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articolo
N.25 NOVEMBRE 2005
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: BONACINI ROBERTO
SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55050 BOZZANO (LU)
TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273

TECNICA

Le capacità coordinative nel


gesto tecnico di calciare la palla.
A cura di MIRKO MAZZANTINI – FEDERICO GUIDI

Valutare gli errori coordinativi nel calciare la palla e saper scegliere i


mezzi appropriati per migliorare il gesto tecnico.

Introduzione.

Il gioco del calcio si compone, nel suo svolgimento, di tutta una serie di gesti tecnici.
Le fondamenta di ognuno di questi gesti sono le capacità coordinative sulla cui
importanza nessuno discute, ma che tuttavia continuano a non essere ben curate in
una buona parte dei nostri settori giovanili.
Considerato che in ogni gesto tecnico (dal calciare, al ricevere, al guidare ecc…) sono
interessate più o meno tutte queste importantissime capacità, è importante
sottolineare come, a seconda del gesto che si prende in esame, ve ne siano alcune
maggiormente prevalenti rispetto ad altre.
Partiamo, nella nostra analisi, da una breve elencazione di tutte le capacità
coordinative sottolineando, per ognuna di loro, la propria fase “sensibile”, ossia il
periodo durante il quale vi è un sostanziale miglioramento di tale capacità.

Le capacità coordinative.

Possiamo classificare le capacità coordinative in generali e speciali:

Capacità generali
‰ Capacità di adattamento e trasformazione: è la capacità di cambiare e
adattare il programma motorio alla modificazione improvvisa della situazione o
delle condizioni esterne;
‰ Capacità di controllo motorio: è la capacità di controllare il movimento secondo
lo scopo previsto;
‰ Capacità di apprendimento motorio: è la capacità di assimilazione e di
acquisizione di movimenti e, in particolar modo, di parti di movimenti, che in
precedenza non erano posseduti.

Capacità speciali
‰ Capacità di differenziazione dinamica o sensoriale: è la capacità di
selezionare il giusto grado di forza nell’esecuzione del movimento o del gesto, in
relazione all’obiettivo da raggiungere;
‰ Capacità di equilibrio: è la capacità di mantenere tutto il corpo in condizione
d’equilibrio o di mantenerlo o ripristinarlo (l’equilibrio) dopo o durante l’esecuzione
di un movimento o di un gesto; si distingue in statico, dinamico e statico dinamico;
‰ Capacità di orientamento spazio-temporale: è la capacità di variare la
posizione del corpo in relazione alle dimensioni dello spazio e del tempo, facendo
riferimento al campo di gioco definito; in particolar modo nel calcio questa capacità
risulta essere quella di saper adattare la propria posizione all’interno del campo di
gioco facendo riferimento ad una serie complessa di riferimenti quali la palla, i
compagni, gli avversari;
‰ Capacità di reazione motoria: è la capacità di iniziare e proseguire velocemente,
in risposta ad un segnale, azioni motorie di breve durata (nel momento giusto e
con il gesto giusto);
‰ Capacità di ritmizzazione: è la capacità che fornisce un andamento ritmico al
movimento; è legata alla contrazione dei muscoli; in genere si parla di ritmo
ciclico, alternato o aciclico;
‰ Capacità di anticipazione: è la capacità di anticipare lo svolgimento ed il
risultato di azioni successive; è la capacità di “leggere” lo svolgimento dell’azione
cosi bene da poter elaborare un possibile sviluppo futuro per poi intervenire prima
degli avversari;
‰ Capacità di fantasia motoria: è la capacità di eseguire nuove forme di
movimento; nel calcio risulta essere una capacità fondamentale visto che in questo
meraviglioso sport, l’imprevedibilità risulta spesso essere l’elemento determinante;
‰ Capacità di combinazione e accoppiamento motorio: è la capacità speciale di
sapere combinare più singoli gesti motori (ricezione e tiro, controllo e guida, ecc…).

Come abbiamo già rilevato precedentemente, ognuna di queste capacità coordinative


risulta avere una propria e specifica fase sensibile.
A riguardo, molti studiosi si sono confrontati per l’individuazione di queste fasi;
personalmente riteniamo che lo studio di Martin-Hann, riportato nella pagina
successiva, sia il più esaustivo sebbene risalga ormai a circa dieci anni fa.
Per una maggiore completezza abbiamo riportato la tabella nella sua forma completa
che comprende, com’è facilmente osservabile, anche le fasi sensibili riguardo le
capacità condizionali (che sono definite come capacità fisiche) e alle capacità affettive
cognitive.

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Capacità coordinative e gesto tecnico del calciare la palla.

Dopo una breve ma interessante analisi di tutte le capacità coordinative (sia speciali,
sia generali) focalizziamo adesso la nostra attenzione nello specifico, andando ad
analizzare il gesto tecnico del calciare la palla con particolare attenzione a quelle che
sono le capacità coordinative maggiormente interessate e coinvolte.
Sebbene, per ognuno dei gesti tecnici alla base del gioco del calcio, sia possibile
ricondurre in pratica tutte le capacità coordinative prime analizzate, è importante, a
nostro avviso, selezionare per ognuno di loro quelle che sono maggiormente
importanti al fine di ottenere, con il lavoro specifico, il miglior risultato possibile, ossia
la riproduzione del gesto tecnico nel modo più corretto ma soprattutto più efficace.
Per quanto concerne il gesto tecnico del calciare la palla abbiamo identificato come
capacità coordinative preponderanti la:
‰ Capacità di differenziazione
Sia nel passaggio, sia nel tiro in porta la forza risulta essere un elemento a dir poco
fondamentale; si pensi agli effetti negativi di un passaggio corto, di 7-8 metri,
eseguito con un’eccessiva forza o viceversa ad un tiro in porta effettuato troppo
debolmente;
‰ Capacità di equilibrio
Durante il gesto del calciare il corpo di chi lo esegue rimane in equilibrio
monopodalico e a volte anche completamente sospeso in aria; da ciò desumiamo
che la capacità di mantenere il corpo in equilibrio sia a dir poco necessaria per una
buona riuscita di tale gesto tecnico;
‰ Capacità di anticipazione
Soprattutto nel calcio moderno gli spazi e i tempi di gioco si sono ristretti
notevolmente; basta guardare delle immagini di pochi decenni fa per capire quanto
i fattori tempo e spazio si siano drasticamente ridotti; ecco che quindi la capacità di
saper leggere ed anticipare le situazioni risulta essere un fattore di successo
veramente decisivo;
‰ Capacità di orientamento
Il sapersi orientare nel campo di gioco, in relazione ai diversi parametri presenti, è
sicuramente necessario al fine di sviluppare al meglio il nostro gesto tecnico di
calciare la palla;
Importante in questa trattazione ricordare anche gli schemi motori di base quali:
‰ il correre;
‰ il camminare;
‰ il calciare.
Perché il nostro atleta riesca ad avere il miglior bagaglio possibile di schemi motori e
di capacità coordinative, che gli consentano di eseguire il gesto tecnico del calciare nel
migliore dei modi, anche nelle situazioni più difficili, il lavoro parte da molto lontano.

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Categoria Primi Calci.

In questa categoria è fondamentale che al bambino (6-8 anni) siano trasferiti,


attraverso la forma del gioco, tutti gli schemi motori di base.
Se facciamo riferimento al gesto tecnico del calciare la palla, importantissimo è dotare
il bambino degli schemi motori del camminare, correre e calciare.
A tal fine, infiniti possono essere le esercitazioni ludiche che si possono proporre.
In questo caso entra in gioco la fantasia dell’istruttore stesso, che deve saper variare
le esercitazioni in modo da garantire al proprio gruppo sempre il massimo
divertimento.
Importante è altresì proporre sia esercitazione secondo il metodo deduttivo sia
esercitazioni secondo il metodo induttivo, così da migliorare nel singolo stesso anche il
proprio interiore processo cognitivo.

Esercitazione (figura 1)
Una semplice esercitazione per i più piccoli può essere quella di una staffetta dove
ogni giocatore deve attraversare le porticine realizzate con coni di diverso colore
(nell’esempio quando si attraversa la porta rossa si deve correre e quando si
attraversa la porta verde si deve camminare; questo chiaramente fino alla porta
successiva).
Vi sono poi innumerevoli varianti come l’introduzione della palla, l’introduzione
durante l’esecuzione di diversi schemi motori al passaggio delle porte, oppure il
proporre la stessa esercitazione sotto forma di gioco a confronto tra due squadre.

Fig. 1

Categoria Pulcini.

L'età dagli 8 ai 10 anni è sicuramente "l'età d'oro" della motricità.

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Il bambino diventa padrone del proprio corpo, il cui sviluppo è in un momento di pausa
prima della fase puberale, e delle proprie facoltà intellettive (risulta, infatti, avere acquisito
un buon grado di socializzazione e di comprensione del concetto di gruppo con un
progressivo abbandono della fase egocentrica).
E’ quindi un periodo veramente importante per lo sviluppo e l’accrescimento delle capacità
coordinative e di certo ogni istruttore deve cogliere tutti i vantaggi da questa fascia d’età.
La programmazione annuale di ogni istruttore deve comprendere perciò, un piano di
lavoro coordinativo a 360°, che sia improntato al miglioramento di tutte le capacità
coordinative ma anche al consolidamento e all’affinamento di quegli schemi motori su cui
si è ampiamente lavorato nella categoria precedente.

Categoria Esordienti.

Sicuramente la categoria Esordienti risulta essere la categoria principale per il


miglioramento degli aspetti coordinativi (come possiamo facilmente osservare dalla
tabella prima riportata).
E, infatti, il lavoro sugli aspetti coordinativi, in queste fascia d’età, deve avere la
massima priorità accanto chiaramente al miglioramento delle capacità tecniche.
Riteniamo che il lavoro maggiormente proficuo sia quello che combina entrambi gli
aspetti, ossia, se l’obiettivo della seduta è il calciare, il lavorare su quelle capacità
coordinative che sono principalmente coinvolte nel gesto tecnico.
Ecco che l’aspetto della programmazione è fondamentale.

Categoria Superiori.

Una scuola calcio organizzata in maniera ottimale dovrebbe “consegnare” agli istruttori
delle categorie superiori gruppi di ragazzi dotati di un buon bagaglio coordinativo.

In queste categorie, infatti, entrano in gioco ulteriori aspetti didattici e pertanto le singole
carenze coordinative dovrebbero essere risolte in maniera specifica.

Prevedere quindi interventi mirati sui singoli giocatori, secondo le rispettive esigenze, e
tenere comunque conto che, allontanandoci dalle già citate fasi sensibili, il lavoro è
sicuramente meno produttivo ma non per questo meno importante.

Se poi i problemi sono generalizzati, anche in queste categorie è poi opportuno, nel
rispetto di tutte le altre esigenze didattiche, prevedere dei programmi globali di lavoro.

Quanto detto non va che a rafforzare il nostro convincimento che il miglioramento tecnico
non può prescindere da un ottimo grado di preparazione coordinativa.

Il fatto che un atleta abbia superato la propria fase sensibile, in riferimento ad una
determinata capacità, non significa che non può migliorare il suo livello.

Molto importante, a tal fine, è il grado di motivazione nello svolgimento dell’esercitazione e


la tipologia d’esercitazione proposta.

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Per il primo aspetto è necessario che al giocatore siano chiaramente resi noti i motivi per
cui gli sono fatte eseguire determinate esercitazioni così che il suo impegno sia massimale.

Riguardo al secondo aspetto, relativo alle esercitazioni, sarà importante che le medesime
siano le più mirate e dirette possibili, e che ovviamente non siano incentrate (come invece
è fondamentale sempre per un discorso motivazionale nelle categorie inferiori)
prevalentemente su aspetti ludici e di confronto.

Concludiamo proponendo alcuni mezzi di lavoro riguardanti il miglioramento delle varie


capacità coordinative; sia esercitazioni non strettamente correlate al gioco del calcio, sia
esercitazioni più specifiche per la disciplina in questione.

Non nascondiamo che queste sono le esercitazioni che preferiamo di gran lunga rispetto a
quelle svolte a “secco”.

La motivazione di quest’affermazione è principalmente legata ad una semplice


considerazione: il tempo che abbiamo a disposizione non è mai troppo e pertanto,
preferiamo sempre, laddove è possibile, far usare ai nostri ragazzi la palla qualunque sia
l’obiettivo da raggiungere e perseguire.

E’ chiaro che se l’obiettivo cardine dell’esercitazione è per esempio la capacità coordinativa


della differenziazione, la nostra attenzione è massima su quest’aspetto, sebbene l’esercizio
possa avere anche dei contenuti tecnici.

In questo modo non facciamo altro che aumentare la confidenza del singolo con la palla,
che, a nostro avviso, risulta essere elemento importante al fine di ottenere il massimo
risultato sotto il profilo tecnico.

Esercitazioni per la coordinazione non strettamente correlate al


gioco del calcio.

Vediamo adesso alcune esercitazioni non correlate allo sport calcio per la valutazione e
il miglioramento delle capacità coordinative legate al gesto del calciare la palla.

Capacità di Equilibrio
Per la valutazione e il miglioramento di questa capacità coordinativa speciale ci
vengono in aiuto alcuni semplici attrezzi che devono essere parte integrante del
materiale che le società ci mettono a disposizione per lo svolgimento del nostro lavoro
sul campo.

Facciamo riferimento in particolar modo all’utilizzo di cerchi, corde e tavolette


propriocettive; vediamo adesso alcune semplici esercitazioni:

Cerchi
‰ Nella prima esercitazione si fa compiere agli allievi l’attraversamento dei cerchi con
l’indicazione di appoggiare un solo piede all’interno di ognuno essi (il vecchio gioco
della campana).
Importante, e al contempo divertente, può essere l’introduzione di diverse varianti
come per esempio il ripetere il percorso anche all’indietro oppure introdurre dei

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secondi di pausa quando il giocatore si trova in equilibrio monopodalico nel cerchio
singolo, o ancora fare porre le mani lungo il corpo o in altre posizioni così da
limitare l’aiuto delle medesime per il mantenimento dell’equilibrio.

‰ Nella seconda esercitazione invece si effettuano dei passaggi, sempre all’interno


dei cerchi, con diversi tipologie di corsa in modo da stimolare le sensazioni e gli
stimoli stessi di equilibrio in ogni ragazzo.
Si possono quindi per esempio effettuare delle corse laterali con passo incrociato,
oppure delle corse nei cerchi con obbligo di repentini bloccaggi su alcuni di loro e
conseguente ricerca immediata dell’equilibrio ecc…

Corde
‰ Il semplice salto della corda, in tutte le sue varianti possibili, risulta essere un buon
esercizio coordinativo dove sicuramente l’aspetto dell’equilibrio è rilevante e che
pertanto può essere un giusto mezzo di verifica e di lavoro.

Tavolette propriocettive
Semplici ma importanti esercitazioni con questi attrezzi possono essere:

‰ il mantenimento dell’equilibrio utilizzando la tavoletta in appoggio monopodalico;

‰ il mantenimento dell’equilibrio utilizzando la tavoletta in appoggio bipodalico;

‰ il mantenimento dell’equilibrio sulla tavoletta con entrambi gli appoggi ma con


l’inserimento di “destabilizzatori” come il dover afferrare una palla, oppure il far
eseguire ulteriori movimenti.

Capacità di Differenziazione
Questa capacità coordinativa si allena quando si propongono esercitazioni in cui si ha un
controllo differenziato della muscolatura, ad esempio:

‰ esercitazioni che prevedono differenti gradi di rapidità sui due arti inferiori;

‰ esercitazioni che prevedono una certa alternanza di velocità su entrambi gli arti
inferiori.
Tuttavia riteniamo che questa capacità coordinativa sia maggiormente e più proficuamente
allenata quando utilizziamo nelle esercitazioni lo strumento principe del gioco del calcio
che è la palla.
Molto utile al nostro fine è proporre esercitazioni di palleggio o di guida di sfere di diversa
dimensione e peso (pallina da tennis, palla di gomma di diversi diametri, palla da calcio
ecc…) in modo che ogni atleta deve di volta in volta utilizzare la giusta “differenziazione” in
base all’oggetto utilizzato e al compito richiesto; qualche esempio:

‰ palleggiare con la palla da tennis mantenendola all’altezza del bacino;

‰ palleggiare con la palla di gomma mantenendola all’altezza della testa;

‰ guidare liberamente la pallina da tennis in uno spazio.

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Capacità di Anticipazione e Capacita di Orientamento
Abbiamo deciso di trattarle in modo comune perché riteniamo che le migliori esercitazioni
spesso combinino queste due capacità coordinative.

Riteniamo che i maggiori risultati a riguardo si ottengano attraverso l’uso di esercitazioni di


gruppo.

Anche in questo caso la complessità sarà legata alla fascia d’età che si prende in esame.

Come già ricordato precedentemente, fondamentale risulta l’utilizzo di giochi sempre


diversi e divertenti, soprattutto nelle fasce di età dei più piccoli.

Vediamo alcune semplici esercitazioni:

‰ Nella prima (figura 2) si costruisce un quadrato di 30x30 metri al cui interno


poniamo 7 giocatori e 6 cerchi sparsi per il campo; al via dell’istruttore i giocatori
devono muoversi cercando di occupare tutti gli spazi liberi e al nuovo segnale
dell’istruttore devono occupare il primo cerchio disponibile; chi rimane senza viene
eliminato e si pone a palleggiare fuori del campo.
‰ Nella seconda esercitazione (figura 3), simile alla prima, abbiamo la presenza di
una giocatore con pettorina colorata (capitano); è lui a dare il via alla fase di
ricerca del cerchio nel momento che lo riterrà più opportuno; ad ogni eliminazione
si cambia il capitano in modo che tutti siano coinvolti anche in questo secondo
ruolo.

Fig. 2 Fig. 3

‰ Il terzo gioco (figura 4 a pagina sucessiva) è simile al primo proposto con la sola
variante che i cerchi da occupare si trovano non nel proprio quadrato, ove viene

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fatta la fase di orientamento in relazione ai compagni, ma bensì nel settore degli
avversari.
‰ Nel quarto gioco (figura 5) infine viene divisa la squadra in due gruppi; uno di
questi (gruppo giallo) si pone all’interno delle zone franche, ovvero le zone dove
non possono essere “acchiappati”, mentre l’altro gruppo (arancioni) si pone nella
zona centrale; i giocatori gialli devono cercare di arrivare da una zona franca
all’altra senza essere toccati dagli arancioni, ottenendo un punto per ogni
attraversamento riuscito; si effettua poi l’inversione dei compiti e risulterà
vincitrice la squadra che ha realizzato il maggior numero di punti.

ZONA FRANCA

ZONA FRANCA

Fig. 4 Fig. 5

Esercizi per la capacità di differenziazione.

Esercitazione N° 1 (figura 6 a pagina successiva)


Nel primo gioco proposto partecipano tutti i giocatori.
E’ pensato per la categoria Primi Calci e si pone come obiettivo principale quello di far
prendere coscienza ai piccoli atleti di quanto la forza sia elemento importante per la buona
riuscita di un qualsiasi problema di natura calcistica.
Tutti i bambini, che sono disposti lungo una linea e hanno a disposizione tre palloni
(pallone di gomma leggera, pallina da tennis e pallone da calcio), devono cercare,
calciando la palla, di avvicinarsi con tutte e tre le palle ai coni che hanno di fronte a loro.
Una volta effettuati i primi tre tiri si raccolgono i palloni e ci si sposta velocemente alla
stazione successiva, dove il cono di riferimento è posto ad una distanza diversa.

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Fig. 6

Esercitazione N° 2 (figura 7)
Il secondo gioco è invece pensato per dei bambini più grandicelli (Esordienti o anche
ultimo anno della categoria Pulcini).
Due giocatori, disposti come in figura, si scambiano la palla cambiando sempre
rispettivamente la posizione in relazione al colore dei coni (calcio dal cono rosso e mi
sposto sul bianco dove attendo la palla; trasmetto il pallone nuovamente al compagno e
mi sposto sul verde; mi sposto nuovamente sul rosso e via di seguito).
L’altro giocatore esegue la stessa cosa in modo che, di volta in volta, ogni calciatore
impara a trasmettere la palla al compagno da posizioni e distanze diverse.
In questo modo si riesce a lavorare sia sulla tecnica (calciare la palla) sia sull’aspetto
coordinativo (la giusta forza con cui trasmettere la palla in relazione alla mia posizione e a
quella del compagno).

Fig. 7

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Esercitazione N° 3 (figura 8)
La terza esercitazione (Pulcini) è cosi realizzata.
I gialli percorrono un tratto orizzontale fino ad arrivare al cinesino opposto; durante la
percorrenza colpiscono i palloni che i rossi, posti ai lati, gli trasmettono.
Una volta che tutti i gialli hanno effettuato il percorso, si riparte invertendo il senso.
Anche in questo caso la massima attenzione deve essere focalizzata non solo sul gesto
tecnico del passaggio del pallone, ma soprattutto sulla forza di trasmissione impressa allo
stesso.
Vi sono innumerevoli varianti da apportare a questa esercitazione, come per esempio
quella di colpire la palla d’interno volo, di controbalzo, di testa ecc…

Fig. 8

Esercizi per la capacità di orientamento spazio-temporale.

Innumerevoli possono essere le proposte con la palla relative allo sviluppo di questa
capacità coordinativa, soprattutto se colleghiamo questo aspetto al fondamentale tecnico
del calciare il pallone.
Ecco alcune nostre semplici proposte a riguardo, che possono essere per tutti una base di
partenza per la realizzazione di nuove e diverse esercitazioni.

Esercitazione N° 1 (figura 9 a pagina successiva)


Nella prima esercitazione (Esordienti) proponiamo un 6 contro 4.
I giocatori in doppia superiorità numerica possono segnare una goal o nel modo
“canonico” oppure dopo aver effettuato una serie di passaggi consecutivi (7 passaggi); i
giocatori in doppia inferiorità numerica possono invece segnare un goal solo con una
ricezione nella zona di metà in seguito ad un passaggio di un compagno.
Non si può segnare un goal con l’attraversamento della zona di metà ma solo con un
passaggio.

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1

ZONA META

Fig.9

Esercitazione N° 2 (figura 10)


Esercitazione indicata per la categoria Esordienti; si tratta di un classico 3 contro 1.
Le varianti in questo caso possono essere molteplici:
‰ passaggio solo in orizzontale o verticale;
‰ movimenti dei giocatori liberi o solo lungo i lati del quadrato (i tre in possesso);
‰ passaggi validi solo rasoterra;
‰ tocchi obbligatori.

Fig.10

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Esercitazione N° 3 (figura 11)
Esercitazione indicata per la categoria Esordienti; si tratta di è un 4 contro 2 dinamico; in
un quadrato troviamo tre coppie di giocatori dove due di queste giocano in possesso palla
contro l’altra; la coppia che perde il pallone sbagliando per esempio un passaggio, senza
interrompere mai il gioco, diventa la squadra in inferiorità numerica e gioca contro le altre
due coppie.

Esercitazione N° 4 (figura 12)


Questa esercitazione invece è più indicata per la categoria Pulcini.
In un quadrato di 30x30 metri poniamo tre gruppi di giocatori che, muovendosi
liberamente, cercano di occuparlo tutto.
Il gruppo con la palla deve trasmettere la stessa al gruppo chiamato dall’istruttore,
cercando di passarla al compagno del colore giusto e non invece a chi già ne è entrato in
possesso.

blu
M
Fig.11 Fig.12

Esercizi per la capacità di anticipazione.

Esercitazione N° 1 (figura 13 a pagina sucessiva)


L’esercitazione, indicata principalmente per gli Esordienti, prevede che all’interno di un
quadrato vi siano due squadre; una (gialli) in guida della palla e l’altra (blu) che si muove
senza; in ogni momento dell’esercitazione un giallo può uscire dal quadrato e, prima della
linea di tiro, calciare nelle quattro porticine.

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I goiocatori blu, a loro volta, devono evitare che ciò avvenga.
Dopo tre minuti si invertono i gruppi e di conseguenza i compiti.
In ogni squadra che attacca non possono uscire dal quadrato più di un giocatore per volta
(nel caso che due gialli eseguono un attacco in contemporanea la squadra perde un
punto).

D D

D nero, rosso, D
verde

D
D
D
Fig. 13 Fig.14

Esercitazione N° 2 (figura 14)


Questa esercitazione è maggiormente indicata per la categoria Pulcini; l’istruttore passa la
palla all’attaccante (rosso) e chiama tre colori corrispondenti ad altrettante porte.
In ogni porta che è stata chiamata dall’istruttore subentra un difensore.
L’attaccante deve, anticipando l’azione di difesa, cercare di far goal; se risulta essere
veloce può comodamente appoggiare nella porta sguarnita, se invece la sua azione non è
tale può subire, per contrastarne il tiro, l’attacco dei tre difensori.◊

MIRKO MAZZANTINI
Allenatore di base
Staff Tecnico Empoli F.C.
Allenatore Giovanissimi B Professionisti 91 Empoli F.C.

GUIDI FEDERICO
Allenatore di base
Staff Tecnico Empoli F.C.
Allenatore Giovanissimi Nazionali Empoli F.C.

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