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24/09

Definizione di letteratura è controversa, noi viviamo in un’epoca antiessenzialista, rifiuta le


definizioni. Jakobson, “cos’è la poesia?”. Mengaldo, “com’è la poesia?” → descrive come si
comporta la poesia nella fenomenologia contemporanea, non l’essenza. In ambito anglofono
va di gran moda il concetto di ‘situatedness’ → ognuno di noi è determinato nel suo essere
dalla situazione in cui è implicato → determinismo culturale, esclude l’oggettivismo neutro.
Posizione che sembra progressiva, vuole uscire dall’essenzialismo, per dare voce a una
pluralità, ma è limitata perchè sembra bloccare la possibilità di dialogo.
Definizione di letteratura non è perseguita.
Definizione di Francesco Orlando → definire letteratura in base a tre criteri:
1) ha a che fare con l’immaginario, non gli eventi storici ma ‘mondi possibili’ in accordo con i
fatti,
2) figuralità e tropi, in letteratura si fanno più figure che non nel discorso comune, Genette →
‘si fanno più figure al mercato che in un libro di letteratura’, opinioni di Mengaldo → non
regge la teoria di Orlando, Leopardi non fa figure.
3) criterio convenzionalista → è arte tutto ciò che noi conveniamo di chiamare arte →
contrapposta al saper produrre arte. Noi come comunità di fruitori lo recepiamo come opera
d’arte → criterio istituzionale.
Stanley Fish, ‘is there a text in this class?’. Genette distingue un regime costitutivo (tratti di
alcuni oggetti testuali che sono palesemente riconoscibili come poesia, ex. forma del
sonetto, secondo dati assodati) e un regime condizionale (a condizione che noi siamo
d’accordo a ritenerla tale) della letteratura.
J. Hillis Miller, ‘Literature, thinking in action’ → la letteratura è areferenziale, non imita il
mondo con le parole, non è mimesi, ma lo crea. M. J. Abram, ‘the mirror and the lamp’ →
nell’800 la mente è qualcosa di attivo, illumina l’esterno, non si va più a riflettere l’esterno
all’interno → concezioni della letteratura cambiano, sono storiche, cambiano a seconda dei
paradigmi culturali. I culturologi come Lotman ci dicono che la nostra epoca non è ancora
uscita dal paradigma culturale segnato dal romanticismo.
Ogni situazione culturale è eterogenea, esistono posizioni dominanti e antagoniste → fino
agli anni ‘70, dibattito Lukàcs (rispecchiamento della letteratura, marxismo, realismo,
relazioni tra gli uomini, realismo critico e socialista), Lukàcs critica i grandi scrittori
avanguardisti, in loro vi era mancanza di realtà - Adorno (arte è interpretazione della realtà,
percezione soggettiva, idea di costruzione della realtà).
Riferimento a postmoderno, radicalmente areferenziale, virtuale, ontologia plurale →
confusione tra fact e fiction. Baudrillard → epoca dei simulacri, per i postmoderni la
letteratura non nasce dal mondo ma nasce da altra letteratura (H. Bloom) → intertestualità
estrema.
Paul Ricoeur, alla teoria dell’areferenzialità oppone la teoria con referenzialità indiretta,
concede, ammette che la letteratura non sia mero rispecchiamento ma non è nemmeno
areferenzialità, Il testo ci interessa nella misura in quale parla di noi, aggancio inevitabile con
la referenzialità, il lettore in carne ed ossa. Come si caratterizza il linguaggio (Lotman),
linguaggio che ha due forze antitetiche, una tesa alla comunicazione e una tesa al caos,
complicazione del senso.
Teoria delle funzioni di Jakobson (1958), strutturalista:
1) Poetica → messaggio (linguaggio, si ha f. poetica quando il testo attira la nostra
attenzione sul funzionamento linguistico, autoreferenziale → attira l’attenzione su sé
stesso, richiede quasi sempre un contributo ermeneutico)
2) Conativa → destinatario (linguaggio comune, pubblicità, atto perlocutivo)
3) Fàtica → canale (es. ‘pronto?’)
4) Emotiva → mittente (poeta che dice ‘io’, quello che sente lui, poesia lirica)
5) Metalinguistica → codice (tipo di codice, verbale, iconico, etc. → letteratura
postmoderna)
6) Referenziale → contesto (sul contenuto)

Mukarovsky parla di funzioni dell’estetica, come queste funzioni collaborino tra di loro, su
può parlare di prevalenza di una funzione ma non di esclusività. Funzione estetica attiva
anche in altri campi → abbigliamento.
H. Miller → la letteratura è strana e violenta, strana perchè ci si presenta come non
immediatamente comprensibile, violenta perché ci obbliga a ragionare in termini diversi dalla
normalità, noi siamo co creatori dell’opera d’arte, il testo esiste soltanto in lettura. Il lettore ha
delle responsabilità.
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Cos’è la letterarietà, si credeva ancora che esistesse qualcosa di specifico per l’essenza
dell’uomo. Mengaldo → com’è la poesia

Idealismo → marxismo/strutturalismo/ stilistica/ critica psicoanalitica (attenzione per la


forma) → semiotica → ermeneutica

Practical criticism → new criticism → post-strutturalismo, decostruzionismo


→ cultural studies [feminism, queer studies, race studies],
new historicism → eco-criticism
→ reader response criticism → teoria emozioni/passioni

Punti di riferimento → Croce, filosofo italiano, idealismo → indissolubilità di forma e


contenuto che dovevano formare e creare l’oggetto poesia, che si creava con l’intuizione
ideativa. Gli idealisti non si preoccupano dei contenuti extra poetici, nulla a che fare con
l’intuizione lirica.
In Inghilterra → practical criticism → confronto con il testo, con l’implicito principio che non
occorrono teorie, si legge il testo (in realtà le usa inconsapevolmente e ne è prigioniero, non
le domina).
Verso la metà del ‘900 si sviluppano reazioni ad entrambe le tradizioni → in Italia si sviluppa
una critica ideologica di orientamento marxista e grande tradizione stilistica (Contini).
Critica stilistica → studio delle devianze dalla norma, o forma espressiva → utilizzo del
linguaggio per esprimere dei contenuti, c’è sempre una funzionalizzazione del linguaggio →
in Italia diventa strutturalismo → si occupa delle grandi strutture degli oggetti testo. Genette
studia i tre grandi regni: narrazione, descrizione e dialogo.
Contemporaneamente in America si afferma il New criticism (anni ‘50)→ equivalente
americano di strutturalismo e stilistica, mettono al centro il confronto con il testo in una
prospettiva formalistica → critica testualista, testo dotato di ordito e trama, regolarità
orizzontale e verticale, presunta coerenza del testo.
Semiotica → procede lungo il percorso della critica testuale, significante (fonico), significato
e referente. Rigore metodologico delle scienze esatte → la linguistica. Idea (Lotman) che nel
testo letterario ogni segno significa, serve a qualcosa, niente nel testo è casuale. Di qui lo
studio del testo in tutti i suoi livelli.
Nella cultura americana (anni ‘60) post strutturalismo (non sono mai stati strutturalisti),
Derrida → strutturalismo, definire cos’è la letterarietà, scienza dura e oggettiva. Post
strutturalismo → rinunciare al definire le essenze, significa immergersi nell’interpretazione,
esplode la libera interpretazione. Decostruzionismo si pone in contraddizione con semiotica
(decodificazione dei messaggi del testo, fiducia filologica) e strutturalismo. Cesare Segre
semplifica l’atto comunicativo della letteratura in:
analisi- sintesi analisi-sintesi
Decostruzionismo considera il testo come contraddittorio per natura, condensato di usi del
linguaggio non controllati dall’autore e per questo aperti alla contraddizione interna →
linguaggio mai vergine. L’idea che la verità stia dietro la parola, in realtà la scrittura è
assenza, non ha dietro di sé l’autore → è assente, deriva dei significati.
Teorie che mettono in dubbio l’umanesimo (feminism, queer studies, etc.). Il
decostruzionismo si ribella contro le forme di autorità. L’umanesimo è ridotto a storia, messo
in prospettiva, entrano in gioco fattori politici.
Dall’oggettivismo al prospettivismo → come le singole culture producono cultura e non solo
letteratura. Rapporto diverso tra valori.
New historicism → sposta il focus sulla storia, ciò che sta fuori dal testo, espressione del
contesto. Ecocritica → focus sull’ambiente, preoccupazione politica.
Ermeneutica → teoria e pratica dell’interpretazione dei testi, continua la tradizione del
testualismo, attenzione al testo, dismette completamente le pretese scientifiche oggettivanti
di strutturalismo e semiotica, riconosce l’apporto soggettivo dell’interprete.
Gadamer → l’interprete deve negare sè stesso e sussumere l’altro, devo ascoltare.

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Scientismo → prospettivismo
Testualismo → contestualismo
Dominante → quel valore del testo che il lettore decide di valorizzare rispetto agli altri.
L’interpretazione non è mai assente, l’osservazione altera sempre l’osservare. Segre,
semiologia → l’elemento interpretativo va in primo piano. Marcello Pagnini → i testi abbiano
sempre una funzione, ma non bisogna sovrainterpretare. Contini, critico di stilistica, il
fonema significa, fonosimbolismo.
Contestualismo → ciò che sta intorno al testo.
Steven Greenblatt
Opera monumento ma documento può essere qualsiasi cosa, il documento è agerarchico,
Habermas, conoscenza e interesse. Si riconosce di essere situati in una situazione di vita
che condiziona il prospettivismo, idea di sovversione del canone.

Intentio operis
Biografia → contesto
Intertestualità

Intentio auctoris Intentio operis Intentio lectoris


(atteggiamento
a lungo screditato,
O ha realizzato le sue intenzioni
O non le ha realizzate e non sa
Neanche lui)
Hirsch
Fish

Il linguaggio è veicolo ma anche resistenza, inconscio, intentional fallacy


Autore come macrotesto → da cui traggo informazioni che possono orientare la mia lettura,
tecnica ermeneutica di passi paralleli. Oltre ai testi gli autori producono opere saggistiche →
anche queste sono opere di poetica. Poetica → concezione della letteratura promossa dallo
scrittore. Come si usa? O come punto di partenza, utilizzo la poetica non come chiave ma
per portare chiarezza con flessibilità [...]
1) Intentio auctoris → autore implicito (entità disincarnata, è l’immagine dell’autore che
presiede alla costruzione del testo e che viene ricostruito dal lettore) contrapposto
all’autore reale (in carne ed ossa). Lettore reale (noi in carne ed ossa, ne diamo
versioni diverse) ed implicito.
2) Intentio operis → testualisti forti e deboli (bisogna leggere i testi aiutandosi con i
contesti). Si ricorre ai contesti → possiamo fare della buona filologia epistemica,
ricostruire significato delle parole in quella cultura → utilizzare contesto linguistico e
culturale. I testualisti forti invece sostenevano che “non c’è nulla fuori dal testo” →
tutti i contesti sono fatti di testi. Idea di interpretazione del testo come scomposizione
in livelli → in un testo possiamo trovare significati a livello fonetico, semiotica
Owl
Is an eye

Am an owl
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C’è nell’arte un che di estetico (T. W. Adorno) → libro di teoria estetica. Funzioni.
Gadamer, 1960, ogni comprensione è precompresione → nozione di pregiudizio. Per capire
devi possedere quel sapere necessario alla comprensione. Criterio di aletheia, disvelamento
→ la verità è già lì nel testo. L’arte e la filosofia disvelano, mescolare i codici per svelamento
→ aisthesis (Jauss), rimuovere il letargo dell’abitudine.
Fusione di orizzonti → problema di lettori di opere eteroeve, non bisogna attualizzare
eccessivamente (presentismo), devo fare della filologia ma non come arido antiquariato (è
impossibile). Io lettore porto il mio orizzonte culturale dentro l’opera → compartecipazione
culturale.
Validity of interpretation → esistono criteri per dire se un’interpretazione è valida.
U. Eco → interpretazione giusta non esiste ma esiste quella sbagliata. Pertinentizzazione →
scelgo un percorso che esclude gli altri, rendo pertinenti alcuni elementi del testo
escludendone altri. La lettura di nessun critico è sempre l’interpretazione di una parte di
testo.
Eco → criterio quantitativo → che ricopra una porzione significativa del testo → è
un’interpretazione validità.
Decostruzionisti → valorizzato l’elemento di contraddittorietà del testo, hanno negato
qualsiasi valore di coerenza. Criterio delle comunità interpretative (Fish) → il testo non ci
permette di dirimere le controversie ma ne è l’origine, soggettività ineludibile → comunità
interpretative in cui ci si mette d’accordo, si persuade e convince → implicita
canonizzazione di un’opinione → la scienza è normale.
Jauss, reader response criticism → come il lettore reagisce agli stimoli → costruzione
orizzonti di lettura.

Narratologia di Genette → ordine durata frequenza modo voce


Tempo del racconto → tempo dell’atto della narrazione (si misura in pagine)
Tempo della storia → tempo interno della storia
Fabula → ricostruzione della stessa vicenda in ordine cronologico
Intreccio → ordine degli eventi come lo percepiamo leggendo
Durata : pausa tr -> ts
scena tr <- ts
sommario tr < ts
ellissi tr < ts
Frequenza: racconto singolativo (una volta), iterativo (rimanda ad un’interazione ma lo dice
una volta sola), ripetitivo (più volte)
Modo: extradiegetico (narratore primo, chi parla, non è l’autore), intradiegetico (narratore
secondo, chi prende la parola dopo il primo), eterodiegetico (fuori), omodiegetico (dentro),
allodiegetico (racconta la storia di un altro, è un testimone), autodiegetico (racconta la sua
storia).
Funzioni del narratore: regia, comunicativa (al narratario, non è il lettore empirico),
ideologica.
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Todorov → narratologia, studio delle modalità del narrare. Genette invece strutturalista.
Focalizzazione: zero (narratore onnisciente, romanzo ‘800), interna (dentro la coscienza di
un personaggio, filtro coscienziale di un personaggio, Henry James, personaggio filtro →
centre of interest; Nietzsche → non esistono più fatti ma solo interpretazioni), esterna
(Hemingway, narratore non onnisciente, non c’è commento nè motivazione psicologica, il
narratore ne sa meno dei personaggi), interna variabile, multipla (Conrad, tanti punti di vista)
o fissa (henry james, una sola coscienza)→ modo diverso per intendere il p.to di vista →
ottico, chi vede,; assiologico, i valori, narratori intrusivi;

Argomento: il bello e il brutto.


Estetica come estetica nasce nel ‘700, Baumgarten - 1750; di bello si è sempre parlato, a
partire dai greci.
1) Prima definizione: il bello come bene, il bello è il bene → concetto platonico, arriva
fino ai romantici → Coleridge come critico, notazioni moralistiche. Il bello poteva
essere definito: in poesia migliori parole nel miglior ordine possibile, ma anche
serviva al miglioramento morale.
2) Seconda definizione: il bello è il vero, def. di ordine filosofico, arte come forma di
conoscenza della verità → bello come apparizione sensibile dell’idea nell’opera
(Hegel) → sopravvive nel ‘900 nella filosofia estetica di Adorno, nell’ermeneutica →
arte come conoscenza. Adorno → il discorso filosofico è predicativo → l’arte è un
discorso sintattico → fa un racconto → strategia ermeneutica che implica
l’espressione indiretta; la forma di arte implicata è definita come conoscenza
compartecipata, non è scientifica, ma diventa energia che spendiamo.
3) Terza definizione: simmetria, fondamento classico; armonia di cosmo, corpo, anima
(Pitagora); San Tommaso → all’armonia del corpo corrisponde quella dell’anima
(importante per Joyce, protagonista studia dai preti).
4) Quarta def.: percezione sensibile (Baumgarten, 1750), bello ciò che rappresenta in
modo sensibile perfetta di qualcosa, si costruisce, si rappresenta, percettibile ai
sensi, desta piacere (Jauss). Kant → distingue tra bello libero (senza concetto, una
descrizione di un mazzo di fiori, si vede qualcosa di bello) e bello aderente (è una
rappresentazione del bello che contiene un concetto, concetto di bellezza formulato)
→ bello è ciò che piace universalmente senza concetto → presuppone un accordo
universale. Il bello si apprezza indipendentemente dai concetti collegati →
apprezzamento della forma.
Nostra epoca → indipendenza autonomia arte.
5) Quinta concezione: arte come funzione espressiva.

Excursus: concetto di norma estetica formulato da Baukorowsky in relazione alla f. Estetica:


fa notare che in ogni epoca c’è una concezione del bello equivalente, che funziona da norma
→ dominante estetica dell’epoca.
In epoca neoclassica la norma estetica dominante è quella dell’armonia, equilibrio e
simmetria. Idea che il mondo sia in ordine → Dio come grande orologiaio, mondo in ordine.
Ci si rifà ai classici → l’arte letteraria non è come la scienza, il vertice delle conquiste è stato
ottenuto in epoca classica → a noi che veniamo dopo non resta che imitare queste vette →
poesia di Pope, Parini, etc. che ne condivide i valori, epoca augustea. Natura ridotta a
metodo, natura metodizzata dalla ragione.
Svolta romantica → se l’uomo del ‘700 voleva insegnare tramite l’arte e poi applicare la
ragione; il romantico vuole esprimere, arte come espressione inconsapevole dell’io, è la
lirica; la poesia non argomenta (non ragiona), assale (Byron). Assalto alle emozioni del
cuore, c’è la sensibilità → natura che si risveglia dentro il poeta. Il poeta, genio, crea mondi
possibili di cui lui è il Dio. Fichte, l’uomo deve produrre qualcosa di nuovo, dev’essere
originale → Shelley scrive sonetti diversi dalla tradizione (petrarchesco e shakespeariano).
Quest: ricerca dell’assoluto. Opere non finite, frammentarie pubblicate → il romantico tende
all’opera definitiva. Tendendo all’assoluto cadiamo.
I romantici producono una tensione asintotica verso l’assoluto. Frammenti non sono sintomi
di fallimento → Isaiah Berlin → per i romantici vale l’etica della motivazione (nel ‘700 etica
del conseguimento), quello che conta sono le tue motivazioni → epoca dei martiri.
Cosa rimane a noi dei romantici? Non l’idea di assoluto o verità ultime, ci rimane il senso del
disagio della civiltà, senso di inappartenenza (wanderer) → passato al modernismo.
Con il vittorianesimo (1850), l’estetica in vigore è quella del vero e del bene → società
sconvolta, il romanzo. Vero come senso mimetico ed etico → il bene, dire il vero,
testimonianza del bene morale. Romanzi vittoriani hanno intento edificante critico e
moralistico.
Tendenze alternativa → queste forme minori sono in competizione → una diventa una
norma estetica. Viktor Sklovskij.
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Bukarowskij.
Concetto di utilitarismo → Bentham, Stuart Mill → massimo di bene per numero maggiore
possibile di soggetti → politica economica liberista. Idea di utilitarismo quantitativa → voci
che sfogano nel romanzo realistico, voci che sfogano nell’estetismo; The Lady of Shalott →
tela che costituisce l’arte → il bello non sopravvive nel mondo reale, la realtà è grossolana.
Concetto di arte per arte → l’arte diventa forma, Walter Pater → tutte le arti tendono alla
condizione della musica, apparente asemanticità. P. Verlaine → solo il bello (?)
Modernismo → antagonista alla tradizione romantica. Modernisti come classici. E.Pound →
make new!
Classici sono oggettivi → tendono al distanziamento. Teoria dell’impersonalità → tra l’uomo
che soffre e l’uomo che scrive c’è un intervallo, Prufrock, Eliot. Poesia asciutta → less is
more, poetica in levare → modernisti vivono in epoca di crisi. Poetica del frammento,
frammenti che puntellano esperienza → citazioni di citazioni, es. Ulysses, ipotesto Odissea
→ tanti ipotesti, uno o più miti di riferimento per tener su una struttura.
E. Pound → beauty is difficult. Crisi radicale tra uomo e mondo, crollo di valori condivisi.
Scompare l’idea di vero nel senso di rappresentazione mimetica della realtà, si esprime il
senso di disagio dell’io nel mondo; Epifania di Joyce → momenti privilegiati di conoscenza,
la verità è che non esistono più verità. Idea di apparizione, manifestazione improvvisa.
Modernismo → 1900 - 1930 (anno d’oro 1922, teorizzazioni forti dal 1910).
Poesia trentista → W. Auden, poeti wastelanders, poesia che fa riferimento alla concreta
realtà sociopolitica. Stessa forma ma nuovi contenuti, impegno politico. Modernisti non
avevano progetto sociale-economico, condizione di ansia perchè non riuscivano a trovare un
progetto politico→ age of anxiety.
Negli anni ‘50 si afferma il movement di Larkin, sorta di appello di ritorno all’ordine del
neoaugustanesimo, ritorno ai versi della tradizione, ritorno alla vita di provincia, D.J. Enrich
→ per un po’ di tempo nessuno vorrà sapere di grandi idee. Cambio norma estetica →
classicità.
Negli anni ‘60 si assiste ad un’esplosione nel panorama europeo, poesia internazionale, si
apre al mondo + neoavanguardie (in Italia Sanguineti, ci sono sperimentatori). Importanza di
Geoffrey Hill, neomodernista; postmoderno anni ‘70 → definizione di Lyotard → veniamo
dopo la modernità, non crediamo più nella fattibilità di alcun progetto come i moderni non
perchè abbiamo paura che questi progetti non si possano realizzare.
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Excursus rapido su opere che tematizzano il bello o il brutto o lo esemplificano, lo incarnano.
Esiste una estetica del bello ed una estetica del brutto.
Modernismo, Joyce → modernismo è una fonte fertile della nostra cultura. Storia
contemporanea dopo congresso di Vienna, 1815 → convenzionalmente parte dal
dopoguerra.
Croce, Collingwood → sostengono che tutta la storia è sempre storia contemporanea,
attualizziamo il passato.
Don Chisciotte di Borges → influsso norme culturali sui testi che ne determina la nostra
ricezione → non è solo un fatto ideologico, noi proiettiamo nei testi la metonimia → tendiamo
a proiettare noi stessi storici nella lettura dei testi.
Diamo sempre un giudizio di valore → pratica ordinaria per la ricezione critica, lo è stata da
sempre, fino all’epoca dello strutturalismo che lo rifiuta perché il suo interesse era la
conoscenza → non dice se è bello o brutto, sospensione del giudizio di valore.
Nell’epoca postmoderna il giudizio di valore ha assunto un significato diverso → ha assunto
un a priori, implicitato nel tipo di metodo, fa parte del pregiudizio → sono ideologici.
Postmoderno → epoca del relativismo culturale, essendoci solo valori di scambio.
Relativismo combattuto da critici→ riaffermare gerarchie di valori. Il contemporaneo orienta
le nostre scelte → altre cose sentite contemporanee o no.
Il modernismo mantiene l’ansia del progetto → Joyce è stato un socialista, speranze di
trasformazioni radicali, contro conservatorismo irlandese → religione e patria → irishness si
connota come opposizione alla englishness → Irlanda cattolica. Cromwell ‘colonizza’
l’Irlanda, problema dell’indipendentismo irlandese.
Riferimenti a Charles Parnell → eroe indipendenza irlandese. Nell’epoca di Joyce, l’eyre era
ancora sotto l’english ruleness → 1916, indipendenza militare. Parnell aveva tradito i dettami
del credo cattolico, il vaticano lo aveva scomunicato.
Joyce credeva nel progetto, testimonia l’impegno di Joyce, grandi speranze → rifiutava la
tradizione, il cattolicesimo e la irishness. Nazionalisti rappresentati criticamente → ciclope in
Joyce. Dubliners → racconto The Dead, giovane attivista.
Nasce 1832, Dublino - 1941. Famiglia cattolica numerosa, formazione cattolica gesuiti.
Comincia a pubblicare con una recensione di Ibsen → è un rivoluzionario, sovverte
l’immagine patriarcale della comunità, famiglia e stato.
Mette al centro dei suoi drammi la donna e la life force, forza vitale → testimonia
insofferenza di Joyce. Nel 1904 emigra a Trieste, poi Zurigo, Parigi. Conosce Jung.
Eco parla di Joyce come erede dei vescovi vaganti, i quali vagavano perchè abbandonavano
la disciplina e si davano all'erranza ma non abbandonavano la cultura in cui erano cresciuti
→ Joyce scriverà solo dell’Irlanda.
Comincia l’opera come saggio, opera in prosa non narrativa che trattativa di estetica,
fortemente autobiografica.
Primi 63 capitoli → rielaborati in narrazione finzionale → “Stephen Hero”, diventa 5 capitoli
→ rimane un abbozzo.
Solo a Trieste riscrive e completa l’opera → dalla terza persona onnisciente si passa ad un
discorso indiretto libero, coscienza centrale attraverso il cui gli elenchi sono filtrati, focus of
interest. Discorso indiretto libero → senza ‘che’, legature, anche sfumature di colore, è in
terza persona. Differenza tra monologo interiore (soggettività ulteriore, siamo dentro i
pensieri del personaggio che parla in prima persona, tutto dal p.to di vista del personaggio,
es. Virginia Woolf, c’è ancora sintassi tradizionale ordinata anche se il flusso dei pensieri
può non essere ordinato) e stream of consciousness (sintassi salta completamente, flusso
caotico dei pensieri simulato).
Dubliners → Joyce naturalistico, indiretto fino a Ulysses → stream of consciousness.
Finnegans Wake → crea neologismi, gioca con le parole, parole macedonia. ‘Fin negans’ →
veglia per scongiurare la morte, veglia per negarla.
Portrait → romanzo di formazione, segue l’eroe dalla gioventù al momento in cui consegue
la maturità. Kunstler Roman → formazione dell’artista. Si svolge all’interno di scuole e
università.
Trama: comincia con Stephen piccolo, si descrive la sua difficoltà ad integrarsi nella scuola
di gesuiti (autobiografico, iter di Joyce), desiderio di riabbracciare la madre ed i suoi sogni.
L’abbandono della scuola perchè i genitori non possono pagare, poi scuola pubblica, poi
università in cui discute di estetica. Amore non ricambiato, è combattuto tra seguire la chiesa
o seguire la carne → esperienze con prostitute, soffre particolarmente dei peccati carnali.
Prende sul serio l’idea di diventare prete, osservando una giovane che si immerge → ha
un’epifania, bellezza della carne estetica.
Bellezza dei sensi, anche nelle forme più repellenti → lo spinge a lasciare l’irlanda, che lui
vuole testimoniare tramite la scrittura (?). Epifania → consapevolezza che i sensi hanno vita
autonoma indipendentemente dagli aspetti repellenti e dalla tradizione idealizzante → è una
bellezza autonoma, che prescinde dalla politicizzazione, dai giudizi cattolici.
Autonomia dell’arte vs eteronomia dell’arte → fa di lui un esule per vocazione, in Irlanda non
era possibile essere questo.
Dal p.to di vista formale il romanzo vediamo che nella prima parte prevale il discorso
indiretto e telling (narrazione consueta), progressivamente (discussioni università riportati in
forma scenica, dialoghi) poi nell’ultima parte si introduce la forma diario (di Stephen). Da
discorso diretto → dialogo → diario. Progressiva soggettivazione → testimonia l’isolamento
dell’artista irlandese.
Tradizione del bildungsroman → formazione soggetto comunitario, il buon soggetto di una
comunità che si adegua. Qui è il contrario → non entra in società, esule se ne va
dall’Irlanda, stilisticamente, esprime la sua soggettività alternativa allo stile comunitario →
già anticipa la propria scelta esistenziale → rifiuta il sistema di valori. Lo stile testimonia il
passaggio.
Incipit (estratto Moodle) → comincia con filastrocca da bambini, cercare di stabilire subito
una coscienza → racconta dal p.to di vista di un bambino, sua prospettiva.
Stephen Dedalus → stefano (nome primo martire cattolico) è un martire perchè patisce i
danni inferti dall'educazione irlandese, Dedalus → Dedalo è colui che fuggirà con ali di cera
da labirinto di Knosso usando l’ingegno → paradigma moderno delle scelte di Stephen, che
uscirà dall’Irlanda facendo l’artista.
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Traditional bildungsroman: I → develops into a broader self going through codifying tests
(Greimas) → entra nella sua ragionevolezza a far parte di queste comunità più importanti

Joyce’s portrait Kunstlerroman (schema imbuto) → reversed tunnel, tundish → at the


beginning he’s part of the community(third person narration, technique useful to highlight the
hero within the community) (admitted to the christmas dinner) then becomes more isolated,
going through the dialogic phase, individual condition of the artist (jornal, diary → inversione
del bildungsroman.
Anticipated by Dante’s departure from christmas dinner, catholic fundamentalist which
condemns Parnell for his adultery vs Simon Dedalus, father of S., and Mr. Casey sides with
those who supports Parnell. Dante departs angrily. Priest shouldn’t preach politics in church.
These symbolizes the many divisions of irish life → the first one, the last one → Stephen
depart from Ireland for good. Dante → faith to the vatican.
Chapter 3 → ogni discorso del prete era per lui, per il suo peccato, lui ha un'educazione
cattolica molto stretta. La sua anima si era abbassata al sudiciume, come una bestia nella
sua tana → contrast between animality and spirituality. Avendo peccato si paragona a una
bestia → masturbazione e donne
La parola bellezza ricorre 37 volte → ideo of beauty much debated in the text →
metaextetive text
Symbolism → questi valori tradizionali sono rovesciati, sensualità → prevarrà la materialità
(?).
Picture of christianity → moral evaluation, giudizio. Babylonian prostitute → Stephen
imagery piena di queste immagini. La vergogna nasceva dal suo cuore colpito. Appare
l’immagine di Emma, se avesse saputo → l’ha umiliata con la masturbazione. The idea of
sin blended with beauty → in termine di estetica oltre che di morale. Primi germi della sua
conversione finale → from catholicism to aestheticism.
Very concrete → stink of sperm → sordid details. This attitude belongs to catholic Stephen,
which considers sordid everything that belongs to the senses, Queste assiologia (insieme di
valori) → ciò che puzza sarà valutato molto.
Free indirect speech → the enunciator is a 3rd person narrator with words used by Stephen.
Adjective ‘Cold’ appears many times → associated with Stephen’s sense of isolation from
home, family, the comfort of the mother’s presents. He transformed Emma in an alter ego of
Mary, her concrete version → Mary is too far, and holy, God is something that judges you →
è la mediatrice tra noi e Dio → idea chiave dell’Ave Maria.
Stephen feels Mary is unavailable too → he needs something more concrete, ecco perchè la
sostituisce con Emma. Spirituality and materiality at early stages → bisogno di materia di
Stephen. Lui ed Emma stanno insieme, ragazzini che avevano errato → loro errore, che non
aveva offeso lei, la cui bellezza non è come quella terrena. Dio è distaccato, punishment ma
Maria può essere chiamata, non è bellezza terrena → one of the many vision that Stephen
has throughout the text → he tends to describe things when he sees them but very
frequently he has visions of his own, he thinks of what could happen in alternative worlds.
Anticipations of his creative vocation → artistry. [..]
Sequence of Stephen, classe, paese, contea, scuola, Ireland, Europa, the world, the
universe → Stephen enlarges reference → he writes these notes, interpreted by other boy in
class → as a sign of stephen’s expectation of heaven → this sequence, stephen expects to
leave Irish politics → self referentiality, he wants to get involved in something bigger than
Irish narrow mindedness vs S’s broaden minded. What is the tool to get this? Imagination,
he conjures up new alternative worlds to actuality and the craftenship of the artist who
realizes the imagination into a real text. Importanza delle visioni collegata alla sua
immaginazione cattolica → ma si sviluppano in qualcosa di diverso, laico e profano. The
imagination is insinuating in the Catholic mentality → luce e battaglie → catholic boy vs
imagination of the would-be artist.
L’acqua lava i peccati → anche gli animali più sordidi sono salvati. In S → hope of salvation
diversa da quella tradizionale, no perdono di Dio, la sua speranza risiede nella mediazione
di Maria, più comprensiva, capisce gli amanti. Image of deluge but design of mercy → man
(spirituality) and beasts (materiality) are associated.
Chapt. 4, Stephen is obsessed with the idea of sin, immagine della statua vergine Maria e
dei cavoli (stink of rotting ones) → vita dei sensi (cabbages) vs spirituality, attenzione colta
dal debole. Senses in the soul → stench, the stagnation dovevano prevalere nella propria
anima.
Immagine eloquente che marca lo sviluppo dall’eroe come parte di una comunità fino all
individualità. Qui fase intermedia → he rates highly to cabbages (beauty of nature in every
form, even the sordid one) than the statue (his past).
21/10
Eroe dalla società alla solitudine, struttura narrativa → finisce con il diario [..]. Struttura epico
drammatico lirica. Bellezza tematizzata più volte nel testo → ricorre 37 volte.
Passo del cavolo → stagnation of vegetable life
Passo importante → si verifica l’epifania centrale → Joyce utilizza questo termine tratto dalla
fraseologia religiosa, utilizzava il termine per rivelazione improvvisa, in cui si pone con
intensità alla coscienza del personaggio un momento di particolare apprensione conoscitiva
che può riguardare sé stesso o altro → qui concerne il tema della bellezza e il rapporto di
Steven con la bellezza, comprende che al di là della spiritualità religiosa di cui è imbevuto,
quello che gli interessa realmente è la bellezza dei sensi malgrado la formazione religiosa e
la pesantezza della formazione artistica.
Vede una ragazza che entra in acqua con le gambe nude → a lui pare una gru, uccello
acquatico (Crane) → questa ipostasi del bello (rappr. concreta) è di tale intensità che ha più
valore di tutto il resto.
Utilizzo di sinestesie.
Ambiente di idillio selvaggio, ragazza sola e ferma, descrizione sensuale.
Colombe → animali dediti all’attività sessuale, sacra alle dee dell’amore, elemento di
sensualità. Bellezza mortale vs bellezza immortale (della parola di Dio), donna paragonata
ad animale. Riferimento ad animali → funzione di caratterizzare il personaggio femminile
come essere finito, animale umano in mezzo ad animali non umani. Vocazione di Steven si
rinforza in senso terreno.
Definizione chiastica, panallessi (girlish girlish, ripetizione a contatto). Chiasmo → abba,
1771 soft and slight, slight and soft (utilizzata in epoca barocca).
Polisindeto → si collegano sintagmi varii con varie coordinate ‘and’ (visione ravvicinata).
Figure della ripetizione sono utilizzate per intensificare la sensazione.
Darkplumaged → comprimere la bellezza di una parola sola, esplosiva. Softhued, Slateblue.
Sequenzialità e sostituzione → anima profana, liberazione moti sensuali.
Capitolo 5, conflitto tra arte ed esperienza nell’anima di Steven → come tutti i letterati tende
a vedere la realtà attraverso gli occhiali dell’arte → la sua visione dell’esperienza non è
immediata ma è filtrata. Steven vede tutto attraverso le lenti della letteratura → alberi carichi
di pioggia evocano in lui ricordi delle ragazze e donne in opere di un drammaturgo tedesco
→ sentimento di tranquilla gioia → cultura e natura si mescolano e gli danno un sentimento
di tranquilla gioia. Figura del cardinale Newman → prosa di Newman-padule
Correlativo oggettivo della cultura nella natura.
Spirito di Ibsen
In lui esplode un vento penetrante → libera bellezza infantile → boyish beauty,
adolescenziale. Mescolanza arte-natura.
Tipo di bellezza che gli suscita è boyish → non immediata, elemento libresco è presente per
pedagogia ma lui si sta avviando verso un processo di soggettività, concezione ed
esperienza immediata e fresca. H. Bloom → poeta giovane come efebo, segue il maestro in
tutto → è il poeta giovane che deve farsi come poeta, deve fare i conti con il poeta forte .Es.
Browning ha come riferimento Shelley, non può però scrivere come lui per avere successo.
Steven è nella situazione efebica, deve fare i conti con la tradizione → spiritualità o
materialità, arte o esperienza? Nel finale scelta audace.
Steven è combattuto almeno tra due forze → monaco dubbioso, artista come severo
persecutore della propria missione estetica → dall’altro lato abbiamo il piacere, prostitute.
L’artista che si esclude dal mondo per perseguire l’arte viene richiamato alla vita da liutai e
dalle risa delle prostitute → combattuto tra questi, severità claustrale del monaco e la
mondanità.
Folklore → conoscenza (lore) del popolo.
Conflitto tra cultura ed intuizione → magro guadagno che traeva dalla psicologia di aristotele
e personaggio di Tommaso d’aquino vs intuizione, illuminazione (epifania), Momenti di
rivelazione che hanno senso a base a quello che accade dopo; conflitto tra isolamento
dell’artista che deve astrarsi dall’esperienza ma necessario coinvolgimento con le common
lives → i numerosi altri, che frequentano lo squallore ed il rumore. Non si può separare
conoscenza da vita comune, quotidianità degli oggetti.
Capitolo 6, Steven discute con il preside della scuola → qual è la bellezza per cui l’artista
lotta per estrarla da grumi di terra? Bellezza che nasce dalla terra (conflitto), ciò che è
apparentemente scarno di bellezza.
Il preside è un compatriota di Ben Jonson, è inglese → per Steven l’inglese è un linguaggio
acquisito ed imposto, per il preside è naturale. L’inglese gli è familiare ma allo stesso tempo
straniero, sarà sempre imposto. Steven è efebico nei confronti di un’intera tradizione,
persino quando deve esprimere il suo disagio per l’inglese (acquisito ed imposto) utilizza un
linguaggio shakespeariano → parola iper connotata letterariamente.
Preside dice di distinguere tra bello e sublime, bellezza morale e bellezza materiale → il
preside distingue ciò che per Steven è indistinguibile (il preside rappresenta un pensiero
scolastico), cerca invece di ibridare gli opposti. Il preside ha un pensiero distintivo vs Steven
che ha un pensiero confusivo (ibrida elementi che appartengono a sfere diverse). Steven
non pensa alla laurea, pensa al talento.
Capitolo università, Steven discute con due amici, Lynch e Cranly (gli ciula la ragazza
Emma). La bellezza dell’artista non può essere quello del piacere cinetico (reazione nervosa
di piacere), la bellezza dovrebbe dare una stasi estetica, compassione ideale o terrore
ideale (Aristotele) dissolta (?) dal ritmo della bellezza. Steven è un soggetto transizionale,
sempre con un piede in due staffe, cita il passato (Aristotele), aggiunge la ritmo della
bellezza → sorta di riformulazione del circolo ermeneutico, opera d’arte organica → ogni
parte sta al tutto come il tutto sta alla parte, come in una pianta, e tutto è in equilibrio.

22/10
Alla fine preferirà l’esperienza alla tradizione e cultura libresca. Il talento rispetto alla laurea.
Bellezza sensuale rispetto al bagaglio culturale. Dal piccolo al grande, anelito verso
spiritualità e paradiso. Nella sua solitudine di artista riesce a contenere tutto → ‘there are
other men in me’; Walt Whitman → I contain multitudes, polifonia.
L’apparente argomentazione dilemmatica, tertium non datur, tipica del ragionamento
scientifico non appartiene alla mente artistica, l’universo che vuole rappresentare include
l’Irlanda → l’esule che abbandona la patria ma non riesce a parlare di altro. Soluzione finale
di Steven → soggettività ed esilio, scelta di isolamento → non è un individualismo, non è l’io
per sé.
Bellezza come ritmo, Tommaso d’aquino e Platone → elenco, nessuna di queste definizioni
sembra davvero soddisfare l’interlocutore. Bellezza femminile interpretata in maniera diversa
Lo stesso oggetto può non sembrare bello a tutte le persone, tesi estetica essenzialista → si
creda nell’essenza del bello → tutte le manifestazione particolari sono caratteristiche del
bello. Oggi anti essenzialista prospettivista.
Steven si rende conto che sta scolasticheggiando, poi strategia dilemmatica, riconosce che
non bastano le filosofie →serve una nuova esperienza personale. Prende i concetti di
tommaso d’aquino e cerca di trasportarli sulla sua esperienza →integritas, caritas,
consonantia.
L’arte si divide in 3 forme che procedono l’una dall’altra (pag. 5: forma lirica, epica e
drammatica. Anche in letteratura, l’arte più alta e spirituale, le forme sono confuse l’una
nell’altra, continuità tra autore empirico e le forme. La personalità artistica entra nell’opera
(contrario di Eliot).
Discorso autocontradditorio
Passi di colore → in rosso epico → narrazione in 3a persona (vicenda di un eroe). Passo
che presume epico → ma sensazione di un pidocchio sul collo, mente che genera vermi,
pidocchi nati dal sudore dell’ignavia (contro epica in cui non si parla di eroi ma di ragazzi
normali che sentono vulnerabilità davanti i compiti che li aspettano).
Passo in nero → dialoghi con Cranly (coraggioso, affronta la vita, da’ sicurezza ad Emma)
→ Steven matura. Dalla forma drammatica del confronto si passa alla soluzione della
solitudine come unica condizione per l’artista per maturare.
Passo in blu → diario. Decisione irrevocabile, lasciare la chiesa. Cita Michael Robartes,
leader del movimento della rosa alchemica, esperto di esoterismo → rappresenta la bellezza
dimenticata, fa riferimento a saperi folklorici perduti, cerca di abbracciare un ideale di
bellezza che non c’è più → cerca di recuperare la tradizione folklorica antica irlandese.
Steven invece vuole abbracciare la bellezza di un futuro (non come Robartes), sente la
bellezza delle strade che lo portano via → uscire dall’Irlanda. Nuova famiglia della
conoscenza dell’alterità, non gli interessa più che la madre preghi → Joyce, quando torna in
Irlanda, si rifiuta di pregare per la madre.
Welcome ‘o life → finale del romanzo, forgiare nella fucina della sua anima la coscienza
increata della sua razza. Coscienza increata → filoneismo del modernista, l’aspirazione al
nuovo del modernista, che vuole creare del nuovo. My race → di tutta l’umanità (polifonia), è
un mondo per comprendere meglio l’umanità e definirne una coscienza uncreated.
Dedalus → ali per volare fuori dal labirinto dell’Irlanda.
In tutti i passi argomentazione dilemmatica → o l’arte o l’esperienza, etc. ma anche race per
universo di cui si fa portavoce Stephen → vuole ricostruire la coscienza non creata della
razza umana. Se ne va dall’Irlanda portandosi il bagaglio culturale che lui critica.

Storia Irlanda
IV dc → cristianizzazione, abitata da pop. celtiche gaeliche
1066 → battaglia di Hastings, Normanni conquistano l’inghilterra, si stabiliscono anche in
Irlanda.
1500 → Tudor, comincia espansione inglese nel mondo. L’Irlanda viene sottomessa
all’Inghilterra
1549 → Henry VIII diventa re d’Irlanda
1601 → Kinsale, battaglia, sconfitta decisiva per gli irlandesi. Cromwell → stragi (1700)
Gli inglesi alternano militarmente ed insediamenti → plantation, acquisiscono terre
1801 → atto di unione, Irlanda parte ufficiale di Uk.
Gli irlandesi cattolici combattono il predominio degli inglesi protestanti, che impediscono la
pratica del culto cattolico.
1880s → Parnell, forte ribellione politica contro dominio inglese
1914 → home rule act, forma di autogoverno Irlandese, viene subito negato quando scoppia
la WWI
1916 → Easter rising, sollevazione di Pasqua, scendono in piazza armati indipendentisti →
sfidano militarmente gli inglesi → 485 morti. I leader vengono giustiziati.
1918 → vittoria dello Sinn Fein → ‘ourselves alone’, vittoria partito indipendentista irlandese
1922 → partition, divisione ufficiale tra 2 Irlande (eire, maggioranza cattolica e irlanda del
nord, maggioranza protestante)
1960s - 1998 → troubles, tentativi di riunificazione Irlande → cattolici Irlanda del nord
vogliono unirsi all’eire (ira)→ guerra civile, attentati. Intervento esercito inglese.
1998 → good friday (venerdì santo) agreement → pace, reciproco riconoscimento tra
unionisti e separazionisti → riconoscono le proprie aspirazioni politiche.
2019 → backstop, brexit, confine tra le due irlande → irlanda del nord uscirebbe dall’UE, si
teme faccia rinascere ostilità tra cattolici e protestanti.

W. B. Yeats → discendenza protestante, (Dublino 1865 - 1939). Sarà senatore dello stato
libero d’irlanda, protestante nazionalista di destra. Legge e ordine. Estremamente
conservatore, supporto blue shirts.
Studia privatamente, padre artista. 1889, prima raccolta.
1913 → conosce Pound che lo influenza. Pound gli fa da segretario per un anno. Instilla in
Yeats qualcosa del modernismo → il senso dell’asciuttezza, poetica del levare. Pound gli fa
conoscere il teatro No giapponese→ rende Yeats più modernista.
Modernisti (Joyce, woolf, pound → vogliono farlo in modo nuovo, attuano una ricerca
formale, accostabili alle avanguardie europee) e moderni (condividono il senso della crisi,
angoscia, ansia ma nelle loro opere permane un legame visibile con la tradizione letteraria,
Es. Forster, Lawrence, rielabora ed affina il romanzo 800esco) possono essere distinti.
Yeats è un moderno (diverso da Pound, uso esclusivo del verso libero) → pattern, strofe,
rime tradizionali. La sua formazione è particolare, i suoi modelli di riferimento sono Shelley,
preraffaelliti, Blake → visionario che si costruisce una mitologia propria → Yeats immagina
la storia come un susseguirsi infinito di epoche contrapposte (Gyres, spirali). Yeats esperto
di occultismo, ordine ermetico dell’alba dorata → esoterismo.
Si associa al revival celtico → alla fine 800 cerca di promuovere la tradizione autoctona.
Abbey Theatre → promuove il teatro d'autore, che valorizza la messa in scena delle
intenzioni degli autori, non gli attori.
Modernisti contrari ai romantici → poesia dell’intellettualismo. Yeats è romantico, fuori dal
tempo → dal 1913, responsibilities, Yeats tradizionale nella forma ma molto più sobrio
(influenza di Pound).
Tra le sue opere 1889, raccolta d’esordio, ‘the wanderings of Oisin’ → wanderer romantico
1914 → Responsibilities
1919 → The wild swans at coole
1921 → Michael Robartes and the dancer
1928 → The tower

Poesie su moodle
Sailing to Byzantium → città di Bisanzio come bellezza fuori dal tempo, magnificent,
l’ossessione di Yeats era l’invecchiamento → la finitudine dell’essere umano. Ossessione di
perdere la vitalità.
24/10
Easter 1916 → easter rising which took place in april 1916, 24th. 485 casualties among riots
against british army → chief executed. Yeats celebrated the victims, older Yeats review his
attitude toward politics → his poems. Fellow country men, he encouraged people to fight for
national independence → he may have caused death. Terrible beauty born in that blood.
Terrible beauty is the refrain alla fine di strofe della poesia → oxymoron. The event
encouraged political awareness and reinforced the nationalistic faith → irlandesi che
combatterono, matter of widespread participation. New awareness of the irish state. W.B. is
a modern poet → modernism is concerned with formal experimentation; modern share
uneasiness ma they express themselves in traditional forms. Easter is a traditional poem →
uso pentametro giambico and closed stanza, 16 lines rhyming ABAB

I have met them at close of day


Coming with vivid faces
From counter or desk among grey
Eighteenth-century houses.
I have passed with a nod of the head
Or polite meaningless words,
Or have lingered awhile and said
Polite meaningless words,
And thought before I had done
Of a mocking tale or a gibe
To please a companion
Around the fire at the club,
Being certain that they and I
But lived where motley is worn:
All changed, changed utterly:
A terrible beauty is born. → refrain

That woman's days were spent


In ignorant good-will,
Her nights in argument
Until her voice grew shrill.
What voice more sweet than hers
When, young and beautiful,
She rode to harriers?
This man had kept a school
And rode our wingèd horse;
This other his helper and friend
Was coming into his force;
He might have won fame in the end,
So sensitive his nature seemed,
So daring and sweet his thought.
This other man I had dreamed
A drunken, vainglorious lout.
He had done most bitter wrong
To some who are near my heart,
Yet I number him in the song;
He, too, has resigned his part
In the casual comedy;
He, too, has been changed in his turn,
Transformed utterly:
A terrible beauty is born.

Hearts with one purpose alone


Through summer and winter seem
Enchanted to a stone
To trouble the living stream.
The horse that comes from the road,
The rider, the birds that range
From cloud to tumbling cloud,
Minute by minute they change;
A shadow of cloud on the stream
Changes minute by minute;
A horse-hoof slides on the brim,
And a horse plashes within it;
The long-legged moor-hens dive,
And hens to moor-cocks call;
Minute by minute they live:
The stone's in the midst of all.

Too long a sacrifice


Can make a stone of the heart.
O when may it suffice?
That is Heaven's part, our part
To murmur name upon name,
As a mother names her child
When sleep at last has come
On limbs that had run wild.
What is it but nightfall?
No, no, not night but death;
Was it needless death after all?
For England may keep faith
For all that is done and said.
We know their dream; enough
To know they dreamed and are dead;
And what if excess of love
Bewildered them till they died?
I write it out in a verse—
MacDonagh and MacBride
And Connolly and Pearse
Now and in time to be,
Wherever green is worn,
Are changed, changed utterly:
A terrible beauty is born.

The speaker is the poet himself. Le persone che si rivoltano sono normali, li incontrava
quando finivano di lavorare.
Persone ordinarie ma non piatte. All’inizio sono senza nome, sono apprezzati come un
insieme, poi nell’explicit alcuni saranno nominati uno per uno → se lo meritano. In tempi
normali noi usiamo rituali → meaningless words, quando non siamo in guerra.
In tempi ordinari non si pensa alle grandi cose ma alle piccole, la vita sciocca e senza
significato, sicuro come me vivevamo camuffati da giullari → possiamo permetterci di vivere
leggermente, senza preoccupazioni. Ora le cose sono diverse, non possiamo più esserlo
perchè una bellezza terribile è nata → a new awareness has risen in Ireland thanks to the
sacrifice of those who fought. Their sacrifice has not been useless → if you want to achieve
independence you have to fight. Event that builds up the national awareness.
He still discusses the ordinary people and how they’ve been changed in his own mind.
Donna piena di buone intenzione ma ignorante → non si faceva particolari problemi,
ignorava il fatto di combattere. La donna passava le notti in discussioni politiche però erano
senza un vero peso, tutto è cambiato dopo la rivolta. Non si può chiacchierare adesso.
Riferimento a contessa Markiewicz → described ma non ancora menzionata.
Patrick Pearse → supporter of gaelic as national language
Macdonnath
Macbride→ anche se non gli piaceva nel passato lo menziona nella poesia perché adesso
tutti sono cambiati in qualcosa di diverso. Anche lui ha abbandonato la parte.
Prima potevamo fare tutto ma non avevamo la determinazione unita → one purpose alone.
Determinazione dura come la pietra → tutto cambia rapidamente, accelerazione storica
dopo la rivolta. Everything is changing dramatically even in nature → animated, seems to be
ringiovanita → come the body politic. La pietra simboleggia la nuova determinazione.
In the 2nd coming → yeats states that this center cannot hold → the european crisis cannot
resist an event that is going to take place → the 2nd coming (1st one in christ) → sort of
doom of humanity, anti christ.

Qui invece c’è un centro politico, fede temporanea forte come la pietra → sarà il cielo a
deciderlo, a noi spetta mormorare i nomi. Il poeta come una madre che menziona il nome
del figlio quando sta per dormire, in un momento di dolcezza. La loro morte non è stata
inutile. Sono morti sognando → i loro nomi saranno ricordati in tutta l’Irlanda. Da persone
ordinarie ad eroi. Trasfigurazione e accelerazione storica.
Stilisticamente è uno yeats insolito, di solito è molto prezioso, qui il tono è simile a quello
delle ballate e il lessico è abbastanza ordinario, non solo per decorum → popolare.

Sailing to Byzantium, fa parte de ‘la torre’ → rappresenta variante della spirale → gyre,
simbolo della trasformazione storica. Prima spirale → passaggio del tempo, seconda
interagisce con la prima e reagisce contro come se due ere diverse venissero a
contrapporsi, sono a contatto e per un pezzo coincidono, ma alla fine la seconda spirale
rappresenta i nuovi eventi. The 2nd coming → feeling of new era symbolized by the new
gyre.
Dalla poesia alla politica → qualcosa di nuovo che sta per accadere → conservatori di
destra, they feared the consequences of the soviet revolution in Russia, new political order
→ fear of ‘russification’ of Europe. Fascism and nazism as reaction to communism →
revisionist historicists.
The 2nd coming → idea che fosse la paura dall’est.
Stanze di 8 versi, 6 ABAB e un distico finale. Forma chiusa tradizionale, Byzantium
rappresenta la bellezza fuori dal tempo e storia → era il sito dell’impero cristiano d’oriente
→ univa saggezza orientale e tradizione cristiana → simbolo di unità. Bellezza formale.

I
That is no country for old men. The young (Bisanzio non è un paese per i vecchi)
In one another's arms, birds in the trees,
—Those dying generations—at their song,
The salmon-falls, the mackerel-crowded seas, (salmoni come animali coraggiosi, si
riproducono controcorrente)
Fish, flesh, or fowl, commend all summer long (tre regni animali loda ciò che nasce e ciò
che muore)
Whatever is begotten, born, and dies.
Caught in that sensual music all neglect
Monuments of unageing intellect.

A Bisanzio non esiste la vecchiaia, c’è qualcosa di più della bellezza sensuale; dying
generations → sono dentro il tempo (prima dimensione), gioventù che nasce e muore.
Opposizione tra musica vs arte che non invecchia mai. La soluzione è essere parte
dell’eterno → il parlante implorerà di essere assunto nei mosaici di Bisanzio → opere d’arte
come unico modo di essere mortale

II

An aged man is but a paltry thing,


A tattered coat upon a stick, unless
Soul clap its hands and sing, and louder sing (citazione da Blake → visione del fratello in
paradiso che batteva le mani → positive vision)
For every tatter in its mortal dress, (arte più forte dell’abito mortale → corpo)
Nor is there singing school but studying (il canto si può imparare studiando la
magnificenza dei monumenti, quindi decide di andare a Bisanzio)
Monuments of its own magnificence;
And therefore I have sailed the seas and come
To the holy city of Byzantium.

III

O sages standing in God's holy fire (si rivolge ai saggi)


As in the gold mosaic of a wall,
Come from the holy fire, perne in a gyre,
And be the singing-masters of my soul.
Consume my heart away; sick with desire
And fastened to a dying animal
It knows not what it is; and gather me
Into the artifice of eternity.

IV

Once out of nature I shall never take


My bodily form from any natural thing,
But such a form as Grecian goldsmiths make
Of hammered gold and gold enamelling
To keep a drowsy Emperor awake;
Or set upon a golden bough to sing
To lords and ladies of Byzantium
Of what is past, or passing, or to come.

28/10
Yeats → moderno ma non modernista
Presagi apocalittici → the 2nd coming → potrebbe rappresentare la paura. Atteggiamento
politico a sensibilità europea → Churchill e Croce, tendenze reazionarie, simpatie iniziali per
regimi totalitari -- paura regimi sovietici.
Qui bellezza fuori dalla storia → topos. La letteratura inglese non si fonda sull’epica ma sulla
pastorale → faerie queene, paradise lost ma non sono il genere predominante → quello
pastorale è quello in cui la bellezza fuori dal tempo è proclamato → spazio fuori dal tempo
→ fondante della letteratura inglese.
Nella prima parte della poesia si descrive Bisanzio da lontano → non è un paese per vecchi,
bellezza dei sensi.
3 sequenze ternarie → pesci, carne e uccelli → parole monosillabiche collegate
dall’allitterazione
Tutto ciò che è concepito e ciò muore. Sequenza ternaria omninclusiva della natura, destino
di ogni vita mortale →
Prima sequenza totalmente allitterativa
Seconda sequenza parzialmente allitterativa
Foregrounding → mettere in primo piano, morte emerge come qualcosa di singolare.
Invecchiamento e morte,
Tradizione di corpo come involucro esteriore
Visione di Blake
Strappo del corpo, danno del tempo al corpo → effetto riparatore prodotto dall’arte, che
serve a sublimare il tempo. Bisogna imparare a cantare → studio dei monumenti della loro
magnificenza → perchè questo va a Bisanzio → sacra.

Si rivolge a dei saggi, che stanno nell’oro dei mosaici a Bisanzio, spirale che rappresenta il
tempo.
Si rivolge all’opera d’arte stessa, alla bellezza stessa. Ogni uomo ha un desiderio, per
quanto possa essere diverso tutti condividiamo la condizione di essere finiti (dying animals
→ collegamento alla prima strofa → giovani che si abbracciano, atmosfera di gioia
creaturale → in realtà sono dying animals, invecchieranno)
Fatemi entrare nel mosaico insieme a voi → toglietemi dal tempo, artificio dell’eternità.
Johnson insiste sul fatto che l’eternità sia un prodotto dell’uomo → oltranzismo romantico
4a strofa → Fuori dalla natura non avrò più una forma corporea ma prenderò la forma sarà
quella degli orefici greci → nell’oro.
Poi abbassamento dell’arte → l’arte in fin dei conti continua ad avere una funzione servile →
serve a non fare annoiare i mecenati.
Arte come un uccello che canta per i signori e signore di Bisanzio, di quello che è passato
passa e passerà → struttura ternaria omniclusiva temporale. Uccello come rappresentazione
dell’artista, conosce past, present, future → poeta vate che varca i confini del tempo. Il
modernismo fa esattamente l’opposto → rifiuta l’arte vatica, vs modernisti, Eliot.
Poesia si divide in 2 parti: prima, due strofe → avvicinamento del poeta a Bisanzio, città
della bellezza, natura sembra giovane, no posto per vecchi; seconda parte, poeta a
Bisanzio, riferimento ai mosaici, chiede che come una spirale lo tolgano dalla natura e lo
mettano nell’artificio dell’eternità (che è creata e creabile), arte come dimensione storica,
tiene sveglio i mecenate, l’artista è un uomo con dei legami storici o come un uccello che
canta di passato, presente, futuro, riesce a svolgere la funzione vatica → atteggiamento
romantico anacronistico, non modernista.
Traduzione di Montale
Due tendenze che si confrontano ad inizio secolo → d’Annunzio, estetismo romantico,
euforica vs modernismo di Montale → arte della diffrazione e del frammento. La tradizione
Yeatsiana è collegata all’estetismo (Wilde) → aveva ipervalutato l’arte assolutizzandola, per
gli esteti la contrapposizione mondo-bellezza era radicale ed ineludibile, la bellezza si
contrappone al mondo in modo totale
Huysmans, ‘A rebours’, protagonista Des Esseintes → si chiude in casa e colleziona opere
d’arte e cose belle, esclude il mondo, e coltivazione dei sensi → creazione di paradisi
artificiale (Baudelaire) vs grettezza mondo borghese. La bellezza finisce per essere
qualcosa di strano e bizzarro. Yeats apparentemente continua questa tradizione, ma non è
mai davvero mai secessionista → mostra sempre i legami con la storia, la bellezza si
incarna nella storia → ‘a terrible beauty is born’, agire è romantico ma non estetizzante.
I modernisti derivano invece da Donne, metafisici, letteratura del ‘600 condivide la sensibilità
con la crisi → nel ‘600 si diffondono conoscenze che scuotono i fondamenti della
conoscenza, l’uomo non è più al centro. John Donne anticipa l’idea di correlativo oggettivo,
oggetti che incarnano l’idea → come Eliot, impersonalità. Anche da Hopkins e Browning,
poeti vittoriani → collegamento a Montale. Hopkins, scrount rhythm → salto della metrica.

Philip Larkin (1922-1955) → poeta anni ‘50, provinciale, signore dell’ordinario, maestro del
demanio comune. Poesia della quotidianità.
Dopo il modernismo (si conclude nel 1930 la fase acuta). Negli anni ‘30 → poesia dei
trentisti, W. H. Auden e Co., nel romanzo Orwell → letteratura che si interessa alla
letteratura e alla storia, romanzo realistico e poesia che subisce l’influenza di Eliot → ma per
contenuti si interessano alla società, molti sono marxisti, politicizzati, combattono contro
Franco. The Wastelanders.
Poesia della realtà e storia → si fa sempre più tradizionale e meno sperimentale.
Larkin → dopoguerra, principale esponente del movement → tendenza letteraria, molti
componenti hanno negato fosse esistita → movimento che non si presenta come un gruppo
che si riunisce e teorizza. Nasce dall’incontro di alcuni giovani che hanno studiato a Oxford o
Cambridge → Davie e Gunn, elaborano una poetica basata su un ritorno all’ordine, alla
classicità, giovani conservatori → rifiutano trentisti, Dylan Thomas (neoromanticismo
visionario), modernismo sperimentale e assumono modelli classici e tradizionali. Larkin
prende a modello Thomas Hardy → poeta tradizionale, metrica 800esca, forme chiuse,
vittoriano. Larkin ha come modelli poeti vittoriani → movement come New Augustanism (età
di Pope, ‘700).
1954, Wain (critico e poeta) → fa incontrare i poeti nella sua trasmissione radiofonica. The
Spector, articolo ‘The Movement’ → descrizione della poetica del movimento.
Non piace il modernismo → non piace la crisi esistenziale che si traduce in ricerca formale
→ sperimentazione e crisi esistenziale → c’è stata la guerra. Kingsley Amis → per un po’ di
tempo nessuno vorrà saperne di grandi idee → hanno portato a disastri → c’è bisogno di un
ritorno alla piccola umanità → nascita letteratura delle province → il poeta non è vate ma è
l’uomo della porta accanto.
Larkin non cita mai nessuno al contrario di Eliot → poesia che rifiuta modelli stranieri,
atteggiamento Englishness.

29/10

-Larkin. Ritenuto in Inghilterra il poeta laureato in pectore, cioè amato e rispettato nonostante
non fosse ufficialmente riconosciuto poeta laureato (quello che in Inghilterra viene nominato
dalla monarchia con l’incarico di cantare le cose concernenti i fatti della vita reale, è un po’
come se rappresentasse lo spirito dell’Inghilterra). Negli anni ’70 vengono pubblicate delle
lettere inedite in “The sewer under the monument” (il monumento è lui, la
fogna le sue rivelazioni, di un uomo un po’ meschino, misogino).

-Larkin come poeta. Crea un nuovo stile che diventa norma estetica (mainstream). Nuovo
interesse per la realtà, realtà provinciale (‘townee’), suburbana, dimessa, ordinaria, questa è
quella che descrive.

“Poets of the fifties” (’55), D. J. Enright / “New lines” (’56), R. Conquest: due antologie poetiche
che lanciano il Movement

“The North Ship” (’45)/ “The less deceived” (’54)/ “The whitsun weddings” (’64), i matrimoni di
Pentecoste: le coppie di provincia si sposavano di questo periodo, quindi sono matrimoni di
gente ordinaria, di provinciali/ “High windows” (’74): raccolte di Larkin

La prima è la meno importante, in cui Larkin è ancora vagamente simbolista, si sente


l’influenza di Yeats. Le altre tre sono raccolte della maturità.

La vulgata di Larkin vuole questo poeta come poeta dell’ordinario e della società tardo-
industriale, comunque poeta empirico, della realtà, senza tanta metafisica. Stilisticamente ne
consegue che, Larkin è poeta metonimico e non metaforico: essendo un poeta realistico non
usa metafore che stravolgono il senso del discorso, usa piuttosto uno stile poetico metonimico
(la parte per il tutto), tendente quindi al realismo (ad esempio la usa per parlare dell’Inghilterra,
e lo fa riferendosi a delle bandiere -non è un salto logico indecifrabile, è immediato)
[lettura “Mr Bleaney”, inserita nella raccolta “The whitsun weddings”] (per molti critici è
ampiamente autobiografica, parla di quando è arrivato a Hull, dove ha fatto il bibliotecario).
Parla di un personaggio anonimo che arriva in una cittadina di provincia e prende una stanza
in affitto che prima era di un certo Mr Bleaney. Presto inizia a identificarsi con lui: ripete i suoi
gesti, le sue azioni, il suo modo di relazionarsi con la padrona di casa. Questo fino alle ultime
due strofe del testo, in cui abbiamo un momento di autocoscienza, che ci potrebbe far definire
il testo come esistenziale. Larkin è anche un grande poeta esistenzialista, che tematizza
spesso il rapporto con la morte, ad esempio in “Dockery and son” (Dockery è un nome). È una
poesia tratta dalla stessa raccolta, parla di una sua visita in università in cui il decano parla. Il
poeta paragona sé stesso a Dockery: dice che non ha fatto nulla nella vita, Dockery almeno
ha avuto un figlio, lascia un segno (per Platone era un modo dell’uomo di lasciare il segno,
l’altro era attraverso l’opera, e lui è un grande poeta ma non lo dice, anzi si lamenta che non
ha neanche fatto un figlio. Il terrore della morte si ritrova anche in “Aubade”, cioè ‘alba’, non è
stata inserita in nessuna raccolta, è anche il nome di
un genere poetico. C’è l’Alba religiosa e quella erotico-amorosa, nella prima solitamente un
personaggio aspetta che la notte passi e che si riveli l’alba, la rivelazione del divino, nell’altra
tradizione, sono gli amanti, due personaggi, che trascorrono insieme la notte d’amore, e
l’alba è vista invece in maniera negativa. Con questo titolo, Larkin rimanda a questa
tradizione ma le rivisita tutte e due e le distorce, qui il poeta, solo in casa, si ubriaca per
dimenticare il suo senso di fallimento, in cui la religione non gli dice più nulla e non gli dà
supporto in quella notte in cui pensa alla morte, oltretutto privo del conforto di una donna.
Quando arriva l’alba “c’è lavoro da fare” (i postini, come dottori, vanno di casa in
casa), questa è l’unica consolazione che è rimasta all’uomo post-metafisico (i postini
mettono in connessione gli uomini e salvano dall’abitudinarietà e dal pensare). Tornando a
“Dockery and son”. Nella parte finale l’Io poetico si chiede se anche a Mr. Bleaney si
chiedeva talvolta se aveva sprecato la sua vita (momento di autoanalisi) e se anche lui
rabbrividisce (brivido esistenziale che si prova quando rifletti a ciò che sei e ciò che fai,
l’angoscia e i fallimenti della tua vita). Sono quartine (forma più stanziata della poesia
inglese, insieme al pentametro giambico) di rime alternate: forma tradizionale per contenuti
moderni, tra cui la consapevolezza della serialità della coscienza, gli uomini tutti omologati
della società di massa. Verso 10: “I’ll take it”: “I’ll” sono tre linee, tre Io. Già dai primi versi
vediamo la sua descrizione tipica della realtà (non ci sono diverse cose, e lui lo dice,
descrive spesso in questo modo, per ciò che manca). Dopo parte la fase di omologazione
(verso 10). Scommette sulle vittorie in trasferta: sono quelle pagate di più, vuole una svolta
nella sua vita. Frinton è una cittadina di provincia. Qui finisce la prima parte (prime 5
quartine) del testo: in cui il personaggio si presenta come entità seriale, ripete le azioni del
suo predecessore in quella stanza. Poi si passa alle 2 strofe finali di autoanalisi. Che
iniziano con un “But”: finora si è identificato con Mr Bleaney, ora c’è però una differenza
(espressa con una frase, su due strofe, composta da una protasi, che è la parte
ascensionale, quando sale il tono del periodo, molto lunga, e una apodosi, che è il contrario,
è il finale “I don’t know”). “But” se anche lui avesse avuto questo momento di autocoscienza
e autoanalisi esistenziale di consapevolezza, lui non lo sa. Parla dell’io seriale, massificato,
ma ha qualcosa in più perché riesce ad auto-comprendersi, e ciò gli causa un brivido
esistenziale. Il nesso col corso: la bellezza. Qui non si parla di bellezza ma d'una realtà
depressa e brutta. Il brutto ha una vera e propria estetica, se ne inizia a parlare
nell’Ottocento, se ne inizia a parlare nella prefazione di Victor Hugo alla sua stessa opera
“Cromwell”, in cui afferma che il brutto ha una sua estetica, è una sensazione estetica
sinistra legata a qualcosa che è fuori dall’ordinario. Adorno, “Teoria estetica”, (1970), per
arte radicale intende arte cupa, dissonante e repellente che ha per nero il colore dominante;
il bello sta nella forma, che è promessa di felicità, questa forma apparentemente disgregata
nell’arte moderna, ha una sua bellezza che riscatta ciò che di cupo l’arte moderna è
costretta a rappresentare. Il brutto, come sensazione estetica, nasce nell’Ottocento
romantico, con Hugo, Baudelaire la approfondisce, nel Novecento (“il secolo breve”) trova la
sua espressione massima perché è stato il secolo degli orrori. Larkin vive nel secondo
dopoguerra quindi fa fede a questa sensibilità per il brutto.

[lettura “Essential Beauty”] Questa sì, tematizza la bellezza. Anche questa è divisibile in due
parti in cui si mette a confronto la bellezza proposta dalla pubblicità e la realtà dell’esistenza.
La prima parte della poesia descrive alcuni grandi cartelloni pubblicitari, che rappresentano
una bellezza idealizzata ed essenziale che però non esiste, anche se la pubblicità vuol farci
credere sia l’ideale da perseguire. Nella seconda parte vediamo invece come le persone
comuni davvero vivono l’esistenza. Tutta questa “essential beauty” della pubblicità che ci
presenta immagini di vita idealizzata, non riflette nulla della realtà, è un’essenza falsificata, è
quella che idealizza la merce. Si passa alla seconda parte della poesia che inizia con
“Rather” (altra avversativa, prima era “But”). Nella realtà c’è: il ragazzo che vomita al
gabinetto nel pub, che ha bevuto per dimenticare pene d’amore; un pensionato che si
compra il tè; fumatori morenti che osservano una donna che non riusciranno mai ad
avvicinare (era comune che le donne vendessero fiammiferi). La prima parte ci descrive la
bellezza essenziale come falsa, idolatrata, di famiglie perfette, dove tutto è in equilibrio che
non riflette in nulla la realtà, che descrive nella seconda parte. Mentre la bellezza essenziale
è solo crosta, la vita reale è fatta di sostanza. L’immagine della donna finale rappresenta
anche la morte. Nella poesia “Going”, rappresenta la morte che si avvicina sotto forma della
sera che si stende sul mondo piano piano, è la morte che avvolge gli uomini, questo però è il
primo Larkin, quello quasi simbolista, moderato. Nella donna, i fumatori morenti vedono un
qualcosa di desiderabile e una anticipazione della loro morte. Rispetta la simbologia
dell’altra poesia.

31/10

Larkin, “An Arundel Tomb”. The poem is about a monument. The monument represents a
married couple. The man is holding his wife’s white hand in an apparent sign of love.
Apparent because the poet thinks that this was a sign intended for contemporary
contemplation. By that sign, the sculptor and the count who ask for that sculpture, meant to
give an idea of love in marriage, there is a dog sculptured near the couple, is a sign of
fidelity. Originally this was meant both by the sculptor and the count to demonstrate
something that probably wasn’t true, authentic. The poem is about misinterpretation of the
monument through centuries, in time. The passing of time has made the monument
unintelligible to the people. Visitors still go to the Arundel castle to see it but they misinterpret
it. We miss the original meaning, because of time, which eroded the monument and the
meaning.

[lettura dell’ultima stanza] Noi la percepiamo come fedeltà durata nel tempo anche se
magari non intendevano questo. Ciò prova che il nostro quasi-istinto è quasi-vero, il poeta
non ci dice ciò che è vero.

The end seems positive but he just said that we are not really build up as human being that
can pass through centuries a message like this. It’s just a delusion, we want to believe it’s
true because it helps us live, but paradoxically we read the monument as if it is actually
true.

This is the optimistic face of larkin, it is its best.

Gadamer and the “fusion of horizons” theory. According to him the past is not entirely
reconstructible through ideological instruments. Again, an illusion. He added that it’s also
wrong to believe in presentism, that is, the opposite idea, that you can ignore the context of
a text produced in the past, and read it as if they were present-day works. Neither
presentism nor abstract philology, the answer is fusion of horizons (the horizon of the past
text with our own contemporary culture horizon). So, the reconstruction is always partial, but
it is necessary. In many ways, this text is an involuntary confutation of the theory. Larkin
simply states the impossibility of reading monuments of the past because the original
intention behind them is gone. “What will survive of us is love”, last line: are a sort of last
words of the poet in this collection of poems
(“The whitsun weddings”).

È un po’ ironico perché nasce dall’equivoco, l’atto originario del monumento non era vero
amore ma la voglia di mostrarsi ai contemporanei così. Noi ci accontentiamo di una lettura
sbagliata per soddisfare il nostro bisogno di pathos (non è vero ma ci credo).

The form: it is traditional and complex, is a six line stanza which appears really complicated.
Rhymes: ABBCAC. He uses it here because it is very solemn and artificial, it’s complex, and
he does so for reasons of decorum, which requires that you adapt the style to the form (style
must fit the content). He is talking about a monument, he needs solemnity. The idea of
beauty through the centuries, it is deteriorated in the time, and becomes something different
of what it meant to be at the beginning. If you see it in Gadamer perspective: “succeeding
eyes” cannot read anymore the monument. “Bones” are contrasted to the statue, apparently
human beings die and are buried, they are forgot fastly, but art survives time. Larkin is ironic
about this traditional topic: he shows that, yes, art persists but it does not tell the true,
everything is just an artificial human construct. We want to believe in art but it seems to be
an artificial product of our culture, if it is artificial, it is illusory. “Unarmourial age” is our age, it
mens is an age without “armour”, chivalry, is the era of the ordinary.

This is the final text of the collection “The whitsun weddings”, he doesn’t say “What will
survive of us is love”, he says that in our fault interpretation of the past, and wrong
interpretation of art, and our human inclination to believe in something consolatory, we think
that “What will survive of us is love”.

---

Ted Hughes (1930-1998), born in Yorkshire, in a very rural context, fishing and hunting, in
direct contact with nature. He became the greatest “animal poet” of the english literature of
the XX, and one of the greatest “poet of the nature”. Is one of the poets who reacted against
the Movement. He commented to the Movement that “they want it cosy”. He wants it wild,
natural. The Movement was classical in form and conservative in contents, Ted’s poetry was
revolutionary in both form and content. He was extremely outspoken about sex, many of his
poems created scandals, especially in the collection called “Crow”(1970). Ted is not linked to
any particular trend, but sometimes it takes part to the “Group”, which usually met in London
in a house which hosted poets who wanted to create a new kind of poetry in opposition to
the Movement trend. It consisted of: free verse and passionate content (he admire a lot
Laurence). We can call him “expressivist”, he requires feelings which comes from the body,
expressed bodily (is not a poetry of the heart or brain). His first collection “The hawk in the
rain” (1957), it makes his name immediately. In this poetry it’s new the fact that he talks
about nature, it’s no more townee, all animals in his poetry are symbols of primitive energy
which humans has lost and want to try to achieve again, we lost it because of culture. When
we have to do with art we have to use the cerebellum, the oldest part of the brain, the animal
part of our brain. This means that we must evaluate as particularly important the sound
aspects of poetry, rather than the semantic aspects. Practically speaking, it implies that in
his first collection, we can find a comparison between human beings and animals. In the title
poem he confront an hawk with a human being. The hawk represents the strength of nature,
the man is lost and has to regain the strength of the hawk. The hawk falls dead and his
blood blends with mud: the high blends with the low, symbolically it represents the necessary
to reunite what was separated, our animal instinct and our present situation.

The woman represent the life force. The “white goddess philosophy” of Graves. A pre-
christian goddess, who gathered the life and took life. Ted thought that the woman was
closer to the instinctual life, and in many ways she was the necessary support for men to
achieve and higher situation. But in his poetry happens that a man encounter a woman, he
doesn’t recognize her beauty, very often she acts like a hag or a witch, something monstrous
and bizarre, because we “men” cannot recognize her beauty, our visual skills are reduced.
When we recognize her beauty, we are able to reconstruct our natural state.

Rebirth of Romanticism in everything connected to instinct.

4/11

Ted Hughes al contrario di Larkin era aperto ai poeti esteri, ammirava Popa e Herbert, si
apre alla scena internazionale e anche americana. Ted, si laurea a Cambridge in
antropologia, infatti la sua produzione letteraria è segnata dal mito e dal folklore -è centrale
in lui il mito della dea bianca. Nel ‘57 pubblica “The hawk in the rain”. La raccolta successiva
“Lupercal”, il titolo viene da dei riti sacrificali di fertilità praticati nell’antica Roma, perché in lui
c’è il sentimento di una cultura inglese inaridita nei secoli da logos e puritanesimo. Poi
pubblica “Wodwo”, altra raccolta. Il titolo viene da un poema medievale, “Sir Gawain and the
green knight”, in cui il cavaliere verde è il villain perché rappresenta la materialità, ma Ted
inverte questa situazione e rende lui il buono. Si rifà al greenman, una creatura mezza uomo
e mezza pianta, ecco perché gli piace (Sir Gawain rappresenta la spiritualità astratta). La
natura ha spesso un aspetto orribile sebbene a ben vedere abbia una bellezza diversa ma
assoluta; ma quella prima impressione sbagliata causa disastri (come San Giorgio ucciso
dalla sua stessa prole). Questi due titoli ci fanno capire gli interessi di Ted. Infine pubblica
“Crow” (1970). Tutte queste raccolte (“Lupercal”, “Wodwo” e “Crow”) tendono ad articolare
un discorso, se non una vicenda, nonostante siano poesie singole e separate tra di loro. Le
poesie di Crow, che dovevano far parte di un libro unico, sono state poi pubblicate in diversi
testi: la maggior parte in quella del ‘70, altre sono state pubblicate sparse in altre raccolte,
altre sono inedite. Questo perché mentre scriveva “Crow” diverse cose gli accadono: nel ‘63
muore Silvia, suicida; nel ‘69 muore Assia Wevill, la donna per la quale aveva lasciato Silvia.
Assia sostituì Silvia letteralmente nella sua vita, iniziando a vestirsi come lei, a comportarsi
ugualmente, fino a suicidarsi nello stesso modo, con la testa nel forno e il gas acceso.
Silvia però sigillò le stanze per evitare di fare danno ad altri, mentre Assia portò con sé la
figlioletta di 3 anni di Ted. Nello stesso periodo muore anche la madre di Ted. Questo è un
periodo di lutto, specialmente per un poeta che vedeva la donna come forza vitale e che
celebrava la vita. Il matrimonio era un matrimonio “Lawrenciano”, poeta tutelare sia per Ted
che per Silvia. Con ciò si intende un matrimonio di mistica unione carnale, in cui si è tutto
l’uno per l’altro, è l’unione della carne, il trionfo della sensualità, ma in cui ci si dona tutto
all’altro.
Ted aveva investito tutto sé stesso nel culto del vitalismo e nel culto della donna, ma si
ritrova con due donne morte. Smette quindi di scrivere poesia, inizia a scrivere per bambini,
si ritira in campagna con un’altra donna, in cui scrive “Moortown diary”, raccolta di poesie
sugli animali e sulla vita quotidiana nella fattoria. Si accentua, in questo periodo, il suo
interesse per le filosofie orientali, a partire da dopo “Crow”. Questo periodo della sua carriera
è caratterizzato dalla poetica della luce (non più dal mito e dal vitalismo) ispirata dalle
filosofie orientali, come a cercare un nuovo senso di pace però ancora con la natura, di
riconciliazione con la natura. È come se avesse interpretato gli eventi tragici della sua
esistenza non come una sorta di frattura ma come una momentanea fase di incomprensione
con la natura, che va recuperata.
Questa incomprensione è pensare che la tragedia non faccia parte della natura, della vita,
che sia uno sconvolgimento dell’ordine cosmico. Anche la sofferenza è parte della vita, va
accettata e non rifiutata perché nella natura tutto ha senso, anche gli avvenimenti
apparentemente più crudeli. Continua ad essere un poeta dell’affermazione. Nietzsche
affermava: “il dolore non fa da obiezione alla vita”. Si sa che bisogna soffrire, ma non per
questo bisogna diventare “il veterano della negatività”, come diceva Ted, riferendosi forse a
Schopenhauer. Continua a scrivere poesia affermativa, non diventa un poeta pessimista.
Nel ‘98 esce “Birthday letters” che è l’ultimo libro di Ted. Dopo più di 30 anni dalla morte di
Silvia, in cui ha vissuto in silenzio e riserbo, parla del suo rapporto con lei. Divenne il libro
venduto più velocemente, più quantità di copie, nella storia della letteratura inglese. È una
voluminosa raccolta di poesia confessionale, per la prima volta scrive secondo lo stile di
Silvia, la poesia dell’Io che parla di sé stesso e confessa la propria intimità. La sua era
piuttosto una poesia della oggettività, qui passa alla soggettività. Usa uno stile, qui, narrativo
e prosaico, diverso dal suo consueto. Non aggiunge molto alla vicenda biografica, accusa il
fato e il destino per ciò che è accaduto a Silvia, e mette l’accento sulla traumatica relazione
di Silvia con il padre Otto, una relazione di amore e odio risolta poi in odio pieno. Il padre
morì in modo stupido quando lei era bambina: un suo amico era morto di cancro ai polmoni
e siccome lui vedeva in sé gli stessi sintomi smise di curarsi, in verità aveva il diabete.
Secondo Ted, lei vedeva in lui suo padre. Dall’odio per il padre aveva secondo lui sviluppato
un odio per tutto il genere maschile: misandria -che vediamo nelle sue ultime poesie, in cui
attacca molto la mascolinità. Nelle prime poesie, Silvia dimostra anzi ammirazione e invidia
per il genere maschile, è un’invidia legata al mondo della poesia, in quando, secondo lei, i
poeti uomini hanno il privilegio di poter attingere al mondo creativo, dell’immaginario, mentre
le donne vivono nel mondo in cui si deve avere a che fare con la quotidianità, dalla quale è
molto difficile staccarsi. Ammira l’uomo e ne esalta la mascolinità: scrive di Ted l’immagine
del suo scarpone che schiaccia l’erba, il prato, e lo vede come una cosa positiva, come
l’uomo che si impone sulla natura. La stessa immagine si ritrova in una poesia in cui si
rivolge al padre, “Daddy”, paragonandolo a una scarpa nera in cui dice di aver vissuto più di
trent’anni, in cui si è sentita oppressa e imprigionata, dalla quale, alla fine, si è liberata (di
questa poesia diceva che bisognava leggerla come se fosse stata scritta da una bambina).
Ted rimarca questo rapporto col padre per evidenziare la sua misandria, che poi aveva
coinvolto il poeta stesso.
“Crow”. Per Ted la poesia è un’opera sciamanica, che cura le ferite. Quindi doveva
raccontare la storia secondo la quale l’uomo all’inizio si trova in una situazione di deiezione,
che per Heidegger è la “gettatezza”, nella minorità di colui che si è separato dalla natura.
Dopodiché doveva incontrare una donna, non riconoscerne la bellezza inizialmente, poi sì.
Tramite questo incontro, infine, definire la propria identità. Ma qui l’eroe è zoomorfo, è il
corvo. La vicenda si interrompe a un certo punto e non arriva alla conclusione positiva
programmata. Nel finale succede che non termina la raccolta su una nota negativa, bensì
positiva, ma pare quasi giustapposta alla sequenza sviluppata fino a quel momento, quasi
come fosse stata appiccicata a posteriori per concludere così la raccolta (lui smette
di scrivere la raccolta per ciò che è successo ma comunque non vuole farla finire male).
La chiude con “Littleblood”. La raccolta/storia comincia con un mito alternativo della
creazione: Dio nei suoi cieli ha degli incubi in cui si vede afferrato da un “grido” e gettato nel
cosmo. Dio è rappresento così perché è il logos, e la creazione dell’universo è sempre
associata a un grande disegno. Poi da Dio si presenta l’uomo che vuole restituirgli la sua
vita, non gli piace. Dio sfida colui che l’aveva preso per la gola a creare di meglio. Questo
“grido” crea il corvo. Il corvo nasce dalle tenebre, come nel mito eschimese, prima c’erano
solo le tenebre, infatti lui ne ha il colore. È una creatura primordiale, intelligente, si ciba di
tutto, anche delle carogne -quindi morte come alimento della vita, come Ted che scrive
nonostante il dolore delle donne morte-, è scaltro e rappresenta la pulsione di vita, anche se
ingenua, non ancora giunta a maturità. Per giungere a maturità avrebbe dovuto conoscere la
donna. (Si ispira per questa poesia al “Libro tibetano dei morti”, in cui uno spirito che deve
reincarnarsi viene sottoposto a delle domande, in base alle risposte si trasforma in qualcosa
di diverso. In questa poesia la forma ricalca questo tipo di dialogo a domanda e risposta). Da
questo dialogo si evince un’attestazione del fatto che la morte è onnipotente ma non è più
potente del corvo che si nutre di morte, che è l’impulso vitale allo stato puro.

“Il bello e il brutto”. In “Crow” voleva usare un linguaggio ultra-semplice e ultra-brutto, quindi
fare poesia più che brutta, come scriveva a 18 anni. Vuole farlo come dopo aver bruciato
tutta la memoria culturale, quindi ultra-semplicità, primordialità. Si comincia a parlare di
estetica del brutto nella prefazione di Hugo a “Cromwell”. Nel 1853, Rosenkranz scrive la
prima estetica del brutto, è il Romanticismo che dimostra che il bello e il brutto sono in
stretta connessione, il bello trae energia dal brutto e lo trasforma. Baudelaire dice che il bello
è ripugnante, mostruoso (in una poesia intitolata “La carogna”). Nello stesso periodo di
“Crow” esce la teoria estetica di Adorno, dedicata a Beckett, è una teorizzazione dell’arte
come avanguardia -l’arte deve attestare il crudo della vita, lo scuro , il nero; come il nero del
corvo. Ma Ted non era un pessimista.

La poesia “Crow Tyrannosaurus” fa parte di una piccola plaquette pubblicata lo stesso anno,
intitolata “A few crows”. Comincia col dolore universale, tutte le creature si lamentano, il
corvo sentendole si spaventa. Descrive poi gli animali che si lamentano. Il logos, la
razionalità uccide le loro vite. Non c’è peggior colpa di quella del razionalizzatore, ogni volta
che l’uomo ha voluto imporre i propri schemi alla storia o alla natura l’ha violentate. Il logos
non è la ragione bella, astratta, ma ciò che l’uomo ha definito razionalità e ciò ha preso
anche nella storia forma sinistre, ad esempio del nazismo. C’è anche un livello biografico
che possiamo considerare (al di là di quello stilistico e storico), lui stesso è il “mostro” che
vive nutrendosi di morti innocenti. Il corvo a un certo punto dice “devo smettere di mangiare
e sforzarmi di diventare luce”. Il passaggio da “Crow” alla raccolta “Gaudete” è il passaggio
alla filosofia orientale, quella della luce; da raccolte dominate dai sensi, dal sangue e dalla
materia, si passa a “Gaudete”, da questa raccolta in poi invece c’è un rapporto più luminoso
con la natura. Quella affermazione del corvo sembra metapoetica. Parla di negare la vita e
di fare come gli asceti. I versi sono disposti a scalino che rimandano ai movimenti del corvo
che saltella e colpisce per procurarsi cibo -il livello iconico del testo rinforza quello
semantico-, la pulsione di vita, quando vede il verme, il volerlo mangiare, è più forte ed
interrompe la sua riflessione. Il corvo ha introiettato la consapevolezza che è inevitabile
causare sofferenza, la tragedia fa parte della vita. “Nacque la rotondità dell’occhio e la
sordità dell’orecchio”: l’orecchio si fa sordo perché si abitua al grido della sofferenza degli
altri esseri, lo porta a una assuefazione; la rotondità dell’occhio perché affina le sua capacità
di cacciatore. C’è anche un gioco di parole con “Eye” e “I”, la rotondità dell’Io è l’Io chiuso in
un cerchio perfetto, impermeabile all’alterità, “nonostante le tue grida io non sento, conto
solo io”. Questi versi finali hanno una valenza critica da parte del poeta, non ci si può
rendere sordi, serve una riconciliazione con la creazione, che lui individua nella luce, cioè
l’ascolto della sofferenza, che è il tema di “Little Blood”.

5/11
Autore vitalista
Tragedia come evento della natura
Poesia finale ‘little blood’, sanguentino → toni Shakespeariani, spiritelli della tempesta, toni
leggeri diversi dai toni soliti di Hughes → animale diverso dai soliti
Heaney

Animale misterioso e composito, poco sangue → nuova povertà vitale dell’animale a


differenza di Corvo, animale che perde ‘leaks’, come se il corvo stia perdendo il colore.
Animale che mangia erba medica, si sta curando, animale che fa cose strane → ara con lo
scheletro di uccello, raccoglie il vento, trebbia le pietre → fa delle impossibilia, adynaton,
delle cose impossibili. Succhia le tette ammuffite della morte → topos. Diventa ‘a wiser and
a subtle man’ → raggiunge la conoscenza tramite il dolore (in the rhyme of the ancient
mariner) → conoscere è sempre conoscere tramite il dolore. L'animale deve riassumere il
significato della vicenda. Diventa saggio e terribile → si è allattato dalla morte e dalla morte
ha tratto vita. Non ha più l’aspetto inquietante delle poesie precedenti → terribile perchè ha
conosciuto le cose terribili. Il poeta si rivela dicendo io → []
Topoi della musa → qui è un animale → raccontami, cantami → paradossale perchè messo
nell’ultimo verso → quello che ha da dire è indicibile e terribile, succhiare il latte della vita
della morte → conclusione che apre alla vita piuttosto che alla poesia → è un explicit che
apre ad un modo di essere.
Ted Hughes → più eclatante rappresentazione dell’estetica del brutto. Raccolta Crow vuole
prendere il linguaggio brutto e semplice dei suoi 18 anni, che prescinde da tutta la
letteratura, come a voler attingere ad una primordialità assoluta del linguaggio (aspirazione
avanguardistica). Hughes scrive un dramma inventandosi un linguaggio, messo in scena da
Peter Brooke. Linguaggio audiovisceromuscolare → sonoro e viscerale. Estetica del brutto
trova cogenza in verità degli eventi storici → WWII, primi trent'anni dopo la seconda guerra
mondiale → l’arte ha il colore di fondo nero dell’olocausto

Sylvia Plath (Boston, 1932 - 1963), va a studiare a 24 anni a Cambridge dove conosce Ted
Hughes,
Opere: Colossus (1960), non ha successo in vita. Opere più importanti:
1969, Ariel;
Crossing the water, 1971;
The winter trees, 1973;
Pubblicate tre raccolte da Ted Hughes, postume, manipolate e riordinate e ricomposto le
raccolte al di là delle intenzioni di Plath → in Ariel, io poetico che muore ma ha una nuova
speranza, Hughes elimina alcune poesie e le riorganizza in modo che Ariel sia pessimista →
preludio al suicidio. Influenza Robert Lowell
7/11
Plath → rapporto conflittuale con entrambi i genitori, madre-Medusa → trasforma in pietra;
Aurelia rappresenta la madre in senso tipico → responsabilità di matrimonio e carriera →
Sylvia è una donna nuova → soffriva molto se non raggiungeva un risultato accademico.
Sviluppa una personalità divisa e contraddittoria. Parla di un bad self e good self che
combattono → parla di un demone; goodself → life drive; badself → death drive (pulsione di
morte). Lei tenta il suicidio molte volte. The bad self prevale.
Suddivisione in fasi della sua carriera poetica:
Early phase → scrive i versi giovanili, inizia a scrivere versi seguendo dei maestri, si sente
senza esperienza: Ts Eliot, Robert Lowell → her tutor, il più eminente tra i poeti
confessionali.
Confessional poetry → the 1st person speaker coincide con l’autore empirico che parla delle
sue emozione profonde, idee, senza nascondere niente a noi, patto di autenticità.
Negoziazione tra l’autore empirico → no finzioni.
In this phase, juvenile years, poet of the eye, immaginazione visiva, è una pittrice, diversi
acquerelli, parla di pittori, muse inquietanti, the most frequent concordances (spoglio
elettronico del lessico dell’autore) are colours, amore e ‘occhio’ → in her mature phase, a
poet of the ‘I’, subjective poet, più interessati in anxieties, vita timica → vita emotiva.
Allo stesso modo la giovane Sylvia → very formal, very rigid poet, she tends to use rhymes a
lot, traditional stanzas forms (sta imparando) → la Sylvia matura è più libera, la rima è meno
rigida, tende ad essere più inventiva.
“In vertical” → couplets, causali e quasi non formali, la rima non è perfetta → mezze rime,
solo una parte della parola è richiamata, lines are of different lengths (no regolarità metrica).
Iconicità → I am vertical but I, il titolo è parte del testo, questo implica che noi leggiamo tutto
il testo verticalmente → layout grafico, il testo tende ad essere stretto all’inizio e più largo
alla fine → ultimo verso è il più lungo, il primo è il più corto. Movimento semantico e
psicologico riprodotti.
Alla fine diventa orizzontale.
Trasformazione I (verticality, subject) → me (object pronoun, horizontality), communion with
nature, il soggetto rinuncia le sue ambizione di antropocentrismo, si oggettiva → dichiarata
dal me.
Nella prima parte del testo → I descrive sè stessa con caratteristiche che non ha, cosa
manca, non è immortale come la natura, non è orizzontale, non è bella come un'aiuola, non
è audace come la cima di un fiore → la comparazione è sempre con la natura. Soggetto si
autodescrive in negativo. Autodescrizione litotica → litote usata per dire qualcosa stating the
opposite. Questa descrizione è usata per descrivere il desiderio per qualcosa → desidera
essere un tutt'uno con la natura, qui badself e goodself possono essere visti seminascosti in
questo desiderio.
Desiderio di essere orizzontali → pulsione di morte, rinunciare alla vita, rinunciare al dolore,
ad un’esistenza in cui non ti senti adeguato (non è bella, audace, immortale, etc.). Goodself
→ desiderio di conversazione con la natura, openly stated in the terzultimo verso, vuole
vivere una vita attiva, interact with nature. Death drive visto nel futuro.
La natura nella poetica di Plath raramente parla amichevolmente, più spesso è indifferente o
ostile, così come il soggetto, es. Blackberries → producono liquido similo a sangue perchè
maturi → danno fastidio → opposto a Ted Hughes che cerca brotherhood con la natura.
Nella seconda parte della poesia la natura è indifferente a lei e si sente separata da essa,
quando lei dorme pensa di assomigliare alla natura, non può razionalizzare, she feels more
in tune with nature, diventa più naturale. Inversion → originally the eye was standing, ora si
pensa sdraiata, guarda in alto verso il cielo. Il poema testimonia un atto di umiltà contro la
prerogativa antropocentrica definita nel primo verso.
Gli alberi la toccheranno da morta con le radici.
Il problema della natura → nella prima parte non si sente bella abbastanza, manca di
bellezza e armonia → attributi della natura, si sente inadeguata e vorrebbe essere
organicamente una con l’armonia universale. To be one → very old, intense feeling for
oneness tipicamente romantico → Coleridge, Shelley, unità verso cui aspirare; essere sia
pulsione di morte che di vita, rinunciare all individualità sciogliendosi nella materia (morte).
L’altra forma → goodself way, cercare di essere in dialogo con la natura come tenta
nell’ultima parte della poesia → questo è più difficile, lei sente di essere incapace a meno
che non si addormenti. Uno dei criteri che possono essere usati per valutare la poesia di
Plath è l’intensità dell’espressione. Lei enfatizza l’importanza dell’intensità dell’espressione
dei sentimenti; odia l’indifferenza. Lei si laurea con una tesi su dostoevskij → il più emotivo
tra gli scrittori europei. L’intensità caratterizza sia il death drive che life drive.
Geoffrey Hill (Worcestershire, 1932 - 2016)→ studia a Leeds, where j. SIlkin, T. Harrison
taught (community remembered as interested in literature as ethics, political and ethical
commitment → influence of Sartre). Impegnato eticamente e religiosamente, moved to
States and taught literature and religion, definito a poets! Poet → poeta così complesso che
solo i poeti possono capirlo. La poetica è molto complessa e difficile → il modernismo è
difficile.
Hill è un neomodernista → looks back to Pound and Eliot as models, modern poets. Negli
anni ‘60 in Italia e Europa è molto comune che gli artisti guardano indietro agli anni ‘20 in
cerca per modelli di avanguardia. In Italia Sanguineti, Eco → neoavanguardia.
La poesia è difficile, complessa e densa, piena di significato, sintatticamente e
semanticamente complessa.
Normalmente il poeta marxista scrive in maniera semplice per la working class. Hill → to be
accessible means to be cheap, mean. To be acceptable means to be servile. Tyranny is
easy, democracy is difficult → you have to think on your own, you must train. Essere un
servo è semplice.
Il suo linguaggio è spesso referenziale, si riferisce alla realtà dura ma è spesso mitico, myth
from the religious repertoire and historical archaical.
Libro ‘Mercian hymns’ → king Offa, 750s, vive fino al ventesimo secolo, diventa simbolo di
transitorietà del potere → il potere deve cambiare forma per rimanere al potere. Nella prima
collezione ‘For the unfallen’, 1959, Hill nel primo poema ‘Genesis’ → si sostiene che nessun
mito può reggere senza il sangue → christ blood, sacrifice of a god turned into a man
capable of suffering → christian myth.
Come Blake distingue tra due versione di Dio: the father who is the great architect
responsible for the intelligent design and stood on his own in buon ritiro indifferent to history
and man suffering; other rational god, Christ → god is a fellow human being capable of
suffering, of spilling his own blood for redeeming man. For the unfallen → termina con ‘To
the supposed patron’ → allegoria di Dio, dio indifferente, che è indifferente all’olocausto che
gli viene offerto → riferimento alla Bibbia ed Olocausto dei lager. Dio indifferente persino a
questo.
For the unfallen → per chi non è caduto, libro elegiaco, di lamentazione, in memoria di chi
non è caduto durante la guerra, due accezioni: elegia per i morti che non sono morti perché
sopravvivono nella memoria (ovvia); elegia per i sopravvissuti perchè sono incorsi in un
orrore e ne portano il peso, devono testimoniare, peso tale da essere degni di compassione;
ultima accezione, i sopravvissuti, salvati che non sono stati toccati dall’orrore, sono quelli
che possono essere paragonati ai primogeniti, graditi a Dio e lontani dalla sofferenza
dell’uomo.
11/11
Hill poeta di Leeds, Harrison marxista → instant poem. Geoffrey Hill poeta religioso, ha
insegnato a Boston, non è un poeta che si interessa solo di questioni religiose. Mercian
Hymns. Poesie che si interessano anche alla guerra → episodi della storia inglese, non solo
problemi etici ma anche storici, spesso tonalità elegiaca → lamentazione, principale ragione
di lamentazione è lo stato di decadimento dell’essere umano → romantici idealizzavano il
passato come epoca dell’oro (novalis), in Inghilterra MIlton, Il paradiso perduto verso cui
tendere come meta nostalgica di perduta conciliazione della natura → elegia dipende da
questo. Per Hill è una ragione di profonda sofferenza lo stato in cui versa l’umanità,
preoccupazioni filosofiche, problemi personali e psicologici → seguono terapie forti. Poeta
difficile, per poeti, neomodernista, muove da Pound ed Eliot. A prima occhiata è poesia più
tradizionale che non Eliot e Pound, tendenzialmente più breve. All’apparenza lirica
tradizionale, complessa → densità semantica (pensiero compresso) e libertà metaforica →
oscurità di Hill. Sembrano tratti della poesia elitaria che disdegna il lettore (Harrison invece
scrive semplice x gli illiterate) → facile non significa democratico, la tirannia è facile mentre
la democrazia è difficile. CIò che è facile è meschino, accettabile è servile.
Pleroma (pienezza) → noi viviamo nella kenosis, svuotamento, noi viviamo in un mondo
svuotato di significati, da cui dobbiamo emanciparsi.
For the unfallen, 1959, opera elegiaca, sopravvissuti (lezione prima), memoria come
impegno cui far fede. Suicidi → trauma che riemerge.
Problematica del secolo breve → WWII, Auschwitz. Dibattito Adorno→ non si può più fare
poesia dopo i lager, tanto grande è stato l’orrore che la storia diventa irredimibile. Hill parla
proprio di Auschwitz nella sua poesia → September Song, coincidenza cronologica Born,
June 19 1932 - deported September, 1942 → data di nascita è la stessa di Hill, immagina
che potrebbe essere stato lui al posto del deportato. Hill è il salvato, sommerso e salvato
dividono l’orrore storico → uno è stato vittima, l’altro fa parte di chi sente il dovere di
testimoniare → acuito dall’immedesimazione geografica.
Poesia breve, 14 versi ma non è un sonetto. Lunghezza dei versi è varia, non c’è regolarità
metrica e metro dominante, l’unico verso che abbia una costitutiva pienezza è l’ultimo →
pentametro. Poesia sembra chiudere su una nota di eloquenza riconoscibile di armonia
apparente, mentre i precedenti sono disarmonici. Armonia ironica → this is plenty, more than
enough → senso pleromatico (pienezza delle bellezza naturale), ironico → è troppo, è un
bello che disturba. Adorno definisce questo come codice cifrato dell’inconciliabile →
l’inconciliato è il rapporto che l’uomo intrattiene con la società (siamo in perenne guerra
perchè la società è ingiusta), rapporto di ostilità con la società oppressiva ma anche
rapporto complesso con la natura → dovrebbe essere il bello che ci riconcilia con l’essere,
ma quell’apparente bellezza è un codice cifrato che ci rimanda alla nostra perenne ostilità
nei confronti degli altri uomini → nella società vige l’amministrazione grezza →
l’oppressione. L'armonia non è presente nella società.
La perfezione della natura può diventare insopportabile perchè essa stessa non è
immacolata → di fronte al bel paesaggio io, uomo moderno, non posso fare a meno di
pensare agli orrori storici (Adorno). Natura non più immacolata, ma toccata dalla storia.
Indesiderabile puoi esser stato, intoccabile
non fosti. Non scordato
o scartato (o trapassato) a tempo debito.

Come previsto, sei morto. Le cose marciavano,


sufficienti, a quel fine.
Quanto basta di Zyklon e cuoio, terrore
brevettato, così tante grida d’ordinaria amministrazione –

(Ho fatto
un’elegia per me
è vero)

Settembre ingrassa sulle viti. Le rose


che sfaldano dal muro. Il fumo
di fuochi innocui m’arriva agli occhi.

Questo è parecchio. Questo è più che abbastanza.

Prime due strofe molto prosastiche, tonalità keatsiana → abbondanza. I modernisti tendono
a levare, mai come i romantici.
Ad inizio verso ‘Un’, secondo verso ‘not forgotten’ → senso di negazione, mancanza →
kenosis → riferimento allo sterminio, lutto. Indesiderabile → ebreo ma non intoccabile,
deportato. Scartato/trapassato → confine tra vita e morte → pass away. Senso di destino
governato → proper time. Efficienza che si sovrappone all’idea di destino → gas Zyklon e
pellame, terrore brevettato → efficienza.
(ho fatto un’elegia per me) → il locutore vuole rimarcare la propria distanza dagli orrori, non
vuole equipararsi al destino del bambino che muore →non è una tragedia paragonabile.
Guscio entro il quale si chiude la soggettività → va decentrata, il testimone è una vittima
secondaria.
Innocui falò → natura più immacolata, gli ricordano il fumo Auschwitz, natura che ricorda la
storia. Le rose ricordano vite esili troncate prematuramente. Natura è eteronoma. Bello
insopportabile perchè richiama l’orrore.

David Black, (1941, sud africa - ), no poeta famoso.


Ha tradotto dal tedesco, interessi letterari e psicologia. Tipico poeta degli anni ‘60 →
reazione al movement, internalizzazione, poesia si apre al mondo, ricerca e nuova libertà
espressiva, fenomeno assimilabile alla neoavanguardia italiana. Accanto alla ricerca c’è una
nuova assiologia, fortemente critico dei valori tradizionali (borghesi capitalistici) → questa
poesia rappresenta questo, parla della scuola. ‘68 → sistema educativo → si critica la scuola
perchè è classista, non consente ai meno abbienti, insegnava ad obbedire.
‘The educators’, rappresentativo anche della modalità sperimentativo, è un visionario che
tende all’informe (Pollock) → poesia informe. Grottesco e sarcastico → critica sociale.
E’ anche un poeta narrativo → tende all’ampiezza.
Arrivo degli insegnanti,
Vv. 16-23 → ci descrive un nano che aspetta l’arrivo degli insegnanti → è un bambino
Vv. 24-36 → incontro educators con il nano, con un’unica presa lo acchiappano e lo
smembrano → sparagmos, smembramento rituale.
Vv. 37-40 → gli insegnanti se ne vanno.
Inizio e fine testo si incentrano sugli insegnanti. Poesia fortemente narrativa, racconta una
storia in forma di allegoria → dwarf e non bambino → idea pedagogica che gli insegnanti
trattano i bambini come adulti mal riusciti → critica. Establishment ha ridotto il bambino a
qualcosa di grottesco. Allegoria → storia del processo di insegnamento → vestiti scuri,
aspettano di essere convocati. Paternalismo, condiscendenza, chi crede di sapere e
trasmette come univoco e non negoziabile il proprio sapere → critica, non l’educatore che
sviluppa ciò che abbiamo → ognuno impara in modo diverso → l’istruzione dovrebbe essere
un processo individuale.
Mio nano → vicinanza, sua versione da piccolo, ridacchia, si comporta in maniera opposta
agli insegnanti (sono fermi e composti), fa le capriole. Gli insegnanti lo afferrano e lo
smembrano → organi, eccesso di corporeità (vs insegnanti, foreheads, eccesso di mente e
vestiti), lui ha troppe parti, sovrabbondanza di vitalismo che va sedato finché non è
scomparso. Gli insegnanti se ne vanno smoothly → riduzione all’ordine, annichilimento della
diversità del nano. Fraintendimento istanze del bambino, sua vitalità come elemento da
rimuovere.
Poesia che rimanda all’informale ed informe: versi che rimandano ad una sola parola →
parole sincategorematiche, non hanno una significato di per sé, il poeta le isola, senso di
frattura → si ripete in molti versi, rapporto sintassi-metrica è squilibrato, non c’è la minima
coincidenza, serie di enjambement → mondo senza armonia riflesso dai versi.
Elaborate Palace → palazzo complicato, sta per la scuola, tipica prospettiva anni ‘60 →
scuola è distante dagli studenti, dai bambini, è unfamiliar → la scuola non lo accoglie,
palazzo come idea di distanza.
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Conflitto radicale tra sintassi e metrica, descrizione ironica. Stiff upper lip → labbro superiore
rigido → espressione di dignità → l’uomo severo, patriarcale → l’Inglese. Cravatte come
segno di ufficialità. Il nano ridacchia e grida, fa le capriole → insegnanti con volti seri.
Tradizione classica secondo cui i padri prendono i figli → riconoscimento, esposizione del
figlio → insegnanti definiti father-figures. Allegoria della cattiva istruzione.
Effetto di cornice → ritorno agli insegnanti, explicit → se ne vanno senza disordine.
Rappresentazioni stereotipe dell’establishment → anni ‘60, generazione più giovane. Poesia
che rifiuta l’omologazione e celebra la diversità e il grottesco allegorizzata dal nano.
Processo educativo non è mai un processo per cui i soggetti che apprendono sono uguali →
ognuno ha stili di apprendimento irriducibili.

Modernismo (imagismo, vorticismo) → Eliot, Pound (1910-1930) _ Poesia della modernità


(Yeats, moderno ma non modernista) → entrambe riconoscono il venir meno di paradigmi
solidi, i modernisti sono sperimentatori formali evidenti (Eliot, poesia priva di transizioni)
mentre gli autori della modernità (Lawrence) reagiscono alla crisi utilizzando strumenti
ancora rapportabili alla tradizione con un certo senso di continuità.
1930s → Trentisti, Auden, Spencer, Mcknees → più attenti al sociale, orientati politicamente
1940s → Dylan Thomas, neosurrealismo visionario, si affianca ai Trentisti
1950s → Movement, Larkin, Gunn, Davie → rappel à l’ordre, englishness, tradizione
autoctona little englandism, neoagustanism → non sperimentale o avanguardistica, forme
chiuse della tradizione metrica. Realtà quotidiana e provinciale, apparentemente tradizionale
nella forma, moderna ma diversa nei contenuti → realtà tardo industriale. Poesia che mette
sulla pagina la realtà esistenziale dell’uomo comune → ha a che fare con le piccole cose (K.
Amis, nessuno vorrà sapere di grandi idee).
1960s → svolta, internazionalismo di Ted Hughes e sperimentazione di Black (verso libero e
di diversa lunghezza), poesia visiva (a metà tra poesia e quadro, Ian Hamilton Finlay),
espressionismo (Hughes, Plath) → vitalismo e vitalità. Neomodernismo → Hill, ritorno ai
modelli Pound, Eliot e si rielaborano.
Seamus Heaney (1939, Irlanda del nord - 2013), non si inserisce nelle categorizzazioni
precedenti. Maggior poeta irlandese del secolo dopo Yeats. Dal p.to di vista della poesia di
lingua inglese. Si potrebbe inserire nella linea Hughes, di cui era amico; lui stesso si
appassiona alla poesia moderna leggendo Hughes. Il primo Heaney è un poeta naturalista,
è di estrazione rurale, nasce in una fattoria, il padre è un allevatore e commerciante, la
madre proviene da una famiglia attiva nelle industrie. E’ di estrazione rurale e della working
class.
‘Death of a naturalist’, prima raccolta, ha vissuto a contatto con la natura → situazione
aspra, è concretamente ostile e ributtante. Vita scatologica della natura → determinano la
morte del suo essere naturalista.
Frequenta da giovane il Group di Belfast → Hobsbaum dovunque va e crea cenacoli di
poesia. Longrey (altro gruppo); Feel Day (altro gruppo di scrittori irlandesi che immaginano
un’irlanda pacificata. Partecipazioni che vanno al di là del settarismo → anni dei troubles
(scontri che insanguinano l'irlanda del nord, loyalists protestanti inglesi vs repubblicani
indipendentisti → Heaney è cattolico ma non fanatico → fin da giovane immagine un
superamento delle barriere settarie). Nel corso della sua carriera affronterà spesso il
problema politico, sente continuamente il rimorso di non impegnarsi quanto i cattolici ma allo
stesso tempo avverte la necessità di un posizione più equilibrata → rifiuta settarismi e azioni
armate. Gli irlandesi lo criticano per la sua neutralità apparente. Il poeta non può fare come
Nerone che canta mentre Roma brucia → il poeta non può darsi all’arte per l'arte mentre
l’Irlanda brucia, ma non può fare neanche come Owen che invece fa il contrario
dimenticando la bellezza. Heaney si definisce nella inbetweenness → è a mette à, si pone
sempre in relazione tra due, poeta liminale. Figura presente in lui Anamostosis → limite in lui
che si supera, si inclina verso un polo. Secondo Heaney Hughes metteva insieme la
tradizione inglese e la tradizione post chauceriana. Heaney quando si definisce come poeta
fa riferimento a poli, dualità. Suo rapporto-ispirazione con la tradizione irlandese → Patrick
Kavanagh (definizione parrocchiale, piccola) _ Joyce (dimensione internazionale), Yeats,
Wordsworth. E’ nel parrocchiale che si trova l’universale.
La poesia può essere donata (musa, ispirazione che viene naturalmente, a Wordsworth
viene l’ispirazione da sola) o conquistata (Yeats, poesia dello studio, ricerca) → per lui è
preferibile quella donata, mette in gioco l’opposizione craft (saper fare che si impara da
maestri o modelli, siamo tutti in grado) - technique (tecnica, saper fare che ingloba una
visione del mondo, una capacità di penetrazione concettuale ed emotiva, non è pura forma,
è forma che ingloba contenuti. Polarità lingua inglese - irlandese → perchè poeti irlandesi
attenti alla tradizione non scrivono in gaelico? Prima ragione è la readership, possibilità di
essere letti, la seconda ragione → una lingua è sempre una cultura → uso dell’inglese ma
non al modo degli inglesi, plasmandolo alle proprie necessità, mischiandolo a lemmi delle
proprie lingue autoctone. Heaney → bisogna far ingoiare all’inglese cose che non si è mai
sognato di ingoiare → sia straniato, es. uso vocali e consonanti, gaelico si caratterizza per
grande numero vocalico; l’inglese è più consonantico → poesia che usa lemmi connotati di
dolcezza vocalica, es. ‘Anamorish’ tuttavia il linguaggio di Heaney si caratterizza poi in modo
schioccante.
Raccolta più importante “North”, 1975. Altre raccolte ‘The haw lantern’, 1987; ‘District and
circle’, 2006.
Heaney rurale e vitalistico vs North, raccolta più politica, troubles Nord Irlanda, divisa in una
parte più allegorico-mitica e una parte cronachistica-documentaria. Poesia parte allegorico-
mitica ‘Antaeus’ (a guardia della terra) e si conclude con ‘Antaeus and Hercules’ → Hercules
lo uccise tenendolo sollevato da terra, Ercole usa intelligenza e forza → Antaeus
rappresenta l’irlanda, trae forza dalla terra irishness, Hercules è l’Inghilterra, forza militare e
cultura superiore all’irlandese. Scavare significa andare negli stati profondi della cultura
irlandese.
1987, The Haw Lantern → svolta della produzione, diventa intellettualistica, poesia si
concentra su aspetti antropologici e culturali, usa metafore più astratte. Poesia d’atelier.
Heaney continua a scrivere sempre poesie che rimandano alla sua esperienza originaria →
rimpianto del mondo piccolo, del nido, per ristorarsi dalle grida del mondo.
District and circle, 2006 → fermata metro Londra in cui vi è un attentato terroristico → vive
sempre la condizione storica
14/11
Anamostosis → superamento dei limiti. Liminarità non vuol dire stasi.
Prima fase di naturalismo.
North, volume esile, diviso in una parte mitica e una giornalistica → la prima parte aperta da
Antaeus, contatto con la terra, Hercules and Antaeus (vedi lezione precedente). Nella
seconda parte, ‘Kinship’ → this centre holds vs yeats, the centre cannot hold (the second
coming), modern age as age of crisis; Heaney → Ireland is now a place where you can feel
at home, strano perchè c’erano i troubles → particolare aspetto dell’irlanda, quella pastorale
idealizzata, un posto secluso nel quale ognuno può rintanarsi per scappare dalla violenza
del mondo grande → idealized pastoral Ireland dell’infanzia.
The Haw Lantern, becomes a more intellectual poet
District and circle, act of terrorism
Poem Digging, about a father and grandfather (kinship), family rules, both the old men were
very good at digging potatoes and turf (torba) → atto dello scavo simbolico, rappresenta
l’idea di scavo nella cultura irlandese. Heaney claims that american culture developed
horizontally from East to West, nella prairie, culture of prairie, while Irish culture was vertical
and could be known digging in the ground → earthing of emotions, not just a matter of
psychology but also of cultural history → scavi archeologici che portarono alla luce tracce di
antiche civilizzazioni → poesia Bog Queen.
Heaney, “I grew between the demesne (fortini occupanti inglesi) and the bog (nature)” →
binary, fortezza-cultura e bog-natura.
Digging is metaphorical → discover strata of Irish culture, primo aspetto del poema. Il
secondo aspetto è la comparazione tra il poeta e suo padre e nonno → li ammira, lui non è
così bravo a scavare come loro ma allo stesso tempo è felice di avere diversi strumenti che
può usare per scavare, non ha una vanga ma una penna → rimpiazza la spada, act of
faithfulness, riconosce l’eredità trasmessa da suo padre, non rompe con la tradizione.

Between my finger and my thumb


The squat (tozza) pen rests; snug as a gun.

Under my window, a clean rasping sound


When the spade sinks into gravelly ground:
My father, digging. I look down

Till his straining rump among the flowerbeds


Bends low, comes up twenty years away
Stooping in rhythm through potato drills
Where he was digging.

The coarse boot nestled on the lug, the shaft


Against the inside knee was levered firmly.
He rooted out tall tops, buried the bright edge deep
To scatter new potatoes that we picked,
Loving their cool hardness in our hands.

By God, the old man could handle a spade.


Just like his old man.

My grandfather cut more turf in a day


Than any other man on Toner’s bog.
Once I carried him milk in a bottle
Corked sloppily with paper. He straightened up
To drink it, then fell to right away
Nicking and slicing neatly, heaving sods
Over his shoulder, going down and down
For the good turf. Digging.

The cold smell of potato mould, the squelch and slap


Of soggy peat, the curt cuts of an edge
Through living roots awaken in my head. (sorta di anamostosis, confine tra fuori-dentro,
past-present superato, tra radici viventi-mente)
But I’ve no spade to follow men like them.

Between my finger and my thumb


The squat pen rests. (envelope)
I’ll dig with it. (invece che comoda come una pistola)

Envelope → ripetizione all’inizio e fine di un testo dello stesso verso o gruppo di versi (più
famoso in Blake). Cambia riferimento alla pistola → pistole sono comodamente tenute e
facilmente utilizzate, he claims he’s going to use a pen in order to dig and complete his
knowledge → rejects violence and terrorism as political instrument. La Irishness può essere
conosciuta con culture and civilization. Il poeta osserva dalla finestra, sente un netto suono
→ è il padre che sta scavando. Mentre lui scrive non va più in basso nel terreno ma va più
indietro nella sua genealogia familiare.
Uso di linguaggio impoetico e familiare. Celebra due contadini come due eroi epici,
trasforma l’ordinarietà in mito, sono più che antenati, rappresentano l’irlanda. Straighten →
parola più lunga, rimanda all’idea di verticalità → parola più lunga per concetto più lungo.
Ripetizione del titolo → cultural leitmotiv, quello che lega le generazioni è l’atto di scavare
Presenza di sinestesie
Living roots → cultural roots, as living as nature
Non ha vanga per seguire loro.
Conclusione → Irishness conosciuta tramite cultura e non violenza.

‘Exposure’, poesia finale di North, sesta della raccolta


Exposure è la sesta [,..]
Heaney moved from irlanda del Nord to Eyre, stava cercando pace. Si autodefinisce in
questa poesia come un emigrato interno. Sente di aver lasciato il posto dov’è nato, ha molti
rimpianti e si compara ad Ovidio esiliato da Augusto, mentre in esilio scritto i suoi Tristia
(tristi). Riflette sul suo stato → che tipo di irlandese è . Un altro aspetto molto importante,
correlato al primo è l’isotopia della luce, che metaforicamente rappresenta la connessione o
mancata connessione con la storia, con il momentum. Nella prima parte menziona molta
luce e un meteorite, sudden, outstanding ma poi menziona anche falling star, last light e
tenui scintille → very minor light. Cometa e meteorite rappresentano il momentum storico, la
grande occasione per essere parte della storia → sente di aver perso le proprie opportunità
e si è condannato a falling stars, last light, si è condannato a situazione di tramonto perchè
ha abbandonato l’irlanda del nord e ha abbandonato la lotta → che poeta sono quindi?
Probabilmente il titolo viene da Sailing to Byzantium. [..]
Altra citazione dall’autobiografia di Yeats → il ragazzo aveva un libro di rime orange
(protestanti)

It is December in Wicklow:
Alders dripping, birches
Inheriting the last light,
The ash tree cold to look at.

A comet that was lost


Should be visible at sunset,
Those million tons of light
Like a glimmer of haws and rose-hips,

And I sometimes see a falling star.


If I could come on meteorite!
Instead I walk through damp leaves,
Husks, the spent flukes of autumn,

Imagining a hero
On some muddy compound,
His gift like a slingstone
Whirled for the desperate.

How did I end up like this?


I often think of my friends'
Beautiful prismatic counselling
And the anvil brains of some who hate me

As I sit weighing and weighing


My responsible tristia.
For what? For the ear? For the people?
For what is said behind-backs?

Rain comes down through the alders,


Its low conductive voices
Mutter about let-downs and erosions
And yet each drop recalls

The diamond absolutes.


I am neither internee nor informer;
An inner йmigrй, grown long-haired
And thoughtful; a wood-kerne

Escaped from the massacre,


Taking protective colouring
From bole and bark, feeling
Every wind that blows;
Who, blowing up these sparks
For their meagre heat, have missed
The once-in-a-lifetime portent,
The comet's pulsing rose.

Perchè cita Yeats, feniani, contrasta l’animosità di Yeats (parla sin da bambino, l’uomo deve
entrare nella storia prendendo una parte) con la pacificità di Wordsworth (beauty and fear
not fight) → altra dualità.
Titolo ambiguo []→ recalls Sailing to Byzantium, celebrazione dell’arte e bellezza fuori dal
tempo, yeats’ epigraph testifies to animosity ma the title testifies the beauty →
deliberatamente ambigui → Heaney è poeta della dualità.
Sono 10 quartine non metricamente omogenee. Descrive la campagna in cui si è trasferito,
giorno in cui meno c’è meno luce, descrizione naturale → è il luogo idealizzato? No, è una
natura fredda, umida. Contrapposizione tra massimo (cometa) e minimo → lui è al tramonto

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Heaney → dualità. Rapporto duplice con cultura irlandese e cultura inglese.
Sesto poesia di sing school, fa parte della seconda parte di North, 1975. Prima parte
mitopoietica- Legislatori non riconosciuti del mondo → poeti che fanno la vera legge-
Heaney sottostima la figura del poeta → sfiducia nel senso di
Heaney si trasferisce nell’eire → riflette sul suo esilio come Ovidio
Isotopia della luce, metafora della luce serve per individuare la grazia che consente all’uomo
di diventare azione → intercettare momento storico, metaforizzato dalla cometa → bagliore
del quale il poeta non riuscirà a far parte → si sente una falling star. Perchè il disperato
dovrebbe [], conquista la fiducia dei disperati → cerca nell’eroe un totem, si immagina di
essere l’eroe → torna alla situazione concreta.
Situazione di isolamento e lontananza dalla storia, ma per cosa scrivo poesia, per
l’orecchio? Un senso di frustrazione e autocoscienza → quello che fa la poesia è inutile →
topos, in realtà il contrario. Come mai siamo arrivati a ciò? C’è un problema in quella
gerarchia di valori.
La natura non è consolatoria → il luogo dove si ritorna non è il ristoro, qui è inquietante, voci
parlano di erosione, cose che si sono perse → richiama gli assoluti che il poeta non ha a sua
disposizione, sta sperimentando l’insufficienza, sente di non poter far nulla, la poesia è
chiusa in un chiacchiericcio, tutto è lontano dagli assoluti → non è qui né come prigioniero
né come informatore. Posizione super partes di Heaney → apparentemente nobile (richiamo
alla pace) ma che molti definiranno di complicità.
Riferimento soldati irlandesi sfuggiti a Cromwell → troubles sono un massacro. Lui si
autorappresenta come qualcuno che continua a combattere a modo suo. Si nasconde dietro
la natura → sente ogni alito di vento che soffia. Questo non è l’esclusione totale dalla storia.
Cometa → possibilità di poter incidere la storia → accade una volta sola. Dicembre →
momento in cui la luce tocca il punto più basso.
Riconoscimento di ammissione d’impotenza → non risolto. Poeta perennemente all’incrocio
tra due opzioni: da una parte l’impegno politico diretto, da una parte bellezza e disimpegno
(come Joyce, rifiuto impegno diretto, sceglie l’esilio altrimenti coinvolto nella cattiva
metafisica. Heaney assume la prospettiva dell’umanista, poeta che assume a valori fondanti
quelli umani di solidarietà. Dualità sempre attiva, poeta liminale → quando supera il limite
non lo fa mai politicamente, se si schiera lo fa per valori umani.

→ soft gradient of vowels → origine, identità e ristoro.


Heaney → no bellezza terribile, per lui la bellezza è sempre qualcosa che si pone in
opposizione alla storia, è ristoro o fuga da essa, solo la cultura può rimediare ai danni
prodotti dalla politica. Scavando sotto → precondizioni; idea di dismissione →
riprogrammazione culturale del poeta.

McDonagh, 1970, Londra, genitori irlandesi


1 Trilogy - Galway
The beauty Queen of Leenane (1996)
2 Trilogy - Aran
The Pillowman (2003)
Three Billboards outside Ebbing, Missouri (2018) (film)
Jm Synge, The Playboy of the western world (1907)

Componente irlandese che poi si stempera.


Nel primo ‘900 gli autori più importanti sono (Oscar Wilde, morte nel 1900). Nel teatro
modernista non ci sono capolavori → Eliot (vuole fare rinascere il teatro in versi, Murder in
the cathedral, valori di Eliot già convertito) e G.B. Shaw (irlandese, socialista fabiano,
riformatore, non avevano in programma la rivoluzione ma la riforma, rimediare ai danni del
capitalismo, teatro ideologico, plays che criticano il capitalismo es. Mrs Warren's
Profession); Beckett, dopoguerra, Endgame, irlandese che vive in Francia, scrive prima in
francese e poi traduce in inglese → voleva utilizzare una lingua appresa che non consentiva
eleganza e sovrabbondanza espressiva, espressione basica ed elementare, bisogni basici
del poeta, teatro dell’assurdo, clima culturale del modernismo → ultimo modernista, crisi dei
valori vissuta come tragicommedia.
Teatro anni ‘60, Osborne ed angry young men → Look back in Anger. Molti venivano dalle
brick universities → nuove università contrapposte ad oxbridge (università elite). Meno
opportunità di carriera → rimostranze contro l’establishment con risentimento. Senso
differenza di classe..
Kitchen and sink play → drammi domestici, svolta realistica e politica del teatro (no
astrazione Beckett).
Negli anni ‘90 → in yer face theatre, Kane, Ravenhill, teatro estremo, violenza sessuale e
fisica. Iper espressionista. Ultima propaggine espressionismo novecentesco.
Tom Stoppard → teatro sofisticato, ironia, postmoderno
McDonagh riprende parte di questa violenza, primi play attraversati da un senso d’intensità
verbale e di cose che accadono. Violenza psicologica e complicità con la postmodernità,
condivisione elementi pop. Attinge alla tradizione irlandese, all’in yer face theatre e
componente postmoderna.
Nove scene, Galway, Maureen (40 anni) e Meg Folan (70 anni). La figlia è badante della
madre, grande conflittualità tra le due: la figlia non è mai uscita di casa, vergine
quarantenne.
Pato Dooley invita Meg ad un party dello zio che sta per andare in America, passano la notte
insieme, la mattina dopo Maureen appare non vestita alla madre. La madre si ingelosisce
Pato andrà in America, scrive una lettera a Maureen in cui la invita al suo party d’addio e
che la sposerebbe in America. Fa arrivare la lettera al fratello Ray con esplicita indicazione
di darla personalmente a Maureen. La madre brucia la lettera, Meg si tradisce e viene
torturata dalla figlia per farsi dire il contenuto. Ritorno dal party → se ne andrà → in realtà se
l’è sognato, si è creato questo party → nel finale uccide la madre con un attizzatoio ma la
polizia non capirà che si tratta di omicidio. Assume i comportamenti futuri della madre, tipica
condizione donna inglese
21/11
The beauty queen leenane → Leenane (place near Galway), beauty queen → contest.
Pato Dooley → used to think of Maureen as the beauty queen of Leenane when she was
young. C’è pathos in questo titolo. Ha 40 anni ed è vergine, vive con sua madre che
continuamente la tormenta → mutual struggle, both of them attack the other. C’è ambiguità
nella loro relazione → Maureen seems to be a victim, she acts as a caretaker and the old
woman seems to be the impossible tirannic old woman → we learn that Maureen suffered
from a nervous breakdown, she’s been institutionalized → seems the one to be looked after,
sembra di essere vero → è sul momento di rivelare i documenti a Pato Dooley. Maureen
admits she’s had a nervous breakdown → when she worked in London, she was heavily
mobbed by her english colleagues because she’s Irish
Scene I, the author describes the living room/kitchen of the rural cottage in West Ireland
(Galway) → scatolone e sedia a dondolo. Forno, lavello e credenze → very domestic affairs.
Crucifix.
Jfk and brother represent successful exiles → left Ireland and became important.
Possa tu già in cielo prima che il diavolo si accorga che tu sei morto → giudizio finale,
catholic culture non può mancare di farlo → christ and devil will fight for the dead’s souls.
Chances are you will be taken to hell, luck not to be taken to hell. Catholic idea of final
judgment mixed of individual alertness → what Maureen will not be able to do → the
possibility to leave Ireland for good with Pato Dooley → same condition of Joyce short
story’s heroine Evelyn → she’s still, paralysis.
Description of the female characters → Meg is stout, grey hair, bocca aperta, mano sinistra
più rugosa e rossa → it’s been burnt. Maureen reacts to her tyranny by torturing her → use
of hot things on her skin. Maureen, ordinary, slim. Ireland is very wet.
I did take me complan → porridge, sbobba
Instrument of torture for the mother → threatens her with the complan → the old woman
rejects → symbol of torture and punishment.
In the first scene another secondary issue introduced → gaelic as national language. They
discuss gaelic e hanno opinioni diverse sull’uso → Maureen defends the use of it as a sign
of Irishness whereas Meg says that language should be the language used → everyone
understands it. Why Maureen sides with gaelic → identifies gaelic with irish pride → she
worked in London and had been mobbed for her irishness. She has a class consciousness,
she’s a worker, aware of economical relationship between master and servants → she’s part
of the second category.
The play consist of 9 scenes → no division in acts → short and most of them take place in
the same place → unità di spazio e di azione (solo una vicenda viene narrata → relationship
between mother and daughter which eventually ends up in the murder of Meg), il tempo non
è tradizionalmente compresso in 24 ore.
Poker → attizzatoio. Anton Chekhov → pistola all’inizio del primo atto sparerà nel terzo atto
→ nulla è incidentale. Punto di vista opposto, Barthes → effetto di reale, non tutto ciò che è
descritto in un testo ha significato, può essere inserito per dare un effetto di realtà,
un’atmosfera senza nessun particolare significato.
Second scene, Maureen invited to the party, Meg hides the message from Maureen, she
doesn’t want to be her daughter to be popular. She punishes her mother.
Two men is plenty → she wants her daughter for herself → at mother’s eyes she becomes a
whore.
She fancies Pato and they seem to like each other → they spend the night together but we
know nothing of the night.
Scene 4, Meg sees that Maureen left her dress in the kitchen, she sees her daughter half-
dressed and Pato, implicature that they spent the night together → Pato was drunk and
couldn’t have sex. Maureen wants her mother to believe they actually did. Meg’s not happy.
Pato reminds Maureen that he used to call her the beauty queen. She wants to be admired
by Pato and envied by her mother → idea of beauty.
What beauty do we have in this context → fading beauty, sta svanendo, lei ha quarant’anni,
la sua gioventù è passato.
For many irish beauty has been a fact of self division between faithfulness of the mother
country or the otherness → country of exile like Kennedy. Division tra amore per l’irlanda e
l’esilio in un’altra terra (come l’America) → otherness is idealized Ireland → terrible beauty,
conflitto, carestia, povertà → agitazione politica vs otherness, where you miss the mother
country, you miss your roots.
Scene 4, Maureen recalls beauty → fading of time, Pato is her last chance to establish to
leave her mother and have a life on her own → Meg exposes her as mentally ill in front of
Pato.
Scene 7, news of the party that Pato is giving as he’s leaving for America, he wrote a letter
→ Maureen tortures Meg to know what was in the letter → she goes to Pato’s farewell party,
he’s to go to Boston, as Kennedy.

Monologue of Maureen, she imagines she’ll leave for Boston, pensa a uomini che sono
carini con le donne. Giustappone l’immagine di Kennedy to Pato → lo idealizza. Lei racconta
bugie → non ha mai visto Pato → he left before he could meet him but she restructures
reality according to her fantasies. The author uses a narrative technique instrumental to
express the character solipsism → monologo come atto di negazione, lei non interagisce,
parla con sè stessa, she conjures up a personal reality, different in respect to actuality →
personaggio regredito ad un totale individualismo ed alienazione.

25/11
The beauty queen of Leenane, finale → nessuna liberazione, Maureen prende il posto della
madre, assume le sue abitudini, si comporta come la madre. Alla radio si sente la canzone
Spinning Wheel richiesta per il 71esimo compleanno della madre → eterna prigionia nei
ruoli. Altre simbologie → dusted suitcase che rimarrà inutilizzata. In questo tipo di Irlanda la
bellezza è impossibile → è solo immaginaria. Dusty → anche in Joyce.
Peter Ackroyd → 1949, Londra

1982, The great fire of London


1983, The Last testament of Oscar WIlde
1985, Hawksmoor
1987, Chatterton
2008 The casebook of Victor Frankenstein
2009 The canterbury tales: a retelling
2010 The death of King Arthur: a retelling

Inizia come poeta → non è efficace in versi. Oggi noto come romanziere e biografo.
Interesse per la storia della città → Londra come epitome della storia e cultura inglese. Finta
autobiografia di Oscar Wilde → interesse per la storia letteraria → una parte della sua
produzione è riscrittura. Riscrive continuamente la storia della cultura inglese. Hawksmoor
→ si alternano capitoli scritti in un modo e capitoli scritti in un altro → come English music →
capitoli dispari rimandano alla realtà mentre capitoli pari rimandano ad esperienze oniriche.
Qui per music si intende l’intera cultura letteraria inglese.
Entra nelle storie letterarie che ha ascoltato dal padre → entra nelle storie ed interagisce con
i personaggi. Il padre subissa Stephen con i suoi stimoli letterari ed artistici. Innesco alla
dimensione onirica. Anadiplosi → falling asleep → ragazzo si addormenta, capitolo
successivo inizia con and as he slept, cap 5 where are you cap 6 where is he? → riprese
anadiplosiche, richiamo ad inizio verso di una parola utilizzata nel verso precedente. La vita
onirica raccoglie anche quella olistica. I capitoli dispari realistici sono raccontati in prima
persona, quelli pari in terza persona → tecnica paradossale, ci si aspetterebbe l’inverso, la
realtà dovrebbe essere il mondo dell’oggettività, mentre quello del mondo soggettivo.
L’autore rovescia questo perchè crede []
La dimensione onirica è quella in cui emerge l’oggettività prendere da Caterina
Differenza tra postmodernità e postmodernismo → postmodernità è un’epoca, un periodo,
epoca dagli anni ‘70 in avanti, la sensibilità postmoderna deflagra negli anni ‘80 e ‘90 → ci
sono tante tendenze → il postmodernismo è la poetica della postmodernità, l’irresponsabilità
e l’aspetto ludico → nulla a che fare con neomodernismo. Lyotard → siamo postmoderni
perchè veniamo dopo l’illusione moderna di realizzare i grandi narrativi, le grandi visioni del
mondo → ormai tutti i grandi progetti sono falliti → ci siamo liberati e viviamo ironicamente
nella contingenza.
Una prima distinzione è tra postmoderno ludico e decostruzionista → ludico: se non
abbiamo più responsabilità storica possiamo dare libero sfogo a questa nuova sensibilità,
ricerca del piacere e gusto edonistico dei tempi liberi, fenomeno dell'intertestualità
caratterizza entrambe le correnti → arte della citazione, tutto è letteratura di secondo grado,
il mondo empirico è svalutato rispetto alla letteratura. English Music è un gioco letterario →
Timothy incontra Alice e nella stessa dimensione incontra Christian (eroe di John Bunyan,
The pilgrim progress, libro puritano severissimo, opposto di Alice in Wonderland) → ri-
ontologizzazione del mondo, si crea una nuova dimensione in cui tutto è possibile,
personaggi reali incontrano personaggi fantastici di libri di epoche diverse, personaggi
opposti → Alice rappresenta lo spirito di fantasia pura vs rigore religioso protestante.
The english imagination , Ackroyd → altri due simboli polari, oak tree (tradizione
anglosassone, severità e praticità inglesi) vs radiates (raggiere, tradizione celtica che
rappresenta l’immaginazione e creatività fantastica). Chatterton → giovane morto
precocemente, protoromantico. Ackroyd gioca con la storia e la riscrive → Chatterton non è
morto o ironizza → storia non è resoconto oggettivo, e retorica, lo storico non racconta fatti
ma la sua versione dei fatti, lo storico cerca di argomentare il suo p.to di vista → uso della
retorica per convincere che sia così → svolta linguistica, conta l’uso della parola. Filosofo di
riferimento Heidegger → l’essere si coglie solo con il linguaggio.
Confusione tra low-high
Minimalismo → poeti marziani, Craig Raine, Carver, perchè è postmoderno? E’ l’opposto del
grande narrativo, rimangono le piccole dimensioni e le piccole amicizie.
Postmodernità → epoca; postmoderno/postmodernismo → poetica. Decostruzionismo,
Derrida → decostruire il fallologocentrismo, dittatura del patriarcato → filosofia critica che
vuole decostruire la tradizione. In letteratura → la riscrittura del passato in chiave critica es.
The french lieutenant’s woman, Fowles, vengono mischiate le epoche → decostruire i valori
del passato, i valori vittoriani. In Ackroyd sono presenti tutti gli elementi: ludico e
decostruzionista , confusione tra mondi, ri-ontologizzazione del mondo. Postmoderno tipico
tranne che per la decostruzione e la critica, crede nel valore del canone → inno alla cultura
inglese, sussunta in maniera acritica e innologica, sostiene l’elemento di continuità storica →
i giorni si susseguono ma nulla va perso. Clement e Timothy Harcombe → figlio che è il
narratore in prima persona.
Timothy anziano racconta della sua infanzia, di quando viveva con il padre (la madre Cecilia
è morta): la storia della cultura inglese può perdere una foglia ma continua ad essere la
stessa, il tutto si perpetua, la english line continua cambiando forma (metafore
ricostruzionista) → Ackroyd non si interessa di questioni ideologiche, è un conservatore,
crede nei valori della Englishness → atteggiamento comodo ed escapista

26/11
Ackroyd
Umanesimo → uno dei suoi elementi è il canone → testi che rappresentano i valori centrali.
Il canone è stato decostruito a partire dagli anni ‘70/’80, sostituito con una miriade di canoni
→ studiosi che hanno proposto un canone plurale. O atteggiamento radicale opposto →
rifiuto del canone. Azione affermativa con cui si pone rimedio ai danni fatti dal colonialismo
valorizzandone le vittime.
Bloom valorizza i testi in base ai valori letterari, come umanesimo 500esco → Ackroyd fa la
stessa cosa, scrive un canone → pochi riferimenti alle donne e neri → canone
fallologocentrico. L'atteggiamento conservatore di Ackroyd non è tale in quanto
politicamente tale in quanto culturale → atteggiamento vetero umanistico, ostenta di
ignorare i fatti degli ultimi 40 anni → pretende all'extra temporalità.
La trama è molto esile: Timothy and Clement Marlombe che a Londra lavorano come
guaritori → Clement si propone come tale in un teatro dove si radunano persone che
richiedono terapia psichica. Sembra che Clement sia la persona dotata di poteri magici →
alla fine del romanzo è Timothy in realtà ad averli → lo fa per buona disposizione d’animo.
Attorno a lui si radunano persone che hanno dei problemi → Jasper, Matthew, Gloria
Patterson. Ben presto Timothy viene mandato dai nonni nella contea di WIltshire perchè la
madre muore → il padre non è ben visto dai coniugi Sinclair. Timothy vive bene con il padre
e va via di malavoglia, è un lettore accanito, è la prosopopea della Englishness e l’epitome
della cultura inglese tanto è vero che nel finale del romanzo → la dimensione mitica della
narrazione lui è Albion → personificazione della Gran Bretagna stessa.
Timothy viene riportato indietro ma il padre consente di riportarlo → va a scuola nel Wiltshire
e conosce un ragazzino storpio, Edward Campion. Nella post adolescenza torna a Londra →
il padre è scomparso → è andato a vivere con Gloria Patterson, questa sostiene di essere
stata abbandonata → è una bugiarda. Timothy viene ritrovato giovanotto che fa il lavoro del
padre. Edward campion dimostra di avere molti piani nella vita, Timothy, ispirato da lui,
decide di studiare e di diventare custode al museo → in modo che i suoi sogni entrino nei
quadri che ha visto.
Ritrova i nonni, si allontana dal padre, che scompare per qualche tempo → è entrato nel
circle. Nel finale del romanzo Clement spiega al padre Timothy che era lui ad avere il potere
→ il legame si rinsalda. Englishness della legacy, dei valori che vengono trasmessi. Torna
da Campion. Timothy cura Clement → che comunque morirà nella dimensione normale, nel
capitolo onirico dopo risorge in Albion → si racconta al culmine di un inno scritto in stile
Blake. Conclusione del romanzo → ritorno al presente, il narratore è ormai anziano (qui il
narratore diventa il personaggio) → nel giardino dei nonni vede la nipote di Campion,
Cecilia (come la madre di Timothy) → continuità dei nomi è segno di continuità tra
generazioni → idea di Englishness, qualcosa di transtorico. L’ultimo capitolo è dispari,
capitolo della realtà. “I no longer need to open the old books, I heard the music” → tutta la
vita letteraria e culturale relegata nella dimensione onirica alternativa al mondo possibile e
reale → si è umanizzata e inverata nella sua stessa esistenza, ha udito la musica → l’aver
compreso cosa significa english music, preso il peso dell’eredità → questa grande
tradizione. La musica ormai è nella vita, è un concetto vetero umanistico → al culmine
dell’atto bulimico postmoderno abbiamo un’asseverazione della vita.
Acknowledgment → rapporto tra padre e figlio, medium e biografo è venuta l’ispirazione del
romanzo. Differenzia tra il lettore colto e il lettore acuto, attento: il colto riconoscerà diverse
citazioni, il lettore acuto capirà perchè.
Due epigrafi: Sant’Agostino e Joshua Reynolds, pittore e teorico della letteratura (nemico
giurato di Blake → perchè rappresentava l'establishment, i valori ufficiali della cultura
dell’epoca → idea neoclassica dell’arte). Qual’è il senso di interpretare e profeta? Per
Ackroyd la letteratura è una forma di ri-uso (come Quintiliano), tutto è già stato detto →
topoi, luoghi comuni. John Dryden, evocato nel testo, ascrive all’arte inglese il fatto di non
inventare qualcosa di nuovo → ma è arte del perfezionamento progressivo. L’interprete non
inventa nulla, il profeta vede qualcosa di nuovo. Letteratura come riuso è superiore rispetto a
quella di invenzione.
Reynolds → l’arte come riuso, invenzione non si significa creare ma trovare → i topoi, niente
viene dal niente.
Due epigrafi: concezione della letteratura come riuso.
Capitolo 1: nulla è andato perduto, descrizione delle riunioni 1922 al chemical theatre (?),
nel primo capitolo: Clement fa da tutore al figlio → lo ammonisce di non usare le stesse
parole e gliene insegna di nuove → palinsesto, concetto chiave della postmodernità.
Significativo che la vicenda inizi nel 1922 → anno della Wasteland, Ulysses. Palinsesto →
connessioni tra concetti che si rimandano l’un l’altro → rimandi interconnessi. Presenza di
metafore.
Ackroyd → cantore di Londra, let’s get lost → perdiamoci nella englishness, idea di estatica
di abbandono alla cultura → no dominio intellettuale, è funzionale all’idea di trasmissione
della cultura in maniera naturale, non come bildung pedagogica → no formazione metodica
scolastica. Nello stesso passo: idea di movimento in circolo, idea del tempo non lineare →
no linea cronologica del tempo, ma piuttosto circolare → i personaggi ricompaiono sotto altro
nome (Cecilia), ritorno delle sensazioni, la cultura non è un’evoluzione dal poco al molto ma
è un ritornare alla tradizione per ricombinarla e portarla al perfezionamento → è il
neoclassicismo, picco arte raggiunta in epoca classica, non resta che imitare.
Primo sogno: incontro personaggi Alice nel paese delle meraviglie, Carroll e il Cammino del
pellegrino di John Bunyan. Simbologia della oak tree (realismo, pragmaticità cultura inglese,
capitoli dispari) vs radiates (radici celtiche, carattere creativo) → Albion: the english
imagination (libro Ackroyd). Personaggio duttile vs cappellaio matto → messi insieme perchè
vuole fondere le due tradizioni: la englishness nasce da una duplicità delle radici (solidità e
spiritualità).
Capitolo 6: Timothy ingaggia un detective per trovare il padre → il circle fa un elogio alla
deduzione (dall'analisi alla sintesi) → almeno tutto ciò è quello che diceva Locke. Dear
Locke → Cher Locke → Sherlock.
Austin Smallwood, detective → tutto è fatto di parole, tutto è linguaggio,. Austin → linguista
J.L. Austin, teorico degli speech acts. J.L. → Langshaw (“long””wood”, antonimo nel nome
del detective rispetto ad Austin). Elemento postmoderno: tutto è linguaggio, gli speech acts
sono questo → le azioni sono linguaggio. Il personaggio si ribella alla tirannia autoritaria, è
un’entità autonoma. Personaggio → frustrerò gli schemi del mio autore, non può impormi
nulla. Dimensione in cui l’insubordinazione avviene → è giocosa, non ha il carattere di
insubordinazione decostruzionista, non è una critica ideologica. Giocando ricostruisce la
dimensione della Englishness.
Tutto ritorna sempre in un circolo, tutto è stato detto prima → sempre lo stesso schema, la
stessa musica si ripete. Ruota come immagine di circolarità. Nulla è nuovo. Stessi concetti
delle epigrafi.
Capitolo importante per giochi postmoderni: personaggi fatti di parole (si chiamano come
linguisti) e loro autonomia, l’eterno ritorno e circolarità, il misoneismo (avversione per il
nuovo) → non c’è nulla di nuovo → il postmoderno rielabora. I neo modernisti credono che si
possa creare qualcosa di nuovo.
28/11
Chapter 7, Timothy finds his father who got lost. Wasteland, quotation from ts eliot.
Wasteland → land of maimed (ferito) king who must be regenerated → the world is filled with
grief. Clement mission → to heal people. The idea of Wasteland returns at the end of the
novel → Clement returns as the maimed king, he collapses when curing Edward Campion.
He’ll recover as Albion → può morire come uomo ma non come personificazione della lingua
inglese.
Chapter 8, Timothy dreams of an island → he comes across a man with a patch dress →
represents the plurality of English culture, he’s able to sum up in his own person all the
different element → plurality represented by his patchwork. Invention was the art of finding.
Scholarship → way of treasuring the past (such as art). Typical humanistic approach to
culture → it matters because it enables us to understand (mathesis → complete form of
knowledge). Todorov → neohumanism, you need it because it collapsed from post world
cultural situation (strutturalismo → sostituisce l’individualità con la struttura di linguaggio,
each individual is inserted as a part playing a role, and can be understood through
language).
We live by the dead
There’s nothing new under the sun → quote from bible. Postmodernism looks back to re-
use.
One set of footprints → Robinson is carrying on his shoulders Timothy → the future of
english music, Robinson seems to be alone in the island but he’s part of the english music.
Christian anectode → you thought you’re walking alone but if watch carefully, next to yours
other set of prints → the ones of Jesus
Another maxime → We are dwarfs resting on the shoulders of giants → we live by the past,
knowledge progresses increases due to our reliance on previous thinkers who did their job
before us.
Chapter 10 → definition of legacy, what belongs to a tradition → Timothy repeats what her
father used to say → tutto viene ereditato. One can experience this legacy → camminando il
sentiero della memoria. Una delle rappresentazioni della line of beauty.
We are in Willshire at school, music lesson → during it William Byrd definition of line of
beauty → i cattolici la capiscono dalla nascita e la stessa cosa per il genio inglese a causa
della melodia che si innalza e discende. The essence of beauty in the english sense is
ondulating → William Hogarth will compare this to the skyline di Londra → tetti e guglie →
never too harsh, rising and falling movement → it’s a metaphor for duality, binary sense of
english culture against the oak tree and radiates. Line of beauty topos used by painters,
writers in 18th-19th century → Peter Ackroyd simply resembles it.
William Byrd, decisione erronea del mio ingegno → he’s better to correct an invention that
he made rather than making a new one → parafrasi di Dryden → è inglese l’arte di
perfezionare qualcosa di già esistente.
Another definition of the line of beauty → Byrd
Chapter 11 → Timothy wakes up (at the end of the previous he falls asleep). He’s talking to
Edward. Nel mondo caduto il mondo ritorna → gli stessi eventi riaccadono, gli anni e i secoli
sono parte di un ciclo. Fallen world → Blake, the one of experience, the post-lapsarian one,
il mondo dopo la caduta. Earthly paradise was the sinless world → after the sin there’s the
world of experience. The same events happen in a circle. Nietzsche → the beauty of
tragedy, we all suffer and experience pain but this is part of a circle of life within which
everything is rivalutato → the single event of pain is indifferent in the circle of pains.
Ackroyd wants to argue that repetition is part of life and can be used by man in order to
arrange civilization → humanistic approach. The eternal present of the 20s → the guy who
theorized something similar is TS Eliot → visione del tempo circolare, early Eliot thought of
time as it were space → l’uomo deve raccogliere il meglio che è stato prodotto dalle civiltà
precedenti e utilizzarlo come se fosse tutto riposto sullo stesso ripiano della libreria, come se
il tempo fosse sincronico → idea di eterno presente di Eliot.
Chapter 12 → the line of beauty can also be discernible in the beauty of the body → William
Hogarth is discussing the line of beauty with Timothy → the line is natural, it’s one with the
body and landscapes. William is touring Timothy in Bedlam (famous asylum).
The text is repetitive → same concepts and ideas.
Esteta → quando le parti in una composizione pittorica si combinano armonicamente →
discovery of beauty → l’arte di comporre bene è l’arte di variare bene → parafrasi del dictum
di Dryden. La ripetitività è un difetto o ha una motivazione? Repetition is actually variation →
varying well.
L’apparente stortura delle nostre strade che disegnano uno schema armonioso che si può
vedere a Londra → London as a combination of crookedness and ordered in the very chaos
→ civilization comes out of apparent wilderness, irregularity. Le colline viste da TImothy
sono cerchi di vita che si muovono in spirali che si avvicinano (circle-spiral), the same
landscape is described in terms of radiating lines and flowing curves (spirals).
William Turner
The medium changes (music, painting), the idea returns the same with variation.
Ending of the book → in chapter 19 we eventually have the combination of reality and dream
→ TImothy, I no longer need to open the books, I heard the music → l’esperienza è
diventata vissuta, It has not been taught by rote (regole), he has learnt it by living experience
through life. In final scene we have old Timothy watching Cecilia while burying a bird,
reference to a poem → qualcuno recita una poesia, le due dimensioni sono fuse insieme, lei
vive secondo la poesia. Nightingale → eternal song of poetry (Keats), the bird represents
poetry which go over generations. Un uccello muore ed un altro continua la stessa canzone
→ english music non più in un testo, tutto e tutti agiscono come se venissero ispirati dalla
poesia → simplicity, this book is anything but simple, full of references, the opposite of what
has been repeated in the text → we have complicatedness, non è una negazione della
letteratura → ma un invito a trasferire nella vita l’arte culturale (we live by the dead → vicino
ma attraverso i morti, vivere attraverso la loro lezione). Nothing new → atteggiamento
umanistico.
1) La struttura duale riproduce la line of beauty ondulante
2) La ripetitività è alla base del principio di variazione → porta alla perfezione
3) Capitolo finale dispari → libri entrati nella vita (atteggiamento umanistico,
perfezionamento tramite cultura)
4) Ackroyd ricostruzionista non decostruzionista → vivendo dentro la storia l’umanità
può perfezionarsi

3-12

Zadie Smith, Londra 1975. Studia a Cambridge, figlia di una giamaicana ed un inglese.
Primo romanzo 2000, White Teeth : denti come collante interrazziale. Storie interrazziale a
Londra across classes con dimensione intellettuale diversa.
On Beauty, 2005
James Wood, critico: polemica ‘’this is how it looks to me’’, accusa del critico: white teeth
come realismo isterico, dimentica l’umano a vantaggio del sensazionalismo postmoderno,
citazioni di autori postmoderni americani, sostiene che il pluristilismo non esclude l’interesse
per l’umano. Dobbiamo dedicarci alla soppressioni dell’ego e darci all’empatia prescritto da
Wood? Io, sotto consiglio di David Foster Wallace, io ipertrofico. Gli americani riempiono di
merda egotistica i loro romanzi mentre sarebbe ascrivibile a Coultazard un certo
autocontrollo: lei si impegna in questo autocontrollo stilistico.
Esempio di come questo non sia stato mantenuto: On beauty è molto simile a white teeth, gli
aspetti postmoderni aumentano, si tratta di academy fiction, si parla di teorie letterarie e vita
accademica. Docenti che si occupano di teoria dell’arte, aspetto di iperletterarietà.
Spostamento di focus sulla bellezza dall’arte, accademica al personale, umano: per bellezza
non si intende Rembrandt o arte contemporanea, rap, Mozart, ma Kiki Belsey moglie di
Howard, sovrappeso e di colore, bella da giovane ma adesso non bellezza secondo canoni
tradizionali: bellezza va al di là dell’apparenza, emerge come sinonimo di empatia nel finale.
Per tutto il romanzo mostra ostilità per il marito che l’ha tradita. Sembra riavvicinarsi a Claire,
la tradisce di nuovo con Victoria Kips, la figlia del suo rivale Monty. Kiki regge la struttura
della famiglia e alla fine riaccoglie Howard.
Personaggi: contrapposizione tra due famiglie:
Belsey: Howard (inglese bianco, cerca di scrivere un libro su Rembrandt), Kiki (da Florida),
Jerome (lavora part time per Monty, per un po’ di tempo vive a casa Kips), Zora, Levi
Kips: Monty (Montague, americano, ha scritto un libro su Rembrandt che un collega di
Howard definisce stupid and vulgar), Carlene, Michael, Victoria
Contrapposizione fin troppo schematica, i Belsey sono la tipica famiglia liberal americana
(progressista, democratica), sono una famiglia aperta, non esiste il distacco tra genitori e
figli.
La famiglia Kips è più tradizionale. Howard è a favore dell’affirmative action (favore delle
minoranze), Montague è per la meritocrazia, su bianco e nero non si può costruire il
multiculturalismo, race issue non vuol dire niente.
Kiki, 52 anni, è la madre molto attiva e presente, negozia e discute con i figli. Carlene, più di
60 anni, meno giovanile, è una donna che rimanda all’altro secolo: i figli vanno educati al
valore della cristianità, bisogna parlare a suo marito con deferenza, considera la sfera
maschile quella intellettuale. Michael, pomposo, parla con tono ufficiale e saccente, è un risk
analyst, molto religioso, difende la sorella. Victoria, bellezza incredibile, studentessa,
personaggio ambiguo, sembra integrata nei Kips invece è una ragazza che ama interazioni
ed esperienze sessuali.
Jerome ha interessi religiosi, unico tra i Belsey, molto contento di vivere con i Kips.
Zora è una militante femminista (versione femminile del padre), determinazione giovanile, si
fa valere ovunque. Studia dove il padre insegna (Wellington)
Levi lavora part time in un megastore, appassionato di musica rap e street music, conosce
Carl, working class, street artist, non ha un background culturale come i Belsey. Levi è il
ragazzo più problematico, spinte anarchiche.
Tre direzioni nel romanzo di Smith:
1)Direzione del realismo, autenticità
2)Direzione del postmoderno, egotismo (chiusura dentro l’ego)
3)Post coloniale e multiculturale: non è la letteratura del subalterno, ma incontro e dialogo,
amicizia.
Non si può tornare al realismo 800esco ma ci si può muovere alla ricerca di empatia.
Idea di bellezza nel romanzo, Lopez, Howard atteggiamento decostruzionista e mostra
aspetti di Rembrandt, ama l’arte che non rappresenta l’umano, ama l’idea di interpretazione
dell’umano.
Howard: theory (teorie decostruzioniste che mirano a decostruire i valori tradizionali) vs
Montague: essence (è un essenzialista, elemento negativo per postmoderni). Howard non
riesce inizialmente a vedere la bellezza come umana, alla fine del romanzo invece lo sarà:
Kiki, donna in carne ed ossa: dalla teoria all’empatia. Nel saggio della Lopez: rapporto tra
bellezza ed accademia, questa tende a lasciarla fuori con i discorsi teorici, ignora il canone:
Howard quindi è incapace di esprimerla
9-12
Trama on beauty, academy novel, senso dispregiativo, vizi dell’accademia: mondo
autoreferenziale. Monty e Howard sono due tipi diversi di professori. Howard di estrazione
working class, l’altro invece è nero alto locato. Uno è liberal, l’altro è conservatore
meritocratico. theory vs essence: Howard, libero e progressista, decostruzionista, cita
Baudrillard, nemico di qualsiasi credo essenzialista, che rimanda ad un credo forte
(fallologocentrismo). Umanesimo che ha ancora seguaci, ha per molti funzione di reverenza
per valori forti del passato. Dietro i valori essenziali in realtà si nascondono valori particolari
che perpetuano una situazione storica di privilegio. I theorists si fanno sostenitori dei loro
valori, rinuncia all’essenzialismo.
Soyinka professor: all’insegnamento sovrappongono il nome di una personalità famosa.
Jerome si trova in casa Kips, ha un affair con Victoria, si dovrebbero sposare ma il
matrimonio salta. Trasferimento dei Kips in America, Kips insegna a Wellington (non è
università prestigiosa) come Howard, ma per lui lo è.
Carlene Kips vive molto ritirata, non esce di casa; Monty continua a litigare con Howard,
screzio accademico a proposito di Rembrandt. Perchè Rembrandt è un autore alle origini
della modernità in quanto 600esco: l’uomo non è più al centro del mondo: Montague lo
interpreta in modo 500esco, uomo ancora al centro del mondo, mentre Howard vede il
germe della modernità. L’antiessenzialista interpreta Rembrandt come postmoderno, è puro
linguaggio; Howard ha un pregiudizio verso il rappresentazionismo.
Howard attacca la prospettiva di Monty su un quadro tuttavia riferendosi ad un altro quadro.
All’università di Wellington, Monty fa una serie di iniziative conservatrici, vuole liberare le arti
dai liberals, corsi senza valori di modi. Azione di Howard per impedire a Monty di tenere il
suo corso. Kiki e Carlene si frequentano comunque. Carlene invita Kiki ad Amherst, Kiki si
rifiuta e poi si pente. Carlene muore in Inghilterra, lascia una lettera in cui regala a Kiki un
quadro di un pittore haitiano, sorta di divinità, black vergin pagana. Levi ruba il quadro
perchè è quello che sente di più l’identità nera, si vergogna di essere benestante, lavora il
sabato vendendo musica, e questo lo avvicina ai neri con i quali si vuole identificare.
Levi utilizza il linguaggio del padre per una rivoluzione al megastore (Gramsci e situazionisti,
Debord). Levi inscena una sorta di rivoluzione e vuole opporsi ai turni di Natale. Bailey lo
smaschera come figlio di papà (non viene da Roxbury, da cui viene Carl): Levi soffre della
condizione di benestante, frequenta persone che vendono borse e cd per strada, fa amicizia
con haitiani, Chouchou. Il suo complesso di colpa è quello dell’Occidente colonialista,
coscienza della colpa che si traduce dell’affirmative action e nel politically correct.
Ruba il quadro come un atto di rivendicazione culturale, lo sottrae perchè vuole restituirlo
alla cultura di appartenenza. Monty ha avuto relazione con Chantelle e ha nascosto una
lettera in cui la moglie aveva lasciato il quadro a Kiki, quindi non risvolti legali per Levi.
Zora si iscrive all’università del padre, dove fa l’attivista militante, vuole essere inserita nella
classe di creative writing di Claire, figlia degli anni ‘60 e poeti beat, per lei tutto è creatività.
Zora va dal preside e gli dice di essere discriminata. Claire sostiene che Zora non ha talento
creativo.
Causa di Carl, rapper di grande talento, background poverissimo, vive a Roxbury da solo
con la madre, è ciò che Levi cerca di essere. Claire fa di tutto perchè gli venga garantito un
posto. Carl diventa bibliotecario, si appassiona e crea un archivio.
Carl va con Victoria, Jerome li scopre nel bagno e lo rivela a Zora. Victoria viene difesa dal
fratello come ragazza vergine, in realtà tutt’altro, bellezza insostenibile, dietro questa
facciata sessualità totalmente disinibita e deliberata volontaristica, volontà di fare sesso
come trasgressione dei valori in cui è cresciuta. Atteggiamento in cui ostenta in maniera
eccessiva il suo erotismo. Durante la prima volta con Howard lei è asciutta, solo la testa è
impegnata in fantasie sessuali irrealistiche. Esigenza che è una costruzione mentale
opposta ai valori in cui è cresciuta. Cerca di coinvolgere Howard una volta in America,
Howard è combattuto.
Fino alla fine del romanzo Kiki e Howard rimangono separati. Kiki è il personaggio meno
bello esteticamente, ma nel finale del romanzo Howard durante una conferenza vuole
proiettare una slide di Hendrickje, una delle mogli di rembrandt, ideale di bellezza cambia di
secolo. Bellezza carnale sostanziale di Hendrickje riempie lo schermo, riempie il cuore e lo
sguardo di Howard per la moglie, che assiste alla conferenza, si sente riempire il cuore della
possibilità di rinascita. Finale che contraddice un’asserzione di Kiki nei confronti di Howard,
che parla solo in citazioni, e lo accusa di essere troppo bookish “sei umano ma solo in
teoria”: nel finale questo viene invertito la bellezza dalla teoria diventa tutta corpo, sembrava
impossibili, Howard sembrava essere vittima del bias di anti rappresentazione, questo suo
pregiudizio viene ribaltato.
Titolo del romanzo: Claire parlando con il preside, cita il pantoum, poesia che cita al preside:
On beauty, anche i belli hanno le ferite, il linguaggio è meravigliosamente useless: Howard
parla molto inutilmente, sta vivendo una stagione in cui la sua bellezza sta scemando.
Vengono in mente Carl e Victoria, la loro tristezza è perfetta, la loro bellezza è misteriosa.
Stereotipi della bellezza. Altra fonte è l’epigrafe al capitolo “the anatomy lesson”, citazione di
Elaine Scarry, docente di estetica ad Harvard, “on the beauty and the just”. Commettiamo
due errori: non consideriamo più bello ora ciò che ritenevamo bello (Howard non vede più la
bellezza della moglie, ma vede altre bellezze, come quelle delle teorie, quella del corpo di
victoria, ma non più quella complessa della moglie), l’altro errore è quello di ritenere bello
qualcosa che non lo era (Howard mislegge la bellezza, cerca la bellezza dove non c’è, nelle
arti, in Victoria), finale come ritorno della bellezza, epifania della bellezza che si era
assopita: re-iniziazione a ciò che si era perduto, qualcosa che unisce l’esperienza e la
consapevolezza.

10-12

Teoria estetica di Adorno vs apologia dell’esperienza estetica di Jauss.


La dialettica di Adorno è negativa, qualsiasi termine vale in opposto ad un altro. Tipologia di
mondo che si oppone all’opera d’arte, anche l’ordine sociale ha delle forme artistiche,
anchela forma viene istituzionalizzata nel sistema. L’opera d’arte deve mettere ordine nella
realtà.
Componenti dell’opera d’arte: forma e contenuto (spirito dell’opera assunto da sè stesso),
Contenuto sedimentato, l'opera partecipa al suo tempo (mathesis), compenetrazione tra
opera e tempo. Forma e contenuto non sono sovrapponibili, l’opera è inafferrabile.
Non realizzabile vs realizzabile
Riferimento a opera di Nietzsche,
L’opera manifesta qualcosa che tempo stesso cela
La metafisica esplora l’elemento spirituale dell’oggetto, il non fatto del contenuto si vede solo
attraverso la fattibilità.
L’ordine è fondato su interesse economico, sistema capitalistico. Concetto di arte moderna è
tradizionale
Jauss
1) Tesi sulla predisposizione al godimento
2) L’apertura verso l’esperienza estetica si può produrre secondo poiesis, aisthesis,
katharsis (il giudizio che l’opera d’arte sollecita)
3) Opposizione tra esperienza reificata e ed esperienza creativa estetica dell’opera
d’arte
4) Realizzo dell’esperienza estetica

Scopo dei testi di estetica,


Carlson: bellezza naturale, environmentalism, il paesaggio non è stato creato da nessuno,
non rientra a rigore nell’estetica. Oggi l’idea di bellezza del mondo ha a che fare con
l’estetica, l’uomo è manipolatore dell’ambiente
Gadamer, arte come gioco, simbolo e festa, l’arte è eccedenza di autorappresentazione,
aumento d‘essere, per quanto l’arte possa sembrarci fantasia è mimesis. Accrescimento
d’essere: l’arte accresce un qualcosa che è, mette un focus che è, mimesis è
intensificazione.
Gioco, poiesis (artista) e aisthesis (il lettore è congiocatore, giochiamo il gioco dell’arte).
Differenza tra Gadamer e Jauss, ci si libera dei preconcetti e si guarda l’arte con occhi
nuovi, più libero più sei in grado di dedurre significati, Gadamer invece ci dice che ogni
comprensione è una precomprensione: sfruttare le conoscenza che conosci già, se non hai i
codici non puoi decodificare l’opera (aletheia, disvelamento, qualcosa che è già lì che viene
disvelata).
Gadamer: effetto, testo. Jauss: ricezione, lettore.
Il gioco presuppone la conoscenza delle regole, l’arte è simbolo.
Distinzione tra simbolo e allegoria: l’allegoria è dire qualcosa di traslato, significando altro; il
simbolo è qualcosa intendendo altro ma indeterminato e inesauribile, costruisce comunità.
immagine della tessera hospitalis: impegno all’opera d’arte,
Festa è ciò che produce e mantiene significato per la società, non solo esprime la comunità
ma la forma. Espressione dinamica e statica di una società.
Gadamer cambia questo cambiare l’applicatio, discorso retorico.
Genette e la relazione estetica, relazione con l’opera d’arte. Giudizio di valore e Genette
ritorna su questo. Il primo strutturalismo lo negava, si limitava a descrivere in maniera
scientifica l’arte, i grandi concetti astratti, non si trattava di dare dei giudizi.
I testi sono energie da assorbire.
Beauty is in the eye of the beholder, beardslip: bellezza come unità, complessità e intensità.
Estetiche contraddittorie.
Sibley: tratti estetici e non estetici, nell’opera d’arte qualcosa è valutabile come estetica es.
sinuosità. Grazioso ha a che fare con il bello: sottodeterminato dal tratto estetico della
sinuosità. In realtà nell’opera d’arte tutto è estetico, esiste la più o meno valorizzazione del
tratto estetico. Non è che ciò che sprechiamo è non estetico, ma è determinato da una
nostra decisione.
Tutti i tratti sono potenzialmente estetici.

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