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Diritto penale

Osservatorio Corte
di cassazione - Diritto penale
a cura di Stefano Corbetta

DELITTI CONTRO LA FEDE PUBBLICA lative all’elemento soggettivo, la Corte ha chiarito che la
norma esige anche il dolo specifico, che «consiste nel fine
di procurare a sé o ad altri un vantaggio patrimoniale o
FALSA CREAZIONE DI UN PROFILO SU UN SOCIAL non, oppure di recare ad altri un danno». Nel caso in esa-
NETWORK: È SOSTITUZIONE DI PERSONA me, erano stati esattamente ravvisati, dai giudici di merito,
entrambi i profili: da un lato era sussistente il fine di ottene-
Cassazione penale, Sez. V, 16 giugno 2014 (u.p. 23
re dei vantaggi di natura non patrimoniale, ritraibili dall'at-
aprile 2014), n. 25774 - Pres. Dubolino - Rel. Lignola -
tribuzione di una diversa identità, che l’imputato utilizzava
P.M. Stabile (conf.) - Ric. S.D.
per intrattenere rapporti con altre persone (essenzialmente
ragazze) o per soddisfacimento di una propria vanità; dal-
Integra il delitto di sostituzione di persona la condotta l’altro la condotta era idonea a ledere l'immagine e la digni-
di chi crei un falso profilo su un social network riprodu- tà della persona offesa.
cente l'effige dell’ignara persona offesa, così usufruen-
do dei servizi del sito, consistenti nella possibilità di co- I precedenti
municazione in rete con gli altri iscritti e di condivisione Negli stessi termini, cfr. Cass., Sez. V, 8 novembre 2007,
di contenuti. Adinolfi, in questa Rivista, 2008, 294, che ha ravvisato il de-
litto ex art. 494 c.p. nella condotta la condotta di chi crei
Il caso ed utilizzi un account di posta elettronica, attribuendosi fal-
La Corte d'appello di Reggio Calabria confermava la sen- samente le generalità di un diverso soggetto, inducendo in
tenza emessa dal Tribunale di Palmi, che aveva condanna- errore gli utenti della rete internet nei confronti dei quali le
to l’imputato alla pena di giustizia per il delitto di sostituzio- false generalità siano declinate e con il fine di arrecare dan-
ne di persona, poiché al fine di procurarsi un vantaggio o no al soggetto le cui generalità siano state abusivamente
comunque di recare danno alla persona offesa, si attribuiva spese (nella specie a seguito dell'iniziativa dell'imputato, la
l’identità di costei, pubblicandone la fotografia sul sito persona offesa si ritrovò a ricevere telefonate da uomini
www.badoo.com, utilizzando il profilo creato e così indu- che le chiedevano incontri a scopo sessuale). Di recente,
cendo in errore chi comunicava con lui attraverso la chat.
cfr. Cass., Sez. V, 28 novembre 2012, n. 18826, ivi, 2013,
Nel ricorrere per Cassazione, la difesa deduceva, tra i vari
648, secondo cui integra il delitto di sostituzione di persona
motivi, la carenza degli estremi oggettivi e soggettivi della
la condotta di chi inserisca nel sito di una chat line a conte-
fattispecie in esame; in particolare, secondo il ricorrente,
nuto erotico il recapito telefonico di altra persona associato
non era ravvisabile il dolo specifico richiesto dall’art. 494
a un nickname di fantasia, qualora abbia agito al fine di ar-
c.p. nella mera pubblicazione di un profilo su Internet, non
recare danno alla medesima, giacché in tal modo gli utiliz-
del tutto riferibile alla persona offesa, della quale viene solo
zatori del servizio sono tratti in inganno sulla disponibilità
utilizzata una fotografia e non anche il nome.
della persona associata allo pseudonimo a ricevere comu-
La decisione nicazioni a sfondo sessuale, nonché Cass., Sez. III, 15 di-
La Corte ha respinto il ricorso perché infondato. La Cassa- cembre 2011, Armellini, in Ced Cass. n. 252227, che ha ri-
zione ha precisato che il delitto previsto dall’art. 494 c.p. è tenuto sussistente il delitto in esame nella condotta di colui
posto a tutela della «pubblica fede, in quanto questa può che crei e utilizzi un account e una casella di posta elettro-
essere sorpresa da inganni relativi alla vera essenza di una nica, servendosi dei dati anagrafici di un diverso soggetto,
persona o alla sua identità o ai suoi attributi sociali; sicco- inconsapevole, con il fine di far ricadere su quest'ultimo l'i-
me si tratta di inganni che possono superare la ristretta nadempimento delle obbligazioni conseguenti all'avvenuto
cerchia d'un determinato destinatario, il legislatore ha rav- acquisto di beni mediante la partecipazione ad aste in rete.
visato in essi una costante insidia alla fede pubblica, e non
soltanto alla fede privata e alla tutela civilistica del diritto al La dottrina
nome». Nel caso in esame, la Suprema Corte ha ravvisato R. Capitelli, La sostituzione di persona nel diritto penale ita-
gli estremi oggettivi della fattispecie in esame: l’imputato liano, in Cass. pen., 2005, 2993 ss.; P. Cipolla, Social net-
aveva infatti creato un profilo sul social network “Badoo”, work, furto di identità e reati contro il patrimonio, in Giur.
riproducente l'effige della persona offesa, con una descri- merito, 2012, 2672 ss.; A. Cristiani, voce Falsità personale,
zione tutt'altro che lusinghiera (ad esempio, nelle informa- in Dig. disc. pen., 1991, V, 105 ss.; C. Flick, Falsa identità di
zioni personali era riportata la dicitura "Mangio solo cibo Internet e tutela penale della fede pubblica degli utenti e del-
spazzatura e bevo birra... quando mi ubriaco vado su di gi- la persona, in Dir. inf., 2008, 525 ss.; A. Nappi, voce Falsità
ri") e con tale falsa identità usufruiva dei servizi del sito, personale, in Enc. giur. Treccani, 1989, XIV; A. Pagliaro, vo-
consistenti essenzialmente nella possibilità di comunicazio- ce Falsità personale, Enc. dir., XVI, 1967, 646 ss.; C. Parodi,
ne in rete con gli altri iscritti (indotti in errore sulla sua iden- Profili di tutela penale dei dominii su Internet, in questa Rivi-
tità) e di condivisione di contenuti. Quanto alle censure re- sta, 2001, 505 ss.

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La decisione
DELITTI CONTRO LA P.A. La Corte ha respinto il ricorso perché infondato. La Cassa-
zione ha disatteso la tesi difensiva, secondo cui la corruzio-
PAGAMENTO DI UNA SOMMA DI DENARO AL P.U. PER IL ne c.d. propria sussisterebbe solo quando sia configurabile
COMPIMENTO DI UN ATTO DISCREZIONALE: CORRUZIONE un comportamento doveroso alternativo: se così fosse, in-
fatti, «il reato andrebbe sostanzialmente escluso tutte le
PROPRIA O IMPROPRIA?
volte che venga in campo un atto discrezionale, cioè in
Cassazione penale, Sez. VI, 4 giugno 2014 (u.p. 4 feb- astratto compatibile, insieme ad altri, con i divieti o gli ob-
braio 2014), n. 23354 - Pres. Agrò - Rel. Leo - P.M. Frati- blighi direttamente imposti dalla legge o da altre fonti co-
celli (parz. diff.) - Ric. C.G. genti». Viceversa, la fattispecie ex art. 319 c.p. incrimina
«anche l'uso distorto della discrezionalità amministrativa,
cioè il procedimento condizionato non già da un percorso
Nel caso di pagamento di una somma di denaro al pub-
di attenta ed imparziale comparazione tra gli interessi in
blico ufficiale per il compimento di un atto discreziona-
gioco, ma dalla percezione di un indebito compenso affin-
le, sussiste il delitto di corruzione propria quando all’in-
ché venga raggiunto un esito determinato». È pur vero che
debito compenso corrisponde la rinuncia al corretto
l’esito finale del procedimento potrebbe anche coincidere
uso della discrezionalità amministrativa, che invece do-
vrebbe essere appieno dispiegata, a prescindere dalla il- con l’interesse pubblico; nondimeno, ha sottolineato la
legittimità dell'atto secondo gli ulteriori parametri della Corte, «ciò che rileva è la "vendita" della discrezionalità ac-
relativa valutazione. cordata dalla legge, la previa rinuncia ad una piena e indi-
pendente verifica della soluzione finalizzata al migliore sod-
Il caso disfacimento dell'interesse pubblico esistente nel caso di
La Corte d'appello di Venezia confermava, in punto di re- specie». In tal caso, infatti, «l'atto contrario ai doveri dell'uf-
sponsabilità e di qualificazione giuridica del fatto, la deci- ficio consiste proprio nella rinuncia, dietro compenso, ad
sione in resa dal Tribunale di Padova, che aveva dichiarato una discrezionalità che invece dovrebbe essere appieno di-
l’imputato colpevole del delitto di cui all'art. 319 c.p., per- spiegata, a prescindere dalla illegittimità dell'atto secondo
ché, nella propria qualità di vice sindaco e di assessore ai gli ulteriori parametri della relativa valutazione». La Corte
lavori pubblici del Comune di Villafranca Padovana, aveva ha tuttavia evidenziato come non sia ovviamente sufficien-
accettato la promessa della somma di 40.000 euro, e la da- te la dazione di una somma di denaro per qualificare l’atto
zione effettiva di 20.000 euro, ad opera dell'imprenditore discrezionale come contrario ai doveri dell’ufficio, ciò che
immobiliare, in vista del compimento di atti contrari ai do- comporterebbe una sostanziale abrogazione della fattispe-
veri del suo ufficio. In particolare, l’imputato si era attivato cie ex art. 318 c.p., che, con riferimento all’adozione di un
affinché la trattativa tra una società telefonica e il proprie- atto discrezionale, può configurarsi solo «quando l'atto ri-
tario di un fondo confinante con terreni d'interesse dell’im- sulti sicuramente identico a quello che sarebbe stato co-
mobiliarista si concludesse in modo da prevedere il posizio- munque adottato a tutela del pubblico interesse, con il me-
namento di un’antenna telefonica secondo un criterio che desimo contenuto e con le medesime modalità», di talché
evitasse la creazione di vincoli per l'edificazione sui terreni; il pagamento corruttivo risulta ininfluente sulla sua confor-
inoltre, l’imputato si era impegnato affinché mutasse la de- mità ai doveri dell'ufficio. Orbene, nel caso di specie, non si
stinazione urbanistica di suoli recentemente acquistati da trattava, per i giudici del merito, di indicare l'atto doveroso
società riferibile all’imprenditore: da "zona agricola" a "zona alternativo, ma di verificare che, nella vicenda in esame, la
di espansione", con ovvio incremento di valore dei suoli discrezionalità conferita all’imputato era stata "rinunciata",
medesimi. I giudici di merito avevano disatteso le prospet- cioè utilizzata per pervenire ad un risultato che conveniva
tazioni difensive, secondo cui, da un lato, l’imputato aveva ai corruttori, al punto da indurli al pagamento di una som-
accettato una semplice regalia, anche a titolo di finanzia- ma piuttosto rilevante. Se è vero che, in astratto, la rinun-
mento elettorale, senza alcuna connessione con atti del cia alla discrezionalità non può essere provata sul solo pre-
suo ufficio, e, dall’altro, la collocazione dell'antenna era un supposto del pagamento di un compenso non dovuto da
atto del tutto discrezionale, adottato nell'interesse pubblico parte del privato beneficiato da un provvedimento ammini-
e senza particolari vantaggi o danni per alcuno; in partico- strativo, nondimeno nel caso di specie, come ritenuto dai
lare, la rilevante entità della somma promessa ed in parte giudici di merito, il versamento di una somma molto consi-
versata e la difficoltà a reperirla da parte del corruttore, stente rappresentava un elemento fortemente sintomatico
che, peraltro aveva agito con estrema cautela, nasconden- della necessità di incidere sulla formazione del provvedi-
do al socio, finché possibile, l'identità del suo interlocutore, mento amministrativo, proprio al fine di incidere sull'attività
erano elementi che dimostravano l'esistenza di un accordo di comparazione tra interessi configgenti cui l'ufficiale pub-
affinché la discrezionalità amministrativa fosse esercitata al blico è chiamato per gli atti ad elevata discrezionalità.
fine di favorire gli interessi privati del corruttore, con danno
per i diversi soggetti coinvolti. Tra i molteplici motivi di ri- I precedenti
corso per cassazione, la difesa deduceva l’illogicità della Nel senso che, a fronte dell'esercizio di un potere discrezio-
motivazione a proposito della qualificazione del fatto ex art. nale del pubblico ufficiale, ricorrono gli estremi della corru-
319 c.p.: ad avviso del ricorrente quando, come nella spe- zione propria nell’ipotesi in cui il soggetto abbia accettato,
cie, l’interesse privato coincide con quello pubblico, pur a dietro compenso, di non esercitare la discrezionalità che gli
fronte di un pagamento indebito, spetterebbe all'accusa in- è stata attribuita dall'ordinamento o di usarla in modo di-
dicare quale diversa soluzione avrebbe dovuto essere adot- storto, alterandone consapevolmente i canoni di esercizio e
tata dal pubblico ufficiale; in mancanza, l'atto, per quanto ponendo pertanto in essere una attività contraria ai suoi
retribuito, sarebbe conforme ai doveri dell'ufficio, con la doveri di ufficio, cfr. Cass., Sez. VI, 23 gennaio 2004, Di Do-
conseguenza che il fatto andrebbe qualificato a norma del- nato, in Ced Cass. n. 228378. Di recente, cfr. anche Cass.,
l'art. 318 c.p. Sez. VI, 9 luglio 2009, Mussoni, ivi n. 244258, secondo cui

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si configura il delitto di corruzione impropria e non quello scampare all'investimento per la prontezza della sua reazio-
di corruzione propria in relazione ad un atto adottato dal ne, accompagnata dall'esplosione di due colpi in direzione
pubblico ufficiale nell'ambito di attività amministrativa di- delle ruote del veicolo dei fuggitivo che ne avevano arresta-
screzionale, soltanto qualora sia dimostrato che lo stesso to la corsa. Secondo i giudici di appello, nella condotta del-
atto sia stato determinato dall'esclusivo interesse della P.A. l’imputato era "quantomeno" individuabile una responsabi-
e che pertanto sarebbe stato comunque adottato con il lità a titolo di dolo eventuale per l'accettazione del concreto
medesimo contenuto e le stesse modalità anche indipen- rischio della morte del finanziere. Nel ricorrere per cassa-
dentemente dalla indebita retribuzione. zione, la difesa lamentava la violazione di legge, in relazio-
ne agli artt. 56 e 575 c.p., in quanto, sulla base delle risul-
La dottrina tanze probatorie, non era possibile ritenere provato che
C. Benussi, I delitti contro la Pubblica Amministrazione, I, I l’imputato volesse provocare, anche alternativamente alle
delitti dei pubblici ufficiali, Padova, 2001, 491 ss.; S. . Massi, lesioni, la morte del pubblico ufficiale, essendo piuttosto
Atto vincolato, atto discrezionale e “asservimento” del pub- configurabile il dolo eventuale, incompatibile con il tentati-
blico agente nella struttura della corruzione propria, in Riv. vo criminoso.
trim. dir. pen. ec., 2003, 271 ss.; M. Pelissero, La nozione di
atto d’ufficio nel delitto di corruzione tra prassi e teoria, in La decisione
questa Rivista, 2000, 1011 ss.; M. Romano, I delitti contro La Corte ha accolto il ricorso perché fondato. La Cassazio-
la pubblica amministrazione. I delitti dei pubblici ufficiali, III ne ha chiarito che «il dolo alternativo sussiste se l'agente si
ed., Milano, 2013, 170 ss.; L. Vignale, Corruzione propria, e rappresenta e vuole indifferentemente l'uno o l'altro degli
corruzione impropria per il compimento di un atto discrezio- eventi causalmente ricollegabili alla sua condotta cosciente
nale, in Riv. it. dir. proc. pen., 1984, 498 ss. e volontaria, sicché già al momento della realizzazione del-
l'elemento oggettivo del reato egli deve prevederli entram-
bi». Il dolo eventuale è invece configurabile quando «l'a-
DELITTI CONTRO LA PERSONA gente, ponendo in essere una condotta diretta ad altri sco-
pi, si rappresenti la concreta possibilità del verificarsi di
una diversa conseguenza della propria condotta e, ciono-
TENTATIVO DI OMICIDIO: “NO” AL DOLO EVENTUALE, “SÌ” nostante, agisca accettando il rischio di cagionarla». Diver-
AL DOLO ALTERNATIVO so è perciò il modo di atteggiarsi di queste forme di dolo in
relazione al tentativo, il quale, mentre non è configurabile
Cassazione penale, Sez. I, 13 giugno 2014 (u.p. 19 mar- con riguardo al dolo eventuale, «in quanto è ontologica-
zo 2014), n. 25301 - Pres. Siotto - Rel. Mattei - P.M. Ca- mente incompatibile con la direzione univoca degli atti
nevelli (diff.) - Ric. S.F. compiuti nel tentativo, che presuppone il dolo diretto», è
invece ipotizzabile in riferimento al dolo alternativo, «poi-
Con riguardo al tentativo di omicidio, mentre non è ché la sostanziale equivalenza dell'uno e dell'altro evento,
configurabile il dolo eventuale, in quanto è ontologica- che l'agente si rappresenta indifferentemente come eziolo-
mente incompatibile con la direzione univoca degli atti gicamente collegabili alla sua condotta e alla sua cosciente
compiuti nel tentativo, è invece ipotizzabile il dolo al- volontà, comporta che questa forma di dolo è diretta, atte-
ternativo, poiché la sostanziale equivalenza dell'uno e so che ciascuno degli eventi è ugualmente voluto dal reo».
dell'altro evento, che l'agente si rappresenta indifferen- Questi principi erano stati disattesi dalla corte territoriale,
temente come eziologicamente collegabili alla sua con- la quale, nella ricognizione dell'elemento soggettivo del de-
dotta e alla sua cosciente volontà, comporta che questa litto di tentato omicidio, aveva assunto come equipollenti il
forma di dolo è diretta, atteso che ciascuno degli eventi dolo diretto, nella forma intenzionale o alternativa, da un
è ugualmente voluto dal reo. lato, e il dolo eventuale, inteso come accettazione del ri-
schio dell'evento letale, dall'altro, nonostante l'incompatibi-
Il caso lità di tale ultima forma di dolo con il tentativo criminoso.
Corte di appello di Cagliari, sezione distaccata di Sassari, Aspra la critica mossa dalla Cassazione: «ne è derivata una
confermava la sentenza resa dal tribunale di Tempio Pau- ricostruzione confusa e giuridicamente errata del profilo
sania, con la quale l’imputato era stato dichiarato colpevole psicologico del contestato delitto di tentato omicidio, con
del delitto di tentato omicidio (in esso assorbito il delitto di la conseguenza che si impone un rinnovato giudizio al ri-
violenza a pubblico ufficiale), in danno di un appuntato del- guardo». Sulla base dei profili fattuali della vicenda come
la Guardia di finanza, contro il quale, per sfuggire al con- emergenti dalle prove acquisite, il giudice del rinvio dovrà
trollo, aveva diretto l'autovettura da lui condotta, non riu- perciò valutare quale sia stata l'effettiva volontà dell’impu-
scendo nell'intento per la pronta reazione del militare, che, tato: se quella di sfuggire all'inseguimento con una guida
per evitare l'investimento, aveva colpito con l'arma di ordi- rocambolesca e pericolosa per l'altrui incolumità, ovvero
nanza il pneumatico del veicolo, fermandone la corsa. La anche quella di attentare all'integrità fisica dell'inseguitore,
Corte di appello aveva atto che il Tribunale aveva concluso volendone alternativamente il ferimento o la morte, non es-
per la sussistenza del dolo dell'omicidio, alternativamente a sendovi spazio invece per la terza configurazione dell'ele-
quello delle lesioni, in considerazione delle modalità dell'a- mento soggettivo, erroneamente sostenuta in sentenza, in
zione e, in particolare, dei seguenti elementi: la brevissima termini di dolo eventuale.
distanza in cui si erano trovati l’imputato e il finanziere, il
quale, insieme ad un collega, dopo un lungo inseguimento, I precedenti
stava cercando di interrompere la corsa dell'imputato per Sulla compatibilità tra tentativo e dolo alternativo cfr. Cass.,
sfuggire al controllo; la forte accelerazione impressa al vei- Sez. I, 31 maggio 2011, n. 30694, in questa Rivista,
colo sulla strada sterrata, all'interno dell'oliveto in cui l’im- 2011,1204; Cass., Sez. I, 24 maggio 2007, n. 27620, in Ced
putato si era inoltrato durante la fuga, proprio nel momen- Cass. 237022; Cass., Sez. I, 11 febbraio 2005, n. 12880, in
to in cui si era trovato di fronte l'appuntato, riuscito a questa Rivista, 2005, 703; Cass. Sez. I, 19 novembre 1999,

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Denaro, in Ced Cass. 215251; Cass., Sez. I, 2 marzo 1993, prio la considerazione delle concrete situazioni nelle quali il
Sergio, ivi, 194212; Cass., Sez. I, 24 giugno 1991, Gugliar- medico si trovi ad operare in emergenza - «e quindi in quel-
di, ivi, 187815. la temperie intossicata dall'impellenza che rende quasi
sempre difficili anche le cose facili» - impone una valutazio-
La dottrina ne sul profilo soggettivo della colpa, ossia sulla concreta
G. Cerquetti, Lancio di sassi dal cavalcavia e forme di dolo, esigibilità della condotta astrattamente doverosa. In altri
in questa Rivista, 2005, 1003 ss.; L. Eusebi, Il dolo come vo- termini, il rimprovero personale, che fonda la colpa perso-
lontà, 1993, passim; I. Figiaconi, Ancora un intervento delle nalizzata, «richiede di ponderare le difficoltà con cui il pro-
Sezioni Unite sulla distinzione tra dolo diretto e dolo eventua- fessionista ha dovuto confrontarsi; di considerare che le
le in tema di tentato omicidio, in questa Rivista, 1997, 56 condotte che si esaminano non sono accadute in un labo-
ss.; M. Gallo, voce Dolo (dir. pen.), in Enc. dir., XIII, 1966, ratorio o sotto una campana di vetro e vanno quindi analiz-
793 ss.; V. Patalano, voce Omicidio (dir. pen.), in Enc. dir., zate tenendo conto del contesto in cui si sono manifesta-
XXIX, 1979, 946 ss.; A. Pecoraro-Albani, Il dolo, 1955, te». L’art. 2236 c.c. pertanto, «non è che la traduzione nor-
spec. 481 ss.; M. Romano, Art. 56, in Id., Commentario si- mativa di una regola logica ed esperienziale che sta nell'or-
stematico del codice penale, I, III ed., Milano, 2004, 445 ss.; dine stesso delle cose», che, ai fini del’accertamento della
M. Venturoli, Il dolo alternativo tra incertezze dottrinali e colpa, impone la doverosa considerazione della difficoltà
semplificazioni giurisprudenziali, in questa Rivista, 2009, 617 tecnico-scientifica dell'intervento richiesto al sanitario e del
ss. contesto in cui esso si è svolto. Venendo al caso di specie,
la Cassazione ha censurato la sentenza impugnata, che
VALUTAZIONE DELLA COLPA DEL MEDICO CHE OPERI IN non si era attenuta ai principi poc’anzi indicati; inevitabile,
CONDIZIONI DI EMERGENZA quindi, l’annullamento con rinvio per un nuovo esame.
Cassazione penale, Sez. IV, 10 giugno 2014 (u.p. 16 I precedenti
maggio 2014), n. 24528 - Pres. Bianchi - Rel. Blaiotta - In senso conforme, di recente, Cass., Sez. IV, 22 novembre
P.M. Delehaye (diff.) - Ric. B.G.A. 2011, n. 4391, in questa Rivista, 2012, con commento di C.
Cupelli, La responsabilità colposa dello psichiatra tra ingover-
In tema di colpa professionale del medico, l’art. 2236 nabilità del rischio e misura soggettiva; Cass., Sez. IV, 5 apri-
c.c. trova applicazione come regola di esperienza cui il le 2011, Montalto, in Riv. it. med. leg., 2012, 369, con nota
giudice può attenersi nel valutare l'addebito di imperi- di I. Sardella, La diligenza professionale nella pratica medica.
zia, sia quando si versa in una situazione emergenziale, La dottrina
sia quando il caso implica la soluzione di problemi tec- R. Blaiotta, La colpa nella responsabilità medica, in AA.VV.,
nici di speciale difficoltà. Studi in onore di Mario Romano, Napoli, 2011, 776 ss.; G.
Il caso Canzio, Trattamenti terapeutici e responsabilità penale, in
La Corte d'appello di Palermo confermava la sentenza resa questa Rivista, 2001, 665 ss.; D. Castronuovo, La colpa pe-
dal tribunale di quella città, che aveva affermato la respon- nale, Milano, 2009, spec. 462 ss.; A. Crespi, voce Medico-
sabilità dell'imputato in ordine al reato di omicidio colposo chirurgo, in Dig. disc. pen., VII, 1993, 589 ss.; M.G. Ferraro,
in danno di un paziente. Secondo quanto ritenuto dai giudi- La rilevanza dell’art. 2236 c.c. ai fini della configurabilità del-
ci di merito, l'imputato, medico in servizio presso un'ambu- la colpa professionale del medico, in Cass. pen., 2012, 2069
lanza del servizio 118, di fronte a paziente in stato di coma ss.; F. Palazzo, Responsabilità medica, “disagio” professio-
per assunzione di psicofarmaci ed alcool, aveva omesso di nale e riforme penali, in questa Rivista, 2009, 1061 ss.; R.
effettuare toilette del cavo orale ed intubazione oro-tra- Riz, voce Medico (responsabilità penale del medico), in Enc.
cheale, ed aveva somministrato un farmaco emetizzante, giur. Treccani, XIX, 1990; P. Veneziani, I delitti contro la vita
così cagionando la morte dell'assistito per asfissia da oc- e l’incolumità individuale. I delitti colposi, 2004, spec. 322
clusione della via respiratoria. Nel ricorrere per cassazione, ss.
la difesa, tra di motivi, lamentava la mancata considerazio-
ne di importanti elementi di fatto, non ultimo la condizione
di emergenza che caratterizzò l'intervento dell'imputato.
REATI FISCALI
La decisione
La Suprema Corte ha accolto il ricorso. La Cassazione ha
censurato, sotto più profili, la sentenza impugnata, la qua- CRISI DELL’IMPRESA: QUANDO RENDE INCOLPEVOLE
le, tra l’altro, non chiariva quale fosse il livello di competen- L’OMESSO VERSAMENTO DELL’IVA
za professionale del sanitario - anche ai fini dell’individua-
Cassazione penale, Sez. III, 26 giugno 2014 (u.p. 8 apri-
zione della figura corrispondente di agente modello - né
le 2014), n. 27676 - Pres. Squassoni - Rel. Franco - P.M.
aveva considerato la situazione di pressante emergenza in
cui aveva operato il sanitario. La Corte ha ribadito che la di- Fraticelli (diff.) - Ric. B.A.
sciplina delineata dall’art. 2236 c.c. «può trovare considera-
zione anche in tema di colpa professionale del medico, Nel caso di mancato versamento dell’i.v.a., non può
quando il caso specifico sottoposto al suo esame impone escludersi in astratto l'assenza di dolo o l'assoluta im-
la soluzione di problemi di specifica difficoltà, non per ef- possibilità di assolvere all'obbligazione tributaria per la
fetto di diretta applicazione nel campo penale, ma come crisi di liquidità, occorrendo, però, provare la non impu-
regola di esperienza cui il giudice può attenersi nel valutare tabilità al contribuente della crisi e che detta crisi non
l'addebito di imperizia sia quando si versa in una situazione può essere adeguatamente fronteggiata tramite il ricor-
emergenziale, sia quando il caso implica la soluzione di so, da parte dell'imprenditore, a idonee misure, sempre
problemi tecnici di speciale difficoltà». In particolare, pro- da valutarsi in concreto.

Diritto penale e processo 7/2014 813


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Il caso fronte di una crisi finanziaria dell'impresa, avesse voluto


In riforma della sentenza assolutoria resa dal tribunale di gestire le risorse economiche confidando sul fatto che il
Ascoli Piceno, la Corte d’appello di Ancona affermava la mancato versamento dell'i.v.a. avrebbe comportato solo
penale responsabilità dell’imputato in relazione al delitto di sanzioni pecuniarie e avesse perciò privilegiato il pagamen-
cui all’art. 10 ter d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74, per non avere to di debiti maggiormente indilazionabili. Si tratta di una si-
versato, entro il termine del 27 dicembre 2006, l'i.v.a. per il tuazione espressamente presa in esame dalla citata sen-
periodo di imposta 2005, pari ad 216.167 euro, come risul- tenza delle Sezioni Unite n. 37425 del 2013: «in relazione
tava da un controllo automatizzato ex art. 54 bis d. P.R. n. alle singole fattispecie concrete, possono venire in rilievo
633 del 1972. Secondo la Corte territoriale, era irrilevante elementi tali da condurre, anche per questioni collegate al
la circostanza che l’imputato si trovasse nell’impossibilità divario temporale fra il momento di effettuazione delle rite-
di versare il dovuto per problemi economici, ancorché gra- nute e l'introduzione della norma penale, all'esclusione del-
vi, della propria impresa. Nel ricorrere per cassazione, la di- l'elemento soggettivo del reato. Ciò in particolare potrebbe
fesa lamentava, tra l’altro, l’erronea applicazione degli artt. verificarsi nel caso in cui l'omissione del versamento nella
42 c.p. e 10 ter d.lgs. n. 74 del 2000, deducendo che la dif- misura prevista al momento della scadenza del termine an-
ficoltà finanziaria della società non aveva consentito all’im- nuale rinviene la sua ragione esclusiva e non più ovviabile
putato di effettuare i dovuti versamenti, anche in conside- in un comportamento colpevole interamente posto in esse-
razione dello scarso tempo a disposizione per reperire le li- re prima dell'introduzione della norma penale, quando le
quidità necessaria per far fronte al debito fiscale, pari a soli conoscibili e prevedibili conseguenze di esso consistevano
cinque mesi, dato che l'art. 10 ter, che ha introdotto la nuo- solo in una sanzione amministrativa». La sentenza impu-
va norma incriminatrice anche per il periodo di imposta del gnata è stata perciò annullata con rinvio per nuovo esame
2005, era entrato in vigore solo nel luglio del 2006. alla corte d'appello di Perugia.

La decisione I precedenti
La Cassazione ha accolto il ricorso, censurando la sentenza In senso conforme cfr. Cass., Sez. Un., 28 marzo 2013, n.
impugnata laddove aveva sostanzialmente omesso di moti- 37424, in questa Rivista, 2013, 1154. In seguito, cfr. Cass.,
vare, se non in modo meramente apparente, in relazione Sez. III, 6 novembre 2014, Saibene, in Ced Cass. n.
alle specifiche eccezioni proposte dalla difesa con l'appello 258595, secondo cui, nel reato di omesso versamento del-
relativamente alla mancanza dell’elemento soggettivo del l’iv.a., ai fini dell'esclusione della colpevolezza è irrilevante
reato. A fronte delle puntuali deduzioni difensive - ossia il la crisi di liquidità del debitore alla scadenza del termine fis-
documentato stato di grave difficoltà economico finanziaria sato per il pagamento, a meno che non venga dimostrato
della società - la corte d’appello si era infatti limitata ad os- che siano state adottate tutte le iniziative per provvedere
servare che, ai fini dell'integrazione dell'illecito, era del tutto alla corresponsione del tributo.
irrilevante la circostanza che l'obbligato si trovasse nell'im-
La dottrina
possibilità di versare il dovuto per problemi economici, an-
G. Bersani, Omesso versamento Iva: insolvenza dell’impren-
che gravi, della propria impresa. Contro una motivazione
ditore e procedure per la risoluzione delle crisi di impresa, in
del genere si sono abbattuti gli strali della Cassazione:
Il Fisco, 2013, 3706; A. Borgoglio, Onere probatorio per
«sembra che secondo la corte d'appello si tratti di un reato
escludere la responsabilità penale per omessi versamenti do-
punibile a titolo di responsabilità oggettiva senza conside-
vuti a crisi di liquidità, ivi, 2014, 1778 ss.; E. Manoni, Omes-
rare che, trattandosi di delitto, è necessaria la prova della
so versamento IVA e crisi di liquidità: la Cassazione richiede
sussistenza dell'elemento psicologico costituito dal dolo,
una “reale impossibilità incolpevole” per escludere il reato,
sia pure generico». Nel solco della recente sentenza delle
ibidem, 737; V. Oldrà, La perizia per la valutazione del dolo
Sez. Un. n. 37425 del 2013 (cfr. infra), la Corte ha ribadito
nel reato di omesso versamento IVA, in Corr. trib., 2014,
che, in tema di omesso versamento dell’i.v.a., «non può es-
2049 ss.; G.L. Soana, Le Sezioni Unite sui reati per omesso
sere invocata l'assenza di liquidità, qualora non si dimostri
versamento Iva e ritenute, in Riv. giur. trib., 2013, 939 ss.;
che essa non sia dipesa dalla scelta di non fare fronte all'a-
A. Traversi, Interpretazione rigorosa delle Sezioni Unite sul-
dempimento». In altri termini, «nei casi di mancato versa-
l’omesso versamento dell’iva e delle ritenute, in Corr. trib.,
mento, non si può escludere in astratto l'assenza di dolo o
2013, 3487 ss.
l'assoluta impossibilità di assolvere all'obbligazione tributa-
ria per la crisi di liquidità, occorrendo, però, provare la non
imputabilità al contribuente della crisi e che detta crisi non
può essere adeguatamente fronteggiata tramite il ricorso,
da parte dell'imprenditore, a idonee misure, sempre da va- STUPEFACENTI
lutarsi in concreto». In tal caso, peraltro, grava sull’imputa-
to un onere di allegazione che, ha precisato la Cassazione,
per quanto attiene alla lamentata crisi di liquidità, dove «in- DETENZIONE DI DROGHE “LEGGERE” E “PESANTI”: RIVIVE
vestire non solo l'aspetto della non imputabilità a chi abbia LA CONTINUAZIONE
omesso il versamento della crisi economica che ha investi-
Cassazione penale, Sez. VI, 10 giugno 2014 (u.p. 6 mar-
to l'azienda o la sua persona, ma anche la prova che tale
crisi». Nel caso di specie, inoltre, i giudici di appello aveva- zo 2014), n. 24376 - Pres. Agrò - Rel. Di Salvo - P.M. Ca-
no totalmente omesso di esaminare il fatto che si trattava nevelli (diff.) - Ric. C.A.
di una situazione del tutto particolare, perché il reato ri-
guardava il mancato versamento degli importi i.v.a. dovuti A seguito della sentenza della Corte cost. n. 32 del
per il 2005, mentre la norma che punisce la condotta omis- 2014, la simultanea detenzione di droghe “pesanti” e
siva come reato è entrata in vigore solo nel luglio 2006, “leggere” integra più reati in continuazione o in concor-
dando così solo pochi mesi di tempo al contribuente che, a so formale tra loro.

814 Diritto penale e processo 7/2014


Osservatorio
Diritto penale

Il caso pone la proiezione della declaratoria di illegittimità costitu-


Il g.u.p. del Tribunale di Roma applicava all’imputato la pe- zionale sui rapporti giuridici pregressi, disciplinati dalla nor-
na di due anni e dieci mesi di reclusione e 14.000,00 euro ma espunta dall'ordinamento». Non è perciò modificabile il
di multa in relazione al reato ex artt. 81 cpv. c.p., 73, com- trattamento sanzionatorio che, seppur determinato in ma-
ma 5, d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, con riferimento alla niera erroneo sulla base della normativa vigente all'epoca
detenzione a fine di spaccio di cocaina e di hashish. L’im- della sentenza, risulti conforme al regime giuridico derivan-
putato proponeva ricorso per cassazione, lamentando l’er- te dalla successiva pronuncia di illegittimità costituzionale.
rata applicazione di legge in relazione all'aumento di pena Una conclusione del genere, ad avviso della Corte, non
a titolo di continuazione, dato che la contestuale detenzio- può essere scalfita dal rilievo secondo cui l’applicazione
ne di droghe di diversa tipologia dà luogo ad un unico rea- della disposizione dichiarata incostituzionale produrrebbe
to e non ad una pluralità di reati, seppur in continuazione effetti più favorevoli al reo. Infatti, il principio del favor rei
tra loro. opera «nel senso di rendere intangibile un trattamento san-
La decisione zionatorio in bonam partem che sia già stato applicato dal
La Cassazione ha respinto il ricorso. La Corte ha dato atto giudice», ma non anche quando, come nel caso di specie,
che effettivamente, secondo la legge in vigore sia nel mo- la norma dichiarata illegittima debba ancora essere appli-
mento in cui il reato è stato commesso, sia nel momento cata, proprio perché è stata rimossa ab origine dall’ordina-
in cui la sentenza è stata emessa, la contestuale detenzio- mento e pertanto non può più disciplinare alcuna fattispe-
ne di droghe c.d. "pesanti" e di droghe c.d. "leggere" inte- cie concreta.
grava gli estremi di un unico reato. L’assetto normativo è
però mutato a seguito della sentenza della Corte costituzio-
I precedenti
Non constano precedenti in termini. Nel senso che, seguito
nale n. 32 del 12 febbraio 2014, che ha dichiarato l’illegitti-
mità, per violazione dell'art. 77 Cost., comma 2, degli artt. della soppressione della distinzione tabellare tra "droghe
4-bis e 4-vicies ter d.l. 30 dicembre 2005, n. 272, convertito leggere" e "droghe pesanti" operata dalla l. n. 49 del 2006,
in l. 21 febbraio 2006, n. 49, così rimuovendo le modifiche la detenzione contestuale di sostanze stupefacenti di natu-
apportate all’art. 73 d.P.R. n. 309 del 1990, e determinando ra e tipo diversi integra un unico reato e non più una plura-
il ripristino della normativa abrogata, in forza della quale le lità di reati in continuazione tra loro, cfr. Cass., Sez. IV, 17
condotte inerenti alle sostanze stupefacenti di cui alle ta- luglio 2009, Manganiello, in Ced Cass. n. 245458; Sez. IV,
belle I e III e quelle relative alle sostanze di cui alla tabella II 9 luglio 2009, Isoni, ivi n. 241060; Sez. VI, 21 aprile 2008,
e IV configurano reati distinti, eventualmente in continua- Castioni, ivi n. 241375. Prima delle modifiche introdotte
zione o in concorso formale fra loro. Ne discende, quindi, dalla n. n. 49 del 2006, nel senso che la simultanea illecita
che «secondo la normativa attuale, è corretto applicare detenzione di più sostanze stupefacenti dà luogo a distinte
l'aumento ex art. 81 c.p., laddove, come nel caso in disami- fattispecie criminose, ai sensi delle disposizioni dell'art. 73
na, si tratti di detenzione di cocaina e hashish». La Supre- d.P.R. n. 309 del 1990 solo allorché dette sostanze non ap-
ma Corte ha difatti evidenziato che l’eliminazione dell’au- partengono alla medesima tabella o al medesimo gruppo
mento di pena a titolo di continuazione comporterebbe omogeneo di tabelle, cfr. Cass., Sez. VI, 10 ottobre 1994,
l’applicazione di una norma dichiarata incostituzionale, Napoli, ivi n. 200068; Cass., Sez. VI, 25 maggio 1992, Sa-
contrariamente al disposto degli artt. 136 Cost. e 30 l. 11 gripanti, in Riv. pen., 1993, 282.
marzo 1953, n. 87, che ne sanciscono l'inefficacia dal gior-
no successivo alla pubblicazione della decisione. Invero, gli La dottrina
effetti della sentenza si esplicano ex tunc, «poiché la pro- A. Cavaliere, Il controllo del traffico di stupefacenti tra politi-
nuncia di incostituzionalità produce la caducazione retroat- ca criminale e dogmatica, in questa Rivista, 2014, 586 ss.;
tiva della norma dichiarata illegittima, in quanto quest'ulti- A. Della Bella-F. Viganò, Sulle ricadute della sentenza n.
ma, infirmata da una invalidità originaria, è, per così dire, 32/2014 della Corte costituzionale sull'art. 73 t.u. stup., in
nata morta, essendo affetta da un vizio genetico, che im- www.penalecontemporaneo.it.

Diritto penale e processo 7/2014 815

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