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Giotto
Giotto
IL
Francia e Inghilterra, fu uno dei fattori di
destabilizzazione, al quale si aggiunsero l'epidemia di
peste nera nel 1348 e le rivolte contadine. Il XIV secolo
TRECENTO
è anche uno dei periodi più ricchi dal punto di vista
artistico e culturale. Tra il 1309 e il 1377 la sede del
papato venne trasferita da Roma ad Avignone, in
Francia, periodo noto come «cattività avignonese»,
che corrisponde a un periodo di crisi per la chiesa
cattolica.
LA VITA DI GIOTTO
Giotto nasce intorno al 1267, è il più grande pittore del Trecento e di tutta la cultura
occidentale. Figlio di un fabbro, nasce probabilmente, nel quartiere fiorentino di Santa Maria
Novella. Dagli anni 80 ai 90 del secolo riuscirà a maturare le sue conoscenze artistiche.
• Una delle capacità di Giotto è quella di addentrarsi nella caratterizzazione fisica e psicologica
dei personaggi. Ciò appare particolarmente evidente all'interno della cappella, individuato come
il momento più alto e ispirato di tutta la sua arte.
Sulle pareti laterali, si succedono 38 riquadri, disposti in tre
fasce di affreschi, nei quali è rappresentata la storia della
salvezza, a partire dalla storia di Gioacchino e
Maria. Il racconto inizia con Gioacchino cacciato dal tempio e
finisce con il riquadro del Giudizio Universale, in cui al centro
compare ritratto lo Scrovegni mentre offre a Cristo in gloria
la cappella.
• Il compianto
sul
Cristo Morto
1303-1305
GIULIA CALIRI
Al ciclo delle Storie di Cristo, sulla parete di sinistra, appartiene il "Compianto sul Cristo morto", uno degli affreschi più
famosi della cappella e anche uno dei più intensi e drammatici della produzione giottesca.
Il dipinto di Giotto rappresenta l'episodio, tratto dal Vangelo, che descrive il momento quando il corpo di Gesù, dopo essere
stato deposto dalla croce, viene avvolto in un lenzuolo bianco, dopo essere stato cosparso di unguenti profumati, per poi
sistemarlo nel sepolcro.
MARIA TROVATO
Scendendo, lungo i lati delle
La parte superiore è dominata dalla
finestre si trovano le schiere degli
grande finestra a tre luci, che rinvia
angeli precedute da figure che
simbolicamente alla trinità: ai suoi
recano dei vessilli, il cui insieme,
due lati due angeli stanno srotolando
di tono militaresco e trionfale, è
il cielo, antico motivo bizantino che
disposto in modo da creare una
simboleggia la fine dei tempi.
sorta di movimento dinamico.
• Da sottolineare innanzitutto che nel presente affresco una sostanziale differenza consiste nella prospettiva, poiché in
quest'opera le fasce sono disposte orizzontalmente su un unico piano come pure le stesse figure, mentre in quello del
Giotto sono disposte su più piani e danno l’impressione che l’affresco sia realizzato sul muro di un’abside.
• Collocato nella fascia principale, il Cristo è posto sullo stesso piano prospettico di tutte le altre figure: non in alto e, quindi,
non separato dagli altri protagonisti contrariamente all'opera di Giotto.
• Come nel precedente affresco in cui si scorgevano solo le testine, il Cristo è attorniato da una schiera di angeli, arcangeli,
serafini e cherubini, disposti a corona.
CLAUDIA SANTOCONO