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Sono delle dissonanze, delle situazioni abnormi che possono collocarsi tra la normalità è la
patologia. Influiscono sulla statica e sulla dinamica dell'organismo e si verificano quando un
fattore di disturbo interviene su un soggetto con particolare predisposizione ad esso, turbandone
l'equilibrio. Dipendono da acquisizione di schemi motori errati e si dividono in: turbe
psicomotorie, atteggiamenti viziati, paramorfismi e dismorfismi.
TURBE PSICOMOTORIE
Vengono determinate da carenza o inadeguatezza di esperienze psicomotorie. Le più frequenti
sono: turbe dello schema corporeo dove il soggetto è rigido, lento e maldestro.
Turbe del riconoscimento della dominanza laterale dove il soggetto non sa riconoscere i propri
emicorpi.
Turbe dell'organizzazione spazio-tempo dove il soggetto si orienta e si adatta male nello spazio.
Turbe dell'organizzazione dinamica di se dove il soggetto compie movimenti imprecisi e
scordinati.
Per trattare le turbe psicomotorie possono essere utili esercizi di educazione psicomotoria mirati
alla percezione e la conoscenza del proprio corpo, rilassamento, riconoscimento della lateralità,
ed esercizi dell’educazione posturale.
ATTEGGIAMENTO VIZIATO
È un vizio estetico dell'adolescenza che altera la statica e dinamica del corpo. Si verifica in
soggetti che non hanno la capacità di controllo del proprio corpo, assumono atteggiamenti
scorretti, ed interessano l'area della regolazione nervosa.
PARAMORFISMI
i paramorfismi si riferiscono a quadri di scompensi posturali a carattere reversibile che alterano
le forme e dimensioni del corpo ma che ancora non sfociano in quadri patologici
riconoscibili ,tali da determinare un coinvolgimento scheletrico nell’alterazione, ma
prettamente muscolare. Devono essere trattati attraverso la rieducazione posturale per
scongiurare quadri evolutivi patologici.
DISMORFISMI
Sono alterazioni morfologiche che interessano la componente scheletrica. Il trattamento di
natura ortopedica e l'educazione motoria preventiva possono esserci d’ aiuto a tardare lo
sviluppo e l'evoluzione del dismorfismo. Di solito è irreversibile. Il trattamento prevede la
percezione e la conoscenza del proprio corpo, rilassamento, coordinazione oculo-manuale,
organizzazione spazio-temporale, educazione respiratoria e posturale.
COLONNA VERTEBRALE
La colonna vertebrale è un' asta ossea di sostegno, rigida e flessibile allo stesso tempo va a
permettere la stazione eretta e garantisce l'equilibrio e la locomozione.
È formata da 33 o 34 vertebre: 7 cervicali, 12 dorsali, 5 lombari e 5 sacrali.
Le vertebre sono costituite da un corpo vertebrale, un foro vertebrale, un apofisi spinosa, due
apofisi trasverse, 4 apofisi articolari, due lamine e due peduncoli. Le vertebre sono: unità
funzionali sovrapposte.
Un unità deve essere costituita da: 2 vertebre sovrapposte, tessuti interposti, e connessioni
intervertebrali. Un'unità è divisa in due parti ,una anteriore e una posteriore ,quella anteriore è
costituita da due corpi vertebrali separati dal disco, e quella posteriore è costituita da una
coppia di articolazioni che vanno a connettere le vertebre.
Il disco intervertebrale è un organo che si trova tra due vertebre e ha la funzione di un cuscinetto
ammortizzatore. Consente la compressione transitoria grazie allo spostamento del liquido colloidale
presente al suo interno che è incompressibile.
Il disco è costituito da una parte rigida e una parte con cartilagine ialina e all'esterno a un anello fibroso
che va a racchiudere la matrice gelatinosa del disco.
La nostra colonna vertebrale presenta 3 curve fisiologiche che sono dovute alla forma dei dischi e delle
vertebre. Abbiamo una curva lombare lordotica, una curva dorsale cifotica e una curva cervicale lordotica.
Valori fisiologici:
-curva lombare lordotica: 50°. Se diminuisce sotto i 50° avremo una retroversione ovvero una
cifosi lombare se invece i gradi arrivano a 65 o 90 avremo una lordosi. Di solito si calcola tra L1
e L5 o L1 e S1.
-curva dorsale cifotica: 35°. Se diminuisce sotto i 25° avremo un dorso piatto se invece
aumentano tra 50 e 90° avremo una cifosi. Di solito si calcola tra D1 e D2 o D8 e D9 oppure da
D4 a D12.
-curva cervicale lordotica: 36°. Se diminuisce e arriva tra i 5 e 10° avremo una nuca piatta se
invece arriva 70° avremo una lordosi cervicale. Di solito si calcola tra C1 e C7.
La misurazione del corpo vertebrale si calcola sulla lastra, tracciando due rette parallele ai
piatti vertebrali e misurando l'angolo che formano tra di loro.
LEGGE DI DELPECH: se l'azione del carico è maggiore l'accrescimento delle vertebre rallenta, se
invece il carico è minore l'accrescimento è più rapido.
LEGGE DI WOLF: ogni cambiamento delle caratteristiche funzionali delle ossa è seguito da
variazioni della struttura interna. Gli elementi ossei si spostano a seconda della direzione delle forze.
LEGGE DI VOLKMANN: con una pressione uguale dei dischi, l'epifisi cresce simmetricamente,
mentre con una pressione diversa l'area meno pressata cresce più rapidamente rispetto all'altra.
Resistenza al carico
KAPANDJI: secondo lui la presenza delle curve nel rachide aumenta la resistenza al carico in funzione del
quadrato del numero delle curve + 1.
Esempio: colonna rettilinea (0 curve)
La resistenza al carico corrisponderà a:
(0)²+1=1
Colonna a una curva
(1)²+1=2 E così via...
TEORIA DI DIETHELM
Secondo Diethelm la vertebra cartilaginea è divisa in 8 parti.
-Caduta avanti del corpo: Il tronco è spostato in avanti rispetto alla perpendicolare dei glutei. Lo
spostamento del baricentro è compensato da un aumento dell’insellatura lombare. Conseguenze: aumento
curva sacrale, lieve appiattimento dorsale, lieve lordosi cervicale. Compensata da anteroversione del
bacino e capo indietro.
RACHIDE CERVICALE
Il tratto cervicale è la parte più mobile della colonna vertebrale e per certi aspetti anche la più delicata.
Oltre a sostenere, stabilizzare e rendere mobile il cranio, infatti, protegge le strutture che passano
attraverso di esso, come il midollo spinale, le radici nervose e l'arteria vertebrale.
Basti pensare che serie lesioni di questo tratto comportano tetraplegia e, se la lesione avviene a livello di
C1-C2, la morte dell'individuo. La colonna cervicale presenta una curvatura di circa 36° a convessità
anteriore - detta lordosi - che varia in relazione alle modificazioni delle altre curve rachidee ed in genere
si fa più marcata nelle persone anziane.
Il rachide cervicale è costituito da sette vertebre, una regione superiore (C1-C2) ed in una inferiore (C3-
C7); per questo motivo il primo tratto della colonna vertebrale viene didatticamente suddiviso in rachide
cervicale superiore e rachide cervicale inferiore.
Le prime due vertebre cervicali, l'atlante e l'epistrofeo, sono molto diverse dalle altre vertebre della
colonna. La mobilità della colonna cervicale superiore è fondamentale per mantenere il corretto
allineamento degli organi di senso situati nella testa (vista e udito) e per la rotazione del capo.
Il rachide cervicale inferiore è costituito dalle rimanenti 5 vertebre (C3-C7), che presentano un maggior
grado di similitudine per forma e funzioni.Rispetto al tratto cervicale superiore, questa regione della
colonna è specializzata non più nella rotazione, ma nella flessione anteriore, posteriore e laterale
Malformazioni e dismorfismi:
Torcicollo, accorciamento del collo, fratture e lussazioni
Paramorfismi:
Collo di cigno, iperlordosi cervicale, nuca biventre
TORCICOLLO: Contrattura muscolare dello sternocleidomastoideo, Il capo è flesso nel lato in cui
il muscolo è accorciato, la spalla dello stesso lato è sollevata. Può essere causato da un colpo
d’aria o raffreddamento. Ha una scadenza nel tempo e pian piano il muscolo riprende le sue
funzioni. Oppure può essere causato da: malformazioni osteoarticolari come:
-il torcicollo miogeno congenito (dovuto da un errata posizione intrauterina, si presenta con una
deviazione della testa ,e deve essere corretto entro i due anni di vita)
- torcicollo del neonato ( dovuto a un trauma esercitato sul collo durante il parto)
Terapia: esercizi di allungamento del capo, mobilizzazione delle spalle, nei casi estremi
intervento chirurgico.
ACCORCIAMENTO DEL COLLO: Alterazione congenita dovuta a fusioni delle vertebre cervicali:
Avremo una riduzione dei movimenti del collo e attaccatura bassa dei capelli.
Terapia: evitare sforzi eccessivi che riguardano il rachide cervicale, fare esercizi di estensione,
flessione e torsione capo e abbassamento spalle.
LORDOSI CERVICALE: eccesso di compensazione statica del rachide. Terapia: retrazione del capo
Articolazione sterno clavicolare collega la clavicola allo sterno e consente i movimenti in tutte le
direzioni ma è poco solida e si lussa facilmente.
L'articolazione scapolo omerale collega la scapola con la testa dell'omero e consente i movimenti in tutte
le direzioni.Quindi l'ampiezza dei movimenti del cingolo scapolo omerale è la risultante della somma dei
movimenti consentiti dalle 3 articolazioni.
La clavicola è un osso lungo a forma di S. Si articola medialmente con lo sterno , distalmente con la
scapola. Sulla clavicola si inseriscono 6 muscoli.
La scapola è un osso appiattito sottile di forma triangolare posizionato contro la parete postero superiore
del torace. Si articola con la clavicola in alto e lateralmente con l'omero. Sulla scapola agiscono 17
muscoli.
Omero: Osso lungo e rettilineo, si articola con la scapola ,l’ulna e il radio. Si inseriscono 25 muscoli.
BRACCIA AVANTI
L'elevazione determina lo spostamento della scapola che orienta la sua cavità glenoidea verso avanti-alto
e l'angolo inferiore in avanti-fuori .Ai fini correttivi però non è molto consigliato in quanto causano
effetto di scollamento della scapola. Succede però che spesso è un movimento che si effettua, in quanto
serve sia per fare leva sulla colonna vertebrale sia per favorire l'elevazione delle coste.
BRACCIA INDIETRO
In educazione motoria preventiva e compensativa è un movimento controindicato per l'anteriorizzazione
delle spalle.
ADDUZIONE (avvicinamento)
Se l'adduzione si effettua da braccia a fuori il movimento avviene per gravità, se avviene in direzione
obliqua verso avanti determina adduzione dei monconi della spalla, se avviene in direzione obliqua verso
dietro determina la proiezione anteriore dei monconi della spalla.
INTRAROTAZIONE
È il peggiore esercizio, poiché chiude, interiorizza e porta il moncone avanti determinando l'aspetto della
tipica attitudine viziata, che prevede una cifosi.
EXTRAROTAZIONE
È il movimento principale dell' educazione motoria preventiva e compensativa perché ruotando l'omero
verso l'esterno determina un aumento del diametro bisacromiale anteriore, una riduzione di quello
posteriore è una retropulsione della spalla, un accollamento della scapola è un'estensione in diretta del
rachide.
MOVIMENTI DELLE SPALLE
ELEVAZIONE SPALLA: Il movimento è utile nella mobilizzazione del cingolo scapolo-omerale
ABBASSAMENTO SPALLA: Il movimento concorre a favorire la retrazione e l'estensione del capo verso
l'alto andando ad allungare il rachide cervicale e dorsale.
Il candeliere di Tissiè: qui è la posizione ottimale per la contrazione del trapezio (braccio orizzontale e
avambraccio verticale). Più il braccio sale più ha un’azione iperlordizzante.
Il ventaglio di Pivetta: Uguale al candeliere per la contrazione del trapezio, ma ha un economia di lavoro
maggiore, infatti più si abbassa il braccio più si diminuisce il carico.
Rigidità spalle☆
Sono caratterizzati dal fatto che il ragazzo, normalmente in grado di elevare per avanti le braccia tese
sino alla verticale, non riesce a portarli in linea con il busto. Ne deriva che nel tentativo di assumere
una posizione corretta inclina il busto indietro con conseguente aumento della lordosi. Terapia,
vengono considerati tutti gli esercizi di mobilizzazione previsti nel trattamento delle cifosi e del dorso
curvo, in particolare mobilizzazione delle spalle con spinte in alto ,in basso ,indietro e semi
circonduzioni.
RACHIDE DORSALE
È la parte meno mobile perché ci sono le coste. Si ha un’azione flessoria e rotatoria della colonna. Più
stabilità e sostegno ma meno mobilità. I muscoli posteriori del tronco, estendono, allungano e rettificano
la colonna, che si tende a cifotizzare e comprimere a causa della convessità anteriore.
CIFOSI☆
Con cifosi si intende l'atteggiamento curvo in flessione anteriore della colonna. La cifosi si sviluppa
nell'infanzia. La difettosa posizione mantenuta per molto tempo, a lungo andare, può determinare
manifestazioni di gravi alterazioni strutturali del rachide. Una diagnosi precoce è un trattamento
adeguato possono permettere sia un raddrizzamento e sia l'eliminazione dei dolori.
Quando si può considerare fisiologica una curva?
Quando la curva è mobile e l'ampiezza della curva di circa 35°. Le dimensioni delle curve vanno a
seconda degli individui dell'età e del sesso. Quando la curva eccessiva si ha un aumento della cifosi
fisiologica e si parla di ipercifosi. La curva si considera patologica quando sono presenti caratteristiche
strutturali a livello osseo.Il persistere di una curva anomala del rachide nella regione del dorso provoca un
allungamento della muscolatura dorsale e un accorciamento di quella pettorale che a lungo andare
determina un progressivo adattamento e poi un irrigidimento dei legamenti è una deformazione a Cuneo
dei corpi vertebrali. Quanto prima si interviene tanto maggiori sono le probabilità di scongiurare il
pericolo, quanto più a lungo si insiste con gli esercizi correttivi tanto più è sicuro l'esito positivo del
trattamento.
CIFOSI CONGENITE : malformazioni dei corpi vertebrali , ne esistono di 2 tipi: asoma, emisoma.
ASOMA: Mancanza di abbozzo cartilagineo di uno o più corpi vertebrali (sono rari) , gli archi vertebrali si
sviluppano però regolarmente. L'assenza del corpo vertebrale provoca l'avvicinamento dello spigolo
inferiore della vertebra soprastante con quello superiore della sottostante.
EMISOMA: Disturbo di ossificazione a carico della metà anteriore del corpo vertebrale, che di
conseguenza tende a diventare cuneiforme. Ne deriva per lo più una cifosi con gibbo angolare, che le
vertebre sovrastanti e sottostanti cercano di compensare con un iper accrescimento delle loro parti più
ventrali.
CIFOSI CONGENITE :MALFORMAZIONI NEL NORMALE CORSO DELLO SVILUPPO:☆
Disturbi dello sviluppo dei dischi; contrassegnati da estese ed evidente riduzione di altezza che provocano
generalmente cifosi ,la grande curvatura.
Trattamento: non si può influire sul difetto strutturale ma cercare di mitigare le conseguenze. Una
mobilizzazione piuttosto cauta, volta a contrastare la tendenza della colonna ad accartocciarsi, effettuare
una serie di esercizi che abbiano come scopo l'aumento del trofismo, per sorreggere il rachide avranno la
conseguenza di limitare il danno che la malformazione continua a provocare.
CIFOSI ACQUISITE:
Vertebra plana: malattia molto rara dell'età infantile (dai 4 ai 7 anni). Si riscontra un corpo vertebrale
appiattito, la ricostruzione avviene molto lentamente fino quasi alla normalità con l'aiuto di un tutore
ortopedico. Cause: traumi e tumori
CIFOSI SENILE
Osteoporosi: originata da diminuzione nel numero e nello spessore delle travate ossee, insufficiente
apporto metabolico di materiali organici e conseguente assottigliamento dei piatti di rivestimento
superiore e inferiore, con il risultato che il corpo vertebrale cede.
CIFOSI GIOVANILE:
Ha dei segni radiologici caratteristici:
- irregolarità dei piatti delle Vertebre interessate, che appaiono ondulate
- ernie intraspongiose
- deformazione a Cuneo della vertebra
Il segmento interessato presenta forte rigidità.
☆Nell'evoluzione della cifosi giovanile la Ginnastica può interferire solo in modo relativo quando non sia
addirittura controindicata. La mobilizzazione dovrà essere praticata con estrema cautela per mesi e mesi
se non addirittura per anni. Dobbiamo sempre tenere conto che è un soggetto rigido va trattato con tutte
le cautele ,nessun movimento deve essere causa di dolore, forzare oltre limiti cioè procurare dolore non
serve assolutamente a correggere ma solo infiammare una zona di per sè irritata. Sul piano tecnico
lavorare preferibilmente è prevalentemente nella stazione seduta, bloccare le braccia e spalle così da
effettuare un'azione di tipo pressorio, continuare per mesi e mesi senza arrendersi, prima o poi la rigidità
finisce con il ridursi, non scompare ma diminuisce ed è allora che è il momento di passare all'esercizio
attivo.
-Va considerato che spesso l'atteggiamento cifotico peggiora quindi andiamo a vedere tre possibili gradi di
peggioramento della cifosi:
Ipercifosi posturale: non ci sono alterazioni di struttura ma solo abitudini scomposte da correggere ,non si
può escludere quindi una regressione spontanea.
Cifosi paramorfica: non sono ancora compromessi metameri vertebrali ma i legamenti possono causare un
certo grado di rigidità. In questo caso l'autocontrollo posturale risulta inefficace se non viene integrato da
una serie di esercizi volti a mobilizzare i segmenti rigidi.
Dismorfismo cifotico: è in atto una vera e propria deviazione della norma che quando compromette
muscoli e legamenti può essere combattuta con una certa efficacia ,quando però coinvolge elementi ossei
diventa difficile da trattare.
Riassumendo☆
il vizio posturale è correggibile volontariamente a livello psicomotorio, Il paramorfismo può essere
corretto con esercizi di mobilizzazione e trofismo mentre il dismorfismo può essere contenuto o ridotto
ma di norma non è correggibile.
Nella corretta postura il soggetto deve avere le coste inclinati in avanti il torace aperto e polmoni espansi.
È necessario che tutti i movimenti della Ginnastica sia correttiva che medica tendano all'estensione del
rachide dorsale e alla conseguente apertura della gabbia toracica. Ma l'estensione del rachide dorsale
deve essere effettuata evitando di interessare la muscolatura cervicale e lombare perché
provocherebbero un aumento indesiderato delle curve lordotiche sopra e sotto. La colonna funziona come
un tutt'uno quindi qualsiasi esercizio che tende a diminuire la curva del rachide inevitabilmente
provocherà un amento delle altre due, è bene quindi prendere precauzione e bloccare le curvature
cervicale e lombare.
Tipologie di esercizi:
Esercizi a busto eretto: per evitare appunto di correggere una curva ma aumentando le altre due,
bisogna bloccare il segmento del collo con della retroposizione del Capo e bloccare il tratto lombare con
la retroversione del bacino.
Esercizi nella stazione seduta: l'accorgimento più pratico per prevenire tale inconveniente è quello di far
lavorare il soggetto seduto su una panca alta da terra da 20 a 40 cm in modo che la flessione della coscia
aggiunta alla retroversione del bacino, blocchi la porzione lombare del rachide e ne riduca l' insellatura.
Anche in posizione seduta i soggetti giovani, tendono ad andare in lordosi quindi bisogna: allargare le
ginocchia aumentando la mobilità del tratto lombare, allontanandole dal busto il bacino va in
antiversione. Unendo le ginocchia la mobilità del tratto lombare diminuisce e avvicinandole al busto il
bacino va in retroversione.
Estensione del dorso ed elevazione della cassa toracica in posizione eretta: tenere la colonna dritta
con la retroversione del bacino, estensione del tronco con extrarotazione dell'omero per allargare le
coste, tramite un inspirazione forzata trarre verso l'alto la cassa toracica.
Posizione carponi: si presta meglio degli altri esercizi di sbloccaggio soprattutto con le mani posate al
suolo e con arti superiori in appoggio palmare alla spalliera
Rettificazioni della colonna in decubito supino : ☆Cercare di ridurre la curva dorsale senza provocare un
amento della lordosi cervicale e lombare. Tutto ciò viene favorito dalla posizione degli arti inferiori che in
atteggiamento lungo e facilitano la anteroversione del bacino. Una buona correzione si può ottenere,
sollevando leggermente il tronco dal suolo facendo perno sul capo e sui lombi ,mantenendo il capo ritratto
in modo da prevenire l’aumento della curva cervicale ,e flettere le gambe portando l'imposizione
semiraccolta per eliminare l'insenatura lombare. La posizione delle braccia non è determinante tuttavia
preferibile a quella classica di rotazione esterna dell'omero come l'avambraccio in posizione supina .
Esercizi da proni:☆ La posizione correttivo ottimale degli arti superiori è la rotazione esterna dell'omero
con retroposizione dei monconi della spalla. Un errore consiste nel congiungere le mani dietro la schiena e
tirare. Dovremmo curare che le braccia vengano rotate esternamente ,con le avambraccia in supinazione
e le mani rivolte verso l'esterno, il soggetto stacchi le spalle da terra ma non completamente lo sterno,il
capo non si fletta ma rimanga in linea con rachide, la regione addominale non si stacchi dal suolo e la
muscolatura lombare non venga sollecitata a contrarsi.
I metodi con cui le varie scuole di ortopedia hanno affrontato il problema della cifosi sono molteplici, così
come diversi sono i pareri sull'opportunità o meno di far precedere il trattamento ortopedico vero e
proprio da un periodo di mobilizzazione.
Corsetti gessati
Con tale metodo si riteneva di ottenere una sufficiente riduzione delle curve e un allineamento della
colonna dovuto al carico. In realtà non si teneva in considerazione il fatto che in atteggiamento lungo ,la
curva cifotica se non è mobile non si riduce mai del tutto. Il più delle volte quindi l'apparente correzione
del segmento dorsale andava a scapito della lordosi lombare che ne risultava maggiorata a volte anche più
di quella cervicale.La tecnica odierna consiste nel bloccare il tratto lombare ,lieve retroversione per poi
agire effettivamente su quello dorsale.
Corsetti gessati- tecnica ortopedica☆
Il paziente bloccato dalla confezione del gesso in lieve cifosi lombare, è costretto ,
quando sta in piedi, a inclinare leggermente in avanti la parte soprastante del busto. Per riequilibrare
la sua postura è quindi obbligato a tentare di erigere il più possibile la regione toracica sulla quale
agisce una forza pressoria. L'estensione avviene quindi limitatamente alla regione dorsale alta lasciata
appositamente libera dal gesso. La tecnica della moderna scuola francese prevede l'effettuazione di
ginnastica isometrica durante il periodo di correzione tramite il gesso.Mediante gli esercizi isometrici
eseguiti a colonna bloccata ,il trofismo muscolare non solo viene conservato integro ma tende ad
aumentare stabilizzando così la correzione passivo ottenuta meccanicamente. Quando poi viene tolto
il gesso non bisogna subito mobilizzare la colonna per evitare possibili crolli ma proseguire con gli
esercizi isometrici per alcuni mesi (circa 6). La rigidità conseguente al l'immobilizzazione va infatti
conservata per un certo periodo, sia per favorire la sostituzione del vecchio schema posturale con
uno più corretto ,sia perché la colonna rigida resiste meglio alle sollecitazioni del carico e costringe la
muscolatura estensoria ad adattarsi alle nuove condizioni.
GINNASTICA DI STABILIZZAZIONE☆
Gli esercizi di tipo isometrico vanno proseguiti dunque per alcuni mesi anche dopo tolto il gesso. Diciamo
di tipo isometrico ,e non isometrico puro, perché un piccolo spostamento di segmenti ossei è difficilmente
evitabile ,anche quando il paziente lavora entro il gesso, e poi perché la contrazione è isometrica in
quanto effettuata senza spostamento di leve ossee, blanda e raramente di intensità massimale. Di tipo
isometrico dunque, intendiamo definire con questa espressione una contrazione intensa anche se non
massimale e con un minimo ma in pratica quasi inevitabile spostamento di segmenti ossei. Il concetto è
quello di sfruttare la rigidità provocate dal gesso e lavorare con una colonna rigida fino a che non vi sia la
certezza che il trofismo sia sufficiente ,evitarne la possibilità di un crollo e fino al lo stabilizzarsi
definitivo di nuovi corretti schemi posturali.
Solo allora la mobilizzazione non presenterà alcun pericolo e sarà giunto il momento di continuare a
lavorare sul trofismo muscolare con un normale programma di esercizi di tipo misto.
RACHIDE LOMBARE
I muscoli che operano sul bacino si comportano come una coppia di forze che possono agire sia
sinergicamente sia in senso deformante. Se lavorano sinergicamente concorrono a equilibrare il bacino.
Quando una delle due coppie prevale sull'altra si ha un aumento oppure una riduzione dell' inclinazione
del bacino rispetto alla posizione normale ,con l'aumento avremo l'iperlordosi ,con una riduzione avremo
un appiattimento della colonna.
Nella stazione eretta controllata ,l’azione del carico tenderebbe a far cadere il tronco in avanti se non lo
trattenesse il grande gluteo. Mentre quando l'individuo si mantiene in equilibrio sbilanciandosi verso
dietro, è lo psoas iliaco che impedisce al tronco di cadere indietro.
---METODO MADEUF:Questo è un sistema più semplice che consiste nel valutare il decorso della linea
inguinale. Se questa ha un aspetto a v il bacino a tendenza alla retroversione, se invece un aspetto simile
ad una U il bacino tende a portarsi in anteroversione.
LORDOSI LOMBARE
La lordosi lombare presenta un basculamento del bacino in avanti, con ventre pendulo per insufficienza
muscolare e alterata distribuzione del peso.
CLASSIFICAZIONE
-lordosi primitive (emivertebra ventrale, sacrum arcuatum, sacrum acutum)
-lordosi secondarie (di origine patogena, di tipo paramorfico)
Iperlordosi del bambino: indipendentemente dalle cause che la determinano, ripercussioni sull'aspetto
esteriore della parete anteriore dell'addome. Mentre nelle modificazioni di forma della parete addominale
il problema va apposto risolto in termini di trofismo muscolare l'aumento della lordosi fisiologica va
combattuto anche creando quei presupposti di natura meccanica che rendano utile il lavoro dei muscoli.
Cioè per quanto si possono scegliere dei buoni esercizi la loro efficacia è subordinata alla realizzazione di
condizioni che possono contribuire in modo determinante a renderli effettivamente utili. È necessario
eliminare le cause che hanno condotto il soggetto al iperlordosi queste cause possono essere identificate
anche in un ipotrofia degli addominali ma che molte volte vanno invece individuati in difetti della
deambulazione, compensi ad atteggiamenti curvi e abitudini ad indossare scarpe col tacco alto. Compensi
ad atteggiamenti curvi e abitudini ad indossare scarpe col tacco alto. Terapia: neutralizzare e se possibile
eliminare quei fattori che indirettamente possono essere causa di un aumento dell'insenatura lombare.
LORDOSI DELL'ADULTO: trova la sua spiegazione in molte cause e fattori come: malformazioni osse,
atteggiamenti viziati con il tempo, mancanza di esercizio fisico, contratture e rigidità di origine
nervosa...... Il trattamento dovrà essere molto che auto all'inizio per passare graduatamente a movimenti
più intensi, le prospettive sono buoni anche con soggetti anziani a patto di rispettare la gradualità e
Costanza si avrà un miglioramento della situazione generale.
ANCA
La forma della cavità cotiloidea l'angolo, del collo del femore e l'azione dei muscoli concorrono a tenere
in sito l'anca qualora uno di questi elementi subisca una variazione si determina una malformazione.
L'angolo di Hilgenreiner
È formato dalla base della cavità cotiloidea e dalla tangente al tetto cotiloideo ed è normalmente
compreso in un valore che oscilla tra i 5 e i 30°.
Quando supera i 30 si può diagnosticare una malformazione congenita che provoca la lussazione dell'anca.
L'angolo del collo femorale: e formato dal collo del femore e dalla sua diafisi e ha i seguenti valori: alla
nascita 150° a 3 anni 145° nell'adulto 130°, nell'anziano 115°.
COXA VARA
Caratterizzata da una diminuzione dell' angolo del collo del femore con la diafisi che è inferiore a 110 °.
Può guarirsi spontaneamente.
ARTI INFERIORI
Coscia: l'asse del femore sul piano frontale forma con la tibia un angolo di 170° (VALGISMO FISIOLOGICO).
Angolo di Delitala (linea unente la Sias e il gluteo) con l'asse del femore a 45°.
GAMBA
Riceve il carico del femore e lo trasmette su un asse perpendicolare per mezzo della tibia sul piede. Se
l'asse della tibia è deviato verso l'esterno si determina un valgismo, se invece deviato verso l'interno si
determina un varismo.
GINOCCHIO
Malformazioni;
Ginocchio valgo: deviazione sul piano frontale inferiore a 170°, in cui i condili hanno la tendenza a
toccarsi e i malleoli hanno invece una distanza significativa ed è un fenomeno in genere circoscritto
all'articolazione. Il ginocchio valgo nell'infanzia ha un evoluzione benigna però va osservato perché ne
esistono casi in cui l'atteggiamento si mantiene si stabilizza o peggiora. Si considera normale una distanza
tra i malleoli di 5-6 cm. In caso di distanze Maggiori si considera patologico. Terapia: in quelli che non
superano i 5 cm è necessaria una sorveglianza periodica è un trattamento per la tonificazione muscolare,
nel ginocchio valgo grave invece è necessario un trattamento ortopedico e tutori.
GINOCCHIO VARO
Fenomeno che interessa oltre all'articolazione anche la diafisi del femore e della tibia. I malleoli si
avvicinano e si allontanano invece i condili, trattamento: il ginocchio varo benigno non disturba la
deambulazione e spesso si corregge spontaneamente. È necessario anche introdurre D. Il ginocchio varo
grave invece necessita di un trattamento ortopedico con applicazioni contrarie a quelle del ginocchio
valgo.
GINOCCHIO RECURVATO
Iperestensione della gamba sulla coscia. La deformità è tollerata fino a 5 10 gradi in caso di un amento il
trattamento è ortopedico e consiste nell'adozione di una doccia con dispositivo di arresto per il ginocchio.
Le forme gravi dolorose sono destinate al trattamento chirurgico.
GINOCCHIO FLESSO
È una deformità che comporta l'impossibilità di estensione completa del ginocchio e da una forte
instabilità. La sua causa può essere uno squilibrio funzionale, fratture, immobilizzazione in gesso. Il
trattamento è rivolto ad esercizi di allungamento degli ischiocrurali della muscolatura posteriore della
coscia e movimenti di estensione della gamba sulla coscia, andature sui talloni e flessioni del busto ad arti
inferiori e ginocchia bloccate. Nei casi più gravi è necessario anche un intervento chirurgico
GINOCCHIO LASSO
È caratterizzato dal tipico ginocchio ballante determinato da diverse ragioni e in cui la solidità
dell'articolazione della gamba è scarsa. La sua causa può essere costituzionale ma normalmente è di
origine traumatica, la sua lassità favorisce distorsioni e lesioni. Il trattamento consiste nell'adottare
apparecchi di sostegno e nei casi gravi e anche indicato il trattamento chirurgico basato sulla
ricostruzione dei legamenti allentati. Il trattamento chinesiologico consiste nell'effettuare esercizi di
potenziamento.
PIEDE
Nella posizione eretta tutto il peso del corpo ricevuto dall' astragalo viene trasmesso: anteriormente sui
metatarsi se l'appoggio nel terreno e sull' avampiede
Posteriormente: sul calcagno se l'appoggio nel terreno avviene sul tallone. Se l'appoggio è su tutta la
pianta del piede avremo il 57% sul calcagno e il 43 sull' avampiede.
A seconda del rialzo sotto il piede cambia la distribuzione del carico. Il normale rialzo della scarpa di 2
centimetri in quel caso il calcagnolo avampiede avranno il 50% del peso. Secondo la teoria di farabeuf il
piede appoggia con tre pilastri Ossei di sostegno:
-calcagno
-dalla testa del primo metatarso
-dalla testa del V metatarso.
I 3 punti di appoggio sono riuniti da tre arcate osse che costituiscono i sorreggono la volta plantare (che
svolge una funzione ammortizzatrice).
Quando il rialzo delle scarpe è sotto i 2 cm e il tallone è sotto il livello di appoggio del avampiede possono
generare problemi al tendine d'Achille.
Piede cavo
Aumento della volta plantare
Piede torto
Varo equino, valgo convesso, talo.
Il primo; le dita del piede spesso in flessione, deve essere trattato precocemente ma anche con movimenti
passivi ed attivi, posture caute e correzione della deambulazione
Il secondo è dovuto a una verticalizzazione dell'astragalo, aspetto tozzo convesso e cavo "piede a dondolo"
Il terzo è una deformità legata all'esagerazione della flessione dorsale del piede e il trattamento deve
essere eseguito con manipolazioni per stirare il tibiale anteriore.
SCOLIOSI
La scoliosi e una deviazione laterale permanente della colonna accompagnata da rotazione e torsione
delle singole vertebre sul loro asse verticale tali da determinare spostamenti e deformità degli annessi del
rachide. La scoliosi è una deformità che colpisce la colonna fino ad incurvare la lateralmente in modo
permanente creando alterazioni anatomiche non modificabili volontariamente. Questa patologia sul piano
frontale determina uno o più curve. Non si corregge spontaneamente e si manifesta clinicamente con una
sporgenza chiamata Gibbo.La scoliosi è un infermità grave che provoca delle deformazioni antiestetiche
dello scheletro e coinvolge anche le articolazioni, a legamenti e la muscolatura e nei casi più gravi gli
organi interni.Le curve nel piano frontale: è fondamentale dal punto di vista diagnostico distinguere un
atteggiamento scoliotico da una scoliosi strutturale.
ATTEGGIAMENTO SCOLIOTICO
Non presentano mai rotazione e torsione vertebrale e quindi non determinano mai la comparsa clinica di
Gibbi. Sono correggibili e scompaiono con l'eliminazione della casa che le ha provocate non sono mai
evolutive. Si può sviluppare in seguito a dismetria degli arti inferiori, deviazione laterale, sintomo di una
lesione vertebrale, alterazioni posturali, contrattura dell'anca o amputazioni.
SCOLIOSI STRUTTURALE
La deviazione vertebrale è deformata in un modo permanente provocando la comparsa di un gibbo. Non
sono mai del tutto correggibile e presentano sempre il rischio di evolversi a qualsiasi età.
GIBBO: è una sporgenza costale sulla convessità di una curva rachidea e la manifestazione clinica della
rotazione vertebrale.
Le scoliosi strutturali sono nella maggior parte dei casi evolutive durante l'accrescimento in particolar
modo durante la pubertà.
Non è sempre facile stabilire i confini tra atteggiamento scoliotico e scoliosi strutturale.
Le scoliosi strutturali possono essere di natura congenita o acquisita quelle congenite sono già presenti
alla nascita e trovano origine in anomalie morfologiche dei corpi vertebrali mentre le scoliosi acquisite
sono le forme di gran lunga più frequenti.
Le scoliosi acquisite si distinguono in essenziali o idiopatiche secondarie o sintomatiche.
SCOLIOSI IDIOPATICA: deformità tridimensionale del rachide con una curvatura laterale associata rotazione
vertebrale. sono oltre il 90% di tutte le scoliosi. I fattori eziologici riconosciuti sono fattori ereditari,
ritardo di maturazione del sistema di equilibrio, difetti metabolici del tessuto connettivo e fattore di
crescita.
Equilibrio del rachide: si valuta ponendo un filo a piombo al livello della protuberanza occipitale o in
corrispondenza dell'apofisi spinosa di C7. Se il filo a piombo si sovrappone alla piega interglutea la colonna
è in equilibrio ovvero a piombo se il filo a piombo passa lateralmente alla piega interglutea a destra o a
sinistra avremo uno strapiombo.
I triangoli della taglia, sono dei triangoli vuoti che si formano tra gli arti superiori addotti al tronco e la
rientranza dei fianchi. I triangoli della taglia aumentano dal lato della concavità e diminuiscono dal lato
della convessità.
Test di flessione anteriore (test di Adams)
Facendo flettere il tronco di circa 60° per una curva dorsale è di circa 90 per una curva lombare il test
metterà in evidenza: a livello toracico Gibbi costali è a livello lombare le salienze paraspinali.
Obliquità del bacino: si valuta ponendo le mani sulle creste iliache, l'obliquità può dipendere da dismetria
arti inferiori o retrazione muscoli psoas e ischiocrurali.
Test di correggibilità della curva: si può valutare in diversi modi; ponendo il paziente in trazione, le curve
secondarie si correggono. Manovra di auto raddrizzamento di Lorentz, si chiede al paziente di porre la
mano posta dal lato convesso della Curva sul gibbo toracico posteriore e quella controlaterale sulla nuca.
Chiedendo al paziente di mantenere il rachide flesso e di inclinare il tronco da un lato e dall'altro.
Valutazione radiografica:
Bending test: confrontare due immagini dal lato destro e sinistro le foto devono essere uguali e a
specchio. Quando la flessione Destro sinistra diverge si avrà una situazione patologica.
Perché si consigliano sport simmetrici? Perché con i test di simmetria e uguaglianza non si potranno
verificare squilibri va sempre bene se è in allungamento. Perché il nuoto? È un fattore positivo perché il
bambino in acqua e in una situazione tranquilla manca la gravità del corpo galleggia e non ci sono
pressioni di carico. Per fare gli esercizi cosa valuto faccio sempre esercizi simmetrici? No perché per
esempio se la scoliosi a una concavità sinistra lo faccio respirare a destra quindi si fa un analisi per capire
se ha una concavità da una parte o dall'altra e questo lo valuto con il triangolo della taglia.
Metodo di Cobb
Si esegue tracciando sul radiogramma le tangenti al piatto superiore della vertebrale estremo prossimale
della curva e al piatto inferiore della vertebra situata all'estremo distale della curva e si tracciano le
perpendicolari a queste tangenti. l'incontro fra le perpendicolari descriverà un angolo nella parte della
concavità il cui valore è espressione dell' entità della deviazione scoliotica.
Con il termine idiopatica intendiamo una malattia che non si accompagna ad altre processi morbosi e della
quale non si conosce la causa in questo caso rappresenta l'80% dei casi. La scoliosi idiopatica si presenta
tra 10 e 14 anni d'età senza che il ragazzo abbia dolori.
Curva di compenso
Nella curva di compenso si registra una scarsa attività bioelettrica nei due lati. Nelle attività di
autocorrezione si registra attività di potenza.
“L'attività maggiore si riscontra quasi sempre dal lato dei muscoli della convessità.”
“L’emicurva superiore di una curva scoliotica la maggiore attività avviene a livello della muscolatura della
parte convessa, mentre nell’emicurva inferiore di una curva scoliotica la maggiore attività avviene a
livello della muscolatura della parte concava"
Metodo Schroth:Il corpo è visto come un insieme di piramidi che tendono a scivolare. Detto anche metodo
"ortopedia respiratoria". Si usa uno specchio tridimensionale e si cerca di mettere io equilibrio spazi,
depressioni, curvato, cifosi e lordosi trasformando le basi e i vertici delle piramidi, con translazioni delle
tre piramidi del corpo per arrivare ad una correzione posturale completa con una ventilazione
(respirazione) guidata. Si associano esercizi di respirazione , esercizi per il miglioramento della forza
muscolare con lavoro isometrico effettuato in fase espirazione, movimenti semplici e brevi negli atti
respiratori con utilizzo di spessori per livellare depressioni e asimmetrie, inspirazione associata
all'estensione assiale del rachide, espirazione avviene in maniera passiva, facendo intervenire in isometria
i muscoli paravertebrali e fissatori delle scapole.
Metodo Klapp: La stazione eretta favorisce a causa dell'effetto della gravità la scoliosi. La quadrupedia
può eliminare o rimediare alle scoliosi.
Posizioni quadrupediche iniziali in lordosi:
1-abbassata D1-D4; 2- semiabbassata D5-D7; 3- orizzontale D8-D10; 4- semieretta D11-D12; 5- eretta L1-L5
Le posizioni in lordosi non sono accettate in materia in quanto una delle aggravanti della scoliosi è proprio
al lordosi.
Posizioni quadrupediche iniziali in cifosi : 1- abbassata DI-D4; 2- semiabbassata DI1-L12; 3- orizzontale D8-
D10; 4- semieretta D5-D7; 5- eretta CI-C4.
Metodo I.O.P.
1-partendo dalla stazione eretta il punto di massima curvatura è nel tratto lombare
2- partendo dalla stazione seduta effettuando una flessione ed una inclinazione il punto di curvatura si
sposta più in alto;
3- partendo dalla posizione a carponi effettuando una flessione laterale, il tratto lombare si irrigidisce se
si aggiunge una inclinazione avanti del busto.
Parte dalla posizione lordotizzata: a) bacino bassob) bacino medio c) bacino alto
Parte dalla posizione cifotizzata con busto flesso sotto l'orizzontale: a) bacino basso b) bacino medio c)
bacino alto.
Il lavoro muscolare va eseguito in allungamento completo e accorciamento incompleto per i muscoli
paravertebrali dei lato concavo, mentre va eseguito lavoro in accorciamento completo ed allungamento
incompleto per i muscoli del Iato convesso della curva.
Eseguendo un esercizio asimmetrico a busto inclinato verso avanti l'azione maggiore è a carico del rachide
dorsale e minore nel lombare, mentre a busto flesso verso il basso l'azione maggiore è a carico del rachide
lombare e minore nel dorsale.
Nelle scoliosi a doppia curva lavora contemporaneamente il braccio per agire sulla parte alta e la gamba
per agire sulla parte bassa:
- Se prevale la curva dorsale si lavora a bacino alto
- Se prevale la curva lombare si lavora a bacino basso
- Se le curve sono uguali si lavora a bacino medio
La derotazione della scoliosi si ottiene sollevando la spalla e l’emibacino del lato omologo dell' arto
traente.
Il lavoro muscolare va eseguito in allungamento completo e accorciamento incompleto per i muscoli
paravertebrali dei lato concavo, mentre va eseguito lavoro in accorciamento completo ed allungamento
incompleto per i muscoli del Iato convesso della curva.
Lavorando simmetricamente dopo avere bloccato il tratto desiderato della colonna vertebrale si può
modulare l'intervento: nel tratto dorsale agendo con gli arti superiori, mentre nel tratto lombare agendo
con gli arti inferiori.
Lavorando asimmetricamente un arto resta fermo e blocca la colonna, l'altro arto estendendosi provoca
uno spostamento del rachide sacrale verso l'arto flesso e uno spostamento del rachide lombare verso l'arto
esteso. Con lo stesso meccanismo si agisce con gli arti superiori per intervenire sulla colonna dorsale.
Eseguendo un esercizio asimmetrico a busto inclinato verso avanti l'azione maggiore è a carico del rachide
dorsale e minore nel lombare, mentre a busto flesso verso il basso l'azione maggiore è a carico del rachide
lombare e minore nel dorsale.
Nelle scoliosi a doppia curva lavora contemporaneamente il braccio per agire sulla parte alta e la gamba
per agire sulla parte bassa:
- Se prevale la curva dorsale si lavora a bacino alto: l'arto superiore sui 2/3 della zona alta e l'arto
inferiore su l/3 della zona bassa;
- Se prevale la curva lombare si lavora a bacino basso: l'arto superiore su 1/3 della zona alta e l'arto
inferiore sui 2/3 della zona bassa;
- Se le curve sono uguali si lavora a bacino medio; l'arto superiore su 1/2 della zona alta e l'arto inferiore
sui 1/2 della zona bassa;
La derotazione della scoliosi si ottiene sollevando la spalla e l’emibacino del lato omologo dell' arto
traente.
Con il metodo I.O.P avremo la mobilizzazione in proporzione all'altezza del bacino, la localizzazione
circoscritta con l'azione diversificata degli arti superiori e inferiori e la correzione degli strapiombi
variando l'asse di trazione degli arti.
LO STRUTTURALISMO PSICOMOTORIO
L'intelligenza è vista come un processo di adattamento all'ambito sociale e fisico che circonda il soggetto,
nel senso che l'apprendimento scaturisce, l'intelligenza si sviluppa da una interazione attiva con
l'ambiente e il comportamento si modifica. la ginnastica correttiva permette un apprendimento capace di
sviluppare l'intelligenza e modificare il comportamento di un individuo.
«Ogni e qualunque movimento, pertanto, è determinato da un compilo motori, per garantire il quale
l'esatta regolazione del fluire degli impulsi che arrivano dai canali di informazione, il loro coordinamento
e la formulazione dei programmi che possono realizzarsi manifestarsi, sono il frutto di processi nello
stesso tempo mentali, come pensieri e sentimenti, e somatici»
«un modo nuovo di intendere l'esercizio correttivo: non più un movimento puramente imitativo di un
modello esterno al soggetto, ma l'esercizio diventa interiorizzato, analizzato dal soggetto stesso in tutte
le componenti estero e propriocettive che possono essere rese coscienti ed eseguito con l'attenzione non
al risultato interno (aspetto formale), ma al processo stesso, interno, del "muoversi" (aspetto
psicomotorio)»
Nello Strutturalismo Psicomotorio, l'esercizio correttivo è scomposto nell'analisi anzitutto della posizione
di partenza e successivamente dell'esecuzione . La posizione di partenza è scomposta in:
- L'aspetto formale:
- L'aspetto psicomotorio dello studio motorio: a) esplorazione b) inventario c) integrazione
L'esecuzione dell'esercizio viene a sua volto scomposto in:
- aspetto formale:
- aspetto psicomotorio suddiviso in: a) dialogo sparlale; b) dialogo temporale c) dialogo senso-percettivo
Il soggetto deve essere accompagnato a scoprire gli elementi dell'aspetto psicomotorio che nella posizione
di partenza e nell'esecuzione degli esercizi che non vanno bene e deve essere aiutato ad applicare delle
correzioni utili a perseguire l'obbiettivo che via via ci si pone.
Nelle prime esecuzioni degli esercizi, durante le operazioni di esplorazione e di inventario, si evidenziano
le eventuali distonie, asimmetrie ecc. In base agli obiettivi prefissati, occorre a selezionare uno o più
elementi dell’aspetto psicomotorio.
Il soggetto controlla attivamente quell’elemento cercando di mantenerlo in posizione corretta e di non
modificarlo durante l’esercizio.
L’invariante correttiva
Nelle successive ripetizioni, allo scopo di mantenere l’invariante correttiva, saranno necessarie delle
correzioni degli eventuali errori evidenziati dalla situazione particolare in cui l’esercizio viene realizzato.
Queste correzioni saranno ovviamente retroattive , ma, col tempo, dovranno essere chieste e eseguire
l’esercizio in maniera corretta, mantenendo l’invariante. L’invariante correttiva può essere scelta fra
qualsiasi classe di dati: meccanici, posturali, sensitivi, visivi, ecc.) e rappresenta la risposta all’obiettivo
che l’esercizio si pone.
Obiettivi
Ginnastica posturale (recupero dell’assetto sagittale) e stretching (leggero) dell’ileo-psoas.
-Aspetto formale
-Aspetto psicomotorio della posizione di partenza
-Aspetto psicomotorio dell’esercizio propriamente detto:- invariante correttiva- dialogo spaziale- dialogo
temporale- dialogo attitudinale
Educazione posturale
L’educazione posturale effettua un lavoro meccanico – ortopedico, educa lo schema corporeo tramite la
ginnastica posturale, dalla quale traggono vantaggio anche l’equilibrio e la respirazione.
Per lavoro meccanico-ortopedico si intende l'attività volta a perseguire i classici obiettivi dell'Educazione
Fisica, ovvero lo stretching delle catene muscolari retratte, il recupero del R.O.M. articolare, il
potenziamento dei muscoli della dinamica, lavoro di resistenza per i muscoli della statica.
L'educazione dello Schema Corporeo si realizza attraverso la presa di coscienza del proprio corpo e
l'apprendimento di quelle capacità di analisi che pian piano renderanno coscienti e facilmente
controllabili le varie sensazioni esterocettive e propriocettive: senso di posizione articolare, tensioni
muscolari , attività muscolare.
N.B. Educare lo schema corporeo significa raggiungere l’obiettivo finale, che consiste nell’avere
padronanza dell’allineamento rispetto agli assi e i piani del corpo, e su di essi compiere i movimenti
corretti, significa progredire nel controllo totale delle sensazioni esterocettive e propriocettive, significa
avere il controllo totale dell’esecuzione, sia da decubito, che dalla quadrupedia, e ovviamente dalla
stazione seduta e eretta.
N.B. La ginnastica posturale è diretta a mantenere un quadro sensoriale buono, e a far mantenere
posizioni corrette al soggetto durante l’intera durata dell’esercizio. Queste posizioni poi, con il tempo,
saranno mantenute corrette quotidianamente.
Stimolo efficace
Non è possibile modificare la componente posturale di uno schema motorio assumendo intenzionalmente
delle posizioni perché si attiverebbe il sistema dinamico, ma cercando di mantenere un quadro sensoriale
dato mentre si esegue l'esercizio. La costruzione dell'esercizio di ginnastica posturale si articola in 4 fasi:
1. si individua l'elemento da correggere;
2. si propone un esercizio che coinvolga l'elemento in questione;
3. si dà un compito posturale che riguardi l'elemento in questione;
4. si dà un compito dinamico che perturbi l'elemento in questione.
STELLA DI GROSSIORD
Partenza: Soggetto in decupito supino, mani alla nuca, gomiti chiusi, arti inferiori piegati.
Movimento:
-se sollevo da terra la spalla destra, spingendo il gomito destro verso l’altro, lavorerà la parte A1
- se sollevo da terra la spallasinistra, spingendo il gomito sinistro verso l’altro, lavorerà la parte A2
- sollevo entrambi i gomiti verso l’alto, incidenza nel quadrante A centrale
-se sollevo il tallone destro, spingendo il ginocchio destro verso l’alto, lavorerà la parte C1
-se sollevo il tallone sinistro, spingendo il ginocchio sinistro verso l’alto, lavorerà la parte C2
- se sollevo entrambi i talloni lavorerà la parte C centrale
-se sollevo le spalle e i talloni avrò un incidenza in B,B1, B2
Tipo di contrazione
Contrazione dinamica: tra cui isotonica e isocinetica, auxotonica, pliometrica
Contrazione statica: tra cui quella isometrica
La contrazione isotonica si ha quando un muscolo si accorcia spostando un carico che rimane costante per
l'intera durata del periodo di accorciamento.
La contrazione isometrica è quando il muscolo si contrae senza modificare la sua lunghezza.
Legge Borelli: la lunghezza delle fibre è proporzionale all'accorciamento ottenuto dalla loro contrazione,
questo accorciamento è uguale alla metà della lunghezza delle fibre. Quindi se un muscolo a fibre lunghe
4 cm si potrà accorciare di 2 cm.
L’esame radiografico
La lettura corretta di un esame radiografico ai fini chinesiologici può essere una chiave di diagnosi per
esaminare in maniera compiuta un soggetto.
È un accertamento diagnostico di grande validità scientifica.
“Segni radiologici di modesta entità possono corrispondere a una diagnosi seria, mentre a volte grosse
malformazioni sono compatibili con una esistenza normale”.
L’esame migliore è quello che prevede la teleradiografia, in toto, del rachide sotto carico dalla posizione
detta ortostatica, eseguita in stazione eretta. Ulteriori radiografie eseguite in decubito (scarico) servono
per una comparazione al fine di rilevare l’indice di correggibilità e collasso.
L’indice di correggibilità delle scoliosi si determina con il BENDING TEST. In questa verifica il paziente è
disteso con bacino fissato in posizione di equilibrio: dopo aver eseguito una lastra in questa posizione, il
tronco viene inclinato al massimo a destra e poi a sinistra e, in queste posizioni estreme, si fanno due
radiografie. Gli esami radiografici vengono ripetuti ogni 5 anni, per evitare i danni delle radiazioni
all’organismo. Le radiografie, in sintesi sono in proiezione frontale e in proiezione sagittale.
Posizione frontale: Una colonna si definisce in "asse sul piano frontale" quando l'appiombo che parte dalla
settima vertebra cervicale scende sul solco intergluteo. In caso contrario si dice "disassata".
Equilibrio del bacino: Osservazione e interpretazione della posizione della piattaforma sacrale.
- piattaforma sacrale orizzontale
- piattaforma sacrale obliqua
- se i tetti cotiloidei sono sullo stesso livello si tra. di una asimmetria del bacino
- se i tetti cotiloidei non sono sullo stesso livello si tratta di una asimmetria di lunghezza degli arti
inferiori