MAPl1 Modulo d’avventura per Personaggi dall’ 11° al 14° Livello

Modulo d’avventura – Livello Companion (3° Rango)

Il Signore delle Porte
di Mauro Ferrarini

Sigil, la Città delle Porte. Il cuore del Multiverso. Da questa strana città al centro di tutto inizia
un’avventura che condurrà un gruppo di indomiti eroi ad affrontare gli orrori dei labirinti, le
prigioni della Signora del Dolore, una oscura fortezza nelle profondità del Piano dell’Elemento
Terra fino al Tempio Distrutto per cercare di portare in vita una divinità che si pensava fosse
ormai irrimediabilmente morta …
 Modulo d’Avventura – Livello Companion
(Terzo Rango – Livelli 11-14)

Il Signore delle Porte

ovvero
Il destino dell’Aoskarling
di Mauro Ferrarini

Sommario

Introduzione

Capitolo 1 – L’avventura inizia a Sigil

- Appuntamento al Manicomio

Capitolo 2 – I labirinti
- La torre di Qebem
- Il nautiloid
- La Fossa di Orcus
- Il covo di Vacharos

Tabella dei mostri erranti nel labirinto

Capitolo 3 – Cercare l’Aoskarling

Crediti - La fortezza eremo del geomante Nireus
Ideazione, Sviluppo ed Editing: Mauro Ferrarini
Copertina: Sconosciuto
Le immagini presenti in questo documento sono state Capitolo 4 – Il Rituale della Rinascita
prelevate in rete senza il consenso degli autori: gli au- - Il Tempio Distrutto
tori delle stesse possono scrivere all’email mauro- - Incontri verso il Tempio Distrutto
thep@gmail.com per l’eventuale rimozione delle sue
opere e si provvederà all’immediata eliminazione. Epilogo
Dungeons & Dragons ®, D&D ® e l’ambientazione
PlanescapeTM sono marchi registrati dalla TSR Inc.,
divisione della Wizards of the Coast Inc. Il loro uso Appendice I – Nuovi mostri
non vuole in alcun modo costituire una forma di con-
correnza sulla loro proprietà intellettuale né, tuttavia, Appendice II – Nuovi oggetti magici
implicare un’approvazione o un permesso da parte del-
la TSR Inc. La presente opera utilizza la OGL (Open
Game License) e si presenta come un documento fre-
eware sottoforma di eBook: non esiste e non verrà
prodotto in futuro alcuna versione cartacea de “Il Si-
gnore delle Porte”. Questo documento è scaricabile
gratuitamente dalla rete ed è possibile stamparlo libe-
ramente in parte o nel suo complesso. È vietata qual-
siasi attività di vendita, lucro o profitto, così come
l’alterazione del presente documento.
Introduzione
Le vicende descritte ne Il Signore delle Porte nar-
rano del dio Aoskar, l’entità che governava la Città
delle Porte prima dell’avvento della Signora del Do-
lore.
Se intendete prendere parte all’avventura come
giocatore: smettete di leggere! Le informazioni ri-
portate in questo modulo sono indirizzate solo agli
occhi del vostro Dungeon Master (DM).
Il Signore delle Porte, utilizza il setting di
PLANESCAPETM ed è un’avventura progettata per
un gruppo di 4-6 personaggi di livello 11-14 e sfrut-
ta il regolamento della 5e di DUNGEONS &
DRAGONSTM. Per condurre l’avventura il Dunge-
on Master (DM) deve possedere i tre libri del rego-
lamento base1. I manuali Volo’s Guide to Monsters e
Mordenkainen’s Tome of Foes sono consigliati, ma
non indispensabili.
Sigle e abbreviazioni
Il Signore delle Porte prevede l’impiego di diversi
manuali e risorse ufficiali di D&D. Qui di seguito
vengono fornite le abbreviazioni che rimandano ai
manuali di riferimento. Il Dungeon Master che non
possieda alcuni o tutti i manuali opzionali potrà
procedere a sostituire oggetti e mostri con altri,
tratti dalle risorse a sua disposizione o di sua idea-
zione.
Manuale del Giocatore (PHB)
Manuale dei Mostri (MM)
Guida del Dungeon Master (DMG)
Volo’s Guide to Monsters (VGtM)
Mordenkainen’s Tome of Foes (MToF)
Mordenkainen’s Fiendish Folio Volume 1 (MFFV1)
Tomb of Annihilation (ToA)
Ghost of Saltmarsh (GoS)
Prologo
Prima di iniziare l’avventura, il DM può leggere o
parafrasare il seguente testo di ambientazione.
Tenebra e silenzio.
Un debole chiarore ultraterreno brilla nel buio.
Lontano.
La luce è fioca e ondeggia, come fosse sul punto di
estinguersi da un momento all’altro. Eppure, come
un faro incerto, continua a brillare nell’oceano di
oscurità che la circonda.
Una figura barcollante si accascia sulle ginocchia,
appesa disperatamente a un vecchio bastone, sulla
cui sommità una pietra luminescente emette un mi-
stico bagliore di luce viola.
Le lunghe vesti dell’uomo sono lacere e sporche. Il
viso incrostato di sporcizia e di sangue rappreso.
Dalla gola dell’uomo provengono singhiozzi di un
                                                            
1. Player’s Handbook – Manuale del Giocatore, Dungeon Master’s
Guide – Guida del Dungeon Master e Monster Manual – Manuale
dei Mostri
pianto disperato, mentre il corpo viene scosso da
uno spasmo di disperazione.
Tra le ombre, l’entità di carne e metallo sibila piano;
mentre appendici affilate, simili a bisturi, si flettono
preparandosi a sventrare quella facile preda.
“Perché! Perché mi hai abbandonato?”, l’uomo grida la
propria frustrazione, rivolto alla tenebra che lo av-
volge. Rovesciando all’indietro la testa, si abbando-
na a un lungo ululato di rabbia e dolore e paura.
“Perché? Perché? Perché?”, continua a ripetere osses-
sivamente con la voce rotta dal pianto e il corpo
squassato dai singhiozzi.
L’essere meccanico scivola dietro la sua preda, anco-
ra aggrappata al bastone luminescente. Pare un
naufrago alla deriva su un oceano ostile. Ingranaggi
dall’aspetto bizzarro si sollevano dalle carni livide,
sulle quali sono stati innestati. Una lama crudele si
alza a poca distanza dalla schiena dello sventurato.
Un sibilo di furia risuona all’improvviso nel buio,
rischiarato da un lampo di luce corrusca. Una sfera
luminosa che arde come un sole di ametista avvolge
un incubo parte organico e parte meccanico.
Ora l’uomo è in piedi, ansimante. Stringe il bastone
con entrambe le mani, come fosse una spada. La pie-
tra viola è conficcata in profondità nel petto della
creatura in agguato nell’oscurità, circondandola in
una sfera mistica di energia. I due avversari riman-
gono immobili per istanti che paiono eterni. Il mo-
stro trema con gli arti affilati che oscillano, ma non
riescono a compiere altri movimenti. Gli ingranaggi
ruotano a vuoto con un sibilo fastidioso. Dal corpo
della creatura iniziano a sollevarsi vapori densi e
maleodoranti, mentre il metallo si scurisce e le carni
livide si coprono di ustioni. Il bastone ancora sal-
damente conficcato nel petto.
Lo stridio dell’entità raggiunge livelli insopportabi-
li, perforando i timpani. Nonostante tutto, l’uomo
mantiene la presa sul bastone e la sua figura si rive-
ste di un manto di fiamme ultraterrene. Alla fine la
creatura esplode, sparpagliando in ogni dove bran-
delli di carne putrida e annerita e detriti metallici
contorti in un raggio di molti metri.
Poi tutto passa.
L’oscurità appena rischiarata dalla fiamma fioca del-
la pietra in cima al bastone, trattenuto a stento
dall’uomo steso a terra, esausto. Questa volta ha
prevalso.
Ma per quanto tempo potrà ancora resistere?
IL SIGNORE DELLE PORTE
In tempi antichi, quando ancora le fazioni di Sigil
non esistevano, nella Città delle Porte veniva adora-
to il misterioso Aoskar: il Signore delle Porte. I
suoi sacerdoti gli offrivano in sacrificio doni preziosi
e intonavano canti in lingue sconosciute sotto le
volte immense del suo tempio.
Aoskar compensava i suoi fedeli con la conoscenza
e il sapere del Multiverso, che solo il Dio dei Portali
può possedere.
Poi giunse la Signora del Dolore.
 Nessuno sa con precisione da dove arrivò, né chi
fosse realmente. Quando la sua sinistra sagoma ap-
parve sopra le guglie del Tempio di Aoskar, il dio
stesso si levò sopra i cieli della Gabbia2, per affron-
tare quella minaccia. La Signora del Dolore volse il
viso contornato di lame verso Aoskar, gettandogli
un semplice sguardo. E Aoskar non fu più.
Il Grande Tempio delle Porte di Aoskar crollò su
sé stesso e, da allora, è una cicatrice nel cuore dei
Bassifondi di Sigil.
La Fazione dei Senza Dio degli Athar rivendicò le
rovine dell’edificio, facendone il proprio quartier
generale: la prova lampante della pochezza degli es-
seri divini.
Dalla scomparsa di Aoskar sono passati millenni e
il suo nome è sconosciuto ai più. Solo i più antichi
esseri del multiverso serbano confusi ricordi della
sua esistenza e vaghi accenni del potere che fu si
trovano in oscuri tomi ormai perduti. Nessuno più
prega il Signore delle Porte e offre ai suoi altari oli
profumati o ametiste preziose, le gemme sacre ad
Aoskar. Il tempo di Aoskar si è concluso.
Ma qualcosa si muove sotto la superficie, mentre
antiche profezie si avverano. Chi può dire se è dav-
vero possibile uccidere un dio?
E così tutto ricomincia, mentre la ruota dei Piani
prosegue il suo lento giro dell’esistenza, a cui anche
un essere potente come la Signora del Dolore si de-
ve inchinare.
LA COMPARSA DEL PROFETA
Meno di un anno fa apparve un uomo nelle strade di
Sigil, predicando il ritorno del Signore delle Porte.
“Egli non è morto! L’onnipotente Aoskar è pronto a tor-
nare in possesso della sua casa!”.
Il profeta di Aoskar non temeva di pronunciare ad
alta voce il nome dell’antico dio dimenticato. Gran-
de fu la costernazione degli Athar Senza Dio nel
rendersi conto che molti Reclusi3 iniziavano ad a-
scoltare con più di un garbato disinteresse i sermoni
deliranti che il profeta teneva ogni giorno nei Bassi-
fondi di Sigil.
Il sant’uomo di Aoskar, il cui nome era Moleo,
subì diversi tentativi di assassinio da parte di sicari
prezzolati assoldati dagli Athar. In tutte le occasio-
ni, però, riuscì a salvarsi in modi che alcuni comin-
ciarono a definire miracolosi. Quale prova più evi-
dente del fatto che il profeta Moleo era davvero
l’araldo di Aoskar e che è forse giunto il tempo del
ritorno del Signore delle Porte?
L’ASSALTO AL TEMPIO DISTRUTTO
Dopo mesi di sermoni sempre più infuocati, Moleo
incitò la folla a marciare sul Tempio Distrutto per
prenderne possesso e attendere l’arrivo di Aoskar.
Gli Athar erano asserragliati all’interno del loro
quartier generale e molti dei membri della fazione
                                                            
2. La Gabbia è il nome colloquiale con il quale gli abitanti di Sigil
chiamano la loro città.
3. Con il termine Reclusi si intende riferirsi agli abitanti di Sigil.
che non riuscirono a ripararsi all’interno delle mura,
furono catturati dagli invasati agli ordini di Moleo e
linciati.
Le truppe degli Harmonium erano pronte a inter-
venire per sedare la rivolta, anche se il Factol4 delle
Teste Dure aveva dato ordine ai suoi soldati di at-
tendere. La sua speranza, infatti, era quella di vede-
re finalmente spazzata via la marmaglia miscredente
degli Athar; i guerrieri Harmonium avrebbero poi
soffocato nel sangue l’insurrezione con l’aiuto dei
Giustizieri e la copertura dei Governieri. Sarebbe
stato tutto ...legale.
Le speranze del Rettore degli Harmonium anda-
rono però deluse. L’esercito improvvisato di Moleo
aveva ormai circondato il Tempio Distrutto, quando
nel cielo caliginoso di Sigil apparve Lei. Volò senza
una parola sopra la folla invasata e tutti coloro che
erano sfiorati dalla sua ombra, cadevano a terra,
morti, Nel vedere palesarsi la nemesi del suo antico
patrono, Moleo ululò tutta la sua rabbia, preparan-
dosi a scagliarle addosso la potenza del suo bastone
di Aoskar. La Signora del Dolore si voltò a guardare
il profeta e i labirinti5 lo risucchiarono al loro inter-
no. La rivolta di Moleo era stata spenta con la stes-
sa facilità con la quale si estingue la fiamma di una
candela.
Sul terreno rimasero i corpi dei seguaci del profe-
ta, uccisi dalla Signora del Dolore e i cadaveri stra-
ziati degli Athar che non erano riusciti a mettersi in
salvo. Tutto fu dimenticato, dopo che i Cinerei eb-
bero terminato la loro opera di raccolta dei cadaveri,
trasportati all’Obitorio di Sigil.
Ma qualcuno non ha dimenticato e ora si avvicina
alla Taverna della Bara Bianca dove l’attende un
appuntamento con un gruppo di avventurieri.
NAYARA INCONTRA I PG
Nayara è una spia tiefling6 (Spia, MM 350) che ave-
va seguito le predicazioni di Moleo, sopravvivendo
alla strage del Tempio Distrutto. Nei mesi successi-
vi, Nayara proseguì le ricerche su Aoskar, scopren-
do che le parole del profeta non erano prive di fon-
damento. Consultando tomi creduti scomparsi, ma
in realtà abilmente nascosti dagli Athar, Nayara
scoprì che Aoskar non era stato completamente di-
strutto. In realtà, il dio aveva creato un filatterio,
l’Aoskarling, dove aveva riposto parte della sua es-
senza divina. Nessuno conosce quale aspetto abbia
l’Aoskarling. Neppure i libri consultati dalla tiefling
ne rivelavano la natura.
I documenti consultati e le divinazioni compiute
da maghi potenti rivelarono a Nayara che, se il dio
                                                            
4. Il Factol è il comandante in capo delle Fazioni che governano Sigil
sotto lo sguardo attento della Signora del Dolore. I governanti delle
Fazioni di Sigil sono anche appellati con il titolo di Rettori.
5. I terribili Labirinti sono una serie di prigioni dimensionali in cui la
Signora del Dolore esilia i propri avversari. Ogni labirinto è diverso
dall’altro e spesso chi vi entra non esce mai più.
6. Rispetto alle statistiche base della Spia descritte nel Monster
Manual, Nayara è in grado di lanciare 1v/die gli incantesimi di
taumaturgia e di intimorire infernale.
fosse stato distrutto, i suoi fedeli avrebbero dovuto
recuperare l’Aoskarling dal luogo dove era custodito
e riportarlo nel cuore del Grande Tempio delle Por-
te. Officiando il Rituale della Rinascita, il depositario
della fede di Aoskar avrebbe così potuto richiamare
dall’oblio del Piano Astrale la divinità, che avrebbe
ripreso possesso della sua casa.
Moleo era davvero l’ultimo depositario della fede
in Aoskar e aveva ricevuto in sogno l’illuminazione
su dove fosse nascosto l’Aoskarling. Purtroppo il suo
zelo religioso lo travolse. L’assalto al Tempio Di-
strutto era stato prematuro, poiché non era ancora
entrato in possesso del filatterio. Esiliandolo nei
Labirinti, la Signora del Dolore aveva troncato sul
nascere la possibilità di un ritorno a Sigil dell’antico
dio dei portali.
Nonostante sia risaputo che nessuno è mai riuscito
a evadere dai labirinti, Nayara non si è data per vin-
ta. La tiefling, infatti, è riuscita a prendere contatti
con una fuorilegge githyanki di nome Djhek’nlarr,
che conosce i segreti dei labirinti.
Djhek’nlarr è stata dichiarata una sovversiva dai
Governieri e c’è una taglia sulla sua testa. Harmo-
nium e Giustizieri la braccano senza sosta per tutta
Sigil e le Terre Esterne. A dispetto di tutti i tentati-
vi fatti per catturarla, la githyanki è ancora a piede
libero, disposta a vendere i segreti dei labirinti a
chiunque abbia abbastanza denaro da spendere e
voglia correre il rischio di essere dichiarato sua
complice: accusa che comporta la condanna a morte.
Con l’aiuto dei PG, Nayara intende incontrare
Djhek’nlarr, acquistare la chiave per entrare nel la-
birinto dove è tenuto prigioniero Moleo e liberare il
profeta: l’unico depositario del segreto
dell’Aoskarling.
IL PIANO DELLA SIGNORA DEL DOLORE
Quello che Nayara e pure Moleo ignorano è che la
Signora del Dolore è a conoscenza dell’esistenza
dell’Aoskarling, e lo teme. Lei non può abbandonare
Sigil e tutti gli emissari assoldati dai dabus7, per
recuperare il filatterio di Aoskar, hanno fallito con
esiti disastrosi.
L’unico modo per distruggere l’Aoskarling è quello
di portarlo a Sigil, nel cuore stesso del Tempio Di-
strutto, dove la Signora del Dolore è onnipotente.
La Regina di Sigil ha seguito gli sforzi di Nayara
per recuperare le informazioni che le mancavano,
talvolta addirittura aiutandola per mezzo dei suoi
innumerevoli agenti. Il suo obiettivo è chiaro: atti-
rare il Profeta Moleo e l’Aoskarling in un luogo dove
potrà distruggere entrambi una volta per tutte!
                                                            
7. I Dabus sono creature umanoidi che vivono solo a Sigil e servono
la Signora del Dolore. Essi levitano silenziosi per le strade della
Città delle Porte, eseguendo gli ordini della loro regina. Si
esprimono con un bizzarro linguaggio fatto di immagini che
evocano nella testa dei propri interlocutori, in una maniera simile a
un rebus.
L’AOSKARLING
Poco o nulla si conosce dell’Aoskarling, il ricettacolo
di Aoskar. I Senza Dio negano persino la sua stessa
esistenza, sostenendo che si tratta solo di una scioc-
ca leggenda messa in giro da pazzi visionari.
Del leggendario Aoskarling, in effetti, nessuno co-
nosce che pezzi di leggenda, racconti spuri e vaghe
dicerie. Il suo stesso ricordo è affidato solo alle pa-
gine incartapecorite di tomi polverosi che gli Athar
hanno cercato di occultare e distruggere nel corso
dei secoli.
Un anno fa, con le sue predicazioni sul ritorno di
Aoskar nella Città delle Porte, il profeta Moleo ha
attirato l’interesse di molte fazioni sul mistero
dell’Aoskarling, sebbene non sia mai stato pronun-
ciato apertamente il nome del mitico filatterio.
La Signora del Dolore è sempre stata ossessionata
dal mistero dell’Aoskarling e della profezia che lega
la reliquia alla rinascita del Signore delle Porte.
Dopo aver esiliato Moleo nei Labirinti, la Signora di
Sigil ha sguinzagliato i suoi dabus, perché trovasse-
ro le tracce del ricettacolo del dio.
Le ricerche condotte dalla tiefling Nayara non so-
no passate inosservate. La donna, molto vicina a
Moleo durante i giorni delle predicazioni, possedeva
sicuramente indizi concreti da seguire. Discreta-
mente i dabus hanno seguito i progressi di Nayara,
aiutandola dietro le quinte per farla accedere a do-
cumenti altrimenti inaccessibili.
La Signora del Dolore attende ora che Nayara
contatti i PG e li convinca ad aiutarla nell’impresa
di liberare il profeta Moleo dai labirinti. Il piano
della reggente di Sigil è rischioso quanto spietato.
Ella ha intenzione di seguire Nayara e, una volta
che i personaggi e Moleo saranno ritornati a Sigil
con l’Aoskarling, rivelarsi durante il Rituale della Ri-
nascita nel cuore del Tempio Distrutto ed eliminare,
una volta per tutte, la minaccia rappresentata dalla
ricomparsa a Sigil di Aoskar, il Signore delle Porte!
Le leggende sull’esistenza dell’Aoskarling sono ve-
re. Il ricettacolo di Aoskar esiste davvero, ma non fu
forgiato dal dio. Fu generato.
Aoskar, misteriosa creatura divina, si unì a una
donna mortale e trasferì il frutto di quell’incontro
nella propria carne, generando un figlio. L’identità
della fanciulla scelta da Aoskar è rimasta sconosciu-
ta, così come il nome del bambino: quest’ultimo era
semplicemente l’Aoskarling, il Figlio di Aoskar8.
Grazie ai propri poteri di preveggenza, Aoskar era
consapevole della sua sconfitta e nascose perciò il
frutto della sua carne in un luogo remoto: l’Eremo
di Nireus, nelle profondità del Piano dell’Elemento
Terra, affidandolo alle cure del geomante Nireus.
Nell’Eremo, l’Aoskarling, servito dal geomante e
dai suoi schiavi, attende il compimento della profe-
zia
                                                            
8. Nell’antico Terran, il suffisso –ling indica la progenie, ma nel
corso dei secoli ha perduto questo significato in favore di quello più
generico di “ricettacolo” o di “filatterio”.
 Ecco, il tempo è ormai giunto. Gli astri sono allineati e
le viscere della terra si agitano inquiete. Verrà l’araldo
del Signore delle Porte da luoghi oscuri, dopo avere pre-
dicato sette volte sette nella dimora che fu del suo Mae-
stro, a reclamare il seme della rinascita.
Flusso dell’avventura
Questo paragrafo presenta il flusso dell’avventura.
Il DM deve essere pronto a modificare la successio-
ne degli eventi in base alle azioni dei personaggi. È
noto, infatti, che i giocatori raramente seguono il
percorso ideato in fase di progettazione di una qual-
siasi avventura … e Il Signore delle Porte, probabil-
mente non fa eccezione!
Nel capitolo 1 gli avventurieri sono contattati da
Nayara, la tiefling seguace di Moleo intenzionata a
liberare il profeta dalla prigionia dei labirinti. Dopo
avere contattato la fuorilegge gith Djhek’nlarr, il
gruppo riceve una mappa in grado di fornire un mi-
nimo di orientamento nei labirinti e la chiave per
raggiungere la porzione di prigione dove si trova
Moleo.
Il capitolo 2 è ambientato nei labirinti della Si-
gnora del Dolore. Durante l’esplorazione, i PG ap-
prendono che Moleo è tenuto prigioniero da Vacha-
ros, un orripilante lich meccanico. Se Moleo viene
liberato, i PG vengono a sapere che la chiave per
riportare in vita Aoskar è quello di riscattare
l’Aoskarling dal suo attuale custode: il geomante Ni-
reus.
Non solo: gli avventurieri si rendono conto che la
mappa permette (pur con una certa difficoltà) di
raggiungere il covo di Vacharos, ma non consente
di trovare una via di uscita dai labirinti! L’unico
modo per uscire dalla prigione extra dimensionale è
quella di utilizzare Il Ganglio di Maanzecorian, il va-
scello nautiloid di Qebem, un signore ulitharid che
ha trovato nei labirinti la base per la sua colonia di
mind flayer. Qebem è uno dei pochi esseri viventi in
grado di uscire ed entrare nei labirinti con l’ausilio
della sua nave e di un artefatto noto come il Regesto
dei Mondi.
Il capitolo 3 presuppone che il gruppo abbia tro-
vato un modo per fuggire dai labirinti (per esempio
con l’utilizzo del vascello illithid di Qebem). Grazie
al Regesto dei Mondi, il gruppo potrà viaggiare sul
Piano dell’Elemento Terra, fino all’eremo di Nireus,
dove dovranno strappare dalle mani del sinistro ge-
omante l’Aoskarling.
Il capitolo 4 conclude l’avventura e si ritorna a
Sigil, nelle camere sotterranee del Tempio Distrut-
to, Moleo, Nayara e l’Aoskarling dovranno celebrare
il Rituale della Rinascita per riportare Aoskar sul
trono della Città delle Porte … ma ovviamente la
Signora del Dolore non starà a guardare!
Capitolo 1 - L’avventura inizia a Sigil
Si presume che la compagnia di PG sia già a Sigil e
che abbia avuto modo, nel corso delle passate av-
venture, di visitare i Piani Esterni e la Città delle
Porte. Lo scenario inizia con l’invito di Nayara ai
personaggi per un incontro presso la Taverna della
Bara Bianca, nei Bassifondi di Sigil.
LA BARA BIANCA
La Taverna della Bara Bianca è un noto punto di
ritrovo degli appartenenti alla Fazione dei Cinerei. I
Morti9 amano incontrarsi alla Bara Bianca, dove di-
scutono degli affari correnti della loro fazione, men-
tre vengono serviti da camerieri zombi e da qualche
raro ghoul asservito.
La Bara Bianca è un luogo bizzarro e sinistro, na-
scosto nelle viuzze tenebrose dei Bassifondi.
La taverna è un luogo di incontro per i Cinerei di
Sigil, per i negromanti e per tutti coloro che amano
avere a che fare più con i morti che con i vivi. En-
trando nel luttuoso e squallido edificio, simile a un
mausoleo, si notano tra le ombre alcuni avventori,
perlopiù Cinerei avvolti nelle loro scure palandrane,
che lavorano all’Obitorio poco distante. Alcune risa-
te, fuori luogo in un posto tanto sinistro, provengo-
no da una alcova decorata con ossa umane dove un
mercante umano dagli abiti bizzarri si sta intratte-
nendo con una tiefling mezza nuda dalla pelle nera
con grandi corna da capra. Tra i tavoli barcollano
dei torvi camerieri: cadaveri animati e costretti a
servire ai tavoli in un’orrida parodia di vita normale.
L’intero locale puzza di incenso che non riesce a
scacciare il fetore della muffa e della putredine. Le
decorazioni hanno un che di morboso: crani appar-
tenenti a umanoidi di diverse razze fungono da por-
ta candele, piccoli demoni quasit squittiscono dentro
gabbie fatte con ossa modellate dalla magia e pesan-
ti drappi, forse depredati dai cimiteri, offrono un po’
di privacy nelle salette laterali che circondano la sa-
la comune.
Il banco di mescita si trova al centro e la sua forma
circolare è dominata dalla struttura che da il nome
al locale: un enorme cilindro di cristallo e metallo
rugginoso sospeso a tre metri da terra per mezzo di
carrucole. Il contenitore è colmo di un liquido pa-
glierino e trasparente, simile a salamoia, nel quale è
immerso un impressionante Diavolo Osyluth, come
se fosse in conserva.
I distillati serviti alla Bara Bianca comprendono
grappa di razorvite (1 M.O. a bicchiere); birra del
verme giallo10 (10 M.O. a boccale) e Vino di Sangue di
Dodici Alberi (50 M.O. a calice). Tra gli stuzzichini si
                                                            
9. Un altro termine con il quale i Cinerei sono conosciuti a Sigil.
10. Il segreto della distillazione della birra del verme giallo è
gelosamente custodito dalle Streghe dell’Ade; ma quasi sicuramente
tra gli ingredienti vi è il succo di Larva di Spiriti Morti della
Gehenna. 
possono gustare fegatini di quasit all’aceto e cera dolce
di yochlol.
Nayara ha dato appuntamento ai PG alla Taverna
della Bara Bianca in un orario dopo il tramonto,
quando le pattuglie di Harmonium si ritirano dai
Bassifondi. La tiefling attende l’arrivo del gruppo
seduta in una delle sale laterali, avvolta nel suo pa-
strano anarchico (vedi Appendice II - Nuovi Oggetti
Magici). La donna sorveglia per alcuni minuti i PG
prima di fare loro cenno, per invitarli al suo tavolo
(durante questo intervallo, i PG potranno ordinare
da bere a uno zombi caracollante).
Da una delle alcove una figura femminile fa un cen-
no nella vostra direzione, invitandovi al suo tavolo,
appartato in una saletta laterale. Quando siete vici-
ni, la donna si scosta il cappuccio, rivelando i suoi
lunghi capelli dorati simili a sottili tentacoli che si
agitano pigramente, come dotati di vita propria, e
gli occhi privi di sclera e pupilla che paiono due
pozze di oro fuso. Anche la pelle della tiefling ha
una tonalità dorata, che contrasta con i denti appun-
titi neri come il carbone.
Nayara è braccata dagli assassini degli Athar e ri-
cercata dagli Harmonium. Le sue vesti anarchiche la
fanno sembrare una Morta, mentre in realtà la sua
affiliazione è quella degli Anarchici. La tiefling non
rivelerà questa informazione, preferendo far credere
ai propri interlocutori di essere una Cinerea.
Trattare con Nayara. Nayara desidera ingaggia-
re un gruppo di valenti mercenari per aiutarla a ti-
rare fuori dai Labirinti il profeta Moleo. La tiefling
racconta agli avventurieri i fatti che accaddero a Si-
gil un anno fa (narrati nei paragrafi Il Signore delle
Porte, L’avvento del Profeta e Assalto al Tempio Di-
strutto). Lei conosce anche la profezia che preconizza
il ritorno di Aoskar e l’esistenza dell’Aoskarling, ma
non rivelerà queste informazioni ai personaggi. Na-
yara, infatti, si è mantenuta in vita grazie a una ge-
nerosa dose di paranoia e non metterà a conoscenza
gli avventurieri di notizie così riservate finché non
si sarà accertata che i mercenari sono degni della
sua fiducia.
Le informazioni in possesso di Nayara. Di se-
guito sono presentate le informazioni che la Tie-
fling sarà disposta a condividere con i PG, per con-
vincerli ad aiutarla nel tentativo di evasione di Mo-
leo dai labirinti.
Le informazioni di Nayara
Moleo, il Profeta di Aoskar è stato esiliato nei Labirinti dal-
la Signora del Dolore circa un anno fa, durante i disordini
scoppiati nei pressi del Tempio Distrutto.
La sera prima della rivolta, Moleo confidò a Nayara di esse-
re in possesso della chiave per riportare a Sigil Aoskar:
molto presto Sigil avrebbe avuto un nuovo reggente.
Dopo i disordini, Nayara è vissuta in clandestinità, braccata
dagli Harmonium e dagli Athar. Durante questo periodo è
venuta a conoscenza dell’esistenza di una sorta di filatterio,
un ricettacolo che potrebbe riportare a Sigil il potere di Ao-
skar.
La ricerca è stata molto faticosa, poiché gli Athar avevano
distrutto o nascosto quasi tutte le testimonianze riguardan-
ti l’Aoskarling, il filatterio a cui forse Moleo si riferiva.
Nayara desidera fare evadere Moleo dai labirinti. Egli è
l’unico in grado di fornire informazioni chiare e definitive
sull’Aoskarling.
Recentemente le sue attività sono state scoperte dai sicari
prezzolati al soldo di Factol Terrance, il Rettore degli A-
thar. Assassini dei Senza Dio sono sulle tracce della tiefling.
Il Piano di Nayara. Il piano d’azione della tiefling
è semplice. Grazie ai suoi contatti nell’Alveare, Na-
yara ha ottenuto un abboccamento con la famigera-
ta fuorilegge gith Djhek’nlarr, nota per essere una
delle poche creature viventi in grado di fornire le
mappe per entrare nei labirinti della Signora del
Dolore. La tiefling chiede ai PG di accompagnarla
all’incontro con la githyanki. Una volta ottenuta la
chiave per entrare nei labirinti, dove è tenuto pri-
gioniero Moleo, Nayara vuole ingaggiare gli avven-
turieri per liberare il profeta e ricondurlo a Sigil.
L’appuntamento con Djhek’nlarr è fissato per
quella notte stessa presso il vecchio Manicomio
dell’Alveare: i giocatori non hanno molta scelta se
non quella di prendere o lasciare. In cambio dei loro
servigi, Nayara promette una ricompensa di 1.000
Mobius di Sigil11. Tramite contrattazione, Nayara
accetterà di dare a ciascun PG un extra di altri 10
Mobius. Il denaro sarà consegnato metà ora e metà
alla liberazione di Moleo.
APPUNTAMENTO AL MANICOMIO
L’edificio che ospitava il vecchio Manicomio di Sigil
si trova nell’Alveare, il quartiere più malfamato del-
la Città delle Porte. Djhek’nlarr, la fuorilegge gi-
thyanki, si è nascosta in una delle torri diroccate
della struttura e attende Nayara e i suoi accompa-
gnatori per consegnare loro la mappa dei labirinti
dove è tenuto prigioniero il profeta Moleo.
Il luogo dell’appuntamento di trova nel cuore fetido
dell’Alveare. Lungo la strada avete avvertito gli
sguardi ostili dei torvi abitanti del quartiere più pe-
ricoloso di Sigil.
Una foschia malata nasconde parzialmente gli edifici
fatiscenti e diroccati attorno a voi. Ogni tanto, da
sotto un portico cadente o nei pressi dell’uscio di un
tugurio, si intravvede un fuoco di fortuna attorno a
cui si scaldano tristi figuri dai volti segnati.
Il manicomio abbandonato è in completa rovina, co-
stituito da diversi edifici irregolari e decrepiti, la
struttura è soffocata dalla rasorvite, l’unica vegeta-
zione che cresce rigogliosa in questo tetro teatro.
Una saracinesca sollevata di metallo rugginoso e
corroso consente l’ingresso all’edificio principale e
somiglia alla bocca spalancata di un cadavere.
                                                            
11. Un Mobius di Sigil è una moneta di platino a forma di toroide
che, nella Città delle Porte, vale 100 M.O. e la metà sugli altri piani
di esistenza.
Sono due le insidie che si nascondono all’ingresso
del manicomio e nel cortile interno: la rasorvite e
uno sciame di ratti cerebrali particolarmente ag-
gressivo.
La Rasorvite. I muri delle rovine del manicomio
sono infestati da questa piante dalle foglie scure e
dai bordi affilati come rasoi. I dettagli su questa pe-
ricolosa pianta si trovano nella Guida del Dungeon
Master (pag. 110). Un druido o un ranger ricono-
scono automaticamente l’insidia e possono avvertire
i propri compagni. Chi possiede una minima cono-
scenza della botanica, può mettere sull’avviso di non
avvicinarsi (Intelligenza [Natura], CD 15). Se il
pericolo non viene rilevato, ogni PG deve superare
un tiro salvezza su Destrezza (CD 10) per non
subire 1d10 danni taglienti dalle foglie affilate della
pianta.
Ratti cerebrali. Uno sciame di ratti cerebrali
(Cranium Rats, VGtM 133) ha nidificato nei condotti
sotterranei del vecchio manicomio. Questi roditori
maligni servono come spie i maghi Harmonium, le
cui pattuglie non sono ben viste nell’Alveare.
Quando Nayara e il gruppo si avvicinano
all’ingresso della torre dove è nascosta Djhek’nlarr,
i ratti useranno individuazione dei pensieri per sonda-
re la mente degli intrusi. Per capire che stanno an-
dando dalla fuorilegge gith, i ratti hanno necessità
di sondare per due round consecutivi i pensieri dei
PG e/o di Nayara. Se vi riescono, mandano un mes-
saggio telepatico agli Harmonium, che mobiliteran-
no un piccolo esercito per catturare Djhek’nlarr12.
Nel caso di insuccesso, i ratti cerebrali proveranno
a soggiogare i PG con dominare mostri per farsi rive-
lare il motivo per cui sono qui. Se vengono attaccati,
i ratti scappano.
Incontrare Djhek’nlarr
Una volta superate le insidie poste dalla rasorvite
e dai ratti cerebrali, Nayara conduce il gruppo den-
tro l’edificio principale. Un rozzo pittogramma a
forma di labirinto è stato inciso all’ingresso di una
delle torri fatiscenti del manicomio (Intelligenza
[Indagare], CD 10). La tiefling spiega che il sim-
bolo è stato lasciato dalla fuorilegge per indicare
dove si trova. Sull’ingresso è stato lanciato dalla
gith un incantesimo di allarme, che la mette
sull’avviso in caso di arrivo di “ospiti”.
Attorno all’entrata scura sono sparsi detriti caduti
dalla torre da cui spuntano dei teschi sgretolati e
vecchi arnesi metallici mangiati dalla ruggine.
Oltre l’ingresso, dopo un angusto vestibolo, si trova
una scala di bronzo e metallo che porta al piano su-
periore. La struttura è arrugginita e barcollante, at-
taccata alle pareti della torre da grandi bulloni cor-
rosi dalla putredine. Un tempo la scala era un’opera
12. La fuorilegge githyanki è opportunamente schermata dai tenta-
tivi di intrusione telepatica dei ratti cerebrali, grazie a un medaglio-
ne di protezione dall’ESP. I ratti, infatti, non sono al corrente della
presenza della gith nel Manicomio.
intarsiata e dal gusto barocco, ma ora la ruggine e la
muffa l’hanno tramutata di un orrido accrocco cigo-
lante e sinistro.
Nonostante l’aspetto poco rassicurante, la scala
non crolla, a meno che i PG non facciano qualcosa
di veramente stupido. I rumori provocati dall’ascesa
mettono sull’avviso Djhek’nlarr dell’arrivo di ospiti.
La scala sale per 24 metri, e dà su uno stanzone dal-
le pareti ricoperte di lastre metalliche rugginose.
Delle piccole feritoie si aprono su tutti i lati della
stanza ma gettano nel locale solo una debole luce.
Un puzzo stantio grava nell’aria. Al centro del loca-
le si trova Djhek’nlarr13.
Per convincerla a consegnarle la mappa, Nayara
ha promesso alla gith la cancellazione dei suoi cri-
mini, una volta che Aoskar sarà tornato sul trono di
Sigil. La gith è piuttosto scettica sulla riuscita del
piano della tiefling, ma ha deciso che il gioco vale la
candela.
“Mmmpfh! Cominciavo a credere che ti avessero pizzica-
to le Teste Dure, non speravo più di vederti!”, la gith
parla a voce bassa e roca. Si muove impaziente, get-
tando occhiate nervose tutt’intorno, come se temes-
se di vedere comparire una torma di Harmonium in
assetto da guerra da un momento all’altro..
“Chi sono questi sgherri?”, Djhek’nlarr si rivolge a
Nayara, indicandovi con un dito grifagno.
Dopo essere stata rassicurata sulla identità dei PG
(“Sono tipi tosti, Djhek’nlarr, alleati della nostra causa.
Solo i nostri nemici hanno da temere qualcosa da loro!”),
la githyanki consegna a Nayara un rotolo di perga-
mena: “Uomini e donne valorosi sono morti per disegna-
re questa mappa … Non deludermi ragazza! L’ingresso
che cercate è in fondo al Vicolo delle Blatte, dietro
l’Armeria. Per attivare il portale, inghiottite un insetto
vivo ed entrate nel tombino sul terreno”.
La mappa mostra il labirinto dove è trattenuto
Moleo ma non la via per uscirne (ma questo né i PG
né Nayara lo sanno).
                                                            
13. La gith è avvolta nelle falde di un mantello nero decorato con
pietre purpuree che disegnano delle decorazioni a spirale. La pelle di
Djhek’nlarr è giallastra. La testa è rasata con un ciuffo di capelli neri
e lucidi che le spuntano dalla sommità del cranio. Un tatuaggio spi-
raliforme le copre metà del visto. Alle orecchie e al naso porta anelli
d’argento. La githyanki è spietata e sbrigativa nei modi.
I sicari Athar
Appena la githyanki ha consegnato a Nayara la
mappa per i labirinti, dal tetto della torre diroccata
irrompe una squadra di 3 sicari Athar (Assassino,
DMG 343)14.
Gli assassini dei Senza Dio hanno tenuto d’occhio
Nayara e hanno deciso di intervenire in questo mo-
mento per eliminare la tiefling. Il loro capo, un u-
mano con sangue orco nelle vene urla ai suoi com-
pagni: “La sgualdrina è mia! Uccidete gli altri!”. La
githyanki si volatilizza non appena i sicari compaio-
no sulla scena.
Gli altri due sicari sono umani avvolti in mantelli
neri, indossano elmi a scodella (pieni di ammaccatu-
re) e i loro volti sono celati da sciarpe scure.
Intervengono gli Harmonium!
La battaglia contro i sicari viene interrotta dopo
1d4+1 round. Infatti le Teste Dure si sono mosse
dopo avere ricevuto una soffiata sulla presenza della
nota fuorilegge gith nel vecchio Manicomio. Il Ret-
tore degli Harmonium ha incaricato il suo miglior
prefetto, Durkayle, di condurre un plotone di soldati
a circondare le rovine del manicomio per arrestare
Djhek’nlarr.
Mentre infuria lo scontro contro i sicari mascherati,
dall’esterno si sente il suono prolungato di un cor-
no, i rumori di decine di soldati e ordini secchi im-
partiti con autorità.
Dalle feritoie della stanza alla sommità della torre
del manicomio si intravvede il brillare di decine di
fiaccole. L’edificio sembra essere circondato da un
piccolo esercito di soldati protetti da armature di
piastre dipinte di rosso.
“Le Teste Dure!”, sibila uno degli assassini, “Sono ar-
rivati i dannati Harmonium”. I sicari sembrano esita-
re: “Lasciateci la sgualdrina e fuggite, sciocchi!”. Come
in risposta, dall’esterno giunge una voce stentorea:
“Arrendetevi! L’edificio è circondato! Non avete scampo:
gettate le armi, consegnateci Djehk’nlarr e uscite con le
mani in alto. Consegnatevi alla giustizia degli Harmo-
nium!”.
Contemporaneamente si sente il cigolio sinistro del-
la scala di metallo, presa d’assalto dai primi soldati.
Quanto tempo impiegheranno a salire?
A questo punto accadono diverse cose. Le azioni
dei PG possono cambiare le indicazioni fornite di
seguito.
Gli Athar. Nell’ipotesi che i PG rifiutino di con-
segnare Nayara ai sicari dei Senza Dio, gli Athar
attivano un congegno magico in loro possesso per
lanciare porta dimensionale e fuggire dall’assedio de-
gli Harmonium.
Djehk’nlarr. Come indicato nel paragrafo prece-
dente, la fuorilegge githyanki possiede diversi assi
                                                            
14. Una contesa tra la percezione passiva dei personaggi e una prova
di Furtività dei sicari chiarisce quale PG viene colto di sorpresa.
nella manica e, subito dopo l’ingresso degli assassini
Athar, fugge magicamente, facendo perdere le pro-
prie tracce.
Gli Harmonium sulle scale. Un gruppo di 10
soldati d’elite Harmonium (Veterani¸ MM 350) sa-
le verso la sommità della torre. A causa
dell’instabilità delle scale, i soldati impiegheranno 3
round a salire. Alla fine di ogni round, il DM tira il
d%. Con un risultano di 40 o inferiore, le scale col-
lassano, facendo precipitare i soldati. I PG possono
cercare di sabotare le scale. Il sabotaggio può essere
effettuato da un solo personaggio (ma è concessa
l’azione di “Aiuto”15) utilizzando l’abilità connessa
agli Arnesi da Scasso o all’Atletica. Se il tentativo di
sabotaggio ha successo, la scala crolla.
Il Prefetto Durkayle. Il comandante delle Teste
Dure comanda un plotone di 30 soldati Harmo-
nium (Guardia, MM 348) e 20 soldati d’elite (Vete-
rano, MM 350), di cui dieci, per l’appunto, si sono
lanciati su per le scale della torre diroccata. Inoltre
Durkayle è accompagnato da un mago Harmonium
(MM 348)16 equipaggiato con un tappeto volante e
una bacchetta della paralisi.
INSEGUIMENTO
Prima di condurre questo incontro, il DM è incoraggiato a
ripassare le regole per gli inseguimenti, descritti nella
DMG (pagg. 252-255). È possibile che i giocatori decidano
di fuggire attraverso i tetti. In questo caso, il mago Harmo-
nium li tallonerà con il suo tappeto volante, cercando di bloc-
care i fuggitivi facendo ricorso al suo arsenale magico e alla
bacchetta della paralisi. Il DM può consultare la tabella “In-
seguimento sui tetti di Sigil” per avere delle indicazioni su-
gli ostacoli e sulle prove di abilità da effettuare.
Inseguimento sui tetti di Sigil
d20 Complicazione
Lame affilate decorano le falde del tetto di un pa-
lazzo. Il personaggio effettua una prova di DES
1
(Acrobazia) con CD 15, altrimenti subisce 4d6
danni taglienti.
I personaggi devono saltare da un tetto all’altro.
Ogni preda effettua una prova di FOR (Atletica)
2 con CD 11 con Vantaggio. Se fallisce, precipita sul
terreno, subendo 5d6 danni da impatto e cade a
terra prono.
Un gargoyle (MM 143) si nasconde tra i doccioni
di una facciata. Si anima all’improvviso ed effettua
3
un attacco completo di opportunità contro un per-
sonaggio determinato casualmente.
La superficie di un tetto è instabile e a rischio crol-
lo. I personaggi devono superare un TS su DES
con CD 14 per non cadere a terra proni. Se si veri-
fica un fallimento critico (1 naturale su d20),
4 Non è una guerriera e non vuole che i PG debbano
l’intero tetto crolla e tutti i personaggi cadono
subendo 4d6 danni da impatto e altri 4d6 danni
per le macerie che cadono. I personaggi sono stor-
diti per un round.
Alcune ciminiere eruttano fumo sulfureo. I perso-
5 naggi effettuano un TS su COS con CD 14. In
caso di fallimento subiscono 2d6 danni da veleno.
15. Per i dettagli sull’azione di “Aiuto”, vedi PHB a pagina 192.
16. Il mago degli Harmonium è un tiefling dalla pelle vermiglia con
una corona di corna attorno al cranio pelato. Indossa ampie vesti
ocra e nere e un mantello nero dal dall’alto collo.
L’inseguitore deve superare una prova di SAG
(Percezione) con CD 12, altrimenti perde di vista
le prede.
Un alto muro di mattoni decrepiti blocca la strada.
I personaggi devono oltrepassarlo di slancio con
6 una prova di FOR (Atletica) o DES (Acrobazia)
con CD 11. Se falliscono, subiscono 1d6 danni da
impatto e cadono a terra proni.
Un branco di 20 uccelli stigei (MM 291) ha nidi-
ficato sopra alcuni camini appuntiti. Se un perso-
7 naggio riesce a disturbarli con un sasso o altro
attrezzo, i volatili si alzano in volo e aggrediscono
gli inseguitori che perdono di vista la preda.
Il terreno sotto i piedi del personaggio (determi-
nato casualmente) è scivoloso a causa della fulig-
8 gine grassa depositata nel tempo. Il personaggio
effettua un TS su DES con CD 10, altrimenti cade
a terra prono.
I personaggi devono saltare da un tetto più in alto
a uno a 6 metri più in basso. Ogni personaggio
deve effettuare un TS su FOR (Atletica) o DES
9 (Acrobazia) con CD 12. Se fallisce, il personaggio
cade a terra prono e si sloga una caviglia. Non può
usare l’azione Scatto e la sua velocità è ridotta a
metà fino a quando non effettua un riposo lungo.
Il personaggio è costretto a correre su un corni-
cione stretto per 12 metri. Per ogni round in cui si
10 trova sul cornicione deve superare una prova di
DES (Acrobazia) con CD 12 per non precipitare di
sotto (vedi Complicazione n. 2)
11-20 Nessuna complicazione
INTERMEZZO
Se i PG riescono a fuggire alla cattura da parte de-
gli Harmonium, dovranno raggiungere (presto o
tardi) il Vicolo delle Blatte, dietro l’Armeria. Seguen-
do le istruzioni fornite dalla fuorilegge githyanki,
c’è un portale a senso unico celato nel tombino in
fondo al vicolo. Il portale conduce al labirinto dove
è tenuto prigioniero Moleo e si attiva ingoiando un
insetto vivo (e in un posto chiamato Vicolo delle Blat-
te non mancano insetti striscianti da utilizzare).
Lo stretto budello sembra essere deserto, se si e-
scludono un paio di ratti cerebrali che fuggono via
squittendo spaventati.
Il Vicolo delle Blatte non è più largo di una mezza
dozzina di passi e serpeggia irregolare tra due ca-
denti edifici diroccati dalle pareti putride. Un riga-
gnolo di acqua nera scorre al centro della stradina,
emanando un fetore di cose morte da tempo.
Se Nayara è con il gruppo, la tiefling augurerà
buona fortuna e non accompagnerà gli avventurieri.
preoccuparsi di proteggerla durante l’incursione nei
labirinti. Prima di accomiatarsi, Nayara dirà ai PG
che attenderà il loro ritorno tutti i mezzogiorno e le
mezzanotte alla Bara Bianca.
Capitolo 2 – I labirinti
I labirinti sono le tristemente famose prigioni di Si-
gil, dove la Signora del Dolore esilia i peggiori cri-
minali e coloro che minacciano il suo potere assolu-
to sulla Città delle Porte17.
A una prima impressione, la sezione dei labirinti
dove si trovano i personaggi appare come un dedalo
di strade e cunicoli realizzati in un bizzarro materia-
le biomeccanico: ruote dentate e ingranaggi sem-
brano congelati all’interno di una sostanza collosa e
scura di natura biologica18. Ci sono edifici, bui e pri-
vi di vita, che si innalzano per decine e decine di me-
tri fino al cielo tenebroso. Nei labirinti non c’è al-
ternanza di giorno e notte, ma solo una perenne, te-
tra, oscurità. La maggior parte di coloro che so-
pravvive nei labirinti è dotata di scurovisione. Chi
non possiede questo talento e non dispone di altri
mezzi di illuminazione cade ben presto vittima dei
predatori che si annidano nel labirinto.
La mappa dei labirinti. Non viene fornita alcuna
mappa dei labirinti, poiché essi si generano di conti-
nuo in un interminabile successione di curve, bivi,
scale, cripte, catacombe e stanze segrete. Anche
tornare sui propri passi non permette di orientarsi,
poiché ogni volta che si perde di vista una sezione, i
labirinti di deformano e creano nuove strade e nuovi
passaggi. Solo chi possiede una mappa realizzata da
Djhek’nlarr può sperare di orientarsi nei labirinti
per raggiungere la propria destinazione, ma anche
così non è facile (vedi riquadro Usare la mappa di
Djhek’nlarr).
Come indicato all’inizio dell’avventura, la mappa
di Djhek’nlarr serve per orientarsi nei labirinti e
raggiungere una locazione fissa di cui si è a cono-
scenza, ma non serve per uscire dai labirinti stessi!
Il vascello illithid Il Ganglio di Maanzecorian posse-
duto dal signore ulitharid Qebem è uno degli stru-
menti che consentirebbe ai PG di uscire dalla pri-
gione extra dimensionale della Signora del Dolore e
raggiungere l’eremo di Nireus, nelle profondità del
Piano dell’Elemento Terra.
USARE LA MAPPA DI DJHEK’NLARR
La mappa fornita dalla githyanki non mostra un susseguirsi
ordinato di stanze, passaggi e corridoi. Invece è piena di
formule, diagrammi e tabelle che i personaggi devono in-
terpretare correttamente. Per raggiungere la prigione dove
è tenuto il profeta Moleo, chi possiede la mappa deve legge-
re la mappa (Intelligenza [Arcano], CD 25). In caso di
successo, il gruppo raggiunge l’ingresso del covo di Vacha-
ros, il lich meccanico che tiene prigioniero Moleo o qualsia-
si altra locazione esistente di cui i PG siano a conoscenza
(come per esempio la torre di Qebem o la Fossa di Orcus
del negromante). In caso contrario, il DM tira sulla Tabella
dei Mostri erranti del Labirinto. Si può effettuare la prova
sulla mappa solo una volta ogni 24 ore. È possibile avvaler-
si dell’azione di Aiuto (PHB pag. 192).
                                                            
17. Una descrizione dettagliata dei Labirinti la si può trovare nel
manuale Sigil and Beyond (pag. 63) contenuto nella scatola base del
setting di Planescape.
18. Se vi viene in mente un ambiente infestato da Alien, è esattamen-
te quello che i PG vedono.
INCONTRI FISSI NEI LABIRINTI
Nel labirinto ci sono tre locazioni “fisse”: il covo di
Vacharos, la torre di Qebem e la Fossa di Orcus. Il
covo del lich meccanico deve essere trovato ed e-
splorato per consentire il proseguo dell’avventura,
così come la torre di Qebem e il vascello nautiloid
ancorato alla sua sommità.
In appendice è fornita una Tabella dei Mostri Erranti:
i PG si possono imbattere nella torre di Qebem e
nella Fossa di Orcus attraverso interazioni con i
mostri presenti nella tabella o, addirittura, con un
tiro sulla tabella stessa.
LA TORRE DI QEBEM
Qebem, un signore ulitharid proveniente dagli spazi
siderali, ha eletto questa sezione dei labirinti come
sua dimora. Grazie al controllo del Regesto dei Mon-
di, un artefatto in grado di tracciare la rotta attra-
verso i piani, e il vascello Il Ganglio di Maanzecorian,
Qebem pianifica i suoi spostamenti e si muove libe-
ramente da e per i labirinti in qualsiasi punto del
multiverso.
L’ulitharid ha riunito attorno a sé un gruppo di
mind flayer e altri servitori. I suoi scopi sono inson-
dabili, ma sicuramente malvagi. Egli era qui prima
dell’avvento di Vacharos e detesta il lich meccanico
con ogni stilla del suo essere. Qebem è a conoscenza
del fatto che Vacharos tiene prigioniero Moleo e po-
trebbe essere indotto a collaborare con i PG in
cambio dell’eliminazione del rivale. A complicare la
situazione c’è M’narr, la sposa del githyanki Zer-
chai, che l’ulitharid vuole tramutare in un nuovo
mind flayer inserendogli nel cervello un girino illi-
thid.
Caratteristiche generali della torre di Qebem
Soffitti. A meno che non sia diversamente indicato,
i soffitti dei locali e dei corridoi della stanza sono
innaturalmente alti, arrivando a misurare 9 metri.
Porte. Tutte le porte della torre sono costituite da
lastre chitinose che si aprono come le valve di una
conchiglia, quando vengono sfiorati nell’ordine pre-
stabilito dai segni in qualith19 incisi da Qebem. È
possibile intuire la corretta sequenza dei segni, stu-
diando per 1 minuto la porta (Intelligenza [Arca-
no], CD 15) o cercando di forzare la porta utiliz-
zando la Forza o degli arnesi da scasso (CD 22). In
caso di fallimento, una scarica di energia psichica
ottenebra le menti di coloro che si trovano entro 3
metri dalla porta. Tutti i bersagli colpiti devono ef-
fettuare un tiro salvezza su Intelligenza (CD 11) o
subire 3d6 punti ferita di danno.
Illuminazione. Incastonati nelle pareti organiche
delle torre si trovano dei cristalli irregolari che e-
mettono una fosforescenza violetta, La luce è suffi-
cientemente intensa per consentire anche a chi non
possiede la scuro visione di muoversi a proprio agio.
                                                            
19. Il qualith è il linguaggio scritto degli illithid. Un personaggio
competente in questa bizzarra forma di scrittura, apre automatica-
mente tutte le porte della torre senza necessità di superare prove.
Feritoie. Le feritoie (indicate sulla mappa) sono alte
un metro e larghe 20 cm.
Tentacoli esterni. I tentacoli esterni reagiscono a
qualsiasi tentativo di scalare o di volare entro 3 me-
tri dalla superficie esterna della torre. Quando av-
vertono un pericolo, d4+1 tentacoli attaccano il
bersaglio con uno schianto. Ogni tentacolo ha CA
10 e PF 50. I tentacoli distrutti si rigenerano
nell’arco di 24 ore. Se vengono distrutti almeno 4
tentacoli, si crea una zona franca dove gli altri ten-
tacoli non riescono ad arrivare.
Schianto. Attacco con arma da mischia: +5 al tiro per colpire,
portata 4,5 metri, un bersaglio. Colpito: 10 (2d6+3) danni
contundenti + 10 (2d6+3) danni psichici.
1. INGRESSO ALLA TORRE DI QEBEM
Tra rovine cadenti si alza, solitaria, una torre
dall’aspetto cadaverico. La bizzarra costruzione non
è realizzata con mattoni, calce e pietra, ma con un
materiale spugnoso nero e viola: una sorta di matri-
ce organica lucida e viscida. Dalla superficie della
struttura si dipartono lunghi tentacoli di varie lun-
ghezze e diametri. Le appendici si muovono pigra-
mente nell’aria, come se saggiassero l’atmosfera e
facendo somigliare la torre a una mostruosa medu-
sa. Diverse feritoie, come tagli incisi nella matrice
organica, costellano le pareti e da esse emana una
fosforescenza violetta minacciosa e inquietante.
Ma un elemento ancora più strabiliante è il vascello
che galleggia nell’aria sopra la torre a 60 metri dal
suolo. Apparentemente levitando come una nave sul
mare, sulla costruzione incombe un minaccioso ma-
nufatto simile a un nautilo. Acciaio, cristalli e mate-
riali sconosciuti costituiscono lo sbalorditivo basti-
mento volante caratterizzato da lunghi tentacoli co-
riacei che si agitano pigramente a prua.
Attorno all’ingresso della torre Qebem lascia liberi i
suoi “cani da caccia”, un gruppo di d6+1 divoracer-
velli (MM 81) sempre affamati. Inoltre, sulla som-
mità della torre stanno appollaiati d12 gargoyle
(MM 143) pronti ad avventarsi su qualsiasi incauto
ficcanaso cerchi di raggiungere la porta di ingresso
o di scalare le pareti (difese, peraltro, anche dai for-
midabili tentacoli senzienti).
2. INGRESSO
L’ingresso della torre è oscuro, appena illuminato
dai cristalli alieni che brillano incastonati nelle pa-
reti e sull’altissimo soffitto. Sulla parete nord si tro-
va una porta chitinosa e bivalve.
Trappola a dardi avvelenati. Sulle pareti est e
ovest si trovano dei bassorilievi che raffigurano vol-
ti squamosi e tentacoluti. Alcune di queste sculture
nascondono dei fori da cui viene scagliata sugli in-
trusi una salva di dardi intinti di veleno Torpore
(DMG 257-258), opportunamente trattato per esse-
re trasmesso con il ferimento.
Una piastra a pressione nascosta al centro della
stanza, scatta quando un peso superiore ai 30 kg vi
si posa sopra. Tutti coloro che si trovano nella stan-
za vengono bersagliati da 1d4 dardi.
Dardo intinto con veleno Torpore. Attacco con arma da a
distanza: +4 al tiro per colpire, portata 4,5 metri, un bersa-
glio. Colpito: 1 danni perforante + veleno Torpore (il bersa-
glio deve superare in tiro salvezza su Costituzione con CD
15, altrimenti diventa avvelenata per 4d6 ore. La creatura
avvelenata è incapacitata.
La trappola può essere individuata con una prova
di Percezione (CD 15) e semplicemente evitata. Se
viene fatta scattare, i servitori grimlock nell’area 4 e
5 e il loro supervisore nell’area 3 arrivano ad inve-
stigare.
3. ALLOGGIO DEL SUPERVISORE
Il locale è arredato in maniera spartana con una pol-
trona dall’aspetto alieno e inquietante e una serie di
tavole metalliche fittamente incise in qualith, ordina-
te su diverse scansie.
Il supervisore dei grimlock di guardia è un mind
flayer (MM 226) fedele a Qebem. La creatura in-
dossa un elaborato pastrano di pelle con una gorgie-
ra barocca attorno alla testa da seppia. L’indumento
è decorato con 50 pietre dure rosse e viole (5 M.O.
ciascuna). L’illithid comanda i grimlock di questa
sezione della torre e combatte fino alla morte. In
combattimento utilizza una lama psichica (VGtM 81,
mind blade)20 ottenuta da una elegante spada elfica
ricurva, che brilla di una sinistra fosforescenza vio-
letta.
Nella stanza non c’è nulla di interessante o di va-
lore.
4. DORMITORIO DEI GRIMLOCK
Nel corso delle scorrerie con Il Ganglio di Maanze-
corian, Qebem ha catturato un piccolo clan di grim-
lock, asservendolo. Il clan è composto da una venti-
na di grimlock totalmente fedeli ai loro padroni illi-
thid. In ogni momento, in questo dormitorio trova-
no d10+2 grimlock (MM 176) intenti a riposarsi.
Il locale è spoglio e contiene solamente i giacigli
dei mostri e qualche avanzo dei loro orridi pasti.
5. STANZA DELLA GUARDIA
Questo locale dalle pareti decorate con minacciosi
bassorilievi di arte illithid è costantemente guardato
a vista dai grimlock (MM 176)21. Un gong di bron-
zo e una mazza si trovano nell’angolo nord orientale
della stanza. Il gong viene suonato in caso di intru-
sione da parte di invasori.
Queste creature ammettono il passaggio solo dei
mind flayer e di altre creature, ma solo se queste ul-
time sono accompagnate da un illithid. In tutti gli
20. Le lame psichiche vengono create dagli illithid e sintonizzate per
l’uso di un singolo mind flayer o di un servo. Oltre al normale dan-
no, la lama psichica infligge al bersaglio 2d6 danni psichici extra.
21. Per determinare quante sono le guardie grimlock presenti in
ogni momento, il DM sottrae da 20 il valore di un d10+2.
altri casi attaccano con furia gli intrusi e lanciano
l’allarme a tutto il complesso, suonando il gong.
Se viene lanciato l’allarme, i grimlock dell’area 4 e
il supervisore arriveranno nel giro di d2+1 round,
unendosi al combattimento. Inoltre, tutti gli occu-
panti della torre saranno allertati della presenza di
intrusi e non potranno essere colti di sorpresa.
6. MAGAZZINO
Il locale lungo e stretto è equipaggiato con diverse
scansie piene di materiale che gli illithid utilizzano
per gli scopi più vari.
Se i PG spendono del tempo a cercare in questo
magazzino, possono trovare diversi oggetti: un
mantello di sopravvivenza (VGtM 81, survival mantle);
6 paia di manette; diverse casse di cibo privo di sa-
pore ma nutriente e senza scadenza in grado di so-
stentare per 120 giorni un uomo; un numero impre-
cisato di giare di vetro abbastanza capienti da con-
tenere un cervello umano; un forziere pieno di crani
appartenenti a umani, elfi, nani, tiefling e grimlock.
Tutti i crani hanno dei fori sull’osso temporale e
sulle tempie, segno dei tentacoli degli illithid.
7. ESPERIMENTI ILLITHID
Questo locale sembra un laboratorio di un medico
pazzo. Lampadari di ferro e cristalli, decorati con
teschi e crani di diverse creature, gettano una luce
sinistra su vari tavoli pieni di bizzarri strumenti
chirurgici. Al centro del locale si trova un lettino
costituito da una disgustosa forma vegetale di vitic-
ci intrecciati che si muovono pigramente e che sor-
gono dal terreno, come una sorta di pianta mostruo-
sa. Sopra l’orribile piattaforma vegetale è disteso un
uomo nudo mortalmente pallido e completamente
depilato. La parte superiore del cranio è stata aspor-
tata con precisione chirurgica, lasciando scoperto il
cervello pulsante, pieno di aghi ed elettrodi che e-
mettono suoni minacciosi. Il tapino ha gli occhi spa-
lancati che fissano il soffitto.
Questa povera vittima è un esperimento di Qebem
per scoprire i recettori del dolore delle creature in-
feriori. Se i PG si avvicinano e cercano di parlare
all’uomo, questo inizia a piangere silenziosamente.
Non ricorda il suo nome e non sa dire da quanto
tempo è in questo stato. L’unica cosa che può rivela-
re ai PG è che è sottoposto a un esperimento da
lungo tempo e prega gli avventurieri di aiutarlo, uc-
cidendolo.
I PG possono provare a estrarre gli elettrodi e gli
spilloni, ma devono effettuare una prova di Sag-
gezza (Medicina), CD 30 per non uccidere sul col-
po la creatura. Per poterla salvare occorre poi che
venga lanciato entro 1d4 round un incantesimo di
guarigione o di desiderio. Se viene salvato, l’uomo ha
le caratteristiche di un popolano con valori di intel-
ligenza, saggezza e carisma abbassate di d4 punti
ciascuna e allineamento neutrale.
Tesoro. Nel laboratorio si trova un forziere di
piccole dimensioni al cui interno ci sono 12 scom-
parti, ognuno dei quali contiene una pozione: 6 po-
zioni guaritrici, 4 pozioni di vitalità e 2 pozioni di ve-
leno.
8. QUARTIERE DEGLI ILLITHID
La stanza è calda e umida, pesantemente oscurata da
lunghi tendaggi di pelle dipinti con scene di infinite
distese stellari solcate da vascelli illithid. Diverse
poltrone e triclini decorati con inserzioni organiche
sono sparsi per il locale. Al centro si trova una ca-
piente vasca di pietra verde da cui fuoriescono vapo-
ri multicolori. Una coppia di mind flayer avvolti in
cappe dagli alti collari è china sulla vasca. Gli occhi
chiusi e i lunghi tentacoli facciali che si muovono
sinuosi e frementi sopra i fumi.
I due mind flayer (MM 226) stanno sperimentan-
do una speciale droga che induce estasi e comunione
di menti. I PG hanno automaticamente la sorpresa e
possono agire prima che gli stupefatti illithid possa-
no opporre una resistenza adeguata. Nel round di
sorpresa e per il primo round di combattimento, i
mostri agiscono con Svantaggio.
La vasca. Il bacile è ricavato da un unico blocco di
pietra serpentina decorato con 20 onici grandi come
delle noci (200 M.O. cad.) ed è fittamente inciso in
qualith. Il manufatto pesa 100 kg ed è usato per bru-
ciare droghe e sostanze per il piacere dei mind fla-
yer. Accanto ad esso si trova un cofanetto in argen-
to brunito (100 M.O.) che contiene all’interno di-
verse ampolle e giare con dentro molti tipi di dro-
ghe ed essenze gradite agli illithid, ma sostanzial-
mente senza un valore venale per le altre razze. Per
un mind flayer le sostanze del cofanetto possono va-
lere fino a 1.000 M.O.
9. SALA DEI TROFEI
Questo lungo corridoio contiene diversi trofei che
Qebem ha piacere di conservare per nutrire il suo
smisurato ego. Appeso al soffitto con lunghe catene
d’argento è sospeso il corpo imbalsamato di un
couatl con le fauci spalancate. Lungo le pareti sono
state ricavate diverse nicchie chiuse con lastre di
cristallo trasparente. In un angolo si trova lo sche-
letro di un piccolo drago rosso: le ossa sono state
incise in qualith con i nomi delle singole parti ana-
tomiche.
Le teche di vetro ci sono cinque teche di vetro,
che possono essere aperte risolvendo la sequenza in
qualith che si trova incisa lungo le cornici di bron-
zo22. Ogni teca è protetta da una trappola che libera
nell’aria una zaffata di nube mortale della durata di
un round.
                                                            
22. Le procedure e le prove per aprire le teche sonole medesime del-
le porte della struttura. Per i dettagli vedere le caratteristiche gene-
rali della torre di Qebem.
Teca Contenuto
Un abito cerimoniale completo (dorato con decine di
1 pietre rosse ornamentali) di un generale (Kith’rak)
githyanki (2.000 M.O., il doppio per i githyanki).
Un talismano della rimarginazione a foggia di cristallo
2 irregolare cremisi, con una luce che pulsa debolmen-
te al ritmo del cuore di chi è sintonizzato con esso.
Una biglia di vetro trasparente con all’interno una
3 sostanza rossastra in continuo mutamento e in cui
appaiono e scompaiono bocche e occhi23.
Un pugnale dalla lama ricurva e l’impugnatura in
oro e pelle avorio. Un corindone arancio brilla sul
4 
pomolo. Si tratta di un pugnale +2 spietato che appar-
teneva a un assassino hobgoblin.
Una vecchia pergamena dall’aspetto decrepito arro-
5 tolata attorno a un tubo di avorio (10 M.O.). Si trat-
ta di una pergamena di parola del potere: uccidere.
10. SALA GRANDE
Un cerchio magico inciso sulla pietra domina il cen-
tro di questo vasto e oscuro locale, decorato con il
morboso gusto degli illithid. La sinistra fosfore-
scenza dei cristalli malva, incastonati sulle pareti e
sull’alto soffitto, illumina un ambiente ostile.
All’angolo nord occidentale si trova una statua a
grandezza naturale, scolpita in un marmo color ma-
genta, che raffigura un essere umano vittima della
ceremorfosi: il volto è squarciato a metà e al suo in-
terno si vede un mostruoso illithid dai tentacoli
frementi che esce dall’involucro della sua crisalide di
carne. Il piedistallo è stato modellato a forma di uo-
vo spezzato in modo tale da dare l’impressione che
l’uomo e l’illithid al suo interno siano sorti da esso.
All’angolo opposto si trova un sacello organico che
avvolge tra i suoi petali rugosi il corpo di un mez-
zelfo. Il volto del prigioniero è coperto da una pati-
na di viscosa melma trasparente. Le palpebre sono
chiuse e solo il petto che si alza e si abbassa rivela
che è ancora vivo.
In questo locale Qebem conduce i suoi esperimenti
e si dedica a profonde riflessioni personali. Si può
incontrare qui l’ulitharid nel caso i PG siano stati
condotti alla torre pacificamente; in caso contrario il
signore de Il Ganglio di Maanzecorian sarà sul pro-
prio vascello.
La statua di marmo magenta. Il manufatto è
un’opera d’arte illithid. Rappresenta la nascita di un
nuovo mind flayer attraverso la ceremorfosi di un
girino illithid all’interno di un ospite umanoide. La
statua è tiepida al tatto e, se viene sfiorata, è percor-
sa da una sorta di brivido e si “ritira” all’interno del
piedistallo a forma di uovo. Il movimento è repenti-
no, come quello delle antenne di una chiocciola
quando vengono sfiorate. Una volta “nascosta” nel
piedistallo uovo, la statua ritorna ad assumere la sua
forma originaria nel giro di un’ora … non ci sono
insidie o pericoli, ma decisamente l’arte illithid è
completamente aliena!
                                                            
23. La biglia contiene in stasi una fauce gorgogliante (MM 135) che
si libera e attacca chiunque, se l’oggetto viene frantumato.  mente tutte le porte della torre senza necessità di superare prove.
Il prigioniero. Al mezzelfo imprigionato nelle
valve è stato inoculato un girino illithid e, a breve,
dal suo corpo nascerà un nuovo mind flayer. Se i PG
lo soccorrono, si possono rendere conto del suo sta-
to (Saggezza [Medicina], CD 18). Se non viene
ucciso, nel giro di un’ora emergerà dal corpo della
vittima un nuovo mind flayer che si metterà imme-
diatamente a caccia degli avventurieri.
Interrogato, il mezzelfo rivela le seguenti infor-
mazioni:
Recentemente gli illithid hanno preso prigioniera
una guerriera githyanki e l’hanno portata sul va-
scello [il mezzelfo si riferisce a M’narr, la compa-
gna dei Zerchai – vedi “Squadra di soccorso gi-
thyanki”].
 Diversi prigionieri sono intrappolati sulla nave a
cui si accede attraverso il cerchio magico di questa
stanza.
 Il signore ulitharid che governa la torre e il vascel-
lo volante è un acerrimo nemico di un lich che vive
in un’altra zona dei labirinti e che possiede un pri-
gioniero particolarmente “ghiotto” [il mezzelfo si
riferisce a Vacharos; il prigioniero è il profeta Mo-
leo].
Il cerchio magico. Le rune qualith incise sul pa-
vimento consentono di attivare un incantesimo di
teletrasporto con Il Ganglio di Maanzecorian. Per atti-
varlo occorre analizzare il circolo (Intelligenza
[Arcano], CD 12). In caso di successo si apprende
la sequenza di gesti arcani necessari per fare funzio-
nare il meccanismo. All’interno del cerchio possono
trovare posto contemporaneamente fino a quattro
persone di taglia media
IL NAUTILOID: IL GANGLIO DI MAANZECORIAN
Il Ganglio di Maanzecorian è una nave spelljammer
creata dagli illithid durante la massima espansione
del loro malvagio impero. Qebem è venuto in pos-
sesso di questo vascello circa un centinaio di anni fa
e ha scoperto che esso è in grado di entrare e uscire
dai labirinti, grazie alla corretta interpretazione del
Regesto dei Mondi, un antico tomo scritto in qualith.
Il vascello è lungo 60 metri, 80 se si considerano
anche i tentacoli del nautiloid. Per essere governato
l’equipaggio minimo è di 6 persone, ma può conte-
nere fino a 35 uomini di equipaggio, più le scorte e
gli schiavi.
Caratteristiche generali del nautiloid
Porte. Tutte le porte del vascello sono costituite da
lastre chitinose che si aprono come le valve di una
conchiglia, quando vengono sfiorati, nell’ordine
prestabilito, i segni in qualith24 incisi da Qebem. È
possibile intuire la corretta sequenza dei segni, stu-
diando per 1 minuto la porta (Intelligenza [Arca-
no], CD 15) o cercando di forzare la porta utiliz-
zando la Forza o degli arnesi da scasso (CD 22). In
caso di fallimento, una scarica di energia psichica
24. Il qualith è il linguaggio scritto degli illithid. Un personaggio
competente in questa bizzarra forma di scrittura, apre automatica-
ottenebra le menti di coloro che si trovano entro 3
metri dalla porta. Tutti i bersagli colpiti devono ef-
fettuare un tiro salvezza su Intelligenza (CD 11)
o subire 3d6 punti ferita di danno psichico.
Illuminazione. Dove non diversamente indicato, i
locali del vascello sono illuminati da globi di cristal-
lo verde su cui sono stati lanciati degli incantesimi
di luce perenne. La luce è sufficientemente intensa per
consentire anche a chi non possiede la scuro visione
di muoversi a proprio agio.
PONTE PRINCIPALE
Il ponte principale del nautiloid ospita il salone delle
riunioni e la balconata con gli scorpioni d’assalto
(una specie di grandi baliste).
1. SALA DELLE RIUNIONI
Questa sala è illuminata da diverse sfere di cristallo
verde sospese vicino al soffitto. La luce naturale pe-
netra nel locale anche attraverso spesse vetrate
bombate in cristallo verde e rosso.
Un grande tavolo dall’aspetto organico, realizzato
in una strana lega simile a pietra grigia, domina il
centro della sala attorniato da dodici sedie dall’alto
schienale decorate con l’inquietante stile illithid.
Lungo le pareti sono appese diverse mappe stellari e
del multiverso, mentre sulle scansie e sui tavoli la-
terali si trovano oggetti come sestanti, clessidre e
altri manufatti dall’aspetto alieno.
In questo locale il signore ulitharid incontra i suoi
consiglieri e si decidono le strategie per il bene della
colonia illithid. In ogni momento si trovano qui 2
mind flayer (MM 226) intenti a esaminare le map-
pe e a effettuare calcoli. I mind flayer sono ostili e
attaccano immediatamente qualsiasi intruso faccia il
suo ingresso nella sala.
Tesoro. Se gli illithid vengono sconfitti, i PG
possono recuperare diverse mappe astrali che, ven-
dute a Sigil, fruttano 1.000 M.O. Inoltre nella sala si
trova un grande cofano chiuso a chiave e protetto da
una trappola con un ago avvelenato (vedi DMG 122).
All’interno del cofano si trovano i seguenti tesori:
un uovo di drago nero dentro un vaso di vetro col-
mo di una soluzione acida; un anello d’oro con delle
pietre sole e delle seleniti alternate (250 M.O.); una
scatola d’argento (25 M.O.) con dentro un set com-
pleto di scacchi con i pezzi in onice nera e in diaspro
rosso (valore complessivo 120 M.O.); una pozione di
scalare; un fascio di 4 pergamene magiche con i se-
guenti incantesimi: riparare, salvare i morenti, purifi-
care cibo e bevande, protezione dal bene e dal male.
2. PONTE
Il ponte principale è illuminato da due dozzine di
grandi oblò in cristallo verde e rosso alternati. Una
grande scalinata centrale consente di scendere sul
ponte di battaglia, mentre due rampe laterali salgo-
no alla plancia di esplorazione, che si può raggiun-
gere anche con la scala a pioli metallica addossata
alla parete est (i mind flayer non la usano mai, pre-
ferendo utilizzare il loro potere di levitazione).
Quando i PG arrivano per la prima volta sul pon-
te, esiste un 60% di probabilità che sia presente un
mind flayer (MM 226). Se ciò avviene, l’illithid le-
vita immediatamente verso l’alto, bersagliando gli
intrusi con il proprio assalto mentale e contempora-
neamente chiedendo aiuto ai quaggoth che pattu-
gliano l’area 4 di questo ponte.
Se viene sconfitto, i PG possono trovare sul corpo
del mind flayer una borsa con dentro un talismano
della blatta e 4 granati da 100 M.O. ciascuno.
3. BALCONCINI DI OSSERVAZIONE
Da questi balconcini si riesce a dominare su gran
parte dei labirinti, sebbene la magia del luogo impe-
disca di individuare luoghi specifici. La nave è so-
spesa a circa 60 metri d’altezza. Le ringhiere sono
alte un metro e mezzo e sono scolpite con le forme
tentacolari tanto care agli illithid.
Se i PG restano sul balconcino per più di 3 round,
vengono individuati da d6 gargoyle (MM 143) che
pattugliano i cieli per conto di Qebem.
4. STAZIONE DI BATTAGLIA SUPERIORE
Questa balconata ospita 3 scorpioni (vedi DMG 255
alla voce “balista”) governati da altrettanti quag-
goth (MM 256) asserviti. Se si sviluppa uno scontro
sul ponte, i quaggoth intervengono in soccorso del
mind flayer aggredito.
Oltre agli scorpioni, la stazione di battaglia ospita
una rastrelliera attaccata alla parete con 12 dardi
per le macchine da guerra.
PONTE DI BATTAGLIA
Il ponte di battaglia ospita gli alloggi di Qebem, il
boccaporto per la stiva e una formidabile catapulta
per l’attacco.
1. ALLOGGIO DI QEBEM
Il signore ulitharid (VGtM 175) Qebem25 alloggia
in questa grande camera, quando non si trova nella
sala grande della sua torre.
Qebem è seguito come un’ombra da uno slaad blu
(MM 276), che funge da guardia del corpo.
L’ulitharid possiede infatti la gemma blu del con-
trollo del mostro.
L’alloggio di Qebem si sviluppa attorno a un albero
che cresce all’interno di una vasca di marmo circola-
re. Il vegetale ha un tronco contorto e lunghe foglie
cangianti di verde e di malva. Appesi ai rami ha di-
versi frutti delle dimensioni di una mela che somi-
gliano in maniera inquietante a dei piccoli cervelli
pulsanti. Sedie e poltrone illithid sono disposte lun-
go le pareti, su una delle quali si trova una grande
cornice in avorio dentro cui sono montate decine di
                                                            
25. Qebem è un imponente ulitharid alto 2,2 metri e con tentacoli
facciali frementi e lunghi oltre 1,8 ciascuno. Indossa un pastrano di
pelle aderente decorato con simboli di morte e non si separa mai
dalla sua staffa dell’estrazione di metallo nero forgiata come la spina
dorsale di una creatura umanoide.
facce di umani, gith e altre razze, tese su speciali
impalcature. In un angolo si trova un forziere ba-
rocco in porcellana, gelido al tatto, contenente 6 va-
si di vetro con dentro dei cervelli umanoidi in sala-
moia (che Qebem consuma come snack).
La collezione di volti. Dentro l’orrida cornice
sono montati 13 volti (5 di umani, 3 di githyanki, 2
di tiefling, una di elfo, una di nano e una di tortuga).
Se viene lanciato un incantesimo di individuazione
della magia, le facce rivelano un’aura di illusione.
Ognuna di esse può essere fusa al proprio volto per
riprodurre l’incantesimo di alterare se stesso. Una vol-
ta utilizzata una faccia, questa scompare.
I frutti dell’albero Qwyth. L’albero proviene da
uno dei mondi alieni conquistati dagli illithid. Un
esame della pianta (Intelligenza [Natura], CD 18)
consente di capire che i frutti non sono velenosi. Se
vengono consumati quando sono maturi (occorre
un’azione), i frutti dell’albero Qwyth incrementano
il punteggio di intelligenza di 1d6 punti per un’ora.
Attualmente ci sono 8 frutti maturi. Mangiare più
frutti non sortisce effetti cumulativi e, anzi, richiede
di superare un tiro salvezza su Costituzione (CD
13) per non perdere 2d6 punti di intelligenza per
un’ora. Se il punteggio di intelligenza scende a 0, la
vittima dell’intossicazione cade in coma. I punti di
intelligenza persi si recuperano al ritmo di 1 al
giorno, ma si contrae anche una qualche forma di
follia indeterminata (DMG 260).
Tesoro. Se i PG perquisiscono gli alloggi i Qe-
bem possono scoprire uno scomparto ricavato nel
pavimento, sotto il baule di porcellana con i cervelli
in salamoia. Lo scomparto è protetto da un glifo di
interdizione che riproduce gli effetti di un incantesi-
mo di allucinazione mortale. Dentro lo scomparto si
trova una sacca di pelle di manto assassino con 22
rubini da 200 M.O. ciascuno, un fascio di tre per-
gamene con i seguenti incantesimi: scolpire pietra,
scrigno segreto di Leomund e desiderio e un pesante
libro rilegato con delle sottili lamine di adamantio
pieno di formule e diagrammi di mondi alieni e di-
mensioni lontane. Si tratta del leggendario Regesto
dei Mondi, che consente di tracciare rotte per tutto il
multiverso e di entrare e uscire a piacimento anche
dai labirinti della Signora del Dolore.
2. SALA DI RELAX
L’aria in questa camera è permeata da un profumo
dolciastro, leggermente nauseante. Il pavimento è
coperto da uno strato di materiale organico, bizzar-
ramente cedevole come una sorta di spesso tappeto
di muschio. Diverse postazioni, simili a triclini scol-
piti con simboli di morte e di arte illithid sono di-
sposti in ordine apparentemente casuale. Una sfera
di vetro del diametro di un paio di metri è sospesa a
mezzo metro dal pavimento, al centro della sala. Al
suo interno nuotano diverse creature simili a cervel-
li con lunghi tentacoli rosa. Una plancia con una le-
va intarsiata è collegata alla sfera tramite cavi e tubi
rugosi pulsanti come vene. Un bacile di pietra verde
levigata si trova accanto alla plancia.
In questa sala i mind flayer si rilassano, quando
non sono impegnati a ordire orribili piani per la sot-
tomissione di tutti gli universi esistenti. Gli esseri
che nuotano nella sfera sono degli ustilagor, la for-
ma larvale dei divora cervelli, che gli illithid consi-
derano una delicatezza.
Esiste un 30% di probabilità che nella stanza sia
presente un mind flayer (MM 226) intento ad aspi-
rare avidamente da un narghilè una sostanza inebri-
ante (che causa l’odore dolciastro che si avverte
nell’aria).
La sfera e la leva. La sfera di vetro ha CA 5 e 20
PF. È immune ai danni psichici e da veleno, mentre
è vulnerabile ai danni contundenti. Se ridotta a 0
PF, la sfera si frantuma, liberando gli ustilagor e
costringendo tutti coloro che si trovano nella stanza
a superare un tiro salvezza su Destrezza con CD
11 per non cadere proni a causa della soluzione sa-
lina. La leva è un ingegnoso sistema inventato da
Qebem per prelevare un ustilagor alla volta e gu-
starselo senza pericolo. In sostanza, abbassando la
leva, una bolla di teletrasporto appare nella sfera,
cattura una delle creature e la deposita nel bacile
ornato accanto alla plancia.
Nella sfera nuotano 2d20 ustilagor (vedi Appendi-
ce I – Nuovi Mostri), naturalmente ostili verso chi-
unque non sia un mind flayer. Nella stanza non c’è
nulla di reale valore per i personaggi.
3. SALA DELLE VELE
In questa sala sono conservate le vele di scorta e di-
versi pezzi di equipaggiamento necessari per la cor-
retta manutenzione de Il Ganglio di Maanzecorian.
Non c’è nulla di valore nel locale.
4. STANZA DELLE MAPPE
Questa stanza è una sorta di biblioteca con diverse
scansie alle pareti che ospitano centinaia di rotoli di
pergamena e libri su supporti classici (carta, carta-
pecora, ecc.) ed esotici (pelli conciate, lamine di ra-
me, tavolette di pietra, ecc.).
In questa camera sono conservate le mappe e le
rotte seguite dal Il Ganglio di Maanzercorian nel
corso dei suoi raid attraverso il multiverso. Nella
stanza non c’è nessuno.
Tesoro. I documenti presenti nella stanza valgo-
no una fortuna per chi si interessa di viaggi inter-
planari e tra le stelle con le navi spelljammer. Se i
PG spendono almeno un’ora cercando tra i libri e le
pergamene (Intelligenza [Arcano], CD 15) pos-
sono recuperare d6+4 mappe e quaderni di viaggio
che, rivenduti a Sigil, possono fruttare 500 M.O.
ciascuno.
5. BOCCAPORTO
Questa sezione del ponte di carico è in diretta co-
municazione con la stiva sottostante. Gli schiavi
degli illithid si occupano normalmente di caricare le
merci e le provviste necessarie per i viaggi de Il
Ganglio di Maanzecorian. Dal boccaporto alla stiva
sottostante ci sono 6 metri di salto.
6. PONTE DI CARICO
Il ponte di carico è sorvegliato da 4 quaggoth (MM
256) e 4 githyanki (MM 161), che attaccano ogni
intruso. Se si scatena la battaglia, al conteggio di
iniziativa 20, il DM deve tirare un d%. Con un risul-
tato di 15 o inferiore, un mind flayer (MM 226) ar-
riva levitando dalla stiva sottostante per investigare
e dare man forte agli schiavi bestiali.
Sul ponte di carico non si trova nulla di valore.
7. CATAPULTA
La catapulta montata a prua del ponte di battaglia
ha le caratteristiche di una manganella (DMG 255).
Accanto a quest’arma si trova una scorta di 6 pietre
irregolari che fungono da proiettili. I quaggoth e i
githyanki asserviti sul ponte di carico sono in grado
di utilizzare efficacemente la catapulta.
Sulla prua ci sono delle scalinate che conducono al
ponte da battaglia inferiore, dove si trova uno scor-
pione (vedi DMG 255 alla voce “balista”) con una
scorta di 4 dardi d’acciaio. Se non è imminente una
battaglia, su questo ponte non si trova nessuno.
STIVA
Su questo livello de Il Ganglio di Maanzecorian si
trovano gli alloggi dei mind flayer che compongono
l’equipaggio, la stiva dove vengono immagazzinate
le scorte per i viaggi interdimensionali e il bottino
frutto delle razzie dei seguaci di Qebem.
1. ALLOGGIO DEL PRIMO UFFICIALE
Questa ampia cabina è l’alloggio del primo ufficiale
del vascello: Cuphriss un mind flayer arcanista
(MM 226) avvolto in vesti color prugna decorate
con inserti in argento raffiguranti teschi e teste di
illithid. Cuphriss è albino e i suoi occhi sono come
rubini brillanti e rossi come il sangue. Alla cintura,
il primo ufficiale ha appese due sfere di cristallo che,
gettate a terra (richiede un’azione), liberano una
fauce gorgogliante (MM 135) ciascuna.
La stanza prende luce da ampie vetrate di cristallo
colorato poste a poppa. Diverse teche di vetro con-
tengono piante dall’aspetto bizzarro e con troppi
tentacoli e troppe poche foglie per poterle classifica-
re semplicemente come vegetali. Una porta a valve
dall’aspetto organico consente di accedere a un ulte-
riore locale dell’alloggio. Un arazzo di pelle raffigu-
rante un orrido divoracervelli è appeso sopra una
chaise longue dall’aspetto malevolo.
Nonostante l’aspetto alieno, le piante sono inno-
cue e non rappresentano una minaccia. L’arazzo
mostra l’animaletto da compagnia di Cuphriss. Sot-
to di esso si trova una targhetta in qualith che, tra-
dotta correttamente, rivela la seguente frase: “Ri-
marrai sempre nella mia mente, Fluffy”.
La porta a valve. La porta che conduce all’area 2
della stiva appare identica a quelle presenti in altre
parti del nautiloid. La differenza è che chi cerca di
accedere alla sala privata senza decifrare la corretta
sequenza delle lettere in qualith viene colpito dagli
effetti di un incantesimo di allucinazione mortale.
2. SALA PRIVATA
Questa sala contiene solo un forziere ornato addos-
sato alla parete est. I rinforzi metallici del conteni-
tore sono stati accuratamente scolpiti come minu-
scoli insetti dalle lunghe zampe, che ricordano un
incrocio fra uno scarabeo e un ragno.
Il forziere di Cuphriss. Per aprire il forziere oc-
corre scassinare la complicata serratura (Destrezza
[Arnesi da scasso], CD 16) o spaccarla con la for-
za (Forza, CD 22). Il contenitore è protetto da un
glifo di interdizione che, attivato, anima gli insetti
scolpiti in una piaga degli insetti e contemporanea-
mente richiude le valve della porta per la durata
dell’incantesimo (10 minuti). All’interno del forziere
vi è il libro degli incantesimi di Cuphriss rilegato in
pelle di githyanki. Oltre agli incantesimi memoriz-
zati dal mind flayer, il libro contiene anche i seguen-
ti:
Livello 3: linguaggi, destriero fantomatico, forma gassosa
Livello 4: tentacoli neri di Evard, allucinazione mortale
Livello 5: modificare memoria
3. SALA DELL’EQUIPAGGIO
I membri dell’equipaggio de Il Ganglio di Maanzeco-
rian riposano qui, quando non sono impegnati in
attività all’interno del vascello. Ci sono diverse chai-
se longue dall’aspetto alieno (le brandine dei mind
flayer) e alcune decorazioni tetre come teschi e inci-
sioni organiche. Quando i PG entrano in questa
stanza, esiste un 30% di probabilità che siano pre-
senti 1-2 mind flayer (MM 226). Costoro stanno
riposando, quindi non indossano le tipiche corazze
di piastre (la loro CA è pari a 11).
Se il locale viene perquisito, si possono recuperare
diversi vesti e pastrani in stile illithid; un sacchetto
di pelle con dentro 5 granati da 100 M.O. ciascuno e
12 lapislazzuli da 10 M.O. ciascuno; due boccette di
cristallo panciute contenenti, rispettivamente, una
pozione di diminuzione e una pozione di crescita.
4. CAMBUSA
Diversi tavoli sono disposti in questa stanza dove i
membri dell’equipaggio consumano i loro pasti, la
cui natura orribile è chiaramente visibile nei vasi
disposti ordinatamente lungo le pareti. In ognuno di
esso si trova un cervello conservato in salamoia.
Sono presenti cervelli di diversa foggia e dimensio-
ne: non solo cervelli umani, ma anche di altre razze,
molte delle quali non sono immediatamente ricono-
scibili.
 Complessivamente ci sono un centinaio di vasi di
cervelli in salamoia. Non ci sono minacce o tesori
presenti nella cambusa.
5. STIVA
La stiva comunica con il ponte di battaglia attraver-
so il boccaporto, che si trova a 6 metri di altezza.
In questo ampio spazio gli illithid stoccano gli
schiavi meno pregiati, che vengono immediatamen-
te uccisi tramite l’estrazione del cervello, per poi es-
sere gettati fuori dal nautiloid. Qui trovano spazio
anche gli equipaggiamenti e le scorte necessarie per
i viaggi de Il Ganglio di Maanzecorian.
Nella stiva si nascondono 6 saltor (vedi Appendice
I – Nuovi Mostri) che godono di Vantaggio alle pro-
ve di furtività a causa delle casse e dei materiali qui
presenti.
Contenuti della stiva. Le casse, i barili e i conte-
nitori presenti nella stiva sono innumerevoli. Se i
PG desiderano spendere del tempo a investigare,
possono trovare diverse merci, frutto delle razzie
dei mind flayer: barre di acciaio verde baatoriano
dalle miniere di Dis, barilotti di birra del verme
giallo proveniente dal Mercato delle Larvae di Oi-
nos e vino d’ambrosia di Arborea, seta cangiante di
Arcadia, papiro di qualità coltivato sulle rive del
Fiume Oceanus, ecc.
STIVA DEGLI SCHIAVI
Questa sezione de Il Ganglio di Maanzecorian ospita
le celle di ceremorfosi, dove i prigionieri più valenti
vengono sottoposti alla mutazione in mind flayer,
tramite l’inoculamento di un girino illithid nel cer-
vello. Qebem ha qui custoditi, tra gli altri, la gi-
thyanki M’narr (vedi Banda di soccorso githyanki) e il
colonnello Adolphus (vedi Attendente fedele).
1. CABINA DELL’AMBASCIATRICE DI DIS
In questa cabina risiede Sharana, una diavolessa
erinni (MM 77) ambasciatrice presso la dimora di
Qebem per conto di Titivilus, il duca infernale sini-
scalco dell’arcidiavolo Dispater, signore di Dis, il
secondo strato dei Nove Inferi.
Questa cabina confortevole è arredata con gusto ba-
rocco: tappeti preziosi coprono il pavimento e arazzi
raffiguranti battaglie tra demoni e diavoli decorano
le pareti. Dal soffitto turiboli d’argento diffondono
nell’aria un’essenza profumata, dolciastra e vaga-
mente inebriante. Distesa mollemente su un letto a
baldacchino dagli intarsi d’oro si trova una donna
dall’incarnato pallidissimo, bella e inquietante al
tempo stesso, sulla cui schiena si aprono delle ali
piumate, nere come la notte, che sfumano nel rosso
sangue sulle estremità. In un angolo della stanza fa
bella mostra di sé un’armatura completa di lucido
acciaio nero con decorazioni diaboliche su pettorale,
spallacci e cubitiere.
Sharana26 non è immediatamente ostile. La erinni
non indossa la sua armatura (la CA è di 13), ma ric-
che vesti da camera cremisi e nere che ne esaltano le
forme perfette ed atletiche.
Trattare con l’erinni Sharana. Il compito
dell’ambasciatrice di Dis è di tenere d’occhio il si-
gnore ulitharid Qebem e di trovare un modo per
utilizzare il suo vascello per gli scopi
dell’arcidiavolo Dispater. A tutt’oggi Sharana non è
riuscita a convincere Qebem a schierarsi apertamen-
te con i diavoli nella Guerra di Sangue e, tantome-
no, ad accettare di utilizzare il nautiloid per traspor-
tare le truppe diaboliche sui campi di battaglia.
Comprensibilmente la diavolessa è molto frustrata:
Dispater e Titivilus non ammettono fallimenti!
Se i personaggi non sono subito ostili con lei, Sha-
rana si informa sui motivi che spingono gli avven-
turieri a sfidare l’ira dei mind flayer, profanando la
loro nave. La diavolessa propone un patto: il suo a-
iuto nello sconfiggere l’ulitharid in cambio del nau-
tiloid. L’erinni acconsente anche ad accompagnare i
PG in un luogo del multiverso a loro scelta con Il
Ganglio di Maanzecorian, prima di portare il vascello
su Dis. Sharana conosce dove Qebem nasconde il
Regesto dei Mondi e come fare funzionare il timone
della nave (occorre assumere la forma di un mind
flayer, per poter utilizzare i comandi del nautiloid).
Tesori. Nella cabina di Sharana si trova un comò
con tre cassetti. Nel primo cassetto si trova una
parure composta da collana (1.000 M.O.), orecchini
(500 M.O. il paio) e anello (250 M.O.) in mithral e
giacinti di fuoco, Nel secondo cassetto si trova la
corda intralciante che la diavolessa usa spesso in bat-
taglia. Nel terzo cassetto si trova una cintura della
forza dei giganti del fuoco.
L’armatura completa, la spada diabolica e l’arco di
avorio e tendini d’angelo di Sharana sono sintoniz-
zati con l’erinni e non possono essere utilizzati da
nessun altro all’infuori di lei.
2. CABINA
Questa cabina per gli ospiti di riguardo è arredata
con mobilio di qualità ma senza particolari elementi
di spicco. Attualmente l’alloggio è vuoto.
3. SPECCHIO INFERNALE
La cabina è completamente spoglia, se si eccettua un
grande specchio dalla cornice di giaietto nero pog-
giato sulla parete est. Lo specchio è ovale, ha un al-
tezza di circa 2 metri e sulla cornice sono state inci-
se delle rune che brillano debolmente di una fosfo-
rescenza rossastra. La superficie dello specchio è
opaca, come se dall’altra parte ci fosse soltanto una
fitta foschia vorticante.
Le rune incise sulla cornice di giaietto (Intelli-
genza [Arcano], CD 12) sono in Infernale e se
26. Sharana porta i capelli neri e lisci, lunghi fino alla vita, intrecciati
con fili d’oro e di perle (200 M.O.). I suoi occhi sono completamente
neri e si accedono di un sinistro lucore rossastro, quando è adirata.
pronunciate correttamente (Intelligenza [Arca-
no], CD 14) consentono di aprire un canale di co-
municazione con il palazzo di Dispater, nel cuore
della città infernale di Dis. Se l’oggetto diabolico
viene attivato in maniera maldestra, dalla foschia
escono 2 diavoli d’ossa (MM 72), che attaccano gli
intrusi con feroce abbandono. Se, invece, il rituale di
attivazione viene completato correttamente, la fo-
schia si apre, rivelando una camera sotterranea in
un castello diabolico. Dopo alcuni istanti appare
dall’altra parte un essere diabolico dalla pelle bianca
ma al contempo piacevole da ammirare: “Sharana!
Non mi aspettavo che mi convocassi così a breve dopo
l’ultimo rapporto! Devo dedurre che il nostro amico dalla
testa di seppia abbia finalmente accettato la nostra pro-
posta di alleanza?”27.
Il diavolo aldilà dello specchio è Titivilus (MToF
178-179) un duca infernale consigliere personale
dell’arcidiavolo Dispater. Dopo il primo momento di
sorpresa, Titivilus passa al linguaggio Comune e si
informa sulla identità dei personaggi e sulla sorte di
Sharana, la sua protetta e ambasciatrice presso la
dimora di Qebem. Il duca infernale è intrigato dalla
presenza dei PG sulla nave del signore ulitharid, ma
se viene sbeffeggiato, ingannato o se gli si manca di
rispetto, sospira amaramente e scaglia i suoi due
diavoli d’ossa contro i ficcanaso.
Trattare con il duca Titivilus. Questo arcidiavo-
lo è gentile ed educato, apparentemente diverso dai
mostruosi signori di Baator. In realtà il cuore di Ti-
tivilus è nero e marcio come e più degli altri.
L’obiettivo del mostro è di impossessarsi del nauti-
loid: con o senza la collaborazione dell’ulitharid. Per
questo motivo, intrigato dalla sfrontatezza dei per-
sonaggi, potrebbe proporre loro un’alleanza, offren-
do la collaborazione di Sharana28 nel portare a ter-
mine la conquista de Il Ganglio di Maanzecorian.
4. CORRIDOIO DI PASSAGGIO
Questo oscuro corridoio di passaggio è decorato con
motivi di morte e di arte illithid: incisioni di teschi,
di teste di mind flayer e motivi che ricordano le cir-
convoluzioni dei cervelli ricoprono ogni centimetro
delle pareti e del soffitto. A dispetto dell’ambiente
minaccioso e opprimente, non ci sono minacce nel
corridoio.
5. LABORATORIO DEI GOLEM
Questo luogo d’orrore sembra il laboratorio di uno
scienziato pazzo: meccanismi dall’aspetto singolare
costellano le pareti della cabina, dominata al suo
centro da un grande tavolo su cui è sdraiato un mo-
struoso umanoide costituto da materiale cerebrale.
Su di esso incombe un mind flayer con indosso un
pastrano di pelle verde aderente e un mantello
dall’alto collo adorno di punte e piccoli teschi zan-
27. Ovviamente Titivilus parla in Infernale.
28. Se Sharana viene coinvolta da Titivilus nel complotto per impos-
sessarsi del vascello dei mind flayer, i personaggi si saranno guada-
gnati la sua eterna inimicizia.
nuti. L’illithid si volta nella vostra direzione, bran-
dendo un lungo bisturi dalla lama sagomata e agita i
tentacoli facciali in modo frenetico. Un secondo bru-
to realizzato con tessuti cerebrali si smuove
dall’angolo in cui era accucciato.
I personaggi hanno fatto ingresso nel laboratorio
di Tharcereli, il mind flayer (MM 226) creatore dei
golem cervello. Attualmente nel laboratorio si tro-
vano 2 golem cervello (vedi Appendice I – Nuovi
Mostri) ancora da completare. Pur potendo combat-
tere, i costrutti sono ancora impacciati nei movi-
menti29. Tharcereli non si aspettava visite e non in-
dossa armature (la sua CA è pari a 11).
Le attrezzature del laboratorio. Se Tharcereli
viene ucciso e le sue creazioni neutralizzate, i per-
sonaggi possono passare al setaccio il laboratorio,
rinvenendo una piccola collezione di libri e manuali
sull’anatomia di diverse razze, un set completo di
strumenti da artigiano (chirurgo) (PHB 154), un set
di sostanze da avvelenatore (PHB 154) e un baulet-
to con 6 scomparti che contengono altrettante fiale:
3 pozioni guaritrici, 1 pozione di vitalità, 1 pozione di
eroismo, 1 pozione di forza dei giganti delle tempeste.
6. ALLOGGIO DELL’EQUIPAGGIO
In questa stanza si trovano tre letti a castello, alcuni
bauli e poco altro. Il locale funge da alloggio per
l’equipaggio del nautiloid. Attualmente la stanza è
vuota. Se viene perquisita, si possono recuperare
d20 M.A. e d20 M.O.
7. CELLE DI CEREMORFOSI
Questo tetro ambiente è caldo e umido. Il pavimen-
to e le pareti sono rivestite di una sostanza organica
scura, leggermente cedevole al tatto e ricoperta da
un velo gelatinoso. Lungo le pareti si trovano diver-
si baccelli fatti della stessa sostanza, che somigliano
a crisalidi. Le valve dei baccelli racchiudono dei cor-
pi, di cui sono visibili solo il volto e le spalle: umani,
githyanki e appartenenti ad altre razze sono impri-
gionati all’interno di questi orribili bozzoli.
Al centro del locale, come un osceno fiore grasso,
trova posto una specie di bacile pieno di acqua lu-
minescente. Un sinistro illithid vestito di nero in-
combe sulla vasca: tra gli artigli stringe per la coda
un lungo e disgustoso girino pallido che si dibatte
disperatamente, lanciando stridii e agitando delle
lunghe antenne.
I personaggi sono entrati nelle celle dove avviene
la ceremorfosi, ossia la trasformazione dei prigio-
nieri più promettenti in illithid. Il mind flayer
(MM 226) sopra la vasca ha appena estratto un gi-
rino illithid per inserirlo nel cervello di M’narr, una
femmina githyanki prigioniera30.
                                                            
29. I golem subiscono Svantaggio ai tiri per colpire.
30. Di M’narr e del suo compagno Zerchai si parla anche
nell’incontro “Banda di soccorso githyanki”.
 Nella stanza c’è un altro mind flayer. Se le guardie
nell’area 8 hanno dato l’allarme, il secondo illithid è
in agguato in prossimità del soffitto della camera di
ceremorfosi e attaccherà di sorpresa i personaggi;
altrimenti sarà accanto a uno dei baccelli, pienamen-
te visibile.
La vasca dei girini. La vasca è alta un metro e
mezzo e contiene una soluzione nutriente che emana
una debole fosforescenza rosata. All’interno del li-
quido denso nuotano centinaia di girini illithid.
Queste ributtanti creature sono sostanzialmente in-
nocue, a meno che non vengano avvicinate al viso di
una vittima. In quel caso, cercano immediatamente
di entrare nell’occhio per farsi strada fino al cervel-
lo. Un girino illithid viene ucciso automaticamente,
se schiacciato o danneggiato in qualsiasi modo. Non
può attaccare, ma se si trova sul viso, diventa molto
pericoloso.
Girino illithid. Intrusione cerebrale. Attacco con arma da
mischia: +6 al tiro per colpire (la CA del bersaglio si conside-
ra sempre 10), portata contatto con il viso, una creatura, Col-
pito: 1 danno perforante e inserimento nel cervello della vit-
tima. Se il girino illithid penetra nel cervello della vittima,
inizia a intrufolarsi nel sistema nervoso. Non può essere uc-
ciso, se non uccidendo l’ospite. Ogni giorno che passa, la vit-
tima acquisisce un livello di indebolimento che non può esse-
re tolto con alcun mezzo. Quando l’ospite raggiunge il 6 li-
vello di indebolimento, muore e si trasforma in un illithid
maturo. Solo un incantesimo di desiderio o di guarigione pos-
sono uccidere il girino, senza danneggiare l’ospite.
I prigionieri. Nelle celle di ceremorfosi ci sono
complessivamente 9 baccelli. Attualmente ne sono
occupati solo alcuni.
Baccello#1: vuoto
Baccello#2: vuoto
Baccello#3: vuoto
Baccello#4: M’narr, una githyanki combattente
(MM 161) rapita dagli illithid sul Piano Astrale. Il
suo compagno, Zerchai, l’ha seguita fin qui per cer-
care di liberarla insieme con un gruppo di valenti
compagni (vedi “Banda di soccorso githyanki”).
Baccello#5: Adolphus, un capo mercenario giff
(MToF 204)31 del lontano mondo di Aeris. La sua
attendente, la halfling Nayma, ha provato inutil-
mente a liberare il suo superiore e ora è persa nei
labirinti (vedi “Attendente fedele”).
Bacello#6: Magnus Herrdrak, un cavaliere umano
(MM 344) proveniente da Hattias su Mystara. Ma-
gnus è un cavaliere hattiano dell’Ordine di Vanya. Il
suo allineamento è legale neutrale. Il cavaliere si uni-
rà volentieri ai suoi salvatori, finché non troverà un
modo per tornare al suo mondo.
Baccello#7: vuoto
Baccello#8: Balok Eilservs, un nobile drow combat-
tente scelto (MM 128) della città di Erelhei-Cinlu
nella Caverna dei Drow sul mondo di Greyhawk.
Balok si unirà al gruppo, ma è stato infettato il
                                                            
31. Il colonello Adolphus è un gladiatore (MM 347) con le caratte-
ristiche specifiche dei giff indicati nel Mordenkainen’s Tome of Fo-
es.
giorno prima con un girino illithid. Nessuno degli
altri prigionieri era cosciente nel momento in cui
Balok è stato inoculato con l’orribile larva illithid.
Bacello#9: vuoto
8. CAMERA DELLE SENTINELLE
In questa stanza staziona sempre un corpo di guar-
dia formato da 4 combattenti githyanki (MM 161)
asserviti. Le sentinelle non attaccano i mind flayer e
coloro che li accompagnano. Un gruppo accorto, po-
trebbe spacciarsi per degli illithid, attraverso il sa-
piente uso di incantesimi di illusione, e passare in-
denne al vaglio delle guardie.
9. STANZA DI PASSAGGIO
Il locale contiene alcuni bauli e delle rastrelliere do-
ve i mind flayer conservano l’equipaggiamento dei
prigionieri detenuti nelle celle di ceremorfosi.
Attualmente qui si trovano le proprietà di Adol-
phus: una lama giff +1 (spada lunga dalla lama larga
e pesante), un trombone comprensivo di corno con
polvere nera e 20 proiettili, un pettorale d’acciaio
brunito con le insegne della compagnia mercenaria
dei Panzoni Corazzati (da considerare come una co-
razza di piastre) e una bandoliera con 3 granate a
frammentazione. In un angolo vi sono una spada gi-
thyanki +2 dalla lama in argento e con la proprietà
ammazza illithid e una mezza armatura dallo stile
barocco che appartengono a M’narr. Il drow degli
Eilservs indossava una armatura di cuoio borchiato
e un piwafi (da considerare come un mantello elfico)
di fattura drow. Le sue armi sono una spada corta e
un pugnale dei distruttori (vedi Appendice II – Nuovi
Oggetti Magici). Magnus Herrdrak invece indossava
una corazza di piastre, uno scudo con l’emblema di
Vanya e una spada lunga. Abbandonato sopra lo
scudo c’è il suo mantello nero e bianco con il simbo-
lo del lupo hattiano.
10. MAGAZZINO ABBANDONATO
Questo ampio locale è un magazzino di oggetti ed
equipaggiamento per il vascello. C’è un grande di-
sordine e il materiale è posizionato in un ordine ap-
parentemente irrazionale.
Poco oltre la porta è riverso sul pavimento il cada-
vere rinsecchito di un illithid. La testa piegata in un
angolo innaturale.
Il magazzino è stato abbandonato da quando uno
degli esperimenti di Qebem è andato fuori controllo
e si è rifugiato in questo locale. Tra le ombre del
magazzino è in agguato un mindwitness (VGtM
176), un’orrida creatura generata dalla ceremorfosi
di un beholder32.
Il signore ulitharid è restio a distruggere la crea-
tura, stante lo sforzo che è stato necessario per sot-
32. L’essere appare come un repellente groviglio di tentacoli
frementi, peduncoli oculari e carne pulsante color malva. L’occhio
centrale e quelli al termine dei peduncoli hanno una tonalità
opalescente.
tomettere un beholder e trasformarlo. Purtroppo,
non è ancora riuscito a trovare un sistema per im-
prigionarlo. L’illithid che ci ha provato è morto e il
suo cadavere è ancora nel magazzino a riprova della
letalità del mindwitness.
Tesoro. Sul cadavere del mnd flayer i personaggi
possono recuperare un collare in oro decorato con
teschi zannuti (300 M.O.) e un anello di protezione
+1. Nel magazzino c’è parecchio equipaggiamento
comune (corde, cibo conservato per gli schiavi, ar-
nesi per le normali attività di manutenzione sul va-
scello, ecc.).
PLANCIA DI ESPLORAZIONE
Questo ponte, insieme a quello di comando, è quello
più in alto dell’intera nave. Da qui è possibile osser-
vare l’ambiente esterno.
1. TERRAZZA DI ESPLORAZIONE
Si accede a questa sezione della nave attraverso le
scalinate che partono dal ponte principale. Una
grande vetrata di spesso cristallo occupa l’intera se-
zione a prua della nave e consente una visuale com-
pleta dell’ambiente esterno. Da questa terrazza è
possibile anche vedere la postazione del timoniere,
posta più in alto, a una mezza dozzina di metri di
altezza. Dalla sua posizione, il timoniere può guar-
dare con agio l’ambiente fuori da Il Ganglio di Ma-
anzecorian. Sulla terrazza non si trova nessuno.
2. CUSTODI INSONNI
Quest’area si raggiunge attraverso delle scale a pioli
che partono dal ponte principale, anche se i mind
flayer preferiscono accedervi facendo uso del loro
potere innato di levitazione.
In questo locale staziona una coppia di golem
cervello (vedi Appendice I – Nuovi Mostri). I costrut-
ti attaccano chiunque non sia un illithid o non sia
accompagnato da esso.
PLANCIA DI COMANDO
La plancia di comando ospita la sala tattica del capi-
tano del nautiloid e la postazione del timoniere.
1. TIMONE
Al termine della passerella, delimitata da ringhiere
di metallo, ornate con gli odiosi simboli di morte e
tirannia illithid, si trova uno stelo alto circa un me-
tro e mezzo, realizzato in un materiale simile alla
pietra di un colore opalino. Lungo lo stelo sono in-
castonati diversi cristalli turchesi, malva e verdi che
catturano la luce in bizzarri giochi ottici. Sulla
sommità del manufatto si apre, come una sorta di
fiore mostruoso, una specie di plancia fatta del me-
desimo materiale alabastrino scolpito e con due con-
cavità a foggia di mani di illithid.
Il timone de Il Ganglio di Maanzecorian è realizza-
to avendo in mente la peculiare anatomia dei mind
flayer. Il capitano illithid comanda la nave ponendo
le sue mani33 negli incavi scolpiti sopra il timone (lo
stelo opalino) ed entrando in comunione con il cuo-
re vivente del vascello.
Il timone del nautiloid. I personaggi che deside-
rano governare Il Ganglio di Maanzecorian devono,
prima di tutto, fare in modo di adattare la propria
anatomia a quella di un illithid. Logicamente illu-
sioni di qualsiasi tipo non sono sufficienti a ingan-
nare il timone. Occorre, invece, che ci sia una vera e
propria metamorfosi fisica, reale, delle mani del ti-
moniere; o devono costringere un mind flayer a pi-
lotare la nave … più facile a dirsi che a farsi!
In seconda battuta è necessario che il timoniere
abbia una rotta da seguire e la comunichi al vascel-
lo. Interpretando correttamente il Regesto dei Mondi,
è possibile fare viaggiare Il Ganglio di Maanzecorian
sia attraverso lo spazio (come una vera e propria
spelljamming ship) sia tra i diversi piani di esistenza.
Ma comandare un vascello di queste dimensioni e
costruito secondo le tecnologie oscure degli illithid
non è privo di rischi. Se a governare il nautiloid è
un non illithid, il timoniere deve effettuare una pro-
va di Intelligenza (CD 14) per comunicare corret-
tamente alla nave la rotta da seguire. L’uso del Re-
gesto dei Mondi consente di applicare Vantaggio alla
prova. In caso di fallimento, un contraccolpo psichi-
co colpisce l’incauto timoniere, infliggendogli 5d10
danni psichici, dimezzabili con un tiro salvezza su
Intelligenza (CD 16). La nave non parte se la pro-
va di intelligenza non viene superata. Nel caso di un
viaggio tra i piani dell’esistenza è poi richiesta una
seconda prova su Intelligenza (CD 14) all’arrivo
per non subire un nuovo danno psichico identico
(anche in questo caso è ammesso il tiro salvezza per
dimezzare i danni).
Inoltre, se i PG raggiungono un accordo con Or-
tensio (vedi oltre), possono applicare a tutte le pro-
ve e agli eventuali tiri salvezza un Vantaggio.
2. SALA TATTICA
Questo locale è dominato da un grande tavolo di
pietra opalina fittamente decorato coi simboli cari
alla cultura odiosa dei mind flayer. Diversi aggeggi
dall’aspetto bislacco trovano posto sul tavolo, ma il
più bizzarro è un grande recipiente di vetro e metal-
lo che contiene un cervello umano pulsante, sospeso
in una soluzione salina.
In questa sala, il capitano tiene consiglio mentre è
impegnato a navigare34. I vari strumenti sul tavolo
sono utili alla navigazione attraverso lo spazio side-
rale (Intelligenza [Arcano], CD 14). L’oggetto
più bizzarro è anche quello più pericoloso: si tratta,
infatti, di un cervello nella giara (vedi Appendice I –
Nuovi Mostri) appartenente a un mago tiefling scon-
                                                            
33. La mano dell’illithid ha 4 dita comprensive di pollice opponibili
con una falange in più.
34. Il nautiloid ha una limitata capacità di mantenere la rotta, con-
sentendo al capitano di assentarsi per brevi momenti dal timone.
fitto anni addietro da Qebem e poi preservato per
condividere le sue conoscenze.
Trattare con il cervello nella giara. Il cervello
di Ortensio (questo il nome del mago) è pieno di
malvagità e di odio. Se vede una possibilità di fuggi-
re dalla sua prigionia, cercherà di proporre un ac-
cordo con i personaggi. Ortensio conosce il funzio-
namento de Il Ganglio di Maanzecorian e come con-
sultare correttamente il Regesto dei Mondi. In cam-
bio della sua collaborazione, il cervello nella giara
pretende di avere la testa di Qebem come trofeo e di
essere portato nel covo di Vacharos. Ortensio, infat-
ti, spera che il sapere che ha permesso al lich di co-
struirsi un formidabile corpo meccanico, possa aiu-
tarlo a trovare un modo per garantire anche a lui
movimento … inutile dire che se raggiunge tale o-
biettivo, Ortensio cercherà di allearsi con il lich
meccanico per eliminare i PG.
Tesoro. Tra gli oggetti presenti nella sala tattica,
i personaggi possono trovare una pergamena di me-
tamorfosi, una statuetta alta 20 cm in avorio che raf-
figura un ki’rin con zaffiri incastonati nelle orbite
(300 M.O.) e un sestante in bronzo con intarsi in
oro e pietre preziose (500 M.O.).
LA FOSSA DI ORCUS
La Fossa di Orcus è il covo di un misterioso mostro
non morto noto semplicemente come Il Negromante.
Un tempo umano proveniente da Moil, una città
tramutata in una enorme necropoli da Orcus in per-
sona, il Negromante trovò rifugio a Sigil dove ven-
ne però condannato ai labirinti dopo avere cercato
di aprire un portale per consentire l’ingresso del suo
signore demoniaco nella Città delle Porte.
Il Negromante desidera entrare in possesso della
necrotite, la pericolosa sostanza che il lich meccanico
Vacharos riesce a estrarre dal suo covo. Consapevo-
le della letalità di quel materiale, il Negromante ha
distillato un unguento capace di proteggere i suoi
servitori viventi dalle radiazioni necrotiche del ma-
teriale.
Caratteristiche generali della Fossa di Orcus
Soffitti. A meno che non sia specificato diversa-
mente i soffitti nei corridoi della fossa sono alti 2,4
metri e nelle stanze 3,6 metri.
Tunnel. Certe aree della fossa sono accessibili at-
traverso dei tunnel molto stretti. Questi passaggi
sono alti 90 centimetri e larghi 60 cm.
Illuminazione. Tutte le aree della fossa, a meno che
diversamente specificato, sono immerse nel buio.
Porte segrete. Le porte segrete nella fossa sono
delle lastre di pietra che scivolano su cardini nasco-
sti all’interno delle pareti. Le maniglie che consen-
tono di sbloccare i meccanismi sono nascoste tra i
bassorilievi e le decorazioni incise sulla pietra. Una
porta segreta può essere individuata da un perso-
naggio che si trova entro 1,5 metri da essa con una
percezione passiva di 20 o più alta, oppure con una
prova di Saggezza (Percezione) con CD 18.
Scale. Le scale nella fossa sono scavate nella pietra.
Sopra ogni gradino è stata posta una lastra di pietra
liscia e sagomata. Le ossa e i crani di esseri morti da
tempo riempiono le nicchie scavate sulle pareti delle
scale. Ogni scalinata collega due livelli della fossa
posti a 7,5 metri l’uno dall’altro.
Area profana. Tutti i non morti che si trovano nel-
la Fossa di Orcus applicano Vantaggio ai tiri sal-
vezza su Saggezza contro i tentativi di scacciare i
non morti.
Una massa di terra putrida e macerie compone una
sorta di bassa collina, simile a un tumulo. Dalla sua
superficie salgono vapori mefitici e l’intera struttura
sembra essere stata progettata da un folle architet-
to. Guardando meglio, infatti, si ha l’impressione di
ammirare l’enorme cranio di un mostruoso caprone.
Le fauci nere e vuote si aprono verso il sottosuolo e
sopra di esse le grandi orbite del leviatano rigurgi-
tano fumi demoniaci. L’aria è appestata da un tanfo
di morte tanto forte da risultare quasi fisico.
1. ALTARE DEL MALE COSMICO
Dietro la porta si trova un altare in pietra porosa
sulla quale è posta una pergamena di pelle umana.
Ai quattro angoli della pergamena si trovano altret-
tanti teschi d’elfo fittamente incisi di rune malefiche.
La pergamena reca incisa una preghiera in Abissale.
Chi la recita per intero, pronunciando le sue formule
in lingua Abissale, riceve una benedizione da Orcus.
Aura di Morte. Questa creatura emana un’aura di morte che
si estende di 9 metri in ogni direzione ed è attiva a meno che
la sorgente non sia incapacitata. L’aura è bloccata da una
copertura totale. Mentre ci si trova immersi nell’aura, la cre-
atura e qualsiasi non morto alleato sono immuni alla condi-
zione di spaventato e ottengono resistenza ai danni radiosi. I
nemici subiscono svantaggio ai tiri salvezza contro morte
mentre si trovano nell’aura di morte.
Chi pronuncia correttamente l’invocazione sulla
pergamena muta il proprio allineamento in caotico
malvagio senza possibilità di tiro salvezza. Il DM
dovrà informare il giocatore in privato
dell’avvenuto cambiamento.
2. ACULEI E CHELE
Le pareti di questa sala sono bucherellate da centi-
naia di piccole alcove, nelle quali trovano posto te-
schi e ossa di esseri umanoidi. Montano la guardia
all’ingresso delle scale, sulle pareti ovest e sud, 2
uomini scorpione (tlincalli, VGtM 193) armati con
delle alabarde (consideratele come lance da cavalie-
re) e il volto coperto da elmi cilindrici con maschere
in argento che celano completamente il volto, raffi-
guranti visi privi di espressione (150 M.O.).
Alabarda. Attacco con arma da mischia: +6 al tiro per colpire,
portata 3 m, un bersaglio. Colpito: 10 (1d12+3) danni taglien-
ti.
Gli uomini scorpione attaccano qualunque intruso e
combattono fino alla propria o altrui distruzione.
3. ORBITE DELLA STATUA DI ORCUS
Dietro la porta segreta si apre una piccola alcova da
1,5x1,5 metri. Su una piattaforma sul muro ovest
sono poggiati due opali neri (1.000 M.O. ciascuno).
Se le gemme vengono inserite nelle orbite della sta-
tua di pietra di Orcus (area 8), il golem obbedisce a
colui che le ha posizionate. Se viene lanciato un in-
cantesimo di individuazione del magico, le opali rive-
lano un’aura magica molto potente della scuola della
trasmutazione.
4. FOSSA DELLE NAGA
La sezione sud orientale di questa cupa camera è de-
limitata da un basso muretto di pietra decorato con
una danza macabra. L’interno della vasca è pieno di
cenere e polvere, da cui spuntano dei frammenti di
ossa e dei crani mezzo divorati dal tempo. La parete
nord ospita una nicchia all’interno della quale si
trova un flauto ricavato da un femore umano e a-
dorno di penne nere provenienti da qualche uccello
demoniaco. Accanto ad esso un frammento di pelle
di serpente conciata mostra un pentagramma e al-
cune note musicali.
L’interno della vasca piena di cenere è il nido di
Nottula una naga spirituale (MM 235) alleata del
Negromante della Fossa di Orcus. Nottula fu con-
vocata insieme alle sue due sorelle, che uccise tempo
addietro per motivi sconosciuti e che, con l’aiuto del
Negromante, ha rianimato sotto forma di 2 naga
d’ossa (MM 234). La naga spirituale avverte la pre-
senza dei personaggi e invia le sue due sorelle non
morte ad affrontare gli intrusi. Esse si alzano dalla
cenere e attaccano con furia. Non si ritirano e com-
battono fino alla propria distruzione.
Se i due mostri non morti vengono sconfitti, Not-
tula parlerà da sotto la sabbia: “Ssssh! Andate via in-
trusi! Nottula non vuole parlare con voi, ssssh!”.
Il flauto magico. La naga spirituale è sempre sta-
ta un’alleata difficile da gestire e molto capricciosa.
Per ovviare a questi problemi, il Negromante ha in-
cantato il femore di un bardo e ha creato uno stru-
mento magico in grado di costringere Nottula a ri-
spondere alle sue convocazioni. Chi suona il flauto,
seguendo la melodia incisa sulla pelle di serpente,
deve superare una prova di Carisma (CD 16). Un
fallimento causa un’esplosione di rabbia da parte di
Nottula, che balza fuori dalla sua tana e combatte
con una tale foga da godere di Vantaggio a tutte le
prove, ai tiri salvezza e ai tiri per colpire per 1 mi-
nuto.
Se il flauto viene suonato correttamente (richiede
un’azione), Nottula fa la sua comparsa da sotto la
cenere, ed è obbligata a servire chi possiede il flauto
al meglio delle sue possibilità. La naga spirituale
esegue però solo un compito alla volta e, per ciascun
ulteriore ordine, occorre nuovamente suonare il
flauto magico. Ogni fallimento nel suonare il flauto
causa una maggiore difficoltà nel tentativo successi-
vo35. In ogni caso, Nottula non può attaccare il Ne-
gromante.
Tesoro. Se i personaggi riescono a sconfiggere
Nottula e le sue sorelle non morte, possono scavare
nella cenere della loro tana in cerca di tesori. La ce-
nere sollevata è però infetta e pericolosa. Tutti colo-
ro che si trovano nel locale e respirano l’atmosfera
avvelenata, corrono il rischio di subirne gli effetti
deleteri.
Cenere della Fossa delle Naga (Inalazione). Una creatura
soggetta a questa polvere velenosa deve superare un tiro
salvezza su Costituzione con CD 13, altrimenti subisce 10
(3d6) danni da veleno ed è avvelenata per 1 ora. La creatura
avvelenata è affetta da un incantesimo di lentezza.
Sul fondo della vasca, tra le scaglie vecchie e anneri-
te perse da Nottula nel corso degli anni, si trovano
le seguenti ricchezze: 5 ametiste da 100 M.O. ca-
dauna, 6 zirconi verdi da 50 M.O. cadauno, una
grossa ambra da 300 M.O., un antico astuccio di
cuoio consunto che contiene 5 quadrelli per balestra
+2.
5. STANZA ABBANDONATA
Questa stanza spoglia è coperta di cenere e polvere
di tomba. L’atmosfera è opprimente e l’aria secca e
maleodorante. La parete sud est è stata sventrata e
oltre il rivestimento di pietre si intravvede un tun-
nel scavato nella terra che si perde dell’oscurità. Sul
muro a ovest si trova una porta di pietra ornata con
il volto del caprone, inciso sulla sua superficie, in-
cassata in un arco che reca decorazioni inneggianti
la morte.
Il tunnel conduce a una caverna dove si trova Phi-
neas, il mago tramutato in centopiedi dal Negro-
mante (vedi area 6). La porta di pietra è chiusa con
un meccanismo che può essere forzato (Forza, CD
18), oppure manomesso (Destrezza [Arnesi da
scasso], CD 16). Sul viso di pietra di Orcus che de-
cora la porta è stato lanciato un incantesimo di pa-
rola del potere: Stordire. Se l’incantesimo non viene
                                                            
35. La CD della prova su Carisma aumenta di 2 punti ogni volta.
dissolto, il bassorilievo demoniaco si anima e pro-
nuncia in Abissale la parola del potere con voce sten-
torea, attirando qui gli apprendisti negromanti nel
laboratorio (vedi area 10).
6. GROTTA DI PHINEAS
Dopo avere strisciato attraverso un tunnel buio e
maleodorante, i personaggi arrivano in una fetida
caverna scavata nella terra. L’elemento più bizzarro
è un grosso libro di incantesimi che reca sulla co-
pertina l’alloggiamento per un talismano a foggia di
centopiedi. Ancora più curioso e inquietante è il
grosso centopiedi gigante (MM 329) lungo poco
meno di un metro dalle chele frementi che striscia
sopra e attorno al libro!
In realtà, il centopiedi è Phineas, un mago uma-
no della fazione dei Cinerei (vedi Appendice I –
Nuovi Mostri). Phineas è arrivato nei labirinti con
altri Cinerei per interrogare il Negromante su alcu-
ni aspetti della non morte.
La storia di Phineas. Durante l’esplorazione del-
la Fossa, Phineas ha trafugato dalla libreria del Ne-
gromante un libro di incantesimi noto come Il Libro
del Verme (vedi Appendice II – Nuovi Oggetti Magici).
Scoperti, il signore della Fossa di Orcus ha tramuta-
to Phineas in un repellente centopiedi, ma non è
riuscito a impedire che gli altri membri della spedi-
zione fuggissero. La ladra del gruppo ha strappato
dal frontespizio del libro il centopiedi di bronzo che
lo ornava (il “verme” da cui prende il nome il libro),
di fatto impedendo di poter aprire e consultare i
suoi contenuti finché non sarà rimesso nella posi-
zione originale. Purtroppo la ladra e i suoi compa-
gni sono poi caduti vittima di alcune piante carnivo-
re mangia uomini in agguato nei labirinti. I loro
corpi e la chiave per aprire il libro giacciono sul ter-
reno infestato dai pericolosi vegetali.
L’incantesimo di metamorfosi che ha colpito Phine-
as è permanente e lo ha reso in tutto e per tutto un
repellente insetto gigante. Se viene lanciato una in-
dividuazione della magia, il centopiedi emana un’aura
di trasmutazione. Si può riportare alla forma origi-
naria il mago, lanciando un incantesimo di dissolvi
magia.
7. CORRIDOIO DELLE MUMMIE
La parete occidentale di questo oscuro corridoio o-
spita quattro nicchie dove trovano posto altrettanti
bassorilievi che raffigurano figure ieratiche in at-
teggiamento da supplice
Il pavimento è rivestito da piastrelle quadrate, di-
sposte a scacchi, realizzate in onice nera e avorio
bianco.
In fondo al corridoio, sulla parete nord, si trovano
due mezze colonne di pietra nera sulle quali sono
appoggiati due bacili d’oro: uno con il bordo rivesti-
to in onice e uno in avorio, privi di decorazioni. En-
trambi i bacili emanano un’aura di negromanzia, se
viene lanciato su di essi un incantesimo di individu-
azione della magia.
I due bacili. Entrambi i bacili (200 M.O. ciascu-
no) sono pieni di una sostanza lattiginosa, simile a
latte annacquato che puzza di marcio. Nonostante il
sapore disgustoso, il liquido nei bacili non è veleno-
so. Per passare indenni lungo il corridoio, un perso-
naggio deve bere almeno un sorso da uno dei due
bacili e camminare sulle piastrelle del medesimo co-
lore36. Se non beve e non presta attenzione a dove
mette i piedi, i bassorilievi si crepano liberando dal
loro interno 2 ghast (MM 150) e 2 mummie (MM
232). Inoltre, anche il golem di pietra dell’area 8 si
anima e si avventa contro gli intrusi (a meno che
non siano state collocate le gemme magiche nelle
sue orbite, custodite nel santuario segreto dell’area
3).
I personaggi possono bypassare la trappola, vo-
lando lungo il corridoio e quindi evitando di anima-
re i custodi non morti.
8. GOLEM DI ORCUS
Accoccolato in un’ampia nicchia sulla parete a sud si
trova un idolo di pietra, alto quanto due uomini
messi assieme, che raffigura l’odiosa sembianza di
Orcus, il Principe dei Non Morti. Le orbite sono ca-
ve ed è chiaro che un tempo ospitavano delle pietre
di qualche tipo.
Se viene attivata la trappola del corridoio delle
mummie, il golem di pietra (MM 171) si anima e
attacca gli intrusi fino alla propria distruzione. Se i
personaggi, riescono a inserire nelle sue orbite vuo-
te gli opali trovati nel santuario segreto (area 3), il
golem obbedirà agli ordini di colui che lo ha anima-
to, ma non potrà lasciare la Fossa di Orcus per nes-
sun motivo.
9. LABORATORIO NORD
Questo lugubre laboratorio è pieno di tavoli ingom-
bri di oggetti dall’aspetto malvagio e le pareti sono
dotate di diverse scansie che ospitano rotoli di per-
gamene vetuste, teschi e ossa di creature bizzarre,
vasi e giare piene di sostanze disgustose.
Sulla parete sud è stato scolpito un orrido bassori-
lievo che rappresenta un grande scheletro con corna
da caprone e zampe animali. In prossimità delle ma-
ni artigliate, si trovano dei ganci dove sono state
collocate delle torce spente.
Sulla parete ovest, invece, c’è una grande porta di
pietra decorata con simboli di morte e decadimento.
In questo laboratorio il Negromante e i suoi acco-
liti studiano la necrotite e distillano l’unguento in
grado di proteggere gli esseri viventi dal suo effetto
deleterio. Ogni fiaschetta di questo lenimento viene
poi conservata nel sancta sanctorum della Fossa (vedi
area n. 11).
                                                            
36. Per esempio, se un personaggio beve dal bacile con il bordo rive-
stito da avorio, dovrà poi camminare solo sulle piastrelle d’avorio.
 La ricetta dell’unguento. I personaggi che perlu-
strano il laboratorio rinvengono diverse pergamene
e alcuni libri dall’aspetto vissuto che mostrano for-
mule alchemiche e simboli magici. Un’analisi dei
documenti (Intelligenza [Arcano], CD 17) con-
sente di capire che si tratta dei passaggi per realiz-
zare un linimento in grado di proteggere dagli effet-
ti dell’energia negativa. Se i PG hanno già sentito
parlare della necrotite, intuiscono che il balsamo è
proprio per proteggere dagli effetti della pericolosa
sostanza.
Tesori. Nel laboratorio si trovano diversi ingre-
dienti sufficienti per preparare un kit di sostanze per
avvelenatore e due borse da erborista (PHB 154).
10. LABORATORIO SUD
In questa stanza, equipaggiata come un tetro labo-
ratorio da stregone, lavorano i tre discepoli del Ne-
gromante. Si tratta di 3 apprendisti negromanti
(vedi Appendice I – Nuovi Mostri): l’umano Gozar la
Rana, il mezzorco Molazar il Nero e la mezzelfa
Yaza la Becchina37.
I tre discepoli sono follemente fedeli al Negro-
mante della Fossa di Orcus e attaccano a vista i per-
sonaggi. Se la trappola del volto di Orcus (vedi area
n. 5) è stata fatta scattare, Molazar va a investigare,
mentre Yaza e Gozar si preparano allo scontro, ri-
manendo nel laboratorio.
Nel caso in cui i personaggi riescano a prendere
prigioniero uno i più degli apprendisti, non sarà fa-
cile farli parlare (Carisma/Forza [Intimidire],
CD 22).
Le informazioni degli apprendisti. I tre sono al
corrente di alcune informazioni, potenzialmente uti-
li per i PG.
 Il Negromante brama la necrotite che il lich meccanico e-
strae dal suo covo, nei labirinti.
 Hanno aiutato il loro signore a distillare un particolare
unguento utile per proteggersi dagli effetti malefici della
sostanza, in grado di trasformare in non morto un essere
vivente che venga esposto direttamente.
 Recentemente hanno saputo che Vacharos ha catturato un
prigioniero umano, esiliato nei labirinti dalla Signora del
Dolore. Secondo il Negromante, quest’uomo è in grado di
liberare un potere immenso e chi lo possiederà sarà capace
di prodigi inenarrabili.
Tesori. Nel laboratorio i personaggi possono re-
cuperare una coppa di rame con granati incastonati
(100 M.O.) che ha sul fondo residui secchi di san-
gue, il cranio di un glabrezu ricoperto da simboli e
invocazioni in Abissale scritti con inchiostro rosso
(si tratta di del Teschio di Tozoroth vedi Appendice
II – Nuovi Oggetti Magici), una pergamena di prote-
                                                            
37. I tre apprendisti indossano palandrane nere e grigie con ampi
cappucci e cinture da cui pendono penne di demone bisunte, rosari di
repellenti sostanze cristallizzate, catene insanguinate e altri sinistri
ammennicoli. Gozar ha la faccia larga e gli occhi sporgenti come una
rana, sulle tempie di Molazar sono cresciute un paio di corna d’ariete
e Yaza ha metà del volto devastato da bolle bruno violastre.
zione dai non morti e un anello di protezione +1 in a-
vorio con piccole pietre sole.
11. SANCTA SANCTORUM DEL NEGROMANTE
Questa camera sepolcrale dal soffitto a volta è un
inno alla oscura potenza di Orcus. False colonne
corrono lungo le pareti, ornate dal simbolo della te-
sta di capro e da teschi ghignanti. Una libreria pol-
verosa, sul muro a sud, ospita diversi grandi rotoli
di pergamena, libri rilegati in pelle e grimori decre-
piti. Lungo la parete orientale sono state ricavate
due gabbie: una ospita una donna emaciata, dal vol-
to ferale e dall’incarnato livido. Sangue secco le lor-
da il volto, mentre l’essere si avventa contro le
sbarre digrignando le zanne da vampiro. Nell’altra
gabbia si trova invece un umanoide demoniaco in-
gobbito e ulceroso che emette di continuo un mu-
gugno inintelligibile, ma non per questo meno spa-
ventoso. Infine, al centro della parete ovest si apre
un arco di pietra dietro cui delle scale scendono nei
recessi della terra. Ai lati del passaggio due grandi
scheletri dai teschi zannuti con quattro braccia cia-
scuno, e con il simbolo del capro inciso sull’osso
temporale, montano silenziosamente la guardia.
Questo luogo oscuro è il sancta sanctorum del Ne-
gromante della Fossa di Orcus. Se non è stato in-
contrato in precedenza, il signore della fossa sarà
qui presente ed esigerà dai personaggi una spiega-
zione per la loro presenza.
Guardiani d’ossa. I due scheletri giganti ai lati
del passaggio a ovest sono 2 golem d’ossa (vedi
Appendice I – Nuovi Mostri). Essi obbediscono al vo-
lere del Negromante e impediscono a chiunque di
varcare l’arco di pietra.
Prigionieri folli. Le due gabbie ospitano delle ca-
vie, che il Negromante progetta di utilizzare per i
suoi folli esperimenti. La donna è una progenie
vampirica (MM 298) affamata e resa folle dalla pri-
gionia. L’unico dialogo che si può avere con questa
creatura è una interminabile sfilza di sibili, maledi-
zioni e goffi tentativi di convincere i personaggi a
liberarla. Nell’altra gabbia, invece, si trova un rut-
terkin (MToF 136), un demone deforme che un
tempo apparteneva al reame di Azzagrat, dominato
dal principe Graz’zt. I rutterkin sono noti per il ve-
leno che scorre nel loro sangue e che viene trasmes-
so tramite il morso infetto, causando orribili muta-
zioni a chi ha la sventura di venirne in contatto. Il
Negromante estrae da questa derelitta creatura la
bava, componente dell’unguento capace di proteg-
gere dagli effetti della necrotite. Anche il rutterkin è
folle, ma se gli viene promessa la libertà, potrà rive-
lare il motivo della sua presenza in questo luogo.
La libreria. La libreria ospita diversi scritti e
grimori di proprietà del negromante. Cercando tra
le scansie, i personaggi possono trovare diversi ro-
toli di pergamena con sopra vari incantesimi, nel
dettaglio: una pergamena di parlare con i morti, una
pergamena di parola guaritrice di massa, una pergame-
na di guarigione e una pergamena di ristorare superiore.
Tra i volumi, inoltre, si trova anche un tomo del niti-
do pensiero. Nascosto dietro un pannello segreto
(Saggezza (Percezione), CD 12) si trova un com-
parto che contiene 6 ampolle sigillate contenenti
ciascuna una dose di balsamo di protezione dalla ne-
crotite (vedi Appendice II – Nuovi Oggetti Magici).
Libro della ninna-nanna argosiana. Nella libre-
ria c’è un curioso libriccino con la copertina illustra-
ta con uno stile fanciullesco, sebbene di natura in-
quietante, che mostra una creatura imponente dal
corpo ricoperto di occhi che minaccia un bimbo sti-
lizzato con in mano un libro. Le pagine sono state
riempite di appunti e filastrocche in un linguaggio
alieno. Esaminando il libro (Intelligenza [Arca-
no], CD 16), ci si può rendere conto che il linguag-
gio usato è una specie di Comune corrotto e venato
di follia. Solo con un incantesimo di comprensione dei
linguaggi sarà possibile capire che questo libro di
filastrocche serve per tenere a bada i temibili gigan-
ti argosiani (vedi Appendice I – Nuovi Mostri), crea-
ture corrotte provenienti dal Reame Remoto.
12. LA FOSSA DI ORCUS
La fossa di Orcus è un pozzo profondo una ventina
di metri che ribolle di energia negativa. Qui, il Ne-
gromante esegue i rituali in onore del demone prin-
cipe dei non morti e conduce orribili esperimenti.
Si può accedere sul fondo della fossa attraverso il
passaggio segreto che mette in comunicazione il
sancta sanctorum del negromante.
La camera è enorme, dominata al suo centro da un
immane pozzo dal diametro di almeno 6 metri da
cui emana una esalazione mefitica. Attorno al bordo
del pozzo ci sono decine di obelischi ricurvi, realiz-
zati in un materiale cristallino bruno violastro, che
pare assorbire la luce. Sulla parete ovest un maesto-
so abside ospita un affresco spaventoso della gloria
di Orcus, assiso sul suo trono d’ossa nel palazzo di
Naratyr, circondato da una corte di non morti. Sulle
pareti est e ovest si aprono delle cappelle più picco-
le, illuminate dalla fiamma smorta di ceri neri so-
stenuti su candelabri di ferro dagli intricati decori.
Guardiani. Per garantire la sicurezza di questo
luogo, il negromante ha sconfitto e rianimato come
esseri non morti 2 beholder zombi (MM 316). I
mostri non morti rimangono sospesi vicino al soffit-
to e attaccano gli intrusi, bersagliandoli con i raggi
oculari.
La fossa di Orcus. Nella fossa di Orcus il negro-
mante conduce i suoi esperimenti. L’area all’interno
della fossa è imbevuta di energia negativa. Qualsiasi
essere vivente che termina il suo turno all’interno
del pozzo subisce 5 (1d10) danni necrotici. Chi do-
vesse morire all’interno della fossa, o fosse scara-
ventato al suo interno da morto, risorgerebbe il
round successivo sotto forma di bodak38, sotto il
controllo del negromante.
Il balsamo di protezione dalla necrotite preserva dagli
effetti mortiferi della fossa.
Le cappelle laterali. Le quattro cappelle laterali
sono dedicate ad altrettanti oscuri paladini di Orcus.
Ogni cappella è dominata da un affresco, illuminato
da candele che non si esauriscono mai, che esalta le
orride imprese dei seguaci più potenti del Principe
dei Non Morti.
Cappella sud-est. È dedicata a Tenebroso39, la for-
ma non morta del principe dei demoni, quando Or-
cus riacquistò la propria forma immortale dopo
l’esilio da Naratyr a opera di Kiaransalee (Intelli-
genza [Arcano], CD 20).
Cappella sud-ovest. È dedicata a Moghadam40,
l’architetto della Tomba degli Orrori (Intelligenza
[Storia], CD 18).
Cappella nord-est. È dedicata ad Acererak, il sini-
stro demilich signore della Tomba degli Orrori e di
molti altri orribili complotti in giro per il multiver-
so (Intelligenza [Storia]/[Arcano], CD 16).
Cappella nord-ovest. È dedicata al Gran Sacerdote
del Male, un umano traladariano che riuscì a riunire
innumerevoli tribù di umanoidi ostili nelle famige-
rate Caverne del Caos (Intelligenza [Storia], CD
12 se i personaggi provengono dal Mondo Cono-
sciuto di Mystara, altrimenti CD 20).
IL COVO DI VACHAROS
Il profeta Moleo è stato imprigionato in una sezione
dei labirinti ove regna un essere maligno e potente.
Un tempo un sacerdote tra gli ingranaggi di Me-
chanus, Vacharos era ossessionato dall’idea di pote-
re prolungare la vita dell’uomo indefinitamente gra-
zie alla potenza della scienza e la forza del metallo.
Vacharos era molto abile nella metallurgia e posse-
deva una mente acuta piena di risorse. Furono mol-
te e tutte prodigiose le invenzioni ideate dal prete
per migliorare la vita dei suoi concittadini. In parti-
colare, Vacharos era abile nel progettare automi in
grado di servire i propri padroni, svolgendo le atti-
vità più pericolose e faticose.
Ma Vacharos non si accontentò. La sua ossessione
era quella di infondere la resistenza e la potenza
propria dei suoi automi nell’uomo, perché esso po-
tesse essere più forte ed eterno.
Il sacerdote si recò a Sigil, dove approfondì gli
studi di anatomia e biologia, unendo queste cono-
scenze a quelle già vaste che possedeva nel campo
della meccanica e dell’ingegneria.
Nessuno sa con precisione quando Vacharos im-
pazzì. Volendo sperimentare le proprie teorie, se-
condo cui un corpo umano potenziato da apparati
                                                            
38. I bodak sono creature non morte create da Orcus e vengono de-
scritti nel Volo’s Guide to Monsters (pag.127).
39. Le vicende di Tenebroso (Tenebrous) sono descritte nel modulo
di avventura di AD&D Dead Gods di Monte Cook.
40. Moghadam appare sia nel boxed set Return to the Tomb of Horrors
di Bruce Cordell, sia nell’avventura Infernal Machine Rebuild di Bart
Carroll.
meccanici sarebbe potuto diventare un essere supe-
riore, egli cominciò a rapire dall’Alveare poveri e
reietti, per usarli come cavie dei propri oscuri espe-
rimenti.
I risultati furono disastrosi. Gli sventurati si ri-
svegliavano scoprendo di avere perduto arti o parti
del proprio corpo, rimpiazzate da complicate protesi
biomeccaniche, ideate da Vacharos. La maggior par-
te dei prigionieri moriva di infezione o impazziva.
Per cercare di comprendere quale parte della sua
teoria dovesse essere rivista e corretta, Vacharos si
addentrò ancora più in profondità negli abissi
dell’abiezione. Iniziò a rianimare gli esperimenti fal-
liti, per poter controllare le loro risposte a stimoli
diversi. Si accorse che questi orripilanti servi mec-
canici obbedivano alla sua volontà ed erano più forti
e intelligenti dei comuni zombi (forse a causa
dell’interferenza delle componenti biomeccaniche
con la carne). Il prete ordinava ai suoi mostri di ra-
pire sempre più vittime per quella che era diventata
una vera e propria fabbrica degli orrori nei sotter-
ranei dell’Alveare.
La sua carriera di folle criminale terminò quando
un dabus della Signora del Dolore, Wodan, venne
catturato dal sacerdote, per essere ucciso e poi ria-
nimato sotto forma di zombi! Era un affronto troppo
grande per la Signora di Sigil, che trasferì l’intera
parte della città dove si trovava il laboratorio di Va-
charos nei labirinti.
Da allora Vacharos è rimasto prigioniero della Si-
gnora del Dolore. Avendo a disposizione tutti i suoi
strumenti e il proprio laboratorio continua i suoi
esperimenti, utilizzando come cavie i criminali
all’interno dei labirinti rianimandoli sotto un’empia
forma organo-meccanica.
Sono passati secoli e l’abilità di Vacharos si è affi-
nata oltre l’immaginabile. Egli è riuscito a dare cor-
po ai propri sogni blasfemi di unire carne e metallo
per la vita eterna, anche se il risultato è stato quello
di diventare un orrido spirito non morto: un lich
meccanico (vedi Appendice I – Nuovi Mostri), i cui
organi vitali sono preservati in soluzioni saline e
nutrienti all’interno di un complesso automa metal-
lico, che si muove grazie a pistoni e valvole mano-
vrate dall’energia psichica di Vacharos!
Le anime di molti sventurati caduti prigionieri del
lich sono necessari per la produzione della necrotite,
il carburante grazie al quale la struttura meccanica
di Vacharos riesce a sostenersi, in un modo simile a
quanto fa il carbone nella fucina di un fabbro. Il mo-
stro non morto ha trovato il modo di immagazzina-
re gli spiriti dei propri prigionieri in particolari
“lampade”, che vengono poi utilizzate per produrre
grandi quantità di necrotite, cristallizzata con del
materiale che viene scavato direttamente nel covo
del lich. Questo materiale necromantico viene poi
bruciato all’interno del motore del lich meccanico.
I prigionieri attorno al covo del lich sono però di-
ventati sempre più rari e gli spiriti richiesti dal fa-
melico sacerdote devono essere forti per mantenere
la sua non-vita.
Il lich meccanico ha avvertito la presenza di Mo-
leo a causa del suo forte spirito.
Una preda davvero gustosa per l’affamato mostro
non morto!
Caratteristiche generali del covo di Vacharos
Soffitti. A meno che non sia specificato diversa-
mente i soffitti nei corridoi del covo sono alti 2,4
metri e nelle stanze 3,6 metri. Le aree scavate nella
roccia viva hanno soffitti più bassi, circa 2,2 metri.
Illuminazione. Tutte le aree del covo, a meno che
non venga espressamente detto il contrario, sono
illuminate da globi su cui è stato lanciato un incan-
tesimo di luce perenne.
Ingranaggi di Mechanus. La strana fisica dei labi-
rinti ha trasportato non solo il covo che Vacharos
aveva nell’Alveare, ma anche delle porzioni della
sua antica dimora su Mechanus. In ragione di ciò, ci
sono delle aree dove grandi ingranaggi rugginosi
creano dei dislivelli o escono dalle pareti, come se
fossero fusi con esse. A livello di meccaniche di gio-
co, questa “fusione” non ha alcuna conseguenza ed è
puramente di ambientazione.
L’empio cuore pulsante dei labirinti è una maligna
fortezza dai muri decrepiti e infestati da vermi, co-
me un cadavere putrescente. L’architettura
dell’intero edificio ricorda quella dei palazzi signori-
li di Sigil, ma alcuni particolari ne identificano
l’origine maligna e corrotta. I contorni contorti e
spezzati della struttura sono profilati da fiamme
verdastre, che appaiono e scompaiono come i fuochi
fatui di un cimitero sconsacrato. Doccioni
dall’aspetto diabolico, intarsi dalle fantasie malefi-
che e strutture di metallo ossidato circondano un
colossale ingresso. Le cui colonne laterali sono state
mirabilmente scolpite in un trionfo del male, dove
carne e metallo, sangue e ingranaggi sono mescolati
in una folle fantasia.
1. INGRESSO AL COVO DI VACHAROS
L’ingresso al covo è decorato con diverse picche
metalliche conficcate alle pareti. Su ciascuna picca è
stata infilzata una testa di illithid. Alcune sono or-
mai un ammasso irriconoscibile di carne melmosa,
altre, invece, sono più fresche.
Il crudele Vacharos è da tempo in guerra contro il
signore ulitharid Qebem e, quando ne ha
l’occasione, cattura e uccide i suoi servitori, impa-
landone la testa all’ingresso della sua dimora per
scoraggiare velleità aggressive da parte dei mind
flayer.
In quest’area, oltre alle teste mozze, non c’è
nient’altro di interessante.
2. DEPOSITO DI NECROTITE RAFFINATA
La camera è spoglia. L’unico elemento di rilievo è
un grande cilindro di vetro, posto su una pedana
ornata, nell’angolo sud-ovest. Il cilindro è sormon-
tato da un coperchio metallico da cui partono tubi
simili a intestini pallidi che paiono sussultare, come
dotati di vita propria. Altre apparecchiature, aghi e
capsule che contengono liquidi dai bizzarri colori
costellano il cilindro, il cui interno è colmo di una
melassa semitrasparente e verdastra. Al centro gal-
leggia una pietra annerita dall’aspetto malevolo,
grande come la testa di un orco.
Vacharos estrae grandi quantità di necrotite dal
varco con il Piano dell’Energia Negativa (vedi area
n. 6). Tale materiale è però grezzo e va raffinato e
custodito in questi speciali cilindri per poterlo uti-
lizzare. Se i PG cercano con attenzione (Intelligen-
za [Indagare], CD 12) possono vedere alla base
del cilindro una sorta di rubinetto e una serie di
ampolle vuote. Se viene azionato il rubinetto, il DM
deve leggere o parafrasare il seguente testo.
Una volta aperto il rubinetto, il macchinario emette
un cupo ronzio, simile a un migliaio di mosche in
volo. La pietra annerita sembra sussultare e i tubi
organici cominciano a pompare con maggiore ener-
gia qualche bizzarra sostanza all’interno della me-
lassa verde. Dopo pochi istanti, la base della pietra
sembra sciogliersi e un grumo di materia nera lique-
fatta si dirige verso la base del cilindro, come se fos-
se dotata di vita propria.
I personaggi hanno un round di tempo per inseri-
re alla base del rubinetto una delle ampolle e imbot-
tigliare la necrotite raffinata. Se non lo fanno, la ma-
ligna sostanza cade sul terreno come una macchia di
muco nero dal fetore insopportabile. A meno che i
PG non abbiano la protezione dell’unguento distil-
lato dal Negromante della Fossa di Orcus, la necroti-
te inizierà subito a danneggiare chiunque si trovi
nella stanza (per i dettagli, vedi Appendice II – Nuovi
oggetti magici).
Se, invece, i PG imbottigliano la necrotite, potran-
no trasportarla in relativa sicurezza all’interno
dell’ampolla. Complessivamente ci sono 5 ampolle
speciali trattate per conservare la sostanza negro-
mantica.
3. POSTO DI GUARDIA
Questo locale dalle pareti metalliche annerite ospita
il corpo di guardia esterno al covo di Vacharos. Il
lich ha qui posto 2 golem di carne biomeccanici
(vedi Appendice I – Nuovi Mostri), che attaccano qua-
lunque intruso. I costrutti combattono fino alla pro-
pria distruzione e inseguono, implacabili, qualsiasi
fuggitivo.
4. ESPERIMENTI IN CORSO
Quando, per la prima volta, i personaggi sono
nell’area n. 3 o alla biforcazione del tunnel nei pressi
dell’area n. 10 diretti verso questa locazione, il DM
deve leggere o parafrasare il seguente testo.
Il fetore di carni e sangue in decomposizione è così
forte da togliere il respiro e mano a mano che ci si
addentra nelle viscere corrotte della fortezza di Va-
charos si odono sempre più distinti i gemiti e le urla
di agonia di anime torturate. Centopiedi, mosche
carnarie e artropodi ripugnanti strisciano e ronzano
nell’aria. Quale inconcepibile malvagità si trova ac-
quattata nelle ombre oscure in fondo al corridoio?
Il pavimento e le pareti sono ricoperte da una pal-
ta viscida e insidiosa, simile a una melma lattescente
dall’odore rivoltante. Questo luogo è talmente infet-
to, che ogni personaggio deve effettuare un tiro
salvezza su Costituzione con CD 13 per non con-
trarre la malattia di epidemia fognaria41.
Quando i PG sono arrivati a uno degli ingressi
che immettono nell’area n. 4, il DM può proseguire
la lettura.
La scena che si presenta davanti agli occhi è talmen-
te allucinante e abominevole che minaccia di minare
la sanità mentale.
In questa vasta cripta dal basso soffitto vi sono due
cumuli di resti umani e umanoidi ammonticchiati
alla rinfusa come ammassi di rifiuti abbandonati.
L’aria è talmente ammorbata dal putrido odore della
morte da assumere forma fisica in una impalpabile
foschia, che aleggia schifosa come l’alito del demo-
nio. Dai due cumuli emergono delle aste, simili ad
antenne realizzate con ossa fuse, dalle cui estremità
pendono dei frammenti di necrotite. Ciò che rende
però davvero paradossale questo tenebroso spetta-
colo è il fatto che le membra tagliate, strappate e
lacerate contengono ancora un barlume di vitalità.
Braccia segate fino all’osso strisciano come vermi
ciechi, intestini e viscere nerastre scivolano orribil-
mente tra arti spezzati e coperti di sangue. Teste e
busti squartati si agitano invano, mentre dalle lab-
bra ormai corrotte delle innumerevoli vittime pre-
senti si leva uno straziante e orribile gemito incoe-
rente, come un canto infernale che riecheggia nella
mente di un folle.
Il malvagio Vacharos studia gli effetti della necro-
tite sui resti delle sue vittime con l’intenzione di cre-
are un golem di carne morta dalle proporzioni tre-
mende. La necrotite qui diffonde la sua aura maligna
senza alcun freno e può danneggiare i personaggi,
se non si sono protetti con l’unguento speciale di-
stillato dal Negromante della Fossa di Orcus (per
gli effetti consulta l’Appendice II – Nuovi Oggetti
Magici).
Chi osserva per la prima volta questo spettacolo,
deve superare un tiro salvezza su Saggezza con
CD 15 per non diventare spaventato.
                                                            
41. L’epidemia fognaria è una malattia descritta nella DMG a pag.
257. Il tiro salvezza è più alto rispetto a quanto descritto nel manua-
le, per via dell’ambiente particolarmente ostile.
 In questo luogo d’incubo si aggira un allip
(MToF 116), uno spirito dannato e folle che attacca
gli intrusi, ma si tiene sempre a debita distanza dal
lich meccanico.
Dare pace ai dannati. Se i PG non fuggono via
subito in preda al raccapriccio, saranno attirati da
uno straziante richiamo d’aiuto, proveniente dal
mucchio di corpi mutilati. Semisepolta nel carnaio
c’è il busto e la testa di una donna. Le braccia e le
gambe le sono state strappate senza pietà e il corpo
è ricoperto di sangue e sporcizia. Fissandoli con oc-
chi vitrei, ciò che un tempo era un essere vivente,
implora i PG di non abbandonarla.
La donna è ovviamente folle; ha dimenticato il suo
nome e la sua storia passata. L’unica cosa che desi-
dera è la morte definitiva. Con voce spezzata e ran-
tolante la creatura invoca la morte. Purtroppo non è
così semplice dare il giusto riposo a queste anime
tormentate. Solo il fuoco purificatore o un’arma del
bene (o dell’acqua benedetta) possono dare il giusto
riposo a questi poveri esseri.
Se i PG riescono a uccidere misericordiosamente
la donna, costei, con l’ultimo fiato in gola sussurre-
rà: “Le lampade! Distruggete le lampade del mostro di
ferro e la sua empietà si ritorcerà contro di lui!”
La donna fa riferimento alle lampade necromanti-
che all’interno delle quali il lich imprigiona le anime
dei prigionieri. Rompendole, gli spiriti furiosi si get-
teranno contro la loro nemesi, avvolgendola in una
nube di giusto odio e conferendo un significativo
vantaggio ai PG nella lotta contro Vacharos (vedi
area n. 11.
5. TRAPPOLA DEL FERIRE
Quest’area si trova su un ingranaggio semisepolto
nella roccia, probabilmente arrivato da Mechanus.
Chiunque cerchi di scendere dall’ingranaggio attiva
un glifo di interdizione che replica gli effetti di un in-
cantesimo di ferire su chi ha oltrepassato l’antico
meccanismo (tiro salvezza su Costituzione con
CD 15).
6. VORAGINE SUL PIANO DELL’ENERGIA NEGATIVA
Quando i personaggi arrivano per la prima volta in
quest’area, il DM deve leggere o parafrasare il se-
guente testo descrittivo.
Il vasto salone precipita verso un abisso nero, vorti-
cante di fumi e vapori sinistri. Solo un passaggio
stretto circonda l’area, consentendo di camminare a
filo del mare tenebroso che si apre al centro
dell’area, come un mare di pura tenebra ribollente.
Il lich meccanico Vacharos ha aperto in questo
luogo un varco verso il Piano dell’Energia Negati-
va, che utilizza per infondere potere alla necrotite.
Dal varco è stato richiamato uno xeg-yi (vedi Ap-
pendice I – Nuovi Mostri), una entità aliena che sta-
ziona sopra la piattaforma a sud. La creatura non è
ostile, ma essendo irrimediabilmente curiosa, si di-
rige verso qualsiasi nuovo arrivato non appena lo
vede. L’aspetto minaccioso dello xeg-yi, unito alla
pericolosità del tocco dei suoi tentacoli e alla inca-
pacità di comunicare, probabilmente porterà a uno
scontro.
Energia negativa. Il mare ribollente di tenebra
che si trova al centro di questa ampia camera è un
vortice che collega il labirinto al Piano dell’Energia
Negativa. Chi fosse così sfortunato da cadere nel
varco, verrebbe risucchiato all’interno di questo pi-
ano senza vita, subendo 6d6 danni necrotici a round
(senza tiro salvezza). Solo se un personaggio riesce
a usare levitazione o volare, può cercare di percorre-
re la strada a ritroso ed emergere di nuovo sopra il
vortice. Se riesce a lanciare questi incantesimi, ogni
round può tentare un tiro salvezza su Intelligenza
con CD 14. In caso di successo ritorna nell’area 6.
Ogni fallimento, aumenta la CD del tiro salvezza di
2 punti.
7. PRIGIONE SPECCHIO DI AZRIEL IL COUATL
Secoli fa, Vacharos venne affrontato da un emissario
dei Piani Superni, direttamente incaricato da Pri-
mus, il signore dei modron, di punire lo stregone
per i suoi crimini. La missione fu affidata ad Azriel,
un couatl (MM 45) coraggioso e intrepido. Pur-
troppo il confronto era aldilà delle capacità del cele-
stiale che fu sconfitto e imprigionato in uno specchio
imprigionante.
Da allora il lich meccanico ha conservato Azriel
dentro lo specchio e lo tormenta di tanto in tanto,
dileggiandolo per la sua incapacità. Quando i perso-
naggi arrivano in questa stanza, esiste il 40% di
probabilità che il lich stia punzecchiando il suo pri-
gioniero42.
I guardiani di Azriel. I carcerieri di Azriel sono
Ozzirin, Gannan e Gorgon, 3 wraith (MM 303).
Questi immondi attaccano chiunque cerchi di libera-
re il couatl ed eventualmente coprono la fuga di Va-
charos, se il lich dovesse essere incontrato in questo
luogo.
La prigione specchio di Azrael. Lo specchio im-
prigionante anime è appeso alla parete ovest, sul fon-
do di questa cupa camera affrescata con disegni di
uomini deformi dalle gambe e braccia innaturalmen-
te lunghe, disegnate con il carbone. Decifrare la pa-
rola di attivazione è complicato ma non impossibile
(Intelligenza [Arcano], CD 20). L’unico altro
modo per liberare il couatl è distruggere lo spec-
chio43.
Se Azrael viene liberato, si metterà al servizio dei
personaggi fino alla distruzione del lich meccanico.
Il suo compito è questo e, una volta distrutto Va-
charos, il celestiale abbandonerà il gruppo, ma
quest’ultimo avrà acquisito un prezioso alleato tra i
poteri celesti di Mechanus.
                                                            
42. Vacharos conosce la parola di attivazione dello specchio imprigio-
nante e la utilizzerà per catturare gli intrusi.
43. Lo specchio imprigionante pesa 25 kg, ha CA 11, 10 punti ferita e
vulnerabilità ai danni contundenti.

8. DEPOSITO DI NECROTITE RAFFINATA
In questa sezione del covo, il lich meccanico ha po-
sizionato due grandi cilindri con la necrotite pronta
per essere raffinata (per i dettagli vedi area n. 2).
Creatura prudente, Vacharos ha disseminato il suo
covo di diversi depositi, in modo da averne sempre a
disposizione nel caso succeda qualche contrattempo.
Accanto ai due cilindri pieni di melassa verde che
custodiscono in stasi i frammenti di necrotite c’è una
dozzina di ampolle speciali trattate per conservare
la sostanza negromantica.
9. PRIGIONE DI MOLEO
A entrambi gli ingressi di questo enorme locale il
lich ha posto un muro di forza invisibile. Solo Vacha-
ros può sopprimerlo e ripristinarlo a suo piacimen-
to44. Inoltre, sempre sui due ingressi, è stato lancia-
to un allarme. Se un personaggio riesce a disperdere
il muro, senza prima avere disabilitato l’allarme
44. Per il resto, il muro di forza è esattamente come descritto nel
PHB a pag. 253. La CD per disperderlo con un dissolvi magie è 15.
magico, il lich meccanico saprà che un intruso è ar-
rivato alla prigione di Moleo.
Oltre l’ingresso questa camera enorme è di forma
circolare. Oltre una dozzina di false colonne ciclopi-
che salgono dalle pareti fino all’altissimo soffito, in-
crociandosi alla sommità della volta. Al centro della
cattedrale c’è un ammasso di roccia a forma di rozza
cuspide, grande come un edificio. La roccia è scura e
sembra essere stata sottoposta agli effetti del soffio
di un drago rosso. Ma l’aspetto più inquietante
dell’area sono i tre giganti deformi che si trascinano
in un girotondo insensato attorno alla roccia. Mas-
sicci come giganti delle colline, queste creature
hanno una pelle ruvida, spessa e rossastra e su ogni
centimetro di superficie del corpo hanno decine. No!
Centinaia di occhi di ogni foggia e dimensione che
scrutano, ammiccano, si aprono e si chiudono in un
orrendo carosello.
Dalle profondità del Reame Remoto, il lich mec-
canico ha vincolato 3 giganti argosiani (vedi Ap-
pendice I – Nuovi Mostri) come instancabili e insonni
custodi della prigione di Moleo, il profeta di Aoskar.
Questi orribili mostri attaccano qualunque intruso e
non arretrano fino alla propria o altrui distruzione.
Se i personaggi hanno rovistato nel sancta sancto-
rum del Negromante della Fossa di Orcus, potreb-
bero avere trovato la ninna-nanna argosiana che è
efficace per neutralizzare questi giganti deformi.
La prigione di Moleo. Il profeta di Aoskar, Mo-
leo (vedi Appendice I – Nuovi Mostri), è tenuto pri-
gioniero dal lich Vacharos, che intende usare la po-
tente forza vitale dell’araldo del Signore delle Porte
per i suoi scopi nefandi.
Moleo è tormentato giorno e notte da Dama Bi-
sbiglio, uno spirito allip (MToF 116) che sussurra
alle orecchie del profeta orribili nenie, con l’intento
di farlo collaborare con Vacharos.
Ai piedi dell’ammasso di roccia informe si profila la
sagoma di un uomo, ricoperta da uno spesso strato
di sostanza grigiastra e oleosa. La figura sembra
crocifissa alla parete e, sebbene non si possano ve-
dere i lineamenti, si intuisce che si tratta di un ma-
schio, alto e magro. Mentre la schifosa sostanza
striscia sul suo corpo, nascondendolo alla vista,
l’uomo ha un sussulto, come se fosse stato colpito
improvvisamente e si agita invano, mugolando frasi
incomprensibili.
I personaggi possono avvertire nella loro testa i
malefici sussurri di Dama Bisbiglio (Percezione
[Saggezza], CD 14). Chi ne capta la malefica pre-
senza viene colto dagli effetti del suo balbettio ulu-
lante45. Se i PG cercano di liberare Moleo dalla sua
prigione viscida, l’allip si materializza, attaccando
con furia fino alla propria distruzione.
45. Howling Babble.
 IL PROFETA MOLEO E L’AOSKARLING
Se viene liberato, Moleo è grato ai personaggi ma non si
fida di loro finché non diventa chiaro che sono in missione
per conto di Nayara, la sua fedele discepola tiefling.
Devoto del misterioso e perduto Aoskar, Moleo ha un solo
scopo nella sua esistenza: riportare in vita il suo signore e
sconfiggere la Signora del Dolore, che considera una crude-
le tiranna e una usurpatrice del potere di Sigil.
Una volta conquistata la sua fiducia, Moleo rivela ai perso-
naggi che la chiave per la rinascita di Aoskar si trova in una
fortezza nascosta nelle nere profondità del Piano Elementa-
le della Terra. Prima di essere sconfitto dalla Signora del
Dolore, Aoskar consegnò a un misterioso geomante, di no-
me Nireus, un filatterio che conteneva parte della forza vi-
tale della divinità e che era noto come Aoskarling.
Padrone delle dimensioni e dotato di leggendari poteri di
preveggenza, Aoskar aveva probabilmente preconizzato la
sua caduta e si era dunque premurato di potere tornare alla
vita. Conscio che i suoi avversari avrebbero fatto di tutto
per distruggere l’ultimo ricettacolo della sua forza divina,
Aoskar cancellò dalla memoria del Multiverso la posizione
dell’eremo del geomante, dove era stato nascosto
l’Aoskarling. Fu alcuni anni fa, durante un viaggio per le
Terre Esterne, che Moleo si imbatté in un antico santuario
in rovina che era stato consacrato ad Aoskar. Dopo avere
scacciato il drago verde che aveva reclamato il tempio come
sua tana, Moleo trovò nella cripta il bastone di Aoskar. Non
appena lo prese tra le mani, un incantesimo antico venne
liberato. Tale magia era stata lanciata direttamente da Ao-
skar e si sarebbe attivata quando un vero seguace del dio
avesse afferrato il manufatto. La mente di Moleo venne at-
traversata da visioni terribili della morte di Aoskar e della
sua rinascita. Pian piano i ricordi di Aoskar si riversarono
dentro Moleo, ma ci vollero anni prima che il profeta giun-
gesse a comprendere dove si trovasse l’Aoskarling. Ora egli
è pronto a viaggiare fino all’eremo di Nireus e imporre al
geomante della fortezza di restituirgli l’Aoskarling per po-
terlo condurre nel cuore del Tempio Distrutto di Sigil e
rinnovare la nascita del Signore delle Porte!46
Una volta liberato, Moleo sprona i personaggi ad
abbandonare i labirinti e ad accompagnarlo
all’eremo di Nireus, sul Piano dell’Elemento Terra.
Se non hanno ancora esplorato la torre di Qebem, il
profeta spiega che durante la sua prigionia ha ap-
preso il fatto che uno degli arcinemici di Vacharos,
il signore ulitharid Qebem, possiede un leggendario
vascello in grado di viaggiare attraverso i piani
dell’esistenza grazie alla guida di un registro di na-
vigazione incantato (il Regesto dei Mondi). Moleo
suggerirà di andare alla torre di Qebem e di impa-
dronirsi del vascello nautiloid.
10. DEPOSITO DI NECROTITE RAFFINATA
In questa sezione del covo, il lich meccanico ha po-
sizionato tre grandi cilindri con la necrotite pronta
per essere raffinata (per i dettagli vedi area n. 2).
Creatura prudente, Vacharos ha disseminato il suo
covo di diversi depositi, in modo da averne sempre a
disposizione nel caso succeda qualche contrattempo.
Accanto ai tre cilindri pieni di melassa verde che cu-
stodiscono in stasi i frammenti di necrotite ci sono 15
46. Per ulteriori dettagli sull’Aoskarling il DM può consultare il pa-
ragrafo dedicato all’inizio dell’avventura e le locazioni della fortezza
dell’eremo di Nireus.
ampolle speciali trattate per conservare la sostanza
negromantica.
Monta la guardia a questo deposito di necrotite un
massiccio golem di carne biomeccanica (vedi Ap-
pendice I – Nuovi Mostri).
11. SALA DELLE LAMPADE NECROMANTICHE
Una sala di ampie proporzioni, illuminata da una
spettrale luce verdastra, ospita una mezza dozzina
di grandi apparati alti oltre 3 metri in cristallo e
metallo dalle forme bizzarre. A prima vista si po-
trebbe pensare che si tratti di enormi lampade. Die-
tro gli spessi vetri, infatti, è imprigionata una fo-
schia che emana la fosforescenza verde che illumina
il locale. Improvvisamente, dalla foschia, emerge
uno spirito incorporeo dall’aspetto macilento e ter-
ribile che sbatte contro il vetro, prima di essere di
nuovo risucchiato all’interno della nebbia.
Da qualche parte, sul fondo della camera, si sentono
rumori metallici e raschianti.
Questa camera contiene le lampade necromantiche,
creazioni di Vacharos che imprigionano le anime
delle sue vittime. Il lich meccanico (vedi Appendice
I – Nuovi Mostri) si trova qui, se non è stato affron-
tato e sconfitto altrove. Vacharos è furioso con gli
intrusi e attacca senza discutere. Se con i personag-
gi è presente Moleo, il profeta ulula il suo odio con-
tro l’orrore meccanico che l’ha tenuto prigioniero e
si scaglia contro di lui con furia assassina.
La lampade necromantiche. Le lampade sono
manufatti alti 3,2 metri d’acciaio e cristallo. Ogni
lampada pesa all’incirca 400 kg, ha una CA 12 e
possiede 15 PF con vulnerabilità ai danni contun-
denti e immunità ai danni psichici e da veleno.
Le lampade contengono dozzine di spiriti di crea-
ture che Vacharos ha ucciso nel corso della sua se-
colare e immonda esistenza. Da alcuni indizi raccolti
nel corso dell’avventura47, gli avventurieri potreb-
bero avere appreso che distruggere le lampade può
indebolire il lich. In effetti, quando le lampade ven-
gono distrutte, mentre è presente Vacharos, gli spi-
riti imprigionati ululano di selvaggio abbandono e
si accaniscono contro il corpo metallico del lich,
tempestandolo di colpi. Per ogni lampada distrutta,
le torme di spiriti infliggono automaticamente 1d6
danni contro il lich, alla fine del turno di
quest’ultimo. Se, per esempio, vengono distrutte tre
lampade, il lich subirà 3d6 danni al termine del suo
turno. Complessivamente sono presenti sei lampade
necromantiche.
Tesoro. Conficcato sulla schiena metallica del lich
si trova il bastone di Aoskar (vedi Appendice II – Nuo-
vi Oggetti Magici), che Moleo reclamerà per sé stes-
so. Lungo le pareti della camera si trovano diversi
tavoli e scansie ingombre di oggetti e parafernalia.
Se i personaggi impiegano almeno un’ora di tempo a
                                                            
47. Vedi l’area n. 4 del covo di Vacharos o l’incontro nei labirinti con
Ursula Vermegengiva, la megera notturna.
saccheggiare il luogo, possono rivenire i seguenti
oggetti:
- un pesante tomo coperto da una lamina di platino
e grandi pietre verdi agli angoli. Le pagine sono di
pelle umana trattata. Si tratta del libro degli incante-
simi di Vacharos. L’oggetto pesa circa 15 kg e con-
tiene, oltre agli incantesimi memorizzati dal lich
meccanico i seguenti incantesimi: charme sulle perso-
ne, globo cromatico aura magica di Nystul, nube di pu-
gnali, linguaggi, rimuovi maledizione, conoscenza delle
leggende, muro di ghiaccio.;
- un medaglione a forma di scheggia affilata di un
materiale simile all’ossidiana. Si tratta di un cuore di
Ocanthus, un nuovo oggetto magico (vedi Appendice
II – Nuovi Oggetti Magici);
- un cofano di ferro chiuso a chiave contenente 4
sacchi di pelle (uno con 500 M.P., due con 1.000
M.O. ciascuno e uno con 1.200 M.E.);
- una scatolina in argento (25 M.O.) decorata con
scene di sirene e marinai. Al suo interno si trova
una perla del potere grande come una noce;
- un’arca di legno di palissandro intagliata da un a-
bile ebanista e decorata con pietre sole (50 pietre da
10 M.O. ciascuna) del valore complessivo di 1.000
M.O. Al suo interno si trova una pergamena di prote-
zione dagli elementali, una pergamena di protezione dai
folletti e una pergamena di dardo incantato (scaglia 10
dardi magici).
TABELLA DEI MOSTRI ERRANTI DEL LABIRINTO
d100 Mostro errante o incontro casuale nel labirinto
01-02 Cerchio demoniaco
03-04 Vacharos
05-06 Stormo di gargoyle
07-08 Obelisco di carne e occhi
09-10 Minotauri in caccia
11-12 Tridrone disperato
13-14 Banda di soccorso githyanki
15-16 Memento Mori
17-21 Modron ammutinati
22-28 Mind flayer e i suoi cani da caccia I
29-31 Juggernaut dormiente
32-37 Orribile corte di Ventrenero
38-40 Ji’Rabb il Maledetto
41-42 La Torre di Qebem
43-46 Banda di guerra githyanki
47-49 Oracolo dei morti
50-52 Cacciatori invisibili
53-55 Mind flayer e i suoi cani da caccia II
56-57 Cervelli volanti
58-63 La Fossa di Orcus
64-67 Il budino nella fossa
68-71 Attendente fedele
72-74 Occhio di Paura e Fiamme
75-84 Giardino pericoloso
85-87 Umber Hulk
88-89 Il covo di Vacharos
90-94 Ursula Vermegengiva
95-00 Wodan, il dabus non morto
CERCHIO DEMONIACO
Al centro di una camera circolare sotterranea, gran-
de quanto una piazza, si trova un minaccioso de-
mone nalfeshnee (MM 62) accoccolato all’interno
di un diagramma demoniaco, le cui rune, tracciate
sul pavimento di pietra, emettono fiamme bluastre.
La creatura ha in grembo un forziere aperto, colmo
di gemme: diamanti, zaffiri, rubini, giade, giacinti di
fuoco, ecc.
Sulle pareti ci sono dei bassorilievi che mostrano
uomini e altri esseri viventi inseguiti da creature
demoniache che esultano nel massacro.
Snargluck il Fetido, questo il nome con il quale si
presenta ai personaggi, è stato vincolato dal Ne-
gromante della Fossa di Orcus ed è condannato a
rimanere prigioniero finché non ci sarà qualcuno
che si fiderà della sua parola e lo libererà, cancellan-
do le rune che lo tengono avvinto. In cambio della
libertà, il nalfeshnee promette di donare lo scrigno
pieno di gemme e di rivelare preziose informazioni
sulla creatura conosciuta come Negromante.
Il cerchio. Il cerchio demoniaco impedisce qualsi-
asi incantesimo di ESP e lettura del pensiero, a me-
no che non sia di livello 6 o superiore. Per distrug-
gere il cerchio è sufficiente che un PG cancelli una
delle rune incise sul pavimento. Questo libererà il
demone.
Le ricompense di Snargluck. Il nalfeshnee men-
te: una volta liberato intende uccidere i personaggi e
poi mettersi alla ricerca del Negromante per vendi-
carsi. Il forziere e le gemme sono un’illusione e si
trasformano in carcasse di insetti rinsecchiti non
appena vengono sfiorati.
Il demone è a conoscenza del fatto che il Negro-
mante possiede la ricetta per preparare uno speciale
unguento capace di proteggere dagli effetti deleteri
della necrotite, un materiale infuso di energia negati-
va che il lich Vacharos estrae e tratta nel suo covo.
Se messo alle strette (Carisma [Persuasione] o
[Intimidire], CD 18), Snargluck può rivelare que-
ste informazioni anche prima di essere liberato, ag-
giungendo che ci sono altre conoscenze che può
condividere con i personaggi.
VACHAROS
Il lich meccanico (vedi Appendice I – Nuovi Mostri)
si trova fuori dal suo rifugio in cerca di prigionieri
per i suoi esperimenti. Vacharos è accompagnato da
4 golem di carne biomeccanici (vedi Appendice I –
Nuovi Mostri). Quando incontra i PG, il non morto
cerca di catturarli. Dopo avere subito 50 PF di dan-
no, Vacharos fugge, lasciando i golem a coprirgli la
fuga.
STORMO DI GARGOYLE
Uno stormo di 12 gargoyle (MM 143) perlustra in
volo il labirinto per conto di Qebem, un ulitharid
(VGtM 175) nemico di Vacharos. I gargoyle attac-
cano a vista e combattono fino alla propria distru-
zione. Quando rimane in piedi una sola di queste be-
stie, l’ulitharid ne prende possesso psionicamente e
invita i PG a raggiungerlo alla sua dimora per di-
scutere di affari. Se i personaggi accettano, il gargo-
yle li conduce alla torre di Qebem (vedi oltre).
CACHE DI TESORI & STRANEZZE (TABELLA A)
d100 Tipo di cache
01-40 Nulla
41-42 5d10 M.O. e 2d10 M.E.
43-45 1d4 pozioni guaritrici
46-47 set di arnesi da scasso in adamantio (500 M.O.)
48-50 d10 mobius di Sigil
51-52 pugnale dei Distruttori
53-54 tira sulla tabella “Oggetti Insoliti” (PHB 160-161)
55-56 anello d’oro con inserti in rubino (250 M.O.)
57-58 1 smeraldo grezzo da 300 M.O.
59-60 pergamena di ristorare superiore
61-62 d10 M.O., 2d10 M.P. e 2d10 M.A.
63-64 pergamena di cura ferite di massa
65-66 bacchetta dei segreti
67-68 6 pietre seleniti da 50 M.O. cad.
69-70 d3 code di ratto cerebrale
71-72 d100 M.O.
73-74 femore di demonio
75-76 collana di perle del fiume Oceanus (1.000 M.O.)
77-78 2 giade screziate da 25 M.O. cad.
79-80 lenti della visione dettagliata
81-82 d3 talismani della blatta
83-84 d3 talismani di sangue
85-86 10 razioni di cibo elfico di Arvandor
87-88 1 diamante da 2.500 M.O.
89-90 pergamena di palla di fuoco
91-92 boccale di ottone con intarsi in giada (250 M.O.)
93-94 d100 x2 M.O. e d100 x2 M.E.
95-96 Vaso di vetro con un cervello umano in salamoia
97-98 6 granati da 100 M.O. cad.
99-00 pergamena di ragnatela
OBELISCO DI CARNE E OCCHI
In uno spiazzo circondato da colonne cadenti coper-
te di muco cristallizzato si alza al cielo scuro un biz-
zarro obelisco che sembra vivo!
Il materiale di cui è costituito pare carne scura e
umida. Tutta la superficie dell’obelisco è costellata
da occhi di tante specie (umani, bestiali e demoniaci)
e di tutte le dimensioni. Chi osserva per la prima
volta l’obelisco, deve effettuare un tiro salvezza su
Saggezza (CD 14) per non essere vittima di un in-
cantesimo di paura.
Le insidie dell’obelisco. Chi si avvicina entro 9
metri dall’obelisco, avverte nell’aria una leggera vi-
brazione, mentre gli occhi del manufatto sembrano
seguirne ogni movimento. L’obelisco cerca di domi-
nare persone. Può lanciare l’incantesimo una volta
per turno (tiro salvezza su Saggezza, CD 14). Se
riesce nel suo intento, l’obelisco ordina alla propria
vittima di toccare la superficie, inglobandola al suo
interno (nessun tiro salvezza concesso).
Una volta assorbita, la vittima perde 1d4 punti di
Saggezza a round, se non viene liberata prima che il
punteggio scenda a 0, il corpo si scioglie e due nuovi
occhi appaiono sulla superficie dell’obelisco. Nulla
meno potente di un desiderio può riportare indietro
la vittima. Un personaggio può essere strappato via
dalla superficie dell’obelisco solo nel round in cui ne
tocca la superficie. Per allontanarla, occorre che la
vittima sia aiutata da un alleato che deve superare
una contesa di Forza con l’obelisco (For 22 +6).
Le difese dell’obelisco. Per difendersi, l’obelisco
può lanciare una volta per turno onda distruttiva.
Può lanciare un solo incantesimo per turno: domina-
re persone oppure onda distruttiva (tiro salvezza su
Costituzione, CD 14).
L’obelisco si considera un costrutto con le mede-
sime immunità di un golem di carne, di taglia enor-
me con 130 PF e una CA 11.
Se l’obelisco viene ridotto a 0 PF, si scioglie (lette-
ralmente) in una pozza di melma scura e maleodo-
rante, mentre gli occhi evaporano con sibili odiosi.
Il vapore generato dalla “morte” dell’obelisco ha i
medesimi effetti di una nube mortale. Se i PG so-
pravvivono, possono recuperare dei tesori sparsi at-
torno alle colonne48.
                                                            
48. Il DM tira 2 volte sulla tabella A e 1 volta sulla tabella B di
Cache di Tesori & Stranezze.
MINOTAURI IN CACCIA
I personaggi incrociano la strada di una banda di
2d4+2 minotauri (MM 227) a caccia di cibo. I mo-
stri fanno parecchio rumore, per cui il gruppo ha la
possibilità di prepararsi allo scontro (o evitarlo), su-
perando una prova di Percezione con CD 10.
I minotauri sono bruti violenti e aggressivi, coper-
ti di tatuaggi e con decorazioni macabre su vesti e
pelli (teschi, ossa, scalpi, ecc.). Sono armati di asce e
giusarme (consideratele tutte come asce bipenni).
Se la banda di minotauri è composta da almeno 6
membri, uno di essi è un capo mostruoso con il mas-
simo dei punti ferita (117 PF).
Se i minotauri vengono sconfitti, i PG possono
perquisirli per recuperare qualche ricchezza (tirare
2 volte sulla tabella A di Cache di Tesori & Stranez-
ze).
MEMENTO MORI
Il gruppo si imbatte in una serie di lapidi realizzate
con pezzi di ingranaggi e ruote dentate. Il numero
delle lapidi coincide con quello dei personaggi e de-
gli alleati del gruppo. Su ciascuna lapide è inciso in
linguaggio comune il nome degli avventurieri.
Se si decide di scavare sotto le lapidi, i PG trovano
delle casse coperte di muco al cui interno riposano i
corpi scheletriti di loro stessi. Non appena viene a-
perta una cassa, il corpo (che indossa le vesti e le
armi del personaggio) lancia un urlo disumano e si
scioglie in una melma maleodorante. Chi assiste al
terribile spettacolo del proprio cadavere che si de-
compone, subisce 6d6 danni psichici o la metà, se
supera un tiro salvezza su Saggezza (CD 16). Se il
tiro salvezza viene superato, inoltre, la prossima
volta che il personaggio arriverà a 0 PF sarà auto-
maticamente stabilizzato.
BANDA DI SOCCORSO GITHYANKI
Zerchai, un githyanki cavaliere (MM 161), guida
una banda di altri 4 guerrieri githyanki (MM 161)
alla ricerca della torre di Qebem, un signore dei
mind flayer che si è rifugiato nei labirinti e che pos-
siede il potere di entrare e uscire da essi.
L’ulitharid Qebem ha rapito la sposa di Zerchai,
M’narr, e progetta di trasformarla in un orrido
scorticatore mentale tramite la ceremorfosi49.
Zerchai e i suoi githyanki iniziano l’incontro con
un atteggiamento ostile. La banda sospetta che i PG
siano delle pedine di Qebem, ma non attacca imme-
diatamente. Zerchai e i suoi parlano solo il gith.
Superare una prova di Persuasione (Carisma)
con CD 18 consente di allentare la tensione. Se i
PG riescono a comunicare con i githyanki, si applica
Vantaggio alla prova.
Se l’incontro non sfocia in una battaglia, Zerchai
propone un patto: gli avventurieri aiutano i gi-
thyanki a sconfiggere Qebem e a liberare M’narr, in
49. La ceremorfosi è l’orribile mutazione che subisce una vittima
umanoide, infettata con un girino illithid, e che la porta a trasfor-
marsi in un mind flayer.
cambio i guerrieri del cavaliere gith accompagne-
ranno i PG contro Vacharos.
MIND FLAYER E I SUOI CANI DA CACCIA I
Un mind flayer (MM 226) proveniente dalla torre
di Qebem sta passando al setaccio i labirinti in cerca
di prigionieri. A dare man forte al mostro ci sono 5
divoracervelli (MM 81), che vengono usati come
“cani da caccia”.
All’inizio dell’incontro, i PG si imbattono in uno
dei divoracervelli50. Dopo 1d3+1 round, arriva il
mind flayer con gli altri mostri.
Il mind flayer aggredisce i personaggi con il suo
potere mentale, mentre i divoracervelli cercano di
impossessarsi dei loro corpi. Se viene catturato, il
mind flayer cerca di salvarsi la vita, offrendosi di
condurre i personaggi da Qebem e di organizzare
un incontro con il potente ulitharid.
MODRON AMMUTINATI
Uno squadrone di 24 modron monodroni (MM
228) è stato condotto per sbaglio nei labirinti da un
comandante modron tridrone. I monodroni, in-
fluenzati dall’atmosfera caotica di questa sezione
delle prigioni della Signora del Dolore si sono am-
mutinati (il loro allineamento è diventato caotico
neutrale) e hanno abbandonato il proprio capitano.
I monodroni non rappresentano una minaccia se-
ria per il gruppo di personaggi. Il pericolo
dell’incontro con questi modron impazziti è rappre-
sentato dal fatto che essi attaccano a vista e produ-
cono un rumore infernale, con il rischio di attrarre
altri mostri erranti del labirinto.
Finché i monodroni non vengono sconfitti o co-
stretti alla fuga, il DM tira un d% al conteggio di
iniziativa 1. Con un risultato di 71-00, un mostro
errante, da determinarsi casualmente sulla tabella
dei mostri erranti, si avvicina al luogo dello scontro.
TRIDRONE DISPERATO
Un comandante modron tridrone (MM 229) ha
condotto per errore la sua legione di monodroni at-
traverso un portale, che ha imprigionato l’uno e gli
altri in questo labirinto.
Curiosamente, l’influenza caotica della prigione ha
provocato un ammutinamento dei monodroni, che
hanno abbandonato al suo destino il tridrone (rima-
sto, invece, saldamente legale neutrale).
I PG incontrano la bizzarra creatura seduta su un
ingranaggio spezzato che piange amaramente. Se i
PG si offrono di aiutarlo a trovare i monodroni,
l’essere accetta di accompagnare il gruppo.
Una volta che i monodroni saranno stati trovati (e
sconfitti), il tridrone ringrazia urbanamente i propri
alleati e rimane fermo sul posto fino a quando non
verrà ucciso da qualche mostro errante o non perirà
50. Il divoracervelli si avvicina di soppiatto, per determinare la sor-
presa, il DM effettua una contesa tra la furtività del mostro e la per-
cezione passiva dei personaggi.
naturalmente. Nulla e nessuno riusciranno a con-
vincere il tridrone a fare altrimenti.
JUGGERNAUT DORMIENTE
Un enorme veicolo di pietra montato su rulli è fer-
mo contro una sezione di un edificio costruito da
ingranaggi anneriti. Si tratta di uno juggernaut di
pietra (ToA 231) scolpito a foggia di elefante con
lunghe zanne ricurve e tre proboscidi appuntite. Il
manufatto si è bloccato dopo avere schiacciato con-
tro il muro un guerriero tiefling (le cui misere ossa
polverizzate sono ormai poca cosa).
Lo juggernaut, opera del lich meccanico Vacharos,
torna attivo solo se viene disincagliato dall’edificio,
il che richiede 24 ore di lavoro/uomo e il supera-
mento di una prova di Atletica (Forza) con CD
18. Utilizzare attrezzature adatte allo scavo consen-
te di applicare Vantaggio alla prova; inoltre è am-
messa l’azione di Aiuto (PHB 192). Se viene attivato,
lo juggernaut torna lentamente verso il covo di Va-
charos. Attacca solo se viene disturbato o se gli vie-
ne impedito il ritorno. A destinazione, il veicolo si
“spegne” in attesa di un nuovo ordine da parte di
Vacharos.
ORRIBILE CORTE DI VENTRENERO
Ventrenero, un ambizioso ghast (MM 150 con mo-
difiche), ha raccolto attorno a sé una corte composta
da 15 ghoul (MM 150) e 20 scheletri (MM 267). Il
ghast si muove su una portantina di avorio, simile a
un seggio, trasportata da 4 zombi ogre (MM 316).
Tiene al guinzaglio (lunghe catene chiodate) un trio
di segugi infernali (MM 270).
Ventrenero si è autodefinito il Re del Labirinto ed
impone a chiunque incontra il pagamento di un pe-
daggio di sangue o di ricchezze: una vittima intelli-
gente o il pagamento di 1.000 M.O.
Rifiutarsi di rendere omaggio al “sovrano” com-
porta l’attacco da parte dell’orda di non morti. Ven-
trenero non è però uno stupido e, se la metà dei suoi
effettivi viene distrutta, offre una tregua in cambio
di informazioni.
Il ghast è un umano sovrappeso dalla pelle livida,
completamente calvo, il mostro indossa un collare
di cuoio dotato di punte e un paio di calzoni di seta
nera con scarpe a punta. Il petto è nudo, inciso di
rune negromantiche e con un paio di spallacci di
ferro ornati da intarsi di pietra sangue (120 M.O.
ciascuno).
Rispetto a un normale ghast, Ventrenero ha que-
ste peculiarità:
 Ventrenero ha il massimo dei punti ferita (PF 64).
 Classe dell’Armatura 13, grazie all’anello di prote-
zione +1 che indossa all’anulare destro.
 Immunità ai danni da fuoco, grazie ai tatuaggi ne-
gromantici incisi sulla pelle.
 Ventrenero ha un grado di sfida di 3 (700 PX).
 Sotto al trono conserva alcune ricchezze (tirare 2
volte su entrambe le tabelle A e B di Tesori & Ric-
chezze).
Le informazioni di Ventrenero. Il ghast è fuggi-
to dalla Fossa di Orcus, il rifugio del negromante.
Può fornire ai PG la direzione per raggiungere la
dimora del suo ex padrone e rivela che il negroman-
te possiede un rimedio in grado di proteggere
dall’esposizione alla necrotite.
JI’RABB IL MALEDETTO
Ji’Rabb è un efreeti (MM 148 con modifiche) esilia-
to nei labirinti dopo essere stato esposto alle radia-
zioni del Reame Remoto. Il genio, infatti, serviva un
potente stregone sul piano materiale e fu inviato in
missione sul Reame Remoto per recuperare un ma-
nufatto alieno.
La missione di Ji’Rabb ebbe successo, ma fece im-
pazzire e mutare l’efreeti. Al suo ritorno, il genio
uccise lo stregone e si impossessò del manufatto,
che prese la forma di un orribile turbante, ora parte
integrante del cranio dell’efreeti. Fuggito a Sigil,
Ji’Rabb si abbandonò a un’orgia omicida, finché non
venne rintracciato dai dabus della Signora del Dolo-
re e confinato in questa porzione dei labirinti.
Rispetto a un normale efreeti, Ji’Rabb ha queste
peculiarità:
 Ji’Rabb è caotico malvagio.
 Ji’Rabb è immune ai danni psichici.
Fuoco mutante. Quando utilizza l’attacco di scagliare fiam-
me, Ji’Rabb infonde l’energia caotica e aliena del Reame Re-
moto. Chi viene colpito, deve superare un tiro salvezza su
Costituzione (CD 12) o subire delle mutazioni temporanee
che provocano Svantaggio ai tiri per colpire e alle prove di
abilità fino al termine del successivo turno dell’efreeti.
L’efreeti è completamente pazzo ma non immedia-
tamente ostile. I PG lo possono sorprendere supe-
rando una prova di furtività (CD 14), mentre è
impegnato in una discussione filosofica con il suo
turbante in lingua ignan. Se viene affrontato,
Ji’Rabb ha un comportamento erratico, che va de-
terminato ogni 24 ore secondo la tabella seguente.
d4 COMPORTAMENTO DI JI’RABB
Serve fedelmente il PG con il punteggio di CAR più
1
alto nel gruppo
Attacca per 1d4 round chiunque veda, poi tirare di
2
nuovo
3 Attacca, combattendo fino alla morte
Diventa il consigliere del PG con il punteggio di
4 SAG più basso nel gruppo, usa i suoi poteri ma non
si unisce a nessun combattimento
LA TORRE DI QEBEM
La torre di Qebem, il signore ulitharid, è descritta
nel dettaglio nella sezione omonima dell’avventura
a cui si rimanda.
BANDA DA GUERRA GITHYANKI
Ellax, una githyanki gish (MToF 205), guida una
squadra di guerra composta da 6 guerrieri gi-
thyanki (MM 161) provenienti dalla città di
Tu’narath51. Ellax i suoi combattenti hanno circon-
dato e abbattuto un mind flayer proveniente dalla
torre di Qebem. Quando i PG arrivano sulla scena,
la gish ha appena estratto la sua spada ornata di lu-
centi pietre rosse dal petto dell’illithid.
Se Ellax si accorge della presenza dei personaggi,
ordina ai suoi guerrieri di attaccare52, mentre lei
supporta l’attacco con i propri incantesimi e poteri
psionici.
Se la metà dei githyanki viene uccisa o se cade El-
lax, il resto della banda cerca di fuggire e di ottene-
re vendetta in un secondo momento.
Se Ellax viene sconfitta e il suo corpo perquisito,
tirare una volta sulla tabella A e una volta sulla ta-
bella B dei Tesori & Stranezze.
Lugribossk, il mind flayer (MM 226), inizia
l’incontro con 0 PF e morente. I PG possono cerca-
re di salvarlo, se riescono a mettere in fuga i gi-
thyanki e a stabilizzarlo, prima che il mind flayer
ottenga tre fallimenti sul tiro salvezza contro mor-
te. Se viene curato, Lugribossk finge riconoscenza e
si offre di accompagnare il gruppo fino alla torre del
suo signore Qebem, dove riceveranno una lauta ri-
compensa e aiuti per la loro missione. Si tratta, ov-
viamente, di un inganno: i mind flayer non nutrono
riconoscenza per le razze inferiori (in realtà, la rico-
noscenza non è proprio un sentimento presente nel-
la razza illithid). Lugribossk intende solo portare i
PG alla torre per catturarli e cibarsi dei loro cervel-
li.
51. Per informazioni su Tu’narath, la capitale githyanki sul piano
astrale, si rimanda al Mordenkainen’s Tome of Foes.
52. Per dare un senso “cinematico” alla scena, i githyanki usano il
loro potere innato di saltare per effettuare un balzo prodigioso e ar-
rivare addosso ai PG in un solo round. 

CACHE DI TESORI & STRANEZZE (TABELLA B)
d100 Tipo di cache
01-40 Nulla
41-42 1d4 zaffiri da 1.000 M.O. cad.
43-45 un pacchetto di polvere della sparizione (4 prese)
46-47 d6 code di ratto cerebrale
48-50 mano di mind flayer essiccata
51-52 testa d’alce non morta
53-54 maschera grottesca in legno dipinta
55-56 fiala di cristallo con elisir della salute
57-58 fiala di vetro piena di unghie tagliate
59-60 lo scheletro di un elfo con un giaco di maglia elfico
61-62 2d6 pietre del sole da 50 M.O. cad.
63-64 borsa di pelle con 100 M.A.
65-66 pergamena di linguaggi
67-68 coppa d’argento incastonata di rubini (1.000 M.O.)
69-70 d6 talismani di sangue
71-72 5d6 tormaline verdi da 10 M.O. cad.
73-74 faretra elfica (150 M.O.) con 10 frecce +3
75-76 nastro di cuoio con 12 bulbi oculari umani
77-78 d6x100 M.O. dentro un teschio umano
79-80 pergamena di capanna di Leomund
81-82 collana delle palle di fuoco
83-84 teschio d’avorio con onici nelle orbite (300 M.O.)
85-86 bandoliera di cuoio con 6 pozioni di guarigione
87-88 mucchio d’ossa umane carbonizzate
89-90 bauletto con 2.000 M.P.
91-92 astuccio di pelle con un set da falsario
93-94 vaso con dentro una larva dalla testa di putto
95-96 un corindone rosso (gemma elementale del fuoco)
97-98 una giara con 2d4 dosi di unguento di Keoghtom
99-00 pergamena di sfera cromatica
ORACOLO DEI MORTI
In cima a un pilastro fittamente inciso di rune eso-
teriche siede, a gambe incrociate, Cadmos un berba-
lang (MToF 120) dotato di poteri oracolari straor-
dinari.
La creatura è intenta a gettare davanti a sé delle
ossa, scrutarle per alcuni istanti e poi riprenderle
tra le mani artigliate per un nuovo lancio. Quando
Cadmos si accorge della presenza dei personaggi ha
un moto di stizza: “Mmmpf! Chi disturba l’oracolo dei
morti? Andatevene scocciatori!”. Subito dopo, dai loro
oscuri nascondigli escono allo scoperto 8 nothic
(MM 236) bisbiglianti che attaccano gli avventurie-
ri e combattono fino alla morte.
Al termine della battaglia, Cadmos si rivolge nuo-
vamente ai PG rivelando loro alcuni segreti che
possono conoscere solo loro53. Il berbalang ha mes-
so alla prova il gruppo, per saggiarne le capacità
marziali (l’oracolo ha in effetti a disposizione una
scorta virtualmente inesauribile di nothic da man-
dare contro chiunque minacci di aggredirlo).
La proposta di Cadmos. Il berbalang propone ai
PG uno scambio. Egli è l’oracolo dei morti e cono-
sce le vie per fuggire dai labirinti: una antica for-
mula bytopiana appresa da una sacerdotessa dei
Paradisi Gemelli. In cambio della formula, Cadmos
chiede ai PG di entrare nella Fossa di Orcus e ruba-
re al negromante che lì vive il “dentino della cono-
scenza”, un piccolo osso a forma di prisma, simile a
un dente, che il berbalang desidera ardentemente
possedere per poter accrescere la sua capacità di in-
terrogare i morti. Se i PG rifiutano di collaborare,
Cadmos ride sinistramente e spicca il volo per an-
darsene. In caso accettino, il berbalang fornisce la
strada per arrivare alla Fossa di Orcus e manterrà la
sua parte del patto, rivelando una formula magica
che, effettivamente, consente di lasciare i labirinti e
di arrivare ovunque nel multiverso.
LA FORMULA BYTOPIANA
La formula bytopiana conosciuta da Cadmos consente di
replicare l’incantesimo di spostamento planare, ma l’abuso
può essere pericoloso.
La prima volta l’effetto è perfetto. Per ogni successivo uti-
lizzo da parte della stessa persona, esiste il 10% di probabi-
lità che lo spostamento planare conduca il personaggio e i
suoi compagni in un luogo diverso, da determinarsi casual-
mente o a discrezione del DM. Inoltre, dopo che si è verifi-
cato il malfunzionamento, la memoria della formula spari-
sce dai ricordi dell’utente, intrappolandolo nella nuova de-
stinazione.
CACCIATORI INVISIBILI
In un momento imprecisato, una delle potenze che
dominano questa sezione del labirinto ha incaricato
2 cacciatori invisibili (MM 35) di rintracciare i
PG e di portarli al proprio cospetto come prigionie-
ri. La coppia di creature elementali piomba su sui
53. Cadmos, per esempio, potrebbe chiedere ai PG se hanno trovato
Moleo!
personaggi con furia, cercando di catturarli. Se ci
riescono, i mostri conducono le loro prede alla loca-
zione del loro evocatore.
Per determinare quale fazione ha ordinato ai caccia-
tori invisibili di portagli i personaggi, consultate la
tabella sottostante.
d4 Evocatore
1 Vacharos, il lich meccanico
2 Cadmos, il berbalang
3 Il Negromante della Fossa di Orcus
4 Qebem, il signore ulitharid
MIND FLAYER E I SUOI CANI DA CACCIA II
Sempre alla ricerca di nuovi prigionieri e di nuovi
cervelli da divorare, Qebem, il signore ulitharid, ha
sguinzagliato per i labirinti diverse squadre di cac-
cia. Quella in cui si imbattono i personaggi è costi-
tuita da un mind flayer (MM 226) avvolto in un
pastrano di pelle cremisi con un mantello decorato
da innumerevoli punte di metallo nere, che levitan-
do tiene alla catena una torma di barbarici saltor
(vedi Appendice I – Nuovi Mostri), una versione pri-
mitiva e feroce di illithid degenerati che Qebem al-
leva come cani da caccia.
Non appena il mind flayer avvista il gruppo, libera
i saltor (5 bestie in totale) che si gettano con empio
entusiasmo su di loro per cercare di catturarli e por-
tarli alla torre di Qebem. Se il gruppo da caccia vie-
ne sconfitto, i PG possono perquisire il mind flayer
per trovare il risultato di 2 tiri sulla tabella A e 1
tiro sulla tabella B di Tesori & Stranezze.
CERVELLI VOLANTI
Tra le stranezze che popolano questa sezione dei
labirinti c’è un gruppo di 3 grell (MM 173) che flut-
tua tra le strade in rovina e le cripte polverose in
cerca di prede.
I grell erano stati catturati dagli illithid e traspor-
tati qui nelle stive del vascello Il Ganglio di Maanze-
corian. Grazie a una fortunata sequenza di eventi,
sono riusciti a fuggire e ora vagano in cerca di prede
e cibo. Se due dei mostri vengono uccisi o resi inof-
fensivi, il terzo cerca di parlamentare54 e offre di
guidare il gruppo fino alla torre di Qebem.
                                                            
54. I grell parlano solo il linguaggio Grell.
LA FOSSA DI ORCUS
La Fossa di Orcus, il covo del Negromante, è de-
scritta nel dettaglio nella sezione omonima
dell’avventura a cui si rimanda.
IL BUDINO NELLA FOSSA
Una fossa scavata nel terreno contiene un liquido
nero come la notte più profonda. La superficie è li-
scia come l’olio e talmente lucida che è possibile
specchiarsi. Ovviamente non si tratta di liquido, ma
della forma amorfa di un protoplasma nero (MM
215) che ha subito una curiosa mutazione. L’essere,
probabilmente per avere digerito un mind flayer, ha
acquisito un’intelligenza elementare (Intelligenza 6
e un Allineamento caotico neutrale) e la capacità di
comunicare telepaticamente con chiunque si avvicini
entro 9 metri.
Se avverte la presenza di essere viventi, il proto-
plasma forma dalla pozza la figura corrotta di un
illithid, interamente composto di melma nera e co-
munica ai PG la sua fame (perenne) di materia or-
ganica di qualsiasi tipo. Momo, questo il nome che il
protoplasma si è dato da solo, è come un bambino
ingordo e ingenuo, ma estremamente pericoloso.
Non è una creatura malvagia, ma è guidata princi-
palmente dall’istinto. Ha poca pazienza e risponde
con violenza a ogni minaccia od opposizione. I PG
potrebbero anche essere in grado di esercitare un
certo grado di controllo su Momo, forse anche in-
durlo a seguirli, ma il DM deve rendere particolar-
mente complessa la gestione di un seguace melmoso.
ATTENDENTE FEDELE
Nayma la Svelta, una halfling (spia, MM 350) ar-
ruolata nell’esercito luminoso di Aeris55 e poi affida-
ta come attendente al servizio del colonnello Adol-
phus della compagnia mercenaria dei Panzoni Co-
razzati, composta da guerrieri giff addestrati.
Durante una battaglia tra le forze mercenarie fe-
deli agli halfling e gli schiavi dei mind flayer, il va-
scello di Qebem ha fatto la sua comparsa sul campo
di battaglia, rapendo il colonnello. Prima che il nau-
tiloid sparisse attraverso un portale, la piccola Na-
yma è riuscita a salire a bordo per poi fuggire una
volta arrivata ai labirinti e perdersi. Nayma sta cer-
cando di capire dove si trova e come uscire da que-
sto luogo da incubo. Il suo obiettivo è anche quello
di liberare Adolphus e riportarlo al comando dei
Panzoni Corazzati.
Se le viene concessa la possibilità, Nayma si unisce
al gruppo per ritrovare la torre di Qebem.
L’attendente halfling sa che Adolphus è tenuto pri-
gioniero nella stiva degli schiavi che è il ponte più
basso del nautiloid. Nel suo girovagare ha anche in-
contrato l’oracolo Cadmos (ma è stata messa in fuga
dai suoi nothic) e ha avuto un breve scontro con
Ventrenero e la sua corte non morta.
55. Aeris è un mondo lontano dove si combatte una guerra sangui-
nosa tra le razze degli halfling e quella dei mind flayer.
OCCHIO DI PAURA E FIAMME
Un orribile non morto servo del Negromante nella
Fossa di Orcus, avvolto in una lacera tunica nera,
perlustra i labirinti in cerca di vittime. Si tratta di
un Occhio di Paura e Fiamme (MFFV1 8). Quan-
do incontra per la prima volta i personaggi, il non
morto ordina al gruppo di consegnargli tutta la ne-
crotite che possiedono. Il mostro usa il suo individua-
re pensieri per capire se i PG dicono la verità o men-
tono. Nel caso in cui sinceramente non abbiano al-
cun frammento del pericoloso materiale con loro,
l’occhio di paura e fiamme chiede come pagamento
un oggetto magico o un tesoro di almeno 1.000
M.O. di valore in cambio della loro vita.
Interrogato, il non morto rivela di essere al servi-
zio del Negromante della Fossa di Orcus. Se i per-
sonaggi consegnano quanto richiesto, l’occhio li la-
scia andare e verrà incontrato nuovamente nella
Fossa al fianco del suo padrone. In caso contrario, la
creatura abbassa il cappuccio del suo saio, rivelando
il teschio marcescente e le gemme nera e rossa inca-
stonate nelle orbite, attaccando fino alla propria o
altrui distruzione.
GIARDINO PERICOLOSO
I personaggi arrivano in un’area delimitata da un
basso muretto. Lungo il perimetro delle rovine si
trovano delle statue che raffigurano eroi e guerrieri.
La quasi totalità delle statue è ridotta a poco più di
qualche detrito, altre sono soffocate da una vegeta-
zione selvaggia. L’area all’interno del perimetro è
piena di arbusti, alberi ed erbacce. In questo giardi-
no abbandonato si nascondono 5 piante carnivore
mangia uomini (mantrap, ToA 227). Se questi peri-
colosi vegetali si accorgono della presenza di prede,
emettono il loro polline attrattivo.
Se le piante carnivore vengono distrutte, i perso-
naggi scoprono diverse ossa e resti di precedenti
vittime. In particolare, attirerà la loro attenzione il
corpo ormai completamente decomposto e semi se-
polto nel terriccio di una tiefling che stringe tra le
mani un bizzarro manufatto a foggia di centopiedi,
realizzato in bronzo. Se viene lanciato su di esso un
incantesimo di individuazione del magico, l’amuleto
emanerà un’aura di abiurazione.
L’amuleto del Libro del Verme. Il manufatto è
la chiave per aprire il famigerato Libro del Verme, un
manuale di incantesimi appartenuto al Negromante
della Fossa di Orcus56. Se l’amuleto viene posiziona-
to nel suo alloggiamento sul frontespizio del Libro
del Verme (vedi Appendice II – Nuovi Oggetti Magici),
si potrà aprire e consultare. Se i personaggi cercano
attivamente altri tesori, il DM tirerà 3 volte sulla
tabella A e una volta sulla tabella B di Tesori &
Stranezze.
                                                            
56. Per ulteriori informazioni consulta l’area di incontro n. 6 nella
Fossa di Orcus (La grotta di Phineas).
UMBER HULK
Una coppia di poderosi umber hulk (MM 292)
scorrazza per i labirinti in cerca di preda. Queste
creature sono perennemente affamate e sempre osti-
li. Attaccano il gruppo e combattono fino alla pro-
pria distruzione.
IL COVO DI VACHAROS
Il covo di Vacharos, il lich meccanico che ha cattu-
rato Moleo, è descritto nel dettaglio nella sezione
omonima dell’avventura a cui si rimanda.
URSULA VERMEGENGIVA
I personaggi si imbattono in una odiosa megera
notturna (MM 210), che si fa chiamare Ursula
Vermegengiva. Ingobbita e rachitica, Ursula ha la
pelle nera e grinzosa, un naso adunco simile a un
becco e due corna ricurve, come quelle dei montoni,
che le spuntano da sotto una criniera di capelli scuri,
unti e aggrovigliati. Sulla veste lurida porta appesi
diversi crani spolpati di creature umanoidi e infilato
alla cintura fa bella mostra di sé un lungo corno ap-
partenuto a un unicorno.
Ursula Vermegengiva è seduta sopra un antico
ingranaggio rugginoso ed è immersa in tetri pensie-
ri. A causa della sua alta percezione passiva (16), è
probabile che si accorga della presenza dei perso-
naggi: “Ucci, ucci, sento odor di cristianucci”, dirà lec-
candosi le labbra screpolate con una lunga e oscena
lingua nera come il carbone.
Trattare con Ursula. Se i personaggi non sono
immediatamente ostili, Ursula invita i nuovi venuti
ad avvicinarsi “Per parlare di affari, carini! Hi! Hi!
Tranquilli: non mordo. Non ancora, perlomeno”.
La megera notturna è arrivata in questa sezione
dei labirinti su incarico delle streghe che ora domi-
nano sui Pozzi Verminosi dell’Ade, dopo la distru-
zione di Kamaluuth57. Il suo compito è di tornare in
possesso del Libro del Verme, posseduto dal Negro-
mante della Fossa di Orcus. Ursula ha condotto del-
le indagini ed è a conoscenza del fatto che il libro è
stato trafugato da una banda di avventurieri sigilia-
ni. Offre ai PG la sua collaborazione, in cambio della
promessa di recarsi al Giardino Pericoloso, trovare
l’amuleto del libro e poi recuperare il volume dal
covo del negromante. Ursula è in grado di condurre
il gruppo sia al giardino che alla Fossa di Orcus.
Se i personaggi accettano e portano a termine la
missione, consegnando alla megera notturna il Li-
bro del Verme, Ursula rivela loro un segreto da uti-
lizzare contro il lich Vacharos: “Da qualche parte
all’interno del suo covo si trova una camera con innume-
revoli lampade, che ardono del fuoco della negromanzia.
Distruggete quelle lampade! Gli spiriti dannati che le
alimentano saranno liberati e si scaglieranno contro il
loro aguzzino”. Ursula Vermegengiva fa riferimento
57. Per ulteriori informazioni, consulta la locazione della Fossa di
Orcus e la voce relativa al Libro dei Vermi nell’Appendice II – Nuovi
Oggetti Magici.
alle lampade negromantiche che si trovano nell’area n.
11 del covo di Vacharos.
Le megere dei Pozzi Verminosi le hanno conferito
il potere di utilizzare lo spostamento planare anche
nei labirinti. Se dovesse essere minacciata e messa a
mal partito, la strega fuggirà e diventerà una nemi-
ca implacabile dei personaggi.
Tesori. Ursula possiede una preziosa pietra del
cuore, che utilizza per spostarsi dal Piano Etereo a
quello Materiale e viceversa. Nei crani spolpati che
conserva appesi alla veste, la megera conserva una
pozione di guarigione suprema e una statuina del potere
meraviglioso: stallone di ossidiana.
WODAN, IL DABUS NON MORTO
Il peggior crimine commesso da Vacharos durante
la sua permanenza a Sigil fu la cattura, l’uccisione e
la trasformazione in non morto di un dabus, i servi-
tori della Signora del Dolore.
Lo sfortunato dabus si chiamava Wodan e il suo
triste destino decretò l’esilio di Vacharos nei labirin-
ti. Oggi Wodan si aggira in questa sezione dei labi-
rinti, libero dalla schiavitù del lich meccanico, ma
animato da una follia omicida nei confronti dei non
morti. Oltre al lich meccanico, Wodan odia profon-
damente anche il Negromante della Fossa di Orcus.
Quando si verifica questo incontro, Wodan è alle
prese con un gruppo di apprendisti del negromante
e di un sicario nycaloth.
Girato l’angolo cadente di un edificio in rovina, si
sentono rumori di battaglia e sorde imprecazioni ad
Orcus. Tra le macerie di una piazza dominata da un
obelisco spezzato si sta svolgendo un combattimen-
to feroce. Un bizzarro essere volante dai lunghi ca-
pelli bianchi e con un paio di corna ricurve cerca di
liberarsi da una corda, dotata di vita propria e av-
volta da un bagliore azzurrino, che lo ha imprigio-
nato. Un capo della corda è tenuto da un essere u-
mano macilento con una alta cresta di capelli grigi e
avvolto in un saio lurido e nero. Accanto al tizio c’è
una donna, altrettanto magra e dall’aspetto malato
con una criniera di capelli sfibrati da cui spuntano
rametti e ossa di piccoli animali. La donna emette
una serie di striduli cachinni rivelando denti sporchi
e marci. Attorno alla creatura volante svolazza un
grosso pipistrello.
I 2 apprendisti negromanti (vedi Appendice I –
Nuovi Mostri) sono Tolomeo e Vipera, due maghi
umani che vivono presso la Fossa di Orcus. Sono
stati incaricati dal loro signore di catturare Wodan.
In loro aiuto, il negromante ha fornito loro
l’assistenza di Zagak Cuore di Cenere, un possente
nycaloth (MM 314), che si nasconde sotto le menti-
te spoglie del grasso pipistrello, e l’uso di una corda
intrappolante con la quale hanno preso al lazo il da-
bus.
Se i due apprendisti vengono attaccati dai PG, To-
lomeo urla al demone di aiutarli: “Cuore di Cenere!
Aiuta i tuoi alleati, se non vuoi assaggiare l’ira del no-
stro signore!”. A questo punto possono accadere due
cose. Se il Negromante della Fossa di Orcus è anco-
ra vivo, Zagak assume la sua corpulenta e minaccio-
sa forma di demone e ingaggia i personaggi in una
lotta all’ultimo sangue; se, invece, il negromante è
stato sconfitto, il pipistrello stride con selvaggia e-
sultanza: “Stupido umano mangiato dai vermi! Il tuo
padrone non è più e nessun altro dà ordini a Zagak Cuo-
re di Cenere!”, così facendo vola via, lasciando i due
apprendisti da soli.
Quando i personaggi hanno eliminato il nycaloth e
gli apprendisti, Wodan si avvicinerà ai suoi salvato-
ri, rivelando la sua natura non morta. Se viene at-
taccato, il dabus (vedi Appendice I – Nuovi Mostri)
cercherà di fuggire. In caso contrario ringrazierà i
suoi salvatori, narrerà la sua storia e rivelerà ai PG
molti segreti di questa sezione dei labirinti:
- L’esistenza dell’unguento di protezione dalla necrotite
distillata dal Negromante della Fossa di Orcus.
- La debolezza di Vacharos se vengono distrutte le
lampade negromantiche.
- La capacità de Il Ganglio di Maanzecorian, il va-
scello nautiloid di Qebem, di varcare i confini del
labirinto liberamente.
Capitolo 3 – Cercare l’Aoskarling
Una volta liberato Moleo dalla prigionia nel covo
del lich meccanico Vacharos e trovato il modo di
fuggire dai labirinti, l’avventura si sposta sul Piano
dell’Elemento Terra.
Il profeta di Aoskar rivela ai suoi salvatori che il
filatterio – l’Aoskarling – contenente l’ultima stilla
vitale del Signore delle Porte è custodita nella for-
tezza di Nireus, un misterioso geomante che vive
nelle profondità del Piano dell’Elemento Terra, ai
confini con il Piano dell’Elemento Acqua58.
LA FOLLIA DI NIREUS
Il geomante Nireus vive in un eremo nascosto tra le
grotte infinite del Piano dell’Elemento Terra. È un
essere antico e meditabondo, privo di passioni e
mosso solo da una fredda mente calcolatrice.
In tempi remoti Aoskar consegnò al geomante il
frutto del proprio ventre perché lo custodisse al ri-
paro dai suoi nemici, in attesa che l’Aoskarling po-
tesse un giorno prendere il posto quale nuovo Si-
gnore delle Porte.
Ma i secoli scorrono e le menti degli esseri viventi
vacillano. Non tutti sono in grado di accettare
l’immortalità. Nireus iniziò a dare segni di squilibrio
quando, per un cataclisma ormai dimenticato, si aprì
una breccia tra il Piano dell’Elemento Terra e il
Limbo. Prima che lo squarcio si richiudesse, incon-
trollabili correnti caotiche soffiarono nella caverna
dell’eremo, devastando la mente del geomante.
La metamorfosi è stata lentissima, quasi impercet-
tibile e si è consumata nell’arco di molte generazioni
umane. Ora Nireus considera l’Aoskarling, come un
oggetto, una sua proprietà personale. Da suo servo
si è trasformato in suo carnefice ed ora il ricettacolo
di Aoskar è confinato in camera protetta all’interno
dell’eremo.
Nireus non desidera lasciare andare via
l’Aoskarling se non in cambio di una nuova compa-
gnia da trattenere nella sua dimora per i secoli a ve-
nire!
Il profeta è ingenuamente fiducioso che il geoman-
te consegnerà senza colpo ferire l’Aoskarling, affin-
ché si compiano le profezie. Egli è infatti convinto
che Nireus sia ancora un seguace fedele di Aoskar e
che attenda con trepidazione l’arrivo del suo profe-
ta.
Un freddo benvenuto
Quando il gruppo arriva sul Piano dell’Elemento
Terra, Moleo esorta i personaggi a seguirlo attra-
verso le grotte e i cunicoli scavati dai dao, dagli spi-
riti elementali e dalle altre bestie che popolano que-
sto luogo senza luce verso l’ingresso dell’eremo.
Se gli vengono chiesti chiarimenti, Moleo spiega
che Nireus era uno dei più fedeli servitori di Aoskar
e che il suo eremo si trova su Antro Cupo, un grande
                                                            
58. Alcuni sapienti ritengono che i confini tra i piani elementali sia-
no, a loro volta, piani di esistenza. In questo caso specifico, l’eremo
di Nireus sarebbe collocato nel Piano del Paraelemento del Fango.
reame sotterraneo, ai confini con il Piano
dell’Elemento Acqua. Il profeta conosce la via per
raggiungere la fortezza del geomante e incita il
gruppo a seguirlo. Moleo è fiducioso e determinato.
Rassicura i personaggi sul fatto che non ci saranno
problemi: quale antico vassallo di Aoskar, Nireus
ospiterà i viandanti, offrendo loro cibo e riparo, e
consegnando l’Aoskarling, perché si adempiano le
profezie antiche.
Durante il tragitto verso l’eremo, un emissario di
Nireus farà la sua comparsa: un mephit del fango
(MM 216) domanderà agli intrusi il motivo per cui
sono entrati nel dominio di Nireus.
Davanti alla compagnia si materializza una piccola
creatura umanoide con ali membranose. Alta poco
meno di un metro, l’essere è calvo e allampanato. La
sua pelle è luccicante di fango e mentre si muove,
grosse gocce di melma colano dalle zampe e dalle
mani artigliate. Solo gli occhi brillano gialli sotto
limacciose sopracciglia di fango.
Con una voce lamentosa e nasale, il piccolo mostro
volante si rivolge ai viaggiatori il lingua franca: “Chi
è entrato nei domini del mio signore, il potente Nireus,
Maestro della Pietra, Geomante di incomparabile sa-
pienza, Flagello del Fuoco e dell’Aria, Custode
dell’Aoskarling? Fatevi riconoscere, poiché non siete i
benvenuti!”.
Moleo avanza di un passo e replica al mephit con
tono autoritario: “Riferisci al tuo padrone che Moleo,
ultimo profeta di Aoskar, il Signore delle Porte, è al suo
cancello per reclamare l’Aoskarling, che gli fu affidato
ere orsono. Ora vattene insulsa creatura di palta e an-
nuncia il mio arrivo a Nireus!”.
Senza replicare, il mephit fangoso si volta e con ra-
pidi battiti delle sue ali melmose sparisce tra gli an-
fratti bui della caverna.
Se i PG lasciano andare il mephit del fango, costui
riferisce al geomante l’imminente arrivo del gruppo
e il suo scopo. Nireus, ovviamente, si preparerà di
conseguenza.
LA FORTEZZA EREMO DEL GEOMANTE NIREUS
L’influenza mutagena del Limbo ha corrotto
nell’arco di millenni di solitudine la mente del geo-
mante. Oggi Nireus non è più il fedele servitore di
Aoskar, ma una creatura chiusa, egoista e priva di
empatia che, almeno formalmente, rivolge preghiere
a Ogremoch, la tetra divinità malvagia
dell’Elemento Terra.
Aldilà dell’uso della violenza o dell’astuzia, Nireus
non accetterà mai di separarsi dall’Aoskarling, che ha
finito di considerare una sua esclusiva proprietà, un
giocattolo da custodire gelosamente. Solo il volon-
tario sacrificio di sostituirsi al figlio di Aoskar po-
trebbe convincere il sinistro geomante a liberare
l’Aoskarling: “Un giocattolo per un giocattolo!”.
Caratteristiche generali dell’eremo di Nireus fondità del Piano del Para Elemento Fango nel giro
Soffitti. A meno che non sia specificato diversa- di 1d4 ore.
mente i soffitti nei corridoi del’eremo sono alti 3,5 L’angoscia di Moleo. Durante la lotta contro il
metri e nelle stanze 4,5 metri. Le aree scavate nella para-elementale di fango, Moleo è angosciato e con-
roccia viva hanno soffitti più bassi, circa 3,2 metri. fuso. Non comprende per quale motivo Nireus abbia
Illuminazione. Tutte le aree dell’eremo, a meno che dato ordine ai suoi servitori di attaccarlo. In questo
non venga espressamente detto il contrario, sono frangente, il DM può comunicare ai giocatori che il
illuminate da concrezioni di cristalli viola che get- profeta di Aoskar urla a squarciagola il nome di Ni-
tano una luce simile a quella di una torcia reus, inconsapevole del pericolo rappresentato dal
Porte. Le porte nell’eremo sono di pietra. Ogni por- para-elementale del fango. I personaggi dovranno
ta è un oggetto grande con CA 19, 27 punti ferita e salvare l’atterrito profeta, mentre l’elementale cerca
immunità ai danni psichici e da veleno. Se una porta di soffocarlo, schiacciandolo a terra sotto il suo pe-
dell’eremo è chiusa a chiave, può essere scassinata so!
usando gli arnesi da scasso ed effettuando con suc-
cesso una prova di Destrezza con CD 17 oppure può 2. INGRESSO PRINCIPALE ALL’EREMO DI NIREUS
essere aperta a viva forza, effettuando con successo Oltre due lunghe gradinate di pietra nera che scen-
una prova di Forza (Atletica) con CD 20. dono nelle profondità della terra si estende un lungo
corridoio sostenuto ai lati da false colonne decorate
1. PIAZZA DI OGREMOCH con bassorilievi raffiguranti volti di pietra
Bassi muretti che recintavano una costruzione ci- dall’espressione impassibile. Il corridoio è immerso
clopica sono tutto ciò che resta di una piazza invasa nell’oscurità. Il cammino è sgombro e il passaggio è
dal fango e avvolta dalla penombra tenebrosa del talmente largo che vi potrebbe tranquillamente pas-
Piano dell’Elemento Terra. Al centro dello spiazzo, sare un carro con un tiro a quattro.
sopra una pedana che emerge dalla melma, si erge
una statua alta oltre 5 metri, che raffigura una spe- Il corridoio nasconde una trappola magica, che
cie di orco dai tratti rozzi con un ventre enorme e le può essere dissolta con un incantesimo di dissolvi
immense braccia conserte. magie (CD 16). Chi percorre il corridoio attiva la
Una mezza dozzina di mephit del fango ai piedi del- trappola. I volti scolpiti sulle colonne si animano e
la statua volge lo sguardo sospettoso. iniziano a soffiare verso gli intrusi nuvole di fitti
vapori giallo-verdastri che hanno lo stesso effetto di
I 6 mephit del fango (MM 216) sono una prima una nube mortale.
guarnigione pronta a dare l’allarme in caso di attac- A differenza del resto dell’eremo, il corridoio è
co. Se il messaggero mephit è stato lasciato andare privo di fonti di luce ed è alto 12 metri.
(vedi Un freddo benvenuto), Nireus è già al corrente
dell’arrivo del profeta di Aoskar. I mephit non at-
taccano e non parlano con i personaggi. Uno di essi
si volta verso la statua ed emette un curioso verso
gutturale, mentre i suoi compagni volano verso
l’ingresso principale dell’eremo.
Un personaggio che conosce il Terran capisce che
il mephit sta chiamando la statua! Dopo avere evo-
cato il potere del simulacro, anche l’ultimo mephit
del fango cerca scampo dentro l’eremo.
Ogremoch con sorpresa. Sotto la crosta di pie-
tra, la statua di Ogremoch al centro della piazza na-
sconde un para-elementale del fango (vedi Appen-
dice I – Nuovi Mostri) vincolato da Nireus per servir-
lo come custode.
Dopo il richiamo del mephit, la statua di pietra
viene scossa da un lungo brivido, mentre iniziano ad
apparire delle crepe sulla superficie, da cui fuoriesce
della melma scura e dall’intenso odore fangoso. I
personaggi possono sentire il fetore di palude irra-
diarsi dalla statua che si sta lentamente disgregando
per rivelare all’interno una rozza forma umanoide
torreggiante fatta di terra e acqua.
Il para-elementale del fango combatte fino alla
propria distruzione. Se i PG fuggono, non li inse-
gue, ma torna sulla pedana e scompare nelle pro-
3. SALA DEL TRONO DI NIREUS
Quando i personaggi arrivano all’ingresso di
quest’area, il DM deve leggere o parafrasare il testo
seguente.
L’ampio corridoio termina all’ingresso di un locale
tanto vasto da sembrare una specie di tenebrosa cat-
tedrale, illuminata da centinaia di formazioni cri-
stalline che crescono sulle pareti come concrezioni
naturali, spandendo una malata fosforescenza violet-
ta. La volta del soffitto si perde ad altezze insonda-
bili, sostenuta da una doppia fila di colonne, ognuna
delle quali spessa come il tronco di una quercia cen-
tenaria e priva di decorazioni. Sul fondo del salone
si trova un mostruoso trono intagliato in marmo
nero e drappeggiato con tessuti e pelli dai luttuosi
colori. Un grande disco di giada, del diametro di 3
metri è appeso alla parete dietro il trono e diffonde
una luminescenza sinistra.
Assiso sul trono è un essere imponente con un mo-
struoso elmo dalla forma bizzarra. Ai lati una torma
di disgustosi mephit del fango biascicano preghiere
e mormorano frasi sussiegose verso la terribile figu-
ra seduta.
Il geomante Nireus è incuriosito. I personaggi
hanno superato il corridoio e, forse, hanno sconfitto
anche il para-elementale del fango vincolato
all’esterno della sua fortezza.
Nireus (vedi Appendice I – Nuovi Mostri) è circon-
dato da 7 mephit del fango (MM 216). Da questo
numero il DM deve sottrarre quelli eventualmente
distrutti o neutralizzati in precedenza dal gruppo.
Trattare con Nireus. In questa sede si forniscono
alcune linee guida sul comportamento di Nireus, che
il DM deve tenere presente, mentre il gruppo e Mo-
leo trattano con il signore dell’eremo.
TRATTARE CON NIREUS – LINEE GUIDA
Nireus considera l’Aoskarling un suo giocattolo. Si presenta
come il suo custode e mette in dubbio la genuinità delle in-
tenzioni di Moleo e dei personaggi.
Moleo urla e strepita. Il profeta è incredulo che, dopo tanto
penare, l’ultimo ostacolo per la rinascita di Aoskar sia posto
proprio da chi credeva fosse un fedele devoto della divinità.
A Nireus non interessa ascoltare le profezie sulla rinascita
di Aoskar e non è colpito dalle minacce di Moleo che gli
agita sotto al naso il bastone di Aoskar (sempreché
quest’ultimo sia stato recuperato dalle grinfie del lich mec-
canico.
Nireus potrebbe essere alfine convinto a rilasciare
l’Aoskarling. Il geomante è a conoscenza della maledizione
che grava sulla fossa dove è tenuto prigioniero il ricettacolo
della divinità.
Ovviamente Nireus omette di dire che chi esce dalla fossa
deve abbandonare un altro prigioniero al suo interno. Se ce
ne sono di più, rimane intrappolato chi ha il punteggio di
Saggezza maggiore.
Una volta che il confronto con il geomante si è
concluso, Nireus abbandona la sala, passando attra-
verso il grande ovale di giada che si trova dietro al
trono. Semplicemente vi passa attraverso, come se
oltrepassasse un velo d’acqua. Da questo momento
in poi, il geomante non si farà più vedere, a meno
che i personaggi non trovino un modo per ingan-
narlo e liberare l’Aoskarling senza dovere sacrificare
qualcuno a rimanere al suo posto per l’eternità.
4. IL SEPOLCRO DI UZGASH
Secoli fa Nireus convocò dai Nove Inferi un diavolo
delle catene (MM 75) di nome Uzgash59, perché lo
servisse come torturatore e assassino. L’accordo
prevedeva da parte di Uzgash un servizio di 7 anni
presso la dimora del geomante. Ma gli influssi cao-
tici provocati dalle correnti provenienti dal Limbo,
cambiarono le condizioni dell’accordo e Nireus,
prima della fine del servizio, imprigionò il kyton
dentro un sepolcro magico. La prigionia si sarebbe
conclusa solo se un essere senziente avesse consa-
pevolmente aperto il sepolcro, sapendo di stare per
liberare una creatura diabolica.
Questo locale ha un soffitto a volta alto 5 metri.
L’unico arredo è una specie di altare, o forse un se-
polcro, al centro della stanza. Sopra di esso pende
una selva di catene di varie fogge e dimensioni: al-
cune hanno all’estremità dei ganci, delle lame e de-
gli uncini; altre, invece, terminano con bracciali e
manette. Tutte sono però arrugginite e hanno un
aspetto decisamente minaccioso.
Il blocco di pietra sotto le catene è decorato con il
bassorilievo occhi diabolici e dai lati spuntano di-
verse lame e barbigli, che rendono pericoloso avvi-
cinarsi troppo ad esso.
Un incantesimo di individuazione del magico rivela
una forte aura di abiurazione, mentre una individua-
zione del male consente di capire che un immondo si
nasconde all’interno dell’altare-sepolcro.
Uzgash è cosciente e riesce a vedere attraverso gli
occhi che decorano la sua prigione e a comunicare
tramite la telepatia. Quando il diavolo delle catene
si accorge della presenza di esseri viventi nella sua
stanza, il DM deve leggere o parafrasare ai giocato-
ri il seguente testo.
Le catene d’acciaio e di ferro sopra l’altare si agita-
no, come disturbate da una forza invisibile. Un paio
di luccicanti luci vermiglie, simili a occhi diabolici,
brillano in mezzo alla selva di catene. Nella vostra
mente sentite una voce gutturale, parla in una lin-
gua oscura, ma stranamente riuscite a comprender-
la: “Chi va là? Sei tu, mago mentitore? Dove sei stato?
Che ne è del nostro accordo? I sette anni sono passati da
moltissimo tempo. Dovevi liberarmi, lo ricordi, cane
menzognero? Fallo una volta per tutte o ti strapperò
quella carne livida lembo per lembo: te lo giuro per le po-
tenze tenebrose dell’Inferno!”.
                                                            
59. Pur con diverse modifiche, questo incontro deve profonda ispira-
zione dall’avventura The Seventh Arm di Tito Leati, pubblicato sul
#88 del bimestrale Dungeon.
Mentre l’eco della voce si spegne, diverse catene si
sollevano come cobra pronti ad attaccare. Con una
serie di schiocchi minacciosi, da ciascuna di esse
spunta un crudele uncino o una lama affilata.
L’unico attacco che Uzgash è in grado di portare è
quello di catene animate, ma se i personaggi rivelano
la loro identità e dichiarano che non sono alleati del
geomante, il diavolo delle catene non effettuerà il
suo attacco.
Trattare con Uzgash. Il diavolo delle catene è fu-
rioso per la prigionia che è costretto a subire. Egli
sa che il geomante non terrà mai fede al patto di li-
berarlo ed è quindi genuinamente interessato a
stringere un accordo con il gruppo in cambio della
sua liberazione.
Uzgash conosce la maledizione che grava nella
prigione dell’Aoskarling e li mette in guardia dalle
offerte del geomante. Promette di rivelare la natura
della maledizione solo se verrà liberato. Per farlo è
sufficiente aprire il sarcofago e lasciare che la luce
illumini il corpo del diavolo.
I personaggi devono anche assicurarsi che U-
zgash, una volta libero, se ne torni nei Nove Inferi.
Se non viene specificata questa condizione nei patti
dell’accordo, il diavolo delle catene attacca i perso-
naggi60.
APRIRE IL SARCOFAGO DI UZGASH
A causa delle numerose lame e della natura diabolica del
manufatto, cercare di sollevare il coperchio dell’altare-
sarcofago non è affare semplice. Nonostante Uzgash lo de-
sideri intensamente, la sua natura odiosa ha permeato il
manufatto, rendendolo infido. Un personaggio riesce a spo-
stare il pesante coperchio, effettuando una prova su Forza
(Atletica) con CD 22. È possibile avvalersi dell’azione di
Aiuto (PHB 192). A causa delle innumerevoli lame e uncini
che lo decorano, tutti coloro che si trovano accanto al sar-
cofago, mentre cercano di aprirlo, subiscono 2d10 danni
taglienti. Se la prova di Forza fallisce i danni inflitti sono
4d10.
Quando i personaggi riescono, finalmente, ad apri-
re il sarcofago la forma minacciosa del diavolo delle
catene viene rivelata. Il mostro ha gli occhi chiusi e
le braccia – avvolte dalle catene – incrociate sul pet-
to. Non appena la luce colpisce il suo corpo, gli oc-
chi di Uzgash si spalancano ed egli sogghigna ma-
levolo: “Ce l’avete fatta mortali! Ci vediamo
all’Inferno!”, dopodiché rivela la natura della maledi-
zione che grava sull’Aoskarling e si smaterializza in
una nube di fetido fumo sulfureo (oppure attacca
con selvaggio abbandono i suoi salvatori).
5. CAVERNA
Questa stanza è stata scavata nella roccia viva e le
pareti sono state solo parzialmente lavorate. Il pa-
vimento è ingombro di macerie e detriti rocciosi.
Non c’è nulla di valore in questo locale.
                                                            
60. Dopotutto, una volta libero, se Uzgash viene distrutto, si rifor-
merà nei Nove Inferi.
6. LA TANA DI BERENICE
Oltre un budello scavato nella roccia viva si apre
una piccola spelonca dal basso soffitto e dal pavi-
mento ingombro di detriti polverosi. Un vecchio
stivale rinforzato in ferro dall’aspetto malconcio
giace abbandonato al centro della stanza.
Lo stivale (che apparteneva a uno sfortunato viag-
giatore planare ormai dimenticato) è stato eletto a
tana da Berenice un ragno (MM 332) intelligente,
grande poco più di un palmo di un uomo61.
Berenice è una creatura molto antica. Un tempo
era un semplice ragno di caverna, ma gli influssi ca-
otici che pervasero la fortezza di Nireus, quando si
verificò lo squarcio planare con il Limbo, le infusero
coscienza e acume, oltreché una longevità straordi-
naria.
Rispetto alle caratteristiche del ragno sul Monster
Manual, Berenice possiede un punteggio di Saggez-
za (13), di Intelligenza (13) e ha sviluppato un alli-
neamento neutrale (buono). È inoltre in grado di
parlare il Comune e il Terran!
Quando Berenice avverte la presenza di esseri vi-
venti all’ingresso della sua grotta, chiamerà incurio-
sita con la sua flebile vocetta: “Chi è alla porta della
casa di Bereniceeee? Chi c’èeeee?”62.
Trattare con Berenice. Il ragno è una creatura
innocua, sebbene il suo morso sia velenoso. La sua
esistenza è stata molto lunga, ma è ancora curiosa e,
se le viene offerta la possibilità, si unirà volentieri al
gruppo. Se i personaggi le chiedono informazioni,
Berenice racconta della devastazione avvenuta nei
tempi antichi, quando uno squarcio planare fece flu-
ire le correnti caotiche del Limbo in questa parte del
Piano dell’Elemento Terra. A giudizio di Berenice,
la pazzia del geomante deriva da quell’incidente. Il
ragno conosce l’ubicazione della prigione
dell’Aoskarling, ma mette in guardia i suoi nuovi a-
mici dalle ancelle del geomante: un trio di pericolose
meduse! Inoltre, Berenice è al corrente della maledi-
zione che grava sulla prigione: per uscire è necessa-
rio che qualcun altro, volontariamente, rimanga al
suo posto.
Berenice resta con il gruppo finché viene trattata
bene e solo se i personaggi non compiono azioni
malvagie. A discrezione del DM, il ragno potrebbe
diventare il famiglio di un mago o di un warlock
impersonato dai giocatori.
7. LA SALA DELLE ANCELLE
Un tempo Nireus intratteneva ospiti nella sua di-
mora ma, da quando la sua sanità mentale è stata
irrimediabilmente compromessa dal caos, questa sa-
la è solo una trappola mortale per gli sciocchi.
                                                            
61. Berenice è un ragno tessitore dall’addome così nero da avere
riflessi bluastri con una corona di macchie verde brillante, simili a
gocce, sul dorso.
62. Il ragno Berenice tende ad allungare la vocale dell’ultima parola
di ogni sua frase.
La sala è spoglia se si esclude un grande tavolo di
pietra con 10 seggi posti attorno ad esso. Dal soffit-
to pendono lampade di bronzo per l’illuminazione
del locale, che spandono una fioca luminescenza.
Bracieri ardenti posti su treppiedi riscaldano
l’ambiente.
Quando i personaggi entrano nella stanza, il tavolo
è apparecchiato per quanti sono i membri della
compagnia: cibo e bevande dall’aspetto ordinario ma
nutriente sono nei piatti.
Le ancelle di Nireus. Ai tre angoli della stanza
(nordest, nordovest e sudest) sono in piedi e immo-
bili tre fanciulle dalle forme sinuose avvolte in vesti
marroni e verdi cangianti. Il capo e il viso sono co-
perti da veli sottili di seta verde, che non nascondo-
no i conturbanti lineamenti esotici delle ragazze.
Con un grazioso inchino la fanciulla nell’angolo
sudest si rivolge ai PG in lingua Comune: “Il nostro
signore, Nireus, maestro della pietra, vi offre cibo e be-
vande. Noi siamo Xayla, Vezara e Nospea. Compito mio
e delle mie sorelle è servirvi”.
Le tre fanciulle sono meduse (MM 207) schiaviz-
zate dal Geomante. Sono sorelle e la più anziana è
Xayla, colei che si rivolge ai personaggi, mentre le
sorelle rimangono in silenzio. Le meduse sono sotto
gli effetti di un incantesimo di camuffare se stesso,
mentre l’ambiente è stregato da un’illusione che ve-
la il reale aspetto della camera: una tetra sala semi
abbandonata e parzialmente invasa dal fango che si
infiltra, colando sul pavimento, da diverse fratture
presenti sulla parete ovest.
Le meduse recitano la parte di devote ancelle al
servizio del geomante che nulla conoscono delle sue
attività. Xayla e le sue sorelle attendono solo il
momento in cui il veleno inizi a fare effetto, per at-
taccare i personaggi. Se questi ultimi si rifiutano di
mangiare o cercano di arrivare alla porta a sud, le
meduse disperdono l’illusione che le maschera e at-
taccano all’improvviso.
Il banchetto. Il banchetto non è illusorio, ma è
stato avvelenato con il sangue delle meduse. Chi as-
saggia i cibi o beve dalle coppe piene di vino, deve
superare un tiro salvezza su Costituzione con CD
16 per non essere pietrificato magicamente. Se la
creatura fallisce il tiro salvezza, inizia a trasformarsi
in pietra ed è trattenuta. Deve ripetere il tiro sal-
vezza alla fine del suo turno successivo. Se lo supe-
ra, l’effetto termina. Se lo fallisce, è pietrificata per
un anno.
La porta sud. La porta a sud è di pietra ed è chiu-
sa a chiave (vedi le caratteristiche generali
dell’eremo di Nireus per ulteriori informazioni).
Tesori. Le tre sorelle indossano monili e gioielli
preziosi. Xayla porta al bicipite destro due cerchi
d’oro e di platino che si avvolgono l’uno sull’altro a
foggia di serpenti con gemme rosse e verdi incasto-
nate nelle orbite (600 M.O.). Vezara indossa un col-
lare in argento brunito con onici nere (350 M.O.) e
al dito porta un anello di protezione +2. Infine, No-
spea possiede una cintura in pelle di basilisco con
granati incastonati (400 M.O.) e una gorgiera
d’argento con berilli verdi (200 M.O.).
8. LA CAMERA DELL’AOSKARLING
La stanza è completamente rivestita di lucido mar-
mo nero venato di verde ed è illuminato fiocamente
da fonti di luce invisibili.
Su un seggio marmoreo, sopra una pedana di pietra,
all’esatto centro della stanza siede l’Aoskarling.
È difficile descrivere l’incontro con una divinità se
non con parole di rispetto e devozione. Davanti ai
vostri occhi vi è un essere che da tempo immemora-
bile siede in attesa. Appare come un fanciullo an-
drogino dall’apparente età di 5 o 6 anni dalla pelle
bianca come il latte. È completamente glabro con
orecchie di elfo. Indossa una semplice veste ametista
al ginocchio e non porta né gioielli né calzari.
I suoi grandi occhi viola, privi di iridi e pupille, non
mostrano sorpresa, rabbia o sollievo. Sono pozzi di
infinita e distante saggezza.
Se Moleo è ancora vivo, si prostra dinnanzi
all’Aoskarling: “Mio signore, sono venuto per portarti a
casa!”. Senza dire una parola o tradire la minima
emozione, l’Aoskarling si alza dal suo seggio e pren-
de la mano di Moleo, come potrebbe fare un bimbo
della sua età con il proprio genitore. Moleo, dal can-
to suo, è talmente emozionato e commosso che le
lacrime gli scendono liberamente sul viso segnato,
senza alcun pudore.
La maledizione di Nireus. Nireus ha gettato una
maledizione sulla pedana e sul trono su cui siede
l’Aoskarling: non è possibile, per chi è confinato sulla
pedana, lasciare liberamente il luogo. Per riuscirci
deve esserci qualcuno che consapevolmente sia di-
sposto a prendere il posto dell’attuale prigioniero.
Sia Uzgash, il diavolo delle catene nell’area n. 4,
che il ragno Berenice nell’area n. 6 conoscono la na-
tura della maledizione e possono mettere in guardia
i personaggi. Il DM dovrebbe essere aperto alle so-
luzioni proposte dai giocatori per evitare la maledi-
zione. Rimuovere maledizioni non è un incantesimo
sufficientemente potente per disperdere il maleficio;
un dissolvi magie potrebbe funzionare, ma per sop-
primere temporaneamente l’effetto occorre superare
una CD 22. Alternativamente, un personaggio po-
trebbe evocare una creatura sulla pedana e ordinar-
gli di prendere il posto dell’Aoskarling: anche in que-
sto caso la maledizione può essere “ingannata”.
L’Aoskarling. L’Aoskarling è un essere immortale
e invulnerabile a qualsiasi forma di attacco di origi-
ne umana. Non vengono fornite statistiche, poiché il
ricettacolo della forza vitale di Aoskar è virtualmen-
te immune a ogni tentativo di danneggiarlo. Chi
fosse tanto sciocco da provarci, sarebbe oggetto di
un incantesimo di spostamento planare con destina-
zione casuale, senza tiro salvezza.
Solamente al culmine del Rituale della Rinascita,
l’Aoskarling diventa vulnerabile. È in quel momento
che la Signora del Dolore ha pianificato di interve-
nire, per eliminare una volta per tutte la minaccia
del ritorno di Aoskar.
LA MALEDIZIONE DI NIREUS – ULTERIORI NOTE
Una volta liberato, l’Aoskarling può uscire dalla sua
prigione senza problemi, poiché il geomante Nireus
potrebbe avere promesso ai PG che se avessero su-
perato il portale, il ricettacolo del dio Aoskar avreb-
be potuto andarsene. Naturalmente ha omesso di
dire che, comunque, la camera tiene prigioniero uno
dei personaggi e in particolare quello con il più alto
punteggio di Saggezza.
Riferite al giocatore con il più alto punteggio di
Saggezza che, quando il suo personaggio cerca di
oltrepassare la soglia della Camera dell’Aoskarling,
viene respinto indietro da una forza invisibile e pos-
sente. Non esiste modo per fuggire dalla camera
tranne convincendo Nireus a lasciare andare il pri-
gioniero o uccidendo il geomante; oppure, ancora,
facendo un uso creativo delle risorse e degli incan-
tesimi a disposizione (vedi paragrafo precedente).
Se i personaggi hanno avuto modo di parlare con
Uzgash, il kyton prigioniero nell’eremo, oppure con
Berenice, il ragno parlante, potrebbero già sapere
qual è l’insidia nascosta e sarà interessante vedere
quale soluzione verrà elaborata dai giocatori.
Potrebbe darsi che sia Moleo a restare prigioniero
(ipotesi improbabile visto l’alto ma non eccezionale
punteggio di Saggezza del profeta). Anche in questo
caso i PG devono comunque trattare con il geoman-
te, poiché la presenza di Moleo è necessaria quanto
quella dell’Aoskarling per officiare il Rituale della Ri-
nascita.
Dopo un po’ appare di nuovo il geomante accompa-
gnato da una torma di mephit del fango. Nireus non
è automaticamente ostile.
Inizialmente permette all’Aoskarling di andarsene,
soddisfatto della sua nuova preda. I giocatori si tro-
vano di fronte a un dilemma: usare la forza e sfidare
la potenza del geomante, oppure cercare di venire a
patti con lui?
Cosa possono offrire a Nireus per convincerlo a rila-
sciare il prigioniero?
Il DM tenga conto che Nireus non dà alcun peso
alla ricchezza, (abitando in un luogo ove gemme e
metalli preziosi sono comunissimi, tesori mondani
di qualunque genere non lo interessano minima-
mente). Potrebbe essere intrigato dall’offerta di ma-
gia ma a due condizioni: deve essere almeno un ar-
tefatto (anche minore) e deve riguardare l’elemento
terra.
Non si possono dare in questa sede indicazioni pre-
cise su cosa accetta e cosa non accetta il geomante
in cambio della liberazione del suo prigioniero.
Permettete ai giocatori di riuscire a strappare il loro
compagno dalle grinfie del mago anche senza dove-
re ricorrere alla forza, ma tenete conto che per i
personaggi il riscatto da dare deve rappresentare un
reale sacrificio.
Mediante la diplomazia o la forza i PG dovrebbero
venire a capo della faccenda (un’altra opzione è an-
che quella che un personaggio accetti volontaria-
mente di rimanere nell’eremo con Nireus!). Uscire
dal Piano dell’Elemento Terra in compagnia del dio
dei portali è un gioco da ragazzi. Se il gruppo è ar-
rivato qui a bordo de Il Ganglio di Maanzecoriaan,
l’Aoskarling apre un portale abbastanza grande per
arrivare nelle Terre Esterne e, da lì, giungere con
un altro portale a Sigil. Altrimenti, l’Aoskarling gui-
da il gruppo fuori dalla fortezza di Nireus e li tra-
sporta a Sigil, poco distante dalla Bara Bianca (dove
tutta la vicenda è cominciata), passando sotto un de-
crepito arco di pietra.
Capitolo 4 – Il Rituale della Rinascita
Una volta arrivati nella Gabbia, Moleo avvolge
l’Aoskarling63, sempre silenzioso e passivo, in una
logora veste per nasconderlo da occhi indiscreti. Il
primo incontro è con Nayara alla Bara Bianca.
Dopo lunghe vicissitudini il gruppo ritorna nel
luogo dove tutto è iniziato. La Bara Bianca non è
cambiata. Forse stasera ci sono un po’ meno clienti
o forse qualche zombi servitore è più malmesso di
quanto lo ricordavate, ma l’atmosfera macabra e
tranquilla è sempre la stessa.
Moleo con la mano stretta attorno a quella
dell’Aoskarling camuffato, si dirige senza esitazione
verso una figura femminile seduta in un angolo.
Con movimenti lenti il profeta abbassa il cappuc-
cio della veste della donna, rivelando il volto di
Nayara. Per la prima volta da quando è stato libera-
to dalla sua prigionia, Moleo lascia andare la mano
dell’Aoskarling per abbracciare con trasporto la tie-
fling, che ricambia il gesto dell’uomo.
Moleo e Nayara pressano i personaggi per accom-
pagnarli al Tempio Distrutto, la roccaforte degli
Athar, che un tempo era un luogo di culto dedicato
ad Aoskar. Nei sotterranei del tempio la coppia in-
tende concludere il Rituale della Rinascita, che con-
sentirà all’Aoskarling di diventare nuovamente il Si-
gnore delle Porte.
IL TEMPIO DISTRUTTO
Un tempo un santuario dedicato al dio Aoskar, oggi
il Tempio Distrutto è il quartier generale della Fa-
zione dei Senza Dio (Athar). Il Tempio Distrutto si
trova nei Bassifondi di Sigil, nel cuore di un’area di-
roccata che comprende diversi isolati. Gli Athar
hanno provveduto a riparare solo lo stretto indi-
spensabile, lasciando il resto delle rovine nel loro
stato originario, per scoraggiare gli intrusi e i ficca-
naso.
Questa zona è in rovina da quando il più vecchio
abitante della Città delle Porte può ricordare, ma
non è chiaro la causa che ha generato la devastazio-
ne attuale. Alcuni ritengono (a ragione) che la di-
struzione di quest’area abbia a che fare con un tita-
nico scontro che vide confrontarsi la Signora del
Dolore con una divinità rivale. Questo spiegherebbe
il tempio distrutto, un tempo luogo di culto dedicato
ad Aoskar e, ora, ritrovo degli Athar. Quale che sia
la ragione di questa rovina, il luogo è considerato
maledetto dalla maggior parte degli abitanti della
Gabbia e nessuno ha più costruito nuovi edifici in
quest’area. Solo pochi disperati ignorano i terribili
racconti che circolano sull’origine del Tempio Di-
strutto e la maggior parte di costoro appartiene alla
fazione dei Senza Dio.
Nessuno osa addentrarsi nelle rovine per rag-
giungere il Tempio Distrutto, a meno che non abbia
delle ragioni più che valide per recarsi al quartier
63. Il DM riferisce ai giocatori che l’Aoskarling ora ha l’aspetto di un
bimbo di 10 anni. Evidentemente dopo essere uscito dalla prigione
dell’eremo del geomante, il ricettacolo di Aoskar sta crescendo.
generale dei Perduti. Gli Athar non fanno nulla per
contrastare queste paure, contenti di essere lasciati
in pace.
INCONTRI VERSO IL TEMPIO DISTRUTTO
Si presuppone che il gruppo, in compagnia di Mole-
o, Nayara e l’Aoskarling, si muova dalla Bara Bianca
verso il Tempio Distrutto..
L’area che circonda la roccaforte degli Athar è in
rovina e in stato di abbandono. Le strade sono in-
gombre di detriti e rifiuti, gli edifici (almeno quei
pochi che sono rimasti in piedi) sono diroccati e ap-
paiono sul punto di crollare da un momento
all’altro.
L’AOSKARLING MATURA
A questo punto dell’avventura, il DM riferisce ai giocatori
che l’Aoskarling è cresciuto. Se nell’eremo di Nireus appariva
come un bambino di 5 o 6 anni, ora è decisamente più gran-
de e pare dimostrare almeno il doppio dell’età iniziale! Ma-
no a mano che il ricettacolo di Aoskar si avvicina al vecchio
tempio a lui dedicato, il suo corpo matura e cambia. Non
visibilmente, ma in maniera decisamente strabiliante, ogni
volta che si posa lo sguardo su di lui ci si accorge che è di-
ventato più adulto. Quando l’Aoskarling sarà nei sotterranei
del Tempio Distrutto, avrà ormai le fattezze di un adulto,
sebbene androgino e glabro.
Nel tragitto dalla taverna dei Cinerei all’ingresso
al Tempio Distrutto sono possibili alcuni incontri.
Qui di seguito ne vengono presentati due; il DM è
libero di aggiungere ulteriori eventi e complicazioni
sulla strada dei personaggi.
Un vecchio fedele
Un vecchio devoto della fede di Aoskar ha vissuto
tra queste rovine per molti anni. Egli ha avvertito la
presenza della sua divinità e intercetta il gruppo.
Da una via laterale semi ostruita dai detriti una fi-
gura avvolta in un logoro pastrano e curva sulla
schiena esce dall’ombra. Saltellando e zoppicando si
dirige inequivocabilmente nella direzione del grup-
po.
Il fedele si chiama Kerwin (popolano, MM 349) ed
è un anziano githzerai ormai prossimo alla morte64.
Chiedete ai giocatori cosa intendono fare i loro per-
sonaggi. Da parte sua, Kerwin si avvicina con fare
febbrile al gruppo ed è chiaro che i suoi occhi sono
fissi sulla figura ammantata dell’Aoskarling.
Quando il decrepito githzerai è a portata di voce,
si inginocchia nella polvere e i suoi occhi diventano
lucidi per la commozione. Con voce raschiante si
rivolge all’Aoskarling: “Per l’anima di Zerthimon! Ti
ho atteso da tanto, tanto tempo, mio signore! Tu sei tor-
nato! Tu non sei morto! Lo sapevo. La mia anima me lo
diceva: Aoskar è tornato!”.
64. Rispetto alle statistiche del popolano, fornite nel Monster Ma-
nual, Kerwin possiede ancora la difesa psichica (CA 14) e i suoi poteri
psionici descritti a pagina 162 del Monster Manual.
 Mentre accade tutto questo, i personaggi possono
accorgersi (Saggezza [Percezione], CD 14) che
una coppia di sgherri Athar (malviventi, MM 348)
sta osservando con interesse cosa accade in mezzo
alla strada in rovina. Se i personaggi non fanno nul-
la, i due affiliati alla fazione dei Perduti si precipita-
no al Tempio Distrutto per dare l’allarme (vedi più
avanti il box “Suona l’allarme dei Perduti!”).
Kerwin è ormai mezzo matto e continua a piange-
re di commozione e a esprimere la sua gioia per
l’avvento di Aoskar. Se i personaggi non fanno nul-
la, sarà l’Aoskarling ad avvicinarsi al vecchio. Senza
ombra di emozione sul suo viso perfetto, il ricetta-
colo del dio pone la mano sugli occhi del githzerai;
quest’ultimo sembra avere un sussulto e poi scivola
a terra: morto.
L’ingresso del Tempio Distrutto
Quando i personaggi arrivano al centro della deva-
stazione, il DM può leggere o parafrasare il seguen-
te testo descrittivo.
Al centro degli isolati devastati e ridotti in macerie
eleva le sue guglie spezzate il Tempio Distrutto,
come un grasso e repellente ragno in mezzo alla sua
tela. Dal terreno si solleva una bruma che ostacola
la vista a più di qualche decina di metri. Anche la
struttura che funge da roccaforte degli Athar sem-
bra essere cadente e decrepita come il resto delle
rovine ma, in qualche modo, sembra sfidare la fisica
e rimane in piedi con i suoi archi spezzati che si ele-
vano al cielo simili a costole di uno scheletro lascia-
to a seccare all’aperto. Sulle colonne dirupate e nelle
nicchie delle mura invase dalla rasorvite sono appol-
laiati diversi grossi corvi dagli occhi brillanti, che
gracchiano in maniera che si potrebbe definire osce-
na.
All’ingresso del Tempio Distrutto montano la
guardia 3 sentinelle Athar (guardie, MM 348) dal
volto celato da sciarpe, armate di alabarde (la loro
CA 14) e con indosso pesanti cappelli d’arme.
Una delle guardie tiene alla catena 2 molossi ao-
skian65 (cane della morte, MM 319). Rispetto ai cani
della morte, il molosso ha queste caratteristiche:
 Allineamento legale malvagio.
 Il morso non trasmette malattie
 Utilizzando un’azione, il molosso aoskian può ulu-
lare da entrambe le teste.
Cupo ululato (ricarica 5-6): chiunque ascolti il
cupo ululato del molosso deve superare un tiro
salvezza sulla Saggezza (CD 14) o rimanere stordi-
to fino al termine del suo prossimo turno. Chi su-
pera il tiro salvezza è immune agli effetti del cupo
ululato dei molossi per le successive 24 ore.
Le guardie alla porta impediscono a chiunque di
entrare, a meno che non si dimostri l’affiliazione agli
Athar. Se gli sgherri tra le rovine hanno assistito al
colloquio tra i personaggi e il vecchio githzerai, le
guardie saranno sul chi vive, impossibili da cogliere
di sorpresa e pronte a sguinzagliare i molossi ao-
skian contro gli intrusi.
SUONA L’ALLARME DEI PERDUTI!
Nel caso in cui gli sgherri siano riusciti a raggiungere il
Tempio Distrutto, la guarnigione Athar sarà pronta a rice-
vere gli intrusi. Di seguito è elencata la composizione della
guarnigione di difesa dei Perduti.
Guarnigione al cancello. Un mago Athar (mago, MM 348)
accompagnato da un teschio infuocato (MM 285) spalleg-
giati da una squadra di 6 sgherri Athar (malvivente, MM
348).
IL RITUALE DELLA RINASCITA
Una volta sistemate le guardie al cancello di ingres-
so del Tempio Distrutto, l’Aoskarling (ormai adulto)
prende il comando del gruppo e guida i personaggi,
Moleo e Nayara attraverso i cupi corridoi della
struttura che, in tempi immemorabili, risuonava de-
gli inni dedicati ad Aoskar.
La comitiva si inoltra nelle stanze più profonde
della roccaforte, nonostante la presenza di Athar
allarmati dall’intrusione, che corrono in tutte le di-
rezioni per fronteggiare la misteriosa intrusione!
Il DM deve riferire ai giocatori che i Perduti gli
passano accanto senza vederli. Alcuni addirittura li
urtano, ma riprendono il cammino senza colpo feri-
re. È evidente che il potere dell’Aoskarling è cresciu-
to considerevolmente all’interno della sua casa e
riesce dunque a rendere virtualmente invisibili i
membri del gruppo.
Vi ritrovate, quasi senza colpo ferire, in un locale
basso e circolare contornato da archi che mostrano
volti impassibili. La camera è parecchi metri nel sot-
tosuolo, sotto il Tempio Distrutto. Le pareti sono
incise con bassorilievi di porte e cancelli. Al centro
si trova una pedana ricavata da un unico blocco di
preziosa ametista. Con degli scoppi le antiche torce
65. I molossi aoskian sono animali possenti, alti al garrese 1,3 metri
dal pelo corto e nero come la notte. Sono stati descritti per la prima
volta nel manuale In the Cage: a guide to Sigil (W. Baur e R. Swan,
TSR, 1995).
che contornavano la camera si accedono da sole ri-
velando l’immensa catacomba, nel cuore della rocca-
forte degli Athar, che in un tempo ormai dimentica-
to ospitava Aoskar: il Signore delle Porte.
L’Aoskarling si incammina verso il centro della sa-
la sotterranea e una volta giunto sulla pedana di
ametista rimane immobile. Le vesti che lo coprivano
scivolano sul terreno, lasciandolo completamente
nudo. Dagli occhi e dalla bocca spalancata
dell’essere androgino si sprigionano lampi di luce
accecante che illuminano a giorno la catacomba.
La luminosità si attenua appena e i personaggi ve-
dono il profeta Moleo e Nayara ai lati
dell’Aoskarling. Dalle labbra dei due fedeli servitori
del Signore delle Porte escono invocazioni in una
lingua antica e sconosciuta: “Adbàstis Aòskar! Adbà-
stis gheroguél! Aoskàrling denév! Manifesta io tuo pote-
re, grande Aoskar! Abita il ricettacolo che preparasti per
il tuo ritorno, o immenso Signore delle Porte! Adbàstis
Aòskar! Adbàstis Aòskar!”
La cerimonia sta raggiungendo il suo culmine,
quando si sente un suono lacerante e disgustoso,
come di membra spezzate e tendini lacerati.
È chiaro che c’è qualcosa di sbagliato.
Moleo è in preda all’estasi mistica e sul viso
dell’Aoskarling, per la prima volta, sembra passare
un’ombra di umana sofferenza. Cosa sta accadendo?
Il corpo di Nayara si è orribilmente sfaldato, aper-
to a metà come il guscio vuoto di una crisalide,
mentre una figura oscura e maestosa ne emerge co-
me una farfalla di morte. Lame crudeli contornano
un viso femminile senza tempo: né bello né orribile,
ma nondimeno agghiacciante nella sua maestosa re-
galità. Vesti grigie e nere, tanto preziose quanto
quelle di un imperatore di mondi, avvolgono la figu-
ra preternaturale della Signora del Dolore.
I personaggi sono paralizzati dallo straordinario
spettacolo. Ogni cellula del loro essere è attraversa-
ta da una scossa di dolore inconcepibile che sublima
in un’estasi di scandaloso piacere: tale è il potere
della Signora di Sigil.
Moleo cade a terra, oscurato dall’ombra della di-
vinità. La morte dell’Aoskarling è meno spettacolare
di quanto avreste creduto possibile. I due esseri di-
vini si guardano negli occhi. Così vicini sembrano il
Sole e la Luna: due facce della stessa medaglia.
Non c’è timore né odio nell’espressione
dell’Aoskarling, che sembra avere accettato il proprio
destino. Non c’è gioia né esultanza in quella della
Signora del Dolore, quando accarezza la guancia
dell’androgino con una incredibile dolcezza.
L’Aoskarling cessa di essere e con lui la speranza
del ritorno del Signore delle Porte. La Signora del
Dolore si volta verso i personaggi ed essi si sentono
perduti …
Poi tutto piomba nella semi oscurità.
EPILOGO
I personaggi si ritrovano soli nelle catacombe sot-
to il Tempio Distrutto. Non c’è traccia della Signora
del Dolore, dell’Aoskarling e dei corpi di Nayara e di
Moleo. L’uscita dalla roccaforte degli Athar avviene
in una atmosfera onirica con i personaggi ancora
avvolti dall’aura divina di due esseri immortali che
si sono manifestati così vicini a loro. Il DM può de-
scrivere come i personaggi si facciano strada tra le
torme di Perduti che stanno cercando di capire cosa
sia accaduto e chi ha avuto l’ardire di attaccare il
tempio. Nessuno dei Perduti mostra la minima co-
scienza di vedere o sentire il gruppo. Le schiere de-
gli Athar sembrano ritrarsi al passaggio dei perso-
naggi.
Lasciate ai giocatori qualche istante per elaborare
cosa sia accaduto, prima di leggere le seguenti note
narrative che chiudono l’avventura del Signore delle
Porte.
Chi era l’Aoskarling?
Chi è la Signora del Dolore?
Nessuno potrà mai svelarlo.
Che legame univa i destini di Aoskar e della Signora
di Sigil?
Non avete forse pensato di vedere una qualche so-
miglianza tra la Signora del Dolore e l’androgino
Aoskarling, pochi istanti prima di perdere conoscen-
za?
O, forse, avete soltanto immaginato di vedere, ri-
flesso negli occhi dell’essere più potente della Città
di Sigil, il dolore straziante di una madre che uccide
il proprio figlio?
Il dolore più profondo e lancinante, capace di tra-
sformare una donna mortale nella Signora del Do-
lore.
APPENDICE I – NUOVI MOSTRI

APPRENDISTI NEGROMANTI
Umanoide (qualsiasi razza) di taglia media, qualsiasi malvagio
Classe dell’Armatura 12 (15 con armatura magica)
Punti Ferita 27 (5d8+5)
Velocità 12 metri
FOR DES COS INT SAG CAR
10 (+0) 14 (+2) 12 (+1) 15 (+2) 13 (+1) 11 (+0)
 

Abilità Arcano +4
Sensi percezione passiva 11
Linguaggi Comune, Abissale
Sfida 2 (450 PE)
Devozione alla Fossa di Orcus. All’interno della Fossa di Orcus, l’apprendista negromante ha vantaggio
sui tiri salvezza contro i tentativi di fascinazione o di paura indotti magicamente.
Incantesimi. L’apprendista negromante è un incantatore di livello 4. La sua caratteristica da incantatore è
Intelligenza (tiro salvezza degli incantesimi CD 12, +4 al tiro per colpire degli attacchi con incantesimo).
L’apprendista negromante ha preparato i seguenti incantesimi da mago:

Trucchetti (a volontà): spruzzo velenoso, interdizione alle lame, mano magica, riparare.
Livello 1 (4 slot): globo cromatico, comprensione dei linguaggi, mani brucianti.
Livello 2 (3 slot): movimenti del ragno, freccia acida di Melf.

AZIONI
Bastone falce. Attacco con Arma da Mischia: +4 al tiro per colpire, portata 1,5 m, un bersaglio. Colpito 3
(1d6) danni taglienti +2d6 danni necrotici o 4 (1d8) danni taglienti se usato con due mani +2d6 danni
necrotici.

Il Negromante della Fossa di Orcus ha radunato attorno a sé tre

discepoli promettenti: Yara la Becchina, Molazar il Nero e Gozar
la Rana. Queste tre anime dannate aiutano il negromante nella
distillazione del balsamo di protezione dalla necrotite e saranno di
supporto, quando il loro signore darà l’assalto al covo di
Vacharos.
I tre apprendisti sperano un giorno di essere i prescelti dal
negromante per diventarne gli eredi. Nessuno di loro nutre il
minimo affetto per gli altri e la loro fedeltà va solo al
negromante.
Gli apprendisti sono armati con lunghi bastoni cancerosi su cui è
stata montata una lama a forma di falce. Quest’arma può essere
usata come un bastone, impugnata a una o a due mani, ma
infligge danni taglienti e necrotici, grazie alla sintonia delle lame
con il piano dell’energia negativa.
 DABUS
Umanoide (dabus) di taglia media, neutrale
Classe dell’Armatura 11
Punti Ferita 28 (5d8+5)
Velocità 0 m, volare 9 metri
FOR DES COS INT SAG CAR
12 (+1) 12 (+1) 12 (+1) 12 (+1) 12 (+1) 12 (+1)
 

Immunità alle Condizioni prono

Sensi percezione passiva 11, scuro visione 18 metri
Linguaggi parla a rebus
Sfida 1 (200PE)
Librarsi. Il dabus non ha piedi e si muove librandosi nell’aria. Risulta quindi immune a qualsiasi
incantesimo che influenza il terreno come tramutare la roccia in fango, unto e intralciare. Nondimeno, il dabus
non è neppure una creatura volante ed è quindi immune anche agli effetti magici come folata di vento e
similari.
Resistenza alla magia. Il dabus dispone di vantaggio ai tiri salvezza contro incantesimi e altri effetti
magici.
AZIONI
Piccozza. Attacco con Arma da Mischia: +3 al tiro per colpire, portata 1,5 m, un bersaglio. Colpito: 6 (1d8+1)
danni perforanti

Alti, snelli e misteriosi come il loro linguaggio, i dabus sono considerati da molti abitanti di Sigil come il vero
“potere dietro al trono” di Sigil. Essi obbediscono al volere della Signora del Dolore e procedono
incessantemente a costruire e riparare la Città delle Porte, rivestendo nello stesso tempo il ruolo di “occhi” e
“orecchie” per la misteriosa reggente della città.
I dabus indossano pesanti palandrane ornate, la loro pelle ha una tonalità grigio-bluastra, sebbene ci siano
esemplari di dabus con la pelle bianca o azzurrina. Lunghe chiome di capelli bianchi e sottili crescono sul capo
dei dabus, come delle criniere candide. Un altro aspetto peculiare dei dabus è la presenza di due paia di corna:
uno ai lati della testa, ricurve e un altro paio dritte come quelle di una gazzella che crescono dal centro della
fronte.
Linguaggio alieno. Una delle caratteristiche più bizzarre dei dabus è senz’altro il loro modo di comunicare. Essi
non parlano ma emettono nell’aria i propri pensieri sottoforma di pittogrammi e immagini, come dei rebus che
vanno decifrati per essere compresi.
Per simulare la difficoltà di interagire con queste bizzarre creature, il DM può predisporre in anticipo qualche
semplice rebus da presentare ai giocatori oppure può creare al momento delle semplici sciarade e dei disegni per
rappresentare concetti semplici. In caso di conversazioni più complesse, può essere richiesto il superamento di
una prova di Intelligenza con una CD non inferiore a 15.
Muratori instancabili. Equipaggiati con le loro singolari piccozze, i dabus trascorrono la loro esistenza a
riparare la città di Sigil. Sono inoltre i responsabili della creazione dei labirinti e del mantenimento della loro
integrità. I dabus sono sacri e considerati intoccabili. Aggredire un dabus equivale a dichiarare guerra alla
Signora del Dolore stessa. Se un dabus viene ucciso, la Signora del Dolore ne è immediatamente consapevole e la
sua ira si abbatterà implacabile contro chi ha commesso tale sacrilegio.
 CERVELLO NELLA GIARA
Non morto di taglia media, neutrale malvagio
Classe dell’Armatura 11 (armatura naturale)
Punti Ferita 58 (9d8+18)
Velocità 0 metri
FOR DES COS INT SAG CAR
1 (-5) 1 (-5) 15 (+2) 19 (+4) 10 (+o) 15 (+2)
 

Tiri Salvezza Int +7, Car +5

Immunità ai danni necrotico, veleno, psichico
Immunità alle Condizioni charme, indebolimento, paura, paralisi, avvelenato
Sensi percezione passiva 10, scuro visione 18 metri
Linguaggi Qualsiasi linguaggio conosceva in vita
Sfida 6 (2.300 PE)
Individuare esseri senzienti. Il cervello nella giara può avvertire la presenza e la posizione di qualsiasi
creatura entro un raggio di 90 metri, purché abbia un punteggio di intelligenza di 3 o maggiore, a
prescindere dalla presenza di qualsiasi tipo di barriera. Un incantesimo di vuoto mentale blocca la capacità
del cervello nella giara.
Resistenza alla magia. Il cervello nella giara dispone di vantaggio ai tiri salvezza contro incantesimi e
altri effetti magici.
Incantesimi innati (Psionici). La caratteristica innata da incantatore del cervello nella giara è
l’Intelligenza (tiro salvezza degli incantesimi CD 15). Il cervello nella giara può lanciare i seguenti
incantesimi innati, che non richiedono alcuna componente:

A volontà: individuazione dei pensieri, mano magica, zona di verità

3/giorno: ciascuno: charme sulle persone, comando, blocca persone
1/giorno ciascuno: blocca mostri, sonno (lanciato al livello 3), risata incontenibile di Tasha, spruzzo colorato

AZIONI
Assalto mentale (ricarica 5-6). Il cervello nella giara emette magicamente energia psichica in un cono di
18 metri. Ogni creatura in quell’area deve superare un tiro salvezza su Intelligenza con CD 15, altrimenti
subisce 13 (2d8+4) danni psichici ed è stordita per 1 minuto. Una creatura può ripetere il tiro salvezza alla
fine di ogni suo turno e, se lo supera, l’effetto per lei termina.

Un cervello nella giara è la coscienza non morta di un essere sapiente,

mantenuta in vita attraverso mezzi magici. Alcuni cervelli accolgono
volontariamente questa condizione per poter continuare a riflettere sui
problemi che li tormentavano in vita. Altri sono trasformati come
punizione per i loro crimini, costretti a una eterna contemplazione senza
la possibilità di interagire con il mondo esterno.
 GIGANTE, ARGOSIANO
Gigante di taglia enorme, caotico malvagio
Classe dell’Armatura 14 (armatura naturale)
Punti Ferita 115 (10d12+50)
Velocità 12 metri
FOR DES COS INT SAG CAR
 
21 (+5) 10 (+0) 20 (+5) 8 (-1) 10 (+o) 6 (-2)
Tiri Salvezza Cos+7, Sag +2, Car +2
Immunità alle Condizioni sonno
Sensi percezione passiva 10, scuro visione 36 metri
Linguaggi Gigante, Abissale
Sfida 8 (3.900 PE)
Olfatto acuto. Il gigante dispone di vantaggio alle prove di Saggezza (Percezione) basate sull’olfatto.
Mille occhi. Il gigante dispone di vantaggio alle prove di Saggezza (Percezione) basate sulla vista.
Vista infallibile. Il gigante può vedere le creature e gli oggetti invisibili ed è in grado di vedere sul Piano
Etereo entro un raggio di 36 metri.
Insonne. Il gigante non dorme mai e non può essere colto alla sprovvista. Inoltre non può essere soggetto
agli effetti di un attacco furtivo.
AZIONI
Multiattacco. Il gigante effettua due attacchi con il randello pesante o due attacchi con i pugni, oppure un
attacco con il randello pesante e uno con il pugno.
Randello pesante. Attacco con Arma da Mischia: +8 al tiro per colpire, portata 3 m, un bersaglio, Colpito: 18
(3d8+5) danni contundenti.
Pugno. Attacco con Arma da Mischia: +8 al tiro per colpire, portata 3 m, un bersaglio, Colpito: 14 (3d6+5)
danni contundenti e il bersaglio deve superare un tiro salvezza su Costituzione con CD 12 o rimanere
Stordito per 1 minuto. Il bersaglio stordito può ripetere il tiro salvezza alla fine di ogni suo turno; se lo
supera, l’effetto termina.
Sensibilità alla luce. Un incantesimo di luce lanciato sul gigante o un incantesimo di luce diurna lanciato
entro 1,5 metri dal gigante, rende l’argosiano accecato per un minuto. Alla fine di ogni suo turno, il
gigante può effettuare un tiro salvezza su Costituzione (CD 11 per luce o CD 15 per luce diurna),
terminando la cecità se lo supera.
Maledizione del Caos (Ricarica 6). Caricando di malevolenza i suoi innumerevoli occhi, il gigante
argosiano può scagliare una maledizione che assume gli effetti di un incantesimo di confusione, a cui sono
esposti tutti coloro che si trovano entro 4,5 metri dal mostro e hanno una linea di vista diretta con lui. La
maledizione non ha effetto, se il bersaglio supera un tiro salvezza su Saggezza con CD 12. Ogni vittima
della maledizione può liberarsi da essa, effettuando un tiro salvezza (Saggezza, CD 12) alla fine di ogni suo
turno, oppure alla morte dell’argosiano. Se il bersaglio supera il tiro salvezza, quella creatura è immune
alla Maledizione del Caos del gigante argosiano per le 24 ore successive.

I giganti argosiani sono bruti alti oltre 4 metri dalle fattezze distorte e dai lineamenti alterati. La loro pelle
rossastra è dura e scabbiosa, simile a una corazza di cuoio bollito. A causa delle molte deformità, gli argosiani
raramente indossano armature e preferiscono fare affidamento sulla propria naturale robustezza e resistenza.
La peculiarità di questa sotto razza di giganti è la presenza, lungo tutto il corpo, di decine e decine di occhi di
ogni foggia e dimensione. Un argosiano ha una vista a 360° e non può mai essere colto di sorpresa; inoltre, in
nessun momento la creatura ha tutti i suoi occhi chiusi ed è, quindi, sempre all’erta.
I giganti argosiani amano la violenza e il combattimento fisico. Quando si prepara uno scontro, non si tirano mai
indietro, attaccando con pesanti randelli o con i micidiali pugni, chiusi a maglio, che possono stordire anche il
guerriero più robusto.
Progenie del Reame Remoto. Nessuno conosce con precisione l’origine di queste mostruosità. Fortunatamente
gli argosiani sono piuttosto rari e si trovano perlopiù diffusi nei territori del vasto Impero di Alphatia (il setting
di Mystara).
Secondo alcune teorie, il primo argosiano fu generato da un gigante delle colline che, non si sa come, varcò la
soglia proibita del Reame Remoto (la Dimensione degli Incubi), venendone irrevocabilmente alterato. Tornato
su Mystara, il gigante deforme diede inizio a una progenie che si diffuse rapidamente. I maghi alphatiani, forse
responsabili dell’esperimento, provarono a sterminare tutti gli argosiani, ma alcuni di questi mostri riuscirono a
scampare al massacro.
Custodi perfetti. Essendo insonne, un gigante argosiano è una sentinella perfetta. Non dorme mai e la sua vista
a 360° rende praticamente inavvicinabile il mostro, senza che esso non se ne accorga. Maghi e signori della
guerra impiegano gli argosiani come custodi, pagandoli con sacrifici umani, oro e gemme. L’indole caotica e
malvagia dei giganti li rende però poco affidabili sul lungo periodo.
Occhi malevoli. L’influenza corruttrice del Reame Remoto ha fornito agli argosiani la capacità di scagliare una
maledizione di caos contro tutti i propri avversari. Gli effetti della maledizione, rendono le vittime preda di
incubi e visioni che li confondono. Di norma, un argosiano attende di essere circondato dai suoi nemici, prima di
scagliare l’orribile sortilegio.
 GOLEM BIOMECCANICO DI CARNE
Gigante di taglia media, legale (malvagio)
Classe dell’Armatura 11 (armatura naturale)
Punti Ferita 101 (12d8+48)
Velocità 9 metri
FOR DES COS INT SAG CAR
19 (+4) 9 (-1) 18 (+4) 6 (-2) 10 (+o) 5 (-3)
 

Immunità ai Danni fulmine, veleno; contundente, perforante e tagliente da attacchi non magici con armi
non di adamantio
Immunità alle Condizioni affascinato, spaventato, avvelenato, indebolimento, paralizzato, pietrificato
Sensi percezione passiva 10, scuro visione 18 metri
Linguaggi capisce i linguaggi del suo creatore ma non può parlarli
Sfida 6 (2.300 PE)
Cortocircuito. Ogni volta che il golem inizia il suo turno con 40 punti ferita o meno, si tira un d6. Con un
risultato di 6, il golem entra in cortocircuito. A ogni suo turno, finché è in cortocircuito, il golem emette
scariche di elettricità che danneggiano lui stesso e chi gli sta intorno. Le scariche infliggono 3d6 (9) danni
psichici al mostro e altrettanti, elettrici, a tutti coloro che si trovano entro 1,5 metri. Dopo ogni scarica, il
golem può effettuare un tiro salvezza su costituzione (CD 12) per “autoripararsi” e terminare il
cortocircuito.
Avversione al fuoco. Se il golem subisce danno da fuoco, subisce svantaggio ai tiri per colpire e alle prove
di caratteristica fino alla fine del suo turno successivo.
Forma immutabile. Il golem è immune a qualsiasi incantesimo o effetto che tenti di alterare la sua forma.
Assorbimento del fulmine. Ogni volta che il golem è soggetto da danni da fulmine, non subisce danni e
recupera invece un numero di punti ferita pari ai danni da fulmine inflitti.
Resistenza alla magia. Il golem dispone di vantaggio ai tiri salvezza contro incantesimi ed effetti magici.
Armi magiche. Gli attacchi con arma del golem sono magici.
Natura dei costrutti. Il golem non ha bisogno di respirare, mangiare, bere o dormire.
AZIONI
Multiattacco. Il golem effettua due attacchi con lo schianto
Schianto. Attacco con Arma da Mischia: +8 al tiro per colpire, portata 1,5 m, un bersaglio, Colpito: 13
(2d8+4) danni contundenti.
Servo-schianto (Ricarica 4-6). La potenza negromantica che anima il golem, consente alla creatura di
caricare un colpo potente quando riesce a incamerare abbastanza energia cinetica nei suoi
servomeccanismi. Liberando il servo schianto, il golem colpisce con un Attacco con Arma da Mischia: +10 al
tiro per colpire, portata 1,5 m, un bersaglio, Colpito: 26 (4d8+8) danni contundenti + 3d6 (9) danni
necrotici.

I golem biomeccanici di carne sono l’orrendo risultato di esperimenti

effettuati su Mechanus da maghi e modron folli e perversi. Le parti di
corpi possenti, cucite insieme e animate dall’energia negromantica,
vengono fuse con meccanismi d’acciaio e di altri materiali, potenziati con
fluidi e tossine esotiche che scorrono attraverso tubi e vene sintetiche.
Pistoni, ingranaggi e cristalli appositamente creati forniscono una
spaventosa vitalità a questi mostri da incubo.
I golem biomeccanici combattono al meglio delle loro possibilità,
obbedendo agli ordini del proprio padrone.
Vaghi ricordi. Talvolta la coscienza di un golem biomeccanico non
viene completamente annullata dalla orribile trasformazione a cui è
sottoposto. Sono noti rarissimi casi in cui uno di questi mostri ha
mostrato una inspiegabile pietà verso un nemico che, un tempo,
conosceva o proveniva dal medesimo territorio.
Creazioni sanzionate. Su Mechanus, la creazione di un golem
biomeccanico è considerato un atto sacrilego, punito con la morte.
Questo genere di golem possono essere creati solo infondendo parte
dell’energia del Nirvana (l’antico nome con cui è conosciuto Mechanus).
Molti negromanti sfidano l’ira dei modron, pur di creare questo genere di creatura blasfema.
 GOLEM CERVELLO
Aberrazione di taglia grande, caotico malvagio
Classe dell’Armatura 9
Punti Ferita 81 (9d10+36)
Velocità 12 metri
FOR DES COS INT SAG CAR
16 (+3) 8 (-1) 18 (+4) 14 (+2) 8 (-1) 6 (-2)
 

Sensi percezione passiva 9, scuro visione 18 metri

Linguaggi capisce i linguaggi del suo creatore ma non può parlarli
Sfida 6 (2.300 PE)
Follia condivisa. Tutti gli umanoidi che iniziano il proprio turno entro 9 metri dal golem cervello devono
superare un tiro salvezza su Intelligenza con CD 14 o essere investiti da una pletora di pensieri folli e
immagini psichiche di tortura e dolore. Chi fallisce il tiro subisce 10 (2d10) danni psichici e agisce in
maniera incontrollata (come se fosse sotto gli effetti di un incantesimo di confusione) fino all’inizio del loro
prossimo turno. Le creature che superano il tiro salvezza, subiscono metà dei danni e non sono soggetti
alla confusione.
Natura dei costrutti. Il golem non ha bisogno di mangiare, bere o dormire.
AZIONI
Multiattacco. Il golem effettua due attacchi con lo schianto
Schianto. Attacco con Arma da Mischia: +6 al tiro per colpire, portata 1,5 m, un bersaglio, Colpito: 9 (2d6+3)
danni contundenti.

I golem cervello sono creazioni illithid ottenute innestando una

porzione di un cervello anziano all’interno di un costrutto
realizzato con tessuto cerebrale. Queste corpulente creature sono
alte mediamente 2,4 metri e spesso vengono potenziate,
aggiungendo ai loro poderosi arti dei tirapugni in adamantio o in
altri materiali preziosi.
Costrutti che respirano. Queste aberrazioni condividono con i
golem alcuni dei tratti tipici dei costrutti: non mangiano, non
bevono e non dormono. Ma al contrario dei golem, quelli di
cervello respirano e devono essere accuditi dai loro creatori mind
flayer che, periodicamente, trattano la pelle con sostanze nutrienti
speciali e conservanti, per evitare che i loro tessuti secchino.
Manutenzione continua. Per mantenersi in piena efficienza, un
golem cervello deve sottoporsi a un ciclo di manutenzione
(solitamente curato dagli schiavi degli illithid) ogni 10 giorni per
una durata di alcune ore. Ogni intervento mancato, riduce la forza
e la resistenza del mostro che subisce un livello di indebolimento.
Raggiunto il livello massimo di indebolimento, il golem cervello
si deteriora in maniera irreversibile e “muore”.
Tirapugni. Talvolta i signori degli illithid equipaggiano i golem
cervello con dei rinforzi in adamantio sulle loro grandi mani,
quasi fossero una specie di tirapugni. In questo modo, gli schianti
dei golem sono devastanti, si considerando come armi in
adamantio e infliggono 4d6 danni.
 GOLEM D’OSSA
Costrutto di taglia grande, senza allineamento
Classe dell’Armatura 17 (armatura naturale)
Punti Ferita 52 (8d8+16)
Velocità 15 metri
FOR DES COS INT SAG CAR
17 (+3) 14 (+2) 14 (+2) 4 (-3) 6 (-2) 4 (-3)
 

Tiri salvezza For +4, Des +6

Immunità ai danni veleno, psichico, fuoco, freddo, elettricità; contundente, perforante e tagliente da armi
non magiche
Immunità alle Condizioni affascinato, avvelenato, spaventato, indebolimento, paralizzato, pietrificato
Sensi percezione passiva 8, scuro visione 18 m
Linguaggi capisce i linguaggi del suo creatore ma non può parlarli
Sfida 4 (1.100 PE)
Armi magiche. Gli attacchi con arma del golem sono magici
Natura dei costrutti. Il golem non ha bisogno di mangiare, bere o dormire.
Resistenza alla Magia il golem dispone di vantaggio ai tiri salvezza contro incantesimi e altri effetti
magici
AZIONI
Multiattacco. Il golem effettua quattro attacchi con le sue scimitarre (una in ciascuna mano)
Scimitarre. Attacco con Arma da Mischia: +5 al tiro per colpire, portata 1,5 m, un bersaglio, Colpito: 6
(1d6+3) danni taglienti.

I golem d’ossa vengono assemblati dalle ossa di

creature umanoidi magicamente accresciute di
dimensioni. Di norma, un golem di questo tipo è alto
una volta e mezzo un uomo ed è sempre dotato di
quattro braccia. Il golem d’ossa può attaccare fino a
quattro avversari contemporaneamente.
Nonostante la stazza, il golem d’ossa si muove
rapidamente e con movimenti fluidi. Tra tutti i
costrutti è forse quello più agile e resistente a diversi
tipi di danno.
 MOLEO IL PROFETA DI AOSKAR
Umanoide (umano) di taglia media, legale neutrale
Classe dell’Armatura 12 (15 con armatura magica)
Punti Ferita 44 (8d8+8)
Velocità 12 metri
FOR DES COS INT SAG CAR
11 (+0) 14 (+2) 12 (+1) 16 (+3) 8 (-1) 14 (+2)
 

Abilità Arcano +5, Storia planare +6, Persuasione +4

Sensi percezione passiva 9
Linguaggi Comune, Terran, Celestiale, Modron
Sfida 8 (3.900 PE)
Arti marziali. Moleo utilizza il bonus di destrezza per i tiri per colpire e per i danni inflitti con colpi
senz’armi.
Armi magiche. I colpi inferti da Moleo sono considerati come armi magiche.
Incantesimi. Moleo è un incantatore di livello 5. La sua caratteristica da incantatore è Carisma (tiro
salvezza degli incantesimi CD 12, +4 al tiro per colpire degli attacchi con incantesimo). Il profeta Moleo
ha preparato i seguenti incantesimi da stregone:

Trucchetti (a volontà): amicizia, luce, luci danzanti, illusione minore, mano magica
Livello 1 (4 slot): mani brucianti, comprensione dei linguaggi, armatura magica
Livello 2 (3 slot): individuazione dei pensieri, vedere invisibilità
Livello 3 (2 slot): fulmine

AZIONI
Multiattacco: Moleo effettua due attacchi senz’armi con pugni e calci.
Pugno/calcio. Attacco con Arma da Mischia: +7 al tiro per colpire, portata 1,5 m, un bersaglio. Colpito 5
(1d6+2) danni contundenti.

Moleo è un umano alto e prestante, sebbene la prigionia

nel covo di Vacharos lo abbia debilitato. I suoi occhi sono
azzurri e porta il cranio completamente rasato. Il profeta
di Aoskar si tinge la pelle con una tinta metallica
cangiante che diventa azzurra o ametista a seconda di
come la luce lo colpisce. Grandi orecchini d’argento
pendono dalle orecchie. Complessivamente Moleo ha un
aspetto intimidatorio e una voce profonda e difficile da
ignorare.
Prescelto di Aoskar. Prima di diventare l’araldo di
Aoskar, Moleo era un monaco itinerante devoto
all’equilibrio e originario di Automata, il borgo sulle
Terre Esterne che ospita il cancello verso Mechanus.
Una volta benedetto dal Signore delle Porte, Moleo ha
acquisito poteri stregoneschi.
Portatore del Bastone di Aoskar. Il bastone di Aoskar
che Moleo trovò nel santuario abbandonato è il simbolo
della sua carica. Attualmente il manufatto è in possesso
del lich meccanico Vacharos. Moleo non consente a
nessuno di utilizzare il proprio bastone.
Fanatico. Pur di tentare di riportare alla vita Aoskar,
Moleo è disposto a tutto. Anche il sacrificio dei
personaggi o della sua amata Nayara non gli appare
troppo per il suo scopo supremo.
 NIREUS IL GEOMANTE DELL’EREMO
Umanoide (sconosciuto) di taglia grande, neutrale malvagio
Classe dell’Armatura 19 (armatura naturale)
Punti Ferita 160 (22d10+44)
Velocità 12 metri
FOR DES COS INT SAG CAR
19 (+4) 10 (+0) 15 (+2) 18 (+4) 12 (+1) 16 (+3)
 

Tiri salvezza Intelligenza +6, Carisma +5, Saggezza +4

Immunità alle condizioni pietrificato, paralizzato, spaventato, avvelenato
Immunità ai danni veleno
Abilità Arcano +6, Storia +6, Intimidire +8
Sensi percezione passiva 11, scuro visione 18 metri, vista cieca, percezione tellurica 36 metri
Linguaggi Terran, Aquan, Infernale, telepatia 36 m
Sfida 14 (11.500 PE)
Scivolare nella Terra. Nireus può scavare attraverso la terra e la pietra non magiche e non lavorate.
Quando lo fa, Nireus non disturba il materiale attraverso cui si muove.
Vista del diavolo. L’oscurità magica non ostacola la scuro visione di Nireus.
Mano del Geomante (ricarica 4-6). Nireus può tentare di muovere con violenza una creatura di taglia
enorme o inferiore per farla sbattere contro un ostacolo. Per riuscirci deve effettuare una prova di
caratteristica con Intelligenza contrapposta alla prova di Forza del bersaglio. Se vince la contesa, Nireus
scaglia in orizzontale o in verticale il bersaglio fino a un massimo di 12 metri di distanza o fino a che non
colpisce un ostacolo.
Indomito (2/giorno). Quando Nireus sbaglia un tiro per colpire può ritentare il tiro. È obbligato a usare
l’ultimo risultato ottenuto.
Equipaggiamento speciale. Nireus può evocare come azione bonus il suo spadone del geomante. Inoltre
indossa il terribile elmo del tiranno. Entrambi gli oggetti sono descritti nell’Appendice II – Nuovi Oggetti
Magici.
Incantesimi innati. La caratteristica innata da incantatore di Nireus è l’Intelligenza (tiro salvezza degli
incantesimi CD 16, +8 al tiro per colpire degli attacchi con incantesimo). Il geomante può lanciare i
seguenti incantesimi innati, che non richiedono alcuna componente materiale:
A volontà: individuazione del male e del bene, comando, creare o distruggere acqua, purificare cibo e bevande
3/giorno: anti-individuazione, fondersi nella pietra, paura, lentezza
1/giorno: disintegrazione, mano di Bigby.

AZIONI
Multiattacco. Nireus effettua un’azione Mano del Geomante e un attacco con lo spadone del geomante,
oppure effettua due attacchi con lo spadone del geomante.
Spadone del Geomante. Attacco con Arma da Mischia: +8 al tiro per colpire, portata 1,5 m, un bersaglio.
Colpito 10 (d10+4) danni taglienti e il bersaglio deve superare un tiro salvezza su Costituzione con CD 12
per non essere pietrificato magicamente. Se la creatura fallisce il tiro salvezza, inizia a trasformarsi in
pietra ed è trattenuta. Deve ripetere il tiro salvezza alla fine del suo turno successivo. Se lo supera, l’effetto
termina. Se fallisce, è pietrificato per 24 ore.
AZIONI LEGGENDARIE
Nireus può effettuare 2 azioni leggendarie, scelte tra le opzioni sottostanti. Può usare solo un’opzione di
azione leggendaria alla volta e solo alla fine del turno di un’altra creatura. Il geomante recupera l’azione
leggendaria spesa all’inizio del proprio turno.

Furia del Geomante. Nireus effettua un attacco con lo spadone del geomante.
Sguardo del Geomante (2 azioni). Nireus può costringere un bersaglio a guardarlo. Se lo fa, il bersaglio
deve effettuare un tiro salvezza su Costituzione con CD 12. Se la creatura fallisce il tiro salvezza è
pietrificata istantaneamente finché non viene liberata da una magia di ristorare superiore o altra magia
analoga. Un bersaglio può dichiarare di non guardare il geomante. Se lo fa, non può vedere il geomante
fino all’inizio del proprio turno successivo, quando potrà distogliere lo sguardo di nuovo. Se nel frattempo
guarda Nireus, deve immediatamente effettuare il tiro salvezza.
Nireus è un essere antico e misterioso. È
stato l’ultimo devoto di Aoskar e ha
assistito alla caduta della sua divinità.
Dal Signore delle Porte ricevette il
compito di custodire l’Aoskarling, il
ricettacolo della forza vitale del dio. Egli
avrebbe adempiuto fedelmente al compito
affidatogli, se non fosse stato per uno
squarcio che si aprì con il Limbo, nei
pressi della sua fortezza. Le correnti
caotiche fluirono dal Limbo e condussero
alla pazzia Nireus. Da allora, il geomante
ha gradualmente mutato allineamento
(da legale neutrale a neutrale malvagio) e
ha interpretato a modo suo il compito di
custodire l’Aoskarling, finendo per
considerarlo una sua proprietà personale.
Da suo servo si è trasformato in suo
carnefice ed ora il ricettacolo di Aoskar è
confinato in camera protetta all’interno
dell’eremo. Nireus non desidera lasciare
andare via l’Aoskarling se non in cambio
di una nuova compagnia da trattenere
nella sua dimora per i secoli a venire!
L’aspetto di Nireus è quanto mai
imponente e minaccioso. Egli appare
come un umano alto quasi 3 metri. La sua
pelle ha una tonalità livida, quasi
grigiastra. Sulle spalle gli crescono due
ali pietrose ed embrionali, che non sono
in grado di farlo volare. Le sue vesti sono
costituite da una lunga sottana, simile a
una palandrana di cuoio nero che gli
lascia scoperto il petto glabro e
muscoloso.
Sul capo indossa l’elmo del tiranno, una
mostruosità cilindrica di acciaio nero ai
cui lati pendono due piatti di bilancia
fumiganti. Una grande gemma rossa, un
rubino delle dimensioni di un pugno, è
incastonato al centro dell’elmo che gli
chiude la fronte e gli copre il volto fino al
naso. Lunghi artigli neri crescono sulle
mani potenti e a comando può evocare lo
spadone del geomante con il quale spazza
via e pietrifica coloro che osano
ostacolarlo.
 IL NEGROMANTE DELLA FOSSA DI ORCUS
Umanoide [necropolitano] non morto di taglia media, neutrale malvagio
Classe dell’Armatura 12 (15 con armatura magica)
Punti Ferita 95 (12d12+12)
Velocità 12 metri
FOR DES COS INT SAG CAR
9 (-1) 14 (+2) 12 (+1) 17 (+3) 12 (+1) 11 (+0)
 

Tiri Salvezza Int +7, Sag +5

Abilità Arcana +7, Storia +7
Resistenza ai danni necrotico
Immunità alle Condizioni sonno, avvelenato, indebolimento
Sensi percezione passiva 11, scuro visione 18 metri
Linguaggi Comune, Abissale, Lingua Gith, Modron
Sfida 9 (5.000 PE)
Resistenza alla magia. Il negromante della Fossa di Orcus dispone di vantaggio ai tiri salvezza contro
incantesimi ed altri effetti magici.
Anima immortale. Se il negromante della Fossa di Orcus viene ridotto a 0 punti ferita, effettua
immediatamente un tiro salvezza su Costituzione con CD 10. Se ha successo, scende invece a 1 punto
ferita.
Incantesimi. Il negromante della Fossa di Orcus è un incantatore di livello 12. La sua caratteristica da
incantatore è Intelligenza (tiro salvezza degli incantesimi CD 15, +7 al tiro per colpire degli attacchi con
incantesimo). Il negromante della Fossa di Orcus ha preparato i seguenti incantesimi da mago:

Trucchetti (a volontà): tocco gelido, luci danzanti, mano magica, messaggio.

Livello 1 (4 slot): vita falsata†, armatura magica, nube di nebbia.
Livello 2 (3 slot): raggio di affaticamento†, cecità/sordità†, ragnatela.
Livello 3 (3 slot): animare i morti†, tocco del vampiro†, forma gassosa.
Livello 4 (3 slot): inaridire†, porta dimensionale, pelle di pietra.
Livello 5 (2 slot): nube mortale, passa pareti, telecinesi.
Livello 6 (1 slot): creare non morti†.
† incantesimi della scuola della negromanzia di livello 1 o superiore.

Raccolto oscuro. Quando il negromante della Fossa di Orcus uccide un bersaglio, che non sia un non
morto o un costrutto, con un incantesimo di livello 1 o superiore guadagna immediatamente un numero di
punti ferita doppio rispetto al livello; triplo se l’incantesimo appartiene alla scuola della negromanzia.
Equipaggiamento speciale. Il negromante della Fossa di Orcus possiede il dentino della conoscenza che
altro non è che una speciale pietra di ioun della consapevolezza. Inoltre possiede un femore con un artiglio
senziente innestato sulla sua sommità che funziona come verga della sovranità.
AZIONI
Tocco avvizzente. Attacco con arma/incantesimo: +7 al tiro per colpire, portata 1,5 metri, un bersaglio.
Colpito: 5 (2d4) danno necrotico, inoltre il bersaglio deve superare un tiro salvezza su costituzione con CD
14 o subire un livello di indebolimento. Se il bersaglio muore per avere raggiunto il livello 6 di
indebolimento, risorge il round successivo sotto forma di wight e obbedisce ai voleri del negromante.
AZIONI LEGGENDARIE
Il negromante della Fossa di Orcus può effettuare un’azione leggendaria, scelta tra le opzioni sottostanti.
Può usare solo un’opzione di azione leggendaria alla volta e solo alla fine del turno di un’altra creatura. Il
negromante recupera l’azione leggendaria spesa all’inizio del proprio turno.

Preghiera blasfema di Orcus. Il negromante pronuncia una preghiera blasfema in onore di Orcus, il
principe demone dei non morti. Ogni creatura che non sia un non morto o un costrutto, entro 3 metri dal
negromante e che possa sentire la preghiera, deve superare un tiro salvezza su Costituzione con CD 12,
altrimenti è stordita fino alla fine del turno successivo del negromante.
Incantesimi oscuri. Il negromante lancia un incantesimo della scuola della negromanzia contro un
bersaglio a sua scelta, a condizione che possa vederlo e che sia entro 30 metri da lui.
Convocare non morti. Il negromante evoca 1d4 scheletri (MM 267) che combattono per lui. Gli scheletri
emergono dal terreno in un qualsiasi spazio libero entro un raggio di 9 metri.
Il negromante della Fossa di Orcus
proviene dalla maledetta Moil, la Città
che Attende, uno dei più grandi successi
del Principe dei Non Morti. Tramite un
empio rituale, infatti, Orcus uccise nel
giro di una notte tutti gli abitanti di
Moil, che ora attendono l’avvento di
Orcus come divinità in un sonno
blasfemo.
Nessuno sa con precisione perché il
negromante riuscì a evitare
quell’orribile destino, ma è certo che il
moiliano si trasformò in una creatura
non morta e che per orribili crimini
commessi a Sigil, venne bandito nei
labirinti dalla Signora del Dolore.
Il mago non morto è un fiero avversario
di Vacharos, ma il lich meccanico è
troppo forte per essere affrontato a viso
aperto. I depositi di necrotite che si
trovano nel covo di Vacharos sono
l’obiettivo primario del negromante,
che ha distillato un unguento capace di
proteggere dagli effetti perniciosi
dell’orribile materiale.
Devoto di Orcus. Il negromante è un
seguace del principe demone dei non
morti. La sua fedeltà all’orribile signore
di Naratyr è completa e totalizzante. Se
i personaggi hanno delle storie o degli
oggetti legati al culto di Orcus, il
negromante sarà bendisposto verso di
loro, almeno finché non riuscirà a
condividere con gli intrusi i segreti e le
informazioni in loro possesso…
Trattare con il negromante. Il
negromante della Fossa di Orcus
potrebbe proporre ai personaggi un
patto, offrendo loro sostegno in cambio
della promessa di ricevere un campione
di necrotite da studiare.
 ILLITHIDAE, SALTOR
Aberrazione di taglia media, neutrale malvagio
Classe dell’Armatura 14 (armatura naturale)
Punti Ferita 45 (7d8+14)
Velocità 9 metri
FOR DES COS INT SAG CAR
17 (+3) 12 (+1) 14 (+2) 7 (-2) 12 (+1) 12 (+1)
 

Abilità: Atletica +6
Sensi percezione passiva 11, scurovisione 18 m
Linguaggi capisce il Sottocomune e il Gergo delle Profondità ma non è in grado di parlarlo
Sfida 3 (700 PE)
Incantesimi innati (Psionici). La caratteristica innata da incantatore del saltor è l’intelligenza (tiro
salvezza degli incantesimi CD 11, +2 al tiro per colpire con incantesimi). Il saltor può lanciare i seguenti
incantesimi innati, che non richiedono alcuna componente:

1/giorno: saltare, onda tonante, vedere invisibilità

Urlo perforante (ricarica 5-6). Il saltor emette un urlo terrificante in un cono di 18 metri come azione.
Ogni creatura in quell’area deve superare un tiro salvezza su Costituzione con CD 11, altrimenti subisce
2d6 danni sonici ed è stordita fino alla fine del suo prossimo turno. Se il tiro salvezza viene superato, il
bersaglio subisce solo metà dei danni e non è stordito.
AZIONI
Ascia. Attacco con Arma da Mischia: +6 al tiro per colpire, portata 1,5 m, un bersaglio, Colpito: 8 (1d8+4)
danni taglienti.
Artigli. Attacco con Arma da Mischia: +6 al tiro per colpire, portata 1,5 m, un bersaglio, Colpito: 6 (1d4+4)
danni taglienti.

I saltor sono creature che condividono alcune

caratteristiche biologiche con i mind flayer e che
vivono negli stessi ambienti o ai suoi margini.
Collettivamente noti come “illithidae”, i saltor sono
solo una delle tipologie di aberrazioni che i mind flayer
hanno creato nel corso dei secoli. Spesso i saltor
sopravvivono ai margini delle comunità degli illithid,
più raramente vengono impiegati come cani da guardia,
cacciatori di prede o divertenti giocattoli.
Mostri primitivi. Un saltor assomiglia a una versione
barbarica di un mind flayer. Ha una postura ingobbita,
muscoli poderosi e dieci tentacoli frementi, simili a una
orrida barba, sotto le fauci dotate di zanne. Nonostante
l’aspetto minaccioso, i tentacoli di questo illithidae
sono inefficaci. Sui lombi e sparsi per il corpo color
malva, altrimenti glabro, cresce una peluria nero
rossiccia.
Prodotti da ceremorfosi. Come i mind flayer, anche i
saltor si riproducono in maniera assessuata, attraverso
l’infestazione di un umanoide con dei girini illithidae.
Sono i mind flayer a presiedere all’allevamento e alla
creazione dei saltor che, da soli, non sarebbero in grado
di portare a termine. Di norma gli illihid destinano alla
creazione di saltor quei prigionieri poco adatti per la
ceremorfosi in mind flayer. Orchi, duergar, grimlock e
derro sono spesso le vittime prescelte per diventare
saltor.
 PARA-ELEMENTALE DEL FANGO
Elementale di taglia enorme neutrale
Classe dell’Armatura 17 (armatura naturale)
Punti Ferita 176 (14d12+84)
Velocità 9 m, scavare 9 metri, nuotare 9 metri
FOR DES COS INT SAG CAR
24 (+7) 14 (+2) 23 (+6) 5 (-3) 10 (+0) 8 (-1)
 

Vulnerabilità ai danni tuono, freddo

Resistenza ai danni contundente, perforante e tagliente da attacchi non magici
Immunità ai danni veleno
Immunità alle condizioni avvelenato, indebolimento, paralizzato, pietrificato, privo di sensi, prono,
trattenuto
Sensi percezione passiva 10, percezione tellurica 18 m, scuro visione 18 metri
Linguaggi Terran, Aquan
Sfida 10 (5.900 PE)
Congelarsi. Se il para-elementale del fango subisce danni da freddo, si ghiaccia parzialmente. La sua
velocità si riduce a 3 m per turno e subisce Svantaggio ai tiri per colpire e ai tiri salvezza su Destrezza fino
al termine del suo prossimo turno.
Forma fangosa. Il para-elementale del fango può entrare in uno spazio occupato da un avversario e
fermarcisi. Può muoversi attraverso uno spazio stretto fino a 2,5 cm senza penalità. Lo spazio occupato dal
para-elementale è considerato terreno difficile.
AZIONI
Multiattacco. Il para-elementale del fango effettua due attacchi con lo schianto, oppure uno schianto e un
attacco di scagliare blob di fango.
Schianto. Attacco con Arma da Mischia: +9 al tiro per colpire, portata 1,5 m, un bersaglio. Colpito: 16
(3d6+7) danni contundenti
Scagliare blob di fango. Attacco con Arma a Distanza: +7 al tiro per colpire, portata 15/36 m, un bersaglio.
Colpito: 16 (3d6+7) danni contundenti e il bersaglio è trattenuto dal fango. Il bersaglio può liberarsi dal
fango con un’azione, effettuando con successo una prova di Forza (Atletica) con CD 14.

Dove il Piano dell’Elemento Terra tocca quello

dell’Elemento Acqua si forma il Piano del Para
Elemento Fango, una distesa sterminata di
acquitrini, fanghiglia e gelida melma. In questo
luogo inospitale, le forze elementali danno vita
a spiriti simili a giganteschi bruti dalla rozza
forma umanoide, costituiti da montagne di
fango gocciolante. L’odore di uno di questi
behemoth è rivoltante e si può avvertire, fuori
dal proprio habitat naturale, a decine di metri
di distanza.
Questi spiriti para-elementali sono pieni di
rabbia e sono più ostili e aggressivi rispetto
alle loro controparti “classiche”. Gli altri
elementali considerano i para-elementali delle
aberrazioni che vanno distrutte a vista.
 PHINEAS, MAGO CINEREO
Umanoide (umano) di taglia media, neutrale
Classe dell’Armatura 12 (15 con armatura magica)
Punti Ferita 38 (7d8+7)
Velocità 12 metri
FOR DES COS INT SAG CAR
9 (-1) 14 (+2) 13 (+1) 16 (+3) 11 (+0) 12 (+1)
 

Tiri Salvezza Int +5, Sag +2

Abilità Arcana +5, Storia +5
Sensi percezione passiva 10
Linguaggi Comune, Abissale, Githyanki, Draconico
Sfida 3 (700 PE)
Incantesimi. Phineas è un incantatore di livello 7. La sua caratteristica da incantatore è Intelligenza (tiro
salvezza degli incantesimi CD 13, +5 al tiro per colpire degli attacchi con incantesimo). Phineas ha
preparato i seguenti incantesimi da mago:

Trucchetti (a volontà): dardo di fuoco, raggio di gelo, luce, amicizia.

Livello 1 (4 slot): raggio di infermità†, armatura magica, dardo incantato, individuazione del magico.
Livello 2 (3 slot): raggio di affaticamento†, cecità/sordità†, oscurità.
Livello 3 (3 slot): animare i morti†, nube maleodorante, palla di fuoco.
Livello 4 (1 slot): muro di fuoco.
† incantesimi della scuola della negromanzia di livello 1 o superiore.

Raccolto oscuro. Quando Phineas uccide un bersaglio, che non sia un non morto o un costrutto, con un
incantesimo di livello 1 o superiore guadagna immediatamente un numero di punti ferita doppio rispetto al
livello; triplo se l’incantesimo appartiene alla scuola della negromanzia.
Equipaggiamento speciale. Bastone +1, la selenite incastonata può brillare come una luce magica per 3
volte al giorno, secondo la volontà del possessore
AZIONI
Bastone. Attacco con arma da mischia: +1 al tiro per colpire, portata 1,5 metri, un bersaglio. Colpito: 3 (1d6)
danno contundente, o 4 (1d8) danno contundente se usato con due mani.

Phineas è un mago della fazione dei Cinerei,

maledetto dal Negromante della Fossa di Orcus
ad assumere la disgustosa forma di un centopiedi
gigante e a montare la guardia al Libro del Verme.
Nella sua vera forma, Phineas è un umano di
mezz’età dall’incarnato pallido con occhi grigi e il
cranio calvo. Adora portare le unghie molto
lunghe e ad affilarle per farle somigliare a degli
artigli. Nonostante l’aspetto minaccioso, le
unghie non sono da considerarsi delle armi. Si
appoggia a un nodoso bastone di legno scuro,
sulla cui sommità è incastonata una pietra
selenite.
Lettore avido. Phineas ha letto moltissimi libri,
soprattutto legati alla negromanzia. Si vanta di
avere consultato anche il famigerato libro delle
fosche tenebre.
Insensibile. Il mago Cinereo parla senza
riflettere troppo sulle parole che usa, rischiando
di offendere i propri interlocutori.
 USTILAGOR (LARVA DI DIVORACERVELLI)
Aberrazione di taglia minuscola, senza allineamento
Classe dell’Armatura 14
Punti Ferita 18 (3d8+6)
Velocità 6 metri
FOR DES COS INT SAG CAR
7 (-2) 18 (+4) 14 (+2) 4 (-3) 14 (+2) 6 (-2)
 

Abilità: Furtività +4
Immunità alle Condizioni accecato
Sensi percezione passiva 12, vista cieca 9 m (cieco oltre quel raggio)
Linguaggi -
Sfida 1/4 (50 PE)
Proiezione empatica. L’ustilagor può influenzare l’attitudine di un bersaglio nei suoi confronti nel raggio
di 9 metri come azione bonus. Il bersaglio deve superare un tiro salvezza su Carisma con CD 11 o essere
vittima degli effetti di un incantesimo di simpatia. L’effetto dura finché l’ustilagor non attacca la vittima
(ma può poi ripetere di nuovo la proiezione nel round successivo). Un bersaglio che supera il tiro salvezza
diventa immune alla proiezione empatica del mostro per 24 ore.
Anfibio. L’ustilagor può respirare in aria e in acqua.
AZIONI
Multiattacco. L’ustilagor effettua due attacchi con i suoi tentacoli alcalini.
Tentacolo alcalino. Attacco con Arma da Mischia: +4 al tiro per colpire, portata 1,5 m, un bersaglio, Colpito:
2 (1d4) danni contundenti e 2 (1d4) danni da acido. Il bersaglio deve effettuare un tiro salvezza su
Destrezza con CD 11. Se lo fallisce, la sostanza alcalina che ricopre il tentacolo dell’ustilagor rimane sulla
pelle del bersaglio, infliggendo 1d4 danni da acido.

L’ustilagor è la forma larvale del

divoracervelli. Gli illithid sono i responsabili
della creazione di questa orribile creatura
somigliante a un cervello umano, morbido e
spugnoso, da cui si dipartono due lunghi e
sottili tentacoli color malva, coperti da una
sostanza alcalina caustica.
Nonostante la velocità modesta, gli ustilagor
sono capaci di prodigiosi scatti, che spiegano
la loro classe di armatura relativamente alta.
Queste creature sono perennemente affamate e
fanno largo uso della propria proiezione
empatica per attirare vicino le prede e poterle
uccidere con i tentacoli sferzanti. Essendo
anfibi, gli ustilagor vivono bene in acqua o
sulla terraferma, sebbene prediligano aree
umide che aiutano a mantenere efficienti i loro
tessuti molli.
I mind flayer selezionano gli ustilagor più forti
e capaci per farli crescere ed evolvere in
divoracervelli. Le forme larvali giudicate
inadatte sono invece consumate come deliziosi
manicaretti dagli illithid. Curiosamente, gli
ustilagor non attaccano i loro creatori mind
flayer, nemmeno quando vengono divorati
vivi.
 VACHAROS, IL LICH MECCANICO
Non morto di taglia grande, legale malvagio
Classe dell’Armatura 19 (armatura naturale)
Punti Ferita 100 (10d10+40)
Velocità 9 metri
FOR DES COS INT SAG CAR
19 (+4) 10 (+0) 18 (+4) 17 (+3) 15 (+2) 17 (+3)
 

Tiri Salvezza Int +8, Sag +7, Car +5, Cos +8

Immunità ai danni necrotico, veleno, psichico, contundente, perforante e tagliente da attacchi non magici
Immunità alle Condizioni affascinato, indebolimento, spaventato, paralizzato, avvelenato, pietrificato.
Sensi percezione passiva 12, scuro visione 18 metri
Linguaggi Comune, Infernale, Abissale, Modron
Sfida 13 (10.000 PE)
Forma immutabile. Il lich meccanico è immune a qualsiasi incantesimo o effetto che tenti di alterarne la
forma.
Resistenza alla magia. Il lich meccanico dispone di vantaggio ai tiri salvezza contro incantesimi e altri
effetti magici.
Alimentato da necrotite. Ogni volta che il lich meccanico è soggetto a danni necrotici, non subisce danni
e recupera, invece, un numero di punti ferita pari ai danni necrotici inflitti.
Armi magiche. Gli attacchi in corpo a corpo del lich meccanico sono magici.
Incantesimi. Il lich meccanico è un incantatore di 10° livello. La caratteristica da incantatore è
l’Intelligenza (tiro salvezza degli incantesimi CD 14, +8 al tiro per colpire degli attacchi con incantesimo).
Ha preparato i seguenti incantesimi da mago

A volontà: mano magica, riparare, spruzzo velenoso, colpo accurato, amicizia

Livello 1 (4 slot): saltare, protezione dal bene e dal male, scudo, raggio di infermità
Livello 2 (3 slot): cecità/sordità, sfocatura, movimenti da ragno
Livello 3 (3 slot): fulmine, animare i morti, contro incantesimo
Livello 4 (3 slot): invisibilità superiore, inaridire, fabbricare
Livello 5 (2 slot): muro di forza, passa pareti
Livello 6 (1 slot): disintegrazione

AZIONI
Multiattacco. Il lich meccanico effettua due attacchi uno con il maglio di adamantio e uno con l’artiglio
elettrificato.
Maglio di adamantio. Attacco con Arma da Mischia: +7 al tiro per colpire, portata 1,5 m, un bersaglio.
Colpito: 21 (4d8+4) danni contundenti. Se il bersaglio è una creatura, deve superare un tiro salvezza su
Forza con CD 15, altrimenti cade a terra prono.
Artiglio elettrificato. Attacco con Arma da Mischia: +7 al tiro per colpire, portata 1,5 m, un bersaglio.
Colpito: 14 (2d10+4) danni taglienti e 10 (2d10) danni da elettricità, dimezzabili con un tiro salvezza su
Destrezza con CD 15.
AZIONI LEGGENDARIE
Vacharos può effettuare 3 azioni leggendarie, scelte tra le opzioni sottostanti. Può usare una sola opzione
di azione leggendaria alla volta e solo alla fine del turno di un’altra creatura. Vacharos recupera le azioni
leggendarie spese all’inizio del proprio turno.

Colpo di maglio: Vacharos può effettuare un attacco con il proprio maglio di adamantio contro una
creatura che sia impegnata in combattimento corpo a corpo, entro 1,5 metri da lui.
Incantesimi inarrestabili (Costa 2 Azioni): Vacharos lancia un incantesimo.
Sciame di mosche (Costa 2 Azioni): Vacharos indirizza i nugoli di mosche carnarie che lo circondano
contro un bersaglio che sia in grado di vedere e che sia entro 9 metri di distanza. Le mosche formano uno
sciame di insetti (MM 335) che attacca il bersaglio e combatte fino alla propria distruzione.
Spiriti dannati (Costa 3 Azioni): Vacharos chiama a sé gli spiriti delle creature che sono morte nel suo
covo. Queste apparizioni si materializzano e attaccano una creatura situata entro 18 metri da lui e che egli
sia in grado di vedere. Il bersaglio deve effettuare un tiro salvezza su Costituzione con CD 16; se fallisce,
subisce 18 (6d6) danni necrotici, mentre se lo supera, subisce la metà di quei danni. Poi gli spiriti
svaniscono.
Il lich meccanico pare un incubo di acciaio e stregoneria necromantica vomitato fuori dai più profondi pozzi
infernali. Alto una volta e mezzo un uomo, Vacharos muove un corpo massiccio e poderoso pesante parecchi
quintali. Punte crudeli e decorazioni lugubri ricoprono il carapace corazzato del lich, che si muove su poderose
zampe metalliche, simili a quelle di un uccello bizzarro, munite di artigli d’acciaio. Le giunture del mostro sono
azionate da antichi servomeccanismi alimentati dal potere sacrilego della necrotite.
Dove ci dovrebbe essere la testa, profondamente incassato tra le enormi spalle corazzate, si trova un oblò di
spesso cristallo imbevuto di una portentosa aura arcana. Dietro di esso, immerso in un viscoso liquido verdastro,
fluttua un teschio decrepito e annerito. La mascella è scomparsa e i denti dell’arcata superiore sono stati
sostituiti da pietre nere e violacee a forma di cuspide irregolare.
Dalle tenebrose orbite del teschio brillano luci stigie, che testimoniano l’innaturale vitalità che anima l’immondo
costrutto meccanico. Le braccia dello juggernauta della morte terminano con armi dall’aspetto letale: un enorme
maglio scolpito come un pugno sovradimensionato, crepitante di energia empia e una mano metallica a tre dita.
L’intero incubo non morto è avvolto da una patina di antichità e sporcizia, resa ancora più evidente dai pesanti
stracci verde marcio e neri che indossa. L’aria attorno al lich è satura del lezzo della morte e della disperazione,
mentre sciami di mosche ronzanti avvolgono il mostro non morto, quasi fosse una carogna putrida, nonostante il
suo guscio metallico annerito.
 XEG-YI
Aberrazione di taglia media, neutrale
Classe dell’Armatura 19 (armatura naturale)
Punti Ferita 189 (18d8+108)
Velocità 0 m, volare 9 m
FOR DES COS INT SAG CAR
3 (-4) 19 (+4) 22 (+6) 21 (+5) 18 (+4) 16 (+3)
 

Tiri Salvezza Int +9, Sag +8, Car +7

Abilità percezione +9
Vulnerabilità ai danni fuoco, radioso
Resistenza ai danni necrotico
Immunità ai danni acido, freddo, elettricità, tuono, psichico; contundente, perforante e tagliente da
attacchi non magici
Immunità alle Condizioni affascinato, avvelenato, indebolimento, paralizzato, pietrificato, spaventato,
trattenuto, prono
Sensi percezione passiva 18, scuro visione 36 metri, vista cieca
Linguaggi comprende il Gergo delle Profondità ma non lo parla
Sfida 12 (8.400 PE)
Spasmi di Morte. Quando lo xeg-yi muore, esplode in una conflagrazione di energia necrotica. Ogni
creatura a 3 metri da lui deve effettuare un tiro salvezza su Destrezza con CD 18; se lo fallisce, subisce 20
(4d6+6) danni necrotici, mentre se lo supera, subisce solo metà di quei danni. Le armature e gli scudi non
magici indossati da un bersaglio degli spasmi di morte sono parzialmente dissolti e ricevono una penalità
cumulativa e permanente di -1 alla classe dell’armatura che offrono. L’armatura è distrutta, se la penalità
riduce la sua classe dell’armatura a 10. Lo scudo è distrutto, se la classe dell’armatura che offre scende a 0.
Necrosi pura. Una creatura che tocca lo xeg-yi riceve 9 (d6+6) danni necrotici. Qualsiasi arma non magica
fatta di metallo o di legno che colpisce uno xeg-yi si corrode. Dopo avere inferto il danno, l’armata
acquisisce una penalità cumulativa e permanente di -1 ai danni inferti. Se questa penalità raggiunge il
valore di -5, l’arma è distrutta. Frecce e dardi non magici sono distrutti, quando colpiscono lo xeg-yi, ma
solo dopo avere inferto danno (lo xeg-yi ha resistenza ai danni da armi non magiche).
AZIONI
Multiattacco. Lo xeg-yi effettua quattro attacchi con i suoi tentacoli e usa il suo dardo necrotico ogni
volta che gli è consentito.
Tentacolo. Attacco con Arma da Mischia: +8 al tiro per colpire, portata 3 m, un bersaglio. Colpito: 9 (d6+6)
danno necrotico. Inoltre, l’armatura non magica indossata dal bersaglio riceve una penalità cumulativa e
permanente di -1 alla classe dell’armatura che offrono. L’armatura è distrutta, se la penalità riduce la sua
classe dell’armatura a 10.
Dardo necrotico (ricarica 4-6). Lo xeg-yi spara un dardo di energia necrotica a un bersaglio che è in
grado di vedere entro 9 metri. Il bersaglio deve effettuare un tiro salvezza su Destrezza con CD 16 o
subire 9 (d6+6) danni necrotici. Inoltre, l’armatura non magica indossata dal bersaglio riceve una penalità
cumulativa e permanente di -1 alla classe dell’armatura che offrono. L’armatura è distrutta, se la penalità
riduce la sua classe dell’armatura a 10.

Queste bizzarre creature provengono dal Piano dell’Energia Negativa,

ma non è chiaro come interagiscano con le altre creature o con i
membri della loro stessa razza. L’aspetto di uno xeg-yi è totalmente
alieno: appare come una sfera fluttuante di 60-80 cm di diametro, dalla
cui superficie partono diversi lunghi tentacoli sottili. La pelle della
creatura è di un nero opaco, tranne per due sottili incisioni luminose
che fanno pensare a degli occhi.
Solitari e curiosi. Sebbene gli xeg-yi siano molto intelligenti, non
vogliono o non possono comunicare e non hanno neppure un vero e
proprio linguaggio. Sono creature completamente solitarie e non si è
mai registrato un avvistamento di più di un esemplare. Nondimeno
sono esseri curiosi e non è raro incontrarli anche al di fuori del loro
terribile piano natio. Sebbene non siano automaticamente ostili, il
tocco di uno xeg-yi corrode e corrompe qualsiasi cosa sfiori, per cui
spesso si sfocia in un combattimento contro queste pericolose creature.
APPENDICE I – NUOVI OGGETTI MAGICI
BASTONE DI AOSKAR
Bastone, leggendario (richiede sintonia con un chierico,
un mago, uno stregone o un warlock)
Questo artefatto, rinvenuto dal profeta Moleo in un
antico santuario di Aoskar nelle Terre Esterne, è il
simbolo dell’araldo del Signore delle Porte. Questo
oggetto è un bastone di legno di frassino, ottenuto
da un ramo di Yggdrasil. Sulla sua sommità si trova
una ametista tagliata rozzamente a forma di
cuspide.
Brandito come arma, il bastone di Aoskar è
un’arma magica +3. Chi utilizza il bastone riceve un
bonus +1 ai tiri salvezza su Carisma e Saggezza.
Il manufatto ha 7 cariche, che possono essere
spese per riprodurre diversi effetti magici usando
un’azione. Gli incantesimi del bastone di Aoskar
sono i seguenti: luce (1 carica) che si irradia
dall’ametista sulla sommità del bastone; armatura
magica (2 cariche); porta dimensionale (3 cariche);
capanna di Leomund (3 cariche).
Il bastone recupera d6+1 carica all’alba. Se il
bastone consuma tutte le cariche, e chi lo possiede
non è un devoto di Aoskar, il giocatore deve tirare
un d20: con un risultato di 1 il bastone si
teletrasporta in un luogo lontano su un piano di
esistenza diverso determinato a caso.
CODA DI RATTO CEREBRALE
Oggetto meraviglioso, comune
Quando un personaggio, con un’azione, mastica una
di queste code di ratto cerebrale essiccate, annulla
istantaneamente la condizione di avvelenato.
Le code di ratto cerebrale vengono preparate a
Sigil in diverse botteghe e negozi di alchimisti e
sono particolarmente popolari tra i Cinerei e gli
esploratori di luoghi malsani.
CUORE DI OCANTHUS
Oggetto meraviglioso, molto raro
Questo talismano appare come una scheggia di
metallo nero affilata, lucido come ossidiana. Si tratta
di una scheggia di metallo proveniente dal quarto e
più profondo strato di Acheron: Ocanthus. Il clima
di questo luogo tenebroso è sconvolto da terribili
tempeste di grandine dove, al posto del ghiaccio,
piovono frammenti letali e affilati.
Chi indossa un cuore di Ocanthus riceve il potere
di lanciare, una volta al giorno, l’incantesimo
barriera di lame. Ogni volta che viene evocato il
potere del talismano, il giocatore deve tirare un d20:
con un risultato di 1, il cuore di Ocanthus si
sbriciola in una polvere nera senza valore. In caso
contrario, l’oggetto recupera il proprio potere allo
scoccare della mezzanotte.
ELMO DEL TIRANNO
Oggetto meraviglioso, leggendario (richiede sintonia)
Questo bizzarro oggetto si adatta alle dimensioni
del suo possessore. Forgiato dai dao, l’elmo del
tiranno è un manufatto di acciaio nero cilindrico che
possiede due piatti di bilancia ai lati. L’elmo non
presenta aperture per gli occhi, ma chi lo indossa
acquisisce l’abilità di vista cieca e percezione
tellurica in un raggio di 36 metri.
Quando l’elmo è indossato, dai piatti esalano
volute di fumo nero. Il possessore dell’elmo è
immune a tutti gli effetti basati su gas e vapori: dai
veleni per inalazione agli incantesimi come nube
maleodorante, nube esplosiva¸ ecc.
L’elmo, inoltre, fornisce un bonus +3 alle prove di
intimidire.
FEMORE DI DEMONIO
Arma (mazza), rara (richiede sintonia)
Quest’arma viene considerata magica, sebbene non
fornisca nessun bonus ai tiri per colpire e alle ferite
inflitte. Rispetto a una mazza normale, il femore di
demonio è versatile (può quindi essere impugnato a
due mani per infliggere 1d8 danni, anziché 1d6) e
inoltre, mentre viene maneggiato, fornisce al
possessore il tratto di resistenza alla magia
(vantaggio ai tiri salvezza contro incantesimi ed
altri effetti magici).
Un demone che vede brandire il femore da un
nemico, concentra tutti i suoi attacchi contro costui.
I femori di demonio sono realizzati con le ossa di
demoni come hezrou e barlgura. Si dice che il
segreto della loro creazione sia conosciuto solo a
Bel, l’arcidiavolo di Avernus.
LIBRO DEL VERME
Oggetto meraviglioso, artefatto (richiede sintonia)
L’origine di questo libro si perde nella notte dei
tempi, anche se le fonti al riguardo sembrano
concordi nell’affermare che fu la strega notturna
Kamaluuth dei Pozzi Verminosi la prima a
utilizzarlo. Dopo la distruzione di Kamaluuth ad
opera del soffio infuocato di un drago d’oro, si
persero le tracce del libro del verme.
Il Negromante della Fossa di Orcus venne in
possesso del libro dopo averlo trafugato da un nido
di demoni chasme dove era custodito come una
reliquia.
Il libro del verme è rilegato con una copertina in
cuoio bollito e al tatto pare che essa si muova, come
se dei vermi stessero strisciando sotto la sua
superficie, sebbene all’occhio non si noti mai alcun
cambiamento. Sul frontespizio è inserito un orribile
talismano forgiato in bronzo dalla forma di
centopiedi lungo una ventina di centimetri. È
possibile estrarre il talismano, di fatto serrando il
libro e impedendo a chiunque di poterlo aprire e
sfogliare. Niente, di meno potente di un desiderio
consente di sfogliare il libro senza che il suo
talismano sia in posizione.
Quando viene aperto, il libro del verme odora di
terra e le spesse pagine ingiallite sono umide al
tatto, dando sempre la sensazione che qualcosa
strisci invisibile sotto di esse. Le creature buone che
cercano di leggere il libro sono avvelenate (nessun
tiro salvezza) finché non vengono curate con un
incantesimo di guarigione e manifestano fobia per gli
insetti striscianti (vermi, centopiedi, ragni,
scorpioni). Questa fobia si traduce in Svantaggio a
tutte le prove e ai tiri salvezza fatti quando si
affronta un animale di questo tipo. Anche la fobia
può essere curata con un incantesimo di rimuovere
maledizioni o guarigione.
Un personaggio non buono in sintonia con il libro
e che passa almeno 36 ore a leggerlo (anche non
continuative) può usufruire dei suoi poteri,
soffrendo però della maledizione collegata (vedi
oltre).
Richiamare vermi. Finché il personaggio tiene
tra le mani il libro e pronuncia le formule corrette
in Abissale, può usare un’azione per lanciare piaga
degli insetti. Le creature si riuniscono in un
ributtante globo di vermi, ragni e scolopendre
frementi. Il potere può essere utilizzato 1 volta al
giorno e il tiro salvezza contro i suoi effetti ha una
CD 15.
Incantesimi. Il libro possiede 5 cariche. Quando il
personaggio regge il volume, può usare un’azione e
spendere una o più cariche per lanciare con essa
alcun incantesimi (CD 15 del tiro salvezza): nube di
nebbia (1 carica); insetto gigante (2 cariche);
metamorfosi (2 cariche). Il libro recupera 1d4+1
cariche alla mezzanotte. Se le cariche scendono a 0,
il personaggio deve tirare un d20. Con un risultato
di 1 il libro scompare e si teletrasporto altrove.
Maledetto da Kamaluuth. L’uso del libro del
verme non è senza conseguenze. Non appena un
personaggio entra in sintonia con esso, inizia a
essere avvolto da un nugolo di mosche e ad avere un
insano appetito per insetti striscianti, mosche e altre
creature disgustose. Se gli viene impedito di
nutrirsene, acquista un livello di indebolimento.
Inoltre la vicinanza con il manufatto corrompe
l’anima e il corpo. Il possessore del libro inizia a
invecchiare e a marcire, perdendo 1 punto di
Carisma al mese. Quando arriva a 0, si tramuta in
una larva infera e viene trasportato nell’Ade dove
verrà marchiato come proprietà delle streghe
notturne.
Il possessore del libro non desidera allontanarsi da
esso e si opporrà con tutte le forze a chi cercherà di
sottrarglielo. Anche se gli viene tolto, la
maledizione continua a progredire a meno che non
venga lanciato sulla vittima un incantesimo di
rimuovere maledizioni, lanciato da un chierico di
almeno 12° livello.
NECROTITE
Oggetto meraviglioso, leggendario
Non è chiara quale sia l’origine della temibile
necrotite, un materiale, simile al carbone, pervaso di
energia negativa e in grado, con la sua sola presenza
di infliggere danni necrotici a coloro che non sono
adeguatamente protetti.
Questo materiale viene estratto in alcune piccole
zone dei labirinti (come ad esempio nel covo del lich
meccanico Vacharos). Sono noti giacimenti di
necrotite anche in profondi strati dell’Abisso e
sull’Avernus, dove talvolta viene utilizzata al posto
delle monete dell’anima, per alimentare le macchine
infernali1.
A eccezione dei costrutti e delle creature non
morte, tutti coloro che terminano il proprio turno
entro 3 metri da un frammento di necrotite, devono
superare un tiro salvezza su Costituzione con CD
12, o subire un livello di affaticamento e 1d10 danni
necrotici. In caso di successo, il bersaglio non
subisce affaticamento e danni.
Una creatura ridotta a 0 PF dall’esposizione alla
necrotite muore e risorge come non morto entro
un’ora. Il tipo di non morto viene determinato
casualmente, tirando sulla seguente tabella.
d8 Tipo di non morto
1-4 Zombi
4-5 Spettro
6 Ghoul
7 Wight
8 Wraith
I danni necrotici subiti dipendono dalle
dimensioni del frammento di necrotite. Quelli
forniti nella descrizione si riferiscono a un cumulo
di 1 decimetro cubo. Curiosamente, l’affaticamento
colpisce in maniera costante, a prescindere dalle
dimensioni del campione di necrotite.
Creazione di non morti potenziata. Se questo
materiale viene utilizzato come componente per
l’incantesimo di animare i morti, gli effetti si
potenziano. Si crea un non morto extra e i PF dei
non morti creati sono il massimo possibile.
Incantesimi di negromanzia potenziati. Se
questo materiale viene utilizzato come componente
per qualsiasi altro incantesimo di negromanzia (con
l’eccezione di animare i morti), l’incantesimo si
considera lanciato con uno slot di livello superiore,
ove applicabile.
PASTRANO ANARCHICO
Oggetto meraviglioso, non comune
Questo mantello dall’aspetto dimesso, simile a uno
spolverino, è dotato di cappuccio. Quando
quest’ultimo viene calato sul volto, il possessore può
lanciare su se stesso l’incantesimo di camuffare se
1. Vedi al riguardo la campagna Discesa nell’Avernus.
stesso per la durata di un’ora, utilizzando due
cariche; oppure l’incantesimo di amicizia,
utilizzando una carica.
Il pastrano ha 3 cariche. Recupera tutte le cariche
spese ogni giorno all’alba. Se il personaggio spende
l’ultima carica del pastrano, tira un d20. Con un
risultato di 1, il pastrano si dissolve in una nuvola di
polvere.
I pastrani anarchici sono diffusi tra le fila degli
anarchici e degli xaositecs, ma da qualche tempo in
molti – a Sigil e nelle Terre Esterne – hanno
iniziato a utilizzarli come prezioso strumento di
spionaggio.
PUGNALE DEI DISTRUTTORI
Arma (pugnale), rara
Il personaggio ottiene un bonus di +1 ai tiri per
colpire e ai tiri per i danni effettuati con quest’arma
magica.
Il possessore del pugnale può decidere di non
infliggere ferite, ma di utilizzare l’arma per colpire
lo scudo, l’armatura o l’arma di un avversario. Se
l’oggetto colpito è uno scudo o un’armatura non
magica, quell’oggetto subisce una penalità
permanente di -1 alla CA che fornisce. Un’armatura
ridotta a CA 10 o uno scudo che scende a un bonus
+0 è distrutto. Se si tratta di un’arma non magica,
quest’ultima subisce una penalità permanente di -1
ai tiri per i danni. Se la sua penalità scende a -5,
l’arma si arrugginisce e viene distrutta.
Le lame dei pugnali dei distruttori vengono
trattate con icore estratto dai rugginofagi.
SPADONE DEL GEOMANTE
Arma (spadone a due mani) leggendaria (richiede
sintonia)
Il terrificante spadone del geomante è un’arma
imponente dalla lama grigia venata di rosso, come
se vi scorresse fuoco liquido. La lama non ha punta,
ma somiglia piuttosto a una specie di lunga
mannaia. L’elsa è in ferro nero avvolta da pelle di
gorgone.
Una volta sintonizzato con questa terribile arma,
il possessore la può “riporre” in una piccola
dimensione sul Piano Etereo e richiamarla con
un’azione bonus. L’arma non offre bonus ai tiri per
colpire o per infliggere ferite, ma si considera
magica ai fini dei danni inflitti. Inoltre, quando
colpisce un bersaglio, questi deve effettuare un tiro
salvezza su Costituzione con CD 12 per non essere
pietrificato magicamente. Se la creatura fallisce il
tiro salvezza, inizia a trasformarsi in pietra ed è
trattenuta. Deve ripetere il tiro salvezza alla fine del
suo turno successivo. Se lo supera, l’effetto termina.
Se fallisce, è pietrificato per 24 ore.
TALISMANO DELLA BLATTA
Oggetto meraviglioso, raro
Questo disgustoso talismano è ricavato dal carapace
rinsecchito di una grossa blatta marroncina,
fittamente inciso con rune e glifi di potere. Con
un’azione, il personaggio può mangiare il talismano
per acquisire un bonus naturale di +4 alla CA e
resistenza ai danni da impatto per 10 minuti.
TALISMANO DEL SANGUE
Oggetto meraviglioso, raro
I talismani del sangue appaiono spesso come grumi
di sangue essiccato delle dimensioni di una nocciola
ed emanano in forte odore ferroso.
Con un’azione, il personaggio può inghiottire il
talismano che si scioglie istantaneamente in bocca e
consente di recuperare tutti i punti ferita
eventualmente persi per danni da taglio,
perforazione e impatto. Il talismano non guarisce
danni dovuti ad attacchi psichici.
TESCHIO DI TOZOROTH
Oggetto meraviglioso, leggendario (richiede sintonia)
Questo teschio belluino apparteneva a Tozoroth, un
demone glabrezu ucciso dal Negromante della
Fossa di Orcus. Lo stregone ha poi incantato
l’oggetto, scrivendovi sopra diverse oscure
invocazioni in lingua Abissale con un inchiostro
rosso ricavato da sacrifici umani.
Il teschio di Tozoroth possiede 3 cariche.
Recupera 1-3 cariche spese ogni giorno all’alba. Se il
personaggio spende l’ultima carica del teschio, tira
un d20. Con un risultato di 1, il teschio si sbriciola
in polvere e il glabrezu si riforma nell’Abisso con un
odio inestinguibile verso il suo ultimo padrone.
Incantesimi. Finché il personaggio tiene in mano
il teschio, può usare un’azione e spendere alcune
cariche per lanciare uno degli incantesimi seguenti:
dissolvi magie (1 carica), oscurità (1 carica), conoscenza
delle leggende (3 cariche).
Spirito ostile. Se il personaggio usa il potere di
conoscenza delle leggende, deve superare una contesa
di Carisma contro lo spirito di Tozorth (Carisma 16
+3). In caso di fallimento, le cariche vengono spese,
l’incantesimo non funziona e il personaggi subisce
4d10 danni psichici o la metà, se supera un tiro
salvezza su Saggezza con CD 15.
TESTA D’ALCE NON MORTA
Oggetto meraviglioso, molto raro
Questa bizzarra testa di alce decomposta pesa 20
chili ed è parecchio ingombrante. È stata rianimata
dalla negromanzia e ruggisce minacciosamente
quando riesce a ottenere un contatto visivo con una
creatura vivente entro un raggio di 9 metri.
Il bersaglio deve effettuare un tiro salvezza su
Saggezza con CD 14 o essere spaventata fino al
termine del suo prossimo turno. La testa d’alce non
morta ha una carica. Per essere ripristinata occorre
che il possessore versi sulle labbra dell’orribile
feticcio 1 PF di sangue.
UNGUENTO DI PROTEZIONE DALLA NECROTITE
Pozione, molto raro
Questo balsamo untuoso e del colore del caramello
bruciato ha un forte odore speziato e la consistenza
dell’olio d’oliva. Se viene spalmato sulle parti
esposte del corpo, protegge dagli effetti deleteri
della necrotite, un materiale pervaso di energia
negativa e necrotica che si trova nei labirinti
infestati dal lich meccanico Vacharos.
Una applicazione di unguento (pari al contenuto
di una ampolla) serve per proteggere fino a due
creature di dimensioni medie oppure quattro piccole
o una di taglia grande. L’effetto protettivo termina
dopo un’ora.
 Modulo d’avventura – Livello Companion
Il Signore delle Porte
di Mauro Ferrarini

Aoskar, un nome dimenticato e maledetto. Nessuno osa pronunciarlo,

poiché il ricordo del Signore delle Porte è stato cancellato per decreto
dell’attuale reggente di Sigil: la misteriosa Signora del Dolore.
Ma nonostante tutto, un profeta della defunta divinità ha iniziato a
predicare il ritorno di Aoskar, attirando l’attenzione dei dabus, i misteriosi
servitori della Signora del Dolore, e degli Athar che predicano l’inutilità
degli dei.
Gli avventurieri apprenderanno una storia bizzarra dall’ultima fedele
rimasta in vita del Signore delle Porte e saranno condotti in una
spedizione da incubo nei Labirinti, le prigioni da cui nessuno è mai uscito
vivo, per liberare il profeta Moleo.
Davvero le divinità possono morire? E chi sarà tanto ardito, o sciocco, da
cercare di riportare in vita ciò che è morto?