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tività in classe che nel lavoro personale él ci, tabelle, altri che richiedono una serie di
domicilio. Cercheremo qui di isolare e met- definizioni o una sintesi verbale. Per ogni
tere in evidenza alcune fra le loro principali contenuto, insomma, va scelto il supporto
caratteristiche e funzioni. più adeguato.
L'aggettivo «didattico» abbinato al termine la diversificazione dei sussidi didattici, inol-
«sussidio» veicola l'idea che tali materiali tre, dà la possibilità concreta al docente che
non sono unicamente una fonte supple- ne senta l'esigenza, di tener conto della
mentare di informazione, ma portano in sé composizione eterogenea della classe per
degli elementi aventi la funzione di facilitare quanto concerne, sia la disparità di interes-
la trasmissione di contenuti scientifici al do- se portata alla materia, sia i diversi livelli di
cente, e il processo di apprendimento all'al- concettualizzazione nella comprensione
lievo. Essi costituiscono quindi una media- degli argomenti di cui gli allievi sono capaci.
zione fra dei contenuti e delle procedure per I sussidi didattici rappresentano cioè un pre- Oscillazione del pendolo.
appropriarsene. Ora, questa mediazione, zioso strumento per la differenziazione del-
come ha sottolineato J.P. Astolfi, può esse- /'insegnamento. strutturazione degli elementi concettuali. Si
re di tipo conduttivista, qualora si cerchi di la rilevanza dell'aspetto grafico presente in tratta di operazioni cruciali nel processo di
condurre passo passo l'allievo lungo un per- ogni sussidio didattico ha sovente come ef- apprendimento, che mettono in difficoltà
corso prestabilito passando da tappe obbli- fetto di accrescere la motivazione e l'inte- anche gli allievi più dotati (e non solo gli al-
gate, o di tipo costruttivista, qualora ci si resse degli allievi. Tale potere di seduzione lievi!) e che richiedono quindi un'efficace
proponga di offrire all'allievo stimoli adegua- può essere sfruttato pedagogicamente per sostegno. A questo proposito vale la pena
ti che attivino processi mentali quali la de- suscitare reazioni di stupore, curiosità, e di sottolineare la differenza fra struttura e
codifica, l'interpretazione, il confronto, la quindi desiderio di allargare il proprio campo strutturazione. Si sa che più un documento
sintesi, la generalizzazione, ecc. permetten- di conoscenza. Di fronte a un materiale co- è strutturato, più la successione degli ele-
dogli di costruire, strutturare o ristrutturare struito con intelligenza didattica l'allievo do- menti è logica, più la presentazione è esau-
le proprie conoscenze. vrebbe aver voglia di confrontare e stabilire stiva meno si favorisce il lavoro mentale di
Opportunamente integrati all'interno di un connessioni f ra dati nuovi e conoscenze già chi ne usufruisce. In altri termini, offrire al-
dispositivo didattico i sussidi offrono un'im- acquisite, di cercare risposte a domande l'allievo una struttura già bell'è pronta signi-
portante alternativa alla voce dell'insegnan- precedentemente formulate, di porsi ulte- fica impigrirlo, renderlo passivo, limitarsi a
te: la diversificazione dei mezzi di trasmis- riori domande. I sussidi didattici non do- chiedergli di assimilare e memorizzare un
sione, allo scopo di riprendere o completare vrebbero relegare l'allievo al ruolo di sempli- sapere preconfezionato. L'apprendimento
argomenti già trattati, offre il vantaggio, se ce recettore permettendogli unicamente di vero e proprio, invece, presuppone il coin-
abilmente sfruttata, di tener viva l'attenzio- accumulare informazioni in modo più siste- volgimento dell'allievo nella costruzione del
ne della classe da un canto, ma anche di matico di quanto lo possa fare ascoltando il suo sapere. I sussidi didattici dovrebbero
adattare la forma della trasmissione al tipo discorso dell'insegnante. quindi contribuire a fornire gli stimoli neces-
di contenuto. Vi sono temi più facilmente Una delle funzioni qualitativamente più im- sari al processo di strutturazione attiva da
abbordabili tramite immagini, schemi, grafi- portanti è infatti di permettere la sintesi e la parte dell'allievo.
In questo senso va intesa l'interessante pro-
posta di J.L. Martinand di distinguere fra
materiali grezzi e materiali elaborati. Gli uni ,
dovrebbero permettere una prima elabora-
zione e messa a punto delle osservazioni e
delle riflessioni personali emerse dall'attivi-
tà sperimentale, dal contatto diretto con gli
oggetti o con i fenomeni studiati. I secondi
dovrebbero intervenire in una fase più avan-
zata dell'apprendimento e fungere da docu-
menti di riferimento, come complemento di
un sapere parzialmente costituito, allo sco-
po di favorire l'integrazione a un livello supe-
riore, la strutturazione o la ristrutturazione
di diversi frammenti di conoscenza.
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lità d'astrazione l'opportunità di approfondi-
re aspetti del problema che più li interes-
sano;
- disporre di schede di lavoro, di esercita-
zione, di sperimentazione da fornire alla
classe o a gruppi se lo svolgimento dell'atti-
vità didattica lo necessita;
- disporre di schede di sintesi da fornire o
da far completare alla classe;
- disporre di schede di valutazione formati-
va che possano servire all'inizio dell'unità
quale verifica delle conoscenze già presenti
J.) negli allievi e durante la fase di insegnamen-
to per adattarlo all'evoluzione dell'apprendi-
mento degli allievi.
Per il docente ciò significa avere a disposi-
zione dei materiali da integrare in modo fles-
sibile a seconda delle necessità didattiche
(L. Martinand ha definito sussidi di questo
c) tipo «Libre parcours»).
Una proposta
La concezione dei SO che abbiamo via via
sviluppato in questa riflessione ci porta a
Eclissi di sole.
proporre nuove forme di concezione di stru-
menti per l'insegnamento.
Nei SO che si rifanno a questo modello - ge- che da inserire nel processo d'insegnamen- Se vogliamo raccogliere materiali per inse-
neralmente dei manuali - troviamo: to al momento opportuno senza essere rigi- gnanti ed allievi che favoriscano la flessibili-
- una serie di argomenti, predefiniti nella damente vincolati alla successione pre-de- tà dell'insegnamento, la possibilità di adat-
loro successione, sotto forma di capitoli; finita di un testo. Ciò darebbe la possibilità tarsi a classi ed allievi permettendo una rea-
- un grado di approfondimento della mate- di: le costruzione concettuale, allora è neces-
ria scelto dall'autore e che vale per la totalità - modificare a discrezione la successione sario distanziarsi dai soliti manuali per im-
degli allievi a cui si indirizza; degli argomenti o dei concetti/nozioni da in- boccare strade diverse.
- delle esperienze illustrate con disegni e trodurre; C. De Burger propone tre momenti in cui è
fotografie e di cui vengono fornite le conclu- utile l'uso di SO: nel momento della sensibi-
- approfondire un aspetto piuttosto che un lizzazione al problema scientifico che si in-
sioni (senza possibilità di verificarle da parte altro a seconda dell'interesse o delle possi-
degli allievi stessi); tende trattare, nel momento dell'apporto di
bilità della classe; conoscenze nuove ed infine nel momento
- delle conclusioni (sottolineate o inqua-
drate) che si desidera far apprendere; - differenziare l'insegnamento fornendo della strutturazione. Lo schema seguente
- a volte domande o esercizi all'indirizzo agli allievi più veloci o con maggiori possibi- riassume il modello pedagogico globale :
dell'allievo perché eserciti le nozioni o i con-
cetti presentati.
le conoscenze sono presentate come defi-
nite o definitive, non vi è riferimento al pro- Sensibilizzazione
cesso di costruzione delle stesse né da par-
te della scienza, né secondo la logica dell'al- Interessi degli Approfondimento
lievo. allievi ~
Per «costruttivista» si intende invece quel ~ Valutazione
~.-------~~--~
modo di fare scuola che parte dalle cono-
scenze già possedute dagli allievi nell'inten- Conoscenze
to di farle evolvere, utilizzando procedure di- già .. Problema
dattiche possibilmente sperimentali e che,
grazie al confronto con la realtà, porta l'allie- possedute
domande
'--_ _ _ _ _ _-'
,.
i Domande al docente
vo a sviluppare conoscenze più complesse.
Il livello di approfondimento delle conoscen- ~~------.
ze non è definito a priori ma dipende dalle Schema
possibilità di elaborazione della classe a cui dell'attività
l'insegnante si indirizza. Per il docente è uti-
didattica
le poter disporre di punti d'appoggio (mate-
riali didattici vari) per poterli integrare nel
processo di insegnamento/apprendimento
al momento voluto; non più subordinati alla
logica espositiva ma da integrare nelle mo- Comunicazione Attività Apporto
dalità di valutazione formativa cosI da tener orale/scritta di ricerca di conoscenze
conto della classe a cui ci si indirizza e diffe- Indagine
renziati secondo obiettivi di base o di svi- sperimentale
luppo.
Cosa significa «disporre di punti d'appog-
gio?». Un'alternativa al manuale pre-strut-
turato potrebbe essere quella di avere a di- Strutturazione
sposizione una gamma di possibilità didatti-
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didattiche oppure integrati con altri di sua Bibliografia
produzione.
Materiali per gli allievi J.P. Astolfi et ali., Exp6rimenter, Privat. 1984
" docente che ha a disposizione una tale
J.P. Astolfi et ali., Formetion sclentifique et trevai!
gamma di materiali può preparare il suo pia-
• proposte di esperienza di laboratorio autonome,INRP, 1984
no di lavoro scegliendo un percorso proprio, G. De Vecchi et A. Giordan, Comment faire pour
con
usufruendo, quando è utile per l'economia que ça «marche,,? Guide pratique, Z édition,
- posizione del problema
del lavoro didattico, dell'uno o dell'altro dei 1988
- spazi per le osservazioni,
materiali proposti. La flessibilità nell'uso dei A. Giordan et G. De Vecchi, Les origine. du sa-
disegni e conclusioni
materiali favorisce, da un canto, l'adatta- voir, Delachaux, Neuchatel, 1987
• proposte di lavoro sul terreno mento alle necessità degli allievi e della A. Giordan et ali., Quelle 6ducetion scientifique
o relative alla vita quotidiana classe e, d'altro canto, una valutazione for- pour quelle socl6t6? Paris, PUF, 1978
A. Giordan, Una didattica per le scienze speri-
• documenti scritti mativa degli allievi grazie agli appositi stru-
mentali, Roma, Armando-Armando, 1984
storia delle scienze menti didattici presenti nel dossier.
A. Giordan, (sous la diraction), l'6lève et/ou les
- informazioni supplementari Si tratta di una concezione dei SD, che non connalssances scientlfiques: approche didacti-
a complemento obbliga il docente a un percorso di ri-distri- que de la construction de. concapts sclentlfi-
• schemi, grafici, disegni, immagini buzione del sapere, prefissato dal sussidio- ques par les 61Ms, Peter Lang, 1983, 1987
• testi, con relative domande manuale: un modo insomma di fornire ai D. Jacobi, B. Schiele (sous la direction), Vulgari-
• itinerari di apporto supplementare docenti un materiale didattico parzialmente ser la seienca, Champ Vallon Sayssel, 1988
pre-strutturato che faciliti il compito di inse- D. Jacobi, Textes et images de la vufgarisation
(tipo mastery-Iearning o
gnamento ma che non costringa entro bina- seientlflque, P. Lang, 1987
insegnamento-programmato)
J.L. Martinand, Conna1tre et transformer la ma-
ri eccessivamente rigidi l'apprendimento
• schede/esercizi di sintesi tlilre, Peter Lang, 1986
degli allievi.
p. Roqueplo, le pertege du savoir, Seuil, Paris,
• schede di verifica Francesca Matasci - Edo Dozio 1974.