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La fede è ragionevole?

Ciò è contrario o in tensione con la ragione?

San Tommaso d'Aquino nel Tredicesimo secolo ha


fornito molte riflessioni su queste domande.

Ma prima di iniziare a parlare dell'Aquinante,


sarebbe opportuno identificare tre errori fondamentali

Concernente la relazione fra la fede e la ragione.

Il primo è lo scetticismo.

Questo è il punto di vista che vede la fede in sé stessa


come qualcosa di irragionevole o contraria alla ragione

Qualcuno potrebbe dire: "Beh, la fede non può essere provata,


quindi è irragionevole", oppure, "la scienza

disapprova la religione".

Il secondo errore è il capovolgimento di questo,


e lo chiamiamo fideismo.

Questo punto di vista concorda che la fede è opposta alla


ragione e dice: "Beh, questo non costituisce un problema.

Restiamo nella fede".

Di conseguenza un fideista potrebbe affermare che: "Tutto


ciò di cui noi veramente abbiamo bisogno è la Bibbia,

basta, quindi preoccuparsi su quello che potrebbe


reclamare la ragione o la scienza".

Adesso c'è un terzo errore.

Nell'affermare che la fede è qualcosa


di soggettivo.

Attraverso questo punto di vista, la fede


è soltanto vera per me.

È qualcosa puramente personale ed intima.

Adesso contro questi tre errori, san Tommaso d'Aquino


argomenta per primo che la fede e la ragione

non sono mai veramente in conflitto.

Questo perché c'è una fondamentale unità di verità


fondata sull'ordine della realtà.

Non può esserci qualcosa di vero secondo la fede


e allo stesso tempo falso secondo

la ragione o la scienza.

E allo stesso modo, la verità non è puramente soggettiva


né è semplicemente qualcosa di privato o personale perché

in definitiva, la verità si basa su qualcosa


al di fuori della mente che è nella realtà.
Adesso perché Dio è la fonte della realtà di
tutto ciò che esiste, è l'ultima

fonte della luce della ragione e anche di


rivelazione divina e la luce della fede.

Quindi siccome sia la ragione che la fede provengno da Dio,


e visto che la verità è una, possiamo essere fiduciosi

che la fede e la ragione non si possono mai contraddire


l'un con l'altro perché la verità non può contraddire

la verità

Ne consegue quindi che se troviamo qualcosa


che sembra una contraddizione tra la fede

e la ragione, o il nostro ragionamento è sbagliato


o non dimostra il suo punto di vista o siamo in

qualche modo fraintendendo le verità della fede.

L'Aquinate fa una seconda osservazione importante.

Egli dice: "La fede cristiana è profondamente ragionevole".

Ogni giorno, infatti, io e te crediamo alle cose che


gli altri ci dicono e apprendiamo dal loro

le verità, è come fidarsi di quello che essi dicono.

Adesso per quanto riguarda la fede, noi abbiamo fiducia


in Dio che è la verità in se stesso, e Dio ci dona quelle

che tradizionalmente noi chiamiamo segni di credibilità


che mostrano la ragionevole accettazione

delle affermazioni della fede cristiana.

Per esempio, i miracoli del Cristo, dei quali molte persone


sono state testimoni, o la realtà durevole

della Chiesa e la consistenza del suo insegnamento,


che si è perdurato per ben due milleni di

storia.

Lo stesso,

si può affermare dei misteri della fede che


in se stessi rimangono nascosti alla vista.

La nostra mente non è capace di comprenderli


pienamente, anche se è ragionevole crederci

ed essi sono credibili ed i segni della loro


credibilità confermano la loro verità.

Ed anche con questo, le verità della fede, come


per esempio la divinità di Cristo o la

realtà della Santissima Trinità, queste cose non


si possono provare attraverso la ragione naturale.
Ma attraverso la luce soprannaturale della fede,
il credente li abbraccia senza esitazione alcuna,

senza riserva, e afferma che esse sono vere


perché è lo stesso Dio che c'è li

testimonia.

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