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Ogni individuo è unico e irripetibile, e l'Antica disciplina Ayurveda è sempre stata a conoscenza di questa
verità, del perché, come, quando e dove si origina e si sviluppa la cosiddetta: Costituzione Individuale.
Da sempre la medicina Ayurveda è consapevole del fatto che quanto più ci si avvicina alla conoscenza e
all'individuazione della Costituzione psico-fisica propria di ogni individuo, tanto più ci si avvicina ad un
intervento medico appropriato ed efficace.
L'Ayurveda inizia una dettagliata esplorazione per giungere alla cosiddetta Costituzione individuale
partendo con l'individuare ben tre principi metabolici.
I tre diversi principi metabolici di base sono: DOSHA VATA, DOSHA PITTA, DOSHA KAPHA.
Un illustre esponente indiano della Medicina Ayurveda, Pandit Shiv Sharmade, definisce i tre Dosha: “gli
ultimi irriducibili principi metabolici che governano la struttura psicosomatica dell'uomo.”
Partendo da questi irriducibili tre principi metabolici di base si originano svariate tipologie costituzionali:
Monodoshiche: caratterizzate dalla presenza di un solo Dosha dominante.
Bidoshiche: caratterizzate dalla presenza di due Dosha dominanti.
Tridoshiche: caratterizzate dalla presenza di tre Dosha questa volta in equilibrio.
Il termine Dosha deriva dalla radice sanscrita “dushanat”, che letteralmente significa: “impurità”.
Dipende da svariati fattori la predominanza di un certo principio metabolico sin dalla nascita: fattori
generici, dieta, emotività e coscienza della madre durante la gravidanza, ecc...
Il Dosha o il principio metabolico predominante caratterizza la costituzione individuale natale di ogni
individuo.
Se i Dosha sono tutti presenti ed chiaramente espressi si parla di Tridosha che caratterizzano una
costituzione individuale sana dovuta proprio alla presenza di un perfetto equilibrio dei Dosha fin dalla
nascita.
La salute di ogni individuo dipende dal mantenimento dell'equilibrio della propria costituzione
individuale presente al momento della nascita.
Ogni costituzione deve essere preservata nel suo unico e specifico equilibrio.
L'equilibrio dei tre Dosha consente il funzionamento integrato di tutti gli organi del corpo, diversamente
una condizione di squilibrio rappresenta il seme dei problemi di salute presenti e futuri, come affermano i
testi Ayurvedici classici: “I tre dosha, quando sono in equilibrio sostengono il corpo e quando sono in
squilibrio causano ogni sorta di malanno.”
Lo squilibrio dei tre Dosha può essere in eccesso o in difetto, ma più frequentemente è in eccesso.
Caratteristiche dalla condizione di equilibrio e di squilibrio tipica di ogni Dosha:
DOSHA VATA= Equilibrio: vigile, sveglio, creativo, dinamico, magro e leggero. Squilibrio:
preoccupato, distratto, sensibile al freddo.
DOSHA PITTA= Equilibrio: intelligenza acuta, fiducia in se stesso, buona funzionamento
dell'apparato digestivo. Squilibrio: tendenza ad arrabbiarsi, critico, troppo coinvolto.
DOSHA KAPHA= Equilibrio: calmo stabile, forte ed affettuoso. Squilibrio: apatico, possessivo,
tendenza ad ingrassare.
LEGGE DELLA SIMILARITA' E DISSIMILARITA'
La legge della similarità e della dissimilarità afferma: “Tutto ciò che è simile ad un Dosha e alle sue qualità
promuove l'aumento di quel Dosha nel corpo” cioè lo porta in squilibrio. “Tutto ciò che è dissimile ad un
Dosha promuove la diminuzione di quel Dosha nel corpo” cioè lo porta in equilibrio.
E' possibile ristabilire l'equilibrio dei Dosha e il mantenimento, con i gusti dei cibi:
Dolce: es. tutti i carboidrati quindi cereali e zuccheri, latte, burro, carote, uva, fichi, liquirizia
Acido: es. limone, yogurt, aceto, pomodoro, formaggio, ecc...
Salato: es. sale, tamari, e tutti i prodotti salati, ecc..
Amaro: es. vegetali a foglia verde, barbe amare, curcuma, rabarbaro, ecc...
Astringente: es. tutti i legumi, mele, patate, frutta acerba, miele grezzo, ecc...
Piccante: es. pepe, peperoncino, zenzero, ecc...
L'Ayurveda Maharishi suggerisce di utilizzare regolarmente tutti i gusti, favorendo i gusti che aiutano a
riequilibrare i Dosha squilibrati a favore della costituzione individuale.
Nello squilibrio VATA è necessario favorire il: DOLCE ACIDO SALATO.
Nello squilibrio PITTA è necessario favorire il: DOLCE AMARO ASTRINGENTE.
Nello squilibrio KAPHA è necessario favorire il: AMARO ASTRINGENTE PICCANTE.
E' possibile ristabilire l'equilibrio dei Dosha e il mantenimento, con lo stile di vita:
DOSHA VATA= Stile di vita: routine regolare, evitare le ore piccole e gli eccessi, evitare le
irregolarità alimentari e le bevande fredde.
DOSHA PITTA= Stile di vita: mantenere calma la fisiologia e le emozioni, evitare l'eccessiva
esposizione al sole e alle spezie.
DOSHA KAPHA= Stile di vita: influenza calda ed energizzante, effettuare regolarmente esercizio
fisico e mangiare poco la sera.
SUBUNITA' E SOTTOLOCALIZZAZIONI
I tre principi metabolici dei tre Dosha corrispondono al postulato di base della nuova medicina moderna:
neuroimmunoendocrinologia, secondo la quale la fisiologia è governata dai tre grandi sistemi: sistema
nervoso (VATA), sistema immunitario (KAPHA) e sistema endocrino (PITTA).
Questi sistemi, costituiscono oggi, una triade fondamentale di controllo della salute.
Le strutture del sistema nervoso sono organizzate in plessi dislocati nelle varie regioni del corpo.
Il sistema endocrino è composto da numerose ghiandole e cellule che secernano ormoni con differenti
specializzazioni dislocate in tutto il corpo.
Il sistema immunitario agisce ed è dislocato in tutto l'organismo.
Il sistema nervoso è presente ovunque in tutto il corpo.
Così ogni Dosha è organizzato in sub-unità presenti in differenti localizzazioni anatomiche, e con specifiche
e diverse funzioni fisiologiche.
Questa conoscenza consente di operare interventi mirati ed efficaci.
VATA
PRANA= (ciò che da vita). Responsabile dei processi mentali e del controllo del sistema nervoso
autonomo, in special modo del sistema respiratorio. Ha sede nel sistema nervoso centrale.
UDANA= (ciò che va verso l'alto). Responsabile dell'emissione della voce, delle funzionalità delle vie
respiratorie, della vitalità e dell'entusiasmo. Ha sede nella gola e nel torace.
SAMANA= (ciò che pareggia). Responsabile della regolazione nervosa delle diverse fasi della
digestione. Alimenta il fuoco digestivo e l'assimilazione. Ha sede nello stomaco e nell'intestino
tenue.
APANA= (ciò che va verso il basso). Responsabile delle funzionalità degli organi escretori e delle
funzioni degli organi sessuali. Ha sede nel colon, nei reni, nella vescica e nelle pelvi.
VYANA= (ciò che diffonde). Responsabile della regolazione della frequenza cardiaca e della
pressione arteriosa. Ha sede nel cuore e nei vasi circolatori.
PITTA
PACHAKA= (ciò che cuoce). Responsabile della digestione e dell'assimilazione del cibo. Ha sede nel
tratto digestivo.
RANJAKA= (ciò che da colore). Responsabile delle funzioni metaboliche del fegato, della
produzione degli ormoni pancreatici, della produzione dell'emoglobina. Ha sede nel fegato nel
pancreas e nella milza. Ed è anche associato alle funzioni del rene.
SADHAKA= (ciò che realizza). Responsabile delle funzioni discriminative ed intellettive. Ha sede
negli emisferi cerebrali e nel cuore.
ALOCHAKA= (ciò che vede). Responsabile del processo della visione. Ha sede nell'organo della vista.
BRAJAKA= (ciò che da lustro). Responsabile delle funzioni metaboliche della cute e
dell'assorbimento transcutaneo. Ha sede nella cute.
KAPHA
KLEDAKA= (ciò che umidifica). Responsabile della produzione del muco gastrico e della
citoprotezione della mucosa gastrica. Ha sede nello stomaco.
AVALAMBAKA= (ciò che sostiene). Responsabile della maturazione dei linfocidi nel timo, è di
supporto alle membra e sostiene l'intera fisiologia. Ha sede nel mediastino.
BODHAKA= (ciò che da gusto). Responsabile della produzione della saliva e dei fattori anticorpali ivi
contenuti. Consente la percezione dei sapori. Ha sede nel cavo orale.
TARPAKA= (ciò che da piacere). Responsabile della produzione di citochine e fattori neuro-
immunitari. Ha sede nel sistema nervoso centrale e più specificatamente nei ventricoli cerebrali.
SLESHAKA= (ciò che unisce). Responsabile della cooperazione immunologica tra le cellule, della
produzione di interferone ed interleuchina. Contribuisce alla produzione del liquido sinoviale. Ha
sede a livello delle giunzioni intercellulari e delle articolazioni.
I CINQUE ELEMENTI
I tre Dosha non sono solo i tre principi metabolici che governano la fisiologia umana e corrispondono alla
struttura particellare di natura fisica dei cinque elementi di cui è composto l'universo,... grazie ai quali la
vita ha avuto origine. Questo a dimostrazione che la fisiologia umana è perfettamente legata ed integrata
all'ambiente che l'ha generata.
I cinque elementi sono:
Akasha = spazio o etere
Vayu = aria
Tajas = fuoco
Jala = acqua
Prithvi = terra
La conoscenza della natura fisica dei Dosha permette la comprensione delle qualità fisiche (GUNA) degli
stessi.
CONDIZIONI MENTALI
La medicina Ayurveda individua due principali e opposte condizioni mentali che influenzano la fisiologia:
RAJAS = costituisce il principio del movimento che oscura l'intelletto e la consapevolezza con la
forza delle emozioni esasperate e squilibrate.
TAMAS = costituisce il principio dell'inerzia che oscura l'intelletto e la consapevolezza con la forza
dell'assenza emotiva.
Rajas e Tamas si presentano spesso congiunti in manifestazioni altalenati,... la mente è intrappolata nelle
emozioni spesso negative, come: rabbia, avidità, possessività, invidia, terrore, paura, ansia, panico, ma
anche dispiaceri, preoccupazioni, dubbi, sensi di colpa, ecc...
Diversamente, la terza condizione mentale è rappresentata dalla mente che si eleva non più intrappolata
nelle emozioni, sperimentando stati d'essere difficili da descrivere a parole, un insieme di: beatitudine,
purezza, pace, serenità, consapevolezza, presenza, espansione, libertà, ecc...
SATTVA = costituisce il principio di sviluppo e di splendore mentale che schiarisce ed illumina
l'intelletto e la consapevolezza.
Il termine Sattva deriva dalla radice sanscrita “Sat”, che letteralmente significa: “essere”.
Lo stato mentale Sattva rappresenta la piena salute mentale che si riflette sulla fisiologia mantenendo o
avviando il processo di guarigione .
Un medico Ayurvedico di fama mondiale: Deepak Chopra afferma: “La Beatitudine è sia soggettiva che
oggettiva. La si può percepire come una sensazione ma provoca anche un cambiamento misurabile – può
alterare il battito cardiaco, le secrezioni ormonali, e così via... Per questo la Beatitudine è utile a livello
medico.”
La Medicina Ayurvedica Maharishi usa la connessione neurofisiologica per creare o migliorare la
coordinazione mente-corpo che inevitabilmente promuove il benessere psico-fisico.
Tutti noi percepiamo il nostro corpo come una struttura solida e distinta ben localizzata nello spazio e nel
tempo. Se analizziamo la natura del corpo scopriamo che ciò che percepiamo è solo un'illusione!
Ogni cellula del nostro corpo è composta da atomi che a loro volta contengono un nucleo piccolissimo
circondato da spazio vuoto, che in proporzione è vasto quanto lo spazio intergalattico.
Deepak Chopra afferma: “Se potessimo vedere il corpo come realmente esso è, scopriremmo che per il 99%
è da spazio vuoto.” Questo spazio vuoto è estremamente dinamico se pensiamo che in ogni istante
avvengono un numero infinito di trasformazioni!
Deepak Chopra afferma: “Il corpo è come un fiume, perché ogni volta che guardiamo ad esso è sempre
diverso dal momento che la materia che lo compone non è mai la stessa.”
In un minuto migliaia di cellule del nostro corpo muoiono e rinascono.
Studi appositamente effettuati con tracciati radioattivi hanno permesso di osservare che tutti gli atomi del
nostro corpo vengono completamente sostituiti in qualche anno.
“Il corpo che abbiamo adesso letteralmente non è più il corpo che avevamo dieci anni fa. E' completamente
nuovo. Questo fenomeno, noto come turn-over è ben conosciuto dagli scienziati. Meno chiare sono invece le
sue implicazioni. Se il corpo cambia completamente perché il nostro aspetto, i nostri sentimenti, le nostre
preferenze rimangono costanti nel tempo? Perché in quel turbinio di rinnovamento c'è un punto fisso
intorno al quale ruota il processo del cambiamento. Quel punto fisso è l'intelligenza della natura che
sottende i fenomeni biologici, racchiusa in forma immanifesta nella doppia elica del DNA. Il corpo nasce e
muore ogni giorno, costante mente ricreato da quell'intelligenza, che si è strutturata progressivamente nel
corso di milioni di anni di evoluzione.” Tratto dal libro di Ernesto Iannaccone “Ayurveda Maharishi - Una visione
scientifica del più antico sistema di medicina naturale” .
Il termine Dhatu deriva dalla radice sanscrita “dharanat”, che letteralmente significa: “ciò che sostiene”.
I DHATU (sono considerati i pilastri della vita) corrispondono ai tessuti ordinari del corpo, così come li
conosciamo oggi, ma il concetto Ayurvedico incorpora anche dei valori dinamici che non sono previsti nella
definizione convenzionale di tessuto.
I DHATU rappresentano aree specifiche della fisiologia sulle quali è possibile intervenire selettivamente con
preparati idonei.
Migliorando le funzioni di un tessuto vengono migliorate anche le funzioni degli altri tessuti. I DHATU, sono:
RASA= linfa e plasma.
RAKTA= parte corpuscolata del sangue
MAMSA= muscoli
MEDA= grasso e visceri.
ASTHI= ossa.
MAJJA= tessuto nervoso e midollo osseo.
SHUKRA= tessuto riproduttivo.
La formazione dei DHATU avviene nella vita embrionale con i nutrimenti materni e dopo la nascita con i
nutrimenti presenti negli alimenti. Il primo prodotto della digestione del cibo è RASA che significa appunto
“essenza”.
A partire da RASA originano in successione tutti gli altri DHATU: il processo di trasformazione è sequenziale
e ordinato.
I DHATU sono ben formati se il cibo è sano, fresco e vitale, se è preparato con amore, se è consumato in un
luogo adatto e senza fretta, se si osservano le buone abitudini alimentari, se si osservano le giuste
combinazioni alimentari e se l'appetito e la digestione sono buoni.
La salute dei DHATU oltre che dai nutrimenti dipende anche dalla condizione di equilibrio dei DOSHA.
Se i DOSHA non sono in equilibrio si creano uno o più punti deboli nella fisiologia umana, dove i tessuti
vengono compromessi,... predisponendo, così, alle premesse dell'insorgere della malattia.
Quando i tessuti del corpo sono integri e perfettamente funzionanti, durante il processo di trasformazione
dei DATHU, viene prodotta una sostanza chiamata OJAS.
Il termine Ojas in sanscrito letteralmente significa: “ciò che da lustro”.
Ojas è il principio vitale che fornisce energia, forza e lustro mantiene efficienti le difese immunitarie
aiutando a preservare l'integrità dell'intero organismo.
La terapia medica dell'Ayuveda Maharishi è orientata ad incrementare ed accrescere il livello di Ojas nel
corpo.
Per preservare e incrementare Ojas è necessario evitare tutto ciò che può nuocere alla fisiologia, sia
materialmente ,sia psichicamente.
L'esperienza della Beatitudine promuove la formazione di Ojas.
Tutte le funzionalità del nostro organismo godono di una affascinante, straordinaria e meravigliosa
PERFEZIONE. Questa perfezione è dovuta grazie anche alla comunicazione che avviene tra le diverse parti
del corpo, mediante il costante scambio di innumerevoli messaggeri chimici che viaggiamo attraverso una
vastissima rete di comunicazione dislocata ovunque, capace di raggiunge tutti i distretti anche i più remoti.
Questa rete di comunicazione è fisicamente costituita da canali di svariata natura chiamati SROTA, i quali
portano a destinazione: ormoni, neurotrasmettitori, messaggeri chimici, materiali nutritivi, prodotti di
scarto del metabolismo, i Dathu atti alla formazione di altri Dathu, ecc...
Il termine Srota deriva dalla radice sanscrita “sru”, che letteralmente significa: “ciò che fluisce”.
Gli SROTA sono i canali dei vasi circolatori e linfatici, l'albero respiratorio, il canale alimentare, gli ureteri e
la vescica, gli assoni neuronali, i canali più sottili che regolano la comunicazione tra le cellule come i pori
della membrana o i pori nucleari, i canali che regolano la comunicazione tra mente e corpo localizzati nella
porzione senziente del corpo che operano tramite i neuropeptidi (minuscole cellule intelligenti) prodotte
dall'ipotalamo, ecc...
L'Ayurveda attribuisce molta importanza agli SROTA che per garantire la salute devono essere mantenuti
sempre liberi dalle ostruzioni.
L'occlusione degli SROTA determina l'accumulo dei DOSHA ed una formazione incompleta dei DATHU.
Un altro indice di fondamentale importanza per la salute è determinato dal buon funzionamento
dell'apparato digerente. In caso contrario i materiali nutritivi non vengono sintetizzati adeguatamente e i
tessuti non ricevono il nutrimento necessario, mentre nel corpo si accumulano materiali indigeriti chiamati
AMA. Il termine Ama in sanscrito letteralmente significa: “cibo indigerito”.
AMA è responsabile delle ostruzioni dei canali SROTA, raggiunge e si accumula anche nei tessuti e nelle
cellule; e con il tempo porta all'instaurarsi di malattie croniche. Le malattie croniche sono il risultato del
sommarsi di tanti piccoli squilibri protratti nel tempo.
Il concetto di AMA ha un significato polivalente, e comprende: l'eccesso di grassi nel sangue che si deposita
sulla parete delle arterie e ne ostruisce il lume, le scorie azotate in una dieta troppo ricca di proteine che
danneggiano i reni, i radicali liberi che danneggiano le cellule, ecc...
Le cause che inducono la formazione di AMA, sono:
Assumere eccessive quantità di cibo
Assumere alimenti deteriorati, raffinati, freddi, pesanti o incompatibili tra loro
Pasteggiare fuori orario o sotto l'influenza di emozioni intense, come paura, rabbia, dispiacere,
tristezza, stanchezza eccessiva, ecc...
Silvia Pellegrini