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«FALSO D’AUTORE»
Cassazione penale, II Sezione, 19 aprile 2012 (ud. 12 gennaio 2012), n. 15080, pag. 2363.
La scritta «falso d’autore» su prodotti recanti marchi contraffatti e il delitto dell’art. 474 c.p.
di Francesca Pavesi.
FOTOGRAFIA DI UN ACCATTONE
Cassazione penale, V Sezione, 30 gennaio 2012 (ud. 11 ottobre 2011), n. 3721, pag. 2364.
Sulla diffamazione commessa pubblicando la fotografia di un accattone, di Giuseppe Debernardi.
da escludere la possibilità ragionevole che i clienti vengano legislatore a stabilire, all’interno della fattispecie legale,
tratti in inganno (Cass. pen., sez. 2, 17.6.2005 Zheng Min la base del giudizio prognostico di pericolo. Nel caso
Xin). Nella specie trattasi comunque di valutazione attinente
ad aspetti di merito, come tale sottratta al giudice della le-
del reato di introduzione nello Stato e commercio di
gittimità. prodotti con segni falsi, l’elemento costituito dal con-
Pertanto è corretto il principio di diritto applicato dalla testo spazio-temporale e delle altre condizioni in cui av-
Corte territoriale la quale in concreto ha ritenuto, con giu- viene la vendita delle merci con marchio contraffatto —
dizio insindacabile nel merito, che i prodotti oggetto del il prezzo praticato, il luogo di esposizione, le caratteri-
presente giudizio presentano caratteristiche di idoneità ad stiche personali del venditore — non è inserito nella va-
ingannare il consumatore. Parimenti infondati gli ulteriori
motivi di ricorso. Il secondo, perché fa riferimento a circo- lutazione prognostica del pericolo e deve pertanto re-
stanze di fatto inidonee (emissione di fatture e instaurazione stare al di fuori della valutazioni sull’idoneità inganna-
di un giudizio civile risarcitorio) di per sé atte ad escludere toria della condotta. Trattandosi, dunque, di un reato di
(come sostiene la difesa) l’elemento psicologico dei reati con- pericolo ed essendo la fede pubblica il bene giuridico
testati alla imputata; si tratta di fatti in parte susseguenti alla tutelato dalla fattispecie legale, non solo non è neces-
consumazione degli illeciti contestati (instaurazione del giu-
dizio risarcitorio), o comunque equivoci nella dimostrazione saria l’avvenuta perpetrazione dell’inganno, ma la tu-
di una assenza dell’elemento psicologico, perché la regolarità tela della norma penale in oggetto ha come destinatari
fiscale della compravendita può essere considerata come tanto i primi acquirenti quanto il titolare del marchio, i
espediente per dare legittimazione al negozio illecito. La successivi potenziali acquirenti (per esempio, terzi
decisione assunta dalla Corte d’Appello, pertanto non pre- ignari ai quali la merce viene venduta da chi l’ha acqui-
senta caratteri di illogicità manifesta; trattasi comunque, an-
che sotto questo profilo, di aspetti di merito che esulano
stata in condizioni tali da non poter ragionevolmente
dalla cognizione del giudice di legittimità. Il terzo motivo, a ingenerare confusione circa il carattere non originale
sua volta è infondato, posto che nella motivazione della de- del prodotto) e in genere tutti coloro che possono ve-
cisione impugnata è specificatamente descritta la condotta nire a contatto con la merce contraffatta in un secondo
materiale della imputata, di per sé pienamente idonea ad momento (per esempio chi riceve in regalo un prodotto
essere a sua volta dimostrativa del ruolo rivestito dalla me- con marchio contraffatto senza conoscerne l’origine) 2.
desima e della consapevolezza del fatto compiuto.
Pertanto il ricorso va rigettato e l’imputata condannata al In questo senso non può parlarsi di reato impossibile
pagamento delle spese processuali. — Omissis. per il solo fatto che la contraffazione sia riconoscibile
all’acquirente in ragione delle modalità della vendita,
(1) La scritta «falso d’autore» su prodotti in quanto a tale fine si dovrà tener conto anche della
recanti marchi contraffatti e il delitto del- attitudine della falsificazione ad ingenerare confusione
l’art. 474 c.p. circa l’originalità del prodotto in relazione alla visibi-
lità di questo nella o nelle successive fasi dell’utilizza-
Con la sentenza in epigrafe la Cassazione conferma zione 3. Più precisamente, ai fini dell’integrazione del
un orientamento ampiamente consolidato in tema di reato di cui all’art. 474 c.p., ciò che rileva non è che il
falso. singolo acquirente sia stato effettivamente ingannato o
La giurisprudenza di legittimità ha da tempo chiarito fosse addirittura consapevole della falsità, ma soltanto
come il reato di introduzione nello Stato e commercio che il marchio contraffatto sia di per sé idoneo far
di prodotti con segni falsi tuteli in via principale e falsamente apparire quel dato prodotto come prove-
diretta non l’acquirente, bensı̀ la pubblica fede intesa niente da un determinato produttore 4.
come affidamento dei cittadini nei marchi e nei segni In questa prospettiva la Cassazione ha affermato che
distintivi, che individuano le opere dell’ingegno e i l’apposizione di diciture rivelatrici della falsità quali
prodotti industriali e ne garantiscono la circolazione. «fac-simile», «copia d’autore» o ancora, come nel caso
Sulla base di questa premessa, pertanto, per valutare di specie, «falso d’autore» su prodotti industriali re-
l’attitudine della falsificazione ad ingenerare confusio- canti marchi contraffatti non ha alcun rilievo per esclu-
ne deve essere apprezzata non con riferimento al mo- dere la sussistenza del delitto di cui all’art. 474 c.p. 5
mento dell’acquisto, bensı̀ in relazione alla visione de-
gli oggetti nella loro successiva utilizzazione da parte di Francesca Pavesi
un numero indistinto di soggetti 1.
Secondo quanto affermato a più riprese dai giudici di
legittimità e condiviso in dottrina, al fine di verificare
FOTOGRAFIA DI UN ACCATTONE
l’idoneità offensiva della condotta occorre tener pre-
sente che la fattispecie di cui all’art. 474 c.p. delinea un
reato di pericolo non presunto. Ciò significa, da un Cassazione penale, V Sezione, 30 gennaio 2012
lato, che il giudice deve in concreto accertare che l’at- (ud. 11 ottobre 2011), n. 3721 — Ferrua Presidente
titudine decettiva nei confronti del bene giuridico sus- — Marasca Relatore — Stabile P.M. (diff.) — C.C.
siste in concreto, ma postula, dall’altro lato, che sia il ed altri, ricorrenti.
1
In tal senso, v. tra le altre, Cass., Sez. V, 17 aprile 2008, Id., Sez. II, 15 novembre 2005, Nguer Khadim, in C.E.D. Cass.,
G.M.S., in C.E.D. Cass., 241347; Id., Sez. V, 1 luglio 2007, B.L., 232832; Id.; Sez. II, 11 ottobre 2000, Ndong, in Cass. Pen., 2001,
in C.E.D. Cass., 244750. 2691; Id., Sez. II, 2 ottobre 2001, Fall. Babacar, in Giust. Pen.,
2
Infante, sub art. 474, in AA.VV., Trattato di diritto penale, 2002, II, 477.
4
I, I delitti contro la fede pubblica e l’economia pubblica, Milano, Cass., Sez. V, 15 gennaio 2004, Ndiaye, in Cass. Pen., 2005,
2010, 243; Bassi, sub art. 474, in AA.VV., Codice penale, I, 2007, 2982.
5
Milano, 3034. Cass., Sez. V, 9 gennaio 2009, C.L., in C.E.D. Cass., 243596;
3
Cass., Sez. V, 19 giugno 2007, B.G., in C.E.D. Cass., 237578; Id., Sez. V, 25 settembre 2008, F.A., in C.E.D. Cass., 241723.