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Assimilata la 1a lezione? studiato bene la 2a? Bene, e allora benvenuti in piena zona "incubo", ovvero, IL
MINORE.
Non abbiamo smesso di occuparci del maggiore, ma per poterlo fare come si deve, occorre chiarire anche il
funzionamento del minore. Via, si parte.
Ovviamente, la scala di A minore naturale non è altro che la Relativa Minore di C Maggiore
Analizziamo la scala:
3. Il VII grado dista un tono dalla TONICA e non un semitono, come nel maggiore
Le risposte sono tutte esatte, ma dobbiamo farci forza e cercare di essere costruttivi, e considerare solo le
ultime due. Le vacanze sono finite E BASTA. Via paletta e secchiello e vediamo invece di fare un confronto
tra l'armonizzazione di C maggiore e quella di C minore naturale:
Se ci fate caso, l'armonizzazione della scala di C minore naturale non è altro che quella della sua Relativa
Maggiore, ovvero Eb maggiore. Ora facciamo qualche confrontino serio, per esempio, la cadenza V - I
Si potrebbe dire che l'accordo di dominante del modo minore (Gm7) sia "meno dinamico" di quello del
modo maggiore. Meno forte, se volete, meno "dominante". In realtà è semplicemente diverso, così come il
risotto non è meglio della pasta ma solo "diverso". In ogni caso, se a qualcuno il risotto non dovesse piacere,
si può utilizzare l'accordo di dominante tipico del Maggiore anche nel minore, servendosi della scala minore
armonica
Nella scala minore armonica il VII grado dista un semitono dalla tonica, il che significa che sulla
dominante (V grado) verrà costruito un accordo del tutto simile a quello che troviamo nel maggiore
Questo giochetto offre delle possibilità interessanti, soprattutto se non vi piace il risotto. In ogni caso, anche
dovesse piacervi, è chiaro che non vorrete mangiarlo tutti i giorni. Meglio avere delle alternative.
Ci sono anche quelli. Esiste la possibilità di utilizzare una Sottodominante tipicamente "da maggiore" anche
nel minore, servendosi della Scala Minore Melodica
Morale, quando "ravaniamo" in minore, possiamo perlomeno utilizzare tre scale diverse e sostituire una
all'altra a seconda degli accordi che ci servono. Nessuno ci vieta infatti di compiere operazioni del genere:
Ora però, basta giochicchiare con le scalette e facciamo un lavoro serio: confrontiamo il suono delle varie
cadenze nel maggiore e nel minore :
Prendete una cadenza per volta e sperimentate le differenze tra il modo maggiore e le scale minori. Per il
momento, limitatevi a stabilire quale versione vi piace di più, per esempio:
il II - V - I del Minore Armonico mi piace, mentre quello del Minore Naturale mi fa vomitare
oppure
Io preferisco il II - V - I del Minore Naturale. Mi ricorda un'alba di un mattino di marzo con un tiepido
venticello che portava profumo di acciughe (ero al mare)
oppure
Il V - VI del Maggiore mi ricorda mia zia mentre quello del Minore Naturale tua nonna
oppure
Devi presentarmi tua zia
oppure
Insomma, zie, nonne e acciughe a parte, sarebbe il caso di vedere cosa succede alle nostre orecchie quando
suoniamo una cadenza oppure un'altra. Per ora, non dovete imparare a memoria nulla, ma solo
"assaggiare". Con la pratica, imparerete a distinguere i vari sapori.
Mò basta con la pappa pronta. Mettete i gradi e stabilite da quale scala sono stati ricavati gli accordi. La
prima riga fa a esempio