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CONSUMO DEL TERRITORIO

COMUNE A CINQUE STELLE


Consumo del territorio

SOMMARIO

Piano regolatore a crescita zero 3


E se il vostro Comune si dotasse di un Piano Regolatore a Crescita Zero? 5
LE ELEZIONI 5

LA CRESCITA ZERO 5

LA DECISIONE 6

IL BILANCIO COMUNALE 6

IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO 7

CONCLUSIONI 7

UNA POSTILLA 7

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COMUNE A CINQUE STELLE
Consumo del territorio

PIANO REGOLATORE A CRESCITA ZERO

Cassinetta di Lugagnano (MI) è il primo comune italiano ad aver approvato una variante
urbanistica a crescita zero. In questi anni migliaia di sindaci e assessori, costruttori e
politici, affaristi ed impresari, ci hanno raccontato che non sarebbe possibile fermare lo
sviluppo edilizio, che costruire case crea occupazione, ricchezza, muovendo la nostra stanca
economia.

Ora invece si scopre una cosa che sulla carta già sapevamo ma che necessitava di essere
sperimentata concretamente per creare un precedente storico: è possibile interrompere la
spirale perversa che vede gli enti locali svendere interi pezzi di territorio per
incamerare risorse funzionali a garantire servizi per un numero sempre maggiore di
residenti. Insomma, il cane che si morde la coda, a danno dell’ambiente e del territorio.

È possibile cioè avviare politiche concrete di tutela del territorio, di messa al bando di quella
cementificazione selvaggia che, negli ultimi 15 anni ha letteralmente devastato ogni angolo
d’Italia, vomitando palazzi, capannoni, centri commerciali, villette e di conseguenze opere
pubbliche a corredo (tangenziali, svincoli, viadotti, ecc.).

La motivazione principale per cui l’amministrazione comunale di Cassinetta ha scelto di


adottare un piano governo del territorio che non prevedesse espansioni e nuovo consumo di
suolo, è stata la presa di coscienza di dover fare qualcosa per disinnescare questo
meccanismo deleterio, che ha portato, e porta tuttora, i comuni, a causa delle difficoltà
economiche in cui spesso versano, a monetizzare il territorio per far fronte alle spese
correnti.

In tutta Italia, in Lombardia e in Provincia di Milano in particolare, questo circolo vizioso sta
producendo effetti devastanti. Ciò avviene soprattutto dove esiste una forte spinta
edificatoria, attorno alle grandi aree urbane.

La necessità di porre un freno, un limite al consumo di suolo è stata quindi una scelta
considerata quasi obbligata. Una scelta che ha risposto: alla constatazione che se non si
procede ad un cambio di strategia nella politica urbanistica, in meno di 100 anni, molte zone
saranno completamente urbanizzate e conurbate; al fatto più generale che occorre evitare,
laddove ancora non è avvenuto, il superamento del limite di territorio urbanizzato oltre il
quale il sistema ecologico non è più in grado di autoriprodursi; all’etica delle responsabilità
verso le future generazioni.

Il Comune ha adottato il Piano di Governo del Territorio nel marzo del 2007, ai sensi della L.R.
12/05. Le linee guida che hanno orientato le scelte di politica urbanistica sono state le
seguenti: non procedere a nessun nuovo piano di insediamenti residenziali se non attraverso
il recupero di volumi già esistenti o alla riconversione e recupero di aree industriali; puntare
sulla valorizzazione del centro storico e del patrimonio artistico ed architettonico (il naviglio
grande, le sue ville, i parchi ed i giardini); salvaguardare e promuovere l’agricoltura;
promuovere la qualità ambientale e il turismo; opporsi alle grandi infrastrutture legate
all’aeroporto di Malpensa.

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COMUNE A CINQUE STELLE
Consumo del territorio

La decisione di adottare la “crescita zero” quale faro della politica urbanistica, anche se già
ampiamente prevista dal programma amministrativo, è stata confermata successivamente
anche attraverso assemblee pubbliche aperte a tutta la cittadinanza.

Ai cittadini di Cassinetta è stato chiesto come fare per finanziare quei servizi e quelle opere
pubbliche necessarie alla vita di una comunità: ricorrere a nuove lottizzazioni oppure
accendere mutui con conseguente ricaduta sulla fiscalità locale?

Dal dibattito che ne è sortito, non c’è stata nessuna levata di scudi in nome del motto “giù le
tasse”, anzi, le considerazioni più ricorrenti sono state: “vogliamo mantenere integro il
territorio e non vogliamo crescere”, oppure “siamo scappati dall’hinterland milanese e
abbiamo scelto Cassinetta di Lugagnano per la sue qualità ambientale”.

L’amministrazione ha quindi agito di conseguenza e coerentemente alle indicazioni emerse


dal percorso partecipativo. Il piano è stato quindi predisposto perché rispondesse a questi
precisi criteri: recupero e riutilizzo di volumi esistenti già edificati; programmazione di
numerose piste ciclopedonali al fine di disincentivare l’utilizzo dell’automobile per brevi
spostamenti; valorizzazione del patrimonio artistico e, soprattutto, paesaggistico; tutela del
verde e salvaguardia dell’agricoltura.

Il PGT è stato adottato nel marzo 2007 e verrà attuato nel prossimo quinquennio.
L’amministrazione rieletta nel maggio 2007, ha confermato in occasione della seduta di
insediamento e di approvazione delle linee programmatica di mandato la stessa impostazione
di politica urbanistica.

Il Comune di Cassinetta di Lugagnano, nei prossimi 5 anni, non prevede l’avvio di nuovi
insediamenti e dovrebbe mantenere sostanzialmente inalterato il rapporto tra suolo
urbanizzato e suolo libero (salvo per quanto potrà accadere a causa dell’intervento di altri
enti nel campo delle grandi opere: ANAS e Regione Lombardia).

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Consumo del territorio

E SE IL VOSTRO COMUNE SI DOTASSE DI UN PIANO REGOLATORE A


CRESCITA ZERO?

di Domenico Finiguerra, Sindaco di Cassinetta di Lugagnano.

Cassinetta di Lugagnano (Milano) è un comune del Parco Lombardo della Valle del Ticino,
riserva della Biosfera UNESCO. Nel mezzo di una bella pianura irrigua, una mezzaluna fertile,
che va da Melegnano a Legnano.

Ma come tutti i comuni a sud della grande metropoli milanese, è sottoposto ad una fortissima
pressione a costruire. Infatti, il sud-ovest Milano, con il solo 19% di territorio urbanizzato, è il
naturale luogo dove sfogare l’ “incontinenza” edilizia della grande metropoli e dove realizzare
grandi infrastrutture, dettate dal modello di sviluppo che ha già creato Malpensa e che ci
porterà (forse) Expo2015 e tutte le sue conseguenze.

LE ELEZIONI

Quando nel 2002 la lista civica “Per Cassinetta” è stata eletta, con il 51% dei voti, alla guida
dell’amministrazione comunale di Cassinetta di Lugagnano, il programma elettorale al
capitolo “urbanistica” prevedeva in maniera molto chiara ed esplicita la volontà di:

− non procedere a nessun nuovo piano di insediamenti residenziali se non attraverso il


recupero di volumi già esistenti;
− puntare sulla valorizzazione del centro storico e del patrimonio artistico ed architettonico
(il Naviglio grande, le sue ville, i parchi ed i giardini);
− salvaguardare l’agricoltura;
− promuovere la qualità ambientale e il turismo;
− opporsi alle grandi infrastrutture legate all’aeroporto di Malpensa.

LA CRESCITA ZERO

La scelta del risparmio del suolo e l’adozione del principio ispiratore cosiddetto della “crescita
zero” per tutta la politica urbanistica dell’amministrazione derivava dalle seguenti
convinzioni e constatazioni:

− non è sostenibile un modello di sviluppo che prevede il consumo sistematico del suolo,
l’impoverimento delle risorse naturali, la progressiva ed inesorabile urbanizzazione e
conurbazione tra diverse città e paesi;
− non è più sostenibile il meccanismo deleterio che spinge le amministrazioni a “utilizzare”
il territorio come risorsa per finanziare la spesa corrente.

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LA DECISIONE

La decisione di adottare la “crescita zero” quale faro della politica urbanistica, anche se già
ampiamente prevista dal programma amministrativo, è stata confermata successivamente
anche attraverso assemblee pubbliche aperte a tutta la cittadinanza. Nell’ambito del
procedimento partecipato di elaborazione del PGT, il dilemma da sciogliere è stato
sostanzialmente il seguente: “per finanziarie le opere e i servizi necessari alla comunità, la
comunità stessa preferisce:

− ricorrere al finanziamento delle opere necessarie per mezzo di nuove lottizzazioni (e


conseguente incremento di popolazione, e conseguente necessità di nuovi servizi, e
conseguente necessità di nuove lottizzazioni, e via così fino all’esaurimento delle aree
libere);
− oppure: ricorrere al finanziamento per mezzo di accensione di mutui con conseguente
ricaduta sulla fiscalità locale?

Dal dibattito che ne è sortito, non c’è stata nessuna levata di scudi in nome del motto “giù le
tasse”; anzi, le considerazioni più ricorrenti sono state: “vogliamo mantenere integro il
territorio e non vogliamo crescere”, oppure “siamo scappati dall’hinterland milanese e
abbiamo scelto Cassinetta di Lugagnano per la sua qualità ambientale”.

L’amministrazione, pertanto, con grande sorpresa anche degli urbanisti incaricati, ha ritenuto
giusta ed ha confermato la decisione di non prevedere nessuna zona di espansione.

IL BILANCIO COMUNALE

Fin dall’insediamento, la politica di bilancio è stata improntata al massimo rigore, puntando


alla realizzazione di un importante e strategico obiettivo: “l’emancipazione” del bilancio dagli
oneri di urbanizzazione. Progressivamente, a partire dal 2002, è stata ridotta fino allo 0 (zero)
% (obiettivo raggiunto contestualmente all’approvazione del PGT) la quota di oneri di
urbanizzazione destinata al finanziamento delle spese correnti.

Inoltre, anche sul lato delle spese in conto capitale (investimenti) si è proceduto con una
intensa e faticosa ricerca di contributi provinciali, regionali e statali a fondo perduto.
Il Comune di Cassinetta di Lugagnano, nell’ultimo quinquennio ha realizzato opere per circa 4
milioni di euro grazie a contributi della Regione Lombardia e della Provincia di Milano.

I pochissimi interventi di recupero dei volumi esistenti o alcuni micro-interventi sono stati
autorizzati dall’amministrazione a fronte di ingenti opere pubbliche (a titolo di esempio, con il
recupero di una villa del ‘500 e di annesso fienile a fini abitativi, l’amministrazione si è vista
realizzare opere aggiuntive per 400 mila euro; la costruzione di una nuova farmacia privata è
stata accompagnata alla realizzazione del nuovo polo sanitario).

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Consumo del territorio

Moltissime sono state le iniziative realizzate per mezzo di sponsorizzazioni (si cita a titolo di
esempio la sponsorizzazione del Piano Colore allegato allo stesso PGT da parte di Caparol).
La scuola materna è stata costruita accendendo un mutuo finanziato con l’incremento di un
punto dell’ICI sulle attività produttive.

L’ICI sulla prima casa è rimasta ferma al 6 per mille e l’addizionale irpef al 2%. La tariffa rifiuti
prevede il recupero del 100% a carico dei contribuenti. Ma la raccolta differenziata è oltre il
73%.

Si fa notare che se non avesse scelto l’opzione crescita zero, l’amministrazione avrebbe potuto
ridurre, e di molto, la pressione fiscale sui cittadini e sulle imprese.

L’offerta di servizi sociali, educativi e culturali è aumentata e non è stato fatto nessun taglio
alla spesa per servizi alla persona.

IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

Il PGT del Comune di Cassinetta di Lugagnano è stato approvato definitivamente nel mese di
marzo 2007, alla vigilia delle elezioni amministrative. Non prevede nessuna zona di
espansione. È incentrato sul recupero e sulla valorizzazione del patrimonio esistente ed è
corredato di un dettagliatissimo Piano del Colore.

CONCLUSIONI

Riassumendo arrivare ad un PGT a crescita zero è possibile, ma sono necessarie le seguenti


condizioni:

1. solidità della maggioranza e impermeabilità alle pressioni esterne che spesso pongono
l’amministratore di fronte a offerte difficili da rifiutare: “se mi fai realizzare questo
intervento edilizio, ti sistemi il bilancio, fai tante opere pubbliche utili senza sforzo e vieni
rieletto oppure fai carriera “.
2. forte condivisione della scelta da parte della comunità e continua partecipazione della
stessa (i bambini, le associazioni, i gruppi informali, i singoli cittadini) alle decisioni
assunte dell’amministrazione
3. seria politica di bilancio che renda indipendenti sia le spese correnti che quelle in conto
capitale dagli oneri di urbanizzazione dovuti a nuovi insediamenti e che ricerchi risorse
alternative
4. utilizzo ed incentivo al recupero di tutti i volumi esistenti

UNA POSTILLA

Alle ultime elezioni amministrative del 2007, la lista civica (rosso-verde) è stata riconfermata
con oltre il 63% dei voti, in netta controtendenza rispetto a tutta la provincia di Milano, dove il
centrosinistra ha perso in comuni importanti come San Donato Milanese, Rho, Pieve
Emanuele, Buccinasco, Monza.

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