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©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte
FIG. I - ROMA, SANT' AGOSTINO - RAFFAELLO: IL PROFETA ISAIA PRIMA DEL RESTAURO (Fot. Sopr. Mon. Roma)
LUIGI SALERNO
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risulta ad evidenza dalle varie fotografie e dalle brevi possibili quelle osservazioni concrete sulle più sottili
note che seguono di Pico Cellini, che lo ha eseguito sfumature del linguaggio di Raffaello che consentono
dandone qui informazione esattissima. Se restauro e quasi di ricostruirn'e il processo creativo. Su queste
indagine critica debbono essere - come sono esem- osservazioni e su tutti i dati emersi dal restauro, si
plarmente nel Cellini - un medesimo processo di basa il presente saggio.
lettura e interpretazione dell' opera d'arte e se la tecnica Poco è da aggiungere ai fatti già noti che riguardano
di un artista è inscindibile dalla sua espressione, pro- l'altare di cui l'affresco faceva in origine parte inte-
prio nel procedimento di pulitura dovevano essere grante. Il 13 dicembre 15IO con atto del notaio Andrea
de Carusiis il convento concedeva a
Giovanni Coricio, Chierico di Tre-
viri, la facoltà di erigere "un altare
di marmo aderente al pilastro che è
a circa metà della Chiesa .. . e nell'al-
tare erigendo il detto Giovanni potrà
porre un gruppo marmoreo di tre
figure, cioè della beata Anna madre,
e della Beata Maria Vergine sorreg-
gente tra le braccia G. C. ". 8) Il
gruppo di Andrea Sansovino 9) era
dunque sopra la mensa, entro una
nicchia, e sopra questa l'affresco.
Sulla base della scultura, poi trasfe-
rita nella seconda cappella della na-
vata sinistra, si legge la iscrizione :
IESU DEO DEI / FlLIO MATRI / VERGINI
ANNAE AVIAE MATERNAE ( IO ( CORICIUS
EX GERMANIS ( LUCUMBURG / PRO T /
APOST / DDD ( PERPETUO SACRIFICIO
DOTEM / VASA VESTIS TRIBUIT MDXII.
TAV. J
il ramoscello fiorito dalla radice di Jesse, si aprono le unione di pietas ed humanitas, che nell'opera mi sembra
porte del paradiso ai credenti. '5) Ma dalla pietas del tanto evidente, sta il fatto che il mecenate tedesco fu
committente non si può disgiungere la humanitas, festeggiato per il suo nuovo altare dagli amici letterati
come è tipico del più puro Rinascimento. Quest'uomo che dal giorno della inaugurazione, ogni anno, in
venuto a Roma, dove fu protonotaro apostolico, si occasione della festività di Sant'Anna, posero ai piedi
spogliò del suo coriaceo nome teutonico, Coritz, per della statua versi latini, che poi furono raccolti in
assumere quello di Giano Coricio assai più dolce e volume e pubblicati col titolo di Coryciana nel 1524
rievocant.e, pur nel volgare, una nobile ascendenza da Biagio Pallai. 17)
latina. Letterato, erudito, collezionista, si vantò di Più che questi significativi aspetti la critica ha sempre
trasformare i fori di Traiano negli orti coriciani, co- esaltato nell' Isaia soprattutto il carattere michelangio-
struendo lì, sotto il Campidoglio, la sua villa dove lesco della figura e della composizione, quasi limitando
teneva accademia. 16) I suoi artisti prediletti condivi- a questa constatazione ogni possibile giudizio. Questa
devano in pieno il suo umanesimo, perchè non c'è tesi, poi tanto ripetuta, della dipendenza dai prototipi
dubbio che il gruppo della Sant' Anna è l'opera più della Cappella Sistina, fu varata da Giorgio Vasari.
classica del Sansovino, così come l'affresco di Raffaello " Avvenne dunque in questo tempo - egli scrive -
si richiama all' antico nel putto a sinistra del profeta, che Michelagnolo fece al Papa nella cappella quel
tratto dall' atteggiamento dell' Apollo sauroctonos di romore e paura, di che parleremo nella vita sua, onde
Prassi tele di cui un esemplare, forse, poteva essere allora fu sforzato fuggirsi da Roma a Fiorenza: per il che
fra le " anticaglie " di Agostino Chigi o fra quelle del avendo Bramante la chiave della cappella, a Raffaello
Coritz stesso che solo il sacco di Roma del 1527 do- come amico la fece vedere, acciocchè i modi di Miche-
veva disperdere. Ad accentuare questa imprescindibile lagnolo comprendere potesse. Onde a tal vista fu
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cagione, che in S. Agostino, sopra la Santa Anna di urbinate si sarebbe rimesso al giudiz;io di Michelangelo
Andrea Sansovino in Roma, Raffaello subito rifacesse e questi avrebbe deciso che il solo ginocchio nudo
di nuovo lo Esaia profeta che ci si vede, che di già lo dell'Isaia valeva più dell'intero prez;z;o. Vale a dire,
aveva finito; nella quale opera, per le cose vedute di mentre per Vas ari Raffaello avrebbe rubato a Miche-
Michelagnolo, migliorò ed ingrandì fuor di modo la langelo la sua grande maniera, per il Mengs è Miche-
maniera e diedele più maestà; perchè nel veder poi langelo a lodare Raffaello oltre misura. Per il Mengs
Michelagnolo l'opera di Raffaello pensò che Bramante, infatti Raffaello è insuperabile, mentre un eventuale
com'era vero, gli avesse fatto quel male innanz;i, per difetto è da scorgere nel Buonarroti: l'Isaia raffaellesco
fare utile e nome a Raffaello". 18) - egli scrive - "ha tutta la grandiosità dei Profeti
Il Baldinucci ripetè dal Vasari che una prima ver- della Cappella Sistina, ma col divario, che in questo
sione dell'Isaia fu distrutta da Raffaello e rifatta nella si occulta tutto l'artifiz;io della grandiosità suddetta, e
" grande maniera" (michelangiolesca). 19) Ma questa in quelli si mostra troppo l'intenz;ione dell'autore". 21)
storia non può trovare alcuna conferma e va considerata Alcune guide di Roma descrissero l'Isaia come
sul piano della aneddotica vas ariana, non del tutto " fatto a gara" con i profeti di Michelangelo. 22) Nel
gratuita, anz;i, oltre che atta ad abbellire rettoricamente 1828 il Pungileoni citava addirittura dei documenti
l'opera dello storiografo, capace di definire e caratte- d'archivio secondo i quali l'affresco sarebbe stato ese-
riz;z;are fino all' evidenz;a, criticamente. Sullo stesso guito da Michelangelo e non da Raffaello. 23) Per il
piano va considerata l'altra storiella, che implica un Passavant: "il maestoso (michelangiolesco) che si
opposto giudiz;io critico, e che ci è tramandata dal scorge nell'Isaia, altro non è che mancanz;a di espres-
Richardson 20) e dal Mengs: fra il Raffaello e il Goritz; sione".24) Gaetano Milanesi notava che" l'imitaz;ione
sarebbe nata una disputa sul compenso, per cui lo della maniera michelangiolesca in questa figura gli
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