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L’ISLAM.

Che è l’islam?
 Si intende l’atteggiamento di assoluta fiducia del credente ai voleri divini.
 Anche, si capisce le dottrine, tradizioni, norme e comportamenti che distinguono la comunità musulmana dalle
altrecomunità, hanno il suo fondamento nel Corano, sulla condotta e suggli insegnamenti del profeta.
 Si intende anche il multiforme fenomeno legato alla presenza islamica.
 Per musulmano => si intende a ogni credente che segue la religione musulmana.
 Islamista => si intende quelli che si interesano allo studio e alla fenomenologia islamica. (Sia l’aspetto culturale, storiche,
sociali, demografiche). Questo è sinonimo di islamologo.
 Islamico => connota il aggettivo per indicare tutto ciò che è L’islam.
La conoscenza del musulmano.
 Questa si tratta di una identificazione col suo patrimonio culturale, ispirato assezialmente ad un testo sacro, considerato
come l’intervento utimo e difinitivo dell’economia della salvezza, dato in deposito a una comunità che è quella
musulmana. Così hanno un solo Dio (Allah), un solo profeta (Muhammad), una sola religione (Islam), una sua sola
comunità (ummah musulmana), un solo culto, una sola legge (shari’ah), un solo ideale per cui combattere, un solo fine
da raggiungere in questa e nell’altra vita.

LA PERPETUA PRESENZA DI DIO NELLA STORIA.


 Grazie a questa perpetua presenza di Allah tramite (trasmite) la sua grazia, così Allah ha eletto e prescelto a Adamo e
Noè, ma anche la famiglia di Abramo e quella di Imran, perche la sua grazia e senza misura e da la sua grazia a chi vuole.
Questa grazia di Allah, crea una nuova relazione di parentela, e grazie a questa grazia che coloro che prima erano nemici
diventano fratelli. Possiamo dire che questa grazia ha un certo carattare di consacrazione. ( Il corano non invoca mai a Allah
con il nome di padre ).
 Il corano tiene a precisare che si diventa fratelli nella fede, cosi in sura IX, 11 => dice: “ma se si convertono e compaiono
la preghiera e pagano la decima, sino per voi fratelli nella fede”. Per tanto, per grazia il corano intende specialmente il
dono, l’intervento di Allah, il richiamo alla fede, con sincera e totale consacrazione del corpo e dell’anima. La grazia, è
la legge, grazia sono i segni che richiamano alla presenza salvifica di Allah, e il portatore è solo Allah.
II.
La rivelazione nel corano.
Allah fonte di rivelazione.
 Il corano ha il suo fondamento in una predeterminazione da parte di Allah.
 Questo avviene nella sua totalità di contenuto, e nella sua effetiva e concreta articolazione. Mohammad, no vi ha posto
mano e non l’ha fatto manipolare o alterare, ni meno una proposta di sua iniziativa, ni ha parlato al suo piacimento.
Allora, Muhammad, in sura VI, 56: aferma che in tesoro il potere di Dio, chiede di non essere un Angelo e in Sura
VI, 56: aferma che di lui è stato prohibito di adorare quelle che loro invocano al di fuori di Dio, cioè aferma di non
seguire il politeismo e di adorare un solo Dio.
Contenuti della rivelazione.
 La rivelazione è proclamazione de parte di Allah della sua assoluta e insostituibile unicità, perche è assoluta
trascendenza.
 All’inviato, (Muhammad) a chi Allah li ha rivelato la verità, è tenuto a annunciare e rivelare a tutti gli umomini tutto
quello che Allah intende rivelare di se stesso, pero sempre conservando sempre la essenza e natura del messaggio
rivelato. Come il mistero della conoscenza di Allah in sè, non è oggetto di rivelazione nel senzo che è inaccesibile
all’uomo, la materia della rivelazione sarà solo quelle cose che la mente umana potrà comprendere per propria natura
e constituzione. (Come sono: 1. La sua esistenza2. La unicità di Allah. 3. Gli angeli. 4. I demoni. 5. Possibilità e realtà
ddella risurrezione del corpo. 5. La vita eterna, quindi l’inferno e il cielo. 6. Pratiche devozionali. 7. Le disposizione di
la legge e di etica, cioè di tutto quello che si deve e non si deve fare). Tutto in quello que se refiere al din, voi dire tutto
quello che è riferente alla fee.
 Possiamo dire che c’è una rivelazione privata (quella di Muhammad) e una pubblica, che non è contraposta a quella
rpivata, che nel caso specifico del profeta, partiene alla sfera dei rapporti con le moglie, e con i singoli individuo.
Gratuito intervento divino.
 Il corano manifesta questo intevento gratuito da parte di Allah, questo lascia vedere che no c’è nesun dubio che il
corano sia di procedenza divina. Questo si indica con la frase min al-Rabb, voi dire dal mio signore, o min rabbi, che ci
indica che è stato dato per pura benevolenza, gratuità e misericordia da parte di Allah. Così Muhammad solo è un
semplice ricettacolo. Così lo dice in sura XXX, 2 “libro diceso, senza dubbio alcuno, dal signore del mondo”. sotto
quest’idea è chiaro il ruolo di Muhammad, egli è semplice recettacolo di rivelazione, alla stessa stregua tutti gli altlri
profeti.
La rivelazione in sè.
 Nella concezione islamica, la sua rivelazione non ha un raporto con i cambiamenti della storia, cioè questa rivelazione
non ha un rapporto con la trasformazione della storia. Questa indica in che modo allah entra in contatto con l’uomo,
dove è lui chi elegge come suo profeta o come proprio inviato, dove lui è chi comunica sia in maniera diretta o indiretta,
come quando si fa ricorso degli Angeli, o altre realtà o forze. Allora, la rivelazione non è ni storia nè storicità in senso
prorpio. Anche la rivelazione non è per merito dall’uomo. Ma, è un agratuità da parte di Allah unico ed eterno. Per
questo è che il Corano insiste nel dire che la rivelazione “è fatta scendere = munazzal”, ed è Allah che la fa scendere =
munazzil, en diversi fasi e modi. Cosi lo dice in sura XXV, 32.
Cosa non era la rivelazione fatta a Muhammad.
 Muhammad mentre staba da solo nell’antro del monte Hira, dove spinto da sete di ascesi digiunava, pregava. Aveva
ormai 40 anni, si quest’evento è stato nel 610, forse era nato il 570. Gli anacoreta e i monaci del deserto, pensarono
da prima che era un atto diabolico e non quelle inspirate o forse immagine vane di sogno. Purtroppo, conseguenze di
invasamento di spirito che hanno dimora tra gli angeli e gli uomini, vale dire i ginnah, per quello è che si trovava nel
turbamento e confunzione di mente, ed è considerato in balìa dei ginn. O anche un resultato e efetto di maggia o anche
un adivinatore, come era ritenuto il Kahin o sacerdote divinante. O un uomo portatore di una nuova verità, così
Muhammad viene considerato come il portavoce o strumento o servitore, o invece negato sopratutto perche anuncia
a un Dio unico che va contro gli dei del popolo. Così sta scritto in sura XVI, 103, dove dice “E noi ben sappiamo che
essi dicono: glielo insegna un uomo”.
 Abbiamo una linea di continuità profetica, così in sura IV, 163: noi ti abbiamo dato la rivelazione come se l’abbiamo
dato a Noè e ai profetti che lo seguirono, ad Abramo, Isamele, Isaco, a Giaccobe, e alle Tribù e a Gesù, a Giobbe,
Giona, Aronne, Salomone, David demmo i Salmi, tutti quelli che sono stati prima di lui.
Segni esteriori della rivelazione.
 Qualè sono i segni che lasciano vedere che Muammad è un vero profeta?
 Sinceramente è stato dificile per muhammad aununciare un monoteismo perche iva contro il politeismo di loro. Così
alcuni ritengono che lui si aveva inventato tutto, che quello che diceva del Angelo in forma di un uomo era solo parte
della sua immaginazione. Pero ci sono alcuni testimoni di coloro che stabano attorno di lui, e raccontano che a volte
il suo viso, come si faccesse freddo, grondava suddore, e egli si cupriva la testa e la faccia con la camicia e in vivo dolore
diventaba rosso, emiteva grosi suspire come si fosse dormito, altre volte illividiva, cadeva uin uno stato letargico o in
catalessi faceva andare ai compagni e rimaneva solo dentro.
Muhammad è il sigillo dei profeti.
 Il corano retiene che la continuità profetica si chiude definitivamente con l’elezione di Muhammad. Cioè, che
Muhammad è l’ultimo dei profeti.
 In sura XXXIII, 40 si plantea la domanda C’è profezia dopo Muhammad?
o Si deve vedere due cose:
a) Se si da, cioè: Si => ancora avrà rivelazione.
b) Se non si da => più rivelazione, tutte queste loro pretese saranno rivelazione dirette o mediata da Allah, o
semplice suggetione diaboliche, perche al di fuori del libro e della tradizione o Sunnah non si ha infallibilita.
 Fuori dell’ambito del Corano, ogni forma d’ispirazione o conoscenza è una conoscenza imperfetta che può errare, che
è opposta alla conoscenza del testo del corano. Per questo si accetuava da parte di Muhammad e dei suoi fedeli
un’apertura strutturale e sostanziale del corano.
Che s’intende per rivelazione.
 Prima di vedere l’aspetto della rivelazione, si vede il problema di entenderla e come individuarne l’estensione e
aplicazione, allora di più, come seguire el corso nel suo farsi parola scritta o consegnata.
 Secondo Suyuti, que nella sua opera al-Itqan fi ulum al-qur’an, studioso della tradizione islamica, la rivelazione che
egli chiama nuzul, voi dire che essa concerne tanto i concetti e i sensi espressi dalle parole. La tradizione islamica, si
i suniti e la gente comune, ritengono che la rivelazione, è stata fatta direttamente a Muhammad, cioè che la parola di
Allah, Kalam Allah, è stata concretamente rivelata, o fatta scendere sul profeta.
 Altri pensano in senso intrinseco che è stato enviato da parte di Allah, e chi lo porta è l’Arcangelo Gabriele. Anche
viene interpretato come reale manifestazione del testo in sè, ma altri dicono che questo si debba intendere nel senso
di parola che Iddio infonde nell’Angelo Gabriele, redendolo in tal modo ricettacolo prioritario di rivelazione. Voi
dire che L’Angelo l’abvrebbe ricevuto in proprio, per volere di Allah, in modo conforme alla sua capacità cognitive,
l’angelo sarebbe portato con esso dal Profeta e glielo avrebbe lanciato nel cuore. Sura XXVI, 193-194.
o Riassunto è che abbiamo tre possizione che parlano sulla rivelasione:
1. La prima quella di Suyuti, per rivelazione e parola rivelata, è da intendersi o la parola e il senso. Cioè lui
riceve il concetto, e lo trasmette con le sue parole sia orale o scritte.
2. Che Gabriele si sia presentato al profeta latore esclusivamente dei concetti e non delle parole di cui
Muhammad prese conoscenza e anuncia in chiara lingua araba. Che Gabriele gli participò le parole e le
espresioni in lingua araba.
3. Che lui abbia inventato tutto.
o Nel cuore della ummah, cioè della comunità musulmana c’è un battito che proclama e professa una unità tra
parola e senso, realmente rivelati, e altro battito che vede rivelazione unicamenti nei concetti, e non anche nelle
parole e nelle espresioni.
Parola di Dio e Corano.
 Possiamo dire che la Parola di Allah si è incarnata nel testo sacro che la comunità musulmana tiene in somma
venerazione, considerato i libri dei libri, il Corano. Si retiene nello stesso Corano che, esso è realmente la parola di
Allah, sempre esistito, increato, non prodotto da mente e mano d’uomo, non localizzato ben che sospirato dall’anima,
invocato dalla lingua, venerato nelle moschee. Si crede che la parola di Allah è un suo atributo eterno, appartenente
alla sua esenza, per nulla somigliante alla parola umana.
 Il Corano è la testimonianza ( imperitura) dei diversi interventi divini per il tramite della rivelazione concessa a
Munhammad.
III.
Il Corano nella devozione Islamica.
 Dai primi tempi dell’Islam, intorno alla Mosceha, o dentro di essa, sorgono delle piccole stanse, (Kuttab) nelle qualli lo
shayhh o mugtahid, cioè il conoscetore del Corano (delle tradizione che comportano i comportamenti e detti del profeta,
e delle grande opere dei grandi esegeti del testo sacro), isegnano a leggere e scrivire. Si insiste molto sulla memorizazzione
di versetti e di sure. Accanto alla semplice lettura viene anche una lettura raffinata, elaborata e modulata che rendono
melodiosa la salmodia. Così la mosceha viene fatta come il luogo del canto e luogo in cui si sviluppa l’arte epigrafica del
testo per eccelenza.
Pecularietà del Corano.
 Il corano è stato considerato un bene assoluto in sè, un dono, il più grande, di allah, essendo esso la manifestazione
concreta della parola di Allah fatta scendere sul suo servo e inviato Muhammad. Sotto questo principio, il corano diventa
per loro huda, voi dire guida per gli uomini. È mubin, voi dire che è chiaro nei suoi enunciato e non ha avuto intervento
dell’uomo. È azim, cioè subliminella sua maestuosità. È kakin, voi dire pieno di ogni sapienza e sapere. È portatatore del
monito, dhu al-dhikr, cioè avvertimento di cui i nuovi credenti sono messi in guardia suoi falsi profetti. È magid, perche
è significazione e dono glorioso. È karim, voi dire oggetto di dono e di grazia da parte di Allah che è generoso in assoluto,
è scritto in lingua araba, perche fosse meglio capito e compreso. E anche agab, voi dire meraviglioso. L’eccelenza del
Corano consiste in che è un dono di Allah.
Recitare il Corano.
 Prima di tutto c’è tutta una problematica sul come recitare il corano, sia intero, per capituli, per versetti? Recitarlo in un
giorno, in un messe, un anno? Ali, cugino del profeta e sposo della figlia fattima, rispondi: che il corano bìvenga recitato
una volta alla settimana ma non andare oltre. Il profeta lo aceva più di una volta al mese.
Come recitarlo.
 Prima si deve capire che il fatto di recitare il corano è un elemento distintivo della pietà musulmana. Così Said Ibn Gubayr,
solev recitare tra la preghiera del tramonto e quella della sera del messe di ramadan, l’intero corano. Abu Hanifa,
devotamente, lo recitava di solito nella notte e i vicini lo udivano piangere, questa era più ascetica. Altri, lo recitavano per
intero ogni giorno, spingendo altri raccomandazione che il profeta aveva fatto al suo compagno Abd Allah Ibn Amr.
Cìèerano quelli che non andavano a dormire se non dopo averne recitato la metà, altri un terzo, o altri non meno di un
trentesimo dell’intero testo, come Shadhili. Altri lo facevano acompagnati della famiglia, sia come parte attiva o come
uditori.
 Muhammad Al munir, che aveva fatto il peregrinaggio 77 volte, recito per circa di 30 anni l’intero Corano, ogni 24 ore.
Invece Muhammad al-Shinnawi, morto nel 1526, la recitazione del corano era perpetua, cioè terminava e subito
cominciava il Dhikr, e finito el dhikr, ricominciava il corano, cosè fino alla sua morte.
Il corano e l’aldilà.
 Si crede che nel momento della recitazione e del giudizio si contnìinuava a recitare il croano, com efu il caso di al-Badawi,
racconta che trovo un vecchio vestito di piani vianchi e un corano rilegato in oro. È sempre esso che, sia nella vita come
nella risurrezione, cioè l’adilà, il croano costituirà un testo di lettura e recitazione prediletto, cosi lo aferma anche Sufyan,
teologo e mistico, del quale al-Yafi a raccontato che fu visto in paradiso con due ali verdi recitando i verseti del croano.
Il corano nella vita sociale.
 Altri andavano a legerlo in ocazione di feste e ceremonie, come lo faceva l’iman Ibn Hambal, che andava a legere il corano
ceremonie di nozze, circoncisioni e firme di contratti, e cosi mangiava, questo era per cercare qulacosa da mangiare. Altri
ernao i recitatori, che andavano per le case, e si fermavano accanto alle porte della casa a recitarlo.
 L’attenzione e la devozione da riservare il libro di Allah è messa in cima di ogni altro bene, in Parole di Ibn Hambal, i,
corano è il miglior modo di avvicinarsi a Allah. Che questa sia al di sopra di altro bene, consta nella venerazione e dal
rispetto que per eso si nutri. Così chi recita il corano avendo contaminato la sua bocca con menzogne o caumnie, è come
se avesse posato il libro sulle inmundizie, perhe è l’altisimo chi ha garantito la perfezione mediante il corano e la sunna,
le cose ricevute, ,materiale, possono servire dopo avere misurato sul corano e la sunna.
Trascrivire il corano e impararlo a memoria.

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