giorno” ed un massima potenza, rimanendo in minuti e si preme il pulsante “DIMI-
circuito d’illuminazione “notturna”, questa condizione fino a quando NUISCI” non si avrà il lampeggio del
per poi accendere l’uno o l’altro con non è premuto il pulsante di START, LED poiché non è possibile selezio-
l’ausilio di appositi interruttori. il quale da inizio al ciclo delle 24h. nare una durata inferiore ai 2 minu-
Un altro modo, senz’altro più ele- L’intero ciclo, ha una durata selezio- ti ed analogamente avverrà se, posi-
gante ed ancora più suggestivo, zionati su un tempo di ciclo di
è quello di poter ricreare sulla 16 minuti, si agisce sul pulsante
scena del presepe ciò che avvie- “AUMENTA”.
ne in natura, ovvero dei cicli Il led verde con il suo lampeggio
alba-giorno-tramonto-notte indica anche che un ciclo 24h è
che si susseguono in modo in fase di esecuzione. Durante
automatico. l’esecuzione di un ciclo detto led
Naturalmente questi cicli avran- lampeggia 240 volte, pertanto,
no una durata di qualche minu- minore è il tempo di durata ciclo
to e non di 24 h. e maggiore sarà la frequenza
La centralina presentata in que- con cui esso lampeggia.
sto articolo permette proprio la nabile fra otto possibili: 2, 4, 6, Al termine di un ciclo 24h la centra-
gestione automatica delle quattro 8,10, 12, 14 e 16 minuti, tuttavia lina si ferma nuovamente alle h
dissolvenze principali: alba-giorno- sconsiglio di impostare tempi mag- 12.00 (lampada bianca alla massima
tramonto-notte oltre a funzioni giori agli 8 minuti per non spazien- potenza e tutte le altre spente) e
accessorie quali la simulazione del tire i visitatori. All’accensione la cen- rimane in attesa che venga nuova-
fuoco e l’accensione delle luci nelle tralina si predispone su un tempo di mente pigiato il pulsante START. Se
casette del presepe. durata del ciclo 24h di 4 minuti, ma si desidera che la centralina esegua
Per meglio comprendere il ruolo è possibile selezionare durate diver- in continuazione dei cicli 24h occor-
svolto dalla centralina, analizziamone se grazie ai due pulsanti “AUMEN- re azionare l’interruttore “CONT”.
il funzionamento. Nel corso di questa TA” e “DIMINUISCI”. Il funzionamento della centralina in

82 HARDWARE
HARDWARE

modalità “ciclo continuo” è segna- attenuarsi le luci relative all’illumina- simulazione del ciclo giorno-notte,
lato dall’accensione del led giallo. zione “GIORNO” del presepe le ma, qualora si volessero dei tempi
Di seguito vedremo nel dettaglio quali arriveranno a spegnersi com- diversi, è possibile impostarli a piaci-
come sono strutturate le dissolvenze pletamente alle ore 20.00. mento intervenendo sul programma
che si susseguono nell’intero arco di Le luci dell’effetto tramonto invece del PIC.
tempo della simulazione. iniziano a spegnersi alle 19.00, risul-
tando del tutto spente alle ore DESCRIZIONE DEL CIRCUITO
DESCRIZIONE DELLE 21.00. Prima di passare alla descrizione
SEQUENZE IN DISSOLVENZA Le luci d’illuminazione “a notte” del dello schema elettrico della centrali-
Prima di addentrarci ulteriormente presepe iniziano ad accendersi alle h na, vediamo di seguito le uscite di
nella descrizione delle sequenze, è 17.00 e sono del tutto accese alle h. cui è dotata nonché i comandi e le
bene sottolineare alcuni aspetti ai 21.00. Esse inizieranno poi a spe- segnalazioni attraverso le quali è
quali ci si è ispirati nella stesura del gnersi alle h. 4.00 e saranno del possibile interagire con essa:
programma di controllo della cen- tutto spente alle h. 8.00
tralina: Le luci dell’effetto alba iniziano la Uscite:
• Nel periodo invernale, il sole sorge loro accensione alle h. 4.00 e sono ALBA, GIORNO, TRAMONTO,
circa alle 7.00 e tramonta alle del tutto accese alle h. 6.00 per poi NOTTE, GRUPPO FUOCHI 1, GRUP-
18.00, quindi abbiamo solo 9/10 iniziare a spegnersi alle ore 8.00. PO FUOCHI 2, GRUPPO CASETTE 1,
ore di luce e circa 14 di notte, per- Le luci del “giorno” iniziano ad GRUPPO CASETTE 2.
tanto, la durata del giorno è mino- accendersi alle ore 6.00 e sono del Le prime quattro uscite possono
re di quella della notte (come visi- tutto accese alle h. 10.00. pilotare carichi fino a 800 W di
bile nel grafico di figura 1). In tabella 1 è riportata in modo sin- potenza in quanto i triac relativi
• Nel passaggio fra le fasi di giorno tetico la tempistica sopra illustrata, sono muniti di aletta di raffredda-
pieno e notte piena sono inserite mentre nelle tabelle 2 e 3 sono mento mentre per le ultime quattro
le dissolvenze di tramonto ed alba riportati i momenti di accensione e uscite è consigliabile non superare i
le quali hanno, naturalmente, spegnimento delle altre quattro 400 W.
breve durata e servono per creare uscite ausiliarie, dedicate alla simu- La centralina è fornita di un fusibile
delle sfumature di colore all’oriz- lazione dei fuochi ed all’accensione interno a protezione dell’elettronica
zonte che meglio rispecchiano ciò delle luci nelle casette. e di un fusibile da montare all’ester-
che avviene in natura. La simulazione dei fuochi, grazie ad no sul contenitore per la protezione
• Le case a quel periodo erano illu- un algoritmo di modulazione casua- dei carichi.
minate per mezzo di “luce da le dell’intensità luminosa, è partico-
fiamma”, pertanto le lampade larmente realistica. Analogamente le Comandi:
poste all’interno delle casette lampade per l’illuminazione delle AUMENTA: aumenta il tempo di
devono essere pilotate in modo casette non sono pilotate ad intensi- durata del ciclo 24h (comando a
tale da ottenere un leggero effetto tà costante ma in modo leggermen- pulsante).
di “sfarfallio”. te tremolante per simulare un’illu- DIMINUISCI: diminuisce il tempo di
minazione da fiamma. durata di un ciclo 24h (comando a
La simulazione del ciclo 24h inizia La tempistica impostata sulla centra- pulsante).
dalle h. 12.00, cioè con le lampade lina è stata scelta per una più reale START: da il via ad un ciclo 24h
di illuminazione a giorno del prese- (comando a pulsante).
pe accese alla massima potenza. CON: seleziona il modo di funziona-
Questo consente di avere la scena mento a ciclo continuo della centra-
del presepe tutta illuminata anche lina.
con ciclo fermo. Nota Bene: La funzione del pulsante
Dopo aver dato lo start, alle ore START può essere assolta dall’inter-
14.00 inizia la graduale accensione ruttore CONT avendo l’accortezza
della lampada (o gruppo di lampa- di riportarlo nella condizione iniziale
de) deputata all’effetto tramonto. dopo averlo azionato.
Detta lampada arriverà alla massima
accensione alle ore 16.00. Figura 1: Andamento delle dissolvenze
Segnalazioni:
Alla stessa ora cominceranno ad LED VERDE: alla pressione di uno

HARDWARE 83
HARDWARE

dei due pulsanti AUMENTA o DIMI- modo, offre una garanzia di mag- quanto riportato in un’apposita
NUISCI segnala con un lampeggio giore stabilità d’innesco del triac tabella dei tempi.
che una nuova durata ciclo è stata anche con carichi leggermente Il trasformatore T1 da 3,2 VA fornisce
selezionata. Inoltre nel corso di un induttivi o di ridotta potenza. Gli la tensione necessaria ad alimentare
ciclo 24h, effettua 240 lampeggi. impulsi, grazie alla particolare con- il circuito. Il positivo del ponte diodi
LED GIALLO: questo led segnala formazione del circuito di alimenta- è collegato al catodo dei triac e quin-
che è stata selezionata la modalità di zione, vengono inviati al gate del di ad una delle linee di alimentazio-
funzionamento a ciclo continuo triac con polarità negativa rispetto al ne AC. In questo modo, quando il
della centralina. catodo. In questo modo il triac gate degli stessi è portato al negati-
viene utilizzato nei quadranti in cui vo di alimentazione, il triac riceve un
SCHEMA ELETTRICO manifesta una maggior sensibilità a segnale d’innesco negativo.
Cuore della centralina è un micro- tutto vantaggio di più ridotti consu- Il pilotaggio dei triac avviene trami-
controllore PIC16F84 molto econo- mi e maggior sicurezza di innesco. te l’integrato U3 (ULN2803) il
mico e versatile. Sostanzialmente il Il loop principale del programma di quale contiene al suo interno otto
micro legge, attraverso il piedino 3 gestione della centralina stabilisce, driver, composti da transistor dar-
(RA4), quando la tensione di rete in ogni istante del ciclo, il valore di lington e permette così di pilotare i
passa per lo zero e quindi manda gli luminosità che ciascun canale di gate con impulsi di corrente di
impulsi d’innesco ai triac dopo un uscita deve assumere, in funzione di valore adeguato.
tempo X compreso fra 0 e 10 ms.
Maggiore è il grado di luminosità
TABELLA 3: I TEMPI (secondi)
che si vuole ottenere sul canale e
minore è detto tempo. Più precisa- VELOCITÁ CICLO SELEZIONATA: 1 VELOCITÁ CICLO SELEZIONATA: 5
mente, il micro invia ad ogni triac Durata totale ciclo 120 Durata totale ciclo 600
un treno d’impulsi che dura fino al
Durata dissolvenza alba 10,24 Durata dissolvenza alba 52,48
termine della semionda. Questo
Durata dissolvenza giorno 20,48 Durata dissolvenza giorno 104,96
Tabella 1: orari cardine delle Durata dissolvenza giorno 10,24 Durata dissolvenza giorno 52,48
dissolvenze Durata dissolvenza giorno 20,48 Durata dissolvenza giorno 104,96
Apertura alba 4.00 VELOCITÁ CICLO SELEZIONATA: 2 VELOCITÁ CICLO SELEZIONATA: 6
Chiusura alba 8.00 Durata totale ciclo 240 Durata totale ciclo 720
Apertura giorno 6.00 Durata dissolvenza alba 20,48 Durata dissolvenza alba 62,72
Chiusura giorno 16.00 Durata dissolvenza giorno 40,96 Durata dissolvenza giorno 125,44
Apertura tramonto 14.00 Durata dissolvenza giorno 20,48 Durata dissolvenza giorno 62,72
Chiusura tramonto 19.00 Durata dissolvenza giorno 40,96 Durata dissolvenza giorno 125,44
Apertura notte 17.00 VELOCITÁ CICLO SELEZIONATA: 3 VELOCITÁ CICLO SELEZIONATA: 7
Chiusura notte 4.00
Durata totale ciclo 360 Durata totale ciclo 840
Durata dissolvenza alba 32 Durata dissolvenza alba 72,96
TABELLA2:
INTERVALLI FUOCHI-CASE Durata dissolvenza giorno 64 Durata dissolvenza giorno 145,92
Accensione fuoco 1 17.00 Durata dissolvenza giorno 32 Durata dissolvenza giorno 72,96
Accensione fuoco 2 18.00 Durata dissolvenza giorno 64 Durata dissolvenza giorno 145,92
Spegnimento fuoco 1 2.00 VELOCITÁ CICLO SELEZIONATA: 4 VELOCITÁ CICLO SELEZIONATA: 8
Spegnimento fuoco 2 6.30 Durata totale ciclo 480 Durata totale ciclo 960
Accensione case 1 17.50 Durata dissolvenza alba 42,24 Durata dissolvenza alba 84,48
Accensione case 2 20.00 Durata dissolvenza giorno 84,48 Durata dissolvenza giorno 168,96
Spegnimento case 1 2.00 Durata dissolvenza giorno 42,24 Durata dissolvenza giorno 84,48
Spegnimento case 2 6.00 Durata dissolvenza giorno 84,48 Durata dissolvenza giorno 168,96

84 HARDWARE
HARDWARE

Figura 2: Schema elettrico (le connessioni segnate in rosso vanno effettuate come cablaggio)

HARDWARE 85
HARDWARE

Figura 3: Circuito stampato in scala 1:1 (lato rame)

Figura 4: Posizionamento dei componenti

86 HARDWARE
HARDWARE

Elenco componenti
Sigla Valore Sigla Valore

R1 220 kΩ 1/4 W U2 PIC16F84 + Zoccolo


R2÷R4, R6÷R9, R12,
R15, R18, R21, R24, 10 kΩ 1/4 W U3 ULN2803 + Zoccolo
R27, R30
R5, R10, R11, R14,
R17, R20, R23, R26, 390 Ω 1/4 W Y1 Risuonatore ceramico 4 MHz
R29, R32
R13, R16, R19, R22, Fusibile 0,2 A + Portafusibile
82 Ω 1/2 W F1
R25, R28, R31, R34 per c.s.
Fusibile 8 A + Portafusibile da
C1, C3 0,1 µF 50 V ceramico F2
pannello
Trasformatore 220/9+9 V
C2 1000 µF 25 V elettrolitico T1
3,2 VA
C4 100 µF 25 V elettrolitico Ed inoltre:
In alternativa alla barretta di
C5 4,7 µF 25 V elettrolitico Dissipatori per TO220
alluminio visibile in foto
Come interruttore generale Interruttore bipolare
C6÷C13 0,033 µF 630 V poliestere
di alimentazione luminoso da pannello
Placchetta VIMAR
D1÷D3, D6÷D8 Diodo 1N4007 Per supportare S1, S2, S3, S4
autoportante serie Linea
Pulsante Vimar serie Linea
D4, D5 Diodo 1N4148 Per le funzioni di S3 e S4
nr. 10280
Per le funzioni sia di S1 Interruttore Vimar serie
DL1 Led giallo
che di S2 Linea nr. 10000
Per supportare i diodi led Tappo cieco Vimar serie
DL2 Led verde
DL1 e DL2 Linea nr. 10319
Prese Gewiss 10 A
Q1 Transistor BC556 Per le 8 uscite della centralina
tipo GW20201
Contenitore Gewiss
Q2,÷Q9 Triac BTA08 600B Contenitore per la centralina
tipo GW27072
Cavo di alimentazione Cavo 3x1,5 mm, Passacavo in
U1 LM78L05
centralina plastica GEWISS, spina 10 A

In parallelo ad ogni triac è posta, a contatto con una qualsiasi parte metallico. Fare riferimento alle foto
protezione dello stesso, una rete RC dello stesso quando è alimentato. del prototipo ed all’elenco materiali
composta dalla resistenza da 82 Ω e Per lo stesso motivo, non cercate per una corretta scelta dei compo-
dal condensatore da 33 nF. assolutamente di collegare un nenti in questione.
Il programma memorizzato nel PIC oscilloscopio al circuito allo scopo
è calibrato per il funzionamento con di vedere qualche segnale. REALIZZAZIONE PRATICA
un quarzo da 4 MHz. Pertanto utiliz- In merito al montaggio non sussi-
zando quarzi di valore diverso non si Sempre per il fatto che il circuito si stono particolari problemi, soprat-
avrà un corretto funzionamento trova a tensione di rete, i pulsanti e tutto se si è in possesso del circuito
della centralina. gli interruttori utilizzati per il con- stampato, unica accortezza è quella
trollo della centralina devono posse- di scegliere dei triac con “case” iso-
Inutile ricordare, a questo punto, dere un adeguato grado d’isola- lato dall’anodo (come i BTA08 600)
che tutto il circuito è sottoposto mento, i diodi led di segnalazione in modo da poter utilizzare un’unica
alla tensione di rete, è quindi non devono sporgere verso l’ester- aletta di raffreddamento per la fila
estremamente pericoloso venire a no, Il contenitore deve essere non dei quattro triac dedicati alle dissol-

HARDWARE 87
HARDWARE

venze: alba, giorno, tramonto e diametro (a questo scopo può esse- mature di colore anche sullo sfondo
notte (a tal proposito fate riferimen- re utilizzato il conduttore che costi- del presepe. Le luci dovrebbero
to all’immagine nella prima pagina). tuisce l’anima di un cavo coassiale essere posizionate in basso dietro
Il circuito stampato è disegnato per TV), come visibile in figura 5. Infatti, l’ultima scena del presepe e davanti
poter accogliere sia un trasformato- le uscite dai triac montati sullo stam- al fondale in modo da proiettare la
re 220/9 V 3,2 VA che uno da pato, coincidono con la posizione propria luce su di esso ed essere al
220/9+9 V sempre 3,2 VA. In que- assunta dai morsetti delle prese inse- contempo nascoste ai visitatori. Le
st’ultimo caso non sarà necessario rite nel contenitore. lampade dovrebbero generare un’il-
montare tutti e quattro i diodi del luminazione uniforme, di colore
ponte ma ne basteranno soltanto ILLUMINAZIONE DELLA SCENA prevalentemente giallo sul lato sini-
due. Inoltre, qualora non sia reperi- DEL PRESEPE stro della scena per l’effetto alba e di
bile l’integrato U3 che contiene otto Per illuminare in modo suggestivo colore prevalentemente rosso, per
driver, è possibile montare al suo un presepe, non basta soltanto la l’effetto tramonto sul lato destro.
posto un ULN2004 di più facile centralina ma, naturalmente, sono Nel caso in cui il fondale è realizzato
reperibilità ma, poiché questo con- necessarie un insieme di lampade con un telo, è pensabile illuminare
tiene al suo interno solo 7 driver, che andranno poi collegate alle usci- lo stesso dalla parte posteriore,
bisognerà utilizzare un transistor te della stessa. Fermo restando che sfruttando così le proprietà di diffu-
addizionale tipo BC182 o similare. A su questo argomento ci sono diver- sione della luce del telo stesso.
tale scopo nel circuito stampato se scuole di pensiero correlate anche
proposto sono previste le piste al tipo stesso di presepe che si vuole LE LAMPADE
necessarie. illuminare, saranno poi le prove “sul Per l’illuminazione della scena del
Attenzione, qualora si utilizzi un campo” a dare indicazioni sulle scel- presepe durante le varie fasi del
ULN2004 a 16 piedini al posto di un te più opportune, ecco di seguito ciclo 24h possono essere utilizzate
ULN2803 a 18 piedini il piedino 8 alcuni consigli di carattere generale: diversi tipi di lampade. Esaminiamo
del primo dovrà essere posizionato Per l’illuminazione “a giorno” della in dettaglio le varie possibilità:
nello stesso posto del piedino 9 del scena non sussistono problemi par- L’illuminazione della fase giorno è
secondo. ticolari. Infatti, occorre produrre quella che presenta meno problemi,
La programmazione del PIC va ese- un’illuminazione intensa ed unifor- infatti, la luce bianca necessaria è
guita con il file “PRESEPE.HEX”, sca- me proveniente dall’alto. Allo scopo facilmente ottenibile con dei faretti
ricabile dal sito di Fare elettronica, sono sufficienti dei faretti alogeni alogeni funzionanti a 220 V (quindi
ricordandosi di selezionare sul pro- magari schermati con del vetro sati- senza trasformatore). Per meglio dif-
grammatore i bit relativi a: modalità nato bianco per dare un effetto un fondere la luce e creare un effetto
XT per l’oscillatore, WDT off e po’ più morbido. più naturale si può provare a scher-
PWRTE on. L’illuminazione della scena “notte” mare i faretti con del vetro smeri-
Utilizzando il circuito stampato ed il può essere anch’essa ottenuta utiliz- gliato bianco.
contenitore citato nell’elenco com- zando faretti alogeni dall’alto ma, La fase Notte e gli effetti di alba e
ponenti, i collegamenti fra lo stesso schermati con uno o più strati di tramonto richiedendo un’illumina-
e le prese per le otto uscite della gelatina blu. Sull’uscita “notte” della zione “colorata” impongono un’o-
centralina sono di facile realizzazio- centralina possono inoltre essere col- culata scelta delle lampade.
ne per mezzo di un corto spezzone legate tutte quelle luci che servono Sconsiglio l’utilizzo di lampade ver-
di filo di rame rigido da 1,2 mm di ad illuminare degli angoli o dei par- niciate poiché la luce colorata da
ticolari della scena del presepe che esse ottenuta non è sufficientemen-
vogliamo evidenziare. Una luce bian- te uniforme. Può invece essere preso
ca tipo “spot”, collegata all’uscita in considerazione l’utilizzo di lampa-
notte della centralina, potrà illumi- de “para” dotate di vetro colorato.
nare la scena della natività. Quest’ultima soluzione impone però
La parte più impegnativa, sia per la la limitazione di doversi accontenta-
scelta che per la disposizione delle re del colore prodotto dalla lampa-
lampade, è quella relativa alle luci da. La soluzione in ogni caso da pre-
deputate agli effetti di alba e tra- ferire è quella di utilizzare lampade a
Figura 5: Collegamento delle prese al circuito
monto. In questo caso occorre dare, luce bianca e schermarle, poi, utiliz-
sempre attraverso le luci, delle sfu- zando fogli di gelatina di colore

88 HARDWARE
HARDWARE

appropriato. Questa soluzione per- de, una di colore giallo ed una di • Posizionando un estintore in pros-
mette di effettuare un buon dosag- colore rosso, collegate rispettiva- simità del presepe (tipo quelli uti-
gio delle tonalità indipendentemen- mente alle uscite FUOCO 1 e lizzati per le autovetture).
te dalle lampade utilizzate, la gelati- FUOCO 2. Anche in questo caso è
na è infatti prodotta in una vasta possibile utilizzare lampade a luce Per minimizzare il rischio elettrico
gamma di colori e tonalità. Inoltre, bianca e schermarle con vari pez- occorre:
sovrapponendo più fogli, anche di zetti di gelatina di colore appro- • Utilizzare materiale elettrico di
diverso colore, si possono ottenere priato. ottima qualità.
tutte le variazioni cromatiche possi- Nota: • Inserire sulla linea di alimentazio-
bili. Se una lampada si brucia, essen- L’effetto delle dissolvenze sarà più ne del presepe un dispositivo di
do a “luce bianca” non è necessario suggestivo se la potenza delle lam- protezione differenziale ad alta
sostituirla con una dello stesso colo- pade per il giorno e di quelle per la sensibilità (Ia=10mA)
re e tipo. notte risulta di una certa entità • Eseguire tutti i collegamenti con la
(attenzione però a non superare le dovuta accortezza provvedendo
Riepilogando: potenze massime ammissibili per la ad isolare bene tutte le parti in ten-
• ILLUMINAZIONE GIORNO centralina). sione e pensando sempre che,
Lampade di una certa potenza che anche nella zona più inaccessibile
possano illuminare dall’alto la LA SICUREZZA NEL PRESEPE della scena, può verificarsi un con-
scena del presepe minimizzando Un aspetto da considerare, prima tatto accidentale con una persona.
le ombre così come avviene a d’ogni altra cosa, nella realizzazione • Collocare le parti elettriche sem-
mezzogiorno. Si possono ad di un presepe è quello della sicurez- pre a distanza di sicurezza dai cir-
esempio utilizzare dei faretti alo- za. Il presepe, infatti, può essere visi- cuiti dell’acqua.
geni da 150 W a luce bianca. tato nell’arco di pochi giorni da • Installare delle transenne che
• LAMPADE EFFETTO TRAMONTO moltissime persone fra cui soprat- impediscano ai visitatori di avvici-
Si consiglia di utilizzare delle lam- tutto bambini. narsi al presepe al punto di poter-
pade di piccola potenza (25÷40 I rischi principali insiti nel presepe lo toccare.
W) interposte fra l’ultima scena e sono: • Collegare a terra tutte le strutture
lo sfondo. Può trattarsi di lampade • Rischio incendio, connesso al calo- metalliche presenti (telai, suppor-
a luce bianca con schermo in gela- re emanato dalle lampade. ti, transenne ecc.).
tina rosso. • Rischio di elettrocuzione, dovuto
• ILLUMINAZIONE NOTTE alla presenza di elettricità nella A questo punto non mi resta che
Utilizzare delle lampade blu per scena, spesso accompagnata augurare a tutti voi un buon lavoro
l’illuminazione della scena dall’al- anche dalla presenza di acqua. nella speranza che, riscoprire la
to, oppure, lampade bianche magia del presepe, sia un modo per
schermate da gelatina blu. Su Il rischio incendio deve essere preve- offrire ai grandi un momento di
quest’uscita vanno collegate tutte nuto: riflessione ed ai bambini di oggi,
quelle lampade che provvedono • Utilizzando, quando possibile, quel Natale di pace, unione e sereni-
ad illuminare le scene dei posti materiali ignifughi per la costru- tà che è tanto vivo nei nostri ricordi.
abitati con effetti particolari. zione del presepe.
• ILLUMINAZIONE SCENA DELLA • Installando le lampade lontano da Link consigliati
NATIVITÁ qualunque oggetto ed assicuran- • www.artedelpresepio.it
Illuminatore spot collegato sull’u- dosi che l’aria calda prodotta Molti consigli utili per la realizza-
scita “notte” della centralina. possa, defluendo verso l’alto, cir- zione del presepio.
• LAMPADE ALBA colare liberamente. Se necessario • www.presepio.it
Utilizzare delle lampade gialle di installare delle ventole per il raf- Associazione Italiana Amici del
piccola potenza che illuminano la freddamento di quelle lampade Presepio.
parte in basso ad est dello sfondo. che, per la loro collocazione, non
• LAMPADE FUOCO possono contare sul raffredda- www.farelettronica.com
Si possono utilizzare delle lampa- mento per convenzione.
Dal sito di Fare Elettronica è possibi-
de a 220 V di piccola potenza e di • Fissando le lampade alle strutture
le scaricare il firmware necessario alla
colore rosso. È anche possibile di supporto in modo sicuro ed
programmazione del PIC.
creare dei fuochi con due lampa- affidabile.

HARDWARE 89
BIOGRAFIA

ALEXANDER GRAHAM BELL


di Agostino Rolando
rolago@go.com

Fisiologo americano di origine scozzese, meglio conosciuto come l’inventore del


telefono (1876), Alexander Graham Bell nacque il 3 Marzo del 1847 a Edinburgo,
e terminò la sua esistenza il 2 Agosto 1922 a Baddek, località del Canada.

suo primo impiego fu come profes- periodo, Alexander, trovò un valido


sore di musica e dizione. Nel 1864 collaboratore in Thomas Watson,
divenne professore ordinario giovane tecnico meccanico che gli
all’Accademia di Weston House. Qui diede un prezioso aiuto nella costru-
condusse i suoi primi studi sulla zione di un apparato per la trasmis-
fonazione. sione vocale mediante segnali elet-
A Londra divenne assistente del trici.
padre nel 1868 e ne assunse la cat- Il loro lungo lavoro di sperimenta-
tedra allorché il genitore fu trasferi- zione, effettuato per lo più di notte
to ad altra sede. Il decesso dei due “rubando” delle ore al sonno, portò
fratelli, colpiti entrambi dalla tuber- infine a risultati tangibili.
colosi, spinse la famiglia Bell a trasfe- I genitori di George Sanders e
rirsi in Canada nell’agosto del 1870, Mabel Hubbard, due studenti di Bell
in cerca di un clima più salubre. Nel affetti da sordità, riconoscenti per le
1871 Alexander Bell tenne diverse cure prestate ai figli, lo assistettero
conferenze sul metodo di insegna- finanziariamente nelle sue imprese
Figura 1: Alexander Graham Bell
mento del linguaggio ai non udenti, scientifiche. Le sperimentazioni por-
descritto dal padre nel testo “Visible tarono Bell, nel 1875, a brevettare
Speech”: il metodo prevedeva di un apparato da lui definito “tele-
Per un lasso di due generazioni, la associare a ciascun simbolo fonetico grafo multiplo”.
famiglia Bell rappresentò un punto una determinata posizione degli
di riferimento per gli studiosi di organi dell’apparato fonatorio (lab- IL TELEFONO
Audiologia e difetti del linguaggio , bra, lingua, palato...). Un anno più tardi (Settembre
fama attribuita principalmente ad Questa metodologia poteva essere 1875), Bell iniziò a sviluppare l’idea
Alexander Melville Bell, padre di utilizzata dai non udenti per abboz- base del telefono. Infine, il 7 marzo
Alexander, autore del testo zare i suoni del linguaggio parlato e, 1876, l’Ufficio Brevetti assegnò a
“Standard Elocutionist”. dopo un appropriato periodo di trai- Bell il brevetto 174,465 (figura 2)
Secondo di tre fratelli, il giovane ning, consentiva loro di esprimersi riguardante il “Metodo e apparato
Alexander seguì le orme professio- in modo autonomo. per la trasmissione della voce in
nali del padre. Nel 1872 Bell fondò una scuola a maniera telegrafica mediante ondu-
I suoi primi successi nello studio Boston per la formazione di inse- lazioni elettriche, simili nella forma
della sordità e l’invenzione del tele- gnanti sulla fisiologia degli organi alle vibrazioni dell’aria associate alla
fono (eventi verificatisi tutti prima della voce e contemporaneamente voce stessa”.
del compimento dei trent’anni) portò avanti le sue sperimentazioni. L’apparecchiatura fu resa pubblica
testimoniano del forte imprinting Nel 1873 ottenne l’incarico di in occasione dell’Esposizione di
avuto dalla figura paterna. Fisiologia del Linguaggio Filadelfia (figure 3, 4).
Completati gli studi accademici, il all’Università di Boston. In questo L'invenzione del telefono è comune-

90 BIOGRAFIA
BIOGRAFIA

Figura 2: Brevetto del telefono Bell

mente attribuita a Bell, benché l'ita- del telefono fu in seguito attribuita e


liano Meucci e l’inglese Gray l'aves- riconosciuta internazionalmente ad
sero preceduto. La mancanza di Antonio Meucci.
mezzi finanziari di Meucci e la situa- Nel 1877 Bell sposò Mabel
zione priviliegiata di Bell, forte delle Hubbard.
sue conoscenze e dell’agiatezza eco- Lo stesso anno, presero forma le
nomica, permisero a quest'ultimo di prime applicazioni commerciali del
appropriarsi del brevetto e di dare telefono e, alcuni mesi dopo, ebbe
inizio all’industrializzazione dell’in- inizio la prima di centinaia di cause
venzione. di natura legale messe in atto dalle
È di questo periodo la nascita della compagnie concorrenti.
potente Bell Telephone Company. Curiosamente, gli appigli legali su
Solo dopo numerose battaglie lega- cui facevano leva queste cause ver- Figura 3-4: Modello di telefono Bell
li e scontri in tribunale, l'invenzione tevano non tanto su argomenti tec-

BIOGRAFIA 91
BIOGRAFIA

nici, quanto sulla moralità dello sco-


pritore, in linea con il tipico
Puritanesimo americano. I primi
procedimenti legali furono intentati
da Dowd e Drawbaugh, mentre la
neonata Bell Telephone Company
riusciva ad avere la meglio sul
gigante Western Union Telegraph.
La fertile produzione di Alexander
Graham Bell non ebbe termine con
l’invenzione del telefono, in realtà,
questa fu solo la prima tappa.
Trasferitosi a Washington, con una
situazione finanziaria tutt’altro che
trascurabile, Bell poté dedicarsi inte- Figura 5: principio di funzionamento del Fotofono
ramente ai suoi esperimenti, che
spaziavano dalle tecniche per l’inse- comunicazioni laser via etere o fibra lui dobbiamo la nascita della rivista
gnamento ai non udenti alle teleco- ottica. National Geographic, a tutt’oggi
municazioni. In figura 6 vediamo la lettera origi- una delle più diffuse e autorevoli
Le ricerche culminarono con l’inven- nale con cui Bell comunicò a William riviste a livello mondiale. Con l’inizio
zione del Fotofono, da lui stesso Forbes l’invenzione del Fotofono. del nuovo secolo, in tutto il mondo
definita “la mia migliore invenzione, Un esemplare del Fotofono origina- crebbe un diffuso interesse nella
più grande ancora del telefono”. le di Bell (Inv. 9511, versione del possibilità del volo umano. A questo
1880) è esposto al museo di Arti e proposito, Bell fondò, insieme con la
IL FOTOFONO Mestieri di Parigi (figura 7). Nel moglie, un gruppo di studio, la
Tra le più clamorose invenzioni 1880 la Francia rese omaggio a Bell Aerial Experiment Association,
dopo quella del telefono, il Fotofono assegnandogli il Premio Alessandro prima organizzazione di ricerca mai
fu senz’altro la più originale. Volta. Con i 50.000 franchi ricevuti, gestita da una donna. Nella sua
L’idea alla base di questo dispositivo egli poté dare vita al Volta casa-laboratorio di Beinn Bhreagh
è la trasmissione della voce per Laboratory. Il successivo lavoro di (Nuova Scozia), Alexander Bell inve-
mezzo di un fascio luminoso. ricerca diede i suoi frutti: insieme a stigò su tecniche per la ricezione
Sostanzialmente, questo apparec- Charles Sumner Tainter e a suo cugi- sonar e si dedicò alla costruzione di
chio consentiva di modulare un no Chichester, nel 1886 Bell perfe- alianti di grandi dimensioni. Insieme
fascio di luce mediante riflessione su zionò il Grammofono di Edison del all'inventore e aviatore statunitense
una membrana riflettente, messa in 1877, primo sistema atto alla regi- Glenn Hammond Curtis, Bell pro-
vibrazione dalla voce. strazione dei suoni. In questa mac- gettò l'alettone, parte mobile dell'a-
Il rivelatore era costituito da un cri- china, il supporto di riproduzione la di un aeroplano, destinata a rego-
stallo al selenio, su cui la luce veniva era costituito da un cilindro di cera, lare l'assetto del velivolo e mise a
concentrata con uno specchio con- mentre l’apparecchio di Edison face- punto il carrello per supportare le
cavo (figura 5). va uso di un foglio di carta stagnola fasi di decollo e atterraggio.
Con questo sistema, nel 1881 Bell e steso su di un analogo cilindro. L’ 8 Applicando i principi dell'aeronauti-
il suo assistente Charles Sumner maggio del 1893 fu uno dei giorni ca anche alla propulsione navale,
Tainter riuscirono a trasmettere un più felici per Alexander: la tredicen- Bell iniziò con i suoi collaboratori a
messaggio vocale tra due fabbricati ne alunna-prodigio Helen Keller, lavorare al progetto di uno speciale
posti alla distanza di 200 iarde. esempio vivente della validità del aliscafo con il quale, nel 1919, rag-
Il Fotofono fu largamente usato per suo metodo di insegnamento, fu giunse la velocità record di 70
le comunicazioni tra i bunker milita- presente all’inaugurazione del Volta miglia all’ora. Gli studi, mai interrot-
ri durante la Prima Guerra Bureau, ancora oggi centro interna- ti, di Bell sulle cause e sull'ereditarie-
Mondiale. zionale di riferimento per l’educa- tà della sordità lo portarono a com-
Il principio della trasmissione di zione al linguaggio dei non udenti. piere vari esperimenti di eugenetica.
informazioni mediante la luce è, dal Nel 1898, Bell divenne presidente Molte delle sue invenzioni originali
1960, largamente applicato nelle della National Geographic Society. A sono esposte nella cittadina di

92 BIOGRAFIA
BIOGRAFIA

Figura 7: Specchio ricevente per Fotofono

Baddeck, in un museo finanziato dal


governo canadese. Una caratteristi-
ca notevole del genio di Bell fu quel-
la di non attardarsi mai su un parti-
colare progetto. Il suo interesse si
concentrava sui principi-base,
lasciando il lavoro di rifinitura ai suoi
collaboratori. La vastità dei suoi
interessi si può comprendere se si
pensa ai ben 18 brevetti che porta-
no il suo nome e ai 12 che egli con-
divise con altri. Tra questi, 14 riguar-
dano il telefono e il telegrafo, 4 sono
relativi al Fotofono, uno riguarda il
fonografo, 5 sono pertinenti a vari
modelli di velivoli, 4 di aliscafi e 2
brevetti sono relativi a celle rivelatri-
ci al selenio. Fino a pochi giorni
prima della sua dipartita, Bell conti-
nuò a scrivere articoli per la “sua”
rivista Science.
11 Maggio 1880 Durante l’ultima dettatura alla
segretaria, alla frase da lei rivoltagli
“Caro signore, “Dottore, non sia così preoccupa-
to”, egli replicò “Mia cara signorina,
Le scrivo in via confidenziale a proposito di una nuova invenzione da me speri- devo esserlo”.
mentata alla National Bell Telephone Co.

BIBLIOGRAFIA
Con la collaborazione del signor Sumner Tainter, sono riuscito a
trasmettere un suono a distanza per mezzo della luce e ho sperimentato l’impiego
[1] R.V. Bruce, biografia, Alexander
del telefono senza il supporto di fili conduttori fra il trasmettitore e il ricevitore.
Graham Bell and the Conquest
of Solitude (1973).
Siamo riusciti a riprodurre la voce alla massima distanza di circa 800 piedi e non
c’è motivo di ritenere che questo limite non possa essere esteso
[2] Catherine MacKenzie, biografia
indefinitamente.
Alexander Graham Bell (1928).
Al momento, non ho intenzione di rendere di pubblico dominio [3] The Deposition of Alexander
l’invenzione...“ Graham Bell; American Bell
Figura 6: Lettera autografa originale sul Fotofono
Telephone,1908.

BIOGRAFIA 93
BASSA FREQUENZA

PREAMPLIFICATORE
STEREO RIAA PER PC
di Andrea Marani
a.marea1@libero.it

Un circuito che molti di voi ricorderanno, altri invece, intendo i più giovani,
faticheranno a coglierne l’essenza, ma in definitiva un apparecchietto elettronico che
fa un poco tornare indietro negli anni, anni in cui “CD” era solo la sigla delle targhe
dei diplomatici, anni dei famosi “long playing” e dei “discomix”… Bei tempi!

Mi ricordo che, da ragazzino, poco acquistai una fiammante testina com- notato che i moderni compatti hi-fi, i
più che quattordicenne, ammiravo pleta di puntina della Shure. cosiddetti coordinati, gli amplificatori
ed invidiavo un amico che aveva il Montatala sul braccio e provatala, il audio-video e le schede audio per PC
permesso di utilizzare l’impianto ste- suono era oltremodo deludente, non hanno più ingresso phono che
reo di papà, di ascoltare la musica del privo di bassi, con una predominanza accetti testine magnetiche? O addirit-
sintonizzatore stereo e di servirsi del di acuti e medi, totalmente piatto. tura molti apparecchi prevedono solo
giradischi; in quel periodo molti pos- Tornato dal negoziante, questi mi un ingresso generico linea ausiliare
sedevano le cosiddette fonovaligie assicurò che tutto funzionava alla con sensibilità di oltre 100 mV?
oppure i classici compatti hi-fi stereo, perfezione ma che il mio compatto E se siete appassionati di dischi in
ma solo pochi, impianti hi-fi “compo- hi-fi aveva ingresso phono ottimizza- vinile, se in casa avete uno splendido
nent” o ad apparecchi separati. to per le testine piezoelettriche e non piatto Thorens o Technics? Se volete
Avuto l’agognato permesso da papà, magnetiche. infine riversare sul disco rigido del
passavo ore ed ore a contemplare il Le testine piezoelettriche oltre ad computer i vostri vecchi dischi, vi
compatto di casa, costruito dalla ditta avere curva di risposta alla lettura dif- serve un preamplificatore per testine
italiana Augusta, completo di regi- ferente, erogavano molta tensione in magnetiche da giradischi, o pream-
stratore stereo a cassette, sintonizza- più, quindi l’incompatibilità era asso- plificatore RIAA.
tore e giradischi. luta. Per RIAA si definisce quella particola-
Il piatto era molto bello, di marca Già dimessa l’idea di avere un bel re equalizzazione che fa sì di rendere
Dual, del tipo cambiadischi ovvero giradischi mi passò sotto gli occhi il fedele all’originale il suono emesso
dotato di un infernale marchingegno catalogo della famosa ditta dalle testine magnetiche oltre che
che, impilati parecchi dischi su di un “Amtron”, dal nome straniero ma ita- amplificarlo di quel tanto che serve.
perno calettato, potevano venir suo- lianissima, che mostrava un pream- Un fonorivelatore magnetico eroga
nati uno dopo l’altro, questo per le plificatore RIAA che permetteva di poco più di 5 mV.
feste era ottimo. collegare testine magnetiche ad Il circuito proposto funziona bene
Mostrato al solito amico il mio stereo, ingressi “phono” o “linea” non predi- con una pila da 9 V oppure alimenta-
questi, con smorfia di schifo e disap- sposti come l’ingresso audio presente to con un alimentatore da spina con
provazione mi faceva notare che la nei PC. tensione d’uscita stabilizzata a 9/12 V
testina di lettura del disco era piezoe- Qui feci conoscenza con quest’appa- e corrente d’uscita da 100 mA.
lettrica, non di classe, come la sua, recchio, che con piacere funziona
rigorosamente di tipo magnetico. ancora! Detto questo vorrei rivolger- SCHEMA ELETTRICO
A quell’età non potevo sopportare un mi a tutti i ragazzi nati nell’era del L’alimentazione passa per il diodo
simile affronto, quindi mi recai in uno CD, che convivono con gli MP3 ed i D1 che previene eventuali errori di
dei tanti negozi GBC di Bologna ed lettori multimediali, ebbene, avete polarità, poi la continua viene filtra-

94 BASSA FREQUENZA
BASSA FREQUENZA

Figura 1: Schema elettrico

ta da due condensatori elettrolitici, volte il segnale in ingresso rendendo di piccole dimensioni, però tutti i
ne sono stati messi due per motivi di ogni equipaggio magnetico ben uti- componenti possono essere fissati
spazio, essendo più bassi di uno solo lizzabile in ingressi ausiliari. ben allineati e compatti, raccoman-
con dimensioni maggiori, poi una Fatta eccezione delle testine do i lettori di effettuare buone salda-
cella di filtro R/C per ogni canale per moving-coil professionali, che ero- ture, non fredde e di non abbonda-
evitare ronzii e diafonia. gano ancora meno segnale e sono re troppo con lo stagno, di non
Gli stadi preamplificatori equalizza- peraltro molto costose. I transistori invertire i componenti ne realizzare i
tori non sono proprio classici, però è utilizzati sono comuni BC547 oppu- cablaggi di segnale troppo lunghi.
una circuitazione già vista, utilizzano re altri NPN bassa potenza, basso In ingresso ed in uscita colleghere-
due componenti attivi per canale ed rumore universali. mo connettori pin RCA oppure
equalizzano il suono tramite la cella cavetti schermati, direttamente con
R/C R7, C5, C7 e R6, C6, C8 per l’al- ISTRUZIONI DI MONTAGGIO spinotti già saldati. Per l’alimentazio-
tro canale. Il circuito stampato previsto per la ne opteremo per un cavetto oppure
Questo stadio amplifica di circa 20 realizzazione del preamplificatore è uno spinotto per alimentazione.

BASSA FREQUENZA 95
BASSA FREQUENZA

ELENCO COMPONENTI
SIGLA VALORI
R1, R2 1 kΩ 1/4 W
R3, R4 33 kΩ 1/4 W
R5, R6 180 Ω 1/4 W
R7, R8 6,8 kΩ 1/4 W
R9, R10 18 kΩ 1/4 W
R11, R12 39 kΩ 1/4 W
R13, R14 470 kΩ 1/4 W
R15, R16 2,2 kΩ 1/4 W
R17, R18 680 kΩ 1/4 W

Figura 2:Circuito stampato scala 1:1


C1÷C4 100 µF 16 V elettrolitico
C5, C6 10 nF ceramico
C7, C8 33 nF ceramico
C9, C10 4,7 nF ceramico
C11÷C14 2,2 µF 16 V elettrolitico
C15, C16 220 nF ceramico
TR1÷TR4 BC547 (o simili NPN universali)
D1 1N4001

tricamente ad un morsetto da colle- frequenze comprese nella gamma


gare alla parte metallica del braccio media ed alta penalizzando medio
del giradischi ed alla carcassa del- bassi e bassi: In questo modo se uti-
l’amplificatore o del PC, infine a terra lizzassimo per amplificare il basso
di alimentazione elettrica. Questo livello di segnale presente sulla testi-
per evitare che il CB del piano di na fonografica in riproduzione un
sopra vi faccia da deejay sul vostro preamplificatore lineare, ovvero,
brano preferito. con curva di amplificazione piatta,
Il circuito se non colpito da errori avremmo musica si, ma ricca di
deve funzionare immediatamente e medi ed acuti ma totalmente priva
può essere mantenuto sempre ali- di bassi.
Figura 3: Piano di montaggio mentato poichè dissipa davvero Per ovviare a questo inconveniente
poco. Utilizzato con il computer si è creato uno standard di equaliz-
potrete alimentarlo con la stessa ten- zazione del segnale proveniente da
sione 12 V presente nel PC, magari pick up per vinile tale da limitare le
stabilizzandola a 9 V con un integra- enfatizzazioni e rinforzare le note
to tipo 7809. carenti.
Questo standard viene definita
LA CURVA DI comunemente curva RIAA.
EQUALIZZAZIONE RIAA Realizzare un preamplificatore equa-
Il complicato processo relativo alla lizzatore di questo tipo non è diffici-
realizzazione dell’incisione fonogra- le, basterà dotare lo stadio di oppor-
Figura 4: Curva di equalizzazione RIAA fica del disco e della sua lettura tra- tune celle capacitivo resistive nell’a-
mite testina e puntina è quanto di nello di reazione.
È buona cosa chiudere il circuito in meno lineare possiamo avere. Nella figura 4 possiamo vedere una
una scatola metallica non posta a Ovvero la risposta in frequenza del comune curva RIAA tipica di tutti i
massa di segnale, ma connessa elet- complesso testina/disco enfatizza preamplificatori phono hi-fi.

96 BASSA FREQUENZA
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E SAPER FARE SAPERE E SAPER FARE G. Galletti G. Galletti controlli e nell’automazione controlli e dei sistemi
G. Filella PICBOARD: Un circuito mille fori un po’ speciale - Naturale proseguimento del primo volume, questo G. Filella M. Ferrari - G. Filella
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Questo libro é dedicato a chi ha un’innata pas-
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TUTORIAL

IL PUNTO SUL GPS


di Agostino Rolando
rolago@go.com

Dal lancio del primo satellite nel 1978 all’entrata in pieno servizio nel luglio del
1995, il Global Positioning System (GPS) e’ andato oltre ogni ragionevole aspettativa.

GPS è un sistema di radio-navigazione Il servizio di Guardia Costiera ha una codici per la determinazione della
formato da una costellazione di 24 zona di influenza, appunto, limitata distanza per mezzo della codifica
satelliti e di stazioni terrestri in grado di alle aree prossime alle coste, con un CDMA (Code Division Multiple
coprire l'intero globo terrestre. Ideato raggio di azione di circa 50-200 miglia Access). I satelliti GPS utilizzano due
dal Dipartimento della Difesa statuni- intorno alle stazioni di terra. Per le aree bande di frequenza, L1 e L2.
tense per scopi strettamente militari, non raggiunte da questo servizio, si fa La banda L1, con frequenza portan-
è oggi utilizzabile da chiunque abbia uso esclusivo del servizio DGPS basato te di 1575.42 MHz, viene utilizzata
necessità di conoscere la propria posi- sui satelliti. sia per servizi di posizionamento
zione in qualunque punto della Terra. civili (standard) che militari (di pre-
I satelliti costituiscono i punti di riferi- Il trasmettitore cisione), denominati rispettivamen-
mento necessari per calcolare la posi- Il trasmettitore su ciascun satellite te SPS e PPS. La banda L2, che fa
zione di un oggetto sulla superficie del invia i dati di navigazione insieme ai uso della portante a 1227.6 MHz,
nostro pianeta (figura 3). Per quanto viene usata principalmente per
riguarda la precisione, oggi un tipico scopi militari. Le applicazioni di tipo
ricevitore tascabile può fornire una civile hanno accesso alla banda L2,
indeterminazione di 10-15 metri. ad esclusione della sezione criptata
Questi ricevitori hanno un costo conte- (Figura 4).
nuto, circa un centinaio di dollari.
È inoltre possibile, con il servizio DGPS, Il ricevitore
ottenere precisioni inferiori al metro in I ricevitori per GPS hanno tratto
tempo reale. beneficio dal processo d’integrazio-
Questo tipo di servizio è reso possibile ne che ha caratterizzato tutto il set-
dall’impiego di stazioni della Guardia tore della componentistica elettroni-
Costiera unitamente ai satelliti.

Figura 1: Satellite GPS Figura 2: Fase di lancio di un satellite Figura 3: Costellazione di satelliti GPS

98 TUTORIAL
TUTORIAL

ca degli ultimi decenni, al punto che 1. Alla base è il meccanismo della


la circuiteria di un ricevitore è com- "triangolazione" compiuta dai
posta da una manciata di circuiti satelliti.
integrati (figura 5). 2. Per effettuare la triangolazione,
Il ricevitore per GPS, ormai alla por- il ricevitore GPS misura le distan-
tata di tutte le tasche, trova posto in ze utilizzando il tempo di percor-
una nave, in un aeroplano, in un’au- renza delle onde radio.
tomobile, in un computer da tavolo. 3. Per misurare il tempo di percor-
Nel settembre del 2002, Motorola renza, è necessario disporre di
ha iniziato la produzione di un rice- sorgenti di frequenza ultra-stabili.
vitore GPS a singolo chip. 4. Oltre alla distanza, è necessario
Questo ha permesso di integrare conoscere esattamente dove si
tale funzione in un orologio da trovano i satelliti nelle loro Figura 6: GPS-orologio della Casio
polso (figura 6). orbite.
5. Infine, si applica una opportuna
COME FUNZIONA "correzione" per compensare i
Sostanzialmente, il funzionamento ritardi dovuti a fattori quali la
del GPS si può riassumere in questi densità dell'atmosfera, le nuvole,
cinque punti: la pioggia, ecc.

Figura 7: Triangolazione dai satelliti

Analizziamo nel dettaglio i singoli


punti.

La triangolazione
Supponiamo di dover misurare la
nostra distanza (vedremo dopo in
che modo) da un primo satellite e
Figura 4: Costellazione di satelliti GPS sia, ad esempio, di 16000 Km.
Questo ci dice che noi ci troviamo in
una sfera ipotetica con centro nel
satellite e raggio di 16000 Km (figu-
ra 7). Misuriamo ora la distanza da
un secondo satellite: sia essa di
17000 Km. Ora abbiamo due sfere
la cui intersezione è costituita da un
cerchio; la nostra posizione è quindi
confinata a questo cerchio.
Consideriamo infine un terzo satelli-
te. La misura della distanza da esso
sia di 18000 Km. Abbiamo ristretto
ulteriormente il campo: l' intersezio-
ne è costituita da due punti. Per
Figura 5: Un minuscolo ricevitore GPS integrato
decidere quale è il punto giusto, in
teoria dovremmo fare una quarta

TUTORIAL 99
TUTORIAL

misura. Ma, di solito, uno dei due Il satellite invia un codice PRC ingombranti antenne paraboliche.
punti costituisce una risposta non (Pseudo Random Code), il quale è Un concetto molto simile viene uti-
realistica, ad esempio una posizio- generato in maniera identica e iso- lizzato nella generazione della cosid-
ne troppo lontana dalla Terra, quin- crona anche alla stazione ricevente detta “parola di allineamento” nelle
di lo scartiamo senz'altro. a terra (figura 10). centrali telefoniche che utilizzano la
Vediamo ora come misurare la tecnica TDM (Time Division
distanza da un satellite. Multiplexing).
Bene. Abbiamo visto che il segreto
Misurare la distanza per misurare le distanze è di avere
da un satellite due segnali PRC che vengono gene-
Come possiamo misurare la nostra rati esattamente nello stesso istante
distanza da un qualcosa che sta sia dal satellite che dalla stazione a
fluttuando nello spazio? terra. Il che, in altre parole, vuol dire
Bene, innanzi tutto è necessario avere due orologi perfettamente
che il satellite emetta un segnale sincronizzati.
radio, dopodiché, in base alla for- Figura 10: Temporizzazione del codice PRC

mula: Velocità x Tempo = Gli orologi


Distanza, e nota la velocità della Tra i due segnali esisterà un certo La tecnologia dei nostri tempi ci
luce (299792.458 Km/s nel vuoto), sfasamento dovuto al tempo di per- permette di utilizzare oscillatori ato-
il problema si riduce alla misura del correnza di quello proveniente dal mici al rubidio di dimensioni molto
tempo di percorrenza del segnale satellite. La misura di questo ritardo, contenute e tali da poter essere
(figure 8 e 9). Inoltre, per misurare moltiplicato per la velocità della installati sui satelliti GPS.
tempi di percorrenza così brevi, luce, ci fornisce esattamente la Ricordiamo che già le ultime missio-
abbiamo bisogno di orologi molto distanza che ci interessa. ni Apollo disponevano di tale tecno-
precisi e stabili. Due parole sul PRC. Esso è una logia (utilizzavano, infatti, il modello
Fondamentalmente, il funziona- sequenza, come dice il nome, pseu- FRK della Efratom Corporation, un
mento è il seguente: do-casuale di livelli logici (zeri e uni) cubo di circa 12 cm di lato).
cioè, in pratica, una sequenza alta- La stabilità di questi oscillatori è del-
mente improbabile che si verifichi l'ordine di 1 parte in 10 alla -11 per
spontaneamente, e quindi quanto anno, solo di un ordine di grandez-
più possibile univoca. za inferiore a un Cesio.
Perché si utilizza un codice random? Tanto per rendere l'idea e, tenendo
Le ragioni sono molteplici. Innanzi conto anche di altri fattori, quali ad
tutto, esso è univoco rispetto a esempio l’influenza della temperatu-
eventuali segnali spuri estranei, di ra o “l’invecchiamento’’ del compo-
conseguenza consente di evitare nente (aging), tutti fattori che pro-
che il ricevitore si sincronizzi per vocano una degradazione delle pre-
Figura 8: Misura della distanza da un satellite, sbaglio su altre sorgenti; inoltre, stazioni, l'errore teorico è di circa 1
Step N.1 poiché ciascun satellite emette un secondo ogni 200 mesi di funziona-
proprio codice, tutti i satelliti posso- mento. E riguardo invece il nostro
no lavorare sulla stessa portante ed ricevitore a terra? Evidentemente,
essere individualmente riconosciuti non è affatto economico montare
dal ricevitore. un Rubidio del costo di 50 – 100
Ma c'è anche un'altra ragione, che mila dollari e del peso di 1.3 Kg su
rende il GPS particolarmente econo- un ricevitore portatile. Questo si
mico: un tale codice, grazie alla può evitare utilizzando sul nostro
Teoria dell'Informazione, consente ricevitore un orologio anche più sca-
di essere distinto senza ambiguità dente e mantenendo la stabilità di
dal rumore di fondo meglio di quan- un "atomico", grazie a una misura-
to si potrebbe fare con un segnale zione-extra dal satellite.
Figura 9: Misura della distanza da un satellite, qualsiasi. È per questo che, per rice- Quello che importa, in pratica, è
Step N. 2
vere il segnale, non sono richieste azzerare il ritardo (o offset) tra i due

100 TUTORIAL
TUTORIAL

clock nel breve periodo (quello che A questo scopo, l'Air Force ha volu- funzionalità mirata a correggere gli
interessa per le misure; se si conside- tamente inserito i satelliti in orbite errori di "secondo ordine" e giunge-
ra un periodo di tempo più lungo, la molto precise, situate oltre la iono- re quindi alla precisione di un paio
deriva sarebbe non più trascurabile). sfera, alla quota di 28000 Km. di metri, per applicazioni in movi-
Questo si realizza facendo sì che il Come già detto, in questa zona i mento, e meno ancora per gli
satellite invii, a intervalli regolari, un disturbi atmosferici sono inesistenti, oggetti statici.
determinato "fattore di corre- però le orbite possono comunque
zione". essere perturbate dagli effetti gravi- Come funziona?
Tale fattore correttivo viene captato tazionali ad opera della Luna, e per- Si utilizzano due ricevitori. Uno in
dal ricevitore che lo sottrae alle pro- fino dall'azione del vento solare. movimento, l'altro fermo in una
prie misure di tempo, in modo da Quindi, per conoscere con estrema posizione data .Il secondo ricevitore
"aggiustare" il proprio clock. La cor- precisione l'altitudine, la posizione e è la chiave di tutto. Vediamo perché.
rezione riporta l'orologio del ricevi- la velocità dei satelliti, il Diparti- Abbiamo visto che i ricevitori GPS
tore in fase con il "tempo universale" mento della Difesa ne effettua un utilizzano i segnali di correzione di
(UUT), portando quindi una stabili- continuo monitoraggio a terra utiliz- errore provenienti dai satelliti, per
tà "atomica" nelle vostre mani. zando appositi radar. stabilire la posizione.
La correzione si applica a tutto il Queste misure, una volta acquisite, Ora, vi sono altre sorgenti di errore
resto delle misure, dando luogo, in vengono ritrasmesse ai satelliti stes- di cui occorre tenere conto, e quin-
definitiva, ad un preciso valore di si, i quali includono tali informazioni di altri fattori "correttivi" da aggiun-
posizionamento. Il principio che nel proprio segnale da inviare a gere, se vogliamo aumentare la pre-
abbiamo qui esposto è analogo a terra. A questo punto, possiamo cisione.
quello che viene utilizzato per sin- renderci conto di come il segnale Innanzi tutto, il fatto che il segnale
cronizzare gli orologi domestici per GPS non sia soltanto un codice radio debba attraversare strati di
mezzo dei segnali orari generati pseudo-random; contiene anche atmosfera a differente densità (iono-
dall'Istituto Elettrotecnico Nazionale messaggi di correzione d'errore sui sfera, troposfera, ecc) provoca una
"Galileo Ferraris" di Torino, che si tempi e le coordinate spaziali dei variazione della velocità del segnale
basano su un campione di frequen- satelliti (effemeridi). stesso che, ricordiamo, DIPENDE dal
za al cesio e che vengono diffusi Occorre sottolineare che perfino mezzo attraversato.
attraverso I canali radio della RAI. queste ultime sono soggette a erro- Inoltre, fino a poco tempo fa, si
Fino ad ora abbiamo supposto di re di misura, il cosiddetto “errore di aggiungevano degli errori introdotti
conoscere l’esatta posizione spaziale effemeride”, che è comunque molto VOLONTARIAMENTE. Infatti, il Di-
dei satelliti, in modo da poterli utiliz- piccolo. Tuttavia, deve essere tenuto partimento della Difesa americano,
zare come punti di riferimento. in conto qualora sia richiesta una per non favorire eventuali nemici,
Ma come è possibile determinare estrema precisione da parte del rice- faceva si che le effemeridi che veni-
esattamente tale posizione? vitore GPS. vano trasmesse dai satelliti fossero
Dopotutto, i satelliti percorrono le affette da un certo errore, il quale
loro orbite a circa 11 mila miglia IL GPS DIFFERENZIALE veniva corretto disponendo di un
sopra le nostre teste. Normalmente il GPS standard sod- opportuno ricevitore con chiave di
Da un certo punto di vista, questa disfa la maggior parte delle esigenze decodifica.
altitudine porta dei benefici, poiché di radionavigazione: infatti, per una Tutto questo, naturalmente, si riper-
l’attrito con l’atmosfera è pratica- nave che si trovi nell'Oceano cuoteva in una inaccuratezza sulla
mente inesistente. Ciò significa che Pacifico, per fare il "punto" uno scar- posizione, a svantaggio degli even-
sono necessarie equazioni molto to di una ventina di metri è piu’che tuali avversari.
semplici per calcolare le orbite. sufficiente. Il GPS Differenziale è in grado di cor-
Tuttavia, se vogliamo estendere la reggere tutte queste concause.
La posizione del satellite possibilità alla guida di un aeropla- Infatti, il ricevitore di riferimento
L'unica incognita che rimane da no, magari in fase di atterraggio a suddetto effettua il calcolo di TUTTI
prendere in considerazione è quindi visibilità zero, o sapere, trovandoci i fattori di correzione, ma come fa?
la posizione esatta dei satelliti nello in auto, in quale strada ci troviamo Applica le equazioni del GPS alla
spazio. Una volta fissato questo a Parigi, ci occorre una precisione rovescia cioè, invece di utilizzare i
dato, tutto il resto delle misure ha ben maggiore! A questo scopo è segnali di temporizzazione dei satel-
un senso. nato il DGPS (Differential GPS), una liti per calcolare la propria posizione,

TUTORIAL 101
TUTORIAL

esso usa la sua posizione (nota per d'onda che sono presenti nel
definizione) per calcolare come segnale ricevuto, a partire dal
"dovrebbero essere" le temporiz- fronte d'inizio del PRC. Facciamo
zazioni. due conti.
La differenza è un fattore di corre- Alla velocità della luce, un segnale
zione d'errore comprensivo di a 1.57 Ghz (la portante GPS) ha
tutti i fenomeni, anche di quelli una lunghezza d'onda di circa 20
introdotti volutamente. Questo centimetri. Sicchè essa costituisce
fattore viene poi trasmesso ai rice- un riferimento molto più accurato
vitori locali della regione, che lo del PRC (che viene modulato a 1
useranno per correggere tutte le Mhz, per la cronaca). E, se la
successive misurazioni. misura di frequenza ha una preci-
sione, diciamo, del 1%, ne risulta
Ricevitori di riferimento un errore (teorico) di 3-4 millime-
Alle origini del GPS le stazioni di tri sulla posizione!
riferimento erano principalmente
di proprietà di compagnie private GPS AL LAVORO
che utilizzavano le informazioni Con il trascorrere del tempo, la tec-
per i loro progetti privati. nologia del GPS è maturata in ambiti
Figura 12: Navigatore GPS Teletype pocket
Esistono comunque diverse istitu- che vanno ben al di la di quelli stret-
zioni pubbliche (come la già men- tamente militari originali.
zionata Guardia Costiera degli Oggigiorno, GPS viene utilizzato da
USA) che trasmettono gratuita- soldati, piloti, navigatori, automobili-
mente i fattori correttivi. sti,alpinisti e da tutta una categoria di
Queste stazioni spesso trasmetto- persone cui fa rendere il proprio lavo-
no sui fasci già in uso per la radio- ro più semplice, sicuro e redditizio.
localizzazione (solitamente sui 300 Per esempio, un'applicazione rivolta
Khz). Chiunque può ricevere questi alla mobilità urbana, già operativa in
segnali e migliorare radicalmente le alcune città d'Italia, consiste nel
prestazioni del proprio GPS. monitoraggio degli autobus durante
il loro percorso cittadino. L'utente
Figura 13: Utilizzo del navigatore in autovettura
ULTERIORI SVILUPPI DEL GPS che si dispone in attesa del mezzo
Una recente modalità di GPS che pubblico può vedere, in tempo reale,
consente di ridurre al centimetro il tempo stimato di arrivo del mezzo Nelle seguenti figure riportiamo
l'errore sulla posizione è il sistema che si sta avvicinando alla fermata alcuni dispositivi portatili disponibi-
detto a "fase di portante" (Carrier- (figura 11). li sul mercato.
Phase GPS), in alternativa al "fase
di codice" (Code-Phase GPS) che
abbiamo considerato fino ad ora.
Il principio su cui si basa è il
seguente: ricordiamo che il ricevi-
tore GPS determina il tempo di
percorrenza del segnale prove-
niente dal satellite mettendo a
confronto il PRC generato local-
mente con quello in arrivo. Il fron-
te di inizio di quest'ultimo deter- Figura 11: GPS in dotazione ai servizi
mina il tempo di percorrenza. di trasporto pubblico

Ora, anzichè sincronizzarsi unica-


mente sul codice pseudo random, Un’altra tipica applicazione è rap-
nel Carrier-Phase GPS si conteg- presentata dal Navigatore Satellitare Figura 14: Ricevitore pocket Garmin
giano addirittura le lunghezze per autovetture (figure 12 e 13):

102 TUTORIAL
TUTORIAL

DETTAGLIO DELLE ODIERNE termine di Disponibilità Selettiva


TECNICHE GPS (Selective Availability, SA) si intende-
Le applicazioni della tecnologia GPS va la deliberata degradazione del
sono praticamente illimitate. segnale diffuso dal sistema GPS ad
Nella tabella 1 vengono riassunte le opera del Dipartimento della Difesa
odierne tecniche di posizionamento statunitense. Come già detto, in data 2
mediante GPS, con evidenziate le maggio 2000, il Governo degli Usa ha
caratteristiche di copertura, di preci- eliminato questa fonte artificiale di
sione e di tempo di elaborazione “disturbo”, così che l’incertezza sulla
necessario per l’ottenimento della singola posizione GPS si è ridotta a
Figura 15: Ricevitore desktop Garmin suddetta precisione. circa 10-20 metri (Figura 19).

Tecnica Ricevitori Copertura Tempo Precisione


necessari d’osservazione

Posizionamento puntuale
1 Ovunque Secondi 10-20 m
e Navigazione

Navigazione differenziale Centinaia


2 Secondi 1-10 m
(DGPS) di km

Differenziale statico 2 ~100 km Ore 1-10 cm

Figura 16: GPS/GSM Garmin NavTalk II Phone


Pseudo cinematico 2 ~20 km Minuti 2-5 cm

Alcuni
Soluzioni regionali 1 Giorni 1-5 cm
chilometri

Tabella 1: Tecniche di posizionamento mediante GPS

DISPONIBILITÀ SELETTIVA La S.A. veniva in precedenza applicata


In data anteriore al 1 Maggio 2000 le sia ai segnali di posizionamento diffusi
specifiche del GPS ordinario stabiliva- via satellite (le effemeridi), sia alle tem-
no che la misura di posizione ottenuta porizzazioni preposte alla generazione
con la tecnica del GPS dovesse avere dei segnali di sincronismo (che a loro
un’incertezza di 100 metri, con un volta sono usati per determinare la
grado di affidabilità del 95%. Con il posizione del ricevitore). Tale “disponi-
Figura 17: Benefon Personal Navigation Phone

Figura 18: GPS/GSM Benefon Track Phone Figura 19: Cessazione della S.A.

TUTORIAL 103
TUTORIAL

bilità selettiva” poteva essere modifica- Navigazione Differenziale (DGPS) sconosciuta.


ta a seconda del momento, nell’ambi- Per migliorare la precisione nella stima Questa tecnica usa la fase del segnale
to delle specifiche del progetto e, in della posizione ottenuta con il GPS, si GPS piuttosto che il dato di distanza
definitiva, si ripercuoteva in un errore possono applicare delle correzioni ricavato dal ricevitore satellitare (il
aggiuntivo nel calcolo della posizione. “differenziali” sulla posizione osservata segnale di pseudo-range), e fornisce
di un sito remoto. un incremento di almeno un ordine di
Posizionamento puntuale e Queste correzioni vengono calcolate grandezza sulla precisione rispetto alla
navigazione riferendosi ad una o più stazioni-base, tecnica del DGPS.
Questo tipo di posizionamento è per mezzo di una comparazione tra la Mediante l’osservazione simultanea
ottenibile con semplici ricevitori por- posizione osservata e le coordinate, per alcune ore e a seguito di un appro-
tatili, del costo di poche centinaia di note per definizione, di tali stazioni. Le priato post-processing dei dati, questa
Dollari, che vanno quindi a rimpiaz- stazioni-base possono essere adibite a tecnica (che può essere utilizzata su
zare i sofisticati (e costosi) apparati servizio permanente oppure essere distanze fino a parecchie centinaia di
utilizzati in precedenza, operanti destinate specificamente ad un dato chilometri) è in grado di produrre una
nella modalità “simple point posi- progetto. precisione relativa di circa una parte
tion”. In ogni caso, la consistenza Quando applicate ad un sito remoto, per milione (cioè un millimetro per
del risultato può essere ancora queste correzioni migliorano enorme- chilometro). Questa modalità richiede
pesantemente condizionata dall’- mente la sua accuratezza posizionale. ricevitori GPS sofisticati, del costo tipi-
hardware (ad esempio la stabilità del La correzione in generale può essere co di almeno 20.000 dollari.
clock utilizzato, il numero di canali, espressa in termini di posizione assolu-
ecc) e dal firmware, cioè dal filtrag- ta o, più spesso, in termini di distanza Pseudo-cinematico
gio del segnale e il trattamento dei relativa ad un ricevitore satellitare (in Il GPS cinematico utilizza la fase del
dati utilizzato (post-processing). tal caso viene detta pseudo-range). Le segnale, insieme a un elaborato post-
Poiché questo tipo di posizionamen- correzioni possono essere raccolte e processing, per determinare la posizio-
to è indipendente dalla disponibilità applicate in un successivo momento, ne di una piattaforma in movimento
o meno di stazioni-base per GPS, è o possono essere subito ritrasmesse al (automobile, barca, aeroplano, ecc)
particolarmente importante che sito remoto per mezzo di dispositivi nei confronti di una stazione-base
venga selezionato il sistema di riferi- radiomobili o satellitari. fissa.
mento corretto. I due formati correntemente usati per L’esperienza accumulata per mezzo
Per default, GPS usa il World questo tipo di correzioni differenziali della tecnica cinematica è stata utiliz-
Geodetic System del 1984, denomi- sono l’ NMEA e l’RTCM. zata per sviluppare metodologie che
nato WGS84, ma parecchi ricevitori Il posizionamento DGPS può essere ricavano la differenza nella posizione
includono un menu di coordinate ottenuto mediante semplici ricevitori tra un ricevitore GPS posto su una sta-
locali di riferimento. Quindi, prima di portatili e ha un range di copertura di zione-base nota e un altro ricevitore
iniziare a raccogliere i segnali di posi- alcune decine di chilometri. In alterna- GPS locato in una posizione scono-
zionamento con il nostro ricevitore tiva, può essere realizzato con sistemi sciuta, con una precisione di alcuni
per GPS, dobbiamo selezionare la sofisticati a multi-stazioni-base, inte- centimetri su distanze di 10/20 chilo-
tipologia del dato (datum), in modo grati da ricezioni via satellite, così da metri, dopo solo un paio di minuti di
da rispettare la compatibilità con la coprire una regione estesa fino a osservazione. Le variazioni sul tema di
mappa del luogo in cui ci troviamo. migliaia di chilometri (navigazione dif- questo tipo di tecnica sono conosciute
Inoltre, la valutazione della quota ferenziale di tipo wide-area). La preci- con una miriade di nomi (rapid-static,
comporta una problematica partico- sione del DGPS, dell’ordine del metro, fast-static, stop & go kinematic, pseu-
lare, dal momento che il GPS solita- generalmente subisce una certa do-kinematic, ecc), ma tutte richiedo-
mente fornisce l’altitudine in termini degradazione all’aumentare della no complessi ricevitori GPS, il cui costo
del sistema WGS84, cioè in un riferi- distanza dalla più vicina stazione-base. tipicamente supera i 20.000 dollari.
mento ellissoidale, invece che al più Differentiale Statico
familiare livello del mare. La differen- Il GPS Differenziale Statico, tipicamen- Processing regionale
za tra questi due tipi di superficie di te utilizzato per misurazioni precise in Il Servizio GPS Internazionale (IGS)
riferimento viene detta “separazione ambiti di sorveglianza, esprime la dif- mantiene un network globale di sta-
geoide-ellissoide”. La correzione che ferenza tra la posizione di un ricevitore zioni-base GPS permanentemente
ne consegue, globalmente può GPS situato in una posizione nota e un operative che contribuiscono alla
andare da -100 a +100 metri. altro ricevitore GPS la cui posizione sia costruzione di un database di rileva-

104 TUTORIAL
TUTORIAL

zioni per GPS. Ad esempio, il Network niente dal satellite, quando poi lo si
Regionale Australiano (ARGN) da il osserva effettivamente. Si dovrebbe
suo contributo a questo servizio con sempre prendere per buona l’indica-
osservazioni a lungo periodo (parec- zione del ricevitore quando il fattore di
chi giorni) realizzate con un singolo qualità è stabile e considerare con cir-
ricevitore GPS geodetico e usando cospezione qualunque posizione otte-
software sofisticati insieme a dati rac- nuta quando il medesimo sia soggetto
colti dal network globale. In questo a un repentino cambiamento. A pro-
modo, è possibile determinare il posi- posito del mascheramento, il numero
zionamento con uno scostamento di di satelliti visibili può essere limitato da
Figura 21: Installazione dell’antenna sul veicolo
alcuni centimetri nel frame globale di oggetti circostanti (ad esempio fabbri-
riferimento. cati, colline, alberi) o anche dal corpo
Questo tipo di elaborazione è tipica- stesso dell'osservatore. È perciò neces- ti “locali” vengono tradotte nel
mente disponibile soltanto nell’ambito sario fare attenzione al contesto di uti- Sistema Globale di Coordinate impie-
di Organizzazioni Geodetiche struttu- lizzo del GPS, a come si tiene in mano gato dal GPS (il World Geodetic
rate a livello accademico o nazionale. il ricevitore e a come è stata montata System 1984 - WGS84), le posizioni
l’antenna sul veicolo (figure 20 e 21). risultanti possono essere affette da
NOTE PRATICHE PER IL errori di parecchie centinaia di metri.
POSIZIONAMENTO PUNTUALE Database statistici La maggior parte dei ricevitori GPS
GPS E PER LA NAVIGAZIONE I dati statistici (datum) costituiscono consente di effettuare la conversione
La qualità del posizionamento l’intelaiatura (framework) di riferi- della posizione riferita al sistema
mediante GPS è condizionata dal mento per il sistema di coordinate, e WGS84 verso il database statistico
numero e dalla posizione dei satelliti generalmente consistono nelle coor- locale, per mezzo di parametri svilup-
disponibili nel momento in cui viene dinate di una o più posizioni note nel- pati dal Dipartimento della Difesa
effettuato il rilevamento. l’ambito geografico. Americano. Queste conversioni sono
Sebbene una coordinata bidimensio- Al framework di riferimento viene precise fino ad alcuni metri, ma la
nale possa essere ottenuta con segnali usualmente associato un modello procedura è in genere più adatta al
provenienti da appena una terna di geometrico che rappresenta la sago- posizionamento di tipo “singolo”.
satelliti, quattro o più sono preferibili, ma della Terra (tipicamente un ellis- Altre tecniche di conversione, più pre-
meglio ancora se distribuiti uniforme- soide o uno sferoide). Questo con- cise, sono ottenibili dagli Enti ufficiali
mente nel cielo. sente di effettuare il calcolo delle regionali.
La distribuzione dei satelliti presenti coordinate geografiche (latitudine e Una tale trasformazione non deve
nel campo visivo viene monitorata da longitudine). In passato, ciascuna essere confusa con la conversione tra
un indicatore di qualità conosciuto regione geografica ha stabilito un le due modalità di rappresentazione
come “Diluizione di precisione” proprio set di “dati” in grado di della posizione nell’ambito del mede-
(DOP). Più piccolo è il DOP, migliore è approssimare al meglio il proprio ter- simo database-coordinate geografi-
la precisione, essendo particolarmente ritorio, basandosi sul sistema di riferi- che (latitudine e longitudine in gradi,
buono un valore inferiore al 5 e sca- mento astronomico. minuti e secondi) e coordinate di gri-
dente ogni valore compreso tra 5 e Tuttavia, una volta che le coordinate glia (est e nord in metri).
10. La maggior parte dei ricevitori GPS espresse in termini di questi riferimen- Come esempio citiamo il caso
fornisce questo tipo di informazione. dell’Australia, in cui il sistema locale di
Ad esempio la cosiddetta “figura di coordinate stabilito nel 1996 viene
merito” (FOM), basata sui satelliti definito con il nome di Australian
effettivamente osservati, ma il valore Geodetic Datum (AGD).
teorico può essere calcolato per un Le posizioni, in questo sistema, diffe-
dato tempo e per un dato luogo riscono di circa 200 metri da quelle
prima ancora dell’effettiva osservazio- riferite al sistema GPS convenzionale
ne. Tali calcoli preliminari possono WGS84. In ogni caso, l’Australia si sta
essere utili per determinare gli interval- convertendo ad un nuovo sistema di
li di tempo da evitare, ma non posso- coordinate, detto Geocentric Datum
no tener conto di altri fenomeni di Figura 20: Mascheramento del segnale of Australia (GDA), compatibile con il
“mascheramento” del segnale prove- sistema di coordinate GPS.

TUTORIAL 105
COSTO ZERO

COSTO
seconda parteZERO
di Andrea Corbari
a.corbari@farelettronica.com

Quando ho iniziato questa rubrica avevo poche ma chiare idee su come sviluppare
gli articoli successivi, adesso a distanza di un mese ho sempre le idee chiare, ma gli
argomenti si sono sviluppati (e questo è un bene) in maniera esponenziale! Quindi
bando alle ciance e andiamo con ordine a stilare questo secondo numero che ha già
al suo interno il primo progetto (Costo Zero) realizzato da un lettore...

L'ALTERNATIVA DI COSTO ZERO Watt. Per forma e dimensione ricor- (figura 2), composto dalla lampada
Appurato che non si può “spremere dava i “punti luce” che si accendo- a raggi infrarossi, un interruttore, un
sangue dalle rape” vediamo almeno no da soli quando va via la corrente. condensatore e quattro resistenze.
cosa si può “ricavare” da 50 centesi- Mi sono chiesto se fosse possibile Per realizzare la fotografia ho dovu-
mi. Ormai sono anni che esistono i che con 50 centesimi potevo ricava- to tagliare i due terminali sulla spina
cosiddetti negozi “Tutto a 1000 re come minimo una batteria ricari- di alimentazione.
Lire” che al cambio fanno “Tutto a cabile con tanto di relativo circuito
50 centesimi”, personalmente li ho per la carica, una lampada a raggi Con un pò di pazienza (a dirla tutta
sempre ritenuti una fonte inesauribi- infrarossi e tutto il resto. Infatti, l'i- io andavo di fretta) possiamo dissal-
le di materiale a basso costo per il potesi è rimasta come tale perché dare i singoli pezzi (figura 4).
“Laboratorio Domestico”. Un gior- l'impresa è stata impossibile grazie
no mi trovavo a girovagare fra i al fatto che questo “punto luce” Tralasciando le quattro resistenze
cestelli del negozio valutando cosa funziona come una normale lampa- possiamo vedere un bel condensa-
potesse tornare utile, quando la mia da, si accende e si spenge manual- tore da 400 V ed un interruttore che
attenzione fu rapita da una “Infrared mente; vediamo in ogni caso cosa ci fanno sempre comodo (figura 5).
Ray Lamp” o più semplicemente può offrire.
“Lampada a Raggi Infrarossi” da 2 Questa volta (per fortuna) le viti che Per la lampada lascio a voi l'inventi-
chiudono l'involucro sono due nor- va e la libertà di usarla, a titolo infor-
mali viti a croce, quindi tolte quelle, mativo gli infrarossi (la radiazione
notiamo un interno molto scarno infrarossa) è fondamentalmente

Figura 1: Semplice lampada a raggi infrarossi


da 2 W Figura 2: Interno della lampada Figura 3: Materiali recuperabili

106 COSTO ZERO


COSTO ZERO

Figura 4: Componenti recuperati

Figura 7: OpenOffice.org 1.0.3 Calc


Figura 5: Condensatore più interruttore

Figura 6: Lampada a raggi infrarossi

calore, ed ogni corpo “caldo”


emana infrarossi. Le lampade ad
infrarossi sono usate nella fotografia
per catturare le immagini dove l'illu-
minazione è scarsa o nell'oscurità
più completa, stesso discorso vale
per le riprese video. Lampade di una
notevole potenza sono impiegate
nelle carrozzerie, a seguito della ver-
niciatura, per far asciugare ed aderi-
re meglio il colore. Sono impiegate Figura 8: OpenOffice.org 1.0.3 Draw
nelle “comunicazioni digitali” (stan-
dard IrDA) ed anche nel campo
medico. Ora dubito che tutto que- LO ZERO INFORMATICO chiamato OpenOffice.org 1.0.3 ed
sto la nostra lampada da 2 W (figu- Questa stessa rubrica è stata scritta è proprio di questo pacchetto che
ra 6) possa farlo, magari se ci viene con un programma di videoscrittura andremo a trattare in questa pun-
in mente qualcosa la possiamo svi- denominato OpenOffice.org Wri- tata.
luppare insieme nel forum. ter, il quale fa parte di un pacchetto Come può mancare in un

COSTO ZERO 107


COSTO ZERO

Pensate che sia troppo?


Vi sbagliate, tutti questi programmi
fanno parte di Open Office, lo pote-
te trovare digitando www.ilsoftwa-
re.it andate nella casella di “Ricerca
Programmi” e digitate OpenOffice.
Seguendo le istruzioni a video scari-
cate il file *.zip di 53 Mb, e “scomp-
pattatelo” sul vostro desktop, pote-
te anche crearvi un bel CD con tutta
la cartella OpenOffice (io ho fatto
così) in modo da avere l'istallazione
sempre a portata di mano. In ogni
modo, una volta lanciato il setup,
saranno chieste le solite cose, alla
fine delle quali vi ritroverete istallati
tutti i programmi sotto la cartella
OpenOffice.org 1.0.3. Andiamo
quindi ad esaminarli uno per uno.

Calc (figura 7) serve realizzare grafi-


Figura 9: OpenOffice.org 1.0.3 HTML Editor ci e tabelle per il calcolo automatico,
basta inserire le formule appropriate
nelle singole celle ed il resto vien da
se. È possibile anche utilizzarlo per
scrivere dei tabulati come ad esem-
pio l'elenco del materiale necessario
alla costruzione di un prototipo; con
un pò di fantasia si può sviluppare di
tutto.

Draw (figura 8) che, come dice la


parola stessa serve per il disegno,
oltre a disporre di funzioni utili a
manipolare le immagini, ha la carat-
teristica di poter mettere uno o più
livelli d'immagine sullo stesso foglio
di lavoro (livelli), molto utile se si
vogliono sovrapporre più immagini
e ritoccarle singolarmente.

HTML Editor (figura 9) serve


appunto a realizzare pagine HTML.
Esistono tanti di programmi per svi-
Figura 10: OpenOffice.org 1.0.3 Impress luppare i siti internet, ma visto che è
compreso nel pacchetto perché non
usarlo?
“Laboratorio Domestico” un valido per ricavare i valori di alcuni compo-
strumento per registrare i nostri pro- nenti alle immagini del prototipo, Impress (figura 10) è mirato alla
getti, dalla descrizione del funziona- magari farne una piccola presenta- realizzazione di presentazioni, ma
mento alla tabella del materiale zione e, perché no, realizzare un sito con un po’ di fantasia e fissando
necessario, dai calcoli matematici internet. bene i margini (sempre con un po'

108 COSTO ZERO


COSTO ZERO

esauriente “guida in linea” che spie-


ga passo per passo il suo utilizzo.
Eccoci arrivati a OpenOffice.org
1.0.3 Writer.
Writer (figura 12) è un eccellente
programma di videoscrittura che,
tra l’altro, utilizzo per scrivere i
miei documenti e chiaramente
questa rubrica.
A questo punto non posso che
invitarvi a scaricare ed utilizzare
questi programmi gratuiti che non
hanno nulla a che invidiare al resto
della produzione informatica.

PROGETTO ZERO
Come ho già detto nella prefazio-
ne dopo aver scritto il primo
numero di Costo Zero ho iniziato a
cercare del materiale per gli artico-
li successivi, quindi a contattare
Figura 11: OpenOffice.org 1.0.3 Math delle persone che a mio giudizio
hanno da raccontarci parecchie
cose interessanti per il nostro
“Laboratorio Domestico”. Queste
ricerche mi hanno portato a cono-
scere Mino che è stato ben dispo-
sto ad aiutarci, infatti, fatto tesoro
dello spirito di Costo Zero ha (non-
ostante i suoi impegni, e di questo
lo ringrazio) realizzato un progetto
che risulterà esserci molto utile, ma
non voglio trattenervi di più e
quindi lascio la parola al nostro
nuovo amico, nell’articolo che
segue.

ZERO IL TEMPO CHE


CI È RIMASTO!!
Ed anche questa volta siamo giun-
ti al capolinea, come di consueto
ringrazio tutti quelli che hanno
partecipato alla realizzazione di
Costo Zero.
Resto sempre a disposizione, basta
Figura 12: OpenOffice.org 1.0.3 Writer
contattarmi per email o sul forum
di Fare Elettronica.
di pazienza), lo si può usare per rea- Math (figura 11) è uno strumento
lizzare dei modelli per la stampa matematico di notevole fattura, si
delle copertine dei CD, delle video- possono scrivere formule come pure
cassette o magari di un pannello di si ha la possibilità di inserirle già
controllo per un progetto. belle e fatte, resta comunque una

COSTO ZERO 109


COSTO ZERO

I PROGETTI DI COSTO ZERO


HFE METER
di Mino Mazzella
onimam@libero.it

Il transistor bipolare è certamente il componente più utilizzato nei montaggi elettronici


da hobbisti e non. Essendomi trovato molte volte davanti a transistor recuperati di cui
non conoscevo le caratteristiche, tra le quali il ben noto beta, ho pensato quindi di
realizzare un semplicissimo dispositivo che mi indichi istantaneamente questo valore,
evitando così lunghe ricerche di data-sheet.

Il transistor bipolare è certamente il zione che ricorre frequentemente. porta da amplificatore di corrente.
componente più utilizzato nei mon- Molto spesso dopo aver recuperato il Quindi dalle formule si nota che cono-
taggi elettronici da hobbisti e non. componente, a meno che esso non ci scendo la corrente che iniettiamo nella
Essendomi trovato molte volte davanti occorra per svolgere il compito di sem- base di un BJT e misurandone quella di
a transistor recuperati di cui non cono- plice interruttore o meglio non ci inte- collettore, con una semplice divisione,
scevo le caratteristiche, tra le quali il ressi il suo funzionamento in regione di riusciamo a ricavare il beta: questo è
ben noto beta, ho pensato quindi di saturazione, ci si trova di fronte ad un quello che fa questo circuito.
realizzare un semplicissimo dispositivo quesito: ”ma quanto guadagnerà que-
che mi indichi istantaneamente questo sto transistor?”. Infatti, se il compo- IL CIRCUITO
valore, evitando così lunghe ricerche di nente deve essere usato in circuiti Lo schema può essere diviso in due
data-sheet. amplificatori è d’obbligo conoscere il parti, una che fa capo ad U1, Q6 e
suo guadagno in corrente (beta o tutti i componenti che troviamo
Quale hobbista che si rispetti non si è HFE). Tale valore lo si può trovare sui connessi tra questi e la batteria che
mai trovato a recuperare dei transistor datasheet del componente che ci for- rappresenta lo stadio di alimentazio-
(semmai di potenza perché più costo- nisce il costruttore. Ogni data-sheet ne e l’altra che fa capo ai restanti
si) da vecchie schede elettroniche? A fornisce il valore di Hfe massimo e transistor che rappresenta il circuito
me è capitato spesso e con ciò non minimo, per cui, una volta in possesso vero e proprio. Cominciamo dallo
voglio dire che mi reputo un hobbista dei due valori, bisogna farne la media stadio di alimentazione il quale, tra-
degno di rispetto ma che è una situa- per giungere al valore del beta da uti- mite U1, porta la tensione di 9 V pro-
lizzare nelle formule di progetto. veniente dalla batteria a 5V. Q6 fa da
Il beta di un transistor, per chi non lo “battery detector”, spegnendo il led,
sapesse, si definisce come il rapporto quando la tensione della batteria si
tra corrente di collettore e corrente di abbassa al di sotto di 6.5 V, tensione
base. In formule: minima per il corretto funzionamen-
to di U1. Infatti, il partitore resistivo
e quindi composto da R11 e R10 provvede a
mandare in interdizione Q6 quando
Cioè la corrente di collettore è nient’al- l’alimentazione si abbassa sotto que-
tro che la corrente di base amplificata sto valore: questo perché per una
del valore beta. Ciò vale almeno quan- tensione di 6.5 V ai capi di tale parti-
Figura 13: HFE Meter
do il transistor funziona in regione atti- tore si instaura una tensione tra la
va cioè zona in cui il transistor si com- base e l’emettitore di Q6 di 0.5 V,

110 COSTO ZERO


COSTO ZERO

tensione di soglia di un comune BJT ze per tensioni da controllare diverse per essere “succhiata” dalla base del
al silicio. Questo stadio di battery da 6.5 V è: PNP in prova, mentre sul collettore di
detector non è indispensabile al fun- Q2 troviamo la stessa corrente di 10
zionamento del circuito vero e pro- µA che deve essere iniettata nella base
prio però risulta utile per capire del NPN in test; a cambiare per così
quando la batteria si è ormai scarica- Quindi, fissando il valore di R10 e dire il verso della corrente, provvedo-
ta a tal punto da falsare le misure del conoscendo il valore minimo (V) che la no Q3 e Q4, cosicché al collettore di
beta. E’ chiaro che tale dispositivo di tensione da controllare deve assume- Q4 troviamo una corrente uscente di
battery detector può essere utilizzato re, si trova R11. Conviene fissare R10 10 µA. In questo modo abbiamo crea-
anche in altre applicazioni in cui si abbastanza alta (ad esempio 10 kΩ) to le due correnti di base da utilizzare
voglia tenere sotto controllo una per far in modo che il partitore di ten- come “divisore” nel calcolo del beta.
tensione. sione non assorba troppa corrente così Tale divisione è realizzata dalla rete
La formula per il calcolo delle resisten- da esaurire in breve tempo la batteria. R6÷R9 che divide la corrente di collet-
La tensione uscente da questo primo tore per un fattore 10 in modo da
Elenco componenti stadio è applicata al ramo rappresenta- visualizzare, sullo strumento, diretta-
to da T1 R1 e Q1 che si comporta mente il valore del beta del BJT in que-
Sigla Valore come “ramo di riferimento” in cui stione. Le formule sono quelle di un
scorre una corrente regolabile median- normale partitore di corrente e consi-
T1 Trimmer 10 kΩ
te T1. Questa corrente viene poi ad derando la resistenza interna dello
R1 1.5 kΩ 1/2 W essere replicata da Q2 e Q5 ed ulterior- strumento nulla, la corrente che vi
mente abbassata al valore di 10 µA scorre è data da:
R2, R3, dalla presenza di R2 e R3. Sul colletto-
10 kΩ 1/2 W
R9, R10
re di Q5 abbiamo la corrente pronta
R4÷R7 1 kΩ 1/2 W

R8 180 Ω 1/2 W

R11 100 kΩ 1/2 W

R12 470 Ω 1/2 W


100 µF 16 V
C1, C2
elettrolitico
Q1, Q2,
BC547 Figura 16: Piano di montaggio Figura 17: Circuito stampato scala 1:1 (lato rame)
Q5, Q6
Q3, Q4 BC557

DL1 LED rosso

U1 LM7805 o simile

S1, S2 Interruttore a levetta


Microamperometro
ST
250 µA fondo scala

Figura 15: Prototipo montato su millefori Figura 14: Schema elettrico

COSTO ZERO 111


COSTO ZERO

dove: parte le solite cioè quelle di stare schemi classici dell’elettronica, cioè
attenti al verso dei componenti, a quelli che si trovano su tutti i libri che
Chiudendo S1 ad R7 e ad R8 subentra non insistere troppo con il saldatore trattano questa materia e che si
in parallelo R6 che divide ulteriormen- sui terminali soprattutto dei semicon- incontrano sempre più raramente in
te la corrente che scorre nello strumen- duttori e di non cortocircuitare acci- schemi pratici.
tino per 2; ciò è necessario se si ha a dentalmente con residui di stagno Riguardo al circuito, mi riferisco alla
che fare con BJT il cui beta è maggiore piste troppo vicine. Il circuito può connessione dei transistor (Q1, Q2,
di 250. In questo caso una volta letto il essere ospitato in un contenitore pla- Q5 e Q3, Q4) a “specchio di corren-
valore sullo strumento bisognerà mol- stico dal quale far uscire i due inter- te” utilizzato come generatore di
tiplicarlo per 2 per ottenere il valore ruttori, il led, le boccole per i termi- corrente. Questo schema è caratte-
reale del beta. nali di base collettore ed emettitore rizzato da 2 transistor posti faccia a
La corrente che scorre nello stru- dei BJT in prova ed eventualmente lo faccia, in cui uno (nel nostro caso
mento alla chiusura di S1 la si può strumentino. Dico eventualmente Q1) costituisce il ramo di riferimen-
calcolare con la formula sopra sosti- perché chi non volesse utilizzare lo to, mentre l’altro (Q2,Q5) tende a
tuendo a la resistenza equivalen- strumentino può utilizzare un comu- replicare la corrente che scorre nel
te nissimo tester analogico o digitale ramo di riferimento. In generale la
che sia commutato sui µA. In questo corrente replicata si mantiene
caso dovrà realizzare dei fori sul con- costante sempre che la tensione tra
Per concludere vorrei fare una preci- tenitore per permettere l’uscita dei collettore ed emettitore del transi-
sazione: qualche lettore avrà notato contatti per i puntali del tester. stor che replica sia sufficientemente
che per il PNP in prova non misuria- alta (qualche Volt; teoricamente
mo la corrente di collettore ma bensì TARATURA E COLLAUDO dovrebbe essere maggiore di 200
quella di emettitore. In realtà collega- Dopo l’assemblaggio il circuito va mV). In realtà lo schema che ho uti-
re lo strumento al collettore del PNP tarato. Questa operazione deve esse- lizzato è una variante dello specchio
avrebbe richiesto delle complicazioni re eseguita senza utilizzare transistor di corrente classico, perché utilizza
circuitali inutili (avrei dovuto utilizza- in prova e con l’aiuto di un tester anche 2 resistenze (che normalmen-
re dei deviatori complicando abba- sulla portata dei µA. Si da alimenta- te non sono presenti) R2 ed R3 che
stanza il circuito). Infatti, l’errore che zione al circuito e si connette il pun- abbassano ulteriormente la corrente
commettiamo nel misurare il beta a tale positivo del tester alla boccola nel ramo che replica. In pratica inve-
partire dalla corrente di emettitore del contatto di base del NPN mentre ce di utilizzare un transistor di riferi-
rispetto a quello ottenuto a partire il puntale negativo ma connesso a mento si sarebbe potuto anche uti-
dalla corrente di collettore è di 1 massa. A questo punto si regola il lizzare un comune diodo al silicio,
(cioè se ad esempio misurando la trimmer T1 in modo da leggere sul poiché, il transistor di riferimento
corrente di collettore troviamo un tester 10 µA. avendo collettore e base cortocircui-
beta pari a 100, misurando quella di Il circuito è tarato: basterà connette- tati si comporta da diodo e vincola il
emettitore troveremo un beta pari a re i terminali di un transistor incogni- transistor che replica a lavorare con
101). Tale errore è più che accettabi- to NPN o PNP che sia alle rispettive una Vbe ben preciso (all’incirca 0.7
le ai fini pratici in quanto, in fase di boccole per leggere immediatamen- V) e quindi ad erogare una corrente
progettazione, un beta pari a 100 o te il valore del suo beta. Se poi vedia- costante.
un beta pari a 101 sono praticamen- mo che in fase di lettura la lancetta La connessione a specchio di cor-
te identici (anche perché questo dello strumentino va a fondo scala, rente è molto utilizzata nella realiz-
parametro è anche molto influenzato basterà chiudere S1 e leggere il valo- zazione di circuiti integrati ma,
dalla temperatura). re riportato ora dallo strumento: il come si può vedere realizzando
beta sarà il doppio del valore letto. questo circuito, funziona bene
REALIZZAZIONE PRATICA anche con componenti discreti. Con
Il prototipo da me realizzato, come CONCLUSIONI ciò spero di essere stato utile a colo-
visibile in figura 15, è stato montato Anche se il circuito è veramente sem- ro i quali studiano elettronica, con-
su piastra millefori. Inutile dire che la plice, avrei potuto semplificarlo ulte- vincendoli che in realtà gli schemi
soluzione migliore è la realizzazione riormente risparmiando qualche studiati non sono solo teorici, ma
dello stampato visibile in figura componente, ma ho preferito funzionano realmente e non sono
15/16. Per il montaggio non occor- comunque realizzarlo in questo utilizzati nella pratica solo per que-
rono particolari raccomandazioni a modo perché sono stati utilizzati gli stioni di convenienza.

112 COSTO ZERO


Tutte le fiere 2004 GENNAIO
17 • 18 MODENA
24 • 25 NOVEGRO [MI]

Fiere e FEBBRAIO

Mostre Mercato 07 • 08
08 • 09
FERRARA
SAN BENEDETTO [AP]
21 • 22
28 • 29
MONTEROTONDO [RM]
CITTÀ DI POMPEI [NA]
14 • 15 SCANDIANO [RE]
» Elettronica MARZO
» Ricetrasmissioni 06 • 07 FAENZA [RA] ** • ** Acqui
** • ** MONTICHIARI [BS] 20 • 21 BASTIA UMBRA [PG]
» Computer 13 • 14 CIVITANOVA MARCHE [MC] 27 • 28 GONZAGA [MN]
» Surplus APRILE

» Radio d’Epoca 03 04
• ERBA [CO]
17 • 18 Empoli
24 • 25 CIVITAVECCHIA [RM]
MAGGIO
ATTENZIONE!!! 01 02
• PORDENONE 22 • 23 CASTELLANA GROTTE [BA]
IN OGNI FIERA, 08 • 09 FORLÌ 29 • 30 AMELIA [TR]
15 • 16 Genova
PRESSO LO STAND GIUGNO
DELLA SANDIT, È 05 06
• NOVEGRO [MI]
POSSIBILE ABBONARSI A 19 • 20 ROSETO DEGLI ABRUZZI [TE]
26 • 27 FRIEDRICHSHAFEN
FARE ELETTRONICA E
LUGLIO
RITIRARE SUBITO 03 04
• CECINA [LI]
IL GADGET E IL CD 17 • 18 LOCRI [RC]

IN OMAGGIO RISERVATO SETTEMBRE

AGLI ABBONATI 04 • 05 MONTICHIARI [BS] 20 • 21 RIMINI


11 • 12 PIACENZA 20 • 21 MONTEROTONDO [RM]
(FINO AD ESAURIMENTO 18 • 19 MACERATA 25 • 26 GONZAGA [MN]
SCORTE). OTTOBRE

02 • 03 NOVEGRO [MI] 25 • 26 Monopoli [BA]


09 • 10 POTENZA 30 • 31 ANCONA
16 • 17 FAENZA [RA]
NOVEMBRE

06 • 07 ERBA [CO] 27 • 28 PESCARA


13 • 14 Cersa [VR] ** • ** Verona
20 • 21 PORDENONE
Per ulteriori informazioni:
DICEMBRE
SANDIT S.r.l. 04 • 05 FORLÌ
Via Quarenghi, 42/C 11 • 12 CIVITANOVA MARCHE [MC]
24122 Bergamo 18 • 19 GENOVA
Tel. e Fax 035 32.16.37
L A S ANDIT SRL SI RITIENE SOLLEVATA DA OGNI RESPONSABILITÀ NEL CASO IN CUI LE DATE VENGANO MODIFICATE O ANNULLATE .
L E DATE CONTRASSEGNATE DALL’ “ASTERISCO ” (*) SONO DA DEFINIRSI
Le fiere e mostre mercato di
MOSTRA MERCATO NAZIONALE ANCONA Quartiere Fieristico di Ancona
Largo Fiera della Pesca, 11
RADIANTISTICA ELETTRONICA
Come si arriva Autostrada A14 uscita Ancona Nord
1 - 2 Novembre 2003
Orari Dalle ore 9.00 alle ore 18.00

Organizzazione ERF
www.erf.it

ABC DELL’ELETTRONICA ERBA Como, centro Fieristico LARIOFIERE


13° EDIZIONE FIERA Come si arriva Autostrada A9 Milano-Como superstrada Milano-Lecco
s.s. 342 Bergamo-Como / s.s. 639 Lecco-Como
DELL’ELETTRONICA
Orari Dalle ore 9.00 alle ore 18.00
8 - 9 Novembre 2003
Organizzazione ITALFIERE SRL
Tel 0547.415674 - fax 0547.417357 - www.italfiere.net

RADIOELETTRONICA COMPUTER FEST VERONA Ente fiera Cerea

15 - 16 Novembre 2003 Come si arriva Superstrada Verona-Rovigo


Statale n.10 Mantova-Monselice

Orari Dalle ore 9.00 alle ore 18.00

Organizzazione COMPUTERFEST
Tel 337.676719 - fax 0572.950368
www.computerfest.it - fiera@computerfest.it

XXXVIII FIERA MERCATO NAZIONALE SILVI MARINA (TE) Fiera Adriatica


DEL RADIOAMATORE DI PESCARA Come si arriva Autostrada a 14 uscita Atri Pineto
s.s. 16 (Nazionale Adriatica) km. 432
29 - 30 Novembre 2003
Orari Dalle ore 9.00 alle ore 18.00

Organizzazione A.R.I. sezione di Pescara


Tel 085.4714835 - fax 085.4711930 - www.aripescara.org

32° ELETTRO EXPO MOSTRA MERCATO VERONA Verona fiere

29 - 30 Novembre 2003 Come si arriva Autostrada A4 uscita Verona sud seguire indicazioni fiera

Orari Sabato dalle ore 9.00 alle 18.00


Domenica dalle ore 9.00 alle 17.00
Organizzazione Ente fiere di Verona in collaborazione ARI Verona
Tel 045.8298111 - fax 045.8298288 - www.veronafiere.it
Novembre e dicembre 2003
19° GRANDE FIERA FORLÌ Ente fiere
DELL’ELETTRONICA
Come si arriva Autostrada A4 uscita Forlì
6 - 7 - 8 Dicembre 2003
Orari Dalle ore 9.00 alle ore 18.00

Organizzazione ITALFIERE SRL


Tel 0547.415674 - fax 0547.417357 - www.italfiere.net

17° MOSTRA MERCATO NAZIONALE CIVITANOVA MARCHE QUARTIERE FIERISTICO


RADIANTISTICA ELETTRONICA Come si arriva Autostrada A14 uscita Civitanova lungomare
13 - 14 Dicembre 2003
Orari Dalle ore 9.00 alle ore 18.00

Organizzazione ERF
Tel 0733.780811 - fax 0733.780820 - www.erf.it

1° MOSTRA MERCATO NAZIONALE TERNI Largo Manni

ELETTRONICA, INFORMATICA, Come si arriva Autostrada A1 uscita Orte


E45 uscita Orte
TV SAT, TELEFONIA E RADIANTISMO Orari Dalle ore 9.00 alle ore 18.00

13 - 14 Dicembre 2003 Organizzazione La Multiservice sas terni


Tel 0744.400522/0744.422698/338.5412440 - venturagm@tin.it

23° MARC MOSTRA MERCATO GENOVA Ente Fiere


ATTREZZATURE RADIOAMATORIALI E Come si arriva Autostrada A7 / A10 / A12 uscita Genova Ovest
COMPONENTISTICA Orari Sabato dalle ore 9.00 alle 18.30
Domenica dalle ore 9.00 alle 18.00
20 - 21 Dicembre 2003
Organizzazione STUDIO FULCRO
Tel 010.561111 fax 010.590889 - www.studio-fulcro.it

EXPO RADIO ELETTRONICA MODENA Ente Fiere

17 - 18 Gennaio 2003 Come si arriva Autostrada A1 uscita Modena Nord


Autostrada Brennero uscita Modena Nord

Orari Dalle ore 9.00 alle ore 18.00


Organizzazione COMIS LOMBARDIA
Tel 02.466916 - www.parcoesposizioninovegro.it
TECNOLOGIE SPERIMENTALI

TECNOLOGIE
seconda parte ASTRONOMICHE
di Riccardo Ricci
riccardo_ricci_ps@yahoo.com

In questa nuova avventura scopriremo tanti altri aspetti pratici legati alla scienza e
all'astronomia. Le applicazioni viste nella scorsa puntata ci hanno già mostrato come
i computer e i sistemi digitali abbiano reso più semplice e immediato l'utilizzo di
strumenti che fino a pochi anni fa erano di esclusivo dominio di ricercatori e scienziati.
E quando tali innovazioni vengono rese disponibili per il mercato di massa, significa
che la scienza e le applicazioni professionali hanno raggiunto livelli ben superiori e
ancora più sorprendenti...

I “SUPER” CCD ASTRONOMICI sensibilità inimmaginabili per l’occhio grado di rilevare se non con lunghissi-
Abbiamo già visto in uno dei numeri umano e spesso anche per una pelli- mi tempi di esposizione.
precedenti cosa sia e come funzioni cola fotografica (a parità di tempi di I principali produttori di CCD astrono-
un CCD, cioè l’occhio elettronico che esposizione). La tecnologia dei CCD mici sono grandi nomi come Sony,
trasforma le immagini in dati digitali. astronomici è la più avanzata e con- Kodak, Texas Instruments, ecc, e gra-
I CCD sono diffusi e presenti in teleca- sente di catturare ogni singolo fotone zie alla incessante ricerca volta al
mere, macchine fotografiche digitali, proveniente dagli oggetti visibili e miglioramento oggi possiamo conta-
web-cam, ecc. Nel mondo astronomi- invisibili del cielo stellato, con una ele- re su sensori delle già incredibili carat-
co i CCD pur basandosi su logiche vata resa e una straordinaria capacità teristiche. La complessità della loro
simili, hanno caratteristiche molto più di rilevare immagini che sarebbe altri- gestione è però proporzionale alle loro
spinte rispetto a quelle dei loro fratelli menti impossibile osservare. capacità e il CCD deve essere affianca-
appena citati. In pochi secondi un CCD riesce ad to da una svariata serie di dispositivi
Diciamo che il CCD astronomico è un accumulare la luce di oggetti talmen- elettronici e talvolta meccanici,
super-dispositivo capace di vedere te deboli che neanche le più sensibili soprattutto per quanto riguarda l’ot-
praticamente al buio e di raggiungere pellicole fotografiche sarebbero in turatore (la “palpebra” dell’occhio
elettronico) e per il sistema di raffred-
damento. La necessità di ottenere
immagini perfette e prive degli indesi-
derati effetti prodotti dal calore e dalle
correnti parassite (vedi precedente
articolo sui CCD) richiede che il senso-
re venga raffreddato a temperature
molto basse. Per farlo ci si serve solita-
mente di celle di Peltier cioè di com-
ponenti che, una volta alimentati, pre-
sentano una notevole differenza di
temperatura tra i propri due lati oppo-
sti. Il lato che diventa freddo viene
quindi messo in contatto con il CCD
mentre il calore del lato opposto viene
smaltito verso l’esterno con opportu-
Figura 1: Il circuito di controllo di questo CCD è stato progettato e realizzato in casa da alcuni appassionati ne alette e ventole di raffreddamento.
che hanno poi reso pubblici su Internet gli schemi di montaggio e tutte le caratteristiche del proget Talvolta si usano anche più celle
to (www.astrosurf.com/audine/English/index0.htm)
sovrapposte in modo tale da raffred-

116 TECNOLOGIE SPERIMENTALI


TECNOLOGIE SPERIMENTALI

Figura 2: In questi CCD spiccano le alette di raffreddamento e le ventole utilizzate per dissipare il calore prodotto dalle celle di Peltier. I sensori vengono portati a
temperature che possono essere anche di 30° inferiori rispetto alla normale temperatura dell’ambiente

dare il lato caldo della prima cella con


il lato freddo di quella sovrastante e
così via. In questo modo si aumenta il
rendimento della cella in contatto con
il CCD e si garantisce il mantenimen-
to di una temperatura più costante.
I sistemi CCD simili offrono grossi van-
taggi per la ripresa di immagini astro-
Figura 3: Altro modello di CCD utilizzato per
nomiche e sono responsabili di quasi la fotografia astronomica
tutte le immagini fornite negli ultimi
anni dagli organi ufficiali, dalla Nasa,
dal telescopio spaziale “Hubble” e dai LE OTTICHE ADATTIVE
più importanti osservatori del mondo. Vediamo ora come è possibile limitare
Tra le problematiche più curiose nel- o addirittura annullare la turbolenza
l’uso di questi dispositivi c’è quella del atmosferica che altera la visione del
rischio “appannamento”, fenomeno cielo, utilizzando un apposito sistema
Figura 4: La luce di un qualsiasi oggetto celeste
molto vicino e simile a quello del vetro avanzato che per la sua precisione viene distorta della turbolenza atmosfe-
anteriore di una “Panda” qualsiasi! Le sembra uno strumento uscito da un rica. Ciò provoca una perdita di nitidez-
za e di precisione nell’immagine osser-
basse temperature a cui viene portato film di fantascienza. vata al telescopio
il CCD talvolta generano della con- Abbiamo già visto in precedenza in
densa che si accumula sul vetro messo che modo si generano le immancabili terrestri gli stessi vantaggi visivi del
a protezione del sensore pregiudican- turbolenze dell’aria che condizionano telescopio spaziale.
do quindi la corretta visione. le osservazioni degli oggetti celesti. L’ottica adattiva è il sistema che con-
Inconveniente che si risolve mettendo Per risolvere il problema e cercare di sente di correggere l’immagine offer-
il CCD sotto vuoto o riempiendone la ottenere una visione perfetta esistono ta dal telescopio eliminando le distor-
propria cella di gas che evitano tre soluzioni principali: la prima è dra- sioni indotte dalla turbolenza atmosfe-
appunto l’insorgere del problema. stica e consiste nel posizionare i tele- rica che provocano il decadimento
I CCD astronomici sperimentano spes- scopi astronomici oltre l’atmosfera della nitidezza e dei dettagli delle
so nuove tecnologie costruttive, qual- (quindi in orbita) ma il costo di tale immagini. Il controllo del tipo di tur-
che volta uniche nel loro genere, come operazione è un pò proibitivo, vista bolenza presente e le opportune cor-
ad esempio la “retroilluminazione”. anche la necessità di effettuare manu- rezioni sull’immagine avvengono in
Ma oltre ai sensore di fascia alta desti- tenzione a tali strumenti. Il telescopio tempo reale in modo tale da permet-
nati a scopi professionali esistono spaziale Hubble (HST) è comunque tere l’osservazione (o la ripresa foto-
anche CCD di caratteristiche legger- uno degli esempi più noti. grafica) continua e uniforme.
mente inferiori ma sempre notevoli, La seconda e la terza soluzione sfrutta- Il funzionamento di questo sistema è
destinati ad un pubblico più vasto di no invece delle soluzioni tecnologiche affascinante in quanto le immagini
astronomi non professionisti i cui fondi e pur partendo da presupposti diversi corrette vengono ottenute non trami-
personali sono senza dubbio inferiori. riescono oggi ad offrire ai telescopi te una elaborazione digitale delle stes-

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 117


TECNOLOGIE SPERIMENTALI

se ma per mezzo di un controllo mente la mappa della superficie del- spazio paragonabili a qualche millime-
micrometrico e accurato che agisce l’acqua sottostante. In pratica ogni tro del nostro intero campo di vista
deformando lo specchio del telesco- dislivello, onda o increspatura viene umana. In questo modo anche l’ottica
pio. In pratica il telescopio interagisce memorizzata digitalmente. Grazie a adattiva non dovrà processare model-
in base ai capricci dell’atmosfera e questi dati un veloce computer impar- li troppo complessi per capire l’entità
produce le relative “contromosse” tisce gli opportuni comandi per defor- della correzione da apportare.
deformando in modo opposto a quel- mare la lastra in modo identico a quel- In ogni caso, così come la lastra tra-
lo recepito il percorso della luce. lo della superficie dell’acqua con la sparente dell’esempio, anche lo spec-
sola differenza che ogni deformazione chio del telescopio dovrà adattarsi allo
L’immagine percepita può tuttavia verrà attuata in modo opposto. Si stesso modo alle variazioni della tur-
presentare zone soggette a diverse otterrà quindi un effetto “lente” esat- bolenza.
azioni della turbolenza (ricordate l’ef- tamente contrario a quello dell’acqua
fetto ondeggiante di cui parlavamo e tale contro-effetto annullerà la Ma come è possibile muovere così
prima?) e di conseguenza il sistema distorsione restituendo una corretta velocemente e con così tanta precisio-
adattivo deve essere in grado di rico- visione. Osservando attraverso la ne uno specchio rigido o una lastra di
noscere tali differenze ed controbilan- lastra “attiva” riusciremo quindi a vetro trasparente? Esistono diversi
ciare in modo diverso tanti punti scorgere gli oggetti disposti sul fonda- metodi studiati in funzione del tipo di
distinti dello specchio. le come se l’acqua fosse perfettamen- specchio o di strumento usato.
te immobile. Telescopi di grandi dimensioni vengo-
L’operazione sembra diventare quindi Per poter mantenere questa condizio- no costruiti con specchi a “nido
complicata tanto più che ogni corre- ne in ogni istante, la lastra dovrà essere d’ape”, ognuno dei quali dispone di
zione meccanica effettuata sullo spec- in continuo movimento per adeguarsi attuatori elettromeccanici che ne per-
chio è contenuta in impercettibili fra- costantemente alla sempre diversa mettono il movimento micrometrico.
zioni di millimetro ed è azionata con condizione della superficie dell’acqua. Altri sistemi impiegano invece soluzio-
velocità tali da agire in tempo reale in La condizione ideale si otterrà quando ni elettromeccaniche o elettromagne-
base alle fluttuazioni della distorsione la lastra riuscirà a muoversi in tempo tiche che “tirano” o “spingono” i vari
atmosferica. reale e simultaneamente all’acqua. punti dello specchio generando delle
L’esempio riportato è molto grossola- microtensioni che deviano il percorso
Possiamo provare a chiarirci le idee no e impreciso ma nonostante ciò della luce quel tanto che basta a com-
con un semplice esempio: supponia- rende bene l’idea di come agisce un pensare la distorsione.
mo di essere al mare e di voler osserva- sistema adattivo. A differenza delle Esistono comunque anche sistemi più
re degli oggetti immersi nell’acqua a onde, in campo astronomico si inqua- economici alla portata quindi anche di
pochi centimetri di profondità. Noi drano solo piccolissime porzioni di astronomi non professionisti, a patto
siamo in piedi sulla riva e osserviamo
dall’alto gli oggetti disposi sul fondale.
L’acqua rappresenta lo strato turbolen-
to dell’atmosfera ed è mossa da picco-
le onde e fluttuazioni più o meno
casuali che deformano la visione degli
oggetti. Ogni onda e ogni curvatura
dell’acqua, piccola o grande, causa
una diversa distorsione all’immagine
del fondale creando appunto quell’ef-
fetto turbolenza che nel nostro esem-
pio dobbiamo correggere.
Sistemiamo a questo punto una lastra
trasparente tra noi e l’acqua in modo
tale da poter continuare a vedere
chiaramente attraverso di essa gli
oggetti sul fondo. La lastra è un sofisti-
cato sistema che dispone di sensori in Figura 5 e 6: La luce di un qualsiasi oggetto celeste viene distorta della turbolenza atmosferica. Ciò provoca
una perdita di nitidezza e di precisione nell’immagine osservata al telescopio
grado di rilevare e ricostruire esatta-

118 TECNOLOGIE SPERIMENTALI


TECNOLOGIE SPERIMENTALI

Figura 9: Una foto reale (a lunga esposizione) in


cui si nota il raggio laser utilizzato per
creare una stella di riferimento
Figura 7: Lo specchio diagonale è attivo ed è in
questo caso collegato ad un CCD dotato
anche di una slitta per filtri colorati.
Sul CCD si notano i beccucci per l’attacco
dei tubi del sistema di raffreddamento
a liquido

che questi siano disposti a investire in


accessori il cui costo si avvicina a quel- Figura 8: Per mezzo di potenti fasci laser viene
proiettata una “costellazione virtuale”
lo di una utilitaria. In questo caso le nei pressi dell’oggetto da osservare. La Figura 10: Un esempio di applicazione dell’ottica
ottiche adattive possono essere adat- visione delle stelle laser viene utilizzata adattiva su oggetti “estremi”: l’immagi-
per capire in che modo agisce la turbo ne a sinistra è stata ottenuta con un
tate anche a piccoli telescopi senza lenza e per correggere opportunamente normale telescopio astronomico. A
dover intervenire su di essi grazie alla il percorso della luce. La validità di que- destra, la stessa immagine ottenuta
sto sistema è stata da poco dimostrata dallo stesso strumento con l’impiego
semplice aggiunta di uno specchio da un ricercatore italiano dell’ottica adattiva
“diagonale” posizionato all’uscita del
telescopio. Così facendo la superficie pochi grossi osservatori e prevede l’in- potrà calcolare grazie ad un modello
da controllare e rendere attiva è molto vio di fasci laser verso il cielo per gene- matematico la distorsione comples-
più piccola e il sistema agirà in modo rare costellazioni di riferimento: i laser siva e apportare le opportune con-
meno preciso e accurato consentendo proiettano su un alto strato atmosferi- tromosse agendo sullo specchio del
tuttavia di ottenere ottime immagini co (oltre la turbolenza) tre o più punti telescopio.
astronomiche a costi, per così dire, luminosi che sono usati in qualità di Questo sistema tecnologico (alta-
ridotti. stelle. Osservando da Terra tali stelle mente spettacolare) consente di rag-
Torniamo ora a noi e valutiamo l’altro artificiali si disporrà di tutti i necessari giungere risultati visivi paragonabili
aspetto tecnologico del sistema. parametri per poter elaborare con a quelli di telescopi posti al di fuori
Fin’ora non abbiamo ancora visto buona precisione il modello di corre- dell’atmosfera.
come funzionano i sistemi di rilevazio- zione da trasferire all’ottica.
ne, cioè i dispositivi per mezzo dei Chiaramente la costellazione proietta- CONCLUSIONE
quali vengono percepite le variazioni ta dovrà trovarsi nella stessa zona del- Le tecnologie avanzano e ogni set-
dell’atmosfera o, se preferite, della l’oggetto celeste che si intende osser- tore progredisce sperimentando
superficie dell’acqua. Il primo e più vare visto che la turbolenza da correg- metodi che spingono la ricerca e la
semplice metodo consiste nell’usare gere è unica ed è relativa solo alla conoscenza verso sempre nuovi e
un CCD ed una matrice di piccole zona osservata. più lontani orizzonti. E ogni volta è
lenti con le quali rilevare e ricostruire Un apposito sistema di visione basato interessante e affascinante scoprire
la distorsione del fronte d’onda del su CCD si occuperà di osservare le gli insospettabili metodi con i quali il
fascio luminoso (la spiegazione di stelle laser per percepirne la deforma- turbine digitale del progresso coin-
questa tecnica richiederebbe qualche zione tenendo conto che questi volge e stravolge settori tanto diver-
pagina e non sarebbe così affascinan- oggetti artificiali subiscono per due si e lontani tra loro. In queste due
te!). La soluzione più spettacolare, volte gli effetti della turbolenza: una puntate abbiamo visto come la tec-
funzionale e fantascientifica è invece prima volta in fase di “andata” quan- nologia digitale ha affiancato l’astro-
quella che utilizza potenti fasci laser do vengono proiettati e una seconda nomia, come l’ha semplificata e
per creare stelle “virtuali” da usare volta quando vengono osservati da avvicinata ai meno esperti, e come
come riferimento per la correzione. Terra. ha originato nuovi metodi di ricerca
Questa tecnica, il cui uso è in avanza- Combinando i valori ottenuti dalla e spinto ancora un pò più in là i limi-
ta fase sperimentale, è dominio di visione di ogni stella artificiale si ti da raggiungere.

TECNOLOGIE SPERIMENTALI 119


HARDWARE

INTERFACCIA SERIALE PER PC


di Marco Masotti
marcomasotti@hotmail.com

Un argomento molto frequente sulle riviste d’elettronica è quello delle interfacce per
PC. Infatti, esse costituiscono il tratto d’unione tra il mondo che ci circonda e il
computer. Quindi, è senza dubbio molto affascinante (oltre che utile!) acquisire, in
modo automatico, grandezze fisiche e comandare un qualsiasi attuatore, controllare
la temperatura di un ambiente, un processo produttivo, un circuito di misura, ecc.
La disponibilità di ambienti di programmazione ad alto livello, un esempio per tutti il
Visual Basic, consente lo sviluppo di programmi molto sofisticati e graficamente
evoluti. Il circuito presentato è un’interfaccia seriale per PC, equipaggiata con otto
ingressi analogici e otto uscite digitali.

Gli ingressi hanno un range com- (CH0) al pin 9 (CH7); sono pre- I2C (chiamato anche IIC), messa a
preso tra 0 e 4095mV con risolu- senti anche la +12 V non regolata punto originariamente dalla
zione di 12 bit, mentre le uscite (pin 14) e la +5 V stabilizzata Philips. Senza entrare nel detta-
sono compatibili TTL (0-5 V). (pin12) per alimentare eventuali glio, si può comunque dire che sul
L’elemento essenziale dell’inter- circuiti di condizionamento del SCL è presente un clock emesso
faccia è il convertitore A-D segnale. La nomenclatura parte sempre dal dispositivo, detto
MAX128, un ADC a 8 canali su 12 dal CH0 e non dal CH1, come master, in questo caso il PIC. Sul
bit, dotato d’in- pin SDA, che tra-
terfaccia I2C a due sporta i dati bidi-
fili e di riferimento rezionali, all’inizio
di tensione inter- della comunica-
no. Esso è “inter- zione il master
rogato” da un invia l’indirizzo
microcontrollore, del dispositivo
il sempreverde slave che vuole
PIC16F84, che interrogare e, in
gestisce anche la seguito, gli even-
comunicazione tuali comandi.
con il PC e imple- Finita la comuni-
menta diretta- cazione del
mente le otto master, esso rila-
uscite su altret- scia il bus SDA e lo
tanti pin. La porta seriale opera a sarebbe più logico, per mantene- rende disponibile allo slave che
9600 baud, con i classici parame- re quella interna del convertitore ritorna i dati richiesti. In questo
tri N, 8, 1, ovvero senza parità, IC2. Sui suoi ingressi, i condensa- modo si possono collegare più
otto bit dati e 1 bit di stop. tori C7÷C14 filtrano le tensioni da slave sullo stesso bus a due fili.
Analizziamo dunque lo schema acquisire. I dati sono comunicati a Ovviamente sarà sempre il master
elettrico, riportato in figura 1. IC4, il microcontrollore, attraver- a fornire il clock e a gestire le peri-
Gli ingressi analogici sono colle- so le linee SCL e SDA. Su tali linee feriche, ognuna delle quali avrà
gati al connettore J2 dal pin 2 il PIC realizza una comunicazione un indirizzo diverso. Nel nostro

120 HARDWARE
HARDWARE

Figura 1: Schema elettrico dell’interfaccia seriale

HARDWARE 121
HARDWARE

caso la periferica è soltanto una e un comando sulla seriale, la quale, notare che, a fine comunicazione, il
ha l’indirizzo fisico 0, selezionato è monitorata continuamente. Non micro emette sempre un ritorno car-
mettendo a massa i pin 6, 8 e 10 appena essa riceve un qualsiasi rello e un punto (.) per segnalare la
del convertitore IC2. carattere, innanzi tutto ne fa l'eco fine dei dati. Questo flag è molto utile
Il micro IC4 invia al mondo ester- sul terminale, ovvero lo rispedisce se si utilizza la scheda con un pro-
no le otto uscite digitali sul con- indietro segnalando di fatto che è gramma scritto in VB o in altri lin-
nettore J4, dotato anch’esso di funzionante e, contestualmente, guaggi ad alto livello. Per mettere a 1
una tensione di servizio (5 V) sul accende D2. Inoltre, se il carattere o 0 le diverse uscite si deve inviare il
pin 10. Inoltre, il PIC comunica ricevuto è un comando non valido, carattere Sx o Rx, con x pari al nume-
con il calcolatore host per mezzo non viene eseguita alcuna azione e ro dell’uscita in questione. Per esem-
di IC1, un MAX232 che adatta i D2 viene spento. Se, invece, il pio, per accendere l’uscita 1 si manda
segnali TTL (0-5 V) ai livelli EIA RS- carattere rappresenta un’istruzione S1 e il micro, a conferma, ritorna sullo
232 (-12 V/+12 V). La connessio- riconosciuta, D2 è mantenuto schermo le seguenti righe:
ne fisica alla porta seriale è realiz- acceso fino a termine comando. I
zata sul connettore J1, collegato comandi consentiti sono: L, S1, S2, S1
come null-modem. Tale collega- S3, S4, S5, S6, S7, S8, R1, R2, R3, .
mento “inganna” il PC e consente R4, R5, R6, R7, R8.
una connessione a soli tre fili: TX, Inviando la L maiuscola, il micro Per meglio chiarire le idee, vediamo
RX e massa. Il collegamento al PC legge lo stato delle otto uscite e coma appare lo schermo di
deve essere fatto con un cavo drit- degli otto canali e invia all’host la Hyperterminal con due comandi
to, cioè mantenendo la corrispon- schermata seguente (i valori consecutivi (S1 e R1):
denza numerica tra il connettore numerici sono casuali):
lato PC e quello lato interfaccia. S1
Tanto per intenderci, un cavo rea- L .R1
lizzato con un flat a 9 fili è l’idea- OUT8=0 .
le. Volendo utilizzare un cavetto a OUT7=0
soli tre fili, sul connettore maschio OUT6=0 Come si vede, dopo il comando S1,
verso il PC si devono replicare i OUT5=0 il cursore rimane a destra del punto
collegamenti riportati su J1 nello OUT4=1 e, quindi, il comando successivo è
schema: pin 7 e 8 collegati insie- OUT3=0 scritto sulla stessa riga. Tra l’invio
me e lo stesso per i pin 1, 4 e 6 . OUT2=0 della S o della R e del numero, D2
L’alimentazione a 5 V è ottenuta OUT1=1 rimane acceso. Qualora il comando
utilizzando lo stabilizzatore IC3, CH7=01535 non sia valido, il micro fa semplice-
protetto dal diodo D1 contro CH6=01483 mente l’eco del carattere inviato,
inversioni di polarità. La presenza CH5=01468 per esempio:
di tensione è indicata dal LED D3. CH4=00080
Sulla scheda è presente anche il CH3=00041 .abcdef
LED D2 che il micro gestisce come CH2=00000
monitor di stato, nel modo che CH1=00000 Se dopo una S o una R s’invia un
vedremo in seguito. CH0=00000 carattere non valido, D2 viene spento
. e viene fatto solo l’eco del carattere:
PROTOCOLLO DI
COMUNICAZIONE Lo stato delle uscite è espresso in digi- .Riy
Vediamo ora come la scheda tale: in questo caso, solo OUT4 e
comunica con il PC. Prendiamo in OUT1 sono a 5 V (1 logico), mentre Anche inviando un numero valido
esame la comunicazione con un le altre sono a zero. Gli ingressi analo- dopo una R (o una S) e alcuni carat-
programma emulatore di termina- gici, invece, sono espressi in bit che, teri non validi, il comando non
le. Il classico Hyperterminal (pre- nel circuito proposto, corrispondono viene riconosciuto, per esempio:
sente in tutte le installazioni di al valore in mV di ampiezza del
Windows) o anche il vecchio segnale campionato. La tensione .Rasdfg5
Winterm vanno benissimo. In con- massima possibile è di 4095mV, quin-
dizioni di riposo, la scheda attende di, la prima cifra sarà sempre 0. Da Se, invece, dopo una R o una S e

122 HARDWARE
HARDWARE

Elenco componenti

Sigla Valore

R1÷R2 Resistenza 2.2kΩ 1/4 W

R3÷R4 Resistenza 470Ω 1/4 W

C1÷C14 100 nF 50 V ceramici

C15 10 nF 50 V ceramici

C16÷C17 4.7 µF 16 V elettrolitico

C18 100 nF 50 V ceramici

C19÷C20 27 pF NPO ceramici

C21 470 µ 35 V elettrolitico

C22÷C23 220 nF 50 V ceramici

C24 220 µF 16 V elettrolitico

D1 Diodo 1N4007

D2 LED 3 mm giallo

D3 LED 3 mm verde

Figura 2: Piano di montaggio IC1 MAX232

IC2 MAX128

IC3 LM7805

IC4 PIC16F84-04-P

J1 DB9F

J2 IDC 16 poli

J3 SIP 2

J4 IDC 10 poli

XT1 Quarzo 4 MHz

carrello e un punto.

REALIZZAZIONE E COLLAUDO
Il circuito stampato è a doppia fac-
cia, quindi si deve prestare atten-
zione alle collegamenti tra i due
lati.
Terminato il montaggio, la sche-
Figura 3: Circuito stampato scala 1:1 (lato componenti)
da non necessita di alcuna taratu-
ra ed è pronta per l’accensione.
alcuni caratteri non validi, s’invia Notare il punto finale. Il protocol- È bene comunque controllare l’in-
nuovamente una R (o una S) e un lo è quindi molto robusto e non serzione degli integrati e la pro-
canale valido, il comando è ricono- c’è possibilità di bloccare il firm- grammazione del micro, che deve
sciuto ed eseguito, per esempio: ware con comandi errati. essere fatta selezionando il clock
Come ripeto, l’esecuzione di una XT e il solo fusibile WDT.
.RtoyyyR8 lettura o di un comando valido è La connessione fisica può essere
. sempre segnalata da un ritorno realizzata con il cavo descritto

HARDWARE 123
HARDWARE

lizzi un data logger, registrando


le letture in funzione dell’ora o
del giorno, di una centralina
meteo o d’inquinamento ambien-
tale.
Come ultima considerazione, le
otto uscite possono essere colle-
gate ad un multiplexer per esten-
dere i canali d’ingresso fino a 64
in modo diretto e addirittura fino
a 2048 come massimo valore teo-
rico! Per semplificare la gestione
della scheda ho realizzato un
semplice programma, scritto in
Visual Basic, il cui sorgente può
essere scaricato dal sito di Fare
Elettronica.
Lo potete utilizzare come base di
partenza per applicazioni più
complesse.
Figura 4: Circuito stampato scala 1:1 (lato rame)

precedentemente, mentre l’ali- volta, azionano alcune elettroval- BIBLIOGRAFIA


mentazione può essere ottenuta vole dell’impianto di riscaldamen-
[1] Microchip Technology,
da un alimentatore, anche non to e l’apertura di alcune finestre.Il
PIC16F8X microcontrollers
stabilizzato, del tipo da parete. programma di controllo l’ho scrit-
data-sheet
Come già detto, sul terminale si to in QBASIC (la macchina usata
devono impostare i parametri era un vecchio 386!) e permette- [2] Maxim integrated circuits,
9600, N, 8, 1 sulla COM che si va una gestione automatica delle MAX128 data-sheet
desidera utilizzare. Inoltre, si deve temperature durante il giorno.
escludere l’eco locale, dato che il Un’altra applicazione interessante [3] Maxim integrated circuits,
micro si occuperà di questo. è l’utilizzo dell’interfaccia come MAX232 data-sheet
A questo punto è sufficiente strumento di misura, con cambio
comunicare con il circuito secon- di portata gestito dal PC, un con-
do il protocollo illustrato sopra. trollo di flusso o qualsiasi altra
applicazione in cui, acquisendo
APPLICAZIONI una grandezza analogica da un
Le applicazioni possibili di questa sensore, si possa controllare il www.farelettronica.com
scheda possono essere le più processo con uscite ON-OFF.
disparate. La semplicità estrema del circuito È possibile scaricare dal sito di
Nel mio caso l’ho utilizzata per il ne consente l’uso anche con PC Fare Elettronica i seguenti files:
controllo di temperatura in diver- datati e quindi veramente econo-
si ambienti, ho quindi collegato mici, a differenza di sistemi com- •Codice sorgente per
cinque sensori LM35 che, con merciali che, a fronte di presta- programmare il PIC16F84
una risoluzione di 12 bit, mi con- zioni ben superiori, richiedono •Codice sorgente del
sentono l’acquisizione della tem- una macchina dell’ultima genera- programma di controllo
peratura con una risoluzione del zione. (Visual Basic)
decimo di grado. Il software di gestione può anda- •Data-sheet del PIC16F84
Le uscite della scheda comanda- re dal semplice Winterm ad •Data-sheet del MAX128
no alcuni relè (per mezzo di un un’applicazione integrata con un •Data-sheet del MAX232
transistor BD135) che, a loro database che, per esempio, rea-

124 HARDWARE
Circuito di ritardo
di 5 secondi per il
Sumobeambot

Manuale semiserio
di robotica
(prima parte)
ROBOMANIA

CIRCUITO DI RITARDO
DI 5 SECONDI PER IL
SUMOBEAMBOT
di Luigi Carnevale
luigi@robot-italy.com

Per rendere regolamentare il nostro SumoBEAMBot, occorre un circuito di ritardo di


5 secondi. Il Robot deve rimanere fermo per, appunto, 5 secondi prima di iniziare a
cercare l’avversario.

Il circuito di questo mese è sempli- senta particolari difficoltà, sono suf- devono tagliare 2 dei quattro pin,
cissimo, pochi componenti, zero cir- ficienti un saldatore con punta guardate la figura 3 per capire quali
cuiti stampati, tutto montato in aria! medio-piccola, un paio di pinze lun- pin tagliare.
Certo serve un pò di manualità, ma ghe e piccole e un paio di tronche- Una volta tagliati i pin, raddrizzare i
il risultato è ottimo, efficace ed eco- sine. due rimanenti come nella foto e pie-
nomico! Dopo aver opportunamen- gare i reofori del condensatore a
te regolato il trimmer, è sufficiente Iniziamo con la preparazione del 90°, come in foto, facendo bene
premere il pulsantino per immobiliz- pulsantino, è stato scelto un pulsan- attenzione alla polarità dello stesso.
zare il Robot per 5 secondi, il tempo te da circuito stampato in versione Normalmente il reoforo più lungo è
regolamentare. con tasto lungo, per motivi di il polo positivo. Guardate bene la
comodità, è un componente molto foto per capire da quale parte piega-
IL CIRCUITO comune e facilmente reperibile. Si re i reofori. Ora potete procedere
Lo schema è estremamente sempli-
ce, si basa sul tempo di carica di un
condensatore elettrolitico da 1.000
uF. Alla pressione del pulsante P1, il
condensatore viene cortocircuitato
e quindi completamente scaricato,
al rilascio di P1, inizia la fase di cari-
ca attraverso VR, il trimmer Cermet
da 5K. Quando C1 è completamen-
te carico, la tensione alla base del
transistor 3904 aumenta e il transi-
stor conduce, attivando il Relè che
andrà ad alimentare tutti i circuiti ad
esso collegati. A questo punto il
Robot diventerà operativo ed inizie-
rà la sua caccia.

REALIZZAZIONE PRATICA Figura 1: Lo schema elettrico


La realizzazione del circuito non pre-

126 ROBOMANIA
ROBOMANIA

alla saldatura del pulsantino al con- Una volta eseguita la saldatura, è al Relè, servitevi della figura 5 per
densatore, vi potete anche aiutare possibile accorciare i reofori del con- posizionare il transistor e per sago-
con una goccia di adesivo cianoacri- densatore, all’altezza dei pin del pul- mare i reofori. Potete fissare il transi-
lico (Attack) da mettere sotto al pul- sante. stor al corpo del Relè utilizzando l’a-
santino. Ora dobbiamo collegare il transistor desivo cianoacrilico. Procedete alla

Figura 2: I componenti del circuito, da notare il


condensatore elettrolitico è stato
opportunamente “spellato” per
conferire un’estetica più techno
al circuito

Figura 3: un dettaglio dei pin da tagliare


al pulsante

Figura 6: Incollaggio del condensatore al Relè

Figura 4: Ecco come deve apparire l’accoppiata


condensatore / pulsantino

Figura 5: Il collegamento del transistor al Relè Figura 7: Saldatura del collettore del Relè al condensatore

ROBOMANIA 127
ROBOMANIA

Figura 8: Il LED opportunamente sagomato

Figura 9: Posizionamento e saldatura del LED

Figura 12: Posizionamento e saldatura del Trimmer sul circuito

il reoforo che avete saldato e piega- avete a disposizione. Fate bene


re verso l’alto gli altri due. Ora dob- attenzione poichè il LED, essendo
biamo incollare, con dell’adesivo un diodo, è polarizzato. Nella figura
cianoacrilico, il condensatore al 8, il polo positivo è quello a sinistra.
corpo del Relè; l’incollaggio sebbe- Per le operazioni di sagomatura
ne non indispensabile, è tuttavia potete utilizzare delle pinze a becco,
consigliato per motivi di robustezza di piccole dimensioni, utilizzando gli
del circuito stesso. Fate attenzione strumenti idonei, i lavori vengono
che se l’adesivo scende, rischiate di meglio e sono più facili da eseguire.
Figura 10: Collegamento di due pin del Relè incollare il circuito al tavolo! Abbiate Per prendere le misure, nella mag-
mediante un reoforo di recupero
l’accortezza di mettere un foglio di gior parte dei casi, è sufficiente posi-
carta sotto ai due oggetti. zionare il componente nella futura
posizione e quindi procedere all’ag-
Adesso potete saldare l’emettitore, il giustaggio dello stesso.
reoforo di destra del transistor, al
polo negativo del condensatore, Ora provvedete a tagliare a misura i
come nella foto. Quando lo piegate, reofori e posizionate il LED, per la
fate bene attenzione a non farlo toc- saldatura. Per facilitare l’operazione,
care con la base del transistor, ovve- consiglio di saldare provvisoriamen-
ro il reoforo centrale, ancora una te un pin del LED tenendo con una
volta, servitevi delle pinze a becco mano il saldatore e con l’altra il LED
Figura 11: Preparazione del Trimmer da 5K piccole. Una volta saldato potete stesso, in questo modo il compo-
accorciarlo. nente resta fermo; saldate bene l’al-
tro pin e una volta che lo stagno è
saldatura del collettore, in corri- Procediamo sagomando i reofori del freddo potete saldare bene ed in
spondenza del pin del Relè. LED, non ci sono misure esatte da tutta comodità il pin precedente.
rispettare, regolatevi dalle foto e in
Dopo la saldatura potete accorciare base al condensatore e al relè che Piegate i due pin del Relè come nella

128 ROBOMANIA
ROBOMANIA

foto e saldateci un pezzo di reoforo rale come indicato nella figura 11, Installate il circuito in uno spazio
recuperato dal LED. saldatelo in posizione. Il Trimmer è vuoto del SumoBEAMBot, possibil-
ora pronto ad essere installato nel mente in un luogo accessibile, il pul-
Ora dovrete preparare il Trimmer, circuito. santino dovrà essere tenuto premu-
piegate i pin a 90° in avanti. Ora to fino a quando l’arbitro darà il via
piegate il pin centrale sul pin late- Il posizionamento del Trimmer non alla gara.
presenta particolari problemi, se
volete, potete incollarlo in posizio- TARATURA
ne, ma serve una colla densa, di tipo Per tarare il ritardo, è sufficiente
epossidico oppure la colla a caldo; regolare il Trimmer. Essendo un cir-
potrebbe andare bene anche del sili- cuito analogico e non avendo rego-
cone. Una volta saldato il Trimmer, latori di tensione, il tempo di ritardo
tagliate l’eccedenza del reoforo può variare al variare della carica
lungo. delle batterie, è sempre meglio
regolare il Trimmer prima di ogni
Abbiamo quasi finito! Non resta che match. Nonostante tutto, non ho
collegare il pin libero del Trimmer rilevato variazione molto sensibili
con la congiunzione LED/Pul- durante le sessioni di prova.
Figura 13: Ecco come si presenta il circuito dopo sante/Con-densatore, come visibile Un ultimo consiglio, anche se ovvio,
aver saldato il filo di collegamento,
abbiamo finito!
nella figura 13. È sufficiente uno regolate il Trimmer in modo che il
spezzone di filo di piccola sezione, ritardo sia leggermente superiore ai
opportunamente spellato alle estre- 5 secondi, se il Robot partisse prima,
mità, aderente al circuito. sarebbe squalificato, se parte un po’
dopo non succede nulla.
Non resta che collegare i fili: il filo Ora, finalmente, il SumoBEAMBot è
Marrone è la massa, il filo Rosso è regolamentare! E può partecipare
l’alimentazione proveniente dallo alle gare ufficiali di MiniSumo.
switch, ovvero dalla batteria, il filo Consiglio di mettere delle zavorre in
Figura 14: Il LED opportunamente sagomato Arancio è l’uscita, questa andrà ad piombo nella parte anteriore, dietro
alimentare il SumoBEAMBot. la benna, fino a raggiungere un
peso prossimo ai 500 grammi,
aumenterà notevolmente sia la tra-
zione che la massa e quindi riuscire-
te a spostare qualsiasi Robot, o
quasi!
Il piombo lo potete facilmente ed
economicamente reperire presso
qualsiasi gommista, hanno tonnella-
te di pesi di calibrazione dei pneu-
matici, sono ottimi per questo
scopo. Ovviamente vanno bene
anche i pesi utilizzati nella pesca.
Il piombo può risultare velenoso,
quindi consiglio di verniciare le
zavorre prima di metterle definitiva-
mente sul Robot.
Vi faccio i miei migliori auguri per i
vostri Match, vedrete che questo
Robot sfoggerà doti imprevedibili!

Figura 15: Installazione del circuito di ritardo sul SumoBEAMBot

ROBOMANIA 129
ROBOMANIA

MANUALE SEMISERIO
DI
primaROBOTICA
parte
di Marco Fabbri
marnic@roboitalia.com

Questo manuale è stato realizzato quasi per scherzo da www.roboitalia.com.


un gruppo di “robottari”, come ci definisce mia moglie, che dopo varie sedute… in
chat è giunta alla conclusione che la robotica presuppone la conoscenza di varie
(troppe) discipline scientifiche; mancava all’appello un manuale che le affrontasse
tutte (o quasi) in modo pratico, bene, abbiamo provato a farlo noi.
Pubblicheremo alcuni testi su vari argomenti, dalle geometrie dei movimenti ai
calcoli per dimensionare un motore passando dagli ingranaggi alla comunicazione
con il robot.

STUDIO DEL MOVIMENTO proporzionale al valore della veloci- distanza dal punto al centro dell'as-
A TERRA tà e con verso appropriato per la se è il raggio della curva. il centro di
Lo studio del movimento in un ruota 1, fate lo stesso per la ruota 2. rotazione sarà esterno all'asse se le
robot è evidentemente una parte Ora se unite i due vertici delle frec- frecce hanno stesso verso e sono
molto importante, iniziamo ragio- ce con una retta, prolungatela verso diverse da zero, coincide con una
nando sulla parte motrice quella il basso fino ad intersecare il prolun- ruota se il valore di quella ruota è
cioè che sposterà il robot da un gamento dell'asse; bene il punto zero, sarà interno all'asse se le frec-
punto all'altro del suolo. trovato è il centro di rotazione e la ce hanno verso opposto, sarà il cen-
Per semplicità immaginiamo di
avere una base con due ruote
motrici indipendenti, gli assi delle
due ruote giacciono sulla stessa
retta o asse come in figura 1.

Ora è facile immaginare che se le


due ruote hanno la stessa velocità
di rotazione e lo stesso verso, la
base si muoverà in modo rettilineo,
ma cosa succede se le ruote girano
a velocità diverse? e se hanno verso
diverso e velocità diverse?
Ovvio immaginare che serve un pò
di matematica, esiste però anche
un metodo grafico, vediamolo:

Su un foglio millimetrato disegnate Figura 1: Calcolo grafico della risultante e del centro di rotazione
una freccia (vettore) di lunghezza

130 ROBOMANIA
ROBOMANIA

dell'encoder. Allora proviamo, immaginiamo di


Facciamo un esempio: voler far percorrere al robot 100cm
in modo rettilineo e poi fare una
• Ammettiamo di avere un encoder curva di 90° in senso orario e quin-
calettato sull'albero del motore di altri 100cm rettilinei.
che fornisce 8 impulsi/giro. Vi sono almeno tre modi di rispon-
• Ammettiamo di avere un rappor- dere alla necessità:
to di riduzione tra motore e ruota
di 5:1. 1 Imposto la stessa velocità per le
• Ammettiamo che la ruota abbia due ruote, conto un numero di
Figura 2: Schema ruote e asse delle ruote
un raggio di 5 cm. impulsi encoder fino a 100cm, mi
fermo, imposto la stessa velocità
tro dell'asse se il verso è opposto e i Bene, avremo a questo punto: sulle due ruote ma con verso
valori uguali. Provate! opposto e conto un numero di
• 360°/8 = 45° Rotazione motore impulsi pari ad un quarto di giro
Ultimo, la lunghezza della freccia tra 2 impulsi encoder [(asse*3,14)/4], poi stessa velocità
dal centro dell'asse alla retta di con- • 45°/5 = 9° Rotazione ruota tra stesso verso e conto per altri 100
giunzione dei due vettori due impulsi encoder cm. (notate che il raggio di curva-
da il valore della velocità risultante. • 5 * 6,28 = 31,4cm Circonferenza tura è asse/2)
Volete le formule? ruota (anche spazio percorso ad 2 Stessa velocità stesso verso per
ogni giro) 100 cm-(asse/2), una ruota ferma
Raggio = e l'altra continua per un quarto di
(asse/2)*(V1+V2)/ABS(V1-V2) Ora facendo una proporzione: giro che questa volta però è
360°:9° = 31,4cm:Xcm [(asse*6,28)/4], poi stessa velocità
V1 e V2 sono le velocità delle ruote, da cui X = 0,785cm e stesso verso per altri 100 cm-
ABS significa valore assoluto (senza (asse/2) (raggio di curvatura è
il segno). Quindi ad ogni impulso di encoder uguale all'asse).
avremo percorso 0,785 centimetri, 3 Caso con raggio di curvatura
Frequenza rotazione = in questo caso tale valore è anche la maggiore dell'asse, in questo caso
(V1 - V2)/(6.28*asse) precisione massima (teorica) che ci le ruote hanno lo stesso verso di
possiamo aspettare dal sistema in rotazione e velocità diversa da
Se la frequenza è negativa la rota- questione. zero, se ricordate conoscendo le
zione è antioraria. È facile ora calcolarsi la velocità, se due velocità posso risalire al rag-
infatti registriamo 10 impulsi al gio e viceversa volendo un certo
Ovviamente le unità di misura secondo avremo: raggio posso determinare la diffe-
saranno coerenti: V in cm/sec, asse renza di velocità delle due ruote,
in cm, raggio cm, frequenza in giri 0,785*10 = 7,85 cm/sec percorrerei quindi in modo rettili-
al secondo. neo un tratto pari a 100 cm (rag-
Abbiamo visto come gestire i calco- O viceversa volendo dare al robot gio/2), inizierei la curva per un
li sulle 2 ruote, ho tralasciato per una velocità di 10 cm/sec dovremo tratto pari a [(raggio*6,28)/4] poi
non offendere nessuno il calcolo pilotare il motore fino a registrare: l'ultimo tratto rettilineo 100 cm
della velocità partendo dalla rota- (raggio/2).
zione dei motori. Diverso e più inte- 10/0,785 = 12,74 impulsi al secondo
ressante il caso in cui abbiamo degli La scelta può dipendere da molti
encoder posizionali sui motori per Bene, ora sappiamo come pilotare fattori e non ultimo da una questio-
controllare il moto. un motore con cognizione, possia- ne cinematica: a meno che non
Nel caso di un encoder (la classica mo volendo impostare uno sposta- abbiamo un sistema in grado di
ruota che alterna spazi vuoti e pieni mento determinato ed una velocità gestire accelerazioni e decelerazioni
che troviamo anche nel mouse) è determinata ma, sappiamo costrui- controllate, ogni volta che coman-
necessario ai fini della programma- re un percorso? diamo al robot uno start o uno
zione del robot, sapere a che spazio Teoricamente si, gli elementi li stop, ciò avviene in modo molto
percorso corrisponde ogni impulso abbiamo tutti. brusco e il rischio è quello di perde-

ROBOMANIA 131
ROBOMANIA

re aderenza con il suolo, se ciò valore per asse e raggio). tanta ignoranza sul loro funziona-
avviene tutti i conti che abbiamo mento fanno si che a livello hobbi-
fatto fino ad ora non servono più, STEPPER O MOTORI CC? stico non siano molto utilizzati, sono
immaginate che, come accade per Bella domanda, ognuno ha le pro- sempre usati in applicazioni con un
le automobili, la frenata provochi lo prie convinzioni e preferenze emo- minimo di professionalità vedi stam-
slittamento delle gomme con una tive, vediamo un pò di dati tecnici. panti, scanner, plotter, HD oltre
leggera sbandata, anche solo una ovviamente alla robotica, pilotare
rotazione di 5°, magari il punto Motori CC due motori alla stessa velocità è in
dove il bot si è fermato è vicinissimo Sono i classici motori che troviamo questo caso molto semplice, è altre-
al punto giusto ma, la piccola rota- ovunque, poco costosi, leggeri, si sì abbastanza semplice gestire acce-
zione farà si che ad ogni successivo possono comandare con estrema lerazioni o decelerazioni.
comando siate più lontani di dove facilità, variandone la tensione di Il rischio di perdere i passi esiste
credete. Ecco perché il sistema 3 è alimentazione si varia la velocità, solo se il dimensionamento è sba-
migliore (salvo altri impedimenti) possono raggiungere velocità di gliato o in caso di coppie resistenti
anche se più complesso come cal- rotazione da paura, 10, 20 mila giri impreviste, accoppiandolo ad un
coli (i calcoli li fa il PC) in quanto minuto; tra i difetti maggiori trovia- encoder si può avere visione dell'e-
prevede un numero minore di mo: la presenza di spazzole e collet- ventuale passo perso e correggerlo
STOP/START. Ovviamente ciò ha un tore che oltre ad usurarsi generano con maggior rapidità, il PID è più
senso se posso variare la velocità disturbi e calore a go go, la preci- semplice da realizzare.
delle ruote senza passare per uno sione poi è un altro limite sia per il
stop. posizionamento sia per la velocità Per entrambi un problema se parlia-
Ma come so dove sono? di rotazione, quest'ultima in parti- mo di robotica è il mantenimento
Beh, qui c'è da fare i conti con la tri- colare è legata a fattori variabili della posizione assunta, per entram-
gonometria ma non è difficile, quali la temperatura, i SERVO così bi significa dover continuare ad ali-
ovviamente da qualche parte ci sarà chiamati i motori CC pilotati in mentarli, per lo stepper è una condi-
una mappa, magari memorizzata PWM e con una elettronica di con- zione prevista costruttivamente, per
nel PC, devo pensare di partire con trollo hanno buona capacità sul il motore CC è una condizione ano-
il robot da un punto noto e con un posizionamento mentre sono sem- mala e si rischia seriamente la cottu-
orientamento noto (Est?). pre difficili da "indovinare" per la ra, comunque per un robot a batte-
L'origine della vostra mappa sarà velocità, il PWM poi ha qualche rie continuare ad alimentare i moto-
l'origine di un ipotetico piano carte- effetto sulla coppia; per applicazio- ri per tenere fermo un braccio è un
siano orizzontale, se procedo diritto ni di robotica questo tipo di motori assurdità; per entrambi ci viene in
(sono orientato ad Est), l'angolo è accettabile solo in abbinamento a aiuto la meccanica, l'accoppiamen-
(alfa) è zero e avrò che: encoder e PID, anche il semplice (e to viteingranaggio risolve il proble-
non troppo robotico) inseguitore di ma (considerate però che la forza
Xfinale = Xiniziale + spostamento * linea (o luce) è in pratica un PID ed peso si scarica sull'albero motore).
coseno(alfa); è facile vedere come questi sistemi Sicuramente con queste righe non si
seguano il segnale "dondolando" chiude l'argomento e rimane indub-
mentre bia la possibilità di ognuno in fun-
Stepper zione delle proprie capacità di fare
Yfinale = Yiniziale + spostamento * Sono costosi, serve un circuito digi- l'una o l'altra scelta, sarebbe meglio
seno(alfa); tale per pilotarli, è difficile dimensio- considerare l'uno o l'altro a seconda
narli, hanno una coppia bassa a della funzione d'uso che si cerca.
se sono ruotato di 45° (Nord-Est) parità di corrente, hanno velocità
evidentemente X e Y assumeranno decisamente più basse 5-7 mila giri INGRANAGGI & CO
altri valori. minuto; per contro sono molto affi- Visto che sono stati tirati in ballo gli
Provate a determinare X e Y sapen- dabili, senza parti in usura e non ingranaggi, beh forse vale la pena
do che parto dal punto 0,0 e sono generano disturbi, silenziosissimi, se parlarne un pò.
orientato ad est per il percorso ne trovano di dimensioni da non Queste righe sono recuperate da un
immaginato sopra e sapendo che credere (avete mai aperto l'HD di un vecchio post di Paul sul NG di "fai
scelgo la soluzione 1. Riprovate con notebook?); alcune convinzioni da te" e gelosamente da me conser-
le soluzioni 2 e 3 (scegliete voi un errate su questi motori e soprattutto vate.

132 ROBOMANIA
ROBOMANIA

trova circa a metà altezza del dente Non solo i matematici ed i tecnici
Lezione N° 1. (torneremo sull' argomento più conoscono ed utilizzano le curve
(Ovvero come chiamare le cose tardi). evolventi, ma anche le volpi!
con il nome giusto, ed imparare Il suo nome è "diametro primitivo". Incredibile a dirsi, ma se una volpe
che anche le volpi conoscono la Beccatevi perciò questa: trova l'occasione di una ciotola
geometria piana). "due ruote dentate sono assimilabi- piena lasciata per il pasto di un cane
Visualizzate mentalmente una ruota li a due ruote di frizione che girano legato ad una catena fissata ad un
dentata, o meglio, mettetene una a contatto tra loro in corrisponden- palo, è capace, tenendosi a debita
davanti a voi; (dove sono tutte za del diametro primitivo". distanza, di stuzzicare il cane in
quelle rotelle della vecchia sveglia Vediamo ora in dettaglio il singolo maniera che girando attorno al palo
che ogni buon fai da te ha cercato dente: avvolga progressivamente la catena
almeno una volta nella vita di Visto di fianco, più o meno è trian- attorno al palo stesso, accorciando-
rimontare senza successo?). golare (più meno che più, in verità), la quanto basta per papparsi il cibo
Iniziamo con la cosa più tediosa, e ed ora sapete che la sua base ha ini- nella ciotola.
cioè la terminologia. zio dal cerchio di troncatura interno Cioè Fido girando descriverà un'e-
Così almeno sapremo parlare in e finisce con un piccolo arco sulla volvente di cerchio avvicinandosi
argomento con proprietà di lin- circonferenza di troncatura esterna. sempre di più al centro di rotazione
guaggio. L' altezza del dente medesimo è la e resterà senza pranzo!
Il primo termine è il "diametro ester- differenza tra i raggi delle due cir-
no dell' ingranaggio", che si chiama conferenze di troncatura. Divagazione N° 2.
anche "diametro del cerchio di tron- A circa metà altezza del dente Un'altra applicazione dell'evolvente
catura esterno", e mi pare non ci sia passa la circonferenza primitiva è quella applicabile al taglio dell'er-
granché da dire in proposito. (ricordate?). ba nei pratini liberi da alberi e/o
Il secondo è il "diametro del cerchio Ora osserviamo i fianchi del dente, ostacoli.
di troncatura interno", che corri- quelli curvi, che danno la caratteri- Si pianta un palo nel bel mezzo del
sponde al fondo del vano vuoto. Da stica forma allo stesso. prato, e si fissa una cordicella al
non confondere con il "diametro di In pratica tutti gli ingranaggi sono palo, legandola all' altro capo alla
base", che corrisponde a quello tagliati in maniera che i due fianchi falciatrice.
detrminato dal diametro esterno del singolo dente corrispondano ad Girando attorno al palo tenendo
della ruota coniugata. (Difficile da una curva matematica ben precisa, teso il filo, la falciatrice descriverà
capire senza un disegnino, ma che si chiama evolvente di cerchio o una spirale, o per meglio dire, un'e-
soprassediamo perché non ha più semplicemente "evolvente". volvente, lasciando delle bellissime
molta importanza). Cos'è una evolvente si potrebbe tracce di rasatura curve (se la lar-
Basti dire che la differenza tra il dia- spiegare con una equazione, ma ghezza di taglio della falciatrice è,
metro di base e quello di troncatu- siccome io avevo 4 in matematica, ad esempio, di 40 cm, utilizzando
ra interno determina il "gioco di lo spiego in un modo più semplice. un palo di circa 10 cm di diametro,
fondo" tra il dente di una ruota ed il Chiedete a vostra moglie un roc- corrispondenti a circa 30 cm di cir-
vano impegnato della ruota con- chetto di filo da cucito. conferenza, si otterranno delle trac-
dotta dalla prima. Tenetelo in una mano e con l'altra ce sul terreno di pari misura).
Questo gioco è importante per evi- svolgete il filo dal rocchetto, tenen- Provare per credere!
tare che due ingranaggi s’impunti- dolo ben teso tra due dita (intendo Se non avete pratini da tagliare, o
no e quindi per determinare la dire che svolgiate il filo descrivendo preferite sugli stessi il taglio diritto
distanza dei due assi di rotazione. delle immaginarie rotazioni intorno và-e-vieni, amici come prima e tor-
Insomma roba da specialisti, che a al rocchetto, non che tiriate il filo niamo agli ingranaggi.
noi non importa granché. secondo l'asse del rocchetto!). Un altro termine da considerare è il
Ma c'è un altro diametro da cono- La curva che descriverà il punto che "passo" della dentatura, che è la
scere, il più importante, perchè è corrisponde alle vostre due dita che lunghezza della circonferenza pri-
quello di riferimento per tutti i tengono il filo è una evolvente. mitiva divisa per il numero dei
calcoli. Cioè una specie di spirale, ma con denti. Cioè:
È quello che corrisponde al punto di specifiche proprietà.
contatto sul fianco dei denti tra due
ruote che si impegnano, e che si Divagazione N° 1.

ROBOMANIA 133
ROBOMANIA

Dove: del modulo ed ometto la formula peratore del tornio od il program-


P = passo della dentatura per non farvi sbadigliare troppo. matore CNC.
D= diametro primitivo Lo spessore del dente, misurato sul
Z= numero dei denti cerchio primitivo, è pari a metà del Esercizio per casa
passo (e mi pare che in questo caso Anche voi quindi potete divertirvi a
Come s’intuisce dalla formula, il non siano necessarie spiegazioni). misurare qualche ingranaggio,
passo è un numero irrazionale a Le relazioni di cui sopra permettono determinando i valori De, D, Di, m,
causa del fattore pi greco, che per di esprimere i diametri di troncatu- Z, P.
l'appunto è irrazionale. ra esterna ed interna in funzione del È sufficiente un calibro od un righel-
È stato perciò aggirato l'ostacolo modulo: lo per le misurazioni ed una matita
introducendo un numero, detto per i semplici calcoli.
modulo (m), definito dalla relazione: Però per favore, a vostra moglie che
vi guarderà allibita, non ditele che
Che si può anche scrivere: sono stato io a suggerirvi di perde-
re così stupidamente il tempo!
In tal modo la formula del passo Per concludere quest’articolo con-
diventa: fesserò che non ho avuto il corag-
gio di addentrarmi anche nella
spiegazione del "angolo di pressio-
e per quanto riguarda il diametro di ne", "passo base", "retta di pressio-
troncatura interna: ne", ecc.
che è la formula base degli ingra- Peraltro questi concetti non sono
naggi. strettamente indispensabili per chi,
Cioè, detto in chiaro: come noi, con gli ingranaggi ci
"il diametro primitivo di un ingra- gioca e non ci lavora.
naggio è uguale al modulo della Insomma facciamo finta che non
dentatura moltiplicato per il nume- PICCOLA PAUSA DI esistano.
ro dei denti". RIFLESSIONE
Interessante, vero? Se siete arrivati sin qui senza male- Lezione N° 2.
Se lo sapessero le volpi... dirmi, avrete capito l'utilità di tutte Nella prima lezione abbiamo visto
Ora fate un ultimo piccolo sforzo, queste formulette, e cioè le relazio- le definizioni e le semplici relazioni
che abbiamo quasi finito. ni che legano i vari parametri geo- che legano i vari termini delle den-
La distanza tra il cerchio di tronca- metrici delle ruote dentate, che per- tature. La misurazione dei valori
tura esterna ed il cerchio primitivo mettono ai tecnici, fissato uno o più vengono fatte ordinariamente con
si chiama "addendum" (a) ed è pari di questi parametri, di ricavare gli gli usuali strumenti (calibri a cor-
al valore del modulo (m). altri. soio, micrometri, comparatori, ecc.)
Invece la distanza tra il cerchio pri- Ad esempio un progettista, assunto ma voglio fare un cenno ad uno
mitivo ed il cerchio di troncatura un certo rapporto di trasmissione, strumento particolare che si utilizza
interno si chiama "dedendum" (b), (argomento del quale tratteremo in per la misura dello spessore del
e vale 7/6 (sette sedicesimi) del seguito), fisserà il diametro esterno dente in corrispondenza del diame-
valore del modulo. delle due ruote dentate, sceglierà il tro primitivo (cioè quello che
Quindi l' altezza del dente è pari alla modulo (e vedremo più avanti conta). Ne parlo perchè è il sistema
somma dell' addendum più quella come), e così saprà quanti denti più semplice per ricavare la misura
del dedendum ed è espressa chiara- avranno le due ruote. (metodo di Weber) e perchè tale
mente dalla formuletta: Oppure un tecnico d'officina che strumento si trova facilmente sulle
deve compilare il foglio di lavora- bancarelle dei cosiddetti "polacchi".
zione per tornire le ruote da denta- Credo peraltro sia l'attrezzo che
re successivamente, noto il modulo loro vendono di meno!
ed il numero di denti ricaverà il dia- Lo strumento è composto di due
Cioè l'altezza di un dente è pari a metro esterno ed il diametro di calibri a corsoio con nonio, uniti a
tredici sesti del valore del modulo. troncatura interno della ruota, e lo 90 gradi tra loro.
Il gioco di fondo, invece, vale 1/6 riporterà sul foglio di lavoro per l'o- La misura si fa così:

134 ROBOMANIA
ROBOMANIA

Con il primo calibro si predispone razione chiamata "quaterna": ricor- Per un rapporto di trasmissione di
una linguetta metallica (detta dando che n è il numero di giri e Z 1:8 e superiori, i denti della più pic-
modulatore) ad una misura pari il numero di denti, si può ricavare cola devono essere almeno 17.
all'addendum del dente in misura. (credetemi sulla parola) la seguente Questo è valido nel caso di denti
Mettendo a contatto della sommità formula: creati con evolvente avente "angolo
del dente la linguetta modulatrice di pressione" di 20°, cioè quelli nor-
del primo calibro, le punte del malizzati in Europa.
secondo si posizioneranno automa- Nei paesi anglosassoni si usa l'evol-
ticamente sulla circonferenza primi- vente con angolo di pressione di
tiva della ruota, e quindi si potrà Se gli assi di rotazione di due ruote 14° e 30', per la qual ragione il
eseguire una misura di larghezza dentate sono distanti, o se è neces- numero minimo di denti aumenta
del dente con il secondo calibro. sario invertire il senso di rotazione (da 22 a 31 secondo il rapporto di
Da notare che le punte del secondo del moto, s’inserisce tra le due ruote trasmissione da 1:1 a 1:8).
calibro comunque non misurano un una terza, detta "ruota oziosa". Un artificio per far bene ingranare
arco di cerchio, pari allo spessore Quest' ultima può avere un numero ruote con un numero di denti più
circonferenziale del dente, ma la di denti qualsiasi, perché la sua basso del dovuto è quello di sposta-
corda dell' arco stesso. La misura grandezza non influisce sul rappor- re i cerchi di troncatura caratteristi-
perciò dovrebbe essere corretta con to di trasmissione. ci della ruota, nel senso che si
opportune formule trigonometri- aumentano i cerchi della ruota più
che, ma usualmente la differenza è COMPITO PER CASA piccola e si diminuiscono quelli
così piccola da risultare spesso infe- Chi di voi saprebbe dimostrare per- della ruota più grande.
riore agli errori di misura. ché una ruota oziosa non influisce Le dentature così realizzate si dico-
Ho citato questo metodo perché è il sul rapporto di trasmissione di un no "corrette".
più semplice possibile, l'unico alla treno di ingranaggi? Ma avevo promesso di non parlare
nostra portata di dilettanti. Dopotutto, potrebbe essere più di dentature speciali e mi fermo qui.
Ma parliamo ora del rapporto di divertente provarci che guardare Andiamo avanti.
riduzione. uno di quei terribili spettacoli di La ruota dentata con il minor nume-
Quando si osservano due ruote quiz alla televisione! ro possibile di denti facente parte di
dentate che s’impegnano l'un l'al- Continuando il discorso sui rappor- una serie di ruote di pari modulo si
tra, la prima cosa che viene in ti di trasmissione, bisogna dire che chiama "rocchetto", o con un brutto
mente è il rapporto di riduzione, la ruota più piccola di una serie non francesismo, "pignone".
che può essere definito come n2/n1 può avere un numero di denti infe- Ed ora una bella domanda per i più
dove n1 è il numero di giri della riore ad un certo numero. È intuiti- attenti : la ruota più grande possibi-
ruota conduttrice e n2 è il numero vo che i denti di una ruota non pos- le, quanti denti potrà avere, e quin-
di giri della ruota condotta. sono essere solamente 3 o 4, e di di che diametro sarà?
Il rapporto di riduzione è inversa- comunque nemmeno 5 o 6, in Mi rispondo da solo:
mente proporzionale al rapporto quanto nel loro moto darebbero Chiaramente il diametro potrà esse-
tra il numero di denti delle rispetti- luogo ad una interferenza con i re grande, grandissimo, quasi infini-
ve ruote. denti della ruota coniugata più to, anzi infinito! Ed, infatti, se il dia-
Cioè la ruota con più denti girerà grande. metro è infinito, il cerchio di tronca-
più piano. In pratica, per avere un buon ingra- tura esterno della ruota assumerà la
Bella scoperta, dirà qualcuno! In namento delle due ruote, nelle forma di una retta.
ogni caso io la formula ve la passo: quali i denti ingranino senza stri- E la nostra ruota dentata l' avremo
sciare, e comunque ci siano almeno fatta diventare una "dentiera", cioè
2 denti in presa che è il minimo per una riga dentata nella quale i denti,
avere un buon movimento, il mini- che saranno di numero infinito,
mo numero di denti possibile và da avranno conservato il passo (e quin-
Questo se le ruote sono due sola- 12 a 17, a seconda del rapporto di di il modulo) originario, e perciò
mente. trasmissione tra le due. potrà essere impegnata da qualsiasi
In molte applicazioni meccaniche le Cioè se le due ruote hanno lo stes- ruota di pari modulo.
riduzioni di velocità prevedono 4 so diametro (rapporto 1:1), basta In tal modo, se ne abbiamo biso-
ruote (o più), poste in una configu- che abbiano entrambe 12 denti. gno, potremo trasformare facilmen-

ROBOMANIA 135
ROBOMANIA

te un moto rotatorio in un movi- al piccolo dente sia superiore alla ruota), valore che c’è noto, con una
mento rettilineo. resistenza meccanica dello stesso. semplice divisione si trova il valore
Le curve del profilo del singolo Cerchiamo quindi di vedere alla della forza "F" che agisce a flessione
dente, che erano un' evolvente di buona come si verifica a rottura un sul dente, così come, nel caso di un
cerchio, nella dentiera si saranno dente. balcone, sapremmo calcolare il
raddrizzate ed avranno assunto la Immaginate di togliere tutti i denti peso delle persone che, affaccian-
forma di rette costituenti i fianchi ad un ingranaggio, meno uno. dosi alla ringhiera, tenderebbe a
inclinati di un trapezio. Resterà in tal modo una sporgenza fletterlo verso il basso.
Interessante, vero? alla ruota, simile ad una mensola di In possesso del valore della forza "F"
Se non ci credete, andate a guarda- quelle che sostengono i balconi e delle misure del dente (che cono-
re la dentiera che avete sul portone nelle facciate dei palazzi. sciamo in base al modulo), si verifi-
scorrevole di casa con l'apertura Tecnicamente questa mensola si ca la stabilità a flessione del dente
motorizzata. chiama "trave incastrata ad una secondo la formula K=Mf/Wf dove:
estremità" ed è soggetta ad un cari-
Lezione N° 3. co di flessione dovuto alla forza K = carico di sicurezza del materiale
(Ovvero, come anche i geometri concentrata applicata alla sua estre- Mf = momento flettente
sappiano calcolare gli ingranaggi). mità libera. Wf = Modulo di resistenza a flessio-
Proseguendo in queste brevi note, Nel balcone questo carico potrebbe ne del dente che è universale e vale
parleremo della grandezza dei denti essere il peso di tante persone che si per tutti i carichi a flessione, balco-
in relazione al diametro della ruota, affacciano alla balaustra, e che ten- ni compresi.
cioè del modulo. Un modulo picco- derà a piegare verso il basso le
lo è sinonimo di denti piccoli e mensole di sostegno del balcone Ecco perché ho detto nel titolo che
quindi piuttosto numerosi sulla stesso. anche i geometri sanno calcolare gli
ruota. Nel dente è la forza tangenziale ingranaggi.
All' inverso ad un modulo di valore applicata al fianco del dente stesso, La formula di cui sopra dice in sol-
maggiore corrisponde un minor che tenderà a romperlo per flessio- doni:
numero di denti. ne recidendolo alla base. Il carico di sicurezza "K" del materiale
Notare che per quanto riguarda il Le cose in verità sono un poco più del dente deve essere uguale (o supe-
rapporto di trasmissione, il valore complicate, ma anche raccontate riore) al rapporto tra il momento flet-
del modulo non ha alcuna influen- così alla buona sono abbastanza tente "Mf" applicato allo stesso ed il
za. Cioè potranno esserci due ruote corrette e veritiere. modulo di resistenza a flessione "Wf"
dentate di un certo diametro in rap- Sapendo il modulo, e quindi le della sezione di base del singolo
porto di trasmissione 1:2 tra loro, misure del dente che si vuole verifi- dente.
sia che abbiano in un caso 10 e 20 care, basterà sapere quanto vale la "K" dipende quindi solo dal mate-
denti rispettivamente (modulo forza applicata per poter effettuare i riale, e ad esempio se questo è
grande), sia 50 e 100 denti (modu- calcoli di resistenza con le usuali ghisa vale 4, se acciaio al carbonio
lo piccolo). formule della meccanica applicata. 10 -12, se acciaio legato al molib-
Ma allora, con quale criterio si sce- Questa forza non è difficile a saper- deno circa 25, e così via.
glie il modulo, e di conseguenza la si, se si pensa che generalmente è Per Mf e Wf salto il metodo di cal-
grandezza dei denti? conosciuta la potenza da trasmette- colo, ma in caso di libidinose curio-
È intuitivo credere che se una ruota re agli ingranaggi, e quindi è facil- sità qualsiasi manuale di meccanica
ha un alto numero di denti (cioè di mente ricavabile il momento tor- lo riporta.
piccola dimensione in rapporto al cente (cioè la coppia applicata), Fare attenzione che nella formula
diametro), trasmetterà il moto ad dividendo la potenza per il numero del Wf entra in gioco anche una
una ruota coniugata in modo di giri. misura che non è stata ancora con-
migliore, soprattutto più uniforme, Ma siccome noi sappiamo che il siderata, e cioè la "lunghezza di
rispetto ad un ingranaggio con momento torcente è una forza costa" del dente, che spessissimo,
pochi denti. Peraltro una ruota con applicata con un certo braccio di ma non sempre, è pari allo spessore
molti piccoli denti sarà più costosa, leva, che nel nostro caso è pari alla della ruota dentata misurato tra le
a causa del maggior numero di distanza tra il centro di rotazione facce piane ed opposte della ruota
denti da tagliare ed è possibile che della ruota e l'estremità del dente stessa.
la forza applicata tangenzialmente (cioè in soldoni il raggio della Progettato l'ingranaggio (rapporto

136 ROBOMANIA
ROBOMANIA

di riduzione, modulo, verifica alla accettare, non esiste nemmeno alla il conteggio di semplici impulsi
rottura dei denti), resta da vedere NASA un Bot parimenti efficace per non è complesso.
come si costruisce lo stesso, sia tutti gli ambienti. Svantaggi: Devo prevedere un
industrialmente che con metodi fai sistema di comunicazione bidire-
da te. CRITERI DI SCELTA PRATICA zionale, il SW deve gestire errori e
Gli ingranaggi possono essere rea- A livello hobbistico ci possiamo per- imprevisti e quindi prevedere
lizzati nei modi più disparati, a mettere di partire al contrario: il comandi e gestione degli inter-
cominciare dalla fusione (ingranag- nostro target non è esplorare rupt, se il sistema di controllo è
gi in ghisa), tranciati da lamiera Marte! e quindi chiederci a priori un PC staccato dal Bot e la comu-
(piccoli ingranaggi per giocattoli), quanto vogliamo sia complesso il nicazione è quindi via radio
stampati per iniezione (ingranaggi nostro Bot non è un'assurdità. occorrerà tener conto dei tempi
in plastica), ricavati per sinterizza- Controllare il movimento effettuato di trasmissione e quindi prevede-
zione con la tecnologia delle polve- dal bot può variare in funzione di re dei buffer che memorizzino l'i-
ri metalliche (ingranaggi per mac- alcune considerazioni, facciamo stante dell'errore e i comandi non
chine da ufficio, ecc.). qualche esempio: eseguiti; non vi è nessun control-
Ma il metodo usuale e più cono- lo se le ruote slittano.
sciuto in meccanica è quello del 1 Uso degli stepper e ritengo che Pratica: normalmente se si usano
taglio dei denti alle macchine uten- ogni comando di passo sia ese- encoder non si usano gli stepper,
sili, dopo aver realizzato per torni- guito senza errori. per comodità si lavora al contra-
tura la ruota. Vantaggi: Facilissimo, non ho rio, si fa partire il motore e lo si
bisogno di alcuna retroazione, si ferma quando l'encoder ha conta-
RAGIONAMENTI DI PROGETTO rende di fatto superflua qualsiasi to i passi voluti, per le ruote la
Abbiamo imparato a muovere il comunicazione dal Bot al centro cosa è diversa, è infatti difficile
nostro robot, in pratica tutto quan- di comando. azionare due motori cc alla stessa
to detto fino ad ora serve a ricavare Svantaggi: perdo il controllo nel velocità senza circuiti di retroazio-
3 dati fondamentali: caso che lo stepper perda il passo, ne analogici veloci e complessi
le ruote slittino sul piano di (non devono pendolare), ottene-
• La posizione X appoggio, l'urto con un ostacolo re un moto rettilineo (chiedete a
• La posizione Y non è gestibile. chi fa il “panettone”) è importan-
• L'angolo di rotazione (alfa) Pratica: alcuni sistemi funzionano te: immaginate un bot che si
anche così (stampanti, scanner, muove descrivendo una specie di
Questi dati sono riferiti al centro plotter) il rischio di perdere il sinusoide, alla fine avremo rag-
dell'asse delle ruote per X e Y men- passo o slittare si riducono drasti- giunto un punto come se fossimo
tre l'angolo sarà quello formato dal camente quando le velocità sono andati diritto, gli encoder avran-
nostro piano cartesiano immagina- basse e come per i sistemi citati il no contato 1000 passi ognuno
rio e la retta perpendicolare all'asse rischio di urti con ostacoli è zero, ma in realtà il bot sarà distante
delle ruote (in pratica la direzione se volessimo un bot domestico (i dal punto iniziale non 1000 passi
del moto); nel caso il centro del pavimenti sono sufficientemente ma 990 o meno (dipende dal-
nostro robot non coincida con il regolari) e non abbiamo gatti (e la l'ampiezza della sinusoide).
centro dell'asse ruote dovremo moglie non è di quelle che sposta- 3 Uso encoder sui motori e encoder
misurarne una volta per tutte l'off- no i mobili ogni giorno) potrem- d'ambiente.
set (la differenza) ma, importante, i mo ottenere buone soddisfazioni Vantaggi: ho un riferimento preci-
calcoli sui percorsi devono sempre anche con questa soluzione. so, ho la possibilità di capire
essere riferiti all'asse ruote, è quello 2 Uso stepper o motori cc con molte cose: encoder motore gira
infatti il riferimento del moto. encoder sulla parte in movimento ed encoder ambiente fermo=
È chiaro che la precisione di calcolo (a meno di non avere rischi sugli ruote slittano, se al contrario sto
ma soprattutto di esecuzione da organi di trasferimento del moto scivolando ecc.
parte del bot sono essenziali se tipo cinghie che slittano, albero Svantaggi: l'elettronica e il SW si
vogliamo "non perdere la bussola"; motore o ruota non fa tanta diffe- complicano di un bel pò, gli
a questo proposito dobbiamo renza). encoder d'ambiente? mica facile
cominciare a fare delle scelte e Vantaggi: mi accorgo anche di inventarne di appropriati, tutti gli
quindi decidere che compromessi movimenti inerziali o indesiderati, svantaggi del punto 2.

ROBOMANIA 137
ROBOMANIA

Pratica: Qui siamo nel professio- alla puleggia ho collegato un peso In pratica moltiplicate la coppia per
nale ma l'ingegno a volte..., minore di 0,1 kg riuscirò a solle- il fattore di riduzione del motoridut-
immaginate di porre sotto al varlo, diversamente no! tore e ricavate la forza dividendola
vostro bot in prossimità di ciascu- Attenzione, come per altri tipi di per il raggio della ruota che esegue
na ruota un mouse, sì proprio motori (anche quello a scoppio) la il lavoro!
quello che avete ora sotto la coppia è legata alla velocità di rota- Facile no?
mano destra! Quelli classici con la zione da una curva, ogni costruttore Altro dato di targa è: L'angolo di
pallina che costano anche 4 euro, ha la sua ma diciamo che la coppia passo.
alimentati a 5V vi darebbero una diminuisce all'aumentare della velo- Questo dato esprime qual è la rota-
lettura precisa di come si muove il cità di rotazione. zione che compie l'albero motore
vostro Bot, con un SW un pò È ovvio che un margine di sicurez- per ogni passo che comandiamo;
curato riuscireste a tracciare il tra- za è da considerare. esistono motori con passi da 15°,
gitto effettuato anche nel caso di Se cercate qualche stepper in rete 7.5°, 3.6°, 1.8° per citare i più
sinusoidi come descritto sopra, vedrete che motori piccoli hanno comuni.
immaginate ora un braccio mec- coppie piccole ma non lasciatevi Unica attenzione riguarda il fatto
canico, un encoder saldato allo ingannare, la dimensione del che ad esempio il 3.6° significa 3
snodo ma dal lato del contenito- motore che determina la coppia è gradi e 6 DECIMI di grado, sembra
re, sul perno rotante un peso principalmente il diametro, mag- scontato ma se consideriamo che gli
(tipo filo a piombo) avreste un giore il diametro del motore mag- angoli sono normalmente espressi
inclinometro assoluto che tiene giore la coppia, ovvio se pensate in: Gradi.Primi.Secondi e che la base
conto anche della eventuale pen- che la bobina esercita una forza su non è decimale ma sessagesimale
denza del terreno (ci avevate pen- un braccio maggiore (M=F*r). (60 primi fanno un grado), qualche
sato?). Con una coppia piccola... si può dubbio potrebbe venir fuori.
sollevare il mondo... Tutto questo ci porta a dire: Se
DIMENSIONIAMO UNO Quello che dobbiamo fare noi è vogliamo sapere quanti passi servo-
STEPPER alzare un braccio meccanico (ad no per compiere una rotazione
Proviamo ad affrontare questo tre- esempio) che pesa 5 kg come fac- completa è sufficiente scrivere
mendo problema L. ciamo con una forza di 0.1 kg? 360°/Angolo-di-passo. Nel caso di
Cominciamo con i dati del motore: Beh, attraverso i motoriduttori un motore da 1.8° significa che
La COPPIA, questo valore espresso ossia combinazioni d’ingranaggi le occorrono 360°/1.8°=200 passi per
normalmente in Ncm (Newton per cui regole le abbiamo già viste compiere la rotazione completa.
centimetro) è una delle caratteri- qualche riga indietro. Come si È ovvio che angoli di passo piccoli
stiche essenziali per capire quanto applica? offrono una precisione maggiore,
è forte il nostro motore, comincia- Immaginate un rapporto 10:1 costi- un po' meno ovvio ma comprensibi-
mo ad immaginare... il nostro tuito dall'ingranaggio sul nostro le il moto di un motore con angoli
motore ha una coppia di 1 Ncm, motore di raggio 1 cm che ha 10 piccoli offrirà un moto più "lineare"
all'albero è applicata una puleggia denti e un altro ingranaggio con e meno a scatti di un motore con
di diametro 2cm. La coppia in 100 denti e quindi con raggio 10 angoli grandi.
meccanica è il prodotto della forza cm (provate a riguardare le formule Dall'angolo di passo dipende anche
per il braccio, nel nostro caso il sugli ingranaggi), ora il nostro un altro fenomeno importante,
braccio è rappresentato dal RAG- motore abbiamo detto sviluppa 0,1 vediamolo:
GIO della puleggia per cui la cop- kg sui denti del suo ingranaggio, Quando comando un passo al
pia (M) è uguale a Forza (F) per il questa forza è anche quella applica- motore esercito una forza sul roto-
raggio (r) (M=F*r) è facile ora risa- ta al dente dell'ingranaggio grande re, il rotore ha una massa, la fisica
lire alla forza che il nostro stepper che avendo però un raggio di 10cm ci dice che quando ad una massa
può sviluppare F=M/r e quindi darà luogo ad una coppia applico una forza, questa massa
F=1/1 (il raggio è la metà del dia- M=10cm*0,1kg = 1kgcm (se volete inizia a muoversi di moto unifor-
metro) quindi 1 Newton, se poi circa 10Ncm); ora se sullo stesso memente accelerato; l'accelerazio-
vogliamo ragionare in kg allora albero dell'ingranaggio da 10cm ho ne crea un aumento della velocità
basta dividere i N per 9,8 diciamo una puleggia da 1 cm di raggio, che dipende dal tempo (più tempo
quindi circa 0,1 kg ok? potrò sollevare pesi fino a F=M/r = più velocità, a parità degli altri
Cosa significa ciò? significa che se 1kgcm/1cm = 1kg. parametri). Ora facendola breve, il

138 ROBOMANIA
ROBOMANIA

problema è che, raggiunto il plicità, praticità e precisione ne invierà il numerò giusto; il


nuovo passo il rotore per inerzia potrebbe essere il seguente: motore
tende ad andare oltre oscillando Immaginiamo (come al solito) uno eseguirà e farà quindi muovere
attorno al nuovo punto di equili- schema a blocchi costituito da un l'encoder che produrrà gli impulsi
brio, questo fenomeno è maggiore PIC, un circuito di pilotaggio dello conteggiati dal circuito. Il PIC una
per angoli di passo grandi, se sono stepper, lo stepper, un encoder, un volta terminato l'invio di impulsi
stato chiaro sopra il perché è circuito di conteggio impulsi. attenderà diciamo mezzo secondo
altrettanto chiaro. Come li colleghiamo? lo stabilizzarsi del sistema e legge-
In particolari condizioni questo rà il numero di impulsi conteggiati
fenomeno è tremendo, esistono • Cominciamo con il PIC che rice- inviandoli al cervello, il cervello
infatti velocità di rotazione degli verà (via radio, seriale ecc.) dal convertirà gli impulsi in sposta-
stepper che essendo in risonanza cervello vero e proprio del mento (l'impulso encoder potreb-
con l'oscillazione di cui sopra pos- nostro robot il numero di passi be essere diverso dal passo moto-
sono provocare perdite di passo, da far compiere al motore, la re) e facendo la differenza avrà
cadute del valore della coppia direzione avanti o indietro, l'errore commesso nell'esecuzione
apparentemente inspiegabili, non volendo anche la velocità; rice- del comando, potremo così rical-
c'è modo di conoscere a priori il vuti questi dati più un comando colare la nostra posizione vera.
valore di queste frequenze e di start, il PIC inizierà a mandare La cosa simpatica di un sistema di
comunque il fenomeno si manife- i segnali giusti al circuito di pilo- questo tipo è che possiamo usarlo
sta con funzionamenti a vuoto o taggio. uguale per tutti i motori del robot,
con coppie resistenti molto basse • Il circuito di pilotaggio o DRIVER studiato un circuito e fatto un pro-
o addirittura negative, essendo poi è composto da poco più di un grammino per il PIC possiamo
frequenze di risonanza è difficile integrato dedicato tipo L297 o usarlo per tutti motori, sarà il cer-
beccarle anche per sfortuna. similari, questi IC hanno dei pin vello ad attribuire variabili diverse
Comandare uno stepper è un altro di ingresso che se portati alti o al rapporto passo spostamento di
argomento ma, visto che parliamo bassi determinano la direzione, il ogni motore.
di angoli di passo, è giusto accen- tipo di funzionamento (passo Come avrete notato il Loop di
nare al fatto che è relativamente intero o mezzo passo), e un pin retroazione non è in tempo reale,
semplice utilizzare l'HALFSTEP o che accetta gli impulsi di coman- inviamo un comando, aspettiamo,
mezzo passo, in pratica si alimen- do, ad ogni impulso l'IC attiverà andiamo a vedere se e con che
tano 2 bobine anziché una, con la le sue uscite in modo da eccitare errore è stato eseguito; questa
stessa tecnica si possono generare le bobine giuste dello stepper. scelta è fatta per: non impegnare il
una serie infinita di passi generan- • L'encoder, beh è semplice, non PIC e rischiare di perdere informa-
do un moto estremamente unifor- c'è molto da dire se non che zioni, avere un SW semplicissimo.
me e privo dei problemi di cui invierà una quantità di impulsi È possibile però semplicemente
sopra, il come fare è dettagliata- proporzionali al movimento. cambiando programma al PIC
mente spiegato in molte pagine • Circuito di conteggio impulsi, si avere un PID vero e proprio,
reperibili in rete, questo però non occuperà di contare il numero di magari usando altri chip per anda-
significa che il motore ha un impulsi, e comunicarli al PIC su re a variare la velocità del motore.
numero di passi infinito! La posi- richiesta, potrebbe essere costi-
zione finale quando decideremo di tuito da un altro PIC oppure
fermare il motore sarà uno dei qualsiasi altro circuito, l'impor-
passi reali. tante è che possa far capire al
PIC un numero.
COMINCIAMO A PENSARE
COME ASSIEPARE IL TUTTO La logica di funzionamento è sem-
Coppia, angolo di passo... non plice, il cervello del robot converte
hanno più segreti! lo spostamento che desideriamo in
Andiamo ora un pò sul pratico! numero di passi motore (vi ricor-
Volendo realizzare un sistema "robo- date? abbiamo visto come!); invia
tico" come potremmo procedere? quel numero al PIC, il PIC comin-
Un giusto compromesso tra sem- cia a inviare gli impulsi al DRIVER e

ROBOMANIA 139
in vetrina NUOVO
ACOUSTIC BOX 4.0
PROGETTAZIONE DI CASSE
ACUSTICHE E TEST AVANZATO
In anteprima presentiamo le principali novità della nuova
versione del pacchetto Acoustic Box, la 4.0, in distribuzione
dalla metà di novembre.

In questo nuovo appuntamento dedicato al pacchetto sempre intuitiva grazie all’interfaccia amichevole in
applicativo più diffuso tra gli appassionati autocostrut- Windows ed alla guida in linea, garantisce risultati anco-
tori e gli installatori professionisti di impianti hi-fi car e ra più efficaci. Il punto di forza che ormai caratterizza
home, abbiamo il piacere di annunciare l’uscita dell’ul- questo illustre software, è la possibilità di progettare,
tima versione di Acoustic Box, la 4.0. testare e per gli utenti professionisti anche gestire la
La software house, per ovvi motivi di mercato, non ci ha propria attività. Un grosso sforzo è stato quindi fatto per
ancora fornito tutte le videate di questa nuova versione, riunire in un unico completo cd-rom tutte quelle funzio-
ma possiamo presentare alcune novità sulle quali ci è nalità che ogni utente è costretto a ricercare in pro-
stato gentilmente concesso di parlare. grammi e programmini, spesso in inglese, spendendo
Veniamo subito al sodo. davvero una fortuna.
Il lavoro del team che ha realizzato questa nuova versio- La progettazione, ampliamente trattata su questa rivi-
ne ha puntato a migliorare e potenziare ogni più picco- sta con la versione 3.0, è stata ulteriormente migliora-
lo particolare del software, rendendolo ancora più ade- ta; la simulazione della risposta del diffusore è stata
rente alle crescenti esigenze dell’utente. Da oggi sarà perfezionata; il modulo per il test degli impianti, che
possibile progettare con tutti gli altoparlanti presenti sul già comprendeva le tracce audio-test ed un utile gene-
mercato senza compromessi di alcun tipo. La progetta- ratore di frequenze ed effetti audio, nella nuova versio-
zione di un subwoofer, di un sistema a due o tre vie, ne viene integrato da uno straordinario analizzatore di
spettro! L’aspetto che desta ancora più interesse è che
questo nuovo modulo si adatta a qualunque compu-
ter, purché dotato di una propria scheda sonora. Non
è quindi necessario aggiungere hardware al proprio
PC come spesso avviene con costosi software di azien-
de straniere.
L’utilizzo del modulo è come sempre semplice ed intui-
tivo: basta collegare un microfono all’ingresso della
scheda audio (mic o line-in) e posizionarlo ad un metro
di distanza dal woofer del diffusore. Il diffusore ed il
microfono vanno appoggiati a terra. A questo punto si
invia il segnale sonoro al diffusore (il cd-rom di Acoustic
Box 4.0 può anche essere inserito nel lettore cd dell’im-
Figura 1: L’elegante videata di presentazione della nuova versione 4.0 pianto hi-fi per la riproduzione di apposite tracce test) e
fare click su REC nel pannello di controllo dell’analizza-

140 IN VETRINA
Figura 5: Lo schema mostra come utilizzare Acoustic Box 4.0 per testare
efficacemente il diffusore progettato

vo del frontale, come fanno le più grandi case costrut-


trici di diffusori. Un tocco di vera professionalità!
Progettare e simulare la frequenza di risposta del diffu-
sore non ancora costruito, poteva essere un metodo di
lavoro non del tutto sufficiente per il raggiungimento
del risultato preventivato. Ora, con la possibilità di
misurare l’effettiva risposta, è possibile intervenire in
tempo, prima che si rifinisca il mobile del diffusore e si
incollino definitivamente i pannelli dimensionati dal
software, correggendo eventuali errori e sviste interve-
nuti durante la fase di realizzazione fisica del diffusore
(costruzione).
Anche Acoustic Box 4.0 progetta quindi casse acustiche
con svariate configurazioni, crossover e componentisti-
ca (induttori cilindrici in aria, reti di attenuazione).
Contiene sempre anche i master dei circuiti stampati
per la realizzazione dei crossover.

Un’altra grossa novità è il prezzo! Da oggi chiunque può


accedere più facilmente a questo prodotto, togliendosi
le migliori soddisfazioni. Infatti, Acoustic Box 4.0 è
disponibile in due versioni, Light e Professional.
Figura 2: Il grafico della simulazione della risposta in frequenza, Naturalmente la seconda consente ogni possibilità di
con tante nuove opzioni
utilizzo. La Light, comunque, costituisce davvero un
Figura 3-4: Il nuovo modulo per l’analisi FFT del suono reale del diffusore,
con numerose opzioni per un accurato test dell’impianto ottimo punto di partenza, perché con soli € 29,95 dà la
possibilità di progettare interamente l’impianto hi-fi!
Informazioni dettagliate sui contenuti di questa quarta
tore di spettro. Viene così misurata la potenza del edizione del pacchetto applicativo sono reperibili sul
suono, il cosiddetto Sound Pressure Level, misurato in sito internet della casa produttrice (Pianeta Musica)
decibels. Ma non finisce qui: è possibile misurare anche all’indirizzo “www.pianetamusica.org”, dal quale è
i “volts” per ogni frequenza riprodotta dal diffusore. Il anche possibile richiedere il cd-rom. Per i negozi di elet-
software visualizza il tutto su un grafico evidenziando le tronica e hi-fi, Pianeta Musica ha anche previsto una
frequenze di picco con la relativa potenza acquisita. In conveniente formula di acquisto per la distribuzione del
linea con gli altri moduli del pacchetto applicativo, pacchetto (per tutte le informazioni è possibile telefona-
anche l’analizzatore FFT consente di esportare il grafico re ai numeri 0882.375700 e 368.7487637).
per stamparlo su carta (magari adesiva) da incollare sul
pannello posteriore del box o sotto il pannello protetti- Buona progettazione!

IN VETRINA 141
in vetrina SITEPLAYER,
UN SERVER WEB IN
1 POLLICE QUADRATO!
Dalla NetMedia un piccolo circuito dalle doti incredibili, include
un Server Web, una interfaccia Ethernet, 8 porte I/O e una porta
seriale, il tutto in 1 pollice quadrato.

È sicuramente il più piccolo Server Web del mondo, bile usare anche delle semplice interfacce di testo.
il SitePlayer permette la connessione tramite Ethernet Le pagine contenute nel SitePlayer, possono essere
di innumerevoli dispositivi quali: elettrodomestici, realizzate utilizzando i normali programmi di Web
termostati, lampade, apparecchiature, etc. Inoltre è Authoring come FrontPage o Dreamweaver, si posso-
possibile utilizzare la porta seriale per la comunica- no anche realizzare semplicemente con il Blocco
zione con microcontrollori o altri dispositivi dotati di Note di Windows. Una volta realizzata, la pagina può
questa comune interfaccia, in questo modo le possi- essere caricata nella memoria del SitePlayer diretta-
bilità del mente dalla
SitePlayer si connessione
estendono Ethernet.
notevolmente.
È disponibile,
Il SitePlayer gratuitamente,
gestisce il una libreria di
Protocollo Web simboli grafici,
e i pacchetti LEDs, manopo-
Ethernet, indi- le, slide, inter-
pendentemen- ruttori, etc;
te dalla tipolo- pronti per esse-
gia dei disposi- re utilizzati nelle
tivi connessi pagine Web.
alla rete, la Sebbene il Site-
comunicazione Player sia inte-
seriale, avviene so principal-
tramite porta mente come
seriale stan- periferica passi-
dard a due fili. va, ovvero che
risponde a
Il controllo dei dispositivi collegati al SitePlayer, richieste HTTP, esso può inviare messaggi usando il
avviene tramite controlli grafici: manopole, slide, protocollo UDP (Universal Datagram Protocol).
cursori, etc che corrispondono ai parametri del Questo protocollo, in sintesi, e’ un sistema di per
dispositivo connesso al modulo; ovviamente è possi- inviare dati tra un dispositivo e l’altro, tramite inter-

142 IN VETRINA
Figura 2: Il kit di sviluppo SPK1

net. Non c’è bisogno di stabilire una connessione, il


dispositivo invia i dati sulla rete senza sapere se il
ricevente li sta ricevendo.
Utilizzando un IP statico su Internet, è possibile Figura 3: Ecco la schermata che si presenta la prima volta che si effettua
una connessione al modulo SitePlayer. Clickando sui link “Red
comandare dispositivi, in remoto, da qualsiasi parte Led=1” e “Green Led=1” si accendono o spengono i LED presenti
del mondo, tutto questo senza dover passare notti sulla scheda di sviluppo SPK1. Clickando su “Click Here for Music”
inizia a suonare un file musicale .mid presente nella memoria del
insonni a programmare e senza spendere un capitale! SitePlayer

IL SITEPLAYER DEVELOPMENT KIT SPK1 una form. In pratica è il file che il SitePlayer usa per
La NetMedia ha sviluppato un Development kit, rispondere alle richieste HTTP.
L’SPK1 che comprende, oltre al modulo SitePlayer,
una interessante scheda che dispone di una porta Per caricare i files nel SitePlayer si utilizza l’apposito
seriale, una porta Ethernet, 2 LED, un termistore, una software SiteLinker, disponibile gratuitamente sul sito
uscita PWM, due pulsanti, un tasto di reset, due con- della NetMedia (www.siteplayer.com).
nettori direttamente connessi ai pin del modulo e Con il software è anche disponibile un interessante
una presa per alimentatore filtrata e stabilizzata; que- programma che permette la simulazione di un
sta scheda è ottima come Kit di sviluppo, utile anche SitePlayer virtuale, ottimo per fare le prove di pro-
per la prima programmazione dei moduli. grammazione o per testare le caratteristiche dell’og-
getto prima di acquistarlo.
LA PROGRAMMAZIONE IN PRATICA
Per programmare il SitePlayer, occorrono tre files. Il CONCLUSIONI
primo è il file delle definizioni, con estensione .spd Il SitePlayer apre nuove strade a tutti coloro che
Questo file definisce le variabili, che sono chiamate usano microcontrollori o altri dispositivi ed intenda-
“objects”, mantiene una lista degli altri file che si no sfruttare la tecnologia Ethernet e tuffarsi nel
stanno includendo, setta le condizioni iniziali come Mondo senza limiti di Internet.
ad esempio l’IP Address del SitePlayer e così via. Il
secondo è un file HTML. La sempre maggiore diffusione dei sistemi Wireless,
collegando un Access Point al SitePayer, è possibile
Come in tutti i Web Server, i file HTML sono l’inter- installarlo anche nelle zone non cablate!
faccia principale. Ci sono vari sistemi per includere
elementi grafici e “objects” che costituiranno i vari
controlli e le informazioni provenienti dai dispositivi Distributore per l’Italia:
connessi al SitePlayer. Il terzo è il cosiddetto
“SitePlayer Interface File” o SPI, con estensione, Robot Italy
appuno, .SPI. Via Valenzani, 12
Questo è un file analogo ad un file CGI, serve a istrui- 00044 Frascati Roma
re il SitePlayer su cosa deve fare al verificarsi di un www.robot-italy.com
particolare evento, come ad esempio un imput da info@robot-italy.com

IN VETRINA 143
in vetrina C.C.S ICD-U
IN-CIRCUIT DEBUGGER
E PROGRAMMATORE
USB PER PICMICRO
FLASH SERIE 16 E 18

ICD-U è una soluzione per il debug in-circuit dei PIC18F258, PIC18F442, PIC18F448, PIC18F452,
microcontrollori Microchip PIC16Fxx e PIC18Fxx. PIC18F458, PIC18C601, PIC18C801, PIC18F1220,
L’ICD-U può effettuare il debug dei target PIC16 e PIC18F1320, PIC18F2220, PIC18F2320, PIC18F4220,
PIC18 che supportano la funzionalità debug mode (ad PIC18F4320, PIC18F6520, PIC18F6620, PIC18F6720,
esempio i modelli della famiglia 16F87x). PIC18F8520, PIC18F8620, PIC18F8720
L’ICD-U consente inoltre la programmazione in-circuit
(ICSP) per tutti i flash. • Solo programmazione:
Attualmente sono supportati i seguenti componenti: PIC16F72, PIC16F73, PIC16F74, PIC16F76,
PIC16F77, PIC16F83, PIC16F84, PIC16LF84A,
• Sia debug che programmazione: PIC16F84A, PIC16F627, PIC16F627A, PIC16F628,
PIC12F629, PIC12F675, PIC16F630, PIC16F676, PIC16F628A, PIC16F648A, PIC18C601, PIC18C801,
PIC16F818, PIC16F819, PIC16F870, PIC16F871, PIC18F6585, PIC18F6680, PIC18F8585, PIC18F8680.
PIC16F872, PIC16F873, PIC16F873A, PIC16F874,
PIC16F874A, PIC16F876, PIC16F876A, PIC16F877, L'ICD-U lavora con il CCS PCW debugger oppure con
PIC16F877A, PIC18F242, PIC18F248, PIC18F252, il software standalone CCS ICD. Il primo è un debug-
ger molto robusto, integrato nel PCW, fornisce infor-
mazioni di debug molto dettagliate a livello C. Il
secondo invece permette la programmazione dei
componenti utilizzando l'ICSP. Viene supportata anche
una funzione per aggiornare il firmware dell'ICD-U.
Mediante l'ICD-U è possibile utilizzare l'MPLAB ICD1
per lavorare con i PIC18. Questo è possibile utilizzan-
do il software CCS e non quello Microchip. Tuttavia, è
un ottimo modo per fare l'upgade degli ICD1 esisten-
ti. L'ICD-U comunica col PC mediante l'interfaccia USB
e nel kit è compreso il cavo USB.

Distributore per l’Italia:


Elettroshop
Via Cadorna, 27/31 - 20032 Cormano (MI)
Ecco come appare l’interfaccia utente del ICD-U in unione con il Tel. 02.66504794 fax 02.66508225
compilatore C PCW, sempre prodotto dalla C.C.S.
info@elettroshop.com - www.elettroshop.com

144 IN VETRINA
NOVITÁ CD-ROM

in vetrina
"RACCOLTA:
ALIMENTATORI
101 CIRCUITI
APPLICATIVI"

Presentiamo un nuovissimo CD-ROM con una raccol- Queste sono le caratteristiche tipiche a corredo di cia-
ta di ben 101 progetti di alimentatori di varie tipolo- scun progetto:
gie. Indispensabile guida per per realizzare sistemi di
alimentazione da pochi mW a 300 Watt, da 0 a 250 Tensione in ingresso, tensione in uscita, corrente mas-
Volt. Per ciascun progetto sono riportate caratteristi- sima in uscita, corrente di picco in uscita, funzioni di
che, schema elettrico, note sui componenti, pin-out controllo, regolazione di linea, ripple e rumore, prote-
dei dispositivi. Un indice multiplo facilita la selezione zioni, tipologia, PSRR (per i regolatori lineari), dropout
dei progetti. La documentazione è completamente in (per i regolatori lineari), efficienza di conversione (per
italiano ed interamente stampabile. i convertitori DC/DC) e frequenza di commutazione
(per i convertitori DC/DC).
Vediamo, nel dettaglio, quali sono le tipologie di ali-
mentatori che troviamo: Insomma, un CD-ROM completo e interessante, vera-
mente da non perdere!
• Regolatori lineari Il CD-ROM funziona su PC con Windows 95, 98, 2000,
• Regolatori lineari con uscita fissa e regolabile Me, Xp, NT
• Regolatori lineari duali
• Convertitori AC/DC Per ricevere il CD-ROM, telefonare al numero
• Convertitori DC/DC Step-Up, Step-Down, 348.380.8890 o inviare un FAX allo 06.5327.3063.
Invertenti, Isolati e con uscita regolabile È anche possibile ordinarlo on line visitando il sito
• Alimentatori a basso ripple e rumore www.pianetaelettronica.it.
• Alimentatori con due uscite Il CD-ROM costa € 29,99 compresa IVA e spese di spe-
• Alimentatori con funzioni di controllo esterne dizione e sarà consegnato entro 5-10 giorni dall'ordi-
• Alimentatori micropower ne, tramite i servizi postali.

IN VETRINA 145
Scheda di richiesta abbonamento

Si, desidero abbonarmi a a partire dal primo numero raggiungibile

Cognome Nome
Azienda
Via CAP Città Prov.
Tel. Fax email

Abbonamento: (barrare la casella prescelta)

❑ Regular: Fare Elettronica per un anno (11 uscite) a soli € 39,00 anziché € 51,00
❑ Gift: Fare Elettronica per un anno (11 uscite) a soli € 35,00 anziché € 51,00
Riservato agli abbonati, il mio codice abbonamento è
❑ Educational: Cinque abbonamenti a Fare Elettronica per un anno (11 uscite) a soli € 156,00 anziché € 195,00
Riservato a Scuole ed Università

Pagherò con: (barrare la casella prescelta)

❑ Bollettino Utilizzare il C/C N. 22790232 intestato ad Inware srl,


❑ postale indicando nella causale “Abbonamento a Fare Elettronica”

❑ Bonifico Appoggiarlo sulla banca:


❑ bancario Credito Artigiano - Ag. di Cesano Maderno (MI)
CIN: E - ABI: 03512-1 - CAB: 32910-2 - C/C: 56/2402

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