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ASSEMBLEA COSTITUENTE COMMISSIONE PER LA COSTITUZIONE SECONDA SOTTOCOMMISSIONE 4l. RESOCONTO SOMMARIO DELLA SEDUTA DI GIOVEDI 7 NOVEMBRE 1946 PRESIDENZA DEL DEPUTATO PERASSI INDICE Pog Oryanizzazione eostituzionale dello Stato (Seguito delta discussione) 485 PRESIDENTE — NonILE -: FABBRK ~ CALA. NANDKEI - Bozat -Monrant, Retatore — Capps — Lacont — UneRtT, La seduta comincia alle 16.30. Seguito della discussione sulPorganizzazione costituzionale dello Stato. PRESIDENTE informa Ie Sottocommis- sione che il Presidente onorevole Terracini nnon_potra intervenire alla riunione -odierna. Pone il problema, lasciato precedentemente in sospeso, se sia opportuno stabilire nella Co- stituzione il principio che le elezioni devono farsi seguendo un metodo che potra essere fissato in un secondo tempo, o se invece non sia preferibile rinviare 1a devisione di tale questione alla legge elettorale. NOBILE @ del parere che tale concetto debba inserirsi nella Costituzione FABBRI 2 invece favorevole al eriterio di ‘non ineludere nella Carta costituzionale 1a de- terminazione del sistema elettorale, sia in con- siderazione del fatto che it progetto che si sta elaborando @ quello di una Gostituzione xi sida, sia perché personalmente non 2 favore vole al sistema proporzionate CALAMANDREI erede anch’egli che non siano da includere nella Carta costituzionale norme che delerminino il sistema elettorale. Riterrebbe perd opportuno che fosse prelimi: narmente deciso quale sia il sistema che si intende sia adottato per le clezioni, perehé non si pud scindere il problema costituzionale dq quollo del sistema elettorale: bisogna co- noscere: quale sara questo sistema per poter affrontare i problemi costituaionali BOZZI crede che la questione debba ‘es- sere impostata in modo diverso da quello ac- cennato dall’onorevole Galamandrei; e che — tenendo presente il voto gid espresso in pre cedenza di inserire nella Costituzione soltanto cid che & essenziale — ci si debba porre Ia do- manda se T'indicazione di un determinato si- stema elettorale nella Carta costituzionale sia opportuna, 0 se invece, pur trattandosi di questione importante, ma meno intimamente collegata alla struttura della Costituzione, con- venga non farne parcla. Fetti presenti gli inconvenienti che si avrebbero, se si ponesse 1a Carta costituzio- nale in stretia dipendenza da sistema elotto- ASSEMBLEA CostiTUENTE — 456 — Commissione PRR LA Gostrruzions vale, dichiara di essere favorevole all'inclu- sione nello Statuto di norme tali che consen- tano che la rappresentanza possa essere eletta cosi con un sistema come con un altro, In nna Gostituzione rigida, come quella che si sta ela- orando, pensa che si debbano fissare norme adattabili allevolversi della situazione, in ‘moclo che, se Pesperienza dimostrera che tl sistema elettorale scelto non @ il migliore, sia possibile al Parlamento legiferare in que- sta materia sonza necessita di modificare il testo della Costituzione MORTATY, Relatore, rispondendo all'ono- vevole Calamandret, fa’ presente la necessita di inserire nella Costituzione quei prineipi che condizionano it funzionamento di determinati organisms eostituuzionali;-onde st tratta. di ve dere se en quanto i principi eletiovali influr seano sul funzionamento della Costituzione. Le ragioni che, a suo parere, consigliereb- bero di affermare’ il principio ‘della rappre- senlanza proparzionale nella Costituzione sono Te seguenti: anzitutto che questo & diverso dagli altri sistemi elettorali, appunto in quan- lo rappresenta, pit) che altro, un mocio di or- anizzazione dello Stalo; poi che 1a propor- vionale costituisee un frono allo strapotere’ della maggioranza ed influisce anche, in senso positivo, sulla stabilita governativa; infine che sussiste T'esigenza di coordinare le norme per Yelezione della prima e della seconda Camera, cosi_da_armonizzare Je due rappresentanze CAPPI osserva che la finalita di assicurare alle Camere legislative una fisionomia di pro- porziohale vappresentanza delle forze politi che della Nazione non deve far dimenticare che essa pud raggiungerst sopratiutto con un determinate sistema elettorale, che @ appunto quello dello serutinio di lista’ con rappresen- tanza proporzionale. Ma dubita della oppor- tunita di inserire nella Costituzione una nor- ma che renda obbligatotio fare le elezioni con detto sistema elettorale, e rinvierebbe inveoe questa determinazione alla legge elettovale Non nasconde poi la sua perplessita circa le osservazioni fatte dall'onorevole Calaman- drei, anche perché questi non ha specificato i easi conereti di interdipendenza fra il siste- ma elettorale € i rapporti fra i poteri dello Stato. MORTATI, Relatore, fa nolare che se alle Gamere legislative verri affidaio il compito della elezione del Capo dello Siato, anche que- sta nomina potra essere influenzata dal sistema elettorale prescelto per la formazione delle due Gamere. CALAMANDREI preeisa chi, secondo il suo avviso, la determinazione del ‘sistema -eletto. SEGONDA SOTTOCOMMISSIONE —7 NOVEMBRE 1946 vale & una premessa indispensabile per poter oi, con eognizione di causa, scegliere i con ‘gegni costituzionali. Questa premessa, se- condo quanto ha detto l'onorevole Mortati, do- vrebbe portare a concludere che il sistema elettorale prescelto debba essere indicato nella Gostituvione. Su questo punto pero dichiara di rimetlersi alle decisioni che la. Sotlocom- missione vorré. adollare. Insisto, invece, sulla considerazione che vi sono taluni problemi eostituzionali, i quali non Si possono risolvere con aderenza alla realta politica se non ¢onoscendo-a priori il sistema in base al quale verranno fatte le elezioni. Non si nasconde la nocessita di andare cauti nella scelta del sistema elettorale, dal quale di- pende, in massima parte, la oreazione di un Governo che governi, cio’ di un Governo sta- bile, Osserva in proposito che lo serutinio di lista con rappresentanza proporzionale, in quanto assicura una rappresentanza anche ai partiti pit. piceoli, non porta ad un Governo di maggioranza, ma ad un Governo di coali- zione, il quale ultimo — come @ noto — non da garanzia di stabilita. | UAGONT osserva che li Costituzione che si sl elaborando non potra essere un docu- mento eterno, ma un documento riferentesi al perindo storico che si sta atraversando. B poi hé ti sistema elettorale che meglin risponde alle esigenze storiche del momento @ quello dello scrutinio di lista con rappresentanza pro: porzionale, al quale si accompagna Jo svilup- po della moderna demoerazia italiana, ritiene non dubbio che nella Costituzione’ questo debba essere indicato come il normale siste- ma elettorale Gonsidera le osservazioni dell'onorevole Calamandrei di natura pid politica che giuri- diea, in quanto la formazione di un Governo di maggioranza o di‘coalizione dipende, assai pid che dal sistema elettorale, dalla situazione politica contingente, NOBILE ha avuto occasione in passato di occuparsi di problemi relativi ai vari sistemt elettorali ¢ crede, percid, utile esprimere Ia. suia opinione intorno alla questione che ora si discute. evidente che, se si vuole che le assem- biee da eleggere rispecchino numericamente a proporzione delle forze politiche agenti nel Paese, © soprattutto se si vuole che siano rap presentals tutti i partiti minori, si deve rieor- rere al sistema proporzionale. Non attenendosi a questo sistema, non solo si correrebbe il rischio di alterare profonda mente ed arhitrariamente il rapporlo nume- rico dei rappresentanti delle forze politiche, AssmMaLra CosmtumnTe ma anche potrebbero venmr esclust dalla rap: presentanza i piccoli partiti. Questo avver- rebhe, ad esempio, qualora si adottasse il si stema’ maggiorilario plurinominale, anche se, con Vintendimento di assicurare un posto alle minoranze, 11 sistema venisse temperato dal volo Timitato ai 3M od ai 4/5 dei seggi da "Gol sistoma plurinomnale, anche a voto Jimilalo, i tre grandi partiti oggi esistenti in Walia conquisterebbero da sol quasi tutti i segei e i piccoli partiti, salvo qualehe eccezio- ne, vimarrebbero fuori delle assemblee, com- preso il partito repubblicano, le cui forze net Paese, pur essendo notevoli, non sono suff- crentemente concentrate Ha voluto farsi una idea concreta dei ri- sultati che si sarebbero ottenuti nelle elezioni per Ia Costituente, qualora si fosse adottato iI sistema maggioritario, volando solo i 4/5 dei deputati da cleggere, ed @ giunto, con una indagine sommaria, alla conclusione che sa- rebbero stati cletti 144 socialeomunisti ¢ 207 democristiani. Come si vede, la fisionomia po. litica dell'Assemblea Costituente, che invece conta 219 socialeomunisti © 207 democristiani, ne sarebbe stata profondamente alterata IU sistema maggioritario, plurinominale, anche a voto limitato, va dunque seartato Resta a vedersi se possa convenive arlottare «quello uninominale. Certamente, il collegio uninominale rende possibile ad un gruppo, che @ minoranza in un grande collegio, ma maggioranza in un collegio ristretto, di essere rappresentato; © percid @ meno sfavorevole del precedente ai partiti di minoranza. Tuttavia i partiti pitt Piccoli, come quelli azionista e demolaburista, che, pur avendo nel complesso una certa forza aumerica, hanno questa forza sparpagliate in tutta Tlalia e non concenirata in aleun posto, risulterebbero egualmente esclust dalla rap- presentanza. Lo stesso avverrebbe di altri pic- coli gruppi politici, che oggi hanno nell'As- sembiea Costituente uno 0 due rappresentanti Del resto, & da notare che Vintensificarsi delle comunicazioni fra 1é singole parti del Paese, porta, come naturale conseguenza, ad una di- stribuzione sompre pitt diffusa delle forze po- litiche, e quindi il sistema uninominale tend2 & concentrare sempre pil tutta la rappresen- tanza politiea nel partito numericamente pre- valente nel Paese. Oltre a cid, devesi tener presente wn altro argomento addotto contro il collegio uninomi- niale, cio’ che esso, con abilii manipolazioni, pud'dar logo ad’ una menomazione artifi- ciosa della rappresentanza delle minoranze, ri. SECONDA SOTTOCOMMISSIONE. — 7 correndo, ad esempio, alla tecnica che in Ame- rica fu chiamata dell’elettorato geometrico, consistente nell’assegnare ai-collegi elettorali tali cireoserizioni, da assicurare dei seggi ad tun dato partite con piccole maggioranze. Che questa eventualiti, anche da noi, non. sia cosi remota come si potrebbe pensare, si desume dal grande numero di minuscole fra- tioni che vanno oggi erigendosi in comuni aulonomi, pur non contando talvolta pitt di duecenio 0 trecento ahitanti, ¢ distando dal comune dal quale ‘vengono distaecate sole quaiche centinaio di metri Ma, prescindendo da quest’ultima eventua- lita, il collegio uninominale, data l'attuale di- stribuzione in Italia delle forze dei partiti Gi massa, uon altererebbe sensibilmente la proporzione delle loro rappresentanze, ma ri durrebbe di molto, o sopprimerebbe, 1a rap. presentanza dei partiti minori. Il problema, quindi, concerne oggi soprattutlo questi ul- fimi: sono essi che hanno il maggior inte- resse ad opporsi alla adozione del collegio unt nominale, J fautori di questo metiono avanti largo: mento che ess0 consente un coniatio pri siretlo tra il candidato ed il corpo elettorale. Questo é vero, ed obbligherebbe, pereid, i par- titi a fare una seelta pitt accurata dei propri candidali nei singoli collegi. Ma, d'altra par- te, « favore del sistema proporzionale, quale @ ‘stato adottato nelle elezioni della’ Costi- tuente, sta il vantaggio che Pelettore, eserci- tando ‘i! diritto di preferenza, pud seegliere tra le varie personie che ciascun partito pre~ senta al. suo suffragio. Non pud, dunque, esseryi aleun dubbio che, per assicurare la rappresentanza di tutti i-partiti minori, convenga adottare il sistema proporzionale. Resta a vedere quale partico: lare metodo di proporaionale sia da scegliere fra i trecento diversi metodi che fin'oggi sono stati proposti. Ma questa, evidentemente, & materia di compeienza della legge elettorale. Tuttavia, -pud interessare alla Sottocommis- sione di conoseere che il particolare sistema, che fu adottato nelle elezioni per 1a Costi- fuente, non port ad una rappresentanza dei vari partiti esattamente proporzionale al to- tale dei voti da ssi ottenuti; ragione per cui i partili Socialista, Comunista, Repubblicano, Azionista ed Unionista perdettero complessi- vamente nove seggi a beneficio della Demo- erazia Cristiana e dell’Unione Democratica Nazionale. Questo risultato fu dovuto alla grande variabiliti dei quozienti eletinrali che si applicarono nelle varie circoscrizioni. Essi seillarono tra un minimo di 30.700 per la Ca ASSEMBLEA CostiTuENTs. — 458 — Commissions PER La CosviUZIONE SECONDA SOPTOCOMMISSIONE — 7 NOVEMBRE 1946 labria ed un massimo di 48.200 per la Tosea- ‘na,’e portarono alla conseguenza che, laddove it quoziente fu pit basso per la minore af- fiuenza degli olettori alle urne, bastd un mi- nor numero di elettori ad eleggere un depu- tato, giungendo eosi alla conclusione strana che, con To stesso numero di voli validi, i corpi elettorali pid pigri, quali quelli del Sud, finirono con I'eleggere un numero di deputati superiore a quello dei corpi elettorali pid olanti gli ha indicato un modo assai semplice per rimediare a questo inconveniente, consi- stente nello stabilire un’ quoziente unico per tulte le cireoserizioni, quoziente da caleolarsi dall’ufficio centrale elettorale non appena gt fossero pervenuti dalle singole citeoscrizioni i totali dei voti validi. Dividendo il totale ge- nerale di questi per il numero totale dei de- putali da eleggere, si ha un quoziente nazio- ale, che, comunicato alle eireoserizioni, per- metterebbe di stabilire gli eletti delle singole liste Gon questo metodo avverrebbe esattamente il eontrario di cid che si 8 avuto con i quo- zienti circoscrizionali: verrebbero cio® premiati i corpi elettorali che affluiscono pitt numerosi alle urne, 0 che votano con pit diligenza, fa- cendo annullare un minor numero di voti: essi, infatti, riuscirebbero ad eleggere un mag- gior numero di deputati. D'altra parte, la rap- presentanza dei vari partiti risulterebbe me- glio corrispondente alle loro forze effettive, €on vantaggio specialmente dei piccoli partiti, i quali non verrebbero, per cosi dire, defrau- dati, a benoficio dei maggiori, di una parte notevole dei sexsi loro spettanti PRESIDENTE, pur riconoscendo che la esposizione dell’onorevole Nobile & stata som- mamente interessante, rileva che essa ® en- trata nel merito del problema — che sara di- scusto in seguito — concernente la determi: nazione di un sistema di elezione, mentre in- vece ora si tratta di decidere, in via pregiudi- viale, cirea Vopportunita o meno di inserire nella Costituzione una norma che fissi il si stema elettorale, senza dire quale ess0 sia. UBERTI, non solo per il eriterio organici- stico esposto dall'onorevole Morlati e non sole per le ragioni di una necessariamente diverse organizzazione degli organi dello Stato, a se- conda che si accolga un sistema maggioritario © proporzionale, esposte dall'onorevole Cala- mandrei, ma anche per il valore intrinseeo di superiore giustizia @ per il progresso che rap- presenta come espressione della volont& popo- lare il sistema proporzionale, ritiene che la seelta o meno di questo sistema elettorale abbia rilevanza costituzionale. PRESIDENTE fa constatare che la Sotto- commissione non & in numero legale ¢ quindi non & possibile procedere ad una votazione. Propone percid che — dichiarata chiusa la discussione generale — si rinvii alla seduta di domani ta decisione di questa importante questione. (Cosi rimane stabitito) La seduta termina alle 17.20. Brano presenti: Ambrosini, Bocconi, Bozzi, Galamandrei, Capi, Codaeci Pisanelli, Conti De Michele, Di Giovanni, Fabbri, Finoechiaro Aprile, Laconi, Lussu, Mortati, Nobile, Pe- rassi, Piecioni, Rossi Paolo, ‘Uberti, "Zuc- carini In congedo Assenti: Bulloni, Castiglia, Einaudi, Fa- rini, Fuschini, Grieco, Lami Starnuti, La Rocea, Mannironi, Patricolo, Porzio, Rava- gnan, ‘Cargetti, Tosato, Vanoni. Bordon, Leone Giovanni, Ter- ‘MPOGRAPIA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

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