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12 dicembre 2019 - 21:22 > Versione online

Emozioni e riflessioni alla prima laurea di un


detenuto nel carcere di Fossombrone
Urbino, 2019-12-12 – Si è svolta ieri mattina la discussione della prima tesi di laurea di un
detenuto iscritto al Polo Universitario presso il Carcere di Fossombrone Grande emozione, ieri
mattina, nella Sala Teatro della Casa di Reclusione di Fossombrone per la prima laurea di un
detenuto studente del Polo Universitario attivato dal 2015 nel Dipartimento di Studi Umanistici
dell’Università di Urbino, che vede a oggi iscritti 20 studenti a 10 corsi di laurea differenti. Il
primo di loro ha concluso il percorso triennale conseguendo nel miglior modo possibile, ovvero
con il 110 e lode, il titolo in Scienze e Tecniche Psicologiche e proseguirà il suo percorso di studi
verso la laurea Magistrale in Psicologia Clinica.
La commissione di laurea presieduta dal rettore Vilberto Stocchi e dalle docenti Daniela
Pajardi, Elena Acquarini, Manuela Berlingeri, Alessandra D’Agostino, ha discusso con lui la tesi
dal titolo “ La devianza tra diritto, psicologia sociale e neuroscienze ”. Dopo la proclamazione, il
neodottore ha voluto ringraziare “ gli amici detenuti che hanno sopportato il mio stress prima
degli esami, i miei familiari, il Comandante e il personale del Carcere di Fossombrone, i docenti e
il personale amministrativo dell’Università di Urbino. Tutti mi hanno aiutato, senza alcuna
forma di pregiudizio, per raggiungere questo risultato che mi dà l’occasione, come ha detto il
Rettore durante la discussione, di cogliere le nuove opportunità che la vita ci offre ogni giorno.
Questa laurea non è solo mia, ma di tutti voi”.
“ La prima laurea del Polo Universitario di Fossombrone è stata una occasione per riflettere sul
significato dello studio in carcere” afferma la professoressa Pajardi “e sul messaggio che questa
esperienza lancia sia agli studenti detenuti ma anche ai docenti, a tutti gli studenti dell’Università
e agli operatori penitenziari. E’ stata una testimonianza di come lo studio possa rappresentare una
occasione di svolta, di riflessione e di dare a se stessi una seconda possibilità, ma soprattutto di
come le persone possano cambiare se viene data una possibilità di farlo. Gli studenti in carcere
dimostrano una motivazione allo studio e alla cultura come momento di crescita e di
cambiamento, e questo lo hanno testimoniato nei diversi incontri con gli studenti esterni che
organizziamo durante l’anno accademico per un momento di scambio e di confronto. I risultati
che il Polo sta ottenendo – prosegue Pajardi – sono il frutto di un lavoro intenso di gestione
organizzativa e di supporto allo studio svolto dalle tutor del Polo, Vittoria Terni de Gregory e
Silvia Lecce e dell’attività di lezioni e seminari in carcere svolte da molti docenti dell’Università.
Questo non sarebbe stato realizzabile senza la collaborazione con la Direttrice della Casa di
Reclusione, Daniela Valentini, con Maurizio Proietti e Angela Rutigliano dell’Area Trattamentale
e con la dottoressa Marta Bianco, Comandante della Polizia Penitenziaria”.
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