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ITALIEN
Durée : 3h
N.B. Per la forma: si perde un punto per due errori di lingua (mezzo sbaglio per l’ortografia e uno
completo per la grammatica)
1
Hooyo=la mamma
2
Aabe=il padre, a cui Samia era molto legata e che è stato ammazzato poco tempo prima
3
Il boato=il rumore
SEFRI / D262 / Italien Passerelle / H15 Veuillez rendre ce feuillet avec votre travail, merci ! 1/4
In quel momento mi è tornato in mente Mo Farah 4, il mio connazionale perfettamente a suo
agio in mezzo al campo, a ridere in inglese mentre incitava un atleta bianco. L’opposto di
me. A nove anni era già in Inghilterra, per forza tutto era normale. Arrivato con la sua
30 famiglia. Io avevo diciassette anni, ed era la seconda volta che mettevo piede fuori dal mio
paese. La prima che uscivo dal mio continente. La prima che stavo insieme a tanti bianchi,
tanti europei, americani, cinesi. Ed ero già fortunata.
Per un attimo ho rivisto la faccia di Mo, rilassata, serena, sicura. Ho pensato che forse aveva
accumulato un vantaggio che io non avrei mai recuperato. Poi mi sono detta che era una
35 sciocchezza, sarei arrivata anch’io dove era lui.
Dopo cinque lunghissimi minuti siamo state chiamate e siamo uscite insieme, investite da un
applauso frastornante, tutto per la Campbell-Brown. L’umidità era altissima, faceva
baluginare 5 il tartan in lontananza.
Era la stessa pista di sempre, lunga come sempre, ma a me sembrava enormemente più
40 grande. Lunga il doppio, infinita.
Sono passata davanti a Veronica Campbell-Brown : bellissima, perfetta, imperiosa come una
statua, profumata come una diva. Che profumo metteva ? Nel disegno netto delle gambe
sembrava risiedere tutta la loro potenza.
In quegli interminabili secondi ho cercato di fare l’unica cosa che dovevo fare : azzerare 6 il
45 pensiero, che rischiava di portarmi via.
Mi sono accucciata.
Un pensiero ad aabe come portafortuna.
Poi, come dentro una bolla di infinito, ho aspettato soltanto lo sparo dello starter.
Bum.
50 La pistola. Un boato dalla folla.
Mi sono accorta che avrei perso la gara già dal primo momento. Ad ogni falcata 7 il distacco
tra me e il gruppo aumentava. Incolmabile.
Ero ancora alla curva quando le altre già tiravano il fiato, oltre il traguardo.
Ho corso la seconda metà della pista da sola. Ma in quegli ultimi cinquanta metri è accaduta
55 una cosa inaspettata.
Una parte del pubblico si è alzata in piedi e ha cominciato a battere le mani. Mi incitavano,
gridavano il mio nome, mi incoraggiavano.
Avrei preferito che non lo facessero. Che non si accorgessero che ero così inferiore.
Ho tagliato il traguardo 8 quasi dieci secondi dopo la prima, Veronica Campbell-Brown.
60 Dieci secondi, un’infinità.
Non ho provato vergogna, in ogni caso. Solo un forte senso di orgoglio per il mio paese.
Istantaneo, appena passata oltre la linea del traguardo. La gente ha continuato ad
applaudire, mentre la Campbell-Brown salutava il pubblico e rilasciava un’intervista dietro
l’altra, dentro un nugolo di giornalisti.
65 In silenzio ho fatto il giro d’onore con al collo la bandiera della Somalia. Senza clamori,
senza che nessuno, forse, se ne accorgesse.
Era tutto finito. Ora era davvero tutto finito.
Ero arrivata ultima, eppure, ecco l’incredibile, dopo nemmeno dieci minuti sono stata
sommessa 9 anch’io dai giornalisti. La ragazzina di diciassette anni magra come un chiodo
70 che viene da un paese in guerra, senza un campo e senza un allenatore, che si batte con
tutte le sue forze e arriva ultima. Una storia perfetta per spiriti occidentali, ho capito quel
giorno. Mai avevo avuto un pensiero simile.
Non mi è piaciuto. Ai giornalisi rispondevo che avrei preferito che la gente mi applaudisse
perché ero arrivata prima, non ultima. Ma tutto quello che ottenevo era un sorriso di pietoso
75 intenerimento.
Gliel’avrei fatta vedere. Nel 2012 sarei stata la vincitrice. Per il mio paese e per me.
Giuseppe Catozzella, Adattamento da “Non dirmi che hai paura” (2014)
4
Mo Farah=era un atleta di origine somala, emigrato in Inghilterra, un modello per Samia
5
Baluginare=apparire rapidamente e scomparire
6
Azzerare=cancellare
7
La falcata=il passo dell’atleta
8
Tagliare il traguardo=finire la corsa
9
Sommessa=con tanti giornalisi intorno
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A. PRIMA PARTE:Vocabolario
1. Trovate un sinonimo o un’espressione equivalente per le parti sottolineate
1. “Nessuna delle altre mi ha fissata” (r. 20)
_______________________________________________________________________
2. “sembrava risiedere tutta la loro potenza” (r. 43)
_______________________________________________________________________
3. “Mi sono accorta che avrei perso” (r. 51)
_______________________________________________________________________
4. “è accaduta una cosa inaspettata” (rr. 54-55)
_______________________________________________________________________
5. “e rilasciava un’intervista dietro l’altra” (rr. 63-64)
_______________________________________________________________________
1. Quali sono le differenze fisiche tra Samia e le altre atlete? Come si spiegano? (4 pti e
40 parole)
2. Che cosa rivela il modo in cui sono vestite le atlete e Samia? (4 pti e 40 parole)
3. Cosa suscita in Samia il personaggio di Mo Farah? Commentate e spiegate i suoi
sentimenti. (4 pti e 40 parole)
4. Samia spiega la reazione dei giornalisti come “una storia perfetta per spiriti occidentali“
(r. 71). Interpretate e commentate questa frase. (4 pti e 40 parole)
5. Fate un ritratto del carattere di Samia. (4 pti e 40 parole)
1. Chiunque incontri è tuo fratello, figlio, figlia; non ci sono fratelli e sorelle di serie B, C e
D. Su tutte le difficoltà riguardanti l'immigrazione, dico: diamo prima l'accoglienza e poi
le difficoltà le affronteremo.
Andrea Gallo
2. L'atleta vero è colui che tra le righe del suo impegno, della sua passione, del suo
successo ha valori che fanno grande non solo un atleta, ma l'uomo stesso.
4/4