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Qual è stato l’esito dell’approccio meno diretto da parte di Francesco e la sua squadrail

suo team?

Nel sommario, l’idea di un’alleanza populista il cui presupposto fondamentale si presenta


come “ribellione contro il sistema” sembra essere un prospetto sconcertante per una Chiesa
che da tempo si considera garante della stabilità dell’Italia. Ciò nonostante, il contratto
annunciato venerdì comprende in realtà un bel po’ di contenuti che Francesco e il suo team
potrebbero gradire.

 Un forte impegno di una maggiore tutela ambientale: “Uomo e ambiente sono due
facce della stessa medaglia. Chi non rispetta l’ambiente non rispetta sé stesso.”

 Maggiore supporto agli enti locali per politiche di assistenza familiare, che include un
aumento dei finanziamenti per donne, anziani e le “periferie”, oltre a una detrazione
fiscale di poco più di 3.500 dollari per le famiglie.

 Un reddito Universale di base garantito di circa 1.300 dollari al mese, descritto come
provvedimento per garantire la dignità dei più poveri.

 Un’apertura alla Russia, “che non deve essere considerata come una minaccia, ma
come un socio commerciale ed economico sempre piu’ importantecome un sempre
più importante socio commerciale ed economico,” nonché alleato per risolvere le crisi
in Siria, Libia e Yemen. In aggiunta, il contratto richiede inoltre l’annullamento la
revoca delle sanzioni imposte dall’UE e USA alla Russia da UE e USA, inposto in
seguito alle conseguenze del conflitto in Ucraina.

Tutte queste posizioni piu’o meno concordano in una certa misura con i concetti che
Francesco stesso ha supportato in un modo o nell’altro. Per quanto riguarda la Russia, in
generale egli è a favore della partnership piuttosto che della brinkmanship, nonostante non sia
un grande sostenitore della politica russa in Ucraina.

Per ora, la questione principale sembra essere più pratica: Come pagare per tutto ciò. I costi
stimati per l’implemento attuazione dell’accordo vanno da 75 a 150 miliardi di dollari, e
l’Italia è già aggravata da un debito vertiginoso che ammonta a più di 2,7 trilioni di dollari.
Una somma pari al 132% del prodotto interno lordo italiano, il rapporto più alto in tutta
Europa escludendo la Grecia. Di Maio e Salvini affermano di poter recuperare parte del
denaro dall’UE, ma non è esattamente chiaro come.

D’altro canto, a Francesco sicuramente non piacerà l’approccio all’immigrazione menzionato


nel contratto, a cominciare dalla promessa di velocizzare il rimpatrio dei 500.000 “irregolari”
attualmente presenti sul suolo Iitaliano. La Lega è nota per la sua forte presa di posizione
contro l’immigrazione, e, giorni prima daelle elezioni, Salvini ha giurato sulcon rosario e
sulla Bibbia Vangelo e rosario in mano che deportera’di deportare “tutti “gli immigrati
clandestini.”

Il pontefice, che si considera, con fierezza, amico dell’Islam, potrebbe anche non gradire
anche i nuovi provvedimenti presenti nel contratto, considerati dai critici come espressione di
islamofobia, che mirano alla chiusura delle moschee e delle associazioni islamiche sospettate
di essere legate a gruppi radicali.

Infine, nonostante siano state omesse alcune delle misure anti-UE più rigide proposte in una
bozza trapelata precedentemente, includendosa la chiamata di un referendum
sull’“Italbrexit,” tuttavia il contratto finale contiene alcunicomunque passaggi provocatori di
confronto, tra cui una revisione dell’amministrazione e delle regole fiscali dell’UE.
GeneralmenteIn generale, ci si aspetta che da ogni tipo di governo con a capo la Lega e il
Movimento 5 Stelle ci si puo’ aspettare una sfidera’ contesti l’UE su diversi fronti, tra cui la
politica di bilancio, commercio e immigrazione.

All’uscita dall’ultimo vertice con Salvini, Di Maio ha parlato brevemente con giornalisti
locali, rassicurando i cittadini che l’Italia sarebbe rimasta nell’UE, tale risultato ha con tirato
un grande sospiro di sollievo ai di molti analisti di mercato che temevano un collasso crollo
dell’economia italiana.

Il Vaticano ha a lungo ha incoraggiato una maggiore unità eEuropea, necessaria per


l’affermazione dell’Europa come protagonista importante negli affari globali insieme a USA
e Russia., e Francesco stesso ha fatto un appello per promuovere integrazione e armonia
come alternative alla sempre più crescente frammentazione nazionalista.
La conclusione, quindi, è che secondo gli interessi del Papa, il Nuovo Ordine dell’Italia
sembra destinato ad essere molto variegato.

Sotto tale aspetto, almeno, Ppotrebbe non essere così diverso dal Vecchio Ordine, almeno
sotto tale aspetto. Pertanto la lezione,allora, è che forse, anche in questo caso, non importa
che la Chiesa sia coinvolta direttamente o indirettamente,anche qui, i risvolti politici
potrebbero non cambiare affatto molto- e, almeno in questo modo, le impronte di Francesco
non saranno presenti su qualsiasi cosa accada dopo.

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