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Comporre una melodia

Tutti i compositori ed gli arrangiatori jazz devo imparare a comporre melodie presto nella loro carriera.
L’arrangiamento jazz è molto più del semplice orchestrare o armonizzare delle belle melodie. Tutti i bravi
arrangiatori devono avere il bagaglio tecnico per comporre le loro melodie o per ri-comporne di esistenti.
I principi compositivi di una bella melodia posso variare a seconda delle circostanze, del tipo di brano,
stile ed altre considerazioni. Esamineremo prima alcuni principi melodici che trascendono i confini stilistici.
Eccone alcuni.

1. Prima di tutto ci deve essere un giusto bilanciamento di movimenti diatonici e salti. Il moto per gradi
congiunti è la regola generale della costruzione di una melodia. A questo si aggiungono i salti per
dare varietà. Generalmente i salti, a parte quando seguono la forma dell’accordo, tornano indietro
verso l’origine del salto. Comunque, quando la nota d’arrivo dell’intervallo è la nota finale di una
frase o è seguita da una lunga pausa, la melodia può continuare nella stessa direzione.
2. Una melodia punta generalmente ad un punto di climax. Tutte le melodie hanno, solitamente, un solo
punto apicale. Questo punto può essere nel punto più acuto di una zona in cui la tessitura del brano è
già alta. La forza principale di un tema è data dal modo più o meno fruttuoso con cui si raggiungono
e si abbandonano questo/i punti di maggiore intensità. Una volta raggiunto l’apice, la melodia
solitamente discende gradualmente ad un punto di monore intensità. E’ molto comune che il rilascio
della tensione sia più rapido della sua costruzione.
3. Ci deve sempre essere contrasto ed interazione fra: densità e rarefazione, tensione e relax, intensità e
quiete.
4. In molte melodie c’è un’evidente uso della ripetizione la quale, combinata con altri parametri, serve
come trait d’union; in qualunque caso un compositore farà ben attenzione a non abusare nella
ripetizione di uno stesso frammento, nota o addirittura frase se non per una voluta ricerca d’un
particolare effetto. E’ altresì vero che la ripetizione nella melodia può venire mascherata in tal guisa
da permetterne un uso più esteso; gli artifici più usati per questo “mascheramento” sono l’alterazione
degli intervalli, le variazioni di ritmo o di dinamica…
5. Un’altra regola generale che deve essere osservata: quando la melodia è statica, ritmo ed armonia
devono essere più dinamici; al contrario, quando la melodia è più attiva, è meglio che le altre parti
siano più ferme.
6. Gran parte delle melodie hanno una caratterisca unica che le distingue dalle altre simili: un
improvviso cambio ritmico, una nota dal suono “sbagliato”, un intervallo particolare che viene usato
più degli altri o alri escamotage simili…
7. Il compositore deve sforzarsi di trovare un giusto equilibrio fra il nuovo ed il familiare (innovazione
vs tradizione). Ogni tema deve provvedere elementi “noti” sufficenti alla stabilità ma abbastanza
“novità” da evitare la previdibilità da parte dell’ascoltatore per quanto melodia, ritmo o armonia.
8. Non tutte le frasi melodiche sono della stessa lunghezza; la lunghezza è spesso ed in gran parte
dettata dall’idea in sé. Le frasi lunghe sono spesso divise in unità minori che implicano delle
cadenze.
9. Evitate di delineare gli accordi (per terze, quarte o quinte…) Ci sono abbastanza eccezioni a questa
regola ma sono casi particolari e mantengono forza e vitalità attraverso altri metodi.
a. Freedom Jazz Dance – Eddie Harris
b. Round Midnight – Thelonious Monk
c. I can’t get Started – Vernon Duke
10. Evitare estesioni troppo ampie (generalmente non più di un’ottava più una quinta)
11. Sforzarsi di cambiare direzione melodica dopo 4 o 5 toni. Evitare i frammenti di scala.
12. Evitare troppe ripetizioni di una data nota. Questo diventa un problema se la nota in questione
giunge sempre nello stesso punto della misura.
13. Usare parsimoniosamente gli intervalli aumentati o diminuiti.
14. Limitare anche l’uso del cromatismo (generalmente non più di tre semitoni di fila) Anche il
cromatismo celato andrebbe evitato. Se ci sono almeno due salti di tono in una progressione
cromatica il senso di cromatismo viene attenuato.
15. Limitare la melodia a due o tre figure (valori) base.

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