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SLIDE 1:

l termine barocco viene applicato all'arte del seicento già a partire dal XVIII
secolo assumendo un significato dispregiativo indicando un'arte esagerata e
bizzarra, soltanto in tempi moderni si è tolto a questo termine le sue valenze
negative.
L'arte di questo periodo, nata come risposta al protestantesimo, assunse un
ruolo di grande importanza per la diffusione al popolo delle idee
controriformiste e venne usata come mezzo per ricondurre il popolo alla
dottrina cattolica.
L'arte barocca aveva il compito di toccare direttamente l'animo e i sentimenti
della gente e per far questo era necessario che essa assumesse forme
grandiose e monumentali.
Il gusto barocco si diffuse però non solo nei paesi cattolici, ma le sue
caratteristiche si ritrovano anche nei paesi protestanti.
Caratterizzano lo stile barocco la ricerca del movimento, dell'energia,
accentuando l'effetto drammatico delle opere attraverso i forti contrasti di luce
e ombra sia delle sculture che delle pitture. Anche in architettura è evidente la
ricerca del movimento attraverso superfici curve e ricche di elementi
decorativi.

SLIDE 2:
I Palazzi e soprattutto le chiese furono decorati da immensi e
grandiosi affreschi, che si avvicinano alla realtà grazie alla
rappresentazione assolutamente naturale dei personaggi.
Questo conferisce alle scene sacre rappresentate un
carattere di credibilità che avvicinava i fedeli.
Grande importanza fu data alla decorazione dei soffitti, i
pittori barocchi, grazie alla maestria nell'uso della prospettiva
riuscivano ad ampliare gli spazi architettonici creando spazi
irreali che univano il cielo e la terra, per esempio il soffitto
della chiesa di Sant'Ignazio a Roma dipinto da Andrea Pozzo
nel quale figure reali ondeggiano nell'aria in sospensione tra
cielo e terraDue erano le correnti artistiche che si andavano sviluppando nel
seicento: quella naturalistica con Caravaggio e quella classicista proposta
dalla scuola dei Carracci.
Caravaggio introdusse nei suoi dipinti la realtà di tutti i giorni; anche quando
dipingeva soggetti religiosi, egli cercava la verità rappresentando le figure di
Cristo, della Madonna, degli apostoli, utilizzando come modello persone
comuni, come quelle che si potevano incontrare a quel tempo per le strade,
facendole emergere da una luce particolare.

SLIDE 3:
La scultura barocca arricchiva l'internoe l'esterno di edifici e chiese e
venivano usati numerosi tipi di materiale accostati in maniera diversa per
ottenere effetti policromi: marmi di diversi tipi, stucchi dorati, bronzi, e grandi
specchiere.
Il più importante scultore Barocco fu Gian Lorenzo Bernini abile nel lavorare
il marmo conferendogli effetti di tensione drammatica e grande teatralità
ottenuti attraverso i contrasti di chiaroscuro e l'illusione coloristica.
Accanto alla grande produzione scultorea, da tenere in considerazione in
questo periodo anche la produzione minore consistente in sculture per
presepi in terracotta o legno e in statuette di porcellana.

SLIDE 4:
L'arte barocca ha quattro caratteristiche importanti. Sono luce, realismo e
naturalismo, linee e tempo. L'arte barocca vanta una sola fonte di luce, vale a
dire il tenebrismo. Un esempio di questo concetto è la "Giuditta e la serva con
la testa di Oloferne" di Artemisia Gentileschi.

Rubens ha sostenuto la caratteristica del realismo nella sua arte. L'arte


barocca faceva molto affidamento sul realismo, a differenza dell'arte greca.
Le linee aiutarono gli artisti a trasmettere movimento. In altre parole, si può
dire che le linee hanno contribuito alla sensazione di movimento. Il tempo era
usato come una caratteristica che può trasmettere la forza della natura. L'arte
barocca si basava su queste quattro caratteristiche.

È importante sapere che lo stile di arte rinascimentale attribuisce maggiore


importanza e significato al concetto chiamato percezione. Percezione è un
concetto di disegno che ha reso possibile l'aspetto tridimensionale del pezzo
d'arte. Gli edifici potrebbero adattarsi perfettamente ai dipinti. Gli artisti hanno
creato dipinti in cui due edifici possono essere individuati uno accanto all'altro
con lo stesso punto di fuga.

Un'altra importante caratteristica dell'arte rinascimentale è l'incorporazione di


una tecnica chiamata Sfumato. Questa è una tecnica meravigliosa grazie alla
quale è possibile creare un bel contrasto tra le parti chiare e scure di un
dipinto. È possibile trovare la tecnica Sfumato ben gestita da Vinci nel suo
dipinto, 'Mona Lisa'. Lo scorcio è un'altra tecnica artistica utilizzata dagli artisti
del Rinascimento. Secondo questa tecnica, un oggetto apparirebbe più
piccolo di quanto non sia in realtà. In realtà è dovuto a un'illusione. Un'altra
tecnica utilizzata dagli artisti del Rinascimento è il chiaroscuro. Non c'è una
grande differenza tra le tecniche di sfumato e di chiaroscuro dell'arte dello
stile rinascimentale.

SLIDE 5:
Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, nasce a Milano nel 1571. Si forma
presso la bottega del pittore Simone Peterzano nella città di Milano dove
recepisce i modi di due tradizioni diverse: da un lato il realismo lombardo,
dall'altro il rinascimento veneto, con il quale viene in contatto quando
Peterzano lo porta con se in alcuni viaggi a Venezia, dove conosce l'arte del
Tintoretto.
A vent'anni si trasferisce a Roma, prima presso Lorenzo Siciliano, di seguito
presso Antiveduto Gramatica, poi presso il Cavalier d'Arpino.
Costui gli affida l'esecuzione di quadri di genere, rappresentanti fiori o frutta,
genere disprezzato dagli accademici del tempo perchè ritenuti soggetti
inferiori rispetto a dipinti in cui venivano rappresentate figure umane. Egli
inventa un suo particolare repertorio dipingendo giovani presi dalla strada,
messi in posa, accompagnati da cesti di frutta, calici e oggetti di vetro.
Tra i primi dipinti dell'artista c'è il Bacchino malato, oggi alla galleria Borghese
di Roma, dipinto nel 1591 circa, che viene considerato un autoritratto
eseguito nel periodo in cui fu ricoverato in ospedale per malaria

SLIDE 7:
La curiosa posizione delle gambe del protagonista non è nuova: sembrerebbe infatti
che Caravaggio si sia ispirato alla stessa posizione di san Bartolomeo di Michelangelo
Buonarroti nel suo Giudizio Universale.
A circondare il ragazzino, troviamo tanti oggetti che rappresentano le attività
dell’uomo, ovvero un violino e il liuto (che rappresentano la musica), un’armatura
(la guerra), una coroncina (il potere), squadra e compasso (il disegno), penna e dei
fogli scritti (letteratura), fiori ed alloro (amore per la natura); tutti questi oggetti
sono sovrastati dalla figura di Cupido, il quale con un sorriso sembra calpestarli,
come se lui fosse al di sopra di tutte queste cose.

Se guardi con attenzione, puoi notare che ciascuno di questi oggetti, ha qualcosa che
non va: al liuto ed al violino mancano delle corde, poi c’è solo un frammento
dell’armatura completa, ed inoltre, la piuma è sporca d’inchiostro.

Disegnando tutti questi danni, Caravaggio ci suggerisce che non si può fare altro che
abbandonarsi all’amore.

Il sorriso di Cupido è a metà tra l’innocenza di un bambino e la furbizia di un ragazzo;


non è un particolare da sottovalutare, poiché questa grande attenzione per
l’espressività suggerisce che Caravaggio conoscesse bene gli studi a tal proposito
fatti in passato da Leonardo da Vinci.

L’idea che Caravaggio contribuisce a creare con “amore vincit omnia” è molto
interessante: si tratta di un bel ragazzino, il quale però non è ritratto perfettamente,
(come si può notare dai denti storti), scardinando quindi il tradizionale canone della
perfetta bellezza degli dèi per lasciare spazio ad una bellezza realistica e soprattutto
umana.

Il motivo che ha ispirato la nascita di quest’opera è ancora discusso: da una parte


molti studiosi pensano che l’opera sia basata sulla frase amore o sui versi scritti
da Virgilio all’interno delle “Bucoliche” X.69, dove egli affermava “L’amore vince
tutto e noi cediamo all’amore”  o in latino omnia vincit amor et nos cedamus amori.
A dare maggior peso a questa ipotesi vi è nella scena rappresentata da Caravaggio
un manoscritto a terra con una grande V sopra
Un’altra corrente di pensiero suggerisce invece l’ipotesi che “Amor vincit
omnia” rappresenti simbolicamente tutte le vittorie e le conquiste del
marchese Vincenzo Giustiniani, e di conseguenza tutti gli elementi della scena
starebbero a rappresentare una vittoria o un tratto positivo di questa persona

SLIDE 8:
Davide: diversamente dalla versione viennese, puoi notare che Davide ha
un’espressione molto meno eroica, se non addirittura compassionevole, nei
confronti del suo nemico; inoltre, il mesto volto dell’eroe, non lascia nemmeno
emergere la gioia per aver sconfitto il nemico.

La tipica oscurità caravaggesca circonda i due protagonisti e solo una flebile luce


mostra i tratti del volto di Golia; è la stessa oscurità ad inghiottire la spalla di Davide,
quasi come se le tenebre lo stessero accogliendo dopo l’uccisione del gigante.

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