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La Pianta verdolina

Canto popolare lombardo (valzer)

E là in fondo a quel boschetto


c'è una pianta verdolina,
ci sta sotto la Teresina
che piangeva per fare l'amor.

Perché piangi oh Te-eresina


Sai che il pianto ti-i fa male
Prendi l’ago e poi il ditale
Vai su in camera a lavorar.

Lavorare io non posso,


ho la vista che mi balla,
l’è l'amore che mi condanna,
all'ospedale mi tocca andar.

Salta föra la sua oi mamma


con la voce serpentina:
"va su in camera o Teresina,
lascia andare quel traditor!"

Io non sono un tra-aditore


e nemmeno un malfattore,
sono figlio di un ricco signore,
son venuto per fare l'amor!"

Note
E' questo un piccolo acquarello di pena d'amore che Teresina patisce per colui che si dichiara
"figlio di un gran signore". In questo canto si ritrova il desiderio di accedere ad un mondo
troppo lontano per le donne che sono costrette a seguire tradizioni e obblighi di quel tempo.

Dove comincia l'Appennino “Il maggio di Tornarezza”

Con le località piacentine di Ferriere e Marsaglia, la bassa val d'Aveto ha in comune la


tradizione del canto del maggio, che si svolge la sera e la notte a cavallo fra il 30 aprile e il
primo maggio. Gran parte dei cantori provengono dal paese di Tornarezza, a cui l'evento è
perciò più strettamente associato, pur svolgendosi in modo itinerante da un borgo all'altro. A
differenza dei più conosciuti maggi vicini, il maggio di Tornarezza non si è mai interrotto nel
corso del Novecento. Si tratta quindi di una delle versioni del maggio in più stretta continuità
con la tradizione antica.

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