Sei sulla pagina 1di 3

“Io voglio farmi del male e voglio fare il male e basta”

una cosa impossibile… posso volere solo il “bene”


Caratteristica della volontà, ed in modo specifico della volontà umana, è la tensione al bene, a ciò che favorisce ed
attrae: io posso solo volere il bene. Non il “bene morale”, ma quello che sento che per me è bene.

Struttura della volontà è la tensione al bene, per cui prima di ogni possibile scelta soggettiva essa indirizza a ciò
che è bene in vista del compimento del soggetto stesso.
- Mi sono fatto apposta del male: vuol dire che in quel farmi del male trovavo un bene per me
- Ho fatto del male: vuol dire che in quel fare un male trovavo un bene per me
- Ho fatto del bene: vuol dire che in quel fare del bene trovavo un bene per me
- Volevo fare del bene e mi sono lasciato affascinare dal male: vuol dire che in me c’è stato un conflitto di
volontà fra due beni: il “bene” che mi veniva dal bene ed il “bene” che mi veniva dal male
- Volevo fare del male ed invece ho fatto del bene: vuol dire che in me c’è stato un conflitto di volontà fra
due beni: il “bene” che mi veniva dal male ed il “bene” che mi veniva dal bene
Per fare del bene devo…
Conoscere cosa è davvero bene, “capire” che è un bene che fa bene a me ed agli altri
io per poco non inciampavo, quasi vacillavano i miei passi,
perché ho invidiato i prepotenti, vedendo il successo dei malvagi
Ecco, così sono i malvagi: sempre al sicuro, ammassano ricchezze.
Invano dunque ho conservato puro il mio cuore, e ho lavato nell'innocenza le mie mani!
Perché sono colpito tutto il giorno e fin dal mattino sono castigato? (Sal 73,2-3;12-14)
Amare quel vero bene, riconoscere che è un bene per me, che giova alla mia umanità
Riflettevo per comprendere questo ma fu una fatica ai miei occhi,
finché non entrai nel santuario di Dio e compresi quale sarà la loro fine.
Ecco, li poni in luoghi scivolosi, li fai cadere in rovina…..
Chi avrò per me nel cielo? Con te non desidero nulla sulla terra.
Per me, il mio bene è stare vicino a Dio; nel Signore Dio ho posto il mio rifugio, per narrare tutte le tue opere. (Sal 73,16-18;28)
Scegliere e fare quel bene, vincendo la lotta con l’attrazione verso altri beni
Io mi gettai disteso, non so come, sotto una pianta di fico e diedi libero corso alle lacrime… Sentendomene ancora trattenuto, lanciavo grida
disperate: "Per quanto tempo, per quanto tempo il "domani e domani"? Perché non subito, perché non in quest'ora la fine della mia
vergogna?"… Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come
di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: "Prendi e leggi, prendi e leggi"… Così tornai concitato al luogo dove
stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi. Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi
caddero gli occhi. Diceva: "Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma
rivestitevi del Signore Gesù Cristo né assecondate la carne nelle sue concupiscenze". Non volli leggere oltre, né mi occorreva. Appena
terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.
(Agostino, Confessioni 8.12.28-29)

Agostino, Confessioni (10.27.38)


Tardi ti ho amato, Tu eri con me, ma io non ero con te. e il tuo splendore
bellezza così antica e così nuova, Mi tenevano lontano da te ha dissipato la mia cecità.
tardi ti ho amato. quelle creature che non esisterebbero Hai effuso il tuo profumo;
Tu eri dentro di me, e io fuori. se non esistessero in te. l'ho aspirato e ora anelo a te.
E là ti cercavo. Mi hai chiamato, Ti ho gustato,
Deforme, mi gettavo e il tuo grido ha squarciato la mia sordità. e ora ho fame e sete di te.
sulle belle forme delle tue creature. Hai mandato un baleno,
Mi hai toccato,
e ora ardo dal desiderio della tua pace.

Potrebbero piacerti anche