chilogrammo, Kg
“The kilogram is the unit of mass; it is equal to the mass of
the international prototype of the kilogram.”
secondo, s
“The second is the duration of 9 192 631 770 periods of the
radiation corresponding to the transition between the two
hyperfine levels of the ground state of the caesium 133
atom.”
Dal sito ufficiale del BIPM http://www.bipm.org/en/measurement-units/
ampere, A
“The ampere is that constant current which, if maintained in two
straight parallel conductors of infinite length, of negligible circular
cross-section, and placed 1 m apart in vacuum, would produce
between these conductors a force equal to 2 x 10–7 newton per metre
of length.”
kelvin, K
“The kelvin, unit of thermodynamic temperature, is the fraction
1/273.16 of the thermodynamic temperature of the triple point of
water.”
mole, mol
“The mole is the amount of substance of a system which contains as
many elementary entities as there are atoms in 0.012 kilogram of
carbon 12.
When the mole is used, the elementary entities must be specified
and may be atoms, molecules, ions, electrons, other particles, or
specified groups of such particles.”
candela, cd
Esempi:
Massa: 12.3 Kg
Temperatura: 300 K
a
b
a-b a
b
-b
Proprieta’ commutativa
a+b = b+ a
Proprietà associativa
a+ (b+c)=(a+b)+c
Moltiplicazione di un vettore per uno
scalare
b= c a
Origine O
a k
j
Terna di assi x, y, z (destrorsa)
O
x
Mutuamente
i perpendicolari (ortogonali)
i versore asse x
j versore asse y a= ax i + ay j + az k
k versore asse z a componente x del vettore a
x
ay componente y del vettore a
|i|=|j|=|k|=1 az componente z del vettore a
Prodotto scalare di due vettori.
b
c= a b = |a| |b| cos
a
b= bx i + by j + bzk
𝒗 𝑡2 −𝒗 (𝑡1 )
<a>=
𝑡2 −𝑡1
Accelerazione istantanea:
𝑑𝒓 𝑑 (x i + y j + z k)
v= = = 𝑣𝑥 𝒊 + 𝑣𝑦 𝒋 + 𝑣𝑧 𝒌
𝑑𝑡 𝑑𝑡
𝑑𝑥 𝑑𝑦 𝑑𝑧
( , , )
𝑑𝑡 𝑑𝑡 𝑑𝑡
𝑑𝒗 𝑑 (vx i + vy j + vz k) 𝑑2 ( x i + y j + z k)
a= = =
𝑑𝑡 𝑑𝑡 𝑑𝑡2
= 𝑎𝑥 𝒊 + 𝑎𝑦 𝒋 + 𝑎𝑧 𝒌
𝑑𝑣𝑥 𝑑𝑣𝑦 𝑑𝑣𝑧 𝑑2 𝑥 𝑑2 𝑦 𝑑2 𝑧
(ax,ay,az)=( , , )=( 2 , 2 , 2 )
𝑑𝑡 𝑑𝑡 𝑑𝑡 𝑑𝑡 𝑑𝑡 𝑑𝑡
Particolari tipi di moto: 1D
Se il moto avviene su una retta è sufficiente una sola
coordinata per descriverlo.
x(t)
𝑑𝑥
v(t)=
𝑑𝑡
𝑑𝑣 𝑑2𝑥
a(t)= =
𝑑𝑡 𝑑𝑡2
Moto rettilineo uniformemente
accelerato
𝑑𝑣
a(t)=a=costante =cost
𝑑𝑡
𝑑𝑥
Integrando si ha: v(t)=v(0) + at =
𝑑𝑡
x(t)=x(0)+v(0)t+1/2at2
Moto rettilineo uniforme
𝑡
v(t)=v(0)+ 0 𝑎 𝑑τ
𝑑 𝑥(𝑡)
Per definizione v(t)= segue che :
𝑑𝑡
𝑡
O x(t)=x(0)+ 0 𝑣 𝑑τ
t
x
Interpretazione geometrica dell’integrale da 0 a t:
Se a(t)=a=cost allora
𝑣 𝑡 −𝑣(0)
a=<a> = da cui: v(t)=v(0)+a t
𝑡−0
𝑣 𝑡 +𝑣(0)
Ne segue a sua volta che <v>=
2
𝑥 𝑡 −𝑥(0)
Essendo inoltre <v>= segue che
𝑡−0
x(t)=x(0)+<v>t=x(0)+1/2[v(t)+v(0)]t=x(0)+1/2[v(0)+at+v(0)]t=
=x(0)+v(0)t+1/2 a t2 (la stessa ottenuta mediante integrazione)
𝑣 𝑡 −𝑣(0)
Essendo inoltre: t= si ha pure che
𝑎
v2(t)−v2(0)
X(t)=x(0) )+1/2[v(t)+v(0)]t=x(0)+ ed infine:
2𝑎
v2(t)−v2(0)=2a [(x(t)-x(0)]
Coordinate polari (nel piano)
r = x i + y j con modulo |r|= 𝑥2 + 𝑦2
y
x= r cos
x
r y = r sin
y x
O
(x,y) (r,)
Moto
v
circolare (raggio r=costante=R)
v= u v
u P
r S
u : Versore (| u |=1) tangente alla crf
(verso antiorario)
O u
r ur : Versore (| ur |=1) radiale (da O a crf)
𝑑 𝒗 𝑑 (u v) 𝑑 u 𝑑v 𝑑 𝑑 (v)
a = = = v+ u =- ur v + u =
𝑑𝑡 𝑑𝑡 𝑑𝑡 𝑑𝑡 𝑑𝑡 𝑑𝑡
𝑣 2 𝑑v
= - ur + u
𝑅 𝑑𝑡
Nel moto circolare l’accelerazione a ha
𝑣2
Componente centripeta: - ur
𝑅
𝑑𝑠
𝑑v 𝑑 ( 𝑑𝑡) 𝑑2
componente tangenziale: + u =+u =+u R
𝑑𝑡 𝑑𝑡 𝑑𝑡2
Abbiamo usato le relazioni:
𝑑u 𝑑
1) = - ur
𝑑𝑡 𝑑𝑡
𝑠 𝑑𝑠
𝑑 𝑑
𝑟 𝑑𝑡𝑣
2) = = =
𝑑𝑡 𝑑𝑡 𝑟 𝑟
s= lunghezza dell’arco
N.B. LE FORMULE DI CUI SOPRA VALGONO SE E SOLO SE IL MOTO E’ CIRCOLARE.
PER MOTO GENERICO ESISTONO TERMINI ADDIZIONALI DOVUTI ALLA VARIAZIONE DI r
COL TEMPO. Si dimostra che in generale l’accelerazione a vale :
𝑑2𝑟 𝑣 2 𝑑2 𝑑 𝑑𝑟
a= ( 2 - ) ur+ (r + 2 ) u
𝑑𝑡 𝑟 𝑑𝑡2 𝑑𝑡 𝑑𝑡
U (t) Quando t 0
U U direzione - ur
Da cui il risultato:
𝑑u 𝑑
=- ur
𝑑𝑡 𝑑𝑡
RELAZIONE TRA DESCRIZIONE IN COORDINATE POLARI E DESCRIZIONE
IN COORDINATE CARTESIANE PER IL MOTO CIRCOLARE
Per moto circolare: 𝑑𝑥 𝑑𝜃
Vx= 𝑑𝑡 = –R sin (t)
x=x(t)=r(t) cos (t) r(t)=R= costante 𝑑𝑡
y=y(t)=r(t) sin (t) 𝑑𝑟
=0 𝑑𝑦 𝑑𝜃
𝑑𝑡 Vy= = R cos (t)
𝑑𝑡 𝑑𝑡
𝑑𝑣 𝑑𝜃 𝑑2𝜃
ax= 𝑑𝑡𝑥 = −R cos (t) ( 𝑑𝑡 )2 - R sin (t) 𝑑𝑡2
𝑑𝑣 𝑑𝜃 𝑑2𝜃
ay= 𝑑𝑡𝑦 = −R sin (t)( 𝑑𝑡 )2 +R cos (t) 𝑑𝑡2
ur=cos i+ sin j
𝑑𝜃 𝑑2𝜃
a= - ur R ( 𝑑𝑡 )2+ u R 𝑑𝑡2 .
𝑑𝜃 𝑑𝜃
Chiamiamo la quantità 𝑑𝑡 = 𝑣𝑒𝑙𝑜𝑐𝑖𝑡à 𝑎𝑛𝑔𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 , essendo inoltre v= R 𝑑𝑡 = R
𝑑𝜃 2 𝑣2
modulo dell’accelerazione centripeta: | - ur R ( ) |= R 2= 𝑅
𝑑𝑡
𝑑2𝜗 𝑑
Analogamente possiamo definire: = = accelerazione angolare
𝑑𝑡2 𝑑𝑡
Nel caso del moto circolare (trattandosi di moto piano) non occorre altro ..
Passando al caso generale tridimensionale è evidente che un punto materiale che descriva,
ad esempio, una traiettoria circolare in un piano orizzontale oppure in un piano verticale
effettua due traiettorie differenti rispetto ad una terna fissata di assi cartesiani.
𝑑𝜃
modulo= 𝑑𝑡
Direzione: perpendicolare a quella del piano in cui il punto materiale si sta muovendo
Verso: quello del pollice della mano destra quando le dita sono orientate nel verso
di percorrenza della traiettoria.
Una volta definita la velocità angolare come vettore segue
naturalmente la definizione vettoriale dell’accelerazione angolare
come:
𝑑𝝎
=
𝑑𝑡
a
Il prodotto vettoriale a b di due vettori è un vettore avente c:
Verso: quello del pollice della mano destra quando le dita della stessa mano sono piegate
attorno ad un asse perpendicolare al piano individuato da a e b e disposte
in modo da portare il vettore a sul vettore b ruotando secondo l’angolo più piccolo.
NOTA BENE: a b = - b a (il prodotto vettoriale non è commutativo !)
PRODOTTO VETTORIALE IN TERMINI DI COMPONENTI
i j k
c=ab= ax ay az =(aybz-azby) i – (axbz-azbx) j + (axby-aybx) k
bx by bz
v= r
a=aT + aR v
aT
aR
aT= r
aR= v r
O
Dinamica- Leggi di Newton
Esso NON è dunque un caso particolare della seconda legge di Newton (vedi dopo).
Assioma delle masse: le proprietà di un corpo per quanto attiene
al suo comportamento dinamico sono rappresentate da un'unica
quantità numerica detta massa (m).
Assioma delle forze: le interazioni di tutti gli oggetti esterni al
corpo di cui si vuole studiare il moto possono essere
rappresentate da un'unica quantità di carattere vettoriale detta
forza (F)
II Legge di Newton:
F= m a
Nel S.I: le dimensioni della forza sono: [F]= [M] [L T-2] ed essa si misura in Newton (N):
Nota bene: la forza e la sua reazione sono applicate a due corpi diversi e dunque non si elidono
Leggi della forza
Per risolvere il problema fondamentale della meccanica occorre
conoscere le leggi delle forze.
FORZA PESO
P = m g Peso = forza P agente su una massa m posta nel campo
gravitazionale terrestre . E’ un caso particolare della :
𝑚1 𝑚 2 𝑚1 𝑚2 𝒓
F= - G r=-G ; Forza di attrazione universale agente
𝑟3 𝑟2 𝑟
𝑀𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎
tra due masse a distanza r (Legge di Newton) con |g|= G
𝑅𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎 2
FORZA di LORENTZ
Forza di Lorentz FL agente su carica q in moto con velocità v in presenza
di campo elettrico E e di un campo magnetico B :
FORZA ELASTICA
Forza elastica esercitata da una molla di lunghezza a riposo l0
quando la sua lunghezza vale l
F= - k (l-l0)
FORZA DI ATTRITO DINAMICO
Forza d’attrito dinamico esercitata all’interfaccia tra due corpi in
moto relativo l’uno rispetto all’altro:
Condizioni
Leggi di Newton iniziali
r(0), v(0)
O’
𝑑𝑣 𝑑2 𝑶𝑶′
a= = + a’= aO’ + a’
𝑑𝑡 𝑑𝑡2
𝑑2 𝑶𝑶′
Per un osservatore O’ che decelera (aO’ = ) (non inerziale) il
𝑑𝑡2
corpo mostra una accelerazione nella direzione positiva dell’asse x:
𝑭 − 𝑚aO’ = 𝑚 𝒂′
Ovvero per l’asse x: 0- maOx’ = m a’x da cui segue: a’x =- aOx’ (aOx’ <0)
Reazioni vincolari e forza d’attrito.
m
Reazione vincolare N:
Direzione :perpendicolare alla superficie di contatto
(alcuni testi includono l’attrito nella forza vincolare N
Qui separiamo il contributo del vincolo dall’effetto m
dell’attrito).
Verso: si oppone alla compenetrazione dei due
corpi ed esprime il vincolo agente sul moto del
punto materiale.
Forza d’attrito statico fs (presente tra due superfici
scabre in assenza di moto relativo tra le stesse
ovvero quando la velocità dei punti di contatto è N m
nulla).
Modulo: |fs | s |N| fs
Direzione: parallela alla superficie di contatto;
Verso: che si oppone al moto relativo dei due
corpi.
s = coefficiente di attrito statico
2 2 2𝑑 𝑚𝒗 2 𝑚
1 L12 = 1 𝑭
𝑑𝒓 = 1
𝑑𝑡
𝒗 𝑑𝑡 = m 1 𝒗𝑑𝒗 =
2
2 2 𝑣22 𝑣12
1 𝑑 𝑣 = m
2
-m
2
= K2 - K1
Il lavoro è uno
scalare (Teorema Lavoro – Energia o delle Forze vive)
𝑣2
K=m dicesi Energia cinetica
2
S.I.: [K] = [M L2 T-2]= [L]
S.I: 1 Joule= 1 Kg m2 / s2 = 1 N m
Potenza
La potenza è la rapidità con la quale un sistema effettua lavoro .
Ovvero la potenza media <W> fornita da un certo sistema è il lavoro
totale eseguito dal sistema L in un certo tempo t diviso per il
tempo impiegato a compiere tale lavoro.
𝐿
<W>=
𝑡
Nel S.I: : [W] =[ML2T-2 T-1]= ML2T-3]
S.I: watt: 1 W = 1 J/ s
𝑑𝐿
La potenza istantanea si può scrivere come : W =
𝑑𝑡
2 2
dr L12=1 𝑚𝒈 𝑑𝒓 = 𝑚 1 −𝑔 𝒌 𝑑𝑥 𝒊 + 𝑑𝑦 𝒋 + 𝑑𝑧 𝒌
z
N
y
fd dr
2
1
x mg
In direzione z: N –mg=0 da cui: N= mg
Per la legge della forza d’attrito dinamico si ha: |fd|= d N= d mg
𝑓
U= Uf –Ui= - Li f = - 𝒓𝑑 𝒔𝒏𝒐𝒄𝑭 𝑖che si può anche scrivere come:
𝑓
Uf =Ui + U = Ui - Li f = Ui - 𝒓𝑑 𝒔𝒏𝒐𝒄𝑭 𝑖
Per ciascuna forza conservativa si può dunque definire una
energia potenziale
σ 𝐿𝑐𝑜𝑛𝑠 1 2 = - σ ∆ 𝑈
+ L non cons = K + σ ∆ 𝑈
Come vedremo in aula nel risolvere gli esercizi le relazioni sopra
dimostrate consentono di risolvere un gran numero di problemi.
m Se l>l0 Fx < 0
m x Se l<l0 Fx > 0
Detto x= l-l0 lo spostamento rispetto alla posizione di equilibrio si ha:
Fx = - k x
Si può porre l’origine dell’asse x nella posizione di equilibrio della massa
e designare con x anche la coordinata del punto materiale associato alla
massa.
𝑑2𝑥
max = m = - kx
𝑑𝑡2
𝑘
Tale relazione diventa un’identità per 2 =
𝑚
𝑘
La soluzione è dunque: x(t)= A cos ( t+ )
𝑚
Con A (ampiezza) e (fase) da determinarsi usando le condizioni
Iniziali.
A B
r12 .
m2
m1
1
U(rB)= - − 𝐺 𝑚1 𝑚2
𝑟𝐵
1
U(r)= − 𝐺 𝑀 𝑚
𝑟
Relazione generale tra energia
potenziale e forze
Supponiamo che una forza f = fx i + fy j + fz k sia conservativa.
Allora si può scrivere che:
dL= - d U
ma dL= fx dx+ fy dy + fz dz
𝜕𝑈 𝜕𝑈 𝜕𝑈
Si ha inoltre: dU= dx + dy+ dz
𝜕𝑥 𝜕𝑦 𝜕𝑧
S.I. [p]=[MLT-1]
Unità di misura SI: m/s
𝑑𝒑 𝑑 (𝑚𝑣) 𝑑𝒗
= =m = ma = F
𝑑𝑡 𝑑𝑡 𝑑𝑡
Kg m2/s
x
lO è un vettore avente:
x
Definito il momento angolare di un punto materiale rispetto ad un
Polo P calcoliamo la sua derivata rispetto al tempo:
𝑑mv 𝑑p
Per la seconda legge di Newton: = =F
𝑑𝑡 𝑑𝑡
(F è la somma delle forze agenti sul punto materiale)
𝑑rO
=v mv - mv + (r−rO) F
𝑑𝑡
𝑑r
Essendo v mv =0 e O = vO (velocità del polo O nel sistema di rif
𝑑𝑡
Inerziale scelto) segue che:
𝑑𝒍𝑶
(r−rO) F = + vO mv
𝑑𝑡
DEFINIAMO la quantità a destra
(r−rO) F = OP F = O
𝑑𝒍𝑶
OP F =(r−rO) F =
𝑑𝑡
E dunque:
𝑑𝒍
O= 𝑶
𝑑𝑡
N.B. Non si tratta di una nuova legge in quanto è stata derivata usando le
Definizioni di O , 𝒍𝑶 e della II legge di Newton.
Esempio: caduta di un grave
Poniamo il polo nell’orgine degli asi per cui si ha:
𝑑𝒍𝑶 y
O= 𝑑𝑡
r mg
Si ha: 𝑂 = r mg= (rx i+ ry j) (-mg j)= -mgx k
x=rx= |r| cos si chiama braccio ovvero la distanze
del polo O dalla retta che individua la direzione della
forza. Si ha inoltre (essendo y=ry= |r| sin ): O
x
𝑀𝑡 𝑚 𝑀𝑡
G = mg da cui g= G 9.81 m/s2
𝑅𝑡 2 𝑅𝑡 2
𝑀𝑡
La componente radiale di geff vale : - G + 2 Rt cos2
𝑅𝑡 2
FN+T= m ac per cui T=- (FN- mac) ovvero ha la stessa direzione di geff
9.815
9.810
9.805
)
-2
geff (m s
9.800
9.795
9.790
9.785
0 20 40 60 80
Latitudine (°)
Sistemi di riferimento rotanti
Si dimostra matematicamente che: dato un vettore qualsiasi A in O
si ha:
𝑑𝑨 𝑑𝑨
O= + 𝐀
𝑑𝑡 𝑑𝑡 O′
𝑑 𝑶𝑶′
v= v’ + + + 𝒓′
𝑑𝑡