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Scheda
Sistema di alimentazione
TT, TN.
Norme di riferimento
Norma CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a
1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”.
Norma CEI 64-50 “Edilizia residenziale – Guida per l’integrazione degli impianti
elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di
trasmissione dati negli edifici - Criteri generali”;
Norma CEI 64-53 “Edilizia residenziale – Guida per l’integrazione degli impianti
elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di
trasmissione dati negli edifici - Criteri particolari per edifici ad uso prevalentemente
residenziale”;
Legislazione
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conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su
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con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico
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Ultimo aggiornamento: 31/12/2012
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D.lgs 81/08 e s.m.i. - “Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Direttive applicabili
Nessuna.
Installazione
Impresa abilitata alla realizzazione degli impianti di cui all’art. 1 comma 2 del D.M. 37/08 se
regolarmente iscritta nel registro delle imprese (D.P.R. 7 dicembre 1995, n. 581 e successive
modificazioni) o nell'Albo provinciale delle imprese artigiane (Legge 8 agosto 1985, n. 443) e
se l'imprenditore individuale o il legale rappresentante ovvero il responsabile tecnico da essi
preposto con atto formale, è in possesso dei requisiti professionali richiesti (articolo 4 del
D.M. 37/08).
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64-8 (2012); sono stabiliti tre livelli in riferimento alle prestazioni e funzionalità dell’impianto
elettrico.
Necessità di progetto
Si, in ottemperanza al D.M. 37/08, secondo la guida CEI 0-2, da parte di un professionista
abilitato se si tratta:
In tutti gli altri casi, il progetto può essere redatto dal responsabile tecnico dell’impresa
installatrice.
Dichiarazione di conformità
Si, ai sensi del D.M. 37/08.
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Norme di installazione
Involucri o barriere con grado di protezione minimo IP2X o IPXXB. Per le superfici
orizzontali superiori a portata di mano, il grado di protezione non deve essere
inferiore a IPXXD.
- nei locali ad uso abitativo per i circuiti che alimentano le prese a spina con
corrente nominale non superiore a 20 A;
- per i circuiti che alimentano le prese a spina con una corrente nominale non
superiore a 32 A destinate ad alimentare apparecchi utilizzatori mobili usati
all’esterno.
dove:
RE è la resistenza di terra;
Idn è la corrente differenziale nominale di funzionamento del dispositivo di
protezione automatico a corrente differenziale.
UL è il valore della tensione di contatto limite convenzionale pari a 50 V.
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Limitatamente ai sistemi SELV E PELV, la tensione nominale non deve essere superiore a
50 V in c.a. e 120 V in c.c..
Se la struttura è classificata come un luogo a maggior rischio in caso d’incendio, occorre fare
riferimento anche alla norma CEI 64-8, sez. 751.
In particolare, i circuiti nei sistemi TT e TN devono essere protetti con dispositivo a corrente
differenziale avente corrente nominale d’intervento non superiore a 300 mA anche ad
intervento ritardato; quando i guasti resistivi possano innescare un incendio, per esempio per
riscaldamento a soffitto con elementi a pellicola riscaldante, la corrente differenziale
nominale deve essere Idn = 30 mA; quando non sia possibile, per esempio per necessità di
continuità di servizio, proteggere i circuiti di distribuzione con dispositivo a corrente
differenziale avente corrente differenziale non superiore a 300 mA, anche ad intervento
ritardato, si può ricorrere, in alternativa, all’uso di un dispositivo differenziale con corrente
differenziale non superiore a 1 A ad intervento ritardato.
Sono escluse da tale prescrizione le condutture facenti parte dei circuiti di sicurezza e quelle
racchiuse in involucri con grado di protezione almeno IP4X.
Se la struttura è classificata come un luogo a maggior rischio in caso d’incendio, ai fini della
protezione contro la penetrazione dei corpi solidi, il grado di protezione non deve essere
inferiore a IP4X. In tutti gli altri casi, i criteri da seguire nella scelta dei gradi di protezione
dalle influenze ambientali sono quelli generali e la responsabilità di scegliere il grado IP più
adatto è di pertinenza del progettista. Indicativamente si può tener conto di quanto segue:
almeno IPX4 nei locali nei quali si procede usualmente a spargimenti di liquidi;
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almeno IPX5 nei locali per la cui pulizia è previsto l'uso di getti d'acqua;
Generalmente posa in tubo incassato nelle pareti e nel pavimento, oppure posa a vista in
apposite canalizzazioni a parete, sopra il controsoffitto e sotto il pavimento galleggiante.
Le condutture, se di tipo isolante e a diretto contatto con una superficie combustibile, devono
essere conformi alla norma EN61386-1 (CEI 23-80) e superare la prova al filo incandescente
a 750 °C; le scatole e gli involucri, invece, se installati ad incasso devono superare la prova
al filo incandescente a 850 °C.
E’ ammessa la posa dei cavi di tipo multipolare, contenente il conduttore di protezione PE,
direttamente sulla superficie combustibile; il tal caso si consiglia l’impiego di cavi schermati.
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I dispositivi devono essere installati in punti comodamente raggiungibili dagli utenti. A tal
proposito occorre fare riferimento alle quote di installazione indicate nella norma CEI 64-50.
Se la struttura è ad uso residenziale, ogni abitazione / unità immobiliare deve essere dotata
di un interruttore generale ubicato in posizione facilmente accessibile, con funzione di
comando di emergenza. Inoltre, l’impianto deve essere protetto da almeno due interruttori
differenziali al fine di garantire una parziale continuità di servizio; eventuali interruttori
differenziali posti in serie sullo stesso circuito devono essere selettivi (tipo S per il dispositivo
a monte).
ll quadro può essere del tipo ad uso domestico e similare, rispondente alla norma CEI
23-51, se la corrente nominale in entrata Inq non è superiore ai 125 A, la tensione
nominale non è superiore ai 440 V e la corrente di cortocircuito presunta nel punto di
installazione non supera i 10 kA oppure i 15 kA quando il quadro è protetto mediante
dispositivo limitatore;
A seconda del luogo di installazione, il quadro può essere di tipo ad incasso nella muratura
oppure a vista a parete.
Se la struttura è ad uso residenziale, i quadri devono essere dimensionati per il 15% in più
rispetto ai moduli necessari, con un minimo di due moduli di riserva.
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Prescrizioni particolari
L'impianto deve essere realizzato se la valutazione del rischio dovuto al fulmine, eseguita
secondo le norme CEI 81-10, evidenzia che la struttura non é autoprotetta. Inoltre, se la
struttura è ad uso residenziale, in funzione del livello prestazionale dell’impianto, occorre
prevedere l’impiego si SPD come di seguito indicato.
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Locale bagno/doccia 2 2 - 2 2 - 2 2 -
Locale servizi WC 1 1 - 1 1 - 1 1 -
Corridoi ≤5 m 1 1 - 1 1 - 1 1 -
o >5 m 2 2 - 2 2 - 2 2 -
2
Balcone/terrazzo ≥10 m 1 1 - 1 1 - 1 1 -
2
Ripostiglio ≥1 m - 1 - - 1 - - 1 -
Cantina/soffitta 1 1 - 1 1 - 1 1 -
Box auto 1 1 - 1 1 - 1 1 -
2
Giardino ≥10 m 1 1 - 1 1 - 1 1 -
superficie
2 1 1 1
≤50 m
Prese
telefono 50< superficie
2 2 2 3
/dati ≤100 m
superficie
2 3 3 4
>100 m
Campanello -
Campanello -
Videocitofono -
Ausiliari e impianti per il Campanello - Citofono Videocitofono -
Antintrusione -
risparmio energetico o Videocitofono Antintrusione -
Controllo carichi -
Controllo carichi
Interazione domotica
* Qualsiasi ambiente differente da quelli sotto elencati.
** Il numero all’interno della parentesi indica i punti che possono essere spostati da un ambiente all’altro purché
complessivamente il numero totale non vari.
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Nei locali bagno e doccia, in funzione del pericolo di folgorazione, si possono individuare
quattro zone che influenzano i criteri di scelta e di installazione dei componenti e degli
utilizzatori:
La presenza di pareti e ripari fissi permette in alcuni casi di modificare i limiti indicati e
vengono misurati col metodo della corda tesa.
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ZONA 1 ZONA 1
0,6 m 0,6 m
2,4 m 2,4 m
ZONA 0 ZONA 0
ZONA 2
ZONA 3 ZONA 3
m
ZONA 2
0,6
VASCA DA BAGNO VASCA DA BAGNO CON PARETE FISSA
(pianta) (pianta)
ZONA 1 ZONA 1
0,6 m 0,6 m
ZONA 0 ZONA 0
2,4 m 2,4 m
2
NA
m
ZONA 2
ZO
0,6
ZONA 3 ZONA 3
ZONA 0 E 1
1,2 m 1,2 m
2,4 m 2,4 m
ZONA 0 E 1 ZONA 3
ZONA 3
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ZONA 1 ZONA 1
2,25 m
2,25 m
0,6 m 0,6 m
2,4 m 2,4 m
ZONA 2
ZONA 2
ZONA 0
ZONA 0
ZONA 3 ZONA 3
ZONA 1
< 15 cm
VASCA DA BAGNO VASCA DA BAGNO CON SOTTOVASCA
(sezione) (sezione)
ZONA 1
2,25 m
0,6 m
2,4 m
ZONA 2
ZONA 3
ZONA 0
DOCCIA
(sezione)
ZONA 1
ZONA 1 1,2 m
2,25 m
2,25 m
1,2 m
2,4 m 2,4 m
ZONA 1
ZONA 3 ZONA 3
ZONA 0 ZONA 0
10 cm
10 cm
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la protezione mediante separazione elettrica deve essere usata solo per i circuiti che
alimentano un solo apparecchio utilizzatore oppure una sola presa a spina, mentre le
protezioni mediante locali non conduttori e mediante collegamento equipotenziale
locale non connesso a terra non sono ammesse.
Le condutture non devono avere alcun rivestimento metallico e possono essere di tipo a
vista oppure incassate nelle pareti ad una profondità non superiore a 5 cm.
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Zona 3: prese a spina, interruttori ed altri apparecchi di comando sono permessi solo
se la protezione è ottenuta mediante separazione elettrica individualmente, SELV o
interruzione automatica dell’alimentazione mediante un interruttore differenziale con
corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA.
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Nelle Zone 1, 2, 3 possono essere installati elementi riscaldanti annegati nel pavimento e
previsti per riscaldare il locale, purché siano ricoperti da una griglia metallica messa a terra o
da uno schermo metallico messo a terra e collegato al collegamento equipotenziale
supplementare. La guaina metallica, l’involucro metallico o la griglia metallica a maglie sottili
devono essere connessi al conduttore di protezione del circuito di alimentazione.
Il pulsante a tirante di allarme, posto ad un'altezza superiore a 2,25 m, è richiesto solo nei
bagni sottoposti al rispetto del D.M. 236/1989 sul superamento delle barriere architettoniche.
Verifiche
Le verifiche sugli impianti elettrici, in accordo alle prescrizioni della norma CEI 64-8/6,
devono essere effettuate da persone esperte e competenti in lavori di verifica. Le verifiche si
suddividono in verifiche iniziali e verifiche periodiche.
I risultati delle verifiche devono essere registrati su appositi moduli facenti parte della
documentazione necessaria per le operazioni di manutenzione.
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Iniziali
Esame a vista;
Verifica della protezione per separazione nel caso di circuiti SELV o PELV e nel caso
di separazione elettrica;
Prove di funzionamento;
Periodiche
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