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In tutte queste patologie, il coinvolgimento polmonare può restare nascosto fino a quando non
compare un deterioramento importante, perché questi pazienti possono essere inattivi come
conseguenza della sottostante malattia del tessuto connettivo.
A volte, la malattia polmonare può oscurare o comparire prima degli altri sintomi della malattia
di base.
All’esame obiettivo del torace, si possono auscultare rantoli, sibili o rumori di sfregamento
pleurico per via dei vari tipi di coinvolgimento polmonare in tali disturbi.
La fisiologia è comunemente restrittiva con ridotta DLCO, ma può essere ostruttiva a seconda
della localizzazione anatomica della malattia, soprattutto nella sindrome di Sjògren perché le
raccolte di linfociti che caratterizzano questa malattia si concentrano maggiormente nei
bronchioli.
I reperti della TC ad alta risoluzione variano da una normale architettura polmonare alle
alterazioni a vetro smerigliato, alle anomalie reticolari e fibrotiche.
Il quadro patologico della lesione in queste malattie è altrettanto diversificato e correlato con i
reperti della TC ad alta risoluzione.
I quadri di lesione infiammatoria sono quelli che si osservano con più frequenza, come
la polmonite interstiziale non specifica (Non-Specific Interstitial Pneumonitis) e la polmonite
organizzata (Organizing Pneumonia).
Il quadro della lesione infiammatoria di Polmonite Interstiziale Non Specifica si manifesta
sotto forma di alterazioni a vetro smerigliato alla TAC ad alta risoluzione, mentre la polmonite
organizzata è caratterizzata da un consolidamento polmonare a chiazze con broncogrammi
aerei.
Questi quadri patologici, attraverso una immunosoppressione aggressiva, possono migliorare
entrambi.
All’altro estremo dello spettro di risposta patologica si trova la lesione fibrotica, che si presenta
come polmonite interstiziale comune, con opacità fibrotiche reticolari ed alterazioni cistiche
a nido d’ape alla TC ad alta risoluzione e che, normalmente, non migliora con
l’immunosoppressione, anche se mancano studi controllati a lungo termine.
Il trattamento specifico della malattia interstiziale polmonare associata a malattia del tessuto
connettivo deve essere personalizzato per ogni paziente.
Il Scleroderma Lung Study ha mostrato che 1 anno di ciclofosfamide orale ha dato un modesto
miglioramento alla funzione polmonare rispetto al lieve calo nel gruppo di controllo.
I pazienti con il più elevato grado di fibrosi alla TC ad alta risoluzione sono migliorati
maggiormente, mentre le alterazioni a vetro smerigliato o il quadro infiammatorio al lavaggio
bronco-alveolare non sono risultati predittivi di beneficio.
Dopo 1 anno senza terapia immunosoppressiva, i pazienti trattati con ciclofosfamide sono
peggiorati e non erano distinguibili dai pazienti non trattati del gruppo di controllo.
Molti medici hanno ipotizzato che per conservare la funzione polmonare acquisita con la
ciclofosfamide, possa risultare necessaria una immunosoppressione continua e il micofenolato
è l’agente più frequentemente utilizzato.
L’infiammazione tissutale che si manifesta nella sarcoidosi presenta un quadro tipico, formato
da cellule infiammatorie che si raccolgono in noduli microscopici detti granulomi.
Differentemente dalla Fibrosi Polmonare Idiopatica, la sarcoidosi è più diffusa nei giovani adulti
piuttosto che negli adulti più anziani.
A volte, la radiografia del torace evidenzia opacità parenchimali nei campi medi polmonari che
possono essere nodulari, reticolonodulari o alveolari.
Quando si presentano i sintomi, la tosse, il dolore toracico, la dispnea e il respiro sibilante sono
quelli che si riscontano maggiormente.
La fisiologia polmonare può essere normale, restrittiva, ostruttiva o mista, con una
ridotta DLCO in ciascun caso.
L’insufficienza ostruttiva può essere associata ad infiammazione granulomatosa o cicatrici
endobronchiali.
I fattori di rischio per il peggioramento della funzione polmonare includono una forte risposta ai
broncodilatatori e forse la gravidanza.
Altre importanti caratteristiche della malattia comprendono lo pneumotorace per rottura di
cisti sotto-pleuriche.
In circa un terzo dei pazienti, si evidenzia un chilotorace unilaterale o, più raramente,
bilaterale.
La cura con una dieta a basso contenuto di grassi o l’inibizione dell’assorbimento intestinale dei
grassi è normalmente inefficace e bisogna effettuare una pleurodesi.