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Mandrillus sphinx

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Mandrillo

Mandrillus sphinx

Stato di conservazione

Vulnerabile[1]

Classificazione scientifica

Dominio Eukaryota

Regno Animalia

Phylum Chordata

Classe Mammalia

Superordine Euarchontoglires

(clade) Euarchonta
Ordine Primates

Sottordine Haplorrhini

Infraordine Simiiformes

Parvordine Catarrhini

Superfamiglia Cercopithecoidea

Famiglia Cercopithecidae

Sottofamiglia Cercopithecinae

Tribù Papionini

Genere Mandrillus

Specie M. sphinx

Nomenclatura binomiale

Mandrillus sphinx
LINNAEUS, 1758

Sinonimi

Mandrillus sphinx ssp. insularis,


Mandrillus sphinx ssp. madarogaster

Areale

Il mandrillo (Mandrillus sphinx Linneo, 1758) è
un primate catarrino della famiglia dei cercopitecidi. Il nome vuol dire letteralmente "uomo-
scimmia".

Indice
 1Distribuzione
 2Descrizione
o 2.1Dimensioni
o 2.2Aspetto
 3Biologia
o 3.1Alimentazione
o 3.2Riproduzione
 4Il mandrillo nella cultura di massa
 5Note
 6Bibliografia
 7Voci correlate
 8Altri progetti
 9Collegamenti esterni

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]
Vive nelle foreste vergini dell'Africa occidentale, soprattutto in quelle
del Camerun meridionale, la Guinea, il Gabon e il bacino del Congo. Pare che le
popolazioni a nord del fiume Ogooué siano differenti geneticamente da quelle a sud di tale
fiume, al punto di far pensare agli studiosi che si tratti di due sottospecie distinte.
Nonostante spesso i mandrilli siano rappresentati in ambienti rupestri, magari mentre
rotolano pietre per cercare cibo, in realtà essi sono abitanti della foresta pluviale.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Un grosso maschio allo zoo di San Francisco.

Un maschio adulto misura mediamente circa 90–100 cm, cui si sommano 3–4 cm di coda:
l'altezza al garrese è di 60 cm. Le femmine sono più piccole (anche la metà di un grosso
maschio), aggraziate e minute. Queste dimensioni ne fanno la scimmia
non antropomorfa più grande attualmente esistente.

Una femmina in cattività: le femmine sono più piccole e minute dei maschi.

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]
Il mandrillo è una scimmia assai variopinta: sul dorso il pelo è bruno scuro, con sfumature
verde oliva, sul petto invece è giallastro, sul ventre diviene di consistenza ovattata ed è di
colore biancastro, mentre sui fianchi è presente una fascia divisoria fra il pelo del dorso e
del ventre, di colore bruno chiaro. In tutto il corpo il pelame è un po' ruvido e ispido.
La testa del maschio è di dimensioni eccezionali rispetto al corpo, facendo quasi pensare
a quella di un cinghiale. Dietro le orecchie si nota una macchia glabra bianca, mentre il
naso arde d'un rosso cinabro ed i rigonfiamenti delle guance splendono di un blu
fiordaliso: i solchi, che dividono questi rigonfiamenti, appaiono di color nero. Le orecchie
piccole e quasi celate dal pelo sono chiare, giallo-biancastre. Una mascherina nera
incornicia gli occhi bruni, una barba giallo limone orna il mento. Lo scroto e l'ano sono di
un rosso vivo, le callosità ischiatiche sono rosse cerchiate di blu, le mani sono nere.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Un maschio in cattività mentre sbadiglia: notare i lunghi denti, ottimi come arma di offesa. Lo sbadiglio è un tipico
segnale di minaccia fra molte scimmie.

Cranio di mandrillo maschio

Si tratta di animali sociali che vivono in grossi gruppi, composti da un numero variabile di
femmine e cuccioli e da un unico maschio dominante. Poco si sa dell'entità media di un
gruppo: pare che il gruppo di mandrilli di maggiori dimensioni conti 1300 individui e si trovi
nel parco nazionale di Lopé, in Gabon[2]: si tratta del più grande aggregato di primati (non
umani) mai osservato. Sembra che il capobranco difenda con grande temerarietà le
femmine e i piccoli e si trasformi, se adirato, in un terribile avversario. Eppure sorprende
l'elevato numero di mandrilli che gli indigeni riescono a catturare. Forse la ragione per cui
gli indigeni continuano a diffondere le vecchie storie terrificanti sui mandrilli ha per scopo
di aumentare il valore della preda agli occhi dell'acquirente.
Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]
Si tratta di animali onnivori: avendo abitudini principalmente terricole, la loro dieta si basa
su frutti caduti, foglie, bacche, insetti e piccoli animali. In alcune occasioni, i mandrilli
(soprattutto grossi maschi solitari) sono stati osservati cacciare attivamente e nutrirsi di
esemplari adulti di cefalofo. Nei luoghi dove i mandrilli sono piuttosto comuni, è
abbastanza frequente che sconfinino dalla foresta per nutrirsi nelle piantagioni, causando
danni anche ingenti: in questi luoghi, la gente non ha generalmente una buona
considerazione dei mandrilli, considerandoli dannosi e cacciandoli con cani, reti o fucili,
per poi venderne la carne ai mercati sotto forma di bushmeat.
L'Africa occidentale (Western Africa) è un'area con grandi differenze geografiche, di biodiversità e di
culture. Il continente africano è principalmente orientato su un asse nord-sud, con una sporgenza ad
ovest, e questa parte sporgente può essere considerata l'Africa Occidentale. Non è da confondere con
il Maghreb (in arabo "occidentale").

Indice

 1Geografia
o 1.1Stati
o 1.2Geografia fisica
 2Storia
o 2.1Preistoria
o 2.2L'età degli imperi
o 2.3Età moderna
 2.3.1Contatti con gli europei
o 2.4Età contemporanea
 2.4.1La corsa all'Africa
 2.4.2La decolonizzazione
 2.4.3La Guerra fredda
 2.4.4Il cammino verso il multipartitismo
 2.4.5L'integrazione regionale
 3Note
 4Voci correlate
 5Altri progetti
 6Collegamenti esterni

Geografia[modifica | modifica wikitesto]
La costa di questa parte di Africa è sul meridionale oceano Atlantico, la maggior parte della quale nel
senso est-ovest. Porzioni di questa costa erano conosciute con i nomi di Costa del grano, Costa d'oro e
Costa d'Avorio. La tratta degli schiavi fu molto attiva in quest'area; la maggior parte degli afro-
americani discende da schiavi trasportati dall'Africa occidentale.
Le zone costiere hanno per la maggior parte clima tropicale, e una cintura di foresta tropicale seguiva
una volta la costa attraverso questa fascia. Il nord e le terre continentali sono occupate dalla savana e
quindi addentrandosi dal Sahel.

Stati[modifica | modifica wikitesto]

Il Niger

In base alla ripartizione del mondo effettuata dalle Nazioni Unite, l'Africa Occidentale è una
delle macroregioni in cui è divisa l'Africa. Essa include 16 Stati:

  Benin (Porto-Novo)
  Burkina Faso (Ouagadougou)
  Capo Verde (Praia)
  Costa d'Avorio (Yamoussoukro)
  Gambia (Banjul)
  Ghana (Accra)
  Guinea (Conakry)
  Guinea-Bissau (Bissau)
  Liberia (Monrovia)
  Mali (Bamako)
  Mauritania (Nouakchott)
  Niger (Niamey)
  Nigeria (Abuja)
  Senegal (Dakar)
  Sierra Leone (Freetown)
  Togo (Lomé)
Le nazioni di quest'area (con l'ex potenza colonizzatrice che li controllava) confinanti con l'Atlantico, da
nord-ovest a sud-est sono:

 Capo Verde (Portogallo)
 Mauritania (Francia)
 Senegal (Francia)
 Gambia (Regno Unito)
 Guinea-Bissau (Portogallo)
 Guinea (Francia)
 Sierra Leone (Regno Unito)
 Liberia (Regno Unito)
 Costa d'Avorio (Francia)
 Ghana (Regno Unito)
 Togo (Germania, Francia)
 Benin (Francia)
 Nigeria (Regno Unito)
I paesi senza sbocco sul mare sono:

 Mali (Francia)
 Burkina Faso (Francia)
 Niger (Francia)

Nella definizione di Africa occidentale come macroregione ONU, è compresa anche Sant'Elena, un


territorio del Regno Unito, situato nell'Oceano Atlantico.
A volte anche il Camerun e il Ciad vengono considerati parte dell'Africa occidentale, mentre altre volte
ne è esclusa la Mauritania.
I confini coloniali che si riflettono negli attuali confini fra le nazioni dell'area non tenevano conto dei
gruppi etnici e delle linee culturali e spesso dividono singoli gruppi etnici tra due o più stati.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]


L'Africa occidentale può essere suddivisa in tre zone geografiche principali disposte in senso
orizzontale: una fascia settentrionale costituita dal deserto, un'area meridionale con boscaglia e foreste
e una parte centrale semidesertica che va sotto il nome di Sahel.
Gran parte dell'Africa occidentale è composta da pianure leggermente ondulate con pochi rilievi
montuosi. Tra i più importanti altopiani e catene montuose della regione vi sono la catena che si snoda
lungo il confine tra Nigeria e Camerun (la cui vetta più elevata, il Chappal Wadi, misura 2418 m);
l'Altopiano di Jos (1781 m) e i Monti Shebsi (2418 m) in Nigeria; il Monte Bintumani (1945 m) in Sierra
Leone; il Massiccio dell'Aïr in Niger con il Monte Bagzane (2022 m); la zona che circonda il Monte
Nimba (1752 m), al confine tra Guinea, Costa d'Avorio e Liberia; e infine le alture del Fouta
Djalon (1538 m), che dalla Guinea occidentale si estendono fino al Senegal sud-orientale. Degne di
note sono anche le vette delle isole vulcaniche di Capo Verde, la cui cima più alta è il Fogo (2839 m).
Il Monte Camerun (4095 m), nello stato omonimo, è la montagna più alta dell'Africa occidentale.
Nonostante la zona montuosa non sia estesa, dalle montagne dell'Africa occidentale sgorgano diversi
fiumi, tra cui il Niger. Altri grandi fiumi della regione sono il Senegal, che segna il confine con la
Mauritania; il Gambia, che dà anch'esso il nome al paese che attraversa; il Casamance nel Senegal
meridionale; il Volta in Ghana e Burkina Faso; e il Benue (uno dei principali affluenti del Niger) in
Nigeria e Camerun.
L'Africa occidentale è delimitata da due straordinari ambienti naturali, il Sahara a nord e l'Oceano
Atlantico a sud. Molte grandi città di questa regione
- Dakar, Banjul, Bissau, Conakry, Freetown, Monrovia, Abidjan, Accra, Lomé, Cotonou, Porto
Novo, Lagos e Douala - si susseguono lungo la costa atlantica come perle di una collana, e in alcune
zone formano una distesa urbana senza soluzione di continuità, interrotta solo dai confini nazionali.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Cartina del 1571

Storicamente, l'area è stata interessata da molti dei maggiori imperi africani, tra i quali l'Impero del
Ghana, l'Impero del Mali e l'Impero Songhai. Fu una delle aree del mondo di grande civilizzazione e la
grande città di Timbuktu fu uno dei più importanti centri di commercio e di cultura del mondo antico.
Stati prosperi e attivi culturalmente prosperarono in Africa occidentale per molti secoli, nonostante
svariati fattori, tra cui la tratta degli schiavi, la desertificazione del Sahel, e soprattutto la spartizione
dell'Africa da parte delle nazioni europee abbiano portato questi stati ad un graduale declino.

Preistoria[modifica | modifica wikitesto]
Studi archeologici a Mejiro Cave hanno appurato che esseri umani, probabilmente del gruppo
dei pigmei, arrivarono in Africa occidentale attorno al 12000 a.C. Strumenti per la fabbricazione di pietre
microlitiche sono state trovate nella zona della savana dove erano stanziate tribù pastorali avanzate,
che utilizzavano scalpelli e lame di pietra e lance. Gli uomini delle tribù della Guinea e delle foreste non
utilizzarono i microliti per secoli, ma prosperarono usando strumenti d'osso e di altri materiali. Durante il
V millennio, quando gli avi dei moderni africani cominciarono ad entrare nell'area, iniziarono a
svilupparsi degli insediamenti agricoli stabili, con prove dell'addomesticamento dei bovini e della
coltivazione dei cereali. Attorno al 3000 a.C. un altro grande cambiamento avvenne nelle società
dell'Africa occidentale, con l'invenzione di arpioni e ami da pesca primitivi.
Un'intensa migrazione degli allevatori di bovini del Sahel ebbe luogo nel III millennio a.C., e le comunità
pastorali incontrarono le sviluppate comunità di cacciatori-raccoglitori della regione della Guinea.
La selce era di più facile reperibilità nella zona e aveva reso l'uso dei microliti per la caccia molto più
facile. La migrazione degli allevatori del Sahel fu probabilmente causata dalla desertificazione totale del
deserto del Sahara durante tale millennio, che contribuì grandemente all'isolamento dell'Africa
occidentale dai mutamenti tecnologici e culturali in Europa e nella costa mediterranea del nord Africa.
Nonostante ciò, l'utilizzo sempre maggiore del ferro e la diffusione delle tecnologie per la sua
lavorazione portarono ad un miglioramento nella costruzione di armi e permisero agli agricoltori di
aumentare la loro produttività e di produrre quel surplus di prodotti agricoli che permetterà la nascita
delle città-stato che saranno ricomprese negli imperi.
Nel 400 a.C. ci furono contatti con le civiltà mediterranee, in particolare con Cartagine e un regolare
commercio di oro veniva condotto dai berberi del Sahara come annotato da Erodoto. Il commercio era
molto limitato prima dell'utilizzo del cammello, ma beni di provenienza mediterranea potevano arrivare
fino al nord dell'attuale Nigeria. Si era sviluppato un fiorente commercio attraverso il quale gli abitanti
dell'Africa occidentale esportavano oro, tela di cotone, ornamenti metallici e pellami verso nord
attraverso le rotte dei commerci trans-sahariane in cambio di bronzo, cavalli, sale, tessuti e perline.
Successivamente anche l'avorio, gli schiavi e le noci di kola furono oggetto di scambio.

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