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Tutto chiaro? Perfetto! Ora sei pronto ad immergerti nel vivo del discorso. Qui di
seguito troverai 20 comuni fallacie logiche usate dai glottofobi, la spiegazione con
esempi annessi e come difenderti.
1. Argumentum ad misericordiam
B colpevolizza A dicendo che la sua affermazione vanifica uno sforzo.
Questa fallacia logica fa leva sul senso di colpa dell’interlocutore che, con la sua
affermazione, renderebbe nullo uno sforzo.
Esempio
Se affermi:
Con tutti gli sforzi che ci sono stati per unire l’Italia voi difendete i
dialetti.
In questo modo lui vuole farti passare come un retrogrado antipatriottico che
sputa sui morti dell’Unità d’Italia.
Come controbattere
Fai notare gentilmente che rispetti il suo punto di vista e non vuoi vanificare gli
sforzi di nessuno, ma la verità è la verità anche se è scomoda e non ci piace.
2. Argumentum ad baculum
B afferma che A andrà incontro a un evento nefasto Y per via della sua
affermazione X.
Tra le fallacie logiche, questa ha un ruolo particolare perché fa leva su uno dei
nostri istinti atavici: la paura. Infatti, consiste nello spaventare l’avversario di un
dibattito ricordandogli che le sue affermazioni avranno conseguenze poco
piacevoli.
Esempio
Molto spesso, nel campo delle lingue regionali, i glottofobi più antipatici fanno
notare agli attivisti:
Con questa frase fanno leva sul pregiudizio che vorrebbe i “dialettofoni” come
gente che non ha studiato. Praticamente parlerebbero in “dialetto” proprio perché
sono così ignoranti da non sapere padroneggiare l’italiano.
Come controbattere
In generale, devi dimostrare di non avere paura delle conseguenze perché hai
già pensato a tutto.
Puoi anche aggiungere che ti dispiace per chi sostiene l’argomento avverso al tuo,
perché anch’egli dovrà confrontarsi con determinate conseguenze.
3. Argumentum ad personam
Il soggetto B rinfaccia a A di non essere credibile per via di una propria
caratteristica personale.
Esempio
Come controbattere
4. Reductio ad ridiculum
B mette in ridicolo l’affermazione di A.
Questo è un sistema tipicamente usato dai troll, i disturbatori della Rete. Dato che
non vogliono portare avanti una discussione seria ma farsi grasse risate,
affrontano l’interlocutore con un tono da presa in giro.
Esempio
I “dialetti”, come si sa, fanno ridere. Quindi non è difficile usare la reductio ad
ridiculum a fini glottofobi.
Come controbattere
Chiudi la discussione e vai a fare altro. Tanto, qualsiasi cosa tu dica, il tuo
interlocutore troverà sempre un motivo per prenderti in giro.
Non lo fanno perché trovino la cosa realmente divertente. Ridere di un’idea nuova
è una reazione istintiva per evitare di ridiscutere le proprie convinzioni
consolidate.
5. Accusa indiretta
B accusa A di una cosa che non ha fatto dando per scontato che l’abbia
commessa.
Questo metodo è particolarmente subdolo perché non è un’accusa diretta del tipo
“tu hai fatto una cosa cattiva”, ma inserisce riferimenti nel suo discorso.
Esempio
Così, quando si parla di tutela della lingua veneta, qualche simpaticone tira fuori
la storia con frasi del tipo:
Come controbattere
Il problema di questa fallacia logica è che apparirai sempre colpevole, sia che tu
risponda sì, no, oppure contesti la domanda.
Non usare per nessun motivo l’accusa indiretta nei confronti del tuo interlocutore.
Anche se lui lo fa, non è corretto da parte tua porgli domande accusatorie.
Esempio
Come vedi, si dà per scontato che tutti gli attivisti per la lingua napoletana siano
neoborbonici. E’ plausibile che esistano attivisti linguistici che aderiscono al
movimento neoborbonico, ma ciò non significa che il movimento neoborbonico e
la tutela del napoletano siano la stessa cosa.
In questo modo però la critica si sposta dalla tutela linguistica (meno attaccabile)
al movimento neoborbonico (più attaccabile).
Come controbattere
La traduzione in italiano di Cum hoc vel post hoc, ergo propter hoc è ‘dopo
questo, dunque a causa di questo’. Si basa sull’idea che, quando due cose si
presentano insieme, sono correlate.
Quelli che ti ho dato sono volutamente frasi illogiche che servono per capire il
concetto. Purtroppo ci sono molti casi in cui la correlazione sembrerebbe
plausibile ed ha una certa presa sull’intelocutore.
La conclusione, sia nel caso del Cum hoc ergo propter hoc o del Post hoc, ergo
propter hoc, è comunque la stessa: una correlazione inesistente tra due eventi
che viene presa per vera.
Esempio
Come controbattere
Ovviamente, ripetere a pappagallo che la terra è piatta non renderà la terra piatta
davvero. Ma nella percezione all’interno di un discorso purtroppo funziona
davvero così!
Esempio
Io gli portavo smentite della sua tesi ma lui, imperterrito, tornava a scrivere
sempre la stessa cosa, seppur con parole diverse.
Come controbattere
B afferma:
A controbatte:
B risponde:
guarda che non hai capito, io intendevo dire che i dialetti italiani hanno
contribuito allo sviluppo della lingua italiana. Dunque la mia
affermazione era giusta. Tu hai torto.
Come controbattere
In questo caso, bisogna fare notare che B ha sbagliato perché è stato poco chiaro,
dunque la colpa è la sua perché non si è fatto capire. D’ora in poi dovrà
argomentare in modo meno ambiguo!
Non ti è mai capitato di assistere a una discussione che finisce in urla e insulti di
un grammar nazi per via di un banale errore di grammatica?
Esempio
A dice:
B gli risponde:
La parola Stato si scrive maiuscola. Impara l’italiano, altro che
genovese!
Come controbattere
Scrivi bene. Perché è vero che puoi avere ragione a portare avanti il tuo
argomento, ma sarebbe meglio scrivere in italiano corretto per evitare noie.
In ogni caso, questo è uno degli argomenti più facili da smontare, anche perché
generalmente i “grandi difensori della lingua italiana” sono quelli che fanno più
errori grammaticali in assoluto.
Esempio
B:
Nella Carta Europea delle lingue regionali o minoritarie non c’è scritto
che bisogna tutelare solo le lingue riconosciute dalla legge.
A:
Non si fa alcuna menzione al riconoscimento ufficiale. E’ evidente che
non hai letto attentamente la Carta.
B:
Come controbattere?
Non bisogna darla vinta a queste persone, ma piuttosto cercare di fare leva sulla
loro permalosità.
Infatti, se hai discusso con educazione, non ci saranno abbastanza argomenti per
giustificare il fatto che lui si sia offeso. Se invece continua imperterrito a
richiedere scuse, non c’è più niente da fare. Chiudi la discussione perché è tempo
perso.
Esempio
Risposta di A:
B controbatte:
Risposta di A:
Come controbattere
Ma di che si tratta?
Perché devi farla così complicata? Forse, se la tua tesi richiede così tante
specifiche ed eccezioni per difendersi dalla mia, non è poi una buona tesi.
13. Insulto
B rivolge frasi ingiuriose ad A con lo scopo di offendere.
Uno dei più classici (e patetici) tentativi di vincere un discorso dialettico è quello
di buttarla in rissa. Non è propriamente una fallacia logica, in quanto la logica
conta veramente poco.
E’ un sistema spesso utilizzato dalle persone che non hanno altre armi dialettiche
a disposizione, cioè quelli che non sanno cosa dire perché non hanno competenze
e conoscenze sufficienti per portare avanti un discorso ma vogliono comunque far
capire a tutti che non sono d’accordo.
Esempio
B:
A:
Come controbattere
Quindi, non rispondere mai per le rime, anche se la tentazione è forte. Inoltre,
tieni conto che non sei del tutto lucido perché le tue emozioni negative si
sovrappongono alla ragione. Quindi potresti portare la discussione su un binario
pericoloso, specie se ti accorgi che il tuo interlocutore è un buzzurro totale privo
delle basi sufficienti per discutere. Insomma, se controbatte in modo offensivo
perché è ignorante.
Infatti, anche se A si arma di pazienza, non può riuscire a smentire tutti gli
argomenti uno ad uno. Intendiamoci, in teoria lo puoi fare, ma nella pratica
diventa veramente difficile per 3 motivi:
Alla lunga si formerà una immensa mole di argomenti seri ma anche bufale, dati
inventati di sana pianta, fallacie logiche… insomma una vera e propria montagna
di sterco. Il povero A, per spalarla tutta, può contare solo su un cucchiaino…
Esempio
A:
B:
Come fai ad esserne sicuro? Se hanno ragione, perché l’Italia non prende
a riferimento i dati dell’UNESCO? L’UNESCO non conosce la differenza
tra il dialetto di Novara e quello di Borgomanero, quindi non sa nulla di
linguistica. I linguisti dell’UNESCO hanno copiato i dati da fonti non
affidabili. Il sito dell’UNESCO potrebbe essere piratato da un gruppo di
hacker catalani. Mio cugino mi ha detto che lui una volta è andato
all’UNESCO e gli hanno detto che hanno inserito nell’atlante i dialetti
per fare un piacere agli indipendentisti padani. L’atlante linguistico
dell’UNESCO è manovrato da alieni con le fattezze di Mr Bean che
vogliono conquistare il mondo…
Come controbattere
Esempio
Come controbattere
Esempio
Nei dibattiti sulla salvaguardia della tutela linguistica c’è un argomento ricorrente
che si può riassumere in una frase:
Come controbattere.
Puoi anche prendere ispirazione dalla follia collettiva della riprova sociale.
Sta nel presentare delle prove di scarso valore come equivalenti alle prove di A.
Quindi, la discussione sembra apparentemente equilibrata, ma in realtà B sta
barando.
Esempio
Recentemente mi è capitata una polemica su una leggenda metropolitana:
l’origine ligure del dialetto bustocco.
Il mio interlocutore sosteneva questa tesi che è falsa oltre ogni ragionevole
dubbio: non sappiamo nulla della lingua degli antichi Liguri, non ci sono prove di
insediamenti liguri a Busto Arsizio né in epoca antica né moderna, e vari altri
appunti di tipo linguistico che puoi trovare nell’articolo di Pietro Cociancich che
ti ho linkato qui sopra.
Come controbattere
L’unico metodo per vincere il confronto è la forza delle fonti. Devi essere certo
di avere dalla tua parte le fonti più autorevoli in circolazione.
Non è sempre facile stabilire se una fonte è autorevole o meno. In ogni caso, ti
lascio qualche linea direttiva.
Lo so, detto così sembra pura follia. Eppure, anche se non crediamo agli spiriti o
agli dei dell’Olimpo, nel nostro cervello è registrata la convinzione che “le cose
vanno come devono andare“.
Tendiamo a credere, dunque, che esista una forza irresistibile che guida gli eventi
lungo una linea già segnata. In filosofia questo concetto si chiama determinismo.
Nelle discussioni, è una fallacia logica particolarmente insidiosa perché si basa su
un atteggiamento inconscio, per cui non sempre ne abbiamo la giusta
consapevolezza.
Ed è anche molto comoda per chi ne fa uso, perché la “volontà superiore” è data
come fatto assodato e apparentemente ragionevole. Tutti noi sappiamo di non
avere il pieno controllo sulla nostra vita, e implicitamente riconosciamo che, in
certi casi, ci troviamo in balia delle onde del destino. Dunque, una tesi basata su
questa fallacia è molto difficile da contestare.
Esempio
Una delle più comuni frasi dei glottofobi è riconducibile a questa fallacia logica:
Come controbattere
Il nome di questa fallacia logica rende molto bene l’idea. Se si lascia rotolare una
pallina lungo un piano inclinato, sai che arriverà fino in fondo. Allo stesso
modo, “si sa” l’evento X porterà l’effetto Y. Anche se non è vero.
La correlazione tra causa ed effetto non si è ancora manifestata. Viene predetta
perché B fa riferimento a una regola che porta X verso Y.
Spesso non solo la regola è falsa, ma appare chiaramente campata in aria per chi
abbia un minimo di raziocinio. Ciò non toglie che chi padroneggia questo tipo di
fallacie logiche abbia un grande potere di persuasione.
Capire il perché delle cose è un modo per prevederle e ridurre l’incertezza. Questo
ci rende più sicuri e meno ansiosi. Quindi siamo disposti ad ascoltare e
immagazzinare tutte le informazioni che ci portano nella direzione del benessere.
Anche se sono informazioni false.
Ecco perché questa fallacia logica piuttosto grossolana è usata tantissimo nei
dibattiti pubblici e nelle campagne elettorali. Crea un grandissimo senso di
sicurezza.
Esempio
Come controbattere
Molti però potrebbero non accettare la realtà perché non vogliono fare a meno
delle certezze che dava loro la falsa regola.
Come vedi, è una variante più complessa della fallacia del piano inclinato.
Immagina che il piano inclinato sia segnato da diverse tacche. Se la pallina parte a
rotolare dal punto X, arriverà prima a Y, poi a Z, poi a Q e così via.
Esempio
Gli eventi 1,2,3 sono già accaduti, mentre l’evento 4 si sta realizzando adesso. Si
spera di arrivare al livello 5. E’ quello che vogliono tutti gli attivisti per i diritti
linguistici.
Essendo una artificio logico molto complesso, non è facile dimostrare che non c’è
alcuna correlazione tra ognuno degli eventi. A volte si può smentire la regola
che muove il tutto. Spesso però non è abbastanza chiara e lineare, e quindi
discutere di essa diventa quasi impossibile.