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ELIMINAZIONE URINARIA

-Paziente in grado di deambulare: vengono accompagnati al bagno e assistiti durante l’uso dei servizi igienici.
-Pazienti deboli o non in grado di raggiungere i servizi: comoda
La comoda viene posta accanto o in prossimità del letto, contiene un recipiente di raccolta che viene svuotato e
pulito dopo ogni uso.
-Pazienti allettati: pappagallo, padella a letto, catetere
il pappagallo o storta è un recipiente cilindrico destinato alla raccolta delle urine.
La padella è un recipiente impiegati per la raccolta di urine o feci che va collocato sotto le natiche. Una
versione è la padella da letto o ortopedica, ha un’estremità piatta, usata per pazienti con disturbi muscolo-
scheletrici che impediscono di sollevare il bacino.
INCONTINENZA URINARIA: è la perdita di urine, al di fuori dell’atto della minzione, causata da una perdita
del controllo vescicale. Cause: disturbi neurologici ( per portano a iper o potonia vescicare o a incompetenza
sfinterica, es. ictus) e disturbi cognitivi (che provocano incapacità a riconoscere lo stimolo). L’incontinenza può
essere da sforzo, da urgenza o mista.
Complicanze: infezioni urinarie o piaghe .
Caratteristiche delle urine:
Volume: normale 500-3000 ml/die (media 12000), alterata (<400→ scarsa assunzione di liquidi, eccessiva
perdita di liquidi, patologie renali; > 3000→ eccessiva assunzione di liquidi, farmaci diuretici, patologie
endocrine).
Colore: normale (giallo paglierino o giallo trasparente); alterata (ambra scuro→disidratazione; marrone→
patologie epatiche/colecistiche; marrone-rosso→ sangue; verde, arancio e rosso→ coloranti o altre patologie)
Limpidezza: normale (limpide), anormale (torbide→ infezione).
Odore

I.I:
- Controllare la diuresi, caratteristiche delle urine e il bilancio idrico: frequenza e quantità (>1000-15000cc)
- Accurata giene intima: cambiare il pannolone almeno ogni 6 ore e ogni qual volta sia necessario
- in caso di ritenzione urinaria, preferire catetere in estemporaneo (eccezioni: paziente con alterazione dello
stato di coscienza e ad alto rischio di piaghe da pressione→ catetere a permanenza)
- invitare il paziente a trattenere la minzione
- eliminare o ridurre caffeè o alcol
- Favorire una buona idratazione: 1000-1500 ml (=8-10 bicchieri )
- accomoagnare il pz ai servizi igienici
- Incontinenza da sforzo: esercizi di Kegel
Sono esercizi isometrici che migliorano la capacità di trattenere l’urina.
Tecnica: contrarre i muscoli interni che impediscono l’emissione di urina per 10 secondi, ripetere 10-25 volte di
fila, 3-4 volte al giorno per 2-4 settimane.
- Ritenzione: manovra di Credè (atto di flessione in avanti e applicazione di una pressione sulla vescica per
superare la resistenza dello sfintere interno).

ELIMINAZIONE INTESTINALE
STIPSI: feci dure e asciutte che transitano con difficoltà.
Segni e sintomi: gonfiore addominale, distensione addominale, pressione rettale, dolore durante la defecazione,
difficoltà di transito intestinale, cambiamenti nella caratteristica e nella consistenza delle feci (liquide o caprine)
INCONTINENZA FECALE: è l’incapacità di controllare l’eliminazione delle feci.
Cause: deficit neurologici che compromettono la funzionalità intestinale o la sensibilità.

I.I:
- annotare la frequenza, la quantità e la consistenza delle feci espulse
- Chiedere al pz l’entità dello sforzo necessario per l’eliminazione.
- Palpare l’addome per rilevare la distensione addominale
- Valutare se i farmaci assunti dal pz possono provocare stipsi.
- Promuovere l’evacuazione nella posizione più comoda
- Garantire un’adeguata igiene intima, assicurando privacy e comfort
- Cambiare il pannolone almeno ogni 6 ore e ogni qual volta sia necessario.
- Somministrare una dieta ricca di fibre e alimenti con proprietà lassative
- su prescrizione: supposte di glicerina, clisteri, lassativi blandi

INTEGRITà CUTANEA
LESIONI DA PRESSIONE: si formano spesso su prominenze ossee (sacro, anche, ischio, coccigee, ischio,
talloni, malleoli, occipite, gomito, zigomo, scapola), poiché in queste aree il tessuto adiposo è più sottile.
Se questa compressione riduce la pressione capillare al di sotto di circa 32 mmìHg per 2-4 h senza che il pz
venga riposizionato, le cellule vanno in ischemia per ridotta ossigenazione.
Stadiazione:
I) la cute non presenta soluzione di continuo, ma è arrossata (iperemia passiva): non schiarisce con la
digitopressione o riposizionando il pz
II) Compaiono lacerazione cutanee (vesciche) che interessano l’epidermide.
III) Lesione che interra derma e tessuto sottocutaneo, accompagnatpo da essudato sieroso (filtrato plasmatico )
o purulento (fluido bianco-grigiastro, infezione).
IV) Interessamento del muscolo e/o osso→ rischio di sepsi (infezione sistemica).

Fattori di rischio:
- locali: compressione, sfregamento/stiramento, frizione, incontinenza, edemi
- sistemici: immobilità, malnutrizione, disidratazione, malattie vascolari.

Scala di Norton
Esamina 5 parametri, a cui viene dato un punteggio da 1 a 4
1. Condizioni generali: pessime, scadenti, discrete, buone
2. Stato mentale: stuporoso, confuso, disorientato, lucido
3. Deambulazione: allettato, costretto su sedia, cammina con appoggio, normale
4. Mobilizzazione: immobile, molto limitata, leggermente limitata, normale
5: Incontinenza: doppia, solo urinaria, occasionale, normale.

I.I:
- Controllare frequentemente la cute (soprattutto le prominenze osse)
- Lavare e asciugare la cute con delicatezza: evitare il massaggio su prominenze ossee e idratare la cute (per
conferire maggior elasticità e resistenza ai danni da frizione e stiramento)
- Mantenere la cute asciutta: evitare l’esposizione all’umidità (urine o sudore)
- Riposizionare frequentemente il pz allettato (ogni 2 h) o su sedia (ogni 15 min)→ questo garantisce una buona
pressione capillari e facilita l’ossigenazione dei tessuti.
- Mobilizzare il pz sollevandolo anziché trascinandolo: usare teli/traverse, evitando sfregamenti/frizione con il
lenzuolo e stiramenti della spalla
- evitare l’uso di cuscini o traverse ricoperti di materiale plastificato (che non consente l’evaporazione e innalza
la temperatura della cute)
- Preferire la posizione in decubito laterale obliquo (riduce la pressione sulle prominenzee osse)
- Limitare la posizione supina o di Fowler semiseduta (perché potenziano le forze di taglio e la pressione sulle
prominenze ossee).
- Usare detergenti emollienti piuttosto che saponi, perché favoriscono secchezza della cute e l’impianto di
germi.
- utilizzare presidi antidecubito: materassi o letti
- porre imbottiture sotto specifiche aree del corpo (talloni, caviglie, gomiti).
- Mantenere la testata del letto inclinata massimo 30° perché lo scivolamento può indurre forze di taglio.
- Dieta bilanciata e adeguato apporto di liquidi.

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