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Un programma di scelte.
Ma noi non ci battiamo per andare al governo. Non abbiamo interessi particolari da difendere, e non
siamo politici di professione. Noi ci battiamo per realizzare degli obiettivi precisi, molti dei quali
definiti nel corso di oltre otto anni di impegno civile. Per questo il nostro non può che essere un
programma di scelte, al di là degli schieramenti dei partiti. Sono scelte di indirizzo, che
rispondono a una priorità generale: la crescita civile della città.
2. Il programma.
È necessario anzitutto applicare per intero lo Statuto Comunale, a cominciare dal Titolo II - Istituti
di Partecipazione. In particolare:
1. Adottare lo strumento del bilancio sociale (Art. 35), per mettere in chiaro ai cittadini
come i loro soldi vengano spesi dal Comune: le priorità, gli obiettivi di intervento, i
livelli di prestazione attesi e realizzati e soprattutto gli effetti prodotti dall’azione
amministrativa.
2. Applicare l’Art. 36, bilancio partecipativo: “Il Comune riconosce ad una assemblea
pubblica, appositamente convocata, la facoltà di indicare la destinazione di una quota del
bilancio di previsione”
3. Redigere la Carta dei diritti dei cittadini. Art. 5, 5° comma: ”I diritti affermati nella
Carta costituiranno gli indirizzi di riferimento per l'attività del Comune ed i rapporti dei
suoi organi di governo e di gestione con i cittadini”.
4. Approvare il Regolamento sugli istituti di partecipazione e di consultazione dei
cittadini (artt. 6, 12, 13, 24, 27) senza il quale restano sulla carta molti degli altri istituti
di partecipazione diretta previsti dal Titolo II. Ricordiamo che la nostra associazione ha
da tempo presentato una propria bozza.
Per un elementare principio di trasparenza è inoltre necessario che il Comune:
5. Istituisca l’anagrafe pubblica degli eletti, in modo che di tutti gli amministratori
comunali, i consiglieri e gli eletti negli enti partecipati sia nota la situazione
patrimoniale, le partecipazioni societarie, le indennità percepite, l’attività svolta nelle
Istituzioni (le presenze, le iniziative assunte, le posizioni espresse).
6. Trasmetta regolarmente su internet –riprese tramite webcam- le sedute del Consiglio
Comunale.
b) Governo del territorio.
La costituzione del Parco Nazionale della Costa Teatina è un’occasione irripetibile per sottrarre il
governo del territorio all’improvvisazione amministrativa e alle pesanti pressioni da parte degli
interessi economici particolari. Occorre:
7. Delimitare il Parco in modo che includa, oltre alla fascia costiera, anche il centro
storico e la campagna vastese. Il Parco Nazionale può essere un’occasione non solo per
accedere ai finanziamenti, ma per riqualificare l’intero tessuto economico e urbanistico.
Purché che ci si creda per davvero.
8. Di conseguenza, abbandonare la folle idea di raddoppio del porto di Punta Penna, in
palese contrasto con l’istituzione del Parco Nazionale, oltre che del tutto superflua per il
il contesto produttivo locale e nazionale.
9. Come ulteriore conseguenza si otterrebbe così rendere di chiudere molti varchi alla
speculazione edilizia (il caso recente di Colle Pizzuto dovrebbe far riflettere).
10. Adottare lo strumento dell’Inchiesta Pubblica: una procedura, regolata dalla legge
regionale (LR 11/99 Art. 11), volta a “fornire una completa informazione” al pubblico
sui progetti di maggiore impatto territoriale e ambientale, “e raccogliere osservazioni,
proposte e controproposte al fine di acquisire tutti gli elementi necessari per una
decisione ponderata sulla realizzazione dell’intervento”. Con questo strumento progetti
quali il PRG (2001) e il PRP (2007) non sarebbero passati, com’è avvenuto, quasi
all’insaputa della città.
11. Istituire il Parco Archeologico di Pennaluce e Punta d’Erce.
12. Ripristinare e restiture alla cittadinanza il Parco Urbano di Casarza.
13. Ripristinare lungo tutta la costa gli accessi al mare.
14. Sollecitare la Soprintendenza per i Beni Architettonici dell’Abruzzo affinché imponga
- com’è previsto dal Codice per i Beni Culturali - ai privati proprietari delle
notevolissime dimore storiche presenti sul territorio comunale (Villa Cipressi, Villa del
Frutteto, Palazzo Della Penna, Convento di Santa Lucia, etc.) la manutenzione delle
stesse, onde non vadano definitivamente in rovina.
15. Istituire il “Sistema dei Beni Culturali Vastesi”, gestito dal Comune, al fine di
consentire la tutela, la divulgazione e la consultazione del patrimonio archeologico,
artistico, demoetnoantroplogico, storico, archivistico e librario pubblico e privato della
città.
c) Salute e Ambiente.
Le leggi vanno rispettate, anche quando non conviene ai gestori amici. Il rispetto delle leggi è il
primo passo verso il rispetto dei cittadini e degli utenti. Occorre:
22. Applicare le leggi (a partire dalla 273/95) che impongono ai gestori l’adozione di uno
strumento altrove comunissimo come la Carta dei Servizi, un documento con cui si
garantisce per iscritto agli utenti le prestazioni minime, si indicano le modalità di
verifica delle stesse, si prevedono le procedure di reclamo e di rimborso.
23. Applicare l’Art. 40 dello Statuto comunale, che prevede che il Sindaco indica “entro il
mese di settembre di ogni anno, apposite conferenze dei servizi locali per esaminare
l’andamento della qualità, quantità, efficienza ed efficacia dei servizi, formulando idonee
soluzioni per il miglioramento di essi.”
24. Applicare la legge regionale (Art. 11 L.R. 23/04) che impone agli “enti competenti
all'affidamento dei servizi” di costituire apposite consulte composte, oltre che dal
gestore, dai rappresentanti delle associazioni degli utenti, ambientaliste etc., volte alla
definizione dei contenuti dei contratti di servizio, e al relativo controllo.
Non ci chiameremmo “Porta Nuova” se non pensassimo che ai quartieri –a cominciare dal centro
storico- va data un’attenzione particolare. Occorre:
25. Istituire un Ufficio specificamente dedicato ai problemi dei quartieri, che abbia un
referente politico, al quale ufficio i cittadini si possano rivolgere singolarmente o in
forma associata.
26. Indire nei quartieri le assemblee pubbliche per la formazione del bilancio
partecipativo di cui al punto 2.
27. Completare in tutte le parti, secondo quanto richiesto dalla normativa vigente, il Piano
di Recupero del Centro Storico per poterlo adottare ed attuare.
28. Disporre la ristrutturazione e il potenziamento del mercato coperto di P.za Santa
Chiara.
29. Ripristinare l’Ufficio comunale già presente nel quartiere di S. Paolo.
Con investimenti molto limitati, infine, il Comune potrebbe migliorare di molto l’efficacia della sua
azione amministrativa, e talvolta anche guadagnarci. A questo scopo dovrebbe:
30. Rivedere l’organigramma comunale, conservando pochi dirigenti e istituendo figure
intermedie con responsabilità definite ed indennità legate al risultato.
31. Definire iter procedurali dettagliati per ogni servizio e i relativi responsabili specifici.
32. Invertire l’attuale tendenza all'esternalizzazione e migliorare la gestione delle
professionalità interne (ad esempio, la gestione interna del servizio riscossione tributi -
con conseguente diminuzione degli stessi e migliore assistenza all'utenza).
33. Realizzare su siti propri impianti fotovoltaici di piccola e media taglia (finanziati
dagli incentivi statali con modalità particolarmente favorevoli per gli enti pubblici)
capaci non solo di coprire il fabbisogno energetico del Comune, ma di generare anche
importanti flussi di cassa.
34. Stipulare le opportune convenzioni per l’impiego di volontari in progetti riconosciuti
dal Servizio Civile (se ne potrebbero impiegare fino a 24).
35. Istituire un ufficio specificamente dedicato al reperimento di finanziamenti
nell’ambito della progettualità europea.
36. Potenziare l’Ufficio Ecologia, allo stato attuale gravemente sottodimensionato.
37. Istituire un’isola ecologica per il ritiro e lo smaltimento dei rifiuti ingombranti.
NOTA a margine.
Fin qui il programma che, come si vede, non copre più di 5 pagine. Queste avrebbero potuto essere
molte di più, e molto più dettagliate nell’analisi, se solo avessimo voluto riprendere qualcuno dei
149 comunicati che in quasi nove anni di attività abbiamo prodotti. Non l’abbiamo fatto per non
appesantire la lettura del documento.
Ci permettiamo di rinviare chi volesse saperne di più al nostro sito:
http://www.portanuovavasto.altervista.org/ .