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Adottare un cane: consigli e raccomandazioni

Adottare un cane è una scelta importante, che non bisogna prendere alla leggera, in quanto si tratta di
scegliere un vero e proprio compagno di vita per un certo periodo di tempo. Adottando un animale
dobbiamo ben tenere in mente che si tratta di un’occupazione a tempo pieno, in quanto vi occuperete di
un essere vivente non autosufficiente che necessita di attenzioni quotidiane.

In questo articolo illustreremo due tipologie di adozione, nello specifico cani adulti e cuccioli, analizzando i
vantaggi di entrambe le ipotesi.

Adottare un cane adulto ha i suoi vantaggi. Innanzitutto sapremo quale sarà il carattere dell’animale, la sua
statura e la taglia definitiva, senza avere sorprese future che potrebbero renderci difficile la sua gestione.
Sarà un cane maturo, che recepisce più rapidamente tutto ciò che gli insegnerete durante il processo di
rieducazione. Saranno inoltre evitati tutti quei piccoli danni che un cucciolo può naturalmente arrecare con
i giochi necessari alla sua corretta crescita. In ogni caso, l’apprendimento del cane è legato all’istinto del
gioco, istinto che non perderà fino all’età avanzata. Per adottare un cane dovete farvi guidare da quello che
potrete offrirgli con il vostro stile di vita, soppesando la taglia ed il carattere dell’animale e non l’estetica o
l’età. Adottando un cane adulto troverete il compagno più fedele, leale e nobile che avreste mai potuto
immaginare. Gli concederete la bellissima opportunità di passare il resto della sua vita nella vostra famiglia
e vi ripagherà con tantissimo affetto.

Adottare invece un cucciolo potrebbe risultare più logico. Tutti siamo attratti dai cuccioli per la loro
tenerezza, ma dovete sempre effettuare la scelta con razionalità, soprattutto chi non ha dimestichezza con i
cani. Anche se la componente genetica del cane ha una certa rilevanza, sono soprattutto i padroni a
plasmare il carattere del cucciolo. Quindi le vostre scelte di addestramento devono essere assolutamente
ponderate, in modo da evitare difficoltà future nel gestire il vostro amico a quattro zampe e soprattutto
rendendovi conto che non è un processo così semplice ed immediato. Il cucciolo è adatto quindi a chi ha già
esperienza con i cani e che già riesce a farsi capire da loro, dandogli tutte le attenzioni e le cure necessarie.
Ovviamente con questo non vogliamo scoraggiare le persone inesperte ad adottare un cucciolo,
semplicemente è bene prima documentarsi con cura per studiare e capire le sue esigenze, in modo da
rapportarvi correttamente con il vostro cane.

In conclusione, è bene avere chiara la tipologia di cane che volete adottare, in modo da garantire al vostro
amico a quattro zampe le attenzioni che merita.

Tutto quello che dovete sapere prima di adottare un cane per assicurargli una vita felice

Sono dolci e coccoloni, con lo sguardo amorevole e profondo, pronti a riempirci di umidi baci non appena
torniamo a casa, e non importa se siamo stati via una giornata intera o solo pochi minuti: loro sono sempre
li, pronti a travolgerci con il loro incondizionato amore. Ci amano e ci fanno stare bene, migliorando il
nostro umore magari con qualcuna delle loro buffe e divertenti trovate. Sto parlando dei nostri amici a 4
zampe, che spesso non ricambiamo con gli stessi sentimenti che ci riservano.

Da pochi giorni siamo entrati a pieno titolo nella stagione estiva e, come si sa, questi sono i mesi “caldi” per
l’abbandono degli animali. Migliaia di cani e gatti saranno lasciati davanti a qualche rifugio o peggio ancora
sul ciglio di una strada ad attendere da soli una morte certa. Le cause di questo fenomeno sono molteplici,
ma la superficialità umana gioca certo un ruolo di primaria importanza che porta spesso all’adozione
irresponsabile di un animale domestico.
Se siete pronti ad investire una parte del vostro tempo con amore e una buona dose di pazienza quanto
segue fa proprio al caso vostro:

In primo luogo analizzatevi!

La prima fase, quella più importante è fare un’analisi onesta della vostra routine quotidiana, della vostra
giornata tipo. In questo modo potrete orientarvi da subito verso l’animale più adatto a voi. Se amate fare
una bella corsetta al mattino presto prima di recarvi in ufficio, un cane molto attivo potrebbe essere la
scelta migliore. Se invece adorate passare il vostro tempo libero sdraiati comodamente sul divano a
guardare la TV beh allora forse sarà meglio che vi orientiate su un bulldog inglese. Anche l’aspetto e le
caratteristiche fisiche dell’animale non sono secondarie e vanno ponderate attentamente. Se al mattino
non riuscite proprio a spazzolare i vostri capelli per più di trenta secondi un Bobtail forse non fa per voi.
Molti animali richiedo più cure di un essere umano e potreste non avere sufficiente tempo a disposizione.

Documentatevi scrupolosamente sulle caratteristiche delle razze che vi interessano per vedere se sono
compatibili con voi e con il vostro stile di vita.

Dove adottare un cane

Non ci stancheremo mai di ripetervelo, innanzitutto evitate di acquistare un cane in un negozio: così non
alimenterete il commercio bestiale che c’è dietro. Recatevi invece a visitare uno dei tantissimi rifugi
presenti nella vostra città oppure fate un giro in rete alla ricerca di un cane da adottare. In questo modo
restituirete dignità e voglia di vivere a uno o più di questi animali e farete concretamente qualcosa per
risolvere il problema del sovraffollamento che attanaglia i canili e le strutture che li ospitano. Inoltre farete
una cosa buona soprattutto per voi.

Affidatevi ai consigli dei volontari presenti nella struttura che sapranno indicarvi l’animale più adatto alle
vostre esigenze. Cercate di raccogliere il maggior numero di informazioni possibili sul soggetto così da
conoscere meglio la sua storia e il suo passato in modo da renderne più agevole l’inserimento in famiglia.
Valutare con cura il cane da adottare faciliterà di gran lunga le cose e renderà l’adozione responsabile e
durevole nel tempo.

Siete sicuri di volere un cane di razza?

La disponibilità di cani nei rifugi è pressoché infinita e la varietà dei soggetti smisurata. Per questo motivo
acquistare un cane in negozio o in allevamento sarà una scelta green come quella di acquistare una
Hammer vivendo a Roma.

Le razze di moda possono costare diverse migliaia di euro se acquistate in allevamento e la crescente
domanda ha fatto si che, gente senza scrupoli, abbia dato vita alle Puppy Mills o fabbriche di cuccioli,
allevamenti intensivi dove gli animali subiscono ogni tipo di violenza in nome del profitto.

Trovare un allevatore serio ed affidabile richiede una lunga e scrupolosa ricerca che può durare molto
tempo. E spesso tale processo avviene per conoscenza e non certo grazie ad una pubblicità su una rivista
del settore. Un allevatore serio dovrà fornirvi valide garanzie sull’origine e sulla salute dei suoi cani, ma vi
assicuro che sarà più lui a valutare voi come futuri proprietari.

Se proprio non potete fare a meno del cane di razza ricordatevi che potrete trovare l’animale dei vostri
sogni anche in canile, sia cucciolo che adulto. Purtroppo neanche il pedigree rende immuni dall’abbandono.
Portare a casa il pelosastro.

Ecco cosa fare per agevolare l’inserimento del vostro amico nella sua nuova casa:

• Sapere è potere: raccogliete il maggior numero di informazioni possibili sul cane che volete
adottare, sul suo passato, sulle sue abitudini e sulla sua indole in modo da prepararvi adeguatamente al suo
arrivo.

• La calma è la virtù dei forti: Siate pazienti e concedete tutto il tempo necessario al cane per
abituarsi alla nuova sistemazione. Questo vi aiuterà a gettare solide basi per la vostra amicizia e vi
permetterà di conoscervi meglio.

• Studiando si impara: partecipate insieme al cane ad un bel corso di educazione cinofila, magari di
gruppo. Avrete modo di acquisire gli strumenti migliori per vivere meglio.

• Spazio si, ma un po alla volta: nella fase di adattamento alla nuova vita e alla nuova casa, definite
uno spazio preciso da concedere al cane. Non permettetegli di vagare liberamente per tutta la vostra
abitazione sopratutto se il cane proviene da una lunga vita in gabbia. Monitoratelo costantemente e
mostrategli un poco alla volta la sua nuova tana.

• Non bruciate le tappe: se avete già un cane o un altro animale domestico, cercate di introdurre il
nuovo arrivato in modo graduale e possibilmente fatelo in campo neutro. Ricordate che la fretta è una
cattiva consigliera.

• Ricordatevi dell’ambiente: anche i nostri amici a quattro zampe hanno un certo impatto
ambientale. Assicuratevi che il vostro cane ne abbia il minore possibile attraverso scelte oculate e una
gestione responsabile.

E per un’estate controtendenza contrastiamo l’abbandono con una adozione responsabile.

Adottare un gatto: tutto quello che dovete sapere per assicurargli una vita felice

Adottare un gatto. Cosa comporta? L’ultimo ricordo che ho del gatto di casa: è l’immagine di questo
splendido europeo, dal folto manto rosso, che prima di andare in cerca dell’amore della sua vita decise di
lasciare a me un bel ricordo sulla mano destra.

Nonostante questo “burrascoso” addio non ho mai smesso di amare gli animali, gatti compresi. Si stima che
i felini ospitati nelle nostre case siano circa 8.000.000 di esemplari. Ma cosa bisogna fare prima di adottarne
uno per rendere il suo soggiorno con noi il migliore possibile?

Ecco alcuni consigli:

Come prepararci ad una lunga e coinvolgente storia d’amore

C’è un pensiero molto diffuso che vede la convivenza con un gatto una cosa estremamente facile: niente di
più sbagliato. I gatti possono vivere anche 15-20 anni e questo significa che dovremmo affrontare un
numero impressionante di operazioni, come la pulizia della lettiera, oltre alle spese veterinarie per
mantenere il nostro amico sempre in splendida forma. Inoltre, una corretta alimentazione avrà dei costi
non secondari, poi ci sono i giochi e una certa quantità di varie ed eventuali. Se siete coscienti di tutto
questo allora siete pronti per accogliere un tenero micio nella vostra vita.

Dove adottare un gatto


Milioni di gatti non vedono l’ora di condividere con noi la loro esistenza. E magari appisolarsi insieme a noi
sul divano o nella cesta del bucato. Come prima cosa, proprio come consigliato già per i cani recatevi in uno
dei tanti canili o gattili disseminati in tutta Italia. Oppure consultate uno dei numerosi siti presentii sulla
rete. La scelta è veramente infinita: cuccioli, cuccioloni ed adulti di ogni foggia e colore non aspettano che
essere adottati, per avere una vera casa e l’affetto di una famiglia.

Inoltre, i volontari di queste strutture sapranno ben consigliarvi su quello più adatto a voi e alla vostra
famiglia e in loro troverete sicuramente una voce amica ed un buon consiglio sulla gestione futura
dell’animale.

Così facendo darete una vera casa al micio e lascerete un posto libero nella struttura che così potrà
accogliere un altro randagio bisognoso di cure.

Ascoltate i consigli degli esperti

Molto spesso le persone arrivano nei rifugi con l’idea di adottare un certo tipo di gatto, con determinate
caratteristiche fisiche e magari caratteriali. Ad esempio può capitare che una persona che ha già un gatto
adulto voglia adottare un cucciolo come compagnia. Un cucciolo però è come un bimbo piccolo, vuole
sempre giocare, e alla lunga finirebbe per stressare il gatto più anziano. In un caso simile sicuramente il
personale esperto del rifugio vi consiglierebbe di adottare un gatto più “maturo”, sicuramente più riflessivo
e accomodante di un cucciolo.

Allo stesso modo risulta sconveniente adottare un cucciolo di gatto se in casa c’è già un “cucciolo” d’uomo.
Il bambino troppo piccolo, con un’età inferiore ai sei anni, non è in grado di gestire correttamente un
animale e potrebbe fargli incautamente del male. Meglio un gatto adulto più resistente e comunque incline
al gioco.

Come partire con la zampa giusta!

Una volta che avrete effettuato una ricerca e avrete scelto il vostro nuovo compagno di vita sarà
importante seguire alcuni piccoli accorgimenti per facilitare il suo inserimento nel nuovo ambiente
domestico.

Dedicargli il giusto tempo: i gatti amano le coccole, la routine quotidiana e la compagnia. Sarebbe buona
norma portare in casa il nuovo amico quando si hanno a disposizioni almeno un paio di giorni liberi per
poter aiutare micio ad adattarsi alla nuova vita.

Creare un “ambiente sicuro” per il gatto: posizionate la lettiera per i bisogni, il cibo, l’acqua ed una cuccia
confortevole in una stanza della casa protetta e riparata possibilmente vicino ad una finestra. Questa
sistemazione è particolarmente adatta se il gatto dev’essere inserito in un nucleo famigliare dove ci sono
cani o altri gatti. In questo modo gli animali di casa potranno “fiutare” la presenza del nuovo arrivato ed
avere dei contati protetti prima di fare le presentazioni ufficiali. Lasciamo qualche giorno al nuovo venuto
per adattarsi prima di presentarlo al resto della famiglia.

La chiave vincente sarà la pazienza ed un avvicinamento piuttosto lento. Anche se il vostro cane è amico dei
gatti è consigliabile un introduzione sempre graduale, cercando di farlo in una zona della casa dove il gatto
abbia comunque sempre una zona di fuga a portata di zampa.

Evitate il “gatto contro gatto”: se vivete già con un gatto ma volete comunque adottarne un altro non
pensate di gettare il nuovo arrivato in una stanza insieme a quello di casa, sperando che poi loro facciano
da soli e serenamente le presentazioni di rito. La cosa migliore è tenere i due animali separati per alcuni
giorni ed eventualmente scambiare le loro copertine in modo da abituarli all’odore l’uno dell’altro. Il giorno
che deciderete di fare le presentazioni ufficiali assicuratevi di farlo in un campo neutro che sia privo di zone
elevate, tipo scaffali, librerie, o eventualmente che ce ne siano a sufficienza per entrambi. Sarà comunque
una questione di carattere. Molti animali vanno d’accordo dal primo momento, altri non ci riusciranno per il
resto della vita.

Acquistate prodotti di qualità: ricordate il “chi più spende meno spende”…mai detto fu tanto appropriato.
Non lesinate sull’acquisto di cibo di qualità in quanto sul lungo periodo potrà determinare lo stato di salute
del vostro amato gatto. Cibi troppo economici sono sicuramente poco bilanciati e poveri di nutrienti e con il
tempo potrebbero creare problemi all’apparato urinario dei vostri animali. Anche per quanto riguarda la
lettiera abbiamo a disposizione diverse soluzioni alcune decisamente green, come l’utilizzo del tutolo di
mais, del pino o dei vecchi giornali.

Controlli periodici: controllate regolarmente i vostri animali, esaminate attentamente il loro pelo e
accertatevi che non ci sia presenza di pulci. La loro saliva può causargli oltre all’insopportabile prurito anche
delle reazioni allergiche. Oltre a rendere il vostro micio decisamente nervoso e infastidito.

Non mi resta che auguravi una felice adozione sempre all’insegna della responsabilità.

l cane beve l’acqua della piscina: quali sono i rischi?

Nelle calde giornate estive, ci sono poche esperienze piacevoli come godersi una buona giornata in piscina.
Questo non vale solo per noi, ma anche i nostri animali domestici apprezzano di buon grado l’opportunità
di rinfrescarsi quando c’è troppo caldo. Ma che fare se il cane beve l’acqua della piscina?

Proprio come le persone, cani e gatti hanno la propensione a ingoiare acqua. In questo articolo, parleremo
dei rischi che si corrono se il cane beve l’acqua della piscina.

Cos’è il cloro e quali sono i rischi per la salute?

Se l’acqua nelle piscine fosse totalmente pura e potabile, il suo consumo non rappresenterebbe un rischio
per la nostra salute. Il problema nasce quando quest’acqua contiene sostanze chimiche (principalmente il
cloro) che, se ingerite, possono danneggiare il nostro organismo.

Pertanto, per comprendere i rischi di deglutire l’acqua della piscina, dobbiamo capire cos’è il cloro e quali
sono i suoi effetti sul corpo. Il cloro è un elemento chimico i cui derivati hanno molti usi nella nostra società.

Attualmente, il cloro viene venduto in diverse versioni o formati, come compresse, gas o liquidi. In
generale, questo prodotto è usato per prevenire la proliferazione di batteri, funghi, virus e parassiti. Poiché
le piscine pubbliche sono spesso utilizzate da più persone, il cloro agisce come un potente antisettico.

Inoltre, è comune usare i prodotti detergenti a base di cloro come candeggina e disinfettante. Sia sui vestiti
che per le superfici domestiche, il cloro è spesso presente nella routine igienica delle nostre case.

Anche se si tratta di un prodotto comune e quotidiano, il cloro può essere molto pericoloso se usato nel
modo sbagliato. Quando questa sostanza viene usata come antisettico nelle piscine, è essenziale diluirlo in
acqua. Il consumo di cloro puro potrebbe essere un veleno per l’organismo umano e degli animali.

Il cane beve l’acqua della piscina: quali rischi?


Innanzitutto, dobbiamo ricordare che il consumo di cloro dell’acqua della piscina può intossicare il corpo di
bambini, adulti e animali domestici. Tra i sintomi più comuni di avvelenamento da cloro, troviamo:

• Nausea e vomito.

• Episodi continui di diarrea.

• Mal di stomaco e dolore addominale.

• Ulcere nella lingua e nella bocca.

Quando una piscina ha alti livelli di cloro, il solo contatto con l’acqua provoca reazioni di ipersensibilità nel
corpo. L’eccesso di queste sostanze chimiche può causare irritazione agli occhi e alle mucose. Inoltre, i
danni ai denti e le infiammazioni cutanee derivanti dall’esposizione al cloro sono relativamente comuni.

Quando l’epidermide entra in contatto con il cloro, l’organismo è più esposto a numerosi agenti patogeni e
allergeni. Pertanto, le persone e gli animali con la pelle screpolata o che presentano delle ferite cutanee
sono più vulnerabili allo sviluppo di infezioni secondarie.

Nel caso in cui un animale abbia ingerito molta acqua della piscina, potrebbe sperimentare lunghi periodi di
tosse e difficoltà a respirare normalmente. Va inoltre ricordato che, nei casi più gravi, l’assunzione eccessiva
di liquidi può portare a edema polmonare.

Il Cryptosporidium: ciò che il cloro non uccide o inibisce

Sebbene il cloro abbia una potente azione antisettica, la verità è che non è in grado di eliminare tutti gli
insetti e i patogeni dall’acqua, soprattutto quando parliamo di ambienti pubblici frequentati
quotidianamente da un gran numero di persone.

Tra i microrganismi che il cloro non può inibire troviamo il cryptosporidium. Questo parassita è in grado di
provocare episodi di diarrea, vomito e crampi allo stomaco per più di 21 giorni. E la sua principale forma di
contagio è il contatto diretto con le feci contaminate, attraverso l’acqua, il cibo o altri individui.

In Spagna, solo durante il 2015, sono stati registrati oltre 500 casi di contaminazione. La situazione è
diventata ancora più allarmante quando le autorità sanitarie hanno confermato che le contaminazioni
dovute al consumo di acqua contaminata sono raddoppiate.

Tutto ciò ribadisce la necessità di evitare i rischi causati dal fatto che il cane beve l’acqua nella piscina e
negli spazi pubblici ricreativi. Inoltre, è importante adottare misure preventive quotidiane come lavarsi
sempre le mani, bere acqua potabile ed effettuare periodiche visite di controllo preventivo dal medico.

Perché i nostri amici cani abbaiano?

I cani abbaiano per diversi motivi. Questi vanno dalla noia ai problemi di territorialità, inoltre, possono
abbaiare quando sono spaventati, stressati o frustrati.

Anche i bambini più piccoli sanno bene che i cani abbaiano, ma perché lo fanno? Lo sapete?

Vi spiegheremo le diverse ragioni per cui i cani abbaiano. È più che interessante.
I cani abbaiano, perché?

Se avete un cane a casa sapete che per diversi motivi potrebbe iniziare ad abbaiare. Tuttavia, a volte non
conosciamo bene la ragione, lo rimproveriamo o ne siamo spaventati. In questo caso è bene sapere perché
i cani abbaiano.

1. Abbaiano per lo stress

I nostri animali domestici hanno molte caratteristiche diverse l’uno dall’altro. La frequenza dell’abbaiare
dipende dalla personalità, dall’esperienza e persino dalla razza o dalla specie. Per lasciare andare lo stress
vengono messi in atto dei comportamenti, compreso l’abbaiare.

Non è facile sapere se il cane diventerà soggetto all’abbaiare a causa dello stress, tuttavia, possiamo
riconoscere quali situazioni danno il via al comportamento.

Se è stato sottoposto a condizioni di vita difficili in passato, se ha trascorso molto tempo isolato o se è
frustrato da qualcosa che non può fare, se vive in un piccolo spazio è più probabile che abbaia.

2. Per noia

Molti cani trascorrono gran parte della giornata in solitudine e si annoiano,quando ciò accade possono
rompere le piante o rovinare gli abiti del proprietario o abbaiare e ululare. L’unico modo per saperlo è
essere informati da un vicino o se si sente abbaiare da lontano.

Ciò accade anche quando l’animale è isolato in un cortile, in giardino o in una terrazza, lontano dalle attività
familiari. Ciò può avvenire anche quando i proprietari sono in casa. Per ridurre questo tipo di abbaio si
raccomanda di prestare attenzione, offrire giocattoli e passare del tempo con lui quando torniamo a casa.

3. Abbaino per la gioia traboccante

Se non è sufficiente muovere la coda velocemente o saltare in alto quando arriva il padrone per avere cibo
e attenzione, alcuni cani abbaiano. In queste situazioni esprimono la loro gioia o l’entusiasmo per ciò che
sta accadendo.

Anche quando l’animale è sovreccitato è probabile che abbai in modo incontrollabile. Questo può accadere
durante alcune attività.

4. Per stimoli esterni

L’orecchio del cane è molto più sviluppato di quello degli umani. Pertanto, è normale che percepisca suoni
che per noi non ci sono. Ciò non significa che esista un pericolo imminente fuori casa. In molti casi non è
altro che un gatto, uno scoiattolo o un uccello che passa.

5. Per frustrazione

Naturalmente, anche gli animali si sentono frustrati quando qualcosa non va come vogliono. Un modo per
esprimere tale frustrazione è abbaiare. In quali situazioni i cani abbaiano per questo?

Per esempio, quando giocano con luci o laser, quando vogliono la palla ma nessuno la lancia o quando il
gioco non lo diverte.

6. Per i comportamenti territoriali


Un’altra ragione per cui i cani abbaiano per nessun motivo apparente ha a che fare con la territorialità. Se il
vostro animale domestico è accanto alla porta, a un cancello o su un balcone, e inizia ad abbaiare, vuole
segnalare agli altri animali che non è permesso il passaggio di intrusi.

7. Abbaiano per problemi di salute

Lo sapevate? I cani che hanno alcune patologie sono più propensi ad abbaiare? Principalmente ci riferiamo
agli animali non vedenti o non udenti. Questi non capiscono il loro ambiente e abbaiano per difendersi.

8. Dalla genetica

Infine, anche il patrimonio genetico di alcuni cani li porta ad abbaiare più degli altri. Alcune razze, come il
beagle, il cocker spaniel o il basset hound abbaiano di più di altre, come per esempio i molossi. Inoltre, i
cani di piccola taglia come il barboncino abbaiano di più delle razze più grandi, come il Golden Retriever.

Ora conosci molti dei motivi per i quali i cani abbaiano. E tu capisci di più il tuo amato animale domestico!

Non abbracciate i vostri cani!

Gli esseri umani hanno modi diversi di dimostrare i loro sentimenti. Le persone di solito abbracciano chi
amano, ma sembra che gli animali non lo apprezzino. Se lo fate, vi raccomandiamo di abbandonare
quest’abitudine. In questo articolo vi spiegheremo perché.

I cani odiano gli abbracci

E’ proprio così. Forse non ve ne sarete resi conto, ma tutte le volte che stringete tra le braccia il vostro
fedele amico per dichiaragli il vostro amore, lo state infastidendo. Fate una prova. Osservate come reagisce,
qual è l’espressione dei suoi occhi o la posizione delle sue orecchie.

Secondo una studio condotto dal professore di psicologia dell’Università della Columbia Britannica (ed
esperto di cani) Stanley Coren, agli animali, e in particolare ai cani, non piacciono gli abbracci.

Questo non significa che non vi vogliano bene o che non amino le vostre carezza, ma che non si sentono a
loro agio fra le vostre braccia. Perché, come dicevamo prima, ogni specie dimostra in maniera diversa i
propri sentimenti.

I cani non capiscono cosa significano gli abbracci

I cani non sono in grado di capire che un abbraccio è una dimostrazione di affetto, lo associano ad una
mancanza di libertà o ad una scarsità di movimento che può essere causata da un pericolo imminente.
Come spiega Coren in un articolo pubblicato sulla rivista Pshycology Today, i cani si stressano e sono infelici
quando vengono abbracciati.

Il ragionamento è semplice: l’abbraccio li priva della possibilità di fuggire nel caso sorga qualche problema.
E’ come se si sentissero prigionieri delle vostre braccia. Per arrivare a questa conclusione, il professore e un
gruppo di colleghi hanno analizzato circa 250 fotografie trovate su internet che mostravano dei cani che
venivano abbracciati dai loro padroni.
Le ricerche hanno indicato che 8 animali su 10 sembravano infastiditi dal gesto. Nell’ 81 % delle immagini, i
cani mostravano almeno un sintomo d’ansia, fastidio o stress. L’8 % sembrava contento e il restante 10%
aveva un comportamento ambiguo o neutrale.

Il ragionamento di Coren è giusto e vale la pena tenerlo in considerazione: ” I cani sono dei corridori.
Questo vuol dire che sono pronti e adatti a correre in caso di pericolo. Se si sentono prigionieri o
impossibilitati a muoversi, si stressano”.

Come capire che al vostro cane danno fastidio gli abbracci?

Gli studi possono essere molto dettagliati, ma si devono vedere i risultati con i propri occhi e tramite
l’esperienza personale. Di sicuro vi sarete chiesti come mai non avete notato che il vostro cane non
apprezza gli abbracci.

Ciò perché molte volte gli animali non dimostrano i propri sentimenti in modo così chiaro. Un segnale
indiscutibile è che mostrino i denti, che provino a mordervi o che abbaino. Però, è molto raro che arrivino a
comportarsi in questo modo.

Dovete prestare attenzione ai piccoli gesti, ovvero a quei deboli segnali che possono aiutarvi ad individuare
i veri sentimenti del vostro cane quando lo abbracciate. I segnali canini di stress o di pericolo (entrambi
manifestati durante gli abbracci) sono:

• Orecchie abbassate

• Occhi chiusi o socchiusi

• Testa girata dalla parte opposta in cui si trova la persona

• Non vi guarda negli occhi

• Si lecca la bocca

• Tira fuori la lingua

• Assume una posizione in cui è pronto a scappare

• Coda tra le zampe

• Respiro strozzato

• Zampe davanti stese per liberarsi dall’abbraccio

• Muso rivolto verso l’alto alla ricerca di aria

Per concludere, la prossima volta che volete dimostrare il vostro affetto al vostro cane, invece di
abbracciarlo, fategli una leggera carezza sulla testa, grattatelo sotto al mento, ditegli una parola dolce,
portatelo al parco o fategli un regalo.

Cose che il cane odia e forse non sapete

Convivere con uno o più animali domestici genera molte sensazioni ed emozioni, non solo negli umani, ma
anche nei nostri amici a quattro zampe. Ci sono cose che il cane odia che è meglio sapere!
Che i cani siano i migliori amici dell’uomo è un dato di fatto. I nostri animali domestici sono sempre pronti a
renderci felici ogni giorno e a condividere bei momenti insieme a noi. Tuttavia, ci sono 5 cose che il cane
odia e che forse non sapete, di voi e della vostra routine e, forse, non ve ne siete accorti. Vediamole
insieme.

5 cose che il cane odia

I cani sono animali molto intelligenti e sensibili, quindi percepiscono facilmente tutti quegli stimoli che
invece per noi passano del tutto inosservati. Poiché utilizzano soprattutto il linguaggio del corpo per
comunicare, sono in grado di “leggere” le nostre espressioni facciali, i gesti e le azioni, anche se non
diciamo una sola parola.

Poiché non ha il dono della parola, è importante riconoscere le azioni che infastidiscono il cane e prestarvi
attenzione. La conseguenza potrebbe essere la comparsa di stress, ansia e lo sviluppo di problemi
comportamentali, come l’aggressività e abitudini distruttive.

Per aiutarvi a migliorare il legame con il vostro migliore amico, e quindi a evitare i problemi di convivenza,
vediamo insieme le 5 cose che il cane odia di più.

Le dimostrazioni di affetto troppo umane

Le persone sono abituate a dimostrare l’affetto con baci, abbracci, ecc. Ma queste dimostrazioni non
sempre hanno una logica nell’interazione sociale dei cani.

Un abbraccio per il nostro cane può sembrare più un atto di “imprigionamento” che un gesto d’amore. In
effetti, la stragrande maggioranza dei cani non ama gli abbracci.

I cani amano dare e ricevere amore e coccole, specialmente con i loro padroni e parenti. Tuttavia, hanno un
modo tutto loro di esprimere l’apprezzamento, la gratitudine e la felicità che provano nel godere della
compagnia dei loro umani preferiti.

Eccesso di parole

Per noi, il linguaggio orale è il mezzo più importante e abituale per comunicare i nostri pensieri, sentimenti
e desideri. Tanto che molti di noi hanno l’abitudine di parlare da soli per pensare meglio o preparare una
presentazione o un evento importante.

Tuttavia, una delle cose che il cane odia è l’eccesso di parole. Come accennato, i cani usano principalmente
il loro corpo per comunicare, attraverso la postura, le azioni e le espressioni facciali. La comunicazione orale
non è l’unico mezzo per relazionarsi con il proprio animale domestico, quindi vi consigliamo di non
sovraccaricarlo di discorsi.

Ciò non significa che al vostro cane non piaccia quando parlate con lui, ma si aspetta che usiate di più il
vostro linguaggio corporeo per trasmettere un messaggio. Per migliorare il legame e la comunicazione con il
vostro animale domestico, vi consigliamo di approfondire il linguaggio del corpo del cane.

Le abitudini e gli ambienti rumorosi


Bisogna sempre ricordare che i sensi dei cani sono più sviluppati dei nostri, in particolar modo l’udito e
l’olfatto. Forse mettere la musica per cantare, ballare o allontanare le vibrazioni negative può sembrare
liberatorio o divertente.

Tuttavia, si tratta proprio di una delle cose che il cane odia di più, perché i rumori forti possono spaventarlo
o farlo sentire a disagio. Per questo motivo si nasconde o si sente infastidito in presenza di oggetti e
apparecchi rumorosi, come l’aspirapolvere e l’asciugacapelli.

I rimproveri e le punizioni, cose che il cane odia

Siamo onesti: a nessuno piacerebbe ricevere urla, punizioni oppure essere rinchiuso e umiliato. Non piace
alle persone e nemmeno agli animali. Il rimprovero genera nei cani emozioni negative, come la paura, lo
stress e l’ansia, che sono dannosi per la loro salute fisica e mentale.

Inoltre, le punizioni e i metodi violenti sono molto pericolosi, poiché un animale tende a difendersi quando
si sente minacciato. Ricordate di scegliere il rinforzo positivo per educare il vostro cane, e quindi
incoraggiare il suo apprendimento e le abilità cognitive in modo equilibrato.

La mancanza di routine

La routine ha guadagnato un po’ di “cattiva reputazione” tra gli esseri umani, ed è vista come qualcosa di
noioso. Tuttavia, per i cani vale l’opposto, non amano non avere una routine ben definita giorno dopo
giorno.

Quasi tutti gli animali hanno bisogno di aggrapparsi a una routine per sentirsi più sicuri, al fine di evitare
l’esposizione a rischi inutili. Naturalmente, i cani non fanno eccezione e traggono molti benefici da una vita
sana ed equilibrata.

Queste buone abitudini dovrebbero includere orari dei pasti, passeggiate, stimolazione mentale, riposo e,
ovviamente, divertimento. In questo modo, genererete una buona convivenza quotidiana con i vostri
animali domestici.

Perché il vostro gatto ama tanto le scatole di cartone?

Il vostro gatto ama le scatole di cartone? Non c'è nulla di più normale. Scoprite i diversi motivi di questa
attrazione così grande.

Non importa la quantità e la varietà di giocattoli che ha un gatto, i nostri amici felini saranno sempre attratti
da una semplice scatola di cartone. Ma perché il vostro gatto ama così tanto le scatole di cartone? La
risposta risiede principalmente nel comportamento istintivo sviluppato nel corso dei millenni per
nascondersi dai predatori in natura.

Il vostro gatto ama le scatole di cartone?

Questi sono alcuni dei motivi che spiegano l’amore del vostro piccolo felino per la sua scatola di cartone:

Comportamento istintivo
Come abbiamo visto, una delle ragioni per cui il vostro gatto ama le scatole di cartone deriva da un
comportamento del tutto istintivo che questi animali hanno sviluppato nel corso dell’evoluzione.

Questo comportamento, cioè nascondersi in luoghi ristretti, ha permesso ai gatti di passare inosservati ai
predatori presenti in natura.

Le scatole di cartone o i piccoli spazi danno ai gatti un senso di sicurezza. In tal senso, nascondendosi
sentono di non poter essere attaccati; per questo motivo, quel posto ristretto diventa per il gatto un’oasi di
tranquillità. Così facendo, i gatti hanno anche un maggiore controllo del campo visivo, e sono in grado di
vedere in anticipo animali o persone in avvicinamento.

Curiosità

La curiosità è una delle caratteristiche più distintive della personalità dei gatti, indipendentemente dalla
razza. Quella curiosità naturale, unita alla necessità di nascondersi, li fa sentire irrimediabilmente attratti
dalle scatole di cartone.

Va notato che questa curiosità non si limita solo alle scatole, ma anche a qualsiasi oggetto, persona o
animale che arriva per la prima volta in casa. Il gatto verrà ad annusare e controllare di cosa si tratta e, se si
tratta proprio di una scatola aperta, vi entrerà di sicuro.

Freddo

Il freddo è un’altra ragione per cui al vostro gatto piacciono le scatole di cartone. La temperatura ideale per
i gatti è compresa tra 30 e 36 gradi; se la temperatura è inferiore, cercheranno un posto più caldo, come le
scatole di cartone. È importante ricordare che il cartone è uno dei migliori materiali termoisolanti.

Saltare

Le scatole servono anche come punto ideale da cui saltare. Dall’interno, il gatto sarà in grado di osservare
tutto ciò che succede intorno a lui, e se qualcosa suscita la sua curiosità, ci salterà sopra. In natura, i gatti
saltano per catturare la preda, ma nel comfort di casa lo fanno semplicemente per giocare e sorprendere.

Un gatto ama le scatole di cartone perché sono un rifugio perfetto

I gatti sono animali che naturalmente amano la solitudine. Pertanto, le scatole di cartone sono l’ideale per
isolarsi dagli altri, siano essi umani o altri animali.

Inoltre, queste scatole sono particolarmente pratiche quando il gattino si trova in una situazione dalla quale
desidera fuggire; in questi casi, quale posto migliore del suo nascondiglio preferito e dove sente di avere
tutto sotto controllo, ovvero la sua scatola di cartone.

Meno stress

Negli ultimi anni è stato dimostrato che un altro dei motivi principali per cui i gatti amano le scatole di
cartone è lo stress. A tal proposito, i gatti che hanno accesso alle scatole di cartone soffrono molto meno lo
stress rispetto a quelli che non possono giocare e saltare in questi oggetti.

D’altra parte, le scatole non solo rendono i gatti più sicuri, ma migliorano anche il loro legame con
l’ambiente circostante e permettono loro di relazionarsi in modo positivo con altri animali e con gli umani.

Cartone: materiale perfetto per giocare


Il cartone è un materiale unico che non solo offre calore e riparo ai gatti, ma consente loro anche di giocare,
può essere strappato e preso a morsi; tutte azioni molti divertenti per i gatti. Allo stesso tempo, offre la
superficie ideale per farsi le unghie e allungare i muscoli.

In pratica, ci sono molte ragioni per cui i gatti preferiscono una semplice scatola di cartone ad altri
giocattoli. Istinto e comportamento, insieme a questioni più pratiche come il calore, sono alcune delle
ragioni per cui i gatti amano queste scatole.

Infine, i gatti amano questo materiale e le scatole costituiscono per loro il luogo ideale per giocare e in cui si
sentono protetti da qualsiasi minaccia proveniente dal mondo esterno.

Come dimostrare affetto al vostro animale domestico

Dimostrare affetto al vostro animale domestico è importante quanto nutrirlo e mantenerlo sano. Vi daremo
alcuni consigli su come farlo.

Avere un animale domestico significa molto più di avere compagnia. Come noi, i nostri animali domestici
hanno bisogno di sentirsi amati. Vi diremo alcuni modi di dimostrare affetto al vostro animale domestico.
Continuate a leggere!

Perché un animale domestico ha bisogno di affetto?

Un animale domestico, qualunque esso sia, è un essere vivente. E, come tale, ha esigenze sia fisiche che
emotive che è importante prendere in considerazione, in modo tale da soddisfarle adeguatamente.
Sebbene possa sembrare un tratto esclusivamente umano, gli animali sono in grado di mostrare affetto e
hanno bisogno di riceverlo a loro volta.

Questa forma di empatia reciproca è stata osservata sia negli animali domestici che in quelli selvatici. Ad
esempio, è noto che alcune specie formano legami emotivi e che, in alcuni casi, possono avvertire la perdita
di un essere intimo.

Mostrare amore e affetto è quindi importante quanto mantenere il vostro animale in buona salute o
nutrirlo correttamente. A seconda dell’animale, le manifestazioni d’amore variano leggermente o in modo
significativo. Scopriamo insieme alcuni modi di dimostrare affetto al vostro animale domestico.

Modi di dimostrare affetto al vostro animale domestico

Conoscerlo è già dimostrare affetto

Ogni animale domestico, qualunque sia la specie a cui appartiene, è un individuo unico. Pertanto, è
importante conoscere la sua personalità, studiare il suo linguaggio del corpo e imparare a differenziare il
tipo di azioni o atteggiamenti che più gli piacciono. Trascorrere del tempo con il vostro animale domestico
contribuirà senza dubbio a rafforzare il legame tra di voi.

Conoscere i nostri animali domestici ci aiuta a migliorare l’ambiente in cui vivono. Se conosciamo i loro
bisogni e i loro gusti, possiamo adattare e migliorare la loro qualità della vita.

Educare e stabilire dei limiti

Può sembrare strano, ma è un aspetto fondamentale. Dimostrare affetto nei confronti di un animale
domestico non significa trascurare la sua educazione o essere troppo permissivi. Stabilire delle regole di
comportamento coerenti e seguirle quotidianamente è importante quanto coccolare il vostro animale
domestico.

Ovviamente, quando il nostro animale domestico segue queste regole, il rinforzo positivo sarà un metodo
utile per educarlo nel modo giusto, dal momento che aumenta l’autostima e la fiducia.

Accarezzarlo: un altro modo per dimostrare affetto

Non tutti gli animali domestici sono uguali e, quindi, il modo di mostrare amore nei loro confronti varia. Se
avete un cane, dovreste sapere che è preferibile fargli dei grattini dietro le orecchie o sotto il muso
piuttosto che sopra la testa. Inoltre, non è consigliabile abbracciarlo frequentemente, dal momento che per
lui può essere stressante.

Nel caso dei gatti, amano essere accarezzati dal muso fino ad arrivare alla coda. Inoltre, amano quando gli
umani sbattono le palpebre lentamente mentre vi guardano.

Stomaco pieno, stomaco felice

Senza dubbio, un buon modo per dimostrare affetto al vostro animale domestico è attraverso il cibo. Non si
tratta solo di nutrire il vostro animale domestico, ma di farlo in modo sano e responsabile, consapevoli di
ciò di cui hanno bisogno per essere sani. Se volete rafforzare il legame fra di voi, un’altra buona idea è
quella di ricompensarlo con una prelibatezza di volta in volta. Per loro, infatti, l’appetito e l’affetto vanno di
pari passo.

Ci sono molti altri modi di dimostrare affetto al vostro animale domestico e rendere ogni giorno insieme
dolce e piacevole. Voi quale preferite?

Gli effetti del sole sulla pelle del vostro gatto

I nostri amici felini amano stravaccarsi al sole. Ma quali sono gli effetti del sole sulla pelle del gatto? In
alcuni casi, può fargli male.

I gatti amano stare al sole e godersi un buon sonnellino in un posto molto caldo. Naturalmente, ai loro
padroni piace osservare gli animali domestici in uno stato di rilassamento e divertimento, ma è essenziale
essere attenti agli effetti del sole sulla pelle del vostro gatto.

I benefici dei raggi solari per i nostri animali domestici

Il sole offre dei benefici non solo per la pelle, ma anche per l’intero organismo dei nostri animali domestici.
In realtà, i raggi del sole consentono l’esistenza di tutte le forme di vita che abitano il nostro pianeta.
Inoltre, svolgono un ruolo fondamentale nel metabolismo degli esseri viventi, compreso il nostro e quello
dei nostri animali domestici.

Ad esempio: i nostri corpi non sarebbero in grado di sintetizzare la vitamina D senza l’influenza dei raggi
solari. La vitamina D (o calciferolo) è essenziale per l’assorbimento del calcio e la formazione delle strutture
ossee. La carenza di vitamina D di solito causa l’osteoporosi, il rachitismo e altre malattie
muscoloscheletriche.

Ciò non significa che il sole fornisca vitamina D ai felini, ma ne consente il corretto assorbimento da parte
del corpo. Tutti i gatti devono avere fonti di vitamina D e i nutrienti essenziali nella loro dieta. Per garantire
un’alimentazione completa ed equilibrata al vostro gatto, è meglio consultare il vostro veterinario di
fiducia.

Effetti nocivi del sole sulla pelle del gatto

Quando i raggi del sole raggiungono la pelle del vostro gatto, una parte di essi viene riflessa e un’altra viene
assorbita. I raggi assorbiti penetrano attraverso l’epidermide e vengono trasmessi alle aree più profonde
della pelle. In quel momento, innescano una serie di reazioni biochimiche che interferiscono con la
struttura cellulare e il metabolismo.

Con un’esposizione moderata, gli effetti del sole sulla pelle del vostro gatto sono di solito molto benefici per
la sua salute. Ma l’eccessiva esposizione alle radiazioni solari può causare gravi danni alle componenti
cellulari, lasciandoli più vulnerabili a numerose malattie.

I rischi del sole sulla pelle del gatto

Di seguito, riassumiamo i rischi di un’eccessiva esposizione solare per il vostro gatto.

• Ustioni

Probabilmente le ustioni sono il danno solare più immediato e visibile sulla pelle del vostro gatto. I gatti
possono soffrire di ustioni superficiali o profonde, a seconda del grado di danno nell’epidermide e nel
derma. Logicamente, le ustioni superficiali sono trattate più facilmente e hanno una prognosi migliore.

Nel caso di ustioni profonde, sono molto allarmanti e comportano un’alta probabilità di infezioni batteriche
secondarie. Pertanto, quando si osserva qualsiasi alterazione della pelle del proprio gatto, è fondamentale
consultare immediatamente il veterinario.

• Dermatite solare o attinica

I primi sintomi della dermatite solare nei gatti si manifestano con l’infiammazione delle aree esposte al
sole. In questo caso, vedremo che la pelle è arrossata a causa dell’irritazione. Molto spesso si osserva anche
la caduta di pelo, che lascia la pelle più esposta e sensibile.

Quando l’esposizione è prolungata, vediamo che l’infiammazione si intensifica e l’arrossamento è più


evidente. In questa fase possono comparire sulla pelle croste e vesciche che producono intenso prurito. Se
l’animale si gratta e provoca una ferita, il suo corpo è più vulnerabile a contrarre delle infezioni.

• Cancro alla pelle

Il cancro della pelle è causato dalla crescita anormale delle cellule tumoralimaligne. Tra le possibili cause di
questa mutazione maligna troviamo il danno cronico alle componenti cellulari dall’eccessiva esposizione
alla radiazione solare.

Fortunatamente, i tumori cutanei maligni sono relativamente rari nei gatti, ma è essenziale adottare misure
preventive efficaci per prevenire il cancro nei nostri animali domestici. Pertanto, è molto importante usare
la protezione solare per i nostri gatti, prima di lasciarli esporsi alle radiazioni solari.

Va ricordato che i gatti bianchi sono più vulnerabili ai danni derivanti dall’eccessiva esposizione alla
radiazione solare. Il basso contenuto o l’assenza di melanina induce la pelle ad assorbire una maggiore
quantità di luce solare. Di conseguenza, le sue cellule possono essere danneggiate più facilmente, il che
aumenta il rischio di sviluppare il cancro della pelle.
Come prendersi cura di un gatto appena nato

Potete avvolgere il gattino in una coperta o in cuscino. Se avete altri animali, potete fare in modo che gli
diano calore e affetto.

Un gatto appena nato ha bisogno delle seguenti cure: prestate attenzione alla sua alimentazione, alla sua
igiene e accertatevi che non prenda freddo; dovete tenerlo in un ambiente controllato, con finestre e porte
chiuse.

Vi diremo come prendervi cura di un gatto appena nato per potergli offrire tutto quello di cui ha bisogno.

Magari lo avete trovato per strada senza la sua mamma, oppure è stato adottato e ha smesso da poco di
essere allattato. Seguite i seguenti consigli per prendervi cura di un gatto appena nato:

Consigli per prendervi cura di un gatto appena nato orfano

Occuparsi di un gatto con meno di tre settimane di vita è una sfida, poiché l’animale ha bisogno di molte
attenzioni. Con dedizione, amore e dolcezza potrà sopravvivere anche senza la sua mamma accanto.

1. Tenete sotto controllo la sua temperatura corporea

Quando i gattini nascono passano tutto il tempo vicino al ventre della madre. Oltre che per alimentarsi,
questa vicinanza gli permette di stare al caldo.

Per questo, dovete fare in modo che la temperatura corporea del vostro cucciolo non diminuisca,
soprattutto durante la notte, poiché non è in grado di regolarla da solo.

Potete avvolgere il gattino in una coperta o in cuscino. Se avete altri animali, potete fare in modo che gli
diano calore e affetto. Al contrario, se il piccolo continua a piangere e a tremare e ha i polpastrelli freddi,
tenetelo in braccio.

2. Non dategli del latte “comune”

Un errore molto comune quando si trova un gatto appena nato è scaldare il latte che si ha nel frigorifero e
darglielo. Questo non gli fa bene, per il fatto che non possiede i nutrienti necessari e può anche causargli
problemi allo stomaco, come diarrea e vomito.

Nei negozi per animali vendono del latte in polvere che sostituisce quello della madre. Se non lo trovate,
dategli dell’acqua tiepida con una piccola siringa.

Dovrete dargli il latte con un biberon ad una temperatura di 37°C. Ricordatevi che deve mangiare ogni 3
ore!

3. Insegnategli a fare i suoi bisogni

Tra i principali compiti per prendervi cura di un gatto appena nato orfano c’è quello di insegnargli a fare i
bisogni.

La madre lo stimola leccandogli il ventre e le parti vicine. Nel vostro caso, basta bagnare dell’ovatta con
dell’acqua tiepida e passargliela sui genitali e sull’ano.
Un’altra delle cose che dovete fare è pulirlo come farebbe la sua mamma, con un panno umido.
Passateglielo sul pelo con molta cura e poi asciugatelo bene per non farlo ammalare.

Consigli per prendervi cura di un gatto appena nato svezzato

A partire dalle 4 settimane di vita, i gattini smettono di prendere il latte materno. Hanno già aperto gli occhi
e sanno fare da soli i propri bisogni, però hanno ancora molto da imparare.

Se avete adottato un cucciolo di gatto già svezzato, seguite questi consigli:

1. Dategli del cibo adatto

Nei negozi per animali vendono le crocchette per gatti appena nati, che sono più morbide di quelle per
adulti e contengono un altro tipo di nutrienti e di ingredienti.

Hanno anche delle dimensioni adatte alla loro piccola bocca.

Armatevi di pazienza e dategliele a poco a poco. All’inizio non sapranno che dovranno mangiarle e
masticarle. Se necessario dategliene una per volta. Dopo un po’ ce la faranno da soli.

2. Portatelo dal veterinario

Non importa se lo avete preso in un rifugio, se è il figlio della gatta di un vostro conoscente o se lo avete
trovato per strada. Tutti i gatti hanno bisogno di fare una visita dal veterinario quando sono piccoli.

Il medico si occuperà di controllarlo, di fargli tutti i vaccini e di darvi qualche consiglio. In questo modo,
l’animale non si ammalerà e vivrà per molti anni.

Inoltre, potrete approfittarne per sapere di che razza è: siamese, persiano, etc.

3. Evitate i pericoli in casa

Se non avete mai avuto degli animali, soprattutto un gatto, magari la vostra abitazione non è adatta a lui.
Non vi preoccupate, perché potete apportare dei cambiamenti per migliorare la situazione.

Per iniziare, niente finestre aperte né libero accesso a terrazze o balconi. Finché il gatto non si abituerà a
muoversi da solo, tenetelo sotto controllo.

Un’altra accortezza è nascondere i cavi elettrici, gli oggetti piccoli, (come le penne a sfera) le medicine o gli
strumenti per pulire.

I gatti sono molto abili e possono aprire le porte e i cassetti, quindi non fidatevi.

Chiudete il cestino della spazzatura e il water. Non lasciate aperta la porta d’ingresso della casa e quella del
bagno – e della stanza in cui non volete che entri – e prestate attenzione alle piante: alcune possono essere
tossiche per i gattini.

Occuparsi di un gatto appena nato non è facile, però neanche impossibile. Dovete offrirgli solo ciò di cui ha
bisogno ed evitare che si faccia male e che rompa degli oggetti in casa.

Consigli per giocare con il proprio gatto


Quando si gioca con il proprio gatto, è fondamentale considerare che amerà in modo particolare le attività
che risvegliano il suo istinto da cacciatore.

Forse avete adottato da poco un gatto e volete sapere in che modo divertirvi alla grande in sua compagnia.
Giocare con il proprio gatto può essere un’attività molto divertente se sappiamo cosa gli piace e come
compiacerlo.

In questo articolo diamo alcuni consigli per giocare con il proprio gatto.

Come giocare con il proprio gatto

È vero che i felini si intrattengono con qualsiasi cosa che vedono accanto a loro: una pallina, della polvere o
un filo che penzola dal divano. Essendo animali molto indipendenti, basta solo comprare, o creare, un
tiragraffi e lasciare che si divertano.

Tuttavia, se desiderate giocare con i vostri gatti quando siete in casa, prestate attenzione alle seguenti
raccomandazioni.

1. Optare per il suo giocattolo preferito

Tra tutti i giocattoli, è probabile che ve ne sia uno che il nostro animale domestico ama di più; anche uno
nuovo può attirare la sua attenzione sugli altri. Quelli più scelti sono quelli formati da una stecca o una fune
e con qualcosa che si muove in una delle due estremità.

Un’altra idea molto interessante e divertente consiste nell’offrire al gatto una scatola di cartone… i gatti, di
qualsiasi razza, dal blu di Russia al Siamese, le adorano! Praticate dei fori su diverse parti e “imprigionatelo”
mentre cerca di scappare o nascondersi.

2. Giocare con il proprio gatto per mezz’ora al giorno

Quando rientriamo dal lavoro forse siamo un po’ stanchi per giocare con il nostro gatto, ma dobbiamo
sforzarci di goderci almeno trenta minuti in sua compagnia. Se ha passato molte ore da solo, gli piacerà
ricevere un po’ di attenzioni da parte nostra.

3. Stimolare le sue qualità

Dobbiamo considerare che i gatti appartengono alla famiglia dei felini, i quali sono grandi predatori sempre
all’agguato. È molto importante che i giochi tirino fuori la loro parte più selvatica, senza arrivare
all’aggressività.

Scegliete giocattoli o giochi nei quali l’animale possa rimanere quatto mentre guarda la “preda” e poi debba
afferrarla con i suoi artigli. Per esempio, potete usare dei peluche o dei topi di plastica, ma non è necessario
spendere soldi: con una corda alla cui cima attaccare un oggetto potete trascorrere diverse ore giocando.

4. Attirare la sua attenzione

Non tutti i gatti si presenteranno al richiamo dei propri padroni per giocare, a meno che non siano cuccioli o
annoiati. A noi umani, quindi, spetta il compito di attirare la loro attenzione.

Come? Possiamo agitare un giocattolo vicino all’animale, muovere qualcosa di brillante o luminoso davanti
ai suoi occhi o fingere di aver trovato una preda.

5. Essere delicati: parola d’ordine per giocare con il proprio gatto


Ai gatti non piace essere infastiditi troppo ed è possibile che il nostro abbia una bassa soglia di
sopportazione e che non ci voglia sempre intorno.

Ricordate che il territorio è sacro per i felini. Evitate di spaventarli e di fare movimenti bruschi se volete
giocare con loro senza problemi.

6. Non continuare a giocare se il gatto si mostra arrabbiato

Attraverso il movimento della coda, possiamo capire se il nostro animale domestico è di cattivo umore o se
si è stancato del gioco. Se, per esempio, la muove da un lato all’altro come se stesse dando dei colpi di
frusta, forse è irritato.

Quando il gatto si mette a pancia in su e ci “abbraccia” la mano o il braccio con le zampe anteriori e
posteriori mentre morde o graffia, ci sta indicando chiaramente il suo disappunto. Alcuni gatti possono
diventare piuttosto aggressivi quando giocano; se tirano fuori gli artigli, possono ferirci, pur non volendolo.

Ricordate che i gatti ci “dicono” quando vogliono giocare e quando preferiscono fare un’altra attività più
tranquilla o da soli. Quando la loro attenzione è rivolta a qualcos’altro, può essere complicato che ci diano
retta. In questi casi è meglio abbandonare l’idea di giocare con il proprio gatto per quel giorno o per diverse
ore.

I gatti riescono a divertirsi anche se i loro padroni non sono in casa, e questo è fantastico. Adibite alcune
aree della casa con giochi o giocattoli e lasciate divertire i vostri felini. In questo modo, i vostri mobili
saranno salvi!

Far bagnare il cane in piscina, una buona idea?

Far bagnare il cane in piscina può essere super divertente e rinfrescante per lui, ma bisogna adottare alcune
precauzioni.

È una buona idea far bagnare il cane in piscina? Bisognerebbe innanzitutto far immergere in acqua solo cani
che abbiano già ricevuto il primo ciclo di vaccini e il trattamento anti-parassitario.

Leggete l’articolo per saperne di più.

Far bagnare il cane in piscina, si può?

A molti cani piace passare ore in acqua divertendosi insieme ai padroni. Eppure, molti si domandano se far
bagnare il cane in piscina sia una buona idea oppure no.

I rischi maggiori si corrono nei suoi primi mesi di vita, quando l’animale è di salute più fragile. In questo
articolo scoprirete come far godere ai vostri cani la piscina assieme a voi e in modo salutare.

Tutti i cani possono fare il bagno in piscina?


In linea di massima, tutti i cani possono godersi un bel bagno in piscina in compagnia dei loro padroni.
Ovviamente purché questa attività piaccia, sia a loro quanto ai padroni. È importante che il loro corpo e il
loro stato di salute gli consentano di bagnarsi in tutta sicurezza.

Così come accade per le persone, i cani hanno diverse personalità, preferenze e abilità; un indicatore utile
per capire le loro preferenze in tema di bagni è per esempio la razza.

Alcune razze, come il Labrador e il Golden Retriever, il Terranova o i cani acquatici, dimostrano una naturale
attitudine ad immergersi. Questi cani sanno nuotare alla perfezione, dato che sono stati selezionati
dall’uomo per adattarsi all’ambiente acquatico.

Al contrario, ad esempio nel caso delle razze brachicefale, il nuoto può rappresentare una vera e propria
sfida a causa della loro costituzione fisica.Il loro muso è molto allungato e questo rende più difficile la
respirazione e diminuisce, di conseguenza, la loro capacità polmonare. Per questo motivo, queste razze di
cane devono fare molta fatica per riuscire a nuotare.

Ad ogni modo, ciò che fa davvero la differenza il più delle volte non è tanto la razza, la dimensione o l’età,
ma la loro personalità, il loro stato di salute e la loro educazione. Tutti i cani possono divertirsi in piscina,
sempre che siano fisicamente e mentalmente preparati per provare questa esperienza.

Anche i cuccioli possono fare il bagno?

Un cucciolo appena nato non è pronto a muoversi in modo autonomo, che sia a terra o nell’acqua. Con il
tempo, il piccolo si svilupperà fisicamente, cognitivamente, emotivamente e socialmente, guadagnando via
via sempre più indipendenza.

Bisogna evitare i bagni prima che un cucciolo abbia compiuto un ciclo di vaccinazione e di trattamento anti-
parassitario. Potete però farlo avvicinare all’acqua e magari rinfrescarlo leggermente bagnandolo un po’, in
modo da abituarlo. In questo modo, darete tempo al suo sistema immunitario di rafforzarsi abbastanza da
permettergli questa nuova esperienza.

Inoltre, prima di far immergere il vostro cane è fondamentale consultare un veterinario di fiducia. In clinica,
questi sarà in grado di constatare l’effettivo stato di salute del vostro animale e darvi dei suggerimenti sul
processo di adattamento all’acqua da utilizzare.

Consigli per godervi la piscina con il vostro cane

Oltre che il consulto di un veterinario, è altrettanto importante adottare certe precauzioni e misure
preventive per garantire la sicurezza del vostro animale. Di seguito vi diamo quindi qualche consiglio per
aiutarvi a sfruttare al meglio i vostri giorni estivi in piscina con il vostro amico a quattro zampe.

Non lasciate mai il vostro cane da solo in piscina

Anche se disponiamo di una piscina perfettamente attrezzata, non dovremmo mai lasciare il nostro cane da
solo in acqua. I cani possono soffrire di spasmi o attacchi di sonno, che ne impediranno il corretto
movimento e quindi la possibilità di uscire dalla piscina. Proprio per questi motivi il rischio di un incidente
può essere molto elevato.

L’ideale è quindi che i cani abbiano sempre il collare mentre giocano in acqua. In questo modo il padrone
potrà sempre trarlo in salvo in caso di una qualsiasi emergenza.

Idratazione e protezione contro i raggi solari


L’esposizione eccessiva ai raggi solari può causare bruciature o altre malattie anche molto serie come un
cancro alla pelle. Nei negozi per animali possiamo trovare protezioni solari speciali per cani. È molto
importante applicarle sulle parti esposte del vostro cane, facendo attenzione a non toccare occhi e naso.

È inoltre fondamentale rinforzare l’idratazione dell’animale facendolo stare all’ombra durante le ore più
calde del giorno e facendolo bere molto. Il forte caldo può disidratare e provocare un colpo di calore.

Sciacquate e asciugate bene il cane dopo averlo bagnato

Dopo aver fatto bagnare il cane in piscina è importante sciacquarlo con acqua corrente per togliere il cloro.
Asciugatelo poi con molta cura, facendo attenzione soprattutto alle orecchie. Un accumulo di umidità
favorisce la proliferazione di funghi, acari e altri microorganismi che ne pregiudicano la salute.

Dategli un farmaco preventivo

Se vogliamo sfruttare la stagione estiva in piscina insieme al nostro cane è importante aumentare i
trattamenti antiparassitari che solitamente gli somministriamo. I cani avrebbero sempre bisogno di un
trattamento medicinale preventivo durante tutta la loro vita.

Rafforzate l’igiene

Se vogliamo condividere la piscina con il nostro cane, abbiamo bisogno di rinforzare l’igiene dell’acqua. Il
consiglio è di pulire la piscina regolarmente, ogni due o tre giorni, per evitare l’accumulo di peli o impurità.
Inoltre, dovete spazzolare la pelliccia dell’animale quotidianamente, per evitare che vi si accumuli della
sporcizia.

Come fare il bagno al cane in inverno

I bagni "express" sono raccomandati quando fa freddo, già che in questo modo eliminerete lo sporco
principale dall'animale senza farlo ammalare.

La prima cosa di cui tener conto è che fare il bagno al cane in inverno non è una necessità frequente.
Inoltre, meglio che il bagnetto sia breve per non far prendere qualche malanno al cane.

In estate fare il bagno è più facile anche perché serve al cane per rinfrescarsi. Invece, fare il bagno al cane in
inverno può rivelarsi più complicato. Inoltre, ci sono alcune accortezze da prendere per evitare che si
ammali.

Ecco alcuni consigli su come fare il bagno al cane in inverno.

Consigli per fare il bagno al cane in inverno

Proprio come le persone, anche i cani provano freddo nonostante siano dotati di folte pellicce o, in alcuni
casi, di indumenti comprati per loro dai proprietari.

Tuttavia, ciò non significa che in inverno non emanino più alcun odore o che non serva fargli il bagno.
D’inverno è più facile che si sporchino a causa del fango nei parchi o delle pozzanghere che incontrano per
strada. Inoltre, passando più tempo dentro casa il loro odore si diffonderà più facilmente nell’ambiente.

Fare il bagno al cane in inverno è un’operazione completamente diversa da quanto accade in estate,
quando può trasformarsi in un’occasione piacevole, rinfrescante e divertente per l’animale.

Alcuni consigli per far sì che il vostro cane sia pulito anche durante la stagione invernale sono i seguenti:

1. Distanziate i bagnetti

Non è raccomandabile lavare il cane tutte le settimane, già che in questo modo non riuscirà a produrre il
suo proprio odore- quello che usa ad esempio per comunicare con gli altri animali – e il suo pelo potrebbe
perdere alcune proprietà dovute alla mancanza di grasso.

I bagni settimanali sono da evitare anche in estate. In inverno basterà lavare il cane una volta al mese per
mantenerlo pulito, specialmente se passa tutto il giorno in casa.

2. Fate bagni rapidi

I bagni “express” sono raccomandati quando fa freddo, già che in questo modo eliminerete lo sporco
principale dall’animale senza farlo ammalare.

Scordatevi di passare un’ora a insaponare il vostro cane: per questo aspettate l’estate.

3. Usate acqua tiepida

Per lavare il cane d’inverno si raccomanda di scaldare un po’ l’acqua, così che possa godersi il bagnetto
senza avere freddo.

Neanche in estate si raccomanda che l’acqua sia fredda, poiché non fa bene all’animale. Fate sempre
attenzione a non bruciarlo!

4. Fate il bagnetto in casa

Può sembrare un’idea strampalata, ma così facendo eviterete vari problemi. Fate il bagno al vostro cane
nella doccia se è di dimensioni grandi o medie – come un Labrador o un Boxer – oppure in cucina o nel
lavatoio se è piccolo – come un chihuahua, un bassotto o un Bulldog Francese.

In questo modo eviterete che prenda freddo.

Naturalmente, dopo aver terminato il bagnetto, ricordatevi di pulire per bene il lavatoio o la doccia,
spazzando i peli e pulendo tutta la sporcizia lasciata dal cane.

5. Asciugatelo per bene

Una volta finito il bagnetto, lasciate che il cane si “scrolli” da solo, eliminando l’acqua in eccesso.
Assicuratevi che sia in una stanza che si può bagnare, come il bagno o il lavatoio.

Per evitare che macchi tutto, è una buona idea avvolgerlo per qualche minuto con un asciugamano.

In questo modo, eliminerete la maggior parte dell’acqua. Il vostro cane si scrollerà lo stesso per togliersi di
dosso l’umidità!

Inoltre, per asciugarlo del tutto vi consigliamo di utilizzare un phon.Assicuratevi che l’aria erogata non sia
troppo calda affinché non si bruci.

Con questo metodo eviterete il problema della polmonite o dei funghi da umidità.
6. Scegliete una giornata soleggiata

Oltre a lavare il cane dentro casa, si consiglia di farlo in un giorno soleggiato e verso mezzogiorno. In questo
modo, se il cane lo desidera potrà sdraiarsi per qualche momento al sole e finire di asciugarsi da solo.
Sentirà meno freddo dopo il bagnetto!

Infine, potete anche optare per farlo lavare in una clinica veterinaria, in un salone di bellezza per animali
oppure usare prodotti per il lavaggio a secco: sono polveri che si spargono sull’animale e si diffondono con
un pettine.

Tutto questo vi aiuterà a mantenere il cane pulito anche d’inverno.

È davvero necessario fare il bagno al gatto?

Fare il bagno al gatto non è obbligatorio, come qualcuno potrebbe pensare. La sua lingua, carica di pori
piccoli e ruvidi, è uno strumento efficacissimo quando si tratta di mantenere la pelliccia pulita.

Una delle domande più frequenti, quando si ha un felino domestico, riguarda il bagno al gatto. Soprattutto,
quando farlo e con che frequenza. Il disagio che la maggior parte di questi animali domestici prova, nei
confronti dell’acqua, è noto. Ciò, in genere, fa sì che il momento del lavaggio diventi una vera e propria
lotta.

Stiamo comunque parlando di animali che dedicano molto tempo alla propria pulizia. Se avete un gatto,
sapete bene che ama leccarsi l’intera pelliccia, zampe e artigli compresi, per poter vantare un manto
sempre impeccabile e lucido.

In questo senso, in molti pensano che non è necessario fare il bagno al gatto. Tuttavia, diversi fattori
possono costringere il proprietario a farlo. Anzi, spesso, il bagno è addirittura indispensabile per preservare
la salute dei vostri amici a quattro zampe.

È raccomandabile fare il bagno al gatto?

I felini, in genere, dedicano almeno otto ore al giorno a pulirsi, conseguenza del loro istinto selvaggio
derivante dal desiderio di eliminare ogni traccia del proprio odore. Ciò gli serve per potersi confondere
meglio nell’ambiente e avere maggiori possibilità di successo, quando cacciano. Ma a volte, alcune
situazioni particolari richiedono un tipo di igiene più completa.

Se un gatto è sano e sta bene, non è necessario lavarlo troppo spesso. Fargli il bagno costantemente è
dannoso, perché può portare a una secchezza della pelle con la conseguente apparizioni di gravi patologie.

Fare il bagno al gatto non è obbligatorio, come qualcuno potrebbe pensare. La sua lingua, carica di pori
piccoli e ruvidi, è uno strumento efficacissimo quando si tratta di mantenere la pelliccia pulita, liscia e
brillante.

L’aiuto che potrete offrirgli, deriva da 2-3 spazzolature settimanali che consentiranno di eliminare le cellule
morte e i peli accumulati in eccesso. Inoltre, preverrete la formazioni di nodi, se avete un esemplare a pelo
lungo.
Qual è l’età ideale per iniziare a fare il bagno al gatto?

Uno dei consigli di base degli esperti è quello di abituare il gatto a fare il bagno, sin da piccolo. In particolare
quando ha ancora da 2 a 3 mesi, e si trova nel suo massimo stadio di socializzazione e il suo sistema
immunitario inizia a stabilizzarsi.

È importante abituare il vostro animale poco a poco a questa attività, senza stress, poiché ciò gli permetterà
di adattarsi alla sensazione e al contatto con acqua e sapone. Addirittura potrebbe diventare una routine
assai piacevole, per il vostro amico a quattro zampe.

Se, fin dall’inizio, il vostro gatto è riluttante al bagno, non forzatelo a farlo. A meno che non sia
estremamente necessario, perché il rischio è di creare un trauma difficilmente superabile.

Quando è conveniente fare il bagno al gatto?

Ci saranno sempre situazioni che renderanno necessario lavare il vostro animale domestico, a prescindere
del fatto che sia in grado di sopportare, o meno, il contatto con l’acqua.

Per esempio quando salvate un gatto randagio o un cucciolo dalla strada. Potrebbe essere molto sporco o
avere le pulci. Dunque lavarlo con uno shampoo speciale è l’unica soluzione possibile.

Altre volte, potrebbe avere un’infezione o un’allergia alla pelle, in tal caso dovrete seguire le
raccomandazioni del veterinario.

Anche se l’animale domestico si sporca con un prodotto tossico – come olio, benzina, grasso, disinfettante o
cloro – converrà metterlo subito sotto al rubinetto e sciacquarlo con abbondante acqua pulita.

Se vivete in località particolarmente calorose, o durante i mesi estivi, potreste trovarvi a dover abbassare la
temperatura corporea del vostro gatto, evitando un pericoloso colpo di calore. Anche stavolta, il bagno è
una soluzione ideale.

I gatti a pelo lungo o semi-lungo richiedono cure più rigorose, poiché la loro piccola lingua non è in grado di
pulire la totalità della pelliccia. Pertanto, per districarlo e ripristinare il suo colore naturale e brillare, è
necessario bagnare il gatto, asciugarlo con il phon e spazzolarlo con cura.

Infine, se il vostro animale domestico è anziano o ha smesso di leccarsi da solo, senza una ragione
apparente, potrebbe significare che c’è qualcosa non va.

Portatelo subito dal veterinario affinché possa diagnosticare il problema. Probabilmente, dovrete essere voi
a incaricarvi della sua igiene quotidiana.

I problemi si presentano se il micio non riesce ad abituarsi alla sensazione dell’acqua. Se ancora non siete
riusciti a trovare un diversivo, nemmeno usando il rinforzo positivo, non insistete troppo. Sarà sufficiente
lavarlo 2-3 volte al mese, prendendo delle piccole contromisure.

Come fare il bagno a un gatto?

Si tratta di semplici passi che vi permetteranno di trasformare questo momento di paura e stress in
qualcosa di meno traumatico e addirittura piacevole, in qualche caso.

Prima di tutto, preoccupatevi di avere abbastanza tempo. Almeno un’ora, così da trasmettere calma e
tranquillità al vostro micetto.
Allestite uno spazio adeguato per fare il bagno al gatto, preferibilmente una vasca da bagno o un lavandino
che si adatti perfettamente all’uso.

Riempitelo con acqua tiepida prima di avvicinare l’animale, in modo che non venga spaventato dal rumore
dell’acqua che scorre. Un trucco può essere quello di appoggiare un panno sul fondo, in modo che si senta
più stabile e non si afferri a voi.

Usate saponi e shampoo per gatti, poiché il loro pH è diverso da quello umano. Non usate mai prodotti per
le persone, perché potrebbero provocare allergie e irritazioni.

Ora che avete tutto pronto, parlate con il vostro amico, accarezzatelo, fate di tutto per farlo rilassare.
Cercate di creare un’atmosfera serena, trasmettendo calma e fiducia al vostro piccolo amico.

Una volta terminato, asciugatelo con un panno caldo e morbido, senza sfregare i peli con eccessiva forza.
Con il tempo potrete abituarlo all’uso dell’asciugacapelli, fondamentale in inverno o nelle giornate fredde.

9 consigli per fare il bagno al proprio gatto

I gatti sono famosi per diversi motivi, ad esempio, per essere molto puliti. Chi ha un gatto sa bene quanto
tempo dedicano alla loro toilettatura. Tuttavia, sono anche famosi per il loro odio nei confronti dell’acqua e
voler fare il bagno al proprio gatto può diventare una vera e propria impresa. Per questo motivo, vi diamo
alcuni consigli affinché questa esperienza risulti il meno traumatica possibile per voi e anche per il vostro
animale domestico.

È necessario fare il bagno ai gatti?

Gli specialisti non si decidono a mettersi d’accordo riguardo al bisogno o meno di fare il bagno ai gatti.
Sebbene sia vero che la loro personale pulizia sembra bastare ed avanzare, possono presentarsi alcune
situazioni in cui risulta necessario lavarli. Ad esempio:

• Quando tornano a casa molto sporchi (perché si sono rotolati nella terra o perché qualcosa è
rimasto attaccato al loro pelo).

• Se sono entrati in contatto con sostanze tossiche che possono fargli male se le leccano.

• Quando hanno bisogno di un trattamento a causa di problemi dermatologici.

Anche se l’ideale sarebbe abituare i nostri amici felini sin da cuccioli al bagno, non è mai tardi se dobbiamo
aiutarli. Quindi, armatevi di pazienza e mettetevi all’opera, dato che le uniche battaglie che si perdono sono
quelle che si abbandonano.

Fare il bagno al vostro gatto può essere una missione difficile, ma non impossibile. Vi diamo alcuni consigli
per evitare che la situazione vi sfugga di mano. Forse la prima volta non riuscirete nel vostro intento.
Tuttavia, con pazienza ed affetto, di certo abituerete il vostro gatto all’acqua e allo shampoo.

Passaggi da seguire per (cercare di) fare il bagno al proprio gatto

Fare il bagno al proprio gatto può essere una missione difficile, ma non impossibile. L’idea è, allora, di
provocare all’animale il minor stress possibile e, ovviamente, evitare di concludere questa esperienza pieni
di graffi e morsi. Dunque:
1. Prima di mettere il vostro gatto in acqua, assicuratevi di avere a portata di mano tutti gli elementi
necessari (shampoo specifico per gatti, asciugamani, etc.). Una volta iniziato il delicato compito di fare il
bagno al vostro gatto, infatti, vi sarà praticamente impossibile andare in cerca dei prodotti.

2. Scegliete un momento nel quale il vostro amico peloso sia tranquillo. In caso contrario, giocate un
po’ con lui in modo che si stanchi e non opponga molta resistenza quando gli farete il bagno.

3. Non dimenticate di spazzolarlo bene prima di bagnarlo. In questo modo, toglierete più facilmente
tutto il pelo morto e gli eventuali nodi.

4. Sarebbe fantastico se poteste contare sull’aiuto di qualcuno, che sia di fiducia per il vostro felino.
Mentre l’altra persona lo tiene fermo, voi gli fate il bagno, o viceversa.

Altri consigli per fare il bagno al proprio gatto

Tutto bene finora? Si avvicina il momento clou, ovvero convincere il vostro gatto ad entrare in acqua. Non
disperate: se l’animale nota la vostra preoccupazione, non otterrete nulla di buono. Proseguiamo:

• A prescindere dal luogo che avete scelto per fare il bagno al vostro gatto (vasca da bagno,
lavandino, bacinella, etc), versate un elemento antiscivolo sulla base, in modo che l’animale non scivoli, e
riempitelo con pochi centimetri di acqua tiepida.

• Chiudete bene porte e finestre della stanza per evitare che il gatto cerchi di scappare se si spaventa
troppo. Inoltre, non permettete l’ingresso ad altri animali domestici mentre fate il bagno al vostro gatto

• Abituate poco a poco il vostro gatto alla situazione. Potete includere alcuni giocattoli nel recipiente
per attirare la sua attenzione, per esempio. Se vedete che la situazione degenera, non lo obbligate. Provate
in un altro momento. Nel caso sia necessario lavarlo con urgenza, perché la sua salute è a rischio, cercate di
pulirlo con un panno umido oppure andate dal veterinario.

• Se riuscite a farlo entrare nella vasca o nel recipiente scelto per lavarlo, bagnatelo dal collo in giù ed
insaponatelo con dolcezza. Sciacquatelo bene. Se non ha testa e viso troppo sporchi, potete pulirli con un
panno umido. Durante il bagno, parlategli con calma ed affetto.

• Asciugatelo con asciugamani tiepidi e mettetelo vicino ad una fonte di calore. Se accetta di essere
asciugato con il phon, usatelo. Tuttavia, non aggiungete ulteriori fonti di stress. Se ha paura del rumore,
spegnetelo subito.

5 cose da sapere sulla muta del gatto

Quando il gatto cambia il pelo dobbiamo ricordare che può essere un evento abituale o avere qualche
problema di salute, quindi è consigliabile portarlo dal veterinario.

Anche se ogni gatto è unico, ci sono alcuni aspetti essenziali di cui ogni esemplare ha bisogno. Ad esempio, i
gatti hanno bisogno di condurre una vita sana e felice. Un modo per raggiungere questo obbiettivo è curare
il pelo nel momento della muta del gatto.

In seguito, parleremo della muta del gatto e delle cure necessarie durante questo periodo.
Tutto quello che dovete sapere sulla muta del gatto

I gatti di solito vanno incontro a due mute annuali: durante l’autunno e in primavera . Vale la pena ricordare
che la muta è un processo completamente naturale che è essenziale per mantenere la qualità del manto
del felino.

Durante la muta, i gatti perdono una quantità maggiore di peli, quindi dovremo dare loro delle cure extra.
Non si tratta solo di evitare che i peli vadano in giro per tutta la casa, ma anche prevenire alcune
complicazioni associate all’accumulo di peli morti o alla formazione di boli di pelo nell’intestino
dell’animale.

Con queste precisazioni in mente, abbiamo deciso di riassumere in seguito le cinque cose che ogni
proprietario dovrebbe sapere sulla muta del gatto. Indubbiamente, queste informazioni vi aiuteranno a
fornire una migliore qualità di vita ai vostri animali. Iniziamo?

1. L’intensità della muta non è sempre proporzionale alla lunghezza del pelo del gatto

In generale, pensiamo che i gatti con pelo lungo e abbondante perdano più peli rispetto ai gatti a pelo
corto. Sebbene ciò possa accadere, non è una regola. L’intensità della muta non è associata solo alla
lunghezza del pelo dell’animale.

Molti fattori possono influenzare la muta del gatto: il tipo di pelo, la cura offerta dal suo proprietario, il
clima della regione in cui vive, il suo stato di salute e molto altro ancora. Tuttavia, in generale, i gatti
perdono una quantità significativa di pelo durante la muta.

il gatto e i suoi peli

2. Le palle di pelo sono le principali minacce durante la muta del gatto

I gatti sono animali molto puliti che di solito dedicano ore della giornata alla loro igiene. Nella sua routine di
pulizia, il felino usa la lingua per rimuovere la sporcizia e i peli morti dal suo manto.

È una buona abitudine, completamente naturale, che allo stato selvatico permette al felino di tenersi libero
da parassiti, impurità e microrganismi che possono influire sulla sua salute.
Durante la stagione della muta, il gatto può intensificare la sua routine di igiene e corre il rischio di ingerire
una quantità enorme di peli morti. Di conseguenza, le palle di pelo possono formarsi e accumularsi nel
tratto gastrointestinale, e questo può portare a problemi digestivi come gastrite e stitichezza.

Per questo motivo, le palle di pelo possono essere un pericolo durante la muta del gatto. Tuttavia, come
vedremo in seguito, ci sono metodi semplici ed efficaci per combatterle per preservare la buona salute del
l’animale.

3. Spazzolarlo per la sua salute e per la bellezza

Come abbiamo detto, la cura del pelo è una delle attenzioni essenziali per i gatti: va effettuata durante tutto
l’anno. Quando il gatto effettua la muta, sarà utile aumentare la frequenza delle volte in cui viene
spazzolato, al fine di evitare che il gatto ingoi i peli morti.

muta del gatto

L’ideale è spazzolare il gatto ogni giorno. Ricordate di usare una spazzola adatta al tipo di pelo. Questo
aiuterà ad eliminare le impurità e i peli morti e a fornire lucentezza, migliorando l’aspetto del manto del
felino.

4. Erbe naturali per aiutare il gatto nella muta

Se il felino ha ingerito una quantità notevole di peli morti, l’organismo dovrà espellere ed eliminare questi
corpi estranei. Se il gatto non è in grado di farlo naturalmente, possiamo aiutarlo con alcuni rimedi naturali.

Per esempio, il malto per gatti è una delle migliori erbe naturali per aiutare l’espulsione dei peli del gatto,
quindi è consigliato per il trattamento delle palle di pelo nell’intestino.

5. Il cibo è il migliore amico di un gatto col pelo sano

La perdita molto intensa di peli nei gatti può anche essere associata a carenze nutrizionali. Sebbene la muta
sia naturale, possiamo provare a ridurre l’intensità della caduta e contribuire a rafforzare il sistema
immunitario del felino prima, durante e dopo questo processo.

Ricordate che la dieta di un gatto deve coprire del tutto le esigenze nutrizionali in base alla sua età e al suo
stato di salute. Il modo migliore per offrire l’alimentazione più appropriata al felino è con l’aiuto di un
veterinario.
Come aiutare gli animali che hanno paura dei rumori

Gli animali che hanno paura dei rumori cercano di nascondersi ovunque, urinano in casa o abbaiano
incessantemente. Come possiamo aiutarli? Con alcuni cambiamenti nelle abitudini, ad esempio imparare a
lasciarli da soli in modo che possano calmarsi.

Il vostro cane si nasconde sotto il tavolo ogni volta che sente un tuono? O inizia a tremare quando ci sono i
fuochi d’artificio? Ciò potrebbe significare che ha una vera e propria fobia dei rumori. In questo articolo, vi
daremo alcuni consigli su come aiutare gli animali che hanno paura dei rumori.

Animali che hanno paura dei rumori: cosa sapere

Gli animali hanno l’udito molto più sviluppato e sensibile del nostro. Ecco perché molti animali domestici
hanno paura dei rumori, anche di quelli che non sono così alti per noi.

In altri casi, il cane è molto spaventato quando sente rumori molto forti, come tuoni, petardi, clacson o
persino aspirapolvere.

Uno dei principali sintomi della fobia del rumore è l’ansia, che si manifesta attraverso tremori, strani
comportamenti, ansimando o addirittura fuggendo.

A loro volta, possono urinare o defecare in luoghi vietati o inusuali, abbaiare, ululare o rimanere bloccati e
nascosti, di solito in posti dove possono coprire la testa sotto il letto, il tavolo, il divano, le sedie, eccetera.

Perché il vostro cane ha paura dei rumori?

Non è necessario che l’animale abbia subito traumi in relazione a quei particolari rumori, anche se ci sono
casi di cani che mettono in relazione questi suoni con una brutta esperienza del passato (principalmente,
questo accade con la strada). La fobia si sviluppa per quattro ragioni:

1. Mancanza di abitudine

Se non ha mai sentito un particolare rumore prima, è normale che il vostro cane si faccia prendere dal
panico e cerchi di nascondersi.

2. Trauma

Se l’animale ha subito un evento traumatizzante nel passato legato a un rumore specifico, è probabile che
ogni volta che lo ascolta i suoi livelli di stress aumentano.

3. Sensibilità

Alcuni cani diventano più sensibili al rumore nel corso del tempo, forse perché sono più deboli in età
avanzata o se sono malati.

4. Trasmissione sociale

Lo sapevate che una persona può trasmettere paure ai propri animali domestici? Se voi avete paura dei
tuoni, è probabile che anche il vostro cane provi quell’emozione. Non dimenticare che la personalità dei
cani è strettamente legata a quella del suo proprietario e “copia” tutto ciò che fa.

Inoltre, possiamo indicare che alcune razze di cani sono più inclini ad avere paura dei rumori. Tra questi: il
pastore tedesco, il pastore delle Shetland, il border collie, il gallese corgi, il pastore australiano e il pastore
inglese.
Come aiutare gli animali che hanno paura dei rumori

Bisogna tenere a mente che quando un cane ha paura dei rumori è perché li considera pericolosi. Pertanto,
la prima raccomandazione è quella di rimanere calmi e non trasmettere insicurezza o paura dell’animale.

Molti proprietari commettono l’errore – per mancanza di conoscenza – di coccolare il proprio cane per
confortarlo. Tuttavia, questo è un segnale sbagliato per lui. Perché? Perché potrebbe associarlo a un
premio. Questo è il modo per cui potrebbe pensare che urinare ovunque o abbaiare sia permesso.

Se si avvicina una tempesta e sapete già che il vostro animale domestico avrà paura, la cosa migliore che
potete fare è incoraggiarlo a rifugiarsi in un posto tranquillo lontano dai rumori, come il bagno.

Lasciatelo trovare il suo posto e non disturbatelo finché non smette di piovere. Non cercate di farlo
spostare sul vostro letto. Meglio mettere un contenitore con acqua e qualcosa in modo che sia comodo e
non rimanga indietro tutto il tempo… Questo lo renderà più stressato e nervoso!

Alcuni proprietari usano la tecnica di mettere musica rilassante per “coprire” i rumori che generano la
fobia. Altri avvolgono con delle strisce di stoffa le loro pance, in modo tale da farli sentire protetti e ci sono
anche persone che optano per trattamenti omeopatici per rilassare i loro animali domestici.

Gli animali che hanno paura dei rumori non possono cambiare la loro reazione, perché è istintiva. Pertanto,
i padroni devono sapere come aiutarli a superare l’episodio nel miglior modo possibile.

Viaggiare con gli animali domestici: 6 norme europee da conoscere

Se state per viaggiare con gli animali domestici, è importante che conosciate le norme europee più
importanti. Eviterete multe e possibili sanzioni anche gravi.

Per poter viaggiare con gli animali domestici in Europa senza problemi, servono una serie di documenti. In
questo articolo vi indicheremo quali sono, come ottenerli e spiegheremo perché sono così importanti.

Le norme europee, in materia di circolazioni di animali, prevede pressappoco le stesse linee guida già in
vigore dopo l’accordo di Schengen del 1985. Ovviamente, nel caso di cani e gatti, per viaggiare con animali
domestici nel territorio europeo, dovrete esibire anche certificati inerenti allo situazione medico-sanitaria
dell’esemplare.

Un accordo Schengen per viaggiare con gli animali domestici in Europa

Uno dei principali vantaggi di vivere nella UE è che i cittadini europei possono spostarsi tra tutti e 28 paesi
dell’area Schengen senza particolari limitazioni ed esibendo solamente la carta d’identità.

Anche nel caso degli animali si applica questo tipo di beneficio: non ci sono particolari obblighi né
particolari dogane “pet” da superare. Ovviamente, proprio come con gli umani, ci sono una serie di
documenti che ogni proprietario deve presentare, inerenti alla proprietà, l’identità e lo stato di salute del
cane, gatto o altro animale da compagnia che sta viaggiando.

Documenti per viaggiare con gli animali domestici in paesi extra UE

In altre parti del mondo, viaggiare con animali domestici richiede una serie di visti e certificati che attestino,
tra le altre cose, la salute dell’animale. Nell’Unione Europea, la documentazione necessaria per portare un
cane in uno dei suoi 28 paesi membri è la seguente:
1. Microchip

Sebbene in molti paesi l’uso del microchip è già obbligatorio, vale la pena ricordare che è fondamentale se
si vuole viaggiare con animali domestici in Europa. L’unico requisito richiesto al microchip del vostro cane o
gatto è che possa essere letto dai lettori standard.

2. Vaccini per viaggiare con gli animali domestici

Tra tutti, il vaccino per la rabbia è quello assolutamente obbligatorio. In Europa non è così insolito che un
animale possa contrarla. Inoltre, tale vaccino deve essere stato applicato almeno 21 giorni prima di arrivare
in Europa. È anche importante notare che il microchip dell’animale dovrebbe essere inserito prima del
vaccino e che il vaccino non può essere somministrato a cucciolo con meno di 12 settimane di vita.
Pertanto, una delle eccezioni che riguarda gli animali più giovani è che non devono essere necessariamente
vaccinati.

3. Anticorpi

Una volta vaccinato il vostro cane contro la rabbia, la prossima cosa da fare è analizzare il suo sangue per
verificare che i livelli di anticorpi siano abbastanza alti. Questo test verrà effettuato almeno 30 giorni dopo
la vaccinazione dell’animale e tre mesi prima dell’arrivo in Europa. Come potete vedere, viaggiare con
animali domestici nell’UE con un animale di un paese terzo richiede un certo livello di preparazione e
documentazione.

4. Certificato veterinario

Oltre a tutto ciò, per viaggiare con animali domestici in Europa, bisognerà presentare un documento in cui il
veterinario certifica che il vostro animale domestico non ha malattie contagiose ed è vaccinato per la
rabbia. Si tratta di un certificato assolutamente indispensabile per potervi spostare senza problemi.

5. Passaporto

Se il soggiorno durerà più di quattro mesi, è richiesto un passaporto per animali domestici in corso di
validità. Questo documento si chiama Passport for Companion Animals ed è regolato dal decreto di
esecuzione (UE) n. 577/2013 della Commissione. Anche questo documento vi servirà per viaggiare con
animali domestici all’interno dell’UE. Per fortuna, può essere rilasciato da un veterinario autorizzato.

6. Vaccini speciali

Per i cani che viaggiano verso Malta, Irlanda, Finlandia e Regno Unito è necessario il vaccino contro il
parassita Echinococcus multilocularis. Il trattamento dovrà essere somministrato da un veterinario tra le 24
e le 120 ore antecedenti all’arrivo in uno dei paesi sopra menzionati.
Educare un cane: 7 errori da non commettere

Educare un cane non è semplice e sono molti gli errori che i principianti commettono. Ve ne elenchiamo 7
da evitare assolutamente.

Educare un cane non è un compito semplice se non sapete come farlo, soprattutto nel caso di neofiti che
potrebbero commettere errori comuni, a causa dei quali, invece di raggiungere il l’obiettivo di avere un
cane educato, si ottiene l’esatto contrario.

Gli errori più comuni nell’educare un cani

Un padrone responsabile e amorevole desidera sempre che il suo cane lo ascolti e che sia educato nei suoi
rapporti con lui e con gli altri cani. Pertanto, se è la prima volta che adottate un cane o ne avete già uno ma
non sapete come educarlo, abbiate cura di non commettere i seguenti errori.

1. Non farlo socializzare

La socializzazione è un fattore chiave nello sviluppo emotivo del vostro animale domestico. Fin dalla nascita,
i cani devono passare attraverso un processo noto come imprinting, che è non è altro che il tempo da
trascorrere con la madre e i fratelli per crescere in modo sano sia a livello mentale che emotivo.

Questo processo di socializzazione non deve essere fermato una volta che il cane sia stato adottato e
portato in casa del padrone, anzi. Dovrete consentire al vostro cucciolo di continuare a relazionarsi con i
suoi simili, con i parenti e altre persone incontrate al parco o per strada. Un cane in grado di socializzare è
un cane mentalmente sano, per cui facilmente addestrabile.

2. Non usare il rinforzo positivo

Il rinforzo positivo consiste nel premiare i buoni comportamenti del nostro animale domestico ed è
direttamente correlato all’insegnamento del rispetto di determinati ordini. Imparare a rispettare un ordine
è qualcosa che costa fatica al vostro animale domestico, ma se non premiate i loro successi, non vorrà
partecipare alle sessioni di insegnamento future e non riuscirete ad addestrarlo.

3. Ignorare un cattivo comportamento

Molti padroni, soprattutto quando sono inesperti, ignorano il comportamento sbagliato del loro cane per
paura di punirlo. Tuttavia, un cane ha bisogno di disciplina, anche se questo ovviamente non comporta
necessariamente urla o punizioni corporali.

Dovrete insegnare al vostro cane le cose che può fare e quelle che non può fare. Siate fermi ma affettuosi
allo stesso tempo. La vostra espressione facciale dovrebbe mostrare ciò che volete insegnargli: in questo
modo imparerà a distinguere quando il suo comportamento non è stato corretto.

4. Non essere costante nell’educare un cane

Se volete insegnargli a rispettare un ordine, non ci riuscirete la prima volta. Questo potrebbe essere
scoraggiante e potrebbe spingervi a gettare la spugna. Sarà un errore, perché il comportamento del vostro
animale domestico potrebbe peggiorare.

Potrebbe anche succedere che mentre voi dite una cosa al cane, un altro membro della famiglia gliene dice
un’altra. A quel punto, il cane farà quello che vuole. È consigliabile mettersi d’accordo ed essere coerenti
nei metodi di insegnamento.

5. Non capirlo
Uno dei modi migliori per educare correttamente il vostro cane è conoscere il suo linguaggio del corpo, che
potrete facilmente interpretare leggendo gli articoli che abbiamo pubblicato su questo argomento. Sarà
difficile sapere cosa sente se non lo capite.

In questo modo, saprete quando è nervoso, ansioso o felice e sarà possibile determinare se si tratta di un
buon momento per insegnargli qualcosa e se si sta godendo la sessione, o se è già stanco ed è meglio
fermarsi.

6. Umanizzarlo è un errore enorme quando si educa un cane

Uno degli errori più grandi quando si tratta di educare i cani è quello di umanizzarlo, cioè di trattarlo come
una persona. L’umanizzazione, oltre a non essere d’aiuto nel loro insegnamento, è una forma di abuso che
annulla la personalità dell’animale.

Non esagerate o siate eccessivamente condiscendenti con lui come se fosse un bambino, perché non lo è.
Bisogna prendersi cura di lui e trattarlo con amore e rispetto, ma è meglio non superare mai i limiti.

7. Dimenticare il suo esercizio

L’esercizio non solo aiuta il vostro cane a stare bene fisicamente, ma aiuta anche la sua salute mentale. Un
cane equilibrato e sano sarà un cane che imparerà facilmente. Tenete presente di quanto esercizio ha
bisogno il vostro cane e fategli avere la sua dose giornaliera: questo tipo di atteggiamento vi aiuterà a
raggiungere i vostri obiettivi educativi.

Addestrare un cane risulta molto più facile quando si conoscono bene gli errori da evitare. Siamo sicuri che,
mettendo in pratica i nostri consigli, tutto andrà per il verso giusto!

Come calmare il cane durante un temporale

Nel seguente elenco, abbiamo riunito alcune strategie efficaci che vi aiuteranno a calmare il vostro cane
durante il temporale.

La paura del temporale può causare molto stress e ansia al vostro animale domestico. A tal punto da
arrivare a compromettere la sua salute. Per aiutarvi a calmare il vostro cane durante un temporale,
abbiamo raccolto una serie di consigli e informazioni utili, davvero da non perdere. Così, in caso di pioggia,
vento e tuoni, la situazione dentro casa sarà la più normale possibile.

Il vostro cane ha paura del temporale?

Lampi e tuoni che generano paura e ansia nei cani, non sono ancora catalogati ufficialmente dai veterinari.
L’elemento più comune di questo “disturbo” è la reazione del vostro amico a quattro zampe dinanzi a tutta
una serie di elementi. Come, ad esempio:

• Il suono del vento.

• Tuoni.

• Fulmini e lampi.

• Cambiamenti nella pressione atmosferica.


• Elettricità statica.

• Suoni a bassa frequenza che precedono la tempesta, impercettibili per gli umani.

Di fronte a questi fenomeni, assai comuni per noi e del tutto innocui per quegli animali che vivono al riparo
dalle intemperie, il vostro animale reagirà in modo sorprendente.

La paura è una risposta del sistema nervoso autonomo, la parte del cervello che controlla le reazioni
involontarie. Negli animali, è comune osservare la cosiddetta reazione di “fuga, lotta o paralisi”, una
risposta fisiologica che sperimentano di fronte a una minaccia.

Poiché questa reazione è scatenata solo da una specifica minaccia, ogni volta che essa si ripresenta,
possiamo dire che si tratta di una vera e propria fobia. È probabile che questo disturbo, innescato dalla
manifestazione di tempeste e temporali, sia la medesima derivante dai rumori forti. Come nel caso di
petardi, fuochi d’artificio ed esplosioni, più in generale.

Strategie per calmare il cane durante il temporale

Il principale problema di fobie che non prevedono un trattamento e impossibili da diagnosticare, è che, ogni
volta che si presenta il temporale, la reazione aggressiva, ansiosa e viscerale riappare con maggiore
intensità.

Questi attacchi di paura e ansia, alla fine, possono incidere sulla personalitàdel vostro amico a quattro
zampe. Una situazione che perdurerà a lungo termine, se non fate nulla per controllarla e limitarla. Quello
che una volta era un cane sano, obbediente e socievole, può diventare un animale spaventato e aggressivo.
E che non risponde più al suo proprietario, in modo corretto.

I migliori rimedi se il vostro cane ha paura del temporale

Nel seguente elenco, abbiamo riunito alcune strategie efficaci che vi aiuteranno a calmare il vostro cane. Si
tratta di una serie di punti che dovrete usare in un vero e proprio piano d’azione, con l’obiettivo di limitare
le situazioni di paura o stress che potrebbero sorgere in futuro.

• Cercate di includere, nell’addestramento del vostro animale domestico, un comando che richiede
ordine e calma. Questa strategia funzionerà meglio se il cane è ancora un cucciolo e i suoi effetti si
vedranno soprattutto a lungo termine. Se gli insegnate a calmarsi e rimanere tranquillo, in cambio di una
carezza o una ricompensa, se si avvicina un temporale potrete facilmente riportarlo alla calma.

• Allestite un posto dove possa rifugiarsi. Non stiamo parlando di un bunker fisso, dal momento che
può bastare una stanza, quella in cui il vostro animale domestico si sente più a suo agio e che gli fornisce un
senso di pace e benessere. Tenete pronto questo “spazio sicuro” durante un temporale: ciò aiuterà il cane a
gestire meglio le sue emozioni.

• Considerate l’acquisto di un oggetto speciale contro l’ansia. Vari studi dimostrano che ricevere
abbracci durante i periodi di paura o angoscia riduce i livelli di stress. Nel caso specifico dei cani, non
parliamo di “abbracciare” letteralmente l’animale, una cosa che molti esemplari persino detestano. Al
contrario, ci riferiamo a imbracature e vestiti abbastanza stretti, capaci di fornire una particolare pressione
sul petto e sulla schiena dell’animale. Nel 2009 uno studio ha mostrato la loro efficacia nei cani ansiosi.

Come avete visto, esistono diversi sistemi per cercare di combattere la paura del temporale di cui soffrono i
cani. Mettete in pratica questi consigli e vedrete che, piano piano, questa fobia sarà sempre meno evidente
e grave.
Come calmare un cane arrabbiato?

Il temperamento dei cani varia a seconda della loro personalità: esistono cani più inclini all’aggressività
rispetto ad altri. Come si può calmare un cane arrabbiato? In questi casi, esistono varie tecniche.

Sebbene la genetica sia un fattore determinante per l’aggressività dei cani, è bene sottolineare che anche il
comportamento del padrone può influire sulla loro condotta. I cani con tendenze aggressive hanno bisogno
di un padrone che dimostri potere e si faccia rispettare: in altre parole, una figura dominante che riesca a
gestire la situazione.

A prescindere dal modo in cui viene trattato un cane di natura aggressiva, il suo comportamento può essere
rinforzato o smorzato. Se l’animale è stato maltrattato o è stato sottoposto ad un’educazione molto rigida,
è possibile che la condotta aggressiva persista, mentre se viene trattato con affetto e rispetto, è probabile
che il suo temperamento si addolcisca.

Consigli per calmare un cane arrabbiato

Mantenere la calma. La prima cosa da fare per calmare un cane arrabbiato è mantenere la calma. Se
l’animale percepisce infatti l’ansia, lo stress o la paura nella persona, il suo atteggiamento si accentuerà.

Quando è il padrone a cercare di calmare il cane, dovrà parlargli con calma e tranquillità. Con la postura del
corpo dovrà indicare di avere il dominio sulla situazione, facendo capire al cane che nonostante il suo
temperamento, il capo continua ad essere lui.

Non mostrare una posizione di sfida o minaccia. Quando i cani sono arrabbiati, possono muoversi da un
lato all’altro in modo frenetico. Cercare di seguirlo o afferrarlo può peggiorare la situazione, dunque la cosa
migliore è restare fermi in un punto. Se dovete muovervi, fatelo con passi lenti e delicati.

È inoltre raccomandabile non mettersi di fronte al cane e fissarlo. In entrambi i casi il cane lo considererà
come una minaccia e, se si tratta di un cane altrui, la cosa migliore è allontanarsi pian pano. Non bisogna
correre, altrimenti si può spaventare il cane e spingerlo ad attaccare.

Chiarezza e rinforzo positivo

Impartire ordini chiari. Per calmare un cane arrabbiato bisogna dargli ordini chiari e consistenti.

Occorre segnalare un errore comune che spesso i padroni fanno, ovvero quando cominciano ad impartire
una serie di ordini tutti insieme: “Calma, silenzio, sdraiato, a cuccia”. Tutti questi comandi uno dopo l’altro
non faranno che accrescere l’ansia nell’animale.

Bisognerà impartire un ordine chiaro e mantenerlo in modo fermo, ad esempio chiamare il cane per nome
per attirare la sua attenzione. Ad esempio: “Bobby, silenzio”. Ripetere l’ordine finché il cane non lo compie.

Non riprendere. Una volta passata la fase di arrabbiatura, è bene non riprendere l’animale. Al contrario,
bisogna cercare di capire cosa ha scatenato la situazione. In ambito di addestramento canino, il rinforzo
positivo è spesso la situazione migliore.

Se l’aggressività è il prodotto della presenza di un altro cane, si può trattare di un conflitto di potere. In quei
casi, entrambi i cani stanno cercando di determinare chi ha il dominio sul territorio.
Per questo motivo, sgridando il cane, questi non saprà come deve comportarsi davanti ad altri animali e in
simili situazioni.

Come controllare l’aggressività di un cane?

L’aggressività è strettamente legata al carico genetico della personalità dei cani. Esistono infatti razze per
natura impulsive e scontrose. Questo è il caso del Rottweiler, del Doberman e del Pastore Tedesco.
Tuttavia, esistono alcune considerazioni che si possono seguire per addolcire il carattere:

Stabilire una routine. Le routine sono importanti per qualsiasi cane. Nel caso di esemplari aggressivi, le
abitudini serviranno a stabilire limiti e permessi, attraverso i quali si può raggiungere l’autocontrollo.

Dimostrare chi comanda. Un cane con problemi di comportamento deve capire chi è il padrone.

Questi animali hanno bisogno di direttive chiare e consistenti, il linguaggio del corpo dovrà dunque essere
coordinato con le indicazioni date.

In questo senso, stabilire una relazione basata sulla fiducia aiuterà ad addolcire il carattere dei cani.
Stabilire un’empatia cane-padrone renderà l’animale più fiducioso e meno insicuro.

Esercizio giornaliero. I cani dal carattere forte tendono ad avere molta energia, per cui dovranno esercitarsi
regolarmente. In questi casi si può optare per lunghe camminate o corse al parco, tutti i giorni e soprattutto
in modo regolare.

Controllare l’alimentazione. Denutrire il cane o farlo mangiare troppo può generare in lui uno stato di
malumore. Si raccomanda dunque di misurare la quantità e il tipo di cibo che consuma.

Prendere nota su un diario del comportamento e dei segnali strani del vostro cane vi aiuterà ad individuare
e valutare i suoi modelli di condotta.

Collare a cavezza: come utilizzarlo correttamente

Oggi vi parleremo del collare a cavezza, un accessorio da utilizzare come metodo di insegnamento molto
utile e valido. Sempre che si sappia come usarlo!

Uno dei metodi raccomandati per addestrare un cane è attraverso il collare a cavezza. Potrebbe essere il
vostro veterinario di fiducia a consigliarvi di utilizzarlo, oppure amici o conoscenti

La cosa certa è che bisogna sapere come utilizzarlo per ottenere buoni risultati e per non danneggiare la
salute fisica ed emotiva del cane.

Ecco tutto quello che dovete sapere sul collare a cavezza.

Collare a cavezza: che cos’è?

Se è la prima volta che adottate un cane, probabilmente sarà anche la prima volta che sentirete parlare di
questo collare. Potreste esservi resi conto di avere dei problemi a controllare il vostro animale durante le
passeggiate.

Vi sembrerà quasi che sia lui a portare voi e non il contrario.


Quando ciò accade, è fondamentale usare un tipo di collare che vi aiuti ad educarlo. Per farlo, esiste quello
a cavezza. Una delle cause per le quali il vostro amico peloso si comporta in questo modo è perché non ha
chiaro il suo ruolo all’interno della famiglia e si sente il leader del branco.

E’ essenziale che correggiate questo tipo di comportamento il prima possibile poiché, in base alla razza del
cane, potrebbe diventare aggressivo anche con i suoi padroni.

Questo collare servirà a eliminare quest’attitudine: tuttavia, il suo utilizzo dovrà essere accompagnato dal
rinforzo positivo e non dalle urla e dalle punizioni.

Come usarlo?

Quando si tratta di argomenti delicati come la salute del vostro animale, non affidatevi solo alle opinioni di
amici o conoscenti. Vi raccomandiamo di rivolgervi a dei professionisti.

Se il collare viene messo nel modo sbagliato o viene utilizzato inadeguatamente, otterrete l’effetto
contrario e non noterete dei miglioramenti. Anche se a prima vista il collare a cavezza sembra una
museruola, non lo è.

Ecco alcuni consigli per utilizzarlo:

• Non utilizzarlo prima degli 8 mesi. Anche se è importante addestrare un cane fin da cucciolo, non
potete utilizzare il collare a cavezza prima che abbia compiuto 8 mesi, indipendentemente dalla razza. Le
ossa e i muscoli dell’animale hanno bisogno di un determinato periodo per svilupparsi, quindi sforzarli
potrebbe danneggiare la loro crescita.

• Non farglielo portare per tutto il giorno. Anche se vedrete dei miglioramenti tali da lasciarglielo
indossare anche in casa per continuare l’addestramento, non è raccomandabile che un cane porti il collare
a cavezza per più di 18 ore al giorno. Inoltre, le 18 ore massime valgono per i cani già adulti; se smette di
portarlo dovrete aumentare le ore a poco a poco.

• Non tirare troppo. Il collare a cavezza serve ad educare un cane con piccoli gesti che gli indichino
dove camminare e quando fermarsi. Non strattonatelo con forza perché potreste fargli del male.

• Decisi ma non troppo. Questo collare non è una museruola, pertanto dovete afferrarlo con forza ma
non da impedire all’animale di respirare e di aprire la bocca con facilità.

Avete preso nota su come usare il collare a cavezza? Si tratta di un metodo molto utile per insegnare al
vostro cane alcune regole di comportamento, però ricordatevi: tutti gli insegnamenti devono basarsi
sull’affetto e sul rispetto, sempre!

Come addestrare il cane a usare il guinzaglio

Quando il cane non vuole camminare può sorgere un problema. In questo articolo vi spieghiamo come
addestrare il cane a usare il guinzaglio.

Per addestrare il cane a usare il guinzaglio è necessario mettere in pratica alcuni suggerimenti. Non sempre
il nostro amico a quattro zampe accetta volentieri di sentirsi “legato”.
Se la passeggiata con il vostro cane è un continuo tira e molla, è giunto il momento di cambiare le cose.
Imparate come addestrare il cane a usare il guinzaglio. Le vostre passeggiate saranno davvero gratificanti.

Il vostro cane non vuole camminare? Forse è successo anche a voi di dovere trascinare letteralmente il
vostro animale. Come fare perché le passeggiate con lui/lei siano un piacere?

L’uso del guinzaglio per passeggiare con il vostro cane richiede un periodo di addestramento. Scoprite in
questo articolo la tecnica adatta per godere finalmente delle camminate con il vostro amico fedele.

Perché il mio cane non vuole camminare?

Quando il cane si rifiuta di camminare si crea una situazione frustrante. La prima reazione è quella di
strattonare il guinzaglio. Poi, sicuramente, cominciate a perdere la calma. In realtà, il cane può rifiutarsi di
camminare per diversi motivi.

Vediamo quali possono essere la cause più comuni:

• È stressato o ha paura.

• Non ha imparato a camminare correttamente.

• Si distrae facilmente con l’ambiente che lo circonda.

• Prova un dolore che gli impedisce di camminare.

• È un cucciolo o un cane anziano.

Purtroppo, non sempre è facile individuare le cause che impediscono al cane di camminare. A volte è
necessario rivolgersi a un veterinario esperto per scoprire l’origine del problema.

Come addestrare il cane a usare il guinzaglio

Spesso il problema principale consiste proprio nell’avversione del cane al guinzaglio. Prima di accettarlo
dovrà familiarizzare con il nuovo oggetto, vederlo come un’estensione del nostro braccio. Quindi, sarà
pronto per uscire a passeggiare.

Questo tipo di addestramento comprende numerose attività. Tutte hanno come obiettivo finale quello di
aumentare la fiducia del cane verso il guinzaglio. I primi insegnamenti cominciano già in casa. Lasciate che il
cane scopra il guinzaglio e lo annusi. Un buon metodo consiste nel nasconderlo e farglielo cercare. Se lo
troverà, premiatelo con una ricompensa.

Per addestrare il cane a usare il guinzaglio la cosa più importante è non perdere la pazienza. Ad esempio,
potete cominciare facendogli indossare il guinzaglio in maniera graduale. Anche in questa fase, se è
necessario, potete attirarlo con una ricompensa.

Siete riusciti a fargli indossare il guinzaglio? Il primo passo è fatto. Ora è giunto il momento di metterlo alla
prova con una bella passeggiata. Prima di tutto, evitate di alzare la voce o di strattonarlo. Se il vostro cane
non vuole andare avanti, utilizzate il metodo del rinforzo positivo, con un piccolo premio.

A volte l’avversione del cane alle passeggiate dipende da un’educazione insufficiente. In questi casi, è stato
dimostrato che avvalersi di un “cane guida” offre buoni risultati.

E se il cane ha paura o è ammalato?

Queste circostanze prevedono una visita etologica del vostro cane. Un esperto in animali vi guiderà, oltre
ad aiutare l’animale a superare le paure che gli impediscono di camminare.
Se invece pensate che il vostro cane soffra di qualche malattia, o se è molto anziano, consultate un
veterinario. In questi casi, è necessario aumentare la frequenza delle visite. Gli animali domestici fanno
parte della nostra vita. Dobbiamo fare tutto il possibile perché vivano sani e felici.

Perché bisogna portare il cane a passeggio tutti i giorni?

Sappiamo bene quanto sia importante portare fuori il cane ogni giorno. La passeggiata, tuttavia, è
un’attività che richiede regolarità e anche una certa disciplina.

Perché bisogna portare fuori il cane regolarmente?

• È la sua fonte principale di esercizio fisico. Per quanto si disponga di spazio in casa, in cortile o in
giardino, portare a passeggio il cane deve essere la sua fonte principale di esercizio; non esistono altre
attività che possano sostituirlo. Occorre tenere conto che un cane ha bisogno di passeggiare ogni giorno per
mezz’ora – un’ora. È indispensabile perché lo aiuta a bruciare l’energia accumulata e a ricevere tutti i
benefici dell’attività fisica. Anche il padrone, così facendo, si mantiene attivo, dinamico e in salute.

• Migliora il rapporto cane-proprietario. Il modo più semplice per rafforzare l’unione con il vostro
amico a quattro zampe è portarlo a passeggio tutti i giorni. Se lo fate nel modo giusto, consoliderete la
vostra leadership; inoltre, per quanto sembri strano, aiuterete il cane ad acquistare più fiducia in voi. In
definitiva il cane è più obbediente perché vi rispetta di più.

• Passeggiare è un divertimento necessario per il cane. La passeggiata quotidiana è un buon modo


per stimolare l’animale mentalmente e fisicamente. Un cane annoiato tende ad assumere comportamenti
distruttivi, ad essere ansioso, ad abbaiare molto e in alcuni casi, ad essere aggressivo. L’alternativa al
rimproverarlo continuamente è portarlo a fare una bella passeggiata.

• Rafforza la disciplina e affina l’addestramento. L’abitudine alla passeggiata quotidiana dà maggiore


stabilità alla disciplina del cane e alla vostra leadership. Se svolta correttamente, si tratta di un’occasione
molto importante per ripassare l’addestramento; passeggiare comporta l’esecuzione di diversi comandi:
camminare vicini al padrone, adattare l’andatura alla sua velocità, fermarsi e sedersi prima di attraversare
la strada, etc. In questo senso, bisogna saper alternare momenti di disciplina a fasi di ozio.

• Aiuta il vostro amico a socializzare con altri cani. Se l’amico a quattro zampe ha difficoltà a
relazionarsi, camminare accanto ad altri cani è un ottimo modo per aiutarlo. Una buona idea può essere
organizzare un piccolo gruppo per passeggiare, coinvolgendo vicini di casa o amici che abbiano un cane.

• Lo aiuta a mantenere il peso forma. Quando l’animale è in sovrappeso, è più soggetto ad


ammalarsi. Camminare lo terrà in forma. Oltre a fargli mantenere il peso ideale, lo aiuterete a digerire
meglio e a evitare problemi di stitichezza.

• Facilita il sonno. Stancarsi permette al cane di mangiare e dormire meglio.

Quanto deve durare una passeggiata con il cane?

Non esiste un tempo prestabilito, tuttavia la soluzione migliore è uscire almeno tre volte al giorno,
dividendo la durata in modo equilibrato. In questo modo, il cane ha la possibilità di fare i suoi bisogni in
modo regolare. Non ha senso, ad esempio, fare una lunga passeggiata la mattina e poi non uscire più per il
resto della giornata.

La lunghezza della passeggiata varia anche in base al carattere del cane. Se l’animale è molto dinamico e
ama uscire all’aperto, dovremo dedicargli più tempo, in modo che possa bruciare energia. Quando, al
contrario, il cane è tranquillo o in là con gli anni, probabilmente non saranno gradite le camminate
interminabili.

Cosa fare durante la passeggiata?

È importante che le passeggiate siano regolari e anche che divertano il nostro amico. Tra le cose che i cani
amano fare durante la passeggiata ricordiamo:

• Odorare e annusare. Come sappiamo, l’olfatto è il senso più sviluppato che il cane possieda e ha
bisogno di essere esercitato spesso. Quale momento migliore della passeggiata?

• Entrare in contatto con membri della stessa specie. Socializzare con altri cani apporta tantissimi
benefici.

• Giocare: attività che fa bene all’animale e al padrone.

• Cambiare ambiente. Come alle persone, anche ai nostri amici pelosi piace conoscere posti nuovi;
quindi, via libera a giardini non ancora visti e alle passeggiate nella natura.

Dove si va?

Questo dipende dalla zona in cui vivete, montagna, grande città, paesino vicino al mare. In ogni caso, è
sempre meglio disporre di una certa scelta di destinazioni. Il livello di stimolazione offerto dalla novità sarà
certo maggiore rispetto ai percorsi invariati o ai soliti posti.

È la razza a determinare l’aggressività del cane?

Molte persone tremano quando sentono la parola Pitbull o Boxer, pensando che tutti i cani di queste razze
siano aggressivi. Altri dicono che i Chihuahua sono più aggressivi di questi, ma date le loro dimensioni fanno
meno paura. La razza determina l’aggressività del cane? Oseremmo dire di no, ma vediamo a quale
conclusione arrivare e perché.

Come è ovvio, ci sono sempre due opinioni contrastanti. Chi ha un Pitbull o un Boxer dirà che non sono
affatto aggressivi. Lo stesso vale per chi ha un Chihuahua. Perché? Perché per ciascuno il proprio cane è il
migliore del mondo. Inoltre, questi ritengono che non sia la razza, ma la personalità e l’educazione
dell’animale, a marcare il suo carattere.

L’aggressività di un cane non dipende dai suoi geni

Potremmo quindi affermare che no, la razza non determina l’aggressività di un cane. Tramite uno studio
effettuato su 4000 cani, tra cui alcuni appartenenti a razze considerate aggressive come il Pitbull e il
Rottweiler, è stato analizzato il comportamento canino che presentavano i cani in tre ambiti diversi: in
famiglia, nei confronti degli estranei ed entro i confini della casa.

Questo studio è giunto alla conclusione che l’aggressività non è qualcosa di intrinseco nell’animale. È
piuttosto un comportamento appreso. Molti proprietari di questi cani, come Pitbull o Rottweiler, li
acquistano perché facciano la guardia. Credono di poter insegnare loro stessi al cane. Finché non si
rendono conto, quando l’animale è ormai adulto, che non hanno saputo fargli capire la differenza tra un
ladro o un amico di famiglia.
Questo genera comportamenti aggressivi nell’animale che sono poi difficili da correggere. Quei Rottweiler o
Pitbull che sono stati presi solo come animali domestici senza dover fare la guardia, presentano un
carattere tranquillo e affettuoso, come qualsiasi altro cane.

Si è anche cercato di capire se le dimensioni o la forza possano influenzare l’aggressività. Esisteva la


possibilità che Pitbull e Rottweiler si creassero inconsciamente una sorta di ego che facesse loro credere di
essere superiori e di avere diritto a tutto. Questa idea è stata del tutto esclusa, giungendo alla conclusione
che, nella maggior parte dei cani, l’aggressività viene generata, volontariamente o meno, dai padroni.

Il maltrattamento è causa di aggressività

A volte i padroni cercano di amare e prendersi cura del proprio cane, ma questo non risponde
positivamente. Ciò avviene quando è stato adottato un cane già adulto. Può essere dovuto al fatto che
l’animale sia stato soggetto a maltrattamenti.

Non importa la personalità piacevole che un cane possa avere: se lo si maltratta in qualche modo, reagirà in
maniera aggressiva.

Se oppresso, anche un saggio si comporta come un pazzo.

-Proverbio biblico-

Anche le punizioni comportano aggressività

Il castigo fisico ed emotivo è una delle principali cause di aggressività nei cani. Di fronte a qualsiasi tipo di
dolore al quale venga esposto il cane, questo reagirà in modo aggressivo per difendersi.

Voler insegnare al nostro cane un qualsiasi ordine, comportamento o altro, non dovrebbe mai essere causa
di punizione. È stato confermato dalla scienza e dalla medicina che il rinforzo positivo è il modo migliore di
insegnare ad un animale, affinché sia felice e lo siamo anche noi.

Il rinforzo positivo consiste nel concentrarsi sull’animale e nel congratularsi con lui per le cose che fa bene,
piuttosto che controllare ciò a cui non obbedisce o che non fa, reagendo in modo adirato. Dovete pensare
che un cane è un essere vivente e che, come succede anche a noi, ama essere trattato bene, con amore e
affetto. In questo modo non darà mai segni di ribellione.

Ciò che invece dev’essere chiaro è che la razza non determina l’aggressività di un cane. A determinarla sono
la sua educazione, l’ambiente e chi lo circonda.

Quando preoccuparsi di un gatto che russa?

Quando sentiamo il nostro gatto russare, spesso si tratta di un evento normale, tuttavia, a volte ci possono
essere anomalie o sintomi di una malattia.

Tutti sappiamo molto bene che i felini amano i sonnellini. Il sonno è importante tanto per i gatti quanto per
gli umani ed è una parte essenziale di una routine sana ed equilibrata. Ma molti sono sorpresi e si chiedono
se un gatto che russa sia motivo di preoccupazione.

Non agitatevi! Un gatto che russa è del tutto normale, tuttavia, ci sono dei casi in cui è meglio approfondire
il discorso.
Un gatto che russa è normale?

Le fasi del sonno dei gatti e la loro attività onirica neuronale sono sorprendentemente simili a quelle degli
umani. I felini non solo sognano, ma dimostrano anche comportamenti simili a quelli di una persona che
dorme.

Il russare è un buon esempio. Come gli umani, i gatti possono russare mentre dormono e ci sono diverse
possibili cause.

Non preoccupatevi se il un gatto russa regolarmente sin da quando era cucciolo e che non mostra altri
sintomi. Questo fenomeno può essere causato dalla posizione in cui dorme o essere legati alla morfologia
dell’animale.

Tuttavia, se un gattino improvvisamente inizia a russare, può essere un segno di squilibrio nel corpo.
Successivamente, vedremo le principali cause che portano un gatto a russare

Quando preoccuparsi di un gatto che russa?

Non esiste una sola causa. Ogni felino ha un organismo unico, quindi lo stesso comportamento può avere
diverse spiegazioni in base alle caratteristiche individuali.

Per sapere cosa succede a un gatto che russa è essenziale fare attenzione al suo stato di salute, alla
morfologia, alla routine e al suo ambiente. Alcuni russano perché questo è un comportamento legato al
loro sonno. Questo non implica un rischio per la loro salute.

Tuttavia, se il vostro gatto inizia a russare improvvisamente o eccessivamente, è meglio portarlo dal
veterinario per togliersi dei dubbi sulla sua salute.

Principali patologie associate a un gatto che russa

Obesità

Sfortunatamente, l’obesità felina è diagnosticata spesso nei gatti domestici. Quasi sempre i problemi di
peso iniziano con una dieta squilibrata e una routine sedentaria. Se non si prendono provvedimenti è
possibile arrivare rapidamente all’obesità.

I felini obesi spesso russano mentre dormono. La causa è l’accumulo di grasso intorno ai loro organi vitali.
Questo grasso accumulato ostacola il flusso d’aria attraverso le vie respiratorie.

L’obesità ha conseguenze molto negative per la salute dei gatti. Un gatto che russa ed è sovrappeso deve
essere portato dal veterinario. Si devono prevenire malattie associate all’obesità, come il diabete e
problemi cardiovascolari.

Allergie

Le allergie sono risposte esagerate del sistema immunitario all’esposizione a determinati fattori. Oggi c’è
una lunga lista di possibili allergeni, sia naturali che artificiali. Un gatto può essere allergico a molte cose:
polline, muffe, acari, determinati alimenti, prodotti chimici, prodotti per la pulizia, ecc.

Il modo migliore e più affidabile per verificare se il felino russa perché è allergico è portarlo dal veterinario
per eseguire test allergici. Se fossero confermato che il gatto è allergico, sarà stabilito un trattamento e una
routine preventiva.
Problemi respiratori

L’eccessivo e improvviso russare nei gatti può indicare problemi respiratori. Queste condizioni di solito
compromettono il tratto respiratorio e influiscono sulla circolazione dell’ossigeno nel corpo. Di
conseguenza, l’animale può russare e possono verificarsi difficoltà di respirazione, secrezioni nasali e altri
sintomi.

Le più comuni malattie respiratorie nei gatti sono:

• asma

• polmonite

• bronchite

• tosse felina

Le condizioni respiratorie devono essere trattate rapidamente e sempre sotto la guida di un veterinario. Se
il gattino ha qualche anomalia nella respirazione, rivolgetevi immediatamente a un centro di assistenza
veterinaria.

Tumori

Un gatto che russa improvvisamente può anche avere piccoli tumori nei suoi seni nasali. Questi sono noti
come polipi paranasali. Queste masse anomale ostruiscono le vie aeree, ostacolano il flusso dell’aria e
provoca il russare.

Questa non è una delle cause più comuni nei gatti, tuttavia, è importante escluderla portando il gatto dal
veterinario. Il professionista eseguirà una procedura chirurgica per rimuovere i tumori e normalizzare la
respirazione del felino, nel caso sia necessario e fattibile.

Tosse nei gatti: cause, tipi e cure

A volte non viene data la giusta importanza a sintomi o malattie che sembrano lievi. Al contrario, se poi
questa situazione persiste, ci si allarma in modo esagerato. Quando si tratta di tosse nei gatti, è giusto
sapere che potrebbe essere il segnale di qualcosa che non va. E, senza perdere tempo, sarà bene portare il
vostro amico a quattro zampe dal veterinario.

Che cos’è la tosse? Di solito è una contrazione inspiratoria dovuta a un’irritazione. La causa può essere
un’infezione di natura batterica o virale, l’ingestione di un oggetto estraneo, una reazione allergica, asma
felina o anche la pressione di un collare troppo stretto.

Il suono del gatto con la tosse è molto simile a quello degli umani. Pertanto, è facile identificare quando si
verifica il problema.

Le cause della tosse nei gatti

Virus

Alcuni virus possono attaccare seriamente il sistema respiratorio dei gatti domestici. Oltre alla tosse, i
sintomi possono essere secrezioni dal naso di colore verdastro. C’è anche la possibilità che l’animale mostri
inappetenza, lacrimazione eccessiva, febbre, ecc.

Effetti irritanti
La tosse nei gatti può essere causata anche da agenti batterici, presenti magari nella polvere. Persino il
fumo di tabacco o il forte aroma di un profumo possono interferire nella respirazione del micio e innescare
la tosse.

La soluzione più semplice, in questi casi, da parte dei proprietari, è evitare che l’animale entri in contatto
con questi agenti o altri prodotti particolarmente irritanti.

Insufficienza cardiaca

Sebbene possa sembrare una normale tosse, senza febbre o secrezioni nasali, potrebbe esserci una causa
più grave dietro la tosse nei gatti. Nel caso in cui l’animale soffra di insufficienza cardiaca, la tosse apparirà
continuamente.

In questi casi, è molto importante rivolgersi al veterinario. Solo questo specialista può diagnosticare e
prescrivere il trattamento più efficace e adeguato. Non si tratta solo di alleviare la tosse, ma di affrontare il
problema di base, lo scompenso cardiaco.

Ingestione di oggetti estranei

E’ ben nota la curiosità dei gatti. Molte volte, sia in casa che fuori, magari in giardino o nel patio, il vostro
micio può leccare o ingerire oggetti estranei che poi proverà a espellere proprio attraverso il meccanismo
della tosse. Cercate di controllare sempre il vostro animale domestico ed evitate che ingerisca tutto ciò che
trova.

Collare troppo stretto

Chiudere il collare in modo troppo stretto può essere frutto di un errore o di una cattiva abitudine. Ma
l’eccessiva pressione a cui viene sottoposto il collo del vostro micio porterà a una tosse secca.

E’ molto importante, quando mettete il collare al gatto, lasciare uno spazio pari a due dita tra il collare e la
pelle dell’animale. Il rischio è quello di provocare danni anche molto gravi al collo e alla laringe del vostro
felino domestico.

Parassiti e batteri

Per una serie di motivi, è possibile che alcuni parassiti attacchino i polmoni del gatto, provocando così la
tosse. Tra le altre cose, questo sintomo verrà accompagnato da una evidente difficoltà respiratoria.

Ci sono anche batteri che colpiscono i gatti, specialmente se sono cuccioli. Oltre alla tosse, possono
insorgere altri sintomi, come secrezione oculare, starnuti, febbre, ecc.

Asma

In presenza di asma felina, assieme alla tosse appariranno difficoltà respiratorie serie, oltre che un
decadimento generale ed eccessiva sensazione di stanchezza.

Allergie

Alcuni farmaci, le punture di alcuni insetti e persino il cibo possono causare allergie nel nostro gatto.
Insieme alla tosse, ci sarà un’infiammazione delle vie respiratorie, della pelle e degli occhi che appariranno
rossi e con forte lacrimazione.

La tosse nei gatti è un sintomo grave?


Come avete visto, se la tosse si verifica solo sporadicamente, non c’è da preoccuparsi. Ma se perdura per
molto tempo, dovrete rivolgervi immediatamente al veterinario.

Come riconoscere una tosse pericolosa nei gatti?

• Una tosse secca, prodotta nello stesso momento in cui il gatto allunga il collo. Questo tipo di tosse
può essere il sintomo di una bronchite cronica nell’animale.

• Quando la tosse è accompagnata da occhi rossi, secrezioni verdastre e starnuti. In questi casi, la
causa più probabile è che il suo organismo sia stato attaccato da un batterio o da un virus. Dovrete
consultare un professionista senza perdere ulteriore tempo.

• Una tosse secca, con difficoltà respiratorie e “fischietti” o rumori durante la respirazione, può
essere indicativa di asma felina.

• La tosse provocata dopo aver fatto un po’ di esercizio potrebbe essere un segno dell’esistenza di
bronchite acuta.

• In caso di tosse con l’animale tranquillo, di notte o addirittura quando dorme, può essere un
sintomo di insufficienza cardiaca.

Il trattamento della tosse nei gatti

Ci sono molti trattamenti, a seconda della gravità della tosse e dell’agente che la origina. La medicazione
può essere applicata per via endovenosa o per via orale. Non medicate mai il vostro animale domestico da
soli: rivolgetevi sempre e solo al vostro veterinario di fiducia, che saprà indicarvi la cura necessaria per
risolvere la tosse nei gatti.

Diabete nei gatti: cause, sintomi e trattamento

Il diabete è una malattia che colpisce milioni di persone. È caratterizzato dalla presenza di alte
concentrazioni di glucosio nel sangue a causa di un difetto nella produzione di insulina. Proprio questo è
l’ormone responsabile del trasporto, alle cellule, di quel monosaccaride aldeidico.

Un numero allarmante di gatti sta iniziando a essere colpito da questa malattia. Se il diabete non viene
diagnosticato in tempo, le conseguenze per il vostro amico felino possono essere anche molto gravi. Da un
semplice aumento di peso, fino a vomito, disidratazione, grave depressione, coma e persino la morte. In
questo articolo vi diremo tutto ciò che bisogna sapere su questo fastidioso, e pericoloso, disturbo.

Cause e sintomi del diabete nei gatti

Questa malattia cronica rientra nel quadro delle patologie indicate con il termine di diabete mellito, legato
a condizioni di iper e ipoglicemia. Si manifesta nel gatto in un modo simile a come si manifesta nelle
persone. Dovrete prestare particolare attenzione ai sintomi che il vostro animale domestico sperimenta,
per poter intervenire nel modo più efficace possibile.
Ecco un elenco con alcuni possibili segnali di allarme che vi aiuteranno a capire se il vostro gatto soffre di
diabete:

• Aumento della sete (polidipsia) e della produzione di urina (poliuria). Sono i sintomi più comuni e
visibili.

• Perdita o aumento di peso (polifagia). La polifagia è definita come fame eccessiva e irrefrenabile
che si verifica tipicamente nei soggetti tendenti a diabete.

• Perdita di pelo.

• Cataratta, sebbene questo sintomo sia più frequente nei cani che nei gatti.

• Infezione del tratto urinario.

• Debolezza.

• Odore di acetone e alitosi. Questo è un sintomo derivato dalla chetosi, un processo metabolico
causato da un deficit di carboidrati, in cui acetone e composti vengono rilasciati nel sangue e nelle urine.

Tutti questi sintomi derivano dall’incapacità dell’animale di utilizzare il glucosio come fonte di energia.
Dovete tenere a mente che il diabete nei gatti si manifesta soprattutto dopo i sei anni di vita, e che gli
esemplari maschi sono più predisposti a soffrirne.

Uno dei principali fattori di rischio è l’obesità, perché un gatto o una persona in sovrappeso tendono ad
avere una quantità di insulina sanguigna più elevata del normale. Un altro fattore di rischio è la sofferenza
di una malattia endocrina, come l’acromegalia, una condizione causata da un’eccessiva secrezione di
ormone della crescita.

Prevenzione e trattamento

La buona notizia è che il diabete è una malattia che può essere prevenuta e anche curata in modo molto
efficace. I problemi maggiori, semmai, derivano da una diagnosi tardiva del problema. Tale ritardo può
causare gravi conseguenze o addirittura portare alla morte dell’animale. Gli studi più recenti mostrano che
tra il 17 e il 52% dei gatti domestici mostrano una condizione di obesità. Una vita troppo sedentaria in casa,
insieme a una dieta squilibrata, sono solitamente la causa principale di questo problema.

Nel caso del diabete, la prevenzione e il trattamento vanno di pari passo. È stato dimostrato che una
modifica nella dieta di un gatto diabetico ha portato a una graduale ma importante normalizzazione dei
livelli di insulina. Pertanto, si può certamente affermare che fornire al vostro gatto una dieta bilanciata è il
modo migliore per prevenire e gestire il diabete.

Naturalmente, le raccomandazioni del vostro veterinario, a questo riguardo, sono essenziali quando
occorre stabilire la migliore strategia nella cura del diabete nei gatti. La forma più comune di trattamento è
la somministrazione di dosi di insulina ad azione lenta, due volte al giorno.

Si raccomandano due dosi perché il metabolismo nei gatti è più veloce di quello umano. Pertanto, è
importante utilizzare un tipo di insulina specifica per animali e non quella elaborata, artificialmente, per le
persone.

Le forme di insulina utilizzate negli animali hanno origine bovina o suina. Tuttavia, i gatti rispondono in
modo imprevedibile alla somministrazione esterna di insulina. Per questo motivo, l’esperienza e la capacità
del veterinario sono elementi essenziali per la scelta delle cure più adatte, a seconda dei casi, del diabete
nei gatti.

6 malattie tipiche dei gatti anziani

Così come succede agli esseri umani, con l’avanzare dell’età, la salute degli animali domestici inizia a
diventare sempre più delicata. È essenziale quindi essere preparati, informarsi e prendersi cura del vostro
migliore amico in modo adeguato. Per aiutarvi in questo compito, abbiamo deciso di parlarvi delle malattie
tipiche dei gatti anziani.

Quali sono le malattie tipiche dei gatti anziani?

In età avanzata, i gatti hanno maggiori probabilità di soffrire di alcuni disturbi o patologie che raramente
compaiono nei cuccioli o negli esemplari più giovani. A questi dobbiamo aggiungere i cambiamenti nel loro
comportamento e la costante diminuzione di energia. Armatevi di pazienza e offrite tutto il vostro amore
per poter accompagnare, nel modo migliore, il vostro amico a quattro zampe nella tappa più complicata
della sua esistenza.

1. Artrite

È la più comune tra le patologie che interessano i gatti anziani. Si tratta di un’infiammazione delle
articolazioni che causa forti dolori. Inoltre, il vostro micio non sarà in grado di eseguire determinate attività
come saltare, arrampicarsi sugli alberi o persino camminare, mostrando zampe e fianchi rigidi. È probabile
che l’animale sia un po’ più irritabile e aggressivo del solito, a causa dei fastidi cronici.

Se il vostro animale soffre di artrite, vi consigliamo di portarlo dal veterinario in modo che possa verificare
la presenza della malattia e così prescrivere un farmaco specifico per ridurre il dolore. L’artrite è più
frequente a livello di gomiti e femore. La condizione della malattia può essere aggravata in caso di
sovrappeso. Pertanto è sempre meglio fornire al micio adulto del cibo con pochi grassi.

2. Problemi ai denti

Disturbi a denti e gengive sono molto frequenti nei gatti di una certa età. Anche in questo caso, è
necessaria la consulenza dello specialista. Sebbene i cambiamenti parodontali inizino dopo i due anni, si
accentuano quando il gatto si avvicina ai 10 anni. Di solito non mostra dolore fino a quando il problema
appare ormai in modo evidente.

Infezioni alle gengive e nella bocca del gatto possono portare ad altre complicanze, come ascessi nella
radice dei denti, infezioni nasali, frattura della mascella, ecc. Un buon modo per capire che il vostro micio
ha problemi ai denti è controllare come respira. La pulizia orale dell’animale è molto importante in ogni
fase della sua vita per prevenire questo tipo di disturbi.

3. Obesità

In molti casi, lo stile di vita sedentario dei gatti adulti innesca un pericoloso aumento di peso. Soprattutto i
gatti sterilizzati hanno maggiori probabilità di soffrire di obesità (sia maschi che femmine), perché mangiano
di più e sono meno attivi. Offrite loro un mangime adeguato in base alla loto età e alla quantità di attività
che svolgono. Chiedete consiglio al veterinario affinché vi indichi alimenti a basso contenuto calorico e con
pochi grassi.

4. Perdita dell’udito
È un’altra delle malattie più comuni nei gatti anziani. A poco a poco, il vostro amico a quattro zampe sentirà
sempre di meno, come noterete facilmente dal suo comportamento. Per esempio, non si sveglierà più se lo
chiamate, ignorerà alcuni suoni a cui prima rispondeva attivamente e, purtroppo, smetterà anche di
rispondere al vostro richiamo. Dovreste portarlo dal veterinario per escludere infezioni o altre gravi
malattie che possano interferire con l’udito.

Dovrete insegnargli come identificare i vostri gesti e, d’ora in poi, i giocattoli potranno essere anche
sprovvisti di sonagli. Per fare in modo che il vostro micio interagisca con loro, sceglietene di molto vistosi e
luccicanti: l’animale, per lo meno, potrà sfruttare la sua vista.

5. Problemi intestinali e urinari

È molto comune che, a una certa età, i gatti facciano i propri bisognini un po’ ovunque e non più nella
lettiera. Questo cambiamento di comportamento può essere dovuto a diversi fattori, come la presenza di
un’infezione o l’incombere di una malattia urinaria o intestinale. I gatti adulti hanno maggiori probabilità di
soffrire di alcune di queste patologie:

• Colite.

• Malattia infiammatoria intestinale.

• Insufficienza renale o epatica.

• Adenocarcinoma dei sacchi anali.

6. Perdita della vista

Come avete visto, purtroppo sono diverse le malattie che colpiscono i gatti anziani. Tra queste, com’è ovvio,
ve ne sono diverse che interessano la vista. Per esempio, possono presentarsi problemi alla cataratta, con le
pupille dell’occhio che appaiono coperte da una specie di “tessuto” o pellicola blu-grigia. Non dimenticate
che per i gatti la vista è molto importante, perché permette loro di muoversi anche in ambienti bui. Grazie
ad altri sensi come l’olfatto e l’udito, potranno comunque spostarsi dentro casa, con qualche precauzione.
Se il vostro gattino è diventato cieco, tenete i corridoi liberi, eliminando possibili oggetti pericolosi e
lasciando i mobili nella loro posizione. Ciò aiuterà il vostro amico ad orientarsi senza troppe difficoltà.

Gatti anziani: ecco a cosa dovete stare attenti

I gatti anziani possono rappresentare una vera e propria sfida, soprattutto perché le loro malattie non
possono essere individuate facilmente. Dunque prestate particolare attenzione alle seguenti alterazioni del
loro stato di salute.

Cambiamenti nel loro appetito

I gatti tendono ad assorbire il cibo con minor efficacia man mano che invecchiano, dunque un aumento
dell’appetito senza un conseguente aumento di peso può essere abbastanza normale. In ogni caso però, sia
un marcato aumento che una sostanziale diminuzione nell’ingestione di cibo, possono rappresentare un
segnale di avvertimento.

I problemi che possono causare perdita di peso possono fare anche in modo che l’appetito aumenti perché
il corpo del gatto cerca di compensare, ma esiste anche un’ampia gamma di problemi che possono far sì
che un gatto rifiuti il cibo.
Ciò dovrebbe essere abbastanza facile da individuare nelle case in cui è presente un solo gatto, ma quando
si ha più di un gatto, è importante osservarli individualmente quando mangiano, perché è il miglior modo di
rendersi conto di eventuali problemi collegati ai cambiamenti di appetito.

Alcune malattie, tra le molte esistenti, relazionate ai cambiamenti nell’ingestione di cibo sono
l’ipertiroidismo, i problemi renali e le malattie orali. Tenete presente che i parassiti sono poco frequenti nei
gatti anziani, a meno che essi non seguano una dieta particolarmente povera o mangino fuori casa.

Perdita o aumento di peso

Se avete notato nel vostro gatto qualche cambiamento nel suo modo di mangiare, esso si rispecchierà nel
suo peso. È importante ad esempio optare per cibi più morbidi, perché essi rendono più facile
l’assorbimento dei principi nutritivi e la digestione. Se avete preso questa precauzione, oltre alla possibile
perdita di tono muscolare, è molto difficile che il vostro gatto perda peso.

Generalmente, i cambiamenti di peso dei gatti anziani sono dovuti alla riduzione dell’attività fisica, dunque
essi devono mangiare a seconda del loro fabbisogno energetico.

Se il vostro gatto sta perdendo o sta aumentando di peso e non sapete perché, vi consigliamo di rivolgersi a
un veterinario, perché ciò può essere dovuto a un problema ormonale, o ad un altro tipo di malattia.

In ogni caso individuare dei cambiamenti nel peso di un gatto può essere molto difficile, dunque si consiglia
di monitorarlo settimanalmente a partire dagli 8 anni.

Masse o protuberanze

Le possibilità di soffrire di qualche tipo di cancro ovviamente aumenta nei gatti anziani, anche se non tutti i
tumori sono maligni, e anche quelli che lo sono, spesso possono essere curati con successo. Dovete
abituarvi a controllare il vostro gatto regolarmente per individuare qualsiasi tipo di infiammazione anomala
e, nel caso ne notiate qualcuna, farla diagnosticare velocemente.

Alito cattivo

L’accumulo di tartaro nei denti dei gatti anziani è inevitabile, ma uno dei sintomi più comuni di una malattia
dentale è proprio l’alito cattivo.

A volte può essere dovuto a un problema nella bocca, come ad esempio un tumore nella cavità orale,
oppure può essere il sintomo di un problema di salute generale, come una malattia renale o epatica.

I controlli regolari della salute dei gatti anziani, devono assolutamente includere la verifica dello stato di
salute dei denti, ma dovete recarvi immediatamente da un veterinario nel caso in cui il vostro gatto cominci
improvvisamente a soffrire di alito cattivo.

Cambiamenti nel comportamento

I padroni di solito portano il loro gatto dal veterinario solo perché vedono qualcosa di insolito nel suo
comportamento, ed in effetti spesso nella visita viene fuori un problema.

Un classico esempio è quella della mobilità, infatti i gatti che soffrono di artrosi spesso non zoppicano
visibilmente, ma diventano meno attivi e smettono di fare cose che prima facevano, come saltare sui
mobili.
L’importanza della salute dentale per gli animali domestici

La salute dentale del vostro animale domestico è, a lungo termine, una parte fondamentale della sua salute
generale e della sua felicità. Ricordate che, proprio come accade per i bambini piccoli, un animale
domestico dipende da voi nella cura della sua salute. Quindi, ecco quali precauzioni dovete prendere per
mantenere la sua bocca in perfette condizioni.

Affinché i nostri animali domestici possano mantenere un’alta qualità della vita, la loro salute dentale
rappresenta un elemento molto importante. Circa 9 animali domestici su 10 soffrono di malattie
parodontali prima dei quattro anni.

La maggior parte dei cani e dei gatti vengono colpiti da malattie dentali minori, che, per fortuna,
generalmente non evolvono in problemi più gravi. Tuttavia, una malattia dentale può trasformarsi
progressivamente in una patologia molto più grave per la salute dei nostri animali domestici.

Le malattie parodontali sono patologie che evolvono in maniera progressiva e colpiscono le gengive dei
denti. Nel suo stadio peggiore, la parodontite negli animali domestici può portare alla perdita dei denti.

Le malattie parodontali, però, non sono le uniche patologie di cui i nostri animali domestici possono soffrire
a causa della presenza di batteri all’interno della bocca. Alcuni cani possono sviluppare delle piaghe o anche
degli ascessi, quando le loro gengive si ammalano.

È importante che la salute dentale del vostro animale domestico venga valutata da un professionista
almeno una volta all’anno. Un veterinario è in grado di pulire adeguatamente la bocca del vostro animale e
ristabilire la sua salute.

Le malattie di cui può soffrire il vostro animale domestico provocate dal tartaro e dalla proliferazione
batterica, come la gengivite, sono facilmente reversibili, grazie all’intervento di un professionista. Anche se,
invece, le patologie parodontali non sono reversibili, i loro sintomi possono essere alleviati in larga misura
attraverso l’impiego di semplici cure.

L’importanza della salute dentale degli animali domestici

L’igiene orale consiste, principalmente, nella rimozione del tartaro dai denti.

Questo tartaro è il responsabile della proliferazione dei batteri che causano la gengivite.

Oltre che della pulizia del tartaro, un veterinario si occupa di valutare la salute della lingua, delle gengive,
delle labbra e della parte superiore della gola del vostro animale domestico. In questo modo è possibile
evitare una grande quantità di malattie conseguenti. Ricordate che la prevenzione è il miglior trattamento.

L’igiene orale può venire realizzata solo se il vostro animale domestico si trova sotto anestesia generale.
L’anestesia serve a evitare che il vostro animale senta dolore e consente al veterinario di valutare la sua
salute dentale con maggiore accuratezza. Per questa ragione, vi raccomandiamo di far svolgere questo
procedimento al vostro veterinario di fiducia.
L’igiene orale comprende i seguenti interventi:

1. Rimozione della placca dai denti.

2. Eliminazione della placca al di sotto delle gengive vicine ai denti.

3. Campionamento della cavità orale allo scopo di valutare eventuali malattie dentali (carie o altre).

4. Lucidatura dei denti per avere un morso migliore e superfici dentali morbide.

5. Applicazione di fluoro o sigillante dove necessario.

6. Radiografie, nel caso in cui siano necessarie, per valutare la salute dentale del vostro animale
domestico.

Segnali di allarme

Se notate un odore sgradevole proveniente dalla bocca del vostro animale domestico, è probabile che
quest’ultimo abbia bisogno di un intervento di igiene orale. Si raccomanda che siate voi stessi a controllare
lo stato della salute orale del vostro animale. Dopo tutto, nessuno conosce la bocca del vostro animale
domestico meglio di voi stessi.

Se rilevate la presenza di macchie verdi o marrone sui denti del vostro animale domestico, è necessario che
lo portiate al veterinario perché possa determinare la gravità del problema. Allo stesso modo, se notate un
arrossamento insolito o delle piaghe nelle sue gengive, è giunto il momento di fare visita al veterinario.

Dovete fare attenzione alle modalità di alimentazione del vostro animale domestico. Se il vostro animale ha
dei problemi a masticare o si lamenta mentre sta giocando, è probabile che soffra di un qualche dolore
all’interno della bocca. In questo caso, l’igiene orale diventa più che necessaria.

Come mantenere la salute dentale degli animali domestici

Dopo aver praticato un intervento di igiene orale, potete adottare una serie di precauzioni molto semplici.
Queste misure aiuteranno il vostro animale domestico a mantenere la sua salute dentale in perfette
condizioni.

Spazzolare una volta alla settimana i denti del vostro animale domestico è un’ottima maniera di mantenere
la sua bocca in buono stato. Inoltre, il mercato offre diverse paste dentifricie per cani o gatti che
contribuiscono a rafforzare lo smalto dentale ed eliminare i batteri.

La mancanza di igiene orale può portare all’insorgere di malattie piuttosto gravi, come problemi cardiaci.
Questi problemi cardiaci sorgono quando i batteri presenti nel cavo orale raggiungono l’apparato
circolatorio.

La salute dentale del vostro animale domestico è, a lungo termine, una parte fondamentale della sua salute
generale e della sua felicità. Ricordate che, proprio come accade per i bambini piccoli, un animale
domestico dipende da voi nella cura della sua salute.
Consigli per portare un gatto dal veterinario

I gatti, a differenza dei cani, non sono propensi ad uscire di casa. Se poi si tratta di portarli dal veterinario,
ancora peggio. Gli amanti di questi piccoli felini si angustiano quando arriva questo momento.

Affinché portare un gatto da un veterinario non diventi un problema né per lui né per voi, seguite questi
consigli:

Andare con il gatto dal veterinario. Missione impossibile?

E’ necessario mantenere la calma. Un gatto riesce a percepire se il suo padrone è nervoso, diventando lo a
sua volta.

Per portarlo fuori, usate un trasportino. Per scegliere il modello più adatto, vi raccomandiamo di pensare
alla praticità. Funzionano meglio quelli che hanno l’entrata sul davanti. E anche quelli che si possono aprire
o smontare da sopra.

“Litigare” con il gatto per metterlo dentro il trasportino non è l’ideale. L’animale deve familiarizzare
naturalmente con l’oggetto e deve anche sentirlo suo. Per questo, si deve lasciare aperto in una stanza
della casa nella quale all’animale piace dormire. Se mostra indifferenza, potete inserire all’interno dei giochi
che gli piacciono, o anche degli snack.

Una volta che il felino avrà imparato ad entrarci da solo, la mossa seguente sarà fargli fare delle piccole
passeggiate all’interno della casa. Alcuni gatti dormono addirittura dentro il trasportino. Se avete modo,
fategli fare anche delle passeggiate per strada e dei piccoli viaggi in macchina.

Il giorno della visita, spruzzate dei feromoni all’interno della gabbia 30 minuti prima di uscire. In questo
modo, il gatto si tranquillizzerà.

Portare il gatto dal veterinario in braccio: una cattiva idea

Non è consigliabile portare il gatto dal veterinario in braccio e non dentro il trasportino. Sebbene alcuni
animali stiano tranquilli tra le braccia dei padroni, la maggior parte tende a perdere il controllo se si
sentono minacciati.

Una borsa da trasporto per cani e gatti potrebbe essere una soluzione, preferibilmente se si tratta di
modelli con dei fori o in nylon. In questo modo, l’animale potrà vedere fuori e respirare con facilità.

Il fondo della borsa dev’essere rigida. Per il felino risulterà ancora più scomodo viaggiare racchiuso in uno
spazio dove non può stare in piedi.

Abituarsi ai viaggi in macchina

Se il consultorio veterinario non è vicino a casa vostra, dovete far abituare il gatto ai viaggi in macchina.

Durante il tragitto, isolatelo dai rumori che provengono dalla strada. Inoltre, è fondamentale che l’interno
del veicolo sia ben ventilato, soprattutto in estate.

Se non avete una macchina e usate i mezzi per portare il vostro gatto dal veterinario, l’animale deve essere
stato precedentemente abituato.

Nella sala d’attesa


La maggior parte delle volte, si deve aspettare un po’ di tempo nelle cliniche veterinarie. Durante questo
periodo, l’animale potrebbe agitarsi.

Dovete farlo aspettare dentro il trasportino (o la borsa) collocato sulle vostre gambe. Parlategli e
accarezzatelo frequentemente solo se avete modo di inserire la mano dentro la gabbia, non dandogli modo
di scappare.

Se all’interno della sala sono presenti anche dei cani, la situazione potrebbe essere tesa. Posizionate il gatto
di spalle ed evitate che qualche cane si avvicini al trasportino.

Il ritorno a casa

Se il gatto convive con altri animali della sua stessa specie, è possibile che i compagni si dimostrino strani
nei confronti dell’animale che è appena tornato a casa. Ciò perché l’odore degli animali cambia quando
vengono portati dal veterinario. Dovete avere pazienza.

In che modo calmare un gatto nervoso?

Nel seguente articolo vi spiegheremo come calmare un gatto nervoso senza venire graffiati o morsi.

Generalmente, i felini da compagnia sono animali molto tranquilli. Non sono affettuosi come i cani, però
quando si presenta una situazione stressante per loro, possono reagire in modo diverso dal solito. Un gatto
agitato può essere pericoloso perché cercherà di attaccare chiunque gli si trovi di fronte. La paura che sente
lo porterà ad agire in questa maniera, e ciò provocherà dei problemi.

Gatto nervoso: perché?

Un gatto può stressarsi quando ha a che fare con un nuovo stimolo che lo sconvolge. Un rumore, un luogo,
un odore o un oggetto, possono suscitare il panico in lui. Per prima cosa, dovete sapere come riconoscere
un gatto nervoso.

Ecco alcuni comportamenti che vi aiuteranno ad identificarlo:

• Il gatto non vuole essere accarezzato (il suo istinto di protezione si attiverà ancora di più).

• Si nasconderà (evaderà da ciò che lo stressa).

• Cammina quatto quatto (agirà con cautela per evitare di essere colpito da ciò che lo stressa).

• Grugnisce e tenta di graffiare (condotta aggressiva di auto protezione).

• Arriccia la coda e solleva la schiena.

• Si lecca in maniera compulsiva (per alleviare la tensione).

• Ha le pupille dilatate e le orecchie abbassate (è questo il modo in cui il gatto somatizza lo stress).

E’ fondamentale anche capire perché il gatto si comporta così. Le cause più comuni sono:

• Esperienze traumatiche

• Rumori forti (fuochi d’artificio o temporali)

• Viaggi in macchina
• Traslochi

• Diffidenza verso nuovi ambienti o persone

• Incontro con altri gatti o animali

Come calmare un gatto nervoso

Una volta capito perché il gatto è nervoso, dovete agire immediatamente per aiutarlo ad uscire da questo
stato. Ecco i passi che dovete seguire:

1. Avvicinatevi solo se è necessario.

Dovete pensare alla vostra sicurezza e a quella dell’animale. Di solito, i gatti preferiscono essere lasciati in
pace per poi tranquillizzarsi per conto loro. Se provate a toccarli, potrebbero diventare aggressivi.
Avvicinatevi con cautela e senza fare rumore.

2. Usate un tono di voce tranquillo per chiamarlo.

Per esempio, se il gatto è nervoso perché non riesce a scendere da un albero, avvicinatevi parlandogli
dolcemente. Potete anche cantargli una canzone o qualcosa di simile. Non gridate, lo spaventerete ancora
di più.

3. Attiratelo con del cibo.

Attraverso gli alimenti i gatti possono liberarsi dalla tensione e dal nervosismo. Usate del cibo umido poiché
l’odore li attrarrà di più. Mettetegli un piatto a metà strada tra voi e lui, così dovrà fare uno sforzo per
avvicinarsi.

4, Abbiate pazienza e mantenete la calma.

I gatti sono esseri speciali che riescono a riconoscere i sentimenti e le emozioni delle persone. Se siete
nervosi, anche il vostro amico peloso lo sarà. Quindi, se gli dimostrate che non ha niente di cui
preoccuparsi, le cose torneranno alla normalità senza problemi.

5. Dategli il suo gioco preferito.

Dategli il suo gioco preferito. Questi oggetti funzionano abbastanza bene in questi casi, poiché li
considerano di loro proprietà. Mettetelo a qualche metro di distanza da dove si trova il gatto in modo che si
avvicini da solo.

Altre opzioni da considerare per calmare un gatto nervoso

Se i consigli precedenti non funzionano, provate questi:

• Isolatelo. Nel caso in cui il vostro gatto sia troppo nervoso per qualcosa che accade o all’interno o
all’esterno della casa, isolarlo è la soluzione migliore. Il bagno è il luogo perfetto. Anche un armadio va
bene. Ricordatevi che i felini si sentono protetti in posti piccoli. Quando si sarà calmato, aprite la porta e
aspettate che esca da solo.

• Usate i feromoni. Un’altra tecnica è quella di usare la stessa sostanza che utilizzano i gatti per
comunicare. I feromoni vengono liberati tramite le zampe, la coda, il muso e i fianchi, e hanno un effetto
calmante. In alcuni negozi per animali si possono trovare all’interno di diffusori, in polverizzatori o nei
collari.

• Prendete in considerazione l’uso di medicine. Se il vostro gatto si stressa o si innervosisce spesso,


esistono alcuni medicinali che possono aiutarlo a superare questi momenti. Il veterinario saprà qual è il
sedativo più adatto e la giusta dose. Dovete usare dei farmaci solo se è strettamente necessario e come un
modo per prevenire, non per curare.

Come individuare i primi segnali di malattia nei cani?

A volte, le malattie e i disturbi possono scaturire in problemi comportamentali. Attraverso alcune azioni
inusuali, i cani possono farvi capire che qualcosa non va.

Conoscere il vostro cane è importante, ma soprattutto essere in grado di individuare i segnali di malattia
per poter preservare la salute del vostro amico peloso.

Nel seguente articolo vi diremo quali sono i segnali di malattia più comuni nei cani e come individuarli.

L’inappetenza e i problemi alla bocca

Normalmente, un cane in perfetta salute non perde l’appetito. Per questo, se notate che il vostro animale
non mangia, (anche per varie ore) potrebbe avere qualche tipo di disturbo.

Potete notare l’inappetenza anche se perde peso bruscamente.

La perdita di appetito comporta anche altri sintomi, come fastidio alle gengive dovuto ad una gengivite,
febbre o vomito. Se questi segnali persistono, recatevi da un veterinario.

Grattarsi eccessivamente

I cani si grattano abitudinariamente. Se ciò viene fatto in maniera continua e violenta, potrebbe indicare
una patologia. Una causa potrebbe essere una cattiva idratazione della pelle.

Se, al contrario, il cane si gratta in una zona in particolare, dovete fare attenzione perché potrebbe trattarsi
di una zecca, di un’infezione o di una grave allergia.

Protuberanze, tra i possibili segnali di malattia nei cani

Tutte le protuberanze o le infiammazioni devono essere controllate. Se esaminando la pelle del vostro cane
notate la presenza di una massa sconosciuta, dovete portarlo subito dal veterinario. In genere potrebbe
trattarsi di cisti di grasso, di ematomi o di verruche.

Alcune volte una protuberanza potrebbe essere un tumore maligno, che necessita di un trattamento più
accurato. Per questo, è necessario che esaminiate spesso il corpo del vostro animale.

Altri segnali di malattia nei cani

A volte, le malattie e i disturbi possono scaturire in problemi comportamentali. Attraverso alcune azioni
inusuali, i cani possono farvi capire che qualcosa non va.

Alcuni di questi sintomi possono essere dei gemiti, ma anche un sonno prolungato o agitazione.
L’eccessiva aggressività verso gli altri animali e le persone, così come un atteggiamento solitario e schivo,
possono indicare un disturbo.

Per concludere, dovete fare attenzione a tutti questi segnali e agire di conseguenza. La salute del vostro
amico a 4 zampe è importante.

Malattie della prostata nel cane

Ci sono attività che potrete realizzare con il vostro cane se già soffre di una di queste malattie della
prostata.

Come molti sanno, l’incidenza delle patologie riguardanti la prostata riguarda solamente le persone di sesso
maschile. Anche se può sembrare difficile da credere, lo stesso vale per gli animali. Anche i cani, quando
invecchiano, iniziano ad avere problemi alla prostata. La diagnosi precoce e il trattamento adeguato,
indicato dal veterinario, permetteranno di superare indenni questa fase delicata.

La prostata è una ghiandola il cui funzionamento dipende dagli ormoni sessuali. Si trova alla base della
vescica e le sue dimensioni dipendono dalla razza e dall’età del cane.

Come capire se il vostro cane ha problemi alla prostata?

Tra i sintomi più comuni, ci sono sono quelli relativi all’apparato urinario. Difficoltà ad espellere liquidi,
aumento della frequenza della minzione, ma in quantità ridotte, presenza di sangue nelle urine o sul pene,
incontinenza o ritenzione urinaria: sono tutti segnali che dovrebbero attirare la vostra attenzione.

I problemi di deambulazione potrebbero anche essere indicatori di malattie alla prostata nel vostro cane.
Quando si ingrandisce, quest’organo preme sui nervi, il che potrebbe causare zoppia o portare l’animale a
camminare con rigidità.

La difficoltà e il dolore nel defecare, così come feci dall’aspetto piatto, possono essere causate dalla
pressione della prostata sull’intestino. Altri sintomi che possono verificarsi sono depressione, diminuzione
dell’appetito e perdita di peso, oltre a febbre, ma non solo. In questo senso, il veterinario vi indicherà gli
esami necessari per poter realizzare una diagnosi più completa.

Le più comuni malattie della prostata nel cane

• Ascessi: sono sacche piene di pus nella prostata, che indicano la presenza di un’infezione batterica.
Gli ascessi prostatici devono essere drenati chirurgicamente prima che si verifichi la peritonite. Il cane può
avere difficoltà a urinare e defecare, mostra febbre, mancanza di appetito e dolore.

• Iperplasia prostatica: è una delle più comuni malattie della prostata, la cui probabilità aumenta con
l’età. Consiste in un aumento delle cellule della ghiandola prostatica che porta ad un ingrandimento
dell’organo.

Questa patologia è frequente negli animali di età superiore agli otto anni e può causare al cane difficoltà ad
espellere le feci. Per una buona diagnosi sarà necessaria un’ecografia, una palpazione e un’analisi dei fluidi.

• Prostatite: è l’infiammazione della prostata e può avere origine batterica o ormonale. Se è di natura
ormonale, è raccomandata la sterilizzazione. Quando ha un’origine batterica, dovrebbe essere trattata con
antibiotici, fino alla scomparsa del problema.
Il cane può mostrare mancanza di appetito, vomito, secrezioni e sangue nelle urine, minzione dolorosa. Le
analisi del sangue e delle urine saranno cruciali per diagnosticare la prostatite.

• Tumore alla prostata: fortunatamente, solo una piccola percentuale di cani affetti da problemi
prostatici soffre di tumori. Il più delle volte sono però maligni e il cane può mostrare dolore, perdita di
peso, mancanza di appetito e difficoltà a urinare e defecare.

La biopsia servirà a diagnosticare la malignità del tumore della prostata. L’unico modo per vincere il cancro
è attraverso la chirurgia, rimuovendo per completo la prostata. A volte potrebbero esserci delle
conseguenze permanenti, a livello dell’apparato urinario.

Attività per alleviare i sintomi delle malattie alla prostata

Ci sono attività che potrete realizzare con il vostro cane se già soffre di una di queste malattie della
prostata. L’idea è di farlo sentire a suo agio mentre riceve il trattamento raccomandato dal veterinario.

• La crusca d’avena è consigliata per alleviare i problemi di stitichezza, comuni nei cani con queste
condizioni. La fibra aiuterà ad eliminare le feci più facilmente e in maniera meno dolorosa. Se il problema è
più grave, potete chiedere al veterinario di prescrivere un lassativo per regolarizzare la sua funzione
intestinale.

• L’esercizio fisico è consigliabile per la stitichezza. Dato che il vostro cane sta attraversando un
periodo con forti dolori, le passeggiate dovrebbero essere lente e rilassate.

• Fornire più liquidi al vostro cane aiuterà a diluire l’urina, permettendo di ridurre le probabilità di
infezioni. Portarlo fuori più spesso, aumenterà la frequenza della minzione, facendo in modo che l’animale
si senta più alleggerito.

• La sterilizzazione è l’unico metodo che può prevenire queste malattie nel vostro animale domestico.
Se non si desidera castrare l’animale, è necessario tenere aggiornati i controlli veterinari.

• Infine, una diagnosi precoce di qualsiasi condizione che interessa la prostata significherà una
migliore qualità della vita per il vostro cane.

Cancro alla prostata nei cani anziani

Nei cani anziani, una diagnosi precoce è fondamentale per combattere il cancro alla prostata. La castrazione
è la migliore prevenzione, perché gli ormoni maschili favoriscono la maggior parte delle malattie alla
prostata.

La prostata negli animali di età avanzata

Nell’80 % dei cani che hanno più di 10 anni, le dimensioni della prostata sono al di sopra del normale e,
inoltre, è altamente probabile che gli animali non presentino dei sintomi specifici.

La prostata è la ghiandola unita al collo della vescica e all’uretra che secerne un liquido biancastro e
viscoso, la cui funzione è stimolare il movimento degli spermatozoi.

Uno dei disturbi più frequenti, è la prostatite o un’infezione batterica della prostata. L’aumento di tipo
tumorale della ghiandola prostatica o iperplasia, ha una relazione diretta con gli ormoni. Appare
repentinamente, però si mantiene in maniera cronica; in questo caso, le probabilità di guarire sono elevate.
I tumori prostatici o cisti con l’accumulo di liquidi sono meno frequenti, però in genere sono maligni. Si
tratta di accumuli che possono raggiungere grandi dimensioni.

Sebbene i sintomi varino a seconda del cane, il padrone dev’essere in grado di individuare il problema per
aumentare le probabilità che l’animale sopravviva.

I sintomi

Ci sono diversi sintomi che non possono essere ignorati nel momento in cui si deve prevenire o trattare il
cancro alla prostata nei cani anziani:

• Sangue nell’urina o nel pene, difficoltà ad urinare e un’incontinenza urinaria, sono sintomi che non
possono essere sottovalutati.

• Stitichezza, feci che cambiano aspetto e dolore nel defecare, sono tutti disturbi generati dalla
pressione che la prostata esercita sull’intestino.

• La zoppia e la rigidità nel camminare, sono segnali locomotori che evidenziano dei problemi alla
prostata. Sono causati dalla pressione che compie la ghiandola sui nervi posteriori alla zona prostatica.

• Febbre, dolore generalizzato, depressione, mancanza d’appetito, perdita di peso e vomito, sono gli
indizi più frequenti che indicano un problema di salute. Infatti, si presentano in più del 50% dei cani che
soffrono di cancro alla prostata.

Quindi, una diagnosi precoce e un trattamento adeguato assicurano, nella maggior parte dei casi, di tenere
sotto controllo questa malattia di cui non si liberano né le persone né gli animali.

Trattamento del cancro alla prostata nei cani

• L’ecografia è il metodo più efficace per diagnosticare il cancro alla prostata nei cani anziani.

• Attraverso delle medicine o un intervento chirurgico, i modi per contrastare o per prevenire il
cancro alla prostata sono diversi, e dipendono dal tipo di patologia, dallo stadio e dall’età del cane.

• Gli antibiotici sono efficaci nel caso di un’infezione alla prostata, sebbene il trattamento debba
essere specifico e prolungato, poiché queste medicine raggiungono con difficoltà la zona prostatica.

• Gli ormoni maschili sono la causa delle patologie alla prostata che colpiscono i cani in età avanzata,
e si contrastano con la produzione di altri ormoni.

• Se il trattamento è chirurgico, le opzioni si riducono a due: castrazione o sterilizzazione. E’ la scelta


più efficace, poiché inibisce la produzione di ormoni. Inoltre, l’asportazione dei testicoli è un’operazione
chirurgica comune e di routine, con bassi indici di mortalità o di complicazioni associate.

• Un’altra alternativa è drenare le cisti per svuotarle ed evitare che si riformino.

• Nel caso di tumori, è necessario un intervento alla prostata. Tuttavia, si deve precisare che
l’operazione non è semplice, poiché ha degli effetti collaterali, come l’incontinenza urinaria.

Consigli per prevenire il cancro alla prostata

E’ importante portare periodicamente il cane dal veterinario affinché localizzi dei possibili tumori, ma se
notate qualcuno dei sintomi elencati in precedenza, recatevi immediatamente da uno specialista.
Pertanto, dei controlli alla prostata del cane a partire dai 7 anni di età, garantiranno una maggiore
tranquillità. Nel caso in cui venga diagnosticato all’animale il cancro alla prostata o un adenocarcinoma, è
indispensabile seguire alla lettera il trattamento prescritto. Dovete evitare che la malattia peggiori e
assicurare al vostro amico peloso una buona qualità di vita.

Neoplasia cardiaca nei cani: di cosa si tratta?

La neoplasia cardiaca nei cani è una patologia poco comune, poiché rappresenta meno dello 0,2 % delle
diagnosi di tumore nei cani. Tuttavia, le neoplasie sono la causa più frequente di versamenti pericardici
negli animali.

Nel seguente articolo, vi parleremo di come le neoplasie colpiscono le strutture cardiache dei cani.

Neoplasia: definizione e cause

In medicina, il termine neoplasia si usa per denominare qualsiasi massa anormale che si forma in diversi
tessuti. Questa anomalia è provocata da una moltiplicazione incontrollata e dal ritmo accelerato di
determinate cellule.

Una neoplasia può essere benigna o maligna, come un tumore. Le neoplasie benigne sono localizzate, e
possono essere normalmente estirpate tramite un intervento chirurgico. Quelle maligne invece agiscono in
maniera aggressiva, disseminandosi in vari tessuti e organi.

Il termine neoplasia viene usato come sinonimo di cancro, e “massa” come sostituto di tumore. Tuttavia, i
casi di metastasi causate da una neoplasia cardiaca sono molto rare in veterinaria.

Neoplasia cardiaca nei cani: di cosa si tratta?

La neoplasia cardiaca nei cani indica diversi disturbi che portano alla formazione di masse anormali nel
cuore, che possono alterare i vasi sanguigni e periferici del pericardio. Le conseguenze variano in base al
tipo (maligno o benigno), le dimensioni e il punto in cui si trova il tumore. Inoltre, è determinante la
presenza di una fibrosi pericardica.

Mentre piccole masse possono non dare disturbi, quelle grandi di solito comprimono i vasi sanguigni e le
cavità cardiache. In casi gravi, un versamento pericardico può provocare la morte dell’animale.

Versamento pericardico: definizione e caratteristiche

Il quadro più preoccupante è che una neoplasia cardiaca si trasformi in un versamento pericardico. Il
pericardio, negli umani, nei cani e nei gatti, è una membrana sottile e traslucida che avvolge il cuore.
Questa struttura cardiaca forma una specie di sacco ed ha una funzione protettiva.

Questo “sacco” normalmente contiene tra i 2 e i 10 millimetri di liquido lubrificante. Se si verifica un


versamento, questo liquido si accumula nel sacco pericardico, e ciò provoca un’alta pressione interna. Di
conseguenza, il cuore si ostruisce e il flusso sanguigno che non scorre in modo corretto causa la morte del
paziente.

Tipi di neoplasia cardiaca nei cani

– Emangiosarcoma

Si verifica quando le masse si sviluppano nella parte destra del cuore. Possono stabilirsi nella parete
dell’atrio destro, nell’atrio sinistro o tra l’atrio e il ventricolo destro. E’ molto comune che
l’emangiosarcoma si estenda fino al pericardio. Inoltre, può impedire che il flusso sanguigno arrivi fino al
ventricolo destro.

– Neoplasia di base cardiaca

E’ caratterizzata da grandi masse formate da cellule chemodectoma o chemiorecettore. Di solito si


sviluppano nella radice dell’aorta, così come nelle strutture periferiche, generando una massa liquida.
Questa neoplasia è molto comune nei cani brachicefali.

– Mesotelioma

Il mesotelioma è una neoplasia diffusa che provoca masse periferiche o pleurali. In generale colpisce i cani
di taglia piccola e media, e si individuano tramite una biopsia o una toracotomia, poiché i rigonfiamenti non
si riescono a vedere attraverso una ecocardiografia. Inoltre, l’analisi citologica è poco affidabile, a causa
della difficoltà nel differenziare le cellule reattive.

Prognosi e trattamento della neoplasia cardiaca nei cani

La prognosi e il trattamento dipendono dal tipo, dall’evoluzione della neoplasia e dallo stato di salute del
cane. Un emangiosarcoma, per esempio, può essere molto aggressivo, e può espandersi rapidamente negli
altri tessuti. Infatti, la maggior parte dei casi di metastasi derivano da questo tipo di neoplasia.

Una diagnosi precoce è determinante per la sopravvivenza dell’animale, poiché permette di iniziare subito
la chemioterapia. In casi gravi, questo trattamento può essere poco efficace, e si prescrivono degli
analgesici forti per alleviare il dolore.

Patologie meno gravi

Il mesotelioma si sviluppa più lentamente e il rischio di un’emorragia è minore. Per questo, con un
trattamento si cerca di assorbire il liquido in eccesso per evitare un’ostruzione e un versamento cardiaco.
Normalmente, si pratica una pericardiotomia per facilitare l’assorbimento tramite la superficie pleurica.

La neoplasia cardiaca aortica nei cani è la meno aggressiva, e difficilmente compaiono delle metastasi. In
genere, non può essere estirpata attraverso un intervento chirurgico per via del punto in cui si trova, però
una periocardiotomia può essere efficace per allungare le aspettative di vita dell’animale.

Come evitare il diabete nel vostro cane

Come gli esseri umani, anche i cani possono soffrire di diabete, una pericolosa malattia cronica
caratterizzata da un’elevata concentrazione di glucosio. Se non viene rilevato in anticipo o non viene
trattato nel modo migliore, questo problema può arrivare ad essere letale, dal momento che debilita
l’organismo in modo molto rapido. Purtroppo, ancora oggi non esiste una cura definitiva. Il miglior rimedio?
La prevenzione. Per questo è importante sapere come evitare il diabete nel cane

L’origine del problema sta nell’insufficiente produzione di insulina. La scarsa presenza di questo ormone
porta all’iperglicemia, con un eccessivo aumento dei livelli di zucchero nel sangue. Si può anche presentare
una situazione diametralmente opposta. Con livelli molto bassi o totale mancanza di glucosio nel sangue.

Può accadere che l’insulina prodotta dal pancreas non sia in grado di energizzare le cellule dei tessuti. E
questo a causa di una resistenza al glucosio.
I fattori di rischio che possono causare la comparsa di questa malattia nei cani sono gli stessi già riscontrati
negli esseri umani:

• Alimentazione inadeguata, con un eccesso di carboidrati.

• Poca o nessuna attività fisica.

• Alto consumo di dolci. Se volete premiare i vostri animali domestici, utilizzate snack e croccantini
per cani poveri di zucchero e non torte o dolci per il consumo umano.

Misure fondamentali per prevenire il diabete nei cani

La maggior parte delle misure da adottare per ridurre i rischi di diabete sono abbastanza semplici. E, come
per gli esseri umani, corrispondono alle norme più elementari di buon senso.

Anzitutto, bisogna rispettare i bisogni nutrizionali dei cani. Per evitare il diabete, non è sufficiente
sopprimere i dolci e gli zuccheri dalla dieta. Questi animali domestici hanno bisogno di ingerire alte dosi di
proteine. Non dovrebbe mai essere trascurato che in sostanza sono animali carnivori.

A volte manca il tempo o non vi è la possibilità di acquisire alimenti naturali di origine animale. Se comprate
degli alimenti preconfezionati, questi dovranno rispettare i seguenti parametri:

• Sul pacchetto dovreste poter leggere “fatto con carne fresca” o “fatto con carne di pollo“. Ciò
implica che la formula è stata sviluppata dalla carne di animali vivi. Al contrario, gli alimenti che pretendono
di essere fatti con carne o pollo “a secco”, non garantiscono la qualità dell’ingrediente di base. Molto
probabilmente si tratta di scarti non adatti al consumo animale.

• Lo stesso principio si applica alla frutta: dovrete sempre preferire prodotti in cui viene indicato
“elaborato a partire da mele fresche” o comunque con una percentuale alta dello stesso alimento.

• I cani non hanno bisogno di cereali nella loro dieta. Un buon cibo per cani deve avere una porzione
minima di questo componente.

Una questione di buone abitudini

Le abitudini alimentari dei cani sono cambiate nei secoli trascorsi accanto all’uomo e non solo. Oltre ad
essere diventati animali onnivori (mangiano tutto), progressivamente hanno modificato le loro abitudini. Il
cane non esce più per andare a caccia e, anzi, spesso la sua attività fisica è scarsa o del tutto insufficiente.
Oltre al tipo di alimentazione, anche la sedentarietà gioca un ruolo cruciale per evitare il diabete nel cane.

Dall’antichità ai giorni nostri, la grande maggioranza dei cani doveva guadagnarsi da vivere lavorando sodo.
Hanno svolto compiti specifici, come il pascolo del bestiame o la protezione di case, fattorie,
accompagnando i cacciatori, tirando carri…

Quando tecnologie e macchine hanno sostituito le qualità di questo animale polivalente, i cani hanno
smesso di muoversi con una certa regolarità. In pratica, gli unici che si mantengono davvero “in forma”,
sono quelli addestrati come cani da soccorso. Dato che devono collaborare in situazioni di recupero,
sicurezza e salvataggio, anche in mare, è logico che il loro allenamento deve essere adeguato.

Prevenire ed evitare il diabete nel cane

Per evitare il diabete nei cani, questi animali domestici hanno bisogno di svolgere una routine di attività
fisiche ed esercizi quotidiani. Non basta portarli fuori un paio di volte al giorno, per soddisfare i loro bisogni
fisiologici.
Sebbene il fabbisogno di esercizio fisico di ciascun cane varia a seconda di età, razza e dimensione, correre
e giocare all’aria aperta è l’unico modo che gli animali hanno per bruciare il glucosio.

Premiare le buone condotte del vostro cane con i dolci è una cattiva abitudine. Questi “alimenti”
contribuiscono solo ad accumulare zucchero in eccesso e grassi saturi. Sfruttate i vantaggi del rinforzo
positivo e dimostrate amore al vostro amico a quattro zampe in un modo più sano: offrendogli pezzi di
frutta fresca o biscotti per cani a basso contenuto calorico. Questi prodotti sono fatti appositamente per
loro, con minime quantità di cereali.

Come per gli esseri umani, il sovrappeso è uno dei fattori di rischio più drammatici nella comparsa del
diabete. Di solito deriva da una cattiva alimentazione, eccesso di zucchero nel sangue e accumulo di grassi.
Insomma, se volete evitare che il vostro cane soffra di diabete, preoccupatevi di garantirgli semplicemente
due cose: un’alimentazione corretta e un’adeguata attività fisica.

Collari anti abbaio: tutto quello che c’è da sapere

I collari anti abbaio sono una delle possibili opzioni per i cani con questo tipo di problema, ma non sono del
tutto raccomandabili... Scopriamo perché.

I cani sono considerati animali leali e nobili. Tra tutte le qualità che possiedono, tuttavia, può spiccare anche
qualche dettaglio che può risultare fastidioso. Uno dei loro difetti è la tendenza ad abbaiare troppo, e
proprio per questo sono stati inventano i collari anti abbaio.

Nell’articolo di oggi vi diremo tutto quello che c’è da sapere sui collari anti abbaio.

Il collare anti abbaio: cos’è

Il collare anti abbaio è un sistema creato per impedire al cane di abbaiare. Funziona in questo modo:
posizionandolo sul collo, ha un sistema di ricezione che capta i movimenti della gola del cane e, a seconda
del modello, agisce in un determinato modo. La gola è una delle aree più delicate dell’animale, e le
conseguenze legate a questi meccanismi possono essere complicate e spiacevoli.

Tipi di collari anti abbaio

Esistono diversi tipi di collari anti abbaio, tra i quali i più utilizzati sono:

Collari anti abbaio con spray

Il collare anti abbaio con spray si colloca attorno al collo dell’animale e, quando abbaia, un piccolo
microfono percepisce il suono e invia un segnale che attiva la liberazione di uno spray, posizionato sotto il
muso dell’animale. Ciò provoca una reazione a sorpresa nel cane, che reagisce con tutti e quattro i sensi:
udito, vista, tatto e olfatto.

Diversi studi affermano che circa nel 28% dei casi il problema sparisce parzialmente, mentre nel 70%
completamente. Questo tipo di collare è il meno dannoso di tutti quelli esistenti, non causa effetti diretti sul
corpo dell’animale ma si limita a polverizzare un liquido innocuo. Una delle opzioni è uno spray alla
citronella, dal sapore fastidioso per i cani.
Collare elettrico

Il funzionamento del collare anti abbaio elettrico è simile a quello spray, con la differenza che agisce
solamente sul tatto dell’animale. Nel momento in cui il cane abbaia, il collare emette una scarica
elettrostatica che funge da castigo di fronte alla sua azione.

Se scegliete questo collare, assicuratevi che sia regolabile, già che ogni animale ha una diversa sensibilità
proprio come le persone.

L’emissione della scarica di solito è automatica e varia secondo l’intensità e la frequenza con cui l’animale
abbaia. Per questo, è fondamentale che il collare sia regolabile. Si raccomanda inoltre di non fare indossare
il collare al cane continuamente, perché gli elettrodi possono generare necrosi alla pelle del cane.

Limiti di efficacia

Tutti i collari anti abbaio hanno un limite di efficacia. Per questo, è necessario agire contestualmente sulla
causa che provoca tanti abbai. Altrimenti, si porrà un rimedio al problema ma senza risolverlo realmente.

Alcuni animali smettono di abbaiare ma come effetto secondario assumono tendenze distruttive, fanno i
bisogni in modo incontrollato o arrivano persino ad auto mutilarsi.

Identificare la causa del problema

Prima di decidervi a optare per quest’opzione, è necessario identificare il motivo alla base degli abbai. I cani
abbaiano per esprimere diversi stati d’animo: allegria, eccitazione, preoccupazione e via dicendo. Quando
lo fanno, vogliono sempre lanciare un messaggio. Alcuni specialisti definiscono questa loro tendenza come
“valvola di sicurezza per liberare stress e noia”.

Per identificare la causa che porta il cane ad abbaiare, vi elenchiamo alcuni dei motivi più tipici:

• Noia. Come reazione allo stress prodotto dalla solitudine, il cane abbaia per attrarre compagnia.

• Visione. Se davanti all’animale passano persone, altri cani o animali che lo incuriosiscono, il cane
abbaia per comunicare con loro. Oppure, per esprimere frustrazione.

• Rumori. Il nostro animale è in grado di percepire qualsiasi tipo di rumore, reagendo in maniera
diversa. Se la porta si apre ed entrano i padroni, abbaierà per manifestare allegria.

• Attenzione. Vuole che gli prestiate attenzione, e farà di tutto per farsi ascoltare.

• Comportamento compulsivo. Potrebbe abbaiare quando non si sente tranquillo, o semplicemente


perché si è abituato così.

• Paura. Di fronte al timore che provano quando restano soli, abbaiano per tranquillizzarsi.

Un’altra opzione è che abbai con voi per comunicare ed esprimervi come si sente.

Dopo aver letto questo articolo, possiamo giungere alla conclusione di come i sistemi anti abbaio non sono
positivi per il cane, dando invece luogo ad una possibile serie di conseguenze negative. Esistono molte altre
terapie o opzioni valide per correggere il problema degli abbai nel cane.

Quando usare un collare anti abbaio?


I collari anti abbaio non sono raccomandabili in quanto oltre a non ottenere i risultati sperati, possono
provocare problemi di salute fisica e mentale; inoltre, può capitare che si attivino quando il cane non voleva
abbaiare ma soltanto schiarirsi la gola.

Una delle abitudini dei cani più difficile da sopportare sono gli abbai. Quando un cane abbaia tanto, in molti
scelgono di usare un collare anti abbaio.

In quest’articolo vi spieghiamo cos’è il collare anti abbaio e come funziona.

Cos’è il collare anti abbaio?

Un collare anti abbaio è un particolare collare con incorporato un dispositivo in grado di attivarsi quando si
registrano delle attività nella gola del cane.

Il dispositivo invia all’animale stimoli spiacevoli che lo inducono a non abbaiare. Parliamo per lo più di
scariche elettriche, ma anche di ultrasuoni, vibrazioni o spray.

L’obiettivo di questi collari è quello di punire il cane quando abbaia, per riuscire a distoglierlo dai suoi
propositi. Lo scopo è quello di associare al cane la voglia di abbaiare con lo stimolo doloroso che ne
consegue. Per evitare il suddetto stimolo, l’animale rimarrà in silenzio.

È questa la teoria che sta dietro a questi collari. Tuttavia, non va scordato come le cause che portano un
cane ad abbaiare possano essere varie, e non sempre legate alla sua volontà.

L’abbaio è un elemento comunicativo, e ve ne sono di diversi tipi. Quelli di origine emotiva, per esempio,
non possono essere evitati dal cane.

Conseguenze fisiche dell’uso dei collari anti abbaio

Esistono diversi tipi di collari anti abbaio, ciascuno dei quali ha determinate conseguenze per la salute dei
cani. Questo tipo di apparecchi si colloca sulla gola dell’animale, una delle parti più delicate.

È proprio qui che si trovano infatti le ghiandole secretrici degli ormoni, tra cui la tiroide, oltre ad alcuni nervi
molto importanti direttamente collegati con la colonna vertebrale, di conseguenza con il resto del corpo
nonché con il cervello.

La maggior parte di questi collari sono elettrici. Ciò significa che inviano una dose di corrente elettrica
attraverso il collo e, di conseguenza, attraverso i nervi principali del corpo.

Nonostante i produttori assicurino trattarsi di un voltaggio molto basso, bisogna sottolineare che un
castigo, per definirsi tale e per quanto lieve possa essere, reca sempre dolore.

Qualsiasi tensione o dolore nel collo ha delle conseguenze sul resto del corpo, data la sua diffusione nella
colonna vertebrale.

Le scariche elettriche provocano contrazioni muscolari, contratture, problemi neuronali, tachicardie e altro
ancora.

Esse alterano il funzionamento normale del sistema linfatico, del sistema circolatorio e possono alterare il
metabolismo, che è a stretto contatto con la tiroide.

I collari che emettono ultrasuoni colpiscono l’udito e possono provocare la comparsa di acufeni, una
condizione molto difficile da diagnosticare negli animali. Oltre a ciò, colpiscono equilibrio e orientamento, e
possono provocare dolore fisico e profondo malessere.
I dispositivi spray invece, spruzzano i loro componenti direttamente nelle fosse nasali del cane. Quando il
senso più importante per i cani, ovvero l’olfatto, viene a contatto con prodotti aggressivi come la citronella,
rischia di perdere sensibilità o di subire danni alle ghiandole odorifere.

Questi agenti possono provocare dolore, incapacità di comunicativa tramite olfatto, prurito e danni alle
mucose (secchezza o eccessiva mucosità).

Alterare l’olfatto di un cane è il danno peggiore che gli si possa infliggere; si tratta del suo modo di
conoscere il mondo e di relazionarsi con altri cani.

L’olfatto è imprescindibile per il suo benessere fisico e mentale.

Ulteriori conseguenze

È stato dimostrato come l’uso di questi apparecchi provochi stress continui nel cane.

Lo stress porta con sé un innalzamento dei livelli di cortisolo nel sangue, il quale determina cattivo umore,
incapacità di riposare, irritabilità e problemi digestivi (vomito o diarrea senza motivo apparente).

Tra le altre cose, uno stato di generale eccitamento porta l’animale a perdere l’autocontrollo,
peggiorandone il comportamento.

Conseguenze psicologiche dell’utilizzo di un collare anti abbaio

I collari di questo tipo non hanno solo conseguenze fisiche ma anche psicologiche. Sui cani, l’uso prolungato
del castigo non solo non funziona, ma finisce col peggiorare i problemi comportamentali.

I collari anti abbaio, elettrici o di qualsiasi altro tipo, emettono uno stimolo spiacevole quando il cane
utilizza la sua gola.

Il cane non capisce da dove arrivi lo stimolo, dato che proviene dal collo e l’animale non può quindi vederlo.

Inoltre, il collare rischia di attivarsi anche in caso abbaio involontario o altri suoni (sbuffi, grugniti). Quando
ciò accade, non soltanto il cane non può prevenire lo stimolo negativo, ma non sarà nemmeno in grado di
capirne la causa.

Tutto questo si traduce in paure, insicurezza e stress. I cani stressati hanno dei comportamenti peggiori
rispetto ai cani non affetti da stress.

Proprio per questo i collari di questo tipo finiscono non solo con l’aggravare i problemi esistenti, ma
addirittura col crearne di nuovi. L’insicurezza genera cani con risposte imprevedibili e sconosciute.

La paura nei cani è la principale causa di aggressività e, di conseguenza, di attacchi e morsi. Davanti ad uno
stimolo doloroso che può essere evitato, i cani preferiscono fuggire.

Eppure, siccome non sanno cosa sia a recargli dolore, la loro reazione viene sfogata su chi gli sta attorno al
momento dello stimolo.

I danni psicologici che provocano l’uso del collare elettrico, come l’insicurezza, la paura, l’aggressività e
tutte le cattive abitudini che il cane apprende durante questo severo trattamento possono essere
irreversibili o necessitare di un trattamento molto costoso e complesso.

Le conseguenze possono durare tutta la vita.

Quando usare dunque un collare anti abbaio?


Sebbene la tecnologia di questi collari permetta di differenziare la potenza degli stimoli, di renderli
impermeabili o di essere usati a distanza, nessun apparecchio è in grado di percepire la causa degli abbai
per poterli quindi evitare a priori.

Ci sono diversi tipi di abbai. Alcuni glieli insegniamo noi usando il metodo del rinforzo positivo (offrendo
quindi una ricompensa a compito eseguito), altri sono emotivi (causati da stress, dolore, allegria), altri
ancora sono involontari.

Nel primo caso, un collare anti abbaio non può funzionare, in quanto non riconosce la causa dello stimolo:
non possiamo impedire al cane di abbaiare per ciò che vuole.

Che sia per ottenere del cibo, spaventare il cane dei vicini o semplicemente richiamare la nostra attenzione.

Neppure nel secondo caso il collare funziona, già che il cane non può decidere di smettere di abbaiare.

I comportamenti emotivi sono del tutto involontari, proprio come nel caso di un umano che inizia a
piangere: per quanto ci possa venir detto di smettere, non riusciamo a fermarci.

Piangiamo perché siamo tristi, così come i cani abbaiano in base al loro stato emotivo.

L’unico modo per controllare gli abbai di un cane è scoprirne la causa ed eliminarne lo stimolo.

Un collare anti abbaio non è progettato per questo obiettivo, e non può quindi in alcun modo
rappresentare una soluzione al problema.

Come abbiamo visto, inoltre, il suo utilizzo può condurre a conseguenze molto gravi in grado di incidere sul
cane per il resto della sua vita.

Il rinforzo positivo: educare e fare felice il cane

Voi cosa preferite? Un complimento o un rimprovero? In generale a nessuno piace essere castigato.

E perché mai dovrebbe essere diverso per gli animali domestici? Mettete quindi da parte l’opzione del
castigo quando educate il vostro cane e lasciate spazio al cosiddetto rinforzo positivo.

Questo metodo consiste nel premiare il vostro amico peloso, con qualcosa che gli piace, ogni volta che
esegue in modo adeguato i comandi che gli vengono impartiti, partendo dal presupposto che in questo
modo l’animale si sentirà incoraggiato a ripetere in futuro tale azione o condotta.

Il rinforzo positivo come metodo educativo

Il metodo del rinforzo positivo fa parte del processo di condizionamento operante. Si tratta di un metodo di
apprendimento associativo che ha a che fare con lo sviluppo di nuove condotte in funzione delle
conseguenze che esse provocano e non mediante l’associazione stimolo-risposta, come accade nel
condizionamento classico.
Attraverso il condizionamento operante, è altamente probabile che il soggetto in questione ripeta quelle
condotte che comportano conseguenze positive, mentre è scarsamente probabile che ripeta quelle azioni
che, al contrario, danno luogo ad un effetto negativo.

Partendo da questo principio, possiamo dire che la chiave del rinforzo positivo è che il cane impari a
pensare invece di ubbidire solo per timore di essere castigato.

Per questo motivo le tempistiche sono importanti e bisogna scegliere il momento adeguato: dovrete
premiare il vostro amico a quattro zampe non appena esegue ciò che gli avete chiesto. Se non lo fate subito
probabilmente il vostro cane non riuscirà ad associare la ricompensa con l’azione compiuta.

Se, ad esempio, state lavorando sul comando “seduto” e gli date il suo premio quando si è già rialzato, al
vostro povero cane non sarà chiaro il perché di quella ricompensa.

Se il vostro cane non esegue correttamente i comandi che gli date o mantiene un comportamento
inadeguato, la cosa migliore è ignorarlo. Ricordate, inoltre, che un castigo non serve a nulla se non cogliete
l’animale sul fatto.

La perseveranza è un altro elemento essenziale. Di sicuro vi toccherà ripetere molte volte le stesse azioni,
fino a che il vostro cane non impari ad associarle ad un premio. In questo caso vige la regola della pazienza.

Dovrete inoltre essere coerenti, così come il resto della famiglia: gli ordini rivolti all’animale devono essere
sempre gli stessi.

Qui vi suggeriamo una lista di cose che potete utilizzare come ricompensa, affinché il vostro cane si senta
premiato e anche incentivato:

• Cibo

• Snack per cani

• Elogi

• Coccole

• Giocattoli

• Un’gioco o un’attività che gli piace particolarmente

Sebbene gli snack per cani sembrino essere i premi più efficaci, non dimenticate di accompagnarli sempre
con carezze e parole affettuose. In ogni caso dovrete fare diverse prove finché troverete l’opzione che
meglio si adatta al vostro amico fidato.

Ricordate che mentre il vostro cane sta imparando un nuovo tipo di comando o di condotta, il rinforzo
positivo deve essere continuo: dovete premiarlo ogni volta che fa ciò che gli dite.

Quando l’animale ha finalmente imparato, allora potete cominciare ad usare il rinforzo intermittente:
all’inizio premiatelo tre volte su quattro, per poi diminuire poco a poco la frequenza delle ricompense, fino
a premiarlo solo una volta ogni tanto.

Potete sempre e comunque continuare ad elogiarlo: in questo modo l’animale impara che, continuando ad
eseguire i vostri comandi, ad un certo punto otterrà una ricompensa.

Vantaggi del rinforzo positivo

I principali vantaggi di questo metodo per educare il vostro cane si possono riassumere in quattro punti:
• si tratta di un metodo semplice, che segue regole basiche e facilmente comprensibili;

• il vostro cane non soffre, dal momento che non viene impiegata nessuna forma di castigo, poiché il
castigo per un cattivo comportamento è il semplice fatto di ignorarlo;

• si tratta di un metodo che coinvolge tutti i membri della famiglia: dovrete sempre ricordare che la
parola d’ordine è “coerenza”, perciò tutti dovranno impegnarsi a dargli sempre gli stessi comandi,
altrimenti il vostro cane andrà in confusione;

• è un processo divertente: i momenti di apprendimento e addestramento si trasformeranno in


qualcosa di piacevole, che risulterà soddisfacente sia per voi che per il vostro amico a quattro zampe.

È un fatto ampiamente dimostrato che una condotta premiata ha la tendenza ad essere riprodotta, mentre
quella che viene ignorata tende a scomparire.

Per questo motivo, con il rinforzo positivo il vostro cane imparerà più in fretta e con più voglia.

Scegliete di educare il vostro cane rendendolo felice con le ricompense che si guadagna. Per lui sarà,
inoltre, un premio extra sapere che con la sua condotta vi sta assecondando.

Trucchi e consigli per dare le pillole al gatto

Dare le pillole al gatto può non essere affatto facile. I nostri amici felini infatti si tengono volentieri alla larga
da medicine e sostanze sgradevoli sul palato. Ecco qualche trucco per riuscire nell'impresa senza
trasformarla in una guerra.

Gli amici dei felici sanno quanto può essere difficile dare le pillole al gatto, così come qualunque altro tipo di
medicina. I gatti di solito hanno un carattere indomabile e provano una vera avversione per il veterinario e
tutto ciò che ha a che fare con le medicine.

Inoltre, questi piccoli felini hanno artigli e denti molto affilati. Allora, come fare per dargli le pillole senza
farsi male? Di certo non riuscirete a convincerlo con parole amorevoli o spiegandogli quanto sarà bello per
lui prenderle. Di seguito, vi diamo alcuni suggerimenti e trucchi per dare le pillole al gatto senza che questa
semplice azione si trasformi in una guerra senza quartiere.

4 modi per dare pillole al gatto

1. Allenate il vostro gatto

Alcuni veterinari raccomandano di anticipare la necessità di dare pillole al gatto e di abitualo fin
dall’infanzia. In questo modo, quando sarà realmente necessario non ci saranno problemi.

L’idea è di abituare il gatto a tollerare il contatto che sarà necessario nel momento in cui dovrà prendere un
farmaco. La prima cosa è abituarlo a farsi toccare delicatamente il viso e la bocca. È necessario farlo
regolarmente, per brevi periodi. Potreste dargli un premio o accarezzarlo dopo questo contatto per
associarlo a qualcosa di positivo.

Una volta che si è abituato, potrete usare il pollice e il medio per aprire leggermente la bocca. Questo gesto
può essere accompagnato dall’introduzione nella bocca di un piccolo pezzo di cibo che non ha bisogno di
masticare. Magari seguito da un premio o una carezza, in modo tale da prenderlo come un gioco o come
una cosa positiva.
2. Schiacciate la pillola e mescolatela con il cibo

Questo metodo consiste nello schiacciare la pillola e mescolarla con il cibo preferito del gatto. Si tratta di
“nascondere” l’odore della medicina tra il cibo in modo che il gatto possa assumerla senza rendersene
conto. Ma chi ha un gatto domestico sa che non sarà facile.

Da un lato, questa tecnica spesso non è efficace perché, nel caso in cui il gatto non mangi tutto, sarà difficile
sapere se ha preso la dose completa del farmaco. Inoltre, il gatto potrebbe associare il cibo al gusto della
pillola e smettere di mangiarlo.

Allo stesso modo, dovremmo sapere che nel mercato ci sono alcune pillole, come le pillole a rilascio
prolungato, che non devono essere tagliate o, peggio ancora, schiacciate, perché perdono il loro effetto.
D’altra parte, alcuni farmaci non devono essere somministrati insieme al cibo, al contrario, devono essere
assunti a stomaco vuoto.

3. Nascondete la pillola in un pezzo di cibo

Questo può essere un metodo efficace per dare le pillole al gatto. Consiste nello scegliere un cibo che il
gatto è abituato a mangiare e prenderne un pezzo molto piccolo, che non ha bisogno di essere masticato.
L’idea è di nascondere la pillola, intera, dentro quel boccone e metterlo nella bocca del gatto perché lo
ingoi tutto intero.

Prima di iniziare la procedura, è necessario avere alcuni snack pronti. In questo modo, al gatto può essere
offerto prima un morso senza la pillola e dopo quello contenente il farmaco.

Può succedere che l’animale si accorga che il suo cibo non è uguale alle altre volte; in tal caso non vale la
pena insistere, perché lo rifiuterà.

4. Metodo drastico per dare le pillole al gatto

Infine, anche se può sembrare un po ‘drastico, mettere l’intera pillola direttamente in bocca e costringerlo a
deglutire può essere l’unico modo per assicurarsi di somministrargli la dose di farmaci di cui ha bisogno.
Sarà necessario immobilizzarlo per eseguire questa manovra.

La prima cosa da fare è prendere un asciugamano o un lenzuolo con cui avvolgere delicatamente l’animale.
Ciò consentirà alle zampe di essere coperte e attaccate al corpo. Solo la testa dovrebbe restare libera.

Successivamente, bisogna mettere il gatto sulle cosce di chi ha il compito di somministrargli la pillola, con la
testa in direzione delle ginocchia. Ora che il gatto è immobilizzato, aprire il muso con l’aiuto di una mano.

Con l’altra mano inserire la compressa all’interno della bocca, sul retro della lingua. Quando chiudete il
muso, il gatto ingoierà la pillola.

Quale di queste opzioni vi sembra la più adatta per il vostro gatto? Non vi resta che provare per scegliere
quella più adatta.
5 trucchi per somministrare pillole al cane

Anche gli animali più obbedienti sono spesso riluttanti a prendere farmaci. Tenendo presente che questi
sono essenziali per preservare la loro salute, in questo articolo vi mostreremo 5 trucchi per far inghiottire le
pillole al vostro cane.

L’opzione più semplice sarebbe quella di scegliere sempre soluzioni liquide. Purtroppo, però, è difficile
ottenere una concentrazione altrettanto alta del principio attivo negli sciroppi. Per questa ragione, la
stragrande maggioranza dei farmaci veterinari viene solitamente prodotta nella più pratica versione solida.

È poco probabile che il vostro amico a quattro zampe accetti di ingoiare le pillole da sole. Ecco quindi una
serie di stratagemmi che abbiamo elaborato per rendervi la vita più facile.

Come somministrare pillole al cane?

Affinché le cure siano efficaci, è importante che il farmaco indicato dal veterinario venga ingerito
correttamente. Per questo, è fondamentale imparare a somministrare pastiglie e farmaci al vostro cane.

Dopo vari tentativi, finalmente il vostro animale ha ingoiato la medicina. La prima cosa da fare è controllare
la bocca del cane, per verificare che la pillola non sia rimasta sotto la lingua o incastrata fra i denti o altro
ancora. Se non è scesa oltre l’esofago, l’animale potrà ancora perdere o sputare la compressa e il
trattamento non avrà alcun effetto.

Abbiate pazienza, siate delicati: in nessun modo dovrete essere violenti né forzare l’animale. Anche nel caso
di applicare un farmaco tramite siringa, cercate di provocare meno dolore possibile al vostro amico cane.

Un’applicazione violenta può causare vomito, irritazione e alterazioni dell’umore. Pertanto, se non vi
sentite pronti o adatti, se avete paura di medicare l’animale, è meglio andare dal veterinario e chiedere
aiuto a qualcuno più esperto di voi.

Consigli utili per somministrare pillole al cane

1. Usare farmaci da masticare dal buon sapore

I farmaci masticabili sono più facili da far ingerire al cane. Meno lavoro per voi e meno stress per l’animale.
Diversi laboratori farmaceutici stanno lanciando pillole masticabili dal sapore gradevole, trasformando il
momento della medicazione in un goloso premio per il vostro amico.

2. Spezzettare le compresse solide

La dimensione delle compresse solide è di solito la caratteristica che genera maggiore difficoltà di
somministrazione. Soprattutto nei cani più piccoli o nei cuccioli.

Una buona opzione è quella di schiacciare o spezzettare le pastiglie. L’animale domestico potrà ingerire la
sostanza curativa senza alcun problema e in tutta sicurezza. Ovviamente, dovrete essere cauti
nell’operazione, in modo da non sporcare né sprecare la pillola medicinale.

3. Sciogliere la pastiglia

La stragrande maggioranza dei farmaci sono idrofili. Ciò significa che possono essere sciolti in acqua senza
danneggiare la loro composizione chimica né modificare gli effetti organici.

Pertanto, uno dei consigli più pratici è quello di sciogliere la pillola in acqua e iniettarlo direttamente nella
gola dell’animale con l’aiuto di una siringa pulita. La compressa può essere spezzettata diluirla più
facilmente.
L’applicazione dev’essere realizzata da mani esperte, onde evitare ferite o irritazioni nella gola e nella bocca
del cane. Sarà necessario, inoltre, calmare il cane e fare in modo che si senta tranquillo e comodo durante
l’applicazione. Se il cane è soggetto ad un comportamento irritabile o aggressivo, meglio scegliere un
metodo alternativo.

4. Nascondere il farmaco nel cibo

Un ottimo modo per nascondere l’odore poco attraente della pillola e favorire l’ingestione volontaria, è
quello di mescolare o aggiungere la medicazione nella pappa del vostro cane.

Dal momento che queste pastiglie sono molto secche, dovrete garantire una giusta idratazione al cibo, in
modo da non avere problemi quando l’animale vorrà ingerire il suo boccone. Preferite, in questo caso, delle
pappe umide, dove è presente un’abbondante parte liquida.

5. Far inghiottire la pillola al cane

È un metodo assai controverso. Da una parte, dovrete assicurarvi che il farmaco venga inghiottito per
intero. Inoltre, bisognerà evitare che venga sprecato o finisca per essere mescolato con altre sostanze.

Molte persone considerano questo metodo molto aggressivo. A onor del vero, seguendo questo sistema è
possibile che si presentino vomito, irritazione e bruciore, oltre a infastidire e stressare l’animale.

Pertanto, questo metodo è sconsigliato in animali che tendono ad essere aggressivi. Dovrebbe essere scelto
solo da proprietari più esperti, che si fidano del loro animale domestico ciecamente.

Somministrare direttamente una pillola al cane non è affatto semplice. Dovrete aprire e mantenere la bocca
dell’animale aperta con una mano. Con l’altra, spingerete la pillola fin dentro la gola. Infine, assicuratevi che
il vostro cane tenga la bocca chiusa per almeno 1 o 2 minuti prima di verificare se la compressa sia stata
effettivamente ingerita.

Erba gatta: cos’è e perché fa impazzire i gatti?

L'erba gatta, o catnip, è nota per avere degli effetti particolari e intensi sui nostri animali domestici felini.
Scoprite di cosa si tratta in questo articolo.

L’erba gatta, o catnip, è una sorta di giocattolo o spuntino per molti gatti. Non tutti, però, reagiscono allo
stesso modo, dopotutto i gatti sono imprevedibili.

In generale, però, la grande maggioranza di felini ha trasformato l’erba gatta nel proprio passatempo.
Scopriamo cos’è il perché è così popolare tra i nostri felini.

Che cos’è esattamente l’erba gatta?

Il suo nome scientifico è Nepeta cataria. Questa pianta sempreverde fa parte della stessa famiglia della
menta e può misurare fino a un metro di altezza. Il motivo principale per cui i gatti ne sono attratti è
l’azione del composto chimico nepetalactone, presente nelle foglie e germogli.

Questa pianta, presente in Europa, deve il suo nome (Nepeta, che in latino significa scorpione) alla diffusa
convinzione che potesse servire come antidoto alla punture di scorpione.
I gatti spesso si strofinano contro di essa, la annusano e la mordono, dal momento che il nepelactone
presente nell’erba può provocare una sferzata di energia paragonabile a quella generata dall’LSD negli
esseri umani. Gli effetti di questa erba di solito durano circa 10 minuti.

Quale reazione può causare nei gatti?

Come già accennato, gli effetti dell’erba gatta sono simili a quelli causati dall’LSD nell’uomo. I gatti che sono
sotto gli effetti di questa pianta adottano comportamenti imprevedibili, ma solo se la annusano.

Quando un gatto ingerisce la pianta, ha l’effetto opposto. Agisce come un potente sedativo che lascerà
l’animale fuori combattimento più a lungo di un normale pisolino. In realtà, anche gli esseri umani possono
trarre beneficio dall’erba gatta per dormire meglio.

Non tutti i gatti risentono di questi effetti, però. Si stima che solo il 50% della popolazione felina trovi
questa pianta eccitante o lontanamente interessante. Un consiglio: date l’erba gatta solo ai gatti che hanno
raggiunto l’età adulta; i cuccioli di pochi mesi di solito non reagiscono.

Accessori con erba gatta per gli amanti dei felini

Una sovraesposizione all’erba gatta finirà per desensibilizzare il vostro animale ai suoi effetti, tuttavia,
qualche capriccio occasionale può illuminare il pomeriggio del vostro felino e regalare momenti divertenti.

• Cuscini riempiti con catnip. È possibile acquistarli in qualsiasi negozio di animali. Il vostro animale
domestico lo trascinerà in giro per la casa e cercherà di distruggerlo, almeno fino a quando qualcos’altro
non attirerà il suo interesse mezz’ora dopo.

• Interi rami di erba gatta possono essere ottimi alleati per addestrare i gatti. Se volete che i vostri
felini smettano di rovinare il divano, strofinate le foglie di questa pianta sul tiragraffi per attirare
l’attenzione del gatto.

• Gli spray all’erba gatta possono aiutare a creare nuovi giocattoli. Spruzzatelo su stracci, calze,
giocattoli e altro per riaccendere l’interesse dei vostri animali.

I migliori giochi di intelligenza per gatti

I gatti sono animali molto sensibili e intelligenti. Per mantenere una vita sana, hanno bisogno di esercitare
le loro capacità cognitive. Pertanto, è essenziale arricchire l’ambiente in cui vivono e offrire loro dei giochi
di intelligenza per gatti. Ciò permetterà a questi felini di essere fisicamente e mentalmente attivi.

Come stimolare la mente del vostro gatto?

Non è sempre possibile dedicare tutto il tempo che vorreste al vostro amico a quattro zampe. La vita
moderna, sempre più accelerata, spesso obbliga i proprietari di animali domestici a dover rinunciare alla
compagnia e all’affetto dei loro amici.

Per evitare una routine sedentaria e gli effetti negativi che essa comporta, potete ricorrere
all’arricchimento ambientale. Ciò significa creare un intorno gradevole e offrirgli giocattoli e accessori in
grado di stimolare sia il corpo che la mente.
Attualmente, è possibile trovare giocattoli interattivi, labirinti e tiragraffi “intelligenti”, appositamente
progettati per stuzzicare l’intelligenza dei gatti. Sono anche disponibili dei veri e propri “centri benessere”
che offrono toeletta, spazzolatura e massaggi per rilassare i vostri felini domestici.

Un’altra idea, per stimolare la curiosità del vostro micio, è quella di usare alimentatori intelligenti.
Muovendo o spingendo con la zampetta, l’animale potrà ottenere cibo ogni volta che avrà fame. Ci sono poi
dei giochi a labirinto, in cui potrete “nascondere” snack e dolci per gatti, che il vostro amico si divertirà a
trovare.

Nonostante quanto sopra, dovete stare attenti a non sovraccaricare l’ambiente e finire per confondere
l’animale. I giocattoli e gli accessori devono avere uno spazio ben delimitato, in modo che l’animale abbia
sempre spazio sufficiente per camminare, saltare e correre. Ricordate di tenere separate la zona in cui
mangia dalla lettiera e dall’area di svago.

Giochi di intelligenza per gatti fatti in casa

Un’altra opzione è quella di creare da soli alcuni giocattoli, per stimolare e intrattenere i vostri piccoli felini.
Potrete liberare la fantasia e costruire passatempi usando materiali semplici o riciclati. Come scatole di
cartone o rotoli di carta igienica.

Di seguito, vi mostriamo alcuni suggerimenti semplici ed economici che potrete usare dando vita a tutta la
vostra creatività:.

Trova la preda

Se avete un gatto, sapete benissimo che questi dolci animali domestici hanno una vera e propria passione
per le scatole di cartone. Quindi, perché non approfittare di questo materiale, economico e sicuro, per
creare giochi di intelligenza per gatti?

Prendete una scatola di cartone, di quelle lunghe e strette, con un fondo non troppo alto. Poi serviranno
delle forbici e alcuni giocattoli di piccole dimensioni (palline, topi, uccellini di plastica, ecc.). Inserite i
giocattoli nello scatolone chiusi e, nella parte superiore, fate diversi buchi, in modo che il gatto possa
vedere e inserire le zampette all’interno.

In questo modo, il gatto verrà attirato dalla curiosità di vedere cosa si nasconde all’interno dello scatolone.
Poi, cercherà di afferrare le sue prede facendole passare per i fori da voi aperti. Semplice e divertentissimo!

Gioco di intelligenza con rotoli di carta

Usando un poco di creatività, potrete costruire numerosi giocattoli grazie ai rotoli di carta igienica o quelli
della carta da cucina. Un’opzione molto pratica è usare del nastro adesivo (o della colla non tossica) per far
aderire diversi rotoli sotto forma di piramide, come nella foto in basso.

Fonte: Doodlecats.com

Per completare questo passatempo, inserite alcuni giocattoli, dei dolcetti o dei croccantini, all’interno dei
rotoli. Questo giocattolo fatto in casa è ecologico e perfetto per stimolare la mente del vostro animale
domestico.

Giochi di intelligenza per gatti per stimolare vista, udito e olfatto


La stimolazione sensoriale è un aspetto chiave nel processo di arricchimento ambientale per gatti. Oltre ai
giocattoli che abbiamo visto prima, che serviranno per tenerli attivi, dovrete aggiungere altri elementi in
grado di allenare i loro sensi più sviluppati: la vista, l’udito e l’olfatto.

Queste sono alcune idee di giochi “sensoriali” che piaceranno moltissimo al vostro amico a quattro zampe:

Stimoli visivi e sonori per gatti

Un gatto può passare ore a guardare fuori dalla finestra, osservando i movimenti delle persone e i fenomeni
naturali. Questo è uno stimolo semplice ed economico che ogni proprietario può offrire ai propri cuccioli.

Tuttavia, questa finestra dovrebbe essere orientata a stimoli positivi e non a prede irraggiungibili, come
piccioni o altri uccelli. Se il vostro gatto passa tutto il giorno a desiderare qualcosa che non potrà mai avere,
può generare un’enorme sensazione di frustrazione.

Potete anche utilizzare un televisore o un altro dispositivo, come una tablet o un telefono cellulare, per
mostrare video adeguati. Ma ancora una volta dovrete ricordare che i gatti hanno il loro modo di sentire e
capire il mondo. Pertanto, è fondamentale selezionare video che offrano immagini e suoni che suscitino il
loro interesse.

Stimoli olfattivi per il vostro micio

L’olfatto gioca un ruolo centrale nella comprensione del mondo di ogni felino. Pertanto, stimolare le abilità
olfattive del vostro gatto è essenziale per far sviluppare la sua intelligenza. Allestire una vaschetta con
dell’erba gatta è solitamente il modo migliore per aiutare l’animale a risvegliare la sua curiosità olfattiva.

Posso portare il mio cane al fiume?

Portare il cane al fiume in estate può essere un'ottima idea per voi e per lui. Ma attenzione alle regole
comunali che possono impedirgli l'accesso.

Con l’arrivo dell’estate e delle vacanze non c’è idea migliore di passare del tempo insieme al miglior
compagno possibile, il vostro animale domestico. A questo punto potrebbe venirvi un dubbio…posso
portare il mio cane al fiume? Ci sono delle leggi che lo proibiscono?

A differenza di altri paesi, in Italia ci sono delle normative che regolano l’accesso del cane al fiume, nei corsi
d’acqua pubblici, quindi è fondamentale informarsi prima di accedervi. Ci sono dei punti in cui non è
permesso l’accesso ai nostri amici pelosi e questo dipende dal luogo e dal momento dell’anno.

Il cane al fiume è una buona idea?

Di base, non c’è niente che lo impedisca. Il divertimento non c’è solo per l’uomo, ma anche per i cani che si
divertono molto ad accompagnare i loro padroni nelle mete delle loro escursioni.
Il fiume diventa un luogo ideale in cui il cane può fare il bagno, rinfrescarsi, godere di un momento di svago
in un ambiente diverso da quello da quello usuale. L’animale si divertirà e anche il suo padrone farà
un’esperienza indimenticabile.

Consigli per rinfrescare il cane nelle calde estati

Il calore intenso non causa solo una diminuzione dell’energia e della vivacità del cane, ma può anche
favorire il verificarsi di colpi di calore. Per questo è molto importante tenere conto di alcuni consigli durante
l’estate. Fate in modo che il vostro cane si senta bene e al fresco.

Proseguendo leggerai alcuni consigli da non dimenticare, utili per l’estate:

Buona idratazione

L’idratazione è importante nelle persone come negli animali. Il cane deve avere sempre a disposizione
dell’acqua fresca, pulita, durante tutta la giornata. In più, si deve fare particolare attenzione in estate,
quando l’acqua tende a evaporare o a scaldarsi.

Un valido modo per fare sì che il cane sia sempre idratato è porre degli abbeveratoi sparsi in diversi luoghi
in cui il cane è abituato ad andare. Nel caso in cui si portasse il cane al fiume è comunque necessario
portare dell’acqua pulita e assicurarsi che beva, magari con un abbeveratoio portatile.

Bagnarlo è un buon modo di mantenerlo fresco

Per abbassare la temperatura corporea del cane è molto utile bagnarli la testa e il corpo. Oltre ad una
piscina, una giornata al fiume può essere l’ideale per tenerlo idratato, fresco e in salute.

Precauzioni per andare al fiume con il cane

Anche se non sembrano esserci dei rischi nel portare il cane la fiume, ci sono dei consigli utili da seguire:

• Una volta arrivati nella zona dove si può accedere all’acqua, assicuratevi di proteggere il vostro
amico dai raggi del sole eccessivo, anche con una protezione solare. In commercio ci sono numerosi
prodotti specifici.

• Un’altra parte del corpo del cane da proteggere sono i cuscinetti o polpastrelli. Solitamente le
pietre e la sabbia possono diventare molto calde. Il cane tende a rotolarsi e a stare su di esse e questo può
creargli delle scottature; utilizzate una protezione specifica per i polpastrelli.

• Dovrete fare attenzione che nei dintorni dell’acqua non ci siano dei vetri rotti, dei resti di lattine o
qualsiasi altra cosa che possa tagliare o ferire il vostro cane.

• Esiste la possibilità che alcune zone del fiume siano molto profonde. Assicuratevi che l’animale si
bagni in un’area dove l’acqua non sia più profonda dell’altezza del vostro animale e magari acquistate un
apposito cappottino salvagente.

• Una volta arrivati, dobbiamo ricordarsi che al fiume possono esserci delle persone a cui non
piacciono i cani. In questi casi è il caso di trovare un compromesso e cercare di non recare disturbo a chi
desidera stare tranquillo, specialmente quando arriva il momento di asciugare il cane.

Luoghi consigliati per portare il cane al fiume


In Italia sono molte le spiagge attrezzate al meglio per garantire una pausa rinfrescante ai nostri animali
domestici, specialmente nel periodo estivo. Fiumi, laghi e specchi d’acqua sono accessibili e regolamentati.

Si deve fare attenzione a eventuali restrizioni applicate dai comuni e dalle autorità. Inoltre, il rispetto delle
regole di base di igiene e quiete pubblica e fondamentale per evitare sanzioni e fare in modo che tutti si
divertano. Cercate subito nella vostra zona quali sono le aree accessibili per il vostro amico a quattro
zampe.

Esistono spiagge per gatti in Italia? Ebbene sì!

Forse non lo sapete, ma anche i mici (sempre che ne abbiano voglia) possono godersi l'estate, grazie alle
spiagge per gatti! E ce ne sono anche in Italia.

Molte persone rinunciano alla compagnia del proprio animale domestico quando si recano in vacanza.
Portateli con voi! Se il vostro piccolo amico è un felino, ci sono delle aree attrezzate anche per lui, delle
spiagge per gatti.

Per questo tipo di animali, spesso non è facile adattarsi a luoghi di balneazione molto affollati, pieni di
sabbia o acqua. Tuttavia, non demordete. Esistono delle spiagge per gatti anche in Italia.

Nel Bel Paese ci sono addirittura delle vere e proprie oasi private dove questi teneri compagni di vita
prendono il sopravvento su ombrelloni e lettini. Ne è esempio la spiaggia di Su Pallosu, un vero e proprio
santuario felino.

Questa spiaggia della provincia di Oristano è defilata e non è meta di turismo massivo. Questo permette a
61 gatti che abitano su questa costa di accedere liberamente alle sue rive.

Com’è la vita dei gatti di Su Pallosu?

La spiaggia di Su Pallpsu è situata nel centro del Mediterraneo, ed è un vero e proprio paradiso inesplorato,
almeno per gli umani.

Di certo, gli abitanti della zona non hanno problemi con roditori. I gatti di questa spiaggia vivono
pienamente liberi e in maniera pacifica.

I felini che vivono in questo angolo di mondo sono accuditi dall’Associazione Culturale Amici di Su Pallosu.
Questa associazione (non a scopo di lucro) si occupa della loro alimentazione, dell’assistenza medica dei
cuccioli.

Le entrate che permettono a questa associazione di proseguire con il proprio intento sono legate al micro-
turismo. Anche le visite guidate sono completamente gratuite e le entrate sono garantite dalla vendita di
alimenti, accessori, regali e qualche servizio offerto.

I gatti e le gatte sono sterilizzati per prevenire la riproduzione incontrollata di questi felini. Attualmente ci
sono circa 61 animali e per il momento non vengono accettati ulteriori ospiti.

Storia di Su Pallosu
A Su Pallosu ci sono solo sei abitanti umani.Per quanto riguarda la presenza di gatti, l’arrivo dei gatti su
questa pittoresca spiaggia risale agli anni Ottanta. Come accade molto spesso, il tutto è iniziato con una
grande invasione di topi nella zona. La massiccia presenza di roditori portò i pescatori di tonno a
contrastarla con una bella quantità di gatti.

I gatti diventarono degli eroi. Gli abitanti se ne presero cura e li nutrirono con il pesce. Il clima dell’isola, le
coste e la spiaggia si rivelarono adatti a questi animali. Ecco perché sono ancora lì, nella spiaggia per gatti
più bella del mondo.

Va da sé che le visite a questa spiaggia sono numerosissime e che potete trovare tantissime informazioni
sui forum di viaggi. Chiunque ami i gatti sarà di certo felice di passare le sue vacanze circondato dai felini!

Spiagge per gatti in Italia

Se vi state chiedendo se esistano altre spiagge per gatti in Italia siamo felici di rispondervi. Molte persone si
chiedono se è permesso portare i gatti in spiaggia e dove è concesso.

Come per i cani, all’inizio questo non era possibile. Tuttavia, ora si può accompagnare il proprio felino fino
al mare, nei luoghi dove è consentito e seguendo le regole indicate. Sta al padrone dell’animale informarsi
in maniera corretta.

Chi non segue le leggi e non rispetta le regole di igiene può rischiare di rovinare la propria vacanza e quella
degli altri.

Come sapere se in una spiaggia possono accedere i gatti?

Controllate sempre e informatevi in maniera corretta prima di accedere in una spiaggia con il vostro
animale, cane o gatto che sia. In Italia si trovano numerosi lidi che permettono l’accesso ai felini, in molte
regioni (Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Lazio e molte altre). Scoprite la più vicina a voi e fate passare
una vacanza fuori schema al vostro amico a quattro zampe.

Spiagge per felini: cosa ne pensano i gatti?

Ricordate che i felini non sono molto amanti del calore, del sole e dell’acqua. Portare un animale in spiaggia
e tenerlo in gabbia non è di certo un’esperienza rilassante per lui. Probabilmente, il vostro gatto apprezzerà
di più la quiete, il fresco e la comodità della vostra casa.

Scoprite le migliori spiagge per cani

Molti di voi staranno già pianificando le vacanze estive. Montagna, lago o mare? E il vostro piccolo amico…
vi accompagnerà?

Se possedete un animale domestico, di sicuro vi starete domandando cosa fare con lui durante le vacanze
estive. Per questo, se vi piace passeggiare ed andare al mare, in questo articolo condivideremo con voi i
nomi di alcune spiagge ideali per trascorrere le vacanze con i vostro cani, in Spagna, Inghilterra e Stati Uniti.
Luoghi meravigliosi, che vi raccomandiamo di visitare. Scopriamoli insieme.

Dove si trovano le migliori spiagge per cani in Spagna?


La Rubina, Empuriabrava, Girona

La Costa Brava è, senza alcun dubbio, ricca di calette spettacolari, e La Rubina è una di queste. Ideale per i
cani, è una delle più visitate da colore che possiedono un animale domestico. Perché? La spiaggia si trova
nelle immediate vicinanze del Parco Naturale l’Aiguamolls del Empordà. Un luogo perfetto per godersi la
natura al 100%.

La spiaggia della Rubina si estende per svariati chilometri, e il vostro amico a 4 zampe potrà correre senza
disturbare nessuno. Nei dintorni vi sono inoltre ristoranti pet friendly ed altri appositamente dedicati agli
animali. Sabbia fina e acqua cristallina completano questo luogo che non potrete fare a meno di visitare.

Playa de l’Ahuir/Playa Can, Gandia (Valencia)

Se andate in provincia di Valencia, la Playa Can, situata nella zona nord della Playa dell’Ahuir, è la miglior
scelta se siate accompagnati dal vostro cane. Tranquillità, un ambiente familiare e acque fresche e
cristalline sono solo alcuni dei vantaggi di questa caletta.

Non dimenticate però di portare il guinzaglio del vostro cane e il suo libretto sanitario, uniche due
restrizioni in regola in questo splendido posto.

Spiaggia del Castello Sohail /Playa Canina, Fuengirola (Malaga)

La Playa Canina de Fuengirola è situata di fronte al Castello di Sohail. E’ perfetta per i cani, ma non dovete
dimenticarvi di rispettare le regole del luogo: portate con voi il libretto sanitario del vostro cane e, se
questo pesa più di 20 kili, mettetegli la museruola.

Platja de la Platera, L’Estartit (Girona)

Non è una meta molto conosciuta, ma si tratta di un luogo semplicemente meraviglioso. La natura è
assicurata, con una vista incredibile sulle Isole Medas e nessuno scorcio su alti palazzi e grattacieli. Nella
Platja de la Platera, il vostro piccolo amico potrà correre e giocare in tranquillità.

Naturalmente sempre al vostro fianco e con il guinzaglio.

Platja de l’Aiguadolç, Vilanova i la Geltrú

Molto vicino al quartiere Sant Gervasi di Barcellona, la Platja de l’Aiguadolç è il posto perfetto da visitare
con il vostro animale. Un luogo quasi vergine e per questo estremamente tranquillo. Il mare tende ad
essere poco ondoso.

Ricordatevi di portare il vostro cane al guinzaglio, secondo il regolamento del posto.

Spiagge per cani in Inghilterra

Spiaggia West Wittering (Chichester)

Questa spiaggia è interamente accessibile ai cani. Il posto migliore per passeggiare, nuotare e divertirvi con
il vostro amico a quattro zampe.

Spiaggia King Lynn (Snettisham)

Gli estesi banchi di sabbia sono un’allettante scelta affinché il vostro piccolo amico faccia esercizio e si
diverta alla grande.

Spiaggia Thorne (Canvey Island)


Situata sull’estuario del Tamigi, è un luogo che dovete assolutamente scoprire, e qual modo migliore se non
portare il vostro cane con voi in questa nuova avventura?

Le migliori spiagge per cani negli Stati Uniti

Spiaggia Huntington (California)

Si tratta di un paradiso per cani. Qui possono correre senza guinzaglio, anche se è sempre importante
prendere alcune precauzioni.

Spiaggia Outer Banks (Carolina del Nord)

In molte delle spiagge nelle Outer Banks, nella Carolina del Nord, sono ammessi gli animali, anche se le
regole variano da un luogo all’altro, quindi informatevi bene prima. In alcune si può addirittura passeggiare
con il cane senza guinzaglio.

Block Island (Rhode Island)

Una splendida spiaggia da visitare. I cani potranno persino viaggiare gratis assieme a voi nel battello. Cosa
aspettate a conoscerla?

Dog Beach, Fort Myers (Florida)

Letteralmente “spiaggia dei cani”, è destinata ai nostri amici a quattro zampe, ed è un luogo tutto da
conoscere e godersi. Non esistono stabilimenti, dunque ricordatevi di portare con voi acqua per il vostro
animale in modo da evitargli colpi di calore.

Edisto Beach State Park (Carolina del Sud)

In questo luogo sia voi che il vostro animale starete a meraviglia. Potrete portare la tenda da camping e
passare un fine settimana accampati accanto al vostro piccolo amico. L’uso del guinzaglio è obbligatorio.

Hunting Island (Carolina del Sud)

Se cercate una spiaggia vergine, tranquilla, ideale per riposare, questo è il posto che fa per voi. Potrete
avventurarvi con il vostro animale ed esploraretutti i meravigliosi posti che quest’isola offre.

Fort Soto Park, Tierra Verde (Florida)

Qui i cani sono liberi di correre senza alcuna restrizione. Cos’altro potreste volere da questo fantastico
posto?

Jekyll Island (Georgia)

Isolata ed estremamente tranquilla, cosa aspettate a recarvi in quest’isola? È piena di stabilimenti pet
friendly, per cui non avete scuse per non farci una scappatina.

Sapete perché il vostro gatto strofina la testa contro di voi?


I gatti sono tra gli animali più diffusi al mondo e questa popolarità è dovuta soprattutto al fatto che gli
uomini apprezzano moltissimo la compagnia di questi felini misteriosi, inquieti e giocherelloni, nonostante il
loro comportamento a volte possa sembrare strano. In questo articolo capirete perché il vostro gatto
strofina la sua testa contro di voi.

I gatti non sono affettuosi

Probabilmente avrete ascoltato questa frase un migliaio di volte! Lasciate però che vi dica che non è altro
che un mito. Di fatto, in base alla razza e in particolare all’educazione, un gatto può rivelarsi un essere
estremamente affettuoso.

Le persone sono semplicemente più abituate alla maniera di esprimere affetto che hanno i cani, per i quali
tutto l’universo ruota attorno al padrone. I gatti al contrario sono esseri totalmente indipendenti e
autosufficienti, e non esiteranno ad abbandonarvi se gli manca alimentazione o un rifugio. Inoltre, i cani
sono molto più espansivi nel mostrare affetto.

Questo non vuol però dire che i gatti siano ostili o schivi, al contrario possiedono molti modi per dimostrarci
che gli piace la nostra compagnia. Una delle maniere che utilizzano per dimostrare questo tipo di empatia
coi propri padroni o per richiamare la loro attenzione, è strofinare testa e corpo contro il proprio
“proprietario”.

Quando un gatto si avvicina abbastanza da potersi strofinare, o ti permette di accarezzarlo, vuol dire che si
fida di voi e che sa che non gli farete del male. Altrimenti non esiterebbe a scappare di corsa. Anche le fusa
sono un segnale che il gatto è tranquillo e non gli da fastidio la vostra compagnia, ma non vi illudete, i gatti
fanno le fusa anche in situazioni di forte stress. Sarà dunque meglio analizzare il loro linguaggio corporale.

Tenete presente che all’interno della gerarchia del gatto è lui ad occupare la posizione più alta, mentre voi
siete semplicemente un altro animale con cui condividere lo spazio ed avere una relazione simbiotica: voi
gli procurate da mangiare e lui vi lascia vivere nel suo territorio. Comprendere il ruolo dominante del gatto
è essenziale per una convivenza insieme. Tenete presente che sarà lui ad indicarvi quando vuole essere
accarezzato, quando vuole giocare e mangiare e, talvolta, quando è dell’umore per lottare con voi.

Territorialità

Come dicevamo nel precedente paragrafo, i gatti sono animali molto territoriali. Per loro tutto ciò che
rientra nel loro “territorio” gli appartiene (la tua casa e il cortile dei vicini nel caso in cui lo lasci uscire). Per
questo motivo attuerà il processo di marcatura come lo farebbe in natura.

Tuttavia potresti non essere a conoscenza del fatto che i gatti non si limitano a usare le ghiandole anali per
marcare il territorio. Il gatto non deve necessariamente urinare su un oggetto perché questo si identifichi
come suo: gli basta infatti sfregare il corpo contro le cose che ritiene gli appartengano, impregnandole col
suo odore. Questo include anche te.

In generale ai gatti piace delimitare il proprio territorio, e, per rendere il tutto più evidente, a volte
utilizzano anche elementi visuali. Chi ha avuto un gatto sa sicuramente quanto siano efficaci nell’osservare i
nostri mobili e cuscini. Per loro, marcare con le unghie la superficie di un mobile significa che questo è di
sua proprietà. Poiché i gatti possiedono nei polpastrelli delle ghiandoleche emanano un odore che rimane
impresso negli oggetti, si può dire che non si tratta solamente di una marcatura visiva.

Per questo motivo, se un gatto vi massaggia con le zampette dandoti piccoli e confortanti graffietti, non
sentitevi lusingati: il gatto sta semplicemente marcando la sua proprietà. Persino la pelliccia, vicino al
follicolo pilifero, secerne un liquido oleoso che serve durante la marcatura. Per questo motivo i gatti
strofinano il corpo contro gli oggetti, specialmente dopo essere entrati in contatto con un altro animale o
una persona esterna alla casa.

Lo stesso succede con il musetto: se vedete che sfrega la sua testa contro di voi, oltre a salutarvi con affetto
vi sta attaccando il suo odore attraverso le ghiandole che ha su entrambi i lati della faccia.

Bene, adesso sapete che le dimostrazioni che credete di affetto da parte del vostro gatto sono spesso dei
modi di identificare ciò che considerano proprio. Questo ha però dei vantaggi: talvolta, in base alla fauna
locale e alla bravura del vostro gatto nell’arte della caccia, potrete ricevere dei bocconcini notturni:
scarafaggi, grilli. uccellini spennacchiati e principalmente topi!

Perché i cani piegano la testa quando gli parlate?

State dando un ordine al vostro cane, e subito dopo lui piega la testa, e voi penserete automaticamente che
sta prestando attenzione a quello che gli state dicendo. Quante volte vi è capitato?

La maggior parte dei padroni associa questo movimento allo stesso che compiono le persone quando non
capiscono ciò che qualcuno sta dicendo loro. Come per dire: “che cosa vuole intendere?” Anche i cani lo
fanno, e sembra una cosa molto umana.

A cosa è dovuto questo gesto? In realtà, ci sono due teorie che tentano di spiegare perché i cani piegano la
testa quando gli parlate.

Gli scienziati non sono concordi

Il fenomeno viene studiato da scienziati specializzati in biologia, veterinaria e neuroscienza. Nonostante ciò,
ancora non esiste una risposta certa, e i ricercatori non sono d’accordo tra di loro.

Anche se sembra incredibile, la testa inclinata dei cani è un tema che genera dibattiti e controversie nella
scienza attuale. Principalmente esistono due posture che cercano di spiegare questo comportamento, e
l’una si oppone all’altra.

C’è un gruppo di esperti che pensa che i cani inclinino la testa per poterci ascoltare meglio. Però, un’altra
ipotesi suggerisce che in realtà lo fanno per un altro scopo: guardarci con un campo visivo più ampio.

Vediamo le motivazioni di entrambe le teorie…

I cani piegano la testa per sentirci meglio?

Secondo alcuni esperti in psicologia canina, i cani piegano la testa per collocare i loro padiglioni auricolari
esterni in modo che possano captare con maggiore chiarezza e precisione le modulazioni della nostra voce.

Ricordate che i cani sono in grado di riconoscere più di 160 parole. Alcuni esemplari superano addirittura
questo margine.

Per questo motivo, non è strano che inclinino il capo per stare più attenti mentre parliamo loro.

La seconda ipotesi: i cani inclinano la testa per vederci meglio


Secondo un altro gruppo di ricercatori, i cani compiono questo gesto così specifico perché permette loro di
vedere la nostra bocca mentre parliamo. Cosa impedisce loro di vederla frontalmente? La risposta è
semplice: il muso.

Il muso impedisce ai cani di vedere la parte inferiore della nostra bocca se gli parliamo stando di fronte a
loro. Succederebbe a tutti, se si avesse una parte del corpo così pronunciata davanti agli occhi.

Ciò spiegherebbe perché i cani con il muso più grande e lungo hanno maggiori probabilità di assumere
questa postura facciale.

Tutto dipende dall’addestramento

Non dimenticate che il modo in cui reagisce un cane ai vostri ordini, dipende in gran parte dall’efficacia
dell’addestramento che ha ricevuto. Quando tenta di identificare ciò che gli state dicendo tramite la vista e
l’udito, significa che riuscite ad ottenere la sua attenzione.

Secondo questa teoria, piegare la testa è un’azione con la quale i cani cercano di dare un significato alle
parole che diciamo loro. Evidentemente la loro intenzione sembra quella di volerci capire.

Oltretutto, forse siete stati proprio voi a fomentare questo tipo di comportamento nei vostri animali.

Risposta programmata?

La maggior parte dei padroni tende a pensare che i cani pieghino la testa come segnale di attenzione e di
obbedienza.

Senza esserne coscienti, dopo che il cane ha piegato la testa, noi rispondiamo con una carezza. La
conseguenza di ciò è che abituiamo l’animale a ripetere questa azione più e più volte, per ottenere degli
stimoli positivi.

E’ possibile che fin dall’antichità abbiamo suscitato in loro questa risposta programmata. E finché
continuano a ricevere delle ricompense dai propri padroni, questi animali non smetteranno di compiere
questo gesto.

Se lo fa troppe volte, potrebbe esserci un problema

Se il cane inclina la testa in modo frequente e senza controllo, dovete fare attenzione. Nel minore dei casi,
potrebbe avere un’otite.

Qualsiasi malattia dell’organo uditivo colpirà l’equilibrio del cane, facendogli inclinare la testa molto spesso.
Se il vostro amico piega la testa solo quando gli parlate, è un buon segno. La cosa normale è che riconosca
la voce del suo padrone, e ciò indica che va tutto bene.

Come posso pulire le orecchie del mio cane?

Uno dei modi per mantenere sane le orecchie dei vostri animali è attraverso un buon processo d’igiene.

Se qualche volta vi siete chiesti “come posso pulire le orecchie del mio cane?”, prestate ora molta
attenzione.

Prendersi cura delle orecchie del cane è molto importante poiché si tratta di uno degli organi primordiali
nei cani, dai quali non solo dipende l’udito, ma anche la velocità di risposta o l’equilibrio.
Perché pulire le orecchie del vostro cane?

Uno dei principali problemi che derivano da una mancanza di igiene è quello della crescita e della
proliferazione di batteri, oltre all’insorgere di infezioni e funghi.

Allo stesso tempo si può presentare un’ostruzione del passaggio di aria nella cavità dell’orecchio, che
colpirà l’udito del cane.

È bene pulire le orecchie almeno una volta ogni due settimane, in modo da evitare l’accumulo di cerume e
consentire a voi di individuare qualsiasi tipo di irregolarità che stia colpendo il canale uditivo del vostro
animale.

Non appena il cane si sarà abituato alla pulizia ed essa si sia trasformata in un’abitudine, tutto il processo
sarà molto più facile e meno fastidioso per l’animale.

Prima di iniziare

Prima di procedere con la pulizia delle orecchie del cane è bene effettuare un controllo preliminare dello
stato delle sue orecchie, affinché possiate individuare qualsiasi anomalia che si stia presentando. Prestate
attenzione alle seguenti situazioni:

• L’otite produce malessere e prurito all’interno del canale uditivo, per cui il cane cercherà di grattarsi
per alleviare il fastidio.

• Qualora il canale uditivo presentasse suppurazioni, fosse irritato, infiammato, rosso o sanguini, ciò
può essere segnale di un’infezione o altre malattie. Il colore ideale deve essere rosa pallido.

• Palpate le orecchie per cercare irregolarità, anche nella stessa punta. Le infiammazioni e le infezioni
tendono ad estendersi e a causare dolore nel cane.

• Il vostro cane piange, grugnisce e non vi consente di toccargli le orecchie o la testa.

• Le orecchie o il canale uditivo emanano un cattivo odore.

• Produzione eccessiva di cerume.

Se il vostro cane presenta qualcuno di questi sintomi, la cosa più conveniente è portarlo dal veterinario
affinché esamini il suo stato.

Prima parte: pulizia esterna

L’orecchio è diviso in due parti, quella esterna e quella interna. La pulizia della parte esterna,
corrispondente alla zona ricoperta di pelo, è relativamente semplice.

• Usate un panno inumidito in acqua tiepida con un po’ di shampoo.

• Strofinate dolcemente le orecchie.

• Massaggiate le orecchie e la testa per rilassare il cane.

• Inumidite il panno in acqua tiepida ma senza shampoo.

• Eliminate ogni traccia del prodotto dalle sue orecchie. Lasciandolo potreste causare irritazioni o
reazioni cutanee.

• Una volta fatto ciò, asciugate le orecchie con un asciugamano.


Seconda parte: pulizia interna

La parte interna è la più delicata, e richiede la massima attenzione. Essa comprende la parte di cartilagine
scoperta e rosea del canale e le zone interne dell’orecchio.

• Prendete un pezzo di garza e avvolgetevelo attorno al dito.

• Introducetelo con delicatezza dentro all’orecchio, facendo attenzione a non toccare il fondo.

• La garza pulirà le pareti raccogliendo i resti di cerume posizionati su di esse.

• Ripetete il processo avendo cura di non irritare o danneggiare l’orecchio del cane.

• Una volta terminato, date una ricompensa al cane per essersi comportato bene.

Quello che non dovete fare

• Non usate delle garze bagnate per pulire la zona scoperta né per la parte vicina al canale uditivo.
Eventuali gocce d’acqua entrate in contatto con il canale potrebbero causare infezioni, poiché l’acqua si
decomporrebbe generando un ambiente ideale per la proliferazione di batteri.

• Potete incontrare svariati prodotti in commercio che facilitano la pulizia delle orecchie, adatti per
dissolvere il cerume accumulato; ricordate però di non utilizzare alcun prodotto senza aver prima chiesto
parere al vostro veterinario, specialmente se si tratta di prodotti non specifici.

• Alcune persone consigliano anche di usare sieri o aceto, anche se non ve ne raccomandiamo
l’utilizzo in quanto tendono a concentrarsi nel canale e a depositarsi lì.

• Non introducete niente nel canale uditivo del vostro animale, neanche cotton fioc, altrimenti
potreste danneggiare gravemente l’udito causandogli addirittura la sordità.

I disturbi agli occhi più frequenti nei cani

Nonostante la cura degli occhi di un cane sia piuttosto semplice, esistono alcuni disturbi oculari che
colpiscono con frequenza questi animali. È quindi importante conoscerli per poterli individuare qualora
comparissero, per poter sempre tenere sotto controlla la salute dei nostri animali.

Bisogna tenere in considerazione che i disturbi oculari nei cani possono essere causati, oltre che da
problemi congeniti, anche dalla mancanza di igiene, da colpi o dal contatto con batteri. Va anche ricordato
che, curiosamente, le patologie oftalmologiche che colpiscono i nostri amici pelosi sono le stesse che
possono colpire anche noi: vediamone dunque alcune.

Congiuntivite

La congiuntivite si manifesta nei cani come un sintomo secondario dovuto a qualche virus presente nel suo
organismo ed è caratterizzato da un arrossamento dell’occhio, accompagnato da una
lacrimazioneabbondante. È un disturbo abbastanza fastidioso, per questo motivo l’occhio affetto da
congiuntivite di solito tende a mantenersi semi chiuso.

Un’altro sintomo della congiuntivite è la formazione abbondante di cispeverdi, bianche o giallognole:


dovrete rimuoverle e pulire con cura la zona per evitare che vadano negli occhi al cane e gli provochino
ulteriori molestie. È possibile anche che il cane, in alcuni momenti, si dimostri eccessivamente sensibile alla
luce, naturale o artificiale che sia.

Se notate questi sintomi vi consigliamo calorosamente di portare il vostro cane dal veterinario, per evitare
che il problema diventi cronico e anche per individuare che tipo di virus che sta provocando la
congiuntivite: in questo modo sarà possibile diagnosticare precocemente determinate malattie che
potrebbero mettere a repentaglio la vita del vostro amico a quattro zampe.

Cataratta

La cataratta è la prima causa di cecità nei cani: si tratta di una sorta di opacità nell’iride dei cani e di norma
è ereditaria. Di solito fa la sua comparsa intorno ai sei anni nei cani di taglia grande o gigante e intorno ai
nove anni nei cani di taglia media e piccola.

Nel caso in cui la cataratta non venga curata, essa diventa più spessa, quasi a formare un velo bianco, che
impedisce la visione totale o parziale del cane.

La cataratta, oltre all’età e al fattore ereditario, può anche comparire dopo un colpo forte all’occhio oppure
come conseguenza del diabete.

L’unico trattamento conosciuto per eliminare la cataratta è l’asportazione chirurgica del velo opaco che
copre l’occhio del cane.

Glaucoma

Conosciuto anche con il nome di ipertensione oculare, il glaucoma consiste nell’aumento della tensione
oculare (pressione sanguigna dell’occhio), che a lungo andare danneggia il nervo e la retina. Se non viene
curato, la visibilità del cane diminuisce fino a provocare la cecità completa dell’occhio interessato.

Il glaucoma, in generale, si presenta sempre accompagnato da certe patologie che causano un cambio della
pressione del sangue, perciò è possibile affermare che il glaucoma è il riflesso di un problema più grave.

Il glaucoma è caratterizzato da un’infiammazione piuttosto evidente dell’occhio, che comincia ad assumere


una colorazione corneale azzurrognola a mano a mano che la malattia avanza. È di vitale importanza
portare immediatamente il cane dal veterinario, dal momento che il decorso di questa patologia è molto
rapido e provoca danni irreversibili entro le 24 ore seguenti all’insorgere dell’infiammazione.

Qualche raccomandazione in più

• In tutti e tre i casi presentati sopra è necessario ricorrere all’intervento del veterinario: non
somministrate al vostro cane nessun trattamento che non vi sia stato prescritto dal medico.

• La pulizia è un punto chiave per garantire il buon stato di salute degli occhi: prendete la sana
abitudine di pulire il pelo del vostro cane intorno agli occhi ed eliminare le eventuali cispe.

• Prestate attenzione al linguaggio corporale del vostro cane: se notate che si sfrega gli occhi con le
zampe o contro qualche oggetto o se per caso non riesce a tenerli aperti, è probabile che gli sia finita
dentro della polvere o comunque qualcosa che lo infastidisce.

• Anche la lacrimazione costante può indicare la presenza di sporcizia negli occhi o essere sintomo di
una patologia oculare.
• Portate regolarmente il vostro cane dal veterinario. Sono consigliate almeno due visite di routine
all’anno, nel caso si tratti di un animale in salute: si che è meglio prevenire che curare.

I “baci” dei cani e i loro segreti

I cani comunicano in molte forme, in base a ciò che vogliono dirci. Per loro abbaiare, ringhiare, muovere la
coda e le orecchie e la posizione del corpo sono tutte forme di comunicazione. Tra queste rientra anche il
leccare. In questo articolo vi spiegheremo cosa vogliono dirvi i vostri cani quando vi riempiono di “baci”.

Perché i cani leccano?

Per esprimere gratitudine e affetto

Attraverso questi bacetti i cani esprimono la loro stima nei confronti delle persone. Questo significa che una
leccata è equivalente a una carezza o ad un bacio delicato. Inoltre, leccare permette ai cani di capire lo
stato d’ animo dei loro padroni e di reagire di conseguenza. Nel caso in cui il padrone dia segnali di
tristezza, il cane comincerà a leccargli il viso e le mani. In questo caso la leccata è un gesto che dimostra
affetto e appoggio nei confronti del padrone.

Per indicare sottomissione

Fin da quando nascono, la loro madre comunica con loro attraverso la lingua. In questo modo stimola la
loro respirazione e li pulisce, per tanto le leccate di una madre sono importanti per la sopravvivenza stessa
di un cucciolo. Di rimando, i cuccioli leccano il muso della madre in segno di sottomissionenei confronti del
cane che li protegge e, allo stesso modo, leccano il muso del cane al comando del gruppo. Per ciò il cane
può leccare il suo padrone per indicare sottomissione. Affinché una leccata indichi obbedienza, dev’essere
accompagnata da altri segni, come le orecchie abbassate.

Per esplorare l’ ambiente circostante

Come accade con i bambini, anche i cani utilizzano il senso del gusto come strumento per esplorare ciò che
li circonda e relazionarsi con altri esseri viventi, poiché leccare li aiuta a riconoscerli. Nei cani domestici,
oltre a rappresentare un segno di affetto, può significare che gli piaccia il sapore salato della pelle del
padrone. Inoltre, leccare libera endorfine, che creano una sensazione di confort e piacere e alleviano lo
stress.

Proprietà benefiche della saliva

La saliva dei cani (e di tutti gli esseri viventi) contiene un enzima (lisozima) che ha proprietà tessuto
rigeneranti, battericide, prevenendo così infezioni e promuove la coagulazione del sangue. Concretamente
la saliva dei cani uccide l’Escherichia Coli e lo streptococco canino. Per ciò, i cani spesso leccano le proprie
ferite, per accelerarne la guarigione. Alcune specie di animali inoltre si leccano a vicenda, leccando le ferite
altrui, soprattutto se si trovano in posti difficili da raggiungere. Questa pratica può anche aiutare ad
allontanare la peluria dalla ferita.
Senza dubbio, il troppo leccare può risultare pericoloso per la salute del cane, in quanto può talvolta
provocare granulomi o infezioni allo stomaco, causate dall’ingestione di batteri. Inoltre, la rabbia si può
contrarre leccando ferite infette e, una volta che il cane la contrae, attraverso la saliva. Nello stesso modo,
leccarsi le ferite tra specie diverse non è consigliabile, poiché si possono trasmettere malattie che per una
specie non sono pericolose, ma per altre sì. Per esempio, lasciare che un cane lecchi le ferite di una persona
può provocare una setticemia alla persona stessa o trasmettergli la rabbia. Può inoltre complicare la
guarigione della ferita stessa.

Cosa fare se il vostro cane vi lecca in continuazione?

A volte i cane domestici leccano i padroni, se stessi o altri oggetti in maniera compulsiva. È possibile che,
come già detto, un cane lecchi il suo padrone costantemente in segno di affetto, però può risultare un po’
fastidioso avere un cane che lecca tutto il tempo. Bisogna quindi, per evitare questo comportamento
molesto, ignorare il cane quando inizia a leccare, uscendo dalla stanza. Se lo state accarezzando o
coccolando e il cane comincia a leccarvi, interrompete le coccole e ignorate il cane per un po’ di tempo.
Ripetere questo atteggiamento più e più volte insegnerà al vostro cane che ogni volta che leccherà, rimarrà
da solo. Smetterà così di leccare in continuazione.

Se si lecca in modo compulsivo, allora potrebbe essere semplicemente annoiato, ansioso o soffrire qualche
fastidiosa allergia alla pelle o alle zampe. In questo caso è meglio portarlo subito dal veterinario per curare
eventuali allergie o infezioni e assicurarsi che riceva tutte le cure di cui ha bisogno.

7 cose che i gatti odiano

Egocentrici, distaccati, dispettosi… sui gatti si dicono tante cose, ma in realtà spesso il loro comportamento
è dovuto alle nostre azioni o alle situazioni in cui li mettiamo. Per evitare malintesi, vi elenchiamo 7 cose
che i gatti odiano.

1.- L’acqua

In realtà, i gatti non odiano l’acqua, altrimenti non la berrebbero. Ciò che realmente infastidisce questi felini
è fare il bagno. Questa avversione ha diverse spiegazioni:

• La prima è strettamente relazionata alle origini dei gatti. Essi provengono da zone desertiche,in cui
il contatto con l’acqua è sporadico, ragione che giustifica la poca confidenza con questa. Tale affermazione
potrebbe essere corretta, e lo dimostra il fatto che i felini delle zone dove l’acqua abbonda, come le tigri,
passano gran parte della giornata immersi nelle paludi, e nuotare è una delle loro attività favorite.

• Alcune razze di gatti sono molto meno riluttanti al contatto con l’acqua; ne è un esempio il gatto
pescatore, che arriva persino ad immergersi alla ricerca di una preda, benché solitamente la catturi usando
solo le zampette. Molti padroni educano i loro gatti all’acqua. Pertanto, l’avversione che prova un gatto per
il bagno, dipenderà dalla sua educazione.

• Un’ulteriore teoria potrebbe vedere in questo comportamento una reazione istintiva, che il gatto
mette in atto per evitare di ammalarsi. L’apparato respiratorio dei gatti è molto delicato, e fare il bagno
potrebbe rappresentare un grave rischio per la loro salute, specialmente quando vivono allo stato brado.

2.- Essere ignorati


I gatti sono animali estremamente indipendenti ma, quando richiamano la nostra attenzione, la pretendono
subito. Di solito, il nostro gatto ci fa sapere quando ha fame, quando vuole essere coccolato o quando
desidera che facciamo qualcosa per lui (aprire una porta, avvicinargli qualcosa a cui non arriva). Quindi, se
non lo accontentiamo subito, comincerà a miagolare con insistenza, girandoci intorno e arrivando in alcuni
casi persino a morderci.

3.- Certi Odori

Come i cani, i gatti hanno un senso dell’olfatto molto sviluppato, sebbene non così sofisticato. Pertanto,
alcuni profumi che a noi sembrano deliziosi, per loro sono semplicemente ripugnanti.

Questo ci è molto utile durante il processo di educativo, poiché ci permette di dissuaderli dal fare qualcosa
di scorretto, come giocare con le piante o sdraiarsi sul nostro letto. Alcuni di questi odori sono gli agrumi,
l’aglio, l’odore delle foglie del tè e del caffè, l’assenzio, la citronella e il tabacco.

4.- Il Fumo

Non solo i gatti, ma la maggior parte degli animali istintivamente fugge dal fumo, poiché durante
l’evoluzione hanno sviluppato un sistema d’allarme che gli mette in allerta, per evitare di morire bruciati o
soffocati. Il fumo implica la presenza del fuoco, e questo potrebbe essere molto pericoloso; perciò, il loro
istinto naturale gli porta a fuggire in presenza di questa sostanza.

5.- Essere troppo manipolati

Ai gatti non piace essere coccolati troppo a lungo. Sebbene esistano razze come il gatto siamese, molto
unito al suo padrone, alla maggior parte di questi felini non piace il contatto costante, in parte perché loro
usano il contatto come forma di dominio, pertanto, vi permetteranno di toccarli solo quando vogliono e
per il tempo che vogliono.

6.- I cani

Non è che i gatti odino i cani, solo che essendo predatori entrambi, tendono ad essere rivali per il cibo e
per il territorio. Ma un gatto socievole non avrà nessun problema ad essere circondato da cani.

7.- I rumori striduli

Suoni come il claxon, la musica molto forte, le urla, o suoni striduli possono causare nei gatti patologie
come stress, nervosismo e ansia.

Questo perché i gatti hanno un senso dell’udito molto sviluppato e stanno attenti a quello che succede
intorno. Siccome sono animali territoriali, percepiranno un forte rumore, specialmente se è comparso
all’improvviso, come una minaccia per il loro territorio.

La cosa migliore per affrontare questo problema, è avvicinare i gattini fin da cuccioli ai rumori, anche se
non è facile, poco alla volta si abitueranno al fatto che il rumore fa parte del loro habitat.
Osservazioni sull’istinto materno delle gatte verso i loro cuccioli

I gatti sono animali molto indipendenti, al punto che, a volte, sembra quasi che trascurino i loro cuccioli,
con gran sconcerto dei loro padroni. Per questo è meglio conoscere fin da subito qual è la condotta che in
generale adottano le gatte nei confronti dei loro piccoli, in modo da poter individuare possibili problemi che
potrebbero manifestarsi alla nascita o durante i primi mesi di vita dei micetti. Ecco qui una serie di
osservazioni riguardo all’istinto materno delle gatte.

Cosa succede dopo il parto?

È normale che la madre non si prenda cura dei suoi gattini negli istanti immediatamente successivi al parto.
Tuttavia noterete che presto inizierà a leccarli (quest’operazione viene compiuta durante i primi 14 giorni
circa). Le leccate della madre sono molto importanti per lo sviluppo fisico dei gattini, perché in questo
modo la gatta non solo li asciuga, ma li guida anche verso le mammelle e addirittura stimola la loro
respirazione.

Queste leccatine, inoltre, servono anche da stimolo per i primi espletamenti dei bisogni corporali dei gattini,
dal momento che al principio essi non avvengono in modo spontaneo. Durante le prime settimane di vita, i
cuccioli dipendono interamente dalla loro mamma e non è raccomandabile che li tocchiate o li disturbiate
più del dovuto. La nuova famiglia dovrà rimanere nella cesta che, in precedenza, avrete preparato apposta
per il parto e avrete messo in un luogo tranquillo, al caldo. Inoltre è bene che ricordiate che la madre avrà
bisogno di mangiare di più rispetto al solito, circa tre volte tanto.

L’allattamento e le cure della gatta

Con le prime poppate, i gattini si nutrono di colostro, una specie di latte molto ricco di nutrienti e di
vitamine, fondamentali per fornire le difese e gli anticorpi necessari a proteggere il corpo ancora debole dei
gattini. Se questi ultimi si dimostrano eccessivamente irrequieti durante il periodo dell’allattamento, allora
sarà meglio che li portiate dal veterinario, per assicurarvi che i micetti si stiano alimentando come si deve,
ricevendo la quantità di latte di cui hanno bisogno.

Il periodo dell’allattamento può durare dai 30 giorni alle 6 settimane. Dopo i primi 30 giorni, la gatta
comincia a diminuire la frequenza con cui allatta i suoi piccoli mentre questi, nel frattempo, cominciano a
integrare la loro dieta con alimenti solidi. A partire dalle prime 6 settimane, di solito, la gatta smette di
allattare i suoi gattini, anche se in casi eccezionali questo periodo può durare alcuni mesi in più.

La condotta materna dei gatti è simile a quella dei cani, salvo per il fatto che le gatte leccano con maggior
frequenza i loro piccoli. Di solito, la prassi post parto che la gatta mette in atto è la seguente: prima di tutto
la gatta si lecca, dopo di che lecca per terra i resti di liquido amniotico e placenta e, infine, lecca i suoi
cuccioli.

Nelle ore successive al parto, la madre non si separa dai suoi piccoli, salvo per sgranchirsi, mangiare e fare i
propri bisogni. Dopo le prime 48 ore, le leccate della madre verso i suoi cuccioli si diradano sempre di più,
anche se la gatta continuerà a leccarli durante i primi 14 giorni.

Durante la terza settimana, la gatta normalmente sposta i suoi gattini, trasferendoli in un altro “nido”,
afferrandoli con la bocca per la collottola. Il comportamento dei felini prevede che le madri facciano un
nido in comune e allattino i loro cuccioli tutte insieme: per questo motivo è probabile che una gatta che ha
appena partorito allatti, o addirittura adotti, un gattino che non è suo.

Inoltre, i propri cuccioli sono in grado di stimolare i sensi delle gatte madri. Le loro dimensioni, il pelo così
soffice, l’odore particolare: insomma, tutto ciò che aiuta una madre a riconoscere il proprio cucciolo fa si
che la gatta scopra, con la maternità, tutta una serie di nuove sensazioni. Per questa ragione è raro che una
gatta rifiuti i propri cuccioli, anche se si tratta della prima gravidanza.

È più frequente invece che il rifiuto di una madre nei confronti del suo cucciolo avvenga nel caso in cui il
gattino nasca malato o con qualche malformazione congenita: questo accade perché le gatte riconoscono
immediatamente anomalie a comportamenti strani nei loro cuccioli, pertanto non li riconoscono e, di
conseguenza, li ignorano. In casi estremi, il rifiuto può trasformarsi persino in cannibalismo: nel momento
in cui il gattino nasce, la madre mangia la placenta e il cordone ombelicale ma, nei casi di rifiuto, non si
ferma e mangia anche il piccolo appena nato.

Il parto cesareo è un’altra delle cause più frequenti di rifiuto della cucciolata, dal momento che, non
essendo cosciente di aver partorito i gattini e non avendo potuto pulirli, non li riconosce come suoi.

Che situazione ci troviamo ad affrontare con una gatta che ha appena partorito?

Per strano che vi possa sembrare, alcune aggressioni lievi nei confronti dei piccoli o un comportamento
aggressivo verso le persone e agli altri animali sono abbastanza frequenti nelle gatte che hanno appena
partorito: questa condotta può essere attribuita ad un problema di ipocalcemia (basso livello di calcio)
dovuto all’allattamento. Se questo succede, vi consigliamo di portare la gatta dal veterinario, che vi
prescriverà un integratore a base di calcio e vi raccomanderà di svezzare i gattini.

Anche disturbare la gatta senza motivo, mentre sta nella sua cuccia, può provocare una reazione violenta
del felino: sarà dunque meglio lasciarla tranquilla ed evitare di prendere in braccio i gattini per scongiurare
attacchi di gelosia della madre che potrebbero tradursi in aggressioni.

Nei casi in cui sotto lo stesso tetto convivano due gatte, può accadere che quella che non ha fatto i gattini si
comporti da madre, come se avesse partorito lei. Date le circostanze, vi consigliamo di separare le due
gatte, in modo da permettere alla vera mamma di sviluppare un legame normale con i suoi cuccioli ed
evitare inutili litigi.

Trovare dei gattini orfani è un fatto abbastanza comune: se qualcuno di voi decide di adottare un’intera
cucciolata di gattini senza mamma, dovrà somministrargli il latte con un biberon ogni due ore. I gattini
dovranno stare sempre coperti, ben puliti e il biberon che userete andrà sterilizzato prima di ogni poppata.
Inoltre è conveniente che li portiate dal veterinario per assicurarvi che tutti i micetti siano in buone
condizioni di salute.

Perché i gatti impastano?

I gatti sono animali affascinanti, anche se, come animali da compagnia, la loro reputazione non è delle
migliori. Comunque, coloro che hanno avuto l’opportunità di trascorrere molto tempo con i gatti, sanno che
questi animali sono affettuosi. Di solito, uno degli atteggiamenti che i proprietari interpretano come
dimostrazione d’affetto è il momento in cui i gatti impastano. Ma soffermiamoci su questo punto, si tratta
davvero di una dimostrazione d’affetto?

Si chiama “impastare” il movimento che i gatti fanno con le zampe anteriori su un ampio numero di
superfici, compresi mobili, pavimenti, tavoli e, perché no? Sulle persone. Quindi, di seguito andremo ad
analizzare questo comportamento più da vicino.
Memoria

Sarete sorpresi di scoprire che questo comportamento, legato all’affetto e all’affinità che l’animale sente
con il suo proprietario, di fatto è un atto riflesso che i gatti hanno ereditato dai loro antenati selvatici.
Impastare è un gesto comune alla maggior parte dei gatti, anche di quelli di oggi, che lo mantengono a
causa del breve processo di addomesticamento a cui sono stati sottoposti.

Tuttavia, la motivazione di questo comportamento non si deve tanto all’istinto, bensì alla memoria. Quando
i gatti sono cuccioli, appena nati, imparano che, premendo il capezzolo della madre con le zampe,
l’allattamento diventa più semplice. Quindi associano questo movimento alla piacevole sensazione di
ricevere il cibo. Ora, anche se questo gesto non gli serve per nutrirsi, il ricordo di quella sensazione persiste
attraverso la memoria e l’animale associa il gesto dell’impastare a sensazioni positive, quali quella della
tranquillità e del comfort del nido materno.

È esattamente lo stesso meccanismo dell’addestramento basato su stimoli positivi, in cui gli animali
associano i movimenti alle sensazioni o al cibo. Pertanto, i gatti impastano quando sono rilassati e sereni, in
risposta allo stimolo appreso.

Retaggio ancestrale

Una parte importante della comunità scientifica afferma che si tratta di un movimento ereditato dagli
antichi antenati del gatto domestico. In natura i gatti dovevano testare il terreno per capire se avrebbero
potuto aggrapparsi ad esso, ad esempio, nel caso in cui avrebbero dovuto saltare da una roccia all’altra o da
un ramo.

Marcatura

I gatti marcano il territorio in molti modi diversi, non si limitano solo a urinare. Infatti, nel loro corpo sono
presenti delle ghiandole che secernono una sostanza che utilizzano per lasciare il proprio odore
dappertutto. Gran parte del contatto fisico del gatto, con oggetti, persone o animali, si deve a processi di
marcatura del territorio.

Quando i gatti impastano sul pavimento o graffiano sulle superfici, stanno inviando segnali olfattivi,
attraverso i feromoni, e segnali visivi (per mezzo di graffi) ad altri gatti, per avvertirli che stanno entrando
nel loro territorio.

Proprio come noi umani, che cerchiamo la posizione in cui stare comodi, di solito i gatti impastano su
mobili, cuscini o vestiti, per aggiustarli e farli rimanere più morbidi, per dormirci sopra.

Dimostrazioni d’affetto

Secondo quanto detto in precedenza, i gatti non impastano per dare una dimostrazione d’affetto. Tuttavia,
quando lo fanno su di una persona, si tratta di una dimostrazione di fiducia.

Un micio, di solito, non instaura alcun contatto con una persona di cui non si fida o che pensa possa fargli
del male. Di solito i gatti sono molto “esigenti” quando si tratta di permettere a qualcuno (o ad altri animali)
di approcciarsi con loro. Seguendo il loro istinto, non vanno a mettersi in situazioni pericolose e non
dormono vicino a qualcuno che potrebbe rappresentare una potenziale minaccia.
Quindi, se il vostro gatto impasta o dorme vicino a voi (oppure sopra di voi) significa che non vi percepisce
come una minaccia, sa che non gli farete del male e, pertanto, può rilassarsi accanto a voi.

Se inizia a impastare mentre lo accarezzate, significa che si sente rilassato e che sta provando una
sensazione molto piacevole.

Perché ai cani piace prendere il sole?

Come agli esseri umani, anche ai cani piace prendere il sole. Se avete un amico a quattro zampe, vi sarete
accorti che spesso cerca un angolino al sole per rilassarsi. Molte volte lo ritrovate addormentato sotto ai
raggi del sole. Ma come mai questi animali amano così tanto stare al sole? Il sole può causare dei problemi
alla loro salute?

In questo articolo vi sveleremo il segreto di questa passione canina per il sole, indicandovi una serie di
consigli e informazioni davvero utili.

Prendere il sole: i benefici per i cani

Sono molte le ragioni che spingono, per natura, il vostro cane a prendere il sole. Un’abitudine molto viva
durante tutto l’anno, a prescindere dall’epoca o dalla stagione. Anzitutto possiamo dire che non si tratta di
una pratica spinta dal piacere. Godere dei raggi solari fa bene allo stato fisico e mentale dell’animale. Per
esempio:

• Migliora l’assorbimento della Vitamina D. Si tratta di una sostanza che favorisce l’assimilazione di
calcio e altri minerali. Il sole, quindi, rinforza ossa e articolazioni del vostro cane.

• Rende più forte il sistema immunitario. I cani che entrano poco in contatto con il sole e l’ambiente
esterno soffrono maggiormente di piccole malattie e patologie. Inoltre saranno molto più tristi.

• Lenisce il dolore nei cani anziani che soffrono di articolazioni. Gli animali domestici di una certa età,
di solito presentano patologie di tipo reumatico. Ebbene, la luce solare consente di lenire gli eventuali
dolori, migliorando lo stato generale dell’organismo del cane anziano.

Prendere il sole, nelle dosi giuste e con le dovute precauzioni, fa bene ai cani. Migliora il loro stato fisico e
anche quello psicologico.

Prendere il sole significa relax e felicità

Esistono però altre interessanti ragioni per le quali al vostro cane piace moltissimo prendere il sole. Questo,
infatti:

• Favorisce il relax. Un buon bagno di sole è l’ideale per far rilassare il vostro cane. I suoi livelli di
ansia o stress si ridurranno notevolmente, grazie all’esposizione ai raggi solari.

• Rende più felici. Il sole attiva la produzione di serotonina, il famoso ‘ormone della felicità’. Un
neurotrasmettitore che manterrà positivo e stabile lo stato d’animo del cane. In parole povere, questi
animali si lasciano conquistare dai raggi del sole, che producono serenità e benessere.

Altri benefici del sole nei cani


Esistono anche delle ragioni più pratiche che spingono il vostro amico a quattro zampe a sdraiarsi sotto i
raggi solari. In particolare, il sole li aiuta a:

• Dormire meglio. La luce solare funziona da attivatore anche per un’altra sostanza, la melatonina.
Questa permette di regolare il ciclo del sonno e favorisce, nell’animale, un riposo più sano.

• Offre calore nelle stagioni fredde. E’ normale che il cane cerchi il sole, in autunno e inverno, ma
anche in giornate non particolarmente calde. Esistono esemplari molto sensibili al freddo, come i cani
anziani o razze speciali come i Chihuahua per i quali scaldarsi al sole è una necessità di primaria importanza.
Entrare in contatto con i raggi solari permette loro di innalzare la temperatura e raggiungere un maggiore
benessere fisico.

Cani che prendono il sole: alcune precauzioni

Ovviamente, anche per quanto riguarda l’esposizione al sole, vale la regola della giusta misura. Non bisogna
mai lasciare troppo tempo il proprio animale sotto al sole, specialmente durante le stagioni calde. Prendere
il sole deve essere un’abitudine controllata e misurata. Esistono infatti dei rischi per la salute del vostro
animale. Come per esempio l’insolazione, la disidratazione e persino le scottature. Ecco qualche
precauzione da tenere in conto:

• Nei giovani cani, in via di sviluppo e che stanno crescendo, prendere troppo sole porta a un
innalzamento della Vitamina D. Un eccesso di calcio contribuisce a una crescita anomala di mandibola e
denti. Inoltre, può favorire alterazioni nei sistemi nervoso, muscolare e osseo.

• Gli animali con pelo bianco, o pelo corto, sono più esposti alla possibilità di soffrire scottature, colpi
di calore o insolazioni. L’esposizione solare dovrà dunque essere minore e sempre sotto la vostra
supervisione.

• Evitate la disidratazione, fornendo al vostro animale sempre abbondanti quantità di acqua fresca e
pulita.

Abbiamo visto i benefici di prendere il sole nei cani e una serie di consigli che permetteranno, al vostro
amico a quattro zampe, di approfittare delle belle giornate senza pericoli e in completo relax.

Come prendersi cura della flora intestinale degli animali

Per restaurare la flora batterica dei nostri animali domestici, possiamo avvalerci dei probiotici.

Nell’intestino abitano diversi microrganismi indispensabili per il corretto funzionamento dell’apparato


digerente. Questi microrganismi sono presenti in una quantità e proporzione specifiche costituendo così la
flora intestinale degli animali. Se questi parametri sono alterati, si produce diarrea, digestione lenta,
vomito, etc.

Oggi su I Miei Animali, imparerete l’importanza della flora batterica nei cani e nei gatti, così come
restaurare l’equilibrio intestinale dei nostri amici a quattro zampe.

Perché la flora batterica è importante?


Per restaurare l’equilibrio intestinale dei nostri animali, dobbiamo far recuperare alla flora batterica il suo
stato normale. Quest’ultima contribuisce al corretto funzionamento dell’organismo nelle attività di:

• Assorbimento di nutrienti e metabolismo. Recupera i nutrienti dagli alimenti che l’animale non è
capace di digerire, come gli acidi grassi a catena corta. Sintetizza le vitamine del gruppo B e la vitamina K.
Inoltre, favorisce l’assorbimento di ioni come il calcio e produce altre sostanze utili per regolare il
metabolismo.

• Protezione. La flora batterica agisce come una barriera di fronte agli attacchi dei microrganismi
patogeni. Impedisce anche l’eccessiva crescita di altre specie microbiche che potrebbero nuocere
all’organismo. Il suo equilibrio può essere compromesso da determinati antibiotici.

• Intestino sano. Alcuni ceppi batterici favoriscono la proliferazione e la differenziazione del tessuto
intestinale.

• Sistema immunitario. Le cellule del sistema immunitario maturano nell’apparato digerente. Nella
mucosa gastrica le cellule difensive si espongono agli antigeni. Questo fenomeno è relazionato con le
intolleranze alimentari.

Quali batteri costituiscono la flora intestinale degli animali?

La flora intestinale viene acquisita dopo la nascita. La maggior parte dei batteri si trova nell’intestino tenue.
L’allattamento materno svolge un ruolo importante nell’acquisizione della flora e degli anticorpi.

Negli animali, i primi batteri che colonizzano l’apparato digerente sono quelli dei generi Escherichia e
Lactobacillus. Con il passare del tempo, si stabilisce un ecosistema equilibrato di distinte specie, come
Bifidobacterium.

Lactobacillus e Bifidobacterium generano acido lattico. Questa sostanza altera il pH digestivo, il che risulta
nocivo per molti batteri patogeni. In questo modo, si crea un ambiente che funge da barriera protettiva.

Questi microrganismi sono capaci anche di creare sostanze inibitorie degli agenti patogeni, come gli
enterobatteri. Grazie a ciò, mantengono l’equilibrio nella flora intestinale. Questi batteri, di fatto, sono
considerati probiotici.

Cos’è un probiotico?

Un probiotico è un microorganismo che deve essere:

• Abitante normale del tratto intestinale.

• Non deve essere patogeno né tossico.

• Avere un breve periodo di riproduzione.

• Essere stabile al contatto di succhi gastrici, bile, enzimi e ossigeno.

• Essere in grado di aderire alla mucosa gastrica.

• Mostrare il potenziale per colonizzare l’apparato digerente.

• Produrre sostanze microbiche benefiche.

Esistono alimenti naturali che contengono questi batteri vivi. Consultate il veterinario per sapere quali
alimenti sono adatti per i vostri animali. Potete anche acquistare probiotici liofilizzati per animali.
E i prebiotici?

I prebiotici sono oligosaccaridi presenti negli alimenti. Favoriscono la crescita di certe specie di batteri sani,
soprattutto bifidobatteri e lattobacilli. Nel mangime per cani e gatti potrete vederli come FOS, MOS, le sigle
degli oligosaccaridi di cui sono composti. I prebiotici si trovano naturalmente in molti alimenti. L’aglio, la
barbabietola e la cicoria sono alcuni di essi.

Somministrare probiotici per restaurare la flora intestinale degli animali?

Sì, se i vostri gatti o i vostri cani di recente hanno sofferto di una alterazione dell’apparato intestinale
(vomito, diarrea, feci anomale, assunzione di antibiotici), è probabile che il veterinario vi abbia consigliato
un integratore.

Gli integratori per restaurare la flora intestinale di cani e gatti vengono commercializzati sotto forma di
polveri da aggiungere al cibo.

La flora batterica è essenziale per il corretto funzionamento dell’apparato digerente. Uno squilibrio nelle
colonie di batteri può causare cattiva digestione, vomito o diarrea.

Restaurare l’equilibrio intestinale dei nostri animali domestici attraverso i probiotici può rappresentare un
grande aiuto per recuperare la salute dei nostri amici pelosi. Una buona dieta con una composizione ricca e
variata in nutrienti offrirà loro, inoltre, il substrato adatto per la flora batterica, indispensabile affinché
possano mantenersi sani.

La gastroenterite nei cani

In molti credono al fatto che spesso i cani finiscono per assomigliare ai loro padroni, e viceversa.

Di sicuro altri non saranno d’accordo con quest’affermazione, ma è senz’altro vero che noi uomini
condividiamo con questa specie animale diverse malattie, come per esempio il diabete.

Oggi vi parleremo però di un’altra malattia: la gastroenterite.

La gastroenterite nei cani

La gastroenterite consiste in un’infiammazione che riguarda lo stomaco e l’intestino tenue e che causa
vomito, dolori addominali e diarrea. È di solito provocata da determinati batteri e virus, ma può anche
essere dovuta ad acqua contaminata o alla manipolazione sbagliata di certi alimenti.

Può anche essere contratta mangiando spazzatura o altre sostanze inappropriate. Si trasmette tra i cani
proprio come succede per gli esseri umani.

Alle volte la gastroenterite può anche essere una malattia del tratto intestinale quando esso non compie le
sue funzioni in maniera corretta. In questo caso comporta la stessa sintomatologia descritta in precedenza.
Può colpire qualsiasi razza di cane e in qualsiasi fase della vita, anche seesistono razze che tendono ad
essere più inclini a contrarla. Tenete però sempre a mente che un cane che vomita non è un fenomeno così
raro, visto che lo fanno per purgare lo stomaco.

I sintomi della gastroenterite nei cani

Come specificato nel paragrafo anteriore, non è raro che un cane vomiti ogni tanto, o anche che abbia un
po’ di diarrea, soprattutto se ha mangiato qualcosa che non rientra nella sua dieta giornaliera. Ma da lì ad
avere la gastroenterite c’è una bella differenza.

Oltre ai sintomi menzionati, che dovranno essere più che occasionali (vomito e diarrea devono essere
persistenti), noterete che l’animale è restio a mangiare e a fare qualsiasi tipo di attività fisica, che sia uscire
a passeggio o giocare con voi.

Sommando tutto questo ad un mancato ingerimento di alimenti, noterete come risultato che il vostro cane
si trova in uno stato di avvilimento.

È anche probabile che percepiate che il vostro animale è afflitto da dolore, o per la posizione che adotta o
perché emette suoni di lamentela.

Allo stesso modo è possibile notare come egli realizzi movimenti strani con l’addome, occasionati talvolta
da crampi in quella zona o dovuti ad un tentativo di forzare il vomito per trovare sollievo ai suoi fastidi.

Nel caso in cui la gastroenterite sia in uno stato aggravato, potrebbe apparire del sangue sia nel vomito che
nelle feci. In questi casi è imprescindibile portare il nostro cane con urgenza dal veterinario.

Solo il medico potrà valutare adeguatamente lo stato dell’animale e somministrargli il trattamento più
conveniente. Se non si agisce con rapidità, la situazione potrebbe complicarsi e portare a gravi
conseguenze.

Trattamento della gastroenterite per i cani

Se i suoi sintomi non sono indicativi di uno stato avanzato della malattia, potrete occuparvi voi stessi
dell’adeguato recupero dell’animale attraverso una serie di misure atte a far riposare il suo apparato
digestivo, riuscendo in questo modo a recuperare del tutto il suo stato abituale.

Come abbiamo detto, il cane stesso non sentirà la voglia di ingerire alimenti, e anche se da una parte può
trattarsi di un aspetto positivo, dovrete offrirgli delle piccole quantità di cibo per un paio di giorni.

Se durante questo periodo non vuole mangiare nulla, non vi preoccupate, ma non lasciate che passino più
di due giorni senza mangiare, o potrebbe indebolirsi troppo. Passati i due giorni, se i sintomi persistono,
dovrete consultarvi con un veterinario.

Il cane non sentirà neanche il desiderio di bere dell’acqua poiché gli causa vomito, ma in questo caso
bisognerà essere intransigenti. Così come per gli umani, nei cani uno dei maggiori rischi che porta la
gastroenterite consiste nella disidratazione.

Dovrete quindi provare a tutti i costi a far ingerire al cane una buona quantità di acqua tutti i giorni.
Altrimenti sarà opportuno portare il cane da uno specialista affinché valuti se non sia il caso di idratarlo con
il siero. Ciò sarà anche necessario se il vomito non diminuisse.

Se il veterinario lo considera opportuno, a causa dell’origine della malattia, potrebbe stabilire che il miglior
trattamento per l’animale è l’assunzione di antibiotici, ma dovrà essere sempre lui a deciderlo. Non cadete
nella tentazione di medicarlo di testa vostra, nemmeno se non fosse la prima volta che si presenta la
malattia.

In ultimo, non dimenticate di dargli tutto il vostro affetto, sarà fondamentale per far sì che il suo recupero
sia ancora più veloce.

La gravidanza nei cani. Come aiutarli in questa tappa?

Il periodo di gestazione nei cani femmina ha una durata che va dai 58 ai 67 giorni. Se la vostra cagnolina è
incinta, troverete in questo articolo alcuni consigli su come prepararvi per aiutarla durante questo
importante momento. Tra le varie raccomandazioni spicca quella di registrare con precisione quando è
avvenuta la prima riproduzione, evitare di lasciare sola la vostra cagna dopo il giorno 56 e aumentare la
quantità di calcio nella sua dieta.

Consigli utili

A partire dal giorno 57 del periodo di gestazione non lasciate mai il vostro animale domestico da solo. A
partire da questa data è raccomandabile misurargli periodicamente la temperatura, anche durante la notte.

Gli alimenti ricchi di calcio aiutano le cagnette in gravidanza. Durante i primi 20 giorni potete dargli da
mangiare un uovo crudo due volte alla settimana. Trascorso questo periodo, si consiglia di portarla a fare
una visita dal suo veterinario, affinché egli pianifichi una dieta ricca di vitamine, fosforo e calcio.

A partire dalla terza settimana di gestazione è bene che le cagnette limitino alcune attività faticose come
per esempio le lunghe corse prolungate o i salti frequenti.

Durante la quarta settimana il peso del vostro animale crescerà significativamente. Dovrete incrementare la
quantità di cibo e la frequenza dei pasti. Magari dopo il pranzo potete aggiungere una merenda salutare. Se
il suo veterinario lo consiglia, potete aggiungere un multivitaminico e mezzo uovo tutti i giorni per le razze
piccole, o intero, sempre tutti i giorni, per le razze grandi.

A partire dalla quarta settimana, se lo desiderate, potete anche portare la vostra cagnetta a fare
un’ecografia.

Quando si entra nella quinta e sesta settimana di gestazione, la gravidanza del vostro animale sarà
evidente. È conveniente che continui con la dieta che stava portando avanti, e che gli prepariate man mano
lo spazio dove darà luce ai cuccioli. Cercate in casa una zona tranquilla e incoraggiatela a farla dormire lì.
Potete preparare una cuccia o una cassetta per il parto

La cassa da parto deve essere sufficientemente grande per far sì che il vostro cane vi si possa sdraiare.

Ricordate di fermare qualsiasi tipo di salto e gioco brusco. Mantenete la sua dieta equilibrata.

A partire dall’ottava settimana di gestazione, mettendo la vostra mano sopra la pancia della cagnetta
potrete sentire i cuccioli che si muovono. I cuccioli possono nascere in qualsiasi momento, anche se
solitamente nascono durante la nona settimana. Continuate ad evitare i giochi movimentati e alimentate il
vostro cane come avete fatto finora.
Tra l’ottava e la nona settimana il vostro cane sarà già in condizioni di parto imminente. Potete portarla a
fare una nuova ecografia per sapere la quantità e la dimensione dei cuccioli in arrivo.

Cominciate a misurare la temperatura alla vostra cagnetta dalle tre alle cinque volte al giorno. A partire dal
sessantesimo giorno di gestazione prendete l’abitudine di farlo ogni ora durante il giorno e ogni quattro ore
di notte.

L’appetito del vostro cane potrebbe ridursi notevolmente durante questa tappa. La sua sete però
aumenterà di sicuro, quindi controllate che la sua ciotola sia sempre piena di acqua fresca e pulita.

Come aiutare la vostra cagnetta durante il parto

Alcuni segnali del fatto che la vostra cagna è in procinto di partorire è la perdita dell’appetito, la calma e
lentezza nei movimenti e il riposo prolungato nella sua cassa da parto. In alcuni casi potrebbe avere delle
perdite di latte dalle mammelle. Se notate uno qualsiasi di questi atteggiamenti, tenetevi pronti perché il
vostro animale potrebbe partorire i suoi cuccioli da un momento all’altro.

Le contrazioni durano generalmente tra i 15 e i 30 minuti, e il periodo tra l’uscita di un cucciolo e l’altro può
essere tra i 40 minuti e un’ora. In alcuni casi questo lasso di tempo può durare fino a tre ore.

Durante il parto potete aiutare la vostra cagnetta pulendo i cuccioli. Potete eseguire questo compito
usando un panno pulito. Nel caso in cui notate che alcuni di loro hanno ancora il cordone ombelicale, lo
potete tagliare con attenzione.

Quando il parto è finalmente concluso, assicuratevi che lei sia in una posizione comoda e che i suoi cuccioli
comincino a nutrirsi col latte materno.Cercate di lasciare un po’ di intimità alla vostra cagna, e trattate con
molta cura sia lei che i suoi cuccioli in questa nuova splendida tappa.

Cani poco impegnativi: ecco le migliori razze

Quando qualcuno decide di adottare un cane in casa, le domande che si pone sono molteplici. Tra tutte,
quelle più comuni riguardano, ovviamente, la razza. Alcuni tipi di cani, infatti, richiedono una serie di
attenzioni specifiche, tempo e dedizione che non tutti sono in grado di garantire sempre. Il lavoro, la
famiglia, gli impegni sociali e i viaggi, riducono la capacità di alcuni di prendersi cura dell’animale nel modo
più corretto.

Per questo motivo abbiamo deciso di presentarvi alcuni cani poco impegnativi. Razze che non richiedono
troppe attenzioni ma che, allo stesso tempo, esaudiranno il vostro desiderio di avere un amato cagnolino
tra le pareti domestiche.

Le migliori razze di cani poco impegnativi

Se rimanete fuori casa per giornate intere, non amate andare al parco ogni giorno e se non avete bambini,
scegliere un cane poco impegnativo è l’opzione migliore. Sempre e quando possiate assicurare all’animale
un’adeguata quantità di alimenti, attività fisica e coccole. Senza perderci in ulteriori preamboli, vediamo
assieme gli 8 cani meno impegnativi che potrete adottare:

1. Cane da montagna dei Pirenei

E’ un cane che non ha problemi a trascorrere interi pomeriggi da solo, in giardino. Fu allevato per occuparsi
delle pecore e non per interagire con gli umani. Questi grandi cani di colore bianco hanno un manto spesso
come protezione contro il freddo. Considerate però che hanno il difetto di sbavare parecchio. E’ un cane
poco impegnativo perfetto per chi cerca un animale indipendente, ubbidiente, buon guardiano e che non
richiede quasi tempo per prendersene cura.

2. Piccolo levriero italiano

Per le sue ridotte dimensioni, è perfetto se vivete in città o in appartamenti non eccessivamente ampi.
Affettuoso, docile e allegro, sarà il vostro compagno di giochi durante il fine settimana o in vacanza. Sono
molto facili da trattare e, passata la fase iperattiva dei primi mesi, il levriero italiano si rivelerà un cane
ordinato e responsabile.

3. Fila brasileiro

Anche questa razza fu creata per lavorare all’aria aperta. E’ un eccellente cane da guardia e non richiede
quasi attenzioni. Può vivere tranquillamente fuori, dato che il suo pelo corto è adatto ai climi caldi. Possiede
uno sguardo ‘feroce’ e può diventare aggressivo quando fiuta situazioni di pericolo. Una volta che gli date
da mangiare, non richiede alcun altro tipo di attenzione.

4. Boston Terrier

Una delle sue principali caratteristiche sta nel fatto che potrete addestrarlo con facilità. Allegro e di gran
compagnia, è ideale se vivete da soli. Non ha dimensioni eccessive e va benissimo per chi abita in città. Il
pelo è corto e non dovrete preoccuparvi né di pettinarlo né di altro.

5. Bluetick Coonhound

Questo cane da caccia, creato per inseguire procioni, si adatta perfettamente alla vita all’aria aperta. Non a
caso, possiede una salute di ferro. Ha un manto spesso e le sue grandi dimensioni sconsigliano di adottarlo
se vivete in una casa piccola. L’unica cosa di cui dovrete preoccuparvi è l’igiene delle orecchie, che tendono
a soffrire di piccole infezioni.

6. American Staffordshire Terrier

Anche se si tratta di un cane molto socievole, non crea problemi e non soffre se viene lasciato da solo.
Anche durante periodi lunghi. Stringe un profondo vincolo di amicizia con i padroni e non abbaia quasi mai.
Se lo fa, è semplicemente perché avverte un possibile pericolo.

7. Australian Cattle Dog

Questo cane poco impegnativo è frutto dell’incrocio tra un cane domestico e il più selvaggio Dingo
Australiano. E’ un vero e proprio animale 4×4… Ciò significa che si adatta all’ambiente ed è in grado di
gestirsi da solo. Può lavorare nei campi o rimanere tranquillo a guardia della porta di casa. Gode di ottima
salute, è indipendente e raggiunge una dimensione media.

8. Corgi Gallese

Terminiamo questo elenco delle 8 migliori razze di cani poco impegnativi con il Corgi. Un tipo di cane di
piccole dimensioni e che, davvero, ha bisogno di poco per vivere. In passato veniva considerato come un
cane rustico, può vivere fino ai 15 anni senza alcun tipo di malanno. E’ di dimensione media e può
tranquillamente starvi accanto sia in città che in campagna.
Come insegnare al vostro cane a rimanere in casa da solo

Quando uscite il vostro cane comincia ad abbaiare, ad ululare, a mordere, a scavare o distrugge tutto ciò
che ha intorno? Questo significa che non è abituato a rimanere a casa da solo. I cani hanno sì bisogno di
attenzioni e di cure, ma devono anche imparare a rimanere da soli in casa, senza che sia presente nessun
membro della famiglia. Qui di seguito troverete una serie di trucchi utili per insegnare al cane a stare a casa
da solo.

Perché il cane non vuole rimanere solo?

La riluttanza del cane a rimanere solo in casa può dipendere dal carattere insicuro dell’animale o perché ha
vissuto qualche trauma nel passato. I cuccioli di cane nati o cresciuti in un ambiente insicuro o pericoloso,
sono i figli di madri spaventate e tristi, che non hanno insegnato ai propri figli ad essere cani equilibrati.

Spesso le madri non allattano i cuccioli per tutto il tempo necessario giacché gli allevatori sottraggono loro i
cuccioli prestissimo per fare in modo che vadano di nuovo in calore. Tutto ciò contribuisce a rendere i
cuccioli paurosi ed insicuri.

Allo stesso modo, i cuccioli abbandonati o maltrattati soffrono di panico cronico. A volte l’eccessiva
attenzione da parte dei padroni, provoca nei cani una certa riluttanza a rimanere da soli. I traumi
importanti, le insicurezze o i maltrattamenti, possono essere le cause di una sindrome chiamata ansia da
separazione.

Come fare in modo che il cane rimanga in casa solo e tranquillo?

Se nelle prime settimane di vita del cucciolo, gli si sta troppo addosso negandogli un certo grado di libertà,
possono originarsi una serie di disturbi comportamentali, come per esempio evacuare ed urinare in casa,
mordicchiare, scavare o abbaiare continuamente. Per evitare tutto questo, bisogna che il padrone, quando
è in casa con il proprio cane, osservi una serie di norme, così come deve seguire alcuni accorgimenti
quando deve uscire.

La prima cosa è far fare esercizio al cane. Portarlo fuori ogni giorno, dedicargli tempo e impegno: bisogna
giocare con il cane per fare in modo che scarichi l’energia e che si sfoghi. Di modo che, una volta rientrati in
casa, sarà felice di poter riposare e non vedrà l’ora di accoccolarsi.

Bisogna stare molto attenti ed evitare che il cane diventi eccessivamente dipendente dal padrone. Quando
siete in casa con il vostro cane, dovete interagire con lui, giocandoci o coccolandolo, ma dovete anche
lasciargli del tempo che dovrà impegnare a divertirsi da solo mentre voi magari vi dedicate ad altre cose. Se
vi reclama attenzioni, e gli avete già dedicato del tempo sufficiente, dovrete cercare di ignorarlo.

Allo stesso modo quando uscite e quando rientrate, non dovete salutarlo troppo calorosamente. Dovete
fargli capire che il fatto di uscire di casa o di rientrare, non ha alcuna importanza e che quindi non c’è
bisogno né di feste, né di preoccupazioni. Non salutatelo quando state per andare via, e al ritorno non
prestate attenzione al suo caloroso benvenuto. È necessario aspettare che si calmi, solo allora lo potete
salutare.

Un altro comportamento errato da parte del padrone è sgridare il cane per ogni cosa. È un atteggiamento
che provoca l’insorgere di insicurezze, di stress cronico e di dipendenza dal padrone, perché, pur
trattandosi di attenzione negativa, è pur sempre attenzione.
Il padrone dev’essere per il proprio cane un esempio di tranquillità e di sicurezza e deve rispettare sempre
la stessa routine. I cani, non dimenticatelo, sono animali abitudinari che apprendono attraverso la
ripetizione. Se si abituano a fare la stessa cosa tutti i giorni, presto si abitueranno anche a rimanere a casa
da soli, perché avranno capito che quando il padrone esce, farà comunque ritorno.

Per farli abituare gradualmente a rimanere da soli, bisogna che il lasso di tempo di assenza del padrone si
faccia via via più lungo, fino a raggiungere l’intervallo normale. È meglio dare da mangiare al cane prima di
andare via, appena mangiato, infatti, il cane si addormenta e potrà farsi un pisolino mentre siete fuori.

È importate che il cane abbia un posto in cui accoccolarsi e sentirsi al sicuro, dove potrà rifugiarsi in vostra
assenza. Sarebbe meglio che questo posto si trovasse in una stanza che potete chiudere prima di uscire,
eviterete così che il cane giochi con tutto ciò che abbia a portata di mano.

Chiudetelo nella sua stanza con tre giochini, la sua cuccia e la ciotola dell’acqua. Al vostro rientro, una volta
che il cane si sarà calmato, portatelo fuori. Un’altra soluzione, anche se non necessariamente ottima e non
sempre consigliabile, potrebbe essere adottare un altro cane per far sì che si facciano reciprocamente
compagnia. Ovviamente dipende dalle vostre disponibilità economiche e di tempo. Avere due cani duplica
l’impegno, non lo dimezza.

Consigli per addomesticare i criceti

Addomesticare i criceti non è difficile, e se lo fate bene questi animaletti sapranno dimostrarvi affetto e
farvi divertire.

La maggior parte dei bambini sente una speciale predilezione per gli animali. Quando si decide di
prenderne uno, il giusto compromesso tra responsabilità e prezzo è spesso il criceto, facilmente
addomesticabile. Come fare ad addomesticare i criceti?

I criceti sono dei piccoli roditori appartenenti alla sottofamiglia dei cricetidi. Le specie più comuni in ambito
domestico sono il criceto siriano, il criceto Roborovski, il criceto russo, il criceto Campbell e il criceto cinese.

Scopriamo in questo articolo come addomesticare i criceti.

Rispetto ad altri animali domestici, addomesticare i criceti è abbastanza semplice. Questo aspetto, unito
alla loro dimensione e al carattere socievole ne fa uno degli animali favoriti dai bambini. Eppure anche loro,
come tutti gli animali domestici, richiedono da parte dei padroni qualche sacrificio per addomesticarli a
dovere e poter rendere la convivenza serena.

Attenzione a non incappare nella comune tendenza a voler prendere troppi esemplari assieme, potrebbero
originarsi comportamenti aggressivi. Questo perché il criceto è un animale solitario e territoriale, e quando
sente che il proprio spazio o il proprio cibo è a rischio può ricorrere alla violenza.

Vi diamo alcuni consigli su come addomesticare i criceti.

• Quando decidete di prendere un criceto dovete essere certi di potergli assicurare una condizione di
vita adeguata. Non dovrete quindi soltanto comprare una gabbia spaziosa e occuparvi dell’igiene e
nutrimento di questo piccolo animale; se avete in casa dei bambini, dovete assicurarvi che sappiano che il
criceto non è un giocattolo, bensì un essere vivente da rispettare e maneggiare con cura.
• I primi giorni di convivenza devono essere dedicati alla sua conoscenza dei nuovi spazi. Il consiglio è
di non toccarlo o di limitarsi a delle brevi carezze date attraverso la gabbia. Secondo il consiglio degli
esperti, a causa del suo carattere impaurito, i primi approcci per farlo abituare a voi si dovrebbero limitare a
fargli vedere la vostra presenza o sentire la vostra voce.

• Quando lo fate uscire dalla gabbia per la prima volta, apritela ma evitate il contatto con l’animale.
Allungate la mano solo per fargliela riconoscere e dategli una ricompensa per fargli associare la vostra
presenza ad un qualcosa di positivo.

• Quando vedete che tra voi e il criceto comincia ad esserci della complicità, cominciate a prenderlo
in mano con delicatezza.

• Più tempo passerete con il vostro criceto abituandolo ad interagire con più persone, più sarà ben
disposto a giocare con voi. Come tutti gli animali domestici, e ancora di più nel caso di mammiferi e uccelli,
la stimolazione è fondamentale. Qualsiasi tipo di palla, tunnel, scala o ruota stimoleranno la sua allegria e
l’apprendimento di nuove sfide, oltre a mantenerne la condizione fisica.

• Per quanto i giochi appena citati portino beneficio al criceto, il cattivo uso può mettere a rischio la
sua salute. Un esempio a tal proposito sono le palle per roditori, in cui il criceto si infila per rotolare fuori
dalla gabbia. Se anziché usare l’inerzia del suo corpo, l’animale viene spinto da una persona, la velocità
raggiunta dalla palla potrebbe fargli del male.

• Per evitare di essere morsi, il consiglio è di muoversi sempre in modo tranquillo e non disturbare il
criceto mentre mangia, beve o dorme. In linea di massima, i criceti sono soliti avere comportamenti più
attivi durante la notte o nel tardo pomeriggio.

Tutti i consigli che vi abbiamo dato dimostrano come addomesticare i criceti sia abbastanza intuitivo e
richieda sostanzialmente pazienza nella creazione di un vincolo con i padroni, così come delicatezza quando
lo accarezzate o quando giocate con lui. Il fatto che i criceti siano piccoli e apparentemente semplici in
quando ad attenzioni richieste, non deve ridurre il nostro impegno nei loro confronti né tantomeno il
nostro rispetto.

Perché il criceto morde le sbarre della gabbia?

Sebbene questo comportamento sia abbastanza comune in questi roditori, in alcuni casi può causare seri
danni, quindi è bene identificarne le cause e intervenire.

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E’ molto comune che i criceti mordano le sbarre della gabbia. Tuttavia, quando si adotta uno di questi
animali per la prima volta, è normale che molti dei suoi comportamenti non vengano compresi.

Se il vostro criceto morde le sbarre della gabbia, vi spieghiamo perché lo fa e quali sono le conseguenze.
Perché il criceto morde le sbarre della gabbia

Guardare il vostro nuovo animale domestico mordere le sbarre della sua gabbia non è qualcosa di
piacevole, perché senza dubbio il gesto indica che il nostro nuovo amico non è a suo agio nella sua gabbia e
vuole andarsene.

Inoltre, questo porta altre gravi conseguenze di cui è bene essere a conoscenza. Ma prima vediamo perché
un criceto morde le sbarre della gabbia. Ecco alcune possibili cause:

• Stress. Lo stress o l’ansia possono portare un criceto a mordere le sbarre della gabbia
semplicemente per ‘trovare qualcosa da fare’. Lo stress e l’ansia possono generare un comportamento
ossessivo, quindi è probabile che il vostro animale lo faccia spesso e anche con intensità. Ciò accadrebbe
anche nel caso in cui girasse in modo compulsivo dentro la sua ruota.

• Noia. La noia può essere un altro motivo per cui un criceto morde la gabbia. Eppure, è necessario
distinguere tra la noia e l’ansia: se l’animale si annoia, morderà le sbarre puntualmente e non in modo
aggressivo.

• Non fa abbastanza esercizio fisico. I criceti, anche se non vanno portati fuori a fare una passeggiata,
hanno bisogno di una dose di esercizio fisico. Non fare esercizio è fonte di squilibrio per il vostro animale
domestico. Questo lo porterà ad avere un comportamento ossessivo e distruttivo nei confronti delle cose e
persino nei confronti di se stesso.

• Mancanza di attenzione. Mordere le sbarre della gabbia potrebbe essere un modo per richiamare
l’attenzione. Ricordate che la responsabilità dell’adottare un animale domestico va al di là del dare cibo e
acqua. Richiedono affetto, coccole e attenzione.

• La gabbia non è adeguata. Nonostante sia un animale di piccole dimensioni, la gabbia deve avere
dimensioni tali da consentirgli una certa mobilità e libertà di movimento. Se si sente troppo stretto, vorrà
fuggire. Come ci proverà? Mordendo le sbarre della gabbia.

Dopo aver constatato che i motivi per cui il vostro criceto morde le sbarre della gabbia non sono normali, e
che sono dannosi per la salute mentale ed emotiva del vostro animale domestico, dovete fare tutto il
possibile per sradicare questo comportamento.

Cosa fare?

Ricordate che dipende da voi che il vostro criceto smetta di farlo. Sebbene a priori possa sembrare una
questione poco importante, questo atteggiamento può causare gravi danni al vostro animale domestico. Ad
esempio:

• Problemi emotivi

• Problemi mentali

• Danni ai denti e alla bocca

• Problemi di salute fisica

Pertanto, anche se sembra un gesto innocuo, e dato che non è una causa innata, è nostro dovere fare tutto
il possibile per cercare di fermare questo atteggiamento. Ecco come agire:
• Cambiare la gabbia. Se pensate che la gabbia che avete comprato per il vostro animale domestico
sia troppo piccola, e potrebbe essere la causa del problema, compratene una più grande dove l’animale
può muoversi liberamente.

• Acquistare degli accessori. Poiché la noia può essere un altro motivo per cui un criceto morde le
sbarre della gabbia, è possibile risolvere il problema con l’acquisto di una ruota e di alcuni accessori per
migliorare la casetta del vostro criceto.

• Farlo uscire di tanto in tanto. Lasciate che il vostro criceto cammini per casa in determinati
momenti della giornata, in modo che si senta integrato nella famiglia e si possa esercitare.

• Giocare con lui. Ascoltatelo e giocate con lui. Stabilite una routine di gioco quotidiana come fareste
con un cane o un gatto.

• Se pensate che il vostro criceto sia nervoso o ansioso, provate a dargli un infuso di fieno con la
camomilla. È rilassante e sedante, e anche il suo sapore delizierà il vostro animale domestico.

• Aceto e limone. Se dopo aver provato tutto questo, il vostro animale continua a mordere la gabbia,
provate ad impregnare le sbarre con un prodotto dal sapore forte come il limone o l’aceto.

Queste sono le cose che potete fare se il vostro criceto morde le sbarre della gabbia. Se anche dopo aver
provato tutto questo il problema persiste, è meglio consultare il veterinario, per assicurarsi che non sia
diventato un atteggiamento compulsivo cronico con una radice distinta e più seria.

Come migliorare la gabbia del criceto

Ad ogni criceto piace scavare, per cui si dovrebbe avere un terreno abbastanza profondo, con sufficiente
substrato.

Sapete come migliorare la gabbia del criceto? I criceti sono tra gli animali più amati nelle case, sicuramente
i preferiti di bambini e anziani. Sono piccoli, docili, piacevoli da accarezzare e prendersene cura non è
troppo complicato.

Normalmente vivono in uno spazio controllato e ristretto. Se volete migliorare la gabbia del criceto che
avete, non perdetevi questi consigli pratici.

Come deve essere la gabbia del criceto?

Prima di iniziare a modificare e rendere migliore la gabbia del criceto, è giusto iniziare a capire come deve
essere questo luogo e quali accessori deve includere.

Stiamo parlando della sua ‘casa’ e, quindi, dovrebbe essere la più ampia possibile. Spesso, le gabbie che
vengono vendute nei negozi di animali, sono troppo piccole. Cercatene una che sia più grande, anche se
non fatta apposta per i criceti. Ad esempio, un acquario o un terrario per Porcellini d’India.

Tenete presente che in questo luogo passerà gran parte della sua vita. Quindi, sarà necessario modificarlo
in modo che sia sicuro e protetto. Non solo per evitare che il criceto possa fuggire o cadere, ma anche che
altri animali, se per esempio avete un gatto, possano mettere a rischio la sua incolumità.

Scegliete bene l’ampiezza delle sbarre e controllate che la porticina si chiuda bene. Inoltre, è bene evitare
oggetti e strutture poco stabili che potrebbero facilmente muoversi e far male al vostro piccolo roditore.
Anche cosa metterete sul suolo della gabbia è molto importante. Ad ogni criceto piace scavare, per cui si
dovrebbe avere un terreno abbastanza profondo, con sufficiente substrato.

Ricordatevi di comprarne uno sicuro e adatto, senza sostanze chimiche né profumi.

Elementi necessari

In aggiunta a queste considerazioni di base, ci sono diversi elementi che le gabbie dei criceti dovrebbero
sempre avere:

1. Ciotole per il mangime e per l’acqua. Anche se sono in grado di conservare il cibo nelle speciali
sacche interne alle loro guance, i criceti devono avere una ciotola con il cibo sempre disponibile. Inoltre,
devono avere una fontanella per l’acqua, una soluzione migliore del classico abbeveratoio. Controllate
sempre che funzioni bene e non si inceppi il meccanismo.

2. Un nascondiglio o una casetta dove possa rifugiarsi e dormire. Questi roditori sono abituati a
scavare tunnel per nascondersi, per cui è necessario che abbiano un luogo sicuro in cui stare.

3. I criceti sono animali molto attivi e la vita in una gabbia non consente loro di bruciare tutta l’energia
che accumulano. Una ruota permetterà di correre e fare esercizio, mantenendosi in forma e scaricando lo
stress.

4. I denti dei roditori crescono a gran velocità. Quindi dovrete tenere sempre delle barrette di cereali
o di legno da rosicchiare, che permetteranno al vostro amico a quattro zampe di consumare e limare i
dentini.

Aggiungere più livelli nella gabbia del criceto

Dopo avervi fornito tutte le nozioni di base, è il momento di pensare a come migliorare la gabbia del vostro
piccolo roditore.

Una delle idee più gratificanti, e che occupa poco spazio, è quella di aggiungere più livelli piani. In questo
modo l’animale avrà più superficie su cui muoversi e camminare e anche se non ama gli spazi aperti, si
sentirà più protetto.

È possibile aggiungere i piani in molti modi. Ad esempio, potete inserire delle tavolette di legno e ancorarle
alle sbarre. Un’alternativa può essere una rete metallica o di plastica. O, ancora, basterà mettere alcuni
bastoni di legno, come se fossero delle colonne.

Ci sono marche che producono delle gabbie con dei piani modulari già pronti che possono essere spostati
nel modo che preferite.

Avrete solo bisogno di usare un po’ di immaginazione. Sarà divertente costruire una scala o una rampa in
modo che il vostro criceto possa salire su e giù tra i vari piani.

A questi piccoli animali piace scavare e avere differenti terreni su cui stare.Vi consigliamo di optare per un
terreno assorbente, ottimo per garantire l’igiene della gabbia.

Potrete anche considerare l’aggiunta di altri spazi: un recinto di sabbia, un angolo di terra o anche un letto
di cotone. Ci sono molte altre opzioni che potrete scegliere, liberamente.

Una gabbia perfetta per roditori


Per la natura stessa di questi animali, è indispensabile per la salute che i criceti abbiano degli oggetti da
rosicchiare.

Se non usurano a sufficienza i loro denti, questi cresceranno eccessivamente, impedendo loro di mangiare o
bere con normalità.

Se non offrite nulla da mordere al vostro piccolo amico, questi finirà per scaricare la propria frustrazione
sulle sbarre della gabbia. E, certamente, ciò non è affatto sano.

Ci sono molti tipi di oggetti o giocattoli da rosicchiare che potrete acquistare per migliorare la gabbia del
criceto.

Nei negozi di animali troverete tante soluzioni appositamente progettate per i roditori. Come barrette di
cereali, bastoncini e stecchi, fatti apposta per attirare l’attenzione del criceto.

Inoltre, potrete usare dei materiali commestibili per costruire strutture o accessori per la gabbia.

Pali, sostegni, casette, tunnel. Il criceto rosicchierà tutto, consumandoli poco a poco mentre allenerà la
mandibola ed eroderà i suoi denti.

Quante più cose il criceto avrà da mordicchiare, più felice sarà. Inoltre, migliorerete il suo umore, tenendo
lontane problematiche come lo stress o la depressione.

Migliorare la gabbia del criceto con tubi e giocattoli

I criceti sono roditori che non amano gli spazi ampi e vuoti. Quindi non abbiate paura di aggiungere troppi
oggetti o giocattoli nella sua gabbia. Se ci sono molte cose, l’animale si divertirà di più e avrà più posti in cui
nascondersi

Molti di questi giocattoli possono essere realizzati con le vostre mani, a casa e con materiali riciclati. Ad
esempio, potete unire vari tubi di carta igienica per creare un tunnel.

Con dei bastoncini del gelato potrete creare una rampa, uno scivolo o anche un’intera casa. Usate della
stoffa pulita per costruire un’amaca. Le possibilità per migliorare la gabbia del criceto sono davvero
infinite.

I criceti sono animali piccoli e amichevoli, ma hanno bisogno di una gabbia piena di oggetti per tenersi
occupati ed essere felici.

Fortunatamente, migliorare la gabbia del criceto non richiede una spesa eccessiva. Sarà la scusa perfetta
che vi permetterà di passare più tempo assieme al vostro animale domestico.

Ecco come prendersi cura di un criceto

Prendersi cura di un criceto è essenziale per preservare la salute dell’animale e di tutti coloro che lo
circondano. Sapere come occuparsi di un animale domestico significa capire come funziona il suo
organismo e rispettarne le esigenze specifiche.

I criceti sono piccoli roditori che appartengono alla famiglia delle Cricetidae. La sua aspettativa di vita varia
da 2 a 5 anni. Sono un’eccellente opzione per fare compagnia ai bambini, dal momento che aiuteranno i
genitori ad insegnargli la responsabilità di occuparsi di un essere vivente.
Un altro aspetto positivo è che si adattano facilmente a spazi ristretti e non richiedono molto tempo ai loro
proprietari. Ma anche i criceti hanno bisogno di attenzioni e di una corretta alimentazione, per crescere e
vivere felici.

Che tipo di cure richiede un criceto?

I veterinari indicano che queste sono le cure principali per un criceto: scegliere una gabbia confortevole,
fornire un’alimentazione equilibrata e approntare uno spazio riservato per fargli fare attività fisica.

Una gabbia adeguata messa nel posto giusto

La vita di un criceto domestico si sviluppa all’interno della gabbia. Questa è la sua casa ed è per questo che
è così importante sceglierla coscientemente in modo che l’animale si senta a suo agio e possa crescere
sano.

Ci sono molte opzioni di gabbie sul mercato. La scelta dovrebbe essere basata principalmente sulla taglia
dell’animale che avete preso. Una gabbia standard è lunga 60 cm, larga 50 e profonda 50. Funziona
perfettamente per criceti di taglia media.

Nel caso in cui si scelga un esemplare più piccolo, come il criceto Roborovskii, è preferibile un contenitore
tipo acquario. Questi animali sono così piccoli e sottili da poter sfuggire attraverso i buchi o le sbarre di una
classica gabbia. La struttura dovrà essere modificata in modo che l’animale si senta comodo.

Gli specialisti consigliano di optare per una gabbia di due piani, con tunnel e giocattoli che favoriscono una
vita attiva e consentono la libera circolazione dell’animale all’interno.

I criceti hanno un’alta probabilità di soffrire di obesità, che riduce drasticamente la loro aspettativa di vita.
Ecco perché è così importante fornire stimoli e spazi per gli esercizi fisici.

Inoltre, la gabbia deve avere uno spazio in cui l’animale possa rifugiarsi per riposare o dormire.
Logicamente, non possono mancare una zona per mangiare e una ciotola per l’acqua, entrambe adeguate
alle dimensioni dell’animale.

È più interessante optare per una gabbia di plastica, perché il materiale è più leggero e più facile da pulire.
La pulizia dovrebbe essere eseguita almeno una volta a settimana, il che include cambiare il terreno scelto
per il fondo della gabbia.

Dove posizionare la gabbia

Si consigliano materiali con proprietà assorbenti che non generano polvere quando vengono mossi dal
criceto. I preferiti per i criceti sono i pellet in legno o di cellulosa.

Se avete comprato la gabbia, ricordate che è fondamentale scegliere la posizione giusta dove installarla.
Questi piccoli animali domestici sono sensibili alle alte temperature e non amano gli ambienti umidi. Un
colpo di calore può essere fatale per il vostro criceto.

L’obiettivo è garantire al piccolo roditore un ambiente ventilato con temperatura compresa tra i 18 e i 26
gradi. È importante che ci sia sufficiente ombra e che non comunichi con l’esterno.

Alimentare correttamente il vostro criceto

Anche il cibo è di fondamentale importanza per il benessere del vostro criceto. La dieta quotidiana deve
fornire i nutrienti necessari per lo sviluppo dell’animale. Tutti i mammiferi hanno bisogno di un’idratazione
rinforzata per far sì che l’organismo non soffra. È essenziale fornire acqua fresca e pulita ai criceti e pulire
settimanalmente l’abbeveratoio.

I criceti mangiano: semi, verdure, cereali, frutta, verdura e noci. Potete scegliere se preparare pappe fatte
in casa o comprare un mangime già preparato. Consultate sempre il veterinario affinché la dieta sia quella
giusta.

L’ideale, per un’alimentazione equilibrata, è miscelare il mangime commerciale, che fornisce la base di
proteine e fibre, con frutta e verdura:

• Alimenti consentiti: mela, pera, fragola, prugna, pesca, susina, kiwi, zucca, carota e germogli teneri.

• Alimenti proibiti: cibo umano speziato, industrializzato o non digeribile.

Usura dei denti

E’ un aspetto molto particolare di questi simpatici animali domestici ed essenziale per la loro salute. Come
per tutti gli altri roditori, bisogna prevenire l’eccessiva crescita dei denti del criceto. Ci sono diverse opzioni
naturali sul mercato, ma la miglior soluzione è installare un ramo di albero da frutta nella gabbia.

I criceti sono animali vulnerabili e possono presentare sintomi come perdita di appetito, diarrea o
alterazioni del pelo. Pertanto, se volete prendervi cura del vostro criceto in modo completo, ricordatevi di
farlo visitare con frequenza dal veterinario.

Cosa mangiano i criceti?

Se state pensando di aggiungere un piccolo animale domestico alla vostra casa, perché non adottare un
criceto? Molto diffusi in Europa e negli USA dopo la Seconda Guerra Mondiale, attualmente i criceti stanno
diventando tra gli animali domestici più amati.

I criceti sono animali facili da gestire, non occupano molto spazio e si adattano facilmente all’ambiente che
li circonda. Sono animali domestici perfetti sia per i bambini che per gli adulti.

Anche se esistono molte varietà di criceti, il siriano, o criceto dorato (prende il nome dal colore del
mantello) è uno degli esemplari più diffusi. Ma esistono molte altre razze, come ad esempio il criceto di
Roborowskij e altre specie di criceto nano.

Gli esemplari di criceto siriano sono quelli più adatti ai bambini, probabilmente per le loro dimensioni (più
grande) e per il fatto che sono più facili da gestire.

Naturalmente la docilità di un roditore è diversa rispetto a quella di un cane: non aspettatevi di ricevere lo
stesso affetto di un cane dal vostro criceto.

In questo articolo vogliamo condividere con voi alcune informazioni su questi piccoli animali domestici.
Andremo a scoprire insieme quali sono le caratteristiche di questi animali e cosa dovete sapere sulla loro
alimentazione.

Cosa mangia un criceto?


I criceti devono avere a disposizione cibo e acqua fresca ogni giorno. Anche se questi piccoli animali
possono essere alimentati con mangimi che si trovano in commercio, questi non devono essere la loro
unica fonte di nutrimento.

Questi animali possono mangiare anche frutta e verdura, dolci, come ad esempio mele, lattuga, carote,
cavolfiore o pere. Se non utilizzate erbicidi per il vostro prato, potete anche dare loro qualche filo d’erba,
una vera delizia per questi piccoli animali.

Questi roditori amano molto mangiare anche semi, noci e mais. I criceti selvatici, inoltre, si nutrono anche
di insetti, rane, lucertole e piccoli animali.

La dieta di un esemplare di criceto allevato in cattività deve essere basata su proteine (16 per cento) e
grassi (5 per cento).

Il nome in inglese che indica il criceto, hamster (talvolta vengono chiamati così anche in italiano), deriva dal
germanico hamstern, che significa accumulare un tesoro, ovvero scorte di cibo, una delle attività principali
dei criceti. Comunque, l’espressione accumulare un tesoro descrive molto bene il modo di mangiare di
questi piccoli animali, che riempiono di semi le borse che si trovano nelle loro guance.

Ricordate, inoltre, che questi piccoli animali tendono ad accumulare cibo anche nella loro gabbia,
solitamente sotto il loro giaciglio.

Quali sono le altre caratteristiche dei criceti?

Uno degli svantaggi della vita di un criceto è la loro durata, che è molto breve: ad esempio i criceti siriani, o
dorati, vivono circa due o tre anni, mentre la razza nana solo uno o due anni.

A parte questo, si tratta di roditori che possiedono una grande vitalità. Nel deserto, il loro habitat naturale,
devono percorrere lunghe distanze per procurarsi il cibo, quindi i loro movimenti si adattano facilmente alle
diverse caratteristiche del terreno.

Questi piccoli roditori hanno bisogno di muoversi per scaricare le grandi quantità di energia accumulate.
Per questo motivo, il vostro piccolo amico trascorrerà gran parte del suo tempo giocando sulla ruota.

In questo senso, gli esperti consigliano di inserire tunnel, accessori e altri giochi nella gabbia di questi piccoli
animali, per preservare la loro salute fisica e mentale.

Se volete tenere in casa più di un criceto, la cosa migliore è tenerli separati, in due gabbie diverse, affinché
ciascun roditore abbia la sua casa. Il motivo? Sono piuttosto aggressivi tra loro.

Far convivere insieme due criceti dorati è impossibile. Invece potrete tenere nella stessa gabbia due criceti
appartenenti alla razza cinese o russa.

Ricordate: non mettete insieme nella stessa gabbia due razze di criceto diverse!

Inoltre, non dimenticate che sono animali notturni. Quindi, ricordate di collocare la gabbia del vostro
criceto in un posto in cui la sua attività notturna non vi disturbi, in quanto il rumore dei suoi giochi non è
proprio adatto a conciliare il sonno!

Di giorno, questi piccoli animali dormono, e di solito sono di cattivo umore. Di fatto, un criceto infastidito è
più propenso a mordere la mano di un bambino.

La cura di un criceto
I criceti sono creature molto pulite. Non dovete posizionare la ciotola in cui mettete l’acqua e il cibo vicino
al punto in cui di solito fanno i loro bisogni.

Pulite la gabbia a fondo almeno due volte a settimana. Ricordate che i criceti prendono e mettono da parte
di tutto, quindi quando pulite a fondo la gabbia, approfittate per eliminare tutti i semi e il cibo accumulato
dal vostro piccolo amico.

Infine comprate al vostro criceto dei giocattoli sicuri, realizzati in legno, e non dimenticate di posizionare
nella gabbia anche una piccola casetta, che l’animaletto potrà utilizzare come luogo in cui rifugiarsi durante
il giorno.

I 7 alimenti che potrebbero uccidere il vostro cane

Un’usanza andata avanti per molti anni era quella di alimentare i cani unicamente con i resti di cibo che
avanzavano nelle case. Quest’opzione era allettante specialmente per quelle famiglie che vivevano in una
situazione economica difficile.

Non va dimenticato che questi animali erano tenuti in casa non solo per il desiderio di possedere un
animale da compagnia, ma piuttosto perché erano utili per svolgere qualche lavoro.

Al giorno d’oggi queste tendenze sono cambiate, e i cani consumano più spesso mangimi e altri cibi
elaborati appositamente per loro. Molti padroni optano inoltre per la preparazione di ricette speciali fatte
in casa.

A prescindere da quale dieta avete deciso di adottare per il vostro cane, ci sono aspetti a cui fare particolare
attenzione. Non tutti gli alimenti sono adatti per essere ingeriti dagli animali, e in questo articolo ve ne
mostreremo 7 che potrebbero uccidere il vostro cane.

Un errore che potrebbe causare il decesso del vostro cane

È normale che la maggior parte delle persone che possiedono un cane sentano per lui un vero sentimento
di amore. Per questo è importante prestare la massima attenzione e cura quando si tratta della sua salute.

Eppure a volte ci immedesimiamo a tal punto con il nostro animale, che arriviamo a credere che possa
mangiare le stesse cose che mangiamo noi.

Anche se la maggior parte dei cibi non gli recheranno alcun danno, ne esistono alcuni che potrebbero avere
gravi conseguenze sulla sua salute.

Sarebbe un peccato che, in un’epoca in cui esistono migliaia di opzioni per alimentare i cani,
commettessimo l’errore di non assicurarci che lo stiamo facendo nel modo adeguato.

In molti consigliano di alimentare i nostri amici a quattro zampe solo con mangime per cani. Ma se volete
comunque sperimentare altre scelte alimentari, prendete nota delle sostanze che potrebbero uccidere il
vostro animale.

Alimenti che potrebbero uccidere il vostro cane


• Avocado. Nonostante sia un ingrediente delizioso e utilizzato spesso in cucina, soprattutto per
l’elaborazione di insalate o del guacamole, è importante fare molta attenzione, prima di tutto perché si
tratta di un alimento dagli elevati contenuti di grasso, il che già di per sé rappresenta un problema.

Inoltre, sia nella polpa, che nel seme, e persino nella buccia, questo frutto contiene una sostanza chiamata
persin, ossia una tossina derivata dagli acidi grassi e che risulta estremamente tossica sia per i cani che per
gli altri animali.

Consumandolo potrebbero soffrire di vomito e diarrea, il che potrebbe derivare in conseguenze gravi.

• Cioccolato. Risulta difficile immaginare che un prodotto così buono rientri nella classifica dei cibi più
tossici per i cani. Ciò è dovuto alla presenza della teobromina, sostanza che i cani non riescono a
metabolizzare adeguatamente.

Il consumo di cioccolato potrebbe portarli a soffrire di disturbi allo stomaco, tremori, nervosismo o a una
diminuzione del battito cardiaco. Senza dubbio potrebbe uccidere il vostro animale.

• Caffè. Anche se sembra strano immaginare qualcuno che prende il caffè insieme al proprio cane,
fate sempre attenzione che non ne ingerisca un po’ accidentalmente. Questa bevanda contiene
metilxantina, sostanza che funge da stimolante del sistema nervoso.

Potrebbe causare problemi digestivi, iperattività, eccessiva sete e per ultimo il decesso del cane.

• Latte. Così come accade per molte persone, i cani adulti non digeriscono bene il latte, e sono
intolleranti al lattosio. Non possiedono infatti gli enzimi necessari per l’assimilazione di questo alimento.

Ingerendo questa bevanda potrebbero soffrire di seri problemi digestivi.

• Ossa. Seppur trattandosi di un alimento per tradizione dato ai cani, le ossa possono essere causa di
svariati problemi, come per esempio la rottura di un dente o altre lesioni alla bocca.

Se gli ossi sono piccoli, i cani potrebbero soffocare.

• Cipolla. È dannosa per i globuli rossi dei nostri cani, degenerando in anemia e nella mancanza di
ossigeno, oltre ad altri possibili disturbi relativi al funzionamento del fegato. Può persino portare al decesso
del cane. La stessa cosa vale per l’aglio.

• Uva. Possono contenere resti di pesticidi o di metalli pesanti, i quali possono uccidere il vostro cane
se consumati in grandi quantità.

Non si raccomanda neanche l’uva passa, che può danneggiare i reni portando, nel peggiore dei casi, ad
un’insufficienza renale.

Se dopo aver letto questo articolo continuate a mostrare dubbi riguardo l’alimentazione migliore per il
vostro cane, chiedete il consiglio di un esperto. Parlate delle vostre perplessità con un veterinario, e lasciate
che vi consigli.

In ogni caso, non lasciate mai che il vostro cane provi una delle 7 sostanze che vi abbiamo mostrato,
tenendole ben lontane dalla sua portata.
Cuccioli di cane ed esercizio fisico: raccomandazioni

Sappiamo che ai cani, quando sono piccoli, piace giocare, correre e saltare; però hanno bisogno di svolgere
anche un po’ di attività fisica tradizionale, senza lasciare da parte il divertimento. Tra i cuccioli e l’esercizio
fisico c’è una relazione molto stretta. Continuate a leggere per saperne di più.

Cuccioli ed esercizio fisico: raccomandazioni

Prima di iniziare a svolgere attività fisica con il vostro cucciolo, dovete tenere in considerazione alcune
questioni che riguardano le sue necessità e le sue abilità. Anche se i cuccioli sono agili, non si stancano mai
e adorano giocare, hanno bisogno di dormire e di recuperare le energie.

1. Non fatelo esercitare troppo

E’ ovvio che i cani da piccoli sono molto energici, però è anche vero che il riposo permette loro di crescere
sani e forti.

Ricordate che più è grande il vostro cane, più sarà propenso a soffrire di determinati problemi alle ossa e
alle articolazioni in futuro. Un buon metodo per evitarli è fargli svolgere certe attività e rispettare le sue ore
di sonno.

2. Iniziate a poco a poco

Non è tanto il fatto che l’animale si sforzi troppo, ma che potrebbe farsi male o stancarsi più di quanto il
suo corpo possa sopportare. Aumentate a poco a poco l’intensità dell’esercizio e prestate attenzione ai
segnali che vi lancia; se presenta affanno, non cerca la palla, si ferma, si sdraia, etc.

3. Adattatevi alla razza

Ogni razza ha delle caratteristiche fisiche che gli permettono di svolgere o no determinati esercizi.
Ricordatevi che i cani con il muso schiacciato o brachicefali sono più propensi a stancarsi perché non
respirano correttamente.

D’altro canto, le razze più atletiche come il Galgo, il Dalmata o il Pastore Tedesco, richiedono più ore di
attività fisica dei cani sedentari, come per esempio il Labrador.

4. Optate per l’addestramento

Portare il vostro cane in un centro d’addestramento è un’eccellente modo per farlo esercitare, ed è utile
anche alla sua salute mentale. Inoltre, un animale obbediente è meno stressato, conosce i suoi limiti e vive
meglio.

5. Portatelo a passeggio

Se non avete molto tempo libero per esercitarvi con il vostro cucciolo, portatelo a passeggio. E’ la migliore
attività che possiate fare insieme, poiché fa bene ad entrambi. Iniziate facendo il giro dell’isolato, poi
allontanatevi sempre di più e aumentate il tempo.

Insegnategli a camminare al guinzaglio vicino a voi. Evitate che tiri quando qualcosa attira la sua attenzione,
e lasciatelo libero di giocare in determinate aree del parco.

6. Seguite una routine


Gli animali hanno bisogno di mantenere certe abitudini per essere rilassati e obbedienti. I cuccioli sono più
attivi la mattina che la sera. Approfittate di questa energia affinché giochino per più tempo, sempre prima
di avergli dato da mangiare.

Se per qualche motivo non potete fargli svolgere gli esercizi quotidiani, vi raccomandiamo comunque di
farlo divertire. Basteranno pochi minuti affinché sfoghi tutta l’energia accumulata, per poi non avere la
forza di distruggere tutti gli oggetti della casa se resta solo.

Giochi ed esercizi per i cuccioli

Esistono diverse attività da svolgere in qualsiasi momento del giorno, sia in casa che all’aria aperta. Questi
esercizi aiuteranno a sviluppare la concentrazione, l’obbedienza, l’intelligenza, l’udito e l’olfatto.

1. Nascondino

Prendete un oggetto che sia di suo gradimento e nascondetelo affinché possa trovarlo. Se ci riesce,
premiatelo con uno snack, una carezza, etc.

2. Dare la zampa

Questo trucco è molto comune nei cani affinché siano più obbedienti e prestino attenzione agli ordini che
gli date. Il miglior periodo per insegnargli a dare la zampa è da cuccioli.

3. Gioco delle tre campanelle

Questo gioco consiste nel collocare tre recipienti rivolti verso il basso e nascondere del cibo in uno solo.
L’animale deve farsi guidare dall’olfatto per individuare il premio.

4. Corsa ad ostacoli

Per questo esercizio avete bisogno di spazio, come un giardino o un terrazzo. Nei negozi di animali vengono
venduti dei kit completi con degli ostacoli, o potete crearli da soli: tunnel, oggetti da schivare o per farli
camminare a zig zag e molto altro.

4 giochi fatti in casa che i cani adorano

I giochi fatti in casa per cani sono un'alternativa economica ed ecologica che il vostro amico peloso adorerà.
Devono essere creati in modo che siano sicuri per l'animale.

I cani amano giocare. Sebbene non tutti i giochi che potete fare con loro implicano l’uso di un giocattolo,
loro adorano avere degli oggetti con i quali divertirsi. Quelli venduti nei negozi a volte non sono economici e
si rovinano facilmente, quindi vi proponiamo quattro giochi che potete creare con le vostre mani.

I giochi fatti in casa devono essere sicuri per i cani

I giochi per cani devono garantire la loro sicurezza, per questo dovete tenere a mente alcune
considerazioni. La cosa più importante sono i materiali che usate: non devono avere delle vernici tossiche
né dei piccoli pezzi di plastica che l’animale possa ingoiare.
Utilizzate materiali come cartone o carta, perché nel caso in cui vengano ingeriti, non compromettono la
salute del cane. Se dovete legare insieme due oggetti, è meglio usare un nastro di cellulosa.

Quando un gioco inizia a rovinarsi, dovete buttarlo; non aspettate che si rompa del tutto e che sia dannoso
per l’animale. Allo stesso modo, se utilizzate dei pezzi di materiale rigido, fate attenzione con i bordi affilati,
poiché potrebbe ferirsi.

Quando date un gioco al vostro amico a 4 zampe, per prima cosa deve sapere come si usa. Lasciate che lo
esamini e che lo provi, senza insegnargli come fare. Iniziate con degli oggetti semplici da utilizzare e
aumentate il livello di difficoltà a poco a poco.

Supervisionate il vostro cane mentre usa il gioco, e se vedete che è troppo difficile per lui, aiutatelo a capire
come si usa. Fatelo giocare per 10 minuti al giorno, poiché per troppo tempo potrebbe stufarsi o stressarsi.

I premi

Questi giochi si basano sul cercare e trovare un premio. Ci sono molti alimenti che potrebbero essere usati
come ricompensa, quindi scegliete quello che piace di più al vostro cane.

Il successo dell’oggetto sta nell’interesse dell’animale di ricevere il premio e nella soddisfazione di aver
risolto il problema. Ciò è divertente se il cane desidera trovare la ricompensa che si nasconde all’interno: se
questa non è di suo gradimento, l’animale non si divertirà.

Tubi di cartone

Usate i tubi di cartone della carta igienica o quelli da cucina per farci giocare il vostro amico peloso. Inserite
dei premi all’interno del tubo, appoggiatelo per terra e lasciate che il vostro cane scopra come fare a tirarli
fuori.

L’animale proverà a infilarci la lingua, a girarlo e anche a romperlo per ottenere le ricompense. Un gioco
così semplice può intrattenerlo per molto tempo.

Aumentate il livello di difficoltà: una volta che sarà riuscito a scovare i premi, avvolgete con un nastro le
estremità del tubo. Il gioco sarà un po’ più difficile perché il cane dovrà distruggere completamente
l’oggetto per ottenere le ricompense.

Palla di carta

Un altro gioco è mettere dei premi dentro una palla fatta di carta. Usate della carta di giornale o da cucina,
perché quella delle riviste potrebbe avere dell’inchiostro tossico. Iniziate creando una palla poco stretta con
molti premi all’interno, poi aggiungete altri strati di carta.

In questo modo, starete insegnando al vostro cane a distinguere la carta dalle ricompense. Smetterà di
mangiare tutto quello che trova per strada, come per esempio i fazzoletti. Successivamente, alzate il livello:
aggiungete più strati di carta e e stringete di più la palla, affinché aprirla diventi più difficile.

Brodo congelato

Questo gioco è molto interessante durante il periodo estivo, o per i cuccioli che stanno cambiando i denti.
Si tratta di congelare del brodo o del liquido appetitoso per darlo al cane affinché lo mastichi e lo lecchi
finché non si scioglie. Agli animali piacerà molto, poiché è fresco e gustoso, anche se dopo dovrete passare
lo straccio per asciugare per terra.
Alzate il livello creando pezzi di varie dimensioni e di vari gusti: brodo di carne, verdura con acqua, yogurt
con la frutta, etc. Adattate le dimensioni dei cubi congelati alla bocca del vostro amico a 4 zampe.

Bottiglie dispensatrici

Prendete una bottiglia di plastica vuota e pulita e fateci dei buchi. Ricordatevi di proteggere i bordi di
plastica con del nastro affinché il vostro cane non si faccia male. Metteteci dei premi all’interno e lasciate
che l’animale scopra come prenderli. Come per il tubo di cartone, impiegherà un po’ di tempo a scoprire
come si fa, ma finirà per riuscirci.

Aumentate il livello di difficoltà: mettete il tappo alla bottiglia, fate altri buchi più piccoli e inseriteci meno
premi dentro. Fatelo solo quando ha imparato a risolvere il problema con facilità, poiché è difficile
controllare questo oggetto.

Questi e molti altri giochi fatti in casa per cani possono essere creati con materiali riciclabili: sono
economici, interessanti e divertenti. E’ importante sottolineare che questi oggetti devono essere piacevoli e
devono variare, affinché l’animale non si annoi, devono essere adatti alle sue dimensioni e alla sua età e,
soprattutto, devono essere sicuri.

Come scegliere un regalo per il vostro animale?

Le statistiche lo rivelano: sono pochi i padroni che si preoccupano di fare un regalo ai loro animali per il
compleanno o per Natale. Se fate parte della minoranza che vuole festeggiare il suo cane o criceto,
nell’articolo di oggi troverete alcune idee per scegliere il regalo perfetto per i vostri animali.

Come scegliere un regalo per un animale domestico?

Prima di comprare qualsiasi regalo, è bene tenere a mente alcuni aspetti basilari legati al buon senso:

• Questo regalo è sicuro? Gli può fare del male?

• Ha bisogno di questo regalo o posso sceglierne uno più utile?

• Gli piacerà?

Non bisogna mai regalare qualcosa che possa essere pericoloso o non andare bene al nostro animale. Un
alimento buono ma indigesto, un viaggio dove si stancherà troppo fisicamente o un collare che lo strozza,
per esempio, non sono regali: sono castighi e non saranno apprezzati. Se vogliamo fare un regalo, dovremo
essere sicuri che il nostro animale possa goderselo.

Di fatto, può capitare di sentirsi tentati a regalare grandi oggetti che ai nostri occhi sembrano invitanti, ma
che per l’animale non lo sono affatto: oggetti di plastica, cibi troppo dolci o insipidi, gadget dai colori
vivaci…

Il nostro animale apprezzerà di più un oggetto che può mordere, dalle consistenze diverse e dai colori non
aggressivi.
Bisogna dare priorità innanzitutto ai bisogni del nostro animale, tralasciando l’aspetto visivo che ha per noi
un possibile regalo. Per esempio, il nostro criceto apprezzerà molto di più una nuova gabbia più spaziosa
piuttosto che una sfera che rotola per tutta la casa: naturalmente, nella gabbia passa la maggior parte del
suo tempo.

E se anziché regalare un pacco di biscotti per cani ci impegnassimo a sostituire il suo mangime con dell’altro
più saporito e di qualità maggiore? Ancora una volta, il bisogno è più importante dell’oggetto in sé.

5 idee regalo per animali: necessità di base

Quando i bisogni essenziali sono soddisfatti, i nostri animali sono più felici e stanno meglio sia fisicamente
che emotivamente. Probabilmente godranno più per un cambiamento del genere piuttosto che per un
giocattolo nuovo:

• Mangime di miglior qualità

• Ossa o corna di cervo da mordere (cani)

• Una gabbia più spaziosa (roditori e uccelli)

• Un filtro migliore (pesci)

• Un tiragraffi più alto e sofisticato (gatti).

5 idee regalo per animali: regali per l’animale

Esistono degli oggetti più utili e costruttivi di una pallina da lanciare o un laser da inseguire che piaceranno
al vostro animale. Ci sono moltissime opzioni che permettono di adattarsi ai gusti di ciascuna specie:

• Un guinzaglio più lungo con una nuova pettorina (cane)

• Un’amaca da finestra (gatto)

• Un lettino nuovo e più comodo

• Barrette di cereali da rosicchiare (roditori)

• Una casetta (uccelli).

5 idee regalo per animali: regali per il padrone

Quando i proprietari di un animale sono più contenti e motivati, il loro umore si riflette sui loro animali.
Facendo un regalo ad un proprietario, potremo fare cosa gradita ad entrambi. Ecco alcuni esempi:

• Una spazzola nuova

• Un libro sull’addestramento corretto

• Puzzle, piume e altri oggetti per giocare insieme

• Un libro sull’addestramento con il clicker

• Iscrizione ad un laboratorio sulle passeggiate o sui giochi senza stress.

5 idee regalo per animali: doni non tangibili

I regali non devono necessariamente essere oggetti fisici. Esistono doni intangibili che possono avere molto
più valore di qualsiasi oggetto, in quanto ci consentono di migliorare la vita del nostro animale.
Alcuni potrebbero essere poco graditi in un primo momento (quale cane sarebbe contento di andare dal
veterinario?), ma avranno molti effetti positivi in futuro. La prevenzione e il miglioramento della qualità
della sua vita si ripercuoteranno positivamente su tutta la famiglia.

• Lezioni di obbedienza di base

• Voucher per andare dal veterinario

• Una visita ad una nuova area cani più grande

• Qualche ora in una spa in un ambiente privo di stress

• Cominciare a comprare frutta e verdura da un fruttivendolo migliore del solito (conigli e cavie).

Fate parte di una minoranza che sa che prendersi cura del proprio animale e dimostrargli affetto non fa
male a nessuno e che migliora il rapporto fra di voi. Seguite le misure di sicurezza essenziali, non fatevi
trascinare dai colori vivaci dei giocattoli nei negozi per animali e pensate a cosa potrebbe far sinceramente
piacere al vostro piccolo amico.

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