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Manutenzione dei masselli autobloccanti

Uno dei principali vantaggi collegati alla scelta dei masselli autobloccanti è la loro elevata durabilità in condizioni
ambientali anche particolarmente severe: le esperienze del Nord-Europa dimostrano che la vita media di una
pavimentazione è di circa quarant’anni, il piano di manutenzione ordinaria è veramente semplice e di costo
trascurabile. Poichè l’azione autobloccante si sviluppa prevalentemente per effetto dell’attrito nei giunti, il piano
di manutenzione ordinaria si limita infatti al controllo della corretta sigillatura, intervenendo con reintegro di
sabbia se necessario.

La perdita di materiale dal giunto rappresenta sempre un indice di uno stato di malessere della pavimentazione,
al quale deve essere posto rimedio nel più breve tempo possibile. Considerato che la particolare caratteristica di
questo tipo di pavimentazione è di sviluppare progressivamente una sempre maggiore autobloccanza, per effetto
del costipamento della sabbia nei giunti indotto dal traffico e dall’accumulo di detriti superficiali, tali controlli
dovranno risultare più frequenti nel corso del primo anno dalla realizzazione della pavimentazione mentre, a
regime, una verifica all’anno può ritenersi sufficiente. Un esempio di manutenzione ben programmata è riportato
nello specchietto che segue:

Ispezioni intasamento giunti

1a ispezione 15 gg. dopo il termine dei lavori

2a ispezione 30 gg. da ispezione precedente

3a ispezione 3 mesi da ispezione precedente

4a ispezione 6 mesi da ispezione precedente

5a ispezione e successive annuale

Pulizia dei pavimenti autobloccanti

Sporcizia generica, fango, alimenti, foglie e residui vegetali, sigarette

Di solito è sufficiente spazzare, oppure spazzolare con acqua calda e detergenti. Se la macchia persiste,
applicare una soluzione di candeggina delicata diluita con acqua e poi risciacquare abbondantemente con acqua
pulita.

Se si innaffia la superficie con un getto d’acqua, bisogna stare attenti a non rimuovere la sabbia di sigillatura dei
giunti (nei primi 2 anni). Al termine della pulizia è comunque opportuno controllare che i giunti siano
correttamente sigillati, se necessario, procedere al loro reintasamento con sabbia fine.

Macchie d'olio e di grasso

L'olio, a differenza del grasso, penetra rapidamente nel calcestruzzo, ma non dovrebbe macchiare se viene
prontamente rimosso con materiale assorbente (ad esempio con tovaglioli di carta o con un panno), tamponando
senza strofinare. Se dopo la rimozione della parte in eccesso rimane qualche macchia, si può procedere con uno
dei seguenti metodi:

- Utilizzare detergenti specifici reperibili presso i magazzini di materiali edili (secondo le istruzioni dei
rispettivi fabbricanti).
- Oppure : spazzolare la superficie con un detersivo forte e lavare successivamente con acqua calda.
- Oppure : cospargere abbondantemente la macchia con talco avendo cura di proteggerla con un telo non
assorbente. Il giorno seguente rimuovere accuratamente il talco (ad esempio con l’aspirapolvere) e pulire con
spazzola metallica.
- Oppure : versare sulla macchia una soluzione al 30% di Silicato di Calcio, attendere qualche ora, rimuovere con
una spazzola metallica, risciacquare.
- Oppure, per olii leggeri : stendere una poltiglia di talco e diluente per vernici, farla penetrare con una spazzola,
lasciare asciugare, rimuovere con una spazzola spargendo, eventualmente, un detergente in polvere (come, ad
esempio, il Vim). Risciacquare.
- Oppure, in casi estremi : sostituire gli elementi macchiati con altri nuovi o prelevati da aree del pavimento
esistente non in vista.
Tutti questi metodi possono provocare una leggera abrasione della superficie e alterare di conseguenza il colore
del pavimento.
Muschio

Il muschio può svilupparsi su zone fortemente in ombra, sotto gli alberi, oppure in aree con un drenaggio
insufficiente. Si possono utilizzare diserbanti specifici, preferibilmente biodegradabili, reperibili in commercio,
per non provocare danni alla vegetazione circostante e non inquinare l’acqua di lavaggio del pavimento. Alcuni
prodotti sono più efficaci di altri ed evitano il riformarsi del muschio, ma l’effetto è comunque limitato nel
tempo se permangono le condizioni (generalmente di umido e/o di ombra) che ne hanno favorito lo sviluppo.

In casi estremi si può valutare l’applicazione di trattamenti sigillanti con resine elastomeriche (che possono però
influire sul colore del pavimento) effettuati da installatori qualificati.

Vernice e spray

Assorbire le parti ancora “fresche” con carta assorgente, tovaglioli di carta o stracci, tamponando senza
strofinare. Agire sulla vernice “secca” con una spazzola d’acciaio, quindi trattare con un prodotto specifico,
reperibile in commercio, secondo scrupolosamente le istruzioni del fabbricante.

Gli smacchiatori di vernice di solito sono a base di acido solforico e attaccano il calcestruzzo, rendendolo più
ruvido e alterando il colore della pavimentazione.

Fumo e fuliggine

Spazzolare con acqua e sapone. Dove le macchie persistono, si può usare una poltiglia di polvere abrasiva (ad
esempio Vim) e candeggina diluita 1:5 con acqua. Applicare con una spazzola, quindi risciacquare.

Ruggine

Bagnare la zona interessata, trattare con un detergente specifico o con una soluzione di acido cloridrico (noto
come “acido muriatico”) al 5%. Al termine sciacquare abbondantemente con acqua per evitare di macchiare con
l’acido utilizzato.

Applicare con cautela e provare prioritariamente su una piccola zona in quanto l’acido attacca il calcestruzzo,
irruvidisce la superficie e può togliere un po’ di pigmento dal calcestruzzo con conseguente alterazione del colore
del pavimento.

Tracce di pneumatici

Pulire a vapore o spazzolare con acqua calda e un detersivo forte.

Gomma da masticare e stucco

Se sono “freschi” possono essere rimossi con un raschietto. Se sono induriti:

- Rimuovere con uno scalpello, con un pulitore ad acqua calda o a vapore, o con un getto ad alta pressione.
- Oppure : raschiare quanto possibile, inzuppare i residui con alcool, spazzolare cospargendo di detergente,
anche in polvere (come ad esempio il Vim) e risciacquare con acqua calda.
- Oppure : renderli più fragili congelandoli con ghiaccio o apposite apparecchiature, raschiare, togliere i residui
con un detergente in polvere (ad esempio il Vim), risciacquare con acqua pulita.
- Oppure : utilizzare prodotti specifici, reperibili in commercio.

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