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Struttura, proprietà, produzione

ed applicazioni del vetro


VETRO

Cattedrale di Metz 1120-1522

Ponte di Calatrava, Venezia, 2008


VETRO
VETRO
PRODUZIONE DEL VETRO
PROCESSO FLOAT
RICICLO DEL VETRO
Lo stato vetroso
Lo stato vetroso è caratteristico dei materiali solidi
non cristallini

Il vetro è un prodotto inorganico raffreddato allo


stato fuso fino a diventare un solido non
cristallino

Il vetro è un solido elastico che non possiede un


ordine atomico a lungo raggio e che, al
riscaldamento, rammollisce progressivamente fino
a giungere allo stato fuso
Aspetti fenomenologici che differenziano un
vetro da un solido cristallino
‰ Alla frattura non si manifestano piani preferenziali di
clivaggio, ma si formano superfici curve di frattura
(frattura concoide)

‰ Al riscaldamento, la fusione non avviene ad una precisa


temperatura, ma si osserva un graduale rammollimento

‰ Alcune proprietà (volume specifico, entropia, calore,


coefficiente di dilatazione termico, resistività elettrica)
manifestano una graduale variazione nel passaggio dallo
stato liquido allo stato solido, a differenza dei solidi
cristallini il cui passaggio si manifesta bruscamente.
Formazione del vetro

Tg = temperatura di transizione vetrosa

Tf = temperatura di solidificazione
Effetto velocità di raffreddamento
Teorie strutturali:

- Teoria di Goldschimt: rapporto raggi ionici 0.2-0.4

- Teoria di Zachariasen:
1) in un vetro un atomo di ossigeno deve al massimo essere legato a due
atomi metallici
2) l’atomo metallico deve possedere un basso numero di coordinazione
3) i poliedri, componenti fondamentali del "network", devono condividere
solo i vertici, è permessa una condivisione di un massimo di tre vertici

• In base a questo modello si possono classificare gli ossidi in:


• 1) Ossidi formatori di reticolo :aventi n° di coordinazione 3,4 (Es. Si, B,
P, Ge,As...)
• 2) Ossidi modificatori di reticolo :aventi n° di coordinazione ≥ 6 (Es. Na,
K, Li...)
• 3) Ossidi intermedi o stabilizzatori :non possono formare un vetro da soli
ma hanno la capacità di stabilizzare la struttura vetrosa agendo ora da
formatori di reticolo (n° coordinazione 4) ora da modificatori (n°
coordinazione 6,8)
Modello bidimensionale struttura del vetro

SiO2 cristallina
SiO2 vetrosa
Teoria di Dietzel: fece il tentativo di quantificare l’influenza delle forze
interattive tra cationi ed anioni in gioco durante la solidificazione di un fuso in un
vetro introducendo la forza di campo Zac/a2 .
Effetto introduzione metalli mono e bivalenti

Si-O-Si + Na2O Æ Si-O- Na+ + Na+ -O-Si


Proprietà del vetro

• Viscosità
• Proprietà termiche
• Resistenza chimica • Composizione
• Proprietà ottiche • Processo produttivo
• Proprietà meccaniche • Successivi trattamenti
• Proprietà elettriche
PROPRIETA’ DEL VETRO
Viscosità
La viscosità è una delle proprietà più importanti che caratterizzano il
vetro non solo perché ad essa è legata la stessa possibilità di
ottenimento del vetro, ma anche per la sua enorme rilevanza
pratica

Il vetro si comporta come un liquido viscoso al di sopra della


temperatura di transizione vetrosa (Tg). Quando la temperatura
del vetro viene aumentata al di sopra della Tg, la viscosità del
vetro diminuisce e il flusso viscoso viene facilitato. L’effetto della
temperatura sulla viscosità segue un’equazione tipo di Arrhenius.

η= A e+Q/RT

η = viscosità (espressa in Pa.S oppure Poise P 1P=0,1 Pa.s)


A = costante pre-esponenziale
Q = energia molare di attivazione del flusso viscoso
R = costante universale dei gas
T= temperatura assoluta K
L’effetto della temperatura sulla viscosità di alcuni tipi di vetro commerciale è
mostrato nella figura sotto. Per confrontare i vetri vengono utilizzati diversi
punti caratteristici per la viscosità, indicati con delle linee orizzontali. Questi
sono i punti di rammollimento, cottura e di deformazione.
Proprietà fisiche e lavorazione del vetro
Il parametro fondamentale è la viscosità
•Punto di fusione (melting point), T a cui il vetro è un
liquido
•Punto di lavorabilità (working point). T a cui il vetro è
deformabile e lavorabile
•Punto di rammollimento (softening point), T a cui il vetro
è al limite della deformabilità a causa del suo stesso peso
•Punto di ricottura (annealing point), T a cui la viscosità è
elevatissima ma ancora c’è diffusione a livello atomico
•Punto di deformazione (stress point), il vetro è rigido.
Per T al di sotto di questo punto lo sforzo esercitato sul
vetro tende a dare frattura e non più deformazione
plastica.
PROPRIETA’ CHIMICHE

Attacco chimico da parte di H2O: “alcali”

- scambio ionico (Si-O- Na+)vetro + H2O Æ (Si-OH)vetro + NaOH ( ambiente basico)

- dissoluzione Si-O-Si + OH- Æ Si-OH + Si-O- (reazione efficace @ pH ≥ 8)

i vetri silicatici non resistono in ambiente basico (pH > 9)


i vetri silicatici resistono meglio in amb. acido(pH < 7)
Anche se pH < 1: (Si-O- Na+)vetro + H+ Æ H4SiO4 + Na+ (dissoluzione)

i vetri silicatici non resistono in soluzioni di HF (SiF4)


PROPRIETA’ OTTICHE

Spettro elettromagnetico

transizioni elettroniche vibrazioni dei legami


Trasmissione e riflessione
I0
It
Intensità luminosa (legge di Lambert):

It = I 0 e − β d
coeff. di assorbimento d

Trasmittanza: Frazione riflessa (per radiazioni ortogonali):


It (n − 1)2
T = = (1 − 2 R) 2 e − β s R= 2
n≈1.5 Ö R = 4%
I0 (n + 1) n≈1.9 Ö R = 10%
indice di rifrazione

vetro sodico-calcico verde


Trasmittanza

IR
Indice di rifrazione

sin ϑ i Ii
i R
n=
sin ϑ r

r
densità elettronica (peso atomico, stato di sforzo)
polarizzabilità (forza del legame)

quarzo fuso n = 1.46

borace fuso n = 1.46

vetro sodico-calcico n = 1.5 circa

PbO(80%)SiO2(20%) n = 2.0
Gli ioni colorati che agiscono in questo modo sono di due tipi: con un
solo livello di valenza o con più livelli di valenza

Ioni con un unico livello di valenza


Specie Coordinazione Colorazione
Ni2+ 4 Blu chiaro
2+
Ni 6 Verde – giallo
Co2+ 4 Blu
Co2+ 6 Rosa
3+
Er Rosa
Nd3+ Rosa – violetto

Ioni con più livelli di valenza


Specie Valenza Colorazione
Mn 3+ Viola
Mn 2+ Incolore
Cr 3+ Verde
Cr 6+ Giallo – arancio
Cu 1+ Blu – turchese
Cu 2+ Blu – turchese
V 3+ Verde
V 5+ Giallo
Fe 2+ Verde (molto intenso)
Giallo bruno (10 volte meno
Fe 3+
intenso)
OPACIZZAZIONE
Rifrazione e riflessione
Quando il diametro delle disomogeneità presenti nel vetro è d>λ si
può avere una riduzione della trasparenza dovuta appunto a
fenomeni di rifrazione e di riflessione. I tre parametri che regolano
l’opacità di un vetro sono quindi:
- differenza di indice di rifrazione fra le particelle (cristalli) e il vetro
- concentrazione di particelle indipendenti
- dimensione delle particelle.

Rifrazione
Riflessione
Opacità per opalescenza e diffusione
(d<<λ e d ≈ λ)

Il meccanismo più efficace per l’opacizzazione rimane


comunque quello della diffusione perché la luce, in
questo caso, interagisce con particelle aventi dimensioni
simili alla sua lunghezza d’onda e ne viene diffusa in
tutte le direzioni molto efficacemente. Ciascuna particella
si comporta in pratica come se fosse una vera e propria
sorgente luminosa.

I0
LUCE
Id
La massima opacità è data da particelle della stessa
dimensione della lunghezza d’onda λ della luce incidente
ed inoltre le radiazioni blu-porpora sono più efficacemente
diffuse, circa 10 volte, rispetto a quelle rosse poiché la
dipendenza è proporzionale a V2 e inversamente
proporzionale a λ4. Per questo motivo, quando le particelle
sono di dimensioni addirittura inferiori alla lunghezza d’onda
λ, si osserva solamente un’opalescenza di colore azzurrino.

Rimane confermato ancora una volta che i 3 parametri più importanti nel
regolare l’opacità sono:

-Differenza di indice di rifrazione fra i cristalli e il vetro;


-Concentrazione di opacizzante nel vetro
-Dimensione dei cristalli che devono diffondere la luce
Effetto superficie

lucido opaco
PROPRIETA’ MECCANICHE
I vetri speciali

Vetri con ossido di potassio: il silicato di potassio sostituisce


totalmente o in parte il silicato di sodio. Sono più costosi, duri e brillanti:
per esempio i cristalli di Boemia. Un particolare tipo detto crown è usato
in ottica

Vetri al piombo: Quando un vetro diventa cristallo. La differenza


sostanziale tra Vetro e Cristallo è data dalla presenza dell'ossido di
piombo. Il PbO , infatti, fa sì che la densità del vetro e quindi l'indice di
rifrazione aumenti notevolmente. In tal modo il vetro si avvicina alle
proprietà ottiche del diamante: la luce che lo colpisce viene rifranta in
modo più deciso che con il vetro normale, dando quindi quell' effetto di
grande brillantezza tipico del vetro al piombo. L'effetto sarà tanto
maggiore quanto più alto è il contenuto in Ossido di Piombo. Solamente i
vetri che ne contengono almeno il 24 % in peso hanno per legge il
permesso di essere chiamati CRISTALLI oppure Vetro Cristallo.

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