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N°211

TIMER

TUTTE
PER MILLE USI

LE FIERE DEL

2003

51
PLC
GENNAIO 2003 - ANNO 19 - Euro 4,13 - Frs. 8,00

DA 40 W
INVERTER

CENTRALINA
IN RETE

TERMOMETRICA
ISSN 1591-2271

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nali, non formulare richieste che esulino da argomenti trattati su questa rivista.
Per chiarimenti di natura tecnica riguardanti i kit elencati nel listino generale op-
pure gli articoli pubblicati, scrivere o telefonare ESCLUSIVAMENTE di lunedì
dalle ore 14,30 alle ore 16,30 al numero telefonico 0321/927287

PER CONTATTARE
LA REDAZIONE
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ANNO 19 N. 211
GENNAIO 2003
Realizzazione copertina: DTP Studio

DOPPIO TIMER PROFESSIONALE 24 CENTRALINA TERMOMETRICA 88


INTRODUZIONE AI CCD 32
GENERATORE VIDEO 40
I DISSIPATORI DI CALORE 78

TIMER PER MILLE USI 10

PLC51 20
KIT SERVICE 7
RABBIT BY EXAMPLE 28
LINEA DIRETTA CON ANGELO 8
IN VETRINA: ALIMENTATORI SWITCHING 104
MODEL TWO LA ROLLS ROYCE
DELLE RADIO DIVENTA STEREO 106
GLI ALTOPARLANTI DEI BEATLES 108
E.C.D.L. EUROPEAN COMPUTER
DRIVING LICENCE 70
BOOSTER SUPERSEMPLICE
INTERNET IN PR@TICA 101
70 WATT MASSIMI 36
MERCATO 110
NEWS 111
ELECTRONIC SHOP 112
PAGINE DI SERVIZIO 113
MHz

FULL DUPLEX 50 ELENCO INSERZIONISTI


TOP PROJECT:
CARICA BATTERIE 52 Artek .......................................................................pag. 21-37
INVERTER DA 40 WATT 58 Electro Services .......................................................pag. 33
Elettroshop ..............................................................pag. 17
OLD RADIO: Europart ..................................................................pag. 31
Futura .....................................................................pag. 6-67
LE RADIO CURIOSE 62 GPE kit ..............................................................................pag. 77
GRIFO ...............................................................................pag. II cop.
VALVOLANDO 64 HSA... .....................................................................pag. III cop
Pianeta elettronica ...................................................pag. 27
BOTTEGA 65 Sandit .....................................................................pag. 57
FIERE D’ITALIA 66 Scuola Radio Elettra .................................................pag. IV cop.

GENNAIO 2003 5
KIT SERVICE

TIMER PER MILLE USI Arrivati al diciannovesimo anno siamo


Di timer ne esistono di diverse tipologie e sono sempre pronti a dare una svolta importante a
molto utili per chi ha esigenze di temporizzazione. Fare elettronica. Questo e’ l’ultimo
Questo progetto, molto innovativo rispetto ai suoi predecessori, numero con questa grafica, infatti, con
offre diverse possibilità nel metodo di impostazione
del tempo e vi permette di eccitare un relè per un tempo impostabile il numero di Febbraio 2003 presente-
tra tre gamme. remo il nuovo layout, del quale potete
trovare un’anticipazione nella pagina
a pagina 10 dedicata alle fiere d’elettronica e le
pagine della campagna abbonamenti.

Come sempre presentiamo dei kit


DOPPIO TIMER PROFESSIONALE di facile realizzazione ed utilizzo. Par-
L’idea di realizzare questo circuito non viene dalla mia fantasia ma è stato
tiamo dal “Timer per mille usi” conti-
richiesto espressamente da una ditta che opera nel campo elettronico, nuando con il “Doppio timer profes-
infatti al committente serviva un circuito che pilotasse due elettrovalvole in sionale”. Due kit utilissimi che non
modo temporizzato ma indipendenti una dall’altra, oltretutto la frequenza mancheranno di soddisfare qualsiasi
doveva essere regolabile come pure il duty cycle ovvero poter definire la
durata dell’eccitazione e l’intervallo di diseccitazione indipendentemente. vostra esigenza di temporizzazione.
Anche il “Booster da 70W” si rivela
a pagina 24 utile per mille applicazioni, chi non ha
una piccola radio o lettore CD
TR1
+
da amplificare?
+ BF
-
T1
R1
C2
TR2

Segue il “Generatore video” che pre-


+

senta la particolarità di essere realiz-


T2
R2

BOOSTER SUPER
C1 +
C4
Altop.
-
P1

zato con un solo microprocessore,


SEMPLICE 70 W MAX
+

+
C3

12 V
-
quindi molto economico da realizzare.
Semplicissimo amplificatore di potenza booster da applicare ad La “Centralina termometrica
amplificatori finali di potenza esigua, con circa 2 Watt in ingresso si wireless” vi consente di controllare
possono ottenere 70 W massimi su 4 ohm. la temperatura della vostra
Questo apparecchio non può per motivi di semplicità circuitale e
caratteristiche elettriche definirsi hi fi ma eroga buona potenza indistorta. casa senza utilizzare cavi.

a pagina 36 Le pagine centrali sono come sempre


dedicate agli appassionati di Radianti-
stica e presentano due progetti molto
utili: “Carica batterie” e “Inverter da
GENERATORE VIDEO 40W”; anche la parte dedicata alle
Per i centri di assistenza TV è uno strumento
indispensabile, ma può tornare utile in tutti quei “old radio” non mancherà di incurio-
casi in cui si abbia necessità di avere una sorgente di sirvi, alla Fiera di Novero erano
segnale video a colori standard sicura ed affidabile. I campioni a colori in mostra una serie di radio d’epoca
generati sono: barre, raster, reticolo e punti. Lo strumento che questo
progetto si propone di realizzare è un generatore di campioni video a colori di tutto rispetto.
da impiegare sia in campo didattico che in laboratorio.
Infine, in questo numero trovate due
a pagina 40 nuovi tutorial molto interessanti:
“Introduzione ai CCD”
e “I dissipatori di calore”.
CENTRALINA TERMOMETRICA Una ricca serie di vetrine completa
Nell'era della TV via satellite, dei computer tascabili e dei telefonini, la
parola chiave che più di altre incontra le richieste del mercato è wireless, questo primo numero del 2003 in cui
ovvero "senza filo". Un esempio di utilizzo di risorse wireless in ambito non manca, naturalmente, la pagina
domestico è dato dal sistema di monitoraggio termico presentato in questo dedicata a tutte le fiere che ci saranno
articolo: la centralina MK3595RX visualizza la temperatura dell'ambiente in
cui si trova, e in più mostra fino a tre valori di altri luoghi leggendo via radio
in Italia nel corso dell’anno.
le rilevazioni di sensori portatili MK3595TX alimentati a pile
Buona lettura!
a pagina 88
GENNAIO 2003 7
LA POSTA
cui punto centrale e la ten-
MEGA sione di alimentazione
OHMMETRO viene inserito il resistore
incognito da misurare, e tra
lo stesso punto mediano e
Dovendo misurare resi-
massa viene posto un po-
stenze superiori a 10 MΩ
tenziometro. Agendo su
per fare prove di isola-
quest’ultimo, sarà possi-
mento, chiedo se vi sia in
bile regolare la tensione
commercio qualche stru-
presente sul punto centrale
mento in grado di ese-
del partitore così formato,
guire tali misure fino ad
fino a raggiungere il valore
almeno una quarantina
fisso presettato sul primo
di MΩ. Da una indagine
ingresso, cosi facendo il
eseguita prendendo in
LED si illuminerà se-
considerazione diversi te-
Questa rubrica oltre gnando lo stato di equili-
ster e multimetri, mi sono
a fornire consigli o brio. Essendo il valore di
appunto accorto che que-
chiarimenti sui cir- soglia cinquanta volte più
sti non andavano oltre i
cuiti presentati piccolo della tensione di
10 MΩ. In attesa di un
dalla rivista, ha lo alimentazione, ne verrà
vostro riscontro, anche in
scopo di assicurare che in condizioni di equili-
via privata, porgo i più
la consulenza ai let- brio, il valore del potenzio-
cordiali saluti.
tori. In particolare metro risulterà cinquanta
G. Lanza - Rieti
possono essere ri- volte più piccolo di quello
chiesti schemi e-let- della resistenza da misu-
Gli strumenti destinati alla rare, pertanto adottando un
trici relativi a realiz-
misura di resistenze molto potenziometro da 1 MΩ,
zazioni a livello hob-
elevate sono abbastanza saremo in grado di misu-
bistico. Schemi elet-
rari e quei pochi sono an- rare resistenze incognite
trici di apparecchi
che piuttosto costosi in fino a 50 MΩ. Essendo an-
industriali-militari e
quanto vengono impiegati che la tensione di riferi-
progetti particolar-
in fase di ricerca per stabi- mento ottenuta attraverso
mente complessi sono esclusi da tale
lire il potere isolante dei un partitore resistivo,
consulenza.Non vengono assolutamente presi in
vari materiali. Esiste co- eventuali variazioni della
considerazione motivi di urgenza o sollecitazioni.
munque un circuito, sem- tensione di alimentazione
Tutto il materiale oggetto della consulenza, potrà
plice da realizzare, in (come l’usura della pila)
essere pubblicato anche sulla rivista ad insindaca-
grado di misurare con suf- non avranno ripercussioni
bile giudizio della redazione. Si prega di non fare ri-
ficiente approssimazione sull’affidabilità della mi-
chieste telefoniche se non strettamente indispen-
(circa il 2 %) resistenze sura. Il nostro strumento
sabili telefonando, comunque, esclusivamente nel
fino a 50 MΩ; il suo prevede due gamme di mi-
pomeriggio del lunedì (dalle 14,30 alle 17,00) e
schema è riportato in Fi- sura (che andranno tarate
mai in giorni diversi.
gura 1. Il principio di fun- per confronto) e quindi due
zionamento di questo sem- potenziometri, uno esegue
plice circuito è riassumi- la misura da 1 a 12 MΩ,
bile in poche parole. Il l’altro da 6 a 50 MΩ. Ana-
cuore del circuito è infatti lizzando u po' più da vi-
un operazionale CA3130, cino lo schema, vediamo
montato come rivelatore di che la tensione di riferi-
soglia, che va a pilotare un mento è ricavata dal parti-
diodo LED. Uno dei due tore R1-R2 che deve essere
ingressi del rivelatore il più preciso possibile, in
viene fissato ad un poten- quanto da questi resistori
ziale di 180 mV, mentre il dipende la taratura della
secondo ingresso riceve scala da da tracciare sul
una tensione proveniente pannello dello strumento. I
da un ponte divisore tra il resistori R3 e R4 sono
messi a protezione degli
Figura 1. Il ingressi di IC1, mentre R5
Mhommetro si ridu-
ce ad un opamp, un
e R6 introducono una so-
diodo LED e pochi glia minima di partenza
per la regolazione dei po-

altri componenti.

8 GENNAIO 2003

Figura 2. Il crosso-
ver è un due vie e le
dimensioni sono in
mm.

GLI STICK
tenziometri di misura.
Avendo la resistenza Rx
un altro valore, è possibile
rio procedere come segue. Bando alle ciance ed ecco In possesso di un circuito
l’induzione attraverso di
Collegare tra il terminale in Figura 2 i dati richiesti. integrato giapponese
essa di residui a 50 Hz pro-
X e massa un ohmmetro Si tratta di un diffusore tra- STK 436, non riesco a
vocati dai campi elettrici
campione dopo aver ruo- dizionale per due altopar- trovarne lo schema di ap-
della rete domestica: per
tato il potenziometro lanti da 8 Ω, un tweeter e plicazione. Come lo posso
evitare che questi possano
PO1T1 completamente in un woofer. Il filtro crosso- impiegare?
raggiungere l’ingresso del
chip, si è inserito in cir- senso antiorario; graduare ver è un due vie facilmente
quindi la scala dello stesso realizzabile e gli altopar- R. Beria - Narni (TR)
cuito il C2 con il compito
di shuntarli a massa. Il cir- potenziometro da 1 a 12 lanti sono un HIF166
MΩ leggendo sull’ohmme- (woofer) e un TW74A Ne approfittiamo per pre-
cuito integrato CA3130,
tro il valore di resistenza (tweeter ). Il primo ha un sentare tutta la seriedei
prodotto dalla RCA, è una
corrispondente riportato in diametro di 17 cm, una bo- chip giapponesi STK che
vecchia conoscenza , in-
Tabella 1. Ripetere la bina mobile di 25 mm e sono diffusissimi special-
fatti ormai tutti sanno che
stessa operazione col po- una frequenza di risonanza mente negli stadi finali di
questo amplificatore ope-
tenziometro POT2 per ot- di 48 Hz, il secondo è un potenza degli amplificatori
razionale ha la piedinatura
tenere i valori della scala tipo a cupola e viene cen- ibridi, di cui si nota il cir-
uguale a quella di un 741
relativa ai 50 MΩ. trato su 6 Khz (6 dB/ot- cuito applicativo in Figura
o di un TL081, ma forse
tava) dal filtro passa alto 3 e le caratteristiche in Ta-
tutti non sono a cono-
DIFFUSORE del crossover. bella 2, hanno un minimo
scenza che esso è alimen-
ingombro e un rumore in-
tabile, al contrario dei due DA 40 W terno veramente basso.
precedenti, con una ten-
sione singola che può an-
dare da 5 a ben 30 Vcc. I Capita molto raramente
suoi ingressi posseggono di trovare sulle riviste
una impedenza pratica- specializzate la realizza- Tabella 1. Parametri
mente infinita e risulta in- zione di una cassa acu- per graduare POT1
stica e quando ciò av- e POT2.

dispensabile inserire il
condensatore C1 per intro- viene, l’articolo è accom-
pagnato da una marea di Tabella 2. La serie
durre una compensazione . ▲ SKT.
La tensione di riferimento formule che rendono la
viene applicata all’ingresso vita impossibile al malca-
non invertente col risultato pitato interessato.
che, se non viene inserita Quanto chiedo sono, in
in ingresso alcuna resi- due parole, i dati fonda-
stenza incognita, il diodo mentali di un diffusore
LED collegato all’uscita da 40 W.
rimane illuminato svol-
gendo le funzioni di spia A. Proni - Reco (GE)
on-off. Le scale dei valori
relative ai due potenziome-
tri, vanno serigrafate diret-
tamente sul pannello fron- Figura 3.
tale del contenitore dopo Schema appli-
aver dotato i potenziometri cativo dei cir-
di una precisa manopola ad cuiti integrati
amplificatori
indice. Per portare a ter- stereo della
mine questa delicata fase, serie SKT.
dalla quale dipende in gran
parte la precisione di tutto
l’apparecchio , è necessa-

GENNAIO 2003 9
TIMER PER
MILLE USI
di F.FAZIO

Questo progetto,
molto innovativo
rispetto ai suoi
predecessori, offre
diverse possibilità
nel metodo di
impostazione del
tempo e vi permette
di eccitare un relè
per un tempo
impostabile tra
tre gamme.

Come già preannunciato, questo tem- un timer semplice, ma nello stesso posta una delle tre gamme. In altre
porizzatore, innovativo specialmente tempo preciso e versatile. parole, in base alle posizioni dei due
per quanto riguarda il modo di impo- commutatori a slitta, si stabilisce se il
stare il tempo, consente di tenere ec- IN BREVE... tempo impostato dai rotativi è
citato un relè per un tempo che può espresso in secondi, minuti o ore.
essere impostato fra tre gamme: Le caratteristiche di questo timer Quindi, premendo il pulsante, il relè
• 1...99 secondi, con passi di 1 se- sono precisione, grazie all’uso di un si eccita e così rimane per tutto il
condo; quarzo; semplicità, e quindi basso tempo impostato, raggiunto il quale
• 1...99 minuti, con passi di 1 minuto; costo e facilità di utilizzo e versati- si rilascia; più avanti sarà comunque
• 1...99 ore, con passi di 1 ora. lità. ampiamente spiegato come è possi-
Con delle semplici modifiche, che Con i due commutatori rotanti è pos- bile avere tempi diversi.
saranno chiarite nel proseguo dell’ar- sibile impostare il tempo voluto,
ticolo, è possibile impostare addirit- semplicemente selezionandoli sui nu- COME FUNZIONA
tura un tempo massimo di oltre meri relativi alle unità e alle decine LA "AND" CON I DIODI...
57.671 ore, pari a più di 6 anni! (spe- del tempo che si vuole ottenere. Ad
rando che nel corso dei 6 anni non si esempio, le Figura 1a e 1b mostrano Prima di iniziare la descrizione del
verifichi un black-out che farebbe re- come selezionarli per ottenere un circuito facciamo una premessa ri-
settare il timer...). A parte gli scherzi, tempo di 35 (che siano secondi, mi- portando la tabella della verità di una
con questo progetto ci auguriamo di nuti o ore). porta logica AND in Figura 1c.
accontentare tutti coloro che cercano Con i due commutatori a slitta s'im- Il circuito formato da D13, D14, R6

10 GENNAIO 2003

Figura 1a-1b. Metodo di
selezione per ottenere Figura 1a.
un tempo di 35 che
siano essi secondi,
minuti o ore.

Figura 1c. Tabella ▲


della verità.

ed R7, realizza appunto una porta


AND, ossia un circuito con più in-
gressi e un'uscita, in cui, come ap-
pare evidente dalla tabella della ve-
rità soprastante, l'uscita assume li-
vello logico "1", soltanto quando in
tutti gli ingressi applichiamo livello
"1", mentre in tutti gli altri casi, l'u-
scita si porta a "0".
Una porta AND può avere anche più
di due ingressi, ed è valida la stessa
regola: ad esempio, anche D4, D5,
D6, D7 ed R3 rappresentano una
AND, questa volta a quattro ingressi,
e la sua uscita (anodo dei diodi) si
porta alta soltanto quando appli-
chiamo livello alto su tutti i quattro
ingressi.
Il funzionamento è molto semplice
come ben evidenziato dalla Figura Figura 1b.
1d; quando sul catodo di almeno uno
dei due diodi applichiamo un livello
"0", circolerà una corrente attraverso
R7, R6 e il diodo (o i diodi) il cui ca- della AND si verrà a trovare il livello 1e), non circola più la corrente attra-
todo è posto a "0". "0", ovvero una tensione di circa verso R7, R6 e i diodi, non essendoci
Questo farà in modo che sull'uscita 0,7V (tensione di caduta del diodo). un ritorno a massa, e di conseguenza
Soltanto quando i catodi di tutti i
Figura 1d.
▲ diodi si trovano a livello alto (Figura ▲
Figura 1e.

GENNAIO 2003 11
12
Figura 2. Schema elettrico del timer per mille usi.

GENNAIO 2003
la tensione presente sull'uscita della relè risulta non eccitato
AND sarà pressoché uguale a quella soltanto quando sui co-
di alimentazione (ossia a livello muni di entrambi i
"1"). commutatori S4 ed S5
è presente livello "1".
SCHEMA ELETTRICO In qualunque posizione
si trovino i commuta-
Riportiamo, nella pagina seguente, lo tori S4 ed S5, senz'altro
schema elettrico del nostro timer in non saranno in posi-
Figura 2. zione "00" (visto che
Come sempre, cerchiamo di ideare la non ha senso impostare
soluzione circuitale più semplice un tempo di "0 se-
possibile, e questo progetto non è da condi"), e poiché il re-
meno, visto che utilizza soltanto set all'accensione porta
quattro integrati e pochissimi compo- alte le uscite Q0 dei
nenti esterni. CD4017, sul comune di
Iniziamo la descrizione del circuito almeno uno dei com-
dicendo che, pur collegando l'alimen- mutatori S4 ed S5 sarà
tazione sui morsetti "+" e "-", il cir- presente un livello "0",
cuito vero e proprio non risulta an- e questo provocherà
cora alimentato, essendo la tensione l'eccitazione del relè.
stabilizzata da U1 interrotta dal pul- Fatta questa necessaria
sante e da uno dei due commutatori premessa, passiamo ad
interni al relè. illustrare il funziona-
Dopo aver impostato il tempo deside- mento del timer, par-
rato tramite S4 ed S5, premendo il tendo dall'integrato U2,
pulsante il relè si eccita e quindi, an- un CD4536, utilizzato
che rilasciandolo, il circuito continua per generare una fre-
ad essere alimentato, appunto tramite quenza di esattamente
il commutatore interno del relè. 1 Hz, ossia un ciclo al
Allo scadere del tempo impostato, il secondo, la quale è di-
relè si rilascia, bloccando nuova- sponibile sulla sua
mente l'alimentazione al circuito. uscita (pin 13).
La bobina del relè non è collegata di- Per garantire un'alta
rettamente al pulsante, e per chiarire precisione abbiamo uti-
il motivo per cui il relè si eccita alla lizzato un quarzo, col- ▲ Tabella 1. Fattori di divisione del
pressione del pulsante, partiamo dal- legandolo al circuito CD4536.
l'ultima sezione del circuito, formata oscillante del CD4536
da D13, D14, R6, R7, T1. (pin 3 e 5). da proprio 1Hz. Poiché stiamo par-
Prima però, vogliamo ricordare che Il quarzo utilizzato oscilla alla fre- lando di un temporizzatore, è più
l'integrato CD4017 (U4 ed U5), di- quenza di 32.768 Hz, ed è il tipico semplice ragionare in "tempo" e non
spone di 10 uscite, da Q0 a Q9, le modello utilizzato negli orologi, in "frequenza", quindi d'ora in poi
quali assumono livello logico "1" a quindi facilmente reperibile e a parleremo in questi termini.
scorrimento, una dopo l'altra, ad ogni prezzi convenienti. Cominciamo col "tradurre" quanto
impulso applicato sull'ingresso Il CD4536 è utilizzato come divisore abbiamo appena affermato, dicendo
"CLK" (pin 14). di frequenza. Nella Tabella 1, ripor- che U2 (divisore di frequenza) è un
Quando un'uscita è a livello "1", tutte tiamo tutti i possibili fattori di divi- "moltiplicatore di tempo", che molti-
le altre sono a livello "0". sione che è possibile impostare, me- plica per 32.768 volte, il tempo che
Alla pressione del pulsante, non solo diante i livelli logici applicati sui pin passa tra un impulso e l'altro in in-
il circuito riceve alimentazione tra- 6, 9, 10, 11 e 12. gresso. Ci spieghiamo meglio: il se-
mite D2, ma vengono anche resettati Come si può vedere dallo schema gnale d'ingresso ha una frequenza di
i due CD4017, in modo tale che si elettrico del progetto, abbiamo appli- 32.768 Hz: questo significa che nel-
trovino a livello logico "1" le uscite cato un livello alto sui pin 10 ed 11, e l'arco di un secondo, il segnale ha
Q0. Il circuito formato da D13, D14, un livello basso sugli altri tre pin, 32.768 impulsi, e quindi tra un im-
R6 ed R7 forma una porta logica così da ottenere, come mostra la ta- pulso e l'altro passa un tempo di circa
AND che, assieme al transistor T1, bella, proprio la divisione per 32.768. 30,52 microsecondi (1s : 32.768 =
provvede a far eccitare il relè quando In questo modo, la frequenza di 30,52µs), come si vede in Figura 2a.
il terminale comune di almeno uno 32.768 Hz presente all'ingresso del Ebbene, diremo che U2 moltiplica
dei due commutatori S4 ed S5 si divisore, ottenuta tramite il quarzo, per 32.768 il tempo di 30,52µs., otte-
trova a livello "0". In altre parole, il una volta divisa per il fattore 32.768, nendo appunto un secondo (30,52µs

GENNAIO 2003 13

Figura 2a.

x 32768=1.000.000µs = 1s).
Come illustrato all'inizio dell'arti-
colo, per impostare la gamma dei se-
condi è necessario porre il commuta-
tore S3 su "SECONDI", mentre la
posizione di S2 è in questo caso in-
differente.
In effetti, l'impostazione della
gamma (secondi - minuti - ore) po-
teva essere effettuata più semplice-
mente con un unico commutatore a
tre posizioni, ma la scelta di utiliz-
zare due commutatori è dipesa esclu- L'IMPOSTAZIONE stare cioè un tempo di 13 secondi.
sivamente dal fatto che questi ultimi DEL TEMPO DA 1 A 99 Ebbene, come vediamo dalla tabella
sono molto più facilmente reperibili 2 qui sopra, soltanto al 13° minuto le
(Figura 2a). L'integrato U4 avanza ad ogni im- due uscite selezionate assumeranno
pulso che giunge sul ter- contemporaneamente livello alto, e
minale centrale di S3, quindi solo al raggiungimento del
quindi ogni secondo, se è 13° secondo il relè si rilascerà.
stata impostata questa
gamma. ESAMINIAMO LA
In questo caso U5 avanza POSIZIONE "SECONDI"
ogni 10 secondi.
Riportiamo in Tabella 2, In questo caso, il segnale da 1 Hz (un
per ciascun integrato (U5 impulso al secondo) uscente da U2,
e U4), l'uscita che è a li- va a pilotare l'ingresso CLK del
vello alto nel momento CD4017 siglato U4 (pin 14). Di con-
indicato, ipotizzando di seguenza le uscite da Q0 a Q9 dello
aver selezionato la stesso U4 si portano a livello alto, a
gamma "SECONDI". scorrimento, ogni secondo.
Come si può vedere, il L'uscita "Cout" di U4 (pin 12) va a
numero dell'uscita "Q" di pilotare l'ingresso CLK di un se-
U5 corrisponde proprio condo CD4017 (U5), in modo che
alle decine, mentre il nu- quest'ultimo avanzi ad ogni ciclo
mero dell'uscita "Q" di completo di U4. Quindi, le uscite di
U4 corrisponde alle unità. U4 avanzano ogni secondo, mentre le
Tramite i commutatori S4 uscite di U5 ogni 10 secondi.
ed S5, non facciamo altro Alla pressione del pulsante S1
che selezionare le uscite (START/RESET), oltre ad alimen-
"Q" i cui numeri corri- tare il circuito (che, lo ricordiamo,
spondono alle unità e alle dopo aver rilasciato il pulsante conti-
decine, in modo tale che nua ad essere alimentato dal commu-
al raggiungimento del tatore del relè) vengono anche reset-
tempo corrispondente, tali tati gli integrati U4 ed U5, in modo
uscite assumano contem- tale che il conteggio parta da zero
poraneamente livello alto, (Q0 a livello alto).
unica condizione a provo- Dopo un secondo dal rilascio del pul-
care il rilascio del relè. sante si troverà alta l'uscita Q1 di U4,
Per esempio, supponiamo dopo un altro secondo sarà alta Q2 e
di porre il commutatore così via. Durante i primi 9 secondi, in
S5 (decine) su "1" ed S4 cui "scorrono" tutte le uscite di U4,
(unità) su "3", per impo- l'uscita Q0 di U5 resta alta.
Dal decimo al diciannovesimo mi-
nuto, "scorrono" le uscite di U4,
Tabella 2. Uscite mentre resta alta l'uscita Q1 di U5.

di U4 e U5. Quindi è chiaro che ponendo il com-

14 GENNAIO 2003
Figura 3. Fattori di


divisione del CD4040.

facciamo altro che moltiplicare per


60 il tempo di un secondo applicato
in ingresso, ottenendo un minuto (1s.
x 60 = 1 minuto), e per 3.600 otte-
nendo un'ora (1s. x 3.600 = 1 ora).
L'integrato U3, al contrario di U2,
possiede 12 uscite, ciascuna delle
quali moltiplica il tempo per un fat-
tore fisso, come mostra la tabella a
fianco. Poiché tra questi fattori fissi
non vi è né 60, né 3.600, abbiamo
utilizzato le porte AND formate da
D4, D5, D6, D7 per resettare U3
dopo 60 cicli dall'inizio del conteg-
gio, quindi dopo 60 secondi (ossia 1
minuto), e le AND formate da D8,
D9, D10, D11 per resettarlo dopo
3.600 cicli, quindi dopo 3.600 se-
condi, (ossia un'ora). Il funziona-
mento di questa soluzione circuitale è
illustrato nel seguente paragrafo.

COME IMPOSTARE
DIVERSI FATTORI
DI DIVISIONE NELLO
STADIO DEL CD4040
È possibile impostare fattori di divi-
mutatore S4 su "5" ed S5 su "0", la pulso al minuto. Per impostare il sione diversi da quelli visti in Figura
AND D13-D14 già vista farà rila- tempo in ore, è necessario porre: 3, collegando ciascun ingresso di una
sciare il relè dopo 5 secondi dal rila- porta AND su diverse uscite del
scio del pulsante. • S3 sulla posizione "MIN./ORE" CD4040, e l'uscita della AND sull'in-
Allo stesso modo, ponendo il com- • S2 su "ORE". gresso di reset del CD4040 (pin 11).
mutatore S4 su "5" ed S5 su "1", il Il fattore ottenuto sarà pari alla metà
relè si rilascerà dopo 15 secondi dal Anche in questo caso, restando inva- della somma dei fattori relativi alle
rilascio del pulsante. riato il principio di funzionamento di uscite collegate sulla AND.
E ancora, ponendo il commutatore S4 U4, U5 ecc., l'ingresso di CLK di U4 Per esempio, nel nostro progetto ab-
su "0" ed S5 su "8", il relè si rilascerà dovrebbe ricevere un impulso ogni biamo collegato la AND formata da
dopo 80 secondi dal rilascio del pul- ora. Per questo il pin 14 di U4 viene D4, D5, D6, D7 sulle uscite Q3, Q4,
sante. Tutto questo è chiarito in ta- pilotato dall'uscita della AND for- Q5, Q6 del CD4040. In questo modo,
bella 2. Per impostare il tempo in mi- mata da D8, D9, D10, D11, su cui è sommando i relativi fattori, e divi-
nuti, è necessario porre: presente proprio un impulso ogni ora. dendo il risultato a metà come ap-
Resta soltanto da spiegare come si ot- pena detto, otteniamo:
• S3 sulla posizione "MIN./ORE" tengono gli impulsi ogni minuto ed
• S2 su "MINUTI" ogni ora sopra descritti. 8 + 16 + 32 + 64 = 120
A questo pensa l'integrato CD4040 Quindi 120 : 2 = 60
In questo caso, restando invariato il (U3), che è un divisore di frequenza,
principio di funzionamento di U4, U5 ma come abbiamo detto prima, per Così all'uscita della AND troveremo
e di tutto ciò che viene dopo (fino al maggior chiarezza, lo chiameremo il tempo di un secondo moltiplicato
relè), l'ingresso CLK di U4 dovrebbe "moltiplicatore di tempo". All'in- per 60 (ossia un minuto).
ricevere un impulso ogni minuto e gresso di tale integrato (pin 10) è ap- Allo stesso modo, per le ore, con la
non più ogni secondo. Per questo il plicato il segnale da 1 Hz (un im- AND formata da D8, D9, D10, D11
pin 14 di U4 viene pilotato dall'uscita pulso al secondo) generato da U2. otteniamo un fattore di:
della AND formata da D4, D5, D6, Tramite U3 e le due AND formate (32 + 1.024 + 2.048 + 4.096) : 2 =
D7, su cui è presente proprio un im- dagli otto diodi da D4 a D11, non 3.600.

GENNAIO 2003 15
Figura 3a-3b. quanto al raggiungimento di questa


condizione, entrambe le uscite si tro-
verebbero a livello alto, facendo
Per spiegare il funzionamento di que- commutare ad "1" l'uscita della AND
sta soluzione circuitale, facciamo un che, va a resettare istantaneamente il
semplice esempio, ipotizzando di CD4040, dando luogo al grafico in
collegare i due ingressi di una AND Figura 3b, e ottenendo quindi il fat-
sulle uscite Q1 e Q2, volendo quindi tore "3" voluto. (1s. x 3 = 3s.).
ottenere un fattore di (2 + 4) : 2 = 3. Impostando gli stadi di U2 ed U3 per
Senza la porta AND, sulle due uscite un diverso fattore di divisione, è pos-
otterremmo i segnali schematizzati sibili ottenere tempi diversi.
nel grafico in Figura 3a, col segnale Ad esempio, ponendo i pin 9 e 12 di
a 1 Hz in ingresso. U2 a livello alto (cioè scollegandoli
Sull'uscita Q1 (fattore 2) avremo 2 da massa e collegandoli al positivo di
secondi (1s. x 2 = 2s.), e sull'uscita alimentazione), lasciando invariato il
Q2 (fattore 4) avremo 4 secondi (1s. resto del circuito, il fattore di divi-
x 4 = 4s.). Con la porta AND, invece, sione del CD4536 non vale più
la parte evidenziata in giallo nel gra- 32.768, ma 16.777.216.
fico appena visto non esiste, in In questo modo, il tempo tra un im-

Figura 4. Ecco tutti i pulso e l'altro al pin 13 di U2 non


componenti polarizzati vale più un secondo, ma per calco-
presenti in questo larlo dovremo moltiplicare il fattore
progetto. 16.777.216 per il periodo del segnale
d'ingresso dato dal quarzo a 32.768
Hz, che prima avevamo per sempli-
cità arrotondato a 30,52µs, ma che
più esattamente è pari a
30,51757813µs.
Quindi, in questo caso si otterrebbe
un tempo di 30,51757813µs x
16.777.216 = 512.000.000µs, pari a
512 secondi, ossia circa 8,533 minuti.

Figura 5.

16 GENNAIO 2003

Figura 6. Questa figura è
in scala 1:1, tuttavia se si
vuole utilizzare per
realizzare il circuito
stampato è bene
controllare che venga
stampato esattamente in
dimensioni reali. Per
fare questo è sufficiente
fare una stampa di
prova su un foglio
bianco, porre uno
zoccolo da 16 pin sui
fori ad esso destinati e
verificare che i pin
combacino con i fori.

3.600 (impostando la gamma "ore"),


o per altri fattori modificando la con-
figurazione di U3.
Ad esempio, possiamo moltiplicarli
Quindi in questo caso, ammesso di su 15 avremo un tempo di 8,533 mi- per 4.096 (il massimo possibile), to-
impostare la gamma "secondi", per nuti x 15 = 128 minuti (poco più di 2 gliendo R4, D8, D9, D10 e sosti-
conoscere il tempo effettivo del timer ore). Se impostiamo S5-S4 su 99 tuendo D11 con un ponticello. In
dovremo moltiplicare il tempo impo- avremo un tempo di 8,533 minuti x questo modo, come si vede dalla ta-
stato da S5-S4 per 8,533. Ad esem- 99 = 845 minuti (circa 14 ore). bella del CD4040, si utilizza l'uscita
pio, se impostiamo S5-S4 su "01", ot- Possiamo ulteriormente moltiplicare i con fattore 4.096, e per questo non
terremo un tempo di 8,533 minuti x 1 tempi così ottenuti per 60 (impo- necessita la porta AND formata dai
= 8,533 minuti. Se impostiamo S5-S4 stando la gamma "minuti") o per diodi. Il tempo che si può ottenere
Figura 7. Disposizione
dei componenti sulla


scheda

potrebbero creare confusione, e per


evitare errori può essere utile il se-
guente principio:
Cosa significa 3,45 minuti?
Sicuramente non significa 3 minuti e
45 secondi!
Significa 3 minuti e un certo numero
di secondi: per sapere quanti secondi
esattamente, moltiplichiamo per il
numero fisso "60", la parte decimale.
Ossia:
0,45 x 60 = 27
Quindi 3,45 minuti = 3 minuti e 27
secondi.
Lo stesso procedimento si applica per
le ore. Ad esempio 3,50 ore = 3 ore e
30 minuti, perché 0,50 x 60 = 30.
per ciascuno scatto di S5-S4 è pari a Poiché il quarzo oscilla a 32.768 Hz, Cosa significa 3,75 giorni?
8,533 minuti x 4.096 = 34.952 mi- cioè 30,51757813µs, per ottenere il Significa 3 giorni e un certo numero
nuti, pari a circa 582 ore, ossia 24 tempo voluto di 86.400 secondi (1 di ore. Per sapere quante ore esatta-
giorni. Anche in questo caso, questo giorno), il fattore per cui moltiplicare mente moltiplichiamo per il numero
tempo deve essere moltiplicato per la il periodo del quarzo è fisso "24", la parte decimale. Ossia:
posizione dei commutatori S5-S4. 2.831.155.200. 0,75 x 24 = 18
Quindi, ad esempio: Infatti 30,51757813µs x 2.831.155. Quindi 3,75 giorni = 3 giorni e 18
Se impostiamo S5-S4 su 15 avremo 200 = 86.400 s. (per semplicità ab- ore.
un tempo di 582 ore x 15 = 8.730 ore biamo convertito direttamente il ri-
(364 giorni). sultato in secondi). CONCLUDIAMO CON
Se impostiamo S5-S4 su 99 avremo Il fattore di moltiplicazione cercato ALCUNE PRECISAZIONI
un tempo di 582 ore x 99 = 57.618 può essere ottenuto impostando lo
ore (2.400 giorni, cioè più di 6 anni). stadio di U2 per un fattore di Il diodo D12 consente, alla pressione
2.097.152, e lo stadio di U3 per un del pulsante S1, di resettare anche
PER OTTENERE LA fattore di 1.350. U3, insieme ad U4 ed U5. Un colle-
GAMMA DEI GIORNI Infatti 2.097.152 x 1.350 = gamento diretto non sarebbe stato
2.831.155.200 possibile, perché il terminale reset di
Come abbiamo spiegato in queste pa- Per fare questo è sufficiente fare le U3 (pin 11) viene usato anche nel
gine, è possibile ottenere diversi seguenti modifiche: normale funzionamento, con le porte
tempi, anche molto lunghi, modifi- Nello stadio di U2 porre a "0" i pin 6, AND D4...D11.
cando i fattori di divisione dei due in- 9 e 10 (collegandoli a massa), e ad La resistenza R4 serve ad evitare che
tegrati divisori di frequenza CD4536 "1" i pin 11 e 12 (collegandoli al po- scorra un'eccessiva corrente attra-
e CD4040. sitivo di alimentazione). Come risulta verso di diodi D4...D11, nel mo-
Poiché può essere interessante creare evidente dalla tabella a pagina 3, mento in cui premiamo S1.
altre gamme, vogliamo chiarire ulte- questa combinazione fornisce il fat-
riormente come ciò si possa mettere tore voluto 2.097.152. PER CHI HA BISOGNO
in pratica indicando le modifiche da Nello stadio di U3, il fattore 1.350 si SOLO DEI SECONDI...
effettuare per avere forse l'unica ottiene con la configurazione a porta
gamma più interessante oltre alle tre AND a diodi, collegando i catodi di Se per l'utilizzo che se ne fà, non ne-
di cui il progetto già dispone: i cinque diodi sulle uscite Q2, Q3, Q7, cessità impostare un tempo superiore
giorni. Facendo le modifiche di se- Q9, Q11. Infatti (4 + 8 + 128 + ai 99 secondi, si può evitare di mon-
guito illustrate, il valore impostato 512 + 2.048) : 2 = 1.350 tare lo stadio di U3, che serve sol-
tramite i commutatori S5-S4 è tanto per la gamma dei minuti e delle
espresso in "giorni", quindi potremo PER NON PERDERSI ore.
impostare un tempo variabile tra 1 e FRA I CALCOLI... In questo caso, i componenti da NON
99 giorni, con passi di un giorno. montare sono i seguenti:
Un giorno = 24 ore = 1.440 minuti = In tutti i calcoli matematici si ha a • integrato U3 e relativo zoccolo
86.400 secondi che fare con numeri decimali, che • diodi D4, D5, D6, D7, D8, D9,

18 GENNAIO 2003
D10, D11, D12 tronica.it, delle utili guide per realiz- colori come da elenco; gli 11 diodi
• resistenze R3 ed R4 zare i circuiti stampati e per saldare i 1N4150 e i 3 diodi 1N4007 (atten-
• condensatore C7 componenti sulla scheda. zione alla polarità); i 4 zoccoli da 16
• commutatori S2 ed S3 Per i commutatori S4 ed S5 abbiamo pin (attenzione alla tacca di riferi-
previsto i modelli normalmente di mento); i 7 condensatori non polariz-
Ovviamente, deve essere anche inse- più facile reperibilità: si tratta di zati; il transistor BC327 che deve es-
rito un ponticello al posto del com- commutatori a 12 posizioni con sere inserito nel giusto verso; il
mutatore S3, tra il terminale centrale fermo regolabile. Svitando il dado quarzo; i 3 connettori; l'integrato
e quello verso il condensatore C2, in esagonale è possibile accedere alla LM7812 e i 2 condensatori elettroli-
modo da "simulare" la presenza del rondella con fermo che consente di tici (tutti con polarità per cui prestare
commutatore, fisso sulla posizione regolare il numero totale di posizioni attenzione all’inserzione); il relè; il
"secondi". desiderate. pulsante, se montato sulla scheda; i 2
Nel nostro caso i commutatori de- commutatori a slitta e i 2 commuta-
DISPOSIZIONE DEI vono avere 10 posizioni, quindi sarà tori rotanti.
COMPONENTI SULLA necessario insere l'apposita rondella
SCHEDA in modo che il suo fermo entri nel PROVA
foro in cui è scritto "10". Prima di DI FUNZIONAMENTO
I contatti del relè che fanno capo ai fare ciò è necessario ruotare il com-
morsetti "CO", "NA" e "NC" sono mutatore verso le prime posizioni. Se Applicare sui morsetti "A+" e "A-"
disponibili per pilotare il carico che dopo aver posizionato la rondella una tensione di alimentazione conti-
si vuole alimentare con il timer. sulla posizione "10" il commutatore nua di almeno 15V, ed impostare, ad
Ad esempio, per alimentare una lam- ha solo due posizioni, significa che esempio, un tempo di 60 secondi.
pada a 220V~, i collegamenti da ef- non era commutato su "1". Quindi, in Quindi premere il pulsante e verifi-
fettuare sono quelli che trovate in Fi- questo caso, togliere la rondella, ruo- care che il relè si ecciti e che vi ri-
gura 5. tare il commutatore in posizione op- manga per 60 secondi dal momento
posta e rimettere la rondella sulla po- del rilascio del pulsante.
PER ALIMENTARE sizione "10". Una volta in possesso Per sicurezza è possibile provare an-
LA SCHEDA A 12V del circuito stampato, per la saldatura che la gamma dei minuti e delle ore.
STABILIZZATI... dei componenti consigliamo di pro-
cedere con questo ordine: posizionare
Ovviamente la scheda può essere ali- i 9 ponticelli previsti che trovate se-
mentata anche con una tensione sta- gnati sul piano di cablaggio; quindi
bilizzata di 12V, se si dispone di tale passare ai resistori rispettando i giusti Electronic shop 01 ✍
fonte, collegandola sui morsetti "V+"
e "V-", anzichè su "A+" e "A-". In
questo caso è necessario non montare ELENCO COMPONENTI
sulla scheda i componenti D1, C1,
C5 ed U1. • R1: resistore da 4,7 MΩ 1/8W • D1÷3: diodi 1N 4007 (corpo nero)
(giallo - viola - verde - oro) • D4÷14: diodi 1N4150
REALIZZAZIONE • R2: resistore da 220 kΩ 1/8W (corpo di vetro)
(rosso - rosso - giallo - oro) • T1: transistor BC327
Innanzitutto è necessario reperire il • R3: resistore da 10 kΩ 1/8W • U1: integrato LM7812
materiale riportato nell'elenco com- (marrone - nero - arancio - oro) • U2: integrato CD4536
ponenti, e realizzare il circuito stam- • R4: resistore da 1 kΩ 1/8W • U3: integrato CD4040
pato. Dopodichè i componenti do- (marrone - nero - rosso - oro) • U4-5: integrati CD4017
vranno essere saldati sul circuito • R5-6: resistori da 10 kΩ 1/8W • RL1: relè 12V, 2 scambi 8A
stampato. Per i principianti sono di- (marrone - nero - arancio - oro) • S1: pulsante circolare 9mm.
sponibili nel sito www.pianetaelet- • R7: resistore da 4,7 kΩ 1/8W • S2-3: commutatori a due
(giallo - viola - roso - oro) posizioni, una via, a 90 gradi
• C1: condensatore elettrolitico • S4-5: commutatori rotante a 12
470 µF/25 Vl posizioni con fermo regolabile
• C2: condensatore multistrato
100 nF (codice 104) -varie-
• C3, 4: condensatori a disco 15 pF • N° 4: zoccoli DIP 16
(codice 15) • N° 1: connettore a 2 pin,
• C5÷9 : condensatori multistrato passo 5,08 mm.
100 nF (codice 104) • N° 2: connettore a 3 pin,
• X1: quarzo 32,768KHz passo 5,08 mm.
(= 32.768Hz) • N° 1: circuito stampato PE210

GENNAIO 2003 19
PLC51
di G.FILELLA e C.BEFERA

Rispetto ai suoi
predecessori presenta
come caratteristica di
impatto le sue
“piccole dimensioni”.
Questo non significa
che abbia minore
capacità degli altri
PLC presenti sul
mercato. Tutt’altro!

DAVIDE E GOLIA
PLC51 è senza dubbio un PLC di
piccole dimensioni se confrontato
con i suoi diretti concorrenti, le
grandi società attive nel settore del
software e dell’hardware per automa-
zione industriale.
Nonostante questo, non ha nulla da
invidiare ai suoi concorrenti più auto- La documentazione del software, tanto ciò di cui ha realmente bisogno.
revoli perché, grazie alle sue presta- inoltre, nasce in lingua italiana e, Tutto ciò si traduce nel migliore rap-
zioni, è in grado di offrire applica- come ulteriore vantaggio, il prodotto porto qualità/prezzo.
zioni all’avanguardia. può essere facilmente adattato ad ap- Una misura del successo di PLC51 si
PLC51, quindi, è il frutto di una plicazioni di dimensioni molto di- avrà attraverso le successive pubbli-
quantità di ore-uomo non inferiore a verse tra loro. cazione su Fare Elettronica, con la
quella dei prodotti concorrenti. PLC51, pur essendo applicabile in speranza di riscuotere molto interesse
Un’ulteriore garanzia per l’utilizza- impianti di piccole dimensioni, può da parte dei lettori.
tore è il completo rispetto degli stan- funzionare anche con un hardware
dard (ad esempio IEC 1131) e il ri- ancora più leggero, mentre alcuni MA... CHE COS’È UN PLC?
fiuto di ogni soluzione proprietaria PLC concorrenti sono complessi, co-
(mentre incredibilmente le soluzioni stosi, richiedono forti investimenti in Il termine PLC deriva dall’inglese
proprietarie vengono ancora utiliz- risorse umane e quindi non si adat- Programmable Logic Controller ov-
zate da alcune grandi software house tano alle applicazioni medio-piccole. vero Controllore a Logica Program-
americane). Ogni utilizzatore, quindi, paga sol- mabile. Possiamo quindi definire un

20 GENNAIO 2003
HARDWARE

PLC come un controllore di pro- devono essere sottoposti e di trasfor- tima, la possibilità di commettere er-
cesso, preposto ad eseguire una se- marli in azioni da inviare al mondo rori di cablaggio, con la conseguenza
quenza di istruzioni secondo uno esterno. Infine, il terzo blocco funzio- che questa portava ad una nuova per-
schema di flusso per risolvere pro- nale è costituito dai moduli di output dita di tempo per trovare e correggere
blemi di controllo e di automazione o di uscita che rendono disponibili, al gli errori. Alla General Motors, verso
di processi industriali. processo controllato, i dati elaborati la fine degli anni sessanta, fu co-
Nella sua struttura di base il PLC può sotto forma di segnali elettrici. struito il primo sistema a logica pro-
così essere paragonato ad un PC per Oltre a questi blocchi di base esi- grammabile.
ambito industriale privo di alcune pe- stono altre unità periferiche di in- Si trattava di un sistema le cui fun-
riferiche tipiche di quell’ambiente. Il gresso-uscita, necessarie per il dia- zioni di controllo non erano ottenute
PLC deve essere in grado di acqui- logo con l’operatore, come le tastiere via hardware, ma con istruzioni che,
sire i dati dall’esterno, elabo rarli tra- alfanumeriche ed i terminali video in risposta ad informazioni in entrata
mite il programma in esso inserito e ecc.. di tipo On-Off, trasferivano alle
di trasferirli all’uscita. Possiamo uscite, anch’esse di tipo On-Off, i ri-
quindi suddividere il PLC in tre bloc- sultati dell’ elaborazione del pro-
chi fondamentali: BREVE STORIA DEI PLC gramma in esso contenuto.
Un altro grosso vantaggio fu l’uti-
• ingresso dati Il PLC nacque dall’esigenza di poter lizzo di un linguaggio di programma-
• elaborazione dati semplificare, rendere più flessibili e zione basato su istruzioni di tipo
• uscita dati facilmente adattabili i quadri di co- AND, OR facilmente assimilabile
mando, a tutte le situazioni di con- alla chiusura di contatti in serie o pa-
Il primo blocco, acquisizione dei dati, trollo e di automazione, che sino ad rallelo tipici della logica cablata.
è rappresentato dai moduli di input o allora erano risolte ricorrendo a im- Da quel momento inizia una vera ri-
di ingresso. pianti a logica cosiddetta cablata, uti- voluzione nel campo industriale.
Il secondo blocco funzionale è costi- lizzanti relè, teleruttori e temporizza- Verso la fine degli anni ottanta, fu-
tuito dalla unità centrale di elabora- tori connessi tra loro mediante ca- rono presentati i primi PLC con ca-
zione, conosciuta comune mente blaggio elettrico (collegamenti a ratteristiche modulari, cioè con la
come CPU, che rappresenta il vero filo). Va da sé che la semplice modi- possibilità di dimensionare il numero
cuore del controllore programmabile. fica di una sequenza di controllo o degli ingressi e delle uscite in base
Questa parte si incarica di eseguire le comando significava impiego di alle esigenze del sistema di automa-
istruzioni a cui i segnali di ingresso tempo, energia e denaro e, non ul- zione, tramite l’inserimento in un
HARDWARE

bus, di schede Ingresso e di Uscita


(tipicamente la modularità era di 8
punti per scheda).
Con il progredire della tecnologia nel
campo della microelettronica, furono
presto disponibili PLC con CPU ba-
sate su microprocessori sempre più
potenti e flessibili e tutta una gamma
di moduli di ingresso e uscita in
grado di poter risolvere la maggior
parte dei problemi di automazione.

CARATTERISTICHE
HARDWARE E SOFTWARE
DI UN PLC
A differenza delle logiche cablate, le
quali sono in grado di eseguire più
compiti contemporaneamente, i PLC,
nella maggioranza delle configura-
zioni essendo dotati di un solo pro-
cessore, possono elaborare un pro-
cesso alla volta.
A questa limitazione si è cercato di
ovviare via software, mettendo a di-
sposizione del programmatore istru-
zioni per l'elaborazione di task a
tempo, o fornendo istruzioni di inter-
rupt per l'elaborazione di più pro-
grammi contemporaneamente.
Risulta così evidente, da quanto
detto, che uno dei parametri fonda-
mentali di un PLC è la velocità di Nei PLC con firmware funzionante • il set di istruzioni presenti;
elaborazione del programma. in modo compilato, l'aggiornamento • la varietà delle schede di I/O;
Poiché le diverse istruzioni che com- degli I/O avviene di pari passo con • la facilità di montaggio;
pongono un programma possono es- l'elaborazione del programma. • la modularità dell'hardware;
sere più o meno pesanti in termini di Da quanto esposto, un PLC con pro- • la semplicità e la potenza del
tempo di elaborazione, pensiamo ad gramma interpretato risulta essere so- software di sviluppo;
esempio alle istruzioni che lavorano litamente più reattivo di uno funzio- • il rapporto prezzo/prestazioni;
a livello di bit che sono molto più ve- nante ad immagine di processo. • ecc.
loci di quelle che lavorano su word, C'è comunque da mettere in rilievo
la velocità di elaborazione viene co- che i secondi, oltre ad essere più sta- Un'ultima caratteristica molto impor-
munemente misurata sul tempo di bili e tolleranti nell'organizzazione tante da considerare è il compito a
esecuzione di 1 K di istruzioni. del programma utente, consentono un cui il PLC deve essere adibito e che
Un secondo parametro da considerare debug in linea più potente e funzio- può condizionare in modo fondamen-
è il modo con cui le diverse CPU ela- nale dei primi. tale la scelta dello stesso.
borano il programma e che, sostan- Un terzo parametro da considerare
zialmente, si divide in elaborazione nella scelta di un PLC è la velocità di IL PLC51
ad immagine di processo e in modo reazione delle schede di I/O, in so-
compilato. stanza il tempo che la scheda di input Il sistema presentato permette di di-
Nell'elaborazione ad immagine, un o di output impiega a cambiare di sporre di un piccolo dispositivo PLC
ciclo di elaborazione tipico di un pro- stato, questo limitatamente per le che ha la possibilità di risolvere in
gramma viene suddiviso in: schede di I/O digitale mentre per le modo semplificato vari problemi di
schede analogiche o di regolazione i automazione. L'insieme del pacchetto
• lettura dell'immagine degli ingressi; parametri da considerare sono diversi hardware/software proposto consente
• elaborazione delle istruzioni che ed un poco più complicati. la sperimentazione, lo sviluppo ed il
compongono il programma; Ci sono poi tante altre caratteristiche test di piccoli automatismi.
• aggiornamento dell'immagine delle più o meno importanti che possono Il programma per PC fornito per-
uscite. essere prese in considerazione nella mette di scrivere applicazioni, scari-
scelta di un PLC, come: carle e riceverle dalla memoria se-

22 GENNAIO 2003
HARDWARE

Una volta testato il programma pre-


sente nella CPU, si potrà rendere
quest’ultima autonoma (autorun) dal
sistema di sviluppo ìponticellandoî
due pin della scheda.

LE CARATTERISTICHE
TECNICHE
PLC51 implementa istruzioni boo- 3) elaborazione programma e copia
leane, test dei bit, set, reset, uscite di- dei risultati nel registro immagine
namiche,salti, debug, break-point e output
simulazione input. 4) copia del registro immagine output
Nel rispetto del funzionamento previ- nelle uscite (port-pin)
sto per ogni PLC, lo svolgimento del 5) ritorno a punto 2
programma generato e salvato nella
riale della CPU, testare in tempo EEPROM seriale prevede un funzio- IL SOFTWARE
reale lo svolgimento del programma, namento di questo tipo:
visualizzando lo stato degli I/O e dei Il compiler PLC51 permette ad un
relè interni, fermare e riavviare il 1) inizializzazione del sistema PC il controllo totale della CPU e la
programma, disporre di un help con 2) lettura degli input (port-pin) e comunicazione avviene tramite un
esempi. copia nel registro immagine input cavetto dotato di adattatore di livello
(TTL - RS232). Il programma ha
due modalità distinte di lavoro:

IN LINEA
FUORI LINEA
Nel primo modo si potranno editare,
salvare, trasmettere e ricevere pro-
grammi dalla CPU, la digitazione
delle istruzioni sarà notevolmente fa-
cilitata dal controllo automatico della
corretta sintassi.
Nel secondo modo sarà possibile uti-
lizzare, oltre le funzioni di
STOP/RUN, quelle di visualizza-
zione stato registri interni, degli in-
put e degli output.
Una ulteriore funzione, particolar-
mente utile, è quella che permette di
FORZARE lo stato degli input, simu-
lando quindi la presenza e lo stato di
quella che si definisce la”sensoristica
di campo”.

Nel prossimo numero il piccolo “Da-


vide” farà la sua concreta apparizione
perché presenteremo e spiegheremo
il funzionamento del suo circuito!

Electronic shop 02 ✍

GENNAIO 2003 23
DOPPIO TIMER
PROFESSIONALE
di A. MARANI

Circuito composto da
due timer distinti che
potranno pilotare
due differenti carichi
ed avere frequenza
e duty cycle
completamente
indipendenti

L’idea di realizzare questo circuito


non viene dalla mia fantasia ma mi è
stato richiesto espressamente da una
ditta che opera nel campo elettronico,
infatti al committente serviva un cir-
cuito che pilotasse due elettrovalvole
in modo temporizzato ma indipen-
dente una dall’altra, oltretutto la fre-
quenza doveva essere regolabile
come pure il duty cycle ovvero poter
definire la durata dell’eccitazione e
l’intervallo di diseccitazione indipen-
dentemente.

SCHEMA ELETTRICO della stufa. In questo modo ho auto- però regolabile, e stare inattivi per un
matizzato il processo di carica del intervallo assai più lungo.
Mi sono messo subito al lavoro ed è combustibile. E’ vero che i modelli La scelta della componentistica da
nato questo circuito che io impiego più evoluti hanno già questo disposi- adottare è caduta sugli economici e
in un prototipo di macchina automa- tivo questa, essendo autocostruita reperibili integrati cmos qui utiliz-
tica con un doppio tappeto trascina- non possedeva tale opzione. zati come oscillatori essendo nand
tore che carica combustibile solido in Il circuito è atto a controllare due triggered gate.
pellet nella stufa camino da me co- motorini indipendentemente, del tipo In Figura 1 possiamo vedere lo
struita. Uno stadio temporizzato ca- a 12V 15-20W, questi debbono fun- schema elettrico del dispositivo.
rica i pellet, l’altro li stipa all’interno zionare per un tempo assai breve, Ome già accennato abbiamo due

24 GENNAIO 2003
ELETTRONICA GENERALE

oscillatori ad una sola porta trigge-


rata che generano un’ onda quadra in
uscita la cui permanenza alta e bassa
è regolabile tramite due trimmer, in
questo modo variando il duty cycle
variamo pure la frequenza della
stessa oscillazione, in dettaglio il
funzionamento può essere così defi-
nito: l’oscillazione è determinata da
C3, R3, P3, R4, P4 per il primo sta-
dio e C4, R5, P5, R6, P6 per il se-
condo, i diodi in serie evitano pro-
blemi nella regolazione limitando la
tensione inversa.
Due ulteriori porte invertono lo stato
d’ingresso infine due darlington con-
trollano le uscite. Lo stato di uscita è
testato mediante due led rossi.
Una ulteriore possibilità è la tempo-
rizzazione all’atto dell’accensione,
ottenuta applicando un gruppo r/c re-
golabile su di uno degli ingressi di
ogni porta logica, in questo modo
una sola porta nand trigger riesce sia
ad oscillare ma con un certo tempo di
ritardo, questo serve per far muovere
i motori solo quando effettivamente
serve: Per resettare il circuito occorre
togliere per un attimo l’alimenta-
zione al circuito.
Questa ulteriore funzione fa si che i
due motori operino dopo un certo ri-
tardo dall’atto dell’inserzione
dell’alimentazione al circuito, indi-
pendentemente per ogni stadio infatti
nella stufa abbiamo un microinterrut-
tore che alimenta il circuito quando il
piattello dove bruciano i pellet è
colmo, tramite P1 e P2 potremo ritar-
dare le movimentazioni al momento
in cui i pellet saranno in via di esau-
rimento.

REALIZZAZIONE E
TARATURA
Le tarature del dispositivo sono pa-
recchie ma impongono solo un poco
di tempo per il loro settaggio, infatti
non vi sono regolazioni che potreb-
bero, se mal condotte, indurre al non
funzionamento del dispositivo ma
solo semplici operazioni che ottimiz-
zano i tempi ed i ritardi adattando il
circuito al vostro reale bisogno.
Non essendo alcun componente cri-
tico basterà modificare uno o più va-

Figura 1. Schema elettrico


del dispositivo

GENNAIO 2003 25
ELETTRONICA GENERALE


Figura 2. Circuito
stampato della basetta
visto dal lato rame in
scala naturale

lizzata mediante integrato a tre pin.


Ogni uscita può controllare correnti
fino ad 2 A 12Vcc.
La realizzazione del circuito è cosa
molto semplice e, se vi atterrete alle
classiche norme quali saldare con
cura, non invertire componenti ed ef-
fettuare cablaggi ordinati, il successo
sarà assicurato.
Non resterà poi che chiudere il cir-
cuito in una scatoletta plastica e usare
un comune alimentatore da rete 220V
a spina, di quelli non stabilizzati ero-
ganti 14-15V 1 A
Fatemi sapere quali utilizzi avrete
previsto per il circuito... magari ci fa-
remo quattro risate!

lori dei trimmer, dimezzare oppure temporizzato, pilotare elettrovalvole


aumentare le capacità presenti per ad aria, controllare insegne luminose
avere un circuito adatto al vostro e lampade oppure relè o quanto altro Electronic shop 03 ✍
scopo. Quindi la realizzazione così preferite.
com’è si presta a molteplici modifi- Tutte le temporizzazioni possono es-
che e migliorie, tutte da provare e da sere modificate agendo sui trimmer
inventare. oppure modificando i valori delle ca-
A voi la possibilità di utilizzare il cir- pacità. ELENCO COMPONENTI
cuito in altri modi, come innaffiatore L’alimentazione del circuito è stabi-
Tuttti i resistori sono da 1/4 W
5% se non diversamente
specificato

• R1-2-3-4-5-6-7-8: resistori
da 4,7 kΩ
•R9-10: resistori da 1 kΩ
•C1-2: ondensatori elettrolitici
da 22 µF/16 Vl
•C3-4: condensatori elettrolitici
da 4,7 µF/16 Vl
•C5-6: condensatori elettrolitici
da 220 µF/16 Vl
•P1-2-3-4-5-6: trimmer multigiri
da 2,2 MΩ
•D1-2-3-4-5-6: 1N914
•D7-8-9: 1N4001
•IC1: 7812
•IC2: 4093
•TR1-2: BDX53C
•LD1-2: LED rosso

Figura 3. Disposizione dei


componenti sul circuito
stampato

26 GENNAIO 2003
RABBIT BY EXAMPLE
di SERGIO TANZILLI

File -> New


Dopo aver visto Scriviamo quindi il seguente codice:
alcuni aspetti pratici
main() {
dell'utilizzo dei core printf("Ciao mondo !");
modules della Rabbit }
Semiconductor, Lanciamo quindi in esecuzione il
iniziamo questo mese ▲ Figura 1. Dynamic C il programma selezionando dal menu la
compilatore ufficiale voce:
ad analizzare alcuni della Rabbit
Semiconductor
rudimenti del Run -> Run
linguaggio C I concetti di programmazione C in- Il programma verrà compilato ed il
utilizzato per la loro trodotti in questo corso sono validi codice binario ottenuto sarà inviato
per tutte le versioni di Dynamic C ad direttamente al micro Rabbit presente
programmazione. eccezione di alcuni esempi, orientati sul core module tramite il program-
alla gestione delle reti, per i quali matore connesso alla porta seriale del
non sono presenti le librerie nelle PC. Terminato il trasferimento del
versioni di kit di sviluppo per Rabbit codice il Rabbit verrà resettato ed il
L'AMBIENTE DI SVILUPPO sprovvisti di connessione Ethernet. codice eseguito direttamente sul mi-
cro. Il risultato è riscontrabile in Fi-
La Rabbit Semiconductor produce IL LINGUAGGIO C - gura 2.
una vasta gamma di ambienti di svi- LEZIONE 0 Quella che abbiamo appena lanciato
luppo per tutte le esigenze e per tutte in esecuzione è probabilmente una
le tasche. Si parte da quelli più eco- Nel numero di Luglio/Agosto 2002 delle forme più semplici di pro-
nomici di tipo entry level con poche abbiamo illustrato come installare il gramma scritte in C, ma in essa ci
librerie di supporto a quelli super ac- kit di sviluppo per i moduli Rabbit sono già una serie di concetti impor-
cessoriati per tutte le famiglie di mi- RCM2200, come collegare il pro- tanti che vanno chiariti prima di pro-
cro prodotti da Rabbit (incluse le ver- grammatore al Rabbit e come predi- seguire.
sioni Rabbit 3000 a 16 bit) e dotati di sporre la scheda per esperimenti
una ampia gamma di librerie di sup- SX01. Chi avesse perso quel numero LA FUNZIONE MAIN()
porto. Tutti i kit hanno come comune può trovare l'articolo su internet al-
denominatore l'uso del linguaggio C l'indirizzo http://www.areasx.com/in- Qualsiasi parte di codice eseguibile
e la compatibilità con le varie ver- dex.php3?id=206 scritta in C va inserita all'interno di
sioni di Microsoft Windows. In questa lezione diamo quindi per una funzione.
Tutti i software di sviluppo usano il scontato che il kit sia correttamente Una funzione consiste in una colle-
compilatore Dynamic C nelle sue va- installato sul vostro PC, che il mo- zione di istruzioni che il micro deve
rie versioni e un ambiente integrato dulo RCM2200 sia montato sulla eseguire. Per poter iniziare ad ese-
in cui sono inclusi anche l'editor per scheda SX01 correttamente alimen- guire qualcosa il C si aspetta di tro-
la stesura del codice sorgente, il de- tata e che il programmatore sia colle- vare un funzione di partenza di nome
bugger ed il software per il trasferi- gato. "main" (dall'inglese "principale").
mento del file compilato al micropro- Creiamo un nuovo file sorgente in C Per raccogliere delle istruzioni all'in-
cessore Rabbit. selezionando la voce di menu: terno di una funzione dobbiamo spe-

28 GENNAIO 2003
HARDWARE

Figura 2. La schermata
standard output di un
programma in esecuzione
su Rabbit"


cificare il nome della funzione stessa
seguito da una coppia di parentesi
tonde:

main()

Quindi una coppia di parentesi graffe


in cui inserire tutte le istruzioni che
compongono la funzione:

main() { "Ciao mondo !" da inviare sulla fine- Dove int indica il tipo di variabile. In
} stra standard stdio. questo caso un intero con segno a 16
bit in grado quindi di memorizzare
L'uso degli spazi a inizia riga (inden- LE VARIABILI valori numerici compresi nell'inter-
tazione) semplifica la lettura di un vallo da -32768 a +32767.
programma in C, ma sono solo forte- Proviamo ora a inserire delle varia- L'intervallo minimo e massimo del
mente consigliati, non obbligatori. bili con cui fare due conti all'interno valore numerico che è possibile inse-
Lo stesso codice è assolutamente va- del nostro programma. rire in una variabile di tipo int deriva
lido se scritto nelle seguenti forme: Premiamo il pulsante EDIT sotto la appunto dalla sua dimensione di 16
barra dei menu e modifichiamo il no- bit. Con 16 bit è possibile rappresen-
main() {} stro programma così: tare valori a zero a 2 elevato alla se-
dicesima ovvero 65535.
main() main() { Utilizzando un bit di questi 16 per
{ int i; memorizzare il segno i numero mi-
} nimi e massimi diventano quelli indi-
i=100; cati. Se avessimo specificato la varia-
e cosi via. In pratica in C non ha printf("La variabile i vale bile come unsigned int avremmo ri-
molta importanza, il più delle volte, %d",i); nunciato al segno (da cui il prefisso
la presenza di spazi o carriage return } unsigned) e quindi a tutti i valori ne-
tra le diverse istruzioni e direttive del gativi ma aumentato l'intervallo di
linguaggio. Lanciamo in esecuzione il pro- valori positivi possibili da +32767 a
Una funzione può contenere a sua gramma. Quello che otterremo è ri- +65535.
volta chiamate ad altre funzioni che a portato in Figura 3. Esistono altri tipo di variabili in C
loro volta possono contenerne delle In pratica quello che abbiamo fatto è che consentono di memorizzare va-
altre. stato inserire un definizione per una lori diversi.
Nel nostro caso con: nuova variabile con la riga: Nella Figura 4, estratta dal manuale
ufficiale del Dynamic C, riportiamo
main() { int i; le tipologie di variabili possibili.
printf("Ciao mondo !");
}

Viene richiamata all'interno della


funzione main(), la funzione print() il
cui compito è quello di inviare strin-
ghe di caratteri sulla stdio ovvero
sulla consolle predefinita che corri-
sponde nel Dynamic C nella finestra
stdio.c riportata in figura 2.
La funzione printf() accetta dei para-
metri che devono essere inseriti al-
l'interno delle parentesi tonde.
In questo caso si tratta della stringa

Figura 3. Visualizzazione

del valore della variabile i

GENNAIO 2003 29
HARDWARE


Figura 4. Tipi di dati

tuisci %d con il valore decimale con-


tenuto nella variabile i".
Il numero di variabili accettate dalla
printf() oltre la stringa di formatta-
zione dipende dal numero di format-
tatori presenti.
Volendo rappresentare lo stesso nu-
mero sia come valore decimale che
esadecimale potremo scrivere:

printf("La variabile i vale


%d dec [%x hex]",i,i);

per ottenere in uscita:

La variabile i vale 100 dec [64 hex]

Di seguito viene riportato l'elenco dei


possibili formattatori riconosciuti
La riga: Visualizza il valore sulla consolle st- dalla printf():
dio. La funzione printf() in questo
i=100; caso accetta due parametri separati %d intero decimale (si usa con
da una virgola. le variabili di tipo int)
Il primo parametro è una stringa in %u intero decimale senza segno
Assegna il valore 100 alla variabile i. cui possono essere inserire delle parti (si usa con le variabili di tipo
La riga: di frase statiche e dei formattatori. unsigned int)
Per distinguere un formattatore dal %x intero esadecimale (si usa con
printf("La variabile i vale resto del testo viene utilizzato il ca- le variabili int o unsigned int)
%d",i); rattere %. %s stringa (Si usa con le stringhe)
In questo caso %d significa: "Sosti- %f numeri con virgola (si usa con
le variabili float)

CONCLUSIONI
Per questo mese ci fermiamo qui spe-
rando di essere riusciti a darvi una
idea rudimentale della semplicità con
cui è possibile realizzare programmi
in C.
Ricordiamo a chi avesse iniziato solo
ora a seguire il corso Rabbit By
Example che per seguire le lezioni
presentate in questa rivista è necessa-
rio acquistare il seguente materiale:

• Un RCM2200 development Kit


• Una scheda SX01
• Un alimentatore a parete

Electronic shop 04 ✍

Figura 5.Il kit di sviluppo


RCM2200

30 GENNAIO 2003
INTRODUZIONE
AI CCD

di R. RICCI

Tra i tanti termini


elettronici di uso
corrente troviamo
spesso la sigla "CCD",
ormai nota sia agli
esperti che ai semplici
appassionati grazie
alla sua diffusione
in telecamere,
web-cam, fotocamere
digitali, ecc.

Come avrete già intuito, dietro questa ▲ Dettaglio della superficie di un CCD a colori. Tutti i pixel
sigla si nasconde "l'occhio elettro- sono coperti da un sottile vetro protettivo trasparente
nico" capace di trasformare le imma-
gini reali in un formato elettronico
comprensibile al mondo digitale. superficie trasparente da un lato; gli stati logici 0 e 1 ricevuti dall'e-
In questo primo articolo scopriremo dall’altro troviamo i classici piedini sterno. Solo alla fine dello stesso de-
insieme come funziona un CCD, che ne permettono il collegamento e cennio ci si accorse che le celle
quali sono le sue principali caratteri- il conseguente invio dei dati. Questo avrebbero potuto essere facilmente
stiche e come le nuove ricerche nel dispositivo può avere forme e dimen- modificate per accumulare una carica
settore dell'acquisizione delle imma- sioni diverse in dipendenza di fattori tanto maggiore quanto lo era l’inten-
gini stiano rivoluzionando la nostra quali la tipologia di costruzione, la sità di luce che le colpiva; nacquero
realtà. Alcune piccole esperienze sua capacità di dettaglio, la sensibi- così i CCD optoelettronici con cui di-
pratiche ci suggeriranno poi come lità, la dimensione delle celle che lo ventò possibile acquisire le prime
sfruttare in modo insolito i nostri compongono, ecc. immagini in formato digitale.
CCD di “casa”... L'invenzione del CCD risale agli Il principio di funzionamento del di-
anni '70, periodo in cui questo com- spositivo si basa oggi, come allora,
PRINCIPIO ponente nasceva come dispositivo sulla capacità di convertire l'intensità
DI FUNZIONAMENTO per la memorizzazione seriale di dati di luce in segnali elettrici. In partico-
digitali; la sua memoria era divisa in lare, ogni singolo fotone (particella
Un moderno CCD si presenta come celle collegate in serie tra loro e la di luce) che raggiunge una cella del
un piccolo componente dotato di una sua funzione era quella di mantenere CCD attiva un fenomeno fisico noto

32 GENNAIO 2003
ELETTRONICA GENERALE

Alcuni diversi modelli di


sensori CCD

contribuirà a rendere l'idea di come


questa fase possa essere determinante
per la qualità del risultato comples-
sivo. Supponiamo di disporre di un
sensore CCD i cui convertitori A/D,
attribuiscono un valore numerico
compreso tra 0 e 255 ad ogni diverso
livello di luce rilevato.
Al valore 0 corrisponderà l'assenza di
luce (il nero) mentre il valore 255
rappresenterà il massimo valore cor-
rispondente a luce piena e diretta (il
bianco). Tutti i valori intermedi rap-
come effetto fotoelettrico che pro- quantità di pioggia accumulata da presenteranno la possibile gamma di
duce lo spostamento di un elettrone ciascun secchio. Nel nostro caso, i sfumature comprese tra questi due
tra due diversi livelli di energia. secchi sono le celle del CCD, oggi valori. Otterremo quindi la rileva-
La carica generata viene quindi am- meglio note con il termine di "pixel"; zione di una gamma di molto limitata
plificata e trasformata in dato digitale i nastri trasportatori sono invece i re- di valori rispetto ai milioni di sfuma-
per mezzo di un apposito converti- gistri di memoria sui quali scorrono i ture esistenti in natura e come conse-
tore A/D (analogico/digitale). dati mentre la stazione di controllo è guenza, la qualità e la fedeltà dell'im-
Per meglio illustrare questo concetto l'amplificatore che misura e molti- magine acquisita non potranno essere
useremo il più noto degli esempi che plica i valori letti . così vicine alla realtà.
vede paragonare il sensore CCD ad L’operazione di lettura delle cariche In questo caso ciascuno dei possibili
un prato sul quale sono stati disposti è una fase molto delicata del pro- livelli memorizzabili è diventato
dei secchi vuoti (le nostre celle) in cesso di trasferimento dei dati: i va- unico portavoce di una intera gamma
tante serie di file parallele. lori in gioco sono infatti molto pic- di sfumature.
La pioggia sarà la nostra sorgente di coli e le stesse tecnologie di costru- Molte informazioni realmente visibili
luce e ogni singola goccia rappresen- zione del CCD, la temperatura ed al- dall'occhio umano verranno perse e
terà un fotone. Una situazione simile tri fattori esterni possono essere ricondotte in uno dei 256 livelli.
produrrà secchi più o meno pieni in causa di disturbi e "rumori" tali da La capacità di suddividere i livelli
funzione della quantità di pioggia ca- falsare la percezione reale dei livelli. analogici in valori digitali è data dal
duta nelle varie zone del nostro vasto Una volta amplificati, i livelli analo- numero di bit che compongono il
prato. Al termine dell'esperimento, gici vengono dati in pasto al conver- convertitore: usando 8 bit si otter-
ogni linea di secchi verrà inviata, tra- titore A/D, che provvede a trasfor- ranno 28 = 256 valori, usandone 16 si
mite un nastro trasportatore, ad una marli in un valore numerico digitale. otterranno 216 = 65.536 diversi va-
stazione di controllo che misurerà la Anche in questo caso, un esempio lori, etc. Come abbiamo visto, i va-
ELETTRONICA GENERALE

lori elettrici prelevati dai pixel arri- importante parametro, anch'esso rile- telecamera deve poter acquisire al-
vano in sequenza sui nastri trasporta- vante: la dimensione e la forma del meno 25 immagini in un secondo, e
tori. Durante questa fase è comunque pixel. Espressa in micrometri, la di- di conseguenza i tempi di trasferi-
possibile che la pioggia di fotoni con- mensione del pixel è normalmente mento e di memorizzazione devono
tinui a riempire i pixel causando delle proporzionale alla sensibilità e, essere molto più rapidi.
alterazioni che possono modificare la quindi, alla capacità di rilevare anche
qualità e la realtà dell'immagine. le più deboli sfumature di luce. Un BIANCO/NERO E COLORE
Per ovviare a questo inconveniente si sensore che dispone ad esempio di
sfrutta un "otturatore", cioè un dispo- 640 pixel di lato, ma che presenta Ogni singolo pixel del CCD reagisce
sitivo elettronico o meccanico che una dimensione di pixel doppia, avrà in funzione dell'intensità di luce che
inibisce la lettura dei fotoni o inter- una dimensione totale 2 volte mag- lo colpisce ma, come vedremo, non è
rompe fisicamente il flusso di luce giore ma probabilmente garantirà in grado di catturare informazioni ri-
che arriva al CCD. In questi casi il prestazioni ottiche migliori in certe guardanti il colore.
sensore alternerà la funzione di ac- condizioni di scarsa luminosità. Potremmo affermare che il CCD è
quisizione dell'immagine a funzioni Non è quindi un caso se alcune co- quindi un componente in bianco e
di trasferimento e memorizzazione stose macchine fotografiche digitali nero, pur sapendo che la nostra vi-
dei dati raccolti. I dati digitali usate dai professionisti dispongono di deocamera o la web-cam producono
"escono" dal CCD con un preciso or- risoluzioni che talvolta sono inferiori reali immagini a colori.
dine noto e questo consente di poter a quelle di piccole fotocamere amato- Per capire come questo sia possibile,
ricostruire su una memoria esterna riali. La loro efficacia visiva è proba- è necessario aprire una breve paren-
l'immagine completa posizionando bilmente superiore grazie ad un op- tesi dedicata al colore: come avete
nello stesso ordine tutti i livelli rice- portuna combinazione vincente di di- probabilmente già visto su alcuni
vuti da ogni singolo pixel. Trattan- mensioni dei pixel, di risoluzione e di software di grafica, qualunque colore
dosi di dati numerici digitali, il CCD sensibilità. Anche la forma del pixel può essere creato partendo dalla
dialoga facilmente con circuiti a mi- può variare in dipendenza del tipo di combinazione di soli 3 colori di base.
croprocessore che ne consentono la costruttore, di progetto o di nuova Nel nostro mondo digitale saranno
gestione per i diversi utilizzi. idea seguita. Di norma i pixel sono quindi le diverse intensità del rosso,
quadrati o rettangolari ma già da del verde e del blu ad originare tutta
CARATTERISTICHE qualche tempo una nota casa giappo- la possibile gamma di sfumature e di
E RISOLUZIONE nese produce sensori con pixel esa- colori visibili. Disponendo di 255 li-
gonali. Una diversa forma del pixel velli di intensità per ciascuno dei 3
Volendo semplificare, un CCD è più può influire sul formato e la propor- colori di base, si potranno ottenere
o meno paragonabile ad una pellicola zione finale dell'immagine; oppure, oltre 16 milioni di diverse combina-
fotografica che una volta esposta alla come nel caso della forma esagonale, zioni di colore, sufficienti per rappre-
luce, memorizza e conserva l'imma- permette di simulare la presenza di sentare con la dovuta qualità croma-
gine percepita. E, come per la nor- una maggiore quantità di pixel grazie tica ogni tipo di immagine reale.
male pellicola chimica, anche il ad una struttura a nido d'ape che con- Il processo di formazione del colore
CCD, per poter essere sfruttato, ri- sente di combinare le informazioni sul CCD avviene grazie a questo
chiede delle parti ottiche esterne che rilevate da pixel adiacenti per dupli- principio di combinazioni che si ot-
permettano alla luce di concentrarsi e care la propria capacità di rilevazione tiene applicando opportunamente dei
di formare una immagine "a fuoco" dei dettagli. Un altro aspetto da dover filtri colorati sopra ogni gruppo di
sulla sua superficie. certamente considerare è inoltre il pixel adiacenti.
I pixel sensibili sono infatti distribuiti fattore tempo, cioè la velocità con cui I filtri saranno quindi di colore rosso,
per linee e colonne in modo omoge- il CCD mette in atto le procedure di verde e blu e ciascuno di essi lascerà
neo e formano una griglia che imma- trasferimento e di conversione dei passare intensità di luce relative al
gazzina le cariche di luce che arri- valori acquisiti, per la memorizza- solo proprio colore.
vano in tutti i diversi punti della su- zione delle immagini. Per non interrompere la sequenza
perficie. Viene da sé che maggiore Anche se la tecnologia avanza e i della griglia di pixel, normalmente si
sarà il numero di pixel presenti sul tempi di risposta dei componenti usa una combinazione di 4 pixel per
sensore, maggiori saranno la defini- sono sempre più rapidi, il trasferi- ottenere una unica informazione a
zione e il dettaglio dell'immagine mento delle cariche avviene sempre colori che però riduce la funzionalità
memorizzata. Normalmente i CCD in modo seriale (cioè sui nastri tra- dell'effettivo numero di pixel del
che si trovano sulle web-cam hanno sportatori) riga per riga e questa ope- CCD: se per le immagini in bianco e
risoluzioni di 640 x 480 pixel, mentre razione sarà tanto più lunga quanto nero ad ogni pixel corrisponde un li-
i sensori montati su fotocamere digi- maggiori saranno i pixel del CCD. vello, sui CCD a colori è necessario
tali possono raggiungere e superare A puro titolo di esempio, per una fo- usare 4 pixel disposti come in figura
anche i 2500 pixel per lato. tocamera digitale può essere accetta- per ottenere l'informazione sul co-
La quantità di pixel presenti sul sen- bile un tempo di 0,5 secondi per la lore. E’ evidente che a parità di nu-
sore determinerà la risoluzione del memorizzazione dell'immagine dopo mero di pixel, il CCD a colori resti-
CCD, ma è bene considerare un altro lo scatto. Al contrario, il CCD di una tuirà una immagine la cui risoluzione

34 GENNAIO 2003
ELETTRONICA GENERALE

I quattro pixel sono usati come base per la registrazione ▲ FULL FRAME
della stessa informazione, con un colore diverso; R=red, I CCD di questa famiglia sono
rosso; G= green, verde; B= blu espressamente studiati per applica-
zioni di alto livello e vengono spesso
è dimezzata rispetto a quella del alla loro velocità, anche se le perfor- utilizzati per applicazioni scientifiche
CCD in bianco e nero; esistono tutta- mance qualitative non offrono una dove contano le prestazioni indipen-
via delle tecniche di elaborazione alta rilevazione di dettagli e partico- dentemente dai costi.
note come "interpolazione" che ripor- lari. Tale mancanza è dovuta alla loro Non includono nessun dispositivo per
tano l'immagine alla sua risoluzione concezione strutturale che alterna ri- bloccare la rilevazione di luce du-
totale grazie al calcolo dei pixel ghe di pixel sensibili alla luce con ri- rante il trasferimento dei dati e il loro
"persi", ottimizzato in funzione del- ghe di pixel "oscurati" utilizzati uso è abbinato ad otturatori elettro-
l'immagine acquisita. Questo artificio come memoria per i dati appena rac- meccanici esterni.
consente di ottenere immagini accet- colti.
tabili e praticamente reali, tanto da Concludiamo qui questa prima breve
essere impiegato anche sulle fotoca- FRAME TRANSFER panoramica sul mondo dell'immagine
mere digitali. Questi sensori sono divisi in due parti elettronica. Nella prossima puntata
identiche; una di esse viene oscurata troveremo alcuni utili approfondi-
CLASSI DI SENSORI CCD e utilizzata come memoria di appog- menti sulle ulteriori tecnologie di
gio per le informazioni rilevate dal- produzione di questi importanti sen-
I CCD possono essere divisi in tre l'area libera. Risulta evidente che di- sori. Valuteremo quindi le possibili e
classi principali, ciascuna delle quali mezzando l'area sensibile, è necessa- diverse applicazioni, scoprendo e
si distingue per una diversa organiz- rio realizzare sensori di dimensioni sperimentando alcune soluzioni che
zazione dell'area sensibile: doppie per poter avere una normale coinvolgeranno anche il settore
area utile. Oltre a presentare lo svan- dell’ottica.
CCD INTERLINEA taggio del maggiore costo, interven-
Sono i più diffusi grazie al loro costo gono tempi di trasferimento più lun-
ridotto; la loro applicazione è spesso ghi della media che penalizzano certi
abbinata ad utilizzi televisivi grazie Electronic shop 05 ✍
tipi di applicazione.

GENNAIO 2003 35
BOOSTER
SUPERSEMPLICE 70
WATT MASSIMI
di MAREA

Semplicissimo catori finali di potenza esigua, con di realizzare questo stadio booster
circa 2 Watt in ingresso si possono che dai fatidici 3W ne potesse ero-
amplificatore di ottenere 70 W massimi su 4 ohm. gare almeno 50 in RMS e 70 mas-
Questo apparecchio non può per mo- simi.
potenza booster da tivi di semplicità circuitale e caratte- La resa non poteva essere paragonata
applicare ad ristiche elettriche definirsi hi fi ma ai grandi finali di marche blasonate e
eroga buona potenza indistorta. costose ma se ben nascosto sotto il
amplificatori finali di Questa realizzazione elementare pianale e, celatane l’autocostruzione
potenza esigua, con vuole essere il trampolino di lancio l’effetto sonoro non era malaccio.
per tutti coloro che vogliono avvici- Vi propongo questo stadio finale per
circa 2 Watt in narsi all’elettronica ed in particolare divertirvi un poco, non per preten-
ingresso si possono alle realizzazioni audio di potenza. dere pari caratteristiche dei moderni
Questo circuito non vuole essere ne finali hi fi ma, se il portafoglio
ottenere 70 W estremamente potente, ne troppo piange e volete potenza questo è un
massimi su 4 ohm. bello ne innovativo. onesto compromesso.
Non vuole neppure essere hi fi, in Ancora più adatto per sonorizzazioni
Questo apparecchio quanto la circuitazione push pull P.A. o per lanciare messaggi, questo
non può per motivi di senza anello di reazione non lo per- circuito è perfetto per la sonorizza-
metterebbe ma colpire per semplicità zione voce.
semplicità circuitale e e bassissimo costo. Infatti la mancanza della reazione al-
caratteristiche Quando ero ragazzino non si parlava tresÏ detta feedback limita la risposta
di integrati monochip 4 canali finali in frequenza che in realtà è un po’
elettriche definirsi hi audio, ne di classe D digitale e nep- troppo enfatizzata sui medi però c’è
fi ma eroga buona pure di sistemi multivia, già era
molto se in macchina potevamo
da dire, a favore del semplice cir-
cuito, che l’uso di trasformatori di
potenza indistorta. avere l’autoradio che nei casi più for- uscita rende la eventuale distorsione
tunati erogava 5+5 W. molto morbida e il clipping simile al
Il salto qualitativo era possedere un valvolare.
amplificatore booster15 + 15W rms Definiti i pro ed i contro del sistema
BOOSTER che tramite due circuiti a ponte BTL possiamo dire che con una vera man-
SUPERSEMPLICE 70 WATT rinforzava non di poco il pilotaggio ciata di componenti e solo due attivi
MASSIMI degli altoparlanti. possiamo avere potenze molto alte
I prezzi proibitivi dei finali di po- con un minimo pilotaggio.
Semplicissimo amplificatore di po- tenza non ci permettevano tali equi- I darlington utilizzati possono essere
tenza booster da applicare ad amplifi- paggiamenti. Allora che fare? Pensai sostituiti con facilità e modica spesa.

36 GENNAIO 2003
BASSA FREQUENZA

Figura 1. Schema di ▲ Ricordo che i due darlington deb- in volt non supererà i 3V pep, lo
principio. bono essere efficacemente dissipati. iniettiamo nel primo trasformatore,
ed all’uscita dell’induttore avremo
SCHEMA DI PRINCIPIO segnale ben maggiore: circa 12V
Unici componenti da autocostruire pep; ora potremo pilotare di base due
sono i due trasformatori peraltro an- In Figura 1, è presente lo schema di darlington in push pull con collettore
che reperibili in commercio con ca- principio. All’ingresso abbiamo il comune: Essi a loro volta controllano
ratteristiche simili. nostro esiguo potenziale che espresso un autotrasformatore con prese di
BASSA FREQUENZA

Figura 2. Schema


elettrico.

verrà incollato all’aletta con collante


cianoacrilico per far si che risenta del
calore prodotto dai transistori ed in
caso di surriscaldamento venga a
condurre di più limitando il pilotag-
gio degli stessi finali.
In questo modo possiamo evitare
l’effetto valanga distruttivo tipico del
transistore che, più si scalda e più
conduce, con conseguenze immagi-
nabili.
Essendo la caduta del led circa due
volt dovremo dosare la corrente di ri-
poso dello stadio finale con un sem-
plice trimmer da 100 ohm in paral-
lelo al diodo led. Le parti metalliche
di TR1 e TR2 dovranno essere fissate
all’aletta ma isolate con miche in
quanto a potenziale positivo en-
trambe.

REALIZZAZIONE PRATICA
Potrete realizzare il circuito in aria
come vedasi in disegno oppure tra-
mite basetta millefiori o circuito
stampato che disegnerete secondo le
uscita in salita. Ai capi di esse po- volgimento (vedere Figura 2). vostre esigenze, ricordate di effet-
tremo disporre di oltre 20V pep. Il primo trasformatore dovrebbe es- tuare cablaggi brevi ma soprattutto di
Per non incorrere in distorsioni do- sere autocostruito seguendo le nostre notevole diametro per le connessioni
vremo polarizzare i transistori, que- note però potrebbe essere acquistato ai finali ed al trasformatore T2 es-
sto però lo vedremo poi in dettaglio. o ordinato presso un artigiano es- sendo la corrente circolante notevole.
La configurazione push pull è quella sendo un comune trasformatore di pi- Chiudete tutto in una scatola metal-
che a parità di tensione rende di più lotaggio per finali push pull. lica posta a massa di alimentazione o
potendo essere connessa ad un tra- T2 invece, anche se è preferibile au- ponete il circuito all’interno di un
sformatore di uscita, infatti con un tocostruirlo, potrebbe essere sosti- diffusore ricordando di far circolare
comune ponte BTL avremmo otte- tuito con un comune trasformatore di l’aria. Un fusibile da 8 A proteggerà
nuto non oltre i 20W. alimentazione con secondario tutto, ponetelo in serie al positivo di
20+10+0+10+20V della potenza di alimentazione.
SCHEMA ELETTRICO 50W circa. Il primario verrà lasciato In Figura 3 potete trovare il cablag-
sconnesso e ben isolato. gio del circuito.
Il percorso di segnale dalla nostra Il resistore R1 ed il condensatore C2
sorgente amplificata dapprima incon- sono la classica cella R/C di Bouche- COLLAUDO
tra C1 condensatore elettrolitico bi- rot che evita autooscillazioni in pre- DELL’AMPLIFICATORE
polarizzato da 100UF che disaccop- senza di carichi difficili. C4 ìtiene
pia la componente continua eventual- ben strettiî i darlington in modo che Controllate meticolosamente tutto il
mente presente sul segnale poi si non autooscillino alle altissime fre- montaggio, controllate pure che non
giunge all’ingresso di T1 alza e rende quenze, infine due righe sul grup- vi siano inversioni nei componenti e
simmetrico il segnale per poterlo petto di componenti P1, LED1 e R2. che le parti metalliche di TR1 e TR2
iniettare sulle basi dei transistori di Con questo terzetto polarizziamo i non siano erroneamente in contatto
potenza darlington, questi a loro nostri transistori per farli operare in con l’aletta e la massa negativa poi
volta, di emitter, pilotano il trasfor- classe AB, ovvero per non avere di- regolate P1 in modo che il cursore sia
matore di uscita che, anch’esso sim- storsione udibile specie ai bassi vo- tutto a massa quindi ponete in serie al
metrico sarà connesso all’altoparlate lumi di ascolto. positivo di alimentazione un tester in
tramite i capi estremi dello stesso av- Il led, del tipo piatto colore rosso portata amperometrica.

38 GENNAIO 2003
BASSA FREQUENZA

Figura 3. Piano dei ▲ 12V, regolate P1 fino ad avere cor- Lamierini normali
cablaggi in aria. rente di riposo di circa 150mA , Primario 33 ohm 3,2V
quindi se tutto è OK non resta che Secondario 120+120 ohm 12+12V
collegare alla sorgente di segnale.
In assenza di segnale ma con altopar- Ponete ora il volume della sorgente T2 è un comune trasformatore di rete
lante in uscita connesso, del tipo a 4 quasi al minimo, in modo che la mu- il cui primario viene lasciato scon-
Ohm 70W, data alimentazione di sica si senta bassissima e, qualora il nesso ed il secondario è di
suono fosse un poco impastato o di- 20+10+0+10+20V 50-70W
storto ritoccate P1 di poco fino ad Se lo si autocostruisce si userà un
ELENCO COMP0NENTI avere suono ben limpido. Il gioco è pacco da 50W grani orientati e l’av-
fatto! volgimento consterà di 7+15+15+7
• R1: resistore da 1 Ω 1W spire di filo da 1mm in rame smaltato
• R2: resistore da 1,5K Ω 1/2W Qualora non vi bastasse ancora la po- e isolato tutte in controfase partendo
• P1: trimmer Cermet da 100 Ω tenza, potrete parallelare a TR1 e dal nodo centrale.
• C1: condensatore elettrolitico TR2 altri due darlington, sostituire
da 100 µF bipolare 100V T2 con un trasformatore da 150W e
• C2: condensatore poliestere connettere in uscita carichi di 2 Ω.
da 220 nF A tutti un buon ascolto.
• C3: condensatore elettrolitico
da 2200 µF/16 Vl verticale COSTRUZIONE O SCELTA
• C4: condensatore ceramico DI T1 E T2
da 1 nF
• TR1-2: TIP141 O Darlington 100 T1 è un comune trasformatore inter-
V 12 A 120 W stadio per finali push pull da 1 o 2W
• LED 1: LED rosso piatto è però realizzabile con queste caratte-
• T1-2: vedi note ristiche:
Pacchetto 2W Electronic shop 06 ✍

GENNAIO 2003 39
GENERATORE
VIDEO
di MARCELO F. MAGGI - mmaggi@hotmail.com

Per i centri di
assistenza TV è uno
strumento
indispensabile, ma
può tornare utile in
tutti quei casi in cui
si abbia necessità di
avere una sorgente di
segnale video a colori
standard sicura ed
affidabile. I campioni
a colori generati
sono: barre, raster,
reticolo e punti. del video interlacciato con barre e ra- IL PRINCIPIO
ster e non interlacciato con reticolo e DI FUNZIONAMENTO
punti; alimentazione a 12 Vcc; assor-
bimento massimo di 70 mA con ra- Il nostro generatore video non solo è
Lo strumento che questo progetto si ster bianco. in grado di generare le tre compo-
propone di realizzare è un generatore
di campioni video a colori da impie-
gare sia in campo didattico che in la-
boratorio di assistenza per riparazioni
di TV e di videoregistratori. Costa
molto meno di un suo pari grado
commerciale e le sue caratteristiche
possono essere riassunte come segue:
campioni generati di barre a colori,
di raster, di reticolo e di punti; con-
trolli indipendenti per R, G, B, Lumi-
nanza, Crominanza e Burst; uscita vi-
deo con segnale video composito a 1
Vpp e 75 Ω di impedenza; sistema
PAL-N con possibilità di PAL-B/G/I
cambiando il quarzo del colore; scan

Figura 1. I quattro
campioni video prodotti
dal circuito.

40 GENNAIO 2003
ELETTRONICA GENERALE


Figura 2. Il colore delle
barre può essere cambiato
a piacere.

nenti RGB, ma anche di produrre il


segnale video composito corrispon-
dente con tutte le sue componenti
quali impulsi di sincronismo, lumi-
nanza, sottoportante colore modulata
e così via. La prima cosa da definire
è la quantità ed il tipo di campioni
che l'apparecchiatura deve generare uno degli otto colori, le barre pos- vediamo le barre prive del blu (a sin-
in quanto da questo dipendono le ca- sono essere monocromatiche oppure stra e del rosso (a destra). Con un
ratteristiche e la complessità del cir- adottare diverse combinazioni di co- controllo addizionale è possibile sop-
cuito da sviluppare. Così come lo ab- lore come riportato in Figura 2 dove primere il segnale di Burst che deter-
biamo concepito, il nostro apparec-
chio è in grado di produrre i quattro
campioni principali riscontrabili in
Figura 1. Oltre a ciò, come detto, è
possibile un controllo specifico sulle
tre componenti di colore R, G, B
nonché sul segnale di luminanza Y e
su quello di crominanza C per cui le
combinazioni possibili si moltipli-
cano in quanto il raster può assumere

Tabella 1. ▲

Figura 3. Flow chart


generale del funzionamento
del generatore.
Figura 4. Caricamento dei

G. FILELLA G. FILELLA
ELETTRONICA ELETTRONICA DIGITALE
SAPERE E SAPER FARE SAPERE E SAPER FARE
Le nostre lezioni, che hanno quel “kit” in più per Il volume è un ideale complemento a quello
rendere gli argomenti piacevoli e facili da dedicato all’elettronica di base. Ogni argomento è
affrontare, sono caratterizzate dall’opportunità di stato suddiviso in due capitoli separati: il primo
sperimentare e di realizzare concretamente ciò che privilegia l’aspetto teorico mentre il secondo si
si è appreso attraverso la realizzazione dei kit occupa del lato pratico. Le parole nuove vengono
didattici. evidenziate e quindi spiegate nel corso della
Il volume tratta: • la saldatura; • i componenti trattazione. Le linee guida di ogni capitolo sono:
elettronici; • il multimetro; • i resistori; • i • un elenco di ciò che,alla fine di ogni lezione, si
condensatori; • i circuiti in DC; • l’oscilloscopio e deve saper fare; • alcuni test; • alcuni
il generatore di segnali; i circuiti R-L-C; • misure in suggerimenti per utilizzare in maniera ottimale i
AC/DC; • i filtri passa basso, passa banda, passa kit. Gli argomenti partono dalle nozioni
alto; • i diodi; • circuiti AC/DC e diodi zener; • i fondamentali dell’elettronica digitale fino ad
transistor; • gli amplificatori; • gli amplificatori arrivare alla tecnologia dei microprocessori.
operazionali.
cod. 98-1012-01 EURO 12,80 cod. 99-1012-04 EURO 12,80

I volumi possono essere richiesti con pagamento in contrassegno (spese postali escluse, contrassegno 2,5 Euro) via lettera,
fax, E-mail a: DTP Studio Editrice via Matteotti, 6/8/14
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e-mail: pieloddo@tin.it
ELETTRONICA GENERALE

mina il colore e questo è particolar- IL SOFTWARE nei campioni interlacciati quindi ge-
mente utile nella riparazione degli nera il segnale di sincronismo oriz-
stadi di processo del colore nei rice- Come si può vedere dal flow chart zontale ed il back porch. Fatto ciò, è
vitori TV. La selezione di uno dei generale riportato in Figura 3, il pro- la volta dei segnali R-G-B, vediamo
quattro campioni disponibili avviene gramma è composto da quattro bloc- cosa avviene con un esempio. Suppo-
attraverso la coppia di switch S4-S5 chi principali ognuno dei quali com- niamo di dover generare un segnale a
come indicato chiaramente in Ta- prende un set completo di routine de- barre composto da otto barre colo-
bella 1. I livelli OFF, o zero, e ON, o stinate a generare una immagine rate; per fare ciò dovremo suddivi-
uno, vengono stabiliti collegando il completa. Superato il primo stadio, dere il video utile in otto intervalli
contatto centrale dei relativi switch nel quale vengono definite ed inizia- identici. Prima di proseguire, è bene
rispettivamente a massa (0 V) oppure lizzate tutte le variabili, il pro- ricordare che il tempo del video utile
al positivo di alimentazione (+5 V). gramma legge lo stato degli switch è quello durante il quale l'immagine
S4-S5 ed in funzione della combina- viene presentata sullo schermo; nel
GENERAZIONE zione che ne riceve, indirizza uno dei sistema PAL-N ogni linea ha una du-
DEI SINCRONISMI quattro blocchi suddetti corrispon- rata di 64 µs, ma questo valore in-
E DEI CAMPIONI denti ad uno dei quattro campioni. clude 4,8 µs per il sincro orizzontale,
Ognuno di questi quattro blocchi ini- 1,9 µs per il front porch e 5µs per il
La base dei tempi, i segnali di sincro- zia col generare degli impulsi di pre- back porch per cui rimangono a di-
nismo ed i quattro campioni princi- equalizzazione, quindi genera gli im- sposizione 52,3 µs per mostrare il se-
pali vengono generati grazie all'im- pulsi di sincronismo verticale seguiti gnale video. In quest'ultimo tempo
piego di un microcontrollore dagli impulsi di post-equalizzazione vengono definiti gli otto intervalli
PICF84-10 il quale va programmato dopodiché ha luogo la selezione del entro i quali vengono caricati i se-
con il software che è possibile scari- campo: pari o dispari. Quest'ultima gnali R-G-B come mostra la Figura
care dal sito di Fare Elettronica che operazione è molto importante in 4. La generazione del segnale di ra-
ricordiamo è www.farelettronica.com quanto lavorando con uno scanning ster è molto più semplice in quanto
e, che per ragioni di spazio (16 pa- interlacciato, abbiamo che la prima l'intero intervallo di tempo di 52,3 µs
gine), non possiamo riportare su linea del campo dispari è piena men- viene caricato con tutte e tre le linee
carta. Una volta programmato, il mi- tre il campo pari inizia con mezza li- R-G-B, ma se tutte e tre le linee sono
cro è in grado di fare diverse opera- nea; non tenendo conto di questo ac- attive nello stesso tempo, il raster de-
zioni come generare una base dei corgimento, avremmo una notevole rivante sarà di colore bianco per cui
tempi stabile, generare i necessari instabilità dell'immagine con uno il colore del raster viene stabilito via
impulsi di sincronismo, generare i se- sfarfallio nella parte superiore del hardware per mezzo di tre switch
gnali R-G-B, accettare i due delle sue quadro. Nel caso del reticolo e dei esterni (S1-S2-S3).
porte settate come ingressi i comandi punti, non abbiamo uno scanning in- Per la generazione delle linee del re-
provenienti da S4 e S5. I segnali di terlacciato per cui viene eliminata la tino e dei punti, sono necessarie altre
sincronismo sono disponibili, come fase di pre-equalizzazione. Il pro- routine più elaborate in quanto dob-
vedremo dallo schema elettrico, sul gramma prosegue generando 3 o 4 li- biamo controllare non solo il tempo
bit 0 della porta B (RB0/INT) e sono nee orizzontali senza video per com- in direzione orizzontale ma anche il
completi secondo le norme N senza pensare eventuali differenze di tempo numero delle linee in direzione verti-
l'aggiunta di altri segnali video. I se-
gnali R-G-B portano le informazioni
di colore richieste per generare i vari
campioni e sono assolutamente privi
di segnale di sincronismo. Questi tre
segnali sono disponibili dalla porta
RB2 per quanto concerne il blu, dalla
RB3 per il colore rosso e dalla porta
RB4 per il verde. I comandi di sele-
zione del campione, provenienti da
S4 e S5 interessano la porta A e più
precisamente RA2 per il deviatore S4
e RA3 per il deviatore S5. Adesso
che abbiamo ben chiaro tutto il qua-
dro della situazione, vediamo come
lavora il programma.

Figura 4. Caricamento dei


segnali RGB nell'intervallo
di tempo di 52,3 µs.

42 GENNAIO 2003
ELETTRONICA GENERALE

come calcolare il tempo


all'interno del pro-
gramma.
Impiegando un microcon-
trollore ed un oscillatore
da 10 MHz, il calcolo dei
cicli di istruzione diventa
molto semplice in quanto
ogni istruzione necessita
di quattro cicli di oscilla-
tore per cui:
Figura 5. Schema
a blocchi del Tosc = 1/Fosc
generatore video.
Tistr = Tosc · 4
Tistr = 1/10 MHz · 4 =
0,4 µs
cale per poter stabilire una distanza zontali; per fare ciò dobbiamo con-
uguale tra linee e punti. L'ostacolo tare le linee e tenere il conto in un re- Se ogni ciclo di istruzione richiede
viene superato aggiungendo un'altra gistro a otto bit. 0,4 µs, per ottenere un impulso di
variabile che tenga conto delle linee. Per chiudere con i blocchi video, non sincronismo orizzontale ci vorranno
Se i segnali R-G-B, queste sono tutte appena viene completato un campo, quattro cicli, infatti: 12 · 0,4 µs = 4,8
e tre attivi, si otterranno sullo il programma valuta le condizioni dei µs. Allo stesso modo si possono cal-
schermo delle linee o dei punti bian- due switch S4-S5 e se queste risul- colare i cicli di una linea orizzontale
chi ma analizzando il programma si tano invariate prosegue con lo stesso completa che richiede 160 cicli, in-
può notare come all'interno di ogni blocco mentre se variano, salta alla fatti: 160 · 0,4 µs = 64 µs. E questo è
blocco video la generazione di linee routine iniziale di valutazione e proprio quello che esegue il pro-
orizzontali venga ripetuta tre volte e quindi va al blocco video prescelto. gramma, infatti conta le istruzioni e
ad ogni passata viene generato un E questo è tutto anche se vi è un invia di conseguenza segnali di set o
campo completo di 312,5 linee oriz- punto ancora da chiarire vale a dire di clear alla porta RB0 del micro. Nel

G. GALLETTI
PICKBOOK Con FLOPP
Y DISC
In questo libro sono descritti alcuni progetti con il microcontroller PIC16F84. Ogni
lavoro comprende una sommaria descrizione del funzionamento, uno schema elettrico,
un diagramma di flusso, il listato assembler e la traccia rame del circuito stampato in
scala 1:1. Il lettore che vuole cimentarsi nella costruzione trova tutte le informazioni per
farlo e può anche modificare il software provando poi sull’hardware i risultati. Al
volume è allegato un floppy contenente sia i programmi sorgente , completi e
perfettamente funzionanti, riportati nel testo, sia i file oggetto pronti per essere inseriti
nei PIC. Chi dispone di una stampane che lavori in DOS, può stamparsi su carta
trasparente le tracce rame e incidere direttamente la basetta.
cod. 20-1002-05 Euro 18,00

G. LUONI
I DIODI LASER
Con FLOPP
Il diodo laser è un componente elettronico che va maneggiato con cura, il suo Y DISC
assorbimento è influenzato dalle variazioni termiche e pochi mA in più possono
danneggiarlo irreparabilmente. Questo volume, oltre a rispondere a quanto sopra,
sopperisce alla mancanza di documentazione che possa essere di valido aiuto sia al
progettista che all’hobbista. Gli argomenti trattati, oltre a spiegare cosa sia e come è
fatto un diodo laser, spaziano dagli alimentatori ai dissipatori di calore fino alle ottiche
necessarie per costruire un modulo laser. Al volume è allegato un floppy per calcolare
la densità ottica dei filtri di protezione oculari da utilizzare in abbinamento ai sistemi
laser. Il dischetto richiede un PC IBM (o compatibile) 486 o superiore, un drive da 3,5”,
disco rigido e Windows 95 o superiore.
cod. 99-1010-02 Euro 14,20
ELETTRONICA GENERALE

Figura 6. Schema elettrico ▲ ci viene incontro un circuito integrato luminanza dai segnali RGB;
del generatore video. Motorola che risolve tutti i problemi • oscillatore interno della
mettendo a disposizione le caratteri- sottoportante del colore;
stiche che seguono: • generazione dei segnali B-Y e R-Y
con alternanza di fase ri
nostro caso, durante gli impulsi di
equalizzazione e di sincronismo (H
• quattro ingressi di segnale: R-G-B- chiestadal
Sincronismi; sistema PAL;
oppure V) il pin suddetto è a 0 V
mentre nell'intervallo rimanente ri-
• generazione del segnale di • generazione del segnale di
crominanza C dai segnali
mane a +5 V.
B-Y e R-Y;
GENERAZIONE • miscelazione di Y e C per
ottenere il segnale di video
DEL VIDEO COMPOSITO composito.
Tutto quello che abbiamo fin qui
I segnali RGB ricavati come abbiamo spiegato è racchiuso nello schema a
appena visto, non si addicono però ad blocchi del nostro generatore che tro-
essere connessi ai ricevitori TV o ai viamo disegnato in Figura 5.
videoregistratori bensì vanno combi- Abbiamo infatti: un generatore di
nati con i segnali di sincronismo al base tempi e di campioni video, un
fine di ottenere un segnale video circuito di selezione dei suddetti
composito adatto. campioni, un generatore di video
I circuiti discreti necessari per ese- composito, un circuito di controllo
guire correttamente questa opera-
zione sarebbero lunghi da spiegare e
relativamente complessi, per fortuna

Tabella 2.

44 GENNAIO 2003
ELETTRONICA GENERALE

video, un circuito buffer d'uscita e la cano rispettivamente i segnali B, R, sponde alla frequenza della sottopor-
parte di alimentazione formata da G. I suddetti segnali vengono inviati, tante colore del PAL-N (3,582056
una sorgente a +12 V e da un regola- attraverso C5-C6-C7 ai rispettivi in- MHz), mentre col trimmer capacitivo
tore di tensione a +5 V. gressi di U2 che è l'RGB encoder CV1 si ottimizza l'immagine a colori.
MC1377 di Motorola. I segnali RGB Lo stadio relativo a U2 ha il compito
LO SCHEMA ELETTRICO si sviluppano ai capi dei resistori R1- di controllare tutti i segnali che com-
R2-R3 che possono essere cortocir- pongono il video composito: RGB,
Lo sviluppo dello schema a blocchi cuitati a massa dagli switch S1-S2- Y, C e il Burst. Sono presenti sei
sfocia nello schema elettrico ripor- S3 qualora si volessero eliminare i switch che possono portare a massa
tato in Figura 6 in cui riconosciamo relativi colori. Il quarzo X2 corri- ognuno di questi segnali diretta-
facilmente tutte le parti fin qui trat-
tate. Il circuito integrato U1 è il mi-
crocontrollore PIC16F84-10 il cui
circuito di clock è assicurato da C10-
C11 e dal quarzo X1 da 10 MHz col-
legati ai terminali 15 e 16. Il termi-
nale 14 è il positivo di alimentazione
a +5 V, i terminali 1 e 2 sono gli in-
gressi di selezione dei campioni, il
terminale 4 è il reset all'accensione
procurato da C1-R4, il terminale 5 è
il negativo di alimentazione, il termi-
nale 6 mette a disposizione i sincro-
nismi ed infine i terminali 8-9-10 re-

Figura 7. Traccia rame del


circuito stampato del
generatore vista dal lato
saldature in dimensioni
naturali.

FARE ELETTRONICA
ricerca
COLLABORATORI
La Redazione
è alla continua ricerca di collaboratori
per la stesura di articoli, progetti, tutorial
Se interessati contattare
E-MAIL: redazione@farelettronica.com
TELEFONO: 0321/927287
FAX: 0321/927042
ELETTRONICA GENERALE

Figura 8. Pianta dei


componenti e loro
montaggio sulla basetta.

mente (RGB) oppure attraverso un


condensatore (Y, C), nel caso del
Burst, il relativo switch sconnette il
condensatore C4 responsabile di ge-
nerare il tempo di durata del segnale
di Burst stesso. Il compito di ogni
singolo switch è riportato in Tabella
2. Il segnale video composito pre-
sente sul pin 9 di U2, raggiunge
quindi il buffer d'uscita formato R14-
R15-Q1 il quale, essendo montato
come emitter follower, funge da
adattatore d'impedenza d'uscita.
I due circuiti integrati posseggono
tensioni di alimentazione diverse in-
fatti abbiamo un +12 Vcc per la se-
zione video (U2 e Q1), assicurato dal
pacco di batterie da 12 V (8 alcaline
AA se lo strumento deve essere por-
tatile) e quindi un +5 V ricavato dalla
precedente per mezzo del regolatore
U3 destinato ad alimentare il micro
U1.

REALIZZAZIONE PRATICA
In Figura 7 troviamo la traccia rame
del circuito stampato del generatore
in dimensioni reali; è assai semplice

Figura 9. Cablaggio ▲
generale.

46 GENNAIO 2003
ELETTRONICA GENERALE

ricavare da questa il circuito stam- montaggio di tutti i componenti, ef- va copiato in un text editor, assem-
pato per mezzo del sistema della fo- fettuare un accurato controllo del la- blato e caricato nel PIC per mezzo
toincisione. Per quanto concerne il voro eseguito e quindi connettere, del sistema di sviluppo della Micro-
montaggio dei componenti, è neces- come si può vedere dalla Figura 9, chip® oppure per mezzo di un si-
sario fare riferimento alla Figura 8 gli switch esterni S1÷S9, il clip per la stema autocostruito come ad esempio
che ne mostra la pianta e la disposi- batteria BT1 e la presa d'uscita Vout lo Yapp! apparso qualche mese ad-
zione. Le raccomandazioni sono le che può essere una plug RCA da pan- dietro su queste stesse pagine (qua-
solite: montare per prime le parti più nello mantenendo il cavetto piuttosto lora vi fossero problemi in questo
piccole come ponticelli (sono due), corto. A questo punto il circuito è senso inviare una e-mail all'indirizzo:
resistori, diodi e connettori maschio pronto all'uso e sarebbe opportuno info@elettroshop.it).
per circuiti stampati tenendo conto montarlo all'interno di un elegante Ricordarsi che al momento di cari-
che sia diodi, regolatori di tensione, contenitore. L'unica taratura, se così care il programma all'interno del PIC
transistor, circuiti integrati, e conden- si può chiamare, riguarda CV1 per la è necessario settare l'opzione per il
satori elettrolitici sono polarizzati e miglior qualità dell'immagine video. quarzo XT, viceversa il quarzo non
vanno montati nel giusto verso. vuol saperne di oscillare.
Particolare attenzione va posta nel CONCLUSIONI
saldare il condensatore C1 da 100 nF
il quale può essere sia ceramico che, Il software necessario al PIC per fun-
ancor meglio, SMD e va montato dal zionare è, come già detto, scaricabile
lato rame alle due piazzole quadrate dal sito di Fare Elettronica all'indi-
rizzo www.farelettronica.com. Esso Electronic shop 07 ✍
poste sotto al chip U1. Terminato il

ELENCO COMPONENTI
Tutti i resistori sono da 1/4 W 5% • C5-6-7: condensatori elettrolitici • D1: diodo 1N4007
• R1÷3: resistori da 3,9 kΩ da 10 µF 25 Vl • Q1: BF494C
• R4÷9: resistori da 1 kΩ • C8-18: condensatori ceramici • U1: PIC16F84-10
• R10: resistore da 68 kΩ da 22 nF • U2: MC1377
• R11: resistore da 82 kΩ • C9-12-13-15-20-21: condensatori • U3: LM78L05
• R12: resistore da 10 kΩ ceramici da 100 nF • X1: quarzo da 10 MHz
• R13: resistore da 2,2 kΩ • C10-11: condensatori ceramici • X2: quarzo da 3,582056 MHz
• R14: resistore da 4,7 kΩ da 15 pF • S1÷9: deviatori semplici
• R15: resistore da 2,7 kΩ • C14: condensatore ceramico • BT1: batteria da 12 V (8 alcaline
• R16: resistore da 100 Ω da 220 pF da 1,5 V in serie)
• C1: condensatore da 100 nF • C16: condensatore ceramico • 1: connettore maschio a 8 pin
ceramico o SMD (vedere testo) da 18 pF da c.s. passo 2,5 mm
• C2-3-19-22: condensatori • C17: condensatore ceramico • 4: connettori maschi a 3 pin
elettrolitici da 100 µF 16 Vl da 150 pF da c.s. passo 2,5 mm
• C4: cond. ceramico da 1,5 nF • CV1: trimmer capacitivo • 1: zoccolo a 18 pin
da 5÷45 pF • 1: circuito stampato

G. MORONI - A. CATTANEO

MICROTRASMETTITORI SPY
Il volume tratta il principio di funzionamento e la realizzazione di circuiti elettronici
dedicati alle microspie. I vari argomenti sono raggruppati in 7 capitoli:
• oscillatori liberi; • oscillatori quarzati; • microspie telefoniche;
• microspie video; • rivelatori di microspie; • microspie optoelettroniche a laser;
• circuiti vari.
Sotto quest’ultima voce troviamo altri circuiti interessanti come
una microspia stereofonica, uno scrambler, un microfono selettivo, un captatore da
parete, un ricevitore sui 900 MHz per i telefonini cellulari e così via.
cod. 20-1006-06

A soli Euro 11,36


I volumi possono essere richiesti con pagamento in contrassegno (spese postali escluse, contrassegno 2,5 Euro) via lettera, fax, E-mail a: DTP Studio Editrice via Matteotti, 6/8/14
- 28043 Bellinzago Novarese (NO) - Tel. 0321/927287 Fax. 0321/927042- Spedizioni effettuate da Sandit S.r.l.
e-mail: pieloddo@tin.it
FULL DUPLEX

FILO DIRETTO
CON

MHz
a cura della REDAZIONE

DUE RADIETTE SUL solo- dall'esercito tedesco. Il rivela- dagno dello stadio è definito da un
COMO' tore rigenerativo, equipaggiato con partitore resistivo che provvede
un Mosfet 40673 in reazione di alla polarizzazione del gate 2, by-
Visto l'interesse dimostrato per i source, è preceduto da un pream- passato per la RF mediante un
piccoli ricevitori dal sorprendente plificatore a RF di tipo sintonizzato condensatore da 10 nF facente
numero di lettere e telefonate per- impiegante un secondo Mosfet capo a massa. Sul drain del Mo-
venute in Redazione, torniamo alla che, oltre a moltiplicarne sensibilità sfet è disponibile il segnale RF am-
carica con due nuovi progetti di e selettività, lo isola dal carico del- plificato. L'impedenza RFC gli im-
minimi ma efficientissimi sintoniz- l'antenna. Ne deriva che le presta- pedisce di disperdersi sul positivo
zatori per Onde Corte. Uno, in zioni si rivelano nettamente supe- dell'alimentazione, permettendogli
omaggio allo spirito della Old Fa- riori rispetto a quelle di un rigene- di raggiungere invece, attraverso
shion Radio, è un brillante rigene- rativo standard, avvicinandosi un nuovo condensatore d'accop-
rativo, di concezione attuale e molto a quelle di un ricevitore com- piamento, il gate 1 del Mosfet rive-
tutt'altro che scontata; l'altro, in- merciale. Il segnale d'antenna latore, accordato mediante un
vece, è un front end “allo stato del- viene indotto sulla bobina L1 che, terzo circuito accordato identico ai
l'arte” che impiega un fantastico con una delle sezioni di un varia- precedenti; la bobina L3 ha però
chip Plessey, lo SL6440. bile triplo da 12 pF in serie con una una presa a 1/4 dell'avvolgimento
capacità di 6,8 pF, forma il primo (lato massa) che, collegata al
• 20 metri con stadio RF. L'interes- circuito accordato d'ingresso. Que- source, forma un percorso reattivo
sante ricevitore per i 14 MHz sche- sto viene accoppiato lascamente, per la RF. Il grado di reazione
matizzato in Figura 1 ricalca, ov- per mezzo di un condensatore- viene controllato in modo indiretto,
viamente in chiave moderna, taluni gimmick formato due pezzi di circa modificando con un potenziometro
apparecchi utilizzati durante l'ul- 2 cm di filo isolato per collegamenti la tensione di polarizzazione del
tima guerra soprattutto -ma non intrecciati tra loro, a un secondo gate 2. Il segnale rivelato è dispo-
circuito accordato (L2) identico al nibile sul drain, dove una seconda
Figura 1. Sintonizzatore TRF, con primo. Questo, tramite un conden- RFC sbarra il passaggio ai residui
rivelatore rigenerativo, per la
satore da 47 pF, viene accoppiato di RF. Un elettrolitico accoppia la
banda dei 14 MHz. L'uscita audio è
in cuffia da 1 kΩ circa. al gate 1 del primo 40673. Il gua- BF così ottenuta al potenziometro

50 GENNAIO 2003 FE Radio - MegaHertz


FULL DUPLEX
Figura 2. Front-end per la banda
radiantistica dei 3,5 MHz
impiegante il mixer bilanciato
SL6440. L'uscita è al valore
standard di 455 kHz.

banda. Il segnale d'uscita di FL1


viene applicato, attraverso il link
L4, al mixer bilanciato SL6440 . La
piedinatura di questo integrato,
prodotto da Plessey, è riprodotta in
Figura 3. L'oscillatore locale
sfrutta un transistor planare, TR1,
in configurazione Clapp, riconosci-
bile per il partitore capacitivo tra
base, emettitore e massa, al quale
si deve l'innesco. La frequenza di
lavoro è data dal circuito accordato
di volume, dal quale raggiunge l'in- spetto ai 12 pF suggeriti. I costosi formato dalla L5, dal compensa-
gresso della sezione audio, for- 40673 (sostituibili direttamente con tore di messa in banda C4 e dalla
mata da una coppia di BC109C gli altrettanto cari ECG222 e terza sezione del variabile C1. Il
collegati in cascata per il massimo 3N204) possono essere rimpiaz- segnale dell'oscillatore locale
guadagno. L'uscita è ricavata dal zati con i vari BF960, 961, 980, viene prelevato, a bassa impe-
collettore del secondo 109 attra- 981 e affini: sono dispositivi più denza, da una presa intermedia
verso un condensatore da 100 nF; moderni e costano meno. I BC109 sulla resistenza d'emettitore e con-
la cuffia si trova infatti in serie tra si possono cambiare in BC239 o vogliato, tramite una capacità d'ac-
quest'ultimo e massa. Il montaggio 549. Infine, può convenire l'uso di coppiamento, al pin 5 del 6440.
deve essere effettuato con molta un compensatore da 10 pF max in L'uscita del mixer (pin 3) raggiunge
attenzione, su una basetta prefo- luogo del gimmick. Lo si regolerà il filtro ceramico a 455 kHz, FL2, e
rata piuttosto ampia. Pur mante- per il miglior compromesso tra da qui l'uscita. Questa farà capo a
nendo i collegamenti brevi e diretti, sensibilità e selettività. uno stadio a frequenza intermedia
infatti, bisogna lasciare un po' di • "State of the art" per gli ottanta. a 455 kHz (si può usare quello di
respiro ai vari componenti. Se que- Nello schema elettrico riportato in una vecchia radiolina a transistor,
sti risultano troppo vicini tra loro, Figura 2 si ha invece lo schema di che metterà a disposizione anche
infatti, si rischia che il preamplifica- un semplice ma modernissimo rivelazione e BF), oppure a un ri-
tore autoscilli e quindi il rivelatore front end -in pratica, il blocco cevitore che copra tale frequenza.
funzioni male. Proprio per questo mixer/oscillatore locale- per i 3,5 Le bobine verranno avvolte su un
motivo, non sarebbe male scher- MHz (80 metri). Il segnale d'an- supporto da 8 mm con nucleo re-
mare tra loro, con un po' di lamie- tenna viene applicato, attraverso il golabile, usando filo di rame smal-
rino metallico, i vari circuiti accor- link L1, a un filtro di banda (FL1) tato da 2÷3 decimi. L2 e L3 richie-
dati. Le due RFC non devono as- formato da due circuiti accordati dono 55 spire, mentre L1 e L4
solutamente accoppiarsi: le si identici accoppiati tra loro in modo sono link di 10 spire avvolti rispetti-
monterà ben distanziate e a per- molto blando attraverso un con- vamente su L2 e L3; L4 ha una
pendicolo tra loro. Le tre bobine, densatore da appena 3 pF. La sin- presa al centro. Infine, L5 è for-
identiche, saranno formate da 20 tonia del filtro e dell'intero front end mata da 50 spire. La taratura avrà
spire di filo smaltato da 4÷5 decimi è governata da un variabile triplo inizio con C1 a metà corsa. Si re-
su supporto da 8 mm con nucleo da 3 x 300 pF massimi (C1), capa- goleranno L5 e C4 fino a portare
regolabile; L3 avrà una presa inter- cità ridotta a circa 1/2 dai conden- l'oscillatore alla frequenza di cen-
media a 6 spire da massa. In sede satori da 220 pF posti in serie alle tro banda, più i 455 kHz della IF
di taratura, i tre nuclei verranno re- sezioni C1A e B. I compensatori (4205 kHz circa). Poi si regole-
golati per la massima sensibilità, C2 e C3 provvedono alla messa in ranno, in sequenza, L2, C2, L3 e
che si ottiene allorché i tre circuiti C3 per la massima sensibilità. Si
accordati risuonino esattamente, faccia attenzione alle due diverse
per quanto possibile, sulla stessa tensioni d'alimentazione -8 Vcc al
frequenza. Se si vuol coprire una pin 11/14, 5 Vcc al 4 - ottenibili
banda più ampia, si possono corto- mediante due stabilizzatori inte-
circuitare i condensatori da 6,8 pF grati tipo 78L08 e 78L05 da un
e magari, se si riesce a trovarlo, qualsiasi alimentatore stabilizzato
utilizzare un variabile triplo di ca- da 9÷12 Vcc. I +8 Vcc alimentano
pacità massima un po' maggiore ri- anche l'oscillatore locale..

Figura 3. Piedinatura funzionale


del mixer SL6440 (Plessey).

GENNAIO 2003 FE Radio - MegaHertz 51


CARICA BATTERIE

di G. SIGNORIS

Questo mese presentiamo un circuito


per la carica ed il mantenimento delle
batterie 12v per auto (al piombo)

uesto semplice circuito


Q per la carica delle bat-
terie per auto (comune-
mente denominate al
piombo) e’ particolarmente inte-
ressante per il suo comporta-
mento che si può definire simile a
quello del regolatore dell’alterna-
tore montato sulle auto.
E’ infatti in grado di caricare la
batteria fino alla tensione pre-
scelta (di norma 13,8 V) e suc-
cessivamente mantenerla costan-
temente senza il rischio di ecce-
dere in sovraccarica.
La sua potenza non è vincolata
allo schema, che si riferisce alla
soluzione più conveniente e con-
sigliata, ma funziona anche in di-
mensioni minori, impiegando più
tempo, o maggiori con migliore ri-
sultato (non dimentichiamo che
l’alternatore dell’auto riesce ad
erogare oltre i 50 A). b) realizzando solo la parte di da presa di corrente (non
Può essere posizionato anche regolazione, priva di stabilizzato) purché di potenza
lontano dalla batteria in quanto trasformatore e ponte adeguata.
una eventuale caduta di tensione raddrizzatore.
sui cavi di alimentazione non ne Il suo impiego non si limita sola-
influenza il corretto funziona- c) nserendo quest’ultima in un mente alla carica della batteria
mento che si e’ dimostrato sicuro carica batterie esistente. per l’auto, supponiamo infatti di
e affidabile. volere alimentare l’intera stazione
La semplicità costruttiva consente d) applicando quest’ultima ad un radio con una batteria in tampone
di realizzarlo in diverse versioni alimentatore esistente anziché con il tradizionale alimen-
come ad esempio: del quale si sfruttano tatore stabilizzato, il vantaggio
trasformatore e ponte immediato è la grande intensità di
a) in modo autonomo dotandolo raddrizzatore. In extremis si corrente a disposizione.
di tutti i componenti dello può usare anche un Il nostro circuito caricherà la bat-
schema. alimentatore commerciale teria fino a mantenere 13,8 V

52 GENNAIO 2003 FE Radio - MegaHertz


TOP PROJECT

Schema elettrico

compensando l’assorbimento
delle apparecchiature, deve es-
sere considerato normale un calo
temporaneo di tensione quando è
in funzione un apparato trasmit-
tente che richiede una corrente
elevata.

DESCRIZIONE
DI FUNZIONAMENTO
Il potenziometro P deve essere
regolato in modo da avere una
tensione di uscita a vuoto, vale a
dire con la batteria collegata ma
senza alcun utilizzatore, di circa
13,8 V che corrisponde poi alla
tensione di fine carica. Il circuito
e’ composto da due percorsi di
corrente: uno di carica rapida ed
uno di mantenimento. La tensione
di una batteria al piombo in buone
condizioni, a riposo, e’ di circa
12,0 V se scarica e di circa 12,6
V (nominale) se carica. La ten-
sione di ricarica deve essere il
10% più elevata della tensione
nominale. Collegando la batteria
al nostro circuito regolato a 13,8
V, si ottiene una circolazione di
corrente tale da provocare una
caduta di tensione su D2 e R1
che farà innescare l’ SCR.
In queste condizioni (SCR inne-
scato) il raddrizzatore si troverà
collegato direttamente alla batte-
ria e la corrente di carica sarà la
massima che il carica batteria e’
in grado di fornire in base alle
proprie dimensioni. Poiché la ten-
sione di alimentazione è pulsante,
l’ SCR si apre ad ogni semionda
per reinnescarsi, se occorre, alla
semionda successiva ( il conden-
satore elettrolitico C1 da 1000mF
serve solo a livellare la tensione
che alimenta il regolatore 7912 ed
e’ separato dal circuito di carica
rapida dal diodo D2 ). Quando la
tensione sulla batteria avrà rag-

giunto il valore di rego- di tensione insufficiente ad inne-


lazione del 7912, vale a scare l’ SCR che rimarrà aperto.
dire circa 13,8 V, la cor- Alla batteria continuerà comun-
rente che circola in R1 e que a giungere una corrente di
D2 produrrà una caduta mantenimento sufficiente a com-

MegaHertz - FE Radio GENNAIO 2003 53


TOP PROJECT
pensare la naturale autoscarica.
Supponiamo ora di collegare alla
batteria un utilizzatore, che come
conseguenza provocheràun calo
della tensione, il circuito interverrà
istantaneamente reinnescando
l’SCR e riprendendo cosi’ la rica-
rica.
Con queste caratteristiche il cir-
cuito può funzionare senza limita-
zioni di tempo, (comportandosi
allo stesso modo dell’alternatore
montato sulle auto) anche se e’
consigliabile ogni tanto spegnerlo,
anche solo per un breve periodo,
per lasciare riposare la batteria
(così come avviene sull’autovei-
colo).

MONTAGGIO
I componenti si possono montare
su basette di ancoraggio isolate o
su una basetta forata o anche
realizzando un circuito stampato.
Il ponte raddrizzatore richiede un
buon dissipatore di calore, anche
l’ SCR necessita di dissipatore,

ELENCO COMPONENTI

Resistenze:
•R1: resistore da 4,7 hom
•R2 : resistore da 100 hom
•R3 : resistore da 1 Khom
•R4 : resistore da 1,5 Khom
•R5 : resistore da 680 hom
(facoltativa alim. LED)
•P: 1 Khom potenziometro
Condensatori:
C1 : condensatore elettrolitico
da 1000 mF 25 V
C2 : condensatore elettrolitico
da 2,2 mF 25 V
Varie:
T: Trasformatore 80 VA -
sec. 13,5 V
D1 : Ponte raddrizzatore (tipo KBPC
25-02)
D2-D3 : 1N4001
D4 : diodo 50 V 15A (facoltativo,
protezione contro inversione di
polarità)
SCR :100 V 8-10A
(tipo TAG 665-100)
IC : 7912 regolatore di tensione
LED : (facoltativo)
F1- F2 : fusibile 10

54 GENNAIO 2003 FE Radio - MegaHertz


TOP PROJECT
ma dato che la cor- ATTENZIONE:
rente è impulsiva il • Ricordate di control-
surriscaldamento lare almeno una volta
non è molto ele- al mese il livello del li-
vato. Il trasforma- quido della batteria,
tore deve fornire al rabboccandolo, se oc-
secondario circa 80 corre, con acqua distil-
VA a 13,5 V. Si può lata facilmente reperi-
anche usare il tra- bile nei supermercati
sformatore e il rad- • A differenza di
drizzatore del ca- quanto indicato sulle
rica batteria di cui confezioni Non esi-
eventualmente si è stono batterie senza
già in possesso. Il manutenzione anche
diodo D4, consi- se le più recenti ne ri-
gliato ma non obbli- chiedono pochissima.
gatorio, ha il solo • Se utilizzate la batte-
scopo di protezione ria in tampone, per ali-
contro un collega- mentare apparecchia-
mento errato della ture statiche, tenete
polarità alla batte- sempre puliti i morsetti
ria, in questo caso si provoca la sull’amperometro (può richiedere e posizionatela in luogo aerato
bruciatura del fusibile F2. E’ con- anche qualche ora). Se in questa non chiusa in un armadietto
sigliabile l’aggiunta di un ampero- fase la tensione dovesse supe- o un contenitore come
metro (da 6 a 10 A fondo scala). rare i 14 Volt regolate il potenzio- spesso accade.
metro P per limitarla
IMPORTANTE
Se si utilizza un contenitore me- 6) Regolare il potenziometro P in
tallico questo DEVE RIMANERE modo da ottenere sul voltmetro
ISOLATO ELETTRICAMENTE, una tensione finale di circa 13,7-
altrimenti si rischia di mettere in 13,8 Volt
corto circuito l’ SCR.
7) Ora, se vogliamo, è possibile
COLLAUDO collegare anche i nostri utilizza-
tori, il carica batterie è pronto per
1) Collegare il circuito alla batteria l’u Electronic shop 08 ✍
rispettando le polarità.

2) Collegare un voltmetro ai mor- Enaip Oleggio - Proposta corsi serali 2002/03


setti della batteria per misurare la INFORMATICA - WINDOWS 98-2000 20 Ore
tensione durante la carica. INTERNET e POSTA ELETTRONICA 10 Ore
WIN 98 - WORD 97 - EXCEL 97 -
3) Collegare un amperometro POSTA ELETTRONICA 50 Ore
(circa 10 A fondo scala) nel punto ACCESS 97 20 Ore
PROGRAMMAZIONE HTML 26 Ore
indicato sullo schema
PROGRAMMAZIONE JAVA 30 Ore
PROGRAMMAZIONE VISUAL BASIC 60 Ore
4) Dare tensione al circuito e leg- CORSO PREPARATORIO PATENTE EUROPEA 100 Ore
gere i valori sugli strumenti prima INTERNET BUSINESS 10 Ore
collegati. Qualora la corrente di ADOBE PHOTOSHOP 5.5 30 Ore
carica fosse troppo elevata oc- LINGUE - INGLESE TEDESCO
corre inserire sperimentalmente SPAGNOLO - Base Intermedio Avanzato 60 Ore
INGLESE TEDESCO - Commerciale Turistico 40 Ore
una resistenza di limitazione in INGLESE TEDESCO SPAGNOLO - Conversazione 20 Ore
prossimità del fusibile F1, oppure, SICUREZZA D.L. 626/94 -
ad esempio, utilizzando cavi di RAPPRESENTANTE dei LAVORATORI - RSL 2 Ore
collegamento con la batteria di DATORI di LAVORO RESPONSABILI del SERVIZO 16 Ore
sezione più ridotta
Per ulteriori informazioni rivolgersi alla segreteria dei centri accreditati:
5) Attendere la fine della carica Csf Enaip Oleggio tel. 0321-94440; fax 0321-992660; Sito internet:
www.enaip.piemonte.it
che corrisponde ad una diminu-
zione notevole della corrente

MegaHertz - FE Radio GENNAIO 2003 55


INVERTER DA 40 WATT

di G. SIGNORIS

Questo apparecchio é indispensabile ogni qual volta si voglia


alimentare un dispositivo (lampada, motorino o altro). Richiede
corrente alternata a 220 V utilizzando la corrente continua a 12 V,
che è fornita da una comune batteria per auto. L’inverter che
presentiamo è particolarmente utile in situazioni quali: campeggio,
nautica ed in genere per tutte le attività esterne.

I montaggio é molto
I semplice e compatto
grazie all’impiego di un
circuito integrato che assolve la
funzione di trasformare la cor-
rente continua in alternata.
Sull’uscita e’ richiesto un trasfor-
matore 12/220 V munito di presa
centrale e di potenza di circa il
30% superiore a quella
dell’utenza che comunque non
deve superare i 40 W.

DESCRIZIONE DI
FUNZIONAMENTO
L’integrato 4047 e’ un c.mos
astabile multivibratore dove il cir-
cuito RC, che determina la co-
stante di tempo, e’ stato calcolato
tra 40 e 60 Hz. Il trasformatore da utilizzare puo’ preoccupare in quanto cadono
Il potenziometro P e’ parte della essere anche di potenza supe- leggermente con l’applicazione
costante di tempo che e’ possibile riore a quello consigliato (60 degli utilizzatori.
tarare a 50 Hz. Watt) fino a raggiungere potenze Qualora la tensione sotto carico
Il circuito oscillatore e’ stabilizzato dell’ordine di 200-300 Watt anche scendesse sotto i 200v significa
in tensione dallo zener 9v, e resi- se sembra esuberante. che il trasformatore ha una po-
stenza R4, il quale garantisce il Caratteristiche fondamentale tenza insufficiente.
funzionamento anche con ten- dell’avvolgimento di B.T. e’ la pre- La potenza massima assoluta del
sione di batteria 12v piuttosto senza della presa centrale, men- circuito, debitamente dissipato e
bassa. L’uscita del 4047 e’ prele- tre la tensione sarebbe preferibile ventilato, puo’ raggiungere valori
vata dai piedini 10 e 11 i quali un 10+10v anziche’ 12+12v. notevoli fino a 200 Watt.
hanno il segnale in uscita sfasato La tensione sull’avvolgimento E’ possibile raggiungere potenze
di 180° tra loro e pilotano i transi- 220v puo’ raggiungere, a vuoto, maggiori sostituendo i transistori
stori darlingthon in controfase. anche i 240v che non devono finali con un’operazione che sara’

58 GENNAIO 2003 FE Radio - MegaHertz


TOP PROJECT
oggetto di un prossimo progetto
Enaip Oleggio - Proposta corsi serali 2002/03 Le operazioni di montaggio sono
INFORMATICA - WINDOWS 98-2000 20 Ore
facilitate se si procede secondo
INTERNET e POSTA ELETTRONICA 10 Ore
WIN 98 - WORD 97 - EXCEL 97 - l’ordine seguente:
POSTA ELETTRONICA 50 Ore 1) R1 - R2 - R3;
ACCESS 97 20 Ore 2) IC;
PROGRAMMAZIONE HTML 26 Ore 3) C2;
PROGRAMMAZIONE JAVA 30 Ore 4) P - C1;
PROGRAMMAZIONE VISUAL BASIC 60 Ore 5) TR1 - TR2 avendo cura, prima
CORSO PREPARATORIO PATENTE EUROPEA 100 Ore
di saldare terminali, di fissare gli
INTERNET BUSINESS 10 Ore
ADOBE PHOTOSHOP 5.5 30 Ore stessi ai rispettivi dissipatori e
LINGUE - INGLESE TEDESCO quindi i dissipatori
SPAGNOLO - Base Intermedio Avanzato 60 Ore della basetta
INGLESE TEDESCO - Commerciale Turistico 40 Ore 6) gli ancoraggi.
INGLESE TEDESCO SPAGNOLO - Conversazione 20 Ore
SICUREZZA D.L. 626/94 -
RAPPRESENTANTE dei LAVORATORI - RSL 2 Ore
MONTAGGIO
DATORI di LAVORO RESPONSABILI del SERVIZO 16 Ore
IMPORTANTE
Per ulteriori informazioni rivolgersi alla segreteria dei centri accreditati: Si consiglia di usare due dissipa-
Csf Enaip Oleggio tel. 0321-94440; fax 0321-992660; Sito internet: tori separati per i transistori finali.
www.enaip.piemonte.it
Se si utilizza un unico dissipatore
occorre isolare elettricamente i
transistori dal dissipatore stesso,
diversamente i collettori si trove-
rebbero in corto circuito.

COLLAUDO
Collegare all’ingresso a 12 V cc i
cavi di alimentazione provenienti
dalla batteria rispettando la pola-

Schema elettrico

MegaHertz - FE Radio GENNAIO 2003 59


60
AC O AC

GENNAIO 2003 FE Radio - MegaHertz


TR2 TR1
R4
Trasformatore 12+12
R2 220 V
R3

R1
IC
12 VCC
C1
P C2
TOP PROJECT

VZ + -

Fusibile

+ -

Batteria da 12 V
TOP PROJECT
rità (rosso al + e nero al -). Dato il
consistente assorbimento di cor-
rente, adoperare un cavo di ade-
guata sezione. Collegare ai tre
ancoraggi di uscita i capi dell’av-
volgimento a bassa tensione di
un trasformatore 12/220 V da 60
VA, avendo cura di saldare il
punto centrale all'ancoraggio con-
trassegnato con 0. Collegare
l’uscita a 220 V de: trasformatore
all’utenza che si desidera con
l’accortezza di non superare i 40
W di carico.
Il dispositivo non necessita di al-
cuna taratura e, se il montaggio e
i collegamenti sono stati corretta-
mente eseguiti, deve funzionare
immediatamente.
Regolare P per ricercare speri-
mentalmente la frequenza per le
migliori condizioni di funziona-
mento.
ATTENZIONE:
Il circuito produce tensione alter-
nata fino a 220 V per cui si racco-
manda di maneggiare con la do-
vuta cura il complesso lnverter-
trasformatore.
E’ necessario quindi provvedere
ad un accurato isolamento.
Ed ecco il nostro progetto
ultimato !!

Electronic shop 09 ✍

ELENCO COMPONENTI
RESISTENZE da 1/4 W
•R1 : 150 kohm
•R2 : 1 kohm
•R3 : 1 kohm
•R4 : 68 ohm
CONDENSATORI
•C1 : 100 microfarad 25V -
elettrolitico
•C2 : 22 nanofarad - ceramico
VARIE
•F: 5A fusibile
•P : 100 kohm - trimmer
•TR1 : BDX 53 - transistor
•TR2 : BDX 53 - transistor
•IC : 4047 - circuito integrato
•Vz : diodo zener 9v - 1W
•D: 1N4001 diodo silicio

MegaHertz - FE Radio GENNAIO 2003 61


a cura di C. PRIA

LE RADIO
CURIOSE
Non stupitevi di trovare quasi un servizio
fotografico per Old Radio di questo mese, in
quanto le immagini, soprattutto per questo
particolare campo, parlano più delle parole
stesse. In questo numero di apertura anno,
vi presentiamo un servizio molto particolare ma
di sicuro interesse per gli appassionati della
storia della “radio” italiana.
Per i più giovani che non hanno molta
dimestichezza con i vecchi cassettoni
avalvole,queste radio dalle forme strane e
curiose possono
essere un attraente
invito ad iniziare una
interessante collezione

Quando sentiamo parlare di radio


da collezione la nostra mente
corre in modo automatico ai clas-
sici apparecchi a valvole con i
loro lucidi mobili più o meno im-
ponenti e, molto raramente, ci ri-
cordiamo che esistono molti altri
tipi di radio che sono senz’altro
degne di essere raccolte e colle-
zionate.
Fra queste radio ingiustamente
trascurate dalla maggior parte dei
radiocollezionisti quelle senz’altro
più interessanti sono le cosid-
dette “novelty”.
Con questo termine vengono de-
finite tutte quelle radio dalle forme
curiose e strane che spesso ven-
gono prodotte per scopi pubblici-
tari e sono quindi fini a se stesse.
In latri paesi collezionisticamente

62 GENNAIO 2003 FE Radio - MegaHertz


SPECIALE OLD RADIO

più evoluti, ormai da molti anni radiocollezionismo anche in Italia Queste mostre si sono tenute in
esistono collezionisti specializzati L’AIRE ha organizzato due mo- occasione delle edizioni d’au-
nella raccolta di queste radio, stre dedicate esclusivamente a tunno delle fiere dell’elettronica di
mentre in Italia, essi rappresen- queste tipologie di radio nelle Montichiari e di Novegro, dove
tano ancora una minoranza piut- quali sono stati esposti più di tre- sono state riprese le foto
tosto trascurabile. Per aiutare il cento esemplari di vario tipo, al- presenti in questo articolo.
diffondersi di questo settore del cuni anche molto rari.

MegaHertz - FE Radio GENNAIO 2003 63


SPECIALE OLD RADIO

VALVOLANDO a cura di C. PRIA - segretario AIRE

Notizie, consigli, va- quenza mentre dalla parte in alta fre- imponente ricevitore Rdiomarelli
lutazioni, schemi quenza non mi riesce di ottenere nes- mod. 8A28 che ho ereditato dai miei
per radio a valvole, sun segnale, nemmeno l’innesco genitori. Desiderando rimetterlo in
telegrafia e storia della reazione. Chiedo a voi consigli efficienza miho iniziato il lavoro di
delle telecomuni- ed indicazioni sulle possibili cause restauro, purtroppo per una mia
cazioni. del difetto e su come eliminarle, disattenzione ho seriamente
tengo precisare che ho già cambiato danneggiato la lunga scala parlante

Q
uesta rubrica è due volte la valvola VLC11 senza provocando la quasi completa
rivolta a tutti nulla ottenere. cancellazione delle scritte. Dopo aver
coloro che de- A.L. Arese fatto inutili tentativi nella mia zona per
siderano avere noti- cercarne una di ricambio chiedo a voi
zie, informazioni tec- R - Se , come Lei dice, tutti i se potete indicarmi dove la posso
niche, valutazioni e componenti discreti risultano trovare.
schemi riguardanti ra- efficienti, le connessioni corrette ed S.B. Trapani
dioricevitori a valvole, ap- anche la VCL11 è sicuramente
parati telegrafici e telefonici o funzionante perché controllata su
più in generale riguardanti la apparecchio similare, il difetto non R- Trovarne una originale è impresa
storia delle telecomunicazioni. può risiedere che in uno od entrambi i disperata Le conviene rivolgersi ad
condensatori variabili. Questi uno dei due indirizzi che le abbiamo
D- Ho da poco acquistato un piccolo condensatori sono costituiti da sottili inviato per posta, entrambi sono
ricevitore polare tedesco mod. DKE lamine di ottone, isolate con sottili specializzati nel rifacimento delle
38 del tipo a due valvole per funzio- fogli di materiale dielettrico, serrate scale parlanti. In alternativa può
namento in corrente alternata che sto con rivetti fra due spalle di bachelite. cercare qualcuno che abbia in
cercando di rimettere in funzione. Di- Con l’uso i fogli isolanti si consumano collezione lo stesso modello e sia
sponendo dello schema, da Voi gen- e questo provoca il corto circuito disposto a prestarle la scala parlante
tilmente fornito, ho controllato tutti i totale o parziale del condensatore e che lei potrà scannerizzare con un
componenti ed ho sostituito due con- la conseguente messa fuori servizio comune P.C. per poi succes-
densatori ed una resistenza difettosi del ricevitore. sivamente stamparla su di un
senza riuscire a rimettere in effi- suppporto trasparente da
cienza il ricevitore. L’unica parte che incollare sul vetro superstite
da segni di vita è quella a bassa fre- D- Da molti anni avevo in casa un dalla scala originale.

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effettuare ed al fine di rendere il tutto
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Mega Hertz, per quanto riguarda gli annunci pubblicati in queste pagine, offre solo un servizio, non è responsabile della veridicità,della qualità, della provenienza e
puntualità di uscita delle inserzioni, e neppure delle conseguenze dirette e indirette che possano derivare dalla non corrispondenza di tali dati alla realtà. Si riserva la
possibilità, a suo insindacabile giudizio, di cestinare annunci.

GENNAIO 2003 FE Radio - MegaHertz 65


E.C.D.L.
EUROPEAN COMPUTER
DRIVING LICENCE
di G. FILELLA - F. CIPOLLA - P. BORRELLI (XI Parte)

Corso di preparazione all’esame


della patente europea per l’uso del computer
MODULO 5 nuti in specifiche co-
INDICE DEGLI ARGOMENTI
DATABASE lonne di una tabella, si
creano collegamenti con
PER INIZIARE
i dati archiviati in un’al-
A partire da questo numero ci occu- • Primi passi con un database
tra.
peremo di Microsoft Access il • Modificare le impostazioni di base
software applicativo di Windows che
ci consentirà di creare e interagire PRIMI PASSI CON
CREARE UN DATABASE
con i database. Che cosa è un data- • Operazioni di base UN DATABASE
base? E’ semplicemente la versione • Definire le chiavi
Per elaborare un database
digitale dei tradizionali archivi carta- • Impostare una tabella
è indubbiamente necessa-
cei. Attraverso il nostro viaggio, sco- • Aggiornare un database
rio possedere un pro-
prirete come sia possibile visualiz-
zare le informazioni contenute in un gramma specifico. Oggi-
USO DI MASCHERE
giorno sono presenti sul
file di database da varie prospettive e • Crea una maschera
mercato mondiale di-
come sia facile effettuare operazioni • Modificare una maschera
verse varietà di applica-
di ordinamento e di selezione dei
dati. Vedrete inoltre come estrarre le zioni tutte più o meno
REPERIRE INFORMAZIONI
valide. Qui si è scelto di
informazioni che vi interessano con • Operazioni di base
parlare di Microsoft Ac-
interrogazioni mirate o tramite la • Perfezionare un’interrogazione
cess in quanto è il più
stampa di report. • Ricercare, selezionare e ordinare
diffuso, universale e mo-
A questo punto non ci rimane altro
che iniziare. Buona lezione! derno. La fortuna di Ac-
RAPPORTI
cess è che è stato studiato
• Generare rapporti
per girare in ambiente
PER INIZIARE
Windows in modo da
Per database o base di dati si in- zati come in una tabella, in sequenze presentare forti analogie con le altre
tende un insieme organizzato di di record (le righe) e divisi in campi applicazioni suite Office, di cui fa
informazioni tra loro correlate dello (le colonne). Il software di gestione parte, favorendo un facile apprendi-
stesso tipo o che fanno riferimento a permette l’inserimento, la modifica e mento dei comandi e soprattutto con-
uno stesso argomento. Il termine “or- la cancellazione dei dati, la ricerca di sentendo all’utente di sfruttare tutti i
ganizzato” significa che è possibile particolari gruppi di record o la vantaggi derivanti da un ambiente di
recuperare qualsiasi informazione in stampa dei dati raccolti. lavoro integrato, in particolare in ter-
esso contenuta e che se ne possono Anche in un database relazionale le mini di scambio di dati tra le diverse
aggiungere di nuove. Possiamo avere informazioni sono organizzate in ta- applicazioni. Questo non vuol dire
database strutturati in maniera lineare belle di righe e colonne, ma in questo che sia un prodotto di facile utilizzo
o relazionare. caso sono possibili ricerche tra due o o immediato come può essere un ela-
Nel primo caso i dati sono organiz- più tabelle: a partire dai dati conte- boratore di testi, in quanto manipola

70 GENNAIO 2003
a sua volta composta da barra
del titolo, barra delle icone e due
sottoparti relative
rispettivamente:
- a sinistra, all’elenco dei tipi di
oggetto riconosciuti dal
sistema;
- a destra, agli oggetti presenti
nel database relativamente al
tipo di oggetto selezionato.
Una volta aperto il database, me-
diante l’applicazione è possibile ope-
rare sugli oggetti che lo compon-
gono, effettuare correzioni, aggiorna-
menti, modifiche. Queste operazioni
possono avvenire in modalità tabella
o attraverso le maschere e possono
essere impostate:

• a livello della struttura: il


termine struttura indica le
caratteristiche descrittive degli
oggetti che compongono un
database;
• a livello del contenuto: i dati che
vengono elaborati mediante una
dati strutturati complessi. Per aprire database con accesso in sola determinata struttura.
un programma di database, cliccare lettura in modo che possa essere
due volte con il mouse sull’icona visualizzato, ma non modificato; Per accedere ad un oggetto di tipo ta-
corrispondente se è presente sul de- • apri in sola lettura con accesso bella, è possibile operare come se-
sktop, altrimenti selezionare Start e esclusivo: per aprire li database gue:
di seguito Programmi e Microsoft con accesso di sola lettura • fare doppio click sull’oggetto
Access. All’apertura del programma impedendo però che altri utenti desiderato, selezionandolo
Access presenta una finestra in cui possano aprirlo. dall’elenco: il sistema lo apre
sono possibili diverse scelte: creare Una volta avviata l’applicazione, il nella modalità di default per gli
un database nuovo vuoto o tramite la sistema visualizza l’ambiente di la- oggetti di tipo tabella, la
creazione guidata, aprire un file esi- voro, il quale è composto: modalità FOGLIO DATI;
stente. Se si sceglie di aprire un file • dalla finestra dell’applicazione, • cliccare sull’icona APRI,
esistente, ma quello che cerchiamo che comprende la barra del visualizzando la tabella in
non è presente nella lista automatica, titolo, dei menu e delle icone, in modalità FOGLIO DATI;
selezionando su Altri file possiamo alto, e la barra di stato, in basso; • cliccare sull’icona
accedere alla finestra Cerca in tra- • dalla finestra del database attivo, STRUTTURA, visualizzando
mite la quale possiamo recuperare il
file che ci interessa.
Si può aprire un database usando la
voce specifica del menu File o
l’icona corrispondente della barra de-
gli strumenti.
Sono possibili le seguenti modalità di
apertura:
• apri: viene aperto il database con
un accesso condiviso in un
ambiente multiutente in modo
che tutti gli utenti possano
leggere e scrivere nel database;
• apertura esclusiva: per aprire un
database con accesso esclusivo,
ovvero non permettendone la
condivisione,
• apri in sola lettura: per aprire il

GENNAIO 2003 71
per l’appunto la struttura della • posizionarsi sull’icona del file di quando abbiamo raggiunta la dimen-
tabella. database e cliccare con il pulsante sione preferita. Abbiamo detto sopra
La modalità Foglio dati permette di destro del mouse; che nel momento in cui apriamo un
visualizzare la tabella e i dati in essa • utilizzare il comando INVIA A, database, il sistema apre una finestra
contenuti. Una volta visualizzata la selezionando FLOPPY DA 3,5 all’interno di quella principale. Pos-
tabella in modalità FOGLIO DATI, POLLICI. siamo modificare le dimensioni an-
è molto semplice sia modificare un che di questa finestra esattamente
record già esistente sia aggiungere Ricordiamo che, come per ogni ap- operando nella stessa maniera de-
nuovi record. Ricordiamo che il ter- plicazione di Office, anche Access scritta per quanto riguarda la finestra
mine record indica una “riga” della dispone di una propria funzione di principale. Possiamo inoltre modifi-
tabella, ovvero un insieme di dati re- aiuto e relativa guida in linea attiva- care gli oggetti visualizzati nella
lativi ad un unico oggetto informa- bile tramite il comando ? oppure il parte destra della finestra sceglien-
tivo. Un record è a sua volta compo- tasto F1. doli dal comando Oggetti Database
sto da campi, ovvero le “colonne” del menu Visualizza. E’ possibile an-
della tabella, che riguardano una sola MODIFICARE LE che visualizzare icone grandi o pic-
informazione riferita a ciascun og- IMPOSTAZIONI DI BASE cole, l’elenco degli oggetti oppure i
getto informativo facente parte della dettagli. Come per altre applicazioni
tabella. Per quanto riguarda la modi- Di Access possiamo modificare la di Office, anche in Access si possono
fica, è sufficiente posizionarsi sul re- visualizzazione sullo schermo e la personalizzare le barre delle icone o
cord da modificare e digitare i nuovi barra degli strumenti. All’apertura, aggiungerne di nuove, se necessario.
valori. In caso di eventuale inseri- Access presenta la finestra princi- All’avvio di Access hai a disposi-
mento di uno o più nuovi record, pale: questa ha il compito di visualiz- zione la barra dei menu e la barra
basta raggiungere la fine della ta- zare i database sui quali andremo ad strumenti, ma facendo clic con il ta-
bella: qui troviamo un record vuoto, operare durante il nostro lavoro e ri- sto destro del mouse su qualsiasi
contrassegnato da un asterisco e mane aperta se noi decidiamo di punto delle barre comparirà il menu
pronto per un nuovo inserimento. Nel chiudere il file sul quale stavamo la- contestuale che permette di aggiun-
momento in cui iniziamo a digitare, vorando. Le dimensioni di questa fi- gere nuove barre. Per esempio clicca
l’asterisco si trasforma in una matita sulla voce WEB: in
e il sistema crea un nuovo record questo modo appare la
vuoto in fondo alla tabella. barra utilizzata per i
Per chiudere una tabella precedente- collegamenti a Inter-
mente aperta, si può: net. E’ possibile anche
• cliccare sulla crocetta in alto a personalizzare barre
destra; esistenti, oltre che ag-
• utilizzare il comando CHIUDI del giungerne di nuove.
menu che si apre cliccando sul Per fare questo sce-
simbolo in alto a sinistra, accanto gliamo con il menu
al nome della tabella stessa. contestuale dalla barra
Gli stessi comandi sono attivi anche degli strumenti il co-
per chiudere l’intero database; si può mando Personalizza.
inoltre ricorrere al comando Ora possiamo decidere
CHIUDI del menu FILE. La chiu-
sura determina in automatico il salva-
taggio delle modifiche.
Per salvare l’oggetto con un nome di-
verso o secondo una diversa colloca-
zione, per esempio su dischetto, biso-
gna utilizzare il comando SALVA nestra possono essere modificate
CON NOME del menu FILE; in come al solito agendo sugli strumenti
questo caso appare la videata omo- in alto a destra: da qui possiamo de-
nima. Nella casella NOME OG- cidere se ridurre a icona, ripristi-
GETTO si tratta di inserire il nuovo nare o ingrandire a tutto schermo e
nome, comprensivo del percorso. La- chiudere definitivamente. Se ab-
sciare invariato invece il tipo di og- biamo deciso di ripristinare la fine-
getto. Per salvare su dischetto l’intero stra, possiamo deciderne le dimen-
database, invece, bisogna seguire la sioni in maniera autonoma posizio-
seguente procedura: nando il puntatore del mouse sui
• utilizzare il comando APRI del margini: a questo punto il puntatore
menu FILE e cercare il database cambia forma indicandoci la possibi- se aggiungere o rimuovere pulsanti,
che si vuole copiare su dischetto; lità di cliccare e trascinare fino a riorganizzarli. Tra le modifiche che

72 GENNAIO 2003
prima su carta. Durante questa opera-
zione è consigliabile suddividere le
informazioni tenendo presente i prin-
cipi di strutturazione fondamentali ri-
portati di seguito:
• una tabella non dovrebbe
contenere informazioni duplicate
e le stesse informazioni non
dovrebbero comparire in più
tabelle. Se ogni informazione è
memorizzata in una sola tabella, è
possibile aggiornarla in un’unica
posizione. Ciò risulta più
funzionale e inoltre impedisce
che voci duplicate contengano
informazioni diverse;
• ciascuna tabella deve contenere
informazioni relative ad un solo
argomento, in questo modo è
possibile conservare le
informazioni relative a un
argomento separatamente da
possiamo apportare c’è anche la posi- base. All’interno del file è possibile: quelle degli altri. Se, per esempio
zione delle barre all’interno della fi- • separare i dati in apposite tabelle; gli indirizzi dei clienti sono
nestra di lavoro, bastare cliccare sul • visualizzare, aggiungere, memorizzati in una tabella diversa
bordo e trascinare con il mouse fino aggiornare i dati delle tabelle rispetto agli ordini, è possibile
alla posizione desiderata. Sul bordo utilizzando maschere; eliminare un ordine, ma
destro di ogni barra è presente una • individuare e recuperare solo i continuare a conservare le
piccola freccia nera che, se cliccata, dati desiderati tramite delle query; informazioni sul cliente.
mostra tutti i pulsanti disponibili, sia • analizzare o stampare i dati con
quelli visualizzati che quelli ancora layout particolari tramite report. Se ogni tabella contiene informazioni
da inserire. Nel momento in cui Prima di cominciare a lavorare alla relative allo stesso argomento, cia-
apriamo un altro costruzione di un database è impor- scun campo di una tabella contiene
oggetto del data- tante determinarne lo scopo e l’uti- singoli dati relativi all’argomento
base, il sistema lizzo: è necessario stabilire quali della tabella. Per fare in modo che le
apre un’altra fi- informazioni si desidera ottenere dal informazioni memorizzate in diverse
nestra. database, in modo da poter determi- tabelle vengano collegate è necessa-
Ovviamente, il nare gli argomenti per cui si desidera rio che ciascuna tabella del database
sistema consente memorizzare i dati (le tabelle) e i dati comprenda un campo o un set di
di aprire più og- che si desidera memorizzare per cia- campi che identifichi in modo uni-
getti contemporaneamente: ciascuno scun argomento (i campi delle ta- voco ogni singolo record della ta-
di essi comporta allora l’apertura di belle). Ci deve quindi essere un la- bella. Tale campo o set di campi
un’apposita finestra. Queste finestre voro preliminare che preceda la ste- viene definito chiave primaria.
degli oggetti non hanno barre delle sura del database, un lavoro di ri- Dopo aver strutturato le tabelle, i
icone, ma solo un menu che si apre cerca, di consultazione degli utenti campi e le relazioni necessarie, è
cliccando con il pulsante destro del che utilizzeranno il database in modo possibile perfezionare la struttura del
mouse. In tutti i casi, è possibile mo- da individuare le domande alle quali database. A questo scopo in Micro-
dificare le modalità di visualizza- il database dovrà rispondere. soft Access sono disponibili due stru-
zione da struttura a contenuto, utiliz- La determinazione delle tabelle può menti. La Creazione guidata Ana-
zando le apposite opzioni dei menu. rappresentare il passo più importante lizzatore di tabelle è in grado di ana-
di tutto il processo di strutturazione lizzare una tabella alla volta, di pro-
CREARE UN DATABASE del database in quanto i risultati desi- porre nuove strutture o relazioni, se
OPERAZIONI DI BASE derati, ossia i report da stampare, le appropriate, e di dividere una tabella
maschere da utilizzare, le domande a in nuove tabelle correlate, se oppor-
Un database è un insieme di informa- cui si richiede una risposta, non for- tuno. L’Analizzatore di presenta-
zioni destinate ad uno scopo partico- niscono necessariamente le indica- zioni è in grado di analizzare l’intero
lare, alla gestione di una biblioteca zioni sulla struttura delle tabelle che database e di fornire consigli e sug-
oppure per la consultazione di un dovranno produrli. Non è necessario gerimenti per migliorarlo.
elenco di nominativi. Access rende strutturare delle tabelle con Access.
possibile la gestione di tutte le infor- In realtà può risultare più efficace ab-
Electronic shop 10 ✍
mazioni in un singolo file di data- bozzare ad elaborare la struttura

GENNAIO 2003 73
MODULO 4: FOGLIO ELETTRONICO
CORREZIONE ESERCIZI

ESERCIZIO 1

1) Si vuole effettuare lo studio di funzione y = -2x2 + 4x +20; si procede aprendo il programma per gestire
fogli elettronici.
Da Start apri il programma Microsoft Excel.
2) Creare un nuovo foglio elettronico.
Clicca sull’icona Nuovo.
3) Impostare l’intestazione delle colonne X e Y.
Inserisci nella cella A1 “x” e nella cella B1 “y”.
4) Riempire automaticamente le caselle della variabile indipendente (intervallo dei valori da -20 a +20;
passo 0.5).
Nella cella A2 inserisci il valore “-20” , nella cella A3 la formula “=A2+0,5” e utilizza la maniglia di
riempimento automatico fino a raggiungere il valore +20.
5) Inserire la funzione nella prima cella della variabile dipendente.
Nella cella B2 scrivi la formula: =-2*POTENZA(A2;2)+4*A2+20 e premi Invio.
6) Copiare le formule in tutte le altre celle.
Utilizza la maniglia di riempimento per copiare la formula nelle altre celle.
7) Creare un grafico opportuno.
Seleziona le celle da A1 a B82 e dal menù Inserisci clicca su Grafico, scegli il Tipo di grafico Linee in pila e
metti il Titolo al grafico: Studio di Funzione, Assi: x,y e procedi alla composizione del grafico posizionandolo
nel Foglio.
8) Modificare i colori di tale grafico, scegliendo diverse tonalità di verde.
Seleziona L’Area del grafico e con il tasto destro del mouse scegli l’opzione Formato area del tracciato e
personalizza il Colore, allo stesso modo selezionando singolarmente le altre parti del grafico cambia i colori
con le diverse tonalità di verde.
9) Creare un secondo foglio da porre prima del foglio corrente, chiamandolo INTESTAZIONE.
Clicca sul Foglio2 e rinominalo con il nome di Intestazione, dal menù Modifica scegli Sposta o copia foglio e
seleziona Foglio1e OK.
10) Posizionare in tale foglio la funzione ( come indicato nel punto 1) e mettervi i bordi attorno.
Seleziona i valori della funzione da A1 a B82 e copiali nel foglio Intestazione inserendo un bordo esterno
dall’icona presente sulla barra degli strumenti.
11) Portare in rosso i bordi.
Seleziona le celle di riferimento e con il tasto destro del mouse scegli Formato celle, dalla scheda Bordo
seleziona prima il colore Rosso poi clicca su Bordato e dai l’OK.
12) Portare in grassetto i nomi delle colonne.
Seleziona le celle A1 e B1 e metti in Grassetto con l’apposito comando.
13) Allargare adeguatamente la seconda colonna.
Posiziona il cursore tra l’intestazione delle colonne B e C e clicca due volte.
14) Formattare le cifre in modo da non avere più di due decimali.
Seleziona le colonne A e B e dal menù Formato Celle scegli la scheda Numero, la categoria Numero e
stabilisci i due decimali.
15) Stampare la funzione con i suoi valori, senza il grafico.
Da File clicca Stampa e scegli l’opzione Fogli Attivi.
16) Stampare la funzione con il grafico.
Seleziona il Foglio 1 e ripeti le operazioni precedenti.
17) Modificare il passo da 0,5 a 1.
Seleziona la cella A3 e modifica la formula e trascinala nelle celle sottostanti.
18) Stampare il foglio così variato.
Ripeti l’operazione di stampa del punto 16.
19) Salvare tutti i fogli aperti.
Da File clicca Salva con nome “Studio di Funzione”.
20) Chiudere il programma.
Da File clicca Esci.

ESERCIZIO 2

1) Aprire il programma per produrre fogli elettronici.


Da Start apri il programma Microsoft Excel.

74 GENNAIO 2003
2) Costruire un semplice foglio per tenere la propria contabilità di cassa.
Crea una tabella intitolata Budget contenente tutte le entrate e le uscite per ogni mese dell’anno corrente.
3) Mettere le intestazioni in grassetto e centrare il titolo.
Seleziona le celle relative alla voce Entrate e Uscite e clicca sulla barra della formattazione l’icona del
grassetto e selezionando il titolo scegli l’allineamento centrato da Formato celle.
4) Impostare le formule opportune per ottenere la spesa media giornaliera, settimanale e mensile.
Seleziona la cella riferita al calcolo della Media e cliccando l’Incolla Funzione sulla barra degli strumenti
scegli la formula della Media e dai l’invio.
5) Portare la colonna delle uscite in colore rosso.
Seleziona la colonna delle uscite e da Formato celle nella categoria Motivo stabilisci il colore rosso.
6) Allargare adeguatamente le colonne in modo che i dati siano tutti visibili.
Posiziona il cursore tra l’intestazione delle colonne e clicca due volte.
7) Variare la formattazione in modo da poter visualizzare il simbolo dell’Euro.
Seleziona le colonne entrate e uscite e dal menù Formato celle nella categoria Numero clicca su Valuta e
inserisci il simbolo dell’Euro.
8) Controllare che le spese stiano al di sotto di un certo valore, visualizzando un opportuno messaggio in
caso ciò non accada.
Seleziona le celle della colonna delle spese e da Formato clicca su Formattazione condizionale impostando la
condizione: maggiore di 500 scegliendo per quelle celle un diverso carattere da Formato. Seleziona le celle
nelle quali le spese superano il valore impostato e cliccando con il tasto destro del mouse scrivi un opportuno
messaggio da Inserisci Commento.
9) Mettere il messaggio in rosso, con un corpo maggiore rispetto al resto.
Seleziona il messaggio scritto all’interno della casella Commenti e dalla barra degli strumenti stabilisci il
colore del carattere rosso e incrementa di 2 punti la sua dimensione.
10) Mettere i bordi all’intera tabella e tra ogni colonna, escluso il titolo.
Dalla barra degli strumenti clicca l’icona bordo inserendo quelli richiesti.
11) Predisporre tanti fogli quanti sono i mesi dell’anno in cui memorizzare le informazioni relative al totale
delle singole voci.
Dal menù Inserisci clicca su Foglio di lavoro.
12) Chiamare questi fogli con i nomi dei mesi.
Posiziona il cursore sulla linguetta dei fogli e clicca con il tasto destro del mouse su Rinomina.
13) Mettere a questi fogli opportune intestazioni.
Inserisci nei Fogli di lavoro le voci inerenti alle entrate e alle uscite.
14) Creare un grafico idoneo per riassumere l’andamento mensile delle spese.
Seleziona la colonna delle spese e dal menù Inserisci clicca su Grafico, scegli Tipo Grafico: Istogramma 3D in
pila.
15) Stampare tale grafico, affiancato dalle voci relative.
Da File clicca Stampa e scegli l’opzione Fogli Attivi.
16) Creare un secondo grafico di diverso tipo.
Clicca sulla barra degli strumenti l’icona del grafico e scegli un altro Tipo di Grafico.
17) Stampare il secondo grafico in doppia copia.
Da File clicca su Stampa e scegli l’opzione Fogli Attivi, Numero Copie 2.
18) Creare una cartella CASSA.
Da File clicca Salva con nome e crea dall’apposita icona una nuova cartella chiamandola CASSA.
19) Salvare tutti i fogli in tale cartella.
Clicca Salva sulla barra degli strumenti e salva i documenti nella cartella Cassa.
20) Chiudere il programma.
Clicca sull’icona Chiudi.

ESERCIZIO 3

1) Aprire il programma per produrre fogli elettronici.


Da Start apri il programma Microsoft Excel.
2) Creare un foglio di calcolo con le votazioni riportate dagli studenti di una classe nelle diverse materie del
proprio corso (una riga per ogni studente e tante colonne quante sono le materie).
Costruisci la seguente tabella: nella cella A1 inserisci l’intestazione Nome, nelle celle B1 , C1, D1 ecc.
inserisci l’intestazione di ogni materia; nelle celle A2, A3 e via di seguito inserisci il nome per ogni studente.
3) Scegliere come font per i nomi Arial, corpo 14.
Seleziona le celle dei nomi degli studenti e scegli il Tipo di carattere Arial , dimensione 14 dalla barra di
Formattazione.
4) Allineare a sinistra i nomi.

GENNAIO 2003 75
Seleziona le celle di riferimento e clicca l’icona dell’Allineamento a sinistra presente sulla barra.
5) Dimensionare la colonna in modo che i dati siano tutti visibili, ma senza “spreco”.
Posiziona il cursore tra l’intestazione delle colonne e clicca due volte.
6) Evidenziare i nomi degli studenti che hanno delle insufficienze e indicare in rosso tali valutazioni
negative.
Seleziona le celle dei voti e dal menù Formato inserisci la Formattazione condizionale adottando la condizione
minore di 6 e scegli da Formato il colore del carattere rosso, seleziona le celle degli studenti con valutazione
negativa ed evidenziali cliccando l’icona del riempimento posta sulla barra degli strumenti.
7) Indicare per ciascuno la votazione media finale, creando una apposita colonna.
Crea una colonna alla fine delle materie con l’intestazione Media e clicca sull’icona Incolla Funzione seleziona
la formula della media e dai l’Invio, copia la formula attraverso la maniglia di riempimento per ogni studente.
8) Formattare la colonna in modo che vi sia al più un solo decimale.
Seleziona la colonna della Media e dal menù Formato celle nella scheda Numero scegli la categoria Numero e
stabilisci 1 decimale.
9) Ordinare la tabella in ordine decrescente di voto medio.
Dal menù Dati clicca Ordina e scegli l’opzione decrescente per la colonna della Media.
10) Porre una prima colonna con la numerazione progressiva dei promossi seguita, con una riga vuota in
mezzo, dai non promossi, sempre con relativa numerazione progressiva.
Seleziona la prima cella ed inserisci una numerazione progressiva ( in A1, 1 in A2, 2 in A3, 3 seleziona le
tre celle e trascina la maniglia di riempimento nelle altre), posiziona il cursore sul primo studente bocciato e
con il tasto destro del mouse clicca Inserisci Riga e continua con la numerazione.
11) Conteggiare la percentuale dei promossi e la percentuale dei non promossi.
12) Indicare tali percentuali rispettivamente in blu e in rosso.
Seleziona le celle riferite alle percentuali e cliccando l’icona del colore carattere sulla barra della
Formattazione scegli il rosso per i promossi e il blu per i bocciati.
13) Inserire i bordi all’intera tabella e tra le colonne.
Da Formato celle clicca Bordi e stabilisci il Bordo esterno e tra le colonne.
14) La riga vuota non deve però avere bordi tra le colonne.
Seleziona la riga vuota e dal menù Formato celle nella scheda Bordi togli con il mouse il bordo tra le colonne.
15) Mettere una opportuna intestazione in grassetto e corsivo, centrata rispetto alla tabella.
Posiziona il cursore sulla prima riga selezionandola e da Inserisci clicca Riga, scrivi il titolo nella cella A1
“Classe 5^” e clicca sull’icona del grassetto e corsivo seleziona le celle libere adiacenti per centrarlo rispetto
alla tabella e clicca l’icona Centra e Unisci dalla barra degli strumenti.
16) Cambiare l’orientamento del foglio.
Da File clicca Imposta pagina e dalla scheda Pagina cambia l’orientamento.
17) Formattare in modo adeguato il nuovo foglio.
Da File clicca Imposta pagina e verifica i cambiamenti.
18) Effettuare l’anteprima di stampa e poi stampare.
Clicca sull’icona dell’Anteprima di Stampa e da File seleziona Stampa e scegli Fogli attivi.
19) Salvare e chiudere il foglio.
Salva il file con il nome “Classe 5^” dal menù File.
20) Chiudere il programma.
Da File clicca Esci.

76 GENNAIO 2003
I DISSIPATORI
DI CALORE
di VINCENZO VILLA
SCRIVIMI@VINCENZOV.NET

Uno dei problemi spesso incontrati dal progettista elettronico


è la necessità si smaltire il calore generato dal
funzionamento delle apparecchiature al fine
di garantirne il miglior funzionamento.

In questo tutorial presento dapprima capi del dispositivo moltiplicata per sere la più bassa possibile.
la descrizione dei fenomeni fisici e la corrente che in esso scorre: Una tecnica radicale per ridurre il ri-
quindi le tecniche utilizzate per af- P=VI scaldamento dei dispositivi è ovvia-
frontare la problematica soprattutto Dove P, V e I rappresentano rispetti- mente quella di intervenire laddove il
dal punto di vista di chi deve utiliz- vamente la potenza (espressa un calore è prodotto. Per questo è op-
zare dispositivi commerciali.In se- watt), la tensione (espressa in volt) e portuno, ovviamente in funzione
guito si farà normalmente riferimento la corrente (espressa in ampere). A delle specifiche tecnologie:
a dispositivi a semiconduttore quali rigore andrebbe sottratta per esempio • Diminuire la tensione di
transistor, circuiti integrati di potenza la potenza meccanica o ottica emessa alimentazione, per esempio
o microprocessori ma i concetti sono dal dispositivo ma in genere questi facendo andare un processore a 1.6
estensibili senza particolari modifi- aspetti non riguardano i dispositivi a V invece che a 3.3 o 5 V.
che ad ogni apparecchiatura elettrica. semiconduttore più comuni. • Diminuire la corrente assorbita, per
Ogni qual volta è stato possibile sono Qualora le grandezze elettriche fos- esempio realizzando dispositivi
stati inseriti esempi o grafici tratti sero variabili nel tempo occorrerà CMOS di minori dimensioni
dalla documentazione tecnica dei considerare il prodotto dei valori fisiche.
produttori. istantanei (non quindi dei valori • Diminuire la resistenza elettrica dei
medi) e procedere alla loro integra- dispositivi in cui passano correnti
DESCRIZIONE zione per un tempo "adeguato". elevate, per esempio usando un
DEL FENOMENO FISICO Tanto maggiore è questa potenza, MOS di potenza con una Rds-on
tanto maggiore è l'energia che il sili- minore.
Il riscaldamento di un dispositivo cio dovrà "buttare via" per non scal- • Fare in modo che la corrente sia
elettronico è in parte causato dalla darsi troppo. Il problema è quindi alta quando la tensione è bassa e
temperatura dell'ambiente in cui si particolarmente sentito nel progetto che la tensione sia elevata quando
trova ad operare ed in parte dall'ener- di dispositivi che: la corrente è nulla: in questo modo
gia elettrica che il dispositivo stesso • Funzionano con correnti elevate corrente e tensione sono
gestisce. In seguito mi interesserò so- anche con tensioni medio-basse mediamente elevate ma il prodotto
prattutto di situazioni ambientali "ra- (per esempio 2A e 5V). dei loro valori istantanei è basso e
gionevoli", caratterizzate cioè da una • Funzionano con tensioni elevate, quindi basso è il risultato della loro
temperatura dell'aria nettamente infe- anche se con correnti medie o integrazione. Questa tecnica è usata
riore a quella massima di funziona- basse. per esempio nei dispositivi PWM
mento di un dispositivo a semicon- Evidentemente tanto maggiore è la • Diminuire le frequenze operative,
duttore (per esempio inferiore ai 60 potenza da dissipare, tanto minore in particolare per gli integrati
gradi centigradi). dovrà essere la resistenza che il si- digitali CMOS ed i MOS di
La potenza (intesa in senso fisico) stema termico dovrà offrire allo potenza.
che riscalda una apparecchiatura è smaltimento del calore, cioè la cosid- Non potendo diminuire oltre certi li-
data dal prodotto della tensione ai detta "resistenza termica" dovrà es- miti la potenza dissipata (infatti in

78 GENNAIO 2003
ELETTRONICA GENERALE

molti casi maggiori potenze signifi- punti della superficie del due corpi, P la potenza (cioè il calore
cano maggiori prestazioni…), occor- semiconduttore (i cosiddetti hot prodotto nell'unità di tempo) e Rth la
rerà favorire nel migliore dei modi spot), causando danni anche resistenza termica espressa in °C/W
l'allontanamento del calore dal silicio quando la temperatura media non è (trattandosi di una differenza di tem-
verso l'ambiente esterno, operazione elevatissima. peratura, ho preferito usare la nomen-
che dovrà essere favorita sia da chi • Aumentando la temperatura clatura più diffusa, comunque nume-
costruisce il dispositivo sia da chi lo aumenta in modo vertiginoso la ricamente equivalente se avessi usato
usa. Questa nota porrà la sua atten- probabilità di guasti. Grosso modo i kelvin invece dei gradi centigradi).
zione in particolare su questo se- ogni 10° C di aumento della La resistenza termica tiene conto del
condo aspetto. temperatura raddoppia la possibilità calore trasmesso per conduzione, per
di guasto. In genere il parametro convezione e per irraggiamento ed è
LA TEMPERATURA MASSIMA usato è il MTBF (tempo medio tra un'astrazione in quanto differenza di
DEL SILICIO due guasti) e la scelta strategica di temperatura e calore trasmesso non
In realtà non esiste una risposta uni- questo parametro porta il sono direttamente proporzionali (so-
voca a questa domanda, in quanto costruttore alla indicazione di prattutto a causa dell'irraggiamento,
non si è in genere interessati a tempe- quella che, per lui, è la massima Tj. legato alla differenza del quadrato
rature ben definite quali quelle che Valori tipici sono compresi tra 100 della temperatura assoluta) e quindi
determinano la fusione di materiali: il e 180 °C se il contenitore è a cavità la Rth non è, a rigore, una costante.
nostro obiettivo è infatti quello di ga- (non ci sono cioè contatti diretti tra E' comunque un'utile astrazione, più
rantire il funzionamento corretto di il silicio e i materiali che che adeguata per descrivere il feno-
un'apparecchiatura per lungo tempo. costituiscono il suo contenitore), meno nelle normali condizioni di uti-
La temperatura raggiunta dal silicio 20-30° in meno se il contenitore è lizzo dei dispositivi elettronici, con
viene indicata normalmente come Tj in plastica senza cavità. temperature superficiali che difficil-
(temperatura di giunzione) ed è mag- Ovviamente se l'utente vuole mente escono dall'intervallo com-
giore di quella del contenitore o del- costruire apparecchiature ad alta preso tra i 50 ed i 100°C.
l'ambiente, almeno nelle condizioni affidabilità deve lavorare a Una volta ridotto al minimo la po-
ambientali tipiche, come verrà spie- temperature inferiori. tenza dissipata, l'obiettivo è inter-
gato in seguito. viene sulla Rth, cercando di renderla
Il silicio potrebbe (in teoria…) sop- LE GRANDEZZE TERMICHE minima compatibilmente con costi e
portare una Tj ben maggiore di quella COINVOLTE ingombri.
specificata nei fogli tecnici: per Un veloce ripasso di termologia (mi Si ricorre spesso ai cosiddetti dissipa-
esempio anche a 200-300°C o più scusino i fisici che leggeranno queste tori (in inglese heat sink), cioè ampie
non vi sono modificazioni strutturali righe…). La prima grandezza da con- superfici in metallo che hanno il
o chimiche tali da causarne la distru- siderare è il calore prodotto nell'unità compito di favorire lo spostamento
zione. Nella pratica è in assoluto di tempo (espressa in watt [W] o, del calore dal silicio all'ambiente cir-
sconsigliabile raggiungere tali tempe- molto più raramente, in calorie/s o costante.
rature per diversi motivi: joule/s). Più sopra ho detto che nel A volte si usano anche ventole che,
• A temperature elevate cambiano in caso di dispositivi elettrici questo ca- attraverso il movimento dell'aria, fa-
modo sostanziale alcune lore è il prodotto della tensione e voriscono il trasferimento di calore
caratteristiche elettriche del silicio della corrente. per convezione. Infine, in casi vera-
e, quindi, il dispositivo si comporta La seconda grandezza è la tempera- mente critici, è possibile ricorrere an-
in modo diverso da quello tura espressa in gradi centigradi [°C] che a celle di peltier o raffredda-
specificato dal costruttore. o, più correttamente, in kelvin [K]. mento a liquido, non senza grossi
Per esempio in alcuni dispositivi è Se si hanno due corpi a diversa tem- problemi.
critico l'incremento del "rumore peratura, il calore "scorre" dal corpo Nella seconda parte del tutorial farò
termico", associato alla temperatura caldo a quello freddo. una breve carrellata delle soluzioni
assoluta oppure nei transistor Tale flusso può essere più o meno fa- tecnologiche possibili.
cambia in maniera sostanziale il vorito sfruttando la proprietà termi-
guadagno. che dei materiali interposti tra i due CALCOLARE
• Il silicio ha la proprietà di corpi. LA TEMPERATURA
aumentare la sua conducibilità Fisicamente può essere introdotto il DI GIUNZIONE
elettrica quando la temperatura sale La risoluzione rigorosa delle equa-
e quindi se si scalda zioni che regolano il legame tra po-
eccessivamente aumenta la corrente tenza dissipata e temperatura sono,
che passa e, quindi, la temperatura per loro natura, alquanto complesse,
aumenta e quindi la corrente anche considerando la sola compo-
aumenta, innestando un fenomeno nente lineare espressa dalla Rth.
a catena che potrebbe essere Vengono quindi effettuate alcune
distruttivo. Il fenomeno potrebbe concetto di resistenza termica semplificazioni:
innescarsi anche solo in piccoli dove T1 e T2 sono le temperature dei • Si suppone che la temperatura sia

GENNAIO 2003 79
ELETTRONICA GENERALE

omogenea all'interno di un corpo nica. il silicio ed il case. Questa


costituito da un solo materiale: la • La potenza generata internamente resistenza è scelta dal produttore
cosa è abbastanza vera a al semiconduttore è "trasformata" del circuito integrato o del
condizione che ciascun oggetto sia in un generatore di corrente transistor e dipende
costituito da un materiale • La temperatura in tensione sostanzialmente dal tipo di
omogeneo che, in relazione alle • La resistenza termica in resistenza contenitore, dalla superficie del
dimensioni e all'ambiente elettrica. chip, dall'eventuale strato isolante
circostante, sia un buon conduttore Una precisazione: questa trasforma- interposto. Valori normali possono
di calore, quali per esempio i zione è ovviamente da utilizzarsi solo variare tra 0.01 a 5 °C/W, lasciando
metalli ed il silicio. per i calcoli termici e non deve essere ovviamente i primi ai dispositivi
• Si suppone che potenza dissipata e confusa quando si fanno calcoli di che gestiscono le potenze maggiori.
temperatura non cambino nel natura elettrica per calcolare, per • Rth(c-h). Questo parametro dipende
tempo: viene fatta quindi un'analisi esempio, la potenza. essenzialmente da quanto è buono
in regime stazionario. Le soluzioni Nel caso più semplice, rappresentato il collegamento termico tra il
trovate sono comunque compatibili in figura, possiamo individuare quat- transistor o il circuito integrato e
anche con situazioni dinamiche, tro oggetti: il silicio (alla temperatura l'eventuale dissipatore. Si tratta
con l'unica avvertenza che si Tj), il contenitore (in inglese case, quindi di un parametro, almeno in
avranno temperature reali più basse alla temperatura Tc), il dissipatore parte, controllabile da chi effettua il
di quanto calcolato. (alla temperatura Th) e l'ambiente montaggio del circuito. Valori
• Come ho già detto, si suppone che esterno (alla temperatura Ta, da rite- ragionevoli vanno da poco più di 1
la Rth sia una costante: in pratica si nersi costante e quindi rappresentata a qualche centesimo di °C/W.
trascura l'energia dissipata per con un generatore di tensione). • Rth(h-a). Indica quanto un
irraggiamento, in genere Queste temperature sono sempre in dissipatore riesce ad emettere
effettivamente minore di quella ordine decrescente a meno di preve- calore verso l'ambiente circostante
trasmessa per conduzione. dere particolari meccanismi atti a far e dipende dal tipo di dissipatore, da
Sotto questi condizioni la risoluzione scorrere il calore da un corpo freddo come è montato (p.e. verticale
del problema è semplificata dalla co- ad uno caldo. oppure orizzontale) e dall'eventuale
siddetta "equivalenza elettrica" delle Le superfici che separano i vari mate- presenza di ventole o
grandezze termiche: ogni grandezza riali e che quindi offrono una certa raffreddamento a liquido. Valori
termica viene trasformata nella sua resistenza al passaggio di calore sono ragionevoli variano da poche
equivalente elettrica e, quindi, si ap- indicate come resistenze: decine a pochi decimi di °C/W o
plicano le usuali leggi dell'elettrotec- • Rth(j-c), cioè resistenza termica tra anche meno nel caso di
raffreddamento ad aria forzata o a
liquido.
A volte viene indicata la somma delle
tre resistenze termiche (essendo "in
serie") con il termine Rth(j-a), caso
comune per esempio quando non
viene usato un dissipatore.
La risoluzione del sistema termico
viene fatta considerando l'equivalente
elettrico ed applicando la formula
note dell'elettrotecnica; se siamo per
esempio interessati alla temperatura
del silicio possiamo quindi calcolare:

Tj = Ta + Pd * (Rth(j-c) + Rth(c-h) +
Rth(h-a) )

Alcune di queste grandezze termiche


sono fornite dal costruttore mentre
altre sono determinate dall'applica-
zione:
• La Tj(max) è determinata dal
produttore del dispositivo in modo
da garantire una vita operativa
ragionevole al dispositivo; l'utente
può in pratica solo intervenire
mantenendola più bassa del valore
indicato se vuole ottenere un

80 GENNAIO 2003
ELETTRONICA GENERALE

anche il percorso del calore attra-


verso, per esempio, il collegamento
tra la giunzione e l'ambiente costi-
tuito dal circuito stampato. La risolu-
zione del circuito elettrico equiva-
lente è un utile esercizio di elettrotec-
nica, anche se, oggettivamente, un
po' troppo teorico.
L'utente deve verificare che la Tj sia
sempre inferiore a quella massima: in
pratica ed entro certi limiti può agire
su:
• Ta: tipico è il divieto di usare certe
apparecchiature quando fa troppo
caldo oppure il prevedere ventole
che abbassano la temperatura
interna dei contenitori (comunque
non al di sotto la temperatura
ambiente!) o addirittura appositi
sistemi di refrigerazione dei
contenitori (una sorta di frigorifero
in cui porre le apparecchiature)
• Rth(c-h): favorendo un buon
contatto tra case ed il dissipatore
prodotto ad alta affidabilità. Analogo il ragionamento da fare nel attraverso buone finiture delle
• La Rth(j-c) è una costante per ogni caso in cui più dispositivi sono mon- superfici di contato e opportuni
particolare dispositivo. Da notare tati sullo stesso dissipatore di grosse lubrificanti a base si silicone
che il produttore fornisce solo il dimensioni: in questo caso si hanno • Rth(h-a): usando un dissipatore di
valore massimo garantito e, infatti più "generatori di corrente maggiori dimensioni e con più
qualche volta e solo a condizione di equivalente" e più blocchi di resi- "alette" oppure usando una ventola.
prevedere controlli molti attenti, si stenze termiche, con quella corri-
possono selezionale esemplari spondente al dissipatore in comune LE CURVE DI DERATING
migliori di altri da questo punto di tra tutti i dispositivi. Non sempre il produttore fornisce
vista. L'esempio riportato è relativo a due tutti i parametri appena citati ed è ab-
• La Ta dipende dall'applicazione, dispositivi che condividono lo stesso bastanza comune la necessità di an-
scegliendo per esempio 40-50°C se dissipatore ed in cui si è evidenziato dare per analogia con altri dispositivi
l'oggetto andrà lasciato all'aperto e
50-80°C se andrà posto in un
contenitore chiuso oppure dovrà
essere usato in ambito
automobilistico o industriale.
• La Pd è data o dal costruttore (per
esempio nel caso di processori) o
dall'applicazione (nel caso di
transistor o circuiti integrati di
potenza).
Lo schema "elettrico" sopra riportato
è riferito ad un esempio semplice an-
che se frequente: a volte esistono
però più percorsi possibili per il ca-
lore: l'equivalente elettrico diventa
quindi costituito da più resistori in
parallelo.
Tipico il caso di circuiti saldati su
circuito stampato (il calore si allon-
tana anche attraverso i pin e le piste
in rame) oppure quello dei resistori di
potenza già forniti di apposite alette
ma che possono essere montati su
dissipatori supplementari.

GENNAIO 2003 81
ELETTRONICA GENERALE

simili dei quali si conoscono le carat- • La Rth(j-c) è data dalla formula: secondo, il dissipatore è spesso inu-
teristiche. A volte, soprattutto per re- dove i punti 1 e 2 identificano due tile in quanto l'aumento di tempera-
sistori o moduli pre-assemblati che punti qualunque lungo il tratto tura del case è trascurabile e quindi il
non necessitano di un ulteriore dissi- rettilineo discendente, per esempio, dissipatore inutile.
patore, il costruttore fornisce un gra- facendo riferimento al precedente Per descrivere in modo abbastanza ri-
fico (la curva di derating) con in grafico, le coppie (25°C, 35W) e goroso questo comportamento, pur
ascissa la temperatura ambiente o, in (175°C, 0W), ottenendo una restando ancora in un ambito a para-
alternativa, quella della superficie del Rth(j-c) di circa 4.3 °C/W. Se in metri concentrati e mono-dimensio-
contenitore, ed in ordinata la potenza ascissa fosse stata rappresentata la nale, si ricorre ancora al modello
gestibile dal dispositivo: solo al di temperatura ambiente, anziché elettrico precedentemente introdotto
sotto di tale curva il dispositivo è suf- quella superficiale del case, si aggiungendo una capacità per cia-
ficientemente raffreddato. sarebbe, con la stessa formula, scun elemento presente nel circuito
In pratica è un grafico che rappre- calcolata la Rth(j-a). equivalente.
senta come le caratteristiche termiche Due sono le strade possibili:
peggiorano all'aumentare della tem- LA CAPACITÀ TERMICA • La prima prevede di introdurre in
peratura dell'ambiente. Con capacità termica si intende la parallelo a ciascuna resistenza una
di seguito riportata è la tipica curva possibilità per un oggetto di assorbire capacità: in questo modo è corretto
di derating di un MOS di media po- per un tempo breve un calore elevato parlare di "impedenza termica".
tenza. Osservandola si nota come il senza aumentare di molto la sua tem- Questa tecnica è corretta se siamo
dispositivo possa dissipare 35W se la peratura. interessati a conoscere la sola
temperatura del contenitore è infe- La cosa è facile da riscontrare nelle temperatura del silicio ma ha il
riore a 25°C. A 175°C il MOS non è comune esperienze: per riscaldare un difetto di non permettere di stimare
più in grado di dissipare alcuna po- oggetto occorre fornire energia per la temperatura istantanea per
esempio del dissipatore (infatti
risulterebbe che si ha un
riscaldamento immediato anche di
esso, cosa ovviamente non vera). Il
motivo per cui è utilizzata deriva
dal fatto che è relativamente
agevole ricavare il valore della
capacità equivalente
• La seconda prevede l'inserimento di
un condensatore tra ciascun nodo e
la massa (o un altro potenziale
fisso). Questo modello è più
aderente al comportamento fisico
del sistema termico (è un filtro
passa basso). Purtroppo diventa più
complesso misurare i valori di
queste capacità
In genere il dato numerico sulla capa-
cità termica non è però disponibile e
quindi questo concetto risulta poco
utile nell'attività pratica. Personal-
mente l'ho usato solo per stime "qua-
litative", non avendo mai trovato i
valori numerici da utilizzare.
Più utile nelle applicazioni concrete
il caso in cui il costruttore fornisce
tenza. un tempo abbastanza lungo. In pra- un grafico che, in funzione delle mo-
E' possibile estrarre da questo grafico tica, a ciascun oggetto che costituisce dalità di funzionamento del semicon-
sia la Tj(max) che la Rth(j-c) il sistema termico si associa una "co- duttore, dà un numero per cui molti-
• La Tj(max) è semplicemente stante di tempo" (millisecondi per il plicare la Rth "normale" per ottenere
l'incrocio tra l'asse delle ascisse e la silicio, secondi per il case, minuti per un comportamento simile alla realtà.
curva, nell'esempio 175°C il dissipatore): solo se l'applicazione L'esempio riportato è riferito ad un
della potenza termica supera questo transistor di potenza previsto per il
tempo, l'oggetto si riscalda in modo funzionamento On/Off: nell'ipotesi di
significativo e quindi espellere il ca- avere un tempo di On pari ad 1ms ed
lore assorbito. Per esempio, se il di- un duty cycle del 10% (parametri in-
spositivo emette potenza solo per un dividuabili sul grafico, rispettiva-

82 GENNAIO 2003
ELETTRONICA GENERALE

mente sull'asse delle ascisse e come temperatura introduce una tura costruito sullo stesso chip del di-
parametro della terza curva partendo perturbazione della situazione. spositivo da tenere sotto controllo.
dall'alto), posso utilizzare un dissipa- • La sonda usata per misurare la Questa soluzione è adottata da tempo
tore con una resistenza termica pari a temperatura è necessariamente nei circuiti integrati di potenza e, più
circa 0.2 volte quella nominale calco- collegata ad una apparecchiature di recentemente, nei processori (per
lata usando le formule del precedente misura che si trova a temperatura esempio i P3 e P4 Intel o gli ultimi
paragrafo: questa costante va letta ambiente. Questo collegamento è Athlon AMD integrano un diodo il
sull'asse verticale e produce un note- ovviamente fatto con fili elettrici cui unico scopo è misurare la tempe-
vole risparmio su costi e dimensioni che hanno la proprietà di essere ratura di giunzione).
del dissipatore. buoni conduttori di calore. La conoscenza precisa della tempera-
Questo significa che la temperatura tura interna consente una maggiore
IL "CICLAGGIO TERMICO" misurata è in realtà intermedia tra "rilassatezza" nel dimensionamento
Quando un dispositivo elettronico è quella reale del dispositivo e quella termico: i valori forniti dai costruttori
sottoposto a cicli di riscaldamento dell'ambiente. sono infatti quelli limite (e questo
/raffreddamento abbastanza lenti (se- Il problema più grosso è, apparente- implica un generale sovradimensio-
condi o decine di secondi) è possibile mente a sorpresa, l'ultimo: per esem- namento del progetto termico) men-
che lo stress meccanico associato alla pio da prove effettuata utilizzando tre, con conoscenze più precise della
dilatazione termica dei diversi mate- normali cavetti si è rilevato che, nelle temperatura, ci si può avvicinare ai
riali che lo compongono crei con il migliori ipotesi, il sensore rileva va- valori massimi.
tempo microfratture nella struttura lori prossimi alla media aritmetica tra Inoltre se si presume che le situazioni
cristallina del silicio o addirittura il la temperatura superficiale del semi- limite siano raggiunte solo occasio-
distacco del silicio dal case metallico, conduttore e quella dell'ambiente. Se nalmente (e possibilmente non nelle
con effetti facilmente immaginabili. il sensore è saldato al circuito stam- normali situazioni operative), è pos-
Questo fenomeno è descritto in lette- pato, la grandezza rilevata può addi- sibile semplicemente sottodimensio-
ratura con il brutto termine di ciclag- rittura dipendente solo per il 10-20% nare il sistema termico e, raggiunta la
gio termico. dalla temperatura che si vorrebbe mi- massima temperatura, procedere allo
Dispositivi che subiscono simili surare. Gli unici risultati abbastanza spegnimento automatico; questa
stress (tipicamente transistor e attendibili sono ottenibili solo con prassi è cosa abbastanza comune per
TRIAC usati in controllo ON/OFF) sensori di piccolissime dimensioni esempio nei circuiti integrati di ali-
dovrebbero essere accuratamente se- (tipicamente termocoppie) utiliz- mentazione dove questa operazione
lezionati e la Tj(max) mantenuta a li- zando fili molto sottili e con cattive ed il successivo riavvio sono comple-
velli più bassi del normale (per esem- prestazioni termiche (quindi, per tamente automatici.
pio Motorola in una sua nota applica- esempio, non in rame) oppure sensori Analogamente alcuni processori
tiva consiglia 100°C invece dei cano- ad infrarosso non a contatto. provvedono a diminuire autonoma-
nici 130°C). Il problema è addirittura peggiore se mente la propria frequenza operativa
Purtroppo praticamente nessun pro- se misura la temperatura del dissipa- (o addirittura a spegnersi) in caso di
duttore fornisce dati numerici sull'af- tore. Ai problemi precedenti si ag- surriscaldamento.
fidabilità a lungo termine relativa- giunge infatti il rischio che la misura
mente a questo aspetto, perlomeno sia eccessivamente influenzata dalla LE TECNICHE
tra quanto pubblicato sui fogli tec- resistenza termica tra case e dissipa- PER AUMENTARE
nici. tore, tra l'altro il fattore meno con- LA DISSIPAZIONE
trollabile e più a rischio nella vita
LA MISURA operativa delle apparecchiature. Per Quando le potenze da dissipare supe-
DELLA TEMPERATURA esempio verrebbe rilevata come con- rano il watt in genere è necessario
Questo argomento è tutt'altro che ba- dizione ottimale dal punto di vista utilizzare dispositivi specifici per
nale: non è infatti sufficiente appog- termico quella in cui il dissipatore è smaltire il calore verso l'ambiente,
giare un termometro alla superficie staccato dal semiconduttore: il termo- con dimensioni spesso ragguardevoli.
del semiconduttore e leggerne il va- metro segnerebbe una temperatura Durante la progettazione elettrica e
lore. Questo per diversi motivi bassa quando in realtà la situazione del circuito stampato, e quindi prima
• L'unica temperatura utile è quella del dispositivo è termicamente cata- di procedere al progetto termico, è
del silicio, ma non è possibile strofica. Conoscendo i dettagli del si- opportuno tenere presenti i seguenti
raggiungere l'interno del circuito stema termico si potrebbero in teoria punti:
integrato con metodi meccanici. considerare tutti i fattori coinvolti (in • Scegliere un dispositivo realmente
• E' impossibile seguire rapide particolare le varie resistenze termi- adeguato allo scopo. Spesso infatti
variazioni di temperatura a causa che e la temperatura ambiente) ed ar- la Rth(j-c) è relativamente troppo
delle capacità termiche. rivare ad una stima della temperatura elevata, tale da rendere necessario
• Spesso la massa del termometro è di giunzione, valida però, ovvia- un dissipatore eccessivamente
comparabile alla massa dell'oggetto mente, solo in situazioni nominali. grande affinché la somma di tutte
da misurare: questo significa che La soluzione reale al problema pre- le resistenze termiche sia
comunque la misura della vede l'uso di un sensore di tempera- sufficientemente bassa. Come linea

GENNAIO 2003 83
ELETTRONICA GENERALE

guida si potrebbe affermare che la nel caso di circuiti integrati con molti consultare i cataloghi, almeno per
se la Rth(j-c) è maggiore della pin, usare una porzione della superfi- trovare un modello simile a quello
Rth(h-a), il dispositivo cie in rame del circuito stampato per che si intende usare. Valori normali
probabilmente è smaltire il calore, sfruttando la buona di resistenza termica sono compresi
sotto-dimensionato. conducibilità termica dei piedini me- tra gli 0.5°C/W e la decina di °C/W.
• Verificate con attenzione la tallici del dispositivo. A volte i gra- Nelle tre fotografie sono accostati,
disposizione meccanica dei corpi di fici con indicate le superfici da dedi- senza rispettare la scala, un piccolo
raffreddamento: una aletta montata care a questo scopo sono forniti dal dissipatore per transistor in conteni-
verticalmente fa guadagnare diversi costruttore. tore TO220, un grosso dissipatore ti-
gradi rispetto alla stessa in picamente usato per moduli ad alta
posizione orizzontale, visto il I DISSIPATORI dissipazione ed uno usato per proces-
maggior flusso naturale di aria Un dissipatore è una massa metallica sori di modesta potenza.
(l'aria calda tende a spostarsi verso destinata a smaltire il calore generato Si noti la finitura di color nero e, nei
l'alto. Se ne ha la possibilità…). da un semiconduttore. Per favorire la primi due, la presenza di fori o scana-
• Evitare di avvicinare troppo tra di massima dispersione di calore i dissi- lature per il fissaggio dei componenti
loro componenti di potenza: la patori tramite viti (con il terzo tipo sono
dissipazione per irraggiamento è • sono forniti di alettature che ne usati collanti o clips). Nell'effettuare
possibile solo se i corpi circostanti aumentano la superficie il montaggio del dissipatore occorre
sono freddi. • sono in genere costituiti da seguire, se possibile, le indicazioni
• Se possibile montare il dispositivo alluminio, caratterizzato da buona del costruttore relativamente al mon-
e/o il dissipatore all'esterno del conducibilità termica e dal peso taggio verticale o orizzontale e alla
contenitore che facilmente è a una contenuto. La scelta del rame ha il pressione da esercitare tra dissipatore
temperature di qualche decina di vantaggio di migliorare la e semiconduttore (se eccessiva causa
gradi inferiore. conducibilità ma, a parità di Rth, di deformazioni e stress al dispositivo,
aumentare notevolmente il peso se scarsa impedisce una buona con-
MONTAGGIO • sono color nero (anodizzati) per ducibilità termica).
SENZA DISSIPATORE favorire la dispersione per Normalmente tra il componente ed il
Non sempre è richiesto l'utilizzo di irraggiamento dissipatore è spalmato un materiale
un dissipatore. Per esempio se voglio Il parametro principale è la Rth ed in biancastro simile al grasso detto pa-
utilizzare un integrato in contenitore genere è anche l'unico noto. sta di silicone (in inglese silicon
TO220, caso frequente per i disposi- La resistenza termica è corretta solo grease oppure, più correttamente,
tivi di potenza, posso garantire il fun- se il dissipatore è montato come pre- thermal compound): si tratta di un
zionamento corretto fino ad una tem- scritto dal produttore in quanto, so- conduttore di calore a base di silicone
peratura ambiente di 50°C alle se- prattutto quelli per potenze più ele- ed ossidi metallici, zinco in partico-
guenti condizioni: vate, sfruttano le correnti d'aria cau- lare, destinato a favorire il massimo
• Rth(j-a) senza dissipatore intorno ai sate dal riscaldamento per migliorare trasferimento termico in quanto eli-
50°C/W, valore fornito dal il trasferimento termico. In genere la mina l'aria presente tra il dissipatore
costruttore Rth è inversamente proporzionale al ed il circuito integrato.
• Dissipazione inferiore ai 2W peso, al volume e, soprattutto, alla Va usato con molta parsimonia per-
• Tj massima pari a 150°C superficie delle alette ed al disegno ché da una parte tende a sporcare e
Spesso è inoltre possibile, soprattutto delle stesse; è ovviamente necessario dall'altra, se eccessivo, finisce col

84 GENNAIO 2003
ELETTRONICA GENERALE

peggiorare il trasferimento di calore: che riporta l'andamento della resi- La cella di peltier è un dispositivo
lo spessore corretto è tale che, pre- stenza termica in funzione del flusso statico che permette di trasferire il
mendo con forza componente e dissi- d'aria. Una precisazione: l'uso di una calore da un oggetto freddo ad uno
patore, non si ha praticamente fuoriu- ventola non "abbassa la temperatura" più caldo, migliorando notevolmente
scita di materiale. L'uso corretto del ma semplicemente diminuisce la resi- la situazione in problemi termici par-
silicone su superfici a buona finitura stenza termica del dissipatore: non è ticolarmente critici ed magari altri-
superficiale dimezza circa la Rth(c- quindi in nessun caso possibile avere menti non risolvibili.La situazione ti-
h), che passa, per esempio nel caso dissipatori con una temperatura infe- pica è costituita da apparecchiature
del TO220, da circa 1°C/W a riore a quella ambiente. che devono funzionare in ambienti
0.5°C/W. Una necessità è spesso ot- Occorre inoltre tenere presente che particolarmente ostili in cui per
tenere l'isolamento elettrico tra dissi- usare una ventola non ha alcuna in- esempio la temperatura ambiente è
patore e dispositivo a semicondut- fluenza né sulla Rth(j-c) né sulla superiore ai 70-80 °C.
tore. La soluzione tradizionale pre- Rth(c-h). In sostanza funziona come un frigori-
vede l'uso di apposite lamine in mica fero sfruttando fenomeni fisici di tipo
e di bussole in materiale plastico. RAFFREDDAMENTO elettrico.
Purtroppo questo metodo di montag- A LIQUIDO Occorre tenere comunque presente
gio peggiora le caratteristiche termi- In caso di necessità si può partire che un elemento peltier può solo
che; è infatti cosa normale che un dalla considerazione che con un li- "spostare" il calore, in genere di po-
isolante elettrico sia anche un iso- quido stagnante la trasmissione del chi mm: è quindi necessario disporre
lante termico. La soluzione potrebbe calore tra dissipatore ed ambiente mi- comunque di dissipatori o altri me-
essere l'uso di dispositivi interna- gliora di un ordine di grandezza ri- todi di raffreddamento convenzionali.
mente isolati, anche se in genere più spetto all'aria; se il liquido è in movi- L'idea è sostanzialmente quella di
costosi. Occorre prestare attenzione mento anche di 50 volte.Questo me- prelevare calore da un corpo per
al fatto che nei dispositivi ad altis- todo è quindi utile soprattutto quando esempio a 60°C, alzarne la tempera-
sime prestazioni l'isolamento è otte- occorre asportare molto calore da una tura a 100°C e sfruttare in modo mi-
nuto con ossido di berillio, ottimo zona molto piccola. Il problema prin- gliore la resistenza termica di un dis-
isolante elettrico e conduttore ter- cipale è ovviamente legato alla ne- sipatore (o magari cedere calore all'a-
mico ma anche altamente tossico e cessità di realizzare un adeguato si- ria che si trova a 70°C).
quindi pericoloso se il contenitore stema idraulico: come minimo oc- Tra i difetti:
viene aperto. A volte l'uso dell'iso- corre prevedere una pompa ed uno • richiede correnti e potenze elevate
lante in mica e del grasso al silicone scambiatore di calore verso l'esterno per funzionare, anche decine di
è sostituito da materiali solidi di (infatti l'acqua non fa altro che spo- ampere e di watt: quindi una cella
aspetto spugnoso, in genere legger- stare il calore che, comunque, deve di peltier oltre che trasferire calore
mente peggiori dal punto di vista ter- essere poi rilasciato all'ambiente). ne produce anche di suo. E'
mico ma decisamente più pratici. Un "liquido speciale" è quello utiliz- situazione normale che per
L'efficienza termica del dissipatore zato per gli "heat pipe" (tubi di ca- assorbire un watt da un dispositivo
può essere di molto aumentata utiliz- lore). In essi si sfrutta la grande occorre cederne un paio
zando un flusso d'aria forzato che ne quantità di calore che può essere im- all'ambiente
lambisce le alettature. La resistenza magazzinata da appositi sali durante • richiede circuiti anche complessi di
termica in questi casi scende anche il cambiamento di fase: in questo gestione per evitare raffreddamenti
ad un quinto, permettendo di rispar- caso si ha un trasporto di calore an- eccessivi: infatti non sempre è
miare sulle dimensioni e sui costi; che due ordini di grandezza maggiore positiva una temperatura molto
come contropartita occorre però tener di quello ottenibile con qualunque bassa. Inoltre un pericolo è
conto di un certo aumento di rumoro- metallo o liquido, per di più in as- costituito dalla possibile
sità (penso che tutti una volta o l'altra senza di parti meccaniche in movi- formazione di condensa che,
sono stati irritati dal rumore della mento: sono ideali per spostare il ca- essendo acqua, potrebbe creare
ventola del PC) e del rischio di guasti lore in quantità verso zone in cui è problemi di natura elettrica.
alla ventola, soprattutto quando è di più facile lo smaltimento, anche di- • togliendo l'alimentazione alla cella
bassa qualità o viene usata in am- stanti decine di centimetri. Come di- di peltier si rischia di scaricare sul
bienti ostili. Molti dissipatori sono fetto hanno una costruzione mecca- dispositivo da raffreddare un calore
appositamente progettati per il mon- nica complessa (a causa per esempio eccessivo accumulato sul
taggio diretto di ventole: osservando, delle notevoli pressioni che devono dissipatore, con qualche rischio
per esempio, la conformazione del sopportare) e dimensioni e costi ele- dovuto a rapidi sbalzi di
modello rappresentato al centro nella vati. Anche per il raffreddamento a temperatura.
fotografia più sopra riportata, facil- liquido valgono le stesse considera- • possono essere gestite solo potenze
mente si può immaginare la presenza zioni fatte per i dissipatori a propo- relativamente basse, soprattutto
di una ventola che assorbe aria calda sito delle temperature raggiungibili e quando la differenza di temperatura
o soffia aria fresca nella direzione delle resistenze termiche interne. comincia a salire. In pratica sono
delle alette. In questo caso il produt- abbastanza normali potenze
tore fornisce generalmente un grafico LE CELLA DI PELTIER inferiori a poche decine di watt per

GENNAIO 2003 85
ELETTRONICA GENERALE

salti di temperatura di poche decine namento pur mantenendo la tempera-


di gradi. tura in zona di sicurezza (overclock).
In casi piuttosto complessi vengono Ho sentito numerose osservazioni
realizzati veri e propri sistemi di con- preoccupate sui dati rilevati da questi
dizionamento o refrigerazione con sipatore da circa sensori: leggendo questa nota ci si
compressori meccanici, ingombranti rende invece conto che temperature
e costosi ma con una resa energetica Ho ovviamente tenuto conto anche di giunzione elevate o aumenti rapidi
migliore delle celle di peltier. della resistenza termica tra proces- di temperatura sono perfettamente
sore e dissipatore, pari a circa normali se correttamente interpretati.
IL RAFFREDDAMENTO 0.2°C/W se si usa grasso di silicone Occorre dire infine che un modesto
DEI PROCESSORI (particolarmente consigliato, soprat- aumento di temperatura, oltre i limiti
Il problema del raffreddamento dei tutto con i processori con maggiori consentiti dal costruttore, non è gra-
microprocessori ed in genere degli problemi termici). Se per esempio a vissimo nel caso dei processori: ad
integrati digitali ad alta integrazione causa di un overclock del processore esempio un aumento di 20°C oltre il
è piuttosto importante a cause del la frequenza aumenta a 340MHz, la massimo causa la diminuzione ad 1/4
fatto che nei circuiti CMOS la po- potenza sale a circa 17.5W (la cosa della vita operativa media ma diffi-
tenza dissipata è direttamente propor- ovviamente non è documentata da cilmente un computer ha la durata
zionale alla frequenza di funziona- AMD ma facilmente calcolabile te- "utile" dei 5 o 10 anni di uso effettivo
mento e, oggi, si tende a correre. nendo conto che esiste una sostan- tipicamente previsti per un semicon-
L'uso di un dissipatore e di una ven- ziale proporzionalità diretta tra fre- duttore.
tola è praticamente obbligato con quenza di funzionamento e potenza
processori che facilmente dissipano dissipata, ovviamente a parità di tec- RISORSE IN RETE
decine di watt. nologia); per mantenere la Tj a 96°C
Già per raffreddare un Pentium 166 è necessario usare un dissipatore con Quasi tutti i produttori di semicon-
MMX senza ventola era necessario una Rth(h-a) di 0.75°C/W cioè molto duttori di potenza e processori pub-
un dissipatore grande oltre il doppio più grande che nel caso precedente. blicano note applicative relativa-
della base del soket7 ed alto circa 5 Si tenga inoltre presente che, se per mente alla gestione del calore. Si ri-
cm; il vantaggio era una grande affi- garantire il funzionamento del pro- manda ai loro siti per i dettagli sul
dabilità (nulla che si può rompere!) e cessore a maggiore frequenza fosse componente che intendete utilizzare
la silenziosità. necessario aumentare la tensione di (in particolare per i dati termici e le
Usando una ventola le dimensioni fi- alimentazione, la potenza dissipata tecniche di montaggio del compo-
siche diminuiscono nettamente ed è salirebbe ulteriormente. I sensori di nente). Una trattazione interessante
quindi possibile raffreddare anche i temperatura da applicare ai proces- (si tratta di una tesi, in lingua in-
processori moderni, notoriamente sori e presenti su alcune schede ma- glese), relativa agli IGBT ma estensi-
ben più "caldi". Nei fogli tecnici dei dri sono in genere inaffidabili per le bile anche ad altri dispositivi discreti
processori viene specificata in genere ragioni più sopra esposte relativa- di potenza, è disponibile all'indirizzo
la massima temperatura del case Tc; mente alla misura della temperatura. http://www.iis.ee.ethz.ch/~csyun/pa-
conoscendo la Rth(j-c) è possibile Purtroppo molti ragionamenti fatti, pers/Thesis/FinalETH.html.
comunque risalire alla massima Tj, anche da persone competenti, non Relativamente al comportamento du-
attraverso la formula dell'equivalenza tengono conto di questo fatto, ranti i transitori termici, possono es-
elettrica. traendo conclusioni spesso errate. sere consultate le “AN261- Desi-
Da notare che, aumentando la fre- Queste informazioni sono comunque gning with thermal impedence” pre-
quenza operativa, aumenta anche la utili per tenere sotto controllo la tem- sente sul sito http://www.st.com e
potenza dissipata e quindi, a parità di peratura media interna al PC ed evi- “Static and Transient Thermal Resi-
Tj e di Rth(j-c) è necessario dimi- denziare il blocco della ventola o stance of Advanced Power Modules”
nuire la temperatura superficiale. l'eccessivo accumulo di polvere su di presente sul sito http://www.semik-
Per un esempio numerico si consideri essa, situazioni abbastanza comuni ron.com.
un vecchio AMD/K6-300 model 8 nei computer di qualche anno di vita. Per quanto riguarda le celle di Peltier
(sul sito AMD si trovano i seguenti Sono invece utilissimi i diodi che mi- e gli heat pipe potete trovare due tu-
dati: alimentazione di 2.2V, potenza surano la temperature interna del pro- torial rispettivamente agli indirizzi
massima dissipata di 15.4W, cessore, purtroppo disponibili per http://www.ferrotec-america.com e
Tc(max) 70°C, Rth(j-c) = 1.7 °C/W). esempio solo a partire dal P3 o dagli http://www.enertron-inc.com.
La Tj(max) è quindi circa 96°C (70 + Athlon costruiti dopo il 2001: usan- Infine una fonte commerciale di indi-
15.4 * 1.7) valore ragionevole per un doli è possibile sfruttare appieno un rizzi è http://www.electronics-coo-
dispositivo a semiconduttore com- processore, sia diminuendo le presta- ling.com (il sito di una rivista dedi-
plesso come un processore. zioni richieste al sistema di raffred- cata alla gestione del calore nei di-
Supponendo una temperatura am- damento al minimo indispensabile spositivi elettronici).
bente di 50°C (cosa normale all'in- (nulla dà sollievo come la ventola del
terno del case del PC in estate, se non PC che rallenta quando non serve) sia
è troppo caldo), serve quindi un dis- aumentando la frequenza di funzio-

86 GENNAIO 2003
EVERGREEN

CENTRALINA
TERMOMETRICA CON
RILEVAZIONE VIA
RADIO
di A. CATTENEO

Nell'era della TV via satellite, dei


computer tascabili e dei telefonini,
la parola chiave che più di altre
incontra le richieste del mercato è
wireless, ovvero "senza filo". Ciò è logico
e normale, perché spesso i cavi e gli
spinotti sono più ingombranti delle
apparecchiature che collegano, e il costo
vivo dei cablaggi fissi deve comprendere,
oltre ai materiali, anche la manodopera.
Per l'impianto elettrico a 220V non c'è al
momento alternativa ai conduttori in
rame, ma in parecchie applicazioni di
controllo con segnali digitali non è più
indispensabile una linea fisica, perché
tutte le informazioni possono viaggiare
al seguito delle intangibili quanto pratiche onde radio. Un esempio di
utilizzo di risorse wireless in ambito domestico è dato dal sistema di
monitoraggio termico presentato in questo articolo: la centralina
MK3595RX visualizza la temperatura dell'ambiente in cui si trova, e in
più mostra fino a tre valori di altri luoghi leggendo via radio le rilevazioni
di sensori portatili MK3595TX alimentati a pile.

88 GENNAIO 2003
EVERGREEN

Schema a blocchi del ▲


DS1820.

L'idea di personalizzare l'ambiente


domestico installando apparecchia-
ture di monitoraggio è senza dubbio
affascinante, ma come spesso accade
nelle vicende umane, tra il dire e il
fare c'è di mezzo il mare. Il mercato
offre moltissimi dispositivi capaci di
valutare e mostrare i principali para-
metri dell'ambiente, ad esempio la
temperatura, l'umidità, la pressione
atmosferica, però si tratta per lo più
di congegni operanti in maniera auto-
noma, concepiti per acquisire dati
soltanto nel punto fisico in cui ven-
gono inseriti, senza possibilità di
esportare le informazioni altrove.
Esistono anche le cosiddette stazioni
meteo casalinghe, veri e propri si-
stemi di acquisizione dati operanti
anche col supporto di un computer,
ma il prezzo di tali oggetti è decisa-
mente alto, specie se visto nell'ottica
di un hobby e non per attività remu-
nerative. Risolta o aggirata la fac-
cenda economica, comunque, resta
da discutere un aspetto che spesso
viene sottovalutato, e cioè il cablag-
gio fra l'unità di controllo, di norma
un apparecchio da tavolo o da parete,
e i vari sensori installati nei punti da

Schema a blocchi del


modulo Ac-Rx,
piedinatura del chip
DS1820 e del
microcontroller

GENNAIO 2003 89
EVERGREEN

monitorare. L'esempio della centra-


lina meteo è un caso limite, perché le
connessioni possono riguardare uno o
più termometri, un barometro, un
anemometro, un igrometro e chissà
quali altre diavolerie, ma il principio
resta valido a prescindere dal numero
e dal tipo dei congegni utilizzati: non
è raro che, per i cavi e i connettori, si
arrivi a spendere una cifra simile a
quella investita nelle apparecchiature.
Tutto ciò, beninteso, se non sorgono
difficoltà di natura tecnica durante la
stesura del cablaggio, ipotesi da te-

Figura 2. Schema elettrico


▲ della centralina
MK3595RX.

90 GENNAIO 2003
EVERGREEN

Figura 2a. Piste ▲ stesso luogo. La famosa legge di munque una gran seccatura stender
del lato 1 MK3595RX. Murphy sostiene che le tubature del- cavi per tutta la casa soltanto per in-
l'acqua incassate nei muri si trovano stallare un sensore termico in cantina
sempre in corrispondenza del punto e riferirlo al visualizzatore collocato
nere presente quando gli oggetti da in cui viene praticato un foro, e le li- nello studio al piano terra, e così, il
interfacciare non sono raccolti in uno nee elettriche passano sempre al cen- più delle volte, l'idea di monitorare
tro di quel millimetro quadrato dove l'ambiente resta ferma sulla carta, in
Figura 3. Piano di si pianta il chiodino per appendere il attesa di proposte concrete attuabili
montaggio dei calendario. Amenità a parte, è co- senza intervenire col trapano o col

GENNAIO 2003 91
EVERGREEN

Figura 4. Particolare del ▲ cale, possono essere mostrati fino a operare per almeno tre mesi inviando
montaggio display e dei tre valori acquisiti a distanza via ra- dati ad intervalli regolari di circa
pulsanti. dio, sfruttando i moduli aggiuntivi dieci minuti. Ciascun trasmettitore è
MK3595TX liberamente collocabili ovviamente individuato da un codice
martello. La centralina di monitorag- ovunque, anche all'aperto e dove non impostabile con dei ponticelli, affin-
gio termico MK3595 è appunto una sia disponibile una presa di corrente. ché l'unità base non confonda fra loro
di tali proposte, perfettamente realiz- Tali circuiti, infatti, funzionano con le informazioni di temperatura prove-
zabile senza investire cifre folli e so- otto pile ministilo, e sono in grado di nienti da più parti. Inoltre, per evitare
prattutto senza aggiungere un centi-
metro di cavo elettrico all'interno e
all'esterno di pareti e pavimenti. ELENCO COMPONENTI MK3595RX

LA PROPOSTA G.P.E. •R1: 2 Kohm •U2: PIC16C625 Microprocessore


•R2-3: 18 Kohm •TF1: MKT9 Trasformatore
Il sistema di monitoraggio termico •R4: 4,7 Kohm 220V - 9V
MK3595 prevede una centralina con •R5: 100 ohm •PT1: Ponte 1A
microprocessore e display a cristalli •R6: 10 Kohm Trimmer •N° 4: Ancoraggi capofilo
liquidi (MK3595RX), e una serie di •R7: 22 ohm •N° 1: Zoccolo 18 pin
tre sensori periferici opzionali •C1: 470 µF/25V elettrolitico •N° 1: LCD alfanumerico 1x16
(MK3595TX), collegati via radio e •C2-3-4 : 100 nF multistrato caratteri
concepiti per comunicare la tempera- •C5: 100 µF / 25V elettrolitico •N° 1: Interruttore a bascula
tura dell'ambiente in cui si trovano. •C6: 10 µF / 25V elettrolitico •N° 1: Presa pin RCA da pannello
La centralina, inserita in un elegante •C7: 1 µF / 25V elettrolitico •N° 1: spina alimentazione da
mobiletto metallico con mascherina •C8-9: 22 pF ceramici a disco pannello
frontale serigrafata, può operare an- •J1: Morsettiera a 2 poli •N° 1: Presa alimentazione
che in assenza dei sensori esterni, in •J2: 10 µH Impedenza assiale •N° 1: Antenna stilo 433,92MHz
quanto incorpora una propria sonda •J3: Strip contatti maschio 16 poli •N° 1: Circuito stampato MK3595RX
termica direttamente collegata al cir- •P1-2: Pulsanti da c.s. N.B. Il Contenitore
cuito di misura. Nella versione più •Q1: Quarzo 4 MHz GPE033/MK3595RX forato completo
semplice, quindi, il sistema è in •DZ1: Diodo zener 5.1 V 1/2W di mascherina in policarbonato
grado di acquisire la temperatura del- •MI1: AC-RX Modulo ibrido ricevitore serigrafata e minuterie meccaniche
l'ambiente intorno all'unità base, pre- 433.92MHz non è compreso nel kit ma è
sentarne il valore in gradi centigradi •S1: DS1820 Sensore di disponibile
sul display, e tenere traccia dei limiti temperatura a parte su richiesta.
minimo e massimo raggiunti durante •U1: 78L05 Regolatore 5V
il funzionamento. Nella versione
completa, oltre alla temperatura lo-

92 GENNAIO 2003
EVERGREEN

Figura 5. Piano di ▲
cablaggio generale della
scheda MK3595RX.

che l'impiego di due sistemi di mi-


sura in uno stesso stabile possa
creare interferenze, ciascuna centra-
lina riconosce come proprie soltanto
le periferiche stabilite, ignorando le
comunicazioni radio destinate al-
trove. Per ottenere un simile compor-
tamento, le sonde termiche a bordo
delle periferiche vengono personaliz-
zate in fabbrica con un numero di se-
rie univoco, e tale numero viene ac-
quisito dalla centralina durante una
breve procedura di autenticazione,
cioè riconoscimento, eseguita una
sola volta all'atto della messa in
opera. Infine, per limitare ad un mi-

GENNAIO 2003 93
EVERGREEN

▲ Figura 6. Montaggio del


display sull’apposita
striscia di pin dorati a
passo 2,54 mm.

nimo trascurabile la possibilità che


due trasmettitori si attivino in perma-
nenza nello stesso istante, gli inter-
valli di emissione sono leggermente
diversi a seconda del codice impo-
stato. La memoria dei valori minimo
e massimo accumula dati durante il
funzionamento, e può essere consul-
tata e azzerata agendo su un apposito
comando. In conclusione, se fino ad
oggi avete sempre rimandato l'uti-
lizzo di un sistema elettronico per la
misurazione della temperatura, per-
ché dissuasi dai costi di cablaggio e
dalle difficoltà tecniche d'installa-
zione fissa, fate un pensierino sui
moduli MK3595, magari costruendo
prima la sola centralina e in seguito
uno o più trasmettitori esterni.

SCHEMA ELETTRICO
DEL MODULO BASE
MK3595RX
In Figura 1 è riportato il comples-
sivo circuitale della centralina termo-
metrica, cioè dell'unità dedicata alla
visualizzazione delle temperature e
all'acquisizione via radio dai sensori
remoti. L'elemento principale del si-
stema è il microcontrollore U2, un
PIC16-C625 programmato per pilo-
tare il display alfanumerico a cristalli
liquidi applicato al connettore J3, e al
tempo stesso acquisire dati dal ter-
mometro digitale a chip singolo S1 e
dall'ibrido ricevente a 433.92 MHz
denominato MI1. La configurazione

Figura 7. Esploso
generale.

94 GENNAIO 2003
EVERGREEN

▲ Figura 8. Schema MCLR risulta pilotato dalla rete RC capo ai pulsanti P1 e P2, destinati
elettrico MK3595TX. formata da R1 e C7. Le informazioni alla selezione del canale di misura e
da visualizzare raggiungono il di- alla presentazione dei valori minimo
splay attraverso le linee digitali e massimo acquisiti. L'alimentazione
del micro non presenta particolarità RB2…7, e i dati relativi alle tempe- del circuito è particolarmente curata,
di sorta, in quanto i pin OSC1 e rature guadagnano l'attenzione del affinché i diversi stadi non abbiano
OSC2 fanno capo al quarzo Q1, di 4 programma attraverso i pin RB0 (va-
MHz, accompagnato dalle piccole lore locale) e RA3 (valori remoti). Piedinatura del modulo
capacità C8 e C9, mentre l'ingresso Altri due ingressi del micro fanno ▲ SAW.

GENNAIO 2003 95
EVERGREEN

Figura 9. Piste del lato rame MK3595TX. ▲ ▲ Figura 10. Piste del lato compo MK3595TX.

modo di influenzarsi a vicenda. Vista nuo da inviare al regolatore U1. Que- eccezione della linea di regolazione
l'applicazione, e il probabile utilizzo st'ultimo, insieme alle capacità C2 e del contrasto, gestita col trimmer R6,
ventiquattr'ore su ventiquattro, la C5, fornisce la tensione stabilizzata e dell'ingresso per la retroillumina-
fonte d'energia più pratica e a buon di +5V riservata alle sezioni attive zione a LED, alimentato a +5V attra-
mercato è la rete domestica, debita- dello schema, e precisamente al mo- verso il resistore R7. Il sensore ter-
mente applicata ad un cavetto con dulo radio, raggiunto attraverso l'in- mico locale, siglato S1, è un moderno
spina riferito alla morsettiera J1. Il duttore J2 e i condensatori C6 e C3, e termometro a chip singolo modello
trasformatore TF1 provvede a ridurre al microcontrollore, con filtraggio lo- DS1820, alimentato da R4 e DZ1 e
la tensione da 220 a 9V, mentre il cale ad opera del C4. Il modulo di- riferito al pin RB0 del micro attra-
ponte raddrizzatore PT1 e l'elettroli- splay a cristalli liquidi collegato a J3 verso il resistore R5. Notare che il
tico C1 ricavano il potenziale conti- è pilotato direttamente dal micro, ad componente S1 non fornisce al pro-

96 GENNAIO 2003
EVERGREEN

Figura 11. Piano ▲


di montaggio MK3595TX.

cessore una tensione variabile in di-


pendenza dalla temperatura, ma pro-
pone direttamente una serie di nove
bit che rispecchiano un valore nume-
rico in gradi centigradi, nell'inter-
vallo teorico da -55 a +125°C. Di-
ciamo intervallo teorico perché i li-
miti suddetti riguardano solo la
sonda, non il resto dello schema, e
quindi, in pratica, l'insieme trova im-
piego come monitor per i valori reali-

Figura 12. Piano di


foratura del contenitore
in plastica

GENNAIO 2003 97
EVERGREEN


Figura 13.

In dettaglio, il piccolo U1 va con il


lato piatto in direzione di C2, mentre
lo zoccolo per il micro U2 deve avere
la tacca dalla parte di R3. La morset-
tiera J1 va piazzata in modo che i fori
d'accesso si trovino all'esterno, e il
quarzo Q1 va saldato senza insistere
troppo con la fonte di calore. Il mo-
dulo ibrido MI1 è dotato di piedina-
tura asimmetrica, quindi trova spazio
solo nel verso giusto. Il grosso tra-
sformatore TF1 va invitato a bordo
per ultimo, dopo aver saldato i pul-
santi e il display sulla seconda faccia
sticamente riscontrabili in un luogo compaiono in figura 3 (area più po- della basetta. Anche qui è d'aiuto la
abitato, in genere da -5 a +50°C. polata), e in figura 4 (settore che ac- serigrafia, insieme al disegnino pra-
coglie solo il display e i pulsantini). tico di figura 6 dove si vede la stri-
REALIZZAZIONE PRATICA L’assemblaggio è in Figura 5. I scia di pin a passo 2.54 che collega e
DELLA CENTRALINA pezzi da inserire per primi sono fissa il visualizzatore alla scheda. Il
quelli piccoli e leggeri, ovvero i resi- cablaggio interno della centralina è
La basetta che accoglie l'intero pro- stori, i condensatori ceramici e multi- ridotto al minimo indispensabile, e
getto MK3595RX è del tipo a doppia strato, l'induttore, nonché gli anco- cioè ai conduttori destinati alla sonda
faccia con fori metallizzati. Il lato raggi capofilo per l'antenna e la e all'antenna ricevente, attraverso
che ospita la maggior parte dei com- sonda termica. Seguono a ruota gli prese coassiali fissate sulla parte su-
ponenti compare in figura 2a, men- elettrolitici, con ovvia attenzione alla periore del mobile, più il cordoncino
tre il lato che accoglie solo i pulsan- polarità, e i semiconduttori, con ri- flessibile per l'alimentazione di rete,
tini e il display è presentato in figura scontro del verso chiaramente riba- agganciato alla morsettiera J1 previo
2b. I piani di montaggio sono due, e dito in serigrafia e nei disegni tecnici. interessamento dell'interruttore gene-
rale. Il piano di cablaggio di figura 5
e l’esposo generale di figura 7 rias-
sumono in forma grafica tutti i con-
cetti fin qui esposti e in più illustrano
il posizionamento della scheda all'in-
terno del contenitore metallico (non
compreso nel kit ma disponibile a
parte).

SCHEMA ELETTRICO
DEI MODULI PERIFERICI
MK3595TX
Il diagramma circuitale dei moduli di
acquisizione temperatura con uscita
via radio è presentato in figura 8.
L'elemento principale è il microcon-
trollore U2, un PIC12C509 con clock
interno, programmato per gestire la
lettura dei dati dalla sonda S1, mo-
dello DS1820, e il successivo inoltro
ad intervalli regolari attraverso l'i-
brido trasmittente MI1, sintonizzato
sulla frequenza standard di 433.92
MHz. I ponticelli J1 e J2, riferiti ai
pin 2 e 3 del micro insieme ai resi-
stori R5 e R6 verso massa, permet-
tono di selezionare uno dei tre canali

98 GENNAIO 2003
EVERGREEN

dello zoccolo per U2, del transistor


T1, e del regolatore U1: il primo va
con la tacca indice verso C3; il se-
condo ha il lato curvo accanto a R8; e
l'ultimo vede la parte liscia in dire-
zione del C5. Le due coppie di pin J1
e J2 vanno semplicemente inserite e
saldate. Il modulo ibrido MI1, infine,
presenta piedini a spaziatura irrego-
lare, per cui trova riscontro fisico
sulla scheda senza possibilità d'inver-
sione. Il cablaggio interno delle unità
MK3595TX è leggermente più arti-
colato di quello della centralina, ma
si tratta comunque di perfezionare le
connessioni verso la presa per l'an-
tenna, la sonda termica, e la fonte
d'energia. In dettaglio, un cavetto
schermato per radiofrequenza riferi-
sce il punto ANT e la vicina massa
alla presa da pannello tipo RCA; un
di comunicazione previsti, o meglio, bassa, requisito indispensabile in un altro, bipolare standard, collega i bol-
uno dei tre codici con cui l'unità base dispositivo alimentato a pile e desti- lini S1 alla presa coassiale, rispet-
MK3595RX riconosce la prove- nato al funzionamento ininterrotto tando la polarità; e un terzo, del tipo
nienza delle informazioni. Quando ventiquattr'ore su ventiquattro. In rosso / nero con clip, raggiunge il
entrambi i ponticelli sono inseriti o realtà, dal momento che il circuito portapile per otto ministilo compreso
assenti, il circuito si identifica alla prevede l'invio di dati ad intervalli nel kit. L'insieme trova poi precisa
centralina come dispositivo numero regolari di circa dieci minuti, la ri- collocazione all'interno del conteni-
3; con il solo J1 viene attivato il co- chiesta media di energia è davvero tore in plastica GPE026, anch'esso
dice 2, e col solo J2 si mette in opera contenuta: meno di 500 uA a riposo, facente parte del kit, previa foratura
il canale 1. Tali dati trovano ovvia- e intorno ai 16 mA durante la tra- secondo i dettami grafici della simpa-
mente riscontro sull'unità ricevente, e smissione. Notare che la durata esatta tica figura 12. Come per l'unità base,
fanno comparire i valori di tempera- degli intervalli varia a seconda del anche qui è previsto il fissaggio della
tura nelle caselle abbinate alle sonde codice impostato con J1 e J2, affin- sonda sul relativo spinotto, utiliz-
esterne numero 3, 2 e 1. L'interfac- ché venga esclusa l'eventualità che zando due spezzoni di conduttore
ciamento del sensore termico S1 con due trasmettitori entrino in funzione nudo ricoperti con guaina termore-
il micro ha luogo attraverso R3, DZ2 contemporaneamente, per più volte traibile (figura 13).
e R4, sfruttando il pin GP0 configu- di seguito, disturbandosi a vicenda e
rato come ingresso. Le informazioni confondendo il ricevitore. COLLAUDO E IMPIEGO
digitali da trasmettere partono invece
dal pin GP2, previa abilitazione della REALIZZAZIONE Come già detto, il sistema di monito-
portante attraverso il transistor T1 PRATICA DELLE UNITA' raggio termico MK3595 prevede una
chiamato in causa via R8 dall'uscita PERIFERICHE centralina con display e sonda in-
GP1. L'ibrido trasmittente MI1 la- terna, e da zero a tre moduli di acqui-
vora a 12V, in virtù dell'induttore J3 In figura 9 compare l'immagine delle sizione collegati via radio. La veri-
riferito al positivo generale disponi- piste relative al lato saldature, mentre fica funzionale del sistema può
bile a valle del D1, punto in cui av- in figura 10 si vedono i percorsi quindi svolgersi in due modi, a se-
viene anche un'acquisizione analo- della faccia riservata ai componenti. conda delle apparecchiature fisica-
gica, ad opera del partitore R1 / R2 e Il piano di montaggio fa bella mostra mente poste in opera. Se si utilizza la
dello zener DZ1 collegati al pin GP3, di sé in figura 11, nell'ormai con- sola unità base MK3595RX, è suffi-
volta ad informare il micro circa lo sueta presentazione con sagome colo- ciente applicare l'alimentazione e
stato di salute delle pile. Il filtraggio rate e aspetto fisico in rilievo. I pezzi constatare la comparsa dei dati; se
dello stadio TX è assicurato dalla da maneggiare non sono molti, e ri- vengono impiegate sonde esterne, è
coppia C4 - C6, mentre il livella- cadono nelle tipiche categorie più necessario procedere all'assegnazione
mento di base è garantito da C1 e C2. volte incontrate su queste pagine: re- dei codici e al successivo riconosci-
La tensione di +5V necessaria per il sistori, condensatori multistrato, an- mento. Nulla di particolare, comun-
micro viene fornita dal regolatore coraggi capofilo, elettrolitici (occhio que, perché le manovre da compiere
U1, un chip HT7050 simile ai con- alla polarità), semiconduttori (atten- son davvero ridotte al minimo. In
sueti 78L05 ma concepito per assor- zione al verso). In più vale la pena di primo luogo è necessario impostare
bire una corrente di riposo molto spendere qualche riga a proposito codici diversi sulle schede TX a di-

GENNAIO 2003 99
EVERGREEN

sposizione: la prima deve avere il


solo ponte J2; la seconda il solo J1; la ELENCO COMPONENTI MK3595TX
terza nessun ponticello. Se si adopera
un solo trasmettitore, si può adottare •R1: 100 Kohm •J3: 10 uH Impedenza assiale
uno qualunque dei tre codici, poiché •R2: 18 Kohm •MI1: TX-SAWBOOST Modulo ibrido
in tal caso non esiste possibilità d'in- •R3: 4,7 Kohm TX 433.92MHz
terferenza. Fatto ciò, è necessario •R4: 100 ohm •N° 5: Ancoraggi capofilo
staccare le pile dal (o dai) TX, in •R5-6: 100 kohm •N° 1: Spina alimentazione da
modo che nessuna emissione radio •R7-8: 10 Kohm pannello
possa aver luogo. Infine, per abilitare •C1: 220 uF/25V elettrolitico •N° 1: Presa alimentazione
la centralina al riconoscimento delle •C2-3-4: 100 nF multistrato •N° 1: Presa pin RCA da pannello
sonde, basta accenderla mentre si •C5: 100 µF/25V elettrolitico •N° 1: Antenna 433,92MHz
tengono premuti entrambi i tastini di •C6: 10 µF/25V elettrolitico •N° 2: Viti autofilettanti 2,9 x 4,5
comando. In tale frangente, il display •DZ1-2: Diodi zener 5.1 V 1/2W mm
mostra la scritta "LETTURA CO- •D1: 1N4007 •N° 1: Contenitore GPE026
DICE", e il circuito base attende una •T1: BC547 •N° 1: Portapile per 8 ministilo
comunicazione radio codificata sulla •U1: HT7150 Regolatore 5V 50mA •N° 1: Snap per portapile
frequenza di lavoro prevista, cioè sui •U2: PIC12C509 Microcontrollore •N° 1: Zoccolo 8 pin
433.92 MHz. A questo punto, l'ulti- •S1: DS1820 Sensore di •N° 1: Chiavetta per ponticello
missima operazione da compiere è temperatura mobile
facilmente intuibile: si collegano le •J1-2: Strip maschio a due poli •N° 1: Circuito stampato MK3595TX
pile di un solo modulo TX, ovvia-
mente collocato a qualche metro di
distanza dalla centralina, e si attende
la comparsa del messaggio "CO- mente richiesti ad un dispositivo di punto di partenza per un nuovo moni-
DICE ACQUISITO". L'intera proce- monitoraggio. Il comando di sinistra, toraggio, basta spegnere e riaccen-
dura va ripetuta identica per l'altra o indicato come TEMP SELECT, serve dere la centralina, in quanto i valori
le altre due sonde eventualmente a per abilitare in sequenza la lettura dei oggetto di calcolo vengono conser-
disposizione, avendo cura di lasciare quattro canali del sistema: la tempe- vati soltanto in presenza d'energia.
attivo sempre e solo un trasmettitore ratura locale viene espressa automati- La distanza massima fra unità base e
per volta. Completata la fase di attri- camente all'atto dell'accensione, ac- moduli radio esterni dipende dagli
buzione dei codici, il sistema e subito canto alla scritta "LOCALE"; le altre ostacoli presenti, ma in genere non
pronto all'uso, perché anche spe- compaiono a turno, insieme ai mes- scende sotto i venti - venticinque me-
gnendo l'unità principale o addirittura saggi "SONDA 1", "SONDA 2", tri. Quando l'energia disponibile per
togliendo il processore PIC16CE625 "SONDA 3", dopo ogni intervento la trasmissione cade sotto il limite di
dallo zoccolo, i dati relativi ai moduli manuale. Una quarta pressione sul ta- sicurezza, i moduli esterni comuni-
TX vengono conservati. Natural- stino ripristina la condizione base, cano al ricevitore lo stato di pile sca-
mente la memoria dei codici può es- riassegnando il display alla tempera- riche, e questo provvede ad infor-
sere cancellata, al fine di ripetere l'as- tura rilevata localmente. La presenta- mare l'utente con un esplicito mes-
segnazione in caso di rimpiazzo di zione dei valori viene operata sulla saggio sul display. L'affidabilità del
una periferica con un'altra. Per azze- base dell'ultima acquisizione svolta, sistema è buona, a patto che i moduli
rare la memoria dei codici è suffi- indicando le cifre note al momento esterni vengano disposti in luoghi
ciente accendere la centralina te- oppure la scritta "No TX" in luogo non schermati nei confronti delle
nendo premuti entrambi i tasti, come dei dati non ancora disponibili. Il co- onde radio ad alta frequenza, ad
se si dovesse svolgere il riconosci- mando di destra, indicato come MAX esempio cantine scavate nella roccia
mento, con la differenza che la ma- - MIN, permette di leggere, nell'or- o vani con pareti divisorie in metallo.
novra non deve terminare quando sul dine, la temperatura più alta e la tem- Qualche prova pratica sarà comunque
display compare "LETTURA CO- peratura più bassa conservate in me- sufficiente per valutare l'efficacia
DICE", ma deve prolungarsi finché moria. Un primo intervento sul pul- dell'installazione, semplicemente os-
la scritta diventa "RESET CODICI". sante MAX - MIN fa comparire sul servando il regolare aggiornamento
Se si tenta il riconoscimento dei tra- display un segno di maggiore (>) del display ad intervalli di circa dieci
smettitori per più di tre volte, l'unità prima delle cifre, comunicando il li- minuti. Se installate i trasmettitori al-
rifiuta l'operazione comunicando il mite superiore acquisito; un secondo l'aperto, provvedete alla necessaria
messaggio "MEMORIA PIENA", intervento mostra un segno di minore copertura e impermeabilizzazione, la-
dopodioché resta inattiva fino all'ese- (<), accompagnando la registrazione sciando ovviamente esposto il sen-
cuzione della manovra di reset ap- del minimo. Se il tastino viene pi- sore che, come già detto, è perfetta-
pena vista. Al di là della configura- giato ancora, si ottiene il ritorno al mente in grado di operare tanto in Si-
zione iniziale, i due tastini a mem- funzionamento normale. Per azzerare beria quanto in Africa equatoriale.
brana presenti sul pannello permet- la memoria dei limiti, quindi assu-
tono di svolgere i compiti normal- mere la temperatura corrente come Electronic shop12 ✍

100 GENNAIO 2003


a cura della REDAZIONE

Dopo qualche mese di assenza ritorna a grande


richiesta la rubrica Internet In Pr@tica.
Questo mese ci occupiamo di un "museo virtuale"
(e non solo) molto particolare, dove è possibile
conoscere e comprendere la storia che c'è dietro
quella fantastica scatola magica che
chiamiamo Personal Computer. Buona visita!

ComputerMuseum.it (http://www.
computermuseum.it) è un museo vir-
tuale dedicato alla storia del compu-
ter e dell’informatica: è stato realiz-
zato nel 1996 da Massimiliano Fa-
brizi, con l’intento di mostrare on-
line la propria collezione di personal
computer.
Oggi raccoglie informazioni storiche
e documenti che raccontano l’affasci-
nante rivoluzione innescata dalla dif-
fusione della tecnologia informatica
e dei nuovi media.
Gli ultimi 25 anni di storia saranno
ricordati per l’incredibile quantità di
innovazioni che hanno cambiato il
nostro modo di vivere e comunicare:
essere testimoni di una fase storica
così “compressa” è un privilegio che
poche generazioni possono vantare.
La visita alle pagine del museo sti-
mola un ricordo ancora vivo nelle
nostre menti, anche a chi si avvicinò
ai primi computer solo per curiosità.
Nella sezione “Museum” sono espo-
sti i personal computer più significa-
tivi, quelle che possiamo considerare
“pietre miliari” dell’informatica:
dalla scatola blu dell’Altair 8800 del
1975, il primo computer venduto in
kit da autocostruire, alle forme parti-
colari dei recenti computer Apple.

La home page

GENNAIO 2003 101


ALTAIR 8800

APPLE I

COMMODORE 8296

APPLE iMAC

La collezione di Massimiliano Fabrizi ZX81

102 GENNAIO 2003


Immagine pubblicitaria dell’Altair

La pagina dedicata all'ALTAIR

Ogni pagina dedicata ai computer del diffusione dei micro-


museo è corredata da immagini e processori gettò le basi
aneddoti legati al contesto storico: per l’ingresso del
all’inizio, infatti, l’approccio degli computer nelle case.
utenti era “esplorativo” ed ogni cal- La sezione “Archivio”
colatore riservava caratteristiche e infine raccoglie circa
funzionalità sconosciute ad altri. mille schede tecniche
La sezione “Mediateca” racconta la per conoscere rapida-
storia del computer attraverso la mente le caratteristi-
forza delle immagini pubblicitarie, che fondamentali di
caratterizzate spesso dall’espressione altrettanti computer. Il Immagine pubblicitaria della APPLE
entusiastica e serena dei novelli uti- museo è in continua
lizzatori di calcolatori dal prezzo così evoluzione: presto sarà implementato teriale del sito è stato sviluppato da
alto che oggi ci fa sorridere. un sistema che consente la naviga- Massimiliano Fabrizi, che ne cura da
La pagina “History”, invece, racconta zione attraverso percorsi guidati che 6 anni i contenuti per pura passione:
i momenti fondamentali della storia renderanno la visita ancor più inte- del resto, una tale rivoluzione non
del calcolo elettronico: dai primi de- ressante, anche al pubblico non poteva passare inosservata!
cenni del secolo ormai passato, esperto. La sezione “espositiva” sarà
quando “computer” significava un gi- inoltre estesa anche ai grandi calcola- Per maggiori informazioni:
gante di ferro pesante diverse tonnel- tori che hanno segnato l’inizio della Sito: http://www.computermuseum.it
late, sino ai primi anni ’70, quando la rivoluzione informatica. Tutto il ma- Info: info@computermuseum.it

GENNAIO 2003 103


IN VETRINA

ALIMENTATORI
SWITCHING

ITA’
V
NO a cura della REDAZIONE

Un software di simulazione SPICE


su piattaforma SwitcherCAD che
consente di analizzare gli
alimentatori e regolatori a
commutazione DC/DC e AC/DC
di ogni tipo, Step-Up, Step-Down,
Inverting, Flyback, Sepic.
Dallo schema elettrico alla
rappresentazione grafica delle
tensioni e correnti con pochi clik
del mouse.

Un'ampia selezione di cir- • Funziona su PC con


cuiti applicativi e disposi- Windows 95, 98, 2000,
tivi LT per un veloce svi- NT
luppo dei tuoi progetti e • Consigliati 200Mb liberi
facile aggiornamento delle su HD
librerie. • Software di sviluppo
Un completo manuale ed SwitcherCAD by LT
un tutorial sulle tecnologie
degli alimentatori a com- CARATTERISTICHE
mutazione, entrambi in lin- DEL SOFTWARE
gua italiana.
Acquistando questo CD- • Programma ottimizzato del convertitore elettrici incluso
ROM si ha diritto ad acce- per i regolatori a • Simulatore circuitale tipo • Schemi di esempio
dere ad un'area privilegiata commutazione SPICE inclusi
on-line dove trovare rispo- • Assenza di vincoli e • Elevata velocità di • Ampia selezione di
ste ai tuoi quesiti, notizie restrizioni di progetto simulazione circuiti applicativi LT
su componenti, nuovi file. • Convertitori DC/DC da • Simulazione Analogica, • Macromodelli custom per
Ecco di seguito le caratte- 1mA a decine di Ampere Digitale e Mixed-Mode i dispositivi di potenza
ristiche principali: • Rapporto sull'efficienza • Editor degli schemi • Librerie di componenti

104 GENNAIO 2003


IN VETRINA

(FFT), con Zoom;


• Creazione / lettura di file
audio quale rappresenta-
zione dei segnali, fino a
65536 canali;
• Creazione / lettura della
netlist per lo scambio dei
dati;
• Stampe attraverso i driver
del sistema operativo;

Documentazione di sup-
porto (completamente in
italiano):
• Esercitazioni guidate per
un graduale apprendimento
delle funzioni primarie;
• Note tecniche sulle di-
verse tipologie degli ali-
mentatori a commutazione;
• Manuale con la descri-
zione di tutti i comandi,
personalizzabili potenza • Linearizzata per piccoli funzioni ed opzioni.
con nuovi modelli • Amplificatori segnali AC
• Aggiornamento operazionali • Analisi dei transienti AC
automatico delle librerie • Optoisolatori • Punto di lavoro DC
• Digitali • Analisi DC
Librerie suddivise per cate- • Componenti discreti • Visualizzazione multi-
gorie: traccia con un semplice
• Integrati controllori di Differenti tipi di analisi:
clik del mouse
• Display dei segnali tipo
oscilloscopio, con Zoom;
• Display dei segnali tipo Electronic shop 13 ✍
analizzatore di spettro

GENNAIO 2003 105


IN VETRINA

MODEL TWO:
LA “ROLLS ROYCE” DELLE
RADIO DIVENTA STEREO

a cura della REDAZIONE

Definita dai più


importanti
cataloghi
americani come
la “Rolls Royce
dei sistemi
stereo”, esposta
nei più
esclusivi negozi
audio
degli Stati Uniti,
Model Two, il
nuovo prodotto
di Tivoli Audio,
è arrivata
finalmente nuovamente a stupire gra- alla precedente Model catalog.com) negli Stati
in Italia. zie alla sua ultima novità One, sono queste le carat- Uniti, hanno già segnalato
Model Two. teristiche che hanno por- la nuovissima Model Two
Semplicità, innovazione, tato le più esclusive riviste tra gli oggetti più “in” del
Dopo lo straordinario suc- tecnologia e qualità asso- di settore a paragonare la 2002.
cesso avuto con Model luta hanno permesso a Mo- perfezione estetica e tecno- Cabinet in legno, colori
One (oltre 400 mila pezzi del Two di diventare in logica di Model Two a caldi, come la musica che
venduti sino ad oggi), la poco tempo uno degli og- quella di auto del calibro è in grado di produrre, e
radio dalla tecnologia getti più cool del momento delle “Rolls Royce” e delle soprattutto stereo, Model
avanzata e dal design retrò, negli Usa. Legno per il ca- “Aston Martin”. Non a Two è musica pura, come
diventa uno degli oggetti binet accuratamente sele- caso, importanti cataloghi le sue linee, essenziali e
più cool del 2001, il desi- zionato, sistema audio e audio-video, come l’Her- inimitabili, ed è soprattutto
gner Henry Loss è riuscito stereo potenziato rispetto rington (www.herrington- sintesi di perfezione, do-

106 GENNAIO 2003


IN VETRINA

tata di soli tre controlli: la disponibile già da subito riproduzione audio. Il cir- periferica connessa.
prima manopola per accen- un subwoofer la cui ag- cuito integrato standard dei Progettato per essere uti-
derla, commutare la banda giunta permette di avere in vecchi sintonizzatori è lizzato con lo stereo Model
AM e FM e selezionare un casa il suono lineare anche stato sostituito da un Two di Henry Kloss, Mo-
ingresso ausiliario, la se- alle frequenze più basse. nuovo tuner FM a compo- del Subwoofer estende i
conda per calibrare il vo- E le novità non finiscono nenti discreti a GaAs bassi ricevuti dall’unità
lume e la terza per la sinto- qui. E’ possibile, infatti, MES-Fet. Si tratta di una principale di una mezza ot-
nia. La nuova creazione di collegarli al proprio com- tecnologia sviluppata ori- tava per soddisfare anche
Tivoli Audio è, infatti, for- puter per ottenere un audio ginariamente per la telefo- gli ascoltatori più esigenti.
nita di una cassa che può di qualità insuperabile. nia cellulare, mai utilizzata Il Model Subwoofer pos-
essere posizionata distante (Caratteristiche tecniche) Il per una radio FM. siede un driver per i bassi
dall’unità principale , nuovo sistema stereo Mo- Costruita con antenna da circa 13 cm e un ampli-
come ogni stereo che si ri- del Two è frutto di una va- AM/FM, una connessione ficatore interno da 20 watt.
spetti. Ma non solo, è il stissima esperienza e di di antenna FM esterna e un
concetto stesso di Model un’accurata perizia nella input DC come standard, e
Two ad essere rivoluziona- progettazione di casse acu- composta da due unità, una
rio, il suo essere un si- stiche ad alte prestazioni e principale e una cassa che
stema modulabile per cui è di sistemi integrati per la può essere piazzata ad una
distanza di fino a 4,5 metri
dal cabinet centrale, Model
Two è molto più di una
versione stereo di Model
One.
Model Two è prima di
tutto un sistema hi-fi, un
vero e proprio stereo do-
tato di un ingresso per una
sorgente esterna, quale un
lettore CD o cassette, ed è
anche provvista di
un’uscita cuffia e tape re-
cording. Altra importante
novità, infine, è il selettore
di sorgente, che rende più
facile l’ascolto da un let-
tore cd o da qualsiasi altra Electronic shop 14 ✍

GENNAIO 2003 107


IN VETRINA

GLI ALTOPARLANTI DEI


BEATLES ADESSO ENTRANO
NELLE CASE DEGLI ITALIANI
a cura della REDAZIONE

Negli anni ‘60 erano gli


altoparlanti usati dai Beatles e
dai Rolling Stones, poi ad
utilizzarli sono stati star del
calibro di Jimi Hendrix ed Eric
Clapton. Oggi in Inghilterra i
diffusori Celestion sono quelli
maggiormente utilizzati dai più
prestigiosi pub londinesi, per la
capacità di riprodurre e
amplificare le più particolari
sfumature timbriche anche in
ambienti spaziosi e d’atmosfera.
subwoofer S10. Sia i satel- alla resa definitiva del
E dalla musica al cinema il Il piedistallo dei satelliti, liti sia il canale centrale suono grazie al finale in-
passo è breve. infatti, può essere utiliz- adottano lo stesso tweeter corporato da 200 watt e al
Con il sistema AVP-305 zato sia per appoggiare (l’altoparlante ad alte fre- driver da 210 mm a emis-
Celestion lancia infatti la l’altoparlante su un piano quenze) con cupola in allu- sione inferiore.
sua nuova linea Style Se- sia per fissarlo vertical- minio da 19 mm di diame- Questo tipo di progetta-
ries, che rappresenta il mente a parete; la scher- tro e lo stesso mediobasso zione fa si che le tolleranze
massimo in fatto di compa- matura magnetica su tutti i da 100 mm, sempre con siano ridotte al minimo, a
tibilità e prestazioni componenti del sistema, membrana in alluminio. tutto vantaggio della preci-
nell’ambito di un mercato inoltre, assicura un tran- Il canale centrale ha, inol- sione d’assemblaggio.
in costante espansione quillo posizionamento vi- tre, un ulteriore driver Quello che colpisce a
com’è quello dell’home cino all’apparecchio televi- ABR per una maggiore prima vista del sistema
theater. sivo. Il sistema home thea- estensione delle basse fre- AVP- 305 è la concezione
AVP- 305 è stato studiato tre AVP-305 Celestion è quenze. futuristica del suo design:
per permettere varie possi- una combinazione di 4 sa- E a completare il sistema, forme curvilinee e finiture
bilità di utilizzo e fruibilità telliti AVS301, un canale il subwoofer S10 che offre insolite in netto contrasto
degli apparecchi. centrale AVC301 e un il suo grosso contributo con quelle dei tradizionali

108 GENNAIO 2003


IN VETRINA

diffusori. La particolare dio-video, che anche al Una soluzione che si ri- tempo suoni in maniera
combinazione di satelliti, tatto non lascia indiffe- volge non solo agli audio- impeccabile.
canale centrale e subwoo- renti: alluminio argentato fili, ma anche a chi è alla
fer rappresenta, infatti, in pressofusione, solido ricerca di un sistema hi-fi e
un’innovativa ventata di plexiglass e faggio levi- audiovisivo dallo stile ri-
freschezza nel design au- gato. cercato, e che allo stesso Electronic shop 15 ✍

GENNAIO 2003 109


AL MERCATO
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110 GENNAIO 2003


NEWS
SONICWALL strati SonicWALL in Eu- punti accumulati possono Il programma Partner Ad-
INTRODUCE ropa. SonicWALL è un essere quindi convertiti in vantage è operativo dal 25
PAR TNER fornitore dedicato al canale premi in ogni momento o novembre 2002. Effettuata
ADVANTAGE da sempre innovativo nei anche convertiti in miglia la registrazione, la gestione
propri programmi e negli ”frequent flyer”. "I riven- del conto, le richieste di
SonicWALL, fortemente incentivi per il canale. An- ditori sono i nostri partner premi e la gestione dei
impegnata con la propria cora una volta So- più importanti che ci colle- punti sono fatte tutte on-
base di rivenditori, intro- nicWALL conferma la gano all'utente finale. Con line, in ogni momento,
duce con "Partner Advan- propria leadership con il Partner Advantage, ab- ovunque. In questo modo, i
tage" un programma di in- lancio del programma Part- biamo un altro strumento rivenditori sono sempre
centivi per i rivenditori So- ner Advantage in Europa. per lavorare in stretta col- aggiornati e hanno accesso
nicWALL adattato alle ne- Con "Partner Advantage", laborazione con i gli agenti per ottenere la conversione
cessità europee. Con Part- SonicWALL aggiunge in- commerciali dei nostri ri- dei punti quando preferi-
ner Advantage, So- fatti un altro importante venditori SonicWALL" af- scono. Con Partner Advan-
nicWALL amplia ulterior- componente al trattamento ferma Dag Lundervold, tage, SonicWALL inizia
mente i servizi e i vantaggi preferenziale per i propri Vice President EMEA per un nuovo capitolo nella re-
per i partner SonicWALL rivenditori. Il partner Ad- SonicWALL, e continua: lazione con i propri partner
registrati. Il programma ri- vantage è un programma di "il programma aggiunge di canale nel mercato della
compensa le attività di loyalty per i funzionari un altro componente al sicurezza. SonicWALL
vendite di successo con commerciali dei rivenditori trattamento preferenziale fornisce i dispositivi e i
premi interessanti e anche registrati SonicWALL in per i rivenditori So- servizi di sicurezza più
miglia frequent flyer. Europa. Ogni trimestre So- nicWALL. Oggi, forniamo avanzati e più facili da ge-
Durante gli ultimi 12 mesi, nicWALL assegna punti di ai partner autorizzati ser- stire e il programma Part-
SonicWALL ha ampliato ricompensa per determinati vizi di supporto 24 ore al ner Advantage ricompensa
significativamente i servizi prodotti. Quando un fun- giorno, formazione rego- i funzionari commerciali
e i vantaggi per i propri ri- zionario commerciale lare, gestione cooperativa che li vendono.
venditori in Europa. Con- vende uno di questi pro- dei clienti, invio di segna-
temporaneamente, la so- dotti, riceve i punti di ri- lazioni e regolari servizi di
cietà ha più che triplicato il compensa sul proprio informazioni di prima
conto Partner Advantage. I mano." Electronic shop 16 ✍
numero di rivenditori regi-

La rivoluzione wir eless


La mobilità non è solo fatta di quella della prima generazione que, per l’impiego in aree pri- 4 mila di queste reti ad ac-
reti cellulari. Cresce a vista di reti Ethernet a 10 Mbit/s. vate). cesso pubblico e applicazioni
d’occhio la diffusione delle La diffusione delle W-LAN è Benché lo standard attuale - sono già state avviate presso
LAN wireless, che consentono ormai agevolata da una serie che opera nella gamma di fre- gli aeroporti di Malpensa e
connessioni ad alta velocità di fattori: la standardizzazione quenza dei 2,4 GHz in moda- Fiumicino. Un utente di un no-
nell’ambito di case, uffici, pa- che permette di collegare age- lità Spread Spectrum – con- tebook, dotato di interfaccia
lazzi e luoghi pubblici, mentre volmente diversi dispositivi, la senta già di raggiungere una Wi-Fi può così collegarsi alle
prende piede anche la connes- riduzione dei costi (negli ul- considerevole velocità, nuovi reti pubbliche esistenti, in
sione Bluetooth. La rivolu- timi mesi si è assistito ad una sviluppi sono in vista con ulte- modo libero o, ove previsto,
zione wireless non corre solo rapida riduzione dei prezzi riori evoluzioni, come quella dietro pagamento di un mode-
sulle onde delle reti cellulari, delle schede Wi-Fi, oggi dispo- rappresentata dall’802.11a, sto canone mensile.
Gsm o Umts. Una delle appli- nibili a prezzi che partono da che permette velocità fino a 54 I nuovi modelli di notebook
cazioni che sta scuotendo il meno di 100 euro) e la libera- Mbit/s, ma opera nella banda spesso integrano già questo di-
mercato è rappresentata da lizzazione intervenuta nei mer- di frequenza dei 5 GHz, attual- spositivo, che è comunque of-
due semplici sillabe: Wi-Fi. cati. Anche in Italia, dal 1° mente soggetta ancora ad al- ferto nel formato PC card da
Una sigla che indica lo stan- gennaio 2002 questo settore è cuni vincoli in Europa. Le reti parte di numerosi produttori.
dard di comunicazione impie- stato liberalizzato, superando Wi-Fi trovano applicazioni Ulteriori possibilità sono of-
gato nelle wireless LAN, o W- il precedente regime di auto- nelle abitazioni, evitando ferte dalla combinazione del
LAN. Lo standard di riferi- rizzazione (con relativo ca- opere di cablaggio, e negli uf- wireless con la larga banda e
mento, l’IEEE 802.11b, per- none annuale), che in prece- fici, dove sono ulteriormente l’ADSL, permettendo l’accesso
mette di connettere tra di loro denza costituiva un ostacolo apprezzate per l’impiego in condiviso e contribuendo a
computer, dispositivi di rete e oggettivo alla diffusione dei si- mobilità. La tendenza più inte- creare nuove condizioni e op-
portatili ad una velocità mas- stemi wireless locali, com- ressante è tuttavia oggi costi- portunità di mercato.
sima di 11 Mbit al secondo, preso il sistema Bluetooth. In- tuita dalla creazione di reti per
che scende fino a 1 Mbit/s in certezze riguardano ancora, uso pubblico in ambiti limitati,
funzione della distanza e delle tuttavia, l’impiego pubblico come aeroporti o centri com-
condizioni operative, ma che è dei sistemi di accesso ai dati merciali. Nel mondo, all’inizio
comunque paragonabile a (completamente libero, comun- del 2002, erano attive già oltre Electronic shop 17 ✍

GENNAIO 2003 111


Electronic Shop nasce per aiutare tutti coloro i quali si accingono a realizzare i progetti pubblicati su Fare Elettronica ma
che hanno una certa difficoltà nel reperimento dei componenti. In questa pagina vengono riportate le fonti di reperimento
dei materiali con i relativi prezzi ed una particolare citazione per quanto concerne la disponibilità del relativo kit.

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spetto ai suoi predecessori, offre di- Per ulteriori informazioni: Marani An- mentation License".
verse possibilità nel metodo di impo- drea tel-fax 051/58539 GNU Free Documentation License
stazione del tempo e vi permette di Il documento GNU FDL, disponibile
eccitare un relè per un tempo imposta- sul sito http://www.gnu.org anche in Rif. 15
bile tra tre gamme. Il kit completo di versione italiana, è parte integrante di GLI ALTOPARLANTI DEI BEATLES
tutti i componenti riportati nell'elenco, Rif. 07 questo documento e ne contienei ter- ADESSO ENTRANO NELLE CASE
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oppure via FAX 06.5327.3063 abbia necessità di avere una sorgente Per chiarimenti o informazioni: calibro di Jimi Hendrix ed Eric Clap-
di segnale video a colori standard si- 'Vincenzo Villa' <scrivimi@vincen- ton. Oggi in Inghilterra i diffusori Ce-
cura ed affidabile. I campioni a colori zov.net> lestion sono quelli maggiormente uti-
generati sono: barre, raster, reticolo e lizzati dai più prestigiosi pub londi-
Rif. 02 punti. mmaggi@hotmail.com nesi, per la capacità di riprodurre e
PLC51 amplificare le più particolari sfuma-
Rispetto ai suoi predecessori presenta Rif. 12 ture timbriche anche in ambienti spa-
come caratteristica di impatto le sue CENTRALINA ziosi e d’atmosfera.
“piccole dimensioni”. Rif. 08 TERMOMETRICA CON Prezzo indicativo: euro 1.390,00
Questo non significa che abbia minore CARICA BATTERIE RILEVAZIONE VIA RADIO Il sistema home theater AVP-305 Ce-
capacità degli altri PLC presenti sul Questo mese presentiamo un circuito Nell'era della TV via satellite, dei lestion è ditribuito da Definitive Au-
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mente all’autore Giuseppe Signoris normale, perché spesso i cavi e gli tel.: 02/20.40.42.12
rintracciabile al numero 0321/94440 spinotti sono più ingombranti delle fax: 02/20.24.02.08
apparecchiature che collegano, e il co-
sto vivo dei cablaggi fissi deve com-
Rif. 03 prendere, oltre ai materiali, anche la
DOPPIO TIMER PROFESSIONALE Rif. 09 manodopera.
Circuito composto da due timer di- INVERTER DA 40 WATT Dalle zone non servite dai concessio- Rif. 16
stinti che potranno pilotare due diffe- Questo apparecchio é indispensabile nari GPE si possono ordinare i kit te- SONICWALL INTRODUCE
renti carichi ed avere frequenza e duty ogni qual volta si voglia alimentare un lefonando allo 0544/464059 oppure PARTNER ADVANTAGE
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Per ulteriori informazioni: Marani An- tro). Richiede corrente alternata a 220 pure scrivendo a: GPE kit via Faen- INCENTIVI PER I RIVENDITORI
drea tel-fax 051/58539 V utilizzando la corrente continua a tina, 175/A - 48010 Fornace Zarattini SONICWALL IN EUROPA
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batteria per auto. L’inverter che pre- con la propria base di rivenditori, in-
sentiamo è particolarmente utile in si- troduce con "Partner Advantage" un
tuazioni quali: campeggio, nautica ed programma di incentivi per i rivendi-
Rif. 04 in genere per tutte le attività esterne. Rif. 13 tori SonicWALL adattato alle neces-
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cam, fotocamere digitali, ecc. Per dal progettista elettronico è la neces- americani come la “Rolls Royce dei
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