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DIRITTO DEL LAVORO A.

Ventura 27/3/20

contratti atipici
contratto di lavoro a orario ridotto , lavoro a chiamata, lavoro intermittente

tutta la disciplina dei contratti atipici DLgs 81 del 2015 (jobs act) decreto di riordino dei
contatti di lavoro

il contratto di lavoro part-time è il contratto a orario ridotto


quale sia l'orario di riferimento
l'orario pieno sono 40 h settimanali , part-time

disciplina legale facendo finta che il contratto collettivo rimandi alla legge

tutte le prestazioni inferiori alle 40h e la legge non pone limiti all'entità della riduzione

possibilità di riduzione su base settimanale, l'ipotesi di orari multi periodale, le 40h


settimanali potessero essere calcolate come media in un periodo più lungo sempre nel
rispetto dei riposi ferie ecc

in questa logica dobbiamo ragionare per il part time la riduzione non è detto avvenga
in modo orizzontale, potrebbe anche avvenire in modo verticale

la riduzione verticale sa della possibilità di ridurre l'orario non al numero di giornate


stabilite, ma ci sono giorni in cui non c'è lavoro

modulare la riduzione dell'orario (a giorni lavoro 5 h altri 3h) è una riduzione


orizzontale, non può essere considerata verticale

la riduzione verticale potrebbe essere del tipo che a giorni lavoro a tempo pieno, altri
giorni non lavoro proprio
alterno momenti di prestazione a momenti di non prestazione lavorativa

questo puo avvenire anche in base a settimane, mesi ,anni


es. un lavoratore che lavora solo giugno luglio agosto
e il lavoratore nei mesi in cui non lavora non è da considerare disoccupato
in questo caso riceverà la retribuzione solo nei mesi in cui lavora

il principio di percentualità se lavoro in percentuale rispetto al collega che lavora a


tempo pieno, la retribuzione sarà proporzionata al e quindi inferiore

principio della sufficienza iltrattamento economico deve essere sufficiente a garantire


come facciamo a contemperare

nel momento in cui ho una prestazione riditta potrei violare questo principio

il part time è una norma percepita i seguito a una direttiva comunitaria che hanno
riconosciuto a questo particolare istituto un caposaldo della conciliazione della vita di
lavoro

dovrebbe essere utilizzato principalmente per esigenze interesse del lavoratore :esigenza
di cura della lavoratrice madre, o conciliazione diritto a tempo libero

così ragionando il lavoratore puo avere diritto a del tempo libero

è possibile che il lavoratore non percepisca quel trattamento da parte di un datore di


lavoro sufficiente

avrà gli stessi diritti del lavoratore a tempo pieno, sopratutto in termini economici

il trattamento economico mensile è sufficiente?


Il lavoratore quando sarà libero potrà trovare un altro lavoro che gli fa raggiungere la
retribuzione sufficiente , nel limite massimo del tempo pieno

il contratto part time non ha l'esclusività


i diritti proporzionabili (frazionabili)devono essere garantiti proporzionalmente
all'orario di lavoro. Ci sono diritti non proporzionabili che devono essere garantiti cosi
come sono (es diritto di assemblea )

le ferie la legge dice 4 settimane 2 nell'anno 2 entro 18 mesi successivi


non sono frazionabili come tempo, ma trattandosi di ferie retribuite (diritto alla
sospensione del rapporto) il rapporto non c'è ma vi e la controprestazione
è proporzionabile non il n di giorni, è il trattamento economico ad essere proporzionate
da part time

rispetto a severe riduzioni verticale, è strano che il lavoratore per gli altri mesi sia

possibilità del lavoratore part time verticale, sfornito di qualsiasi tutela previdenziale,
non è molto favorevole per il lavoratore. Le forme di sostentamento al di fuori del
contratto di lavoro è previsto solo per i lavoratori che perdono il lavoro
involontariamente (licenziamento o contratto a termine) per questa disoccupazione
parziale, lo stato non interviene a sostenere il lavoratore che effettua questa scelta del
lavoratore
vedrò a vedermi proprozionato il mio diritto di indennità di idsoccupazione in base al
reddito percepito quando si lavorava, quindi un trattamento previdenziale inferire,
rispetto al tempo pieno

modalità di riduzione: si puo fare una combinazione tra trattamento orizzontale e


trattamento verticale?

Orizzontale verticale o misto quindi un mese lavoro sempre febbraio non lavoro marzo
lavoro full time determino tutto cio nello stesso contratto
la retribuzione sarà proprozionata a come lavoro

il problema è che la norma prevede una semplificazione di riduzione dell'orario a turni


il problema e che gia cosi ci complicano la vita
questa combinazione di questo orario comporta molto trambusto

è un rapporto flessibile, ma la flessibilita interna è abbastanza ridotta


per la legge deve essere redatto in forma scritta, la forma è un elemento che richiede la
legge è la legge che mi deve chiedere la forma scrittà
la forma è un requisito importante se la elgge lo richiede
l'assenza della forma scritta comporta l'assenza del contratto do lavoro speciale
il lavoro in questo caso comporta che il contratto è da considerare a tempo pieno
se la norma prevede la forma critt ai fini dell'esistenza del contratto

in questo caso la forma è richiesta ai fini di conoscenza, l'esistenza del contratto


oppure in assenza di forma scritta dovrei avere le prove e quindi provare un rapporto di
lavoro a orario ridotto

è in forma scritta dunque questo tipo di contratto, e cosa deve contenere:


le ore e la collocazione dell'orarioo di lavoro rispetto alle modalita che ci siamodetti
ho def una riduzione dell'orario al 50% 4h al giorno dalle 10 alle 14 al di fuori non mi si
possono richiedere ulteriori prestazioni di lavoro ne modificare cio

per cercare di andare in contro alle necessità aziendale possibilità di flessibilazione


lavoro supplementare e clausole elastiche
servono a variazione della quantita del lavoro e collocazione del lavoro
le ore di lavoro supplementare sono prestazione dilavoro che vanno oltre a quello
stabilito nel contratto part time che possono raggiungere quote del lavoro full time
devono essere remunerate con una maggiorazione ciioè non solo quell che mi devi al
giorno ma anche qualcosa in piu

lavoro straordinario lavoro che supera il lavoro di orario pieno, orario normale di lavoro,
sia per contratti full time che part time
clausole elastiche per potervi ricorrere c'è un sistema delle doppia chiava
posso inserire una clausola che autorizza il datore di chiedere prestazione di lavoro in
momenti diversi da quelle stabilite da contratto con un preavviso di 2gg
per avvalersi di questa prerogativa il datore deve inserire un patto in forma scritta,
rispettare le norme di legge collettivo che prevedono un preavviso di 2gg
lo puoi inserire solo se il contratto collettivo di riferimento disciplina orari elastici

altrimenti fai ricorso alle commissioni di certificazione di contratti (istituite per


deflazione del contenzioso) nelle quali il lavoratore è assistito e si disciplina in quella
sede
in questo caso si prevedono delle maggiorazioni sulle ore spostate

non posso piu revocarlo a menoche non sia una malato oncologico o debba assistere
familiari grravi o nel cas abbia figli cn disabilità accertata o figli minori di 13 anni solo
in questi casi posso recedere dalla clausola
tornero a lavorare solo nelle fasce e la retribuzione inizialmente stabilita

il full time puo diventare part time? Ni


lavoratore diritto potestativo cioè quando decide illavoratore in quali casi puo fare cio il
lavoratore
ragionando in termini di trasformazione è possibile solo in 2 casi di dirtto
malattia oncologica del lavoratore
lavoratrice ottenere in sostituzione del congedo per maternità da ridurre fino al 50%

la busta paga della signora Angela


la signora è una lavoratrice part time e lo si evince dall'intestazione vi è indicata la
percentuale
la retribuzione di partenza e quindi la paga oraria è prevista per un impiegato contabile
di II categoria
siccome ha un contratto ridotto si decurta quella percentuale non lavorata.

Il contratto colletivo pubblici esercizi disciplina i parrorti di lavoro indiividauale dei


servizi da ristorazione

art 77 lavoro a tempo parziale


l'impostazione è sempre quella di cercare di avere uno strumento a garanzia del
lavoratore
viene formalizzata al punto 3

art 78 punto 2
esempio di come la contrattazione collettiva interviene (leggere)
almeno 15h a settimana devi lavorare

file contratto di lavoro part-time


prototipo di contratto di lavoro part time
contemperare gli obblighi significa adempiere alla comunicazionepressogli uffici perche
si venga a conoscenza dell'esistenza di questo contratto di lavoro, che altrimneti risulta
lavoro a nero

contratto di lavoro deve avere i contenuti minimi

modello unilab assunzione


modello (evitabile) dati che devono essere inviati, comunicati

il contratto di lavoro part time puo essere sia a tempo determinato, che a tempo
indetrminato.

Lavoro intermittente
è un lavoro che rientra tra le ipotesi di orario ridotto
rispetto al part time è caratterizzato dll'instabilità
il lavoratore offre la propria

Lavoro atipico
Il lavoro atipico è costituito da contratti di lavoro con caratteristiche diverse rispetto ai
normali contratti di lavoro dipendente a tempo pieno e al lavoro autonomo. I contratti di
lavoro atipico sono caratterizzati da maggiore flessibilità del lavoro. Con il termine
lavoro atipico si intendono tutti quei contratti di lavoro non abituali, diversi dai
tradizionali contratti di lavoro dipendente a tempo indeterminato e dalle forme di lavoro
autonomo. Il mercato del lavoro italiano ha assistito ad una radicale trasformazione
verso la fine degli anni '90, con l'introduzione delle forme di lavoro atipico. In particolar
modo, una normativa quadro di riferimento in materia viene introdotta dal legislatore
con la legge del 14 febbraio 2003 che introduce sul mercato del lavoro italiano le forme
dei contratti di lavoro non standard (lavoro atipico) regolamentandone le modalità di
attuazione. Le principali forme di lavoro atipico sono le seguenti:
Lavoro part time
Il lavoro part time è un rapporto di lavoro dipendente in cui la prestazione lavorativa
viene effettuata per un numero inferiore di ore rispetto a quanto previsto dai contratti di
lavoro a tempo pieno. I lavoro part time è anche conosciuto come lavoro a tempo
parziale ed è una forma di lavoro atipico. Il lavoro a tempo parziale può essere applicato
sia nei contratti di lavoro a tempo determinato che in quelli a tempo indeterminato. Il
lavoro a tempo parziale può consistere in una riduzione dell'orario lavorativo giornaliero
e/o in un'attività lavorativa svolta soltanto in alcuni giorni. Il numero di ore e la durata
della giornata lavorativa sono specificate nel contratto di lavoro. La formula del lavoro a
tempo parziale (lavoro part time) può essere applicata sia nei contratti di lavoro a tempo
indeterminato sia nei contratti di lavoro a tempo determinato. In particolari casi, il datore
di lavoro può chiedere al lavoratore di prolungare il proprio orario di lavoro, ad esempio
per far fronte ad imprevisti lavorativi, ed il lavoratore ha facoltà di accettare o meno. Si
parla in questi casi di lavoro supplementare. Nel caso del part-time il lavoro
supplementare non può superare il 10% delle ore lavorative del mese previste nel
contratto di lavoro part-time.
Forme di lavoro part-time
Il lavoro part-time può essere definito all'interno della giornata lavorativa o all'interno
della settimana/mese lavorativa. Possiamo individuare tre categorie di lavoro part time:
Lavoro part time "orizzontale" Il contratto di lavoro part-time di tipo "orizzontale"
consiste in una riduzione dell'orario di lavoro giornaliero (da esempio, tutti i giorni 4 ore
dalle 9:00 alle 13:00 invece delle tradizionali 8 ore di lavoro).
Lavoro part time "verticale" Il contratto di lavoro part-time di tipo "verticale" consiste in
un'attività lavorativa a tempo pieno, da svolgersi soltanto in determinati giorni della
settimana, del mese o dell'anno (ad esempio, 8 ore dalle 9:00 alle 17:00soltanto il lunedì
e il mercoledì).
Lavoro part-time "misto" Il contratto di lavoro part-time di tipo "misto" (o ibrido)
riunisce in sé le caratteristiche delle precedenti forme di part time (orizzontale e
verticale). In quest'ultimo caso, sia l'orario sia il periodo lavorativo sono personalizzati
sulla base delle esigenze organizzative del datore di lavoro.

Lavoro a tempo determinato


Il lavoro a tempo determinato consiste in un rapporto di lavoro dipendente che prevede
una data di inizio e una data di cessazione del rapporto di lavoro fin dalla stipula del
contratto tra datore di lavoro e lavoratore. Al raggiungimento della data di cessazione il
rapporto di lavoro ha termine. Il contratto a tempo determinato risponde all'esigenza
dell'azienda di colmare un vuoto temporaneo in una posizione lavorativa(es. assenza per
maternità) o un aumento improvviso e temporaneo dell'attività produttiva. Il contratto di
lavoro a tempo determinato rientra nella categoria del lavoro atipico. Il contratto a tempo
determinato può essere prorogato con il consenso del lavoratore soltanto se la durata del
primo contratto è inferiore a tre anni. La proroga deve essere fissata entro un termine
stabilito. Le normative tutelano anche i diritti del lavoratore che, in caso di
continuazione del rapporto di lavoro dopo la scadenza del termine, può in alcuni casi
essere assunto con contratto a tempo indeterminato in forma stabile. NOTA Il lavoro a
tempo determinato consiste in un rapporto di lavoro dipendente in cui il datore di lavoro
e il lavoratore fissano una data di inizio e una data di fine del rapporto di lavoro (ad
esempio 6 mesi, 12 mesi ecc). Il termine della durata del contratto di lavoro risponde
alle esigenze produttive o organizzative del datore di lavoro, ad esempio nel caso di una
temporanea crescita della domanda o della mole di lavoro. Il contratto di lavoro a tempo
determinato viene anche sottoscritto nei casi in cui il datore di lavoro deve sostituire
temporaneamente un lavoratore per un determinato periodo di tempo.
Regole e limitazioni Va da sé che il contratto di lavoro a tempo determinato deve
rappresentare l'eccezione e non la regola. Deve mantenere la sua caratteristica principale
d'essere un contratto di lavoro finalizzato a rispondere ad esigenze temporanee. A tale
scopo le legge dedica al lavoro a tempo determinato un insieme di regolamenti
normativi e di limitazioni. In passato il lavoro a tempo determinato era considerato una
tipologia di lavoro residuale e talvolta visto con sfavore dallo stesso Legislatore,
secondo cui nel 1968 il contratto di lavoro si reputa a tempo indeterminato salvo
particolari eccezioni. Con la riforma del 2001 (DLgs. n.368 del 6/9/2001) il rapporto di
lavoro a tempo determinato ha invece assunto maggiore importanza. A partire dal 2001
il datore di lavoro può ricorrere con maggiore facilità ai contratti di lavoro a tempo
determinato, purché rispetti le condizioni ed i limiti previsti dalla Legge.
Elenchiamo le principali: il contratto di lavoro a tempo determinato può essere stipulato
per rispondere ad esigenze produttive - organizzative che richiedono un temporaneo
incremento della manodopera per un periodo di tempo limitato;
il lavoro a tempo determinato non può essere utilizzato per sostituire lavoratori in
sciopero; il lavoro a temo determinato non può essere utilizzato dalle aziende che
abbiamo effettuati licenziamenti collettivi nei sei mesi precedenti, dalle aziende
ammesse alla Cassa integrazione guadagni, dalle aziende non in regola con le norme
sulla sicurezza del lavoro, dalle aziende il cui contratto collettivo di lavoro prevede uno
specifico limite quantitativo al ricorso al lavoro a tempo determinato;
la durata complessiva del contratto di lavoro a tempo determinato non può superare i tre
anni; il trattamento economico e previdenziale del lavoratore è pari a quello degli altri
lavoratori a tempo indeterminato;

Rinnovo del contratto di lavoro a tempo determinato


Il contratto di lavoro a tempo determinato può essere prorogato per una sola volta, una
volta giunto alla sua scadenza, con il consenso del lavoratore, purché la durata del primo
contratto sia stata inferiore a tre anni. Anche nel caso del rinnovo deve essere specificata
la data di inizio e di fine del contratto di lavoro. Qualora il rapporto di lavoro continui
anche dopo la scadenza del termine senza aver rinnovato il contratto a tempo
determinato, il lavoratore dovrà essere assunto stabilmente con contratto a tempo
indeterminato.
Recesso del contratto di lavoro a tempo determinato Il recesso anticipo del contratto di
lavoro a tempo determinato è consentito esclusivamente per giusta causa. Il recesso
privo di giusta causa obbliga la parte al risarcimento danni (art. 2119 cc).
Lavoro temporaneo
Il lavoro temporaneo è anche conosciuto con il nome di lavoro interinale (o
somministrazione di lavoro). E' un rapporto di lavoro dipendente in cui il lavoratore è
assunto da una società di fornitura di lavoro temporaneo per svolgere l'attività lavorativa
presso altre aziende. Le imprese con necessità di personale per periodi di tempo limitato
si rivolgono alla società di fornitura, richiedendo l'assegnazione di uno o più lavoratori.
In questo modo, l'impresa evita la ricerca nel mercato di lavoro e ogni iter burocratico di
assunzione. Durante lo svolgimento del lavoro il lavoratore è a tutti gli effetti un
dipendente della società di fornitura e non dell'azienda cliente dove lavora. Il lavoratore
riceve lo stipendio, la retribuzione e i versamenti previdenziali direttamente dalla società
di fornitura presso cui è assunto. Tra azienda fornitrice e azienda cliente viene stipulato
un contratto di fornitura di lavoro temporaneo. Le caratteristiche e gli skill del lavoratore
sono decise dall'impresa richiedente e specificate nelle condizioni contrattuali. Il
lavoratore può essere assegnato all'azienda richiedente per un periodo di tempo oppure
essere a disposizione per eventuali incarichi lavorativi. La formula del lavoro
temporaneo è stata introdotta nel mercato del lavoro con la legge del febbraio 2003.

Lavoro intermittente
Il lavoro intermittente è anche detto lavoro a chiamata a cui si rimanda per ulteriori
approfondimenti.

Lavoro a chiamata
Il lavoro a chiamata consiste in prestazioni lavorative subordinate di breve durata. Il
lavoro a chiamata è anche conosciuto come lavoro intermittente o Job on call. Questa
tipologia di contratto di lavoro si addice alle attività lavorative stagionali o saltuarie. Ad
esempio cameriere in hotel o ristoranti nel corso della stagione estiva ecc. Il lavoro a
chiamata consente al datore di lavoro di far fronte alla momentanea necessità di forza
lavoro per brevi periodi senza sovraccaricare la struttura dei costi fissi aziendali. Il
lavoro a chiamata è una forma di lavoro atipico.

Collaborazioni occasionali o Prestazione occasionale


La prestazione occasionale è un rapporto di lavoro con durata non superiore a 30 giorni
e un rimborso non superiore a cinquemila euro nel corso dello stesso anno solare. La
prestazione occasionale è un rapporto di lavoro che si instaura tra un lavoratore e un
soggetto committente (impresa o privato). Il lavoratore non ha l'obbligo di apertura della
partita iva. Il rimborso della prestazione lavorativa è assoggettata al regime della ritenuta
di acconto con aliquota fissa pari al 20%. Entro i limiti fissati dalla legge la prestazione
occasionale non è soggetta all'obbligo contributivo. Alcuni esempi di prestazioni
occasionali sono le prestazioni a giornata, in un week end o comunque per brevi periodi
di tempo.
Limiti e vincoli di applicazione. La prestazione occasionale si distingue dal lavoro
autonomo e dal lavoro accessorio in virtù della mancanza del coordinamento e della
continuità della prestazione. La fattispecie della prestazione occasionale è disciplinata
dal legislatore italiano nell'articolo 61 del D.lgs.276/2003 e dall'art.4 della Legge n.30. Il
legislatore ha coniato questa fattispecie per disciplinare forme di collaborazioni
lavorative non subordinate per lavori saltuari di brevissima durata. Nel caso in cui il
reddito del lavoratore superi i cinquemila euro in un anno solare il lavoratore ha
l'obbligo di iscriversi alla gestione separata dei collaboratori. La prestazione occasionale
non deve, inoltre, oltrepassare la durata di trenta giorni nell'arco del medesimo anno
solare, per durate superiori è necessario inquadrare il rapporto di lavoro nei contratti di
lavoro a progetto o come lavoro autonomo.

collaborazioni coordinate e continuative

Lavoro a progetto
Il lavoro a progetto è un rapporto di lavoro atipico in cui il lavoratore riceve dal datore
di lavoro un progetto, da seguire per un periodo di tempo determinato fino al
compimento del progetto stesso. La durata del contratto a progetto deve essere
specificata all'inizio del contratto di lavoro. Il datore di lavoro deve anche documentare
nel contratto, con assoluta precisione e in ogni dettaglio, il progetto da assegnare al
collaboratore, le modalità e gli obiettivi. Nel corso del periodo di contratto il lavoratore
percepisce una retribuzione. Al termine del periodo contrattuale cessa il rapporto di
lavoro tra il datore di lavoro (azienda) e il collaboratore a progetto. È un contratto di
lavoro atipico di collaborazione coordinata e continuativa a carattere personale e senza il
vincolo di subordinazione. Il committente assegna un progetto specifico o un
programma di lavoro che il lavoratore dovrà gestire in modo autonomo, in funzione del
risultato finale e indipendentemente dal tempo impiegato per la prestazione lavorativa. Il
contratto a progetto è caratterizzato dai seguenti aspetti:
Il progetto: Il committente deve individuare un progetto o un programma di lavoro
specifico da assegnare al collaboratore. Il progetto deve essere dettagliato e
identificabile, in funzione di un risultato finale da raggiungere entro una determinata
data.
Autonomia del collaboratore. Il collaboratore gestisce il progetto/programma a lui
assegnato in autonomia, senza alcun vincolo di tempo e di subordinazione con il
committente.
Collaborazione coordinata e continuativa. Lo svolgimento dell'attività lavorativa deve
avere le caratteristiche tipiche della collaborazione coordinata e continuativa.
Il rapporto di lavoro a progetto è stato introdotto con il decreto legislativo n.276 del
2003 (cd "Legge Biagi") per sostituire i contratti co.co.co. nel tentativo di frenare
l'utilizzo che veniva fatto dei contratti co.co.co. da parte dei datori di lavoro subordinato.
Nella prestazione lavorativa il lavoratore assume l'incarico di eseguire un progetto senza
alcun vincolo di subordinazione. Il lavoratore concorda le modalità di esecuzione con il
datore di lavoro, la durata e il compenso. Nel lavoro a progetto il legislatore ha
sottolineato la natura autonoma del lavoratore a progetto (artt.61-69 D.Lgs.276/2003).
Va precisato che il lavoro a progetto è una nuova tipologia contrattuale di lavoro che si
affianca a quelle già preesistenti del lavoratore dipendente e del lavoratore autonomo.
Con l'introduzione del lavoro a progetto viene annullata e sostituita la precedente
normativa sulle collaborazioni coordinata e continuativa (co.co.co.).

Lavoro a chiamata
Il lavoro a chiamata consiste in prestazioni lavorative subordinate di breve durata. Il
lavoro a chiamata è anche conosciuto come lavoro intermittente o Job on call. Questa
tipologia di contratto di lavoro si addice alle attività lavorative stagionali o saltuarie. Ad
esempio cameriere in hotel o ristoranti nel corso della stagioneestiva ecc. Il lavoro a
chiamata consente al datore di lavoro di far fronte alla momentanea necessità di forza
lavoro per brevi periodi senza sovracaricare la strutturadei costi fissi aziendali. Il lavoro
a chiamata è una forma di lavoro atipico.

Lavoro ripartito
Il lavoro ripartito è svolto da due o più persone che dividono il carico di lavoro, l'orario,
il numero di ore e le funzioni normalmente svolte da un solo lavoratore dipendente. I
lavoratori coinvolti nel lavoro ripartito si organizzano per garantire la continuità del
lavoro mediante turni. Il rapporto di lavoro ripartito termina alla sua naturale scadenza
contrattuale o nei casi in cui uno dei due lavoratori presenti le dimissioni o venga
licenziato. Il rapporto di lavoro si interrompe anche per l'altro o per gli altri lavoratori
coinvolti nel lavoro ripartito.

Il lavoro atipico nasce per rispondere all'esigenza aziendale di assicurare una parziale
flessibilità del fattore lavoro, in risposta alle variazioni della produzione. Con il termine
"flessibilità" si intende la capacità dei lavoratori di adattarsi a funzioni e orari diversi in
rapporto alle esigenze produttive. La flessibilità del lavoro risponde anche all'esigenza di
far conciliare meglio il rapporto tra tempo libero e tempo di lavoro, consentendo ai
giovani lavoratori di accedere con maggiore facilità nel mercato del lavoro (occupazione
giovanile) senza precludere il proseguimento degli studi. Il lavoro atipico risponde anche
all'esigenza di agevolare l'occupazione femminile, non soltanto giovanile, e la
coesistenza della figura della donna-madre di famiglia con quella professionale della
donna lavoratrice.

Lavoro atipico e occupazione


Lo sviluppo del lavoro atipico ha consentito alle imprese di utilizzare la leva
occupazionale per far fronte alla variabilità dei cicli produttivi. L'eccessiva rigidità dei
contratti di lavoro tradizionali ostacolava l'attuazione dei piani di assunzione da parte
delle aziende, in particolar modo quelli per far fronte ad un aumento occasionale ed
imprevisto della domanda/produzione. Il ricorso al contratto di lavoro tipico ha
notevolmente ridotto i rischi d'impresa di aumentare i propri costi fissi d'impresa per far
fronte a situazioni occasionali di mercato, ed ha aumentato indirettamente anche
l'occupazione, seppure modificando la qualità del lavoro.

Lavoro atipico e precarietà Se da un lato il lavoro atipico ha apportato benefici alle


imprese e all'occupazione, dall'altro ha introdotto il concetto di precarietà nella società.
Il lavoro atipico è per sua caratteristica un contratto di lavoro precario. In una società
costruita per decenni sul modello della struttura certa degli incassi e dei pagamenti, il
precariato ha creato una nuova classe di lavoratori in forte difficoltà ad accedere ai
mutui, all'acquisto di un casa e alla formazione di una famiglia. Ciò spinge verso
l'esigenza di un'attenta regolamentazione dei contratti di lavoro atipici, per agevolare la
fruizione dei vantaggi riducendo gli abusi e lo sfruttamento del fattore lavoro.

https://www.okpedia.it/lavoro_atipico

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