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Tarassaco: proprietà, benefici, controinidicazioni

di Alessandra Romeo
Quali sono le proprietà del tarassaco o dente di leone? Quando si usa e come? Quali 
sono gli effetti collaterali e le controindicazioni? 

Il tarassaco (Taraxacum officinale) è una pianta appartenete alla famiglia delle Asteracee. Con
le sue proprietà depurative e antinfiammatorie, è un ottimo alleato nella cura delle
malattie legate al fegato. Scopriamolo meglio.
> Proprietà del tarassaco
> Modalità d'uso
> Controindicazioni
> Descrizione della pianta
> L'habitat del tarassaco
> Cenni storici
> Una ricetta con il tarassaco
Proprietà del tarassaco 
La radice del tarassaco possiede proprietà depurative, in quanto stimola la funzionalità
biliare, epatica e renale, cioè attiva gli organi emuntori (fegato reni pelle) adibiti alla
trasformazione delle tossine, nella forma più adatta alla loro eliminazione (feci, urina,
sudore). I principali componenti del suo fitocomplesso sono alcoli triterpenici (tarasserolo);
steroli; vitamine (A,B,C,D); inulina, principi amari (tarassacina), sali minerali che
conferiscono alla pianta proprietà amaro-toniche e digestive.
Queste sostanze anche proprietà purificanti, antinfiammatorie e disintossicanti nei
confronti del fegato: favoriscono l’eliminazione delle scorie (zuccheri, trigliceridi,
colesterolo e acidi urici) rendendo il tarassaco una pianta epatoprotettiva, indicata in caso
di insufficienza epatica, itterizia e calcoli biliari.
Stimola, inoltre, le secrezioni di tutte le ghiandole dell’apparato gastroenterico (saliva,
succhi gastrici, pancreatici, intestinali) e la muscolatura dell’apparato digerente
producendo un’azione lassativa secondaria.
Nella tradizione contadina il tarassaco è anche conosciuto come “piscialetto”, appellativo
che suggerisce le proprietà diuretiche della droga. Di tali proprietà sono responsabili i
flavonoidi e in parte i sali di potassio, che stimolano la diuresi favorendo l’eliminazione dei
liquidi in eccesso. La sua assunzione è perciò indicata in caso di ritenzione idrica, cellulite e
ipertensione.
Infine il tarassaco è in grado di riattivare la funzione immunologica e potenziare la risposta
immunitaria del sistema linfatico. L’ossido nitrico (NO), in esso contenuto, è implicato nei
processi di regolazione e difesa del sistema immunitario: agisce infatti come un messaggero
intracellulare stimolando l’attività fagocitaria delle cellule.
Controindicazioni 
Il tarassaco è controindicato in caso di gastrite, ulcera e calcolosi biliare, poiché potrebbe esserne sollecitata la

motilità. Si sono registrate interazioni con alcuno farmaci come i diuretici.


Il Tarassaco può avere alcuni effetti collaterali e presentare fenomeni di ipotensione in
soggetti predisposti. Può interagire con i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), chi
è sottoposto a questo tipo di terapia consulti sempre in ogni caso il proprio medico prima di
qualsiasi altra integrazione.

Descrizione della pianta 
Pianta erbacea perenne, di altezza compresa tra i 3–9 cm. Presenta una grossa radice a
fittone dalla quale si sviluppa, a livello del suolo, una rosetta basale di foglie munite di
gambi corti e sotterranei.
Le foglie sono semplici, oblunghe, lanceolate e lobate, con margine dentato prive di stipole.
Il gambo, che si evolve in seguito dalle foglie, è uno scapo cavo, glabro e lattiginoso,
portante all'apice un'infiorescenza giallo-dorata, detta capolino.
Il capolino è formato da due file di brattee membranose, piegate all'indietro e con funzione
di calice, racchiudenti il ricettacolo, sul quale sono inseriti centinaia di fiorellini, detti
flosculi.
I frutti sono acheni, provvisti del caratteristico pappo: un ciuffo di peli bianchi, originatosi
dal calice modificato, che, agendo come un paracadute, agevola col vento la dispersione del
seme, quando questo si stacca dal capolino.

L'habitat del tarassaco 
Diffuso in tutta Italia, cresce dalla pianura alla zona alpina fino oltre i 2000 metri, si trova
nei prati, ai margini delle strade e nei luoghi incolti.

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