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REALIZZAZIONI PRATICHE • TUTORIALS • RADIANTISTICA • COMPUTER HARDWARE

N° 212 - FEBBRAIO 2003 - ANNO 19 € 4,13 - Frs 8,00

ALL’ INTERNO LE PAGINE DI :

Spedizione in A.P. - 45% - ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 - Filiale di Milano. In caso di mancata consegna restituire all‘editore che si impegna a pagare la relativa tassa presso il CMP di Roserio - Milano
TERMOMETRO A
ELETTRONICA GENERALE QUATTRO CIFRE
• ANTIUMIDITÁ PER MURATURE
• AMPLIFICATORE PER MICROFONO
AD ELEVATA SENSIBILITÁ
• TERMOMETRO ELETTRONICO A COLONNINA
• CIRCUITO ELETTRONICO ANTIBALBUZIE
TUTORIAL
• LE INTERFACCE SERIALI
RS-422 E RS-485
HARDWARE
• INTRODUZIONE AI CCD (IIa parte)
• RABBIT BY EXAMPLE
• GENERARE SEGNALI VIDEO
IN REAL-TIME UTILIZZANDO
UN PIC16F84
AUTOMAZIONE INTERRUTTORE
• RECS 101 CREPUSCOLARE A 4 LIVELLI
redazionale RICOMINCIAMO DA 3.0
Di questi tempi è sempre più di moda abbandonare il vecchio sistema numerico,
utilizzato come numero progressivo delle diverse versioni di software, in favore di
suffissi più esotici come X, XP, MX e via discorrendo.
Bene, andando controcorrente come nostro solito, vogliamo riportare in auge il buon
caro vecchio numero di versione, quindi ecco a voi, cari lettori, “Fare Elettronica 3.0”.
Vi presentiamo il nuovo layout grafico e alcune delle nuove rubriche (altre arriveranno
in futuro), ma soprattutto iniziamo il giro di boa che porterà Fare Elettronica ad offrire
contenuti sempre più interessanti e istruttivi. E’ nostra intenzione proporre sì dei pro-
getti da realizzare, ma anche aiutarvi a capire quello che state costruendo, affinché
possiate imparare divertendovi.

Prima di illustrarvi i contenuti di questo numero, lasciatemi introdurre un nuovo auto-


re che da questo mese inizia a collaborare con Fare Elettronica:
Cristian Randieri, PHD student in Informatica e Telecomunicazioni presso l'Università
degli studi di Catania, nonché ricercatore presso l'Istituto Nazionale di fisica Nucleare.

Come al solito, un numero ricco di progetti ed informazioni! Cominciamo con l’ultima


parte di “Introduzione ai CCD” di Riccardo Ricci ed una nuova puntata di “Rabbit By
Example” di Sergio Tanzilli. Dopo il tutorial sui dissipatori del numero scorso, Vincenzo
Villa presenta la prima parte di un tutorial sulle porte seriali RS485 e RS422. I lettori più
affezionati sicuramente ricorderanno il progetto “PIC-PONG” presentato nel numero di
Gennaio 2000, bene, Rickard Gunèe ritorna con un interessante articolo che illustra
come generare il segnale video in real-time utilizzando un PIC16F84, l’articolo di fatto
spiega la tecnologia che c’è dietro i due progetti (Pic-Pong e Tetris) che saranno pre-
sentati nel prossimo numero.
I due termometri presentati da Giulio Buseghin non mancheranno di soddisfare le
vostre esigenze di controllo della temperatura; Andrea Marani, come suo solito, pre-
senta due progetti originali: “Antiumidità per murature” e “Circuito elettronico anti-
balbuzie”. Sul fronte dell’automazione industriale, Cristian Randieri presenta “RECS
101” un interessante dispositivo per il controllo remoto.
Infine, molto interessante anche MHz che questo mese riporta due articoli: “Speciale
Antenne” e “I primi passi della modulazione di frequenza in Italia”.

Prima di terminare, vorrei ringraziare personalmente tutti i collaboratori di Fare


Elettronica che hanno lavorato duramente all’implementazione del nuovo layout, sop-
portando pazientemente le mie continue e pressanti richieste, un grazie a Monica,
Ilaria, Stefania. Un sentito ringraziamento a Piera Loddo e Angelo Cattaneo per la loro
fiducia e a Ivano, Mattia e Vinicio della GRAFICONSULT, i quali si sono occupati dello
studio grafico e della prima impaginazione.
Infine ringrazio sopratutto voi, cari lettori, che ci avete seguito in tutti questi anni anche
nei momenti difficili, speriamo di contraccambiare la vostra dedizione offrendovi una
rivista che vi faccia passare ore liete di lettura, sperimentazione e apprendimento.

Il numero di Marzo si annuncia ancora più ricco, vi rinnovo quindi l’appuntamento in


edicola e l’invito a scrivermi per farmi conoscere le vostre impressioni su Fare
Elettronica 3.0.

Buona lettura.

Tiziano Galizia
tiziano@farelettronica.com

3
DIRETTORE RESPONSABILE:
Angelo Cattaneo (angelo@farelettronica.com)
contatti
Richieste arretrati, libri o abbonamenti:
DIRETTORE TECNICO: stefania@farelettronica.com
Tiziano Galizia (tiziano@farelettronica.com)
Commenti sulla rivista:
REDAZIONE - SEGRETERIA: tiziano@farelettronica.com
Stefania Cucchi (stefania@farelettronica.com) Segnalazione errori:
GRAFICA E IMPAGINAZIONE:
monica@farelettronica.com
Progetto grafico: Graficonsult - Milano (info@graficonsult.com) Richieste di tipo generico:
Impaginazione: Piera Loddo (piera@farelettronica.com) redazione@farelettronica.com
Monica Ambrogi (monica@farelettronica.com)
Ilaria Borghese (ilaria@farelettronica.com) Richieste telefoniche:
0321-927287
HANNO COLLABORATO: Richieste a mezzo fax:
Andrea Marani, Cristian Randieri, Fabrizio Fazio, Giulio Buseghin,
Giuseppe Signoris, Riccardo Ricci, Gianpiero Filella, Sergio Tanzilli, 0321-927042
Rickard Gunée, Vincenzo Villa, Carlo Pria. Richieste a mezzo posta:
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iscrizione al Registro Nazionale della stampa. dovranno essere accompagnati possibilmente con
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Electro Services 13
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Elettronica ma anche alle illustrazioni e ai circuiti stampati. Conformemente alla legge
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Futura 9-57
sono essere realizzati solo ed esclusivamente per scopi privati o scientifici e comunque GPE kit 43
non commerciali. L'utilizzazione degli schemi non comporta alcuna responsabilità da
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Graficonsult 81
ecc. descritti in questa rivista possono beneficiare dei diritti propri ai brevetti: la So- HSA III cop
cietà editrice non assume alcuna responsabilità per il fatto che ciò possa non essere
menzionato. Domande tecniche: Per ragioni redazionali, non formulare richieste che Pianeta elettronica 31
esulino da argomenti trattati su questa rivista. Per chiarimenti di natura tecnica riguar-
danti i kit elencati nel listino generale oppure gli articoli pubblicati, scrivere a: DTP Stu-
Sandit 90
dio Editrice srl, Via Matteotti, 8 - 28043 Bellinzago N.se (NO). Twintec 29
SOMMARIO
elettronica generale
Antiumidità per murature 10
Amplificatore per microfono 24
ad elevata sensibilità
Interruttore crepuscolare a 4 livelli 32
Termometro elettronico a colonnina 38
Circuito elettronico antibalbuzie 44
Termometro a quattro cifre da -55 a +125 °C 60

automazione
RECS 101: un web server embedded 14
per applicazioni di controllo remoto
Antiumidità per murature pag. 10
tramite TCP/IP

tutorial
Le interfacce seriali RS-422 e RS-485 74

hardware
Introduzione ai CCD: seconda parte 48
Rabbit By Example 54
Generare segnali video in real-time 66
utilizzando un PIC16F84 Rabbit By Example pag. 38

mhz
Top Project: speciale antenne 92
Old Radio: i primi passi della 98
modulazione di frequenza in Italia

rubriche
News 6
Fatti conoscere 30
Termometro elettronico a colonnina pag. 38
E.C.D.L. European Computer 82
Driving Licence: tredicesima parte
Mailbox: la posta dei lettori 88
Tutte le fiere del 2003 104
In Vetrina:
Amplificatori Monacor hi-fi car 106
serie Wanted
GMM 5115 107
NAD: arriva il sistema audio-video 108
più premiato dell’anno
Al Mercato: gli annunci dei lettori 110
Electronic shop 112
Pagine di servizio 113 Interruttore crepuscolare a 4 livelli pag. 32
rubriche

ferenze. Aggiungete a que- zare sul disco fisso. La regi- stato una rilevanza decisa-

news sto le ulteriori informazioni


e i servizi dalle emittenti
che non possono essere
ricevuti su FM.
Queste informazioni sono
irradiate in parallelo al pro-
gramma radiofonico utiliz-
strazione dei programmi
radiofonici può anche esse-
re iniziata automaticamen-
te utilizzando la comoda
funzione di timer del soft-
ware DR Box 1.
Il programma radiofonico
mente maggiore dopo
“l’11 Settembre”.
Protezione, sicurezza, dis-
ponibilità sono le tre paro-
le cui i responsabili dei
sistemi informativi guarda-
no con sempre maggiore
zando immagini e suono e può inoltre essere registra- attenzione e che, in defini-
offrono non solo il titolo e to in formato compresso tiva, anche se a livelli ben
l'artista, ma anche le date MP3 utilizzando il pacchet- diversi, riguardano anche
dei tour, informazioni sui to software MusicMatch la piccola impresa e perfi-
CD correnti o sui program- Jukebox e immediatamen- no l’utente domestico. Un
mi. Questi servizi - dati te editato utilizzando primo problema è quello
associati al programma Wavelab Lite - per esempio dell’attacco da parte di
DR BOX 1: (PAD - Program-Associated per effettuare tagli. virus sempre più numero-
RADIO DIGITALE Data ) - sono utilizzati com- Utilizzando i dati aggiuntivi si. La risposta sta in mezzi
PER TUTTI ( DAB ) pletamente da DR Box 1. che sono irradiati diretta- di difesa di vario tipo (soft-
Con DR Box 1, TerraTec E, naturalmente, un colle- mente con il programma ware antivirus, firewall che
Electronic presenta il primo gamento al PC offre una radiofonico, è possibile rea- filtrano la posta in arrivo
ricevitore radiofonico digi- serie di opzioni aggiuntive: lizzare una "viewing radio". ecc.) e in procedure ade-
tale universale USB. Il DR sia le informazioni relative I moduli supplementari guate. Si tenga conto che
Box 1 può essere collegato al programma che quelle possono essere formati da l’e-mail è diventata oggi la
via USB al PC o a un appa- indipendenti sono presen- grafica (per esempio da forma più comune di con-
recchio stereo senza com- tate in formato HTML. Il una web cam nello studio tagio (pochi anni fa lo
puter. collegamento a un PC per- di un'emittente), etichetta erano i dischetti).
Il DR Box 1 TerraTec è sem- mette all'utente di ricevere dinamica (simile al testo Attenzione quindi ai mes-
plice e facile da utilizzare varie stazioni contempora- della ben nota radio RDS) e saggi inattesi e, anche se
come le radio standard. neamente. da dati multimediali provengono da nominativi
Naturalmente, sono dispo- Questo consente di regi- aggiuntivi come contenuti a voi noti (probabilmente
nibili la ricerca automatica strare una stazione diversa HTML. Infine, i contenuti inconsapevoli e a loro
delle emittenti, il controllo da quella che si sta ascol- dati non associati al pro- volta contagiati), agli alle-
audio, l'output analogico e tando. Non solo si possono gramma (NPAD) sono rice- gati che contengono file
digitale e 24 memorie per registrare nel normale vuti e visualizzati come eseguibili (.exe, .com,
le emittenti. modo analogico i pro- pagine HTML - come guide ecc.). Le possibilità di
Il vantaggio offerto dalla grammi ricevuti, TerraTec a eventi regionali, a previ- attacco sono ulteriormen-
trasmissione digitale sono : DR Box 1 li può anche regi- sione o dati di borsa in te aumentate con i com-
audio di chiarezza cristalli- strare in tempo reale come tempo reale. puter in rete in modalità
na e libero da tutte le inter- file WAV o MP2 e memoriz- Electronic shop 01 “always on”, come nel
caso dell’ADSL.
Un firewall, anche nella
COME TI PROTEGGO IL sola versione software, è in
COMPUTER questi casi la soluzione
La massa crescente di consigliata. Anche per
informazioni richiede ade- ridurre le probabilità, se
guate soluzioni per la pro- non di virus, dell’accesso
tezione dei dati e la dispo- non desiderato di hacker e
nibilità dei sistemi. curiosi che frugano tra le
Sicurezza e protezione, vostre informazioni. Negli
due termini considerati ambiti aziendali, il proble-
importanti ma in fondo ma non è solo quello della
non “vitali”, hanno acqui- protezione della informa-

6 RUBRICHE
rubriche

zione, ma anche quello CATALOGO MONACOR MONACOR il settore loud- in quanto è in grado di
della sua disponibilità. 2003 speaker siano essi per auto- generare direttamente il
Esigenze del tipo 24X7, Come tutti gli anni, pun- mobile, hi fi , PA o discote- codice da programmare
ovvero informazioni e ser- tuale come sempre è uscito ca: molti prodotti delle nel microprocessore.
vizi disponibili 24 ore al il nuovo serie top sono da tempo Il PicBasic è disponibile
giorno per tutti i giorni catalogo considerati il nella versione base
della settimana, sono must in (PicBasic) e in quella pro-
diventate uno standard, e fatto di fessionale (PicBasic Pro),
non più caratteristiche entrambi si utilizzano a
solo di ambienti molto linea di comando o con
specializzati. MPLAB della Microchip.
A questo hanno contribui- Utilizzano un set di istruzio-
to le nuove modalità ope- ni semplici ed efficaci e
rative introdotte con il sono provvisti di tutte le
web e i servizi on-line. prezzo e librerie necessarie all'inter-
Per questo, le procedure MONACOR Italia, qualità, a facciamento con i dispositi-
di sicurezza sono diventa- ricchissimo di novità nel questo proposi- vi esterni più diffusi (lcd,
te molto più “protettive”. campo dell’hi fi domestico to possiamo ricor- SPI, I2C, Microwire, X10,
Il semplice backup off-line e professionale, amplifica- dare la serie RAPTOR per RS232, RS485, ecc.) ed uti-
dei dati è utile ma non zione P.A., videosorveglian- auto, woofers capaci di lizzano la sintassi standard
sempre sufficiente, perché za e sicurezza, oltre a pro- accettare potenze superiori del BASIC. Le due versioni
non consente un pieno porre moltissimi articoli per al kiloWatt, accoppiati ai si differenziano per l'otti-
allineamento delle infor- laboratorio, utensileria e blasonati finali di potenza mizzazione del codice
mazioni e le procedure di utilità. car della serie Wanted o generato, il set di istruzioni
ripristino rischiano in Da anni leader nel settore della serie Digitale PWM e i microprocessori suppor-
diversi casi di essere trop- commercializzazione elet- mosfet D-REX. tati.
po lunghe. tronica, la MONACOR ha I diffusori per uso pubbli- L'ultima release, la 2.43,
Si va così dagli schemi di ulteriormente ampliato la co e discoteca uniscono appena uscita, implementa
protezione RAID con sua gamma di compact ad un ottimo rapporto tra le novità principali:
duplicazione dei dati su disc player singoli e doppi caratteristiche prezzo
altri dischi locali alle solu- per uso discoteca con un notevole affidabilità e
zioni più complesse di dis- interessantissimo lettore robustezza.
aster recovery che posso- MP3 professionale, incre- Electronic shop 03
no prevedere un secondo mentato ancora la produ-
sistema di archiviazione zione di amplificatori P.A. e
funzionante in parallelo, disco con potenze sempre PICBASIC PRO:
nello stesso sito o, per la maggiori, nel segno, però, NUOVA RELEASE
massima sicurezza, in loca- della massima affidabilità. E' appena uscita la nuova
lità remote. Molti altri sono i settori in versione del popolare com-
Applicazioni di questo cui la ditta tedesca con pilatore basic per i micro-
tipo, oggi rese più interes- sede italiana a Bologna controllori PIC distribuito
santi dalla disponibilità di eccelle, tra cui la cavetteria ormai da anni con successo
canali di comunicazione e spinotteria audio profes- da Elettroshop. • supporto per PIC16C557,
ad altissima velocità che sionale, radiomicrofoni PICBASIC è una linea di 16F627A, 628A, 630,
sono messi a disposizione operanti su frequenze compilatori Basic apposita- 648A, 676, 818, 819,
dagli operatori telefonici, WHF, UHF da 190 a mente realizzata per sem- 18F1220, 1320, 2220,
sono ora offerte anche da 800MHz anche con l’op- plificare e velocizzare lo svi- 2320, 4220 e 4320.
terze parti, ovvero società zione diversità, microfoni luppo. • HSERIN2 e HSEROUT2.
di servizi di facility mana- da tavolo e dj, illuminotec- A differenza di prodotti • Eliminati i warning per
gement e outsourcing. nica professionale control- analoghi (per esempio il PULSIN_MAX ed alcuni
lata DMX. BASIC STAMP), non neces- registri.
Electronic shop 02
Particolarmente caro a sita di hardware dedicato, • Modificato ADCIN che

RUBRICHE 7
rubriche

resettava VREF con alcuni I/O di cui 8 configurabili phono PreAmp Studio cativamente o eliminare
devices. come ingressi A/D con riso- USB sarà disponibile da completamente in tempo
• Modificata la selezione di luzione pari a 10 bit ed un metà Febbraio. Quando reale i disturbi indesiderati
alcuni bank preference sample rate massimo di le registrazioni di vinile come scricchiolii e scari-
per 18Fxxxx. 6000 campioni al secondo, devono essere elaborate che statiche mantenendo
• Modificato USBIN e 32 Kbyte di memoria sul computer, normal- l’autentica qualità origina-
USBOUT per lavorare EEPROM, 400 byte di mente è necessario un le del suono.
con la lunghezza della memoria RAM e due porte amplificatore ad alta Sound Rescue TerraTec è
variabile. seriali. Ma la cosa più sor- fedeltà per trasferire i stato sviluppato special-
• Modificato il supporto prentende è la possibilità di brani al PC. I lettori e le mente per l'utente multi-
PICStic 5. eseguire più routine BASIC schede audio di record mediale che non vuole
Electronic shop 04 in multitasking con gestio- utilizzano segnali audio spendere ore per appren-
ne delle code di messaggi diversi. Il phono PreAmp dere complicati processi
tra task, semafori e priorità TerraTec offre una valida di editing o utilizzare la
BASICX-24 UN CLONE di accesso alle periferiche. alternativa che, per quan- moltitudine di imposta-
DEL BASIC STAMP CON Electronic shop 05 to riguarda la qualità zioni di parametri neces-
QUALCHE MARCIA IN PIÙ audio, batte molti ampli- sarie negli altri software
Sulla scia dell'enorme suc- ficatori ad alta fedeltà. professionali.
TERRATEC PHONO Con il contenitore ester- Il prezzo del Phono
PREAMP STUDIO USB: no, protetto completa- Preamp USB è di Euro:
PREAMPLIFICATORE INDI- mente dalle eventuali dis- 119,00 utente finale IVA
PENDENTE torsioni, evita di aprire il inclusa.
Lo abbiamo sperimentato cabinet del PC. Collegate
cesso ottenuto da Parallax tutti: le buone vecchie semplicemente il lettore Caratteristiche chiave
con la famiglia di micro- registrazioni di gomma- di dischi al vostro PC tra- • Per tutti i giradischi con
controllori Basic Stamp lacca sono state messe mite il phono PreAmp ed cartucce a magnete
caratterizzati dalla loro nella fila posteriore del è tutto fatto! Non avete mobile (MM).
completa programmabilità rack. Alcune sono scom- bisogno di driver supple- • Alloggiamento esterno,
in linguaggio BASIC, parse completamente dal mentari e nemmeno di schermato in modo affi-
NetMedia propone la fami- ripiano. Ma adesso basta! una presa elettrica: l’ali- dabile contro le interfe-
glia BasicX tra TerraTec presenta ora al mentazione è presa diret- renze.
cui il mercato il preamplificato- tamente dalla porta USB. • Non è richiesta alcuna
re audio Phono PreAmp Il pick-up del giradischi è scheda audio.
Studio USB. Il phono facile da configurare. Le • Registrazione audio e
PreAm Studio USB capacità di ingresso più alimentazione elettrica
TerraTec è una combi- comuni sono regolabili in via USB.
nazione perfetta di hard- tre stadi. Per ottenere il • Capacità di ingresso
ware e software. Con una giusto "oompf", il segnale regolabile in tre stadi
BX-24, pin to dimensione inferiore a di output può essere (100 pF, 250 pF and
pin compatibile quella di un mazzo di regolato in due stadi. 430 pF).
con Basic Stamp ed il BX- carte, il phono PreAmp L’equalizzatore RIAA inte- • Equalizzazione RIAA per
35 un chip a 40 pin dual in Studio USB vi permette di grato garantisce un’ ela- una riproduzione fedele
line di costo più contenuto. eseguire il montaggio di borazione ottimizzata del (20 Hz-20 kHz / ± 0.3
dischi e cassette sul segnale del pick-up, for- dB).
BX-24 si programma con vostro computer a un nendo così un suono
un linguaggio molto simi- livello professionale di puro come l'originale.
le, ed in alcuni casi addirit- qualità e quindi immorta- Oltre all'hardware PreAmp,
tura compatibile, al Visual larli su CD, tutto senza la il phono PreAmp Studio
Basic di casa Microsoft. necessità di una scheda USB include un potente
E' in grado di eseguire circa audio! strumento software pro-
65.000 istruzioni al secon- Semplicemente attraver- dotto da Algorithmix che
Electronic shop 06
do, dispone di 16 linee di so una porta USB. Il permette di ridurre signifi-

8 RUBRICHE
ELETTRONICA GENERALE

ANTIUMIDITÀ
PER MURATURE
di Andrea Marani
a.marea1@libero.it

L’umidità è uno dei difetti più difficilmente debellabili


nelle nostre abitazioni ebbene, questo circuito
sfruttando l’applicazione di una corrente
continua lungo il muro, permette il trasferimento
delle minuscole gocce di acqua verso il basso,
favorendo l’essicazione e l’asciugatura di muri
umidi e infioriti. Il consumo è minimo, il costo
pure e l’utilità indubbia.

Basta con questa stramaledetta si inverte il nor-


umidità nei muri, non si fa a male campo pre-
tempo a tinteggiare che subito la sente quantomeno bloc-
vernice si stacca formando placche cando ulteriore umidità. Il circui-
di salnitro. Questo accade non to funziona a tensione di rete quin-
solo nei muri delle cantine, dove di occorre utilizzare come trasfor- uscite distinte,
spesso, anche per il vino, l’umidità matore principale un tipo a doppio due raddrizzatori ed una massa
malissimo non fa, ma in camere da isolamento e ben resinato, in que- comune “positiva”. Gli integrati
letto, sale e cucine. sto modo saremo davvero sicuri di IC1 e IC2 operano come genera-
Si è provato a tagliare i muri, pra- non avere nulla a che fare tra ten- tori di corrente , come se si trat-
ticare delle camere d’aria entro gli sione di rete e muro trattato. tasse di caricabatteria per nickel
stessi ma talvolta i risultati sono È inoltre necessario praticare nel cadmio ma a tensione negativa,
stati davvero deludenti, allora per- muro fori in cui infileremo dei infatti R2 e R3 limitano la massima
ché non provare con l’elettronica? chiodi da tetto per carpentieri in corrente.
Il circuito è molto semplice, si ferro e li collegheremo tra loro ed La luminosità dei led in serie ad
tratta di un doppio alimentatore a alle uscite del circuito. esse dipende dalla quantità di
corrente costante di tipo negativo Il comune andrà posto a terra. umidità presente nel muro.
ovvero che genera una tensione All’atto dell’accensione i due led si
più negativa rispetto la massa che SCHEMA ELETTRICO accenderanno per un istante al
poi è pure la terra dell’apparta- La Figura 1 propone lo schema massimo dovendosi caricare i con-
mento; in questo modo si fa si che elettrico del circuito che a prima densatori in uscita.
le particelle di umidità si dispon- vista potrebbe essere scambiato Due parole circa il trasformatore
gano in modo da trasferirsi presso per un comune alimentatore che deve essere doppio isolamen-
la zona più positiva, in questo duale stabilizzato però occorre to a norme CE resinato e scatola-
caso la terra. ricordare che in questo caso to, questo in particolare perché si
È facile capire che in questo modo abbiamo un trasformatore con presume il lavoro del circuito in

10 ELETTRONICA GENERALE
ELETTRONICA GENERALE

Schema elettrico Figura 1

zona umida e non è il caso di to ad applicazioni corrente alter- ISTRUZIONI DI MONTAGGIO


avere perdite di tensione di rete nata con diodo inverso alla giun- La Figura 2 mostra il circuito
sul muro. Il led spia sulla tensione zione del led integrato. Non stampato da adottare per questo
di rete è un particolare tipo, adat- dimenticate il fusibile sulla rete. progetto mentre la Figura 3 svela

ELETTRONICA GENERALE 11
ELETTRONICA GENERALE

Con un comune tester misurerete


la tensione in uscita tra comune,
out1 poi out2, dovrete leggere
circa 8V negativi. Il gioco è fatto.

MONTAGGIO
DEGLI ELETTRODI A MURO
Armatevi di santa pazienza quindi
con un trapano con punta da 6mm
praticate dei fori nel muro umido
distanti tra loro circa 10 cm ad
un’altezza di 30 cm da terra ben in
linea tra loro poi infilate nei fori dei
chiodi da carpentiere lunghi alme-
no 10 cm e di diametro 5 mm,
bagnate il muro con acqua e sale
poi cementate i chiodi. Con una
singola uscita potremo trattare
fino a 2 mt di muro (Figura 4).
Figura 2 Circuito stampato scala 1:1.
Ancor meglio sarà trattare il muro
con reagente chimico elettrolitico
il piano dei componenti che in ponenti ed il trasformatore al cui antiumidità. Molti prodotti posso-
quattro e quattr’otto potranno proposito diremo che la foratura no essere spruzzati sopra l’intona-
essere montati. Nessun compo- asimmetrica è ottimale per questo co ma i migliori risultati si otter-
nente è critico ne di difficile repe- tipo adottato ma non è standard ranno scalpellando il muro fino alla
ribilità, però, per chi non trovasse per altri costruttori, potremo dare pietra viva, affondando i chiodi e
il particolare diodo led 1 basterà tensione. Subito il led1 si accende- ammantando di intonaco trattato
connettere in anti parallelo ad un rà poi per un attimo gli altri due con prodotti chimici, in questo
normalissimo led un diodo 1N4007. led, per poi affievolire la propria modo si sommano le positive
Dopo avere montato tutti i com- luminosità. caratteristiche chimiche dei pro-

Figura 3 Piano di montaggio dei componenti.

12 ELETTRONICA GENERALE
ELETTRONICA GENERALE

LISTA COMPONENTI

• R1: resistore da 82 kΩ _ 1/8W


• R2-3: resistori da 120 Ω 2W
• C1-2: condensatori elettrolitici
da 1000 µF/16 Vl
• C3-4: condensatori elettrolitici da 47 µF/10 Vl
• LED1: LED con diodo reverse per corrente
alternata, qualsiasi tipo
• LED2-3: LED rossi
• IC1-2: 79P08
• BR1-2: ponti 50 V 1 A

per restare sempre alimentato,


durante il funzionamento, specie
se i muri sono molto umidi potre-
mo avere riscaldamento sia dei cir-
cuiti integrati, dei resistori e del
trasformatore.
Utilizzo del dispositivo e fissaggio dei chiodi a muro Figura 4
Se vorrete realizzare gruppi a più
unità ricordo che un trasformatore
da 1A può comandare fino a 5
dotti oltre a garantire elettrolisi cotto del salnitro, molto brutto a uscite differenti. La tensione appli-
inversa tramite il circuito. vedersi e di difficile pulizia. cata al muro di 8V è totalmente
Questi sistemi sono utilizzati per Qualora vi accingeste a edificare e innocua e non avvertibile ne dal-
bonificare i pilastri di opere mae- non si trattasse di restauro potrete l’uomo ne da animali.
stre quali gallerie e dighe. Se non affiancare sottoterra le murature
foste colpiti dall’umidità in casa con una piattella di rame lunga
ricordate che il circuito permette tutto il muro e larga circa 10Cm e
una più veloce essiccazione del connetterla alla terra del nostro
Electronic shop 07
cemento e limita l’insorgenza nel dispositivo. L’apparecchio è nato

ELETTRONICA GENERALE 13
AUTOMAZIONE

RECS 101: UN WEB SERVER


EMBEDDED PER APPLICAZIONI
DI CONTROLLO REMOTO
TRAMITE
prima parte TCP/IP di Cristian Randieri
randieri@intellisystem.it

Un web server embedded è un web server gestito all’interno di un sistema embedded


caratterizzato da risorse di calcolo limitate capace di gestire documenti ed applicazioni
web. L’integrazione di un web server all’interno di un dispositivo di rete fornisce
un’interfaccia utente grafica costruita tramite il linguaggio HTML. L’applicazione della
tecnologia Web ad un sistema embedded permette la creazione di interfacce utente che
sono user friendly, a basso costo, cross platform, e network ready. Aggiungendo alle
potenzialità di un web server embedded la tecnologia Java si ottiene un sistema capace di
gestire vere e proprie applicazioni che possono essere programmate con un linguaggio ad
alto livello quale il Java. Scopo di questo articolo è quello di presentare una soluzione web
server embedded capace di gestire la Java Virtual Machine. Viene presentata l’architettura
di un web server embedded che può fornire un’interfaccia API (Application Program
Interface) semplice e al tempo stesso potente. In particolare si discute la progettazione e
l’implementazione di RECS 101, che è un web server embedded (prodotto da Intellisystem
Technologies) sviluppato al fine di poter gestire piccole applicazioni di controllo remoto. In
conclusione vengono presentate alcune applicazioni pratiche del dispositivo, che
prevedono la realizzazione di circuiti elettronici d’interfaccia, uno studio riguardante dei
test di performance di RECS 101 ed un’analisi delle problematiche di protezione da
attacchi alla sicurezza da parte di hacker.

I SISTEMI WEB SERVER che il browser web è diventato uno sciuto il numero di tecnologie web
EMBEDDED ED INTERNET standard per lo sviluppo di interfac- che possono essere applicate ad ele-
Il World Wide Web (o Web) è in con- ce utente di numerose applicazioni. menti gestibili dalla rete.
tinua evoluzione. Appare chiaro ed Questo perché i browsers web sono Come ben noto la maggioranza
evidente che tale tecnologia assume capaci di fornire interfacce GUI a delle reti di computer viene gestita
delle nuove funzionalità che vanno varie applicazioni client/server senza mediante il protocollo TCP/IP.
molto oltre la semplice visualizzazio- il bisogno di andare ad implementa- In realtà TCP e IP sono due proto-
ne delle pagine Web. Per molte re del software per il lato client. colli utilizzati per interconnettere le
applicazioni commerciali e scientifi- Negli ultimi anni è sempre più cre- reti. TCP sta per Transport Control

14 AUTOMAZIONE
AUTOMAZIONE

Protocol e IP sta per Internet pensa di aggiungere alle funzionali- di una strategia di controllo indi-
Protocol. Per essere più precisi tà ormai consolidate di un web ser- pendente dalla piattaforma hardwa-
quando si parla di protocollo TCP/IP ver embedded la capacità di poter re del sistema in cui viene gestita.
si intende una suite di protocolli che gestire applicazioni Java ecco che Questa metodologia è stata da
è stata promossa come standard di questi sistemi aprono le frontiere a tempo adoperata nelle applicazioni
Internet dall’Unites States Secretary capacità inesplorate, che rendono Internet dove non sono richiesti
of Defence. Obiettivo della suite di essi capaci di eseguire i più varie- stringenti vincoli di real-time. L’uso
protocolli TCP/IP è quello di consen- gati compiti quali, ad esempio, del linguaggio di programmazione
tire la comunicazione di reti simili o quelli di controllo remoto, supervi- Java per le applicazioni di controllo
eterogenee. Mediante i protocolli i sione e gestione di sistemi elettro- remoto fornisce il vantaggio di inte-
progettisti possono specificare i pro- nici (fig. 1). grare sistemi general purpose con
cessi di comunicazione senza essere
a conoscenza dei dettagli delle enti-
tà che compongono la rete. I sistemi
di comunicazione più complessi uti-
lizzano una suite di protocolli per la
gestione dello scambio dei dati. Si
può pensare che la suite dei proto-
colli sia stratificata nel sistema di
rete del computer dell’utente.
Sebbene più protocolli possano
coesistere all’interno di un unico
strato di rete, tutti i protocolli che
compongono la suite devono
cooperare tra di essi. Una suite di
protocolli può essere anche definita
come “famiglia di protocolli”. La
suite dei protocolli TCP/IP ha il
compito di gestire lo scambio dei
dati su Internet e quindi fornire solu-
zioni a problemi che si verificano
quando si presentano errori di
comunicazione durante la trasmis- Architettura di un web server embedded Figura 1
sione dei dati (ad esempio dovuti a
guasti generici delle unità hardware Nelle applicazioni di controllo remo- internet permettendo la supervisio-
o difficoltà connesse alla banda pas- to si fa sempre più presente l’esi- ne ed il controllo di sistemi.
sante offerta dalla rete). genza di interconnettere apparec- Oggigiorno i sistemi che si basano
La gestione di apparati elettronici chiature e strumentazioni tramite su web server embedded richiedono
tramite web fornisce all’utente l’a- web server embedded al fine di sempre applicazioni più complesse,
bilità di configurare e monitorare avere una gestione quanto più facili da programmare, al fine di ese-
variegati dispositivi tramite Internet decentralizzata possibile delle loro guire i compiti di supervisione e
mediante l’uso di un comune brow- funzionalità [2]. Ognuno di questi gestione. Per realizzare il concetto di
ser. La soluzione migliore a questo controller programmato opportuna- network computing viene presenta-
tipo di esigenze è sicuramente data mente diviene capace di eseguire ta la tecnologia Java al fine di otte-
dall’utilizzo di server web embed- differenti algoritmi di controllo. nere la combinazione sinergica di
ded connesso ad un infrastruttura di sistemi di controllo realtime distri-
rete al fine di fornire un interfaccia APPROCCIO MEDIANTE buiti che siano gestibili tramite la
utente basata su web costruita L’UTILIZZO DELLA rete Internet.
mediante l’utilizzo dell’ormai noto TECNOLOGIA JAVA Con l’incessante sviluppo della
linguaggio HTML [1] unitamente a Il concetto della Virtual Machine di microelettronica i sistemi embed-
grafici e ad altre caratteristiche Java è particolarmente indicato per ded sono stati applicati a molteplici
comuni ai web browsers [2]. Se si questo approccio permettendo l’uso prodotti industriali ed elettronici,

AUTOMAZIONE 15
AUTOMAZIONE

poiché presentano le caratteristiche re. Anziché adoperare linguaggi dif- che si desidera sviluppare. Tale inter-
di essere economici, affidabili con ferenti e non standard per l’imple- faccia denominata JVM (Java Virtual
buone performance se comparati mentazione del software nella mag- Machine) è una sorta di processore
con il software utilizzato nei gior parte dei casi è preferibile ado- virtuale che si interpone tra il pro-
Personal Computers [3]. perare un linguaggio comune [5]. Il cessore fisico del PC e l’applicazione
Il vantaggio delle tecnologie Java rappresenta una scelta ottimale scritta in Java. Tuttavia, l’indipen-
Internet permette di interconnettere per differenti motivi: è un linguag- denza dalla piattaforma non è suffi-
tra loro dispositivi e sistemi all’inter- gio standard completo di librerie, è ciente per assicurare il successo di
no della rete internet. Tutto questo un linguaggio molto semplice che un linguaggio di programmazione.
facilita l’accesso ai dispositivi per- riduce le problematiche inerenti l’a- La JVM è da diverso tempo inclusa
mettendo di effettuare operazioni di nalisi dei programmi, la loro ottimiz- all’interno dei browser più popolari
monitoraggio, di controllo, di repor- zazione e trasformazione [5],[6]. quali, ad esempio, Microsoft
ting, start up, shutdown di qualsiasi Explorer e Netscape. Alcuni sistemi
dispositivo semplicemente premen- I VANTAGGI DELL’UTILIZZO operativi real-time includono al loro
do dei tasti all’interno di un interfac- DI JAVA interno la tecnologie Java e tutto ciò
cia GUI gestita da un comune brow- Il linguaggio di programmazione permette di giungere alla seguente
ser [4]. Java si sta diffondendo sempre più conclusione “la JVM è una risorsa
Il nuovo concetto che intendiamo all’interno dell’industria dell’infor- universale” [5,7];
introdurre si basa sull’esecuzione di mation technology particolarmente • Potenza: Il Java racchiude in se
Applet Java per eseguire operazioni per le applicazioni che prevedono nuove caratteristiche che includono
di controllo o di monitoraggio di l’utilizzo di database. Il Java è un lin- la gestione dei database, l’invoca-
dispositivi remoti . In questo tipo di guaggio di programmazione che zione dei metodi remoti ed altre
sistemi il controllo distribuito si permette di installare un’applicazio- caratteristiche inerenti la gestione
ottiene mediante il trasferimento di ne all’interno di un server ed essere della sicurezza.
pagine HTML e l’esecuzione di quindi eseguita su diverse piattafor- • Networking: Il Java nasce come lin-
applet Java (fig. 2). me hardware. Questi vantaggi pos- guaggio di programmazione distri-
buito, il che si traduce nel fatto che
la sua progettazione includeva sin
dall’inizio la gestione di particolari
funzioni inerenti il networking. Il
Java ha una libreria vastissima di
routine per la gestione dei protocol-
li quali, ad esempio, il TCP/IP,
l’HTTP, l’FTP. Le applicazioni Java
possono avere accesso ad oggetti
attraverso la rete Internet per mezzo
di URL (Universal Resource Locator,
più comunemente noto come indi-
Figura 2 Esecuzione di Applet Java per eseguire operazioni di controllo o di monitoraggio di dispositivi remoti rizzo del sito web) in un modo
molto simile all’accesso ad un
Questo nuovo concetto permette sono essere brevemente riassunti nei comune file system locale. Unendo
di espandere le comuni capacità dei seguenti punti: la tecnologia Java alle potenzialità
sistemi di controllo fornendo un dei sistemi basati su web server
sistema remoto distribuito per il - Indipendenza dalla piattaforma: embedded si possono ottenere dei
controllo di sistemi elettronici. diversamente dai comuni compila- sistemi molto potenti per la gestio-
La progettazione di sistemi embed- tori che producono codice per CPU ne di applicazioni di controllo.
ded richiede l’integrazione e lo svi- specifiche, il Java produce del codi- • Efficienza: Le moderne JVM supera-
luppo di componenti hardware e ce per una CPU virtuale. Al fine di no la forte limitazione delle passate
software: spesse volte queste sono rimanere indipendente da specifiche dove veniva evidenziata la proble-
particolarmente difficili da realizzare piattaforme hardware il sistema run- matiche dell’estrema lentezza di
poiché ogni controller possiede la time di Java fornisce un’interfaccia esecuzione dei programmi.
sua piattaforma hardware e softwa- universale per qualsiasi applicazione Attualmente grazie all’utilizzo della

16 AUTOMAZIONE
AUTOMAZIONE

tecnologia Just in Time (JIT) compi- a disposizione per le applicazioni è un sistema di sviluppo embedded
ler le performance d’esecuzione limitata; integrandola con le librerie del
delle applet sono state fortemente • Essendo l’esecuzione delle applet in codice nativo. Ciò può essere otte-
migliorate [7]. locale, e quindi non all’interno del nuto utilizzando qualsiasi linguag-
sistema embedded, l’efficienza e la gio di programmazione quale, ad
L’UTILIZZO DI JAVA complessità d’esecuzione degli esempio, il Java bitcode interpre-
ALL’INTERNO DI SISTEMI algoritmi da eseguire sono a carico ter e, quindi, compilare il tutto in
WEB SERVER EMBEDDED del client e non del sistema embed- accordo ai vincoli hardware del
L’uso di linguaggi object-oriented ded che, sicuramente, avrà risorse sistema in cui la si vuole integrare.
assieme alle loro tecniche di pro- di calcolo molto più limitate rispet- L’utilizzo della JVM all’interno di
gettazione permettono di ottenere to a quelle di un comune PC; un web server embedded presenta
un codice che risulta essere facil- • Molti costruttori di microprocessori il vantaggio che coloro che svilup-
mente riutilizzabile e mantenibile. per sistemi embedded hanno inve- peranno il codice per la program-
Normalmente, un’applicazione stito nell’implementazione della mazione dell’applicazione all’in-
che va trasferita ad un controller si JVM all’interno dei loro dispositivi: terno del sistema embedded utiliz-
compone di un file binario esegui- di conseguenza gran parte del soft- zeranno istruzioni Java e non
bile che viene direttamente esegui- ware è già disponibile; dovranno tener contro delle rela-
to dalla CPU. Il vantaggio principa- • E’ intuitivo prevedere che in un zioni che intercorrono tra la JVM e
le di un approccio di questo tipo si immediato futuro la maggior parte la microprogrammazione del siste-
traduce in una maggiore velocità dei kernel dei microcontrollori ma embedded. In più si può forni-
d’esecuzione. includerà la JVM. re all’utente finale un’interfaccia
Il Java permette di ottenere la fun- tipo applet parametrica che richie-
zionalità “compila una sola volta e LA JAVA VIRTUAL MACHINE de semplicemente il setup di alcu-
utilizza più volte”. E’ virtualmente Attualmente esistono diversi modi ni parametri. In quest’ultimo caso
possibile utilizzare lo stesso codice di implementare la JVM. La fig. 3 l’utente finale non necessita di
compilato in piattaforme differenti mostra due possibili implementa- avere alcuna conoscenza riguardo
e, quindi, eseguire il codice su dif- zioni. il linguaggio di programmazione
ferenti Sistemi Operativi per fare i Java.
test ed il debugging del software
per poi trasferire il tutto all’interno IMPLEMENTAZIONE DELLA
di un dispositivo di controllo [3]. JVM ALL’INTERNO DI UN WEB
Il Java si presenta come un lin- SERVER EMBEDDED
guaggio di programmazione forte- L’applicazione che viene presenta-
mente adottato per la programma- ta in questo articolo, pur essendo
zione applicazioni che fanno di stata implementata all’interno di
internet un punto di forza. un architettura basata su proces-
I vantaggi principali inerenti l’uti- sore UBICOM, può essere virtual-
lizzo delle applet Java all’interno di mente implementata all’interno di
un web server embedded possono Possibili implementazioni della JVM Figura 3
qualsiasi microprocessore o micro-
essere riassunte nei seguenti punti: controllore che dir si voglia. La fig.
4 mostra lo schema architetturale
• Non occorre sviluppare una Nella prima la JVM viene integrata semplificato di un possibile scena-
Graphical User Interface (GUI) poi- all’interno di un ambiente di svi- rio d’applicazione in cui sono
ché i browser web di per se suppli- luppo software. L’altra incorpora richiesti dei sistemi per il controllo
scono a tale funzionalità; un Sistema Operativo Java che di 16 ingressi digitali e 16 uscite
• Le dimensioni del codice Java sono viene particolarmente indicata per digitali. In particolare ci si riferisce
minori rispetto alle istruzioni di quelle applicazioni che prevedono al dispositivo RECS 101 prodotto
codice macchina rendendo parti- l’utilizzo di un unico ambiente di da Intellisystem Technologies.
colarmente attrattivo l’utilizzo di sviluppo sia per i programmatori
tale tecnologia all’interno di web che per gli utilizzatori [3]. Una L’architettura presentata permette la
server embedded dove, sicuramen- volta disponibile l’interfaccia JVM è simulazione e lo studio di procedure
te, la dimensioni della RAM messa possibile includerla all’interno di tipiche dei sistemi di controllo quali,

AUTOMAZIONE 17
AUTOMAZIONE

guito all’interno della memoria RAM;


dopodiché l’informazione viene pro-
cessata e si provvede alla costruzione
della Constant Pool Table. La
Constant Pool è quindi risolta ed il
programma passa alla ricerca del
metodo d’inizializzazione del pro-
gramma main che dovrà essere ese-
guito. Dopo aver trovato questi
metodi, la JVM ricerca il Byte Code
che deve essere eseguito e, di conse-
guenza, invoca l’interprete di byteco-
de. Quando i metodi delle classi Java
sono stati invocati la JVM richiama
delle subroutine del firmware del
microprocessore che provvederanno
all’implementazione del metodo spe-
cifico.
La JVM di per se stessa non comunica
direttamente con l’hardware del siste-
ma ma usa delle classi per fare ciò. Un
Figura 4 Scenario d’applicazione del dispositivo RECS 101 fattore molto limitante di questi siste-
mi è dovuto alla scarsità della memo-
ad esempio: acquisizione di segna- accordo alle specifiche dettate ria che si ha a disposizione. Di conse-
li, azioni di controllo per mezzo di dallo standard [7], fig. 5. guenza ciò porta a fare delle scelte su
attuatori, l’elaborazione e la pre- quali metodi e classi devono essere
sentazione delle informazioni implementati all’interno del sistema.
acquisite o manipolate.
Il sistema embedded presentato si UN IMPLEMENTAZIONE
basa su un software di sviluppo PRATICA RECS 101
scritto in C. Tale programma può RECS 101 rappresenta una realizza-
far eseguire dei task preprogram- zione pratica di quanto appena espo-
mati all’interno della ROM o far sto [8]. La tab. 1 riporta le principali
eseguire delle applicazioni Java. caratteristiche e specifiche del sistema
La capacità di far eseguire applica- proposto.
zioni Java viene fornita dai seguen-
ti componenti software che devo- RECS 101 integra al suo interno un
no essere prevaricati nella ROM del network processor dotato di interfac-
dispositivo mediante il su citato cia di rete Ethernet per connettersi
software di sviluppo [6]: direttamente a qualsiasi rete locale sia
- Il file loader .class, che permette essa Internet che Intranet. Ciò per-
di fare il downloads del codice Java mette agli integratori di sistemi e alle
da eseguire nella RAM del disposi- aziende produttrici di connettere i
tivo; loro dispositivi direttamente ad
• L’implementazione della JVM Internet attraverso una rete Lan e, di
stessa; conseguenza, di gestire da remoto il
• Implementazioni di classi per la controllo totale dei loro dispositivi
Figura 5 Architettura della JVM implementata
gestione dell’hardware locale; attraverso interfacce grafiche utente
• Classi Java riferite al sistema personalizzabili, direttamente accessi-
embedded. Il programma monitor che risiede bili mediante i comuni browser quali,
all’interno del sistema embedded sca- ad esempio, Microsoft Internet
La JVM è stata implementate in rica il file .class che deve essere ese- Explorer e Netscape Navigator.

18 AUTOMAZIONE
AUTOMAZIONE

Control Panel” si accederà alla pagi-


na web dedicata al controllo dell’ap-
plicazione.
La caratteristica che rende unico tale
dispositivo consiste nell’utilizzare un
web server all’interno di un’applica-
zione embedded con la possibilità di
eseguire del codice Java per la
gestione dell’interfaccia relativa al
controllo delle 16 porte di input e
Specifiche del diapositivo RECS 101 Tabella 1 delle 16 porte di output (fig. 8).
Tale caratteristica permette di poter
gestire l’interfaccia utente tramite
un’Applet Java parametrica: in que-
sto modo l’utente finale può svilup-
pare la propria applicazione di con-
trollo in modo molto veloce e sicuro
senza dover essere in grado di pro-

Schema funzionale di RECS 101 Figura 6

RECS 101 si basa sullo schema hard- ni del tipo JPG, GIF, BMP, file video
ware presentato in fig. 6. tipo SWF di Flash e qualsiasi altro file
RECS 101 viene fornito con una si ritenga opportuno che l’HTTP ser-
pagina web precaricata all’interno ver di RECS 101 debba gestire.
della memoria flash del dispositivo Selezionando il link “RECS 101
che può essere modificata a piaci-
mento in modo da personalizzarne
le applicazioni.
RECS 101 contiene un web server
integrato capace di gestire fino a Esempio di una possibile interfaccia
Figura 8
GUI implementata in RECS 101
512k di documenti ed applicazioni
web: tali risorse sono precaricate grammare in Java.
all’interno della memoria flash del All’interno del pannello di controllo
dispositivo. La fig. 7 è un esempio di (fig. 8) si può notare un LED
una pagina web gestita da RECS aggiuntivo specificato “Network”.
101 che può essere utilizzata per La sua funzionalità è quella di forni-
fornire informazioni statiche sul dis- re all’utente lo stato della rete: una
positivo quali, ad esempio, immagi- connessione senza problemi provo-
ni, testi, files etc. ca il suo continuo lampeggiare. Nel
La pagina visualizzata può essere per- caso di perdita momentanea del
sonalizzata a piacimento mediante collegamento il LED non lampegge-
l’uso dei più comuni editor di pagine rà e, se la connessione non si ristabi-
HTML. Le pagine web possono con- Home page personalizzabile lisce entro qualche minuto il sistema
Figura 7
tenere al loro interno file di immagi- del dispositivo RECS 101 chiuderà la connessione con RECS

AUTOMAZIONE 19
AUTOMAZIONE

101. Problematiche di questo tipo nor-


malmente non sorgono in reti Intranet
ma possono capitare se si collega RECS
101 alla rete Internet .

PERSONALIZZAZIONE
DELL’INTERFACCIA UTENTE
RECS 101 è un dispositivo totalmente
personalizzabile. Viene fornito con
Tabella 2 Parametri di configurazione dell’Applet
tutto il software necessario allo svilup-
patore per poter sviluppare rapidissi-
mamente la propria applicazione in tivo alla personalizzazione dell’Applet
maniera facile e sicura. Il software in in cui si evidenzia il setup dei para-
dotazione contiene alcuni files ed metri di inizializzazione.
un’APPLET (RECS.jar) di controllo che L’esempio in questione prevede l’uti-
possono essere personalizzati median- lizzo di tutte le 16 uscite e di tutti i 16
te i parametri riportati di seguito: ingressi messi a disposizione dall’-
• PDFOOK: Stringa d’inizializzazione hardware di RECS 101.
Applet. Non è possibile effettuare
nessuna modifica <APPLET CODE=Applicazione.class
• host: Indirizzo IP associato a RECS ARCHIVE=RECS.jar WIDTH=850
101(Es. host HEIGHT=500>
value="172.16.10.103" vuol dire <param name=PDFOOK
che l’indirizzo IP di RECS è value="Intellisystem
172.16.10.103 Technologies Device">
• port: Porta TCP adoperata dall’ <param name=host
applicazione per comunicare con value="172.16.10.103">
RECS 101. Il valore di tale porta è <param name=port value=6001>
fisso e pertanto non modificabile <param name=polling value=1> Interfaccia GUI avanzata
Figura 9
(Es. port value=6001) <param name=NumLed value=16> implementata in RECS 101

• polling: Intervallo di Polling. Ha una <param name=NumBot value=16>


risoluzione di 10 ms e può essere </APPLET> tuare nessuna modifica
settato in funzione dell’applicazio- • host: Indirizzo IP associato a RECS 101
ne. Per es. “polling value=1” signifi- La fig. 8 rappresenta l’interfaccia (Es. host value= "172.16.10.103". Vuol
ca che il check dello stato d’ I/O del utente che si ottiene applicando il dire che l’indirizzo IP di RECS è
dispositivo verrà controllato ogni codice appena esposto. Le limitazioni 172.16.10.103
10 ms di quest’Applet consistono nel fatto • port: Porta TCP adoperata dall’
• NumLed: Numero ingressi da che non è possibile modificare i testi applicazione per comunicare con
monitorare mediante LED bicolore ed i colori dei vari componenti che for- RECS 101. Il valore di tale porta è
(Es. NumLed value=16, verranno mano l’interfaccia utente. fisso e pertanto non modificabile (Es.
visualizzati 16 LED indicatori di Per gli utenti più esperti viene messa a port value=6001)
stato) disposizione un’ Applet più elaborata • polling: Intervallo di Polling. Ha una
• NumB: Numero di pulsanti di che permette di personalizzare ulte- risoluzione di 10 ms e può essere set-
comando per la modifica dello riormente l’interfaccia grafica utente tato in funzione dell’applicazione.
stato delle uscite (Es. NumB mediante altri parametri che permet- Per es. “polling value=1” significa
value=16, verranno visualizzati 16 tono di definirne colori e testi (fig. 9). che il controllo dello stato d’ I/O del
pulsanti) Di seguito si riassumono i parametri dispositivo verrà controllato ogni 10
Per comodità del lettore la Tab. 2 che permettono la personalizzazione ms
riassume tutti i parametri gestiti dell’Applet in questione (RECS.jar ver- • Title: Stringa intestazione applicazio-
dall’applet in questione. sione avanzata): ne. (Es. Title value="RECS I/O DEMO
Di seguito si riporta il frammento del • PDFOOK : Stringa d’inizializzazio- ")
codice HTML del file index.html rela- ne Applet. Non è possibile effet- • ColTit: Colore da associare alla strin-

20 AUTOMAZIONE
AUTOMAZIONE

ga impostata nel parametro stato dell’ uscita * quando quest’ulti- CLIF10 value="green", il colore del
“Titolo”. (Es. ColTit value="green" , il ma è nello stato “OFF” (Es. CLBF10 LED associato allo stato “OFF” dell’
testo verrà stampato in verde) value="gray", il colore del LED asso- ingresso 10 sarà verde)
• CAPL: Colore di sfondo Applet. (ES. ciato allo stato “OFF” dell’ uscita 10 • CLIT*: Colore associato al LED di
CAPL value="yellow", lo sfondo sarà sarà grigio) stato dell’ ingresso * quando que-
giallo) • CLBT*: Colore associato al LED di st’ultimo è nello stato “ON” (Es.
• NumLed: Numero ingressi da moni- stato dell’ uscita * quando quest’ulti- CLIT10 value="red", il colore del LED
torare mediante LED bicolore (Es. ma è nello stato “ON” (Es. CLBT10 associato allo stato “ON” dell’
NumLed value=16, verranno visua- value= "blue", il colore del LED asso- ingresso 10 sarà rosso)
lizzati 16 LED indicatori di stato) ciato allo stato “ON” dell’ uscita
• NumB: Numero di pulsanti di n.10 sarà blu) Per comodità del lettore la tab. 3 rias-
comando per la modifica dello stato • TLD*: Testo da associare al LED * sume in forma tabulare i parametri
delle uscite (Es. NumB value=16, relativo all’ ingresso *. (Es. TLD1 personalizzabili dell’Applet per la
verranno visualizzati 16 pulsanti) value="Luce Camera" è il testo da gestione avanzata di RECS 101.
• TBT*: Testo da associare al pulsante * associare al LED 1 per effettuare la Di seguito si riporta il frammento del
relativo all’uscita * (Es. TBT1 lettura dello stato dell’ ingresso 1) codice HTML del file index.html relati-
value="Comando 10" è il testo da • CTLD*: Colore del testo associato al vo alla personalizzazione dell’Applet in
associare al pulsante 10 per modifi- titolo del LED * relativo all’ingresso *. cui si evidenzia il setup dei parametri di
care lo stato dell’ uscita 10) (Es. CTLD1 value="black", il colore inizializzazione.
• CTBT*: Colore del testo associato al associato al testo relativo al LED 1
titolo del pulsante *. (Es. CTBT10 sarà nero) <APPLET CODE=Applicazione.class
value="red", il colore associato al • CLIF*: Colore associato al LED di ARCHIVE=RECS.jar WIDTH=850
testo relativo al pulsante 10 è rosso) stato dell’ ingresso * quando que- HEIGHT=500>
• CLBF*: Colore associato al LED di st’ultimo è nello stato “OFF” (Es. <param name=PDFOOK
value="Intellisystem
Technologies Device">
<param name=host
value="172.16.10.103">
<param name=port value=6001>
<param name=polling value=1>
<param name=Title value="RECS
101 I/O Demo">
<param name=ColTit
value="black">
<param name=CAPL value="white">
<param name=NumLed value=16>
<param name=NumBot value=16>
Un esempio di personalizzazione
dei pulsanti e degli indicatori
LED è rappresentato dal seguen-
te codice contenuto all’interno
del file index.html:
<param name=TBT1 value="Comando
1">
<param name=CTBT1 value="red">
<param name=CLBF1 value="gray">
<param name=CLBT1 value="blue">
<param name=TLD1 value="Ingresso
1">
<param name=CTLD1 value="black">
<param name=CLIF1 value="green">
Parametri di configurazione dell’Applet per la gestione avanzata di RECS 101 Tabella 3
<param name=CLIT1 value="red">

AUTOMAZIONE 21
AUTOMAZIONE

Poiché non occorre RECS 101 per


simularne il suo funzionamento,
collegandosi al seguente indirizzo
http://www.intellisystem.it/recs/In
terfaccia.htm si possono provare
le due interfacce proposte.
Per chi invece volesse dilettarsi a
sperimentare la personalizzazione
delle interfacce, Intellisystem
Technologies mette a disposizione
nel proprio sito tutto il software
necessario.
Per fare ciò occorre:
• scaricare una delle versioni delle
interfacce proposte dal seguente
indirizzo http://www.intellisy- Tabella 2 Files necessari per la personalizzazione dell'interfaccia utente di RECS 101
stem.it/recs/download.htm;
• decompattare i file in una cartel-
NEL PROSSIMO NUMERO SI DIS- 3) Implementazione delle interfac-
la;
CUTERÀ DEI SEGUENTI ARGO- ce hardware sulle porte di
• modificare i parametri dell'inter-
MENTI RIGUARDANTI RECS 101: Input/Output
faccia agendo sul file index.html
utilizzando un qualsiasi editor
1) Configurazione dei parametri di
web;
rete
• richiamare la pagina 101.html
mediante un qualsiasi Web
2) Upload dell’interfaccia utente
Browser. Electronic shop 08
personalizzata
I files necessari per la personalizza-
zione dell'interfaccia utente di
RECS 101 sono essenzialmente tre
(a parte tutti quelli necessari per il BIBLIOGRAFIA
contenuto grafico delle pagine [1] McCombie, B.,”Embedded Web server now and in the future,” Real-Time
web): 101.html, index.html, Magazine, no.1 March 1998, pp. 82-83.
RECS.jar.
[2] Wilson, A.,”The Challenge of embedded Internet”, Electronic Product
La fig. 10 riassume quanto detto in Design, January 1998, pp. 31-2,34.
precedenza, ovvero:
[3] D. Mulchandani, “Java for Embedded Systems”, in IEEE Computer
Magazine, pp. 30-39, May June 1998.
1. La pagina 101.html rappresenta
la home page del sito web conte- [4] Aptronix, “Bring Embedded System to the Internet”, http://www.aptro-
nuto in RECS 101. Al suo interno è nix.com.
presente un collegamento alla
pagina Index.html; [5] J. Gosling, B. Joy, G. Steele,”The Java Laguage Specification”,
http://java.sun.com
2. La pagina Index.html contiene
al suo interno i parametri di setup [6] J.S. Young et All., “Design and specification of embedded system in java
dell’Applet per la gestione degli using Successive, formal Refinement”, Proceedings of DAC’98, 1998
ingressi e delle uscite di RECS 101; Design Automation Conference. San Francisco, C.A.,june 15-19.

[7] T. Lindholm, F. Yellin “The Java Virtual Machine Specification”, 1996.


3. Tramite l’applet RECS.jar si inter- http://java.sun.com
viene sulle porte d’input e di out-
put per la gestione dell’hardware [8] Intellisystem Technologies. http://www.intellisystem.it
che si intende controllare.

22 AUTOMAZIONE
ELETTRONICA GENERALE

AMPLIFICATORE PER
MICROFONO AD ELEVATA
SENSIBILITA’
di M. Carelli e G. Filella
filella@tin.it

Questo silenzioso amplificatore a batteria


amplifica i segnali provenienti da un microfono
ad esso collegato e li trasmette con un adegua-
to volume ad una cuffia. Sono disponibili due
livelli di filtraggio (alto e basso) per un con-
trollo mirato dell’andamento in frequenza.
La regolazione automatica del volume
mantiene il volume costante, proteggendo
le orecchie da rumori improvvisi.
L’amplificatore può essere collegato a
variate tipologie di microfoni a seconda
delle vostre esigenze di impiego.

ESPERIMENTI ACUSTICI macchine rumo- primo luogo permette un ascolto


E NON ACUSTICI ri di disturbo provo- privo di rumori esterni: infatti i due
A cosa potrebbe servire questo cati da cuscinetti difettosi. L’utilizzo filtri (uno per le alte frequenze, l’al-
amplificatore? Uno strumento così di un microfono con stetoscopio tro per le basse) permettono di eli-
sensibile è in grado di amplificare di permette inoltre di ascoltare il batti- minare i disturbi. L’andamento in
5000 volte anche i più piccoli rumo- to cardiaco ed i polmoni, mentre frequenza a seconda della scelta dei
ri e di renderli percepibili al nostro con un microfono a contatto potre- filtri è mostrato in Figura 1. Il filtro
orecchio attraverso una cuffia, risul- te percepire suoni attraverso le pare- passa alto permette un’efficace eli-
tando estremamente utile in molte- ti ed i vetri. I campi di applicazione minazione del frastuono dovuto al
plici occasioni. Per tale motivo l’am- di questo amplificatore sono nume- vento; il filtro passa basso, invece,
plificatore è dotato di batterie, che rosi quanto le possibilità che abbia- può essere impiegato per diminuire
permettono il suo trasporto ed il suo mo di percepire i suoni. Esso è di il rumore di fondo. I livelli di filtrag-
utilizzo in qualsiasi luogo. È possibi- tipo universale (ossia consente il col- gio vengono commutati in modo
le impiegarlo in applicazioni di tipo legamento di diverse tipologie di elettronico, affinché non vengano
tecnico ed esperimenti acustici: gra- microfoni) grazie ad una adeguata avvertiti quegli scricchiolii che risul-
zie all’amplificatore qui descritto calibrazione del circuito e presenta tano dannosi per le orecchie soprat-
potrete ad esempio scoprire nelle alcune interessanti caratteristiche. In tutto quando l’amplificazione è ele-

24 ELETTRONICA GENERALE
ELETTRONICA GENERALE

limite di circa 150 Hz. Attraverso


l’interruttore elettronico IC3 A si
realizza un collegamento a ponte
con tale filtro; l’interruttore S1, inve-
ce, consente l’esclusione di questo
livello di filtraggio. Allo stesso modo
funziona il filtro successivo, realizza-
to per mezzo di IC2 A ed avente una
frequenza limite di circa 5 kHz, alla
cui attivazione è preposto l’interrut-
Andamento in frequenza a seconda della scelta del filtro utilizzato. Figura 1 tore S2. L’elemento successivo
incontrato dal segnale lungo il suo
vata. Allo stesso modo la protezione sto sia per microfoni attivi ad elet- percorso all’interno del circuito è lo
dell’udito è garantita dalla regola- trete sia per microfoni dinamici pas- stadio di amplificazione IC2 D che
zione automatica dell’amplificazio- sivi. Attraverso le due resistenze R1 e ha la funzione di regolare automati-
ne che, in caso di sbalzi di volume, R2 la tensione di alimentazione, fil- camente il volume. Il valore dell’am-
limita i livelli del suono riportandoli trata dai condensatori C1 e C2, plificazione è controllato attraverso
a valori inoffensivi. In aggiunta il giunge al contatto centrale della le due resistenze R13 e R14, mentre
volume è controllato in modo auto- presa a jack BU2. Il segnale prove- le resistenze R12 e R15 formano un
matico per evitare la presenza di niente dal microfono transita attra- partitore di tensione. In parallelo a
ulteriori rumori (come i fruscii) cau- verso il condensatore di collega- R15 si trova il FET T1, grazie al quale
sati dal potenziometro di regolazio- mento C3 ed arriva al primo stadio è possibile modificare il rapporto del
ne del volume stesso. di amplificazione IC2 C; il fattore di partitore di tensione e con cui viene
amplificazione di questo stadio è attenuato il segnale.
CIRCUITO determinato dalle resistenze R3 e R5 Il tutto avviene secondo il seguente
Lo schema elettrico dell’amplificato- ed è pari a circa 47 volte il segnale meccanismo. Dall’uscita dell’ampli-
re per microfono è mostrato in di partenza (33dB). ficatore operazionale IC2 D (con-
Figura 2. Il collegamento con il Il segnale amplificato passa poi trassegnata dal pin 14) la tensione
microfono esterno avviene grazie attraverso IC2 B, che funge da filtro del segnale giunge, attraverso il
alla presa BU2. Il circuito è predispo- di alto livello con una frequenza condensatore di collegamento C13,
ai diodi D1 e D2. Questi diodi rad-
drizzano il segnale in alternata cosic-
ché nel condensatore C12 passa
una tensione continua, la cui
ampiezza risulta proporzionale al
valore della tensione alternata del
segnale stesso. Il gate del transistor
T1 è regolato dalla tensione conti-
nua così prodotta e modifica conse-
guentemente la propria resistenza di
drain, modificando a sua volta
anche l’amplificazione complessiva.
Si crea così un circuito ad anello
chiuso che mantiene ad un livello
costante di ampiezza il segnale in
uscita da IC2 D. La regolazione
dipenderà dalla costante di tempo
determinata da R16 e C12. Un
improvviso aumento dell’ampiezza
del segnale azionerà immediata-
mente il meccanismo di regolazio-
ne: l’amplificazione complessiva cre-

ELETTRONICA GENERALE 25
ELETTRONICA GENERALE

Figura 2 Schema elettrico dell’amplificatore per microfono.

scerà quindi più lentamente grazie produce una tensione stabile pari a neggiare i punti di saldatura (vede-
allo scaricamento di C12 attraverso 3.6V, utilizzata come tensione di re Figura 5). È indispensabile instal-
la resistenza R16. riferimento per l’amplificatore ope- lare i semiconduttori ed il condensa-
Attraverso la resistenza R17 ed il razionale. tore elettrolitico rispettando le giu-
condensatore C14 il segnale amplifi- ste polarità: i diodi hanno il catodo
cato arriva allo stadio finale IC4. COSTRUZIONE ED contrassegnato con un cerchio, nel
Questo amplificatore integrato lavo- ASSEMBLAGGIO condensatore elettrolitico invece
ra con un collegamento a ponte, L’amplificatore per microfono è risulta evidenziato il polo negativo.
facendo a meno quindi di un even- costituito da una basetta a strati Infine, i circuiti integrati (IC) devono
tuale condensatore elettrolitico in (Figura 4) che garantisce una valida essere collocati in modo che le tac-
uscita; inoltre non produce alcun schermatura dai disturbi esterni. È che sulla loro custodia corrisponda-
rumore di inserimento, risultando bene cominciare l’assemblaggio no con la serigrafia presente sulla
particolarmente vantaggioso per il partendo dai componenti di dimen- basetta. Per ultimi si installano l’in-
funzionamento con la cuffia. Il volu- sioni minori (diodi, resistenze,…) terruttore a scorrimento e le prese. I
me è regolato elettronicamente per per poi proseguire con i componen- cavi di collegamento del clip della
mezzo del trimmer R20, collegato al ti di dimensioni superiori (come i batteria devono essere condotti
pin 4 di IC4. circuiti integrati). Sul lato inferiore attraverso gli appositi fori della
Per l’alimentazione del circuito della basetta vengono saldati i colle- basetta (si veda la figura) e saldati a
viene impiegata una batteria da 9 V, gamenti tra i vari componenti; i fili ST4 (morsetto +) con il cavetto
collegata a ST4 (polo +) e a ST5 sporgenti devono essere tagliati, rosso ed a ST5 (morsetto -) con il
(polo -). Il regolatore di tensione prestando attenzione a non dan- cavetto nero. Segue poi l’installazio-

26 ELETTRONICA GENERALE
ELETTRONICA GENERALE

Schema del collegamento della spina jack e dei diversi tipi di microfoni ad elettrete. Figura 3

ne della basetta nel contenitore con sto viene fissato alla parte inferiore impedire alla batteria di muoversi
fermaglio per la cintura. La basetta per mezzo delle viti del contenitore all’interno dell’alloggiamento.Infine,
deve quindi essere fissata con 4 viti al stesso. Nel vano batterie deve ora bisogna posizionare l’asse del poten-
contenitore. Dopo aver applicato la essere attaccato un pezzo autoadesi- ziometro nell’apposito foro presente
parte superiore del contenitore que- vo di resina espansa, in modo da sulla parte superiore della custodia e,

Circuito stampato della basetta visto dal lato rame in scala naturale. Figura 4

ELETTRONICA GENERALE 27
ELETTRONICA GENERALE

Figura 5 5- Disposizione dei componenti sul circuito stampato.

Figura 6-7 Costruzione del microfono a parabola- Microfono come stetoscopio.

immediatamente dopo, una mano-


pola deve essere installata su tale
asse in modo che il contrassegno a
lineette indichi la scritta ‘Min’ nella
posizione di arresto a sinistra.
La capsula del microfono a elettre-
te serve per la messa a punto ed il
primo funzionamento dell’appa-
recchio e per i primi esperimenti
personali.
Possono essere impiegati microfo-
ni ad elettrete a 2 o 3 poli. Il
microfono verrà collegato all’am-
plificatore con un conduttore
schermato a 2 fili. Uno schema

28 ELETTRONICA GENERALE
ELETTRONICA GENERALE

ELENCO COMPONENTI

RESISTENZE • C4: condensatore ceramico da 100 pF ACCESSORI


• R1-2: resistori da 2,2 kΩ • C6-7-13: 100 nF/63 Vl/MKT • BU1-2: presa jack, 3.5 mm, stereo, stampata
• R3-14: resistori da 4,7 kΩ • C8: condensatore da 3,3 nF/400 V • S1-2: interruttori a scorrimento, alto, stampato
• R6: resistore da 6,8 kΩ • C9: condensatore da 1,5 nF/400 V • S3: interruttore a scorrimento, angolare,
• R4-8-11-17-18: resistori da 10 kΩ • C10: condensatore ceramico da 10 pF stampato
• R5: resistore da 220 kΩ • C11-20: condensatori elettrolitici • ST4-5: clip per batteria a 9 V
• R7-9-10: resistori da 15 kΩ da 1 µF/100 Vl • 1: asse trimmer, 11,7mm
• R12-15: resistori da 100 kΩ • C12: condensatore elettrolitico • 1: manopola da inserire,
• R13: resistore da 470 kΩ da 2,2 µF/63 Vl diametro 16.5mm, nera
• R16: resistore da 2,2 MΩ • C18: condensatore elettrolitico da 100 µF/16 Vl • 4: viti, 2.2 x 6.5mm
• R20: potenziometro PT15, orizzontale, 100 kΩ • IC1: HT1036 (HT7136) • 1 pezzo autoadesivo di resina espansa
• R21: resistore da 470 Ω • IC2: TL084 • 1: fermaglio a cintura, Typ894, nero, completo
• C1-5-15: condensatori elettrolitici • IC3: CD4053 • 1: contenitore forato e serigrafato
da 10 µF/25 Vl • IC4: TDA7052A • 1: spina jack, 3.5mm, stereo
• C2-16-17-19: condensatori ceramici da 100 nF • T1: BF245B • 1: capsula ad elettrete
• C3-14: 1 µF/63 Vl/MKT • D1-2: IN4148 • 100: cm di conduttore schermato a 2 fili

preciso del collegamento della alto rendimento per i più svariati tore ad un microfono a contatto per
spina e dei diversi microfoni ad campi di applicazione. Per esempio captare le vibrazioni meccaniche e
elettrete è illustrato in Figura 3. l’amplificatore può essere collegato ascoltare suoni che si propagano
Infine, dopo aver inserito la batteria, ad un potente microfono direziona- attraverso pareti o lastre di vetro. I
l’apparecchio sarà finalmente pron- le come può esserlo un microfono a microfoni qui elencati hanno dei
to per l’uso. parabola per percepire suoni anche prezzi relativamente elevati; tuttavia
a notevole distanza. In alternativa, non è difficile realizzare tali microfo-
CAMPI D’APPLICAZIONE per rilevare le piccolissime variazioni ni con materiali e strumenti poco
Oltre al microfono ad elettrete in di pressione dell’aria causate dal costosi, soprattutto se si lascia spa-
dotazione, questo amplificatore può movimento del cuore o altri suoni zio alla propria creatività…
essere impiegato con altri tipi di provenienti dal corpo umano potete
microfoni che ne ampliano le possi- collegare uno stetoscopio a questo
bilità di utilizzo. In commercio esiste potente sistema di amplificazione.
una certa varietà di microfoni ad Oppure potete associare l’amplifica- Electronic shop 09

ELETTRONICA GENERALE 29
FATTI CONOSCERE
ABBIAMO BISOGNO DEI TUOI CONSIGLI!
È per questo che ti invitiamo a compilare questa scheda,
ci aiuterai a rendere Fare Elettronica più vicina alle
tue esigenze.

)
Tutte le schede pervenute
ENTRO IL 31 MARZO 2003
parteciperanno all’estrazione di

(3 ABBONAMENTI A
FARE ELETTRONICA
IN OMAGGIO

via fax allo 0321/927042 o via posta a:

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FATTI CONOSCERE
Nome e Cognome
FEBBRAIO 2003
Indirizzo Località
Cap Prov Telefono email
A Quanti anni hai? L Quali kit ti interessano di più?
❏ 1 Meno di 18 ❏ 36
❏ 2 Tra 18 e 30
❏ 3 Tra 31 e 40
❏ 4 Tra 41 e 50
❏ 5 Oltre 50
M Tra le rubriche di FE quella che preferisci è:
B Qual'è il tuo titolo di studio? ❏ 37 News
❏ 6 Licenza media ❏ 38 In vetrina
❏ 7 Diploma scuola professionale ❏ 39 Al mercato: gli annunci dei lettori
❏ 8 Diploma media superiore ❏ 40 Internet in Pr@tica
❏ 9 Laurea o diploma scuola universitaria
O La nuova veste grafica di FE ti sembra soddisfacente?
C Quale attività svolgi? ❏ 41 Sì
❏ 10 Studente ❏ 42 No
❏ 11 Insegnante ❏ 43 Ecco come la modificherei:
❏ 12 Operaio
❏ 13 Impiegato, dirigente
❏ 14 Libero professionista, imprenditore
❏ 15 Altro

E Con quale frequenza leggi FE?


❏ 16 Sono abbonato.
❏ 17 L'acquisto regolarmente ogni mese.
P Rispetto all'attuale, la "mia" FE dovrebbe essere così:
❏ 18 Acquisto in media 5-6 numeri all'anno.
❏ 19 Acquisto non più di un paio di numeri all'anno. ❏ 44 Più tecnica, superspecializzata, rigorosamente per
"addetti ai lavori".
F Da quanto tempo conosci FE? ❏ 45 Più divulgativa, ad ampio spettro di contenuti, di lettura
❏ 20 Dal primo numero facile e immediata anche per i meno esperti.
❏ 21 Da più di 5 anni ❏ 46 Dedicata esclusivamente ai progetti da costruire.
❏ 22 Da più di 2 anni ❏ 47 Dedicata anche all'informazione e ricca di riferimenti al
❏ 23 Da meno di 2 anni mercato dell'elettronica di consumo (prodotti finiti).
❏ 48 Più elegante e sofisticata, con tante pagine a colori su
G Come giudichi la qualità complessiva di FE così com'è oggi? carta di ottima qualità.
❏ 24 Eccellente ❏ 49 Essenziale e spartana, purché ricca di contenuti tecnici
❏ 25 Buona e a basso prezzo di copertina.
❏ 26 Passabile ❏ 50 La lascerei esattamente così com'è.
❏ 27 Scarsa ❏ 51 La cambierei così:

H Quali dei seguenti argomenti ti interessano maggiormente e ti spingono


ad acquistare una rivista di elettronica applicata?
❏ 28 Apparecchi in alta frequenza (radio).
❏ 29 Apparecchiature audio, TV, video, hi-fi. Q Quali di queste riviste leggi più spesso?
❏ 30 Apparecchi per la casa e l'auto.
❏ 52 Nessuna
❏ 31 Strumenti di misura.
❏ 53 Elettronica In
❏ 32 Piccoli progetti di utilità.
❏ 54 Nuova Elettronica
❏ 33 Articoli di teoria, didattica, tecnologia di base.
❏ 55 Altro
❏ 34 Altro

R Possiedi un Personal Computer?

I Quali rubriche vorresti veder trattate? ❏ 56 Si


❏ 57 No
❏ 35
S Disponi di una connessione a Internet?
❏ 58 Si
❏ 59 No

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ELETTRONICA GENERALE

INTERRUTTORE
CREPUSCOLARE
A 4 LIVELLI
di Fabrizio Fazio
servizio@pianetaelettronica.it

Il progetto che presentiamo ha una caratteristica che lo differenzia dai classici


interruttori crepuscolari: ha la possibilità di impostare fino a un massimo di 4 livelli
di luminosità, oltrepassati i quali si attivano altrettanti relè, in grado di comandare
carichi fino a 8A. Può essere utile per illuminare un ambiente in modo graduale,
o in tutti quei casi in cui si renda necessario discriminare differenti
intensità luminose dell'ambiente.

IL CIRCUITO
In Figura 1 trovate i componenti
polarizzati, mentre in Figura 2 pre-
sentiamo lo schema elettrico del-
l'interruttore crepuscolare.
Come si può vedere, il circuito è di
una semplicità estrema. Iniziamo
la nostra descrizione dal partitore
formato da R1, FR1, R2; la fotoresi-
stenza FR1 ha la caratteristica di
presentare una resistenza molto
bassa se sottoposta ad una forte
intensità luminosa, e molto alta al
buio.
Abbiamo scelto i valori di R1 ed R2,
in modo che la tensione ai capi di
R2, possa variare da un minimo di
circa 1V (al buio) fino a poco meno
della tensione di alimentazione (in
"piena" luce). ingressi invertenti (-) dei quattro loro assolutamente identici, ciascu-
Nella gamma delle diverse intensità amplificatori operazionali, conte- no dei quali è relativo a ciascuno
di illuminazione, la tensione ai capi nuti all'interno di U1. dei quattro relè.
di R2 esplora la gamma 1... 12 V in Tali operazionali, collegati in confi- Parleremo tra poco dell'isteresi. Per
modo pressochè lineare. gurazione di comparatori con iste- ora diciamo che sull'ingresso non
Tale tensione è applicata sugli resi, costituiscono quattro stadi, tra invertente (+) di ciascun compara-

32 ELETTRONICA GENERALE
ELETTRONICA GENERALE

Componenti polarizzati. Figura 1

tore è applicata una tensione, che


può essere regolata agendo sul
trimmer del relativo stadio.
L'uscita di ciascun comparatore assu-
me livello logico 1 quando la tensio-
ne ai capi di R2 scende sotto il livello
impostato dal relativo trimmer. A tito-
lo di esempio, supponiamo di trovar-
ci in condizioni di piena luminosità,
tale da misurare, ai capi di R2, una
Schema elettrico dell'interruttore crepuscolare. Figura 2
tensione di 11V. Supponiamo anche
di aver regolato i trimmer da RV1 a
RV4, in modo da ottenere le seguenti Supponiamo, quindi, che a un Tale tensione, applicata sull'in-
tensioni sugli ingressi non invertenti certo punto l'illuminazione a cui è gresso invertente di tutti i compa-
dei comparatori: sottoposta la fotoresistenza inizi ratori, viene appunto confrontata
gradualmente a diminuire. In tale da ciascun comparatore con la
• pin 3 U1A: 9V condizione, il valore ohmmico tensione impostata dal relativo
• pin 5 U1B: 7V della fotoresistenza inizia ad trimmer (vedere Figura 3 e
• pin 10 U1C: 6V aumentare, e di conseguenza la Figura 4).
• pin 12 U1D: 4V tensione ai capi di R2 a diminuire. Di conseguenza:

ELETTRONICA GENERALE 33
ELETTRONICA GENERALE

Figura 3 Caratteristica di una fotoresistenza.

La lentezza con cui normalmente


• quando la tensione ai capi di R2 di U1C (pin 8) si porta a livello varia l'illuminazione a cui sottopo-
scende sotto i 9V, l'uscita di U1A alto, provocando l'accensione del niamo la fotoresistenza, può causa-
(pin 1) va a livello alto, provocan- led DL3 e l'eccitazione del relè re che durante il passaggio di cia-
do l'accensione del led DL1 e l'ec- RL3. scuna delle quattro soglie, il relati-
citazione del relè RL1. • quando la tensione ai capi di R2 vo relè non si ecciti in modo netto,
• quando la tensione ai capi di R2 scende sotto i 4V, anche l'uscita ma ad intermittenza.
scende sotto i 7V, anche l'uscita di U1D (pin 14) si porta a livello Per ovviare a questo inconveniente,
di U1B (pin 7) si porta a livello alto, provocando l'accensione del abbiamo fatto in modo che, supe-
alto, provocando l'accensione del led DL4 e l'eccitazione del relè rata una certa soglia partendo da
led DL2 e l'eccitazione del relè RL4. luce alta a luce bassa, durante il
RL2. ritorno (da luce bassa a luce alta) la
• quando la tensione ai capi di R2 In conclusione, parliamo del fun- stessa soglia sia leggermente diver-
scende sotto i 6V, anche l'uscita zionamento dell'isteresi. sa, come spieghiamo meglio qui di
seguito.
Prendendo come riferimento l'e-
sempio precedente, quando la ten-
sione ai capi di R2 è superiore ai
9V, e di conseguenza l'uscita di
U1A (pin 1) è a livello basso, la resi-
stenza R3 viene a trovarsi in paral-
lelo alla "parte inferiore" del trim-
mer RV1, ossia tra il pin 3 e massa.
Questo comporta che la tensione
realmente presente sul pin 3 è leg-
germente inferiore a quella che si
misurerebbe in assenza di R3, con
RV1 regolato in modo identico
(abbiamo detto "leggermente" infe-
riore, perchè R6 è "molto" maggiore
di RV1).
Non appena la tensione su R2 scen-
de sotto i 9V, il pin 1 va a livello
alto, e di conseguenza R3 viene a
Figura 4 Condizioni dell’interruttore crepuscolare.
trovarsi in parallelo alla "parte

34 ELETTRONICA GENERALE
ELETTRONICA GENERALE

ne al pin 2, a un certo punto il


comparatore commuterà a livello
alto (linea blu).
Se poi aumentiamo gradualmente
la tensione al pin 2, facendo quindi
il percorso inverso (linea rossa)
vedremo che il comparatore com-
muterà nel momento in cui la ten-
sione sul pin 2 raggiunge un livello
leggermente superiore a quello in
cui precedentemente aveva com-
mutato.
Quindi, partendo dalla condizione
di pin1 basso (led spento) la soglia
di commutazione sarà leggermente
superiore, rispetto a quella che si
ha partendo dalla condizione di
Grafico dell’isteresi. Figura 5 pin1 alto (led acceso).

REALIZZAZIONE PRATICA
superiore" di RV1, ossia tra il pin 3 condizione in cui si trova l'uscita Innanzitutto è necessario reperire il
e il positivo di alimentazione. del comparatore. materiale riportato nell'elenco
Questo comporta che la tensione componenti, e realizzare il circuito
realmente presente sul pin 3 è leg- PARLIAMO DELL'ISTERESI… stampato presentato in Figura 6.
germente inferiore a quella che si Il grafico che trovate in Figura 5, Dopodichè i componenti dovranno
misurerebbe in assenza di R3, con mostra il funzionamento dell'istere- essere saldati sul circuito stampato;
RV1 regolato nello stesso modo. In si e partiamo dalla condizione in fate riferimento alla Figura 7 che vi
altre parole, grazie alle resistenze cui è presente la massima tensione semplificherà notevolmente il lavo-
da R3 a R6, la tensione di riferi- sul pin 2, e di conseguenza livello ro. Per i principianti segnaliamo nel
mento impostata dai trimmer è basso sul pin 1 (punto A). sito www.pianetaelettronica.it, delle
leggermente diversa, in base alla Riducendo gradualmente la tensio- utili guide per realizzare i circuiti
stampati e per saldare i componen-
ti sulla scheda.
Se vogliamo utilizzare questo pro-
getto sfruttando soltanto due o tre
livelli, possiamo farlo tranquilla-
mente. In questo caso non dovre-
mo montare i componenti relativi
allo stadio (o agli stadi) non utiliz-
zati.
Una volta in possesso del circuito
stampato, per la saldatura dei com-
ponenti consigliamo di procedere
con questo ordine: si procede alla
realizzazione dei 3 ponticelli previ-
sti, dopodiché procedete con le 14
resistenze previste facendo atten-
zione ai colori giusti; quindi monta-
te i 5 diodi 1N4007 facendo atten-
zione alla polarità; lo zoccolo da 14
pin stando attenti a posizionarlo
Circuito stampato della basetta visto dal lato rame in scala 1:1. Figura 6
rispettando la tacca di riferimento

ELETTRONICA GENERALE 35
ELETTRONICA GENERALE

LISTA COMPONENTI

• R1: resistenza 1 KΩ 1/8W


(marrone - nero - rosso - oro)
• R2: resistenza 100 KΩ 1/8W
marrone - nero - giallo - oro)
• R3÷6: resistenza 220 KΩ 1/8W
(rosso - rosso - giallo - oro)
• R7÷10: resistenza 10 KΩ 1/8W
(marrone - nero - arancio - oro)
• R11÷14: resistenza 1 KΩ 1/8W
(giallo - viola - rosso - oro) (*)
• RV1÷4: trimmer piccolo verticale 100 KΩ
• FR1: Fotoresistenza
• C1: condensatore multistrato 100nF
(codice 104)
• C2 : condensatore elettrolitico 100µF
16V o più
• RL1÷4: Relè 12V uno scambio 8A (*)
• D1÷5: Diodo 1N4007 (corpo nero)
Figura 7 Disposizione dei componenti sulla basetta. • DL1÷4: Diodo led qualsiasi (max. 10mm.)
• T1÷4: Transistor BC337
ed il condensatore multistrato. • U1: Integrato LM324
Tocca ora ai 4 transistor BC337
che vanno inseriti nel giusto verso, ALTRO MATERIALE NECESSARIO
i 4 trimmer e al condensatore elet-
• N.1 zoccolo DIP 14
trolitico facendo attenzione alla
• N.4 connettori 3 pin passo 5,08mm.
polarità; proseguite con i 4 diodi
• N.1 circuito stampato PE209
led facendo attenzione alla tacca
di riferimento; i 4 relè o i fili ad (*)
essa collegati, se posta in altro Vedi al capitolo "Realizzazione" per alimentazio-
luogo; la fotoresistenza ed, infine, ne a 6...7V.
Figura 8 Ecco come collegare le lampade.
i 4 connettori.

PROVA DI FUNZIONAMENTO
Terminato il montaggio della sche-
da, possiamo alimentarla con un
alimentatore in tensione continua
di 12...13V in grado di erogare
almeno:

• 200mA, se utilizzato a 2 livelli


• 300mA, se utilizzato a 3 livelli
• 400mA, se utilizzato a 4 livelli

Inizialmente non colleghiamo


alcun carico ai relè.
É necessario effettuare la regola-
zione dei trimmer, secondo uno
dei due seguenti casi:

CASO 1
Se vogliamo effettuare le regola-

36 ELETTRONICA GENERALE
ELETTRONICA GENERALE

trimmer completamente in senso siamo alimentare il circuito con


orario. una tensione di 6...7V
A questo punto, nel luogo e nel In questo caso occorre ridurre il
momento in cui è presente l'illumi- valore delle resistenze R11, 12, 13,
nazione a cui vogliamo far commu- 14 a 330Ω 1/8W.
tare il nostro dispositivo, regoliamo
lentamente ciascun trimmer, finché NOTA SULLA RESISTENZA R2
il relativo led si spegne. Diverse fotoresistenze non presen-
Iniziamo dal trimmer RV4, e prose- tano sempre gli stessi valori ohm-
guiamo nell'ordine fino a RV1. mici a parità di intensità luminose.
Nella regolazione dei trimmer, di Quindi, tenendo presente che per
fatto, non è necessario seguire un un funzionamento ottimale i trim-
ordine, in quanto i quattro stadi mer dovrebbero essere regolati
sono identici, ma noi consigliamo più al centro possibile, evitando
di seguire l'ordine indicato perchè quindi di regolarli verso inizio o
in questo modo, si stabilisce il fine corsa, qualora la fotoresisten-
seguente ordine d'accensione, che za utilizzata non consenta la rego-
resta invariato, qualora si decida di lazione ottimale dei trimmer come
passare dal CASO1 al CASO2: appena detto, consigliamo di
diminuire il valore di R2. Per
• DL1 prova, è anche possibile collegare
• DL1 + DL2 tale resistenza, direttamente sul
• DL1 + DL2 + DL3 lato piste, oppure collegarne una
• DL1 + DL2 + DL3 + DL4 in parallelo, sempre sul lato piste,
se si presenta la necessità.
Collegamento delle lampade Normalmente non è necessario
Le lampade vanno collegate ai scendere al di sotto dei 47 - 22
relè, semplicemente come con un KΩ.
normale interruttore come potete
osservare in Figura 8, dove vedia- Attenzione alla luce!
mo lo schema di collegamento La fotoresistenza deve essere posta
riferito, per semplicità, ad una sola lontano dalla luce emessa dalle
uscita. Nello schema elettrico lampade che accendiamo con il
abbiamo utilizzato il seguente nostro dispositivo (quelle collega-
zioni, nel passaggio da luce a codice, per i connettori: te ai relè).
buio, dobbiamo regolare tutti i CO = Comune Questo perchè, se la fotoresistenza
trimmer completamente in senso NC = Normalmente chiuso "vede" la luce emessa da tali lam-
antiorario. NA = Normalmente aperto pade, questa modificherebbe la
A questo punto, nel luogo e nel sua resistenza, facendo tornare il
momento in cui è presente l'illu- Tale codice è seguito dal numero dispositivo allo stato precedente, il
minazione a cui vogliamo far com- dell'uscita, ad esempio: CO1 = quale di conseguenza spegnereb-
mutare il nostro dispositivo, rego- comune uscita 1, NC3 = be la lampada che farebbe ricom-
liamo lentamente ciascun trim- Normalmente chiuso uscita 3, ecc. mutare ancora il circuito...
mer, finché il relativo led si accen- In definitiva si otterrebbe un lam-
de. PER ALIMENTAZIONE A 6V... peggio continuo.
Iniziamo dal trimmer RV1, e prose- Il nostro dispositivo può essere ali-
guiamo nell'ordine fino a RV4. mentato con diverse tensioni di ali-
mentazione, in funzione della ten-
CASO 2 sione richiesta dalla bobina del relè,
Se vogliamo effettuare le regola- che generalmente, il modello da noi
zioni, nel passaggio da buio a utilizzato è reperibile a 6V e 12V.
luce, dobbiamo regolare tutti i Electronic shop 10
Se utilizziamo un relè da 6V, pos-

ELETTRONICA GENERALE 37
ELETTRONICA GENERALE

TERMOMETRO ELETTRONICO
A COLONNINA
di Giulio Buseghin
gpekit@gpekit.com

Il termometro più classico, che da sempre vediamo in ogni casa, è sicuramente quello
a colonna di mercurio o alcool. Così come il barometro a mercurio di Torricelli, non è
solamente uno strumento che ci indica la temperatura,ma un vero e proprio oggetto
d’arredamento, soprattutto quando lo vediamo in forme eleganti e slanciate,magari
montato su legno e con scala termometrica che in rari e preziosi modelli viene incisa
su cristallo. La versione di questo termometro che vi proponiamo, pur essendo total-
mente elettronica,con tanto di sonda ad alta tecnologia e controllo a microprocessore,
rispecchia forme e modo d’indicazione dei suoi nobili antenati con colonna di mercu-
rio,rendendolo allo stesso tempo moderno, tecnologico,ma anche tradizionale. Una
colonna formata da 41 led, indica con eccellente precisione temperature da –5°C a +
35°C. Unico vantaggio, rispetto ai modelli tradizionali, è che può, mediante
l’aggiunta di altre sonde, misurare temperature di vari ambienti sia interni che esterni.
L’alimentazione tipica è a 5 volt (da 3,5 a 5,5 volt) tensione continua, con un assor-
bimento medio di soli 60 mA.

Ogni tanto capita anche ad un pro-


gettista elettronico,solitamente non
incline a forme “artistiche”, ma piut-
tosto a far tornare calcoli teorici in
apparati elettronici dei più disparati
tipi, di voler realizzare qualcosa di
simpatico, a prescindere dalle circui-
teria più o meno complesse. Magari
qualche volta potrà capitare che, oltre
alla “simpatia” dell’oggetto, ci sia
anche una sorta di piacevolezza este-
tica, ovviamente dipendente dai sin-
goli gusti. Pensiamo che l’ MK3955
faccia parte di questi oggetti che
qualcuno penserà di appendere al
muro di casa e magari lo troverà
anche bello perché “particolare”! Una
barra di 41 led rossi, simula perfetta-

38 ELETTRONICA GENERALE
ELETTRONICA GENERALE

mente la colonnina di mercurio. Circa Tutto il lavoro è svolto dal micropro- ASSEMBLAGGIO E COLLAUDO
ogni 5 secondi,un brevissimo e quasi cessore U1,un Pic 16C63. Ogni circa L’assemblaggio dell’ MK3955 non
impercettibile lampeggio della 5 secondi U1 chiama la sonda di tem- comporta eccessive difficoltà e può
barra, avvisa che lo strumento sta peratura U2 “chiedendogli” quale essere effettuato anche da chi non ha
campionando i dati provenienti dalla valore binario di temperatura sta ancora molta esperienza con l’assem-
sonda elettronica digitale. La sonda, “sentendo” nell’ambiente in cui si blaggio di circuiti elettronici. Questo
contrariamente al comportamento trova. La sonda U2 invia la risposta in grazie anche al circuito stampato del
della maggior parte di quelle elettro- codice binario, U1 la interpreta e di tipo a doppia faccia con fori metalliz-
niche attive (LM35, AD590 ecc.) o conseguenza accende la barra dei led zati. Va da se che non lo suggeriamo
passive (NTC, PTC, PT100 ecc.) che perché visualizzino l’esatta tempera- come primo montaggio in assoluto,a
forniscono un segnale analogico pro- tura sentita da U2. L’accensione dei meno che non si abbia un amico
porzionale alla temperatura rilevata, led viene comandata da U1 con un esperto che ci suggerisca le cose fon-
trasmette un segnale digitale, cioè sistema a matrice 5 X 8 multiplexato, damentali seguendoci durante le fasi
una serie di bit 1/0, equivalente alla ovvero vengono accesi indipendente- di assemblaggio. Come al solito fac-
temperatura misurata, e questo lo fa mente 40 led con sole 13 linee (5 X ciamo alcune importanti raccoman-
con un solo filo grazie alla tecnologia 8 = 40). Il led DL1,che indica una dazioni: utilizzate un saldatore a
di trasmissione one wire che utilizza temperatura uguale o inferiore ai punta sottile di bassa potenza (25
un solo filo (più ovviamente la massa) –5°C, rimane ovviamente sempre Watt o meno) e stagno di piccolo dia-
per alimentare, interrogare e ricevere acceso, mentre i rimanenti 40 led metro (max 1 mm, meglio se 0,7
i segnali di temperatura dalla sonda. Il DL2÷DL41, formano una colonna mm) con anima interna disossidante.
controllo dei dati e la loro interpreta- costantemente accesa di lunghezza Non utilizzate per nessun motivo
zione come temperatura è ovvia- direttamente proporzionale al valore pasta salda, andreste incontro ad un
mente affidato ad un microprocesso- della temperatura. L’alimentazione sicuro insuccesso! In Figura 2 trovate
re che interroga la sonda ogni 5 del circuito può variare, senza mini- come sempre il circuito stampato
secondi e poi provvede ad accendere mamente incidere sul corretto fun- della basetta visto dal lato rame, men-
la barra di led visualizzatori in base ai zionamento e precisione del termo- tre, in Figura 3, che dovrete seguire
dati digitali di risposta della sonda metro tra 3,5 e 5,5 Volt tensione con- con la massima attenzione, troverete,
stessa. Ogni led rappresenta un valo- tinua. Ovviamente a 3,5 volt, la lumi- oltre alla serigrafia presente anche sul
re di temperatura in gradi centigradi nosità dei led sarà leggermente infe- circuito stampato, anche i disegni dei
ed una chiara serigrafia sul circuito riore rispetto ad una alimentazione di componenti polarizzati. Questi com-
stampato rende immediata la lettura 5 o 5,5 Volt. È molto importante ponenti dovranno essere montati
della temperatura. ricordare che alimentando l’MK3955 rispettando il giusto verso d’inserzio-
ad una tensione maggiore di 5,5 ne nel circuito stampato, pena un
CIRCUITO ELETTRICO Volt, anche per pochi secondi, si corre non funzionamento e probabile dan-
In Figura 1 vediamo la circuiteria il serio rischio di danneggiare irrepa- neggiamento del circuito quando
elettronica del termometro MK3955. rabilmente U1 ed U2! tenterete di metterlo in funzione. In

G. MORONI - A. CATTANEO

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Il volume tratta il principio di funzionamento e la realizzazione di circuiti elettronici dedicati alle
microspie. I vari argomenti sono raggruppati in 7 capitoli:
• oscillatori liberi; • oscillatori quarzati; • microspie telefoniche; • microspie video;
• rivelatori di microspie; • microspie optoelettroniche a laser; • circuiti vari.
Sotto quest’ultima voce troviamo altri circuiti interessanti come una microspia stereofonica,
uno scrambler, un microfono selettivo, un captatore da parete, un ricevitore sui 900 MHz per i
telefonini cellulari e così via.

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ELETTRONICA GENERALE

Figura 1 Schema elettrico del termometro MK3955

40 ELETTRONICA GENERALE
ELETTRONICA GENERALE

come in figura, il piedino centrale è


quello di segnale, quello cioè che
andrà a collegarsi con la resistenza
R21 ed il piedino 15 di U1, i due late-
rali sono entrambi a massa. Per colle-
gare la sonda distante dal circuito
stampato (non più di 8/10 metri!)
dovrete utilizzare due normali con-
duttori intrecciati tra loro (doppino
telefonico o semplici fili sottili intrec-
ciati) e collegarli come in Figura 4.
Se la sonda dovrà stare esposta alle
intemperie o immersa in acqua, sarà
bene proteggerla con un sottile strato
di collante siliconico oppure epossidi-
co bicomponente. Non esagerate
con le quantità, altrimenti l’inerzia
termica della sonda, ovvero la veloci-
tà con cui sarà in grado di avvertire
cambiamenti di temperatura diminui-
rà notevolmente. Volendo potrete
anche isolarla con uno strato di colla
a caldo, quella che viene applicata
con i dispenser a pistola elettrica.
L’alta temperatura della colla non
arrecherà alcun danno alla sonda
stessa. Probabilmente avrete notato
che U2 ha i piedini simmetrici (cen-
trale = segnale, laterali = massa), per
questo motivo potrete inserirla indif-
ferentemente con la sua faccia piatta
rivolta verso l’interno o l’esterno del
circuito stampato. Terminato il mon-
taggio passeremo al collaudo. Non
sarà necessaria alcuna taratura. Per
l’alimentazione vi suggeriamo un pic-
colo alimentatore universale anche
non stabilizzato, di quelli che normal-
mente si utilizzano per piccole calco-
latrici, segreterie telefoniche ecc. con
tensioni da circa 3 a 12 volt selezio-
nabili. La potenza dell’alimentatore
di 200/300 mA sarà più che sufficien-
questo caso i componenti polarizzati te. L’uscita dell’alimentatore dovrà
sono: DL1÷DL41, C4, T1÷T5, U1 ed essere selezionata indifferentemente
U2. Tutti i rimanenti potrete inserirli tra 3,5 e 5,5 volt, non di più!
nel circuito stampato senza badare al Attenzione alla polarità dello spinotto,
verso. La sonda U2 andrà cablata che dovrà avere il polo positivo (+)
centrale! Se già avete a disposizione
un alimentatore stabilizzato da 5 volt,
Circuito stampato della basetta andrà benissimo anche quello.
Figura 2
vista dal lato rame in scala naturale
Volendo potrete anche scegliere il

ELETTRONICA GENERALE 41
ELETTRONICA GENERALE

nostro alimentatore stabilizzato GPE


modello MK175/A5 e relativo trasfor-
matore MK175/T.
Una volta data alimentazione, per
qualche secondo si accenderanno
tutti i led, dopo si accenderanno solo
quelli relativi alla temperatura misura-
ta dalla sonda U2. Ovviamente, se la
temperatura dovesse essere superiore

Figura 4 Cablaggio

LISTA COMPONENTI

• R1÷R10: resistori da 1 kΩ
• R11: resistore da 10 kΩ
• R12÷R20: resistori da 220 Ω
• R21: resistore da 4,7 kΩ
• C1-2: condensatori ceramici da 22 pF
• C3: condensatore poliestere da 100 nF
• C4: condensatore elettrolitico da 100 µF
• Q1: quarzo 4,000 MHz
• T1÷T5: transistor PNP BC557
• U1: PIC16C63 programmato per MK3955
• U2: DS1820S sonda di temperatura digitale
• DL1÷DL41: Led rossi 5 mm
• J1: connettore femmina coassiale per
alimentazione
• N°1: circuito stampato MK3955/CS
• N°1: zoccolo 28 pin dip

ai 35°C , tutti i led rimarrebbero acce-


si. Volendo aggiungere altre sonde,
per misurare temperature in luoghi
diversi (interno, esterno ecc.) baste-
rà che vi procuriate un selettore
rotativo a due vie con due, tre, quat-
tro, cinque o sei posizioni e commu-
tiate le sonde interessate. In Figura 4
facciamo l’esempio di collegamento
di due sonde (esterno-interno) ser-
vendoci di un semplice deviatore a
levetta a 6 piedini.

Figura 3 Disposizione dei componenti sulla basetta Electronic shop 11

42 ELETTRONICA GENERALE
ELETTRONICA GENERALE

CIRCUITO ELETTRONICO
ANTIBALBUZIE
di Andrea Marani
a.marea1@libero.it

Questo circuito non molto dissimile da un comune metronomo permetterà a coloro


che sono balbuzienti di scandire le sillabe in un ben certo ambito temporale come
se si trattasse di una canzone, in questo modo dopo un certo tempo di esercizio il
difetto potrà essere dimenticato o limitato fino ad essere impercettibile.

La realizzazione di questo circuito ohm.


mi è stata proposta da un amico Il circuito funziona con una comu-
che, non me ne voglia, “tartaglia” ne piletta da 12V tipo telecoman-
in modo davvero imbarazzante, al do e, se tenuto a volumi bassi la
punto da far perdere il lume della durata è notevole.
ragione a chi lo ascolta: c’è chi si
da un contegno e chi, come me, SCHEMA ELETTRICO
cade nello stesso difetto iniziando Come possiamo vedere in Figura
in modo irriverente a intaccare….. 1 il circuito non è complicato, usa
Seccato e convinto che lo pren- due soli integrati otto piedini tipo
dessi in giro, l’amico mi chiese se 555, entrambi utilizzati come
avessi potuto realizzare uno scan- oscillatori astabili, IC2 a frequenza
ditore di battute tutto da provare: molto bassa per generare le battu-
in commercio esistono apparecchi te, l’altro IC1 a frequenza udibile
di questo tipo ma i costi sono per generare la nota in auricolare.
abbastanza alti. In realtà si tratta Partiamo dalla sorgente di ener-
di un circuito non molto differen- gia, cioè la piccola pila; tramite S1
te da un comune metronomo ma accendiamo l’apparecchio e attra-
a differenza del circuito musicale verso il diodo di protezione in
in questo caso dobbiamo control- serie alla linea positiva alimentia-
lare sia la frequenza della battuta mo il circuito. D1 evita, se inver-
che il ciclo utile dell’onda (duty tiamo il senso della polarità di ali-
cycle). mentazione, di combinare guai al
Sono stati scelti per la realizzazio- circuito.
ne due circuiti integrati comuni C1 livella l’alimentazione genera-
come il 555 perché possiamo le. Parleremo per primo dell’inte-
demandare al primo integrato la grato IC2 che è connesso come
gestione della frequenza della oscillatore astabile con controllo potremo variare la lunghezza
battuta ed al secondo la nota da separato della durata della perma- della nota emessa, oppure la per-
udire nell’auricolare, il 555 inoltre nenza alta e bassa della onda qua- manenza del silenzio, operando
ha potenza in uscita al pin 3 tale dra generata, in questo modo su entrambi i controlli varieremo
da pilotare un auricolare da 32 agendo sui potenziometri P2 e P3 non il duty cycle ma la frequenza

44 ELETTRONICA GENERALE
ELETTRONICA GENERALE

Schema elettrico circuito antibalbuzie. Figura 1

di oscillazione modificando il a livello alto, sblocca il pin 4 di Nel nostro caso i componenti
tempo di battuta. RESET di IC1 permettendo all’in- sono stati ottimizzati in modo da
Il condensatore C5 unitamente ai tegrato di generare la nota dibile. avere nota ben udibile con il mini-
già menzionati componenti gene- Modificando i valori di R1, R2 e mo consumo. Tramite il trimmer
ra l’oscillazione quadra disponibi- C3 potremo variare la nota emes- P1 potremo regolare il volume in
le in uscita al pin 3 di IC2 che, se sa da grave ad acuta. auricolare. Un jack mono miniatu-

ELETTRONICA GENERALE 45
ELETTRONICA GENERALE

e l’altra, proprio come se si trat-


tasse di una filastrocca o canzone.
Non preoccupatevi se sentirete la
vostra cadenza un poco cantile-
nante e ritmica, anzi! Cio significa
che inserite in modo corretto le
sillabe nell’intervallo temporale.
Esercitatevi fino a che non impa-
Figura 2 Circuito stampato scala 1:1
rerete voi stessi ad imporvi un
tempo di spaziatura delle sillabe.
In questo modo molti hanno
dimenticato il loro problema di
dizione.
Molti altri potranno essere gli uti-
lizzi del circuito ma lascio a Voi
scoprirli.

Piano di montaggio
Figura 3
dei componenti e cablaggi.

Electronic shop 12
ra permetterà il collegamento tra chetto di fiammiferi.
stampato e auricolare. Dopo aver montato il circuito,
prima di chiuderlo nella scatola
ISTRUZIONI DI MONTAGGIO effettuate un bel controllo del
Come sempre potete trovare il cir- lavoro in modo da evitare errori
LISTA COMPONENTI
cuito stampato della basetta in che potrebbero non far funziona-
Figura 2 mentre, in Figura 3, pre- re l’apparecchio.
• R1: resistore da 3,3 kΩ
sentiamo la disposizione dei com- Chi preferisce potrà aggiungere
• R2: resistore da 100 kΩ
ponenti. una piccola spia led, del tipo a
• R3: resistore da 4,7 kΩ
Montare un apparecchietto di basso consumo, con resistore di • R4-5: resistori da 10 kΩ
questo tipo, collocarlo nella sua limitazione della corrente in serie. • R6: resistore da 22 Ω
scatoletta non è cosa difficile ma Se tutto il lavoro si è svolto in • P1: trimmer da 100 Ω
date le minime dimensioni dello modo giusto potrete connettere • P2-3: trimmer da 2,2 MΩ
stampato occorre lavorare con l’auricolare, del tipo a 32 Ohm • C1: condensatore elettrolitico
cura e ordine, i resistori verranno magnetodinamico, la pila e da 47 µF/16 Vl
montati per primi ed in verticale accendere l’interruttore. • C2-3-4: condensatori da 10 nF
come i diodi, i condensatori Udrete una nota intervallata: • C5: condensatore elettrolitico
miniatura di tipo verticale, in regolando P1 se ne varierà il volu- da 1 µF/16 Vl
seguito poi i trimmer ed i circuiti me a vostro piacimento, con P2 e • C6: condensatore elettrolitico
da 100 µF/16 Vl
integrati senza zoccolo per motivi P3 potrete allungare la nota o il
• D1-2-3: 1N4148
di spazio. silenzio d’intervallo. Si consiglia
• IC1-2 : NE555
Il jack di connessione, l’interrutto- un range di 0,5 Hz con una nota • S1: interruttore a slitta
re di accensione verranno da Voi che duri circa 0,25 secondi. • 1: auricolare 32 Ω
posti dove più comodo, in modo • 1: jack femmina mono 3,5 mm
che la piletta stilo abbia un buon UTILIZZO DELL’APPARECCHIO • 1: jack maschio mono 3,5 mm
alloggiamento. Accendete l’apparecchio, ponete • 1: piletta 12V stilo
Esistono allo scopo piccole scato- all’orecchio l’auricolare quindi • 1: scatoletta plastica tipo telecomando
lette con portellino per la pila che provate a parlare scandendo le sil- con portapila
non sono più grandi di un pac- labe nell’intertempo tra una nota

46 ELETTRONICA GENERALE
HARDWARE

INTRODUZIONE
seconda parte AI CCD di Riccardo Ricci
riccardo_ricci_ps@yahoo.com

Nella scorsa puntata abbiamo introdotto il funzionamento del CCD, illustrandone le anche
principali caratteristiche e le potenzialità in termini di dimensione, risoluzione e sensibilità.
Inizieremo ora a valutare aspetti un po’ più pratici e, se vogliamo, un po’ più divertenti…!
Ma prima di iniziare ecco un paio di nozioni utili che completeranno il nostro percorso.

I CCD “STRARIPANTI” rizzata presenterà una vera e pro- accenderanno diventando visibili.
E L’INFRAROSSO… pria macchia bianca diffusa, molto Questo fatto è dovuto alla capaci-
Il titolo di questo punto sembre- più grande di quella realmente tà del CCD di riconoscere anche
rebbe più adatto ad un film di fan- percepita. E questo si tradurrà in frequenze luminose che oltrepas-
tascienza e, probabilmente, le cose una perdita di realtà, di dettaglio e sano la soglia del visibile.
che vedremo richiameranno alla di precisione nella riproduzione E proprio per questo motivo,
mente qualcuna delle vostre scene dell’immagine. molte telecamere usate per il con-
preferite. Lo “straripamento” è in Fortunatamente alcuni costruttori trollo a distanza o per altre appli-
realtà un effetto che nel mondo adottano sui loro CCD appositi cir- cazioni notturne sono spesso dota-
dei CCD è noto come “blooming”, cuiti capaci di arginare gli effetti te di “illuminatori”, cioè di alcuni
una situazione che si verifica quan- del blooming, rendendoli partico- led a luce infrarossa che illumina-
do uno o più pixel del sensore si larmente adatti per utilizzi televisi- no la parte inquadrata senza tutta-
“riempiono” con una quantità di vi e fotografici. Lo straripamento è via renderla visibile all’occhio
fotoni maggiore di quella che sono comunque riscontrabile ancora umano.
capaci di contenere. oggi su molte minitelecamere, La capacità di poter percepire
Questo accade quando l’immagi- specialmente quelle a basso costo tutte le radiazioni è, in questo
ne reale rilevata dal CCD contiene e quelle in bianco e nero utilizzate caso, un vantaggio, ma solo se lo
una forte sorgente luminosa che per la sorveglianza, per i citofoni, scopo per cui si usa il CCD è quel-
causa quindi il riempimento totale ecc. lo di rilevare immagini notturne.
di uno o più pixel, saturandolo. L’infrarosso è la radiazione lumino- Infatti, l’infrarosso diventa fastidio-
Immaginate di dover riempire una sa che costituisce nello spettro una so in normali condizioni in quanto
normale vaschetta per il ghiaccio, parte di luce non visibile dai nostri il suo “punto di fuoco” è diverso
di quelle formate da tanti scom- occhi. Ad esempio, la maggior da quello della luce visibile.
parti l’uno vicino all’altro. parte dei telecomandi di casa, pre- Sappiamo che ogni fonte emette
Continuando a versare acqua in senta alla propria estremità un’a- infatti radiazioni luminose che
uno degli scomparti, questo si pertura che consente la trasmissio- coinvolgono sia lo spettro visibile
riempirà fino all’orlo dopodiché ne di dati per mezzo di un apposi- che le radiazioni infrarosse; met-
l’acqua strariperà e verrà travasata to led che emette luce con questa tendo a fuoco l’immagine visibile,
agli scomparti vicini. Allo stesso lunghezza d’onda. Abbiamo intro- si otterrà un alone sfocato di infra-
modo se la quantità di luce che dotto questa parte per anticipare rosso e, al contrario, mettendo a
colpisce un pixel è maggiore della un piccolo esperimento che consi- fuoco l’infrarosso si otterrà una
sua capienza, la “luce” in ecceden- sterà nel puntare una telecamera immagine visibile sfocata. Per que-
za fluirà agli scomparti vicini. proprio verso uno dei telecomandi sto motivo, alcune telecamere,
A livello pratico questo effetto di casa. Premendone un qualsiasi web-cam e fotocamere digitali,
indesiderato causa una saturazione tasto noteremo, attraverso il moni- utilizzano un filtro “taglia IR” che
di tutti i pixel disposti nelle vici- tor o l’oculare della telecamera, blocca tale radiazione permetten-
nanze del punto di luce rilevato e che il led (o i led) posti all’estremi- do alla sola luce visibile di giunge-
la conseguente immagine memo- tà dello stesso telecomando si re alla superficie del CCD.

48 HARDWARE
HARDWARE

ALTRE TIPOLOGIE DI SENSORI sari tanti piccoli circuiti indipendenti cariche accumulate da ogni pixel.
Oltre ai CCD, ormai ampiamente quanti saranno i pixel del sensore e Alcuni sensori CMOS sono attual-
descritti, esiste un’altra grande fami- questo, oltre a rappresentare un pro- mente sfruttati da alcune recenti
glia di sensori la cui sigla e nota a blema di spazio rende necessaria una web-cam e da diverse fotocamere
quanti conoscono l’elettronica digita- accuratissima precisione nella costru- digitali.Ma la vera novità del settore è
le: CMOS (Complementary Metal zione. rappresentata da un’idea del tutto
Oxide Semiconductor). A differenza A causa delle tolleranze costruttive, è nuova al mondo dei sensori elettroni-
dei CCD, questi dispositivi utilizzano infatti possibile che non tutti i circuiti ci. Una piccola azienda ha infatti rivo-
una tecnologia diversa, largamente risultino tarati o funzionanti nello stes- luzionato il mercato presentando, tra
diffusa per la realizzazione di quasi so identico modo e questo dà luogo lo stupore dei grandi produttori, un
tutti i componenti logici presenti nei a una certa difficoltà nel riuscire a sensore denominato “X3” che funzio-
circuiti integrati e nei microprocesso- garantire uniformità nella percezione na con lo stesso principio della nor-
ri. Tuttavia, nonostante la grande dif- e sensibilità di ogni pixel. male pellicola fotografica chimica: il
fusione e il basso costo di produzione In ogni caso, come per il CCD, esisto- nuovo sensore dispone infatti di 3
ormai raggiunto, i sensori CMOS no vantaggi e svantaggi che ogni diversi strati sovrapposti, ciascuno dei
sono divenuti solo recentemente costruttore riesce a dosare opportu- quali è “sensibile” ad uno dei colori di
delle valide alternative capaci di con- namente in funzione delle applicazio- base (Red, Green, Blue). La luce attra-
correre, per qualità e caratteristiche, ni per le quali deve essere utilizzato il versa tutto il “sandwich” e ciascuno
con i più noti CCD. sensore. Tra i vari vantaggi, c’è la pos- strato ne rileva l’esatta intensità riferi-
I CMOS presentano infatti un’archi- sibilità di leggere i contenuti dei pixel ta al proprio colore sensibile.
tettura più complessa in quanto ogni senza dover ricorrere ai tempi di scor- Se ben ricordate, nella scorsa puntata
singolo pixel risulta completamente rimento dei “nastri trasportatori” abbiamo visto come la percezione al
separato e autonomo dagli altri, tanto (visti nella scorsa puntata), l’assenza colore viene normalmente simulata
da richiedere un indipendente circui- dell’effetto “blooming” e la possibilità con la sovrapposizione di filtri colora-
to di amplificazione e di gestione del- di leggere i dati in modo non distrut- ti sui diversi pixel “monocromatici” di
l’informazione. Saranno quindi neces- tivo cioè senza dover rimuovere le un CCD. Con il nuovo “X3”, questo

1 2 3

4 5

1 - Il rivoluzionario sensore "X3"


sviluppato dalla Foveon.
2 - La luce attraversa i 3 strati
sensibili di ogni pixel...
3 - ...con un principio simile
a quello della tradizionale
pellicola fotografica.
4/5 - la prima Reflex digitale
equipaggiata con il nuovo sensore. Figure

HARDWARE 49
HARDWARE

procedimento, dispendioso in termini binocolo o un microscopio andranno


di costruzione e di risoluzione, non è benissimo.
più necessario, in quanto la luce In questo caso useremo un metodo
attraversa gli strati di un singolo pixel detto “afocale” che non richiede par-
e viene convertita direttamente in ticolari accorgimenti tecnici o mecca-
dati senza necessità di interpretazio- nici e che consisterà nell’avvicinare il
ne. E si parla già di rivoluzione nostro sensore, così com’è, all’oculare
“Foveon”, dal nome dell’azienda dell’ottica aggiunta.
ideatrice del nuovo sensore. Una nota
casa produttrice di strumentazione
ottica ha subito creduto in questo Una piccola minicamera in bianco
Figura 1
“X3” ed è già in commercio una e nero utile ai nostri scopi
potente macchina fotografica digitale
(reflex) che dalle prove sul campo re immagini fotografiche e filmati.
sembra sbaragliare la concorrenza Bisogna subito distinguere tra i vari
per qualità e accuratezza nella ripro- metodi e le diverse possibilità di utiliz-
duzione dell’immagine. Il vantaggio è zo: sia la web-cam che una minitele-
dato non tanto dalla risoluzione ma camera possono essere infatti sfrutta-
dalla capacità di cogliere dettagli e
particolari con una nitidezza netta- Il circuito viene fissato in un
mente superiore agli altri sensori gra- Figura 4 contenitore plastico
zie all’assenza della classica matrice di
filtri e alla rilevazione di dati già pron- Per poter procedere correttamente è
ti che non devono essere interpolati. necessario ruotare il piccolo obiettivo
In altre parole, è molto probabile che del CCD fino a raggiungere la posi-
il Foveon X3 diventi il nuovo punto di zione di fuoco all’infinito, cioè la posi-
riferimento per l’acquisizioni delle zione estrema (generalmente di fine
immagini. E gli altri costruttori? corsa) con la quale è possibile mette-
Staremo a vedere… re a fuoco oggetti situati a grandi
Svitando il supporto, si può rimuove distanze.
Figura 2
ADATTIAMO UN CCD PER l'obiettivo...

VEDERE… LONTANO!
Come avevamo già anticipato, vedre- te con o senza il loro piccolo obietti-
mo ora come è possibile utilizzare vo originale. Decidendo di conservare
una minitelecamera o una web-cam l’obiettivo saremmo costretti a limi-
in abbinamento a diversi dispositivi tarne l’utilizzo ai soli strumenti ottici
ottici che ci consentiranno di compie- dotati di oculare, cioè solo a quelli
re divertenti e interessanti esperienze. che forniscono già al nostro occhio
Prima di iniziare è bene ricordare una normale e corretta visione. Un
che una immagine reale può essere
percepita dal CCD solo se viene
concentrata e messa a fuoco sulla Ecco come si presenta la
Figura 5
sua superficie per mezzo di un minicamera nel suo contenitore
obiettivo. In funzione delle caratteri-
stiche di questo dispositivo ottico Utilizzando, ad esempio, un binocolo,
esterno si potranno ottenere imma- sarà opportuno sistemare lo stesso su
gini con diverso ingrandimento, un cavalletto e puntarlo verso un
contrasto e luminosità. luogo di possibile interesse. Il binoco-
Per la nostra esperienza potremo uti- lo ci fornirà un certo ingrandimento
lizzare obiettivi fotografici, binocoli, (in funzione delle caratteristiche dello
microscopi o potenti telescopi per strumento) che potrà essere facilmen-
Figura 3 ... e liberare il CCD.
mezzo dei quali sarà possibile acquisi- te ricavato considerando la sigla

50 HARDWARE
HARDWARE

magari con un ulteriore cavalletto o esperimento si ottengono svitando


con dei semplici stratagemmi autoco- l’obiettivo del CCD e utilizzandone
struiti. Da questo momento in poi, quindi la sua superficie libera con
potenti obiettivi o telescopi. In questo

I contenitori per rullini diventano utili


innesti per il telescopio Figura 6

impressa in prossimità di uno dei


suoi oculari. Ad esempio la dicitura La prova di inserimento del
rullino al telescopio Figura 9
“7x50” ci indicherà che il binocolo Particolare della manopola che
Figura 11
offre 7 ingrandimenti e che dispone consente la messa a fuoco

di obiettivi (le lenti frontali) da l’operazione di messa a fuoco dovrà


50mm di diametro. Allo stesso essere effettuata solamente sul bino- caso utilizzeremo il metodo denomi-
modo un “10x50” ci fornirà, a pari- colo, fino a quando l’immagine pro- nato “fuoco diretto” che consente di
tà di dimensione degli obiettivi, 10 dotta dal CCD non risulterà chiara e utilizzare il sensore come un oculare
ingrandimenti. ben contrastata. elettronico per ottenere il massimo
Questa esperienza può essere con- ingrandimento utile fornito dall’o-
dotta anche utilizzando classiche tele- biettivo aggiunto.
camere di qualsiasi formato, ma con-

Il tappo viene forato al centro e


Figura 7
fissato al contenitore
Una classica web-cam, anch'essa
utilizzabile per il nostro esperimento Figura 12
Procederemo quindi avvicinando il
CCD ad uno degli oculari, cercando Prima di compiere qualsiasi intervento
di fissarlo per mezzo di un supporto, sulla vostra minitelecamera o sulla
web-cam, ricordate che la loro apertu-
ra o modifica comporta il decadimen-
to della garanzia offerta dal relativo
costruttore.
Il telescopio pronto con la
minicamera inserita Figura 10 Gli interventi non saranno tuttavia
distruttivi in quanto tutte le operazioni
siderando che normalmente queste che illustreremo sono reversibili e per-
dispongono già di obiettivi “zoom” è metteranno, salvo casi particolari, di
molto facile che si possano raggiun- poter riassemblare il vostro sensore
gere o superare gli stessi ingrandi- nella sua configurazione originale.
menti prodotti dal binocolo. L’operazione di rimozione dell’obietti-
Il rullino viene incastrato al tappo vo avviene di norma svitando lo stesso
diventando un robusto supporto Figura 8
Gli aspetti più interessanti di questo da un supporto fissato sul circuito

HARDWARE 51
HARDWARE

dispone di relative istruzioni per il suo Si otterrà in questo modo un efficace


collegamento che avviene con soli 3 o sistema di visione a fuoco diretto,
4 fili. pronto per l’inserimento al telescopio
e capace di fornire immagini con un
Utilizzando un telescopio come obiet- altissimo ingrandimento.
tivo, si potrà semplicemente inserire il
sensore all’interno del portaoculari uti-
lizzando come supporto un contenito-
re vuoto per pellicola fotografica. La
prima operazione da compiere è quel-
la di trovare e provare il portarullino
Figura 13 La prima fase di smontaggio
per verificare che il proprio strumento
accetti perfettamente questo cilindro
stampato che ospita il CCD. In alcuni di plastica, inserito con il tappo verso
sensori, l’obiettivo si svita tranquilla- l’alto. Normalmente il portaoculari di
mente senza dover aprire la scatola un telescopio ha un diametro di
che lo contiene, mentre altri dispositivi 31,8mm e la maggior parte dei porta- Figura 16 L'obiettivo viene svitato dalla sua sede
potrebbero richiedere l’uso di un cac- rullini entra e combacia senza proble-
ciavite o di uno sbloccaggio manuale mi. Se il vostro telescopio dovesse Per calcolare l’ingrandimento risultan-
dei loro incastri. avere un diametro diverso potranno te è necessario conoscere due impor-
essere trovate tante altre soluzioni tanti parametri: la lunghezza focale del
Ricordate che la superficie libera del simili utilizzando contenitori cilindrici proprio telescopio/obiettivo e la lun-
CCD è molto delicata; fate attenzione simili sui quali potranno essere applica- ghezza in millimetri del lato maggiore
a non toccarla e rimuovete l’eventuale ti strati di nastro adesivo per ottenere il del CCD utilizzato.
polvere che vi si deposita soffiandola diametro esterno necessario. Ingrandimento1 = focale del telesco-
via; in ogni caso, non strofinate mai pio (in mm): 50
nulla sopra. Il portarullini dovrà essere aperto nella Ingrandimento al CCD = Ingran-
parte inferiore in modo tale da con- dimento 1 x 35: lato maggiore CCD
Se il sensore utilizzato è una minitele- sentire il completo passaggio di luce (in mm)
camera montata su circuito stampato, mentre il tappo dovrà essere ritagliato
si dovrà provvedere al suo inserimento con cura nella sola parte centrale per
in un contenitore che dovrà consentir- mantenere l’anello esterno che ne
ne sia il collegamento elettrico che il consente l’incastro con il cilindro.
montaggio alla parte ottica. Le parti La rimanente parte superiore del
connesse dovranno prevedere un con- tappo potrà a questo punto essere
nettore per l’uscita video da collegare
al televisore e un connettore per l’ali-
mentazione.
Ogni diverso modello di minicamera

Il circuito e il CCD sono ora liberi... Figura 17

La prima formula (ingrandimento 1)


fornisce gli ingrandimenti offerti dal
Figura 15 Ecco il circuito che ospita il CCD
telescopio applicando al suo fuoco
diretto una normale macchina foto-
grafica reflex (privata dell’obiettivo)
incollata o fissata sulla scatola del CCD, con la classica pellicola 35x24mm.
facendo attenzione a posizionare il La seconda formula (Ingrandimento al
Il corpo che contiene il sensore foro con la superficie sensibile precisa- CCD) rapporta la dimensione del CCD
Figura 14
si apre ad incastro mente al centro del portarullino. a quella della pellicola fotografica e ne

52 HARDWARE
HARDWARE

ricava l’ingrandimento apparente che genti troppo luminose. Una eventuale


verrà visualizzato sul televisore. visione ad occhio nudo e ingrandita di
Indicativamente, il CCD di una minite- luci così intense provoca gravi danni
lecamera collegato ad un telescopio alla vista (e anche il sensore CCD
con una focale di 1000 mm fornisce potrebbe danneggiarsi irreparabil-
un ingrandimento di circa 180x (la “x” mente).
si legge “per” e identifica il fattore di Per quanti volessero dedicarsi all’os-
moltiplicazione dell’immagine origina- servazione del Sole, esistono in com-
le: in questo caso il soggetto inquadra- mercio appositi filtri che permettono
to viene ingrandito di 180 volte). di poter osservare in tutta sicurezza
anche la nostra stella.
Il risultato finale, sul quale potrà
essere applicato il porta rullino
o riavvitato l'obiettivo originale. Figura 19 Tenete sempre presente questa
importante raccomandazione e
Il sistema di adattamento descritto divertitevi in sicurezza con gli
può essere facilmente utilizzato per ingrandimenti del vostro nuovo
diversi modelli di minicamere e di sguardo “elettronico”!
web-cam. Con un po’ di ingegno e
qualche momento di sperimentazione
riuscirete ad ottenere buone immagini
di oggetti posti a grandi distanza.
... pronti per essere montati in
Ricordate di non puntare MAI il vostro
un nuovo contenitore
Figura 18
obiettivo/telescopio verso il Sole o sor- Electronic shop 12

Volumi
i
PICKBOOK - volume 1 G. GALLETTI PICKBOOK - volume 2 G. GALLETTI

In questo libro sono descritti alcuni progetti con il microcontroller Naturale proseguimento del primo volume, questo libro completa la
PIC16F84. Ogni lavoro comprende una sommaria descrizione del funzio- panoramica sui PIC, utilizzando anche il PIC16F876, il PIC12C508 ed
namento, uno schema elettrico, un diagramma di flusso, il listato il PIC12CE674 (due 4+4 pin dalle caratteristiche a dir poco sorpren-
assembler e la traccia rame del circuito stampato in scala 1:1. Il lettore denti). Il libro è concepito in modo leggermente diverso dal prece-
che vuole cimentarsi nella costruzione trova tutte le informazioni per dente. La novità principale è che si parla d’esperimenti oltre che di
farlo e può anche modificare il software provando poi sull’hardware i progetti e si usa il basic oltre l'assembler come linguaggio di pro-
risultati. Al volume è allegato un floppy contenente sia i programmi grammazione. Anche qui, come nel primo volume, tutti gli esem-
sorgente , completi e perfettamente funzionanti, riportati nel testo, sia pi sono accompagnati da una spiegazione, un diagramma di flus-
i file oggetto pronti per essere inseriti nei PIC. Chi dispone di una so, il listato basic o assembler e, novità nella novità, il circuito
stampane che lavori in DOS, può stamparsi su carta trasparente le stampato è sostituito da una basetta prototipo di tipo universale.
Trattandosi di circuiti prevalentemente in corrente continua non
tracce rame e incidere direttamente la basetta.
si ha la necessità di schermare o rispettare certi canoni propri
della radiofrequenza, inoltre in questo modo si può utilizzare lo
stesso circuito stampato per più progetti! In questo libro sono
trattati anche due argomenti un po’ particolari, nella speranza
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esclusivamente in contrassegno (spese di spedizione € 2,5).
HARDWARE

RABBIT BY EXAMPLE di Sergio Tanzilli


rbe@tanzilli.com

Proseguiamo questo mese con le nozioni di base del linguaggio C con particolare riguar-
do alla versione Dynamic C utilizzata per la programmazione del firmware sui moduli
della Rabbit Semiconductor

serie di istruzioni eseguite in sequenza


dal microprocessore al fine di effettua-
re, appunto, una procedura. In molti
casi, durante il regolare flusso del pro-
gramma, è necessario poter scegliere
tra diverse possibili opzioni all'interno
della procedura o ripetere, per un
determinato numero di volte, la stessa
serie di istruzioni ciclicamente. Per
risolvere questo problema il program-
matore ha a disposizione una serie di
costrutti in grado di deviare il norma-
le flusso sequenziale del microproces-
sore, vediamo quali sono.

Figura 1 Modulo Rabbit RCM2200 L'ISTRUZIONE IF


L'istruzione if è la più classica delle
BREVE RIASSUNTO DELLE DYNAMIC C istruzioni condizionali ed esiste prati-
LEZIONI PRECEDENTI IL CONTROLLO DI FLUSSO camente per qualsiasi linguaggio di
Per chi avesse perso le precedenti Nel numero scorso abbiamo illustrato programmazione. Il suo formato più
lezioni del corso Rabbit By Example come iniziare a scrivere un codice sor- semplice è il seguente:
ricordiamo che in questa serie di gente in linguaggio C, come definire
articoli viene illustrato come svilup- una variabile e come visualizzarne il if (espressione) {
pare hardware e firmware utilizzan- valore sulla consolle stdio. Questo .. istruzioni da eseguire se
do i core modules RCM2200 pro- mese analizziamo i costrutti del lin- l'espressione è vera
dotti dalla Rabbit Semiconductor. guaggio per effettuare il cosidetto }
Questi moduli, delle dimensioni di controllo di flusso di un programma. Il
mezza carta di credito, contengono linguaggio C è un linguaggio di tipo In pratica se il risultato dell'espressio-
tutta l'elettronica necessaria per rea- procedurale, ovvero composto da una ne all'interno delle parentesi è vero
lizzare un completo sistema a micro- viene eseguito il blocco di istruzioni
controllore compatibile con gli stan- tra parentesi graffe. In caso contrario
dard di rete più diffusi su Internet e se il risultato dell'espressione è falso il
programmabili con un completo blocco tra le parentesi non viene ese-
ambiente di sviluppo per il linguag- guito. La distinzione tra un valore
gio C. Informazioni di dettaglio vero e falso viene effettuata in C nella
sono accessibili sui seguenti siti seguente maniera:
internet www.areasx.com e Dynamic C l'ambiente di sviluppo - E' vero un valore diverso da zero
Figura 2
www.tanzilli.com. ufficiale della Rabbit Semiconductor - E' falso un valore pari a zero

54 HARDWARE
HARDWARE

Vediamo un esempio pratico: dere un controllo per uno specifico main() {


valore di a. Ad esempio: int a;
main() { int b;
int a; main() {
int a; a=54;
a=1; b=54;
a=54;
if (a) { if (a==b) {
printf("Vero\n"); if (a==54) { printf("A uguale a B\n");
} printf("Vero\n"); } else if (a>b) {
} else { printf("A maggiore di B\n");
if (!a) { printf("Falso\n"); } else if (a<b) {
printf("Falso\n"); } printf("A minore di B\n");
} } }
} }
In questo caso abbiamo usato l'o-
Se eseguiamo il codice così come lo peratore == (doppio uguale) che Esiste anche la possibilità di effet-
abbiamo scritto otterremo sulla con- genera appunto un valore vero o tuare dei salti in punti diversi del
solle il messaggio "Vero" in quanto a falso dopo aver comparato due programma tramite l'istruzione
vale 1 che viene considerato come valori. Da notare come sia diverso goto. Questo metodo è assoluta-
un valore vero. Se assegniamo alla l'uso dell'operatore di comparazio- mente sconsigliato in quanto
variabile a uno dei seguenti valori - ne == da quello di assegnazione = potrebbe rendere un programma
1, 10, -500, ecc. otterremo sempre (singolo uguale). complesso assolutamente illeggibi-
il messaggio "Vero". Assegnando = assegna alla variabile sulla sini- le, ma spesso può rappresentare
invece ad a il valore 0 otterremo il stra il valore sulla destra una valida soluzione per accellera-
messaggio "Falso". L'operatore ! == compara il valore di sinistra con re i tempi di sviluppo di un pro-
(punto esclamativo) è infatti un quello di destra ma non effettua gramma. Vediamo come modifica-
operatore che nega il risultato dell'e- alcuna assegnazione. La compara- re l'esempio precedente usando l'i-
spressione alla sua destra per cui se zione può essere effettuata natural- struzione goto:
a è falso !a è vero ed il codice tra la mente anche tra due variabili. Ad main() {
seconda coppia di parantesi graffe esempio: int a;
viene eseguito. Un modo molto più int b;
elegante di scrivere lo stesso pro- main() {
gramma è il seguente: int a; a=54;
int b; b=54;
main() {
int a; a=54; if (a==b) goto Uguale;
b=53; if (a>b) goto Maggiore;
a=1; if (a<b) goto Minore;
if (a==b) {
if (a) { printf("Vero\n"); Uguale:
printf("Vero\n"); } else { printf("A uguale a B\n");
} else { printf("Falso\n"); exit(0);
printf("Falso\n"); }
} } Maggiore:
} printf("A maggiore di B\n");
Con questo esempio viene visualiz- exit(1);
Ovvero "se" a è vero, esegui il primo zato il messaggio "Falso" in quanto a Minore:
blocco di istruzioni, "altrimenti" ese- è diverso da b. E' possibile effettuare printf("A minore di B\n");
gui il secondo blocco. Ovviamente più controlli in cascata per aumen- exit(2);
l'espressione tra parentesi tonde può tare il numero di derivazioni del pro- }
essere anche più complessa e preve- gramma. Ad esempio:

HARDWARE 55
HARDWARE

In questo esempio ci sono una serie printf("A uguale a zero\n"); li.com o http://www.areasx.com:
di novità da comprendere. Anzitutto break; • Un RCM2200 development Kit
il formato della funzione goto. La • Una scheda SX01
goto consente di far saltare il pro- case 1: • Un alimentatore a parete
gramma in un punto diverso del printf("A uguale a uno\n");
sorgente. Il punto in cui andare è break; Sul sito www.tanzilli.com è possibile
identificato da una label (etichetta) inoltre accedere ad altro materiale
costituita da un nome seguito da case 2: informativo, esempi di utilizzo, ed
due punti (:). Nell'esempio le label printf("A uguale a due\n"); altro sui moduli Rabbit.
sono Uguale:, Maggiore: e Minore: break;
e vanno specificate (senza i due BMG2001
punti) di seguito all'istruzione goto. default: UN HARDWARE PROFESSIONALE
In ognuna delle if utilizzate non è printf("Altro valore\n"); PER REALIZZARE LE PROPRIE
stata inserita la coppia di parentesi break; APPLICAZIONI DI CONTROLLO
graffe. Questo perché l'istruzione da Per chi desidera realizzare una pro-
eseguire all'interno della if è una } pria applicazioni di controllo basata
sola. Nel caso di debbano eseguire } su microprocessore Rabbit senza
più istruzioni è obbligatorio inserire dover affrontare i costi di produzio-
le parentesi graffe. La funzione La switch valuta il valore dell'espres- ne di un sistema hardware comple-
exit(0) consente di uscire immedia- sione tra parantesi tonde (in questo to, è disponibile, da questo mese
tamente dal programma e ridare il caso il valore della variabile a) e lo sul sito www.areasx.com il disposi-
controllo al Dynamic C. Il numero confronta con diverse costanti nume- tivo BMG2001. Si tratta di un dis-
tra parentesi è un codice di errore riche tramite l'istruzione case. positivo professionale già montato
che possiamo passare al Dynamic C Quando trova una costante numerica e collaudato dotato delle seguenti
per indicare una eventuale condizio- uguale al risultato dell'espressione caratteristiche tecniche:
ne d'errore. Il valore verrà visualizzato esegue il codice che segue la case.
con una message box come riportato L'istruzione break serve ad uscire dalla • Contenitore a 9 moduli per barra
in figura 3. switch ed evitare che venga eseguito DIN
il codice al di sotto delle case succes- • Core module Rabbit RCM2300
sive. L'istruzione default è opzionale e • Tastiera a membrana a quattro
il codice specificato dopo di essa tasti sul pannello frontale
viene eseguito solo se l'espressione • Display LCD 16x2 retroilluminato
non è uguale a nessuno dei valori spe- • 8 uscite a relé
cificati. • 4 uscite a collettore aperto
• 9 ingressi con filtro LC
CONCLUSIONI • 1 RS485 half duplex
Figura 3 Codice di errore Per questo mese ci fermiamo qui.
Per chi avesse fretta di proseguire Il BMG2001 viene fornito comple-
L'ISTRUZIONE SWITCH o volesse approfondire gli argo- to di tutta la componentistica ma
L'istruzione switch consente sempre menti accennati in queste pagine, senza alcun firmware di gestione.
di selezionare porzioni di codice da consigliamo la lettura dello User Al suo interno è montato un
eseguire in base al valore che assume Manual del Dynamic C disponibile modulo Rabbit RCM2300 (simile
una espressione in una forma legger- in formato PDF e HTML (in inglese) all'RCM2200 ma senza connessio-
mente diversa. Vediamo un esempio: all'interno del CD in dotazione al ne Ethernet) che può essere pro-
kit di sviluppo Rabbit o sul sito grammato in C con il kit di svilup-
main() { www.rabbitsemiconductor.com. po utilizzato in questa serie di arti-
int a; Ricordiamo che nel corso Rabbit coli.
By Example presentato in queste
a=54; pagine si fa riferimento al seguen-
te materiale acquistabile diretta-
switch(a) {
mente dai sito http://www.tanzil-
case 0: Electronic shop 14

56 HARDWARE
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ELETTRONICA GENERALE

TERMOMETRO A QUATTRO
CIFRE DA –55 A +125 °C
di Giulio Buseghin
gpekit@gpekit.com

Un preciso ed utile termometro con visualizzazione a display luminosi rossi a 4 cifre,


in grado di misurare una o più temperature in un range che va da –55,0 a + 125,0
°C con definizione di 0,5°C su tutta la scala ed una precisione di +/- 0,5°C da –10
a +85°C. Racchiuso in un piccolo contenitore in ABS con mascherina e filtro rosso,
adatto ad essere sistemato sul cruscotto di un’auto,su un mobile o all’interno
di una scatola elettrica a muro. L’alimentazione può variare tra 8 e 14 volt tensione
continua (tipica 12 V) e l’assorbimento è inferiore ai 50 mA.

Recentemente vi abbiamo presen-


tato un particolare termometro
elettronico, l’MK3955, che ripro-
duceva il classico termometro a
colonna di mercurio mediante
una barra di led rossi.
Questo nuovo modello MK3960,
parente stretto dell’MK3955 per
quanto riguarda l’elettronica, è
invece del tipo “moderno” con
display a cifre luminose.
L’MK3960 va a sostituire i due
vecchi modelli GPE MK120 ed
MK120 S3, presentati quasi 15
anni fa e fino al 2002 spesso in
testa ai kit preferiti dai lettori per
unicità del contenitore, affidabili-
tà e precisione.
Ovviamente, dopo tanto tempo, il –9/+99 °C degli MK120 ai non reperibile normalmente in
modello MK3960 presenta carat- –55,0/+125,0 °C dell’MK3960, la commercio essendo di produzio-
teristiche attuali e componenti al sonda è del tipo digitale e non è ne GPEkit.
passo coi tempi oltre prestazioni necessario alcun tipo di taratura. Visto e considerato che un termo-
nettamente superiori. Un solo cir- Unico elemento mantenuto iden- metro tutti sappiamo come si usa
cuito integrato, un microproces- tico è il contenitore GPE023 e a che cosa serve, passeremo
sore PIC16C63, realizza tutte le (Figura 1), sia per la comodità senza indugi alla descrizione del
funzioni necessarie allo strumen- d’uso, per le piccole dimensioni suo circuito elettronico che pos-
to, il range di lettura è passato dai che per l’esclusività del modello siamo vedere in Figura 1.

60 ELETTRONICA GENERALE
ELETTRONICA GENERALE

CIRCUITO ELETTRICO MK3960 è negativa,cioè sotto lo zero termi-


Come ben si può vedere lo schema co, il primo display accende il
è estremamente semplice. Il circui- segno meno e la lettura potrà arri-
to integrato U1, riceve dalla sonda vare ad un minimo di –55,0 (°C),
di temperatura DS18S20 le infor- quando è sopra lo zero termico la
mazioni sulla temperatura misurata massima temperatura visualizzata
in formato seriale. U1, dopo averle sarà 125,0 (°C). Come vedremo in
interpretate, le converte in una seguito, le temperature che potre-
grandezza decimale che possiamo mo tenere sotto controllo sono
leggere direttamente sui 4 display teoreticamente infinite, basterà
DG1, 2, 3, 4 e che rappresenta il infatti aggiungere una sonda
valore della temperatura in gradi DS18S20 al connettore J2 per ogni
centigradi. Quando la temperatura temperatura che vogliamo rilevare
e,commutandole con un normale
commutatore a levetta o rotativo,
selezioneremo la sonda e quindi la
temperatura che ci interessa sape-
re. Il kit MK3960 viene fornito con
una sola sonda DS18S20. Il circui-
to di alimentazione, anche se sem-
plice,è particolarmente curato.
Noterete infatti, oltre alla presenza
del regolatore stabilizzato U2 e
relativi condensatori di filtro C4 e
C5, i componenti D1, DZ1 e VDR1.
Questi sono stati messi per rendere
perfettamente “sicuro” il funziona-
mento del termometro anche
montato su auto, moto o barche a
motore, i cui circuiti elettrici sono
notoriamente “sporchi”cioè spesso
generano alte extratensioni e pic-
chi di tensioni con polarità inversa
rispetto al normale che facilmente
danneggerebbero la circuiteria
dello strumento. I 4 transistor T1,
2, 3 e 4, servono a comandare
l’accensione dei display in maniera
multiplexata, così da ottenere un
notevole risparmio in termini di
corrente assorbita dal circuito.

REALIZZAZIONE PRATICA
In Figura 2 vediamo il circuito
stampato della basetta visto dal
lato rame, mentre in Figura 3 tro-
vate i particolari di assemblaggio
della basetta dell’MK3960 che
ospita tutti i componenti elettroni-
ci del termometro ad eccezione dei
4 display DG1, 2, 3, 4 che sono
montati in un’altra basetta apposi-

ELETTRONICA GENERALE 61
ELETTRONICA GENERALE

Figura 1 Schema elettrico del termometro a 4 cifre.

62 ELETTRONICA GENERALE
ELETTRONICA GENERALE

Circuito stampato della basetta vista


Figura 2
dal lato rame in scala naturale

tamente realizzata il cui montag-


gio è riportato in Figura 3. Prima
di iniziare il montaggio, le solite
importanti raccomandazioni.
Utilizzate un saldatore di bassa
potenza (Max 30 Watt) con punta
sottile e stagno di piccolo diame-
tro (ideale 0,7 mm, Max 1 mm)
con anima interna disossidante.
Non utilizzate per alcun motivo
Disposizione dei componenti sulla basetta Figura 3
pasta salda! Le saldature, essendo i
due circuiti stampati del tipo a
doppia faccia con fori metallizzati, nel proprio contenitore GPE023, inserito un chiodo piegato ad U e
andranno effettuate solamente da sarà opportuno collaudarlo. Nelle fissando i terminali dei due cavetti
un lato, quello da dove fuoriesco- varie figure e foto (11, 12, 13) dalla parte opposta a una morsa o
no i piedini dei vari componenti vediamo come cablare la sonda ed ad un punto ben fermo, oppure
ovviamente montati dal lato oppo- eventualmente isolarla con tubetti acquistando del normalissimo dop-
sto. Ponete la massima attenzione termorestringenti o un sottile stra- pino telefonico (quello rosso e
al giusto verso di montaggio dei to di collante siliconico. Ricordate bianco utilizzato per tutti gli
componenti polarizzati: D1, DZ1, che il piedino centrale della sonda impianti telefonici) che viene già
C4, C5, U2, U1, T1, T2, T3, T4, è quello che porta il segnale alla venduto intrecciato. Collegata
DG1, DG2, DG3 e DG4. Tutti gli basetta componenti (B di J2) men- anche la sonda passeremo al col-
altri componenti sono non polariz- tre i due laterali sono collegati laudo finale. Dovremo alimentare il
zati, quindi potrete montarli indif- insieme e portati indifferentemen- circuito con una tensione conti-
ferentemente in un verso o nell’al- te ad A o C di J2. Il cavetto di col- nua,anche non stabilizzata,con un
tro. Terminato il montaggio dei legamento tra sonda e J2 non valore compreso tra 8 e 14 volt ed
componenti e controllato molto dovrà essere più lungo di 12 metri una disponibilità di corrente di 100
accuratamente saldature (devono e dovrà essere, per eliminare i dis- o più mA. Non è richiesta alcuna
essere lucide e prive di grumosità) turbi esterni elettrici eventuali, taratura, una volta data alimenta-
e giusto posizionamento di ogni intrecciato. Potrete utilizzare due zione, dopo brevissimo tempo il
componente, potremo passare al normali fili elettrici isolati monopo- termometro dovrà cominciare a
collegamento meccanico delle due lari di piccolo diametro (1 mm può funzionare, mostrandoci il valore
basette (componenti + display) andare benissimo) intrecciandoli della temperatura in °C sul dis-
che possiamo vedere in Figura 4. tra di loro aiutandosi magari con play,questo a patto di non aver
Prima di sistemare il termometro un trapano sul cui mandrino sarà commesso errori di montaggio o

ELETTRONICA GENERALE 63
ELETTRONICA GENERALE

Come già detto in apertura, il


range di misurazione della tem-
peratura va da –55 a +125°C con
passi di 0,5 °C e la precisione
risulta eccellente (max +/- 0,5 °C)
nel range da –10 a + 85 °C.
Per il montaggio del contenitore
GPE023 basterà un minimo di

Figura 4 Collegamento meccanico del contenitore e del display. LISTA COMPONENTI

collegamenti. Nella Figura 5 viene che si vuole: interna, esterna, di • R1÷R8: resistori da 1 kΩ
mostrato come collegare più liquidi, solidi e quant’altro (nel kit • R9: resistore da 10 kΩ
sonde alla basetta MK3060 per è compresa una sola sonda • R10÷R17: resistori da 220 Ω
visualizzare tutte le temperature DS18S20). • R18: resistore da 4,7 kΩ
• D1: diodo 1N4007
• DZ1: diodo zener 18 Volt
• C1-2: condensatore ceramico 22 pF
• C3: condensatore poliestere 100 nF
• C4: condensatore elettrolitico 220 µF
• C5: condensatore elettrolitico 47 µF
• Q1: quarzo 4,000 MHz
• T1÷T4: transistor BC557
• U1: PIC16C63 programmato per MK3960
• U2: stabilizzatore a 5 volt 7805
• DG1÷DG4: display rosso a catodo
comune SC39
• J1: strip contatti a 90° a 12 poli
• J2: strip contatti dritti a 3 poli
• VDR1: variatore 25 volt
• N° 2: ancoranti
• N° 1: sonda digitale di temperatura DS18S20
• N° 1: circuito stampato MK3960/CS
• N° 1: circuito stampato MK4 display
• N° 1: contenitore in ABS mod.GPE023
• N° 1: filtro rosso

64 ELETTRONICA GENERALE
ELETTRONICA GENERALE

colla per modelli plastici o anche auto, moto barche ecc., purchè a nella figura) e relativo alimentato-
solamente un po’ di diluente alla 12 volt tensione continua. re direttamente collegato alla rete
nitro o acetone dato con un pen- Nella Figura 7, mostriamo come 220 volt.
nellino nelle parti da unire si possa utilizzare l’MK3960 in Come alimentatore potrete utiliz-
(mascherina, fondo e posteriore). casa, ufficio o altri luoghi. In pra- zarne uno già in vostro possesso,
Il coperchio non dovrà essere tica utilizzando una scatola porta- oppure il modello MK175/A12
incollato per permettere eventuali frutti con relativa mascherina con relativo trasformatore MKT
ispezioni. cieca e distanziale e sfruttando lo 12.
Grazie alle particolari protezioni spazio di incasso di una qualun-
utilizzate nella parte di alimenta- que scatola a muro per impianti
zione, potrete tranquillamente elettrici, potremo sistemare il ter-
collegare il termometro anche mometro all’interno con un com-
Electronic shop 15
direttamente ai circuiti elettrici di mutatore per varie sonde (tre

Collegamento delle sonde alla basetta. Figura 5 Metodo di isolamento per evitare problemi di cortocircuito. Figura 6

Metodo di utilizzo del termometro a seconda delle esigenze. Figura 7

ELETTRONICA GENERALE 65
HARDWARE

GENERARE SEGNALI VIDEO


IN REAL-TIME UTILIZZANDO
UN PIC16F84 di Rickard Gunée
e96rg@efd.lth.se

Durante le vacanze di Natale 1997/98, iniziai un piccolo progetto: “Tentare la


generazione di segnale video utilizzando un PIC16F84”. Avevo visto alcuni genera-
tori video in software e, convinto che fosse un’idea originale, cercai di andare oltre.
Non sapevo molto circa questo argomento, ma durante la primavera successiva ho
imparato di più e sono quindi riuscito a realizzare il gioco PONG (in uscita nel
numero di Marzo 2003), utilizzando un microprocessore PIC16F84 della
Microchip. Mi sono così divertito che in seguito ho creato anche TETRIS (in uscita
nel numero di Marzo 2003). Molte persone che hanno realizzato i due giochi mi
hanno scritto per farmi i complimenti e chiedere alcuni dettagli tecnici, ma i
particolare molti mi hanno chiesto dettagli riguardo il segnale video e su come
questi due giochi potessero generarlo in real-time e in software (senza l’aggiunta
di hardware esterno). Spero che questo tutorial vi aiuti a capire i segnali video e
come i giochi da me realizzati funzionano.

INFORMAZIONI SUI SEGNALI “sparati” dal cannone elettronico


VIDEO reggiungono lo schermo, il fosfo-
Per comprendere come funziona ro colpito emette una luce per
la generazione dei segnali video in tutto il tempo d’emissione degli
real-time, è necessario conoscere elettroni (e anche per un breve
in dettaglio come funzionano i tempo successivo). Il raggio elet-
segnali video. Pertanto, prima di tronico emesso dal cannone può
analizzare qualsiasi codice parle- essere curvato utilizzando dei
remo di questo argomento. magneti così da direzionarlo su
parti differenti dello schermo. Se
Come funziona un apparato TV lo si direziona in modo da dise-
standard gnare, ripetutamente delle linee
Un apparato TV standard utilizza orizzontali (per tutta la larghezza
un tubo a vuoto (cinescopio) dello schermo), mentre se ne con-
dotato di uno schermo a fosfori trolla l’intensità, è possibile dise-
sul quale “spara” un cannone ad gnare un’immagine sullo scher-
Figura 1 Il cannone ad elettroni disegna lo schermo
elettroni. Quando gli elettroni mo.

66 HARDWARE
HARDWARE

elettroni sulla linea successiva


(simile al tasto <Invio> nella video-
scrittura). Per riconoscere l’arrivo di
una nuova immagine, il televisore
riceve un apposito pattern di sincro-
nizzazione (simile alla funzione
“nuovo documento”). Immagine sull’oscilloscopio di
Figura 3
L’immagine, aggiornata 25 volte per una linea di scansione.
secondo, potrebbe generare del tre- segna-
molio, quindi per risolvere questo le visualizzato è nero.
Le due parti dell’immagine diventano una. Figura 2
problema, il raggio disegna prima le
linee pari e successivamente quelle Unire le linee di scansione in
I diversi standards TV dispari, in modo da ottenere 50 un’immagine.
Esistono tre principali standard TV: semi-immagini per secondo. Un’immagine è formata da 625 linee
• NTSC (abbreviazione per L’informazione sulla presenza di di scansione che però non appaiono
“National Television System linee pari o dispari all’interno di tutte sul televisore. Alcune di esse
Committe) è lo standard TV un’immagine è inviata con pattern sono utilizzate come impulsi di sincro-
Americano che utilizza solo 525 di sincronizzazione differenti per nizzazione ed altre sono invisibili, non
linee con ha una frequenza di entrambe. La gamma di tensione so esattamente di quanti impulsi si
aggiornamento dello schermo di del segnale video varia da 0 a 1V, tratta, ma i primi televisori richiedeva-
30Hz. dove 0.3V rappresenta il nero e 1.0V no un certo tempo per spostare il rag-
• SECAM (abbreviazione per il bianco (i livelli di grigio si trovano gio degli elettroni dal basso dello
“SEquential Color And Memory”) tra questi due valori limite). I livelli schermo (oggi queste linee invisibili
è lo standard TV francese, ha una prossimi allo zero, invece, sono con-
maggiore stabilità dei colori, siderati impulsi di sincronizzazione.
un’intensità dell’immagine miglio-
re, ma la risoluzione dei colori è La linea di scansione Immagine sull’oscilloscopio di diverse
Figura 4
linee di scansione in un segnale video.
più bassa. Un’immagine è divisa in linee di scan-
• PAL (abbreviazione per “Phase sione che rappresentano anche la sua sono utilizzate per altri scopi, come
Alternatine Lines”) è lo standard parte più importante perché conten- per esempio il televideo).
Europeo, utilizza 625 linee per gono i dati dell’immagine stessa. Tutte
frame e 25 frames per secondo. le linee di scansione hanno una lun- Gli impulsi di sincronizzazione
Questo standard è derivato ghezza di 64µs. Prima è inviato un verticali.
dall’NTSC, ma la codifica dei colo- impulso di sincronizzazione da 4µs, Per trasmettere al televisore l’arrivo di
ri è stata migliorata. In questo impostando il livello del segnale a 0V, una nuova immagine si invia uno spe-
tutorial mi focalizzerò sullo stan- per avvisare il televisore dell’arrivo di ciale pattern di sincronizzazione.
dard PAL. una nuova linea (i primi televisori Considerando che l’immagine è
richiedevano, invece, un impulso di costruita da due semi-immagini, ne
Le informazioni nel segnale video 8µs per posizionare il raggio degli elet- consegue che il pattern è diverso per
L’immagine che vediamo sullo troni). Durante questo tempo il immagini pari e dispari. L’impulso di
schermo del televisore ha diverse
intensità, quando il raggio di elet-
troni percorre lo schermo, l’inten-
sità nel punto colpito è inviata
come livello di tensione integrato
nel segnale video. Questa informa-
zione sull’intensità non indica però
la posizione del raggio sullo scher-
mo, pertanto viene inviato un
impulso di sincronizzazione all’ini-
zio d’ogni linea, per indicare al Questa imagine mostra I differenti impulsi di scansione verticale per le due parti dell’immagine.
Figura 5
I livelli sono, naturalmente, 0V e 3V.
televisore di spostare il raggio di

HARDWARE 67
HARDWARE

sincronizzazione verticale si presenta


come segue:
LA CREAZIONE DI SEGNALI
VIDEO IN SOFTWARE.
La parte seguente descrive la crea-
zione del segnale video in softwa-
re, pertanto è necessario aver-
compreso i concetti base del
segnale video, come descritto in
precedenza.
Gli esempi di codice che seguono Figura 6 Portando D0 e D1 a 0, la tensione all’ingresso del TV sarà 0V (livello di sincronismo).
utilizzano le seguenti macro:
• DNOP - Questa macro inserisce
un ritardo da due cicli di clock.
• DELAY – Questa macro inserisce
un ritardo, in cicli di clock, equi-
valente a 3 volte il valore
memorizzato nel registro W.

L’hardware
Al fine di generare un segnale video di
livello compreso tra 0 e 1V, occorrono
alcune resistenze esterne (un immagi-
ne richiede almeno 3 livelli). Il televiso- Figura 7
Portando D0 a 5V e D1 a 0, la tensione all’ingresso del TV sarà 0,33V, questo
corrisponde ad un “quasi nero” (0,3V è il livello reale del nero).
re necessita sia del livello di sincroni-
smo che del nero per poter aggancia-
re il segnale video. Nel caso volessimo
ottenere di più di un immagine nera,
abbiamo bisogno anche di qualche
livello di grigio e del bianco. In questo
caso è necessaria la creazione di un
convertitore digitale-analogo con
almeno 2 bit, per ottenere un numero
sufficiente di livelli. L’impedenza del-
l’ingresso video-composito di un tele-
visore standard è di 75Ω e utilizzando
due resistenze, grazie alla divisione
Figura 8 Portando D0 a 0 e D1 a 5V, la tensione all’ingresso del TV sarà 0,67V (grigio).
della tensione, possiamo creare un
semplice convertitore digitale-analogi-
co da 2-bit (vedi immagini a fianco).

Con questo semplice circuito è possi-


bile creare quattro livelli di segnale dif-
ferenti (le immagini a fianco mostrano
i circuiti equivalenti per i diversi livelli).
I valori delle resistenza non sono critici,
potremmo usare i valori standard da
470Ω e 1KΩ invece di 450Ω e 900Ω,
garantendone comunque il funziona-
mento (ci sarà soltanto una lieve diffe-
renza di intensità).
Figura 9 Portando D0 e D1 a 5V, la tensione all’ingresso del TV sarà 1V (bianco).
A questo punto siamo in grado di crea-

68 HARDWARE
HARDWARE

re i livelli per il sincronismo, nero, gri- nero-bianco-nero-grigio. smo verticale). L’immagine ottenuta
gio e bianco, i quali sono sufficienti per Ripetendola senza fine, sono riuscito sullo schermo è la seguente:
immagini semplici come quelle utiliz- ad inviare la mia prima immagine al Come abbiamo visto nel codice pre-
zate per i gioci Pong e Tetris (presenta- televisore. Il segnale conteneva l’im- cedente, il numero totale dei cicli di
ti sul prossimo numero). È possibile pulso di sincronismo orizzontale, clock è 192 per ogni loop, renden-
creare altri livelli utilizzando un conver- seguito da un ritardo e di seguito do la linea di scansione lunga 64µs.
titore DA più complesso. Se invece dall’informazione del colore, in La temporizzazione è molto impor-
volessimo aumentare la risoluzione, modo che il televisore potesse tante, il segreto sta nel contare esat-
dovremmo utilizzare un vero converti- agganciare il segnale orizzontal- tamente i cicli di clock necessari.
tore DA al posto di quello basato sulle mente (non verticalmente perché
resistenze che ho utilizzato, ma è non vi era alcun impulso di sincroni- Il problema della bassa risoluzione
necessario un processore più veloce. Un PIC16F84 a 12MHz può eseguire
3 milioni d’istruzioni al secondo, quin-
I segnali video generati dal di durante i 64µs della parte “invisibi-
Software verso quelli generati le” di una linea di scansione è in grado
dall’Hardware di eseguire 192 istruzioni, mentre
Nel caso di un sistema video standard, durante i 52µs della parte “visibile”
come la scheda grafica del PC, l’infor- può eseguire 156 istruzioni. Se il valo-
mazione da scrivere sullo schermo è re del convertitore DA viene impostato
prelevata dalla memoria, questo viene per ogni istruzione durante la linea da
gestito automaticamente dall’hardwa- 52µs, potremmo ottenere una risolu-
re, il quale si occupa di creare anche gli zione di 156 pixel orizzontali, il che
impulsi di sincronizzazione. Compito risulta piuttosto scarso. Peggio ancora,
del Software è soltanto quello di tra- non tutti i 156 pixel possono essere
smettere all’hardware, attraverso la utilizzati a piacimento perchè non è
memoria, l’immagine da visualizzare Il segnale video generato dal codice seguen-
Figura 10 possibile calcolarne il valore in un ciclo
te è visualizzato così dall’oscilloscopio
sullo schermo. Il problema è che non di clock, a meno che non sia sempre lo
solo questo richiede molto hardware main:
ma anche molta memoria. La scheda movlw COLOR_SYNC ;get sync level (1)
grafica del PC dispone solitamente di ;**** 4us sync ****
movwf VIDEO_PORT ;set port value (1)
diversi megabyte di memoria grafica, movlw 3 ;setup delay time (1)
mentre un PIC16F84 è dotato soltanto DELAY ;delay for 3us (9)
;**** 8us delay ****
di 68 byte di memoria, i quali devono movlw COLOR_BLACK ;get black level (1)
essere utilizzati anche per altri scopi. movwf VIDEO_PORT ;set port value (1)
movlw 7 ;setup delay time (1)
Non è possibile salvare l’intera imma- DELAY ;delay for 7us (21)
gine in memoria, cosi come avviene in ;*** 52us image data ***
movlw COLOR_GRAY ;get gray color (1)
una scheda grafica, l’immagine deve movwf VIDEO_PORT ;set port value (1)
essere generata in real-timementre il movlw 3 ;setup delay time (1)
segnale video scorre lo schermo. DELAY ;delay for 3us (9)
movlw COLOR_BLACK ;get black color (1)
Generare dei segnali video in software movwf VIDEO_PORT ;set port value (1)
con un processore talmente semplice movlw 19 ;setup delay time (1)
DELAY ;delay for 19us (57)
è piuttosto difficile ed è quindi possibi- movlw COLOR_WHITE ;get white color (1)
le creare soltanto delle immagini movwf VIDEO_PORT ;set port value (1)
movlw 3 ;setup delay time (1)
molto semplici. DELAY ;delay for 3us (9)
Movlw COLOR_BLACK ;get black color (1)
movwf VIDEO_PORT ;set port value (1)
Creare una linea verticale movlw 19 ;setup delay time (1)
All’inizio della mia sperimentazione DELAY ;delay for 19us (57)
per generare segnale video dal soft- movlw COLOR_GRAY ;get gray color (1)
movwf VIDEO_PORT ;set port value (1)
ware ho cercato di produrre delle movlw 2 ;setup delay time (1)
barre verticali sullo schermo, crean- DELAY ;delay for 2us (6)
DNOP ;delay for two clocks
do una linea di scansione contenen- goto main ;once again (2)
te le informazioni dei colori grigio-

HARDWARE 69
HARDWARE

stesso e pertanto può essere generato routine che segue mostra come tempo, quindi viene fatto durante l’in-
da un istruzione “set bit”. inviare il byte memorizzato: tera linea di scansione. La ragione per
Ottenere una risoluzione maggiore Questo esempio, nonostante ese- cui il testo è visualizzato ogni seconda
Nel caso in cui volessimo visualizza- gua la stessa funzione del prece- linea di scansione è che, durante que-
re 8 pixel in bianco e nero salvati in dente, è molto più veloce perchè sto tempo, il processore sta calcolando
la linea successiva da visualizzare
movlw 8 ;number of pixels is 8 (1)
movwf counter ;set counter to number of pixels (1)
shiftloop:
movlw COLOR_BLACK ;set default color to black (1)
rrf thedata,f ;rotate data right, make put bit in carry (1)
skpnc ;check if carry, if not pixel remains black (1/2)
movlw COLOR_WITE ;carry was set, set color to white (1)
movwf VIDEO_PORT ;set color to DA (1)
decfsz counter ;decrease counter, check for zero (1 or 2)
goto shiftloop ;if more pixels, keep looping (2)

un byte in memoria, potremmo uti- richiede un tempo di setup molto


I caratteri sono disegnati solo sulla
lizzare il codice seguente: minore. Figura 12
seconda linea di scansione.
Questo esempio utilizza 8 cicli di Utilizzando un ciclo di clock per bit si durante le linee nere (in
clock per bit. A questa velocità pos- otterrebbe una risoluzione di 156 mezzo alle linee di scansione grafiche).
siamo ottenere soltanto 19 pixel di pixel, se non fosse necessario un
risoluzione orizzontale, il che non è tempo di setup. In realtà è necessario In questo modo è possibile visualizza-
proprio il massimo, ma c’è una solu- un po’ di tempo prima di eseguire le re la grafica con risoluzione più alta,
zione interessante a questo proble- routine, quindi proprio prima e dopo occupando però l’intera PORTB
ma. Si tratta di utilizzare un’intera gli 8 bit di grafica, vengono visualizza- durante l’operazione di shifting.
porta come shift-register, inviando ti casualmente alcuni pixels bianchi o A prima vista (e come accennato pre-
in uscita un bit per ciclo di clock, ma neri. Nel gioco “Pong” che ho realiz- cedentemente) potrebbe sembrare
il rovescio della medaglia è che dob- zato, ho risolto questo problema visua- impossibile usare la PORTB per altro,
biamo rinunciare alla possibilità di lizzando degli spazi neri tra un caratte- ma di fatto, non lo è. La porta può
usare questa porta per qualcos’altro. re e l’altro. essere utilizzata come uscita se uno
Inoltre questo sistema funziona solo Le stringhe sono lunghe 8 caratteri dei pin della PORTA è utilizzato per
per il bianco e nero e non per i livel- (ma è possibile anche arrivare a 10) disabilitare l’hardware attaccato alla
li di grigio. ogni dei quali largo 8 pixel, quindi PORTB, durante l’operazione di shif-
ogni pixel utilizza 1.5 cicli di clock, ting. Allo stesso modo è anche possi-
Se volessimo utilizzare un converti- compreso il setup. I bit da inviare in bile utilizzarla come ingressi. Nei miei
tore DA esterno, connettiamo il pin uscita provengono da una locazione di giochi, per esempio, ho avuto biso-
MSB del convertitore al bit 0 della memoria che contiene 8*8 bits, vale a gno di utilizzare molti pin per con-
PORTB ed il pin LSB ad un qualsiasi dire 8 bytes. Per ogni linea gli 8 bytes netterci i joysticks. Ma questa è un’o-
pin della PORTA. Per usare la PORTB vanno calcolati leggendo la stringa perazione pericolosa, perché, mentre
come shift register, tutti i pin devo- dalla memoria eeprom (contenuta nel la porta è utilizzata come uscita, il joy-
no essere impostati come output PIC16F84) dove sono memorizzati, stick potrebbe bruciarne il buffer (il
(per questo è impossibile utilizzarla ottenendo quindi l’immagine corretta joystick dispone di switchs che si col-
per qualcos’altro). Il pin dove è con- da una tavola di lookup nella memoria legano a massa se premuti). Io ho
nesso l’LSB deve essere impostato del codice, alla fine sono memorizzati risolto questo problema utilizzando
ad alto, quindi bisogna memorizza- nella memoria dati. Fare tutto questo delle resistenze di pull-up da 100KΩ e
re il byte da inviare nella PORTB. La per soli 8 caratteri, richiede molto una resistenza di protezione da 1KΩ.
Questa soluzione fornisce una tensio-
movfw thedata ;set up the byte to be shifted out ne vicina allo zero, quando lo switch
movwf PORTB,f ;now the first bit becomes visible (1 clock)
rrf PORTB,f ;second bit is shifted out (1 clock) del joystick è chiuso, proteggendo la
rrf PORTB,f ;third bit is shifted out (1 clock) porta contro i corto circuiti a massa.
rrf PORTB,f ;fourth bit is shifted out (1 clock)
rrf PORTB,f ;fifth bit is shifted out (1 clock)
rrf PORTB,f ;sixth bit is shifted out (1 clock) La sincronizzazione verticale
rrf PORTB,f ;sevenths bit is shifted out (1 clock) Per sincronizzare il televisore con il
rrf PORTB,f ;eighth bit is shifted out (1 clock)
segnale video, occorre generare l’im-

70 HARDWARE
HARDWARE

Shortsync: ; label "Shortsync", entry for short sync generator


Movwf counter1 ; set counter1 to number of shortsyncs
Shortsync_l0: ; label "Shortsync_l0", short sync count loop entry
Bcf porta,0 ; set level to synclevel (bit 1)
Bcf portb,0 ; set level to synclevel (bit 0)
nop
Movlw 0x1D ; set counter2 to "30us"
Movwf counter2
Nop
Bsf porta,0 ; set level to black
Shortsync_l1: ; label "Shortsync_l1", short sync delay loop
Decfsz counter2 ; do delay counting
Goto shortsync_l1 ; loop if not finished with delay
Decfsz counter1 ; count number of shortsyncs
Goto shortsync_l0 ; if more shortsyncs, keep looping
Retlw 5 ; return and set w to number of longsyncs (5 longsyncs)
Vertsync: ; label "vertsync", this is the label to call from main
Movlw 5 ; set number of shortsyncs to 5
btfss videostuff,0 ; check if first field
movlw 6 ; yes, change number of short syncs to 6
call shortsync ; do those short syncs
incf videostuff ; update field for the new frame
longsync: ; label "longsync", just to make it easy to understand
movwf counter1 ; set synccounter to number of longsyncs
longsync_l0: ; label "longsync_l0", long sync count loop entr
movlw 0x1D ; set synccounter to number of longsyncs
movwf counter2 ; set counter to 30us
bcf porta,0 ; set level to sync (bit 1)
bcf portb,0 ; set level to sync (bit 0)
longsync_l1: ; label "Shortsync_l1", long sync delay loop
decfsz counter2 ; do delay counting
goto longsync_l1 ; loop if not finished with delay
nop
bsf portb,0 ; set level to black
nop
decfsz counter1 ; count number of shortsyncs
goto longsync_l0 ; if more shortsyncs, keep looping
movlw 5 ; set number of shortsyncs to 5
btfss videostuff,0 ; count number of shortsyncs
movlw 4 ; yes, do 4 shortsyncs instead
goto shortsync ; do those short syncs

pulso verticale. Questo può essere in un segnale video esistente. gine venga aggiunta. Supponiamo
fatto con il seguente codice: Per fare questo invece di generare che l’immagine da aggiungere
Come descritto in precedenza, gli impulsi di sincronismo li andiamo abbia una dimensione di 8x8 pixels,
questo codice genera l’impulso di a leggere dal segnale video esisten- dovremo quindi aggiungerla alle 8
sincronismo necessario. La label te, agganciando la temporizzazione linee seguenti. Aggiungiamo la
vertsync è quella da chiamare. nel codice con gli impulsi letti. Un nostra immagine semplicemente
La routine prima chiama sistema semplice è quello di utilizza- interrompendo il segnale video esi-
shortsync, poi salta a longsync re il LM1881, un circuito integrato stente ed inviando quindi le nostre
e quindi torna indietro su in grado di separare il sincronismo informazioni. La commutazione tra i
shortsync. È un codice un po’ orizzontale e verticale dal segnale due segnali va fatta alla fine d’ogni
contorto ma consente il risparmio video. Poniamo il caso di voler linea dell’immagine che stiamo
un pò di memoria. aggiungere una piccola immagine aggiungendo, quando abbiamo
nell’angolo inferiore destro di un fatto questo per tutte le linee della
Sovrapporre due segnali video segnale video esistente, in questo nostra immagine, torniamo indietro
È abbastanza complicato sovrap- caso aspettiamo l’impulso di sincro- e ripetiamo l’operazione per ogni
porre due segnali video perché nismo verticale e quindi leggiamo impulso di sincronismo verticale
richiederebbe dell’altro hardware gli impulsi di sincronismo orizzonta- successivo.
esterno, ma è molto più semplice le fino a raggiungere la linea dalla Questo procedimento diventa
inserire la grafica, da voi generata, quale vogliamo che la nostra imma- molto complesso se le informazioni

HARDWARE 71
HARDWARE

da inviare sono molte, per via della La differenza Rosso-Verde è inviata con modo che i gli errori della fase si
memoria limitata del PIC. la portante originale mentre la diffe- annullassero a vicenda.
PERCHÉ IL PIC16F84 NON renza Blue-Verde è inviata con la fase Generazione software dei colori
PUÒ GENERARE SEGNALE Visto che il segnale video è analo-
VIDEO A COLORI (R+G+B) + (R-G)*sin(w*t) + (B-G)*cos(w*t) gico e richiede una portante di
In questa parte cercherò di spiega- 4,43MHz, a prima vista sembra
re come viene aggiunto il colore cambiata. Per semplificare, il segnale realmente impossibile generarlo in
ad un segnale video, essendo un video si calcola in questo modo: software, di fatto questo non è
argomento abbastanza complica- Per poter separare le due compo- vero, perché all’ingresso del televi-
to, farò solo una breve introduzio- nenti colore, il televisore ha biso- sore c’è un filtro che rimuove le
ne, quindi vi consiglio di leggere gno di un oscillatore che sia in sin- frequenze più alte della banda pas-
un libro sull’argomento se volete cronismo con l’oscillatore del sante del segnale video (all’incirca
approfondirlo. segnale video, aggiungendo i pic- 4-5MHz). Se un’onda quadra fosse
chi del colore con quelli del segna- inviata al posto di una sinusoidale,
Il segnale video a colori le video è possibile farlo. sarebbe interpretata comunque
Quando fu introdotta la televisione a Negli 8µs di ritardo, quando il can- come sinusoidale dal televisore,
colori, si rese necessario mantenere la none elettronico si sta muovendo perché la maggior parte delle com-
compatibilità con i vecchi televisori in alla linea successiva, nel segnale ponenti alte del segnale verrebbe-
bianco e nero, per via della loro gran video bianco e nero non succede ro rimosse, quindi non abbiamo
diffusione. Era necessario far sì che niente, invece, in un segnale video realmente necessità di creare un
fosse possibile visualizzare l’immagine a colori, vengono inviati circa 10 vero segnale analogico.
correttamente, sia con il segnale video segnali di clock (chiamati impulsi Per creare un segnale da 4,43MHz,
a colori che in bianco e nero. Per que- colore), così da effettuare la sincro- il PIC16F84 dovrebbe fornire alme-
sto l’informazione sui colori fu aggiun- nizzazione; diversamente non no 2*4,43 MIPS, questo significa
ta al segnale video, modulandola in sarebbe possibile visualizzare cor- che il PIC dovrebbe “girare” ad
ampiezza con una portante a 4.43 rettamente i colori. Nei primi tele- una frequenza di 4*4*4,43, vale a
MHz. Di fatto, la portante a colori visori a colori, l’oscillatore non era dire 70,88MHz, in realtà questo è
aggiunse un po’ di rumore video sufficientemente stabile generando impossibile, per via delle caratteri-
all’immagine, si rese quindi necessario quindi colori falsati, per esempio la stiche del PIC stesso. Assumendo
aggiungere una “trappola” per elimi- pelle umana aveva una tonalità che lo si possa fare, questo genere-
nare la portante, in tutti i televisori in verdastra. Questo era un problema rebbe un segnale a colori costante,
bianco e nero costruiti in seguito. particolarmente evidente dello ma non sarebbe possibile cambiare
standard NTSC, quindi quando più di un bit alla volta nelle infor-
Combinando i segnali Rosso-Verde- venne creato lo standard PAL, fu mazioni. Per impostare un intero
Blu, possiamo in pratica generare tutte aggiunto uno spostamento della byte colore, sono richiesti due cicli
le tonalità di colore, quindi il segnale fase di 180 gradi ad ogni linea, in di clock, quindi il PIC dovrebbe
video deve contenere le informazioni
sulla loro intensità e, come potete
immaginare, questo significa molte
più informazioni da inviare rispetto a
un segnale video in bianco e nero. La
somma delle tre componenti di colore
è di fatto già inviata come intensità del
bianco e nero, quindi inviando anche
la differenza dei segnali Rosso-Verde e
Blue-Verde, tutti i tre colori possono
essere estratti.
Ma è possibile inviare due componen-
ti colore utilizzando una sola portante?
Si, può essere fatto se si generano due
diverse versioni della stessa portante,
Figura 13 Rappresentazione sull’oscilloscopio di una linea di scansione in un segnale video a colori.
se la fase viene cambiata di 90 gradi.

72 HARDWARE
HARDWARE

“girare” a 141,76MHz. Maggi presentato su Fare


Questo, potrebbe essere fatto con Elettronica di Gennaio 2003.
uno dei microprocessori della I GIOCHI “PONG” E “TETRIS”
serie SX della UBICOM (ex SCE- Nel prossimo numero metteremo
NIX), i quali sono uguali ai PIC ma in pratica quanto spiegato in que-
in grado di performances notevol- sto articolo, realizzando due sem-
mente maggiori (da 50 a 100 plici video game: Pong e Tetris.
MIPS). In passato ho fatto qualche Entrambi i giochi generano il
esperimento con questi micropro- segnale video in software e quindi
cessori ma senza successo, per via utilizzano un circuito molto sem-
“Tetris” in azione. Figura 16
d’alcuni problemi che affliggeva- plice ed economico da realizzare,
no le prime versioni del silicio, la ma che non mancheranno di farvi
UBICOM dovrebbe aver risolto passare alcune ore in allegria con i
questi problemi nelle nuove ver- vostri amici, ricordando i vecchi
sioni. tempi in cui i video game andava-
Se desiderate generare video a no a 50 Lire.
colori con un PIC, avete bisogno
di utilizzare un circuito integrato
esterno che si preoccupi di que-
sto. Un valido esempio per questa
soluzione lo trovate nel progetto del
”Pong” in azione. Figura 14
“Generatore video” di Marcelo Electronic shop 16

Ralph H. Baer (a destra), inventore


del gioco “Pong”, mentre gioca con
il suo primo prototipo (1966)

HARDWARE 73
TUTORIAL

LE INTERFACCE SERIALI
RS-422 E RS-485
di Vincenzo Villa
scrivimi@vincenzov.net

Questo tutorial illustra gli aspetti principali degli standard di trasmissione digitale
differenziale EIA/TIA-422 ed EIA/TIA-485, nel seguito indicati semplicemente come
RS422 e RS485, spesso utilizzati per trasmissioni seriali in ambiente industriale
e/o a grande distanza. La scelta di descrivere contemporaneamente queste due
interfacce deriva dal fatto che sono molto simili tra loro ed in alcune applicazioni
sostanzialmente intercambiabili.

Prima di cominciare, una premessa: I SEGNALI informazioni derivano da due con-


questi standard si riferiscono esclusiva- I segnali digitali con cui normalmente si siderazioni:
mente agli aspetti elettrici del segnale ha a che fare sono del tipo single
(il cosiddetto livello 1 o physical layer ended o sbilanciato: la tensione è • Se è vero, almeno in prima approssi-
dello standard ISO/OSI), ignorando misurata rispetto ad un riferimento mazione, che il potenziale di riferi-
completamente ogni definizione del comune indicato come massa (o più mento è univocamente definito in un
significato delle tensioni trasmesse. Nel propriamente come reference o signal circuito di piccole dimensioni, tale
seguito violerò per alcuni aspetti questa ground). Due esempi di tali segnali concetto diventa una illusione quan-
premessa, accennando in particolare sono, per rimanere nel campo dei siste- do le distanze sono elevate; infatti la
alla trasmissione seriale asincrona su mi di comunicazione: corrente, scorrendo nel filo di riferi-
lunghe distanze in ambienti industriali, mento, produce differenze di poten-
ambito che a rigore dovrà essere rite- • la porta parallela Centronics: tensio- ziali a causa dell'impedenza elettrica
nuto solo un esempio applicativo ni maggiori di 2 V indicano l’uno del collegamento. Questo fatto è già
anche se consolidato. logico, tensioni minori di 0.8 V iden- abbastanza rilevante in corrente con-
A puro titolo informativo, accenno ad tificano lo zero logico, definizioni tinua (quando occorre tener conto
altre due applicazioni in cui tali stan- coincidenti con quelle utilizzate per i della resistenza del cavo) ma è fon-
dard sono utilizzati: segnali TTL damentale quando, usando segnali
• la porta seriale RS232: l'uno logico è ad alta velocità, l'induttanza del cavo
• bus SCSI differenziali: la trasmissione identificato da una tensione negativa assume la predominanza.
è sincrona ed avviene in parallelo, uti- compresa, in modulo, tra 3 e 15 V e • Lungo un filo di lunghezza non tra-
lizzando molte decine di fili, a veloci- lo zero da una tensione positiva mag- scurabile la tensione subisce l'influsso
tà e distanze medie (decine di giore di 3 V. casuale e continuamente variabile
Mbyte/s, pochi metri). dei disturbi esterni: il ricevitore quin-
• reti locali di computer 10baseTX: Per trasmettere un singolo bit di osserva un segnale digitale sovrap-
sono utilizzate due coppie di cavi, su usando un segnale sbilanciato è posto a "rumore" che, se elevato,
distanze fino a 100 m e velocità di 10 evidentemente necessario usare un potrebbe portare ad interpretazioni
Mbit/s; ciascun bit ha generalmente solo filo oltre alla massa che è errate del valore logico.
una codifica di tipo Manchester ed è unica e comune a tutti i segnali.
inserito in un frame composto da I limiti nell'uso di segnali non Tale effetto si verifica in modo casuale
migliaia di bit,trasmessi serialmente. bilanciati nella trasmissione di sia nei confronti del segnale sia nei con-

74 TUTORIAL
TUTORIAL

fronti del riferimento, per di più con Esistono ovviamente anche degli svan- l'andamento idealizzato dei segnali sui
diversa intensità considerando che l'im- taggi: due fili A (in rosso) e B (in blu): come
pedenza equivalente verso massa è si vede si tratta di due segnali tra loro
diversa. Una soluzione ad entrambi i • È necessario prevedere un numero in opposizione di fase. Nell'immagine
problemi è quella di adottare elevate doppio di conduttori: per ogni sin- sono mostrati come variabili tra zero
escursioni del segnale al fine di aumen- golo segnale servono due fili, oltre la ed una tensione positiva (come del
tare il rapporto tra segnale e disturbo massa comune a tutti i segnali. resto avviene il più delle volte anche
(p.e. la RS232 prevede escursioni tipi- • Sono richiesti driver e ricevitori più nei sistemi reali) anche se questo non
che di 24 V) oppure mantenere corti i complessi. Utilizzando circuiti inte- è richiesto dallo standard. La tensione
cavi (soluzione ovviamente improponi- grati appositamente studiati e larga- differenziale è quella che effettivamen-
bile se i due oggetti da collegare sono mente diffusi, questo problema è te trasmette l'informazione ed è positi-
fisicamente distanti) oppure ancora però facilmente superabile. va o negativa in funzione del livello
usare, almeno per il segnale di riferi- logico trasmesso.
mento, cavi di elevata sezione (opzione LO STANDARD RS422
con evidenti impatti negativi). Questo standard è stato originariamen-
Il secondo dei due problemi accennati te proposto per la trasmissione di
è inoltre parzialmente risolvibile utiliz- segnali digitali fino a 10 Mbit/s (milioni
zando cavi schermati. di bit al secondo) su distanze fino a
Nei sistemi bilanciati differenziali la 4000 piedi (circa 1200 m). Usando
tensione associata alla trasmissione di integrati moderni è inoltre possibile
un singolo bit è misurata come diffe- superare i limiti imposti dallo standard
renza di potenziale tra due fili, tra loro sia in termini di velocità che di distanza.
identici e pilotati da trasmettitori con la Lo standard RS422 prevede che ciascu-
stessa impedenza di uscita: se la tensio- na linea differenziale sia pilotata da un Da notare che in molte realizzazioni il
ne è maggiore su uno dei fili il valore singolo driver. I ricevitori possono esse- terminale A è identificato come - ed il
logico è associato ad uno zero, se è re fino a 10 ma è più comune l'utilizzo terminale B come + oppure con altri
minore ad un uno. Non ha invece nes- di questo standard nelle comunicazioni nomi in cui però è evidenziato, anche
suna importanza la tensione dei due fili punto-punto, cioè per collegare un tra- graficamente, che hanno sempre valo-
rispetto a massa. smettitore ad un singolo ricevitore, ri logici opposti.
Questo metodo permette di superare i come rappresentato nello schema All'uscita del trasmettitore la differenza
due problemi prima detti: seguente. di potenziale tra le linee A e B deve
I due stati di ciascuna linea sono defini- essere di almeno 4 V e la tensione di
• Il valore logico è associati alla diffe- ti nel seguente modo: modo comune deve essere minore di 7
renza di potenziale tra due fili: il
potenziale di massa è quindi inin-
fluente. In questo modo, anche se sul
filo di massa scorrono correnti e
quindi si creano differenze di poten-
ziale, non si hanno impatti sui valori
logici. Si usa dire che un sistema di
trasmissione differenziale non è sensi-
bile alla tensione di modo comune
Vcm, definita come media della ten- V (normalmente una linea vale 0 V e
sione dei due fili che trasportano il • Quando il terminale A è negativo l'altra circa 5 V). Il ricevitore deve esse-
segnale rispetto alla massa locale. rispetto a B, la linea rappresenta un re in grado di interpretare corretta-
• Visto che la coppia di fili su cui il uno binario. Tale stato rappresenta mente lo stato della linea quando la dif-
segnale viaggia è costituita in genere anche l'assenza di segnale (idle state) ferenza di potenziale è superiore in
da un doppino pilotato da trasmetti- • Quando il terminale A è positivo modulo a 200 mV. In appendice ho
tori con la stessa impedenza di usci- rispetto a B, la linea rappresenta uno riportato una tabella con tutti i valori
ta, i disturbi sono fortemente atte- zero binario elettrici definiti dallo standard.
nuati, come descritto in uno dei Nel caso di realizzazioni industriali, la
seguenti paragrafi. Nella figura seguente viene mostrato topologia più frequente prevede due

TUTORIAL 75
TUTORIAL

soli dispositivi collegati tra loro attraver- La sezione rice-trasmittente di ciascu- bimento tale limite può essere abbon-
so due coppie di cavi (oltre la massa), no dei nodi è evidenziato nella figura dantemente superato.
una per ciascun verso di trasmissione da un rettangolo blu. Le connessioni
del segnale; in questo caso è possibile verso la linea sono costituite sempli- ADATTAMENTO D’IMPEDENZA
realizzare una comunicazione full- cemente dai due terminali A e B In prima approssimazione, in un
duplex: ciascuno dei due dispositivi comuni sia alla sezione di ricezione sistema digitale il concetto di “linea
può contemporaneamente ricevere e che a quella di trasmissione e dalla di trasmissione” deve essere applica-
trasmettere dati. massa. Possono essere ovviamente to ogni volta in cui la durata di un
presenti dei moduli dotati del solo bit è minore di 10 volte il tempo
LO STANDARD RS485 ricevitore o, caso meno probabile, del necessario al segnale a percorrere la
Lo standard RS485 è dal punto di vista solo trasmettitore. distanza tra trasmettitore e ricevito-
elettrico molto simile all'RS422: alcune Ciascun modulo trasmettitore possie- re oppure il tempo di salita dei
differenze minori sono riportate nelle de, oltre un ingresso dati, anche un segnali è maggiore di 5 volte il
tabelle in appendice. La differenza ingresso di abilitazione alla trasmissio- tempo di trasmissione.
sostanziale è il supporto delle linee ne, pilotato localmente, che permette La descrizione dei fenomeni associa-
multi-drop, cioè linee che presentano di disabilitare il trasmettitore quando ti alle linee di trasmissione vanno
la coesistenza di più ricevitori e tra- non serve: al fine di evitare conflitti è oltre gli scopi di questo tutorial ma,
smettitori sulla stessa coppia di fili. Al necessario prevedere un qualche per una comprensione almeno
fine di evitare conflitti è ovviamente meccanismo che impedisca l'attiva- approssimativa è necessario tenere
necessario che un solo trasmettitore zione contemporanea di più trasmet- presente che:
alla volta sia attivo. Questo implica titori oppure sia in grado rilevare tali
l'uso di trasmettitori che, oltre alle conflitti ed intervenire opportuna- • Il segnale elettrico si propaga nei
uscite corrispondenti allo zero e all'u- mente. I driver RS485 sono comun- conduttori ad una velocità finita,
no, possano gestire anche un "terzo que progettati per non riportare prossima a 2/3 di quella della luce.
stato" in cui l'elettronica appare come danni anche in caso di corto circuito • Ciascun cavo è caratterizzato da
fisicamente non collegata alla linea permanente, limitando la corrente parametri elettrici di tipo distribui-
(stato detto ad alta impedenza o Hi- massima a 250 mA. to sintetizzabili con l'impedenza
Z). I ricevitori possono invece essere Nello schema disegnato è previsto caratteristica Zo, un valore resisti-
tutti attivi contemporaneamente ed in anche un segnale di abilitazione del vo indipendente dalla lunghezza
genere lo sono. La topologia più usata ricevitore, sebbene spesso non neces- del cavo, dato dal produttore e
con questo protocollo è quella a due sario: è infatti possibile lasciare tutti i non misurabile con strumenti
fili (oltre alla massa) rappresentata ricevitori sempre attivi oppure colle- hobbistici.
nello schema seguente. Questa con- gare insieme i due ingressi di abilita- • Se la resistenza di uscita di un tra-
nessione permette la trasmissione zione essendo normalmente attivi su smettitore e la resistenza di ingres-
bidirezionale (ma ovviamente non livelli logici opposti. so di un ricevitore non sono ugua-
contemporanea) tra due o più nodi Lo standard originario permette la li all'impedenza caratteristica della
che, dal punto di vista elettrico, sono connessione di massimo 32 ricevitori linea usata, si generano riflessioni
tra loro equivalenti. ma utilizzando integrati a basso assor- del segnale cioè, mi si scusi il

76 TUTORIAL
TUTORIAL

paragone poco preciso, il segnale della luce, il tempo impiegato per estremo della linea e l'unica resisten-
"torna indietro" quando raggiun- percorrere tale distanza è appros- za di terminazione all'estremo oppo-
ge la fine del cavo, causando simativamente: sto. I ricevitori intermedi non vanno
interferenze non trascurabili. Si connessi a resistenze aggiuntive.
usa dire, per indicare l'uguaglian- Nel caso di connessioni multi-drop, le
za delle tre resistenze, che le linee resistenze da inserire sono due, anche
di trasmissione devono essere in questo caso pari ciascuna a Zo.
"adattate" oppure "terminate", Queste due resistenze vanno poste
operazione che si riduce a volte Se la trasmissione avviene a 9600 agli estremi fisici della linea, non
all'aggiunta di uno o più resistori. bit/s la durata di un singolo bit è 104 necessariamente in corrispondenza di
us, valore decisamente maggiore di un ricevitore o di un trasmettitore.
Purtroppo non sempre è comodo 6, e quindi è possibile non terminare Le prestazioni di questo tipo di termi-
terminare le linee (non tanto per i la linea senza effetti negativi sulla nazione sono molte buone dal punto
costi quanto per il maggior assor- qualità del segnale. Se sulla stessa di vista elettrico ma hanno il proble-
bimento di corrente, una certa linea la trasmissione fosse effettuata a ma di richiedere un elevato assorbi-
attenuazione del segnale, la diffi- 115.000 bit/s la terminazione sareb- mento di corrente: considerando la
coltà di manutenzione e/o esten- be invece indispensabile in quanto il situazione normale con una resisten-
sione della rete) per cui è prima singolo bit dura circa 8 us. Infine, se la za di 100 ohm ed una tensione diffe-
opportuno chiedersi se tale opera- linea fosse di soli 10 metri, anche a renziale di 5 V, il trasmettitore deve
zione sia effettivamente necessa- 230.000 bit/s la terminazione potreb- generare una corrente di 50 mA oltre
ria in una specifica applicazione. be essere evitata in quanto il tempo a quella assorbita dai ricevitori. Tale
I due parametri fondamentali da impiegato per percorrere il tratto di valore deve essere raddoppiato nelle
considerare sono ovviamente la linea è dell'ordine dai 50 ns e la dura- linee multi-drop in quanto le resisten-
lunghezza del cavo e la velocità di ta del bit circa 4000 ns. ze sono due.
trasmissione. Una buona regola Chi fosse interessato alla valutazio- Un secondo problema legato alle
empirica che si rifà a quanto ne rigorosa delle riflessioni dei linee multi-drop deriva dal fatto che
detto nell'introduzione al paragra- segnali digitali lungo linee di tra- le connessioni tra i nodi centrali ed il
fo afferma che la terminazione smissione, può per esempio con- bus (i cosiddetti stub) devono essere
non è necessaria nel caso in cui la sultare le AN 806, AN 807 ed AN mantenuti il più breve possibile in
durata di un singolo bit è molto 808 pubblicate da National quanto non è possibile inserire su cia-
maggiore del tempo impiegato Semiconductor e disponibili sul scuno di essi un resistore di termina-
dal segnale per percorrere l'intera sito http://www.national.com. zione
linea. Normalmente per "molto
maggiore" si intende almeno dieci Terminazione parallela Terminazione serie
volte più grande. Questa regola Il metodo di terminazione che offre le La terminazione serie è utilizzata nel
trae origine dal fatto che le even- migliori prestazioni è quello cosiddet- caso di trasmissioni punto-punto. In
tuali riflessioni vengono attenuate to parallelo. Nel caso di trasmissioni questo caso due resistori pari a metà
dalla resistenza del cavo stesso e punto-punto, in parallelo al ricevitore dell'impedenza di linea meno l'impe-
nel volgere di poco tempo diven- ed il più possibile vicino ad esso è denza di uscita del trasmettitore sono
gono trascurabili. Siccome la necessario inserire tra i terminali A e B poste in serie alle due uscite del tra-
misura della tensione viene nor- un resistore di valore pari all'impe- smettitore: in questo modo le rifles-
malmente effettuata dal ricevitore denza caratteristica della linea Zo. sioni create dal segnale in corrispon-
al centro del bit, è possibile tra- I valori del resistore, usando i cavi denza del ricevitore sono assorbite
scurare gli effetti delle riflessioni normalmente impiegati per questo appena tornano al trasmettitore.
se è trascorso un tempo sufficien- scopo, sono compresi tra 100 e 120 Da notare che molti trasmettitori
te rispetto al fronte del segnale. ohm. Nelle trasmissioni ad alta velo- hanno l'impedenza di uscita prossi-
Come esempio pratico, si conside- cità è opportuno usare resistori di ma a 100 ohm e quindi la termina-
ri una linea di 1200 metri, il mas- tipo non induttivo (per esempio a zione serie è "automaticamente" pre-
simo previsto dallo standard carbone). sente.
RS485. Sapendo che un segnale Nel caso un solo trasmettitore e più Il metodo non è applicabile ai sistemi
elettrico si propaga in un cavo ricevitori sulla stessa linea è necessa- multi-drop in quanto i ricevitori inter-
tipico a circa 2/3 della velocità rio mettere il trasmettitore ad un medi osservano i segnali riflessi.

TUTORIAL 77
TUTORIAL

trasmesso, aspetto che coinvolge sono chiaramente visibili al centro


Terminazione AC sia il trasmettitore che il cavo di due "occhi" completi; nella secon-
La terminazione di tipo AC cerca di trasmissione da i segnali appaiono molto più
risolvere i problemi di assorbimento confusi, indice di peggiore qualità
di corrente della terminazione paralle- Ho ovviamente tralasciato inten- del segnale.
la, particolarmente sentiti per esem- zionalmente le tecniche meno
pio in applicazioni alimentate a batte- "elettroniche" quali la rilevazione
ria. L'idea è quella di inserire in serie al degli errori attraverso CRC e le
resistore di terminazione un conden- richieste di ri-trasmissione delle
satore che ha lo scopo di annullare informazioni errate.
l'assorbimento di corrente in assenza In genere viene usata come unità
di trasmissione; il valore può essere di misura il BER% (tasso percentua-
calcolato con la formula: le di errori di trasmissione, riferito
al singolo bit). Esistono appositi
strumenti di misura che inviano al
trasmettitore stringhe semi-casuali
ed effettuano il conteggio degli
errori commessi dal ricevitore; non
Dove Td è il tempo impiegato dal è ovviamente difficile, anche per
segnale a percorrere il cavo e Zo è l'hobbista, realizzare un simile dis-
l'impedenza caratteristica della linea. positivo utilizzando, per esempio,
Le caratteristiche di questo tipo di un personal computer sia come
terminazione sono di poco inferiori a sorgente di dati casuali che come
quelle della terminazione parallela "controllore" della ricezione.
come qualità del segnale ma sono
utili solo alle velocità più basse in L'eye diagram
quanto, salendo in frequenza, l'impe- Una valutazione qualitativa più speci- LA POLARIZZAZIONE
denza del condensatore diviene tra- fica della sola sezione di trasmissione Questo aspetto riguarda i sistemi
scurabile. differenziale può essere fatta osser- di trasmissione in cui è possibile
vando con un oscilloscopio dotato di disattivare i driver: in particolare
VALUTARE LA QUALITÀ ingresso differenziale il cosiddetto eye deve quindi sempre essere tenuto
DELLA TRASMISSIONE diagram (diagramma ad occhio). Il presente nelle reti RS485.
Una valutazione complessiva del nome deriva dal fatto che, con un po' Quando tutti i driver sono scon-
sistema di trasmissione deve tener di fantasia, si intravede la forma di un nessi dal bus il livello logico è
conto di tutti i componenti e della occhio la cui apertura è indice della indeterminato e questo può cau-
loro interazione: chiarezza con cui è possibile indivi- sare falsi segnali sui ricevitori a
duare correttamente il livello logico. causa della fluttuazione casuale
• L'algoritmo usato in ricezione Per utilizzarlo è necessario un tra- della tensione indotta, per esem-
dalla UART per riconoscere se un smettitore che invia dati in modo pio, da disturbi esterni. In sistemi
bit è zero oppure uno: è possibi- casuale o comunque abbastanza reali questa situazione è molto
le per esempio effettuare un solo variabile ed un oscilloscopio con frequente in quanto è necessario
campionamento al "centro" del ingresso differenziale. Occorre impo- lasciar trascorrere un certo lasso
bit oppure un certo numero di stare il trigger dell'oscilloscopio coin- di tempo tra la disconnessione di
campionamenti (3, 5, o più) e cidente con la soglia di discriminazio- un trasmettitore e la connessione
quindi decidere "a maggioranza" ne tra 0 e 1 e la base dei tempi sulla di un altro, al fine di evitare con-
• La precisione del clock del tra- lunghezza di due o tre bit. flitti.
smettitore e del ricevitore Sullo schermo dell'oscilloscopio deve La soluzione normalmente adottata
• La capacità del ricevitore di apparire un'immagine simile alle è quella rappresentata nello schema
impostare correttamente la seguenti, la prima riferita ad un seguente: vengono aggiunte due
soglia di discriminazione tra i segnale "pulito" e la seconda ad un resistenze di polarizzazione Rb in
due valori logici segnale al limite della possibilità di modo tale che formino un partito-
• La qualità del segnale elettrico riconoscimento. Nella prima figura re resistivo che mantenga la diffe-

78 TUTORIAL
TUTORIAL

renza di potenziale tra i terminali dal numero di nodi connessi. Si di terminazione va posto solo
A e B ad un valore di 200 mV nel consideri il seguente caso: al bus sui due nodi agli estremi della
caso in cui tutti i trasmettitore sono collegati 32 ricevitori (cia- rete
lungo la linea siano disattivati. scuno con un'impedenza di • Le resistenze di polarizzazione
ingresso di 12 kohm); sono inoltre vanno poste solo in punto della
presenti i due resistori di termina- rete. Il nodo nel quale sono
zione Zo di 120 ohm. La resisten- inserite è irrilevante anche se
za complessiva tra le linee A e B è potrebbe essere comodo farlo
quindi di 120//120//(32 x 12k) sul primo nodo, in corrispon-
cioè circa 52 ohm. Per mantenere denza di uno dei resistori di ter-
200 mV ai capi di tale resistenza minazione.
occorre una corrente di poco
meno di 4 mA. Considerando una Si consideri come altro esempio
tensione di alimentazione di 5 V, una rete senza le due resistenze di
le due resistenze Rb devono allora terminazione. In questo caso la
essere ciascuna di circa: resistenza tra le linee A e B causa-
ta dalla sola resistenza di ingresso
Le connessioni rappresentate dei ricevitori è di circa 375 ohm,
sono tali che il terminale A è a la corrente necessaria è di circa
potenziale minore cioè il valore 0.53 mA e quindi le due resisten-
logico corrisponde allo stato di ze di polarizzazione devono essere
riposo. Questa connessione è Al fine di evitare fraintendimenti di circa 4.5 kohm.
spesso indicata come fail-safe. relativamente allo schema rappre- Molti dispositivi commerciali
La scelta del valore di Rb dipende sentato è opportuno chiarire che: hanno resistori di polarizzazione
dalla configurazione della rete e • In una rete RS485 il resistore Zo già integrati (indicativamente
TUTORIAL

qualche decina di kohm per cia- situazione si ha per esempio nel tazioni isolate per i due lati del cir-
scun nodo) e ciò potrebbe rende- caso di un corto circuito tra uno cuito, impedendo la possibilità di
re inutile l'aggiunta d resistori dei fili e un cavo di alimentazione un'alimentazione unica per abbat-
esterni nel caso frequente in cui ad alta tensione. tere i costi.
non si usino resistenze di termina- • L'efficacia nulla contro tensioni
zione. L'isolamento galvanico differenziali (anche se viene
Questo approccio è quello più effi- comunque garantita la sicurezza
LA PROTEZIONE cace ed universalmente adottato dei dispositivi collegati alla rete
Le linee che trasportano segnali contro le grosse differenze di anche nel caso di eventi "catastro-
RS485 si trovano spesso ad essere potenziale di modo comune. È fici")
usate in ambienti industriali grazie importante capire che quando si ha
alla loro ottima immunità ai disturbi a che fare con distanze elevate è Le tecniche di shunt
di origine esterna. In questi ambien- impossibile garantire collegamenti Queste tecniche si basano sull'uso
ti è possibile che accidentalmente i a bassa impedenza sia per la resi- di componenti che riescono a
circuiti vengano a contatto con ten- stenza associata al cavi sia, soprat- bloccare la tensione ai loro capi a
sioni e/o correnti molto elevate e tali tutto, per l'induttanza, decisamen- valori predefiniti, assorbendo
da mettere a rischio la funzionalità te preponderante alle frequenze anche migliaia di ampere; disposi-
dei dispositivi che costituiscono la più elevate. In queste condizioni è tivi di questo tipo sono i MOV, i
rete. In genere sono due i problemi sbagliato ritenere che due punti Tranzorb®, gli scaricatori a gas e,
presenti: collegati da un cavo siano allo stes- con qualche limitazione, i diodi
so potenziale: in particolare questo zener generici.
• Tensioni molto elevate (diversi kV) è vero per la terra o in genere la Nei casi più complessi possono
caratterizzate da una durata estre- massa. Su linee di molte centinaia essere associati in parallelo disposi-
mamente breve (ordine di gran- di metri non è impossibile trovare tivi di tipo diverso, collegando un
dezza del millesimo di secondo). differenze di potenziale di molte componente di potenza elevata
In genere sono conseguenza di centinaia di volt anche se dalla ma non particolarmente veloce
cariche elettrostatiche, della com- durata di frazioni di ms (quale uno scaricatore a gas) ad un
mutazione di grossi carichi indut- Il metodo più usato per garantire altro più veloce. I due dispositivi
tivi, di fenomeni atmosferici o l'isolamento in sistemi di trasmis- devono essere connessi tra loro
"scintille" in genere. sione digitale è l'utilizzo di fotoac- attraverso una resistenza di poche
• Tensione minori (centinaia di volt) coppiatori cioè di dispositivi che decine di ohm.
ma con durata molto lunga, tipi- convertono i segnali elettrici in Le tensioni di soglia dei componen-
camente generate da guasti che segnali ottici e quindi ancora in ti di protezione devono essere scelte
causano un corto circuito tra i cavi segnali elettrici. nell'ordine dei 6-8 V e la capacità
che trasportano dati e quelli di ali- Le tensioni di modo comune che parassita la più piccola possibile,
mentazione. questi componenti sono in grado soprattutto se sono richieste veloci-
di gestire sono dell'ordine di qual- tà di trasmissione elevate.
Inoltre i disturbi possono essere clas- che kV, anche per tempi molto lun-
sificati in due grosse categorie: ghi. Anche se non è consigliabile,
utilizzando dispositivi optoisolati le
• Disturbi di modo comune, cioè linee di trasmissione e il riferimento
presenti su tutti i fili e misurati possono essere di tipo floating,
rispetto alla massa locale del cir- cioè senza alcun riferimento a
cuito. In genere la prima causa di potenziali esterni alla linea stessa.
questo tipo di tensioni deriva dal- I principali svantaggi di questo
l'impossibilità pratica di ottenere metodo sono:
collegamenti di massa a bassa
impedenza lunghi centinaia di • La relativa lentezza della trasmis-
metri, in particolare durante i sione: in funzione dei componenti
transitori. usati, le velocità difficilmente rag-
• Disturbi differenziali, cioè presen- giunge i 10 Mbit/s.
ti tra le due linee di dati. Questa • La necessità di disporre di alimen-

80 TUTORIAL
TUTORIAL

Pur trattandosi di dispositivi in dal fatto che in questo modo il filo per la connessione di riferimento.
grado di gestire potenze istanta- di riferimento della linea RS485 si È richiesta la connessione all'im-
nee di migliaia di watt, gli scarica- comporta a sua volta come "colle- pianto di terra.
tori sono poco efficaci nel con- gamento di terra" tra i vari nodi Una soluzione alternativa, da
fronto di differenze di potenziale senza essere dimensionato corret- applicare solo qualora non fosse
applicate per lungo tempo, quali tamente per questo scopo: è disponibile un'adeguata connes-
quelle causate da un corto circui- quindi consigliata la connessione sione di terra, prevede sempre la
to con le linea di alimentazione. dei dispositivi di trasmissione alla presenza di tre scaricatori, uno tra
In questo caso è opportuno colle- terra locale attraverso un resistore ciascun filo.
gare su ciascuna linee un fusibile da 100 ohm - 1/2 W.
(tipicamente 125 mA, non indica-
to nello schema), possibilmente La combinazione di shunt ed
del tipo auto-ripristinante. Il mon- isolamento
taggio di questi dispositivi richie- Si tratta ovviamente dell'insieme
de che siano installati presso cia- dei due sistemi precedentemente
scun trasmettitore e ricevitore, e descritti.
che siano connessi alla terra loca- La soluzione in assoluto più sicura
le di protezione attraverso un per- è costituita dalla presenza dell'iso-
corso breve ed a bassa impeden- lamento ottico e di tre scaricatori
za. Un problema legato al collega- per ciascun nodo, uno per ciascu-
mento diretto con la terra deriva na delle due linee di dati ed una Electronic shop 17

QUANDO LA QUALITÀ E LA SERIETÀ COSTANO CARO, COSA VI RIMANE?

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TUTORIAL 81
rubriche
ELETTRONICA GENERALE

e.c.d.l. EUROPEAN COMPUTER


DRIVING LICENCE
dodicesima parte
di G. FILELLA - F. CIPOLLA – P. BORRELLI
filella@tin.it

Corso di preparazione all’esame della patente europea per


l’uso del computer

Modulo 5 • VISUALIZZAZIONE FOGLIO DATI: esterno.La differenza tra IMPORTA


consente di creare la tabella effet- e COLLEGA è la seguente:
DATABASE tuando contemporaneamente la • con l’operazione IMPORTA creia-
Preparatevi, state per intraprendere definizione dei campi che la com- mo un oggetto all’interno del
la costruzione del vostro primo data- pongono e l’inserimento dei dati; nostro database i cui dati sono stati
base. Dopo aver seguito la lezione • VISUALIZZAZIONE STRUTTURA: copiati da un altro oggetto, dopo-
precedente, non dovreste avere consente di creare la struttura della diché le relazioni tra i due file si
alcun problema! Da dove si inizia? tabella, definendo i campi che ne interrompono;
Dalla costruzione della tabella. Buon fanno parte e la natura dei dati che • al contrario, con l’operazione COL-
lavoro! questi dovranno contenere; LEGA creiamo una tabella “conte-
• CREAZIONE GUIDATA TABELLA: nitore” i cui dati vengono attinti da
CREARE UNA TABELLA CON è l’autocomposizione che guidal’u- un altro file ogni volta che la tabel-
CAMPI E ATTRIBUTI tente più inesperto nelle operazioni la viene aperta.
In Microsoft Access è possibile creare di definizione della struttura;
una tabella in due modi: si può creare • IMPORTA TABELLA: consente di Il collegamento tra i due oggetti per-
una tabella vuota per immettere i dati creare una nuova tabella importan- tanto è permanente e consente l’ag-
oppure una tabella utilizzando i dati do i dati da un file esterno; giornamento in tempo reale tra i dati
esistenti in un’altra origine. • COLLEGA TABELLA: crea una del file origine e la tabella del data-
L’operazione di creazione di una tabel- tabella i cui dati derivano da un base.
la avviene selezionando il tipo ogget- collegamento con un file Se optiamo per l’opzione VISUALIZ-
to TABELLA dalla finestra del databa-
se attivo e cliccando sul pulsante
NUOVO. Il sistema visualizza la fine-
stra NUOVA TABELLA che compren-
de le seguenti modalità di creazione:

82 RUBRICHE
rubriche

ZA FOGLIO DATI, il sistema presenta lunghezza, tipo dati e controlli da delle proprietà.
una tabella dati le cui colonne sono applicare in fase di inserimento. Le proprietà dei campi riguardano:
intestate con i nomi generici
CAMPO1, CAMPO2, CAMPO3, etc. Nella definizione del campo, è neces- • le dimensioni,
La creazione di una tabella RUBRICA sario definire il tipo di dati che questo • il formato,
avviene: dovrà definire. • la maschera di input,
I tipi di dati ammessi da Access sono: • l’etichetta,
• dapprima modificando l’intestazio- testo, memo, numerico, data/ora, • i decimali,
ne delle colonne, facendo doppio valuta (per i numeri che rappresenta- • l’eventuale valore predefinito,
clic con il mouse sulla casella e inse- no importi), contatore, Sì/No (campi • la validità dei dati immessi e il mes-
rendo per esempio NOME, INDI- booleani), oggetto OLE. Si tratta di saggio di errore,
RIZZO, TELEFONO, CELLULARE; tipi normali, utilizzabili in quasi tutti i • la proprietà RICHIESTO e l’even-
• quindi inserendo riga per riga i dati sistemi per la gestione dei dati. tuale indicizzazione.
della rubrica. Se optiamo per la Osserviamo solo che i campi memo
VISUALIZZAZIONE STRUTTURA, non contengono dati, ma solo pun- Molte di queste proprietà sono utili
il sistema visualizza una maschera tatori a porzioni di testo collegate; in fase di inserimento dei dati, come
composta da due parti: mentre i campi OLE sono oggetti guida per l’introduzione e il controllo
che, richiamati cliccandovi sopra, dei valori immessi.
• la parte in alto comprende l’elenco avviano l’applicazione che li ha crea- La modalità CREAZIONE GUIDATA
dei campi della tabella, il loro tipo ti e che ne consente pertanto la visualizza la maschera CREAZIONE
e la descrizione (facoltativa) che gestione. I campi delle tabelle dis- GUIDATA TABELLA che consente
fornisce indicazioni generali sul pongono inoltre di alcune proprietà all’utente di definire una tabella par-
significato del campo e del suo che servono per controllare come i tendo da alcune tabelle-tipo predefi-
contenuto; dati vengono utilizzati. Facendo un nite.
• la parte in basso si chiama primo clic con il mouse su una casel- L’utente può scegliere i campi che
PROPRIETÀ CAMPO e consente la che identifica un campo e un faranno parte della tabella attingen-
didefinire e visualizzare le caratteri- secondo clic sulla casella delle pro- do tra quelli proposti:
stiche dei dati immessi nel campo: prietà, si può accedere alla tavola
• per un determinato tipo di tabella;
• per più tabelle-tipo, mixando quin-
di campi di diversa provenienza.

Una volta terminata la selezione dei


campi, cliccando sul pulsante FINE si
ottiene la creazione della tabella, alla
quale l’utente può attribuire il nome
che desidera.
L’utente può inoltre definire la chiave
primaria per la tabella: torneremo su
questo argomento in un momento
successivo.
Proseguendo con la creazione, il siste-
ma consente di collegare la nostra
tabella ad altre tabelle già presenti nel
database.
Una volta terminata la creazione della
struttura, possiamo procedere all’in-
serimento dei suoi dati.
L’inserimento iniziale dei dati serve
per riempire le tabelle del database di
tutte le informazioni già conosciute al
momento della creazione del sistema.

RUBRICHE 83
rubriche
ELETTRONICA GENERALE

Nella maggior parte dei casi, infatti, Per raggiungere in inserimento la Le due tabelle, inoltre, sono oggetti
l’automazione di una procedura fine della tabella, ovvero posizionarsi del tutto indipendenti, per cui una
avviene quando questa è già avviata e dopo l’ultimo record, è sufficiente qualsiasi modifica intervenuta in una
funzionante, per cui è necessario fare cliccare sul pulsante con la freccia e non viene automaticamente riporta-
in modo che i file riportino esatta- l’asterisco. ta anche sull’altra. Perciò, è utile
mente la situazione dalla quale si Ciò consente di inserire ricorrere all’ordinamento solo quan-
intende partire. nuovi record in coda alla do sia necessario disporre di due
L’inserimento dei dati nelle tabelle tabella. tabelle separate.
del database è possibile sia al Lo stesso risultato si Al contrario, l’indicizzazione non pro-
momento della creazione della strut- ottiene mediante il duce una nuova tabella, ma effettua
tura, che in qualsiasi momento suc- comando INSERISCI NUOVO solo una disposizione logica dei
cessivo. RECORD della barra dei menu, o tra- record secondo l’ordine richiesto. Si
Ricordiamo le due diverse modalità mite il pulsante NUOVO RECORD tratta cioè di accedere alla tabella
di lavoro sulle tabelle previste da presente nella barra degli strumenti. secondo una sequenza diversa rispet-
Access: Per “navigare” velocemente su una to all’ordine naturale derivante dal-
tabella, in particolare quando con- l’inserimento.
• STRUTTURA; tenga molti record, è bene, oltre ai Un indice non è altro che un’associa-
• FOGLIO DATI. soliti tasti di scorrimento, al tabulato- zione tra una chiave di accesso/ordi-
re, ai tasti di direzione, ricorrere alla namento e un puntatore al record
Nel paragrafo precedente abbiamo barra posta in fondo allo schermo. corrispondente.
illustrato le operazioni relative alla I diversi bottoni permettono rispetti- La definizione degli indici deve avve-
definizione, creazione, modifica della vamente di: nire tenendo presenti le esigenze di
struttura, lavorando quindi in quella elaborazione, accesso e ricerca dei
modalità; ora invece ci occuperemo • raggiungere direttamente il primo dati. Ciascuna tabella può avere più
esclusivamente del contenuto che record; indici, a seconda delle modalità di
viene inserito in una struttura già esi- • portarsi sul record precedente; accesso previste.
stente: lavoreremo quindi in modali- • immettere il numero di record scel- Ciascun indice, generato su una chia-
tà FOGLIO DATI. to; ve della tabella, serve per definire un
Per effettuare l’inserimento è neces- • avanzare di un record; ordine logico dei record diverso
sario dapprima aprire la tabella inte- • raggiungere l’ultimo record; rispetto all’ordine naturale; tale ordi-
ressata dalla finestra del database, • inserire un nuovo record in fondo ne può essere ascendente o discen-
oppure dalla barra dei menu. alla tabella. dente: per i campi di testo, ad esem-
Al momento della prima apertura, il pio, l’ordine è dato dal codice ASCII.
foglio dei dati, che presenta tante DEFINIRE LE CHIAVI Gli indici agiscono sull’ordine di pre-
colonne quanti sono i campi della I record che vengono inseriti in una sentazione dei record, perciò consen-
tabella con ciascuna colonna intesta- tabella presentano un proprio ordine tono agli utenti di aggiornare e ritro-
ta ovviamente ad un campo, sarà naturale, costituito dalla sequenza di vare più rapidamente i dati.
vuoto. Per riempirlo è sufficiente inserimento. In Access, la creazione degli indici
posizionarsi sulle celle e digitare i Tuttavia, molto spesso l’utente neces- avviene in visualizzazione struttura
dati. La scrittura su disco avviene un sita di accedere ai record secondo un mediante la finestra PROPRIETÀ
record alla volta, per cui al termine criterio diverso da quello temporale. INDICE; se la proprietà INDICIZZA-
dell’inserimento non è necessario In questo caso, è possibile procedere TO viene attivata, Access creerà un
richiedere un salvataggio specifico in due modi: indice per quella tabella sui dati con-
della tabella comprendente i nuovi tenuti nel campo, secondo l’ordine
dati immessi. • con un ordinamento ascendente o discendente, così come
La visualizzazione del foglio dati di • con un accesso mediante indice. indicato in fase di definizione.
una tabella presenta tutte le righe e L’utente deve inoltre specificare se si
tutte le colonne che lo schermo può La procedura di ordinamento presen- tratta di chiave univoca, oppure se
contenere. Basta operare con i pul- ta alcuni limiti: si tratta di creare una sono ammessi valori duplicati. Su
santi di scorrimento orizzontale o nuova tabella a partire da quella sor- una tabella è inoltre possibile definire
verticale per passare alle successive gente, per cui si ha una effettiva una chiave primaria; anche se Access
informazioni. duplicazione dei dati. non ne richiede obbligatoriamente la

84 RUBRICHE
rubriche

definizione, è bene impostarla ugual- poi sfruttare i dati memorizzati nel finestra alla quale possiamo rispon-
mente. database per interrogazioni e ricer- dere SÌ - se intendiamo eliminare la
La chiave primaria di una tabella è che di informazioni mirate. Tuttavia, colonna o le colonne e tutti i dati in
quel campo o insieme di campi che Access, come la maggior parte dei esse contenuti, NO - in caso contra-
definisce univocamente ciascuno dei sistemi di gestione delle basi di dati, rio.
record della tabella. consente di apportare modifiche Le stesse operazioni possono essere
La chiave primaria deve essere defini- anche a tabelle già esistenti, non solo effettuate anche in modalità STRUT-
ta mediante la cascata di comandi relativamente al contenuto, ma TURA. In questo caso, per l’inseri-
MODIFICA CHIAVE PRIMARIA dalla anche alla struttura della tabella. mento di un campo, utilizzeremo il
barra dei menu, oppure cliccando Le modifiche non riguardano però il comando INSERISCI RIGHE, il che
sull’icona corrispondente nella barra contenuto, ovvero i dati: in questo produrrà l’inserimento di una riga
degli strumenti, dopo aver seleziona- secondo caso si parla infatti di opera- nuova al di sopra di quella nella quale
to dalla finestra STRUTTURA DELLA zioni di aggiornamento. eravamo posizionati con il mouse.
TABELLA il campo sul quale si inten- Le operazioni di modifica della tabel- Potremo così digitare immediata-
de operare. la possono riguardare: mente il nome del campo e definire
Possiamo definire un campo come le sue proprietà. Per eliminare un
chiave primaria anche dalla modalità • gli attributi che formano la tabella, campo, utilizziamo il comando ELI-
STRUTTURA, cliccando con il pul- ovvero i campi che compongono i MINA del menu MODIFICA, che
sante destro del mouse sulla riga rela- suoi record; visualizza la stessa richiesta di confer-
tiva al campo che vogliamo definire • le proprietà di ciascuno degli attri- ma che appare quando operiamo in
come chiave: compare il menu di buti o campi. modalità FOGLIO DATI.
controllo. Oltre alle modifiche apportate alla
Se la chiave primaria è composta da In Access, le modifiche alla struttura tabella, il sistema consente di opera-
più campi, la selezione deve avvenire delle tabelle avvengono sia in moda- re per modificarne l’aspetto, ovvero il
tenendo premuto il tasto CTRL per lità STRUTTURA che in modalità formato così come appare all’utente
campi non adiacenti mentre per FOGLIO DATI. nel momento in cui la tabella è visua-
quelli adiacenti è necessario premere In modalità FOGLIO DATI, si opera lizzata in modalità FOGLIO DATI.
SHIFT. mediante comandi eseguibili sulle Mediante il menu FORMATO, pos-
Qualora l’utente decida di prevedere colonne che compongono la tabella. siamo pertanto:
una chiave primaria, ma non voglia Possiamo per esempio inserire una
definirla, può demandarne la creazio- nuova colonna mediante il comando • modificare l’ampiezza della colon-
ne al sistema, che: COLONNA del menu INSERISCI e il na visualizzata mediante il coman-
sistema inserirà una nuova colonna do LARGHEZZA COLONNE;
• utilizza un campo di tipo CONTA- con il nome CAMPO1 a sinistra della
TORE, se presente; colonna sulla quale eravamo posizio-
• crea un campo di tipo CONTATO- nati. A questo punto dovremo passa-
RE, se la tabella ne è priva (ma ogni re in modalità STRUTTURA per defi-
tabella può avere un solo campo di nire le proprietà del nuovo campo.
questo tipo). Sempre in modalità FOGLIO DATI, è
possibile anche cancellare un campo,
Il campo così creato viene chiamato ovvero una colonna della tabella, • nascondere una o più colonne
ID e impostato con la proprietà mediante il comando ELIMINA mediante il comando NASCONDI
DUPLICATI AMMESSI: NO ciò signi- COLONNE del menu MODIFICA. La COLONNA: in questo caso essa
fica che il valore della chiave primaria colonna o le colonne da eliminare non apparirà a video;
è certamente univoco. devono prima essere selezionate con • ottenere la visualizzazione delle
il mouse. colonne nascoste mediante il
IMPOSTARE UNA TABELLA Siccome l’eliminazione della colonna comando SCOPRI COLONNE,
Abbiamo visto che definire la struttu- produce anche la cancellazione di annullando così l’effetto del
ra di una tabella e in generale della tutti i dati inseriti nei campi ad essa comando NASCONDI;
base di dati è un compito molto deli- corrispondenti, il sistema non proce- • mantenere ferme una o più colon-
cato, in quanto solo se la definizione de immediatamente alla rimozione, ne che vogliamo visualizzare
avviene in modo efficace, è possibile ma chiede conferma mediante una anche quando effettuiamo uno

RUBRICHE 85
rubriche
ELETTRONICA GENERALE

scorrimento orizzontale dei campi una tabella in modalità FOGLIO • PRIMO;


della tabella: in questo caso utiliz- DATI. Le stesse operazioni possono • ULTIMO;
ziamo il comando BLOCCA essere svolte anche su una relazione • SUCCESSIVO;
COLONNE; tra tabelle, purché la modalità di • PRECEDENTE;
• inoltre, per rendere di nuovo mobi- visualizzazione sia sempre FOGLIO • NUOVO RECORD.
li le colonne, utilizziamo il coman- DATI e la relazione non sia aperta in
do SBLOCCA TUTTE LE COLON- sola lettura. Per operare sui dati di È anche possibile effettuare una
NE, che annulla l’effetto del una tabella, è necessario dapprima: ricerca all’interno dei campi della
comando BLOCCA. tabella mediante il comando
• aprire il database cui la tabella TROVA, sempre del menu MODIFI-
Per quanto riguarda le modifiche alle appartiene, mediante il comando CA, inserendo il testo da cercare e il
proprietà dei campi della tabella, APRI del menu FILE o direttamen- campo della tabella all’interno del
possiamo operare anche in questo te dalla maschera iniziale, dopo quale effettuare la ricerca, che può
caso in modalità STRUTTURA o aver avviato l’applicazione; essere svolta:
FOGLIO DATI. • aprire la tabella, selezionandola
In modalità FOGLIO DATI, possiamo dalla finestra del database e pre- • per campo intero, cioè la stringa
modificare il nome del campo, mendo il pulsante APRI, oppure cercata e il contenuto del campo
mediante il comando RINOMINA facendo doppio clic sull’icona rela- devono coincidere esattamente;
COLONNA del menu FORMATO tiva alla tabella stessa. • per parte del campo, quindi è suf-
possiamo variarne l’ampiezza, etc. Il ficiente che il contenuto del
sistema procede alla modifica e La tabella viene visualizzata in moda- campo contenga la stringa cerca-
aggiorna il dizionario dei dati, per lità FOGLIO DATI ed è possibile effet- ta;
mantenere la congruenza del data- tuare correzioni o cancellazioni del • per inizio campo, ovvero il conte-
base, ovvero la sua coerenza interna, contenuto di singoli campi semplice- nuto del campo deve iniziare con
soprattutto nel caso in cui altri ogget- mente posizionandosi sui dati ed la stringa cercata, ma può essere
ti utilizzino il campo modificato. Per effettuando le opportune digitazioni. anche più esteso.
operare sulle proprietà dei campi, Se il record sul quale si devono effet-
invece, è opportuno lavorare in tuare le modifiche non è visualizzato, Le modifiche possono essere effet-
modalità STRUTTURA. si procederà con la navigazione all’in- tuate con il comando SOSTITUISCI,
La modifica avviene semplicemente terno della tabella come precedente- che funziona alla stregua del
cambiando le impostazioni preesi- mente illustrato. comando TROVA, ma consente di
stenti. Il sistema, però, nel momento La navigazione è inoltre facilitata, in sostituire alla stringa cercata una
in cui decidiamo di rendere perma- modalità FOGLIO DATI, dalle opzio- nuova sequenza di caratteri. Ci sono
nenti tali modifiche memorizzandole ni del comando VAI A del menu due opzioni particolarmente interes-
nel database, effettua un controllo MODIFICA: santi:
per verificare che:

• la modifica non comporti una pos-


sibile perdita di dati;
• la modifica non comporti una per-
dita di congruenza del database.

In entrambi i casi, il sistema ci avver-


te del “pericolo”; sta all’utente deci-
dere se la modifica va effettuata
ugualmente o meno.

AGGIORNARE UN DATABASE
La modifica può avvenire su singoli
campi o su uno o più record del data-
base. Le operazioni di modifica che
ora andiamo a illustrare riguardano

86 RUBRICHE
rubriche

• con SOSTITUISCI, il sistema effet- Se vogliamo operare a livello di intero usciamo premendo sul pulsante di
tua l’aggiornamento solo sul primo record, possiamo aggiungere nuovi chiusura e il sistema automaticamen-
campo della tabella che risponde record in fondo alla tabella mediante te effettua il salvataggio dei dati.
alle condizioni della ricerca; il comando IMMISSIONE DATI del Inoltre, se per la tabella è stata defini-
• con SOSTITUISCI TUTTO, invece, menu RECORD: compare allora una ta una chiave primaria, i record inseri-
l’aggiornamento avviene automati- griglia predisposta per l’inserimento ti saranno automaticamente ordinati
camente su tutti i campi della di nuovi dati. secondo tale criterio.
tabella che rispondono ai requisiti Possiamo inserire quanti record desi- Per cancellare un record,
impostati. deriamo, al termine delle operazioni è sufficiente selezionare il
record con il mouse e
premere il tasto CANC.
Lo stesso risultato si può
ottenere mediante:

• il comando SELEZIONA RECORD


del menu MODIFICA;
• il comando ELIMINA RECORD
sempre dello stesso menu.

Si possono anche cancellare più


record, purché siano consecutivi e
possano così esse selezionati
assieme.

Electronic shop 18
rubriche

mailbox Dubbi, perplessità, malfunzionamenti, danno subito. Vi chiedo an-


che se siete disposti a fornirci
opinioni, commenti o delazioni? aiuto e consulenza.
Inviateli a: F.R.Brisighella

Mailbox - Redazione di Fare Elettronica, ercato dei falsi nel settore


Via Matteotti, 8 28043 Bellinzago (NO) delle radio d’epoca ha or-
mai raggiunto livelli elevatis-
o anche a: redazione@farelettronica.com simi e tali da rappresentare
un pericolo per il corretto
Le lettere più utili a tutti e i commenti più funzionamento di questo
interessanti verranno pubblicati in queste settore collezionistico. Que-
sto fenomeno interessa or-
pagine. Per quanto possibile, inoltre, mai tutte le marche ed i
cercheremo di dare una risposta privata a modelli più ricercati ed i casi
come il suo stanno diven-
chiunque ci scriverà via email. tando pericolasamente fre-
quenti. Per porre rimedio al
danno, se il venditore non
Ricevitore per filodiffusione Il guasto da lei segnalato è tato per riparazione una ha chiaramente specificato
Mi hanno portato da ripa- tipico dei ricevitori per filo- Radiobalilla da lui recente- che si trattava di una re-
rare un ricevitore per filodif- diffusione. Durante i tem- mente acquistata in una plica, non resta che citare in
fusione sul quale risulta porali è normale che le linee delle tante fiere dell’elettro- giudizio lo stesso chiedendo
interrotto il primario del telefoniche raccolgano delle nica che si tengono nella no- il rimborso di quanto pa-
trasformatore d’ingresso, extratensioni generate dai stra zona. Non appena tolto gato. Per le pratiche legali
probabilmente danneggiato fulmini che cadono nei il telaio dal mobile mi sono conviene ovviamente sen-
da una extratensione rac- pressi di esse o addirittura accorto che si trattava di un tire un avvocato mentre per
colta dalla linea telefonica su di esse. Fortunatamente riproduzione ottenuta utiliz- parte nostra possiamo for-
nel corso di un temporale la maggior parte di queste zando il telaio di un modello nire l’eventuale consulenza
estivo. Questo trasformatore extratensioni vengono neu- similare oppurtunamente ri- tecnica.
è molto compatto ed ap- tralizzate dai dispositivi di si- toccato. Anche il mobile mi Carlo Pria
pare chiaramente costruito curezza e solo una minima sembra rifatto anche se bene
con una macchina automa- parte di esse riesce a provo- e ben invecchiato. Il cliente Il sito Internet di FE
tica ed il mio tentativo di care danni agli apparecchi da me interpellato mi ha Salve a tutti, sono a dir
smontarlo per verificare la connessi. Nel suo caso il detto avere acquistato l’ap- poco ansioso di trovarvi
possibilità di ripararlo ha danno è limitato al trasfor- parecchio per originale e di sul web a breve, anche se
provocato lo sbriciolamento matore d’ingresso che però non essersi accorto di nulla. immagino l'impegno neces-
del nucleo ad olla che lo risulta di non facile reperibi- Ovviamente non è contento sario per poter offrire un
conteneva con conseguente lità come un po’ tutti i ri- di essere stato preso in giro servizio al passo con i tempi
annullamento di ogni possi- cambi per i filodiffusori. Per ed intende prendere provve- sia grande . Sono affezio-
bilità di rifacimento. Essen- posta le abbiamo mandato dimenti anche per recupe- nato alla Vs rivista da sem-
dosi rivelati vani tutti i ten- un indirizzo al quale potrà rare la considerevole somma pre e la scoperta del sito mi
tativi di trovarne uno di rivolgersi per trovare il tra- dal lui sborsata per l’acqui- ha fatto saltare di gioia,
ricambio presso i miei abi- sformatore di ricambio, uni- sto ed assolutamente non purtroppo non ho riscon-
tuali fornitori chiedo a voi se tamente allo schema di un giustificata per una riprodu- trato una così grande utilità
potete indicarmi qualcuno semplice circuito che potrà zione per quanto ben fatta. tra le sue pagine (link a
che ne abbia oppure se esi- utilizzare in sua sostituzione Per questo ha chiesto il mio parte), sono rimasto in
ste la possibilità di far fun- nel caso anche questo forni- appoggio oltre che la mia attesa di qualche cambia-
zionare l’apparecchio anche tore ne fosse sprovvisto. consulenza ed io chiedo a mento che ora finalmente
in mancanza del suddetto Carlo Pria voi consiglio su cosa fare per sembra arrivare. Credo Vi
trasformatore. False radio d’epoca tutelare in un caso come interessi sapere cosa mi
M.S. Roma Un mio cliente mi ha por- questo per rimediare al aspetto dal nuovo sito:

88 RUBRICHE
rubriche

• Spero di trovare una quando leggerai questa let- nuti. Con l’occasione porgo perché e’ venuta a mancare
raccolta dei progetti pub- tera molto probabilmente al vostro collaboratore ed la sua insostituibile figura,
blicati sui vecchi numeri. sarà disponibile. amico Angelo l’augurio di che Fare Elettronica ha at-
• Proposta di progetti non Il sito di FE e’ stato pensato una pronta guarigione. traversato un periodo diffi-
troppo conditi da uP e realizzato come “punto Sono un vostro lettore da cile e come te anche altri
pre-programmati da d’incontro” per tutti I lettori più di dieci anni e non lettori se ne sono accorti. Il
acquistare forzatamente. e gli appassionati d’elettro- perdo neanche un numero mio contributo alla rivista,
• Vendere prodotti pronti ed nica, non solo come un in- di FE. Spero che con l’arrivo con l’incarico di direttore
eventualmente rendere sieme di pagine statiche da del nuovo anno, FE ritorni tecnico, e’ volto a riorganiz-
disponibile il software di consultare. Al suo interno ad essere quella rivista per zarne la struttura in modo
supporto o i listati gratui- troverete un forum dove la quale mi sono entusia- da renderne I contenuti più
tamente. potrete discutere d’argo- smato tanti numeri or sono. vicini alle vostre esigenze.
• NIENTE BANNER PUBBLI- menti vari e magari ricevere A mio parere, dovreste per- Sono d’accordo con te
CITARI invadenti e pop-up aiuto nelle vostre realizza- mettere anche a chi ha poca quando affermi che molti
a tradimento. zioni, una sezione di down- esperienza, soprattutto con giovani lettori stanno muo-
• Sezione dedicati ai siti non load dove scaricare tutti I fi- i microcontrollori, di vedere vendo I primi passi nel
troppo commerciali. les che accompagnano i il programma com’é com- mondo dell’elettronica, per
• Bacheca su cui rendere progetti presentati nella rivi- posto e quali modifiche si questo, come avrete potuto
disponibile i propri lavori sta, una sezione per i vostri possono apportare per mi- notare già dal numero di
o le proprie conoscenze a annunci, una sezione conte- gliorarlo, poi non dare mai Gennaio 2003, abbiamo
titolo gratuito. Approfon- nente i link ai siti d’elettro- niente di scontato perché il dato a FE un taglio di tipo
dimenti sui motori passo- nica più interessanti, le fiere lettore non può conoscere educativo, lasciando spazio
passo. d’elettronica dell’anno in sempre tutto. Pensate che i sia agli articoli mirati alla
Questo è ciò che mi è venuto corso ed una bacheca con- lettori del domani sono realizzazione di un kit che
in mente al "volo" e perso- tenente tutti i progetti in- quelli che oggi hanno 13-14 alla pura teoria. In merito al
nalmente sarei disposto a viati dai lettori. Chiara- anni, quindi bisogna dar fatto di pubblicare il codice
pagare cifre (molto) popo- mente non mancherà la se- loro la possibilità di vedere il sorgente dei progetti a mi-
lari per un buon servizio e zione dedicata alla rivista mondo dell’elettronica in crocontrollore, dovete te-
per una proficua naviga- dove troverete l’indice com- maniera diversa (non tutta nere conto che alcune volte
zione alla ricerca di infor- pleto degli articoli e dove in KIT). Un altro argomento sono protetti da copyright,
mazioni. L'entusiasmo e la potrete acquistare libri ed da trattare potrebbe essere i quindi non possono essere
pazienza non mancano, ho arretrati. Infine la sezione concorsi di ROBOT, con pubblicati, ma se possibile
aspettato un sito "definitivo" delle news e la possibilità di magari la possibilità di sicuramente lo faremo. Già
da molto tempo, il Vostro sottoscrivere la nostra news- costruirne uno in base alle nel prossimo numero pre-
potrebbe essere quello che letter (che vi terrà informati proprie esigenze. Lo speciale senteremo due progetti,
risolve la questione una riguardo al sito e la rivista), MHz, a mio parere, e’ molto con il PIC16F84, completi
volta per tutte. Confido di completano la struttura di interessante spero che lo di codice sorgente. Infine
vederVi presto a regime e di quello che speriamo diventi portiate avanti così come stiamo seriamente valu-
poterVi inserire come il vostro sito d’elettronica avete fatto fino ad ora. In tando la possibilità di dedi-
pagina iniziale. In bocca preferito. ogni caso ci sarebbero tante care una piccola sezione
al lupo. Tiziano Galizia altre idee, io ne ho indicate della rivista alla robotica, un
Marco tiziano@farelettronica.com alcune, spero che altri lettori po’ come la rubrica MHz,
facciano lo stesso. includendo progetti e tuto-
Innanzi tutto per i tuoi pre- Consigli sulla rivista Finisco augurandovi un IN rial sull’argomento. Fare
ziosi consigli. Sono consa- Sul numero di Dicembre BOCCA AL LUPO enorme. Elettronica sta cambiando
pevole del fatto che il sito nella pagina “Parlia- Marco cercando di incontrare sem-
web di Fare Elettronica sia mone…” é apparso un pre più i vostri gusti, per
stato annunciato più volte breve discorso da, me letto Grazie mille per gli auguri questo commenti come i
come disponibile ma, in ef- con grande interesse, che mi diretti ad Angelo Cattaneo tuoi sono per noi vera-
fetti, non e’ mai andato on ha fatto capire perché le che, di fatto, non e’ un col- mente preziosi.
line. Questa volta però ci uscite degli ultimi mesi fos- laboratore ma il direttore di Tiziano Galizia
siamo sul serio, anzi, sero un po’ povere di conte- Fare Elettronica. Proprio tiziano@farelettronica.com

RUBRICHE 89
TOP PROJECT:
speciale antenne

OLD RADIO:
i primi passi
della modulazione
di frequenza in Italia

TUTTE LE FIERE 2003


TOP PROJECT

ANTENNE PER ALTE E


ALTISSIME
prima parte FREQUENZE
di Giuseppe Signoris
gsignoris@enaip.piemonte.it

Già in passato sono state citate varie possibilità di raggruppamento di antenne sulle
pagine di questa stessa rivista. Essendo un argomento di grande interesse per gli
appassionati di radiantistica abbiamo deciso di presentarvi, questo mese, tutte quelle
antenne che hanno il loro campo di applicazione nelle frequenze alte e molto alte.
In questa prima parte parleremo in predominanza delle antenne Yagi e delle varie
possibilità di guadagno a seconda degli elementi.

Tutti gli appassionati di questa parti- quenza; altri, invece, le acquistano, dagno. Pertanto, per ottenere lo
colare materia sanno già che la ma tutti convengono su un punto: stesso rendimento sui 432 MHz,
regione delle frequenze molto alte in nessuno dei due casi hanno a loro occorrerà moltiplicare per tre il
comincia verso i 30 MHz per arriva- disposizione una antenna ottimale numero degli elementi che com-
re ai 300 MHz; mentre, le frequenze che permetta loro di lavorare sulle pongono una antenna per i 144
ultra alte, corrispondono alla fascia diverse modulazioni che queste fre- MHz. In fase costruttiva è, comun-
che va tra i 300 MHz e i 3.000 MHz. quenze consentono, e che non è que, sempre opportuno montare
Poiché le misure fisiche delle anten- possible conseguire contempora- qualche elemento in più, questo,
ne sono inversamente proporzionali neamente in una sola antenna un per supplire agli altri effetti. Il gua-
alla frequenza, è possibile realizzare elevato guadagno, una bassa diretti- dagno dell’antenna è rapportato al
un nuovo studio di queste finaliz- vità, la polarizzazione nei due sensi, diagramma d’irradiazione; quanto
zandolo, all’interno delle bande una buona larghezza di banda, ecc., più concentrata è l’energia verso
citate, a delle dimensioni realizzabi- perché ciascun modello di antenna una determinata direzione, maggio-
li, cosa che nelle altre gamme di fre- soddisfa solo alcune di queste carat- re sarà il guadagno dell’antenna.
quenza risulta difficile da ottenere e teristiche a scapito delle altre. L’antenna isotropica irradia nello
costruire meccanicamente. D’altra È nello spirito del radioamatore stesso modo in tutte le direzioni,
parte, molti dei modelli di base delle compilare sempre una lista delle ragione per cui un dipolo fornisce su
antenne utilizzate in HF possono caratteristiche prioritarie che richie- di questa un guadagno di 2,1 dB;
anche essere utilizzati per la VHF e de a una antenna, per trovare, tra le per ottenere valori di guadagno
per l’UHF, con le opportune modifi- diverse a disposizione in commer- superiori rispetto al dipolo, possono
che, e questo è il fine di questo spe- cio, quella che maggiormente lo essere utilizzate antenne di tipo
ciale antenne che presentiamo in soddisfa. Nel progettare l’antenna lineare, Yagi, ecc. Al radioamatore
questo numero. di cui si ha necessità, bisogna consi- che si dedica al CB in queste fre-
derare la grandezza della stessa; una quenze, interessa ottenere un alto
ASPETTI GENERALI antenna a 144 MHz capta il 66% di guadagno, e un angolo di irradia-
Sono molti i radioamatori che si energia in più rispetto a qualsiasi zione basso, mentre se si desidera
costruiscono le loro antenne per antenna progettata per i 432 MHz, una antenna per realizzare il QSO a
operare in queste gamme di fre- pur avendo entrambe lo stesso gua- breve distanza, è preferibile utilizza-

92 TOP PROJECT
TOP PROJECT

re una antenna omnidirezionale,


malgrado si ricevano maggiori dis-
turbi e interferenze. È inoltre molto
interessante per il radioamatore,
conoscere la larghezza di banda del-
l’antenna, poiché per alcuni sono
sufficienti pochi Khertz, mentre altri
desiderano spaziare su tutta la
banda; nella banda dei 2 metri sono
2 MHz, ma nella banda dei 70 cm
Antenna Yagi a tre elementi. Figura 1
risultano 10 MHz, e risulta realmen-
te difficile ottenere una antenna con
una risposta piana per tutta la poiché con la polarizzazione vertica- speciali, con isolamento semiaereo,
banda. La Larghezza fisica del dipo- le si ricevono più rumori e interfe- che presentano in queste frequenze
lo per queste frequenze risulta deci- renze. Nonostante ciò, le antenne perdite molto basse per notevoli
samente ridotta, in quanto è possi- con polarizzazione verticale sono distanze.
ble aumentare il suo diametro per più semplici per l’irradiazione omni-
ottenere caratteristiche di banda direzionale. Anche se la linea aperta ANTENNE YAGY PER I 144 MHZ
larga. Anche l’altezza rispetto al ter- limita notevolmente le perdite, la Sono molte le possibili combinazio-
reno influisce sul rendimento di una sua realizzazione risulta molto com- ni per ottenere una antenna di que-
antenna, ma se si ha a disposizione plessa, per via del fatto che ha I con- sto tipo; dal variarne il numero degli
uno spazio libero, è sufficiente una duttori molto grossi e poco separati elementi, fino al modificarne la
minima altezza; viceversa, bisogne- tra di loro, per evitare l’irradiazione. costituzione fisica, il suo adattamen-
rebbe ricorrere a differenze notevoli Inoltre, bisogna evitare di realizzare to alla linea, lo spaziamento tra gli
di altezza per ottenere un effetto angoli molto bruschi, e porre la elementi, le dimensioni, ecc.
apprezzabile. Un’alto fattore molto linea nelle vicinanze di oggetti Malgrado l’antenna Yagi abbia un
importante è la polarizzazione; metallici. Molte volte i risultati che si numero inferiore di elementi (al
attualmente questo concetto è stato ottengono compensano tutte que- Massimo cinque), le equazioni clas-
sufficientemente ben definito per le ste attenzioni, poichè i valori di per- siche per il calcolo della loro lun-
diverse applicazioni all’interno di dita che ne risultano sono molto ghezza sono sufficienti per ottenere
questa banda, ed è consigliabile molto piccoli, ed equivalgono al una antenna che forse non sarà
seguire dette indicazioni, poichè se miglior coassiale. Per esempio 30 quella ottimale, ma il cui risultato
si opera con un corrispondente che metri di linea realizzata con rame di coinciderà con quello che si era cal-
utilizza un diverso tipo di polazza- 2 mm di diametro, separata di circa colato. A partire da questo numero
zione, si può avere una perdita di 21 19 mm con un buon isolatore di elementi, è molto difficile che una
o di più dB. La parte inferiore del (teflon), presenta, alla frequenza di antenna progettata secondo certe
primo Mhertz della banda dei due 144 MHz, delle perdite di 1 dB, e relazioni determinate fornisca un
metri, viene utilizzato nel BP, nor- per I 432 Mhz, di 1 o 2 dB. Bisogna rendimento ottimo, e, normalmen-
malmente con polarizzazione oriz- evitare di utilizzare cavi coassiali di te, si regolano sperimentalmente in
zontale, per via della maggior facili- piccolo diametro, come potrebbero base alle misurazioni effettuate per
tà di installazione per grandi gruppi essere i cavi RG58U o RG59U, tran- ciascun caso reale.
di antenne di tipo Yagi; praticamen- ne che per la realizzazione di linee
te non si hanno vantaggi nell’utiliz- molto brevi; cavi del tipo RG8 e ANTENNE A TRE ELEMENTI
zare altri tipi di polarizzazione per RG11 possono essere utilizzati fino Come si è visto in precedenza, l’an-
comunicazioni a lunga distanza. ai 15 o 20 metri, pur sapendo di tenna Yagi a tre elementi si proget-
Viceversa, nel secondo Mhertz (da subire delle perdite notevoli. ta partendo dale tre equazioni pre-
145 a 146 Mhz), si utilizza prevalen- Attualmente, esistono cavi coassiali senti in Formula 1.
temente la polarizzazione verticale,
soprattutto per le automobili e I
ripetitori, malgrado che per brevi
tragitti si ottengano segnali migliori
con la polarizzazione orizzontale,

TOP PROJECT 93
TOP PROJECT

Come nel caso delle frequenze nor- la lunghezza d’onda per ciascuno di di ugual diametro in tutta la sua
mali, è necessario fissare la separa- loro (vedere Figura 2). estensione, sarà possibile alimentar-
zione tra gli elementi, che risulta le tutte con un cavo coassiale da 75
essere, nel caso da noi preso in ANTENNE A CINQUE O PIU’ Ω. Con la relazione L = 124/ƒ è pos-
esame, di 0,15 volte la lunghezza ELEMENTI sible progettare antenne fino a venti
d’onda (vedere Figura 1). Se alle antenne a quattro elementi si elementi, calcolandone la lunghezza
aggiunge un terzo elemento diretti- di tutti i direttori, e mantenendo per
ANTENNA vo, la cui lunghezza risulti pari a il dipolo e il riflettore la stessa lar-
A QUATTRO ELEMENTI 120/f, separato dal secondo diretto- ghezza dei casi precedenti.
In questo caso, le equazioni che re di 0,2 volte la lunghezza di que- La separazione tra gli elementi in
definiscono le rispettive lunghezze sto elemento a 130/f, si ottengono questo caso, sono di 0,15 λ dal
in funzione della frequenza sono delle antenne Yagi a cinque elemen- dipolo al primo direttore, di 0,18 λ
quelle che si riportano in Formula 2. ti (vedere Figura 3). dal primo al secondo direttore, e a
Per quello che riguarda le separazio- Se si utilizza per i tre tipi di antenne partire da questo si pongono tutti i
ne tra gli elementi che costituiscono sinora analizzate (a tre, quattro, e successivi a una distanza 0,24 λ,
l’antenna, risulta essere di 0,15 volte cinque elementi) un dipolo piegato tranne l’ultimo, che viene separato
di 0,30 λ. L’impedenza di un dipolo
semplice va dai 30 ai 40 ohm, ed il
grande vantaggio di questo tipo di
antenna è proprio quello di poter
aggiungere o togliere elementi,
senza che l’impedenza subisca delle
variazioni sensibili. Il guadagno di
questa antenna è compreso tra i 12
e I 18 dB, partendo da 10 elementi
fino ai 20. Nella Figura 5 viene pre-
sentata una entenna Yagi a tre ele-
menti con una impedenza di 300 Ω;
il suo guadagno è di 5 dB e il suo
rapporto anteriore-posteriore è di
15 dB. Nella Figura 6 successiva, è
illustrata una antenna a quattro ele-
menti con accoppiamento gamma
mach, che ne permette l’alimenta-
zione con cavo coassiale da 75 Ω.
Gli elementi dell’antenna sono rea-
lizzati con tubo da 6 a 10 mm di
diametro, presenta un guadagno di
± 7 dB, e l’apertura dei lobi d’irra-
diazione orizzondale e verticale è
rispettivamente di 65° e 75°.
Nell’antenna a sei elementi riportata
in Figura 7, tutti i direttori hanno la
stessa lunghezza, e presentano una
impedenza di 75 Ω simmetrici, che
costringe ad inserire nel circuito un
trasformatore con rapporto 1:1 per
le discese coassiali, con passo da
simmetrico ad asimmetrico. Il gua-
dagno di questa antenna è di circa
8,5 dB; l’angolo del lobo orizzonda-
Figura 3 Antenna Yagi a cinque elementi.
le è di 55°, e 70 ° quello del lobo

94 TOP PROJECT
TOP PROJECT

Antenna Yagi da 10 a 20 elementi. Figura 4

verticale; gli elementi sono costruiti


con tubi o stilo da 5 a 8 mm di dia-
metro. Proseguendo con le antenne
a direttori di ugual lunghezza, nella
Figura 8 è riportata un’antenna che
fornisce 10 dB di guadagno con 9
elementi, e una relazione anteriore-
posteriore di 15 dB, con angolo del
lobo di irradiazione orizzontale di
48° e di quello verticale di 58° (man
mano che il guadagno aumenta, gli
angoli dei lobi d’irradiazione vanno
restringendosi, poiché l’energia risul-
ta più concentrata).
Gli elementi di questa antenna sono
calcolati con un diametro compreso
Dimensioni di una antenna Yagi a tre elementi. Figura 5
tra 10 e 20 mm; la loro impedenza
è di circa 240 Ω. Una antenna a 11
elementi e guadagno di 12 dB,
come quella presentata in Figura 9,
copre in modo ottimale la gamma
da 142 a 148 MHz; il diametro degli
elementi è di 12 mm; l’impedenza è
di 240 Ω e il lobo di irradiazione
orizzontale è di 38°, mentre quello
verticale è di 42°.

CONSIDERAZIONI PRATICHE
SULLE ANTENNE YAGI A 144
MHZ
Tutte queste antenne possono esse-
Antenna Yagi a quattro elementi con adattamento di gamma per una linea coassiale da 75 Ω. re completamente metalliche, e i
Il condensatore variabile ha una capacità da 3 a 50 pF. Figura 6
loro elementi possono essere fabbri-

TOP PROJECT 95
TOP PROJECT

Dimensioni dell’antenna Yagi a sei


Figura 7 elementi per una discesa a 75 Ω. Figura 8 Antenna Yagi a 9 elementi. Il guadagno è di 10 dB, e le misure sono espresse in millimetri.

cati con tubi di alluminio, latta o te; l’unione di questi con la linea questa connessione dalle intempe-
rame. Per via delle loro dimensioni deve essere effettuata con molta rie; nel caso si utilizzino condensato-
(approssimativamente un metro), cura. Se possibile, è opportuno ri o trasformatori di impedenza, sarà
vengono supportate nel loro centro effettuare l’unione tramite delle sal- opportuno proteggerli dall’umidità,
e non necessitano di appoggi alle dature, tenendo presente che, se nel dalla polvere, ecc. Attualmente sono
estremità; il punto medio degli ele- realizzare la connessione si utilizza- disponibili degli ottimi materiali iso-
menti è a zero come valore di ten- no metalli diversi (per esempio allu- lanti con alto potere dielettrico, che
sione, per cui possono essere colle- minio e rame), con l’umidità danno consentono di realizzare queste
gati direttamente a massa. origine ad un accoppiamento galva- opportune protezioni.
Una precauzione da prendere rispet- nico, che con il passare del tempo Il supporto metallico degli elementi
to agli isolanti che si utilizzano nella origina fenomeni di corrosione che può essere di qualsiasi materiale, dal
realizzazione dei dipoli, è che devo- influenzano la conduttività della semplice legno, al ferro e all’allumi-
no essere di ottima qualità (alto connessione. nio. Normalmente per antenne
potere dielettrico) per evitare perdi- È inoltre consigliabile proteggere molto grosse si utilizza tubo di
duralluminio, che permette, con
piccole sezioni (20x20), una buona
rigidità. Nel caso ci siano problemi
di flessione, si utilizzano dei tendito-
ri o degli estensori, poiché per
antenne di sei o più metri si dovreb-
be utilizzare un tubo di supporto di
considerevole diametro e, quindi,
influenzerebbe notevolmente il loro
rapporto con la lunghezza d’onda.

ACCOPPIAMENTO DI ANTENNE
Anche se teoricamente risulta possi-
bile procedere aumentando il
numero degli elementi di una
antenna Yagi, è evidente che si arri-
va ad un punto in cui un ulteriore
aumento del numero dei direttori
Figura 9 Antenna Yagi a 11 elementi. Il guadagno è di 12 dB, e le misure sono espresse in millimetri.
diventa complesso per via dei pro-

96 TOP PROJECT
TOP PROJECT

Messa in fase di quattro antenne,


per ottenerne l’accoppiamento. Figura 10

Accoppiamento di quattro antenne Yagi con linee aperte. Figura 13

blemi meccanici (lunghezza del- che, tutti i conduttori centrali dei


l’antenna), ed elettrici (supporto coassiali andranno sullo stesso lato
molto grosso in rapporto alla lun- dei dipoli, poiché in caso contrario
ghezza d’onda e agli stessi elemen- le correnti si sottrarrebbero e, inve-
ti) che si presenterebbero. Quando ce di aumentare il guadagno, man-
è necessario, si pongono due o più cherebbe la trasmissione o la rice-
antenne in parellelo per ottenere zione. Nell’accoppiare più anten-
guadagni più elevati, partendo dal ne, è conveniente ricordare l’equa-
presupposto che, raddoppiando zione delle resistenze in parallelo, i
un’antenna si ottiene un aumento principi e le equazioni degli adat-
del guadagno di quasi 3 dB (2,8 tatori a un quarto di onda e i lobi
dB), ossia, che se si ha un’antenna d’irradiazione delle antenne.
di 10 dB di guadagno, posizionan- Il caso più semplice di accoppia-
Accoppiamento di due antenne
sovrapposte. Figura 11
do due antenne convenientemente mento è quello di due antenne
accoppiate, si otterranno 13 dB. Se sovrapposte, con il quale di otten-
si installano due antenne in più gono 3 dB o più di guadagno
(quattro in totale) di 10 dB ciascu- rispetto ad una sola.
na, si otterrà un guadagno totale Questo guadagno si ottiene con la
pari a 10 + 3 + 3= 16 dB; volendo riduzione del lobo verticale; il lobo
nuovamente raddoppiare il nume- orizzontale non subisce variazioni
ro delle antenne, si raggiungerà un rispetto a quello che si avrebbe
guadagno di 16 + 3= 19 dB. Per con una sola antenna. Per questo
accoppiare due o più antenne a numero è tutto, il prossimo mese
una sola discesa, occorre tener pre- finiremo la trattazione sulle anten-
sente la fase, l’impedenza e la ne parlando degli accoppiamenti
separazione. Nel riferirci alla fase si possibili tra loro e del miglior
ricorda che tutte le antenne del modo per ottimizzare la resa.
gruppo ricevono un’onda in fase, e
la corrente circola in tutte nello
stesso verso; pertanto, dovranno
essere connesse in modo tale che
Accoppiamento di due antenne con le correnti si sommino.
discesa della stessa impedenza. Figura 12 Electronic shop 19
Nel caso di connessioni simmetri-

TOP PROJECT 97
OLD RADIO

I PRIMI PASSI
DELLA MODULAZIONE
DI FREQUENZA IN ITALIA
di Carlo Pria
pria@posta2000.com

Sono passati ormai cinquantadue anni


dall’inizio ufficiale delle trasmissioni radio in
modulazione di frequenza da parte della RAI,
allora unico ente autorizzato ad irradiare pro-
grammi destinati al pubblico generico. I primi
esperimenti di radiotrasmissioni con questo nuovo
tipo di modulazione che consentiva di raggiungere
una fedeltà musicale impensabile con i sistemi prece-
denti, risalivano agli anni immediatamente precedenti
l’inizio della seconda guerra mondiale e furono da
questa interrotti per poi essere ripresi fra il 1947 ed il 1948.

A partire da questi anni tutte le indu- dotati di modulazione di frequenza. Nella realtà le cose non andarono
strie radiotecniche, italiane e stranie- Per ovviare a questo inconveniente nella direzione sperata, un po’ per-
re, avevano iniziato a progettare ed molti produttori misero in commer- ché il risparmio ottenuto con questi
a produrre ricevitori dotati di questa cio dei sintonizzatori che consentiva- dispositivi non era molto significati-
nuova gamma, anche se in quantità no di utilizzare il vecchio apparec- vo, ed un po’ per la diffidenza del
trascurabili rispetto a quelle dei nor- chio radio per ricevere la nuova pubblico verso questo nuovo meto-
mali apparecchi in modulazione di gamma. Si trattava in pratica di rice- do di trasmissione che oltretutto
ampiezza allora normalmente in uso. vitori privi della sezione di bassa fre- all’epoca funzionava solo per poche
Negli anni immediatamente succes- quenza la cui funzione veniva svolta ore al giorno.
sivi alla guerra e nonostante le diffi- da quella di un normale ricevitore al Fu così che la vendita di questi sinto-
coltà del momento, la vendita dei quale il sintonizzatore veniva colle- nizzatori rimase limitata a pochissimi
radioricevitori aveva avuto una note- gato tramite la presa fono in origine esemplari che rappresentano oggi
vole espansione ed il mercato era prevista per il collegamento di un un ghiotto oggetto per i radiocolle-
pieno di apparecchi di recente giradischi. In questo modo si mette- zionisti oltre che una interessante
costruzione che difficilmente sareb- va a disposizione della potenziale testimonianza storica dell’evoluzione
bero stati sostituiti con altri nuovi clientela un dispositivo che aveva un tecnica del settore radiofonico com-
dopo così breve tempo dal loro costo ridotto rispetto ad un apparec- merciale.
acquisto e questo riduceva lo spazio chio completo e si sperava così di Approfittiamo della richiesta di infor-
commerciale dei nuovi ricevitori aumentare i volumi di vendita. mazioni fattaci da un nostro lettore e

98 OLD RADIO
OLD RADIO

una resistenza sul catodo di 100


ohm, ed ha sul filamento una picco-
la impedenza a radio frequenza e
due condensatori di filtro in cerami-
ca, per proteggerla dalla radio fre-
quenza generata dall’oscillatore.
Il circuito di placca di tale valvola è
alimentato attraverso una impeden-
za a radio frequenza ed è accoppiata
capacitivamente alla griglia della
6BE6.
Il circuito risonante di griglia della
6BE6 è accordato mediante un’altra
sezione del condensatore variabile n.
2783 ed è regolabile semplicemente
mediante il nucleo sulla bobina,
senza regolazione della capacità ,
allo scopo di ridurre al minimo la
capacità residua di tale circuito; la
connessione alla griglia della 6BE6 è
ottenuta attraverso una resistenza di
basso valore che ha lo scopo di eli-
minare le oscillazioni parassitarie a
frequenze altissime. Il circuito dell’o-
scillatore locale è inserito tra catodo
e griglia oscillatrice della 6BE6 nel
modo convenzionale per tale tipo di
riguardante proprio uno di qiesti sin- ma elettrico è racchiuso da una pun- valvola: ad evitare l’effetto nocivo
tonizzatori, per mettere a disposizio- teggiata, nella vista inferiore dello della capacità tra filamento e catodo
ne di tutti gli appassionati le caratte- chassis di Fig. 2 chiaramente visibile (instabilità di frequenza dell’oscilla-
ristiche del Mod. G. 530 costruito a destra. Esso comprende, oltre alla tore dovuta alla variazione di tale
dalla Geloso nel 1950. bobine di accordo dei circuiti di capacità) il filamento è collegato
antenna di radio frequenza e dell’o- direttamente al catodo ed è alimen-
IL CIRCUITO ELETTRICO scillatore, il relativo condensatore tato attraverso una piccola impeden-
La Figura 1 rappresenta lo schema variabile di sintonia, i trimmers e za a radio frequenza. Anche il circui-
elettrico del Sintonizzatore G. 530. tutto il circuito a radio frequenza. Il to dell’oscillatore viene regolato
Esso comprende 5 valvole del tipo segnale è applicato a una presa a mediante un microcompensatore e
miniatura, e cioè: bassa impedenza della bobina di nucleo sulla bobina, e viene accorda-
antenna e dopo essere elevato di to mediante una sezione del con-
• una 6BA6 = amplificatrice accordata circa 3 volte dal circuito risonante, densatore variabile n. 2783.
a radio frequenza viene applicato alla griglia dell’am- L’alimentazione di placca e schermo
• una 6BE6 = Convertitrice plificatrice 6BA6. della 6BA6 è ottenuta dal positivo
• una 6BA6 = 1° Amplificatrice di M.F. Il circuito risonante di antenna è generale (+110V.) attraverso una
• una 6AU6 = 2° Amplificatrice di M.F. accordato con una sezione del con- resistenza di disaccoppiamento e un
• una 6AL5 = Rivelatore discriminatore densatore variabile n. 2783, e la condensatore ceramico di by-pass.
di frequenza del tipo «Rivelatore a gamma coperta da tale circuito è L’alimentazione di placca e schermo
rapporto» regolata mediante un microcom- della 6BE6 è ottenuta dal positivo
pensatore da 10 pF. e mediante generale dopo una seconda sezione
La valvola amplificatrice a radio fre- regolazione del nucleo sulla bobina; di filtro per ridurre ulteriormente il
quenza e la convertitrice sono entrambi questi organi sono accessi- ronzio su tale valvola, e attraverso
entrambe montate sul gruppo ad bili dall’alto del telaio. una resistenza di disaccoppiamento
alta frequenza 2693, che nello sche- La valvola 6BA6 è polarizzata con e condensatore ceramico di by-pass.

OLD RADIO 99
OLD RADIO

Sul circuito anodico della convertitri-


ce 6BE6 è inserito il primario del
primo trasformatore di M.F. a 10,7
Mc (n. 2701 A), il cui secondario ali-
menta la griglia della prima amplifi-
catrice di M.F. 6BA6; sul ritorno di
griglia di tale valvola è inserito il con-
trollo automatico di sensibilità, che
fornisce una piccola polarizzazione
base di circa 0,3 Volt. Tale valvola, ad
evitare reazioni catodiche, ha il cato-
do direttamente collegato a massa.
Segue attraverso un secondo trasfor-
matore di M. F. 2701 A una seconda
amplificatrice del tipo 6AU6. Questa
valvola è ad amplificazione fissa
(senza controllo automatico di sensi-
bilità) allo scopo di fornire maggiore
potenza al discriminatore, ed è pola-
rizzata sul catodo mediante una resi-
stenza di 120 ohm ed un condensa-
tore ceramico di by-pass. I due tra-
sformatori di M.F. 2701 A sono stati
perfezionati rispetto al precedente
modello 2701, apportando un sensi-
bile aumento sia al guadagno come
alla larghezza di banda. La 6AU6 è
accoppiata al discriminatore a rap-
porto (ratio detector) mediante l’ap-
posito trasformatore di media fre-
quenza 2702/A a tre avvolgimenti.
Tale trasformatore è fortemente in
discesa ed è il risultato di lunghe
prove tendenti a migliorare la linea-
rità di rivelazione e la insensibilità
alla modulazione di ampiezza,man-
tenendo una buona sensibilità ed
una sufficiente larghezza di banda; i
risultati ottenuti sono stati più che
lusinghieri e perfettamente confron-
tabili con quelli ottenuti con un dis-
criminatore bilanciato del tipo classi-
co Seeley-Forster, naturalmente col
vantaggio della maggiore semplicità
ed economia.
Il circuito del rivelatore a rapporto
impiegato è del tipo bilanciato
rispetto a massa, che fornisce certa-
mente una migliore insensibilità alla
modulazione di ampiezza; la tensio-
ne continua rivelata è parzialmente
Figura 1 Lo schema elettrico
stabilizzata mediante un condensa-

100 OLD RADIO


OLD RADIO

cellule di filtro. Dalla prima cellula è


ricavata l’alimentazione anodica e di
schermo della 6BA6 amplificatrice a
radio frequenza e della 6BU6 secon-
da amplificatrice di media frequen-
za, mentre l’amplificatrice 6BE6 e la
prima valvola di media frequenza
6BA6 che hanno bisogno di una ten-
sione d’alimentazione maggiormen-
te filtrata, sono alimentate dalla
seconda cellula di filtro.

ALLINEAM. E MESSA A PUNTO


Le operazioni di allineamento e
Veduta dei collegamenti e degli organi interni col particolare del gruppo A.F. Figura 2
messa a punto differiscono sensibil-
mente a seconda degli strumenti a
disposizione. L’allineamento miglio-
tore elettrolitico da 10 µF. avente in costante di tempo di 75 microsecon- re e più rapido si ottiene certamente
serie una piccola resistenza da 1500 di (corrispondente perciò alle carat- mediante un generatore modulato
ohm: la stabilizzazione parziale unita teristiche delle trasmissioni a modu- di frequenza e un oscilloscopio, però
alle caratteristiche del trasformatore lazione di frequenza) al controllo di è possibile ottenere un ottimo alli-
2702/A permette un migliore bilan- volume che è collegato al cavetto neamento anche impiegando un
ciamento e riduzione della modula- schermato di uscita. Il segnale a normale oscillatore modulato di
zione di ampiezza, il che significa la bassa frequenza all’uscita del sinto- ampiezza e, come rivelatore, un nor-
massima insensibilità ai disturbi. nizzatore è generalmente più che male tester a basso consumo, su una
Dal lato negativo del circuito di rive- sufficiente per alimentare l’amplifica- portata di 2÷3 V.
lazione viene ricavata la tensione di tore di bassa frequenza di un norma- Servendoci di questi ultimi strumen-
controllo automatico di sensibilità, le ricevitore; esso fornisce infatti un’ ti, l’oscillatore verrà usato normal-
che viene inviata, attraverso una resi- uscita di 0,2 V. efficaci con un segna- mente senza modulazione, il voltme-
stenza di 1 Megaohm, al ritorno di le di radio frequenza in antenna di tro sarà inserito fra la massa e il pie-
griglia della prima amplificatrice di soli 100µV., modulati al 100%. dino n.7 della 6AL5 in modo da
M.F. 6BA6. L’alimentazione anodica è ottenuta misurare la tensione rettificata da un
Il segnale rivelato è inviato attraverso mediante un rettificatore al selenio a diodo. Il generatore dovrà essere
un circuito di deenfasi avente la una sola semionda, seguito da due sempre mantenuto con una uscita
ridotta al minimo, per non far azio-
nare il controllo automatico di sensi-
bilità; in ogni operazione l’uscita del
generatore sarà ridotta perciò in
modo che la tensione rettificata sia
compresa tra 0,7 e 1 V. Tenere pre-
sente che le viti di regolazione dei
primari dei trasformatori di media
frequenza sono accessibili dal basso
dello chassis. Nella tabella di taratu-
ra sono riportate, nel giusto ordine
di successione, le operazioni neces-
sarie ad effettuare l’allineamento.
Durante la taratura della media fre-
quenza, sarà bene bloccare l’oscilla-
tore, mettendo in corto circuito, con
un filo cortissimo, griglia e catodo
Il G. 530 F.M. visto dal retro con l’ubicazione degli organi di maggior mole. Figura 3
dell’oscillatrice 6BE6; sarà bene inol-

OLD RADIO 101


OLD RADIO

Le tensioni sono misurate, tra massa e i punti


indicati, con Voltmetro 20.000 Ohm per Volt.
I numeri a fianco dei nomi degli elettrodi
indicano il numero del piedino corrispondente.
Sintonia a 88 Mc., senza segnale in antenna.

tre non toccare la sintonia del gene- ferro. Questo tipo di antenna sarà sibile ricevere più di una stazione, di
ratore, ad evitare, durante l’allinea- costituito da un filo isolato della lun- essere facilmente orientabile nella
mento di tutta la M.F., una variazio- ghezza di circa mt. 1,40, collegato al direzione della stazione che si voglia
ne anche piccola di frequenza. morsetto antenna, e sarà disposto ricevere.
orizzontalmente lungo una parete
INSTALLAZIONE E ANTENNA che sia possibilmente perpendicolare Antenna esterna
L’antenna necessaria per il sintonizz- alla direzione della stazione, o con Nelle località molto lontane dalla
tore G. 530 F.M., può essere del tipo un angolo non inferiore a 45 gradi. stazione trasmittente (da 50 a 100
più disparato a seconda della località km.) o quando per condizioni locali
in cui viene installato l’apparecchio e Dipolo interno il segnale arrivi molto debole, sarà
delle condizioni relative di ricezione, Per le distanze superiori a 8 ÷10 Km. necessaria l’installazione di un’an-
in relazione alla distanza della stazio- o nei casi in cui il campo sia più tenna esterna.
ne trasmittente e degli eventuali debole potrà essere utilmente impie- Questa sarà preferibilmente del tipo
ostacoli alla propagazione fra tra- gata un’antenna interna a V di cui ve a dipolo ripiegato (folded dipole)
smittente e ricevitore. Possiamo sud- ne sono in commercio diversi tipi. che è l’antenna esterna più semplice,
dividere le antenne adattabili al sin- Queste antenne sono facilmente economica, di più facile installazione
tonizzatore G. 530 F.M. in tre tipi: orientabili essendo montate su una e che presenta una impedenza carat-
piccola base da appoggiare sul teristica di circa 300 ohm; oppure
Semplice filo di antenna mobile stesso dell’apparecchio, e nel caso di ricezione molto critica
Questo tipo di antenna è certamen- vengono collegate al ricevitore un’antenna del tipo Yagi, che dovrà
te il più semplice ma è adatto solo mediante uno spezzone di circa un essere costruita per un impedenza di
nei casi in cui il segnale in arrivo sia metro di piattina da 300 ohm. uscita di circa 250/300 ohm.
molto forte, cioè a una distanza dalla I due capi della piattina vanno colle-
stazione non superiore a 8 ÷10 Km. gati rispettivamente ai morsetti
e in buona condizione di propaga- antenna – terra del sintonizzatore.
zione, cioè quando il ricevitore non Tale tipo di antenna è certamente il
sia circondato da alti fabbricati in più adatto ai casi generali e presenta
cemento armato o con strutture in anche il vantaggio , quando sia pos- Electronic shop 20

102 OLD RADIO


Volumi
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Si tratta della raccolta di 11 numeri della rivista di elettronica pratica Fare Elettronica su CD-ROM. Nell’opera
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seguono la versione più aggiornata del Syllabus ECDL:
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soprattutto i motivi che hanno portato alla sua realizzazione. Questo lavoro non vuole assolutamente avere la
pretesa di essere considerato un trattato sul taglio laser di materiali metallici, ma vuole essere un aiuto a tutti
coloro i quali utilizzano o desiderano utilizzare questa sorgente di energia. A fronte di questa impostazione, la
lettura e la consultazione di questo volume possono risultare utili ai progettisti, ai management di una azienda,
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LabVIEW è un rivoluzionario ambiente di programmazione la cui struttura grafica ad oggetti consente di controllare
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questo motivo tutti gli argomenti trattati sono corredati da esempi ed esercizi che hanno anche lo scopo di
evidenziare i possibili tranelli legati ad un tipo di programmazione non tradizionale. La scelta dei contenuti
è limitata agli aspetti fondamentali, indispensabili per iniziare ad affrontare un ambito di progetto rivolto ad
applicazioni di interesse reale. In tale ottica, i moduli della seconda parte del testo forniscono alcuni esempi
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» Computer 08 • 09 MONTICHIARI [BS] 29 • 30 GONZAGA [MN]
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rubriche

in vetrina GMM 5115


Il GMM 5115, che ha l'ingombro di
un DIP28 ed è equipaggiato con un
microcontrollore FLASH da 16K
Atmel T89C5115.

A questo scopo si presta al- quarzo da 14,74 Mhz. • Dip switch di configura-
trettanto bene la scheda di • Ciclo macchina program- zione ad 8 vie.
supporto CAN GMT op- mabile a 12 o 6 periodi di • LED di segnalazione dello
pure GMM TST. clock. stato di RUN o DEBUG
In tutti i casi di scarso • 16K FLASH per codice, oppure gestito via soft-
tempo di sviluppo: l'utente 2K FLASH per boot loa- ware tramite una linea di
puo' avere il suo prototipo der, 256 bytes RAM per I/O digitale.
o addirittura il prodotto fi- dati, 256 bytes ERAM per • Possibilità di gestione
nito nel giro di una setti- dati, 2K EEPROM per della FLASH ed EEPROM
Sistema integrato in grado mana. Sistemi a logica dis- dati. interna in modalità In
di essere utilizzato diretta- tribuita come robot, auto- • 8 canali di A/D converter System Programming,
mente su una scheda di mazioni su macchine di con 10 bit di risoluzione, ovvero con modulo già
supporto dell'utente, come produzione in linea, auto- 20 µsec per ogni conver- montato, sfruttando la li-
macro componente. Piccoli mazioni di fabbriche di sione. nea di comunicazione se-
nodi intelligenti con funzio- grosse dimensioni . • Tensione di riferimento riale .
nalita' locali come il con- sezione A/D riportata su • Software gratuito per PC,
trollo con algoritmi PID di CARATTERISTICHE connettore. di supporto alla program-
temperature, motori, val- • Contenitore standard con • 14 sorgenti di interrupt mazione ISP con cui sca-
vole, ecc. Teleacquisizione e zoccolo maschio 28 pie- con 4 livelli di priorita'. ricare il codice generato
telecontrollo su medio dini dual in line a passo • 3 Timer Counter a 16 bits nella FLASH di bordo.
brevi distanze. Automa- 100 mils, largo 600 mils. • 2 canali PCA a 16 bit con • Vasta disponibilità di soft-
zione domestica: accen- • Ridottissimo ingombro: funzionalita' di PWM, ware di sviluppo quali:
sione e spegnimento luci, 20 x 38 x 16 mm. comparazione, ecc. Assemblatori (MCA51);
controllo riscaldamento e • Circuito stampato a 4 • 18 linee di I/O digitale compilatori C (MCC51,
condizionamento, supervi- strati per ottimizzare le collegate al connettore. HTC-51, SYS51CW, DDS
sione elettrodomestici e ser- immunita' e le caratteri- Alcune di queste linee Micro C51); compilatori
vizi elettrici, sistemi di sor- stiche EMI. hanno funzionalità multi- BASIC (BASCOM 8051);
veglianza e controllo ac- • Necessita di una sola ali- ple. compilatori PASCAL
cesso. Settore automobili- mentazione a +5Vcc • Linea seriale hardware (SYS51PW); ecc.
stico: accensione e spegni- 26mA (l'assorbimento con Baud Rate program- • Ricca serie di programmi
mento luci, controllo riscal- può variare in base ai col- mabile fino a 115200 dimostrativi ed esempi di
damento e condiziona- legamenti del modulo). Baud, bufferata in RS 232 utilizzo forniti sotto forma
mento, supervisione servizi • Disponibilià di modalità od a livello TTL. di sorgenti ampiamente
elettrici, sistemi antifurto, operative a basso con- • Ricetrasmettitore commentati, per i vari
diagnostica di funziona- sumo come idle mode e MAX202 per linea seriale ambienti di sviluppo.
mento. Didattica: GMM power down mode. RS 232.
5115 offre la possibilita' di • Microcontrollore Atmel • Circuiteria di Reset e con-
apprendere il Core 8051 ad T89C5115 (codice com- trollo alimentazione ba-
un cosso veramente basso. patibile 8051) con sata su MAX825. Electronic shop 22

RUBRICHE 107
rubriche

NAD: ARRIVA IL
in vetrina SISTEMA AUDIO-VIDEO
PIÙ PREMIATO
DELL' ANNO a cura della Redazione

Design essenziale, pochi tasti, una perfezione tecnologica nascosta


in un involucro sobrio dal classico colore grigio scuro. E una qualità
in termini di suono e di immagine che si è conquistata i più
importanti riconoscimenti del settore dell'anno. Si tratta del nuovo
sistema audio-video NAD T531 e NAD T741, il sogno di ogni
amante del cinema e della musica.

Sono questi i due nuovi (Gran Bretagna-dicembre concepiti per offrire eccel- ferma le qualità eccellenti
fiori all'occhiello del mer- 2001) e HI-Fi World (Gran lenti prestazioni tecniche e delle soluzioni NAD.
cato inglese leader nell'alta Bretagna-febbraio 2002), una fruibilità d'uso facil- NADT531 non è solo un
fedeltà che da circa 30 anni due delle piu prestigiose te- mente accessibile anche ai lettore DVD, è anche un ec-
ha fatto della qualità senza state di settore riconosciute non esperti. Insieme for- cellente lettore CD e, cosa
compromessi la sua filosofia a livello internazionale. mano un sistema audio-vi- veramente rara nei lettori
di vita costituendo la rispo- NAD è sinonimo di tecno- deo compatto e multifun- dell'ultima generazione, ha
sta europea ai prodotti logia pura e semplice, da zione che conferma la fama una totale compatibilità
made in japan. L'accop- sempre in controtendenza di prodotti di alta qualità con i cd registrabili (i CD-
piata lettore DVD T531 e nel settore dell'elettronica sonora degli apparecchi RW).Inoltre, equipaggiato
sintoamplificatore surround di consumo, cioè, con i NAD. È stato, infatti, piena- con un decoder per i più
T741 ne rappresenta oggi moderni apparecchi hi-fi, mente equipaggiato e pro- diffusi sorround, incorpora
la sintesi perfetta in termini sempre alla riscossa nel pro- gettato per offrire tre op- anche il decodificatore MP3
di prestazioni e semplicità, porre "inutili" soluzioni plu- zioni di connessione audio per riprodurre questo po-
già premiata con il primo riaccessoriate. riaffermando e video, così come la piena polare formato, visualiz-
premio nella sua categoria questa filosofia, NAD T531 compatibilità con qualsiasi zando i titoli sull'uscita vi-
da Essential Home Cinema e NAD T741 sono stati impianto presente e futuro. deo. I dischi MP3, capisci di
NAD T741 è, invece, il ben 10 ore di musica, sono
nuovo sintoamplificatore riprodotti con una qualità
surround della NAD, che sonica inavvicinabile da altri
tiene fede al motto "Music lettori DVD. La NAD è giu-
First" della casa inglese, fa- stamente famosa per la
cendone la scelta ideale per qualità dei suoi prodotti au-
un impianto ad alte presta- dio, tuttavia anche le pre-
zioni sia video sia audio, in- stazioni video stabiliscono
fatti è una combinazione standard molto alti. Il DAC
perfetta di sintonizzatore e video da 10 bit del NAD
amplificatore, che con- T531 riproduce immagini

108 RUBRICHE
rubriche

tato di 5 ingressi video, CD grammare 30 preselezioni


e Tape, tra cui uno sul pan- FM e 10 AM in maniera
nello frontale che consente random. Il T741, inoltre, of-
una veloce connessione di fre le funzioni RDA PS - Pro-
camcorder o consolle vi- gram Service - che indica
deogiochi, e di 3 ingressi sul display del pannello
audio, invece, che permet- frontale la radio su cui si è
tono di collegare tutte le sintonizzati e la funzione RT
sorgenti con facilità. Tre di - Radio Text, che permette
questi ingressi video sono di visualizzare informazioni
sia S-Video sia Composite. sul programma in ascolto.
Ma la particolarità di NAD Il sintoamplificatore nella
T741, sta nella possibilità di NAD è, inoltre, dotato del si-
unire ai normali ingressi dei stema Dolby Digital, aggiun-
sintoamplificatori quelli del gendo alle normali presta-
sistema 5.1 per garantire la zioni di altri sintoampli,
compatibilità con formati quelle del sistema modo
futuri quali il DVD-AUDIO. EARS (Enhanced Ambiente
con eccezzionale dettaglio tecnologia e le prestazioni, NAD T741, infatti, oltre ad Recovery System).
e risoluzione cromatica. Ma ma anche facile da utiliz- essere uno straordinario Questa particolare facility
a questo si aggiunge un'in- zare ed accessibile ai meno amplificatore, grazie anche aggiunge un naturale ef-
solita gamma di facilities asperti. NAD T741, come ci alle uscite preamplificate fetto ambienza alla musica
per un apparecchio NAD: si aspetta da qualsiasi pro- per tutti i canali (sinistro, (Church, Jazz, Stadium,
Multi-Sound, Multi-Subtel, dotto dell'azienda inglese, centrale, destro, sorround ecc) estraendolo esclusiva-
Zoom 4x e 16x e Repeat. offre una grande flessibilità destro, subwoofer) che au- mente dal segnale origi-
Queste funzioni, richiama- e altre prestazioni, permet- mentano lap otenza di nale.
bili da telecomando, fanno tendo collegamenti ad un uscita dell’impianto, è an-
del NAD T531 un apparec- qualsiasi tipo di sorgente che un eccellente sintoniz-
chio all'avanguardia per la audio e video. Esso è do- zatore che consente di pro- Electronic shop 18

Volumi
i
... per sapere di più

IL PLC G. FILELLA I DIODI LASER G. LUONI


Al volume è allegato un software, sviluppato in ambiente Il diodo laser è un componente elettronico che va maneg-
Windows, che trasforma il vostro PC in un PLC virtuale, per giato con cura, il suo assorbimento è influenzato dalle varia-
apprendere la logica Ladder attraverso l’animazione di alcu- zioni termiche e pochi mA in più possono danneggiarlo irre-
ni automatismi. Nel testo vengono messi a confronto i PLC parabilmente. Questo volume, oltre a rispondere a quanto
di più recente diffusione prodotti da Siemens, Omron e GE. sopra, sopperisce alla mancanza di documentazione che
Il volume tratta: possa essere di valido aiuto sia al progettista che all’hobbi-
• i principi di funzionamento del PLC; sta. Gli argomenti trattati, oltre a spiegare cosa sia e come è
• le memorie; fatto un diodo laser, spaziano dagli alimentatori ai dissipatori
• i moduli di ingresso e di uscita; di calore fino alle ottiche necessarie per costruire un modulo
• l’elaborazione di un programma all’interno del PLC; laser. Al volume è allegato un floppy per calcolare la densità
• le tecniche di programmazione e la Normativa IEC1131-3; ottica dei filtri di protezione oculari da utilizzare in abbinamen-
• unità didattiche per la progettazione, realizzazione e to ai sistemi laser. Il dischetto richiede un PC IBM (o compatibi-
simulazione di automatismi, corredate da schede e tabelle le) 486 o superiore, un drive da 3,5”, disco rigido e Windows 95
guida. o superiore.

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