Sei sulla pagina 1di 4

ARISTOTELE

- STAGIRA (regione greca della Macedonia) nel 384 a.C.


- si reca ad Atene dove frequenta l'Accademia per venti anni, fino alla morte di
Platone, nel 347 a.C.

- Aristotele si reca ad Asso dove fonda una comunità platonica


- viene chiamato da Filippo, re di Macedonia, a curare la formazione del figlio,
Alessandro, futuro Magno, del quale quindi fu precettore.
- Questa formazione, durante la quale Alessandro dette vita al suo immenso
impero, durò per 13 anni, fino al 334 a.C quando Aristotele (forse deluso dalla
politica di Alessandro) tornò ad Atene e fondò la sua scuola che chiamò Liceo o
Perìpato.
- Nel 323, con la morte di Alessandro, e la fine del suo impero, gli ateniesi nazionalisti
insorgono contro il dominio macedone che aveva tolto autonomia alla polis greca
e contro tutti quelli che identificarono come gli "amici" di Alessandro,
 ARISTOTELE condannato a morte. Aristotele fugge ma muore l'anno successivo per
una malattia
SCRITTI ARISTOTELICI  esoterici o acroamatici, cioè destinati all’insegnamento nella
scuola e riservati ai discepoli,
- pochi frammenti  scritti essoterici opere letterariamente più impegnative, destinate al
grande pubblico
 filosofia aristotelica assume l’esistenza e la conoscibilità degli enti sensibili, cioè il
mondo dell’esperienza.
 tutte le cose che ci circondano esistono effettivamente, sono cioè sostanze nel
senso più proprio e non «immagini» imperfette dell’idea con cui, invece, Platone
identifica la realtà autentica.

Ogni ente  composto di materia e forma (synolon), cioè dell’elemento materiale di cui
sono fatti e di ciò che li rende come sono.
 LA FORMA (eidos)  componente strutturale delle cose, a differenza dell’idea
platonica che esiste oltre le cose.
La critica alla dottrina delle idee
 realtà (ontologica) piena (non parziale o apparente come Platone o Parmenide) agli
enti naturali
 La distanza maggiore di Aristotele dalla teoria delle idee consiste comunque
nell’obiezione che la scienza non può appoggiarsi ad enti separati.
Mentre per Platone non si può avere scienza di ciò che è mutevole,
 la scienza aristotelica cerca ciò che è stabile in predicati universali che non esistono
separatamente dalle cose, ma ne rappresentano l’essenza o l’unica natura.
FONDAMENTO DELLE COSE DELLA REALTA’ NELLE COSE STESSE
 SOSTANZA DELLA REALTA’ = ESSERE

l’essere insieme di sostanze e di qualità di tali sostanze.


Ognuna di queste sostanze forma un sìnolo, cioè
l’unione indissolubile di due elementi: la forma e la materia.
 Per forma  natura propria DELLA COSA, ossia la struttura che la rende quella che
è.
 Per materia il soggetto di cui una cosa è fatta \\che viene strutturato dalla forma.
Di conseguenza si può dire anche che la forma sia ciò che costituisce la
“sostanzialità” della sostanza,

 SOSTANZA sia il sinolo che la sola forma
la sostanza è l’individuo EMPIRICO(= il sinolo),
METAFISICO, la sostanza è la sola forma (= essenza delle cose).

La sostanza (come forma) è l’essenza necessaria di una cosa, la struttura fissa e


immutabile che la definisce e la organizza.
DISTINZIONE DAGLI ACCIDENTI le qualità che una cosa può avere o non avere,
\\caratteristica casuale della sostanza.
Aristotele il divenire implica un passaggio da un certo tipo di essere a un altro certo
tipo di essere.
 UNICA REALTÀ l’essere e che il divenire sia soltanto una modalità dell’essere.
 Per pensare la realtà del divenire ELABORA I CONCETTI DI POTENZA ED ATTO.

 POTENZA possibilità, da parte della materia, di assumere una determinata forma.


 ATTO si intende la realizzazione di tale capacità, cioè l’assunzione di quella forma.

LA POTENZA STA ALLA MATERIA COME L’ATTO STA ALLA FORMA.


-la materia è la possibilità di assumere forme diverse,
la forma è la realtà in atto di tali possibilità.
Ad esempio, il seme è la pianta in potenza, nel senso che ha la capacità, in certe condizioni,
di trasformarsi in pianta.
La pianta è il seme in atto, in quanto rappresenta la potenzialità compiuta di diventare
pianta, cioè il completamento dell’attività di diventarla.

 L’ATTO PRECEDE LOGICAMENTE E CRONOLOGICAMENTE LA POTENZA. SECONDO


ARISTOTELE
l’adulto (uomo in atto) a generare il figlio (uomo in potenza), secondo la
conoscenza: non si può conoscere la potenza se non si conosce l’atto di cui è in
potenza
DIO.
Aristotele, afferma che tutto ciò che è in moto è necessario sia mosso da altro. Quest’altro
poi, se è a sua volta messo in moto, è necessario sei mosso da altro ancora = INFINITO
 principio assolutamente «primo» e «immobile», causa iniziale di ogni movimento
possibile
 Aristotele identifica il «motore immobile» richiesto dal movimento con Dio,
• è atto puro, ossia atto senza potenza, poiché dire potenza è dire possibilità di
movimento,
 immobile, non può essere soggetto al divenire.
• Dio è pura forma o sostanza incorporea.

LA LOGICA DI ARISTOTELE
Nella classificazione aristotelica delle scienze non trova posto la logica, poiché essa ha
per oggetto la forma
comune di tutte le scienze, cioè il procedimento dimostrativo, o le varie modalità di
ragionamento, di cui
esse si avvalgono.
AL POSTO DEL TERMINE“logica”  analitica metodo
di risoluzione del ragionamento nei suoi elementi costruttivi.

Potrebbero piacerti anche