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REALIZZAZIONI PRATICHE • TUTORIALS • RADIANTISTICA • COMPUTER HARDWARE • ROBOTICA

N° 215 - MAGGIO 2003 - ANNO 19 € 4,13 - Frs 8,00

ALL’ INTERNO LE PAGINE DI :

ELETTRONICA GENERALE
• TIMER DIGITALE
DA 1 SECONDO A 999 ORE
TUTORIAL
• LE INTERFACCE SERIALI RS-232
HARDWARE RIVELATORE PORTATILE
• GUIDA ALL’USO DEI DISPLAY DI GAS
LCD INTELLIGENTI (IIa parte)

Spedizione in A.P. - 45% - ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 - Filiale di Milano. In caso di mancata consegna,
• IL BUS I2C (IIa parte):
ESEMPI APPLICATIVI

restituire all‘editore che si impegna a pagare la relativa tassa presso il CMP di Roserio - Milano
MHz
• AMPLIFICATORE TV CANALE
H2 600 mW
• PREAMPLIFICATORE PER
1240 MHz DA 18 DB/NF 1,2 DB
ROBOMANIA
• REALIZZIAMO UN SEMPLICE
ROBOT BEAM: IL SYMET
INDICATORE DI STATO
• INTRDUZIONE AI SERVO RC
AMPLIFICATORE 50+50W PER LINEA TELEFONICA
PER AUTO E CASA
www.farelettronica.com
redazionale
“SPERIMENTARE”
Proprio qualche giorno fa, discutevo con un amico di come sia cambiata la “fame di
sperimentazione” dei giovani lettori di riviste dedicate all’elettronica applicata.
L’avvento dell’informatica di massa, ha fornito loro nuovi modi di sperimentare ed un mondo
sconfinato in cui muoversi, rendendo molto più semplice cimentarsi con mouse e tastiera che
con saldatore e multimetro. Inoltre, la grande offerta sul mercato di prodotti tecnologicamente
avanzati a prezzi competitivi, rende ancora più difficile appassionarsi a questa disciplina:
“Perché costruire un amplificatore per auto, quando posso comprarlo ad un prezzo basso,
risparmiando tempo ed assicurandomi del risultato?”.
La risposta è semplice, cari lettori, sperimentare, è un esercizio per la mente, è uno stimolo
alla nostra autostima, è la soddisfazione di veder funzionare qualcosa dopo averlo costruito, è
incrementare il nostro bagaglio d’esperienza.
Personalmente ritengo che stiamo vivendo una stagione molto interessante per l’elettronica
applicata, il mercato offre componenti e sistemi di sviluppo sempre più avanzati ed economici,
ormai il limite a costruire è soltanto la conoscenza. Quindi sperimentate, costruite i circuiti
proposti e modificateli per adattarli alle vostre esigenze, contattate gli autori chiedendo loro
consiglio, è tutta esperienza in più. I più giovani scopriranno che questo è decisivo nella loro
preparazione al mondo del lavoro, sempre più competitivo ed alla ricerca di gente qualificata.

Adesso veniamo al numero di questo mese. Noterete che abbiamo dovuto rinunciare ad alcune
rubriche ed alla terza puntata di RECS101 (che andrà sul prossimo numero), per dare più
spazio agli articoli che sono numerosi.
Marco Masotti presenta l’interessante “rivelatore portatile di gas” che, con l’avvicinarsi delle
vacanze, si renderà utile a tutti i possessori di roulotte o camper.
Andrea Marani propone un amplificatore 50+50 W per auto e casa, da utilizzare in associazione
al convertitore DC/DC presentato nel numero precedente.
Maurizio Del Corso continua la serie d’articoli sull’utilizzo dei display LCD intelligenti, spiegando
come controllarli utilizzando un microprocessore PIC.
Anche Mariano Paolizzi e Salvatore Silvestri continuano la serie d’articoli sul bus I2C affrontando
la gestione delle EEPROM seriali.
Diamo il benvenuto a Maurizio Cugola che ha scritto un articolo istruttivo e divertente,
sentiremo parlare di Maurizio nei prossimi numeri e vi assicuro che quello che ha in cantiere
è veramente interessante.
Vincenzo Villa continua la serie dei tutorial sulle interfacce per PC, questo mese spiega il
funzionamento della porta seriale RS-232.
Per tutti gli appassionati di radiantistica, la rubrica MHz, offre ottimi spunti con gli articoli di
Marco Lento, Giuseppe Signoris e Carlo Pria.
Infine in Robomania, rubrica che ha riscosso un notevole interesse, questo mese si affronta la
costruzione di due robot, il primo, Symet, semplice ed economico da realizzare, l’altro, Iron
Claw, più complesso e quindi necessariamente diviso in più puntate.

Sono certo che avete visitato il nuovo sito web di Fare elettronica (www.farelettronica.com)
che, a pochi giorni dalla sua nascita, procede alla velocità di circa 400 visite al giorno. Ringrazio
tutti i lettori che ci hanno scritto dandoci consigli o criticando alcune scelte, aiutandoci ad
affinare questo strumento rendendolo sempre migliore. Vi anticipo che è previsto un sostanziale
aggiornamento nei prossimi giorni, quindi continuate a visitarci e ne vedrete delle belle.
Ci scusiamo con gli abbonati per il ritardo con cui stiamo spedendo CD omaggio, lo riceverete
per posta entro la fine di Maggio.

Infine ringrazio tutti i lettori per le parole d’incoraggiamento a continuare per la strada intra-
presa ed apprezzamento per il lavoro svolto. In un mercato di riviste sempre più uguali tra loro,
noi stiamo lavorando per offrirvi un prodotto non solo ricco di contenuti ma anche divertente
da leggere. Continuate a scrivermi, fatemi sapere cosa v’interessa o cosa cambiereste, non
dimenticate che siete voi a decidere.

Non mi resta che augurarvi buona lettura e rinnovare l’appuntamento al prossimo mese.

Tiziano Galizia
tiziano@farelettronica.com

3
DIRETTORE RESPONSABILE:
Angelo Cattaneo (angelo@farelettronica.com)
contatti
Richieste arretrati, libri o abbonamenti:
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Tiziano Galizia (tiziano@farelettronica.com)
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REDAZIONE - SEGRETERIA: tiziano@farelettronica.com
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redazione@farelettronica.com
Ilaria Borghese (ilaria@farelettronica.com) Richieste telefoniche:
0321-927287
HANNO COLLABORATO:
Andrea Marani, Fabrizio Fazio, Giulio Buseghin, Giuseppe Signoris, Richieste a mezzo fax:
Riccardo Ricci, Sergio Tanzilli, Vincenzo Villa, Carlo Pria, 0321-927042
Maurizio Del Corso, Marco Masotti, Mariano Paolizzi, Salvatore Silvestri, Richieste a mezzo posta:
Marco Lento, Luigi Carnvale, Massimiliano Benvenuti, Maurizio Cugola
Redazione di Fare Elettronica
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Autorizzazione alla pubblicazione del Tribunale di Novara n. 24/97 del 17/6/1997 © Tutti i diritti di riproduzione o Futura 9-61
di traduzione degli articoli pubblicati sono riservati. Manoscritti, disegni e fotografie sono di proprietà
di DTP Studio e non si restituiscono. © Diritti d’autore: La protezione del diritto d’autore è estesa non GPE kit 23
solamente al contenuto redazionale di Fare Elettronica ma anche alle illustrazioni e ai circuiti stam-
pati. Conformemente alla legge sui Brevetti n.1127 del 29-6-39, i circuiti e gli schemi pubblicati su Fare GRIFO II cop.
Elettronica possono essere realizzati solo ed esclusivamente per scopi privati o scientifici e comunque
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cietà editrice. La Società editrice è in diritto di tradurre e/o fare tradurre un articolo e di utilizzarlo
per le sue diverse edizioni e attività dietro compenso conforme alle tariffe in uso presso la società Idea elettronica 45
stessa. Alcuni circuiti, dispositivi, componenti ecc. descritti in questa rivista possono beneficiare dei
diritti propri ai brevetti: la Società editrice non assume alcuna responsabilità per il fatto che ciò possa Pianeta elettronica 16
non essere menzionato. Domande tecniche: Per ragioni redazionali, non formulare richieste che esu-
lino da argomenti trattati su questa rivista. Per chiarimenti di natura tecnica riguardanti i kit elencati Sandit 79
nel listino generale oppure gli articoli pubblicati, scrivere a: DTP Studio Editrice srl, Via Matteotti, 8 -
28043 Bellinzago N.se (NO). Twintec 38
SOMMARIO
bassa frequenza mhz
Amplificatore HI FI 50+50W 10 Amplificatore TV canale H2 600 mW 74
per casa e auto di Marco Lento
di Andrea Marani Preamplificatore per 1240 MHz
da 18 DB/NF 1,2 DB 80
di Giuseppe Signoris
elettronica generale Le fuori serie 84
di Carlo Pria
Indicatore di stato per linea telefonica 17
di Fabrizio Fazio

Timer digitale da 1 secondo a 999 ore 24


MK3920 robomania
di Giulio Buseghin
Realizziamo un semplice robot BEAM: 88
Il SYMET
di Luigi Carnevale
hardware Iron Claw: un robot interamente 92
Guida all’uso dei display LCD intelligenti 28 realizzato in lega leggera (prima parte)
(seconda parte) di Massimiliano Benvenuti
di Maurizio Del Corso
Asimo 95
Il BUS I2C (seconda parte): 46 di Tiziano Galizia
Esempi applicativi Introduzione ai servo RC 96
di Mariano Paolizzi e Salvatore Silvestri di Sergio Tanzilli
Storia di un relè 54 Bussola elettronica CMPS03 100
di Maurizio Cugola di Sergio Tanzilli
L’interfaccia Midi e il compositore 62
dell’era digitale (seconda parte)
di Riccardo Ricci

Strumentazione
Rilevatore portatile di gas 36 Amplificatore HI-FI 50+50W
di Marco Masotti
per casa e auto

tutorial
Le interfacce seriali RS-232 68
di Vincenzo Villa

rubriche Indicatore di stato per linea telefonica


News 6
Le fiere e mostre mercato 106
di Giugno e Luglio 2003
In Vetrina:
Display LCD seriale 2x16 caratteri 108
Acoustic Box 3.0: 110
Uno strumento indispensabile!
Electronic Shop 114

Rilevatore portatile di gas


rubriche

un approccio lineare, Subscriber Line, linea digi- con i piani di frequenza

news l’LNBP21 si avvale di un


convertitore step-up DC-
DC che può essere alimen-
tato da un’unica tensione
compresa tra 8V e 15V. Il
dispositivo inoltre utilizza
un tono di segnalazione di
tale d’utente ad altissima
frequenza di trasmissione
di bit) basato sulla propria
tecnologia Zipper-DMT, in
grado di raggiungere una
frequenza aggregata di tra-
smissione dei dati che
997, 998 e Flex. Inoltre,
questi standard e l’intero-
perabilità sono stati col-
laudati con successo tra-
mite l’iniziativa VDSL-
DMT Interoperability
Iniziative, intrapresa dai
22kHz che permettere il supera i 100Mbit/s su brevi principali produttori di
controllo dello LNB utiliz- tratte, permettendo quindi chipset e venditori di
zando il protocollo Eutelsat di implementare diversi sistema.
DiSEqC. L’oscillatore si servizi ad ampia banda.
avvia rapidamente, in Il chipset, denominato
modo da facilitare l’attiva- ZipperWire™, troverà appli-
zione di questa funzione, e cazione nelle reti virtuali pri-
CIRCUITI DI CONTROLLO rende possibile l’invio allo vate (VPN, Virtual Private
DELL’ALIMENTAZIONE LNB di informazioni che Networks), nei sistemi di
PER LNB SATELLITARI DA permettono di cambiare la videoconferenza ad alta
STMICROELECTRONICS polarizzazione o la banda qualità e nei sistemi audio e Il chipset ZipperWire per-
La STMicroelectronics ha di segnale. video multi canale di tipo mette di scegliere tra diver-
presentato un circuito di La ST ha inoltre integrato “streamed” (a flusso conti- se frequenze di trasmissio-
alimentazione e controllo un’interfaccia di bus bi- nuo). ne dati, da 64kbps a
per i circuiti LNB (low-noise direzionale I2C nel disposi- Poiché supporta frequenze 100Mbps, in entrambe le
block, blocco per l’elimina- tivo LNBP21 in modo da di trasmissione dei dati che direzioni con una distanza
zione del basso rumore) permettere un’ulteriore possono raggiungere i massima di 4,5k piedi. Il
utilizzati nei ricevitori tele- modalità di controllo dello 100Mbps, può essere uti- traffico Upstream e down-
visivi satellitari analogici e LNB. Il dispositivo garanti- lizzato per diverse classi di stream (nella tratta verso la
digitali. Il dispositivo è pro- sce la protezione contro i servizio con differenti rete e nella tratta dalla rete
gettato per essere utilizzato corto circuiti e può effet- modalità di trasmissione all’apparecchiatura d’uten-
nei set-top box (STB, deco- tuare diagnostica dello dei dati sia simmetriche te) può essere programma-
der per TV) di tutte le aree LNB. Garantisce la com- che asimmetriche. to con una granularità
geografiche e nelle applica- pensazione digitale della Il chipset ZipperWire è molto fine per garantire
zioni emergenti per televi- lunghezza del cavo e una stato progettato per essere un’ampia gamma di com-
sori e per PC card. protezione contro le sovra- utilizzato sia nelle apparec- binazioni simmetriche e
temperature. È prevista chiature di centrale che asimmetriche, in modo da
inoltre una protezione con- presso il domicilio dell’u- rendere disponibile tutta la
tro le scariche elettrostati- tente, integra un modem flessibilità necessaria per i
che fino a 4kV sui piedini di completo di tipo Frequency nuovi servizi e per tenere il
ingresso/uscita dell’alimen- Division Duplex DMT VDSL passo con l’evoluzione
tazione. L’LNB21 è disponi- (duplex a divisione di fre- degli standard. Inoltre,
bile in due package – una quenza) dalla linea fino garantisce la compatibilità
versione SO-20 e una ver- all’interfaccia ATM, in due spettrale con l’ADSL, SDSL,
sione Power SO-20. soli chip: il Processore ISDN e una fortissima
Il regolatore di tensione STLC90115 (DMT, Discrete immunità all’interferenza a
Electronic shop 01
LNBP21 va ad aumentare Multi Tone Modulation, radiofrequenza e alle inter-
una famiglia ben consoli- modulazione multi tono ferenze note con il nome di
data di circuiti integrati di STMICROELECTRONICS discreta) e il Front End ana- “bridged taps”.
alimentazione e controllo PRESENTA UN CHIPSET logico STLC90114. Il chip- La compatibilità con ADSL
per i sistemi per l’elimina- ZIPPERWIRE™ set è conforme a tutti gli è un vantaggio importante
zione del basso rumore. A La STMicroelectronics ha standard internazionali poiché è necessario che gli
differenza delle versioni introdotto un chipset VDSL VDSL-DMT (ITU-T, T1 e operatori di rete di teleco-
precedenti, che usavano (Very High Bitrate Digital 1.4, ETSI) ed è compatibile municazione implementi-

6 RUBRICHE
rubriche

no dapprima il multi-stan- l’introduzione di un bridge gia disponibili, mentre la La disponibilità sul mercato
dard ADSL/ VDSL nelle per memorie di massa a produzione in volumi è pre- è prevista invece per il
apparecchiature di centra- bassa dissipazione. Il nuovo vista per il mese di maggio. quarto trimestre 2003.
le, in modo da prepararsi ISD-300LP™ è un control-
Electronic shop 03 Electronic shop 04
ad effettuare una transizio- lore compatibile con tutti i
ne non traumatica verso dispositivi conformi allo
VDSL, quando sarà neces- standard ATA/ATAPI che PLASMON: GMB HR84 GRIFO® MINI
sario perché verranno resi consente ai possessori di IL DEBUTTO DI UDO BLOCK - HOUSING, 8
disponibili i primi servizi. computer portatili di utiliz- Plasmon ha presentato i OPTO-IN, 4 RELAY
Questo approccio permet- zare i propri sottosistemi di rivoluzionari media e La GMB HR84 é fonda-
te di aggiungere le funzio- memorizzazione di massa drive UDO (Ultra Density mentalmente un modulo
ni VDSL con un costo mar- senza dover avere a disposi- Optical). da Barra DIN in grado di
ginale durante l’implemen- zione una presa di corrente. alloggiare una CPU Mini
tazione dell’ADSL, elimi- I dispositivi conformi allo Modulo del tipo CAN o
nando la necessitò di re- standard USB 2.0 possono GMM da 28 pins.
investimenti massicci quan- essere di due tipi: autoali-
do saranno disponibili i ser- mentati oppure alimentati
vizi VDSL. tramite bus. Nel primo
Sono inoltre disponibili caso prelevano la corrente
schede di valutazione e un da una sorgente esterna, Plasmon è stata la prima
progetto completo di riferi- mentre nel secondo l’ali- azienda a dimostrare il fun-
mento di modem. mentazione viene fornita zionamento di un drive che
direttamente dal bus USB utilizza un laser a raggio
Electronic shop 02
interno al personal compu- blu, studiato specificamen-
ter. Grazie ai dispositivi ali- te per l’archiviazione pro-
BRIDGE USB 2.0 mentati tramite bus, gli fessionale di dati. UDO
ATA/ATAPI DI QUINTA utenti possono eliminare le impiega un raggio laser blu La GMB HR84 e' completa
GENERAZIONE PER sorgenti di alimentazione e la tecnologia phase-chan- di ingressi, Galvanicamen-
MEMORIE DI MASSA esterne e i relativi cavi, in ge e offre una maggiore te isolati e visualizzati tra-
La nuova soluzione pro- modo da ottenere un’effet- capacità di archiviazione e mite LEDs; Uscite a Relay
posta da Cypress tiva portabilità e utilizzare il supporto di media di tipo visualizzati tramite LEDs;
Semiconductor assicura dispositivi portatili come Write Once e riscrivibile. Uscita RTC tramite LEDs;
la più completa portabili- lettori di schede flash e let- La prima generazione di Vaschetta DB9 per comu-
tà di hard disk esterni, tori audio portatili in asso- drive UDO sarà in grado di nicazione seriale; Linea di
lettori di schede compact luta libertà. supportare media caratte- comunicazione CAN; Ali-
flash e numerosi altri dispo- Unitamente a ISD-300LP, rizzati da una capacità d’ar- mentatore stabilizzato;
sitivi di memorizzazione Cypress Semiconductor chiviazione di 30GB, che Linee di A/D, PWM, D/A,
che vengono alimentati rende disponibile il kit di raggiungerà i 60 e i 120 GB ecc. In un ingombro mini-
tramite il bus USB. progettazione CY4617. il nelle generazioni future. mo essa contiene un com-
kit include una scheda di Implementato in base allo pleto controllore in grado
valutazione, i componenti standard ISO dei drive da di gestire completamente
hardware e software neces- 5,25 pollici e dei relativi una specifica applicazione.
sari, i driver per Windows e media, UDO costituisce la Le caratteristiche della
numerose utilities necessa- naturale evoluzione all’at- GMB HR84 sono le
rie per l’implementazione tuale tecnologia magneto- seguenti:
di interfacce USB 2.0 a ele- ottica da 9,1 GB. Con una
vata velocità nelle periferi- vita media superiore ai 50 • Contenitore modulare
che di memorizzazione di anni e un prezzo medio per per guide DIN 50022
Cypress Semiconductor massa. GB di 2 dollari, i media Modulbox modello M4
Corporation ha di recente I primi campioni di UDO sono ideali per l’ar- HC53 per Barra DIN.
ampliato la propria offerta CY7C68310, forniti in pac- chiviazione a lungo termi- Ingombri: frontale 90x71
di soluzioni per USB con kage TQFP a 80 pin, sono ne di dati critici. mm; altezza 73 mm

RUBRICHE 7
rubriche

• 8 Ingressi Optoisolati che Modulo da 28 pins basa- due altre famiglie di pro- • Digital ICs
possono essere indiffe- ta sulla CPU Atmel dotti il cui silicio sarà dispo- Altera Corporation
rentemente NPN o PNP T89C5115 con 16K nibile per la fine del 2003. Stratix FPGA family
• Lo stato degli 8 ingressi FLASH; 256 Bytes RAM; Più in dettaglio si tratta • DSPs
Texas Instruments
sono visualizzati da 8 256 Bytes ERAM; 2K delle SRAM QDR™ (Quad
OMAP5910 embedded
LEDs FLASH for Bootloader; 2K Data Rate™) per applica- processor
• 4 Uscite a Relay da 5 A EEPROM; 3 Timer zioni di networking, in • EDA
• Lo stato delle uscite e Counter e 2 sezioni di grado di operare a fre- Cadence Design
degli Ingressi Optoisolati Timer Counter ad alta quenze superiori a 300 Systems
sono visualizzati da LEDs funzionalità (PWM, com- MHz e delle SRAM MoBL™ SoC Encounter 2.2
• 1 Uscite TTL pilotata da parazione); 18 linee di (More Battery Life™), • Embedded Development
The Mathworks
RTC I/O TTL; 8 A/D 10 bit: RS caratterizzate da consumi
Embedded Target for
• Il Modulo é abbinabile 232; 1 LED di stato; Dip nettamente inferiori rispet- C6000 DSP
alle seguenti CPU switch di configurazione. to alle SRAM standard. • Microprocessors
• CAN GM1: grifo® CAN • Linea seriale in RS-232, Campioni della SRAM sin- ARM - ARM1136J-S core
MiniModulo da 28 pins RS-422, RS-485, Current crona a 72 bit saranno • Multimedia
basata sulla CPU Atmel Loop + Linea seriale CAN disponibili nella seconda Zarlink Semiconductor
T89C51CC01 con 32K opzionale metà del 2003. MT352 COFDM Digital
FLASH; 256 Bytes • Protezione tramite Terrestrial TV demodu-
Electronic shop 06 lator
RAM;1K ERAM; 2K TransZorb.
• Network Processors
FLASH for Bootloader; 2K • Alimentazione DC o AC,
Bay Microsystems Inc
EEPROM; 3 Timer da 12Vdc a 24Vac CONSEGNATI I PREMI Montego network
Counter e 5 sezioni di EDN “INNOVATION OF processor
Electronic shop 05
Timer Counter ad alta THE YEAR 2002” • Passive components
funzionalità (PWM, EDN organizza ogni anno Vishay Intertechnology
watch-dog, comparazio- RECORD DI DENSITÁ il concorso “Innovation of HPC0402 silicon-based
RF capacitors
ne); RTC + 240 Bytes PER LA NUOVA SRAM the year” che premia le
• Peripherals
RAM, tamponati con SINCRONA DI CYPRESS aziende o gli uomini che
Fujitsu Microelectronics
batteria al Litio; I2C BUS; SEMICONDUCTOR si sono particolarmente MBF300 fingerprint
17 linee di I/O TTL; 8 Cypress Semiconductor distinti per prodotti o SweepSensor
A/D 10 bit; RS 232; CAN; Corporation ha realizzato azioni innovative. Il con- • Power ICs
2 LEDs di stato; Dip la SRAM a più elevata den- corso, giunto alla tredice- Motorola
switch di configurazione. sità al momento disponibi- sima edizione, si è appena Semiconductor
• CAN GM2: grifo® CAN le: la memoria, con cella a concluso e quindi sono 2m Ohm Self-Protected
Silicon Switch for Relay
MiniModulo da 28 pins 6 transistor, è stata prodot- stati premiati gli “innova-
Replacement
basata sulla CPU Atmel ta utilizzando il processo tori” del 2002:
• Power Sources
T89C51CC02 con 16K RAM9™ da 90 nm (0,09 Intersil Corporation
FLASH; 256 Bytes RAM; mm). Questa SRAM sincro- Digital multiphase
256 Bytes ERAM; 2K na a 72 bit può funzionare power-management
FLASH for Bootloader; a velocità uguali o superio- system
2K EEPROM; 3 Timer ri a quelle previste dallo • Sensor components
Analog Devices
Counter e 2 sezioni di standard OC-48 ed è desti- • Innovator of the Year
iMEMS Gyroscope
Timer Counter ad alta nata all’impiego nelle Badih El-Kareh
ADXRS150
funzionalità (PWM, com- apparecchiature di networ- Texas Instruments
• Software
parazione); RTC + 240 king delle prossime gene- • Analog ICs
Agilent Technologies
Texas Instruments
Bytes RAM, con batteria razioni. Fault Detective Test
THS4302 SiGe amplifier
tampone al Litio; I2C Il processo RAM9™ è stato Analyzer R1352A
• Communications
BUS; 14 linee di I/O TTL; sviluppato presso la fabbri- • Test & Measurement
Cypress Semiconductor
8 A/D 10 bit: RS 232; ca Cypress Semiconductor Agilent Technologies
WirelessUSB RF interface
InfiniiMax active scope
CAN; 1 LED di stato; Dip in Minnesota. Oltre alla • Computers, Buses, Boards probe system
switch di configurazione. SRAM a 72 Mbit, sono in Data Translation
• GMM 5115: grifo® Mini fase di avanzato sviluppo DT9841 Fulcrum II series Electronic shop 07

8 RUBRICHE
BASSA FREQUENZA

AMPLIFICATORE HI-FI
50+50W PER CASA E AUTO
di Andrea Marani
a.marea1@libero.it

Il modulo amplificatore stereofonico proposto in queste pagine è utilizzabile sia in


automobile che in ambiente domestico. In auto può essere alimentato dal convertitore
DC/DC, pubblicato precedentemente su questa rivista, per l’utilizzo in casa invece,
basterà realizzare un semplice alimentatore da rete 230 V. La potenza massima ero-
gata è di 50+50 W su di un carico di 8 Ω e oltre 70 W su 4 Ω, con distorsione al clip-
ping inferiore allo 0,5%.

Questo articolo è in realtà il com- Se avete realizzato l’invertitore otto ohm.


pletamento del convertitore DC/DC pubblicato sul numero Resterà solo da collegare le tre
DC/DC pubblicato su numero precedente di Fare Elettronica, uscite dell’inverter, relative alla
precedente di Fare Elettronica, basterà regolare il trimmer P1 ad tensione duale (+V 0V -V), agli
infatti, i due moduli, alimentatore ottenere 30 volt duali in uscita, ingressi di alimentazione dell’am-
a commutazione e finale stereo, per l’utilizzo su carico di quattro plificatore, ed il gioco è fatto
se asserviti uno all’altro, realizza- ohm, 40 volt duali per carichi di (figura 5).
no un bel finale stereofonico per
auto che a 14,4 V, corrente conti-
nua di batteria, eroga ben 70+70
W su carico di 4 Ω e 50+50W su
8 Ω. Vi chiederete perché la
potenza su carico di quattro ohm
non raddoppia il valore espresso
su otto, ebbene, per un motivo di
sicurezza ed affidabilità del
modulo di potenza, in effetti, ciò
avviene a parità di tensione d’ali-
mentazione simmetrica del finale,
ma consigliamo un valore legger-
mente più basso per l’utilizzo su 4
Ω, per non sovraccaricare i transi-
stori finali di potenza.
Nell’uso domestico, con dissipa-
tore più abbondante che nell’uso
car hi-fi, potremo far erogare
all’amplificatore ben 100+100 W
RMS su carico da 4 Ω.
Per iniziare parliamo dell’uso
Foto 1 La scheda montata
mobile dell’amplificatore.

10 BASSA FREQUENZA
BASSA FREQUENZA

Al contrario, utilizzando il modulo


come amplificatore domestico,
cioè alimentato dalla tensione di
rete 230V, potrete riferirvi allo
schema di alimentatore, riportato
in figura 5, che erogherà 100 o
200 W a seconda delle vostre esi-
genze. In figura 4 i componenti
dell’alimentatore, relativi alla ver-
sione 50+50 W, sono trascritti tra
parentesi. L’alimentatore non è
stabilizzato ma ben filtrato e non
induce quindi rumori elettrici e
ronzio di rete.

SCHEMA ELETTRICO
Come potete notare dallo schema
elettrico (figura 1), il modulo
amplificatore, essendo stereo,
La scheda montata sul dissipatore (inserire solo se necessario a riempire la pagina)
comprende due sezioni identiche
Foto 2
che utilizzano alimentazione duale

Schema elettrico dell’amplificatore Figura 1

BASSA FREQUENZA 11
BASSA FREQUENZA

corrente di riposo tramite il trim-


mer P1, un transistore pilota di
potenza (TR6) cui verte tutto il
lavoro di controllo dei finali ed il
transistore TR9 che, connesso in
base all’ingresso audio e di emitter
al feedback di guadagno dello sta-
dio, esegue il lavoro più importan-
te di tutto l’amplificatore. Questo
transistore deve reggere tutta la
tensione positiva di alimentazione
ed una certa corrente. Manca
quindi la sezione bi-transistor spe-
culare d’ingresso, altresì detta dif-
ferenziale, in questo caso realizza-
ta con un solo semiconduttore.
Altro semiconduttore eliminato è il
Figura 2 Circuito stampato scala 1:1 lato rame
classico transistore spesso utilizza-
to al posto dei componenti R7, R9
e massa in comune, noi trattere- no il carico dell’altoparlante, e cir- e C9. In questo caso il partitore ed
mo tecnicamente di un solo stadio cuitazione di pilotaggio semplifi- il condensatore sul feedback crea-
essendo l’altro identico. Ogni sta- cata rispetto ai classici canoni no la necessaria reazione di con-
dio, del tipo a simmetria comple- delle circuitazioni hi-fi. Infatti, per trollo per il lato negativo dello sta-
mentare OCL, ovvero Output semplicità, a monte dei finali avre- dio di potenza.
Condenser Less (senza condensa- mo solo un transistore (TR7), che Visto tutto ciò non resta che
tore in uscita), consta di due dar- controlla termicamente la coppia preoccuparci del posizionamento
lington di potenza, che controlla- finale e facilita la regolazione della a zero, in mancanza di segnale, di

Figura 3 Disposizione dei componenti

12 BASSA FREQUENZA
BASSA FREQUENZA

tocircuito sul carico. Il condensa-


ELENCO COMPONENTI
tore C13 evita eventuali auto-
SIGLA VALORE oscillazioni o instabilità del modu-
R1, R2, R3, R4 Resistenza 0,22 Ω 3 W lo, specie sulle alte frequenze, lo
stesso accade per C16 sull’ingres-
R5,R6 Resistenza 1 Ω 3 W
so. C4, assieme a R13 ed R11,
R7, R8 Resistenza 2,2 kΩ 1/4 W compongono la rete di retroazio-
R9, R10 Resistenza 3,3 kΩ 1/4 W ne, che controlla il guadagno del-
l’amplificatore, maggiore sarà il
R11, R12 Resistenza 560 Ω 1/4 W
guadagno, minore sarà la banda
R13, R14 Resistenza 10 Ω 1/4 W passante, quindi si consiglia di
R15, R16 Resistenza 22 kΩ 1/4 W non modificare i valori predefiniti
per questi componenti, soprattut-
R17, R18 Resistenza 47 Ω 1 W
to per quanto concerne il conden-
R19, R20 Resistenza 1 kΩ 1/4 W satore elettrolitico C4, di grande
R21, R22 Resistenza 5,6 Ω 1/4 W capacità. A differenza di altri cir-
cuiti con specchio di corrente e
R23, R24 Resistenza 4,7 Ω 3 W differenziale a due transistori, que-
P1, P2 Trimmer 2,2 kΩ sto blocco circuitale è interessato
da notevole tensione e media cor-
P3, P4 Trimmer 22 kΩ
rente, il transistore TR9, quindi,
C1, C2, C3, C4 Condensatore elettrolitico 2200 µF 63 V dovrà essere abbastanza potente.
C5, C6, C7, C8 Condensatore ceramico 100 nF 100 V Di maggiore potenza sarà infine
TR6, pilota che controlla i due dar-
C9, C10 Condensatore elettrolitico 470 µF 63 V
lington d’opposta polarità.
C11, C12 Condensatore elettrolitico 4,7 µF 63 V
C13, C14 Condensatore ceramico 47 pF 100 V IL MONTAGGIO
Il circuito stampato di figura 2 è
C15, C16 Condensatore ceramico 100 pF 100 V
stato ottimizzato per l’uso in auto-
D1, D2, D3, D4 Diodo 1N4003 mobile, quindi, i semiconduttori di
TR1, TR2 Transistor BDW84C potenza sono disposti sui due lati
lunghi della basetta, in modo da
TR3, TR4 Transistor BDW83C
essere dissipati per mezzo di alette
TR5, TR6 Transistor BD912 laterali o mediante un contenitore
TR7, TR8, TR9, TR10 Transistor BD139 dissipante a vaschetta alettata.
12 spire di filo da 0,8 mm smaltato
Per l’uso domestico potrete utiliz-
L1, L2 zare sempre due alette parallele
(da avvolgere sui resistori R23 e R24)
oppure, mediante collegamenti,
porre tutti i semiconduttori su di
tutto il circuito. Sarà sufficiente contenitore plastico, dalle ottime una sola aletta, posizionabile
porre a massa (0 V), tramite il caratteristiche e prezzo conve- anche sotto la basetta e distanzia-
diodo D5 e partitore R15-R21, la niente. Sull’aletta saranno poste le ta con torrette isolanti.
base di TR9, per avere in uscita due coppie di finali e al centro i TR5 e TR6 possono non essere dis-
tensione nulla. Una cella comples- transistori TR7 e TR8, in modo che sipati anche se una piccola aletta
sa, parallelo/serie R/L/C, ottimizza sentano la temperatura dell’aletta, ad “U” se la meriterebbero pro-
il funzionamento con carichi adeguando la corrente di riposo prio. TR7 e TR8 vanno fissati con
anche instabili e ne compensa le alle condizioni termiche dei finali viti alle rispettive alette. Infine,
componenti induttivo-capacitive, di potenza. I resistori R3 e R4 limi- tutti i transistori di potenza posti
tipiche di alcuni trasduttori. tano la massima corrente fruibile sul dissipatore, vanno isolati con
Abbiamo utilizzato transistori dar- sulle giunzioni collettore-emettito- kit di miche isolanti e passanti per
lington potendo scegliere sul mer- re dei finali e ne preservano l’inte- le viti in teflon, oltre che ben
cato tipi di notevole potenza in grità in caso, malaugurato, di cor- cosparsi di pasta termica.

BASSA FREQUENZA 13
BASSA FREQUENZA

induttivo sul positivo dei 12 V e fil-


tri separati per le alimentazioni.

COLLAUDO
DELL’AMPLIFICATORE
Il collaudo dell’amplificatore pre-
vede alcune operazioni prelimina-
ri: per prima cosa dobbiamo assi-
curarci che la fonte d’alimentazio-
ne (alimentatore o inverter DC-
DC) eroghi una tensione compre-
sa tra 30 e 40 V duali, poi, corto-
circuitate entrambi gli ingressi
audio, quindi connettete in uscita
due carichi da 4 o 8 ohm (100 W),
realizzati con resistori o anche
Schema elettrico dell’alimentatore necessario per l’utilizzo” casalingo” dell’amplificatore Figura 4 altoparlanti (attenti all’eventuale
baccano emesso).
Infine, connettete i tre fili d’ali-
Dopo aver montato i finali iniziere- trasformatore di rete di notevole mentazione, interponendo sulla
mo a fissare tutti i componenti, potenza, un ponte raddrizzatore e linea positiva, un tester in portata
come resistori, diodi, trimmer e condensatori di filtro e bypass. amperometrica 100 mA fondo
condensatori, infine le due bobine La tensione erogata è duale, le scala corrente continua.
L1 e L2 che, dovranno essere protezioni sono realizzate utiliz- Regolate P1 e P2 per avere la mini-
avvolte sui resistori di potenza R23 zando fusibili semiritardati. Per ma corrente assorbita, quindi
e R24, girando 12 spire di filo da questo stadio non è previsto cir- regolate nuovamente P1, per
0,8 mm smaltato. cuito stampato visto l’esiguo avere circa 50 mA di consumo, poi
Completato il montaggio, fissate i numero di componenti utilizzati, regolate P2 per avere circa 100
morsetti di collegamento degli quindi dovrete realizzarlo in mA globali. Ora non resta che
ingressi, delle uscite altoparlanti e “aria”. regolare i trimmer di ingresso e
i tre di alimentazione. Per gli Per i collegamenti di alimentazio- fare la classica prova sul campo,
ingressi di segnale potrete connet- ne si useranno cavi di almeno 2,5 quella ad orecchio.
tere in verticale due pin RCA. mm2 di sezione, del tipo antifiam- Se invece disponete di carico fitti-
Il controllo di tutto quello che ma, di colore rosso per il positivo, zio, oscilloscopio e generatore,
avete fatto è d’obbligo per scon- nero per il negativo e bianco per non resta che collegare al carico
giurare errori e manchevolezze lo zero (connessione centrale). fittizio un solo stadio, l’altro verrà
che potrebbero far “fumare” il Anche per le uscite si utilizzerà “zavorrato” con una resistenza da
vostro capolavoro. Se tutto è, a cavo di notevole sezione per non 47 Ω 10 W, connettete il genera-
posto potrete passare alla fase suc- incorrere in cadute di tensione tore in portata sinusoidale 775 mV
cessiva ovvero il collaudo. non volute 0 dB 1 kHz sul segnale d’ingresso,
A questo punto occorre ricordare Nell’effettuare le connessioni d’in- l’oscilloscopio in parallelo al carico
che, in base all’utilizzo dell’ampli- gresso alimentazione e d’uscita, 4 Ω 100 W, poi date alimentazio-
ficatore, avete due soluzioni tra le ricordate di non incorrere in loop ne. Sullo schermo noterete una
quali scegliere per l’alimentazione. di massa, ossia, non connettete in bella sinusoide leggermente
Nel primo caso vi servirete dell’in- punti differenti masse già chiuse a “tosata” sul picco, dovuto a feno-
verter pubblicato sempre su Fare tale livello elettrico perché potre- meni distortivi per sovrapilotaggio
elettronica e che avrete realizzato, ste creare fastidiosi ronzii, specie in ingresso, basterà limitare un
collaudato e tarato in precedenza; in automobile. poco la sensibilità, tramite i trim-
la seconda soluzione è l’adozione Nel caso in cui comunque si mer P3 e P4, per tornare alla sinu-
di un alimentatore da rete che dovessero presentare rumori o soide perfetta.
potrete vedere in figura 4. ronzii del motore (utilizzo in Ora limitate il segnale in ingresso
Questo circuito è composto da un auto), potrete connettere un filtro a circa 25 mV effettivi, noterete

14 BASSA FREQUENZA
BASSA FREQUENZA

Connessione dell’amplificatore con l’inverter DC-DC Figura 5

sull’oscilloscopio che la vostra per avere maggiore corrente di oltre tutto, manca di limpidezza.
sinusoide resterà pulita ma come riposo ai finali e ripristinare l’onda Buon divertimento e buon lavoro.
shiftata temporalmente tra le due perfetta.
semionde, questa è la cosiddetta La distorsione di crossover è udibi-
distorsione d’incrocio o crossover. le ai bassi livelli con un certo
Electronic shop 08
Sarà opportuno ritoccare P1 o P2 “impastamento” del suono, che

Volumi
i
PICKBOOK - volume 1 G. GALLETTI PICKBOOK - volume 2 G. GALLETTI

In questo libro sono descritti alcuni progetti con il microcontroller Naturale proseguimento del primo volume, questo libro completa la
PIC16F84. Ogni lavoro comprende una sommaria descrizione del fun- panoramica sui PIC, utilizzando anche il PIC16F876, il PIC12C508 ed
zionamento, uno schema elettrico, un diagramma di flusso, il listato il PIC12CE674 (due 4+4 pin dalle caratteristiche a dir poco sorpren-
assembler e la traccia rame del circuito stampato in scala 1:1. Il let- denti). Il libro è concepito in modo leggermente diverso dal prece-
tore che vuole cimentarsi nella costruzione trova tutte le informazio- dente. La novità principale è che si parla d’esperimenti oltre che di
ni per farlo e può anche modificare il software provando poi sull’- progetti e si usa il basic oltre l'assembler come linguaggio di pro-
hardware i risultati. Al volume è allegato un floppy contenente sia grammazione. Anche qui, come nel primo volume, tutti gli esem-
i programmi sorgente , completi e perfettamente funzionanti, ripor- pi sono accompagnati da una spiegazione, un diagramma di flus-
tati nel testo, sia i file oggetto pronti per essere inseriti nei PIC. Chi so, il listato basic o assembler e, novità nella novità, il circuito
dispone di una stampane che lavori in DOS, può stamparsi su carta stampato è sostituito da una basetta prototipo di tipo universale.
Trattandosi di circuiti prevalentemente in corrente continua non
trasparente le tracce rame e incidere direttamente la basetta.
si ha la necessità di schermare o rispettare certi canoni propri
della radiofrequenza, inoltre in questo modo si può utilizzare lo
stesso circuito stampato per più progetti! In questo libro sono
trattati anche due argomenti un po’ particolari, nella speranza
di fare cosa gradita a chi poi ne potrà usufruire.

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ELETTRONICA GENERALE

INDICATORE DI STATO
PER LINEA TELEFONICA
di Fabrizio Fazio
servizio@pianetaelettronica.it

Vi presentiamo un dispositivo molto semplice e molto utile. Collegato ai capi di una


qualsiasi linea telefonica analogica, tre led indicano lo stato in cui si trova, indicando
lo stato di: linea libera, occupata e chiamata in arrivo. Il dispositivo può essere molto
utile per sapere se è libera od occupata la linea su cui sono installati più telefoni,
modem o fax, per avere un riscontro visivo della chiamata in arrivo, se per qualche
ragione preferiamo disattivare la suoneria.

Il principio di funzionamento del


nostro indicatore di stato è sempli-
cissimo. Infatti, sono stati utilizzati
soltanto due amplificatori opera-
zionali, in configurazione di com-
paratori di tensione. I punti princi-
pali dello schema elettrico (figura
2) su cui vorrei soffermarmi, sono
due:

• Il partitore per generare le ten-


sioni di riferimento.
• L'accensione dei tre led, con sole
due uscite.

Prima di affrontare tali punti,


vediamo in generale il funziona-
mento del circuito. Il dispositivo per volta) e dalla corrente di zener Veff alternata, corrispondente a
va alimentato con tensione conti- (vedi riquadro “Due parole sui circa 100 V di picco.
nua o alternata, da applicare sui diodi zener”). Ricordo che sulla
punti "+" e "-". Ho previsto soltan- linea telefonica sono presenti le La tensione della linea telefonica,
to un diodo come raddrizzatore seguenti tensioni: applicata sui morsetti "TEL.", è
(D5), ed un condensatore di livel- raddrizzata dai diodi D1÷D4, affin-
lamento di piccola capacità (C3), • Quando la linea è libera: 48 V ché il nostro dispositivo possa
perché l'assorbimento è molto continua che può variare tra 30 essere collegato alla linea stessa,
basso (inferiore ai 30mA). e 60 V. senza preoccuparsi della polarità.
L'assorbimento è, infatti, determi- • Quando la linea è occupata: 12 Il partitore di tensione, formato
nato quasi esclusivamente dalla V continua, che può variare tra 8 dalle resistenze R2 e R1, divide per
corrente richiesta dal led acceso e 15 V. 40 la tensione raddrizzata della
(se ne può accendere soltanto uno • Quando arriva uno squillo: 75 linea telefonica.

ELETTRONICA GENERALE 17
ELETTRONICA GENERALE

Figura 2 Schema elettrico

Questo significa che, ad esempio, la caduta di tensione introdotta • Se la tensione di linea è inferiore
quando la tensione di linea vale 10 dai diodi raddrizzatori D1÷D4. a 25 V, si accende il led rosso
V, ai capi di R1 è presente una ten- Allo stesso modo, se la tensione di (linea occupata).
sione pari a circa 0,2 V (infatti (10 linea vale 48 V, ai capi di R1 misu- • Se la tensione di linea è compre-
V - 1,5 V) : 40 = 0,2 V) La tensio- riamo una tensione di 1,2 V, e così sa tra 25 V e 70 V, si accende il
ne di 1,5 V, che nel calcolo abbia- via. Il circuito funziona in questo led verde (linea libera).
mo sottratto ai 10 V della linea, è modo: • Se ai capi della linea giungono

Figura 3 I componenti polarizzati

18 ELETTRONICA GENERALE
ELETTRONICA GENERALE

DUE PAROLE SUI DIODI ZENER...

I diodi zener sono utilizzati come protezione da sovratensioni, oppure per stabilizzare una tensione, ossia per mantenerla
costante, anche in presenza di un aumento della corrente richiesta dal carico. Anche i diodi zener hanno due terminali, l'ano-
do e il catodo, e quest'ultimo è quello in corrispondenza della fascia stampata sul corpo. Un diodo zener ha due parametri
caratteristici:

• La tensione, espressa in Volt.


• La potenza, espressa in Watt.

Il collegamento corretto di un diodo zener è quello indicato nel schema seguente.

Formula per calcolare la resistenza Ra:

Ra = (Vin - Vz) : (Iz + Ic)


Pa (min) = (Vin - Vz) x (Iz + Ic) x 2

In cui:

• Ra è la resistenza Ra espressa in K
• Pa è la potenza della resistenza Ra, in mW
• Vin è la tensione d'ingresso, in V
• Vz è la tensione di zener, in V
• Iz è la corrente che circola nello zener, in mA
• Ic è la corrente che circola nel cartico Rc, in mA

Sostituendo nelle formule i valori del nostro circuito (ipotizzando una tensione Vin media di 10 V):

Ra = (10V - 5,1V) : (5mA + 0,1mA) = 0,96K (1K)


Pa (min) = (10V - 5,1V) x (5mA + 0,1mA) x 2 = 50mW (valore commerciale: 125 mW, ossia 1/8 W)

Affinché la tensione ottenuta ai capi di un diodo zener sia più vicina possibile a quella nominale (stampata sul corpo del
diodo), è necessario far scorrere nello zener una corrente di circa 5mA (per zener da 0,5 W). Inoltre è necessario che la cor-
rente circolante nel carico (Rc) sia inferiore a quella che scorre nello zener (le migliori condizioni si ottengono, quando la cor-
rente in Rc è almeno cinque volte inferiore alla corrente nello zener. Per questo le resistenze Ra e Rc, devono essere apposita-
mente calcolate, ed Rc deve rimanere più costante possibile. Nel nostro circuito, questi due requisiti ci sono, e ci consentono
di utilizzare efficacemente un diodo zener. Infatti, la Ra (nel progetto R9) è dimensionata in modo che la corrente circolante
nello zener sia di circa 5mA (variabile tra 3,5mA e 6,5mA al variare della tensione di alimentazione in tutta la sua gamma).
Inoltre, nel nostro circuito, la Rc, che è pari alla somma di R3, R4, ed R5 (la resistenza d'ingresso di U1A è di valore trascura-
bile) è costante e la corrente che vi scorre è di circa 0,1mA (circa un cinquantesimo della corrente di zener).

Questi sono i valori standard di tensione, reperibili in commercio:

2,0V - 6,2V - 20V - 62V - 2,2V - 6,8V - 22V - 68V - 2,4V - 7,5V - 24V - 75V - 2,7V - 8,2V - 27V - 82V - 3,0V -9,1V - 30V - 91V
3,3V - 10V - 33V - 100V - 3,6V - 11V - 36V - 110V - 3,9V - 12V - 39V - 120V - 4,3V - 13V - 43V - 130V - 4,7V - 15V - 47V
150V - 5,1V - 16V - 51V - 160V - 5,6V - 18V - 56V - 180V - 200V

Per ciascun valore di tensione riportato nella tabella, si trovano diodi zener di diverse potenze. Le più diffuse sono da 0,5 W
e 1,3 W. Nell'acquistare un diodo zener è necessario specificare la tensione e la potenza, ma esistono anche delle sigle che ne
identificano i valori. Alcune sono sigle in codice, che iniziano solitamente per "1N", come visto per i diodi rettificatori, altre
contengono il valore di tensione in modo più esplicito. Vediamo le più diffuse di queste ultime serie:

ELETTRONICA GENERALE 19
ELETTRONICA GENERALE

LA SERIE BZX

Alla sigla iniziale BZX seguono tre caratteri che indicano la potenza e infine due o tre caratteri per la tensione. I caratteri che
identificano la potenza sono:

• 55C oppure 79C per zener da 0,5 W.


• 85C per zener da 1,3 W.

La tensione è indicata con il valore stesso, contenente la lettera "V" al posto della virgola. Ad esempio:

• 6V8 per zener da 6,8 V.


• 4V7 per zener da 4,7 V.
• 15 per zener da 15 V.

Quindi, ad esempio:

• BZX79C12 è un diodo zener da 12 V 0,5 W.


• BZX79C4V7 è uno zener da 4,7 V 0,5 W.
• BZX85C5V1 è uno zener da 6,8 V 1,3 W.

LA SERIE Z
La sigla iniziale, che inizia con la lettera Z, indica la potenza e precede il valore di tensione. Le lettere che indicano la poten-
za sono:

• ZPD per zener da 0,5 W.


• ZPY per zener da 1,3 W.
• ZY per zener da 2 W.

Quindi, ad esempio:

• ZPD3,9V è uno zener da 3,9 V 0,5 W.


• ZPY3,9V è uno zener da 3,9 V 1,3 W.
• ZPY18V è uno zener da 18 V 1,3 W.
• ZY5,6V è uno zener da 5,6 V 2 W.

dei picchi superiori ai 70 V, si Infatti, (25 - 1,5) : 40 = 0,6. ti, associati a quelle di R1 e R2,
accende il led giallo (squilli in • Una di circa 1,7 V, applicata sul fanno sì che le soglie di commuta-
arrivo). pin 5 di U1, utilizzata per rilevare zione dei comparatori possano
quando la tensione di linea oltre- variare anche del 15%, ma questo
Per distinguere in quale dei tre passa la soglia dei 70 V circa. non è assolutamente un proble-
stati possibili si trova la linea tele- Infatti, (70 - 1,5) : 40 = 1,7. ma, visto che la soglia bassa può
fonica, abbiamo adottato due ten- variare tra 15 e 30 V e quella alta
sioni fisse di riferimento, che U1 Nei calcoli, abbiamo fatto degli tra 60 e 90 V.
confronta con la tensione di linea arrotondamenti, per semplicità, Il funzionamento dei due compa-
divisa per 40: d’altronde i valori delle tensioni di ratori, nei tre stati possibili è illu-
riferimento che si misurano nella strato nel riquadro “Due compa-
• Una di circa 0,6 V, applicata sul pratica, dipendono dalle tolleran- ratori per tre led”.
pin 3 di U1, utilizzata per rileva- ze di D6, R3, R4, R5, nonché dalla Affinché le due tensioni di riferi-
re quando la tensione di linea tensione d’alimentazione. mento siano il più precise possibi-
oltrepassa la soglia di 25 V circa. Le tolleranze di questi componen- le, abbiamo utilizzato un diodo

20 ELETTRONICA GENERALE
ELETTRONICA GENERALE

DUE COMPARATORI PER TRE LED

Premetto che l'uscita di U1A (pin 1) va a livello alto quando la tensione ai capi di R1 è inferiore a 0,6V (vale a dire,
quando la tensione di linea scende sotto i 25V), e che l'uscita di U1B (pin 7) diviene alta quando la tensione ai capi di
R1 è inferiore a 1,7V (tensione di linea inferiore a 70V). Ora
analizziamo singolarmente gli unici tre casi possibili, suppo-
nendo, per semplicità di ragionamento, che le tensioni a
livello alto siano tutte pari a 9V (in realtà le tensioni in uscita
agli operazionali sono più basse di 1-2V rispetto alla loro ten-
sione di alimentazione.

1° CASO - Linea occupata


In questo caso, la tensione ai capi della linea sarà certamen-
te inferiore ai 25 V, e di conseguenza le uscite di entrambi
i comparatori si troveranno a 9 V.
Ne consegue l'accensione del solo led rosso, in quanto ai
capi degli altri due led sono presenti le stesse tensioni di 9
V, che non possono creare passaggio di corrente (affinché
un led si accenda, deve ricevere tensione negativa sul cato-
do, e positiva sull'anodo).

2° CASO - Linea libera


In questo caso, la tensione ai capi della linea sarà certamen-
te superiore a 25 V, ma inferiore a 70 V, e di conseguenza
l'uscita di U1A è a 0 V, e quella di U1B a 9 V.
Ne consegue l'accensione del solo led verde, in quanto ai
capi del led rosso è presente la stessa tensione di 0 V, men-
tre ai capi del giallo è presente la stessa tensione di 9 V.

3° CASO - Squilli in arrivo


In questo caso, la tensione ai capi della linea avrà dei picchi
certamente superiore a 70 V (parliamo di picchi perché si trat-
ta di corrente alternata), di conseguenza le uscite di entram-
bi i comparatori si troveranno a 0 V. Ne consegue l'accensio-
ne del solo led giallo, in quanto ai capi degli altri due led sono
presenti le stesse tensioni di 0 V.
Ovviamente il led giallo non si accenderà costantemente,
durante gli squilli, ma lampeggerà alternativamente col
verde, visto che la tensione degli squilli è alternata.
Questo è il modo migliore per attirare l'attenzione, tuttavia se
si vuole che il giallo si accenda costantemente durante ciascu-
no squillo, si può fare semplicemente sostituendo C2 con un
elettrolitico da 1 µF, prestando attenzione a collegare il nega-
tivo a massa. In questo modo, la nuova capacità è in grado di
livellare i picchi degli squilli, ottenendo, durante ciascun squil-
lo, una tensione costante ai suoi capi.

zener. Tale diodo, molto più eco- pieno, fornisce una tensione suffi- mato da R3, R4 ed R5) è fisso.
nomico di uno stabilizzatore inte- cientemente precisa, in quanto lo Questi due accorgimenti garanti-
grato a 3 pin, che in questo pro- facciamo lavorare alla corrente scono che la tensione ai capi di D6
getto non sarebbe stato sfruttato a ottimale di 5mA, ed il carico (for- resti compresa nell'intervallo tra

ELETTRONICA GENERALE 21
ELETTRONICA GENERALE

ELENCO COMPONENTI
SIGLA VALORE
R1 Res. 120 kΩ 1/8 W
R2 Res. 4,7 MΩ 1/8 W
R3 Res. 33 kΩ 1/8 W
R4 Res. 10 kΩ 1/8 W
R5 Res. 5,6 kΩ 1/8 W
R6 Res. 470 Ω 1/8 W
R7 Res. 470 Ω 1/8 W
Figura 8 Circuito stampato in scala 1:1, lato rame Figura 9 Disposizione dei componenti
R8 Res. 680 Ω 1/8 W
R9 Res. 1 kΩ 1/8 W
C1 Cond. multistrato 100 nF
5,0 e 5,15 V, entro l'intera gamma
della tensione d’alimentazione. C2 Cond. multistrato 100 nF
Partendo da questa tensione, il C3 Cond. elettrolitico 220 µF 16 V
partitore formato da R3, R4 ed R5
D1 Diodo 1N4007
provvede ad ottenere le suddette
tensioni di riferimento di 0,6 V e D2 Diodo 1N4007
1,7 V applicate rispettivamente sui D3 Diodo 1N4007
pin 3 e 5 di U1. D4 Diodo 1N4007

REALIZZAZIONE D5 Diodo 1N4007


Una volta in possesso del circuito D6 Zener 5,1 V 0,5 W
stampato, per la saldatura dei DL1 Led 5 mm giallo
componenti consiglio di procede-
DL2 Led 5 mm verde
re in questo ordine:
L’adattatore utilizzato per connettere
Figura 10 insieme il telefono e il nostro circuito elettrico DL3 Led 5 mm rosso
• Le 9 resistenze previste, ponen- U1 LM358
do particolare attenzione a non
invertire R1 con R2 perché, se • L’adattatore utilizzato per con- rispondenza d’ogni squillo.
posizionate erroneamente, pos- nettere insieme il telefono e il Come spiegato nella descrizione
sono mandare un’extratensione nostro circuito dello schema elettrico, è possibile
che distruggere U1, appena col- far accendere solo il giallo costan-
legata la linea telefonica. UTILIZZO temente durante ciascuno squillo,
• Il diodo zener D6, ponendo Dando alimentazione alla scheda, sostituendo C2 con un elettrolitico
attenzione alla polarità. non ancora collegata sulla linea da 1µF. In questo caso il terminale
• I 5 diodi D1÷D5 (1N4007), telefonica (è sufficiente anche una negativo del condensatore deve
ponendo attenzione alla polarità. batteria da 9 V ben carica) si deve essere collegato a massa (cioè
• Il circuito integrato U1, ponendo accendere il led rosso. rivolto verso l'esterno della sche-
attenzione alla tacca di riferi- Collegando la scheda alla linea da. Per la connessione telefonica vi
mento. telefonica, si deve accendere il led consiglio l’utilizzo di un adattato-
• I 2 condensatori multistrato da verde (se la linea è libera). re, come quello mostrato in figura
100 nF, ponendo attenzione alla Ora provare ad alzare la cornetta 10, che consente il collegamento
polarità. di un qualunque telefono collega- di telefono e circuito alla presa
• Il condensatore elettrolitico da to sulla stessa linea e verificare che telefonica.
220 µF, ponendo attenzione alla si accenda il led rosso. Infine, veri-
polarità. ficare che, al giungere di una chia-
• I tre diodi led, ponendo atten- mata, lampeggino alternativa-
zione alla tacca di riferimento. mente il led verde e il giallo in cor- Electronic shop 09

22 ELETTRONICA GENERALE
ELETTRONICA GENERALE

TIMER DIGITALE DA 1
SECONDO A 999 ORE (MK3920)
di Giulio Buseghin
gpekit@gpekit.com

Un dispositivo preciso ed affidabile, da utilizzare quando il classico e semplice temporizzatore


analogico non consente di effettuare tempi sufficientemente lunghi e/o precisi. Dispone di
display digitale luminoso a tre cifre su cui vengono impostati i tempi necessari in tre
diverse scale selezionabili a piacere: 0-999 secondi, 0-999 minuti e 0-999 ore. Sul display
viene eseguito il conto alla rovescia del tempo impostato ed
al termine viene attivato o disattivato il contatto del
relè necessario per il tipo di applicazione scelta per il
dispositivo. Può essere alimentato indifferentemente
con 12 Volt continui o alternati ed il massimo consu-
mo è di soli 125mA con relè eccitato. La tastiera di
comando può essere separata dal resto del circuito.

rendendo così lo strumento re lo start dell’ MK3920. Riguardo al


estremamente flessibile ed relè montato sulla scheda MK3920,
adattabile a molte diverse questo ha contatti da 10 Ampere a
soluzioni meccaniche sia in 220 Volt, per un totale massimo di
campo hobbistico che profes- 2200 VA. Se la macchina da coman-
sionale. Giusto per fare qualche esem- dare ha un carico anche notevolmen-
pio, dato che supponiamo che un te più alto, per esempio 15KVA, baste-
temporizzatore ormai tutti sappiano rà semplicemente interporre tra relè
che cosa è e a che cosa serve, ve ne della scheda e macchina un attuatore
proponiamo alcuni. Se vogliamo che (teleruttore o altro) comandato dallo
Un timer o temporizzatore è un dispo- un apparecchio funzioni per 48 minu- stesso relè dell’MK3920. Per finire un
sitivo che attiva o disattiva qualcosa, ti (secondi o ore) da quando premia- campo di utilizzo di un timer digitale
sia una macchina, una lampada, un mo un pulsante, basterà mettere l’ali- estremamente importante, ma a cui
motore ed in generale un carico elet- mentazione dell’apparecchio in serie quasi nessuno pensa, è la ricarica delle
trico per un tempo prestabilito dall’u- ai contatti C-NA del relè dell’MK3920, batterie, siano esse nichel cadmio,
tente. L’ MK3920 è in grado di effet- premere start e l’apparecchiatura nichel Mh, al piombo sigillate (elettro-
tuare questa operazione con un’otti- dopo esattamente 48 minuti cesserà lita gelatinoso) e non. Il parametro più
ma precisione e per tempi che vanno operare. All’inverso se abbiamo una importante per non rovinare una bat-
da 1 solo secondo fino a 999 ore, cioè macchina a funzionamento continuo teria ricaricabile, conoscendone ovvia-
più di 41 giorni! e desideriamo imporgli una fermata di mente la corrente di ricarica (per
Il dispositivo, oltre ad essere piccolo 21 minuti quando è necessario, baste- NiCd e similari), è il tempo stesso di
(70 X 90 mm), ha anche la possibilità rà collegare l’alimentazione della stes- ricarica.
di essere separato dalla tastiera di pro- sa ai contatti del relè C-NC, e volendo Questo sia che carichiamo in maniera
grammazione che normalmente è un sospenderne il funzionamento per 21 lenta (1/10 della corrente nominale),
tutto unico con la bassetta del timer, minuti (secondi o ore) basterà preme- o in maniera rapida o ultrarapida fino

24 ELETTRONICA GENERALE
ELETTRONICA GENERALE

a 2,5 volte la corrente nominale del ci multistrato C2 e C3 da 100 nF. maniera l’altezza massima dei compo-
pacco batterie, problema ben cono- Come potrete osservare, a monte del- nenti dal lato serigrafia del circuito
sciuto soprattutto da chi pratica l’alimentatore stabilizzato è stato inse- stampato sarà quella dei tre display e
modellismo con trazione elettrica rito il ponte di diodi PT1. Questo ci dei 4 led, potendo così mettere a pan-
(auto, scafi, aerei, ecc.). permette di alimentare il dispositivo nello lo strumento in caso che, tale
Se infatti abbiamo un pacco NiCd sca- indifferentemente con tensioni conti- sistema di montaggio, sia necessario
rico e sappiamo che la sua corrente nue o alternate rendendo così per realizzare apparati con spiccata
nominale è di 1200mA, basterà l’MK3920 ancor più flessibile in qua- duttilità industriale. Fatte queste preci-
aggiungere a questa corrente un 30% lunque utilizzo. La tensione di alimen- sazioni passiamo al montaggio vero e
cioè 1560mA e poi fornire un tempo tazione dovrà essere compresa tra 11 e proprio. Seguite con estrema attenzio-
di ricarica al pacco perché “assorba” 13 V (tipicamente 12 V) ed il consumo ne le figure riguardanti il piano di
tutta questa corrente. Vediamolo pra- massimo del dispositivo (tutti e tre i cablaggio ed i componenti polarizzati.
ticamente: display con cifra 8 accesa e relè in stato Questi ultimi, contrariamente a tutti i
Se il caricabatteria o alimentatore è in di eccitazione) è di soli 125mA a 12 restanti, hanno un ben preciso verso di
grado di fornire una corrente di Vcc. La dissipazione termica del circui- inserzione sul circuito stampato ed un
500mA, basterà dividere 1560 per to integrato stabilizzatore U2, essendo errore di inserimento potrà provocare
500 trovando 3,12 ore, tempo neces- relativamente bassa, viene garantita malfunzionamenti e/o seri danni all’at-
sario ad effettuare una carica al top. dal largo strato di rame su cui è appog- to del collaudo.
giato. Gli appena citati componenti polarizza-
CIRCUITO ELETTRICO ti sono: DG1/2/3, C6/7, D1/2/3/4/5,
In figura 1 possiamo vedere il sempli- MONTAGGIO E COLLAUDO U1-U2, PT1, T1/2/3/4.
ce circuito del temporizzatore Prima di cominciare la descrizione del Seguendo con la massima attenzione
MK3920. Cuore del circuito è il micro- montaggio, vi ricordiamo come al soli- la serigrafia componenti, il piano di
processore U1, PIC16C/F84A. to di utilizzare un saldatore a punta cablaggio e la figura dei componenti
Svolge infatti tutte le principali funzio- sottile di bassa potenza (max 20/30 polarizzati, non dovreste commettere
ni: generatore di clock controllato a Watt) e stagno di piccolo diametro errori. Una volta terminato il montag-
quarzo per avere un’ottima precisione (max 1 mm o meno) con anima inter- gio dei componenti e ricontrollato
nel conteggio del tempo, driver dei na disossidante. Il circuito stampato tutto attentamente, potremo passare al
display numerici luminosi DG1, 2, 3 fornito nel kit è del tipo a doppia fac- collaudo. Dovremo fornire alimentazio-
comandati in multiplexer dai tre tran- cia con fori metallizzati, quindi le salda- ne alla scheda. Potrà andare bene sia
sistor T2, 3, 4 per ridurre drasticamen- ture andranno effettuate solo e sola- un piccolo alimentatore a 12 volt con
te i consumi di corrente, driver dei 4 mente dal lato opposto a quello in cui un amperaggio disponibile di almeno
led DL1, 2, 3, 4 che ci indicano lo stato vengono inseriti i componenti. 150mA, stabilizzato o non, oppure un
del dispositivo e ci guidano nella pro- A questo proposito vi ricordiamo due trasformatorino con primario 220 volt
grammazione del timer, e controllo cose assai interessanti. La tastiera dell’ rete, secondario 12 volt e potenza di
della tastiera di programmazione e MK3920 può essere separata dal resto 2,5 Watt o più. Ci collegheremo ai
comando formata dai 6 pulsanti P1, 2, del circuito stampato del timer; baste- morsetti di alimentazione J2, senza
3, 4, 5, 6. Allo stesso microprocessore rà semplicemente tagliarla lungo la preoccuparci della polarità, grazie alla
è affidato il comando del relè di attua- linea tratteggiata sulla serigrafia dei presenza di PT1. Si dovranno accende-
zione, ovviamente coadiuvato dal componenti del circuito stampato e re i tre display DG1/2/3 segnando
transistor T1 che serve come buffer di collegarla con un cavetto flat a passo “000”. Facciamo allora un esempio
corrente per la porta di uscita dello 2,54mm oppure con 8 spezzoncini di pratico, vogliamo settare il nostro timer
stesso. L’altra parte del circuito, molto cavetto isolato sottile tra le due file di per un tempo di 139 secondi:
meno complessa come compiti da bollini previsti ed indicati in serigrafia
svolgere, ma pur sempre importante con J3 e J4. Ciò vi permetterà di mon- A) PREMERE STOP (P1) - si accendono
per un corretto funzionamento del cir- tare il timer in maniera più consona i tre led DL3, 4, 5.
cuito è l’alimentatore stabilizzato for- alle vostre necessità. Seconda nota B) PREMERE P4 - rimarrà acceso il solo
mato dall’integrato U2, 7805 e relativi interessante di montaggio è che, led DL5 che ci segnala che abbia-
condensatori di filtraggio di cui due di volendo, potrete montare i compo- mo scelto l’unità di misura tempo-
tipo elettrolitico C6 e C7 rispettiva- nenti più alti (RL1, J1, J2 e Q1 ) dal lato rale del secondo. Se avessimo pre-
mente da 470 e 100 µF e due cerami- opposto alla serigrafia, in questa muto P2 o P3 sarebbero rimasti

ELETTRONICA GENERALE 25
ELETTRONICA GENERALE

Figura 1 Schema elettrico dell’MK3920

Figura 2 Circuito stampato scala 1:1 (lato componenti) Figura 3 Circuito stampato scala 1:1 (lato rame)

26 ELETTRONICA GENERALE
ELETTRONICA GENERALE

Polarizzazione componenti attivi Figura 4

accesi rispettivamente DL3 o DL4,


segnalandoci che avremmo scelto
rispettivamente l’unità ore o minuti.
C) PREMERE START (P5) PER CONFER-
MARE LA SCELTA.
D)PREMERE P2 PER AVERE SUL
DISPLAY DELLE CENTINAIA LA
CIFRA 1 (se continuiamo a premere
P2 la cifra avanzerà fino a 9 per poi
riprendere 0,1…)
E) PREMERE TRE VOLTE P3 PER AVERE
SUL DISPLAY DELLE DECINE LA
CIFRA 3 (se continuiamo, come per
P2)
F) PREMERE P4 PER NOVE VOLTE PER
AVERE SUL DISPLAY DELLE UNITA’
LA CIFRA 9 (se continuiamo, come
per P2 e P3) - a questo punto avre-
mo sul display la cifra “139”
Piano di montaggio Figura 5
P2, P3 e P4, se tenuti premuti,
fanno avanzare velocemente le
rispettive cifre.
ELENCO COMPONENTI
G)PREMERE STOP (P1) per conferma-
SIGLA VALORE SIGLA VALORE re il tempo impostato “139”
R1 Res. 1 kΩ Q1 Quarzo 3,2678 Mhz H) A questo punto,premendo START
(P5), parte il timer, si eccita il relè
R2÷R4, R6, R20 Res. 10 kΩ T1÷T4 Transistor BC337
RL1, si accende il led giallo DL1 ed
R5 Res. 220 Ω DL1 LED rosso inizia il conto alla rovescia. Quando
R7÷R14 Res. 180 Ω DL3÷DL5 LED rosso il display segnerà “000” Si spegne-
rà il led DL1, si disecciterà il relè RL1
R15÷R19 Res. 2,2 kΩ DL2 LED giallo
ed il display si presetterà nuova-
R21 Res. 47 Ω U1 PIC16F84A (MK3920) mente sulla cifra “139”, pronto per
C1÷3, C8 Cond. mult. 100 nF U2 7805 un altro ciclo alla pressione di
START (P5).
C4, C5 Cond. cer. 22 pF PT1 Ponte 1 A 100 V
C6 Cond. elettr. 470 µF DG1÷DG3 FND catodo comune Per resettare il tutto ed eseguire una
C7 Cond. elettr. 100 µF RL1 Morsettiera 2 poli nuova impostazione, basterà premere
RESET (P6) e ripartire da A.
D1 Diodo 1N4007 J1, J2 LM358
D2÷D6 Diodo 1N4148 P1÷P6 Pulsante NA TS6 Electronic shop 10

ELETTRONICA GENERALE 27
HARDWARE

GUIDA ALL’USO DEI


DISPLAY
seconda parte LCD INTELLIGENTI
di Maurizio Del Corso
mauriziodc@interfree.it

Nella prima parte di quest’articolo è stato illustrato in modo dettagliato il funzionamento


dei display LCD intelligenti, evidenziando quali sono i comandi disponibili e come questi
vengono impartiti al display. Tutti gli esperimenti visti, sono stati eseguiti manualmente
per facilitarne la comprensione, ma è evidente che, in un circuito impiegante questo tipo
di display, i comandi devono essere impartiti mediante un microprocessore. Lo scopo di
questa seconda parte è dunque quello di illustrare l’uso di display LCD abbinati ad un
micro al quale è affidato il pilotaggio del display stesso.

Per gli esperimenti è stato scelto come


controllore un PIC16F84 della
Microchip, per il suo basso costo, la
sua facile reperibilità e l’abbondanza di
documentazione reperibile anche su
Internet nel sito del costruttore
www.microchip.com.
Per la scrittura dei programmi è suffi-
ciente un qualsiasi editor di testo
(anche il classico Notepad di
Windows), mentre per la compilazione
(la traduzione in linguaggio macchina)
verrà usato il compilatore assembler
MPASM anch’esso scaricabile gratuita-
mente dal sito Microchip. Figura 1 Piedatura del PIC16F84
In fine il programma compilato potrà
essere caricato nel PIC utilizzando un menti tra il display ed il micro, sarà uti- te sarà sostituito da un transistor pilota-
qualsiasi programmatore, anche auto lizzato il modo di pilotaggio a 4 bit, in to da un’uscita del micro che provve-
costruito. modo che i dati da inviare al LCD (che derà ad illuminare il display per un
sono su 8 bit) vengano inviati 4 bit per tempo prefissato ed in corrispondenza
CONNETTERE IL PIC volta, partendo dai quattro più signifi- di determinati eventi. Il circuito da rea-
AL DISPLAY LCD cativi. lizzare per gli esperimenti proposti è
Per comunicare con il mondo esterno, Per quanto riguarda l’illuminazione, è quello di figura 2.
il PIC16F84 dispone di 13 pin previsto un pulsante n.a. (SW2 in figu- Si noti che i dati D7÷D4 del display
d’Ingresso/Uscita (I/O) raggruppati in ra 2), alla pressione del quale, il display sono connessi rispettivamente alle
due porte A e B ed identificati come si illumina fino a quando non viene porte RB7÷RB4 del PIC, il segnale di
RA0÷RA4 ed RB0÷RB7, come mostra la rilasciato. abilitazione E, proviene dalla porta RB2,
figura 1. Per minimizzare i collega- In un’eventuale applicazione, il pulsan- mentre il segnale RS dalla porta RB3.

28 HARDWARE
HARDWARE

Il segnale R/W del display è connesso te riavvio del programma. cui siete in possesso non è dotato di
alla massa, in modo permanente, dato La tensione di 5 V per l’alimentazione retroilluminazione.
che nei nostri esperimenti non sono del circuito può essere ottenuta impie-
previste operazioni di lettura dal gando un regolatore integrato del tipo SCRIVERE IL SOFTWARE
display. 7805. L’iter da seguire per scrivere un pro-
I dati D0÷D3 non sono utilizzati, per- Se il display viene lasciato illuminato gramma assembler per un microcon-
tanto possono essere lasciati discon- per un tempo non troppo breve, è trollore PIC, è il seguente:
nessi o collegati alla massa. Il quarzo possibile che il regolatore surriscaldi,
da 4 MHz ed i due condensatori da 22 e se tale surriscaldamento dovesse • Stesura del codice. Questa si fa uti-
pF, costituiscono parte di un oscillatore essere eccessivo, è consigliato fissare lizzando un qualsiasi editor di testi, si
responsabile della generazione del il 7805 ad una aletta di raffredda- scrivono le istruzioni in assembler e si
clock per il micro: la frequenza del mento. produce un file con estensione .asm.
segnale di clock coincide con quella Ricordate di verificare sempre le • Compilazione. Il file prodotto al
del quarzo. connessioni del vostro display in punto precedente viene aperto con
Il pulsante n.a. SW1, se premuto, com- quanto la pedinatura potrebbe esse- il programma MPASM che traduce
porta il reset del PIC con il conseguen- re diversa, soprattutto se il display di le istruzioni assembler in linguaggio

Figura 2 Lo schema elettrico utilizzato per gli esperimenti

HARDWARE 29
HARDWARE

macchina. Se tutto è andato a buon ;******************************************************


fine, si ottiene un file con estensione ; Subroutine Attendi
.hex che è il programma vero e pro- ; W = Tempo di attesa in millisecondi (quarzo di 4MHz)
prio da caricare nel PIC. Se ci sono ;******************************************************
stati errori, questi sono visibili nel file
d’estensione .err. Attendi
• Programmazione del PIC. È la fase movwf Contatore+1
in cui viene immesso il programma clrf Contatore+0
nel PIC. Per fare questo occorre un
opportuno software di programma- ciclo
zione (ne esistono di gratuiti ad nop
esempio icprog scaricabile dal sito decfsz Contatore+0,F
www.ic-prog.com) ed un program- goto ciclo
matore di PIC (ne esistono una nop
miriade di tipi molto facili da costrui- decfsz Contatore+1,F
re). Nel file della guida di icprog è goto ciclo
riportata una lista dei programmato- return ;*** FINE ROUTINE ATTENDI
ri più “famosi” ed il relativo sito
Internet dal quale poter scaricare lo
schema elettrico e tutti i dati per la Contatore è una variabile di 16 bit e InviaComando chiama la Invia con
costruzione. con Contatore+0 e Contatore+1 si RS=0 (vedi listato 2).
accede ai due byte (gruppi di 8 bit) di
In quest’articolo ci preoccuperemo cui è composta. Le prime due istruzio- CANCELLAZIONE DEL DISPLAY
soltanto di scrivere il file ASM, con ni caricano il contenuto di W in 8 bit di In qualsiasi progetto capita spesso di
l’intento di creare una libreria di rou- Contatore ed azzerano i restanti 8. La dover cancellare il contenuto del
tines dedicate ai display LCD, da routine è composta da un ciclo di circa display, per aggiornarlo o scrivere di
poter utilizzare in programmi più 1ms (le prime 3 istruzioni del ciclo) che nuovo. È quindi consigliato disporre
complessi. viene ripetuto per un numero di volte sempre di una procedura dedicata
pari al valore contenuto in W. alla cancellazione del display, ovvero
GENERAZIONE DEI RITARDI Questa routine funziona correttamen- di una procedura che invii il coman-
Come già visto nella prima parte, per te se nel circuito è inserito un quarzo do Clear (codice 01H) e posizioni il
la gestione di un display LCD intelli- da 4MHz. Con quarzo di valore supe- cursore all’inizio della prima linea.
gente è spesso opportuno attendere riore il ritardo introdotto risulterà Per fare ciò, ecco la routine
degli intervalli di tempo, indicati dal minore di quello previsto e viceversa. ClearLCD indicata nel listato 3.
costruttore, per fare in modo che il
display interpreti correttamente i INVIO DI UN BYTE INIZIALIZZAZIONE
comandi o i dati che gli sono stati AL DISPLAY DEL DISPLAY
inviati. A questo scopo è di fonda- Poiché il display è pilotato nel modo Come già detto, il display sarà usato
mentale importanza disporre di un a 4 bit, è necessario disporre di una nel modo a 4 bit pertanto dovrà
sottoprogramma in grado di genera- routine che sia in grado di inviare al essere inizializzato opportunamen-
re dei ritardi impostabili. La routine display un byte (8 bit), dato che te. La routine Setup si occupa quin-
Attendi soddisfa proprio le nostre caratteri ed istruzioni sono tutti su 8 di d’inizializzare il display per il fun-
richieste: per il corretto funzionamen- bit. zionamento a 4 bit, nessuno scorri-
to richiede che nel registro W del PIC La routine di cui abbiamo bisogno è mento, 2 linee per 16 caratteri di
sia caricato il tempo di attesa in milli- indicata nel listato1. 5x7 punti (vedi listato 4).
secondi. Poiché W è un registro ad 8
bit, il massimo numero che può con- INVIO DI DATI E COMANDI INTESTAZIONE
tenere è 255, pertanto è bene sottoli- Per inviare al display i comandi ed i DEL PROGRAMMA
neare che la nostra routine non sarà dati, ecco le due apposite routines Quando viene scritto un program-
idonea a generare ritardi maggiori di che fanno entrambe uso della ma, si deve prima di tutto informare
255 ms. Il codice della routine Attendi Invia. Si noti che la InviaDato chia- il PIC di quali sono le sue connessio-
è il seguente: ma la Invia con RS=1 mentre la ni: nel nostro caso i bit RB7÷RB4

30 HARDWARE
HARDWARE

ALCUNI ESEMPI
LISTATO 1 Vediamo ora come scrivere un mes-
;************************************************ saggio sul display. Per eseguire questi
; Subroutine Invia esempi si deve ricopiare il relativo codi-
; Invia al display il byte contenuto in W, ce nella sezione apposita del modello
; 4 bit per volta partendo dai più significativi. di programma, riportato nel paragrafo
;************************************************ precedente.
Invia
movwf temp ;salva il valore di W nella variabile “temp” Esempio 1
bcf PORTB,D4 ;azzera le 4 linee dati In questo primo esempio vedremo
bcf PORTB,D5 come visualizzare sul display il messag-
bcf PORTB,D6 gio “Ciao!!”. La tecnica è quella di scri-
bcf PORTB,D7
vere nel registro W il carattere da visua-
btfsc temp,4 ;si mettono le linee dati ai valori
bsf PORTB,D4 ; dei 4 bit più significativi di W lizzare e richiamare la routine
btfsc temp,5 InviaDato che lo invierà al display
bsf PORTB,D5 (vedi listato 6).
btfsc temp,6
bsf PORTB,D6 Esempio 2
btfsc temp,7
È evidente che, qualora si debbano
bsf PORTB,D7
bsf PORTB,E ;Abilitazione del display visualizzare messaggi lunghi o esistano
movlw 1 ;Attesa di 1ms parti di messaggio ripetute più volte
call Attendi nello stesso programma, la tecnica del-
bcf PORTB,E ;Disabilitazione del display l’esempio 1 non è la più indicata in
movlw 1 ;Attesa di 1 ms
quanto richiede due righe di codice
call Attendi
bcf PORTB,D4 ;si eseguono gli stessi passi per per ciascun carattere. È consigliato
bcf PORTB,D5 ; inviare I 4 bit meno significativi dunque l’uso di un’altra tecnica che
bcf PORTB,D6 prevede l’inserzione di una tabella
bcf PORTB,D7 contenente i messaggi da visualizzare
btfsc temp ,0 ed una routine che invia al display, il
bsf PORTB,D4
contenuto della tabella, a partire da
btfsc temp,1
bsf PORTB,D5 una determinata posizione e per un
btfsc temp,2 determinato numero di caratteri.
bsf PORTB,D6 Supponiamo di voler visualizzare il
btfsc temp,3 messaggio “Display LCD 16x2”, sulla
bsf PORTB,D7
prima linea del display ed il messaggio
bsf PORTB,E
movlw 1 “Display LCD 20x4” sulla seconda
call Attendi linea. La scritta “Display LCD “ viene
bcf PORTB,E visualizzata più volte, ma è sufficiente
movlw 1 memorizzarla nella tabella una sola
call Attendi volta. La tabella di cui avremo bisogno
return ;*** FINE ROUTINE INVIA
è la seguente:

della porta B costituiscono il bus dei vero e proprio, si deve inoltre inizia-
dati del display, per cui dovranno lizzare il display chiamando la routi- ;*****************
essere configurati come uscite, dato ne Setup. In coda al programma ; TABELLA MESSAGGI
che non sono previste operazioni di vanno poi inserite tutte le routines ;*****************
lettura dello stesso. Analogamente, viste precedentemente in modo tabella_msg
i bit RB2 ed RB3 costituiscono che possano essere richiamate in movwf PCL
rispettivamente la linea E (Enable) qualsiasi punto del programma. Il dt "Display LCD",0
ed RS, pertanto anch’essi dovranno modello da seguire per la stesura dt "16x2",0
essere configurati come uscite. del programma è dunque il seguen- dt "20x4",0
Prima di iniziare con il programma te (vedi listato 5).

HARDWARE 31
HARDWARE

saggi (subito prima delle routines di


LISTATO 2
gestione) e la routine InviaMsg (tra le
;***************************************************** routines di gestione), il codice da inse-
; InviaDato rire nell’apposita sezione per la visualiz-
; Invia al LCD il dato contenuto in W nel modo a 4 bit zazione dei messaggi previsti è indica-
;***************************************************** to nel listato 8.
InviaDato Poiché i messaggi visualizzati sono
bsf PORTB,RS ;RS=1 costituiti da 32 caratteri, se avessimo
call Invia usato la tecnica dell’esempio 1, sareb-
return ;*** FINE ROUTINE INVIADATO bero state necessarie 64 linee di codice
e non avremmo avuto nessuna flessibi-
;********************************************************* lità, nel caso cui volessimo cambiare i
; InviaComando messaggi.
; Invia al LCD il comando contenuto in W nel modo a 4 bit
;********************************************************* NOTE E CONCLUSIONI
InviaComando Per la programmazione del PIC, è
bcf PORTB,RS ;RS=0 necessario impostare, tramite il softwa-
call Invia re di programmazione (ad esempio
return ;*** FINE ROUTINE INVIACOMANDO icprog), i seguenti parametri:

• Code Protection (CP) = OFF


• Oscillator (OSC) = XT
LISTATO 3 • Power Up Timer Enable
(PWRT) = ON
;********************************************************* • Watchdog Timer Enable
; ClearLCD (WDT) = OFF
; Cancella il contenuto del display e posiziona il cursore
; all’inizio della prima linea. A questo punto avete a disposizione
;********************************************************* tutti gli strumenti necessari per utilizza-
ClearLCD re, nei vostri progetti, i display LCD
movlw 01H intelligenti.
call InviaComando ;invia il comando clear Potete utilizzare liberamente le routi-
movlw 2 nes riportate in quest’articolo e modifi-
call Attendi ;attesa di 2 ms carle per adattarle alle vostre esigenze.
movlw 80H; Ricordo che questi display possono
call InviaComando ;posiziona il cursore all’inizio essere usati anche in lettura (i caratteri
; della prima linea. visualizzati sono inviati al micro), è
Return ;*** FINE ROUTINE CLEARLCD anche possibile costruire caratteri e
simboli personalizzati intervenendo
Si noti che ciascun frammento di mes- messaggio. Analogamente il messag- sulla CGRAM.
saggio termina con 0. Questa tabella gio “20x4” inizia dalla cella 18. Per queste informazioni rimando al
può essere inserita nel programma La routine InviaMsg di visualizzazione data-sheet del controllore HD44780.
prima delle routines di gestione. La del messaggio richiede che, nel regi-
tabella deve essere letta pensando ad stro FSR del PIC, ci sia l’indice della www.farelettronica.com
una serie di celle consecutive, ciascuna cella contenente il primo carattere del
È possibile scaricare dal sito di
contenente un carattere e contrasse- messaggio, ed invierà al display tutti i
Fare Elettronica i seguenti files:
gnata con un indice partendo da 0. caratteri fino al carattere 0 escluso (che
•Data-sheet del micro PIC16F84
Nella tabella dell’esempio il messaggio rappresenta la fine del messaggio). Il
•Data-sheet del sensore
“Display LCD “ inizia dalla cella 0, codice della routine InviaMsg da
controllore HD44780
mentre il messaggio “16x2” inizia aggiungere alla libreria delle routines
dalla cella 13, ovvero, 12 caratteri del di gestione, è indicato nel listato 7.
Electronic shop 11
messaggio precedente, più lo 0 di fine Una volta inserita la tabella dei mes-

32 HARDWARE
HARDWARE

LISTATO 4

;***********************************************************
; Setup
; Si occupa dell’inizializzazione del display:
; modo 4 bit, 16X2, caratteri 5x7, no scorrimento
;***********************************************************

Setup
movlw 30
call Attendi ;attesa di 30 ms
bcf PORTB,RS ;RS=0
bsf PORTB,D4
bsf PORTB,D5
bcf PORTB,D6
bcf PORTB,D7
bsf PORTB,E ;invia il comando “0011xxxx”
movlw 5
call Attendi ;attesa di 5ms
bcf PORTB,E
movlw 1
call Attendi ;attesa di 1 ms
bsf PORTB,E ;invia il comando “0011xxxx”
movlw 1
call Attendi ;attesa 1ms
bcf PORTB,E
movlw 1
call Attendi
bsf PORTB,E ;invia il comando “0011xxxx”
movlw 1
call Attendi
bcf PORTB,E
movlw 1
call Attendi
bcf PORTB,D4
bsf PORTB,D5
bcf PORTB,D6
bcf PORTB,D7
bsf PORTB,E ;invia il comando “0010xxxx”
movlw 1
call Attendi
bcf PORTB,E
movlw 1
call Attendi
movlw 28H;
call InviaComando ;imposta il modo a 4 bit
movlw 06H;
call InviaComando ;Enty mode, no scorrimento, 16x2
movlw 0CH
call InviaComando ;Display ON, cursore OFF, Intermittenza OFF
call ClearLCD ;cancellazione del display
return ;*** FINE ROUTINE SETUP

HARDWARE 33
HARDWARE

LISTATO 5
;****************************************
; Gestione display LCD – Fare Elettronica
;****************************************
PROCESSOR 16F84
RADIX DEC
INCLUDE "P16F84.INC"
ERRORLEVEL -302
RS equ 3 ;Register Select
E equ 2 ;Enable
D4 equ 4 ;Dato D4
D5 equ 5 ;Dato D5
D6 equ 6 ;Dato D6
D7 equ 7 ;Dato D7
ORG 0CH
temp res 2 ;variabile a 16 bit utilizzata nella routine Invia
Contatore res 2 ;variabile a 16 bit utilizzata nella routine Attendi
offset ;variabile a 8 bit utilizzata nella routine InviaMsg (esempio 2)
ORG 00H
Start
bsf STATUS,RP0
movlw 11111111B
movwf TRISB ;Imposta i bit della portaB come uscite
bcf PORTB,D4 ;Azzera le uscite della portaB
bcf PORTB,D5
bcf PORTB,D6
bcf PORTB,D7
bcf PORTB,E
bcf PORTB,RS
bcf STATUS,RP0
call Setup ;inizializzazione del display
;************************************************************************************
; Inserire qui il codice del vostro programma (vedere esempi nel prossimo paragrafo)
;************************************************************************************
loop
goto loop
;***************************************************************
; Inserite qui il codice di tutte le routine di gestione del LCD
;***************************************************************
end

LISTATO 6
movlw ‘C’ ;scrive in W il carattere “C”
call InviaDato ;invia il carattere “C” al display
movlw ‘i’
call InviaDato
movlw ‘a’
call InviaDato
movlw ‘o’
call InviaDato
movlw ‘!’
call InviaDato
movlw ‘!’
call InviaDato

34 HARDWARE
HARDWARE

LISTATO 7

;************************************************************************************
; InviaMsg
; Visualizza un messaggio su LCD. In FSR, l'indice della prima cella del messaggio.
;************************************************************************************
InviaMsg
msgloop
movf FSR, w
movwf offset
incf offset, f
movlw LOW tabella_msg
addwf offset,f
movlw HIGH tabella_msg
btfsc STATUS,C ;controllo se la tabella si trova a cavallo di due
addlw 1 ;pagine di memoria
movwf PCLATH
movf offset,w
incf FSR, f
call tabella_msg ;salta alla cella della tabella messaggi
iorlw 0 ;controllo se siamo alla fine del messaggio
btfsc STATUS, Z
goto endMSG
call InviaDato ;invio al LCD il carattere contenuto nella cella
goto msgloop
endMSG
return ;la routine termina se la cella contiene 0 (fine messaggio)

LISTATO 8

movlw 0
movwf FSR ;in FSR c’è l’indice dell’inizio del primo messaggio
call InviaMsg ;visualizza “Display LCD “
movlw 13 ;indirizzo del messaggio “16x2”
movwf FSR
call InviaMsg

movlw 0x02 ; Posiziona il cursore all'inizio della riga


call InviaComando
movlw 5
call Attendi ;attesa 5ms
movlw 0xC0 ;nuova linea.
call InviaComando
movlw 5
call Attendi ;attesa 5ms
movlw 0
movwf FSR ;in FSR c’è l’indice dell’inizio del primo messaggio
call InviaMsg ;visualizza “Display LCD “
movlw 18 ;indirizzo del messaggio “20x4”
movwf FSR
call InviaMsg

HARDWARE 35
STRUMENTAZIONE

RIVELATORE PORTATILE
DI GAS
di Marco Masotti
marcomasotti@hotmail.com

Il gas è una delle fonti d’energia più diffuse nella società moderna. Esso è disponibile
in varie tipologie e miscele, si può avere il metano, il GPL, il gas di città, eccetera, ma
un denominatore comune a tutti i tipi è purtroppo l’estrema pericolosità in caso di
fuga. Per questo, presentiamo un rivelatore portatile di gas, strumento utile per gli
installatori d’impianti a gas domestici e industriali e, con l’avvicinarsi delle vacanze,
per tutti gli utilizzatori di camper o roulotte...

Infatti, se una miscela di gas e aria è TIPO DI GAS L.I.E. VOL% L.I.E. PPM L.S.E. VOL% L.S.E. PPM
compresa entro una ben precisa
fascia di concentrazione, diventa METANO 5 50000 15 150000

altamente esplosiva. Tale fascia è PROPANO 2.1 21000 9.5 95000


delimitata dal Limite Inferiore di
BUTANO 1.8 18000 8.4 84000
Esplosività e dal Limite Superiore di
Esplosività. BENZINA 1.4 14000 5.9 59000
Al di sotto del LIE non si ha sufficien-
GASOLIO 1.3 13000 7.6 76000
te combustibile per innescare l’e-
splosione, al di sopra del LSE la KEROSENE 6 60000 6 60000
miscela è talmente satura d’esplosi-
ETILENE 2.7 27000 36 360000
vo (combustibile) e talmente povera
d’ossigeno (comburente) che ugual- METANOLO 5.5 55000 37 370000
mente l’esplosione non avviene. ETANOLO 3.3 33000 19 190000
Nella tabella seguente si riportano i
valori di LIE e LSE in % e parti per IDROGENO 4 40000 75 750000
milione (ppm) di volume per i gas
più diffusi. Tabella 1 Limiti di esplosività

Quindi, l’individuazione tempestiva


di presenza di gas in concentrazioni intercettazione. DESCRIZIONE DEL CIRCUITO
pericolose è estremamente impor- D’altra parte ho notato l’assenza di Lo strumento è basato su un sensore
tante ai fini della sicurezza domesti- un progetto per uno strumento por- di gas, il TGS813 della Figaro, e un
ca e industriale. tatile, dedicato agli installatori o a PIC16F628 della Microchip che
Purtroppo, la cronaca spesso ci chi voglia controllare un punto pre- visualizza la presenza del combustibi-
ricorda che non c’è un monitorag- ciso di una condotta o di un tubo. le su tre display a 7 segmenti.
gio attento né una cura adeguata Ho quindi pensato ad un apparato La misura è relativa e non indica
nelle installazioni. Sulle riviste di che consenta la rivelazione di fughe numericamente la concentrazione,
elettronica abbiamo visto molti rive- anche minime che, con il tempo, anche perché la sensibilità del senso-
latori di gas con allarme ottico/acu- potrebbero creare zone pericolose re varia in funzione del gas presente.
stico, anche collegati a valvole di di ristagno gassoso. Il circuito, in ogni caso, indica effica-

36 STRUMENTAZIONE
STRUMENTAZIONE

cemente anche una piccola fuoriusci- sta sui 50 kΩ in aria e quindi il circui- cuito in figura 3 segue la legge espo-
ta in modo proporzionale al flusso, to è stato dimensionato su questo nenziale:
fornendo un allarme ancora molto al dato. Inoltre, lo strumento è dotato di
di sotto della LIE di una qualsiasi tasto d’azzeramento che permette di
sostanza. Nella figura seguente è visualizzare sui tre display anche una
riportata la curva di sensibilità del sen- piccola variazione di resistenza.
sore TGS813: Vediamo adesso com’è stato possibile Con alcuni passaggi matematici, si
può ricavare R in funzione degli altri
parametri:

Come si vede, c’è una relazione diret-


tamente proporzionale tra R e t. Se si
fissa il valore di C pari a 1 µF, Vcc pari
a 5V e Vc(t) pari a circa 3.15V, si ha
una corrispondenza di 1µs per 1 Ω.
In altre parole, partendo con il con-
densatore completamente scarico, il
tempo, in µs, che intercorre tra l’ap-
plicazione della 5 V alla resistenza e lo
scatto del comparatore, corrisponde
Risposta del TGS813 a vari gas
al valore in Ω della resistenza stessa.
Figura 1
Quindi, per misurare la resistenza del
Il sensore è costituito da un elemen- misurare la resistenza del sensore sensore e, di conseguenza, la presen-
to riscaldante e da un elemento sen- direttamente con il PIC16F628, senza za di gas, è sufficiente scaricare il con-
sibile la cui resistenza diminuisce ricorrere ad un convertitore A/D. densatore, caricarlo e misurare il
proporzionalmente alla concentra- Tale controllore è dotato di due com- tempo necessario a raggiungere la
zione di gas. paratori che possono essere configu- soglia del comparatore. Il PIC16F628
Il Costruttore non fornisce il valore di rati in otto modi diversi. La figura è particolarmente adatto a realizzare
tale resistenza in assoluto, bensì come seguente indica il modo utilizzato in questo tipo di misura. Infatti, il pin 18
rapporto tra la resistenza del sensore questo circuito. può essere configurato sia come
che ha a 1000 ppm di metano e la In questo caso abbiamo l’ingresso ingresso del comparatore, durante la
resistenza alle altre concentrazioni. invertente del primo comparatore, misura del tempo di carica, sia come
Dal datasheet si legge che la resisten- connesso al pin 17, l’ingresso inver- uscita digitale a 0 Volt, durante il pro-
za effettiva a 1000ppm di metano tente del secondo al pin 18 e i due cesso di scarica del condensatore.
può variare da 5 a 15 kΩ, un interval- ingressi non invertenti connessi La funzione del firmware è esatta-
lo molto grande. Inoltre, essa dipen- entrambi al pin 1. mente questa: il condensatore viene
de fortemente dalla temperatura e Tale pin è utilizzato per fornire una scaricato per circa 100 ms, poi il pin
dall’umidità. Nella realizzazione dello tensione di soglia ai comparatori. 18 viene configurato come ingresso
strumento tale dipendenza non è Le uscite possono essere lette dal del comparatore ad alta impedenza;
stata considerata, dato che è ragione- firmware attraverso due bit di un regi- contemporaneamente si accende il
vole ipotizzare che la misura sia fatta stro di memoria. TIMER1. Una volta raggiunta la ten-
in un tempo breve rispetto alle varia- Inoltre, tale controllore dispone di un sione presente sul pin 1, il timer viene
zioni climatiche. timer a 16 bit che può misurare tempi fermato e il suo valore viene visualiz-
Rimane il problema della grande fino a 65535 µs senza utilizzare il pre- zato sul display. Vedremo meglio in
variabilità della resistenza in assenza scaler. seguito i dettagli del firmware.
di gas. Dalle misure effettuate su Il principio utilizzato è quello della La resistenza R5 da 1 kΩ limita la cor-
diversi sensori, tale resistenza si atte- carica di un condensatore, che nel cir- rente massima nel sensore entro un

STRUMENTAZIONE 37
STRUMENTAZIONE

Figura 3 Circuito di base

Dopo pochi millisecondi, sui 7 seg-


menti è impostata la cifra del secondo
display che viene abilitato da Q2,
Figura 2 Configurazione comparatori del micro
mentre Q1 passa in interdizione. La
stessa cosa accade per la terza cifra su
valore di assoluta sicurezza per lo stes- il micro visualizza un allarme, bloc- DISP1. Quindi, in realtà il micro visua-
so. Il condensatore C3, elemento fon- cando la misura che potrebbe essere lizza una cifra per volta, creando
damentale della misura, deve essere affetta da errore. Anche in questo però, l’illusione che i tre numeri siano
di ottima qualità. Come già accenna- caso il condensatore di bypass C2 è al visualizzati contemporaneamente.
to prima, il pin 1 costituisce l’ingresso tantalio. Il pulsante di azzeramento fa capo al
della soglia dei comparatori. Il display è gestito con la tecnica del pin 4, tenuto a 5 V dalla resistenza di
Il condensatore C1 deve essere al tan- multiplexing. Infatti, abbiamo sette pull-up R9. Premendo il pulsante, il
talio o comunque a bassa perdita, uscite dal micro, corrispondenti ai pin passa a 0 logico e il firmware ese-
pena la scarsa precisione nel tempo sette segmenti, e comuni ai tre LED a gue l’azzeramento, sottraendo il valo-
della tensione di riferimento. Il pin 17 catodo comune. re letto fino a quel momento dalle
è configurato come ingresso al secon- Per visualizzare tre cifre contempora- misure successive.
do comparatore ed è utilizzato per neamente, si sfrutta il principio di per- Anche sul pin 3 è presente la resisten-
monitorare l’alimentazione. sistenza dell’immagine sulla retina: il za di pull-up R18. Infatti, mentre i pin
Se la tensione della batteria scende PIC visualizza la prima cifra sul display 2 e 13, utilizzati per gli altri due
sotto i 7.5 V circa, la tensione sul pin 3 impostando i 7 segmenti e chiu- display, hanno in uscita uno stadio
17 è inferiore a quella di riferimento e dendo a massa il catodo con Q1. push-pull, il pin 3 è un open collector.

38 STRUMENTAZIONE
STRUMENTAZIONE

Dimensioni del sensore Figura 4

L’alimentazione è garantita da IC2,


un comune 7805 “condito”con i
soliti condensatori in ingresso e in
uscita. La soglia di allarme batteria è
stata calcolata tenendo conto della
differenza minima di tensione tra
ingresso e uscita accettabile da que-
sto componente.
La frequenza del quarzo è 4MHz. Un
valore leggermente diverso (esempio
4096KHz o 3.58MHz) non pregiudica
il funzionamento del circuito, si perde
soltanto la corrispondenza tra µs e Ω
sopra esposta che, peraltro, in questa
realizzazione non è strettamente
necessaria. Se però qualcuno vorrà
adattare questo circuito ad altre misu- Circuito applicativo del TGS81 Figura 5
re dovrà tenere conto di questo
aspetto
massima resistenza. con la “t” minuscola perché con 7
FUNZIONAMENTO Quando la lettura sarà stabilizzata, segmenti non si può fare di meglio…
DEL FIRMWARE premendo il pulsante si leggerà Se, invece, il sensore è rotto, non con-
All’accensione, il firmware attende “000” e sarà possibile iniziare ad ispe- nesso o comunque la sua resistenza
circa 60s durante i quali il sensore si zionare il tubo o l’installazione. Come supera i 60K, il micro visualizza il mes-
riscalda. In questa fase il display visua- si vede dalle foto, ho alloggiato il sen- saggio “Err”. Infine, se la tensione
lizza la scritta “CAL”. Al termine di sore in un contenitore per rullini foto- della batteria scende sotto i 7.5 V, il
questo tempo, sul display si leggerà grafici, opportunamente forato alla display indica “BAt” per avvisare che
una cifra variabile che tenderà a stabi- base, in modo da proteggere la cap- è necessario ricaricarla o sostituirla.
lizzarsi in pochi secondi. In questa sula dagli urti. Il cavo può essere
fase è bene tenere lo strumento in lungo anche oltre il metro. Se la con- REALIZZAZIONE PRATICA
una zona sicuramente libera dal gas, centrazione di gas è tale che la resi- Come si può notare dalle fotografie, il
per esempio all’aperto, in modo da stenza totale (sensore + R5) scende circuito stampato è monofaccia, il che
fare la calibrazione con il sensore alla sotto i 2K, il display visualizza “OUt”, facilita notevolmente la realizzazio-

STRUMENTAZIONE 39
STRUMENTAZIONE

Figura 2 Schema elettrico

40 STRUMENTAZIONE
STRUMENTAZIONE

Fotografia lato componenti del circuito Foto 1

ne. Sono presenti alcuni ponticelli sui display, montare il tutto sul circui- mo per i display.
che devono essere realizzati con del to stampato, procedendo in seguito Lo stabilizzatore deve essere fissato
filo possibilmente isolato. A differen- alle saldature. Il circuito stampato è con una vite al pannello in alluminio
za di tutti gli altri componenti, i dimensionato per un contenitore che funzionerà da dissipatore. È utile,
display devono essere montati sul della Teko, del quale sono sfruttate le ma non strettamente necessario (vista
lato saldature. torrette interne, per fissare il circuito la poca potenza dissipata), interporre
A tal proposito suggerisco di prepara- stesso ad uno dei due gusci. È neces- un velo di grasso al silicone.
re sei zoccoli da 5 pin l’uno, inserirli sario praticare un’asola su quest’ulti- In ogni caso, è necessario eliminare le

Fotografia lato rame del circuito Foto 2

STRUMENTAZIONE 41
STRUMENTAZIONE

Figura 7 Circuito stampato (vista lato rame) scala 1:1

Figura 8 Piano di montaggio

42 STRUMENTAZIONE
STRUMENTAZIONE

ELENCO COMPONENTI sbavature del foro per far aderire


SIGLA DESCRIZIONE bene la flangia del 7805 al pannello.
Il connettore J1 deve essere connes-
R1 Resistenza 2.2 kΩ
so al sensore nel modo seguente. Il
R2 Resistenza 2.2 kΩ
pin 1 di J1 deve essere collegato al
R3 Resistenza 2.2 kΩ pin 2 del sensore, mentre il 3 di J1
R4 Resistenza 1 kΩ deve essere connesso al 5 del
R5 Resistenza 470 Ω TGS813 (vedi figure 4 e 5). In que-
R6 Resistenza 4.7 kΩ
sto modo si alimenta il filamento del
riscaldatore. Inoltre, il pin 2 di J1
R7 Resistenza 3.3 kΩ
deve essere collegato ai pin 1 e 3 del
R8 Resistenza 3.3 kΩ sensore, infine il pin 4 deve essere
R9 Resistenza 470 Ω collegato ai pin 4 e 6 del TGS813. È
R10 Resistenza 470 Ω importante che i pin 1 e 3 siano col-
R11 Resistenza 470 Ω legati insieme, così come i 4 e 6. Le
figure 4 e 5 chiariscono i collega-
R12 Resistenza 2.2 kΩ
menti. L’interruttore di accensione,
R13 Resistenza 470 Ω il pulsante e il connettore per il sen-
R14 Resistenza 470 Ω sore sono fissati sul pannello ante-
R15 Resistenza 470 Ω riore, mentre la presa per la ricarica
R16 Resistenza 470 Ω della batteria è fissata sul pannello
posteriore.
R17 Resistenza 820 Ω
A tal proposito, ho realizzato un
R18 Resistenza 470 Ω
accumulatore con 8 elementi ricari-
C1 Condensatore tantalio 10 µF 16 Vl cabili Ni/Cd da 1.2 V 700 mA/h
C2 Condensatore tantalio 10 µF 16 Vl (acquistati a pochi euro in fiera) e
C3 Condensatore poliestere 1 µF 16Vl l’ho fissato sulla metà del contenito-
re, opposta a quella dove è fissato il
C4 Condensatore ceramico 22 pF
circuito stampato. La presa citata
C5 Condensatore ceramico 22 pF
prima permette la ricarica della bat-
C6 Condensatore ceramico 100 nF teria senza aprire lo strumento. Il
C7 Condensatore ceramico 100 nF consumo totale è pari a circa 200
C8 Condensatore ceramico 100 nF mA, in gran parte richiesta dal riscal-
C9 Condensatore elettrolitico 100 µF 25 Vl
datore TGS813. La batteria utilizzata
garantisce quindi più di tre ore di
C10 Condensatore elettrolitico 100 µF 16 Vl
funzionamento.
D1 LED 3 mm
DISP1 TDSR5160 o equivalente (catodo comune) COLLAUDO
DISP2 TDSR5160 o equivalente (catodo comune)
Una volta terminato il montaggio, lo
strumento è sostanzialmente pronto
DISP3 TDSR5160 o equivalente (catodo comune) all’uso, dato che non ci sono punti
Q1 Transistor BC337 di taratura. Qualora il sensore utiliz-
Q2 Transistor BC337 zato abbia una resistenza a riposo
più alta di 50-60 kΩ, lo strumento
Q3 Transistor BC337
visualizza “Err” anche dopo alcuni
IC1 PIC16F628 (programmato)
minuti dall’accensione. In questo
IC2 LM7805CT caso è possibile agire in due modi.
XTAL1 Quarzo da 4 MHz La prima soluzione consiste nel
J1 Connettore SIP-4 diminuire il valore di C3 a 470 o 330
nF. La seconda soluzione, che prefe-
J2 Connettore SIP-2
risco e raccomando, consiste nel
PSB1 Connettore SIP-2
programmare il micro con il presca-

STRUMENTAZIONE 43
STRUMENTAZIONE

trollare. Una variazione dell’indicazio-


ne di poche unità non è indice di per-
dita, dato che anche la variazione di
temperatura del sensore, dovuta allo
spostamento d’aria, è rilevato dal cir-
cuito. Anche la più piccola perdita
sarà invece segnalata da variazioni
molto grandi dell’indicazione. Per
rendersi conto dell’estrema sensibilità
dello strumento v’invito a fare qual-
che prova con un comune accendi-
no, dal quale potrete fare uscire del
gas (senza fiamma!) in prossimità del
Figura 9 Disposizione ponticelli (lato componenti) captatore. Un azionamento della leva
per una frazione di secondo sarà indi-
ler del Timer 1 impostato con valore UTILIZZO cato in maniera evidente.
2 o 4. Nel sorgente che metto a Come detto precedentemente, è
disposizione è indicato chiaramente necessario accendere lo strumento in ALTRI TIPI DI SENSORE
come fare, in ogni caso sarò felice di aria libera. Una volta stabilizzata la let- La stessa Figaro commercializza due
spedire il file .hex già modificato a tura, si può effettuare l’azzeramento e sensori a minor consumo, il TGS2610
chi dovesse avere bisogno. avvicinare il sensore al punto da con- per GPL e il TGS2611 ottimizzato per

Foto 3 Interno dello strumento

44 STRUMENTAZIONE
STRUMENTAZIONE

BIBLIOGRAFIA
[1] Microchip Technology:
PIC16F62X microcontrol-
lers data-sheet

[2] Vishay Semiconductors:


TDS.51.. 7 segments
display data-sheet.

Strumento completo di sensore Foto 4 Assemblaggio sensore Foto 5


[3] Figaro Sensors:
TGS813 data-sheet

il metano, i quali possono essere uti- sperimentale e comunque non


lizzati con questo strumento, facendo ottempera alle normative previste per www.farelettronica.com
attenzione unicamente alle connes- apparecchi destinati ad aree esplosive
o pericolose. D’altra parte, l’estrema È possibile scaricare dal sito di
sioni, dato che la piedinatura è diver-
sensibilità ottenuta permette di rileva- Fare Elettronica i seguenti files:
sa. Con sensori di marca diversa può
re fughe ben al di sotto del LIE di • Codice sorgente per
essere necessario modificare anche il
qualsiasi gas, quindi l’impiego previ- programmare il PIC16F628
valore di C3 e/o del prescaler.
sto è quello in fase di installazione e di • Data-sheet del micro PIC16F628
controllo delle apparecchiature ali- • Data-sheet del sensore TGS813
NOTE FINALI
La realizzazione illustrata non contie- mentate a gas, quando ancora non si
ne parti ad alta tensione o generatrici è raggiunta una concentrazione peri-
di scintille e quindi è intrinsecamente colosa ma neppure avvertibile lette-
Electronic shop 12
sicura. In ogni caso è da considerarsi ralmente “a naso”.

STRUMENTAZIONE 45
HARDWARE

2
Iseconda
C BUS: parte
ESEMPI APPLICATIVI
di Mariano Paolizzi e Salvatore Silvestri
mpaoliz@tin.it - salvatore.silvestri@iss.it

Nella prima parte di questo Tutorial abbiamo descritto in dettaglio il protocollo di


comunicazione del bus I2C e le sue caratteristiche elettriche. Ci apprestiamo ora a
fornire alcuni esempi pratici sul suo utilizzo, analizzando un semplice progetto e le
diverse strade che possono essere seguite per realizzarlo.

Immaginiamo di dover gestire un 1 0 1 0 A2 A1 A0 di 9, 10 e 11 bit di indirizzamen-


dispositivo con interfaccia I2C e MSB LSB to) si rinuncia ad alcuni dei pin di
che questo sia di sua natura uno selezione per completare l’indiriz-
slave: possiamo pensare, ad esem- La linea WR , infine, è un ingresso zo della locazione. come esempio
pio, che si tratti di una EEPROM che se pilotato con un livello logi- pratico consideriamo la scrittura
seriale I2C della famiglia 24Cxx, il co alto inibisce qualsiasi operazio- di un Byte su una 24C08.
cui diagramma funzionale è ripor- ne di scrittura. Per tale dispositivo i pin A0 ed A1
tato di seguito. Gli integrati appartenenti a tale risultano non essere connessi
famiglia hanno tutti lo stesso internamente e l’indirizzo del
numero di pin (otto) e differisco- dispositivo è determinato esclusi-
no esclusivamente per la quantità vamente dal pin A3: quindi per
di memoria disponibile, che può selezionare l’integrato sarà neces-
essere facilmente individuata con- sario inviare un indirizzo del tipo
siderando le ultime due cifre della 1010A3x1x2W, in cui x1e x2 rap-
sigla del dispositivo, come mostra presentano i bit più significativi
la tabella seguente. dell’indirizzo di memoria al quale
si vuole accedere, A3 è pari ad 1 se
24Cxx Kbits Byte
il corrispondente pin è connesso a
24C01 1 128 Vdd o a zero se collegato a massa e
24C02 2 256 W deve essere posto a zero per
In accordo con quanto detto la 24C04 4 512 indicare che si tratta di un’opera-
volta scorsa, il componente pre- 24C08 8 1024 zione di scrittura.
senta 2 linee di comunicazione di 24C16 16 2048 Chiaramente un tale espediente
tipo open Drain (SDA ed SCL) e estende lo spazio di indirizzamen-
tre pin di selezione (A0, A1, A2) la A questo punto è importante to interno della memoria a spese
cui connessione a massa o all’ali- notare che l’indirizzamento delle del numero di dispositivi di que-
mentazione positiva (V dd) contri- locazioni di memoria per le 24Cxx sto tipo che è possibile collegare
buisce a determinare l’indirizzo avviene sempre trasmettendo un al bus. Ad esempio, nel caso della
del dispositivo. In particolare, dei singolo Byte dopo la selezione del 24C08 si possono utilizzare al
sette bit di indirizzamento i quat- dispositivo, il che pone un limite massimo due integrati con i pin
tro più significativi sono cablati massimo di 28=256 Byte allo spa- A3 configurati in modo comple-
nella configurazione 1010, men- zio indirizzabile. mentare.
tre A2, A1 e A0 rappresentano i Per poter ovviare a tale limitazio- Detto ciò diamo un’occhiata alle
tre bit meno significativi, come ne, nelle versioni 24C04/08/16 diverse operazioni che possono
mostrato di seguito. (che necessitano rispettivamente essere svolte sulla nostra EEPROM:

46 HARDWARE
HARDWARE

Scrittura di uno o più Byte dell’indirizzo). giunga all’ultima locazione di


(esempio A) • Durante il ciclo di scrittura il pin memoria la trasmissione riparte
Quando la 24Cxx rileva una con- 7 (WC) deve essere posto a livel- dalla locazione 00H.
dizione di Start preleva l’indirizzo lo logico basso, altrimenti la
di selezione trasmesso dal master, EEPROM non genera l’ackno- Lettura di uno o più Byte da
lo confronta con il proprio ed in wledge ed il contenuto della posizione casuale (esempio C)
caso di corrispondenza genera un memoria resta invariato. Un’operazione di lettura da indi-
acknowledge. rizzo casuale può essere divisa in
Analizzando quindi il bit W/R Lettura di uno o più Byte da due fasi: la prima consiste in un’o-
(che si trova a livello logico basso) posizione corrente (esempio B) perazione di scrittura in quanto il
comprende che si tratta di un’o- La fase iniziale è identica a quella master trasmette alla EEPROM
perazione di scrittura e attende analizzata in caso di scrittura solo l’indirizzo dal quale vuole iniziare
che il master gli trasmetta l’indi- che in questo caso il bit R/W è a leggere; la seconda coincide
rizzo della locazione di memoria posto a livello logico alto per indi- invece con una lettura da posizio-
in cui iniziare a scrivere. Ottenuto care che si tratta di un’operazione ne corrente.
questo, la nostra EEPROM comin- di lettura. Detto in altri termini, il master
cia a copiare i dati trasmessi dal Trovata corrispondenza con il pro- non fa altro che aggiornare la
master fino a che non rileva una prio indirizzo, la EEPROM rispon- posizione corrente della EEPROM
condizione di Stop, generando un de con un acknowledge ed inizia (scrivendo l’indirizzo desiderato
acknowledge per ogni byte rice- a trasmettere i dati. nel corrispondente buffer) ed
vuto, come stabilito dal protocol- Si noti che in questo caso è il avviare quindi una lettura da tale
lo I2C. master che genera i successivi posizione.
acknowledge, per indicare che ha Le due fasi iniziano entrambi con
Per quanto concerne le operazioni ricevuto i dati trasmessi dalla una condizione di start seguita
di scrittura va osservato che: 24Cxx. dalla selezione del dispositivo (la
La fine del ciclo è determinata da prima in scrittura e la seconda in
• In un singolo ciclo di scrittura è un “No Acknowledge” seguita da lettura), ma solo la seconda pre-
possibile inviare al massimo 16 una condizione Stop. vede una condizione di Stop.
byte, a condizione che questi Per quanto concerne il massimo Ora che conosciamo meglio il
siano tutti destinati alla stessa numero di byte inviabili, in questo nostro slave possiamo concentra-
pagina di memoria (individuata caso non esistono limitazioni, va re l’attenzione sulla scelta del
dai quattro bit più significativi osservato, tuttavia, che qualora si master: questo può essere un
qualsiasi dispositivo intelligente
che implementi il protocollo di
Esempio A comunicazione I 2 C, come ad
esempio un PC o un microcontrol-
lore.
Nel primo caso si può utilizzare
una porta standard di comunica-
zione, scrivendone il software di
Esempio B gestione e provvedendo ad
un’opportuna elettronica di inter-
facciamento (buffer, convertitori
RS232 /TTLecc.); nel secondo
caso, invece, si può impiegare un
controllore che includa già un’in-
terfaccia I2C (ad esempio un PIC
Esempio C della Microchip) o, se sprovvisto,
implementarne il protocollo da
firmware.
La soluzione più semplice ed
immediata, ovviamente, consiste

HARDWARE 47
HARDWARE

nello scegliere un dispositivo intel- vuto rappresenta un indirizzo o un aver preventivamente copiato nel
ligente che includa tale interfaccia, dato e così via. buffer SSPBUF) e preleva in corri-
in modo da non doversi preoccu- Lo Shift Register, invece, non è spondenza al nono colpo di clock
pare delle procedure di trasmissio- accessibile all’utente e serve esclu- lo stato della linea SDA riportando-
ne e ricezione dei dati ma solo sivamente a convertire i dati da lo nel bit ACKSTAT
della loro gestione. formato seriale a parallelo e vice- (SSPCON2<6>), che conterrà
Per comprendere quanto appena versa. quindi uno zero logico se lo slave
detto prendiamo in considerazione Infine l’Address Register contiene ha risposto.
quest’ultima soluzione, facendo l’indirizzo del PIC quando utilizza- Fatto ciò genera un interrupt per
riferimento alla famiglia dei micro- to come slave e permette la confi- indicare che la trasmissione è avve-
controllori della Microchip 16F87x gurazione del Baud Rate se si nuta.
(provvista appunto di interfaccia impiega il dispositivo come master. Quindi, l’utente deve esclusiva-
I2C) ed in particolare al PIC16F872 Prima di tornare al nostro esempio mente preoccuparsi di scrivere l’in-
(naturalmente il modulo di inter- va fatta un’importante considera- dirizzo dello Slave nel buffer, gene-
faccia I2C è identico per tutti i zione. rare la condizione di Start e scrive-
microcontrollori di questa casa). Quando il PIC riceve o trasmette re la routine per la gestione dell’in-
È bene precisare che quanto un dato ne notifica l’evento terrupt.
segue non vuole essere un Tutorial ponendo ad uno stato logico pre- Una volta assicuratosi che lo Slave
sull’utilizzo dei PIC, ma semplice- definito il corrispondente bit nello abbia risposto correttamente, l’u-
mente una descrizione di come tali Status Register. tente può iniziare ad inviare i Byte
dispositivi gestiscano l’interfaccia Per quanto concerne la ricezione, semplicemente copiandoli nel
in oggetto. Il PIC16F872 impiega ad esempio, il microcontrollore Buffer.
un modulo denominato MSSP asserisce il bit BF (SSPSTAT<0>) e Per ogni trasmissione avvenuta il
(Master Synchronous Serial Port), l’evento, quindi, potrebbe essere PIC genera un interrupt dopo aver
finalizzato alla gestione di due tipi rilevato eseguendo un polling a prelevato lo stato del bit di ackno-
di connessioni seriali: la SPI e la tale bit: questa soluzione tuttavia wledge ed è responsabilità del pro-
I2C. non rappresenta la scelta migliore, grammatore ripristinare il flag di
In quest’ultimo caso i pin utilizzati soprattutto qualora il controllore tale interrupt.
sono il 14 (RC3) per l’SCL ed il 15 debba svolgere anche altre funzio- Al termine dei dati da trasmettere
(RC4) per l’SDA, mentre i registri ni. l’utente deve generare una condi-
associati sono i seguenti sei: Un’alternativa sicuramente più zione di Stop, il cui buon fine è
efficiente consiste nell’abilitare gli ancora una volta notificato dal
• SSPCON: SSP Control Register interrupt: in tal modo, infatti, controllore producendo un inter-
• SSPCON: SSP Control Register 2 quando il PIC riceve o trasmette un rupt.
• SSPSTAT: SSP Status Register dato genera un interrupt ed ese- Va notato, infine, che per ricevere i
• SSPBUF: Serial Receive/Transmit gue la corrispondente Interrupt dati dallo slave è necessario abilita-
Buffer Service Routine (ISR), terminata la re il PIC in ricezione: ciò è fatto
• SSPSR: SSP Shift Register quale torna alle sue mansioni. ponendo ad uno stato logico alto il
(non accessibile all’utente) Ipotizzeremo quindi di trovarci bit RCEN (SSPCON2<3>).
• SSPADD: SSP Address Register sempre in questa situazione. Analizzati i nostri dispositivi, quin-
Detto ciò consideriamo l’impiego di, non resta che mettere insieme il
I primi due registri permettono di del 16F872 come master. tutto, come riportato nello schema
configurare l’interfaccia I2C, con- In questa modalità l’utente deve in figura 1.
sentendo tra l’altro di impostare il preoccuparsi di generare sia la Sul pin 1 (MCLR, Master Clear) del
PIC come master o slave e in que- condizione di Start che di Stop. PIC sono previsti un tasto di Reset,
st’ultimo caso con indirizzamento La prima si ottiene asserendo il bit un diodo di protezione (D1) ed un
a sette o dieci bit. SEN (SSPCON2<0>), la seconda circuito RC (R1 e C1) per assicura-
Lo Status Register contiene dei flag asserendo il bit PEN (SSPCON2<2> re il corretto reset del dispositivo.
che forniscono informazioni sullo Generata la condizione di Start, il Il quarzo utilizzato è da 4 MHz,
stato della trasmissione: ad esem- modulo MSPP si preoccupa di anche se il 16F872 può arrivare
pio se è stata rilevata una condizio- inviare automaticamente l’indiriz- fino a 20 MHz.
ne di Stop o di Start, se il byte rice- zo dello slave (che l’utente deve Le resistenze di Pull-Up, inoltre,

48 HARDWARE
HARDWARE

Lo schema elettrico utilizzato per gli esperimenti Figura 1

sono state scelte di 4.7 KB , in Innanzitutto è necessario configu- Definiamo anche una variabile in
accordo con quanto detto nella rare l’interfaccia I2C: cui conservare i dati letti dalla

bsf SSPSTAT,SMP ; disabilitiamo il controllo di Slew Rate


bsf SSPCON1,SSPM3 ; poniamo il PIC in modalità master
bsf SSPCON1,SSPEN ; e abilitiamo il modulo SSP

movlw 0x028 ; impostiamo la frequenza di clock I2C a 100kHz


movwf SSPADD

bsf TRISC,3 ; poniamo le linea SCL e SCL come input


bsf PORTC,3 ; (saranno in realtà controllate dall’MSSP)
bsf TRISC,4 ;
bsf PORTC,4 ;

prima parte. l’indirizzo della EEPROM è configu- EEPROM:


Riportiamo di seguito alcuni rato come 1010011x: può essere
DataR equ 0x21;
esempi di codice assembler per la memorizzato in una variabile
gestione dell’interfaccia I2C. (SlaveAdd): Vediamo quindi il codice della

SlaveAdd equ 0xA6 ; indirizzo della nostra EEPROM


AddEEPROM equ 0x20 ; variabile che contiene l’indirizzo della EEPROM

movlw SlaveAddr ;copio l’indirizzo della EEPROM


movwf AddEEPROM ;nella variabile AddEEPROM

HARDWARE 49
HARDWARE

routine per inviare uno Start alla ne : in tal caso non appena il modulo ti sospesa. La ricezione termina con
nostra EEPROM MSSP viene abilitato si pone automa- una condizione di Stop che viene rile-

StartEEPROM
bsf SSPCON2,SEN ; invio il bit di start
btfsc SSPCON2,SEN ; controllo che sia stato inviato
goto $-2 ; altrimenti lo invio nuovamente

InviaAddr
bcf PIR1,SSPIF ; azzero il flag di interrupt
nop
movf AddEEPROM,W
movwf SSPBUF ; copio l’indirizzo nel buffer
btfss PIR1,SSPIF ; aspetto cha avvenga l’invio dell’indirizzo
goto $-2 ;

btfss SSPCON2,ACKSTAT ; mi assicuro che la EEPROM risponda


return ; in tal caso ritorno dalla Routine

bsf SSPCON2,RSEN ; altrimenti invio di nuovo lo Start


btfsc SSPCON2,RSEN ; assicurandomi che sia stato inviato
goto $-2 ;

goto InviaAddr ;e invio nuovamente l’indirizzo

Per semplicità abbiamo supposto ticamente in attesa della condizione di vata automaticamente dal PIC. Una
che la EEPROM risponda sempre Start, dopo la quale il byte ricevuto è situazione simile si osserva per quanto
alla nostra condizione di Start. trasferito nel buffer SSPBUF, i bit di concerne la trasmissione, che è però
Per generare la condizione di indirizzamento confrontati con quelli caratterizzata dal bit R/W a livello logi-
Stop, invece, si può scrivere una assegnati al dispositivo e l’acknowled- co alto e dalla possibilità di occupare la
routine del tipo seguente: ge asserito in caso di coincidenza tra le linea SCL, ponendo a 0 il bit CKP

Stop
bsf SSPCON2,PEN ; invia una condizione di Stop
btfsc SSPCON2,PEN ; controlla se la condizione è stata inviata
goto $-2 ; altrimenti la invia nuovamente
return

Riportiamo infine il codice per la scrit- due configurazioni di bit: tutto ciò è (SSPCON<4>), disinibendo così le
tura e la lettura da EEPROM. eseguito dal controllore senza nessun operazioni da parte del Master. Questo
Si noti che prima di utilizzare il intervento da parte dell’utente. bit, in particolare, può essere utilizzato
codice è necessario configurare il Trovata la corrispondenza con il suo per disporre di un tempo necessario a
bit 0 di ADDEPROM per indicare il indirizzo, il controllore comincia a caricare i dati nel Buffer e deve essere
tipo di operazione, come indicato ricevere i dati inviati dal master e per controllato direttamente dall’utente.
nell’esempio 1. ogni Byte ricevuto genera un interrupt Va notato, infine, che un acknowledge
Concludiamo questo Tutorial analiz- e setta il bit BF (Buffer Full), sta a l’u- non asserito al termine di un Byte
zando, per questioni di completezza, tente, a questo punto, resettare il bit inviato, indica al Master il termine della
il caso in cui il PIC sia impiegato come BF ed i Flag di interrupt, finché ciò trasmissione.
Electronic shop 13
slave. Consideriamo la fase di ricezio- non avviene la comunicazione è infat-

50 HARDWARE
HARDWARE

ESEMPIO 1

bsf ADDEPROM,0 ; per la lettura


bcf ADDEPROM,0 ; per la scrittura

ScriviData
bcf PIR1,SSPIF ; ripulisco il flag di interrupt
movff ADDEPROM,SSPBUF ; sposto nel SSPBUF il dato da inviare
btfss PIR1,SSPIF ; attendo che il dato sia inviato
goto $-2 ;
btfsc SSPCON2,ACKSTAT ; controllo finchè lo slave non risponde
goto $-2 ;
return

LeggiDATA
bcf PIR1,SSPIF ; ripulisco il flag di interrupt
bsf SSPCON2,RCEN ; abilito la modalità di ricezione
btfss PIR1,SSPIF ; controllo se è stato ricevuto il dato
goto $-2 ;
bsf SSPCON2,ACKEN ; invio il bit di acknowledge
btfsc SSPCON2,ACKEN ; controllo se è stato inviato il bit
goto $-2 ;
bsf SSPCON2,PEN ; invio una condizione di Stop
btfsc SSPCON2,PEN ; controllo se è stato inviato
goto $-2 ;
movff SSPBUF,DataR ; salvo il dato ricevuto nella RAM
bcf SSPCON2,RCEN ; disabilito la modalità di ricezione
return

HARDWARE 51
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HARDWARE

STORIA DI UN RELÈ
di Maurizio Cugola
cuma14@virgilio.it

Per quel poco di privacy che è rimasto in circolazione, tutti i nomi delle Ditte citate
sono di fantasia. Anzitutto lasciatemi dire del fato, così importante nelle cose che
facciamo. Questo articolo nasce sotto le peggiori stelle che abbia mai visto la mia
lunga vita. Per motivi che fanno parte delle cose che ciascuno di noi non ama fare,
che so lavarsi o mettere la cravatta, io non amo fare master. Sono attrezzatissimo e
volendo li potrei ancora fare con i trasferibili come si usava nel giurassico. Oggi uso
l’Edwin che è un ottimo pacchetto per fare master e che fa anche molte altre cose, di
cui presumo non saprò mai nulla e di cui non mi curo affatto.

Io: Ma è proprio necessario…? davvero molto alte. Penso ai forni di Ma non è di questo argomento che
Sig. Galizia: Beh sì ingegnere, serve. diffusione per semiconduttori dove la voglio parlare, magari in un altro arti-
Io (dolente): Serve proprio? precisione di 0.1°C, e anche migliore, colo. In certi casi più che la precisione
Sig. Galizia: Purtroppo sì. è necessaria per temperature oltre i di un valore è richiesto che un qualche
Io (con una lacrima che cala dall’oc- 1.000°C. Ce ne sono molti di casi parametro fisico sotto controllo sia
chio mesto): proprio, proprio? come questo, dove la precisione di mantenuto entro due valori, né più
Sig. Galizia (con sadismo): proprio, qualche parametro fisico è decisiva e alto che tanto, né più basso che tan-
proprio! molto alta. Tuttavia non è sempre t’altro. Nel caso del condizionatore, il
Io (fra me e me): Devo scontare delle così. Pensiamo ad esempio ad un con- sensore di temperatura ha una sua
robe… me lo sento. dizionatore d’aria che sia impostato a isteresi che impedisce il continuo e
25°C. Credete davvero che quella sarà rapido accendersi e spegnersi del
Ma non è finita lì. la temperatura che avrete ovunque motore. Spesso però l’isteresi non
Uno dei miei grezzotti (www.grezzot- nella vostra casa? Provate anche solo aiuta e si deve come dire… impostar-
ti.it) mi aveva detto che sapeva dise- con un semplice termometro digitale la, amplificarla.
gnare bene. a controllare la temperatura in prossi- La ditta Carta da Pacchi s.p.a. mi
Ottimo ho pensato! mità del condizionatore. Vi accorgere- aveva affidato un compito difficile:
Ma non era vero niente, solo millanta- te che facilmente la temperatura sarà c’era di tutto dentro quel progetto,
to credito. compresa fra due valori, uno massimo microcontrollore, sensori di ogni tipo
Parlano vanveratim i grezzotti e lo ed uno minimo che ballano attorno al e diavolerie di ogni genere. Per uno di
dovrei sapere, ma ci casco sempre. valore dei 25°C desiderati, con scarti quei casi che capitano abbastanza
Pazienza lo boccerò o gli staccherò il anche di qualche grado e non crea raramente mi ero mangiato tutte le
piercing a morsi! problemi a pensar bene. Provate ora porte del microcontrollore e di più
Così da solo e con il dovuto dolore mi ad immaginare un condizionatore che non potevo cavargli.
sono fatto tutto e di più. accende e spegne appena la tempera- Successe dunque che mi trovai davan-
Eccolo allora il parto di tanto soffrire. tura varia di uno 0.1°C attorno al valo- ti ad un problema insolito.
re impostato. Un disastro! Sarebbe lì Dovevo ancora pilotare il motore di
La precisione è una gran cosa… spes- sempre ad accendersi e spegnersi. Il un compressore e potevo solo aggiun-
so, non sempre. Ci sono situazioni in vostro condizionatore avrebbe vita gere un altro microcontrollore o lavo-
cui ad esempio si deve mantenere, in breve… credetemi! E questo inoltre ce rarci intorno in logica cablata o anco-
uno spazio non piccolo, una tempera- la dice lunga ad esempio sulla validità ra passare ad un altro microcontrollo-
tura ad un certo valore, con precisioni del controllo on off in certi casi. re più performante. La cosa era trop-

54 HARDWARE
HARDWARE

po stimolante e ho optato per la logi- nitiva era un inno meccanico alla sfi- una tensione che, opportunamente
ca cablata, soprattutto per rispettare i ducia nell’elettronica: la valvola della condizionata, poteva andare da 0 V a
tempi di sviluppo. Insomma progettai pentola a pressione faceva aggio sulle 5 V nel range di pressione desiderato,
un sottosistema del sistema, ma avul- raffinatezze elettroniche del caso. Ho debordando un poco sia in alto che in
so dal tutto, una cosa embedded messo un disegno che dovrebbe illu- basso. In altre parole i 5 V corrispon-
come direbbero gli anglosassoni. strare la cosa, dove in verde avrete la devano ad un valore maggiore della
fascia di funzionamento e con P3 ho pressione di target alta e gli 0 V alla
IL PROBLEMA indicato la soglia d’intervento della pressione di target bassa. Ho confron-
Ma vediamo meglio il problema. valvola a pressione. tato la tensione di uscita del sensore di
Dovevo pilotare un attuatore a tensio- pressione con due tensioni, una alta e
ne alternata variabile fra i 110 Veff e i una bassa, con due tensioni corrispon-
380 Veff, che era poi il motore del denti alla soglia alta e bassa del com-
compressore. Un sensore di pressione pressore per mezzo di due banali
nel serbatoio del compressore mi comparatori alimentati a 5 V. Pertanto
riportava una tensione con andamen- l’uscita dei comparatori era 0 V o 5 V
to più o meno lineare rispetto alla a seconda che per ognuno si fosse
pressione. Lineare non lo era troppo superata o meno la soglia relativa. Più
ma almeno era monotona la relazione di altre mille parole, è utile osservare il
fra tensione di uscita e pressione. circuito e capirete facilmente.
Linearizzarla almeno un poco non era
stato un gran lavoro… una resistenza
in parallelo. Avrei dovuto poter impo-
stare due soglie, una bassa e una alta
in modo che: se il compressore era La figura spero aiuti a capire, l’idea era
scarico si sarebbe messo a funzionare quella. Ma lasciamo a bagno maria
fino alla soglia superiore, si sarebbe queste cose per un attimo ed occupia-
poi spento finché la pressione non moci invece della parte logica. La logi-
fosse calata sotto la soglia inferiore. ca doveva essere tale da ricordare se
Per poi riprendere a funzionare cer- era stata superata la soglia alta e con-
cando di raggiungere la soglia alta e seguentemente non si doveva accen-
così nei secoli. Le due soglie dovevano dere il motore almeno finché il calo
essere intercambiabili per motivi di progressivo di pressione non l’avrebbe
semplicità di manutenzione, come a portata sotto la soglia bassa. A questo
dire che se una la mettevo a 2 V e l’al- punto il sistema doveva ricordare che
tra a 3 V funzionava bene, ma se le si era andati sotto la pressione di
scambiavo, cioè imponevo alla prima soglia bassa e si doveva far partire il
una soglia di 3 V e alla seconda una motore e mantenerlo in funzione
soglia invece di 2 V il risultato doveva almeno finché non si fosse superata la L’ANALISI
essere il medesimo. L’importante era soglia alta… e via così. In quanti stati Con Out1 e Out2 ho indicato le due
che una delle due fosse a 3 V e l’altra si poteva trovare il sistema? uscite dei comparatori C1 e C2, con
a 2 V insomma. Nella realtà esisteva Evidentemente solo 2 e corrisponden- IN ho indicato l’uscita del sensore che
anche un secondo sensore meccanico ti allo stato di uscita dello stesso, per- andava agli ingressi non invertenti dei
pretarato ad una soglia ben superiore ché, giratela come volete, o il motore due comparatori. Per inciso se non si
a quella del normale funzionamento funzionava oppure no. L’uscita del ha per le mani un comparatore, un
della macchina (in figura P3) ed il cui nostro marchingegno poteva e dove- qualsiasi amplificatore operazionale va
unico scopo era quello di salvare la va essere bassa o alta, cioè motore in bene ugualmente, almeno in questo
macchina ove mai qualcosa fosse funzione o motore spento. Tertium caso. Dunque le uscite dei comparato-
andato storto. non datur, avrebbero detto 2000 anni ri erano due variabili binarie, cioè pas-
Per quello che ricordo era una specie fa. Ho deciso che avrei fatto le cose sibili di soli due stati, (0,1) corrispon-
di pistoncino trattenuto da una molla per bene, analisi, sintesi e tanta spe- denti in logica positiva appunto ad
che apriva una valvola non appena si ranza di essere pagato. Premettiamo una tensione prossima allo 0 oppure
superava una certa pressione. In defi- qualcosa, cioè che dal sensore usciva ai famosi 5V. Da qui cominciai a ragio-

HARDWARE 55
HARDWARE

nare sugli stati del sistema. In quanti sentiva di superare il vincolo relativo È preferibile lavorare con questa!
stati si può trovare il sistema? Non alla semplicità operativa che voleva,
occorre essere dei geni per capire che che uno qualunque dei due potenzio- Tabella di Sf
questi stati sono solo due e corrispon- metri fosse quello che decideva una
dono al fatto che il motore del com- soglia e l’altro la rimanente. X1 X2 00 01 11 10
pressore può funzionare o meno, l’ ho Soddisfazione del lettore (spero) che
Sp 0 0 1 1 1
già detto. Quindi due soli stati ed in ha capito il piccolo mistero. Così com’
figura allora potete osservare il dia- è (e giustamente) diremo che il siste-
1 0 0 1 0
gramma degli stati. La cosa va vista ma rimane stabilmente nello stato in
con l’occhio dell’analista che non cui si trova solo se entrambe le varia-
guardi per nulla alle cose nella loro bili sono ad 1 se siamo nello stato che Il mio obiettivo era quello di realizzare
realtà, altrimenti salterà evidente una ho chiamato D (0), mentre commuta la cosa con tutti NAND, non dimenti-
contraddizione, di cui non dirò per far solo se le variabili vanno entrambe a chiamocelo. Da questa ultima tabella
soffrire un poco il lettore, che avrà così 0. Esattamente all’opposto ci si ritrova ricavo facilmente la funzione di not Sf :
modo di ragionarci sopra per conto invece nello stato che ho chiamato S
suo e scoprire l’inghippo. Nella secon- (1). Dal diagramma degli stati Sf = X1 * X2 + Sp * X1 + Sp * X2
da stesura dell’articolo, questa, ho pen- costruiamo la mappa di Karnaugh
sato che il lettore pagando la rivista la dello stato futuro date le variabili di da cui con qualche barbatrucco boo-
parte sua la aveva già fatta, ergo spiego ingresso e lo stato presente. leano che chi lo sa… capirà, e chi no,
sopravvivrà comunque:

Sf=X2SfX1SfX1X2

In figura potete osservare la realizza-


zione pratica del tutto, dove con Y ho
voluto indicare Sf. L’ultimo inverter è
aggiunto appunto perché noi abbia-
mo realizzato non Sf, bensì Sf che,
appunto negato ci restituisce quanto
l’inghippo. Se supponiamo che X1=0 Con Sf indico lo stato futuro e con Sp cercavamo, cioè Sf.
X2=1 corrisponda all’essere sotto alla invece quello presente, il tutto ricava-
soglia alta e sopra alla bassa, a cosa to dal diagramma degli stati. LA SOLUZIONE
corrisponde X1=1 X2=0? All’essere In figura potete osservare la realiz-
Tabella di Sf
sopra alla soglia alta ma anche sotto zazione completa del tutto, che
alla soglia bassa. Si tratta evidentemen- X1 X2 00 01 11 10 come potrete notare consiste di
te solo di una elucubrazione teorica, solo 2 dicasi 2 miserabili integrati
senza alcun riferimento con la realtà. Sp 0 1 0 0 0 della famosa serie 4000, che costa-
Ma… c’è un ma. E se io invertissi la fun- no la metà di niente. I due integra-
zione dei potenziometri? 1 1 1 0 1 ti sono un 4011, cioè un quadru-
plo NAND a due ingressi e un
In tal caso X1=1 X2=0 corrisponde- Entro le caselle quindi abbiamo i 4023 che è ancora un NAND ma
rebbero adesso allo stare fra le due valori che assumerà lo Stato futu- nel package ce ne sono 3 a 3
soglie, mentre a non avere senso ro (S f ) in funzione dei valori ingressi. Va da sé che qualsiasi altro
sarebbe la condizione X1=0 X2=1. assunti dagli ingressi X1, X2 e del integrato, equivalente a questi
Esattamente il contrario di prima! valore dello stato presente. due, va altrettanto bene.
In definitiva questo fatto permette di Con Sf (Sf negato) indico la fun- Rimangono liberi ancora un NAND
usare indifferentemente uno dei due zione negata di Sf. a 3 ingressi e uno a due ingressi di
potenziometri per impostare la soglia Riporto ora la tabella di not Sf cui non sapevo che fare allora, e di
alta e l’altro potenziometro quella cioè Sf invertito, che è come dire cui anche oggi non saprei che fare.
bassa. Il considerare quindi anche il nella tabella sopra sostituire tutti Restano lì... decorativi! Per inciso
caso anomalo sopra citato, mi con- gli zeri con degli uno e viceversa. l’ultimo NAND usato come inver-

56 HARDWARE
HARDWARE

ter è uno di quelli a tre ingressi solo so? Una comportamento imprevedi- Non causava danni ma solo un males-
per comodità di master, guardate e bile in teoria, assolutamente identi- sere al mio senso dell’ordine. Però
capirete. co ripetitivo in pratica. Le inevitabili certe cose disturbano e non ti fanno
dormire tranquillo, ti perseguitano in
auto mentre guidi e perfino mentre fai
colazione al bar. Ti mandano di traver-
so il cappuccino e la brioches sa di
niente. Per farvela breve ho deciso che
avrei salvato lo stato del sistema per
almeno 1 secondo e la cosa in fondo
era semplice. Il relè era l’oggetto che
assorbiva di più e funzionava a 12 V e
aveva la sua brava alimentazione
separata, mentre la logica ovviamente
funzionava a 5 V. Ovvio che il relè si
sarebbe diseccitato in ogni caso ma in
fondo la cosa era di poca importanza
dal momento che comunque la ten-
sione di rete non c’era. Quindi il tutto
Voglio spiegarvi ora i ragionamenti differenze costruttive avrebbero favo- si riduceva a salvare per qualche istan-
che ho fatto circa l’inizializzazione rito uno dei due stati, certamente. te il funzionamento della parte logica
del sistema. È un problema spinoso Però… le macchine sarebbero state e della parte analogica. Magari potevo
ed altrettanto frequente nelle appa- tante e tutte legate a questa impreve- rinforzare quella parte dell’alimenta-
recchiature elettroniche. Nel mio dibilità che probabilmente avrebbe zione… magari sì. Non era male come
specifico questo diventava una portato alcune macchine a ripartire a soluzione! Ma era un imbroglio della
domanda semplice: cosa accadrà motore acceso ed altre a motore mente, non la soluzione, e il sapore
quando darò tensione? I primi istan- spento. È ovvio che dopo tanto pensa- della brioches me lo diceva. Così pen-
ti di funzionamento di una macchi- re la risposta più professionale che sandoci e ripensandoci ho trovato di
na elettronica sono sempre critici e viene in mente ad un onesto progetti- meglio. Avrei costretto il sistema a
chi progetta deve fare in modo che sta è “e chi se ne frega?”. È venuta in ripartire sempre nello stesso modo,
anche in questi istanti non succeda- mente anche a me, inutile negarlo. sempre dallo stesso stato.
no cose strane o peggio pericolose
per l’incolumità degli operatori o se
questi non ci sono per la macchina
stessa. Chi sa più parole del necessa-
rio, direbbe che bisogna salvare la
teleologia del sistema in ogni istan-
te, che è come dire, che deve sem-
pre fare le cose per cui è stato pro-
gettato. Chissà perché mi vengono
in mente i Sistemi Operativi della
Microsoft, chissà perché…? Nel caso
specifico la soluzione era abbastanza
semplice perché si poteva ragione-
volmente presumere che, accen-
dendo la macchina, la pressione nel
serbatoio del compressore fosse
bassa e questo voleva dire partenza
sicura. Ma se la pressione era fra le
due soglie ed interveniva una
microinterruzione, diciamo roba da
pochi secondi, cosa sarebbe succes-

HARDWARE 57
HARDWARE

Osservate le uscite dei due operazio- snubber e fu relè. Presi i miei soldi e pressore” mi ha risposto il collega.
nali, ho aggiunto per ogni uscita mi dimenticai presto di tutto. “Funziona da anni e rogne non ne
una resistenza da 100 Kohm e un Oggi a cosa può servire un circuito da, tranne che per un fottutto relè
condensatorino da 100 nF, insom- così? Penso esattamente a ciò per che si rompe sempre”.
ma ritardavo le uscite di qualche cui è nato, avendo la possibilità di “Un par di volte all’anno lo dobbia-
centesimo di secondo, irrilevante forare il serbatoio di un compresso- mo sostituire. Vede quel sacchetto
durante il funzionamento normale re per il fissaggio almeno del senso- appeso lì, è pieno di relè di ricam-
ma decisivo durante le ripartenze o re. Cosa questa che è decisamente bio”.
se volete quando ritornava l’elettri- fuori dalle mie possibilità. Per inciso “Certo è una seccatura” ho com-
cità. Tenete presente che la resisten- mi urge far notare che oggi i senso- mentato.
za l’avrei dovuta mettere in ogni ri di pressione sono altra cosa, vuoi “Beh sì, ma quello che non capisco
caso perché le uscite erano di tipo per la linearità che per la precisione. è come siano stati così sprovveduti
open collector. In definitiva era solo Sui costi però…è cambiato poco. È da non immaginare che attacca e
l’extracosto di due condensatorini un poco come per i PC, i costi varia- stacca per una macchina che lavora
quello che mi riavrebbe dato il no poco, le performance molto. Ci 24 ore su 24, 365 giorni l’anno
gusto della brioches del mattino. si guadagna comunque! Ma si capi- presto o tardi il relè se ne va. Gli si
Cosa succedeva dopo aver aggiunto sce che il suo utilizzo va ben oltre incollano i contatti oppure, sfiam-
quegli insignificanti componenti? ciò, perché è legato solo ad un sen- ma oggi e sfiamma domani, si con-
Succedeva che la parte logica sareb- sore di qualche cosa e ad un attua- sumano i contatti.
be andata a guardare gli ingressi tore. Barattai questo circuito ad Meno male che lo hanno zoccolato
prima che questi potessero assume- esempio con una accensione elet- e lo sostituiamo in 10 minuti
re i valori che loro competevano e tronica, con un amico patito degli ormai”.
che questi sarebbero stati a zero automatismi veicolari. Lui lo usava “Mi creda, certe cose noi non le
entrambi, come a dire che il sistema in abbinamento con un paio di foto- avremmo mai fatte” mi disse in
si sarebbe portato nella situazione resistenze che gli consentivano di modo complice.
corrispondente ad X1=0, X2=0, cioè accendere e spegnere i fari dell’auto “Magari è stato qualche ragazzotto
si sarebbe portato sempre nello in automatico, senza che una nuvo- di belle speranze e poca esperien-
stato che ho chiamato D e che com- letta ve li facesse accendere oppure za” ho commentato condiscenden-
porta l’accensione del motore. Cosa il faro di un’auto in senso opposto li te.
gradita, se si pensa che spesso le spegnesse. Quando sono stato solo in macchi-
interruzioni brevi sono multiple. Per quel che ne so e per il costo dav- na mi sono acceso una sigaretta e
Insomma, cercavo di mantenere vero modesto lo si potrebbe usare ho ripensato a quella storia.
sempre bello pieno il serbatoio, caso per mantenere la pappa dell’ultimo “Maurizio, cosa faresti oggi?” mi
mai il fornitore di energia quel gior- nato sempre compresa fra i 25°C e i ripetevo.
no avesse deciso che ci si doveva 30°C oppure… beh fate voi, è solo “Ce ne metterei due di relè per farli
giocare il regno dei cieli. questione di fantasia ora. fuori prima!“ mi sono risposto e mi
C’era da mettere il driver ora. è venuto tanto da ridere che non la
Pensavo ad un relè statico o più EPILOGO smettevo più!
banalmente ad un triac con il suo Un paio di anni fa sono stato invita-
bravo pilotaggio. to ad una di quelle visite a mezza ROBE TECNICHE
Questo pensavo io. via fra il conviviale ed il tecnico Quelle che seguono non sono più
Però non sempre le cose vanno dalla ditta Fagioli in Scatola s.r.l. Il “la storia” ma sono cose che torna-
come dovrebbero! responsabile tecnico mi mostrava no utili ai 2 dicansi 2 lettori che
Un tecnico mi informò che era gra- orgoglioso tutte le meraviglie del vorranno montare il circuito. Chi
dito un relè e a nulla valsero le mie suo lavorare e dei quattrini di chi ce non è interessato può rilassarsi e
rimostranze. li aveva messi. Fino nei sotterranei fare delle meditazioni sull’articolo,
“Vede ne abbiamo a centinaia di siamo andati e lì in un cantuccio chi sugli stati della macchina, sui com-
relè“ mi disse, “fu un incauto acqui- ti ho visto? La mia macchina che paratori ecc. ecc. Insomma può
sto dell’anno scorso e ogni occasio- soffiava asmatica in un condotto risparmiarsi questa ultima parte.
ne è buona per smaltirne un pò”. che si perdeva nel muro. Quello che ci serve intanto è l’elen-
Ci attaccai una resistenza e un tran- “Cos’è?” ho chiesto ipocritamente co dei componenti, eccolo, facen-
sistor, ci misi il suo bravo diodo di “In buona sostanza solo un com- do riferimento alla figura 1.

58 HARDWARE
HARDWARE

ELENCO COMPONENTI

SIGLA VALORE

R1, R2 Res. 100 kΩ

C1, C2 Cond. Ceramico 100 nF

J1 Connettore a 5 poli

U1 4011B

U2 4023B

U3 LM339 o LM2901

P1, P2 Pot. multigiri 10 kΩ


Piano di montaggio Figura 1

Per chi vuole montare il circuito nel-


l’articolo c’è lo stampato, anzi ce ne
sono 2, uno per quelli che usano le
basette presensibilizzate con fotore-
sist positivo e uno per coloro che
preferiscono invece quello negativo.
Per non avere dei fori metallizzati
che sono sempre un problema per i
prototipi, ho dovuto far passare
delle piste fra i piedini degli integra-
ti, in altre parole occhio ai corti!
Io suggerisco sempre la stagnatura
dello stampato. Esistono in com-
mercio degli ottimi prodotti che
immergendo lo stampato lo stagna-
no completamente in meno di un
Circuito stampato scala 1:1 lato rame (positivo) Figura 2 minuto, li consiglio.

Ho proprio finito ed è notte.


Cosa mi posso fare da mangiare?
Una scatoletta di carne e un pomo-
doro troppo moscio per sembrare
fresco… ma sì vada per la scatoletta
e il moscio.
Tanto non ho altro in frigo!

Circuito stampato scala 1:1 lato rame (negativo) Figura 3 Electronic shop 14

HARDWARE 59
HARDWARE

LA MISURA DELLA PRESSIONE

La misura della pressione è una di quelle cose che più ci collega alla storia della scoperta del peso del-
l’atmosfera.

Da quando Torricelli per primo misurò la pesantezza dell’atmosfera che ci


circonda, un 350 anni fa, le cose si sa sono cambiate, ma neanche troppo
se guardo il mio barometro torricelliano a mercurio appeso al muro.
Ancora oggi la pressione atmosferica viene indicata in mm di mercurio,
che sarà alta se superiore ai classici 760mm e bassa viceversa.
Il mercurio è rimasto sempre quello, lo chiamavano argento vivo, ma quel-
lo era. La misura dell’altezza della colonna di mercurio invece ora la faccia-
mo in millimetri, ai tempi di Torricelli in braccia e dita, ma il concetto è
invariato. Nel giugno del 1644 Torricelli scriveva per la prima volta della
misura della pressione atmosferica “…questi pieni d'argento vivo (il tubo
di vetro colmo di mercurio) poi serratagli con un dito la bocca e rivoltati
in un vaso dove era l'argento vivo C si vedevano votarsi, e non succeder
niente nel vaso che si votava; il collo però AD restava sempre pieno all'al-
tezza d'un braccio, e un quarto, e un dito di più.”
E quel braccio e un quarto e un dito erano i nostri 760mm di Hg.
Ovviamente gli anglosassoni trasformarono ben presto la cosa in 29.92
pollici.
Alcune unità di misura nuove tuttavia presero piede in seguito all’interes-
se e agli sviluppi che ebbe la tecnologia del vuoto.
Così ad esempio il Torr che corrisponde ad un millimetro di mercurio,
ancora oggi molto usato nel caso di macchine per il vuoto o comunque
per pressioni basse.
Poi con il tempo della pressione si capì di più e si cominciò a misurarla
diversamente.
La rivoluzione francese la fece da padrone alla fine del 700 e fra le altre
cose portò al mondo un nuovo modo di misurare le cose.
Venne il c.g.s. (centimetro grammo secondo) e conformemente una
nuova definizione di pressione. Si capì che la pressione altro non era se
non una forza esercitata su una certa superficie e conseguentemente l’uni-
tà di pressione fu quella della forza di un dine per centimetro quadro (oggi
microbar).
E’ ovvio che questa ridefinizione toglieva di mezzo le inevitabili variazioni
di densità del mercurio alle diverse temperature e quindi una certa incer-
tezza nella precisione della misura.
Questa cosa non incise affatto negli Stati Uniti, che per la loro posizione
periferica nel mondo di allora, usarono e usano tuttora il psi ( pound per
square inch, libbre per pollici quadri). Così i nostri 760mmHg divennero
1.013 bar (circa mille millibar) da questa parte del mondo e 14.7 psi dal-
l’altra. L’importanza geopolitica degli Stati Uniti ha permesso la sopravvi-
venza di questa cosa, con buona pace di tutti gli scienziati europei.
Ma la storia non finisce qui, perché al c.g.s. successe l’M.K.S. (metro chilogrammo secondo) e buon
ultimo l’SI (Sistema Internazionale) che da questo deriva. La pressione divenne la forza di un Newton
su un metro quadrato e si decise di chiamare questa nuova definizione della pressione Pascal.
Così la nostra Atmosfera o se preferite i nostri 760mmHg divennero pari a 101,325 Pascal o 101 e 325
mila millipascal o anche 1013 millibar.
Le troverete ancora tutte queste cose nel quotidiano, dove qualcuno parlerà ancora di atmosfere o di
mm di mercurio o di millibar o persino di psi.
Solo per le alte pressioni pare sia invalso l’uso del Pascal…ma non è detta l’ultima !

60 HARDWARE
HARDWARE

L’INTERFACCIA MIDI E IL
COMPOSITORE DELL’ERA
DIGITALE
seconda parte
di Riccardo Ricci
riccardo_ricci_ps@yahoo.com

L’avvento del protocollo MIDI ha rivoluzionato il mondo degli strumenti musicali


elettronici permettendo la realizzazione di una vera e propria rete di collegamento tra
strumenti musicali di costruzione e tipologia diversa. Abbiamo già visto in precedenza
tutti i vantaggi offerti dall’impiego di un computer e di strumenti MIDI ed oggi
affronteremo due nuovi interessanti argomenti, entrambi con notevoli risvolti pratici:
i midifiles e le interfacce MIDI.

I MIDIFILES E GLI
STANDARD GM E GS
Ogni strumento musicale MIDI
dispone di un proprio personale
set di strumenti (cioè di suoni)
disposti secondo una logica defini-
ta dal costruttore con criteri pro-
pri. I suoni sono contenuti all’inter-
no locazioni di memoria che pos-
sono essere richiamate per mezzo
di un numero. Ad esempio, uno
strumento che dispone di 100
locazioni di memoria conterrà in
ciascuna di esse un diverso suono
che il musicista potrà richiamare e
usare a suo piacimento assegnan-
dolo ad uno specifico canale MIDI.
Il musicista potrà quindi procedere
alla realizzazione di una composi- Un “expander” che risponde anche allo standard GM
Figura 1a
zione utilizzando sul proprio PC un
programma che svolge la funzione
di sequencer, con il quale gli sarà sizione completa. Come ricordere- responsabile della sola registrazio-
possibile registrare tutte le parti te, il protocollo MIDI non permet- ne e riproduzione di “eventi”, cioè
sonore che formeranno la compo- te la trasmissione di suoni ma è di comandi che simulano la pres-

62 HARDWARE
HARDWARE

Il simbolo dello standard GM Figura 1c

all’interno di un altro studio diver-


so dal proprio e con strumenti dif-
ferenti, non avrebbe la certezza di
riuscire a riprodurre lo stesso risul-
tato. Si otterrebbe sicuramente
l’esecuzione della composizione,
ma molto probabilmente questa
Il lettore floppy-disk permette la lettura dei MIDIfile. Figura 1b sarebbe eseguita con sonorità dif-
ferenti da quelle inizialmente
impostate: come abbiamo visto, il
sione di una certa nota, il richiamo MIDI. In pratica dovrebbe ricorda- file MIDI memorizza solo gli “even-
di un certa locazione di memoria re, ad esempio, che sul canale ti” e il numero di locazione di
(suono), ecc, negli strumenti colle- MIDI 1 deve associare il suono di memoria del suono abbinato a cia-
gati. Ne consegue che se il musici- un pianoforte, sul canale MIDI 2 scun canale; ad esempio, la nostra
sta volesse memorizzare la propria quello di un basso, ecc, secondo il locazione di memoria n. 15 conte-
composizione sul PC, otterrebbe proprio personale criterio utilizzato neva il suono del pianoforte che
un file con l’insieme di tutti gli per la composizione. Il file MIDI abbiamo utilizzato per il canale
eventi MIDI che creano il brano. della composizione risulterà essere MIDI 1. Utilizzando uno strumento
Questo fatto è sicuramente impor- di dimensioni molto contenute e differente, la locazione di memoria
tante, in quanto permette al musi- potrà essere facilmente memoriz- n. 15 potrebbe contenere un qual-
cista di richiamare sul sequencer le zato sul PC. Diversamente, la siasi altro suono impostato dal
proprie composizioni per poterle memorizzazione della relativa relativo costruttore. In sostanza,
poi eseguire o variare a piacimento composizione in formato sonoro pur essendoci uniformità nella rice-
mediante gli strumenti collegati. comporterebbe la registrazione di zione dei dati e nell’esatta esecu-
Grazie alla possibilità di associare il un file con enormi dimensioni. zione del brano, non c’è alcuna
numero di suono ad ogni traccia Potendo contare su uno studio e su corrispondenza nel richiamo dei
MIDI, il compositore non dovrà far strumentazione propria, un profes- suoni tra strumenti di costruzione
altro che accendere tutti gli stru- sionista salverà le proprie composi- e concezione diversa. Per cercare
menti e avviare la composizione, in zioni sul computer nel formato di dare ordine a questa realtà e
quanto il file MIDI caricato sul “MIDI file” e procederà poi alla permettere quindi lo scambio di
sequencer provvederà a ripristinare registrazione della stessa composi- dati MIDI in modo funzionale, è
le impostazioni suono/canale di zione, in formato sonoro, su nastro stato ideato il General MIDI (GM).
ciascuno strumento utilizzato. Se magnetico digitale o altri supporti Questo standard nasce per stabilire
tali informazioni non fossero pre- musicali. Questa premessa ci ha la disposizione dei suoni all’interno
senti, ad ogni accensione degli consentito di introdurre i file MIDI, di ogni strumento e permettere
strumenti il musicista dovrebbe la loro applicazione di base e quindi la corretta riproduzione di
associare manualmente tutti i anche… il loro limite: se il musici- file MIDI; lo standard prevede 128
suoni utilizzati ad ogni canale sta volesse utilizzare il proprio file suoni e un completo set di percus-

HARDWARE 63
HARDWARE

sioni formato da 35 strumenti.


Grazie all’adozione di questa
disposizione comune è quindi pos-
sibile creare brani da poter impie-
gare su strumenti diversi senza
troppe preoccupazioni; lo stan-
dard è particolarmente diffuso in
strumenti di livello amatoriale
dove tale compatibilità diventa
una delle caratteristiche predomi-
nanti. Questo standard accomuna
inoltre tutti gli strumenti normal-
mente utilizzati dai cantanti e
musicisti impegnati nel classico
“piano bar”, settore in cui il merca-
to delle basi e dei brani su MIDI file
è particolarmente attivo.
Ma lo standard GM è seguito
anche da quasi tutte le schede Figura 2 Una classica rete di strumenti collegati in “cascata” per mezzo della porta MIDI Thru
sonore per PC, capaci quindi di
riprodurre con successo (e talvolta
con ottima qualità) ogni composi-
zione MIDI. Ed è ormai comune
pensare ad un “midifile” come
mezzo universale per lo scambio e
la riproduzione di brani musicali.
Successivamente è stato introdotto
da un singolo costruttore lo stan-
dard GS (General Standard) con
cui sono stati ampliate le già note
potenzialità del GM. Tuttavia il GS
non ha trovato grande diffusione
tra altri costruttori e pur offrendo
ulteriori vantaggi è rimasto presen-
te in prevalenza solo sugli stru-
menti di questo unico costruttore.
Un’ultima nota riguarda la fedeltà
di riproduzione dei midifile: come
già visto nella scorsa puntata ogni Figura 3
Un’interfaccia con più uscite MIDI Out permette di collegare meno strumenti in cascata e ridurre
quindi i possibili ritardi nella trasmissione dei dati
strumento musicale presenta carat-
teristiche proprie nella riproduzio-
ne di certe sonorità, in base al tipo trasmissione di tipo seriale, cioè i ciascun dato; ogni informazione è
di costruzione e di “sintesi” impie- dati vengono inviati in forma di quindi composta da 10 bit (bit di
gata. Di conseguenza il prodotto singoli bit, uno dopo l’altro, su start + 8 bit di informazione + bit
risultante dall’esecuzione di un un’unica linea di collegamento. La di stop) e impiega 0,320 mS per
midifile potrà essere diverso e velocità di trasmissione è di 31.250 raggiungere l’unità ricevente. La
ovviamente più fedele, per sonori- bit al secondo. Ogni informazione velocità di trasmissione è un para-
tà e credibilità, in strumenti più trasmessa (ogni byte) è preceduta metro molto importante da rispet-
capaci e potenti. e seguita da un bit di controllo (bit tare in quanto da essa dipende la
di start e bit di end) che indica corretta esecuzione di ogni
I CIRCUITI MIDI all’apparecchiatura ricevente l’ini- comando che in molti casi coinci-
Il collegamento MIDI utilizza una zio e la fine della trasmissione di de con l’emissione di note.

64 HARDWARE
HARDWARE

manciata di resistenze, un circuito


integrato logico e un fotoaccop-
piatore, quest’ultimo necessario
per separare fisicamente l’ingresso
dalle uscite ed evitare possibili
“loop” e interferenze. I terminali
standard che forniscono i collega-
menti dell’interfaccia, sono i classi-
ci DIN a 5 poli, i cui terminali ver-
ranno utilizzati solo in parte.
Esistono diversi schemi d’interfac-
cia MIDI e di MIDI Trhu Box, alcu-
ni dei quali sono ancora più sem-
plici ed economici di quello pre-
sentato. Tuttavia, visto il costo irri-
sorio dei pochi componenti neces-
sari, abbiamo preferito presentare
lo schema che garantisce la mag-
giore affidabilità e certezza di fun-
In questo caso il “Midi Trhu Box” moltiplica il numero di uscite Figura 4 zionamento. Il principio di funzio-
namento del circuito è abbastanza
Eventuali piccoli ritardi nella tra- MIDI OUT: in questo modo le intuitivo: il segnale MIDI di ingres-
smissione/ricezione dei dati lungo porte MIDI di uscita funzionano in so proveniente dall’esterno dell’in-
la rete MIDI potrebbero comporta- modo identico (e simultaneo) per- terfaccia arriva al fotoaccoppiatore
re un ritardo anche nell’esecuzione mettendo di spezzare la rete in tramite la porta MIDI IN. Il fotoac-
di alcune note, da parte degli stru- due, tre o più parti e riducendo coppiatore separa, tramite il pro-
menti più “lontani” della rete. quindi la lunghezza delle reti MIDI prio circuito ottico interno, il
Per evitare questo inconveniente, e diminuendo i possibili ritardi. Il segnale ricevuto e lo invia alle
che risulterebbe immediatamente circuito che vedremo potrà essere porte logiche (NOT - invertenti)
rilevabile all’orecchio dell’ascolta- usato proprio come moltiplicatore che provvederanno ad amplificare
tore, si cerca sempre di evitare il di uscite (MIDI Thru Box) o come il segnale riportandolo allo stato di
collegamento “in cascata” di trop- vera e propria interfaccia MIDI da “bit”. Questo livello logico potrà
pi strumenti. Ogni passaggio da utilizzare con il proprio PC tramite quindi essere inviato al PC o utiliz-
MIDI IN a MIDI THRU rallenta sem- la porta “Joystick” presente sulla zato dalla porta MIDI Thru presen-
pre di un po’ il flusso e per questo scheda sonora. L’elettronica MIDI è te sull’interfaccia, per inviare il
motivo e utile disporre di più porte piuttosto semplice e utilizza una segnale di ingresso appena ricevu-
to ad altre unità esterne.
Collegando l’interfaccia al PC, l’u-
scita proveniente da quest’ultimo
verrà anch’essa amplificata con lo
stesso principio delle 2 porte inver-
tenti e quindi inviata alle porte di
MIDI Out.
Grazie all’impiego di un semplice
deviatore, potremo decidere se uti-
lizzare il nostro circuito come com-
pleta interfaccia MIDI per PC o
come Trhu Box indipendente. Nel
primo caso disporremo di un
ingresso, una porta Thru e di due
porte MIDI Out identiche. Un sem-
Il connettori DIN a 5 poli usati per i collegamenti MIDI Figura 5
plice “click” sul deviatore, e il cir-

HARDWARE 65
HARDWARE

Figura 6 Schema circuito IN – trhu – out

cuito potrà diventare autonomo e composti da una porta logica e metallo, volanti o da pannello, e
trasformarsi in un “moltiplicato- due resistenze. L’unico accorgi- tutti riportano la numerazione dei
re” di uscite, riproponendo sui 3 mento importante da considerare loro PIN su almeno uno dei lati.
MIDI Thru il segnale di ingresso. nella realizzazione, riguarda il cor- Fate quindi riferimento a questi
Per eventuali necessità, è possibile retto collegamento del circuito ai numeri per individuare esatta-
inserire un maggior numero di diversi connettori. I connettori mente i PIN da utilizzare.
porte MIDI Out/Trhu aggiungen- MIDI indicati nello schema sono Per quanto riguarda il collega-
do in modo abbastanza semplice tutti “femmina”: ne esistono di mento con il PC, utilizzeremo un
e intuitivo, ulteriori stadi di uscita diversi modelli, in plastica, in connettore maschio a 15 poli,

66 HARDWARE
HARDWARE

seguendo lo standard utilizzato sce la corretta trasmissione dei inoltre consigliabile inserire il cir-
dalla porta “Joystick” presente dati anche a distanze più che dop- cuito all’interno di un contenitore
sulle schede sonore dei PC. pie. Nel caso fosse necessario rag- metallico. Il circuito dovrà essere
Tramite questo collegamento l’in- giungere distanze ancora maggio- alimentato con una tensione con-
terfaccia MIDI sarà in grado di ri, sarà necessario utilizzare un tinua di 5 Volt.
mettere in comunicazione il com- Thru Box almeno ogni 4 metri, in Buon divertimento!
puter con gli strumenti musicali. I modo da riamplificare i segnali e
driver per il riconoscimento del- dare loro la possibilità di essere
l’interfaccia sono già presenti sul correttamente ricevuti. Vista la
sistema operativo (Windows) e semplicità del circuito i pochi
salvo casi particolari il circuito componenti necessari potranno
potrà essere collegato e usato essere montati anche su una
immediatamente. basetta multiforo senza compro-
Normalmente le apparecchiature mettere la qualità di funziona-
di una rete MIDI sono posizionate mento.
abbastanza vicine tra loro e i cavi I due circuiti integrati potranno
di collegamento che si trovano in essere collocati su apposito “zoc-
commercio sono sempre molto colo, mentre per gli altri compo-
corti (da poche decine di centi- nenti non saranno necessari parti-
metri a circa 2 metri). colari accorgimenti se non quelli
Nonostante sia bene rispettare tali già indicati per i connettori. Per
Electronic shop 15
distanze, il nostro circuito garanti- evitare possibili interferenze è

HARDWARE 67
TUTORIAL

L'INTERFACCIA SERIALE
RS-232
di Vincenzo Villa
scrivimi@vincenzov.net

L'interfaccia seriale RS-232 consente lo scambio di dati tra dispositivi digitali. In que-
sto tutorial si illustreranno principalmente le caratteristiche di natura elettrica previste
dallo standard con l'obiettivo di fornire le poche informazioni necessarie a progettare
dispositivi elettronici che comunicano con un PC attraverso questa porta.

L’INTERFACCIA RS-232 cioè gestibili da PC e microcon- ovviamente coincidono, da cui la


UTILIZZA UN PROTOCOLLO trollori "normali". parziale equivalenza dei due ter-
SERIALE DI TIPO ASINCRONO Asincrono significa, in questo mini. Nel caso di trasmissioni a più
Seriale significa che i bit che costi- contesto, che i dati sono trasmessi livelli, invece, è possibile trasmet-
tuiscono l’informazione sono tra- senza l’aggiunta di un segnale di tere con una sola transizione più
smessi uno alla volta su di un solo clock, cioè di un segnale comune bit: se per esempio posso trasmet-
filo. Questo termine è in genere che permette di sincronizzare la tere otto diversi valori di tensione
contrapposto a "parallelo": in que- trasmissione con la ricezione; tra 0 ed 7 volt, con un solo valore
sto caso i dati sono trasmessi con- ovviamente sia il trasmettitore che di tensione invio tre bit (0 V = 000,
temporaneamente su più fili, per il ricevitore devono comunque 1 V = 001, 2 V = 010…) ed in que-
esempio 8, 16 o 32. essere dotati di un clock locale per sto caso una trasmissione a 1000
Parlando astrattamente si potreb- poter interpretare i dati. baud equivale ad una a 3000 bps.
be pensare che la trasmissione La sincronizzazione dei due clock è In questa nota parlerò solo di
seriale sia intrinsecamente più necessaria ed è fatta in corrispon- segnali binari trasmessi secondo lo
lenta di quella parallela (su di un denza della prima transizione sulla standard RS-232: quindi il baud
filo possono passare meno infor- linea dei dati. rate, pari all'inverso della durata di
mazioni che su 16). In realtà que- un bit, coincidente numericamen-
sto non è vero in assoluto, soprat- LE UNITÀ DI MISURA te con il bps.
tutto a causa della difficoltà di Le unità di misura della velocità di
controllare lo skew (disallineamen- trasmissione sono essenzialmente HALF-DUPLEX E
to temporale tra i vari segnali) dei due: il baud ed il bit per secondo FULL-DUPLEX
molti trasmettitori in un bus paral- (bps o, meno spesso, b/s), spesso Le due parole sono riferiti a sistemi
lelo, e dipende dalle tecnologie trattate erroneamente come sino- con un solo ricevitore ed un solo
adottate: p.e. in una fibra ottica, nimi. Il baud rate indica il numero trasmettitore, come nel caso di un
in un cavo ethernet, USB o di transizioni al secondo che sistema che utilizza la RS-232.
FireWire (tutti standard seriali) le avvengono sulla linea; il bps indi- Il primo termine indica che la tra-
informazioni transitano ad una ca, come dice il nome, quanti bit smissione è bidirezionale ma non
velocità paragonabile a quella di al secondo sono trasmessi lungo la avviene contemporaneamente
un bus PCI a 32 fili. linea. Nel caso di trasmissione nelle due direzioni: un dispositivo
In questa nota applicativa si parle- binaria (cioè è presente un livello (ricevitore, listener o Rx) ascolta e
rà solo d’interfacce seriali "lente" alto ed uno basso) le due cose l’altro (trasmettitore, talkner o Tx)

68 TUTORIAL
TUTORIAL

emette segnali. Quando è neces- A volte un segnale alto (+12 V, • Alla fine è possibile aggiungere
sario si scambiano i ruoli. cioè uno zero logico) è indicato un bit di parità, descritto più
La trasmissione full-duplex indica come space ed uno basso (-12 V, avanti
che la trasmissione è bidirezionale uno logico) come mark. • Alla fine la linea rimane nello
e contemporanea. In questo caso Tutte le transizioni appaiono in stato di riposo per almeno 1 o
sono necessari ovviamente due fili corrispondenza di multipli di 1.5 o 2 bit; notare che, se non
oppure qualche altro sistema per 104us (pari ad 1/9600 cioè cia- ho più nulla da trasmettere, il
distinguere i due messaggi con- scun bit dura esattamente l'inver- riposo è molto più lungo, ovvia-
temporanei nelle due direzioni. Lo so del baud rate). mente. Molti sistemi non posso-
standard RS-232 è full-duplex in La linea si trova inizialmente nello no utilizzano 1.5 bit di stop.
quanto è utilizzato un conduttore stato di riposo, bassa (nessun dato
separato per ciascuna direzione in transito); la prima transizione In genere il formato del pacchetto
delle informazioni. Il vincolo è in da basso in alto indica l’inizio trasmesso è indicato da una sigla
genere limitato alla necessità che della trasmissione (inizia il "bit di composta da numeri e cifre, per
trasmissione e ricezione abbiano start", lungo esattamente 104us). esempio 8n1 e 7e2:
lo stesso formato. Se la trasmissio- Segue il bit meno significativo
ne è sempre in un solo verso, si (LSB), dopo altri 104 µS il secon- • La prima cifra indica quanti bit
parla di simplex. do bit, e così via, per otto volte, di dati sono trasmessi (nei due
fino al bit più significativo (MSB). esempi 8 e 7).
COME È FATTO UN Da notare che il byte è trasmesso • La prima lettera il tipo di parità
SEGNALE RS-232 "al contrario", cioè va letto da (rispettivamente nessuna ed
La cosa più semplice per descrive- destra verso sinistra. even-parity).
re un segnale RS-232 è partire con Segue infine un periodo di riposo • La seconda cifra il numero di bit
un esempio. Nell’immagine che della linea di almeno 208us, cioè di stop (rispettivamente 1 e 2).
segue è visualizzato, in modo due bit di stop e quindi (eventual-
idealizzato, cosa appare collegan- mente) inizia un nuovo pacchetto Tenendo conto che esiste sempre
do un oscilloscopio ad un filo su di bit. Le varianti possibili sono le un solo bit di start, un singolo
cui transita un segnale RS-232 8n2 seguenti: blocco di bit è quindi, per i due
(più avanti verrà spiegata questa esempi riportati, costituito rispet-
sigla) a 9600 bps rappresentante il • Se la trasmissione è più veloce o tivamente da 10 (1+8+0+1) e 11
valore binario 00110000. più lenta, la distanza tra i fronti (1+7+1+2) bit.
L’ampiezza del segnale è caratte- varia di conseguenza (p.e. a 1200 Da notare che di questi bit solo 8
rizzata da un valore "alto" pari a bps le transizioni avvengono a e, rispettivamente, 7 sono effetti-
circa +12 V ed un valore "basso" multipli di 0,833 mS, pari a vamente utili. Lo standard origi-
pari a –12 V. Da notare che, nello 1/1200). nale prevede una velocità fino a
standard RS-232 un segnale alto • Invece di trasmettere 8 bit, ne 20Kbps.
rappresenta lo zero logico ed uno posso trasmettere 6, 7 o anche 9 Uno standard successivo (RS-
basso un uno, come indicato nel (ma quest’ultima possibilità non è 562) ha portato il limite a
disegno e rovesciato rispetto al prevista dalle porte seriali dei nor- 64Kbps lasciando gli altri para-
comune pensare. mali PC). metri elettrici praticamente inva-
riati e rendendo quindi i due
standard compatibili a bassa
velocità.
Nei normali PC le cosiddette
interfacce seriali RS-232 arrivano
in genere almeno a 115Kbps o
anche più: pur essendo formal-
mente al di fuori di ogni standard
ufficiale non si hanno particolari
problemi di interconnessione.
Ovviamente sia trasmettitore che
ricevitore devono accordarsi sul

TUTORIAL 69
TUTORIAL

modo di trasmettere i dati prima I PARAMETRI compito di fornire sia in trasmis-


di iniziare la trasmissione. ELETTRICI RS-232 sione che in ricezione gli opportu-
E' importante garantire il rigoroso La tensione di uscita ad un tra- ni livelli pur non modificando la
rispetto della durata dei singoli smettitore RS-232 deve essere forma del segnale trasmesso.
bit: infatti non è presente alcun compresa in valore assoluto tra 5 V Alcuni integrati (per esempio i
segnale di clock comune a tra- e 25 V (quest'ultimo valore ridotto classici 1488 e 1489, rispettiva-
smettitore e ricevitore e l'unico a 13 V in alcune revisioni dello mente un trasmettitore ed un rice-
elemento di sincronizzazione è standard). A volte le tensioni in vitore, ambedue a quattro canali)
dato dal fronte si salita del bit di uscita sono intenzionalmente sono molto usati in sistemi in cui è
start. Come linea guida occorre diminuite a +/- 6 V anziché 12 V presente (oltre all'alimentazione
considerare che il campionamento per permettere minori emissioni logica di 5 V o 3.3 V ) un'alimen-
in ricezione è effettuato di norma EMC, peraltro sempre critiche, e tazione duale a +/-12 V.
al centro di ciascun bit: l'errore favorire maggiori velocità di tra- Questo integrato, come pratica-
massimo ammesso è quindi pari smissione. mente tutti i circuiti di questo
alla durata di mezzo bit (circa il Il ricevitore deve funzionare cor- tipo, contiene un inverter per cia-
5% della frequenza di clock, consi- rettamente con tensioni di ingres- scun canale e quindi nel segnale
derando che anche il decimo bit so comprese, sempre in modulo, in uscita o in ingresso uno zero
deve essere correttamente sincro- tra i 3 V ed i 25 V. molti ricevitori logico appare come 0 volt, cioè in
nizzato). commerciali considerano sempli- quella che a molti sembra essere la
Naturalmente questo limite non cemente una tensione di soglia al rappresentazione ovvia dei segnali
tiene conto della possibile difficol- valore di +2 V (sopra viene ricono- digitali. L'uso di questi integrati è
tà di riconoscere con precisione il sciuto un segnale alto, sotto uno semplice ma non è sempre attua-
fronte del bit di start (soprattutto basso) anche se ciò non è piena- bile a causa della necessità di
su grandi distanze ed in ambiente mente aderente alla norme. disporre di tre alimentazioni: si
rumoroso) e della presenza di L’impedenza di uscita deve in ogni pensi per esempio alle apparec-
interferenze intersimboliche tra bit situazione essere maggiore di 300 chiature alimentate a batteria.
adiacenti: per questo spesso si ohm (anche a dispositivo spento). Il MAX232 (ed integrati simili, fatti
consiglia caldamente di usare un L’impedenza di ingresso deve da un po' tutti i produttori di
clock con una precisione migliore essere compresa tra i 3 ed i 7 semiconduttori) è un circuito inte-
dell'1% imponendo di fatto l'uso kohm . La corrente prelevabile in grato che permette il collegamen-
di oscillatori a quarzo. uscita mantenendo i corretti valori to tra logica TTL o CMOS a 5 V e
logici deve essere di almeno di le tensioni RS-232, partendo solo
IL BIT DI PARITÀ 1.6mA (in genere però è maggio- da un'alimentazione a 5 V.
Oltre ai bit dei dati (in numero re di quasi un ordine di grandezza) Per ottenere la tensione positiva e
variabile tra 5 ed 8) viene inserito e nel caso di corto circuito deve negative necessarie per il funzio-
un bit di parità (opzionale) per essere minore di 100mA. namento dell'integrato è usata
verificare la correttezza del dato Infine lo slew-rate (cioè la penden- una configurazione a pompa di
ricevuto. Esistono cinque tipi di za del grafico del segnale nel pas- carica, costituito da circuiti interni
parità: sare da 1 a 0 o viceversa) deve all'integrato e quattro condensa-
essere minore di 30V/us per evita- tori esterni di circa 1 µF.
• None: nessun tipo di parità, cioè re eccessive emissioni elettroma- La capacità effettiva dipende dal
nessun bit aggiunto. gnetiche. tipo d’integrato e dalla relativa fre-
• Pari (even): il numero di mark quenza di commutazione; a volte i
(incluso il bit di parità) è sempre COME COLLEGARE condensatori sono presenti all'in-
pari. UNA PORTA TTL O CMOS terno dell'integrato stesso.
• Dispari (odd): il numero di mark ALLA RS-232 Sono disponibili anche integrati
(incluso il bit di parità) è sempre In genere i segnali utilizzati dai che richiedono un'alimentazione
dispari. sistemi digitali variano tra 0 e 5 V di solo 3.3 V (p.e. il MAX3232).
• Mark: il bit di parità vale sempre e non sono quindi direttamente La sezione ricevente del MAX232 è
mark. compatibili con la standard RS- costituita da due porte invertenti
• Space: il bit di parità vale sem- 232. In commercio esistono appo- che accettano in ingresso una ten-
pre space. siti traslatori di livello che hanno il sione di +/- 12 V (o altra tensione

70 TUTORIAL
TUTORIAL

compatibile allo standard RS-232) scarica verso C1, che aumenta la rente disponibile (infatti se prelevo
ed in uscita hanno un segnale TTL propria tensione rispetto a corrente da C1 questo tende a
compatibile. La sezione trasmit- massa. scaricarsi, facendo scendere la ten-
tente ha due driver con in ingres- • Il processo è ripetuto fino a sione); nel circuito integrati gene-
so TTL compatibile ed in uscita un quando la tensione ai capi di C1 ralmente all'interni dei driver per
driver capace di erogare a vuoto è uguale a 2Vcc: in questo caso RS-232 la corrente disponibile è di
una tensione di poco meno di +/- infatti C2 non si scarica più. qualche mA sufficiente al solo fun-
10 V, compatibile con lo standard zionamento del driver stesso.
RS-232. Analogamente le figure C e D
mostra l'inversione di tensione: LA PIEDINATURA DEL
UN CIRCUITO A POMPA CONNETTORE RS-232 DEL PC
DI CARICA • Inizialmente C2 è caricato alla Sono disponibili sul PC due tipi di
Per ricavare le tensioni positive e tensione d’alimentazione (maga- connettori RS-232: DB9 (nove pin)
negative necessarie per garantire i ri, come nel disegno da 2Vcc, e DB25 (25 pin, il connettore ori-
livelli richiesti dalla RS-232 è prati- ricavata con il precedente circui- ginale e presente solo sui PC più
ca comune utilizzare un duplicato- to) vecchi); ambedue i connettori
re ed un invertitore di tensione a • Quindi C2 è connesso tra massa sono maschi e praticamente iden-
pompa di carica. e C1 avendo cura di invertire le tici dal punto di vista funzionale

Le figure A e B mostrano come polarità. In questo modo C1 si anche se non coincidente con
viene ottenuto il raddoppio della carica a -2Vcc quello proposto dallo standard
tensione. Una immagine che ufficiale. Nell'immagine in basso
rende l'idea è quella di un conteni- Il limite dei circuiti a pompa di sono visualizzati i due tipi di con-
tore (C2) che preleva acqua da carica è la limitata quantità di cor- nettori utilizzati sui PC di vecchia
una fonte e la riversa in un secon-
do contenitore (C1) posto a mag-
giore altezza. Più in dettaglio:

• Inizialmente il condensatore C2
viene connesso tra massa e Vcc;
quindi la corrente (in blu) carica
C2 alla tensione di alimentazio-
ne (in giallo).
• C2 viene successivamente con-
nesso tra Vcc ed un secondo
condensatore C1; La tensione ai
capi di C1 deve essere uguale
alla somma di Vcc e quindi C2 si

TUTORIAL 71
TUTORIAL

corrente erogata, visto che questi


SIGLA 25 PIN 9 PIN IN/OUT NOME
pin non sono pensati per questo
uso: è opportuno limitarsi ad un
TxD 2 3 O Dati trasmessi
paio di mA anche se molti PC (ma
RxD 3 2 I Dati ricevuti non i portatili) permettono di arri-
vare tranquillamente a 10mA o
RTS 4 7 O Request To Send anche più. Attenzione che è una
sorgente non regolata.
CTS 5 8 I Clear To Send
UART
DTR 20 4 O Data Terminal Ready Gli UART integrati che permettono
di trasformate il segnale parallelo
DSR 6 6 I Data Set Ready proveniente dal processore in
segnale seriale. In genere vengono
RI 22 9 I Ring Indicator gestite dall'hardware tutte le fun-
zioni a basso livello necessarie
DCD 8 1 I Data Carrier Detect (inserimento dei bit di start e di
stop, generazione o riconoscimen-
GND 7 5 - Massa to del bit di parità, generazione di
interrupt) e spesso è presente un
- - 1 - Terra
buffer FIFO che permette di rice-
vere ed inviare dati anche quando
la CPU è impegnata. La descrizio-
generazione. Quello in alto è rela- no per il cosiddetto handshake tra ne di una UART va oltre gli scopi di
tivo alla porta parallela. Di seguito PC e periferica (o tra PC e PC) cioè questo tutorial: vi rimando quindi
la tabella con indicati i nomi dei per sincronizzare in hardware la ad altre risorse disponibili in rete.
segnali, il numero dei pin e la dire- comunicazione. A volte, usando microcontrollori,
zione del segnale (O = uscita dal Sono presenti due coppie di fili: questa funzione viene svolta in
PC). software anche se spesso in questo
Non ho riportato un disegno dello • RTS/CTS: quando il PC inizia la modo non si superano i 9600bps.
schema per un semplice motivo: trasmissione pone RTS alto, la
in genere crea solo problemi inter- periferica risponde quando RISORSE IN RETE
pretativi in particolare se non è pronta ponendo CTS alto. Per Un tutorial sulla RS-232 veramente
specificato se si tratta del connet- interrompere la trasmissione la completo e ben fatto è quello di
tore maschio o di quello femmina periferica pone CTS basso. Craig Peacock disponibile sul sito
e se la vista è dal lato connettore o • DTR/DSR: Quando il PC è colle- http://www.beyondlogic.org, dove
dal lato dei pin. Molto meglio leg- gato per la prima volta, pone viene affrontato in particolare l'uso
gere i numeri sempre riportati sul alto DTR. La periferica risponde della UART del personal computer.
connettore plastico. Una nota: ponendo alto DSR. I siti dei produttori di componenti
quello usato dal PC non è il con- elettronici presentano i fogli tecnici
nettore previsto ufficialmente Purtroppo questo modo di proce- con tutte le informazioni relative ai
dallo standard che assegna una dere ha un’infinità di variazioni. La loro prodotti per l'interfaccia RS-232,
funzione a tutti e 25 i pin del con- parola d’ordine è: arrangiarsi per a solo titolo di esempio cito:
nettore DB25. tentativi. Un uso alternativo dei
pin RTS e DTR è l'utilizzo come • http://www.ti.com
PERCHÉ TANTI FILI? fonte di alimentazione del disposi- • http://www.maxim-ic.com
In teoria per ricevere e trasmettere tivo collegato alla porta seriale • http:// www.national.com
un segnale RS-232 bastano tre fili: stessa. L'esempio classico è il
ricezione, trasmissione e massa. mouse seriale ma nulla impedisce
Spesso lo è anche in pratica. di collegare un microcontrollore
Gli altri fili (spesso opzionali, ma generico o qualche altro circuito.
Unico ed importante limite è la Electronic shop 16
dipende dall’applicazione) servo-

72 TUTORIAL
Amplificatore TV
canale H2 600 mW

Preamplificatore per
1240 MHz da
18 DB/NF 1,2 DB

Le Fuori serie
MHz

AMPLIFICATORE TV
CANALE H2 600 mW
di Marco Lento
sglent@tin.it

Aumentiamo a circa 600 mW la potenza dei trasmettitori TV equipaggiati con la


nota coppia di moduli miniaturizzati, TX-AV ed MCA, prodotti dall’Italiana AUREL,
costruendo anche un’antenna trasmittente a dipolo aperto.

I moduli pre-montati SMD, dispo-


nibili sul mercato, abbracciano
campi dell’elettronica sempre più
vari; inizialmente confinati al set-
tore dei radiocomandi e della tra-
smissione dati, questi dispositivi si
sono recentemente rivolti anche
alla trasmissione video, soprattut-
to grazie alle realizzazioni dell’ita-
liana AUREL.
Il modulatore video TX-AV, ope-
rante sul canale VHF H2 (portante
video 224,25 Mhz) con potenza di
2 mW, e l’amplificatore lineare
MCA funzionante in classe A con
potenza di 80 mW, consentono
anche ai meno esperti, la costru-
zione di trasmettitori audio-video
di elevata qualità.
Se la potenza di 80 mW appare
Foto 1 L’amplificatore montato ed inserito nel contenitore
più che sufficiente per trasmissioni
via cavo a circuito chiuso o via
etere nel raggio di 200-300 metri, in ingresso. L’”effetto volano” sente sul collettore di TR1, a quel-
le trasmissioni via etere a distanze dato dall’induttanza della bobina la più alta (75 Ω) di cavo ed anten-
superiori, richiedono una potenza L2, garantisce ugualmente un’ele- na. La potenza dichiarata si ottie-
in antenna più elevata, ottenibile vata linearità senza far rimpiange- ne alimentando l’amplificatore
col piccolo amplificatore di segui- re l’adozione di una polarizzazione con 15 V, tensione prelevabile dal
to descritto. in classe A. piccolo alimentatore stabilizzato
I compensatori CV1-CV2 consen- qui proposto, mentre l’assorbi-
L’AMPLIFICATORE tono di adattare l’impedenza d’in- mento del circuito non supera i 65
E’ un amplificatore accordato, gresso a quella di 50 Ω, caratteri- mA.
costruito attorno ad un unico tran- stica del lineare MCA, mentre CV3
sistor 2N3866, con polarizzazione e CV4 provvedono ad adattare COSTRUZIONE E TARATURA
di base affidata allo stesso segnale l’impedenza di pochi Ohm, pre- Realizzato il circuito stampato, il

74 MHz
MHz

ELENCO COMPONENTI
AMPLIFICATORE
SIGLA VALORE
R1 Res. 100 Ω 1/2 W
R2 Res. 10 Ω 1/2 W
R3 Res. 10 Ω 1/2 W
R4 Res. 1,8 Ω 1/2 W
C1 Cond. ceramico 10 kpF
C2 Cond. ceramico 10 kpF
C3 Cond. ceramico 10 kpF
C4 Cond. elettr. 330 mF 25 Vl
C5 Cond. cer. 100 kpF 50 Vl
CV1 Compensatore 10/60 pF
CV2 Compensatore 4/25 pF
CV3 Compensatore 10/60 pF
CV4 Compensatore 4/25 pF
J1 VK200
J2 VK200
DL1 LED 3 mm
Transistor 2N3866
TR1
(con dissipatore)
L1 Vedi testo
L2 Vedi testo

montaggio dei componenti, tutti


di facile reperibilità, non pone par-
ticolari problemi. Due le bobine
da realizzare, entrambe con filo
argentato da 1 mm, facilmente
ricavabile dal conduttore centrale
di un cavo coassiale TV. Per L1
dovremo avvolgere 2 spire in aria
su diametro 5,5 mm, distendendo
poi le spire fino ad ottenere una
bobina lunga 5 mm, mentre L2 si
compone di 5 spire avvolte in aria
su diametro 5,5 mm, successiva-
mente spaziate per ottenere una
bobina lunga 17 mm.
Come per altri montaggi RF,
occorre inserire il modulo così
ottenuto all’interno di un conteni-
Schema elettrico, circuito stampato (lato rame, scala 1:1) tore metallico servendoci di
e disposizione dei componenti dell’amplificatore Figura 1
distanziatori di plastica; la massa

MHz 75
MHz

ELENCO COMPONENTI SONDA RF

SIGLA VALORE
R1 Res. 150 Ω 2 W
R2 Res. 150 Ω 2 W
C1 Cond. ceramico 10 kpF

C2 Cond. ceramico 4.7 kpF

C3 Cond. ceramico 10 kpF

C4 Cond. ceramico 4.7 kpF

J1 VK200

DG1 AA 117 o similare

del circuito stampato deve toccare


quella del contenitore solo in cor-
rispondenza del connettore di
ingresso SO239 e della presa coas-
Schema elettrico, circuito stampato (lato rame, scala 1:1) e disposizione dei componenti siale d’antenna, accorgimento
Figura 2 del carico sonda necessario per la taratura dell’amplificatore
utile nelle VHF per evitare che la
MHz

ELENCO COMPONENTI
ALIMENTATORE
SIGLA VALORE
R1 Res. 1,8 kΩ 1/2 W
C1 Cond. elettr. 470 mF 35 Vl

C2 Cond. cer. 100 kpF 50 Vl

C3 Cond. elettr. 100 mF 25 Vl

C4 Cond. cer. 100 kpF 50 Vl

DL1 LED 3 mm

B1 LM7815

T1 Trasformatore 18 V - 300 mA

radiofrequenza in uscita possa tor-


Schema elettrico, circuito stampato (lato rame, scala 1:1) e disposizione dei
nare verso l’ingresso.
componenti dell’alimentatore Figura 3 Sul coperchio occorre praticare
quattro fori in corrispondenza dei
compensatori, la cui taratura fina-
le va eseguita a contenitore chiu-
so. Il pilotaggio richiede l’utilizzo
di un trasmettitore equipaggiato
con i sopraccitati moduli SMD;
personalmente ho utilizzato il KIT
GPE mod. MK3530 (foto 4), pre-
sentato su Fare Elettronica 204
(Giugno 2002), collegandolo
all’amplificatore tramite un corto
cavetto RG174 a 50 Ω.
Per eseguire la taratura è necessa-
rio costruire il carico sonda a 75 Ω
qui proposto e disporre di un nor-
male multimetro analogico o digi-
tale da porre in portata 10 V fondo
scala.
Alimentato il circuito, si ruotino
lentamente con un giravite di pla-
Disegno meccanico dell’antenna Figura 4
stica i quattro compensatori in

MHz 77
MHz

come visibile in foto 5. Per il cavo di


discesa conviene utilizzare un satelli-
tare di buona qualità, da tenere il più
possibile corto, mentre in ricezione
potremo servirci delle normali anten-
ne logaritmiche (guadagno medio +
9 dB).
Vi ricordo di porre le antenne trasmit-
tenti e riceventi entrambe in orizzon-
tale od in verticale.
Durante la trasmissione è inevitabile
che, tramite i cavi di segnale, parte
della radiofrequenza raggiunga gli
apparati utilizzati come sorgente
video; a riguardo sconsiglio di modu-
lare il TX tramite le videocamere, che
i ritorni RF possono facilmente dan-
Foto 4 Il trasmettitore audio-video MK3530 neggiare con i conseguenti onerosi
costi di riparazione. Le prove di tra-
smissione hanno confermato quanto
funzione della massima lettura una normale 6 elementi Fracarro per si poteva supporre: nelle VHF in
sullo strumento, che dovrà essere ricezione, ha dato risultati assai delu- assenza di ostacoli quali edifici, rilievi
dell’ordine di 8 V; considerata la denti; da qui la scelta di realizzare montuosi, vegetazione ed impedi-
menti metallici in genere, si possono
coprire distanze notevoli anche con
potenze così piccole; il segnale infatti
è risultato ancora ricevibile a distanza
di 15 Km, mentre la portata si riduce
drasticamente quando le condizioni
operative non sono favorevoli come
quelle sopra citate. In ogni caso l’am-
plificazione non ha comportato alcun
degrado sensibile nella qualità delle
immagini trasmesse.
Ricordo infine che, per la frequenza
utilizzata, l’utilizzo del dispositivo qui
presentato dovrà limitarsi a brevi
esperienze a carattere didattico-speri-
mentale.

Foto 5 L’antenna realizzata per questo progetto www.farelettronica.com


caduta di tensione introdotta dalla un’antenna a dipolo aperto da 1/2 λ. È possibile scaricare dal sito di fare
sonda, tale valore corrisponde ad Questa configurazione, rispetto al elettronica l’articolo completo, in
una potenza RF di circa 600 mW. dipolo chiuso (300 Ω), presenta già formato PDF (Adobe Acrobat), del
l’impedenza di 75 Ω richiesta ed un “Trasmettitore audio-video a 224
ANTENNA E COLLAUDO comportamento semidirettivo, irra- MHz (MK3530)”, al quale questo
Tarata l’uscita del nostro amplificato- diando soprattutto di piatto ed assai progetto fa riferimento.
re su un’impedenza di 75 Ω, dovre- meno con le estremità (foto 5).
mo disporre di un’antenna trasmit- Qualora si desideri irradiare solo a
tente con la medesima impedenza. Il 180 gradi, potremo porre dietro al
Electronic shop 17
tentativo di utilizzare in trasmissione dipolo un rettangolo di rete metallica

78 MHz
ELETTRONICA SAPERE ELETTRONICA DIGITALE PIC BOOK Con dischetto allegato PIC BOOK 2 - Con CD allegato IL PLC Nella gestione dei LABVIEW - Nella gestione dei
E SAPER FARE SAPERE E SAPER FARE G. Galletti G. Galletti controlli e nell’automazione controlli e dei sistemi
G. Filella PICBOARD: Un circuito mille fori un po’ speciale - Naturale proseguimento del primo volume, questo G. Filella M. Ferrari - G. Filella
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tati, dalla saldatura, circuiti stampati, filtri oscilla-
è possibile abbinare teoria e pratica con i kit - ALARMPIC: Piccola barriera per i ladri di apparta- che a dir poco sorprendenti. La novità principale è che verso l’animazione di alcuni automatismi. Nel testo merciali o schede interfaccia. Questo volume propone
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Radiotelefoni portatili: storia, cenni, dati, schemi e parativa. Pagine 111 trollo, macchine statiche di conversione elettrica.
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considerazioni su questi moderni mezzi di telecomu- Quadro di controllo. Dispositivi utilizzatori, corpi illu-
modulato. Il Beacon Receiver BC 1206A. Il rice- cod. 3426 Euro 9,00 a reperire. Per una migliore consultazione, ho suddi-
nicazione a breve distanza. L’apparato di bordo minanti, frigoriferi e congelatori. Sollevamento
vitore professionale UKW. Trasmettitore di “Funksprecher f” . TX80: un semplice, economico cod. 3418 Euro 18,00 acqua, elettropompe. Pagine 96
viso il volume in tre parti; • Adattatori • Connettori
• Cavi di collegamento Pagine 80
potenza per stazioni autotrasportate BC610. Il trasmettitore radiantistico con quattro tubi unificati.
preamplificatore BC614E. Il complesso riceven- Amplificatori a RF per la QB 3/300 con o senza neu- cod. 3218 Euro 11,50 cod. 2099 Euro 10,33
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30 MT. Il complesso ricevente e trasmittente tore “Ukw E. e”. “Ukw E.g.”: un interessante radiorice-
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MHz

PREAMPLIFICATORE PER 1240


MHz DA 18 DB/NF 1,2 DB
di Giuseppe Signoris
giuseppe.signoris@enaip.piemonte.it

Per gli appassionati di ATV, non può mancare anche questo semplice, piccolo, ma
importante preamplificatore, che migliora la qualità della ricezione soprattutto se
abbinato al ricevitore. In lcuni casi abbiamo appurato un miglioramento anche nella
ricezione. È indicato non solo per i segnali provenienti da ponti ripetitori con distanze
notevoli o con segnali appena sufficienti, ma per le emissioni in diretta con eccitatori
o trasmettitori di piccola emissione. A questo proposito potete andare a rivedere
l’eccitatore presentato qualche mese fa, da 800 mW sempre su questa rivista.

Anche in questo progetto “il fai da


te” è alla base di chi ama mettersi
alla prova. Confrontato con altri
preamplificatori disponibili in com-
mercio, e con costi purtroppo, a
volte non proponobili per le nostre
tasche, per le qualità e le prestazio-
ni è di sicura e indubbia competiti-
vità. In questi casi, l’autocostrutto-
re riesce sempre a soddisfare quelle
lacune che rendono professionale il
proprio apparato ATV, ma soprat-
tutto migliora la definizione in
video del segnale che a volte arriva
puntinato o non ben definito sul
monitor e necessita di un aumento
di segnale per la migliore qualità
delle immagini stesse.

SCHEMA ELETTRICO
E DESCRIZIONE DEL CIRCUITO tore che fuga a massa il segnale, dove cellulari e bande televisive la
Il circuito si presenta semplice a determina la limitazione del guada- fanno da padrone.
prima vista, ma analizzato parte gno intorno al suo valore tipico da Grazie al filtro e alla tipologia del
per parte svela tutte le sue peculia- noi presentato intorno ai 18 dB. circuito il preamplificatore ha una
rità e caratteristiche. Non meno importante, è il filtro a caratteristica unica e uno slancio
È formato da un FET MGF1302 o “T” in ingresso che forma un passa sulla dinamica superiore a quelli
similare, che ha un guadagno alto ed è regolato per abbattere le commerciali, mantenendo il rap-
molto elevato. La resistenza con frequenze minori di 950 MHz, ren- porto segnale rumore molto basso
valore di 82 Ω con il suo condensa- dendo mute le frequenze minori e competitivo di qualità rispetto ad

80 MHz
MHz

altri preamplificatori dello stesso accennato in articoli precedenti, i rumore. Il preamplificatore che qui
genere. Anche l’alimentazione ricevitori satellitari mal si prestano descrivo non ha la pretesa di essere
diretta o via cavo permette una ad essere collegati direttamente il meglio, esistono infatti preampli-
flessibilità d’impiego alla portata di all’antenna per due ragioni: ficatore con noise figure molto più
qualsiasi tipo utilizzo. Oltre alla sua bassi, ma con rumore da 0,4 dB
praticità, grazie alla sua semplicità • pessima sensibilità non interessano, in quanto, per il
e all’utilizzo del 78L05 che con i (NF tipico = 10dB) traffico ATV una cifra di rumore
condensatori di filtro porta al FET • pessima tenuta totale (preamplificatore + ricevito-
una tensione voluta priva di riple e all’intermodulazione re) inferiore a 2 dB è consona a
rumori indesiderati, inoltre R1 da questo tipo di emissione.
39 Ω migliora ulteriormente la sta- A questi due inconvenienti si rime- Questa realizzazione presenta i
bilità ed il guadagno tra il suorce e dia facilmente con l’utilizzo di un seguenti vantaggi:
la massa del FET raggiungendo il preamplificatore che non sia a
valore di 18 dB. Come già ho banda troppo larga ed a basso • costo dei componenti limitato
(circa 15 €)
• dimensioni minime
• facile reperibilità di tutti i compo-
nenti
• assenza di circuito stampato in
teflon
• ottima stabilità

Il guadagno, di 18 dB, è più che


sufficiente per trascinare i 10 dB di
NF del tuner SAT sotto i 2 dB.
Preamplificatori con guadagno più
elevato sono controproducenti in
quanto il maggior rumore che rag-
giunge il discriminatore FM a PLL
peggiora la ricezione dei segnali
deboli. Sono stato confortato in
merito a quanto appena scritto leg-
gendo una relazione di un OM
olandese ed ho ottenuto un riscon-

MHz 81
MHz

tro pratico interponendo un atte- portamento “passa-alto” e contri- meccanica è molto semplificata
nuatore variabile fra un preamplifi- buisce ad attenuare i segnali TV, rispetto a quella descritta su VHF
catore da 30 dB di guadagno (il fortissimi in bande IV e V, che Communications, in quanto tutto è
“no-tune” di ON1BPS descritto su farebbero intermodulare il pream- montato in un contenitore Teko
RR 4/96 alle pag. 78, 79, 80) ed un plificatore o il tuner che segue. mod. 453 (29 X 48 X 17 mm), il
ricevitore con gruppo Philips Il fianco a frequenze basse della connettore di ingresso può essere
SF212. curva di risposta è ripido mentre indifferentemente SMA, BNC, F
Ebbene, sintonizzandomi su un quello a frequenze alte scende dol- oppure eliminato, entrando diret-
segnale molto debole ed attenuan- cemente, il guadagno a 1300 MHz tamente con un cavetto in teflon
do 15 dB il rapporto segnale è ancora di circa 13 dB e quindi il del diametro di 2,5 mm (RG316).
video/rumore migliora drastica- preamplificatore può essere even- L’uscita è diretta utilizzando un
mente. tualmente utilizzabile anche per il cavetto simile a quello di ingresso,
Lo schema di questa realizzazione traffico SSB o FM a 1296 MHz. il condensatore di sintonia è costi-
è stato ripreso dalla rivista VHF Il circuito di uscita caricato con 82 tuito da una vite che offre il vantag-
Communications 4/90. ohm per conferire stabilità ed offri- gio di Q alto e costo zero.
L’ingresso è costituito da una linea re una impedenza molto prossima I condensatori C2 e C4 sono ricava-
di ottone lunga 24 mm e diametro ai 50 ohm. ti spezzando in due col tronchesino
6 mm, sintonizzata con una vite Per la teoria rimando all’articolo un trapezioidale da 1000 pF (non
che funge da condensatore. Questa originale che è molto ben fatto ed per economia ma per avere dimen-
soluzione d’ingresso ha un com- esplicativo. La mia realizzazione sioni più contenute!).

82 MHz
MHz

RISULTATI
Senza il preamplificatore l’uso del
ricevitore satellitare (in zone ad alta
densità RF come Milano) è impossi-
bile, ruotando la sintonia è un sus-
seguirsi continuo di disturbi inesi-
stenti provocati dall’intermodula-
zione di ampi segnali televisivi in
bande IV e V.
La sensibilità aumenta in modo
significativo, indicativamente di 6
dB: dove per avere un segnale con
un certo rapporto segnale/disturbo
occorrono, diciamo, 10 µV, inse-
rendo il preamplificatore, per otte-
nere la stessa qualità di immagine,
bastano 5 µV.

Electronic shop 18

PROCEDIMENTO TARATURA ELENCO COMPONENTI


DI MONTAGGIO • Collegare l’ingresso del preampli-
• Praticare tutti i fori. ficatore all’antenna e l’uscita di SIGLA VALORE
• Montare il connettore di ingres- questo al ricevitore, dare tensione 39Ω SMD o 1/4W tarare la
so, dado da 5 MA, condensatore e ruotare il trimmer R1 in modo R1 resistenza da 100 Ω per una
passante, regolatore 5 V (78L05) da misurare tra massa ed il termi- corrente di 17÷20 mar. 03
appoggiato su due condensatori nale del passante capacitativo la 3 82Ω SMD o 1/4W
trapezoidali da 1000 pF. tensione di 3,2 V. Così facendo la
• Montare la parete di schermo, corrente Id è di 18 mA. R3 100Ω SMD o 1/4W
costituita da fiberglass a singola o • Con l’aiuto di un corrispondente,
C1 1pF SMD o ceramico
a doppia faccia (su questa piastri- farsi trasmettere un segnale debo-
na saranno stati precedentemen- le oppure interporre un attenua- C2-C4 500pF vedi testo
te saldati i tre condensatori da tore variabile tra antenna e
C3 500pF SMD o ceramico
500 pF e praticato il foro da 2 preamplificatore, così da simulare
mm per il passaggio del gate, un segnale video “frusciato”, poi C4 10pF SMD o ceramico
avendo cura di svasarlo afficnhè il ruotare la vite da 5 MA (ovvero
C6 condensatore 500pF
terminale del dispositivo non toc- variare C9) verso la linea del
chi massa). risuonatore per ottenere il miglior C5 2,5pF SMD o ceramico
• Dopo averlo saldato la piastrina rapporto segnale/disturbo. A que-
C7 500pF SMD o ceramico
di schermo da entrambi i lati, sto punto la taratura è ultimata.
montare la linea di risonanza e C8-C9 1µF 25V SMD elettrolitico
tutti gli altri componenti, tranne Tenere presente che il coperchietto
L1 ø 6mm-h = 24mm (ottone)
il GaAsFET. La resistenza di 82 non è necessario: se lo si mette in
ohm è saldata inclinata in modo un secondo tempo, dopo la taratu- L2 5 nH (1 spira su ø 3mm)
da concidere con il terminale ra, la frequenza tende a salire leg-
impedenza blocco RF
drain del dispositivo. germente ed allora occorre riac- JAF
o passaggio CC
• Il GaAsFET è montato per ultimo cordare C9. Se avete messo il
utilizzando possibilmente un sal- coperchietto è necessario saldarlo Q1 integrato 78L05
datore a gas, con tutte le precau- bene in corrispondenza della cavi- Q2 MGF 1302 o simili
zioni del caso. tà di ingresso.

MHz 83
MHz

LE FUORI SERIE
di Carlo Pria
pria@posta2000.com

Quando sentiamo parlare di fuoriserie d’istinto pensiamo ad una automobile da


sogno, superaccessoriata, di quelle che fanno schiattare d’invidia amici e conoscenti
del fortunato possessore. Questa volta invece il termine si riferisce alle radio ed in
particolare a quegli apparecchi che venivano privati del mobile originale per essere
inseriti in altri mobili di diverso e, di solito, di più appariscente aspetto.

Il desiderio di possedere oggetti 1960 vide il fiorire di innumerevo- ti, anche se un pò tutte le produ-
personalizzati, e quindi esclusivi, è li aziende specializzate nella zioni si somigliavano.
da sempre insito nel carattere costruzione di mobili per apparec- Per consentire ai nostri lettori,
umano ed è particolarmente evi- chi radio “fuoriserie” che veniva- alcuni dei quail ci hanno chiesto
dente presso i popoli più bene- no venduti ai vari rivenditori gran- notizie su apparecchi di varie
stanti dove un certo grado di libe- di e piccoli I quail li proponevano marche trovati con mobili diversi
razione dal bisogno spinge le per- ai propri clienti in modo che chi lo da quelli originali, di farsi una idea
sone ad acquistare le cose sulla desiderava poteva disporre di un di questa produzione riproducia-
base del marchio che esse portano apparecchio, almeno estetica- mo il catalogo di uno dei mag-
e non per le loro qualità materiali. mente, diverso da quello del vici- giori fabbricanti dell’epoca.
Questo fenomeno ha perciò da no di casa. La produzione di que-
sempre interessato tutti i settori sti mobili fu così vasta e diffusa
commerciali e da esso non poteva che è praticamente impossibile
restare escluso l’apparecchio sapere quante ditte vi si dedicaro-
Electronic shop 19
radio; anzi proprio per la necessi- no e quanti tipi ne furono prodot-
tà di integrarsi con l’arredamento
della casa che questo apparecchio
aveva, spingeva molti acquirenti
ad inserirlo in contenitori diversi
da quelli di origine.
Per tutti gli anni ’20 e ’30 il feno-
meno della personalizzazione fu,
almeno in Italia, riservato ai ceti
più abbienti e perciò quantitativa-
mente limitato. Il boom delle per-
sonalizzazioni per i radio ricevitori
ebbe da noi inizio nell’immediato
dopoguerra e si estinse verso la
fine degli anni’ 50 quando la dif-
fusione di altri status symbol, ed
in particolare dell’automobile,
spinse il pubblico a desiderare
altri oggetti come indicatori della
propria posizione sociale.
Il quindicennio che va dal 1945 al

84 MHz
MHz

MODELLO SATURNO
Mobile radiofonobar extra lusso di
linea moderna e armoniosa
accuratamente finito, 2 bar laterali
con mosaico a specchi illuminato.
Pratico per il montaggio di qualsiasi
apparecchio.

Dimensioni d’ingombro:
Larghezza 110 cm
Altezza 87 cm
Profondità 45 cm

MODELLO NETTUNO
Mobile radiofonobar estetico e
moderno, adatto per ogni
ambiente, con bar in mosaico a
specchi illuminato.

Dimensioni d’ingombro:
Larghezza 90 cm
Altezza 80 cm
Profondità 40 cm

MHz 85
MHz

MODELLO VENERE
Mobile radiofonobar di stile
modernissimo, con cristalli
scorrevoli decorati in argento
e bar in mosaico a specchi
illuminato.

Dimensioni d’ingombro:
Larghezza 90 cm
Altezza 80 cm
Profondità 40 cm

MODELLO PINUCCIA
(radiofonobar)
Mobile radiofonobar extra lusso
in noce con specchi illuminati ed
ampia discoteca.

Dimensioni d’ingombro:
Larghezza 85 cm
Altezza 77 cm
Profondità 42 cm

MODELLO PINUCCIA
Fonobar extra lusso in noce
con specchi illuminati ed
ampia discoteca.

Dimensioni d’ingombro:
Larghezza 85 cm
Altezza 77 cm
Profondità 42 cm

MODELLO MARTE A
Radiofono, modello elegante ed
economico con ampia discoteca.

Dimensioni d’ingombro:
Larghezza 60 cm
Altezza 82 cm
Profondità 44 cm

86 MHz
Realizziamo un semplice
Robot Beam: Il SYMET

Iron claw: un robot


interamente realizzato
in lega leggera

Asimo

Introduzione ai servo RC

Bussola elettronica
CMPS03
ROBOMANIA

REALIZZIAMO UN SEMPLICE
ROBOT BEAM: IL SYMET
di Luigi Carnevale
luigi@robot-italy.com

Continuiamo nella scoperta dei BEAM Robots, questa volta lasciamo da parte la teoria
per passare, finalmente, alla realizzazione pratica di una creatura BEAM: il Symet. Un
Robot minimalista, semplice ma curiosamente intelligente…

Come promesso la volta scorsa, que- bilmente) e, anche se non indispensa-


sto mese realizzeremo un Robot bile, è molto utile la cosiddetta ‘terza
BEAM che utilizza il Solarengine mano’, trattasi di un piccolo basa-
(motore solare) per muoversi. Il nome mento con due pinzette ed una lente
Symet deriva dal particolare disegno che servono per tenere gli oggetti
meccanico simmetrico (symmetrical – mentre si eseguono operazioni varie,
symmet - symet) grazie al quale que- tra cui la saldatura a stagno.
sto Robot è in grado di aggirare gli
ostacoli che incontra lungo il percor-
Il contenuto del Kit Symet 1381
so, senza utilizzare alcun tipo di senso- Figura 2 della Solarbotics.
re! Bene, iniziamo con il procurarci
l’attrezzatura ed i componenti neces- Il Kit contiene i seguenti componenti:
sari per la costruzione. Gli attrezzi
necessari sono veramente pochi: un • 1 transistor 3904
saldatore con punta medio/piccola, • 1 transistor 3906
stagno (di buona qualità), tronchesine • 1 resistore da 2.2 kΩ
e pinze a becco piatto (piccole possi- • 4 condensatori da 1.000 µF
• 1 Cella solare SC2422
• 1 Motore SB RM-1
• 3 grandi attaches
• 1 trigger 1381J
• 1 diodo al silicone
Figura 1a La terza mano • 1 cavetto a 2 conduttori per la cella
solare
• 1 guaina termoretraibile per l’asse
Per i componenti, ho pensato di usare del motore
un kit della Solarbotics, il Symet
1381, appunto; è un kit abbastanza PREPARAZIONE
economico (costa poco più di 10 DEI COMPONENTI
Euro) ed è completo di tutto il neces- Dal momento che l’assemblaggio del
sario per la realizzazione del nostro Symet avviene in aria, ovvero in
Symet. Può anche essere integrato Freeforming, bisogna preparare i
con altri componenti per creare componenti. Iniziamo a piegare i reo-
Robot più complessi o più grandi, fori del trigger 1381C: piegare il pin 1(
Figura 1 Gli attrezzi necessari.
sempre basati sul Solarengine. quello a destra guardando la scritta) di

88 ROBOMANIA
ROBOMANIA

90° indietro ad una distanza di circa tagliare l’eccesso dei reofori. Il secon-
4mm dal corpo; quindi il pin 2 di 90° do passo consiste nel saldare il pin 2,
in avanti a circa 3mm dal corpo; del trigger 1381, al pin 1 del transistor
lasciamo il terzo pin intatto. 3906. In questo passo è richiesta la
modellatura del pin 2 del 1381, affin-
ché capiti esattamente sul pin 1 del
transistor, come nella figura seguente.

Preparazione del transistor 3904 Figura 5

punta del saldatore pulita ed in


buono stato. Procuratevi, quindi,
Preparazione del trigger 1381C Figura 3 un’apposita spugnetta umida per la
pulizia della punta, la quale andrà
Passiamo ora al transistor 3906: pie- stagnata bene prima di iniziare a sal-
Modellatura del Pin 2 del 1381 e
ghiamo il pin 1 di 90° verso sinistra a dare. saldatura sul Pin 1 del 3906. Figura 7
circa 3 mm dal corpo ed il pin 2 in Ricordate che i BEAM sono anche
avanti di 90° sempre a 3 mm dal estetica, è quindi importante esegui- Passiamo ora alla saldatura del secon-
corpo; lasciamo il terzo pin intatto. re delle belle saldature. do transistor, il 3904. Occorre, innan-
zi tutto, piegare a 90° il catodo del
diodo, in modo che vada ad incro-
ciare l’estremità del pin 3 del transi-
stor 3906. Posizionare il 3904 capo-
volto rispetto agli altri due, con il
pin 1 collegato al pin 3 del 1381C
ed il pin 2 al pin 3 del 3906. Saldare
anche il diodo.

Preparazione del transistor 3906 Figura 4 La punta di un saldatore pulita


Figura 1b
e in buono stato.

Il primo passo da fare è saldare il


Procediamo infine con l’altro transi- diodo al pin 1 del 1381C, piegate a
stor, il 3904. Questo è soltanto legger- 90° l’anodo del diodo (quello opposto
mente più complicato degli altri: pie- alla fascetta nera) e saldatelo sul
ghiamo il pin 1 di 90° verso sinistra, 1381C, a completo raffreddamento,
come abbiamo fatto per il 3906, ora
ad una distanza di circa 3 mm pie- Saldatura del secondo transistor, il
3904 e del diodo. Figura 8
ghiamolo nuovamente di 90° verso il
basso. Il secondo pin non va toccato, Ora non resta che saldare la resi-
mentre il terzo deve essere piegato di stenza da 2.2 kΩ, la quale andrà
90° in avanti, ad una distanza di 3 mm modellata, affinché vada precisa-
dal corpo. mente tra i due reofori verticali for-
mati dal pin 2 del 3906 ed il pin 3
SALDATURA DEI COMPONENTI del 3904. Una volta saldata, lascia-
E’ arrivato il momento di usare il sal- te raffreddare e poi rifilate con le
datore. Per ottenere delle buone sal- tronchesine i reofori, lasciando una
Saldatura del diodo al 1381C. Figura 6
dature, è essenziale lavorare con la lunghezza di circa 6 mm, serviran-

ROBOMANIA 89
ROBOMANIA

no in seguito per le connessioni Una volta pronto l’alloggiamento, Posizionare il motore all’interno del
esterne. introdurre il motore e saldare, in uno cerchio, nella parte più grande, in
o due punti, la gabbietta dei conden- modo da risultare centrato, e saldare il
satori al corpo del motore stesso. collegamento centrale con la gabbiet-
Se avete un saldatore potente, usatelo ta del motore. A questo punto il
per quest’operazione, senza esagerare, nostro Symet è quasi pronto, già si
i condensatori sono sensibili al calore. denota la tipica forma simmetrica.

Saldata la resistenza, il circuito e’


Figura 9 terminato.

Ora bisogna saldare i condensatori.


Questo è forse il passo più difficile.
Piegare i reofori del polo negativo, in
modo da formare un quadrato con i
quattro condensatori posizionati agli
Introduzione del motore nell’alloggio
spigoli dello stesso. Per capire le Figura 12 e saldatura.

dimensioni del quadrato guardate le Figura 15 Saldatura del cerchio sul motore.
foto seguenti. Una volta individuate le Servendoci di un oggetto tondo, di
misure giuste, saldate il tutto. circa 55 mm di diametro, modelliamo Passiamo alla cella solare, spellare e
due delle tre attaches per creare un stagnare le estremità del cavetto
cerchio il più preciso possibile. Saldare bipolare rosso-nero fornito con il Kit.
le attaches. Modellare le estremità in modo che
vadano a posizionarsi perfettamente
sulle piazzole stagnate della cella
solare. Ora appoggiare il saldatore
sulla piazzola e saldare il filo, rimane-
re immobili fino al raffreddamento,
fare lo stesso con l’altra piazzola.
Attenzione: le celle solari sono ele-
Figura 10 Saldatura dei condensatori.
menti molto delicati e l’operazione di
saldatura rappresenta un pericolo, mi
raccomando di tenere il saldatore
Modelliamo i reofori del polo positivo sulla piazzola per il tempo necessario
Saldatura del cerchio formato da due
in modo da formare una gabbietta ret- Figura 13 attaches. ad eseguire la saldatura e non un
tangolare in grado di accogliere il secondo di più, è importante stagna-
motore. Ci potremo servire del moto- Con un pezzo della terza attache, col- re bene i cavetti, per velocizzare la
re stesso per ottenere una forma legare due punti del cerchio, posizio- saldatura.
migliore. Saldare il tutto. nandolo decentrato rispetto al diame-
tro, di circa 8 mm. Saldare i due punti.

Posizionamento e saldatura del


Figura 11 Preparazione dell’alloggiamento del motore. Figura 14 collegamento centrale. Figura 16 Saldatura del cavetto alla cella solare.

90 ROBOMANIA
ROBOMANIA

Dissaldare il cavo nero dal motore ed


accorciare il cavo rosso, lasciandone
uno spezzone di circa 30 mm.
Piazzare il circuito del Solarengine sul
motore, facendo corrispondere il pin
3 del transistor 3904 con il polo
negativo del motore, ed il pin 1 del
transistor 3906 con la gabbietta dei
condensatori.
Saldare i due punti.
Spellare e stagnare il cavetto rosso Collegamento della cella solare al Symet. Figura 18 Togliendo il rivestimento ai condensatori si
del motore e saldarlo alla gabbietta ottiene un’estetica più ‘tecnologica’. Figura 20

dei condensatori. al centro del motore (figura 18), poi,


con una goccia di colla a caldo, ho realtà e’ più grande di quello che
fissato la cella solare. Potete utilizzare sembra!
la guaina termoretraibile, fornita nel
Kit, per rivestire il pignone del moto- CONCLUSIONI
re, ma non è indispensabile. Il progetto che abbiamo presenta-
to questo mese, è molto semplice
da realizzare, pochi componenti,
un paio d’ore di lavoro e qualche
Euro. Procuratevi una grande sca-
tola di cartone rigido oppure di
legno, è necessario che abbia un
Saldatura del circuito del Solarengine
sul motore.
Figura 17 bordo perimetrale alto almeno
quanto lui, posizionate all’interno
È il momento di collegare la cella sola- degli ostacoli e il vostro neonato…
re ed alimentare il Symet. Accorciare i Il Symet comincerà ad esplorare la
cavetti della cella, lasciando una lun- zona avendo l’accortezza di evita-
ghezza di circa 40 mm, spellare e sta- Fissaggio della cella solare: il Symet
è terminato! Figura 19 re gli ostacoli e non si fermerà fin-
gnarne le estremità. ché ci sarà luce! Infatti, i Symet
Il polo positivo (cavetto rosso), andrà IL SYMET E’ VIVO! non hanno l’interruttore! Mi rac-
saldato sulla gabbietta dei condensa- Il Symet è ora pronto, già si comando, non lasciatelo solo!
tori, possibilmente in corrispondenza muove, nutrendosi della luce che Costruitegli subito un amico!
del cavetto del motore e del pin del c’è nella stanza. Appena i conden- Questo e’ il primo passo per entra-
transistor. satori si caricheranno farà un pic- re nel mondo dei BEAM, la prossi-
Il polo negativo (cavetto nero), dovrà colo balzo in avanti e non si ferme- ma volta realizzeremo un progetto
essere saldato sul pin 1 del transistor rà mai, almeno finché ci sarà luce. più complesso servendoci della
3904 e sullo stesso punto, utilizzando In una giornata di sole, il movi- scheda Bicore Experimenters PCB
lo spezzone di cavo nero avanzato mento del Symet sarà quasi conti- (BEP) della Solarbotics. Si tratta di
dal motore, collegare la parte inferio- nuo. Ora potete ottimizzarne la un grande circuito stampato dop-
re della gabbietta di condensatori, geometria, per ottenere un movi- pia faccia, di eccellente fattura,
ovvero, il polo negativo. mento rettilineo, è sufficiente divisibile in vari piccoli circuiti,
Ci siamo! Il Symet è alimentato dalla variare di qualche grado l’angola- grazie alle preincisioni. Sono cen-
luce, non è escluso che possa già ini- zione dei condensatori. Anche l’e- tinaia le applicazioni realizzabili
ziare a fare qualche movimento ten- stetica potrà essere personalizzata con questa scheda, il limite è sol-
tando di fuggire dalle vostre cure! come volete. Usando lo stesso con- tanto la fantasia.
Non resta che fissare la cella solare in cetto, potrete costruire Symet di
qualche posizione sulla parte alta del tutti i tipi, con 3 o 4 condensatori,
Symet, io ho utilizzato un pezzo di potete usare molte celle solari,
attache, avanzato, per creare un sup- motori di tutti i tipi, insomma que-
Electronic shop 20
porto che parte dal cerchio ed arriva sto piccolo e semplice Robot in

ROBOMANIA 91
ROBOMANIA

IRON CLAW: UN ROBOT


INTERAMENTE REALIZZATO
IN LEGA LEGGERA
prima parte
di Massimiliano Benvenuti
massimiliano@benvenuti-trading.it

Tutto è nato dalla necessità di unire l’utile al dilettevole, essendo un operatore nel
settore metalmeccanico con la passione sfrenata per ogni cosa che riguarda la
tecnologia elettronica, informatica e automazione, ho pensato di creare dei micro
robots che abbiano una qualche attinenza con il mio settore lavorativo, eccone quindi
uno in alluminio anodizzato, l’ho chiamato IRON CLAW (ARTIGLIO D’ACCIAIO).

La corsa alla realizzazione dei kit di


micro robotica da parte delle
migliori case editrici italiane (non
faccio nomi ma si intuisce lo stesso)
è frenetica, miriadi di robots sono
nati e stanno nascendo, ognuno
con l’imperativo categorico di forni-
re funzionalità migliori della concor-
renza. Molti sono scopiazzati da
quelli americani o cinesi, i quali sono
avanti un decennio in questo setto-
re. La maggior parte delle meccani-
che dei robots presenti sul mercato
sono realizzate in materiale termo-
plastico, bachelite o addirittura in
vetronite (il materiale dei circuiti
stampati), nessuno ha mai pensato
di realizzarne in metallo, questa è
stata la scintilla che mi ha portato a
studiare dei robots in lega leggera
(alluminio) che siano, in un certo Figura 1 Iron Claw in posizione di riposo
qual modo, diversi da tutti gli altri
(ai lettori l’ardua sentenza). La possibilità di usufruire di una pia- i classici microcontroller della fami-
Ecco a voi il primo di questi, IRON stra madre studiata per la flessibilità glia PIC della MICROCHIP, usati
CLAW, il nome è tutto un program- e l’universalità, che può ospitare sia dalla stragrande maggioranza degli
ma, ma quali sono le particolarità i potenti microcontroller della hobbisti elettronici.
del robot, a parte la meccanica? BASICX, programmabili in basic, sia Adesso però è un pò prematuro par-

92 ROBOMANIA
ROBOMANIA

lare d’elettronica, in quanto è neces- consentendo il movimento anche su


sario capire bene in che cosa consi- terreni sconnessi.
ste la meccanica di questo robot. Con un diametro di 7 cm, la distan-
za di percorrenza per ogni giro delle
FACCIAMO LE PRESENTAZIONI ruote è di circa 22 cm, ottenuta
Come poteve vedere nella foto in dalla formula matematica del calco-
figura 1 si tratta di un robot quasi lo della circonferenza del cerchio: 2
antropomorfo (cioè con gli stessi * Pgreco * r (3,5 x 2 x Pgreco =
gradi di libertà di movimentazio- 21.98 cm). Abbastanza veloce non
ne degli arti del corpo umano) vi pare? La ruota piroettante, posi-
con base portante mobile, moto- zionata posteriormente alla “piatto”
Disegno 3D della base portante mobile Figura 2
rizzato con 10 servo controlli di trapezioidale, è sostenuta da una
cui due modificati per la rotazione staffa piegata a “z” dove viene avvi-
continua del pignone, tali attua- tato, con una vite ed un dado auto-
tori vengono utilizzati normal- Come potete notare in figura 2, sul bloccante, un ponticello che funge
mente nella modellistica aereo- lato destro e sinistro della base da forca per la ruota condotta, il
navale per pilotare flaps o timoni mobile ci sono due lembi piegati a tutto non è altro che un “timone”
e sono in grado dunque di mante- 90 gradi che presentano i fissaggi che consente qualsiasi curva.
nere la posizione data da gli per i servo controlli, con il termine
impulsi di controllo. "servo controllo" si identificano dei La torretta rotante
Iron Claw è una vera e propria motori in corrente continua alimen- Eccoci a descrivere il fulcro del brac-
palestra didattica, racchiude in se tati da una tensione compresa tra cio robotico.
tutte le problematiche della vera 4,8 e 6 V, integranti un circuito elet-
scienza robotica, non assomiglia tronico di controllo interno, una
ai soliti kit che sono soltanto gio- serie di ingranaggi di demoltiplica
cattoli evoluti. ed un trimmer di rilevamento (una
Molti di voi si spaventeranno a specie di encoder), in grado di rile-
prima vista nel pensare alla diffi- vare l’angolo di rotazione raggiunto
coltà di gestione a livello algorit- dal pignone e spegnere il motore
mico e di programmazione, chi alla posizione desiderata.
saprà sfruttare al meglio le poten- Per modificare i servo per la rotazio-
zialità meccaniche del braccio ne continua, vanno sostituite alcune
Disegno 3D della torretta girevole
robotico non avrà problemi in resistenze nel circuito di controllo e fissata alla base mobile Figura 3
futuro con la programmazione di tolto il fermo meccanico, che di soli-
qualsiasi robot. to consente un angolo di rotazione Fissato sul ponte statico di sostegno
Per quanto riguarda il montaggio di 160 gradi. Per ottenere la rota- si trova, anche li, un servocomando
del kit vi rimando al prossimo arti- zione del pignone (ingranaggio che al quale viene avvitato direttamente
colo, adesso illustreremo le parti trasmette il moto, fissato sul perno sulla corona la staffa ad “U” della
già assemblate. del motore), dobbiamo inviare una torretta girevole, figura 3, questo
serie d’impulsi in un unico segnale permetterà una rotazione orizzonta-
La base portante mobile PWM (Pulse Wave Modulation ossia le del sistema fulcrante di un angolo
Si tratta di un piatto a forma tra- Modulazione di Ampiezza d’onda). stabilito al massimo di 160 gradi,
pezioidale con ingombro di circa Sapere come pilotare i servo è assai niente rotazione completa altrimen-
250 x 250 mm, con la relative utile per la scrittura dei programmi, ti si rischierebbe di veder aggrovi-
forature per i fissaggi dell’elettro- ne parleremo a fondo nei prossimi gliati i cavetti che portano l’alimen-
nica, del pacco batterie e delle articoli. tazione ed il segnale agli attuatori.
colonnine di sostegno del ponte Le ruote applicate ai servo comandi Sulla torretta rotante, sono fissati
rotativo, fulcro del nostro braccio. della base mobile sono di un diame- due servo aventi l’asse di rotazione
La forma ricorda un po’ quella delle tro complessivo di 70 mm, come coassiale tra loro, questi hanno la
antiche bighe romane, con l’ecce- quella posteriore del resto, e man- funzione di movimentare le leve di
zione della ruota posteriore “piroet- tengono la base distante dalla rinvio per il sollevamento del brac-
tante” che funge da ruota condotta. superficie di percorrenza di 25 mm cio. Questa è la parte più pesante e

ROBOMANIA 93
ROBOMANIA

ricca di servo di tutto il robot. dell’attuatore superiore, posizionato


sul corpo braccio. Inviando un
Il corpo del braccio ovvero impulso di spostamento di 90 gradi
l’avambraccio in positivo, la pinza si chiude, men-
All’interno dello chassy dell’avam- tre facendo l’operazione inversa la
braccio, composto da quattro lembi pinza si apre, grazie alla proprietà
piegati, sono fissati ben 5 attuatori del cavo d’acciaio, che “trasmette”
che hanno la funzione di spostamen- la sua rigidità rimanendo ben teso,
to del polso pinza, della chiusura e fungendo quindi da pistone di aper-
apertura pinza e del sollevamento tura e chiusura.
dell’ intero corpo avambraccio.

Disegno 3D avambraccio con


Figura 4 Figura 5 Esempio di movimentazione della pinza Figura 6-7 Due foto di IRON CLAW in fase di presa
servocomandi

In posizione coassiale sono la coppia LA FASE DI STAZIONAMENTO posizione, però, sono un pò più a
di servo del “gomito” e la coppia CONSUMA ENERGIA rischio di bruciature, dovute al
del “polso”, alle corone dei pignoni A differenza degli attuatori (servo) modo in cui sono utilizzati.
sono fissate, rispettivamente, le leve montati sulle ruote, i quali, al Conviene far muovere il braccio
di rinvio di sollevamento gomito e il momento del mancato flusso d’e- esclusivamente collegandolo ad una
dispositivo della pinza. nergia elettrica, proveniente dal buona fonte d’alimentazione, per
Nella parte superiore del corpo è fis- pacco batterie, producono una bru- esempio un alimentatore da banco
sato un unico servocomando adibi- sca frenata e rimangono fermi per a 6 V che fornisca almeno 6 A, con
to alla chiusura e apertura della forza d’inerzia, i dispositivi che si questa configurazione si può muo-
pinza, per mezzo di un cavetto d’ac- occupano delle articolazioni devono vere tutte le volte che si desidera ed
ciaio, fissato sulla camma calettata combattere costantemente la forza essere sicuri del corretto staziona-
sul pignone. Il filo d’acciaio scorre del peso della struttura del braccio mento in fase di fermo.
dentro una guaina in plastica, come robot, nonostante tutta la meccani- Se invece vogliamo farlo muovere
quella utilizzata nelle leve dei freni di ca sia bilanciata, i motori devono e contemporaneamente sollevare
una bicicletta. fare da blocco giunture (gomito, oggetti, procuriamoci delle batte-
spalla, polso), quindi consumano rie ricaricabili AA stilo da almeno
Il dispositivo della pinza costantemente energia anche in 1600 mA cadauna, fino ad arriva-
Non si presenta come le pinze che si fase di stazionamento. Ovviamente re alla tensione di 6 V.
aprono e chiudono con dei compli- quando il braccio è alzato e non Sperimentazione e costanza, questi
cati sistemi di demoltiplica, ad quando è in fase di riposo appog- sono gli stimoli giusti di chi si avvici-
ingranaggi plastici, basati sul siste- giato sulla torretta. na alla robotica e ne vuole carpire
ma d’accoppiamento vite senza fine La soluzione migliore, impiegata nei tutti i segreti.
sul motore e cascata d’ingranaggi robot professionali, è l’utilizzo di
nell’indotto, ma bensì ha una sem- motori stepper (motori passo-
plicissima apertura e chiusura otte- passo) che diminuiscono i rischi di
nuta con l’azionamento di una rottura. Nel nostro caso, anche i
Electronic shop 21
camma montata sull’albero motore motori utilizzati mantengono la

94 ROBOMANIA
ROBOMANIA

ASIMO
di Tiziano Galizia
tiziano@farelettronica.com

Asimo è il nuovo Robot creato dalla Honda, azienda molto impegnata in questo
campo, che più di ogni altro si avvicina al concetto di “robot umanoide”.

MObility", traducibile come "un pro-


gresso avanzato nella mobilità inno-
vativa".

Asimo non è in vendita, ma può esse-


re affittato non proprio a buon mer-
cato. Le richieste da parte di aziende
giapponesi sono numerose, in quan-
to ideale per l’utilizzo come receptio-
nist, attirando l’attenzione dei visita-
tori di fiere ed esposizioni. Se oppor-
tunamente configurato, può rispon-
dere alle domande più comuni
riguardo all’azienda che lo utilizza,
immaginate lo stupore dei visitatori!

Forse per la prima volta possiamo


Alto un metro e venti per cinquanta- successivo, dandole un’accoglienza parlare di “robot umanoide”, se mai
due chili di peso, Asimo è un robot personalizzata. incontrerete Asimo, sono sicuro che
veramente espansivo, oltre a cam- vi chiederete: “ma è un robot o un
minare perfettamente è in grado di Ma la vera innovazione di Asimo sta bambino travestito?”…
parlare e di capire quello che gli nel fatto che cammina perfettamen-
Electronic shop 22
viene chiesto, per mezzo di una tele- te, o più precisamente, meglio di
camera memorizza il volto della per- qualsiasi altro robot bipede costruito
sona che ha di fronte, in modo da sino ad ora, infatti, è dotato di un
poterla riconoscere in un incontro sistema di movimento predittivo che,
preparando in anticipo gli sposta-
menti, sposta il centro di gravità di
conseguenza, questo gli consente
un’agilità ed una fluidità di movimen-
to mai raggiunta prima. Asimo cam-
mina avanti e indietro senza inciampi,
sale e scende le scale senza scatti
meccanici, quasi come un essere
umano.

Il suo nome è un omaggio al grande


maestro della fantascienza Isaac
Asimov, infatti Asimo è un acronimo
di “Advanced Step in Innovative

ROBOMANIA 95
ROBOMANIA

INTRODUZIONE AI SERVO RC
di Sergio Tanzilli
tanzilli@areasx.com

Grazie alla loro gran diffusione sui modelli radiocomandati, i Servo RC sono
caratterizzati da un eccellente rapporto prezzo/prestazioni ed una elevata facilità
d'uso che li rende adatti per applicazioni di movimentazione a basso costo

Un Servo RC tipicamente consiste re sul punto desiderato. In dota- è necessario applicare un segnale
in uno “scatolotto” plastico di zione ai servo vengono anche for- impulsivo o PWM (dall'inglese
ridotte dimensioni (35x40x20mm nite una o più squadrette forate, Pulse Wave Modulation), le cui
nel caso del diffusissimo Futaba da poter innestare sul perno, utili caratteristiche sono "quasi" univo-
S3003 riportato in figura 1), da a trasmettere il movimento ad che per qualsiasi Servo RC disponi-
cui fuoriesce un perno in grado di altre parti meccaniche. L'uso più bile in commercio.
ruotare in un angolo compreso tra comune dei servo avviene nel Per essere sicuri di riuscire a con-
0 e 180 gradi e mantenere stabil- campo dell'aeromodellismo, qui trollare qualsiasi Servo RC, il
mente la posizione raggiunta. vengono utilizzati per muovere gli nostro circuito di pilotaggio dovrà
La rotazione del perno è ottenuta alettoni posti sulle ali e sulla coda essere in grado di inviargli circa 50
tramite un motore in corrente dell'aereo o per agire sull'accelera- impulsi positivi al secondo, di
continua ed un meccanismo di tore del motore. durata variabile, in un intervallo
demoltiplica che consente un'otti- massimo compreso tra 0.25ms e
ma coppia in fase di rotazione. COME SI USA UN SERVO RC
L'azionamento del motore è effet- I Servo RC sono nati per essere
tuato per mezzo di un circuito di pilotati nel modo più semplice
controllo interno, in grado di rile- possibile. L'esigenza primaria era
vare l'angolo di rotazione raggiun- quella di poter effettuare la movi-
to dal perno, tramite un potenzio- mentazione senza l'ausilio di una
metro resistivo, e bloccare il moto- circuiteria troppo complessa o l’u-
tilizzo di sistemi a microprocesso-
re. Un servo RC dispone solita-
mente di soli tre fili, attestati ad un
connettore femmina, per pin strip
a passo 2,54 mm, come visibile in
figura 2. Due di questi fili sono
riservati all'alimentazione in cor-
rente continua a 5 V (da 4.5 a 6.5
per la precisione). Il positivo è di
colore rosso, il negativo di colore
nero. L'assorbimento massimo è di
circa 180 mA, per un Futaba
S3003, ma può variare a seconda
delle caratteristiche.
Il terzo filo, normalmente di colo-
re bianco, è riservato al controllo
Figura 1 Il servo RC FUTABA S3003 Figura 2 Il connettore tipico in dotazione ai servo
del posizionamento. Su questo filo

96 ROBOMANIA
ROBOMANIA

2.75 ms. Generalmente, con un SPECIFICHE TECNICHE


impulso di durata pari a 1.5 ms, il
perno del servo RC si posiziona DIMENSIONI 382 x 578 mm
esattamente al centro del suo
intervallo di rotazione. NUMERO DI SERVO 16
Da questo punto il perno può ruo-
VOLTAGGO PWM 0-5V
tare fino a -90 gradi (senso antio-
rario), se l'impulso fornito ha una RISOLUZIONE PWM 1 µs (circa 0.1°)
durata inferiore a 1.5 ms, e fino a
+90 gradi (senso orario), se l'im- RANGE PWM 250-2750 µs
pulso fornito ha durata superiore a
1.5 ms. ALIMENTAZIONE LOGICA 5.6-20 V
Il rapporto esatto tra la rotazione
LINEA DATI Seriale RS232 (±12V) o TTL (0-5V)
del perno e la larghezza dell'im-
pulso fornito può variare tra i vari BAUD RATE 1200-38400 (con rilevamento automatico)
modelli di servo.

Relazione tra il segnale PWM e la rotazione del perno Figura 3

CONTROLLER SERIALE POLOLU


PER PILOTARE FINO 16 SERVO
RC DA UNA SOLA PORTA RS232
Il controller Pololu POSSC è in
grado di generare fino a 16 impulsi
PWM indipendenti tra loro e di dura-
ta variabile tra 0.25 e 2.75 ms, suffi-
cienti al controllo della maggior
parte dei Servo RC disponibili in
commercio.
Questo controller, dotato di un
PICmicro già programmato, ricono-
sce una serie di comandi per il posi-
zionamento, inviati da una semplice
porta seriale RS-232 standard o da
una linea asincrona TTL invertita
(utile per interfacciare il controller
direttamente ad un microprocesso-
Il controller seriale per 16 servo RC Pololu POSSC Figura 4
re). La durata degli impulsi PWM su

ROBOMANIA 97
ROBOMANIA

ogni uscita può essere controllata connettore Canon) è di tipo femmi- re i modem, evitando assolutamente
indipendentemente con una risolu- na e potrebbe innestarsi direttamen- di usare i cosiddetti cavi null-modem
zione di 0.5 µs, pari ad una rotazio- te sul connettore Canon maschio, o invertenti.
ne di soli 0.045 gradi. normalmente presente su un nor- Nel caso invece si abbia la necessità
male PC. di connettere il controller alla linea
SCHEMA ELETTRICO E L’utilizzo di un connettore femmina, seriale TTL di un microcontroller, è
DESCRIZIONE FUNZIONALE indica chiaramente la tipologia di possibile evitare di montare i com-
In figura 5 riportiamo lo schema funzionamento del controller rispetto ponenti CON3, R2, R3 e Q1, appli-
elettrico del controller Pololu allo standard RS232 e, cioè, la simu- cando il segnale, a 0/5 V positivi,
POSSC, seguito da una descrizione lazione di un apparato di tipo DCE direttamente al pin S del connettore
funzionale delle varie parti circuitali. (Data Communication Equipment), CON2. In entrambi i casi, la linea

Figura 5 Schema elettrico del controller seriale per 16 servo RC Pololu POSSC

Sezione RS232 ovvero, un apparato asservito al DTE TX, proveniente dal PC o dal micro,
La sezione circuitale nell'area trat- (Data Terminal Equipment), costitui- arriva al pin RX del microprocessore
teggiata in alto a sinistra dello sche- to in questo caso dal PC. PIC16C63A, il quale provvederà ad
ma, converte i segnali a +/- 12 V, in Questo significa, in termini pratici, interpretare i comandi ricevuti, tra-
entrata dalla linea RS232, in segnali che se dobbiamo connettere il con- sformandoli in attuazioni.
a 0/5 V positivi, adatti al resto della troller al nostro PC tramite un cavo
logica di controllo. seriale dobbiamo assicurarci di usare Connettore d’alimentazione CON1
Il connettore a 9 pin di tipo a un cavo non invertente, ovvero lo Sui pin + e - del connettore CON1
vaschetta (meglio conosciuto come stesso tipo di cavo usato per collega- dobbiamo fornire la tensione d’ali-

98 ROBOMANIA
ROBOMANIA

Prova pratica
Una volta montato il controller, vedia-
mo come verificarne il funzionamen-
to. In figura 6 riportiamo una foto del
banco di prova utilizzato.
Come si evince dalla foto, abbiamo
collegato 16 servo ad altrettante usci-
te disponibili sul controller.
L'ingresso RS-232 è stato quindi colle-
gato, per mezzo di un normale cavo
Il controller POSSC collegato a 16
seriale non invertente, alla porta
servo Futaba S3003 Figura 6 COM1 del PC, dotato di Sistema ope-
Screen shot del programma RS232 Hex
rativo Windows 2000 (qualsiasi altra Com Tool v3.0
Figura 8
mentazione per i 16 servo RC. La ten- versione ovviamente va bene allo
sione normalmente è compresa tra i scopo). Questo programma consente di spe-
4.6 ed i 6 volt DC ma potrebbe richie- i protocolli di comunicazione ricono- cificare una stringa di byte da inviare
dere spunti di corrente notevoli, spe- sciuti dal controller POSSC abbiamo su seriale e di memorizzare degli
cialmente se tutti e 16 i servo vengo- scelto il più semplice, Mini SSC II script molto semplici per la genera-
no attivati contemporaneamente. descritto a pagina 11 della User zione automatica delle sequenze di
Fate riferimento alla documentazione Guide della Pololu, disponibile per il caratteri. Per testare il movimento ti
dei servo RC utilizzati per decidere il download dal sito web della Pololu tutti e 16 i servo abbiamo usato que-
tipo di alimentazione da adottare. http://www.plolu.com. sto semplice script:

_LINE
Tutti a destra
FF 10 00 FF 11 00 FF 12 00 FF 13 00 FF 14 00 FF 15 00 FF 16 00 FF 17 00
FF 18 00 FF 19 00 FF 1A 00 FF 1B 00 FF 1C 00 FF 1D 00 FF 1E 00 FF 1F 00
1.0

_LINE
Tutti a sinistra
FF 10 C0 FF 11 C0 FF 12 C0 FF 13 C0 FF 14 C0 FF 15 C0 FF 16 C0 FF 17 C0
FF 18 C0 FF 19 C0 FF 1A C0 FF 1B C0 FF 1C C0 FF 1D C0 FF 1E C0 FF 1F C0
1.0
1.25

Connettore d’alimentazione CON2 Questo protocollo richiede l'invio di


Su pin + e - di CON2 dobbiamo for- soli tre byte per posizionare ogni
nire la tensione d’alimentazione per la singolo servo, come evidenziato
logica di controllo. Grazie all'integra- nella tabella seguente:

START BYTE = 0xFF SERVO NUMBER, 0x00-0xFE SERVO POSITION, 0x00-0xFE

to stabilizzatore U2, un LM2931, pos- Per utilizzare questo protocollo è


siamo applicare su questi pin una ten- necessario chiudere il ponticello J1.
sione compresa tra 5,6 e 20 VDC. Per generare il pacchetto di dati sulla
Il pin S, come già detto in prece- seriale RS-232 del nostro PC, abbia-
denza, può essere usato in alterna- mo utilizzato la versione demo del
tiva al connettore RS-232 in caso programma RS232 Hex Com Tool
di trasmissione dei dati seriali dal v3.0 disponibile per il download dal
Electronic shop 23
micro a livello TTL. sito http://www.viddata.com.

ROBOMANIA 99
ROBOMANIA

BUSSOLA ELETTRONICA
CMPS03
di Sergio Tanzilli
tanzilli@areasx.com

La bussola elettronica CMPS03 è un piccolo modulo in grado di misurare il proprio


orientamento rispetto al campo magnetico terrestre. Ideale come supporto alla
navigazione di robot, modelli telecomandati e per ogni apparecchiatura che
necessiti d’orientamento cardinale.

La bussola CMPS03 utilizza due sen- bus I2C, utilizzati per comunicare in Il pin 7 (50/60Hz), questo pin serve
sori magnetici Philips KMZ51 posi- digitale con il modulo. Questi pin ad evitare interferenze nel rileva-
zionati tra loro con uno sfasamento devono essere collegati a positivo mento del campo magnetico terre-
di 90 gradi. Un PICmicro rileva l'in- (Vcc) nel caso si utilizzi solo il PWM stre, dovute alla rete elettrica. In
tensità di flusso magnetico misurata per la lettura dell'angolo di rotazio- Italia, il pin 7 va collegato a 0 V
da ogni sensore e calcola la compo- ne. Il pin 5 (No Connect) non deve (Gound). Nei paesi dove la corrente
nente orizzontale dell'angolo di essere connesso. Il pin 8 (No elettrica è distribuita a 60Hz, il pin 6
rotazione del modulo, rispetto al Connect) è connesso alla linea reset può essere lasciato non connesso.
campo magnetico terrestre. del PICmicro interno e deve rimane- Lettura della rotazione da segnale
E' possibile memorizzare una posi- re non connesso, a meno di partico- PWM
zione iniziale, detta punto di calibra- lari esigenze di progettazione. Sul pin 4 il modulo fornisce un
zione, rispetto alla quale il modulo è Il pin 6 (Calibrate) è utilizzato per segnale positivo (da 0 a +5v) in
in grado di fornire successivamente calibrare la bussola, seguendo la PWM (Pulse Width Modulated =
l'angolo di rotazione relativo, con procedura descritta più avanti. Segnale a modulazione di ampiez-
una precisione di 0.1 gradi.
Il valore di rotazione è fornito dal
modulo sia come semplice segnale
impulsivo d’ampiezza proporzionale
all'angolo rilevato (PWM), sia in
Pin 9 - 0 V Ground
forma numerica tramite un bus I2C.
Pin 8 - No Connect
Pin 7 - 50/60Hz
CONNESSIONI ELETTRICHE
Pin 6 - Calibrate
Il modulo dispone di nove pin di
Pin 5 - No Connect
connessione la cui piedinatura è
riportata in figura 1. Pin 4 - PWM
Sui pin 1 (+5v) e 9 (0v Ground), Pin 3 - SDA
dobbiamo fornire la tensione d’ali- Pin 2 - SCL
mentazione a 5 V continui. Sul pin 4 Pin 1 - +5 V
(PWM) è inviato il segnale impulsi-
vo, proporzionale all'angolo di rota-
zione, come descritto più avanti. I
pin 3 (SDA) e 2 (SCL), sono rispetti-
Figura 1 Piedinatura della bussola CMPS03
vamente, la linea dati ed il clock del

100 ROBOMANIA
ROBOMANIA

za), la cui ampiezza è proporziona- ottenibile dal modulo è di 0.1°, LETTURA DELLA
le all'angolo di rotazione dell'intero quindi, per riuscire a rilevare l'an- ROTAZIONE DA I2C BUS
modulo, rispetto al punto di cali- golo di rotazione con la stessa pre- Sui pin 3 (SDA) e 2 (SCL) è disponi-
brazione iniziale. La durata dell'im- cisione, dobbiamo poter misurare bile un bus I2C, utile alla lettura del-
pulso è compresa in un intervallo la durata dell'impulso con una pre- l'angolo di rotazione, oltre che, di
che va da 1ms, in corrispondenza cisione di almeno 10 µs. un'altra utile serie di dati. L'accesso a
di un angolo di rotazione di 0°, a Tra un impulso e l'altro, il pin 4 rima- questi dati avviene tramite una serie
36,99 ms per una rotazione pari a ne a 0 V per 65 ms. I pin 3 (SDA) e di registri interni, ai quali è possibile
359.9°. In pratica per ogni grado di 2 (SCL) devono essere connessi a +5 accedere, dopo aver fornito l'indiriz-
rotazione la durata dell'impulso V, nel caso in cui s’intende leggere la zo giusto. Nella tabella 1 sono
positivo sul pin 4 incrementa di rotazione solo tramite segnale riportati i registri disponibili.
100 µs. La risoluzione massima PWM. In figura 2 è riportato il diagramma
temporale dei segnali presenti sul
Registro Funzione bus I2C del modulo.
0 Revisione software Il protocollo utilizzato sull' I2C bus è
identico a quello delle popolari
1 Angolo di rotazione in byte da 0=0°, 255=359.9°
EEPROM, quali ad esempio, la
2, 3 Angolo di rotazione in word da 0 = 0°, 3599=359.9° 24C04.
Prima deve essere inviato uno start
4, 5 Riservato - Riporta il valore rilevato dal sensore 1
bit, l'indirizzo del modulo (0xC0)
6,7 Riservato - Riporta il valore rilevato dal sensore 2 con il bit read/write a zero, quindi il
numero del registro da leggere.
8, 9 Riservato - Riporta il valore di calibrazione 1
Successivamente viene ripetuto lo
10, 11 Riservato - Riporta il valore di calibrazione 2 start bit e l'indirizzo del modulo ma
con il bit read/write a 1 (0xC1). Ora
12 Non usato
è possibile leggere uno o due byte
13 Non usato dai registri a 8 o 16 bit. I registri a
14 Non usato 16bit bit forniscono il byte più signi-
Comando di calibrazione - Scrivendo 255 in questo registro viene
ficativo per primo.
15 I pin dell' I2C bus non hanno resi-
attivata la calibrazione
stenze di pull-up interne. La velocità
Registri accessibili via I2C bus
di clock a cui può lavorare il modu-
Tabella 1
lo è pari a 100 KHz, comunque pos-

Figura 2 Segnali I2C bus

ROBOMANIA 101
ROBOMANIA

sono essere utilizzate anche velocità punto di riferimento, normalmente


superiori (fino a 1 MHz), progettan- il Nord, relativamente al quale la
do correttamente le connessioni del bussola, una volta calibrata, fornirà
bus. Al di sopra dei 160 KHz è l'angolo di rotazione.
necessario inserire dei ritardi di 50 Durante la calibrazione, il modulo
µs tra le letture. I valori di rotazione deve essere mantenuto in posizione
forniti tramite segnale PWM o regi- orizzontale con il lato componenti
stri I2C sono aggiornati continua- in alto, lontano da oggetti metallici
mente, indipendentemente dal e/o magnetici, quinid rivolto verso il
fatto che siano letti o meno. nord come mostrato nella figura 4.

CARATTERISTICHE TECNICHE La calibrazione può avvenire in due


Nella tabella 2 sono riportate le modi:
caratteristiche della bussola magne-
tica CMPS03. Calibrazione per mezzo dell’ I2C
bus. La calibrazione tramite I2C bus,
PROCEDURA DI CALIBRAZIONE avviene scrivendo il valore 255
La procedura di calibrazione della Come posizionare la CMPS03 durante
(0xFF) nel registro 15 ad ogni pun-
bussola CMPS03 serve a fissare un Figura 4 la calibrazione tamento del modulo verso i quattro
punti cardinali: Nord, Est, Sud e
Alimentazione 5 VCC Ovest. Il registro 15 è azzerato auto-
Assorbimento 20 mA maticamente ad ogni calibrazione.
La sequenza delle quattro calibrazio-
Risoluzione 0,1 gradi
ni può essere qualsiasi, l'importante
Accuratezza 3-4 gradi circa dopo la calibrazione è che siano eseguite tutte.
Uscita PWM Impulsi da 1 a 37 ms con incrementi di 0,1 ms
Calibrazione via pin 6. La calibra-
zione tramite il pin 6 (Calibrate)
Uscita I2C bus 0-255 e 0-3599 - Clock massimo (SCL) 1 MHz avviene mettendo a zero, il pin stes-
Dimensioni 32x35 mm. Di seguito viene riportato il piano di foratura del PCB so, ad ogni puntamento del modulo
verso i quattro punti cardinali:
Nord, Est, Sud e Ovest.
Il pin 6 dispone di una resistenza di
pull-up interna, quindi è sufficiente
connettere un pulsante verso massa.
E' importante rilasciare il pulsante
ogni volta che si passa da un punto
all'altro. Terminata la calibrazione in
pin 6 può essere lasciato disconnes-
so. La sequenza delle quattro cali-
brazioni può essere qualsiasi, l'im-
portante è che vengano eseguite
tutte.

ESEMPIO D’UTILIZZO
DELLA BUSSOLA CON
IL MODULO BX24
In quest’esempio vedremo come
connettere la bussola CMPS03 al
microcontrollore programmabile in
Basic BX24 tramite bus I2C.
Il BX24 è un piccolo microcontroller
Tabella 2 Caratteristiche della CMPS03
programmabile in BasicX, un basic

102 ROBOMANIA
ROBOMANIA

con sintassi identica al popolare


Visual Basic della Microsoft.
Vediamo com’è semplice connettere
la bussola CMPS03 a questo modu-
lo tramite la connessione I2C bus,
così come riportato in figura 6.
Il pulsante Calibrate Switch, connes-
so al pin 15 del BX24, serve ad atti-
vare la procedura di calibrazione
della bussola. Il BX24 legge i dati
relativi alla rotazione del modulo e li
invia tramite porta RS232 ad un PC
che li visualizza. Di seguito è riporta-
to il codice BasicX da programmare
sul BX24.

Figura 5 La bussola CMPS03 conessa al modulo BasicX BX24 Electronic shop 24

V
F

Figura 6 Schema elettrico di connessione tra CMPS03 e BX24

ROBOMANIA 103
ROBOMANIA

'***********************************************************
'** I2C Routines for the BX-24 **
'** to demonstrate the use of Compass module **
'** **
'** Copyright 2002 - Devantech Ltd **
'** Commercial use of this software is prohibited **
'** Private and educational use only is permitted **
'** **
'** Written by Gerald Coe - February 2002 **
'***********************************************************

Const SCL As Byte = 14


'I2C clock
' choose any pins you wish for SCL and SDA
Const SDA As Byte = 13 'I2C data
Const Calibrate As Byte = 15 'Calibrate push button
Const CmdReg As Byte = 0 'SRF08 command register
Const Compass As Byte = &Hc0 'Compass module is at address 0Xc0
Const BearingReg As Byte = 2 'Bearing is in registers 2 & 3 (High:Low)
Const CalReg As Byte = 15 'Calibration Register
Const CalCmd As Byte = 255 'Calibration Command
Dim I2cAck As Boolean 'Acknowledge flag

Sub Main()
Dim Bearing As New UnsignedInteger

Call PutPin(SCL, bxOutputHigh)


Call PutPin(SDA, bxOutputHigh)
Call PutPin(Calibrate, bxInputPullup)

Do
Bearing = I2cWordRead(Compass, BearingReg)\10 'Read Bearing and convert
' to 0-359 degrees
debug.Print "Bearing = ";CStr(Bearing)

'The following four lines of code are all you need if you wish to calibrate
' the compass. You can delete them if not required
If GetPin(Calibrate)=0 Then 'If Push Button pressed
Call I2cByteWrite(Compass, CalReg, CalCmd ) 'then send calibration command
debug.Print "Calibrating.. . .";
End If

Loop
End Sub

'-------------------------------------------------------------------
' I2C subroutines follow
'-------------------------------------------------------------------

' writes I2cData to I2cReg at I2cAddr


Sub I2cByteWrite(ByVal I2cAddr As Byte, ByVal I2cReg As Byte, ByVal I2cData As Byte)
Call I2cStart()
Call I2cOutByte(I2cAddr) ' send device address
Call I2cOutByte(I2cReg) ' send register address
Call I2cOutByte(I2cData) ' send the data
Call I2cStop()
End Sub

104 ROBOMANIA
ROBOMANIA

Function I2CByteRead(ByVal I2cAddr As Byte, ByVal I2cReg As Byte) As Byte


Call I2cStart()
Call I2cOutByte(I2cAddr) ' send device address
Call I2cOutByte(I2cReg) ' send register address
Call I2cStart() ' repeated start
I2cAddr = I2cAddr+1
Call I2cOutByte(I2cAddr) ' send device address with read set
I2cAck = False ' setup to send Nak
I2cByteRead = I2cInByte() ' get data byte with Nak
Call I2cStop()
End Function

Function I2CWordRead(ByVal I2cAddr As Byte, ByVal I2cReg As Byte) As UnsignedInteger


Set I2CWordRead = New UnsignedInteger
Call I2cStart()
Call I2cOutByte(I2cAddr) ' send device address
Call I2cOutByte(I2cReg) ' send register address
Call I2cStart() ' repeated start
I2cAddr = I2cAddr+1
Call I2cOutByte(I2cAddr) ' send device address with read set
I2cAck = True ' setup to send Ack
I2cWordRead = CuInt(I2cInByte()*256)
I2cAck = False ' setup to send Nak
I2cWordRead = I2cWordRead + CuInt(I2cInByte())
Call I2cStop()
End Function

Sub I2cOutByte(I2cData As Byte)


Call ShiftOut(SDA, SCL, 8, I2cData) ' shift data out
Call PutPin(SDA, bxInputTristate) ' turn SDA around
Call PutPin(SCL, bxOutputHigh) ' and clock in the 'ack' bit
Call PutPin(SCL, bxOutputLow)
End Sub

Function I2cInByte() As Byte


I2cInByte = ShiftIn(SDA, SCL, 8)
If I2cAck=True Then
Call PutPin(SDA, bxOutputLow)
Else
Call PutPin(SDA, bxOutputHigh)
End If
Call PutPin(SCL, bxOutputHigh) ' clock out the ack' bit
Call PutPin(SCL, bxOutputLow)
End Function

Sub I2cStart() ' I2C start bit sequence


Call PutPin(SDA, bxOutputHigh)
Call PutPin(SCL, bxOutputHigh)
Call PutPin(SDA, bxOutputLow)
Call PutPin(SCL, bxOutputLow)
End Sub

Sub I2cStop() ' I2C stop bit sequence


Call PutPin(SDA, bxOutputLow)
Call PutPin(SCL, bxOutputHigh)
Call PutPin(SDA, bxOutputHigh)
End Sub

ROBOMANIA 105
Tutte le fiere 2003
GENNAIO
» Elettronica 11 • 12 MODENA
» Radiantistica 25 • 26 NOVEGRO [MI]
» Computers
FEBBRAIO
» Surplus 08 • 09 FERRARA 22 • 23 MONTEROTONDO [RM]
» Radio d’Epoca 08 • 09 SAN BENEDETTO [AP] 22 • 23 CITTÀ DI POMPEI [NA]
15 • 16 SCANDIANO [RE]
MARZO

01 • 02 FAENZA [RA] 22 • 23 CIVITANOVA MARCHE [MC]


08 • 09 MONTICHIARI [BS] 29 • 30 GONZAGA [MN]
15 • 16 BASTIA UMBRA [PG]
APRILE

05 06
• ERBA [CO]
12 • 13 GENOVA
26 • 27 CIVITAVECCHIA [RM]
MAGGIO

02 03 04
• • PORDENONE 24 • 25 EMPOLI
10 • 11 FORLÌ 31/ 5 • 1/ 6 AMELIA [TR]
17 • 18 CASTELLANA GROTTE [BA]
GIUGNO
07 08• NOVEGRO [MI]
21 • 22 ROSETO DEGLI ABRUZZI [TE]
26 • 27 • 28 FRIEDRICHSHAFEN
LUGLIO

05 06
• CECINA [LI]
19 • 20 LOCRI [RC]

SETTEMBRE

06 • 07 MONTICHIARI [BS] 20 • 21 RIMINI


13 • 14 PIACENZA 20 • 21 MONTEROTONDO [RM]
20 • 21 MACERATA 27 • 28 GONZAGA [MN]
OTTOBRE

02 • 03 • 04 VICENZA SAT 11 • 12 BOLOGNA


04 • 05 NOVEGRO [MI] 18 • 19 FAENZA [RA]
11 • 12 POTENZA 25 • 26 BARI
Per informazioni e dubbi:
NOVEMBRE

SANDIT S.r.l. 08 • 09 ERBA [CO] 29 • 30 PESCARA


Via Quarenghi, 42/C 15 • 16 VERONA
24122 Bergamo 22 • 23 PORDENONE
Tel. e Fax 035 32.16.37 DICEMBRE

La Sandit srl si ritiene sollevata 06 • 07 • 08 FORLÌ 20 • 21 GENOVA


da ogni responsabilità nel caso 13 • 14 CIVITANOVA MARCHE [MC]
in cui le date vengano modificate
o annullate.
13 • 14 TERNI
Giugno e Luglio
RADIANT NOVEGRO (MI) Parco esposizioni

7 - 8 Giugno 2003 Come si arriva Milano tangenziale est, uscita Linate

Orari Sabato e Domenica dalle 9.00 alle 18.00

Organizzazione COMIS LOMBARDIA


Tel 02.466916 - Fax 02.467911
www.parcoesposizioninovegro.it

31° ELETTROEXPO 2003 VERONA Verona Fiere, Viale del Lavoro 8

14 - 15 Giugno 2003 Come si arriva A4 uscita Verona sud

Orari Sabato dalle 9.00 alle 19.00


Domenica dalle 9.00 alle 18.00

Organizzazione ENTE FIERE VERONA


Tel 045.8298111 - Fax 045.8298288
www.veronafiere.it/elettroexpo

HAM RADIO NEUE MESSE FRIEDRICHSHAFEN (GERMANIA)


27 - 28 - 29 Giugno 2003 Come si arriva A22 (Brennero Innsbruck) - Bregenz Lindau Friedrichshafen
A8 Milano (Como Chiasso) - Lindau Friedrichshafen

Orari Venerdì e Sabato dalle 9.00 alle 18.00


Domenica dalle 9.00 alle 15.00

Organizzazione MESSE FRIEDRICHSHAFEN GmbH


Tel (+49) 07541.708356 - Fax (+49) 07541.7082356
www.messe-friedrichshafen.de

14° EDIZIONE MOSTRA MERCATO CECINA MARE (LI) Presso l’area espositiva “La Cecinella”
DEL RADIOAMATORE Come si arriva A12 (Genova) - SS Rosignano-Grosseto, uscita Cecina

E DELL’ELETTRONICA Orari Sabato e Domenica dalle 9.00 alle 13.00


e dalle 15.30 alle 19.30
5 - 6 Luglio 2003
Organizzazione PROMOZIONE E SVILUPPO
Tel 0586.785026

14° MOSTRA MERCATO LOCRI (RC)


DEL RADIOAMATORE DELL’ELETTRONICA Come si arriva A3 (Salerno-Reggio Calabria), uscita Rosarno
SS Siderno-Locri
E DELL’INFORMATICA
Orari Sabato dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 20.30
19 - 20 Luglio 2003 Domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 20.00

Organizzazione Sig. Galluzzo Salvatore


Tel 0964.22340 - 338.2704739
rubriche

DISPLAY LCD
in vetrina SERIALE 2X16
CARATTERI
di Luigi Carnevale
luigi@robot-italy.com

Dalla NetMedia un Display LCD facilmente pilotabile via porta


seriale, con 1 solo filo.

ottimale a questo proble- block, underline e hid- Le funzioni utilizzate nel


ma. Un display con 2 linee den. programma sopra, svolgo-
di 16 caratteri ognuna. • La velocità di comunica- no le seguenti funzioni:
È sufficiente una porta zione della porta RS232
seriale, quindi un solo pin, da 2400 a 9600 Baud. • Call LCDOpen Serial
pochi semplici comandi e le Port (1, 9600, 0, 0)
La visualizzazione di dati, vostre applicazioni potran- Ecco un esempio di pro- Apre la porta seriale e la
risultati ed informazioni è no finalmente comunicare grammazione in basic imposta a 9600 Baud.
sicuramente un punto con il mondo esterno. impiegando un microcon- • Call LCDInitialize
molto importante della Per mezzo di semplici trollore BasicX: Inizializza il display.
maggior parte delle appli- comandi è possibile con-
cazioni elettroniche, siano trollare tutte le funzioni del Public Sub Main()
esse uno strumento, un Display: Call LCDOpenSerialPort(1, 9600, 0, 0)
Robot o anche un Personal Call LCDInitialize
Computer. • Luminosità e contrasto su Call LCDMoveCursor(1, 1)
Quale periferica può svol- 256 livelli. Call LCDPutStr("Hello world!")
gere questo compito • Programmazione di otto End Sub
meglio di un Display LCD? caratteri speciali.
NetMedia ha la soluzione • Tre tipi di cursore:
Tabella delle connessioni

GND Connessione della massa

+5 Alimentazione +5V

RX Ingresso Seriale (RS232 o livello logico)

Ingresso Seriale (Invertito)


RX*
(RS232 o livello logico)

Alimentazione della retroilluminazione


LEDS V+
Il display LCD Seriale 2x16 Figura 1 (5V 100mA)

108 RUBRICHE
rubriche

• Call LCDMoveCursor
(1, 1)
Posiziona il cursore sulla
prima riga al primo carat-
tere.
• Call LCDPutStr("Hello
world!")
Scrive “Hello world!”.

Con la stessa semplicità


è possibile utilizzare un
microcontrollore qualsia-
si, sia esso un PicMicro o
un Basic Stamp.
Ma è anche utilizzabile un
Personal Computer o un
Esempio di connessione con la porta seriale di un PC Figura 2
palmare, l’unico requisito è
una porta seriale.
La presenza di un connetto-
re a 5 pin sul lato posterio-
re, facilita le operazioni di
connessione, permettendo
la veloce disconnessione
del modulo e favorendone,
quindi, la possibilità d’utiliz-
zo in più applicazioni.
Questo modulo LCD è sicu-
ramente un oggetto molto
interessante e utile in mille
applicazioni, di costo con-
tenuto e di facile utilizzo,
una volta provato sarà diffi-
Esempio di connessione con un microcontrollore BasicX BX24 Figura 3
cile farne a meno!

Disposizione dei connettori Figura 4 Electronic shop 25

RUBRICHE 109
rubriche

in vetrina ACOUSTIC BOX 3.0:


UNO STRUMENTO
INDISPENSABILE!
Nello scorso numero di Fare Elettronica, Pianeta Musica ci ha
offerto in esclusiva un’anteprima su Acoustic Box 3.0, la
nuovissima versione dell’ormai famoso software dedicato alla
progettazione d’impianti audio hi-fi. Vogliamo approfittare di
questo secondo appuntamento per familiarizzare con alcuni
aspetti del pacchetto applicativo di cui tanti lettori, appassionati
dell’«audio fai da te» ma anche semplici curiosi, hanno richiesto
informazioni nel mese d’Aprile.

COS’È ACOUSTIC BOX 3.0 dotato della nuova fun- base allo spessore del “www.pianetamusica.org”.
Dalla rielaborazione delle zione AOF (Automatic legno scelto ed alle pro- Adesso, invece, cerchiamo
ricerche elettroacustiche di Optimize Function) che, prie esigenze di spazio di entrare più nel merito,
Vance Dickason e tecniche in base al tipo di perfor- ed estetica, segnalando parlando di una delle tante
di costruzione della Scuola mance sonora desiderata eventuali incompatibilità progettazioni possibili.
statunitense Rockford dall’installatore (dinamica, nella costruzione e le
Fosgate, nasce Acoustic potenza SPL), ricerca auto- relative soluzioni. SUBWOOFER “4° ORDINE
Box 3.0, uno dei pochi soft- maticamente i valori otti- In base ai parametri dell’al- BAND-PASS”
ware esistenti dedicato alla mali per la perfetta taratura toparlante e le frequenze Impegnandosi un po’ di
progettazione di sub-woo- dei diffusori, risparmiando di taglio del crossover più nella costruzione del
fer ad elevata pressione tempo e ottenendo risultati scelto, sono calcolati i valo- box, si possono riuscire ad
SPL, dinamici e compatti, e impossibili da calcolare ri delle induttanze e dei ottenere risultati incompa-
crossover passivi dedicati, manualmente. Inserendo il condensatori. La disponibi- rabili con la tecnologia
ovvero un insieme potentis- solo codice dell’altoparlan- lità di una guida contestua- “passa banda”. Con questa
simo che assicura una per- te di qualunque casa le in linea facilita anche al tecnologia si ha una mag-
fetta realizzazione pratica costruttrice, sono calcolati primo approccio l’utilizzo giore libertà di progetto, in
d’impianti hi-fi per applica- automaticamente con asso- del software. Il pacchetto quanto si possono persona-
zioni car e home. Grazie ad luta scientificità: risposta in comprende il manuale ope- lizzare la sensibilità, il livello
Acoustic Box 3.0 è possibile frequenza (visualizzata in rativo, l’assistenza tecnica di dinamica e la banda pas-
progettare autonomamen- un grafico), volume del box software e consulenza alla sante, attraverso un’oppor-
te diffusori personalizzati (inclusi gli ingombri dell’al- progettazione on-line. tuna scelta dei volumi
senza dover più ricorrere ai toparlante e del tubo Per le altre informazioni di (cassa chiusa e cassa reflex),
progetti standard forniti reflex), dimensioni del tubo carattere generale consi- le frequenze d’accordo e le
dalle case costruttrici di d’accordo e, grazie alla fun- gliamo di visitare il sito frequenze di taglio inferiore
altoparlanti. Acoustic zione “Box designer”, internet di Pianeta Musica e superiore. Con questo
Box 3.0 (in italiano, per anche il piano di taglio dei (autrice e distributrice del sistema si riesce a guada-
PC, per Windows) è pannelli personalizzati in software) all’indirizzo: gnare fino a “8 dB” in più

110 RUBRICHE
rubriche

Varie fasi della progettazione del diffusore “4° ordine band-pass” descritto in questo articolo. Figure 1a/1d

rispetto alla sensibilità del- degli attrezzi che, ogni pro- durante la progettazione, do altoparlante.
l’altoparlante in aria libera. fessionista ed ogni bravo ad esempio, trasforma il Tecnicamente il sistema a
La progettazione offerta da costruttore, cura e custodi- sistema a “carico simme- “carico simmetrico” è una
Acoustic Box 3.0 amplifica sce gelosamente: è possibi- trico” (questa è un’altra cassa chiusa con l’aggiunta
le potenzialità di questo dif- le personalizzare di tutto, definizione del diffusore di di un filtro acustico passa
fusore, grazie alla possibilità dallo spessore del legno al cui stiamo parlando) in banda (cassa reflex) con
di scegliere il “livello di numero e disposizione modo che con la caratteri- roll-off di 24 dB/ott., in
smorzamento” (che influi- degli altoparlanti, la quanti- stica configurazione serie con la radiazione fron-
sce sull’ampiezza e altezza tà e la forma del tubo d’ac- “push-pull”, oltre alla tale dell’altoparlante carica-
di banda) e il “fattore di cordo, proprio per dare notevole riduzione dell’in- to in cassa chiusa. Tanti
merito di banda passante” all’utente la possibilità di gombro, rispetto al carico potrebbero non capire
(che determina il livello di personalizzare ed interveni- simmetrico consente di nulla da tale definizione
sensibilità e contribuisce re sul diffusore al fine di sfruttare al massimo le apparentemente molto tec-
alla definizione dell’ampiez- ottenere quel risultato, si, potenzialità degli altopar- nica e masticabile solo dagli
za di banda). La progetta- proprio quello che ha in lanti con minor rischio di esperti, ma Acoustic Box
zione “4° ordine band- mente il progettista prima danneggiamento, grazie al 3.0 maschera tutte le diffi-
pass” è presentata su un di mettersi all’opera! raddoppio della tenuta in coltà dell’utente, ragiona al
“pannello di lavoro”, che La possibilità di aggiungere potenza dovuta all’equi- posto suo, suggerisce la
idealmente ricorda quello un secondo altoparlante paggiamento di un secon- migliore soluzione e garan-

RUBRICHE 111
rubriche

segnalando eventuali pro- ci, progettazione reti di


blemi di costruzione. Dopo attenuazione, ecc.).
aver calcolato i volumi L’attivazione di una delle
(cassa chiusa e reflex), si due versioni complete
passa alla seconda fase, che disponibili (Professional e
prevede l’utilizzo dell’utility Home) può essere effettua-
integrata “box designer” ta in un secondo momento
per scegliere e dimensiona- dal computer sul quale è
re la forma del box. Ma installato il demo.
questa sarà meglio trattata Per richiedere il cd-rom è
nei nostri prossimi appun- necessario inviare la richie-
tamenti. L’offerta pubblica- sta tramite l’apposito
ta sullo scorso numero di modulo presente nel sito
Fare Elettronica ha riscosso internet di Pianeta Musica,
un grosso successo, per cui all’indirizzo www.pianeta-
Il generatore di frequenze incluso in Acoustic Box 3.0. Figura 2 Pianeta Musica ha deciso di musica.org. Per chi non ha
rinnovarla in occasione di proprio la possibilità di col-
tisce il miglior risultato in volume della cassa chiusa e questa seconda presenta- legarsi ad internet è possibi-
termini di efficienza e quali- della cassa reflex, la risposta zione: è possibile richiedere le effettuare il versamento
tà del suono. L’installatore in frequenza specificando la il cd-rom del programma a tramite bollettino di conto
si limita ad inserire i para- frequenza di taglio inferiore soli € 4,90. Si riceve in 24- corrente postale inviandone
metri di Thiele-Small e le Fl (-3 dB), quella superiore 48 ore la versione “demo“ la ricevuta via fax specifican-
caratteristiche dimensionali Fh (-3 dB) e la frequenza che a differenza dei soli inu- do in modo chiaro e leggi-
dell’altoparlante (che sono d’accordo Fb raccomanda- tili programmi dimostrativi bile i propri dati per la spe-
utilizzate per il calcolo auto- ta. Se la banda simulata è parzialmente ed illimitata- dizione. Nel prossimo
matico del volume d’in- non soddisfa le aspettative, mente utilizzabile nella numero torneremo a parlare
gombro dell’altoparlante è sufficiente variare il valore parte dedicata al test degli di Acoustic Box 3.0, della
nella fase finale di sviluppo di Qbp e/o gli altri parame- impianti (generatore di fre- progettazione dei crossover,
del box), in modo automa- tri quali, ad esempio, il livel- quenza, tracce audio-test) e di box designer e di tanto
tico tramite l’importazione lo di smorzamento, fino ad in alcune funzioni riguar- altro ancora… intanto gode-
dal comodo database alto- ottenere la risposta ricerca- danti i crossover (master tevi il cd-rom a € 4,90!
parlanti precaricato (ed ta (vedere figura della rispo- dei circuiti stampati pronti
aggiornabile). sta in frequenza). In base da realizzare, schemi elettri- Electronic shop 26

A questo punto l’Automatic alla frequenza d’accordo


Optimize Function (AOF), Fb, l’AOF ricava un interval- Acoustic Box 3.0*
attraverso un processo di lo consigliato di valori di CD-ROM per PC con Windows 98/ME/XP/2000/NT
simulazione della risposta in diametro del tubo reflex Requisiti minimi di sistema:
frequenza sui parametri di che assicurano un’emissio-
PI 133 Mhz – Ram 32Mb – HD 50Mb - risoluzione
Thiele-Small (Qts, Vas, ne d’aria senza turbolenze
video 800x600
ecc.), calcola tutti i valori di in modo da conferire al dif-
Qbp (fattore di merito di fusore la massima linearità OFFERTA LANCIO (senza altre spese): € 4,90**
banda passante della cassa di risposta (un diffusore
chiusa), segnalando l’inter- “senza fischi e né soffi”). Importo da versare sul conto corrente postale
vallo di valori ottimali, tra i Grazie al fatto di poter sce- n. 28074722 intestato a:
quali scegliere in base al gliere il diametro del tubo Pianeta Musica
tipo di risposta desiderata d’accordo, l’installatore tro- Via Guido Reni, 61
(alta dinamica, SPL “spin- verà senz’altro quello 71016 San Severo (FG)
to”). Per la scelta del Qbp, il disponibile sul mercato. * Per informazioni dettagliate sull’offerta visitare il sito internet
manuale operativo del pro- Non appena inserito il dia- www.pianetamusica.org
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