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Ezio Albrile

LE LACRIME DI SOPHIA Sara, oscura orfana, non conosce prima prova. Suo cugino, Kaspar
La commedia della vita il sorriso, è un’Anima tenebrosa, d’Auërsperg, informato dell’oro
avvolta in un silenzio misterioso. nascosto, lo invita ad abbandona-
come metafora Il silenzio di un adepto a un culto re il vecchio ascetico maniero per
dell’inferno misterico, che non può svelare i darsi ai bagordi e alle lussurie
di Ezio Albrile segreti della setta a cui appartie- terrene. Al termine di un lungo
ne. Sara, con l’aiuto di un tali- contraddittorio, altamente dram-
Un romanzo decadente d’Oltral- smano, ricercherà a mezzo del matico e coreografico, Axël, per
pe, Axël di Villiers de l’Isle- Segreto che le è stato svelato, l’e- salvaguardare il silenzio della fo-
Adam, reca tracce indelebili di un lemento che permette di dominare resta e l’integrità della sua Ani-
pensiero autenticamente gnostico il mondo, cioè l’oro. ma, uccide in leale tenzone l’avito
ed ermetico. Già in opere prece- Sin dalle prime scene della narra- cugino e “comandante” Kaspar.
denti, l’interesse di Villiers di l’Isle- zione si delinea, importante, il Una morte gravida di conseguen-
Adam si era rivelato incline al- tema del sotterraneo quale succe- ze, poiché il sangue versato agisce
l’ambiente esoterico occulto. Tut- daneo del mondo infero. Sara, attivamente sul giustiziere. Ma se
tavia, in una Parigi di fine Otto- coperta nel rito di vestizione da da un lato Axël, in una sorta di
cento tracimante simbolismo e de- un drappo funebre, al suono di trapasso, è assalito dalla brama di
cadenza, Villiers continua a pro- campane a morto è protagonista dominio, cioè da un tratto carat-
fessarsi cristiano e cattolico; ma il di una singolare cerimonia che teriale che era proprio della sua
suo è un cristianesimo spurio che dovrebbe condurla alla vita mo- vittima, dall’altro ne esce raffor-
tenta di conciliare le dottrine tra- nastica. Il suo volto bellissimo ed zato: una sorta di rito sacrificale
dizionali della Chiesa con i misteri esangue, gli occhi splendenti, che che evoca il sangue asperso nel
antichi comunicati da una “tradi- velano d’ombra tutta la sua figu- taurobolium, il lavacro ematico
zione” esoterica reinventata. ra sempre ammantata di nero, so- praticato negli antichi culti me-
Tra il 1885 e il 1890, in Francia, il no segnati dall’ala nera della troaco e mithriaco. Il sacrificio
movimento simbolista trova terre- morte, che la seguirà sempre e della vittima immolata, simbolo di
no comune di lotta contro il mate- ovunque. Dopo il sacrilego «no» e energia e di Luce, conduce l’omi-
rialismo dell’epoca nell’occulti- il tentativo dell’arcidiacono di cida verso un mondo di pura po-
smo e nella nascita di numerose rinchiuderla nella cripta dove si tenza. È il senso misterico dell’e-
riviste gnostico-iniziatiche, organi trova la tomba della beata Apollo- secuzione di Maria di Scozia che
ufficiali di confraternite dominate dora, Sara, armata di una specie troviamo in un altro oscuro capo-
da figure di sedicenti «magi», oc- di ascia, costringe l’officiante a lavoro, L’angelo della finestra
cultisti e «satanisti» (cfr. L. Falqui, inabissarsi nei penetrali del sepol- d’Occidente (Adelphi, Milano
Ascoltare l’incenso, Alinea Editri- cro. L’arcidiacono gabbato spari- 2005) di un autore visionario qua-
ce, Firenze 1985, pp. 148 ss.). sce così dalla scena pronunciando le fu Gustav Meyrink (1868-1932).
Una seduzione d’Oltralpe che ne- parole di speranza: «In te, Domi- Lo scrittore austriaco, assiduo
gli anni qualcuno ha confuso con ne, speravi; non confundar in frequentatore di dottrine gnosti-
una reale via realizzativa, una aeternum», sebbene egli simboli- che, colloca in questa sua opera
- da salotto che non è servita
gnosis camente non tenda verso un polo “alchemica” (la narrazione è im-
a fermare le plebi delle banlieux. superiore, ma verso i mondi del- pregnata sulle vicissitudini del
La prima parte di Axël, intitolata l’Ade. mago e alchimista John Dee) qua-
Il mondo religioso, si apre su uno La seconda parte del romanzo, Il le figura centrale la regina Eli-
scenario arcaico e claustrofobico: mondo tragico, introduce la figu- sabetta, che diventa una specie di
l’eroina, dal triplice nome simbo- ra di Axël nei suoi enigmatici e Redentrice/Rivelatrice gnostica:
lico Eve-Sara-Emmanuèle, princi- inquietanti parallelismi con l’esi- Elisabetta tradendo liturgicamen-
pessa di Maupers, possiede la stenza di Sara. Una fascinazione te Maria, così come un tempo
seduzione e l’orgoglio degli Angeli forse omosessuale, descrive Axël Giuda tradì il Cristo, porta a com-
delle Tenebre. Orfana e ancora nella sua leggiadria virile: avve- pimento una missione in senso
adolescente è stata affidata alla nente e gagliardo, ha 23 o 24 an- gnostico. La stessa defezione di
badessa del convento di Santa ni; orfano, è stato educato secon- Sara, seguita da Axël.
Apollodora, nelle Fiandre france- do leggi ermetiche da un vecchio Una prodizione che è una dura
si, regione dove alcuni secoli pri- saggio, il “maestro Janus”, il cui prova e, come Sara che fugge dal
ma aveva proliferato una conven- nome proviene da Giano, il dio monastero per raggiungere la li-
ticola di Rosa + Croce. degli inizi e dei “passaggi” della bertà e la potenza, Axël si prepa-
Nella biblioteca del chiostro la mitologia latina, il Vayu dell’anti- ra a lasciare il castello per diriger-
fanciulla ha studiato documenti ca mitologia iranica. Anch’egli è a si verso luoghi sconosciuti nei lon-
occulti, manoscritti iniziatici, che conoscenza di un segreto, quello tani mari orientali. Ma il vecchio
le hanno rivelato un misterioso ar- del favoloso tesoro nascosto nel mago, intermediario tra l’umano e
cano famigliare. Giunta a 23 anni, bosco sacro che circonda il castel- il divino, cerca di trattenere Axël
la madre superiora cerca di for- lo; ma preferisce conservarlo in- e gli ripropone le dottrine esoteri-
zarla a prendere i voti. Nella notte violato nel Silenzio, intatto nell’u- che che egli professa; gli addita la
di Natale, durante una strana ce- niverso gnostico che si è creato e via dell’iniziazione, la necessità di
rimonia di vestizione, Sara è sot- di cui egli è il centro. Di fatto nel- rinunciare ad ogni passione per
toposta ad una prova iniziatica: al le cerimonie gnostiche l’ineffabili- conseguire il dominio della visione
culmine del rito, ella rifiuta «la tà iniziale di Dio è descritta come e immergersi nella luce astrale che
Luce, la Speranza e la Vita», of- una syzygia, un appaiamento di porta a Dio; primo passo che per-
fertele col crisma dall’arcidiaco- Bythos e Sige,- di Abisso e Silenzio. mette di penetrare nella cosmolo-
no, per fuggire e scomparire nelle Oscuro eroe d’altri tempi Axël, gia onirica e diventare coscienti
Tenebre del mondo esteriore. subisce - alla pari di Sara - una dello stato di sogno.

44. Mitographie Racconti “ad Arte”


LE LACRIME DI SOPHIA

Axël indietreggia quasi spaventa- discepolo. Per i mistici occidentali


to al dischiudersi di un mondo “prendere il velo” significa sepa-
che implica un controllo sulle rarsi dal mondo, ma anche sepa-
normali fluttuazioni delle immagi- rare il mondo dall’intimità in cui
ni oniriche. Il maestro Janus gli si entra in una vita con Dio
presenta un’esperienza unica: la Avvolgersi nel mantello è aver
discesa in un mondo fantastico, scelto la saggezza, assumere una
un’universo che Henry Corbin dignità, una funzione spirituale.
definirebbe «immaginale», un’u- Dice un martinista e simulatore
niverso di percezione consapevole come Eliphas Lévy in Dogmes et
che permette di trasformare i so- rituels de la haute magie, che
gni in una esperienza controllabi- esso simboleggia il possesso di se
le. Axël rifiuta: è la seconda prova. stessi, la vittoria sull’istinto.
Un desiderio di labirinti vaginali, Questi indizi esprimono per i
un bisogno di contatto con la vita martinisti il viaggio iniziatico; e
reale, chiamano Axël fuori dal nelle parole di maestro Janus,
castello, fuori dalla foresta miste- con l’incontro dei due protagoni-
riosa. È giunto il momento del- sti in un contesto ermetico, abbia-
l’opzione decisiva e il maestro mo un’unione alchemica del prin-
Janus lo appella con le stesse pa- cipio femminile e maschile in
role che nella prima parte l’arci- un’unica entità, unione che è il
diacono aveva rivolto a Sara: preludio a un conseguimento so-
«Accetti, tu la Luce, la Speranza vrasensibile, «celestiale».
e la Vita?». Come Sara, la vergine Sara, «la più tenebrosa delle ver-
tenebrosa, Axël rifiuta l’ascesi ed gini» ha abbandonato il chiostro
è tentato dall’oscuro baluginare di santa Apollodora munita di un
della sapienza belluina. Vuol par- talismano: una rosa. Questo fiore
tire, ma porta in sé il suo destino che evoca la redenzione, l’amore
di morte: mentre si accinge a la- mistico, immagine dell’eros subli-
sciare il castello, appare Sara, mato a contemplazione estatica,
avvolta in veli neri: il suo percor- Sara lo ha colto lungo il cammino
so di conoscenza è giunto ormai a che la conduce ad Axël. Nel tener-
lambire i confini del tempo e dello lo in mano, ha compreso che mes-
spazio. Una manifestazione che so sul suo pugnale a forma di cro-
evoca la splendida nudità della ce diventa un misterioso segno,
dea Iside nel Poimandres ermeti- quello che da secoli illumina uno
co (I, 9, 12.), poi rivestita dalle dei tanti sentieri che conducono
sette sfere planetarie. Lo stato all’iniziazione. Infatti è questo
d’essere iniziale muta, la genesis si “segno” che accompagnerà la fan-
trasforma, mentre la ktisis, ormai ciulla vergine fino all’amato, sim-
irriconoscibile, è trasfigurata nel- bolo dell’amore terreno (rosa),
l’ombra: dall’ineffigiato, inconce- elevato a simbolo dell’amore divi-
pibile, senza forma si è prodotto no (croce).
l’inesprimile errore della Tene- Sara giunge al castello degli Auër-
bra. Scissione è trasformazione in sperg; scende nel mausoleo sotter-
forza della quale la possibilità di raneo del maniero e in possesso
cambiamento dimora nel limes, del segreto per scoprire il tesoro si
nel confine tra tempo ed eternità, dirige verso il blasone della fami-
tra divenire e assoluto. glia di Axël ornato da due sfingi e
Nella splendida e oscura appari- da un teschio. Con decisione la
zione di Sara, il maestro Janus fanciulla, avvolta in un manto ne-
percepisce la natura segreta del- ro, poggia la punta del pugnale a
l’Opera ermetica, giunta a un forma di croce sullo stemma aral-
compimento. Il velo e il mantello dico, fra le due orbite del teschio
sono i simboli della iniziazione che lo adorna: trafigge con il
trasmessa dai martinisti, simboli pugnale ciò che oggi si definisce il
che ancora oggi vivificano il ritua- “terzo occhio”, luogo d’incontro
le di tale ordine. Sembra che an- delle energie sottili che alimenta-
che Villiers appartenesse a questa no l’Anima. È la prima tappa del
conventicola, essendo amico di cammino sul sentiero della cono-
personaggi come Gerard d’En- scenza, sulla via della gnosis.- Al
causse (= Papus) e Stanislas de contatto del pugnale crociato, il
Guaita. muro crolla e ai piedi della vergi-
Nella tradizione islamica, il hijâb, ne si riversa un torrente di pietre
il velo, ha sul piano spirituale una preziose, di diamanti e di oro: è il
particolare importanza: il velo tesoro favoloso.
che avvolge simboleggia la cono- Ma Sara si accorge della presenza
scenza non rivelata, il velo tolto, di Axël e tenta di ucciderlo: il gio-
la conoscenza comunicata al vane, rapido, s’impossessa del-

Racconti “ad Arte” Mitographie 45.


Ezio Albrile

l’arma. Entrambi sono legger- avvinti nell’ultimo abbraccio.


mente feriti e Axël alla vista di Come ultima presenza, appare il
qualche goccia di sangue sulla Sole, simbolo visibile della divini-
spalla di Sara, come affascinato tà, forza rigeneratrice, centro del-
esclama: «O bellezza di una fore- la cosmogonia iniziatica. Il senso di
sta al baluginare del lampo!». Si siffatta finitudine è palese. La
compie così anche il rito del sacri- morte non è altro che un “diveni-
ficio di sangue, veicolo della vita, re” cangiante e instabile. Il conse-
sparso, raccolto e profferto per guimento celestiale di Axël è giunto
rigenerare la vita. E improvviso a compimento: la morte non esiste,
fra questi due personaggi, araldi è una chimera; l’essere non scom-
di violenza e morte, nasce l’amo- pare, ma subisce unicamente un
re: si riconoscono al primo sguar- cangiamento di forma. Il mondo
do e sanno che si sono attesi da cosiddetto “reale” altro non è che
sempre. È il mistero d’amore che illusione: è l’“idea” catturata dal-
germoglia in loro, mistero che l’artista che lo rende immortale.
rende vane e beffarde le ambizio- Questa personale interiorizzazio-
ni e le bellezze del mondo. Il san- ne e interpretazione dell’ideali-
gue versato non potrà che purifi- smo teutonico, collima in Villiers
carli: «et nos servasti aeternali de l’Isle-Adam con una struggente
sanguine fuso» si recitava nei dialettica degli opposti. Per Axël Miniatura medievale
Misteri di Mithra, rendendoli il connubio psichico con Sara è incipit tratto dal Libro di Giobbe
pronti al sacrificio supremo, men- decisivo: tramite il mysterium
tre le arpe fanno vibrare nella coniuctionis con il principio fem- Nella pagina a fianco, da sinistra:
fluida atmosfera il canto dei Rosa minile, l’Io profondo si manifesta
+ Croce. nella sua magnitudine; è l’essere Pavia
La quarta parte del romanzo di arcaico che si rivela nel totale ri- Chiesa romanica di San Pietro in ciel d’oro
Villiers, intitolata Il mondo pas- fiuto della realtà mondana. Axël figurazioni fantastiche sul portale maggiore
sionale, si sviluppa nella cripta invita l’amata a unirsi a lui nella
Casale Monferrato
del castello dove si trovano i mau- morte in uno strano rito tanatolo- Cattedrale romanica di Sant’Evasio
solei degli Auërsperg. La scena è gico. I due giovani, ormai trapas- pavimento musivo
dominata da tombe ornate da sati in una realtà estatica senza
sculture che raffigurano i trapas- fine, sono consapevoli che il loro
sati, i funerei residenti dalle mani amore non potrà compiersi se non
giunte, rivolti - secondo la simbo- attraverso la morte e il congiungi-
lica romanica delle chiese me- mento con l’essenza dell’univer-
dievali - verso un orientamento so. L’unio mystica con il tutto
ascensionale. È qui che Sara, per assume qui la forma di un suicidio
scoprire il tesoro, penetra nel rituale. Essi bevono quindi una
cuore del castello, è qui che avvie- pozione venefica, forse aconito,
ne l’unico dialogo fra i due prota- forse datura, forse belladonna,
gonisti e in seguito la loro morte. chissà… È l’incunabolo de Il
Il sotterraneo è un’immagine cara trionfo della morte, un relitto
alla simbolica religiosa e si presta dannunziano che ha ispirato ge-
a parecchie interpretazioni. Per il nerazioni di esistenzialisti fobici e
personaggio di Axël esso rappre- onanisti.
senta il luogo della catabasi, della Il suicidio di Axël e Sara è unione
discesa nelle averne regioni entro con l’infinito: il nichilismo di Vil-
il cui algore il giovane ritrova se liers ha qui il suo apice creativo e
stesso, rinuncia alle mire luciferi- dissidente. Nell’ermetismo il pro-
che di razza e di potenza e conse- blema del suicidio non è mai trat-
gue la gnosi di ciò che egli real- tato, anzi è violentemente con-
mente è, avvolto nei funerei pre- dannato. I credenti di ogni fede o
sagi della “morte iniziatica”. dottrina sono propensi a rigettare
Per Sara invece il sotterraneo questo atto ritenuto sovente abo-
rappresenta la matrice materna, minevole, esito di una rinuncia e
il fluidico universo uterino: ad- di un fallimento dell’uomo di
dentrandosi nelle viscere della fronte all’impulso vitale. Villiers
terra, la fanciulla vergine ritrova trascrive quindi il suo spleen in
la donna tellurica, la madre pri- chiave iniziatica, dando alla mor-
migenia, che racchiude tutto, te volontaria il significato di un
l’oro e la potenza, in una parola il rito di passaggio.
paradiso perduto. È forse un palese fraintendimento
Le prime luci dell’aurora che pe- di un originario cammino ermeti-
netrano attraverso una feritoia co: la mente vive di percezioni e
descrivono un tempo in declino, di concetti, di illusioni e allucina-
misoneista: il Sole che sorge e illu- zioni, rivive nella memoria espe-
mina la galleria dei sepolcri trova rienze passate e, ogni tanto, passa
i due corpi di Sara e di Axël in uno stato di sonno nel quale

46. Mitographie Racconti “ad Arte”


LE LACRIME DI SOPHIA

crea i sogni. La disciplina ermeti- generosità e bontà, generò un’o- quali l’Apokryphon Johannis, la
ca insegna che se si potessero pa- pera nella quale c’erano ignoran- Pistis Sophia o lo Scriptum sine
ralizzare le fluttuazioni della za e audacia. Quest’opera è, di- Titulo, ha lo stesso significato:
mente, si concreterebbe la sua di- cono, il Protoarconte, l’artefice nelle acque inferiori, che fungono
sintegrazione. Nessuno può pen- di questo mondo. Questi, raccon- da «specchio oscuro», appare
sare di annientare la propria tano, prese una grande potenza l’immagine dello archanthropos -
mente, a meno che il desiderio di dalla madre, se ne andò lontano (il protagonista della Predica dei
libertà assoluta del suo Spirito = da lei nelle regioni inferiori e fece Naasseni narrata da Ippolito),
Noûs non sia così grande da far il firmamento del cielo, nel quale che suscita nelle potenze demonia-
perdere ogni interesse per tutte le dicono che abita» (Ir. Adv. haer. che un desiderio emulativo; esse,
attività della mente, tutte le gioie I, 29, 4 [trad. E. Bellini, Milano nel tentativo di duplicare l’imma-
dei sensi, tutti i pensieri e le sen- 1981, p. 109]). gine celeste intravista nelle acque,
sazioni, vanificando così comple- Un riverbero gnostico che trova la creano un involucro corporeo
tamente il valore di qualsiasi altra prima formulazione negli insegna- (cioè Adamo), al quale però non
cosa. La disciplina ermetica non menti di Basilide: in un modo e in riescono a trasmettere il soffio
tende a scoprire alcuna nuova re- un luogo non precisati le Tenebre vitale (la stessa situazione mitica si
lazione o ad accertare dei fatti, né giungono a «conoscere» la Luce, il riproporrà, secoli più tardi, nel
ad aumentare d’intensità una qual- cui splendore e la cui bellezza su- mito di Satanaele narrato nella
che impressione. La gnosi ermeti- scitano in esse la concupiscenza Interrogatio Iohannis catara).
ca ha l’unico scopo di fermare il ed il conseguente desiderio di La finalità che si prefiggevano i
movimento della mente e di inibi- «unirsi con lei». La Luce osserva maestri gnostici era proprio quel-
re la sua tendenza naturale a pa- le Tenebre «come attraverso uno la di fornire ai discepoli una via
ragonare, classificare, associare, specchio», mostrando a esse la per sfuggire al “destino”, alla hei-
assimilare, etc… Il “suicidio”, se sua splendida immagine, «cioè un marmene, per liberarsi dai lacci
deve esserci, è quello della logica, certo colore della Luce». delle archai e delle exousiai. L’A-
del pensiero discorsivo che de- Questo simbolismo, oltre il velo nima è una particella di Dio, il
v’essere bloccato, “ucciso”, per platonico di una sincronia tra mo- Dio luminoso e ineffabile che nel
creare i presupposti di una rina- dello e copia, tra idea e forma - mito gnostico scende nel vuoto di
scita in una nuova modalità d’esi- così come reperibile nel Timeo -, questo mondo, a salvare se stesso.
stenza. esprime una cosmogonia in cui Dio è Luce sorgiva e una frazione
All’orizzonte si staglia il mito gno- l’immagine mediata attraverso di questa Luce cade prigioniera
stico di Sophia, la Sapienza cadu- uno specchio giunge alle Tenebre, nella Tenebra; salvandola, Dio
ta e con ambiguità nominata «Spi- suscitando il loro desiderio e pro- paradossalmente salva se stesso.
rito Santo» e Prounikos, «Prosti- vocando il disgregarsi della so- La scintilla divina, lo pneuma, è
tuta» (M.P. Nilsson, Sophia- stanza luminosa, scientemente come attorniata da cerchi cosmici
Prounikos, in Eranos, 45 (1947), intrappolata nella creazione… popolati da potenze malvage: il
pp. 69-172): «[...] Questo [= l’eo- Lo specchio, secondo Basilide, suo è un mondo ipercosmico, il
ne Sophia] dunque, vedendo che duplica le immagini del mondo - -
pleroma, l’universo delle realtà
tutti gli altri erano accoppiati, intellegibile, eidetico, perfetto, eidetiche, lontane dai labirinti
mentre egli non era accoppiato, affinché di esso non rimanga che della quotidianità.
chiese a chi si poteva unire. Non «solo un’apparenza di bene»,
trovando nessuno, insisteva, si fagocitando la sostanza luminosa
estendeva e volgeva lo sguardo nella Materia. Lo specchio e le
verso le parti inferiori, pensando immagini sono i veicoli prediletti
di trovare lì il coniuge. Non tro- dalle forze delle Tenebre, tramite
vandolo, balzò in alto, provando i quali esse incatenano la Luce e le
anche rincrescimento perché si Anime spirituali al vincolo del
era spinto avanti senza il bene- fato e della heimarmene.
placito del Padre. Poi, spinto da Il mito narrato in testi gnostici

Racconti “ad Arte” Mitographie 47.

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