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TAB
CON

PIANO DEI CONTI


CONTABILITA' DEL PERSONALE
RATEI E RISCONTI
NATURA DEI PRINCIPALI CONTI

A cu
ra de
l CEC
OP
PIANO DEI CONTI: APPENDICE A
Legenda
 a = Avere
 ce = costi d'esercizio
 co = conto d'ordine
 cp = costi pluriennali
 cs = costi sospesi
 d = Dare
 e = economico
 er = economico di risultato
 f = finanziario
 p = patrimoniale
 pn = patrimonio netto
 rco = rettifica di costi
 rcp = rettifica di costi pluriennali
 rcr = rettifica di crediti
 re = ricavi d'esercizio
 rr = rettifica ricavi
 rs = ricavi sospesi
 t = transitorio
 tc = transitorio di contropartita

Cod. Denominazione Tipo Aggregato Natura Eccedenza


01 Immobilizzazioni immateriali
01.01 Costi di impianto e cp imm. imm. p d
01.06 Software e cp imm. imm. p d
01.08 Avviamento e cp imm. imm. p d
01.11 Fondo amm.to costi di impianto e rcp imm. imm. p a
01.16 Fondo amm.to software e rcp imm. imm. p a
01.18 Fondo amm.to avviamento e rcp imm. imm. p a
02 Immobilizzazioni materiali

02.01 Fabbricati e cp imm. mat. p d


02.02 Impianti e macchinari e cp imm. mat. p d
02.04 Attrezzature commerciali e cp imm. mat. p d
02.05 Macchine d'ufficio e cp imm. mat. p d
02.06 Arredamento e cp imm. mat. p d

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02.07 Automezzi e cp imm. mat. p d
02.08 Imballaggi durevoli e cp imm. mat. p d
02.11 Fondo amm.to fabbricati e rcp imm. mat. p a
02.12 Fondo amm.to impianti e macchinari e rcp imm. mat. p a
Fondo amm.to attrezzature
02.14 e rcp imm. mat. p a
commerciali
02.15 Fondo amm.to macchine d'ufficio e rcp imm. mat. p a
02.16 Fondo amm.to arredamento e rcp imm. mat. p a
02.17 Fondo amm.to automezzi e rcp imm. mat. p a
02.18 Fondo amm.to imballaggi durevoli e rcp imm. mat. p a
02.20 Fornitori immobilizzazioni c/acconti e rcp imm. mat. p a
03 Immobilizzazioni finanziarie
03.01 Mutui attivi f crediti p d
04 Rimanenze

04.01 Materie di consumo e cs rimanenze p d


04.04 Merci e cs rimanenze p d
04.10 Fornitori c/acconti f rimanenze p d
05 Crediti commerciali
05.01 Crediti v/clienti f crediti p d
05.02 Crediti commerciali diversi f crediti p d
05.03 Clienti c/spese anticipate f crediti p d
05.05 Cambiali attive f crediti p d
05.06 Cambiali allo sconto f crediti p d
05.07 Cambiali all'incasso f crediti p d
05.09 Fatture da emettere f crediti p d
05.10 Crediti insoluti f crediti p d
05.11 Cambiali insolute f crediti p d
05.31 Crediti da liquidare f crediti p d
05.40 Fondo svalutazione crediti f rcr crediti p a
05.41 Fondo rischi su crediti f rcr crediti p a
06 Crediti diversi
06.01 IVA ns/credito f crediti p d
06.02 IVA c/acconto f crediti p d
06.05 Crediti per IVA f crediti p d
06.08 Imposte c/acconto f crediti p d

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06.09 Crediti per ritenute subite f crediti p d
06.10 Crediti per cauzioni f crediti p d
06.20 Personale c/acconti f crediti p d
06.30 Crediti v/istituti previdenziali f crediti p d
06.40 Debitori diversi f crediti p d
08 Disponibilità liquide
08.01 Banche c/c attivi f disp. liquide p d
08.10 C/c postali f disp. liquide p d
08.20 Denaro in cassa f disp. liquide p d
08.21 Assegni f disp. liquide p d
08.22 Valori bollati f disp. liquide p d
09 Ratei e risconti attivi

ratei e risconti
09.01 Ratei attivi f p d
attivi
ratei e risconti
09.02 Risconti attivi e cs p d
attivi
10 Patrimonio netto

10.01 Patrimonio netto e pn pn p a


10.02 Utile d'esercizio e pn pn p a
10.03 Perdita d'esercizio e pn pn p d
10.04 Prelevamenti extragestione e pn pn p d
10.05 Titolare c/ritenute subite e pn pn p d
11 Fondi per rischi e oneri
11.01 Fondo per imposte f rischi e oneri p a
11.04 Fondo responsabilità civile f rischi e oneri p a
11.05 Fondo spese future f rischi e oneri p a
12 Trattamento fine rapporto

12.01 Debiti per TFR f TFR p a


13 Debiti finanziari
13.10 Mutui passivi f debiti p a
13.11 Banche c/sovvenzioni f debiti p a
13.20 Banche c/c passivi f debiti p a
13.21 Banche c/Ri.Ba. all'incasso f debiti p a
13.22 Banche c/cambiali all'incasso f debiti p a
13.40 Debiti v/altri finanziatori f debiti p a

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14 Debiti commerciali
14.01 Debiti v/fornitori f debiti p a
14.03 Cambiali passive f debiti p a
14.20 Fatture da ricevere f debiti p a
14.21 Debiti da liquidare f debiti p a
14.30 Clienti c/acconti f debiti p a
15 Debiti diversi

15.01 IVA ns/debito f debiti p a


15.02 Debiti per ritenute da versare f debiti p a
15.05 Debiti per IVA f debiti p a
15.06 Debiti per imposte f debiti p a
15.10 Personale c/retribuzioni f debiti p a
15.11 Personale c/liquidazioni f debiti p a
15.20 Debiti per cauzioni f debiti p a
15.22 Clienti c/cessione f debiti p a
15.30 Debiti v/istituti previdenziali f debiti p a
15.40 Creditori diversi f debiti p a
16 Ratei e risconti passivi
ratei e risconti
16.01 Ratei passivi f p a
passivi
ratei e risconti
16.02 Risconti passivi e rs p a
passivi
18 Conti transitori e diversi
18.01 Bilancio di apertura t - p d/a
18.02 Bilancio di chiusura tc - p d/a
18.10 IVA c/liquidazioni f crediti/debiti p d/a
18.11 Istituti previdenziali f crediti/debiti p d/a
18.20 Banca c/c f crediti/debiti p d/a
19 Conti dei sistemi supplementari
19.01 Beni di terzi co beni di terzi - d
19.02 Depositanti beni co beni di terzi - a
19.11 Merci da ricevere co impegni - d
19.12 Fornitori c/impegni co impegni - a
19.13 Impegni per beni in leasing co impegni - d
19.14 Creditori c/leasing co impegni - a

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19.16 Clienti c/impegni co impegni - d
19.17 Merci da consegnare co impegni - a
19.21 Rischi per effetti scontati co rischi - d
19.22 Banche c/effetti scontati co rischi - a
20 Vendite e prestazioni
20.01 Merci c/vendite e re vendite/prestaz. e a
20.03 Rimborsi spese di vendita e re vendite/prestaz. e a
20.10 Resi su vendite e rr vendite/prestaz. e d
20.11 Ribassi e abbuoni passivi e rr vendite/prestaz. e d
20.12 Premi su vendite e rr vendite/prestaz. e d
21 Ricavi e proventi diversi
ricavi/proventi
21.01 Fitti attivi e re e a
diversi
ricavi/proventi
21.02 Proventi vari e re e a
diversi
ricavi/proventi
21.10 Arrotondamenti attivi e re e a
diversi
ricavi/proventi
21.20 Plusvalenze diverse e re e a
diversi
ricavi/proventi
21.30 Sopravvenienze attive diverse e re e a
diversi
ricavi/proventi
21.40 Insussistenze attive diverse e re e a
diversi
30 Costo del venduto
30.01 Merci c/acquisti e ce costo venduto e d
30.02 Materie di consumo c/acquisti e ce costo venduto e d
30.05 Merci c/apporti e ce costo venduto e d
30.10 Resi su acquisti e rco costo venduto e a
30.11 Ribassi e abbuoni attivi e rco costo venduto e a
30.12 Premi su acquisti e rco costo venduto e a
30.21 Merci c/esistenze iniziali e ce costo venduto e d
30.22 Materie di consumo c/esistenze iniziali e ce costo venduto e d
30.31 Merci c/rimanenze finali e rco costo venduto e a
30.32 Materie di consumo c/rimanenze finali e rco costo venduto e a
31 Costi per servizi
31.01 Spese di trasporto e ce costi servizi e d
31.02 Spese per energia e ce costi servizi e d

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31.03 Pubblicità e ce costi servizi e d
31.04 Consulenze e ce costi servizi e d
31.05 Spese postali e ce costi servizi e d
31.06 Spese telefoniche e ce costi servizi e d
31.07 Assicurazioni e ce costi servizi e d
31.08 Spese di vigilanza e ce costi servizi e d
31.09 Spese per i locali e ce costi servizi e d
31.10 Spese esercizio automezzi e ce costi servizi e d
31.11 Manutenzioni e riparazioni e ce costi servizi e d
31.12 Provvigioni passive e ce costi servizi e d
31.13 Spese di incasso e ce costi per servizi e d
32 Costi per godimento beni di terzi

costi godimi. beni


32.01 Fitti passivi e ce e d
di terzi
costi godim. beni
32.02 Canoni di leasing e ce e d
di terzi
33 Costi per il personale

33.01 Salari e stipendi e ce costi personale e d


33.02 Oneri sociali e ce costi personale e d
33.03 TFR e ce costi personale e d
33.04 Altri costi per il personale e ce costi personale e d
34 Ammortamenti immobilizzazioni immateriali

ammortamenti e
34.01 Ammortamento costi di impianto e ce e d
svalutazioni
ammortamenti e
34.06 Ammortamento software e ce e d
svalutazioni
ammortamenti e
34.08 Ammortamento avviamento e ce e d
svalutazioni
35 Ammortamenti immobilizzazioni materiali

35.01 Ammortamento fabbricati e ce amm. e svalut. e d


35.02 Amm.to impianti e macchinari e ce amm. e svalut. e d
35.04 Amm.to attrezzature commerciali e ce amm. e svalut. e d
35.05 Ammortamento macchine d'ufficio e ce amm. e svalut. e d
35.06 Ammortamento arredamento e ce amm. e svalut. e d
35.07 Ammortamento automezzi e ce amm. e svalut. e d
35.08 Amm.to imballaggi durevoli e ce amm. e svalut. e d

A cura del CECOP Pagina 7


36 Svalutazioni
Svalutazioni immobilizzazioni
36.01 e ce svalutazioni e d
immateriali
36.02 Svalutazioni immobilizzazioni materiali e ce svalutazioni e d
36.06 Svalutazione crediti e ce svalutazioni e d
37 Accantonamenti per rischi
Accantonamento per responsabilità accantonamenti
37.04 e ce e d
civile per rischi
38 Altri accantonamenti
38.01 Accantonamento per spese future e ce altri accantonam. e d
39 Oneri diversi
39.01 Oneri fiscali diversi e ce oneri diversi e d
39.03 Oneri vari e ce oneri diversi e d
39.05 Perdite su crediti e ce oneri diversi e d
39.10 Arrotondamenti passivi e ce oneri diversi e d
39.20 Minusvalenze diverse e ce oneri diversi e d
39.30 Sopravvenienze passive diverse e ce oneri diversi e d
39.40 Insussistenze passive diverse e ce oneri diversi e d
40 Proventi finanziari
proventi
40.10 Interessi attivi v/clienti e re e a
finanziari
proventi
40.15 Interessi attivi bancari e re e a
finanziari
proventi
40.16 Interessi attivi postali e re e a
finanziari
proventi
40.20 Interessi attivi su mutui e re e a
finanziari
proventi
40.40 Proventi finanziari diversi e re e a
finanziari
41 Oneri finanziari
41.01 Interessi passivi v/fornitori e ce oneri finanziari e d
41.02 Interessi passivi bancari e ce oneri finanziari e d
41.03 Sconti passivi bancari e ce oneri finanziari e d
41.10 Interessi passivi su mutui e ce oneri finanziari e d
41.40 Oneri finanziari diversi e ce oneri finanziari e d
60 Proventi straordinari
proventi
60.01 Plusvalenze straordinarie e re e a
straordinari

A cura del CECOP Pagina 8


proventi
60.02 Sopravvenienze attive straordinarie e re e a
straordinari
proventi
60.03 Insussistenze attive straordinarie e re e a
straordinari
61 Oneri straordinari
oneri
61.01 Minusvalenze straordinarie e ce e d
straordinari
oneri
61.02 Sopravvenienze passive straordinarie e ce e d
straordinari
oneri
61.03 Insussistenze passive straordinarie e ce e d
straordinari
oneri
61.04 Imposte esercizi precedenti e ce e d
straordinari
70 Imposte dell'esercizio
70.01 Imposte dell'esercizio e ce imposte esercizio e d
90 Conti di risultato
90.01 Conto di risultato economico er - e d/a

A cura del CECOP Pagina 9


CONTABILITA’ DEL PERSONALE - APPENDICE B
La contabilità del personale fa parte del sistema informativo aziendale e comprende tutte le
rilevazioni riguardanti le retribuzioni dei dipendenti e i rapporti con gli enti previdenziali e
assicurativi. Rientra tra le contabilità sezionali dell'azienda in quanto ha come oggetto una
specifica funzione aziendale.

Insieme alle altre contabilità sezionali (cassa, banche, magazzino, clienti, fornitori, beni
strumentali...) la contabilità del personale è un sottosistema delle scritture complesse, ossia
della contabilità generale. Infatti essa fornisce alla contabilità generale i dati necessari alla
rilevazione di componenti di reddito e di movimenti finanziari.

Gli elementi della retribuzione


Gli elementi della retribuzione sono:
 la retribuzione base o minimo tabellare
 gli scatti di anzianità
 il premio di produzione
 i superminimi o assegni ad personam (elementi concessi individualmente in aggiunta
ai minimi contrattuali e che rappresentano un trattamento più favorevole rispetto
all'inquadramento della categoria a cui appartiene il lavoratore)
 le indennità
 il compenso per lavoro straordinario
 le mensilità aggiuntive (tredicesima, quattordicesima...)

La somma degli elementi della retribuzione costituisce la retribuzione lorda del lavoratore.
Rappresenta per l'azienda un costo d'esercizio, rilevato nel conto Salari e stipendi.
Dalla retribuzione lorda si passa alla retribuzione netta sottraendo le ritenute sociali e
fiscali.
Non fanno parte della retribuzione lorda, ma incidono pesantemente sul costo del lavoro,
i contributi sociali periodicamente versati dalle imprese agli enti pubblici ai quali è affidata
la tutela assicurativa e previdenziale dei lavoratori dipendenti.

A cura del CECOP Pagina 10


Le assicurazioni sociali obbligatorie
Le assicurazioni sociali rappresentano le forme obbligatorie di assicurazione, gestite da
appositi enti pubblici e oggetto di una particolare regolamentazione giuridica, che lo Stato
pone in essere per tutelare i lavoratori e le loro famiglie.

Esse rappresentano lo strumento mediante il quale lo Stato moderno attua il sistema


di previdenza sociale con lo scopo di prevenire o riparare gli eventi che possono colpire i
lavoratori sul piano fisico (infortuni, malattie, invalidità, morte), economico
(disoccupazione, sospensione dal lavoro) o della vita familiare (matrimonio, persone a
carico).
Il costo delle assicurazioni obbligatorie è costituito dai contributi sociali che devono essere
versati periodicamente dalle imprese agli enti pubblici che gestiscono le varie forme di
previdenza e assistenza a favore dei lavoratori e delle loro famiglie.
La maggior parte di questi contributi grava sulle imprese, mentre una quota inferiore è
posta a carico degli stessi lavoratori.
Tale quota viene recuperata dalle imprese mediante trattenute operate sulle retribuzioni: si
tratta delle ritenute sociali che riducono il contenuto della busta paga.
Entrambe le quote (quella a carico delle imprese e quella a carico dei lavoratori) vengono
calcolate mediante aliquote contributive percentuali applicate a salari e stipendi e
successivamente versate dalle imprese agli enti previdenziali e assicurativi.

La parte di contributi a carico delle imprese incide sul costo del lavoro, facendolo
aumentare notevolmente.
Si tratta di un costo d'esercizio (rilevato nel conto Oneri sociali) che deve trovare
reintegrazione nei prezzi di vendita dei prodotti o dei servizi.

La parte di contributi che ricade sui lavoratori viene trattenuta dalle imprese ogni volta che
sono liquidate le retribuzioni; costituisce un prelievo obbligatorio che consente di garantire
assistenza in caso di malattia, infortunio e così via.
Per l'impresa si tratta di un debito verso gli istituti previdenziali (rilevato nel conto Istituti
previdenziali).

A cura del CECOP Pagina 11


In Italia gestiscono il sistema delle assicurazioni obbligatorie per i lavoratori dipendenti
l'INPS (Istituto nazionale di previdenza sociale) e l'INAIL (Istituto nazionale assicurazione
infortuni sul lavoro).
Questi due enti si differenziano dalle compagnie private di assicurazione per il loro
carattere pubblico, per l'obbligatorietà dei rapporti e per le finalità di interesse generale che
perseguono.

I rapporti con l'INPS


L'INPS è un ente pubblico non territoriale avente lo scopo principale di gestire le
assicurazioni sociali obbligatorie dei lavoratori dipendenti.
L'attività dell'INPS è finanziata attraverso i contributi sociali versati dalle imprese (in parte
a carico dei lavoratori) e attraverso interventi finanziari dello Stato.

Le principali assicurazioni sociali gestite dall'INPS riguardano:


 invalidità, vecchiaia e superstiti alla morte del lavoratore
 disoccupazione involontaria
 Cassa integrazione guadagni
 mobilità
 malattia
 maternità
 assegni familiari

Le integrazioni salariali relative alla Cassa integrazione, le indennità di malattia e di


maternità e gli assegni familiari vengono materialmente pagati dal datore di lavoro e
conteggiati in diminuzione dell'importo da versare per i contributi sociali.

A cura del CECOP Pagina 12


Le imprese hanno rapporti di debito e di credito nei confronti dell'INPS:

Rapporti di credito Rapporti di debito

Prestazioni erogate ai dipendenti Contributi sociali a carico


per conto dell'INPS dell'impresa
(assegni familiari, indennità di Contributi sociali trattenuti in busta
malattia e maternità, assegno di paga a carico dei dipendenti
congedo matrimoniale,
integrazioni salariali per riduzioni
o sospensioni dal lavoro...)

(si rilevano in Dare del conto (si rilevano in Avere del conto
finanziario Istituti previdenziali) finanziario Istituti previdenziali)

La differenza mensile fra le suddette somme concorre al calcolo dell'importo da versare


unitariamente per assolvere gli obblighi contributivi e tributari riguardanti lo stesso mese.
Il versamento unificato contributivo e fiscale si effettua delegando una banca mediante
apposito modello di pagamento unificato F24, che comprende la sezione contribuente, la
sezione Erario, la sezione INPS, la sezione Regioni ed enti locali, la sezione Altri enti
previdenziali e assicurativi e la sezione saldo finale.

Il versamento del saldo finale risultante dal modello F24 deve essere eseguito entro il giorno
16 del giorno successivo; se tale giorno cade di sabato o in giorno festivo è automaticamente
prorogato al primo giorno lavorativo successivo.

Le imprese sono obbligate a presentare all'INPS una denuncia riepilogativa mensile


contenente il rendiconto delle partite a debito e credito (modello DM10/2).

A cura del CECOP Pagina 13


Le imprese che si trovano con un saldo finale a debito nel modello F24 devono allegare il
modello DM10/2 quando delegano la banca al pagamento. Le imprese che si trovano con un
saldo finale a credito nel modello F24 devono trasmettere il modello DM10/2 all'INPS.

I rapporti con l'INAIL


L'INAIL è un ente pubblico non territoriale preposto dalla legge alla gestione
dell'assicurazione obbligatoria dei lavoratori contro i rischi di infortunio per causa di
lavoro e contro i rischi di malattie professionali contratte nello svolgimento di determinate
lavorazioni.
I premi di assicurazione dovuti all'INAIL sono interamente a carico delle imprese.
Il loro ammontare è determinato applicando alle retribuzioni corrisposte ai dipendenti
un tasso percentuale diverso a seconda del settore di appartenenza dell'impresa (industria,
artigianato, terziario, altre attività). Inoltre le tariffe variano in base all'andamento
infortunistico aziendale: le imprese che registrano meno infortuni pagano di meno (criterio
del bonus - malus).

Le imprese devono provvedere all'autoliquidazione del premio dovuto all'INAIL in via


anticipata per anno solare; l'ammontare presunto del premio è calcolato sulla base delle
retribuzioni pagate nell'anno precedente. A fine anno le imprese ricalcolano il premio sulla
base delle retribuzioni effettive e provvedono all'eventuale conguaglio a debito o a credito.

Le ritenute fiscali
I compensi percepiti dai lavoratori dipendenti sono assoggettati a ritenuta fiscale, più
precisamente a IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche). In relazione alle ritenute
fiscali le imprese sono obbligate a operare come sostituti di imposta, ossia a calcolare e a
versare al Fisco per conto dei lavoratori le imposte dovute per i compensi da essi percepiti.
Le imprese devono pertanto effettuare una ritenuta fiscale su tutti i compensi percepiti dai
dipendenti. Le somme trattenute concorrono a determinare l'importo da versare con il
modello F24.

A cura del CECOP Pagina 14


La ritenuta fiscale si determina sull'importo complessivo di tutte le somme percepite dal
lavoratore (esclusi gli assegni familiari) al netto dei contributi previdenziali obbligatori a
carico del lavoratore e trattenuti dall'impresa. Il calcolo si effettua come segue:
 si determina l'imponibile fiscale (retribuzione lorda diminuita delle ritenute sociali a
carico dei lavoratori)
 si determina l'imposta lorda (applicando all'imponibile fiscale le aliquote erariali
progressive per scaglioni di reddito previste dalla legge)
 si calcolano le detrazioni di imposta spettanti al lavoratore (detrazioni per carichi di
famiglia, per reddito di lavoro dipendente)
 si determina la ritenuta fiscale di acconto da portare in diminuzione della
retribuzione, calcolata come differenza tra l'imposta lorda e le detrazioni di imposta
spettanti. Tale ritenuta è detta di acconto poichè il carico fiscale definitivo potrà
essere determinato solo a fine anno sul complesso dei suoi redditi di lavoro e di altra
natura; l'imposta allora risultante sarà diminuita di quanto già versato attraverso le
ritenute di acconto

La liquidazione delle retribuzioni


Le fasi operative della liquidazione delle retribuzioni sono le seguenti:
 elenco delle voci retributive
 calcolo della retribuzione lorda (somma delle voci retributive)
 determinazione dell'imponibile contributivo (arrotondamento all'unità di euro della
retribuzione lorda)
 calcolo delle ritenute previdenziali (sull'imponibile contributivo)
 calcolo dell'imponibile fiscale (retribuzione lorda - ritenute previdenziali + eventuali
elementi soggetti alle ritenute fiscali ma non soggetti ai contributi sociali)
 determinazione dell'IRPEF lorda (applicazione delle aliquote erariali progressive per
scaglioni all'imponibile fiscale)
 determinazione delle detrazioni di imposta (sull'IRPEF lorda)
 determinazione della ritenuta fiscale (IRPEF lorda - detrazioni di imposta)
A cura del CECOP Pagina 15
 calcolo del totale delle ritenute (ritenuta fiscale + rata mensile dell'addizionale
regionale IRPEF + acconti eventuali versati al dipendente + eventuale quota di
iscrizione al sindacato)
 determinazione dell'ammontare dell'assegno familiare, se percepito
 calcolo dell'importo della retribuzione netta (retribuzione lorda - ritenute + eventuale
assegno familiare)
 effettuazione degli arrotondamenti
 ottenimento della somma da versare al dipendente

L'impresa ha l'obbligo di consegnare a ogni dipendente la busta paga o cedolino, per dargli
modo di verificare l'esattezza dei calcoli riguardanti le retribuzioni e la loro piena
conformità alle prestazioni di lavoro eseguite.
La liquidazione delle eventuali mensilità aggiuntive percepite dai dipendenti avviene
seguendo le procedure di calcolo applicate per le liquidazioni periodiche, con due eccezioni:
non si conteggiano gli assegni familiari e non vi sono le detrazioni di imposta.

Il conguaglio di fine anno e il CUD


Il calcolo definitivo dell'IRPEF e l'eventuale conguaglio possono essere effettuati solo
quando diventa noto il totale dei redditi di lavoro percepiti dal dipendente.
Il conguaglio annuale viene eseguito di solito in occasione della liquidazione dell'ultima
mensilità dell'anno, in dicembre.
In tale mese, oltre alle ritenute fiscali ordinarie, si sottrae o si somma alla retribuzione
l'importo del conguaglio e si calcola l'importo delle addizionali regionali e comunali
all'IRPEF sul reddito annuale effettivo del lavoratore (il prelievo avviene ratealmente nei tre
mesi successivi).
Gli importi complessivi della retribuzione percepita e delle ritenute sociali e fiscali effettuate
vengono documentati dalla compilazione di un apposito certificato che il datore di lavoro
deve consegnare a ogni lavoratore dipendente.
Questa Certificazione unica dipendenti (CUD) ha valore fiscale e previdenziale.

A cura del CECOP Pagina 16


Il trattamento di fine rapporto
All'atto dello scioglimento del contratto di lavoro il personale dipendente ha diritto al
trattamento di fine rapporto (TFR), ossia un'indennità proporzionale agli anni di servizio
prestato. L'ammontare di questa retribuzione differita è formato dalla quota annua
(accantonata in base alle retribuzioni lorde corrisposte al lavoratore) e dalle quote
accantonate negli anni precedenti (rivalutate a cadenza annuale).

RATEI E RISCONTI – APPENDICE C


Lo svolgimento dell'attività aziendale dà spesso luogo a operazioni che si prolungano da un
esercizio all'altro.
In questo caso i costi e i ricavi cui esse danno origine, noti sia nell'importo sia nella
scadenza, devono essere ripartiti tra due esercizi in ragione del tempo.
Supponiamo che l'impresa abbia ottenuto un mutuo dalla propria banca per finanziare
l'acquisto di un impianto e che debba corrispondere interessi semestrali posticipati in data
1/4 - 1/10.

Osserviamo che il pagamento posticipato degli interessi relativi al periodo 1/10/n - 1/4/n+1
si colloca tra due diversi anni.
Ciò significa che in relazione al 31/12/n, data in cui l'impresa procede alla redazione
dell'inventario d'esercizio, l'importo degli interessi semestrali può essere diviso in due
componenti:
 una parte già maturata, riferibile all'esercizio n, corrispondente al debito
potenzialmente sorto verso la banca per il periodo 1/10/n - 31/12/n, detta rateo (in
grigio nell'immagine)
 una parte non ancora maturata, riferibile all'esercizio n+1, esercizio in cui avverrà il
pagamento dell'intera somma dovuta per interessi

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Graficamente quanto detto può essere rappresentato con il seguente disegno:

Il rateo è dunque una quota di uscita o di entrata finanziaria futura che misura costi o ricavi
già maturati e non ancora rilevati, la cui manifestazione finanziaria avrà luogo in esercizi
futuri.

In particolare:
 il rateo è passivo se prevede uscite future, relative a spese e costi non ancora
sostenuti. Esso misura componenti negativi di reddito a rilevazione posticipata, già
maturati ma non ancora liquidati
 il rateo è attivo se prevede entrate future, relative a rendite e ricavi non ancora
conseguiti. Esso misura componenti positivi di reddito a rilevazione posticipata, già
maturati ma non ancora liquidati

Lo schema di rilevazione è il seguente:

I ratei rappresentano valori finanziari presunti perchè indicano il credito o il debito


potenziale dell'impresa, corrispondente alla quota di ricavo o costo già maturata
nell'esercizio in corso, e si calcolano ripartendo l'intero importo del costo o del ricavo tra
gli esercizi proporzionalmente al tempo.

Negli esempi che seguono abbiamo impostato il ragionamento di calcolo del rateo tenendo
conto del tempo fisico.
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Tale modalità di calcolo deve essere integrata dal principio contabile riguardante ratei e
risconti; in esso viene introdotto il criterio del tempo economico, che ribadisce la necessità
di correlare costi e ricavi.
Pertanto, quando le prestazioni che originano i costi e i ricavi da ripartire non sono costanti
nel tempo, l'importo dei ratei e dei risconti deve riflettere i contenuti economici del fatto
amministrativo.

Poniamo che in data 1/10 si stipuli il contratto di affitto di un capannone con pagamento di
rate semestrali posticipate di € 12.000 e che il capannone di fatto venga utilizzato solo a
partire dal mese di novembre. Se si applicasse il criterio del tempo fisico, si determinerebbe
un rateo passivo per tre mesi facendo gravare sull'esercizio un costo di € 6.000; è invece
corretto applicare il criterio del tempo economico e ripartire il costo sui cinque mesi effettivi
di utilizzo, facendo gravare sull'esercizio un costo di € 4.800.

• (esempio 1) ratei attivi e passivi


L'impresa ha effettuato le seguenti operazioni: in data 1/11 ha ottenuto un mutuo passivo di
€ 60.000 su cui maturano interessi semestrali posticipati al tasso del 5,50% annuo; in data
1/10 ha concesso un mutuo attivo di € 7.000 a un cliente che restituirà il prestito in data 1/3
versando anche interessi al tasso del 4,50%.
1] accensione del mutuo passivo
Banca c/c

60.000

Mutui passivi

60.000

2] rilevazione del rateo passivo

Ratei passivi

550

Interessi passivi su mutui

550

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3] accensione del mutuo attivo

Denaro in cassa

7.000

Mutui attivi

7.000

4] rilevazione del rateo attivo

Ratei attivi

78,50

Interessi attivi su mutui

78,50

Durante il periodo amministrativo l'impresa può effettuare pagamenti e riscossioni connessi


a costi o ricavi a regolamento anticipato la cui competenza economica interessa più esercizi.

Le rimanenze contabili, note con il nome di risconti, indicano il diritto di utilizzare un bene o
un servizio nel tempo (risconto attivo) oppure l'obbligo di far utilizzare un bene o un servizio
nel tempo (risconto passivo). Tali rimanenze sono dette contabili in quanto i risconti non
hanno una consistenza fisica, ma risultano da documenti che indicano l'esistenza del diritto
o dell'obbligo aziendale verso terzi.

Supponiamo che l'impresa abbia preso in affitto un'autorimessa stabilendo il versamento di


un affitto trimestrale anticipato alle date 1/2 - 1/5 - 1/8 - 1/11. La sequenza trimestrale delle
uscite di denaro può essere così rappresentata:

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Come si può osservare, il pagamento anticipato del quarto canone (relativo al periodo
1/11/n ? 1/2/n+1) si colloca tra due diversi anni. Ciò significa che in relazione al 31/12/n
l'importo del fitto trimestrale può essere suddiviso in due componenti:
 una parte già maturata, riferibile all'esercizio n, relativa alla parte di costo di
competenza dell'anno che si sta chiudendo
 una parte non ancora maturata, che essendo riferibile all'esercizio n+1 non è di
competenza. Tale parte, detta risconto, deve essere stornata e rinviata al futuro

Il risconto è dunque una quota di costo o di ricavo non ancora maturata ma che ha già avuto
la sua manifestazione finanziaria. In particolare:
 il risconto è attivo se riguarda un costo già sostenuto per servizi non ancora utilizzati
e di cui usufruire nell'esercizio successivo. È un costo che non fa parte dei
componenti di reddito dell'esercizio che si chiude; pertanto è da rinviare al futuro
come costo sospeso. Esso entra a far parte degli elementi attivi del patrimonio di
funzionamento
 il risconto è passivo se riguarda un ricavo già conseguito per servizi non ancora
prestati e da fornire nell'esercizio successivo. È un ricavo che non fa parte dei
componenti di reddito dell'esercizio che si chiude; pertanto è da rinviare al futuro
come ricavo sospeso. Esso entra a far parte degli elementi passivi del patrimonio di
funzionamento

Lo schema di rilevazione si presenta come segue:

I risconti sono valori economici perchè rappresentano costi già sostenuti o ricavi già
conseguiti.
Essi si calcolano ripartendo l'intero importo del costo o del ricavo tra gli esercizi
proporzionalmente al tempo.

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Anche per i risconti, come per i ratei, può essere necessario abbandonare il criterio del
tempo fisico per abbracciare quello del tempo economico.
Poniamo che in data 1/9 si paghi un premio annuo di assicurazione di € 9.000 su un
impianto che l'impresa utilizza solo nei mesi invernali, da settembre a febbraio. In questo
caso, se si applicasse il criterio del tempo fisico, si determinerebbe un risconto attivo per
otto mesi stornando dal risultato economico d'esercizio € 6.000; è invece corretto applicare
il criterio del tempo economico e ripartire il costo sui sei mesi effettivi di utilizzo, stornando
dall'esercizio un costo pari a € 3.000.

• (esempio 1) risconti attivi e passivi


L'impresa ha effettuato le seguenti operazioni: in data 1/4 ha stipulato un'assicurazione
contro furto e incendi versando in contanti il premio annuo di € 2.100; in data 10/9 ha
stipulato un contratto annuo di affitto di un fabbricato non strumentale ricevendo il
versamento anticipato del canone trimestrale di € 900 IVA compresa

1] 1/4 (stipula dell'assicurazione e versamento del premio annuo)


Debiti v/fornitori

2.100 2.100

Denaro in cassa

2.100

Assicurazioni

2.100

2] 10/9 (stipula dell'affitto e riscossione di una rata trimestrale)

Crediti commerciali diversi

1.080 1.080

IVA ns/debito

180

Banca c/c

1.080

Fitti attivi

900

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3] 10/12 (riscossione di una rata trimestrale)

Crediti commerciali diversi

1.080 1.080

IVA ns/debito

180

Banca c/c

1.080

Fitti attivi

900

4] 31/12 (rilevazione dei risconti attivi e passivi)

Fitti attivi

700

Risconti passivi

700

Assicurazioni

517,81

Risconti attivi

517,81

RATEI E RISCONTI

Ratei Risconti

Sono valori finanziari presunti Sono valori economici e costituiscono delle


rimanenze contabili
Sono crediti o debiti potenziali Sono crediti o debiti per servizi ancora da
ricevere o da prestare
Misurano quote di costi o ricavi già Riguardano quote di costi o ricavi non
maturati ancora maturati
Variano in base al tempo
Variano in base al tempo Hanno segno contrario a quello della
Hanno lo stesso segno della grandezza grandezza a cui si riferiscono (il risconto
cui si riferiscono (il rateo relativo a un relativo a un fitto attivo è un risconto
interesse attivo è un rateo attivo; il rateo passivo; il risconto relativo a un fitto passivo
relativo a un interesse passivo è un rateo è un risconto attivo)
passivo) Sono valori di rettifica
Sono valori di integrazione

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I risconti attivi e passivi esistenti all'inizio del periodo amministrativo rappresentano costi e
ricavi sospesi dall'esercizio precedente che diventano componenti di reddito del nuovo
esercizio.
I risconti devono perciò essere girati ai conti specifici (Interessi passivi, Interessi attivi, Fitti
passivi, Fitti attivi...) a cui si riferiscono.
In tal modo i conti accesi ai risconti iniziali risultano spenti, mentre nei conti economici di
reddito accesi ai costi e ricavi d'esercizio appaiono gli importi rinviati dall'esercizio
precedente a quello in corso.

• (esempio 1) risconti attivi iniziali


1] 31/12/n (chiusura del conto Risconti attivi)

Risconti attivi

5.000

Bilancio di chiusura

5.000

2] 1/1/n+1 (apertura del conto Risconti attivi e giro al conto specifico)

Risconti attivi

5.000 5.000

Bilancio di apertura

5.000

Fitti passivi

5.000

I ratei attivi e passivi iniziali misurano componenti di reddito che non sono di competenza
del nuovo esercizio e che pertanto devono essere stornati per non farli più incidere sulla
determinazione del risultato economico.
I ratei iniziali possono essere stornati subito dopo la riapertura dei conti oppure al momento
della manifestazione finanziaria delle operazioni cui si riferiscono; la differenza risiede nel
fatto che con la prima procedura i conti accesi alle variazioni d'esercizio interessati dai

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ratei iniziali funzionano come conti bilaterali (e dunque i ratei iniziali stessi sono considerati
rettifiche di costi o ricavi), mentre con la seconda procedura tali conti funzionano come
conti unilaterali (e dunque i ratei iniziali stessi non sono considerati rettifiche di costi o
ricavi).
• (esempio 1) storno immediato dei ratei iniziali
1] 31/12/n (chiusura del conto Ratei passivi)
Ratei passivi

1.000

Bilancio di chiusura

1.000

2] 1/1/n+1 (apertura del conto Ratei passivi e giro al conto specifico)

Ratei passivi

1.000 1.000

Bilancio di apertura

1.000

Interessi passivi su mutui

1.000

3] 1/3/n+1 (pagamento degli interessi)

Interessi passivi su mutui

1.500

Denaro in cassa

1.500

• (esempio 2) storno non immediato dei ratei iniziali


1] 31/12/n (chiusura del conto Ratei passivi)

Ratei passivi

1.000

Bilancio di chiusura

1.000

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2] 1/1/n+1 (apertura del conto Ratei passivi)

Ratei passivi

1.000

Bilancio di apertura

1.000

3] 1/3/n+1 (pagamento degli interessi)

Interessi passivi su mutui

500

Denaro in cassa

1.500

Ratei passivi

1.000

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NATURA DEI PRINCIPALI CONTI: APPENDICE D

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