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1 Introduzione legislativa
Il recente Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, Dlgs 81/08, si occupa anche delle caratteristiche
che deve possedere l’Illuminazione, sia naturale che artificiale nei luoghi di lavoro. Facciamo notare
come, ai fini della normativa protezionistica, per luoghi di lavoro si debbano intendere non solo i
luoghi destinati a ospitare posti di lavoro, ubicati all’interno dell’azienda o dell’unità produttiva, ma pure
ogni altro luogo, anche esterno, di pertinenza dell'azienda o dell'unità produttiva accessibile al
lavoratore nell’ambito del proprio lavoro. I requisiti richiesti dal Dlgs 81/08 per l’illuminazione dei luoghi
di lavoro (Allegato IV, articolo 1.10), sono i seguenti:
o 1.10.1. A meno che non sia richiesto diversamente dalle necessità delle lavorazioni e salvo che
non si tratti di locali sotterranei, i luoghi di lavoro devono disporre di sufficiente luce naturale. In
ogni caso, tutti i predetti locali e luoghi di lavoro devono essere dotati di dispositivi che consentano
un'illuminazione artificiale adeguata per salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere di
lavoratori.
o 1.10.2. Gli impianti di illuminazione dei locali di lavoro e delle vie di circolazione devono essere
installati in modo che il tipo d'illuminazione previsto non rappresenti un rischio di infortunio per i
lavoratori.
o 1.10.3. I luoghi di lavoro nei quali i lavoratori sono particolarmente esposti a rischi in caso di
guasto dell'illuminazione artificiale, devono disporre di un'illuminazione di sicurezza di sufficiente
intensità.
o 1.10.4. Le superfici vetrate illuminanti ed i mezzi di illuminazione artificiale devono essere tenuti
costantemente in buone condizioni di pulizia e di efficienza.
o 1.10.5. Gli ambienti, i posti di lavoro ed i passaggi devono essere illuminati con luce naturale o
artificiale in modo da assicurare una sufficiente visibilità.
o 1.10.6. Nei casi in cui, per le esigenze tecniche di particolari lavorazioni o procedimenti, non sia
possibile illuminare adeguatamente gli ambienti, i luoghi ed i posti indicati al punto 1.10.5, si
devono adottare adeguate misure dirette ad eliminare i rischi derivanti dalla mancanza e dalla
insufficienza della illuminazione.
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Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia
s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti.
Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e
omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito.
Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
Queste disposizioni si applicano quindi anche ai luoghi di lavoro in esterno, con alcune eccezioni
(cantieri, mezzi di trasporto, industrie estrattive e pescherecci).
La sanzione per il datore di lavoro che imponga ai lavoratori luoghi non conformi ai requisiti di
illuminazione previsti dal Dlgs 81/08, può essere l’arresto da 3 a 6 mesi o l’ammenda da 2000 a 10000
euro (violazione dell’articolo 64, comma 1, lettera a).
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
Nell’ottobre del 2004 l’UNI pubblicava la norma UNI EN 12464-1 “Illuminazione dei posti di lavoro.
Parte 1: Posti di lavoro in interni” che andava a sostituire la vecchia UNI EN 10380 datata 1994
“Illuminazione di interni con luce artificiale”. La norma andava a definire i criteri per una corretta
progettazione illuminotecnica dei luoghi di lavoro in interni ed introduceva alcuni nuovi concetti atti a
migliorare la qualità dell’illuminazione.
Per la seconda parte della norma, quella dedicata ai luoghi di lavoro in esterno si è dovuto attendere
fino al gennaio 2008, quando è stata pubblicata (per ora solo in lingua inglese) la norma UNI EN
12464-2 “Illuminazione dei posti di lavoro. Parte 2: Posti di lavoro in esterno”, la quale specifica i
requisiti illuminotecnici per garantire sufficienti livelli di comfort visivo e prestazione visiva ai lavoratori
che svolgono la loro opera in ambienti esterni. Va precisato che questa norma però non specifica i
requisiti illuminotecnici riguardanti la sicurezza e la salute dei lavoratori sul luogo di lavoro, sebbene i
requisiti illuminotecnici che sono specificati nella UNI EN 12464-2, generalmente soddisfano le
esigenze di sicurezza. In particolare, la norma contiene un allegato (vedi tabella 1) contenente le
raccomandazioni sull’illuminazione in materia di sicurezza e della salute dei lavoratori.
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
o Immagazzinamento di
combustibile, torri di
raffreddamento, impianti di
pompaggio, valvole, collettori,
piattaforme operative, scale
usate di frequente, incroci di
nastri trasportatori, quadri
elettrici nei petrolchimici e in
altre industrie pericolose;
o Quadri nelle centrali elettriche;
o Incrocio di nastri trasportatori
e aree a rischio incendio nelle
segherie
La norma UNI EN 12464-2 specifica i requisiti per l'illuminazione dei compiti nella maggior parte dei
luoghi di lavoro esterni e le loro relative zone in termini di quantità e di qualità di illuminazione. Per
consentire agli operatori di eseguire compiti visivi all'aperto in modo efficiente e accurato, soprattutto
durante la notte, deve essere garantita una adeguata e opportuna illuminazione. Illuminazione, grado
di visibilità e comfort visivo richiesto, dipendono dal tipo e dalla durata dell’attività lavorativa all’aperto.
Prima di entrare nell’analisi in dettaglio della nuova normativa, richiamiamo nelle tabelle 2 e 3, quelle
che sono le principali grandezze fotometriche in generale e delle sorgenti luminose in particolare.
Simbolo e unità
Grandezze fotometriche
di misura
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
Φ
Illuminamento: quantità di flusso luminoso per unità E= lux(lx)
S
di superficie.
lx = lm / m 2
Simbolo e unità
Grandezze caratteristiche delle sorgenti luminose di misura
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
3 Criteri di progettazione
Per una buona illuminazione è essenziale che, oltre all’illuminamento richiesto, siano soddisfatte altre
necessità di ordine sia qualitativo che quantitativo. I requisiti di illuminazione passano attraverso il
soddisfacimento di tre necessità umane basilari:
o comfort visivo - quando i lavoratori hanno una sensazione di benessere, la quale, in modo
indiretto, contribuisce anche a creare un elevato livello di produttività;
o prestazione visiva - quando i lavoratori sono in grado di eseguire i loro compiti visivi, anche in
circostanze difficili e su lunghi periodi;
o sicurezza.
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
Questi nove aspetti, essendo centrali nella progettazione di un luogo di lavoro esterno ben illuminato,
sono quelli che verranno approfonditi in seguito.
Risulta di estrema importanza garantire una distribuzione bilanciata della luminanza nel campo visivo
dei lavoratori, allo scopo di aumentare la nitidezza della visione, di migliorare la possibilità di
distinguere piccole differenze di luminanza (contrasto), di aumentare l’efficienza delle funzioni oculari
(quali l’accomodamento, la convergenza, etc.), e di migliorare il comfort visivo. Infatti la distribuzione
della luminanza nel campo visivo determina il livello di adattamento degli occhi, e questo influenza
pesantemente la visibilità del compito da eseguire. Gli effetti negativi causati da scelte errate legate
alla luminanza possono portare ad abbagliamento (nel caso di luminanze troppo elevate), ad
affaticamenti oculari (nel caso di contrasti di luminanza troppo alti) e ad un ambiente di lavoro poco
piacevole e poco stimolante (nel caso si ottengano luminanze e contrasti troppo bassi). Dovrebbero
quindi essere evitate improvvise variazioni di luminanza.
L'illuminamento e la sua distribuzione nella zona del compito visivo e nella zona immediatamente
circostante hanno un grande impatto sulla rapidità, la sicurezza e la confidenza con la quale una
persona percepisce e svolge il compito visivo. Tutti i valori di illuminamento definiti dalla norma UNI
EN 12464-2 sono valori di illuminamento medio mantenuto Em, cioè il minimo valore di illuminamento
medio consentito in una zona dove deve essere svolto un determinato compito visivo (non si può mai
scendere al di sotto, di conseguenza l’avvicinamento a questo valore indica che è giunto il momento di
effettuare una manutenzione). I valori di illuminamento medio mantenuto forniti in tabella 7 sono
funzionali a garantire un efficace livello di comfort visivo e di prestazioni visive oltre alle necessarie
esigenze di sicurezza.
L’area dove, per lavoro, occorre svolgere un determinato compito visivo può essere orizzontale,
inclinata o anche verticale (figura 1).
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
La norma UNI EN 12464-2, per i livelli di illuminamento delle varie attività, propone una scala di valori
espressi in lux, di questo tipo: 5 – 10 – 15 - 20 – 30 – 50 – 75 – 100 – 150 – 200 – 300 – 500 – 750 –
1000 – 1500 – 2000. Detto che 5 lx sono il livello minimo (previsto ad esempio in un’area di
parcheggio a traffico leggero), si possono accettare delle deviazioni dai valori indicati dalla tabella
generale dei requisiti illuminotecnici (tabella 7), aumentandone i lux di un fattore 1,5 quando esista
una delle seguenti condizioni particolarmente critiche di lavoro:
o Compito visivo critico
o Compito visivo o lavoratore in movimento
o Errori non economicamente accettabili
o Compito svolto per tempi eccezionalmente lunghi
o Dettagli del compito eccezionalmente piccoli o con bassissimo contrasto
o Capacità visive del lavoratore inferiori alla norma
o Importanti alta produttività e accuratezza nel lavoro
o diminuendone i lux dello stesso fattore 1,5, quando le condizioni di lavoro lo consentono:
o Compito visivo con dettagli non particolarmente piccoli o con alti contrasti
o Compito svolto per tempi eccezionalmente brevi
Illuminamento nella zona immediatamente circostante alla zona del compito visivo
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
Attorno alla zona del compito visivo viene definita una zona immediatamente circostante che è una
fascia attorno alla zona del compito, nella quale l’illuminamento può essere diminuito rispetto a quello
della zona del compito visivo, in base a quanto prescritto dalla tabella 4.
≥ 500 100
300 75
200 50
150 30
50 ≤ Em ≤ 100 20
≤ 50 Non specificata
Tabella 4 – Correlazione tra illuminamenti delle zone del compito con le zone circostanti
Chiaramente non ci possono essere variazioni troppo brusche tra zone del compito e zone circostanti,
pena abbagliamento e conseguente affaticamento visivo. A questo proposito, per sentirsi bene e non
stancarsi precocemente è fondamentale una distribuzione equilibrata delle luminanze.
Griglia di illuminamento
Sulla zona del compito visivo e sulla zona immediatamente circostante dovrebbe essere creata una
griglia allo scopo di indicare i punti nei quali devono essere calcolati (in fase di progetto) e misurati (in
fase di verifica) i valori di illuminamento.
La griglia, preferibilmente a forma quadrata, dovrebbe avere delle celle in cui il rapporto tra larghezza
e altezza sia compreso tra 0,5 e 2. La massima dimensione della griglia può essere:
p = 0,2 × 5 log d
dove: d è il lato (in metri) maggiore dell’area della griglia, qualora il rapporto tra il lato più lungo e il lato
più corto sia inferiore al 2, altrimenti d è il lato minore dell’area della griglia; p è la dimensione
massima della cella della griglia (in metri). Il valore di p dovrebbe essere minore o uguale a 10 m.
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
3.3 Abbagliamento
Abbagliamento diretto
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
L’abbagliamento diretto, ossia quello provocato direttamente dalle sorgenti luminose, cioè dagli
apparecchi di illuminazione, per un impianto di illuminazione per esterno può essere valutato
attraverso il metodo dell’indice di abbagliamento GR, definito dal CIE (Commission International de
l'Eclairage) attraverso la seguente formula:
Lvl
GR = 27 + 24 ⋅ log10 ( )
Lve
dove
o Lvl è la luminanza velante totale (cd/m2) dell’impianto di illuminazione costruita come la somma
delle luminanze velanti prodotta da ciascun apparecchio illuminante;
o Lve è la luminanza velante equivalente dell’ambiente (cd/m2)
Tutte le ipotesi necessarie alla determinazione di GR devono essere dichiarate nella documentazione
del progetto. Il valore di GR dell'impianto d'illuminazione non deve essere maggiore del valore
riportato in tabella 7.
Abbagliamento riflesso
Riflessioni ad elevata luminosità nella zona del compito visivo, possono portare al dannoso risultato di
alterare la visibilità del compito. L’abbagliamento riflesso può essere evitato o ridotto dalle seguenti
misure:
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
Per luce intrusiva si intende il flusso luminoso generato dagli impianti di illuminazione esterna in
generale (stradale, urbana, luoghi di lavoro e di intrattenimento all’aperto, etc.) che entra nelle
abitazioni, negli uffici, negli esercizi commerciali disturbando chi vi risiede. Al fine di salvaguardare e
rafforzare l'ambiente notturno è necessario controllare la luce intrusiva provocata dagli ambienti di
lavoro esterni (fenomeno noto anche come inquinamento luminoso), la quale può provocare problemi
fisiologici a persone e non solo. I limiti di luce intrusiva per gli impianti di illuminazione esterna, allo
scopo di ridurre al minimo i problemi per le persone, sono riportati in tabella 5.
Intensità Luce
Luce sulle proprietà dell’apparecchio verso Luminanza
illuminante l’alto
Tipo di
ULR Lb Ls
zona Ev [lx] I [cd] 2
[%] [cd/m ] [cd/m2]
Prima del Dopo il Prima del Dopo il Facciata
Segnali
coprifuoco coprifuoco coprifuoco coprifuoco dell’edificio
E1 2 0 2500 0 0 0 50
E2 5 1 7500 500 5 5 400
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
Tabella 5 – Massima luce invasiva consentita verso gli edifici per gli impianti di illuminazione esterna
3.5 Direzione della luce
L’illuminazione direzionale può essere utilizzata per evidenziare meglio gli oggetti, per migliorare uno
specifico compito visivo aumentando la visibilità dei dettagli dell’attività da svolgere e per migliorare il
riconoscimento della fisionomia delle persone.
L’illuminazione diffusa dovrebbe essere miscelata in maniera equilibrata, ad una illuminazione
direzionale, allo scopo di migliorare il riconoscimento tridimensionale degli oggetti, creando
un’ombreggiatura nella quale si passa dalla zone scure a quelle chiare senza traumi visivi e le forme
sono rivelate in modo chiaro e piacevole.
Senza un equilibrio tra illuminazione direzionale e diffusa potrebbero crearsi inconvenienti quali un
ambiente senza ombre dove tutto appare monotono (eccesso di luce diffusa), oppure un ambiente con
ombre troppo pronunciate con conseguenti zone completamente scure (eccesso di luce direzionale).
L’illuminazione che proviene da una specifica direzione può rivelare dei dettagli all'interno di un
compito visivo, incrementando la sua visibilità e rendendo così il compito più facile da eseguire.
La qualità del colore di una lampada è caratterizzata da due fattori che devono essere considerati
separatamente:
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
o l'apparenza del colore della lampada: L’apparenza del colore di una lampada si riferisce alla
cromaticità apparente della luce emessa ed è quantificata attraverso la sua temperatura di colore
correlata (TCP). Questa temperatura, che viene indicata nella tabella 7 tratta dalla norma, mostra
il colore apparente della luce in relazione alla temperatura di colore delle lampade. Si noti che le
descrizioni (calda, fredda, etc.) si riferiscono al modo in cui vengono percepiti i colori, ovvero
all'impatto psicologico dell'illuminazione. I colori e le sorgenti luminose nella zona blu dello spettro
sono indicati come freddi e quelli verso la zona rossa-arancione sono invece descritti come caldi.
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
utilizzando ad esempio lampade a scarica con reattori elettronici funzionanti ad alte frequenze (circa
30 kHz), oppure lampade ad incandescenza alimentate in continua.
Il fattore di manutenzione è il rapporto tra l’illuminamento medio sul piano di lavoro dopo un certo
periodo di uso dell’impianto (1°manutenzione) rispetto al valore medio dell’illuminamento ottenuto
sotto le stesse condizioni quando l’impianto è nuovo. E’ evidente quindi che stiamo parlando di un
parametro di valore inferiore ad 1, di fondamentale importanza per la progettazione dell’impianto di
illuminazione. Il progettista deve infatti, in base alla UNI EN 12464-2:
In sostanza, il fattore di manutenzione serve per valutare nel progetto il calo di illuminamento dovuto a
sporcizia, usura e guasti delle lampade che si verificano nel corso del tempo, e dipende da come
vengono “mantenute” le lampade, gli alimentatori, gli apparecchi di illuminazione, l’ambiente
circostante, e da come viene elaborato il programma di manutenzione.
Le procedure di calcolo per stabilire un corretto fattore di manutenzione per l’illuminazione in esterno
sono contenute nel documento CIE 154:2003 “The maintenance of outdoor lighting systems”.
La norma UNI EN 12464-2, fa delle semplici considerazioni energetiche, limitandosi ad osservare che
un impianto di illuminazione deve corrispondere ai requisiti di illuminazione di un luogo senza sprecare
energia. Tuttavia, afferma, questo deve avvenire senza compromettere l’aspetto visivo di un impianto
di illuminazione, e per ottenere ciò occorre un esame approfondito dei sistemi più appropriati di
illuminazione, delle apparecchiature, dei comandi e dell’uso della luce diurna disponibile.
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
Riportiamo la tabella compresa nella norma UNI EN 12464-2, nella quale vengono elencate, per varie
tipologie ed ambienti lavorativi (se l’attività o il compito non viene menzionato, si deve far riferimento
ad una situazione paragonabile), quattro caratteristiche illuminotecniche fondamentali da rispettare:
l’illuminamento medio mantenuto, ossia il valore al di sotto del quale l’illuminamento
medio, su una specifica superficie, non può mai scendere (potrebbero essere richiesti dei
dispositivi di controllo dell’illuminazione nel caso in cui sia richiesta una certa dose di
flessibilità a causa della varietà dei compiti richiesti);
Il valore minimo dell’uniformità di illuminamento U0 su una specifica superficie;
Il valore massimo dell’indice di abbagliamento GRL;
Il valore minimo dell’indice di resa del colore Ra;
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
GRL
Ra
Zone di circolazione nei luoghi di lavoro all’esterno
Pedane stradali per i
5 0,25 50 20
pedoni
Aeroporti
Deve essere evitata
la luce diretta in
direzione della torre
di controllo
Dovrebbe essere
limitata al minimo la
luce diretta emessa
in direzione
orizzontale dalle luci
della pista
Hangar 20 0,10 55 20
Terminal 30 0,20 50 40
Stand di manutenzione
200 0,50 45 60
degli aerei
Cantieri
Bonifica, escavazione e
20 0,25 55 20
carico
Aree di costruzione,
50 0,40 50 20
montaggio tubi di
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
drenaggio, trasporto,
ausiliari e compiti di
stoccaggio
Montaggio degli
elementi
dell’impalcatura, 100 0,40 45 40
cablaggio condutture
elettriche,
Connessione di
elementi, lavori elettrici,
200 0,50 45 40
montaggio tubazioni e
macchine
Canali, chiuse e porti
Banchine di sorveglianza
10 0,25 50 20
a canali e chiuse
Passerelle e passaggi
10 0,25 50 20
pedonali
Parti pericolose di
passaggi pedonali e 50 0,40 45 20
passi carrabili
Aziende agricole
Aia 20 0,10 55 20
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
Manipolazione continua
di grandi unità e di
materie prime, carico e
scarico di merci, zone di 50 0,40 50 20
sollevamento e discesa
per le gru, piattaforme
di carico aperte
Lettura indirizzi,
piattaforme di carico
coperte, uso di 100 0,50 45 20
strumenti, colate di
calcestruzzo
Lavoro elettrici,
Usare l’illuminazione
installazioni di macchine 200 0,50 45 60
locale
e condutture, ispezioni
Piattaforme offshore per l’estrazione di gas e petrolio
Superficie del mare al di
30 0,25 50 20
sotto della piattaforma
20
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omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito.
Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
Ponte di atterraggio
100 0,40 45 20
degli elicotteri Dovrebbe essere
limitata al minimo la
luce diretta emessa
in direzione
orizzontale dalle luci
della pista
Stazione di prova,
apparecchiature poste al 200 0,50 45 40
di sopra dei pozzi
Pompe di petrolio
300 0,50 45 40
greggio
Tavola rotante
(dispositivo meccanico
500 0,50 40 40
che facilita il processo di
perforazione)
Aree di parcheggio
Traffico leggero come
ad esempio aree di
5 0,25 55 20
parcheggio di negozi,
ville, appartamenti
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
Riempimento e
svuotamento dei
contenitore con
sostanze non pericolose, 50 0,40 50 20
ispezione delle perdite,
sistema di tubazioni,
imballaggio
Riempimento e
svuotamento dei
contenitore con
sostanze pericolose,
100 0,40 45 40
sostituzione delle
pompe, lavori di
manutenzione, lettura di
strumenti
Luoghi di carico e
100 0,40 45 20
scarico carburante
Riparazione di
Usare l’illuminazione
macchinari e dispositivi 200 0,50 45 60
locale
elettrici
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
Manipolazione di
strumenti di assistenza, 20 0,25 55 20
carbone
Lavori di manutenzione
100 0,40 45 40
e lettura di strumenti
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
numero di passeggeri
aree di carico,
50 0,40 45 20
operazioni di breve
durata
Una speciale
Pensiline coperte, attenzione ai bordi
100 0,50 45 40 delle pensiline
intercity
Ud > 1/5
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
Cernita di legname a
terra o in acqua, punti
di scarico legname e
punti di carico del
legname segato, 50 0,40 50 20
sollevamento meccanico
al sistema di trasporto
del legname,
accatastamento
Classificazione e
200 0,50 45 40
imballaggio
Alimentazione del
legname verso le 300 0,50 45 40
macchine di tritatura
Cantieri navali e banchine
Illuminazione generale
della zona del cantiere
navale, 20 0,25 55 40
aree di stoccaggio dei
prodotti prefabbricati
Manipolazione su brevi
20 0,25 55 20
periodi di grandi unità
Verniciatura e saldatura
100 0,40 45 60
dello scafo delle navi
Montaggio di
apparecchiature 200 0,50 45 60
elettriche e meccaniche
Acquedotti e fognature
Utilizzo di strumenti di
50 0,40 45 20
manutenzione, uso di
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
Manipolazione di
sostanze chimiche,
ispezione delle
perdite, cambi e
100 0,40 45 40
modifiche delle pompe,
lavori generali di
manutenzione, lettura
degli strumenti
Riparazione di motori e
200 0,50 45 60
di dispositivi elettrici
Tabella 7 – Caratteristiche illuminotecniche richieste dalla norma UNI EN 12464-2
per compiti e attività nei luoghi di lavoro in esterno
5 Verifiche
Illuminamento e uniformità
La verifica del livello di illuminamento e di uniformità riferiti a specifici compiti di lavoro deve essere
effettuata sul piano del compito visivo e i punti di misura scelti devono coincidere con la griglia di
illuminamento utilizzata durante il progetto.
Durante la verifica dell’illuminamento, è opportuno tener conto di una serie di fattori quali: la
calibrazione degli strumenti di misura utilizzati (l’indicazione della periodicità della calibrazione spetta
al costruttore dello strumento) , la conformità delle lampade e degli apparecchi di illuminazione ai dati
fotometrici dichiarati, il confronto tra le ipotesi formulate in fase di progetto riguardo alle caratteristiche
di riflessione delle superfici rispetto ai valori reali, etc.
L’illuminamento medio e l’uniformità di illuminamento misurati devono essere maggiori o uguali a quelli
indicati rispettivamente nelle tabelle 7 e 4.
Indice di abbagliamento
La sua verifica deve avvenire attraverso una ispezione dei dati di progetto e dei parametri previsti. I
valori devono rientrare nei limiti previsti in tabella 7.
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Illuminazione dei luoghi di lavoro in esterno
Luce intrusiva
I valori EV, I, ULR, LB, LS e TI devono essere calcolati e previsti dalla documentazione di progetto. La
verifica dei valori EV, LB, e LS deve essere effettuata per mezzo di una misurazione che tiene conto di
tutte le ipotesi di progettazione.
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