SOMMARIO: 5.1. La Comunità europea del carbone e dell’acciaio - Ceca - 5.2. La Comunità
europea di difesa, Ced e la Comunità politica europea, Cpe - 5.3. La Comunità economica eu-
ropea, Cee e la Comunità europea dell’energia atomica, Ceea - 5.4. La Cee e il mercato comune
Dopo la mancata ratifica del Trattato che istituiva la Comunità europea di difesa,
Ced, gli stessi sei Paesi convocano a Messina una Conferenza intergovernativa,
allo scopo di rilanciare il processo di integrazione in Europa.
Il 1° e il 2 giugno 1955 si riuniscono così nella città siciliana i ministri degli
esteri dei sei Paesi fondatori della Ceca, i quali decidono di estendere a più vasti
settori dell’economia il metodo applicato con successo al carbone e all’acciaio.
Sono così individuati due nuovi ambiti. Uno rivolto alla creazione di un mer-
cato comune e l’altro relativo alla creazione di una comunità settoriale rivolta
all’energia nucleare per scopi civili. Il 29 ed il 30 maggio 1956, a Venezia, gli
stessi ministri degli esteri approvano il “Rapporto del Comitato intergovernati-
vo” presieduto dal ministro degli Esteri del Belgio, Paul-Enri Spaak, decidendo,
all’unanimità, di predisporre i due nuovi trattati.
Il 25 marzo 1957 i plenipotenziari di Belgio, Francia, Germania, Italia, Lus-
semburgo e Paesi Bassi firmano a Roma, al Palazzo del Campidoglio - Sala degli
Orazi e dei Curiazi - i Trattati istitutivi, rispettivamente, della Comunità eco-
nomica europea, Cee e della Comunità europea dell’energia atomica, Ceea co-
nosciuta anche come Euratom. I due Trattati sono in genere chiamati “Trattati
di Roma”, ma al singolare con il termine “Trattato di Roma” si fa riferimento
unicamente al Trattato Cee. I Trattati di Roma entreranno in vigore il 1° gennaio
1958. Si completa così il sistema comunitario composto da tre Comunità: una
generale, la Cee, e due settoriali, la Ceca e l’Euratom.
Gli obiettivi fondamentali della Cee sono l’integrazione progressiva dei mer-
cati nazionali in un mercato comune delle merci, implementato da talune politi-
che comuni, quali la politica di concorrenza, la politica agricola e la politica dei
trasporti (destinata ad espandersi a sempre maggiori settori) e progressivamente
alla libera circolazione dei lavoratori, dei servizi e dei capitali. A lungo termine
l’obiettivo di fondo resta la creazione di un’organizzazione politica comune. Nel
preambolo si può infatti leggere che gli Stati membri sono “determinati a porre le
fondamenta di un’unione sempre più stretta fra i popoli europei e di essere decisi
ad assicurare mediante un’azione comune il progresso economico e sociale dei
loro Paesi, eliminando le barriere che dividono l’Europa”.
Gli obiettivi intermedi previsti dal Trattato Cee sono:
1. la soppressione degli ostacoli, all’interno degli Stati membri, la libera circola-
zione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali;
2. la realizzazione di condizioni per una libera e leale concorrenza all’interno del
mercato comune;
5. Nascita del sistema comunitario 129