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Mukarovsky parla di funzioni dell’estetica, come queste funzioni collaborino tra di loro, su
può parlare di prevalenza di una funzione ma non di esclusività. Funzione estetica attiva
anche in altri campi → abbigliamento.
H. Miller → la letteratura è strana e violenta, strana perchè ci si presenta come non
immediatamente comprensibile, violenta perché ci obbliga a ragionare in termini diversi dalla
normalità, noi siamo co creatori dell’opera d’arte, il testo esiste soltanto in lettura. Il lettore ha
delle responsabilità.
30/09
Cos’è la letterarietà, si credeva ancora che esistesse qualcosa di specifico per l’essenza
dell’uomo. Mengaldo → com’è la poesia
1/10
Scientismo → prospettivismo
Testualismo → contestualismo
Dominante → quel valore del testo che il lettore decide di valorizzare rispetto agli altri.
L’interpretazione non è mai assente, l’osservazione altera sempre l’osservare. Segre,
semiologia → l’elemento interpretativo va in primo piano. Marcello Pagnini → i testi abbiano
sempre una funzione, ma non bisogna sovrainterpretare. Contini, critico di stilistica, il
fonema significa, fonosimbolismo.
Contestualismo → ciò che sta intorno al testo.
Steven Greenblatt
Opera monumento ma documento può essere qualsiasi cosa, il documento è agerarchico,
Habermas, conoscenza e interesse. Si riconosce di essere situati in una situazione di vita
che condiziona il prospettivismo, idea di sovversione del canone.
Intentio operis
Biografia → contesto
Intertestualità
Am an owl
3/10
C’è nell’arte un che di estetico (T. W. Adorno) → libro di teoria estetica. Funzioni.
Gadamer, 1960, ogni comprensione è precompresione → nozione di pregiudizio. Per capire
devi possedere quel sapere necessario alla comprensione. Criterio di aletheia, disvelamento
→ la verità è già lì nel testo. L’arte e la filosofia disvelano, mescolare i codici per svelamento
→ aisthesis (Jauss), rimuovere il letargo dell’abitudine.
Fusione di orizzonti → problema di lettori di opere eteroeve, non bisogna attualizzare
eccessivamente (presentismo), devo fare della filologia ma non come arido antiquariato (è
impossibile). Io lettore porto il mio orizzonte culturale dentro l’opera → compartecipazione
culturale.
Validity of interpretation → esistono criteri per dire se un’interpretazione è valida.
U. Eco → interpretazione giusta non esiste ma esiste quella sbagliata. Pertinentizzazione →
scelgo un percorso che esclude gli altri, rendo pertinenti alcuni elementi del testo
escludendone altri. La lettura di nessun critico è sempre l’interpretazione di una parte di
testo.
Eco → criterio quantitativo → che ricopra una porzione significativa del testo → è
un’interpretazione validità.
Decostruzionisti → valorizzato l’elemento di contraddittorietà del testo, hanno negato
qualsiasi valore di coerenza. Criterio delle comunità interpretative (Fish) → il testo non ci
permette di dirimere le controversie ma ne è l’origine, soggettività ineludibile → comunità
interpretative in cui ci si mette d’accordo, si persuade e convince → implicita
canonizzazione di un’opinione → la scienza è normale.
Jauss, reader response criticism → come il lettore reagisce agli stimoli → costruzione
orizzonti di lettura.
22/10
Alla fine preferirà l’esperienza alla tradizione e cultura libresca. Il talento rispetto alla laurea.
Bellezza sensuale rispetto al bagaglio culturale. Dal piccolo al grande, anelito verso
spiritualità e paradiso. Nella sua solitudine di artista riesce a contenere tutto → ‘there are
other men in me’; Walt Whitman → I contain multitudes, polifonia.
L’apparente argomentazione dilemmatica, tertium non datur, tipica del ragionamento
scientifico non appartiene alla mente artistica, l’universo che vuole rappresentare include
l’Irlanda → l’esule che abbandona la patria ma non riesce a parlare di altro. Soluzione finale
di Steven → soggettività ed esilio, scelta di isolamento → non è un individualismo, non è l’io
per sé.
Bellezza come ritmo, Tommaso d’aquino e Platone → elenco, nessuna di queste definizioni
sembra davvero soddisfare l’interlocutore. Bellezza femminile interpretata in maniera diversa
Lo stesso oggetto può non sembrare bello a tutte le persone, tesi estetica essenzialista → si
creda nell’essenza del bello → tutte le manifestazione particolari sono caratteristiche del
bello. Oggi anti essenzialista prospettivista.
Steven si rende conto che sta scolasticheggiando, poi strategia dilemmatica, riconosce che
non bastano le filosofie →serve una nuova esperienza personale. Prende i concetti di
tommaso d’aquino e cerca di trasportarli sulla sua esperienza →integritas, caritas,
consonantia.
L’arte si divide in 3 forme che procedono l’una dall’altra (pag. 5: forma lirica, epica e
drammatica. Anche in letteratura, l’arte più alta e spirituale, le forme sono confuse l’una
nell’altra, continuità tra autore empirico e le forme. La personalità artistica entra nell’opera
(contrario di Eliot).
Discorso autocontradditorio
Passi di colore → in rosso epico → narrazione in 3a persona (vicenda di un eroe). Passo
che presume epico → ma sensazione di un pidocchio sul collo, mente che genera vermi,
pidocchi nati dal sudore dell’ignavia (contro epica in cui non si parla di eroi ma di ragazzi
normali che sentono vulnerabilità davanti i compiti che li aspettano).
Passo in nero → dialoghi con Cranly (coraggioso, affronta la vita, da’ sicurezza ad Emma)
→ Steven matura. Dalla forma drammatica del confronto si passa alla soluzione della
solitudine come unica condizione per l’artista per maturare.
Passo in blu → diario. Decisione irrevocabile, lasciare la chiesa. Cita Michael Robartes,
leader del movimento della rosa alchemica, esperto di esoterismo → rappresenta la bellezza
dimenticata, fa riferimento a saperi folklorici perduti, cerca di abbracciare un ideale di
bellezza che non c’è più → cerca di recuperare la tradizione folklorica antica irlandese.
Steven invece vuole abbracciare la bellezza di un futuro (non come Robartes), sente la
bellezza delle strade che lo portano via → uscire dall’Irlanda. Nuova famiglia della
conoscenza dell’alterità, non gli interessa più che la madre preghi → Joyce, quando torna in
Irlanda, si rifiuta di pregare per la madre.
Welcome ‘o life → finale del romanzo, forgiare nella fucina della sua anima la coscienza
increata della sua razza. Coscienza increata → filoneismo del modernista, l’aspirazione al
nuovo del modernista, che vuole creare del nuovo. My race → di tutta l’umanità (polifonia), è
un mondo per comprendere meglio l’umanità e definirne una coscienza uncreated.
Dedalus → ali per volare fuori dal labirinto dell’Irlanda.
In tutti i passi argomentazione dilemmatica → o l’arte o l’esperienza, etc. ma anche race per
universo di cui si fa portavoce Stephen → vuole ricostruire la coscienza non creata della
razza umana. Se ne va dall’Irlanda portandosi il bagaglio culturale che lui critica.
Storia Irlanda
IV dc → cristianizzazione, abitata da pop. celtiche gaeliche
1066 → battaglia di Hastings, Normanni conquistano l’inghilterra, si stabiliscono anche in
Irlanda.
1500 → Tudor, comincia espansione inglese nel mondo. L’Irlanda viene sottomessa
all’Inghilterra
1549 → Henry VIII diventa re d’Irlanda
1601 → Kinsale, battaglia, sconfitta decisiva per gli irlandesi. Cromwell → stragi (1700)
Gli inglesi alternano militarmente ed insediamenti → plantation, acquisiscono terre
1801 → atto di unione, Irlanda parte ufficiale di Uk.
Gli irlandesi cattolici combattono il predominio degli inglesi protestanti, che impediscono la
pratica del culto cattolico.
1880s → Parnell, forte ribellione politica contro dominio inglese
1914 → home rule act, forma di autogoverno Irlandese, viene subito negato quando scoppia
la WWI
1916 → Easter rising, sollevazione di Pasqua, scendono in piazza armati indipendentisti →
sfidano militarmente gli inglesi → 485 morti. I leader vengono giustiziati.
1918 → vittoria dello Sinn Fein → ‘ourselves alone’, vittoria partito indipendentista irlandese
1922 → partition, divisione ufficiale tra 2 Irlande (eire, maggioranza cattolica e irlanda del
nord, maggioranza protestante)
1960s - 1998 → troubles, tentativi di riunificazione Irlande → cattolici Irlanda del nord
vogliono unirsi all’eire (ira)→ guerra civile, attentati. Intervento esercito inglese.
1998 → good friday (venerdì santo) agreement → pace, reciproco riconoscimento tra
unionisti e separazionisti → riconoscono le proprie aspirazioni politiche.
2019 → backstop, brexit, confine tra le due irlande → irlanda del nord uscirebbe dall’UE, si
teme faccia rinascere ostilità tra cattolici e protestanti.
W. B. Yeats → discendenza protestante, (Dublino 1865 - 1939). Sarà senatore dello stato
libero d’irlanda, protestante nazionalista di destra. Legge e ordine. Estremamente
conservatore, supporto blue shirts.
Studia privatamente, padre artista. 1889, prima raccolta.
1913 → conosce Pound che lo influenza. Pound gli fa da segretario per un anno. Instilla in
Yeats qualcosa del modernismo → il senso dell’asciuttezza, poetica del levare. Pound gli fa
conoscere il teatro No giapponese→ rende Yeats più modernista.
Modernisti (Joyce, woolf, pound → vogliono farlo in modo nuovo, attuano una ricerca
formale, accostabili alle avanguardie europee) e moderni (condividono il senso della crisi,
angoscia, ansia ma nelle loro opere permane un legame visibile con la tradizione letteraria,
Es. Forster, Lawrence, rielabora ed affina il romanzo 800esco) possono essere distinti.
Yeats è un moderno (diverso da Pound, uso esclusivo del verso libero) → pattern, strofe,
rime tradizionali. La sua formazione è particolare, i suoi modelli di riferimento sono Shelley,
preraffaelliti, Blake → visionario che si costruisce una mitologia propria → Yeats immagina
la storia come un susseguirsi infinito di epoche contrapposte (Gyres, spirali). Yeats esperto
di occultismo, ordine ermetico dell’alba dorata → esoterismo.
Si associa al revival celtico → alla fine 800 cerca di promuovere la tradizione autoctona.
Abbey Theatre → promuove il teatro d'autore, che valorizza la messa in scena delle
intenzioni degli autori, non gli attori.
Modernisti contrari ai romantici → poesia dell’intellettualismo. Yeats è romantico, fuori dal
tempo → dal 1913, responsibilities, Yeats tradizionale nella forma ma molto più sobrio
(influenza di Pound).
Tra le sue opere 1889, raccolta d’esordio, ‘the wanderings of Oisin’ → wanderer romantico
1914 → Responsibilities
1919 → The wild swans at coole
1921 → Michael Robartes and the dancer
1928 → The tower
Poesie su moodle
Sailing to Byzantium → città di Bisanzio come bellezza fuori dal tempo, magnificent,
l’ossessione di Yeats era l’invecchiamento → la finitudine dell’essere umano. Ossessione di
perdere la vitalità.
24/10
Easter 1916 → easter rising which took place in april 1916, 24th. 485 casualties among riots
against british army → chief executed. Yeats celebrated the victims, older Yeats review his
attitude toward politics → his poems. Fellow country men, he encouraged people to fight for
national independence → he may have caused death. Terrible beauty born in that blood.
Terrible beauty is the refrain alla fine di strofe della poesia → oxymoron. The event
encouraged political awareness and reinforced the nationalistic faith → irlandesi che
combatterono, matter of widespread participation. New awareness of the irish state. W.B. is
a modern poet → modernism is concerned with formal experimentation; modern share
uneasiness ma they express themselves in traditional forms. Easter is a traditional poem →
uso pentametro giambico and closed stanza, 16 lines rhyming ABAB
The speaker is the poet himself. Le persone che si rivoltano sono normali, li incontrava
quando finivano di lavorare.
Persone ordinarie ma non piatte. All’inizio sono senza nome, sono apprezzati come un
insieme, poi nell’explicit alcuni saranno nominati uno per uno → se lo meritano. In tempi
normali noi usiamo rituali → meaningless words, quando non siamo in guerra.
In tempi ordinari non si pensa alle grandi cose ma alle piccole, la vita sciocca e senza
significato, sicuro come me vivevamo camuffati da giullari → possiamo permetterci di vivere
leggermente, senza preoccupazioni. Ora le cose sono diverse, non possiamo più esserlo
perchè una bellezza terribile è nata → a new awareness has risen in Ireland thanks to the
sacrifice of those who fought. Their sacrifice has not been useless → if you want to achieve
independence you have to fight. Event that builds up the national awareness.
He still discusses the ordinary people and how they’ve been changed in his own mind.
Donna piena di buone intenzione ma ignorante → non si faceva particolari problemi,
ignorava il fatto di combattere. La donna passava le notti in discussioni politiche però erano
senza un vero peso, tutto è cambiato dopo la rivolta. Non si può chiacchierare adesso.
Riferimento a contessa Markiewicz → described ma non ancora menzionata.
Patrick Pearse → supporter of gaelic as national language
Macdonnath
Macbride→ anche se non gli piaceva nel passato lo menziona nella poesia perché adesso
tutti sono cambiati in qualcosa di diverso. Anche lui ha abbandonato la parte.
Prima potevamo fare tutto ma non avevamo la determinazione unita → one purpose alone.
Determinazione dura come la pietra → tutto cambia rapidamente, accelerazione storica
dopo la rivolta. Everything is changing dramatically even in nature → animated, seems to be
ringiovanita → come the body politic. La pietra simboleggia la nuova determinazione.
In the 2nd coming → yeats states that this center cannot hold → the european crisis cannot
resist an event that is going to take place → the 2nd coming (1st one in christ) → sort of
doom of humanity, anti christ.
Qui invece c’è un centro politico, fede temporanea forte come la pietra → sarà il cielo a
deciderlo, a noi spetta mormorare i nomi. Il poeta come una madre che menziona il nome
del figlio quando sta per dormire, in un momento di dolcezza. La loro morte non è stata
inutile. Sono morti sognando → i loro nomi saranno ricordati in tutta l’Irlanda. Da persone
ordinarie ad eroi. Trasfigurazione e accelerazione storica.
Stilisticamente è uno yeats insolito, di solito è molto prezioso, qui il tono è simile a quello
delle ballate e il lessico è abbastanza ordinario, non solo per decorum → popolare.
Sailing to Byzantium, fa parte de ‘la torre’ → rappresenta variante della spirale → gyre,
simbolo della trasformazione storica. Prima spirale → passaggio del tempo, seconda
interagisce con la prima e reagisce contro come se due ere diverse venissero a
contrapporsi, sono a contatto e per un pezzo coincidono, ma alla fine la seconda spirale
rappresenta i nuovi eventi. The 2nd coming → feeling of new era symbolized by the new
gyre.
Dalla poesia alla politica → qualcosa di nuovo che sta per accadere → conservatori di
destra, they feared the consequences of the soviet revolution in Russia, new political order
→ fear of ‘russification’ of Europe. Fascism and nazism as reaction to communism →
revisionist historicists.
The 2nd coming → idea che fosse la paura dall’est.
Stanze di 8 versi, 6 ABAB e un distico finale. Forma chiusa tradizionale, Byzantium
rappresenta la bellezza fuori dal tempo e storia → era il sito dell’impero cristiano d’oriente
→ univa saggezza orientale e tradizione cristiana → simbolo di unità. Bellezza formale.
I
That is no country for old men. The young (Bisanzio non è un paese per i vecchi)
In one another's arms, birds in the trees,
—Those dying generations—at their song,
The salmon-falls, the mackerel-crowded seas, (salmoni come animali coraggiosi, si
riproducono controcorrente)
Fish, flesh, or fowl, commend all summer long (tre regni animali loda ciò che nasce e ciò
che muore)
Whatever is begotten, born, and dies.
Caught in that sensual music all neglect
Monuments of unageing intellect.
A Bisanzio non esiste la vecchiaia, c’è qualcosa di più della bellezza sensuale; dying
generations → sono dentro il tempo (prima dimensione), gioventù che nasce e muore.
Opposizione tra musica vs arte che non invecchia mai. La soluzione è essere parte
dell’eterno → il parlante implorerà di essere assunto nei mosaici di Bisanzio → opere d’arte
come unico modo di essere mortale
II
III
IV
28/10
Yeats → moderno ma non modernista
Presagi apocalittici → the 2nd coming → potrebbe rappresentare la paura. Atteggiamento
politico a sensibilità europea → Churchill e Croce, tendenze reazionarie, simpatie iniziali per
regimi totalitari -- paura regimi sovietici.
Qui bellezza fuori dalla storia → topos. La letteratura inglese non si fonda sull’epica ma sulla
pastorale → faerie queene, paradise lost ma non sono il genere predominante → quello
pastorale è quello in cui la bellezza fuori dal tempo è proclamato → spazio fuori dal tempo
→ fondante della letteratura inglese.
Nella prima parte della poesia si descrive Bisanzio da lontano → non è un paese per vecchi,
bellezza dei sensi.
3 sequenze ternarie → pesci, carne e uccelli → parole monosillabiche collegate
dall’allitterazione
Tutto ciò che è concepito e ciò muore. Sequenza ternaria omninclusiva della natura, destino
di ogni vita mortale →
Prima sequenza totalmente allitterativa
Seconda sequenza parzialmente allitterativa
Foregrounding → mettere in primo piano, morte emerge come qualcosa di singolare.
Invecchiamento e morte,
Tradizione di corpo come involucro esteriore
Visione di Blake
Strappo del corpo, danno del tempo al corpo → effetto riparatore prodotto dall’arte, che
serve a sublimare il tempo. Bisogna imparare a cantare → studio dei monumenti della loro
magnificenza → perchè questo va a Bisanzio → sacra.
Si rivolge a dei saggi, che stanno nell’oro dei mosaici a Bisanzio, spirale che rappresenta il
tempo.
Si rivolge all’opera d’arte stessa, alla bellezza stessa. Ogni uomo ha un desiderio, per
quanto possa essere diverso tutti condividiamo la condizione di essere finiti (dying animals
→ collegamento alla prima strofa → giovani che si abbracciano, atmosfera di gioia
creaturale → in realtà sono dying animals, invecchieranno)
Fatemi entrare nel mosaico insieme a voi → toglietemi dal tempo, artificio dell’eternità.
Johnson insiste sul fatto che l’eternità sia un prodotto dell’uomo → oltranzismo romantico
4a strofa → Fuori dalla natura non avrò più una forma corporea ma prenderò la forma sarà
quella degli orefici greci → nell’oro.
Poi abbassamento dell’arte → l’arte in fin dei conti continua ad avere una funzione servile →
serve a non fare annoiare i mecenati.
Arte come un uccello che canta per i signori e signore di Bisanzio, di quello che è passato
passa e passerà → struttura ternaria omniclusiva temporale. Uccello come rappresentazione
dell’artista, conosce past, present, future → poeta vate che varca i confini del tempo. Il
modernismo fa esattamente l’opposto → rifiuta l’arte vatica, vs modernisti, Eliot.
Poesia si divide in 2 parti: prima, due strofe → avvicinamento del poeta a Bisanzio, città
della bellezza, natura sembra giovane, no posto per vecchi; seconda parte, poeta a
Bisanzio, riferimento ai mosaici, chiede che come una spirale lo tolgano dalla natura e lo
mettano nell’artificio dell’eternità (che è creata e creabile), arte come dimensione storica,
tiene sveglio i mecenate, l’artista è un uomo con dei legami storici o come un uccello che
canta di passato, presente, futuro, riesce a svolgere la funzione vatica → atteggiamento
romantico anacronistico, non modernista.
Traduzione di Montale
Due tendenze che si confrontano ad inizio secolo → d’Annunzio, estetismo romantico,
euforica vs modernismo di Montale → arte della diffrazione e del frammento. La tradizione
Yeatsiana è collegata all’estetismo (Wilde) → aveva ipervalutato l’arte assolutizzandola, per
gli esteti la contrapposizione mondo-bellezza era radicale ed ineludibile, la bellezza si
contrappone al mondo in modo totale
Huysmans, ‘A rebours’, protagonista Des Esseintes → si chiude in casa e colleziona opere
d’arte e cose belle, esclude il mondo, e coltivazione dei sensi → creazione di paradisi
artificiale (Baudelaire) vs grettezza mondo borghese. La bellezza finisce per essere
qualcosa di strano e bizzarro. Yeats apparentemente continua questa tradizione, ma non è
mai davvero mai secessionista → mostra sempre i legami con la storia, la bellezza si
incarna nella storia → ‘a terrible beauty is born’, agire è romantico ma non estetizzante.
I modernisti derivano invece da Donne, metafisici, letteratura del ‘600 condivide la sensibilità
con la crisi → nel ‘600 si diffondono conoscenze che scuotono i fondamenti della
conoscenza, l’uomo non è più al centro. John Donne anticipa l’idea di correlativo oggettivo,
oggetti che incarnano l’idea → come Eliot, impersonalità. Anche da Hopkins e Browning,
poeti vittoriani → collegamento a Montale. Hopkins, scrount rhythm → salto della metrica.
Philip Larkin (1922-1955) → poeta anni ‘50, provinciale, signore dell’ordinario, maestro del
demanio comune. Poesia della quotidianità.
Dopo il modernismo (si conclude nel 1930 la fase acuta). Negli anni ‘30 → poesia dei
trentisti, W. H. Auden e Co., nel romanzo Orwell → letteratura che si interessa alla
letteratura e alla storia, romanzo realistico e poesia che subisce l’influenza di Eliot → ma per
contenuti si interessano alla società, molti sono marxisti, politicizzati, combattono contro
Franco. The Wastelanders.
Poesia della realtà e storia → si fa sempre più tradizionale e meno sperimentale.
Larkin → dopoguerra, principale esponente del movement → tendenza letteraria, molti
componenti hanno negato fosse esistita → movimento che non si presenta come un gruppo
che si riunisce e teorizza. Nasce dall’incontro di alcuni giovani che hanno studiato a Oxford o
Cambridge → Davie e Gunn, elaborano una poetica basata su un ritorno all’ordine, alla
classicità, giovani conservatori → rifiutano trentisti, Dylan Thomas (neoromanticismo
visionario), modernismo sperimentale e assumono modelli classici e tradizionali. Larkin
prende a modello Thomas Hardy → poeta tradizionale, metrica 800esca, forme chiuse,
vittoriano. Larkin ha come modelli poeti vittoriani → movement come New Augustanism (età
di Pope, ‘700).
1954, Wain (critico e poeta) → fa incontrare i poeti nella sua trasmissione radiofonica. The
Spector, articolo ‘The Movement’ → descrizione della poetica del movimento.
Non piace il modernismo → non piace la crisi esistenziale che si traduce in ricerca formale
→ sperimentazione e crisi esistenziale → c’è stata la guerra. Kingsley Amis → per un po’ di
tempo nessuno vorrà saperne di grandi idee → hanno portato a disastri → c’è bisogno di un
ritorno alla piccola umanità → nascita letteratura delle province → il poeta non è vate ma è
l’uomo della porta accanto.
Larkin non cita mai nessuno al contrario di Eliot → poesia che rifiuta modelli stranieri,
atteggiamento Englishness.
29/10
-Larkin. Ritenuto in Inghilterra il poeta laureato in pectore, cioè amato e rispettato nonostante
non fosse ufficialmente riconosciuto poeta laureato (quello che in Inghilterra viene nominato
dalla monarchia con l’incarico di cantare le cose concernenti i fatti della vita reale, è un po’
come se rappresentasse lo spirito dell’Inghilterra). Negli anni ’70 vengono pubblicate delle
lettere inedite in “The sewer under the monument” (il monumento è lui, la
fogna le sue rivelazioni, di un uomo un po’ meschino, misogino).
-Larkin come poeta. Crea un nuovo stile che diventa norma estetica (mainstream). Nuovo
interesse per la realtà, realtà provinciale (‘townee’), suburbana, dimessa, ordinaria, questa è
quella che descrive.
“Poets of the fifties” (’55), D. J. Enright / “New lines” (’56), R. Conquest: due antologie poetiche
che lanciano il Movement
“The North Ship” (’45)/ “The less deceived” (’54)/ “The whitsun weddings” (’64), i matrimoni di
Pentecoste: le coppie di provincia si sposavano di questo periodo, quindi sono matrimoni di
gente ordinaria, di provinciali/ “High windows” (’74): raccolte di Larkin
La vulgata di Larkin vuole questo poeta come poeta dell’ordinario e della società tardo-
industriale, comunque poeta empirico, della realtà, senza tanta metafisica. Stilisticamente ne
consegue che, Larkin è poeta metonimico e non metaforico: essendo un poeta realistico non
usa metafore che stravolgono il senso del discorso, usa piuttosto uno stile poetico metonimico
(la parte per il tutto), tendente quindi al realismo (ad esempio la usa per parlare dell’Inghilterra,
e lo fa riferendosi a delle bandiere -non è un salto logico indecifrabile, è immediato)
[lettura “Mr Bleaney”, inserita nella raccolta “The whitsun weddings”] (per molti critici è
ampiamente autobiografica, parla di quando è arrivato a Hull, dove ha fatto il bibliotecario).
Parla di un personaggio anonimo che arriva in una cittadina di provincia e prende una stanza
in affitto che prima era di un certo Mr Bleaney. Presto inizia a identificarsi con lui: ripete i suoi
gesti, le sue azioni, il suo modo di relazionarsi con la padrona di casa. Questo fino alle ultime
due strofe del testo, in cui abbiamo un momento di autocoscienza, che ci potrebbe far definire
il testo come esistenziale. Larkin è anche un grande poeta esistenzialista, che tematizza
spesso il rapporto con la morte, ad esempio in “Dockery and son” (Dockery è un nome). È una
poesia tratta dalla stessa raccolta, parla di una sua visita in università in cui il decano parla. Il
poeta paragona sé stesso a Dockery: dice che non ha fatto nulla nella vita, Dockery almeno
ha avuto un figlio, lascia un segno (per Platone era un modo dell’uomo di lasciare il segno,
l’altro era attraverso l’opera, e lui è un grande poeta ma non lo dice, anzi si lamenta che non
ha neanche fatto un figlio. Il terrore della morte si ritrova anche in “Aubade”, cioè ‘alba’, non è
stata inserita in nessuna raccolta, è anche il nome di
un genere poetico. C’è l’Alba religiosa e quella erotico-amorosa, nella prima solitamente un
personaggio aspetta che la notte passi e che si riveli l’alba, la rivelazione del divino, nell’altra
tradizione, sono gli amanti, due personaggi, che trascorrono insieme la notte d’amore, e
l’alba è vista invece in maniera negativa. Con questo titolo, Larkin rimanda a questa
tradizione ma le rivisita tutte e due e le distorce, qui il poeta, solo in casa, si ubriaca per
dimenticare il suo senso di fallimento, in cui la religione non gli dice più nulla e non gli dà
supporto in quella notte in cui pensa alla morte, oltretutto privo del conforto di una donna.
Quando arriva l’alba “c’è lavoro da fare” (i postini, come dottori, vanno di casa in
casa), questa è l’unica consolazione che è rimasta all’uomo post-metafisico (i postini
mettono in connessione gli uomini e salvano dall’abitudinarietà e dal pensare). Tornando a
“Dockery and son”. Nella parte finale l’Io poetico si chiede se anche a Mr. Bleaney si
chiedeva talvolta se aveva sprecato la sua vita (momento di autoanalisi) e se anche lui
rabbrividisce (brivido esistenziale che si prova quando rifletti a ciò che sei e ciò che fai,
l’angoscia e i fallimenti della tua vita). Sono quartine (forma più stanziata della poesia
inglese, insieme al pentametro giambico) di rime alternate: forma tradizionale per contenuti
moderni, tra cui la consapevolezza della serialità della coscienza, gli uomini tutti omologati
della società di massa. Verso 10: “I’ll take it”: “I’ll” sono tre linee, tre Io. Già dai primi versi
vediamo la sua descrizione tipica della realtà (non ci sono diverse cose, e lui lo dice,
descrive spesso in questo modo, per ciò che manca). Dopo parte la fase di omologazione
(verso 10). Scommette sulle vittorie in trasferta: sono quelle pagate di più, vuole una svolta
nella sua vita. Frinton è una cittadina di provincia. Qui finisce la prima parte (prime 5
quartine) del testo: in cui il personaggio si presenta come entità seriale, ripete le azioni del
suo predecessore in quella stanza. Poi si passa alle 2 strofe finali di autoanalisi. Che
iniziano con un “But”: finora si è identificato con Mr Bleaney, ora c’è però una differenza
(espressa con una frase, su due strofe, composta da una protasi, che è la parte
ascensionale, quando sale il tono del periodo, molto lunga, e una apodosi, che è il contrario,
è il finale “I don’t know”). “But” se anche lui avesse avuto questo momento di autocoscienza
e autoanalisi esistenziale di consapevolezza, lui non lo sa. Parla dell’io seriale, massificato,
ma ha qualcosa in più perché riesce ad auto-comprendersi, e ciò gli causa un brivido
esistenziale. Il nesso col corso: la bellezza. Qui non si parla di bellezza ma d'una realtà
depressa e brutta. Il brutto ha una vera e propria estetica, se ne inizia a parlare
nell’Ottocento, se ne inizia a parlare nella prefazione di Victor Hugo alla sua stessa opera
“Cromwell”, in cui afferma che il brutto ha una sua estetica, è una sensazione estetica
sinistra legata a qualcosa che è fuori dall’ordinario. Adorno, “Teoria estetica”, (1970), per
arte radicale intende arte cupa, dissonante e repellente che ha per nero il colore dominante;
il bello sta nella forma, che è promessa di felicità, questa forma apparentemente disgregata
nell’arte moderna, ha una sua bellezza che riscatta ciò che di cupo l’arte moderna è
costretta a rappresentare. Il brutto, come sensazione estetica, nasce nell’Ottocento
romantico, con Hugo, Baudelaire la approfondisce, nel Novecento (“il secolo breve”) trova la
sua espressione massima perché è stato il secolo degli orrori. Larkin vive nel secondo
dopoguerra quindi fa fede a questa sensibilità per il brutto.
[lettura “Essential Beauty”] Questa sì, tematizza la bellezza. Anche questa è divisibile in due
parti in cui si mette a confronto la bellezza proposta dalla pubblicità e la realtà dell’esistenza.
La prima parte della poesia descrive alcuni grandi cartelloni pubblicitari, che rappresentano
una bellezza idealizzata ed essenziale che però non esiste, anche se la pubblicità vuol farci
credere sia l’ideale da perseguire. Nella seconda parte vediamo invece come le persone
comuni davvero vivono l’esistenza. Tutta questa “essential beauty” della pubblicità che ci
presenta immagini di vita idealizzata, non riflette nulla della realtà, è un’essenza falsificata, è
quella che idealizza la merce. Si passa alla seconda parte della poesia che inizia con
“Rather” (altra avversativa, prima era “But”). Nella realtà c’è: il ragazzo che vomita al
gabinetto nel pub, che ha bevuto per dimenticare pene d’amore; un pensionato che si
compra il tè; fumatori morenti che osservano una donna che non riusciranno mai ad
avvicinare (era comune che le donne vendessero fiammiferi). La prima parte ci descrive la
bellezza essenziale come falsa, idolatrata, di famiglie perfette, dove tutto è in equilibrio che
non riflette in nulla la realtà, che descrive nella seconda parte. Mentre la bellezza essenziale
è solo crosta, la vita reale è fatta di sostanza. L’immagine della donna finale rappresenta
anche la morte. Nella poesia “Going”, rappresenta la morte che si avvicina sotto forma della
sera che si stende sul mondo piano piano, è la morte che avvolge gli uomini, questo però è il
primo Larkin, quello quasi simbolista, moderato. Nella donna, i fumatori morenti vedono un
qualcosa di desiderabile e una anticipazione della loro morte. Rispetta la simbologia
dell’altra poesia.
31/10
Larkin, “An Arundel Tomb”. The poem is about a monument. The monument represents a
married couple. The man is holding his wife’s white hand in an apparent sign of love.
Apparent because the poet thinks that this was a sign intended for contemporary
contemplation. By that sign, the sculptor and the count who ask for that sculpture, meant to
give an idea of love in marriage, there is a dog sculptured near the couple, is a sign of
fidelity. Originally this was meant both by the sculptor and the count to demonstrate
something that probably wasn’t true, authentic. The poem is about misinterpretation of the
monument through centuries, in time. The passing of time has made the monument
unintelligible to the people. Visitors still go to the Arundel castle to see it but they misinterpret
it. We miss the original meaning, because of time, which eroded the monument and the
meaning.
[lettura dell’ultima stanza] Noi la percepiamo come fedeltà durata nel tempo anche se
magari non intendevano questo. Ciò prova che il nostro quasi-istinto è quasi-vero, il poeta
non ci dice ciò che è vero.
The end seems positive but he just said that we are not really build up as human being that
can pass through centuries a message like this. It’s just a delusion, we want to believe it’s
true because it helps us live, but paradoxically we read the monument as if it is actually
true.
Gadamer and the “fusion of horizons” theory. According to him the past is not entirely
reconstructible through ideological instruments. Again, an illusion. He added that it’s also
wrong to believe in presentism, that is, the opposite idea, that you can ignore the context of
a text produced in the past, and read it as if they were present-day works. Neither
presentism nor abstract philology, the answer is fusion of horizons (the horizon of the past
text with our own contemporary culture horizon). So, the reconstruction is always partial, but
it is necessary. In many ways, this text is an involuntary confutation of the theory. Larkin
simply states the impossibility of reading monuments of the past because the original
intention behind them is gone. “What will survive of us is love”, last line: are a sort of last
words of the poet in this collection of poems
(“The whitsun weddings”).
È un po’ ironico perché nasce dall’equivoco, l’atto originario del monumento non era vero
amore ma la voglia di mostrarsi ai contemporanei così. Noi ci accontentiamo di una lettura
sbagliata per soddisfare il nostro bisogno di pathos (non è vero ma ci credo).
The form: it is traditional and complex, is a six line stanza which appears really complicated.
Rhymes: ABBCAC. He uses it here because it is very solemn and artificial, it’s complex, and
he does so for reasons of decorum, which requires that you adapt the style to the form (style
must fit the content). He is talking about a monument, he needs solemnity. The idea of
beauty through the centuries, it is deteriorated in the time, and becomes something different
of what it meant to be at the beginning. If you see it in Gadamer perspective: “succeeding
eyes” cannot read anymore the monument. “Bones” are contrasted to the statue, apparently
human beings die and are buried, they are forgot fastly, but art survives time. Larkin is ironic
about this traditional topic: he shows that, yes, art persists but it does not tell the true,
everything is just an artificial human construct. We want to believe in art but it seems to be
an artificial product of our culture, if it is artificial, it is illusory. “Unarmourial age” is our age, it
mens is an age without “armour”, chivalry, is the era of the ordinary.
This is the final text of the collection “The whitsun weddings”, he doesn’t say “What will
survive of us is love”, he says that in our fault interpretation of the past, and wrong
interpretation of art, and our human inclination to believe in something consolatory, we think
that “What will survive of us is love”.
---
Ted Hughes (1930-1998), born in Yorkshire, in a very rural context, fishing and hunting, in
direct contact with nature. He became the greatest “animal poet” of the english literature of
the XX, and one of the greatest “poet of the nature”. Is one of the poets who reacted against
the Movement. He commented to the Movement that “they want it cosy”. He wants it wild,
natural. The Movement was classical in form and conservative in contents, Ted’s poetry was
revolutionary in both form and content. He was extremely outspoken about sex, many of his
poems created scandals, especially in the collection called “Crow”(1970). Ted is not linked to
any particular trend, but sometimes it takes part to the “Group”, which usually met in London
in a house which hosted poets who wanted to create a new kind of poetry in opposition to
the Movement trend. It consisted of: free verse and passionate content (he admire a lot
Laurence). We can call him “expressivist”, he requires feelings which comes from the body,
expressed bodily (is not a poetry of the heart or brain). His first collection “The hawk in the
rain” (1957), it makes his name immediately. In this poetry it’s new the fact that he talks
about nature, it’s no more townee, all animals in his poetry are symbols of primitive energy
which humans has lost and want to try to achieve again, we lost it because of culture. When
we have to do with art we have to use the cerebellum, the oldest part of the brain, the animal
part of our brain. This means that we must evaluate as particularly important the sound
aspects of poetry, rather than the semantic aspects. Practically speaking, it implies that in
his first collection, we can find a comparison between human beings and animals. In the title
poem he confront an hawk with a human being. The hawk represents the strength of nature,
the man is lost and has to regain the strength of the hawk. The hawk falls dead and his
blood blends with mud: the high blends with the low, symbolically it represents the necessary
to reunite what was separated, our animal instinct and our present situation.
The woman represent the life force. The “white goddess philosophy” of Graves. A pre-
christian goddess, who gathered the life and took life. Ted thought that the woman was
closer to the instinctual life, and in many ways she was the necessary support for men to
achieve and higher situation. But in his poetry happens that a man encounter a woman, he
doesn’t recognize her beauty, very often she acts like a hag or a witch, something monstrous
and bizarre, because we “men” cannot recognize her beauty, our visual skills are reduced.
When we recognize her beauty, we are able to reconstruct our natural state.
4/11
Ted Hughes al contrario di Larkin era aperto ai poeti esteri, ammirava Popa e Herbert, si
apre alla scena internazionale e anche americana. Ted, si laurea a Cambridge in
antropologia, infatti la sua produzione letteraria è segnata dal mito e dal folklore -è centrale
in lui il mito della dea bianca. Nel ‘57 pubblica “The hawk in the rain”. La raccolta successiva
“Lupercal”, il titolo viene da dei riti sacrificali di fertilità praticati nell’antica Roma, perché in lui
c’è il sentimento di una cultura inglese inaridita nei secoli da logos e puritanesimo. Poi
pubblica “Wodwo”, altra raccolta. Il titolo viene da un poema medievale, “Sir Gawain and the
green knight”, in cui il cavaliere verde è il villain perché rappresenta la materialità, ma Ted
inverte questa situazione e rende lui il buono. Si rifà al greenman, una creatura mezza uomo
e mezza pianta, ecco perché gli piace (Sir Gawain rappresenta la spiritualità astratta). La
natura ha spesso un aspetto orribile sebbene a ben vedere abbia una bellezza diversa ma
assoluta; ma quella prima impressione sbagliata causa disastri (come San Giorgio ucciso
dalla sua stessa prole). Questi due titoli ci fanno capire gli interessi di Ted. Infine pubblica
“Crow” (1970). Tutte queste raccolte (“Lupercal”, “Wodwo” e “Crow”) tendono ad articolare
un discorso, se non una vicenda, nonostante siano poesie singole e separate tra di loro. Le
poesie di Crow, che dovevano far parte di un libro unico, sono state poi pubblicate in diversi
testi: la maggior parte in quella del ‘70, altre sono state pubblicate sparse in altre raccolte,
altre sono inedite. Questo perché mentre scriveva “Crow” diverse cose gli accadono: nel ‘63
muore Silvia, suicida; nel ‘69 muore Assia Wevill, la donna per la quale aveva lasciato Silvia.
Assia sostituì Silvia letteralmente nella sua vita, iniziando a vestirsi come lei, a comportarsi
ugualmente, fino a suicidarsi nello stesso modo, con la testa nel forno e il gas acceso.
Silvia però sigillò le stanze per evitare di fare danno ad altri, mentre Assia portò con sé la
figlioletta di 3 anni di Ted. Nello stesso periodo muore anche la madre di Ted. Questo è un
periodo di lutto, specialmente per un poeta che vedeva la donna come forza vitale e che
celebrava la vita. Il matrimonio era un matrimonio “Lawrenciano”, poeta tutelare sia per Ted
che per Silvia. Con ciò si intende un matrimonio di mistica unione carnale, in cui si è tutto
l’uno per l’altro, è l’unione della carne, il trionfo della sensualità, ma in cui ci si dona tutto
all’altro.
Ted aveva investito tutto sé stesso nel culto del vitalismo e nel culto della donna, ma si
ritrova con due donne morte. Smette quindi di scrivere poesia, inizia a scrivere per bambini,
si ritira in campagna con un’altra donna, in cui scrive “Moortown diary”, raccolta di poesie
sugli animali e sulla vita quotidiana nella fattoria. Si accentua, in questo periodo, il suo
interesse per le filosofie orientali, a partire da dopo “Crow”. Questo periodo della sua carriera
è caratterizzato dalla poetica della luce (non più dal mito e dal vitalismo) ispirata dalle
filosofie orientali, come a cercare un nuovo senso di pace però ancora con la natura, di
riconciliazione con la natura. È come se avesse interpretato gli eventi tragici della sua
esistenza non come una sorta di frattura ma come una momentanea fase di incomprensione
con la natura, che va recuperata.
Questa incomprensione è pensare che la tragedia non faccia parte della natura, della vita,
che sia uno sconvolgimento dell’ordine cosmico. Anche la sofferenza è parte della vita, va
accettata e non rifiutata perché nella natura tutto ha senso, anche gli avvenimenti
apparentemente più crudeli. Continua ad essere un poeta dell’affermazione. Nietzsche
affermava: “il dolore non fa da obiezione alla vita”. Si sa che bisogna soffrire, ma non per
questo bisogna diventare “il veterano della negatività”, come diceva Ted, riferendosi forse a
Schopenhauer. Continua a scrivere poesia affermativa, non diventa un poeta pessimista.
Nel ‘98 esce “Birthday letters” che è l’ultimo libro di Ted. Dopo più di 30 anni dalla morte di
Silvia, in cui ha vissuto in silenzio e riserbo, parla del suo rapporto con lei. Divenne il libro
venduto più velocemente, più quantità di copie, nella storia della letteratura inglese. È una
voluminosa raccolta di poesia confessionale, per la prima volta scrive secondo lo stile di
Silvia, la poesia dell’Io che parla di sé stesso e confessa la propria intimità. La sua era
piuttosto una poesia della oggettività, qui passa alla soggettività. Usa uno stile, qui, narrativo
e prosaico, diverso dal suo consueto. Non aggiunge molto alla vicenda biografica, accusa il
fato e il destino per ciò che è accaduto a Silvia, e mette l’accento sulla traumatica relazione
di Silvia con il padre Otto, una relazione di amore e odio risolta poi in odio pieno. Il padre
morì in modo stupido quando lei era bambina: un suo amico era morto di cancro ai polmoni
e siccome lui vedeva in sé gli stessi sintomi smise di curarsi, in verità aveva il diabete.
Secondo Ted, lei vedeva in lui suo padre. Dall’odio per il padre aveva secondo lui sviluppato
un odio per tutto il genere maschile: misandria -che vediamo nelle sue ultime poesie, in cui
attacca molto la mascolinità. Nelle prime poesie, Silvia dimostra anzi ammirazione e invidia
per il genere maschile, è un’invidia legata al mondo della poesia, in quando, secondo lei, i
poeti uomini hanno il privilegio di poter attingere al mondo creativo, dell’immaginario, mentre
le donne vivono nel mondo in cui si deve avere a che fare con la quotidianità, dalla quale è
molto difficile staccarsi. Ammira l’uomo e ne esalta la mascolinità: scrive di Ted l’immagine
del suo scarpone che schiaccia l’erba, il prato, e lo vede come una cosa positiva, come
l’uomo che si impone sulla natura. La stessa immagine si ritrova in una poesia in cui si
rivolge al padre, “Daddy”, paragonandolo a una scarpa nera in cui dice di aver vissuto più di
trent’anni, in cui si è sentita oppressa e imprigionata, dalla quale, alla fine, si è liberata (di
questa poesia diceva che bisognava leggerla come se fosse stata scritta da una bambina).
Ted rimarca questo rapporto col padre per evidenziare la sua misandria, che poi aveva
coinvolto il poeta stesso.
“Crow”. Per Ted la poesia è un’opera sciamanica, che cura le ferite. Quindi doveva
raccontare la storia secondo la quale l’uomo all’inizio si trova in una situazione di deiezione,
che per Heidegger è la “gettatezza”, nella minorità di colui che si è separato dalla natura.
Dopodiché doveva incontrare una donna, non riconoscerne la bellezza inizialmente, poi sì.
Tramite questo incontro, infine, definire la propria identità. Ma qui l’eroe è zoomorfo, è il
corvo. La vicenda si interrompe a un certo punto e non arriva alla conclusione positiva
programmata. Nel finale succede che non termina la raccolta su una nota negativa, bensì
positiva, ma pare quasi giustapposta alla sequenza sviluppata fino a quel momento, quasi
come fosse stata appiccicata a posteriori per concludere così la raccolta (lui smette
di scrivere la raccolta per ciò che è successo ma comunque non vuole farla finire male).
La chiude con “Littleblood”. La raccolta/storia comincia con un mito alternativo della
creazione: Dio nei suoi cieli ha degli incubi in cui si vede afferrato da un “grido” e gettato nel
cosmo. Dio è rappresento così perché è il logos, e la creazione dell’universo è sempre
associata a un grande disegno. Poi da Dio si presenta l’uomo che vuole restituirgli la sua
vita, non gli piace. Dio sfida colui che l’aveva preso per la gola a creare di meglio. Questo
“grido” crea il corvo. Il corvo nasce dalle tenebre, come nel mito eschimese, prima c’erano
solo le tenebre, infatti lui ne ha il colore. È una creatura primordiale, intelligente, si ciba di
tutto, anche delle carogne -quindi morte come alimento della vita, come Ted che scrive
nonostante il dolore delle donne morte-, è scaltro e rappresenta la pulsione di vita, anche se
ingenua, non ancora giunta a maturità. Per giungere a maturità avrebbe dovuto conoscere la
donna. (Si ispira per questa poesia al “Libro tibetano dei morti”, in cui uno spirito che deve
reincarnarsi viene sottoposto a delle domande, in base alle risposte si trasforma in qualcosa
di diverso. In questa poesia la forma ricalca questo tipo di dialogo a domanda e risposta). Da
questo dialogo si evince un’attestazione del fatto che la morte è onnipotente ma non è più
potente del corvo che si nutre di morte, che è l’impulso vitale allo stato puro.
“Il bello e il brutto”. In “Crow” voleva usare un linguaggio ultra-semplice e ultra-brutto, quindi
fare poesia più che brutta, come scriveva a 18 anni. Vuole farlo come dopo aver bruciato
tutta la memoria culturale, quindi ultra-semplicità, primordialità. Si comincia a parlare di
estetica del brutto nella prefazione di Hugo a “Cromwell”. Nel 1853, Rosenkranz scrive la
prima estetica del brutto, è il Romanticismo che dimostra che il bello e il brutto sono in
stretta connessione, il bello trae energia dal brutto e lo trasforma. Baudelaire dice che il bello
è ripugnante, mostruoso (in una poesia intitolata “La carogna”). Nello stesso periodo di
“Crow” esce la teoria estetica di Adorno, dedicata a Beckett, è una teorizzazione dell’arte
come avanguardia -l’arte deve attestare il crudo della vita, lo scuro , il nero; come il nero del
corvo. Ma Ted non era un pessimista.
La poesia “Crow Tyrannosaurus” fa parte di una piccola plaquette pubblicata lo stesso anno,
intitolata “A few crows”. Comincia col dolore universale, tutte le creature si lamentano, il
corvo sentendole si spaventa. Descrive poi gli animali che si lamentano. Il logos, la
razionalità uccide le loro vite. Non c’è peggior colpa di quella del razionalizzatore, ogni volta
che l’uomo ha voluto imporre i propri schemi alla storia o alla natura l’ha violentate. Il logos
non è la ragione bella, astratta, ma ciò che l’uomo ha definito razionalità e ciò ha preso
anche nella storia forma sinistre, ad esempio del nazismo. C’è anche un livello biografico
che possiamo considerare (al di là di quello stilistico e storico), lui stesso è il “mostro” che
vive nutrendosi di morti innocenti. Il corvo a un certo punto dice “devo smettere di mangiare
e sforzarmi di diventare luce”. Il passaggio da “Crow” alla raccolta “Gaudete” è il passaggio
alla filosofia orientale, quella della luce; da raccolte dominate dai sensi, dal sangue e dalla
materia, si passa a “Gaudete”, da questa raccolta in poi invece c’è un rapporto più luminoso
con la natura. Quella affermazione del corvo sembra metapoetica. Parla di negare la vita e
di fare come gli asceti. I versi sono disposti a scalino che rimandano ai movimenti del corvo
che saltella e colpisce per procurarsi cibo -il livello iconico del testo rinforza quello
semantico-, la pulsione di vita, quando vede il verme, il volerlo mangiare, è più forte ed
interrompe la sua riflessione. Il corvo ha introiettato la consapevolezza che è inevitabile
causare sofferenza, la tragedia fa parte della vita. “Nacque la rotondità dell’occhio e la
sordità dell’orecchio”: l’orecchio si fa sordo perché si abitua al grido della sofferenza degli
altri esseri, lo porta a una assuefazione; la rotondità dell’occhio perché affina le sua capacità
di cacciatore. C’è anche un gioco di parole con “Eye” e “I”, la rotondità dell’Io è l’Io chiuso in
un cerchio perfetto, impermeabile all’alterità, “nonostante le tue grida io non sento, conto
solo io”. Questi versi finali hanno una valenza critica da parte del poeta, non ci si può
rendere sordi, serve una riconciliazione con la creazione, che lui individua nella luce, cioè
l’ascolto della sofferenza, che è il tema di “Little Blood”.
5/11
Autore vitalista
Tragedia come evento della natura
Poesia finale ‘little blood’, sanguentino → toni Shakespeariani, spiritelli della tempesta, toni
leggeri diversi dai toni soliti di Hughes → animale diverso dai soliti
Heaney
Sylvia Plath (Boston, 1932 - 1963), va a studiare a 24 anni a Cambridge dove conosce Ted
Hughes,
Opere: Colossus (1960), non ha successo in vita. Opere più importanti:
1969, Ariel;
Crossing the water, 1971;
The winter trees, 1973;
Pubblicate tre raccolte da Ted Hughes, postume, manipolate e riordinate e ricomposto le
raccolte al di là delle intenzioni di Plath → in Ariel, io poetico che muore ma ha una nuova
speranza, Hughes elimina alcune poesie e le riorganizza in modo che Ariel sia pessimista →
preludio al suicidio. Influenza Robert Lowell
7/11
Plath → rapporto conflittuale con entrambi i genitori, madre-Medusa → trasforma in pietra;
Aurelia rappresenta la madre in senso tipico → responsabilità di matrimonio e carriera →
Sylvia è una donna nuova → soffriva molto se non raggiungeva un risultato accademico.
Sviluppa una personalità divisa e contraddittoria. Parla di un bad self e good self che
combattono → parla di un demone; goodself → life drive; badself → death drive (pulsione di
morte). Lei tenta il suicidio molte volte. The bad self prevale.
Suddivisione in fasi della sua carriera poetica:
Early phase → scrive i versi giovanili, inizia a scrivere versi seguendo dei maestri, si sente
senza esperienza: Ts Eliot, Robert Lowell → her tutor, il più eminente tra i poeti
confessionali.
Confessional poetry → the 1st person speaker coincide con l’autore empirico che parla delle
sue emozione profonde, idee, senza nascondere niente a noi, patto di autenticità.
Negoziazione tra l’autore empirico → no finzioni.
In this phase, juvenile years, poet of the eye, immaginazione visiva, è una pittrice, diversi
acquerelli, parla di pittori, muse inquietanti, the most frequent concordances (spoglio
elettronico del lessico dell’autore) are colours, amore e ‘occhio’ → in her mature phase, a
poet of the ‘I’, subjective poet, più interessati in anxieties, vita timica → vita emotiva.
Allo stesso modo la giovane Sylvia → very formal, very rigid poet, she tends to use rhymes a
lot, traditional stanzas forms (sta imparando) → la Sylvia matura è più libera, la rima è meno
rigida, tende ad essere più inventiva.
“In vertical” → couplets, causali e quasi non formali, la rima non è perfetta → mezze rime,
solo una parte della parola è richiamata, lines are of different lengths (no regolarità metrica).
Iconicità → I am vertical but I, il titolo è parte del testo, questo implica che noi leggiamo tutto
il testo verticalmente → layout grafico, il testo tende ad essere stretto all’inizio e più largo
alla fine → ultimo verso è il più lungo, il primo è il più corto. Movimento semantico e
psicologico riprodotti.
Alla fine diventa orizzontale.
Trasformazione I (verticality, subject) → me (object pronoun, horizontality), communion with
nature, il soggetto rinuncia le sue ambizione di antropocentrismo, si oggettiva → dichiarata
dal me.
Nella prima parte del testo → I descrive sè stessa con caratteristiche che non ha, cosa
manca, non è immortale come la natura, non è orizzontale, non è bella come un'aiuola, non
è audace come la cima di un fiore → la comparazione è sempre con la natura. Soggetto si
autodescrive in negativo. Autodescrizione litotica → litote usata per dire qualcosa stating the
opposite. Questa descrizione è usata per descrivere il desiderio per qualcosa → desidera
essere un tutt'uno con la natura, qui badself e goodself possono essere visti seminascosti in
questo desiderio.
Desiderio di essere orizzontali → pulsione di morte, rinunciare alla vita, rinunciare al dolore,
ad un’esistenza in cui non ti senti adeguato (non è bella, audace, immortale, etc.). Goodself
→ desiderio di conversazione con la natura, openly stated in the terzultimo verso, vuole
vivere una vita attiva, interact with nature. Death drive visto nel futuro.
La natura nella poetica di Plath raramente parla amichevolmente, più spesso è indifferente o
ostile, così come il soggetto, es. Blackberries → producono liquido similo a sangue perchè
maturi → danno fastidio → opposto a Ted Hughes che cerca brotherhood con la natura.
Nella seconda parte della poesia la natura è indifferente a lei e si sente separata da essa,
quando lei dorme pensa di assomigliare alla natura, non può razionalizzare, she feels more
in tune with nature, diventa più naturale. Inversion → originally the eye was standing, ora si
pensa sdraiata, guarda in alto verso il cielo. Il poema testimonia un atto di umiltà contro la
prerogativa antropocentrica definita nel primo verso.
Gli alberi la toccheranno da morta con le radici.
Il problema della natura → nella prima parte non si sente bella abbastanza, manca di
bellezza e armonia → attributi della natura, si sente inadeguata e vorrebbe essere
organicamente una con l’armonia universale. To be one → very old, intense feeling for
oneness tipicamente romantico → Coleridge, Shelley, unità verso cui aspirare; essere sia
pulsione di morte che di vita, rinunciare all individualità sciogliendosi nella materia (morte).
L’altra forma → goodself way, cercare di essere in dialogo con la natura come tenta
nell’ultima parte della poesia → questo è più difficile, lei sente di essere incapace a meno
che non si addormenti. Uno dei criteri che possono essere usati per valutare la poesia di
Plath è l’intensità dell’espressione. Lei enfatizza l’importanza dell’intensità dell’espressione
dei sentimenti; odia l’indifferenza. Lei si laurea con una tesi su dostoevskij → il più emotivo
tra gli scrittori europei. L’intensità caratterizza sia il death drive che life drive.
Geoffrey Hill (Worcestershire, 1932 - 2016)→ studia a Leeds, where j. SIlkin, T. Harrison
taught (community remembered as interested in literature as ethics, political and ethical
commitment → influence of Sartre). Impegnato eticamente e religiosamente, moved to
States and taught literature and religion, definito a poets! Poet → poeta così complesso che
solo i poeti possono capirlo. La poetica è molto complessa e difficile → il modernismo è
difficile.
Hill è un neomodernista → looks back to Pound and Eliot as models, modern poets. Negli
anni ‘60 in Italia e Europa è molto comune che gli artisti guardano indietro agli anni ‘20 in
cerca per modelli di avanguardia. In Italia Sanguineti, Eco → neoavanguardia.
La poesia è difficile, complessa e densa, piena di significato, sintatticamente e
semanticamente complessa.
Normalmente il poeta marxista scrive in maniera semplice per la working class. Hill → to be
accessible means to be cheap, mean. To be acceptable means to be servile. Tyranny is
easy, democracy is difficult → you have to think on your own, you must train. Essere un
servo è semplice.
Il suo linguaggio è spesso referenziale, si riferisce alla realtà dura ma è spesso mitico, myth
from the religious repertoire and historical archaical.
Libro ‘Mercian hymns’ → king Offa, 750s, vive fino al ventesimo secolo, diventa simbolo di
transitorietà del potere → il potere deve cambiare forma per rimanere al potere. Nella prima
collezione ‘For the unfallen’, 1959, Hill nel primo poema ‘Genesis’ → si sostiene che nessun
mito può reggere senza il sangue → christ blood, sacrifice of a god turned into a man
capable of suffering → christian myth.
Come Blake distingue tra due versione di Dio: the father who is the great architect
responsible for the intelligent design and stood on his own in buon ritiro indifferent to history
and man suffering; other rational god, Christ → god is a fellow human being capable of
suffering, of spilling his own blood for redeeming man. For the unfallen → termina con ‘To
the supposed patron’ → allegoria di Dio, dio indifferente, che è indifferente all’olocausto che
gli viene offerto → riferimento alla Bibbia ed Olocausto dei lager. Dio indifferente persino a
questo.
For the unfallen → per chi non è caduto, libro elegiaco, di lamentazione, in memoria di chi
non è caduto durante la guerra, due accezioni: elegia per i morti che non sono morti perché
sopravvivono nella memoria (ovvia); elegia per i sopravvissuti perchè sono incorsi in un
orrore e ne portano il peso, devono testimoniare, peso tale da essere degni di compassione;
ultima accezione, i sopravvissuti, salvati che non sono stati toccati dall’orrore, sono quelli
che possono essere paragonati ai primogeniti, graditi a Dio e lontani dalla sofferenza
dell’uomo.
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Hill poeta di Leeds, Harrison marxista → instant poem. Geoffrey Hill poeta religioso, ha
insegnato a Boston, non è un poeta che si interessa solo di questioni religiose. Mercian
Hymns. Poesie che si interessano anche alla guerra → episodi della storia inglese, non solo
problemi etici ma anche storici, spesso tonalità elegiaca → lamentazione, principale ragione
di lamentazione è lo stato di decadimento dell’essere umano → romantici idealizzavano il
passato come epoca dell’oro (novalis), in Inghilterra MIlton, Il paradiso perduto verso cui
tendere come meta nostalgica di perduta conciliazione della natura → elegia dipende da
questo. Per Hill è una ragione di profonda sofferenza lo stato in cui versa l’umanità,
preoccupazioni filosofiche, problemi personali e psicologici → seguono terapie forti. Poeta
difficile, per poeti, neomodernista, muove da Pound ed Eliot. A prima occhiata è poesia più
tradizionale che non Eliot e Pound, tendenzialmente più breve. All’apparenza lirica
tradizionale, complessa → densità semantica (pensiero compresso) e libertà metaforica →
oscurità di Hill. Sembrano tratti della poesia elitaria che disdegna il lettore (Harrison invece
scrive semplice x gli illiterate) → facile non significa democratico, la tirannia è facile mentre
la democrazia è difficile. CIò che è facile è meschino, accettabile è servile.
Pleroma (pienezza) → noi viviamo nella kenosis, svuotamento, noi viviamo in un mondo
svuotato di significati, da cui dobbiamo emanciparsi.
For the unfallen, 1959, opera elegiaca, sopravvissuti (lezione prima), memoria come
impegno cui far fede. Suicidi → trauma che riemerge.
Problematica del secolo breve → WWII, Auschwitz. Dibattito Adorno→ non si può più fare
poesia dopo i lager, tanto grande è stato l’orrore che la storia diventa irredimibile. Hill parla
proprio di Auschwitz nella sua poesia → September Song, coincidenza cronologica Born,
June 19 1932 - deported September, 1942 → data di nascita è la stessa di Hill, immagina
che potrebbe essere stato lui al posto del deportato. Hill è il salvato, sommerso e salvato
dividono l’orrore storico → uno è stato vittima, l’altro fa parte di chi sente il dovere di
testimoniare → acuito dall’immedesimazione geografica.
Poesia breve, 14 versi ma non è un sonetto. Lunghezza dei versi è varia, non c’è regolarità
metrica e metro dominante, l’unico verso che abbia una costitutiva pienezza è l’ultimo →
pentametro. Poesia sembra chiudere su una nota di eloquenza riconoscibile di armonia
apparente, mentre i precedenti sono disarmonici. Armonia ironica → this is plenty, more than
enough → senso pleromatico (pienezza delle bellezza naturale), ironico → è troppo, è un
bello che disturba. Adorno definisce questo come codice cifrato dell’inconciliabile →
l’inconciliato è il rapporto che l’uomo intrattiene con la società (siamo in perenne guerra
perchè la società è ingiusta), rapporto di ostilità con la società oppressiva ma anche
rapporto complesso con la natura → dovrebbe essere il bello che ci riconcilia con l’essere,
ma quell’apparente bellezza è un codice cifrato che ci rimanda alla nostra perenne ostilità
nei confronti degli altri uomini → nella società vige l’amministrazione grezza →
l’oppressione. L'armonia non è presente nella società.
La perfezione della natura può diventare insopportabile perchè essa stessa non è
immacolata → di fronte al bel paesaggio io, uomo moderno, non posso fare a meno di
pensare agli orrori storici (Adorno). Natura non più immacolata, ma toccata dalla storia.
Indesiderabile puoi esser stato, intoccabile
non fosti. Non scordato
o scartato (o trapassato) a tempo debito.
(Ho fatto
un’elegia per me
è vero)
Prime due strofe molto prosastiche, tonalità keatsiana → abbondanza. I modernisti tendono
a levare, mai come i romantici.
Ad inizio verso ‘Un’, secondo verso ‘not forgotten’ → senso di negazione, mancanza →
kenosis → riferimento allo sterminio, lutto. Indesiderabile → ebreo ma non intoccabile,
deportato. Scartato/trapassato → confine tra vita e morte → pass away. Senso di destino
governato → proper time. Efficienza che si sovrappone all’idea di destino → gas Zyklon e
pellame, terrore brevettato → efficienza.
(ho fatto un’elegia per me) → il locutore vuole rimarcare la propria distanza dagli orrori, non
vuole equipararsi al destino del bambino che muore →non è una tragedia paragonabile.
Guscio entro il quale si chiude la soggettività → va decentrata, il testimone è una vittima
secondaria.
Innocui falò → natura più immacolata, gli ricordano il fumo Auschwitz, natura che ricorda la
storia. Le rose ricordano vite esili troncate prematuramente. Natura è eteronoma. Bello
insopportabile perchè richiama l’orrore.
Envelope → ripetizione all’inizio e fine di un testo dello stesso verso o gruppo di versi (più
famoso in Blake). Cambia riferimento alla pistola → pistole sono comodamente tenute e
facilmente utilizzate, he claims he’s going to use a pen in order to dig and complete his
knowledge → rejects violence and terrorism as political instrument. La Irishness può essere
conosciuta con culture and civilization. Il poeta osserva dalla finestra, sente un netto suono
→ è il padre che sta scavando. Mentre lui scrive non va più in basso nel terreno ma va più
indietro nella sua genealogia familiare.
Uso di linguaggio impoetico e familiare. Celebra due contadini come due eroi epici,
trasforma l’ordinarietà in mito, sono più che antenati, rappresentano l’irlanda. Straighten →
parola più lunga, rimanda all’idea di verticalità → parola più lunga per concetto più lungo.
Ripetizione del titolo → cultural leitmotiv, quello che lega le generazioni è l’atto di scavare
Presenza di sinestesie
Living roots → cultural roots, as living as nature
Non ha vanga per seguire loro.
Conclusione → Irishness conosciuta tramite cultura e non violenza.
It is December in Wicklow:
Alders dripping, birches
Inheriting the last light,
The ash tree cold to look at.
Imagining a hero
On some muddy compound,
His gift like a slingstone
Whirled for the desperate.
Perchè cita Yeats, feniani, contrasta l’animosità di Yeats (parla sin da bambino, l’uomo deve
entrare nella storia prendendo una parte) con la pacificità di Wordsworth (beauty and fear
not fight) → altra dualità.
Titolo ambiguo []→ recalls Sailing to Byzantium, celebrazione dell’arte e bellezza fuori dal
tempo, yeats’ epigraph testifies to animosity ma the title testifies the beauty →
deliberatamente ambigui → Heaney è poeta della dualità.
Sono 10 quartine non metricamente omogenee. Descrive la campagna in cui si è trasferito,
giorno in cui meno c’è meno luce, descrizione naturale → è il luogo idealizzato? No, è una
natura fredda, umida. Contrapposizione tra massimo (cometa) e minimo → lui è al tramonto
19/11
Heaney → dualità. Rapporto duplice con cultura irlandese e cultura inglese.
Sesto poesia di sing school, fa parte della seconda parte di North, 1975. Prima parte
mitopoietica- Legislatori non riconosciuti del mondo → poeti che fanno la vera legge-
Heaney sottostima la figura del poeta → sfiducia nel senso di
Heaney si trasferisce nell’eire → riflette sul suo esilio come Ovidio
Isotopia della luce, metafora della luce serve per individuare la grazia che consente all’uomo
di diventare azione → intercettare momento storico, metaforizzato dalla cometa → bagliore
del quale il poeta non riuscirà a far parte → si sente una falling star. Perchè il disperato
dovrebbe [], conquista la fiducia dei disperati → cerca nell’eroe un totem, si immagina di
essere l’eroe → torna alla situazione concreta.
Situazione di isolamento e lontananza dalla storia, ma per cosa scrivo poesia, per
l’orecchio? Un senso di frustrazione e autocoscienza → quello che fa la poesia è inutile →
topos, in realtà il contrario. Come mai siamo arrivati a ciò? C’è un problema in quella
gerarchia di valori.
La natura non è consolatoria → il luogo dove si ritorna non è il ristoro, qui è inquietante, voci
parlano di erosione, cose che si sono perse → richiama gli assoluti che il poeta non ha a sua
disposizione, sta sperimentando l’insufficienza, sente di non poter far nulla, la poesia è
chiusa in un chiacchiericcio, tutto è lontano dagli assoluti → non è qui né come prigioniero
né come informatore. Posizione super partes di Heaney → apparentemente nobile (richiamo
alla pace) ma che molti definiranno di complicità.
Riferimento soldati irlandesi sfuggiti a Cromwell → troubles sono un massacro. Lui si
autorappresenta come qualcuno che continua a combattere a modo suo. Si nasconde dietro
la natura → sente ogni alito di vento che soffia. Questo non è l’esclusione totale dalla storia.
Cometa → possibilità di poter incidere la storia → accade una volta sola. Dicembre →
momento in cui la luce tocca il punto più basso.
Riconoscimento di ammissione d’impotenza → non risolto. Poeta perennemente all’incrocio
tra due opzioni: da una parte l’impegno politico diretto, da una parte bellezza e disimpegno
(come Joyce, rifiuto impegno diretto, sceglie l’esilio altrimenti coinvolto nella cattiva
metafisica. Heaney assume la prospettiva dell’umanista, poeta che assume a valori fondanti
quelli umani di solidarietà. Dualità sempre attiva, poeta liminale → quando supera il limite
non lo fa mai politicamente, se si schiera lo fa per valori umani.
Monologue of Maureen, she imagines she’ll leave for Boston, pensa a uomini che sono
carini con le donne. Giustappone l’immagine di Kennedy to Pato → lo idealizza. Lei racconta
bugie → non ha mai visto Pato → he left before he could meet him but she restructures
reality according to her fantasies. The author uses a narrative technique instrumental to
express the character solipsism → monologo come atto di negazione, lei non interagisce,
parla con sè stessa, she conjures up a personal reality, different in respect to actuality →
personaggio regredito ad un totale individualismo ed alienazione.
25/11
The beauty queen of Leenane, finale → nessuna liberazione, Maureen prende il posto della
madre, assume le sue abitudini, si comporta come la madre. Alla radio si sente la canzone
Spinning Wheel richiesta per il 71esimo compleanno della madre → eterna prigionia nei
ruoli. Altre simbologie → dusted suitcase che rimarrà inutilizzata. In questo tipo di Irlanda la
bellezza è impossibile → è solo immaginaria. Dusty → anche in Joyce.
Peter Ackroyd → 1949, Londra
Inizia come poeta → non è efficace in versi. Oggi noto come romanziere e biografo.
Interesse per la storia della città → Londra come epitome della storia e cultura inglese. Finta
autobiografia di Oscar Wilde → interesse per la storia letteraria → una parte della sua
produzione è riscrittura. Riscrive continuamente la storia della cultura inglese. Hawksmoor
→ si alternano capitoli scritti in un modo e capitoli scritti in un altro → come English music →
capitoli dispari rimandano alla realtà mentre capitoli pari rimandano ad esperienze oniriche.
Qui per music si intende l’intera cultura letteraria inglese.
Entra nelle storie letterarie che ha ascoltato dal padre → entra nelle storie ed interagisce con
i personaggi. Il padre subissa Stephen con i suoi stimoli letterari ed artistici. Innesco alla
dimensione onirica. Anadiplosi → falling asleep → ragazzo si addormenta, capitolo
successivo inizia con and as he slept, cap 5 where are you cap 6 where is he? → riprese
anadiplosiche, richiamo ad inizio verso di una parola utilizzata nel verso precedente. La vita
onirica raccoglie anche quella olistica. I capitoli dispari realistici sono raccontati in prima
persona, quelli pari in terza persona → tecnica paradossale, ci si aspetterebbe l’inverso, la
realtà dovrebbe essere il mondo dell’oggettività, mentre quello del mondo soggettivo.
L’autore rovescia questo perchè crede []
La dimensione onirica è quella in cui emerge l’oggettività prendere da Caterina
Differenza tra postmodernità e postmodernismo → postmodernità è un’epoca, un periodo,
epoca dagli anni ‘70 in avanti, la sensibilità postmoderna deflagra negli anni ‘80 e ‘90 → ci
sono tante tendenze → il postmodernismo è la poetica della postmodernità, l’irresponsabilità
e l’aspetto ludico → nulla a che fare con neomodernismo. Lyotard → siamo postmoderni
perchè veniamo dopo l’illusione moderna di realizzare i grandi narrativi, le grandi visioni del
mondo → ormai tutti i grandi progetti sono falliti → ci siamo liberati e viviamo ironicamente
nella contingenza.
Una prima distinzione è tra postmoderno ludico e decostruzionista → ludico: se non
abbiamo più responsabilità storica possiamo dare libero sfogo a questa nuova sensibilità,
ricerca del piacere e gusto edonistico dei tempi liberi, fenomeno dell'intertestualità
caratterizza entrambe le correnti → arte della citazione, tutto è letteratura di secondo grado,
il mondo empirico è svalutato rispetto alla letteratura. English Music è un gioco letterario →
Timothy incontra Alice e nella stessa dimensione incontra Christian (eroe di John Bunyan,
The pilgrim progress, libro puritano severissimo, opposto di Alice in Wonderland) → ri-
ontologizzazione del mondo, si crea una nuova dimensione in cui tutto è possibile,
personaggi reali incontrano personaggi fantastici di libri di epoche diverse, personaggi
opposti → Alice rappresenta lo spirito di fantasia pura vs rigore religioso protestante.
The english imagination , Ackroyd → altri due simboli polari, oak tree (tradizione
anglosassone, severità e praticità inglesi) vs radiates (raggiere, tradizione celtica che
rappresenta l’immaginazione e creatività fantastica). Chatterton → giovane morto
precocemente, protoromantico. Ackroyd gioca con la storia e la riscrive → Chatterton non è
morto o ironizza → storia non è resoconto oggettivo, e retorica, lo storico non racconta fatti
ma la sua versione dei fatti, lo storico cerca di argomentare il suo p.to di vista → uso della
retorica per convincere che sia così → svolta linguistica, conta l’uso della parola. Filosofo di
riferimento Heidegger → l’essere si coglie solo con il linguaggio.
Confusione tra low-high
Minimalismo → poeti marziani, Craig Raine, Carver, perchè è postmoderno? E’ l’opposto del
grande narrativo, rimangono le piccole dimensioni e le piccole amicizie.
Postmodernità → epoca; postmoderno/postmodernismo → poetica. Decostruzionismo,
Derrida → decostruire il fallologocentrismo, dittatura del patriarcato → filosofia critica che
vuole decostruire la tradizione. In letteratura → la riscrittura del passato in chiave critica es.
The french lieutenant’s woman, Fowles, vengono mischiate le epoche → decostruire i valori
del passato, i valori vittoriani. In Ackroyd sono presenti tutti gli elementi: ludico e
decostruzionista , confusione tra mondi, ri-ontologizzazione del mondo. Postmoderno tipico
tranne che per la decostruzione e la critica, crede nel valore del canone → inno alla cultura
inglese, sussunta in maniera acritica e innologica, sostiene l’elemento di continuità storica →
i giorni si susseguono ma nulla va perso. Clement e Timothy Harcombe → figlio che è il
narratore in prima persona.
Timothy anziano racconta della sua infanzia, di quando viveva con il padre (la madre Cecilia
è morta): la storia della cultura inglese può perdere una foglia ma continua ad essere la
stessa, il tutto si perpetua, la english line continua cambiando forma (metafore
ricostruzionista) → Ackroyd non si interessa di questioni ideologiche, è un conservatore,
crede nei valori della Englishness → atteggiamento comodo ed escapista
26/11
Ackroyd
Umanesimo → uno dei suoi elementi è il canone → testi che rappresentano i valori centrali.
Il canone è stato decostruito a partire dagli anni ‘70/’80, sostituito con una miriade di canoni
→ studiosi che hanno proposto un canone plurale. O atteggiamento radicale opposto →
rifiuto del canone. Azione affermativa con cui si pone rimedio ai danni fatti dal colonialismo
valorizzandone le vittime.
Bloom valorizza i testi in base ai valori letterari, come umanesimo 500esco → Ackroyd fa la
stessa cosa, scrive un canone → pochi riferimenti alle donne e neri → canone
fallologocentrico. L'atteggiamento conservatore di Ackroyd non è tale in quanto
politicamente tale in quanto culturale → atteggiamento vetero umanistico, ostenta di
ignorare i fatti degli ultimi 40 anni → pretende all'extra temporalità.
La trama è molto esile: Timothy and Clement Marlombe che a Londra lavorano come
guaritori → Clement si propone come tale in un teatro dove si radunano persone che
richiedono terapia psichica. Sembra che Clement sia la persona dotata di poteri magici →
alla fine del romanzo è Timothy in realtà ad averli → lo fa per buona disposizione d’animo.
Attorno a lui si radunano persone che hanno dei problemi → Jasper, Matthew, Gloria
Patterson. Ben presto Timothy viene mandato dai nonni nella contea di WIltshire perchè la
madre muore → il padre non è ben visto dai coniugi Sinclair. Timothy vive bene con il padre
e va via di malavoglia, è un lettore accanito, è la prosopopea della Englishness e l’epitome
della cultura inglese tanto è vero che nel finale del romanzo → la dimensione mitica della
narrazione lui è Albion → personificazione della Gran Bretagna stessa.
Timothy viene riportato indietro ma il padre consente di riportarlo → va a scuola nel Wiltshire
e conosce un ragazzino storpio, Edward Campion. Nella post adolescenza torna a Londra →
il padre è scomparso → è andato a vivere con Gloria Patterson, questa sostiene di essere
stata abbandonata → è una bugiarda. Timothy viene ritrovato giovanotto che fa il lavoro del
padre. Edward campion dimostra di avere molti piani nella vita, Timothy, ispirato da lui,
decide di studiare e di diventare custode al museo → in modo che i suoi sogni entrino nei
quadri che ha visto.
Ritrova i nonni, si allontana dal padre, che scompare per qualche tempo → è entrato nel
circle. Nel finale del romanzo Clement spiega al padre Timothy che era lui ad avere il potere
→ il legame si rinsalda. Englishness della legacy, dei valori che vengono trasmessi. Torna
da Campion. Timothy cura Clement → che comunque morirà nella dimensione normale, nel
capitolo onirico dopo risorge in Albion → si racconta al culmine di un inno scritto in stile
Blake. Conclusione del romanzo → ritorno al presente, il narratore è ormai anziano (qui il
narratore diventa il personaggio) → nel giardino dei nonni vede la nipote di Campion,
Cecilia (come la madre di Timothy) → continuità dei nomi è segno di continuità tra
generazioni → idea di Englishness, qualcosa di transtorico. L’ultimo capitolo è dispari,
capitolo della realtà. “I no longer need to open the old books, I heard the music” → tutta la
vita letteraria e culturale relegata nella dimensione onirica alternativa al mondo possibile e
reale → si è umanizzata e inverata nella sua stessa esistenza, ha udito la musica → l’aver
compreso cosa significa english music, preso il peso dell’eredità → questa grande
tradizione. La musica ormai è nella vita, è un concetto vetero umanistico → al culmine
dell’atto bulimico postmoderno abbiamo un’asseverazione della vita.
Acknowledgment → rapporto tra padre e figlio, medium e biografo è venuta l’ispirazione del
romanzo. Differenzia tra il lettore colto e il lettore acuto, attento: il colto riconoscerà diverse
citazioni, il lettore acuto capirà perchè.
Due epigrafi: Sant’Agostino e Joshua Reynolds, pittore e teorico della letteratura (nemico
giurato di Blake → perchè rappresentava l'establishment, i valori ufficiali della cultura
dell’epoca → idea neoclassica dell’arte). Qual’è il senso di interpretare e profeta? Per
Ackroyd la letteratura è una forma di ri-uso (come Quintiliano), tutto è già stato detto →
topoi, luoghi comuni. John Dryden, evocato nel testo, ascrive all’arte inglese il fatto di non
inventare qualcosa di nuovo → ma è arte del perfezionamento progressivo. L’interprete non
inventa nulla, il profeta vede qualcosa di nuovo. Letteratura come riuso è superiore rispetto a
quella di invenzione.
Reynolds → l’arte come riuso, invenzione non si significa creare ma trovare → i topoi, niente
viene dal niente.
Due epigrafi: concezione della letteratura come riuso.
Capitolo 1: nulla è andato perduto, descrizione delle riunioni 1922 al chemical theatre (?),
nel primo capitolo: Clement fa da tutore al figlio → lo ammonisce di non usare le stesse
parole e gliene insegna di nuove → palinsesto, concetto chiave della postmodernità.
Significativo che la vicenda inizi nel 1922 → anno della Wasteland, Ulysses. Palinsesto →
connessioni tra concetti che si rimandano l’un l’altro → rimandi interconnessi. Presenza di
metafore.
Ackroyd → cantore di Londra, let’s get lost → perdiamoci nella englishness, idea di estatica
di abbandono alla cultura → no dominio intellettuale, è funzionale all’idea di trasmissione
della cultura in maniera naturale, non come bildung pedagogica → no formazione metodica
scolastica. Nello stesso passo: idea di movimento in circolo, idea del tempo non lineare →
no linea cronologica del tempo, ma piuttosto circolare → i personaggi ricompaiono sotto altro
nome (Cecilia), ritorno delle sensazioni, la cultura non è un’evoluzione dal poco al molto ma
è un ritornare alla tradizione per ricombinarla e portarla al perfezionamento → è il
neoclassicismo, picco arte raggiunta in epoca classica, non resta che imitare.
Primo sogno: incontro personaggi Alice nel paese delle meraviglie, Carroll e il Cammino del
pellegrino di John Bunyan. Simbologia della oak tree (realismo, pragmaticità cultura inglese,
capitoli dispari) vs radiates (radici celtiche, carattere creativo) → Albion: the english
imagination (libro Ackroyd). Personaggio duttile vs cappellaio matto → messi insieme perchè
vuole fondere le due tradizioni: la englishness nasce da una duplicità delle radici (solidità e
spiritualità).
Capitolo 6: Timothy ingaggia un detective per trovare il padre → il circle fa un elogio alla
deduzione (dall'analisi alla sintesi) → almeno tutto ciò è quello che diceva Locke. Dear
Locke → Cher Locke → Sherlock.
Austin Smallwood, detective → tutto è fatto di parole, tutto è linguaggio,. Austin → linguista
J.L. Austin, teorico degli speech acts. J.L. → Langshaw (“long””wood”, antonimo nel nome
del detective rispetto ad Austin). Elemento postmoderno: tutto è linguaggio, gli speech acts
sono questo → le azioni sono linguaggio. Il personaggio si ribella alla tirannia autoritaria, è
un’entità autonoma. Personaggio → frustrerò gli schemi del mio autore, non può impormi
nulla. Dimensione in cui l’insubordinazione avviene → è giocosa, non ha il carattere di
insubordinazione decostruzionista, non è una critica ideologica. Giocando ricostruisce la
dimensione della Englishness.
Tutto ritorna sempre in un circolo, tutto è stato detto prima → sempre lo stesso schema, la
stessa musica si ripete. Ruota come immagine di circolarità. Nulla è nuovo. Stessi concetti
delle epigrafi.
Capitolo importante per giochi postmoderni: personaggi fatti di parole (si chiamano come
linguisti) e loro autonomia, l’eterno ritorno e circolarità, il misoneismo (avversione per il
nuovo) → non c’è nulla di nuovo → il postmoderno rielabora. I neo modernisti credono che si
possa creare qualcosa di nuovo.
28/11
Chapter 7, Timothy finds his father who got lost. Wasteland, quotation from ts eliot.
Wasteland → land of maimed (ferito) king who must be regenerated → the world is filled with
grief. Clement mission → to heal people. The idea of Wasteland returns at the end of the
novel → Clement returns as the maimed king, he collapses when curing Edward Campion.
He’ll recover as Albion → può morire come uomo ma non come personificazione della lingua
inglese.
Chapter 8, Timothy dreams of an island → he comes across a man with a patch dress →
represents the plurality of English culture, he’s able to sum up in his own person all the
different element → plurality represented by his patchwork. Invention was the art of finding.
Scholarship → way of treasuring the past (such as art). Typical humanistic approach to
culture → it matters because it enables us to understand (mathesis → complete form of
knowledge). Todorov → neohumanism, you need it because it collapsed from post world
cultural situation (strutturalismo → sostituisce l’individualità con la struttura di linguaggio,
each individual is inserted as a part playing a role, and can be understood through
language).
We live by the dead
There’s nothing new under the sun → quote from bible. Postmodernism looks back to re-
use.
One set of footprints → Robinson is carrying on his shoulders Timothy → the future of
english music, Robinson seems to be alone in the island but he’s part of the english music.
Christian anectode → you thought you’re walking alone but if watch carefully, next to yours
other set of prints → the ones of Jesus
Another maxime → We are dwarfs resting on the shoulders of giants → we live by the past,
knowledge progresses increases due to our reliance on previous thinkers who did their job
before us.
Chapter 10 → definition of legacy, what belongs to a tradition → Timothy repeats what her
father used to say → tutto viene ereditato. One can experience this legacy → camminando il
sentiero della memoria. Una delle rappresentazioni della line of beauty.
We are in Willshire at school, music lesson → during it William Byrd definition of line of
beauty → i cattolici la capiscono dalla nascita e la stessa cosa per il genio inglese a causa
della melodia che si innalza e discende. The essence of beauty in the english sense is
ondulating → William Hogarth will compare this to the skyline di Londra → tetti e guglie →
never too harsh, rising and falling movement → it’s a metaphor for duality, binary sense of
english culture against the oak tree and radiates. Line of beauty topos used by painters,
writers in 18th-19th century → Peter Ackroyd simply resembles it.
William Byrd, decisione erronea del mio ingegno → he’s better to correct an invention that
he made rather than making a new one → parafrasi di Dryden → è inglese l’arte di
perfezionare qualcosa di già esistente.
Another definition of the line of beauty → Byrd
Chapter 11 → Timothy wakes up (at the end of the previous he falls asleep). He’s talking to
Edward. Nel mondo caduto il mondo ritorna → gli stessi eventi riaccadono, gli anni e i secoli
sono parte di un ciclo. Fallen world → Blake, the one of experience, the post-lapsarian one,
il mondo dopo la caduta. Earthly paradise was the sinless world → after the sin there’s the
world of experience. The same events happen in a circle. Nietzsche → the beauty of
tragedy, we all suffer and experience pain but this is part of a circle of life within which
everything is rivalutato → the single event of pain is indifferent in the circle of pains.
Ackroyd wants to argue that repetition is part of life and can be used by man in order to
arrange civilization → humanistic approach. The eternal present of the 20s → the guy who
theorized something similar is TS Eliot → visione del tempo circolare, early Eliot thought of
time as it were space → l’uomo deve raccogliere il meglio che è stato prodotto dalle civiltà
precedenti e utilizzarlo come se fosse tutto riposto sullo stesso ripiano della libreria, come se
il tempo fosse sincronico → idea di eterno presente di Eliot.
Chapter 12 → the line of beauty can also be discernible in the beauty of the body → William
Hogarth is discussing the line of beauty with Timothy → the line is natural, it’s one with the
body and landscapes. William is touring Timothy in Bedlam (famous asylum).
The text is repetitive → same concepts and ideas.
Esteta → quando le parti in una composizione pittorica si combinano armonicamente →
discovery of beauty → l’arte di comporre bene è l’arte di variare bene → parafrasi del dictum
di Dryden. La ripetitività è un difetto o ha una motivazione? Repetition is actually variation →
varying well.
L’apparente stortura delle nostre strade che disegnano uno schema armonioso che si può
vedere a Londra → London as a combination of crookedness and ordered in the very chaos
→ civilization comes out of apparent wilderness, irregularity. Le colline viste da TImothy
sono cerchi di vita che si muovono in spirali che si avvicinano (circle-spiral), the same
landscape is described in terms of radiating lines and flowing curves (spirals).
William Turner
The medium changes (music, painting), the idea returns the same with variation.
Ending of the book → in chapter 19 we eventually have the combination of reality and dream
→ TImothy, I no longer need to open the books, I heard the music → l’esperienza è
diventata vissuta, It has not been taught by rote (regole), he has learnt it by living experience
through life. In final scene we have old Timothy watching Cecilia while burying a bird,
reference to a poem → qualcuno recita una poesia, le due dimensioni sono fuse insieme, lei
vive secondo la poesia. Nightingale → eternal song of poetry (Keats), the bird represents
poetry which go over generations. Un uccello muore ed un altro continua la stessa canzone
→ english music non più in un testo, tutto e tutti agiscono come se venissero ispirati dalla
poesia → simplicity, this book is anything but simple, full of references, the opposite of what
has been repeated in the text → we have complicatedness, non è una negazione della
letteratura → ma un invito a trasferire nella vita l’arte culturale (we live by the dead → vicino
ma attraverso i morti, vivere attraverso la loro lezione). Nothing new → atteggiamento
umanistico.
1) La struttura duale riproduce la line of beauty ondulante
2) La ripetitività è alla base del principio di variazione → porta alla perfezione
3) Capitolo finale dispari → libri entrati nella vita (atteggiamento umanistico,
perfezionamento tramite cultura)
4) Ackroyd ricostruzionista non decostruzionista → vivendo dentro la storia l’umanità
può perfezionarsi
3-12
Zadie Smith, Londra 1975. Studia a Cambridge, figlia di una giamaicana ed un inglese.
Primo romanzo 2000, White Teeth : denti come collante interrazziale. Storie interrazziale a
Londra across classes con dimensione intellettuale diversa.
On Beauty, 2005
James Wood, critico: polemica ‘’this is how it looks to me’’, accusa del critico: white teeth
come realismo isterico, dimentica l’umano a vantaggio del sensazionalismo postmoderno,
citazioni di autori postmoderni americani, sostiene che il pluristilismo non esclude l’interesse
per l’umano. Dobbiamo dedicarci alla soppressioni dell’ego e darci all’empatia prescritto da
Wood? Io, sotto consiglio di David Foster Wallace, io ipertrofico. Gli americani riempiono di
merda egotistica i loro romanzi mentre sarebbe ascrivibile a Coultazard un certo
autocontrollo: lei si impegna in questo autocontrollo stilistico.
Esempio di come questo non sia stato mantenuto: On beauty è molto simile a white teeth, gli
aspetti postmoderni aumentano, si tratta di academy fiction, si parla di teorie letterarie e vita
accademica. Docenti che si occupano di teoria dell’arte, aspetto di iperletterarietà.
Spostamento di focus sulla bellezza dall’arte, accademica al personale, umano: per bellezza
non si intende Rembrandt o arte contemporanea, rap, Mozart, ma Kiki Belsey moglie di
Howard, sovrappeso e di colore, bella da giovane ma adesso non bellezza secondo canoni
tradizionali: bellezza va al di là dell’apparenza, emerge come sinonimo di empatia nel finale.
Per tutto il romanzo mostra ostilità per il marito che l’ha tradita. Sembra riavvicinarsi a Claire,
la tradisce di nuovo con Victoria Kips, la figlia del suo rivale Monty. Kiki regge la struttura
della famiglia e alla fine riaccoglie Howard.
Personaggi: contrapposizione tra due famiglie:
Belsey: Howard (inglese bianco, cerca di scrivere un libro su Rembrandt), Kiki (da Florida),
Jerome (lavora part time per Monty, per un po’ di tempo vive a casa Kips), Zora, Levi
Kips: Monty (Montague, americano, ha scritto un libro su Rembrandt che un collega di
Howard definisce stupid and vulgar), Carlene, Michael, Victoria
Contrapposizione fin troppo schematica, i Belsey sono la tipica famiglia liberal americana
(progressista, democratica), sono una famiglia aperta, non esiste il distacco tra genitori e
figli.
La famiglia Kips è più tradizionale. Howard è a favore dell’affirmative action (favore delle
minoranze), Montague è per la meritocrazia, su bianco e nero non si può costruire il
multiculturalismo, race issue non vuol dire niente.
Kiki, 52 anni, è la madre molto attiva e presente, negozia e discute con i figli. Carlene, più di
60 anni, meno giovanile, è una donna che rimanda all’altro secolo: i figli vanno educati al
valore della cristianità, bisogna parlare a suo marito con deferenza, considera la sfera
maschile quella intellettuale. Michael, pomposo, parla con tono ufficiale e saccente, è un risk
analyst, molto religioso, difende la sorella. Victoria, bellezza incredibile, studentessa,
personaggio ambiguo, sembra integrata nei Kips invece è una ragazza che ama interazioni
ed esperienze sessuali.
Jerome ha interessi religiosi, unico tra i Belsey, molto contento di vivere con i Kips.
Zora è una militante femminista (versione femminile del padre), determinazione giovanile, si
fa valere ovunque. Studia dove il padre insegna (Wellington)
Levi lavora part time in un megastore, appassionato di musica rap e street music, conosce
Carl, working class, street artist, non ha un background culturale come i Belsey. Levi è il
ragazzo più problematico, spinte anarchiche.
Tre direzioni nel romanzo di Smith:
1)Direzione del realismo, autenticità
2)Direzione del postmoderno, egotismo (chiusura dentro l’ego)
3)Post coloniale e multiculturale: non è la letteratura del subalterno, ma incontro e dialogo,
amicizia.
Non si può tornare al realismo 800esco ma ci si può muovere alla ricerca di empatia.
Idea di bellezza nel romanzo, Lopez, Howard atteggiamento decostruzionista e mostra
aspetti di Rembrandt, ama l’arte che non rappresenta l’umano, ama l’idea di interpretazione
dell’umano.
Howard: theory (teorie decostruzioniste che mirano a decostruire i valori tradizionali) vs
Montague: essence (è un essenzialista, elemento negativo per postmoderni). Howard non
riesce inizialmente a vedere la bellezza come umana, alla fine del romanzo invece lo sarà:
Kiki, donna in carne ed ossa: dalla teoria all’empatia. Nel saggio della Lopez: rapporto tra
bellezza ed accademia, questa tende a lasciarla fuori con i discorsi teorici, ignora il canone:
Howard quindi è incapace di esprimerla
9-12
Trama on beauty, academy novel, senso dispregiativo, vizi dell’accademia: mondo
autoreferenziale. Monty e Howard sono due tipi diversi di professori. Howard di estrazione
working class, l’altro invece è nero alto locato. Uno è liberal, l’altro è conservatore
meritocratico. theory vs essence: Howard, libero e progressista, decostruzionista, cita
Baudrillard, nemico di qualsiasi credo essenzialista, che rimanda ad un credo forte
(fallologocentrismo). Umanesimo che ha ancora seguaci, ha per molti funzione di reverenza
per valori forti del passato. Dietro i valori essenziali in realtà si nascondono valori particolari
che perpetuano una situazione storica di privilegio. I theorists si fanno sostenitori dei loro
valori, rinuncia all’essenzialismo.
Soyinka professor: all’insegnamento sovrappongono il nome di una personalità famosa.
Jerome si trova in casa Kips, ha un affair con Victoria, si dovrebbero sposare ma il
matrimonio salta. Trasferimento dei Kips in America, Kips insegna a Wellington (non è
università prestigiosa) come Howard, ma per lui lo è.
Carlene Kips vive molto ritirata, non esce di casa; Monty continua a litigare con Howard,
screzio accademico a proposito di Rembrandt. Perchè Rembrandt è un autore alle origini
della modernità in quanto 600esco: l’uomo non è più al centro del mondo: Montague lo
interpreta in modo 500esco, uomo ancora al centro del mondo, mentre Howard vede il
germe della modernità. L’antiessenzialista interpreta Rembrandt come postmoderno, è puro
linguaggio; Howard ha un pregiudizio verso il rappresentazionismo.
Howard attacca la prospettiva di Monty su un quadro tuttavia riferendosi ad un altro quadro.
All’università di Wellington, Monty fa una serie di iniziative conservatrici, vuole liberare le arti
dai liberals, corsi senza valori di modi. Azione di Howard per impedire a Monty di tenere il
suo corso. Kiki e Carlene si frequentano comunque. Carlene invita Kiki ad Amherst, Kiki si
rifiuta e poi si pente. Carlene muore in Inghilterra, lascia una lettera in cui regala a Kiki un
quadro di un pittore haitiano, sorta di divinità, black vergin pagana. Levi ruba il quadro
perchè è quello che sente di più l’identità nera, si vergogna di essere benestante, lavora il
sabato vendendo musica, e questo lo avvicina ai neri con i quali si vuole identificare.
Levi utilizza il linguaggio del padre per una rivoluzione al megastore (Gramsci e situazionisti,
Debord). Levi inscena una sorta di rivoluzione e vuole opporsi ai turni di Natale. Bailey lo
smaschera come figlio di papà (non viene da Roxbury, da cui viene Carl): Levi soffre della
condizione di benestante, frequenta persone che vendono borse e cd per strada, fa amicizia
con haitiani, Chouchou. Il suo complesso di colpa è quello dell’Occidente colonialista,
coscienza della colpa che si traduce dell’affirmative action e nel politically correct.
Ruba il quadro come un atto di rivendicazione culturale, lo sottrae perchè vuole restituirlo
alla cultura di appartenenza. Monty ha avuto relazione con Chantelle e ha nascosto una
lettera in cui la moglie aveva lasciato il quadro a Kiki, quindi non risvolti legali per Levi.
Zora si iscrive all’università del padre, dove fa l’attivista militante, vuole essere inserita nella
classe di creative writing di Claire, figlia degli anni ‘60 e poeti beat, per lei tutto è creatività.
Zora va dal preside e gli dice di essere discriminata. Claire sostiene che Zora non ha talento
creativo.
Causa di Carl, rapper di grande talento, background poverissimo, vive a Roxbury da solo
con la madre, è ciò che Levi cerca di essere. Claire fa di tutto perchè gli venga garantito un
posto. Carl diventa bibliotecario, si appassiona e crea un archivio.
Carl va con Victoria, Jerome li scopre nel bagno e lo rivela a Zora. Victoria viene difesa dal
fratello come ragazza vergine, in realtà tutt’altro, bellezza insostenibile, dietro questa
facciata sessualità totalmente disinibita e deliberata volontaristica, volontà di fare sesso
come trasgressione dei valori in cui è cresciuta. Atteggiamento in cui ostenta in maniera
eccessiva il suo erotismo. Durante la prima volta con Howard lei è asciutta, solo la testa è
impegnata in fantasie sessuali irrealistiche. Esigenza che è una costruzione mentale
opposta ai valori in cui è cresciuta. Cerca di coinvolgere Howard una volta in America,
Howard è combattuto.
Fino alla fine del romanzo Kiki e Howard rimangono separati. Kiki è il personaggio meno
bello esteticamente, ma nel finale del romanzo Howard durante una conferenza vuole
proiettare una slide di Hendrickje, una delle mogli di rembrandt, ideale di bellezza cambia di
secolo. Bellezza carnale sostanziale di Hendrickje riempie lo schermo, riempie il cuore e lo
sguardo di Howard per la moglie, che assiste alla conferenza, si sente riempire il cuore della
possibilità di rinascita. Finale che contraddice un’asserzione di Kiki nei confronti di Howard,
che parla solo in citazioni, e lo accusa di essere troppo bookish “sei umano ma solo in
teoria”: nel finale questo viene invertito la bellezza dalla teoria diventa tutta corpo, sembrava
impossibili, Howard sembrava essere vittima del bias di anti rappresentazione, questo suo
pregiudizio viene ribaltato.
Titolo del romanzo: Claire parlando con il preside, cita il pantoum, poesia che cita al preside:
On beauty, anche i belli hanno le ferite, il linguaggio è meravigliosamente useless: Howard
parla molto inutilmente, sta vivendo una stagione in cui la sua bellezza sta scemando.
Vengono in mente Carl e Victoria, la loro tristezza è perfetta, la loro bellezza è misteriosa.
Stereotipi della bellezza. Altra fonte è l’epigrafe al capitolo “the anatomy lesson”, citazione di
Elaine Scarry, docente di estetica ad Harvard, “on the beauty and the just”. Commettiamo
due errori: non consideriamo più bello ora ciò che ritenevamo bello (Howard non vede più la
bellezza della moglie, ma vede altre bellezze, come quelle delle teorie, quella del corpo di
victoria, ma non più quella complessa della moglie), l’altro errore è quello di ritenere bello
qualcosa che non lo era (Howard mislegge la bellezza, cerca la bellezza dove non c’è, nelle
arti, in Victoria), finale come ritorno della bellezza, epifania della bellezza che si era
assopita: re-iniziazione a ciò che si era perduto, qualcosa che unisce l’esperienza e la
consapevolezza.
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