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IL CATASTO

DEFINIZIONE
Oggi per catasto si intende
il complesso di documenti con cui si accertano, per scopi fiscali, civili ed eventualmente giuridici, alcune
caratteristiche tecnico-economiche dei beni immobili di un territorio e se ne registrano tutte le mutazioni.
GLI SCOPI DEL CATASTO
Il catasto ha tre finalità principali: fiscale, giuridica e civile.
▪ La finalità fiscale è quella che sta alla base del catasto: proprio la necessità di determinare il reddito
imponibile dei fondi rustici e dei fabbricati urbani richiede che le proprietà immobiliari soggette ad imposta
vengano accertate e appositamente catalogate e che le relative mutazioni vengano tenute in evidenza.
▪ La finalità giuridica consiste nella possibilità di dotare i documenti catastali di valore giuridico (probatorietà),
ossia della possibilità che con i documenti catastali possano essere giuridicamente comprovati i diritti registrati
nel catasto. La finalità giuridica non è comune a tutti i catasti attualmente in vigore in Europa e nel mondo: i
catasti italiano, francese e spagnolo, ad esempio, non hanno finalità giuridica, mentre ha finalità giuridica il
catasto svizzero. In altri casi, infine, la finalità giuridica è associata al
catasto mediante altre istituzioni, come per il Libro Tavolare e il catasto austriaco.
▪ Per finalità civili del catasto si intendono tutte quelle informazioni che sono messe a disposizione nei
documenti catastali ed in particolare la planimetria dettagliata e a grande scala di tutto il territorio nazionale,
l’analisi del reddito delle particelle e la descrizione dell’aspetto della proprietà fondiaria e di quella urbana.

CARATTERISTICHE DEL CATASTO


Un catasto può essere:
in base al tipo:
▪ rustico o fondiario (catasto terreni), quando si occupa di beni immobili rurali, ossia di terreni ed
eventualmente fabbricati rurali;
▪ edilizio o urbano (catasto fabbricati), quando si occupa di beni immobili urbani, ossia di edifici e fabbricati,
eventualmente ad esclusione di quelli rurali;
in base alla presenza della finalità giuridica (effetti giuridici):
▪ probatorio , se ha effetti giuridici, ossia se fornisce la prova giuridica della proprietà;
▪ non probatorio , se non ha effetti giuridici;
in base al modo di rappresentare i beni immobili:
▪ descrittivo , se si ha solo una descrizione degli immobili;
▪ geometrico , se, oltre alla descrizione degli immobili, si ha anche la loro rappresentazione planimetrica. Nello
specifico, poi, un catasto geometrico può essere:
- per masse di colture : se la planimetria rappresenta i limiti delle colture;
- per proprietà : se la planimetria rappresenta i limiti delle proprietà;
- particellare : se la planimetria rappresenta i limiti delle particelle catastali.
Si definisce particella catastale una porzione di bene immobile (terreno o fabbricato) che sia continua,
appartenente ad un unico comune, appartenente ad un unico proprietario, avente un’unica destinazione
produttiva con un unico livello di produttività.
Viene denominato fondo, invece, una particella che abbia come confini di proprietà linee stabili e precise o
linee destinate a diventare confini determinate con un precedente tipo di frazionamento (fondo potenziale).
Non sono fondi, invece, le particelle delimitate da linee dividenti di qualità e classi, per loro natura labili.

STORIA DEL CATASTO ITALIANO DALL’ UNITÀ D’ ITALIA AI GIORNI NOSTRI


DALL’UNITÀ D’ITALIA AL 1886
A livello catastale, ogni volta che il territorio di uno Stato preunitario entra a far parte del nuovo Stato unitario
italiano porta con sé il suo particolare catasto. Alla fine del processo di unificazione, pertanto, in Italia sono in
vigore tutti i catasti precedentemente presenti nei territori acquisiti e, nel 1886, sono ripartiti nei seguenti 9
compartimenti catastali: Piemonte e Liguria, Lombardo - Veneto, ex Ducato di Parma e Piacenza, ex Ducato
di Modena e Reggio, Toscana, ex Stato Pontificio, ex Stato Napoletano, Sicilia, Sardegna.
Ogni compartimento comprende una serie di catasti differenti, e per un totale di 24 catasti ufficiali, che
costituiscono il Catasto Terreni italiano.
Come si può facilmente capire, in una situazione del genere ci sono grandi problemi di omogeneità a causa di
diversi tipi di catasto, diversi metodi e strumenti di rilievo, diverse unità di misura ecc..

Dalla grande disomogeneità di base dovuta alla compresenza sul territorio italiano di ben 24 catasti ufficiali
deriva una grande disomogeneità nel metodo di determinazione delle imposte di carattere catastale.
Nel 1877 nasce il Catasto Urbano (C.U.), che è descrittivo e globale (cioè senza suddivisione in unità
immobiliari).
IL CATASTO UNICO ITALIANO
L.3682/1886: LEGGE MESSEDEGLIA O LEGGE DELLA PEREQUAZIONE FONDIARIA
Con questa legge nasce il catasto unico italiano, il Nuovo Catasto Geometrico Particellare, e in particolare
vengono istituiti il Nuovo Catasto Terreni (N.C.T.), che sostituisce i vecchi catasti preunitari eliminando tutte le
disomogeneità viste in precedenza, e il Catasto Edilizio Urbano (C.E.U.), che è l’evoluzione del Catasto Urbano
del 1877.
Il Nuovo Catasto Geometrico Particellare presenta le seguenti caratteristiche:
- ha la registrazione dei terreni separata dalla registrazione dei fabbricati;
- è di tipo geometrico particellare;
- è basato su stima e misura in un sistema di classi e tariffe;
- non è probatorio.
Nel 1918, con la fine della Prima Guerra Mondiale entrano a far parte del Regno d’Italia le provincie della
Venezia Tridentina (Bolzano e Trento) e della Venezia Giulia (Trieste, Gorizia, Fiume, Pola e Zara). Con esse
viene ereditato il Catasto Austriaco, che viene mantenuto in vigore parallelamente al Catasto Italiano perché,
collegandosi all’istituzione del Libro Tavolare austriaco, può dare indicazioni di carattere probatorio.
Nel 1939 si ha l’istituzione del Nuovo Catasto Edilizio Urbano (N.C.E.U.), che entra in formazione con lo scopo
di aggiornare e sostituire il vecchio Catasto Edilizio Urbano.
Il N.C.E.U. è geometrico e non globale, poiché vengono denunciate le singole unità immobiliari urbane.
Nel 1941 si ha l’ufficializzazione del metodo aerofotogrammetrico per il rilievo topografico del terreno
(utilizzato per alcuni decenni e poi abbandonato) e obbligatorietà dell’uso della carta di Gauss-Boaga e non più
di quella di Cassini-Soldner.
Nel 1956, dopo 70 anni dalla sua istituzione, il N.C.T. entra in conservazione e sostituisce
definitivamente il vecchio Catasto Terreni, mentre il N.C.E.U. entra in conservazione e sostituisce il C.E.U. nel
1962.
Nel 1984, il N.C.E.U. ottiene piena autonomia rispetto al N.C.T. A questo punto si può parlare di un Catasto
Italiano organizzato in due catasti separati e autonomi, un catasto terreni, il N.C.T., e un catasto fabbricati, il
N.C.E.U.
Dal 1984 in poi il Catasto ha continuato la sua evoluzione, secondo quattro linee principali di sviluppo:
1) meccanizzazione e automazione del catasto;
2) istituzione del Catasto dei Fabbricati (C.d.F.);
3) apertura al libero professionista della gestione del catasto e ridefinizione degli organi centrali del Catasto;
4) decentramento del Catasto agli enti locali.

Per meccanizzazione si intende la memorizzazione dei dati amministrativo-censuari su supporto magnetico,


mentre per numerizzazione si intende il trasferimento in formato digitale dei dati geometrici.

1994 – Istituzione del Catasto dei Fabbricati (C.d.F.) che costituisce l’aggiornamento del N.C.E.U.
1995 – Attivazione e sperimentazione del software DOCFA per il catasto fabbricati. Dal 2002 è operativo
DOCFA 3.0 con informatizzazione anche delle planimetrie degli immobili e degli elaborati grafici con i relativi i
dati metrici.
1998 – Decentramento del Catasto ai comuni (Legge “Bassanini”).
1999 – Con il D.Lgs. 300/1999 viene istituita l’Agenzia del Territorio (A.T.), che prende il posto del
Dipartimento del Territorio (direzione centrale).

LA NON PROBATORIETÀ DEL CATASTO ITALIANO


Con il termine probatorietà ci si riferisce agli effetti giuridici di un documento ufficiale, nel
nostro del catasto.
In particolare si possono considerare due aspetti:
- la probatorietà delle identificazioni, cioè la determinazione della natura e dell’entità
dei diritti reali, delle persone che ne sono i titolari e degli immobili che ne sono oggetto;
- la probatorietà “topografica”, cioè la precisa individuazione dei limiti (confini) entro i
quali si esercitano tali diritti.
La specifica competenza del professionista tecnico riguarda questo secondo aspetto.

Il Catasto Italiano non è probatorio, perché non costituisce prova né dei diritti reali in esso indicati né della
posizione dei confini rappresentati nelle mappe; non ha quindi né probatorietà delle identificazioni né
probatorietà topografica.

AGENZIA DEL TERRITORIO


L’ Agenzia del Territorio (A.T.) è stata istituita con il D.Lgs. 300/1999 e resa operativa dal 1° gennaio 2001 a
seguito del decreto 1390/2000 del Ministero delle Finanze.
L’Agenzia del Territorio ha sostituito il Dipartimento del Territorio per quanto riguarda la sede centrale e gli
Uffici del Territorio per quanto concerne gli uffici provinciali. La sede centrale dell’A.T. è a Roma.
Le funzioni statali dell’Agenzia del Territorio riguardano catasto, servizi geotopocartografici e conservazione
dei registri immobiliari.

PREGEO
PREGEO (PREtrattamento atti GEOmetrici) è un software realizzato dalla società Sogei in uso presso l'Agenzia
del Territorio. Tale software, ormai giunto alla versione 10.00 permette ai tecnici professionisti di eseguire gli
aggiornamenti cartografici e censuari relativi agli immobili.
In particolare, mediante il software Pregeo, si effettuano:
 il tipo mappale (inserimento in mappa di nuovi edifici)
 il tipo particellare
 il tipo di frazionamento (divisione di particelle catastali).

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