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La circolare di aggiornamento del mese di ottobre 2018

NEWS FISCALI DEL MESE DI OTTOBRE/ 2018

Indice di questo numero:

SCADENZARIO FISCALE ....................................................................................... 2


NOVITA’ FISCALI E AMMINISTRATIVE .............................................................. 5
1. Nuove comunicazioni in arrivo dall’Agenzia delle Entrate: il vademecum del nuovo
provvedimento ............................................................................................................ 5
2. Visto di conformità nei dichiarativi fiscali di fine mese ........................................... 6
3. L’imposta di bollo e la fattura elettronica: tutti i casi di applicazione ....................... 8
RISPOSTE AI QUESITI .......................................................................................... 10
Sono un Ingegnere ed emetto circa 40 fatture all’anno in regime Iva ordinario. Come mi devo
organizzare per l’emissione e l’invio delle fatture elettroniche dal 1° gennaio 2019? ..................... 10

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La circolare di aggiornamento del mese di ottobre 2018

SCADENZARIO FISCALE

16 ottobre 2018 VERSAMENTO MENSILE – IVA


Liquidazione e versamento dell’IVA relativa al mese precedente,
Versamento telematico
RITENUTE SUI REDDITI DI LAVORO AUTONOMO, DIPENDENTE E SU
PROVVIGIONI

Il versamento riguarda le ritenute sugli importi corrisposti il mese


precedente. Versamento telematico
VERSAMENTO – IRPEF E IRES- SALDO IVA 2017
Titolari di partita Iva: in base ai prospetti di rateazione: versamento
rata Irpef a titolo di primo acconto 2018 e saldo 2017. Soggetti Irap:
versamento rata a titolo di saldo 2017 e primo acconto 2018.
Versamento rata relativa al saldo Iva.

PRESENTAZIONE DOMANDE PER LO ‘SPORT BONUS’


Le imprese che intendono beneficiare del credito d’imposta per le
erogazioni liberali in denaro effettuate nel 2018, finalizzate alla
realizzazione di interventi di ristrutturazione di impianti sportivi
23 ottobre 2018 pubblici (c.d. “sport bonus”), devono presentare la relativa domanda,
se non effettuata entro il 21.7.2018:
 all’Ufficio per lo Sport presso la Presidenza del Consiglio dei
Ministri;
 inviando l’apposito modello a mezzo posta elettronica all’indirizzo
ufficiosport@pec.governo.it.
Le richieste sono soddisfatte secondo l’ordine temporale di
ricevimento, fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

INTRASTAT
25 ottobre 2018
Elenchi Intrastat relativi a settembre 2018 ovvero al trimestre luglio-
settembre 2018 per coloro che hanno effettuato operazioni
intracomunitarie, in base alle semplificazioni introdotte a partire dal
2018.

REGOLARIZZAZIONE VERSAMENTO IMPOSTE


DA MODELLI REDDITI 2018 E IRAP 2018
29 ottobre 2018 I soggetti IRES “solari” che hanno omesso o effettuato in maniera
insufficiente i versamenti delle somme dovute a saldo per il 2017 o in
acconto per il 2018, relative ai modelli REDDITI 2018 e IRAP
2018, la cui scadenza del termine senza la maggiorazione dello 0,4%
era il 31.7.2018, possono regolarizzare le violazioni applicando la

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sanzione ridotta dell’1,67%, oltre agli interessi legali.


Successivamente alla scadenza in esame, il ravvedimento:
 va effettuato entro il 30.9.2019;
 comporta l’applicazione della sanzione ridotta del 3,75%, oltre agli
interessi legali.
REGISTRAZIONE CONTRATTI DI LOCAZIONE

30 ottobre 2018 Le parti contraenti devono provvedere: - alla registrazione dei nuovi
contratti di locazione di immobili con decorrenza inizio mese di
ottobre 2018 e al pagamento della relativa imposta di registro, ove
dovuta; al versamento dell’imposta di registro, ove dovuta, anche per i
rinnovi e le annualità relative a contratti già in vigore con decorrenza
inizio mese di ottobre.
Per la registrazione è necessario utilizzare il ‘modello RLI’.
Per il versamento dei relativi tributi è stato istituito il modello F24
Elide.

31 ottobre 2018 TRASMISSIONE TELEMATICA CERTIFICAZIONI


UNICHE

I sostituti d’imposta o gli intermediari abilitati devono trasmettere in


via telematica all’Agenzia delle Entrate, qualora non ancora effettuato,
le “Certificazioni Uniche 2018”, relative al 2017, che non contengono
dati da utilizzare per l’elaborazione della dichiarazione precompilata.
Si tratta, ad esempio, delle certificazioni riguardanti:
• i redditi di lavoro autonomo derivanti dall’esercizio abituale di
arti o professioni;
• le provvigioni;
• i corrispettivi erogati dal condominio per contratti di appalto;
• i redditi esenti.

31 ottobre 2018 TRASMISSIONE TELEMATICA MODELLI 770/18

I sostituti d’imposta devono presentare all’Agenzia delle Entrate:

• il modello 770/2018;
• in via telematica, direttamente o avvalendosi degli
intermediari abilitati.

REGOLARIZZAZIONE MODELLI 770/2017

I sostituti d’imposta possono regolarizzare, mediante il ravvedimento


operoso:
 l’infedele presentazione dei modelli 770/2017,relativi al 2016;
 le violazioni di omessa effettuazione delle ritenute, commesse nel

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2017;
 gli omessi, insufficienti o tardivi versamenti di ritenute del 2017.
La regolarizzazione si perfeziona mediante:
 il versamento degli importi non versati, degli interessi legali e delle
sanzioni ridotte ad un ottavo del minimo, previste per le diverse
violazioni;
 la presentazione dell’eventuale dichiarazione integrativa.
Possono essere regolarizzate anche le violazioni commesse:
 nell’anno 2016, con riduzione delle sanzioni ad un settimo del
minimo;
 nelle annualità antecedenti, con riduzione delle sanzioni ad un sesto
del minimo.
31 ottobre 2018 TRASMISSIONE TELEMATICA MODELLI REDDITI/18 E
IRAP/18

Le persone fisiche, le società di persone e i soggetti equiparati e i


soggetti IRES con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare
devono presentare in via telematica, direttamente o avvalendosi degli
intermediari abilitati:
• il modello REDDITI 2018;
• il modello IRAP 2018 (se soggetti passivi IRAP).

VERSAMENTI PER LA RIAMMISSIONE ALLA


“VECCHIA ROTTAMAZIONE” DELLE CARTELLE DI
PAGAMENTO

I soggetti con carichi affidati agli Agenti della Riscossione


tra l’1.1.2000 e il 31.12.2016, che entro il 15.5.2018 hanno presentato
31 ottobre 2018 all’Agente della Riscossione competente la domanda per la
riammissione alla definizione agevolata delle cartelle di pagamento,
degli accertamenti esecutivi e degli avvisi di addebito (c.d. “vecchia
rottamazione”), devono effettuare il versamento, secondo quanto
comunicato dall’Agente della Riscossione:
• del totale delle somme dovute;
• oppure, in caso di opzione per il versamento
rateale, della prima rata, pari al 40% delle somme dovute.

VERSAMENTI PER LA “NUOVA ROTTAMAZIONE”


DELLE CARTELLE DI PAGAMENTO

31 ottobre 2018
I soggetti con carichi affidati agli Agenti della Riscossione tra l’1.1.2017
e il 30.9.2017, che entro il 15.5.2018 hanno presentato all’Agente della
Riscossione competente la domanda per la definizione agevolata
delle cartelle di pagamento, degli accertamenti esecutivi e degli avvisi di

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addebito (c.d. “nuova rottamazione”) e hanno optato per il versamento


in 5
rate, devono effettuare il versamento della terza rata delle somme
dovute, secondo quanto comunicato
• dall’Agente della Riscossione.
VERSAMENTI PER LA “MINI VOLUNTARY
DISCLOSURE”

Le persone fisiche che erano residenti all’estero (iscritte all’AIRE) e i


lavoratori ex frontalieri, ovvero i loro eredi, che entro il 31.7.2018
hanno presentato all’Agenzia delle Entrate la domanda per aderire alla
31 ottobre 2018 c.d. “mini voluntary disclosure” e optato per il versamento rateale delle
somme dovute, devono effettuare il versamento della seconda delle tre
rate mensili di pari importo, maggiorata degli interessi legali (0,3%).
Il versamento deve essere effettuato con il modello F24 ELIDE e non
può essere compensato.
La terza e ultima rata dovrà essere versata entro il
• 30.11.2018, sempre maggiorata degli interessi legali.

NOVITA’ FISCALI E AMMINISTRATIVE

1. Nuove comunicazioni in arrivo dall’Agenzia delle Entrate: il vademecum


del nuovo provvedimento
La nuova “comunicazione per la promozione dell’adempimento spontaneo” arriverà ai
contribuenti a mezzo pec, se emergeranno delle differenze tra il volume d’affari dichiarato e
l’importo delle operazioni comunicate dai titolari di partita Iva e dai loro clienti.
Con il Provvedimento prot. n. 237975 del 08.10.2018 l’Agenzia delle entrate ha infatti dato
attuazione alle disposizioni di cui all’articolo 1, comma 636, L.190/2014, in forza del quale,
con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, devono essere individuate le
modalità con le quali gli elementi e le informazioni in possesso dell’Amministrazione
finanziaria sono messe a disposizione del contribuente e della Guardia di Finanza.
Il Provvedimento in esame chiarisce quindi che le informazioni sono trasmesse al contribuente
a mezzo pec; nei casi di indirizzo pec non attivo o non registrato nel pubblico elenco (INI-PEC),
l’invio è effettuato per posta ordinaria. I dati sono poi inviati alla Guardia di Finanza con
strumenti informatici.
La stessa comunicazione e le relative informazioni di dettaglio sono poi consultabili dal
contribuente all’interno dell’area riservata del “Cassetto fiscale”. Più precisamente, i dati forniti
sono i seguenti:
1. protocollo identificativo e data di invio della dichiarazione Iva, per il periodo d’imposta
oggetto di comunicazione, nella quale le operazioni attive risultano parzialmente o
totalmente omesse;
2. somma algebrica dell’ammontare complessivo delle operazioni riportate nei righi
VE24, colonna 1 (Totale imponibile), VE31 (Operazioni non imponibili a seguito di
dichiarazione d’intento), VE32 (Altre operazioni non imponibili), VE33 (Operazioni

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esenti), VE35, colonna 1 (Operazioni con applicazione del reverse charge), VE37,
colonna 1 (Operazioni effettuate nell’anno ma con imposta esigibile in anni successivi),
e VE39 (Operazioni effettuate in anni precedenti ma con imposta esigibile nell’anno
oggetto di comunicazione) della dichiarazione Iva;
3. importo della somma delle operazioni relative a: cessioni di beni e prestazioni di
servizi comunicate dai clienti soggetti passivi Iva mediante il c.d. “spesometro”
(articolo 21 D.L. 78/2010); cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nei
confronti di consumatori finali, comunicate dal contribuente mediante “spesometro”
(articolo 21 D.L. 78/2010);
4. ammontare delle operazioni attive che non risulterebbero riportate nella dichiarazione
Iva;
5. dati identificativi dei clienti soggetti passivi Iva (denominazione/cognome e nome e
codice fiscale);
6. ammontare degli acquisti comunicati da ciascuno dei clienti soggetti passivi Iva di cui
al punto precedente;
7. dati identificativi dei consumatori finali comunicati dal contribuente
(denominazione/cognome e nome e codice fiscale);
8. ammontare delle cessioni o prestazioni comunicate dal contribuente per ciascuno dei
consumatori finali di cui al precedente punto.
Il contribuente può quindi:
-richiedere informazioni all’Agenzia delle entrate;
-segnalare elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti;
-regolarizzare gli errori o le omissioni eventualmente commessi ricorrendo all’istituto
del ravvedimento operoso. A tal proposito, nel Provvedimento in esame si ricorda che il
ravvedimento è una strada percorribile anche se la violazione è già stata constatata o
sono iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di controllo. È
invece preclusa la possibilità di ricorrere al ravvedimento dopo la notifica di un atto di
liquidazione, di irrogazione delle sanzioni o, in generale, di accertamento, nonché dopo
il ricevimento di comunicazioni di irregolarità.

2. Visto di conformità nei dichiarativi fiscali di fine mese

Come noto, i crediti che risultano dal modello Redditi possono essere utilizzati in
compensazione dal giorno successivo a quello di chiusura del periodo di imposta per cui
deve
essere presentata la dichiarazione: quindi, in linea generale, a partire dal mese di gennaio.
Tuttavia, i contribuenti che utilizzano in compensazione i crediti relativi alle imposte sui
redditi e alle relative addizionali, alle ritenute alla fonte, alle imposte sostitutive delle imposte
sul reddito e all’imposta regionale sulle attività produttive, per importi superiori a 5.000 euro
annui, hanno l’obbligo di richiedere l’apposizione del visto di conformità, relativamente alle
singole dichiarazioni dalle quali emerge il credito.
In alternativa, la dichiarazione puo’ essere sottoscritta anche dal soggetto che esercita il controllo
contabile attestante l’esecuzione dei controlli previsti per il rilascio del visto ex articolo 2, comma
2, D.M. 164/1999.
Nel frontespizio dei modelli Redditi 2018 che ci apprestiamo a trasmettere, nel caso di
apposizione del visto di conformità, va pertanto sottoscritta l’apposita sezione o va apposta la
firma per attestazione da parte del soggetto incaricato:

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Come precisato dalla circolare AdE 28/E/2014, i controlli che devono essere effettuati per
rilasciare il visto di conformità corrispondono in buona parte a quelli previsti dagli articoli
36-bis e 36-ter D.P.R. 600/1973 e sono finalizzati ad evitare errori materiali e di calcolo nella
determinazione degli imponibili, delle imposte e delle ritenute, nonché nel riporto delle
eccedenze risultanti dalle precedenti dichiarazioni.
Il rilascio del visto di conformità implica pertanto il riscontro della corrispondenza dei dati
esposti nella dichiarazione alle risultanze della relativa documentazione e alle disposizioni
che disciplinano gli oneri deducibili e detraibili, le detrazioni e i crediti d'imposta, lo
scomputo delle ritenute d'acconto e i versamenti.
Inoltre, per i soggetti obbligati alla tenuta delle scritture contabili, relativamente alle
dichiarazioni dei redditi, dell’imposta regionale sulle attività produttive e dei sostituti
d’imposta, i controlli implicano:
-la verifica della regolare tenuta e conservazione delle scritture contabili obbligatorie;
-la verifica della corrispondenza dei dati esposti nella dichiarazione alle risultanze delle
scritture contabili e di queste ultime alla relativa
È importante evidenziare che i riscontri non comportano valutazioni di merito, ma il solo
controllo formale in ordine all'ammontare delle componenti positive e negative relative
all'attività di impresa e/o di lavoro autonomo esercitata, rilevanti ai fini delle imposte sui
redditi e dell'imposta regionale sulle attività produttive, nonché in ordine all’ammontare
dei compensi e delle somme corrisposti in qualità di sostituto d'imposta.
L’allegato A della citata circolare AdE 28/E/2014 contiene una check-list per illustrare gli
adempimenti dei soggetti coinvolti nell’attività di controllo per ciascuna tipologia di
dichiarazione interessata, precisando che i riscontri indicati da porre in essere devono
comunque intendersi non esaustivi e quindi oggetto di integrazione, ove necessario, da parte
del soggetto che appone il visto in base allo specifico caso.
CHECK LIST PER IL VISTO DI CONFORMITA’ SUI CREDITI FISCALI DA
DICHIARAZIONE UNICO PF, SP
1. Esistenza dei libri contabili e fiscali obbligatori
2. Regolarità dei libri contabili e fiscali obbligatori
3. Riscontro del risultato di esercizio emergente dalle scritture contabili
4. Corrispondenza delle rettifiche fiscali utili a determinare il risultato fiscale alle
variazioni in aumento/diminuzione indicate nel quadro RF del modello Redditi ed alla
relativa documentazione (se in contabilità ordinaria)
5. Corrispondenza dei valori indicati nel quadro RG del modello Redditi alla relativa
documentazione (se in contabilità semplificata)
6. Corrispondenza dei valori indicati nel quadro RE del modello Redditi alla relativa
documentazione
7. Controllo documentale degli oneri deducibili
8. Controllo documentale degli oneri detraibili
9. Controllo documentale dei crediti d’imposta
10. Riscontro dell’eccedenza d’imposta emergente dal modello Redditi dell’anno
precedente
11. Controllo delle compensazioni effettuate nell’anno
12. Controllo delle ritenute d’acconto
13. Controllo dei pagamenti effettuati con il modello F24 per i versamenti in acconto e a
saldo
14. Controllo delle perdite pregresse
DICHIARAZIONE UNICO SC
1. Esistenza dei libri contabili e fiscali obbligatori
2. Regolarità dei libri contabili e fiscali obbligatori

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3. Riscontro del risultato di esercizio emergente dalle scritture contabili


4. Corrispondenza delle rettifiche fiscali utili a determinare il risultato fiscale alle
variazioni in aumento/diminuzione indicate nel quadro RF del modello Redditi ed alla
relativa documentazione (se in contabilità ordinaria)
5. Controllo documentale delle detrazioni
6. Controllo documentale dei crediti d’imposta
7. Riscontro dell’eccedenza d’imposta emergente dal modello Redditi dell’anno
precedente
8. Controllo delle compensazioni effettuate nell’anno
9. Controllo delle ritenute d’acconto
10. Controllo dei pagamenti effettuati con il modello F24 per i versamenti in acconto e a
saldo
11. Controllo delle perdite pregresse
DICHIARAZIONE IRAP
1. Esistenza dei libri contabili e fiscali obbligatori
2. Regolarità dei libri contabili e fiscali obbligatori
3. Corrispondenza dei dati utili a determinare il valore della produzione con le scritture
contabili e la documentazione
4. Riscontro delle deduzioni Irap con la relativa documentazione
5. Riscontro dell’eccedenza d’imposta emergente dalla dichiarazione Irap dell’anno
precedente
6. Controllo delle compensazioni effettuate nell’anno
7. Controllo dei pagamenti effettuati con il modello F24 per i versamenti in acconto e a
saldo
DICHIARAZIONE 770
1. Esistenza dei libri contabili e fiscali obbligatori
2. Regolarità dei libri contabili e fiscali obbligatori
3. Riscontro dei dati delle CU e delle certificazioni
4. Controllo dei totali delle ritenute
5. Controllo delle compensazioni effettuate nell’anno
6. Controllo dei pagamenti effettuati con il modello F24 per i versamenti in acconto e a
saldo
7. Riscontro dell’eccedenza d’imposta emergente dal mod. 770 dell’anno precedente

3. L’imposta di bollo e la fattura elettronica: tutti i casi di applicazione

Secondo il disposto dell’articolo 13 D.P.R. 642/1972 le fatture recanti addebitamenti o accreditamenti,


anche non sottoscritte ma spedite o consegnate, pure tramite terzi, sono soggette ad imposta di
bollo.
Nel medesimo D.P.R. 642/1972, l’articolo 6 della Tabella allegato B, chiarisce quali sono i casi
di esenzione definendo di fatto il noto principio di alternatività tra imposta di bollo e imposta
sul valore aggiunto.
Di fatto l’ammontare dell’imposta di bollo, per le fatture di importo superiore a euro 77,47, è
pari a euro 2.
Il bollo dovrà quindi essere applicato alle fatture (ma anche ricevute e note di accredito o debito) che
non scontano l’imposta sul valore aggiunto in quanto:
- esenti ex articolo 10 D.P.R. 633/1972,
- escluse ex articoli 2, 3, 4, 5 e 15 D.P.R. 633/1972,

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- ovvero non imponibili.


Nella fase di cambiamento che si sta vivendo e che vedrà a breve il subentro della fatturazione
elettronica occorre domandarsi se le norme in tema di imposta di bollo sono da considerarsi
ancora valide. La risposta è affermativa in quanto le regole sin qui esposte, e tutto quanto si
dirà in seguito, troverà applicazione anche per le fatture elettroniche, dal 1° gennaio 2019, come
accade oggi per le cartacee.
Posto quindi l’obbligo di assoggettamento a bollo anche in caso di fatturazione elettronica
occorrerà chiedersi come essa potrà essere assolta mancando, nella pratica, la possibilità di
incollare fisicamente il bollo sul documento.
L’assolvimento dell’imposta di bollo per le fatture elettroniche potrà avvenire solo con
modalità virtuale, per cui le modalità di pagamento dell’imposta di bollo previste per le fatture
cartacee non potranno trovare utilizzo ai fini dell’obbligo previsto per le fatture elettroniche.
Il riferimento normativo in tal caso è rappresentato dall’articolo 6 D.M. 17.6.2014, secondo il
quale l’imposta di bollo per le fatture elettroniche andrà versata in un’unica soluzione entro 120
giorni dalla chiusura dell’esercizio tramite modello F24 utilizzando il codice tributo “2501”.
Allo stesso tempo, prevede il citato decreto, sulla fattura elettronica andrà apposta la dicitura
“assolvimento virtuale dell’imposta ai sensi del DM 17.6.2014” (campo “Dati bollo” della fattura
elettronica).
Fatte queste doverose premesse, si riepilogano gli obblighi in capo ai contribuenti, declinati in
base alla tipologia di fattura o altro documento emesso:
Contribuenti minimi. Le fattura emesse per un importo superiore a euro 77,47 sono assoggettate ad
imposta di bollo (trattasi di operazioni per le quali non è prevista applicazione dell’iva) Circolare AdE
7/E/2008
Contribuenti forfettari. Le fattura emesse per un importo superiore a euro 77,47 sono assoggettate ad
imposta di bollo (trattasi di operazioni per le quali non è prevista applicazione dell’iva). Circolare AdE
7/E/2008
Reverse charge. Le fatture emesse in reverse charge sono esenti da imposta di bollo trattandosi di
operazioni comunque soggette ad iva assolta dall’acquirente o committente. Circolare AdE 37/E/2006
Split payment. Le fatture emesse in split payment sono esenti da imposta di bollo trattandosi di
operazioni comunque soggette ad iva assolta dall’acquirente o committente. Iva assolta all’origine Sono
esenti le operazioni di cui all’articolo 74 D.P.R. 633/1972 in quanto l’imposta risulta essere già assolta.
Esportazione di beni articolo 8, comma 1, lett. a) e b) D.P.R. 633/1972. Le fatture emesse a
seguito di esportazione di beni ex articolo 8, comma 1, lett. a) e b), D.P.R. 633/1972 sono esenti da
imposta di bollo.
Esportazione di beni articolo 8, comma 1, lett. c), D.P.R. 633/1972. Le fatture emesse a seguito di
esportazione di beni ex articolo 8, comma 1, lett. c) D.P.R. 633/1972 sono soggette ad imposta di
bollo, tranne il caso in cui esse riportino la dizione di beni destinati all’esportazione.

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RISPOSTE AI QUESITI

Sono un Ingegnere ed Per la predisposizione del "file fattura" è possibile


emetto circa 40 fatture utilizzare alcuni servizi gratuiti:
all’anno in regime Iva
ordinario. Come mi • una procedura web disponibile sul sito
devo organizzare per dell'Agenzia delle Entrate, accessibile
l’emissione e l’invio delle con le credenziali Entratel/Fisconline,
fatture elettroniche dal Carta Nazionale Servizi e SPID;
1° gennaio 2019? • un'applicazione per dispositivi mobili
("FATTURAe"), accessibile mediante le
credenziali Entratel/Fisconline e SPID;
• un software specifico rilasciato
dall'Agenzia delle Entrate e installabile
su PC.
Resta ferma la possibilità di avvalersi di software di
mercato, eventualmente collegato con quello del
proprio commercialista che già gestisce la
contabilità.
Cio’ premesso, la fattura elettronica deve essere
trasmessa e ricevuta mediante il Sistema di
Interscambio (SdI).
Ciò significa che:
-il soggetto trasmittente invia il documento
elettronico al SdI;
-il SdI recapita la fattura al destinatario;
-il destinatario può riceverla dotandosi a sua
volta di un apposito canale di ricezione, ovvero
acquisendola in apposita area autenticata del portale
"Fatture e Corrispettivi" laddove non abbia attivato
un canale di ricezione.
È ammessa la trasmissione sia di fatture singole, sia
di un lotto di più fatture.

La fattura elettronica è trasmessa al Sistema di


Interscambio dal soggetto obbligato a emetterla,
ovvero da un terzo che agisce per conto del
soggetto obbligato all'emissione, ferma restando la
responsabilità dell'emittente. In quest'ultimo caso
occorre indicare nel file della fattura i dati del
soggetto incaricato, che può essere anche un
soggetto diverso dagli intermediari abilitati.
La fattura elettronica può essere inviata al SdI
mediante i seguenti canali telematici:
• posta elettronica certificata (PEC);
• i servizi informatici messi a disposizione
dall'Agenzia delle Entrate (la procedura

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web e l'applicazione per dispositivi mobili


utilizzabili anche per la predisposizione del
file fattura);
• gli specifici canali di colloquio con il SdI,
ossia: un sistema di cooperazione
applicativa su rete Internet con servizio
esposto tramite modello web service e un
sistema di trasmissione dati tra terminali
remoti basato su protocollo FTP (in tali
ipotesi è necessario un preventivo processo
di accreditamento, al termine del quale
viene rilasciato il codice destinatario, ossia
un codice di 7 cifre, associato al canale
telematico attivato).
In caso di utilizzo della PEC, la prima fattura
elettronica dovrà essere inviata, come allegato,
all'indirizzo sdi01@pec.fatturapa.it. I successivi invii,
invece, dovranno essere effettuati all'indirizzo PEC
comunicato dal SdI con il messaggio di risposta al
primo invio. Infatti, per garantire una gestione
efficiente del processo di trasmissione, il SdI utilizza
più indirizzi PEC per ricevere i file.
La fattura si intende emessa nel momento in cui
viene trasmessa o messa a disposizione del
destinatario.
Nell'ambito della nuova disciplina è necessario, a tal
fine, che la stessa non sia stata scartata dal SdI.
A causa dei tempi di elaborazione del documento da
parte del SdI, non vi è sincronia tra il momento di
trasmissione della fattura da parte dell'emittente e il
recapito della stessa al destinatario, per cui è stato
stabilito che la data di emissione cui fare riferimento
ai fini dell'individuazione del termine di esigibilità
IVA è la data riportata sulla fattura.
La fattura va emessa al momento dell'effettuazione
dell'operazione.
Pertanto, al di fuori delle ipotesi di fatturazione
differita, il documento deve essere formato e poi
trasmesso al Sistema di Interscambio entro le ore 24
del giorno di effettuazione dell'operazione.
In fase di prima applicazione delle nuove
disposizioni, tuttavia, è stato riconosciuto che se la
fattura viene trasmessa con un "minimo ritardo",
che non ha l'effetto di pregiudicare la corretta
liquidazione dell'imposta, si configura una
violazione di natura meramente formale.

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Le informazioni riportate potrebbero subire delle modifiche a seguito di eventuali aggiornamenti normativi successivi alla
data della redazione della presente newsletter

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